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NuUa sia più forte deila vostra
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ABBONAMENTO
Italia e Impero . . Anno L. 20 — Semestre L. 10
Estero . . . . » »30— » »15
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira — » La copia Cent. 40
Rifiruardate alla roccia onde foste tagriiati
C H I E S A V A I» D ■ S E * .• (isaia Ú : 1) |
Dlr«M«r« I Prof. OIMO CÒSTABIL
AMMINISTRAZIONE e REDAZIONE :
Via Carlo Alberto, 1 bis — TORRE PELLICE
Cristo è necessario
' Senza di me voi non poftete
, far nulla.
Fra le tante parole rivolte da Gesù
ai Suoi discépoli v’è anche questa: senza,
di me voi non potete far nulla.
Se alcuno pensasse di poter fare a
meno di Cristo, ponderi la questione per
assicurarsi se può essere cristiano e ignorare Cristo. Esamini, in altre parole,
che cosa significa essere estranei a Lui<
vivere senza di Lui e perderlo quando lo
abbi am conosciuto. Siamo del continuo
esposti a perdere cose grandi e minime:
si può perdere amicizie, parenti, fortuna
ed, anche riputazione; ma che cosa sono
tali perdite se-si perde quell’Amico che
è più affezipnato d’un fratello? (Prov.
18: 24).
Di che cosa è priva la vita quando si
è privi di Lui?
Un antico scrittore racconta d’un sogno che lo turbò non poco. Aprendo la
sua Bibbia trovò cancellato il nome di
Cristo in tutto il Nuovo Testamento.
Guardò alle profezie che alludono al
Messia e ch’agli era uso di leggere: sparite. Si volse alle promesse che gli infondevano coraggio e spertanza: non gli
appaivero più; sparite anch’esse.
Il Nome di Cristp obliterato in tutte
le pagine del Sacro Volume.
Che quadro tetro ed opprimente per
chi, in un giorno d’ansia, si trova senza
Cristo, s’accorge d’averlo perduto e non
sa se lo potrà ritrovare. ,
Ho letto, una breve storia che risale ai
primi secoli dell’era nostra: Il nome dimenticaito.
HeoTTii^, appartenente ad una famiglia
pagana, ma ricca e distinta, s’era dichiarato e fatto cristiano. Il padre lo disere- dò e lo cacciò come reprobo, dal cerchio
della parentela.
Da ricco com’era divenne una delle
più misere creature d’Antiochia, ma ritenne ferma la fede. V
Un giorno che se ne stava seduto, triste e solitario presso una fontana, im sacerdote d’Apollo s’awicinò a lui e in*
cominciò ad interessarsi del suo caso.
Alla fine d’una non breve conversazio,( nei, il vecchio sàggio pagano fece im patte col giovane; gli assicurò ricchezze di
favori e successo in cambio di una sola
parola. Hermas cioè doveva disfarsi, per
sempre, del Nome di Colui ch’egli aveva imparato a conoscere e adorare.
« Dammi quel Nome e tutto quel che
lo concerne, di modo che tu non ne parlerai nè' udrai più parlare. Consenti? »
« Consento », rispose il povero Hermas,
e da quel giorno dimenticò quella parola. Il Nome beneidetto l’aveva venduto,
smarrito, perduto ..per la vita*.
Ritornò in Antiochia, alla casa paterna, e quivi trovò suo padre morente.
Durante lunghi giorni il vecchio genitore aveva invocato il nome del figlio e
grande fu la sua gioia nel rivederlo e assicurarlo del sud perdono. Poi, con un
vivo desid^o, domandò al figlio il segreto di quella fede (aistiàna dx’egli aveva acoettaita.
Tu hai trovato qualche cosa che t’ha
fatto dimenticare la tua fanviglia e abbandonare tutto per essa: che cosa hai
tu trovato? » .
Egli stava per morire e la sua fede pa- .
gana non gli dava nè requie nè consolazione. Voleva conosoere il segreto di
queiraltra fede abbracciata dal figlio.
Hermas cominciò a parlare Col cuore
oppresso e la mente offuscata.
« Padre, voi dovete credere con tutto
il vostro cuore e la vostra mente e con
tutta la forza che avete, ih... »
Dov’era la parola? +
Dov’era quel Nome?
Il povero Hermas brancolava nel buio senza trovarlo, e davanti a quell’anima anelante ad una parola, egli si trovava neU’impossibilità di pronunziarla e
svelare così il segreto di quella gioia che
era stata lua per cosi poco tempo. La
parola egli l’aveva perdluta per sempre!
Questa storia si rinnova le mille volte.
Il nome di Cristo è messo in oblìo, venduto per danaro, per affari, per i nostri comodi: pel peccato sotto tutti i suoi
aspetti. Quando poi la sciagura colpisce,
si cerca l’aiuto di quel Nome...
« Dai luoghi profondi io gtido... dai luoghi profondi si domanda pietà », ma il
nome deirEterno è cancellato, non lo si
trova.
a
In una casa c’è cordoglio, si piange; uno dei membri sta per morire ed i suoi
vorrebbero pregar© per lui, ma mph san^
I no, non possono. AvevrcUio nel passato
imparato la parola: Padre nostro; ma da
troppo tempo han dimenticato quel Nome Santo; ed ora che darebbero tutto
per andare a Lui, non ne trovano la via.
Chi può immaginare »una tristezza più
grande, un vuoto più tragico, una situazione più disperata? ' *
La storia d’Hermas non finisce qui.
Egli non ritrovò più, nele successive vicende della sua vita, la pairola dimejiticata e benché sia una situazione tragica
essere e sentirsi privati di Cristo, non
andiamo agli estremi, ma sia ringraziato
il nostro Dio sempre pronto a perdonare.
Oggi ancora per la voce dei Suoi profeti, Egli esorta tutti: Tornaste a Me ed
io tornerò a voi.
O voi tutti che siete assetati, venite E voi che non avete dendro, venàte - Venite, comprate senza, denaro, senza pagare! Benedetto sia il Nome Santo del
nostro Dio. X.
ANCHE PER TE
Sì, anche per te, c’è un compito wrgente, amico lettore.
Sei preoccupato: gli affari non vanno
più. L’avvenire ti appare oscuro. Vorresti, con un vigoroso colpo d’ali, alzarti
in alto, lontano dal fango che gli uomini
si scagliano; lontano dal rumore dei motori, dalle grida astiose, dalle paróle ingiuriom.
