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ECO
DELLE VALLI VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCIV - Nutn. 25
U n H copia Lire i t*
ABBONAMENTI
f Eco: L. 2.000 per l’interno
\ L. 2.800 per l’estero
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rOHKE PELLIC £, 19 Giugno 1964
Anunin. ClandUna Torre Pellice • C.C.P. 2-17557
LA CONFERENZA DEL li DISTRETTO
" '____: vìa Cantore, 1C
taglio
L'evangelizzazione
di chiese per uno
____________________ _______________ 5
é sempre una via aperta - Distretto: cooperativa
sfruttamento razionale della energia pastorale?
doppio
La mano sotto il banco
Nel pomeriggio del 1» giugno quasi
tutti i delegati erano presenti nella
simpatica chiesa di ■ Sampierdarena
per la discussione pre-conierenza, che
si è soffermata sulle conierenze e riunicni di evangelizzazione:, che quest’anno sono state riprese con nuova
lena in molte chiese del Distretto.
Abbiamo sentito dalla voce dei deleaati il racconto delle esperienze positive e negative, da loro' fatte. ^
E’ venuta coS'i in luce l’utilità, nel
caso di radunanze impegnative, della
collaborazione degli evanigelioi delle
varie denominazioni presenti nella
città (vedi le tre conferenze di Genova).
importante per la buona riuscita
delle conferenze un profon^ lavoro
d^ preparazione, organizzativo e dì
per s^ero, e l’utilizzazione dei modenu
ni t zzi di informazione, manifesti,
stampa quotidiana, radio.
Le conferenze di Genova, e (jiielis.
di Biella hanno avuto un buon suecesos. Quando invece si è voluto utilizzare il metodo dei manifestini distribuiti nelle cassette delle leittere
de’’e case, come per le discussioni sul
culto radio del 26 a.prile, il risultato
di pubblico è stato assai modesto.
Non sappiamo però se alcuni o mol.a
se'^'iano il culto radio dopo di allora.
In alcuni casi è probabile che l’aver
tenuto le riunioni nei nostri locali sia
staio di freno a molti. Infine fi pastore Ayassot ha riferito su conferenze
che è stato invitato a tenere negh ambienti più disparati e che sentore sono
.state interessanti. Dalla discussione
sono emersi vari consigli. Ii^istere
suirimpegno dei singoli. Iii molti cas;
cuci pochi estranei presenti erano sta;
Ú invitati personalmente da membri
di chiesa.
Necessità di avere un gruppo preparato per disioutere con gh mtereenut
dopo e specialmente prima delia conferenza ; grande utilità di ioghetti con
il riassunto della conferenza e con g-i
indirizzi delle chiese evangeliche del
'%mSÌrtantiss,imo poter st.^bilire un
rapporto personale con i s’-mpanzzan
Ìi fi seguirli. Sarebbe utile avere di
nuovo un giornale ev®bSelistico da
ter inviare per mantenere T-)ii,„t.ret
T’indomani la Conferenza Distrei
La sera del l» corr con un culto
pubblico presieduto “es’
e nel quale hanno rivolto il loro me
saggio^il paS:tore Nisbet il colonne lo
De Nicola e fi pastore P/uni» GiamD’ccoli Si è ufficialmente aperta la
Conferenza Distrettuale. Dopo fi
tp veniva eletto il Seggio, cos^forma
to- past Aldo Sbaffi presidente. Co
lonnello' De Nicola vmepresidente,
nast Franco Giamp’ccoh, segretario,
i; 2 mattina si è iniziata la
nc della relazione della CommissionDistresttuale. Unammemente e stau,
affermata la buona «nscita e la uto
tà delle assemblee ^utunn^i pr^
te dalla Commissione Distrettuale.
Hanno cantribuito a ^®hit
mento delle comunità piccole la ohia
Tpzza con la quale e stato posi-o fi problema finanziario è stata approdata
ed i risultati positivi non sono man
E’ stato proposto che in aut^nc
siano organizzati dei
sponsabili, per categorie, da affianca
re a quelli che già si tengono (Urii(>
r-i Giovanili e Scuole Domenicali),
eventualmsnie suddividendo fi Di
stretto in due zone. La Conferenza ha
votato due ordini del giorno, luno
per lo sviluppo degli incontri con la
Commissione Distrettuale e del responsabili tra di loro, l'altro per ottenere una maggiore conoscenza dei
problemi finanziari del distretto.
Si è pc’ parlato del grave problema
della carenza di forze pastorali. Il pa
store Bouchard ha citato la situazione delle Chie,se congregàzionaliste
svedesi. Su 95.000 memtori vi sono ben
700 pastori, e nella valutazione del carico pastorale, solo per cura l’anime.
Si considerano come limite 3(10 per
sone per pastore. Se noi dovessimo a.tenerci a tale rapporto a Torino dovrebbero esservi almeno sei pastori,
senza contare quelli per revangeldzza
zione.
La conferenza ha sentito 1 impKirtanza dell’opera che potrebbe svolger
si a Torino e che è frenata dalla mar.
canza di pastori, ed ha votato un ordine de' giorno chiedendo al Sinodo
di prendere m attenta considerazione
questo problema. Purtroppo si conosce bene la situazione delle forze pastorali della nostra chiesa, e non è
certo con ordini del giorno del tipo
di quello sopra richiamato che si ri
selve fi problema.
La Commissione DLstrettuale ben
conscia di questo fatto ha presentato
una proposta, che la conferenza ha
fatto sua ed ha riproposto a! Sinodo
con im ordine del giorno. Si tratterebbe di ottenere dalle chiese piccole,
di rinunciare periodicamente, ogni 7-10
anni per esempio, al loro pastore per
la durata di T2 anni, permettendo cosi a quei pastori che verrebbero resi
disponibili, (si pensa quattro in tutta
Italia), di rinforzare le zone ove maggiore è il bisogno della loro opera.
Questi turni dovrebbero essere studiati con un sufficiente anticipo per
permettere alla chiesa di prepararsi
ad essere autosuflìciente, aiutata in
questo dalle chiese vicine. E’ una proposta che sa un po' di rivoluzionario.
A FERRAKA
Ci deve essere stato
uiira
Diciamo ”ci dev’essere stato”, perchè
dopo aver ricevuto e pubblifato notizia uf
ficiosa del medesimo, indetto per la do
menica 11 c. m., abbianio invano atteso ul
leriori notizie e un programma dettagliato
E' stato peccato, perchè siamo certi che ns
sai più numerosi sarebbero stati gli inter
venuti, e infatti diversi lettori ci hanno
chiesto ulteriori notizie.
Speriamo comunque che il convegno si sia
ugualmente tenuto c sia riuscito bene, e
ri rallegriamo di averne un’eco ricca che
compensi un po’ i male informati...
NOTA: al momento di andare ib macchina una telefonata ci avverte che il convegno si è tenuto, ben riuscito (oltre 500
partecipanti); oratori il Modera ore E. Rostan e il Prof. Giorgio Spini ; la cronaca
al Tirossimo numero.
ma sembra essere l’unica oggi possibile, e con il concetto del turno sarebbe certamente bei accetta da chiese
come quella di Biella che rimase per
ben diciassette ami con.secutivi senza
pastore.
I delegati di ivrea ci hanno presentato il grave problema del tempio.
L’attuale dovrà essere presto lasciato,
dato che già da tempo è stato intimato lo sfratto, e difficile è reperire i fondi necessari per costruirne uno nuovo.
A Torino il nuove ostello per g'ovani
studenti ed opera, delle 170111 ha funzionato egregiamente in questo suo
primo anno di vita, e i dedici posti
disponibili si sono- dimostrati insufficienti.
A Genova è stata fatta una interessante esperienza nel ricercare di dif
fondere il libro evangelico nella chiesa e fuori. Libri sono staii esposti nelle chiese, è stata affittata una vetrina
in città, e si è cercato di collocarli
presso librai. Le grosse librerie non
hanno accettato depositi. Un grosso
chiosco, a metà tra giornalaio e libreria, invece sì, ed ora sd può vedere un
largo spazio occupato dalle edizioni
della Claudiana. Ora ¡la Cllaudiana
concede depositi e tutte le Chiese dovrebbero impegnarsi a tenere libri nei
locali di culto: e a ricercare librai disposti a tenerli. Si è passati poi alle
elezioni; la Commissione Distrettuale
è stata riconfermata: Past. Ayassot,
presidente. Signor Bajardi, vicepresidente, pastore Bouchard segretario.
La conferenza ha nominato suoi delegati al Sdni>do,'-ssi attesa ohe la Ta^
vola ne confermi il numero; i signori
E. Marzone, D. Jalla, L. De Nicol-a, G.
Schweitzer e C. Reynaudo.
Si sono quindi avuti gli incroci di
ringraziamenti, invero meritati, del
delega^ della Tavola alla Commissione Distrettuale, della Comm. Distr. al
delegato: della Tavola, di tutti al Seggio che ha così ben condotto i lavori
da poter finire, senza fretta, in teinpo
per un comodo rientro alle rispettive
sedi, alla comunità di Sampierdarena
per l’ottima 0:spiiaUtà e la gradita cena offerta, al past. B. Rostagno, che
ha preparato ali atti cos, tempestivamente, che già erano pronti con tutti
1 ringraziamenti prima ancora ohe
fossero espressi. La Conferenza Distrettuale del 1964 rimarrà viva nei
nostro ricordo per gli interessanti argomenti trattati, e per la fraterna
rtmesfera delle discussioni.
Giorgio Vidossich
Fortunatamente 1 ragazzi, ai quali si cerca di inculcare a scuola il senso della colpa
per ogni manovra sottobanco, non sanno che
la cosa capita invece anche al Ministero della Pubblica Istruzione.
Contravvenendo a ogni accordo con il
PSI e quindi agli impegni programmatici
con cui l'attuale governo ha raccolto il voto
dc’ a inaggloranza del Parlamento italiano, il
Ministero della P. I., presieduto dall’on. Luigi Gui, ha infatti inserito nel suo bilancio
1964, senza alcuna discussione preventiva,
lo stanziamento di quasi due miliardi di lire
quale sussidio statale alle scuole private (si
tratti di quelle confessionali come di quelle
« laiche », sorte numerose dopo l'istituzione
della nuova scuola media unica). Del resto
questo non è che un aspetto particolare di
tutta una politica scolastica governativa (che
con qualche eccesso si potrebbe a momenti
dcRnire anti-stalale), quale si trascina da
anni, e che finora neppure la partecipazione
socialista al governo pare riuscita a smuovere e rinnovare. Il PSI intende ora chiarire la sua posizione. In una sua lettera al
Ministro Gui, pubblicata in parte su L’Espresso (14-6-'64), l’on. Tristano Codignola,
responsabile del settore scuola di quel parlilo, ha scritto fra l’altro: «Per conicludere, ti dirò che i socialisti non possono continuare più a lungo a farsi strumenti d’una
politica altrui, che è contraria a tutte le
loro convinzioni. E’ stato soltanto per senso
di responsabilità che il PSI ha finora evitato di prendere proprie iniziative legislative
in c:intuo scolaitico come in altri campi. Ma
ora, mi sembra sia venuto il momento di
farlo. Io ed i miei amici di partilo siamo
decisi a portare fino all’approvazione delle
Camere un emendamento in cui si chiede
che i fondi da tc abusivamente destinati aUa
scuola privata (si tratta di quasi due miliardi in un anno) vengano invece utilizzati
per il potenziamento del doposcuola. E' una
questione sulla quale non siamo disposti a
cedere. Ho già chiesto all’cn. Nenni di autorizzare, per qualsiasi evenienza, le dimissioni dal governo del sottosegretario socialista alla P. I. on. Giorgio Fenoaltea. Lo
slesso Fenoaltea è disposto a dimettersi ».
