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Spett.
Bibliolfeca Val'less
(Torino)
Tonasi-FSLLIC:
BELLE
Quindicinale,
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXX — Num. 40 A DDr-.iv, < uvivT*eT / P®' l’interno £co e La Lace: L, 1000 per l’interno Spediz. abb. postale li Gruppo
Una copia L. SO ABISUNaMENÌI ^ L 1000 per l’estero L. -1^00 per l’estero Cambio d’indirizzo Lire 30,—
TORRE PELLICE, 22 Dicembre 1950
Ammin. Claudiana Torre Pcllice - C.C.P. 2-17557
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MESSAGGIO DEL MODERATORE
^KOBtk.
fiMTflIiE 1950
Malvagi in tutti i sensi sono i nostri tempi, ma non dovevano essere molto diversi quelli nei quali viveva il vecchio e pio
‘ sacerdote Zaccaria, che nel suo celebre inno, il Benedictus (Luca 1: 60-79) parla di nemici, di odio, di peccati, di quelli che
giacciono in tenebre ed ombra di morte, di quelli che hanno bisogno di essere guidati verso la via della pace. Eppure Egli canta e giubila all’avvicinarsi di Natale — il primo Natale cristiano — ; e come lui cantano e giubilano Elisabetta, sua moglie, e
Maria di Nazaret, sua parente; e poi, nato Gesù a Betleem, canI tallo e giubilano gli angeli, recando ai pastori, cc che stavano nei
^campi e facean di notte la guardia al loro gregge, il buon annunr
zio di una grande allegrezza che tutto il popolo avrà »; e più
j tardi ancora cantano e giubilano Simeone ed Anna, quando veÍ dranno finalmente il bambino, portato dai suoi genitori nel tempio di Gerusalemme per essere presentato al Signore. Chi legge
^con attenzione le prime pagine dell’evangelo di S. Luca vi sente
¿»vibrare una letizia, grande ed alta, che tutto profondamente lo
eortunuovc.
Letizia grande ed alta, la cui prima fonte ed origine sta nella certezza che il bambino, il quale doveva nascere, oppure era
già nato, era il Cristo, il Messia, il Signore, il Salvatore, promesso da Dio per bocca dei profeti antichi e da Lui inviato sulla
terra, per liberare gli uomini. Giudei e Gentili, dalle mani dei
loro nemici e di tutti quelli che li odiavano, per disperdere col
suo potente braccio i superbi ed innalzare gli umili, per colmare
di beni i famelici e rimandare a vuoto i ricchi, per illuminare.
Aurora dall’alto, gloria del suo popolo Israele e Figliuolo dell’Altissimo, tutte le genti, le quali, deposta ogni preoccupazione
c paura, raggiunta l’agognata pace, sarebbero state « consolate » dalle loro tribolazioni.
La storia del cristianesimo sembra smentire inappellabilmente questa certezza : non per nulla abbiamo parlato, cominciando, della malvagità dei nostri tempi. Sembra, ho detto, perchè ad un più attento esame si rivela che Gesù di Nazaret è effettivamente il Cristo, Colui nel quale tutta la legge e tutte le promesse di Dio si compiono, il Signore e Salvatore di tutti.
Perchè tanto odio e tanta inimicizia tra gli uomini, tante
guerre e tante tnbolazioni? Perchè i cosidetti Cristiani (come i
Pagani) non hanno voluto ascoltare e seguire con sincerità di
cuore Gesù, che Dio ha mandato sulla terra per salvare gli uomini dal loro peccato e dalle sue conseguenze. I cosidetti Cristiani,
come i Pagani, hdnno ascoltato e seguito altri profeti ed altri cristi, che non erano Lui, l’Inviato di Dio e suo Figliuolo, e perciò
non li potevano salvare. Chi lo ascolta e lo segue, chi da Lui si
lascia istruire, ispirare, guidare, sa per esperienza che Egli è veramente il Salvatore, del corpo e dell’anima sua; sa che senza
di Lui non sa nulla, non può nulla, non è nulla.
Ascoltiamolo, fratelli e sorelle, e seguiamolo con sincerità
di cuore. Questa mia esortazione è un augurio ed una preghiera.
Accogliete l’una e l’altro. Cristo non cambia, ma è lo stesso ieri,
oggi e in eterno, e mentre noi commemoriamo ancora una volta
la sua venuta sulla terra per il nostro riscatto, ancora una volta
ci ripete : «c Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, e io vi darò riposo. Prendete su voi il mio giogo ed imparate da me, perchè io son mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre » (Matteo 11: 28-29).
« Le tenebre coprono la terra e una fitta oscurità avvolge
le nazioni, ma su te, o pòpolo di Dio, si leva l’Eterno e la sua
^ gloria appare su te » (Isaia 60: 2). In Cristo, suo Figliuolo, Signor nostro, ! Guglielmo del Pesco
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CONDRO LE BOMBE
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La campagna sferrata contro la bomba
atomica suggerisce ad un corrispondente
di « Gite Nouvelle.» queste considerazioni:
« Inutile dire che mi associo alla campagna contro la bomba atomica. I comunisti lianno mille volte ragione di partire
in guerra contro di essa. « L’Humanité »
mostra per lungo e per largo tutti i danni
che il suddetto ordigno potrebbe fare.
Grida allo scandalo, alla barbarie alla perfidia. Ha mille volte ragione. Ma io trovo
la campagna comunista contro la bomba
atomica troppo limitata. La sola bomba
americana è presa di mira. Non ce ne sono
in Russia. La « Pravda » si vantava di avere i più potenti tanks del mondo. Se non
ha la bomba più potente, non è che essa
non la voglia. Forse ce l’ha? E forse, come
l’America, non vuole servirsene che per
rappresaglia, secondo il famoso slogan:
«noi vogliamo essere i più forti per non
me i monaci dei chiostri, di maggior clausura. Tutti sono idolatri, elevando su di
un piedistallo, i loro capi adorati. E tutti
dovrebbero tuttavia porsi alla scuola dell’Evangelo, più attuale che mai, che insegnerebbe loro la forza invincibile dell’amore, la nobiltà della Giustizia che uccide
il male rigenerando il malfattore, la passione della libertà per se e per gli altri e
l’eguaglianza di tutti di fronte a Dio. Per
fare sparire le cattive bombe occorre sostituirle con la dinamite dell’Evangelo ».
Da « Il Ubero Evangelo ».
Ktnpo di Jatalc
Ci
Ci
Ci
Ci
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Ci
Ci
Fortificate le mani infiacchite, raffermate le ginocchia vacillanti! Dite
a quelli che hanno il cuore smarrito :
« Siate forti, non temete! »
Quand’anche i monti s’allontanassero e i colli fossero rimossi, l’amor
mio non s’allontanerà da te, nè il
mio patto di pace sarà rimosso, dice
l’Eterno, che ha pietà di te.
a
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o
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Da te, o Bethleem Efrata, piccola
per essere fra i migliai di Giuda, da
te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni... E sarà lui che recherà la pace.
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Ci
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Ci
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E’ venuto in casa sua, e i suoi non
l’hanno ricevuto; ma a tutti quelli
che l’hanno ricevuto egli ha dato il
diritto di diventar figliuoli di Dio;
a quelli, cioè, che credono nel suo
nome.
essere costretti a servirci della nostra
forza ». Ma che essa l’abbia o non l’abbia,
pur avendo desiderio di averla, è perfettamente lo stesso. E allora la sua campagna
contro la bomba dovrebbe essere una campagna contro tutte le bombe, quelle dell’Est come quelle dell’Ovest. Allora sarei anche più con i Russi, perchè essi
avrebbero duemila volte ragione.
Se i russi fossero ancora più intelligenti
di quello che sono, ecco cosa farebbero:
nel loro orrore dei grandi meccanismi di
morte, cominccrebbero col distruggere i
loro e convocherebbero in seguito il mondo intero a venire a vedere queste distruzioni, cosi pacifiche, così « costruttive »
dell’avvenire. Gli americani non avrebbero da fare che una sola cosa, distruggere
le loro. Se essi non lo facessero, il mondo
intero si solleverebbe contro di loro, come ha fatto con Hitler. E sarebbero i russi
ad aver compiuto il primo bel gesto. Riceverebbero la mia adesione e la mia firma incisa sul platino, e un miliardo di
volte meglio, la firma del genere umano.
Tempo di fitte anno
0 Eterno, fammi conoscere la mia
fine e qual’è la misura dei miei giorni. Fa’ ch’io sappia quanto son frale. Certo, l’uomo va e viene come
un’ombra; certo, s’affanna per quel
ch’è vanità; egli ammassa, senza sapere chi raccoglierà. Ed ora, o Signore, che aspetto? La mia speranza è in te.
Tu m’hai tormentato coi tuoi peccati, m’hai 8tancatq_con le tue iniquità. Io, io son quegli che per amor
di me stesso cancello le tue trasgressioni, e non mi ricorderò più dei tuói
peccati.
Figliuolo, va oggi a lavorare nella
vigna.
Fratelli miei diletti, state saldi,
incrollabili, abbondanti sempre nell’opera del Signore, sapendo che la
vostra fatica non è vana nel Signore.
Quando giunse la pienezza dei
tempi. Iddio mandò il suo Figliuolo
nato di donna, nato sotto la legge,
per riscattare quelli che erano sotto
la legge, affinchè noi ricevessimo l’adozione dei figliuoli.
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E con la sua venuta ha annunziato la buona novella della pace a voi
che eravate lontani, e della pace a
quelli che eran vicini. Poiché per
mezzo di lui e gli uni e gli altri abbiamo accesso al Padre in un medesimo Spirito.
{Dalla Parola_di Dio).
« Ingenuo, tre volte ingenuo », mi gridano tutti gli antagonisti della terra, che
realizzerebbero l’unità a mie spese, bastonandomi di santa ragione, se io ne valessi
la pena. Tutti, in effetti, non credono che
alla forza brutale per far regnare quel
che essi chiamano la Pace, la Giustizia
e la Libertà. Tutti confondono il male ed
il malfattore, c, uccidendo il malfattore, o,
se non altro, colui che credono malfattore,
perpetuano il male.
Tutti sono dogmatici nel loro partito, co
Voi, diletti, non dimenticate questa unica cosa; che, per il Signore,
un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. Il Signore non ritarda l’adempimento
della sua promessa, come alcuni reputano che faccia; ma egli è paziente verso voi, non volendo che alcuni
periscano, ma che tutti giungano a
ravvedersi.
Il Signore diriga i vostri cuori all’amor di Dio e alla paziente aspettazione di Cristo.
{Dalla Parola di Dio).
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L’ECO DELLE^VALLI VMíBESI
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' Era nato il 4 Dicembre 1885. I
primi ricordi che ho di lui risalgono
all’ultima decade ,del secolo scorso:
in questa Firenze ',quando ei, giovinetto, ogni mattina scendeva, dalla
casa patema, sulla^ collina di Bellosguardo, in città percorrendo svelto
la Via dei Serragli, coi libri sotto il
braccio, verso il ginnasio Dante. Serio e raccolto, lo studente ginnasiale
aveva già quell’espressione, mista di
gravità pensosa e di sorridente cordialità insieme, che doveva rimanere
sua caratteristica per tutta la vita.
In quegli anni sorse la sua vocazione
pastorale, spontanea e naturale, sen
za ombra d’incertezza e d’esitazione
Dal Liceo passò allora alla Facolt?'
Teologica del palazzo Salviati, dove
insegnava suo padre, Enrico Bosio,
con Giovanni Luzzi e Giovanni Rostagno, proprio in quel tempo succeduti a Paolo Geymonat e ad Emilio
Comba. Dopo il triennio, terminato
con distinzione a Firenze, completò
gli studi a Edimbiurgo dove si rese
padrone della lingua inglese; quindi, compiuto il servizio militare, entrò nell’opera come Candidato al
Santo Ministero.
