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ECO
DELLE mil VALDESI
BIBLIOTECA VALOESB
10066 TOHRE PEIL ICE
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno 111 - Num. 31-32
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TORRE PELUCE 9 Agosto 1974
Vìa Cavour. 1 bis - 10066 Torre Pellice - c.c.p. 2/33094
u
lo sono Appuntamenti (l’agosto
VOI
con
tutti
i giorni
n
Con questa promessa si chiude
l’evangelo secondo Matteo: sono
parole di Gesù che volentieri ricordiamo, che in tante occasioni
ci hanno consolato, hanno dato
nuova forza alla creatura stanca
e avvilita.
Però non possiamo accantonare alcuni fatti: Gesù dice queste
cose al termine della sua vita terrena, Gesù promette la sua compresenza ai discepoli, Gesù ha dato un ordine missionario subito
prima di promettere "che ci sarà
anche Lui”.
Noi e la nostra chiesa siamo
spesso nella situazione di chi vuole, cerca, chiede la presenza del
Signore “tutti i giorni", ma non si
cura granché della missione di
Dio, dell’apostolato.
Certo, anche un credente che
vive nella fede il suo dolore, la
sua prova, anch’esso dà un valore
testimoniale alla propria esistenza ed ha certamente dalla sua parte la promessa del Signore. MA la.
linea discriminante, il criterio per
il quale possiamo sapere se Cristo
è o non è “con noi” resta la testimonianza resa a Lui stesso: dove
ci sono predicazione, sacramenti
e catechesi, dove Cristo è annunziato anche fuori delle linee tradizionali, dove Cristo è speranza del
mondo, là Egli è presente come
una forza, una consolazione, una
potenza.
Se la nostra bocca è sigillata
per ogni parola che sia un manifestare la fede evangelica, se il
culto comunitario, lo studio biblico è disertato, se tu e la tua chiesa non avete lo scopo di testimoniare Cristo, per che farne vorreste che la sua promessa avesse
adempimento? Se aspettiamo, se
lavoriamo per “la fine dell’età
presente”, e portiamo l’evangelo
a ogni creatura, allora certo è per
noi che Cristo ha promesso, per
noi che adempie la sua parola.
Che il Signore sia con noi!
S .
Convocazione
del Corpo Pastorale
Il Corpo Pastorale è convocato per
VENERDÌ' 16 AGOSTO
alle ore 9,30 nell'aula sinodale
della Casa Valdese di Torre Pellice per procedere all'esame di
fede dei candidati al ministero
Giuseppe Platone e Paolo Ribet.
I sermoni di prova dei candidati avranno luogo nello stesso
giorno, alle ore 17,30, nel tempio di Pinerolo.
IL MODERATORE
Aldo SbafTì
Al LETTORI
Ricordiamo a lettori e collaboratori
che, come in luglio, così in agosto il
nostro periodico esce quindicinalmente. Il prossimo numero s’impaginerà
mercoledì 21 e recherà la data del 23
agosto; dopo di che riprenderà la regolare pubblicazione settimanale. A
tutti il più cordiale augurio di un buon
periodo di riposo.
I momenti salienti del periodo estivo a Torre Pellice ed alle Valli, per quanto riguarda l'attività ecclesiastica, sono già stati ricordati tieirultimo numero
del giornale e sono ormai fissati da un calendario molto preciso: il 15 agosto,
le Giornate Storiche, il Sinodo. Per la giornata del 15 si veda il programma alPinterno, le Giornate Storiche saranno quest’anno più significative degli altri
anni. Centrate sul tema della storia valdese forniranno materia di riflessione
ad un numero ma^iore di persone delle comunità, pur mantenendo la loro impostazione di studio. Il fatto che si siano ampliate con un programma pomeridiano organizzato dalla Federazione delle Chiese Evangeliche, che ha inserito
qui le sue giornate di studio, sta appunto ad indicare l’ampliarsi dell’orizzonte
in cui si vogliono situare. È auspicabile che il numero delle persone che vi partecipano sia maggiore che nel passato.
II Sinodo è ormai nella nostra chiesa legato all’ultima settimana di agosto
e di lì nessuno lo sposta più anche se da molte parti (dalle Conferenze distrettuali delle Valli per esempio) si è richiesto che venisse spostato in connessione
con il periodo delle ferie. È una settimana di studio, di dibattito ma soprattutto
di incontro. Tutti coloro che hanno partecipato a dei sinodi all’estero tornano
immancabilmente decisi a fare qualcosa perché anche da noi si organizzi l’assemblea in modo più efficiente e rapido ma tutto resta conte prima, probabilmente non solo perché la gente, anche di chiesa, non ha voglia di cambiare le
cose ma perché non si può cambiare molto. Il Sinodo per la nostra chiesa è
qualcosa di molto più che una seduta di lavoro ecclesiastico, è l’occasione di
incontro di una grande famiglia che si raccoglie come fanno le famiglie in occasione di un anniversario, un matrimonio, un battesimo.
La commissione d’esame composta dai fratelli: Franco Giampiccoli, Emilio Nitti, Carlo Pons, Franco Sommani è al lavoro da molti giorni ormai cercando di individuare, come è suo compito, alcuni dei problehii maggiori e delle scelte più urgenti da proporre all’esame dell’assemblea.
Quest’anno vi saranno oltre ad alcuni aspetti particolari dell’attività delle
comunità connessa con il centenario, almeno due elementi particolari: la presenza del Moderador della Mesa valdese in Sud America Mario Bertinat e la
Conferenza Metodista. Il past. Bertinat conosce bene le nostre chiese in Italia
avendo fatto un anno di studio a Roma e la sua presenza alla sessione sinodale di agosto non sarà solo un gesto di fratellanza fra l’Italia ed il Sud America ma un elemento costitutivo del nostro incontro.
Altrettanto significativo ed importante dicasi l’inconrro con i rappresentanti delle comunità metodiste raccolti a Torre Pellice per la loro assemblea.
Se il centenario non avesse finito con prendere nelle nosr e idee un posto dT
primo piano potremmo dire che questo Sinodo ’74 sarebbe da definirsi il Sinodo dell’incontro valdo-metodista o metodista-valdese che dir si voglia. Dopo
anni di discussioni, momenti di silenzio. Ordini del giorno, commissioni ecc. si
sta per concludere un periodo del dialogo confessionale tra le nostre rispettive
comunità, una unione molto più stretta che per il passato si sta delincando,
che aprirà una nuova pagina nei nostri rapporti. Che si tratti di una delle questioni essenziali del nostro Sinodo non c’è dubbio.
Fra le giornate significative menzioneremo ancora, come punto di riferimenti a cui convocare i fratelli delle comunità: la conferenza del past. Philip
Potter, martedì 27 nel tempio di Torre ed j due incontri con i rappresentanti
delle chiese estere: domenica 18 e martedì 27 sempre a Torre Pellice. La presenza di questi fratelli non è solo elemento di folklore locale per rendere il Sinodo più vivace, è il segno di una presenza fraterna e solidale senza la quale
la nostra chiesa non sarebbe quello che è.
LAUSANNE 74: il Congresso
mondiale sull'evangelizzazione
Sotto il motto « Terra, ascolta la parola del Signore » si sono riuniti a Losanna, nel Palais de Beaulieu, i 2430
cristiani rappresentanti 148 paesi di
tutto il mondo convocati per il Congresso mondiale sull’evangelizzazione,
del quale avevamo dato l’annuncio. Ricordiamo che non si è trattato di un
incontro ufiìciale, costituito da rappresentanze ufficiali di chiese, bensì di un
convegno di lavoro, su inviti: il comitato organizzativo ha incaricato comitati nazionali di rivolgere inviti; si
voleva infatti avere un’assemblea relativamente compatta, di persone, non
solo animate da una viva preoccupazione evangelistica (per due terzi dell’umanità Cristo è poco più che un nome, come par noi Lao-'Tsé), ma unite
da un analogo se pur non identico senso di che oos’è la chiesa, la sua missione, l’evangelizzazione, la presenza
cristiana nel mondo. Tuttavia fra i nu
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la suona delle intese tra Stato e Chiese
Recenti colloqui, in sede ministeriale, volti ad avviare intese relative allo status degli ospedali evangelici, hanno confermato il processo di deterioramento nell’interpretazione governativa dell’art. 8
della Costivuzione, comma 3, che sancisce che i rapporti fra lo Stato e le confessioni religiose diverse dalla cattolica sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze —
Dagli accordi bilaterali, voluti dalla Costituzione, si sta passando a un giurisdizionalismo pluriconfessionalmente compiacente, voluto dalla DC —Occorre che il fronte evangelico resista a ogni tentazione di cedimento accomodante a una mentalità e a una prassi in contrasto con quelle che ci sono
indicate dall’Evangelo e che abbiamo ripetutamente affermato, anche pubblicamente, negli ultimi
venticinque anni.
Recenti colloqui avuti con il direttore generale degli affari di culto e con
il capo deH'ufficio legislativo del ministero della sanità hanno chiarito, attraverso le dichiarazioni di questi funzionari, come il processo di deterioramento dell’art. 8, terzo comma, della
Costituzione abbia compiuto un passo
ulteriore.
Ecco la situazione come essa si è
profilata:
1) Da parte del direttore generale
dei culti indubbiamente permane la
consapevolezza dell’impegno costituzionalmente previsto di procedere ad
intese bilaterali per addivenire ad una
regolamentazione legislativa dei rapporti tra lo Stato ed una Chiesa evangelica.
2) Tuttavia egli ritiene che per le
materie che non rientrano direttamente tra gli affari di culto la competenza
nel merito e sull’opportunità di pervenire ad intese esula dal ministero dell’interno e rientra in quella degli altri
ministeri di volta in volta interessati.
3) Egli ipotizza inoltre che, non
prescrivendo la norma costituzionale
la forma scritta per le intese, si possa
nei singoli casi pervenire anche ad intese informali di natura verbale ed assolvere così all’obbligo costituzionale.
Tale ipotesi trascura però di considerare che il testo delle intese formalmente redatto è l’unico parametro
sulla base del quale verificare la legittimità costituzionale della legge emananda.
4) Tuttavia egli ha dichiarato che
anche le intese verbali costituirebbero
un impegno al cui rispetto le due parti
sarebbero tenute.
Ancora deteriore è invece la posizione emersa in sede di ministero della
sanità, dove il capo dell’ufficio legislativo del ministero della sanità ritiene
di poter affermare:
a) che il ministero non è tenuto a
procedere ad intese;
b) che queste si concretano in una
presa di conoscenza delle istanze della
controparte per la soddisfazione delle
quali, in quanto condivise dal ministero, questo si adopererà nella misura del possibile, ed ovviamente sempre
che il parlamento lo voglia, a disporre
un provvedimento legislativo;
c) che non è pensabile — in quanto altrimenti si tratterebbe di un inconcepibile privilegio a favore delle
confessioni diverse dalla cattolica —
siano soggette ad intese eventuali materie non ricomprese nella tematica
concordataria in atto con la Chiesa romana.
Concludendo su questo aspetto della
questione deve precisarsi che ogni
qualvolta ci si incontra con un diverso
ministero (ieri quello del lavoro; oggi
quello della sanità) la mentalità politica che si incontra risulta tuttora orientata verso la minimalizzazione dell’impegno costituzionale e l’annullamento
del valore garantistico di libertà ed
indipendenza delle intese bilaterali volute dall’art. 8.
Viene pertanto chiaramente confermato quanto già rilevato dalla dottrina circa i dubbi fondati che da parte
del governo si proceda senza dar rilevanza all’art. 8, terzo comma, adottando al massimo « la forma del provvedimento autonomo su richiesta, anziché l’intesa »; per cui « non par dub
bio... che pertanto abbia un certo sapore di disapplicazione della Costituzione un rifiuto da parte dello Stato di
addivenire a tali intese ». (Cfr. Olivero: Elementi - di diritto ecclesiastico,
Torino, 1968, p. 113; Temolo: Premesse
sui rapporti tra chiesa e stato, Milano, 1965, p. 143).
* * *
Se si considerano le risultanze di
detti incontri quanto al merito, si ravvisa invece un indubbio duplice risultato:
1) Anzitutto si è ottenuto un interessamento più che formale da parte
della direzione generale dei culti, ed
un suo preciso intervento inteso a favorire la soluzione del punto di merito
nella sede ministeriale ritenuta competente. Il che è da ritenersi positivo
in riferimento ad ogni ulteriore passo
del genere.
2) Il problema degli ospedali evangelici sembra avviarsi ad una soluzione sana e costituzionalmente corretta,
nel senso che verranno parificati nella
condizione prevista per quelli cattolici e, quanto alle possibilità di convenzioni — indubbiamente a sfondo utilitario — tali ospedali dovranno al pari
di quelli cattolici ottenere quei riconoscimenti che sul piano tecnico portano
alla classificazione di cui all’art. 1,
ultimo comma, della legge n. 132 del
1968.
Su questo secondo punto devesi rilevare però che se la parificazione predetta non costituisce privilegio, in
quanto di fronte alla regionalizzazione di tutti i pubblici ospedali, assicuGiorgio Peyrot
(continua a pag. 3)
merosi osservatori erano stati invitati in primo luogo rappresentanti del
Consiglio ecumenico delle Chiese — la
sua delegazione di sei membri era guidata dal past. Emilio Castro, direttore
del Dipartimento dell’evangelizzazione
e della missione — e di altri organismi; TAlleanza riformata mondiale, ad
esempio, vi era rappresentata dai past.
E. Perret, segretario generale, R. Smith
e F. Kaan.
Il Congresso vero e proprio, che si
è svolto dal 16 al 25 luglio, è stato preceduto da un minicongresso, che ha
permesso a circa 350 cristiani dell’Europa francofona e della Svizzera alemannica, di incontrare gli organizzatori e discutere con loro i temi del
Congresso.
Un altro e più importante momento
di "apertura” pubblica si è avuto la
domenica 21, all’aperto, nello Stadio
olimpico di Losanna. La giornata, denominata per brevità « Laustade 74 »,
ha conosciuto un forte concorso di partecipanti. Se al culto del mattino questi erano circa 9.000, venuti dalla Svizzera, dal Belgio, dalla Francia, sono
stati valutati circa 46.000 (altre fonti
danno però cifre minori) i partecipanti alla riunione pomeridiana. Al mattino il culto era stato presieduto dal pastore Pierre Courthial, della chiesa riformata dell’Annonciation, a Parigi,
Egli ha dichiarato che « la chiesa, oggi, ha dimenticato Dio, ed è rovinoso
per il mondo che la chiesa si sia messa ad adorare gli idoli che la circondano, nel mondo. Se il popolo di Dio ricomincerà a pensare al suo Signore, vi
sarà rinovamento spirituale, risveglio, riforma ». Dopo una vasta agape,
nello stadio, nella riunione evangelistica pomeridiana (durata due ore e
mezza) hanno parlato, intervallati da
numerosi canti, un vescovo anglicano
ugandese, F. Kinvengere, che ha narrato il suo incontro con l’Evangelo, partendo da una posizione nettamente antibritannica e antibianca; il noto evangelista radiofonico e televisivo giapponese past. Akira Hatori, di Nagoya, e
il dr. K.N. Nambudripad, docente di
neurochirurgia al Christian Medicai
College di Ludhiana, in India; e a conclusione ha preso la parola l’evangelista Billy Graham. Dopo avere ricordato, agli Svizzeri in particolare, che in
un solo anno nel XVI secolo dal loro
paese erano partiti ben 143 missionari
alla volta di altri paesi, ha affermato
che sarebbe una sventura se oggi non
si avvertisse (in un paese che «dà
l’ora» al mondo!) l’ora di Dio e l’urgenza della sua misisone. All’appello finale di B. Graham a « decidersi per
Cristo », oltre 500 persone hanno risposto e sono scese nella pista dello
stadio per raccogliersi insieme. I problemi mondiali sono stati presenti all’assemblea, B. Graham ha anche invitato a un momento di preghiera per la
sanguinosa crisi cipriota, allora all’apice; e la colletta finale è stata destinata aH’aiuto ai paesi del Sahel colpiti dalla siccità, oltre che ad alcune
opere d’evangelizzazione. I problemi
del mondo paiono spesso insolubili:
« Molti dicono; non c’è via d'uscita;
ma Dio dice: c’è ».
Naturalmente, queste grandi assemblee costano: è costata Lausanne ’74
com’è costata Bangkok 1973. Con praticità manageriale americana, in una
conferenza stampa è stato dichiarato
che le spese totali del Congresso, dalla
preparazione all’esecuzione, ammon
(continua a pag. 3)
2
pag. 2
Cercale la vita eterna
Nel culto della Conferenza del I Distretto a Ferrerò, il pastore Bellion ha predicato sul tipico testo ’’valdese” dell’incontro fra Gesù
€ il giovane ricco (Marco 10: 17-30) alla ricerca della vita eterna —
Che cos’è questa ’’vita eterna”? E’ là dove si realizzano le promesse
di Dio, il tempo e il luogo in cui Dio opera e salva.
Una cosa colpisce immediatamente
nell’episodio che abbiamo letto: ci viene presentato un uomo che cerca sinceramente di piacere a Dio, che si applica con tutte le sue forze a fare la
volontà di Dio, che tuttavia si sente insicuro, insoddisfatto del tipo di vita
che ha condotto fino a quel momento.
Egli pensa che vi debba essere im mezzo più sicuro nella osservanza della
legge, capace di garantirgli quello che
egli, con espressione tipicamente religiosa del suo tempo, chiama « la vita
eterna ». Si tratta dunque di un individuo in ricerca, ansioso di trovare il
senso vero della sua esistenza. Se poi
teniamo conto del racconto parallelo
di Matteo, veniamo a sapere che si trattava di un giovane, « il giovane ricco »,
come appunto noi siamo soliti chiamare questo racconto.
Questa considerazione ci ricorda forse che è nostra stretta responsabilità
nei confronti delle generazioni che ci
seguono non accontentarci di indicare
loro come modello di vita la sola osservanza dei comandamenti né tantomeno il ben noto « vivi e lascia vivere »! Che dobbiamo indicare invece il
senso autentico della vita, la « vita
eterna ». Parola questa diventata per
noi da un lato pressoché incomprensibile, d’altra parte carica di valutazioni
negative nel senso che, proiettando lo
interesse dell’uomo verso l’eternità (e
quindi, così pensiamo implicitamente,
oltre la morte), distrae l’uomo dalle
sue responsabilità in questo tempo e
in questa società. Non possiamo tuttavia dimenticare che in tutta quanta la
Scrittura questa espressione, oltre al
significato temporale, ha costantemente anche un significato qualitativo; la
vita eterna è là dove si realizzano le
promesse di Dio, il tempo ed il luogo
in cui Dio opera e salva. In tal senso
la vita eterna non è affatto la negazione di questa vita a cui si contrapporrebbe, ma la negazione di tutto ciò che
impedisce alla nostra vita terrena di
avere il suo pieno significato, di essere
conforme al suo scopo. Vita eterna è
là dove le cose di prima sono passate
e Dio ha fatto ogni cosa nuova, è là
dove Dio può dire, come nel momento
della creazione: ecco, è molto buono.
Il rinvio significativo
alla 2^ tavola della Legge
È indubbiamente significativo che a
quest’uomo in ricerca Gesù indichi i
comandamenti della seconda tavola,
quei comandamenti che esprimono i
doveri dell’uomo verso il suo prossimo.
Se tu cerchi l’eternità, la trovi nel tuo
impegno verso il tuo prossimo. E non
solo in un atteggiamento negativo, nel
senso di non fargli del male, non nuocergli, ma in un atteggiamento positivo: « va vendi ciò che hai e dallo ai
poveri, poi vieni e seguimi ». Non si
tratta, come potrebbe farci pensare la
espressione di Gesù « una cosa ti manca », di un qualche cosa di più, di aggiunto ai comandamenti, la via della
perfezione rispetto alla via ordinaria
per la salvezza. Si tratta della retta
spiegazione dei comandamenti. Questo
voleva la legge di Mosè: che tu sia disponibile in ogni tempo ed in ogni circostanza a dare tutto quello che hai
per il tuo prossimo. Questo è ciò che
il giovane non aveva capito ed è anche quello che noi stessi, giovani e meno giovani, continuiamo a non capire.
È difficile dire se l’accento di Gesù
cada sul fatto che la ricchezza è un
impedimento, una difficoltà enorme,
oppure sul fatto che vi sono dei poveri che possono essere arricchiti con i
beni che altri posseggono.
Probabilmente una cosa e l’altra,
ma certo non va dimenticato che Gesù ricorda qui che la società è divisa
nettamente tra coloro che hanno e coloro che non hanno, tra coloro che sono liberi e coloro che sono schiavi, tra
coloro che sono affamati e coloro che
sono sazi. E dice « dai ai poveri ».
La ricchezza non si valuta
solo in termini di soldi
10 credo che l'invito di Gesù non vada limitato solo alla ricchezza di soldi,
ma comprenda tutto ciò che rende piena la nostra vita. È dirci; Tu sei ricco perché conosci Dio e le sue vie, ma
ti ricordi che altri non hanno tale ricchezza? Tu sei ricco per le tue conoscenze scientifiche e culturali, ma che
uso ne fai? Le usi per arricchire gli
altri, o solo per arricchire ulteriormente te stesso? Tu sei ricco per le
tue antiche tradizioni e per la tua tecnologia avanzata, ma sei disposto a
che altri ne approfittino? Tu sei libero,
ma cosa fai perché altri possano godere delle tue stesse libertà? Q piuttosto, sei disposto a rinunciare a una
parte delle tue libertà (o dei tuoi privilegi) perché qualcosa ne venga anche ad altri?
