1
7 ^
AfimO UUCIK
eè
L
Riguardiate alla roccia onde foste tagliati!«
(Isaia U :1) **:
Nulla sia più forte delia vostra fede !
^ « (Qianavello)
Italia e Impero
«
Ester»
ABBONAMENTI
. Anno L. 15 - Semestre L. 8
. . . » » 25 — . , ¡5
Prediche d*AppcHo
7>opo la vocazione del pagano
COVE NOI STESSI,, Atti iOs 47
•C^immensa nosfalgia
del missionario
Io non so se tu abbia un’idea dell’an: goscia profonda che assale talvolta il
cuore del missionario, dinanzi alla aridità del suo campo dì lavoro ed al pensiero della sua madre chiesa lontana.
Io ricordo che in gioventù, quando la
chiesa mi mandò pastore in una remota
piccola chiesa di evangelizzazione, provai qualcosa di queste sofferenze. A- '
mavo sinceramente la mia piccola comunità ed ammiravo tante cose dì
quell’ambiente del tutto nuovo per me,
ma nei giorni domenicali e specialmente quando giunse il primo Natale, cominciai a provare una nostalgia ardente dei culti e delle assemblee- solenni
dei templi delle mie valli; avevo bi'{ sogno di udire i canti tradizionali e
maestosi che in quei giorni risuonavan
lassù, ma la mia piccola chiesa non li
conosceva. Avevo bisogno di tutto quelli insieme di piccole cose che avevan
f(Mmato ì miei passati Natali, ma laggiù nor.-si usava cosi e quand’io ne par’’lavo con entusiasmo attorno a me, quei
buoni fratelli mi guardavano con dei
grandi occhi stupiti senza comprendermi... Ed io, la sera, nel silenzio della
■mia cameretta, mi rodevo di nostalgia
Ì! e qualche volta, tuttachè fossi un digni^t©6o canditalo in teologia, piangevo co■■ me un fanciullo.
Fu allora ch’io imparai a valutare
l’imm'enso sacrificio che i missionari
affrontano, quando partono per lontane
terre pagane e che compresi ch’io non
avrei mai potuto essere missionario,
perchè il mio povero piccolo cuore, si
sarebbe spezzato di nostalgia piima ancora di toccare i lidi pagani.
fjonche noi ne soffriamo
Non credere, mio caro lettore, che
|tutto ciò non ti concerna, perchè questa bisogno di essere nel nostro ambiente, in mezzo a gente « come 'noi », che
ci sappia e che possiamo comprendere,
è un bisogno profondamente radicato
nel cuorq umano e molte sofferenze e
•tante lacrime dell’umanità, dipendono
appunto dal fatto che esso non è appagato.
Non accenno neppure al piacere, così
naturale, che provano anche i profani
^nel trovarsi in compagnia di gente del
proprio ceto: operai con operai, aristocratici con aristocratici, vecchi e vecchi, giovani con giovani, perchè esso
ha scarso interesse per noi.
Dobbiamo pensare, invece, a tanti
casi che hanno un sostrato religioso e
che si ripetono continuamente sotto i
nostri occhi e di alcuni dei quali, forse,
fummo protagonisti.
Ecco due coniugi che invece di essere felici si pascono di sospiri e di lacrime. Quando si sposarono alcuni anni
hf)r sono, credevano di aver trovato l’uno
nril’altro l’aiuto convenevole ed il com
Í
I
pagno ideale, ma presto si accorsero
di essersi sbagliati e di non essere fatti per stare, insieme. Nacquero malintesi su malintesi e disaccordi su disaccordi, vedevano le cose sempre da un
punto di vista, diverso, uno era onesto,
serio, tutto d’un pezzo, l’altra frivola,
leggera e vana: « Oh se fosse anch’egli
come sono io» andavano lamentando
entrambi e la loro infelicità andò inasprendosi sempre più. Il mondò sentenziò: « Incompatibilità di carattere », ma
nel loro intimo essi sapevano bene che
la vera ragione era perchè: «non è cqme me ». '
Abbiamo anche ' visto due fratelli,
nati dagli stessi genitori e vissuti sotto
lo stesso tetto; ma tanto diversi quanto
al carattere; bello, diritto, nobile campione delle migliori tradizioni famigliari l’uno, figliuol prodigo debosciato e corrotto l’altro. « Oh se mio fratello fosse come me ! » abbiamo spesso
sentito ripetere, con un profondo sospiro, a quello buono dei due...
Persino una madre vdneranda, dai
capelli bianchi e dal viso consuto dal
dolore, ci ha confessato talvolta fra le
lacrime, dopo averci parlato del figlio
lontano e traviato; « Sono io che gli ho
dato la vita eppur non pare mio figlio,
è così diverso da me ! »
E abbiamo visto tante cose nei tempi
eccezionali che corrono ! Tutti i giorni,
attraverso il giornale e la radio, il nostro sguardo corre fino alle estremità
della terra e non resta indifferente di
fronte al tumultuare di tanti popoli in
guerra e, sopratutto, dinanzi alle tribolazioni di masse immense che sono
ancora pagane: Oh se fossero come noi,
quante sofferenze risparmiate !
Ma chi potrà sulla terra compiere
questo miracolo e rendere « come noi »
quanto al bene, alla fede ed alla beata
speranza, coloro chq sono ancora così
diversi e lontani ?
£*Svangelo
risponde a questa domanda
Un giorno, nella {ùccola città d/Cesarea, nella casa di un centurione romano, aveva luogo una riunione inconsueta, L apostolo Pietro, testé giunto da
Joppe con alcuni compagni di -viaggio,
parla ad una numerosa assemblea pagana e le illustra brevemente i fatti
verificatisi in Galilea e Giudea, dopo la
predicazione di Giovanni Battista, vale
a dire, la storia di Gesù dì Nazaret.
Non ha ancora terminato che si verifica Un fatto eccezionale, che riempie
di stupore tutta l’assemblea e particolarmente gli ospiti di Joppe: lo Spirito Santo, come il giorno di Pentecoste, scende e si posa su tutti questi pagani in ascolto, che subito si mettono a
parlare in lihgue e a magnificare Iddio
come gli apostoli... E Pietro prese a
re; « Può alcuno vietar Tacqua perchè
non siano battezzati questi che hanno
ricevuto lo Spirito Santo come noi stessi ? E comandò che fossero battezzati
Ptraltor« : Prof. OINO COSTABBL
3
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AMMINISTRAZIONE; Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice y
REDAZIONE; Via Arnaud, 27,- Torhe Peli.ice
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira
Cent. 30 la copia
'O
nel nome di Cristo Gesù». E si che non
era ■piccolo l’abisso che separava questi
pagani dominatori, dagli schiavi giudeo cristiani !
..»ricordala sempre...
Dunque il miracolo è possibile se
Pietro può dire: « come noi stessi ! » Oh
che spUievo, dopo che tante angosce sono
passate sul nostro cuore, laU’udir parlare 'come oggi è di moda, di fallimento
della chiesa e di tramonto dei valori
cristiani ! la crisi attuale passerà e la
chiesa proseguirà l’opera sua di conversione delle masse, affinchè tutto il
mondo div.^nga « come noi stessi »,
strumento dello Spirito Santo e della
gloria di Dio...