Non è un partito preso contro la scuola
privata, il nostro: in certi casi, allo stato
attuale delle cose, essa sovviene a un’effett’va carenza della scuola statale (scuole materne, in particolare), e in qualche altro può
persino essere d’esempio, in serietà, a questa
ultima (notiamo, a nio’ d’esempio, die non
è stata testardaggibe retriva quella ohe ha
spinto scuole cattoliche a mantenere in evidenza lo studio del latino). La nostra volontà non è negativa (contro le scuole private)
ma positiva (pro la scuola pubblica): e ci
pare che ogni stato moderno che viva secondo le più elementari regole dello stato
laico — neH’indicarle la Riforma ha preceduto di varie lunghezze gli studiosi del diritto naturale — posto di fronte alla scelta,
non abbia da esitare. A meno che le sue scelte governative siano dettate non dall'interesse della nazione nel suo insieme e senza discriminazioni, ma da interessi particolari,
per numerosi e influenti che siano.
Calvino, ieri e oggi
Siamo di rir.onQsuere ohe ijre*
maluro è slato il gìudi'zio negativo pubbli(‘alo nel no scorso, deplorando che la stampa italiana aibbla fin qui ignorato il quarto
ceTrtenario calviniiano; ecco che su La Stani’
pu Ì14 c. m.i leggiamo un buon articolo, a
fuma del prof. Luigi Firpo, deirUniversità di Torino c partecipants fedele alle fi^iornale storidie su Eresia e Riforma in Italia,
organizzate da parecchie estati a Torre Pellice. Il Firpo accenna alle prime ire generazioni della Rifo ma: la prima è quella di
Erasmo, e viene soUoJinealo l’apporto
fondamentale dato dall’umanesimo alla filologia biblica (in realtà, spiritualmente
Eravamo e stato al di fuori della Riforma :
ili suo apporto di umanista illuminato sta
a la ricerca biblica e teologica all’incirca
come il liberalesimo razionalista del secolo scorso: un prezioso strumento per sbloccare una Si'tuazione teologica sclerotizzata,
ma uno strumento esterno): una fase propedeutica, in qualche modo ; poi venne la generazione di rottura, quella di Lutero; infine quella deda costruzione dottrinale ed
et clesiaslica, que la di Calvino. A nostro
avviso, :1 Firpo insilste un po’ troppo sul
valore determinante della dottrina deH’ele
zicne divina: è diventalo quasi un luogo
comune, e la ì^ua importanza è fondamentale, ma in vari studi recenti si contesta che
essa si^a il ceniro d’interesse, la molla vitale esclusiva o quasi del pensiero e de’l’o*
pera di Calvino. Al di là dei quadro del
liuido visionario, attendiamo che amebe
per il grande pubblico venga illustrata in
iu te ie sue inipllcanze estremamente con
(rete e praticlie l’cpera di quest’uomo che
definendosi — come ricorda il Firpo —•
« timide, moi et pusillanime », sempre alle
prese con le debolezze della « chair tendrette )>, e forse proiprio loercliè riconobbe
in modo radicale la propria pochezza umana, seppe così attìngere alla Parola viva
deil Signore del mondo da diventare strumento umile ma efficacissimo di una rivohizione che è ancora ben lungi dall’aver
esaurito la sua dinamica. Siamo lieti di annunciare che fra una diecina di giorni TEtrice Claudiana diffonderà un volumetto,
L'iinuinesilnio sodale di Calvino^ che siamo certi contribuirà fortemente a far conoscere la portata culturale, politica, sociale,
economica delia riscoperta evangelica oiperata di Giovanni Calvino.
g. c.
La Conferenza Metodista d'Italia
Dal 6^ al 10 maggio si sono svolti, con
l’aiuto del Signore, i lavori della terza Conferenza annuale del Melodismo italiano.
NeU'ampia ed accogliente aula sinodale di
Via Firenze n. ,38 in Roma, pastori e laici
provenienti da ogni parte d'Italia, da Trieste a Palermo, da Scicli a Novara, hanno affrontato i vari problemi della nostra Chiesa, hanno esaminato e discusso i numerosi
rapporti delle nostre commissioni, hanno dibattuto i temi più scottanti delPevangelismo
I messaggi del Presidente e del Vice Presidente della Conferenza che hanno caratterizzato la seduta inaugurale, ci hanno riempito il cuore di gioia c sono stati im monito
per tutti a proseguire con fc.leità il cammino nelle vie del Signore.
« E' vero che la Chiesa non esaurisce il
suo compilo con il culto domenicale — ha
detto il Pre.sidente — ma è anche vero che
la Chiesa non può andare se prima non s'c
raccolta, non può parlare se prima non è
stata in ascolto, non può operare se prima
non è stata in preghiera, non può dare se
prima non ha ricevuto. La Chiosa per essere
veramente missionaria deve saper compiere
costantemente un movimento di sìstole e diastole. cioè di raccolta e dispersione, di adorazione e di servizio, di ascolto e di testimonianza ». ...
Con le seguenti parole il vicepresidente
doli. Teofilo Santi, ha chiuso il suo messaggio : « La nostra Chiesa in questi suoi primi
cento anni di lavoro in Italia non ha mai
tralasciato di curare la formazione di un
diaconato al servizio crislirno. 11 bisogno op
.ri è più forte che mai. Voglia Iddio che la
uresenza vivente della nostra grande fami2’1,'a -mssa .ienn-rc oiù '"''’e arsi attraverso
l'opera silenziosa di fedeli pronti a testimoniare e decisi a servire in umiltà e purezza
di cuore ».
Nell’annua assemblea deliberarte la Chiesa
sorella affronta problemi comuni ad ogni
testimonianza protestante nel nostro paese
Durante la seduta inaugurale abbiamo
avuto pure il piacere di salutare, quali graditi ospiti, ì rappresentanti delle Chiese sorelle. Assai simpatico c fraterno il messaggio del pastore Tribbeck della Conferenza
Britannica che esprime la sua gioia d’esser
stato scelto quale ambasciatore dei fratelli
della Gran Bretagna per portare a noi il loro
saluto e l*a.ssicurazìone che forti e fraterni
legami uniscono sempre i Metodisti inglesi
e i Metodisti italiani con quelli di tutto il
mondo.
KVANXaELIZZAZIONE
Il problema dellevangelizzazione è stato
indubbiamente il più dibaUuLo della nostra
Conferenza: e questo è senz'altro la prova
della nostra vitalità e del desiderio cosíanle
di essere veramente « il sale della terra ».
Aljbìamo ascoltato il rapporto del Comitato
Permanente ed abbiamo preso atto dei rapporti delle varie Comunità redatti, quest anno per la prima volta, non più dai pastori
ma dai Consigli lK Chiesa seguendo un formulario preparato dal Comitato Permanente.
Pastori e laici hanno chiaramente espresso
i loro pareri sulla nostra opera in Italia mettendo in rilievo con sincerità le manchevolezze e le lacune e dando suggerimenti per
un'attività più feconda. Occorre soprattutto
presentarci non tanto come una chiesa che
esige conversioni per avere più membri, ma
come cristiani che amano \ loro simili e desiderano condurli a Cristo.
Il rapporto del comitato dì studio per la
evangelizzazione, illustrato con competenza
dal prof. Spini, ha dato adito a numerosi interventi. Alla fine della discussione è stato
votato unanimemente un ordine del giorno
ed è stato deciso dì preparare una lettera
della Conferenza da inviare a lutti i membri della Chiesa
MATRIMONI MIXTA RELTGIO ”
La relazione della Commissione per lo studio dei matrimoni misti ci ha offerto un
buon materiale di discussione.
La Conferenza si è particolarmente intrattenuta sui matrimoni tra evangelici e cattol'oi celebrali col rito romano mi.xta religio.
E’ pensiero unanime della Conferenza che
raccellazione da parte evangelica di sposare
col mixta religio sia un allo di vera e propria infedeltà verso la Chiesa e verso la stessa costituenda famiglia. L'unione di due
persone che religiosamente pensano c sentono in modo profondamente diverso non potrà mai essere un'unione completa c consegucnicmente non potrà essere sorgcnli.^ di vera. continua ed incrollabile felicità. Se ciò
si verifica in qualunque forma di matrimonio misto, nel matrimonio mixla religio si
accentua perchè il coniuge evangelico si impegna non solo a non turbare le concezioni
religiose dell'altro coniuge, ma addirittura a
educare i figli cattolicamente.
Sull'argomento, dopo 1 approvazione del
rapporto della commissione, è stalo votato
all unanimità un eloquente ordine- del giorno sul quale tutti i nostri giovani sono invitali a riflettere seriamente.
SEGRETARIATO FEMMINILE
E* nota a tutti l’altività e la importanza
della Attività femminile in seno alle Comunità. Quest’anno abbiamo festeggiato la nascita del Segretariato Femminile presentato
in modo molto simpatico dalla sig.ra Mirella
Beltrami. Dopo averne illustrato lo scopo
che è quello di una più stretta collaborazione dei gruppi. Foratrice ha messo in rilievo
la necessità di fare delle Unioni non dei semplici centri di beneficenza ma dei centri di
spiritualità e di servizio. Con voto unanime
la sig.ra Beltrami è stata eletta Segretaria generale del neo costituito segretariato.
RAPPORTI
C ON LA CHIESA VALDESE
I no studio approfondito dei rapporti fra
la Chiesa Melodista e la Chiesa Valdese era
stalo preparato da una commissione mista a
ciò delegata.
II pastore Neri Giampiccoli l'ha ampiamente illustrato alla Conferenza suscitando
un'animata conversazione, segno evidente del
vivo interesse che il problema suscita in
tutti. Nell'aula sinodale risonn\ano delle
chiare affermazioni come queste: ((Miriamo
all unione delle due Chiese perchè le nostre
Comunità confessano la stessa fede ». « Vediamo in cK? modo noi Metodisti possiamo
offrire la nostra esperienza riguardo ai Circuiti. e la Chiesa Valdese quanto riguarda
rindipendenza delle Comunità ». « E' innegabile un'esistente unità fondamentale ».
