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Prezxo Hf® 10
LXX\^n - N. 46
TORRE PELLTCE. 28 Novembre 1947
6' •
S-'
r^Spodizvone in abbooamei to posatale - 1 Gruppo.
ELLE
SETTIMANALE DELLA
Vera
. Spett. Società Studi Valdesi ,
TORRE PELLICE
èeWa ou't'i &^ez'no t-i Ìmo fe^o
cCO(^fi Ti 00C>TC'ZSalmo 55;^
CHIESA VALDESE
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Son possiamo non sentirci afferrati dal senso di ansicm aspettativa
che queste parole esprimono.
Erano secoli che la speranza àelVumanità si tendeva verso Colui che
doveva venire ad instmirare un’era
’ nuova di giustizia e di pace. Ed ora
ecco, revangelista d riporta al momento ;Vi cui la promessa stava per
realizzarsi e la sfreranza stava per
c<mcr^,tarsi nella realtà di un fatto
concreto ; « la vera luce che illumina
ogni uomo, era per venir nel mondo ».
Ogni anno, nella ricorrenza del periodo dell’avvento e della preparazione al Natale è come se noi fossimo
riportati al momento dii cui parla
rEvangelista., al momento cioè in
cui la speranza stava per concretarsi
nella realtà.
C'è sempre infatti in tutti noi, atrapprossimarsi del teTiipo di Natale,
come una aspettativa più o meno cosciente di qualcosa di nuovo.
i Senonchè, come c/l dice l’Evangelo, quaiulo la luce è venula a risplendere néllte tenebre, nonostante
l’aspettativa dei secoli, «le tenebre
non rhanno ricevuta » (Gipv. 1: 5).
« l.a luce è venuta nel mondo, ma
gli uomini hanno amato le tenebre
più che la luce, perchè le loro opere
erano malvage. Poiché chiuuque fa
cose malvage odia la luce e non viene
alla luce, perchè le sue opere non
siano riprovate» (Giov. 3: 19).
In fondi) c’è stata una gran delusione fra gli uomini, quando Gesù
è coni ¡¡arso in miezzo a loro, perchè
essi non si aspettavano uno che illuminasse della luce divina i loro
pensieri e le loro azioni in maniera
lido che non potevano' non sentirsi
riprovati. Essi si aspettaltatto altro,
ma non cK vedersi quali essi sono e
come si vedono alta luce della vita
e della parola di Gesù.
/Incuira una volta noi d ¡rrepar
rianu^ alla festività del Natale, ma
Se vogliamo che questa ricorrenza
non sia ancora una volta simile a
qualsiasi altra festività mondana, se
vagimmo che essa non sia priva del
suo valore e del suo significato, e
che non ¡¡assi oltre da noi ktsciandód il vuoto nel cuore, in quanto non
ha ¡Hìrtato nulla di nuovo nella nostra vita, dobbiamo ¡torre attenzione
a quelle che il tnessaggio' ci dìJce:
«Gesù Cristo è la vera luce che illumina ogni nomo ».
Oggi non è più il tempo dell’atte. sa. Natale vuol dire che il tempo dell’attesa è chiusa, che Colui che do-*
veva venire è venuto, che la vera luce
al chiarore della quale gli uomini
possono vedersi quali sono è realtà
presimte, di oggi, di domani, di sempre. Questa luce è Cristo, la Parola
eterna di Dio.
Siamo disposti a lasciaTci illuminare da questa lucei In oÌtrle parole,
siamo disporti a confron^e la nostra ìdta con la Sua, le nostre parole
con le Sue, le nostre opère con le
Sue? Siamo disposti a correre il rischio di vedere le nostre opere riprovaie e di dover riconoscere pieni di
confusione e S smarrimento che siamo peccatori e che non c’è nulla di
buono in noi e che non meritiamo
altro cKe conéhmna e mSorte?
Se siapto sinceramente disposti a
questo, e ci lasciamo illuminare dalla luce di Cristo, allora questa luce
iìtuminerà anche Valtro aspetto della realtà; da un lato noi col nostro
jOa vera luce che iilumi-na Off ni uomo era per
venire nel mondo.
(Giov. 1 s 9)
peccato e con la nostra miseria, dailaitro l’amore miiteriicordioso di Dio
che ci fa grazia, e la Sua potenza
per la quale Egli può far di noi delle
creature nuove.
"^CET
IN
TE^
■ Il Natale di Cristo diventerà allora
ilZ nostro natale ad una vita nuova;
« a tutti quelli ohe Thanno ricevuto,
egli ha dato il diritto di diventare
figlioli ci Dio; a quelli cioè che credono nel suo nome; i quali non son
nati da saneiue, nè da volontà di
carne, nè da volontà d’uomo, ma son
nati da Dio)) (Giov. 1: 12).
ACHILLE DEODATO
GUIDO RIVOlKi
Emigrazione signifloa spopalamento.
Ecco perchè non sono poche le parsone
seriamenie e giustajnente preoccupate
dal fenomeno delll’emigrazione dalle
Valli,-fenomeno che ipotrebbe aumentare, e delle oonseguenze di importanza
Capitale per la Chiesa Valídese.
Vi è chi in modo oemplicistico, vorrebbe oombattere, quasi vietare k ernigrazi'One appoggiandosi su argomenti
di carattere morale : hon tit lecito abbandonare la terra dei padri, commetti
un peccato.
Siam tutti jperfettamente d’accordo
che non dobbiamo incoraggiare Tesodo,
che dobbiamo anzi far presenti tutte le
difficoltà a chi parte ; dire che non tutto
è roseo altrove e sopratutto che ovunque, per formarsi urna posizione soda'e miigliore, occorre lottare e lavorare,
spesso in mezzo a scoraggiamentii ed a' marezza.
Ma abbiamo diritto di dlr^ di rimanere a chi potrebbe vivere meglio altrove? Non è obbliigo nostro diare una
mano fraterna a chi con ferma volontà
cerca altrove il pane; e la pace che non
ha trovato o ohe comunque, nella sua
libertà, non crede di trovare alle Valli ?
Sì, potremmo farlo, ma a .condizione
di offrire noi quel benessere e quell pane che è pur necessario alla vita.
Abbiamo diritto, sopratutto, di affermare che è quasi un tradimento verso
Dio allontanarci dalla terra dei padri nostri ? Che ne sappiamo noi dei disegni
e della volontà di Dio? Non ha Egli
permesso (e ciò è stato aspramente criticato aniphe allora) ad elementi del nostro popolo Valdese di trapiantarsi suf
Rio Piata, per dare al Sud America una forza evanigelica compatta, che organizzata si risveglia al suo dovere di evangelizzare e dhe potrà essere in quelle contrade quel che Son i Valdesi del
' ' ttr-ii-i ,per l’Italia?
Chi visita le nostre Colonie del SudAmerica rimane impressionato dalla vi
talità di quelle comunità e dallla forza
che ne potrà sgorgare e ohe ne è già
sgorgata.
Ecco perchè, sollecitato da varie persone, mi son messo in contatto oltre
un anno fa con lamioi ed autorità della (Dhiesa nel Sud-America, dove un
Comitato presieduto dal pastore Emilio
Ganz si è occupato deiraocoglienzai nelle nostre Colonie di. chi DOVESSE emigrare. Ho pregato in seguito i delegati delle Chiese sud-americane al Sinodo ed altri amici dhe si interessano
all’aiiuto da darsi a chi deve partire, di
costituirsi in commissione alle Valli,
presieduti dal prof. Edoardo Longo:
queste due entità sono in conatto, hanno lavorato nel silenzio, ed i loro sforzi
sembrano dover essere presto coronatì
da successo. Dobbiamo ringrazianli per
il loro lavoro tenace e paziente.
Intendiamoci bene : nessuno consigl'a ài valdesi di andarsene dallé Valli.
Chi può, rimaniga ; chi ha la possibilità
di rimanere in patria guadagnandosi il
pane, resti, e risponda così nello stesso tempo ad un dovere monale. Nessuno si faccia illusioni ; ohi parte avrà
momenti di dolorosa nostralgià, forse
a.nche di rimpianto. Lavorando potrà sistempirsi, ma diovrà lavorare fortemente e con perseveranza. Nessuno inóora-asiia ad emigrare, ma è nostro* dovére
dirigere chi ad ogni modo se ne andrebho dalle, Valli, affinchè non aumenti il
nt)im*ero dei disse*miinati. Dobbiamo evi-'
tare, ad ese*mpio, ohe vi siano degli
illusi che seiguanio i oonsigli di chi un
tempo parlava di dirigere al Venezuela
gli emigranti Valdesi, ignorando che la
nostra (Uhiesa ha Colonie prospere e
che ili Venezuela è un paese di clima
tropicale, dove il clero ha una influenza
certo più grande ohe in Uruguay. Il
compì‘o nostro è di dirigere la emigràzione, non di 'fomentarla. ,
Ma nellò stesso tempo non dobbiamo
esser ci*echiì e non vede*re il problema
che si presenta più acuto, 'q.uello dello
spopolamento dell© nostre Valli.
La Chiesa in Italia ha il vantaggio di
avere un centro con popolazione prevalenitemente evanigelioa, le Valli Valdesi. Aiutare le Valli è aiutar© la Ohie■sia, è indirettamente aiutare ITyiange’•zzazione. Rimanere alle Valili significa fortificare la Chiesa, Ma rimanere
alle Valli è fxiestbie a chi sì guaiiiagna
'I nane, ecco perchè uno dei Dro*blemi
oiù urgenti, forse il più urgente, è rafforzare la vita ecoitiomlca delle Valli
Valdesi, per la nositra Chiesa. Pensiamo -a cooperative di vendita, ad indu‘-ih-'alizzare i prodotti agriiooli. al miiglto'namento dell bestiame, alla creazione di
prodotti locali, ben curati e- di miglior
smercio... Ma per tutto diò *o*ccorre una
base di partenza.