Doveva essere un anno
di ripensamento e riesame critico
11 1974 avrebbe dovuto essere caratterizzato, secondo l’invito del Sinodo,
da una presa di coscienza e di ripensamento, da un riesame critico approfondito dell’esperienza valdese originario, dalla riscoperta dell’attualità dei
temi del valdismo originario (evangelizzazione, povertà economica, libertà
critica nei confronti di ogni ordinamento religioso-politico assoluto, libertà dello Spirito, carattere comunitario
della vita cristiana). E tutto ciò doveva
essere fatto, non in vista di una tesaurizzazione del passato, ma per metterlo a disposizione di tutti coloro che
cercano una nuova via di servizio al
Cristo. Certo, del 1974 sono trascorsi
fino a questo momento solo sei mesi,
tuttavia mi pare che possiamo affermare che, almeno qui alle Valli, il Centenario non abbia avuto quella risonanza e quella presa che si sarebbe
potuto desiderare. Si tratta solo di cattiva volontà o di negligenza? di insufficiente informazione o di mancanza
di proposte concrete? Tutto questo insieme, ma certamente anche il fatto
che appunto anche noi abbiamo fatto
come il giovane ricco: abbiamo ascoltato l’invito a lasciare ogni cosa per
seguire Gesù, l’invito a dare agli altri
la nostra ricchezza spirituale e materiale e ci siamo volti rattristati, per
andarcene, non volendo riconoscere in
questo invito la « via » verso la « vita
eterna ». Sappiamo bene che la conversione non può avvenire su ordinazione,
a date prestabilite, che essa è un dono
di Dio che come tale viene come e
quando piace a Dio e in questo senso
possiamo ancora avere speranza che
qualcosa si muova in noi e nelle nostre chiese, che scopriamo finalmente
e in noi vi è di oscuro, conseguenza
dall’amore. Sì, perché Gesù, guardatolo
in viso lo amò.
Un invito d'amore
A parte l’Evangelo di Giovanni, non
ci viene mai riferito negli Evangeli una
parola simile. A questo punto potremmo anche fermarci e lasciarci riempire totalmente da questo buon annunzio: Dio ci ama in Cristo. È come se
una luce folgorante, quella stessa luce
della trasfigurazione, illuminasse il
giovane ricco, e con lui tutti noi, facendo scomparire tutto ciò che in lui
che questo invito di Gesù è dettato
del peccato. Tuttavia dobbiamo ricordare che questo amore è solo un segno della pazienza di Dio verso di noi,
dobbiarho ricordare che tutte le nostre
ricchezze, anche quelle più nobili, sono agli occhi di Dio robaccia, cosa inutile perché non sono poste al servizio
degli altri, non sono inserite nella prospettiva del Regno. E non c’è proprio
nulla, di tutto ciò che abbiamo, come
chiesa e come singoli, che non possa
e non debba essere messo a disposizione del Regno, per superare ostacoli alla fede, per rendere credibile la predicazione, per alleviare una sofferenza
e per lasciare almeno intuiré il Regno
che viene. In questo consiste l’amore
di Dio, che possiamo fare qualche cosa per gli altri e soprattutto che possiamo seguirlo.
illlllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllilillllliilllllliniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiliiiiillllMliillllllllllllllllllllllimillllllllllln Discepolato, difficile
Neireditoria evangelica italiana
Fra le opere pubblicate ultimamente da
editori evangelici italiani, segnaliamo :
Fausto Salvoni, Dal cristianesimo al cattolicesimo. 1. La chiesa e le sue strutture
fondamentali nella Bibbia. Ed. Lanterna,
Genova 1974, p. 348, L. 5.000. La seconda
parte di una trilogia sul cattolicesimo, dopo Da Pietro al papato.
Francis • A. Schaeffer, Spiritualità vera.
Ediz. Voce della Bibbia, Modena 1974, p.
196, L. 2.500. Dov’è la realtà che ci si
aspetta di trovare nella vita dei cristiani?
Alfred F. Vatjcher. La giustificazione per
fede. Quaderni di « Segni dei tempi », Fi
renze 1974, p. 60. Un rilievo che si muove
frequentemente alla teologia avventista è la
sua insistenza sulle opere; di essere, cioè,
a giudaizzante ». Questa breve opera di uno
dei maggiori teologi avventisti odierni permette di avvicinare meglio il problema.
Personalia
A Ondina e Paolo Ribet, a Milano, è
nata la primogenita. Serena. Ci rallegriamo vivamente con questa famiglia
pastorale, con i nostri fraterni auguri.
Lr=- lUeiipiire la legie
Il Signore Gesù, all'inizio del suo gran discorso riportato negli evangeli di Matteo e di Luca, e conosciuto comunemente come
il Sermone sul Monte, dichiara apertamente di non essere « venuto per abolire la legge od i profeti » cioè le scritture dell'Antico
Testamento, ma per adempierle, per metterle in pratica pienamente (Matteo 5: 17), e per dare agli uomini la possibilità di fare
altrettanto, perché « chi avrà violato uno di questi minimi comandamenti, ed avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato
minimo nel Regno dei cieli; ma chi li avrà messi in pratica ed insegnati sarà chiamato grande nel Regno dei cieli » (Matteo 5: 19).
Viene così escluso ogni contrasto fra quanto è detto nell'Antico
Testamento, e quanto è detto nel Nuovo; anzi il Nuovo Testaniento, la buona notizia recataci dal Cristo, consiste nell'annunciare agli uomini in che modo potranno finalmente adempiere la
volontà del Padre, proclamata dalla Legge e dai Profeti, ma per
più di un millennio non applicata, perché le tendenze umane prodotte dal peccato non permettevano agli uomini di farlo.
Bisognava che venisse il Figlio dell'uomo, esente dal peccato,
perché l'uomo potesse mettei'e in pratica quello che Dio, per mezzo di Mosè e dei Profeti, aveva dichiarato essere necessario perché l'uomo viva.
Nel Sermone sul Monte il Signore Gesù insegna apertamente
che cosa vuol dire adempiere la legge; non limitarsi all'azione
esterna, a fare o non fare quello che è causa di vita o di morte, ma
andare alla radice di ogni azione, alla sua causa intima, profonda,
nascosta nel subcosciente, perché solo così l'azione malvagia è
estinta e l'azione buona viene alla luce. E questo possiamo fare,
per grazia di Dio, mediante la fede nel Signore Gesù Cristo.
Lino De Nicola
Insieme all’invito alla povertà per
arricchire altri viene infatti l’invito al
discepolato. Non è un ordine come
nella vocazione degli apostoli, ma un
annunzio di grazia: tu puoi essere mio
discepolo. E questo stesso appello risuona oggi per tutti quanti noi che
ascoltiamo questo racconto.
Ma anche noi, come gli apostoli, siamo portati a dire: chi può essere salvato? Sì, perché improvvisamente scopriamo quanto grandi siano i nostri
beni, quanto essi ci siano di ostacolo
e come difficilmente riusciamo a impiegarli nella direzione giusta. E, straordinariamente, Gesù stesso riconosce
questa impossibilità. Le porte del Regno sono chiuse per l’uomo, Dio solo
le può aprire. Non sono certo le condizioni esterne, non sono le ricchezze in
sé che impediscono a quest’uomo di
obbedire; è semplicemente il fatto che
egli non vuole obbedire. È un uomo
che per la prima volta in vita sua scopre che la vita eterna che ricercava in
realtà non era se non una ricerca di
se stesso, non una ricerca della vita
con Dio, ma con se stesso.
= « Mors mea, vita tua »
= Il racconto termina però con l’affer^ mazione che a Dio tutto è possibile. A
= viste umane Marco ci presenta la sto
= ria del rifiuto di un uomo, secondo il
= Dunto di vista di Dio è invece la rive
= lazione di Gesù Cristo. A viste umane è
= la storia della morte di un uomo, il
= giovane ricco, a vista di Dio è invece
H la narrazione della risurrezione. Perché
= chi è colui che segue alla lettera la pa
E rola di Gesù, se non Gesù stesso? Chi
E è che, essendo ricco, si è fatto povero
= perché noi diventassimo ricchi? Chi è
= che, essendo in forma di Dio, ha anni
= chilito se stesso prendendo forma di
= servo facendosi ubbidiente fino alla
E morte e alla morte della croce? Ed è
= perciò che Dio la ha sovranamente in
E nalzato.
E Perciò, cari fratelli e sorelle, abbiate
E in voi lo stesso sentimento che è stato
= in Cristo Gesù. Impariamo la lezione
= che da trent’anni Tullio Vinay va ripe
= fendo: non la legge della ricchezza,
É non la legge della conservazione «mors
^ tua, vita mea », ma la legge dell’amore
E di Cristo « mors mea, vita tua ».
E E riceveremo cento volte tanto. Sia
E come chiesa sia come singoli. E il 1974
E sarà veramente un anno di grazia per
= la chiesa valdese.
= Bruno Bei.lion
Da un teologo d! origine valdese
all'opera nel Madagascar
Un approccio singolare
al "Credo apostolico”
La cristologia:
mors mea vita tua
Lucien Peyrot, Ma mori est ta vie. Ed
Labor et Fides, Genève 1970, pag. 207!
L’autore di questo volume — figfio
del missionario Enrico Peyrot, originario di Luserna S. Giovanni, deceduto
due anni fa a Tananarive (Madagascar) dopo un lungo e proficuo ministero — è pastore della Comunità Protestante di lingua francese di Tananarive.
Nella prefazione il Peyrot spiega che
si è messo a scrivere quest’opera perché il nono Sinodo Generale della Chiesa Evangelica del Madagascar glie lo
aveva chiesto, come suo contributo alla elaborazione di un catechismo che
corrisponda a esigenze nuove. Dice di
aver scelto come piano del suo lavoro
il Credo Apostolico per delle ragioni
pedagogiche. « Spingendo le cose all’estremo — dice il Nostro — ho scoperto che le sue formulazioni, nella
loro economia rigorosa, possono perfettamente prestarsi a una esposizione completa della Fede ». D’altra parte seguendo questa guida diventava
impossibile scansare le difficoltà create da un linguaggio e da espressioni
ormai sorpassate.
L’opera sarà in tre volumi: Et Dieu
dit, Ma mort est ta vie, Void la Servante du Seigneur. Il secondo volume,
che è il primo ad essere pubblicato, dà
nelle sue 200 e più pagine una esposizione arnpia e abbastanza esauriente
degli articoli del Credo concernenti il
Cristo e la sua opera di salvezza.
Non è un’opera di volgarizzazioñe, e
si rivolge evidentemente alla élite del
Madagascar che ha avuto una educazione classica in Europa o nelle scuole
superiori della Grande Isola. Anzi stupisce il fatto che tutti i riferimenti al
paganesimo parlano quasi esclusivamente del paganesimo del mondo antico, contemporaneo agli autori del
Nuovo Testamento. L’animismo africano e malgascio non è preso affatto in
considerazione. Può darsi che l’Autore
abbia in mente di parlarne nel terzo
volume, quando tratterà della comunione dei santi.
Come è dichiarato nella prefazione,
l’autore non cerca di scansare le difficoltà particolari del Credo Apostolico.
Per esempio dedica quattro pagine del
sesto capitolo alla spiegazione della discesa di Cristo nel soggiorno dei morti, illustrando il commento di Calvino
(« Jésus-Christ n’a pas souffert seulement la mort naturelle... il fallait qu’il
sentit en sa conscience cette horrible
détresse, comme s’il eut été abandonné de Dieu ») e sganciando questa affermazione del Credo dai versetti 18 a
22 del terzo capitolo della prima epistola di Pietro, per i quali accetta la
traduzione del teologo scozzese Moffat, che dice: « Cristo è stato messo
a morte, quanto alla carne, ma è stato
vivificato quanto allo Spirito (e fu nello Spirito che anche Enoc andò e predicò agli spiriti ritenuti in carcere...) »
(pag. 80).
Il settimo capitolo è un commento
sulle parole del Credo: « il terzo gior
no risuscitò dai morti », e l’attenzione
è concentrata su quel sabato che si
trova tra la morte del Salvatore e la
Sua risurrezione. Dopo una lunga spiegazione sulla concezione giudaica del
Sabato, giorno del Riposo di Dio e del
Suo popolo, l’autore conclude: « Nulla
è avvenuto fra la morte sulla croce e
la Risurrezione. Il Figlio si riposa nel
Padre non esistendo che in Lui. Ogni
opera umana è revocata, in quel sabato eccezionale, ogni attività divina è
sospesa, aspettando che esploda l’Atto
per cui la Storia si risolve, l’Intervento sovrano in cui il Signore dice ai
suoi eletti perché tutto il Mondo lo
impari; "Così, io sono” (Tel, je suis!)»
(pag. 115).
A proposito della Risurrezione del
Cristo. l’Autore affronta il problema
della autenticità dei Vangeli. Pur riconoscendo che questi molto probabilmente non furono scritti personalmente dagli apostoli, ma dai loro discepoli
che fissarono per iscritto i racconti
orali dei testimòni oculari, egli afferma che « non è la Chiesa, nata dalla
predicazione degli Apostoli, che sceglie i testi e li riveste della sua autorità. Essa li riceve dagli Apostoli stessi ». E più in là: « Soltanto gli Apostoli hanno il potere e la responsabilità
di dire se tale parola scritta o tale insegnamento sono conformi a quello
che ’il Signore ha detto’ durante la
sua incarnazione » (pag. 146 e 147). Segue poi una esposizione che si estende
a parecchie pagine e tende a provare,
prendendo lo spunto dalla parola del
Risorto a Pietro a proposito di Giovanni: « Se voglio che rimanga finché
io venga, che t’importa? », che la ragione per cui all’apostolo Giovanni fu
concessa una lunga vita, fu appunto
che egli potesse essere, quale testimone oculare e membro del Collegio Apostolico, il garante della autenticità dei
Vangeli, compreso quello che porta il
suo nome, i quali, secondo il Nostro,
furono tutti redatti mentre egli viveva ancora.
È questo un libro interessante, anche se alle volte un po’ pesante, che
stimola a una riflessione approfondita, guidata da una precisa conoscenza
delle Sacre Scritture, su quelle formule concise del Credo che, per la continua ripetizione, si tende spesso a ripetere macchinalmente, mentre ce ne
sfugge il significato profondo.
Va però letto nello spirito in cui fu
scritto, cioè con un sincero desiderio
di meglio conoscere Dio, una ricerca
lunga e coraggiosa, perseguita con
umiltà nella consapevolezza della nostra debolezza. Infatti l’Autore conclude la sua prefazione citando questa
preghiera dal Trattato della Trinità di
Agostino: « Tutto quello che ho detto
di Te in questo libro, fa che i Tuoi lo
riconoscano; e se vi è qualche cosa
che viene da me, perdonami, o Signore, allo stesso tempo che ai tuoi ».
R. C.
Lo Spirito Santo
e il prossimo ritrovato
Lucien Peyrot, Le Saint-Esprit et le pro
chain retrouvé. Nouvelle Serie Théologi
que. Labor et Fides, Genève 1974, p. 130.
Lucien Peyrot, di origine familiare valdese, è nato nel Madagascar. Dopo studi paralleli in Europa, in filosofia e in teologia, la
sua decisione di ripartire per il Madagascar
gli parve — dice la nota biografica — una
sfida necessaria in un momento storico nel
quale la dimensione apostolica della Chiesa
era troppo spesso disconosciuta, ridotta a teoria, senza forza d’attrazione. E là, nella Grande Isola, al servizio in mezzo alle chiese malgasce, egli ha lavorato fra l’altro a una singolare opera teologica. Già alcuni anni fa la
stessa casa editrice ha ijubblicato una sua
prima opera : Ma mort est ta vie, un originale commento al secondo articolo del Credo,
quello cristologico.
L’opera che segnaliamo costituisce la continuazione di quella, e reca come sottotitolo: (.t. Approccio fenomenologico al mistero
dello Spirito, commentando il terzo articolo del
Simbolo apostolico ». Si tratta di uno studio
originale e ricco sullo Spirito Santo e sulla
riscoperta del prossimo; e reca una prefazione del pastore Daniel Rafety, segretario generale della Federazione delle Chiese protestanti
malgasce.
Nel poscritto alla sua « Storia della teologia evangelica nel XIX secolo » Karl Barth,
dopo aver posto una serie di acuti interrogativi su Schleiermacher — uno dei padri della
teologia moderna, se non ”il” padre — dichiara che soltanto persone fornite di una
assai solida base spirituale e intellettuale saranno in grado di abbozzare e sviluppare
quello che neppure lui è riuscito a fare: una
teologia dello Spirito Santo. Leggendo il libro
di Lucien Peyrot ci si chiede se, passando
per Fimprevista deviazione costituita dalla
spiegazione della parabola del samaritano,
e grazie alla larga cultura dell’autore, questi
non risponde ad alcuni almeno dei requisiti
indicati da Barth e non riesce a darci almeno
un approccio al mistero dello Spirito Santo.
Sia pure per una via indicata modestamente
come « fenomenologica », diversa da quelle
classiche. È comunque un’opera originale, radicata nella fede nella rivelazione e nella presenza del Dio vivente, che precede e determina ogni vera conoscenza.
8 cartelloni di storia valdese
Uno strumento efficace per sale di attività
ecclesiastica e per « mostre volanti »
In occasione della manifestazione
pubblica tenutasi al Teatro dell’Arte
di Milano, il 17 febbraio scorso, per
ricordare l’S" centenario del movimento valdese, erano stati approntati otto
tabelloni, per seguirne le tappe secolari: 1. Le eresie in Occidente nel XII
secolo; 2. Espansione del Valdismo;
3. Il rifugio alpino; 4. La Riforma;
5. Le guerre di religione; 6. L’emancipazione; 7. Un secolo di evangelizzazione; 8. L’emigrazione oltre Oceano.
Ogni tabellone, illustrato, reca un testo stringato, denso ed efficace, che
traccia i Ìineamenti essenziali del movimento e della chiesa valdese, inqua
drandoli via via nella storia del tempo.
Ora, a cura de « La scuola domenicale », sono state stampate delle riproduzioni di questi cartelloni, formato
cm. 24 X 35, che possono servire efficacemente, in locali ecclesiastici, sale
di riunione, locali di scuola domenicale e catechismo etc., nonché per ’mostre volanti’, quale presentazione della
storia valdese.
La serie di 8 cartelloni, in busta, può
essere richiesta (entro il 31 dicembre)
al prezzo di L. 1.000 a: Redazione de
« La scuola domenicale », Via della Signora 6, 20122 Milano.
3
r
9 agosto 1974 — N. 31-32
pag. 3
Evangelizzazione
“Come la rosa attira l'ape...”?
L'articolo che segue è comparso su
« La vie protestante » in margine al
Congresso mondiale sull'evangelizzazione, a Losanna; ne riportiamo la traduzione, un po' abbreviata.
La fede cristiana è fatta per essere
comunicata. Chiunque trova neH’Evangelo il senso della vita è portato a
condividere con altri la sua scoperta.
Quindi a evangelizzare.
Tutti i cristiani sono d’accordo su
questo, ma non tuttti concepiscono la
evangelizzazione allo stesso modo.
Gli uni insistono soprattutto sul carattere personale dell’incontro fra il
Cristo e coloro che è venuto a salvare.
Invitano ciascuno a fare atto di lealtà
e sottomissione personale al suo Signore e a riorientare la propria vita di
conseguenza.
Altri sottolineano che non si può
parlare della liberazione compiuta dal
Cristo senza mostrarne gli effetti sulle
relazioni fra gli uomini e fra i vari
gruppi umani. Mettono quindi in luce
soprattutto l’aspetto sociale del messaggio biblico.
Altri infine ritengono che la Chiesa
non debba preoccuparsi dei mezzi per
diffondere l’Evangelo. Le basta di essere una comunità vivente, che esprime la propria gioia nel culto e nella
pratica deH’amore fraterno, per diventare automaticamente irradiante e per
attirare gli uomini in cerca di verità
« come la rosa attira l’ape ».
Si appiccicano spesso delle etichette
sulle tre posizioni sopra accennate. La
prima è in onore negli ambienti detti
evangelici. La seconda recluta i suoi
adepti fra l’altro fra i gruppi che partecipano al movimento ecumenico. La
terza s’incontra soprattutto nelle Chic
se ortodosse orientali.
Queste "qualifiche” sono comode, ma
occorre maneggiarle con estrema prudenza, perché la realtà cui si applicano è estremamente sfumata e cangiante.
Le tre correnti si richiamano alla
Bibbia. Con pieno diritto, perché si
trovano ciascuna sul prolungamento di
una delle tre linee-forza che si distinguono nel Nuovo Testamento. Non è
dunque possibile privilegiarne una rispetto alle altre. Solo prendendole tutte e tre ugualmente sul serio, ci si farà
un’idea giusta di che cos’è l’evangelizzazione.
Purtroppo nulla ci predispone a questa visione globale. Generalmente scegliamo una delle tre vie, in seguito a
un’esperienza che ci ha segnati o a una
riflessione condizionata dalla nostra
formazione, quando la scelta non dipende semplicemente dalle nostre preferenze o dalla nostra sensibilità. E
lungi dal vedere nelle posizioni che
differiscono dalla nostra dei correttivi indispensabili, le consideriamo piuttosto come deviazioni sospette, per
non dire pericolose.
Si assiste così alla formazione di
blocchi impermeabili e talvolta rivali,
che si sterilizzano a vicenda, mentre
dovrebbero completarsi e stimolarsi.
André Goy
LAUSANNE 74: il Gonpresso
mondiale suli'evangelizzazione
LAUSANNE
f segue da pag. 1 )
tano a 3,3 milioni di dollari, circa 2 miliardi di lire. Hanno inciso soprattutto
i viaggi delle molte centinaia di invitati venuti dalle chiese del terzo mondo, che solo in piccola parte hanno
potuto sostenere le loro spese; il denaro è stato offerto da enti e da privati, soprattutto svizzeri, statunitensi,
tedesco-occidentali, australiani e sudafricani, offerte grandi e piccole, ridotte in certi casi al pagamento personale delle proprie spese di partecipazione.
Altro momento particolarmente vivace delle giornate del Congresso, è
stato un incontro serale con Malcolm
Muggeridge, noto giornalista britannico e figura televisiva, ex direttore del
«Manchester Guardian» e del «Punch».
