1
l'inolivo Dell impía
^ Mi faccio ogni cosa a tutti
per salvarne ad ogni modo
alcuni. 1 Cor. 9: 22.
Se consideriamo il citato versetto, il
nostro pensiero si volge naturalmente
verso quella grande autorità dell’apostolo Paolo che è sempre al disopra di
ogni altra per zelo missionario, per esperienza e per risultati.
t^In questa lettera - quasi unica pel
-SUO valore d’insegnamento - egli è particolarmente istruttivo, anche nella sua
difesa contro certe critiche che alcuni
Corinzi formulavano, circa il suo titolo
di apostolo, la sua conoscenza, il suo
modo d’esporre, che mancava di metodo
oratorio e di rettorica ; e poiché egli non
aveva loro insegnato altro all’mfuori di
Cristo e Cristo crocifisso, era evidente
ch’ei non conosceva nulla al di là - e
^perfino il suo rifiuto d’accettare alcun
sussidio da loro fu giudicato duplicità di
.^carattere.
In altra parola, tutta la sua condotta
■-come missionario dell’Evangelo era
messa in questione.
L’apostolo, con fine ironia e con perfetta conoscenza, si libera di quelle accuse, ma sopratutto nella seconda parte
di questo nono capitolo, egli è definitivo
ed esplìcito circa il suo messaggio ed il
suo metodo missionario.
Esso è, senza equivoco, perfettamente
espresso in una frase: « guadagnare uomini e salvarne alcuni », e per che lo
scopo fosse raggiunto, traversò continenti e mari, lavorando senza tregua
per quello scopo, e per quello scopo
solo:
Gli uomini devono essere salvati,
sottratti alla dominazione di Satana e
trasportati nel regno del Figlìuol di
Dio —; guadagnar uomini da questo
mondo per quello a venire e salvarli
dalle conseguenze del loro peccato per
mezzo dell’Evangelo di Cristo, fu per
l’apostolo la sola ambizione.
Ascoltiamolo: « con quelli che son
sotto la legge mi son fatto come uno
sotto la legge per guadagnare quelli che
son sotto la legge, (benché egli stesso
pon fosse sottoposto alla legge) e con
quelli che son senza legge, mi son fatto
come quelli che son senza legge (benché
egli soggiunga di non essere senza legge, ma sotto la legge, di Cristo) per guadagnare quelli che son senza legge —
mi faccio ogni cosa a tutti per salvarne
ad ogni modo alcuni » vers. 21, 22, 23.
O se la Chiesa avesse sempre seguito
Tesempio del grande apostolo, il mondo
sarebbe quel che è?... Che la grazia divina accompagni ogni credente nella
sua opera missionaria, confidando nella
potenza di Dio per il successo, piuttosto
che nella personale saggezza e conoscenza.
L’apostolo che sapeva quanto ì Greci
pregiassero la filosofia, l’eloquenza e
1» rettorica non deviò la sua rotta e la
sua determinazione non subì alcuna variazione — « Cristo e Cristo crocifisso »
fu il suo unico soggetto e deliberatamente evitò il loro stile ed il loro modo
di parlare, affidando il suo messaggio
al solo fondamento già posto, cioè Gesù
Cristo.
Egli è il solo Salvatore, altrimenti
non lo è affatto, « pOichè noli v’è sotto
il cielo alcun altro Nome che sia stato
dato agli uomini per il quale possano
essere salvati » (Atti 4; 12).
Egli è unico, è l’ultima parola dataci
dal Padre e la Verità chè è in Cristo è
assoluta come assoluto è il messaggio
della salvezza.
L’apostolo diede tutto sé stesso —
nulla era di troppo per il servizio d’un
tale Maestro — l’Evangelo doveva essere predicato a tutti, perciò si fece
Il Sinodo si è iniziato lunedì 1° settembre, con il culto d’apertura presieduto dal pastore dott. A. Ricca, il quale ha
pronunziato un ispirato sermone sul testo: Il vento soffia dove vuole, e tu ne
odi il rumore, ma non sai nè d’onde
viene nè dove va; così è di chiunque è
nato dallo Spirito. Giov. 3: 8. Non lo
riassumiamo, chè esso è stato pubblicato dalla Libr. Edit. Claudiana, dove
tutti possono procurarselo e meditarlo
con giovamento. Segue l’austera e commovente sempre cerimonia della consacrazione al Santo Ministero; candidato
il signor E. Aime.
PRELIMINARI.
Il Seggio viene costituito come segue: presidente dott. A. Ricca; vice presidente dott. Rochat; segretario capo
pastore P. Marauda; vice segretari: E.
Corsani, E. Aime; assessori: ing. O.
Scaccioni, C. Davite.
« % «
Vengono acclamati i due seguenti telegrammi:
Alla Maestà del Re Imperatore:
Sinodo Valdese inaugurando sessione
1941-XIX con immutabile patriottismo
ed immutabile fedeltà eterne idealità
Vangelo di Cristo, invoca benedizioni
divine nostro amatissimo Sovrano e nostra diletta Patria.
Al Duce:
Sinodo Valdese, inaugurando sessione
1941-XIX con fede incrollabile luminoso destino nostra Patria millenaria, e
con assoluta certezza trionfo giustizia
ed eterne idealità del Vangelo di Cristo,
domanda a Dio di benedire persona e
opera Vostra.
• * *
Viene accolto con fragorosi applausi
il telegramma del Ministro della Reai
Casa, Acquarono :
La Maestà del Re e Imperatore ringrazia per il cortese messaggio inviatogli in occasione dell’inaugurazione della
nuova Sessione del Sinodo Valdese.
Applauditi i messaggi di I. Rivera
a nome dell’opera Battista, di E. Sbaffi per là Chiesa Metodista Wesleiana, di
Ferreri per la Chiesa Metodista Episcopale, della Chiesa di Pachino, del pastore P. Griglio dì New York.
Le sedute hanno avuto regolarmente inizio con un culto, presieduto dai pastori T. Balma, A. Rìbet. R. Jahier.
servo di tutti per guadagnarne il m,aggior numero.
Si dirà che noi non abbiamo ricevuto
ì doni dell’apostolo — non abbiamo visto il Signore risorto come lui sulla
strada di Damasco, ma lo stesso Signore
è morto per noi ed il nostro debito verso, di Lui è egualmente grande.
