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DELLE VALLI VALDESI
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della Chiesa Valdese
Anno XC — Num. 10
Una copia Lire 30
abbonamenti
}Eco: L. 1.300 per rinterno
L. 1.800 per l’estero
Eco e La Luce: L. 24K)0 per l’interno Spediz. abb. postale - I Gruppo 1 TORRE PELLICE — 4 Marzo I960
L. 2^00 per, l’estero Cambio d’indirizzo Lire sol Ammìn. Claudiana Torre Pellice ■ C.C.P. 2-17557
DOPO REGGANE
Novità al “Club atomico,,?
Il « Club degli Atomici » ammetterà (forse) da ora in poi alle sue sedute anche la Francia. Per questo è
bastato che un ordigno di 5 tonnellate facesse il « botto » nel momento
e nell’ora previsti. « Le Général » si
rallegra — beato lui — e si sente
« più forte e fiero » (ma di fierezza
ne aveva già abbastanza). Gli unici a
non rallegrarsi sono tutti gli altri,
compresi i soci del « Club » di cui si
è detto. Negative, a dir poco, le reazioni dei popoli africani, che hanno
avuto un portavoce molto deciso nel
Governo del Ghana, negative le reazioni delle compagnie aeree che di
tutta la vicenda hanno capito soprattutto che i loro aerei dovevano girare
alla larga dalla zona deiresperimento,
negativo soprattutto l’atteggiamento
degli Stati Uniti e dell’U.R.S.S. Mosca ha chiaramente deplorato l’esperimento che è avvenuto senzà che i
responsabili si curassero minimamente ddl’opinione pubblica tutt’altro che
favorevole ed entusiasta. Quanto al
nostro Governo, alla fin fine, si è limitato... a misurare la direzione dei
venti e la radioattività atmosferica.
Si sa, il buon vicinato è sempre una
cosa interessante. 11 fatto che, nelTattirao stesso in cui il « prestigio »
della Francia saliva alle stelle, si siano spesi dei fiumi di inchiostro per
tentare di spiegare l’utilità dell’esperimento specialmente in vista di un
disarmo atomico (sic!),, lascia, ;capi.re..
che. anche in Francia,' non tutti si
sentono molto a proprio agio di fronte alla situazione che si è venuta a
creare. Se il Presidente si aspettava
che nella storia della Francia ci sarebbe stata una sorta di nuova era
« dopo Reggane », crediamo si sia
sbagliato. I suoi più autorevoli alleati
hanno tenuto a fargli capire che...
tutte le potenze atomiche hanno diritto di cittadinanza, ma alcune hanno più diritto di altre.
Quanto a me, che non sono. « Général », nè Capo di Governo e che
non ho nessuna uniforme da mettermi nelle occasioni importanti, che
sono soltanto uno del volgo, ho guardato la fotografia del « fungo » atomico e non ho potuto fare a meno
di sentirmi in qualche modo reduce
dalla prima bomba, lanciata non pei
ih prestigio di un paese o per il « progresso », ma soltanto per uccidere e
distruggere. Il quadro statistico che
il, mensile « Il Gallo » riporta nel suo
numero di febbraio è più che eloquente a questo proposito ; « Il numero del bambini anormali nati a
Nagasaki prima del lancio della bomba atomica non era nè più elevato, nè
più basso che altrove, una percentuale relativamente lieve... Dopo il lancio della bomba, dei 30.150 bambini
nati nei nove anni successivi, 4.282
Nota di biasimo
a Bill) Graham
(Accra, Ghana) .— Nel corso di una campagna di evangelizzazione nello stato di
Ghana la stampa locale ha fortemente attaccato Billy Graliam, <he non aveva voluto affrontare, nei suoi discorsi, il problema degli esperimenti nucleari francesi,
nel Saltara, a causa del loro « significato
politico ». Il « Ghana Times » afferma che
molte persone sono siate profondamente
deluse e costernate a causa dell’atteggiamento ambiguo di Billy Graham. Quanto
all’« Evening News », giornale fondato dal
primo ministro Kwame Nkrumah, dichiara che il pastore Graham non ha altro
« mes.saggio più importante da portare che
quello di cui il Sig. Nkrumah, dall’Africa, dà oggi dinanzi al mondo la dimostrazione in parole ed in alti ». Il giornale
riinprovera, inoltre alla « civilizzazione cristiana » tutte le iniquità commesse in
Africa, e la rende responsabile deH’esplo■sione nucJeare francese. Al che Billy
Graham ha risposto: «Cristo è un segno
di contradizione. Il suo messaggio ed il
modo di applicarlo suscilano la controversia. Il servitore non è da più del suo
Signore». (S.OE.P.L).
(cioè un settimo, il 15% circa) risultavano anormali. Oltre i 471 nati morti, 181 gravidanze si dovettero interrompere prematuramente; 1.046 bambini presentavano malformazioni del
sistema osseo; 429 nacquero con deformazioni dell’udito e dell’odorato;
254 deformati alle labbra o alla lingua; 59 con il labbro leporino; 243
deformati negli organi interni; 47 col
cervello deforme; 25 privi compietamente del cervello; 8 completamente
privi delle orbite. Una sola bomba
atomica peserà per secoli, su generazioni intere, con la sua maledizione ».
Di fronte a questa realtà la vera
« grandeur », per la Francia e pei
tutti starebbe soltanto nell’andare contro corrente. Il primo dei grandi paesi « atomici » che saprà « perdere »
la propria sicurezza atomica guadagnerà la propria vita. Non tutti lo
credono ma io sono convinto che è
così. E l’unico mio rimpianto sta nel
fatto che nessuno saprà o vorrà dire
al « Général » : « Questa volta hai
sbagliato ». L’Eco non è di casa all’Eliseo! Giovanni Conte.
La ((Cimadc)) dìsiribuisce
doni ai rifugiali algerini
1 Parigi). La Cimnde — organismo proleslaule francese di aiuto ecuinenieo — annuncia clic ha ricevuto, nel corso delle sei
seltimàne che hanno fallo, seguito al, suo
appello urgente a favore dei rifugiati algerini, dei doni che raggiungono il valore
di lOO.OOO nuovi franchi. Sono state donate
tonnellate di latte in polvere, di zuechero,
di riso, di cioccolato, di miele e di altri
prodotti, nonché nove tonnellate)^ di vestiti. Tranne gli indumenti (donati dalla
Svizzera), tutto proveniva da doni francesi.
Altri contributi importanti sono giunti
per mezzo del Church World Service.
Infine l’appello del cardinale Feltin e
del past. Boegner, del maggio scorso, ha
suscitato doni per 400.000 nuovi franchi.
Religiosità e culti
rfeirUnIone Sovietica
Sull’« anima rusi^», sul suo incontenibile richiamo verso l’ansia del mistero e la gioia della rivelazione sono state scritte pàgine immortali e...
molte sciocch^e.
Sono certissima di non scrivere nulla che possa vagamente avvicinarsi
alle prime, e cercherò di rendermi colpevole del minor numero possibile
d“lle seconde.
Vorrei solo esporre alcune impressioni ed alcuni dati raccolti a Mosca,
incontrando i dirigenti,ed i semplici
membri di varie cónfesàoni religiose,
assistendo a numerisi culti e funzioni, e conversando . con un esponente
del Comitato' per i Culti Religiosi
presso il Consìglio.dei Ministri sovietico. ■'
Ciò è avvenuto giorni or sono durante una breve permanenza nella
capitale sovietica, dove mi ero recata
con un gruppo di àltii ^omalisti italiani allo scopo di: seguire il viaggio
ufficiale del Presidmte Gronchi, viaggio rinviato al sei* febbraio a causa
della indisposizione del Presidente.
Ñon v’è dubbio che la storia del popolo russo e la suaf maggiore letteratura forniscano ampie testimonianze
sulla sua religiosità e sulla sua aspi
razione a soddisfarla attraverso un
difficile e tormentato cammino individuale.
Questo non differenzia i russi dagli altri abitatori della terra, ma li
rende partecipi di \pia comune natura. ovunque tormeiitata dagli stessi
interrogativi: chi siamo, da dove ve
niamo e dove andiauno.
Vi sono tuttavia j^le variazioni e
delle differenze nel^affrontare il problema del destino deH’uoino fra po,
polo e popolo, fra oriente e occidente
Scrive l’Algermissen, il noto storico
cattolico delle religioni: «L’anima
russa è di natura assai proclive ai
irazionamento in sette. Essa rappresenta la fusione di un duplice elemen.
to: quello slavo, sensitivo e sognatore, e quello mongolo, tortuoso e melanconico.
Dal primo è venuto quel carattere
ingenuo, immaginoso e contemplativo, dal secondo quell’aspetto bizzarro,
Siamo lieti di poter pubblicare, in questo e nei prossimi numeri,
un articolo della Signora Tullia Zevi, corrispondente in Italia dell’agenzia giornalistica Religious News Service, che è stata in Russia
nel gruppo dei giornalisti che hanno seguito il viaggio del presidente
Gronchi. Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano La Voce
Repubblicana, di Roma, per conto del quale la giornalista è stata nel
l’URSS.
inquieto e sempre in cerca di novità,
che dà aH’anima russa rm nqn so che
di sofferente e di espianto. Per Tund
e per l’altro di questi elementi costitutivi della sua anima il russo tende
naturalmente alle sette».
Infatti, non occorre risalire troppo
lontano nel tempo e basta fermarsi
sulla soglia del secolo scorso per poter osservare che la vita religiosa nell’oriente europeo, ad est della Polor
nia cattolica, si svolse lungo due correnti parallele: la religione ortodossa da un lato e le numerosissime sette dall’altro.
Unico rapporto fra le due correnti
fu quello della sistematica persecuzione delle minoranze da parte della
religione della maggioranza, con la
frequente ed efficace partecipazione
del potere civile.
La storia della chiesa ortodossa rus.
sa è caratterizzata dalla sua totale su
bordinazione al potere statale e dalla sua opposizione aH’occidente. La su.
bordinazione allo stato era pienamente giustificata e compensata dagli immensi favori e .^al potere che ne derivavano, :'
Dall’elezionè del primo patriarca
moscovita, il 26 gennaio 1589, la chiesa russa mantenne sempre la sua posizione di « ancella dello stato » portando la sua cooperazione ed il suo
asservimento fino ad accettare già ai
tempi di Pietro il Grande, l’abolizione
del segreto sacramentale per i « delitti politici ».
Accanto alla chiesa ortodossa, ed
oltre alle forti minoranze ebraiche e
mussulmane, vanno considerate yari.e
altre Chiese cristiane. La più importante, dal punto di vista numerico, fu
quella dei Raskolniki o Starobriadzi
(«Vecchi credenti»), che si staccare
Il congresso europeo
della gioventù rurale protestante
n.
Le « giornate ecumeniche di studio » sui
prohlemi agricoli tenute ad Altenkirchen
dal 25 al 29 gennaio non sono state interamente occupale da studi e discussioni.