Abbiirando a quanto sopra iJ prohfema degli orfanotrofi (la neicessìtà di dare agli orfani una professione, possibilimente non aumentando il numero degli
spostati nelle città ; ila necessità di provvedere all’alimento dei nostri fanciulli
dando loro la temi che ilavo,rata produce) ho pensato di proporre ad amici
Svizzeri la creazi*oine di una Scuola di
agricoltura alle Valli. Secondo il nostro
progetto un tecnico Svizzero si stabìlinelbbe alle Valli (e forse anche una direttrice Svìzzera per le fenoiulle, con
une (( ©cole ménagère )>) trasformereb
be una proprietà agricola, insegnereb- '
be ad alunni interni (Orfani Valdesi e
ioirse più tardi aiUinnj a pagamento' m
casa diretta con principi di ispirazione
cristiana evangelica), aid alunni esterni
per corsi peni*odiici, aperti a giovani di
ogni confessione, visiterebbe d’inverno
le scuole quartierali con conferenze po*polari e pratiche, darebbiei consigli agli
agricoltori più progre^sti, cercherebbe
di migli*orare con ogni mezzo la produzione agricola nella regione. Forse più tardi la sua aitività potrebbe svilupparsi neffie direziioni di cui lalbbiam parlato
più sopra.
Una Commissione si è formata alle
Valli 'per la realizzazione di* questa inizi'ativa ed è in, stretto* *oon.tatto con gli
amiici Svizzeri. In *una riunione privata
di alcuni mesi fa si s*ono presi contatti
con il *p.residen*te diela Oömm'issi'one
degli Istituti Ospitalieri e *col Vice-'Moderatore che ambedue hanno appoggiato
fortemente questa azione, k Tavola ne
è informata, ma occorre che questa azìone sia fortemente appoiggkta dalla
Do-polàzione Valdese, se k crede opportuna.
Si tratta ora di mettere .jrasieme le
nostre esperienze, parlare assieme dei
nostri bisogni ed in seguito agire perché mentre siam lieti di avviare verso
le in*Ostre-'CMiBse e"€klonie’''deil Sud-America chi 'D*EVE emigrare, vogliamo
nello stesso temipo a ohi rimian© dare
la possib’lità di. guiaidagnairsi me*glio' il
pane. E n*on si tratta di opera che no*h
abbia una base spirituale : è per amore
dei 'fratelli; per amore della Chiesa,
Che sentiamo l’impulso di agire, ricordando che andhe Gesù 'pensava a dare
il pane a chi aveva fame, non solo il,
oa*ne, non siopratutto il piane, ma anche
il pane.
/impatia o 0
confusione •
L’istinto d’imitazTone die ci guida da
fanciulli nel ripetei’e i gesti degli adulti e che colll’andar degli anni si
trasforma in tante miuiier© per diventare anche conformismo cioè desiderio di fare come fanno tutti gli altii,
desiderio di non essere oi-iginali,
non è sempre una cosa hiasimevole.
Vedere gli altri ohe sono allegri ed
essere disposti a ridere con loro, \eIdiere gli altri che piangono e comI muoversi al punto di piangere con
j lc*ro proviene .anche da una buona
? disposizione d’animo, dalla simpatia
' nel senso letterale diella parola, il
f sentire insieme, cioè un senso di col; legatiza e di fraternità che ogni cristiano deve sentire per iU suo prossimo.
Sotto questo punto di vista si può
comprendere che l’Eco dette Valli n.
42, del 31 ottobre, abbia dedicato la
sua prima, pagina ad un discioirso sulla morte ed abbia al centro di quella
pagina incorniciato di nero un richiamo al 2 novembre « giorno di ricordi
e di dolori » come appunto risulta da
tutti i calendari così come si pubbli
cano nei paesi cattolici ed anche in
molti paesi non cattolici.
Ripensandio alla nostra liturgia ecclesiastica, sopratutto ripensando all’Evangelo e alla predicazione di Cristo, ripensando insomma alla vita religiosa nel senso preciso di questa
parola non si può trovare nulla che
giustifichi da parte del nostro giornale evangelico-valdese quella, diciamo così «coincidènza» di data, ed
in un certo senso anche di tono, con
riti e costumi diversi dai nostri, cioè
non evangelici.
Può darsi che una volontaria coincidenza possa essere utilmente adoperata come pretesto per predicare
l’evangelo ed atlir-are li’attenzione sul
valore pmameute consuetudinario e
molto umano ma non religioso di
certi costumi e di certi « culti )> fra* i
quali va iscritto anche il « culto djei
morti ».
. Ammettendo pure che sì tratti di
tur pretesto per predicar© l’Evangeio, esso ci Siembra assai discutibile
perchè dalla coincidenza di djata, alla imitazione delia forma ed alla as*sìmìlazione del contenuto il passaggio è éstremaineinte facile e breve e
non è detto che nella oommozione
Ct. ripensar© ai nostiri cari che ci
hanno preceduto neU’al di là, vedendo tutto intorno questo « culto dei
morti » non. si giimga facihnmte alla preghiera per i defunti detta «in,
suffragio dbllte anime loro)).
Noi sappiamo che coloro che son
morti ci’ hanno preoeduti nella Casa
del Padre, ove dL assicura la Scrittura, «vi sono molte dimore». 'Di
più non sappiamo e questo deve bastare alla fidùcia- di cui si alimenta
lanostra fede. Tutto il resto non viene dia Dio.
Vi sono diverse maniere di annunciare l’evangelo colà dove non è pienamente conosciuto nella sua integrità: lo si può anmmciare per somìjglianza o per differenza. E’ bene e
è cristiano insistere sulla somiglianza, ma senza creare confusione. Un
ottimo nostro membro di Chiesa re
duce da una celebrazione nuziale avvenuta in una nostra Chiesa in cui,
su richiesta degli sposi, il pastore aveva anche esescitato la funzione di
officiale dello stato ' civil© in eonformità alla non ancora morta legge sui
culli ammessi, quell’ottimo* menibro
di chiesa mi diceva che un suo amico
cattòlico presente alla cerimonia gli
aveva confessato uscendo: « era molto bello, proprio uguale a quello che
facciamo noi». (JiieU’ottimo membro
dì chiesa pareva soddisfatto, la sua
anima di conformista, di persona che
si sentiva uguale a tutti gli altri provaya un certo sollievo a sentirsi uguale anche in religione. Confesso
che non mi sentii altrettanto lusingato sopratutto rìpenaandò . ai lodevolissimi sforzi che i nostri giornali
evangelici, specie in taluni momenti,
compiono per chiarire le idee sui
dogmi della nostra fede evangelica,
sulla Religione dellla Riforma, insomma per chiarire quale sia © perchè
esista il nostro messaggio cristiano.
Sta ben© affermare le sotniglianze
do ve ci sono ina è assai grave non insistere abbastanza sulle differenze. Se
il nostro messaggio, * come diceva
quello spettatore « e proprio uguale))
al messaggio altrui, perchè lo and/iatuo a portare- colà dove abbonda l’altro?
Unica nostra consolazione in materia di oommemorazione dei defunti
è che in molti paesi protestanti si è
generata k medesima confusione, ma
anche là si e sentito il pericolo ed è
proprio 0|el 31 ottobre scorso una
piccola nota della « Vie Protestante))
u decima pagina, dioo decima pàgina di quel giornale in'cui si leggono
queste parole: TOJJSSAINTE.
Problème infiniment déUcat que
re¡Mse chaque année aux fidèles dfes
Eglises protestantes cet ” anttiversaV
re des morts”. La pensée éva^éque n© paraît pas encore avoir été
comprise par tous, car nombre de
nos oorreligionnaires denaeiirent impressionnés. p*ar les manifestations de
cette journée: obscurément, beau*coup croiraient faillir à leur dèvewr
envers les morts en ne s’y associant
pas d’une manière au d’une autre.
Les «cultes dhi souvenir» qui dans
une louable intention et pour diriger quelque sorte les pensées ou satisErlco RoIIIer
ISegue in 2 pagina)
S?
2
11^' DELLE VALU .VÁlI^ÉSp
delle
AL CONSIGLIO
ECUMENICO
li dipartimento per la
ricostruzione
La sessione di settembre del comitato
esecutivo del ddipartimento di rioostruziome del Consiglio Ecumenico delle
Chiese è stata molto imiportante, sia
per il numéro impressioniamte di prob?emi aU’ordine del giorno, sia per k
natura stessa di questi problemi.
Si sente sempre più ohe se l’aiuto
rrtateriaile deve 'essere continuato sii
vasto scala alile Ghiese in sofferenza,
esso sc'rvirà per la reale ricostruzione
della Chiesa soltanto se completato da
una azione altrettanto iimiporianite sul
piano spiri'tuale. iPerciò il Dipartimento
rivolge ogni attenziione a -questi progetti : evangelizzazione, siopratutto per
mezzo di laici ; lavoro fra la gioventù ;
preparazione di nuovi quadri attraverso
l’aiuto agli studenti in teologia e rinnovamento dei vecchi quaidlri attraverso le cure di riposo e di convalescenza
accordate a pastori la cui salute è stata
scossa dalla gu'arra (S.OE.P.I.).
Conferenza delle Organizzazioni cristiane per i rifugiati
Dal 17 al 19 ottobre ha avuto lu'Ogo
a Ginevra, presso il segretariato del
Consiglio ecumenico delle Chiese, una
conferenza delle organizzazironi cristiane d’aiuto ai rifugiati. Essa comprendeva rappresenta'nti del Consiglio Ecumenico, del «Chiirch WorM Service »
(che rappresenta più di 20 Chiese e
organizzazioni religiose degli Stati Uniiti), della Federazione Luterana mondiallie e delle Alleanze universali delle
Unioni Oistìane dei giovani e delle
giovani. La conferenza ha pubblicato
una dichiiariazione da cui straliciamo
quanto segue :
«Notre cooféremce, composée de représentants d’organisations chrétiennes d’aide aux réfugiés, a été convoquée par le
Consedll oecuménique des Eglises. Il s’agissait ipour nous de réepminer notre plan
d’action en Europe... L’incapacité de résolue le problème, des réfugiés a eu pour
résultat d’aUtérer partout le respect de la
valeur et de 'la dignité de la personne umaine.- Une politique de rétablissement basée exclusivenvent sur des considérations
économiques est en train déporter un dernier coup à ce qui reste encore de l’intégrité de la vie familiale. La misère et le
dénuement qui font présager un terrible
hiver, rempH de souffrances physiques, et
Fabsence de toute espérance, tentraînient
les hommes dans une déchéance de !’esprit.