Continua a pag. 2; vedere lu»
pure i principali ordini del
giorno volati dalla Conferenza
18209636
2
pag. 2
N. 25
19 giugno 1961
Vieni, Spirito Creatore
Per la ri-creazione deiruomo
L'annua conferenza
dei Metodisti d'Italia
Dal punto di vista scientiflco l’uomo è il prodotto di un’evoluzione durata per oltre un miliardo di anni.
Un milione di armi fa i suoi antenati
fra i primati erano capaci di fabbricare rudimentali strumenti di precisione. Circa 300.000 anni fa aveva ragglimto press’a poco le sue attuali caratteristiche, poi si mise a fabbricare
a poco a poco armi e arnesi più perfezionati. ’Tuttavia non è che 100.000 anni dopo, forse più, che si servì, per ia
prima volta del fuoco. Non cominciò
a coltivare seriamente la terra che
verso il 6.000 a. C.; nel 3.000 lavorava
già i metalli, costruiva le prime città
e imparava a scrivere. Meno di cinquemila anni più tardi, dopo un secolo di ricerche scientifiche intensive c
di rivoluzione industriale, inanda ora
nello spazio dei cosmonauti!
E’ una storia impressionante, ed è
degna di fede, anche se si comincia
appena a fissarne qualche dettaglio.
L’astro-fisico, il biochimico e lo specialista in fisica nucleare hanno già
da fornirci relativamente alTuomo e
al suo ambiente più dati di quanti
chiunque possa assorbirne, e ciò malgrado essi siano alle prese con teorie
che cambiano rapidamente e siano
schiacciati sotto una massa d’mformar
zione che raddoppia ogni dieci o qmndici anni. L’universo li sbalordisce
con il suo carattere dinamico, ma sanno ohe esso si è sviluppato secondo
leggi fisiche relativamente stabili durante almeno sei miliardi di anni. Gli
psicologi delTinconscio difleriscono
ancora fortemente per dò ohe concerne la teoria di base, ma tutti pensano
che la nostra psiche è segnata in mode indelebile durante la nostra infanzia da impressioni che, sul piano del
la coscienza, restano talvolta per la
maggior parte inaccessibili e che non
possiamo controllare se non con l’aiuto di altri. Gli specialisti del cervello
hanno scoperto ohe quest’organo mantiene un equilibrio estremamente precario alTintemo dell’organismo umano, equilibrio che può essere sconvolto dalla minima trasformazione chimica; sanno pure che i contatti ohe
stabiliamo con il mondo esterno si
attuano attraverso milioni e milioni
di piccole e ddioate strutture specializzate; che un sistema nervoso estremamente compUoato, comprendente
numerosi organi virtualmente in guerra fra loro, è comandato da una corteccia cervicale di dieci miliardi di
cellule nervose e ohe un’operazione su
una porzione di cervello non p>iù grande della mina d’una matita può provocare un cambiamento spettacolare
delJja personalità. Tuttavia, malgrado
la .sua stabilità bene organizzata, l’organismo umano pare esser fatto per ’
il cambiamento, per iniziative e per
reazioni materialmente imprevedibili.
A parte le funzioni automatiche come
la respirazione, nulla nel nostro comportamento pare tanto radioato da
non poter assolutamente essere modificato. Se l’uomo è sopravvissiito finora, è stato forse non in virtù della sua
forza muscolare e neppure del meccanismo del suo cervello, ma grazie alla
sua ingegnosità e alla tua tenerezza.
La vita nuova
in Orlato
Durante il periodo della storia registrala da documenti, l’abilità e gli
interessi sociali dell’uomo si sono enormemente accresciuti, dovunque è stata possibile l’educazione. La sua saggezza e il suo senso morale sono invece spesso rimasti gli stessi che agli
inizi della sua storia. L’uomo civilizzato ha imparato a riempire il proprio cervello e a dominare il proprio
cerpo per rispondere alle convenzioni
sociali. Di tanto in tanto il suo spìrito
si eleva in uno slancio d’intu’zione, di
arte, di sollecitudine. Tuttavia, nelle
ciroestanze normali della vita, ha il
cuore malato. Oppure il suo cuore è
preso dalle diversioni sottili del lavoro e del gioco, di modo ohe non soffre
più della miseria del suo prossimo e
resta nell’ignoranza di quale sia la ve
la grandezza dell’uomo. La sotìetà
moderna è in fondo un’organizzazio
le di massa malata di redenzione.
Checché ne sia della storia dell’umanità tale bisogno di redenzione divenne universale. Se Dio solo rispondp pienamente a questa necassità, è
pcco probabile che la vita di nessun
uomo sia mai bastata a sé stessa. E’
pur vero, tuttavia, che questa terribile
malattia ci tocca tutti, che vi contribuiamo e ne siamo colpevoli, e che
abbiamo bisogno di essere perdonati
msieme ricreati.
L’Evangelo è semplicemente la buona notizia che in Gesù Cristo — questo uomo — Dio si è impegnato a rispondere alla nostra sete, ha mostrato che ciò rende necessario un vere
incontro fra noi e lui e ha promesso
1 suo spirito redentore a coloro che
attendono la sua venuta. Gesù stesso
ha proclamato quest’Evangelo con il
suo ministero d’insegnamento e di
guarigioni. Dio ha suggellato ciò che
aa compiuto per noi in quest’uomo
Gesù, permettendo che condividesse
condizione umana fino alla morte.
risuscitandolo. Il battesimo come ia
S. Cena sono dei mezzi attrailerso i
quali io Spirito Santo ricorda questa
realtà alla Chiesa, ne nutre resperienza attuale e risponde alla sua attesa.
In tal modo ia predicazione deU’Evangelo nella, comunità crLstiana e, in
tutta la sua pienezza, la vita di testimonianza che deve sgorgarne e impregnare tutto ciò ohe facciamo, provocano questo passaggio alla vita nuova, mediainteì lo Spirito di Cristo. Tutti questi elementi della vita della Chiesa attestano che la « Parola » è stata
« fatta carne » e continua ad incarnarsi: ohe «se lo Spirito di colui che
ha risuscitato Cristo dai morti abita
in voi, colui che ha risuscitato Crito
d’infra i morti, vivificherà anche i vostri corpi mortali mediante il suo Spirito che abita in voi» (Rom. 8: 11).
La parabola di Gesù a proiposito degli
otri innovi', in Matt. 9: 16-17, fa risuonare
la noita dominanite di tuilto il suo miniistero, che è quella del « Nuovo Patio ». Dobbiamo ascoltare tutta la (sinfonia dellla testimonianza degld Evangeli lenendo ipresente questo motivo di fondo; vi è sovrappos'jt Tiimmagibe dtella morte e dèlia resurrezione di Gesù. La sovrapposiziione di questi due quadri ¡genera tutta la gamma d’
possibilità di azione creatrice della vita crìslfana, quali tono chiaramente riflesse in
Rom. 6, I Cor. 5: 11 - 6: 2, Efes. 4: 17-24;
quante variazioni su questo tema appaiono,
già in questi quattro passi ! e offrono uno
slirumento appropriato per decifrare il codice di tutto il Nuovo Testamento.
Spìrito umano.
0 Spìrito Santo
Dio tratta ceirtamente gli uccelli, le
Goimmie e le lumache secondo che a
ognuno- .si addice. Dio tratta l’uomo
in modo appropriato alla sua condizione di uomo. Possiamo dunque utilizzare ii termine « spirito » in un senso- particolare e parlare dello spirito
umano come di ciò che, nell'uomo, gli
permette di incontrare Dio : di rispon
dere all’iniziativa di Dio. In questa
pro-ipettiva lo spirito non è un accessorio di lusso. E’ un dono permanente,
che concerne Tuomo nella sua totalità — intellatto-, emozioni, volontà :
nella sua carne. Perc'ò abbiamo il diritto di dire che quando lo spirito di
un uomo incontra io Spirito di Dio
in modo- nuovo, vi è ri-creazione dell’ucmo.
La «vita .spirituale» deH’uomo è la
sua vita di uomo. Dobbiamo dunque
- ciicciQ e pesen
Obiettività TV
Venerdì 12 giuguo, nel programma serale sul 2« canale TV, è stala teletrasmessa la
terza puntata de « La società del benessere », un’incbiesta net Paesi scandinavi di
Enrico Gras e Mario Craveri. In questa puntata l’iiicliiesla si è soffermata in modo par‘-icolare sui problemi religiosi di quei paesi'; sono sta-li forniti vari dati, per altro
non uscendo molto dal-Tambito dei luoghi
ormai ben comuni suliTindifferenza che circonda la cliiesa luterana (di Stato; ma vogliamo parlare delle indifferenza che — superstizione a parie — circonda ben altre
« le-ligi'oni dj Stato»?), sul «vuoto d’anima » degli scandinavi, ere. ; accanto, prosperano le sette (e dinamiche pattuglie cattclicbe), e ij pizzico d’« obiettività » è stato dato dalla ripresa di una riunione settaria a carattere poiitecostaleggiante, scelta
fra le meno serie, anzi francamente ridicole. Del riconosciuto alto livello del civismo
siandinavo, poi, si c ammesso che si'a dovuto a un socialismo di tipo occide-,itale,
ma ci si è guardati dal farlo risalire alla
sua vera origine, alla formazione riformata, per quant'j quelle nazioni possano es“er«i ancli’esse fortemente secolarizzale. Co»'• si « informa ».
Speriamo nel nuovo direttore della RATTV, Pietro Quaroni, che Ila dichiarato di
voler prendere a modello quello slruinenlo
di iuforma/.icne e di formazione egregio
nella tensione verso rcbietlività che sono
la BBC e la TV britannica...
Gente di punta
Letto in un bolltllino bibliografico della
casa editrice « Nigrizia », nella presentazione del volum-j Brasile al bivio di Ezio Sono ;
« Come in sequenze cinematografiche sfilano i grossi prc'blenii del Brasile: ombre
nere come Io spiritismo, il -protestantesi1110, la superstizione, la fame, la malattia...
sprazzi di luce come T.Azione della Chiesa
nei suoi uomini di punta, la bontà e la
sempiliVità della gente, le speranze di un
avvenire più sereno... ».
