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DELLE VAIO VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCI —Num. 14
Una copia Lira 30
ABBONAMENTI
Eco: L. 1.300 per I’interno
L. 1.800 per l’eetero
Eco e La Luce: L. 2.000 per l’imemo
L. 2.800 per l’estero
Spedii, abb. postale • I Groppo
Cambio d’indirizio lira 50
TORRE PELLICE — 7 Aprile 1961
Ammìn. Claudiana Torre Pellice - C.C.P, 2-17557
NEGLI STATI UNITI
La polemica su^li aiuti federali
alle scuole coufessiouali e private
IT ashington. — Continua la polemica
ciri’a il progetto di sovvenzioni federali
alle scuole confessionali. Vieto il fermo atteggiamento del governo Kennedy, la ge- rarcliia cattolico-romana degli S.U. ha deciso di opporsi al suo programma scolasti*
co. a meno che esso non preveda pure sovvcnzloni alle scuole private. Infatti Kennedy aveva rivolto un messaggio al Congresso
chiedendo sovvenzioni federali per un totale di 2.298.000 dollari per tre anni, da
dedicare alla coelruzioue di scuole pubbliclic e agli stipendi degli insegnanti. Ripelutainenle, si è opposto ad ogni aiuto federale alle scuole private, qualificandolo
« nettamente anticostituzionale».
La gerarchia cattolico-romana ha recenleiiicnle preso questa decisione, nel corso
di una rinnione della « National Catliolic
Wt'lfare Conference », che conta cinque
cardinali e dieci arcivescovi e vescovi americani. Una dichiarazione, pubblicala da
Mons. Karl J. Alter, arcivesicovo di Cincinnali e presidente della NCWC, riassume
cnsi la posizione cattolica:
1) Il problema di un aiuto federale dev'essere fondalo su fatti economici oggettivi in rapporto alle scuole del paese, e, in
conseguenza, i cattolioi sono liberi di prender posizione conformemente a tali fatti.
2) Se un aiuto federale viene accordato
all’ insegnamento, siamo profondamente
convinti che in piena giustizia gli alunni
delle scuole cattoiliche hanno diritto di par
tecLparvi.
3) Riispeltando la forma di tale partee!
pazione, sosteniamo che prestiti a lunga
scadenza e a inleresisi minimi agli istituti
privali potrebbero far parte del programma lederale, sema. jiseìre dal-qmidjat-delXa
Costituzione. Perciò proponiamo un emen
daraenlo in tal senso al progetto.
l) Nel caso in cui il progetto d’aiuto fe
derale fosse approvato qual’è ora, gli alun
ni delle scuole private sarebbero vittime
di una legislazione discriminatoria, e non
resterebbe altra alternativa ohe opporvisi.
£' sempre la solita, arcinota incapacità
di accettare lo « Stato laico » moderno (le
scuole statali americane non sono forse
aperte ai ragazzi cattolici?), e di concepì
re la « libertà » cattolica se non in termini
di dominio e di progressiva, tenace ricerca
non della libertà della predicazione ma
della partecipazione al potere politico e ai
vantaggi economlcospolitici che ne conseguono.
In oivcasione di una conferenza-.stampa
a Washington il presidente Kennedy ha
chiesto alle comunità religioise americane
di non rimettere in questione con una costante controversia la politica governativa.
Il governo americano accorda ai cattolici,
protestanti ed ebrei la libertà d’espressio
ne sul pro-blema del finanziamento della
scuola privata; ma .spera pure «he tale polemica non giungerà a minacciare l’unità
nazionale: la pace confessionale è una parte essenziale deUa forza nazionale americana, particolarmente indispensabile in
tempo di! crisi.
Però un portavoce della Chiesa romana,
mons, F. Hocliwall, assicurò che questa
cercherà di ottenere — usando tutti i mezzi leciti disponibili — l’approvazione del
Congresso per la sovvenzione alle scuole
private e parrocchiali. Aggiunse che i
membri cattolici del Congresso sono liberi
di volare secondo i dettati deUa loro coscienza.
Contrariamente ai cattolici, i protestanti
americani hanno — com’è noto — rifiutato
fin dal principio ogni sussidio governativo. Alle precedenti prese di posizione si è
aggiunta queUa dei battisti : il comitato
d’unione battista per gli affari pubblici,
che rappresenta 20 milioni di battisti americani, ha espresso la sua approvazione per
il fermo alteggiameirto di Kennedy, prova
<ihe il capo dello Stato riconosce l’importanza fondamentale della separazione della Chiesa dallo Stato. « L’immensa maggioranza dei battistii americani è d’accordo,
perchè l’aiuto alle scuole religiose è chiaramente anticostituzionale. Un tale aiuto
danneggerebbe la libertà e la giustizia, e ci
riporterebbe alle tragi-die discussioni fra
Stato e Chiesa che hanno causato tanto male e tanta c»nfui.sione ». I battisti, con altri organismi laici ed ebrei, lianno pure
chiesto al Congresso di non accordare prestiti ad interesse minimo alle scuole parro-cclfiali e private, perchè si tratterebbe di un
«timo-'iiiidirWMi alti'tSttáiito^-BnticOstllüz ioiuple.
Ultimamente, infine, il pasl. Gerald
Knoff, a nome del Consigiio delle Chiese
di Cristo (che rappresenta 38 milioni di
protestanti e ortodossi americani) ha Hbadito tale presa di posizione; mentre la
sovvenzione federale per le scuole statali
non solo è giustificata ma ha già troppo
tardato, al contrario l’aiuto ad istituti privati rischia di andare a favore di persone
che vogliono impedire l’integrazione razziale nelle scuole pubbliche, o di servire
da precedente a forme di sovvenzione più
dirette e sostanziose che diminuirebbero
le risorse già insufficenti messe a disposizione deüa scuola pubblica; infine lo Stato, accordando sovvenzioni ufficiali, incoraggerebbe l’espansione di diversi sistemi
scolastici concorrenti, che scuoterebbero il
fondamento stesso dell’insegnamento pubblico. Anche un membro del Consiglio luterano nazionale ha fatto notare come tale
aiuto ufficiale agli istituti privati frammenterebbe la cultura americana in base a
considerazioni religiose.
Due Pastori delle Cevenne visitano le Valli
/ Past. Bastion e Bouneau ricambiano la visita fatta lo scorso anno dai Past Bouchard e Tourn
Nel corso della s^timana dall’ll al
18 aprile il nostro distretto riceverà
la visita di due pat^tori francesi della regione delle Cevenne. L’anno scorso in questa stessa.epoca due pastori
delle Valli avevano visitato alcune
delle comunità francesi di quella regione e la visita ci viene ora restituita. I contatti trg, la nostra chiesa
e le chiese di Francia si vanno moltiplicando o^i anno e dopo la regione di Marsiglia, dove molti valdesi
hanno ormai la Ic^ residenza, sono
ora le Cevenne che’ entrano in contatto con noi. Non si tratta di una
novità assoluta, di una cosa insolita:
nei tempi precedenti la guerra erano
stati frequenti gli scambi di pellegrinaggi tra le Valli e le Cevenne, in
particolare quando venne inaugurato
a Mialet il « muséé du désert » nella
casa di Roland, il capo della rivolta
dei Camisards. In; quella occasione
fu recata una lapide commemorativa
che si trova attualmente nel museo,
lapide ohe voleva ' simboleggiare la
solidarietà delle chiese valdesi con le
chiese francesi. Anche da parte fran
cese furono effettuati pellegrinaggi alle Valli in diverse occasioni e sarebbe certo interessali^ che nell’avvenire si stabilissero contatti più intensi tra le nostre chiese.
I nostri ospiti oì illustreranno con
diapositive la loro regione ed ognuno
potrà rendersi conto della diversità
ma anche della rassomiglianza delle
nostre Valli con lé Cevenne. Pur essendo luoghi montagnosi si tratta di
montagne meno alte delle nostre Alpi ma forse più selvagge, più solitarie ohe danno assai più delle nostre
il senso dell’isolaminto della popolazione, e della chiei» del luogo. Paesaggio più meridionale del nostro con
diversa agricoltura, i problemi delle
Cevenne si avvicinano molto ai no
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ANDUZE, detta ”la porte des Cévennes”, sul fiume Gardon (uno degli affluenti del
Gard), 'è (sfata nella storia delle Cevenne uno dei centri più importanti. Il suo tempio
(visibile al centro della fotografia) è uno dei maggiori templi protestanti di Francia:
edificato^ nel 1560 \venne festaurato Vanno scorso dopo le gravi alluvioni di tre anni
or tono, Icfte lœtwwno inondato la parte bassa del paese e recato danni gravissimi «
tutta la regione. La gola che si apre oltre il pome sul Gordon immette nel cuore
della ¡regione: la Vallèe française, la Valborgne, ed il vallone di Mialet, celebre per
la lotta dei Camisardi contro le truppe del re di F’rancia. Oltre la crésta di montagne
sul fondo le valli delle alte Cevenne.
siri problemi di oggi; rabbandono
delle regioni alte, il trasferimento
nell«; città della- pianura di gran parte della ptopolazione pone la chiesa
della X“ regione nella necessità di
rivedere le sue posizioni, come sare
ST. JEAN-DU GARD, la cittadina delle basse Cevenne
che ricorda fortemente la nostra Torre Pellice, ma più
nettamente agricola, in una
zona coltivata prevalentemente a vigneti. E’ conduttore
di quella comunità riformata
il past. Sastian. Non lontano,
in un vallone riposto, il villaggio del Mas Soubeyran, con
con il ” Musée du désert
NEGATIVO
Lo sciopero continua
Agli stabilimenti Maraonis gli scioperi continuano intermittenti, e con
vivo rincrescimento notiamo che finora, malgrado l’interessamMto di
molti, fra cui le Amministrazioni comunali di Torre e Luserna, non si è
potuto giungere ad un accordo. La
atmosfera si va facendo pesante; i
commercianti lamentano la diminuzione del denaro che circoila; ma soprattutto fra gli operai cresce inevitabilmente l’irritazione; alcuni — pochi — continuano a lavorare, suscitando la reazione dei compagni. Il
crumiraggio (per quanto possa in questo o quel caso esser dettato da una
situazione familiare particolarmente
grave) è nella generalità dei casi un
segno di individualismo egoista, un
desolidarizzarsi dalla lotta e dalla prova dei compagni di lavoro, salvo poi
a godere con gli altri dei frutti che
quella lotta e quella prova iwssono
produrre ; i « crumiri » di oggi come
di ogni tempo devono pensare che se
tutti avessero rifiutato, come loro, i
sacrifici della lotta, tutte le conquiste
sindacali non si sarebbero realizzate:
lo sciopero è l’unica arma, tagliente
certo anche per chi la maneggia, a
disposizione di chi presta U proprio
lavoro. Detto questo, molto nettamente, dobbiamo però deplorare gU atti
di violenza, anche solo morale, nei
confronti dei « crumiri » : la pressione morale, esercitata non convincendo ma intimorendo, le pmzzate alto
uscita degli stabilimenti, il lancio ^ di
pane e sassi (non si sa qual’è peggio)
pon servono che ad avvelenare l’ana
e i rapporti reciproci; chi vi si abbandona ignora la forza di convinzione
di uno sguardo silenzioso, di un at-.
teggiamento fermo ma sereno, di una
parola netta ma pon sprezzantemente ostile. A chi lotta per un maggiore
riconoscimento deUa dignità e libertà umana si può richiedere, specie se
si professa cristiano, che mostri di
possedere questa dignità e li)>ertà intcriore più di colui che per viltà o per
interesse rifugge dalla lotta e dal sacrificio.
