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DELLE VALLI VALDESI
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le*quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
¡4^' Anno LXXX — Num. 20
— Abbonamento : Lire 600 per rinterno. Lire 1000 per Testerò — Spediatione in abbonamento postale, 1 Grappo
Cambio d’indirizzo L. 30 — Amministrazione: Claudiana - Torre Pellice - C.C.P. 2-17557 Prezzo LsIS
TORRE PELUCE, 19 Maggio 1950
m
Dalla Parola Eterna
ASCENSIONE
Io vi dico la verità, egli v’è utile ch’io me ne vada;
•perchè, se non me ne vo, non vierrà a voi il Consolatore; ma se me ne vo, io ve lo manderò. -E quando
sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato,
alla giustizia 6 al giudizio.
Io sono la via, la verità e la vita; nessuno mene
al'Po.dre se non per mezzo di me. In verità vi dico
che chi crede in me farà anch'egli h opere che io fo;
(• ne farà di maggiori, perchè io me ne vo al Padre; e
quel che chiederete nel nome mio, lo farò. Poiché il
Padre stesso vi ama, perchè mi avete amato e avetecreduto che son proceduto da Dio. Son proceduto dal
Padre e son venato nel mondo; ora lascio il mondo e
torno al Padre. Nel mondo avrete tribolazione; m:\
fatevi animo, io ho vinto il mondo.
Molte cose ho ancora da dirvi; ma non sono per
ora alla vostra portata; ma quando sia venuto lui, lo.
Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità,
lo vi lascio pace, io vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo da. Il vostro cuore non sia turbato e non
SI sgomenti. (Gesù).
Figlioletti miei, io vi scrivo queste cose affine'::
non pecchiate; e se alcuno ha peccato, noi ahbiam.t
un avvocato presso il Padre, cioè tresù Cristo, il giusto.; ed egli è la propiziazione per i nostri peccati,i e'
non. soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto
il mondo. (Giovanni)
Egli, perchè dimora in eterno, ha un sacerdozio
che non si trasmette; ond’è che può anèhe salvare^
appierw quelli che per mezzo di lui si accostano a
Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro.
(Ep. Ebrei).
Degno è VAgnello che è stato immolato di ricever
la potenza e le ricchezze e la sapienza e la forza e la
gloria e la benedizione. E tutte le creature che sono
nel cielo e sulla terra e sotto la terra e sul mare e tutte le cose che sono in essi, le udii che dicevano : .4
Colui che siède sul trorio e all’Agnello siano la henedizione e l’onpre e la gloria e l’imperio nei secoli dei
secoli. (Apocalisse).
Poi li condusse fuori fino presso Betania; e levale
in alto le mani, li benedisse. E avvenne che mentre li
bene'Mva, si dipartì da loro e fu portato su nel cielò.
hd essi, adoratolo, tornarono a Gerusalemme con grande allegrezza; ed erano deljiontinuo nel tempio, benedicendo Iddio.
Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il
nome che è al disopra di ogni nome, affinchè nel nome di Ge.sii si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra, e ogni lingua confessi clic Gesù-,
('risto è il Signore, alla gloria di Dio Padre.
La qual potente efficacia della sua forza Egli,
cio'è Dio, ha spiegata in Cristo, quando lo .risuscitò
dpi morti e lo fece sedere alla propria destra nei luoghi celesti, al disopra di ogni principato le autorità e.
potestà e signoria, e d'ogni altro nome che si nomina
non solo in questo mondo, ma anche in quello a ve-aire. Ogni cosa Ei gli ha posta sotto ai piedi, e l’ha
dato per capo supremo alla Chiesa, che è il corpo di
lui, il complemento di colui che ogni cosa completa,
in tutti. (Paolo).
I vostri fianchi siano cinti e le vostre lampade accese; 6 voi siate sim^ili a quelli che aspettano il loro
padrona quando tornerà dalle nozze, per aprirgli appena giungerà e picchierà. Anche voi siate pronti,
perchè nell’ora che non pensate, il Figliuol ’flell’uo-’
'mo verrà. Vegliate, dunque, perchè nòik sapete ha
qual giorno il vostro Signorie sia per venire. (Gesù).
Negli ultimi giorni verranno degli schernitori coi
loro scherni i quali si condurranno secondo le loro concupiscenze e diranno : Dov’è la momessa della sua
venuta ? perchè dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano nel medesimo
stato come dal principio della creazione. Il Signore,
non ritarda Vadempimento della sua promessa, come
alcuni reputano che faccia; ma egli è paziente Everso
voi, non volendo che alcuni periscano, ma che tutti
giungano a ravvedersi. Ma il giorno del Signore verrà come un ladro... (Pietro).
E quando il Figliuol dell’uomo verrà, troverà egli
la fede sulla terra ? (Gesù).
1850 L'opera di Evangelizzazione
Possedevano i Valdesi aH’atto delrEonancipazione (ISdS) uno spìrito
ed una coscienza di evangelizzatori ?
Crediamo di poter rispondere affermativamente, esaminando lo sviluppo olle in poco più di un decennio assunse l’opera in Italia edi
i risultati conseguiti, fino alla creazione dell’apposito comitato di Evangelizzazìonc nel 1860. Nel 1849
quattro pastori e professori delle
Valli erano stati inviati a Firenzie col
compito di studiare l’italiano e conoscere l’ambiente cattolico, mentre nello stesso anno Paolo Geymonat si recava a Roma, approfittando
della situazione favorevole creata
dalla Repubblica Romana, e predicava l’Evangelo all’ombra del Vaticano; la parrocchia di Torino, formata in buona parte di Valdesi originari delle Valli e di protestanti
stranieri, a cui si erano aggiunti pno^
Vi proseliti, si aggregava nello stesso tempo all’antico corpo della Chiesa Valdese come prima comunità
fuori i«felle Valli.
Il Genova, generalmente favorite
dalle legazioni dei paesi protestanti,
nelle cui cappelle si celebravano
dei culti anche per i neofiti italiani.
A Firenze da alcuni anni già esisteva una corrente pietista riformata,
che aveva a capo il nobile e autorevole Conte Piero Guicciardini, discendente del famoso scrittore e sto
rico, ed esiliato nel ISSI dalla To
scana per le sue idee protestanti.
Nel 1849 gli evangelici di Firenze, gregge senza pastore, mandavano alle Valli il dottor Tito Chiesi
per «‘hiedere alla Tavola un conduttore della comunità: non solo dia
Firenze, ma anche da molte altre
parti d’Italia si guardava all’antica
ohiesa valdese come la sola capace
di guidare e sestiere il movimento
evangelico. La Tavola Valdese, accet
tando di .buon grado questa richiesta, mandava a Firenze nel giugno
del 1850 il pastore Bartolomeo MaInn, e il giovane Paolo Geymonat,
che già conoscevano Pambiente per
esservi stati l’anno prima.
l enze, dovette dichiarare 'dj trovarsi
lì come professore di inglese o di
Icdesco. Ma accanto alle lezioni che
impartiva, non mancava di predicare e propagare segretamente l’Evangelo, non senza destare però i
sospetti della polizia, che lo diffidò
a continuare nella sua opera: egli
dovette pertanto prendere maggiori
precauzioni e cambiare ogni sera di
casa per tenere i suoi studi biblici.
L’anno seguente 1851 egli venne
cacciato dalla Toscana, legato come
Un volgare malfattore.
L’ambienle proleslanle
di Firenze
A Firenze nel 1850
Nella penisola italiana in quel
tempo esistevano varie correnti a
tendenza o di carattere protestante,
come a Malta, a Roma, a Firenze,
Però, se ranno precedente era
stato per la capitale della Toscana
un anno di libertà, restaurato nel
1850 Leopoldo II, la reazione aveva
rialzato il capo; e Paolo Geymonat,
per giustificare la sua venuta a Fi
Carmelitano Achilli. Costui, oriundo idii Malta e converftito al Protestantesimo, era stato tradotto a Roma e incarcerato, fino al principio
del 1850, quando con la connivenza
dei francesi riuscì ad evadere miracolosamente e drammaticamente, per
riparare poi in Inghilterra, dove fu
un feroce polemista del celebre cardinale Newmap. Naturalmente tutte
le pubblhazioni in Toscana erano
diffuse di nascosto e in barba alla
polizia ed al clero.