Pensiamoci, o credenti, èd in preghiera domandiamo a Dio la volontà e la
forza di consacrarci più interamente a
Lui éd al Suo servizio. X.
%
CONTRORELAZIONE.
Essa viene letta dal presidente dott.
E. Eynard, a nome dei suoi colleghi: pastori G. Mathieu, prof. B. Revel, E. Pascal. E’ un ampio sguardo d’assieme, ispirato ad una serena oggettività, e ad
un sano ottimismo; l’esame dell’operato
della Tavola è fatto con diligente scrupolo, assurgendo dai dettagli ad una
visione unitaria dei sìngoli problemi
che vengono prospettati con chiarezza
sempre ispirata a carità, ai mem,bri del
Sinodo.
^ PROBLEMI VARI.
Non ci è consentito dallo spazio di dare una cronaca, dettagliata dei lavori,
giorno per giorno ; ci limiteremo quindi, a dare nel modo meno imperfetto
possibile, un cenno dei vari problemi
prospettati e discussi.
Sovranità del Sinodo.
Come è probabilmente noto ai nostri
lettori vi è, in seno alla Chiesa Valdese,
accanto alla Tavola, un certo numero di
Commissioni Sinodali, con funzioni ben
definite. Ora, si è osservato che, in questi ultimi anni, per varie ragioni contingenti, queste Commissioni Sinodali
anziché esser nominate dal Sinodo, sono state nominate dalla Tavola, su incarico dei Sinodo. Cosa formalmente legale, ma in sé tale da destare in taluni
l’impressione che il Sinodo venisse così ad esautorarsi, rinunziando all’esercizio di uno dei suoi diritti e doveri. Ne
è sorto così un’ampia discussione cui
hanno preso parte, oltre al Moderatore,
i pastori P. Bosio, A. Ribet, G. Comba,
T. Vinay, D. Bosio, E. Rollier ed altri
ancora, i quali hanno prospettato vari
punti di vista, per cercare di conciliare
la sovranità del Sinodo e l’autorità della Tavola. Come conclusione si è nominata una commissione sinodale incaricata di studiare a fondo questo problema e di riferirne al prossimo Sinodo, e composta dai sigg. P. Bosio, E.
Eynard, E. Rollier.
Problema finanziario.
In seguito ad un rilievo della Commissione d’esame, che aveva sottolineato lo sforzo fatto dai membri delle nostre comunità che tutte hanno raggiunto la mèta fissata, il Moderatore esprime la riconoscenza della Chiesa per
quanti, Commissione finanziaria e membri di Chiesa, hanno contribuito a quest’opera. Un sano ottimismo quindi, che
non chiude gli. occhi di fronte alle dif
jacohà che possono sorgere, ed alle nu- '
bi oscure che possono addensarsi, ma
che è tale perchè, se dei deficit rimangono ancora, una sistemazione è raggiunta per oggi; domani Dio provvederà.
I nostri soldati.
Dei nostri fratelli sotto le armi parla
il cappellano E. Rostan, che espone le
sue soddisfazioni e le sue delusioni; ad
-essi l’assemblea, che aveva in silenzioso
raccoglimento ascoltato l’appello dei
nostri Caduti, manda il suo fraterno
saluto; ed a essi accomuna in commosso
augurio i nostri 4 pastori in Africa Orientale.
Emeritazione.
Un nome da segnalare: quello del
prof. E. Longo, da 42 anni insegnante
del nostro Collegio; a lui la riconoscenza della Chiesa che sa dì poter ancora
contare, come sempre, sulla sua collaborazione di fedele operosità.
Pubblicazioni .
L’importanza della nostra stampa religiosa va indubbiamente crescendo;
aumenta l’interesse che essa suscita, e
non mancano quindi i suggerimenti. Il
Sinodo non può che compiacersi dell’attività svolta dal prof. G. Miegge; si de'sidererebbe qualche miglioramento nel-,
la veste tipografica, la pubblicazione di
libri per i catecumeni, di cartoline: si
torna a parlare dell’esistenza di una rivista teologica e si prospetta la possibilità di utilizzare una pagina della Luce, secondo determinate modalità, _per
una discussione di detti problemi, e si
accenna anche al conseguente aggravio
finanziario ed alle sue possibili soluzioni. La discussione sfocia nell’esame della funzione dei nostri due giornali in seno alla nostra Chiesa, e qui i suggerimenti diventano critiche.
Disseminati delle Valli.
L’esame di un quadro statistico del
1° Distretto, mentre fa risaltare quanto
sia difficile l’opera di alcuni pastori per
il fatto che si trovano a capo di parrocchie con oltre 1500 anime, attira
nuovamente l’attenzione del Sinodo sul
fatto che troppe famiglie Valdesi si trovano praticamente senza assistenza spirituale perchè sparse nella pianura piemontese. Se il loro numero non è così
grande come si potrebbe credere, è pur
certo che l’opera di un Ministro non vi
sarebbe inutilmente consacrata. Come
giustamente ricorda il Moderatore, il
problema non è nuovo : si è infatti studiato, per il passato, un piano di risistemazione delle parrocchie delle Valli,
più razionale, e tale da risolvere appunto questi vari inconvenienti derivanti dalla eccentricità del Tempio, e
dalla eccessiva popolazione Valdese.
Le circostanze e la mancanza di personale ne hanno finora, tranne per Angrogna, impedito la attuazione.
Firenze, Via Manzoni.
Questa Chiesa, diretta attualmente
dal pastore T. Vinay, ha compiuto nel
1940 i suoi 70 anni di esistenza, conta
243 membri di Chiesa, con 28 ammissioni nel decorso anno ecclesiastico ; vi
è una fiorente scuola domenicale con 53
2
L’ECO delle valli valdesi
alunni ; tutte le altre attività sono in
pieno sviluppo, e il suo esercizio finanziario è l’indice certo dì ima reale vita
religiosa. Il Sinodo se ne rallegra e vota per acclamazione il seguente o. d. g. :
Il Sinodo, visto il parere favorevole della
Tavola, riconosce in base agli art. 4 e 5
dei 'regolamenti organici, l’autonomia
della Chiesa di Firenze, Via Manzoni.
Zurigo.
