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Spett.
BIBLIOTECA VALDESE f
TORRE PELLICE /
(Torino)
DELLE mLLT VALDESI
S e 11 i m B n a 1 é
della Chiesa Valdese
Anno XCI —: Nnm. f Ecoi L. 1.300 p«r l’iiitemo Eco € La IjUCO' Li> 2.000 per rintems Spedii, abb. postale - I Gruppo 1 TORRE PELLICE — 26 Maggio 1961
l ' n a copia lira 30 ABBONAMENTI L. 2-800 per Testerà Cambio d’indirizzo lira SO 1 Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-1755?
Convocata a Villar Pellico
s
la Conferenza Distrettnale
La Conferenza Distrettuale si terrà
a Villar Pellice il 1° e il 2 giugno. La
concomitanza di due giornate festive
ci permette quést'anno di avere una
Conferenza meno affrettata di quanto lo sia spesso, ed è vivamente augurabile che i suoi lavori possano essere particolarmente seri e profìcui.
E' convocata per la mattina del 1",
alle ore 9, nel tempio di Villar Pellice e si aprirà con un breve culto,
presieduto dal presidente del seggio
provvisorio (il più anziano dei pastori presenti). Eletto il Seggio della
Conferenza, si procederà anzitutto ad
un esame, che quest'anno potrà essere particolarmente approfoncjtto, della vita delle chiese dei Distretto, soffermandosi su alcune situaiio.ii particolari, sulla traccia della relazione
della Commissione distrettuale. Si
tratterà evidentemente del « tema »
di studio e meditazione proposto alle
Chiese dai Sinodo dello scorso anno ;
« Il denaro al servizio della fede ».
E' più che probabile che si accenni al
meno all'esperimento di maggiore autonomia distrettuale, contrastatamente
votato nell'ultima sessione sinodale,
esperimento che non ha potuto essere molto felice alle Valli a causa della
malattia del presidente, past. Achille
Deodato.
Altri temi all'ordine del giorno sono l'emigrazione, aH'interno del distretto e verso l'esterno, e la necessità sempre più avvertita, e segnalata dalle relazioni di molte comunità,
di una maggiore presa di coscienza
delle sue responsabilità da parte del
laicato, e di una sua maggiore preparazione a tal fine.
Avendo a disposizione una serata,
si è pensato di dedicarla ad un culto
e ad un incontro con la comunità villarese, in luogo del culto solenne di
apertura. Parleranno il past. Gustavo
BoucharJ e l'avv. Ettore Serafino, ricordando il senso del centenario che
celebriamo anche come Chiesa Valdese, e l'appello che ne scaturisce per
tutti.
In viaggio negli Stati Uniti
AII'A^emblea generale della Chiesa Presbiteriana Unita
Sono trascorse alcune settimane da
quando scrissi la mia ultima corrispondenza e gli ÌTópegnì che si sono
susseguiti mi hanno consentito pochissimi giorni ctì tranquillità. Ri-,
prendo la penna ittentre sono a Buffalo, molto lontana da Kansas City
dove ho fatto la crpnaca del mio viaggio verso la fine di aprile; e condurrò
i lettori con me lungo il mio recente
itinerario.
Ho lasciato Kajeas City martedi
mattina 25 aprile sotto un caldo so.le
meridionale. Sette ore di viaggio in
treno, quasi solo, tra sterminate campagne coltivate a^ grano, interrotte
ogni tanto da mastodontici « silos »
lunghi talvolta qualche centinaio di
metri; è difficile imma^nare come si
possano riempire quegli inunensi serbatoi, eppure li si ifeinpie a saturazione tanto da creare .ima situazione diffìcile nell’agrlcoltrtÈa per la sovrabbondanza di grano in deposito. Qui
non si riesce più a conservare tutto il
prodotto quando la mietitura è abbondante, come appare quest’anno: altrove, nei paesi asiatici, milioni di perone continuano ad essere sottonutrite
e molte muoiono per mancanza di nu
Del Risorgimento
morale e spirituale della
Si parla molto del Risorgimento in
questi eiomi, a volte con accenti nostalgioir.a vòlte boh 'una'ifSzaosità ohe
sorprende anche chi si dice realista
sulla situazione italiana attuale, a volte con uno spirito di critica che può
anche essere giustificato se si pensa
che questo movimento non è stato
animato da una chiarezza di idee che
soddisfi molto chi desidera trovare
un unico filo conduttore il quale spieghi sufficientemente quel secolo di
storia, in cui, pure, pare che sia stata
determinante l’idea dell’unità.
E questo, forse, è uno degli elementi che più si prestano ad una valutazione parziale del secolo scorso: l’idea
dell’unità d'Itàlia. Non è, infatti, da^
credere, che agli albori del Risorgimento tale idea fosse la principale
animatrice dei moti rivoluzionari; anzi, essa si presentava solo come cclonamento e come conseguenza di
quello che era lo scopo più prossimó
dei rivoluzionari : la libertà, intesa come abbattimento, graduale o imme
diato, non importa, dei privilegi. I
moti del ’21 e, in parte, anche quelli
del '31, nacquero dalla nostalgia che
molti sentivano per la Rivoluzione
francese. Lo scopo dei rivoluzionari
non era solo quello di fare l’Italia
una, ma quello di fare l’Italia libera
dall’oppressione straniera ed interna.
Lo scopo di cacciare lo straniero era
subordinato a quello di liberare il popolo dall’oppressione. L’astuzia di Casa Savoia consistette nel far passare
in seconda linea il fine immediato dei
rivoluzionari concedendo la soppressione di alcuni, pochi, privilegi e ponendo, come primo obiettivo da raggiungere, l’unità nazionale Iii questo,
nessuno ignora la parte cospicua che
ebbe il Cavour, che prefCTi sempre
trattare prima coi sovrani stranieri
attraverso la diplomazia, che immediatamente col popolo italiano. Non
è il caso di esaminare qui in che misura avrebbe potuto fare altrimenti.
