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DELLE
Spétt.
Blîîlîotsaa VaMjss
(Torino)
ÏOHRS PSLLICB
s etiim anal e
della Chiesa Valdese
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
___________ . ____________________________
Anno LXXXVII - Num. S ABBONAMENTI > t \ 1000 per rintemoEco: L.' Eco s La Lucei L.1S00 per l’intemo Spedù. abb. pestale U Grappo 1 TORRE PELLICE — 11 Gennaio 1957
Un« copi* L* 30 / L. 1500 per l’estero' L.2000 per. l’èstero Cambio d’indirizzo Lire 40,— 1 Ammin. Clandiana Torre Pellice - C.C.P. S-17557
"L'Albergo del Popolo,,
A Roma l’Esercito della Salvezza ha costruito un grande albergo' di 300 letti
Personalità religiose e politiche hanno presenziato alla cerimonia di inaugurazione
” E' inutile predicare agli indigenti senza che qualche cosa venga
fatto perchè Vambiente sia cambiato ed un’atmosfera sia creata che li
aiuti a vivere una vita cristiana
Queste parole tratte dal discorso
del Generale W. Kitching, comandante in capo dell’Esercito della Salvezza, riassumono lo spirito da cui
è nato e lo scoj)o per cui è stato costrtiito il nuovo Albergo del Popolo
a Koma.
t)uesta istituzione è sorta 41 anni
or sono, il 2 Maggio 1915, in un
quartiere popolare della Città; ma
le esigenze attuali hanno richiesto
un totale rifacimento dell’edifìci(j
elle si presenta ora, sempre allo stesso numero 41 di via degli Apuli, con
una estetica moderna e sobria e dotato di tutti gli impianti sanitari moderni.
Esso ha una capacità di 300 letti
distribuiti in 124 camere in modo
da evitare la promiscuità dei grandi
dormitori stampo antico, e in ogni
euuiera vi è l’acqua corrente.
Annesso all’Albergo vi è il ristorante, una sala di ritrovo ed una di
riunioni, in modo da poter svolgere
in modo completo il lavoro assistenziale e spirituale in favore delle migliaia di persone che passeranno in
questa casa. Già all’atto dell’inaugurazione tutti i posti erano prenotati!
La cosa non stupisce chi conosce
la tradizionale accoglienza dell’Esercito della Salvezza; ed anche per
persone finora estranee a questo ambiente ed alle Chiese Evangeliche i
prezzi dei pernottamenti affissi fuori del bell’edificio sono di una grande eloquenza: L. 350 per soggiorni
prolungati, L. 500 per un pernottamento solo!
La cerimonia inaognrale
L’inaugurazione ha avuto luogo
sabato 10 Novembre 1956 con una
cerimonia altrettanto solenne quanto raccolta.
Ad essa sono intervenute personalità religiose, politiche e diplomatiche di vari Paesi.
Accanto al Generale Kitching ed
alla sua gentile Signora accompagnati dal Commissario Alex Ebbs e dalla Colonnella Poujol, capo Territoriale per l’Italia, si notavano l’ambasciatore di Gran Bretagna a Roma Sir A. Clarke accompagnato dalla consorte, l’Ambasciatore del Canada, il Direttore del British Institute, rappresentanze dell’Ambasciata di Francia ed altri ancora.
Le Chiese Evangeliche di Roma
erano presenti nelle persone dei Pastori Valdesi: Guido Mathieu e Roberto Comba. Il Pastore Guido Comba rappresentava la Tavola Valdese
COMUNICATO
Cari fratelli,
le solennità natalizie sono trascorse iasciando in tutti ii ricordo di
chiese gremite e di culti benedetti. Per ia grazia di Dio abbiamo potuto iniziare un nuovo anno con ia speranza che ia debole schiarita
nette vicende degli uomini tenga lontano il pericolo di una nuova
guerra.
Questo è il tempo in cui dobbiamo ascoltare ciò che lo Spirito
dice alle Chiese, meditando con maggiore attenzione le pagine del
Libro di Dio, cercando in esse la Via da percorrere, la Verità su cui
fondare la propria fede, la Vita che è l’unica nostra speranza.
E’ da vari anni che i nostri Sinodi rivolgono al popolo Valdese
degli insistenti richiami perchè si ritorni alla Bibbia. Gli organi esecutivi si sono vivamente preoccupati perchè questa esigenza fondamentale sia sentita da tutti, e tutte le nostre comunità siano impegnate in una azione concorde. Perciò la Commissione del vostro distretto è lieta di segnalare l’opuscolo testé pubblicato:
CALENDARIO BIBLICO
con meditazioni per il 1957
Siamo sicuri che tutti i Concistori vorranno cooperare per la
diffusione di questo libretto dovuto alla collaborazione di oltre trenta Pastori, in modo che venga accolto in tutte le famiglie delle
Valli Valdesi.
Sempre nell’intento di richiamare l’attenzione delle comunità su
questo fondamentale problema, la Commissione distrettuale ha deciso che domenica 13 corrente venga effettuato uno scambio generale
di pulpiti secondo il programma già pubblicato e che nuovamente
ricordiamo :
Prati (Past. Teofllo Pons); Rodoretto (Past. Aldo Comba); Mas
sello (Past. Lorenzo Rivoira), Pcrrero-Maniglia (Past. Giorgio Tourn);
Villasecca (Past. Paolo Marauda): Pomaretto (Past. Ermanno Rostan); San Germano (Past. Franco Davite); Pramollo (Past. Umberto
Bert); Prarostino (Past. Edoardo Micol); Pinerolo (Past. Giovanni
Peyrot); Pradeltorno e Angrogna Serre (Past. Edoardo Aime); Angrogna Capoluogo (Past. Gustavo Bouchard); Rorà (Past. Gino Conte); San Giovanni (Past. Arnaldo Genre); Torre Pellice (Past. ^
berto Jahier); Villar Pellice (Past. Franco Sommani); Bobbio Pellice
(Past. Enrico Geymet). . .
Ricordiamo infine che la colletta di domenica 13, per decisione
della Tavola — sarà devoluta alle Missioni, a meno che, per la coincidenza con la campagna biblica, i Concistori non preferiscano rimandarla alla domenica seguente.
A tutti voi, cari fratelli, giunga il fraterno saluto della Commissione Distrettuale.
ed il Pastore Emanuele Sbaffi la Chiesa Metodista: le altre denominazioni Evangeliche erano pure rappresentate.
Anche il Governo ed il Parlamente italiano sono stati presenti a que■sta manifestazione, segno della stima
o della considerazione con cui è tenuto il lavoro dell’Esercito della Salvezza e questa particolare opera anche negli ambienti più alti del nostro Paese.
Sono stati notati l’On. Bogoni e,
in rappresentanza del Presidente del
Consiglio dei Ministri, il Vice-presidente on. Saragat, il quale ha pronunciato un elevato discorso, dì cui
riportiamo alcuni periodi:
« ... E’ per noi un motivo di umana soddisfazione, in questi giorni di
generale inquietudine per la guerra
fratricida — tutte le guerre sono fratricide —^ che insanguina talune contrade dell’Europa centrale, trovarci
in mezzo a un esercito che, lungi dal
provocare distruzione o morte, si
piega invece sulle f miserie e sulle
sofferenze umane e porta ai diseredati della fortuna, agli avviliti della
vita il conforto della fraterna solidarietà. Un esercito täte io già ammirai, nella mia gioyWzza, prodigarsi ili opere di bene in Torino, la mia
città natale, e più tardi ritrovai, nella tentacolare capitale francese, forzando rammirazione anche dei più
scettici per l’opera benefica, altamente sociale che, specialmente le
giovani ufficialesse svolgevano nei
quartieri malfamati, lungo le rive
della Senna, nei bassifondi della città, per portare ai relitti di una umanità decaduta il conforto della propria fede e la concreta solidarietà
del proprio animo generoso,
... Non è senza un profondo significato che il fondatore dell’Esercito
della Salvezza !—■ William Booth —abbia sentito sorgere in lui quello
spirito missionàrio — che è una caratteristica dei popoli anglosassoni —
proprio a contatto di quell’inferno
sociale del sud londinese da cui trassero origine, pòco più di un secolo
fa, quei primi moti sociali che dovevano poi far èroUare, come vecchi
scenari, le inipalcature feudali e
portare con m’oto irresistibile le
classi lavoratrici alla ribalta della
storia. •
...Oggi — ha, aggiunto l’on Saragat — in tutto il mondo l’Esercito
della Salvezza alza le sue bandiere
L’Albergo del Popolo
il giorno del'a inaugurazione.
Durante la cerimonia,
mentre parla la Colonnella Poujol, presenti
il Generale W. Kitching, l’on. Saragat,
l’ambasciatore della
Gran Bretagna e quello del Canada.
e mantiene le sue milizie. ...Un esercito di .combattenti- che è rimasto
tale senza mai diventare una chiesa,
anche se il ‘suo àpiritò era e rimane
profondamente cristiano. E questo
perchè nella lotta contro il male c
la miseria non bisogna chiedere nè
una tessera di partito, nè una etichetta confessionale, perchè tutti gli
uomini che comunque soffrono nel
corpo o nello spirito, sono per ogni
animo ben nato, fratelli bisognosi di
conforto e di cura.