«Come noi stessi!» Ricordalo sempre, lettore mio, questa parola. E domani, quando incontrerai uno di quei
fratelli nostri che son caduti nel fango
delia via e sa sono abbrutiti nel vizio
deU’alcoolismo o in altre forme ancor
peggiori di corruzione, o una di quelle
donne perdute il cui solo aspettc^ti ispira ribrezzo, allora ripeti forte nel
tuo cuore: costui può ridiventare « com.e noi stessi », allo stesso modo dei pagani e dei peccatori antichi; e tendi la
mano al tuo fratello decaduto...
E’ possibile !
Oh portate la lieta novella, in quest anno di appello e di grazia, in ogni
villaggio ed in ogni casolare delle valli
nostre ! Entrate là dove il peccato ha
portato la sua desolazione e stampato
il suo marchio, sopra un diletto congiunto perchè non fosse più « come
noi » ...Asciugate tante lacrime ardenti che han fatti rossi gli occhi di vecchi
0 giovani, uomini o donne... Appianate
quelle rughe precoci che stan così male sul volto dei figliuoli di Dio... Atteggiate al sorriso quelle labbra che han
preso la piega del pianto... Il miracolo'
della redenzione è ancora possibile.
Cristo non è morto invano !
...quelle adunanze inusitate.,.
— Ma come ? Oh ditelo presto a tante anime che attendono neH’angoscìa,
non le lasciate in questa trepida attesa
dopo aver fatto brillare ai loro occhi un
raggio dì speranza I
— Quando lo Spirito Santo tornerà
a soffiare sui nostri monti e le sue fiamme di fuoco a posarsi sulle nostre case...
— Ma quando verrà ?
- — Quando scorgerà di bel nuovo sotto i nostri tetti quelle-adunanze inusitate, in cui la famiglia e gli amici si
raccolgono con serietà ed interesse intenso, per ascoltare le cose avvenute in
Giudea e Galilea dopo la predicazione
di Giovanni Battista, vale a dire la
storia di Gesù di Nazaret, narrata in
maniera semplice e disadorna, ma con
convinzione, come fece a Cesàrea il pescatore Simone ' figliuol di Giovanni,
chiamato Pietro da Gesù...
Allora lo Spirito verrà e farà ciò che
aspettiamo da tanti anni e che nessun
potente, nessun dotto e nessun apostolo
potrebbe.
Dimmi, v’è forse al mondo fra le cose
più desiderabili qualcosa di più semplice, di più facile e di più sicuro ?
Enrico Geymet
Tra lusco o bwusco
lii
dlaciomaBil«» Vanlde-so
Se non vi spiace, amici, trasporteremo oggi il nostro microfono lungi dai
rumori del mondo, nelle sfere elevate
della scienza, nel santuario degli studi; più sémplicemente nella cameretta
di un autorevole studioso di cose Vaidesi, il quale ha iniziato da tempo delle
ricerche per la pubblicazione di un dizionario VaJ,dese.
Forse non tutti si rendono conto del
lavoro gigantesco che una tale impresa
comporta, e, a puro titolo di curiosità e
di informazione, diremo che, per una
sola parola, il nostro autorevole studioso ha dovuto redigere sempre per lo
meno 15.000, dico quindiciitìila schede !
E questo infatti non vi stupirà; pensate alla parola: coscienza. Chiesa, colletta, ecc; il nostro amico ha trovato
che, interrogando 15.000 persone, si ottenevano 15 mila risposte diverse, all’incirca naturalmente !! Egli pertanto,
con pazienza e saggezza e prudenza ha
controllato, paragonato, classificato, e
condensato i risultati delle sue fatiche
nelle varie voci del dizionario Valdese
che, fra qualche anno, speriamo di poter salutare come opera compiuta. In
questo momento siamo appunto qui
alla finestra dello studio, tra schede,
polvere, libri.
L'i oa
« Dunque, caro ed illustre maestro,
vorreste dirci come mai vi sia venuta
l’idea di un dizionario Valdese, quando
di dizionari ce n’è, e di buoni, un numero ragguardevole ?»
«Ecco; i dizionari in uso sono fondati tutti su dei principi teorici, io invece voglio un dizionario fondato sulla
vita pratica, sulla realtà; perciò mi
sono limitato al nostro ambiente Valdese, più ristretto, perchè esso mi offriva più facilità d’indagine. »
«Avreste dunque riscontrato delle
divergenze tra la .realtà Valdese e la
teoria dei dizionari? »
« Divergenze?! Àhf Ah! Ah!... Un
solo esempio: il sostantivo Persona. Aprite qualsiasi dizionario e troverete:
sostantivo femm.; nome generico che
indica uomini e donne, il quale deriva
dal sostantivo latino « persona » con
cui si indicava la maschera da teatro.
E’ una storia vecchia che con l’apertura
.boccale di questa maschera si rinforzava la voce, e che i lineamenti, a tratti
forti e ad artejesagerati, erano visibili
da lontano, suscitando, secondo i casi,
ilarità o commozione. C’erano delle
maschere (persone) tragiche o comiche;
l’attore se la metteva sul viso, per salire sul F»alcoscenico; recitava la sua
parte: era un eroe, o un buffone, sp*
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■ condo i casi, poi pendeva, la toglieva,
~ e ridiventava <ìxm ucimo come tutti gli
altri,, Ora,^ ,col-passar dei tempo, e an,kv., ‘questo è storia vecchia, la parola
* (maschera)! passò
- ‘ a indicare -non più l’arnese che l’uomo
,si’metteva sul viso, ma l'attore stesso
,^n i suoi attributi ^xjiaratteristici. - La
; Giurisprudenza poi „ accolse questa
parola e rapplicò a determinati casi
ecc. ecc. Insòmma, ed anche questo è
storia vecchia, su cui molti hanno già
scritto, persona sono, io, persona# dabbene siete voi, e degne persone quanti
ci ascoltano. Orbene, egregio mio signore, aprite gli occhi e cosa vedrete tutti
i giorni? Delle brave persone, delle
leggiadre persone, delle autorevoli persone che vanno in chiesa, che parlano
di religione: delle onorate persone, Ebbene io protesto: bisogna chiamarle. Col
loro nome: maschere sono e maschere
le chiamerò, nel mio dizionario.
Quando incontrerò per la strada una
di quelle « persone » i cui lineamenti
« a tratti forti e ad arte* esagerati subitane, secondo i casi, ilarità o commozione^), non dirò più «hai visto
quella gentile persona? » ma dichiarerò
esattamente: «guarda la maschera, da
commedia, che passa. » E quando ascolterò una di quelle brava «.persone »
la cui apertura boccale serve a rinforzare la voce degli anonimi, non dirò
più: «Sai, la signora X., la conosci,
quella brava « persona » che s’interessa ■
tanto ai fatti del suo prossimo per eommentarii a fin di bene e per la mutua
edificazione, mi ha detto che ecc. ecc.
■ ecc.fl! » ma correggerò: «Sai la signora X.. la conosci, quella maschera perfetta che fa la parte della pia donna,
mentre è una maldicente nella realtà...»
i . « Insomma, è un affare serio, un
problema complesso, quello che voi affrontate, illustre maestro, e certo la
vostra opera sarà molto suggestiva. Se
non fosse un’indiscrezione, vi domanderei di volerci concedere la primizia
di qualche esempio » « E sia; eccovi alcune voci. »
tJna ■»»■■raizia
Cristiano (il); aggettivo sostantivato,
concreto, secóndo, quanto dice la voce
comune. Nel suo significato proprio significa: discepolo di Cristo. Per noi
deve correggersi: astratto. Concreto
infatti è qualcosa di reale, che esiste
di fatto, che si tocca, che si vede. L’uomo, per esempio, è qualcosa di concreto: lo si vede bere e mangiare, lo si
ode cantare, parlare, discutere; egli lavora, dorme, qualche volta pensa, raramente riflette, e noi lo possiamo cogliere in tutti questi atti.