Per fortuna dei partecipanti c’era anche,
ogni tanto, qualche ora di libertà. Di
questa abbiamo approfittato per andare a
visitare una piccola fattoria modello nelle
vicinanze di un villaggio poco lontano da
Altenkirchen.
Ci riceve il proprietario, un agricoltore
basso di statura, pochi e scuri i capelli,
gli occhi azzurri. Non dev’essere molto
lontano dalla settantina: lavora con sua
moglie e con un figlio sposalo. Fino a una
decina d’anni fa possedeva al centro del
villaggio una vecchia e scomoda casa col
pozzo da una parte, la stalla dall’altra e
il fienile ancora più lontano. Le sue terre
erano divise in un’infinità di piccoli e piccolissimi appezzamenti (78, se non sbaglio). Il suo problema era questo: il tempo che gli ci voleva per andare dall’uno
all’allro dei suoi pezzetti di terra, e il
tempo per andare dal fienile alla stalla al
pozzo era tanto che le sue giornale non
rendevano; perciò doveva scegliere: o lasciare la campagna e mandare suo figlio in
fabbrica, o ricominciare a lavorare su nuove Jtasi. Si decise per la seconda alternativa e cominciò lunghe trattative prima
con i vicini per fare delle permute e ricomporre la sua proprietà; poi con gli
organi statali per ottenere un prestito e
costruire una cascina nuova.
Oggi il rimembramento della sua proprietà non è ancora perfetto, ma i quasi
ottanta appezzamenti sono diventati una
ventina. La vecchia casa è stala venduta
e con l’aiuto delle finanze e dei tecnici
dello Stato una nuova casa è stata costruita
a poche centinaia di metri fuori dal vecchio villaggio. Niente lusso, ma una estrema praticità e anche abbastanza comodità:
tutti i lavori inutili, tutte le camminate
superflue sono state abolite; il tempo ed
il lavoro cosi risparmiati servono a migliorare la produzione e oggi la famiglia che
era sul punto di abbandonare la campagna
non solo vive comodamente con i prodotti
della sua terra, ma paga regolarmente le
annualità per rimborsare aMo Stato il prestito ottenuto.
Un tecnico dell’agricoltura avrebbe avuto certamente molte domande da faw; io,
come profano, mi sono limitato ad osservare quel che vedevo pensando che anche
da noi ci sono molte situazioni simili a
quella, che potrebbero trovare una soluzione analoga. I competenti potranno dire
se a noi mancano buone leggi in materia,
oppure se le leggi sono buone ma poco
conosciute e non utilizzale, oppure ancora
se ci fa difetto a volte lo spirito di iniziativa e di cooperazione.
Vorrei accennare ora all’argomento che
ha occupato le discussioni della parte finale delle « Giornate di studio » di Altenkirchen. Si tratta del progetto di un congresso europeo di agricoltori. L’idea era
già stata ventilala in altre occasioni e questa volta si trattava di darle un aspetto definitivo.
E’ dunque stato deciso di convocare per
la fine di gennaio 1%1 quello che si chiamerà ufficialmente il « Congresso europeo
della gioventù rurale protestante ». Si è
discusso a lungo sulla data, ma finalmente
si è con.statalo che a causa delle differenze
di clima e di situazione tutti i mesi dell’anno sono lavorativi per gli agricoltori
deiruno o dell’altro paese, meno gennaio
e febbraio.
Il congresso si terrà in Francia, ma non
è stata ancora stabilita la località. Sarà un
congresso di gioventù rurale: non di pastori che dicono quello che gli agricoltori
devono fare dal punto di vista teologico;
c neppure di agronomi che discutano su
quel che gli agricoltori devono fare dal
punto di vista tecnico; bensì un congresso di giovani agricoltori che parlino essi
stessi dei propri problemi. Vi sarà certo
qualche teologo e qualche tecnico della
agricoltura a disposizione dei congressisti
per consultazioni, ma i giovani agricoltori (di ambo i sessi, naturalmente) dovranno essere loro stessi i protagonisti del
congresso.
Per facilitare le cose verranno distribuiti, con un conveniente anticipo, dei questionari a cui i partecipanti dovranno rispondere prima del congresso. Questi
avranno lo scopo di indurre ogni delegazione nazionale a documentarsi sulla situazione del proprio paese in modo che
il congresso (a cui parteciperanno giovani
di Francia, Germania, Olanda, Svizzera,
Italia e forse altri) possa rendersi conto
della situazione e dei problemi degli agricoiltori evangelici dei diversi paesi.
Scopo del congresso è dunque in primo
luogo quello di permettere ai giovani agricoltori di paesi diversi di conoscersi e di
parlare dei propri problemi. E in secondo
luogo quello di far presenti alla coscienza
della Chiesa tali problemi, in modo che i
credenti nel loro insieme sappiano qual è
l’aiuto che la comunità cristiana può dare
a quei membri che lavorano nell’agricoltura.
•Si prevede che i partecipanti al congresso saranno un centinaio e probabilmente
otto o dieci posti verranno riservati agli
italiani. Considerando il piccolo numero
degli agricoltori evangelici italiani la proporzione è certamente alta, perchè si è
manifestato tra i partecipanti alle « giornale di studio » un positivo interesse per i
gruppi evangelici di minoranza.
Un’altra prova dell’interesse con cui una
delegazione di agricoltori delle Valli è
aspettata si vede anche in un’altra decisione che è stata presa: su proposta di un
agronomo svizzero l’offerta raccolta nel
cullo di chiusura è stata dedicata per contribuire alle spese di viaggio dei delegali
delle Valli. Questo gesto è certamente da
considerare come un modo generoso di
sottolineare l’affettuosa insistenza dell’invito rivolto agli agricoltori delle Valli di
partecipare al Congresso.
E credo che coloro che vi andranno ne
avranno un sicuro beneficio e potranno
ambe riportarne qualche iniziativa utile.
Per lo meno potranno ricavarne un impulso dal quale sorgano anche tra noi delle iniziative come le « Rencontres rurales »
o le « Journées nationales rurales » organizzate dai protestanti francesi. E questo è
probabilmente uno dei benefici principali
che si ricava da tali congressi: un impulso,
un entusiasmo, una speranza che possono
trasformarsi in azioni utili e benefiche.
Aldo Comba.
no dalla chiesa madre ortodossa nel
secolo diciassettesimo e solo nel 1874
furono tollerati ufficialmente, dopo
un lungo periodo di feroci persecuzioni. I Raskolniki, erano in gran
parte contadini e commercianti. Differivano dalla chiesa, ortodossa su
questioni liturgiche (il modo di fare
il segno della croce, di ordinare i sacerdoti e di procedere in precisione)
e rappresentarono l’unico movimento
ecclesiastico russo di origine .scismatica.
Altri gruppi, meno rilevanti dal
punto di vista numerico, furono più
importanti perchè sorsero per generazione spontanea dai ceti operai e contadini, creando un fermento spirituale e efi rivolta, che contribuì a stabilire il clima in cui maturò la rivoluzione.
Accanto ai Glisti o Flagellatori e
agli Scopzi o Evirati, a sfondo mistico-spiritualista, sorsero i movimenti
dei Ducoborzi (Militi dello Spirito) e
dei Molokani (Mangiatori (Ù latte),
entrambe a sfondo razionalista e assai più importanti per lo studio della situazione presente.
I Ducoborzi, sorti verso la metà del
diciottesimo secolo ricevettero grande impulso alla fine del secolo scorso,
soprattutto per l’appoggio dato loro
da Tolstoi e dai quaccheri inglesi. La
loro dottrina era fondata sulla lotta
contro qualsiasi tipo di chiesa organizzata. sul principio dell’uguaglianza degli uomini, e sulla necessità di
cooperare attivamente al progresso
sociale.
Anche i Molocani spiegano razionalisticamente le verità rivelate e s’
dedicarono attivamente ad opere di
carattere sociale, non ammettendo nè
santi, nè monachiSmo, nè altre forme organizzate e dogmatiche di vita
religiosa.
Ultima in ordine cronologico è la
chiesa Battista, importata da Amburgo nel 1870. Nonostante le feroci persecuzioni iniziate dallo stato nel 1894
con la collaborazione della chiesa orto'dossa, i Battisti divennero, per numero e per dinamismo, una delle sette più importanti della Russia.
Va ricordato anche il movimento
dei Pascoviani, fondato nel 1874 da
Vassilj Paschkow. uno dei più ricchi
proprietari terrieri russi e già comandante della guardia imperiale, che tra.
sformò in cappella la sala da ballo
del suo palazzo ed ebbe un vasto seguito fra i membri dell’aristocrazia
russa. Anche i Pascoviani furono perseguitati dalla chiesa ortodossa e da^
gli czar, nella misura in cui minacciarono i poteri costituiti.
E’ difficile poter stabilire quello che
avvenne alle varie chiese e movimenti
religiosi nel periodo ohe va dall’avvento del bolscevismo alla seconda
guerra mondiale. Probabilmente alcuni furono assorbiti, mentre altri furono travolti dall’impeto della rivoluzione. I Ducoborzi ed i Molochiani furono certamente in gran parte assorbiti. costituendo in tal modo una com.
ponente cristiana del comunismo. I
Vecchi Credenti ed i Battisti, come
si vedrà in seguito, riapparvero durante gli anni della seconda guerra
mondiale.
Più facile è invece tracciare p»er
sommi capi quello che accadde alla
chiesa ortodossa : essendo, fra tutte le
chiese, quella più profondamente legata al potere czarista, fu quella più
risolutamente affrontata e combattuta dalla rivoluzione bolscevica. Occorreva recidere il cordone ombelicale
che per secoli aveva unito la chiesa
ortodossa al potere civile.
II 1921 vide promuovere una decisa
azione contro la tradizionale alleata
degli czar. Il fenomeno più interessante fu lo schierarsi del basso clero,
che accettava la rivoluzione come
principio storico e che simpatizzava
con il comunismo contro l’alto clero!
i cui rapporti con il nuovo potere rivoluzionario furono assai tempestosi
Nel 1922 fu arrestato il patriarca
Tichon. Alla sua morte nel 1925 il
governo della chiesa fu affidato al suo
(Corainua in 3* pag.)
2
pag. 3
L’ECO DELLE VÂXIÂ VALDESI
4 marzo 1960 ■— N. 10
Un mese dopo le visite fraterne a Torre Pellice
l’iniziativa si rinnova in una parrocchia montana
La settimana passata è stata molto importante per la Chiesa di Prarostino: s’è trattato di una intensa
campagna di incontri, di visite e riunioni che hanno impegnato per 6 gior.
ni consecutivi l’intera Comunità.
