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ANNO LXXV
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Ttttr«ï1^11IC6r 29 S^gho 1945
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L’ECO
Ni*i!a sia più forte della vostra fcdel _______________
(Oianaveuo) SETTIMAMALE DELLA
ABBONAMENTO
Italia fino al 31 dicembre , Anno L. —■ Semestre L. —
Estero w. » » —'
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira— La copia Lire DUE
»4L.
N. 8
DESE
Rit;uar4ale alla roccia onde foste fagliati
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atei» U: 1)
Wrallorai »astore «MOVANNI DONMIT
AMMINISTRAZIONE e REAZIONE: /
___________Via Carlo Alberto, 1 bis — TORRE PELUCai
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d<niflntriiirtiii<KiiHir)tmiiiibimmin‘>iiùiir<i<i>lUiiA>Ri
.....1
PER L’ANIMAI'
ia/'KiiiiiiuiifiiiiCihiii =
Marco 6: 31
Dopo l’ebbrezza àella liberazione che
negli uni ha avuta manifeistazioni rumorose e fors’alnche basse e volgari, in altri parole 'e piasiti di 'esseri umani liberi
e di crisiikÈi$, è suhmtrato un bisogno
profondo di calma, di meditazione, di
. ripiegamento sU sè stessi.
Il bisogno di fare una tappa, prima di
riprendere ili cammino ancora lungo ed
erto che ci sta dinanzi. Credevamo che
tutto /ossei fatto e risolto loaUa fine dèlia
guerra, e invece, molto, troppo è ancora
da fare e da risiolvere, e, prima'di accingerci all’opera, cj seijitiamo disposti a seguire una voce misteriosa che Ci dice :
« Venitevene ora. in disparte, in luogo
solitario, e riposatevi un po’ ». ^
Sono le averne elette che percepisoono
questa voce. Le altre contimmno a stordirsi in sbevazzamenti, in balli e superveglie. Qwatndo si perde il senso della
misura si diventa inadatti ai compiti
difficili dell’ora che volge. Si d venta di
pelsio alila società anziché di aiuto, si materlalizza la vitg.ansiichè^^splrlt^lizzar— e mesi-preniÌQSi~e-oc
casioni che non torneranno mai pù. Si
vara ta nave e le si fa affnmtare l’oceano prima che il timone e l’elica siano a
posto e in grado di funzionare.
Ma molti giovani sentono il bisogno di
una breve sosta. Corcano la solAtvdine e
il rcDcco0immto. Ripassano nella loro
mente le vicende di questi ultimi tempi,
i. terribili mmmenti ini cui la mano invisibile li ha strappati ddai morte come si
toglie dal fuoco un tizzone ardente, nel
quadro della gmnde tragedia e nella visiime dell'avvenire pieno dr tncognite
nell’indecisione dei lavoro da intraprendere, della carriera da seguire.
E’ la voce del Signore quella che di
dice: « Venitevene ora in disparte ».
Il Signore che è stato il nostro protettore nel furore della gu^erra, e ora vuol
essere H nostro consigliere e il nostro
amico. Ci chiama in luogo splitairio perchè ha qualcosa da dirci che nessmno,
deve e può sentire. Un rimprovero forse, certamerite un incoraggiamento, e la
parola che rianirrm e rialza, che dà pace
e riposo all’anima affaticata.
Egli vuole ristorare il nostro cuore assogettato per sì lungo tempo a emozioni
troppo forti, purificare il nostro sguardo raUrtótato e velato da tanlte scene di
malvagità, rinnovare col s|iio Spirito le
forze profónde della vita vera, posare le
sue mani sul nostro capo e darci in segreto la sua benedizione.
Che può 'essere una consacrazione.
X.
FEDERAZIONE
DELLE UNIONI VALDESI
Tutta la gioventù Valdese è invitata
a partecipare al
CONVEGNO
ebe si terrà, Dio permettendo. Domenica 4“ taglio; alle- Ore ■4'S;'“aeì--ca.sÌK‘^
gneto dei Garniers di Villar Pclllcr
(dietro alla Pensione Palavas).