E qui ricominciano i miei ricordi
personali. Per l’anno 1910-1911, il
Comitato d’Evangelizzazione lo mise
al mio fianco a Roma, a lavorare per
la comunità di via Nazionale, la sola
esistente allora; furono quelli dei
mesi d’intensa collaborazione che
sempre di poi solevamo rievocare con
particolare compiacimento. Al Sinodo 1911 ebbe luogo la sua consacrazione, cui seguirono una ouarantina
d’anni di servizio compiuto veramente « con integrità e fedeltà », secondo la citazione biblica cosi opportunamente scelta dalla famiglia
ueUa partecipazione della sua dipartita.
L’attività pastorale si svolse in diverse comunità (Palermo, Roma,
Genova, Torino e specialmente Torre Pellice) le quali oggi lo ricordano
con gratitudine profonda e con grante rimpianto. Vi fu, in quella attività pastorale, una interruzione imposta dalla prima guerra mondiale.
Lo rivedo ancora, qui a Firenze, nella sua bella divisa di ufficiale degli
alpini perchè richiamato alle armi
nella primavera 1915, e tosto partirsene come cappellano militare in una armata al fronte di combattimento. Altre interruzioni furono in seguito determinate da sue missioni all’estero quale membro della Tavola: nel Sud America e negli Stati
Uniti, finche avvenne che nel 19.30
il Corpo Pastorale lo designò alla
nomina del Sinodo quale professore
usila cattedra di teologia esegetica
di Roma, lasciata vacante dalla morte prematura di Teodoro Longo.
É cosi ci siamo ritrovati un’altra
volta fianco a fianco, non più per
pochi mesi, ma per gli ultimi venti
anni della nostra vita, nell’opera di
preparazione dei giovani studenti
chiamati a servire il Signore nel ministero della Parola: collaborazione
intima, quotidiana, continua e multiforme, che ha avuto termine tre
mesi fa, al segnale di fermata dato
dall’età regolamentare e dalle condizioni di salute.
Sembrava che per Lui dovesse incominciare ora ima serie di anni
quieti e sereni, passati nelle amate
Valli, in seno alla famiglia, coltivando con intelligente interesse il
suo giardino, nonché le amicizie che
lo circondavano nella parrocchia in
cui era stato il venerato pastore. E
tale era l’augurio affettuoso che tutti (ormarono per lui, allorquando le
sue condizioni di salute lo costrinsero a domandare l’emeritazione.
Ma cosi non doveva essere; dal riposo terreno — ahimè tanto relativo in quest’epoca sempre jiiù travagliata! — Iddio lo ha chiamato alla
vera pace nel Suo riposo...
Che cosa dire, del caro collega e
amico? Come scegliere i pensieri
giusti e le parole atte ad c^iprimerli,
mentre l’animo è profondamente
turbato dalla notizia giunta inattesa,
tanto inattesa da non sembrare credibile? Altri sarà in grado di dire
assai meglio di me della sua efficace
attività pastorale, instancabile e fedele; della sua edificante predicazione, in coi vibrava sempre l’accento
PASTORE E PROFESSORE DAVIDE BOSIO
nato a San Germano il 4 dicembrel885 r morto a Torre Pellice il iO dicembre 1950
d’una serietà solenne, d’una ferma
fede, d’una convinzione saldissima,
d’una viva pietà. Anche dell’opera
sua come insegnante potrebbero testimoniare sopratiitto i discepoli di
Lui, che furono oggetto delle sue
cure assidue, coscienziose, paterne,
ispirate sempre ad una benevola comprensione delle loro personali condizioni.
QueUo che posso e desidero fare,
nell’istante tristissimo deRa separazione, è un atto semplice e modesto
di testimonianza, mettendo in rilievo quanto ha reso piacevole e edificante la compagnia di lui, durante
oltre un ventennio. Invero, Davide
Bosio recò nella piccola famiglia teologica di via Pietro Cossa uno spirito di bontà e dì pace altamente prezioso, contribuendo a mantenere
queR’atmosfera tradizionale di armonia che già ai respirava ai tempi
di Teodoro L>ongo e di Giovanni Rostagno e della quale gli studenti
stessi non potevano non risentire il
benefico imiusso: atmosfera di serenità e di bontà, di fiducia e di comprensione reciproca, che, più di qualsiasi regolamento e della rigida disciplina, è necessaria per ogni studio in cui sia impegnata tutta la
personalità, massime per lo stuaio
della teologia, perchè Dio è amore
e l’opera da compiersi in nome suo
rimarrà sterile ed ogni conoscenza
illusoria ove non si respiri un atmosfera d’amore. Orbene, le doti peculiari di Davide Bosio — avvera .e
sopratutto, e forse soltanto, da chi
gli viveva più vicino — lo predisponevano ad esercitare tale saiutare influenza. Sotto un’apparenza talvolta piuttosto riservata, si nascondeva
in lui una straordmaria sens.biLià.
Forse egli era un ipersensibile; certo, la sua prestanza fisica di uomo
forte, deciso e risoluto, celava una
indole mite, una natura più impressionabile di quanto comunemente
si supponesse; natura delicata e poetica (chi non ricorda certe sue descrizioni delle bellezze del creato,
dei fiori e dei prati nelle vallate delle Alpi?); più timido che non ardito, per temperamento. Ma codesta
non era debolezza. Anzi, siccome egli fu intimamente religioso, saturo
direi quasi di pensieri e sentimenti
biblici sviluppatisi in lui sino dall’adolescenza, quelle sue caratteristiche naturali diventarono virtù cristiane di mitezza, di mansuetudine,
di arrendevolezza, di ricerca della
pace, esercitando quell’amore che,
ad onta delle ripetute esperienze negative, non si dissolve in pessimismo,
ma crede e spera e sopporta ogni
cosa. Perciò l’opera sua è stata benefica e feconda di pace, in tante e
tante minute circostanze, e rimane
nella memoria di molti il suo sorriso accogliente e cordiale.
Queste poche semplici considerazioni, fra le molte più meditate che
sarebbero doverose, io depongo come fiore di gratitudine commossa
aopra la tomba che oggi ha accolto
la sua spoglia mortale ai piè del Van
dalino. Ed aggiungo il saluto acco
^ rato, rivolto alla memoria dell’ama'
to collega e collaboratore, ormai
non più con noi bella lotta logoran
te contro le potènze della morte
Egli è salito nella, regione della vita
vera, alla patria migliore verso cui
si appuntano glf'^sguardi nostri di
desiderio e di fede: nella gioia eter
na che attende, gli uni dopo gli al
tri, i redenti del Salvatore, i « buO'
ni e fedeli servitori » di Dio.
Saluto che non è un commiato,
bensì un « arrivederci », quando e
come piacerà al Signore della vita.
Firenze, 12 Dicembre.
Ernesto Comba
I funerali
In un’atmosfera di grande semplicità, ma
anche di reale serenità nella visione cristiana della vita e della morte, la salma
del Prof. Davide Bosio è stata accompagnata al suo ultimo riposo nel cimitero di
Torre Pellice, martedì 12 dicembre.
Alle ore 15, il pubblico si è raccolto nel
cortile dell’Ospedale Valdese dove doveva
svolgersi il servizio funebre, nella sobrietà
desiderata dall’Estinto. Erano presenti i famigliari, quasi tutti i Pastori del Distretto
Valli Valdesi e di Torino, i professori del
Collegio, amici e conoscenti, molti membri
della chiesa di Torre Pellice che lo aveva
amato ed apprezzato come Pastore.
II Pastore Bruno Corsani, temporaneamente in servizio nella Parrocchia, ha condotto gli animi nella meditazione della Parola di Dio verso la realtà del Cristo, trionfatore della morte; lo hanno seguito il Vice-Moderatore, Past. A. Deodato, per recare il saluto commosso del Moderatore e
della Tavola Valdese e per rivolgere alla
memoria del defunto un pensiero di personale riconoscenza, il Prof. G. Miegge a nome del Consiglio della Facoltà di Teologia
e degli studenti, il Pastore Ei Boston con la
Parmi les divers ministres (serviteurs) de Christ, qui, dans l’Eglise agissent
en son nom, il en est un qui remplit une fonction d’une importance toute particulière, celle que remplissaient les apôtres dans la première génération chrétienne
et, avec eux, tous ceux qu’on nommait: évêque, ancien (1) ou pasteur. Cette
fonction est de faire entendre à la communauté la parole de son Seigneur et, par
cette Parole, de la diriger. Deux fonctions inséparables l’une de l’autre : prêcher et
conduire.
Le Christ dirige son Eglise par sa Parole. Cette Parole qui déjà conduisait
Israël dans le désert, cette Parole qui est contenue dans toute la Bible doit être
prêchée, c’est-à-dire apportée à chaque homme avec toute sa force, sa clarté et son
actualité.
Le pasteur est porteur de cette Parole vivante. Il ne fait pas que la répéter littéralement, il la redit en l’expliquant, en la précisant, en employant les mots que
les hommes d’aujourd’hui emploient. Il fait passer la réalité éternelle de cette Parole dans le langage et les problèmes du moment. Il ne peut le faire que par la grâce de Dieu. Telle est la tâche première et essentielle du pasteur, il est ministre de
la Parole.
Là où cette prédication retentit, l’Eglise s’assemble et découvre ce que le Seigneur attend d’elle. Elle a maintenant à remplir la mission que la Parole lui prescrit. Pour cela, elle a besoin d’être dirigée, comme une équipe l’est par son contremaître. La tâche, du pasteur est alors de discerner le ministère que chacun doit
remplir, de lui en faire prendre conscience, de lui donner la formation nécessaire.
Ainsi se groupera autour du pasteur l’équipe des ouvriers du Royaume de Dieu et
le pasteur sera au milieu d’eux le berger qui rassemble et dirige le troupeau. A travers lui, le Souverain Pasteur, Jésus-Christ veut être lui-même le berger de son
Eglise,
Le pasteur n’est donc pas l’homme à tout faire d’une Eglise qui le paye. Il est
l’organisateur d’un travail commun. S’il est seul à l’oeuvre, beaucoup de choses ne ,
se feront pas, non seulement parce que son temps est limité, mais parce que le sont
aussi les dons qu’ils a reçus du Saint Esprit. '*■
Le pasteur n'est pas non plus un prêtre, c’est-à-dire un homme mis à part pour
remplir certaines fonctions sacrées. Il n’a même pas le monopole de la prédication.
Tel ou tel fidèle annoncera l'Evangile dans des cultes ou des réunions d’évangélisa- ,
tion; mais il ne le fera qu’occasionnellement, sur la demande du pasteur qui, seul,
porte la responsabilité globale de ta prédication dans la paroisse. Si la discipline
de l’Eglise confie au seul pasteur la célébration des sacrements, c’est une simple
mesure d’ordre. Aucune raison doctrinale n’empêche un fidèle de célébrer le bap- .
tême ou la cène, mais naturellement il ne pourrait le faire que régulièrement mandaté par l’Eglise. De même le pasteur n’a pas le monopole de l’absolution et de la
bénédiction. Ce qui fait le caractère unique de son ministère, c’est qu’il porte, dans
la communion avec Christ, d’une manière personnelle, la responsabilité de la vie
spirituelle de telle Eglise. Sa seule autorité est celle de la Parole vivante.
Donc, ne nous demandons pas si le pasteur Un Tel a les mille et une qualités
nécessaires pour « réussir », tuais si son ministère vient d’En-Haut.
5 I
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(Réforme).
(1) Ces termes devaient prendre peu à peu un sens différent.
preghiera. La Corale di Torre Pellice ha
detto, con il canto, la dolcezza della comunione con Cristo nel dolore e nella rnorte.
Poi il corteo si è avviato al Cimitero;
c’era tutto intorno un’atmosfera di limpidità e di freschezza, nel tramonto di una
bella giornata d’inverno; sullo sfondo della Valle, i monti coperti di neve luccicavano sotto i raggi del sole; il paesaggio era
culmo, stranamente contrastante con l’angoscia che grava sul mondo e che, certo,
gravava anche su molti cuori fra i presenti.
