1
Presso Lire 12
,Am.o lx>;]x n, 7
TOERE PELLICF, 18 Febbraio 1949
Spedìsione in abbonamento poetale - I Gruppo
ELLE
SETTIMANALE DELLA
fratelli, non mormorote gli uni contro gli
altri, onde non siate giudicali; ecco n giudice
è alla porta (GLcomo apostolo)
'i-'
\
m
L'albero
e 1
D. ARGENTIERI
frutti
CHIESA VALDESE
Termiiuimio neirEca delle Valli Vuldesi (1) del 5 Novembre
u. s. un secondo articolo sotto la medesima intesi tizi mie. lummen'
terà il lettore aìve m’ero proposto di dedicarne un terzo (/’Wtimof)l
onde confrontare se risponda a verità l’asserto allora riprodotto che
le scritture concernenti Israele si trovino in corso di adempimento.
In proposito e pregiudizialmente si può notare subito che se la Bibbia è quello che è e òhe dev'essere per i credenti, il fallo solo idi uitamcnie interessOirisi a questo problema, cento per cento bihìiro,:
basta di per sè a riflettersi in lode del nucleo di fraletU '{ita gruppo
dì evangelici delVItalia centrale) di cui stiamo purlmido e in hiasimct quindi dei troppi fra noi che d'Israele e delle sue sorti pofcio
o niente si dan pensiero.
Non è il gusto del criticMre, no, ma ransia di far rinsavire >ciò
che mi pungola alla denunziai di codesta per me grritiissirna caren^'h
delle Ch iese in genere.. Delle Chiese, osservo, le quali mostrali |3osì
d aver presso che dimenticalo^ il ceppo su cui vennero innestate e Uh
radice da cui si nutriscono (Rom. Il: 17, 18)- Delle Chiese non abbastanza memori delle parole di Gesù proclamanti che la salvazione
viene dai Giudei (Giov. 4: 22). Delle Chiese infine, ben lontane èìat
conformarsi all'esempio di un Paolo il quale avrebbe voluto ¡esseriè
egli SB0SSO anatema, separato da Cristo, per (ipiore dei suoi fratelii
Israeliti, ai quali appartengono — udite! «radozionc e la gloria
<• i patti e la legislazione e il culto e le promesse; dei quali sono i
fìudri. e dai quali è venuto, secondo la carne, il Cristo...» (Rom- 9
Carenza denunziata ripetutissime volte, d’altronde: «In questi
ultimi tempi, la frazione cristiana non romana si dà molto a fare
per ricostituire l’unità della Chiesa e rivolge le sue speranze verso
Amsterdam. La Scrittura al contrario ha sempre insegnato a riguardare verso Sion percihè è da Sion che verrà il Liberatore» (Rom. Il:
26). Tale, citkito dal foglio ahe Christianisrìié aù XXme siede» (porgano del Protestantesimo di Francia) il richiamo di un Pastore —
Jean Fischer — alta vigilia del grande, ecumenico convegno. Con
la qual citaisi'ofne non intendo punto, a convegno avvenuto, ^disconoscere il buono ¿/ve ne sort'i anche in rapporto al quesito dNsruele.
Bene anzi, mio/to bene le forti dichiarazioni volte a condannare, insieme al' selvaggio antisemitismo <U ieri, il latente antisemitismo di
tuttora; bene, benissimo rincilamento «a combattere ogni terrore, ogni crudeltà ed ogni discriminazione razziale», inserito nel messaggio
conclusivo di <iueirimponente assemblea.
Ciò mm di meno, difficile contestare l'inadeguatezza, il generióo
di simili espressioni, in paragoìus ad un argomento di così palpitmue
e sanguinante attualità e cotanto vincolato ai destini della Chiesa e
del mondo (Rom. Il; 1.5).
Ossenvnzioni, queste di fin qui, don le quali mi accorgo ftver risposto, implicitamente, allo stessa questione principale. Sì: \il Ifras
iella che scrisse al Direttore dell'Eco e i fratelli eli cui si fece interprete, han ragione di credere vicino, vicinissimo il ritorno del Signoire e il rapimento della Chiesa, fondandosi sulle Scritture che stanno
adempiendosi per il popolo d’Israele.
1 segni difatti che il Signore stesso] ci sospinge a scrutare e ne indica come forieri deli’apparizione swa| e 'della redenzione nostra intera ed eterna, si sono accumulaiti in mòd'ò impressionante (Liioa 12; 54-57 ; 21: 28, 36). Fra questi, il più importante, il segano dei segni : Israele che ripone piede nella terra dei pàit riarchi.
Perciò hanno ragione ancora, i cari amici dlellaì hostra anoftima
esemplare congregazione, di chiedersi «se la Chiesa Valdese non. dl>bin effettivamente un po’ troppo trascurato questo lato della predicazione del Vangelo», e di augurarsi ch'essa incominci a far echeg-'
giare per i fedeli il grido: «Ecco lo Sposo», cioè il grido della parOibola delle vergini. D'accordo peraltro Con un collaboratore de La Luce
il quale in un articolo «Lo Stato d’Israele» scriveva ultimamente:
«Se Balaam, il riluttante profeta — non sembri inopportuno il
raffronto — «alzò gli occhi, e vide Israel accampato tribù per tribù;
ed allora lo Spirito di Dio fu sopra lui» (Numeri 24; 2), non vorrà
la Chiesa, vedendo oggi Israel di nuovo accampato sulla sua terra,
ricevere lo Spirito in misura maggiore, per annunziare al mondo l’evangelo dell’ora ?».
In ogni mod<h a ,,discreta conferma delle ragioni suddette, e a
smeudne i Contraddícehli, stanno anche nel nostro Casoni cóme per 1
Tessalonicesi, le conseguenze pratiche della fede dottrinale nel sccondo avvento: «La domenica — scriveva pure il nostro ignoto corrispondente — vi sono al culto venti persone di condizioni assai mor
deste, anime semplici e piene di fede, e si colletta sempre intorno
alle due mila lire, a volte anche due mila ottocento».
L'albero — ripetiamólìo — si riconosce dai frutti.
(1) Abbiamo pubblicato questa serie di articoli in omaggio a
quella libertà di studio della Saera Scrittura che è sommamente cara
<' doverosa. Possa il nostro giornale riilettere la luce della Rivelazione biblica nei suoi vari ed (difieanti aspetti. (Red.)
' ......................■■■■...
Grande impressione ha fatto, in
lutto i| mondo, un recente vobime
di Vi/illian Vogi, nolo studioso ame''"■ricano. il quale ha condensato in
quello scritto, le sue osservazioni su
di un grave pericolo che minaccia
l’umanità.
IMenlre la popolazione de) mon;),do aiiinentn <lel continuo (negli ultimi dieci anni è aumentala di cir2(10 milioni); e mentre le rieer^rhe seieiil ifidie trovano sempre mio,^j»Vi rimedi contro le malattie (tanto
' che oggi la media della vita umana
V® di 61 anni mentre che dieci secoli
Orsono era appena fli 31 anni) l'nnianità è minacciala, a scadenza re« lalivaniente breve, dallo spettro della fame. Nono solo a causa delle distruzioni operale dalle guerre ma
piuttoslo per le condizioni sempre
„ peggiori del terreno dici a'ontinenti
che j)roducono la massima parte
f del l'iho dell’umanità. L’erosione
progressiva del suolo e la sterilità
Sempre maggiore del terreno, sfrnt
ftato senza criterio dall’nomo, minacciano una costante diminnizione del
e cibo imo a che l’umanità si trove
LA FINE DEL MONDO
una vera c propria
Ai lettori
Per ragioni inerenti alla cessazione di attività dellaTipograiia Alpina, il giornale non
potrà uscire la settimana prossima. La pubblicazione del
giornale verrà ripresa la settimana seguente. Vogliano i lettori prenderne
nota.
cortesemente
rà di fronte ad
carestia.
()itesle coiielusioiii pessimistiche
sono naturalmente documentale dal
Vogt con una impressionante serie
di fatti e di cifre: di modo che il
suo li.bi'O ha prodotto ovunque tuia
profonda impressione; tanto piìr che
i competenti riconoscono che i dati,
su cui si basa il Vogt. sono fondamentalmente esatti.
Noi non abbiamo la eompolenza
per discutere le conclusioni catastrofiche a cui giunge Tantore. Egli ha
voluto scuotere, eoi suo libro, l’opinione pubblica degli Stati Uniti e
spingere i responsabili ad adottare,
senza procrastinare, una serie di
provvedimenti alti a combattere, almeno in parte, il grave pericolo: ed
ha pienamente raggiunto il suo scopo. Ma, senza contestare affatto i
dati di fallo addotti da un competente, ci permettiamo di notare che
egli non tiene nessun conto degli olenienti favorevoli che possono venire a rovraciare le sue tragiche conclusioni.