Hanno preso parte a questa campagna i seguenti Pastori : Achille
Deodato (Pinerolo), Umberto Bert
(S. Germano), Emilio Ganz (Torre
Pellice), Enrico Geymet (Villar P.),
Roberto Jahier (S. Giovanni), Gustavo Bouchard (Pomaretto), Cipriano Tourn (S. Giovanni), Franco Som.
mani (Torre P.), Giovanni Conte
(Rorà), Giovanni Peyrot (Prarostino) Il Pastore Bruno Costabel (Serre) non ha potuto partecipare, per
indisposizione. A tutti questi servitori di Dio. il nostro ringraziamento.
E’ statò un buon gruppo di Pastori
delle nostre Valli, bene affiatati fra
di loro
La campagna si è iniziata martedì
sera, 23 febbraio, con un familiare
incontro al Capoluogo tra i Pastori e
i responsabili della vita ecclesiastica
locale. Erano presenti i membri del
Concistoro, gli incaricati per l’insegnamento religioso nelle ^uole, le
monitrici. il seggio dell’Unione Giovanile, la presidente dell’Unione del
le- Madri e direttrice della Corale,
Sig.ra A. Peyrot.
I Pastori presenti harmo rivolto
brevi messaggi particolarmente indicati per tutti coloro che, in un modo
o nell’altro, hanno un compito specifico nella vita della Comunità. L’incontro è stato molto fraterno, e, crediamo, anche molto utile.
Quindi, i giorni seguenti (mercoledì, giovedì, venerdì e sabato) hanno avuto luogo le visite e le riunioni
nei vari quartieri: per la precisione
sono stati visitati e tenute le riunioni in tre quartieri ogni giorno. Ogni
quartiere è stato visitato, e ha avuto
la riunione, per ben due giorni, con
l’intervallo di un giorno. Purtroppo
non tutte le famiglie hanno potuto
essere visitate, perchè il tempo è stato limitato; ma i malati, i vecchi e
varie famiglie in particolare, hanno
ricevuto la gradita visita dei messaggeri del Signore che hanno recato
la parola della consolazione, del conio? to, della fede e della speranza cristiana.
A Sera inoltrata, poi, le scuolette
dei vari quartieri si sono, riempite
(in qualche caso, molte persone non
trovarono posto a sedere) di buoni
uditori (e questo, come abbiamo detto, per ben due volte, a distanza di
una sola sera).
I messaggi recati avevano come tema generale il motto : In chi hai creduto?
I due turni si sono poi articolati
su questi due punti: Cristo, il nostro
liberatore e riconciliatore; e La riscoperta del fratello
A un mondo, che sembra sempre
più perdersi dietro le vanità terrene,
ed a cui non sempre noi stessi sappiamo opporre solidamente la nostra
vocazione cristiana, è stato detto
francamente, senza paternalismi e
parole pie, che il nostro destino si risolve unicamente in Dio, per mezzo
di Gesù Cristo. Siamo chiamati a
prendere coscienza di questo, affinchè
la nostra vita sia vissuta sotto il segno della grazia e dell’amore di Dio.
Ma c’è anche un altro fatto che si
impone alla nostra coscienza: la riscoperta del fratello fra un mondo
egoista, cioè attento e preoccupato
solo per sè, per i propri interessi...
dobbiamo spezzare questo cerchio per
scoprire nel prossimo il fratello, che
deve essere amato e servito, perchè
creatura di Dìo come noi, per il quale Cristo ha dato la sua vita.
Se riuscissimo a fare questo (e in
Cristo ciò è possibile per tutti) allora
quante cose cambierebbero, non solo
nella nostra vita personale, ma in
quella delle nostre famiglie, dei nostri villaggi, delle nostre Parrocchie,
nel mondo intero.
La settimana si è chiusa con un
culto, domenica 28 febbraio, presieduto dal Scvrintendente per le Valli,
Pastore Albert;o Ribet, di Milano, e
dal Pastore locale. Il Pastore Ribet
ha fermato l’attenzione della assem
blea sul testo: «Cristo vi ha lasciati
un esempio, onde seguiate le sue orme» (1 Pietro 2. 21).
Una settimana intensa, per tutta la
Comunità; è stata anche una settimana in vista di un più deciso impegno da parte di tutti i membri della nostra Parrocchia, onde, non solo
la nostra vita personale sia arricchita della grazia di Dio, ma anche la
vita della Comunità riceva nuovo
impulso per un servizio sempre più
fedele e consacrato. g. p.
la Chiesa in Amedea Latina
manca di coscienza sociale?
(San José) — « La Chiesa non può aoeordarsi il lusso di esistere semplieemente,
senza agire. I cristiani hanno dei compili
pratici nella società e devono provare che
¡’ultima parola non appartiene a Khrouchtehev più di quanto appartenga ad Eisenhower, a Marx od a Lenin, hensi a
Cristo, ed alla fede rivoluzionaria che Egli
ci comunica per mezzo dello Spirito Santo ». Così ha affermato l’evangelista cubano Cecilio Arrastia in un discorso a 40
dirigenti di movimenti giovanili dell’America Centrale e di paesi vicini. Questa
manifestazione faceva parte di un corso
tenuto a San José al fine di sviluppare
il senso di responsabilità dei giovani nei
confronti dei problemi sociali del loro
tempo. (S.OE.P.I.)
CURA D’ANIME
Per la difesa della flora
e della fauna alpina
Non posso dire che le mie proposte per
la difesa della flora e della fauna delle
Valli abbiano dato luogo ad un largo
scambio di idee sulle pagine de « L’Eco »,
ma questo conferma solo una regola che
vale anche per argomenti ben più importanti; quello che interessa è che la proposta abbia un seguito e specialmente che
possa giungere ad una realizzazione. Per
quanto riguarda il tentativo di far risorgere uno o due giardini sul tipo di quello
che fu la « Rostania » speriamo, grazie
all’appoggio di alcuni amici, di poter far
qualcosa già quest’anno. Oltre alla parte
spettacolare e di attrattiva turistica spero
che i nostri giardini alpini possano avere
anche una funzione di carattere sperimentale che ci permetta di incoraggiare e sviluppare alle Valli delle culture di erbe
alpine aromatiche e medicinali attualmente molto richieste. Già parecchi amici delle Valli ci hanno chiesto semi ed istruzioni per creare in varie località dei piccoli
campi .sperimentali e di questo mi sono
molto rallegrato perchè l’iniziativa potrà
avere successo soltanto se saranno molti
coloro che se ne interessano. Infatti se in
vai d’Angrogna o di Frali o di Massello
vi saranno tre o quattro persone che impianteranno una coltivazione di genziana
poco trarranno dal loro prodotto perchè
sarà un quantitativo limitato e disperso
mentre se saranno in trenta o quaranta ?
coltivarla il prodotto verrà cercato sul posto stesso e pagato certo di più.
Per quanto riguarda la difesa della fauna ho avuto una sorpresa perchè i primi
consensi mi sono venuti da cacciatori che
io ritenevo i più probabili avversari ; alcuni amici che conoscevo come vecchi appassionati cacciatori hanno in questi ultimi anni rinunciato al loro divertimento
preferito perchè si sentivano sommersi
dalla marea di vandali ignoranti che salgono dalle città per tutto distruggere e
calpestare.
Il problema della difesa della fauna non
è certo di facile soluzione e vorrei cominciare a lanciare una proposta perchè per
poter giungere a realizzare qualcosa occorre veramente l’interesse e l’appoggio di
tutta la popolazione, occorre che se ne
parli e di esso si facciano sostenitori e
cacciatori e sindaci e consiglieri comunali.
Debbo precisare che la mia è una proposta strettamente personale, un abbozzo di
progetto che se incontrerà favore dovrà
essere studiato e precisalo da competenti
e dalle autorità ad esso interessate. Una
parte del territorio delle Valli dovrebbe
essere costituito a « Parco » dove ogni caccia fosse vietata, dove la selvaggina ora in
fase di estinzione potesse sopravvivere,
dove potessero eventualmente essere immessi ed acclimatati altri animali da noi
ora già scomparsi, dove fosse possibile rivedere sia il nobile camoscio che l’umile
scoiattolo. Attorno a questa zona dovrebbe
esserne creata un’altra dove la caccia fosse
permessa, pur con precise modalità, a tutti
i cacciatori residenti in questa zona ed a
quelli residenti nella zona adibita a Parco.
In questa seconda zona essi avrebbero la
possibilità di trovare la selvaggina sfuggita al Parco ed altra appositamente immessavi ; estranei potrebbero esservi ammessi
solo eccezionalmente e pagando quote che
co.stiluirebbero un cespite d’entrata per le
spese di sorveglianza e di ripopolamento
del Parco. Tutta la popolazione dovrebbe
essere compartecipe, direi comproprietaria,
di queste ricchezze in modo che sia la
stessa popolazione a sorvegliarla e difenderla da eventuali bracconieri locali o
estranei. Anche l’ubicazione del Parco e
della seconda zona sono da studiare con
cura e da stabilire di comune accordo;
molto approssimativamente potrebbe essere destinato a Parco il territorio dei comuni di Frali, Rodorelto, Salza, parte di
Ferrerò, di Pramollo, di Angrogna, di
Villar Pellice c di Bobbio Pellice; la seconda zona potrebbe essere costituita dai
territori dei comuni di Massello, parte di
Ferrerò, Villasecca, Pramollo, Praroslino,
parte di Angrogna, parte di Villar Rorà.
Un amico mi ha promesso un dono perchè anche alle Valli possa succedere di
vedere un giorno uno scoiattolo bussare
ai vetri di un chalet, ma per ora chiediamo solo pareri e collaborazione.
Carlo Pons.
Siamo grati alla Direzione dell’Eco per
avere accolto sul nostri foglio la rubrica
« Cura d’anime ».
Evidentemente essa non potrà svolgere
che in una parte molto limitata questa
« Cura » perchè il ootisolare gli afflitti,
l’incoraggiare i pavidi, il riprendere i disordinati, son cose che meglio si addicono ad un ufficio pastorale che ad un
giornale. Vi sono però- altri aspetti della
cura pastorale per i quali il concorso di
un giornale può tornare prezioso. Per
esempio nel caso di giovani sposi che desiderano adottare un bimbo perchè a loro
la Provv'denza non ne ha concessi; la
collaborazione del nostro giornale, data
con le dovute cautele, offre certo migliori
possibilità che non la semplice ricerca
presso un qualunque istituto di esposti
come avviene di tanto in tanto nelle nostre Valli. Anche nel caso di persone anziane rimaste sole o quasi nella vita e che
cercano una sistemazione per i loro ultimi anni, la collaborazione di un giornale
può in qualche caso facilitare l’incontro di
voti e di possibilità concordanti. In altri
casi potrà trattarsi di nórme di vita cristiana che dette così, a tutti, rivestiranno
un « tono » più oppo.rtuno che in una’
singola comunità dove, per circostanze
ivi note, rischiano di rivestire un carat
tere troppo personale. Altri ed altri argo
menti ancora potranno dar vita alla ru
brica « Cura Pastorale ». <
I primi comunicati che abbiamo presen
tati si riferivano però ad un problema che
riveste nel campo della nostra vita comu
nitaria una notevole importanza : il prò
blema del matrimonio. Esso è infatti sem
pre aU’ordine del giorno nelle nostre co
munità e non W rado motivo di allarme
Nelle nostre Chiese di città e della dia
spora si lamenta ugnar più il numero dei
matrimoni di mista religione e il loro effet
to disgregatore sulla vita della chiesa
Esponenti della Chiesa, giornali ed opu
scoli disapprovano e sconsigliano il « ma
trimonio misto », mal poco di pratico si
fa per aiutare la giovéntù nella sua scelta
Le Unioni Giovanili e Agape in fondo alla
Val Germanasca, sono^ certo l’occasione d
molti felici incontri, ma sono lungi dal
risipondere a tutta la necessità della Chic sa perchè non tutti possono andare a preparare il loro avvenire nell’Unione locale o ad Agape...