Vorresti poter sperare che tutto si aggiusterà, che tutto tornerà come prima;
non meglio di prima, forse, ma almeno
come prima; e presto tu soggiungi, perchè i dolori e le sofferenze che hanno
colpito gU altri, e che finora, iwmossMo,
amico lettore, ti hanno solo sfiorato, non
colpiscano te, proprio te, nei tuoi beni,
nei tuoi cari, nella tua persona.
Ma bada: questo è umano, molto umairw, troppo e solamente umano!
La tua speranza non è quella del cristiano il qualé sa, è certo, vede.
' In realtà tu non hai il diritto di pre'W,tendere che il ministero della sofferen
t^za ti venga risparmiato.
ti '
i ” Oh! l’egoismo atroce ed incosciente
della / ose che anche tu hai udito, amico
Elettore:
" « Pprchè si ùccidartò e bombardino
^altrove, e ci lascino tranquilli », dove
|;quei ci è l’ultimo residuo di un pudore
soffocato:
« e mi lascino tranquillo! »
% Non hai il diritto, lettore valdese, se
l’Evangelo non è una paróla vuota di
" significato per te, non hai il diritto di
sognare impossibili evmkmi, di rinchiuderti al sicuro, dietro Ig tue mura. Devi
sentire la tua responsabilità nel gran
’^dramma dove non si possono tollerare
gli spettatori. Che tu lo vogliji o no, una parola la devi pur dirà, se non vuoi
tradire, se non hai già disertato dall’esercito dì C'Insto.
C’è della gente che soffre...
Tu che cosa fai,'nella tua pace campestre?
C’è della gente senza tetto...
Tu che cosa fai, sicuro, al riparo delle
intem/perie?
Ù’è della gente che non sa dove posare il capo...
Tu che cosa fai, comodamente coricato nel tuo letto?
' C’è della gente che manca del neces
sarto.
' Tu, che cosa fai, quando ti sei ompinImente lamentato che la « roba » è cara,
(e che bisogna sapersi rigirare?
' Tu esprìmi la tua simpatia!
Bada, che questa simpatia non sia un
^giorno la tua condanria, oh! ' uomo di
'molte paróle e di nessun fatto. Cl.
Hn piccolo avvenimento è venuto a
rallegrare la vita amministrativa del no,|j5tiro Distretto. La Chiesa di' Coazze ha
.|^resentato al Sinodo la domanda di es.i'èere considerata come la 19.a Chiesa
ideile 'Valli, e la sua ,domanda e stata con
-giacere accolta dalla Tavola,
p Crediamo di fare cosa grata ai letto• ri rievocando alcune vicende che hanno
accompagnato la fondazione di questa
Chiesa, e di dimostrare come la sua origine e i contatti che essa ha sempre avuto con il nostro Distretto le dannopieni diritti di far parte della nostra famiglia.
Neirautunno dell’anno 1873 un giovanbtto di Coazze, di nome Pruidente Bramante, in servizio presso una famiglia di
'contadini di Garzigliana, si trovava a
passare per Pinerolo, insieme ad alcuni
compagni.
Un edificio dall’aspetto di chiesa
attrasse la sua attenzione, ma i compagni esclamarono: « E’ il tempio dei pro' 'testanti, e là dentro famno ballare il
diavolo ». « Se fanno ballare, il diavolo
- rispose il giovane che non mancava di
ardimento - voglio vederlo anch’io ». Malgrado le rimostranze, entrò, e come
San Paolo sulla via di Damasco, ne u'scì con una puova visione del Signore
'Gesù. Da quel momento il suo desìdeirio fu uno solo: annunziare quéH’Eyan‘gelo che aveva trasformato la sua vita.
'Procuratosi alcune Bibbie e opuscoli re'ligiosi, si dette a percorrere i paesi dei
dintorni, particolarmente soffermandosi
in Coazze. Qui i contadini lo ascoltavano
con, piacere mentre, nelle loro case leggeva e spiegava loro qualche capitolo
'della Sacra Scrittura.
' L’interesse della popolazione si diffuse talmente, da indurre il Pastore Valdese di Pinerolo, sìg. Filippo Cardón, a
recarsi personalmente in quel paese.
« Il 24 genn. 1874, alle 7.30 del mattino - ^li racconta - si {»rtì per Coazze prendiendo la via di Cumiana, d’opr
de varcando il colle, si arriva in poco più
di due ore a Giavenp. Infatti verso le
due pomeridiane eravamo in vista di
quella piccola città, il capitano Balzana ed io. Dopo una buona sosta in Giaveno, per rifarci della fatica del ■viaggio,
ci mettemmo nuovamente la via tra le,
gambe, non senza incontrare il vecdiio
vicario foraneo di Giaveno, che si fermò
addirittura in mezzo alla via per fissarci a lungo». , *
I due ambasciatori del Signore, giungono finalmente alla mèta, non molto
prima dell’ora fissata per la riunione
alle 8 p. m.
Ma quando £1 Cardón si aocinge a loriare, ecco una tale folla pigiarsi nel locale, da impedire, a un gran numero di
potere entrare. « Si decise lì per li di
recarsi sotto una tettoia pubblica esistente sulla piazza. Appena scoccate le
otto, servendomi di un muricciuolo che
s'erge in mezzo aH’ala, a guisa di pulpito, aprii la Bibbia al cap. 13 dei Fatti
degli Apostoli, e parlai delle condizioni
della salvezza, partendo da quello che
ne insegna S. Paolo a proposito del carceriere di Filippi.
Tutti gli intervenuti - tra 400-500
persone. - àscoitarono in silenzio l’annunzio deirEvangelo,. e alla fine chiesero unanimi che l’evangelista tornasse
ancora ».
Aderendo a questo desiderio altre riunioni ebbero luogo nei mesi seguenti,
mentre anche il Bramante andava spargendo il buon seme deirEvangelo. A
poco a 'poco il movimento evangelico
prende consistenza. Il pastore Cardón
rileva che l’ambieaite presenta notevoli
somiglianze con quello delle Valli Vaidesi, e perfino il dialetto somiglia molto a quello della Valle San Martino. Ma
.più ancora egli si rallegra per la serietà
cui si ispira la Chiesa nascente.'« L’ul-;
timo viaggio a Coazze - può scrivere
nell’ottobre del 1874 - mi ha dimostrato
che il lavoro dello Spirito di Dio prosegue, sebbene lento, nelle coscienze, e
che gli elemenii effimeri del movimento
si vanno separando naturalmente e senza scosse da quelli serii. In sui principio,
molti, che confondevano la libertà che si
predicava loro oolja libertà del peccato,
si accostavano volentieri a noi, non
scorgendo la differenza che passava tra
le loro tendenze e le nostre^ che hanno
da essere regolate dalla Parola di Dio.