Kivolgeranno messaggi:
il Moderatoj'e, Past. U. Soniinani
il C appellano Am., Ca[). F, /?. Edgar
il Cappel. Valdese, Cap. A. Feodato.
NB. In caso di cattivo tempo, il Conve]i|no
avrà luogo nel tempio di Villar.
I giovani che giungono a Villar in maltinata, sono avvertiti che il culto vi ha
Inogo alle ore 10.30.
Convegno della ¥accera
E’ con intima commozione che igioviedi 31 miagigio riipirenidiamo la istrada della Vacicerà per recarci al primo Co^nvegnu Getniiarale indétto' dalla F.U.V. dopo
la fine della guerra. Conveigno di ringraziamiento, idi riconoscenza ¡aU’Etemo per
averci preservati in modo meraviglioso
e per aver preservato lie noistre Valili da
più gravi calamità. Il tempo che si ■era
mantenuto •minaocioso per ipamecchi giorrd. rime. soisi inuprowisamente, permette al sole di spliand'ere radioso durante
tutta la giornata.
In tutti i numeriosi gruppi di Unionisti che salgono al Colle, vi è animazione e gioia. gioi§ non tumultuosa, spensierata, di stordimento, ma la gioia che
proviene dal sentirsi finalmente liberi
di salire alle cape montagna dopo l’inoubo degli ultimi anni, dal sentirsi con
Dio. nella Grazia di Dio nel respiro di
tutto ciò che è elevato e buono. Gioia
di giovani desidieirOBi di stabilire nuovi,
più tenaci vinicoli in vista di una pronta e fattiva ripresa della vita unionisticai,
Il luogo del Convegno, sulle rocce del
Colle, è segnato da una larga striscia
tricolore su cui convergono tutti i gruppi provenienti dalle diverse 'pairocchie.
Già verso le ore 9 il Colle oomiincìa ad
animarsi. Alcunle Unioni esegulsTOno ottimi cori a più voci. Intanto affluiscono
siempre nuovi giovani: strette di maño
e abbracci ¡a militari non più visti da
anni, a reduci da prigionia ed intema
mento, a Partigiani, a vecchi unionisti
e giovani confermati.
Alle ore 11 il pastore sig. A me apre
il Convegno con rinvocazionie, il canto
e la lettura della Parola di Dio (Salmo
121; Salmo 124; Lettera ai Galati 5: 13).
La parola viene quindi data al pastore sig. Paolo Marauda, il quale paragona la nostra liberazione alla hbera- zione del ipo'polo ebreo dalla cattività di
Babilonia e mette in evidenza quali
gravi mnseguenzie ebbe per quel popolo la violazione del patto di Dio. Dopo
la rovina, gli Ebrei si umiliar-ono e si
rallegrarono m'ettendosi all’opera 'di ricloistruzione.
Cosi per noi.’ la guerra è stato il risultato , logiico di un periodo di traviamento.
Odio, vendetta, materialismo, indifferenza religiosa... Ecco il nostro contributo individuale alla grande calamità.
Noi stessi abbiamo preparato la catastrofe che ha scosso d’orrore l’Universo
e intritso la terra di sangue. L’abbiamo
preparato colie nostre passioni, coi nostri appetiti e sopratutto colla nostra
debolezza che ha fatto sì che noi seguissimo passivamente coloro che calcavano le strade dieU’orgoglio, della dominazione le della brutale conqiuista. Abbiamo riposto la nostra certezza in fatti
esterni, dimenticando che la nostra anima ha bisogno di realtà eterne perchè
essa è eterna.
La benignità djei Signore verso il
pubblicano della parabola c’insegna
però che il .peccatore non deve mai disperare del perdono quando si presenta a Dio con pentimento ed umiltà.