POSITIVO
Sottolineamo fortemente il gesto
significativo dei catecumeni di Villasecca che, al momento della loro confermazione, hanno rinunciato al piacere di offrire un dono al loro Pastore. com’è usanza affettuosa in molte
chiese, inviando il denaro, raccolto a
tale scopo, in risposta ad un appello
dell’EPER per i bimbi congolesi, fra
cui la mortalità e spaventosa (si legga al riguardo la corrispondenza da
Villasecca, in 2« pag.). Il gesto di questi giovani, nel momento in cui assumono la loro piena responsabilità di
membri della Chiesa del Signor Gesù
Cristo, ci è parso molto bello e ricco
di speranza, nonché degno d’imitazione. Ci rallegriamo pure con il Pastore
Pavite che l’ha ispirato: è, questo, un
segno — piccolo, se si vuole, ma vero
— di quella « fantasia » nella vita e
nel servizio cristiano che così spesso
s’invoca.
Vitalifà della minoranza
protestante a Cuba
L’Avana. — « Evangelizzazione e azione sociale », tale è il tema del nuovo prograimina elaborato per l'inimediato avvenire dal consiglio delle Chiese Evangeliche
a Cuba. U consiglio respinge tanto il capditalisimo quanto il marxismo come strutture
«■odiali possibili per Cuba. Propone invece un « ordine sociale cristiano » ohe riconosca in Dio l’autorità supreima deH’uomo e della storia, e si fondi sui « principi sociali del Cristo », sul valore della itersonalilà umana, il rispetto della vita, la libertà
dell’individuo, lo spirito di servizio, la giustizia sociale e la fraternità umana. Il conagigiunge a questi principi la neu- _
■ del consiglio, ebe però desidera prender
contatto con loro.
Poiché quasi tutti i missionari americani lianno abbandonato Cuba, le giovani
Chiese li hanno sostituiti : al riguardo il
dipartimento missionario della Chiesa metodi.sta ha riferito che dopo la partenza
dei missionari, i metodisti cubani hanno
serrato le fila. 85 pastori e numerosi laici
pro-segnono l’opera intrapresa da questa
denominazione, come era sempre stalo
auspicato. I metodisti cubani si propongono di raccogliere 100.000 dollari per la
creazione di nuove parrocchie in regioni
isolate. La Chiesa battista americana, i
presbiteriani uniti e la Chiesa protestante
episcopale, che avevano tutte missioni a
Cuba prima della rivoluzione, hanno dato
reso'conti pieni di fiducia circa il dinamismo delle comunità e i loro coraggiosi
progetti. tS.OE.P.I.)
Iralità politica e il pacifismo militante,
la separazione della Chiesa e dello Stato,
il rifiuto della guerra e dell’impiego della forza sotto qualsiasi forma.
Il Movimento social-cristiano di Cuba
"he già nel novembre scorso aveva ottenuto l’approvazione del consiglio cubano delle Chiese, intende proseguire la
propria attività. Si tratta — come l’ha
definito il comitato laico per l’azione
sociale del Consiglio cubano delle Chiese — non di un grappo poHlieo, ma di
« un movimento ohe ■vuol mettere in
pratica e far penetrare profondamente nella vita nazionale il contenuto sociale delle
idee cristiane ».
Per mettere in atto questo programma,
il consiglio delle Chiese evangeliche di
Cuba progetta una « campagna nazionale
del libro », producendo e distribuendo
letteratura protestante. Desidera estendere
a tutta l’isola una camipagna di evangelizzazione sotto il tema « Per Cristo e per
la sua Chiesa ». Sono pure previste azioni
fra gli studenti, i laici, la popolazione rurale.
Il Consiglio cubano delle Chiese evangeliche comprende 40.000 cristiani delle
Chiese melodista, battista ed episcopale,
dei Quaccheri, dell’Eaercito della Salvezza e della Società evangelica. I Battisti
del Sud, aU’opera specie neUa parte orientale dell’isoia, non sono finora membri
L’ E.P.E.R. oltremare
Zurìgo. — L'opera d’assistenza delle
Chiese protestami elvetiche estenderà la
sua azione — finora limitata soprattutto
ai paesi europei — ai paesi non europei
in sviluppo. Per assumere questi nuovi
compiti l’EPER lavorerà in più stretto
contatto con il Consiglio svizzero delle
Missioni, senza per questo diminuire il
suo sforzo sul cominente europeo.
mo forse costretti tra pochi anni a
rivedere noi stessi la situazione delle nostre parrocchie. Era allo studio
l’anno scorso un progetto presentato
dal Conseil régional, la commissione
distrettuale, per rivedere la sistemazione di tutte le parrocchie della regione, concentrandone i pastori ^
eliminando alcune delle più alte e
spopolate chiese; il progetto è discusso e contrastato ma il problema rimane. Le occasioni non mancheranno di sentire direttamente dal pastori del luogo una presentazione della
situazione.
I due pastori che accoglieremo sono
ii past. Bastian che svolge da molti
anni un efficace ministerio nella chiesa di S.t Jean du Gard, una piccola
cittadina sul Gardon che ricorda certi aspetti della nostra Torre Pellice;
il past. Bastian è di nazionalità svizzera ma, da molti anni in Francia, è
diventato più cévenol di un cévenol;
egli visiterà le comunità della vai Pellice. Il past. Bouneau è da un anno
pastore a Lédignan, un grosso paese
della pianura vicino ad Alès, dedito
esclusivamente alla coltura della vigna; è stato molti anni jlastore in
una comunità nelle alte Cevenne e
vi si è dedicato con sollecitudine alla
soluzione del grave problema agricolo, egli visiterà la vai Germanasca.
Siamo certi ohe tutti i nostri membri di chiesa sapranno accogliere con
premura ed affetto questi ospiti e sapranno trarre vantaggio dalla loro
visita. A nome di tutte le nostre comunità diamo loro il più fraterno
benvenuto in mezzo a noi, nella certezza che la comunione della chiesa
unisce credenti di tutti i popoli nella fede in Cristo.
II programma della visita è stato
così fissato:
Martedì mattina; visita a Pinerolo e
S. Secondo;
pomeriggio e sera: Rorà e S. Germano.
Mercoledì: Pramollo e Bobbio.
Giovedì: Riclaretto e Villar.
Venerdì : Massello ed Angrogna.
Sabato; Torre Pellice.
Domenica ; S. Giovanni e Pomaretto,
Lunedì: Agape e Prali.
Martedì; Torino.
A New York il Consiglio protestante
della città ha deplorato recenti casi di segregazione razziale verso delegati africani
alle N. U. che cercano aUoggio con le loro
famiglie, e ha invitato pastori e membri di
chiesa a lottare contro questo stato di cose,
specie a Manhattan.
A Budapest, nelle votazioni del nuovo
praesidium della Convenzione deUa Chiesa
riformata unghere.se, il vescovo Tibor Barrita è stato eletto presidente ecclesiastico e
il Dr. Ferenc Herdej presidente laico; il
vescovo Bartha ha subito sottolineato la necessità che la Chiesa riformata basti a sè
stessa sul piano finanziarlo (finora è stata
in parte sostenuta dalle Stato).
2
p*t
L’ECO DELLE VAIU VALDESI
7 aprile'19Sl — N. 14
iiiiiiiiimimiimiiiiKuitiiiniitiiiiiiiiiiimiiiiimmimiiKimiiiiimaiiiiiiiiii
IN GERMANIA
GIOVEDÌ’ 3»
A New York Stevenson e Gromyko
giungono ad un accordo per la ripresa
delle trattative est-ovest sui disarmo, fissarta al 31 luglio (5 occidentali, 5 sovietici e 3 neutrali: India, Messico e RAU).
A Mosca si conclude la conferenza del
Patto di Varsavia, che ufikiaimente non
porta nulla di nuovo.
Tre giornate di sanguinosi tumulti nell’Iraq, specie a Bagdad: comunisti e nazionalisti contro Kassem; fermento in
Giordania per un progetto di re Hussein
di accordo con Nasser. Giunge notizia di
un attentato contro il re dello Yemen;
ad Addis Abeba viene impiccato il gen.
Manghestu Neway che guidò la rivolta
contro Hailè Selassiè.
Il pilo ta di un aero-razzo americano
« X-15 » vola per la prima volta a 50.325
metri d’altezza.
VENERDÌ’ 31
H sindaco di Evian, la cittadina francese sul Lemano scelta per le trattative franco-algerine, è ucciso da due bombe fasciste. Intanto il ELN algerino avverte che
non tratterà con De Gaulle se questi prenderà contatti con l’organizzazione nordafricana di Messali Hadji.
In varie località italiane agitaz^ioni operaie, che si trasformano in scontri con la
polizia a Napoli, con sessanta feriti, e a
Ragusa.
Mentre si attende la risposta russa alla
proposta anglo-americana di tregua nel
Laos, il capo neutralista Suvanna Phuma
lo aipprova. Nel Congo truppe di Tsàombe
conquistano Manono, capoluogo dello stato
luimumlùsta del Lualaba, nel Katanga seti.
