1
î
ECO
^ ^ 4- ^
.* J U ^ .
T“ Í '' T *
Val
( Torliio)
fPA'î'5’^ TVT r Tf
DELLE VALLI VALDESI
Settimanale
della Cliiesa Faldate
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXVII - N. 29
Una copia L> 30
ABBONAMENTI
1 Eco: L. 1.000 per l’intemo | Eco e La Luce: L. 1.500 per l’interno | Spediz. abb. posule - II Gruppo I .^Cp” 2-17557
/ L. 1.500 per l’estero | L. 2.000 per reatero | Cambio d’indirizzo Lire 40.- | Ammin. Claudiana Torre Pellice C.C.P. 17!.^
Politica delle nazioni
I fatti sovietici occupano indubbiamente il primo posto tra gli avvenimenti politici che hanno avuto vasta ripercussione in tutto il mondo.
Quattro grandi esponenti del partito
e del governo, Molotov, Kaganovic,
Malenkov e Scepilov, sono stati allontanati dalle loro cariche sotto l’accusa di « aver ostacolato le misure
per alleggerire la tensione internazionale e promuovere la pace mondiale »
e di aver costituito un gruppo « antipartito », contro gli interessi del popolo e del mondo comunista.
La drammatica crisi che in questi
giorni ha sconvolto le massime gerarci de sovietiche è stata variamente
giudicata: dagli uni come una ennesisna prova che la Russia è totalmen ic dominata dalla dittatura di alcuni uomini destinati tra non molto
a scomparire per lasciare libero il po
sto ;:ì compagno Kruscev, oggi primo
scgn iario del Comitato Centrale del
l’Unione Sovietica; dagli altri come
il se ano evidente che, dopo la scomparsa di Stalin, la politica sovietica
è dominata da intrighi e da lotte intestine per la conquista del potere:
da .aìiri, infine, come un passo innanzi vesso la revisione di tutta la politica sovietica in funzione di una democratizzazione del sistema nelle sue
strinlure economiche e nelle istituzioni politiche.
11 fatto politico più importante del
giorno è, in questo senso, il Convegno
del Consìglio nazionale della Democrazìa Cristiana inaugurato da Fanfani a Vallombrosa. In esso, l’ahile
segretario del partito ha voluto consolidare l’unità dell’organismo di cui
è particolarmente responsabile, attenuando il più possibile i forti contrasti di indirizzo che hanno travagliato il suo partito negli ultimi mesi.
Riconosciamo che, nell’attuale momeisU) storico, non è facile pronunziare dei giudizi esatti e definitivi su
quanto è avvenuto o sta accadendo.
Per !o più i giudizi sono sommari ed
esprimono in modo evidente il
siero e gli atteggiamenti politici di
chi il pronunzia; quando poi non ri
velano, come accade assai spesso da
noi, 1« stato d’evoluzione o d’imoluzionc dei singoli partiti politici e gli
obbiettivi che perseguono in questo
periodo che precede e prepara 1; elezioni. Tutto ciò che si può dire è che
da trt- anni in qua c’è in Russia qual
cosa che agita le acque immobili, fredde e pesanti della politica staliniana.
La condanna del «culto della personalità » pronunziata da Kruscev al
XX Congresso sembra concretizzarsi
oggi nella eliminazione di coloro ehfurono gli artefici e i difensori dello
stalinismo. Ma anche questo è un lem
po di attesa e, naturalmente, di m
cognite. L’avvenire dirà se^ i fatti di
oggi avranno influito positivamente
o negativamente sul corso degli evem
ti dai quali, comunque, ognuno di noi
può almeno trarre alcune deduzioni
sulla relatività della storia umana s
sulla fragile gloria di coloro i quali
ieri, oggi o domani pretendono di esserne gli artefici o i dominatori.
Il Convegno ha avuto luogo dopo
una serie di avvenimenti che non
hanno molto contribuito a chiarire la
situazione politica interna: la fine
della coalizione governativa, la lunga vacanza ministeriale prima dell’incarico affidato a Zoli ed ai suoi colleghi democristiani, il discorso del sen.
Sturzo in merito alla Presidenza della Repubblica. Con una mozione di
fiducia al governo e alla direzione del
partito, il Consiglio Nazionale ha assicurato .al sen. Zoli (dagli uni accusato d’essere al potere con i voti dei
missini, dagli altri d’esser favorevole
ad una apertura verso la sinistra) la
solidarietà e l’appoggio necessari « per
superare la difficile contingenza e svolgere un programma rispondente alle
necessità del Paese nel periodo che
ci separa dalle elezioni ».
In casa nostra, cioè in Italia, la
grande prtoccupazione del momento
sembra essere quella elettorale. Il mi
riistero Zoli non è destinato a com
piere grandi cose, per le circostanze
stesse in cui si trova a governare alla scadenza dell’attuale legislatura,
Nel Consiglio Nazionale sono stati
anche fatti alcuni chiari accenni al
socialismo ed all’unificazione socialista che non mancheranno di suscitare varie reazioni nei partiti e nel mondo ecclesiastico italiano. La posizione
assunta da Fanfani in merito al socialismo è stata bivalente, ma di una
bivalenza che gioca tutta a suo favore. Dà una parte, infatti, ha riconosciuto la forza e l’importanza dei
socialisti, lasciando intravedere la
possibilità di un accordo con i demo
cristiani, dopo le elezioni. Dall’altra^
tuttavia, si è riservato il diritto _ di
combattere senza riguardi i socialisti
durante la campagna elettorale :
« l’avversario di domani col quale i cattolici, in Italia e all’estero, si dovran
no misurare sarà il socialismo, più
ancora che il comunismo ».
A queste dichiarazioni, il segretario
del Partito Soeialista Nenni si riserva di rispondere. Dopo i vari avvertimenti ed i numerosi divieti del Va
ticano contro un’eventuale collaborazione dei cattolici con i socialisti, sia
pure sul piano democratico, le dichia
razioni di Fanfani ci sembra si debbano accogliere con molta prudenza. Quel che è certo è che la Deitio
crazia cristiana farà tutto il possibile
servendosi del potere che ha in mano
oltre che di ogni accorgimento tattico, per agitare anche lo spauracchio
dei socialismo a tutto vantaggio di
una sua rinnovata affermazione e di
un costante suo adeguamento ai principi dell’integralismo cattolico tanto
in politica quanto in religione.
Ermanno Rostan.
DOMENICA 28 LUGLIO
Convegno ai Colle della Croce
Il tradizionale convegno franco-italiano del Colle della
Croce avrà luogo, Dio permettendo, Domenica 28 luglio.
Il Culto, con celebrazione della Santa Cena, avrà inizio
alle ore 10,30. Portare l’Innario Cristiano. Si ricorda che
il convegno ha carattere religioso. Chi non intendesse
partecipare al Culto è cortesemente invitato a non tro
varsi sul luogo del raduno durante la funzione religiosa.
RIUNIONI
de! XV Agosto
In attesa di comunicare il
programma completo e definitivo delle celebrazioni tradizionali del 15 Agosto valdese,
annunziamo sin <l’ora che una
delle due riunioni, quella della Val Pellice, avrà luogo al
CASTAGNETO
di vaiar Pellice, in una località bella e facilmente accessibile anche ai mezzi di locomozione.
la Chiesa e i riiuàìatì
Sarà prossimamente precisa,
ta la località della Val Chisone dove si terrà là secorula riunione.
Ai membri del Dipartimento « d’Entraide'» delle Chiese e del Servizio Rifugiati del Consiglio Ecumenico, riuniti ad Eastbourne (Gran Bretagna)
all’inizio di giugno, sono state presentate relazioni sull’attività delle Chiese in favore dei rifugiati.
Nella Germania occidentale ve ne
sono 235.000 nei cosidetti «campi di
residenza » (più di un terzo di essi vive nei campi da otto anni e più). Altri 200.000 rifugiati vivono nei vari
campi provvisori della Repubblica
Federale e di Berlino Ovest. Dalle relazioni risulta che il numero di profughi o di rimpatriati dalla zona polacca cresce continuamente: 29 arrivi
giornalieri nella prima metà del ’56,
passati ad 80 nella seconda ; saliti poi
a 219 nel gennaio 1957 ed a 400 nel
febbraio.
Nel 1956 più di 14 milioni di marchi
sono stati raccolti nelle Chiese della
Germania Occidentale, e devoluti all’assistenza dei profughi. « Nel 1957
ci vorranno venti milioni, e si troveranno». Abbiamo fatto l’esperienza
che, donando, colui che dona riceve
altrettanta se non maggiore benedizione di colui che riceve. E’ un fatto
reale. Non si può valutare a parole
quello che i nostri fratelli dell’Est ci
hanno dato in fatto di consigli e di
esempio, di critica costruttiva, di effettivo aiuto e di assistenza spirituale, in cambio dei doni che abbiamo
offerto loro».
