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BlUlotesa VâUeâô
MÇmmrnî
(•Tof iño) " ;V;,:; (PQHr^s psaics
VAIXI VALDESI
Quindicinale
deila Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre ¡trasgressioni perle quah avete neccato e
______________r—________________________—^ peccato, e iatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno L.XXXI ■*” JNIuiu. 26
Una copia 1,. SSO
ABBONAMENTI i
—_____ \ ÍOOO per l'estero
Eco e La Luca 1 <»
Passione di Natale
1000 per rinterno
1600 per l'estero
Spedii, abb. postale II Gruppo
Cambio d'indirizzo Lire 30,—
TORRE RELUCE —21 Dicembre 1951
Ainmin. Claadiana Torre PelÜcc - C.C.P. 2-17557
dotto sia il Signo e l’Iddio d’Israele,
It
Natale ritorna. La ruota del tempo gira costellata di lutti, di sciagu
re, di guerre e di grande incertezza
e ritornano gli anniversari. Fino a
quando? Fino a quando questa creazione gemerà in travaglio contentandosi di celebrare questi anniversari
— Natale, Pasqua — che ricordano
i momenti della potente azione di
Dio per la salvezza del mondo che
attende il glorioso finale compimento?
« Dio ha tanto amato il mondo
che ha mandato il suo unigenito Fighuolo.... ». Qui è tutto l’Evangelo
che comincia con la passione di Natale e finisce con la Passione di Pasqua. Dio ha mandato il suo Figliuolo non in un mondo pronto a riceverlo, a preparargli una confortevole dimora. Anzi; una stalla, ima
mangiatoia, degli animali che lo
scaldano. x\ou una reggia, ma l’odio
di un re che lo obbliga a fuggire
m paese straniero, Lui, il Re dei
Eludei. Non così, come è nato, lo
attendeva Israele il suo Messia! Lo
sapeva Iddio quale sarebbe stata la
accoglienza, eppure: a Manderò il
mio highuoloy> eppure: «Dio ha
tanto amato il mondo », Dio ha la
sciato traboccare il vaso della misericordia, Dio ha voltato la sua faccia benigna verso il mondo, la faccia
di Dio che si può vedere senza morire, la faccia del Padre che ama,
del Padre che stenda le braccia in
un amoroso abbraccio di ritoncilia
perchè ha visitât
popolo e ci ha si
salvatore... ». O
dire a Simeone:
re, tu lasci andai
vo, secondo la t
e riscattato il suo
¡citato un. potente
'ure come fu fatto
Ora, o mio Signoin pace il tuo serparola, poiché gli
occhi miei hanno] visto la tua salvezza ». '
zionc.
Tutto questo vuol dire il Natale,
quel bambino che nasce, povero, indifeso contro tutto e contro tutti.
(C Ecco ci è nato un pargolo, ci fu
lar^to un figlio : ha sopra le sue spalle il principato; ed ecco il suo nome : I Ammirabile, il Consigliere,
Dio, il Forte, il Padre eterno, il Principe della pace ».
quel bambino! Bisogna che
lo Spirito ci investa con tutta la sua
forza per capire quasta pazzia di
Dio... Così come ha investito i testimoni della passione di Natale. Come ha investito Maria di Nazareth:
« L’anima mia magnifica il Signore,
e lo spirito mio esulta in Dio, mio
Salvatore... poiché il Potente mi ha
fatto grandi cose. Santo è il suo no
me; e la sua misericordia è d’età inetà ».
Oppure come ha investito Zaccaria, il padre del Battista: « Bene
Passione del
pastori che odonj
deH’angelo: «
buon annunzio
grezza che tutto
gi nella città di
Salvatore che é
111 UuUiS AiNi'
GRAiVDE ALL!
il
Itale! Passione dei
sgomenti la voce
.Ecco, vi reco
una grande altepopolo avrà: Og^avide v’é nato un
isto il Signore.. ».
Jisz-iu uL Ui\A
'REZZA ! Così o
pera il Signore vetso le sue creature,
le vuole riempirè di allegrezza, di
gioia: ma chi riciéve questa allegrezza pura, questa gioia ineffabile? Le
nostre orecchie ^on sono esercitate
ad udire Fannutizio dell’angelo di
Dio, gli occhi npstri sono guastati
dai fallace luccicóre delle glorie di
questo mondo, per contemplare la
gloria di Dio splendente nella notte
di Natale. E scritto che i pastori
andarono in fretta e trovarono come
1 angelo aveva lor detto e se ne tornarono glorificando e lodando Iddio... Passione di Natale!
Passiono dei M:igi che si muovono
da paesi lontani per seguire la stella di Betlemme e'ài-prostrano adoranti al bambino recando lor doni...
Noël
jN poete russe de mes amis nous racontait dernièrement un sou
I / V «^ions à la maison, dirait-il, une
VZ vieille bonne qui passait presque tout son temps libre dans la
ie et des ouvrages de piété. Comme
intrnlh ^ wn four J assistai à la scène que voici; le concierge
ricané! T ” et,
DTe?t P provoqua par ces mots: ” Moi, je m’en fiche de ton Bon
e2 e^ ’> La Ti/z me prouve qu’il
enste. La vieille, tranquillement se redresse, enlève ses lunette^,
ferme .son livre et regardant le portier droit dans les yeux; ” Tu ron
mis ma soeur? - Non ” Ehl bien, pourtant, elle existe qLÎqL
IZt m’envoyer ’’. Se^le
ITsoin nJ"'' ‘ 9«« le Bon Dieu a
besoin qu un imbecile et un ivrogne comme toi croie en lup Mai
«i»-i
nr sagesse sublime dans ce renversement! Qu’est-ce qui com
pte? Non pas tant que nous fassions à Dieu l'honneur de croire en
lui, que genereusement nous lui offrions non .s^ans quelque emohase
nos bien, notre temps (presque entier!) et nos précieuses qualités, lui
consacrant noire vie, comme nous disons volontiers. L’important est
r- encore s occuper un peu de nous; bien plus, qu’il
vienne lui-meme, en vente, nous, offrir sa vie, de telle sorte que nous
finiZ’^^ ^ recevoir dans la confusion et une reconnaissance in
nne ^ vieille avait compris Noël, l’acte pur de la ve
Z’il vieZZ n T r*““ Q'^’^^ons-nous fait pour
q lenne. Quel rôle jouons-nous dans toute cette affaire? Pour
fois- nous ne sommes pas /ea acteurs. Et que nous demande-t-an?
orZlir chose qu’il suffit de
P dre, mieux, il suffit de nous laisser prendre par cet enfant.