Ma il cristiano chi lo conosce? Degli
uomini cioè cristiani, degli esseri concreti; degli uomini che amano il loro
prossimo, che pregano, òhe sperano
perchè hanno in Dio il lord Signore, un
Signore che è il signore della loro vita
e della loro morte; la cui vita, in tutti i
suoi atti, e la cui morte, dimostrano
che sono vita e morte di discepoli di
Cristo.... ne conoscete molti, voi? ».
Membro (di Chiesa per esempio). Secondo le nozioni scientifiche e. grammaticali comuni s’ha da intendere, con
questo nomé, ciascuna di quelle parti
del corpo umano, « articolate al tronco
per un particolare 'ufficio. » Cosi le mani hanno il loro ufficio, le gambe un
altro, e perfino il cervèllo può servire
a qualche cosa. Orbene, a quale ufficio
particolare servono molti dei buoni
Valdesi cui compete il nome sacrosanto
di membri di chiesa ?
L’ufficio di ascoltare?
- E’ plOco! Tanto più che anche il ra-'
gazzo che cadde testa prima nel « bea' lot », aveva ascoltato la mamma che gli
aveva proibito di uscire di casa! Eppoi, è un ufficio generico; qui si tratta
di un ufficio particolare, poiché il membtp é articolato al tronco^ in questo
caso alla Chiesa, , .
'■ . r"' '■
Oppure, per caso, vi sarebbero dei
membri non articolati al tronco? Nel
y' corpo umano, ciò' si verifica soltanto
quando un membro è irrimediabìL
mente malato: viene tagliato. Nel nostro campo è evidente che vi sono molti
membri che 'sono morti, che sono incapaci di ' adempiere a una qualsiasi
funzione; molti membri che non sanno
più testimoniare, con la loro vita; sono |
oramai strappati dal Corpo della Chiesa;, dormono, con gli. occhi aperti, il
sonno della morte spirituale, dell’indifferenza, dell’egoismo; ciò nonostante
noi continuiamo a chiamarli membri
(di Chiesa)!»
r- ^
E qui, cari amici, non vogliamo più
oltre distogliere il nostro eminente stu- ^
dioso dalla sua opera. Lo ringraziamo
della sua cortesia,-ed attendiamo con
fiducia il coronamento deH’opera.
radiocronista.
Chi è responsabile ?
Giov. 3: 16.
La coscienza umana proclama la
realtà d’un castigo che colpirà al di là
della tornba^ quelli che non hanno "
adempiuta alcune certe condizioni nella
loro vita terrestre. Senza poter precisarne la natura, si può tuttavia esser
certi che questo sarà la privazione
d’una felicità eterna. Vedersi escluso
per sempre e per propria colpa d una
felicità della quale si avrebbe potuto
gioire, sentirsi indegno d’una celeste e
santa società della quale si ha rifiutato
d’essere membro, aver sete di gioia e ’
non-potersi accostare alla sorgente di »
essa, essere torturati dal riniorso del ’
proprio passato e dalla disperazione
d’essere stato l’artefice del proprio tormento, non è forse portare in sè stesso ’
il fuoco d’un eterno rammarico? Il'yepi.me roditore d'un rimorso senza fine,
non è forse spaventevole?
Ma se c’è un’inferno, non è Dio che
spinga l’uomo ad entrarvi, è l’uomo che
ci va di sua propria volontà. L’uomo è
libero di fare il bene, ma egli elegge il
male; lo si avverte delle conseguenze,
non importa egli continua. Di chi la
colpa s’egli è perduto ? E’ di Dio o
deH’uomo? Voi direte: Dio avrebbe dovuto costringerlo.
In questo .caso si vorrebbe dire che
Dio avrebbe dovuto fare dell’uomo una
macchina, trattarlo come una bestia,
trascinarlo alla virtù, attaccarlo come si
attacca un cavallo ad un carro: in una
parola è chiedere che l’uomo non sia
più un essere libero, ed è togliergli
quella che fa la sua dignità suprema.
Allora non sarebbe stato meglio che
l’uomo non .fosse mai nato ? Ma no,
noi non siamo per il momento in questo stato definitivo; se noi siamo avvertiti, è per evitare.
Dio offre a ciascuno un mezzo semplice, sicuro e gratuito. E’ per questo
che Egli ha dato al mondo il Suo Unigenito Figliuolo: Gesù che, per ottenerci la vita eterna, ha Lui stesso accettato la morte. Gesù ch’è venuto
quaggiù per portarci il perdono delle
nostre colpe, la pace al nostro cuore
la forza per trionfare del maligno.
Bibbia ci dice che « Dio non vuole che
alcuno perisca» 2 Pietro 3: 9, ed aggiunge ancora che « Egli vuole che tutti gli uomini siano salvati».
Se Dio ci ha creati per il Cielo, ci
concede anche ì mezzi pea: andarvi, nessuno escluso, se non colui 'che non
vuole.
«Voi non volete venire a Me per
avere la vita » diceva Gesù agli uomini
del suo tempo e ancor oggi lo ripete a
noi. E perchè si rifiuta ? Perchè l’accettazione della salvezza si fa per la conversione e invece l’uomo non vuole
convertirsi. Egoista, non vuole cambiare; orgoglioso, non'Vuole umiliarsi davanti a Dio; amando il male egli vuol
restare tale qual’è, nella sua natura.
e
La
Ecco in sostanza il pensiero di quelli
^ che rifiutano di credere; ma essi non
potranno accusare che loro stessi della
loro perdizione. ’
Ma poiché siete avvertiti, vi è ancora,
il tempo di grazia. Oggi, .e anche ora,
mentre leggete queste righe, voi potete
sottomettervi a Dio! e accostarvi a Lui,
accettando i mezzi di salvezza che Egli
ci offre in Cristo Gesù. La Bibbia ce
lo dichiara dicendo: « Ecco oggi il
giorno della salvezza» (2 Cor. 6: 2) e
Oggi se udite la Sua Voce non indurate il vostro cuore» (Salmo 95: 78).
(Tradotto dalla Mission Enangélipue en
plein air).
Segnalazioni
Da molti anni conferenze distrettuali
e convegni di anziani concordavano nel
rilevare di quale e quanta importanza
fosse il pr.oblema dell’anzianato: il problema cioè di formare i nuovi anziani,
di aiutare i vecchi. Molte discussioni,
molte proposte, qualche decisione, e finalmente una realizzazione: La guida
dell’Animano * dovuta al prof. Giov.
Miegge.
Non ci è possibile di entrare in merito a questa pubblicazione, poiché i
problemi che essa pone, le soluzioni che
essa propone sono già itati ampiamente
discussi, anche su quéste ròlonne; si
tratta infatti, in un certo senso, di uno
studio conclusivo, in cui, partendo dalla realtà dei Regolamenti, viene magistralmente analizzata la doverosa possiWlità di una vita nuova, alla luce dell’E vangelo.