Mescolando humor sarcastico e profonda serietà, M. Muggeridge ha dichiarato che i cristiani vivono in
un’era apocalittica: « È per me senza
ombra di dubbio che quella che ancora chiamiamo "civiltà occidentale" è
in avanzato stadio di decomposizione,
e verrà presto, se già non è cominciata, un'età buia. E con i mass media,
in particolare la televisione, ci si può
attendere che non ce ne accorgiamo
nemmeno ». Il settuagenario osservatore della scena mondiale ha poi ricordato la sua vicenda personale: dopo aver cercato un senso alla sua vita
nel laburismo, nella Società delle Nazioni, nella rivoluzione comunista, nell’edonismo, gli’ si è imposta la parola
di Pietro: « Signore, a chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna ».
Aveva sperato in altre parole, in altre
vie, « ma non ce n'erano, e non ce ne
sono ».
Fra gli altri oratori al Congresso, il
dr. Francis Schaeffer, direttore de
L’Abri Fellowship (nel Vailese), un originale scrittore evangelico del quale
sono state già tradotte alcune opere
anche in italiano. Secondo lui, i cristiani devono «/are la fatica di rispondere alle domande e ai problemi di questa generazione, non a quelli della generazione scorsa. Questi non comprometteranno la nostra visione della
Scrittura ». « Come abbiamo bisogno
di una ortodossia dottrinale, abbiamo
bisogno di un'ortodossia (o ortoprassi)
comunitaria ».
Oltre a quella del terzo mondo, particolarmente forte è stata la partecipazione laica, e anche questa è stata una
caratteristica di « Lausanne ’74 », come di molte grandi assemblee cristiane; e la dicotomia clero-laici è stata
fortemente attaccata.
Frutti? Daremo ulteriori notizie.
Uno degli scopi del Congresso era comunaue, il rilancio dell’attività evangelistica un po’ ovunque nel mondo:
riprendere animo insieme, discutere i
modi e i mezzi, cercare collaborazione.
Intanto uno dei numerosi co-presidenti che si sono alternati, il brasiliano
N. Fanini, pastore di una congregazione battista di Rio de Janeiro, ha annunciato che in quella metropoli è in
programma una grande campagna
evangelistica, per l’ottobre proossimo.
Nel prossimo numero, in possesso di
ulteriori dati e di eventuali documenti conclusivi, daremo altre notizie e
qualche valutazione, specie per quel
che riguarda i rapporti fra questa linea evangelica e l’ecumenismo ginevrino. g. c.
Il silenzio delle Chiese
Periodicamente si lamenta e si contesta il silenzio del Consiglio ecumenico delle Chiese nei confronti della
situazione dei cristiani, o almeno di
cristiani nei paesi dell'est europeo, e
neU'Unione sovietica in particolare. Da
parte di personalità del CEC si è cercato di spiegare che se non si parla
maggiormente di tali situazioni, ciò è
dovuto al desiderio di non fare più
male che bene agli interessati; il fatto
di non parlare, poi, non significa che
non si sia agito in alcun modo a favore di quei cristiani. La spiegazione ha
aspetti plausibili, ma è lungi dall’essere pienamente convincente: senza paragonare il CEC agli USA, quale sarebbe la situazione degli ebrei nell’URSS se da parte statunitense essa
non fosse stata presa seriamente a
cuore? Bisogna anche dire chiaramente — sebbene il CEC non possa farlo
ufficialmente — che il peso delle Chiese ortodosse orientali, che è andato
crescendo in questi anni, si fa sentire
anche in questo campo: ora le Chiese
ortodosse membri del CEC sono, qual
più qual meno, strutture largamente
'leali', per non dire integrate nella realtà 'socialista' imposta dai regimi di
quei paesi. È un problema aperto
quanto esse rappresentino veramente
la totalità del popolo cristiano: sappiamo infatti che vi è anche in esso una
vena considerevole di dissenso, che si
esprime fra l'altro nel samizdat, la
pubblicistica clandestina. La tensione
con il regiMe del Cremlino è particolarmente forte, come abbiamo più vol
te riferito in passato, fra le popolazioni baltiche (o, almeno, il loro residuo). e in specie fra i cattolici lituani,
che lottano strenuamente contro l'assimilazione politica, etnica e religiosa.
È noto che anche fra i battisti delrURSS, la più numerosa chiesa evangelica del paese, è in atto uno scisma,
dovuto alla tensione fra lealismo politico e fedeltà evangelica. Naturalmente, queste tensioni si intrecciano con
quelle determinate in tutto il mondo
dal modo diverso di concepire la presenza e la missione della Chiesa nella
società.
Con grande ritardo ci cade sott'occhio uno scritto di un giovane sovietico, Evghenij Barabanov, pubblicato
sul n. 449 delle « Informations Catholiques Internationales », di critica al silenzio delle Chiese. Il Barabanov, che
contesta « la pseudorappresentatlvità
dei diplomatici ecumenici », vuol presentare rißessioni di un cristiano di
base sovietico sulla presenza della
Chiesa ortodossa nel CEC. Ecco la conclusione del suo scritto:
« Ma le Chiese tacciono.
« Tacciono a volte percché sono imbavagliate; ma a volte anche perché
sono impantanate nelle carreggiate di
una politica, o ancora per paura di essere a rimorchio di una politica. Ma
è proprio in questo modo che si fanno rimorchiare dalla politica. La servono non meno con il loro silenzio che
La situazione
delle intese
fra Stato e Chiese
(sefiue da pag I)
ra a quelli ecclesiastici, cattolici o non
cattolici, la stessa libertà (Cost. art. 8,
primo comma), l’indicazione nominativa dei 4 ospedali evangelici invece,
ponendoli tutti sul piano di una posizione tecnica che solo l’ottenuta classificazione comporta, avrebbe ingenerato una soluzione di convenienza indubbia,' e certamente privilegiarla.
Inoltre è da valutare che se la parificazione nei termini di cui sopra è stata ottenuta senza alcun dissenso, si direbbe: de plano, ciò non è tanto dovuto alla comprensione delle esigenze
degli ospedali evangelici, peraltro in
nulla vagliate in sede ministeriale, ma
alTindubbio desiderio di un dicastero
retto da democristiani di recuperare
al possibile con la nuova riforma le
posizioni confessionali perdute con la
legge del 1968 (la Mariotti) che oggi
rufficio legislativo di quel ministero
ostenta di voler ignorare.
Si è di fronte quindi ad un nuovo
caso in cui la situazione degli evangelici viene propizia come elemento indiretto di difesa di ben maggiori interessi confessionali cattolici. Gli interessi degli evangelici funzionano cioè
da piccola copertura dimostrativa dell’altrui comprensione e liberazione da
■ogni antico confessionalismo. Si fa
dell’ ostentato pluriconfessionalismo
per affermare il proprio confessionalismo; per cui la cattolicizzazione delle
istanze evangeliche avviene con continuato occulto gradualismo, rischiando di deformare, con il sapore della
convenienza o con quello del solo modo possibile di conseguire un risultato, la stessa sensibilità ed il gusto tradizionale degli ambienti evangelici verso le situazioni chiare e giuridicamente corrette.
* Vf "k
Rimane il problema del come fronteggiare una tale situazione di trasformazione del sistema di coordinazione
mediante accordi bilaterali, voluto dalla Costituzione, in un giurisdizionalismo pluriconfessionalmente compiacente, voluto dalla DC.
Un esame sinodale della problematica così come va sviluppandosi non
sarebbe forse inutile, non fosse altro
che come tentativo di resistenza e di
recupero del fronte interno, vieppiù
cedevole.
Un passo deciso presso le somme autorità dello Stato consentirebbe forse
di richiamarle unitamente all’opinione
pubblica sul merito di un problema
costituzionale in sé delicato e di non
facile comprensione da parte dei più.
Resta tuttavia da considerare un
argomento già speso più volte in questi 28 anni di inosSfervanza costituzionale su tale punto, e cioè come Tambiente evangelico, così diverso nei suoi
fondamenti da quello cattolico o cattolicizzato che lo circonda, possa pensare e far assegnamento di ottenere
dagli esponenti politicamente più avvertiti di tale ambiente cattolico-italiano l’accoglimento delle sue istanze.
Quanto meno occorre che la forza
evangelizzatrice di cui tale ambiente
può rendersi capace si scateni costruttivamente ed incrementi in un breve
giro di anni la consisten.za numerica
di una minoranza che non può continuare più a lungo ad esprimere se
stessa e le sue istanze battendo il passo e confinata in una consistenza numerica del tutto irrilevante sul piano
del paese, senza rischiare di esprimersi solo con enunciati velleitari, attesa
l’enorme sproporzione esistente tra
l’ampiezza e l’importanza degli scopi
che detto ambiente intenderebbe rag- ■
giungere e la sua concreta impossibilità di réalizzarli data la capacità, la
forza ed il numero dei suoi soggetti
operanti. Giorgio Peyrot
!iiiiiiiiiiiiiiii!iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiim
con le loro ciancie sulla giustizia cristiana.
« Il cristianesimo ha dunque perso
l’iniziativa, anche nella vita spirituale?
Oggi nelle sue reazioni morali il mondo va spesso più avanti della Chiesa.
È il mondo che, tramite i suoi comitati e le sue leghe di carattere ’extrareligioso’, parla della sofferenza degli
uomini e soccorre le vittime dell’arbitrio. Non è stato il Consiglio ecumenico delle Chiese a farsi eco delle suppliche dei battisti imprigionati per la
loro fede, bensì Amnesty International.
« Intanto le Chiese sono tutte assorte nella ricerca della loro unità. I loro rappresentanti continuano, come in
passato, a riunirsi, a leggersi reciprocamente delle relazioni, a far viaggi
diplomatici e pellegrinaggi. Continuano a vivere nel mondo artificiale dei
grandi problemi teorici e delle dispute dogmatiche. Sperano seriamente che
quando queste dispute saranno cessate, verrà l’ora tanto attesa dell’unità
cristiana. Ma se questa unità diplomatica verrà, un giorno, sarà una finzione politica perfettamente sterile, proprio come la famosa ’amicizia dei popoli’, di quei popoli i cui governi si
sono riconciliati il giorno prima per
concludere accordi commerciali vantaggiosi.
« In verità, non di questa unità hanno bisogno i cristiani. Se sono diventati insensibili alla testimonianza sul
male e sulla sofferenza, sono ancora
con il Cristo e formano sempre il suo
corpo? La base • morale dell’Evangelo
appare allora come il presupposto iniziale, il preliminare incondizionato,
senza il quale non può esservi unità
cristiana degna di questo nome ».
Evghenij Barabanov
Notiziario Evangelico Italiano
I 3 minuti di Elio Milazzo - Il past.
E. AAilazzo, della Chiesa Mennonita,
parla a giorni alterni da Radio Montecarlo, per 3 minuti. Questa attività
iniziata in dicembre durerà fino a
tutto agosto, è per ora un esperimento, ma ha dato risultati incoraggianti. Alle 8 di sera (21 ora legale)
dopo il programma di musica leggera
il past. Milazzo trova il suo uditorio,
particolarmente di giovani, per la sua
breve riflessione. Breve; ma — dice
il past. Milazzo — la conversazione
di Gesù con Nicodemo e con la Samaritana richiedono giusto 3 minuti di
lettura.
L'Assemblea dei Fratelli di Barra
( Na ) conduce questo mese una campagna evangelistica con la partecipazione di altre assemblee campane, di
G N. Artini e P. Moretti e di una
équipe di giovani inglesi. Distribuzione di evangeli e stampa cristiana
di casa in casa, testimonianza per le
strade e piazze, proiezioni di fìlms
evangelici, conferenze sono le attività
della campagna.
II complesso « Villa di Poggio libertini » di proprietà delle Assemblee
dei Fratelli è a disposizione di tutti i
gruppi cristiani che ne vogliano usufruire per congressi, convegni, incontri di studio, vacanze. Sorge sulle colline del Chianti, a 18 km. da Firenze
e poco distante da Pisa, Siena, Arezzo e può ospitare fino a 250 persone.
Segretario: Paolo Moretti, V. fibbia 46, 52031 Anghiari.
La Tenda Azzurra sta svolgendo il
suo programma estate 1974; a Monza, al Lido degli Estensi, a Cortona.
Animatore dell'opera è Angelo Zolfaroli.
I Fratelli terranno in settembre il
X campo di studi biblici per adulti e
per ragazzi, al Villaggio dell'Arcangelo, situato ai piedi del Gargano,
presso Manfredonia.
Durante il mese di giugno, a Firenze, a cura del Centro Evangelico di
Solidarietà, sono stati proiettati in Via
Borgognissanti due film.- « Nazarin »
di Buhuel e « La tenda in piazza » di
G. M. Volonté; alle proiezioni è seguito il dibattito.
Inda Ade
Comitato di coiiegamento
Unioni Femminiii
Colletta della Giornata mondiale di preghiera dalle donne, 1 marzo ’74, a favore del
Centro « Jacopo Lombardini » di Cinisello,
pervenute fino al 31 maggio ’74: Barletta
L. 5.000, Bologna 50.000, Cagliari 15.000,
Camp Darby (Pisa) 14.600; Campobasso
9.500, Catanzaro 5.500, Cerignola 15.000, Como 30.000, Esercito della Salvezza 80.430,
Genova 30.000, Gorizia 29,000, Isola del Liri
5.000, Ivrea 35.000, Luserna S. Giovanni e
Val Pellice 55.000, Matera 10.000, Miglionico 6.000, Milano 55.000, Napoli 13.950, Padova 30.000, Palermo 10.000, Palombaro e
diaspora 4.300, Piacenza 15.000., Pomaretto
e Val Germanasca 37.000, Reggio Calabria
20.000, Rimini 7.000, Roma 43.225, Savona
15.000, Trieste 20.000, Venosa-Rapolla 7.000,
Verona 15.000, Vicenza 20.000. Totale
L. 707.505.
Il secondo volume
a cura della FCEI
ediLo dalla Claudiana
UGO GASTALDI LUIGI SANTINI - EMIDIO
CAMPI : Il dibattito su Anabattismo e Riforma : chiesa e potere, pp. 94, L. 2.000.
Relazione presentata all'incontro di studio
organizzato dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia: Torre Pellice, 17-19 agosto
1972.
L'opera comprende i seguenti saggi :
La questione dell'ecclesiologia anabattista in
rapporto all'essenza dell'anabattismo (di Ugo
Gastaldi )
L'anabattismo e l'attuale situazione della cristianità occidentale (di Luigi Santini).
Contributo per uno studio della concezione
del potere nell'età della Riforma (di Emidio
Campi).
Il tema dominante — di particolare attualità ---è quello di una «nuova» chiesa, libera
da ogni condizionamento da parte del potere
statale ed ecclesiastico nel contesto della rivoluzione operata dalla Riforma protestante e
dalle forze sociali da essa scatenate. Particolare attenzione è rivolta alla concezione del potere in Lutero, Thomas Muntzer e gli anabattisti. Un contributo essenziale ad un dibattito in
corso.
A CURA DELLA SOCIETÀ' DI STUDI VALDESI
E DEL SERVIZIO STUDI DELLA F.C.E.I.
XIV Convegno di studi sulla Riforma
e i movimenti religiosi in Italia
Il Convegno di storia della Riforma e dei movimenti religiosi in Italia, giimto alla sua 14" edizione, sarà dedicato quest’anno a Valdo e al Maidismo medievale, in occasione ddl’VIII centenario del movimento valdese; e sarà articolato in modo che le mattinate siano dedicate alle comunicazioni storiche, a cura
della Società di Studi Valdesi, mentre i pomeriggi saranno dedicati alle discussioni su tematiche generali attinenti all’argomento, a cura del Servizio studi della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia.
PROGRAMMA DELLE COMUNICAZIONI
Apertura del Convegno e nomina della presidenza.
Kurt-Victor Selce: La figura e l’opera di Valdo.
Jean Duvernoy: L’unità del Valdismo di Francia alla fine del sec. XIII (Borgogna, Solco Rodanico, Guascogna).
Raoul Manselli: Tentativo di un bilancio del Valdismo nel Cristianesimo medievale.
Herbert Stein-Schneider: Rapports entre les « Pauvres de Lyon » et St. François d’Assise d’auprès des documents antérieurs à l’année 1230.
Amedeo Molnär: Valdesi e Ussiti.
Romolo Cegna; Il volto cattolico della contestazione ussito-valdese e le sue
origini germaniche.
Grado Merlo: Distribuzione topografica e composizione sociale delle comunità
valdesi in Piemonte nel basso Medioevo.
Domenico Maselli: Il Valdismo e i movimenti spirituali francescani: appunti
di una ricerca di équipe.
Valdo Vinay: Prima e seconda Riforma.
Giovanni Gönnet: Le interpretazioni tipiche del Valdisfno.
Mario Polastro: Sull’ecclesiologia valdese medievale.
TEMI DI DISCUSSIONE
PRESENTATI DAL SERVIZIO STUDI FEDERATIVO
(moderatore: Aldo Comba)
Giorgio Bouchard: Il « cattolicesimo » di Valdo.
Franco Giampiccoli: Il Valdismo medievale di fronte alla chiesa e alla società del tempo.
Giorgio Tourn: Il problema della prima e seconda Riforma.
Per il Servizio Studi della
Federazione Chiese Evangeliche
Il Segretario
past. Paolo Spanu
Per la Società di Studi Valdesi
Il Presidente
prof. Augusto Armand Hugon
4
pag. -1
INVITO ALLA LETTURA
Silone
L’editore Mursia ha lanciato da qualche tempo un’interessante e utile collana : « Invito alla lettura... » di autori
contemporanei. Si tratta di invito a
una lettura critica, che aiuti a penetrare nel mondo espressivo degli scrittori e a coglierne i rapporti con la
cultura, italiana in particolare, del nostro secolo. Ogni agile volume, dedicato a im singolo scrittore, è cosii articolato : cronologie parallele, che danno risalto alle corrispondenze significative tra la biografia dello scrittore e
i fatti della storia politica e culturale;
profilo della vita dello scrittore e della sua personalità artistica; le opere,
analizzate singolarmente in un panorama completo e inquadrato criticamente; i temi più significativi; gli
orientamenti della critica, la bibliografia etc.
Il volume più recente, appena uscito, è dedicato allo scrittore italiano
contemporaneo la cui parabola rappreseiita un fatto sigolare, probabilmente
unico, nella nostra letteratura attuale:
Ignazio Silone. È certo, comunque, che
la vena cristiana, di radici evangeliche
profonde, è presente con una forza rara, stupendamente ’laica’, nella sua
opera. Giriamo dunque ai lettori che
lo conoscono e a quelli che non lo conoscono questo Invito alla lettura di
Ignazio Silone (Mursia, Milano 1974,
p. 158, L. 1.750) scritto da Carlo Annoni.
M. 31-32 — 9 agosto 1974
Im<«rmaic«ni tceiAtltl»
COimNUAUIIIIO
ACHIAMARUI '
VORA 01REUCKME
...ecmnillianiliackjaiiaiia Da Alfieri « Pirandello
l'ara f raNgioae
Svolta dal « gruppo di controformazione ecclesiale »
romano una analisi dei libri di testo di religione della scuofe media di stato, ora edita dalla Claudiana
Pino Mensi, in una sua lettura "eretica", fuori del filone della critica tradizionale, evidenzia la lezione morale dei due scrittori: la passione dell'educatore guida la riflessione del critico
Prefazione di Marcello Vigli. Collana « Nostro tempo », Claudiana, Torino 1974, p. 120,
L. 1.000.
Quanti genitori « moderni » e aggiornati
hanno mai pensato a dare un’occhiata al libro di testo di religione dei loro figli? Cosa
direbbero, leggendo frasi di questo tipo : « Il
Signore concede ai ricchi beni maggiori affinché possano esercitare l’amore per Dio e
per il prossimo, donando ai poveri. Gesù comandò : ’’Date ai poveri quello che vi sopravvanza” »?
Mancava ancora una analisi seria delr<( ideologia » che soggiace ai vari testi di religione in uso nelle scuole medie di stato,
l’urgenza e l’utilità di tale analisi non ha neppur bisogno di essere sottolineata nel momento in cui acquista credito la proposta di
ricupero dell’insegnante di religione nella
scuola come « esperto di umanità ». Questo
libro vuol mettere in evidenza con quali strumenti e contenuti opera in ogni caso questo
« esperto ». in un contesto particolare —
Rivoluzione in prospettiva
Il tentativo generoso di far sentire e capire agli adolescenti l'anima profonda
della spinta rivoluzionaria, seguendo le vicende di popoli in trasformazione
dalla fine del '700 a oggi
tn
Mary Charlesworth - Rivoluzione
prospettiva - Popoli in trasformazione dal 1775 a oggi. Vallecchi, Firenze 1973, L. 5.000.
Mary Charlesworth, che insegna storia contemporanea all’università di
Londra, ha lavorato nel Dipartimento
Ricerche del Foreign Office ed è membro attivo del Movimento per la liberazione della donna, in questo suo libro si propone di mostrare a adolescenti e pre-adolescenti perché e come, attraverso la storia, gli uomini
hanno voluto cambiare il loro sistema
di vita.
Dopo aver elencate le ragioni che determinano la rivoluzione: nazionalismo, ansia di indipendenza politica e,
in questo secolo, volontà di costruire
una società socialista, il libro prosegue con la breve e vivace storia di 6
grandi rivoluzioni: America 1775 —
Francia 1789 — Messico 1910 — Russia 1917 — Cina 1949 — Cuba 1959, descrivendone le ragioni, i fatti, i protagonisti, in una luce serena e imparziale.
Segue tutta una serie di « modelli rivoluzionari » dell’ '800 (vi compaiono
anche i moti risorgimentali italiani),
nei quali si notano già tutti i fermenti
sviluppatisi poi nel nostro secolo, e
una serie di « modelli rivoluzionari »
del '900 che da una parte subiscono
l’influenza della rivoluzione russa, dall’altra sgorgano da una forte rivolta
contro il colonialismo.
Una parte interessantissima è
tentativo di studiare » i movimenti
contemporanei, le rivolte del III mondo e quelle che forse i giovanissimi
sentono di più, la rivolta di Martin
Luther King per il diritto dei negri, la
rivolta degli studenti, soprattutto francesi, degli operai, di tutte le minoranze.