Nei riguardi di questa Chiesa Evangelica di lingua Italiana, (Waldenser,
Werk), dove è pastore il sig. A. Fuhrmann il Moderatore espone le varie
vicende in seguito alle quali il Kirchenrat della Chiesa Nazionale intende assumere il patronato dell’opera, impegnandosi ufficialmente a favorire lo sviluppo. La comunità poi desidera costituirsi ufficialmente come Chiesa Valdese e come tale desidera essere riconosciuta, a tutti gli effetti. Il Sinodo
approva il seguente o. d. g, : Il Sinodo,
preso atto della domanda della Chiesa
Evangelica di lingua italiana (Waldenser Werk) di Zurigo, di volerla riconoscere come opera della Chiesa Valdese,
accetta con animo fraterno tale proposta e dà mandato alla Tavola di definire l’accettazione nei suoi particolari.
FACOLTA’ DI TEOLOGIA.
Controrelazione.
Essa viene letta dal relatore pastore
G. Mathieu, e serve ad attirare l’attenzione del Sinodo sull’importanza deli
lavoro che si compie nella nostra Facoltà ; lavoro fedele di preparazione spirituale e culturale. Si procede quindi
alla elezione del titolare della Cattedra
di Teologia Storica e Pratica, che viene con unanimi voti eletto nella persona del prof. Valdo Vinay, già incaricato di detto insegnamento, e designato al Sinodo dal Corpo Pastorale.
SCUOLE DOMENICALI.
Su richiesta della Conferenza del II
distretto il Sinodo esamina alcuni problemi che gli vengono prospettati dal
pastore M. Moreschini, C. Lupo, A.
Giampiccoli. Ci troviamo di fronte, teoricamente, a due indirizzi diametralmente opposti ; la Scuola domenicale
cor(siderata prevalentemente come
scuola, o prevalentemente come culto.
Si prospettano le varie esigenze delTuna e dell’altra tendenza, la cui affermazione coinvolge naturalmente un
complesso numero di molteplici considerazioni. Si ha l’impressione per altro
che una soluzione che concilii le esigenze del Culto per fanciulli, che dovrebbe avere naturalmente tutti gli elementi liturgici del Culto, con quelle della tradizionale Scuola, non debba essere introvabile ; perciò il Sinodo nomina una Commissione che studi il problema e ne riferisca al prossimo Sinodo; ed essa viene composta dai pastori
G. Comba, C. Lupo, G. Miegge, A.
Giampiccoli. Risolta così la questione
generale il Sinodo si sofferma ampiamente su alcuni aspetti tecnici, particolarmente sul Manuale, suUa sua redazione, sulla disposizione delle lezioni
dell’A. e N. Testamento, sui suoi scopi.
Si insiste in modo particolare sull’opportunità che questo manuale venga
arricchito in modo da avere una sezione
che tratti a fondo i vari argomenti d’indole pedagogica ed aiuti genitori e monitori a risolverli.
CONCLUSIONI.
Al termine dell’esame dell’operato
della Tavola, il Sinodo con ordine del
giorno, lo approva e la ringrazia per la
attività svolta a prò’ della Chiesa. Una
particolare riconoscenza giustamente esprime il Sinodo al Moderatore per l’opera compiuta durante il suo settennio
di carica.
1. 0. V.
Controrelazione.
A nome dei suoi colleghi, pastore C.
Gay, ing. O. Scaccioni, R. Rollier, il relatore P. Marauda espone i risultati dell’esame dei documenti della Commissione degli Istituti Ospitalieri Valdesi e
della visita della Commissione d’Esame agli Istituti stessi. Una visione ottimista, confortata dai fatti, che ci dicono .
come la carità cristiana non è venuta
meno, e come i nostri Istituti svolgono f
un opera benedetta; accenniamo a qual- •.
che cifra soltanto: nella decorsa annata
1940 furono ricoverati nell’Ospedale di
Torre Pellice 343 ammalati con 13527
giornate di presenza; nell’ospedale di
Pomaretto furono ricoverati 155 ammalati con 5342 giornate di presenza. Nel
reparto Maternità di Torre Pellice, di
recente istituzione furono ospitate 46
puerpere nel 1940, e nei primi 7 mesi
del 1941, 44. Opera preziosa, in cui le
nostre Diaconesse svolgono il ministero del servizio cristiano con quella dedizione che noi siamo soliti aspettare da
esse, ma forse altrettanto spesso soliti
a non mettere nella sua giusta luce. Ope_
ra'vivamente apprezzata nel campo dell’assistenza, dalle Superiori Autorità. Il
Sinodo, con un ordine del giorno esprime
la sua approvazione per l’opera svolta,
dalla Commissione degli I. O. V., e la
sua riconoscenza ai benefattori.
RELAZIONI VARIE.
Commissione per il coordinamento degli
Istituti Ospitalieri.
Questa Commissione doveva riferire,
come lo indica il suo nome, sulla possibilità di coordinare l’amministrazione
dei nostri vari istituti di beneficenza. E
ciò essa fece egregiamente, cosicché il |
suo presidente A. Giampiccoli, a nome
dei suoi Colleghi E. Corsani, avv. S.
Peyrot, D. Pons, B. Soulier, potè presentare una relazione ed un progetto,
stampati per maggior comodità dei
membri del Sinodo, con l’intento di ovviare alcuni perìcoli teorici ed alcuni
inconvenienti pratici dovuti alla coesistenza nelle Valli di vari Istituti (Asili per i Vecchi, Orfanotrofi, Rifugi,
Ospedali) dipendenti da organismi diversi e non molto collegati. Infatti se vi
è una Commissione che amministra
l’Ospedale di Torre Pellice e' di Pomaretto, vi è d’altra parte la Tavola che
amministra l’Asilo di San Germano e
l’Orfanotrofio di Pomaretto, mentre il
Concistoro di San Giovanni amministra
l’Asilo della sua Parrocchia. Per ovviare
á questa mancanza di colicamente sì
nominò per il passato un membro della
Tavola quale osservatore nella Commissione I. O. V., e il presidente di quest’ultima fu nominato membro della
Commissione direttiva dell’Asilo dei
Vecchi di San Germano. Ora la Commissione propone, ed il Sinodo approva, dopo un’ampia discussione cui prendono
parte i membri della Commissione, il
Moderatore, i pastori A. Ribet, C. Gay,
E, Rostan, L. Rivoira, E. Rollier, P. Bosio, E. Eynard, E. Geym.et, i seguenti o.
d. g.: '
1 - il Sinodo invita la Tavola ad affidare alla Commissione I. O. V. l’amministrazione e l’esercizio dell’Asilo dei
Vecchi di San Germano e dell’Orfanotrofio di Pomaretto.