Guida dell’anziano: è un titolo tecnico, che non deve impaurire il lettore,
o lasciarlo indifferente, come davanti
a cosa che non lo riguardi strettamente. In realtà questo libretto di 70 pagine è per tutti, per-tutti coloro che vogliono essere dei véri membri di chiesa:
attivi: che desiderano di rendersi conto di quanto soffio spirituale animi la
lettera dei Regolamenti della chiesa,
che sentono la loro responsabilità di
collaboratori nel campo della Chiesa.
La 1® parte di questa Guida è consacrata ad uno studio delle origini dell’anzianato e del suo sviluppo nella
Chiesa primitiva; segue la presentazione del problema nel seno della Chiesa
Valdese alla luce della Storia, nella
concretezza dei regolamenti ecclesiastici. Il prof. Miegge consacra quindi acute pagine all’analisi delle funzioni dell’Anziano: i° cure pastorali (ministero
di sorveglianza e di esortazione) 2° cure
diaconali (ministero di assistenza e consolazione) 3° cure di governo (ministero
di direzione amministrativo della Chiesa), ed in relazione a questi vari argomenti dà una opportunissima lista di
passi biblici per le eventuali letture o
culti di famiglia, ed alcune preghiere:
un ottimo materiale sussidiario che
metterà a disposizione degli anziani un
prezioso strumento di lavoro, prezioso
non soltanto come sussidio, ma in quanto permette a ciascuno di edificare su
esso.
* Giov. Miegge: Guida dell’Anziano.
(72 pag. L. 3,00). Libreria Editrice
Claudiana.
Una incrollabile certezza*: nonostante tutto, contro tutti; certa è questa parala: in tutte le prove, in tutte le amarezze, in tutte le vicende di una alterna fortuna; Gesù Cristo è venuto nel
mondo per salvare i peccatori: ammonendo, porgendo la mano, recando l’annunzio della Grazia, dando la sua vita...
Quanta semplice luce dell’Evangelo,
che appare sempre nuova e sempre più
benefica al cuore che ne fa la benedetta
esperienza...
E qui solamente vogliamo ringraziare
il nostro venerato prof. Giov. Rostagno
che dal tesoro delia sua esperienza forcata dal^ prova, sa trovare le parole
che possono ' aiutare gli altri a capire,
ad ascoltare...
Giov. Rostagno: Una incrollahile certez:^ (Predica) L. 1 - Libreria Editricè Claudianai C.
\iMi ioii Wsi
CONVEGNO
ptr tatte ìe Doionlste del Grappo Valli
San jijcrmano Chisone
15 Marzo - or« 15.15
E’ la prima volta che la F. U. V. indice alle Valli un Convegno riservato
alla parte femminile delle nostre Unioni. Saranno trattati i problemi che la’
giovane valdese deve Hsolv;ere ogni
giorno nella sua vita personale, di famiglia e sociale.
Chiediamo a Dio di benedire abbondantemente questo primo raduno femminile, che risponde ad un bisogno veramente sentito.
NB. Il Convegno avrà luogo anche in
caso di cattivo tempo.
I giovani di S. Germano offriranno
alle Unioniste un piccolo ristoro caldo.
Le partecipanti sono pregate di portarsi il proprio zucchero.
Essendo avvenute delle riduzioni di
servizi sulla linea Pinerolo-Perosa Argentina, diamo l’orario dei tram domenicali utili:
Porosa ore 12.05 S. Germano 12.31 —
S. Germano ore 20.18 - Perosa 20,49
Pinerolo ore 14.32 - S. Germano 15
— S. Germano ore 18.21 - Pinerolo
18.50.
. Le Unioniste che desiderassero venire a S. Germano sin dal mattino e
partecipare al culto delle ore 10.30, po-.;^
Iranno consumare le loro provviste nella Sala delle Attività che sarà riscal-jr
data e messa a loro disposizione.
Chi lo ha, porti Plnnario Giovanile.
Il Comitato di Gruppo.
Per Orfanotrofio
Signora Fanny Lqng-Rivoire: dono per%i
un posto in Memoria del figlio Te-‘
nenie Enrico, caduto in guerra.
I militari a Torino
Alcuni giovani deH’U. G. V. di Torino 1
si riuniscono ogni mercoledì, durante 5
la libera uscita, nella sala delle attività, '
per circondare i militari iche si trovano ",
in servizio nella città. La riunione si '
inizia con una breve meditazione, pre-'|
sentata da uno dei giovani o dai mili-|
tari stessi, e con canti deU’innario. J
Nella seconda parte si fanno giochi'®
e si cantano alcune delle nostre belle -l
canzoni delle valli. Abbiamo anche |
avuto il piacere di offrire, grazie alla |
generosità di alcune persone, due trat- J
tenimenti con rinfreschi, dolci e distribuzione di opuscoli vari, in occasione i,
della festa dì Natale e del 17 febbraio. S
Perchè l’opera così bgne avviata in.3
favore dei nostri cari fratelli sotto le,;
armi, possa svolgersi in modo più com^ piato, preghiamo tutti ì Pastori di volere indicare gli ^eventuali giovani della
loro comunità che fossero in servizio ai
Torino alla; ,
U.G.V. di Torino - Via Pio V, 15.
Cogliamo intanto l’occasione per ringraziare quanti’ hanno contribuito e
vorranno contribuire con le loro offer-'
te, per il bene di questa attività.
Libreria EcL Gaudiatia
Giovanni Miegge:
Guida dell’ Anziano
«
Non soltanto gli anziani, ma tutti co-,
loro che partecipano con senso di rèé
sponsabilità alla vita della chiesa si interessano di questa pubblicazione.
•¥, Pag. 72 - L. 3,—
+■ '5®
(
Î*«
3
■íé.ríív
g.-:
Ÿ.'
li’lCO DELLE VALU VALDESI
[qtOH^C/1 V/ILBESe
pANGROONA (Capoluogo)
La sera del 17 febbraio ben cento
i. membri* delle Unioni Giovanili delle)
due parrocchie di Angrogna si sono riu~.
niti nella scuola grande del Capoluo
¡go per ricordare insieme la storica' data.
Dopo alcune appropriate parole del
pastore A. Comba ed il canto degli inni
di circostanza alcune giovani hanno recitato, proprio con garbo, il dialogo
« Sotto la neve pane » dì Lina Tedaldi,
ed un brioso monologo. La serata è poi
trascorsa rapidamente tra nuovi canti e
fraterne conversazioni,
— La domenica 22 febbraio, airora
del culto, si è svolta la commemorazione per l’insieme, delle due. parrocchie
•e specialmente per gli scolari di tutte le
scuole. Da Serre-Malan fino ai Pons,
si può dire che ogni villaggetto è stato
I rappresentato da qualche scolaro o scolara che hanno portato il loro contributo attivo alla festa con la recita di diaÈ loghi e poesie. Queste recite sono state
p, intramezzate da canti delle scolaresche.
e da quelli delle due corali che hanno
molto efficacemente contribuito alla solennità ed alla festosità della ricorren
za. LiC due parrocchie si sono sentite
''■.molto unite in questa circostanza.