La libertà rimase solo l’idea fissa
di alcuni appartenenti agli ambienti
mazziniani e garibaldini; idea fissa
che, spesso, dovettero con dolore lasciare fra parentesi per raggiungere
almeno quel po’ che era possibile raggiungere ; l’unità nazionale,. a,ppunto.
Pèrciò, non solo è fazioso
corrente di parlare dell’unità d Italia,
ma anche il porre tànto l’accento sull'unità stessa, fingendo di ignorare ii
primo aspetto animatore d®! Risorgi
mento : la libertà, su cui è ancom pericoloso insistere oggi, sopra,ttutto se
si pensa che i suoi massimi fautori,
Garibaldi e Mazzini, finirono, sia pur
con gravi riserve, per aderire al
lismo, malgrado la valutazione deli opera di Garibaldi data dal Marx, cne
Il PelUce della settimana scorea si
compiace di mettere in risalto. Per loro era quella la naturale conseguenza
dell’abolizione dei privilegi.
Tuttavia questa tensione fra i
tori della sola unità e quelli della libertà, che spesso si risolveva in una
quasi cordiale collaborazione, non ta
voriva certo una grande chiarezza di
idee. Ci piace riportare, perchè rilevano i- sintomi della generale confa-*“
sione delle idee, queste parole del Carducci : « Un professore... scopriva raffigurato U capitano del popolo non so
più se nell’Aiace o in qualè dei due
Edipi di Sofocle. Beatrice che cosa significasse, si era alla fine scoperto.
To’, l’Italia una! O lion si presenta
Dante nel paradiso terrestre con tanto di tre colorì sdosso e d’intorno? ».
Ancora è possibile fare ampie riserve sui mezzi usati dagli eroi del Ri
sorgimento ; certo che allora, come
anche adesso, per molti, quasi tutti,
l’unico mezzo per far valere la propria ragione era quello della violenza.
Orbene, se dovessimo valutare complessivamente tutto il secolo scorso
della nostra storia, sembrerebbe che
molto di allora sia superato; in particolare le idee ed i mezzi di cui ci si
è serviti. D’altra parte l’Italia è fatta
e non ci si pone più nemmeno il probiema. Ma resta per noi un’eredità,
sia per noi come cittadini, sia, vorrei
dire, come credenti. Malgrado le riserve di cui sopra, Tltalia si è fatta.
Perche? I reazionari avevano a loro
disposizione dei mezzi infinitamente
più potenti e delle idee chiarissime e
senza divisioni. Eppure vinsero gli altri. Non ci pare che la vittoria sia solo
dovuta al fatto che la causa del Risorgimento era migliore di quella degli altri, ma credo cHfe abbia contribuito ad essa in modo determinante
il fatto che, al momento buono, tutti
furono compatti nel perseguimento
di quello che era anche, se non solo,
il fine da raggiungere.
Nella nostra Chiesa circolano idee
infinitamente più chiare di quelle del
Risorgimento; abbiamo, come credenti, dei mezzi datici da Dio sehza dubbio migliori; quasi tutti sono disposti a fare degli sforzi per la causa
del Signore, ma dobbiamo constatare
con dolore che stiamo attraversando
un periodo di crisi di cui i più pessimisti non esano sperare in uno sbocco Abbiamo un primato morale e spirituale di fronte al Risorgimento: forse anche un primato « morale e civile», ma questo non ci interessa. E,
coinè il Gioberti, dobbiamo prendere
atto che quel primato si è manifesta
tc, almeno fino ad oggi, pressoché
inefficace. Le ragioni di questa inefficacia non le possiamo sapere; forse
siamo in un tempo di prova che il Signore ci m^nda, ma non è da escludere che una parte di essa sia a.nche
da ascrivere alla dispiersione dei nostri sforzi. Uno dice che bisogna evangelizzare, e concentra una buona parte dei suoi lodevoli sforzi in questo
senso; un altro dice che è più urgente frenare lo spopolamento delle nostre valli e fa il possibfie per tenere
«su» i montanari; un altro dice che
bisogna saldare il deficit prima di
ipnciarsi in qualsiasi impresa in grande stile; un altro dice che bisogna
formare i laici; un altro dice che bisogna occuparsi di più dei giovani, e
e ^‘del primato
Chiesa Valdese^.
così tutti vanno acanti piu o meno
allegramente per ^feto proprio, con
un'aria benevola superiorità fi
fronte ai pallini degli altri. Non si
chiede di rinunciare ai propri ideali;
neppure Garibaldi e, Mazzini rinunciarono airideale della liberta. Ma
seppero metterlo fra parentesi per
concentrare momentaneamente i loro sferzi per un ideale che era comu
ne. E seppero metterlo fra parentesi
di fronte a coloro coi quali avevano
maggiori ragioni di dissenso che di
consenso. Perchè non dovremmo sapere noi metter fra piarentesi il nostro
pallino per unirci nello sforzo con coloro coi quali consentiamo pienamente, pur mettendo meno l’accento su
qualche aspetto particolare della vita
della Chiesa? Mi pare che sia anche
quello che si è fatto nelle Oevenne,
ai cui siamo stati recentemente in
formati. c. t.
Gesù Cristo
la luce del mondo
E' usciln la versione italiana, in elegan
le veste tipografica, riccamente illustrata
del volumetto prepwatorio della Terza yis
semblea del C.E.C.; il Consiglio ecume
nico stesso ne ha curato con uno sforzo
notevole la massima diffusione in molte
lingue, affinchè le decisioni di ÌSeiv Delhi
siano espressione delle chiese, e non di
una piccola élite di s]>eciali.sti. Procurate
vi il volumetto (88 pag.) presso la Clau
diana, che lo diffonde al prezzo di fi. 150
Il Moderatore Rostan ed il Bev. H. T
Salto, Segretario generale della Chic
sa Presbiteriana del Giappone, mentre esaminano la nuova edizione della
Bibbia in inglese, nei locali dell’Assemblea Generale della United Presbyterian Church in thè U.S.A. a Buffalo il 18 maggio.
trizione. Tremendi contrasti della nostra epoca e della nostra civiltà dove
l’amor cristiano tradotto in atti non
solo sul piano individuale ma collettivo e con le dimensioni di una più
vasta giustizia umana procede innanzi con particolari difficoltà.