Per esempio, noi troviamo nel
Christian Science Monitor un docunicutato articolo sull’impresa compiuta da una grande ditta Britannica, nel Tanganika ed in altre regioni diell’Africo dell'eist, per far crescere in grande, in immense regioni
finora incolte, un prodotto d’inesti
mabile valore nutritivo: cioè la nocciolina (detta del Brasile) che contiene un olio di sommo valore nutritivo che entra nella composizione
della margarina- Sono state adoperate. nell’enorme lavoro per dissodare il terreno, molle trattrici ed
altre macchine residuale dalla guerra; e si è al tempo stesso fornito lavoro a molti disoccupati.
Queslo semplice particolare ci
mostra come vi siano ancora nel
mùndo, immende possibilità nutritive che si tratta di saper sfruttare.
In un’altra rivista che contiene
articoli aggiornali sulle scoperte di
nuovi ritrovati per combattere le
malattie, abbiamo pure letto una
interessante relazione sulla recente
scoperta diella cura della tremenda
rnahiUia del sonno provocata dalla
mosca tsetse. Una portentosa iniezione preventiva immunizzerà, da
ora innanzi, uomini ed animali. La
rivista vede già milioni e milioni di
bovini prosperare in regioni immenso
dell’Africa dove, attualmente, poche
dceinc di migliaia di bovini possono
sopravvivere, a causa della tsetse; e
parla già della concorrenza che l’Africia farà, fra poco, all’Argentina,
nel commercio della carne.
Sta verificandosi il fenomeno che
ha sempre accompagnato tutta la
vita umana: quando si produce un
qualche inconveniente di valore negativo per gli uomini, subito si manifestano elementi positivi derivali
da nuovi accorgimenti o da nuove
scoperte, i quali controliilanciano
ciò che aveva turbato la vita umana. Per cui l’equilibrio della nostra
vita non viene turbato irreparabilmente.
Senza quindi contestare i dati di
fatto del libro del Vogt, ci sembra
eccessivo il pessimismo col quale
molti hanno accolto le sue catastrofiche affermazioni, gridando die la
fine del mondo, per fame, si avvicina rapidamente. Quasi che la -storia umana non c’insegnasse che la
Pi’ovvidenza è sempre intervenuta
per rimediare ai guai che minacciavano l’umanità, mettendo a sua disposizione le sue inesauribili risorse ohe l’uomo è chiamato a scoprire e valorizzare.
Ci è parsa molto fine l’osservazione del Direttore della rivista «Teology Today» (Ottobre 1948) il quale
parlandio del libro di Vogt, coglie
l’occasione per mettere in guardia
i lettori non tanto contro il asoil erosion (erosione del suolo) quanto
piuttosto contro la «soni erosion»
(erosione dell’anima) che .si verifica nella vita moderna, ove anche
cosidetti cristiani non sanno far altro che gridare al fallimento del
Cristianesimo che, secondo loro, non
avrebbe fatto nulla al mondo! Forse
essi lanciano questi giudizi avventati perchè il Vangelo non ha sempre
agito secondo i loro piccoli criteri,
seguendo con sottomissione le loro
quattro ideuccie. A noi sembra invece che il Cristianesimo sia tuttora
la grande forza e la grande speranza deU’umànità ,„e ohe in 19 secoli
(cioè circa settanta generazioni - spazio di tempo realmente minimo)
abbia già fatto tali miracoli in mi
mondo dominato dal maligno, da
farci toccare con mano che l’Evangelo è veramente «potenza di Dio»!
Perciò il grido d’allarme: «viene
la fine del mondo, per fame» - non
ci fa tremare. Ci preoccupa di più,
semmai, ciò che l’Apostolo Pietro
scriveva, in seguito a visioini, quando descriveva il «gioino del Signore» e prevedeva che, «in esso i eieli passeranno stridendo c gli elemeiiti infiammati si dissolveranno c la
terra e le opere in es.sa. saranno arse.... (2 Pietro 3: 10).
Quel quadro profetico sembra
parli aliai mente moderna, piena di
studi sull’atomo, in modo più realistico che non il quadro di carestia
e di fame dei moilerni profeti! E
ci prepara a meditare con serietà,
le parole di fede che concludono la
visione dell’Apostolo : «Ma seccmdo la promessa del Signore, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra
nei quali abiti la giustizia».
PAOLO BOSIO
Í
■ ConVocszione ftnziaoi e piaconia
Gli anziani e i diaconi delle Chiese della Val Pcllice sono convocati a Torre Pellice la domenica 27 Febbraio alle ore 14.30.
Il Convegno avrà luogo in una sala della Casa Unionista. Dopo un
breve culto del prof, Giovanni Miegge, il pastore doti. Ernesto Ayassot
presenterà uno studio sulla collaborazione laica- Porterà il risultato
delle sue convinzioni e delle sue esperienze anche l’anziano sig. Enrico Beux.
Gli anziani e i diaconi della Val Cliisone e della Val Germanasea
sono convocati lo stesso giorno e alla stessa ora a Pomaretto dove lo studio sulla collaborazione laica sarà presentato dal Pastore Luigi Marau<kt, mentre il pastore Paolo Marauda presiederà il Convegno.
Vivissima preghiera è rivolta ai mem,bri dei nostri Concistori perchè intervengano compatti a questi raduni che nen solo favoriscono la
reciproca conoscenza ma presentano problemi e fatti di interesse vitale
per la nostra Chiesa.
La Commissione distrettuale
2
VALLI VALDESI
,•,.#. t
ÙOj.'ì'
Nella, easa ove d'imotrava una i>aanb'ir.* c’era una botola ciie si aim iva
quanldo isi voleva soenderfe im oaintina. Si aoeraideva per una scala, ma la
<«/nti'na era molto buia.
'-•Î Un gionnóK'iin cui quella botala era aperta, la piccina si mise a guardarvi denttro in, basso; rutto era nero e non si poteva vedere 'nessuno !
Essa ohiiaim'ò :
— Babbo !
— Eocora.i, sono qui. Vieni ! '
— Ma io non ti ved'ó !
— Lo 80, ma io sì ,e sono qui. Avvicinati aill’otlo della botola, salta
e io t; prenderò nelle 'mie braccia.
•— Non oso. Ho paura di oadiene !
— Ma cadirai melile mie braccia !
— Ma babbo, io non ti vedo !
— Lo so, ma io ti vedb. Siu salta !
La piccina esitò 'un momento; ina ili'padre le disse: «Vieni!», ed essa saltò nel buco nero e si trovò nelle braccia di 'suo padre.
Il gioirlo seguente, mentre il padre era di nuovo in cantina, udì la
Sua figliuoletta gridare:
— 'Babbo ci sei Î
— Sì.
— Allora io vengo !
Ed egli ei a appena 'pronto a riceverla, che la sua piccina gli cadde tra
le braccia.
Ecco una bella immagine della fede. Io vado 'a Glesìi e credo in Uio
che lo ha dato per i miei pecacti, non perdiè io provo qualche cosa nel mio
cuore, ma perchè il Signore mi diice: «Vieni».
La piccina non vedeva suo padre, ma ne udiva la voce ed ebbe il coraggio di gettarsi arditamenite nella nera apertura. E dove cadde? Nelle braccia del padre.
E voi, non vi gettereste ora nblle braccia di Gesù? Egli vi ama e vi dice :
«Venite a me' Io non cacserò fuori colui che viene àt me!».
(Il Seminatore)
O. P.
Pagine di storia Valdese
attraverso te leggi Sabaude
Il regno di Viiiorio Amedeo II - L'esilio e il Rimpatrio
A Callo Emanuele II succede Vittorio Amedeo II, clie fu un grande
re sabaudo, che si valse di ogni mezzo, senza alcun scrupolo c preoccupazione morale, per governare.
Ari primi anni, quale alleato del
re Cristianissimo, lo supera nell’intolleranza verso i valdesi, in seguito,
alleato coi nemici della , Francia
riammette i valdesi nel pieno godimento di tutti i diritti precedenti,
revoca i suoi editti più intolleranti,
come quello del l()86. e con un articolo segreto del trattato di alleanza tra l’imperatore. l’Inghilterra e
gli stali generali dei Paesi Bassi il
20 ottobre 1690. lascia piena lÜK*rlà di esercizio della religione, reintegrando i valdesi nei beni che loro
appartenevano.