.« iHus d’itn imiliion de réfugiés, victimes de la tynannie national-socdafete languissent en Europe. Craignant pour leur
vie, ils n’osent pas retourner dans leur
pays et sont à la charges die l’Organisation
Internationale de réfugiés (I.R.O.). Le dra.
me actuel est encore aggravé par le Mt que
près de dix tmlffions d’hommes, de femmes et d’enfants ont été chassés de chez
eux par les Puissances victorieuses et sont
obligés de subsister misérablement dans une AHeimagne et une Autriche déjà surpeuplées et ruinées...
« Aujourd’hui, deux ans et demi après te
fin de lia guerre, il est plus néoessaité qu’en
1945 de V'oir clairement la situation et d’y
porter remède par une asristance effective.
I.CS r^ugiés sont plus nombreux qu’en ’45-,
Les conditions d’existence sont plus précaires. Le temps ne passe pas, les hommes s’usent dans l’attente, en proie à Ikngoisse, à la faim, au frdd et au désespoir.
Une fois encore nous adressons un appel pr-ssant aux Eglises, aux orgattisations
chrétiennes et à tona les hommes de bonne
volonté pour qu’ils voyeot i’imminenoe du
désastre qui menace les réfugiée et qu^Is
sachent que miffgré leurs vaillants efforts •
pour «Inservcr leur dignité et leur espoir
et ravenlf, les r£Fn^és oe peuvent venir
seuk à bout de te tâdie. Il ne s’a^t pas
là d’une question qui peut se régler par un
acte de charité mom'entanée; elk demandedra des tmnées de sacriflees et d’effort
fraternels pour être résolue.
«L’existence matérielle et spirituelle
d’hommes', des femmes et d’enfants est en
jeu. Nous affirmons que l’Eglise est responsable d’eux, elle qui proclame un mes.
sage de tragique optimisme et de vie nouvelle, de fraternité entre tous les hommes,
dans la reconna-issahee de !a souveraineté
de Dieu en Jésus-Christ ».
U sig. Howard Hong, che dirige il
l^oro della Commissione per i rifugiati presso di iConsiglio' Ecumeniioo,
così descrive, le caratteristiche salienti
della mentalità dei rifugiati ;
«Fuite dans l’avenircomment, dans l’apparente vacuité du présent, peut-on racheter le temps? Comment ne pas céder à la
tentation de s’évader par le rêve dans le
passé ou l’avenir? Ent vivant dans l’avenir
on échappe par l’imagination à la misère
et au néant du présent. Nationalisme jl
n est pas surprenant que des exilés ayent
plus que d’autres le sens aigu de leur appartence nationale. Immoralité : le relâchement des hens S'OcLau.x et la désagrégation dès familles, les expériences d’adultes
que des adolescents, vivant dix années en
une seule, font avant l’âge, les désirs physiques élémentaires, un sentiment de désespoir et de défaite, le renversement de
toutes les valeurè par l’effet de la guerre
et de l’occupatiion, la démoraiisatîcn engendrée par la vie de camp —^tcut cela
agît sur les « personnes déplacées» comme
sur la papulation alleinainde elle même.
Déficience physique ; les pasteuirs sent soumis à un travail harassant ; ils ont prrfois
jusqu a cinq pandssés à desservir et Ils
doivent voyager dans des condit'ons déplorables, Désespoir : ceci est la ma'adie'
mortelle qui engoble tous es autres maux.
Le problème fondamental des déflu^és et
des déplacés èst d’ordre spirituel ; v répondre est la tâche particulière de l’EaV,.
se chrétienne » (S. OE. P, I. ).
L A
CHIESA
NEL
MONDO
masse d’Europa non vogliono più saperne idi un partito boirghese attaccato al
sistema capitalistico coirne ad un ord’ne
giusto». II fronte oomiune deità borghesia e del cattolicesimo si riveda anche (( nel carattere intennaziionale fortemente marcato del papato... Lrinternazional'izzazione del Collegio dei cardinali è Uff! tentativo di consoMdare la
Chiesa cattolica per farne la cittadella
della reaziione ».
A questo proposito, (( è initeressante
constatare che non vi è nessun partito
politico •■protestante, per tjuarvto nei
paesi a ma,ggiorainza protestante le classi dominanti cerchino coni ogni mezzo
di promuovere la religione. Perchè la
bor^esia non crea dei partiti politici ?
Probabilmente perphè il pnotestantesi- '
mo — a differenza dbl cattolicesimo —
non è una Chiesa unita, icon una direzione’ centràleT ma è diviso in numerosi
gruppi e sette ; esso non si presta quindi altrettanto bene airesercizio di una
pressione politica sui suoi membri ».
(S.OE.P.I.)
“ Agape „
nel mondo ecumenico
Dal 27 al 30 ottobre ha avuto luogo
a Presijige, presso Ginevra, urta conferenza, sotto gli auspici del Dipartimento per la gioventù e del Dipartimento
per la ricostruzione del Consiglio Ecumenico. La conferenza aveva come scopo l'esame in comune delle necessità
spirituali e materiali della gioventù e il
modo di sviluppo delle attività giovanili nella Chiesa. Vi hanno preso parie
rappresentanti dell'Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Gran
Bretagna, Italia. Olanda, Svizzera, Cecoslavacchia, Ungheria. Sono stati fgrmulati piani per diversi ienlaiivi irneressanti: campi internazionali, in Germania, Italia, Ungheria, Svizzera, Cecoslovacchia, Fraricia; scambio di dirigenti dei movimenti giovanili ; programmi nazionali di preparazione dei quadri; pubblicazioni e scambio di letteratura.
I rappresentanti delle Chiese tedesche hanno insistito sull'assenza di
quadri e sul sentimento amaro di delusione e d’isolamento che caratterizza
la gioventù tedesca.
Ecco alcune proposte che furono discusse alla conferenza: una richiesta
ungherese di 20 o 30 siovani per un
campo di lavoro estivo : formazione di
gruppi di giovani per andare a visitare
altri paesi e aiscutere i loro problemi
particolari con i ct^i-gruppo delle organizzazioni giovanili: i mezzi di mettersi
in coritatto con la’gioventù delle mdustrie. Una proposta particolarmente interessante I stata i imito della gioventù
protestante nananq, rivolto ai volontari
desiderosi di lavorare alla costruzi'^ne
di AGAPE, il centro dì vita comunitaria dove dei 0ovani di tutto il mondo
possono realizzare nella vita pratica '
principi della fraternità cristiana.
(S.OE.P.I.)
NOTIZIARIO
Cina
Il generalissimo Chiang Kai-CIiek
e sua moglie haniioi fatto dono della
loro proprietà, che comprende venti
ei^iiici, aUa Chiesa metodista della
Cina, per installarvi degli orfani di
guerra. Il generali,ssimo ha aggiunto
anche una somma considerevole per
radattamento degli stabili
‘ (S.OE P.I ).
Madrid étaient toutes gardées par la
police.
Le veilleur de nuit de la chapelle
anglicane a déclaré que les jeunes gens
I avaient menacé. Ilsaffirmèrent appartenir à l’Uiniivers'ité.
Depuis la campagne de ranchevêque
de Seville et d’autres prélats, contre la
tolérance du protestantisme en Espagne. une ch'apelle a déjà été saccagée
par des jeunes gens à Granolleras.
4j
OOCUIflENTH
Siati Uniti d’America
Il Consiglio Federalie delle Chiese
di (]^8to in America ha pubblicato
un messaggio dal titolo «r|e Chiese e
l’ordine internazionale», dìa leggersi
dal pulpito il 26 ottobre, secondo antìiversario riell’Organizzarione delle
Nazioni Unite.
Il messaggio invita il- popollo americano a consacrarsi nuovamezite all’opera delle nazioni unite ed a « esser pronto ad! accettare per la pace rischi e sam-ifici a lunga scadenza così
come li ha «ocettati in tempo di guerra. Sottolineando t’urgenza di u-7a
audace az’one di soooorso in favore
dell’Europa e deH’Aìsia, il messaggio
dichiara che un (r vasto piano> come
quello proposto dial* segretario di stoto Marshall richiede una disciplina
ohe darà la misura dèlia statura morale del nostro popolo e metterà alla
prova la vitalità spirituale delle nostre Chiese»,
« La paura più di ogni altra cosa
mette in pericolo la pace»; «le minacce sempre più gravi contro la sicurezza, aggravale dairinstabiUtà militare della nostra era atomica, conducono sempre di più ad una psicosi
di panico. Il tempo della pana e dell’insicurezza è una prova cruciale dei
caratteri e dà alla stabilità spirituale
una impronta suprema. L’assenza
stessa di ogni dSieaa adeguata contro
le nuove armi,' obbliga il mondo a
porre la sua fiducia nella speranza di
uno sviluppo dell’integrità, della collaborazione e della mutua fiducia tra
i popoli. Questa speranza è solidamente basata euUa fedie cristiana, e
le Chiese hanno una responsabilità
netta e diretta nella sua realizzazione» (S. OE. P, I.).
U. R. S. S.
*
all Bolscevico », organo mensile
teorico e -politiKX) del oomitaito oentraie
del Partito comunista a Mosca, ha pubblicato un articolo (voi. I 13, 1947) dal'
titolo : « La Chiesa cattolica e la reazione», che pone in iliuoe il fondamento deirattiuale tensione tra Mosca e Roma. Ne pubblichiamo i seguenti, estratti :
« La oonseguenza più impoirtante della seconda gueìTa mondiaile è l’estensioine del ,movimento aocialiata-demoératioo, particolarmente in, Gerniatiia ».