11 pre.sentatore di « Nigrizia » non pare
un uomo di punta eccessivamente illuminato, anche se certamente « di chiesa » (pardon, con la maiuscola!).
includere in questa nozione assai più
d; ciò che .spesso intendiamo parlando di « religione », isolandola dal resto della nostra esperienza. Dobbiamo
.guai darci da questo errore. E’ tuttavia giusto dhe che quando ci mostriamo capaci di agire con saggezza e con
amore, la nostra vita spirituale raggiunge il suo culmine. Saggezza e amore nen scaturiscono spontaneamente
dai nulla, nè semplicemente in virtù
dell’esercizio della nostra 'ntelligenza
e della nostra volMità. La saggezza
viene al'l’ùomo nella misura in cui
aderisce alla verità che lo affranca —
verità ohe non è solo ii prodotto della
sua intuizione, che non è caplata nè
veduta, ma verità che impegna l’uomo e che lo interpreta nella sua qualità di essere umano. Con questa saggezza — si dice — Dio creò il mondo.
Culto radio
ore 7.40
DOMENICA 21 GIUGNO
Pastore Piero Bensì
(Chiesa Battista di Firenze)
DOMENICA 28 GIUGNO
Pastore Aurelio Sbaffi
(Chiesa Metodista di Bologna)
Anche l’amore è una capacità interiore di fare il bene, che si rivela in una
persona quando vive pienamente la
propria vocazione in una comunità di
uomini — non solo nel suO' lavoro, ma
in tutto ciò che lo mette in contatto
con il prossinio. E’ per questo amore
che Dio riscatta il mondo.
In Cristo Dio ha rivelato la sua saggezza riguardo all’uomo. Alla luce di
questa saggezza divina, tutto quello
che inxpariamo pu^ condurci a una
maggiore conoscenza dì noi stessi e
a una maggiore libertà di essere ciò
che Diói, vuole che siàino. Con lo Spi-rito di Cristo Dio penetra le nostre
vite con il suo amore, liberandoci affinchè compiamo dò che vuole ohe
facciamo. Saggezza ,e amore sono, in
Dio come in noi, inseparabili: una
sola presenza e un solo potere creatori.
Due libri ¡del N. T. .ci Jlluiminano in modo part'k'olare su quejjc punto. Notare come il tema analogo de o la grazia e la ve(continua in 3.a pag.)
(segue dalla l.a ¡xtg.)
PREDICATORI LAICI
E stato riconfermato ancora una volta il
valido aiuto che i no.stri laici dànno ai pastori nella guida delle Comunità e specialmente i Predicatori laici nella predicazione
della Parola di Dio.
Viene accolta con un prolungato appJauso la notizia che la dr. Laura Carrari ha
brillantemente superato gli esami di prova
de] secondo anno di studi od è proclamata
la prima Predicatrice Laica della nostra Chics-a in Italia. Altre sorelle ne seguiranno l'esempio.
GIOVENTÙ’
Che fra i nostri giovani sia in atto un vivo risveglio lo ha dimostralo oltre al rapporto del segretariato per la gioventù anche
la discussione che ne è seguita. Molto interessanti le parole del pastore Aquilante, rieletto segretario, il quale ci ha fornito un
quadro eloquente della situazione dei nostri
giovani, di quanto è stato fatto e di quanto
si potrà fare nel delicato settore. Ha pure
riaffermato con calore la ferma volontà di
tutti i giovani metodisti italiani di proseguire nell azione fin qui condotta in vista
della unità dell’Evangelismo italiano.
SCUOLE DOMENICALI
il segretario nazionale delle Scuole Domenicali, past. Aurelio Sbaffi, ha messo in evidenza alcuni punti del suo esauriente rapporto facendo rilevare rinsufficienza del materiale di studio attualmente a disposizione,
specialmente per quanto riguarda l'ultima
edizione del « Quaderno biblico ». Ci rallegra 1 annunzio che nel prossimo anno scolastico avremo dei testi più adatti alla mentalità dei nostri bambini e di maggior soddisfazione per tutti.
STAMPA
E stato posto in rilievo ancora una volta
il valore e l’importanza del nostro periodico
« Voce Metodista » magistralmente diretto
dal SUO direttore.
Un meritato elogio al prof. Emanuele
Sballi per la precisione e la cura che pone
nella redazione del « Cenacolo ».
Il pastore Carile ci presenta un quadro
molto esatto della vita e deH’impostazione del
periodo « Presenza Evangelica ». Questo lavoro fatto in ’equipe’ fra Metodisti e Valdesi è perfettamente riuscito. Ormai il giornale si presenta come una necessità perchè interessa in ugual misura il pubblico esterno
e quello delle nostre Chiese.
Non vogliamo dimenticare le vibranti parole del doti. Santi riguardanti l’opera svolta dal Comitato dazione sociale con particolare riguardo al problema delle migrazioni
che deve interessare tutte le nostre Comunità.
Particolarmente gradito è sialo il saluto
e l’augurio del Moderatore della Chiesa Valdese pastore Ermanno Rostan.
Sono stati seguiti con molto interesse i
messaggi della sig.ra Bingle, delegata della
Conferenza Britannica, del rev. Trewin e
del pastore Aldo Sbaffi che ha parlato della
unione della Chiesa Valdese con la Chiesa
Metodista come di' una realtà che tutti sentiamo, come una comune vocazione.
Giorni di intensa attività, ma giorni grandemente benedetti per tutti coloro che himno avuto il privilegio di assistere ai lavori
della nostra Conferenza. E lieti per le particolari benedizioni che il Signore ci ha concesso nel passato, ritorniamo alle nostre sedi
col desiderio di servire sempre più fedelmente e con maggior zelo il Cristo nostro Maestro e Signore. Teofilo
(da ”Voue Metedista”)
UNA BELLA
INIZIATIVA
Torre PelUce •— Un simipatico gruppo di
14 ’’zurighesi” originari di varie regioni iial.arie, per ilo più del Meridione, sono nella
nostra cittadina non ¡n visita tUiri:sHca ma
pe; eisanii! Si tratta di un igrappo di lavoratori', fra i vc-at; e d trent’anni, che si sono preparati, durante i mesi scorsi, segueii
do corsi serali organizzali dalle chiese e
missioni di lingua italiana del cantone di'
Zurigo. Guidati dai past. Salvatore Corda e
Er.mco Ronchi, che si occupano in particolare del'e comunità ball&te di Zurigo e
cantone, e che hanno portato la maggiore _
lesponisabilità di questi corsi, i 14 esaniinandi sono venuti a sostenere presso il Collegio Va'idese la prova idi idoneità ala II
Medi'a. Formulia-mc l’augurio più caloroso
per la riuscita di questa conte delle loto
prove future, e ci congratuliamo di cuore
cor, quanti hanno ideato quest’ottima iniziativa e ne hanno portato la responsabilità.
PERSONALIA
Aprtrantliamo con dolore ia scomparArnaldo Bensì, Anziano
della Chiesa Evangelica Battista di
Lucento, a Torino, che il nostro settimanale da molti anni, fino a un passato recente, ha contato fra i suoi buoni collaboratori: ricordiamo tanti suoi
articoli,^ soprattutto di meditazione
Dibtica intensa e ricca di penetrazioa lui con affettuosa
gratitudine, ed esprimiamo ai suoi lamiliari la nostra fraterna simpatia.
iiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiimiiiim
Le deliberazioni metodiste
I PROBLEMI DELLA EVANGELIZZAZIONE
La Conferenza annuale della Chiesa Evangelica Metodista d’Italia, riunita in Roma dal 6 al 10 maggio 1964,
A (CONCLUSIONE della discussione sui rapporti delle Comunità
e dei Circuiti e della discussione sulla relazione della Commissione
di studio per i problemi della evangelizzazione;
RITENENDO che le questioni di fondo riguardanti la vita e
1 opera -delle nostre Comunità sollevate durante la discussione, possano trovare la loro soluzione nella linea prospettata nella relazione
della Commissione per revangelizzazione,
FA PROPRIO il contenuto e le raccomandazioni di tale Commissione:
INVITA i Circuiti ad attuare al più presto, adattandolo alle situazioni locali, il programma di lavoro evangelistico contenuto nella
relazione suddetta ed a riferire su quanto avranno fatto in questo
senso alla prossima Conferenza;
DECIDE, al fine di facilitare questo lavoro dei Circuiti, di inviare una lettera a tutti i membri delle nostre Comunità nella quale
venga riassunto il pensiero della Conferenza su quel che deve essere
la vita e l’opera della nostra Chiesa nel nostro Paese, nell’attuale
momento.
l MATRIMONI MISTI
La Conferenza annuale della Chiesa Evangelica Metodista d'Italia, riunita in Roma dal 6 al 10 maggio 1964,
ASCOLTATA e DISCUSSA la relazione della Commissione per
Io studio del problema dei matrimoni misti, la approva e ne fa proprie le raccomandazioni conclusive che sono :
1) che si facciano conoscere ai giovani delle nostre Comunità,
molto per tempo, le difficoltà presentate dalla unione tra persone
aventi diversa fede religiosa; c che quindi Genitori, Scuole Domenicali, Gruppi Giovanili e Consigli di Chiesa inculchino nei giovani
un profondo senso di fedeltà ai principi fondamentali della fede
evangelica e, soprattutto, il senso della utilità di cercare il matrimonio con persone della stessa fede. L’unione di due persone che
religiosamente pensano e sentono in modo profondamente diverso
non potrà mai essere sorgente di vera, continua, serena ed incrollabile felicità;
2) che si faccia sempre tutto il possibile per scoraggiare in ogni
modo matrimoni misti celebrati con rito cattolico u mixia religio »,
facendo comprendere agli interessati la gravità della infedeltà che
essi comportano per la parte evangelica;
3) che Pastori e Consigli di Chiesa facciano amorevolmente sentire ^ a coloro i quali contraessero matrimonio con rito cattolico
« mixta religio » tutta la sofferenza che la loro infedeltà ha procurato alla loro Chiesa e come questa, pur biasimando il loro gesto,
preghi incessantemente per loro affinchè sappiano ritornare nella
piena comunione della fede ed efficacemente testimoniare di essa
in seno alla loro stessa famiglia.
DEMANDA alla Commissione stessa la redazione di un documento illustrativo dell argomento da inviare a tutte le Comunità;
IMPEGNA i Consigli di Chiesa affinchè applichino dette conclusioni nella loro interezza.
PERIODICO «presenza EVANGELICA»
La Conferenza annuale della Chiesa Evangelica Metodista d'Italia, riunita in Roma dal 6 al 10 maggio 1964,
PRESO ATTO del rapporto sul periodico « Presenza Evangelica »
MANIFESTA il suo apprezzamento per la linea, l'impostazione
e la formula del periodico, riconoscendo che esso va sempre più tenendo conto della realtà viva del Protestantesimo nel nostro Paese:
RICONFERMA l’esigenza vivamente sentita di giungere alla
»n. d.i 196J, eh, zt —"i:
SCUOLE DOMENICALI E GRUPPI GIOVANILI
La Conferenza annuale della Chiesa Evangelica Metodista d'l|.