Sequeslro di Bibbie
Il capitano di marina inglese Pakenham, agente dèlia Società Biblìe.a Britannica, aveva fatto stampare
in Firenze stessa molte migliaia di
Nuovi Testamenti, nella versione
cattolica del Martini, ma senza note. La polizia scoprì la cosa, mise
sotto sequestro la tipografia e arrestò i responsabili, cioè J idine tipografi e il cap. Pakenham, il quale
riuscì a malapena a far revocare un
ordine di sfratto dalla Toscana.
Narra la « Feuille religieuse du
Canton de Vaud » (marzo 1850):
« Lorsque la police enleva à l’imprimerie toutes les feuilles et jusqu’au
papier mouillé qui devait servir au
tirage, up jeune garçon imprimeur
suivit avec les gardes cette pauvre
capture, comme il l’appelait, aux
prisons du Bargello. Le dernier
voyage achevé, un des gardes lui
dit: «c Eb! bieu, voilà qui est fait;
il n’y a plus rien maintenant, n’estee pas? ». cc Si, répondit le garçon,
il reste encore quelque chose à faire; il reste à mettre en prison celui
qui est proprement l’auteur de tout
le crime ». « Et qui dope? », demanda le garde d’up top ut« moips
inquiet que sévère. « Notre Seigneur
Jésus-Christ, répondit l’enfant; car
c’est lui qui a écrit ces choses-là... »
Erano state sequestrate ben 25.000
copie del Nuovo Testamento: il tipografo Benelli fu condannato a 50
scudi di multa, nonostante la bella
testimonianza resa dal marchese Gino Capponi, ohe dichiarava di
aver autorizzata la pubblicazio
ne con gli altri ministri. Nel
marzo del 1850 il processo veniva rifatto alla Corte di Cassazione, e durante rudìenza il marchese Gino
Capponi affermava che, secondo lui,
« la propaganda protestante... sarebbe l’ultimo e il peggior male che
far si potesse al popolo nostro ».
Con questa affermazione egli voleva
dichiararsi antiprotestante, ma non
si avvedeva che dopo aver autorizzato la stampa della Bibbia in quel
tempo, si era dimostrato anti-cattolico... E così era buona parte del
laicismo liberale italiano di quell’epoca !
In conclusione, le copie sequestrate furono date alle fiamme, in
ossequio alla disposizione che vietava la diffusione di libri religiosi,
eompresa la Bibbia!
Come abbiamo detto, l’Evangelo
era conosciuto a Firenze da vari annj per merito ¡(15 fedeli apostoli, come il Guicciardini, e della propaganda fatta con la distribuzione della Bibbia e di libri protestanti di
polemica. Nel 1850 furono distribuiti nella città ed in Toscana circa
mezza dozzina di opuscoli, tra cui
« Il pirotestantesiimio comparato al
cattolicesimo », « La vera idea della S. Sede », « Un prete non prete »,
e l’opera del prete Theiner, in cui
narrava dei su»! tentativi fatti l’anno precedente per cercare di riconvertire al cattolicesimo l’ex-frate
di ogni atto audace ed empio... » E
con queste parole egli indicava i coraggiosi patrioti italiani rei di avere
portato un soffio di libertà nella penìsola. Ma l’altro nemico era ancoil protestantesimo, « vestibolo
ra
del socialismo e del comunismo »,
il cui primo principio era <c la Ubera
interpretazione delle Scritture », e
il cui « temiibile alleato » era la libertà di stampa, e le dannate società bibliche, già condannate da Gregario XVI e dia lui stesso.
Diceva un giornale dell’epoca;
« Tutto questo è un grido d’angoscia
e di collera del papato, costretto dalla forza degli eventi a riconoscere
pUibblieamente che le popolazioni
gli sfuggono ».
Tale era, un secolo fa, l’ambiente
della penisola, dove la Cìhiesa Valdese era ehiamata a portare agii italiani una purola nuova e profonda,
con pochi uomini, pochi mezzi, ma
molta fede.
A. H.
Colloqui dot tranonto
Il sole che sorge, che ci vivifica,
cl}.e .ci rassicura con la realtà della
luce e del suo calore, suscita in noi
la'gioia, ci detta l’amore, ci prostra
sotto la sua potenza. E l’uomo primitivo lo adorava e lo adora come la
sua divinità. Ma noi, figliuoli raffinati di civdtà millenarie, non sappiamo
ancora sentire, al di là delle forze naturali, la Luce e il Calore spirituali
dei nostro Dio, non sappiamo gioire
nella certezza del Suo amore, non
sappiamo annichilire noi stessi nella
um,iltà in faccia alla Sua Saggezza onnipotente.
Padre celeste, Tu muovi l’universo
che al Può cenno ubbidisce : Tu detti
le leggi della vita alla natura in travaglio. che dal Nulla creasti: e noi,
atomi oscuri, ai quali donasti la Tua
scintilla perchè la Terra fosse nostra
schiava a Tua gloria, noi ci leviamo
in faccia a Te nel nostro orgoglio insano, noi fuggiamo la Tua voce nel
nostro immondo egoismo; e lo spirito
del Male, a Te ci contende.
La parola del*Papa
Papa Pio IX, ancora in esilio a
Portici a causa degli avvenimenti
romani del ’49, al principio del ’50
rivolgeva un’enciclica agli arcivescovi e vescovi italiani: « Voi vedete, fratelli, — diceva egli — come
in questi ultimi tempi hanno prevalso uotnini perduti, ucimici di ogni verità e giustizia..., che cercano
in ogni modo di spanidlere tra le popolazioni fedeli d’Italia la licenza
sfrenata del poasiero, della parola,
Padre, abbi misericordia di questo
nostro smarrimento: non ci distruggere nella Tua ira: e siccome la nostra
preghiera è troppo impura per salire
fino alla Tua maestà, ascolta quella
che il nostro Fratello divino, Gesù
Cristo principe deU’Amore, innalza
verso di Te per il nostro perdono. Egli
ci dà l’esempio dell’umiltà illuminata e sottomessa: ma noi, peggiori delle bestie che istintivamente a Te si
inchinano, non ci pieghiamo alla Tua
celeste volontà: noi non conosciamo
l obbedienza. Curvaci Tu, fino a spezzarci, Signore: ma insegnaci ad annientare noi stessi perchè la « «econda nascita » non rimanga una verità
occulta alla nostra miseria.
UNA SORELLA VALDESE
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L’EOO DELLE VALLI VALDESI
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ÖOCUMENTARIO
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I YaTlesi dlÄnäti net Argentina del Nord
Condizioni morali e religiose
In questo senso il panwama è i»vario. L’ambiente in cui vivono è di un
livello molto basso e, disgraziatamente, i nostri valdesi assieme alle cose
buone che hanno imparato ed acquistato dalla gente del paese, hanno assimilato, in molti casi, anche quelle
altre più basse e vergognose. Però
dovunque andiamo vediamo ohe la
perdita di molte virtù e l’acquisto di
vizi sono venuti in seguito alla perdita della fede e della pietà religiosa •
e che dove si conserva ancora una fede Viva e una pietà ardente, si osserva anche un livello morale molto più
alto che quello deirambiente circostante.