Non perdiamoci dunque di coraggio !
Guardiamo l’avvenire icion .piena fiducia
e sopratuLto con molta fede. Umiliamoci sinoeramente e cerchiamo di portare
tutti la nostra p.ietra per la ricoistruzione del grande edificio della fratellanza
umana, 'per la ricostruzione' di un’Italia
più coisicienziioBa, ipiù morale, più. credente.
Dopo lei parole del pastore Marauda,
ascoltate con .profondo raoooglimiento,
abbiamo la lieta sorpresa di sentire uin
messaggio in ingle.se da parte deil’os'piramte pastore sig. Stuard, qui giunto
colle truppe di liberazione.
Traduce il pastore-di Prarostino, signor Beri. Ci porta, il &tuard, il saluto della Chiesa di Scozia, e pél suo
messaggio ci dice che il vero cristiano
deve saper gu'ardare nel profondo, dlmtro di sè. onde vedere tse può esser salvato h Cristo, oppurie se è ancora avvolto dalle pesanti catene del peccato.
Deve saper guardare fuo.ri di sè per proteggersi con l’aiuto di Cristo, dalle tentazio.ni del mondo. E deve infine guardare in altoi poiché solo dall’alto può
giungere la salvezza.
L’assemblea prende 'poi atti dei mes■saggi del pastore isiig. Coluoci le del pastore sig. Tullio Vinay, segretario generale della F.U.V.. chie inviano per lettera il loro saluto e il loro augurio alla
Gioventù Valdese riunita al Colle della
Vafcoera.
Al 'pom.eriggio, riunione nel medesimo posto alle ore 2.30.
Prende la parola il pastorie sig. Bertin, capo-guppo, che invia rm saluto ai
prigionieri, agli internati, a quei giovani ohe ancora sono dispensi, e rivolge il
più caldo benvenuto lai reduci dalla prigionia. ai partigiani le, a tutti i convenuti.
Ispirandosi poi ai versi del poeta-svizzero Juste Olivier:
« ...Sì le rocher qui borne tes campagnes
Réduit ta part du lot universel I
Tu veux encore, ô terre des montagnes.
Grandir, mais du côté du ciel... »
fa oisiaervare corne gli uomini abbiano
dimanticato di creaeere nella direzione
del cielo che è la sola giusta. Occorre
che ciascun igiovane cerchi idi sviluppare sempre più la sua vita interiore e
trovi in lìssa quella gioia che il mondo
non può dare. Occorre che icioscun giovane apra la .Parola di Dio se vuole crescere in ogni virtù civile e morale. Occorre ohe ogni giovane non viva nell’atmosfera del mondo traviato ma bensì
iriirevoli. Ovunque egli ha visto le loro
case bruciare, ma ovunque egli ha anche visto lavorare immedia'tamente per
ricostruire.
L’augurio ohe legli rivoilgie agU uomini deUe Valli è questo: « Su tutti e ricostruite ». Non aspettate, levatevi e
come i vostri padri dopo le persecuzioni
ricostruite teniend'O presente che la miglior .cosa per ima nazione è im focolare domestico felice: da esso sgorgherà
una felice nazione.
Il Cappellano terminai dioendlo che
racconterà in Scozia di noi e delle nostre Valli.
Prende ancora la parola il pastore signor fìoista'M.
Egli dice che il popolo valdes© esulta
per la gioia della liberazione, ma questa
gioia deve aver un limite, segnato dalla
visione cristiana ‘degli avvenimenti e
non deve essere gioia superfidale.
La rilìassione cristiana e la visione
cri9ti.ana della vita, devono obbligarci ad
esaminare gli avvenimenti della storia
dei popoli come quelli della nostra esistenza personale alla luce del Vangelo
di Gesù .Cristo, prendendo di fronte a
qualsiasi evento, nazionale o individuale. xm atteggiammto cristiano.