Mon ami nous rappela dans la conversation cette figure qui se
trouve a Vézelay d’un Christ portant des mains, énornlei PoZuoi
ces mams demesurees? Parce qu’elles portent tout. Cet enfant qui
y o»t en meme temps celui qui porte toutes choses, le principe et
de tout ce qui existe. Plus tard, on dira de lui que tout a
ete fau par lui pour lui et en lui. Il a quitté sa majesté mais non
a divinité, et il est la, présent au milieu de nous, comme le centre
® ^ histoire, la ticriié, la vie, le commencement et déjà le
couronnement de toutes choses. ^
imbécile et un ivrogne comme toi croie en
■ on, certes, nmis nous, nous ne pouvons vivre sans lui. C’est
J'^^son pour laquelle il est venu jusqu’à nous. Le recevoir et se laiser porter par ces mains immenses... Le reste viendra plus tard- il
y aura, bien sur, l’obéissance, les luttes, souffrances inséparables d’une
^nl LT g^àce, nalourdis
«*rtout feroLTreL::. reconnaissance et le Saint Esprit
Jacques de Senarclens.
Gloria a Dio nei luoghi altissimi,
pace in terra agli uomini di'Egli
gradisce!
Cosi gli angeli cantano la gloria a
Dio ed annunziano la pace agli uomini. Non gli uomini « di buona voontà » ma quelli che sono toccati
dalla buona volontà di Dio, dalla sua
Misericordia santa, quelli che diventano contemporanei con questa passione del Natale, che glorificano Iddio per il dono del suo Figliuolo.
Passerà il ricordo del Natale —
CI sarà un lungo periodo di silenzio,
poi; ’
Venite fedeli, venite festanti.
Prostiamoci adoranti al nato Signor!
Degli angeli il Rege, fanciullo s’è fatto.
Compiendo il riscatto dell’uom peccator.
a Ecco l’Agnello di Dio che toglie
n peccato del mondo ».
Cosi li figlio di Zaccaria saluterà
I nato da Maria che comincia la sua
passione di Pasqua.
Beati gli occhi vostri che vedono!..
Dai cori celesti l’Osanna s’intuoni
Divine canzoni risuonin lassù
Nell’alto dei cieli sia gloria al Signore,
Sien pace ed amore per l'uomo quaggiù.
( Dall Innario Cristiano)
A. Bensì
Chi non ha un ufficio di carità a
cui dedicarsi con ardore, con perseveranza: chi, in altre parole, non
lavora per il bene del prossimo, non
conosce il terreno sul quale il Cristiane.simo produce il suo frutto di
vita; non conosce la sola felicità degna di questo nome.
Gesù, il grande seminatore, ama
gli ^.piriti attivi, le anime laboriose,
ed io son convinta che per chi lavora sotto l’occhio di Dio non può
essere infelicità completa, mai, neanche sotto la sferza del dolore, poiché d'infelicità completa ve n’è una
sola: non avere amico Dio!
(Da « L’amica » di Maria di Borio)
Questa campana ci annunzia il Natale. Essa suona dall’alto di un campanile delle Valli Valdesi, per tutte
le chiese delle Valli e del nostro mondo valdese. Ci invita al cullo di Natale; e. sia esso per tutti un culto in
cui l’Evangelo dell’amore di Dio e
della pace di Gesù Cristo verrà ascoltato ed accolto in uno spirito di profonda gioia e di sincera umiltà. L’umiltà della fede che crede nel Dio
il quale « s’è fatto povero per amor
nostro », la gioia di un’anima che
possiede nel « dono di Dio » il suo
vero ed imperituro bene.
Ci saranno ancora quest’anno molti Natali; il Natale dei guadenti e
ei superficiali, immersi soltanto
nella realtà di un mondo che passa;
d Natale di famiglia, nelFintimilà
ella casa, tra la gioia dei presenti
o nel ricordo degli assenti; il Natale
sm monti, negli alberghi, nei negozi, nei ritrovi del gran mondo, nei
salotti dove il Natale cristiano cede
laciltnenle il posto al nostro Natale,
alla festa che ci procuriamo per soddisiare 1 nostri gusti, i nostri interessi, qualche volta le nostre follie.
Tutti questi non sono il vero Natale, il Natale di Cristo, il Natale
della fede nelFavvenimento unico e
straordinario che sconvolge ogni giudizio umano ed ogni politica tcrrena: cioè Dio che si rivela in Cristo
e, in Lristo, scende sulla nostra ter
E questo il Natale cristiano ehno, VI auguriamo, fratelli Valdesi e
lettor, del giornale. Non la pia leggenda, non la fiaba infamile, ma il
Natale d, cm parlò l’apostolo m quesu te™ini: a L'Iddio che disse:
Splenda la luce nelle tenebre, è quel
che risplendè nei nostri cuori, nffuiche noi facessimo brillare la luce delta conoscenza della gloria di
Dio che rifulge nel volto di Cristo ».
Vi auguriamo questo Natale a nome anche della Tavola Valdese c del
suo Moderatore attualmente all’estero. \e Io conceda Iddio, là dove vi
trovale, nella prosperità o nella prova, affinchè veramente conosciate
« la larghezza e la lunghezza Taltazza e la profondità dell'nm’ore di
Lnsio ».
E. R.
teme 1 ™«"o PO.
lente, la visita con la Sua parola .liena di grazia e di verità, cerca sulle
vie d, questo mondo un'auima, la
mia, la tua anima e si offre
veramente in sacrificio per noi. Proprio questo avvenimento unico, irrazionale, dileggiato da molti, ma per
mezzo del quale il volto di Dio, il
volto impenetrabile del Padre diventa visibile nel Figlio, la gloria im-■
perscrutabile del Santo e del Giusto
che SI rivela sulla terra in un ministero d amore e di salvezza.
2
Notizie dall’America del Sud
In questo Distretto i mesi di ottobre e novembre (mesi primaverili a
queste latitudini) sono mesi di intenso lavoro nella Chiesa e in quest’epoca dell’anno si svolgono varie
attività importanti. Ricordiamo tra
l’altro le seguenti:
Il torneo della F.J.V.
n 20 e 21 ottobre si è svolto nella
parrocchia di Miguelete il torneo annuale della F. J. V. (Federación Juvenil Vaidense) al quale hanno partecipato più di duecento atleti provenienti da dodici Unioni giovanili
dell’Uruguay, compresa la lontana
e giovane Unione di Alférez i cui atleti hanno dovuto affrontare un
viaggio di 500 Km.
Nella giornata di sabato si sono
svolte le prove di atletica: lancio
del disco, giavellotto, peso; salto in
alto, in lungo, con l’asta e salto triplo; corse di 100, di 400 e di 1500
metri, staffetta 4x100. In queste prove si è imposta l’Unione di Colonia
Vaidense conquistando definitivamente la Coppa Charbonnier che
era in palio da tre anni.