Sono giunto a Enid nello Stato di
Oklahoma verso la sera; il mio soggiorno doveva durare appena un giorno ma debbo dire che non mi si è da
to il tempo di respirare a pieni polmoni. La sera stessa del mio arrivo ho
dovuto parlare nella prima Chiesa
Presbiteriana; il mattino seguente mi
sono accinto ad una fatica non comu
ne: alle otto, lezione di Storia nella
Facoltà di Teologia dei « Discìples of
Oh*itìL »; alle dieci, eultQ jaisUa,...cj|®0.eJ;
la; alle dodici, messaggio ed ima riuniòne di signore; alle quattordici, lezione sulla tradizione liturgica dei
Valdesi agli studenti della Facoltà.
Come vedete, ■ un bel piatto per uno
straniero costretto ad adoperare una
lingua che non è la sua ed a parlare
su argomenti sui quali non è sempre
convenientemente preparato! Ma non
è tutto: ho rifiutato un’altra leziione
perchè alle sedici il Pastore di una
grande chiesa di Oklahoma City mi
attendeva per condurmi nella sua città. Cento chilometri in macchina e
poi rieccomi al lavoro di fronte ad
una bella assemblea di credenti, sensibili al messaggio ch’era loro rivolto.
Prima del culto ho partecipato alla
cena in uno di quei grandi saloni di
cui sono dotate tutte le chiese, con
un’attrezzatura per attività sociali degna dei migliori alberghi. Non tutte
le chiese si rassomigliano neppure
qui, sia sotto il profilo spirituale che
sotto l’aspetto materiale. Questo però i
posso dire, e lo ripeto pensando alla
nostra Chiesa Valdese ed ai suoi Sinodi: le chiese dove ho respirato una
aria nuova, maggiormente sensibili al
messaggio cristiano ed all’amor fraterno, sono quelle dove la predicazione è ridiventata semplice proclamazione dell’Evangelo di Cristo con applicazione alla vita contemporanea e
dove il culto stesso, anzi proprio il
culto, è portato sulle ali della preghiera dinanzi a Dio. In quella grande
chiesa c’erano delle bellissime sale ;
ma c’era anche una piccola, minu
scola cappella per chi voleva isolarsi
in preghiera. Prima che mi recassi a
dare il mio messaggio, un giovane mi
si accostò e mi disse: ((Vuole avere
alcuni istanti di preghiera? ». Tutti e
due entrammo nella cappella estremamente semplice e tutti e dùe. in
ginocchio, pregammo il Signore.
Ho lasciato Oklahoma City in aereo
li mattino seguente ed ho raggiimto
Dallas, grande centro nel Texas. A
Dallas non ho avuto impegni particolari, ma ho partecipato all’Ass^blea Generale della Chiesa Presbiteriana del Sud, rivolgendo all’Assemblea di più di 500 delegati. Pastori e
laici, il mio messaggio a nome della
Chiesa Valdese.
La Chiesa Presbiteriana del Sud
raccoglie un milione di membri; essa
celebrava il suo primo centenario di
vita in espansione di territorio e di
potenzialità e molti altri delegati erq,no pure presenti, tra i quali il Pastore Marcel Pradervand, Segretario Generale dell’Alleanza Riformata e Presbiteriana. La Chiesa degli Stati del
Sud affonda storicamente le sue radici nella guerra civile che, un secolo
addietro, oppose americani ed americani, divisi sóprattutto per la questione razziale. La divisione attuale non
è certo più profonda oggi come lo fu
nel passato e molti auspicano una
unificazione dei due grandi organismi presbiteriani del Sud e del Nord
in modo da costituire una unica e
grande Chiesa Presbiteriana.
L’atmosfera dell’Assemblea è stata
caratterizzata da una partecipazione
totale e disciplinata ai lavori. Non mi
stancherò di ripetere che, in queste
As^mblee i culti sono frequentati.
'*gTr'-«rari'
scno rispettati, il linguaggio è quello
di un’assemblea ecclesiastica che si
occupa degli interessi del Regno di
Dio e non trascende in eccessi di parole. Ai delegati erano stati concessi
da due a tre minuti ciascuno e tutti
ci siamo attenuti alle disposizioni date ; in poco più di un’ora il ricevimento di più di venti delegati era terminato. Alcune statistiche di quella
chiesa ci aiuteranno a conoscerla meglio : circa im milione di membri,
3955 chiese, 3733 Pastori, 21 milioni di
dollari dati in benefieenza, 92 milioni di dollari versati per altri scopi,
una media di 102 dollari versati pro
capite. Durante i lavori, presieduti
dal Moderatore Dr. Wallace M.
Alston, presidente di una grande
scuola femminile, abbiamo udito una
interessante discussione teologica sulla « Confessione di Westminster », documento fondamentale per la fede e
la dottrina delle Chiese Presbiteriane
in America. La proposta di revisionare quella Confessione di fede abolendo l’accenno alla « doppia predestinazione » alla salvezza ed alla dannazione non è stata accolta dall’Assemblea
che non ha inteso modificare un antico documento; essa ha però votato
un ordine del giorno per dichiarare
che quella vecchia frase sulla doppia
predestinazione « is, not an adequate
statement », cioè non è una dichiarazione adeguata. Il Past. Marcel Pradervand ha dato una conferenza sul
\ segue in .3.a pag.)