RAPPORTI CON LA CHIESA VALDESE
Sv^NTA^lhelf
geiica vá nese e la Chiesa Evangelica Metodista, specie ner miei ni,«
;rt.‘ch'-rzei."; ss: s™“"“
.hn, „a „odi , eoh gli ¿ il Slg:,,r',°”'rÌe
Via suggerirci; ‘-signore vorrà via
approva della Commissione mista;
::::"‘di'‘:etETt2^
DEQDE di inviare il rapporto predetto alle Comunità ed ai
Circuiti, invitandoli a studiarla attentamente ed a pronunciarsi con
-fi" cTrcuito" rfm"’ Chiesa ed i Consigli
renz7: “ ordinaria della Confe
STABILISCE che la votazione in seconda lettura, in vista della
appiovazione definitiva, avvenga nel corso dplln •
ordinaria della Conferenza;
CHIARISCE che la presente approvazione vale come prima de
dtTnZLir^"^’ ^ ^Men-Atto
CONGRESSO EVANGELICO
lia ^rhi!ir^"‘'T Evangelica Metodista d'ila
ila. riunita m Roma dal 6 al 10 maggio 1964
edita la relazione sui lavori svolti dal Comitato Preparatorio
del Congresso Evangelico Italiano, manifesta il proprio apprezzamenm per 1 operato dei componenti met-odisli e per gli orientamenti
dagli stessi sostenuti;
RICONFERMA il convincimento che il Congresso debba essere
aperto a tutte le Chiese e Opere die si riconoscono evangeliche
Cd accettino di parteciparvi una volta che ne siano stati chiariti il
contenuto e le finalità.
3
19 giugno 1964 — N. 25
pag. 3
VIENI
SPIRITO CREATORE
(segue dalla 2.a pag.)
rità 0 è annuaciato in Giov. 1: 1-18 e come la « gloria » di Cristo è alla fine deicriUa come una gloria alla quale possiamo
prender parte (Giov. 15: 7-lOJ. I termini
« potenza u e « saggezza » non figurano in
Gic vanni, ma il loro introdursi in I Cor.
1.2 ne fa una sipecie di lek-motiv ,per tutto
que.slo libro, ed esse si riferiscono a due
nozioni' simili a quelle contenute in Giovanni 1. Il N. T. menziona spesso un altro
genere dii potenza, confe ita dalPaiutorità o
la qualità di capo (ad es. I Cor. 9). Questa
potenza [dynamis] è tuttavia quella dell’aniore di Dio che accresce la nostra capacità
di amare.
Diversità
deiie forze creatrici
Per parlare praticamente del cristianesimo dobbiamo cogliere le varie occasicni che ci si offrono per mostrarci
« creatcri ». Queste occasioni non si limitano a un settore particolare denominato « religione » o « pietà ». Vi sono molte possibilità creatrici, che coprono tutti i campi della vita, e Dio
può trovarsi mescolato a qualsiasi di
queste categorie.
Con il modo che gli è proprio, l’uomo ha la facoltà di conoscere, di sentire, di agire. Non si tratta di manifestazioni distinte, ma di tre tipi di
esperienze generali e interdipendenti.
Ognuna di queste facoltà può essere
considerata e utilizzata, praticamente, in modo del tutto profano, poiché
ciascuna ha sempre i suoi aspetti puramente naturali e temporali. D’altro
canto ognuna può essere consideirata
da un punto di vista sacramentale e
può essere dominata dai rapiwrti delTucmo con Dio. Questo significa che
Tuomo può essere portato a riconoBcere in ciò ohe avviene nella sua vita
qualcosa di sacro, im segno che lo
Spirilo Santo può, in una data circostanza, operare come Spirito Creatore. E’ vero che esiste sempre un elemento profano in ogni esperienza di
ciò che ora potremmo chiamare'«la
azione creatrice sacràniéntale ». D’altro lato l’azione creatrice profana
può essere quasi del tutto priva di elementi sacri, in modo da essere esclusivamente il prodotto dello spirito
umano. Non siamo forse tentati di
fare a meno di Dio perchè possiamo
esercitare le nostre facoltà creatrici
In questo modo largamente profano?
Non parliamo soltanto dell’arte di
« fare » qualcosa, di « far andare avanti le cose », di fare in modo che « le
cose finiscano bene ». Alludiamo al generp di esperieriza nel quale qualcosa
di nuovo, di fresco risulta dallo sforzo delTuomo per esprimere liberamente ciò che ha visto, o dallo sforzo per
T'cercare ciò che ha intravisto. Lo
sforzo crs-atore può essere disteso o
abitudinario, ma può anche comportare una lotta drammatica o una vera rivoluzione interiore. Qualunque
sia questo sforzo, non è per noi proprio il momento della nostra vita in
cui possiamo aspettarci che lo Spirito
Creatore si manifesti per portare il
rinnovamento?
Vi sono anzitutto le forze creatrici
della conoscenza: di indagine, di riflessione o di contemplazione — compreso il modo con cui conduciamo la
nostra riflessione sulla persona di Dio,
Vi^ sono pure le forze creatrici della
azione; att^[iciamento morale e voca
zione, impegno profetico e missione,
testimonianaa e tentativi d’avanguardia. Infine, al cuore stesso dell’esperienza dalla quale provengono queste
due attività: pensiero e azione, si troiano le foiw creatrici del sentimento: della forza vitale, delTimmaginp.
zicne e delia passione, dell’espressione
estetica, del gioco e della cerimonia,
dell’adorazione e della devozione.
Ciò che abbiamo detto non è il solo
modo in cui si xx>ssano distinguere le
varie forze creatrici nelle nostre vite,
e Tenumerazione che ne abbiamo fatta non è completa. L’importante è di
comnrendere che Dio sceglie di mescolarsi alle nostre vite in tutti questi
campi. Non .sceglie un aspetto particolare della nostra esistenza; il rapporto che vuole avere con noi è totaie.Quando lo Spirito diventa un’energia creatrice nelle nostre vite, sii da
trasfermarci in uemirù nuovi in Cristo, libera pure la capacità creatrice
che è .in noi. Il nodo del nostro problema è il fatto che freniamo, che ci
riflutiamoi persino d’immagir.are l’abbondanza dei doni che sono in riserva per noi. Temiamo di abbandonare
la sicurezza di ima pretesa « auto-determinazione » che, di fatto, è illusoria. Perciò lo Spirito Creatore deve
venire e ritornare e dobbiamo‘ pregare senza stanchezza, in tutte le circostanze della nostra vita in cui possono realizzarsi le nostre forze creatrici, affinchè venga.
( continua )
Terence Tice
Novità
Ciaudiana
Con 8 tavole f. t.. 72 pp., L. 500*.
Dall’'/ni://cc : L'ospite sconosciuto Un giovane professore inquieto - La
scoperta delle Valli - L'Italia del '59 •
Viaggio in Italia - La Sicilia • Un
teologo garibaldino - Inquietudini.
ha evangelizzatore su e giù per
l'Italia risorginienti'.le. dalle Valli Vaidesi agli inizi della industrializzazione, al meridione, al campo di battaglia di Solferino.
Ordinazioni alla Claudiana, Via
Principe Tommaso 1, Torino (o a
Torre Pellice), e alla Libreria di Cultura Religiosa, Piazza Cavour 32, Roma, nonché ai depositi presso varie
comunità evangeliche.
Impressioni d'Inghilterra
La chiesa senza pastore
Ogni casa dove arriva il pellegrine
valdese è una novità; anche la chie.sa. la sua attività interna ed esterna
è una novità: si scoprono spesso pie
cole cose, preziose per l’esperienza pastorale.'
Nel mio vagabondaggio arrivo una
sera in una cittadina, nel cuore delTlnghilterra. Mi accoglie festosamente un signore ; non ha il solito « col
!ar» pastorale e mi congratulo con
lui dicendogli: Sono felice di incor.tiare un pastore senza « collar ». Umilmente il signore precisa: Non sono
pastore, ma mi occupo di questa chiesa nel mio tempo Ubero e la domenica i ou'itd sono presieduti a turno da
pastori e laici. Il clima spirituale di
quella casa del signore Meo è di pret
ta marca pietista. Tanto lui che la
moglie, pur essendo anzianotti, hanno uno spirito fresco, giovanile. E’
una grande gioia per me di tuffarmi
in ima vita spiritualmente ^Jia e
gioiosa, .scarsamente vissuta nelle nostre chiese dove la parola « pietismo »
ha per molti accento di eresia.
La sera, pur non essendo domenica
la sala è piena; presiede il mio anfitrione, con spontaneità e semplicità,
senza alcuna «untuosità» pastorale
egli parla al suo gregge c invita un
giovano a pregare: si sente il calore,
la fiamma d’un cuore salvato nelle parole del giovane. Più tardi vengo a
sapere che quel giovane è stato miracolosamente guarito dalle preghiere
della comunità, quando ormai i medici lo avevano giudicato inguaribile.
In questa chiesa come in altre i malati sono ricordati per nome nei culti
e nelle preghiere: non si generaUzza
ricordando i malati, ma si concretizza presentando al Signore i nomi di
crea.ui’e inferme per le quali si invoca la forza guaritrice del Signore.
iVei pullman che fila verso la metropoli:
di fronte a me siede
un uomo -■ dall’aspetto
molto distinto ; tanto
distinto che — nonostante la calura
Spigolature di attualità
MORAblFE D'ABORD
non
si toglie la giacca.
come i passeggeri che hanno preso posto sugli altri sedili. Ha un giornale; legge qualcosa, poi ripone il foglio nella borsa di pelle.
Chiude gli occhi. Ponza; forse sonnecchia.
Chi è? Dal taschino della giacca emergono le punte di un paio di forbici, lucenti,
argentee. Deve essere un sarto.
L’uomo si sente scrutato, apre gli occhi,
sorride benigno. Mi vede fissare le due punte aguzze e cerca di nasconderle. Non vi
riesce. — Sono così lunghe — mi dice —
che mi è impossibile celarle. Se le metto in
un'altra tasca, basta un movimento qualsiasi perchè mi forino la stoffa e l’epidermide; se le metto nella tasca posteriore dei
calzoni, lei mi capisce...
Vorrei domandargli: ’’Perchè non le mette nella borsa?” Ma gli chiedo soltanto: "Lei
è un sarto, no?’’
Il mio interlocutore appare desolato.
No, no! — risponde. — Sono un'Autorità, io. Perchè viaggio in pullman, come —
mi scusi — un borghesuccio qualunque?
Austerità. Democrazia. Moralité, d’abord.
— Lei, dunque...
— Vado a tagliare
zione di...
Tace, pudico; io non
Il pullman si arresta ad un paesotto.
distinto signore afferra la borsa, mi fa un
benevolo accenno di saluto e scende.
un nastro. Inauguraoso rifiatare.