Domenica mattina gli atleti hanno partecipato al culto e nel ponieriggio si sono svolte le competizioni
di volley-bali che hanno richiamato
l’attenzione di un pubblico di molte
e molte centinaia di spettatori convenuti da quasi tutte le chiese valdesi viciniori. Il campionato maschile
è stato vinto dall’Unione di Tarariras, e quello femminile dall’Unione
di Cosmopolita. In classifica generale ü primo posto è toccato a Colonia
Vaidense.
dente per accogliere tutti coloro che
vorrebbero godere di questa manifestazione. La parte della festa che si
è svolta nel pomeriggio è stata incisa per essere poi ritrasmessa per radio la sera deUa domenica, ma un
tremendo temporale ha pralicamenle impedito che si potesse ascoltare
la trasmissione.
Durante la Festa ha preso la parola per brevi momenti il candidato
al S. Ministerio sig. Mario Bertinat
che due giorni prima era rientrato
in Uruguay dopo quindici mesi di
soggiorno in Europa.
Dopo la festa un buon numero di
immigrati vecchi e nuovi (alcimi arrivati da due giorni) si sono riuniti
per cantare canzoni della montagna.
Ormai pare stabilirsi la tradizione
che il los ìtalianos » facciano udire
le nostre vecchie canzoni, ma per
la verità bisogna dire che parecchi
sono anche i Valdesi nati qui che
cantano bene e volentieri « A l’oumbretta d’un buisson.. » e « La neou
su l’Alp... ». Ac.
PENSIERI
Vi sono solo due virtù, oh fossero sempre unite: la bontà grande, e la grat^ezza
buona. ScluUer.
La vanità costa più che fame, sete e fred^ Jefferson.
Chi non ascolta bene non saprà neppur
parlar bene. Lehmaim.
Scoraggialo in gioventù vuol dire ilisperato nella vecchiaia^ Pr. Schleiermacher,
Fa ciò che tutto il mondo loderebbe se
io sapesse. Fallo in modo che nessuno lo
sappia fi il tuo premio sarà
Per lo spirito nulla sia troppo grande,
per la bontà nulla troppo piccolo
' Fr. Rackert.
Accomodare vai più che giudicare.
bckuardt.
La profonda, perenne, luminosa sincerità, è la base del carattere degli eroi d ogni
tempo. J
Il Campeggio del Nord
Nella località di Arroyo Negro si
è svolto il tredicesimo Campeggio
del Nord dal 24 al 31 ottobre, con
la partecipazione di 43 campisti sotto la direzione del pastore Carlo A.
Griot. La maggioranza dei partecipanti provenivano dai dipartimeiiù
di Rio Negro e Paysandù, vale a dire dalla vasta « diaspora » del Nord.
Per essi il campeggio è una magn-fica occasione di stabilire contatti
personali con altri giovani credenti.
Il 25. mo Anniversario
della Colonia Arroyo Negro
Il 4 novembre è stalo celebrato il
venticinquesimo anniversario dell.i
fondazione della Colonia Arroyo Negro, chiamata in altri tempi Colonia
Nin y Silva. Nella mattinata si è
svolto un culto di gratitudine in cui
hanno parlato i pastori Ernesto Tron
e Carlo A. Griot. Nella bella proprietà del sig. Luigi Pons (i cui genitori vivono a San Secondo di Pinerolo) è stato servito il pranzo a cui
hanno partecipato più di 2-X' commensali tra cui l’Intendente del dipartimento di Paysandù e diversi deputati al Parlamento
La Colonia Arroyo Negro, fondata nell’antica « Eslancia Las Mercedes » dei Nin y Silva, ha oggi superato ampiamente gli antichi contini
della Estancia ed è una prospera colonia agricola formata in gran maggioranza da famiglie valdesi. Vi funziona una Chiesa che da alcuni anni
è stala proclamata autonoma e una
Unione giovanile. Alcune famiglie
di fondatori avendo raggiunto ima
certa prosperità materiale si sono ritirate o stanno per ritirarsi nella cirtà di Paysandù (le seconda della Repubblica per importanza) in cui Tanno scorso è stato fondata una Chiesa valdese.
Nei discorsi che sono stati fatti sono state sottolineate due note in maniera speciale : da una parte le autorità hanno manifestato il loro apprezzamento per le doti morali e
per il lavoro dei nostri coloni, e dall’altra si è fatto notare che se queste
virtù esistono è perchè sono fondate
sulla fede in Cristo e ne sono la conseguenza e l’espressione.
Festa di Canto
Il 10 novembre a Tarariras si è
svolta la Festa di Canto a cui hanno
partecipato dicci corali con un totale di 312 cantori. Si è notato qualche progresso da parte di alcune corali, e qualche regresso da parte di
altre, dovuto più che altro alla preparazione affretUta. Si deplora tutti
gli anni che il tempio non sia suffi
Queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra : Io conosco le tue opere e la tua fatica e la tua costanza... e hai sopportato molte cose per amor del mio nome. Ma ho questo contro di te : che
hai lasciato il tuo primo timoie. Ricordati dunque donde sei caduto e
ravvediti e fà le opere di prima ; se no, verrò tosto a te ,e rimoverò il
tuo candelabro dal suo posto, se tu non ti ravvedi.
Io Gesù ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno
alle chiese. Io sono la radice e la progenie di Davide, la lucente stella mattutina. La grazia del Signor Gesù sia con tutti.
(Dal libro dell'Apocalisse).
Copiare il vero può essere una buona
cosa, ma inventare il vero è meglio, nioUo
meglio. _
Io non ti temo, o notte covatrice di stelle. Per un astro che si spegne, migluiia
d'altri si accendono. Lo spazio trabocca
di luce. Il soffio della morte fura nuovamente fiammeggiare la mia vita.
Giuseppe Verui
Annasi tutto il segreto delle anime grandi sta nella parolac Persuadendo.
V. Hugo
C'è chi dice : ” Lo sforzo verso il bene
non è che vanità, perchè l'uomo cerca il
bene per amor di se stesso e (¡uesto e /olita”. Tutto l'insegnamento della ISibbia sarebbe dunque follia, poiché essa ripete continuamente che bisogna ritrarsi dal male e
fare il bene. Il vero cristiano non cerca il
bene per amore di sé stesso, anzi si sacry
fica per il bene del prossimo. E se non lo
fa di nascosto, ma apertamente e solo per
vanità, punisce sé stesso poiché, secondo
quanto disse Gesù, non ne avra alcuna ri.
compensa. Ma poiché beneficare ¡a bene a
qualcuno, è meglio farlo anche per vanita,
punendo sé stesso, che non farlo affatto.