Nel 1685 Luigi XIV revoca l’editto di Nantes. Negli anni immediatamente. precedenti V. Amedeo II
aveva svolto un’azione parallela a
quella che il re francese conduceva
per estirpare l’eresia in Francia. A
Pinei'olo nel 1679 fondava l’opera
del rifugio ed ospizio dei Catecumeni, che doveva servire ad una
larga propaganda di proselitismo
fra gli evaugelici. Nello stesso anno
il re di Francia ordinava la distruzione di 50 o 60 piecoli templi sparsi nella valle di Pragelato. proibendo agli eretici di riunirsi fuori della
residenza «lei pastori. (Quando il r<'
Luigi XIV revocò l’editto di Nantes scrisse al suo ambasciatore a Torino Conte D. Arcy di aver dato gli
opportuni ordini al marchese di
Harlcville, Governatore di Pinerolo
e luogotenente del re. per ottenere
la conversione delle valli a lui soggette. e cioè Perosa. Pragelato, Cesaiia, Lfsseaux, Meana, Exilies, Traverse, Salbertrand. Bardoneciliia.
e avendo i duchi di Savoia sempre
tollerato con pena l’esercizio della
religione protestante, 'lo invitava
ad esortarlo a prendere gli stessi
provvedimenti nei suoi stali- Il dbea,
che voleva negoziare il suo zelo sia
col re di Francia che con la Santa
Sede, dalla quale voleva ottenere
rinvestitura del più importante feudo ecclesiastico del Piemonte, Masserano, rispose che la cosa doveva
essere attentamente studiala, in
quanto già i stioi predeerssori l’avevano tentato ma innlilmente. Tuttavia il re di Francia insisteva, «do
velv far comprendere al duca che
ifino a quando lascerà sussistere gli
ugonotti alle frontiere dei miei stati, la sua autorità non sarà sufficiente ad impedire la diserzione dei
miei sudditi calvinisti- Non soffrirò
mai che l’insolenza di codesti eretici mi arrechi alcun fastidio».
JOa persecuzione armata
Il 31 gennaio 1686 Vittorio Amedeo emanava un editto che rimane
un monumento di intolleranza nella storia delle persecuzioni religiose. I valdesi dovevano cessare imliiediatameiite e per scm|)re l’esercizio della loro religione. veniva
proibita ogni riunione. in alcun
luogo o casa parlicolare, abolita ogui passata o pretesa tolleranza, si
ordinava la demolizione di tutti ì
templi, grange o case che servivano
per l’csi'rcizio diel culto. I ministri
o maestri di scuola che non si catto'
lizzassero in quindici giorni dovevano partire immediatamente dagli
stati, i fi«li dei riformali dovevano
essere battezzali dai curali delle parrocchie. eumandaudo ai padri e madri di mandarli alle ehiese, sotto
Preghiera
Pftdre nostro le tue benedizioni
sono innumeri; e noi ti rendiamo
grazie di quelle che conosciamo e di
quelle che non conosciamo- La tua
mano rinnova le grazie nell’anima
nostra come rinnova la bellezza della primavera nei campi.
Tante volte abbiamo m-'uto paura; abbiamo rrednto di dover piangere d’ansietà per il nostro avvenire: tante volte abbiamo dubitato
della tua puntuale provvidenza e
perciò la nostra giornata è trascorsa in tristezza. Perdonaci e ravvivaci la fede. Noi non dobbiamo temere di nulla perchè tu sei il Signoredelia nostra vita.
Tu sei il Signore di tutte le genti,
anche se molti ti negarut e ti avversano. Il tuo amore è più grande delta stoltezza umana e dove il peccato
è abbondato ora la tua grazia sovrabbonda.
Benedici la nostra patria : donale
la tue pare e la tua concordia. Insegnaci il cantico dell’amore. Benedici la tua Chiesa, if tua popolo. Nel
nome di Cristo. Amen.
pena dì cinque -ranni di galera. I
rappresentanti elvetici si radunare-v
no in unt’assemble» straordinaria
invìandb quindi al duca Gaspare e
Bernardo Murali,'consiglieri di stato, per far sospendere 1 editto.
Si tenne al Clii«,basso un’assemblea di tutti i capi valdesi per decidere se emigrare'.i'e vendere i loro
beni. I pareri erano discordi, parte
accettavano, parte intendevano resistere. Vittorio Amedeo, seguendo
il consiglio degli gmbasciatori svizzeri, emanò allorg,, un decreto autorizzante l'emigrazione valdese a
determinate condizioni e ordinando
la relegazione noUa provincia di
Vercelli dei laiiolizzati.
L’assemblea dei rappi’fsontanti vaidesi si raduna a Koecapiatta e decide di resistere sino alla morte.
La storia dei giorni clic seguono
è troppo nota. L’esilio, il viaggio
doloroso per l;i Svizzera, l’insofferenza della lontamiizu e tentativi di
ritorno. <d infine il glorioso rimpatrio.
Çii infri jhi della diplomazia
Vittorio Aniedie», dubitando della possibilità (li vittoria della Francia contro la Spagna, Austria c Inghilterra si (li cide per l’alleanza
anglo-spagnola e rovescia allora
completamente là sua politica nei
confronti dei \.i!(lesi. di cui ha apprezzato le doti di bravura, di lealtà e di valor militare. L’8 marzo
1694 il duca emanava un editto con
cui revocava l’editto del 1686, riceveva in grazia i fedeli suoi sudditi
«« nwtivo dello iklo che hanno dimostrato in suo servizio^ non altrimenti che per le vive istanze di S.
M- Britannica e degli stati generali
d’Olanda», accordando ai valdesi
piena ed intera amnistia. In seguito il duca fece restituire ai valdesi
i loro beni. ^
Pinerolo e la Val Perosa che
per 66 anni (dal 1630 al 1696) erano stati in potere della Francia, rientrano nei domini del duca. Tuttavia,
dopo la pace il duca si avvicina dìnuovo alla Francia, per cui vari valdesi preferiscono emigrare nel Wurtemberg, in Assia c^d in altre parli
della Germania. Gli abitanti delle
valli vengono proibiti di aver comuiiicaziori religiose con i fram-esi- e
Luigi XIV fa erìgere due chiese cattoliche a Pragelato, provvedendo al
mantenimento di otto parroci.
Se non che Vittorio Amedeo ne!
1703 si allea nuovamente con l’Austria contro la Fcancia, ed invita i
Valdesi a prcndi-re le armi in sno
favore. aDovete a quest’uopo senza
frapporre indugio, formar le vostre
compagnie di quella maniera che aveie fatto nell’uh ima guerra, ed accogliere i fuggiaschi francesi che
verranno nelle vostre valli .anzi dovete invitarli a portarvisi per operare unitamente ad essi». Mutala l’alIcanz4i, mutano le eondizioni dei
valdesi, ecco la politica del gran re.
Nel 1720 il cullo valdese è assolutamente interdetto nella va! Pragelato e nè Svizzera nè Olanda nè Inghilterra riescono a far modificare
questa decisione. Arnaldo Pittavino
La Parola
«Non vi fate tesori sulla terra ove
la tignola e la ruggine consti mano,
e dove i ladri sconficcano e rubano;
ma fatevi tesori in cielo, ove nè tignola nè ruggine guastano e dove i
ladri non sconficcano nè rubano.
Perchè dov’è il ta-i tesoro, quivi sarà anche il tuo cuore.
Ninno può servire a due padroni.
Non siate con ansietà solleciti per
la vita vostra di quel che munger eie
o di quel che berrete; nè per <7
vostro corpo di che vi vestirete. Non
è la vita più del nutrimento e il corpo più del vestito?
Il Padre vostro sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustiziai di Dio e
tutte queste cose vi saranno sopraggiunte- Non siate dunque con ansietà solleciti del domani-; perchè il
domani sarà sollecito di se stesso.
Basta a ciascun giorno il suo affanno.
1«
INVITO
Al CLERICALI
E giunta 1 ora che rivolgiamo una ferma e fraterna parola ai Ole- ricali. '1
E per intender ci, una definizione preliminare: clericali sono col«»ro che nella Lbiesa lavoriscono l’accentramento delle responsabilità
nelle mani dei pochi!
Perciò ci rivolgiamo niente meno che alle centinaia di clericali
della Chiesa V“blese!
Mi rivolgo, in modo particolare, ai fratelli, agli uomini delle Comunità, ai rappresentanti del clericalismo protestante in mezzo a noi.
Come? Clericali, noi? Ma non ci occupiamo della Chiesa che a
lilatalc ed a Pasquat Siamo però buoni valdesi. Veniamo anche alla
cena del XVII Febbraio! E se Iddio ci dà vita, fra poche settimane saremo al nostro posto «per esaltarci nel ricordo degli eroi!»-...
Ebbene fratelli, questo è clericalismo della più bell’acqua! Nata- J
le, Pasqua, e la celebrazione... dei padri!
Gli altri 362 giorni, facciano i pastori, e gli anziani e se vogliono
farsi aiutare ci sono i diaconi, e se mai, ci sono le donne.