CU è che, malgrado la pace esteriore,
molti pensavano alla figura di colui le cui
spoglie mortali stavano per esser deposte
nella dimora terrena, ma la cui dipartenza
lascia certamente un gran vuoto nella Chiesa tutta. Quel tramonto era triste, se pure
lo si considerava nella luce delle promesse
divine e con la speranza cristiana della vita che trionfa sulla morte. La personalità
del Prof. Davide Bosio avrebbe ancora potuto rendere alla Chiesa molti servizi, nel
campo della predicazione, della cultura,
della pietà e della dirittura morale.
Ma « i miei giorni sono in tua mano »,
dice la Scrittura; e, pur nella tristezza di
quell’ora, bisognava rendersi conto della
dura realtà e accingersi a considerare sem
pre più da vicino la vita con un senso di - i
vigilanza, nella fede e nella carità. ‘ ji. '
Sulla sua tomba aperta sono state prò- /
nunziate ancora alcune parole di fede; poi
i fratelli nel ministero, gli amici, i cono- ^
scenti-si sono separati e sono rientrati nelle loro dimore, nelle loro famiglie. .¿t
La bella figura del professore è scotìi- 't
parsa per sempre da questa vita; non coA
si deve dire del ricordo di lui che rimane
nel cuore di molti e che, nella Chiesa, non
dovrà essere dimenticato. «Ricordatevi dei.^,
vostri conduttori, i quali vi hanno annunziato lo parola di Dio; e considerando come hanno finito la loro carriera, imitate la
loro fede ». i;
Al di là delle realtà terrene e perilurOt al di là dei nostri pianti e delle nostre an- 4
goscie, al di là dei nostri falli e dei nostri. '• |
spaventi, sta la grande promessa del Cric.'"
sto, quella che ci basta e che tutti ci con-'V>
cerne : « Dio ha tanto amato il mondo che ,, i
ha dato il suo Unigenito Figliuolo affinchè
chiunque crede in Lui non perisca, ma ab
bia vita eterna ». *5'^
Nella verità di questa consolante prò- lmessa abbiamo affidato alla terra ciò che è j..
della terra e a Dio ciò che è di Dio. *<¡1
Ermanno Rostan
Un solo Signore
•m
La comunità cristiana si raccoglie
e vive sotto il segno della grazia misericordiosa di Dio.
Questo significa che resistenza
stessa di una comunità cristiana, la
possibilità che degli uomini e delle
donne tra loro diversi per nascita,
per interessi, per mille quistioni che
dividono e separano gli uomini, si
ritrovino tra loro in un comune alto
di adorazione ed in un comune servizio, è cosa non determinata dal ca.so o da qualsiasi libero motivo umano, ma sempre e soltanto dall’onnipotente decisione dell’Eterno. « Non
siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi », dice Gesù.
Per questo non c’è, nella comunità cristiana, chi comanda e chi obbedisce, chi domina e chi è dominato: ci sono soltanto degli uomini e
delle donne, tra loro del tutto ugua
li, perchè ugualmente figlioli delViinico Iddio, servitori dell’unico Signore.
Così non c’è nella comùnità cristiana riformata, il chierico ed il laico,
l’iniziato e l’ignorante, il capo cd i
dipendenti; ma il Signore che ha
dato alla chiesa il pastore e l’anziano, è anche quello che dà a tutti il
compito ed il servizio comune. E anche se, per le necessità di umana
convivenza, c’è chi presiede e chi opera, c’è chi ha ricevuto un compito
di primo piano e chi umilmente sta
alla porta, il servizio è sempre unico,
perchè unico è il Signore che lo determina secondo il segreto della sua
volontà.
Allora pastore e anziani e membri
della comunità fino al più piccolo
bambino, stanno sullo stesso piano,
gli uni accanto agli altri, nella diver
sità dei doni ricevuti e dei compiti \
assegnati, nell’unicità del motivo comime: l'attesa e la speranza del Si-‘"‘
gnore che viene.
Con questi pensieri e con questi'^
sentimenti, io mi dispongo ora a
vere ed a lavorare con la mia fami'
glia in mezzo a voi, cari fratelli del' *
la comunità bergamasca. Considerane i
domi ormai come uno di voi, come \
un fratello tra fratelli; responsabUi' t*'
ià particolari, compiti specifici mi'
sono affidati nella vita della comuni^
tà. Ma queste responsabilità e questi’
compiti sono altresì comutii a tutti
noi: perchè hanno sempre quell’unico sfondo, quell’unico motivo detef'
minante, che è la libera grazia del
Signore della Chiesa, che ci ha chitì,',
mati a far parte di questa comunitàl
e ci ha ugualmente resi partecipi del-.
l’attesa e della speranza del Regno
che viene. N. Giampiccoli
(Dal bollettino della chiesa di Ber- j
gmo). 'i'*
3
fi:
L’ECO DELLE VÂLLI Vàlìi^ì ' '
W
M
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IMPOSSIBILE HAPCIAPE ?
Domenica, 3 corrente, ho assistito in casa di amici ad una interessante discussione sull’Appello del Sinodo. Giovani imionisti di ambo
i sessi si scambiavano i propri pareri,iin gran parte augurali per l’esito
dell’appello. »
Un giovane bruno, soltanto, era decisamente contrario. Come!, diceva lui, la Tavola £a dei debiti così ingenti, e noi dobbiamo pagare?
I compagni, e qualche altra persona non più giovane che era pure presente, gli spiegavano lé cause dei debiti: vertiginoso rincaro delle spese e,mancato adeguamento delle offerte; necessità di conservare e magari anche di estendere le nostre capacità di evangelizzazione, ecc. ecc.
Nulla commoveva il bruno giovinotto dagli occhi scintillanti di sdegno
e di fierezza. Ad un tratto questi si rivolse personalmente a me con deferente fermezza e mi disse :
—■ « Lei che ha cominciato a suonare la tromba crede che la massa
dei fratelli sarà in grado di marciare come Lei desidera? Non parliamo pòi di quell’esagsrato trombone suonato da « un laico » nel penultimo numero dell’Eco, secondo il quale le famiglie valdesi dovrebbero
andare tutte in malora per versare alla signora Tavola ben 10 mila lire
a testa ogni membro comunicante! Non ha pensato colui che i valdesi
debbono ancora aumentare del 33% le contribuzioni annue? Dove andiamo a finire allora? »
— « Ammetto, risposi io, che Tincognito « laico » abbia esagerato
nel suo nobile entusiasmo; ma pure qualcosa dobbiamo fare tutti, se
amiamo la nostra chiesa; qualche piccola rinunzia, un piccolo sforzo
comune di tutti i membri comunicanti, e la Chiesa Valdese potrà cosi
risorgere dal baratro del deficit ».
— « Rinunzia!, replicò subito sdegnato il giovinotto; impossibile!
Io per conto mio non rinunzio certo neppure ad un pacchetto di sigarette. Impossibile marciare, caro signore ».
— « Eppure, obbiettai io, non si può e non si deve chiudere le
orecchie all’appello del Sinodo, ed abbandonare la nostra Chiesa ».
— cc Ha un bel suonare la tromba, caro signore, mi ha subito risposto il giovane unionista, ed il suo « laico » può sgolarsi fin che vuole col suo trombone, ma vedrà che i fratelli in gran parte non marceranno. Impossibile, impossibile marciare. Guardi, per esempio, le spese che ho già io: un pacchetto ài sigarette al giorno, e sono 180 lire;
il giornale, altre 20 lire: totale 6 mila lire al mese, spesa cui non posso
assolùlamonte rinunziare. Due volte la settimana al Cine, e sono altre
1200 lire circa d mese. Almeno due partite di calcio al mese: altre 4ÓÓ
lire. Gite in montagóa ff’estate per svago e per la raccolta dei fiori, e;
d’inverno per sgranchirsi le gambe con gli ski: mettiamo altre lOOÓ lire
al mese. Caffè, fiibite, ^qualche partita al bigliardo con gli amici: gioco
alla Sisal per tentare la cieca fortuna che non si fa mai viva, e faccia
lei il conto se mi sbagUo affermando che io ho almeno 10 mila lire di
spese mensili. Come posso fare ad aiutare la Tavola Valdese? E come
me sono migliala di"^ confratelli giovani che hanno simili, ed anche più
forti, spese. Come si può marciare al suono di trombe o di tromboni? »
Finito questo sfogo, il giovane tacque, fissandomi con aria vittoriosa, ed io gli dissi: « Anzitutto non sono io che ho suonato e suono
la tromba: ma h Cristo che ci chiama a lottare. In secondo luogo confermo che sarebbe nobilmente bello e buono rinimziare a parte delle
nostre spese voluttuarie in favore della Chiesa. Ma voglio ammettere
che Lei, caro giovanotto, non possa rinunziare a nulla. Dia alla Chiesa
solo quanto non può spendere per i suoi piaceri, almeno! Io le auguro
sempre buona salute; ma converrà con mie che può capitare a tutti, e
quindi anche a Lei, di trovarsi una o più volte nel corso dell’anno raffreddati, con o senza febbre, oppure indisposti per alcuni giorni per
altre cause: giorni in cui non si ha certo voglia di fumare, non si può
uscire di casa per recarsi al cine, al gioco del calcio, in montagna, eccetera. Ebbene: accantoni a favore della Chiesa tutte queste spese voluttuarie che Lei non può fare in quei giorni, e mandi subito in anticipo al suo Pastore Tammontare di tali spese che, se non raggiungeranno la cifra del « trombone » come lo chiama Lei, supereranno di
certo quella proposta dalla debole trombetta adoperata da me, e si
troverà contento ».
Il giovane scosse la testa con aria non troppo convinta del mio ragionamento logico; ma poi sorrise, e mi disse:
— « Vedrò, vedrò cosa potrò fare; ma la mia offerta verrà elencata sotto N. N. ».
— c( Bene cosi, risposi salutando. Sono lieto che anche lei comincia a marciare ».
Armando Schreiber.