Tra le cose che maggiormente ci
sorprendono e ci addolorano vi è una
abitudine molto diffusa in queste zone del nord : quella di formare una
famiglia senza legalizzare il matrimonio. Quest’abitudine ha conquistato
molto spesso i nostri valdesi, e la si
considera come la cosa più naturale
del mondo. Dobbiamo notare che ciò
non implica nè moralità nè immoralità (sappiamo che nelle nostre città o
in tutte le città del mondo si osservano i requisiti legali relativi alla famiglia e al tempo stesso si vive nella
più vergognosa poligamia); c’è immoralità, certamente, in vari ambienti, ma ciò è al inargine della questione e non ha una relazione diretta
con lo sposarsi o no per foimare una
famiglia; il fatto è che si considera .il
matrimonio legale come una pura formula senza maggior significato, corno
quella di mettere ana marca da bollo
su una ricevuta.
D’altra parte naturalmente questa
abitudine implica una perdita del senso della responsabilità. Per questo
motivo, donne a cui è morto il manto
e che sono rimaste con molti figli b<ìno spogliate dei loro beni dalla famiglia del morto senza che possano protestare perchè non erano sposate ufficialmente con lui.
Tra i disseminati ne troviamo molti che sono indifferenti alle cose religiose, però quasi dovunque l’Evangelista itinerante è ricevuto con segni
di allegrezza. Ma più diffusa che l’indifferenza è un’altra cosa altrettanto
pericolosa, se non peggiore : il formalismo e la totale ignoranza dei principi della fede. Spesso si riceve il pastore con allegrezza solo in considerazione dei figli che <•' sono da battezzare e si assiste al culto non per ascoltare un sermone ed esserne avvicinati
a Dio, ma perchè « fa del bene » e
per « essere in regola » con Dio.
Nelle tenebre, lo luce
Tuttavia, come per dimostrare ohe
Dio è colui che agisce e che la sua
grazia giunge più lontano di quanto
possiamo capire, anche nei luoghi più
desolati e in quelli dove più di rado
giunge l’Evangelista itinerante, si
trovano persone e famiglie intere che
conservano una vera fede risplendente e viva; e certamente possiamo dire die esempi di questo genere ne troviamo molto più vlifficilmente nelle
nostre grandi chiese dove c’è un ministerio regolare e 11 culto tutte le domeniche. D’altra parte anche tra gli
elementi peggiori troviamo qualche
cosa che aiuta il predicatore, e cioè
che costoro non sono induriti a furia
di udire sermoni e quindi ascoltano
meglio quel che si predica loro ogni
anno. E’ realmente notevole il mod?
con cui prestano attenzione a colui
che predica, come Io sono anche le
manifestazioni di alcuni degli uditori. Durante un nostro culto nel Chaco, mentre parlavamo del peccato limano e della graz’a misericordiosa di
Dio, ima donna già matura e di quölle conosciute come j>iù indifferenti si
mise a piangere amaramente.
In nessun luogo dell’Argentina del
nord troveremmo certe persone
orgogliose della propria santità, che
si s'edono ogni domenica nel primo
banco della chiesa e che sono ormai
impermeabili a qualunque specie di
predicazione : e questo è già una benedizione. Un’altra cosa che è evadente nei culti è l’allegria dei grandi
e dei piccoli nel riunirsi e nel cantare.
A volte cantano molto male, altre volte eoriosooHo pochi inni e non. hanno
neppure ùn innario, ma cantano sempre con entusiasmo e desiderano che
si insegni loro sempre qualcosa di
nuovo.
Sembra che da un certo tempo a
questa parte le condizioni spirituali
siano migliorate in tari luoghi, specialmente in E1 Sombrerito dove ci
sono vari giovani ohe lavorano nel nome di Cristo;e che sono riusciti ad organizzare una j Bcuoletta domenicale e
ultimamente un’Unione giovanile. Ma
mancano ancora quelli che si sentono
chiamati a predicare; i culti si realizzano solo quando arriva l’Evangelista Itinerante che, di solito, rimane
solamente uno o due mesi all’anno in
quella località- Un’altra scuola domenicale, pur lottando contro molte difficoltà, funziona a India Muerta, nel
cuore del bosco del Chaeo. Possiamo
aggiungere che tutti i disseminati .reclamano,; coscientemente, più cure (la
parte della Chiesa.
Prospettive
Queste son le condizioni in cui vivono i nostri disseminati; si sono qdattati bene alle‘condizioni della terra in (jui sono nati e ne sono quindi
buoni figli. Non sono ricchi, anzi son
di solito piuttosto poveri, ma il Chaco
progredisce pian piano ed essi andranno alla testa del progresso sociale, come lo lian fatto in altri luoghi; per to
meno quelli die mantengono la biro
fede e, ’nsieme con essa, le virtù tanto caratteristiche del popolo valdese.
Oggigiorno le condizioni di questi
nostri fratelli, tanto dal punto di vi
sta soci.ale come da quello spirituale
non possono essi^re peggiori di quelle
dei nostri antenati dell’Uruguay al
tempo in cui cominciò a lavorar-s il
rimpianto pastore Pietro Bounòus-r ed -'
in molti sensi crediamo ohe siano migliori. Non dobbiamo- allora aspettarci
ohe /questi valdesi giungano a formare delle chiese come' le attuali . dtirUriigua;v? E non sarebbero essi i
progenitori di un glorioso avvenire
dell’opera evangelica nella zona del
Eio de la Piata? Non sarà forse una
provvidenza di Dio e quipdi una responsabilità per la Chiesa Valdese il
fatto che tante famiglie siano state
sparse su ima tanto grande regione
portandovi la nostra fede? Non dovranno diventare questi gruppi (P
« disseminati » dei fari luminosi nel
mondo in cui vivono irradiando la testimonianza dell’Evangelo di Cristo •'
E la Chiesa Valdese, per il fatto stesso della sua dispersione, non sarà essa
oliiamata alla grande opera di evangelizzazione verso il nord? Vi sono
pochi e piccoli gruppi evangelici che
le fanno : e perchè non lo farebbe la
nostra thiiesa le cui famiglie di «disseminati » sono situate in modo tanto favorevole dal punto di vista strategico? Ed inoltre, se la Chiesa \'aldeso non farà questo lavoro, neppure
riuscirà .i conservare per molte generazioni questi « disseminati », pi;i.'L'.hè
il cristianesimo individuale non vive
senza la comunità, e meno ancora
quando i fedeli ricevono solo una vi-u:
sita all’anno dell’Evangelista itine-^^,^
’■ante.
Oggi pare ohe la Chiesa Valdese
preoccupi maggiormente di questo .
problema; oltre alPinvio di un operaio ',
ogni anno, il quale adesso suole rim-anere nell’Argentina del nord per vaiimesi, si pubblica una circolare o due ri
all’anno, - si distribuisce letteratura i
varia e si offre un corso di catechismo^^.’
yier corrispondenza. /si
Però, se è vero quel che si e detto
poc’anzi, tutto questo che si fa è di/,
gran lunga insufficiente. Tuttavia c’è
una cosa incoraggiante: clie questq.
debole 'ntensificazione dell’opera tra’*
i « disseminati » indica che nelle diie^„
se già formate si sta diventando coscienti della propria responsabilità dj
fronte a loro.
Che Dio ci apra gli ocelli alfinehq“'
possiamo vedere chiaramente qiiar|;%:
la sua volontà riguardo airopera trs| ^
i « disseminati » dell’Argentina de|^
nord, e al tempo stesso ci aiuti a ren-,*_
(lerci conto della nostra responsabilità'^'
immediata riguardo al compimento df.^.
quella volontà.
Riccardo C. Riberio
A tutu chiediamo
ID’iM ORNÉ al
Anche quesl’anno, mentre i primi lavoratori affluiscono a Praly,
chiediamo a tutti gli amici di Agape un’offerta personale.