Entriamoi pure in una delle vie che si
aprono davanti a noi sul piano della
vilaLSociale e politica; è questo im diritto ed anche un! 'dovere che tutti dievono sentire. Entriamoci però non con un
entusiasmo superficiale e mondano, ma
con serietà, con matura riflesisìone, con
la consapevolezza ben chiara die la sai
-ri
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nieil’atmoisfera del sacrificio dei Rovani
Eroi Partìgismi, nell’atmosfeira del sacrificio degli Antenati e Martìri Valdesi,
nall’atmosfera sana deHie unioni valdesi.
Ed ecco xm’ialtra sorpresa: dopo il signor Bertin, ci rivolge la parola il Cappellano Capitano Mister Dau, della gloriosa Vili Armata, che da Ifi-Alamein
ad oggi, dal novembre 1942 ad oggi è
stata ranbesiignana, ed il viviente simbolo del progredire della tibeirazione d’Italia.
Il Oappellano. che da cinque anni vive
soloi con uomini, chiede perdono se parla, solo ad tessi. Dioe che da tre anni e sei
miesi non ha abbandonato gli avampqgti
deirvill Armata, salvo qualche giorno
in seiguito a ferita.
Ci iparla di quanto hanno latto gli Itsuliani' iciviii e militari.
Per quanto riguarda i militari, è £«nmiratoi 'del loro contegno- come .soildiatì:
« Hainno combattuto ercficamenite con
noi ida Cassino lal 'Senio per la liberazione d’Italia. Tutti hanno fatto il loro dovere e molti sono caduti»..
Anche i civili italiani sono stati am-
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'■•f5|!v ■
L^iCO DELLB YJÖM 'TißSgEB.
vBBZBk dieOila 'xiastra anima oome la oreazioioe dì un mondo n^lkwe dipendie non
tanto dalla £ede poMtìca cha si proitesqii^to dalla testìmianiiainzà die ogni
individuo avirà saputo rendene a Colui
ohe è il Signore e ^^^¡ni^co Salvatom
Non estraiamoci dunque dalle cose
del mondo, ma laaldamoci contro di
esso per rinnovarlo coUa nostra IWs
Onstiana onde portare neflla società cpel
seme òhe soltanto la potrà linnovaipe.
Il Paese non sì rioostruiace con l’errore ma con la Verità^ la Verità è di
Cristo e non degli »omimi
.Siamo in periodo dì rinascita e dì rinnovamento, ma hadiamo che non c’è
rinnovamento vero se noni c’è rinnovamento interior© in ogni inidividuo. in
ogni coscienza;
Le armi sono necessarie in certi momenti, ma la forza dell’uomo non è in
essa
Lo sta a dimostrare la fine tragica dei
popoQi che hanno creduto esclusivamente in ©ssi.
Ha elogiato infine runione del popolo valdese durante questa guerra ©d ha
esortato tutti affinchè questa unione
non sia spezzata dalla ‘pace, poiché .tragiche sono le conseguenze della disunione.
Se vogliamo quindi ricostruire e progredire conserviamo l’imione spirituaie
nel nome di Cristo e per la sua potenza.
In ultimo, ha letto v.n messappic a nome dei Parilipiani, il partigimuy Guido
Rostagno. Egli ha affermato ohe le dune
prove a cui è stata sottoposta la giovenrtù partigiana, hanno maturato gli animi.
U»perilodo erodco è ora passato. Altre
armi aspettano i giovani; le armi della
ricostruzione: Fede, speranza, carità. La
Chiesa aspetta molto dai Partigiani, ed
essi sapranno essere all'altezza del loro
compito.
n messaggio è stato applauditìi^imo.
• **
Il Capo-Gruppo ha quindi invitato i
presenti ad ama libena discuissMrtie sulle
necessità e sui problemi più urgenti.