SABATO 1° APRILE
Kruscev dà una risposta « incoraggiante » al progetto britannico di tregua nel
Laos, accettando che Londra e Mosca rivolgano ai laotiani un appello alla pace;
che si riunisca ai più presto a Pnom Peni),
caipitale dèlia Camhogie, una conferenza
dei 14 paesi interessati (URSS, USA, Gran
Bretagna, Cina, Francia,' Laos, Cambogia,
Vietnam, Vietminh, India, Polonia, Birmania e Tailandia) ; nonché il ripristino
della Commissione tripartita di controllo
sul Laos (Canada, India e Polonia); finché si giunga ad un Laos « unito, indipendente e neutrale ». Intanto, però, continuano violenti gli scontri, e i rifornimenti militari da parte sovietica e americana.
In segnito alla circolare inviata la settimana scorsa dal presidente Fanfani a tutti
i ministri, contro la pluralità degli incarichi nella pubblica amministrazione, il
presidente dell’INA-Casa si dimette dalla
presidenza deR’Iistituto di credito sportivo, mentre varie personalità sono invitate
a seguirne l’esempio.
H Governo jtrowisorio algerino, a Tuni• si, ritira la minaccia di non presentarsi ai
negoziati di pace; continuano in Francia
e ad Algeri attentati terroristi d’ambo le
parli.
DOMENICA 2
Ancora attentati fascisti e algerini a Parigi; giunge a Ginevra l’emissario algerino. Speranze per la soluzione della crisi
laosiana; discorso moderato del vice-premier cinese, che invita gli S. U. a contribuire alla distensione ritirando la VII
flotta da Formosa.
LUNEDI’ 3
Ad Amburgo, Brema, Dusseldorf, Stuttgart, Braunischweig, Francoforte, Essen,
Hannover, Bochum e Monaco si sono avute manifestazioni di paciifi®ti per il disarmo atomico (« Più idee e meno armi » —
« Ricordatevi di Hiroshima ») ; pellegrinaggi a Belsen e Dachau, comizi degli scrittori E. Kästner, S. Andres, E. Kuby. Anche in Inghilterra si conclude la « marcia
su Londra » di cinquantamila pacifisti di
tendenze diverse ma uniti nella protesta
contro l’armamento atomico: é la quarta
di queste marce pasquali.
Altri attentati terroristi dei colonialisti
in Francia e in Algeria.
MARTEDÌ’ 4
Attentato terrorista nella Borsa di Parigi. GU S.U. esortano per via diplomatica Francia e Algeria ad affrettare l’avvio
di trattative.
All’Assemblea siciliana viene eletto presidente )m eocialista, che si dimette perchè
sul suo nome erano confluiti i voti comunisti e fascisti; la Sicilia sembra davvero
il teatro delle più strane « convergenze »!
Gli S. U. auspieherebbero l’ingresso della Spagna nella NATO: finora l’assistenza
economica americana a Madrid ba raggiunto il miliardo di dollari, senza che
Franco prendesse alcun impegno ufficiale.
Nel Katanga Tshombe sobilla gli africani contro rONU: violente manifestazioni e diisordini contro gli impiegali delle N. U. e i « caselli azzurri ».
MERCOLEDÌ’ 5
Alla Casa Bianca Kennedy e MacMiUan
discutono dell’amnamenlo atomico della
NATO, e in specie di basi europee per
sommergibili nucleari armati di Polaris.
All’ONU l’URSS ritira la protesta per i
voli-ispia ma chiede che gli S.U. rinuncino
a discutere le rivolle dell’Ungheria e del
Tibet.
Un’organizzazione clandestina fascista,
« Resistenza per la democrazia e la libertà » (I), rivendica la responsabilità degli atti terroristici e ne minaccia altri.
Kennedy invia messaggi ufficiali a De
Gaulle e a Ferliat Abbas invitandoli a sollecite trattative per l’Algeria (per cui anche il Marocco insiste): esse sarebbero riprese segretamente in Svizzera, con la mediazione elvetica.
Il presidente Gronchi parte per la visita
in Perù, Argentina e Uraguay.
Abbiamo ricevuto, in se^o di solidarietà con gli scioperanti degli stabilimenti «Mazzonis», L. 2.000 (N. N.,
Torre Pellice).
Un’inchiesta
sulla predicazione
La Stampa riportava ultimamente i ristdtati di un’inehiesta condotta in Germania sulla predicazione, come li desumeva
da un articolo de La Settimana del Clero.
Tema deH’iucbiesta era: « Che cosa vuole
la gente dai predicatori? », articolata in
una serie di domande circa la forma e il
fondo della predicazione.
Ebbene, la gente desidera ohe i predicatori preparino « con calma » i loro sermoni e non parlino per più di un quarto
d’ora. « Parlate nella lingua d’oggi, concisa, chiara, esente da poesia e da sentimentalismo; siate esatti quando parlate
del nostro mondo di lavoro. Lasciate da
parte ogni enfasi ; non parlale come se
foste già perfetti; noi crediamo più volentieri a colui che ammette di essere
anch’egli uno che cerea, che soffre, che
pecca; siate comprensivi delle quotidiane
difficoltà di un eristiano laico che vive
nel nostro mondo ».
Quanto al contenuto della predicazione,
i fedeli chiedono ohe sia costituito cc dal
pane sostanzioso della parola di Dio »,
non da cc pasticcini »; che la predicazione isia oggettiva e caritatevole: cc Non
parlate di politica se non nella misura
che conviene al messaggio ohe annunciate. Con tutta franchezza, biasimate ciò
che è da biasimare, ma senza invettive,
altrimenti otterreste l’indurimento dei colpevoli e la gioia maligna dei sedicenti
non colpevoli e la sofferenza di quanti
realmente non sono colpevoli. Ogni tanto fateci provare die apparteniamo ad
una Chiesa universale! Non atterriteci,
ma inf ondeteci coraggio ; dateci un po’
di consolazione, di aiuto, di sicurezza,
di speranza, dateci la gioia di Dio e delle sue meraviglie ».
La Settimana del Clero fa notare che
l’inchiesta, condotta in Germania, cc vale
però per tutti i paesi ». E possiamo aggiungere di cuore: per tutte le Chiese.
Questa iseria esigenza e questa attesa carica di speranza del laicato nei confronti
della predicazione ci sembrano estremamente positive.
Un nuovo filo conduttore
dell’Evangelo
Nel corso di recenti conversazioni
sulla possibilità di contatti ecumenici
costruttivi, è stato autorevolmente affermato che il periodo del confusionismo adogmatico è da considerarsi sorpassato. Per essere veramente costruttivi, questi contatti non possono prescindere dalla posizione dogmatica
dei singoli interlocutori.
Nessun uomo vive senza una sua
filosofia 0 senza un suo dogma. Un
documento interessante, da questo
punto di vista, ci è offerto da una
edizione commentata del Vangelo secondo Matteo, a cura del sacerdote
Giovanni Ed. Robaldo, della Pia Società S. Paolo : una casa editrice specializzata nelle pubblicazioni di argomento biblico in campo cattolico. La
traduzione dal greco del sacerdote
prof. F. Nardoni è stata oggetto di
cure particolari ed è particolarmente
originale.
Fratelli separati
A guisa di prefazione, prima della
introduzione critica vera e propria,
abbiamo un’artistica immagine della
Madonna con un cuore ciondolante.
La didascalia dice : « Io sono la Madre di Dio e la Madre vostra, che i
Protestanti rinnegano. Ma non pud
avere il mio Gesù per fratello, chi non
mi vuole per Madre ».
Questa precisazione introduttiva
non ci sembra soltanto una concessione ad un cattivo gusto polemico di
basso conio, e neppure un cedimento
di fronte a certe esigenze di impura
pietà popolare, ma costituisce, nella
sua bruta schiettezza, una presa di
posizione inequivocabile : l’affermazione ohe tutto il Vangelo va letto e
meditato nella luce di una interpretazione Mariana. Luce Mariana e luce
Giuseppina : non è indubbiamente
privo di significato il fatto che il prossimo concilio sia stato posto sotto il
patronato di S. Giuseppe, per dei fratelli separati!
Così, commentando Matteo 1: 18
e segg., il Nostro scrive, sviluppando il
pensiero di un teologo cattolico :
« ...Tuttavìa in forza del matrimonio
S. Giuseppe fu il signore della Beatissima Vergine, perciò a lui apparteneva il frutto benedetto del seno di Maria. Incomparabile è la dignità di S.
Giuseppe, a cui era soggetta non solo
la Regina del Cielo e della terra, ma
persino lo stesso Creatore di tutto
l'universo gli dimostrava amore e riverenza; S. Giuseppe è soprattutto il
Protettore dei moribondi, poiché ebbe la felicissima sorte di morire tra le
braccia di Gesù e di Maria ».
Confesso sinceramente che respressione "separati” riferita alla regalità
mariana non mi dispiace affatto.
Figli spirituali di Maria
La marianità trionfante sembra veramente essere il filo conduttore della
Rivelazione evangelica in questo commento cattolicissimo; essa ispira al reverendo commentatore voli lirici insospettabili.
Ricordate il noto passo di Matteo
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
HORA
— Nel corso del culto di Venerdì Santo
ha avuto luogo la eonfermazione dei oatecumeui Esterma Rivoira, Clelia Toirrn,
Anna Tounn Boncoeur, Giorgio Duramd.
A questi quattro giovani ricorèiiaJiio ancora che la loro vita di tneuibri di Chiesa
co)uincia, aifqminto, adesso.
— Il culto di Pasqua ha visto la partecipazione alla S. Cerna dei confermati e
dell’assemblea nella sua quasi totalità,
cosa assai rallegrante.
— La Corale ha cantalo tanto il Venerdì Santo quanto il giorno di Pasqua, e
siamo riconoscenti ai coralisli per questo
loro servizio. Non dimentichiamo qui la
fatica di Edda Tourn, la nositra valente direttrice, alla quale ridiciamo la nostra
gratitudine e il nostro apprezzamento.
— Domenica 2 e lunedì 3 aprile hanno
avuto luogo due serate organizzate rispettivamente dall’Unione Giovanile (al Centro) e dai bimbi (alle Fucine). Un grazie
di cuore ai bravi attori ed a quanti, alle
Fucine, hanno curato la preparazione dei
bamibiui e dellla serata in genere. Gli intervenuti a queste due serate hanno espresso con gli applausi la loro gratitudine.
— Comunichiamo a tutti gli interessati
che le buste di Pasqua sono in distribuzione. Nello stesso tempo avvertiamo che
i conti saranno improrogabilmente chiusi
il 30 aprile. Dopo tale data qualsiasi offerta verrà considerata appartenente all’anno eccleBiastico 1961-62.
— L’elenco delle offerte di qnesl’anno
sarà, in maggio, affisso alla porta della
chiesa e tutti potranno controllare l’esattezza delle somme segnale.