Anche Chiese relativamente povere
come le Chiese di Norvegia, del Belgio e d’Italia, hanno voluto collaborare a quest’opera di assistenza. (Sarebbe interessante sapere che cesa si
fa esattamente, da noi; ed in che misura le singole comunità si sentono
impegnate in quest’opera di solidarietà fraterna e di testimonianz.a!).
Il Servizio Ecumenico delle Chiese
ha offerto nel 1956 viveri e merci per
più di 31 milioni di dollari, a 40 paesi: «avrebbero riempito 4.000 vagoni
ferroviari, costituendo un convoglio
lungo circa 64 Km. ».
Un nuovo tentativo è stato quello
di una équipe di giovani agricoltori
di sei paesi differenti, che dal 195()
hanno sperimentato ed introdotto dei
metodi moderni di cultura in alcuni
villaggi greci. E’ in progetto un ppfr
rimento simile in Italia, ed un’attività in questo senso pure in Algeria e
Tunisia. . . ^
( Da un notiziario del Consiglio Ecumenico).
Trad. g. c.
Vanità delle pie illusioni
Non amo le discussioni destinate a
lasciare il tempo che hanno trovato,
rifuggo dalle polemiche, soprattutto
dalle dispute teologiche, che non riescono mai a scavare il famoso buco
nell’acqua. Ma umilmente mi inchino
davanti al dono divino della libertà
spirituale che attraverso il libero esame di ogni umana cosa — fosse pure
dei documenti biblici — conduce il
credente ai « verdeggianti paschi » della Verità, baciati dall’Amore di Dio e
vivificati dal suo Spirito « che soffia
dove vuole » per rinnovare le forme
in cui la vita ascendente successivamente si esprime.
Perciò se Gino Conte ha letto il mio
articolo li Apologo della vita e della
morte » con « crescente perplessità »,
fino a concludere che la mia presa di
posizione gli c parsa « non cristiana,
non biblica », posso da parte mia aver
letto la sua critica con un certo stupore. Se dovessi prendere in minuto esame le massicce affermazioni di tale
critica, ne verrebbe fuori un grosso
volume, certamente inutile per tutti
coloro che custodiscono le formule
delle verità assolute in qualche prezioso antico scrigno. In genere, non
amo 1 grossi libri, specialmente quando tentano di rappresentare un Dio
fatto ad immagine e somiglianza dell’uomo, e lo fanno parlare una volta
per sempre, in un dato luogo e in un
dato tempo.
Quando penso e prego pensando,
la mia costante preoccupazione è di
ascoltare per capire il sublime soave e
forte Imguaggio che Dio fa echeggiare
in tutte le cose ed in tutte le coscienze, per poter essere gradualmente guidato « in tutta la verità », e non diventare schiavo delle formulette umane e
della vanità di una dottrina che spesso
lo disonora fornendo armi all’incredulità. Ecco perchè non posso aderire al
truce concetto di una morte che sarebbe la risultanza della « maledizione di Dio » suH’uomo. L’uomo è capace di maledire il suo simile, il Padre perfetto che « fa levare il suo sole
sui buoni e sui malvagi » non maledice le sue creature, nemmeno il figliuol
prodigo! Certo il peccato può affrettare la morte fisica, circondandola di un
oscuro nembo di tragica paura e, sotto
un altro aspetto, condurre l’uomo sul
la via della morte spirituale... Ma il
trapasso dell’uomo, nonostante la tormentosa ombra del male morale, non
è mai « la fine radicale e tremenda di
tutto l’essere nostro », perchè ciò significherebbe una amara ed assurda
sconfitta per Colui che è « sopra tutti
ed in tutti » e darebbe forse ragione
ad uno dei redattori del complesso
documento genesiaco, quando non si
perita di affermare che « l’Etemo si
pentì d’aver fatto l’uomo ». L’uomo
ha mille motivi di pentimento. Dio non
ne ha alcuno!
La vita che il Padre (Celeste ha largito agli uomini tutti, anche ad « ogni
migliore membro di Chiesa », non finisce totalmente nella « polvere ». La
forma fisica corporale che, nel mondo
materiale, costituisce il veicolo di manifestazione dello spirito, decade a
suo tempo (non affrettare quel tempo!)
e finisce per dissolversi in una sostanza che ancora rivive e si trasforma in
altri organismi. In questo senso noi
moriamo tutti i giorni un poco, di modo che il nostro corpo attuale non è
più sostanzialmente quello di dieci anni fa. E questa provvida legge di distruzione e di rinnovo vige in tutti i
regni della natura. Perciò è conforme
ad una fede cristiana, nel senso più
vero e profondo di questo termine tanto abusato, il parlare di « morte benigna e saggia » secondo la sapienza del
Cristo. Il contrario non è una « nobile illusione », ma una ben fatale illusione che tradisce quello che vuole
difendere. Infatti, dopo aver polverizzato ed avvilito gli uomini sotto la
maledizione di un Dio irato, una certa
teologia si vede obbligata a farne ricreare da Dio quella «petite poignée»
di cui ragionava Calvino in tema di
giudizio finale.
Un’altra vana illusione è basata sul
compromesso giudeo-pagano della sostituzione della vittima, in diretta contraddizione col principio eterno della
divina giustizia, che Paolo sintetizza
nella legge di causalità, così popolarmente espressa : « quel che l’uomo
avrà seminato, quello mieterà ». A
meno che l’uomo possa fare accettare
a Dio le sue egoistiche speculazioni
sulla passiva aspettazione del « rinnovamento di tutte le cose », con l’illu
soria scusante della sua congenita incapacità di fare il bene. Sarebbe molto comodo! E molti cristiani battezzati, che non si danno la pena di ripensare la propria fede, se ne trovano
soddisfatti e vivono tranquilli badando ai loro interessi mondani. Quanto
sia colpevole, per non dire vile, un tale atteggiamento parolaio di attesa,
è provato dallo spirito che pervade il
sermone sul monte (ma forse per taluni questo non è cristiano) avvalorato al cento per cento dalla parabola
dei talenti. Attendere, per molti, equivale a nascondere il talento sotterra.
Religione della paura, non dell’amore
operante.
Le formule teologiche — faticosamente ricavate da certi testi biblici —
possono generare molta vanità spirituale in chi trova troppo arduo seguire il Cristo nell’aspro e stretto sentiero
che conduce al Regno dei Cieli. Ma
non vi sono due vie, una per Gesù che
agonizza contro le forze del male portando la sua croce, ed un’altra facile
e piana per i suoi discepoli. Perciò il
divin Maestro li ammonisce a non lasciarsi sopraffare dalla vanità delle pie
illusioni : « Se uno vuol venire dietro
a me, rinunzi a se stesso e prenda la
sua croce e mi segua ». Tale è la via
della salvezza per gli individui e per i
popoli. Non ve n’è un’altra nè per i
cristiani nè per gli altri figli del Padre
che professano altre forme religiose.
Molti cristiani trovano questo troppo
duro; perciò preferiscono seguire da
lungi, salmodiando comodamente. Colui che portò sul serio la croce... ed
invocano da duemila anni il suo ritorno, mentre il Grande Veniente è già
presente spiritualmente, qui ed ora,
nell’economia del Regno dei Cieli, di
cui fa parte la nostra piccola terra.
G. Francesco Peyronel
Le soleil n’attend pas qu’on le prie
pour faire part de sa lumière et de
sa chaleur. Fais de même tout le
bien qui dépend de toi, sans attendre qu’on te le demande.
(Epietête)
2
■Ma
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Contrasti tra la vecchia
e la nuova generazione
Abbiamo ricevuto alcune lettere di
lettori a proposito di un nostro scritto (1) sul noto pastore e scrittore scozzese lem Maclaren.
La novella da noi citata : « Il sermone di sua madre » ha provocato la
richiesta di spigolare ancora fra gli
scritti di lan Maclaren qualche novella istruttiva e ispiratrice, per farne partecipi i lettori de L’Eco.
Se il Direttore del giornale lo gradisce, proponiamo ai lettori la novella
intitolata : « Un grande inquisitore »
che contiene alcune riflessioni che han
valore per tutte le epoche.
Fra gli uditori che riempivano ogni
Domenica la chiesetta scozzese, v’era
un Celta, dal volto sevèro, quasi triste. Sedeva sempre nello stesso posto
dal quale niente di ciò che accadeva
sul pulpito poteva sfuggirgli.
Più di un predicatore, sentendo fisso su di sè lo sguardo severo di Lachlan, aveva avuto, durante il sermone, dei momenti di esitazione e di distrazione.
Orbene quando era venuto nella
Parrocchia di Kinloch il giovane Pastore, Lachlan, ricordando il suo primo ispirato sermone, lo aveva accolto
con affetto ed era passato sopra a certi altri discorsi che gli eran sembrati
scarsi di contenuto dottrinale, attribuendoli alla giovinezza del predicatore. « Non si può pretendere da un giovane, aveva detto, una maturità spirituale che si acquista solo con gli anni B.