La borghesia cerca comi ogni mezzo di
opporsi, a tale corrente. Per sabotare
l’unità del fronte dem-ocraitico, essa sostiene Paia destra della diamoorazia sociale, e, nello stesso tempo, «utilizza
la religione per distogliere j lavoratori
religiosi dalla lotta per il progresso e
per la demodnaizia ». Le forze della
reazione politica, sostenute dalla Chiesa
icattolica romana, « ceriSano <ii afonda,re
li! -fronte dei lavoratori — non senza
riusdirvi spesso, perchè i pregiudizi reliigiiosi sono ancora estremamente persistentì». ,
Nella critica posizione in cui si trova
attuailmente il capitalismo, « la Chiesa
cattolica, die una volta dichiarava di
e^re aH’infuori della politica, cominr
eia a fidare nuovi partiti politifà su
base religiosa e a rianimare quelli ohe
già esistono. I -partiti cattolici sono divenuti il Serbatoio di tutti quegli elementi che hanno compreso «che le
Germania
In un articolo apparso sul giornale berlinese 'il Horizont » (ottobre 1947) viene esposta la piaga delle denuncie nella zona
di occupazione russa :
’.’La situation générale relève l’article c-t
le manque de dignité ont déjà fait tant et si
bien que.^même dans le cercle étroit de
ses amis, on n'est plu sûr de n’être pas
calomnieusement dénoncé. Par exempte,
les procès-verbaux de conférences de dirigeants de mouvements de jeunesse catholique sont parvenus en quelque heures en
main de la police politique. Le jour après,
Otto Gallus, du parti de l'Union démocratique chrétienne, qui occupait un poste en vue dans le mouvement de jeunesse
caihoiique. a disparu sans laisser de trace.
Un jeune étudiant en théologie de 21ans,
hc-hitant a Leipzig, fiits du directeur delaMission évangélique de Leipzig, qui servait
d’agent de liaison entre le Mouvement nat.onal de la jeunesse indépendente et les
autorités ecclésiastiques évangéliques de
Saxe: après avoir été suivi pendant plusieurs jours par des agents allemands en
civil, a complètement disparu, ¡ni aussi,
depuis le 16 septembre. Des jeunes garçon de 16 e 17 ans qui faisaient vanii; de
son cercle, ont été emprissonnés par la
police allemande. Des policiers allemands
ont perquisitionné de fond en comble le domicile des personnes faisant partie des organisations de jeunesse chrétienne. Aucune
explicdtion officielle n’a pîi être obtenue”.
(S.OE.P.I.)
Gran Bretagna
Sono 'attualmente a Londra tredici
inissiipnari mussulmani òhe si preparano
per una campagna di propaganda in Europa. Appena avranno imtparafo le principali lingue europee, essi porramn-o in
effetto il loro piano, a gruppi di due o
tre ((missionari ». Dopo la sua offensiva in Indonesia, in Africa e altrove, ITsliam conto sull’incertezza religiosa è la
soristianizzazione di molti europei per
tentare di conquistarli alla sua feligiore.
, (S. p. p.).
Spagna
La Vie Pirotestante del 14 novembre
pubblica questa notizia diffusa dall’agenizia Reuter :
Madrid, 2 novembre — Une centaine
de jeunes gens appartenant probablemen't aux milieux tradiitionaliste (orgar
ni-sations catholiques d’extrême droite)
ont pénétré dé nuit dans la nuovéllle chapelle 'protestante ibritanmique
de iMadrid, inaugurée il y a une quinzaine de jours, et ont saoca^ l’intérieu-r. fis ont tracé sur les -miurs les
ifflots :. « Vive 'la Vierge iMairie ». Ils
ont abandonne des trapts rappelant le
discours du cardinal Segura, attaquant
Franco, qui a permis la construction ide
tem.ples -protestants. D’autres manifestes demandent rinterditiioin, des Eglises
protestantes ed dé leur propagande.
La police 'Oammunique que plusneures anrestatîons ont été opérées. Hier
matin, les ttouif élises réformées de
Rinnovale ■ Tabbonamen,lo al giornale per l'anno
1948 versando al Vostro Pastore o direttamente aH'Amminisirazione Fa somma di
Lire 500
Date al giornale una prova di iedeltiò. ’e di interessamento.
Vi si domanda so/c
Lire 500
Simpatia o coafasione?
(Continuazione)
faire im sentiment parfaitement normal, ne risquent-ils pas d’augmeitiei'
la «onfusron que l’on voudrait éviter’?
La question se pose — et se posera —
à 1 esprit de plusieurs tant qu’une
solution vraiment satisfaisante n’aura
pas été trouvée.
A cet égard, il faut remercier clinleureusement Mr. le j>astear Maurice
Rey pour la très remarquable allocution qu’il a prononcée dümaneh>diern.er à Radio-Lausanne aU' cours'
«ie l’émiss'^on dju! «Courrier piroter
stant ». Avise un admirable dlodgtc
Mr. Rey a préensé notre position protestante et les fragments des livres
saints dont il a donné lecture ont apporté aux auditeurs l’authentique enseignement du Christ, les fermes assurances évangéliques et lies seule«
vraies consolations.
Purtroppo pochissimi di noi hanno
potuto udire il messaggio del Pastore
Rey, ma ci auguriamo che la nostra
commissione delle pubblicazioni riprenda l’argomento che egli ha trattato.
Erico Holller
Pili. Il [USI Dall flimiFilF
SI comunica che, domenica
14 dicembre, avrà luogo a -Torre
Penice un bazar il cui provento
andrà a favore della erigenda
Casa delle Diaconesse.
Per la buona riuscita del bazar si fa appello alla generosità
di quanti hanno a cuore l’opera
delle Diaconesse nel nostri Istituti.
Preghiera di far pervenire I
doni, di qualsiasi natura, presso
I attuale Casa delle Diaconesse,
In Torre Pelli ?e.
3
-,
L'ECO DELLE VALU VALDESI
i
&
ANGROGNA SERRE
i?
La Cisnunità è grata a tutti i predicaiw] j quali durante l’estate l’hanno visitala annunziandole la Parola di Dio.
Tutte le nostre attività sono inoomiacdate
dal principio di novembre. Mentre esortiamo i membri di Chiesa a valersi di tutte
le numerose opportunità loro offerte di udire la proclamazione del Vangelo di Cristo, domandiamo al Signore di benedire
tutte te nostre attività ecclesiastiche e di
openare Lui nei cuori con la potenza del
suo Spirito Santo.
culti avrà luogo una Assemblea di Chiesa
cui tutti sono invitati. Varie questioni saranno trattate. e. a.
ASTI
— Domenica 16 novembre abbiamo accompagnato alla sita ultima dimora terrena
nei cimitero di Torre Pellice la spogliamortale della nostra sorella MONNET ALICE ved. RICCA deceduta subitamente
in una casa di cura, pochi mesi dopo il decesso di suo marito. alTetà di anni 30. Sui
parcnii, sui quattro piccoli orfani invochianK. le benediizioini e le consolazioni
del Padre.
Domenica 30 novembre nei nostri due
LUÔERNA Ô. GIOVANNI
l-a ripresa di tutte ie attività è stata iniziata qualche settimana prima del consueto,
ma solo nel corso di questo mese vi è
stata rispondenza più piena da parte della
Comunità.
Ci auguriamo che si perseveri nel cammiino intrapreso e che la promessa di questa ripresa sia mantenuta ed attuata per
tutto il' periodo invernale. Vorremmo pertanto far giungere da quest© colonne un
appello 8 tutti coloro ohe vivono ai margini
de'Ma Comunità, affinchè il loro interesse
divenga, più vivo e ia loro partecipaziione
aPa vatij della Comunità divenga più impegnativa.
in alcuni quartieri, le riunioni quàrtierali
che consideriamo • come una opportunità
preziosa ohe il Signore ci offre per aiutarci ad approfondire la nostra conoscenza della Panala di Dio, sebbene frequentate sempre da un buon nucleo <H fedeli, non hanno ancora registrato il a tutto completo »
delTanno scorso. Vogliamo sperare che an.
che 1 ritardatari si aggiungano prestò a
quelli che si sono impegnati Ano dal principio.
1 giovani hanno organizzato un riuscito,
inteiressa'nte ed iirile convegno per la gioventù della Valle. Sappiamo che una serata
pubblica ed un concerto sono in preparazione.
Accanto aKe attività normali, il Concistoro ha preso f iniziativa di organizzare
dele Conferenze pubbliche nella salía del
Cinema loc.ale. La prima dì quest© conferenze è stata tenuta dal, Pastore E. Ayassof sul tema ; «Cartolici e Valdesi : quello ohe ci unisce e quello che ci dividen.
La salii lettpra,límente gremita da un pubbl'Co attento ci ha dimostrato che riniria-'
tiva nisDonde ad una esigenza sentita. L’esposizione chiara e vivace dell’oratore ha
destato molto consenso. Venerdì 28 corrente a.lile ore 21. avrà luogo la seconda
conferenza e sarà questa volta il pastore E.
Rostan, Ili ouale parlerà sul te,ma : « Nè
angei'o. nè bestia ».
E’ stata iniziata la raccolte dei doni in
natura per i nostri Istituti di beneficenza.
Non dimenticate i vecchi del nostro Asilo
che hanno bisogno del vostro aiuto. La loro
assistenza è responsabilità esclusiva della
nostra Parrocchia.
L’anno scorso il riscaldamento del Tempio e dei locali di attività è stato possibile
mercè l’offerta di legna da parte dei membri della Comunità. Contiamo su offerta analt^a anche quest’anno, perchè se dovessi n» stanziare la somma di denaro necessarifl all’acquisto del fabbisogno di legna,
non ,potre:mmo far fronte al,Il’impegno dei
versamenti alla Cassa Centrale della Ohiesa. Continuiano a essere anni duri nei quali
non si può far© a meno dieiraluto di tutti;
ma unendo ile forze e le possibilità, non ci
sono difficoltà che non ai possanos uperaipe.
— ATTI LITURGICI. — Il Signore ha
■ richiamato a Sè dal mese di agosto ad oggi :
Bounous Ferruccio, di soli 4 mesi —
Pontet Maria — Revel Luisa — Pelileigrin
Dante!© Enrico — Gardiol Bianca — Malan
VaUo — Coisson Luigi -- Giordano Adotfo — Reynaud Albino Giovanni.
Rinnoviamo alle famiglie provate l’espressione della nostra simpatia, esortandcKdde a mantenersi salde nella fede e nella
speranza dell Evangelo della grazia.