La ‘‘giornata delle madri,, ad Agape
Domenica 14 maggio oltre 150 madri
della Chiesa di Torre Pellice, S. Giovanni,
S. Sei'ondo, Pinerolo e Pomaretlo, con un
gruppo di uomini di S. Secondo che con
il pasl. Genre avevano accompagnato le
mogli, sono salite ad Agape, per la loro
giornata. Giornata splendida per il tempo
e luminosa per l’accoglienza e la fraternità. Agape c la sua équipe hanno accolto
con la cordialità affettuosa cui siamo ormai
abituati le partecipanti all’incontro, cominciando dal servizio automobilistico, con la
collaborazione di vari pralini, dato che ancora il ponte del Crosetlo era chiuso al
traffico.
Al mattino, si è tenuto il culto ad Agape, con la partecipazione della comtmità
pralina. Ha presieduto il past. Luigi Santini, il quale predicando sul testo Giovanni 14; 26 («Il Consolatore, lo Spirito
Santo, che il Padre manderà nel mio nome, v’insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto quello ohe v’ho detto »), ha ricordato alle madri che anche se talvolta
può parere scoraggiante il modo con cui
i figli ignorano o trascurano ciò ohe si cerca di infondere loro quanto ad educazione
ma soprattutto come testimonianza di fede,
il Signore veglia su ciò che è stalo fedel
mente seminato, c il .suo Spirito Santo può
servirsi piu lardi proprio di quella testimonianza, rammentando tutto quello che è
stato detto nel nome del Signore, con fede.
Hanno pure parlato il past. Giorgio
Tourn, die a nome della Commissione di
La madre « anziana » della giornata,
sig.a Ollearis di Torre Pellice, fra il
direttore di Agape, past. Giorgio Girardet (al centro) e il past. Giorgio
Toum, segretario della Commissione
distrettuale. A destra la missionaria
sig.na Anita Gay.
streltualc ha portato il più cordiale .saluto
ed augurio, esprimendo pure il pensiero
augurale del Moderatore Roslan. E«I e stala ascoltata con molto interesse la bella
conversazioìie della mis.sionaria sig.na Anita Gay. la quale ha i>arlato del suo lavoro
nel Gabon, .soffermandosi soprattutto sulla
piaga che rappresenta ancora fra molte
popolazioni africane la superstizione e la
stregoneria ; là .si realizza in modo lutto
particolare come l’Evangelo sia liberazione
da lutti i demoni e dalla paura.
Si è quindi avuta la consueta, simpatica
presentazione della madre « anziana », che
quest’anno era la sig.a Ollearis, di Torre
Pellice.
Il vallone di Frali sfoggiava una delle
sue giornate più limpide, e le orè sono
corse rapide e lievi, fra il programma organizzato e i momenti di conversazione e
d’incontro, sui prati d’Agape o cogliendo
fiori. Mentre ringraziamo veramente di cuore tutta l’équipe di Agape e le sorelle di
Frali che hanno offerto anche quest’anno
al bel gruppo di madri l’occasione di essere, per una volta, servite, nonché gli oratori che si sono rivolti à loro, assicuriamo
alle nostre madri che le seguiamo con il
nostro pensiero. - - - ----
2
i-i)...':.
VECO DfiUS
vAum
N. 21 — 26 maggio 1961
J1 Ail'i ÎÎ'
letiori a scrivonò
*- • H - ÿ'ilt
©rottesco
/
Krcnze, 20 maggio 1961
^ ■? Egregio direWoie,
^ I due aggottivi da Lei usati per qualiflicare ij convegno giovanile del M.S.l.
fe-o delle Valli n. 20) tenntoisi a Modena
rii coirente, mi indwonó a povLe alcune
domande: ^
‘ Innanzi tutto Le chiedo: Su quali basi
obiettive (di « verità storica ») Lei adopera
‘siffallc espressioni? E’ atàto forse presente
al convegno?' in caso contrario da qua'li
fonti d’informazione ha potuto dedurre
che esso fu veramente « grottesco e squallido »? O forse ha fatto propri gli stessi
aggettivi adoperati per l’oocasione da
*<i L’Unità » ed altri giornali tipicamente
»«imparziali» della stessa ri®na?
k Secondo: Le pare verosimile die un cort.
vegno « giovanile » di un partito che (a
/prescindere dai suoi programmi e ideali,
.' discutibili fin che si voglia) è considerato
fra i più « dinamici » e battaglieri che_esistano oggi in Italia, possegga i lineamenti
. dello « squallore » che Lei gli attribuisce?
1 Terzo: Le pare lecito e giusto che il direttore di un periodico « evangelico » organo ufficiale della Chiesa (di tutta la
Chiesa) Valdese, adoperi simili espressioni, ovviamente faziose e poco veritiere,
nei confronti di un partito politico ohe —
almeno finora! ■— possiede tutti i crispí
della legittimità e della legalità « democratica e repubblicana »?
Quarto: Quale giudirio pensa Lei possano formulare sul silo conto i lettori de
« L’Eco » che siano per awenitura iscritti.
0 simpatizzanti, od anche solo npn-ostili
al di fronte ad una così palese di
mostrazione di partigianeria?
Tutti questi interrogativi scaturiscono
dal; fatto che, oltre tutto, Lei non ho fornito la benché mjnima prova, un sia pur
embrionalé indizio die possa in qualche
moido suffragare e giuatificare l’impiego di
<■081 « pesanti » epiteti (d quali, guarda ca^sp, mi ricordano la terminologia in uso
sulla stampa « littoria » nei riguardi di
gruippi e movimenti antifascisti, durante
il ventennio!).
In conclusione, il mio vuol essere un richiamo ad un maggiore rispetto delle opinioni altrui — oltreché della verità — la
qtaiìle non dovrebbe essere mai disgiunta
dàlia carità verso tutti, giacché debbono
essere questi gli elementi fondamentali che
caratterizzano una stampa veramente evangelica.
Gradisca i migliori saltiti. R.A.L.'