Ma ora si è-capito il valore dei nostri inviti a passare dalla servitù dell’UoÉno
sotto la servitù di Cristo, che suona santità e illibatezza di costumi, e dicono:
« Il màdaistro è più bigotto del nostro
parroco !»
Intanto le Chiese delle comin
ciavano esse pure a interessarsi dell’Opera di Coa2ze e si oiganizzarono delle
2
j«'’• ; ^ ,*'‘li^• ' ¿ *- ', f ij", '
,v .-:..-.ì.....r.f.,..."^
copaitìve pex vi$iUi« i firttelli 4i
pa^. Il gioito di |*asqua
Cardón celébm un «Ulto ao^leiuie H Sa]%^
ta Cena,' al quaic ¡wesndow) spaile non
meno di 200 comtaùeaidi. Oitr» al gvn^)- >
po d^ evangelici del luogo, vi ¡^sono i
Valdesi^ Praroslwo, che fin d*alora ser
guidano con j»mpatie il movimento evangelico.V ^
Un altro gran giorno per la tlJhiesa e'
un segno del suo consolidarsi fu il 6
gennaio 1878, quando venne inauigiirato
il tempietto. « Vi fu^un momento in cui
il COnütato di evaingeliz2a7iane credette avere agito poco saviamente acconsentendo a chi gli chiedeva si fàblmicasse un locale di culto. Diverse relazioni
rappresentavano Goazze quale campo
nel quale non si raccoglierebbero che pochi frutti e questi, per giunta, poco maturi. Siamo lieti, e riconoscenti al Signore, di poter dichiarare che i profeti
di mal’augurio hanno sbagliato del tutto
e che Coaz^e è una di quelle parti del
vasto campo nostro cui i nostri sguardi
rivolgonsi con maggior piacere e contentezza ». Così si esprimeva una relazione del tempo, e i fatti successivi hanno confeimato le previsioni.
“Non è compito nostro seguire la storia di questa comunità. Ci basti dire che
i decenni sono passati, la Parola è stata
largamente seminata ed è stata vìjssuta
da,molti che hanno reso buona testimonianza alla loro vocazione di evangelici.
E come spesse volte le Unioni giovanili
e le Unioni delle madri hanno avuto
Coazze come mèta delle loro gite, cosi
abbiamo visto delle comitive di Coazzesi partecipare ai più importanti avvenimenti della nostra vita ecclesiastica
alle Valli.
Il passarlo di quella comunità al Distretto delle Valli ci fa pensare al bel
giorno in cui potremo riprendere e intensificare i vincoli di amore fraterno
che d uniscono gli uni agli altri. Ma già
fin d’ora, e di tutto cuore, diciamo ai
fratelli di Coazze: « I fratelli delle Valli vi salutano ! ».
Roberto Nisbet.
Di fronte ai bombardamenti
Calano le prime ombre della notte su
di rma giornata piena di fatiche e di lavoro. Nella città tutto va morendo piano piano; ogni istante che passa il silenzio si fa più profondo; non si ode più
nulla! ' ^
Sembra quella l’ora del riposo, della
calma, della pace. L’ora in cui la creatura umana, affranta e spesso delusa, si
butta nel suo giaciglio per dimenticare
nel sonno il suo affanno, il suo cruccio, il
•suo dolore. Ma U silenzio della notte
che Dio ha creato per il sollievo dell’uomo, è stato dall’uomo stèsso mutato in
un silenzio traditore. Ed allora non vi è
più calma, ma ansia e timore; l’occhio
non si chiude più per abbandonarsi al
sonno ristoratore, ma l’orecchio si fa più
acuto ed ogni rumore diventa sospetto;
il cuore è in sussulto, e ranima tesa verso l’ignoto che pesa come un incubo tremendo... E mentre mi adagio sul mio
letto, mi, ritornano alla mente, con un
senso nuovo, quelle parole che tanto ho
cantato nei miei anni infantili:
Veglia la »era, quando tutto tace,
quello è talor silenzio ingannator
in cui si cela il tentator mendace,
sicuro è sol chi veglia col Signor (1).
*
Sul terrazzo di una casa ancora in piedi, alcune persone si indugiano in una
conversazione animata. Sono tre soli, tre
giovani robusti e forti, che portano nel
cuore le speranze e le premere della
vita. Ma quanto diversi quei giovani!
Ciascuno di loro è il rappresentate di una parte dell’umanità. L’argomento è
quello che ormai è diventato il più comune di tutti; i bombardamenti... É discutono appassionatmnente l’uno dopo
l'altro, esponendo ciascuno la sua idea:
io inosservato, ascolto la loro discussione. .
S.
1^. ifl ,
^ ^ Sta Ciarlando il più anziano dei tra, u»
-indifjmrente quanto alla fede; è un gio^ «he conosco molfo < bene, perchè
l'h.o'4(icon!trato più volte, e più volte gli
ho parlato di Dio e dèU’Evangelo, ma
ahimè, invano! ^
« Certo, dice, ormai non si è più sicuri
in nessun ricovero. Fino a ieri sono sempre'andato nel rifugio vicino, che dicevano essere anticrollo, ed il più sicuro della città, ma ora è stato colpito in
pièno, e quasi tutti yi hanno trovatp la
morte. Io mi sono salvato per miracolo,
proprio. Fino a ieri avevo ancora una
speranza di mettere, in salvo la vita, ma
ora, quando sento TaUarme nella notte
mi si stringe il cuore, perchè non so più
dove andare. Finirò per abbandonarmi
al destino; in questo mondo bisogna essere un po’ fatalisti; tanto, ripeto, è destino, se devi morire c’è poco da fare, il
destino nessuno lo può cmnibiare. Il Signore, o il Padreterno che sia, è ormai
troppo vecchio per occuparsi delle cose
di questo mondo. E’ un Dìo da mettere
in pensione... »
Lo interrompe l’altro giO'vane, un suo
intimo amico, un incredulo, che non ha
mai voluto sentire parlare di Dio, nè di
vita spirituale.
« Per conto mio, questi bombardamenti, queste case distrutte, queste vittime innocenti, sonò una prova evidente
che non esiste alcun Dio. Se ci fosse un
Dio le cose non andrebbero come vanno.
E vi pare un mondo guidato da un Dio
questo, in cui tutto va alla rovina, alla
distruzione? ».