^ F. Maurin*
-¥■
L
★
Novella insdita di Natal© di ADA MEILLE
____Com'era nata quell'idea nella sua testolina? Chi lo sa! Era forse un inconscia
sintesi di tutte le cose belle e luminose nel nome Mamma! Era forse un .ncousc.o
identificare U cielo con le stelle e le stelle con la Scomparsa !
La sua mammina giovane e allegra dai ricci bruni e il sorriso radioso non
c'era più. " Morta! "... diceva il babbo. Gli altri non ne parlavano mai. F. U bimho ricorÌiva vagamente alcuni discorsi della sua mamma, brevi, perché la morte
sembrava allora tanto lontana dalla loro famiglia: " i morti vanno in cielo ''!
Il cielo!
Lo guardava in quella nitida sera invernale! Egli era seduto nella ben chiusa
veranda della vUla dove le piante che la mamma aveva amate agonizzavano aride
e polverose, e il bimbo, dimenticato dalla servitù, piangeva.
Attraverso le lacrime, grosse e rade, ch'egli sentiva salirp dal cuoricino troppo
gonfio alla gola dolorante e dalla gola agli occhi, egli vedeva tremolar le .stelle che
s'accendevano a una a una (tante!) nella serenità dell'azzurro. Là — egli pensava
- era la sua mammina! Tra quelle stelle! Ma le stelle, certo, appartenevano a -et!
Si ricordava essa del suo bambino? Certo! Come avrebbe potuto non Pe'tsare n
lui se lui pensava tanto a lei ed erano vissuti sempre insieme, allegri e felici? be
n'era andata, chissà perchè, ma pensava a lui. E specialmente in questa sera che
era la sera di Natale!
Ora egli ricordava tante cose! Altri Natali! E le stelle che gli apparitnino tremolanti attraverso le lacrime gli sembravano i lumini di quegli Alberi del passato.
Sapeva che quest'anno non ci sarebbe stato Albero per lui: nulla! Lo sapeva. Il
babbo non lo aveva voluto lasciare andare dai nonni. Aveva sentito - ora che
ascoltava tanto più di una volta i discorsi dei grandi - aveva sentito il babbo dire
al telefono: ” Non posso venire, io. Scusatemi! Proprio non posso. Ma neanche
voglio mandarvi il bambino! No, no! Lasciatemelo!
Però invano egli, U piccolo, aveva sperato che il babbo lo tenesse con sé, fra
le braccia in quel crepuscolo di vigilia natalizia, come aveva fatto tante volte la
mamma; U babbo s'era chiuso nello studio e la servUÙ faceva festa in cucina.
'Meglio così! Si, meglio così! ... ,
Perchè a piccino aveva un suo piano: aveva notato che, sulla collina, lassù,
proprio in cima, U cielo toccava la terra e di là spuntavano le stelle. Ed egli
aveva peiusato d'andare fui là la notte di Natale a cercar la sua mamma e, s ella
—oh Dio! oh Dio — non fosse potuta tornare con lui sulla terra, avrebbe potuto
almeno dargli un bacio - oh Dio! oh Dio! - e un piccolo dono, forse; una
stella, una delle tante delle quali lei certamente ora poteva disporre.
descritto altre volte la mamma: la povera capanna, il Bambino fasciato nella mangiatoia, Giuseppe, Maria, i Pastori con tanti doni; tutto sorriso, esultanza, luce.
tepore! , . ,
Oh — pregò egli — Gesù fa che anch'io ritrovi la mia mamma!
Era ormai sul sentiero che saliva la collina. Non era mai stato sulla vetta e
credeva ingenuamente che lassù U cielo si sarebbe proprio potuto toccare. Il sentiero andava su a zig-zag: il bosco diradava, ormai eran quasi tutti prati intorno,
il cielo appariva immenso, d'un azzurro cupo cristallino e le stelle scintillavano,
scintillavano!... , ■ , i t
Una ne apparve proprio là dove la terra sembrava toccare U cielo: eccola la
stella della mamma, quella stella che egli riporterà a casa come dono natalizio se
pur non riuscirà a riportare qualcosa. Qualcuno d'infinitamente piu prezioso...
Ed ecco avvenne la cosa straordinaria! . , • j
Sull'ultima svolta del sentiero, proprio sulla vetta, una figura u e meo un
tratto, scura sul cielo chiaro, e la stella più bella parve risplenderle sul capo Sos o
«„ istante, la figura, come se si guardasse attorno a riconoscere luoghi , a
« sostò il piccolo a scrutare, coi grandi occhi spalancati, la splendida realta della
sua fede Poi - con un irresLstibUe slancio di tutto l essere, con un grtrfo pa.zo
di gioia - si precipitò avanti: a Mamma! Mamma! Mamma.
*£ i’eco risuonò lontano per tutto il bosco, risvegliando un brivido ineffabile.
— Oh mamma!
Stretto al seno tepido, con le braccia allacciate al collo materno, sembrava
scosso da un pianto convulso, ma era riso iniece. un riso fremente, un riso trion
Ci sei. mamma! Ci sei? Ti ho proprio ritrovata! lo son venuto a cercarti,
son venuto a prenderti in cielo... Ma tu tornerai con me a casa? Oh. mamma, son
venuto a prenderti in cielo... Ma tu tornerai con me a casa. Oh mamma,
portami con te. Non lo sa forse Iddio che i bambini non possono stare senza
Nella meravigliosa notte di Natale anche lei aveva sentito irreststibile, la
chiamata del suo bimbo. Ed era tornata. Tutta fasciata da quel calore di suo figlio
ella non osava ancora rispondere.... Poi mormoro: h„„hinU
- Anche per le mamme il cielo non è il cielo se non hanno i loro bambini.
Vedi, non potevo stare senza di te.
Le lacrime s'inaridivano negli occhi del bambino e lasciavano il posto a uno
scintillio d'impazienza, di gioia. .... ,
Sguisciò nell'anticamera, indossò il paltoncino, si rimbacuccò nella sciarpa che
la mamma aveva fatto proprio con le sue mani bianche e gli parve una carezza di
lei sulle gote. Poi dall'anticamera, passando per un piccolo salotto che dava sul
giardino, eccolo uscito. Voleva allontanarsi di nascosto, che nessuno lo vedesse;
In dunque dall'entrata principale, ma dalla porticina che metteva nel bosco.
Come scricchiolava la ghiaia! Come cigolava il piccolo cancello! Sembro un lungo
grido lacerante e al bimbo il cuore saltò in gola e continuò a battere
tamente riempiendogli di ronzìi gli orecchi. Prese la corsa e fu >ubuo/o o
del bosco tutto ombre su ombre in fantastici ghirigoru la terra era umtda e molle
di foglie mone, l'aria nebbiosa e fredda; un odore penetrante di cose vtzze gU dava
quaJla nausea; ma nel cielo brillavano miriadi di stelle ed egli ebbe lo strarw
senso della vita che vince la morte.