NB. Amministrazione, esercizio, non
proprietà,
2- 11 Sinodo delibera che alla Commissione I. O. V. vengano aggiunte altre
due persone facenti parte della Tavola^
3- 11 Sinodo invita la Tavola a nominare nelle sue sedute di gennaio due revisori dei conti, i quali nel periodo aprile-agosto avranno l’incarico di esaminare la gestione contabile di tutti gli
Istituti dipendenti dalla Commissione I.
O. V. per l’anno solare precedente. Detti
2 revisori unitamente ad altre 2 persone che verranno nomiTiate - come d’uso
- dal corpo pastorale di agosto, formeranno la Commissione d’esame dell’operato della Commissione I. O. V.
La preparazione degli Anziani del 1° distretto.
Anche in questo campo, la Commissione ad referendum presieduta dal pastore R. Nisbet, composta dai sigg, O.
Peyronel, E. Rollier, aveva stampato una relazione tempestivamente distribuita ai membri del Sinodo.
Il problema è vecchio e Taverne prospettato qualche soluzione possibile è
già in sé una benemerenza.
Come è noto a tutti, i nostri Concistori sono composti di Anziani e di Diaconi; quali siano le precise funzioni degli
uni e degli altri non è però molto chiaro neppure agli stessi anziani e diaconi,
chè nella pratica ecclesiastica, non vi è
alcuna diversità di attività, riducendosi questa, nella maggioranza dei casi ad
una pura funzione amministrativa, conquasi esclusivo riguardo all’attività di
collettore. Ora è notorio pure, che,, dal
punto dì vista scritturale e da quello
statutario, una diversità notevole c’è e
che la funzione delTanziano, è e, deve
essere, di altissimo grado, come lo indicano le parole della Liturgia: «'Vegliate, insieme col Pastore e coi vostri
Colleghi del Consiglio al buon andamento materiale e morale di questa congregazione, al bene spirituale dei suoi
membri.. »..
« La figura dell’anziano - osservano i
relatori - è ben definita: si potrebbe dire che l’anziano è un ministro del culto, economicamente indipendente dall’organizzazione ecclesiastica, e con
mansioni più ristrette di quelle pastorali, in quanto in tempo normale, esse
non comprendono la celebrazione dei
culti nè l’insegnamento per mezzo della predicazione, nè rammìnistrazione
dei Sacramenti.
Soltanto, con l’andar del tempo, questa figura s’è venuta obliterando, di
guisa che si impone urgente il problema
della preparazione spirituale dei nuovi
anziani; urgente; non vi è infatti alcuno
che ignori quanto difficile sia il trovare
un anziano, e trovatolo, persuaderlo ad
accettare; e persuasolo, trovare un’assemblea un po’ numerosa che s’interessi della sua elezione !
Per ovviare a tutti questi inconvenienti si è da taluno ventilato l’idea di
costituire nelle singole parrocchie delle
Scuole dì Anziani; soluzione difficile ad
attuarsi per i complessi problemi che
essa coinvolge. Piuttosto la Commissione sarebbe d’avviso dì istituire, sempre in ogni parrocchia, delle scuole bibliche aperte a tutti i parrocchiani già
membri di Chiesa che desiderassero
completare Ta loro preparazione religiosa ; le potrebbero pure frequentare le
donne, e dalle file dei frequentatori si
potrebbero poi scegliere, monitori, monitrici, presidenti di unioni e sopratutto
anziani e diaconi. Questo progetto viene
ampiamente esaminato e discusso dal
Sinodo che, dopo aver ponderato vantaggi ed inconvenienti della soluzione
prospettata, approva il seguente o. d.
g. ispirantesi al principio di lasciare la
massima libertà alle singole iniziative;
Il Sinodo invita le Commissioni distrettuali e in modo particolare quella
del 1° Distretto ad istituire o intensificare quanto possa contribuire alla formazione di Anziani e Diaconi spiritualmente viventi ed ecclesiasticamente
preparati. '
Con altri due o. d. g. il Sinodo: 1 raccomanda alla Commissione distrettuale del 1° distretto di continuare la
periodica convocazione dei convegni di
Anziani facilitando l’intervento di tutti
gli interessati;
2 - invita la Commissione delle
pubblicazioni a curare l’edizione di un
Vademecum per l’Anziano.
Studio di una Scuola per Anziani Evangelisti.
Il pastore A. Ricca, presidente della
Commissione incaricata di questo studio
che ritorna una seconda volta davanti
all’esame del Sinodo, riferisce le intrin
seche difficoltà che -hanno impedito il i
regolare svolgimento dei lavori della ^
sua Commissione. Probabilmente qual-l
cuno dei nostri lettori ricorderà che nei i
Sinodi passati si era prospettata da' ta- i
luno la possibilità di riaprire l’àntical
scuola di Anziani-Evangelisti, traspor- ì
tandone però la sede nelle Valli, con j
determinate caratteristiche; e il Sinodo
in un primo tempo parve entrare in |
questo ordine d’idee, tanto da nominare ]
una Commissione per studiare Tattua-J
zione di questa proposta. Ma già Tanno"
scorso la Commissione non riuscì a l
concordare una linea unitaria d’azione;
e, quest’anno, il dott. Ricca comunica^
come ben tre tendenze si siano manife- ^
state: opposizione per ragioni di prin- J
cipio; opposizione per motivi contingenti ; studio di una attuazione in vista |
dell’avvenire. Il Sinodo dopo una breve
e vivace discussione ritiene di dover rie-^^
seminare la sua posizione di fronte al-’^
la proposta, e delibera di non doversi^
procedere all’attuazione di una Scuola^
di Anziani Evangelisti. ^
ELEZIONI. 'i
La nuova Tavola viene eletta nelle^
persone di: Virgilio Sommani, Modera-^
tore - Dott. Enrico Tron, Vice Modera-'^
tore - Pastore Roberto Nisbet, Sovrin-"i«
tendente - Pastore Alberto Ribet, So-,^
vrintendente - Pastore Achille Deodato,^
Sovrintendente - Eric Rollier, Consi- K
gliere - Adolfo Giampiccoli, Consigliere.'^
Si può, per ragioni teoriche, nutrire ^
maggiore o minore simpatia per il sistema presbiteriano, ma riteniamo che tutti abbiano sentito la profonda bellezza,
l’intimo senso dì cristiana solidarietà
del gesto con cui il Moderatore prof. E.