Abbiamo bisogno di travi, di cemento. di calce, di ferro... e vogliamo e dobbiamo terminare qnesl’anno la costruzione del villaggio. Un
aiivt'o persoruile di tutti gli amici ebe
hanno compreso il valore e la portata di Agape, un aiuto che sia segno ‘íJella loro comprensione e del
loro amore, potrà validamente .sostenerci. L’anno scorso ebicdevaiuu a
ciascuno L. 1000 (L. 500 ai ragazzi),
quest'anno' v¡ chiediamo di impegnare tutte le vostre possibilità, come noi pure abbiamo deciso di imnegnare fino in fondo le nostre. Così. prima dell’inverno, se Dio viio
le. il villaggio Agape sarà efficiente
ed inizieremo il nostro lavoro più
vero.
Concretamente vi chiediamo:
1. - un’offerta personale impelirufliva, non dono di denaro snperlluo senza sacrificio,
2. - di mandare quest’offerta .subito perchè abbiamo bisogno di ipgeiiti somme per acquisti di materiali. Spedire il denaro direttamente al Pastore Tullio Vinay - Praly di
Perrero (Torino).
Tullio Vinay
0
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M
) .
CAMBIAM^’TO D’INDIRIZZO
Dal 15 aprile l'indirizzo del Pastore Tullio Vinay - Segretario Generale della FVV - è: Praly d¡ Perrero {Tarino).
Quando Agàpe
sarà finita ...
iiiiti qvrlìi rhc da qnaffr>
unni vivono quasi quotidianamentr
alle prese col prohlrma di Agape,
setnhra un sogno pensare ad Agape
finita. Perchè è una dura e diffieile
lotto contro ostacoli di ogni genere, e
non par vero che ci si volga ora al termine, anche se il cammino da percorrere è pur sempre arduo e labo
rioso. Un sogno, ma anche un’inqvietudine: fino ad oggi il sogno di Agape
ha polarizzato entusiasmi e sacrifici,
gioie e sofferenze; giovani di tante
jiarti del mondo hanno sentito l allegrezza di un servizio comune e di una
f- P
- T 1 r-®! ■ JNel gruppo sono rappresentate.;'
nove nazioni. In alto da siiiistrasr:
Belgio, Romania, Italia, Stat^ ..m. Uniti, IngLilterra, Germania,*^: '
Svizzera. T%
Sotto Italia Etiopia, Franci«|,^*
Germania. f- br'-'
P ■
• fe
h i'w—'
a
Coraggio !
Ancora una volta le esigenze di Agape sono poste di fronte aita
coscienza dei giovani.
C’è chi brontola, chi «mugugnai), chi «trova lungo» come si
dice in gergo militare... ma c’è anche chi accetta, chi approva, chi
si Impegna, chi si sacrifica.
Agape vale bene un Impegno, giovani Valdesi i Un impegno che
deve essere decisivo, quest’ anno, e che avrà tanto più valore In
quanto sarà stato preceduto da un personale «impegno con Cristo ».
Chi ha impegnato la propria vita con Cristo, non si trarrà indietro
di fronte ad un nuovo appello finanziario. Si serve Cristo anche col
proprio denaro, quando si pensa che Lui ha dato il suo sangue.
Agli altri, ai timidi, ai pavidi, agli Indifferenti, a quelli che consumano Il loro denaro o lo trattengono per sè, noi diciamo: Coraggio!
Cristoè morto anche per voi ; i/npegnatc la vostra vita con Lui. Ne
vale la pena. Il vostro cuore cambierà, la vostra vita si trasformerà.
Comprenderete meglio che, per amor di Cristo c per l’Agape dei
cuori, anche il dono dei denaro è una gioia, un servizio.
Coraggio I
(Red.)
vita coniane; c, si sono indiati nel lavoro sema, riserve c senza rimpianti.
Ma giKiiido Agape sarà finita, dove
andrà tatto quell’entusiasmo'i quando non si tratterà più di portar pietre
Il di seiiigliere calce, l’amore per .Agape rimarrà lo stesso?
...Ij’inquietadine però è soverchiata \e soininersa dai progetti, dalle speranze, dai piani per l'avvenire.
...Agape, sarà ancóra un campo di
lavoro e di meditazione, di vita comune sotto il segno della misericordia e
di pensiero vissuto non in sterile accademia.
Agape sarà anche più vasta nella
sua azione: campi estivi ed invernali,
centro di .studi n di incontri ecumenici. « retraite » spirituale e campo cadeiti, le possibilità si moltiplicano c,d
i progetti anche. Ma sopratutto Agape
deve continuare ad essere un centro
(li vita, comunitaria, il luogo dovè uomini diversi per abitudini sociali, ver
cultura, per nazionalità o per quante
1 . - . V.': r- *
mai altra differenze possono costituì^
re barriera fra uomo c uomo, si ritr<H:
vano insieme per un incontro che vvoti-^
r.sserc soltanto fraterno. Agape non neofilie a si’ stessa, orgoglio di soihhsfat
fi II fuga davanti alta realtà quotidla-.
ua, ma impegno e servizio lieto, do.i
vanijii.e la. mano di Dio condurrà I uo-,
mo...
...Cristo solo è veramente .Agapeì^
Cristo solo è il Signore! Quando A4C
gape sarà finita...
Ma ora bisogna finire Agàpe !
g. n.
Venite a lavorare ad Agàpe
Abbuirn-o bisogno di molti Ua.'ora-^
tori f)er il 15 maggio. 'Sf
Giornali iscrivetevi subito,
l lavori di quest’unno sono derìsi-,^^
vi, il villaggio deve essere ultimato ■
entro ottobre.
Giovani date la forza delle vogtrgf
braccia e del vostro cuore ad Agàpe,
3
li’ECO ^DELLE VAIjLIiVALDESI
IL Gioiinno COnUGRTITO
Dédié a Mr. le Pasteur Serr de Marseille
i '■'%
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« Posso tare anch’io la comunione ? ». La domanda era rivolta da
un giovaiie operaio italiano al Pastore dblla Chiesa Riformata di Marsiglia che si apprestava a celebrare la Santa Cena.
Il Pastore lo guarda sorpreso e gli chiede: « Sei convertito? Apparticni a qualche Chiesa Evangelica? ». « Non appartengo a nessuna
chiesa — risponde franco il giovane — ma sono convertito ». Il Pastore rimane un momento perplesso, ma decide subito; « Noti puoi per
ora partecipare alla Santa Cena ». E comincia il servizio. Il giovane
si ritira ma il Pastore vede sorpreso che, nonostante il suo divieto,
l’operaio ha ugualmente preso parte alla Shnta Cena.
Non appena il «ulto finito, il Pastore si affretta all’uscita ed affronta il giovane: cc Perchè hai disubbidito? Ti avevo pur detto che non
potevi ancora fare la comunione? » — « Ma io sono cristiano » — risponde con accento convinto rinterpellato. E racconta che qualche
settimana prima, leggendo un Vangelo trovato in casa di conoscenti,
aveva avvertito dentro di sè una improvvisa rivelazione, come una
luce che si faceva, ed aveva sentito che quello che stava leggendo era
ciò che egli attendeva, che erano per lui quelle parole. In quel momento aveva accettato Gesù Cristo come suo personale Salvatore e si
sentiva salvato per la sua grazia.
Che cosa rispondergli? Non si poteva scoraggiare un’anima così
aperta alla influenza della Parola di Dio ed il Pastore si npironiise di
seguire lo sviluppo di quella conversione.
Alcuni giorni dopo veniva chiamato d’urgenza all’ospedale. Il
giovane minatore italiano, vittima di un infortunio in miniera, aveva
cliiesio di lui.
Egli accorre prontamente; rinfortunato è steso sul suo lettuceio,
pallido ma apparentemente tranquillo, attorniato da qualche parente
e da parecchi compagni di lavoro. Purtroppò sono poche le speranze
di salvarlo.