1°) Pu prospettata innanzi tutto la
necessità per % gk/ocsui di occupare posti
di respomabibità e la necessità di stabilire definitivamente quali dovnébbero
essere le basi di una prepazioine veramiente seria' per diventane dirigenti della Gioventù. »
2°) Si è messo in rilievo Timploirtanza
ohe potrà avere l’attività sporiiùva nelle
nostre Unioré.
Si tratta ora di sapere quale parte
sarà affidata all’U.G.V. nel piano della
formazione sportiva dei giovani. E’ evidente che affinchè possa essere svolta
una efficace campagna per organizzare
i divertimenti dei giovani, occorre che
tutti i Gruppi Giovanili agigcano in comune accor(k>.
Lo sport unianista dovrà quindi diventane una attività organizzata.
3°) Il pastore Ermanpio Rostan ha
proposto una ristampa dei « Canti Giovanili » in lingua italiana e francese, intesa a realizzare una maggior diffusione
di sani e ibuond' camiti per la gioventù.
4“) Il Partigiano « Turin » invita tutte le Unioni a voler intensificare gli incontri tra la gioventù delle diverse parrocchie, mettendo in rilievo i molteplici
benefici che da qpesti incontri possono
derivare, sia dal lato organizzativo che
dal lato morale e spirituale.
5*1) Il Capo-Gruppo chiede la collaborazione di giovani per la Pagina della
Gioventù.
La preghiera, e la benedizione chiudono il Convegno.
La giornata della Vaocera, che è stata ottima sottoi tutti gli aspetti e densa
di impressioni spirituali profondamente
benefiche, ha chiaramente dimostrato
che buona parte della gioventù delle
Valli è desta © decisa a lavorare per il
bene delle molteplici attività al servizio
diel Signore. Ca. T.
Note del dapo-l^pnppo
La fine della guerra ha segnato una
immediata ripresa delle attività giovanili. Fioriscono le riunioni nelle singole
parrocchie, gli incontri fra Unione ed
Unione ed i Convegni generali.
Ci sembra di notare nella nostra gioventù due sentimenti dorninanti;
Primo: desiderio di ritrovarsi nuovamente nel bemefico ambiente della chiesa che nei giorni prosperi come nei
giorni tristi è stato sempre una scuoia
di libertà e un rifugio iper ogni anima.
Secondo; la volontà di prendere su di
sè la responsabilità della direzione delle attività giovanili. Volontà che si è già
attuata in alcune Unioni col pneno consenso dei Piastori e dei Concistoiri.
n primo sentimene da solo potrebbe 'poirtare all’isolazionismo e al riiericaliàmo. Il secondo da solo agli errori
di tui tempo.
Associati nel cuore e nella mente idel■ la gioventù valdese sonoi la garanziia
dell’avvenire delle nostre Unioni. H binano sui quale la Chiesa Ojla Gioventù
possono pjroicedere fiduciose verso le i»ù
belle mète: la formaziane della coscienza, Ila .penetrazione evangeldistica nel
mondo, il sano ecumienismio.
/
Abbiamo in animo di pnibblicare per
il pomeriggio unionista del XV agosto
un Nurnero SpecMe dedtcceto alla Gioventù. Ci siamo assiourati una collaborazione varia ©d interessante.
Invitiamo i reduci da prigionia e internamento, i partigiani, tutti i giovani
òhe hanno qualdiie esperienza utile e
qualche fatto significativo’ da raccontare
a inviarci i loro articoli entro il 25 luS^io- Crii articoli migliori saranno premiati© stampati.
Al Convegno della Vaocera ci .sono
state consegnate con sim'patico gesto
spontaneo le seguenti offerte per le attività cdBettive del Gruppo Valli della
I Partigiani unionisti della Brigata Val
Germanaisca, Gruppo Pramollo Lire
1.255.
I Piartigiani unionisti della Brigata Val
Chisone, L. 1.500.
Questo dono oltre ai valorie pratico ha
un significato morale che a nessuno
sfugge.