Dal 23 febbraio al 1° marzo si è
svolta la settimana di appello. Durante
'^■quattro sere di seguito, nelle scuole dei
¿■quartieri di Prassuit-Vernet, Pons,
■^-Jourdan, Martel; quasi tutte le fami^*,glie della chiesa hanno avuto l’opportunità di ascoltare l’energico, efficace
richiamo del pastore Ed. Aime. E domenica 1° marzo un folto pubblico è
accorso ad ascoltare il messaggio conclusivo del pastore E. Geymet. A cura
l'del Concistoro è stato distribuito a tutte le famiglie l’opuscolo del prof. Miegge « Che faremo ? » al fine di prolungare nel tempo l’appello e farlo perveniI re ad ogni membro della parrocchia.
— In età di 70 anni è deceduta, al
Brueras Maria Benech nata Bonnet, ca
i ra cd attivissima madre di famiglia, do|:po una non lunga malattia. Un numerosissimo corteo funebre ne accompa’.gnava al cimitero le spoglie mortali nel
I pomeriggio del giorno 19.
— In età di soli sette mesi raggiungeva in cielo la mamma suà, non mai
I cdnosciuta, l’angioletto Bianca Mario.
I Chiaria, figliuolina del nostro fratello
Cesare Chiavia.
Voglia l’Eterno spargere le sue divine consolazioni in tutti i cuori afflitti.
ANGROGNA (Serre)
La nostra Comunità ha celebrato il
17 febbraio con un culto serale con S.
Cena il 17. Un buon numero di membri
vi ha partecipato. La Corale ha cantato
un inno di circostanza-.
Domenica 22 febbraio ha avuto luogo
nel tempio di S. Lorenzo la celebra.zione del 17 con la Comunità sorella.
Un vasto programma è stato eseguito
* con la partecipazione delle corali^ e
delle scuole domenicali.
La medesima domenica ha avuto
jg luogo la celebrazione a Pradeltor,no.
Anche qui hanno contribuito la Corale
e la scuola domenicale.
I bambini hanno ricevuto il dono tradizionale. Voglia Iddio che queste celebrazioni segnino da' parte nostra una
maggiore fedeltà e consacfazione al nostro Dio.
BOBBIO PELLICE
, t:
deceduta improvvisamente all’età di
64 anni. ^
E’ stato richiamato pure dal Padré
celeste Paoloi Grand, del Cortilet, in età
di 78 anni. >
Esprimiamo ancora ai congiunti la
nostra viva simpatia. R,
Numerosi e vibranti messaggi sono
^ati recati alla nostra Comunità dal
pastore Roberto Jahier in occasione
della Settimana di appello. Oltre a varie adunanze il pastore Jahier ha presieduto due culti nel Tempio. A lui
l’espressione della nostra vivissima' riconoscenza.
^Lo ringraziamo inoltre per aver pre'jiieduto il funerale di Susanna Mondon,
LUSERNA SAN GIOVANNI
Giovedì scorso, 26 febbraio, ha avuto
luogo il funerale del sig. Giovanni
Jourdan, deceduto ai Ricca in età dì anni 91. Ai figli ed ai parenti tutti le nostre sentite condoglianze.
POMARETTO
E’ deceduto aH’Ospedale di Pomaretto dopo lunghe sofferenze sopportate
con ammirevole pazienza Tron Giacomo fu Pietro di anni 67, originario del
Campo del Clot di Rodoretto. Le sue
esequie hanno avuto lUogo il 14 febbraio Gorr. Porgiamo condoglianze ai
parenti. . ' . '
— La Commemorazione della nostra
Emancipazione ha avuto luogo domenica 22 febbraio con una suggestiva cerimonia nel Tempio alla presenza di diverse autorità locali. La Corale vi ha
partecipato con l’accurata esecuzione di
cori diretti dal signor Bazzetta, ed i
bambini si sono esibiti con canti e recitazioni quanto mai appropriate alla circostanza. Il Tempio per il numero dei
presenti presentava l’aspetto delle
grandi occasioni.
Dio voglia inculcare in tutti il medesimo spìrito che ha albergato nei Padri e li sproni ad una vita ognor più
fedele alla sua Parola.
Nel pomeriggio un pubblico che addirittura stipava il salone del Convitto
Valdese, ha rivissuto momenti di emozione con la rievocazione dell’episodio
della Rapita del Val d’Angrogna al Castello di MombrOne bellamente presentato da un gruppo di giovani. Una farsa
assai bene interpretata da debuttanti,
ha rasserenato poi le fronti atteggiando
al...sorriso i pipcoli ed i grandi. La colletta fatta alla fine ha dato L. 318.
Un pensiero affettuoso e l’augurio più
fervido dei cuori sono stati rivolti in
quella giornata ai 42 militari come pure a tutti gli assenti della Parrocchia.
— Il 17 sera l’Unione giovanile del
Podio ha offerto alla popolazione del
luogo un trattenimento famigliare assai bene riuscito in cui l’arte del recitare ha messo alla prova le capacità
artistiche di quasi tutti i componenti
dell’Unione locale. La colletta fatta alla
fine, destinata all’Orfanotrofio di Pomaretto, ha fruttato L, 57.
— La Settimana della Rinunzia ha
dato, buoni risultati avendo superato di
alcune centinaia di lire la somma dell'anno scorso già in forte aumento su
quella degli anni precedenti. La cifra
raggiunta fin qui, supera le L. 3.200.
PRALI
II, 15 febbraio, giornata quasi primaverile, venne celebrata la Festa della
nostra Emancipazione. Il Tempio, comprese le gallerie, era gremito dì piccoli e grandi. Dopo il messaggio d’occasione, la parola fu data ai bambini, i
quali svolsero un abbondante program-^
ma, che tenne incatenata l’attenzione
del pubblico per più di un’ora. Molto
belli e nello stesso tempo emozionanti ì
canti di guerra. In quel bel giorno, più
che m^i,.abbiamo pensato e pregato per
i nostri soldati, i quali, certamente erane con noi col pensiero e col cuore/
Un ringraziamento di cuore a tutte le
insegnanti che tanto hanno fatto per "'
la buona riuscita delia Festa.
— Air Asilo di San Germano è deceduta Pascal Susanna, all’età di 82 anni.
Ai parenti esprimiamo la nostra cri-'"
stiana simpatia.
RODORETTO
La ricorrenza déU’anniversario • della
nostra Emancipazione, è stata celebrata il 17 febbraio. Il Pastore, sig. Lo
renzo Rivoira, che si trovava in mezzo
a noi in occasione della settimana d’appellb, ha rivolto un vibrante messaggio
ad un'assemblea numerosa e raccolta.
ì
In seguito, i bambini hanno svolto un
ricco programma dì recite e canti, preparato con molta cura dalla sig.ra Elena Breuza e dal sig. Aldo Tron.
— La settimana d’appello, ébbe luogo, dal 16 al 22 ,u. s. I pastori sigg. Lorenzo Rivoira e Alfredo Janavel, hanno visitato gran parte delle famiglie,
rivolgendo nelle diverse scuole i loro
efficaci messaggi; Li ringraziamo per
l’abbondante seme sparso. nei cuori.
Lasciamo al Signore d’annaffiare e di
far crescere.
—- All’Ospedale di Pomaretto, è deceduto Tron Giacomo del Campp del
Clot, aU’età di 67 anni. I funerali si sono svolti ' il 14 febbraio. Alle figlie er
sprimiamo la nostra simpatia cristiana.