Il povero gio\ alle apre gli occhi, ed a<‘cenna ad un debole sorriso
vedendo il Pastore. Questi si appressa e cerca di confortarlo con le parole della fede. « Sai dove vai? » gli domanda. « Sì. lo so, vado col
mio Signore » risponde con voce debole ma sicura il giovane, e stringe
la mano che il Pastore gli ha presa, come per dare forza alle sue parole.
Il nunlico presente vuol salvare quella giovme vita e si appresta
a fare una trasfusione di sangue. C’è qustlohe difficoltà a trovare il donatore ma il Pastore non esita e si offre prontamente. Tutto è inutile:
il corpo è stato troppo martoriato, ed il giovane italiano muore.
Fra il commosso silenzio dei eompagni. dei parenti, del personale dell’ospedlale, il Pastore legge la Parola di Dio, annunziando la
Vita <lavanti a quella morte, ed innalza al Signore una ispirata preghiera di ringraziamento per queU’anima salvata dal sangue di Cristo...
All’iisciia i compagni di lavoro del giovane infortunato gli si affollano attorno e vogliono tutti salutarlo, stringergli la mano. « Voi oi
av(5te fatto capire cosa vuol dire dare il proprio sangue » gli dicono.
« Venite ancora a parlarci di queste cose ».
Da quel momento le case dei minatori italiani sono aperte per il
Pastore che porta in quelle case — che sono sempre state per lui ostili — la Parola del Signore, la luce dell’Evangelo. E molte sono le
anime che accettano il Signore Gesù Cristo come loro Salvatore.
<t Se il gianel di frumento, caduto in terra, non muore, non porta
frutto ».
A. bensì
il#
Sul Giuramento
Risposta a Paol<^ Bosio
Ëi
Nel dar notizia della testimonianza offerì a da un nostro modesto fratello col rifiutare il giuramento giudiziario (vedi 11. l.'ì deirEco) a-o ben
lontano dal supporre che mi rendevo colpevole di apologia rU eresia!
Mi sembrò semplieemente che non
pote\a passare sotto silenzio nella
stampa evangelica un episodio di
cui ebbi notizia attraverso un foglio
laico c religiosamente agnostico, che
non nascondeva la sua simpatia ver
so qiK'sto assertore di non-eonformismo. in nome del diritto al rispetto della personalità umana.
4 Ma, pur non intendendo polemiz
iare, mi permetto di dissentire in .ab
enne cose dal Bosio. Non intendo
affermare che i « letteralisti » siano
tutti persone che coiicepiseono ed
attuano il cristianesimo in modo etfoico. ma non posso jion rilevare che
.Jiiolti di coloro che concepirono e
»vissero il cristianesimo in forma e■ roiea furono « letteralisti ». Basti ricordare Pietro Valdo. E se l'eroismo,
Î non solo in religione, non è lettera
„4- ^
.li'
'Ac
•-ae./ ".
Il caseggiato principale di
Agape, Il primo dei dormitori c le fondamenta del
secondo cKe sarà ultimato insieme agli altii nel
1950.
zinne li repìdere "U culto. Ciò riconduceva quei primi cristiani ad
una statura più prossima alla nostra
e li rendeva più verosimili. Ma era
anche un primo « distinguo », 1 inizio di una serie di sottigliezze, di
casistiche, di ricerche, di sottintesi,
che pian piano han fatto del cristianesimo qualcosa di molto diverso
dal primitivo e che più ancora si sarebbe deformato, .»e di quando in
quando qualche a lètteralista », non
ordinato in forma ufficiale non fosse venuto a spolverare quella lettera che, a forza di essere subordinata allo spirito o a spiriti spesso disparati, finiva con.^l’essere oblile
rata.
Arnoulet Franco, Senech Ide, Besson
Arturo, Grassi Leonardo, Malnnot
Erico, Plavan Corrado, Peyronel Giovanni (il quale si particolarmente
distinto).
Vi è Un’altra cosa.t da osservare.
Questi « letteralisti » possono essere fuori dell’ortodossia ufficiale, ma,
sia che condividiamo le loro opinioni. sia che le osteggiamo, non possiamo condannarli senza rinnegare
i! grande principio riformato del libero esame. ;
Mi sembra poi che, nelle nostre
sfere ufficiali ecclesiastiche, non si
tengano nel debito conto queste
« lancie spezzate » sàell’evangelismo,
le cui testimonianze sono fo v^e. più
efficaci di una dotta predicazione.
Colui che non volle giurare è stato
condotto all’Evangelo, come egli
stesso ha narrato, da un analogo rifiuto avvenuto molti anni or sono.
Forse non ve l’avrebbero condotto
cento sermoni o cento opuscoli di
propaganda. L’aver intitolato e le*
stim!onian(ze » la mia comninicazione indicava appunto che, più che
sostenere o meno la legittimità del
rifiuto opposto in iionu' dei principi
cristiani, il mio scopo era di mettere in rilievo il valore di simili testimonianze in alto, ai fini dell’cvangeJizzazione.
lismo, certo tic è spesso una conseguenza. Ora molto opportunamente
il Bosio viene a ricordare implicitamente che l’eroismo è una manifestazione d’cecezione. Sappiamo benissimo, noi ve-iehi combattenti, che
in un’unità militare potranno formarsi un plotone, una compagnia di
eroi, ma non un reggimento. E così
è nella vita religiosa. Dovremmo essere tutti eroi, lo vorremmo anche,
ma a pochi riesce di esserlo, e allora il Signore è tanto misericordioso
da non rinnegarci anche se eroi non
siamo.
Infine, qualunque sia la nostra opinione in merito alle idee sostenute da questi obbictlorì, ritengo sia
nostro dovere di cittadini e di cristiani insistere affinihè una legislazione più rispettosa dei diritti della
personalità umana consenta ad ognuno di agire confornieniente alla propria coscienza, anche se paradossa
le. fin tanto che non lede i diritti degli altri; e non mi sembra che chi
rifiuta di giurare possa offendere in
alcun modo i diritti o la dignità di
altri.
M. Eynard
lÉiiflidi Vaisi ìd Svinala
Sono talmente persuaso di questa
nostra deficienz» e del perdono che
essa ottiene che dubitai per lungo
tempo deire«ittezza dei racconti
sulla Chiesa primitiva e sul generale
eroismo dei suoi martiri; erano troppi) al disopra deirumanità e fu uri
grande sollievo quando m imbattei
nella notìzia clic paiecchi vescovi
dei primi secoli tolleravano che si
rendesse omaggio ai sipnilacri imperiali purché fosse senza l’inten
Ecco i loro nomi ;
de, ho la gioia profonda di comunicarle Vo,vvenimento. Esso deve rallegrare le loro famiglie, la loro chiesa e la
loro patria italiana »
11 Pastore Philippe Cherix, di Neuchâtel, il quale ci comunica questa
buona notizia, aggiunge le seguenti
parole : « Tale risultato onora l’Istituto che li ha preparati ed i candidati
che hanno assimilato, in lingua francese, una materia densa e difficile.
Come Pastore della Comunità evangelica italiana di Neuchâtel, a cui appartengono questi nostri fratelli in fe
Rivolg'amo anche noi le nostre telicitazioni a questi giovani i quali si sono distinti nel loro lavoro; e li esort'amo a compierlo n avvenire animati dallo spirito di Cristo, affinchè anche la loro sia una testimonianza cristiana nel mondo.
Al Pastore Cherix che li ha seguiti
con affetto pastorale, il nostro ringraziamento ed il nostro saluto.
(Red.)
GiornaídMondidledellaSaníLá
Il 7 aprile ricorreva il secondo anniversario dell’entrata in vigore dello
statuto e la seconda « giornata » deb
l’Organizzazione Sanitaria Mondiale
(WHO).
autorità nazionali Ji questo o quel
paese, si è giunti da tempo alla conclusione che solo una preordinata e
coordinata azione internazionale pu.:)
risolvere i gravi e urgenti problemi
Numerosi italiani hanno lavorato
])er un periodo di tre anni nell’Ospizio
Cantonale per malattie mentali di
Perreux sur Boudry (Neuchâtel),
spendendo il lóro tempo nello studio
e nella pratica, curando gli ammalati
e seguendo le lezioni obbligatorie im))artite dai medici. Gli esami finali
ebbero luogo al principio di maggio.