Alle Valli è pure in causa lo stesso argomento dei matrimoni misti, ma non è
il solo in causa. Piccoli studi statistici fatti qua e là nelle parrocchie mostrano lo
strano, quasi inspiegabile fenomeno di un
celibato maschile e femminile oltremodo
frequente. Una inchiesta fatta per sapere
quanti sono in totale alle Valli gli uomini
oltre ai trent’anni, non sposati, darebbe
delle cifre sorprendenti. Altri risultati
non piacevoli darebbf uno studio sui risultati fisici e morali — specie nelle località montane — dei matrimoni stretti
iroppo spesso tra consanguinei. Spiegare
tutti questi problemi parlando di leggi naturali della vita montana non basta per
risolverli...
Abbiamo assistito una volta, nell’unione giovanile di una jgrande città ad uno
ó-udio seguito da d.ecussicne su questi
argomenti. Vennero dette splendide, ottime cose, il matrimonio misto venne messo al bando senza remissione e tutti si
sentirono arciconvinti delle cose udite;
ma ad un certo punto un giovane — non
¿posato — domandò > timidamente la parola: «Non sarebbe possibile di organizzare qualche attività, qualche provvidenza speciale per coloro i quali trovano
difficoltà nell’incontrare la propria anima
gemella...? » Gli rispose una generosa risala del pastore che presiedeva l’assemblea : « Ci mancherebbe altro che con
tutti i nostri fastidi quotidiani dovessimo
ancora preoccuparci di queste cose... No,
no, qui ciascuno deve provvedere a se stesso! » — Orbene, può la chiesa accontentarsi di rispondere dàndo l'oslracismo al
matrimonio misto o magari passando all’ordine del giorno con una risata, ai
gravi problemi che ostacolano il cammino della nuova generazione? Non lo
credo !
Certo, il mettere a disposizione degli
aspiranti alla famiglia cristiana la nostra
rubrica per favorire il loro incontro non
è che un piccolo, minimo sforzo e tult’altro che sicuro. Forse su trenta casi
prospettati, uno solo giungerà a soluzione
e forse meno; ma non vale la pena di
ag re almeno per queil’uno?
Ricordo un caso di pochi anni or sono
nella mia parrocchia;
11 giovane Giov. D. rimasto solo al mondo era stato mandato ad imparare un mestiere agli Artigianelli Valdesi di Torino.
Concluso il suo apprendistato sognò come tanti altri di crearsi la sua casa. Ma
era solo, solo al mondo senza amici. Al
paese non possedeva neppure un lembo
di terra, nessuno si interessava a lui, soltanto la sua vecchia maestra lo ricordava
ancora e gli scriveva qualche volta. Che
fare? Abile operaio, fece presto notevoli
Facciamo tutti uno sforzo per
aumentare le nostre QUOTE
F.U.V. Ci viene chiesto un aumento del 10%. I versamenti
vanno fatti sul C. C. Postale
N. 28/656, intestato al pastore
Alberto Taccia, Via del Minatore 3a, Verona.
Il CANZONIERE è un utile
strumento per i canti che sempre chiudono le vostre serate :
ordinatelo al past. Taccia IN
UN RAGIONEVOLE NUMERO
DI ESEMPLARI.
progressi e le occasioni attorno, per sposare, non gli mancarono... Ma nel petto
gli ardeva una fiamma che neppure Tesser
r’masto solo al mondo, ancora fanciullo,
aveva potuto spegnere. Egli sognava una
famiglia evangelica e credente come quelle che aveva intraviste al suo paese. Che
fare?
Inserì sulla Gazzetta del Popolo, nella
rubrica « Richieste di matrimonio » un
avviso chiedendo di entrare in relazione
con una giovane credente evangelica. Gli
rispose una giovane credente della Chiesa
dei Fratelli, residente in un paesino lontano sperduto nella pianura la quale si
trovava alTincirca nelle stesse condizioni
sue. Si sposarono e Dio benedì l’unione
di queste due creature che avevano sognato di possedere un focolare evangelico.
Diventarono proprietari di un piccolo stabilimento industriale, e mandarono i loro
figliuoli ad istruirsi alle Valli. Ora egli è
morto in ancor giovane età, ma la sua
unione era stata così felice e seria che la
sua giovane vedova continua ogni anno,
fedelmente, ad inviare la sua offerta alla
chiesa di origine di quel diletto compagno che Dio le aveva dato in risposta alle
sue preghiere e ad un articolo di giornale...
Orbene, io domando, l’Eco delle Valli,
non può forse rendere alla nostra giovenlft
quel modesto servizio che la Gazzetta del
Popolo non rifiuta a nessuno, ma che da
noi dovrebbe essere reso in ispirilo di
preghiera è di amore per la nostra rara
gioventù?
11 problema è più vasto di quanto non
abbiamo detto.
Un tempo la costituzione della famiglia
era preoccupazione dei genitori dei futuri sposi ed un Abramo poteva magari delegarvi un suo servo Eliezer. Il metodo
presentava certo degli inconvenienti, ma
non solo degli inconvenienti lanl’è vero
che si mantenne mollo a lungo nella sto
ria umana. Nella Chiesa Morava — a noi
così parente e vicina —, duecento anni
or sono, erano ancora e persino gli anziani della comunità che decidevano come
dovesse accompagnarsi la gioventù... Oggi
vige la regola opposta della parabola, la
gioventù sola, assolutamente sola deve
essere arbitra dei suoi destini e lutti siamo contenti di questa regola moderna...
Non possiamo però affermare che tutti i
problemi della famiglia siano così risolti.
Sentiamo anzi affermare qualche volta che
l’istituto familiare non è mai stato così
pericolante. Esistono ancora dei problemi
e non sono di lieve entità. Può la Chiesa
disinteressarsene? Può la Cliiesa accontentarsi di dare l’ostracismo ai « matrimoni misti » e di rispondere con una risala ai giovani che domandano aiuto?
Non credo!
Ecco percliè il modesto, modestissimo
tentativo di questa rubrica.
La Direzione delTEco gentilmente ha
dato ospitalità alla iniziativa ma mi ha
chiesto ch’io la firmi affinchè le critiche
eventuali alTiniziativa stessa abbiano un
indirizzo più preciso. Personalmente avrei
preferito firmare soltanto le corrispondenze in risposta a quelle dirette alla rubrica, ma se cosi bisogna posso anche consentire. Ho dato la mia vita per predicare
la pazzia e le assurdità dell’Evangelo,
posso dare anche la mia firma!
Enrico Geymet
Pastore a Villar Pellice
Le colonne del giornn'e sono aperte atl
una serena discussione del problema dei
matrimonio e del matrimonio misto, e rin
graziamo il pastore E. Geymet di averlo
sollevato. Rimanga chiaro però che la sua
rubrica matrimoniale non coinvolge in nessun modo la responsabilità del giornale. Le
eventuali comunicazioni vanno quindi rivolte direttamente al pastore E. Geymet Villar Pellice (TorinoJ.
VITA UNIONISTA
Quantunque ubbia i miai dubbi sul numero di unionisti che
leggeranno queste poche righe, desidero toccare alcuni
punti che possono interessarci tutti, nella nostra attività
VISITE
Membri dei Comitato di gruppo
hanno' visitato a tutt’oggi queste unio.
ni: Perrero Massello, Chiotti, Pomaretto, Pramollo, Pinerolo, Angrogna
Serre, Coppieri di Torre Pellice (anche se non affiliata alla F.U.V.).
A questo proposito va notato che i
membri del Comitato di gruppo non
sono capaci di suscitare magicamente entusiasmi che non ci sono, fiotti
di idee nuove (e realizzabili), misteriosi filoni d’oro, in grado di rimpinguare le magre casse delle singole
Unioni. Nè sono d’altra parte gli in
viati di un qualche esigente potere
centrale che tutto vuole irreggimentare e tenere sotto tutela! Essi vengono in mezzo a voi col solo desiderio
e la sola ambizione di esservi utili, di
coordinare i vostri sforzi, di suscitare
la collaborazione reciproca. Accoglieteli come tali'!
E’ necessario, tuttavia, di dare an
che un sempre maggiore sviluppo alle
visite tra Unioni, nell’intento di rompere un isolamento che talvolta non
ha alcuna ra^one di essere. Che ogni
seggio tracci il suo programma in modo da lasciare alcune serate da dedicare a questa attività tutt’altro che
superflua.
UNA CONSTATAZIONE
RATTRISTANTE
Temo di non ingannarmi dicendo
che neppure un giovane delle Valli
ha sentito il dovere di rispondere all’appello, lanciato tempo fa dal Segretario Generale della F.U.V., a proposito del servizio volontario negli
ospedali e negli istituti assistenziali
della zona. Possibile ohe nessuno abbia trovato magari soltanto un mese
da dare per questo servizio che veni\'a non solo chiesto' ma offerto? Che
ogni Unione si ponga almeno il problema e che ci si domandi se si è ve
rumente fatto tutto il possibile. Siete
ancora in tempo !
LA CONFERENZA
DI LOSANNA
Come sapete o dovreste sapere si
tratta della Conferenza Ecumenica
della Gioventù Europea. Essa si propone di meditare sullo stesso tema
della prossima Conferenza Ecumenica di Nuova Delhi : « Gesù Cristo, luce del mondo» Tale tema sarà considerato in rapporto alle Chiese europee nell’ambito delTodierna situazione mondiale ed in particolare nel
Tambito di un’Europa in piena evoluzione. Si cercherà di riscoprire quaTè il compito di ogni comunità locale
di fronte a questa situazione.
Avole tutti ricevuto i documenti
preparatori di questa Conferenza:
studiateli attentamente, non sono affatto riservati a chi va a Losanna,
sono anche per chi non si muove dal
suo villaggio. Lo sforzo ecumenico dev’essere uno sforzo di Chiese, non di
delegati.