Le .wna veramente grato di avermi scritto così sincerartiènte, e; coti pari v.sincerità
- * Le rispondo, tanto' più volentieri in quanto
Lèi interpreta cerio i sentìHiénti" di- altri ■
lettori.
Anzitutto: la fonte d’informazione cui
avevo attinto era ”La Stampa”, che non
può certo essere sospettata di tendenze a
sinistra! Quanto riferiva il corrispondente
sul ’’contenuto” oltre che sulla forma del
convegno, mi pareva pienamente giu.stificare gli aggettivi incriminati.
Secondo: non vedo molto in che cosa il
partito in questione .sia dinamico e battagliero; salvo che nel mobilitare la ragazzaglia (il fatto che sia in maggioranza .studentesca, specie nella Capitale, rende la
cosà ancora più sconsolante) per andare
a spaccare i vetri all’Ambasciata austriaca
per l’Alto Adige, aut similia. Il grottesco
e lo squallore si possono nascondere benissimo sotto fe chiassate (questo naturalmente non è detto solo di fronte al MSI ! ) ;
lo mostrano con umanissima ironia
opere come ” Il grande dittatore ’ di
Chaplin o ” Schweyk nella seconda guerra
mondiale ” di Brecht, per non parlare delle innumeri testimonianze fissate nella ricca eppur troppo sconosciuta — sj^cie dai
giovani — letteratura della Resistenza.
Terzo: la Sua parola e la Sua opinione
hanno ovinamente 'lo stesso diritto di cittadinanza che le mie. nella Chiesa e sul
giornale della Chiesa. Ma finché la Chiesa nei suoi organi rappresentativi mi conferma la 'fiducia ed il mandato, non cercherò mai di diluire e smussare il mio pensiero nè lo tacerò. Lei mi considera fazioso. Mentre penso che sia discutibile '— ed
infatti è discussa — la ” legittimità e legalità democratica e repubblicana ” del
MSI, alla luce dell’art. XII comma 1 delle
Disposizioni transitorie e finali della Costituzione (” E’ vietata la riorganizzazione,
sotto qualsiasi forma, del disciolto partito
fascista ”), mi permetto di ricordare quanto scrissi in una nota, ” La scomunica ”.
su L’Eco delle Vaili del 22 luglio I960,
quando, .subito dopo i ’’fatti di luglio ’ ,
fu presentato un progetto per la scioglimento del MSI, arenatosi poi al Senato:
!Von credo di poter essere tacciato di
tendenze fasciste — per quanto come a
molti giovani mi poissa essere e mi sia
rimproveralo di non aver avuto da lottare
con il fasciamo quand’era una forza temibile. E tuttavia questo tentativo di scomunica mi lascia molto perplesso. Pur
senza voler mettere comunismo e fascismo
sullo stesso livetllo, penso alla messa al
bando del partito comunista nella Germania di Adenauer (non dimenticando il tentativo di McCartby) c mi chiedo se oggi,
passata la passione dell’immediato dopoguerra, è la via buona quella di bandire
un’idea, per errala ohe sia, con la violenza. Mi pare, inzilntlo, una posizione debole, di paura; é chiaro che si debba lottare contro ogni possibile rinascila dello
spirito fascista ma la messa al bando vorrebbe dire ohe non si ha più fiducia nella
possibilità di discussione e di convinzione... Sono iùvece convinto ohe una legge
coinè questa non possa fare, lontanamente;
quello che, ad esempio, ha fatto la serie
di conferenze al Teatro Alfieri ; di Torino
' (« tutto esaurito ») sulla storia del partito
fasdeta e della Resistenza (conferenze poi
tenutesi in vari altri centri). C’è per tne
' un’aloa ragione di pmplessi^, e come cri
Btiino è determinante : quella del diritto
all’errore. La venuta di Cristo e del suo
Pegno e della sua verità « in modo da
non attirare gli sguardi », non evidente,
esposto alla contraddizione, impone al credente l’esigenza di non negare mai al
« nemico » il diritto di affermare la propria posizione, di porre in diecilssione la
mia: la cróce di Cristo fa testo, e noi sappiamo che èssa è la vittoria di Dio. ■ Coirne
cristiano ' penso che si debba reprimere con
la forza della legge — è il compito dello
Stato —. l’atto di violenza fascista (come
di qualsiasi altro partito), non l’idea: questa dev’essere discussa e vinta nei cuori.
Fazioso, dunque? Entro i limiti e nel
senso sopra esposto sono convinto che lo
spirito fascista sia una aberrazUme non
solo politicamente, ma soprattutto cristianamente: lo dico senza disprezzo- ma fermamente.
Quarto: pòssa immaginare i giudizi dei
lettori simpatizzanti per il MSI ; e sinceramente mi rattristano. Chiedo loro soltanto di non fermarsi alla prima, istintiva
e comprensibile reazione, di chiedersi il
perchè del mio antifascismo (come essi sono
in diritto di domandarmi che io mi chieda il perchè del lora fascismo), e di credermi quando affermo 'che il mio rifiuto
non è determinato da ¡Kissione politica partigiana ma dalla mia fede in Cristo, il
quale condanna i miti orgogliosi della Patria € dei suoi destini immortali, della
violenza, detta razza, e ogni tolalUarismó.
Al sorgere del fascisino, fu forse difficile,
anche per i cristiani (eppure avrebbe dovuto esserlo, meno, per loro!) avvertire
l’errore di fondo dell’onda che si muoveva, e gli errori orgogliosi e egoisti di altre nazioni hanno potuto, forse, rassicurare la buona coscienza di tanti che cominciavano. ancora dolcemente, ad urlare
coti i lupi. Ma la fine dell’avventura, non
permette, mi pare, di nutrire più illusioni.