Su 18 candidati presentatisi agli esami, si contavano 11 italiani evangelici, 9 dei quali erano valdesi. Siamo
lieti di annunziare che tutti hanno
felicemente superato la prova ed hanno ottenuto il diploma ufficiale della
Società svisisiera di mèdicina psichiatrica.
Deirutilità di un’azione sanitaria
svolta coi mezzi od i criteri pivi moderni, chiunque potrà facilmente convincersi tenendo presenti i grandiosi
risultati ottenuti fino ad oggi in Europa; in Italia, ad “sempio, la mortalità era salita nel 1914 al 15,9 per mille dal . 13,4 registrato nel migliore anno preb-ellico. Nel 1948, dopo un’energica azione sanitaria svolta dalle
competenti autorità italiane in collaborazione con tecnici statunitensi, essa era scesa al 10,5 per mille; contemyioraneamente anche quella infantile era scesa ad un livello prima
sconosciuto in Italia. In Austria sono
stati ottenuti risultati anche più im[iressionanti ; dal ‘2.5,6 del 1945 si è
scesi all’11,8 per mille del 1948.
In Francia, la riduzione doU’indice
nel 1948 è stata del 20 per cento rispetto al migliore àmio prebellico.
Ma non si tratta scio di salvare delle vite umane; vi ò f.nche un aspetto
oc-onomico del problema. Si è constatato che, fossero o no danneggiati dalla guerra o situati m climi tropicali,
tutti indistintamente i paesi che hanno condotto campagne sanitarie anHepidemiohe o di altro genere Imimo
ottenuto sensibili miglioramenti nella
propria posizione economica.
Non è stato raro il caso in cui una
efficace campagna ontiopidemica ha
consentito di raddoppiare la produzione agricola di una determinata zona. Ad esempio, in India, la vita media è di 27 anni, e parimenti breve è
in altri paesi tropicali. E’ evidente
che individui fisicaniente tarati non
possono raggiungere un allo livell.)
culturale, nè divenire elementi efficienti e dinamici di mi moderno processo produttivo. Una vasta aliquota
della popolazione, tra bimb' e malati,
resta inoltre del tutto improduttiva e
grava sulle già scarse energie della
poj)olazione. .11 risultato di una situazione simile, è inevitabilmente letale
per ogni progresso economico e culturale.
Ma, per quanto intonso e vigoroso
sia lo sforzo fin qui compiuto dalle
che tuttora assillano l’umanità nel settóre sanitario.
8e molto si è fatto, ancor più resta
da fare. In vasto zone del mondo le opijiemie dilagano. In Africa, ad esempio, già 11 milioni e mezzo di kmq.
sono divenuti inabitabili per il flagello della malaria, della malattia del
sonno ed il terribile « tripanosoma
gambiense » minaccia altri ampi territori. In India due milioni di decessi
da malaria sono stati registrati in un
solo anno.
Cosi, alla conferenza mondiale della WHO tenuta a Roma nella scorsa
estate, i delegati di vari paesi, tra cui
l’Italia, la Francia, l’Austria e la
Grecia, hanno esposto i lusinghieri risultati conseguiti sino iid oggi nei risyiettivi territori nazionali, ma in pari tempo tutte lo delegazioni si sono
trovato concordi nel riconoscere l’iirgeiito necessità di un piano intornazionnle che attacclii simultaneiimonte
i morbi endemici hi ogni zona infetta
0 sviluppi anello nei paes' più yiviinitivi servizi sanitari almeno embrionali.
Per un piano del genere mancano
tuttavia alla WHO ' fondi necessari.
E’ stato pertanto approvato un piano
basato essenzialmente aulì'atto azione
di ristrette campagne sanitarie « dimostrative » in determinate zone, in
genere quelle più colpito di alcuni dei
60 stati membri dell’organizzazione.
Tie zone scelto saranno quelle la cui
situazione è tipica .ri più vaste regioni; la completa rapida estirpazione
del colera o della malaria in una di
tali zone indurrà lo autorità locali a
rafforzare e potenziare i servizi aarvtari dell’intera regione o dell’intero
paese, cosicché al benefìcio dirett.o
della campagna della WHO verrà ad
ngginngersi quello indiretto, ben più
vasto, di una igieniz/azione delle condizioni di vita di popolazioni oggi abliandonabe in balia delle malattie piu
terribili e contagiose.
Ma da tutti i governi, da tutti i popoli più evoluti dovrebbe venire un
contributo tangibile : esso sarebbe una
prova di lungimirante politica oltreché di solidarietà umana. (Usis).
Cassetti Teresa, Perroni Maria Teresa, Gay Daniela, Armellino Ide,
Quand'anche mi si mostrassero tutti gli inconvenienti della libertà e tutti i vantaggi della servitù, sceglierei la libertà, perchè la libertà è la vita, la servitù
è la morte.
VINET
I
4
L'EOO T3ELLB VALLI VALDESI
La Voce delle Comunità
lirr«a
La noatra piccola ocanunità ai fa viva O'
gni tanto c la acntire la sua voce. Anche
se di ben modeste proporzioni, essa tiene
alta la fiaccola ugualmente. L’inverno è
trascorso tranquillo e senza alcuna sensazionale notizia. Ma al rideatarai della primavera anche se essa A assad tardiva, anche le iniziative nuove affiorano.
Itecentemente abbiamo avuto il piacere
di sentire il pastore Balma in una dot;a
conferenza il cui titolo « Libertà e violenza » aveva richiamato un folto ed eletto pubblico nel grande salone del Palazzo
Mimioipale, che era stato messo gentilmente a disposizimie della « Lega contro
l’intoUeranza religiosa ed il razzismo »
L’oratore che ha trattato con profondità
di pensiero e di dotkina, ha letteralmente
incatenato rattenzion-3 del pubblico clic
lo ha ascoltato attentissimo per circa un'o
ra. La facondia dell’oratore è stata premiata da ben nutriti applausi. Ma la ca
ratteristica della riunione è stata probabilmente questa : che un pastore prot-e
stante è stato presentato da un autentico
sacerdote... cattohcol Appunto per quella particolare comprensione che si inteu
de raggiungere attraverso questa Lega, la
Sezione di essa sorta ad Ivrea intendeva
commemorare, nel pruno anniversario della morte, il dr. Massimo Olivetti che ne
era stato i’ fondatore. Manifestazione veramente riuscita e ohe vorremmo si ripetesse più spesso e in molte locahtà perchè
indubbiamente è cosi che si ottiene disten
sione degù animi e revdproca comprensio
ne.
11 17 aprile anche la nostra comunità ò
stata visitata dal complesso corale sviz
zero del pastore Hardmeier. Visita assai
benefica anche se avvenuta con tempo assai poco favorevole ed alquanto affrettata,
ma ne serberemo certo ottimo ricordo gli
uni e gU altri. Sopratutto ci ha fatto pia
cere di non sentirci dimenticati come talvolta invece ne abbiamo quasi l’impressione, non fosse altro che perla nostra piccolezza. Abbiamo però netta la sensazione che facciamo parte noi pure della più
grande Chiesa- che con la modestia delle
nostre forze cerchiamo di servire fedelmente.
11 30 aprile ha avuto luogo U bazar organizzato dalla Lega Femminile, la cui
zelante presidente è la Signora Elda Gay.