Per F
Ugolini Ines » »
Castagneri Virginia » »
Introna Linette e Silvio » »
Platzer Elisa (Prestito), Luserna
San Giovanni »
IX Elenco di Soííoscriííori
Barlera Tina, in mem. Marito
Felónica Po L. 3.000
m Moreschi Felice » » 1.000
Mantovani Giuseppe » » 2.000
fe Rossi Otto » 4.00C
w Longlii Elio » » 4.000
Moreschi Onorio » » 2.000
Negri A. e G. » » 10.000
E Colagnone Giulia, Roma » 1.000
n Ponzano Luigi » » 10.000
Vezzosi Ugo » » 10.000
Viola Tullio D » 10.000
Giacometti Evelina e Figli » » 12.000
ML Giraud Giuseppina e Erica,
& Pinerolo D 5.000
m Riccobene Luigi e Maria, Po-
sitano 3> 2.000
1 Salvarani Maddalena, Ivrea » 5.000
* Arvart Isaia » 9) 500
% Vola Arturo e Letizia, Torre P. » 10.000
Ï' Vola Melania Sereno » » 5.000
I; Vola Rag. Aldo » » 5.000
Facdiin Emanuele Pavonelli,
* Venezia D 1.000
Platania Angelo, Firenze 7> 10.000
i’ Jahier Emilio, Perosa A, » 2,000
w m m’ Tron Adele ved. Ribet. » B 3.000
Volai Bartolomeo » J> 5.000
S Bertalmio Guido » B 5.000
Fam. Maurino Gianesini » 3) 2.000
P Jahier Enrico falegname e fam *
V Pomaretto P 5.000
Jahier Ernesto » B 1.000
K# Balma Aless. e Alina » B 10.000
■il N. N. » » 5.000
w Una Parrocchiana di Pom. » » 5.000
Menusan Tommaso e Ger-
mana » » 1.000
Tron Michele » » 300
i Pons Malvina ved. » 300
1 Menuaan Germano » » 1.000
Pons Enrico e Paolina » 7> 500
Clapier Maria ved. » 200
w 1 Fam. Long Genre » » 10.000
Marauda Alice, Genova Nervi » 5.000
Pons Giovanni (II vers.). Orto- novo » 4.000
1 Borra Mario, Firenze B 20.000
Ribet Giovanni » B 10.000
Pool Luigi e Susanna » » 5.000
W Fiorentini Margherita » B 1.200
Barlera Livio in mem. fratello
Primo Felonica Po B 2.000
Santini L. e L. » B 10.000
Zancuoghi Umberto » B 1.500
K Negri Clodomiro » B 2.000
» Tahellini Dante e Rosina » B 5.000
& Bernini Giordano » B 1.500
1 Borsari Enrico » B 5.000
Corradi Antenore » B 500
Negri Nello » B 3.000
"lA*' ■ Natali Paimiro » B 1,000
Del Maestro Maria » B 1.000
■Ï Speltoli Antonio » » 500
Botluri Guido Torino B 50.000
Grill Arturo e Marinccia » B 8.000
Î Bellion Famiglia » B 5.000
Beruatto Anna e Lorenzo » B 3.000 Giampiceoli Maria, Roma B 5.000 Y FUrir-r»
Avondetto Federico » B 20.000 Gismondi Martina, ' Sanremo B 1.000
Bisozzi Gastone B B 500 L. A. B B 1.000 Balmas Eli Famiglia, Pramollo B
Carri Tilde B » 1.000 Nicause Sophie B B 1.000 Bounous Enrico B B
Ricca Hilda e Alina » B 5.000 Mapelli Giovanna B B 1.000 Long Enrico (Rivoiri) B B
Hofer Ida » » 1.000 Charbonnier Susanna B B 500 Costabel Enrico B B
Ruhoff Malan A. e M. B B 5.000 Latini Perni B B 1.000 Long Elisa B B
Gay Luisa e Giulio B B 20.000 Stern Famiglia B B 10.000 Jahier Adolfo B B
Gay Letizia e Dante B B 20.000 Renda Giacinto B » 500 Long Daniele Enrico B B
Reynaud Frane, e sig.ra B B 4.000 De Paoli Maria B B 1.000 Menusan Enrico B
Bruatto Lea e Giuseppe B B 5.000 De Paoli Francesco B B 1.000 Long Teofilo B B
Rostagno Romilda Luigi e fam. B 5.000 E. N. B. in mem. Madre B B 1.000 Sappé Eli fu Giovanni^- B B
Montalbano Francesco B B 1.000 Gaydou Germaine B B 500 Reynaud Eugenio e Eugenia » B
Cogno Enrichetta B B 500 Mansuino Grill » B 10.000 Peyronel Eug. e Eugenia B B
500
500
30.000
10.000
1.000
1.000
2.000
2.000
1.300
4.000
1.000
3.500
2.000
1.000
1.200
2.000
Hurter ing. Ferdinando »
Artus Giuditta »
Malan Lelia »
Costantino Lili »
Deslex Eugenia e Alberto »
Wirth Otto »
Boesch P. »
In mem. Clelia Boer: N, N.
Hiippi Otto »
Orlandi Rosina »
Bonnet Enrica e Adelina »
Travers Stefano e Sergio »
Bordone Codino Rachele »
»
»
»
»
»
»
Russo Caterina
Bertin Enrichetta
B. T.
Maccagno Giuseppe
Maccagno Paolo
Maccagno Dario
Anima mia benedici l’Eterno
Andreone Luigi »
G. L. »
Ernesta Costa Bioletti »
Quara Luigi e Teresa »
N. N,, Chivasso
Margherita Besson Colombo,
Vercelli »
Ritter Goffredo e Giacomo,
Catania »
Gabriella Titta Dreher, Roma »
Vittorio Ricci, Roma »
Margherita Fürst WüUe, Roma »
Tullio Vinay, Firenze »
N. N., Roma »
Buffa Luigi, Angrogna »
Rivoira Luisa, Angrogna »
Chiesa di Milano (I vers.) »
Costabello Alfonso magg., Bari »
Javarone Riccardo » »
Diana Nicola » »
Bertin rag. Stefano,
Luserna S. Giov. »
Vinay Bianca e Guido » »
Fam. Pons-Rossenghi » »
Vola Adele » »
Gay Cardio! Caterina » »
Suor Italia Kostan » »
Jahier Edtvi e Enrichetta » »
Monnet Silvio e Flora » »
N. N. in mem. G. e S. Petrai » »
Franciosi Giuseppe, Campegine »
Pace Giulio, Nettuno »
Maria Cimbro Bonnet, Torre P. »
Rivoira Mariuccia, Torre P. »
Dora Fontana Roux, elusone »
1.500
500
10.000
1.500
250.000
5.000
25.000
6.500
10.000
2.000
10.000
1.500
3.500
1.000
2.000
500
1.000
1.000
Sono stati superati i
23 MILIONI
CORAGGIO, E- POSSIBILE MARCIARE
Citi non ha ancora contribuito airAppello Speciale,
non giunga alla fine deU’anno senza gustare la gioia
della CRISTIANA GENEROSITÀ*!
1.000 16.000 500 500 1.000 1.000 5.000 Arbuffo Domenico e Emilia Long Maria B B ' 200
(II vers.) B B 1.000 Sappé Eli di Enrico B B 1.000
Gay Giulia B B 2.500 Long Amedeo e Silvia B B 1.000
Nuvoloni Elsa e Filippo B B 1.000 Sappé Davide B B 2.500
Haslinger Orazio B B 200 Bertalot Fam. (Case Nuove) B B 2.500
Sorelle Nanni B B 2.000 Jahier Edvico e Alice B" B 2.000
Balma Ausonia, Alassio B 10.000 Peyronel Davide B B 1.000
30.000 L. Z., Bastia d’Albenga B 5.000 Jahier Emilio B » 500
V. V., » B 1.500 Beux Emma B » 2.000
100.000 100.000 100.000 3.000 47.000 2.000 1.000 1.000 320.000 2.500 500 100 Ricca Elsa, Torino B 5.000 Peyronel Anita B B 500
Ricca Alina B B 5.000 Long Levi fu Emilio B B 2.000
D, B. B B 10.000 Soulier Oreste B B 1.000
Ghiglieri Giuseppe SUnlier Eli B B 1.000
(III vers.) B B 2.500 Bounous Ercole e Denise B » 1.000
Chiaria Chiara (II vers) B B 30.000 Jahier Enrico fu Luigi B B i;ooo
Riccobene Caterina B B 600 Sappé Alessio B B 2.000
Riccobetle Agata B B 400 Reynaud Alberto B B 1.000
Pellegrini Barthélémy, mutilato di guerra, decorato al valor Chiesa di Bergamo (II Vers.) Tron Gay Clotilde, Perosa Arg. » 3.300.000 » 50.000
militare Torino B 5.000 Concetta Mazzola, Palermo B 500
Saleng Fanny B B 3.000 Cericola Michele, Bari B 5.000
Cesan Maddalena B B 1.000 Adele La Scola, Bari B 5.000
10.000 N. N. 1951 B B 20.000 Costantino Cardon, Prarostino B 4.430
5.000 Pons Carlo e Zelia B B 10.000 Rostaing G. Ettore B B 1.000
5.000 Borrione Eugenia e Elio » B 10.000 Paschetto 0. Davide B B 3.000
2.000 Caifarcl Federico B B 2.000 Griglio Susanna e Maria B B 5.000
5.000 Meili Ermanno B B 1.000 Peyrot Giovanni Pastore B B 5.000
2.000 Pagliano Angela B B 1.000 Gardiol Umberto B B 5.000
5.000 Pagliano Giuseppe B B 3.000 Godino Emanuele B B 1.000
2.000 J. H. B B 20.000 Robert Alessandro B B 2.000
5.000 May 'William B B 50.000 Gardiol Irma ' B B 1.500
300 Prochet Godino Maria, Giorgio Godin Gay Ernestina B B 1.000
300 Edina B B 2.500 Forneron D. Lorenzo » B 1.000
3.000 N. N. B B 2.500 Malan Giuseppina Vedova B B 7.000
5.000 H. Subeyran e Famille B B 10.000 Romano Desiderato B B 2,000
10.000 Balmas Cesarina B B 1.000 Romano Aristide » B 1.000
Forneron Vicino Zaira B B ' 1.000
Ribet Ferdinando . B » 1.000
Ribet Ferrerò Maddalena » B 1.000
Gay Virgilio B B 1.000
Gay Giosuè e Matilde B B 2.000
Gardiol Amedeo » B 2.000
N. N. B B 1.000
Robert E, Ernesto B B 2.000
Martinat Giovanni Paolo B B 500
Paschetto Luigi e Emilia B B 1.200
Paschetto Luigi (Raravaieca) B » 1.000
Comba Emilio B B 100
Maeio Famiglia ’ B B 3.000
Forneron Emilio » » 500
Gardiol Federico Fave » B 1.000
Reynaud^ Gustavo B B 1.000
Romano Michele » B 1.000
Griglio Paolo B B 1.000
Avondet Michele B B 5.000
Costantino Luigi e Elisa » B 3.000
Avondet Ernesto B B 1.000
Forneron Livio B B . 1.000
Paschetto fam. Gay B B 3.000
Gay Lutero e M. » B 1.000
Odin Alessandro B B 1.000
Godin Carlo X 1 B 500
Gardiol Amelio. X ► B 1.000
Forneron Cesare X > B 1.000
Cardón Luigi Attilio X >. B 1.500
Gìustolisi Carmelo, Catania B 500
Lingria Giuseppe, GaUipoli B 2.000
Ersilia Larco .De Capua, Firenze » 10.000
Maria Casella, Firenze B 5.000
Jouve Spiotta, Alessandria B 10.000
Liggeri Ernesto, Catania B 500
N. N., Catania B 8.000
Gagliano Pina, Catania B 400
Messina Alfio, Catania B ' 400
Rapisarda Giuseppa, Catania B 500
Schneeberger Otto, Catania B 200
Balma Enrico e Elsa, Pomaretto » 10.000
Paschetto Enrico fu Paolo
San Secondo B 5.000
Bazzotta Coniugi, Perosa A. B 3.000
Fanny e Clementina Michelin,
Venezia » 1.000
Giulia Vorano B B 500
Virginia Olzinger B B 1,000
Unione Valdese » B 10.000
Mulachiè » B 5.000
D. M. P. B B 10.000
XI Elenco
Bonaldo Rosabianca Venezia L. 1.000
Pietro Sortoli B B 1.000
Giuseppina Tres B B 1.000
Bogo Macia e Figli B B 5.000
Chiesa di Felonica Po B 26.000
Bert Jenny San Germano » 1.500
Ribet Lidia e Rostan Anna B B 5.000
N. R, » B 5.000
Revel Famiglia Villa B B 5.000
Bertalot Alberto B B 3,000
Rivoìr Hilda B B 3,000
P. D. B B 1.000
Lantelmo Alberto B B 3.000
Costantino Emilio B B 2.000
Sappè Adolfo B B 3.000
Theiier Eugenia e Alberto B B 4.000
Constantin Luigi B B 1.000
Peyronel Corrado B B 2.000
Beux Guido B B 5.000
C. E. B B 500
Venturi Tullio B B 1.000
Ribel Enrico B B 1.0ÜÜ
Bouchard Enrico B B 500
Soulier Amalia B B l.OOi
Bounous Clemente B B . 1.000
Bouchard Giovanni B 1.500
Costabel Giovanni B B 1.000
Balmas Enrico B B 1,000
Baret Enrico B B 125
Balmas Augustp B B 1.000
Beux Edvico B B 500
Ribet Rino B B 500
Obiallero ;Carlo B B 250
Bouchard Carlo B B 50J
Bèbx Emilio • B ■ B 1.000
Monnet Davide B B 2.000
Grill Giovanni e. Signora B B 1.500
Michelangelo Palermo, Grotte ) B 4.000
Rostan Alessio e Eva, Pinerolo » 5.000
N. N. B B 10.000
Paschetto Federico e Media B B 2.000
Avondetto Cesare ■ B B 5.000
Serafino Avv. Ettore B B 5.000
Famiglia Macello B B 2.000
Fam. BrOuza Raimondo B » 2.000
Bellora Alberto B B 1.000
Gay Guido e Famiglia B » 15.000
Salce Elena e figlio B » 2.000
Gardiol Attilio "b B 1 1.00«)
Beux Silvia B X) . 3.000
Unione Madri, S, Secondo di
Pinerolo X 1 5.400
Accorsi Bianca, Roma X . 2.000
Fiori Emanuele B X . 2.00«?