IVIè tessera, nè etichetta
... E penso pure che i successi innegabili riportati finora dall’Esercito della Salvezza in tutto il mondo,
si debbono in gran parte alla vostra opera. Signore Ufficialesse, perchè la donna, molto più e molto meglio di noi uomini, sa portare nel
compimento della sua missione di
bontà, quella dedizione eroica di sè,
quella devozione umile e ardente per
cui sa piegarsi, con spirito materno
su tutte le miserie, adeguarsi a tutte
le debolezze, ed essere sostegno a
tutte le avversità per elevarle e trasformarle.
... Mi è caro di porgere a tutti ed
a ciascuno di voi, capi e gregari, tutti artefici a gradi diversi di attività
e di responsabilità di questa mira?
bile opera, non soltanto a nome mio
personale ma anche a nome del presidente diel consiglio on. Antonio
Segni, che a ciò mi ha espressamente designato, un saluto augurale, as*
sicuran^ovi che nella lotta contro il
male e la miseria, da voi tutti così
coraggiosamente e vittoriosamente
condotta, potete contare sul nostro
appoggio e ^ulla nostra fraterna solidarietà ».
Anche noi ci vogliamo unire al
coro di questi auguri e desideriamo
aggitmgere i nostri rallegramenti a
quanti già sono stati porti ai nostri
fratelli ed in particolare alla Colonl'ella Poujol che ne è stata l’animatrice.
Vi succederà, cari amici salutisti,
di vedere anche arrivare dalle nostre Valli e dalie nostre Chiese degli ospiti che verranno cercare da
voi quell’atmosfera cristiana ed e\ angelica che voi avete saputo creare con la vostra attività e il vostro
impegno cristiano, dovunque, attorno a voi e saremo lieti di poter ve
dere di persona questa nuova opera
e portarvi a viva voce l’espressione
della nostra fraternità e della gioia
cbe, da via de^i Apuli, si è diffusa
in tutto l’evangelismo italiano.
Franco Davite
Otto regole per leggere la Bibbia
Non leggere la Bibbia per essere
più sapiente, ma per diventar migliore.
* • •
Se trovi dei versetti che non puoi
capire o che sollevano dei problemi
che non puoi ancora risolvere, non
turbarti e continua ad andare avanti. Ciò che ad ognuno di noi importa
sapere, la Bibbia lo dice in un linguaggio molto semplice e di facile
comprensione. ^ ^ ^
Non dimenticare che se quel libro,
in apparenza, è stato scritto come
ogni altro libro ed è giunto a te senza aver potuto evitare gli incidenti
ai quali sono sottoposte le opere di
tale natura, in realtà è im libro del
tutto diverso. E’ il mezzo di cui Iddio
s* serve per parlare all’uomo dal cuore sincerò.
• • *
A misura che ti sforzerai di diventare umile e buono, Dio farà uso delle parole che Egli ha pronunziato mi
gliaia di anni passati per parlare direttamente con te.
« • •
Se mi domandi; «Come riconosce
rò che Dio mi rivolge la parola? » risponderò : « tutte le volte che, me
dltando la Parola di Dio, ti sentirai
sospinto a meglio « credere » ed a meglio « ubbidirà », rallegrati, perchè
Dio sarà con te ». Quando Dio ci parla, è sempre per spiegarci da un lato
ciò che Egli ha fatto e intende fare
per noi, dall’altro lato ciò che dob
biam fare per Lui.
* # •
La BibDia è dunque il manuale del
perfetto operaio. La lettura della Bibbia giova agli uomini i quali si appli
cano a diventar buoni collaboratori
di Dio.
* * •
Guardati dal leggere macchinalmente, senza darti la pena di com
prendere. Metti tutta la tua Intelli
genza nella lettura. Leggi poco alla
volta, pesa ogni parola. Leggi parlan
do a Dio. e leggi lentamente affinchè
Dio abbia il tempo di risponderti.
Fai di ogni parola che comprendi
una regola di condotta alla quale ti
sforzerai di conformare la tua vita;
quella parola, deposta nella tua anima come una vivente semenza, germoglierà e porterà molto frutto.
* * «
Non appena puoi riunirti con i tuoi
fratelli per leggere con loro il Sacro
Libro, fallo. Iddio ama parlarci, per
mezzo degli altri e per gli altri. Dio
s’allontana dall’orgoglioso che si iwla
dagli altri e dice : « Perchè avrei io
bisogno degli uomini? La Bibbia mi
basta ! »
Su quel Libro si edificano le Chiese viventi, e ognuna d’esse diventa a
sua volta una società di mutuo soccorso che dispone delle esperienza di
tutti i suoi membri, di modo che tutti
si aiutano a meglio comprendere ciò
che Dio ha fatto per ognuno di loro
e attende da ognimo di loro.
(trad. dal francese) Tommy Pallot.
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L'ECO DELLE VALLI VALDESI
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Pi*eniH’e leggi!
Nel capitolo 12 deirVIII® libro delle sue Confessioni Sant’Agostino ci
narra che un giorno, tormentato dalla
coscienza viva della sua profonda miseria spirituale, sentendo il bisogno di
essere solo per sfogare tutto il suo
pianto, si ritirò nel più remoto angolo
del giardino di casa sua.
Mentre piangeva dirottamente, nella contrizione amarissima del suo cuore, udì una voce di bimbo che ripeteva
cantando : « Prendi e leggi, prendi e
leggi! ». Allora egli si alzò ed interpretando giustamente quella parola come
un ordine divino di leggere la Bibbia,
aperse la Bibbia e lesse quanto il Signore in essa gli diceva. Fu appunto
questa lettura che, p>er ammissione di
Sant’Agostino stesso, provocò la sua
conversione, conversione per la quale sua madre Monica non si era stancata di pregare per lunghi anni.
Vorrei che all’inizio di questo nuo-,
vo anno che il Signore ci dà nella sua
grazia, ogni Valdese potesse sentire
imperioso ed indilazionabile nell’intimo del suo cuore questo invito, diciamo pure quest’ordine ; « Prendi e leggi la tua Bibbia ». Ed il più serio augurio che si possa formulare per il nostro popolo, per la nostra Chiesa, è che
le preghiere che da tanti cuori, ormai
da tempo, salgono a Dio domandandogli di fare di noi un popolo vivente
e fervente di fede di speranza e di
amore, siano veramente da Lui esaudite.
Da anni ormai Pastori. Conferenze
Distrettuali, Sinodi richiamano il popolo Valdese alla esigenza assoluta di
un ritorno alla Bibbia; non già perchè
sia bello, interessante, od edificante il
leggerla, ma perchè soltanto nella Bibbia è contenuta la Parola di Dio, quella Parola senza la quale la nostra vita
è per sè stessa vana, vuota, inconcludente anche se, umanamente parlando,
essa va di successo in successo. Gesù
afferma chiaramente che un uomo può
anche, sul piano del successo umano,
guadagnare tutto il mondo, certo, ma
questo successo non gli giova davvero
a nulla se intanto, così facendo, perde
l’anima sua, la sua vita. Nessuno di
noi certo ha l’ambizione di guadagnare tutto il mondo: siamo molto più
modesti; ma quando diciamo apertamente o quando si vede dal nostro
modo di vivere che siamo protesi nel
tentativo di raggiungere e di accaparrarci quei beni o quei valori esclusivamente umani nei quali sembriamo
convinti che debba risiedere il vero
senso ed il profondo valore della vita,
allora comprendiamo chiaramente che
la parola di Gesù non ha tanto di mira la quantità di quel che si cerca di
raggiungere e di guadagnare quanto
la direzione nella quale si cammina e
quella che è la ispirazione della nostra ricerca.
Prendi e leggi la tua Bibbia! Da essa soltanto può procedere la vera fede
senza la quale « voi non potete sussistere ». Senza la fede che « vien dall’udire e l’udire si ha per mezzo della
parola di Cristo » l’uomo non può veramente vivere: vegeta tutt’al più.
Troppi sono oggi anche tra noi quelli
che vegetano; troppo pochi quelli che
vivono veramente nella luce di Dio
che la Bibbia rivela.
Prendi c leggi la tua Bibbia! Solo
essa ti rivelerà che non sei solo ed abbandonato quaggiù, come spesso tu
pensi, di. fronte alle .varie difficoltà
della vita,'ma che un Salvatore che è
Cristo il Signore è nato per te, è vissuto, ha soff^rtp. è mortOi è risorto, tornerà dai cieli con-gran, potenza e gloria per te. ilo, non sei solo, anche se lo
pensi; e piuttosto che abbandonare te,
Dio, nel suo attore ha abbandonato sè
stesso nella« persona del suo Figliuolo
sulla croce.' Vivendo in Lui e per Lui,
affrontando nella .Sua luce tutti i complessi problemi delia vita nostra contemporanea su scala individuale, familiare, sociale, tu puoi allora vivere fiduciosamente. cpn speranza, con gioia
anche nel toimetìto; ed anche se la tua
vita dal punto di vista meramente
umano è un fallimento, tu sai che Cristo Gesù è colui che avrà rultìma e
definitiva, parola su tutto e su tutti e
che al suo apparire molti saranno ultimi e molti saranno primi. Lui pure
fu giudicato un fallito persino dai suoi
più intimi quando sulla croce esalò
l’ultimo respiro; ma il giorno della resurrezione sua dai morti lo rivelò il
vero, il solo Vincitore, Trionfatore. In
lui, per la fede, noi possiamo dunque
sin da ora, in attesa dei « nuovi cieli
e della nuova terra ove abiti la giustizia » essere e vivere « più che vincitori ».