Il cristiano deve saper distinguere, nel misterioso tessuto della storia unihna, il disegnarsi del piano di Dio che giudica é
perdona, abbatte e rialza. A meno che si
sia ancora convinti che hi guerra la si è
persa per colpa della demogiudeoiplutocrazia imperialista... Allora il dialogo si farebbe veramente difficile.
A Lei, caro Amico e Fratello, e «r quanti come Lei si sono forse .sentiti offesi
esprimo il mio sincero rincrescimento, se
non ho saputo esprimere con carità fraterna il mio pensiero: è salutarmente umiliante rendersi conto di quanto ci tenti
sempre l’orgogliosa rabies e il disprezzo.'
Pure, il mio ¡lensiero non posso ebé- ivonfermarlo, non come un inerpico, pia, ippifie
• Un fratello che insieme 'asàqlta la Paròla
e SI accosta alla Mensa del Signore.. '
Gino Conte
Dalla Comunità
di Ivrea
La domenica di Pentecoste abbiamo avuto la gioia di assistersi^ alla confermazione
di tre catecumeni adulti di diversa provenienza che, dopo aver seguito regolare corso di catechismo fatto loro dal nostro Pastore sig. Giorgio Boùchard, hanno soste;
nulo seri esami davanti al • Consiglio di
Chiesa, dimostrando una fondata preparazione religiosa. La Santa Cena celebrata al
termine del culto di rifcostanza ha visto
raccolta. intorno ai nuovi membri la intiera nostra Comunità, iiif fraterna e commossa comunione di spiriti. Alla sera un’agape
veramente familiare, organizzata dalla nostra prospera Unione Giovanile, cui hanno
partecipato oltre trenta persone, ha chiuso la giornata veramente sentita da tutti.
Con gli altri tre giovani catecumeni provenienti dai corsi regelafi di catechismo e
che erano stali conferpiati a Pasqua, la
nostra Comimità Valdésè raggiunge ora il
l'onsiderevole numero ^di cento unità.
Altra notevole recente attività é stata
quella del biennale bazar ohe le signore
della nostra ^chiesa hanpo, organizzato per
il pomeriggio di domenica 7 maggio nei
lo.cali annessi alla sala di culto, ove i preziosi lavori e doni erano stati accuratamente predisposti, e cui vendita ha
fruttalo una bella sommetta a di^osizione.
della nostra Unione Femminile, che tanto
sano spirito dimostra ’di possedere, e che
tanto si presta in ogni occasione.
Al nostro Pastore dié con tanto fervente
zelo e così seria e pfòtonda capacità intellettuale e morale seghe la non facile vita
delle due comtmità di' Ivrea e di Biella,
leniamo gd esprimere ancora ''il nostro più
vivo e sincero ringraziamento, lieti di poter constatare come il Signore benedica in
mòdo cosi evidente il suo fervido lavoro.
(: D. J.
-----«--------------laii'i. '—-------
Pellegrinàggio valdese
in Fraiicia
A coloro che sono isiQri'ttj al Pellegrinaggio in Francia, fra il l» ed il 4 giugno
prossimo, . si rivolgono alcuni avvertimenti necessari, ,
Anzitutto la partenza dell’aulopulmann
é fissata da Torre Pellice (piazza della Libertà) giovedì lo giugno alle ore ,6; quindi essi sono pregati di trovarsi sul luogo
qualche momento prtpia; per gli iscritti
residenti altrove, il passaggio dell’autopulmann avrà luogo agli Airali di Luserna
S. Giovanni (presso il peso pubblico) alle
ore 5.10; a Pinerolo (davanti alla cancellata del Tempio Valdese), alle ore 5.20;
al ponte di S. Germano, alle ore 5.45.
I partècipanli sonò pregali di prendere
con sè^ l’Innario francese. Per espresso desiderio della Goimunità) dì Vergèzé, le Signore e Signorine p^ecipanli sono pregate di portare‘con à la cuffia ed il costuniè valdese.'»TuitiiJrePò invitati ad assicurarsi che il loro: documento doganale
(passaporto o cart^. d’identità) sìa aggiornato come data iJ’autorizzazione' della
Questura.
Sul piazzale davanti ad
Agape le' madri delle
comunità di fondovalle
— era il loro turno,
quest’anno — godono
della loro luminosa giornata « libera », chiacchierando in un momento d’intervallo, dopo pranzo.
S. GERMAt^O CHISOHE
/ bimbi delta S.D. ed i membri della nostra Corale lianno partecipato alle rispettive Feste di Canto dopo un anno di intensa
attività. Essi conoscono ormai un certo numero di 'nni nuovi che stanno diventando
anche, a poco a poio, patrimonio di tutta
la comunità.
Il 29 Aprile'è stato dalo nella nostra Sala un concerto di musica leggera, organ'zzato dall’A.A.A. di Pinerolo, in favore dei
danneggiati daU’alluvione di PramoPo.
Il 5 Maggio la Scuola d! Musica Sacra
dello Essen ha dato, nel tempio, un concerto vocale e strumentale di alta qualità che
è stato vivamente apprezzato. Al termine
della manifestazione è stata fatta una colletta per il tempio di PraP.
11 il Maggio la nostra Corale, che era
già slata presente nel 1952 per l’inaugurazione del tempio di Milano, ha recato il
suo conlr'buto alle celebrazioni centenarie
di quella comunità.
La Scuola Domenicale delle Chenevières
Sia chiuso le sue attività. Ringraziamo la
sig.na G. Coslantin che Pha d'retta con
competenza ed amore.
ì.e due S.D. di Villa hanno com luso la
loro attività la domenica di Pentecoste ed
ha avuto termine Vinsegnamemo della religione nelle puhJtliche scuole di Villar Pero.sa.
11 3(1 Aprile, con un culto speciale, a cui
hanno preso parte i bimbi dePa S.D. è stata celebrata la domenica della famiglia cristana.
Il mito del 14 Maggio è stato presieduto
dal pastore sig. L. Marauda che ringraziamo sentitamente.