ATTIVITÀ’ FILODRAMMATICA
Il dramma valdese sembra tornato
in onore, almeno in parte, se osservia.
mo l’attività di alcune filodrammatiche delle Valli. Questo è rallegrante
perchè denota il desiderio di non
mettere in scena uno spettacolo qualsiasi. Non possiamo che incoraggiare
fortemente questa tendenza. Ricorda
tevi che avete, con questa attività,
una grande possibilità. Potete o dare
col linguaggio teatrale un messaggio
preciso ai molti che si scomodano per
venire ad ascoltarvi (e che non si
sccmodar.o in altre occasioni) o seguire l’andazzo generale per cui si
tende a nutrirsi di frivolezze e di vol
Domenica 3 Aprile avranno
luogo nelle due Valli DUE CONVEGNI GIOVANILI su questo
tema ; « IL SERVIZIO DEI GIOVANI ALLE VALLI ». Prendete
nota sin d'ora di questa data,
presto avrete notizie più precise.
Il CONGRESSO F.U.V. DI NAPOLI si avvicina a grandi passi : esso si svolgerà nei giorni
24-25 APRILE. Il tema : « LA
F.U.V. DOPO 25 ANNI: PROSPETTIVE PER UN'AZIONE FUTURA ». Affrettatevi a designare i vostri Delegati !
garità. Scegliete bene. Non fate mai
di una recita un mezzo per incassare
qualche biglietto da mille. Essa può e
deve essere qualcosa di più! Non vi
ingannate, siete voi che dovete, se
necessario, educare il gusto del pubblico e non è quest’ultimo che vi deve
hnporre questa o quella formula teatrale.
ATTIVITÀ’ AUDIO-VISUALI
Sarebbe interessante sapere se e come avete utilizzato le filmine messe
a vostra disposizione dal Centro Filmine di Torino. Ve ne sono di interes
santi, per le quali varrebbe la pena di
procurarsi un semplice proiettore, se
g'à non l’avete. La macchina cinematografica è, dal canto suo, ancora arenata in qualche laboratorio dal quale
dovrebbe uscire « guarita ». Nell’attesa... dobbiamo tutti pazientare!
Scrivete le vostre idee o critiche a
me direttamente (past. Giovanni Conte, Rorà per Lusema (Torino)) o a
mezzo lettere al direttore dell’Eco. E’
necessario che vi sia un dialogo tra
noi tutti se vogliamo che il nostro
lavoro sia facilitato.
Augurando a tutti voi buon lavoro
e sperando di tornare a voi tra non
molto da queste colonne vi saluto e
sono il vostro Capogruppo
3
N. lo — 4 marzo 1960
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
pag. 3
lUSEftNA S. GÍ0VANH1
Ancora echi do! XVU Febbraio
Esultanza e rinnovato
impegno di un popolo
Il centododiresimo « XVII Febbraio » è
sialo celebralo anche qui con la partecipazione entusiastica di tutta la comunità e
dei suoi amici. La sera della vigilia, puntualmente, alle 20,30 i vivaci « falò » accesi
su tutti i tradizionali « alti luoghi » che
fan corona alla valle: il Sarei, la Banchina, Casteliiset, Ciò d’mai, Luserna ecc.
ecc. e quelli appena distinguibili sulle
lontane allure di Angrogna, Bora, Torre,
Villar e Bobbio annunziano, in simbolico
linguaggio, Tesultanza e il rinnovato impegno di nn popolo che ha vinto, con
l’aiuto di Dio, la sua lunga battaglia per
ottenere il riconoscimento del proprio e
dell’altrui diritto a liberamente professare
e manifestare la propria fede.
La mattina seguente la sorpresa di una
fitta nevicata non ha scoraggiato nè grandi nè piccoli dall’assolvere con fervido impegno il loro ruolo nella generale manifestazione.
Alle 10.30, nel tempio dei Bellonatti,
gremito di popolo, ha luogo, con innovazione non ancora ben persuasiva, la celebrazione ad un tempo per le scolaresche
e per gli adulti. Il cullo è presieduto dal
pastore C. Tourn il quale, commentando
il testo Apoc. 2: 10 «Sii fedele», rivolge
al composito pubblico un chiaro ed efficace appello a rivivere praticamente la
fedeltà indomita dei padri. La Corale
nuovamente compatta nei suoi effettivi,
dà, sotto la direzione di Gustavo Albarin,
il suo valido contributo alla bella cerimonia. E uh sobrio ma ottimamente intonato programma di recite e canti, accuratamente preparato da insegnanti c allievi, raccoglie la incondizionata approvazione di tutti.
.411e 12.30, nel grande salone della Casa
Valdese, l’agape tradizionale riunisce intorno a sei lunghe tavole imbandite circa
180 gioiosi commensali. 11 pranzo è veramente sempre all’altezza della fama dell’impareggiabile « chef » dei nostri XVII,
Charlelou Albarin (concessoci dalla squisita cortesia del nostro amico Sig. Constantin, Direttore dell’Albergo Agnelli di
Villar Perosa, che ringraziamo ancora) e
il servizio è condotto con cortese destrezza da un simpatico manipolo di valdesine
in costume.
Ospiti graditi al tavolo d’onore: il Sindaco .4vv. G. Crosto che siamo lieti di
salutare e applaudire quest’anno insieme
alla sua gentile sposa, il Vice Sindaco Sig.
Franchino, gli assessori Sigg. Garnero e
Michialino, il Segretario Comunale Dott.
Doglio e, gradito nuovo ospite, il. Consigliere Provinciale Dott. Giuseppe Gastaldetli il quale ha affrontato neve e ghiaccio per portarci da Torino il suo solidale
saluto.
Al levar delle mense diamo lettura di
alcuni cordiali messaggi che vengono tutti
lungamente applauditi, pervenutisi da Torino: dal Comm. Dott. W. A. BaechstaedtMalan, Presidente della Soc. Caflfarel Procliet e dal Dott. Renato Revel; da Genova-Pra dalla sig.na Mira Gay; da Cuneo
un telegramma del Comandante della nostra stazione dei Carabinieri Maresciallo
Baricalla. La parola è qui]nidi al Carpo del
Comune, Dott. Cresto, il quale in concise
vibranti parole rivolge il cordiale saluto
della sua Amministrazione, largamente
rappresentata a tutte le tavole, e mette in
risalto il significato civile e nazionale della celebrazione valdese.
Il nostro collega pasl. C. Tourn rivolge
in seguito ai pre.senli un impressivo messaggio di circostanza insistendo sul valore
di fraterna solidarietà ecumenica della celebrazione ( he dev’essere un invito e un
impegno per tutti a una sempre maggiore
unione di spirili. Il Prof. G. Costabel pronuncia ([uindi la sempre attesa orazione
ufficiale, rievocando con magistrale acume
la storia della nostra celebrazione ed auspicando nella efficace perorazione che la
importante data venga finalmente riconosciuta come solennità nazionale.
L’ultimo oratore, ma per un degnissimo
coronamento degli applauditi messaggi, è
il Cons. Provinciale Doti. Gastaldetti il
quale è sicuro di interpretare il sentimento di tutta, la Provincia torinese inneggiando con noi alla cessazione di un passato foriero solo di odi e di sangue fra
fratelli. (( La data che celebrate — egli afferma — dev’essere scolpita a caratteri
d’oro non nella Storia Valdese soltanto,
ma nella Storia d’Italia e questa festa deve essere la festa di tutto il popolo italiano ».
La serata valdese con la rappresentazione ad opera della filodrammatica dell’Unione Giovanile del dramma di S-P-G.
(=P-B.?) (regista il nostro amico Lily
Gay, interpreti: M. Charbonnier, L. Gobelin, L. Caffarel, Giovanan Pons, B. Chiavia, R. Favai, C. Gay, Esterina Bertin,
Claudia Albarin, Elda Caflfarel, Nino Danna, M. Gnone, S. Malan. Rammentatrice :
X uccia Long) ha avuto il più elogioso e
crescente successo nel salone Albarin tre
volte gremito. La Corale ha dato negli intervalli della serata il suo apprezzato concorso.
In occasione della celebrazione del 17
Febbraio la facciata del nostro tempio è
stata per alcune sere illuminala a giorno
per la graziosa offerta avuta dal Capotecnico della P.C.E. di Pinerolo Sig. Sacchet
di 4 potenti riflettori di luce al sodio graziosamente messi in opera dall’agente della stessa Società Sig. Rob. Pellenc.
Dipartenze. — Alcuni dolorosi lutti hanno ancora visitato le nostre famiglie in
queste ultime settimane. Il 2 febbraio il
Signore riidiiamava a sè la nostra sorella Caterina Ritter dei Lautaret, in età
di 76 anni, e il 4 febbraio si dipartiva da
noi, in Ospedale, la sorella Luisa Coisson
vedova Bergamasco in età di 75 anni; il
10 febbraio abbiamo deposto nel nostro
cimitero i resti mortali della sorella AlbiTourn in Paschetto, deceduta a Torre Pellice dopo lunga malattia; il 14 febbraio
accompagnavamo al Campo di riposo le
spoglie di Maria Margiunti ved. Turin,
richiamata dal suo Signore in età di anni
81; il 19 febbraio rispondeva alla suprema
chiamata il nostro fratello Prospero Peyrot
dei Bellion inf. in età di 51 anni e il 28
febbraio si è dipartita dai suoi cari, in
età di 77 anni. Angelica Goss del Braccio.
Alle famiglie provate nei loro affetti più
cari rinnoviamo l’espressione della nostra
fraterna solidarietà nel dolore e nella radiosa speranza. J.
LUGANO
Apprendiamo da Lugano che...
...la chiesa ha voluto unirsi agli evangelici d’Italia nella celebrazione del 17
febbraio. Una cena riuniva una sessantina
di persone nella sala delle attività il sabato sera 20 febbraio, in una bella atmosfera di cordialità. Un collega spagnolo ha
parlato della situazione giuridica dei fratelli di Spagna.
...è deceduta a Tesserete presso a Lugano la signorina Amelia Rostan. I suoi
familiari abitano a S. -Secondo e Pinerolo.
,4veva 81 anni ed era entrata in servizio
presso la famiglia Spica 61 anni or sono.
Bell’esempio di fedeltà al lavoro, contraccambiato dalTaflfetto della famiglia che
vedeva in lei non una dipendente, ma una
amica. E’ stata seppellita a Campione d’Italia di fronte a Lugano.
TOBBE PEUICE
Tempo
di gioia e di Fraternità
TORINO
La Stampa li« murto) ha riportato, nella cronaca torineae. i punti salienti di
una conferenza che il Past. E. Ayassot
(presentato come pastore-capo della chiesa
di Torino.,.) ha tenuto nella sede del Partito radicale, per iniziativa de ''La Consulta". La conferenza aveva per tema Vatluale situazione delle minoranze religiose
in Italia, e faceva notare come si devono
demolire "mattone per mattone", nello
spirito delle libertà costituzionali, le vecchie norme giuridiche che ancora contrastano con la Costituzione.
Nos frères de
la “Diaspora,,
Au cours d’une réunion aux Pennes Mirabeau (environs de Marseillej plusieurs
Vaudois se sont réunis chez Mr. David
Berlon. Nous avons eu la joie d’y voir
des Romano, Bonjour, Peyret, Forneron,
ainsi que leurs enfants et petits enfants.