Tra pochi giorni ogni famiglia valdese riceverà dal suo Concistoro una
copia del Lezionarìo Biblico di letture per l’anno 1957. Accanto a questo
lezionario, un certo nuniero di Pastori
ha preparato brevi spiegazioni delle
letture quotidiane del lezionario stesso, che sono uscite in un opuscolo edito dalla Claudiana.
Non vogliamo fare la « réclame »
alla Bibbia. La Bibbia non ne ha affatto bisogno. H lezionario vuol essere una semplice guida nelle nostre
letture bibliche quotidiane, come le
spiegazioni vogliono essere un aiuto
fraterno ad intendere queste letture
stesse.
Perciò non possiamo che terminare
insistendo, direi, supplicando ogni Valdese: « Prendi la tua Bibbia e leggi! ».
e. aime.
Con 0 senza microfono?
Nel quindicinale «Adesso», catto
lico ma non clericale, aperto ad una
sana impostazione cristiana, abbiamo
lette un articolo di critica della sa
gra della canzone nuova ad Assisi,
nel mese di agosto scorso. La sagra è
.stata organizzata da un monsignore
il quale ha avuto l’idea di far mettere in musica leggera alcuni brani
del Vangelo.
A parte le critiche fatte, riteniamo
d) dover citare alcuni pensieri degni
di es.ser meditati anche da noi nella
nostra opera di testimonianza cristiana;
« L’eroismo dei nostri giorni non
è più quello che poteva essere di San
Francesco. Oggi se uno lasciasse la
casa per farsi frate e andare a predicare alle Creature sarebbe seguito
solo dai curiosi e dai fotoreporters,
come un attore cinematografico. 11
vero eroismo oggi è quello di saper
dire le cose senza bisogno del microfono per ingrandirle e di farne di intelligenti senza bisogno di metterle
in musica perchè ci sia qualcuno disposto a prenderne atto ».
Parliamo di m rilorno alla flihliia
Sette punti del Past. Carlo Lupo sulla lettura della Bibbia in gruppi di credenti
Da una lettera del Past. Lupo al
redattore del giornale stralciamo alcune parti che riguardano lo studio
della Bibbia nei «Gruppi del Vangelo ». Il suo richiamo e le sue considerazioni sono opportuni e degni di
essere meditati con viva responsabilità. Gli diciamo « grazie » del suo
contributo e gli inviamo un fraterno
saluto.
« Ritorno alla Bibbia » significa coscienza di necessità del Ritorno al
Cristo, vivente nella realtà del Corpo della sua Chiesa.
_E’ una cosa da farsi coU’animo in
ginocchio, ed è per questo che è difficile_ a tutte le nostre riposate presunzioni, ma comunque deve essere
fatto.
Ho l’impressione che il valore e la
necessità della costituzione dei
« Gruppi del Vangelo » siano state in
genere poco capite e dalle comunità
e dai Pastori, i motivi mi sembrano
essere i seguenti:
Siamo d’accordo su di un « Ritorno
alla Bibbia », dunque si facciano degli studi Biblici come sempre sono
stati fatti, e il Pastore si dia un pò
più da fare a distribuire lezionari e
a fare delle buone lezioni sulla Bibbia. Questi « Gruppi del Vangelo »
pretendono di accollare un nome
nuovo a ciò che è stato fatto e si fa.
Sono in fondo una inutile retorica
pietista.
II.
Noi abbiamo sempre paura di incontrare gli uomini su di un piano
reale di conoscenza e di collaborazio
nè; preferiamo incontrarci con Dio
senza il rischio della vera conoscentn dell’uomo ,nella sua povertà e nel
suo grido interiore.
Nei « Gruppi » bisogna incontrare
l’uomo nella sua poverissima lede,
rispettarlo ed ascoltarlo per quello
che sa, per quello che non sa, ed a
vicenda sostenersi, scambiando le esperienze reciproche sulla presenza
del Signore e della sua parola nel
dramma di ogni vita. Qui, e solo qui,
si manifesta la realtà della Chiesa,
corpo vivente in Cristo.
III.
La Chiesa Valdese soggiace anch’essa, come tutta la Chiesa storica di
Cristo, al pericolo della clericalizzazione. Si fanno, sì, appelli per la collaborazione laica, ma si rimane nello
spìrito di una impostazione clericale
c istituzionale della Chiesa.
I « Gruppi del Vangelo », o qualsiasi
altra forma di attività che lo Spirito
voglia creare, hanno per scopo di ri
chiamare alla totale responsabilità,
nella fede, ogni uomo credente verso
l’altro uomo, e ridare all’uomo la sola
nobiltà che Cristo abbia creato, e che
ogni altro riassume; quella di credente. I Ministri non sono chiamati ad
essere arche di sapienza da ascoltarsi
con venerazione, ma devono essere
dei creatori di responsabilità e degli
educatori della coscienza umana, associata, in Cristo.
Nei « Gruppi » in cui vi sia parità
di responsabilità, parità d’impegno
dell’uno verso l’altro, e non scambio
di cultura ma scambio di pietà e di
fede, si manifesta non la Chiesa istituto, ma la Chiesa miracolo della presenza del vivente Signore.
LA BIBLE, UNE LETTRE...
C’était pendant la guerre. Vautre
guerre, celle du début de ce siècle,
un matin, sur le front. Le. vaguemestre était passé: ” Tiens, tu as
une lettre ” m’avait-il dit. Je m’en
étais avidement emparé. ” Tu as de
la chance! ” me cria un camarade:
” moi, rien! De qui ta lettre? ”
— Ça te regarde?
—■ Oui, ça me regarde. Je n’ai
rien, au courrier; la correspondance des autres m’intéresse, tu comprends. Lis-moi seulement le commencement et la fin de ta lettre. Ça
me fera du bien pour la journée. Je
croirai que ce qu’elle t’écrit est aussi pour moi.
— Elle est de ma mère, dis-je en
rougissant.
— Eh bien, vas-y! Comment commence-t-elle ta mère? Allez! Sois
brave...
— Elle commence: mon enfant
chéri.
—^Mon enfant chéri! Magnifique!
La mienne aussi aurait commencé
comme ça. Ah! que ça me fait plaisir. Mon enfant chéri.. Et puis, comment termine-t-elle?
— Ah! non, tu es indiscret, camarade.
— Si, fais-moi ce plaisir. De quoi
as-tu peur? Laisse-moi partager le
meilleur de ton bien.
—-... Elle me dit: c’est chaque
jour que je t’aime; à tout moment.
Tu es mon enfmU et c’est ineffaçable. Je t’ai tout donné. Je ne te
quitte pas en signant...
— Ah! merci. Comme la mi&tne.
Exactement comrne la mienne. C’est
comme ça qu’elle m’aurait dit, la
mienne, dans cette lettre qu’elle n’a
pas écrite et que je n’ai pas reçue...
Je t’aime à tout moment. Je t’ai tout
donné. Tu es mon enfant. C’est ineffaçable. Je ne té quitte pas en signant... Ah! camarade, merci. Grâce à toi j’ai reçu une lettre moi aussi.
J’ai trouvé l’incident curieux. Je
ne l’ai jamais oublié. Il était humain ce compagnon d’armes, profondément humain et vrai.
J’avais commencé ma théologie.
Je réfléchissais à cet incident, riche
comme un symbole. Nous sommes
tous pareils devant la Bible. Elle est
une lettre. Comment commence-t
elle: ’’Mon enfant chéri ” Dieu nous
a crées. C’est un père. Je dis: ” Il
est mon père ”. Mon voisin dit: ” Il
est mon père ”. Chacun le dit pour
soi et c’est vrai pour tous. Mon enfant chéri. Vérité divine et universelle.
— Et puis?
— Je t’ai tout donné.
C’est vrai: tout. C’est la révélation de la Bible. Tout: la vie, le
corps, l’être; toute l’histoire fidèle
de Dieu au milieu des hommes: cette histoire qui est le combat du Salut. Il nous l’a donnée. C’est la nôtre. Il s’e.st donné Lui-même, jusque
à la fin, jusqu’au sacrifice de la
Croix. Il a donné Sa vie. Sa mort et
Sa Résurrection. Tout est à nous. A
nous comme un trésor.
— Et puis?
— Je suis avec toi à tout moment.
Je ne te quitte pas en signant...
Ce dernier verset de l’Apocalypse:
” que la grâce du Seigneur soit avec
vous tous ”. Amen.