Non manca il capitolo sul dopo-rivoluzione: l’A., obiettivamente, sa che
ogni rivoluzione vuole la libertà e la
felicità degli uomini, ma che per realizzarle ha bisogno di conquistare il
potere. E sa che il potere « si calcifica
e corrompe ». Certi Stati rivoluzionari
si servono della persuasione, altri della coercizione, tutti devono affrontare
una massa di problemi politici, economici, fondiari e morali. Per tutto questo ripensamento gli Stati rivoluzionari curano l’istruzione e la cultura. La
Cina era per Mao « un foglio bianco
dove si possono scrivere le parole più
belle o dipingere i quadri più nuovi ».
E l’uomo socialista era per Che Guevara « un prodotto grezzo », tutto da
lavorare. Il post-rivoluzione è un processo di rieducazione.
Il libro si chiude con piccole biografie di pensatori e capi. È un lavoro e
una edizione dei più accurati. Le fotografie che lo illustrano sono un documentario altrettanto eloquente quanto
il testo. Senza esaltazione e retorica,
anzi guardando da vicino ghigliottine,
tupamaros e carri armati, l’A. riesce a
togliere alla parola « rivoluzione » quel
suo carattere disumano e a inquadrarla nel tentativo « di dare libertà agli
uomini e alle loro istituzioni attraverso una trasformazione radicale della
politica, dell’economia e dell’assetto
sociale ». Sulla rivoluzione, si sa, ognuno ha la sua idea. Questa, comprensiva e generosa, la si ascolta volentieri.
Berta Subilia
qual è quello della scuola media inferiore —
in cui il libro di testo rimane lo strumento
didattico privilegiato.
Il presupposto da cui sono partiti gli autori è che le comunità cristiane di hase abbiano
il compito specifico di demistificare il supporto culturale fornito dalla istituzione-chiesa al sistema borghese. Questo carattere spiega anche la scelta dei temi analizzati (autorità-obbedienza; lavoro-rapporti sociali; matrimonio e famiglia; la donna; la sessualità; il
peccato; chiesa - popolo di Dio).
Come valutare i tentativi di aggiornamento
per « migliorare » l’insegnamento religioso
nelle scuole? La conclusione è che manca ad
essi il senso della storicità della vita dell’uomo e della sua avventura. Solo un preciso
metodo storico-critico permette di affrontare
il problema alla radice, liberando la lettura
e la testimonianza del messaggio evangelico
da quei condizionamenti ideologici che lo
snaturano.
L’esito della recente battaglia per il referendum sul divorzio ha rivelato quanto la
« cultura cattolica » portata avanti dalla gerarchia ecclesiastica e politica sia rimasta arretrata e isolata in confronto alla realtà della
nazione. Questo libro giunge quindi a proposito . Scritto con spirito pacato e privo di
acredine, dimostra facilmente fino a che punto l’(c ora di religione », per le nozioni che imprime nel giovane studente e per i modelli
cui si ispira, costituisca un prezioso supporto
ideologico per l’attuale sistema politico-religioso che sgoverna l’Italia.
Il « gruppo di controinformazione ecclesiale » opera a Roma dall’autunno 1972 nell’azione di ricerca, produzione e diffusione di
studi e materiali per favorire la presa di coscienza del carattere di classe delle strutture
ecclesiastiche e dei suoi legami col potere.
È inserito all’interno del Comitato romano
di collegamento delle comunità ecclesiali al
servizio del quale ha svolto una indagine sui
gruppi di base pubblicata su IDOC (n. 9/
1973). Collabora stabilmente al settimanale
COM, espressione del dissenso cattolico.
( Inf / Claudiaìia )
I È morto a Stoccolma Par Lagerkvist,
drammaturgo e romanziere, premio Nobel 1951 per la letteratura, autore fra l’altro
del notissimo arabba.
Pino Mensi ha recentemente pubblicato due volumi di critica sconcertante, ma di notevole interesse. Uno edito
da Cedarri (Padova, 225 pag.; L. 3.500):
Gli affetti nella tragedia di Vittorio Alfieri; l’altro edito da Le Monnier (Firenze, pag. 180, L. 3500): La lezione di
Pirandello.
Dobbiamo peraltro premettere a
questa premessa che il vocabolo « critica », che ha trascinato seco l’aggettivo « sconcertante » è probabilmente
fuori luogo e frutto di una tradizione
letteraria di analisi e di estetica dalla
quale si estrania volutamente e con
precisi intenti didattici, pedagogici,
etici il Nostro. Croce, De Sanctis non
sono i numi tutelari di queste pagine;
ma Thomas Mann è citato con rispetto ed amore: « La critica dev’essere
esercitata non per amore della critica,
non a scopo di ragionamento per se
stesso, bensì soltanto per amore delta
riflessione spirituale e dello sforzo morale, per acquistare misura e valore ».
Conseguentemente quando deve presentare il mondo eroico della tragedia
alfieriana, in contrasto con certe deduzioni della critica ufficiale non teme
di citare le parole di uno scrittore cinese del sec. XVII: « Credo che ciò che
fa eroi gli eroi sia la loro eccezionale
capacità di amore ».
Pino Mensi contesta a suo modo,
con sincerità e nobiltà di intenti, riconosciute anche dai grossi calibri che
controllano l’editoria ufficiale, una tradizione critica, una scuola, o meglio
le scuole che in qualche modo, in vario senso e fra loro in contrasto, formulano l’interpretazione ufficiale delle
varie correnti critiche e ideologiche.
Pino Mensi è « erètico » nel senso
più profondo della parola, sfugge alla
disciplina delle chiese e chiesuole, e
cerca di trarre dallo studio della tragedia alfieriana « l’altissima lezione
umana che nessuna critica di tipo
strutturale o sociologico o comunque
“impegnata” in altro che non sia la verità dell’arte, riuscirà mai a rivelare ».
Può darsi che questo saggio alfieriano non rechi un contributo « nuovo »
allo studio della problematica alfieriana, come è stato obiettato a Pino Mensi, rna sul piano della indagine etica
e spirituale del mondo poetico della
tragedia di Vittorio Alfieri ci sembra
che questo saggio rechi un contributo
originale non trascurabile per la sua
dichiarata « intonazione morale ». Il
lettore deve sempre tener presente la
premessa di Pino Mensi, che lo colloca, ripetiamolo, fuori dal filone della
critica ufficiale e tradizionale: « Il
mondo d’oggi ha più che mai bisogno
di chiarezza morale, ha bisogno di es
ser rieducato all’umano, e in questa,
difficile fra tutte le discipline, non c’è
maestro maggiore dell’Alfieri ».
La lettura delle tragedie di V. Alfieri e dei drammi di Pirandello in chiave etica, quasi vorremmo dire pedagogica (non casualmente il Nostro intitola il suo saggio: La lezione di Pirandello) è densa di impegno.
« ...Ma chi oggi insegna ai fanciulli
il senso dell’umana dignità?... ». Questo interrogativo di Pino Mensi nel capitolo conclusivo del saggio alfieriano
non va inteso nel senso di una apostrofe retorica di un laudator temporis acti, ma come appassionato richiamo alla « responsabilità che da quasi
un secolo grava, in questo senso, sugli
intellettuali, sugli artisti, sugli uomini
politici e su tutti coloro cui sono in
qualche modo affidati i valori della
cultura ».
In questo senso: come scriveva Hans
Christian Andersen citato dal Nostro:
« Non vorrei davvero esser uomo se il
poter dire: “sono un uomo" non fosse
sempre una specie di passaporto ».
Oggi noi sappiamo che « la trahison
des clercs » è una realtà immanente;
e opportunamente Pino Mensi ricorda
le parole di Romain Rolland: « Un héros c’est celui qui fait ce qu’il peut.
Les autres ne le font pas ».
Nel saggio su Pirandello segnaliamo
agli studiosi la ponderosa e ponderata
Nota Bibliografica, nonché l’appendice: Di alcune probabili fonti di Luigi
Pirandello.
L. A. Vaimal
FRANCO GIAMPICCOLl-CARLO RAPINI:
L'eredità del valdismo medioevaler
pagg. 64, formato
16,5x24, 18 ili. f.t.
e ó n. t., L. 500.
I dati storici - Il
problema oggi.
Tre aspetti particolarmente vivi ed attuali
del messaggio valdese: predicazione libera e
povertà ; per la fraternità contro tutte le gerarchie; rispetto e liberazione delTuomo. Una
« protesta evangelica » che ha denunciato e
combattuto le collusioni della chiesa col potere politico ed economico.
Uno strumento per aprire un dibattito nelle
comunità, per sensibilizzare amici e conoscenti,
Riccamente illustrato, di lettui‘3 piana e avvincente. Molto adatto anche per giovani.
La Clauidiana per il Centenario VaUese
til
Tra le iniziative maggiormente qualificanti dell'impegno della Claudiana
per il centenario della nascita del movimento valdese un posto di primo piano va accordato alla collana
Storici valdesi •
diretta dal Prof. Enea Balmas dell'Università di Padova
avviata fin dal 1971.
Si tratta di un'impresa
alla quale si assegnerebbero diffìcilmente degli
I - — --- V-> VJI I I M I ICMltS Ut
antecedenti nella storia dell'editoria protestante italiana, e che documenta
Un’inchiesta finlandese
Le abitudini di iettura
dei giovani
(« Informations Unesco ») - A che età i
giovani cessano di leggere libri per ragazzi?
Secondo studi svolti in Finlandia, i ragazzi
cominciano a leggere libri per adulti a partire dai 12-13 anni, e dopo i 14 non s’interessano più ai libri scritti per loro.
Una delle inchieste sui gusti di lettura della gioventù finlandese è stata svolta nel 1970
da Maja Luosta. Vi .si apprende che l’80%
dei giovani finlandesi, dì ogni gruppo d’età,
leggono almeno uno o due libri all’anno durante il tempo libero: piii di un quarto dei
ragazzi fra i 10 e i 14 anni leggono annualmente oltre 30 opere. Fra i 21 e i 24 anni,
però, la produzione cade al 17%. Secondo la
autrice deirinchiesta redueazione influisce
sulla lettura più della condizione sociale della famiglia; e gli alunni delle tre classi secondarie finali sono lettori più attivi di quelli che hanno finito le elementari.
Quanto agli autori preferiti, un’altra inchiesta menziona fra la pattuglia di testa Alistair McLean. Enid Blyton. Henri Charrière.
raiilore di « Papillon ».
ics
vaudois
au
moyen
ssì 1
UMÌitvTiLUte *ì •.
JEAN GÖNNET - AMEDEO MOLNAR : Les Vau
dois au Moyen âge,
perlina plasticata.
pp. 512, L. 9.000, co
Dall Europa feudale alla Riforma: l'avventura di una comunità dissidente - (in francese).
Due dei principali esponenti del risveglio di
studi e di interessi sul movimento valdese medievale fanno il punto, dopo un decennio di lavoro, delle nostre, attuali conoscenze su
delle più interessanti e misconosciute
rienze di dissenso nel Medioevo cristiano.
Ovunque le nuove classi cittadine e la
cola nobiltà campagnola intrecciano la
politica di rivendicazione, ovunque i cet
polari esprimono la loro volontà di vita
vendicano la dignità di uomini liberi, s
vano questi « Poveri », appare il "filo rosso"
della loro umile ma significativa presenza.
Dopo le rivoluzionarie scoperte degli ultimi
decenni, la moderna storiografia è oggi in grado di dare risposte molto più precise di un
tempo ai grossi interrogativi ancora aperti,
aspetti essenziali della protesta valdese, la
vertà evangelica come condizione della
una
espe
picloro
poe riri tro
Gli
po
pre
dicazlone, la denuncia radicale del compromesso politico-economico in cui vive la cristianità ecc.) sono balzati oggi ìn primo piano nel
dibattito teologico contemporaneo e assicurano
perciò a questa storia un particolare sapore dì
attualità.
J. Gönnet ha redatto i capitoli: I. Gli antecedenti; II. Vaudès; III. I Poveri lombardi e
VII. La letteratura.
A. Molnar: IV. Due secoli di clandestinità;
V. L'internazionale valdese; VI. Primi contatti
con la Riforma; Vili. La teologia.
Di questo volume, ìn francese, è stata pubblicata una edizione italiana,- illustrata, con
apparato ridotto di note e bibliografia, interamente affidata ad Amedeo Molnar, che costituirà il primo volume di una serie di tre:
STORIA DEI VALDESI {in 3 volumi)
1. Amedeo Molnar: dalle origini alTadesione
alla Riforma ( 1532) (pubblicato);
2. A. Armand Hugon ; dal 1532 all'Emancipazione ( 1848) (pubblicato);
3. V. Vinay : dal 1848 ai giorni nostri (previsto per il 1975).
Volumi di circa 300/350 pp. i 50 pp. di
illustrazioni con sovraccoperta illustrata.
Finalmente la « nuova » storia dei valdesi
completa in 3 volumi scritta da competenti in
forma scorrevole e accessibile al non specialista. Ampio corredo illustrativo in parte ine*
dito. Un'opera di consultazione ed un regalo
sicuramente apprezzato.
Il 1° e 2'’ volume sono appena pubblicati,
il terzo sarà pubblicato ne! corso de! 1975.
Sono aperte le prenotazioni.
maniera irrefutabile di una ormai acquisita autorevolezza culturale, che consente I inserimento dei prodotti della nostra stampa al livello delle'pubblicazioni piu prestigiose deH'editoria nazionale e internazionale.
L iniziahva di riunire in un « corpus » le opere fondamentali elaborate
secoli dagli storici del valdismo moderno (posteriore, cioè,
all adesione alla RIforrna) risponde ad una esigenza di ricupero culturale da
tempo avvertita; essa è stata resa possibile anche dalla generosa collaborazione del Centro di Documentazione dell'Istituto di Lingue e Letterature Romanze
dell Università di Padova, diretto dal Prof. Enea Balmas, che ha provveduto
con larghezza di mezzi al reperimento della documentazione necessaria.
I volumi sin qui usciti, impeccabili sotto il profilo filologico, si presentano in veste tipografica accuratissima, con un largo corredo di illustrazioni
riproduzioni di documenti originali e carte geografiche: essi sono inoltre arricchiti da Importanti prefazioni e da una serie di note che ne puntualizzano
li significato e il valore, modificando in genere precedenti giudizi disattenti.
Volumi pubblicati :
).
(Anonimo), Histoire memorable de la guerre faite par le due de Savoye
Emanuel Philibert contre ses subjeets des Vallées... (1561)
testo originale con versione italiana a fronte
a cura di Enea Balmas e Vittorio Diena
volumi in 8 gr., pp. 176 con 14 tavole f.t., 7 cartine e una carta antica
in dimensioni originali L. 3.600 (bross.) L. 4.500 (rii.).
G. MIOLO, Historia breve e vera de gl'affari de i Valdesi delle Valli ( 1587)
a cura di Enea Balmas
volume in 8° gr., pp. 158, con 10 tavole f.t. e una carta geografica antica
in dimensioni originali, L. 2.800 (bross.) L. 3.500 (rii.).
In preparazione :
2. (Anonimo), Histoire des persecutions et guerres faites depuis l'an 1555
jusques en l'an 1561 contre le peuple appelé Vaudois... (1562)
a cura di Enea Balmas
(in corso di stampa).
Per ordinazioni, richieste di informazioni sulla collana e prospetti, prenotazioni, rivolgersi alla CLAUDIANA, via Principe Tommaso 1, 10Ì25 Torino
(c.c.p. 2/21641 ).
5
9 agosto 1974 — N. 31-32
pag.
1
l
II
Fidi e Ordiiamento" a Accra
Ginevra {soepi) — La Commissione
Fede e Ordinamento del Consiglio ecumenico delle Chiese si riunisce a Accra, nel Ghana, dal 22 luglio al 5 agosto, con la partecipazione dei maggiori
dirigenti di Chiese ghanesi. Il tema
principale, la speranza cristiana, sarà
presentato da un anglicano della Nigeria, Boia Inge, avvocato ed ex-membro del governo dell'Ovest del suo paese; dal teologo p. René Marlé, dell’Institut Catholique di Parigi; da un pastore metodista del Sri Lanka (Ceylon), Wesley Ariarajah; anche un teologo ortodosso americano darà il suo
apporto.
Dopo le relazioni principali, i 130
membri della Commissione, teologi
(per la Chiesa Valdese partecipa il
prof. Valdo Vinay), dirigenti di chiese
e laici, si divideranno in piccoli gruppi
per studiare le diverse espressioni della speranza. Temi come « Confessare
Cristo nei contesti africani », « Esprimere la speranza con l'impegno nella
società », « Speranza cristiana e speranze politiche » permetteranno ai partecipanti di definire settori particolari
per la loro ricerca futura. Il loro scopo è vedere se lo studio sulla 'speranza', che è stato compiuto da oltre 40
gruppi al lavoro in varie regioni del
mondo, porta a una visione nuova della chiesa quale comunità una e confessante.
Altro tema all’ordine del giorno:
« L’unità della Chiesa ». Basandosi sulle varie dichiarazioni fatte nel corso
delle assemblee del Consiglio ecumenico, come pure nella riunione tenutasi a Salamanca lo scorso anno, la Commissione cercherà di determinare le
prossime tappe da coprire in vista dell’unità.
Un piccolo gruppo di africani, incaricato — sotto gli auspici della Conferenza delle Chiese di tutta l’Africa
(CCTA) e della Commissione Fede e
Ordinamento — di studiare i negoziati d’unione in atto in Africa, dovrebbe
pure portare un’informazione importante.
Gli oratori principali che introdur
ranno il dibattito sull’unità sono il dr.
J. Deschner di Dallas (Texas), il prof.
V. C. Samuel, teologo ortodosso etiopico, e il prof. K. Lehmann, cattolico
della Germania occidentale.
9 Sette Chiese del Ghana si uniranno, probabilmente nel 1975, dopo 16 anni di
colloqui, se nel corso di agosto i vari sinodi
approveranno definitivamente il progetto. Si
tratta di queste Chiese : anglicana, presbiteriana evangelica, metodista, presbiteriana, di
Sion, luterana evangelica e mennonita.
9 II Foyer John Knox di Ginevra, fondato
nel 1953 come casa per studenti per
iniziativa di una chiesa presbiteriana di Denver (Colorado), sarà presto responsabile
l’alleanza riformata mondiale. Nel 1970
alla casa per studenti erano stati aggiunti un
centro di conferenze e poi un Centro studi
Europa-Terzo Mondo. Difficoltà economiche
crescenti hanno determinato la decisione di
chiudere, con il 31 agosto prossimo, la casa
per studenti, mentre il centro di studi proseguirà, probabilmente come « Centro riformato internazionale John Knox ».
^ Il secondo sinodo ordinario della Chiesa
dell’India del Nord, dopo la costituzione
della Chiesa nel ’70 in seguito all’unione di 6
grandi Chiese, si è tenuto dal 9 al 14 luglio
al St. Stephen College di Nuova Delhi. All’ordine del giorno, in primo luogo l’esame e
l’approvazione di una costituzione generale
emendata, e la discussione delle priorità per
la Chiesa dell’India del Nord nei settori della missione e del servizio.
IN GIAPPONE
iiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiii
9 II past. Isteero, del Sinodo del Nilo della Chiesa evangelica in Egitto, è stato
nominato segretario generale del Consiglio
cristiano nel Medio Oriente, ora costituito. Il
Consiglio, che riunisce Chiese ortodosse orientali, anglicane e protestanti, è stato fondato
dopo dieci anni di trattative, e sostituisce il
Consiglio delle Chiese del Vicino Oriente, a
predominanza protestante, fondato a Gerusalemme nel 1924 da missionari all’opera nella
regione. I tre co-presidenti sono il past. I.
Aharonian, deU’Unione delle Chiese evangeliche armene nel Vicino Oriente, il vescovo
Samuel d’Egitto e il metropolita Ignatios
Hazim del patriarcato di Antiochia.
Sendai, Giappone settentrionale (spr)
— Il past. Haruo Saiki, della Kyodan
(Chiesa unita di Cristo in Giappone),
sta conducendo positivamente un esperimento di un nuovo tipo di chiesa domestica. H. Saiki ha cominciato sette
anni fa organizzando un piccolo gruppo di studio biblico in un comune agricolo di 18.000 membri. Egli presiede
attualmente culti regolari nelle case,
riconosciuti dalla Kyodan. In un’intervista il past. Saiki ha sottolineato il
carattere elastico e mobile di questa
piccola comunità. Il suo responsabile
non è pagato, ed essa non possiede luogo di culto né altra proprietà. In contrasto con ia media delle chiese, che
spendono circa il 60% del loro bilancio per il salario di un pastore e la manutenzione degli edifìci, la chiesa domestica di Nishi-Sendai consacra alla
espansione la maggior parte del denaro offerto.
Se il gruppo continua a crescere fino al punto che una chiesa non possa
più ospitarlo, applicherà allora il principio buddista: « nello stesso spirito,
nello stesso istante, in luoghi diversi »;
I presbiteriani iriandesi si pronunciano
sulla situazione nel loro paese
Belfast (spr) — « Le conseguenze di
cinque anni di lotte accanite e di terrorismo, di bombe che esplodono, di
fucilate^ d’incendi, di minacce, d’intimidazioni e d’insulti, di gruppi di corpi-franchi e di associazioni paramilitari, di scioperi generali e di resistenza
passiva, non devono essere considerale solo per ciò che hanno già fatto pesare sia sulle persone sia sulla comunità, ma anche per i mali ancora maggiori ai quali conducono direttamente
a livello politico, sociale e religioso ».
Questa dichiarazione fa parte di una
risoluzione sulla situazione in Irlanda
votata dall’assemblea generale della
Chiesa presbiteriana in Irlanda, tenutasi a Belfast al principio di giugno.
La dichiarazione critica pure le facili
accuse di bigottismo e settarismo, che
« hanno troppo spesso nascosto e falsato la vera situazione ». Attacca poi i
politici e i commentatori che, con le
loro idee preconcette, « accrescono soltanto le apprensioni e compromettono
il fragile equilibrio delle relazioni con
dichiarazioni provocanti o errate ».