* * *
Tutti coloro che hanno del materiale
per la nuova edizione dei Canti Giovanili, Io mandino senza indugio al pastore
Ermanno Rostan - Tarino.
Ci siamo messi in relazione con i dirigenti della Gioventù evangelica .svizzera per la part'ecipazkme di nostri
Unionisti ai Campi estivi svizzeri. La
realizzazione dell’iniziativa dipenderò da
tanti fattori. Non appena avremo risultati concreti ne informeremo le Unioni.
Il Comitato di Gruppo ha avuto una
breve seduta il 31 maggio alla Vaòcera.
Speriamo di poter dare presto notìrie
sulla convocazione del Comitato Nazionale e del Congresso.
Culti per radio
Avvertiiamo che il prossimo culto
pier radio sarà trasmesso dalla stazione di Torino domenica 1° luglio
alle ore 8.20. Esso sarà presieduto
dal patere E. Rostan con la partecipazione di un gruppo dì cantori
della Corale di Torino.
Collaborate alla Pagina della Gioventù. Ohi ha qualcosa da dire su questi
duie argomenti ci scriva:
La giovane valdese durante la guerra ed
ora;
Consensi e dissensi a «Befehl von oben».
Gustavo Bertin.
Al Convegno della Vaocera è stato
trovato un portafoglio. Il legittimo proprietario ipotrà ritirarlo presso il Pastore di Pramollo. dando le indicazioni atte
alia identìfijcazione.
L’Unione Giovanile di S. Germ.mo
acquisterebbe pianoforte d’ocoasrone. Rivolgere offerte al Pastore.
-8=
ce
?arla nn partigiano
Vnionista ^
(Ecco le pagine più salienti di un discorsa programmatico tenuto da un gtow
vane partcgiano Tiella riunione di ripresa delle attività della gioventù in urna
delle nostre parrocchie. Chiediamo venia aHk’autore se affidiamo al nostro
giemale ciò che era stato preparato per
essere letto in una cerchia ristretta di
uditori. Il segvtto uscirà nella prossima
Pagina della Gioventù. — Dopo asuer
commemorato gli Unionisti Caduti):
Nch che slamo oggi qui riuniti per
guardarci in faccia e per chiederci quali sono le nostre intenzioni ed i nostri
propositi per ravwendre. isiamo i più
fortunati. Non ^ per merito nostro,
n<m già perchè siamo stati migilioiri. degli altri, ma eclusivamentie per rinflnita
bontà e misericordia divina. Deve essere quindi un sentimento di profonda rtioonosceri0a che noi dobbiamo elevare a
Dio, a quel Dio. la cui volontà abbiamo
così spesso trasgredita, e ohe. malgrado
tutto, ci ha sempre teso la sua mano ©d
offerto la sua protezione e le sue consolazioni aUorquando. smarriti e disorientati., dimentichi delle nostre tra^eiasiioni e delle nostre offese, altro
non sapevamo dire andando a Lui che:
« Dio nastro, abbi pietà di noi e dei nostri peccati, aiutaci, proteggici, salvaci ».
Un breve sguardo attorno a noi, ai
f>assato ed al presente, e ci dovremmo
dire d^hi se non ravvisassimo
benignità e nell’amore infinito di Dio,
la potenza che ha saputo trarci dalla
bolgia infernale della guerra incolumi,
noi, la noistra chiesa, il nostro paese.
Non dimentichiamofli mai, quei momenti ! Essi ci saranno sempre di ammonimento. perchè noni basta saper ricorrere a Dio nei momenti di angoscia
e di smarrimento; non basta cercare la
mano protettrice di Dio quando rilcoinosciamo noin esaerui alcun càuto se non
quello divino, non ibasta aver un Dio da
{tórte per i momienti dubbiosi ©d incerti, occorre che qiuesto Dio. che abbiamo conosciuto ancora una volta come
un Dio buono e misericordioso sia e divenga il nostro costante consiglieire, il
nostro solo aiuto, la nostra sola guida,
ora e sempre niella buona e nell’aiwersa
fortuna.