Non. Il ne nous quitte pas. ” Je
suis avec vous jusqu’à la fin du monde ”.
La Bible, c’est une lettre. Le vaguemestre passe et dit: ” tu as une,
lettre ”. Chacun peut dire: ” C’est
ma lettre ”. Chacun peut lire sa lettre. C’est la lettre de Dieu à chacun
de ses enfants. C’est la lettre de Dieu
à tous ses enfants. Son amour l’éclaire: Mon enfant chéri; je t’ai tout
donné. Je suis avec toi à tout moment. Je ne te quitte pas en .signant..
Amen.
Il faut lire et relire cette lettre
personnelle. Il faut la Ure à d’autres,
l’offrir à d’autres. Il faut qu’il sache. Il faut qu’ils disent: Parce que
tu m’as fait connaître ta lettre, j’ai
reçu ma lettre. Une lettre d’amour,
de joie et de victoire.
Cette lettre, elle m’arrivait dans
ht tranchée, dems la détresse du
front, devant la mort. C’est là qu’elle me disait :Mon enfant chéri. Je
t’ai tout donné. Je ne te quitte pas
en signant.
La vie, c’est toujours une tranchée,
face à la mort. Elle est un combat,
une épreuve de solitude, le lieu des
liens qui retiennent dans l’impuissance. Que ferait chacun de nous
sans la lettre qu’il a reçue de son
Dieu?
Henri Eberhard.
(Le Christianisme an XX. siècle)
IV.
Gii uomini vivono in solitudine. Ma
quel che è grave è constatare l’individualismo, il separatismo, la dolorosa
solitudine morale e spirituale dei Vaidesi. Il popolo della Bibbia è stato
chiamato, ma un popolo è una solidarietà, una comunione viva, consapevole, gioiosa in Cristo. Esiste veramente questa comunità? E’ questo veramente ancora un popolo, nel senso
biblico ,0 un aggregato di famigli td’individui che vivono in una medesima terra, accomunati soltanto da una
tradizione religiosa e dalla dolorosa
fatica di uno stentato pane quotidiano? Non sarebbe doveroso di fare
qualsiasi sforzo per rompere questo
isolamento che disgrega la realtà del
popolo di Dio, e mirare alla rìcostiuzione di una vivente comunione d’amore tra gli uomini in Dio, creando
dei piccoli nuclei i quali sentano questa realtà e sì incontrino ed agiscano
nella comune responsabilità della fede? « I Gruppi del Vangelo » mirano
a costituire questi nuclei responsabi
li.
Si osserva che il Valdese, come del
resto ogni persona che ha un rispetto
reale della fede, ha un pudore innato dei proprii sentimenti ed è alieno
dall’esprimrii e comunicarli agli altri.
E’ vero. Ma bisogna però essere molto attenti che sotto la scusa del pudore non si nasconda invece qualche
cosa di molto grave, che è la vergogna della propria religione di fronte
agli altri, o addirittura una assenza
di fede e di chiara vocazione aile responsabilità cristiane. Bisogna riconoscere, anche se costa, che vi è un
sacrosanto dovere di testimonianza
della realtà del proprio Signore
( quando veramente se ne possiede
uno nelia vita) non solo al mondo
ma, innanzi tutto, al proprio fratello
in fede.
Nei « Gruppi del Vangelo » si avverte questo ostacolo del pudore spirituale, ma lo si supera perchè si ama
e si ha conoscenza di essere amati.
VI.
Non è affatto necessario che ì
« Gruppi del Vangelo » interessino tutta la Comunità, nè che raccolgano
numerose e vibranti assemblee (penosa manìa della quantità e scarsa
sensibilità alta qualità), ma è suflìciente e necessario che anche solamente due o tre, convinti di verità e
necessità, si raccotgano in questo spi
rito comunitario, perchè si realizzi la
divina e formidabite promessa della
presenza del creatore e rinnovatore
della vita. « Dovunque due o tre sono
radunati nel mio nome, quivi Io sono ».
VII.
Il popolo Valdese, come ogni Chiesa storica che si rispetti, è lento a
muoversi e alieno dalle novità. Molto
bene. Ma non bisogna scambiare
la fedeltà alla giusta tradizione colla
staticità e colla pigrizia che della vera
tradizione segnano la morte.
Se vi è bisogno di assumere atteggiamenti od orientamenti nuovi, per
l’onore del vero, bisogna farlo.
Bisogna insistere, e continuare ad
insistere, per anni o per decenni se è
necessario, finché nasce veramente
una convinzione di necessità di questi
« Gruppi del Vangelo » per il ritorno
atta vivente Parola che edifica la realtà comunitaria della Chiesa di Cristo.
Bisogna convincere le Comunità,
ma innanzi tutto ì Ministri di Cristo,
perchè quando un Pastore è veramente convinto, dinanzi a Dio, delia necessità di una determinata azione,
egti la compie qualunque siano le difficoltà 0 le ostilità che egli incontra.
3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
— t
Una causa dì molti mai!
L’UBRIACHEZZA
tih.
Recentemente è stato pubblicati^
un prezioso libro intorno ai problemi
di vita familiare intitolato : «S aimer;)
e dovuto alla penna di Maurice Kay.
L’autore ha consacrato un capitoletto al nostro argomento, arricchendolo di lettere inaicative da cui stralciamo alcune frasi. Una madre di famiglia scrive: «mio marito è un lavoratore tenace ma con un carattere
impossibile; egli consacra la maggior
parte del suo salario al vino ed al
turno; ogni sera accadono scene spaventose, perchè il vino lo riduce in
miserevole stato... i bambini ed io ci
teniamo molto uniti e ci difendiamo
restituendo le busse, ma è una cosa
orribile che ci fa ammalare... cosa
dobbiamo fare?...». In un’altra lettera una donna descrive il vizio del marito estesosi ancne al figlio. Quanao
la madre muove un rimprovero al figlio, questo risponde prontamente :
« io lavoro e posso pagarmi un bicchier di vino»; intanto la donna attende lunghe interminaoili ore 1 arrivo del figlio e del padre e così per
molto, tempo...
Alcune ''' ' '
Le statistiche dei vari paesi del
mondo intorno all’alcoolismo sono
allarmanti. Negli Stati Uniti circa
60.000.000 di individui fanno uso od
abuso delle bevande alcooliche, di cui
4.ÜÜO.OOO sono bevitori esageiaJ. Nel
19f)0 sono stati arrestati l'iO.OOO ubria^
chi mentre 52.000 sono stati multati
o arrestati perchè sorpresi a gaiuare
l’automobile in preda ai lumi del vino. In Francia il numero degli alienati, nel 1953, per causa deil alcool
ammontava a 103.000, mentre 3.905
sono morti per « delirium tremens » e
11.871 per cirrosi epatica. L'innuenza
dell’alcool, quindi, nelle malattie che
comportano spesso il suicidio e nefaste infiuenze per la prole è notevolissima.
Nelle nostre valli, specialmente in
montagna il vino tiene ancora il suo
posto, mentre nel fondo valle si consumano gli alcoolici.
A parte gli inveterati ubriachi, usi
a consacrare gran parte del loro tempo nel tempio di Bacco, si annovera
pure un numero cospicuo di persone,
solite a trascorrere le serate neile bettole, dove bevono, fumano, si divertono lasciando a casa moglie e figli. Si
determina cosi una inevitabile frattura nella casa, estremamente dannosa nel campo educativo; il padre
apparirà come un estraneo, incapace
di guidare seriamente i figli, se non
con una severità fuori posto e non
suffragata dall’esempio. Non basta
portare il proprio salario in casa per
li mantenimento della famiglia; il
contributo morale e spirituale dei genitori è determinante per l’avvenire
dei figlioli ,meglio d’un vestito o di
una ricca mensa apparecchiata. La
storia delle liti, risse, odii inveterati
trae spesso origine nel clima di Bacco.
E’ sintomatico notare che il vizio
del bere, specialmnte in un giovane
non è considerato se^o di debolezza,
bensì di forza, di vitalità, segnatamente nell’ambiente contadino; certe fidanzate non si fanno scrupolo di
accompagnare i loro futuri sposi nelle bettole, immemori dei vergognosi
esempi forniti dalla storia del loro
villaggio. Povere illuse! scopriranno
ben presto gli amari frutti del simpatico vizio!