Ma quando il Pastore aveva iniziato una serie di discorsi nei quali, con
le migliori intenzioni, si proponeva di
esporre le ultime trovate dell’alta critica tedesca sulla composizione, sugli
autori e sul valore spirituale del Pentateuco — cose tutte che erano di
moda allora — l’atmosfera attorno a
Lachlan si era caricata di elettricità.
Tanto più che il giovanotto aveva anche creduto necessario di esporre in
quella occasione certe sue novità dot
trinali, partendo a fondo contro il bigottismo e contro le idee errate della
vecchia scuola.
Il povero Lachlan aveva tremato, ascoltandolo, come se un figlio lo avesse schiaffeggiato. Invano i suoi amici avevano cercato di calmarlo parlandogli degli altri aspetti del ministerio del giovane Pastore apprezzato per
la sua consacrazione. Il vecchio mandriano, che era considerato per la sua
competenza dottrinale, aveva scosso
tristemente la testa, dicendo ; « Non
è lecito trattare così Mosè e la Bibbia
ed il Pastore se ne accorgerà ».
Accadeva ciò che è sempre accaduto dacché mondo è mondo: da un lato la generazione anziana manifestava
la sua diffidenza delle novità, anche
se in parte giuste: dall’altro lato la
nuova generazione, senza esperienza
della vita, era convinta sinceramente
— nella sua presunzione — di saperla
molto più lunga di tutti e di aver la
missione di aggiornare le idee di tutto
il mondo.
Il giovane Pastore soffriva molto di
questo stato di cose che ostacolava la
sua opera: ma era convinto che fosse
suo dovere proclamare ciò che gli appariva giusto.
Un giorno il Pastore si recò a far
visita ad una donna assai stimata e
considerata da tutti per la sua saggezza. Questa lo accolse con speciale affetto, perchè aveva perso da poco il
suo unico figlio che si preparava per
il Ministerio; e le pareva di vedere,
nel giovane Pastore, il proprio figlio.
Commosso da quell’accoglienza, il
giovane si sentì portato a parlare a
cuore aperto, alla buona madre, del
suo stato d’animo e del doloroso contrasto teologico che era sorto con i
membri più conservatori della Chiesa.
La donna eletta lo ascoltò con molta simpatia, affermando che simili contrasti di onesti convincimenti erano
pieni di nobiltà ed inevitabili fra cercatori di verità: anche se portavano.
La Parola della vita
I beni e la vita
Gesù disse: Non è dall’abbondanza dei beni che uno possiede ch’egli ha la sua vita.
(Luca 12: 12)
Viviamo in un’epoca in cui, più che mai, tutti cercano di garantire
la loro vita e di renderla il più possibile comoda e sicura con l’abbondanza dei beni. Vivere con fiducia nella grazia e nella Provvidenza di
Dio, giorno dopo giorno, sembra a tutti un rischio tremendo o, se non
altro, una posizione stolta, precaria, imprudente.
_ Effettivamente, nella nostra vita ed in quella della nostra famigha, il fattore economico ha la sua parte notevole: non si può fare a
meno del pane, del lavoro, del denaro, della casa. Essi sono una necessità, talvolta dura, penosa, assillante. D’altra parte, non dobbiamo dimenticare che c’è una grande tentazione: quella di non più vedere altro
che il fattore economico o gli aspetti materiali dell’esistenza, a danno
o a rovina di ogni altro pensiero, di ogni altro valore. Si fa presto oggi
3 parlare di materialismo per localizzarlo in qualche parte del mondo ;
c’è un materialismo effettivo fra noi e in noi, quando siamo soltanto
più guidati, posseduti e assillati dal pensiero delle cose materiali, non
fosse altro che dal benessere, dalle mille comodità o dai mille piaceri
della nostra piccola vita borghese : una vita, umanamente parlando,
garantita daU’abbondanza, ma forse anche minata dalla indifferenza
e dalla incredulità.
Gesù diceva : « Non è dall’abbondanza dei beni che uno possiede,
ch’egli ha la vita ». Parole che fanno sorridere, oggi, e che forse suscitano un senso di disprezzo^ o di commiserazione; ma che invece mantengono tutta la loro verità, tutto il loro eterno significato.
I beni del mondo sono utili in quanto sono posti al nostro servizio:
non per essere serviti e idolatrati.
Essi non garantiscono la vita fisica, la lunghezza dei nostri giorni
ii possesso delle nostre energie. Non assicurano neppure la vita intellettuale; infatti, non c’è alcun rapporto diretto fra il denaro e i doni
c le tomense capacità della mente um.ana. E quanto alla vita spirituale,
che è innanzi tutto manifestazione dello Spirito Santo e della nostra
comunione con Dio, dobbiamo oggi più che mai ricordarci che « le cure
mondane e l’inganno delle ricchezze soffocano la parola ed essa riesce
infruttuosa ».
Con l’abbondanza dei beni si possono soddisfare molte necessità,
molti piaceri, molti egoismi. Ma la vita umana ha bisogno di qualcos’altro che proceda da una fonte diversa. L’esperienza dimostra che più
si ha e più si voirebbe; più si possiede c più si è insoddisfatti, agitati,
tormentati. I beni servono alla vita, ma non danno la vita: la vita serena, riconoscente, fiduciosa, aperta verso il prossimo, in pace con Dio,
E davanti a Dio, l’abbondanza dei beni ha un valore molto relativo:
poiché Dio_ guarda non all’apparenza, ma al cuore. L’abbondanza dei
beni può diventare vera c propria avarizia; e la Bibbia dice che l’avaro
è un « idolatra ».
II richiamo contenuto nelle parole di Gesù Cristo è oggi molto nécessario. Dobbiamo riascoltarlo e meditarlo, ciascuno per proprio conto, come se fossimo di fronte airetemità: là dove ci affaccieremo un
giorno, senza « abbondanza di beni terreni », fiduciosi nella grazia di
Cristo, sola veramente sufficiente in vita ed in nostra morte. e. r.
con sè, sofferenze per ambedue le parti.
Poi, come parlando a se stessa, continuò: « E’ uno strano libro, la Bibbia: diverso da quello che noi, creature umane, avremmo fatto. La Bibbia mi fa pensare ad un campo di grano dove, al tempo della messe, le spighe si piegano, piene di frumento. La
spiga si compone di due elementi: c’è
la parte che contiene i chicchi: questa
simboleggia nella Bibbia, la parte storica, l’involucro in cui non c’è il nutrimento. Poi ci sono i chicchi contenuti nella spiga; e questi simboleggiano
il Vangelo, dall’Eden all’Apocalisse,
il pane per nutrire le anime. Ma bisogna prima battere il grano nel granaio, e separare la paglia e la pula
dal frumento.
E’ bello vedere la pula volar via ed
il grano scendere giù come un ruscello d’oro sul pavimento. Ma durante
il lavoro di separazione, l’aria del granaio è piena di p>olvere ed irrespirabile e quando si porta via il frumento dorato ciò che rimane là, non vale
nulla. Così è bello vedere distribuire
dal pulpito il frumento dorato della
Parola di Dio! »
Il giovane Pastore aveva ascoltato
queste parole colla fronte appoggiata
sulle mani. Fissando gli occhi sulla
pia donna, le disse ora : Lei pensa che
il mio studio debba essere il posto, simile al granaio, dove si cerca di separare il frumento dalla paglia: e che
invece di lasciare la pula nel mio studio io abbia portato sul pulpito, col
grano, anche un po’ di pula e di polvere che non giovano? »
« Spero che non si offenderà del mio
ardire » disse la buona donna con voce tremante.
Il Pastore rise con gioia : « Lei è
stata oggi per me la voce di Dio. Ma
se io interrompessi il mio « corso » la
gente potrebbe credere che io rinneghi ciò che credo vero... ».
Non si preoccupi di questo. Quando
si è guidati dall’amore per le anime
non si è mai fraintesi.
Fu così che la « crisi » nella Parrocchia di Kinloch fu superata. Quando il Pastore si recò da Lachlan e gli
espresse il suo rincrescimento per aver parlato con presunzione ed imprudenza nell’insegnare ciò che credeva
giusto, il vecchio Celta gli tese di slancio la mano dicendogli : « La grazia
di Dio che l’ha condotto qui oggi, deve essere molto abbondante nel suo
cuore. Tocca a me chieder perdono per
il mio orgoglio. Da ora innanzi io ascolterò ciò che lei ci dirà, prendendone quel tanto che Dio mi concederà di prendere. Ma finché io vivo mi
sentirò unito a lei da un patto di fratellanza ».
Nella preghiera che i due cristiani
pronunciarono prima di lasciarsi, c’era una sola differenza : il giovane chiese di esser mantenuto nella fede trasmlessa dai « santi » : ed il vecchio
chiese di poter essere condotto in tutta la verità.
Quella sera, al culto di famiglia,
venne letto il capitolo tredicesimo della I.a Corinzi : ....« ora vediamo come
in uno specchio, in modo oscuro: ma
allora vedremo faccia a faccia... ».
Paolo Bosio.
(1) Vedi « L’Eco delle Valli Valdedesi », 14-6-1957.