Siamo spiacenti che per un errore sulla
relazione 1959-60 non siano apparse le seguenti offerte: Rivoira Camillo, L. 2.000;
Tourn Giovanni ed Ermelinda. L. 3.500
(anziché 500).
— L’ultima riunione quartierale ha avuto luogo martedì 4 aprile ai Rumè.
[;1
mento partieoìarc del giorno sulla morte
redentrice del Signore. E stata celebrata
la Santa Cena.
Domenica di Pasqua, il nostro tempio
si e riempito di una vasta assemblea, come raramente abbiamo visto (moltissime
erano pure le nostre‘.sorelle eoi bel costume valdese). Dinanzit^d una assemblea attenta e raccolta.‘afofi^mo meditato sul -te- '-•*
sto di 1 Cor. 15: 13-22 sulla risurrezione
di Cristo e delle sue implteazioni per la
noistra fede e per la nostra vita. Alla celebrazione della Santa Cena, cui hanno
preso parte molti dei presenti, hanno fatto
la loro prima comunione i catecumeni neo
confermati.
La nostra Corale, non molto numerosa
ma animata da un buono spìrito, diretta
dalla Signora Anna »Peyrot, ha recato la
sua valida e apprezzata collaborazione,
sia al culto delle Palme (cantando l’inno
« Te celebriamo, I^dre con fervore... »
364 Nuovo Innario) 1 che a quello di Pasqua (ove ha cantato l’inno 70 della raccolta francese : « Entonnon® un saint eantique... »j.
Dipartenza. Lunedi 3 aprile hanno avuto luogo i funerali del nostro fratello Robert Ernesto, di Bamiirè, deceduto dopo
lunghi anni di malattìa e di infermità all’età di 60 anni. Ai familiari ed ai parenti
tutti l’eapressdone della noistra simpatia.
TORRE mUCE
Delle buone assemblee sì sono riunite
per i culti della « settimana santa ».
Domenica 26 marzo, al culto delle Palme, hanno confermato l’alleanza del loro
Battesimo con la pubblica confessione
della loro fede personale i seguenti giovani catecumeni: Fornerone lido (Barina),
Codino Luciana (Godina), Pastre Elda
(Ruata Comera), Rostagno Dina (Colla
retto), Bourne Roberto (Collaretto), Por
neron Ferruccio (Roslan), Forneron Giu
Ho (S. Bartolomeo), Gay Vanni (Sers). Che
Dio fortifichi la fede di questi giovani fra
telli e sorelle e dia loro dii mantenere fe
delmenle la loro promessa.
Al culto liturgico di Giovedì Santo sera,
ha preso parte una buona assemblea. Abbiamo letto, e sostato pensosi, sui racconti
deirultima cena, dì Pietro avvisato, dell’arresto di Gesù, di Gesù davanti al Sinedrio e davanti a Pilato, del rinnegamento di Pietro. Poi abbiamo celebralo
la Santa Cena in una atmosfera dì profondo raccoglimento.
I culti del Venerdì Santo, tenuti alla
cappella del Roc alle ore 10, e nel tempio
di Roocapialta alle ore 15, hanno registralo una affluenza un po’ meno numerosa
degli altri anni. Tuttavia abbiamo potuto
meditare ancora una volta e nel raccogli
VILLASECCA
Domenica 26 sono stati ammessi alla
Santa Cena i seguenti catecumeni di IV
anno: Emidio Barus (Chiotti), Franco Barus (Linsardo), Elena Bounous (Albarea),
Claudio Carducci (Villasecca), Rita Clot
(Peyroneo), Walter Clot-Varizia (Molieio), Aldo Geme (Bovile), Arturo Peyronel
i Marcou), Liliana Poet (Grò di Faelto).
Il Signore che ha udito le loro promesse di impegno li aiuti quotidianamente a
mantenerlo con fedeltà.
I Catecumeni hanno compiuto quest’anno un gesto significativo che desideriamo
segnalare ai lettori. Hanno rinunoialo al
piacere di offrire un dono al loro Pastore
per traisforniare il denaro che avevano
raccolto a questo scopo in un padrinaggio
per un bambino negro del Congo nei cui
campi per profughi la mortalità infantile
è spaventosa. La notizia era stata pubblicata dall’Eco del 17 Febbraio indirizzando i doni all’EPER. Il Pastore ha messo
anche lui la sua quota e si è potuto mandare un padrinaggio per ben 10 mesi consecutivi. Speriamo che la sensibilità di
questi giovani ed il loro gesto segni una
nuova via di impegno per molti.
Venerdì Santo è stato celebrato il cullo
al mattino ai Chiotti ed al pomeriggio la
Santa Cena è suta distribuita nella cappella di Combagarino ad una compatta
assemblea di credenti.
La Corale ha collaborato al culto di Pasqua cantando l’inno 197 degli Psaumes et
Cantiques ed il n. 334 dell’Innario Italiano. La partecipazione alla Santa Cena è
stata incoraggiante, ce ne rallegriamo sperando che questo esempio incoraggi anche molli dubbiosi. Abbiamo avuto il piacere di rivedere nella Comunità parecchi
volli di Fratelli normalmente residenti in
altre lillà e ohe lianno passato Pasqua in
mezzo a noi.
L’ Unione delle Madri del 26 Marzo è
stata presieduta dalla Sig.na Amandina
Viglielmo, che ringraziamo sentitamente.
Il periodo della settimana santa ha raccolto ai vari culti un numero assai elevalo
di membri di chiesa. I due culti più frequentati sono stati, come ogni anno, quello delle Palme e quello di Pasqua.
*^'Sòno" Stati CPitffermati al ' otdto della Domenica dfelle Palme 24 catecumeni. Forse
non si era mai registrato un numero cosi
basso nelle ammissioni in chiesa. Si tratta
dei giovani nati durante gli anni di guerra
e per questa ragione meno numerosi. Essi
sono: Armand Hugon Franca, Armand
Hugon Valdo, Avondetto Bruna, Bein Elena, Bellion Ferruccio, Bonjour Ferruccio,
Bonjour Roberto, Bonjour Renzo, Durand
Lucia, Falco Renata, Giraudin ¡votine.
Gönnet Carlo, falla Renato, Jourdan Bruno, Malan Sergio, Malan Liliana, Melli
Osvaldo, Nicolosi Carlo, Oudri Paolo, Paschetto Graziella, Pellegrin Riccardo, Boston Fiammetta, Simond Clara, Soulier Luciana.
La Corale ha partecipato ai culli delle
Palme, del Giovedì Santo e di Paisqua.
Particolarmente bello ri è parso il coro
di Pasqua. (Inno di lodi di Haydn).
Ai Coippieri i giovarti deirUnione hanno
cantato un coro al culto del Venerdì Santo.
Il giorno di Pasqua, nel pomeriggio, si
è celebrato il funerale della Sig.ra Celine
Buffa in Geymet. Da anni la sua saihite
non era molto buona ma la fine è venuta
improvvisamente. Rinnoviamo da queste
colonne l’espressione della nostra simpatia
ai familiari colpiti da questo lutto.
Per i sinistrati di Pramoiio
Offerte giunte all; Chiesa Valdese di
Pramoiio "Pro Sinistrati Tournim” a tutto
il 26-3-1961: Chiesa Valdese di Massello
(2« versamento) L. 3.000; Famiglia Morosi
(Genova) 1.000; Signora Bertalot Alma
I Genova) 5.000; N.N. (Torre Pellice) 1.000;
William Appia (Ginevra) 1.500; Pastore
Franco Sommani e famiglia (ToiTe Pellice) 1.000; Prof. Luigi Micol (Torre Pellicei 1.000; N.N. (Torre Pellice) 1.000; Famiglie Edmondo e Clemente Sibille (Torre
Pellice) 3.000; Maestranze S.p.A. Gütermann (Pero'Sa Argentina) 130.000; Sig. Bernard Giacomo (Pomaretto) 5.000; Signora
Rostan Olga ved. Rostan (Cascine Pinascu)
5.000; Chiesa di Onex (Genève) 15.000. ■
Totale precedente L. 9.275.825. - Totale generale L. 9.448.325.
PERSONALIA
Ci scrivono da Milano:
Una giornata indimenticabile di manifes'azione del più puro amore è stata quella
del 5 marzo per la famiglia MeiUe: attorno alla « poetessa valdese » — ADA —
che raggiungeva quel giorno il traiguardo
degli ottant’anni, ben diciotto fra figli
e nipotini a cui si erano aggiunti molti
amici, le dicevano la loro gratitudine, la
loro devozione, il rieonusoimento del suo
valore.
Il pensiero non poteva non rimpiangere
l’assenza dei tre uomini della famiglia
scomparsi in quattro anni: Vittorio Calvino - Enrico MeiUe - Giovanni MeiUe, ma
il cuore era sereno nella fede.
Dio sìa benedetto!
Ci associamo di cuore alla manifestazione
di .simpatia verso la Sig.s .Ada MeiUe. red.
12: 46-50: la famiglia di Gesù, sua
madre ed i suoi fratelli si recano da
lui; e ricordate la solenne risposta :
« Cbi è mia madre e ohi sono i miei
fratelli? ».
Come è noto, la polemica cattolicoprotestante si è molto affaticata su
questi versetti; note, studi, volumi sono stati scritti, per dimostrare, da parte cattolica, ohe non si tratta di « fratelli » veri e propri, ma di parenti.
Anche i commenti protestanti più seri, conoscono questa posizione.
Senonchè il nostro Revedendo deve improvvisamente aver avuto qualche dubbio suirutilità delle note; si
è sentito trasformato in torero; vuole
« tagliar la testa al toro » e porta la
nota nel testo, con gesto agile e deciso. Così leggiamo nella sua traduzione, Matteo 12: 46 e segg.; «E uno
gli disse: "Ecco tua Madre e i tuoi parenti sono là fuori e desiderano parlarti". Ma egli rispondendo à chi gli
aveva parlato disse: "Chi è mia madre e chi sono i miei parenti?”. Poi,
stendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: "Ecco la mia madre e i
miei parenti" ».
Così, il vivace quadretto degli abitanti di Nazaret, quando ascoltano
Gesù parlare nella Sinagoga e sono
stupiti e mormorano : « Non è questi
il figliuol del falegname? Sua madre
non si chiama ella Maria, e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e
Giuda, e le sue sorelle non sono tutte
fra noi? », diventa in questo Vangelo delle edizioni paoiine: ...Non è
egli forse il figlio del falegname? E
.ma madre non si chiama Maria, e i
suoi cugini Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue cugine non sono tutte fra noi? ».