Comba, lasciando con alcuni colieghi,^!
per compiuto settennio la carica, secon-^'i
do la spirito e la lettera dei nostri rego- f
lamenti, passava la fiaccola al suo sue- '.j
cessore. La stretta di mano, le nobilis-^
sime parole pronunziate nell’aula Sì-m
nodale sono un simbolo ed una realtà.^
Ci sia qui permesso di ricordare Tap-^
plauso e l’unanimità che ha accolto il >r
nuovo Moderatore, cerne viatico per il ù
cammino non facile certo, ma illumina-, 2,
»
to dalla luce del Servizio Cristiano. Ci ^
sia permesso di ricordare il riconoscimento e la riconoscenza della Chiesa^
per il prof. E. Comba, che in sette anni-Jls
di ministero moderatore ha dimostrato^
con la sua opera fedele che dirigere la.®'
Chiesa è servirla, con tutte le forze del-,^.^
’ ■
Consiglieri per la Facoltà di TeoIO' '
lo Spirito e del corpo.
già: sono stati eletti i sigg. Guido Com-'-lfe
ba, pastore, e comm,. N. Introna. ?
Nella Commissione Istituti Ospita-';^
lievi Valdesi: è stato rieletto il commV^
E. Ayassot.
Predicatore d’ufficio per il prossimo
Sinodo è stato nominato il pastore G*
Comba. '
-Í
SEDUTE SPECIALI.
Ricordiamo
la tradizionale serata dedicata alla no-^
stra opera di Evangelizzazione, in cùl
abbiamo avuto il piacere di udire:
il pastore P. Bosio, che ha prospettato alcuni problemi d’indole teorica sulla necessità e sul metodo delTEvangelizzazione, ed alcune esperienze della.^
sua òpera pastorale
Piazza Cavour, a Roma;
il pastore E. Corsani che ci ha fatto*,J
sentire le bellezze e le difficoltà delTo-^v*
pera evangelistica che egli svolge in
seno all’Istituto Gould che egli dirige a
Firenze, in favore dell’infanzia abbandonata.
Accenniamo
nella Chiesa di *
a®'
;
almeno alla seduta del Corpo pasto-.^^
rale che ha designato alTapprovazioné ^
del Sinodo il prof. V. Vinay, per la cat-'
dra di Teologia Storica, e discusso al“^\;
cuni problemi d’ordine dottrinale e liturgico. Cl. 4
3
L’ECO VALLI VALDESI
Doni ricevuti dal Cassiere
della Tavola Valdese per Istituzioni varie
Vedova Jenny Bert, in menaoria
Gustavo Bert, per Evangelizzazione L.
Scuola domenicale di Catania,
^ per Istituto Femm. Firenze »
Lidia Vicino, Pinerolo:
|¡ per Ist. Gould »
per Istituto Femm. Firenze »
per Orfanotrofio Torre P. »
per Orfanotrofio Pomaretto »
per Casa Diaconesse »
per Emeritazione »
Francesco Immovilli, per Emeri
fazione »
per Istituto Femm,. Firenze »
per Istituto Gould »
per Istituto di Vallecrosia »
per Orfanotrofio Torre P. »
per Orfanotrofio Pomaretto »
per Asilo di Vittoria »
per Asilo S. Germano »
per Asilo San Giovanni »
per Rifugio Carlo Alberto »
N. N., Fiume, per Istituto
Gould »
N. N., Fiume, per Casa Diaconesse »
Id, per Asilo Sicilia »
Vedova Cleonice Gelatti, S. Lucia, in memoria di Anseimo
Gelatti, p. Evangelizzazione »
Bartolomeo Coisson, per Id. »
In memoria sig.ra Bianca Prochet, la cognata Lorenza
Prochet e figli Renato e
Vittorio, per Emeritazione »
W. Long Marey, Roma, p. Id. »
Huguenin Subilia, Losanna,
per Id. »
Giulia Monastier, Torre Pellice,
per Istituto Vallecrosia »
Roberto Steiner, Bergamo, in
memoria di Luisa Steiner
Ginoulhiac:
per Casa Diaconesse »
per Orfanotrofio Pomaretto »
per Asilo San Germano »
per Rifugio Carlo Alberto »
'Guido e Marta Waldkirch, in occasione matrimonio figlio Eugenio per Asilo di Vittoria »
Emma e Giuseppe Castiglione,
in memoria Babbo e Suocero Domenico De Robertis,
per Asilo di Vittoria »
In memoria della mia cara Ida,
per Orfanotrofio Pomaretto »
In memoria Prospero e Annetta Costabel, per Casa
delle Diaconesse »
Id., per Asilo di San Giovanni »
Davide Gaydou, Torre, Pellice i
per Asilo San Giovanni »
per Asilo San Germano »
per Casa Diaconesse »
per Evangelizzazicme »
per Società Biblica »
Enrico Pons, in ricordo A. Muston, per Orfanotrofio
Pomaretto »
Clementina Maggiore, per Asilo di S. Germano »
25,
25,
10,
10,
10,
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25,
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50,
50,
25,
KnoVc pubblicazioni
Giovanni Miegge
Protestantesimo
e Ipiritualismo
Pasrgr. 48 - Lire 3
Alberto Ricca
11
li
Predica tenuta in occasione
dell’apertura del Sinodo
Pagg. 16 - L. 1
Llbrerit Editrice Glandlm
Torre Pellice
Lezioni di religione
Clune prima
Era aspettato con una certa ansietà
il bel volumetto di queste « Lezioni di
religione » per la prima classe elem.entare, ed è giunto e ci si è presentato in
bella veste tanto internamente quanto
esternamente.
E’ stato scritto per bambini di sei
anni, perciò doveva essere adattato alla
loro intelligenza, e il compilatoj'e di
queste lezioni ha bellamente, assolto il
suo compito. Non è tanto facile per gli
adulti adoperare un linguaggio che
possa penetrare in quei teneri cervelli,
e possa essere assimilato. In questo manualetto la cosa è riuscita, e riuscita
bene.