— E’ stato amministrato il Battesimo a
P^uet Luisella — Paola Franca e Gianni
Di Francesco — Roberto © Fabrizio Coteson — Rosanjia Revel — Querci Liliana
Vera — Bounous Livio — Diana Andrea
-- Ricca Erica — G'achero Mirella — Gia.cheto Renata — Pinna Pietro Enrico.
1— Sono stati celebrati i seguenti matrimoni : Mart'nat Albino, Dominici Maria
Emma — Pinna Giuseppe, Ribet Ines —
Qmsiano Aventino Vimni, Malati Silvia
— Rivoiro Emilio Attilio, Masut Teresa —
Mie^e Alberto, Depe,tris Teresa —■ Malan
Daniele Arturo. Long Lea Maria — Depe
PINEROLO
Le Scuole Dcimenicali hanno ripreso bene, così pure le attività giovanili e la cor.lle.
PERRERO - MANIGLIA
POMARETTC
(Viouilet di Poroaretto) — Comba Elio Anselmo di Eugenio e di Bernard, Ines (Ce.risieri) — Collet Gino Giacomo di Fanny
(Pomaretto) — Peyran Nino, Remo e Le.
tizia di Alberto e di Costabel Alessanidrina
(Viivian).
Con la ripresa autunnale oltre la visita'
del Vice-Moderatore pastore Nisbet, abbiamo-avuto la gradita visita del Past. C. Gay
e gli siamo grati del suo elevato messaggio. Speriamo di vederlo presto fra di noii e,
come promesso, in modo costante e regolare.
Abbiamo pure avuto la gradita sorpresa
di una bella iniziativa ad opera ' delle sorelle più giovani. Esse si sono date attorno
ed hanno avuto da diverse famiglie un bel
numero di libri di amena lettura, cosi da
costituire una piocoia MbHoteca circolante, ammontante, per ora, ad oltre 150 vo'lumi. Ci sono buone speranze di ra.gglungere e superare presto la q,uota 200, con
viva soddisfazione dei numerosi prenotati.
Par© che altre iniziative siano allo studio
di queste dinamiche giovani e che vi segna'Ieremo appena concretate. C.C.R.
MATRIMONI : Coucourde ¡lario di Umberto con Barai Alma di Edoardo (Clot di
Inverso Rinasca) il 4 ottobre — Ribet Enrico di fu Enrico (Vivian) con Costantino
Ilmcs (Pian de! Maurin) l’8 novembre.
• SEPOLTURE : Grill Enncheita ved.
Bertalot dì anni 73 (Pomaretto) il 9 novembre — Long Elisa ved. Coucourde di anni
anni 72 (Clot di Inverso Rinasca) il 18
novembre — Long Emilio fu Enrico di anni 53 .(iMassello di Pomaretto) il 20 novembre.
Il Signore santi,fichi le gioie ed i dolori
dei'nostri fratel'li e li volga al vero bene di
ciascuno.
PRALI
tris Giorgio, Danna Persida Clelia — Vittone Mano, Durand Miraltda Liliana'.
Tutte le attività ecclesiastiche sono'ormai
avviate ed aJ-cun© di esse, come i culti dome,ndcali a Pinerolo e le riunioni settìma,niali ,a S. Secondo ed a Pinerolo, hanno
riunito numerosi uditori -per ascoltare la
predicazione 'della Parola di Dio. Ricordiaimo i culti per la commemorazione deJ'l'a
Riforma, per l’insediamento dei nuovi
membri dell Concistoro ed infine il culto
presieduto, 'domenica 23 novembre, dai Pastore ANDRE BOUVIER, di Ginevra, Presidente del Comitato Svizzero dell’AMeanza per l’amicizia internazionale mediante
le Chiese.
La notizia della dipartenza del Pastore
Pietro Griglio ha profondamente addolorato
questa comunità.
Chi l’ha conosciuto ricorda volentieri la
sua grande fede ed il suo profondo arrore
, per le anime.
Durante l’anno del suo ministerio in questa parrocchia natia, egli, tra rai'itro, ha
fatto innalzare di parecchi metri il campan’i'e della Chiesa che, ogni domenica, coi
rintocchi delia sua campa,na, continua a
eh'amar,e la raccolta i fedeli.
Nei trentasette anni, trascorsi a New
York, il Pastore Griglio non dimenticò mai
I© sue amate Valli. I diversi suoi scritti in
poesia, stanno a testimoniar© dell’immenso
lamore che egli nutriva per questo suo pae'se di origine..
Al 'fratello, alle sorelle, in modo particolare g Suor Margherita che, per recarsi à
curarlo, ha lasciato la direzione dell’Ospedale di Poimaretto ed a tutti i parenti ©spr'.miamo la nostra sentita sim,patia cristiana nella mome,ntanea separazione.
Il « morbus sabaticus » miete le sue vittime anche nella nostra comunità, nondimeno, molti fratelli e sorelle lo combattono con perseveranza. Essi sono un motivo
di imcoragigiamento per tutti ed una preziosa testimonianza davanti al mondo.
La visita dei Pastore Bouvier e della
sua signora ha lasciato un buorr ricordo in
tutte la comunità. Dopo aver presieduto il
culto del mattino, egli.ha fatto una conferenza la sera, nella sala dell© atti'Vità, sul
seguente argomento ; « La pace mediante la
fede ».
Riihgraz'iamo il nostro frateilo in fede per
i suoi benefici messaggi.
PasUPIETRO GRIGLIO
deceduto- a New York il 18 ottobre 1947
— La comunità ha effettuato una raccolta di doni in natura e li, ha destinati all’Asilo dei vecòhi di S. Germano Chisone.'
— E’ deceduto improvvisamente il nostro fratello Hammerseng Mauritz, di origine norvegese, il gomo 24 novembre.
Esprimiamo alla fami,glSa colpita dal lut-'
to la nostra solidarietà ■ cristiana nel dolore, mentre ricordiamo le parole del Maestro ; « Vegliate e pregate ».
— Agli sposi Breuza Osvaldo (Fontane)
e Rostan Icte (Orgere), i quali si sono uniti in matriniionio il primo novetliibre, rinnoviamo i nostri migliori auguri di felicità.
PORA’
— Domenica, 30 novembre, verrà aperto
a Pinerolo, inel pomeriggio, un bazar' di
beneficenza a favore dellfe opere della
Chiesa, La sera, alle 20,45, avrà luogo un'
concerto musicale, con servizio di buffet.
La Comunità attende dai suoi membri una
prova di initeressamento e di generosità.
— Un gruppo di giovami s’è recato in
bioìeletta, domenica 23 novembre, nell© vicinanze di Piscina dove, presso una- famiglia Valdese,, ii pastore ha presieduto una
riunione per alcuni Valdesi disseminati
neiila pianura. Ogni occasione deve essere
afferrata per «incoraggiarci a vicenda nella
fede che abbiamo in comune ».
Preceduto dal Pastore signor Neri Giampiccoli, Segretario deila Commissione Distrettuale, la domenica 12 ottobre u. s.,
m avuto luogo l’insediamento del nuovo
Pastore .locale sig. Lamy Coisson al Culto
unico per la parrocchia nel tempio di Ferrerò.
'•“eo la ripresa delle attività
ecclesitetiche che poniamo sotto la benedizione di Dio.
A tt^ gii amici ed, ai membri ‘della
nostra Chiesa. ;in patria ©d ai’estero, vivi
auguri^, nel Sl^ore, di buon inverno e di
liete feste abbondantemente benedette
, Battesimi : Morello Guido Ermenegildo di James e di Coutandin Albertina
Un’ora grave volge per la nostra parrocchia. La sterilità del suolo eh© da vari anni va accentuandosi sempre più, unita alla
crisi generale, ha finito per rendere impossibile il soggiorno nella terna natia a molte
famiglie.
Un fenomeno strano ohe torse i geologi
potranno spiegare, ma ohe lascia i nostri
montanari Stupiti e sgomenti, fa si che i
pascoli alpini che cinquant’anni ori sono
nutrivano cinque greggi, oggi non bastano
più per mantenerne uno solo. I campi di
segala danno così scarso rendimento ohe
molti ne hanno sospeso la coihivazione, ia
stessa cosa sembra, doversi verificare per le
patate. Le cave di pietra, di fronte alia
concorrenza del cemento danno ormai un
reddito insigniflcan,te, i boschi sono 'stati rasi al suolò durante te guerra...
Il Concistoro e le- Autorità comunali che
sono animati da un vivente spirito di collaborazione, non hialino risparmiato fatiche
per ailie'viare la distretta ‘della popolazione. Il giovane Sindaco di Rorà ha creato
una segheria artigiana ed il Concistoro una scuote di tessitura. Entrambi hanno recato vantaggi al paese, ma ci vuol altro per
offrire sussistenza a centocinquanta famiglie.
Ed ecco infatti il triste bilancio ollerno.
Negli ultimi tre o quattro mesi, sono
partiti novanta Rorenghi ed »lire partenze
ancora si prevedono a breve àiadcnza. All’inizio dell’estate eravamo 554, oggi siamo
460, presto saremo meno di 450. Quasi una partenza al giorno, per un paerino piccolo come Rorà, la media è un po’ forte!
Naturalmente i partenti s<«io uomini e
donne atti al lavoro e generalmeiite giou
vani..
Dove vanno? Pochi hanno emi,grato, La
maiggior parte scende verso il fondo valle
o corre verso la città; ia fabbrica attira con
irresistibili promesse... 1 rimasti vivono in
un’atmosfera di scoraggiamento che è difficile dissipare © che non può non riflettersi anche sulle attività della Chiesa, V’è
tuttavia un gruppo di volonterosi entusiasti
che si sforza di raccoglier© gli altri attorno
a sè e di riorganizzar© te vita della comunità,.. Ed è questo gruppo ohe legge 1-'
circolari della Ammlnisteazione d^la Chiesa ohe è rimasta senza fondi o .quelle della FUV che chiede aiuti per Agape e ch^
si studia, come può, di venire incontro al le tante miserie interne della comunità
Esso è sostenuto dalla fede, ma non pe *
questo si nasconde tutta la gravità detti
situazione RouMiga.
S. GERMANO CHISONE
CavlE SI STA BENE '. — Come si sta
bene nel nostro teuip.o ! ti .perupolo di doverci trasferire nei mesi piu rigidi dell’inverno nella Sala de,il»e Atimvità, e quest’anno scongiiiraio ! Lodiamone m Signor© !