-Ma noi, Valdesi con la V maiuscola, noi delle Valli, noi non abbiamo tempo; e per essere sinceri, non ci interessa!
Ecco perchè possiamo dire che nella Chiesa Valdese, ci sono dei
fiatelli che ragionano da clericali e vivono da dericali.
La nostra Chiesa langue, perchè mancano i fratelli consacrati al-M
servizio di Cristo in mezzo a noi! -M
Non compiamo l’opera di evangelizzazione che ci è affiliata. 'M
A piazza Castello aleggia ancora lo spirito di Varaglia, ma i suoi
discendenti non fa-nno echeggiare la sua potente parola di risveglio! 'Z
Da venti città e paesi del Piemonte ci chiedono visite, culti, confe- ^
lenze. E lo stuolo sparuto dei eolld>oratori e dei predicatori laici è ’
oberato da impegni che si susseguono senza posa. E mentre la messi' ^
biondeggia, tanti fratelli e. giovani se ne stanno oziosi, sulla piazza ..
o in casa propria!
Abbiamo una unione di uomini. E il nome solo è un vasto pror ¡,g
gromma: «Giaffredo Varaglia»! à
I
I
Gli uomini, clericali, non se ne curano; lasciano fare e tra loro' -ii
dicono :
— La Chiesa non è fraterna, accogliente, ha una cerchia d’azione À
ristretta; la Chiesa è bacchettona; preferisco (dire associazioni, dove
mi trovo meglio! ■ A
— La Chiesa non è sufficientemente dinamica. Da noi, alla Cellula, sì
che siamo attivi! Tutte le sere in moto; discussioni, propa'j.onda, ar- \
luolumenii, assistenza per i discoccupati; paghiamo anche di lasca nostra, e ri sacrifichiamo! Ma nella Chiesa ... tutti apatici! ÌSoi. invece,
prepariamo il regno dell’uomo, e dell'uomo libero, finalmente- E il
suo avvento non è lontano! Non è il Regno sulle nuvole che vngliuiiio,
ma il nostro regno, il regno deiriiomo libero, su nula la terra!
Ci sono delle critiche alla Chiesa, che sono valide; ma sono valide perchè, a nmsa del clericalismo di quanti hanno diserlaio. la ( Illesa è diventata il feudo involontario di coloro che ancora hanno fede nella potenza unitale e concreta e pratica di Cristo e del Suo Vangelo.
C-i sano degli evangelici, che «non hanno tempo» di lavorare per
Cristo, ma talvolta passando li scorgo al biliardo o al tavolo degli scccchi in un caffi’ del centro, a «perdere» il pomeriggio., e le serate..,
Ci sono tutti coloro che «non hanno tem|io», ma si dedìcuno alle ,é
parole incrociate, ai .solitari, aliai pesca, ai treselte, alle chiacchierale |
inconcludenti nei caffè, alte danze, alle partite di cali io-, ^
I
I iitte bazzecole innocenti, mi si dirà. Ma quando urge l’opera del
Regno e la ruota della storia macina inesorabilmente, aìlloro. i figliuoli
;
di Dio non hanno il diritto di distogliere neppure un ultimo dalla
realtà necessaria: la tesliinoniaiiza a Cristo!
1
E ora che viviamo è ora eroica per i seguaci di Cristo; è ora di Initu, di testimonianzu, di conquista. m
Ed è lotta aspra su tiiUi i fronti, che richiede fede, intensa vita ]
interiore, preparazione spirituale ed intellettuale, studio^ preginern, 1
letture, meditazione del Vangelo, conoscenza attuaìe della situazione |
mùniliaie e dei problemi del Cristianesimo nei cinque continenti. |
Con tale programma, per tutti i credenti, dove trovar,’, ancora il ^
tempo per le fatue bazzecole dei perditempo? |
Con tanti clericali indifferenti fra noi, l’opera di (ìrislo laiigne! j
Qiie.sio messaggio, che può saper di forte ugrinne per certuni, è
dellnto da un grande amore per le Comunità e per la Chiesii tutta.
L’ora s avvicina nella quale la Chiesa-islituzione. la Chiesa-clero,
la Chiesa-oligarchia sarà passata al vaglio deUa pror-r La Chiesa d\ i
Cristo deve ritrovare in questo secolo centesimo, sr> vuole adempiere :|
la sua missione, lo spirito cómimitario die animavi le prime comuni- |
tà cristiane: tutti servitori del Signore iiellm uiiersHà dei ministeri, 'l
lutti membra vigorose ed operanti nelliinico corpo, lo un ornuiiismo I
viìcuie della pienezza della- vita non vi possono essere membra para- i
lizzale o anchilosate.
Eppure nelle nostre Comunità quanti paralitici! Siamo pronti vd
aprire il dialogo suU’argonwnto : se cioè le nostre Comunità devono e |
possono trasformarsi da Parrocchia in Chiesa militante e comunitai ia, |
nella quale il sacerdozio di tutti j credenti si attua pratieumente nel ^
servizio spontaneo di tutti i credenti nelle molteplici respormibilità de- |
gli svariati ministeri dello Chiesa.
E il Signore ci chiami a nuova vita, nell’attesa vigilante del Suo-, £
ritorno!
«t
Da un messaggio del Pastore E. Eynard alla Chiesa di Torino, nel «
mese di gennaio 1948, e da noi volutamente adattato a tutte le ehie- i
Se Valdesi. '1
Riteniamo che esso sia sempre attuale e che possa suscitare fra i ^
lettori un utile scamhio (li idee. I.a discussione è aperta. (Reti )
i
1
3
L-ECO DEUE VALU VANESI ' ■, ^,. ■ r ,;
it
1 seme è la Paro
i , '\ ,'¥ftï
■jfi* ■ I -*
r
A DIASPORA TORINESE
CUNEO
Da qiualohe tem.po ai pensava ohe
Ioa-'e giumto il momento per un’opera
-.^S maggior estensione in Cuneo, la cdtpftià idiserbatia nel 1935, e càe da un anmo eravamo tornati, noi di Torino a
'^visitare mensilllmente.
i lil niiomwnito è venuto. Presi gili ac'^^’di con l’Opera battista, la quale ci
,^*<||icliiarava di non intendere svolgere
,1‘^-a C'unCo un’oipeira di estensioine e di
^‘pubblico apipello, aibbiamo soalto per
% nostre attività le eloimenichc dispa
^ ri di ogni mese. La famiglia Luciano
t^'.'laa messo a diispasizion'e urna salatta,
''““'.'abbiamo comperato l'idlìle sedie, avre
K'ino un P'Ullpitino. E il’opera dd appelilo «i '' iniziata. Dom-einica 6 febbraio,
.gnipipo di Cuneo è uscito alla
;graii luce del sale delia bella piazza
-Gaitimberti. N'alll’adii adente oineniatoteij .grafi) Italiia il pastore Salma tra parlato »per la rinascita della roligiosi^ tà Italiana». Più di 200 persone era- ’ no 'piresenti, ohe hanno seguiito l’oraÙ3ort' con \uvo interesse, .spesse volte
'imtei'roinpendolo con applaiusi. Per la
cronaca : alila stessa ora in un alti'o
locali', FA. C. aveva organizzato un
•ooimizio. Ed ancora; ei'a. presente alla conferenza un dirigeiite deill’A. C.
■che aveva avuto l’inearico di contr'obattere le nostre asserzioni. Terminata la conferenza il .grupi>etto dei suoi
amici si volgo verso di lui, ©d egli.,
at'ceiina coi capo che noji se la sente!
• iNei vxuneriggio, in via Tetto Cavallo 9, 'bre.ve culto e lunga discussione polemica. Eiranb presenti più di
trenta persone, quasi tutte messe a
...F -Contatto per la prima volta con i nostiri t)rincipii. Simpatizzanti la più
gran parte, cattolici due o tre, coi
fe- quali la disiiuasione s’im'pegria a fondo.
pi'- Siamo stati 'invitati a parlare in
altri 'oca’i pubblici della città. Torp?' * noi-cmo yiresto.
t SUSA
Uh -aiuto cordiale, rna non di congodo, al fiurtallo Anziano Vario DaviS” tr e -ignora, oh© si staibiliscono a ¡ima,
^ per oui'ai'vù iti nostra comunità valtit dese. ùL'irt're slaiiiio lieti che il nostro
fraitello possa così dedicare! sul luogo al pirogreaso deill’Eva.ngdlo in Blusa, siamo fieri di vedei*e così ricono-'
aoiuta uffioialnreint© dalPautorità della nostra Chiesa 'Valdese l’opera dei
predicatori oh© da alci;,ni anni la
comjun'ità di Tarino ha sviluppata e
patrocinata instancatólmente. E'd additiamo a tutti, © sipecdailimente ai gio
vaini, r696m.pio di insigne fedelltà alla
vocazione criistiaina 'Ohe ci viene dato
■dal miostro caro Anziano firatelilo Davite. Iddio voglia suscitare, fra noi
molti suoi 'imitatori !