— Da Marsiglia, è pervenuta la dolorosa. notizia della morte di Tron Michèle di Giovanni, del Campo del Clot,
strappato all’affetto dei suoi cari l’il
febbraio, all’età di 43 anni. Sulla vedovà, 'Sul figlio, sul vecchio padre, sui
fratelli e sui parenti tutti, imploriamo
le consolazioni dell’Eterno.
TORRE P ELLICE
|Dopo qualche settimana di malattia
è'stata'richiamata da questo mondo la
si^orina Bonjotir Susanna all’età di
74 anni.
VAIAR PELLICE
L’anniversario dell’Emancipazione,
pur- in forma intonata alla serietà dei
tempi che viviamo, ha-avuto le sue tradizionali celebrazioni:
Il pomeriggio del 17 febbraio, festa
degli alunni, nel tempio, con recite e
canti accuratamente preparati ed eseguiti, sotto la direzióne delle Signorine
Insegnanti. La sera dello stesso 17 buona ed affollata riunione giovanile al capoluogo con partecipazione di tutte le
nostre uinoni. Domenica 22 culto dì
rendimento di grazie, nel tempio. La
Corale che non aveva potuto. - per impedimenti particolari - eseguire il suo
coro in quella circostanza, ha rallegrato, in compenso, il nostro culto dì domenica 1 marzo, con l’ottima etsecuzione del cantico « Son lungi o Dio quei
giorni... »
I nostri valorosi soldati sono stati
particolarmente ricordati in tutte queste riunióni 'delle famiglie della chiesa.
Dipartenze. Un’altra bella figura di
donna valdese ci ha lasciati, con la dipartenza di Magna Margherita Micheiin Salomon, nata Durand, di Prafrè,
che il Signore ha richiamato a Sè il 16
febbraio, in età di 86 anni.
Alle figlie, al genero, ai nipoti e parenti tutti che l’amavano tanto, rinnoviamo. l’espressione della nostra solidarietà nella prova e nella luminosa speranza.
— Il 24 febbraio una violenta polmonite ha tolto ai suoi genitori ed alle due
sorelline il piccolo Davide Giovanni Vigna di Paolo e Pilone Caterina, in età
di 4 mesi.
Iddio benedica nella prova questa giovane famiglia di cui il capo è attualmente al servizio della Patria.
— La nostra famiglia spirituale ha
appreso con vivo dolore la notizia della
dipartenza a Torino del signor Giuseppe Boldrini, un caro vecchio amico della nostra parrocchia, che tanta divina
semenza ha gettato, con fede e con carità instancabili, nei solchi del vasto
campo villarese del Signore.
Alla sua fedele compagna, signora
Adelina Gay, rinnoviamo l’èspressione
della nostra profonda comunione nel
dolore e nella Speranza.
Collaborazione laica. La nostra chiesa
ha avuto con gioia riconoscente, per
due domeniche consecutive, ,la visita
del direttore del nostro caro « Eco »,
prof. G. Costabel, che' ha presieduto ì
culti delle domenche 8 e 15 febbraio.
Siamo pure molto grati al nostro diacono ,sig. U. Pascal del Serre, che ha
presieduto tre volte, in gennaio e febbraio, il nostro culto domenicale serale
'al capoluogo. 3
VILLASECCA
Come era stato precedentemente annunziato il 17 febbraio è stato commemorato nella nostra parrocchia con un
culto solenne il 15 in chiesa, ed il
giorno stesso del 17 con urtò riunione
neH’antko tempio di 'Villasecca, a cui
parteciparono tutti gli alunni delle
scuole ed un pubblico così numeroso
da stentare a trovare ancora un posto
nel pur vasto locale.
Tra l’altro abbiamo voluto ricordare
gli sforzi ed i^sacrifìzi dei nostri soldati
in .'armi di cui abbiamo letto alcuni
commossi messaggi.
La sera ad opera dei nostri giovani
fu fatta una rievocazione storica molto
apprezzata dal pubblico.
— Il culto del 22 è stato presieduto
dal pastore di Prali sig. Arnaldo Geme
il quale ritornò fra di noi in settimana
per presiedere alcune riunioni di appello; egli ha portato il suo messaggio
in una riunione ai Chiotti, a Bovile ed
a 'Villasecca; mentre, lo aspettiamo ancora per un ulteriore visita a Faetto
ed a Rielaretto, gli esprimiamo già la
nostra riconoscenza..
Altra gradita visita in occasione
della settimana di appello è stata quella
del pastóre di Pramoilo sig. Paolo Marauda il quale ha presieduto le riunioni
dell’Albarea, di Combagarino e dei
Chiotti. Il tempo inclemente non ha
impedito di avere, delle buone assemblee nei vari quartieri dove il messaggio recàto è stato seguito con una attenzione sostenuta. Al sig. Marauda
vada il nostro sentito ringraziamento.
— Dopo alcuni mesi dì malattia è
deceduto a Serre Marco il nostro fratello Barus Antonio all’età di 83 anni.
Eravamo abituati a vederlo regolarr
mente in chiesa, uomo di fede, pieno ¿L
bontà e di rettitudine, di lui si poteva
dire: ecco un Valdese.
I funerali che ebbero luogo giovedì
26 febbraio sono stati uhà dimostrazione della simpatia generale di cui
godeva il nostro fratello. Ai parenti
afflitti porgiamo le nostre condoglianze.
SOITENITORI
Griot Giovanni, L. 5 - Vicino Lìdia,'
5 - Costabel Aldo, 5 - Massel Francesco,
1 - Hugon Elena, 1 - Benech Giovanni,
2 - Chauvie Alice, 10 - Long Enrico, 5
- Bonnet Clementina, 5 - Favout Enrico, 2 - Pacchetto Cesare, 5 - Salvarani Maddalena, 5 - Musacchio Mary, 10
- Avondetto Federico, 5 - Primo Rostagno Giuseppina, 20 - Balma Arturo,
5 - Fiorio Fernanda, 10 - Coucourde
Arturo, 5 - Jalla Enrico Amato, 5 Campofoggi Enrico, 5 - Gìampiccoli Adolfo, 15 - Prof. Pietro Gay, 2 - Giaccaglia Sandro, 5 - Rag. Rasora Samuele, 10 - Don Clotilde, 5 - Valeriano Perazzi, 10 - Ferrier Giovanni, 5 - Forne
-ron Margherita, 3 - Rodet Anna, 5 Micol Adele, 5 - Borione Susanna, 3 Murri Tron, 5 - Benech Stefano, 3 Monney Francesco, 5 Massel Ida, 5 Mondon Albino, 3 - Benech PaoUna, 5
Grill , Massel Margherita, 2 - Poet Mas-,
sei Maria, 2 - Peyrot Francesco, 5
Peyrot Albarin Emilia, 10 - Cap. Stefano .Coissoh, 35 - Revel Giulio, 5 - Hugon Cesarina, 2 - Dott. Comba Gustavo,
10 - Fanton Maria, 15 - lÌilly Rotiba
Pavese, 5 - Geymonat Maria, 5 - Gioì,
Martinat Giulio, 10 - Salce Elena, 2 Long Marta, 5 - Prof. Balma Ausonia, 5
Balmas Alice, 1 - Balmas Bounous Elena, 10 - Bouchard Carlo Alberto, 2 BoUcharId Edvico, 5 Bleynat Alberto^
5 - Cardon Elisalaetta, 2 - Duchene G.