Sono brevi lezioni sull’Antico e sul
Nuovo Testamento. Il programma dell’Antico va dalla Creazione al Diluvio.
Porta il bambino in un campo e gli fa
ammirare quanto lo circonda, e gli dice
che tutto è stato creato da Dio, e che,
come il bambino è amato e protetto dai
genitori, così Dio ama e protegge quanto è uscito dalle sue mani.
Il programma del Nuovo Testamento
va daH’Annunziazione a Gesù dodicenne, cioè la nascita e l’infanzia di
Gesù. Parole semplici, adatte, appoggiate da cantici, da versetti biblici, e
da belle illustrazioni. Qualcuno, forse,
potrebbe trovare superflue quest’ultime, ma per i piccini sono indispensabili: fissano nella loro mente e, nel loro
cuore quanto è stato loro insegnato.
Quando poi, come in questo manualetto,
sono bene scelte e di autori, allora
hanno un doppio valore, perchè oltre a
imprimer meglio nella mente la lezione
impartita, avvezzano l’occhio ad ammirare ciò che è bello e artistico.
Abbiam detto che il manualetto si è
presentato in bella veste, ed è quanto
ognuno può verificare. La copertina ha
una bella illustrazione: sono cinque
bambini che, si direbbe, aspettano che
la brava insegnante parli loro di un altro bambino, di cui certamente la mamma ha di già parlato loro; quel Bambino è dato loro come modello, ed essi
vogliono seguirlo e amarlo. Belle e
bene scelte, le altre illustrazioni interne, specialmente i due, bei quadri, di cui
sarebbe stato bene far conoscere il nome dell’autore.
Ed ora, caro manualetto, va’ nelle
mani dei bambini, e portali ai piedi di
quel che -Gesù tanto li amò. Questo è
il tuo compito, e Dio ti aiuterà ad
assolverlo. o. Cerni.
ANGROGNA (Serre). La sera del 15
agosto decedeva a Castelus, dopo breve
malattia, Pietro Besson fu Pietro. Ai familiari, al figlio residente in America,
ai parenti tutti l’espressione della nostra profonda simpatia cristiana.
— Culti: domenica 14 settembre: ore
10.30, tempio Pradeltorno - Ore 14.30,
tempio Serre. e. a.
LUSERNA san GIOVANNI. Sabato 6 corrente è stato celebrato nel nostro tempio il matrimonio del sig. Plinio
Mazzetti, impiegato, colla sig.na Giulia Renata Giacobino, insegnante. La
benedizione nuziale venne impartita dal
pastore sig. Emilio Corsani, che rivolse agli sposi l’allocuzione di circostanza.
Rinnoviamo agli sposi felici i nostri migliori auguri.
MASSEJjLO. Il culto della domenica
24 agostd, è stato presieduto dal prof.
Giovanni Miegge. La congregazione si è
vivamente rallegrata di rìudire dopo alcuni anni di silenzio, la voce del suo antico pastore e formula i voti più fervidi per una ripresa di attività feconda
e benedetta.
RORA’. La prima pioggia autunnale
è già caduta affrettando più del desiderato il termine della stagione estiva. I
nostri fratelli villeggianti non sono ancora tutti partiti, qualcuno arriva solo
adesso, ma le, stupende giornate d’agosto, per quest’anno non torneranno più.
Serbiamo della villeggiatura 1941 im
ottimo ricordo, essa ha segnato un progresso sulle precedenti e costituisce una
promessa per l’avvenire. Specialmente
la comunione fraterna, intensa, realizzata coi fratelli in Cristo convenuti
, quassù, ha abbellito tutta quanta l’estate; peccato, solo, che non vi abbiano
partecip-ato nella loro totalità ì fratelli
rorenghi e quelli villeggianti; sarà ùn
' gran bel giorno quando nella nostra famiglia spirituale non resterà più nessun
posto vuoto!
— Il nostro Bazar di mezz’agosto ha
avuto un esito assolutamente insperato.
Tutte le mete raggiunte in passato, sono
state superate. Hanno collaborato al
successo, con pari amore, Rorenghi e
Villeggianti insieme.
— Non abbiamo fatti notevoli di cronaca da segnalare perchè i giorni sereni
non ne hanno m,ai. Diremo solo che, dal
nostro rifugio alpino, non abbiamo mai
cessato di pregare per i nostri fratelli
combattenti, per la Patria nostra e per
la chiesa tutta, circondando fraterna
. mente tutti quelli fra noi — ed erano
numerosi — il cui cuore era in ansietà
per i diletti congiunti lontani.
— Domenica 10 agosto il nostro culto
principale venne presieduto dal Pastore
di. Torino dott; Elio Eynard ed il 7 settembre dal Pastore di Carunchio sig.
Liborio Naso.
— Il giorno 31 agosto, aU’ihizio del
culto, abbiamo impartito il sacramento
del battesimo a Enrica Costanzio di Genova presentata dai genitori Domenico
e Nelly Rivoira e dalla madrina Elva
Rivoira.
■— Attendiamo per domenica prossima, 14 settembre, la visita del Pastore
di Pramollo signor Paolo Marauda.
gnor più grande la giòia dei loro genitori.
— E’ deceduto in un Istituto di cura
di Torino il nostro fratello Rihet Giacomo detto « meisinour » di Inverso Pinasca (Roccia). Egli era molto conosciuto in tutta la Valle per gli innumerevoli servizi da lui resi in virtù della
specifica abilità di cui era dotato. Per
l’età avanzata che aveva raggiunto (91
anni) poteva considerarsi come il decano della nostra famiglia parrocchiale.
I funerali ebbero luogo giovedì 4 settembre corr. e' furono presieduti dal
Pastore Emerito sig. Augusto Jahier cui
la famiglia esprime il suo vivo ringraziamento.
Al figlio ed alle figlie come a tutti i
parenti esprimiamo la nostra simpatia.
— Ringraziamo il pastore di Fiume
dott. Carlo Gay ed il pastore di Livorno
dott. Alberto Ribet per avere presieduto i culti nel tempio delle domeniche 17 agosto e 4 settembre e quest’ultimo anche il culto nella Cappella del
dot Inverso Rinasca.