Spontanément, après le culte, une collecte fut organisée, et ainsi une somme de
6.500 francs fut réalisée, dont 1.000 frs.
destinés à l’église de Roche Plate de la
part de Madame Berton David ; les autres
5.500 frs. destinés au temple de Prali.
Pour le même bût l’Union Vaudoise de
Marseille a offert la somme de 25.000 frs.
PINEBÛLO
Festa
raccolta ma intensa
— Le celebrazioni del XVII febbraio si
sono svolte, come di consueto da noi, senza apparato esteriore, a motivo delTambiente: nè cortei, nè bande musicali; nè
trombettieri, nè tamburini; anche i tradizionali « falò » della vigilia non possono
essere molti, da noi; ma non furono però
abbagliati dai fuochi, indubbiamente più
spettacolosi della parrocchia dirimpettaia,
quelli accesi fra Miradolo ed il Ponte San
Martino, nè quello, fra gli altri, della
« Vigna Berlalot » alla presenza dei giovani dell’Unione capitanati dal pastore sig.
Deodalo.
La « nostra » f'esta è stala però celebrata con uguale grande entusiasmo, con
intima gioia spirituale e con fervore, manifestatosi nei due uclti commemorativi:
in quello di lode e riconoscenza, il 14
febbraio, con celebrazione della S. Cena
ed efficacia collaborazione della Corale; eri
in quello del giorno stesso che, per quanto giornata lavorativa e malgrado il tempo pessimo, ha raccolto un numeroso udi;orio.
Oltre settanta conunensali si sono poi
ritrovati la sera all’Agape fraterna ; applauditi messaggi furono portati dal pastore Deodalo, dagli avvocati A. Pittavino
ed E. Serafino, dal pasl. em. Marauda.
La serata, infine, che la Filodrammati<a dell’Unione Giovanile è solita offrire
alla Chiesa, è stata rimandala alla prima
domenica di Marzo. ,
— Nel corso del iqese di Febbraio l’Unione Femminile ha avuto il privilegio e
la gioia di accoglier? la visita ed i messaggi della signora Vgrese-Theyler, del Comitato della Federazione delle Unioni stesse; e della signora Tron, delle Chiese valde.si dell’Uruguay, accompagnata dal marito sig. pastore Giovanni Tron. Le Signore
della Chie.sa ringraziano vivamente queste
gentili visitatrici.
— Sono stati richiamati dal Signore :
Long Luigi, di anni 78; Avondet Carlo,
di anni 75; Geymonat Emilio, di anni 49,
della (razione Gioieita. La Chiesa rinnova
a;;li afFlitii l’espressione della sua sentita
simpatia cristiana e Tassicurazione delle
sue pre^ìiiere.
Festa Valdese a Ginevra
Ha avuto luogo la domenica 14 lebbraio.
41 mattino, nel tempio o,“pitale della Servette, ha avuto luogo un culto che, presieduto dal Pasl. Gino Conte, ha raccolto
nnmerosi valdesi della colonia ginevrina,
insieme ai membri della comunità della
Servette, che ringraziamo per la fraterna
ospitalità e il cui coro ha cantato un inno
di riconoscenza e di consacrazione.
Si è poi svolto, al Buffet de la Gare, il
tradizionale « banchetto », che ha visto
riunirsi nell’ampia sala un buon numero
di valdesi di Ginevra e della regione, lieti
di ritrovarsi in questa occasione: si tratta
di valdesi da tempo stabiliti su suolo elvetico, per alcuni dei quali la lingua madre è il francese, ormai inseriti nelle varie comunità ginevrine; ma sono sempre
lieti di ritrovarsi. Dopo il pranzo, il programma, presieduto dal Sig. E. Pasquet, ha
-comporla to dopo il saluto dei. delegati
ginevrini Pastori Wyler e Guarnera,
quello portato a nome della Tavola dal
Past. Conte che ha pure dato alcune notizie sulle « novità » della Chiesa Valdese
in Italia; quindi il Pasl. E. Tron ha ricordalo vivacemente la bella figura di
Gian Luigi Pascale, nel 4« centenario del
martirio, appello ad una fede che sia fedele impegno qui ed ora. Seguirono poi
una serie di diapositive sulla vita valdese
alle Valli e nell’Evangelizzazione, presentate dal Past. Conte, ed una stupenda sulle Alpi Cozie, presentata dal Sig- M. Roesgen-Gardiol.
Alle 17, nell’Aiiditoire di Calvino, la
Chiesa Valdese di Ginevra si raccoglieva
come sempre per il suo culto (in italiano),
presieduto dal Pasl. E. Tron; il Past.
Conte portava anche qui il saluto fraterno e l’augurio da parte della Chiesa d’Italia; e il coro della chiesa, diretto con
entusia.smo dal Sig. Court, cantava la riconoscenza a Dio del popolo liberalo. Erano presenti il Pasl. Williams del Consiglio ecumenico e il Past. Watson della
Chiesa scozzese, i quali, insieme ai Pasl.
Domini cé — segretario generale della
Chiesa nazionale di Ginevra —, Buscarlel
e Guarnera rivolgevano cordiali parole di
affetto e di augurio, dopo il pasto fraterno (die aveva raccolto un buon numero di
membri di chiesa nella Salle de paroisse
du Bourg-de-Four; e qui la. serata si prolungava in fraternità, fra canti e conversazioni.
Leggendo questo molto schematico resoconto della bella giornata, potrà forse
apparire strano che il programma ginevrino sia stato... doppio. Ed infatti la
cosa è stata sentita con qualche disagio a
Ginevra stessa. Questo deriva dal fatto
(he la colonia valdese ginevrina non coincide con la Chiesa valdese che da qualche
anno si è costituita regolarnieute nella
città. La prima è costituita — come si e
jetto — da valdesi, e spesso figli di vaidesi da anni stabiliti in Svizzera e ormai
(( naturalizzati » là, inseriti nelle chiese
locali, ma che hanno serbalo uno stretto
vincoio d’affetto con le loro Valli, che
sostengono pure con il loro aiuto. Soltan
lo alcuni di questi (( vec( hi valdesi » si
sono riallacciati alla Chiesa valdese di
Ginevra — di lingua italiaua — sorta negli ultimi anni in seguilo alla immigrazione di evangelici d’Italia, e all’evangelizzazione fra gli altri immigrali italiani,
resa possibile tramite il lavoro delle quattro (( Case valdesi » che a Ginevra li accolgono. hi può dire quindi che si ripete
in piccola scala a Ginevra quella dualità
che è la trama benefica della nostra vita
ecclesiastica valdese in Italia: Valli-Evangelizzazione: questa dualità può portare
talvolta a delle tensioni, a delle incom[irensioni reciproche, ma è in fondo una
dualità feconda, che ricorda alla nostra
vieille roche vaudoise che la libertà con
cui Dio ha coronalo la nostra storia nel
duro passato ha senso .solo se la viviamo
come una vocazione verso il nostro prossimo: c il nostro ((prossimo» è anzitutto
la nostra gente d’Italia, dovunque sia e
lavori, erri e speri.”
La sera del 16, nei dintorni di Ginevra,
un gruppo ha acceso un bel falò. Splenda
veramente la nostra luce... g. c.
Il periodo del 17 Febbraio è stato per
la nostra chiesa un periodo buono sotto
lutti gli aspetti.
La giornata del 17 è iniziata con una
abbondante nevicata che ha intralciato alquanto il tradizionale corteo dei bambini,
ma poi tutto si è svolto per il meglio.
Molto vivace la celebrazione del 17 fatta
dagli alunni delle Scuole Elementari sotto la solerte guida degli insegnanti. Canti
e dialoghi si sono susseguiti per quasi due
ore: ottima la preparazione accurata di
lutto.
Al culto ci è parso che fosse presente
un’assemblea più numerosa che negli altri
anni.
Il simpatico pranzo in comune, molto
ben preparato dal personale del Convitto
e servilo da un gruppo di Signorine della
Corale, ha riunito circa 160 convitati. Al
termine vi sono stati buoni messaggi del
Prof, dalla, del Pastore Sommani, del
Prof. A. Armand Hugon intercalati dal
canto della Corale sempre tanto apprezzato.
La Corale si è recata poi a cantare alla
Casa delle Diaconesse portando gioia nel
cuore di molte persone anziane o malate
ivi ricoverate.
La Serata, quest’anno organizzata daUa
Corale, ha avuto un ottimo successo. E’
stato rappresentato il dramma di E. Bassano « Un istante prima » ricco di un
messaggio pressante. Il pubblico ha apprezzalo molto il lavoro, molto ben presentato dai bravi attori, ritornando numeroso alle repliche.
.4 tutti coloro che si sono adoperati con
amore ed entusiasmo a che le varie manifestazioni del 17 Febbraio avessero ottima riuscita va il ringraziamento di tutta
la Chiesa.
Per buona parte del mese di Febbraio
il Past. Conte è stato assente perchè incaricato dalla Tavola di una missione nella
Svizzera, con gioia lo rivediamo fra noi.
E ringraziamo quaintl in questo periodo
hanno dato o intensificato la loro preziosa
collaborazione.
In queste ultime settimane la nostra
chiesa è stata colpita da gravi lutti:
Ribotta Giuseppe, Tourn Albina in' Pasebetto, Forneron Rosa ved. Cougn, Eynard Dante, ci hanno lasciati.
Pensiamo con molta simpatia alle famiglie colpite dal lutto certi che in questi
momenti sentiranno la potenza deUa fede.
Celebrata la festa Valdese
in città delia Svizzera alemannica
PERSONALIA
Ci rallegriamo profontiamente con
il Pastore Giorgio Tourn che si è
brillantemente laureato presso l’Università di Torino, sostenendo una tesi
sul pensiero di R, Bultmann.
Pur essendo i valdesi di origine valligiana poco numerosi nella Svizzera di
lingua germanica, tuttavia le comunità dì
lìngua italiana colà stabilite da vari decenni si sentono in fraterna comunione
ili spirito con le comunità in Italia e celebrano anch’esse la data commemoraliva
del primo riconoscimento dei diritti civili
ai valdesi nel 1848. Le manifestazioni avvengono secondo le possibilità locali: tutti gli italiani sono fortemente impegnati
nei loro lavori, talché esse hanno sempre
luogo in giorno di Domenica... e la serie
è piuttosto lunga!