Tutti i tedeli sono sicuri di trovare nella
Casa del Signore quell’ambiente. caJdo e
raccolto che favorisce i’adorazione e te meditazione. Nessun motivo può ormai tenere
i parrocchiani lontani dal tempio. Iranne
eccezioni rarissime gli operai noti sono costretti al lavoro domenicale nell© .fabbriche. Anche il lavoco di notte,, inumano e
dannoso è stato sospeso. Privarsi del culto
domenicale significa venir meno ali© promésse fatte solennemente alte Confermazione, vioiar© in modo patente il comandamento del Signore, privarsi di una sorgente di torza e di ,pace, ridursi a vivere
come bestie.
— Gli Anziani e i Diaconi passeranno
verso la metà di Dicembre a distribuire la
Lette,ra Pastorale di Natale, ila busta di
ccn,trib'uzf.d)ne annua e a raC'Cogilieire- .gii
abbonaménti per l’Eco deUe Valli. Nel
quartiere dei QarosSini privo di un Anziano e di un Diacono, due giovanette Iteura
Avondet e Ada Ba'Imas hanno acooJto l’appello di provvedere alle distribuzioni di
circoiari. Le ringraziamo molto vivamente.
— La Mensa UNRRA e Dono Svizzero
funziona dalla metà di Novembre per la
gioia degli scolari dei villaggi lontani. La '
dirige il signor Eli Long, ex-maresciallo.
— La colletta per le Feste deli’Albero
e del XVII non verrà fatta a domicilio, ma,
come l’anno passato, ogni fanciullo consegnerà al suo monitore o alte sua monitrice
l’offerta che i genitori crederanno di fare.
Le famiglie che non hanno bimbi alte Scuoia Domenicale ma che vogliono ooimunque
co'ntribuire alla riuscita delle Feste possono
deporre la loro offerta nella borsa dell©
coiiett© con l’indicazione del nome e dello
scopo o darla agli Anziani.
— Unione Giovanile. — La ripresa è stata ottima, 11 numero dei giovani maschi
alle riunioni di Villa del Venerdì sera è
in continuo aumento. .Ottimo lo apirito.
Domenica 16 novembre ha avùtp luogo il
Convegno interquartierale della Ripresa
che ha riunito la quasi totalità della
gioventù della Parrocchia. Dopo un messaggio del Pastore, una relazione sul Campo biblico dj Vaumarous © la relazione del
Segretario, s’è proceduto all’elezione del
nuovo Gruppo d’Azione che è risultato
composto da una schiera di Responsabili
pieni di buona volontà « di inziative. A
segretario è stato confermato per aociamazioné il giovane Alfredo Baret.
Una colletta fatta seduta stante per la
Casa della Gioventù di Taranto ha fruttato
Lire 350().
Pomenica 23 corr. la gioventù del centro
si è recate a far visita alla gio'.’èntù del
quartiere dei Mart’nat. La Scuoia della
Combina ©ra piena di .gioventù e di fedeli.
Grazie alia gioventù dei Martinat e allo
zelante segretario Silvio Comba per la fraterna accoglienza. Le caldarroste e il tè
sono stati, dopo il culto, gradito preludio ai
giochi e ai canti.
— Cose mai viste, — Bisogna venire
alla Corale per vedere cose mai viste ! Un
giovane tenore oh© viene dai quartiere più
lontano fa un’ora di strada airandata e una
al ritorno, e... due coppie di sposi che, affidate le loro bimbe in buone mani vengono alla Gora!© a preparare i cori di Natale e di Fin© d’Anno, In più, molte nuove
voci ohe compensano quell© partite per la
.Svizzera o impedite di unirsi a noi da motivi di famiglia e di lavoro e all© quali
non intend’amo rinunciare .per sempre.
I— Le Conferenze della Domenica sera
camlnaìano a rientrar© nelle abitudini dei
parrocchiani dei quartieri centrali. Domenica 23 novembre abbiamo avuto il p’iacere di udir© ii prof. Armand-Hugon dì
Torre Pellice «he ci ha vivamente interessati parlandoci dei « Valdesi alla vigilia dei
1848 ».
— Hanno ricevuto iil Santo Battesimo
nella Scuola della Costabella Bouvier Gaido. Renato, Renzo, Germana e Remo di Bar.
tolomeo e di SouJier Leontìna. Che li Signor© sia ila guitte costante di questi bim
'bi e dei loro cari.
— Martedì 18 novembre, si è dolcemente
addormentata nel Signore Rostan Sofia, di
anni 71, dei Gondini. Nella chiesa ella
sapeva esser© una pa,rrocchiana attiva e
molti ia ricordano con riconoscenza e con
' affetto a Pinerolo, a Pomaretto e a S.
Germano.j Un granide vuoto ha lasciato
alte Società di Cudto di cui era la iettrice
a^idua. li servizio funebre è stato piésiediito nel tempio dal pastore della parrocchia e al cimitero dal pastore. Ermanno Rostan. suo nipote.
A tutti i narenti esprimiamo la nostra
cristiana simpaitia.
figli caduti nell’ultima tragica' guerra.
Due bell© tepidi, una ai caduti militari e
l’altra ai civili poste ai tetì di quella de'
caduti delia guerra 1915-18 ne ricortoo i
nomi. — Ha inìzio la cerimonia coi riti
cattollioo e valdese; il Parroco Teol. G.
B. Martina © il Pastore E, Rostan. con vi
brate parole auspicano un mondo governato
dalia giustizia e dai,!»: pace procedenti da
coscienze cristiane.
Il Sindaco con brevi parole riév<xai to.
data del 4 novembre e prende in consegna,
a nome del Gomitine, la lapide eh© ricorderà ai posteri il swriflcio dei nòstri caduti e porta la simpatia e l’affetto di tutti
alle famiglie ìrovate, dal dolore.
li 'dott. Ros Sebastiano, Presidente dei
Comitato di Liberazione e oratore ufficiato
dèlia cerimonia, rievoca le tappe storich<
che trascinarono la patria in guerra e auspiite ,1* unione di tutte le forze sane delto
razione per ricostruir© te patria moralmente e materialmente.
Il Presidente dell’Ass. Combattenti, Gay
Garibaldi, chiude la cerimonia invitando i
combattenti ad unirsi tutti con concordia
e collaborazione per le roiglìMn fortune de’
nostro comune e della patria.
Cerimonia semplice e sedenn© che lasciò
in tutti noi, specialmente in questi tempi
turbinosi, una profonda impressione e un
Impegno di lavorare veramente per la-pace e te fratellanza umana, a.g.
VILLASECGA
Nel suo periodo estivo, il nuovo anno
ecclesiastico è stato particolarmente favorevole per la nostra Comunità e ne rùtgraziamo il Signore. Nessun decesso e...
abbondanza di battesimi e di matrinioni.
Furono presentati al Signóre i bambini:’
Ferrerò Irma di Abramo Alessandro —
B ohi Armand Luigi di Luigi — Clot Remo di Lorenzo — Refourn Osvaldo di Enrico — Massel Ines di Eli — Peyrmel Estella di Luigi. — Peyronel Ezio di Ferdinando.
Si unirono in matrimonio : Clot Luigi con
Costantindi EmiUa; Genre Aldo con GL
raud Irma; Menusan Luigi con Bounous
Adelina; Peyronel Alberto con Peyronel A
lice. • . .
Numerose e buone le riunioni all'aperto nei vari centri alpini;. il pulpito venne
occupato due volte dal nostro stud. theol
Teofilo Pons, al quale la Chiesa rinnova i
suoi ringraziamenti ed i suoi auguri.
Ora, si sono riprese con ritmo regolare
tutte le attività ecclesiastiche, le quali —
con l’aiuto e la benedizione del Signore —
danno buone speranze per la campagna invernale.
VILLAR PELLICE
DIPARTENZE — In 5 mesi la Comunità
è stata chiamata a separarsi da 13 fratelli
e sorelde. Ricordiamo i doro cari nomi :
Giov. Pietro Polene l’il giugno in età di
72 anni — Paolo Rambaud il 19-giugno in
età di 68 anni — Nelly M^a Berton, il
24 luglio, in età di 8 anni — Maria Porcene
in Peyronel, il 24 lugjdo, in età di 54 anni
— Marianna Gönnet, i’il agosto in età di
84 anni —■ Davide Geymonat, il .14 agosto,
in età di 68 anni — 'Maria Gönnet, il 30 agosto in età di 68 anni — Itk CataiUft, 1*8
ottobre in età di 1 anno — Giovanni 1^chelin S., il 12 ottobre in età di 80 anni
— Giuseppe Stef. Mondon Marin, il 22 ottobre, in età di 77 anni — Alina Morgenroth in Demaria, il 23 ottobre , in età *
78 anni — Pietro Geyniet, il 30 ottobre,
in età di 70 anni e Maria Mondon-Marin
ved.P lanclhon, il 16 .novembre, in età di
79 anni.
Nove di questi fratelli e sorelle hanno
dovuto lasciare ogni cosa in modo improvviso. Quale ammonimento per la comunità
tutta ! — Alte famiglie nella prova te nòu
stra solidarietà nel dolore e nella' speranza.
— NUOVI FOCOLARI — 1 nostri fraterni auguri in Cristo ai nuovi focolari di
cui abbiamo avuto in questii giorni te gioia
di presieder© la fondazione : Stefano Davit e Angelina Goydqu il 12 luglio — Giovanni D. Ribotta ed Ester G'aniìer ii 20
settembre — Dott. Silvio Baridon e Vanda
Ottiiorame l’8 ottobr© — Luigi Gamier ©d
Adelina Peyronel il 15 ottobre.
S. SECONDO di PINER.
In una vibrante atmosfm, di alta spiritualità e fratellanza cristiana e sodale, il
4 novembre S. Secondo ha ricordato 1 suol
— VISITE — La comunità ha lairgamente
beneflciiato durante 1 mesi estivi ed autunnali delle virite di cari amici ai quali rinnova il suo grazie sentito : i pastori G. Pasohoud. Silvio Lonig, R. Nisbet, F. to
Bue. G. Bertìnattì, Giorgio Glradet che ha
ben voluto dedicare alte nostra fratelfenzs
il suo primo sermone (r-pastoralte », il sig.