Alcune signore della nostra U.F.. dopo
una prima visita al Castagneto, sono toraate nePa medesima locaPtà per trascorrere una giornata con un gruppo di signore
tedesòhe 'del Baden. Si è trattato di una
giornata di riposo e di méd'tazione ottima'.ueiite organizzata dai coniugi Lazier che
meritano il nostro appoggio e la nostra solidarietà per la bela opera che comipionu.
11 19 Maggio la Commissione Sala ha
avuto la sua 43“ seduta per deliberare cirea gli ultimi lavori di rifinitura da eseguire prossimamente nel nostro locale.
ilr J^liiLE 1NÍC/S * RE viICi)ÌMLEp]In1 A dAf :
PRAMOLLO
i
— All’età di 79 anni é improvvisamente'
deceduta Bertafot Susanna, nata Long, de-|
gli AUieri. Benché in avanti negli anni,'
essa era ancora arzilla e provvedeva anco-*
ra ogni .giorno al disbrigo di molte faccende di casa. La chiamata del suo Signore le è giunto appunto, improvviso,
mentre essa stava accudendo ai Suoi lavori.
Abbiamo pure accompagnato al campo
delPultimo riposo terreno la spoglia mortale di Long Margherita, naia Long, dei
Toumim, di anni 75. Scampata miracolosamente alla sciagura del 18 dveembre scorso, essa é .stata portata via da un male imperdona'bile — dichiaratosi quasi cubito
dopo la tragica notté — che l’ha fatta molto soffrire, ma che essa ha accettato'e sopportato con grande serenità.
Ai figli, aUe fi'glie e rispettive famiglie,
agli Anziani dei Pellenchi e dei Tournim
— rispettivamente generi dell’una e dell’altra di queste noBtre due sorelle scomparse — ai numerosi parenti, rinnoviamo
l’espressione della nostra fraterna sincera
.simpatia e della nostra solidarietà cristiana.
— L’il maggio, con una luminosa giornata di sole e di luce, l’Unione Giovanile
—; a chiusura delle sue attività — ha effettuato la sua tradizionale gita di primavera.
Quest’anno questa simpatica iniziativa
ha avuto due novità: che essa é stata effettuala insieme all’Unione Giovanile della
Chiesa sorella di S. Secondo e ohe essa ha
avulo come meta una località di oltre frontiera, e cioè Gap e il Barrage di SerrePonçon, in Francia.
E’ stala una giornata veramente splendida, sia per l’atmosfera cordiale e fraterna
subito creatasi tra i giovani delle due Unioni, sia per l’incantevole scenario in cui
s’è svolta e per le meravigliose cose vedute. Parlila quasi puntualmente alle sei
del mattino, là comitiva ha fatto tappa a
Seslriére, Briançon e Embrun, fermandosi
poi presso Gap, nella bella « ferme » dei
Signori &mesto e Elster Gaydou, originari
di Massello —'che ci hanno accolto con
tanto affetto — a conisumare il pranzo al
sacco. Nel pomerìg.gio visita allo stupendo
lago artificiale e alla diga di Serre-Ponçon.
Poi ritorno a casa, con sosta ancora a Embrun (dove siamo stati ricevuti molto affettuosamente da un’altra famiglia valdese:
i Sigg.ri Mario e Medina Bounous, di Pra.
mollo), a Briançon e Sestriere.
Siamo ■ giunti a casa che erano le ore
piccole, ma molto soddisfatti della nostra
giorpata. Qualcuno ha avanzato la proposta di un’altra gita simile (magari anche
più lunga, ma... con più tempo a disposizione) l’anno prossimo.
— Un’altra bella giornata è stata vissuta
dalla nostra Comtmità la domenica 14 mag.
gio, giorno in cui ri è stata data la gioia
di accogliere tra di nói un numeroso gruppo di mamme, di papà e di bimbi della
Scuola Domenicale di Rodoretto. Essi sono giunti quassù nella tarda mattinata, dopo una bella camminata lungo gli ultimi
tornanti della strada carrozzabile, ed hanno
preso parte ai culto presieduto dal Pastore
Sig. Pone. Nel pomeriggio — presenti molte mamme Praraoiline ed i bimbi della
Scuola Domenicale locale — riunione nel
piazzale del tempio all’ombra dei vecchi
tigli..., poi canti, giochi d’in.sieme dei
bimbi, fraterno conversare, una piccola
lazza di té e infine, purtroppo, l’ora della
separazione. Una bella giornata che ricorderemo con piacere e che ha lasciato un
solo rammarico : quello del tempo trascorso troppo in fretta. Ringraziamo il Pastore
Pons, la sua gentile Signora, le mamme,
i pa.pà e i feimbi di Rodoretto per la gioia
portataci e per le belle ore vissute insieme.
— Sono stati uniti in matrimonio, il
giorno 6 maggio, Enza Peyronel, dei Tournim, e Mirella Jahier, della Ruata. Il Signore faccia scendere, la Sua grazia sopra
alla loro unione e sopra al loro focolare
domestico e conceda lóro un lungo cammino insieme, con molte gioie e molte celesti benedizioni.
— E’ stato battezzato, la domenica 7
maggio, il piocolo Nello Beux, di Eli e
Ada, dei PeHenchi. Il Signore lo benedica, insieme ai suoi genitori ed a suo padrino e .sua madrina, e lo prepari ad essere un fedele membro del suo gregge.
— Hanno ultimamente portalo il loro
messaggio alla nostra Comunità il Pastore
Carlo Gay, di Firenze, ed il giovane Guido
Peyronel, dei Toumim, e l’Anziano Alessio Sappè. Li ringraziamo vivamente.