Coni un culto presieduto dai]> ipaisto)!■© dott. Eyniard, nella sua qualità ‘di
Sovrinteindeinte Distrettuali«, TAnziano Evangeliista Davit© è Stato insediato M 6 febbraio nelHia sua residenza pastorale. Ancora i inoiSbri migliori auguri!
raglia», il Pastore Balma ha tenuto
una conferenza sul tema: «Libertà
dii cosoienza in olima demioaratioo)),
ascòltato attentamente da uin pubbli
co eh© ha frequentemente sottolineato Ite chiare argomeirKtaaàoni dell’oratore con approvazioni ©d .applausi.
L’efficaOia 'cllellle pairol© dfel Pastore
T, Balma si può riassumere nelle parole seimiplioi e apontaaiee pronunciate ad alta voce da una popolana, che
aveva ascoltato il dàsoorso dalla galloria; Bon vi è nulla da aggiungere,
tutto ciò che è. stato detto è vero ed è
giusto. Dopo alciune chiare e vibranti (parole del signoir Enrioo Beux, la
riunione '©bbe termine ed il pubblico
afoillò commentando favorevolmente.
iL’indomani, domenica, al pulpito
della Cattedrale i preti già lanedavano l’allarme: ebbene, l’albbiamo
raccolto noi questo allarme, noi Vald-eisi 'di lOhivaseo, che 'bendhè in immero assai esiguo ci siamo messi subito
alll’opera per la coatituzione di una
sezione della «Giaffredo Varaglia» e
di un nucleo valdese anche in questa
oìittaidina, in modo che, con l’aiuto del
Signore, il seme gettato porti il suO'
frutto. Questo ardente desilderio che
ass'orbirà Ila nostra attività cristiana
è la nostra speranza e la nostra fede
E. P.
prosperità ©d il progresso dell’opera
che la nostra chiesa comipie a Milano
nel nome del •Signore, du© cose. Anzitutto di dar© la coMalbonazion© della
loro presieinza regolare al culto. In
secondo luogo, di condurr© al culto
amici e conoscenti. Già alcruini lo fanno ; che ognuno che può' lo faccia con
zelo, in modo perseveranite.
Assemblea di Chiesa. L’assemblea di
chiesa del 14 novembre scorso è stata
insolitamente affollata, © di ciò ci
rallegriamo, come di un segno dtell’iintetresse più vivo, da parte di un certo
numero di fratelli,, per la loro chi©
DALLA COMUNITÀ' DI MILANO
CHIVASSO
Il 15 gennaio, nel Teatro Civico,
sotto gli auspici deUla Llnion© «G. Va
II trasferimento nei nuovi locali di
culto ha avuto luogo senza inconvenienti degni di rilievo. Qu'esti locali,
■più ampi deH’antieo tempio © signorilmente deooi'os:, in cui ili culto non
viene diaturbato, come avveniva prima, dai iiumori 'esterni ,sono stati giudicati (dalla 'giaudiBsima magg’oiranza dei 'fratelli, ottimamente adatti
:van
Si vous uè pouvez être une étoile dans le ciel, nous pouvez être
une lumière dans votre maison.
Evangélisons par lu parole, par la plume, par lu conduite, surtout;
et atiosons nos labeurs par la prière instante et constante!
R. Saillens, pasteur
Sauvez un homme âgé et vous sauvez une unité, sauvez un en\fant
et vous sauverez une table de multiplication.
Beaucoup de serviteurs de Dieu n attrapent pas de poissons parce
qidils passent leur temps à raccommoder leurs filets.
D. L. Moody
Pratiquez d’abord au dedans, et prêchez ensuite au-dehors.
Vous nêtes pas réellement le sel de lu terre, si vous ne crééz pas
l'a soif chez votre prochain. Hugh Redwobd
Pour nous, chrétiens, il est une passion qui doit posséder notre
âme, celle de travailler, en ce monde, sans trêve et sans relâche à Id venue du Royaume de Dieu- .4bbe H. Perreyre
(L’Aippel du. Maître).
alilo svolgimento delle attività ©coliesiaistiiche fino a che non eia terminar
ta la oostruzton© del nuovq tempio.
L’im(pÌ8i(nto della luce eliettrica è stato oomplletate e l’organo rimeisso in
piena efficienza.. Anche al .niscaldamento è stato provveduto, sebben-e in
via provvisoria : (il locai© può venire
riscaldato a sufficienza cd i frequentatori del culto non hanno da temere Ite (gelilide temperature degli anni
scorai. Ed il consiglio di dhieBa si adapei'a alacremente perchlè i nuovi
locali siamo sollecitamente P'ro'Vviatti
delle poche cose ancora necessarie.
Fino ad ora la frequentazione dei
culti è .stata rallegrante. Ma. vogliamo far presente ai fratelli il fatto
ohe nel nuovo locale di culto, non abbiamo più la possibilità di uditori
occasionali che, sempre, entravano
numeroai nel tempio di piazza M isserà. Oi permettiamo, pertanto, 'di
chiedere con viva insistènza ai fratelli 'Che hanno verameinte a cuor© la
Il signor A. Giampdoooli, deputato
al Biinodo, ha dato lettura di un’ampia, accurate, intereseanite relazione
■del (Sinodo stesso. Dopo di db© l’assemMea ha proceduto alla eUtezion© di
un anziano e di dUe diaconi. Sono star
ti eletti: anziano, l’avv. E. Leaniaridd;
(diaconi, la signora A. Corsimi e il
prof. E. Bonomi, ohe sono stati presentati alla chiesa al culto di domeuica 12 Dixjemibre. Già •essi hanm(0 iniziato la loro utile oodllalborazione in
seno al Consiglio di chiesa. Rinno■viiamo all Signore la preghiera di benedir© questi fratelli ntell’adempimento dei nuovi comiplti a cui la fiducia
della chiesa li ha chiamati.
Bimiione del Mercoledì. Abbiamo ripreso, nei nuovi locali, la riunione
settimanale 'di culto. Essa ha luogo
ogni miercol'edi alle or© 21, nell’ampda
salila dà riunione, che può essere agevolmente niscaldate. Viene cosi offerta
ai fratelli e alle sorelle im'pediti di
prender parte al culto domenicale, l’op
portunità di non rimaner privi per
lungo tempo dei culto e della oomunion© fraterna sotto lo sguardo del
Signore.
i
Wi Ibi! »ionio in cui il pastore s’è raesSo a'irniici'a s’è accorto che un gran
il nume,') (li evairgolici non hanno o
non yiossoino avere contatti con le C-of nmnità organizzate; (perciò ha cominJ'i ciato a raccogliere i loro nomi, che
I sono andati man mano aumentando;
5fl è nato così lo achi'dario degli Evafti'gelici. E'aiigelici diciamo, eh© a noi
non importa ili fatto oh© provisugano
S dai nn'todiisti, dai tiattisti, dai fratelili (> (lai valdesi; (csiam figli d’un
*• gola //'■(■'(iO)». Ma con Ite segnalazioni
M' hi gii iivangclicì sono .giunte nutnevoSs anche quelle òei simpatizzanti, di
^1- per>sone amiche dclLopera. E pexi
qu.ilcuno ha accennato a- conoscenti
forse n(?n mal diisposti verso ì’I.vange■ l'Ci : ('• sorto così un altro schedario che
abbiamo chiamato eva.ngieHstico.
Lo schedario evangèlico è opera vo(Stra cari creide.ntii : inviate al pastore il nome (di unii ci ai quali ave-t© annunziato la fede; se avete notizia di
uri evangflioo, segnalatelo subito; basta un indirizzo all iiastore ))©r staltilire un nuovo coniitatto di fp'd'p. TI pastole non mancherà di visitar© di
perKonu «il caso» st'gnalato, a vollte
sarà deluso, ma a volte potirà ringraziar© Tildio con ài tre creatuir© gioiose ili ai'er trovato la «loro Caiuunità».
—/ gi-oviiììi di Fclonien airope-ra. Sento '(ia'l mio studio i profeti(CÌ colpi di
liiccone che S-amuel© vibra su. di un
muro. Non ■© il solo all’opera', elettrotcon tei, falegnami, vodoriitari di ogni
capacità sono al lavoro .per rimetterp a nuovo la sala dell© attività nuaggiori, Queisto significherebbe }>en poco
se non fo«,se un se.gtio vivo dell’amo
re .(li questa gioventù per la loro Comunità.