Gioeni B X > 500
Ruggiano B X . 5.000
Gönnet Davide, Bobbio Pellico J . 1.000
' Gönnet Emilio B ì ) 1.000
Michelin Giovanni Cortili Danna » » 500
Bertinat Maria e Madd. » » 500
Geymonat Maria Costa » » 1.000
Albarea Giovanni » » 500
Charbonnier Davide, Peyrlà » » 500
4
'V ^ ’«T ^
VEGO DEUE VÂWL VALDESI
*y ''^
1^'
- Pasquet Costanza
Peyronel Adelina - " »
Vi * __ V
Bonjour Gìovimni^ Sindaco »
Veraldo Giacomo »
Bertinat Sus. ved. Pontet »
Sappè Elisa e Enrichetta »
Rosiagnol Paolo di Giacomo »
SJ'.F.A.M. »
Rostagnol Giov. Daniele »
Vigna Maria »
Croi Giovanni fu Daniele »
Charbonnier Susetta ved.
Graud »
Charbonnier Giovanni »
Unione delle Giovani »
Geymonat Paolo e Lina »
Susanna Steiger« Zurigo
R. Conzetti, Prattein
R. Cavin, Aubonne
. 500
2.000
1.000
“ 500
200
1.500
1.500
1.000
200
500
2.000
Fam. Berger Filippo, Neuchâtel »
500
300
3.000
500
3.000
7.000
2.000
3.000
Avondet Paolina »
Rochon Emilio e si^ora »
Ippolito Antonio!^ »
Bertalot Edvico e i signora a
Balmas Travers Enrichetta »
Bahnas Stefano e signora a
Peyronel Amedeo e signora a
Comba Enrico e signora a.
Rivoira Silvio e signora
Griot Enrico ”
Bertalot Clemente
Coniugi Gnglielmino
Pattini Arturo e fam. in
mem. figlio Dante a
Justet Emilio a
]Long Federico e famiglia a
Dong Mary e Anita a
1.000
‘3.000
1.000
1.000
1.000
1.000
1.000
1.000
1.000
300
2.000
2.600
.a
a
aX
a
3.000
1.000
8.000
5;000
Xlil Elenco
Xil Elenco
a
a
a
a
a
a
a
Federico Kehrli Lanz, Wyinigen a
Chiesa di Zurigo a 2.
Ettore e Itala Beux, Monza a
Èva e Luigia Frache, Torre PeU. a
Long Giov. Pietro e Giuseppe, Pinerolo
Griglio Guido
N. N.
Gardiol Valdo e Licia
Vola Adolfo e lima
Avondetto Emilio
Famiglia Campra
A. G., Riconoscenti a Dio
Fam. Griset Fornerone a
Paschetto Valdo a
Ricca Meynier Seiina a
Ricca Hjordis e Guido a
Long vedova Alice a
Long Elisa a
Jouve Enzo e Isa (I vere.).
Torre PeBice
Rostan Emilio a
Geymonat Angele a
Antonna Ester ved. Trobia,
Pachino
Cappella Sebastiano a
3.520
926.000
5.000
5.000
2.000
1.000
1.000
5.000
10.000
5.000
4.000
5.000
8.000
2.500
10.000
20.000
1.000
1.000
1.000
300
5.000
2.000
SO
Buffa Bruno, Ivrea L.
Berton Gius, e fam., Masserano a
Forno Rosalia, Biella a
Griffini Rosa a a
Peraldo Isabella e Luce, Cándelo
Peraldo Vera e Fam., Cándelo a
Peraldo Rosa Chiavazza a
Peraldo Elmo a a
Francescoli Angela a a
Galazzi Dina a a
Garnier Enrico, Enrichetta,
Alberto (li vere.), Milano
Roncaglione Silvestro, Ivrea
Bertarione Bice a
Marangoni Renzo a
Salmo 50, vera. 14, Amantea
Gilbert Hall, Hudsonville USA a
Violetta Girla Luff, Mantova a
Carito Pietro
Rebecclii Vincenzo
BindeUi Valeria
Cocconi Lui Paimira _
Errerà Pons Tilde, Angrogna a
Due Angrognine a a
Aldo Comba, Ombues a
Pasquino Marcello, Roma a
Decker Carolina, Torre Pellice a
Pro Valli a a
1.000
2.000
5.000
5.000
10.000
10.000
5.000
1.000
1.000
400
Cisterna a
15.000
1.000
2.000
2.500
1.000
31.000
1.000
500
300
200
3.000
1.000
1.000
20.000
2.000
20.000
6.000
tempre avanii/
Carruba Salvatore a
Catandella Francesco a
Fiorito Carmen a
Fortuna Sebastiano e Fam.
(I vers.) a
Giardina Maria a
Gravina Giuseppina in Rn
Scica (II) a
Panascia Ettore e Famiglia a
50
500
2.500
5.000
500
Caviezel Alessandro
Liggeri Enrico
Stecher Erminia
Caviezel Luca
Caviezel Mario
Greuter Ulrico
Sparti Alfio
Perrotta Lia
RiveUa Pietro
Liggeri Lucia
Liggeri Ernesto (II vers.)
Nnzzi E. L. (II vers.)
Arena Rosaria (lì vers.)
A'ena Jole (Il vers.)
N. N. '
Lucchesi Olga
Ravazzinì Elsa
Rivoir Giulio
Fomeron Alberto e Fam.
N. N. F.
Jalla Gen. Luigi
Gaydon Giuseppe
Vay Mano
Adolfo Gibert e Signora a
Eynard Giovanni a
Long Enrico e Sandra i
Gay Carlo Enr. e Lisettç a
Elena e Edilberto Cavallo »
Laura Gelso (II vers.) a
Catania a
Torino »
9 »
9
9
»
9
9
»1
9
Traversa Frane, e Maria, Bari 9
9 9
San Germano a"
9
Lionetti Paolo
Avondet Levi
Comba Guido
Fomeron Rosalia
Gallian Luigi
Bounous Olga
Musso Famiglia
Sappè Adolfo
Stringai Livietta
Fomeron Filippo
Giordano Bertalot Eugenia
Revel Maria
Bounoos Lamy e fam.
Bonchard Bertalot Luigia
Emma
Giordano Emilio e signora 9
B. E. 9
Jahier Federico e signora 9
Famìglia Long e Don 9
Richiardone Roberto e sig.a 9
Sonlier Revel Hilda 9
Benalot Giovanni e fam. 9
RosUn R. N. 9
Comba Luigi e Signora 9
9
9
9
9
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_;_Confortìni Najpideaue’ 9
; ; Negri Benedetto i 9
Confortini Otello 9
Natali Elvira . ' 9
Longbi Ario f 9
Fiozzi Giuseppe 9
j Albarello Marino 9 9
Erica Miuguzzi Gottardi, Firenze 9
.Iside Ved. Saccomanni, Genova 9
Valdo Vlnay, f Roma 9
Alexandre Nicod, Rodoretto 9
P. A. —. Roma 9
Marcella Jallard 9 9
Pietro e Mario Bracco 9 9
Gasperini Aristide e Figli 9 9
Ernesto de Angelis 9 9
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Lippi Erminia 9 9
Arturo Caiani 9 9
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V. L. 9
Mendola Frane, e Gianna 9
Giorgina Mancini 9
Edwin Meier 9
Gennaro Cantone 9
Clandìo Comba 9
Mendola Valdo,
Maria Farinettì Chiampo, Alba 9
Corale Svizzera Hardmeier 9
Giovanni Pancotto, Arco 9
Messina Costantino e Eldina,
Torre Pellice »
Ugo e Lìce Luzzanì, Milano 9
Aldo Santucci, Roma 9
San Germano Chisone, a mezzo U. Bert 9
Tacchella col. Giuseppe,
Marina Campo 9
Ida e Mario Cignoni II vers).
Roma 9
9 9
9 9
Emma Rivoira » 9
Chiesa di Cosenza (I vers.) 9
L. Milano 9
Fini Adele Roma 9
Alfieri Cairoli Ada, Lina 9 »
Nadine Pennington de Jongh 9 »
Francesco Lucani 9 9
Vicari Eros » 9
Valeri I ed F. 9 9
Bela Lupi Emma » 9
Müca Cornelio (II vers.), Lucca »
Salmo 103 9
Vinçon Aldo, Crusinallo 9
Guido Velo, Carrano S. Marco 9
Giannonì Giulia, Rio Marina 9
Palanca Adelina 9 9
Specos Adele 9 9
S. I. 9 9
Cignoni Alma 9 9
Ringraziando il Signore 9 9
Tedeschi Alberto 9 9
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— Stella mattutina, che vedesti la
miseria degli uomini, e in quella il
nascosto fulgore di Dio, hai visto la
■mia miseria, il mio dolore, la raor«
tale angoscia del mio cuore?
Ecco: ho fame e sete; ho freddo;
i soffro per me e per i miei fìgliuoli;
^gemo sotto un peso che non riesco a
• portare; e l’anima mia muore!
Tu, stella, lo sai; dall’alto del fir«
‘ mamento, hai visto. Se non mate*
Irialmente come allora, certo in un
*^modo spirituale e meraviglioso il
• nascosto fulgore di Dio può nascere
■ oggi in me. Si affretti, allora, questo
momento rigeneratore. Io non bramo altro.
— Vieni, anima, dammi la mano;
É vieni a Betlemme e mescolati agli at
L toniti personaggi che circondano il
WFiglio di Dio. Interrogali, ed io inL-terpreterò per te le loro risposte.
— Oh, eccoli là, in una medesima
■’contrada, ì rappresentanti del popolo: i pastori!
— Appunto, come s’esprime il testo sacro: « in quella medesima con[trada ». / rappresentanti del popolo, Dio non li ha scelti nè tra i Fa
irisei, capi della religione, nè tra i
'Sadducei, di una casta sarcastica e
%. razionalistica, nè tra gli Scribi, i leggali della religiosità: ma tra i custof^di delle greggi...
— La scelta di Dio è sempre ben
fatta !
— .Sì, anima, e difatti, quanta difp ferenza in loro dagli uomini dei tuoi
■tempi, che non vogliono mai raccogliersi in una medesima contrada...
li'. Tu li vedi divisi dalle più strane barriere: le frontiere politiche, gli opB posti ideali civili, le filosofie antite^^tiche, le morali a contrasto: perfino
le famiglie sono fra loro divise dai
più sordidi egoismi... Ma la pace
^ sulla terra non reg^fà~sè non qùah^
^ do, come i pastori di Betlem, gli uomini si raduneranno tutti in una me^desima contrada: animati dallo stes¿ 80 desiderio di santità, spinti gli uni
verso gli altri da uno stesso amore,
^ proni in una stessa preghiera.
— E’ vero; ed è anche questo il
suggerimento del canto natalizio!
— Cantano gli angeli: a pace agli
uomini che Dio gradisce ». Sottile,
bonaria ironia! Dimmi un po’: quali sarebbero, a questo mondo, gli uo
‘-mini di buona ùolontà?