Onnipotenle piti' preghiera
In un’ampia nota al v. 20 c. 18:
(« Poiché dovunque due o tre sono
radunati nel nome mio, quivi son io
in mezzo a loro ») il dogma mariano
trionfa sovrano. Dopo aver dimostrato ohe la Santa Chiesa Romana prega
sempre « Per mezzo di Gesù Cristo
Signor Nostro », l’autore giustifica il
ricorso ai santi ed a Maria, alla quale
Gesù non nega nulla in cielo, come
lei non ha negato nulla a lui sulla terra. Per questo è chiamata « Onnipotente per preghiera perchè Gesù suo
Figlio può tutto, e Maria da lui è sempre esaudita, sicché Vonnipotenza di
Gesù è messa a servizio delle preghiere di Maria ».
E il nostro reverendo esegeta continua : c( Ma l’Evangelo non dice :
"Se due protestanti, se due Evangelici..., se due Valdesi, sé due Avventisti, se due Testimoni di Geova... s accorderanno sulla terra, per domandare qualsiasi cosa, questa sarà loro
concessa”; ma dice: "Se due di voi
miei discepoli”. ...Com’è dunque possibile che Gesù esaudisca le 800 sette, l’una disunita dall’altra? Come possono credere che si riuniscano in nome di Gesù, anche se parlano di lui
e gli cantano lodi?... Come si può credere che si riuniscano in nome di Gesù, mentre soprattutto si riuniscono
per difendere le loro idee, l’onore e
gli interessi della setta...! ».
Malinconia linnle
Chi si fa protestante in Italia? « Di
regola cattolici molto scadenti, privi
di istruzione, ai quali poco importa
vendere la propria fede, e alcuni traditori della propria vocazione ».
Chi rimane fra i protestanti in Italia? « Gli ignoranti e gli ostinati ».
Tuttavia...
« ...Tuttavia sotto la prudente vigilanza dei vescovi, la Chiesa Cattolica
permette contatti, discussioni e in certe cose anche un’amichevole collaborazione caritativa, dio scopo di riavvici neuxi, comprenderci e spianare la:
via alla verità per gli onesti ».
Anche queste ultime citazioni sono
estratte dal succitato volume.
L. A. Vaimal
COMUNICATO
Nella Pro Valli
Si comunica che nelle vicinanze di Santa
Margherita a Torre Pellice è in vendita
una casetta di quattro vani e che a PraroBtino, a 20 minuti dal Ponte S. Martino è
pure in vendila un piccolo fondo rustico
con fabbricato.
Rivolgersi o scrivere per chiarimenti al
Segretario della « Pro Valli » - Casa Valdese • Torre Pellice.
3
7 aprUe 1961 — N. 14
L’ECO DELLE VALU VALMSI
PM- 3
In viaggio negli Stati Uniti
La cittadina di Valdese, nel Nord
Carolina, costituisce una piccolissima
parte dell’immenso territorio degli
Stati Uniti : ma essa occupa un posto
considerevole nella storia del nostro
popcdo e della nostra Chiesa. I Valde
si, costretti durante secoli a rimanere nelle loro Valli, diventarono tuttavia dei grandi viaggiatori negli armi
successivi aH’emancii>azione. Migliaia
di nostri correligionari lasciarono i
villaggi montani in condizioni economiche indubbiamente sfavorevoli e si
avviarono a poco a poco verso nuovi
lidi, non senza sofferenze, animati però da imo spirito di fiducia in E>io e
di perseveranza nelle difficoltà.
La prima emigrazione Valdese nel
Nord Carolina risale al 1893. L’anno
precedente, il Past. Matteo Prochet,
Presidente del nostro Comitato di
evangelizzazione, s’era incontrato a
Roma con un signore americano, Mr.
Mavoin Scaife; costui aveva avuto
modo di conoscere il Past. Teofilo Gay
durante un suo viaggio negli Stati
Uniti ed aveva dimostrato un notevole interesse per una colonizzazione
Valdese di alcune regioni del Nord
Carolina. La cosa era assai urgente;
pertanto nel novembre del 1892 i Pastori Matteo Prochet e Carlo Alberto
Tron tennero una riunione a San
Germano Chisone dinanzi ad un certo numero di valligiani e si dichiararono favorevoli all’emigrazione negli
Stati Uniti. Malgrado l’opposizione di
un certo Capitano Comperio il quale,
scrivendo sul Témoin, consigliava ai
Valdesi una sistemazione in Etiopia
(ben strana idea!), il Pàst. Carlo Alberto Tron lesse ai presenti le condi
zioni di un contratto temporaneo e
l’Assemblea delegò due suoi membri
ad effettuare una visita sul posto prima di lasciar partire diverse famiglie.
I due delegati erano Jean Bounous e
Louis Richard i quali, tra l’altro non
conoscevano una parola di inglese.
Dopo alcuni mesi eccoli di ritorno;
un’assemblea di Valdesi si riimisce a
Pomaretto per ascoltare il racconto
dei due « esploratori ». Essi non erano
tornati con l’impressione d’aver trovato « un paese dove scorre il latte ed
il miele », come dicevano alcuni esploratori mandati da Mosè nel paese di
Canaan; i poveri erano favorevoli alla partenza, tuttavia c’érano anche
delle esitazioni, come sempre accade
quando si va verso l’ignoto. Non si
poteva però dilazionare una decisione definitiva, tanto più che varie fa
miglie avevano già venduto le loro
proprietà. Ed ecco il primo gruppo di
Valdesi pronto a lasciar le Valli per
gli Stati Uniti, sotto la guida del Past.
Carlo Alberto Tron. Esso constava di
29 persone, di cui 11 uomini, 5 donne"
e 13 bambini. Desidero ricordare i nomi dei capifamiglia i quali, per primi,
da Torino via Cherbourg partirono
per il Nord Carolina: J. Henri Tron
(Massello), François Tron (Prali),
Jean Refourn (Riclaretto), Jean Guigou (Prali), Pierre Tron (Massello),
Philippe Richard (Prali), Jaubert Micoì (Massello), Albert Pons (Massello), .1. Henri Tron (Massello), Jean
Giraud (Massello), Jean Henri e François Pons (Rodoretto).
Questi pionieri scesero a Valdese il
26 maggio 1893. Non appena scesi dal
treno, il Past. Carlo Alberto Tron li
riunì tutti, lesse con loro il salmo 103
e rivolse loro alcune esortazioni! Il
paese, allora, era incolto, non v’erano
che alcune abitazioni primitive; bisognava mettersi all’opera di buzzo
buono, ma i Valdesi avevano per questo una volontà ferrea e muscoli ben
temprati. Al principio, gli abitanti del
luogo li guardavano con una certa
diffidenza; di lì a poco, però, un giornale locale, il «Morganton Herald»
scriveva a loro riguardo : _« Tutti i
fanciulli Valdesi ricevono l’istruzione
per leggere e scrivere, una buona conoscenza della Sacra Scrittura che
muove a vergogna molte persone delle nostre chiese; parlano l’italiano e
il francese, sono intelligenti e desiderano imparare la ling;ua del paese..».
Il Pastore Carlo Alberto Tron procedette alla divisione del terreno ed
esercitò in quella località un breve
ministero. Dopo pochi mesi egli era
di ritorno in Italia e preparava la
partenza del secondo gruppo, assai
più numeroso, con larga partecipazione di Pralini. La partenza avvenne il
23 novembre 1893 sulla nave Kai^r
Wilhelm II da Genova, dopo una riunione collettiva effettuata a Torre
Penice. Tra i molti nomi,_ ricordo
quelli di ; Jean Garrou, Antoine Grill,
J. Thomas Guigou, J. J. Jacumin,
Jean Pascal, Etienne Perrou, J. P.
Peyronel. Altre famiglie partirono in
seguito, particolarmente da Massello
e da Pramollo. Nel mese di Dicembre
di quell’anno, i Valdesi ricevettero la
visita del Past. Matteo Prochet, in
viaggio negli Stati Uniti. L’impressione suscitata dal Past. Prochet iii varie città dove egli aveva predicato
era stata notevole. Si legge che, dcgK)
la sua partenza da Charlotte e da oalisbury, « tutti i pastori ed i cittadini
lo salutarono; molti dichiararono che
egli era uno dei più grandi uomini
(Che avevano conosciuto».
La prima istruzione elementare fu
(data a Valdese dal maestro Michel A.
Jahier, proveniente nel 1894 da New
York dopo essere stato al iprvizio della nostra Chiesa a Napoli; tornato
poi in Italia, egli mori, al Rifugio oi
S Giovanni. I tempi diffidi uon
mancarono e, nei primi anm, la vita
fu caratterizzata dà un’estrema sem
Visitaudo Valdese, il Moderatore Rostan ricorda gli inizi della colonizzazione valdese
nel North Carolina, avviata nel 1893 dopo
la visita esplorativa di due delegati valligiani
plicità e sobrietà. Nelle fatiche e nelle gioie della vita, soprattutto nella
edificazione della loro fede essi furono assistiti dal ministero di vari Pastori venuti dalle Valli. Il ricordo del
ministero del Past. Bartolomeo Soulier, agli inizi della colonizzazione, è
rimasto particolarmente vivo nelle
persone anziane; ed anche quello del
Past. Emilio Tron, il cui figlio Gustavo ho avuto il piacere di rivedere al
culto con le sue bambine. Fu estremamente importante nella vita e nel
progresso della comimità di Valdese
la presenza della Chiesa col vivente
messaggio della Parola di Dio; riguardando ora al passato, non si può fare altro che rileggere il Salmo 103 e
benedire il Signore per tutti i Suoi
benefici.
sg ^ 9)C
Sono sceso a Valdese sabato mattina 18 marzo alle 6,30. Fin da ragazzo
avevo pensato a quella cittadina ed
ora mi pareva impossibile d’averla a
portata di mano, in una fredda mattinata di fine inverno. L’unica persona presente nella piccola stazione era
il sig. John Guigou che avevo conosciuto anni fa alla festa del 15 Agosto a Bobbio Penice. Salito sulla sua
macchina, ci siamo subito recati nella sua bella casa appartata in mezzo
ad un bosco, a pochi passi dalla villa del sig. Alberto Garrou.