Alla sua volta è interrotto dal terzo
giovane che gli batte la mano sulla
spalla.
« Secondo te Iddio, se esistesse, do-r
vrebbe fare il comodo degli uomini, o
sono gli uomini che dovrebbero fare la
Sua volontà? Tu dici che Dio non esìste,
perchè altrimenti le cose non anidrebbe- ro così male, non ei sarebbe la guerra,
non ci sarebbero j. bombardamenti, non
ci sarebbero vittime innocenti; ma io
vorrei farti questa domanda soltanto:
Se gli uomini avessero ubbidito ai co- '
mandamenti di Dio, se avessero cercato
la sua volontà, se avei&ero camminato
nelle sue vie, se si fossero amati gli uni'
gli altri, come aveva detto Gesù, se infine la loro preoccupazione niaggiore
fosse stata quella di cercare le ccfse di
sopra, di dare gloria a Dio, credi tu che
ci sarebbero ancora dèlie guerre e dei
bombardamenti? Comoda questa teoria.
Dio dice di rendere a Lui solo il culto, e
gli uomini si prostrano dinnanzi a tutti
gli idoli del mondo; Iddio dice di umiliairsi e gli uomini si inorgogliscono, si
innalzano sino a prendere il posto dì
Dio; Dio esige che si abbia una condotta
pura e santa dinnanzi al suo cospetto, e
gli uomini si voltano e rivoltano nel fango, senza ritegno nè pudore, sino a contaminare anche il corpo che è il tempio
dello Spirito Santo; Dio dice di amarsi
gli uni gli altri, come Egli ci ha amati, s
gli uomini si odiano come mai si è vieto
odiare nel mondo, si tradiscono e si uccidono à vicenda. Eppoi quando vedono
i risultati del lóro peccato, quando mietono dalla come corruzione, allora dicono: Iddio non esiste.
Diciamo piuttosto con tutta la chiesa
che Dio esiste, eppoi leggiamo nel Vangelo quello che San Paolo ha scritto ai
Galati: Non v’illudete, non ci si può beffare di Dio; gueilo che l’uomo avrà seminato quello pure mieterà /(2). Ì3ió esiste, e non è solo im Padreterno che se
ne sta nei cieli in,pensione, ma è un Dio
che può e che vuole ancora scendere fin
sulla terra, per incontrare i suoi figliuoli, per prendere cura di loro, anciie, e
diciamo pure sopratuUo, in questo immane flagello. E non vi è destino per ^
figli di Dio, ma sovrana ed assoluta la
Stia volontà. Ed in questo spietato giudizio, del resto tanto meritato (<di quanto!) che Dio manda sulla terra a oaiusa
degli umnini ribelli, io sono pienamente
convinto di questo: Dio ha per ciascuno
un piano ben determinato; ogni orr che
p£issa è registrata nel libro di Dio; optando la mia vita avrà raggivmto il suo sco■’ipo quaggiù, un più alto servizio nm at. tende nei Cieli. Dio mi ha dato la vita,
-sio la rimetto nelle sue mani. Disponga
' lui come meglio vorrà'di me. Con que; sta fede io scendo ogni sera nei rifugi...»
.La discussione continua, ma quando
i due primi mi vedono comparire in scena si congedano, e rimango solo col giovane credente che non ho mai visto. Mi
avvicino a lui e gli dico: « Fratello, anch’io credo come te ».
E d strìngiamo fraternamente la mano. Cipriano.
(1) I. C. 204 : 3.
(2) Gài. 6: 7. *
, BUONE. ABITUDINI
i Due uomini camminavano per la strada provinciale.
« Che vergogna ! » esclamò uno dei
due a bassa voce, passando vicino a una
donna vestita in modo indecente.
« Cosa? » idisse raltro.
« Ma non hai visto questa donna ? »
« No », rispose raltro, bruscamente.
Poi aggiunse: « non ho l’abitudirie di
guardare questo genere di cose ,
♦ ♦ *
Due uomini, come tanti altri uomini
che camminano per le vie delle nostre
Valli. Due brave persone, due Valdesi,
ci piace credere.
Il primo vede l’indecoroso atteggiamento e ne è indignato, pretesta.
Il secondo non vede; non ignora, indubbiamente, ma non vede, non vuol
vedere.
Lo scatto impetuoso del primo ci è
simpatico, l’atteggiamento del secondo
ci l^cia perplessi. Eppure il seoondo ha
ragione; il secondo è un uomo fòrte; egli in realtà si è imposto una disciplina
spirituiale: non guardare!
Egli sa che gli occhi sono una porta
del cuore, e la via più piana aperta alla
concupiscenza. Egli sa che non bisogna
indulgere alla tentazione neppure una
. volta sola. Egli ode ancora l’eco straziante del poeta francese: Mdiheur, malheuir, a colui che una volta sola sous sa
mamelle gauche ha sentito il morso tenace della concupiscenza che attanaglia
la carne. Egli sa che questa non è « poesia », o meglio sa che questa poesia è una forma superiore di verità: l’esperienza sua, resperieMa di tanti credenti. Urta sola volta: è l’agguato più subdolo, la rete più insidiosa che Satana ha
teso e tende agli uomini.
No! Satana non è soltanto il leonie
ruggente che va intorno cercando chi
egli divori! No. Egli è anche il Gran
Corruttore, il Seduttore che conosce
l’arte di un sorriso artefatto o di un viso
variopinto. Una sóla volta per conoscere,
per dimostrare che si è uomini, forti,
superiori alle convenzioni di un moralismo gretto: bisogna che ciascuno faccia
le sue esperienze!
Il credente ohe sulla strada non ha visto, non ha voluto vedere oono^e il disgusto che rimane, Tawilimento di uno
stupido orgoglio, la debolezza delio spirito: sa che veramente è una tragica
realtà che cenano debba fare le sue esperienze. Perciò Egli ha dato le chiavi del suo cuore a Gesù: non è più lui
che deve difendersi, ma è Gesù che agìsce in Lui.i Egli non deve più indignarsi del male e del peccato; egli deve amare.
Cittadino di quel regno che amore e
luce ha per confine, egli vede in tutte le
creature dèlie anime a cui bisogna annunziare la Buona Novella: Egli è venuto per salvare»
Egli è certo di questa promessa e non
vede più la donna che scandalbusa i| suo
compagno di marcia perdiè egli ha un
.1^ ■ ■ • •
aglietto per i suoi pensieri." Del rima-- negate,' tutte le cose vere, tutte le cose o’norevoli, 'tutte te cose giusto, tutte le cose pure, tutte te’cose amàbili, tutte le
cose di buoné fama, quelle in cui è qualche''virtù é qualche lode-siano oggetto
dei vostH pensieri.