Zurigo ha avuto una prima celebrazione la Domenica 14 Febbraio, con un culto
di rendimento di grazie nella chiesa affollata. Si è poi tenuta un’assemblea della
comunità, nel corso della quale si è attentamente esaminata la relazione del Consiglio sul lavoro compiuto nel corso dell’almo 195^. Un’ottantina di commensali
hanno poi partecipato all’àgape in un ristorante cittadino. Si sono avuti messaggi
del Pastore doti. Eynard, dei signori Rossi
e Secchi, rappresentanti del gruppo, formatosi recentemente, di Winterthur, molti
canti in coro ed alcuni a solo. Sono stali
rivolti pensieri di affettuoso augurio ad
un gruppo di lavoratori presenti, che si
disponevano a partire pochi giorni dopo
per le zone della Germania meridionale
dove è fiorente l’industria tessile. Molta
cordialità, larga diffusione di slampa evangelica, lieti ricordi per questo incontro
di amici svizzeri ed italiani, accomunali
dalla fede, dalla riconoscenza e dalla ferma volonlà di difendere e diffondere i
principi della più ampia libertà di coscienza, dì opinione e di parola.
A Basilea, la serata tradizionale si c
svolta il 20 Febbraio: messaggi introduttivi del J^astore Eynard e del Cand. llieol.
P. Ricca, partecipazione di un coro mollo affiatato, esecuzioni musicali da parte
di un nostro amico, il Maestro italiano
Milesi, da lunghi anni stabilito a Basilea.
Ed al centro della serata, una innovazione: spezzando un’antica tradizione, che
sempre poneva sulle scene rievocazioni
storiche di ambiente valdese, la Filodrammalica lia voluto quest’anno dare un saggio di arte drammatica italiana, rappresentando « fi Burbero benefico » di Carlo
Goldoni.
Al mattino della Domenica 21, celebrazione religiosa nella Cappella della Cattedrale: ogni volta che percorriamo il
chiostro circostante ci sovviene alla memoria il duro esilio di quanti, giunti dalrilalia, nei secoli scorsi per amor di libertà e per la causa del vangelo, hanno
qui trovalo un rifugio per la libera, sponlanea adorazione a Dio.
Il 28 Febbraio, nel pomeriggio, ancora
a Zurigo, alla presenza di olire 300 persone, la. Filodrammalica i omposla di attori
svizzeri, piemontesi, bergamascìii, veneti,
abruzzesi, pugliesi, napoletani e siciliani
ha presentato il dramma in 4 alti di Edinà Ribel-Rostain « II sapore del sale ».
Soilo l’esperia regìa di AiUonio Wichser e
di Renalo Diibendorfer, il gruppo dei lavoratori ha sapulo esprimere con vìva<’iià
e naturalezza il concetto ispiratore del
dramma. Il pubblico, formato in gran
parte di italiani qui residenti, con un forte gruppo di amici svizzeri, sempre presenti alle nostre manifestazioni, ha seguilo
<‘on mollo interesse la rappresentazione.
Il 13 Marzo, il dramma verrà ripeUilo
a li intertlìiir ed allora anche l induslre
centro, che ha un decimo della sua popolazione formalo di immigrali italiani.
Doni per Pradeltorno
Mro Lodi (operaio disoccupalo). Finale
Emilia 2 ott'erlai L. 100 — Lidia Piocotti
( 41essandria) L. 1.000 — Il Personale dell’Asilo dei vecchi di S. Germano Chisone.
in memoria di Luisa Jourdan L. 3.400.
Grazie!
Ricordianio che le offerte possono anche
essere versale sul C.C.P. n. 2/18502 inleslalo a: Bruno Costabel - Via Serre 8.
Angrogna (Torino), specificando la cau.sale
ilei versamento.
si associerà, sebbene in ritardo, a queste
fraterne e sentite celebrazioni del i960.
Viàtor.
Religiosità nelFD.R.S.S.
(segue dalla l.a pag.)
vicario, il metropolita Sergio di Novgorod. Dopo il suo arresto nel 1926,
gli succedettero l’uno dopo l’altro tre
vescovi da lui designati. Due di essi
furono imprigionati ed il terzo fuggi.
Nel 1927 Sergio tornò al governo del.
la chiesa, e nel 1934 fu nominato metropolita di Mosca, avendo accettato
le condizioni postegli dai sovietici, di
separazione e di subordinazione della
chiesa allO' stato.
Secondo statistiche di fonte cattolica, nel 1914 esistevano in Russia 54.174
chiese e 23.593 cappelle. Nel 1939 erano rimaste 4.200 chiese aperte: le altre distrutte o secolarizzate.
Bisogna giungere agli anni della
guerra per assistere ad una nuova
evoluzione nei rapporti fra lo stato
sovietico e la chiesa ortodossa. Nel
1943 veniva infatti convocato col consenso delle autorità sovietiche un sinodo di vescovi che ristabiliva la carica di patriarca nella persona dello
stesso Sergio. Questo fatto non faceva che sancire una realtà molto più
importante: nei giorni più tragici del.
la guerra, che aveva portato la distruzione fino a 16 chilometri da Mosca,
causando la morte di venti milioni
di cittadini sovietici, Stalin stesso ave^
va incoraggiato e permesso la riapertura delle chiese, come argine alla disperazione e come elemento di coesione nazionale cont)ro l’invasore,
(continua) Tullia Zevi
Un départ
Une entant de.s Vallées Vaudoises nous
a été reprise pour la Patrie Céleste le 8
janvier à Bourges l’anrienne capitale du
Berry où je suis pasteur intéirinaLre depuis le l.er novembre 1959. Il s’agit de
Madame F. Subilia, née .Alice Charbonnier fille du feu Dr. Edmond Charbonnier,
petite fille d’un modérateur de la Table.
Mort subite, consécutive à une faiblesse
cardiaque: après 10 minutes d’agonie,
après un après-midi rempli par des visites
pastorales; moins d’une demi heure avant
le grand départ Madame Subilla qui avait
quitté Lausanne, et son foyer (( pour ne
pas laisser seul son mari » dans une très
grande paroisse, avait lu le feuillet biblique du jour, la Bible, prié à voix joyeuse et pleine pour les siens, pour Bourges,
pour la Mission du Zambèze, et brusquement c élait pour la terre l’heure de l’a:lieu. .An culte funèbre à Lausanne le
pasteur-Juillard a dit: (( quand subitement
le Seigneur a frappé à la porte, il a trouvé Madame Subilia, la lampe allumée ».
La dernière journée sur la terre, une
belle journée de service, dans le rayonnenienl de la foi. Je pleure... mais pas comme ceux qui sont sans espérance. Un des
vôtres pasteur F. Subilia originaire d’Angrogne.
I nipoti e pronipoti della compianta
Goss Angelica
ringraziano vivamente tutti quanti in
qualsiasi modo hanno espresso- la loro
simpatia. Un grazie particolare ai vicini di casa della cara Estinta che du.
rante la malattia Le furono sempre
di grande aiuto.
« ...fattosi sera. Gesù disse lo
ro: Passiamo all’altra riva»
(Marco 4: 35)
Luserna S Giov. 1-3-1960.
4
Novità alla Claudiana!
I BAMBINI
DI PRATOFIOBITO
(LiieZOO)
L'Eco delle
Valdesi
Novità alla Claudiana!
VIRGILIO SOMMARI
PROFETI E PROFEZIE
DELLA BIBBIA (L. 600)
Rivolgiamo un caldo ringraziamento al
Pastore della comunità consorella del Capoluogo ed a tutti coloro che si sono adoperati, in owasione delle celebrazioni del
Febbraio, affinchè il programma prestabilito si svolgesse normalmente, in assenza del Pastore del Serre, costretto a
letto dall’influenza e da una forte angina.
Essendo però il programma delle celebrazioni della Chiesa del Serre lo stesso di
quello del Capoluogo perchè, come vuole
Ma bella ed antica tradizione, le due
Comunità celebrano la festa del XVII insieme, non si è dovuto ricorrere a sostituti ed ogni cosa si e svolta regolarmente, come risulta dalla cronaca della Chiesa del Capoluogo pubblicata nel numero
scòrso. In aggiunta ad essa rileviamo con
piacere che numerosi sono stati quest’anno i partecipanti all’agape (ed a tutti i
festeggiamenti) al Capoluogo dei membri
di Chiesa del Serre, specialmente provenienti dal quartiere più lontano di Pradeltomo, intervenuti addirittura con un oratore. La domenica 21 Febbraio a Pradeltorno ha avuto luogo, come annunziato,
il culto commemorativo del XVU, con distribuzione della solita brioche ai bimbi.
U culto è stato presieduto dal past. T.
Balma^ e gli uditori sono stati assai numerosi, mentre il bel tempo ha favorito
persino riprese cinematografiche del tempio e degli intMveont; che ci auguriamo
di potere, vedere proiettate (non a Pradeltomo dove la luce elettrica non è ancora
giunta) ma almeno al. Serre. Aggiungiamo
i nòstri ringraziamenti al Pastore Salma
la sua gradita visita a quelli già espressi in loco, al termine del culto, da uno
degli anziani di Pradeltorno.
Un grazie di cuore diciamo anche al
sig. Guido Coisson, delle Bruere di Angrogna, per avere presieduto il culto al Serre il 21 febbraio, oootitiueinido il Pastore ancora indisposto.
Venerdì 26 febbraio è stato celebrato
il servizio funebre della signora Margherita . Coisson vedova Ricca, del quartiere
dri Ricca, deceduta all’ospedale valdese
di Torre dopo lunga e dolorosa malattia.
La salma è stata tumulata nel cimitero di
iipc/iia*
mo l’espressione della nostra simpatìa cristiana per il lutto che li ha colpiti.
BOBBIO PEUICE
— Martedì 21 febbraio, nella notte, è
deceduto repMtinamente, all’età di 32 anni,
nella sua abitazione alla frazione Pidone,
il nostro fratello Eynard Dante, Segretario del Comune di Bobbio Pollice. La sua
dipartenza così improvvisa, che nulla lasciava presagire, ha piombato d’un tratto
nel dolore e nell’angoscia i suoi familiari
e parenti, mentre tutta la Comunità di Bobbio si stringeva, vivamente commossa, in
un sentimento di fraterna solidarietà, intorno a loro.
Il servizio funebre ha avuto luogo giovedì 25 febbraio nel pomeriggio; esso si
è svolto dapprima alla casa del defunto,
indi nri Tempio di Bobbio ove ad una
folla silenziosa e commossa, nella quale
abbiamo notato i rappresentanti di tutti i
Comuni delle Valli limitrofe, è stato annunziato il messaggio della gloriosa risurrezione in Gesù Cristo,, il Trionfatore del
peccato e della morte. Dopo la predicazione della Parola di Dio, il Sindaco di Bobbio ha ricordato la attività fedele e zelante del nostro fratello a favore della popolazione del nostro Comune. Indi, il corteo funebre si è diretto alla volta di Torre
Pollice, dove, nel locale cimitero, si è svolta la terza parte del servizio funebre con
la partecipazione dei Pastori F. Sommani
ed E. Aime.
Alla giovane vedova ed al figlioletto, ai
genitori, al fratello ed alla sorella ed ai
pa'renti tutti vagliamo ridire la nootra viva, commossa simpatia cristiana in questa
ora di prova così dura, additando loro
ancora una volta in Gesù Cristo Colui che
solamente e veramente ci consola in modo
efficace in ogni nostra afflizione.