In casa dei signori Guigou (la signora Luisa Gaydou è di Angrogna)
ho trascorso alcxmi giorni di buona
fraternità cristiana e valdese. Non
sono stato inoperoso, tutt’altro ; poche ore dopo il mio arrivo, ci siamo
recati a visitare alcune persone anziane o inferme e con loro, naturalmente, ho parlato « patois » ; tutti erano sorpresi che potessi parlare cor
rentemente il « patois » di Prali ! In
una piccola casa di riposo per persone anziane ho travato Dando Maria
Meitre di Salza, di 91 anni; aveva accanto a sè l’Eco delle Valli Valdesi,
ricordava i miei viaggi nel Sud America, mi parlava continuamente della
mia zia Carolina Rostan, di Massello, emigrata di poi nel Sud America
e che io non ho mai conosciuto. Sui
tavolino aveva la sua grossa Bibbia
in francese; dopo aver letto un salme con lei, non mi voleva lasciar partire. Era rimasta sola da poche settimane, l’unico suo figlio essendo morto poco tempo prima ch’io arrivassi
a Valdese... e mi stringeva continuamente la mano. Poi ricordo Suzanne
Pons delle Fontane di Rodoretto (86
anni), Madeleine GrUl della Villa di
Prali, Henri Garrou, pure di Prali ed
altre persone il cui nome ora mi sfugge Sono stato a visitare la Signora
Bertha Martinat, il cui marito, originario di Inverso Porte, credo della
Combina, era deceduto improvvisamente pochi giorni prima.
La sera di quel primo giorno, alcuni uomini di Valdese, responsabili
nella Chiesa o impegnati nelle industrie locali, mi hanno offerto una cena in un ristorante; poi ci siamo riuniti nella casa dei signori Guigou dove ho potuto ampiamente parlare dell’Italia e mostrare le mie proiezioni
luminose. Domenica mattina, la comunità si è riunita per il culto e per
la Scuola Domenicale negli spaziosi
locali a sua disposizione. La chiesa di
Valdese da vari anni è curata da un
Pastore americano e fa parte della
grande Chiesa Presbiteriana degli
Stati del Sud. L’assemblea era compatta; dopo la parte liturgica presieduta dal Past. Plexico ed un canto
Waldensian Hosiery Mills di l'nldese (North Carolina)
della Corale, ho fatto la predicazione.
Intanto il Pastore aveva chiamato la
piccola Suzanne Pascal per conferirle un premio ottenuto durante la sua
istruzione religiosa. Il premio consisteva in un Nuovo Testamento ed ho
voluto sottoiineare il significato di
quell’atto, prima di terminare il culto. Il segreto della continuità della
fede sta proprio nel sap>er trasmettere di generazione in generazione la
Parola della vita, ricevuta dai padri
per noi e per i nostri figli, quale fondamento e garanzia di una vita permeata della verità di Cristo.
Fuori del tempio, in una bella giornata di sole, ci attendeva il fotografo
pronto a fotografare tutta la comunità di Valdese. Poi saluti e saluti a
non più finire; nel pomeriggio, altre
visite ed una bella riunione con i ra
gazzi e le ragazze dagli otto ai 14-15
anni, attenti a quanto dicevo loro ri
guardo alla storia Valdese di cui naturalmente non poterono che avere
una vaga idea. Infine, una serata conclusiva in casa del Pastore, prima del
meritato riposo!
L’ultimo giorno, infine, è stato dedicato interamente alle attività di carattere sociale. Ho potuto visitare alcune industrie locali create grazie all’iniziativa ed alla intelligenza di
montanari Valdesi emigrati negli Stati Uniti. La cittadina di Valdese ha
una storia in fondo assai recente; essa possiede ora vari stabilimenti, alcuni dei quali con circa KWO operai.
He provato un senso di ammirazione
ne! vedere l’imponente edificio del sig.
Jean Pierre Rostan ed i modernissimi, grandiosi forni che forniscono il
pane ed i dolci a migliaia e migliaia
di famiglie nella Carolina del Nord
nonché gli stabilimenti diretti dal sig.
Albert Garrou per l’industria delle
calze da uomo e da donna. Successivamente ho ancora voluto salutare
alcune persone anziane, partite da
Prali all’età di 20-25 anni e non più
tornate al paese natio. Con i sigg.
Guigou, Garrou, Rostan, Martinat
abbiamo fatto due partite a bocce
per non venir meno alle tradizioni
valligiane. Infine, la sera un folto
gruppo di persone, per iniziativa delrUnione degli uomini, si sono riunite
per una cena in comune nel salone
della chiesa. Prima di proiettare alcune belle fotografie di 'Prali e delle
Valli ho voluto rivolgermi un’ultima
vclta a quei fratelli in fede per sottolineare il dovere della riconoscenza a Dio e della solidarietà fraterna,
anche verso la Chiesa madre. Ho cantato un « a solo » : Petit oìseau sur la
montagne e Anoumo a Palpi Mi hanno seguito con attenzione e qualche
persona anziana che ben ricordo ogni
tanto asciugava una lagrima!
Ho lasciato Valdese il martedì mattina, alle, 6, sulla macchina del sig.
John Guigou che mi guidava verso
Charlotte; di li., dopo esserci salutati
sotto una fitta pioggia, ho preso l’aereo per Atlanta. Spero di poter riassumere prossimamente le mie nuove
esperienze.
C’è una comunità Valdese sparsa
per il mondo; c’è un popolo Valdese,
fatto di credenti, là dove la grazia e
la benedizione di Dio non vengono
meno, talché i! seme della Parola gettato nei solchi continua a portare il
suo frutto.
Ermanno Rostan
iiV AFRICA
L’IsIam minaccia
sempre più
il Cristianesimo
Londra. — Da tre fonti diverse .sono
giunti awerlimenti suUa minaccia rappresentata dall’Islam nel continente africano.
A Londra il vescovo Stephen Bayne, segretario esecutivo della comunione anglicana, ha dichiarato che tale situazione è
dovuta al fatto che i missionari musulmani si adattano meglio di quelli cristiani, e che Paustero monoteismo che predicano trova larga eco.
Da parte sua il rev. J. M. Burns, membro della segreteria dell’arcivescovo di
Città del Capo, ha notato una certa deviazione del cristianesiino ’ortodosso’. « Il
cristianesimo è sempre più identificato
con la dominazione occidentale. La Chiesa neU’Africa del Sud subisce attacchi aperti, dovuti specdalmente al rinnovamento
dell’islam. Gli africani si volgono in numero crescente verso questa religione ».
Infine i 19 vescovi della Chiesa episcopale metodista africana (una delle più
importanti Chiese di negri degli S. U.)
hanno chiesto alle loro 5.000 comunità,
dite contano 1.200.000 fedeli, di contribuire all’invio di un numero maggiore di insegnanti e di predicatori negri in Africa,
per « rispondere all’accusa deU’islam, che
’il oristianesdmo è una religione di bianchi’ ». Il messaggio dei vescovi aggiungeva che, poiché i 2/3 del popolo africano sono negri, si tratterebbe della « pietra di paragone della nostra fede. La nostra vittoria sul comunismo e sull’islamismo è assicurata se impariamo a non
praticare più alcuna discriminazione razziale ». (S.OE.P.I.I
Ricordiamo alle Unioni delle Madri e Femminili delle Valli il Convegno di Pinerolo, domenica 9 aprile alle 14,3».
sceeiieRO m uin Dippiciie
Nei giorni scorsi un po’ dovunque
hanno avuto luogo gli esami dei catecumeni. Ascoltando i miei catecumeni, appunto, mi sono domandato
se facciamo sempre buon uso del tempo che questi ragazzi ci concedono,
oppure se ci lasciamo prendere dalla
tentazione di « scegliere la via più facile », dimenticando che sarà difficile,
poi, raddrizzare le nozioni storte ed
i concetti inesatti che avranno appreso durante la loro istruzione religiosa.
Qualche esempio: Il catecumeno,
interrogato sul contenuto dell’A. T„
recita fieramente i nomi dei cinque
profeti maggiori: Isaia, Geremia, Lamentazioni, Ezechiele, Daniele. Questa è « la via facile » — l’ordine dei libri nelle nostre Bibbie. Ma non sarebbe meglio dir loro ohe i « profeti
maggiori » sono solo quattro, e che
« Lamentazioni », benché si trovi in
quel luogo, è un libro poetico che la
compagnia ai Salmi e all’Ecclesiaste?
Un altro esempio : che cosa furono
1 profeti? Furono coloro che prepararono la Salvezza predicendo la venuta del Salvatore, il luogo dove sarebbe nato, i suoi patimenti ecc. ecc. Nessuno contesta che alcuni almeno tra
i profeti abbiano anche accennato a
questo: ma non stiamo per caso scegliendo la « via facile » e avallando la
convinzione popolare che i profeti furono essenzialmente dei vaticinatori
del futuro, degli indovini? Credo che
I profeti abbiano contribuito a «preparare la Salvezza» almeno in uguale misura, con la loro tormentosa predicazione della volontà di Dio nella
vita morale e sociale del popolo credente, con i loro appelli al ravvedimento e alla conversione, con l’esigenza della spiritualità del culto e
della religione, e della sua traduzione in termini etici... Questa loro opera. oggettivamente e anche per con
trasto con la realtà della vita d’Israele, ha certamente avuto im peso nella
«preparazione» della Salvezza disposta da Dio nel quadro dell’Antico Patto Ma spiegare questo può essere arduo... E dimentichiamo che poi, nelle
nostre prediche, dovremo cercare di
distruggere questa concezione del profetismo che abbiamo creato noi stessi nei nostri catecumeni!
Ancora: che cosa è il Culto? Il Culto si compone di due parti: la Liturgia e la predicazione. Esatto? Per lo
meno, opinabile. Si può affermare che
la predicazione non faccia parte delia « liturgia »? O che non sia sullo
stesso piano e nella stessa categoria
della Lettura dei Comandamenti, delia Parole di Grazia o della Benedizione? Essa fa parte deH’elemento
« profetico » del culto, e sarebbe peccato avvezzare i catecumeni a conu apporre ;« liturgia » e « preoicaziono » runa contro l’altra.
"Vi sarebbero ancora altre cose, ma
questa è solo un'esemplificazione. Con
Il tempo che la nostra Chiesa ci consente di dedicare all’istruzione catechetica, ritengo che abbiamo la possibilità ed il dovere di scegliere « la
via difficile » e di spiegare ai catecumeni queste e altre cose senza superficialità. B. Corsani.