Ecco la grande discipUnà: tutte le cose
•vere.:, tutte le cose pure...»; c’è qualco- '
sa da fare, un atteggiamento ^itivo da
assumere: una buona abittidiné, da
prendere!
Abituarci soltanto a pensare alle coi
se oneste, alle cose paire; fuggire le oc-'-^:
casioni in cui si sa che la tentazione è
fòrte, il peccato evidente.
Lo so benè che la tentazione è dovunque , ed il peccato è nel nostro cuore, ma appunto_ per questo il libro immorale deve essete rimosso; il film scollacciato, fuggito; la compagnia degli
amici che si dilettano di equivoche conversazioni, fuggita. Non diamo al nostro cuore ed al nostro spirito un cibo
awelenato; abbiamo la forza di riconoscere che non siamo forti abbastanza
per impedire che certe pagine o certi
spettacoli destino in noi un’inconscia
soddisfazione cui vogliamo dare il nome
di una certa imparzialità o superiorità
di giudizio.
Abbiamo il dovere di prendere qualche buona abitudine; di non avvelenarci, giorno diopo giorno. ra. cr.
Nienfe da fare ?
Nella rubrìca Corrispondenza coi nostri‘lettori, la Direzione della Bcmne Re* vue pubblicava tempo fa una lettera e
cercava di consolare la sua lèttrice, poiché si trattava di una donna.
Traduciamo il brano, senza commenti.
Se ne sentiranno il bisogno, potranno
provvederci per conto loro i nostri lettori e le nostre lettrici.
Scrive òbmque la Bwme-Mevue. - ' .
« Una nostra abbonata è desolata al
pensiero delle oaiunnie che certe persone, le quali si atteggiano a religiose,
vanno spargendo sul suo conto.
Essa deve essere molto giovane o aver vissuto nelTisolamento per non .sapere quanto sia comune la sua esperienza.
Se essa ritiene necessario di farlo, può
provare di giustificarsi, dando facoltà di
prova' a quella gente. Sarebbe forse il
solp modo di arrestare il male. Ma essa
non ci riuscirà, perchè, nel regno dei vigliacchi, coloro che si atteggiano a religiosi sono la razza peggiore.
Ho sentito citare recentemente il caso
di persone, ardenti di zelo cristiano (?)
che divulgavano storielle inventate di
sana pianta, a oarioo di altri cristiani.
Messe le spalle al muro, vi confesserebbero candidamente di essere in perfetta
buona fede e che noti fanno che riferire
quello che hanno udito da altre persone.
E se voi voleste insistere ancora presso
queste altre pèrsone, vi trovereste di
fronte ad anelli di una catena. Ma ih
quanto a scoprire rorigine, non ci contate!
E la povera vittima ne avrà il danno e
le beffe! Cose queste che capitano così
spesso che noi ci maravigliamo della
sorpresa della nostra abbonata. Essa, a
sua volta, si stupirebbe certo ancora
maggionnente se sapesse che questi
colportoTL di chiacchiere non ptópsano
mai a scrivere alle persone dha calunniano, irè ad interrogarle per sapere se
la cosa è vera! Se ne aste^ono rigorosamente e questo loro atteggiamento basta a qualificare il loro valore morale.
E’ una vera malattia che affligge certe pereone, e tale da sembrare incurabile, perchè nulla li ferma.
In una riunione la signora ¿BoothCUffan osservò che l’ostacolo ^ graye
éd im risveglio die da tanti è bramato, è
appunto l’ipocrisia dei falsi credenti che
non sanno far altro che criticare gli al-^
tri e, con ciò, contristano lo Spirito San-
3
X-:
K
L’BGO IJIILLI Vf : U -VJLL2I52:
1». -La maggior parte delle Chiese ®:u- ,
sano queste / menzogne e le utescondo-.
no(?)v
IL solo consiglio che si possa dare a
coloro che devono- soS-rire per questo
triste stato di cose, è di svincolarsi il^
più po^ibile da questo cumulo di falsità. e di camminare soli, in umiltà di
spirito; di compiere jl loro compito cori
fedeltà, trascurando i calunniatori, j>er
non cadere sotto le sanzióni del Giudizio
^ che, presto o tardi, in questa vita o in un
altra li colpirà. ,
E non sapremmo meglio terminare
questa nota se non riportando un paragrafo di un quotidiano: ,
« Vi è una razza di gente ohe rassomiglia ai parassiti nel campo della radio.
Questi interromjjono le trasmissioni di'
una suggestiva sinfonia con-delle aride
dissonanze e si sforzano di guastare ogni trasmissione. La sola cosa da fare è
di eliminarli il più decisamente che si
può e di non ascoltarli ».
Quindi vi è qualcosa da fare: chiudere gli orecchi. La qual cosa sembra molte facile aU’irigenuo lettore, ma è in
realtà più difficile di quanto sembri. Con
la radio è un’altra cosa: si sa che molte
sano le stazioni trasmittenti e molti i
. programmi: si sceglie e si ascolta ciò che
si vuole; non c’è che da girare un po’ più
a destra o un po’ più a simsibra.
Con le voci calunniose la cosa è divèrsa, poiché il nostro cuore è purtroppo
aperto a tutte le influenze che gli gi/ungono via occhi o via orecchi. Per preser, vario nella sua relativa purezza, bisogna
chiudere gli orecchi, non c’è altro da fare^ come si « chiude la radio » quando la
voce perturbatrice v’impedisce di gustare la purezza della trasmissione.
ra. cr.
La Chiesa nel mondo
MAXmdONl MISTI
DIFFUSIONE DELLA BIBB|.À
(S. p. p.) Nonostante la guerra e le
sue conseguenze la Società Biblica francese ha svolto un’arttività benedetta. Un
« Vangelo del soldato » è stato pubblicato nel 1939; nel 1940 un N. Testamento e Salmi in-18®; alla fine dèi 1942 una
Bibbia di foramto medio. ? Della Bibbia
sono stati stampati 11000 esemplari dei
Il Sinodo generale della Chiesa evangelica Luterana di Francia, riunito in
Montbeliard, sotto la presidenza del pastore Wheatcroft di Parigi, ha preso, a
riguardo dei matrimoni misti, delle deliberazioni di notevole imiportanza di
cui ci informa il Christìanisme au XXme
sìècle; ed eccone il testo:
I Priiha di celebrare un matrimonio,
il pastore si accerterà che i due sposi
sono battezzati. Nel caso in cui uno dei
due non lo fosse, il pastore avrà cura
di impartirgli Tistruzione religiosa e di
battezzarlo, possibilmente prima della
benedizione nuziale.