E rivide, nel bosco di Morte. U giocondo mUtero di Vita come glielo aveva
Il bosco si riempiva di luci.
— Stelle, mammina?
- No, lumi, tanti lumi.. Ti cercano, bimbo mio.
Ma ormai ella non era più esitante. In quella notte di Natale d passato era
"T-lTe fuZ'lZersero Ü gruppo della madre e del fanciullo allacciati v'eia
in esso un'eloquenza sublime, come se Vangelo stesso della pace lo protegesse con ^
le grandi ali aperte,
E - nella ricostituita famiglia - fu nuovamente l Amore.
Una sera Ü bambino raccontò alla mamma come egli - cercandola per Na
— avesse pensato al dono d’uno stella....
— E Mora non ti rincrebbe di non averla, poi, lo stella.
Ma il bimbo, stringendosi ardentemente a lei. tispose con una dt quelle parole
di cui gli innocenti soli hanno il divino segreto:
- Si hanno tutte le stelle quando ci si vuol tanto bene!
Ada Metile
3
----------- -------- , 1. un.i^La VALU VALDESI
ALLA CAMERA DEI DEPUTATI La voce delle Comunità
Il quotidiano di Torino « La Nuova Stampa » ha riferito brevemente
in data 13 Dicembre, sulla interrogazione dei deputati socialdemocratici
Preti e Castellari in merito alla nuova legislazione italiana sulle religioni diverse dalla cattolica e alla risposta del Governo.
La questione ha tutta la sua importanza e merita rilevarla, sia pure senza dilungarci.
L’art. 8 della vigente Costituzione
Repubblicana suona così; « Tutte le
confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica luinno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non
contrastino con Vordinamento giuridico italiano, l loro rapporti con lo
Stato sono regolati per legge sulla
base di intese con le relative rappresentanze ».
L interpretazione delPultimo comma dell’articolo, che prevede una
nuova legge in sostituzione della antica legge del periodo fascista sui
culti ammessi nello Stato, è quella
che sin qui ha dato luogo, tra il
Consiglio federale deUe Lhiese Evangeuche ed il Governo, ad una assai lunga e serrata discussione, purtroppo senza alcun risultato )iositivo.
La « Nuova Stampa », facendo la
cronaca dei lavori della Camera, riferisce che i suddetti deputati hanno
chiesto al Ministro dell interno a se
non riteneva necessario procedere alla nomina di una commissione, prevista dall’art. 8 della Costituzione,
e formata da rappresentanti dello
Stalo e delle comunità religiose non
cattoliche per concordare quelle intese che devono essere il presupposto
e il fondamento della nuova legislazione sui culti acattolici, in omaggio
al principio della libertà religiosa ».
Il sottosegretario agli Interni on.
Bubbio ha innanzi tutto osservato
che i rapporti tra lo Stato e le comunità non cattoliche sono regolati
dalla legge del 1929. Sarà quindi sufficiente — ha continuato il rappresentante del Governo — armonizzare le norme di quella legge con l’art.
8 della Costituzione.
L’on. Preti, replicando, si è dichiarato insoddisfatto. Ha osservalo che
le disposizioni della legge del 1929
(cioè della legge sui Culti Ammessi)
sono nettamente illiberali, « poiché
permettono ogni sopruso contro le
comunità non cattoliche e ciò, purtroppo, si è già verificato. Urge
quindi attuare il disposto della Costituzione ed ottenere intese dirette
con quelle comunità ».
ra della polizia », com’e dimostrato
dalle risposte ufficiali degli organi
governativi alle richieste della Tavola Valdese, nonché dalle istruzioni diramate alle dipendenti autorità di polizia nelTapertura di un locale di culto nella provincia di Siracus.a.
Il punto di vista del Governo è
che una nuova legge non sia necessaria sui culti acattolici, essendo sufficiente, come dice fon. Bubbio, « armonizzare le norme di quella legge con fari. 8 della Costituzione »
e che, in ogni modo, le a intese »
previste dalla Costituzione non debbono risolversi in una trattativa hilaterale tra lo Stato italiano e gli enti delle Confessioni religiose diverse dalla Cattolica romana, da realizzarsi a mezzo dei rispettivi legittimi rappresentanti. Il Consiglio Federale ha invece riaffermato, e crediamo con ragione, che le a intese »
previste nell’ultimo comma dell’art.
8 sono di natura concordataria, dovendosi intendere per « intese » non
una pura e semplice richiesta di aggiornamento o di « armonizzazione » di una legge da parte delle confessioni diverse dalla cattolica-romana, ma di un patto, di un accordo tra
enti o persone.
Attualmente, nelle trattative tra
Stato e Chiesa in vista dell’applicazione dell’art. 8 della Carta Statutaria, siamo giunti ad un tempo di
arresto o, per lo meno, di attesa:
di vigilante attesa. E’ comunque un
tempo di disagio.
Esso è dovuto indubbiamente ad
un fatto di « procedura » o_ di « inter jiretazione » della norma statutaria, che ha fatto perder fino ad ora
molto tempo ed ha lasciato sorgere
qua e là delle situazioni poco chiare, quasi sempre irrispettose del principio della libertà religiosa. C’è da
augurarsi che le trattative possano
intensificarsi in vista di una esalta
valutazione della norma costituzionale, tenendo conto del fatto che,
come dice un documento ufficiale
del Consiglio Federale, « sia nei lavori preparatori della Costituente,
sia nella discussione in sede ili Costituente, sia nella interpretazione data
alia norma dalla dottrina, è stato riconosciuto al termine di « intèse »
il suo valore giuridico di fatto concordato ». '
Ma e anche dovuto, lo diciamo
senza per questo atteggiarci a vittime, ad una innata ripugnanza, in
molti ceti della nazione, a considerare il problema della libertà e delfuguaglianza religiosa indipendentemente da un regime di maggioranza
(e perciò di privilegio) e di minoranza
(e perciò di limitazioni). Se veramente la Costituzione segna finizio
di una nuova èra in cui i diritti dei
singoli e delle collettività sono garantiti da una legislazione schiettamente democratica, allora non si deve temere di affrontare per via di
« intese » bilaterali e senza presupposti confessionali il problema d:*lla
legislpione dei culti acattolici, affinchè, nella legge e nella prassi, le
minoranze religiose vedano tutelati
i loro diritti. Ermanno dostan
Angrogna (Serre)
Il 12 dicembre è stata battezzata Mieggc
Carmeu, di Pont Barfè. Possa questa occasione condurre sempre meglio i genitori
sulla via della loro responsabilità~*Ui educatori cristiani.