Il
Sale un ometto smilzo, con un cestino da
viaggio colmo di cibarie. Ha le guance scavate; un tipo "sofferto”.
Siede al posto già occupato dall'Autorità.
Attacca presto discorso; si rivela subito per
uno che ha paura della "alienazione” Esige
"comunicativa”, vuol sentirsi "solidale” con
i propri simili,
— Che pace! — dice. — Ma soprattutto
è lo spirito, lo spirito, in armonia con la
natura. Per raggiungere questo equilibrio è
necessario eliminare il superfluo. Scusi; tanto per incominciare: Lei fuma?
— Purtroppo, sì.
— Male. Ne soffrono il cuore, i polmoni
e il portafogli. Beve?
— Un bicchierotto, durante i pasti.
— Male. Un bicchiere tira l’altro...
Eliminare il superfluo significa elimina
re le tentazioni! Tan
to per essere chiaro,
io non andrei mai ad abitare in via fratelli
Bronzetti.
— Perchè, dica?
— Perchè la tentazione è intuibile, mi
pare. Bronzetti potrebbe diventare "sbron
zetti”. Evidente?
— Già, ma...
— L’uomo è debole. Le piace la musica?
— Quella classica.
— Mollezze, seduzioni... Autori?
— Che so... Bach...
— Ah, ah! — esclama l’ometto. — Ha
notato la concordanza degli stimoli malsani?
Lei beve, lei guarda le donne, scommetto.
— Non esageri, ora.
— Non esagero. Affermo che dobbiamo
evitare ogni causa di tentazione. Non sa, lei,
che Bach, Tabac e Venere riducono Tuomo
in cenere?
Mi affloscio sulla poltrona. Tartufo Tuomo delle forbici. Tartufo quest’ometto?
No: via anche questa tentazione. "Moralité. d'abord”.
Alberto Guadalaxara
La cclletta è una delle più alte che
ho avuto sin qui. Domando ai miei
umici che mi ospitano come funziona
la parte amministrativa; ecco la risposta : in questa chiesa, come in tutte
le chiese sin qui visitate, le offerte sono anonime. I membri di chiesa hanno semplicemente un numero corrispondeiite al loro nome, noto soltanto
al cassiere; ogni settimana recano la
busta nella borsa delle offerte: difatti ogni membro riceve un blocco di
piccole buste per ogni domenica delTanno e sono restituite regolarmente
ogni domenica oppure due o tre alla
volta, se i membri non hanno potuto
frequentare la chiesa. Non ho ancora
trovato qui ima chiesa dove le offerte
personali siano note: non sappia la
tua sinistra quello che fa la destra,
trova qui felice conferma.
Ripenso ai lunghi elenchi delle nostre chiese con cifre piuttosto mode.ste; ripenso alle offerte per i bollettini, il riscaldamento della chiesa ecc.,
dove il ricco non si vergogna affatto
di dar poco e dove il povero è piuttosto umiliato; sia benvenuta tra noi
l’offerta anonima e lo spirito delTumiità cristiana è salvo.
Al mio amico, così ospitale rivolgo
alcune domande sulla sua chiesa; ed
eccone alcune: quanti sono i membri
regolari? ristposta: 70; quale mestiere
es.ercitano i parrocchiani? risposta :
lavori manuali ordinari il cui stipendio s’aggira sulle L. 75.000 (bisoja
ricordare che i fitti sono elevatissimi
e allo Stato essi danno iHi'alta percentuale, specie per i contributi sanitari). Quanto danno alla chiesa in media i membri? risposta: 2.000 lire la
settimana e cioè 100.000 alTanno e più.
Rimango di stucco. Alla fine scopro
che versano quasi tutti la decima. E
tutto questo Tamico me lo dice con
naturalezza, aggiungendo: Die ci restituisce in abbondanza quello che gli
diamo. Infatti mi sembrano tutti felici, della vera interiore felicità che
TEvangelo ci dona e che è la più grande ricchezza della vita.
Ricordo con gioia i due culti di famiglia nella cai^ delTamico d’un giorno anche lui col peso della fatica quotidiana in un negozio di mobili, eppure felice di .sapere che « basta a ciascun giorno il suo affanno», soprattutto quando esso è interamente rimesso nelle mani protese di Dio che
attende la nostra quotidiana offerta
di noi stessi.
Benedetta chiesa senza pastore, dove tutti sono pastori, ormai fuori della culla, dove vorrebbero sempre prender posto i nostri fratelli e sorelle, perennemente cullati da bravi pastori
ma mai pronti a camminar da soli,
senza culla nè grucce, come sacerdoti di Dio che annunziano agli altri la
Parola del Regno. od
tiiiimmmiiiiiiiiiiiimfiiiiiMiHiMii
iiriimiiiiiiiiiiiiiimiii
■iiiMiiKiiiiiiiiiiiimimiMiiiiii
■df Come... di consueto, ormai, preghiamo i collaboratori e i corrispondenti, « esclusi » questa settimana, di
pazientare, e cosi i lettori; con loro e
più di loro sognarne un settimanale
a 8, 10, 12 pagine... red.
I LETYORI CI SCRIVONO
Pacifismo senza sempiicismi
Torino, 12 giugno '64
Caro DircUore,
Ho notato con piacere che è stata
avviata sulLEco-Luce una discussione
sul pacifismo e penso che questa possa servire, se ulteriormente sviluppata, come preparazione della discussione sinodale. L'anno scorso infatti un
convegno giovanile delle- Valli ha
chiesto al Sinodo di pronunciarsi in
merito al problema ‘ della violenza e
il Sinodo, dopo aver nominato una
commissione che deve preparare la
di.scussione sinodale, ha deciso di riservare quest'anno il tempo necessario per formulare un messaggio alle
Chiese che dia una risposta a questo
problema.
Mi sembra che la debolezza di un
certo pacifismo — in particolare di
quello che sostiene un disarmo unilaterale — consista in due semplificazioni :
In primo luogo esso tende a trasferire i‘i niessaggio de^l INT (o gli insegnamenti di una morale aulonomaì
dal piano individuale al piano collettivo in modo troppo semplicistico. Il
comandamento « non uccidere » può
essere sentito come un'esigenza assoluta dairindividuo, ma fatalmente non
può venir sentito allo stesso modo da
una società. Reinhold Niebhur ha dedicato un'importante opera {Moral
Man and Inimoral Society) aU’esame
della personalità dell'individuo e alla
« personalità » di una società. L’io di
una nazione o di una società è molto
più prudente e legato al proprio interesse di quanto non sia l’io individuale e la sua linea di azione non
può che tenersi in equilibrio tra il
perseguimento dei propri interessi e
il perseguimento di un bene più vasto che può contrastare con i propri
interessi. Se questo equilibrio viene
rotto, in una direzione o nell'altra, la
porta è aperta alLautodistruzione.
E questo conduce a parlare della
seconda semplificazione. Un certo pacifismo ritiene che una speciale immunità venga garantita da Dio a qualsiasi nazione raggiunga una perfetta
giustizia (disarmo unilaterale): se oggi una nazione osasse disarmare unilateralmente Dio la proteggerebbe dalla violenza dei suoi nemici. Ma l’andamento della storia non ha un carattere così morale. I giudizi che
Dio pronuncia nella storia, avverte
ancora il Niebhur, non sono ancora
giudizi finali; sono giudizi parziali,
inesatti, distorti e guastati dagli uomini e dalle nazioni che sono strumenti dei giudizi di Dio nella storia. Questa ambiguità morale della
storia è chiaramente espressa dalla
sofferenza degli innocenti nello svolgimento della storia stessa. In altre
parole una nazione può rovinare se
stessa non solo perseguendo ciecamente ed esclusivamente i propri interessi, ma anche presentando una
giustizia inerme e indifesa. Non tener conto di questa possibilità significa giocare sulla pelle degli altri e non
solo sulla propria. Possiamo mettere
in gioco la vita di chi non è disposto
a rischiarla con noi? Si ritorna qui
alla prima semplificazione : i rischi
che l’io individuale può, e deve, correre non possono essere imposti all io
collettivo che ha una fisionomia diversa sia per ciò che riguarda la responsabilità, sia per ciò che riguarda
la capacità di sacrificio.
Ma detto questo, penso che il compito della Chiesa sia oggi nettamente
un compito di azione pacifista. Nella
nostra e in tutte le nazioni si contano a milioni gli uomini che premono in favore di una politica che persegua puramente gli interessi di una
nazione o di un gruppo di nazioni,
senza alcuna prospettiva piu ampia e
globale. E’ compito delle Chiese pesare decisamente, per mezzo dell azio
ne dei suoi membri, sull’altro piatto
della bilancia della politica delle nazioni. in vista del perseguimento di
un bene più vasto che può contrastare con gli interessi di una nazione o
di un gruppo di nazioni. In questo io
vedo oggi la vocazione dei « facitori
di pace » cristiani. Se invece anche i
cristiani peseranno dalla parte del
perseguimento degli interessi egoistici di una nazione, saranno facitori
non di pace ma di distruzione, anzi
di autodistruzione.
In questo quadro mi sembra che
l'obiezione di coscienza al servizio militare sia un importante fattore —
anche se non è l’unico — di questa
opera di pace che deve essere condotta dai cristiani. E’ anche per mezzo
dell’obiezione di coscienza che ci è
data oggi la possibilità di riproporre
continuamente alla coscienza dell io
collettivo della società la necessità di
perseguire un bene che va al di là
di un cieco interesse egoistico e che
comprende la realizzazione di una
pace mondiale. E’ anche per mezzo
dell’obiezione di coscienza che noi
possiamo influire e pesare sulle trattative di un disarmo bilaterale.
La mia speranza è quindi che il
Sinodo valdese riconosca l’obiezione
di coscienza come una valida forma
di testimonianza in favore della pace
invitando le Chiese a sostenere spiritualmente e materialmente chi si fa
portatore della testimonianza cristiana in questa forma; e che non si
lasci invece invischiare in qualche
petizione per il riconoscimento giuridico dell'obiettore di coscienza, il che
equivarrebbe a depotenziare e svilire
la sua testimonianza. Ma questo senza assolulizzare il pacifismo, senza illudersi che la somma delle azioni individuali porterà in terra il Regno
di Dio. senza giocare sulla pelle degli altri, di chi non accetta un eventuale sacrificio che solo una fede personale può rendere accettabile.
Fraternamente tuo.