II Se uno degli sposi non è protestante, il postane esigerà dalle parti contraenti, verbalmente o per iscritto, vmo'
degli impegni seguenti:
a) I due sposi dichiarano di aderire
(qu’ils se rattachmt) alla Chiesa Evangelica Luterana e promettono di educare i loro figli nella fede protestante;
b) La. parte contraente protestante afferma la sua fed)éltà alla Sìm Chiesa e
promette di educare i suoi figli nella fede protestante. Il congiunto non prete- I
stante s’impegna a concederle ogni facilitazione, per quanto si riferisce al battesimo, alla vita ed all’istruzione religiosa dei figli.
Ili Se rìhjipegno è scritto, esso sarà
inserito in calce all’atto matrimoniale.
IV La benedizione d’wn matrimonio
già celebrato o da celebrare nella Chiesa cattolica sarà negata, come quella*
che coinvolgerebbe lo spergmno (comme
appelant le parjure).
quali 7000 sono già stati venduti.
In questi giorni, la Società Biblica
prepara una nuova edizione della Bibbia di famiglia, ^ed è interessante notare come per . questa?, impresa si siano
uniti tutti i movimenti religiosi prote,stanti.
E’ pure significativo che la vendita
delle Bibbie sia, in continuo aumento. A
Parigi la* vendita è decuplicata. Nel
1942, ben 50000 Bibbie, versione Segond'
sono state vendute nei paesi di lingua
francese. La versione sinodale ha incontrato il favóre degli ambienti cattolici.
ECUMENISMO PRÀTICO
(S. p. p.) A Berlino, nel quartiere délr Alexanderplatz, la grande chiesa
« Piuskirche » accoglieva, recentemente, un’insolita massa di fedeli per una
funzione sacra serale: im forte contingente di operai cattolici francesi, recatisi a lavorare in Germania, assisteva ad
una messa serale. La « colletta » fruttava più di 37000 franchi che vennero
consegnati al commissario generale della mano d’opera , francese in Germania,
in favore dei lavoratori infermi. Anche
i lavoratori protestanti beneficieranno
di questo aiuto.
ANNIVERSARIO
(V. pr.) Saint-Loup ha celebrato, il 1®
settembre, il suo annuale. La celebrazione è stata più raccolta in confronto
di quella dell’anno scorso, ina non è stata meno benefica.
1200 perscme, fra cui numerossimi i
giovani, erano presenti al mattino, la
spianata ne accòglieva ^ 1500 al pomeriggio.
La casa di Saint-Loup che ha, come è
noto, iniziato ranno scorso il suo secondo secolo di esistenza, continua a vivere una vita fiorente, ed il suo sviluppo
é continuo. Le diaconesse sono 450, di
oui 384 lavorano negli istituti, che sofio
loro affidati. Nella stessa casa-madre
gli ospedali hanno accolto 1598 ammalati- Nonostante l’eccezionale gravità dei
temipi si registra uh deficit di soli 1000 .
franchi. *
. Nuovi campi di lavoro si aprono, nuovi appelli risuonano; anche qui si re»clamano nuove reclute.^
Il mòtto per il nuovo anno è stato
proclamato con forza: « Se vuoi compiere l’opera di Gesù Cristo, sii tu stesso un’opera di Gesù Cristo ».
Presidente e segretario del comitato
esecutivo sono stati rieletti rispettivamente i pastori G. Rossier e Ch. Simon;
vice presidente il pastore H. Narbel.
Opera assistenziale
(E. D. P.). L’associazione riformata
¿he porta la significativa ragione sociale :Lega Nazionale di carità, in Ungheria,
ha finora provveduto aU’assistenza di
250 orfani di guerra. Le comunità ed i
privati che prendono su di sè l’assistenza di questi orfani si preoccupano di en,trare in contatto personale con 1 loro
protetti. Al ginnasio riformato di Buda
Pcst si è manifestato una vera emulatone tra insegnanti ed alunni; gli uni e
.. . ,
gli altri hanno adottato degli orfani di
■guerra, poi le classi, collettivamente,
hanno seguito l’esempio ed hanno adottato un orfano di gueirra. In
molti casi questa adozione non è stata
solo gesto simbolico, ma è sitata accompagnata da pratiche legali per evi
l’orfano è entrato in una nuova famiglia.
Collaborazione
(S. p. p.). Un’impresa edilizia di Zurigo, giimta al termine di certi lavori di
demolizione, ha recentemente invitato
tutto il suo personale, impiegati, oper^,
e loro famiglie, ad una festa 'di riconòscenza. Il pastore della parrocchia dìed^
inizio alla cerimonia con una meditazione sul versetto 17 del Salmo 90 e la preghiera. Egli uasistette sulla necessità di
una mutua comprensione ed un’eqtia ri
miinerazione; espresse la comune riconoscenza perchè i laivog^ si erano potuti svolgere senza incidente altrunq.
A* Dio solo la gloria, fu l’augiurio deir
rindufitriale, mentre il ‘ ‘'personale, per
parte sua, manifestò la sua riconoscenza
con un artistico piatto con fiori. Un
pranzo accomunò tutti i partecipanti in
una ainq>atica ma'ipfèstazione nel corso
della quale venne offerta una gratificazione straordinaria. ' i
C. I. O. V.
Tra le proposte ed i consigli rivolti al-^
la Commissione degli Istituti Ospitalieri
Valdesi, durante l’ultimo Sinodo, vogliamo rilevare quanto si riferisce all'accoglimento ed al trasferimento di
anjmalati tubercolosi Valdesi, nei relativi reparti dei nostri Ospedali.
Si è fatto osservare che vi erano svariati casi di ammalati valdesi, isolati in
case di cura o sanatori, lontani da ogni
ambiente religioso evangelico e da ogni
assistenza spirituale. Ed è stato espresso
il desiderio che essi possano godere del
beneficio d’esser ricoverati nei nostri* ospedali.
Allo scopo di assicurar loro il desiderato posto occorre anzitutto che tali
ammalati vengano tempestivamente segnalati alla C. I. O. V.; questa curerà la
istituzione di uno schedario in base al
quale verranno avviate le pratiche necessarie, sia al lóro accoglimento sia al
loro trasferimento da altri istituti di cura nei nostri.