La Chiesa neH’Africa urbana
A Nairobi ®; è tenuta a fine marzo una
conferenza panafricana su « La missione
della Chiesa neU’Africa urbana ». Tale conferenza fa parte del « Progetto urbano africano », sotto gli auspici del Cons’glio internazionale delle Missioni e della Conferenza panafricana delle Chiese; vi hanno
partecipato rappresentanti delle città del
Congo, Madagascar, Ghana, Nigeria, Rhodesia del Nord, Kenya, Tanganyka, Uganda, Egitto.
Libri
in vetrina
Billy Graham: Pace con Dio
Già tradotto in 25 lingue, questo libro
vuol portare, all’uomo della strada,
come dice l’autore stesso, :n questa
epoca di crisi e di confusione, un aiuto per trovare la « pace con Dio »
L. 600
Pierre Vallotton: Le Christ et la foi
Nouvelle sèrie théologique.
La parola fede è costantemente utilizzata nel mondo di oggi nel linguaggio
corrente: l’autore vuol precisare il valore della parola in rapporto al Cristo. L. 1.400
Max Thurian : L’unité visible des
chrétiens et la tradition
Il punto di vista più avanzato protestante in relazione al prossimo Concilio ecumenico Vaticano. L. 600
Per non dimeniicaro
A S. Turbeville : L’inquisizione spagnola L. 500
M. Hachiya: Diario di Hiroshima
L. 500
P. Caleffi, A. Steiner: Pensaci, uomo!
L. 500
fPer un focolare
domestico
Sono avvertito che alcuni lettori dell’Eco si sono lamentati del troppo spazio
che la nostra rubrica toglie al giornale e
che pertanto in avvenire, in luogo dei comunicati usuali, vi sarà un semplice avviso : « chi cerca moglie, oppure marito, si
rivolga al pastore tal dei tali ».
Quasi mi sono sentito venir la stizza.
In poco tempo l’iniziativa del t( Focolare
domestico » ha trovato una rispondenza
quale non si sarebbe mai osato sperare.
Numerosi feliici incontri già si sono verificati ; dei matrimoni sono stati celebrati
e le consultazioni al nostro ufficio si fanno cosi frequenti da farci pensare ohe in
avvenire esso potrebbe andie impegnare
gran parte della attività di un uomo. Dalla Francia anche « La Cause » domanda
la nostra collaborazione; molte candidature aspettano per dei mesi perchè a noi
manca il tempo per occuparcene... Crede
vanto di servire una causa di grande im
portanza per la vita della Chiesa e inve
ce, ora, il signor Direttore ci invita a
chiudere i battenti...
In verità i problemi della famiglia cristiana non sono di secondaria importanza
nella Chiesa del Signore. Forse non se ne
rende conto rocchialuto leUore che seduto nella sua comoda poltrona legge durante la siesta l’Eco dèlie Valli e centellina la tazza di caffè che sua moglie gli offre, ma ben lo vede citi considera le statistiche dei matrimoni misti nelle nostre
chiese di città e lo comprende ohi sa vedere qua e là in tutte le nostre chiese il
numero di giovanotte, ottime sotto ogni
punto di vista, che per evitare un matrimonio misto e restar letteralmente fedeli
all Evangelo quale noi lo predichiamo,
vota silenziosamente la propria vita al
celibato e al sacrificio ; e forse pure se ne
rende conto ohi considera il numero sempre crescente di giovani montanari vaidesi che stentano a trovare sul posto una
compagna disposta ad affrontare la vita
dura aUa quale essi sono destinati, ma restano sul posto — malgré tout — per un
motivo che è pure di coscienza e di fede,
restano, se bisogna, anche soli...
Non costituiscono lutti costoro un problema urgente e che si acuisce ogni giorno più nella vita della chiesa nostra? E
noi potremmo disinteressarcene? Potremmo rifiutare il nostro aiuto a tanti fratelli
e sorelle nostri che faticano a risolvere il
problema della loro vita e che domandano aiuto alla chiesa con una nobiltà di
accenti, con una fiducia di figRuoli e con
una fede in Dio che commmivono non poco chi ne legge gli scritti...
Ed ora il nostro giornale non avrebbe
più spazio e tempo per costoro? Ma di
che cosa allora si vuole occupare il giornale della comunità? Soltanto di argomenti
accademici e della cronaca delle feste solenni o dei decessi?
Oh maledetto spirito accademico, quanto male già ti ho visto fare alla mia diiesa nei trent’anni nei quali ho militato nei
suoi ranglii! Quante volte ti ho visto soffocare l’amore e la vita sull’altare della
orgogliosa ed egoistica contemplazione.
Non sempre, no, ma troppo spesso!
Ma non ci posso credere ancora! E’ prò.
prio vero che i lettori dell’Eco non tollerano più i comunicati del « Focolare domestico »?
Es.si che tollerano die ogni settimana
mezze pagine del loro giornale siano occupale dai comunicati della modernissime
Idrotermica o della orologeria-oreficeria
di gran pregio, della sartoria di alta moda o ancora della fabbrica di mobili supermodemi, e delle villette belle come un
sogno... Potranno dare l’ostracismo a un
comunicato « Per un focolare domestico »
di tanto in tanto? Non lo credo davvero!
Enrico Geymet.
Abbiamo chiesto al Past. Geymet di sospendere jl’invio ¡dei suoi ’’comunicati”
non solo perchè molti lettori hanno protestato (a voce, è vero, e per ragioni diverse) ma perchè l’iniziativa — che fin
dal principio non ci aveva affatto trovati
entusiasti — si è svolta in un senso e con
un tono patetico che hanno accentuato le
nostre riserve circa la ‘sua opportunità sul
giornale. Non contestiamo l’utilità, per alcuni, di tale ’’servizio”, ma esso guadagnerà certo in serietà se sarà svolto in forma più sobria e privata. Perciò non pubblicheremo più comunicati, limitandoci a
ricordare di tanto in tanto U \servizio svolto a titolo personale dal Past. Geymet.
dir,
4
pas. 4
Vmo DECLB ViaEÛ VÁÜBÉSI
7 "aprile 1061-TJ. 14
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
AH0ROGNA lS«rre)
N«4 coreo del oulto del 26 aprile, Domemea delle Palme, hanno confermato il loro
batteeimo; Benech Vera (Gacel); Malan
itFranca in Benech (Chiò Gantie); Odin Silvia (Serre); Chiavia Rino (Eyesàrtet); Coisson Luciano (Coieson). Grazie alla insegnante Sàgaora Bertalot il culto è stato allietato da un coro di circostanza egregiamente diretto ed ottimamente cantato dalla
corale. E’ vero che non esiste per ora una
corale vera e -propria al Serre, ma tutti coloro die ne facevano una volta iKirte si radunano, grazie all’iniziativa della Signora
Bertalot, per cantare in occasioni speciali.
Anche la domenica di Pasqua un coro di
circostanza ha allietato il culto ; naturalmente ben frequentato (e con partecipazione quasi totale dei presenti alla Santa
Cena). Ai membri del coro ed alla sua direttrice Signora Bertalot, vada ancora una
volta il nostro pensiero di riconoscenza
per la buona volontà e la perizia dimostraleci
L’amno ecclesiastico sta volgendo al suo
termine. Nel corso del mese di aprile
avranno termine le lezioni di catechismo
e col mese di maggio le scuole domenicali.
Benché Pasqua sia giunta presto quest’an-,
no non si è ritenuto di dovere continuare
le riunioni quartierali più oltre. La bella
stagione permette a dm lavora in campagna di attardarsi nei campi fino a tardissima ora e le distanze da percorrere per
venire alle scuole di quartiere sono troppo grandi per consentire di avere ancora
delle assemblee discrete in questi periodi.
In compenso durante l’anno tutte le riunioni sono stale ben frequentate.
DONI PER PRADELTORNO
N. N., in memoria dei miei, L. I.OOO;
Riivoira EHsabetta (Stringai di Angrogna)
I.OOO; In memoria di Enrico Buffa, die
per espressa sua volontà non voUe fiori per
il suo funerale, i familiari 28.000.
Per le offerte « Pro restauri tempio PradeltornoB servirsi del C.C.P. n. 2/18502,
intestato a Bruno Costabel, Via Serre 8 Angrogna (To).
BOBBIO PELLiCE
•— La dotmenica delle Palme, nel nostro
tempio gremito, i seguenti catecumeni sono stati confermati nell’alleanza del loro
battesimo: Artus Aldo (Malpertus); Bonjour Giovanni (Cortili di Danna); Berton
Rosalia (Perlà); Charbonnier Silvio (Arbaud); Charbonnier Valentina (Via Beisilia); Garnier Anna (Laùsarot); MichelinSalomon Ettore (Abses); Michelin-Salomon
Paolo (Alloeri); Negrin Graziella (Podio
superiore); Pontet Laura (Pidone); Rostagnol Angelina (Rostagni).
Al Signore che li ha amati e chiamati domandiamo di tutto cuore di fare di ognuno
di essi un tralcio vivente e producente
molto frutto, mediante il -servizio e la testimonianza resa a Cristo il loro Signore e
Salvatore, e nella loro Chiesa e nel mondo.
La Corale ha ricordato ai catecumeni ed
a noi tutti, eseguendo ladevolmente un inno di circostanza, che il Signore ci domanda il nostro cuore: cioè, la nostra vita
tutta.
— La domenica pomeriggio 26 marzo ed
il giovedì sera 30 marzo, nel corso di due
riunioni familiari, le marnane ed i giovani
delle tre Unioni di Bobbio hanno dato il
fraterno benvenuto nella Chiesa ai neoconfermati. Ci auguriamo che i messaggi
loro rivolti in tali circostanze abbiano trovato la via dei loro cuori.
— Venerdì sera, 31 marzo, il nostro tempio era nuovamente gremito di una fratellanza compatta e raccolta che ha ascoltato con commozione il racconto della passione e morte del nostro Redentore ed ha
espresso col canto di inni appropriati i
suoi sentimenti di tuniliazione e di riconoscenza. Più di cento i partecipanti alla
Santa Cena celebrata con calice comune.
— La domenica di Pasqua, molte persone, giunte sulla soglia del tempio, non
hanno potuto trovarvi posto dato che anche in cantoria tutti i posti erano stati occupati. Abbiamo notalo che i>er l’oocasione molte sòrelle indossavano il costume
valdese. Il messaggio glorioso della risurrezione del Signore è stato predicato ad
una vera folla raccolta ed attenta. La Corale ha cantato molto bene un inno ohe
era eseo stesso una predicazione della risurrezione. I catecumeni neo-confermati
hanno partecipalo insieme alla Santa Cena
seguiti dai loro compagni confermati lo
scorso anno che, loro -pure, hanno voluto
parteciparvi in gruppo compatto. Più di
300 fratelli e sorelle si sono avvicinati con
loro alla mensa del Signore. Quanto sarebbe bello se ogni domenica tutti i nostri templi vedessero raccolta per l’ascolto
comune della Parola di Dio una siffatta
folla di fedeli! E quanta forza ne verrebbe
a noi tutti da questa comunione con Dio e
dalla comunione fraterna che appunto solo
la Parola di Dio crea in noi, la sua Chiesa!