A suffragio di questa strana idea
ricorderò im aneddoto letto recentemente in una rivista italiana. Un
contadino era riuscito a mandare
agli studi suo figlio: gli otto anni del
liceo classico erano stati felicemente
superati e coronati da una gran festa
nel vicino paese. La sera di quello storico giorno il padre era andato alla
stazione a attendere il festeggiato; la
« caffettiera » giunse sbuffando ; l’uomo osservò il convoglio e vide penzolare da un finestrino un giovane
ubriaco; egli corse verso la vettma
afferrò quel corpo, lo mise sulle sue
spalle e lo portò a casa; era suo figlio. Lo sistemò nella sua stanza e
prima di metterlo a letto lo sollevo
con le sue braccia vigorose e disse
bravo, adesso sei im uomo I
Gli psicologi hanno scritto osserva
zioni molto intéressanti in meritò al
l’argomento. In una nota rivista ita
iiana, Giorgio Lolli così crive: «L’u
briachezza è un disordine delle abi■ tudini alimentari, cui contribuiscono
fattori psicologici e fisiologici, spesso intrecciati in modo inestricabile
L’alcoolizzato aspira a grandezze spi
rituali irraggiungibili, a dignità di superuomo, all’indipendenza assoluta
da tutto e da tutti... solo il neonato
può soddisfare in modo unitario con
l’affetto ed il latte materno aspirazioni psicologiche e fisiologiche confusamente intrecciate. L’ubriaco invece è un adulto che non può trovare nella vita reale ciò a cui egli aspira»
C’è infatti una gamma di casi assai ampia laddove si deve parlare di
attenuanti ma non di giustificazioni;
vedovi, scapoli, persone che non trovano un clima adatto nella, famiglia,
individui che sono travolti da difficoltà insormontabili e che trovano
nel vino, nell’alcool, una provvisoria
euforia, « una beatitudine satanica.
succedaneo della vera beatitudine »
come osserva felicemente un collaboratore di « Réforme».
Il pensiero del Sbovo Testamento
Orbene, Evangelo nonché le epistole condannano esplicitamente tale
vizio e lo accomunano con i vizi della
carne: fornicazioni, impurità, dissolutezze, idolatria, stregoneria, inimicizia, discordie, gelosie, ire, contese, divisioni, sette, invidie, ubriachezze e
gozzoviglie.
L’ubriachezza è ricordata innanzitutto nel discorso profetico di Gesù
(Luca 21; 34) nonché nello stesso
Vangelo (Luca 12: 44) quale pericolo
per il credente di essere trovato impreparato nell’ora della venuta del
Signore. Inoltre in altri due passi
(Gal. 20 e I Co. 6: 10) l’apostolo di
chiara esplicitamente che gli ubriachi non crederanno il regno di Dio.
Infine lo stesso apostolo richiama i
credenti ad un maggior senso di responsabilità nei confronti dei confratelli, caduti nel vizio ed in questi termini : « non imischiarvl con alcuno
che chiamandosi fratello sia un foi^
nicatore o un avaro o un idolatra o un
oltraggiatore o un ubriaco o un rapace; con un tale voi non dovete neppure mangiare » (I> Epistola ai Corinzi 5: 11). Naturalmente egli precisa l’atteggiaménto del credente verso i pagani, cioè verso quelli che non
conoscono il Vangelo: «non del tutto però (dovete mischiarvi) coi fornicatori di questo mondo o con gli
avari... perchè altriménti dovreste
uscire dal mondo... ». In altri termini
l’apostolo indica nel primo caso un
atteggiamento inteso a condurre il
vizioso sulla via della salvezza, mentre nel secondo caso egli esorta i fedeli a richiamare i pagani ad una
vita di santità venendo a contatto
con loro dove essi si trovano.
Il ricordo di tante famiglie distrut
te dal vizio dell’alcoolismo, nonché il
ricordo di quanti sono avviati su
quella via ci ha indotti a scrivere queste riflessioni intese a mostrare un
quadro sconfortante (fo un lato ma
nel contempo ad indicare in Gesù
Cristo colui che guarisce ogni debolezza umana. Potremmo citare tanti
casi di persone che sono state guarite dalla potenza dello Spirito, dalla
Grazia del Sigiiore e che hanno ritrovato in Gesù una vita nuova, lieta-, serena, ricca della sua presenza.
Colui che ha raddrizzato le gambe
agli storpi, che ha risanato corpi ed
anime di tante creature, potrà ancora oggi compiere il miracolo: condurre a Cristo gli ubriachi affinchè ritrovino in IiUi una santa ebbrezza di
amore per Lui e per i fratelli.
Gustavo Bouctaard
I bambini disegnano
Doni per l’Eco delle Valli
Pon3 Karrer M. Lui»a (100); Citemesi
Paola (200); Baer Giovanni (250); Rostan
Edoardo (200); Enrico Raima (350); Negri
Irene (500); Catlre Maria (150); Berlin Enrichetta (100); Fratelli Lnzzani_ (100); Bley.
nat Alberto (100); Benedi Fanny (300);
Raffino Giacinto (50); Hnatadt Irene (300);
Rivoira Paolina (200); Baret Albino (100);
Evangelina Accinelli (150); Leger Giosuè
(100); Jahier Emilio (100); Bazzotta Letizia (100); Peyronel Margherita (100); Billour Enrico (250); Micol Paimira (200);
Desiderata Clot (100); Coucourde Dario
(250); Clot Adriano (100); Paolo Bosio
(500); Ferrerò Giovanni Enrico (100); Rosa Brusin Lidia (150); Mattinai Giulio
(250); Giaiero Valdo (200); Alfredo Plebani (250); Scianna Damiano (250); Giaiero Valdo (200); Courdin Luisa (100); Arbuffo Bernardo Domenico (50); Donna Anna e Gino (300); Adele Piazzani (200); Coniugi Baret Paolo (50); Bellion Leo (250);
Long Eugenio (700); Revel Clara (200);
Gay Giuditta (200); Martinat Augusto (100);
Giovanni Giorgi (250); .Serafino Ettore
(250); Peyronel Ferdinando (100); Revel
Roberto (250); Rivoira Giacomo (200).
Quanti genitori, di fronte agli scarabocchi quanto mai stravaganti dei
loro figli, si sentono in dovere di far
loro una solenne strapazzata, rimproverando la carta sciupata, le matite
consumate e magari il tempo perduto
in una così inutile occupazione. Infatti agli occhi di un adulto il disegno infantile appare come un intrico di segni
senza senso comune, anzi in urto col
nostro modo logico e ordinato di vedere le cose.
E’ invece molto interessante scoprire che cosa si nasconde dietro ai pasticcetti che può combinare un bambino dai tre ai cinque anni.
n disegno è uno dei primi mezzi con
cui un essere umano manifesta la sua
personalità. Gli uomini hanno disegnato prima di scrivere c la scrittura stessa
non è che una serie di disegni ridotti
alla più semplice espressione. La scuola insegnerà poi a scrivere e a leggere,
ma il disegno è la caratteristica del periodo familiare, quando, cioè, U bambino incomincia a rendersi conto del
distacco che vi è fra lui e le cose che
lo circondano e cerca di reagire in modo attivo agli stimoli del mondo esterno.
Perciò il disegno infantile non è una
imitazione della realtà ma un’interpretazione. Una casa disegnata non è
« quella casa » ma « la casa come la
vedo io » e tutto il resto, piante, animali, oggetti, esseri umani, è riprodotto in un modo personale, che il bambino volentieri spiega con le parole,
0 coi gesti, quando il suo vocabolo non
è sufficiente. Questo non significa che
1 disegni dei piccoli abbiano un va
lore artistico: sono belli, perchè sono
spontanei, sono interessanti perchè offrono un mezzo efficacissimo per indagare la loro personalità, ma hanno
vita breve e sono destinati ben presto
ad essere ripudiati dai loro stessi autori. Col passare degli anni si risveglia
infatti il senso critico, nuove visioni si
sovrappongono a quelle remote ed è
bene che sia così.
Ma che cosa devono fare i genitori,
quando i piccoli disegnatori sfogano
in casa la loro passione?
Prima di tutto provvederli di materiale, non certo costoso e da adoperarsi con cura, bensì utilizzando i fogli
con una facciata bianca già destinati
ad accendere il fuoco, e un paio di vecchie matite. Prepararsi inoltre con
molta pazienza ad ascoltare le lunghe
e complicate spiegazioni del figlioletto., senza prenderlo in giro e senza
aver l’aria di annoiarsi. E’ proibitissimo dire: « è brutto » o « non sei capace », se non si vuol perdere in partenza la confidenza del bambino ed è
ugualmente proibito scandalizzarsi di
fronte ai particolari anatomici troppo
evidenti di certi disegni: l’ipocrisia è
roba per adulti.
In questo modo qualche genitore
avveduto farà probabilmente delle scoperte imprevedibili sul proprio figlio,
che gli sembrerà a volte un perfetto
sconosciuto, ma la sua comprensione
e la sua fiducia verranno ripagate con
un affetto più profondo, quello appxmto che dedichiamo alle persone che ci
capiscono e ci apprezzano.
L. V.
pelle 00f|||p|
Angrogna ( Capoluogo )
I bambini delle nostre tre Scuole
Domenicali hanno avuto la loro festa
dell’albero la domenica 23 dicembre
nel nostro tempio intorno ad un magnifico abete scintillante di luci. Il pastore recava ai bimbi il messaggio dai
Natale; in seguito si alternavano per
un’ora e mezza canti, dialoghi, poe
sio preparati con cura dai bimbi stes
si sotto la guida delle loro insegnanti
e monitrici che ringraziamo sentitamente. La Corale eseguiva un inno di
circostanza. Alla fine, veniva distribuito il tradizionale dono ai bimbi.