Franco Giampiccoli
Una Chiesa che non esiste
Roma, 9-6-'64
Caro Direttore,
nel numero deH'Eco-Luce del 5
giugno leggo l'annuncio, riportato dal
S.P.R., relativo alle nomine degli osservatori deirAlleanza Riformata
Mondiale per la terza sessione del
Concilio Vaticano II; e rilevo che ne
sarebbe stato nominato uno « della
Chiesa Valdese d'Italia ». Mi rendo
conto che alle volte all'estero per distinguere la nostra chiesa valdese da
quelle del Cantone di Vaud (tutte
chiamate a vaudoises » in lìngua francese) si tende a qualificar la nostra
come (f eglise vaudoise d’Italie ». Ma
tale dizione è errata ed indica una
chiesa che non esiste, ingenerando
confusione nella mente dei più in
quanto denuncia una errala valutazione della nostra dimensione ecclesìo
Abbiamo
ricevuto
Per le Scuole Domenicali dell Indoìiesia : La Scuola Dom. della Chiesa
Metodista di Napoli, L. 2.000.
Pro Claudiana: Evelina Pons (Torino) L. 3.000; Anita Eynard (Torino) 1.000; Sofia Baldoni (Roma)
1.000; sig.ri Zürcher (Torino) 1.500.
Pro Rifugio C. Alberto: In memoria del Giudice Giovanni Rostan : Gladys Critchley-Wearing, L. 9.000; Annetta, Baby, Daisy, Elsa, Elvira, Marina. Mariuccia D., Mariuccia P.,
L. 10.000; Marie Pistone 1,000; Lai
la Conte 2.000; Elsa,
Claudio Ladisa 15.000.
Giuseppe e
Pro « Meditazioni Bibliche » : Frida
Gardiol (Trieste), in mem. del past.
Giulio Tron. L. 3.000.
logica, ne falsa il concetto e snatura
il significato della nostra presenza.
L’unico corpo ecclesiastico formato
dall’insieme delle chiese valdesi esistenti in Argentina, Italia, Stati Uniti
d’America, Svizzera ed Uruguay, malgrado la sua piccolezza, non conosce i
limiti posti dalle frontiere statali.
Esprime invece un concetto ecclesiologico fondato da un lato sulle chiese
locali e dall’altro sul carattere universale della Chiesa, uniche dimensioni
ecclesiastiche di cui si fa menzione
nel Nuovo Testamento. Tale corpo
ecclesiastico, sinché il Sinodo non decida altrimenti sentite le chiese che
Io costituiscono, si denomina « chiesa
evangelica valdese » e deve esser chiamato da tutti in tal modo, qualunque
sia la lìngua che venga usata.
Per via del suo carattere universale la chiesa vive al solo servizio di
Cristo per tutti gli uomini e non entro i limiti di uno Stato qualsiasi.
Tale errore, purtroppo assai diffuso,
va denunciato e colpito ad ogni occasione. Il significato della nostra
presenza é infatti quello di rendere
testimonianza al nostro unico Signore
e Salvatore là dove lo Spirito chiama,
senza imporgli limiti territoriali, senza conferire alla chiesa un’etichetta
nazionale. Al concetto di chiesa nazionale e territoriale ci opponiamo decisamente perché del nostro corpo ecclesiastico fan parte allo stesso titolo,
con eguali diritti e doveri, con una
medesima fede, un medesimo ordine
liturgico ed una storia comune tutti
coloro che ne son membri in qualunque parte della terra abbiano essi a
vivere ed a costituire una chiesa. Come è noto e fa giustamente notare
Cesar Rodriguez Jourdan in una lettera pubblicata sul medesimo numero del nostro giornale, i valdesi del
sud America costituiscono uno dei distretti della nostra comune chiesa, non
una chiesa diversa dalla presunta ed
inesistente a chiesa valdese d'Italia ».
Tale coscienza unitaria ed extraterritoriale del corpo ecclesiastico valdese
va rinvigorita come presupposto e testimonianza attiva della nostra linea
ecumenica. Il nostro spirito di unità
ci porta a superare le frontiere politiche • che dividono gli uomini nella
unione dei credenti in Cristo e rende
possìbili forme unitarie con altre
chiese al di qua e al di là dell’Oceano. Quando noi valdesi intendiamo
aprirci all'unità verso altre chiese sorelle non dimentichiamo questa nostra concezione ecclesiologica, il nostro Jourdan-Rodriguez può esserne
certo; per cui anche nel quadro delle trattative con la Chiesa metodista
il problema è stato debitamente impostato neH'ambito di tutte le nostre
chiese, come ne è chiaramente fatta
menzione nel rapporto della Commissione mista alle Chiese. E' ovvio perciò che ogni eventuale decisione da
prendersi uon avverrà che colla concorde volontà delle chièse valdesi di
ogni distretto. Ed una soluzione di
tali trattative sarà valida ed effìcente in quanto appunto saprà risolvere
il problema in termini di universalità e non dì territorialismo ecclesiastico.
Proprio nella linea di tali argomenti è stato impostato da tempo il problema della revisione costituzionale
della nostra Chiesa perché si pervenga ad una Costituzione Unitaria in
modo da dare una maggior coesione
e risalto all'apporto diretto di tuUe
le nostre comunità, ovunque esse siano dislocate, nelle decisioni relative
alle questioni di comune interesse.
Questo lavoro già concretamente avvialo con le soluzioni prese dal Sinodo del 1961, va celermente portato a
buon fine ad evitare appunto che abbia a nascere in concreto — quod
Deus avertat — proprio quella cc Chiesa valdese d'Italia », comunque abbia
poi a denominarsi, che ora fortunatamenfe non esiste.
Giorgio Pey rot
4
pag. 4
N. 25
19 giugno 19()4
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
PRAMOLIO
Napoli (via dei cimbri)
11 culto dì domenica 24 maggio è stato
presieduto dairinsegnante Long Gino dei
Pellenchi. Gli siamo molto grati per la sua
collaborazione e la comunità lo ringrazia per
il suo messaggio.
Domenica 24 maggio una ventina dì madri hanno partecipato ad Agape all’incontro
delle Unioni Femminili, trascorrendo cosi
una simpatica giornata in comunione fraterna con un bel gruppo di madri delle altre
Parrocchie alte delle Valli. Nello stesso giorno i bambini della Scuola Domenicale con i
monitori hanno fatto la loro annuale passeggiata a Frali. Il tempo piovigginoso e
freddo ci ha impedito di proseguire oltre e
ci ha costretto a rimanere buona parte della
giornata nella sala delle attività. Desideriamo
ringraziare ancora il Pastore Davite e la
comunità di Frali per aver gentilmente messo a nostra disposizione i locali della chiesa.
I nostri giovani insieme a quelli dell’Unione Giovanile della Chiesa di Ferrerò hanno effettuato domenica 31 maggio la loro
gita annuale a Stresa, visitando varie isole
del Lago Maggiore. La giornata è stata buona sotto tutti gli aspetti ed i partecipanti ne
sono rimasti soddisfatti.
Circondati da un numeroso gruppo di parenti e di amici si sono uniti in matrimonio
domenica 31 maggio: Balmas Jole (Ruata)
e Rivoiro Marco Maggiorino (Prarostino).
Agli sposi che hanno fissato la loro residenza a San Germano Chisone giunga ancora
Taugurio di una vita benedettadal Signore.
La bella giornata di domenica 7 Giugno e
l’ottima collaborazione di gran parte della
comunità hanno favorito la buona riuscita
del nostro bazar. La comunità ha risposto
con generosità offrendo doni per i vari banchi, per la confezione dei dolci e soprattutto
accorrendo in buon numero uel pomeriggio
della vendita. La nostra gratitudine va a
quanti hanno collaborato in tutti i modi :
da coloro che hanno raccolto le offerte nei
vari quartieri, alle madri che hanno lavorato nei mesi invernali e poi negli ultimi
giorni per la confezione dei dolci, al sig.
Sappè Alessio che li ha fatti cuocere ed a
tutti i compratori che hanno gremito per
un’ora la nostra sala delle attività.
Lunedì 8 giugno il muratore sig. Ivo
Avondet di San Germano Chisone ha dato
inizio ai lavori di restauro del nostro tempio per il rifacimento completo del soffitto.
Tali lavori con la ripulitura del nostro locale di cullo comporteranno una spesa che
supererà di parecchio i due milioni di lire
(somma notevole per la nostra comunità assai ridotta di numero a causa del continuo
spopolamento!). Ma vogliamo confidare oltre che nella fattiva collaborazione materiale
e finanziaria di tutti i nostri membri di
chiesa, anche in quella di tutti i Pramollini
e di lutti gli Amici di Pramollo vicini e
lontani : siamo certi che il loro tangibile
aiuto non ci mancherà in questi urgenti lavori che abbiamo iniziato proprio in questi
giorni.
Vultißse di Rio iRarina
Isola d'Elba
La Casa accoglie nel periodo luglio^gosto evangelici di quialsiasd dcnommaziioine, sia singoli che nuclei faimiiaji, desiderosi di ritrovarsi in
un luogo di riposo e di beneficiare, oltre che dell’aria marina; di bagni
di sole e di mare, anche di una esperienza di, vita comunitaria sotto il
segno della fraternità cristiana.
Per tutte le informazioni riguardanti il funzionamento della Casa
rivolgersi al Past. Salvatore Carco, Via G. Verdi 15 Tel. 22.793 - Livorno
PRAROSTIHO
— Sabato 6 u. s., circondati da un bel numero di parenti ed amici, hanno celebrato
il loro matrimonio nel tempio, ornato di
fiori bianchi, Fornerone Remo (Ruata Cornera) e Avaro Domenica (Pian). La parola
della Scrittura, che abbiamo meditato e posto dinanzi ai felici sposi, è stata quella del
Salmo 139: 10: «La tua mano mi condurrà ». Dopo la lettura degli articoli del Codice Civile ed il « si » pronunziato dagli
sposi, abbiamo invocato su di loro la benedizione del Signore. Auguri di una vita coniugale serena e fedele, sotto lo sguardo divino.
— Ringraziamo molto sentitamente l’Insegnante Sig. Claudio Tron per aver presieduto il culto di domenica 14, in sostituzione
del Pastore. Grazie per il buon messaggio
— Il culto di domenica prossima, 21 giu
gno, sarà presieduto dal Pastore Sig. Seiffredo Colucci, Direttore della Casa di Riposo
« Villa Olanda » di Luserna San Giovanni.
Mentre diamo fin d’ora al Sig. Colucci e Signora il nostro più caldo benvenuto, raccomandiamo alla Comunità la partecipazione
al culto. (Il culto mensile che avrebbe dovuto aver luogo a Roccapiatta, nel pomeè rinviato a domenica 28).
Domenica 14 l’Unione Giovanile, accompagnata dal Pastore, si è recata in gita
a Cervinia. Al prossimo numero daremo il
resoconto della giornata.
— Cominciano ad arrivare i primi villeggianti. Alcune famiglie già le conoscevamo
dal passato, altre sono nuove... Ci farà piacere di vederle la domenica con noi al culto... (anche la Comunità locale cerchi di
dare in questo un buon esempio!).
FORANO SABINO
Un altro lutto ha colpito la nostra chiesa.
A distanza di pochi giorni, abbiamo di nuovo ripercorso la via del cimitero.