Batt., 1 - Giraud Edoardo, 5 - Long Alessio, 5 - Long Levi, 1 - Meynier Gustavo, 5 - Peyronel Enrico, 3 - Soulier 1
Bartolomeo, past, em., 5 - Vincon Elisa,
1 - Bouchard Maddalena, 3 - Plavan
Giacomo, 1 - Long Edoardo, 1 - Pons
Luigia, 1 - Genicoud Teresa, 5 - Vincon
Davide, >2 - Long Eli, 5 - Long Alessandrina, 3 - Vincon Guido, 1 - Avondet
Emilio, 5 - Forneron Filippo, 2 - Comba Alberto, 2 - Rochon Giuditta, 2
Forneron Alessandro, 3 - Ved. Campra»
(Continua).
5.
La signora. Anna Rivoir, i figli, ed i
parenti tutti comunicano la dipartita
pqr.la patria Celeste del loro diletto,
babbo, zio e cugàno > - ;
EMILIO' BIVOIR
Pastore Emerito
Alassio, 3 marzo 1942-XX.
■7.
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
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il ’dufti«» di l'ai ara i^liss'
(Maditozioni preparate snì testi del Calendario Bìblieo della Chiesa lIoraTa) '
Non mormorate come al9 Marzo cuni di loro mormorarono,
e perirono colpiti dal distruttore.
1 Coir. 10: 10.
L’apostolo si riferisGe agli Israeliti
che nelle difficoltà del deserto si lasciarono prendere dallo smarrimento e
■ dalla sfiducia e mormorarono contro
l’Eterno e contro il loro condottiero,
rimpiangendo un passato obbrobrioso
che, a distanza di tempo, sembrava loro
preferibile ai disagi del deserto.
Ingratitudine e mancanza di fiducia
li hanno indotti a mormorare. Avevano
dimenticato le cose grandi che l’Eterno aveva operato per loro, non avevano
più fiducia in Lui.
Quando ci troviamo seriamente imbarazzati e nella prova e le difficoltà si
accumulano dinanzi a noi, il mormorare e l’imprecazione contro la nostra
sorte non costituisce anche per noi un
peccato di ingratitudine e dì mancanzà
di fede ? In quei momenti dimentichiamo le liberazioni che l’Eterno ci ha accordate, e dimentichiamo che Egli è
potente e misericordioso per accordarcene ancora e anche di più grandi. Invece dell’inutile ed empio mormorio,
invece delle sterili deprimenti lamentele, dirigiamo lo sguardo pieno dì fidente attesa verso Colui che è Onnipotente e che intende usare questa onnipotenza per far volgere ogni cosa al
nostro vero bene.
Martedì ...e se ne andarono in un
IO Marzo altro villaggio.
Luca 9: 56.
Il fatto vi è noto. Gesù nel suo cammino verso Gerusalemme aveva divisato di fermarsi coi discepoli in un villaggio della Samaria,* ma gli abitanti
di ^so si rifiutarono dì riceverli.
Indignati, Giacomo e Giovanni propongono al Signore di chiedere che del
fuoco scenda dal cielo e consumi quella gente così poco òspitale. Gtesù li
sgrida. Così poco essi hanno compreso
lo spirito del loro Maestro ! Ciò non
toglie, nondimeno che col loro atteggiamento quei Samaritani si sono puniti
da sè stessi. Rifiutandosi di accogliere
Gesù, essi si sono preclusa la via della
salvezza. Gesù li. ha lasciati con la loro
grettezza di mente, per andarsene in un
altro villaggio.
La salvezza che passa vicino a noi e
che non è da noi afferrata, per pregiudizio, per preconceti, per mancanza di
carità... Un episodio antico, ma che si
ripete frequente. Una occasione mancata è difficile che si presenti un’altra
volta.
Mercoledì Chi ci separerà dall’amore
11 Marzo dì Cristo ? Rom. 8: 15.
Non certo le tribolazioni e le distrette
della vita, poiché è attraverso di esse
che il credente conosce sempre di più
l’amore di Cristo che lo sostiene.
Nemmeno la persecuzione, perchè
attraverso di essa il credente è fortificato e consolato dall’amore di Cristo.
Nemmeno le necessità materiali e
l’indigenza, perchè il credente, attra-.
verso di esse ha .altrettante rivelazioni
della sollecita provvidenza dell’amore
del Signore^
Sarà forse la morte ? Ma non è essa
per il credente un guadagno, in quanto,
attraverso la morte egli entra in comunione più diretta di vita con Colui
che è Amore ?
Chi ha conosciuto l’amore di Cristo
è così sensibile alla sua realtà, ed ha
un tale senso della sua grandezza e potenza, che nessuna circostanza, per
quanto dolorosa, nessuna avversità, per
quanto grave, riusciranno mai a smuoverlo dalla sua fiducia: l’amore del Signore è più forte di ogni cosa.
Questa è stata l’esperienza dell’apostolo e con lui di tanti credenti. Perchè
non sarebbe anche la tua ?
In lei era la vita; e la vita
1* era la luce degli uomini.
Giovanni 1: 4.
In lei, cioè nella Parola eterna di Dio.
C’è stato un tempo in cui l’uomo, vivendo in comunione con Dio, riceveva dalla Sua Parola vita e luce. La luce
della Verità lo illuminava e si trasfondeva ifi lui ih energia di vita.
In questa anima che non conosceva
che la luce e la vita, il peccato ha gettato l’ombra delle tenebre e della morte. '
La luce é'rimastà luce; ma gli uomini. divenuti tenebre non l’hanno ricevuta.
Allóra la Parola di verità e di vita si
è fatta carne. Cristo è venuto sulla ter
ra. Chi ha creduto nel suo nome ed è,
stato illuminato dàlia verità della sua
Parola e rigenerato dalla potenza della
sua Parola, può dire come di una reai- c
tà di cui è certo per esperienza: « In Lui
è la vita, e la vita è la luce degli uomini
Oggi, come ieri, come sempre. Cristo solo è la luce- Cristo solo è la vita. ^
Venerdì Se dunque il Figliolo vi fa
13 Marzo ra Uberi, sarete veramente ^
liberi. Giovanni 8: 36.
S’intende liberi dalla schiavitù del
peccato. y
Non è la nostra buona volontà, il no- ^
stro impegno, la nostra risoluzione. J
Queste cose ci vogliono certo. La liberazione dì cui parla Gesù non è una li- i
berazìone automatica, che agisca sopra i
l’individuo rimasto passivo. Ma con
tutta la nostra buona volontà, il nostro
impegno, la nostra risoluzione, noi
non ci libereremo mai, se lo Spirito
del Signor© non ci dà energia. Da parte
nostra ci vuole decisione a scuotere il
giogo, ma questa decisione deve manifestarsi in preghiera e supplicazione che
lo Spìrito intervenga nella nostra debolezza. Chi contasse soltanto sulle
proprie energie si metterebbe in condizione di conoscere le più amare delusioni.
La parola di Gesù è chiara: « Senza
di me non potete far nulla ». (Giov 15:
5).
Sabato ...quando avrete fatto tut14 Marzo to ciò che v’è comandato,
dite: « Noi siamo servi inutili; abbiam
fatto quel che eravamo in obligo di '
/are ». Luca 17: 10.