Vt: Certo» non quelli che seguono
il gesto di Caino e uccidono i loro
fratelli! E neppure quelli che osano
Violare le coscienze altrui e la proI>ria, compiendo il male ed incitando il prossimo a compierlo!
— Riconosciamolo dunque tutti,
•¡.in' questa giornata veramente divida: uomini di buona volontà non
esistorvo. Esistono soltanto, e sono
come rare luci in una notte fonda,
alcuni uomini graditi a Dio, sui quali Dio fa scendere, insième alle note
del canto angelico, Vassicurazione
del suo perdono.
—■ Ma se la nostra volontà non è
buona,ma proterva?
— Tanto più bisogna affrettarsi a
chiedere al Padre di mutarla. Tu
vuoi, anima, entrare nella gloria di
un mondo che, tolto dalle mani degli uomini, appartiene esclusivamente a Dio: quel mondò che ha inizio
col Natale del Redentore. Lascia
dunque la tua storia, il tuo secolo, il
tuo avvenire, già fatalmente guasti
per i germi del male; ed accetta di
vivere in piena storia divina, nel secolo di Dio,
— Anche i Magi sapevano che il
secolo avvenire avrebbe avuto il suo
punto di partenza dalla greppia di
Betlemme,
— Sì, anche i Magi. Sulla soglia
di quella stalla fumosa in cui Dio si
fece uomo, essi gli offrirono i loro
magnifici doni: l’oro, l’incenso, la
mirra, <
.—• Se Gesù dovesse davvero rinascere oggi, l’offerta dei Magi non
gli parrebbe forse inattuale? Non
gli si addirebbe meglio un’altra offerta, per esempio quella del grano,
del ferro e del petrolio?
— No, anima. I doni dei Magi
hanno un valore simbolico, che il
volgete deTTèm^ ñon muta. Col dono dell’oro, i rappresentanti del
mr-ndo non ebraico-----i nostri rap
presentanti, dunque! — vogliono significare all’uomo del tuo tempo che
egli ha pur sempre una sua nascosta
regalità, e che le folli depravazioni,
i mostruosi peccati non potranno mai
cancellare in te la divina impronta.
Col dono dell’incenso, si vuol proclamare il bisogno universale di credere, il ritorno alla fede, la umile
accettazione di quell’indicibile mistero dell’amor di Dio, che nessuna
speculazione o negazione ha ^ai potuto eliminare. ì i
Col dono della mirra,' infine, viene gridato all’uomo che egli è inevitabilmente perduto,'se non cercherà
la redenzione in Cristo, è che nulla,
nulla può risolvere i problemi che
affaticano l’umanità,^ da quello del
pane a quello del suo fine ultimo —
se non la Vita, la Vita eterna, di cui
il nato Messia è il dispensatore universale.
— E Maria? e Giuseppe?
__ Ammira, anima, la loro umiltà
ed il loro senso di misura. Come già
i profeti dell’Antico Patto, come più
tardi Giovanni Battista, essi sanno di
dover diminuire, mentre Uno solo
ha da crescere: il Cjisto!
_____Maria avrebbe avuto ben ragione di reclamare per sàuna parte degli omaggi destinati al Figlio, nevvero?
■— Sì, certamente;. ma essa non
ignorava di essere l’<c ancella del Signore » e di aver ricevuto una grazia più grande di lèi. La madre di
Gesù era la prima a ricevere il perdono che il Cristo doveva porgere a
tutti gli uomini!
— (guanto è diverso Erode !
•— Non per niente i suoi contemporanei lo chiamarono « Grande ».
Avrebbero certamente chiamato
principe dei pezzenti il bambino Gesù, se soltanto lo avessero conosciuto!
— Erode non credette forse d’essere stato ingannalo dai Magi, quando costoro, nel viaggio di ritorno,
non passarono per riferirgli quel che
avevano visto?
— Sì, anima. E’'sempre così: il
malvagio crede di essere ingannato
da Dio e dagli uomini di Dio, semplicemente perchè .ia giustizia e la
misericordia celestiAnfrangono il suo
tronfio orgoglio.lì^ non è questa veramente la divinità del Natale, per
cui ciò che è umanamente grande
viene capovolto, e quel che è umile,
piccolo, debole, innalzato a significato eterno di vita e di redenzione?
— Ho capito, ho capito. Per la
stessa ragione la tradizione primiti-^
va pone al fianco del nato Bambino
due umili rappresentanti della animalità domestica.
— Appunta.' E per questo l’ingenua tradizione, che risale ad un brano profetico, ci è cara: se la storia
del Natale di Gesù fosse stata inventala da uomini o costruita per rispondere a preoccupazioTii letterarie o filosofiche, il posto del bue e dell’asino sarebbe stato occupato da animali più nobili: il cavallo ed il leone, forse. Ma il cavallo (che Gesù
non adoperò neppure per entrare da
trionfatore a Gerusalemme) è Tonimale dei condottieri e dei portatori
di guerra; e il leone è il simbolodei dittatori e dei tiranni. Il Figlio
di Dio fu invéce riscaldato dal fiato
di animali pacifici e lavoratori, umili e pii.
— Altra cornice il Bimbo non poteva nè doveva avere. Il Presepio è
così completo, stella mattutina!
— Vedi, anima, anche le figurine
di creta che il figurinaio modella per
offrirle ai bimbi parlano di Dio. Dio
è il grande Figurinaio del cuore limano e lo modella a suo piacimento,
e lo plasma. Qualche volta lo incide,
ne segna profondamente U rilievo.
Per il tuo bene, anima! Anche se ciò
ti faccia soffrire.
— E neue tue mani, noi siamo quel
che Egli vuole, e come Egli ci vuole, e la dove Egli ci vuole e ci dispone.
— E la nostra suprema gioia è appunto questa: ' d’essere, nelle sue
mani, strumento docile della sua volontà. Questo, nient’altro. Rispondi
ora tu, anima, ad una mia domanda. Tu, dove eri quando nacque il
divino Fanciullo?
— Nelle tenebre del nulla, io credo.
— .ÌYo, anima.
— Dove, allora?
— Nel seno di Dio, che già conosceva te, la tua vita, le tue gioie e i
tuoi dolori, le tue aspirazioni e le
tue sconfitte, i tuoi trionfi e le tue
penitenze.
— Cosa può mai significare ciò
per me?
— Vìva sola, un’unica cosa, anima. Se tu eri presente in Dio quando nacque il divino Fanciullo, questa nascita di Lui non è soltanto per
gli altri, per il mondo che ti è estraneo, per il prossimo. E’ anche per
te. E’ solo per te. Accetta dunque
il sublime dono, accoglilo nel cuore
e, con tutte le tue forze, cerca di viverne, e sarai veramente beata.
— Grazie, stella mattutina! Io credo! TEODORO SALMA
J>^L [fittoci,
ai [^cateiii fid amici oaidfisi
spacsi
ia Gtaiia fià aff estcco,
Gddio coacfiia ua
buc^i^we
iiiumiaatc dalia feda
ia 0oiui cfifi disaa :
lo sono la luce del mondo
LA REDAZIONE
Consistió Coinicoko
Mi ewts«^
Ad iniziativa del Comitato per le Borse
di Studio, circa 125 borse di studio verranno offerte a giovani ~di paesi europei per
studiare in Canadá, Francia, Germania,
Gran Bretagna, Svezia, Svizzera, Stati Vnifi d’America, o qualsiasi altro paese a
^scelta del ridUederue, per quanto, pur- venendo concessa una borsa di studio, possa
non essere sempre possibile offrirla nel
paese preferito dal candidato.
* Queste borse di studio vengono date
principalmente a studenti in teologia, ma
ve ne sono alcune disponibili per uno studio noti teologico che prepara al servizio
nella Chiesa o nelle sue attività correlative.
Hanno la preferenza gli studenti che abbiano in mente uno scopo preciso, ma si
dovrebbe ricordare che queste opportunità
di studiare all’estero non sono intese solamente ad agevolare la carriera dei singoli
studenti, ma sono un’espressione di fratellanza fra le Chiese che offrono questa
opportunità e le Chiese i cui membri la
ricevono.
Le borse di studio sono concesse per il
periodo di un anno, con la possibilità di
ottenere un secondo anno in certi casi particolari. Tutte le spese degli studenti vengono coperte, mentre sono all’estero, come
anche il costo del viaggio che non possono
pagare.
Le qualifiche richieste agli studenti e
altre informazioni possono trovarsi nella
acclusa dichiarazione intitolata: a Principi che regolano la scelta degli studenti'».
I moduli di domanda e ulteriori informazioni possono essere richiesti a Guido
Comba, via IV Novembre 107, Roma, a cui
i moduli riempiti debbono essere rispediti
prima del 1 Gennaio 1951 per il Canadá e
gli Stati Uniti, e per il febbraio 1951 per
le borse di studio in Europa.
Sguardi fuori delle Valli
f
Dolía Francia
Al fratello in fede, il qual® continua a
«crìverei dalla Francia, ripetiamo che l’anonimato è possibile sul giornale, ma che
il Direttore deve conoscere il nome di chi
scrive. Un cristiano deve avere il coraggio
di manifestare le proprie idee apertamente
Senza nascondere il proprio nome; tanto
. più quando si domanda che esse vengano
prese in esame e fatte conoscere agli altri.
■ Non c onesto giudicare senza offrire la possibilità di una risposta.
Lo ringraziamo per la sua nuova offerta
tU’Appello speciale. (Dir.).
Il riarmo iedesco
Ecco alci ji autorevoli pareri sulla dibattuta questione del riarmo tedesco:
Il Consiglio fraterno della Chiesa Evangelica Tedesca ha dichiarato tra l’altro;
« il problema della rimilitarizzazione della
Germania non è di nostra competenza. La
Chiesa ha il compito di supplicare le potenze di questo mondo, perchè mettano fine alla disastrosa corsa agli^ armamenti ».
Dopo un appello alla reciproca fiducia,
la dichiarazione auspica che « l’idea di un
tedesco che spara contro un altro tedesco
sia impensabile »! (S. OE. P. I. Genève).
Il pastore Martin Niembller in una lettera al cancelliere Adenauer ritiene che « la
Chiesa evangelica in Germania non può
sottoscrivere al riarmo di alcuna zona del
paese. I cristiani eynagelici si opporranno
ad ogni rimilitarizzazione appoggiandosi a
questo scopo ai diritti che garantisce loro
la Costituzione federale » (S. OE. P. I. Genève).
Il professor Karl Barth, richiesto di chiarire la sua posizione, ha affermato di essere contrario al riarmo tedesco, che egli
considera una provocazione all’URSS, soprattttto perchè pensa che la difesa positiva contro il comunismo ha in Germania un
tono particolare: c.’ tratta qui prima di tutto di risolvere i ptoblemi economici e sociali, il problema dei rifugiali; a questi
compiti devono dedicarsi i Tedeschi con
tutte le loro forze. Inoltre Barth ritiene
che non si possa chiedere alla gioventù tedesca di essere vittima della guerra, dopo
die essa è stata decimata dalle due guerre
precedenti; incitare il popolo tedesco al
riarmo significa anche incitarlo alla guerra
civile (Réforme).
Il vescovo Hanns Lilje di Hannover protesta invece contk'o i motivi addotti da K.
Barth, che egli rhiene troppo dominato da
considerazioni polìtiche e antigermaniche.
Il problema va esaminato evitando di falsare l’opposizione tra Est e Ovest introdu
cendovi l’idea della crociata. Bisogna creare delle situazioni stabili in Europa: una
di queste è l’assimilazione sensata e giustificata della Germania nel sistema europeo (Réforme).
Segnaliamp infine un’opinione del « Christianisme social » (novembre 1950) che
rieccheggia il pensiero di André Philip : bisogna limitare i pericoli dei riarmi nazionali con un esercito europeo, che esigerebbe la soppressione degli eserciti nazionali e una certa neutralità militare tra i due
grandi.