• * >»
Attraverso le dure prove della guerra, abbiamo avuto agio di constatare
{»ù da vicino, di toccare con mano tutta la fragilità dell’ossatura di un mondo basato esclusivaimente su concezio
ni di vita umane, di coinosoere la nostra
debolezza © 'Ha nostra vmpreparcpàone
spirituale e morale. Ci siamo visti presi in un folle vortice, nella corrente di
tutte le passioni umane, e non' abbiamo
saputo nè potuto porre .oon’ argine, un
rimedio a questoi uragano che ha tutto
travolto, frantumato, rovesciato, annientato.
Tutto un mondo è caduto e nella caduta ha travolto ogni cosa» colpendo
Tingiusto e rinnooente, il povero ed il
ricco, mettendo a niudo' tutte, le p>ecche
ed i difietti deU’indivlduo. delle classi,
delle organizzazioni, delle nazioni. Di
fronte a questa realtà, di fronte a questo mondo da ricostruire, dobbiamo,
traiendo insegnamento da questa grande calamità, coll’unione delle nostre deboli forze, tendere a ^portare tutti il nostro contributo di azioni e di pensiero
perchè non si ricadia più ruegh errori del
(tó.sBiato.
Per qaoiesto ci troviamo oggi qui riuniti, noi giovani deirU.G.V., per vedere qual sono le nostre forze, le nostre
possibilità ed i nostri problemi per il
prossimo futuro.
iStìamo vivendo uno ’di quei momenti storici, quali pochi se ne stono vissuti finora. Tutto il mondo è in rivoluzi'One: è oin solo Sermento di pensiero, di
azione e di desideri iper la ricostruzione.
Un bivio perioolosissimo si apre sul
cammino dèlia storia: o riusciranno i
p>opoli a get taire le basi di una nuova
società, o si prepareranno ad altri e più
sanguinosi conflitti.
Si tratta di un lomgo le faticoso lavoro in tutti i campi: nel campo sociale,
nel campo economico, ma essenzialmente nel campo morale e spirituale. Dobbiamo sentirci tutti presi da qpesto
grande fermento, dobbiamo partecipare tutti a questo lavoro con ogni energia, dobbiamo, come abbiamo sentito
medito spesso nei culti e nei convegni:
« Levarci per costruire », Questo il preciso ardine che viene dato ad ogni uomo che si senta membro della società;
questo è l’ordine categorico, che deve
sentire ognuno di noi, giovane Valdese,
« Levarci per costruire».
Non illudiamoci {>erò sulla facilità
del compito, non lasciamoci prendere da
troppo ottimismo, e ibadiamo sopratuttio
a non lasciarci trascinare da entusiasmi.
Che pbtrebbero essere passeggeri e quindi dannosi. L’eredità che questa lunga
guerra ci ha lasciata è un carico molto
pesante: la malvagità ounana, che ha
saputo scatenare tanto odio tra i popoli e tira gli individiui, è cosi radicata nei
cuòri, che malgrado la grande prova,
■continaua la sua opera, di dissolvimento
e .di rovina.
Questa, come tutte le altre guerre, se
da una parte è sitata ocooinone di ravvedimento per molte persone, è stata
però anche seme di maggiore immoralità, più grande cupidigia, egoismo sfrenato. Abbiamola sempictei preseinite qpesta triste erek|ità. ohe è eredità di passioni umane.
Percjhiè. molto spésso ci ad è chiesto,
IdKfc pennette tante angosce, tonfa miseria, tanta tristezza in qiuesto mondo?