In due ampi locaU messi gentilmente a
disposizione dal pastore sig. Bivoira nel
suo stesso alloggio abbiamo visto aUinea
ti in belhssima mostra magnifici lavori
fatti ed offerti daUe signore o dal Gruppo
OiovanUe della nostra Chiesa, un banco
gastronomico ed un servizio di buffet assai ben organizzati e che hanno destato
l’interesse dei numerosi partecipanti, mentre una «: pesca » predisposta con molta
cura attirava particolarmente l’attenzione dei più piccini... ed anche di qualcuno
p'ù grande, sempre convinto che la fortuna è cieca 11
A tutti, organizzatori e... cUenti, porgiamo il nostro vivissimo ringraziamento
per la solerte opera compiuta. D. .1.
Brescia
Le due Comunità Valdesi hanno ricevuto la gradita visita del Vice-Moderatore, Pastore Achille Deedato.
A Breccia egli ha avuto il 6 Maggio un
colloquio con i Membri del Consiglio, esaminando con loro diverse questioni. Il
giorno seguente ha rivolto un vivace messaggio ai bambini della Scuola Domenicale, compiacendosi anche dei progressi
da loro fatti nel canto degl’inni. Ha poi
presieduto il Culto, esortando la numerosa assemblea a perseverare con fede
nella missione che il Signore ha affidato
alla sua Chiesa.
A Verono il Pastore Deodato ha pure
presieduto il Culto ed ha fatto buona conoscenza colla piooola Comunità.
Siamo grati al Pastore . Deodato per la
gradita visita fatta alle due Chiese e per
le parole vibranti di fede ch’egli ha loro
rivolte incoraggiandole a perseverare sulla via del progresso. (Lux).
Pomoretto
Il 5 Maggio un numeroso corteo di parenti e conoscenti ha accompe^ato al campo dell’estremo riposo terreno il nostro
fratello Bleynat Tommaso, di anni 75
(Masselli). Alla vedova, alle figlie ed ai figli, alcuni dei quali attualmente in Francia, rinnoviamo i sensi della nostra simpatia.
Jja festa della madre cristiana è stata
celebrata nel tempio la domenica 7 Maggio: i bambini hanno cantato (Ine inni di
circostanza ed hanno poi off(>rto, al termine del culto, il simbolico mazzo di fiori
alle loro mamme, in segno di affetto e di
riconoscenza.
La sera avanti quella festa s’era svolta
ai Cerisieri, segnando la fine dell’attività
della Scuola Domenicale qnartierale del
l'odio.
Nel pomeriggio della domenica 14 Maggio i membri deH’Unior.e cadetta, a cui si
erano aggiunti altri bambini, hanno dato
un programma di recite e di canti davanti ad un folto pubblico che gremiva la sala
del teatro del Convitto. .\1 termine di questa festa le mamme .si riunivano in una
sala attigua per il tè. Diciamo la nostra
parola di gratitudine e di plauso a quanti
si sono adoperati per l’ottima riuscita di
questa simpatica festa.
Ricordiamo che la sera di Pentecoste,
alle ore 20,30, in una sala del Convitto, i
pastori Enrico Geymet, Gustavo Bouchard
e Marauda parleranno del campo di evangelizzazione dell’Italia Meridionale. Il pub'blico della parrocchia è cordialmente invitato a questa riunione.
La chiesa è riconoscente agli Studenti
della Società Missionaria Pradeltomo che
hanno presieduto due culti, nel tempio e
nella cappella del Clot Inverso, una riunione quartierale, la scuola domenicale
e runione giovanile la domenica 16 aprile.
Un ringraziaménto cordiale anche al pastore T. Balma di Torino che la domenica 23 Aprile ha presieduto il culto, e ohe
ha tenuto, alla sera, un’ottima conferenza
di evangelizzazione in ima sala del teatro
del popolo gremita di persone ohe hanno
seguito con molta attenzione la parola Jo!
conferenziere ed hanno manifestato il loro
consenso con numerosi e lunghi applausi.
La comunità ha pure apprezzato la visita dal pastore Rudolphn Le Gras della
Chiesa Vallona di Delft. Egli ci ha recato
il messaggio della Parola di Dio nel culto
del 7 Maggio. Lo abbiamo ancora rivisto
qui a Pomaretto pochi giorni appresso
quando ,'gli ed altri su.oi colleglli della Chiosa vallona d’Olanda hanno compiuto una
visita agli istituti ospitalieri, alla scuola*
latina "d al convitto.
E’ stato amministrato il Sacramento del
Battesimo ai piccoli : Marchetti Giovanni
di Davide e di Ricchiardone Erminia (Masselli) ; eBaral Armando di Adolfo e di Ca
stagna Alda (Clot Inverso).
Iddio benedica abbonaantemente questi
pargoli ed assista le loro feimiglie onde vane non siano le promesse fatte di educarli cristianamente.
Si sono uniti in matrimonio BertoUn Aldo e Baret Elsa (Faiola). Il rito è stato
celebrato dal pastore L. Coisson che ringraziamo. Vadano a questi sposi gli auguri nostri più sinceri dì felicità nella consapevolezza ohe il Signore è coi Suoi e li
accompagua ognora con la Sua grazia.
Ferrerò Maniglia
Domenica 21 carr. in occasione dell’Inaugurazione del Monumento al
Generale Giulio Martinat in Ferrerò,
in questo Tempio, alle ore 9, avremo
per tutta la Parrocchia un culto unico
presieduto, a Dio piacendo, dal Pastore di Pinerolo sig. Ermanno Bostan.
Villar Penice
Domenica sera 21 corr. alle ore
21 avrà luogo nel Tempio una importante manifestazione evaugelistica. Parleranno i Pastori : Bouchard Gustavo, Marauda Paolo,
Toum Gipriano, Geymet Enrico.
Essi riferiranno circa la missione evangelistica da loro compiuta
negli Abruzzi, nelle Puglie ed in
Sicilia e parleranno dell’inquietu
dine sociale, politica e religiosa che
regna oggi nel nostro popolo, delle
straordinarie possibilità dell’opera della nostra Chiesa, della schiacciante responsabilità che grava sulla nostra Amministrazione, sul nostro popolo Valdese e su tutto quanto l’evangelismo italiano.
Venite numerosi!
Date all’opera di evangelizzazione la vostra simpatia. Biceverete da
lei edificazione, entusiasmo e gioia.
San Germano Chisone
E' deceduta all’Asilo dei Vecchi il 16
Aprile Long Maddalena in Martinat del
Chiotasso, originaria di Pompano, in età
di anni 86. Condoglianze al marito ed ai
numerosi parenti.
L’Amministrazione dell’Asilo d’infanzia ha l'icevuto con gratitudine l’offerta
di L. 1000 della Sezione dei Carabinieri
in congedo di S. Germsuio Chisone in memoria del M. M. ^ Oermanet e del Brig.
Jouve.
Matrimoni : il 6 corr Theiler Enrico di
Villa e Budai Olga dei Colombatti ; il 13
corr. Qriot Aldo del ihampas e Balmas Ada dei Gaydoii.
A queste due oop[ée di sposi gli auguri
più vivi di vera felicità.
Al culto della Domenica della Madre i''
stato battezzato Courov.rde Ettore del dott.
Alberto e di Peyronel Ines. Che Dio faccia crescere in statura, in sapienza ed in
grazia questo caro f.anciullo.
Avvisi. Il Culto di Pentecoste ha inizio alle ore 10 precise. Ammissioni, Comunione.
Domenica 4 Giugno : Culto alle ore 10.
.Assemblea di Chiesa alle ore 11 per l’elezione di due revisori dei conti e dei delegati alla Conferenza distrettuale e al Sinodo.
Massello
Tja famiglia dei coniugi Pons Alessandro e Alma (Ciaberso) è stata allietata
dalla nascita di una bambina di nome
Graziella, nata il 25 aprile, u. s.
La famiglia ed i parenti del compianto
Boilinat Biovanai Davide.
Bobbio Pellice, li 12 5-1950.
Alberto Rostan
Thomas Bleynat
Elles adressent un remerciement
special à la Société Musicale du Pomaret et au pasteur Mr. Marauda.