Il Consiglio Ecumenico e la Corea
Il Comitato centrale del Consiglio Ecumenico delle Chiese, riunito a Toronto nel
luglio scorso, ha adottato una dichiarazione relativa alla guerra in Corea. Dopo aver
approvato l’operato delle Nazioni Unite, il
Consiglio ritiene esser dovere delle Nazioni Unite di cercar per ogni maniera di « ottenere un giusto regolamento del conflitto
attraverso negoziati e conciliazione ».
Il Consiglio osserva inoltre che la situazione in Corea non deve essere considerata come l’.nizio di una guerra generale:
« bisogna opporsi ad ogni fatalismo irresponsabile ». La dichiarazione conclude osservando che « l’attacco in Corea potrebbe
ben essere il principio di una serie di attacchi sui punti deboli del mondo contemporaneo. Poiché questo mondo è tuttora
pieno di ingiustizie e di disordine, un atteggiamento di beato ottimismo sarebbe un
errore ed una politica pericolosa. Si tratta
dunque prima di tutto di eliminare i mali
di cui soffre il mondo per renderlo impermeabile ad ogni infiltrazione totalitaria »
(The ccumenical Review) (ottobre 1950).
Commentando questa dichiarazione la
medesima rivista osserva che essa è stata
criticata e mal compresa; e sottolinea il
fatto che essa non significa affatto che il
Consiglio Ecumenico faccia causa comune
con un blocco o con l’altro; nelle discus'
stoni a Toronto è apparso chiaro che il
Consiglio desidera mantenere la sua piena
libertà e si oppone ad ogni ingiustizia che
si manifesti sotto qualsiasi governo.
(n. g.)
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I Pastori svizzeri Arsuffi e Rodolfo Hardmeier, insieme con la Corale Svizzera, inviano ai cari fratelli Valdesi l’espressione
della loro ■ riconoscenza e della lorà profonda simpatia, —
Noi contraccambiamo queste espressioni,
accompagnandole con un fraterno saluto e
l’augurio di « crescere nella grazia e nella
conoscenza del nostro Signore e Salvat.ore
Gesù Cristo ».
(Red.).
Culto palilo a fatalo
Si comunica che il culto
per radio il giorno di Notale
avrà luogo alle ore 10.
mit
6
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
,: -t ' ■
iS!'? i>
La
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Angrogna (Capoluogo)
^ Sabato 9 corr. nel nostro Tempio è stato
celebrato il matrimonio di - Sappè Mario
(Martel) e Schneider Klara (Frutigen).
Agli sposi che si stabiliscono a Torre'
Pellice inviamo i nostri fraterni angnri
invocando su loro la benedizione di Dio.
Pomaretto
Ringraziamo il Prof. Roberta Jouvenal
che ha presieduto il nostro culto la dome*
nica lo corr. e. a.
Luserna San Giovannii
Onoranze ad un’insegnante benemerita.
Domenica, 24 corr. alle ore 15, gli exallievi ed estimatori deUa Sig.na Arnoulet
Giuseppina sono cordialmente invitati a
prender parte alla cerimonia che avrà Inogo nel salone municipale, per consegnare
alla benemerita insegnante il diploma di
benemerenza di prima classe, conferitole
dal Ministero della P. I.
Confidiamo che nn numeroso pubblico
vorrà intervenire per esprimere alla valorosa insegnante ehe ha dato tutte le sue
energie alla scuola per oltre 40 anni, la riconoscenza che sappiamo realmente sentita.
Ines Meschiari
Insegnante fiduciaria
Battesimi. E’ stato amministrato il S.
Battesimo ai seguenti bambini: Tron Anna Maria di Ernesto e di Gay Matilde (Porosa); Ribet Siena di Enrico e di Costantino Times (Vivian) ; Gaydpu Roger di Umberto e di Montoloy Teresa (Franeia); Lageard Paolo di Alfonso e di Rostan Elsa
(Porosa); Ribet Giorgio di N. N. (Clot
Boulard); Bernard Alberto di Giovanni e
di Ribet Elrminia (Pomaretto).
Il Signore accompagni con la Sua grazia
questi bambini, e che genitori« padrini e
madrine si applichino con fedeltà al mantenimento delle promesse fatte!
1 fratelli in fede Avondetto Cesare (Miradolo) e Gardiól Arnaldo (S, Secondo). I
nuòvi, eletti sono stati insediati nella loro
carica U 10 Dicembre, in occasione del
culto domenicale. Un saluto riconoscente
agli anziani Codino Pietro e Paschetto 17go i quali hanno dichiarato di non poter
più accettare un’eventuale rielezione; agli
altri l’augurio di un lavoro coscienzioso,
in uno spirito fraterno, per l’edificazione
della chiesa in Gesù Cristo.
Predestinazione e pre ■ conoscenza — La
candelora — Perchè Gesù affida Maria a
Giovanni se essa aveva altri figli? — Tu
es Petrus — Esistenza di Dio • Lo sviluppo del Regno di Dio — Eutanasia — La
decima — 11 Limbo — Claudio di Torino
— 11 Canone del N, Testamento eco.
Basta scorrere questo elenco per capire
che il Lunedì si lavora e si esplorano problemi molto interessanti per tutti.
Matrimoni. E’ stata invocata la benedizione divina sul matrimonio di Sigrist Albert (Ginevra) con Peyrot Alma (Lausa);
e di Ferrerò Oreste (Balbencia) con Tron
Iris (Rej).
A queste due coppie di sposi rinnoviamo
gli auguri più vivi di vera felicità.
— In questi ultimi due mesi, la comunità ha avuto il beneficio di udire il messaggio cristiano dei Pastori A. Deodato, F. Lo
Bue e Carlo Lupo,' in occasione del culto
domenicale, davanti a delle buone assemblee. Possano queste gradite visite render
vera ed attuile anche per noi la parola di
Paolo apostolo ai Romani : « Desidero vivamente di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale affinchè siate fortificati; o meglio, perchè quando sarò tra voi ci
confortiamo a vicenda mediante la fede che
abbiamo in comune, voi ed io ».
Le conferenze sulla Riforma e sulla vita
dell’Aldilà hanno attirato ottimi nditorii
richiamati dagli inviti distribuiti dai fratelli più zelanti e dai bravi catecumeni.
Abbiamo l’impressione che occorra intensificare ed estendere il lavoro d’invito che
dà certamente buoni frutti.
Il matrimonio del Sig. Gianni Filneri
colla gentile Sig.na Ernesta Bailetti è stato
celebrato il 7 Ottobre. Dimori la benedizione di Dio sulla nuova famiglia che si è
formata in seno alla più vasta famiglia della Chiesa.
Tempio (del Ciabas
Domenica 24, vigUia di Natale, alle
ore 15, nel Tempio del Ciabas (riscaldato), si celebrerà D. v. un Culto con
Santa Cena.
Ora di raccoglimento e di adorazione.
Tutti quelli che possono parteciparvi
sono cordialmente invitati.
Praly
Au debut de cette première chronique,
nous vouions exprimer nos voeux les meilleuis au pasteur N. Giampiccoii et à Madame pour un ministère béni dans le nouveau cnamp de travail qui leur a été assigné. CSous vouions aussi exprimer notre
reconnaissance au pasteur Nicod qui, pendant te mois d’octobre, a bien voulu se
Gbarger de la desserte de notre paroisse.
Des le dimancne 5 novemnre, jour de
l’installation du nouveau pasteur présidée
par Monsieur E. Rostan, les activités de
paroisse ont repris. Après six semaines,
nous pouvons dire que les choses marcuent
normalement. Il nous reste encore à organiser les groupes des mamans; nous espérons le taire avant la hn de l’année.
Funerali. Abbiamo accompagnato al campo del riposo le spòglie mortali di Costabel Caterina ved. Léger (Anfous), di anni
77, e di Costabel Paolina ved. Rochon (Vivian) di anni 80: due sorelle decedute a
poche settimane di distanza, passate entrambe attraverso all’amarezza della sofferenza fisica, ma sostenute dalla speranza
che dà l’Evangelo.
Lageard Franco (Faiola), che per pochi
istanti appena ha vissuto la vita del corpo
terreno.
Bonnet Maria Eleonora ved. Giordano
(Pomaretto), di anni 69. Di origine cattolica romana, si era avvicinata alla nostra
Chiesa, ed amava l’Evangelo, desiderando
spesso che il pastore si recasse a leggerlo
con lei ed a pregare con lei. E della sua
fede semplice ma profondamente radicata
in Cristo, ed in Lui soltanto questa nostra
sorella ha saputo dare una nobile prova
nella sua lunga sofferenza.
Alle famiglie colpite da questi lutti ripetiamo l’espressione della nostra simpatia fraterna ed invochiamo su di loro le
consolazioni del Signore che è risurrezione
e Vita.
— Due sorelle in fede hanno chiuso là
loro esistenza terrena in queste ultime settimane; Mie Paschetto Lidia, all’elà di 59
anni, della Lombarda, dopo una dolorosa
malattia e Giacobino Enrichetta, di S. Secondo, nella tarda età di 87 anni. Ricordiamo queste sorelle della comunità passate all’altra riva e confessiamo con l’apostolo che « U salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in
Cristo Gesù ».
Varie migliorie sono state apportate ai
locali di Culto; la rete metallica che cinge
il giardino della Chiesa è stata sostituita,
i motori dell’areotermo riveduti; l’armonio della Sala è stato trasportato a Verona
e rimesso a nuovo, abbassando anche il
tono troppo elevato.
— L’il novembre è stato celebrato il matrimonio di Bessone Giuseppe e Ribet Giuseppina Paola.
« Sia il matrimonio tenuto in onore da
tutti ».
’ — Il battesimo è stato amministrato a
De Costami Giuliana di Giovanni e di Mathieu Elena, Pons Laura di Enrico e di
Davit Maddalena, Rostan Daniele di Ermanno e di Bertolè Elsa, Bleynnt Floriana
di Dino e di Bessone Maria Teresa.
« l figliuoli sono un’eredità che viene dall’Eterno ».
Diverse visite sono state fatte dal Pastore
nella vasta Diaspora: a Edolo la Signora
Vigano ha accolto con gioia il Pastore e la
Signora Bosio, i quali hanno pm-e visitato
la famiglia Predoli a Marone; a Ghedi abbiamo veduto le famiglie Tavolazzi; a Trento l’alpino Cbauvie degente all’ospedale;
a Gussago la famiglia Gattinoni ed a Castiglione delle Stiviere la famiglia Plalania De Levis la quale da molti anni non
aveva più avuto la visita di un Pastore.
Verona
Brescia
A Praly, comme dans toutes les paroisses des Vallées, a retenti l’Appel du Synode. Cette semaine, nous avons pu faire un
versement de 112.000 lires au caissier de la
Tab.e. Merci à tous ceux qui ne sont pas
restés insensibles aux besoins financiers de
l’Eglise! A ceux qui n’ont pas encore répondu, nous disons; Hatez-vous, Noël est
bientôt là.
En ce début d’hiver, nous avons à déplorer la mort de trois membres de la paroisse. Le 22 novembre, nous avons accompagné au cimetière la dépouille de Edmond
Grill (Pomieri). Sa mort, survenue à la
suite d’un malheureux accident a jeté la
consternation dans toute la paroisse où il
avait su se faire estimer. Le 5 décembre,
c’était le tour de jean Etienne Grill iMalzatj qui s’est éteint paisiblement à nn âge
déjà avancé. Le 12 décembre enfin avait
lien l’ensevelissement de Benjamin Rostan
(Villa) décédé après une longue et pénible maladie. A ceux qui sont dans le deuil,
nous rappelons ces paroles du Christ: Vous
aurez des tribulations dans le monde; mais
prenez courage, j’ai vaincu le monde (Jean
16: 33).