II culto di Natale ha trovato raccol
to nel nostro Telaio un folto udito
rio che ha ascoltato con attenzione la
proclamazione dell Evangelo. Numerosi i partecipanti alla Santa Cena. La
Cerale ha eseguito lodevolmente un
coro di circostanza.
Scarsa la partecipazione al culto di
domenica 30 dicembre; per contro il
giorno di Capodanno, benché la neve
fosse caduta in abbondanza sì da ren
dere almeno problematica la percorribilità delle strade, un buon uditorio
era presente al culto. Abbiamo notato
parrocchiani provenienti dal lontmio
quartiere dei Pons. Quasi totalitaria
la partecipazione alla Santa Cena. La
Corale ha cantato un inno di circostanza.
Domandiamo al Signore di imprimere nei nostri cuori i messaggi che
ci sono stati rivolti nel suo nome onde essi producana nella nostra vita
quotidiana frutti abbondanti alla gloria sua. Ringraziamo la Corale per
la sua apprezzata collaborazione.
e, a.
Prarostino
Le solennità di Natale e di Capodanno hanno riunito buone assemblee di fedeli, i quali si sono accostati
alla « parola di Dio » per udirne il
gioioso ed eterno messaggio.
Particolarmente ben riuscito il culto di Natale (favorito anche dal tempo). Il Tempio era letteralmente gremito di fedeli ; la Parola annunziata
è stata quella degli angeli ai pastori:
« Non temete... pace in terra»! In un
tempo come il nostro, nel quale tanti
Echi della Valle di Angrogna
La neve caduta in abbondanza, nella notte precedente e durante l'intera giornata di Capodanno ha ricoperto le strade col suo soffice manto. Alcuni vedranno la poesia in questo
fatto; ma pensiamo agli operai che
ogni mattina si recano al lavoro ed
ogni sera ne ritornano dopo ima marcia faticosa, eccezion fatta per quei
pochi animosi motociclisti che malgrado le strade ghiacciate o nevose
affrontano D pericolo della discesa c
della salita sulle loro macchine. Pensiamo ai cantieri di lavoro per la
strada Capoluogo-Serre, per quella
Martel-Porte d’Angrogna, per la strada Torre Pellice-Pradeltomo i cui lavori dovranno forzatamente segnare
il passo per lunghe settimane. Intanto abbiamo udito una voce secondo
la quale la strada proveniente dalla
collina di Lusema San Giovanni verrebbe a sfociare a monte dell’ultima
ardua salita della frazione Giovo
donde, con una larghezza di sei metri proseguirebbe sino a raggiungere
il Capoluogo di Angrogna. Ci auguriamo che queste non siano soltanto
voci, ma che alle voci corrisponda
una sollecita attuazione del progretto. E speriamo pure che le altre voci
udite in merito alla definitiva sistemazione del tronco di strada Capo
luogo-Prassuit-Vernet siano degne di
fede e che pure ad esse corrisponda
al più presto il progetto e la sua attuazione.
Abbiamo pure notato che il tratto
di strada Baussan-Torre Pellice è sta
to abbondantemente fornito di... ghiaia!!! Peccato che detta ghiaia sia
piuttosto grossa con pietre assai taglienti, tali da pregiudicare abbastanza seriamente i copertoni dei motocicli e delle macchine transitanti per
il detto tronco di strada. Per quel
tratto di strada sono interessati tre
Comuni: Torre Pellice, Lusema San
Giovanni ed Angrogna. Non vogliamo criticare nessuno ; domandiamo
soltanto due cose: 1) che in avvenire
si adoperi ghiaia più piccola e quindi più facilmente penetrabile nel terreno; 2) che detta ghiaia venga sparsa sulla strada durante il periodo delle piogge autunnali e non quando le
strade sono già indurite dal gelo;
inoltre, sarebbe possibile all’inizio far
passare sulla ghiaia un mllo anche
di modeste proporzioni (ci è stato as
sicurato che il Comune di Torre Pellice ne possiede appunto uno che giace inoperoso al mattatoio) che renda
la strada stessa più percorribile, msno pericolosa per ciclisti, motociclisti e pedoni impedendo cosi alle pietre di schizzare nel ruscello laterale?
Siamo sicuri che chi è preposto alla
manutenzione della strada ed al quale non saremo certo noi avari di Io
di per il lavoro serio, regolare, accurato che sta svolgendo, comprenderà
queste modeste richieste e, nel limite
delle possibilità consentitegli, verrà
incontro a coloro che debbono percorrere detto tronco di strada. Grazie anticipate.
X. y.
motivi di paura per guerre e rumori
di guerre ci sospingono verso im continuo timore e rendono quanto mai
precaria la pace fra i popoli, la paiola degli angeli è per noi e per la nostra generazione la sola parola che
può fugare i nostri timori e far scendere sulla terra travagliata la pace...
quella vera, quella di Cristo, « Principe della pace».
Alla celebrazione della Santa Cena,
un buon numero di fratelli vi ha partecipato. La Corale, diretta dalla signora Peyrot, ha cantato « Minuit,
Chrétiens» e «Oh, come splendi vivida... o Stella del mattino».
La colletta, a favore del Tempio di
S Secondo, ha fruttato lire 29.500. (Il
Concistoro ha deciso di inviare lire
50.000).
La festa dell’albero di Natale ha
avuto luogo nel pomeriggio di mer
coledì 26 dicembre. Un ricco programma di poesie, di dialoghi e di cori,
recitati con il solito zelo dai bambini
egregiamente preparati sotto la direzione degli Insegnanti di religione,
ha recato alla maniiestazions la nota
della gioia e della riconoscenza al Signore per il suo amore manifestato
a noi nel dono del suo Figliuolo Gesù
Cristo. Al termine, i bambini hanno
ricevuto un pacchettino di dolci, offerto dalla Comtmità.
Il culto di Capodanno (causa una
improvvisa nevicata durante la notte) è stato meno affollato del solito;
tuttavia un discreto numero di fedéli
si è riunito nel Tempio per « ricordare le benignità dellEterno» (Testo
Aggeo 2 : 19 b). La Corale ha cantato
l’inno 251 « Un altro dì volò della mia
vita ».
La sera dell’ultimo dell’anno il gruppo filodranunatico ha offerto ad un
pubblico numeroso ed attento una
recita molto ben riuscita. La gioventù si è poi intrattenuta fino (ed oltre) allo scoccar del nuovo anno fra
ternizzando con canti e gùuochi. La
preghiera detta dal Pastore ha chiuso la serata.
Ed ora che «la grazia del nostro
Signor Gesù Cristo, l’amore di Dio il
Paure, la comunione e i cloni deUo
Spirito Santo siano con tutti noi, con
le nostre famiglie, con la nostra Comunità, con tutto D popolo di Dio,
ora e sempre. Amen».
Battesimo. Domenica 30 dicembre,
nel corso del Culto, è stata battezzata Elena Godino di Adelmo e di Costantino Emma, della Romana. Il Signore guidi i suoi passi nelle vie delia fede.
Lutti. Altri quattro lutti hanno rattristato la vita della nostra Comunità. Alessandro Pagetto, del Roman,
deceduto il 26 dicembre, dopo pochi
giorni di infermità, all’età (fi 75 anni ;
Bartolomeo Gardiol, del Ciarvet, deceduto il 27 dicembre, dopo due anni
di infermità, all’età di 64 anni. Era
molto conosciuto nella Val Germanasca, ove risiedette per alcuni anni (ai
Chiotti) esercitando la professione di
negoziante dì bestiame; AttUio Fei^
rier, del Ciabot Crota, deceduto improvvisamente, tornando dal lavoro,
il 29 dicembre, alla età di 28 anni.
Era originario di Pomeyfrè (Perrero)
e si era stabilito con la famìglia nella nostra Comunità da poco tempo.
Lascia nel dolore la giovane moglie
ed una bambina di due anni e mezzo, la mamma ed una sorella; Marianna Forneron in Cardón, dei Colombini, deceduta il 3 gennaio, dopo
pochi giorni di malattia (ma da qualche tempo la sua salute era cagionevole), all’età di 66 anni.
« Ricordati che la mia vita è nn soffio » (Giobbe 7: 7).
« Insegnaci a così contare i nostri
giorni, che acquistiamo un cuore savio » (Salmo 90: 12).
La consolazione di Dio scenda nel
cuore delle famiglie afflitte.
Per la vostra cultura e per la vostra edificazione cristiana, leggete
La Santa Cena
di E. ROSTAN L 260
Chiara e semplice spiegazione del sacramento istituito da Gesù Cristo.
Cristianesimo e Cattolicesimo Romano
di E. COMBA L. 1000
Un raffronto completo e documentato tra la dottrina cattolica romana
e la Parola di Dio.
La fede cristiana evangelica
di G. GIRARDET L. 400
Una esposizione fedele ed attuale della fede evangelica per un’opera
di testimonianza.
Edizioni Claudiana - Torre Pellice (Torino)
11111248
4
4 —
T
L’ECO DELLE VALU VALDESI
Dalla Valle Dermanasca
Pomaretto
Il giorno di Capodanno è stato amministrato il Battesimo a Ribet Oaudia di Enrico e;di Costantino Ilmes
(Vivian). Il Signore prenda questa
bambina sotto la Sua protezione ed
alütl 1 genitori, il padrino e la madrina a mantenere con fedeltà gli impegni che hanno assxmto.