Preghiamo tutte le persone interessate a voler prontamente ed attivamente
oollaborare alla istituzione del sopra- ^
detto schedario fornendo le relative documentate informazioni ail’ufficio della C. I. O. V. - Via Angrogna, 12 1 Tor. re PèEice. ■ ' , ' i I ;
SCUOLA MEDIA.
Esame di ammissione alla I: Della
Valle Giulio, Grasso Carlo, Pesce Domenico, Bert Ettore, Cannataro Mario,
Cucchi Edmea, Deslex Fiorenza, Figlinla Antonia, Galliano Mario, Giovenale
Maddalena.
Promozione alla II: Del Monte Augusta, Gay Aida, Meleti Franca, Straidella
Giorgio, Vaciago Giacomo, Charbonnier
Enrico, Deveochi Pierangelo, Meyer
Piero, Monti Giorgio, Vaida Mario.
Promozione alla III: Ferregutti Francesco.
Licenza dalla Scuola Medi a: Piccione
Venera.
GINNASIO LICEO.
Promozione alla V“ Ginnasio: Gay
i’ranco, Gaffuri Silvana, Galli Maria
Luisa, Musso Luciana, Ollivero Eugenio,
Pasque! Bruno, Rossetto Franco, Tosti
Laura.
Ammissione al Liceo: Bocca Maria
Lodovica, Odin Ezio, Reynaudo Giuseppe, Turin Matilde.
Promozione olla II: Braxm Marta, Eynard Arnaldo, ìlollier Paolo, Rossi Luigi, Bourlot Mario, Duran Pietro.
Promozione alla IH: Colucci GuiiclO,
Corsi Alfredo, Ferretti di Castelferxetto
Dianora, Fontana Giacomo, Gay Evelina, Geymonat Giovanni Giacomo, Maiali ot Ferruccio, Perdomi franco, Ruggiero Emilio, Ramonida Ernesto, Storero
Renato.
Gamie forse i nostri lettori ricorderanno, in uno dei nostri ultimi numeri abbiamo tradotto im artìcolo della Vie
Protestante in cui l’articolista parlava
di una scoperta fatta dal professori?
Lòfgren nei fondi maneworitti ideila Biblioteca Ambrosiana. Si trattava come
è noto di un Vangelo apocrifo di S. Giovanni.
' A questo proposito Mons'gnor Gio
vanni Qalbiati, prefetto diali* Ambrosiana, ci ha reOattem^nte sòlito per
ci cortesemente notare come la notìzia
di Là Vie' Protes^tanté non Ma-dd. tutto
precìsa. ^ i
' Infatti, da parecchi anni, lo stesào
Monsignor GalMatì si occupava del codice contenete; fiL Vai^eio aporadfó ¿I
•San Giavaiini, ccm rintenzione di pàr•larne al puJSblico soltanto a studio itìtìtoato, per ovvie ragioni Fu Ib* stesso
Monsignor Galbiati dhé, durante Testate
'1939, concesse hi visione Ü suddetto còdice al prof. Loi^en, il quale ritenne
•opportuno di parlarne subito pubblioahiente ed a più riprese. Da parte sua
’Monsignor Galbiati ha dato al pubblico
d'^li stu'^osì notìzie dtí Codice in que•stìone. D^i questa priorità dell’mBigné
Prefetto dèll’Àmbrosiana siamo lieti di
prendere attò. - Red.
Cronaca Valdese
ANGEtOONA (Capoluogro)
Giovedì 16 settembre si sono uniti in
* matrimonio NeUy Sappè di Enulio, dèi
Martel ed Alberto Giacomo Bonjour, di
Vil’lar Pellice. Agli sposi, che iti stabiliscono fra noi, conceda il Signore la gioia e la pace del focolare cristiano.
— La famiglia del prof. Ernesto Bertalot, sfollata da Torino ai Jourdans, è
stata colpita da gravissimo lutto con la
dipartenza tanto inattesa della signora
Rosina BerìtaJot. Essa lascia di sè una cara memoria nel cuore, dei famigliari e
dei conoscenti tutti, e l’esempio di una
fede umile, pariente e perseverante. Alla famiglia nriTangoscia sia di sostegno
la grazia del Signore, e la simpatìa affettuosa degli amici.
ANGROGNA (Serre)
Il giorno 16 settembre tm numeroso corteo funebre, in cui erano largamente rappresentati. i membri della
parrocchia del Serre, accompagnava le
spoglie mortali dei sig. Giovanni Edoardo Alme., padre del nostro Pastore. Erano presenti altresì gli antichi compagni
di lavoro, ohe tanto apprezzavano la sua
■ cordialità e la sua attiva competenza nel
lavoro.
Tutti insieme manifestarono alla famiglia Aime, la più affettuosa e sentita
simpatia in questa dolorosa circostanza.
BOBBIO PELLICE
Il Signore ha richiamato a sè Malrio
Negrin, sfollata a Genteugna, giovane
madre che lascia tre orfeni in tenera età; Pietro Pontet, deceduto sèttanta,quattrenne a S. Gemano poco tempo
dopo essersi stabilito in quella, parrocchia; Mario. Garmer del Serre dei Campi in età di 14 anni ed Editta Mondan di
Gent'Ougna, pure di 14 anni.
Rinnoviamo l’espressione della nostra
simpatia alle famiglie colpite dai lutto.
— La Comunità ringrazia i pastori R.
Nisbet, R. Jahier e lo studente A. Comba ohe hanno presieduto il culto domenicale diiirante l’assenza del Pastore.
• R.
LUS£ia(A SAN QIOVANNI
».’'ir
Ringraziamo il venerando pastore sig.
Luigi Rostagno per l’edificante messaggio che ha voluto rivolgerci presieldendo
il culto della domenica 19 settembre.
Domenica scorsa è stato celebrato nei
vecchio Tempio del Ciabias il culto di
chiusura di questo periodo estivo. Siamo profondamente grati a colóro die
hanno gentilmente offerto la loro collaborazione parlandoci da parte del Signore; essi sono i pastori Giulio Tron, Enrico Corsani, Roberto Nisbet, Seiffeiedo Colinoci e Aimaldo Comba, i. prdff.
Gino Costabel ed Emilio Tron e studenti 'della Pra del Torno.