C. Margiunti; Tevangelista Nicod di Vennes e gli «m’ci pastore N. Giampiccoii *
L. Besn per i loro pratici messrggi alte
gioventù.
Il Signore dia un’abbondante cresdta a
tanta buona semenza !
- IÍ
i !
4
fiiv ,
fvV
L'ECO DELLE VALU VALDESI
i._iíá
REAUZZAZIONE DI UN LUNGO SOGNO Abbionx) avuto la gioia, ai primi
di ottobre, di coroseSnaré, a tavwi appena
ultimati, le nuove belle e luminoGe aule alprimo piano della ^ « Scuole Gcande » dei
Centro, alle nostre insegnanti^ e alle scolarescbe che tiaono invaso le classi con grandb
^tusiasmo. -— E al pianterreno deii’ecHil^o
la nuova vatìa sala delle attività, che è
ora m piena efflcenza è anch’essa un motivo
di riconoscenza .al Signore e d'incoraggiamento aH’opera, per i nostri giovani e poi"
la comunità tutta che han ricevuto cosi un
nuovo masniflco strumento di tevoro e di
testimonianza al servizio di EWo e dei frateUli nel nostro villaggo, in cui « li nemico»
dispone, lui, di tanti locali per distrante le
anime dalle vie del Signoie.
rr^Coigiiamo l’occasione per esprimere la
nostra>'gratit)Uidin© a tutti ootonp che, nei
’"seno deik comunità, come i numerosi giovani lavoratori volóntaii e i- dotatori- di
materiale o di denaro, o da lontano, come
la generosa parrocchia madrina di Le Sentii o i cari ifrateili e sorelle di Fdiadeffla è
di New York che ci hatmo dato-il loro
commovente, fraterno colpo di spaila. Ma
al Signore, prima ohe a tutti, Me in preghiera la nostra confttsa gratitudine e la
richiesta dei Suo ^rito che ci aiuti a
bene adoperare le forze e gli strumenti che
Egli affida alle nostre deboli mani.
JO*Osservatore poìitico
Proprio mentre nett’uitima nostra
cronaca commentiwamo la sterzata a
destra verificatasi nell’opinione pubblica di Francia con la travolgente
vittoria del Generale De Gaulle, ed
il mutamento di) posizioni verificatosi
nette amministrative romane, su di
un consimile indirizzo si svolgevan
le elezioni amministrative in InghUr
terra: ed anche in quella naaùone ili
ptutito conservatore bcdzava al primo
posto, riconquistando tutie le posizumi'.perse due anni or sano nei confronti del partito Laburista.
Già allora ci soffermammo a lungo a considerare questo impressioncatte fenomeno di inversione politica
nel mondo occidentale. Vediamo initece, dimeno in Italia ed in Francia,
che cosa vi ha fatto seguito.
Nella nostra Patria il pericolo più
volte segnalato si accentua: scissione
sempre più evidente fra due blocchi,
conseguentv violenze reciproche, ritorsioni éd accuse. In SidRa, in Emilia, in Lombardia, nuovo sangue è
sfato sparso. E su quei morti di diverse fazioni (che cosa li dixideva
ormai più?) si intrecdfcno le più indegne speculazioni poUtiche. E’ però
doveroso nottue, anche se a taluno la
verità può spiacere, che se vittime innocenti son éadute da ambedue le
parti, la reazione dell’estrema sinistra ha trasmodato in violenza e settanedà. Quando la stampa di un partito, e forse non dit quello, giunge ad
esaltare il linciaggio <ii un avversario
pohtico, opera di una 'folla che più
nulla ha di umano, quando un petardo qualunque che non reca certo
il nome di chi l’ha lanciato provoca
il saccheggio, e l’incendio df partiti
avversi, di tutti i ^ornali nòti asserviti ad' una sola idea, si è autorizzati
a dubitare che ht libertà nella quale
si era sperata sia morta e sepolta,
che la forza sostituisca ormai hi giustizia, la quale solo n può imporre
con la superiorità morale della potenza deita convinzione.
Nè vai votare le leggi per la difesa
della repubblica, nè vale alzare sterili grida di aHarmè,- se ormai si^ è
perso il controllo dei nervi, o se, peggio calcara, come c’è da dubitare, un
piano preordinato mira, sotto il pretesto di giuste rivendicazioni sociali,
che nessuno può onestamente contestare, a stìonvolgere i’ordine, ad talnuìiare ogni sforzo di ripresa, a getr
tare la nazione nel baratro della guerra civile. La ” paura^’ sta per tappale In bocca di tuttà e per addormentare le coscienze: e nulla vi è di più
pericoloso della paura, di più irragionevole (K que.sta forza cieca e incontrollabUe che spinge i dubbiosi,
gU incerta, i timidi, verso idee altrettanto nocive quanto quelle che esse
pretendono di contrastare.
La supremo prova di coraggio, in
quest’ora che forse può divenir tragica da un momento alPaltr^ sta
nel non abbandonarsi a nessun estremo, nel resistere su quel piano di
•Mgnità, di fermezza, di fede nella
libertà, n^l’intel^genza umana, che
costituisce l’unica tavola di salvezza
per i popoU che non vogUemo morire.
Sta in quella terza forza eqttiUbrar
trice, che sempre dìóemmo necessaria, e contro la quale si ap/Hintano
gli strali delle opposte sponde: quella forza capace di condannare le vùolenze degli uni e degli altri, sono
jfrortie ad eccitare gli isiSnti più immorali e perversi della natura unt»na. Quella forza che in Italia il Socialismo non riesce a realizzare: quella che dicevamo edstere ancora in
Francia a salvezza della libertà lielVagitata e vicina repubblica e che
gli eventi recentissimi han purtroppo anche colà superata.
In Francila, infatù, caduto Raniadier, si è tentato (M sostituirvi Blum.
Era, Blum, la vecchila gloriosa bandiera del socialismo democratico, unà bandiera tradita da motti di coloro che l’avetmno seguita, ma, pur
ancora cosi luminosamente baciata
dal sole. Non l’hatino voluta: le destre e le sinistre Phanno respinta.
Esse vogliono venirle ai cosidetti ferri
corti, ed era, quella, un incòmodo
ostacolo sul comune campo di battaglia. Essa voleva la pace in un clima di nuova giustizia sociàie, ed ì
suoi nemici vogliono, la guerra, perchè non sazia la loro sete di potere
e la vittoria spietata tei totale. Blum
è caduto, e con esso forse è caduta la
vecchia Francia che già fu all’avanguardia delle civiltà democratiche
nel tormentato dopoguerra eurojteo.
E' riuscito in sua pece H democratico
Schumann, democristiìano. E’ ndlu
logica di un piano: i comunisti hanno
respinto un governo di sinistra moderato, hanno avuto un governo di
destra, che, dietro le Spalle del quasi
Ignoto deputato cattolico, si profila
l’ombra tdtera di De Gcutte e la minaccila della sua dittatura militare.
Tanto più probabile questa, inunmoirtento in cui la Francia è paralizza^
ta da scioperi politici, manovrati dalla longa manus del nuovo Conùntem;
mentre le navi americane cariche di
frumento dirottano dal porto dii Marsiglia verso Genova q Napoli, perchè
nessuno vorebbe scaricarle (e il popolo franéese riceve alla tessera un
pane addirittura immangiabile). Forse che in ItaMa ci si vuole proprio
avviare sulla stessa strada?
Forse questa cronaca odiierna suonerà più durpi e più spietata delle
altre priecedenti. Ma riteniamo che
sia giunta veramente l’ora di porsi
di fronte alla realtà e di assumere
un atteggiamento consequenzkile. Di
avere quel supremo coraggio di cui
poco sopra dicevamo. Con l’aiuto di
Dio che sa leggere i pensieri onesti,
che ben sa intendere il ^i^gnifipafo
vero delle opposte grida, l’equiVcco
dei cortei immensi SetrO i morti che
non vedono ormai più la miseria dei
vivi, dell’odio -he ruvii negli angeli
bui della città rra i fratelli dello
stesso sangue, forse quella può oggi
sembrare una, piccola voce avversata dagli uni e dagli altri (e per questo senza dubbio più giusta), pn.rà
diventare la prima squilla della salvezza.
e. 8.
£a terre citante
Nous connaissions déjà le Pasteur
Jean ■ H. Meille d’âpres les redis qui
ont paru dans notre journal.
Nous stommes heureux aujourd’hui
de signaler à l’attention»du public Vaudois le volume qu'il vient de publier
aux ediions Jeheber de Gertève : La
terre ahante.
C ’est un beau titre pour un livre, un
titre significatif. Le livre ne nous trompe pas. M. Meille, fils des Vallees Vamdoises, nous fait entendre d’une façon
très intéressante et parfois touchante
les voix de la terre, qui est l’oeuvre de
Dieu : la voix des hommes, des enfants,
des 'bêtes, des arbres, du feuj, des
choses; aussi la voix des souvenirs, des
rencontres, des soliloques intérieurs,
dans le secret de l’âme et de la conscience humaine. Sensible à la splendeur de la. nature, M, Meille interroge
èn poète l’arbre et l’insecte, le nuage
et la source, les fleurs de Palpe et les
étoîes du soir; il çonversè aveù le vieillard et avec l’enfant; il sait tirer de tant
d’évènements et de tant de souvenirs
de la vie une leçon de sagesse, d’amour et de foi en Dieu.
M. Meille est un excellent écrivain;
nous envions son français parfdt, nous
aprècUms son style personnel, simple
et spontané. .'¡if.
Le volume que nous présentons aux
lecteurs du joürnaliÈst un beau recueil
de courts récits ePdé pittoresques évocatipns. Il est déétiÀ a A’ tous les hrar
ves gens de ce bas monde qmi font
leur devoir sans se préoccuper de savoir si les autres le font et qui, à cause
de ceia, ont tojours l’âme sereine et le
sourire aux lèvres. Ce sont îles serviteurs de l’Etemel». Ef Benjamin Valloüon, dans la préface à ' cé volume,
àjoute ces mots : « On noiniit beaucoup
de pages pour les délicats, oiu qui se
oroclame tel dout les lintellectueb.
pour lés gents d’aRaires et les politiciens : mais on ne oense guère à ila foule des braves gens. Pourtant c’est parce
qu’iils sont là, ces-braves gens, que le
monde tient encore debout».