I culti di i\ alale avranno luogo a Pradel
torno domenica 23 alle ore 10 ed al Serre
martedì 25 a’ie ore 10.
L albero di Natale avrà luogo al Serre
domenica 23 alle o"e 14 e a Pradeltorno
martedì 25 alle ore 19.
L’Unione giovanile del Serre, che parteciperà gentijnente alfa beco di Pradeltorno, ha preparato una recita che ¡aà data
sabato 29 al Serre e domenica 30 a San
Lorenzo. Il programma sarà costituito da
rccite molto interessanti.
Bari
Inaspettata e perciò quasi inverosimile
giunse fra noi la notizia che sarclibe stalo
nella città, invitato dagli Amici della Cultura il prof. Giovanni Miegge.
Ci si spiegò che trovandosi egli a Roma,
per un corso di lezioni alla nostra Facoltà, di buon grado aveva accettato di parla-e su Lutero e l’importanza storica della
Riforma, nel grande salone del Consiglio
Comunale. L’istituzione Amici della Cultura è un po’ un vanto dello spirito non
conformista che spira in seno aii’ambienle studioso della nostra città ed infatti si
propone di presentare al pubblico liarese
uomini di tutte le tendenze per parlare sui
diyers^argomenti compreso quello religioso.
Non supponevamo tuttavia, nonostante
la simpatica presentazione fatta suila stampa locale, che il nostio Miegge avesse richiamato un così folto uditorio.
Per noi evangelici, non tutti, che formavamo forse una decima parte del pubblico
fu certo un’ora indimenticabile e, percliè
no, di intima soddisfazione.
L’oratore con parola facile ed elegante
e con vastità di argomenti, presentò Lutero
il piu verosimilmente possibile; qualcuno
commentò: il Lutero della Storia, qiieilu
nesso che non volle essere ascoltato da
Roma fc verso il quale non vi furono che
anatemi.
Queste ed altre cose furono dette in uno
spirito altamente irenico, oggi diremmo ecimienìco, destando nei cuo'i la speranza
a la distensione e al colloquio delle parti
ui lotta. Non era facile il compito dell’oratore, se si pensa ad un ambiente alieno
dai problemi religiosi, parlare e della teologia della croce e della interiorità della
fede, ma egli lo fece senza farsene accorgere usando solo un linguaggio filo ofico.
L indomani, domenica 2 dicembre, il
prof. Miegge volle prendere contano con
la Comunità Valdese e nel nostro O atorio
gremito volle parlarci della Chiesa come
Comunità vivente commentando il brano
Eiesi 4: 1-16. Ora di arricchimento spirituale, di edificazione e di evangelizzazione
fu quel a e mentre siamo sommamente grati al Signore che suscita gli uomini per
mezzo dei quali la Chiesa è incoraggiata
sul cammino del buon combattimento, ringraziamo ancora il nostro caro amico c fratello e gli diciamo arrivederci a Bari ove
egli ha un posto nel cuore di molti e in
seno alla Comunità Valdese un posto ancor più grande. G.C.
Pomaretto
Le bon fondement
Fin qui il resoconto dei lavori della Camera e fin qui anche il risultato, certamente non molto costruttivo di una interrogazione pienamente giustificata dalla portata della
norma statutaria e dalla condizione
di fatto e di diritto dei culti non cattolici in Italia. Ma era difficile prevedere nella risposta del Sottosegretario qualcosa di più e sopratutto un
più reale desiderio del Governo di
addivenire per via di « intese » con
le parti rappresentate alla preparazione di una legge che, sostituendo
quella di un periodo di assolutismo
politico e religioso al tempo stesso,
recasse nella lettera e nello spìrito
l’impronta ben visibile della libertà,
della uguaglianza e del pieno rispetto della minoranze religiose, con riferimento al culto, alla scuola, all’assistenza religiosa nelle case di cura, negli ospedali e nelle carceri, al1 apertura di locali di culto, alla propaganda religiosa e così via.
Non altro risultato hanno avuto
fino ad ora i tentativi fatti dal Consiglio Federale per mezzo dei suoi
organi rappresentativi, le interviste
con i membri del Governo, la corrispondenza intercorsa, gli esposti su
fatti specifici ben documentati, le
dichiarazioni ufficiali.
Come si è espressa la Commissione plenipotenziaria per le trattative
Stato nella sua relazione al1 ultimo Sinodo: « Il presente Governo rimane intenzionalmente legato
alla legislazione del 1929-30 sui Cuiti Ammessi e alla prassi in uso nel
decorso ventennio, secondo la quale,
pur ostentando verbalmente il rispetto della libertà religiosa, la si nega
Con l’aziona^di governo e con Fope
^ De ma fenêtre, je vois l’automne
s’affirmer dans le vallon de Massel.
Ce n est pas encore le déclanchement des couleurs éclatantes qu’on
vena plus tard, mais les premiers
symptômes du fléchissement de la
vie dans la nature. Tandis que la forêt est encore toute verte, au bord
des précipices l’automne est en avance et a déjà flétri les feuilles des
arbres rabougris.
Evidemment ceux-ci n’ont pas
trouvé assez de bonne terre sur ces
rochers abrupts et la sève s’est bientôt retirée. Ils n’étaient pas mieux
fondés que ça, les pauvres!
De ma fenêtre, je lève plus haut
mes regards. Voilà deux lits de torrents qui descendent des hautes cimes. Un d’eux est à sec. Ca ne peutêtre autrement, car il ne vient que
du plateau peu élevé, où tintent habituellement les grelots des treupeiix.
Maintenant ceux-ci sont partis, le
pâturage est aride car l’été a tari la
source et desséché le lit du torrent
L’autre arrive de plus haut et
prend sa source au glacier que l’on
voit étinceler au lever du soteii. L’élé est venu, et la chaleur avec !ui,
mais le torrent coule toujours, parcequ’il a sa source là-haut dans lu
région du silence, où le glacier bleu
et le ciel bleu se rencouirent.
Et maintenant il descend par de
joyeuses cascades jusqu’à la plaine
apportant la vie sur son passage et
nous enseignant que, pour nous aussi, le cours de la vie doit avoir une
source vive et intarissable.
* *
Cette source et le sûr fondement
de notre vie l’Ap. Paul nous les indique bien clairement lorsqu’il
nous dit (Col. II, 7: 10): Soyez enracinés et fondés en Christ, car vous
avez tout pleinement en lui ».
Nôs conférences de district, notre
Synode, notre expérience de tous les
jours nous le disent aussi: La secret
de l’oeuvre de l’Eglise n’est qu’à
une condition, que nous ne tondions
cette oeuvre qu’en lui, le maître de la
moisson et que, par conséquence, ait
lieu en nous une plus grande consécration à son service. Méconnaître
cela, c’est aller au devant de bien
dès déboires et nous vouer, dès maintenant, à la stérilité plus parfaite.