L’assemblea ha chiesto a tutti i membri della Chiesa di guardarsi dalTindurirsi di fronte alla violenza contiriua
e all’amarezza, ma di conservare viva
la simpatia per le sofferenze, di difen
dere i deboli e di aiutare coloro che
sono stati privati del lavoro o dei ge
nitori sui quali contavano; li ha invitati a operare con perseveranza per la
comprensione, la riconciliazione e la
collaborazione in tutto il paese.
« Occorre che un maggior numero di
cristiani si mettano al servizio del bene pubblico e dello sforzo politico, in
quest’epoca di così forti tensioni e di
necessità così grandi in seno alla comunità ».
Investimenti
in Sudafrica
Pro e contro
Secondo quanto riferisce « La vie
protestante », la rivista olandese « Wending » ha pubblicato ultimamente un
articolo di Hans Linneman, docente alla Facoltà di scienze economiche dell’Università libera di Amsterdam, sul
ruolo degli investimenti stranieri in
Sud Africa.
Il saggio è un contributo al dibattito impegnato sul programma di lotta
al razzismo del CEC, che ha fra l’altro
invitalo le Chiese e i cristiani occiden
La Chiesa di Scozia definisce ii suo atteggiamento
confronti dei movimento carismatico
Edinburgh {spr) — « / neo-pentecostali hanno un posto legittimo nella
Chiesa di Scozia, finché esercitano i
loro doni a beneficio e per l’arricchimento spirituale di tutta la Chiesa»,
dichiara un rapporto importante ap
provato recentemente dall’Assemblea
generale della Chiesa di Scozia. Questo
rapporto di 19 pagine sul movimento
carismatico nella Chiesa non nega la
realtà di « un’esperienza che può trasformare la fede di un credente o dare
vita rinnovata a un ministero sfiancato », ma mette in dubbio l’interpretazione di quest’esperienza.
Anche^un certo numero di questioni
importgÉife ili alcuni neo-pentecostali,
sono mKse in discussione, soprattutlo « i doni più appariscenti, come il
parlare in lingue, a scapito dei doni
meno appariscenti, che a lunga scadenza si dimostrano i più validi; i doni straordinari a detrimento dei doni
più ordinari, che sono essenz.iali allo
svolgimento della vita della Chiesa ».
Adottando questo rapporto, l’Assemblea ha espresso la propria soddisfazione per l’interesse che i neo-pentecostali hanno per forme di ministeri e
ha chiesto alla Chiesa di « riesaminare il legame tradizionale fra carismi
e ufficio ». Il rapporto getta un avvertimento ai credenti che « si distinguono per carismi sensazionali »: non docrebbero per questo sentirsi superiori
agli altri, né quelli che non il possiedono, inferiori ».
tali a ritirare i fondi investiti in imprese industriali o commerciali sudafricane, notando che sono queste imprese a permettere al regime attuale,
responsabile àe\\’apartheid, di restare
al potere.
Alcuni hanno contestato l’opportunità di tale misura, sostenendo che se le
imprese sudafricane non potessero più
contare su investimenti stranieri, ciò
comporterebbe una disoccupazione
massiccia, di cui sarebbero vittime
principali i lavoratori di colore.
Il prof. Linneman refuta quest’argomentazione. Basandosi su dati statistici precisi e recenti, egli dimostra che
gli investimenti stranieri hanno soprattutto permesso all’industria sudafricana di sviluppare le sue esportazioni.
Se quest’appoggio venisse a mancare,
essa sarebbe costretta a concentrarsi
sulla produzione di beni e di servizi
destinati al mercato interno. Quest’ultimo è attualmente limitato ai tre milioni di bianchi del paese, dato che il
potere d’acquisto delle popolazioni di
colore è trascurabile.
In caso di ritiro di capitali stranieri, il solo mezzo, per l’economia della
Unione sudafricana, per sfuggire alla
asfissia sarebbe di ampliare la cerchia
dei consumatori aventi un potere d’acquisto medio o alto, cioè di aumentare in modo sostanzioso i redditi dei 19
milioni di non-bianchi.
Secondo l’economista olandese, quiii:
di, la misura auspicata dal CEC deve
essere approvata, perché sarebbe di
effettiva utilità per la popolazione di
colore.
Le Chiese della Cerea del Sud
e I peteri dittatoriali
9 Con l’inizio di quest’anno è entrato in
vigore un nuovo accordo missionario per
la Corea, fra quattro Chiese che già coUaborano da 80 anni : la Chiesa presbiteriana di
Corea, la Chiesa presbiteriana in Australia,
la Chiesa presbiteriana negli USA e la Chiesa
presbiteriana unita negli USA. Il nuovo accordo verte soprattutto sul perfezionamento
dei quadri e sullo scambio del personale per
il rinnovamento nelle Chiese; prevede in particolare lo scambio di missionari, fra le 4
Chiese, « per un lavoro fruttuoso in Corea e
in altri paesi ».
9 La Chiesa evangelica a Minahasa, Indonesia, ha inviato 12 insegnanti a Kalimantan (Borneo) presso 35.000 cinesi trasferiti nell’isola dal governo indonesiano « per
motivi di sicurezza ». È il secondo gruppo di
insegnanti inviati a Kalimantan, e si tratta
di insegnanti elementari e secondari e periti
agrari.
Abbiamo documentato ripetutamente i riflessi che l’indurirsi del regime
autoritario sud-coreano, guidato dal presidente Park Chimg Hee, ha avuto negli ultimi anni e soprattutto negli ultimi mesi sulla vita di quelle chiese. Se non
sono mancati richiami da parte cattolica, è soprattutto da parte protestante,'
anche a livello di organi rappresentativi e di dichiarazioni pubbliche, che vi sono
state numerose richieste di ripristinare i diritti dell’uomo e le libertà democratiche. Vari membri di chiesa, anche ’rappresentativi’, vari pastori, esponenti dei
movimenti giovanili hanno operato e continuano a operare in tal senso, mentre si è cercato di muovere l’opinione pubblica mondiale, specie nell’ambito delle Chiese cristiane, a prendere a cuore il deteriorarsi della situazione. L’ultima
’tappa’ della stretta repressiva operata dal regime di Seul è stata, all’inizio di
aprile, la comminazione della pena di morte a coloro che attentano alla Costituzione (quella caricatura di costituzione opportunamente ’riveduta’ che sancisce le attuali 'misure d’emergenza’). Il « Korea Times » del 29 maggio riferiva
che erano stati incriminati presso la Corte Marziale membri della Federazione
dei giovani e studenti democratici, ira i quali vari membri della Federazione di
studenti cristiani coreani. Si apprende ora che per sette accusati è stata richiesta la pena di morte, e per altri 55 durissime pene detentive. L’Associazione
Italia-Corea ha chiesto l’intervento del governo italiano. A illustrazione della
situazione pubblichiamo, riprendendolo da un notiziario del CEC, un articolo
scritto da Jacques Rossel un riformato svizzero 59enne direttore della Missione di Basilea e membro del Comitato esecutivo del CEC, dopo ima sua visita
in Corea, su invito del Consiglio nazionale delle Chiese coreane.
9 Due Chiese presbiteriane, quella negli
USA e quella in Brasile, hanno deciso
di costituire una commissione paritetica
(6 4-6 membri) responsabile delle attività
missionarie in Brasile, dove sono al lavoro
130 missionari presbiteriani statunitensi.
Un nuovo tipo di ciiiesa domestica
sermoni registrati su nastro saranno
utilizzati se non si troveranno predicatori a sufficienza. « Se non ci sono muri di chiesa per proteggere la comunità, si eviterà il ristagno, — ha dichiarato il past. Saiki — finché i membri
saranno ’in cammino’, rimarranno vivi ».
Per evitare il rischio che la chiesa
domestica diventi 'la chiesa privata’, i
membri sono coinvolti fin dal principio ad assumere responsabilità nella
conduzione della comunità; ogni cinque anni la direzione passerà ad altri.
Quanto alla posizione teologica della
chiesa, il past. Saiki ha dichiarato:
« La teologia di Barth dev’essere sostituita da una teologia che implichi una
certa dose di teologia naturale, perché
l’Evangelo dev’essere capito nei termini dell’esperienza e delle tradizioni delle comunità ».
Se è rallegrante la notizia di questo
’esperimento’, che per altro ha qualcosa di ’fondamentalista’ nel ripetere
a modo suo il ’modello’ delle comunità apostoliche, tanto è invece deludente la dichiarazione finale suU’orientamento teologico. Che Barth non sia
l’unica né l’ultima parola teologica, sarebbe il primo ad affermarlo. Ma la
sua battaglia contro la teologia naturale è uno dei momenti più profondi
e durevoli del suo messaggio: egli ha
attaccato — traendone anche conseguenze sociali e politiche — la teologia naturale, cioè la traduzione e inevitabilmente la confusione delTEvangelo neH’esperienza e nelle tradizioni
dell’occidente. Le Chiese del cosidetto
Terzo mondo non notranno, più delle
nostre, far l’economia di questa severa purificazione. Il messaggio di Barth,
in questo senso, è stato ripetutamente, poi, ribadito da un cristiano ’ecumenico’ come Visser ’t Hooft, pur profondanlente sensibile alle dimensioni
cosmiche delTEvangelo: guardiamoci
dal sincretismo! (G. C.)
Seul {eps) - Un edificio vetusto e una
baracca rudimentale proprio al centro
della bidonville di Chong-ge Chon, alla periferia di Seul: così mi si è presentato il « centro comunitario di
Hwalbin ». Invitato dal Consiglio nazionale cristiano della Corea (CNCC)
ad assistere, il 25 febbraio scorso, alla
sua assemblea semestrale, ho avuto
modo di vedere varie istituzioni delle
Chiese coreane e, fra l’altro, questa
straordinaria chiesa presbiteriana fondata alcuni anni fa da un giovane
evangelista di 33 anni, Chin-Hong Kim.
La casa che egli abita con la moglie
e che gli serve da presbiterio rassomiglia alle altre case altrettanto ’’arrangiate” della bidonville. Ha tenuto ad
abitare al centro del quartiere per essere vicino agli uomini e alle donne
che vivono miseramente in questo
slum ai margini della capitale coreana.
Ha conquistato così la fiducia e l’amicizia degli abitanti e ne ha capito meglio i problemi, come ^provano i risultati ottenuti.
I Kim svolgono un lavoro di missione in ambiente urbano sostenuti dai
circa 350 membri della loro chiesa.
Hanno lanciato a favore della popolazione del quartiere varie attività: cure
mediche preventive, corsi serali frequentati attualmente da una sessantina di giovani, nidi, scuole materne,
gruppi d’azione per lo sviluppo comunitario.
Cosciente della responsabilità che
ha nei confronti dei diseredati, la chiesa di Hwalbin compie cosi un lavoro
sociale tanto più urgente in quanto
nessuno l’aveva sinora intrapreso. Infaticabili, i Kim hanno gettato le basi
di una vita comunitaria nutrita dalla
Parola: tre culti settimanali, riunione
di preghiera ogni mattina alle 4! Nel
corso della giornata, visitando le famiglie, discutono le soluzioni a problemi urgenti come l’insicurezza dell’impiego, l’educazione carente dei ragazzi, problemi di salubrità, di organizzazione comunitaria.
Ma da un po’ di settimane la chiesa
di Hwalbin è traumatizzata: il pastore
Kim è stato arrestato e... condannato
a 15 anni di carcere.
SEI PASTORI CONDANNATI
ALLA MASSIMA PENA
Che era accaduto? Chin-Hong Kim e
altri cinque giovani pastori che lavorano come lui in ambiente urbano e
industriale, il 25 gennaio sono stati arrestati dalla polizia di Seul in un edificio che riunisce gli uffici di varie
Chiese protestanti coreane. Incriminati per avere distribuito una dichiarazione richiedente il ristabilimento dell’antica Costituzione del paese e dei
diritti che garantiva, i sei pastori sono stati condannati il 7 febbraio da un
tribunale militare d’emergenza a pene
da 10 a 15 anni di carcere. La Corte suprema ha respinto il loro appello e
confermato la sentenza. In seguito altri due pastori, Dong-Won Kim, della
Chiesa metodista, e On-Kyung Kwon,
della Chiesa presbiteriana, sono stati
a loro volta arrestati.
Sfidando deliberatamente il decreto
presidenziale sulle misure d’emergenza dell’8 gennaio — decreto che prevede pene fino a 15 anni di carcere per
chiunque chieda un cambiamento della Costituzione — i sei pastori avevano protestato a modo loro contro il deterioramento della situazione e la vioIcizione dei diritti dell’uomo nel loro
paese.
Con il decreto sullo stato d’emergenza dell’ottobre 1971 e con la nuova
Costituzione Yushin («restaurazione»,
in giapponese) dell’ottobre 1972, sancita mentre la legge marziale era ancora in vigore, il presidente Park si è
attribuito di fatto i pieni poteri e ha
trasformato il regime presidenziale in
dittatura. Con le misure d’emergenza
decretato T8 gennaio ’74 ha tentato di
spezzare un’opposizione che cominciava a esercitare la sua pressione in tutto il paese. Queste leggi, il cui carattere repressivo non è certo da dimostrare, sono state in fondo determinate da
una duplice paura: paura della Corea
del nord e paura della recessione economica.
La paura del Nord è comune a molti
Coreani del Sud. Anche i più radicali
fra loro non vogliono creare, con la
loro azione, nel Toro paese una situazione che il Nord potrebbe sfruttare a
suo vantaggio. In tal caso una dittatura sostituirebbe semplicemente un’altra dittatura. Ciò che vogliono anzitutto, è l’applicazione dei diritti dell’uo
mo, diritti che l’attuale regime calpesta.
Ma i responsabili del regime, e con
loro gli industriali, hanno pure paura
di una recessione della crescita economica che taglierebbe le radici al regime. Coloro che investono nella Corea
del sud, specie i Giapponesi, hanno bisogno di un governo forte, capace di
bloccare i salari e di garantire i profitti. Ma per essere forte il governo, screditato presso la popolazione, deve imporsi con la forza, a colpi di decreti.
Qgni opera di coscientizzazione dei
lavoratori e ogni sviluppo comunitario, quali quelli avviati da varie
chiese, diventano perciò una spada di
. Damocle per coloro che hanno interessi economici nel paese. Il fatto che
delle Chiese si siano poste a fianco del
povero e del senza-potere per difendere con lui i diritti più elementari spiega in parte le misure prese contro una
diecina di pastori attualmente in carcere.
UNA SITUAZIQNE
CHE HA CREATQ IL CGNSENSQ
FRA LE CHIESE
Le tre Chiese di cui fanno parte i sei
pastori incriminati, come pure il CNCC
non hanno fatto alcuna dichiarazione
ufficiale dopo l’arresto; ma il fatto tocca l’insieme delie Chiese del CNCC, e
ha provocato un rafforzarsi dei legami
fra Chiese che avevano vissuto a lungo
in compartimenti-stagno: tutte infatti
si dichiarano oggi pronte a lottare perché i diritti delTuomo siano rispettati.
Anche se non approvano l’azione dimostrativa di questi sei pastori, condividono però con loro l’ansietà di fronte al crescente deterioramento della
situazione e il desiderio ardente di vedere nuovamente regnare nel paese la
giustizia e il diritto. Riconoscono la
necessità deH’eccellente lavoro svolto
a favore degli strati sociali più diseredati, da questi sei pastori, per altro
tutti laureati, che non hanno esitato a
identificarsi con i più poveri della nazione. Un caso raro, fra i cristiani coreani che sono passati per l’università...
Concludendo, vorrei sottolineare che,
al di là di questi fatti, gli avvenimenti coreani ci ricordano la nostra responsabilità di Chiese in im mondo
detto libero. La situazione coreana come la nostra esigono, in fondo, da tutte le Chiese un impegno e un’azione
che, a lunga scadenza, aiuti coloro che
soffrono maggiormente di uno sviluppo economico che tende non al benessere degli strati sociali più poveri, ma
all’accumulo di profitti nelle mani di
una minoranza privilegiata.
Jacques Rossel
Arresto e liberazione
di un responsabiie
cristiano neiie Fiiippine
(sepd) Dopo un arresto di due settimane, nelle Filippine, il vicesegretario
generale della Conferenza cristiana
dell’Asia, Harry Daniel, pastore anglicano e cittadino indiano, è giunto a
Singapore. Il Daniel era stato arrestato il 26 giugno, insieme a vari membri del Consiglio nazionale delle Chiese nelle Filippine, e detenuto fino al 9
luglio dalla polizia militare, senza che
gli fosse notificata alcuna incriminazione. Agli altri arrestati era stato contestato, fra l’altro, di avere ospitato
persone ricercate dalla polizia e di essere in possesso di stampatrici non registrate e di pubblicazioni ’sovversive’.
Il segretario generale del Consiglio
nazionale delle Chiese nelle Filippine,
il past. La Verne Mercado, che era fra
gli arrestati, era già stato rilasciato
prima del Daniel, ma è tuttora agli arresti domiciliari. Alcuni altri collaboratori del Consiglio sono stati ancora
arrestati dopo il 9 luglio.
In due telegrammi indirizzati al presidente delle Filippine, Marcos, il (Consiglio ecumenico delle Chiese ha
espresso la propria viva preoccupazione per questi arresti di responsabili
ecclesiastici.
9 Tre posti importanti nel governo della
Giamaica sono stati affidati recentemente a membri della Chiesa unita di Grand
Cavman.
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■pag. 6
CRONACA DELLE VALU
9 agosto 1974 — N. 31-32
Alle Valli oggi
Come
ti rubo
un pulpito Torre PiHiee - iBrìno
Dalle Comunità Montane
Comunità Montana
Val Pellice
Tentporeneainente aboliti
i treoi sollo
Ai massellini che domenica 28 luglio
si sono recati al tempio per il culto si
è offerto un triste spettacolo: una parte del pulpito era stata rubata! La cosa può sembrare incredibile ed assurda, eppure sta proprio così. Nel corso
della settimana ignoti erano penetrati
nel tempio, presumibilmente da una finestrella del campanile e con strumenti rudimentali erano riusciti a staccare
un lato del pulpito e le due porticine
d’ingresso al medesimo. Già nella settimana precedente ignoti si erano introdotti nel tempio, mettendo a soqquadro il locale; però non avenano
asportato nulla. Il furto subito presenta strane caratteristiche perché il ladro (o i ladri) hanno trascurato di
prendere oggetti di maggior valore, come i calici della S. Cena, o più facilmente asportabili, mentre sono stati
attirati proprio dal pulpito che non ha
alcuna pretesa artistica particolare,
non ha un grande valore come pezzo
d'antiquariato e non è infine immediatamente commerciabile. Qualcuno ha
avanzato l’ipotesi di un dispetto; ma
fatto a chi, e per qual motivo? Si
esclude anche l’ipotesi di un furto sacrilego, e tanto meno di un vilipendio.
Ci sembra invece che si tratti di un
furto puro e semplice, anche se assurdo, che si inserisce in tutta una lunga
serie di furti del genere commessi da
molto tempo a questa parte a danno
della gente di montagna e dei contadini in generale.
Non tutti si rendono conto infatti
che da molti anni ormai la gente di
montagna è sottoposta a un vero e
proprio saccheggio da parte dei turisti, villeggianti, varia gente di passaggio. Un saccheggio che ha vari aspetti,
a seconda delle stagioni, si incomincia
in primavera coi fiori, raccolti indiscriminatamente e sempre in quantità esagerate, prosegue in estate e in autunno, raccogliendo tutti i frutti della
campagna e dei boschi, e si giunge fino al punto di prendere le patate da
quei campi che per caso si trovano nei
pressi di una strada. Né conosce sosta
durante l’inverno, quando vengono visitate le baite e le miande, dalle quali
viene asportato tutto quello che è
asportabile. Così succede, come è successo, che quando i contadini salgono
all’inizio dell'estate alle loro miande
abbiano talvolta la sgradita sorpresa
di non trovare neppure più il letto!
E evidente che oltre ai saccheggiatori occasionali (cioè i turisti), ci sono
anche i ladri organizzati, che riforniscono il mercato dell’artigianato, o i
ladri onesti, cioè i vari rigattieri che
approfittano della ingenuità dei contadini per acquistare a poco prezzo oggetti vari ch’essi poi rivendono a peso
d’oro. Ma è difficile fare un discorso
ai ladri e ai rigattieri; è invece possibile fare un discorso ai turisti, soprattutto in questo periodo. In genere si
tratta di brava gente, gente normalmente onesta, talvolta anche buoni
membri di chiesa, come quel tale, per
es., che sorpreso con le mani nel sacco, e cioè intento a trasportare a valle
un bel pezzo d’artigianato locale, prelevato poco prima da una mianda, e
minacciato di essere denunciato per
furto, ha pensato bene di implorare la
benevola intercessione del Pastore più
vicino, facendogli presente tutti i suoi
« meriti ecclesiastici »! Molti sono come quel tale: è purtroppo facile vedere nelle case di molti « fratelli » pendere come trofei oggetti prelevati quà
e là, che il padron di casa mostra con
orgoglio, vantandosi di averlo « trovato » in « una vecchia baita abbandonata ». A chiamar le cose col loro nome
per me questo è un furto vero e proprio. ancora più grave in quanto commesso iri geriere da gente ricca, nei
confronti e ai danni dei poveri.
Capisco che l’oggetto antico, artigianale, abbia nel nostro tempo una seduzione particolare; sembra, possedendolo, di ritrovare la propria personalità
in un mondo che livella tutto e tutti;
sembra forse anche di riuscire a riallacciare un rapporto con un mondo
antico e perduto. Questo tipo di furto
ha quindi una matrice ben chiara nel
tipo di svilupvo del quale noi tutti siamo vittime. Però questo non deve assolutamente eliminare od anche solo
attenuare la grave, gravissima responsabilità di chi lo compie, e questo per
alcuni mollivi. In primo luogo perché
non c’è mai una baita « abbandonata »;
in secondo luogo perché quello che
viene rubato è ben difficilmente sostituibile, trattandosi in genere di roba
che non si trova in commercio; in terzo luogo perché si tolgono quei pochi
indispensabili strumenti di lavoro a
chi già è stato derubato di tutto dallo
sviluppo particolare della nostra società. E se gli rimangono ancora quei pochi e poveri strumenti di lavoro, anche
quelli gli si toglie, per far belle le ricche abitazioni di città, o per dare una
patina di rustico alla casa di villeggiatura.