Masselli de Pomaret, le 5 Mai, 1950
Novità !
Giovanni Miegge
La Vergine Maria
Saggio di storia del dogma.
Sommario : Il problema — Maria
nel Vangelo — La Uempre-Vergine —
La Madre di Dio — La Begina del
cielo — L’Assunta — L’Immacolata
— La Madre misericordiosa — La
Corredentrice — Maria nel dogma e
nella pietà.
Pagine 220 — L. 450.
GIORGIO PEYROT: Le riunioni Religiose e VEsercieio del Culto nelle norme attualmente vigenti in Italia.
Casa Editrice Claudiana, Torre Pellice,
1950. ~ L. 300,
Libri ricevuti
'US
commossi dalle numerose manifestazioni ricevute in occasione della immatura dipartenza del loro Caro ringraziano vivamente tutti quelli ohe
hanno preso parte al loro dolore e con
la presenza al funerale hanno voluto
onorare la memoria del loro caro Estinto.
Un ringraziamento speciale al Dott.
De Bettini per le amorevoli cure prestate, al Pastore Genre ed a tutti per
l'affetto con cui lianno circondato f
loro Caro e per l’aiuto ricevuto.
Egli m’ha tratto fuori da una
fossa di perdizione, dal pantano
fangoso; ha fatto posare i miei
piedi sulla roccia, ed ha stabilito
i miei passi.
Salmo 40 - 2.
TON DIEU REGNE ^
di ROLAND de PURY
Ed. Delachaux et Niestlé. Neuchâtel — Prezzo fr. sv. 4.
Un volume di 14 predicazioni del)
noto Pastore di Lione fatte negli an~
ni 1935-1942. Non giudichiamo queste
predicazioni ; diciamo soltanto che l’autore ha il dono di rivolgere un messag-'^
gio cristiano serio, biblico ed al lem- ’
po stesso aderente alla realtà del tem-i'^
po in cui vive. ?
NOTRE PÈRE
di ROLAND DE PUBY
Ed. Delachaux et Niestlé. Neuchâtel — Prezzo fr. sv. 3.
Si
'"W
Il 5 maggio è deceduto, dopo pochi
giorni di malattia, all’età di .54 anni
anziano del quartiere dei Pomieri di
Proli. Ne danno l’annuncio, fiduciosi
nelle promesse divine, la moglie Maria Grill, i figli Stefano e Francesco,
il fratello Stefano, i parenti in Italia,
in Svizzera e negli Stati Uniti d'America.
« Sta bene, buono e fedel servitore.
Entra nella gioia del tuo Signore ».
Matteo 25 V. 21
Il Concistoro di Prati partecipa con.
dolore la morte dell’anziano .Alberto
Rostan, per 25 anni anziano dei Pomieri, fedele ed apprezzato collaboratore.
«. La memoria del giusto è-in benedizione » Prov. 10 V. 7.
Una serie di predicazioni sul Padre
Nostro. Di esse l’autore dice che « elles ont voulu n'être rien d’autre que^
la ration hebdomadaire de ceux qui
faisaient leurs premiers pas dans U
combat de la foi et de la prière ». Non
si leggono senza beneficio e senza e«ser costretti a riflessione spirituale le
meditazioni dell’autore, i cui numerosi scritti sono un segno tangibile delsuo continuo studio e della sua ricca •
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I 13,07 I 14,20 I 18,17 I | 19,01
I 13,24 I 14,42 I 18,45 | 18,52 | 19,18
I 13,42 I 15,03 I I 19,05 | 19,35
I 18,32
I 19.18
I 19,43
120,02
120,20
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122,04
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Torino
4,35 1
4.501
5,18!
5,49 i
6,251
I
5,51 I
6,11 I
6.281
7,15 I
7,28 1
6,25 I
6,40 I
6,51 I
7,16 I
8,10 I
7,02 I
7,201
7,361
7,55 I
8,301
9,05
9,19
12,25 I
I 1234 I 12,40
I 13,04 I 13,40
I I 13.22 I
I 14,20 I 14,32
13,11 116,08
13,26 I 16,46
17,07
17,33
18,10
0)
I 19,42
I 19,58
120,22 1
20,45
21,40!
23,18
(2)
20,55
21,30
22,48
Brloher.
Barge
(1) Feriale (2) Feriale limitato a Pinerolo. Festivo a Torino.
BRICHERASIO-BAROE e viceversa
13,35 114,55 118,50 | 20,15 Barca 4,25 | 6,081 12,21 | 14.06 | 16,20 | 19,32
13,55 115,15 119,10 I 20,»
5,10 I
5,30 I
9.30 1
9,50 1
Brlcher. 4,47 | 6,30 | 12,40 | 14,» | 16,40 | 19,52
TRAM VI A PINEROLO-VI LLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
Pinerolo
Porosa
4,25 1 5,451
5,45 1 6,37 I
6,451
7,40 I
8,15 I 10,15 I 11,» I 12,40 I 14,40 I 17,20 I 19,15 |
9,10 I 11,20 I 12,25 I 14 | 15,40 | 18,25 | 20,10 |
I
Porosa
Pinerolo
4,45 1 5,55 I 7 I 8,20 1 9,40 | 11,^1 13 | 16 | 17,40 | 18,50 |
6 I 6,45 I 7,55 I 9,10 I 10.40 | itJSS I 14,15 | 16,55 | 18,» | 19,45 |
IN VIGORE DAL MAGGIO 14 1950
Autoservizio e tramvia
PI NEROLO-ORB ASS ANO-TORINO e vieev.
Pinerolo
Orbass.
Torino
(2)
0)
6,15 I 7 I 12,55
7 I 7,40 I 13,34
7,37 I 8,20 I 14,09
(1) (2)
Torino 6,20 I 7,10 I 14,20
Orbas. 7,04 | 7,46 I 14,5“
Pinerolo 7,44 | 8,26 I 15,36
(1) Feriate — (2) Festive
18,10
I 18,50
I 19,29
I 18,15
I 18.55
I 19,35
Linea Automoblllsttea
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
Torre Pellice
Bobbio Penice
8,30
9
Bobbio Penice 6,05
Torre Pellice 6,»
(I) Solo II Venerdì
il)
11,» I
13 1
(I)
7.» I
8 I
19,15
19,45
15.»
16
Ner giorni di mercoledì c sabato si effettua da Bobbio
a Pinerolo un autoservizio col seguente orario ; Bobbio
Pellice 7,» con arrivo a Pinerolo alle 8,» ; partenza da
Pinerolo alle 1338 con arrivo a Bobbio alle 13,».
Autoservizio Sapav-Sattl
PINEROLO-AIRASCA-TORINO e viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satti
Pinerolo
Airasca
Torino
7,30 I 7,50 I 12 I 13,45 | 19
7,44 I 8,04 I 12,14 113,59 | 19,14
8,15 I 8,35 I 12,45 | 14,» | 19,45
Torino
Airasca
Pinerolo
7 I 11,501 17,45 1 19
7,31 I 12,21 I 18,161 19,31
7,45 I 12,35 I 18,30 | 19,45
Pinerolo
Al asea
Torino
Orario giorni
7,M I 13,45 I 19,50
I 13,59 I 20,04
8,15 I 14.» I 2035
festivi Satti-Sapav
Torino
Airasca
Pinerolo
Il I 18 25 I 23,55
11,31 I 18,56 I
11,45 I 19,10 I 0,35
Auto PEROSA-PERRERO-PRALi e viceversa
ri) (1)
Ptrosa 9,» 17,35 »,» Prall Qhigo 14.»
Perrero 9,» 18 20,» Perrero 6,25 15.20 16,20
Prali Qhigo 10,» Porosa 6.» 15,45 16.»
(1) Feriale.
Il servizio da Perrero a Prali si effettua ai mercoledì, sabato e domenica.