TORRE PELLICE. Il culto di domenica prossima nel tempio di Villa (ore
10.30) sarà presieduto dal pastore Aldo Sbaffi.
PERSÓNAUA
POMARETTO. Domenica, 31 agosto
u. s., nel Tempio è stato amministrato
il Sacramento del S. Battesimo alle piccole Siena Alice e Laura Maria Avondettio di Ferruccio e dì Peter Elisabetta
(Roma), ed ài piccoli Antonio Stefano e
Paolo Giovanni Gay di Carlo e di Rochat, Emma (Fiume).
La benedizione del Signore da noi invocata sopra questi teneri Agnelli del
suo gregge riposi su di essi e renda o
Sabato scorso nel tempio di Torre
Pellice è stato celebrato il matrimonio
del sig. Enzo Jouve con la sig.na Luisa
Bert. Rinnoviamo ai cari sposi i nostri
migliori auguri.
FIORI in memoria di NANCY PEYROT: Amici riconoscenti, per Orfanotrofio di Torre Pellice, L. 200.
FIORI in memoria di NEW YORK
BEUX, per la Casa delle Diaconesse:
La vedova, L. 80 - Alcuni compagni
di leva, 66,50 - Suor Giovanna Pent,
20.
il «Tuli;«» di f-aarai^liai
(Meditazioni preparate sui testi del Calendario Biblico della Chiesa Morava)
Lunedi Lettura: Salmo 4.
15 Seltcmb. Non rendete male per male,
ma, al contrario, benedite, onde crediate
la benedizione. 1 Pie. 3: 9.
Secondo una tradizione orientale,
Gerusalemme fu fondata sopra un campo celebre per la benevolenza di due
Arabi, due fratelli, di cui uno era padre di numerosa famiglia e l’altro viveva da solo. ; —
Era il tempo della mietitura.
Sapendo che il fratello sosteneva con
difficoltà i suoi figli, il secondo, approfittando dell’oscurità della notte,
portò sull’aia di lui un carico di covoni.
Qualche ora dopo, nella stessa notte,
il padre di famiglia ne portò altrettanto sull’aia del fratello, dicendo tra sè:
Non ha nessuno che lo aiuti, bisogna
pur che lo soccorra.
Il giorno dopo qual fu la meraviglia
di entrambi nel constatare, che il loro
mucchio di grano non era affatto dimim,algrado il loro atto di generosità. Desiderando chiarire il mistero, la
notte successiva essi rinnovarono il loro
gesto, ma, incontratisi per via, intuirono ben presto la verità e furono lungamente nelle braccia l’uno dell’altro.
In un mondo così detto cristiano, in
cui i fratelli sono lupi ai fratelli, come
stona bellamente la leggenda dei due
Arabi !
Martedì Lettura: 2 Pie. 2: 10-22.
16 Seftcmb. Ciascuno, secondo il dono
che ha ricevuto, lo faccia valere al .servizio degli altri. 1 Pie. 4: io.
—; Ma io non ho alcun dono a mia disposizione, non ho sapienza alcuna, non
so parlare, sono tìmido, mezzi pecuniarì
non ne posseggo.
— Ma, caro fratello, è proprio vero
ciò ? Ascolta, piuttosto.
Nel suo lungo pellegrinaggio a traverso il deserto, Israele si era fermato
a Refidim. Ivi Amalek viene a dargli
battaglia. Grande cdàternazione nelle
file del popolo eletto. Mentre Giosuè
cogli uomini scelti va incontro al nemico, Mosè sale sul m,onte e li, colle ma
ni alzate al cielo, prega per la vittoria.
Ma è vecchio Mosè. Le sue braccia debilitate gli cadono senza forza ai fianchi. Allora s’avvicinano Aronne e Hur
che gli sostengono le mani fino al tramonto. — 'i :.: „
Al tramonto, Israele è vincitore e a
questa vittoria hanno cooperato tanto
Giosuè ed i suoi guerrieri, che Mosè,
colle sue supplicazioni ed Àaronne e
Hur col loro aiuto.
Questo per dirti, fratello mìo, che c’è
per quanto piccolo, un posto per te nelle battaglie del bene. Se non sei un
guerriero sul campo, puoi esserlo .sul
monte implorando Iddio; se non pqoi
esser neppur questo, puoi sostenere in
qualunque modo quelli che combattono
e che pregano. Come Pietro e Giovanni,
non hai nè oro, nè argento, ma quel poco che hai dallo con passione e con gioia al servìzio degli altri.
Mercoledì Lettura: 2 Pietro 3: 1-7.
17 Sctlemb. j veri adoratori adoreranon il Padre in spirito e verità; poiché
tali sono gli adoratori che il Padre richiede. Giov. 4: 24.
In un’epoca come la nostra, in cui la
fede deficiente di molti ha bisogno di
affermarsi con m,anifestazioni di culto
esterne, la necessità di una leva in massa di adoratori in ispirilo e verità si
impone più che mai. Perchè ? In che
cosa consiste questa nuova forma di
culto vaticinata da Gesù ?
Adorare in ispirilo è verità non è
niù adorare soltanto colle labbra, è
sentire il proprio cuore vicino a Dio; è
camminare per fede e non per vista; è
avere Cristo in noi. E’ vero che la forma religiosa è necessaria alla religione
come il corpo lo è aU’anima, ma - è qui
che sta il pericolo - la forma religiosa è
spesso tanto nociva da soffocare là' religione.
Onde la necessità che i veri seguaci
di Cristo sappiano fare la giusta proporzione tra la forma e l’essenza di essa
religione, tra quello che è caduco e
quello che è eterno. Spetta dunque ad
ogni lettore di stabilire seriamente fino
4
- m
L'ECO DB ;LE V ,IU-I VALDESI
-^.. , ■■■ |•|;L,,,¿-J^^ ,1 ii.i; ,';;,^,^p^aiA»iw«^»i^
i»i-i.iiiinim
a qual punto egli ^uno di quegli adoratori reclamati dal Maestro, e prevenire
così il fatale indebolimento della propria fede e di quella della CMesa.
Come al pozzo di Sichar, oggi ancora,
oggi più che mai, occorrono simili adoratori. * Anche tm lettore mio, sei chiamato ad esserlo.
Giovedì Lettura; 2 Pie. 3: 8-13.