La t'ihi(esa di Felónica c giovane e
generosa di energi© prodite a darsi
senza tregua... Ava.uti, aimioi rn.iei e
frateilli-ralei, avanti con forza!
Per CVisto e per la Chi'csa !
Vran-di possibi-lità per Mnnlova. IT'
na .delle cosé che niaggiorme'nte cx>l'piscono chi frequ'cirta i servizi nel tempio di via Saoohi è raffluenza continua (di i>crson© nuove che frexiiuftntano con interesse ed a volte desideran-o
spiegazioni.
Il servizio di propaganda., ah© curfia-eino rna.ggioi’men'be, ed un '.rinnovato imipegno evangelistico, assicureranno oolM’aidito del Signore un avvenire
di cresccint© vitalità a questa Chiesa.
Anche S‘. Lucia è rlc-sUi. Lo ahihiamo
constatato Didlle ultime visite. La piccola comdi.nità .soffr© iper la sua posizione topografica ; imllKittigliata fra
du© maggiori chiese 'oe fa 1© spese di
ogni contrabtemi>o, (di ogni necesearia
rldurfon© di viaggi.
Mentre lavoriamo per un’adeguata sisteauazione del vasto campo 'di Inveirò, confidiamo nella tenacia d'cnsa d’amor© ohe diaUingue i-i- pattugüa
di fedelH 'di 8. Luci,a.
Fí’íií'íe confortaihtì. Dal 6 al 9 (lorrente sono stati fra noi, in rappresentanza della Tavol,a Valídese, il »ovraintendente pastore E. Eynarid od il
presid&n'te deilla Corairaiiss'one, dishrettuale Signor Steimer. Essi si sono '"ntercssati .a foindo dj tutti gli aupctti
dolía vita delle cotouini'tà di Felmica , Mantova e S. Euc'a. nonché del
vasto problema degli isolati. Da loto
è giunta nna parola di sfdidarietà ed
un forte micssaggi i ©vangeilico. Li aspcttiamo an'OO'ra presto.
Voci dalia dùpemicme. iLa vastissima (diaspora comprende 1© provincic
di Mantova, Ferrala, Rovigo e Modena è m via di oiganizzazidne. Giun■gatio frequenti notizie un pò .da ogni
(dove : iSermide, Osbigllia, Quiugento'
le, Legnano, Menà di Cavagnaro,
Forrara, Buirana di iBondeno, Calto.
U;n irraggiamento denso e profondo
ohe (5oln forza di Dio può costituire
'il 'ti-a'mpolino di lancio per una rinnovata attività ©vangelistica. A voi
tutti, che «ten-©te>i con fede sofferta
giaiosamente, il saluto fervido dellfmaggiori Comunità © dell Pastore.
Gambm deUa guardia. E’ ormai avvenuto. Il nuovo pastor© è stato insediato, accolto da uno spirito dì amicizia oristiaira che è forza costitutiva
'della Chiesa e 'Sperauza 'P'©r ravvenire. Gastpare d’Orelli, Enriico Kitt,
Davd'cle Revel, Teofilo Gay, Arnaldo
Comba, Mariano 'Moreischini, Giulio
Tron. E’ tutto un p.assato di servizio
al comune Signore. Niecessario è inchinarsi riverenti a chi ha ftediel'monte
servito. La vera ricompemsa di ogni
fedeltà il Padre la dona facendo fruttificare a .siuo tèmpo la buona semenza, Un avvenire ci sta dinnanzi. E’ il
nuovo giorno che sorge la cui vera
luce è nella preghiera; «Padre .lostro
ohe sei nei cieli». Gli uomini ed i
tempi trapassano e mutano, ma noi
oointemipliiumo la immutabile verità 'dèi Pudre della vita, in cui tutti
siamo uno, e intelu.btabilmonte resipo'nsabili gli uni 'degli altri.
Nella Comunità
di B e rs a
vivono in 'Oomo. E p'onso e credo che
oltre ogni limitazione umana la oomu.nità evaingelica di 'Bergamo e quella 'di Oomo possono esser© saldate da
un vinicolo di carità e 'dì aperanza-, Seminìa.'uo semenza di voloniteroso bene
e iraeco'glieremo messe di vincoli immortali. «iSieminare con lacrime per
raccogliere con canti di gioia», è la
grande legge del lavoro.
Visita alle famiglie. La oomunione
d'OÌ cuori è stata saildaita dallo Spiri'
to «id è cosa meravigliosa 'per chi sa
■vederla cred'anido, ma blsoigna <-he sì
chiarifichi nella conoscenza. Il Pa.store veurà a visitare nei mesi successivi
tutte le fami'glie.
Ut om-nes unum slnt. iSe le guardie
cambiano, se le presenze fLsiohc e le
reeponsalhilìtà degli uomam si spostano e mutano, una realtà rimane,
ed 6 i’amore ohe gli uomini hanno saputo e 'Sanino veramente portarsi gli
uni verso gli altri per la fede in Ordeto. In questo amore è la Sua realità
presente in noi. Per questo noi sappiamo e crediamo Ohe oodesto legame
non cadrà mai. Dico quesLi a butti i
diletti amici nella luce di Cristo, ohe
Conferenze. Colla seooinda metà di
gennaio, è nostra intenzione, se c© n«
Noi lavoriamo per voi, Italiani!
Come il contadino che semina il grano, nella serenità preinvernale, nel tempo in cui nessuno pensa
a lui, a! suo lavoro — ma tutti rivolgeranno il loro pensiero a lui quando scarseggerd il pane quotidiano
sulla mensa, e gli chiederanno ansiosi : « pensasti a
tempo a seminare ? » -- così noi evangelici lavoriamo
per l'avvenire. Nessuno, o soltanto pochi, si accorgono
della nostra opera. Non importa. Noi lavoriamo per
un domani nel quale il seme da noi oggi seminalo
sarà la premessa necessaria per la libertà <ii pensiero,
per la libertà religiosa degli italiani.
sarà data la forza, di iniiziare degli
(Studi di carattere rteliigios© o Còni©
renze, con dmvito aperto ai cittadini
oh© si interessano dei protoHemi dello
spirito. Noi aborriamo 'dallo spirito
pioselitistico, ohe cùriouiisce la terra
per ifarue un iproselite per renderlo
poi gretto e chiuso in formule e riti
e congreghe. Per noi la verità non è
cibo da scatole in conéenva o da recinto di greggi, ma luce © fonte, © riteniamo perciò nostro sacrosanto dovere collliaborare con chiara testimonianza cristiana, con tutti coloro ohe
cobesta Verità, ¡ragion© della storia,
araiano e rioercano. La nostra epoca
ricerca 'runiità nella lue© della giustizia ohe fa gli uomini liberi. Non è
dovere civile, portare alla ricostruzione eooiàle, la pietra della coscienza digniìtosa e Libera in Dio Padre 1
— Il f'unCTiale della Sftgtnorina Alirm Frhzord e .riuscito una bella occa-,
sione per la teistìmonianza dell’Evangelo eterno. Il pastore P. iBiosio, eh©
soatà'tiiiva il ipiastoTe ¡Lupo, ha rivolto
mn fervido messaggio ■di vita ai presenti. Il Signore l>en«d.ica 1» santatestitnonianaa dei figli suai;
v'i
4
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
UNA PAGINA. DI STORIA
DELLA LIBERTA’ DI COSCIÈNZA
La voce delle Comunità
La ricorrenza del 17 febbraio ci
porta ancona una volta ad esaminare il
problema della libertà di coscienza in
Italia, che tanto ci interessa e ci preoccupa'. Non crediamo fuori luogo rendere nota o^i una pagina di quella
storia che attende ancora sempre di
essere fatta, e che ci offre in questi
ultimi cento anni tanti interes.santl e
essere liberati da qualche restrizione^
da qualche catena di cui si senta il peso ai piedi : ciò significa che nessuno
si sente legato. Ecco qual’è il regime
dei culti tollerati^.
cento^ anni tanti interessanti
pisodi poco conosciuti.
Xa condizione
dei valdesi
Jill a Camera
nel 1871
Siamo nel 1871 : Roma è stata conquistata l’unificazione nazionale è avvenuta, il Parlamento attende a tutta
la legislazione necessaria dopo tanti
avvenimenti ; tra gli altri progetti, due
furono discussi in quell’anno, uno dei
quali toccava la situazione giuridica
dei culti minoritari e l’altro la famosa legge sulle Guarentigie. La seduta
in cui fu discusso il primo progetto,
che intere^ava direttamente i Valdesi,
fu quella del 18 marzo, e di essa noi
seguiremo il resoconto ufficiale.