E bene che sappia, quindi, chi commette tali furti, di dimostrare nei fatti
In relazione alla improvvisa notizia
che la Direzione Compartimentale delle Ferrovie dello Stato avrebbe deciso « daH’alto » di eliminare la circolazione dei treni nel tratto Pinerolo-Torre Pellice sostituendoli con pullman
dal 27 luglio al 18 agosto p. v., notizia
apparsa anche sul « Pellice » del 26
luglio s., si fa presente quanto segue.
Ritenendo assolutamente inopportuno il provvedimento che viene a coincidere con il periodo di massimo movimento turistico popolare e, quest’anno, anche con l’avvio delle manifestazioni per rVIII centenario del Movimento Valdese, questa Comunità, unitamente ai Comuni di Lusema S. Giovanni e Torre Pellice, provvedeva già
in data 17 luglio, a contrattare telegraficamente per una revoca del provvedimento:
— la stessa Direzione Compartimentale delle F.S.
— il Presidente della Giunta Regionale
— il Prefetto della Provincia di Torino
— gli Assessori ai Trasporti della Regione e della Provincia.
Successivamente in data 25 luglio
presso il Comune di Torre Pellice avveniva un incontro con un funzionario
delle F.S. che in tale occasione recava
una comunicazione scritta del Diret
tore Compartimentale confermante il
provvedimento che si diceva assolutamente non eliminabile a causa delle
esigenze di servizio; nella comunicazione scritta si assicurava il massimo
impegno per ridurre il disagio del trasbordo da parte dei viaggiatori e si
dava notizia che la riattivazione del
servizio su rotaia sarebbe avvenuta il
16 agosto alle ore zero anziché il 18
agosto e ciò proprio per tener conto
della manifestazioni deH’VIII Centenario che vedranno un incontro di particolare rilievo in data appunto 18
agosto.
Ancora lo stesso 25 luglio nuovi solleciti di intervento venivano inviati
agli Enti ed alle Autorità già contrattate telegraficamente.
Pur consapevoli di essere intervenuti
non appena conosciuta la notizia di
cui sopra, si teme di non ottenere Taccoglimento della richiesta di revoca e,
soprattutto, si lamenta come sempre
ed ancora una volta, le decisioni che
interessano la popolazione della Valle,
siano state prese dall’alto e lontano
dall’utenza.
Il Presidente della Comunità
Montana Val Pellice
Arch. Piercarlo Longo
Consorzio di Bonifica
Montana
Cootributo di oiooticaziooe
Si comunica che presso gli uffici della Comunità Montana, sono in distribuzione i moduli per la richiesta del
contributo di monticazione previsto
dalla Legge Regionale 5 luglio 1974,
n. 19; corrisposto agli imprenditori
>l<lillllllilllllllllllllllllllllllllllllliliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiliiiiiiliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Ospedale di Torre Pellice
Una gradita ed inaspettata visita
Siamo finalmente vicini al Decreto della Regione?
Il 20 luglio, una ristretta delegazione con a capo il Medico Provinciale di
Torino, Dr. Achille Fierro, si è presentata all’Ospedale di Torre Pellice
per una visita di ispezione non preavvisata.
Il Dr. Fierro — personalità molto
preparata nel campo ospedaliero (aveva fatto parte di Commissioni di studio per l’elaborazione della Legge Ospedaliera) — ha visitato molto minuziosamente l’Ospedale trattenendosi con
il nostro Direttore Sanitario dr. E. Gardiol, con il Presidente della CIOV e
con il personale dell’Ospedale.
Questa inaspettata visita deve inquadrarsi nei provvedimenti che la Regione Piemonte dovrà assumere nei confronti della Infermeria di Torre Pellice, anche in relazione alle ultime istanze della Ciov, che hanno avuto pieno
consenso da parte della Comunità Montana.
È noto infatti che da oltre 4 anni
giace presso gli Uffici competenti la
domanda di classificazione in Ospedale per lungodegenti: e sono stati quattro anni di attesa, di speranza e soprattutto di grande lavoro.
Il 4 agosto è giunta in Amministrazione la Relazione della visita che ci
Manifestazione
antifascista
a Torre Peiiice
La strage terroristica nazi-fascista,
che conteneva già implicita la minaccia di una folle escalation, domandava
una risposta immediata, anche se insufficiente. Questa è stata organizzata
a Torre Pellice da un gruppo di operai
e studenti aiutati da altri cittadini e
militanti di partiti. Una tenda è stata
piantata lunedì nella piazza centrale.
Alle sei di sera un ex-partigiano ha tenuto un breve discorso. Un corteo è
andato ai monumenti ai caduti partigiani e in Germania, dove Vex-partigiano e consigliere comunale Edmondo
Negrin ha portato l’adesione dell’Amministrazione Comunale. I negozi del
paese hanno chiuso per due ore in segno di lutto.
I fascisti debbono essere messi effettivamente fuori legge, le complictTà e
le cause debbono essere individuate e
combattute. Lo Stato deve sbarazzarsi
degli elementi infetti. Il popolo non
deve essere considerato smarrito, ma
deve reagire e pretendere questo.
Questo ci è parso il significato della
manifestazione. g. m.
Personalia
Recentemente Elena Tron, della
chiesa di Massello, ha conseguito presso l’Università di Torino la laurea cum
laude in Filosofìa. Alla neo-dottoressa
formuliamo i più vivi rallegramenti e
auguri per la sua futura attività.
di essersi lasciato pienamente integrare in questo tipo di società, assumendone la mentalità borghese e i metodi
oppressivi. E questo tanto più è triste,
quando si tratta di « fratelli ».
Luciano Deodato
facciamo premura di portare a conoscenza della popolazione:
REGIONE PIEMONTE
Ufficio del Medico Provinciale di Torino— Verbale d’ispezione all’Infermeria di Torre Pellice
L’anno 1974, il giornq 20 del mese di
luglio, il sottoscritto 5r. Achille Fierro, Medico Provinciale di Torino, ha
effettuato un sopralluogo a Torre Pellice presso rinfermeria di proprietà
della Tavola Valdese ed ha constatato
quanto segue:
Trattasi di un complesso strutturale
della capacità complessiva di circa 80
p. 1. classificato infermeria ai sensi della Legge del 1938 con decreto del Prefetto di Torino n. 38890 del A8-1939.
Allo stato attuale tale infermeria accoglie circa cinquanta pazienti lungodegenti (vascolopatici abbisognevoli di
trattamento riabilitativo e polifratturati abbisognevoli solo di assistenza
ospedaliera), nonché una trentina di
lungodegenti mentali non pericolosi a
sé ed agli altri.
Le condizioni igienico-sanitarie sono
ottime.
L’assistenza sanitaria è prestata da
due medici generici e da una decina
di infermieri (professionali e generiche).
La grande vicinanza all’Ospedale di
Pinerolo e la difficoltà di procedere ad
un adeguato ampliamento sconsigliano la utilizzazione del complesso come
ospedale per acuti e la conseguente
classificazione in ospedale generale di
zona.
E valida, peraltro, la sua utilizzazione come ospedale di zona per lungodegenti in considerazione anche della
grave carenza di strutture del. genere
in Piemonte.
A ciò si aggiunge la considerazione
che per il complesso ospedaliero di
Torre Pellice si potrebbe procedere alla fusione con l’analogo presidio di Pomaretto, anch’esso gestito dalla Tavola Valdese, così da realizzare un unico
ospedale per lungodegenti (150 p. 1.)
articolato in due stabilimenti: Pomaretto e Torre Pellice.
Il Medico Provinciale
Dr. A. Fierro
Questa lettera ci riempie di soddisfazione e di allegrezza.
Gli sforzi compiuti dai Medici, dal
Personale e dalla Amministrazione per
portare l’Infermeria di Torre alla disnità di Ospedale, non sono quindi risultati vani, e la frase « le condizioni
igienico-sanitarie sono ottime » riassume, in un significativo riconoscimento,
l’impegno del nostro personale.
Intanto il COREGO (Comitato di
Controllo Regionale) ha dato il visto
di legittimità all’ultima delibera della
Ciov concernente il nuovo ordinamento giuridico-sanitario dell’Ospedale di
Torre Pellice.
Tocca ora alla Regione dare l’avvallo definitivo dopo die i pareri tecnici
sanitari, espressi dal Medico Provinciale ed economici di programmazione, espressi dall’IRES. sono stati positivi. Ci auguriamo quindi che la buona notizia possa giungere tra breve.
Per la CIOV
Pr. D. Varese
agricoli per ogni capo bovino condotto
ai pascoli montani e sano ai sensi delle
vigenti norme sanitarie.
Si precisa inoltre che per i Comuni
di Angrogna, Bobbio Pellice, Rorà, e
Vil(ar Pellice tali moduli sono pure
in distribuzione presso gli uffici comunali.
Il Presidente
Arch. Piercarlo Longo
Comunità Montana
Val Chisone-Germanasca
Corso pratico di assisteoia
alio persone anziane
La Comunità Montana organizza,
con la collaborazione medica dell’Ospedale Valdese di Pomaretto, un corso pratico di assistenza alle persone
anziane. Il corso, libero a tutti, è rivolto a quanti hanno o avranno da assistere degli anziani, ai giovani che intendono impegnarsi attivamente in un
problema sociale di grande rilevanza,
ed a coloro che sono o saranno delle
persone anziane.
Lo scopo del corso è quello di iniziare a rispondere nell’ambito della
Comunità alla problematica sulle condizioni degli anziani che vivono nelle
nostre Valli.
Per assistere al corso non è necessaria nessuna formalità: si spera che
molte persone vogliano accettare con
entusiasmo questa iniziativa che si colloca in un quadro di una presenza
nuova della Comunità sui problemi sociali di Valle.
Il Corso si svolgerà nella sede della
Comunità Montana in Viale Duca d’Aosta 8 - Perosa Argentina con il seguente calendario:
1) Venerdì 27 settembre ^ ore 21:
Esperienza del servizio sociale per anziani nella Val Pellice;
2) Venerdì 4 ottobre - ore 21: Il momento dell’invecchiamento;
3) Venerdì 11 ottobre - ore 21: L’anziano e le malattie del cuore e della
circolazione;
4) Venerdì 18 ottobre - ore 21: L’anziano e le malattie dell’apparato respiratorio;
5) Venerdì 25 ottobre - ore 21: Altre
malattie nel corso dell’invecchiamento.
La prima lezione sarà tenuta dalla
Signora Mariena Gaietti, dirigente i
servizi sociali della Comunità Montana Val Pellice.
Le altre quattro lezioni saranno tenute dal Prof. Valerio Gay, direttore
sanitario dell’Ospedale Valdese di Pomaretto.
Alla fine di ogni lezione sarà possibile porre domande, richiedere chiarimenti, ecc.
Per informazioni ci si potrà rivolgere alla segreteria della Comunità, telefono 81.497.
È uscito il secondo disco
Cori e canzoni
deiie Vaiii Vaidesi
della Corale Valdese
di Torre Pellice
Lusema San Giovanni
Offerte per la costruzione
del nuovo Asilo Valdese
Elenco dei doni pervenuti nel mese di
aprile per la nuova costruzione:
Pagliani Clelia in mera, di Pagliani Federico (To) L. 10.000; Charles-Schupbach (Riehen - Svizzera) 49.700; in mera, dei genitorin Monnel Adolfo e Margherita, i figli (Angrogna) 20.000; N.N. (To) 5.000; Benech
Giovanni 5.000; Albarin - Durand Canton
Emilia (Roma) 10.000; famiglia Abruzzese
(Roma) 500; Durand Maddalena 2.000: Rita
Alimonda in mem. del padre (Ge) 100.000;
Benecchio Albino e famiglia 5.000; Meynet
Mario e Albina 5.000; Bersandi Gualtiero,
Marisa, e Oriana in mem. di Irene Bersandi
(T. P.) 5.000; Malanot Lina e Anna in mem.
di'Gustavo Malanot 10.000; Y.Y. in mem. di
Yennj Bounous 5.000; i vicini di casa in
mem. di Italia Meynier 6.500; famiglia Rinesi in mem. della madre Fanny e sorella Irene 10.000; Bertin Emilio e Lina 2.000: Gay
Cornelio in mem. di Pietro Girardon (To)
10.000; Chauvie Calvino e Nilda 10.000;
Charbonnier Egbi (T.P.) 10.000; in mem. di
Eugenio Bounous, la moglie e la figlia
50.000; Monnet Aldo in mem. suo caro papà
20.000; N.N. Comunità di Castasegne (Svizzera) 130.000; Malan Emma in mem. della
sorella e cognato Margherita e Adolfo Monnet 10.000; famiglia Lapisa Giulio in mem.
degli zii Adolfo e Margherita Monnet 5.000;
Sorelle lardella in mem. della Sig.ra Esterina Gay (To) 5.000; in mem. di Adolfo Revel il papà e la mamma 5.000; un amico
delTAsilo 60.000; Bastia Maria 5.000: Fenouil Arturo e famiglia in mem. di Ester Benech 10.000; Louise Muller (Zurigo) (100
fr. s.) 20.800; Roncaglione Giovanni (Pont
Canav.) 1.000; Bonino Angela e Cesarina in
mem. della Mamma (Ivrea) 5.000; CristoforoEmilio e Almerina in mem. della Mamma
(Loranzì) 10.000 Revel-Sianassi Emilio (Castellamonte) 3.000; Chiesa Valdese di S. Remo 20.000; Mercadalli Pia 5.000; Oddino
Ferruccio (Prarostino) 15.000; Malanot Ines
in Riva in mem. cara amica Rosy 10.000;
Malanot Ines in Riva in mem. dei genitori
20.000; Bianco-Ligustro 5.000; Girardon
Margherita in mem del fratello Pierre
20.000; N.N. (rie. Asilo) in mem. di Margaria Maria 2.000; in mem. di Adolfo Jouve, i vicini di casa (T.P.) 24.000; Beux Maria
e Virginia in mem di Adolfo Jouve (T.P.)
10.000; Elsa e Giovanni Boero Rol in mem.
di Adolfo e Margherita Monnet 10.000; Rostagnol Giovanni e Matilde 10.000; Planchon Giovanni e Margherita 20.000; famiglia
Lapisa Giulio in mem di Arnaldo BoeroRol 5.000; in mem. del prof. Attilio Peyrot,
la moglie e le figlie 30.000.
In mem. di Pucci Gay: E.S.V. 10.000; i
coscritti: Mattalia, Torero, Revel, Ghirardi,
Bertin, Dotta, Jalla, Giusiano R. 8.000; i cugini della Caveja 10.000; Frache Giacomina
e Ida 5.000; Ada e Relio Gaydou 30.000:
Matilde e Jean Rostagnol 5.000; Gustavo .Aibarin 5.000; Giulio Albarin 5.000; Beux Liline 5.000; Ada e Adriana Albarin 3.000;
Emilia e Silvio Tron 10.000; Margherita e
Elisa Jalla 5.000; i cugini: Ida, Lisette, Aldo,
Melanie, Riccardo Gay, Raimonda Zappellin!
e Nella Grindato 70.000; Past. Giovanni Bogo 10.000; Emma e James Gay 50.000; Laura Long-Lodi 10.000; Eugenio e Adele Long
20.000; Aurora e Arturo Albarin 10.000;
Bounous Valdo 5.000; Niny e Piero Boer
5.000; N. N. (rie. Asilo) 1.000.
Per l’Uliveto
Doni ricevuti dal 10/1 al 31/5/1974
N.N. 10.000; N.N. 10.000: Pastore Gino
Conte 5.000; Chiesa di New York 42.350;
Bianco Dolino Daniele 10.000; Fenouil Enrico 1.000; Revel e Giacone 15.000; N.N.
100.000; Maria e Luigi Martinat 2.000; Chiesa di New York 49.375; Cornelio 10.000;
Malacrina 2.000; N.N. 50.000; Albarin 10
mila.
PERRERO
Campo ecumenico di lavoro
È in pieno svolgimento il II campo ecumenico di lavoro a Grangette. Una
quindicina di giovani, provenienti, oltre che dall'Italia, anche dall'Inghilterra,
Norvegia, Finlandia, Francia, Germania, Svizzera, Polonia, Olanda aiutano gli
abitanti della borgata nella costruzione di un muro di sostegno della strada
costruita l'anno scorso e che li collega al fondo valle. Come già l'anno passato,
i giovani sono alloggiati in alcune ca
se della borgata e questo permette loro di far vita in comune con i Grangettini. Gli obbiettivi di questo campo
di lavoro sono molteplici; c’è anzitutto l’aiuto immediato e concreto dato
agli abitanti della borgata per risolvere uno dei loro problemi, ma c’è anche l’esperienza interessante di una vita in comune, la presa di contatto con
un mondo diverso, l’acquisizione di
nuove idee, l’apertura verso gli altri.
Per molti di questi giovani è stata una
vera scoperta il tipo di vita dura, difficile vissuto dalla gente di montagna; e inversamente, per i grangettini, è stata una scoperta, acqolta con
gioia e riconoscenza, vedere gente che
si muoveva da paesi così; lontani per
venire ad aiutarli, dedicando loro gratuitamente tempo e lavoro. L’atmosfera generale del campo è serena e sul
lavoro v’è una buona intesa, un otti
mo spirito di collaborazione, nonostante la babele delle lingue! Il campo iniziato il 28 luglio si concluderà il 18
agosto.
AVVISI ECONOMICI
VENDESI terreno, baita, sorgente; Angrogna.
Marino. Cavour 13, 10123 Torino.
DIRIGENTE industriale italiano residente a
Francoforte con moglie e bimba treenne
cerca signorina italiana alla pari per settembre ’74-giugno ’75. Scrivere per informazioni a Firenze, via del Bobolino, 38 - signora Zilli.
Federazione Femminile
Valdese
Dal martedì 24 sett. al venerdì 27 p.v.
la Società di Cucito di Torre Pellice
organizza un viaggio a Strasburgo,
ospiti di « Femmes Résponsables » per
continuare alcune ricerche bibliche
sotto la guida della sig.ra F. Hoffet:
questa forma di studi biblici era già
stata iniziata neH’ottobre 1973 durante
la visita delle alsaziane a Torre Pellice.
I posti sono limitati e sarà data precedenza alle responsabili delle Unioni
Femminili e a chi ha già partecipato
al 1° corso. La spesa di viaggio sarà
sulle 25 mila lire: la partenza d^a Torre
Pellice alle ore 5. Prenotazione con acconto di L. 10.000 da indirizzare a Ade
Gardiol - 10066 Torre Pellice - telef.
(0121) 91277 non oltre il 25 agosto.
SCUOLA MEDIA
DEL COLLEGIO VALDESE
Gli studenti della Scuola Media
espongono i loro lavori nei locali dell’Istituto dal 18 agosto al 1“ Settembre
con il seguente orario: 17 - 19.
7
9 agosto 1974 — N. 31-32
Vita, problemi, prospettive delle chiese valdesi
pag. 7
San Germano Chisone
RORA’
— In questi ultimi tempi abbiamo avuto la
tristezza di doverci separare da due frateUi in
ancor giovane età: Mario Alberti ci ha lasciati in seguito ad un’operazione, mentre Ugo
Balmas, a soli 34 anni, è deceduto in seguito
ad incidente stradale con ogni probabilità dovuto ad un malore. Alle vedove ed ai figli
così duramente provati, come a tutte le famiglie nel lutto rinnoviamo l’espressione della nostra profonda solidarietà cristiana, nella
certezza che il Signore che solleva l’orfano e
la vedova non verrà meno alla sua fedeltà per
loro.
— Silvio Barbero e Gigliola Ribet (figlia
del fratello Alessandro Ribet e nipote del
pastore Alberto Ribet) hanno desiderato che
i! loro matrimonio venisse celebrato nel corso
del culto domenicale, cosa che è avvenuta domenica 21 luglio, in presenza dì una buona
assemblea. Una rapresentanza della Corale ha
cantato in questa occasione, secondo il desiderio degli sposi. Anche se questa nuova coppia non risiede a San Germano ci auguriamo
di vederla spesso in mezzo a noi e formuliamo
inoslrì migliori auguri per la loro vita in comune sotto lo sguardo del Signore.
— Nel corso del culto di domenica 28 luglio è stata battezzata la piccola Rossana, dei
coniugi Erminio e Erica Beux (Garossìni).
Che questa bimba possa crescere « secondo il
Signore ».
— Desideriamo ringraziare vivamente
quanti hanno assunto la responsabilità della
predicazione e della cura pastorale durante la
quindicina di assenza del pastore Conte. Pensiamo in particolare all’anziano Dino Gardiol
che ha presieduto due culti, al pastore Teofilo Pons, che ha tenuto i culti alla Casa di Riposo, al pastore Bertinat, che ha presieduto
il funerale del fratello Mario Alberti.
— In occasione del culto di domenica 4
agosto abbiamo sperimentato un modo lievemente diverso dì partecipare alla Santa Cena,
secondo il quale, anziché avvicinarsi a quattro a quattro, i partecipanti si dispongono in
gruppo più numeroso in semicerchio attorno
al tavolo della Santa Cena mentre il pastore e gli anziani passano a distribuire il
pane ed il vino. Abbiamo così cercato di sottolineare l’idea di c< tavolata », di « mettersi
a tavola col Signore », più che di « prendere
la Cena », come si usa dire.
La stessa domenica ha avuto luogo una
simjialica riunione alVaperto a Prapounsoun,
nel pomeriggio. Un lieve <c accesso di cattivo
tempo » non ha turbato la giornata. Siamo
assai riconoscenti alla Signorina Nelly Rostan
che, nel corso della riunione, ha fatto un’esauriente relazione sulla Conferenza distrettuale
di Ferrerò, unendovi alcune considerazioni
assai pertinenti, A questa relazione è seguita una discussione animata e fraterna su
alcuni problemi apparsi in occasione della
conferenza. E possibile che una breve relazione in proposito appaia su questo giornale
ili un secondo tempo.