Domandiamo al Signore che Egli incida
nei nostri cuori i messaggi uditi in queste
circostanze e che essi ci rendano più attaccati alla nostra Chiesa, più ferventi e zelanti nella vita cristiana. Ringraziamo la
Corale per la sua sempre efficace coHaborazione.
— Domenica sera, 2 aprile, nel nostro
teatro, davanti ad un pubblico veramente
d’eccezione, venivano proiettati due films
pure d’eccezione: Senza Famiglia ed In
Famiglia. I numerosi consensi uditi ci provano che utile è stata la nostra iniziaùya
e che la proiezione è stala vivamente apprezzata da tutti.
— Domeni-ca 9 aprile le nostre mamme,
prima di tuffarsi nell’impegnativo lavoro
primaverile ed estivo ai « fouresl » e poi
agli alpeggi, avranno una giornata di di
Btensione compiendo tma gita stri Lago
Maggiore. I noelri giovani avranno loro
pure la loro gita la domenica 16 aprile,
con meta Rapallo e Porloifino. Auguriamo
loro sin da ora una giornata serena e benedetta vissuta in comunione fraterna.
— Domenica 23 aprile avrà luogo il nostro annuo Bazar. Fervono per e®o i preparativi ohe vedranno impegnate molte
persone che ringraziamo sin da ora per la
loro fatica.
— Sabato 25 marzo abbiamo invocato la
benedizione del Signore sul matrimonio di
Bonjour Giuseppe (Malpertus) e Cairus
Anna (Campi). A questi sposi rivolgiamo
ancora a nome della Chiesa tutto l’augurio
di una vita vissuta nella grazia e nella comunione con Dio. e. a.
POM ARETTO
La Domenica delle Palme abbiamo ricevuto i seguenti catecumeni: Bertalot Oreste, Breuza Alfonso, Ghambon Leontina,
Galliano Marco, Giaichecco Franco, Giaiero Ida, Griglio Claudia, Long Iris, Long
Claudia, Maurino Franco, Paolaisso Ada,
Peyronel Laura, Ribet Carlo, Rostan Sergio, Rosta-gno Aldo, Sieve Davide. Abbiamo pure ricevuto davanti ad una delegazione del concistoro la Signora Addamo
Gaetana in Ansaldi la sera del 18-3-1961
dopo un corso di catechismo a domicilio.
Siamo lieti di avere accolto nella nostra
comunità queste fresche milizie del Signore, nella fiducia che il loro entusiasmo
sarà in-coraggiato dai genitori e che nessuno defezionerà: pensiamo a loro sin d’ora
per le prove della loro vita, per la scelta
ohe dovranno fare un giorno nella formazione della famiglia; sin d’ora domandiamo a Dio di conservarli puri dal mondo,
forti nella fede, di renderli attivi nella
cliiosa sa-pendo di essere lutti membri del
corpo di Cristo. Che il Signore li guidi, li
illumini con il Suo Spirito e li renda fedeli sino alla fine. Sin d’ora vi sono forze
che operano per allontanarli dal Signore:
a noi tutti il compito di esser loro vicini
sempre peroliè nessuno si perda. La domenica di Pasqua essi hanno ricevuto la Santa
Cena. La nostra corale ha cantato nelle
due circostanze; ringraziamo la direttrice
Speranza Grill per la sua opera sempre
così preziosa.
Durante il culto delle Palme abbiamo
battezzato Serre Loretta di Walter e di Romana Peyronel; desideriamo invocare su
questa creatura la benedizione del Signore
e rinnovare ai genitori l’esortazione per
una educazione in armonia con l’Evangelo.
Durante lo stesso culto è pure stato battezzato Sieve Davide nel momento della
sua confermazione.
Il 29 marzo abbiamo annunziato il messaggio della risurrezione in occasione del
servizio funebre di Peyronel Giovanni En
rico di anni 73 e di Rostan Paolo di an
ni 71. Il primo proveniva dalla parrocchia
dei Chiotti ed aveva sofferto molto negli
ultimi tempi in casa ed all’oispedale di Po
raaretto. Rostan Paolo è stato bruseamen
te tolto alla sua famiglia dopo breve e
crudele malattia ; Barba Pòi, come lo si
chiamava lutti, era molto conosciuto in Po
marelto e fuori; faceva parte dell’Associa
zione degli Amici della Scuola Latina della
quale era stato alunno e s’era interessato
molto all’avvenire della nostra istituzione,
cosi benefica per la Valle. Molta gente ha
preso parte all’uno ed all’altro servizio
per testimoniare la simpatia alle due famiglie provate. Cile Iddio conforti i familiari con il linguaggio dello Spirito che
ridona serenità, fiducia, conforto.
Domenica 9 aprile avremo il piacere di
avere in mezzo a noi il signor Resini già
ufficiale dell’Esercito della Salvezza a Londra ed ora entralo nella nostra opera valdese. Egli presiederà il culto del mattino
mentre alla stessa óra avrà luogo il culto
all’Inverso presieduto dal pastore locale.
Venerdl 14 Aprile alle 20,30 avrà luogo
una conferenza seguita da proiezioni lumino'se sulle Cévennes presentate dal Pastore Bouneau noto per l’impulso dato in
Francia per la rinascita sociale delle Cévennes. La conferenza si terrà nella sala
delle attività.
Domenica 16 il cullo del mattino .sarà
presieduto dallo stesso Pastore Bouneau.
A TORINO
(Corso Oddone)
— Nel corso del culto della Domenica
delle Palme, con partecipazione di una numerosissima assemblea, sono stati confermati 14 giovani ed è stata ricevuta nella
nostra comunione una giovane sorella proveniente dal cattolicesimo. Diamo i loro
nomi affinchè siano circondati dall’affetto
di tutta la Chiesa: Renata Bertolé, Anmilisa Ceresole, Mirella Loik, Luciana Ribet,
Paulette Travers, Amaranta Vollmer, fonine Geymonat Genre, Gianfranco Baldi,
Giorgio Botta, Giancarlo Cena, Enrico
Coppo, Walter Reynaud, Paolo Ribet, Sergio Ribet, Luciano Rivoira.
— Il 6 Aprile, al culto serale del Giovedì
(ore 21), il doti. Enrico Pascal terrà una
conversazione religiosa sul tema : « Il credente e la malattia ». Lo ringraziamo di
mettere la sua scienza al servizio della fede.
— Il lunedì e il martedì della Settimana
Santa sono stati visitati gli Ospedali P.sichiatrici di Grugliaisco, Collegno, Savonera. Villa Regina Marglierila, e Torino Via
Giulio. In quattro Ospedali è stato tenuto
un vero e proprio Culto in locali messi a
I disposizione con signorile cortesia dalla
Direzione, e in tre di essi si è celebrala la
Santa Cena, a cui si sono accostati 41 infermi. E’ stata distribuita, dalle Signore
dell’Assistenza, una sessantina di pacchidono per i ricoverati, che hanno dimostrato
di gradire vivamente la visita.
SÀH SECONDO
I Culti della Settimana Santa sono stati
celebrati con buona partecipazione di fedeli in un’atmosfera commovente di preghiera specialmente la sera del Giovedì
Santo, durante il culto liturgico in cui la
lettura del racconto della Passione è stata
seguita con attenzione e silenzioso raccoglimento.
Desideriamo ricordare x nomi dei catecumeni che la Domenica delle Palme sono
stati confermati nell’alleanza del loro Battesimo e la Domenica di Pasqua, dopo il
« .si » della fede umile e riconoscente, si
sono accostati per la ^rìma volta alla Sacra Mensa: Forneron Sergio (Grotta), Cardio/ Giulio (Rivoira), Ricca Italo e Ricca
Valdesina (Brusiti).
Attorno ai giovani membri la comunità
si stringe con affetto e chiede al Signore
ihe li aiuti a mantenere fede alla promessa che hanno fatto di « confessare con
l’opera e le parole, sino alla fine delia loro vita, la fede in Gesù, mono per i nostri
peccati e risuscitato per la nostra giustificazione ».
II giorno di Pasqua il tempio era particolarmente affollato come pure notevole è
stata la partecipazione alla Santa Cena.
Il messaggio della predicazione tratto
dal testo del libro 19« di Giobbe al versetto 25 « Io so che il mio vindice vive »
è stato molto eloquente ed efficace e ci ha
portati a ringraziare semxxre di più il Signore che ci ha rigenerati a viva speranza
con la certezza della vita eterna mediante
la risurrezione di Gesù Cristo.
La Corale ha validamente concorso, durante i vari Culli, col canto di inni di ciicoistanza.
Sabato 18 marzo la filodiuminalica dell’Unione Giovanile del Podio di Bobbio
Pelli.ee ci ha allietati con la rappresentazione di un bel dramma: «La figlia di un
corso ». Li ringraziamo per questa gradita
visita. d, g.
Direttore resp. : Gino Conte
Coppieri ■ Torre Peli. - Tel. 9478
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice . c.c.p. 2/17557
Reg. al Tribunalie di Pinerolo
_________n. 175, 8-7-1960_______
Tipografia Subalpina - s. p. a.
Torre Pellice (Torino)
La sera del 30 marzo, è spirata
Celina Buffet in Geymet
Ne danno l’annuiizio il marito Paul
Geymet e le figlie Ellen col marito
Bruno Introna ed i nipotini Polly e
Robert; Irene col marito Ferruccio
Introna.
I funerali hanno avuto luogo domenica 2 aprile alle ore 15, nel Tempio Valdese di Torre Pellice.
« Je me coucherai et je dormirai aussi en paix, car Tu me
feras habiter en assurance ».
(Psaume IV; 9)
La famiglia del compianto
Paolo Rostan
profondamente commossa per le manifestazioni di simpatia manifestate
durante la malattia e dopo la dipartenza del suo caro, sentitamente rin
graziano tutti coloro che hanno preso parte al suo vivo dolore.
Ringrazia particolarmente i Dottori Peyrot e Alfano, i Pastori Bouchard
e Marauda, TAmministrazione Comunale e la Banda Musicale di Pomaretto.
Pomaretto, 4 aprile 1961
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