POMARlETTO
Il culto di,domenica prossima 3 ottóbre nel tempio alle ore 10.30 sarà oe
JC«
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lebri^to, con servizio di Santa Cena (calid inidividuaU). rimpaginiamo che nel. l’ora che volge tutti vorranno realizzare, partecipanido alla S. Cena, una comunione più intima con il loro Stìlvatore. • - -fi.. ■ • ■ ■
I baPibini della Scuola domenicale
sono convocati per domenica prossima,
. 3 ottobre p. v., nd tempio alle ore 9, per
la riapertura diei corsi. Facciano in modo di essere tutti presenti fin dalla prima domeiBica. Contiamo sulla collaborazione; dei Monitori e. dellg;,Monitiici
come per il passato. ’ -
. PRAROSTINÒ
H' 6 settembre Dio richiamava a sè
l’anima di Gardiol Luigi dei Billia in età
di 65.anni. Gravemente infermo da al^ cime settimane ha aspettato la morte
con profonda serenità. A tutti i parenti
ed in modo speciale ai famigliari dell’Estinto che si trovano nella lontana
America, pensiamo con simpatia.
— Il 23 settembre si è spento, a Furnlà. Gerire Michele di anni 68. Origina'rio deli’alpestre parrocchia di Rodoretto si era stabilito a Prarostìno da molti anni. Sofferente da mesi, le sue forze ^
hanno declinato rapidamente.
Ai figli afflitti giunga l’espressioinie
del nostro cordoglio. ..
RORA’ *
Venerdì 17 corrente abbiamo accompagnato alil’estrema dimora la salma del
nostro fratello Cataldo Scottone, di Genova.
Era sfollato fra noi l’autunno scorso,
dopo che la sua casa, a Genova, era stata sinistrata. Una delle sue prime preoccupazioni, quantunque non fosse in floride condizioni finanziarie era stata
quella di mandare una forte contribuzione per la CJhiesa ed il giorno stesso
della morte, prevedendo prossima la fine, raccomandò alla moglie di. dare
un’altra somma alla Chiesa.
Una malattia di cuore piuttosto grave
gli impediva di salire spesso al nostro
tempio dalle Fucine ove abitava, ma sapevamo che era animato da una pietà
intensa e ne avevamo la dimostrazione
nella regolarità con cui frequentava le
riunioni alle Fucine.
Una crisi improvvisa lo portò via in
pochi minuti al termine di una giornata
dj attività normale. Ebbe subito coscienza del suo stato e passò i pochi istanti di
vita che gli restavano, nella preghiera.
Ringraziò il Signore per ciò che aveva
fatto per lui e benedì la sua compagna
dicendo: « La pace sia con te ».
I funerali vennero presieduti dal prof.
Lodovico Paschetto presidente della
Chiesa Battistà alla quale il fratello
Scattone apparteneva e dal Pastore locale.
Riuscirono una bella testimonianza evangeilica. D nostro piccolo cimitero custodirà le spoglie del caro sfollato genovese ed il nostro cuore ricorderà la bella dimostrazione di fede e di amore per
}& Chiesa ch’egli ci ha data.
SAN GERMANO CHISONE
Culto speciale. Con sentimenti di solidarietà cristiana nella comime sofferenza celebreremb domenica 3 ottobre
un culto di intercessione fraterna e di
Santa Cena. Tutta la parrocchia è invitata a raccogliersi in quest’ora grave
intorno ^la Mensa del' Signore.
Inizio del culto: ore 10 anziché alle ore 10.30.
— La Scuola domenicale si riaprirà la
seconda domenica di ottobre, alle ore
8.50.
.— I catecumeni non approvati (per
poca diligenza allo studio o per assenze) seguiranno un corso dì ripetizione
che avrà inizio domenica 3 ottobre alle
ore 14.30.
Gli interessati saranno personalmente
avvertiti dal Pastore.
— I genitori dei nuovi. Catecumeni di
primo anno sono prégati d’iscrivere i
«'‘.V
loro figliuoli presso il Pastore nel mese
.di.ottobre. .-:r' • ■ i ' i
— Tutti i catecumeni dei tre primi an- ,5
,ni sono convocati n®! tempio domenica ,1
31 ottobre, alle ore 14.30» o ^ ì ' • f
;; —'Una caratteristica e simpatica personalità di S. Grermiano è scomparsa.
» G,-Giacomo Rivòir, per parecòhi decenni
s^retario del nost^ Comune si è ad- *
dormentato neh Signore il' Ì5 corrente,-c.
nel suo 84 anno; dopo molti mesi di peinfermità,';^portate . con sottomissione alla volontà di Dio. r.
-Al servizio funebre nel tempio una
gran folla ha dato testimonianza di o, nore al Dipartitó’ e di simpatia alla famiglia.
Che PEtemo.sorregga la vedova e
doni confortp, ai figli.
Poiché non è stato fatto al cimitero
il tradizionale ringraziamento (per ordini ricevuti dalle Autorità l’accomipagnamento in corteo non ha ipotuto aver
luogo) trasmettiamo ora a tutte le persone intervenute al servizio funebre nel
tenjpio i commossi sensi di gratitudine
della famigli Rivoir.
— In questi tempi di tenebre un ma- \
trimonio è im raro e prezioso raggio di
luce. Ci siamo perciò molto rallegrati
per l’unione di Griglio Aldo di Roccapiatta e di Comba Ilda dei Bleynat, celebrata, sotto lo sguardo di Dio nel nostro tempio Sabato 25 corrente.
Agli sposi auguriamo di fondare una
famiglia veramente cristiana dove regnino sempre l’allegrezza e la pace!
TORRE PELLICE '
Il Signore ha richiamato da questo
mondo il nostro fratello Giovanni Monnet (Colletto Rabbi); egli aveva 70 anni.
In quest’ora di dolore ^r la separazione,
sia pure momentanea, vogliamo esprimere alla famiglia e specialmente alla
vedova la nostra profoiida simpatia cristiana.
P6NPE-FILTKI
Appmi, Acati, Vh»l, Ltaxorl, Sclropp»,
0«H. Ma^WiiaU, Profumi, Colla.
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par Vini AyewMti. Aa^ua Baaaaaa
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IL SIGNORE NELLA FAMIGLIA
... Gesù entrando da una famiglia dove Tatmosfera è .turbata da contese, dice ,»•
Il primo a dare la propria impronta alla famiglia, fu il paganesimo.
In secondo luogo, Mosè ed i profeti la trasformarono profondamente fino a
renderla simile a ciò che è attualmente.
Che cosa mai il Cristo porterà di nuovo nella famiglia cristiana ? Potrò
egli aggiungere qualcosa alla sublime perfezione che già le è offerta dall’Antico
Testamento? .
Dal volume:
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di E. Geymet
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