Il 4 u. s. è ritornata presso il Padre Celeste la sig.na Irma Scarinci, Zia Irma per
quanti l’hanno conosciuta.
Da molti anni sofferente, era passata da
un ospedale all’altro, ma tutte le cure che
le erano state prodigate sono risultate vane.
La scienza nulla ha potuto. Negli ultimi tempi alcune dolorose piaghe non le permettevano di stare coricata e di riposare. La sua
fede è stata veramente di incoraggiamento
a quajiti la circondavano. Zia Irma è stata
una credente; fedele all’Evangelo, ed al Signore Gesù Cristo suo personale Salvatore.
Il Pastore Carlo Gay di Roma ha recato
il messaggio della salvezza e della testimonianza evangelica a tutti coloro che sono
intervenuti alla mesta cerimonia. Alla famiglia, ma particolarmente alla Sorella in
Cristo Wanda Paparosa che per anni ha
amorevolmente assistito Zia Irma, vogliamo
rinnovare le nostre sentite condoglianze.
— Enrico Scarinci, il giorno di Pasqua,
e Miriam Gennari, il giorno di Pentecoste,
si sono accostati per la prima volta alla
mensa del Signore per partecipare alla Santa Cena. Questi due cari giovani hanno fatto
solenne dichiarazione di fede in presenza
della Comunità promettendo di restare fedeli airinsegnamento della fede evangelica.
Che ’a promessa sia mantenuta. Questo è
Taugurio fervido di tutta la Chiesa.
— Il fratello Enrico Sterpone della nostra
Diaspora è stato ricoverato all’ospedale per
una grave infermità. Il Signore esaudisca
le nostre preghiere perchè presto ritorni in
seno .alla sua famiglia.
— Il Prof. Bruno Corsani è stato con noi
l’intera giornata di Domenica 7 Giugno, cosicché ci è stato possibile visitare le famiglie della Diaspora. Ha presieduto i culti
con S. Cena a Forano quindi a Calvi. Lo
ringraziamo di cuore per quello che ha fatto
per noi.
Rocco Giuliani
— Elezioni per il Conci>sLoro. L’Assemblea :dii elriesa si è riiuni'ta il 26 aprile per
procedere all’elezione di nuovi membri del
Concistoro. Si traitavà di colmare ¡ vuoti
lasciati dall’Anziano G. Liugrfa e dal Diaco'io G. BoMa con la lori dipartenza per
la Casa del Padre, che lanto dolore Ita procurato a tutta la Comuniità. Era stato inoltre decreo di rinforzare il Concistoro con
altri due nuovi membri. Sono risultati eletti' i seguenti fratelli: Margherita Ringria,
Jean Gibet, Armando Castiglione, Eugenio
Baglio. Il Concistoro così completato si è
subito messo aill’opera, riunendosi per ben
tre volte nel corso di maggio, sia per l’esaine dei Catecumeni che per altre importanti questioni.
— Culti specUdi. Ai culti delle domeniche 1(1, 17 e 24 maggio hanno partecipato
nuinerosls-jimi fratellj e simpatizzanti. Tutti i posti erano octìupati e varie persone
hanno dovuto rimanere in piedi. Al culto
del lo maggio, « festa della famiglia cristiana », erano presenti anclie i numerosi
alunni delle nostre Scuole Domenicale e
Biblica, i quali, alla fine, hanno ricevuto
la tradizionale rosa da offrire alla mamma.
Al culto di Pentecoste sono sta i ammessi per « confeL-inazione » i seguentii nostri
cari giovani: Valeria Cielo, Irene Mola,
Madia Tomasetta, Egle Vicari, Andrea
Agrelli. Marcello Lingria, Ferdinando Napolitano. Iddìo benediica questi nostri nuovi membri di Chiesa e li' aiuti a mantenere
ic promesse fatte a Lui davanti a tutta la
Comiini.a. La sert: di quello stesso giorno
i confermati sono stati feistegglati dall’U.
C. che Ita offerto loro un libro fn ricordo deiratto solenne da essi compiuto. Era
n > nresenti ancihe alcuni giovani aipparte
nenti ad altra Comunità e un buon numeri. di menibrii dj Chiesa, venuti a condivi
dere la gioia dei nostri giovani. L’Unione
Femminile ita offerto a tn'ti thè e squisite
torte.
La domenica 2| maggio di nuovo la Comunità ila gremito M locale di culto per
dimostral e il suo affetto e la - sua stima ai
quattro nuovi (membri del Concistoro in
cccaisione dal loro insediameiito ufficiale.
— Visite gradite. Abbiamo accolto con
gioia la visita di' a’cunì gruppi di fratelli
\cnutj da diiverse località della nostra penisola.
I! 24 aprile è arrivato un gruppo di giovani studenti del Liceo di Torre Pollice,
accLmpagn-ati' dal loro Pteside e da alcuni
professori, per visitare la nostra città.
Contemporaneamente erano arrivati da Forano Sabina una diecina di giovani di quelli Chiesa Valdese che, domenica 26 aprile, lianno aissintAu a] nostro culto. Un’agape fraterna ha riuni'.o questi giovani a
quelli (della nostra Coanundtà.
Intii.ne, sabato 23 maggio, un folto gruppo di membri delle cliiese d’Abruzzo e di
aiicune (de(l Molise, accompagnati dal loro
Paistore, Giu(io Vitenlini, sono partiti dai
loro vani paci': S. Gioivamni Lioioni, S.
Salvo, B'orello, Lentella, S. Giacomo degli
Schiavoini e Pescola-uciano, p-e;r venire a
conoscere le Chiese Valdesi di' ISapoli e
vivere un paio di giorni con i fratelli di
questa grande città.
La sera di sabato 23, un gran numero d'
n-embri della Cliiesa di Via dei' Cimbri ha
trascorso con i cari ospiti alcune ore liete,
fra'ecnizzando 'con foro e offrendo Vermoutii e pasticcini.
Al cia’to della domenica 24 maggio erano piresenti, cci foro Pasiore, una ventina
di' questi fratelli, mentre un’altra ventina
parteci'pava al culto nella Gliie(;a Valdese
d e1 V omero.
— Assemblea di chiesa. L’Assemblea si è
riunita nuovamente il 31 maggio per ascoltare la lettura defila reiezione 1963-64, preBtitta.a dal Concistoro, la quale è stata approvata all’unanimilà. Si sono poi svolte le
clez'.oni di' due delegali per la 'Cenferenza
distrettuale del V Distretto, die si terrà a
.Naipcli "1 13-14 giugno, e uno per il prosslnio Sinodo. Sono stati eletti per la Conferenza i giovani Eraldo Pagano e Paolo
O.iv.'eri e iper il Sinedo il Diacono Eugenio Baglio. F. F.
VENEZIA
Foresteria valdese
“LA ROCCIAGLiA,,
Pradeltorno - Angrogna
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Coloro che desiderano trascorrere
giorni sereni in un ambiente confortevole — luce elettrica, acqua corrente
— in una località alpestre di notevole
bellezza hanno ora la loro casa!
Informazioni : Torre Pellice : Pasquet, Corso Fiume 13 - Sereno, Viale
Rimembranza 2 — Torino : Ribet,
Corso Francia 80.
Novità dii que&t’uitiima parte deltl’aiuv'
ei'olesiastico è stata la costituzione di un
(( Centro Evangelico di Cultura », presieduto da'l prof. Guido Colonna Romano. Nel
roirso degli ultimi mesi* sono state tenuìe
airAteneo Veneto due conferenze, una del
prof. Valdo Vinay su «L’unità e il rinnovamento della Chiesa nel Concilio Vaticano Il » e una del past. Bertalot su « L’ecumenismo come rinnovamento della Chiesa ».
La nostra comunità si è rallegrata con il
pasl. Domenico Cappella, della locale co
munita melodista, che in occasione delil’annua Conferenza iiieiodista è stalo consacra
10 al santo ministerio.
A Mestre prosegue la collaborazione con
i metodisti, sul piano de la predicazione e
deirinsegnamento catechetico. Perniane \
pro-hlenia del locale di culto; si guarda con
speranze ai risultali della nostra opera qui.
A Chioggia ili nostro locale, nonostante
la sorvegjìanza di membri voilontarl del nostro gruppo, non riesce a sottrarsi al van
dalisnio imperante nella zona. Andando
avanti di questo passo si anticipa nctevolniente il lavoro di demoiizione previsto...
C miinua intanto l’esame delle possibilità
oflerieci per una soluzione decorosa: sono
i‘n circclazione da tempo mappe catastali;
vi sono luttavìa ino-lte difficollà, non solo
di carattere finanziario...
A Treviso v’è stato un incontro valdese
11 giorno dell’.AM’ensione, presso l’ing. R.
IVnton; al culto del mattino è seguito nel
pomeriggio un programma vario e l'nleres
sante, con proiezioni di films su convegni
del ’.mmediato dop'Oguerra.
L’Unione FeTnminile, che ha svolto un
buon programma di studi,-giunge in . giugno al « Iraguardo » dèi bazar, punto finale
di limito lavoro.
Buona la vita dell’Unione giovanile: a'ciini studi tenuti dai giovani su « società di
massa », « lestùiionianza », (r | Protestanti in
Italia » e uno studio del nasi. Bertalot s;ul'
ia predest'inaz'one sono siali seguili c:n .ineresse da tui'ti. L’inchiejta raccomandata
dalla FUV sul comporlaiiienlo dei giovani
r«e’ confronti delTUnione e della Chiesa
Ila dato risultati che si potrebbe definirò
scoraggianti, perchè vi sono giovani, membri di chiesa, (he non frequentano nè questa nè quella, privandoci del loro contubuio prezio.so. E’ stalo pure ccndoiio uno
studio suirLnione aiovantile stessa: com'è
sorta, quale dovrebbe essere, che senso ha.
novità Claudiana
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Il Concilio VaticoiK
inunavisui
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ture sportive messe liberamente a disposizione dei ragazzi senza supplementi.
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retta) per alunni particolarmenfe meritevoli di modeste condizioni
economiche.
INFORMAZIONI: scrivere al Conviito Valdese TORRE PELLICE (TO).
Doni ricevuti
pro Eco-Luce
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500; Emilia Lantsret (Pomaretto) 200; Mario Bianconi (Roma) 970; Roberto Ferrier
(Riclaretto) 200; Edvico Bartol. Bouchard
(S. Germano Chis.) 200; Ugo Bounous (id.)
500; Alice Jahier (id.) 2.000; Ilda Long
Meynier (id.) 500; Susanna Long ved. Long
(id.) 200; Louis Gonin (France) 2.230;
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Mauri Paolini (Milano) 1.000; Enrico Pons
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Garrou (Torino) 200; Giuseppe Graglietto
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500,
Grazie ! (continua)
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