IN MEMORIA
Suor LIDIA PASQUET
deceduta presso la
Ca.sa Madre delle Diaconesse
Il Consiglio dei Pastori delle Chiese Evangeliche di Roma si propone
di lanciare una vasta campagna
evangelica a mezzo stampa, nel prossimo anno, sul piano nazionale.
Tale campagna ha già avuto un
benestare di massima da parte di tutte le Dirigenze delle varie chiese.
Mentre è in corso la fase preparatoria, un appello è rivolto a tutti coloro che hanno a cuore l’Evangelizzazione, perchè collaborino nella raccolta di materiale attentamente pensato e ricco di contenuto, in vista di
una vasta distribuzione a mezzo
stampa.
Il Consiglio dei Pastori di Roma
invita pertanto tutti i colleghi o fra
telli delle nostre chiese a partecipare
ad un concorso per:
1) — Un foglietto di presentazione
del messaggio evangelico : Titolo «Per
un rinnovamento religioso in Italia».
Quattro paginette a stampa.
2) — Un opuscolo illustrativo della
presenza evangelica in Italia e dei
suoi principi : Titolo « Cristianesimo
Evangelico ». Sottotitoli : La fede evangelica, la vita evangelica, il culto
evangelico. Dodici pagine a stampa.
3) — Un corso di studio biblico sul
Vangelo di Giovanni, o altro evangelo, in una ventina di dispense, con
presentazione e questionario capitolo
per capitolo.
Tutto il materiale raccolto sarà
vagliato da una Commisssione composta dai Pastori Mario Sbaffi, Manfredi Ronchi, Antonio Piraino, Roberto Comba, e Prof. Giovanni Miegge
' Ogni corrispondenza in vista di
una collaborazione in questo caiiipo,
deve essere indirizzata al Consiglio
dei Pastori di Roma, via Marianna
Dionigi n. 57 Roma, entro il 15 settembre.
Roberto Comba
GOMUNICATO
La Chiave Biblica, o Concordanza
delle Sacre Scritture, è in corso di
stampa, e si spera possa uscire il
prossimo mese di Ottobre. Costerà
L. 4.500 rilegata e L. 3.500 in brossura.
A chi si prenoterà presso la Libreria Claudiana (Torre Pellice - Torino), non oltre la fine di Luglio, verrà
ceduta al prezzo di L. 4.000 rilegata e
L. 3.000 in brossura. La spedizione
verrà fatta franca di porto se la somma sarà inviata all’atto dell’ordinazione (conto corrente postale 2-17557) altrimenti contro assegno, cioè aumentata delle spese di spedizione.
Ultimi arrivi aiia Ciaudiana
Roberto Nisbet
MA IL VANGELO NON DICE COSI’
tO.a edizione
L. 250
Ernesto Rossi
IL SILLABO
L. 300
Gaetano Salvemini
CLERICALI E LAICI
L. 500
Ruffini Francesco
STUDI SUI RIFORMATORI
ITALIANI
L. 3.000
«
IO SO CHE IL MIO REDENTOHE VIVE »
// celebre compositore Giorgio Federico Haendel morì a Londra nel
1759 all’età di 75 anni. Sul suo letu
di morte, quando sentì che la fine si
avvicinava, si fece leggere dal suo fedele servitore il Salmo 91.
Quando finì di leggere, egli disse:
ecco un nutrimento che fortifica e ristora. Leggimi ancora qualche cosa:
prendi il quindicesiino capitolo della
prima lettera cù Corinti. ’’Giovanni
lesse quel che il suo padrone gli chiese, e varie volte, il malato lo interruppe per dirgli: ’’fermatil ripetimi ancora una volta questo passo”. Qualche
minuto dopo volle che gli si leggesse
nella raccolta degli inni di sua madre,
l’inno che essa prediligeva:
”Ho la certezza — diceva l’inno —
nella fede che m’unisce al Cristo Chi
potrà mai rubarmi questo gioiello che
la sua morte e il suo sangue mi hanno
acquistato? La sua fedele Parola me
lo conferma, e perciò la mia fede mi
dice: "Ho la certezza”!
Le labbra del moribondo si muovevano durante la lettura. Ne ripeteva le parole che sapeva a memoria,
poi aggiunse: ”Oh pertanto è una bella cosa che un uomo possa avere questa certezza per fede”.
Haendel aveva spesse volte espres
,w il desiderio di morire quando la
Chiesa celebra la passione del suo Redentore, il Venerdì Santo. Questo desiderio fu esaudito: s’addormentò il
Venerdì Santo del 1795. Le ultime parole di questo fedele cristiano furono
queste: « Signore Gesù, ricevi il mio
spirito! Fai che io muoia e risusciti in
te ».
Fu seppellito nell’abbazia di We.itminster. Sulla sua tomba, una statua
di grandezza rmturale lo rappresenta
dinanzi all’organo. Tiene nella sua
mano un foglio di musica sulla quale
si leggono queste parole: « Io so che
il mio Redentore vive! ».
Comunicato alla stampa
evangelica
3
í
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
-3
Una insegnante rorenga
ALBINA TOURN
IjSl mattina del 2 luglio menare la
maestra Tourn ci salutava dalla mac
china che la portava all’ospedale di
Pinerolo non credevamo ancora che
quello fosse l’ultimo saluto dato a Rorà; purtroppo le sue previsioni del
l’imminente congedo da questa terra
si sono avverate, nonostante le cure
affettuose dei medici, l’assistenza di
amiche affezionate da lunga data. L'«
popolazione rorenga composta di alunni, ex alunni. Consiglio comunale al
completo nonché uno stuolo di colleghe, amiche e persone legate d’affetto alla famiglia Tourn hanno preso
parte al servizio funebre celebrato a
Torre Pellice nel pomeriggio del 14
luglio.
Nel tempio il Pastore di Rorà he.
rivolto il messaggio della speranze
cristiana meditando il testo scelto
dalla nostra sorella negli ultimi gior
ni della sua malattia : « venite a me
voi tutti che siete travagliati ed aggravati ed io vi darò riposo». I moti
vi del perdono di Dio, della Pace profonda sono stati messi in luce quali
realtà atte a liberarci in Cristo da tutti 1 pesi : affanni, tormenti fìsici e spirituali creati in noi dal Nemico e a
riportarci nella luminosa comunione
col Signore; ne consegue che il giogo
cristiano altro non è che una testimonianza urgente del riposo, cioè del
perdono che Dio ci ha donato in Gesù.
n collega Enrico Geymet per lunghi anni Pastore di Rorà, ha piortato
la sua testimonianza per la collaborazione avuta durante il suo lungo
ministero rorengo. Il sindaco Morel
Giacomo portava il commosso mes
saggio riconoscente della piopolazione
per l’opera compiuta dall’insegnante
Alpina Tourn. L’avv. Pittavino, consigliere provinciale con accenti commossi, metteva in luce il valore della
per.sonalità della scomparsa quale
maestra affezionata alla scuola, mentre il Prof. Giovanni Gönnet a nome
degli insegnanti evangelici nonché a
nome dei villeggianti rorenghi ricordava l’umile, fedele missione della nostra sorella svolta per quarant’anni.
di cui 35 trascorsi a Rorà.
I,a signorina Albina Tourn era entrata nel ruolo delle pensionate appena un anno fa e attendeva con gioia il giorno della consegna della medaglia d’oro che la popolazione rorenga,
auspice le autorità civili e religiose
del posto, si accingeva a donare nel
corso dell’estate durante la villeggia
tura. Questo sogno non s’è realizzato
per l’improvvisa dipartenza dell’insegnante. Ci sia consentito comunque
di sottolineare quanto ebbe a dire il
Prof. Gönnet sulla tomba della nostra sorella in riferimento alla vocazione per la scuola alla quale diede
tutta una vita, nel segno della fedeltà e dell’amore. Fedeltà e amore per
la scuola costituiscono gli elementi di
maggior rilievo della sua vita d’insegnante e vanno ricordati alle nuove
generazioni di maestre e maestri perchè possano consacrarsi con pari de
vozione alle piccole, dimenticate « università delle capre » considerate ahimè terra d’esilio anziché terra di nobile missione scolastica. Ci auguriamo che l’esempio dell’insegnante Albina Tourn possa stimolare le giovani reclute dell’insegnamento perchè
ai Rumè, al Centro di Rorà ed in località più scostate dai centri maggiori ritornino ad insegnare e per un
lungo periodo quanti hanno a cuore
l’educazione dei bambini della montagna.
La Comuntià rorenga la ricorda
quale apprezzata presidente dell’unione delle Madri, quale membro del Concistoro, nonché elemento prezioso per
tutte le attività di carattere sociale
(Refezione e Patronato scolastico) alle quali diede molta parte del suo tempo libero con la competenza che tutti
le riconoscevano e l’intuito per la soluzione di problemi particolarmente
scsibrosi
Il ricordo di Albina Tourn rimarrà
vivo nei suoi alunni di Rorà nonché
dei Chiotti di Riclaretto dove svolse
i primi anni di insegnamento; con
molta gioia soleva rievocare quel p^
riodo lontano rivelando affetto particolare per quella popolazione di Val
Germanasca.