Due deputati, fon Sulis e fon Mancini, si erano dichiarati favorevoli in
precedenti sedute all’estensione ai culti acattolici di tutti i privilegi e garanzie concessi al culto cattolico in
vari articoli della legge sulle Guarentigie; l’on Mancini presentò anzi nella
seduta di cui ci occupiamo il seguente
abbozzo di articolo, che avrebbe dovuto essere il ventesimo della legge :
uL'abolizione delle misure preventive,
e di qualsiasi sorveglianza ed ingerenza del Governo nell'esercizio del Culto Cattolico e della libertà religiosa,
sarà esteso anche agli altri culti professati nello Stato-».
Fu allora che intervenne il relatore
della legge, on- Bonghi, chiedendo di
poter fare una dichiarazione al proposito : ftLa Commissione, diss’egli, non
e stata, come non lo è ancora adesso,
contraria ad una dichiarazione in favore della libertà dei culti in Italia, ma
essa si è sopratutto preoccupata in quale modo si doveva e si poteva redigerla. Per questo è necessario anzitutto
chiarire in quale situazione si trovano
ì culti. Tutti rammentano il primo articolo dello Statuto : esso stabilisce un
culto riconosciuto come religione di
Stato e dei culti tollerati. Tutti sanno
ugualmente che tale articolo è stato
sviluppato dalla successiva legislazione
nel senso più adatto alla libertà ed uguaglianza dei culti. Ne è una prova
evidente che in questi ire mesi, da
quando stiamo discutendo gli articoli
di legge relativi al culto cattolico, non
è pervenuta alla Camera nessuna petizione da parte degli altri culti professati in Italia, con cui chiedessero dii
L’oratore parlò dapprima degli Israeliti, diede un rapido sguardo ai Greco
Scismatici, e quindi, parlando dei Vaidesi, si espre.sse nei termini seguenti ;
«Qual'è la condizione dei Valdesi?
Ho assunto informazioni da varie parti ed ho pregato ano dei nostri colleghi
di scrivere alle Valli per sapere se vi
SI godeva di una libertà perfetta.
Non mi sono accontentato di
questo, ma ho voluto assumere
delle informazioni precise ed attuali presso chi ha da fare con l’amministrazione e la direzione della Chiesa Valdese; ed ho ricevuto dalla persona più autorizzata la risposta che io
vi prego di ascoltare, affinchè ogni
dubbio abbia a dissiparsi».
Il documento in questione esponeva
come fino al 1848 fosse spettato al
Governo l’autorizzazione dei Sinodi e
la nomina di un suo delegato; dal 1855
invece la Chiesa aveva liberamente
approvato la propria costituzione senza alcuna estranea ingerenza. Le sedute sinodali erano pubbliche; nè il
Governo nè le autorità periferictie avevano alcuna -agerenza lire'.ta o in
diretta nella nomina dei pastori o de’
la Tavola; gli istituti di beneficenza e
di istruzione erano retti da prop.'"ii regolarmente e non trasmettevano che i
loro bilanci alia Deputazione provinciale .
di tutti i culti professati nello Stato,
passa all'ordine del'giorno»
Il Ministero e la Commissione avendo aderito, la Camera approvò l ordine del giorno Mancini.
Pagina interessante ohe ci tocca direttamente e ohe merita di essere meditata per Fattuali^ e l’importanza di
tanti argomenti trattati in quella seduta della Camera.
i POMÀRETTO
PRliDlCAZIONE. La, Ooinuini<tà
ringrazila il prof. Erinesto Trom od fi
pastone Annalido Oomlba, per i ' lóro
messaggi nei culti dtel 23 Gennaio s
del 6 Febbraio.
-Augusto Armand Hugon
JstitiitlospftalieriyaldesI
OSiPEDALE. La domieniioa fi Feb
hraio, doipo il culto nel tempio, si
svolgeva alil’OBpiedialo la ceaiinonia d i
naugurazione di luna targa in m;*mo
ria del pastore Pietro Gnigìio, tieriofattore dei nostri Istituti.
DIPARTENZA. Il nostro fratello
Lmiji Giaiero (quartiere dd.’a Faiola) giunto al suo P-iR anno di età, ci
ha tajsciato dopo breve malattia per
la Patria Celeste.
Lie sue esequie si
OSPEDALE DI POMARlETTO. Ili
Presidente degli I. O. V. ha rievocato, domeinica 6 febbraio, la figura del
Pastore Pietro Girigldo, davanti ad
un inumeroiSQ stuolo dj amici, mentre
ai inaugurava una targa a s«o onore
e memoria.
Durante tutta Ig, sua vita egli è staito un a nnico f ed èlle di questo istituto,
ne] quale sua sorella, suor Margherita ha speso da oltre vent’anni e felicemente superata la prova di una
grave operazione - oontioua a spendere li tesori di granide amore e di una indomita energia.
Una forte somma erogata in memoria del Pastore P. Griglio servirà
■pjrossimamente a rinnovare la camera
operatoria di questo ospedale.
svolsero la domenica 23 gennaio con
largo oonjcou'eo di amici e dj conoscenti. Mentre Ib rioordiamo tutti con vi
'vo affetto; rinnovia.ino ai familiari in
lutto la nosti'a profonda siinpatia cristiamia.
V V I s o
Xìbertà
senza leggi
Le solite
monell... erie
In un suo articolo su la {(Stampa»
del 30 gennaio. Paolo Monelli descrive l'apocalisse del tempo presente (per
l’Italia). L'articolo è buono. Tanto più
spiace, perciò che concluda in questo
modo : «fossimo sicuri di salvarci da
certe teorie moderne, come ci salvammo dalla Riforma!»
Il parallelo è macabro. Ma la penna
gli ha fatto un tiro birbone, veramente da.-. Monelli. Difatti, subito dopo il
giornalista prosegue : «oggi- ci avviamo ad essere un popolo come tanti altri, e non ho qui il posto per cercarne
le cause, e vedere quanto esse siano
fatali o fodero inevitabili ; ci avviamo
ad essere grossolani, crudeli, suggestionabili, contenti di essere ignorati,
o. peggio, ignari di essere tali, esibizionisti; una comunità informe, senza
storia e senza educazione, senza originalità e senza ritegno».
Quadro nerissimo ,ma perfettamente reale. Ed estremamente chiaro -,
quest 'è la sorte del popolo che si è salvato dalla Riforma. Non c’è altra causa, caro Monelli, se ne convinca pure;
e rilegga in proposito quanto ne dicono
i sociologi, fino all’ultimo Hoffet. E’
quindi augurabile che, se non sulle colonne della ({Stampa», almeno nelle
meningi del giornalista frot'irzo il loro
giusto posto le vere cause del collasso
nazionale. T- Balma
((Così stando le cose, proseguì Ton.
Bonghi, a che gioverebbe una disposizione di legge che lascerebbe credere all Europa che oggi soltanto noi concediamo ai Valdesi ed agli Israeliti la libertà
religiosa? Ciò non migliorerebbe in
nulla la loro condizione, anzi nuocerebbe, poiché quelle due fedi non sono
soggette nè ai placet nè agli exequátur
per la nomina dei loro minis'ri di culto- Ed ecco il perchè : i Valdesi e gli
Israeliti non hanno per conio loro alcuna influenza nè alcuna ingerenza politica nello Stato, mentre la Chiesa
Cattolica ne ha avuto e ne ha ancora
molta.
Non faccio commenti alla proposta
dell’on. Sulis, secondo la quale egli
vuole abolire delle restrizioni che non
esistono, e inoltre introdurle nella nostra legislazione il principia della dotazione governativa ai culti acattolici, che
non sarebbe ben accolto da nessuno in
questa Camera».
L’oratore si dichiarò in seguito non
contrario a che fosse presentato un ordine del giorno invitante la Camera
a fare una legge ex professo sulla libertà dei culti, ma aggiunse terminando : «Non vi è bisogno urgente di una
legge del genere in Italia, non c la
legge che manchi alla libertà dei culti,
ma i culti che mancano alla legge, e se
mancano non è perchè il Governo lo
impedisca, ma perchè in Italia il sentimento religioso non è tra i più vivi
i'd i più spiccali è piuttosto un fuoco
languente che una fiamma ardente».
rifugio CARLO ALBERTO e
asilo di 'SAN GERMANO. Alla vigilia defila loro jia-vtenza per tomaire
in patria porgiamo un fervido ringraziamento ed F.n cordiale aaigiirio
'di beta cari'iera cristiania alle giovani Ruth IJhllmaiin e Ruth Iselin. E.sse sono due impiegate di Zurigo, ohe
avendo ottenuto un peiTOosso straordinario di tre mesi (non pa-gat-o) hanno dedicato questo periodo ad un sefvizio volontario e .gratuito nei nostri
due istituiti prestandosi in ogni p
qualunque lavoro. !,*> haiin-:> fatto con
uno sipirito di gioia e di oonsa<'razionc, durante il periodo più fieddo e
più duro, portando geco nn'ai'ia di
rinnovamento e di giovanile fieschezza che ha fatto tene ai malati, ,ii vecchi cd a tutto il persona,le. Speriamo
ora di awre presto una volontaria
val-d-e-se che ne segua l.'ee-nnpio.