Sabato 5 Gennaio si sono imiti in
matrimonio ii sig. Giulio Balmas e la
sig.na Claudia Purpura. La cerimonia
è stata presieduta dai pastori Aime,
padrino della sposa, e Marauda. Numerosi parenti ed amici assistevano
al sacro rito nel tempio circondando
affettuosamente questi due giovani.
Agli sposi che si stabiliscono a San
Germano rinnoviamo i più cordiali
auguri di vera felicità sotto lo sguardo di Dio.
Ringraziamo il prof. Ernesto Tron
che ha presieduto il culto nel tempio
la domenica 23 dicembre mentre il
pastore teneva il culto nella cappella
del Clot Inverso. Un vivo ringraziamento va pure al pastore Carlo Gay
che trovandosi in visita alle Valli ai
primi di gennaio, ha gentilmente accettato di darci il messaggio della
Parola di Dio nel culto dell’Epifania.
H quartiere di Combavilla aveva
designato come suo diacono il sig.
Elio Long. Dopo la ratifica da parte
dell’assemblea di chiesa, il sig. Long
è stato insediato nella sua carica nel
culto della domenica 6 Gennaio. Gli
auguriamo un lavoro fedele e gioioso
al servizio del Signore nella Chiesa.
Molto numerosi sono stati i fratelli e le sorelle che si sono avvicinati
al tavolo della S. Cena nel culto di
Natale, come pure al culto di fine
d’anno in cui abbiamo ricordato i
membri della nostra comunità scomparsi durante il 1956. Anche nel culto
del 23 dicembre all’Inverso la partecipazione alla S. Cena è stata buona.
Circa 200 bambini si sono riuniti,
accompagnati quasi tutti da qualcuno dei loro familiari, attorno all’albero di Natale, un magnifico abete la
cm cima toccava il soffitto del tempio. Ringraziamo le insegnanti che
hanno vàlidamente coadiuvato la signora Marauda nella preparazione
delle recite e dei canti eseguiti molto
bene dai bambini. L’arrivo di papà
N^le, il tradizionale dono ed alcunî-^’feanti natalizi cantati da tutti i
bambini hanno concluso questa bella festa che lascia nei piccoli e nei
grandi chè vi hanno assistito un gradito ricordo nonché un sentimento di
riconoscenza a Dio che ci ha permesso quest’anno ancora di celebrare il
Natale.
Rìclaretto
La mattina di Natale il culto è stato celebrato nella Chiesa ben riempita di credenti da tutti i quartieri
Purtroppo alla celebrazione della
Santa Cena gli uomini che erano in
maggioranza in Chiesa non hanno
sentito in proporzione il bisogno di
avvicinarsi per ricevere i segni dell’amore di Dio dato e incarnato per
noi. La Corale ha partecipato al culto con un coro di circostanza e al culto di fine d’anno con un quartetto.
Il pomeriggio del 30 un bel gruppo
di sorelie di. Chiesa hanno accettato
l’invito rivolto dall’Unione delle Ma
dri dei Chiotti di passare assieme alcune ore. Dopo la meditazione della
Parola ed il messaggio della Presidente alcuni bambini fra i più piccoli hanno recitato e cantato per le loro mamme. Chi non ricorderà la canzoncina « Le sage sur le roo a bâti sa
maison» cantata da Ida e Lisa Peyronel? I giovani dell’Unione Giovanile hanno voluto contribuire a questo pomeriggio offrendo proiettore e
documentari 8 m/m. in cui le nostre
sorelle hanno rivisto il lavoro fatto
per la preparazione del bazar e la riunione delle madri ad Agape. La tradizionale tazza di thè ha completato
il simpatico pomeriggio.
Dopo il culto del 31 un buon gruppo
di giovani di diversi quartieri si è riu
nito nei locali dell’Unione, addobbati
con agrifoglio e candeline per attendere gioiosamente assieme l’anno nuovo. Serata simpatica di fraterno buon
umore e giochi sereni.
Le riunioni quartierali e la consueta attività sono ricominciati da domenica 6 e nel corso del previsto
scambio di pulpito il Pastore di Villasecca si recherà a S. Germano, mentre il culto ai Chiotti sarà presieduto
dal Past. Paolo Marauda.
La colletta del culto di Natale per
il tempio di San Secondo ha fruttato
la somma di L. 20.000.
Proli
Una congregazione numerosa ed attenta ha partecipato al Culto di Natale e alla celebrazione della Santa
Cena. In quest’occasione la Corale ha
eseguito due inni, diretta dal Pastore. Più tardi i bambini della Scuola
Domenicale hanno celebrato la loro
festa con canti, poesie, recite e con
un bell’Albero di Natale preparato e
adornato dai giovani dell’Unione. .
Per diversi giorni la temperatura
si è ag^rata intorno ai 15« sotto zero con punte fino a — 19®. Così i partecipanti al Campo invernale ad Agape, arrivati il 27 dicembre, hanno avuto una esatta impressione dell’invemo pralino. Fortunatamente la
temperatura si è leggermente mitigata e alcuni centimetri di neve farinosa hanno migliorato le condizioni
di sciabilità.
Il Campo invernale ad Agape conta un’ottantina di iscritti e trenta
Cadetti. Il tema generale degli studi
è « Noi ed il denaro ». Le due prime
COMMERCIANTI
E NEGOZIANTI
Per la vostra pubblicità
servitevi del settimanale
L’Eco delle Valli Valdesi
I prexxi sono convenienti
conferenze sono state tenute dal prof.
Enea Balmas di Milano e dal big.
bandro Sarti della Comunità di Aga
pe.
L’avv. Ettore Serafino ha procurato una piacevole serata ai praimi con
la proiezione di aocumentari che egii
stesso aveva ripreso durante le gare
sciistiche svoltesi a PraU negli anni
scorsi. Due documentari a coiori sulle montagne nel Deinnato e suile Dolomiti, ancn’essi deli aw. Serafino,
sono staci particolarmente apprezzati per la bellezza di certe inquaorature ed effetti di colore. Qualche film di
« Topolino » ha divertilo molto i piu
piccini.
Durante il mese di gennaio si svol
gerà una serie di riunioni speciali in
tutti i quartieri della parroccnia per
discutere l’orraai annosa questione
dei restauri del Tempio o della costru
zione di un Tempio nuovo. Un'Assemblea di Chissà sarà convocata alla fine di queste riunioni e dovrà
prendere la decisione definitiva.
Il Pastore Tullio Vinay ha passato
nuovamente alcune settimane tra noi
dopo che la sua missione gli aveva
richiesto diversi viaggi all’escero. La
Chiesa ha avuto il beneficio di udire
la sua predicazione nel culto di Domenica 23 dicembre.
Il nostro Moderatore e la Signora
Deodato hanno visitato brevemente
il campo invernale ad Agape nella
giornata del 3 gennaio prendendo
contatto con i dirigenti ed i campisti ed informandosi della vita della
nostra parrocchia.
Redattore: Ermanno Rostan
Via dei Mille, 1 ■ Pinerolo
tei. 2009
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice • c.c.p. 2/17557
Tipografia Subalpina • s. p. a.
Torre Pellice (Torino)
ORA/tl DEL PINEROLESE ~ B NOVEMBRE 1936
Ferrovia Torino-Torre Pellice e viceversa
Torino 4,28 6,20 8,11 12,23 13,42 15^2 17^6 18,29 18,34 19,23 23,48
Airasca 5,16 7,08 8,50 — 14,30 16,06 18,13 — 19,22 20,08 0,29
Pinerolo 5,36 7,39 9,11 13,— 14,55 16,28 18,40 19,13 19,46 20,31 0,51
Bnch. 5,57 7,58 9,27 13,15 15,12 16,50 18,59 19,28 20,07 20,46 1,07
Torre P. 6,10 8,11 9,41 13,33 15,25 17,04 19,12 19,42 20,20 20,59 1,20
Torre P. 3,48 4,48 5,40 6,38 8,35 12^4 13,24 16,32 18,05 19,50 21,04
Brich. 4,01 5,18 5,56 6,53 8,50 12,39 13,39 16,48 18,19 20,06 21,19
Pinerolo 4,21 5,31 6,18 7,11 9,08 12,58 13,55 17,06 18,37 20,29 21,35
Airasca 4,39 5,50 6,49 7,27 9,25 13,19 — 17,35 18,58 21,02
Torino 5,23 6,32 7,38 7,54 10,— 14,02 14,16 18,26 19,42 21,55____________
Ferrovia Bricherasio-Barge e viceversa
Brich. p. 5,07 5,59 8,02 9,32 13,18 15,18 16,52 19,07 20,14 Barge"
Barge a. 5^4 6,17 8,20 9,50 13,37 15,39 17,10 19^7 20,33 Brich.
p 4,40 "5,31 6,29 8,27 12,16 14,50 16,08 17,53 19,37
a. 4,58 5,49 6,48 8,45 12,34 15,07 16,29 18,11 19,55
-ÜL
Tramvia Finerolo-Perosa e viceversa
Pinerolo
Pone
S. Germano
vaiar P.