A nome della Comunità rorenga
desideriamo esprimere la nostra simpatia più profonda al venerando padre Tourn Francesco, alla sorella Ida
sposata nel Sud America, al fratello
Aldo e consorte ed alla nipote Lillina
per la quale nutriva un affetto profondo. Che il ricordo di quanti ci pr^
cedono nell’etema vita ci sia di stimolo ad amarci di più, a consacrarci
senza risparmio alla Causa del Signore finché è giorno perchè la parola
del Signore ci dia il benvenuto : « Sei
stato fedele in poca cosa, ti costituirò
sopra molte cose; entra nella gloria
del tuo Signore ».
Passi sul sentiero
La mia finestra guarda sul sentiero; su uno dei tanti che percorrono
il paese, come piccole linee segmentate ,in mezzo alle messi o ai bei prati verdeggianti. Odo dei passi avvicinarsi lenti, im pò incerti e vedo
qualcuno che sale, faticosamente, appoggiato a un solido bastone. E’ uno
dei più vecchi del paese; il suo viso
asciutto e rugoso ricorda i lunghi
giorni di assiduo lavoro e l’abbronzatura afferma il suo contatto diuturno col sole di montagna. Sale lentamente, ma va, con decisione, verso
la sua mèta, non molto lontana.
L’estate sta per finire; ancora una
volta vuole salutare i suoi campi, i
suoi prati, la sua «mianda»; chi sa
se li rivedrà in primavera?
Cammina e cammina, con pause
frequenti e sempre più lunghe, il nostro vechio viandante e la sua mente
rammenda i passi di tanti altri che.
Un nuovo luogo di Culto a Torino
La Comunità conosce le circostanze
e le ragioni per le quali abbiamo accolto con fraterna gioia l’adesione
alla nostra Chiesa del gruppetto evangelico di Via Nomaglio ed abbiar
mo assunto la responsabilità dell’opera che si svolgeva nel loro piccolo
locale. Assumendo tale lavoro non intendavamo certamente limitarlo alla
cura spirituale del piccolo gruppo,
sia pure incrementato da alcune famiglie valdesi dimoranti nella zona
circonvicina.
Era nostro chiaro intendimento fare, della sala di Via Nomaglio, noii
solo un mezzo di edificazione di
quella parte della Comunità che, abitando in un quartiere piuttosto periferico, è più distante dal Tempio, ma
anche uno strumento di evangelizzazione. Purtroppo la sala di Via Nomaglio non aveva i requisiti necess^
ri per un’opera di qualche respiro, risultato spesso insufficiente anche per
ii modesto gruppo di evangelici del
luogo (40-50 persone) ed essendo mal
situata in un cortile interno. Le circostanze, dirette dalla opera della
Provvidenza, ci hanno messo nella
necessità di risolvere questo problema e ci hanno dato la possibilità di
risolverlo in modo che non potrebbe
desiderarsi migliore. Sul luogo dove
era la nostra saletta, il cui stabile
viene distrutto, sta sorgendo una
nuova costruzione in condominio,
nella quale ci siamo assicurati la proprietà dell’intero piano terreno. Avremo così con apertura sulla strada una
grande sala di m. 12 per 8 con annessi locali, e potremo sostituire egregiamente l’ormai insufficiente locale
con una sala che, continuando l’opera come nel primo anno, sembra de
stinata ad offrire possibilità di sviluppo paragonabili a quelle che diedero anni fa inizio all’opera di San
Donato che cominciò in modo analogo proprio con una sala di evangelizzazione.
Dopo la Barriera di Francia ecco
quindi la Barriera di Milano risolvere il problema della sua lontananza
dal Tempio di Corso Vittorio con un
ovo locale di Culto in un quartiere
della Città di continuo sviluppo e dove già risiedono oltre 100 famiglie
della Chiesa.
Correction à la mappemonde
Le voyant de Patmos a la vision
d'un monde nouveau et le premier
irait de ce monde c’est que la mer
disparaîtra. Je n’ai jamais éprouvé
le mal de mer, car je suis comme
disent les Anglais « a good sailor »,
un bon marin, et cependant je n’aime pas la mer. Elle a évidemment
ses charmes: son clapotis sur les
plages sablonneuses invitant à la
rêverie, le brisement de ses lames
.sur les falaises de roche dure pareil
au grondement du tonnerre; combien grande en est la poésie lorsqu’elle apparcât couverte de barques à voiles comme de grands oiseaux blancs...
Mettez-y toute la poésie que vous
voudrez, U n’en reste pas moins
vrai quelle peut être considérée
comme le symbole du danger et de
la mort. Quand Dieu voulut punir
les hommes de leur méchanceté il
envoya le déluge et fit de la terre
une immense mer qui anéantit tout
signe de vie hors de l’arche de Noé.
Elle est parfois traîtresse et creuse
sournoisement les plages qui cèdent
soudainement sous les pieds des
imprudents et les emportent dans
le gouffre.
Mais le plus grand danger n’est
pas là: il est dans ses tempêtes, ses
orages qui semblent déchdiner toutes les forces de la nature contre
lesquelles l’homme, malgré sa science et sa puissance, ne peut rien.
Victor Hugo a bien interprété le
danger de la mer: voici comment
il s’exprime dans une poésie intitulée Oceano Nox écrite face à l’Océan Atlantique:
« Oh combien de marins, combien
de capitaines
Qui sont partis joyeux pour des
courses lointaines
Dans ce morne horizon se sont
évanouis »...
L’ouragan de leur vie a pris toutes
les pages
Et d’un souffle il a tout dispersé
sur les flots.
{Victor Hugo: Les Rayons
et les Ombres.
Et comment ne pas sentir la douleur poignante exprimée par les
vers suivants qui interprètent le
sentiment d’une mère bretonne:
« Car c’ est pour les flots que
nous enfantons, - Tous meurent
marins qui sont nés bretons » {Les
hommes de la Bretagne se livrent
en grand nombre à la pêche dont
on connaît les périls). Et la mère
prie : « Dieu prenne en pitié les
bons matelots! »
Oui pitié, car à tous nwments,
ils sont exposés au danger, à la
mort.
* * ♦
La mort est encore un symbole
de séparation.
Notre poète Pascoli parle de « le
vie vicinali del mare », relativement
vicinali puisque la mer sépare les
terres, les continents et les hommes. Promenez-vous sur la plage
et essayez d’unir, ne fût-il que du
regard, deux terres éloignées et
vous verrez que cela est impossible; sans un moyen de transport
vous ne pouvez gagner l’autre pla
Que la mer soit calme ou quelle
.soit dans tous ses états, qu elle clapote indolente ou quelle ^ mugisse
emportée, quelle reflète lazur du
ciel ou le noir des nuages chargés
de tempête, elle sépare. La destinée des hommes et des peuples est
parfois réglée par cet élément plein
de mystère. Faut-il alors s’étonner
de ce qu’écrit Pierre Loti dans son
livre Pêcheurs d’Islande: « la mer...
la grande nourrice et la grande dé
vorante. Dans la vie tout est plus
ou moins dépendant des choses de
la mer ». Consultez l’histoire et
vous verrez combien de guerres
pour avoir la domination des mers.
Aujourd’hui on traverse les océans en quelques heures par la voie
des airs et cependant le gouffre
reste, la séparation est encore et
toujours une réalité. Il suffit de ce
gouffre pour mettre le mot fin à de
beaux rêves, pour séparer les destinées, pour créer l'incompréhension
entre les hommes et les peuples.
La mer pourrait encore suggérer
l’idée d’un but qu’on ne peut pas
atteindre: l’horizon en est indéfini, lointain, votre regard se perd
sans savoir où s’arrêter, se poser,
trouver un point d’appui; elle vous
laisse une impression de nostalgie,
de mélancolie, de tristesse indéfinissable.
* * *
Mais nous assure le voyant de
Patmos, dans le monde nouveau,
le monde du règne de Dieu, elle ne
sera plus; elle aura disparu avec
ses écueils et ses brisants, avec ses
tempêtes soudaines qui la soulèvent en flots furieux, avec ses ras
de marée, avec ses lames traîtresses. En attendant ce grand et beau
jour il faut continuer à voyager,
mais on est soutenu par un espoir,
par une foi bravant sans crainte
tout danger.
Je pense à chacun de mes compagnons de voyage, à tout pèlerin
de ce monde qui doit encore se
confier aux grandes eaux avant de
gagner le port céleste et je lui dis
de tout coeur: « Que l’Eternel te
bénisse et qu’il te garde ».
24 Juin 1957.
L. Ml.
Gli Anziani Sigg. Giulio Jon Scotta
e Ing. Guido Decker sono stati rieletti membri del Concistoro con una lusinghiera, quasi unanime, votazione
che ha voluto esprimere loro la fiducia e la riconoscenza della Comunità.
Ci felicitiamo con loro e facciamo loro molti auguri per il nuovo quinquennio di lavoro nella direzione della Chiesa e delle sue opere.