— Ringraziamo la U.G.V. della Pianta
per la sua gradita visita di domenica 28
febbraio e 1 (J.G.V. di Luserna S. Giovanni per la fraterna accoglienza riservata alla nostra Unione del Centro. e. a.
•3-:
■ìCmiOSANDO IN BIBLIOTECA
e protestantesimo
Quel che ne pensa un prete
E’ s«npre interessante frugare in
biblioteca, quasi più interessante che
godersi un bello spettacolo naturale,
perchè nella natura non si trovano
che cose certe, che si impongono per
la loro oggettività; invece in biblioteca si trovano anche delle solenni
storture.
M’è capitato fra le mani im libro
di un prete sullo spiritismo (G. Arrighi - Spiriti e spiritismo moderno
Torino . Boria - 1955) in cui l’autore,
con numerose citazioni di S. Tommaso, tende a dimostrare ohe le manifestazioni e i fenomeni medianici
non sono provocati dall’intervento di
defunti, ma con maggior probabilità,
da potenze naturali non ancora ben
note e, in qualche caso, dal demonio.
Fin qui, nulla di male, anche se non
troviamo nella ñlosoña tomista sufficiente valore scientifico per provare
qualunque cosa.
Quello che, invece, mi ha lasciato
piuttosto perplesso è la stretta parentela che l’autore crede di individuare fra, spiritismo e protestantesimo, della quale egli non si cura peraltro, di dare la seppur minima prova.
E’ mai possibile che nella nostra
cara patria, malgrado gli studi che
è possibile fare con notevole facilità
sul nostro conto, siamo ancora og
getto di ima tale incomprensione“^
E’ mai possibile che si possano impunemente affiancare al protestantesimo tutti i fenomeni, tutte le manifestazioni deteriori che si possono verificare in qualunque campo, in qualunque ambiente? Non credo che sia
questo il modo migliore per farsi un
buoii nome nè per far venir voglia di
aderire alle idee di chi si manifesta
così meschino. Ma tant’è, ormai ci
siamo abituati.
Quale consistenza veda, però, nella
sua affermazione l’autore in questione, non riesco a capirlo. Caso mai, se
dovessi proprio trovare qualche affi
nità dello spiritismo con uno dei rami della cristianità, la troverei con
quella chiesa che. in modo simile ad
esso pratica una religione degli uomini ed una religione dei morti, siano
essi santi o meno, siano essi in Paradiso o meno. L’autore stesso cita dei
casi di atei pervenuti al cattolicesimo attraverso lo spiritismo il che dimostra che una certa piarentela c’è
anche se non va sopravalutata.
Mi domando come si possa trovare
affinità col protestantesimo in una
forma di superstizione e di religiosità
che Si tonda tutta quanta su una dottrina non biblica quale l’immortalità
dell’ariim.a; ammessa anche questa
non si avrebbe, però, ancora la forma mentis adatta a ricevere lo spiri
tismo: occorre, infatti concepirla come sopravvivenza sottomessa, almeno per un certo periodo, alle vicende
del tempo, come capita alle anime del
purgatorio le cui pene hanno un carattere temporale e non eterno: come
Si vede la spiritualità spiritista si oppone in modo assoluto a quella prote
Stante... forse un po’ meno a quella
cattolica. Lo prova anche in parte ciò
che nell’opera in esame l’autore con
trappone alle dottrine spiritiche : la
fiducia che i suoi morti sono vivi e
pregano per lui, anche se non si manifestano facendo ballare un tavolo.
Sarei stato molto più lieto di sentir
contrapporre il fatto che Dio non ci
manda lo spirito di uomini morti per
operare fatti esteriori e passeggeri,
ma lo Spirito dell’Iddio vivente per
operare una fede intima e duratura
in ognuno di noi. c. t.
PRO VALLI
Cercasi per la Svizzera (Cantone di
Vaud) un operaio agricolo: ricliiedonsi per
una « Pensione di famiglia » a Bordigliela
due cameriere. Rivolgersi per chiarimenti
al Segretario della Pro Valli (Casa Valdese) - Torre Pellice.
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TORRE PELLICE
— E’ deceduta ai Jilenusan, in casa del
figlio Silvio, presso il quale conviveva da
qualche tempo, Cateti^ Beux, nata Peyronel, dei Pellenchi, di anni 80. Un indisposizione l’aveva costretta a letto dall’epoca di Natale. Il male, che all’inizio sembrava abbastanza benigno, è andato man
inano aggravandosi ed ha avuto infine ragione della sua forte fibra. Consapevole
della^ sua sorte, essa ha accettato con serenità e con animo cristiano la sua prova
ed ha risposto con fede alla chiamata del
suo Signore. Un lungo corteo di conoscenti ed amici di Pramollo e di S. Germano
ha accompagnato la suà spoglia mortale al
campo del riposo.
Ai figli ed alle figlie, e rispettive famiglie, e ai numerosi parenti vada l’espressione della nostra fraterna simpatia e della nostra solidarietà cristiana.
Al reparto maternità dell’Ospedale
di Pomaretto è nato Nello, primogenito
di Eli e Ada Beux, dei Pellenchi, domiciliati alla Roccia di S. Germano.
Al piccolo gradito ospite il nostro augurale saluto di benvenuto e ai suoi genitori le nostre più vive e sincere felicitazioni.
MASSEL
Les jeunes de l’Union présenleront la
soirée du XVII dimanche soir à 8 heures 30, et dimanclie 13 répèteront ces comédies à Prali.
l-j'Assemblea di Chiesa, convoiaca nel
Tempio domenica scorsa dopo il Culto,
ha proceduto alla nomina di un Anziano
per il quartiere di Cavoretto, in sostituzione del sig. Bertalot dimissionario per
trasferimento di residenza, e di un Diacono.
Sono risultati eletti al primo scrutinio
rispettivamente Mario Fornerone della Cooperativa e Dino Gardiol del Centro. 1 neo
eletti saranno insediati, D. v., domeni<-a
13 marzo durante il Culto del mattino.
Il presidente del Comitato pro-erigenda
Chiesa, signor Giovaitai Vicino, ha presentato il rendiconto finanziario delle spese sostenute per la costruzione del nuovo
Tempio e 1 Assemblea, dopo aver preso visione delle cifre, ha votato un ordine dei
giorno in cui ringrazia quanti hanno contribuito e collaborato alla costruzione della diciottesima parrocchia delle Valli e
porge i sensi della f più viva gratitudine
alla Tavola Valdese per il non indifferente
slorzo finanziario da essa sostenuto.
La riunione lia avuto termine con un
ringraziamento fatto dal pastore Genre a
nome di tutta la comunità al signor Vicino
per la sua apprezzata opera di collaboratore in seno alle varie attività della Chiesa ed in modo particolare per il lavoro
che egli ha compiuto durante la raccolta
dei fondi per la costruzione del Tempio.
— Domenica prossima, 6 c. m., sarà
ospite della nostra comunità il pastore
Giovanni Tron di Montevideo che, accompagnato dalla sua Signora, arriverà a San
Secondo sabato pomeriggio. Parlerà ai giovani dell’Unione la sera stessa, presiederà
il Culto domenica mattina c l’Unione delle Madri, nel pomeriggio, avrà il piacere
di ascoltare il suo apprezzato msesaggio.
Mentre ringraziamo il pastore Tron e
la sua compagna per aver accolto l’invito
di visitare la nostra parrocchia, diamo loro il più affettuoso e caldo benvenuto.
— Circondato dall’affetto dei suoi Cari
è deceduto nella sua abitazione alla Lombarda,^ Luigi Don di anni 83. Aveva dedi-,
calo l’intera sua vita alla famiglia ed al
lavoro, ed in que,sti ultimi tempi, già sofferente, era stato duramente provato dalla
ti’agica morte del nipote Bruno, stroncato
dal fulmine durante un violento temporale.
Il servizio funebre, presieduto dal pastore Genre, ebbe luogo lunedì pomeriggio, ed il pubblico, accorso numeroso a
rendere l’estremo tributo di affetto all’amico scomparso, ha dimostrato la grande
stima che circondava la figura dell’Estinto.
Ai familiari in lutto diciamo l’espressione di tutta la nostra simpatia.
— La filodrammatica deH’C/nèone di Angregna diretta dal pastore Rino Balma, ha
recitato domenica sera, .sul palcoscenico
della Scuola Umberto 1 la celebre e diffi.
file commedia gialla di Priestley intitolata « Ispettore in easa Birling ». I bravi
attori hanno recitato con rara perizia ed
il pubblico accorso numeroso li ha applauditi a lungo.
Ai nostri amici ed al pastore Balma che
li ha guidati un grazie sincero ed un fralerno arrivederci. d. g.
— Domenica 28 fehhr. u. s. ha avuto
luogo la riunione deWUnione delle Madri, alle Fucine.
Si ricorda che il Culto di domenica
prossima, 6 marzo, comprenderà la celebrazione della Santa Cena.
— L’Unione delle l\ìadri avrà luogo, al
Centro, martedì 8 marzo alle ore 20.
— La Corale riprenderà regolarmente le
sue sedute mercoledì 9 marzo, ore 20.
— Ringraziamo vivamente l’anziano Aldo Tourn per aver tenuto la riunione quarlierale alle Fucine. Il Pastore era assente
in occasione della campagna di visita fraterna alla comunità di Prarostino, campagna che si è svolta regolarmente. Un grazie ai prarostinesi per le loro accoglienze
calorose !
RINGRAZIAMENTO
La moglie Alma Chauvie col figlioletto Massimo, le famiglie Eynard e
Chauvie, profondamente commosse
per la grande dimostrazione di affetto e di stima tributata in occasione
della improvvisa dipartita del loro
caro
Dante Eynard
Segretario Comunale
a Bobbio Pellice
nell’impossibilità di farlO' personalmente, ringraziano sentitamente tutti coloro che in vario modo han preso parte al loro grande dolore.
Un grazie particolare ai Sigg. Pastori Aime e Sommani, al Sig. Dott.
Coucourde, al Sindaco Sig. Bonjour,
aH’Amministrazione Comunale, a tutte le autorità presenti, alle famiglie
Navache e Guido Bertinat, al Sig
l^aolo Melli.
Le famiglie BEUX e MIE’, commosse per le numerose dimostrazioni di
affetto e di simpatia ricevute in occasione della malattia e della morte
della loro cara Mamma e Suocera
Caterina Beux
nata Peyronel
di anni 80
ringraziano sinceramente i Sigg. Pastori E. Micol e U. Bert, il medico curante Dott. De Clementi, i parenti,
i vicini di casa, tutti coloro che sono
loro stati vicini nella triste circostanza e il numeroso pubblico intervenuto aH’accompagnamento funebre.
S. Germano Chisone (Menusan)
Pramollo 24-2-1960
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Torre Pellice - c.c.p.' 2/175.57
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Direttore: Prof. Gino Costabel
Pubblicaz. autorizzata dal Tribunali
di Pinerolo con decreto del 1-1-195.S
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