En terminant, le nouveau pasteur de Praly voudrait faire part de sa reconnaissance
à tous ceux, anciens et membres de la paroisse, qui l’ont aidé et entouré pendant
ces premières semaines. Grâce à la gentillesse et à l’accueil cordial qu’il a trouves
dans chaque village et dans chaque famille, il a pu, quoique étranger, se sentir tout
de suite « à la maison » au milieu des Pralins. Et, puisque Noël est à la porte, il souhaite que ce Noël 1950 soit, pour toute la
paroisse, un Noël de lumière, de joie et de
paix.
Visita di Chiesa. Il Presidente della Commissione Distrettuale, past. E. Rostan, ed
il Vicepx^idente dolt. Italo Mathièu, hanno proceduto alla regolare visita di Chiesa.
Questa visita non ha avuto solo il carattere
di controllo amministrativo, ma ha voluto
avere un carattere molto spirituale ed efficace, dando l’occasione ai nostri cari Ospiti di rivolgere messaggi cristiani incisivi, nel tempio, in una riunione qnartierale, al Concistoro, alia gioventù, ad una
delle scuole domenicali, ai catecumeni confermandi. Una numerosa assemblea ha partecipato al culto presieduto dal Past. RoBtan, ed ha seguito con attenzione il messaggio che il doti. Mathieu ha recato parlando in modo chiaro e convincente sul
grave problema finanziario che travaglia
attualmente la nostra Chiesa.
Era stato annunziato che chiunque avesse desiderato conferire col Capodistretto
su qualsiasi problema ecclesiastico e per
qualsiasi delucidazione o parere o critica,
lo avrebbe potuto fare sabato nel pomeriggio, al presbiterio. Osserviamo che nessuno si è presentato, come pure nessuno ha
preso la parola nelFassemblea di chiesa.
Possibile che nessuno a Pomaretto avesse
nulla da dire al rappresentante della Tavola, servendosi del modo che è il più leale, cioè di esprimersi direttamente e francamente? '
L’augurio che formuliamo è che questa
visita di Chiesa sia nelle mani di Dio un
mezzo per approfondire la nostra coscienza di membri di Chiesa cristiana, per renderci più sensibili ai nòstri privilegi e doveri di membri di una Chiesa che ci ha
dato e continua a darci l’Evangelo. Che
questa visita, di cui serbiamo un ricordo
gradito, contribuisca a fortificare la vita
spirituale della Comunità; in una fede piu
viva ed operosa, in un amore più intenso
e pratico verso il Signore sta il segreto
della soluzione di tutti i problemi della
nastra Chiesa.
Con profonda gioia di tutta la Comunità, sono stati ricevuti, nelFAsscmblea di
Chiesa del 2 Dicembre, sette nuovi membri: un altro catecumeno sarà ricevuto a
Natale.
Speriamo che questi nuovi fratelli troveranno, nella nostra comunità, una vera
famiglia spirituale e diventeranno zelanti
testimoni della verità.
Nella 8te.ssa Assemblea il Consiglio è
stato completato con la elezione di due
nuovi Diaconi (in sostituzione del caro
Sig- Giampiccoli partito per Torino). Sono stati eletti i fratelli Sig. Luigi Filneri e
Sig. Otello Menotti, attivi e zelanti membri della Comunità.
L’Assemblea di Chiesa dell’otto Ottobre
ha raccolto i più fedeli membri di Chiesa
i quali hanno ascoltato l’esposizione della
situazione finanziaria. L’anziano Sig. Ferretti ed il Diacono De Rncpprecht hanno
commentato la situazione in modo pratico
e fattivo. L’Assemblea conscia delle necessità dell’Opera ha approvato la raccolta
immediata delle offerte prò deficit e si è
impegnata ad accrescere i suoi contributi
ordinari. Le offerte ricevute assommano a
L. 78.400.
L’Assemblea di Chiesa dell’otto Ottobre
è stata molto affollata e benefica. 1 fratelli
hanno potuto rendersi conto della necessità di fare nn duplice sforzo a prò’ della
Chiesa: da un lato partecipando subito alla eccezionale offerta per il deficit: e dall’altro lato, accrescendo i contributi regolari di almeno un terzo.
L’anziano Sig. Nencini ed altri fratelli
hanno appoggiato il Pastore e l’Assemblea
si è mostrata decisa a fare il possìbile, pur
non nascondendo il proprio stupore per le
proporzioni del deficit che avrebbe dovuto
esser combattuto più energicamente fin dall’inizio.
Le offerte versate con sollecitudine ammontano a L. 125.000.
Alcune riparazioni al locale di Culto sono stato fatte. Anche il Cimitero (reparto
evangelico) che era stato danneggiato dai
bombardamenti è stato rimesso in ordine a
cura del Comune sollecitato, a nome del
Consiglio di Chiesa, dall’Anziano Ferretti.
La bella croce in pietra che si trovava al
centro e che è stata distrutta, con varie
tombe, dai bombardamenti, è stata fatta
rifare dal Consiglio il quale sarà grato ai
fratelli i quali vorranno partecipare alle
spese.
Molto gradita è stata la collaborazione
dello Stud. Theol. Severino Zotta a due
Culti Domenicali. Il Pastore ha così potuto attendere ad altri compiti. Lo ringraziamo caldamente.
Villar Pellice
Il culto settimanale raceoglie ogni Mereoledì alle ore 20,30 un buon ntunero di
fratelli e simpatizzanti i quali seguono con
attenzione l’esposizione dettagliata della 2
Epistola ai Corinzi.
Dopo il culto viene tenuto un utile esercizio di canto diretto dalla Signora Bosio.
Pinerolo
— L’Assemblea di Chiesa del 26 novembre ha rieletto quasi aU’unanimìtà gli anziani Serafino ing. Luigi e Pons Remigio
ed ha chiamato a far parte del Concistoro
La riunione del Lunedì (ore 20,30) nella
quale si discutono liberamente i problemi
della vita morale e religiosa, è sempre stata vivace e diversi fratelli ed estranei vi
han preso parte, col porre problemi c colla discussione.
Ecco alcuni dei problemi trattati: Chiesa e politica —- Messa e Santa Cena — I
dogmi su Maria — Enciclica dell’Assunzione — Angeli; realtà o fantasia? — Unione delle Chiese in Italia — Che cosa pensare di Gandhi? — Gesù a 12 anni: disubbidiente? — Perchè non ha Gesù scritto i
Vangeli? — Come conciliare la bontà di
Dio colle sofferenze e colle disgrazie? —•
Triste periodo d’Avvento, quest’anno.
In pochi giorni abbiamo dovuto noverare
sette lutti, tutti dolorosi per le famiglie
che ne furono colpite ed alcuni anche per
la comunità intera.
Dalla lontana America abbiamo avuto
successivamente notizia della dipartenza
di:
Maria Rambaud in Lamont di Philadelphia, villarese emigrata laggiù molti anni
or sono ma rimasta sempre in collegamento con la sua chiesa di origine. Essa lascia
nel lutto una famiglia stimata ed un figlio
che è pastore nella chiesa Presbiteriana di
America.
Augusto Salomon di New York, che due
anni or sono, ancora, era tornato fra noi e
che contava nella nostra comunità vari parenti ed amici che nutrivano per lui molta
considerazione.
E’ sempre triste la notizia della dipartenza di un fratello, ma sembra esserlo
ancor più quella di chi è lontano dalle sue
Valli: dipartito due volte! Onde la viva
simpatia della nostra comunità verso i Lamont ed i Salomon e la preghiera a Dio
che dispensi loro le sue divine consolazioni.
Ribet Margherita in Ayassot di 77 anni,
deceduta alle Vigne del Teynaud il 26 nov.
II. 8. dopo uno stato di infermità che du
rava da'^molti anni e ebe la sua fede le ’
, permetteva di portare con vera serenità. Iti
suo testamento spirituale ed- il ricordo del. I
le sue preghiere e del suo canto, sul suo"
letto di morte edificarono profondamente i numerosi amici accorsi per tributarle le|
estreme onoranze e por dire la loro sim.'3
patia ai parenti afflitti ed ai figli lontanici
Gönnet Stefano di 81 anni, deceduto a|
Fienminuto dell’Inverso l’il dicembre cor.ì
Numerosi parenti e fratelli in fede parte-J
ciparono al funerale ed offrirono alle va-;
rie famiglie in lutto per la sua morte unà’i
bell^ dimostrazione di solidarietà.
Judith Geymonat ved. Bertinnt di anni
94, è deceduta a Villar Centro il 12 dicem- ■
bre corr.
Magna Judith era la decana delle nostre '
sorelle villaresi ed era anche circondata di
stima c di simpatia. Perciò molti parteciparono al lutto delle famiglie Bcrtinat ed ;
i bimbi di una delle nostre scuole canta-*
cono nn inno nel Tempio. La cara dipar-tita lascia nn posto vuoto di più nel no<"
Stro tempio e nelle riunioni di preghiera e 'i~
un legame di meno con una età che ormai "
tramonta e nella quale la nostra chiesa conobbe giorni migliori,
Giovanni Pietro Fostel di anni 66, dece-’’Sl
duto il 16 dicembre alla Piantà. Era un . '
uomo integerrimo, un padre di famiglia f’-devoto c affettuoso, credente fervido e un •;!
membro del Concistoro. Ai funerali, nel.i-j.
pomeriggio della domenica partecijiò unà^J
vera folla che gremì il tempio come nelle
maggiori solennità.
Poiché l’estinto aveva manifestalo jl desiderio che ai suoi funerali non si parlasse
di lui ma si invitassero le anime alla conversione, il servizio funebre (u tutto un r"
cullo di appello al quale parteciparono olIre al Pastore, il diacono S. Cairus ed il
pastore Giov. Bertinatti.
E più ancora delle loro parole giovò al ■
fine il ricordo delle preghiere pronunziate
sul suo letto di morte dal caro Diacono il
quale a lungo, e a più riprese, aveva interceduto per i suoi cari, per la sua (hiesa ■
e per tutte le famiglie del suo quartiere, il
ricordo della sua fede serena e forte e la
sua dichiarazione che, salvo il rimpianto
di separarsi dalla famiglia egli aveva molto più caro di partire per andare col Signore.
La vigilia della sua morte, sul suo letto
di sofferenze, egli aveva ancora cantato
l’inno : « Il est un roc seculaìre » e la corale lo ricantò attorno alla sua bara in
mezzo alla profonda commozione dell’assemblea.
Dal tempio al cimitero il feretro venne
recato a braccia dai suoi colleghi del Concistoro.
Addio diletto fratello e compagno d’opera, hai concluso efficacemente la tua nobile giornata !
d.
Borsa di Studio
WILLY JERVIS
In seguito al bando di concorso, pubbli*
cato nell’Ottobre scorso su questo giornale, sono giunte alla Commissione di aggiudicazione 6 domande, di cui una giunta
con eccessivo ritardo.
Le tre borse per l’anno scolastico 1950-51
sono state assegnate agli allievi: Miegge
Mario, Sibille Olga del Collegio di Torre
Pellice e Chambon Angela della Scuola Latina di Pomaretto.
Torre Pellice 3 Dicembre 1950
La Commissione
La moglie Elena, la figlia Dina e parenti
tutti del compianto
EDMONDO 6RIU.
ringraziano commossi i vicini di casa a
quanti, nella luttuosa circostanza, furono '
di aiuto e conforto. In modo particolare
ringraziano il dott. Quattrini, le suore del*
l’Ospedale di Pomaretto ed il pastore Lebel per l'assistenza prestala.
Io ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbala la fede. (Il Tini. 4: 7).
Pomieri di Frali, 22 novembre 1950.
Direttore Responsabile: Ermanno Rostan
Tip. Subalpina s. p. a. — Torre Pelile«
Autorizzazione Decreto 27 • XI
Tribunale di Pinerolo
1950
Concessionario Pinerolo e Gire.
MARIO AMORE
Via C. Alberto. 4 - Tel 20.61
1
f
■s.
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