La Relazione Annua è stata presentata alla prima Assemblea e discussa alla seconda, senza che venissero fatti rilievi di grande importanza.
Il Concistoro è stato vivamente incoraggiato dalle espressioni di consenso sul suo operato ricevute dall’Assemblea e terrà nel debito conto i rilievi e suggerimenti di vari fratelli e
sorelle in vista del migliora-niento e
potenziamento di alcune attività che
la Relazione stessa additava come
particolarmente bisognose di attenzione e di incoraggiamento.
L’Assemblea ha espresso la sua gratitudine alla Assistente di Chiesa Signorina Gandolfo che ha terminato,
con il mese di Giugno il suo servizio
di Coadiutore nella nostra Chiesa. Alla riconoscenza si uniscono gli auguri
della Comunità per il suo prossimo
matrimonio, che verrà celebrato nel
nostro Tempio fra poche settimane.
Al Culto di Pentecôte, nel Tempio
di Corso Vittorio, abbiamo avuto il
piacere di ammettere, quali membri
della nostra Comunità, i seguenti
fratelli in fede i quali, terminato il
periodo della loro preparazione, e
soddisfatto il Concistoro con la loro
confessione di fede, sono stati accolti
solennemente nella Chiesa Valdese di
Torino.
Ecco i nomi dei nuovi membri:
Sturare Germania — De Daniele
Lea — Vico Anna — Vico Edda —
Nebbia Alberto — Crispo Raffaele —
Panebianco Attilio — Geymet Amanuele.
prima di lui, percorsero il ben noto
sentiero.
Qui, egli ha mosso i primi passi
sorretto dalla madre. Più tardi, è andato in sù e in giù, quante centinaia di volte? ragazzo robusto ed agile;
poi, giovanotto laborioso e felice. Felice, per la leggerezza dei suoi passi,
dei suoi movimenti e del suo cuore.
Felice di correre, di lavorare, di respirare largamente, di riposare gli
occhi sul villaggi nascosti nel verde o
ammorbiditi dal bianco iimnacolato.
Quel sentiero! da quando aveva avuto inizio quella traccia tra i grandi fusti delle querele e dei frassini?
Chi, per primo, lo aveva abbozzato
cosi intelligentemente, evitando le
rocce strapiombanti, o una radice
enorme e necessaria, o ima pietraia
ingannatrice?
I suoi passi, ladano solo una lieve
traccia, eppure sono tutte le migliaia
d’impronte, come la sua, che hanno
reso un pò più largo, un j)ò più facile, il .sentiero. Queste pietre, così consunte, parlano di tutti quelli che passarono e che passano di lì.
Di li, passarono, nel tempo, i nemici e quelli che li sorvegliavano da
presso; di li, i passi lieti e baldanzosi degli sposi; di li, il passo grave del
medico ; quello rapido e un pò inquieto di una madre in ritardo; quello
giocondo e vivo dei bambini; quello
sicuro e fermo di uomini e donne
giovani, carichi dei frutti della terra.
Di lì, cortei festosi; di lì, gente a
bruno, solennemente incolonnata
verso il cimitero; di li, sciami di ragazzini festanti; di lì, gente pia che
va in chiesa. Però, di quanti non si
udranno più i passi e le voci!
A lungo, seduto sull’orlo d*un prato,
col mento appoggiato al suo bastone,
dove ha congiunto le mani riarse,
con gli occhi riparati dal logoro cappello, gode del sole il vegliardo; del
sole che, forse, domani non vedrà più
e pensa che sul sentiero tutto continuerà così, ancora a lungo dopo di
lui, dopo suo figlio, dopo i suoi lontani nipoti. Sarà così?
Sarà così, se non riimegheranno la
loro magra terra e il loro splendido
cielo; se non dimenticheraimo le
virtù antichei, di attaccamento al
suolo degli avi e al largo respiro di
libertà. A. B. T.
Unité
L’Illustré Protestant pubblica un
numero unico dedicato al movimento
ecumenico. E’ intitolato «Unité»:
presenta articoli, fotografie, grafici
sulle attività del Consiglio ecumenico
Prezzo 30 fr. francesi per ogni esemplare. Se le chiese vogliono acquistarne per la distribuzione, avranno una
riduzione di 5 fr. la copia. Rivolgersi
al Département d’information - Conseil oecuménique des Eglises -17 Route de Malagnou - Genève - Suisse.
Un riformatore religioso
La Casa Editrice Claudiana ha pubblicato, or sono poche settimane, un
libro di Salvatore Mastrogiovanni che
illustra la figura di un riformatore religioso del Risorgimento italiano; Bonaventura Mazzarella.
Veramente il Mazzarella non è stato riformatore religioso nel senso tradizionale di questa espressione. E’ stato anche patriota cospiratore e condannato a morte, combattente nella
difesa di Roma del 1849, magistrato,
insegnante di pedagogia e filosofia
nelle università di Bologna e di Genova, più volte delegato al Parlamento. A noi, però, interessa soprattutto
la personalità religiosa del protagonista, il suo pensiero, i principi morali che caratterizzarono <Ia sua coscienza e la sua vita. E sono proprio quest’
aspetti della complessa figura di Mazzarella che l’autore ha egregiamente
messo in rilievo, consapevole dei vincoli spirituali che esistettero fra lui e
l’idea evangelica in Italia, in un’epoca in cui l’antica Chiesa Valdese
usciva dalle Valli e si affacciava alla
penisola, col messaggio dell’Evangelo
e con la sua fisionomia particolare,
formatasi attraverso secoli di isolamento, ma anche di solida cultura
biblica.
Di particolare interesse per noi sono le pagine dedicate dall’Autore ai
rapporti del Mazzarella con la Chiesa Valdese di cui egli fu anche per
qualche tempo opteraio, animato da
un grande amore per l’evangelizzazio
ne. Leggendole, si rivive per lui po’
di tempo la storia della nostra Chiesa, soprattutto alle origini dell’opera
Valdese a Genova, e se ne rievocano
alcune personalità fra le più note:
G. P. Revel, Paolo Geymonat, Pietro
Melile.
Nella storia del Protestantesimo in
Italia, Mazzarella occupa un posto
che è bene sia conosciuto, anche se,
cerne abbiamo detto, motivi di natura
politica e filosofica, oltre che religiosa, s’intrecciano nel suo pensiero e
nella sua azione. E’ stato un’assertore della libertà democratica e ribelle,
al tempo stesso, ad ogni autorità gerarchica nella Chiesa. Uscì dal Cattolicesimo sacerdotale e dogmatico, ma
non riusci ad ambientarsi nella Chiesa Valdese e nella sua struttura presbiteriana-sinodale.
A parer nostro, la disposizione della materia nei vari capitoli avrebbe
potuto essere meglio ordinata e dare
al lettore una più chiara visione d’insieme oltre che, al volume, una più
sostanziale unità. Ciò non toglie che
il libro del Mastrogiovanni possa e
debba essere letto con profitto da
molti. Esso merita di essere acquista
to: è un utile, efficace contributo alla
conoscenza della nostra storia, in
quanto evangelici ed italiani.
red.
(1) Bonaventura Mazzarella - Libreria Claudiana - Torre Pellice - Lire 400. pagg. 120.
4
Ernesto Comba L'Eco delle Valli Valdesi Giorgio Girardet
I PROTESTANTI: SPIEGAZIONI E DIPESE XiA I** itìlTR CRISTIANA EVANGELICA
Claudiana — L. 60 Claudiana — L. 400
Quando ascoltare?
Ore 07,30 Ore 08,30 Ore 10,15
Ore 21,45
Ore 22,00
Ore 22,00 ■
Ore 22,00
Ore 06,32 Ore 22,00
Ore 22,00
Ore 21,45
Ore 22,00
Trasmissioni Evangeliche alla radio
DOMENICA
R.A.I. (Programma Nazionale) - Culto Evangelico - 15 min.
Radio Trieste - 366 m. - 818 kc/s - Culto Evang. - 15 min.
Radio Monte Ceneri - 297 m. - 575 kc/s - Culto Evangelico - 15 min. (1).
Ibra Radio - 19,9 - 26,5 - 33,6 m. - Culto - 15 min.
LUNEDI’
Radio Tangeri (2) - m. 31,6 - kc/s 9445 - Radio Evan. 15 min.
MARTEDÌ’
Radio Tangeri m. 31,6 kc/s 9445 - Radio Evan. 15 min.
MERCOLEDÌ’
Radio Tangeri m. 31,6 - kc/s 9445 - Radio Evan. 15 min.
GIOVEDÌ’
Radio Monte Carlo - 205 m.. 49 m., 42 m. - 1466 1035 7140
kc/s - Radio Risveglio (20 minuti).
Radio Tangeri m. 31,6 kc/s 9445 - Radio Evan. 15 min.
VENERDÌ’
Radio Tangeri - 31,6 m. (9445 kc/s) • Radio Evan. 15 min.
SABATO
Ibra Radio - 19,9 - 26,5 - 33,6 m. - Culto - 15 min.