18 Settemb. Custodisci il buon deposito
per mezzo dello Spirito Santo che abita
in noi. 2 Tim. 1: 14.
Il buon deposito è, qui, il prezioso
tesoro della sana dottrina trasmesso a
Timoteo e che questi deve custodire.
Per mostrare pi suo discepolo quale
debba essere la garanzia della fedeltà
che gli chiede, l’Apostolo si affretta di
aggiungere: Custodiscilo per mezzo dello Spirito Santo che abita in noi. E’
questi, infatti che, mentre ce l’appropriamo, rende vivente in noi il deposito
della sana dottrina. Oggi, molte forze
deleterie lavorano per la distruzione
del buon deposito che è stato affidato
anche a te, fratello mio. Ebbene, custodiscilo con cura, con fedeltà, con amore:
Custodiscilo, perchè non è roba tua, di
cui tu possa disporre. Custodiscilo, perchè è tal somma di bene di cui non potresti mai rimediare la perdita. Custodiscilo, come l’hanno custodito i tuoi
padri a costo della loro vita. Custodiscilo, affinchè quelli che verranno dopo
di te possano anch’essi goderne di generazione in generazione. Per nessuna ragione la fiaccola deve spegnersi nelle
tue mani. Custodiscilo, vegliando e pregando.
Custodisci il buon deposito e U buon
deposito ti custodirà!
Venerdì Lettura: 2: Pietro 3: 14-18.
19 Settemb. Niuno può venire a me sé
non che il Padre che mi ha mandato lo
attiri. Giov. 6: 44.
A Tommaso che voleva sapere la via
che conduce a Dio, Gesù aveva risposto:
« Nessuno viene al Padre se non per
mezzo di me » (Giov. 14: 6). Ed ora ai
Giudei mormoratori ed ignoranti, egli
dice: « Niuno può venire a me se non
che il Padre lo attiri ». — Come mai?
Gesù stesso lo spiega: « Io e il Padre
siamo uno » (10: 30) e « Il Padre mio
opera e anch’io opero » (5: 17).
Comunque, il pensiero di Cristo, qui,
è che è necessaria l’opera della grazia
divina per che le anime vengano a^Lui,
grazia che è caratterizzata da un,attrattiva del Padre verso il divino Figliuolo.
Quell’attrattiva ha forme diverse.
Talora sono le dolorosie esperienze della
vita; altre volte è il sentimento del peccato che ispira alle anime il grido d’angoscia: Cosa debbo fare per essere salvato? E quando Gesù si presenta, subito
esse riconoscono Colui che è capace di
rispondere alla loro angoscia. Altre
volte ancora è lo Spirito di Dio che
sceglie il momento propizio per aprire
le vie della fede.
A noi tocca di metterci nel raggio
della potenza di attrazione divina.
Sabato Lettura: 2 Cor. 1: 1-7.
20 Settemb, L’apparizione del nostro
Signor Gesù Cristo sarà a suo tempo
manifestata dal beato e. unico sovrano, il
Re dei re e Signor dei signori.
1 Tim. 6: 15.
Questa magnifica dossologia ispirata
all’apostolo daU’idea delle glorie divine che accompagneranno l’appàrizione di G. Cristo, ha il suo verso nello
smarrimento che accompagnerà quella
stessa apparizione in coloro che non avranno osservato « il comandamento divino », cioè la legge cristiana in tutta
la sua interezza. Quel giorno sarà per
loro un brutto giorno!
L’apostolo dell’India, il Sàdhou Sondar Sing, che tanto presto e così repentinamente è venuto a mancare all’evangelizzazione della sua patria e del mondo, ha questo paragone: Un giorno, dice,
sollevai una grossa pietra sotto alla
quale si trovavano innumerevoli insetti.
Appena questi videro la luce, atterriti, si misero a correre in tutti i sensi,
in preda a viva agitazione. — Quando
spunterà il Sole di giustizia, qualcosa di
simile si-verificherà. Quelli che vivono
nelle tenebre vedranno svelati i loro
peccati più nascosti e saranno presi da
subitaneo terrore. E’ allora che prenderanno a dire ai monti: Cadeteci addosso! ed ai colli: Copriteci! (Lue. 23: 30).
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AmmiDistraziODe delle Poste
AVVISO.
Con recente provvedimento, il limite
massimo dei vaglia postali interni a tassa è stato elevato a L. 5000 e che tale
nuovo limite vale anche per gli uffici di
posta militare.
Indirizzi di Chiese Valdesi
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Cand. Theol.
Edoardo Aime.
Bobbio Pellice — Pastóre : Alberto
Ricca.
Lusema San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Ferrerò — Pastore : Oreste Pe3rronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Fomoretto — Pastore : Guido Mathieu.
Prati — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rord — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Villar Pellice — Pastore : Roberto Jahier.
Zurigo — Chiesa Evangelica di lingua
italiana (Waldenserwerk) — Bethaus '
Wiedikon (Schlossgasse) — Pastore :
Alberto Fuhrmann - Steinstrasse 28..:
Ufficio di Presidenza della Tavola Val-;
dese — Virgilio Sommani, Mode-«
ratore - Pastore Guido Comba, Cas-i
siere — Via IV Novembre, 107 -I
Roma (101).
Facoltà di Teologia — Via Pietro Cossa,’
42 - Róma (126) — Professori : Ernesto Comba, Davide Bosio, Valdo Vinay.
Liceo-GimwLsio Pareggiato - Torre Pel-j
lice — Preside : Prof. Adolfo Tron.
Libreria Editrice Claudiana - Torre*
Pellice — Direttore : Pastore Paolo >
Coisson.
Commissione Pubblicazioni : Prof. Er-f
nesto Comba - Prof. Giovanni Mieg-^
ge - Pastore Paolo Coisson.
Addis Abeba (A. O. I.) — Capitano
Giovanni Bertinatti - Comando Presidio Militare.
Altri gruppi di fedeli sono regolarmente visitati dai pastori delle Comu- nità vicine.
Prof. Omo Costabel, direttore responsabile
ARTI GRAFICHE « L’ALPINA» - Torre Pellice^
Cappellano Militare Valdese — Tenente
Ermanno Rostan - Quartiere Generale
- Divisione Alpina Taurinense - Posta Militare 200.
Ghiedefe alla
Il Catalogo 1941