Pinasca
Perosa
fer feat fer fer fest fer fest fe
p. • 4¿0 4,35 4,45 6,45 7 — 7,55 8,15 9,30 10,15
4,47 4,56 6,04 7,07 1 8,16 8,34 9,48 10,34
4,54 5,03 6,10 7,15 1 8,22 8,42 9,55 10,42
5,25 5,20 6,17 7,22 7,25 8,30 8,50 10,03 11,—
5,35 5,30 6,27 7,32 — 8,40 9— 10,10 11,10
a. 5,45 5,40 6,37 7,40 — 8,50 9,10 103 11,20
fer
11,30
11,50
11,58
12,06
12,16
123
fest
11,40
11,58
12,05
12,11
12,20
12,30
fer
12.40
13,02
13,10
13.40
13,50
14 —
fest
13,10
13,29
13,36
13,45
13,55
14,05
15,05
15,22
15,28
15,35
15,45
15,55
fer
15.05
153
15,32
15,40
15,52
16.05
fer
16,02
16,22
16,29
16,55
17,07
17,20
173
18,09
18,17
183
18,35
18,45
19,25
19,47
19,55
20,02
20,11
20,20
fer
20.55
21,17
213
21.55
22,05
22,15
Perosa
Pinasca
Villar P.
S. Germano
Porte
Pinerolo
fer fes fer fer fest fer fer fest fer fest fer fest fer fest fest fer
4,45 4,50 53 7— 7— — 8— 8,10 9,35 9,45 11,45 11,50 13— 13,25 14,10 16— 16,15
4,55 5,01 6,05 7,11 7,10 — 8,11 8,20 9,45 9,55 11,57 12— 13,10 13,33 14,18 16,10 —
5,25 5,20 6,15 7,21 7,19 7,30 8,21 8,30 10,— 10,04 12,07 12,09 13,40 13,45 14,28 16,23 16,55
5,32 5,27 6 3 7 3 7,25 — 83 8,35 10,10 10,10 12,15 12,15 13,47 13,51 14,34 16,29 —
5,39 5,32 63 7,35 7,32 — 8,35 8,42 103 10,17 12,28 12,22 13,54 13,58 14,41 16,36 —
6,— 5,50 6,45 7,55 73 8 — 83 9— 10,40 10,40 12,52 12,40 14,15 143 15— 16,55 17,18
fer
16,55
17,03
17,11
17,35
173
17,35
17,45
17,52
17,58
18,16
fer
19— 21,15
19,10 213
19,20 21,55
19^8 22,03
19,35 22,10
19,55 22,30
Rodoretto
Il periodo delle feste natalizie, sempre così atteso da tutti a motivo delle sue celebrazioni che rallegrano
giovani e non più giovani, è trascor
so ed ora ripensiamo ad esso con un
senso di rimpianto e di sollievo al
tempo stesso. ,
Il tempo splendido, anche se im
tantino freddo, ha permesso ai parrocchiani Tafllusso al culto ed alle
feste dell’albero di Natale. Alla vigilia di Natale il tradizionale abete è
stato acceso alle Fontane; la scuola
di quel quartiere era letteralmente
stipata; numerosi gli intervenuti, fra
cui alcuni giovani della limitrofa comunità di Perrero, per ammirare l’albero ricco dì ornamenti e dì luci e
per applaudire le recite ed i canti
dei bambini della Scuola Domenicale e di alcune volenterose signorine
dell’Unione Giovanile, ben diretti e
preparati dalla signora Breuza che
ringraziamo ancora per la sua apprezzata e varia collaborazione.
A Natale un’assemblea delle grandi
solennità ha quasi riempito il nostro
Tempio con discreta partecipazione
alla Santa Cena. La piccola Corale,
diretta dall’insegnante sig. Tron, ha
recato il suo valido contributo cantando due inni di circostanza dei nostri innari. Vorremmo formulare l’augurio che i nostri uditori domenicali
si avvicinino un po’ più spesso all’uditorio del giorno di Natale, perchè l’Evangelo che predichiamo ci ricorda
continuamente e non qualche volta
soltanto, la nascita e la morte del
nostro Signore Gesù Cristo, e che altri giovani i quali amano il canto (ve
ne sono tanti anche nella nostra Comunità!), vengano ad ingrossare le
file della nostra Corale, portandovi
tutto il loro amore e la loro voce. La
colletta del culto di Natale è stata devoluta alla costruzione del Tempio di
S Secondo; il Concistoro ha deciso
di inviare la somma di L. 10.000.
La sera dì Natale i bambini della
Scuola Domenicale del Centro insieme ai loro genitori e ad un discreto
numero di membri di chiesa e di amici si sono riuniti nel Tempio per
la tradizionale festa dell’albero. Ñon
sono mancati gli applausi alle recite
ed ai canti dei nostri piccoli attori i
quali, egregiamente preparati dall insegnante sig. Tron che ringraziamo
molto per la sua attività e collaborazione, ci hanno fatto trascorrere la
serata in serena letizia. Terminate le
celebrazioni natalizie anche il temoo
s’è guastato ed al freddo è seguita la
neve. L’anno nuovo ci ha recato in
dono una bella nevicata» che > ha ii veliate le asperità naturali del nostro
vallone, ostacolando purtroppo la celebiazione del culto di Capo d’Anno.
A suo tempo il Concistoro aveva deciso di fare pervenire gratuitamente
a tutte le famiglie della parrocchia
non abbonate ai nostri giornali « L’Eco delle Valli » per il mese di Dicem
bre u. s. Alcune di queste famiglie si
sono abbonate e vogliamo sperare che
altre ancora seguiranno il loro esempio, dimostrando in tal modo il loro
interesse per il nostro settimanale e
per la nostra stampa.
Ferrerò - Manìglia
Il 5 dicembre 1956 ha avuto iuogo
il funerale di Bertalot Augusto, deceduto al Crosetto all’età di 91 anni.
Ai familiari in lutto le nostre sentite condoglianze.
IN DIFESA DELLA VERITÀ' EVAN6ELICA
I Protestanti in Italia sono una minoranza. Per la conoscenza del- le ragioni della loro fede e per la discussione religiosa si procurino 1 seguenti volumetti:
Oon Oristo o con H Vaticano di A. ALESSIO .... . . . . L. 80
/ ProtastantI s spiegazioni o difese di E. COMBA . . . . L. 60
La famiglia di Gesù di U. GIAMPIC(X)LI . . . . . . . L. 60
Plstro a Roma di G. MIEGGE .... . . . . L. 70
Ma U Vangelo non dice cosi di R. NISBET . . . . L. 200
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llltinii arrivi alla (¡laudiana
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Pionniers de la foi
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de tous les jours
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Ordinazioni alla Libreria Claudiana
Torre Pellice - c.c.p. 2/17557
Scuola Latina di Pomaretto
Doni ricevuti con gratitudine dtdla Direzione dall settembre al 31 Dicembre 1956:
•Signore e Signori: Amelia Long D’Amelio
in mem. mamma e madrina L. 10.000; Franco Bouchard (S. Germano Ch.) 3.0000; G.
B. (Pragelato) 5.000; Gardiol Ada (Abbadia) 5.000; Lucilla e Laura Mathieu (Roma) 2.000; Franco Rostan (S. Germano Ch.)
5.000; Comba Ivana (S. Germano Ch.) 2.000;
Beux Nadina (Inverso Pinasca) 1.500; Poet
Valdo 285; Balma Giulietta (Parma) 1.000.
La Direzione
La famiglia e i congiunti del compianto
Bartolomeo Gardiol
ringraziano sentitamente tutte le
gentili persone che prestarono il loro
aiuto e tributarono la loro simpatìa
nella triste circostanza della sua dipartenza.
In modo particolare ringraziano la
famiglia Cardon che gli fu larga iS
aiuto e conforto durante tutta la sua
lunga infermità. Ai parenti tutti, ai
vicini di casa ed a quanti venendo
da vicino o da lontano, vollero accompagnare la cara salma al campo
del riposo, un sentito ringraziamento.
L’uomo nasce per soffrire come
la favilla per volare in alto.
Giobbe 5 v, 7.
La famille de
Carlo Alilo
décédé subitement le 31 déc. 1956, remercie de tout coeur Madame et Mr.
J. Louis Martin, à Cossonay, Mr. L.
Cerrato, à Turin, Madame et Mr. P.
Michelin Salomon, Madame Maria
Capello, les collègues de travail au
Grand Hôtel, Messieurs les pasteurs
à Leysin, Mr. le pasteur Jahier à St.
Jean et toutes les personnes qui leur
ont témoigné de la sympathie à l’occasion du départ de leur bien aimé.
« Je sais en qui j’ai cru »
II Tim. 1: 2,
Luserna San Giov., le 3 janvier 1957
Direttore: Prof. Gino Costabel
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo con decreto del 19 gennaio 1955.
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