Radio Tangeri - 31,6 m. (9445 kc/s) - Radio Evan. 15 min.
(1) Prima domenica del mese.
(2) La trasmissione di Radio Tangeri è su onde corte.
COMUNICATO
Pellegrinaggio Valdese
per il Centenario
della fondazione di Colonia Vaidense
(Uruguay)
La Commissione incaricata dalla
Tavola Valdese di organizzare un pellegrinaggio alle Colonie Valdesi dell’Uruguay e dell’Argentina comunica
il programma di massima da essa concertato nella riunione del 2 luglio
scorso :
1) Il pellegrinaggio, che si effettuerà in piroscafo, è previsto per l’autunno del 1958.
2) Esso durerà approssimativamente due mesi, di cui un mese circa per
il soggiorno nelle varie colonie, con
visita pure delle città di Montevideo,
Rio de Janeiro, Buenos Ayres.
3) La quota di partecipazione per
il viaggio ed il soggiorno, da un primo calcolo, è prevista in lire 300.000
circa per persona.
4) Per facilitare il pagamento della quota, la Commissione prevede un
pagamento rateale, da effettuarsi nello spazio di 18 mesi e le cui condizioni saranno successivamente comunicate agli interessati.
5) Le richieste di maggiori informazioni e le iscrizioni vanno inviate alla
Commissione Centenario Colonie Vaidesi, presso la Società di Studi Vaidesi, Torre Penice (Torino).
La Commissione
prof. Augusto Armand Hugon
past. Guido Rivoir
prof. Teoñlo G. Pons.
La famiglia Richard, commossa per
la grande dimostrazione di stima e
di affetto ricevuta in occasione della
dipartita del caro marito e papà
Francesco Richard
ringrazia quanti, in qualsiasi modo,
hanno dimostrato la loro simpatia
nella triste circostanza. In particolar
modo ringrazia i Pastori sigg. Bertinatti e Bouchard ed i vicini di casa.
Bibiana, 10 luglio 1957.
La famiglia Tourn proforidamente
commossa per le dimostrazioni di simpatia ricevute in occasione della dipartenza della sua carissima
Albina Tourn
ringrazia quanti le sono stati vicini
nella dolorosa circostanza. In particolare ringrazia i dottori Mathieu e
De Bottini, la Direttrice dell’Ospedale Valdese di Torre Pellice, le infermiere e le amiche che le prodigarono
le loro cure affettuose, i pastori Boudi Rorà, la scolaresca, l’avv. Pittavino, il prof. Gönnet che vollero porgere un estremo saluto alla cara
Scomparsa.
chard e Geymet, nonché il Sindaco
Rorà, 15 luglio 1957.
Notizie dalle Chiese
Rorà
Domenica 14 luglio il Pastore di
Torino Corsani Bruno ha presieduto
il culto nella nostra parrocchia. Gli
siamo molto grati per la sua collaborazione e lo ringraziamo di cuore.
I villeggianti hanno ormai occupato tutti gli alloggi utilizzati di Rorà
e periferia: la percentuale dei fratelli e sorelle evangeliche è più alta dello scorso anno. Siamo lieti di dare a
tutti il nostro affettuoso benvenuto.
Domenica 21 luglio alle ore 15 nella scuola delle Fucine avrà luogo il
bazar di beneficenza. Tutti sono cor
dialmente invitati.
Doni in memoria di Albina Tourn:
Pro restauro Tempio di Rorà: ex
allievi ed amici affezionati:
Prof. Giovanni Gönnet e signora L. 2.000
Morel Luciana » 1.009
Tourn Oreste » 1.000
Tourn Pavarin Albina » 1.000
Colonnello Grill Luigi e signora » 1.000
Tourn Aldo ed Emilia » 1.000
Tourn Boncoeur Giovanni e
famiglia » 500
Pavarin Giacomo e fam. » 500
Durand Luigi e fam. » 500
Tourn Franco di Oreste, » 500
Morel Bruna » 300
Rivoira Bartolomeo » 300
Tourn Edda » 3.00
Morel Mary e Livietta » 250
Tourn Clelia » 200
Tourn Lia » 200
Morel Elisa ved. Durand » 200
Tourn Felicita ved. Durand » 200
Tourn Valdesina » 100
Tourn Rinaldo » 100
Tourn Renzo » 100
Tourn Wanda » 100
Durand Attilia ved. Morel » 100
Pinerolo
Domenica 14 luglio, una quindicina
di unionisti accompagnati dal Pastore hanno effettuato una bella gita in
montagna Dopo aver pernottato a
Rumè di Rorà il sabato sera, sono saliti sulla vetta del Frioland e discesi
a Bobbio Pellice per la valle dei Carbonieri. Il tempo è stato assai buono
ed ha concesso ai gitanti una bella
vista sulle Alpi. Un ringraziarnento
particolare alle famiglie di Rumè per
la loro cordiale ospitalità.
A Pinerolo, quella domenica, il cui
to è stato presieduto dal Vice Moderatore Past. R. Nisbet, al quale esprimiamo la nostra riconoscenza.
Parler, c’est semer. Ne sème rien
que tu ne veuilles récolter.
Direttore: Prof. Gino Costabel
l>ul)l)li<azione autorizzala dal Tribunale di
Pinerolo con decreto del 19 gennaio 19.75
Pubblicazioni
della «Claudiana»
Raffaele Pettazzonì
ITALIA RELIGIOSA
L. 700
Carlo Maironi
IL PRETE, OGGI
L. 300
Carlo Maironi
LA CHIESA AL BIVIO
L. 300
Vittorio Gorresio
I BRACCI SECOLARI
L. 300
Capitini - Magni - Borghi - Peyrot
LA LIBERTA’ RELIGIOSA IN
ITALIA
L. 350
Ernesto Comba
CRISTIANESIMO E
CATTOLICESIMO ROMANO
L. 1.000
Ordinazioni alla Libreria Claudiana — Torre Pellice.
Pensione
STELLA ALPINA
Massello
♦♦
Tranquillità - Riposo
Trattamento familiare
♦♦
Informazioni anche presso
Garrone
TORINO - tei. 691940-690506
Redattore: Ermanno Rostan
Via dei MiUe, 1 - Pinerolo
tei. 2009
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - ’-c.p. 2/17557
Tipografia Subalpina - s. p. a.
torre Pellice (Torino)
PmoivE DERTini
ANQROGNA - VERNET
Aperta tutto l'anno
Ottimo trattamento
Prezzi mollici
Si parla inglese e tedesco
da Clotilde Godine
Via Repubblica, 16
TORRE PELLICE
Vasto assortimento
foulards - fazzoletti - cravatte
guanti, calze, parures
tovaglie e centrini
Corredini per neonati
Vestine e costumini per bimbi
e molti altri articoli
VISITATECI
Convenienza ■ Qualità - Scelta
RICORDA TEI
Da Milesi
Portici San Donato^ 11
PmOlO-Telefono 20.35
Troverei« pronto il più grand« assortimento di BUSTI
VENTRIERE — REGGICALZE e REGGISENI — Spe
ciale confeaione dei medesimi articoli con le migliori
stoffe attualmente in commereio — CINTI ERNIAf^I CALZE ELASTICHE confezionati e sa
misura ARTI ARTIFICIALI per amputati di braccia
e gambe ARTICOLI SANITARI in genere
Per l'arredamento del vostro alloggio rivolgetevi ai
MOBILIFICIO
Giuseppe Griva
ABBONDANZA DI SCELTA
GARANZIA DI SOLIDITÀ’
Pinerolo •
Strada per Miradolo, di fronte alla caserma degli Aloini
(Ca.erma Berardi)
ORARIO NEL PIMEROLESE IN VIGORE DAL 2 GIUGNO 1957
Tramvìa Pinerolo - Perosa e viceversa
fer. fest, fer. jer. fest. fer. fest. fer. fer. fest. ¡er. fest. fest. fer. fer. fer.
Pinerolo 4.20 4.35 5.45 6.45 7— 7.55 8.15 9.30 :0.15 11.30 11,40 12.40 13.10 15.05 15.05 16.02 17.50 19.25 20.55
Porte 4.47 4.56 6.04 7.07 1 8.16 8.34 9.48 10.34 11.50 11.58 13.02 13.29 15.22 15.24 16.22 18.09 19.47 21.1?
S. Germano 4.54 5.03 6.10 /.15 1 8.22 8.42 9.55 10.42 11.58 12.05 13.10 13.36 15.28 15.32 16.29 18.17 19.55 21.25
Vllar P. 5.25 5.20 6.17 7.22 7.25 8.30 8.50 10.03 11 — 12.06 12.11 13.40 13.45 15.35 15.40 16.55 18.25 20.02 21.55
Pinasca 5.35 5.30 6.27 7.32 — 8.40 9— 10.10 11.10 12.16 12.20 13.50 13.55 15.45 15.52 17.07 18.35 20.11 22.05
Perosa 5.45 5.40 6.37 7.40 — 8.50 9.10 10.20 11.20 12.25 12.30 14— 14.05 15.55 16.05 17.20 18.45 20.2^22.D
fer. fest. fer. fer. fest. fer. fer. fest. fer. fest. fer. fest. ¡er. fest. fest. fer. fer. fer.