Non vogliamo dimenticare di ringraziare
quanti si sono preoccupati di assicurare un
pasto assai ricco e gustoso a quanti sono
giunti lassù prima di mezzogiorno. In particolare Ezio Rostan andava giustamente fiero
della sua « carne all’assalto » che ha trovato
larghi consensi tra i commensali.
— Domenica prossima, 11 agosto, culto a
Pragiassaut, alle ore 10,30. Siamo assai riconoscenti al pastore Alberto Ribet che terrà
il culto nel tempio, alle ore 10, come di consueto. In tal modo quanti non si sentono di
salire in alto potranno ugualmente riunirsi
nel tempio.
— Gli amici di Pralarossa hanno recentemente effettuato un riuscitissimo raduno onde reperire dei fondi per proseguire (sia pure
molto lentamente dati i costi proibitivi)
l’asfaltatura di quella strada assai battuta. Ci
rallegriamo con loro per il loro spirituo di
iniziativa.
—Il Coneistoro sta procedendo a lavori di
ripulitura di un alloggio sito nello stabile
della scuola, in vista di affittarlo. Si domanda a quanti possono fornire mobili ed attrezzature varie di farlo sapere al pastore od agli
anziani. Abbiamo già ricevuto alcuni mobìli
ed altri sono stati promessi (in particolare
letti). Saranno riconoscenti di rieevere sedie
tavoli, armadi, fornellino a gas, frigorifero
anche « anziano » ma efficiente eec. Saranno
prese in considerazione anche offerte di vendere parte di quanto sopra a prezzo modico.
Questo nell’atìèsa di esaminare la possibilità
di effettuare lavori più importanti per rendere l’alloggio perfettamente abitabile. Grazie a quanti hanno già risposto al nostro
appello.
— Il Concistoro ha anche affittato su base annuale le due stanze del piano superiore
della scuoletta dei Martinat, coU’intesa che
gli inquilini vi effettueranno lavori di ripulitura e di rimessa in efficienza, cosa che sta
avvenendo.
Giovanni Conte
Ringraziamo cordialmente il Pastore emerito sig. G. Bertin, il Prof. E.
Tron e il Pastore A. Vetta di avere presieduto dei Culti domenicali.
Siamo riconoscenti alle Comunità di
Susa e di Coazze con il loro Pastore
A. Rutigliano e Signora: le ringraziamo della generosa, fraterna accoglienza fattaci in occasione della gita di
questa Chiesa.
Avrebbe dovuto essere un incontro
con questa Chiesa, ma incontro mancato per un malinteso, la visita quassù di una comitiva di Irlandesi che
ringraziamo con i Pastori sig. Wynne
e famiglia, A. Deodato e Signora che
li hanno accompagnati e il Pastore
emerito sig. R. Jahier della proiezione
di belle diapositive.
È stato celebrato il matrimonio civile e religioso di Bruna MourgUa di
Camillo, residente in Luserna S. Giovanni, con Giuseppe Franco Galletto,
residente a Piossasco: rinnoviamo agli
sposi l'augurio di ogni benedizione divina.
Due nostre care Sorelle, attive e generose membri di Chiesa, hanno terminato il loro pellegrinaggio terrestre:
la sig.ra Lillia MourgUa ved. Tourn,
mamma del Pastore sig. Giorgio, improvvisamente, e Camilla Malan ved.
Odin dopo lunga malattia. Due credenti che lasciano il ricordo di una vita
di comunione con il Signore e di attaccamento alla loro Chiesa per la quale
hanno operato e sono state umili colonne, ma colonne. Ai congiunti rinnoviamo l’espressione della nostra simpatia cristiana.
A Dio piacendo domenica 11 agosto,
nel pomeriggio, avrà luogo il bazar di
questa Chiesa.
L. C.
DA PACHINO
ANGROGNA
Sabato sera, 27 luglio, si è avuto il programmato incontro con i turisti. Varie le nazioni rappresentate; Nuova Zelanda, Germania. Olanda, Irlanda, Francia oltre ad un
buon gruppo di angrognini, in tutto una
settantina di persone. Dopo la cena in comune abbiamo avuto vari canti di alcuni
bambini olandesi, di due gruppi tedeschi e
della nostra corale. La proiezione di alcune
diapositive delPOlanda e di Angrogna hanno
completato il programma. È stata una simpatica serata di incontro e di comunione fraterna.
Domenica 4 agosto abbiamo avuto la nostra giornata comunitaria al Bagnau : culto
di Santa Cena al mattino e due brevi conversazioni dei pastori Enrico Trobia e Salvatore Ricciardi, al pomeriggio, sulla vita e
sui problemi delle nostre chiese in Sicilia ed
a Napoli. Nella discussione che ne è seguita
si è visto quanto vicini siano i nostri problemi. Peccato che non fossimo molto più numerosi e che il tempo incerto abbia scoraggialo molti a salire. Ci è rincresciuto molto
Irovure cintato il luogo dove abitualmente da
oltre cinquant’anni teniamo il nostro culto,
alcuni ricordavano ancora la calda ospitalità
dei signori Albarin e come la signora Albarin
riuniva i bambini, mentre si svolgeva il culto,
e faceva loro la Scuola Domenicale.
11 prossimo culto al Bagnau avrà luogo il
18 agosto p. V. alle ore 14,30.
Ci è rincresciuto veder partire per il suo
servizio militare il pastore Platone. Nel periodo trascorso in mezzo a noi si era ben inserito nel nostro lavoro, e la sua assenza si fa
sentire. Gli giunga a Bari la nostra fraterna
solidarietà. Sabato 27 luglio nel tempio del
Capoluogo si sono sposati Marisa Sappé e Valdo Bertin. Ci siamo uniti alla loro gioia e
chiediamo al Signore che la loro vita in comune possa costruirsi sul fondamento della
Sua Parola e della Sua volontà.
r. c.
È mancato
Attilio Peyrot
I familiari ringraziano quanti lo
hanno curato e tutti quanti, in qualunque modo gli sono stati vicini nel
tempo della malattia.
Luserna S. Giovanni, 30 luglio 1974.
« Poiché per me il vivere è Cristo
e il morire guadagno »
(Filippesi 1: 21)
Nella Gay Beve!
è mancata ai suoi cari.
Firenze, 24 luglio 1974.
Sulla circonvallazione Pachìno-Portopalo o
Capo Passero c’è il Castello Tafuri e proprie
lì vicino c’è una roccia dove sgorga una sorgente d’acqua limpida e pura chiamata « l’acqua dei colombi » È pericoloso andarci, ma
l’acqua è buona, salutare e.con un po’ di cautela molte persone vanno ad attingere quell’acqua. La sorgente è a picco sul mare.
Noi a Pachino abbiamo la Sorgente viva
dell’acqua pura : la chiesa dove si vive la
vita dei cristiani, dove si predica l’Evangelo
con gioia, con sincerità, con spirito cristiano
e dove tutti fratelli collaborano perché trionfi sempre la parola di Dio che è luce del
mondo.
E con questa luce i bambini che frequentano la Scuola Domenicale hanno festeggiato
la « Mamma ». Festa di gioia, festa di amore,
profumo di rose.
La recita è avvenuta la domenica 12 maggio alle ore 11,30 dopo il culto. Le bambine
sembravano farfalle impazzite perché silenziosamente dopo aver recitato la loro poesia
o dialogo correvano a portare la rosa alla
Mamma. Un simpatico gesto, spontaneo e
hanno offerto tutte anche una rosa alla moglie del pastore signora Paola e a due signore della chiesa che non hanno bimbi.
Con il canto « Le mani alzate al ciel »
<t Vallo a dire sopra i monti » è finita la lieta,
gioiosa festa.
Anche le bambine che frequentano la Scuola Domenicale hanno chiuso con una breve
-recita. Tutte hanno recitato brani del Vecchio e Nuovo Testamento, ma la più graziosa
è stata Giovanna che ha recitato una poesia
et Al Seminatore » e poi la parabola del Seminatore dando alla parabola un tono e una
cadenza sua particolare. Poi hanno offerto
fiori alle Monitrici e al Pastore.
La chiusura dell’Asilo « Il Redentore » è
stata graziosa con danze classiche accompagnate dal flauto e con la bellissima canzone
t< La danza delle Candele ». Un piccolo saggio
di ginnastica e la marcia libera dei bimbi con
una meravigliosa cadenza ha chiuso la festa.
Un bravo di cuore alle maestre giardiniere
Paolini, Minardi, alle cuoca Cicclarella e
all’assistente sociale svizzera Vreni.
Purtroppo un grande dolore ha colpito la
chiesa di Pachino. È morta una delle colonne
della chiesa: la sorella Angelina Briante nata
Cultrera, Una donna esemplare, amica di
tutte le sorelle; al funerale imponente è
stato cantato il suo inno preferito : « Veglia
al mattino » e letto il Salmo 23 che amava
0 sempre ripeteva : « Il Signore è il mio pastore ». Il sermone del Pastore Ribet (1 Corinzi 15: 18-22) ha colpito l’elemento intellettuale presente.
Ai tre figli: prof. Giuseppe, Corrado impiegato Comunale, Sebastiano impiegato alla
Cambio numero
telefonico
Il past. Samuele Giambarresi comunica
che il n. telefonico della sua abitazione, e
quindi della Chiesa Valdese di Catania, è
cambiato: 44.68.85.
I genitori delle piccole
Mara e Consuelo
Peyronel
ringrsziano parenti, amici e quanti in
occasione della dipartita delle loro
care hanno voluto con parole, opere
e fiori prendere parte al loro dolore.
Un grazie particolare vada ai Sienori
Pons, al dott. Peyrot, alla dott.sa Grindato, al sig. Menusan.
Pomaretto, 8 agosto 1974.
Il Centro Diaconale
è alla ricerca di educatori di
ambo i sessi disposti per un lavoro nei convitti a partire dal
mese di settembre 1974. Per informazioni telefonare al (0121)
8273 oppure al (0121) 91476.
SINODO VALDESE 1974
Il Sinodo Valdese, secondo quanto disposto dall'atto sinodale n. 80
del 1973, è convocato per
DOMENICA 25 AGOSTO
nell'aula sindodale della Casa Valdese di Torre Pellice.
Poiché quest'anno si tratterà di una sessione in parte congiunta
della Conferenza Metodista e del Sinodo Valdese, abbiamo invitato il
Presidente della Chiesa Evangelica Metodista, pastore Mario Sbaffi, a
partecipare alla prima parte della liturgia del culto di apertura del Sinodo (ore 15,30). Predicatore sarà il pastore Edoardo Aime.
Qualora gli esami di fede e i sermoni di prova abbiano esito favorevole, si procederà alla consacrazione dei candidati Giuseppe Platone
e Paolo Ribet.
Si pregano i pastori di dare comunicazione alle chiese della consacrazione dei candidati al ministero Giuseppe Platone e Paolo Ribet, a
norma dell'art. 132 RR.OO.
per la TAVOLA VALDESE
Aldo Sbaffì, Moderatore
A proposito di “intooraziono”
dodo oporo fiorontino...
Suigat, alle nuore, al nipoti e a tutti i molti parenti la nostra simpatia cristiana. « L’erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola
del nostro Dio sussiste in eterno » (Is. 40: 8).
La sorella Briante ha lasciato ai figli una
grande eredità : la fede, e speriamo che questa fede risorga nei loro cuori.
Ester Trobia
iiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiii
Luserna S. Giovanni
Nei locali della Sala Albarin, troppo esigui per contenere i numerosissimi visitatori intervqputi dalle varie comunità. ha avuto luogo domenica 28
luglio l’annuale esposizione-vendita di
lavori femminili, organizzata dalla Società di Cucito « Le Printemps ».
Un’attività questa che è sempre di
particolare utile per la Chiesa e che
vede ogni anno impegnato un gruppo
di fedeli sorelle, sotto l’esperta guida
della signora Nora Peyrot, nell’allestimento del tradizionale bazar al fine di
dare un apporto concreto ai nostri Istituti di Assistenza.
Graditissima è stata la presenza del
Moderatore Aldo Sbaffi che, accompagnato dalla gentile signora e presentato dal Pastore Taccia, ha portato un
messaggio molto apprezzato prima di
dare il via a questa simpatica festa,
occasione di incontro fraterno preparata con amore da sorelle che sanno
ritrovarsi insieme ogni quindici giorni
per ascoltare la Parola del Signore e
lavorare di cucito e di ricamo al servizio della Chiesa.
Il loro impegno è stato coronato anche quest’anno da un successo più che
mai positivo ed è stato ricompensato
con un incasso molto lusinghiero.
Ai generosi donatori le cui offerte
hanno contribuito ad arricchire notevolmente i banchi di vendita, ai vari
collaboratori che non hanno lesinato
tempo e fatica, al bravo Gobello che
con la sua infaticabile équipe ha fornito un ricco servizio di buffet, alle
giovani che con tanta grazia hanno
servito le consumazioni, il più vivo ringraziamento.
— La Festa del XV Agosto è alle porte. Anche quest’anno, come già è stato
annunziato, avrà luogo nel nostro Comune nello stesso luogo dello scorso
anno: Ciabot d’ie Masche, con inizio
alle ore 10.
Sul posto sarà allestito un servizio
di buffet caldo e freddo e funzionerà
un accurato servizio d’ordine per il
posteggio delle macchine e per facilitare ai convenuti i vari ritrovi per il
pranzo al sacco.
Mentre fervono i lavori di preparazione ci auguriamo un buon intervento di pubblico al quale diamo fin d’ora
il più cordiale benvenuto, ricordando
che tutti i proventi andranno a favore
del costruendo Asilo dei Vecchi.
Dino Gardiol
Da diversi anni quando parliamo
delle iniziative e delle istituzioni sociali tornano alcuni argomenti di fondo:
quale è il posto, la funzione di un’opera ’evangelica’ nella società attuale;
quale è il loro rapporto con la comunità credente; se e come procedere alla ’integrazione’ delle opere sul piano
locale.
In una società così diversa da quella che ha visto nascere queste opere
è necessario — oggi — vederle e impostarle in modo diverso; anche il rapporto con la chiesa locale e la ’integrazione’ va considerata in modo funzionale e non meccanico.
L’uso di termini o concetti alla moda, va pur detto chiaramente, va colto
nella sua pienezza; cosa può significare per noi ’integrazione’? come può andare di pari passo con autonomia di
gestione (non solo economica!), specializzazione e inserimento nel territorio?
Se guardiamo a Firenze, il ’Gignoro’
si trova svantaggiato — per la sua specializzazione — rispetto al ’Ferretti’ e
al ’Gould’ che hanno lo stesso scopo;
però il ’Gignoro’ ha un inserimento
nel territorio che i due istituti non
hanno o possono raggiungere solo parzialmente; il ’Gould’ ed il ’Ferretti’
hanno la quasi totalità degli assistiti
provenienti da altre regioni, il ’Gignoro’ ha ospiti quasi totalmente toscani;
anche i problemi economici sono sostanzialmente diversi, per la struttura
e l’impostazione delle opere, il modo
di raccogliere, di spendere i soldi. In
conclusione — e si ripete una opinione bene condivisa — mentre una integrazione Ferretti-Gould è nell’aria da
tempo ed ha motivazioni molteplici,
per ’il Gignoro’ si tratta di avere una
collaborazione stretta, un contatto
continuato a livello di comitati. Comunque, la questione è aperta, e sarebbe una cosa buona se fratelli e sorelle dicessero la loro. Ne hanno il diritto.
L. S.
Il “Ferretti”
Grazie alla ristrutturazione del seminterrato si è potuto godere da Natale di un intero piano che ha assorbito tutti i servizi: cucina, sala da
pranzo, lavanderia ecc. permettendo
così un più utile sfruttamento dei locali negli altri piani. Le bambine hanno avuto molto più spazio per giocare
e per le attività paradidattiche nelle
sale preparate a tale scopo. Tutto ciò
ha influito notevolmente sull’andamento generale, e la vita, sotto questo
punto di vista è scorsa abbastanza serenamente.
Non sono mancate le apprensioni,
come per esempio la operazione di
una bambina, che si è risolta, grazie a
Dio, con esito favorevole; oppure problemi di crescita delle bambine più
affiatamento di una parte delle bambine, che vive con noi da diversi anni,
hanno permesso una vita di tipo familiare che ha influito non poco, in
maniera positiva, anche sulle nuove
che, piano piano, si sono inserite e
che adesso si comportano in tutto e
per 4utto come le altre. Le scuole non
sono ancora finite, ma si spera in risultati positivi per quasi tutte le bambine, forse anche per le nuove arrivate. Ciò sarebbe veramente una bella
sorpresa, perché dì solito il primo anno non ha mai un buon esito per chi,
venendo da fuori, affronta la scuola
fiorentina.
Come tutti gli anni si riaffaccia il
problema dell’estate. Per le bambine,
che non possono tornare a casa, non
siamo ancora riusciti a trovare una sistemazione adeguata. Forse qualcuno
potrà aiutarci.
Il gruppo di lavoro
Il “Gould”
L’anno scolastico volge al termine e
anche il « Gould » sta per concludere
la sua stagione più intensa.
Molti problemi e molti episodi inattesi, come sempre accade, hanno influito in questi mesi sulla vita e sul
programma di lavoro della nostra comunità.
Questo è stato l’anno in cui si è tentato di dare un impostazione nuova alle attività complementari del tempo
libero. La musica, il teatro, il corso
di fotografia hanno riscosso un notevole successo di adesione e d’impegno.
Ci si muoveva su un terreno nuovo e
non sono perciò mancate le interruzioni ed i cambiamenti di programma.
La partecipazione molto attiva dei ragazzi ha però permesso di maturare
insieme una serie di esperienze utili
per la continuazione di questo lavoro
in futuro.
Il progetto di realizzazione di un
gruppo misto che tanto ci stava a cuore è riuscito solo in parte per la quasi
totale assenza di bambine. Per quel
po’ che si è potuto fare, si è comunque avuto una conferma della validità
del tentativo ed un invito a proseguire in tal senso.
L’improvvisa e lunga malattia di due
persone « chiave » del gruppo di lavoro e, in particolare, la mancanza della
cuoca, tutt’ora convalescente, ha esasperato una situazione già difficile e
che vorremmo risolvere al più presto.
GII esiti scolastici, ad eccezione di
pochissimi casi, si annunciano anche
quest’anno discretamente positivi.
Alla fine dell’anno scolastico i Gouldini hanno invitato tutti i loro amici
alla tradizionale festa che questa volta, anche se semplice ed austera, aveva il pregio di avere un programma
realizzato interamente da loro.
Il gruppo di lavoro
15 Agosto a Sàn Giovanni
PROGRAMMA
ore
ore
ore
ore
10
11
Riflessione biblica ( prof. Bruno Corsani ) ;
Voci dal mondo evangelico (saluti e interviste di rappresentanti
di chiese evangeliche sorelle ) ;
ore 11.30 - Significato del movimento valdese medievale ( prof. Amedeo
Molnar) ;
Intervista con i moderatori Mario Bertinat e Aldo Sbaffì ;
Voci dal mondo evangelico ( saluti ed interviste di rappresentanti di chiese evangeliche sorelle).
La giornata sarà presieduta dal past. E. Ayassot, un gruppo di trombettieri accompagnerà il canto degli inni, i membri delle corali sono pregati di
raccogliersi vicino al palco degli oratori per sostenere il canto.
15
16
Località : « Ciabot 'd le masche » ( Luserna
San Giovanni ). Bellissimo territorio ombreggia*
to in zona collinare. Per accedervi percorso a
senso unico con entrata dalla zona del Tempio
dei BellonattI, Via Sarei e uscita presso la strada deirUliveto: seguire la segnaletica all'uopo
predisposta.^ Vasto posteggio per autovetture
presso la stessa zona delTincontro. Chi prefe*
risce giungervi a piedi può lasciare l'auto sul
piazzale del Tempio e, seguendo lo stesso trac*
ciato in poco meno di mezz'ora arrivare sul
posto per una bellissima strada ombreggiata.
Per chi giunge in vettura la strada non è consigliabile per, cilldrate più larghe delta 124
FIAT.
Sul posto sarà allestito un ricco bufFet con cibi caldi e freddi, bevande, caffè, tè, pane di
produzione locale, torte ecc.
Sarà allestita una pesca o una lotterìa a favore dell'Asilo Valdese di San Giovanni.
8
P¿tg. 8
I NOSTRI GIORNI
N. 31-32 — 9 agosto 1974
La Conferenza di Bucarest,
riunita da « Chiesa e Società » dichiara
Non sopravviveremo se non ridurremo
radicalmente i consumi nei paesi ricchi
Bucarest (soepi) — Per fronteggiare
la penuria alimentare, l’esaurimento
delle risorse e la distruzione dell’ambiente naturale, saranno necessari un
nuovo ’ascetismo’ e una effettiva ripartizione dei beni e delle risorse, se l’umanità vuole assicurarsi possibilità di
sopravvivenza.
Quest’appello è stato lanciato da circa 130 tecnologi, scienziati e teologi di
40 paesi, riuniti dal 24 giugno al 2 luglio a Bucarest, su invito del Dipartimento Chiesa e Società del Consiglio
ecumenico delle Chiese. Concepita come sintesi dello studio iniziato cinque
anni fa dal CEC sull’avvenire dell’uomo in un mondo fondato sulla tecnologia, la conferenza di Bucarest, la prima del genere in un paese socialista,
ha lanciato un grido d’allarme e ha
chiesto l’applicazione di misure rapide
ed efficaci.
La conferenza ha proposto la creazione di forti riserve alimentari, sotto
controllo internazionale, in vari punti
strategici del globo. Finanziate con
fondi provenienti in parte dai profitti
realizzati dai paesi produttori di petrolio e da altri tratti dai 300 miliardi
di dollari investiti annualmente dalle
nazioni ricche negli armamenti, tali riserve servirebbero da ’tamponi’ in caso di siccità o di catastrofi naturali.