Pour eux. Ai. Jean Melile a saisi la
plume. Il rie se perd pas dans les nuages. Il vit près des hommes, près des
choses. Sur eux, sur eUes, il se penche
en ami. Il leur pose des questions. Il
leur^ raconte des histoires. Il les fait
réfléchir. H nous fait réfléchir.
Nous lirons avec Intérêt et avec jouissance ce livre de M. J. H. Melile;
d autant plus que nous reconnaîtrons
daris certaines esquisses un tableau de
la vie aux Vallées Vavdoises. Nous le
lirons surtout dans l’atmosphère intime
du foyer, où le flambeau de l’affection
et de la foi chrétienne a chaque four
besoin d’être vivifié.
e. r.
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Lesione del 7 dicembre 1947
IL VITELLO D’ORO
Lettura : Esodo 32 ; imparare : 32 : 7-10.
SPIEGAZIONE DEL FATTO.
. Anatutto, si trattava non di un vitello,
ma bensì della raffigurazione di un giovane
toro, simbolo ed emblema di forza e vigore, iper rappreisentare lai potenza dell’Iddio d’Israeie; forse un ritorno a vetuste tradizioni e concetti reUgiosi anteriori
ai patrìarehi. Nè quei simulacro della divinità poteva essere d’oro massiccio, ma
oostituito semplicemente di’ una caircassa
di legno rivestito d’oro battuto.
La richiesta di un simulacro divino da
parte del popolo, non siffliiflcava l’abbandono del suo vecchio Dio, ma semplicemente il bisogno sentito di averne davanti
a sè un visibile rappresentante. In altre
parole. Israele, così facendo, trasgrediva
piuttosto il secondo comandamento die non
il primo. Certo egli era lungi ancora dall’essersi aiberato da ogni idoiatria. Ma aveva mancato di fede, ed aveva disubbidito.
LA PUNIZIONE.
E la punitone venne, tremenda. Dio si
infiammò d’ira, e disse a Mosè ; Questo
popoiLo è di collo duro, lascia ch’io lo
consumi ! Ma di te io farò unai grande nazione. — E assistiamo qui ad una commovente fervida generosa intercessione, mirabile di confidenza figliale, da parte di
Mosè che, malgrado la sua Indignazione
contro Israele, supplica TEterno di averne
pietà, e ne ottiene il perdono;
Ma la giustizia deve avere il suo corso.
E Mosè. sceso dal monte, investe Aaronne ed Israele con la sua ira, infrange e
riduce in polvere il vitello d’oro, fa a
pezzi le due tavole della legge, e ordina
ai fidati gueri-ieri di Levi, la sua tribù,
una strage spietata sul popolo colpevole.
Glomata sanguinosa, e ben degna di quei
barbari tempi. II popolo esterrefatto e infine cosciente della sua grave cclpa. ne
fa cordoglio, e si appresta a seguire' docilmente gli ordini dei suo capo.
INSEGNAMENTI.
-1] popqlo d’Israele, per avere male sopportato la prov,a della lunga assenza di
Mosè e l’apparente silenzio di Dio, soggiacque alla tentazione del dubbio, che lo
trasse ai più gravi erramenti e conseguenze funeste. — Quando siamo nella prova,
per lunga che sia, Dio ci guardi dal dubitare mai della sua bontà fedele.
Se vogliamo servire Dio. e ricevei-ne le
benedizioni, dobbiamo osservare tutti i
suoi coma-diimenfi', indistintamente, con
scrupolosa fedeltà.
• E se pure avessimo a soffrire le più dure
conseguenze del nostri falli, ricordiamoci
che la misericordia di Dio è infinita; e non
ci perdiamo d’animo.
Dopo che TEterno. nel prolungato colloquio con Mosè, ebbe dato ad Israele le
sue istruzioni e precisato il suo culto nelle
sue foTime primitive, con Tistituzione dell’Altare dei sacrifici, il Tabernacolo, dove
parla Iddiq, l’Arca del Patto contenente
le ricostruite Tavole dejla Legge, Israele
lascia le pendici del monte Sinai, e riprende il suo pellegrinaggio.
Sarebbe stato agevole ad Israele di superare in pochi mesi i trecento fcm. che
lo separavano dalla terra promessa. Ma le
sue tribù dovevano prima conseguire la
loro unità e coesione.di popolo di Dio;
questo popolo doveva formarsi una coscienza morale e religiosa in vista della missione affldiBtaiHli. E tujtto questo doveva
maturarsi alia scuola del deserto, attraverso a molte prove salutari. E 'a traversata de] deserto richiederà auarant’anni
di tempo. G. Bonnet.
C. E, C. - TORRE PELLICE
Nella sala del C.E.C. in Piazza della Libertà, il 14 c. m., il Pastore Guido Rivoir
ha trattato il tema : « Cosa fare per il progresso economico-sodale delle nostre Valli»
dilungandosi in modo particolare sul progetto della costituzione di una cascina modello -orfanotrofio.
1.’uditorio scelto si è molto interessato lal
progetto ed ha voluto in un O. d. G. appoggiare l’iniziativa presa da n L’Aide a*ux En
twts -Protestants » e caideggiaita dal Comitato Svizzere «Pro Valli Valdesi ».
ÍL. FATTO STORICO.
La storia d’Israele è fatta-di contrasti,
ed è storia veridica e sincera dell© sue
fedeltà ed, infedeltà. Uno dei contrasti più
significativi ed impensabili, è dato dall’erezione del vitello di'oro da parte del popolo.
Mosè, chiamato da Dio, era salito su!
Monte Siimi, e v’era rimasto in colloquio
con l’Eterno per quaranta giorni a riceverne le rivelazioni, li popolo, rimasto giù,
s’impazientisce e si turba per questo lungo ritardo.; e dubitando che Mosè sia
scomparso del tutto, forse vittima dei tuoni e fulmini del pauroso monte, chiede
perentoriamente ad Aaronne ; Orsù, facci
un Dio. che ci vada dinanzi! Ed Aaronne,
cedendo per timore e debolezza al desiderio
del popolo, gli ordina di portagli tutti I suoi
anelli d’oro e gioielli, ne fa un vitelto di
oro, erige un aitar© e indice una festa in
onore dell’Eterno che aveva tratto Israele
dall’Egitto,
Ecco i testo dell’ordine del giorno :
Un gruppo di cittadini valdesi, riuniti sotto gli auspici e nella Sede del Centro EvangelicQ di Cultura, il 14 novembre 1947,
udita l’esposizione del Pastore Guido Rivoir
sul tema; Che cosa fare per il progresso
economico e sociale delle Valli, ritiene che
il progetto-di un orfanotrofio gbbinato ad ana scuola pratica di agricoltura corrisponda
ad un interesse essenziale ed urgente delle
Valli, sia d'ai punto di vista morale, sia da
quello economico ; stima pertanto che di Me
progetto si debba studiare una immediata
attuazione, e ringrazia gli amici svizzeri ed
il Pastore Rivoir che ne hanno promossa,
l’iniziativa,.
RRO V;^LLI
IMPIEGO. MANO D’OPERA EVANGELICA. ^ La richiesta di mano d’opera
valdese da iparte dei nostri correligionari
svizzeri segna un certo ralilentamento. Riprende invece la richiesta di mano d’opera
valdese da parte di correligionari italiani.
Dalla Francia alcuni pastori evangelici vorrebbero ospitare nelle loro comunità delle'
fam'gHe di contadini appartenenti alla nostra chiesa. — Gli interessati si rivolgano,
come sempre, aH’Uffleio Pro Valli pressola Casa Valdese di Torre PelHoe.
A VILLAR PELLICE : Villa di undici
vani con una giornata di teirreno:
A S. GERMANO CHISONE . Casa di
vani venti con 3 giornate di ter-eno,
A BRICHERASIO : Sontuosa villa completamente arredata con parce.
Rivolgersi : Ufficio PRO VALLI, Casa
Valdese - Torre Pellice.
Fratelli correligionari dTtal-ia e delTestero
ci scrivono domandandoci di metterli In cor.
rispondenza con dei fratelli evangelici disposti ad entrare al loro servizio come operai, contadini e domestiche.
A b b
enti a»
me DELIE vini VDIDESU
Italia
Estero ,
Annuale Semest.
L. 500 250
L. 900
Ogni cambiamento d’indirizzo costa
lire DIECI
Dir. Resp. Ermanno Rostan
ARTI GRAFICHE "L'ALPINA.
Torre Pellice
Le famiglie Bertalot, Martinat, Garibbo
commosse per le dimostrazioni di affetto
tributate alla loro cara Mamma, suocera e
nonna
Berlaiot Enrlchetla n. Grill
ringraziano tutti i buoni che sono stati larghi di aiuto e di conforto nella dolorosa
circostanza ed in modo particolare il dott.
Emanuele Quattrini che l’ha curata amorevolmente. il Pastore sig. Guido Mathieu.
la cara Suor Velia e tutto il personale dell’Ospedale di Pomaretto.
Dopo lunga malattia sopportata serenamente, è spirata all’alba del 23 novembre ;
Hargherila Miagga ved. Silenzi
Ne danno l’annuncio a funerali avvenuti,
le figliole Ada ed Blenh, ria mamma Rachele C-oisson ved. Miegge; i fratelli Giovanni, con la. moglie Lina Pons e il figlio,
Mario; Guido, con la moglie Margherita
HUgon e il figlio Marco ; le zie, i cugini, t
parenti tutti.
E ringraziano tutti coloro che 'li hanno
circondati d'affetto e di simpatia; in modo
particolare il Pastore Ayassot, i dottori Mathieu e Cardio! e le Suore dell’Ospedale
Valdese di Torre Pellice, che si prodigarono con tanto affetto in favore della dilatta inferma.
Torre Pellice, Viale Rimembranza, 7.
IO VI DO’ LA MIA PACE (Giov. 14 : 27)
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iuiti i venerdì dalle
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