Que ces erreurs sont funestes!
Au lieu de faire comme l’arbre
planté près des courants d’eau et
qui donne son fruit en sa saison,
nous ne faisons, hélas! que végéter,
semblables, en cela, aux plantes que
l’on met dans des vases trop petits.
Quand leur racines arrivent aux parois du vase et n’ont plus de possibilité d avancer, elles tournent sur
elles-mêmes à la recherche d’une
sortie, faute de quoi elles se dessèchent misérablement.
Il me semble que nous sommes
précisément dans cette condition.
Nous tournons sur nous-mêmes et,
par surcroît, nous ne trouvons pas
ia sortie de l’impasse.
C'est grave que de tourner sur
soi-même! Voilà où aboutissent les
méthodes de bien des chrétiens d’;mjourd’hui qui préfèrent fonder leur
Sociefà di Studi Valdesi
per II 17 FiUiaie 1352
La Società dì Studi Valdesi sta preparando la pubblicazione delFOpuscolo ormai
tradizionale per la festa del 17 Febbraio
1952. Ne sarà autore il pastore Hott. Ernesto Aj'assol che tratterà il seguente argomento: Il primo Tempio Valdese della
libertà — il Tempio di Torre Hellice —
nel centenario della sua jondazione (18521952). E noto infaui che la costruzione del
Tempio Valdese di Torre Pellice ha costituito pei Valdesi la prima grande affermazione pratica del principio della libertà
religiosa, sancito il 17 Febbraio 1848, ed
insieme la prima aperta manifestazione
d’azione evangelistica, al di fuori degli angusti soffocanti limiti imposti da molli secoli alla loro vita religiosa. Perciò la rievocazione della sua fondazione sarà estreruaiìiente interessante non soltanto per le
popolazioni delle Valli ma anche per lutti
gli evangelici d Italia; e cosi pure lo svolgimento degli avvenimenti collegati col
Tempio sterso, che è stato ed è tuttora il
Tempio centrale della Chiesa Valdese, ove
hanno avuto luogo fin da princìpio le grandi manifestazioni ufficiali di essa.
L opuscolo, nella sua forma tradizionale
(16 pagine in ottavo, con illustrazioni) sarà posto in vendita al prezzo di L. 35 la
copia. Ai Pastori ed Enti che ne prenoteranno almeno 20 copie entro il 10 gennaio
prossimo il prezzo sarà ridotto a L. 28 la
copia (e non 25, come erroneamente è
stato comunicalo); a tale prezzo deve essere aggiunto 1 importo delle spese postali.
Le prenotazioni devono essere richieste
alla Tipografia Sub.-'lpina (via Ainaud ■
c. c. p. 2-33480) o al cassiere sìg, Abele
Geymonat (recapito presso la Banca Torinese, in Torre Pellice, c. c. p. 2-33513).
foi au bord des précipices et se désaltérer aux sources intermittentes qui
qui se tarissent aux premières chaleurs.
Avec sa voix bien rude à nos oreilles délicates, Luther nous en avertit:
« Nous disons clairement à notre
Seigneur Dieu que, s'il veut avoir
une Eglise, il faut qu’il s’en occupe
lui-même. Nous ne pouvons pas la
soutenir, et si nous le pouvions, nous
en prendrions tant de vanité que nous
en deviendrions les plus orgueilleux
des ânes ».
Car, enfin, d’où nous vient-elle cette activité déficitaire qui caractérise
malheureusement notre époque? De
nos ennemis? — Pas tant que ça,
mais Lien plutôt du manque de mordant de notre vie spirituelle, du peu
d amour des âmes, d« nos aceomodements trop faciles. D’où nous viennent-tls ces déficits à répétition que
accusent nos budgets financiers?
De notre pauvreté matériîl’e? ________
Non, mais de notre mantfue d’esprit
de sacrifice, de notre piété étriquée,
causes premières de tous nos déficits
soit spirituels que financiers.
* * 1i
Et pourtant, la promesse est là,
rassur.ante: « Soyez fondés, en Christ,
car vous avez tout pleinement en
Lui »,
Vous que la crainte imraob lise,
sachez-Ie, lui seul est la vraie paix.
Vous qui faiblissez sous le fardeau,
lut seul fortifie.
Vous qui gémissez dans l’esclavage, lut seul affranchit. Vous avez
tout pleinement en lui!
Il n’est question que de s’abandonner a lui, comme faisait Paul
Dans sa seconde épître, il est si profondemmt pénétré de son union avee le Christ qu’il n’ésite pas à déclarer (ce qui pour tout autre aurait
pu être une impiété) que sa vie est
celle du Christ, son amour, l'amour
du Christ, ses paroles mêmes, celles
de Christ, son obéissance et sa grâce, celles de Christ. Ah! celui-là,
oui, était bien enraciné et fondé! Il
l’était à un tel point, qu’il pouvait
s ecrier, triomphant, non loin de la
mort: « J’ai l’assurance que tien ne
peut me .séparer de Tamour de Dieu,
manifesté en Jérus Christ »! Rien!
Et... « Je. puis tout en Christ! » Toul !
Joyeuse assurance et bienheureuse
tonte puissance!
Enrico Tron
II S. BatteBimo è stato amin'n'strato a
Rihei Gloria Alina, di Flavio e Oertaimio
Maria (Masselxi); Long Silvano di Giovanni e Long Lidia (Fieccia); Ribet Filiberto
di Oscar e Roccione Odetta (Robers).
Possano questi bambini diventare un
giorno dei veri discepoli di Gesù Cristo,
mentre genitori, padrini e madrine s’applichino a mantenere con fedeltà le promesse che hanno fatto a Dio.
E’ stata invocata la benedizione divina
sul matrimonio di Long Aldo con Zanella
Alina (Pinasca), e di Castagna Cesare con
Coucoarde Irene (Clot Inverso). Rinnoviamo a questi cari sposi i nostri migliori auguri: possano essi sentire ognora nel loro
focolare domestico la presenza santificante del Signore!
Ultimamente la nostra Comunità ha dovuto registrare con dolore quattro lutli.
Mentre assicuriamo i familiari afflitti di
tutta la nostra profonda simpatia, ricordiamo con affetto coloro che sono scompa ri
da questa vita terrena: Durand Caterina ved.
Ribet (Vivian), che da molto tempo era
debole ed inferma; sì è addormentata nella
pace del Signore aU’età di 87 anni.
Zampieri Milla (Perosa) di mesi 2, è stata
rapila improvvisamente aL’affetlo dei genitori.