Queste parole costituiscono come una
messa a punto del rapporto in cui ci
troviamo con Dio. Egli è il Signore;
noi siamo di fronte a Lui come dei servitori: Egli ordina, noi dobbiamo ubbidire. E’ proprio del servitore dì fare
le cose che gli sono comandate; se_ le
fa scrupolosamente, il suo signore lo.,
considererà come un servo fedele, ma í
questa fedeltà non gli dà nessun diritto
particolare; è presupposta in lui come
cosa naturale, doverosa. v
Come possiamo ritenere o supporre
segretamente nel cuore che la nostra
vita religiosa, le nostre benemerenze in
questo o quel campo, la nostra pietà
debbano èssere tenute in gran conto
dal Signore, quasi che facessimo qualche cosa di straordinario ? Eppure così
pensiamo: che Dio debba aver particolare riguardo a noi, perchè abbiamo
fatto tale o tal’altra cosa. Gesù ci toglie
ogni stolta illusione di questo genere:
servi inutili. Inutili nella migliore delle
ipotesi, cioè quando avessimo fatto tutto quello che eravamo in obbligo di fare. Ma a questo non ci giungiamo: siamo
molto spesso servi non soltanto inutili,
ma infedeli. Un solo atteggiamento dello spirito ci si addice: quello della umiliazione che ci faccia cercar rifugio nella misericordia del Signore.
A. Deodato.
Doni in meioria rieeToti dal Cassiere
delia Ttfeia Valdese per Istitnzioni rarie
di
M. Gullì, Reggio, per Orfanotrofio
Pomaretto, 5.
Jahier Enrico e Giacomo, per Id., 25.
T. A., Milano, per Id., 30.
Gardiol Giordano Rossi, Torre Pellice,
per Asilo *S. Germano, 10.
Jourdan Adele, Id., Id., 10.
T. A. Milano, per Id., 50.
Cav. Fernando Pellegrini, per Id., 150.
Cleanthe Rivoiro Pellegrini, per Id.
150.
Jalla Giampiccoli Ines, per Diaconesse,
10.
Jalla Ada, per Id., 10.
Jahier Emma e Giacomo, per Id., 25.
Coisison Nisbet, missionari, 25.
Chiesa di Bergamo, per Istituto di Vallecrosia, 772.
Amelia Spedicati, Bari, per Convitto,
50.
Cav. G. Severino, ringraziando per T80
anniversario per Evangelizzazione,
50 - In memoria Angelo Deodato, per
Asilo di Vittoria, 25 - In memoria
Pastori defunti di sua conoscenza/
per Emeriti, 25.
Salvatore Giandinoto, Catania, per Asilo di Vittoria, 10.
Giorgio Tomaselli, Id., Id., 5 - per Orfanotrofio di forre Pellice, 5.
Dott.Winzeler, per Id., 108,10.
Umberto Piva, per Istituto Gould, 120.
Dora Fontana Roux, per .Orfanotrofio
di Torre Pellice, 150 per Ospedale
^ di Torre Pellice, 100 per Ospedale
di Pomaretto, 100 - per Orfanotrofio
di Pomaretto, 100 - per Asilo di S.
Germano, 100 - per Diaconesse, 100 per Rifugio Re Carlo Alberto, 100.
Chi semina raccoglie, per Istituto di
Vallecrosia, 500 - per Diaconesse,
500.
E. E. Platzer, per Asilo di S. Germano,
30.
Lamantia Carmela, per Asilo di Vittoria, 20.
Vittoria d’Angeli Cecchini, per Istituto
di Firenze, 50.
Jemma Francesco, per Istituto Gould,
10.
Leonardo e Rina Niccolini, per Istituto
Gould, 200.
Marcella, Maria, Clara, Carlo Lingria,
pensando agli orfani, per Istituto
• Gould, 25.
Unione Giovanile di Torino: per Orfanotrofio di Pomaretto, 100 - per Istituto di Vallecrosia, 100 - per Istituto
Gould, 100 - per Istituto di Firenze,
100 - per Asilo di Vittoria, 100 - per
Asilo di S. Germano, 100 - per Rifugio Re Carlo Alberto, 100 - per Orfanotrofio di Torre Pellice, 100 - per
Artigianelli, 100.
rail miiEm ui
Doni in Nemoriam
P. A. R. D. A., in memoria dì Angela, L. 10 --Emma Ricca, del comm. Ayassot, 10 - Fed. Vellani, Id., 100 - Le
figlie, Id., 200 _ Consorzio Acqua Potabile, Id., 150 - Sqc. An. Cooperativa
Eorza e Luce Elettrica, Id., 200 - Peyran Alliaud Adele, dei Genitori, 25 In memoria del dott. Daniele Turin, 50
- Dott. Ottavio Prochet, di Milca Rocchi, 300 - Luisa Cambellotti e Maria
Bounous, in memoria di Maria Malanot
20 - Fratello e Sorelle' di Guglielmet
Emilio, 73 - Ines Peyronel, di Anna
Travers, 40 - Soldato Reynaud Clemente, del Padre, 50 - Famiglia Menusan
Pietro, del caro Filiberto, 25 - N. N.,
S. Germano, 20 - Famiglia Ribet, di
Antonio Ribet, 50 - Poet Evelilia, della
figlioccia Costantin Elsa, 20 - Fratelli
e Sorelle Rostan,,r della cara Lillia, 50
- Long Flora ved. Perrot, della sorella,
30 - Famiglia Jourdan Bertalot, della
cara mamma Maddalena, 25 - M. G.,
ricordando il fratelli T. P., 25 - Di T^lonnet Marta, i figli, 200 - Alice Balmas,
di suo marito, 50 - Le figlie del-comm.
E. Ayassot, 100 - Ayv. Stefano Peyrot,
Id., 50 - Bruno e Luciana Mathieu, dei ‘
cari Nonni, 100 - Vola Maria e Davide, ;
50 - Comm. Avv. Armandis, di Peyrot,
Enrico e ing. Gustavo Vincon, 100 - Roberto Steiner, di Luisa Steiner Ginoulhiac, 1000 - Besson Tron Ida, dei genitori, 50 - Peyrot Long Elisa, del marito, 25 - Cav. Dionigi Ceresole, in memoria della moglie Mondon Maddalena,
100 - Di Giacomo Charbonnier, la fa- j
miglia, 100 - Elena, di Annetta Pontet
Bertinat, 25 - .Garrou Attilio e Luigina,
della loro piccola Anita, 50 - Fam. E.
Gay, ricordando, 5 - Èva Bounous Prochet, della cara sorella, 150 - Ecsson
Tron Ida ,dei genitori, 50 - Ribet Tron
Adele, dei genitori, 25 - Rostan Edmondo. del figlio Carlo, 50 - Famiglia Ca- i
nal, della cara Elsa, 25 - Fiorì in memoria di Carlo Boun \
- Ribet Maria, del figlio, 10 - In memo- I
ria di Fanny Coisson Costantin, i parenti, 40; i figli, 50 ; Carlo Tomasini. 5
- Planchon Maddalena, 200 - Bastia
Carlo, del onnno materno, 100 - Codino
ved. Costabel, pei suoi cari, 50 - Graziella Bertalot, della nonna, 25 - Bertalot Lìdia e Gabriella, della cara non-.v,.
na, 25 - Gustavo Long e consorte, di‘Ila , ’■
mamma, 25.
Prof. Qin* CoMAiKi,, direttore responsabile
«ARTI GRAFICHE L’ALPINA» -TcrrePellice
ITIARELLI
ERCOLE MARELLl & C. ,S. A. - MILANO
CORSO VENEZIA, it
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