L’Amministrazioine del giornale comunica ohe è in corso una rigorosa
veriifica degli abbonati oindle regolarizzaire l’invio del giornalle. A] termiine di questa verifica e del conseguente riordiino dello schedario saranno ei'iminati gli Incoaivenienti verificatisii
nella ricezione del giontiiale; in pari
tempo pei'ò .sarà sospeso Tinvio agli
abbonati che non avranno pro'vveduto a rinnovare l’ablionamento per il
1949. Tutti coloro ohe non hanno ancora provveduto all rimmovo ricéveranno un .avviso dell’Amministrazione che ‘li inviterà a regolarizzare il
loro abbonamento o pi'esiso il p-aistore
della loro parrocchia o direttamente
sul c. c, della Ciaudiana N. 2-1755V.
Non verranno fatti altri solleciti ma
.si procederà poi direttamente alia sospensione deirinvio 'dei gionniale.
L’Amaniinistrazione
AVVISO DI CONCORSO
per la borsa ‘Giacomo Pellegrinoi
La C’oimnissione Amminiisiti’a.tiva
degli Lstituti Ospitalieri Valdesi rende noto che a dataire -dal 1 gennaio
1949 è vacante
-Pellegrino» dÌ
rum, riservata
la Borsa «Giacomo
Lire 1000 (‘mille) ana .--t'udenti un ivcr,sita
ai le Profusi oin
1
SALUTO
II Sig. Pier Luigi Pagliai
lascia la direzione tecnica della tipografia, dopo molli aiuii
di apprezzata attività.
La direzione del giornale lo
ringrazia del lavoro compiuto
e gli rivolge un augurale saluto.
ri vaklesi aspiranti
seguenti .
Medico - chirurgo. Notaio, Farmacista.
Jjf domainh. 'd'cblK.no esser® presientate .vi la >Scde, idei rAinmiiniistraaionc,
in Toirre l’ellliiee. Via Angrogiia 12, entro ili .31 marzo 19-19, ed ivi pure potranno -essere rachiest-e le nua-gg’ori informazioni oocorrenti.
Si nicwida che il tencficato dovrà
assumere per iiscritto l’impegno morale di esercitare )a Professione nelle
Valili.
Torre Pe-Uioc, 15 dicembre 1948.
II Presidente : Arnaldo Comba.
Doni ricevati dal Cassiere della Tavola Valdese
l'er E ine rì fi:
Giova,uni Hurzieller 500
Forneron
Conclusione
del dibaitìto
In seguito a tale dichia.'azione, Fon.
Mancini ritirò il suo articolo, dichiarando la sua soddisfazione per l’opera del Governo i>osteriore al ’48 circa
la libertà reh-giosa : «Ma non voglio,
aggiunse egli, che questa libertà sia
una tolleranza, ma un diritto, e tengo
a che la Camera faccia una raccomandazione al Governo affinchè esso non
si creda investito nei riguardi dei culti acaftolici di quei diritti di ingerenza
che esso perderà anche nei riguardi
del Culto Cattolico tosto che la legge
sarò pubblicata. Propongo quindi il seguente ordine del giorno : La Camera,
udite le dichiarazioni della Commissione, e avuta assicurazione che sarà
mantenuta dal Governo l'esclusione
di qualsiasi ingerenza nell’esercizio
Angioiliiia c Tron Girili a, Pincrolo
memoria mad'r® Fanny Gr.iset 1000 —
Bertailot G-ina e Ida, Pimcrolo in meni,
loro Claii .500 — Al'liaud Emma e Elisa, Pi-nerrilo, ricordaindo genitori e
sorelle 500 — Schrcilxir Ai-mando e
Rina, Pincrolo 1000 -- Merlc-ttifieio
Fratelli Turk, Pdnerolo 2000
Per Collegio :
Eugenio Davit lOOOi — Po-ns Maria.
Feloni-ca 3000 ~ Id di Ooazze 1500
Id di .4 osta 21,30
J'er Oi juììotrofio di Pomo retto ■.
Eugenio Davit 2000 — Chiesa
Coazzo nàiO
di
J-ifìti/fo Artigianelli Voìde-d-,
Chiesa di Coazze lOOO — Giuseppe
Longo 1000.
cari per Scuola
Pimer-dlo, im mem.
Latina 100.
/’er Foe.oltà di Teologia:
Ing. Giorgio Neuimann, Firenze, 1(X)0.
Per hditnto Gould-Pestoìozzi :
Ghiesa di Coazze 1000 —- Td di Aosta
2000 — Signore di Zurigo 15500 Guido Azzoni 1000 — Schireiber
mando e Rii-n-a, Pim-erolo -VX) -- M.
Gibson, Roma 3000
J’er Tstituto Femminì'ie Kvangeliro di Firenze.:
Chiesa di Cbazze 1000 —- Td di Aosta
3000 — Signore idi Zurigo 7750.
l'er Orfanotrofio di, Torre Peli ire ;
Eugenio Davit 2000 — Chiesa di
Per Asilo di San Germano :
Dott. S. Roochii 1000 — Lilia Malacrida Bocchi 1000 Ilurzélcr Giovanni 500 — Giuseppe Longo 20<.Xi — Chiesa di Coazze 2000
Le famiglia Balma « Barai rmgra-..
ziano sentitamente quanti, con scritti
0 di presenza, si sono uniti al loro dolore in occasione della dipartenza
dellg loro cara :
ALESSANDRINA BALMA
naia Jahier
Un ringraziame.nto fiarticolare ai don.
De ClcmeiM e Alfano, al Pastoie Sig ,
Bertin, alla Sir.a Bonetto ed alk- evr
gine Alusso e Gmtahel.
S. Germano Chiso-n-e (Mondani) 28-1-49
La famiglia della compianta
ELISA LONG JAHIER
commossa dalle nirmerose testimonianze di simpatia, ringrazia vivamente tutti i parenti, i vicini d-i rasa
e conoscenti che in tanti modi hanno
assistito e confortato la loro rara d-w
Tante la sua pcno-m malattia, in modo
particcd,a/re esprime la sua riconoscenza ai pastori sig.ri Po.itwii e M'icid, al
dott. Alfam), al dutt. ( 'oncoiirdi. edUtile Nuore dell’Ospedale Cottolengo.Piramol'lo 9 felubi-aio 1949
7 congitwnti del compianto
EMILIO MDS70N
commossi per la viva parte presa al
loro dolore., ringrazi<vn.o tutti alloro
che vi hantU) parteci/m.to, in inrit
do particolare i Signori PanfoiiiiAyassot e Tron. .il doti. Ga.rdiol e Suor
Pina, e latte le persone che le furono larghe di a.iuto durante la malattia e nella triste circostanza.
Ton-e Pellice 13 - 2 - 1949,
Za famiglia Vicina, coiiimos.-:a dalla
dimostrazione di simpa fi,, fributota
in occasione della dipo-rtenza della cara
MELANIA VICINO
naia Rostagno
conforfnto dulie dinne xiroirie.sie, ringrazia senfitamente tutte -le pn ,one
le quaìi hawno preso iKirte al suo dolore, in occasione del suo recente lutto.
iS. iSecondo di Pinerolo (Erusitti),
17 - 2 - 1949.
J3È
I Direzione; Via dei Mille, 1 -Piuerolo
j Telefono 409
Amministrazione; Claudiana - Torre
I Pellice
: C. C. Postale 2-17557 della Libreria
Claudiana - Torre Pellice
Dir. Ttesp. Ermanno Rostan
ARTI GRAFICHE "L’ALPINA,
1 orre Pellice
Dr.
DANIELE ROCHAT
riceve in Torre Pellice
(viale Mazzini iium, 10)
martedì e venerdì dalle ore
10 alle 12
a Torino riceve gli altri
giorni, dalle ore 14,30 alle
ore 16,30, in via Bertbollet, 36 (ospedale evangelico)
MOBIL
DI TUTI'I I
I
TEDI
gbbadta A P
Vendita anche a rate
Al
'.C,
CONTADINIIII
Volete sfruttare bene il vostro
latte ? Volete che vi renda che
compensi il i^osfro lavoro e fatiche?
COIfll»EI»JÜTEVI SUBITO UNA
ATRICE
Rivolgersi: a BESSONE GIUSEPPE
Perosa Argentina - Pia*, Marconi lO