Quasi ad incolpare Lui deUè tristi conseguenze del nostro male ! M perchè è
molto isemplioe: perchè l’vema orgoglioso cdl’ecoesso, superbo e pretenzioso,
vuole risolvere tutti * suoi problemi secondo ideologie e criteri strettamente e
misorament umani, senza sapersi elevare a quel piano superiore, òhe altro non
è se non ramare insegnatoteli daU’tmko
nostro Salvatore — Gesù Cristo. _________
Tante ideologie, tanto ^pensare, tanto
feraxento non occorrerèbbiero se gli uonuim sapessero vincere l’egoismo © l’invidia, i tarli, che, da quatnKio Tuoimo è
al mondo, hanno cominciato e continuano la loro opera di distruzione. Malgrado tutto, malgrado la pace raggìainta (pace relativa), il quadino non è^per
nulla consolante e soddisfateiente. ìq realtà (Si licascia aiicom perplessi.
(Il seguito alla wo&sima Pagma della
Gioventù},
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA a
Cronaca Va/dese
ANOROONA (Serre)
CULTI ALL’APERTO
Domenica 1° loogllo - ore 10.30: Tempio
Serre; ore il5: Bagnau.
Domenica 8 luglio - ore 10.30: Tempio
Pradeltarno; ore 15: Barfè.
LUSERNA SAN GIOVANNI
(Ritardateli).
Il 17 ma^io, con larghissima partecipazione dèlie Autorità e della popolazione del luogo e dei comuni vicini, sono
stati celebrati i funeral»di tre partigiarò. 11 lungbiissimo corteo, proceduto dalle rapprestentanze partìgiane, partito
dalle scuole, si diresse icompatto verso
San Giovanni fino al '{»nte dei Gay ; di
lì le bare idi Attillo Minetto, miorto a
Villar PelUce il 18 luglio 1944 e quella
di Dino Buffa, caduto a Vigone il 9 gennaio il'945, furono portate a spalile dai
compagni nel Tempio, ove si svolse la
cerimohia religiosa, mentre la terza era
.portata nella chièsa cattolica per la messa funebre. Il corteo si ricom{>ose all’uscita delle chiese dirigentdosi al cimitero. ove oltre ai miniairi di cuito locali parlarono il Cappellanoi della Divisione partigiana ed il Commissario della
brigata, ri^evocanro con eloquenti parole la forte figura dei caduti.
Sulle famiglie in lutto scendano obbondanti le luci e le consolazioni divine.
SANTA LUCIA DI QUISTELLO
La mattina dì Pasqua, il culto, presieduto dal priof. B. Varvelli. è riuscito
molto solènne ed èdiifioante con la celebrazione della Santa Cena ed un « assolo » della signorai Rosina ved. Var v^li. Nel pomeriggio, sotto la direzione dei
signori F, Crespi è E, Varvelli, i giovai
ni dell’Unione locale hanno rapprestentato, davanti ad om numeroso pulbblico
di simpatizzantì, un dramma religioso
che ha suscitato entus asmo e commozione. Il lunedì di Pasqua ancora i giovani, cantando inni, hanno fatto una
bellia passeggiata lungo rargine diel Secchia.
TORRE PELLICE
Il culto di domenica prossima. 1° luglio, alle ore 10.30, nel Tempio di Villa,
sarò presieduto dal signor Moderatore
della Chièsa Valdlese, ipastore V. Sommani.
— E’ stato amministrato il Santo
Battesimo alla bimba GwMana Iprpolito
di Salvatore e di Elena Ayassot.
L’U.C.D.G. rappresenterà, sabato 30
giugno 1945. all© ore 2|1, nell’Aula Ma^gna del Collègio di Torre Pellioe: La parola che fu< scolpita, dramma ugonotto
in tre episodi, di C. Dombre. Seguirò;
Schiccheri sei grondo !, commedia brillante om atto, di S.' Loipez.
L’ingreisso è lilbero; verrà fatta una
colletta nella sala a favore della Baita
Unionista di Rorà.
Past. GIOVANNI BONNET. Dlrettoire
Arti, Grafiche D’Alpina - Torre PiaUloe
1
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