Costabel Silvia n. Ribet (Vivian) di anni
68; già da qualche mese la sua ‘ulule era
ma'ferma, e quando sopraggiunse la malattia, la sua fib”a non fu più in grado di
resistere. La vedevamo assidua alle nostre
riunioni che essa apprezzava com.r mezzo
per app'ofondire la sua fede.
Pons Emilio (Perosa) richiamato alla vita superiore all’eia di 47 anni. Pe «-ona che
fu ca-a a limi i membri de”a no tra Comunità, e stimata da migliaia di conoscenti per la sua p obità oltreché per il suo
carattere do'ee e mite. Il ma’e che lo co’se
si dimostrò più forte di quanto non si
sa ebbe pcnsom: il nostro fratello sapeva
deùa g 'avita del suo male, e pe - sopporla-!o seppe Irova-e la fo-za ni;' a fede.
«Io, d tee Gesù, sono la ri ur ezione e
la vita ».
Ringraziamo il prof. Ernesto Tron che
ha p-esieduto il culto a Poma-etto la domenica 16 Dicembre, menl-e il pastore si
trovava al Clot Inverso per un altro culto.
Abbiamo ’a gio’a di avere con noi il pas'o-e s!g. V. Sommani e la sua Inm^'t’ia.
Dopo un lungo mìnis'e io attivo ne”a Ch'esa Valdese egli si è riti-ato oui a Pomaretto ove gii abbiamo dato il benvenuto
proprio con tutto il cuore, augurando a luì
la se-enifà di un riposo ben me itato. ed
augurando a noi di poter f"ui-e di quando
in quando de’la sua opera pa torale.
Torre Pellice
Un Concerto ¡Natalizio d’organo avrà
luogo nei Tempio Va dese di forre Pellice
la domenica 30 dicemb-e co-r. al’.; ore 15.
L’illustre Maestro Surbonc, della R. A. I.
di Torino, professore d’organo al Conservatorio Verdi di Milano, presenterà un
programma di musiche e melodie di Natale, di autori antichi e moderni, irti oducendq ogni pezzo con un commento illuhlrativo. Sa a una nobile e commovente
celebrazione spirituale della festa di >alale, il cui tutto il pubblico valdese è cordia mente invitato.
Villar Pellice
Grave disgrazia. Tutta la comunità n’è
ancor» impressiumila : venerdì fc:a 7 dicembre, nella comba dei Carbonieri, mentre slavH te ni'nando la sua gio nata di lavoro, Davil Alberto di anni 44, è stato travolto da! cro’lo di una catasta di grossi
tronchi d albero che gli spezzarono il ha
cino e la scatola cranica. La morte fu quasi istantanea.. La notizia corse fulmitiea in
paese e gettò nella costernazione la sua posero compagna ed i suoi dodici figli dei
qi.a.i cctto non hanno ancora raggiunto i
quatto-rllci anni.
Al funerale parteipò una vera folla valuta’a a circa 1500 2030 persone.
« Il giom.p del Signore verrà come un
ladro di notte» (1 Tess. 2: 17), abbiame
rico dato a tutte queste anime: come nn
ladro, ma tuttavia anche tanto e tanto diverso da m. ladro per chi lo attende nella
fede e nella vigilanza.
4
L’ECO DELLE VALLI VALDESI.
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delle Chiese Evangeliche d’Italia.
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Amministrazione: pastore Giacomo Lardi, Vìa Banco S. Spirito n. 3, Roma. Direzione: Via Firenze 38, Roma.
Estratti, a ritolo di saggio, possono essere richiesti ai pastori o conduttori delle
comunità e, direttamente alla Amministrazione del periodico.
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“Willy Jervis,,
In seguilo al Bando di concorso pubblicato il 2 nov. 1951 su questo giornale, sono
pervenute alla Coinniissione esaminatrice
n. 3 domande di iscrizione.
La Commissione, nella sua seduta del
14 c. m., dopo aver preso in esame dette
domande e vagliato i relativi documenti,
conformemente al Regolamento in vigore,
ha deciso di assegnare le due borse in palio per il corrente Anno scolastico 1951-52
ai concorrenti seguenti:
Coisson Graziella, iscritta al III aiijw.
dell’Istituto Magistrale Statale di Pinerolo.
SibUle Olga, iscritta alla IV classe del
Ginnasio-Liceo di Torre Pellìce.
Torre PeUice, 14 dicembre 1951.
La Commissione
SUI CAMPI DI NEVE
Si annunzia che il 30 dicembre avrà luogo a Praly una
Gara ioteroazioDale di ski
Inizio ore 9. Chiusura con premiazioni ore 17.
Nella maltinata avrà luogo una
gara di fondo di Km. 15. Nel pomeriggio, una gara di slalom gigante e
una gara femminile di discesa.
Le iscrizioni in L. 150 per gara si
ricevono presso l’Albergo Marcoz,
Praly, entro il 29 dicembre.
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nomeridiane. Culto di Natale, con
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Abbiamo appreso la notizia dell'avvenuto matrimonio a Abinglon (Inghiherra)
del sig Leslie Walter Bishop con la sig.aa
Frida Monnel, dei Monnets {Angrogna),
il 24 novembre u. s.
Agli sposi l’augurio di urta vita serena
e arricchita dalla grazia divina.
Ancora una volta l’autore «li Buccino c di altri apprezzati racconti per i
ragazzi ha voluto scrivere per loro la
nostra strenna natalizia.
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Autorizzazione Decreto 27 - XI - 1950
Tribunale di Pinerolo
Tip. Subalpina, ». p. a. - Torre Pellice
La famiglia Rodio e tutti i parenti annunciano desolati il decesso di
Valdo Rodio
avvenuUi fl Zurigo il 4 Dicembre 1951, in
seguito ad un incidentes
a Non temere, perciocché io ti ho
riscatlato, io li ho chiamato per il
tuo nomCf lu sei mio )>. Isaia 43: 1.
Nel suo 73.0 anno di età il Signore ha
chiamalo a se ¿i 29 ottobre la Sig-na
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danno il mesto annunzio: le sorelle Elise
Behan ed Ernestine Parise {California) il
fratello Edoardo colla Signora (Georgia),
il nipote e le nipoti, i cugini e parenti tutti nonché i numerosi amici di New York.
« Ora conosco in parte; ma allora
conoscerò appieno, come anche sono
stato appieno conosciuto ».
I Cor. 13: 14.
La famiglia Giovanni Vicino, di S. Secondo di Pinerolo. ed i congiunti anminziano la morte della compianta
Loide Gaudin Vicino
emigrata negli Stati Uniti con la famiglia
38anrt( or sono e deceduta a Portland {Oregon) il 26 novembre u. s. Al tempo stesso
inviano un pensiero di simpatia al marito
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