Perosa 4.45 4.50 5.55 7 — 7 — 8 — 8.10 9.35 9.45 11.45 11.50 13— 13.25 14.10 16— 16.15 17.25 19 — 21.15
Pinasca 4.55 5.01 6.05 7.11 7.10 8.11 8.20 9.45 9.55 11.57 12— 13.10 13.33 14.18 16.10 17.35 19.10 21.25
VUlarP. 5.25 5.20 6.15 7.21 7.19 7.30 8.21 8.30 10— 10.04 12.07 12.09 13.40 13.45 14.28 16.33 16.55 16.55 17.45 19.20 21.55
S. Ger. 5.32 5.27 623 7.28 7.25 8.28 8.35 10.10 10.10 12.15 12.15 13.47 13.51 14.34 16.29 17.03 17.52 19.28 22.03
Porte 5.39 5.32 6.29 7.35 7.32 8.35 8.42 10.20 10.17 12.28 12.22 13,54 13.58 14.41 16.36 17.11 17.58 19.35 22.10
Pinerolo 6— 5.50 6.45 7.55 7.50 8— 8.55 9— 10.40 10.40 12.52 12.40 14.15 14.20 15 — 16.55 17.18 17.35 18.16 19.55 22.30
Sapav autoservizio Torino ■ Pinerolo - Perosa - Pragelato - Sestriere
ter. sub. sab. fer. fer. fest. ,
7— 8.30 11.30 12— 13.10 16— 17.30 19— 20.15 0.15 p. Torino
1 — 11.55 12.25 13.35 1 17.55 19.25 1 0.40 Airasca
7.45 9.15 12.10 12.40 13.50 16.40 18.10 19.40 20.55 0.55 Pinerolo
8.05 9.30 12.30 13— 14.10 17— 18.30 20— 21.15 1.15 Villar P.
8.15 9.40 12.40 13.10 14.20 17.10 18.40 20.10 21.25 1.25 a Perosa
fer. fer. fer. sab.
a. 6.35 8.15 9.10 14.10 14.40 15.40 18 30 20 —
6.15 7.45 8.45 13.45 1 15.15 i 1
6— 7.30 8.30 13.30 14— 15— 17.45 19.15
5.40 7.05 8— 13.05 13.35 14.40 17.25 18.55
5.30 6.55 7.50 12.55 13.25 14.30 17.15 18.45
fer. fer. fest. fer. sab. fer. fer.
5.50 8.15 9.40 12.35 13.20 14.15 17.10 17.30 20.25 22.20 p. Perosa
6.14 8.35 10— 12.59 13.45 14.47 17.30 17.55 20.57 22.44 Villaretto
8.45 10.10 14— 15.05 17.40 18.10 21.15 23— Fenestrelle
9.10 10.40 18.05 21.50 Pragelato
9.45 11.05 18.30 Sestriere
fer. fer. fer. fer.
a. 4.35 5.45 6.40 12.50 13.45 17.15 18.45 21.05
4.12 5.22 6.15 12.20 13.22 16.50 18.20 20.37
3.55 4.55 5.55 12 — 16.35 18.10 20.20
5.35 16.10 17.50
15.45 17.30
Autoservizio Pinerolo - S. Secondo e viceversa
fer. (=) fest. fer. fest. fer. fest. fest.
6— 7.50 11.45 13.40 16.45 18— 19.45 20.30 0.15
6.10 8— 11.55 13.50 16.55 18.10 19.55 20.40 0.25
S. Secondo
Pinerolo
¡er. ( = ) fest. fer. fest. fest.
Pinerolo 5.55 7.40 11.30 13.30 16.30 19.30 20.15 24 —
S. Secondo 6— 7.50 11.40 13.40 16.40 19.40 20.25 0.10
( = ) Solo al mercoledì e s,nb.-i'o
Autoservizio SATTI
Pinerolo - Airasca - Torino e viceversa
(*) (X)
Pinerolo 12 — Torino 18— 18.30
Riva 12.05 Airasca 18.30 19 —
Airasca 12.15 Riva 18.40 19.10
Torino 12.45 j Pinerolo 18.45 19.15 I (*) feriale, (x) festivo
Autoservizio - Tramvia
Pinerolo - Orbassano - Torino e viceversa
(+) (*) (X)
Pinerolo 6.13 11.35 12.5018.13 19.15 20.10
Frossas. 6.25 11.47 13.02 18.25 19.22 20.17
B. Cum. 6.37 11.55 13.10 18.33 19.28 20.23
Piossas. 6.45 12.05 13.18 18.41 19.35 20.30
Orbass 6.57 12.17 13.30 18.53 19.43 20.38
Torino 7.35 12.55 14.08 19.36 20.05 21 —
Torino
Orbass
Piossas.
B. Cum.
Frossas.
Pinerolo
(X) (*) (X)
6.05 7.10 7.05 14.25 18.20 18.40
7— 7.32 7.45 15 — 18.58 19.15
7.12 7.40 7.57 15.12 19.10 19.27
7.20 7.47 8.05 15.20 19.18 19.35
7.28 7.53 8.13 15.28 19.26 19.43
7.40 8 — 8.25 15.40 19.38 19.55
(-f) Sabato, (*) Feriale, (x) Festiva.
Autoservizio
Cavour - Torre Peli
( + ) ( = )
Cavour 10.30 6.30
Campiglione 10.40 6.40
Fenile 10.50 6.45
Bibiana Il — 6.55
Luserna 7.05
Torre Pellice 11.15 7.10
( = ) (+)
Torre Pellice 11.30 6.30
Luserna 11.35
Bibiana 11.40 6.45
Fenile 11.45 7.55
Campiglione 11.50 7.05
Cavour 12 — 7.15
(+) martedì, ( = ) venerdì
Autoservizio Torre Pellice Bobbio Pellice e viceversa
Torre P.
Bobbio
Bobbio
Torre P.
(♦)
8.30 12 —
9— 12.30
5.50
6.20
(*) Solo vcn. (X) fer.
( = ) sab. e festivi.
19.15
19.45
(*) (X) ( = )
7.30 15.30 17 —
8—16— 17.30
escluso sab.
Nei giorni di mercoledì e sabato si cL
fettua da Bobbio a Pinerolo un au.o
servizio col seguente orario: Bobbio
P. 7.30 con arrivo a Pinerolo alle 8.30 ;
partenza da Pinerolo 12.30 con arrivo
a Bobbio alle 13.30.
Brich.
Barge
Barge
Brich.
FF. SS. - Bricherasio - Barge e viceversa
5.03 5.55 8— 9.33 13.18 15.18 16.52 19.07 20.14 21.25
5.21 6.13 8.18 9.50 13.37 15.59 17.10 19.27 20.33 21.44
4.35 5.27 6.27 8.30 12.16 14.50 16.08 17.53 19.37 20.57
4.54 5.45 6.46 8.48 12.34 15.07 16.29 18.12 19.55 21.16
Autoservizio
Perosa - Perrero - Frali
9.20 20.20
9.50 20.45
10.30
Porosa
Perrero
Prali
V c ver. a
6.50 18.35
6,25 18.10
17.30
FF. SS. - Torino - Pinerolo - Torre Pellice e viceversa
Torino
Airasca
Pinerolo
Brich.
Torre P.
Torre P.
Brich.
Pinerolo
Airasca
Torino
4.28 6.15 8.12 12.23 13.44 15.22 17.26 18.29 18.34 19.26 23.48
5.12 7.07 8.52 I 14.32 16.06 18.13 1 19.22 20.09 0.29
5.32 7.39 9.14 13— 14.57 16.28 18.40 19.13 19.46 20.32 0.51
5.53 7.57 9.29 13.15 15.12 16.50 18.59 19.28 20.07 20.47 1.07
6.06 8.10 9.43 13.34 15.25 17.04 19.12 19.42 20.20 21 — 1.20
3.44 4.44 5.36 6.36 8.38
3.59 5.09 5.52 6.51 8.53
4.17 5.27 6.15 7.09 9.11
4.35 5.47 6.47 7.26 9.28
(♦)
12.24 13.25 16.32 18.03 19.50 21.06
12.39 13.40 16.48 18.19 20.06 21.21
12.58 13.56 17.06 18.38 20.30 21.40
13.19 1 17.35 18.59 20.59 22.10
5.20 6.27 7.34 7.56 10.05 14.01 14.47 18.25 19.44 21.42 22.52
(*) Feriale.
Da Perosa a Prali, nei giorni festivi di lugao e agosto (e
dal 21 luglio al 2.S agosto tutti i giorni) si elFetlua una corsa in partenza alle 8,20.
Da Perrero a Prali, alle ore
20,50 dal 1 luglio al 31 agosto
(sabato e domenica) e giornaliera dal 1 al 18 agosto.