Lo sviluppo della produzione agricola, alimentare e industriale nei paesi
del terzo mondo non basta, da solo.
Sarà pure necessaria una sostanziosa
riduzione dei consumi nei paesi ricchi.
Si dovrà stabilire un ’livello massimo
di consumi’, che pur assicurando una
vita dignitosa, frenerà l’esaurimento
delle risorse naturali non rinnovabili
e permetterà di trasferire e ridistribuire con maggiore giustizia i beni di
base, ha dichiarato la conferenza. Le
Chiese dovranno dar l’esempio sviluppando nuovi stili di vita « all’insegna
della frugalità », dando così la priorità
alla qualità della vita e non ai consumi e al possesso crescenti di beni.
Di fronte aH’esaurimento delle risorse energetiche naturali e allo squilibrio ecologico, si dovrà prestare attenzione a fonti d’energia non inquinanti,
come il sole, i venti, le maree. I partecipanti hanno invece messo fortemente in dubbio l’impiego dell’energia atomica, visti i rischi e le ripercussioni
delle conseguenze irreversibili che
comporta.
Ricordando che la scienza e la tecnologia devono servire gli uomini e non
alienarli, assicurando a tutti una vita
nella giustizia e nella dignità, i partecipanti hanno posto l’accento soprattutto su una ridistribuzione equa delle risorse e su un’effettiva ripartizione
del potere fra tutte le nazioni.
Per venire in aiuto ai paesi in fase
di sviluppo, gravemente colpiti dalla
crisi petrolifera, si dovranno prendere varie misure, come prestiti accordati da una banca finanziata dai paesi deirOPEP. Tuttavia, ha fatto notare
la conferenza, il rilancio economico dei
paesi in fase di sviluppo dovrà essere
adattato, alle esigenze elementari e caratteristiche di ogni paese, e dovrà
contare soprattutto sulle risorse, umane e naturali, disponibili in loco. A tal
fine una tecnologia, che permetta di
impiegare tutta la manodopera presente e garantisca così lavoro e fonte
di reddito al maggior numero possibile, risponderà alla preoccupazione di
giustizia sociale come alle esigenze di
tutti in fatto di alimentazione, casa,
salute, educazione.
Fra i problemi che questi paesi devono affrontare vi sono l’esplosione
demografica e l’esodo dalle campagne.
L’attenzione dovrà quindi concentrar
E’ l’Anno internazionale della popolazione
Il “punto" sulla
demografia mondiale
si prioritariamente sull’habitat umano di domani. Al ritmo attuale, fra 25
anni oltre 3 miliardi di uomini vivranno in zone urbane: il 50% della -npolazione mondiale. Se.^ fin d’ora non si
prendono misure di decentramento (ad
es. fabbriche in zone rurali), di miglioramento dell’habitat e dei servizi pubblici, di controllo delle politiche urbanistiche e demografiche, città-mammuth di 40-60 milioni di abitanti saranno l’angosciosa realtà di domani.
Di fronte ai limiti che la natura pone a uiVespansione sconsiderata della
economia e alle sue esigenze di risorse, una « società durevole ed equilibrata » dovrà dunque fondarsi sulla
ripartizione dei beni disponibili. « Occorre che il nostro mondo impari che
l’uomo non vive di solo pane, ma che
il, pane per tutti è una condizione di
giustizia sociale », è detto in uno dei
rapporti, che prosegue: « i mutamenti
che verranno ineluttabilmente saranno dolorosi per molti uomini ».
In un lungo documento sulla spe
ranza dell’uomo nella creazione di Dio,
la conferenza ha ricordato alle Chiese
il loro dovere di amministratori della
terra, e ha incoraggiato i cristiani ad
accettare un benessere ridotto e a optare per « una perfezione di vita in
profondità, per la creatività e la semplicità, esercitando la compassione e
un senso di vita comunitaria », i quali
soltanto permetteranno loro di essere
disponibili per gli altri. « Una qualità
cristiana di vita è la sola ragione di
speranza in un mondo che ha risorse .•.• n
limitate», ha concluso la conferenza («Informations Unesco ») Secondo
ospite durante questa settimana della demografico delle Nazioni
Chiesa ortodossa romena, che le aveva
riservato un’accoglienza molto calo- Pol^^ione del globo aveva raggiunto 3
rosa. miliardi e 706 milioni di abitanti (74
milioni più dell’anno precedente), e
raddoppierà entro il 2006, se si mantenesse l’attuale tasso di crescita, che è
del 2%. Per la prima volta l’Annuario
reca statistiche ufficiali sulla Cina.
Un manifesto murale
del PCI per l’Anno Santo?
Roma {Relazioni Religiose) - Negli ambienti della direzione del PCI risulta che gli
organi competenti del Partito stanno esaminando l’opportunità di affiggere un manifesto murale con parole di benvenuto a quei
pellegrini che giungeranno a Roma, da tutti
i paesi del mondo, in occasione dell’Anno
Santo. Nell’eventualità che tale idea si realizzi, il manifesto del PCI conterrà anche un
appello rivolto a tutti a impegnarsi per le
iniziative di pace e di giustizia sociale nel
mondo.
unii
Uno scienziato sovietico mette in guardia
Il controllo dei geni
(« Informations Unesco ») - Fin d’ora gli
scienziati devono pensare alle conseguenze
della rivoluzione genetica” che le scoperte
scientifiche susciteranno senza dubbio entro
la fine del secolo. L’avvertimento è stato lanciato da uno scienziato sovietico, il prof. Nikolai Dubinin, direttore dell’Istituto di genetica deU’URSS. Egli ha affermato che la possibilità di determinare i caratteri ereditari di
di un essere umano aprirebbe la via a modifiche etiche e sociali che potrebbero essere catastrofiche.
« In un avvenire prossimo — ha dichiarato — sarà possibile compiere sull’uomo qual
A 45 anni più esperienza
e iniziativa
I La Commissione per l’evoluzione economica e sociale, creata nel 1971 dal governo della Repubblica federale, tedesca, ha
svolto un’inchiesta sui salariati oltre i 45
anni. Questi, infatti, perdono il lavoro in caso di fusione, chiusure o ’’razionalizzazioni”
di imprese, o a causa dell’offerta sovrabbondante di quadri giovani; ed è difficile un loro reinserimento. La commissione ha confermato il parere dei sindacati e degli uffici di
collocamento : è un pregiudizio pensare che
il rendimento diminuisce automaticamente
con l’età; invece i salariati di 45 anni hanno
spesso più esperienza e spirito d’iniziativa
dei giovani colleghi.
siasi manipolazione. Certo, non è possibile
fermare il progresso della scienza. Perciò, prima di procedere a trasformazioni biologiche
della persona umana, dobbiamo pensare alle
loro conseguenze etiche e sociali. Dobbiamo
dar prova di un più alto senso di responsabilità.
« Le nostre relazioni con la natura hanno
mostrato che siamo capaci di rovinarla e che
è difficile riparare questi danni. Sarebbe
inammissibile che si facesse altrettanto con
l’uomo ».
Naturalmente gli interventi genetici potrebbero avere un ruolo assai utile nel curare
certe malattie ereditarie, permettendo, in particolare, di sostituire gèni malati con gèni
sani.
L esempio piu semplice di manipolazione
concerne la determinazione del sesso di un
bambino al momento del concepimento, e
questo — predice il prof. Dubinin — sarà
possibile da qui una diecina d’anni. « Penso
che la maggior parte dei genitori sceglieranno di avere dei maschi, col rischio che la
prossima generazione abbia 90% di maschi
e 10% di femmine. Sarebbe per l’uomo la
distruzione di tutto: dalla base stessa delle
sue emozioni e della vita ».
fl II mercato degli strumenti sanitari e
scientifici, negli USA, dovrebbe raddoppiare di volume entro il 1980. L’aumento
maggiore sarebbe degli strumenti medici, la
cui vendita passerebbe da 125 milioni di dollari nel 1973 a 443 milioni (circa 280 miliardi di lire) nel 1980.
Un essere umano su due vive in Asia, la quale conta 2 miliardi 104 milioni di abitanti. Il resto si ripartisce
così: 354 milioni di Africani (9,5%),
327 milioni di Nordamericani (8,8%),
19,7 milioni di Oceaniani (0,5%), 245
milioni di Sovietici (6,6%).
Shanghai è in testa fra le maggiori
città del mondo: 10 milioni 820.000 abitanti, seguita da Tokio (8.841.000), New
York (7.895.000), Pekino, Londra e Mosca. In Belgio, Australia, Svezia, Israele e Uruguay più dell’80% della popolazione vive nelle zone urbane.
Il tasso di natalità più basso è stato
constatato nella Repubblica federale
tedesca (12,8 nascite per mille abitanti) e il più alto nel Ngwame o Swaziland (52,3 per mille). Il più basso tasso di mortalità infantile si segnala in
Olanda: 11,1 per mille nascite. L’Annuario dà pure, per la prima volta, dati sugli aborti, relativi a 22 paesi.
La più alta speranza di vita si registra in Svezia, Olanda, Islanda, Bielorussia e Norvegia (76 anni in media,
per le donne). In sette paesi soltanto
— Nigeria, Alta Volta, Sri Lanka, India, Cambogia, Giordania e Pakistan
— gli uomini possono sperare di vivere più a lungo delle donne.
Dal 19 al 30 agosto si terrà a Bucarest la conferenza mondiale sul problema demografico, certamente l’incontro internazionale più completo e
rappresentativo organizzato dall’ONU.
Le Nazioni Unite hanno proclamato il
1974 « Anno internazionale della popolazione ».
Più facile
il matrimonio civile
in Spagna
Madrid {Relazioni Religiose) - È stata cambiata la procedura per chi vuole sposarsi soffi
civilmente nella cattolicissima Spagna franchista. Secondo le nuove leggi, i due promessi sposi che vogliono solo il matrimonio civile, devono dichiarare, davanti ad un giudice
di pace, che non praticapo la religione cattolica e che sono liberi di convolare a giuste
nozze. Le leggi precedenti, invece, imponevano a chi voleva il matrimonio, civile, di dimostrare di non essere cattolici. Cosa piuttosto difficile in un paese in cui ogni nuovo
nato viene battezzato, si può dire, d’autorità.
Le nuove leggi per il matrimonio civile costituiscono uno di quei passi avanti che lasciano vedere quanto ci sia ancora da camminare per giungere a un po’ di libertà e di
giustizia.
H Col proposito di lottare per l’integrazione latinoamericana il presidente messicano Echeverría ha compiuto un giro di visite
toccando la Costarica, l’Ecuador, il Perù,
l’Argentina, il Brasile e il Venezuela e avendo come scopo essenziale « la lotta permanente dei popoli dell’emisfero per raggiungere la democrazia politica e economica e, nel
campo estero, la ricerca comune per raggiungere l’indipendenza economica ».
■ Nei giorni scorsi sono state segnalate due
esplosioni nucleari sotterranee: una statunitense, nel Nevada e una sovietica, in Siberia. Pochi giorni fa USA e URSS hanno
firmato un accordo per la limitazione degli
esperimenti nucleari che entrerà in vigore
fra 18 mesi.
■ Con 48 voti contro 31 il Senato statunitense ha rifiutato di far cessare gli esperimenti tendenti ad accrescere la precisione
e la potenza dei missili strategici americani.
ESTREMISMO
REAZIONARIO
IN USA
Sul « Journal
de Genève » del 246-’74, Jean Poche!
ha pubblicato un
articolo dal titolo:
John Bìrch", Nixon
Echi della settimana
a cura di Tullio Viola
Fonti energetiche
H I ministri degli esteri degli Stati membri dell’Organizzazione dei paesi arabi
esportatori di petrolio (OPAEP), riuniti al
Cairo, hanno deciso di revocare l’embargo
sulle forniture di greggio all’Olanda, applicato lo scorso ottobre.
H L’Indonesia ha aumentato il prezzo di
esportazione del suo petrolio, portandolo
da 11,7 a 12,6 dollari il barile. Pur essendo
membro dell’OPEP, l’Indonesia non si considera vincolata dalla recente decisione di
quest’organizzazione di mantenere inalterati i
prezzi per altri tre mesi. L’Indonesia produce quasi un milione e mezzo di barili all’anno, assorbiti per il 70% dal Giappone.
B In contrasto con l’Arabia Saudita che
intende incrementare fortemente la produzione di petrolio per premere sui prezzi,
Algeria, Iran, Nigeria, Kuwait, Qatar ed
Emirati arabi uniti hanno dichiarato di essere pronti a ridurre la produzione per mantenere un equilibrio fra la domanda e l'offerta sui mercati mondiali, e così mantenere i
prezzi attuali, senza riduzioni.
B Al Congresso internazionale sul gas liquido, ad Algeri, il presidente algerino
Houari Boumedienne ha dichiarato che. dopo il prezzo del petrolio, anche quello del gas
naturale dev’essere rivisto.
B Italia e Irak hanno stipulato un accordo
economico, che assicura all’Italia un'importante quota d'importazione del greggio
irakeno, mentre essa costruirà nell'Irak impianti d'infrastnitture per circa 1.500 miliardi di lire.
Per la “Società
è il comunista
n. 1 ». Quanto l’articolista racconta nella sua corrispondenza da Los Angeles,
e il modo strafottente come lo racconta, potrebbero far sorridere i nostri
lettori, se essi dimenticassero certe tristi analogie con l’attuale estremismo
reazionario in Italia (assai più pericoloso, ci sembra)! Per di più, a noi personalmente non piace la strafottenza:
perciò riportiamo qui soltanto le parti più serie dell’articolo, lasciando che
ciascun lettore si faccia, nel merito,
la propria opinione personale.
« Una conseguenza prevedibile degli
scandali Watergate è l’aver aperto la
strada ai sentimenti fascistizzanti che
esistono in ogni società nella quale il
potere esecutivo, il potere legislativo
e la stampa abbiano perso la fiducia
d’una parte del pubblico. Il ragionamento sommario che solo un “salvatore", forte e deciso, sia in grado di
“liberare” il paese dai suoi nemici interni, continua ad essere attuale, malgrado la ripetizione degli esempi tragici forniti dalla storia contemporanea’ (...)
Non diciamo che si tratti d’un movimento epidemico. Ma è certo che gli
USA, che stanno oggi attraversando
una situazione del genere, vedono spuntare qua e là (e più particolarmente in
California) la zizz.ania tenace della rinascita fascista.
Tutto quel che riguarda il nazismo
e Hitler ha la certezza d’incontrare immediato successo. Le biografie del
“Führer’’ hanno preso il posto, nelle
serie dei “bestsellers”, dei libri sui matrimoni aperti, o meglio matrimoni in
condominio, a due, a tre, a quattro. I
caschi, le fibbie di cinture ed 'altri simboli delle SS. fanno la fortuna di numerose ditte che vendono per corrispondenza (e le cui buste rton portano
' Cfr. l'ari. « Il testamento politico di Pompidou », nel n. preced. di questo settimanale.
l’indicazione del mittente), e di taluni
negozi specializzati. Il Partito Nazista
Americano ( = “American Nazi Party")
non è mai stato così florido: recentemente i suoi rappresentanti (tutti di
razza bianca, naturalmente), con le camicie brune, le cravatte nere e i bracciali a svastica, son sfilati in parata in
occasione d’un convegno della Commissione dell’Educazione a San Francisco. Hanno protestato pubblicamente contro la politica d’integrazione nelle scuole della città. Sola variante per
questo partito nazionalsocialista “macie in USA": è più grave mancanza esser nero che essere ebreo. Ma a parte
questa sfumatura... Certo, si tratta di
un caso estremo: i nazisti californiani,
se sono turbolenti e troppo visibili,
non sono però molto numerosi.
Più curioso (...) è il successo della
“John Birch Society". Questo movimento, fondato non più di quindici anni fa da Robert Welch, un pasticcere
di Belmont (Massachusetts) convertito alla politica, si basa su un’idea
estremamente semplice, e cioè che tutto auel ch’è andato e che va male in
USA si deve imputare alla “cospirazione internazionale comunista". Chi
erano, nel 1959, i responsabili e corresponsabili (tutti cospiratori) del complotto? Secondo la John Birch Society, niente meno che Dwight Eisenhower. .suo fratello Milton, John Poster
Dulles, Earl Warren (allora capo della
Giustizia della Corte Suprema). E assurdo? Non lo è affatto agli occhi di
100.000 americani, la maggior parte dei
quali risiede in California ».
Le fantasie dei dirigenti della « J. B.
Society » sono stupefacenti oltre ogni
limite. Uno di loro, Charles Armour,
governatore del distretto che comprende i tredici Stati dell’Ovest, afferma
che la suddetta « cospirazione internazionale comunista » ha origini storiche remote, e precisamente si ricollegherebbe « aUn fondaz’nne. avvenuta
1776 ad opera di Adam Weishaupt (ad
Ingolstadt, Baviera), deù’“Ordine degl’liluminati" (sic!)
che comprendevano
fra i suoi membri
Federico II di Prussia, Voltaire, Rousseau e tutta la
scuola francese degli enciclopedisti »
(Par di sognare!).
« La dissoluzione dell’ “Ordine", avvenuta nel 1785, non avrebbe impedito
alla “cospirazione” di prosperare in
vari paesi e sotto i regimi più diversi.
I più conosciuti dei suoi “vice-re” sono stati, o sono: Fidel Castro, Mao Tsetung, Nikita Crusciov, il maresciallo
Tito e (il salto è veramente difficile)
il generale De Gaulle (?!).
E fra le personalità americane, chi
sono quelle che minacciano più seriamente la legge e l’ordine in USA? In
un banchetto (a 20 dollari il coperto)
nel quale si sono riuniti recentemente
2000 “Birchers”, a Los Angeles, sono
stati citati (tralascio i nomi non universalmente noti) Marion Brando,
Margaret Mead, David e Nelson Rockefeller, Ted Kennedy e soprattutto (SOPRATTUTTO!) Richard Nixon, tutti
agenti segreti (...). Non hanno avuto
diritto di citazione, perché troppo numerosi e sottintesi, i neri e gli ebrei »
LA BANCA
DEL BUON ESEMPIO
-(k « La filiale sudafricana di una delle maggiori banche britanniche, la
“Barclay’s Bank”, ha deciso di accordare un finanziamento di 25.000 rand
(1 rand = 1000 lire circa) al sistema
scolastico degli africani del Sud-Africa.
La decisione è venula dopo una serie
di colloqui tra la banca e la commissione “Jiistitia et Pax" dell’Inghilterra
e del Galles. La banca ha anche accettato di aumentare gli stipendi dei propri dipendenti neri. Inoltre la commissione “Justitia et Pax" ha chiesto alla
"Barclay’s Bank" di opporsi alle leggi
"inique e inaccettabili” in vigore nel
paese, come ad es. la legge che vieta a
un dipendente nero o di colore di avere ai propri ordini dei bianchi. La banca non ha preso impegni precisi, ma
ha^ assicurato che esaminerà la questione ».
(Da « Sette giorni », n. 366 del 2.7.74).
I lavori della Conferenza sulla riduzione
bilanciata delle forze nell’Europa centrale (MBFR), riunita a Vienna, sono stati
sospesi per la pausa estiva. Il consuntivo di
questi mesi di riunioni è assai magro.
fl Varie regioni dell’India sono devastate
da inondazioni determinate da piogge
torrenziali. La più colpita è la regione di
Bombay, con una cinquantina di morti e decine di migliaia di senzatetto; grave pure la
situazione nell’Assam, dove sono straripati il
Brahmaputra e altri fiumi. In varie zone indiane si segnalano comunicazioni interrotte e
gravi danni.
B II Consiglio dei ministri della CEE ha
deciso di donare all’Uruguay seimila
tonnellate di cereali; l’Uruguay ha optato per
il grano tenero destinato al consumo alimentare.
B II governo cileno pagherà alla compagnia
mineraria americana « Anaconda » oltre
65 milioni di dollari subito e altri 188 milioni di dollari in nove anni a compenso della
nazionalizzazione delle miniere di Chuquicamata e di EI Salvador, attuata durante la presidenza di Allende. Sono in corso trattative
per rifondere 1’« Anaconda » della nazionalizzazione di un’altra miniera, e con la « Kennecott » già proprietaria della miniera di E1
Temente. Il golpe porta i suoi frutti.
B II re Hassan II del Marocco ha annunciato di voler ’’liberare” il Sahara spagnolo (Rio de oro) entro il 1975. L’iniziativa
pare però presa più contro il Sahara spagnolo che contro la Spagna ; Hassan II teme infatti che, aiutato da altri Stati africani, il
Sahara spagnolo conquisti abbastanza facilmente l’indipendenza da Madrid, e in questo
caso il Marocco non potrebbe più avanzare
rivendicazioni su questo territorio senza trasformarsi da ’’liberatore in ’’aggressore”...
B Turchia e Cina (che non ha fatto alcun
commento sulla vicenda di Cipro) hanno firmato un accordo commerciale.
B L’Australia ha riconosciuto all’aeronautica militare statunitense l’uso, come
base , delle isole Cocos, ebe fanno parte del
territorio au.straliano (a 2.700 km. da Perth).
La base serve come punto d’appoggio ai ricognitori USA, in volo fra la Thailandia e
l’isola di Diego Garcia.
B Una nuova emittente televisiva entrerà
presto in servizio a Uad Modani, capitale della provincia sudanese del Nilo Azzurro portando la tv a disposizione di 10.000
spettatori nella regione di Gezireh. Si tratta
di una regione produttrice di cotone e il 70
per cento dei programmi diffusi dalla nuova
stazione saranno corsi di formazione agricola;
dei coordinatori saranno incaricati localmente di organizzare gruppi d’ascolto. Al progetto ha concorso la FAO ed è diretto da tecnici tedesco-occidentali inviati dal governo federale tedesco.
B Una spedizione anglo-indiana ha conquistato il Changa Bang, una vetta finora
inviolata, a quota 6.750 m.. sul versante indiano della catena himalayana.
Direttore responsabile; Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
N. 175 - 8/7/1960
Coop. Tip. Subalpina - Torre Pollice (Torino)