— Siamo lieti di informare gli amici lontani, che si preparano a salire in mezzo a
noi per le loro vacanze estive, della completa riattivazione della strada carrozzabile fino al Prinas. La Ditta Ing. De Michelis, incaricala della riparazione delle
tre interruzioni provocate dalla frana dei
Tournim, ha terminalo in questi giorni i
lavori e la strada è ora transitabile a qualunque tipo di automezzo. Intanto anche i
lavori di prosecuzione della carrozzabile,
affidati alla Ditta Bertela, di Verolengo,
procedono alacremente e si spera che al
più presto anche gli Allieri possano essere
raggiunti in macchina.
— Il nostro annuale « bazar », preparato
dall’Unione delle Mamme, s’è svolto domenica 21 corrente con un buon risultato.
Ringraziamo vivamente tutti coloro che ci
hanno fatto pervenire il loro dono.
MASSEL
Sabato 20 Maggio un gruppo di Unionisti si sono recati a Pinerolo per incontrare
i membri dì quella U. G. Ringraziamo per
la cordiale ospitalità offertaci.
Domenica 28 Maggio avrà luogo una riunione del Concistoro ed il culto domènicale sarà seguito dalla riunione dell’As
semblea di Chiesa.
Battesimi. - Venturi Daniela di Carlo e
Nadia di Severino (Villar Perosa).
Matrimoni. - Cavizzi Mario Luigi Maria
c Beux Bianca. Traverso Osvaldo e Pontet
Margherita Carlotta.
Dipartenze. - Il 23 Aprile è mancata .i
Villa Avondet Luigia ved. Rivoira di anni 80. Compagna devota dell’anziano Alessio Long, era molto legata alla nostra
chiesa. Al culto della domenica il suo posto non era mai vuoto. Ci ha lasciati improvvisamente poche ore dopo la bella
giornata trascorsa al Castagneto. Il 17 Maggio si è spento, ai Mondon, .lahier Carlo
Emilio ^i anni 77. Uomo laborioso ed attivo, la sua forte fibra è stata spezzala da
alcuni giorni di malattia. [1 20 Maggio ahhiamo deposto nel cimitero della Turiiia
le spoglie mortali di Martinat Paolina ved.
Martinat. di anni 83, deceduta al Tagliaretto. Alle famiglie in lutto rinnoviamo la
espressione della nostra simpatia cristiana.
— Domenica 14 Maggio un bel gruppo
di’Madri ha partecipato alla giornata preparata per loro ad Agape. Esse hanno avuto un programma vario ed interessante
che le ha arricchite nello .spìrito e nel pensiero. La impossibilità di giungere fino a
Frali col pullman è stata facilmente superata a mezzo di un servizio dì diverse macchine.
— Il giorno deirAscensione diverse
S',uo.le Domenicali si sono recate in gita
airinverso di Villar Pellice dove hanno
potuto passare una giornata felice in giochi in comune sotto i castagni. Nel pomeriggio i bambini hanno a'vuto una breve
lezione sull’Ascensione ed hanno cantalo
diversi inni. Un grazie ai padroni dei pratil
che ci hanno gentilmente permesso di fermarci sulle loro proprietà.
— Ringraziamo il Past. Giulio Tron ed
il Past. Giovanni Bertinatti per la loro collaborazione nelle attività della Chiesa.
— Domenica 21 Maggio nel pomeriggio
si è riunita l’Assemblea di Chiesa. Notiamo anzitutto che essa era ben poco numerosa. Tuttavia si sono avute delle intferessanti c speriamo utili discussioni, in modo particolare sul problema di fondo che
la Relazione del Concistoro proponeva all’attenzione della Assemblea: cioè la posizione della Chiesa nella società di Torre
Pellice in via di rapida trasformazione.
Nel corso dell’Assemblea sono stati nominati quali delegali alla Conferenza Distrettuale i Sigg.: Corsimi Ferruccio. .Co'isson Ida, Daniele Coslabel. Supplente: Cen• dola Paolo. Delegato al Sinodo: Prof, bongo Renato. Supplente: Prof. Mirella Bein.
Revisori dei Conti: Sigg.ri Italo Hugon.
Luigi Rf>.s¿i. Renato Lungo.
— Si sono uniti in matrimonio: Giusiano
Giorgio e Frache Mirella, Avaro Sergio e
Eynard Renata.
— Si è celebralo il funerale della Sig.ra
Sofia Reedtz Marullo.
— Domenica mattina ha avuto luogo la
Assemblea di Chiesa, con la lettura e la
discussione della relazione annua, e la nomina dei no'Slri delegati alla Conferenza
distrettuale: Enrico Gaydou, e ai) Sinodo:
Elùsa Micol, supplente,Eri Micol.
— Domenica sera ha avulo luogo la riunione che non si era potuta tenere la sera
dell’Ascensione; ringraziamo caldamente
il past. Davite per la sua visita così interessante.
Raduno dei veterani. — Incoraggiali dalla splendida giornata, una quarantina di
veterani il 29 marzo hanno risposto all’inviio dell’Unione delle Giovani. Il Pastore
presiede un breve .culto, poi le unioniste
svolgono un piccolo programma e verso
le 16 viene servito il tè.
Particolarmente festeggiate sono tre coppie .di vecchi «posi: Abramo e Maria Pons,
Anna e Stefano Marinet, Anna e Giovanni
Pons. Molti applausi anche alla decana;
Caterina Rivoira ved. Coisson che ha raggiunto la bella età di 89 anni e al decano
Paolo Bertin che ne ha compiuti 85. L’on.
Léonard del Baden ospite della Miramonti
è presente alla festa con la sua compagna,
ci dà un ispirato messa.ggio, tradotto dalla
signora Lakatos giunta fra noi poche ore
prima dopo la lunga assenza invernale. Il
fratello Paolo Bertin pronuncia parole di
gratitudine per il bell’incontro e fa un appello ai presenti per la Riunione di preghiera del mercoledì. Si ode ancora un
canto delle nostre giovani e dopo aver detto il Padre Nostro tutti insieme, la riunione ha termine fra strette di inano ed abbracci.
f isita delle sorelle di S. Germano. Una trentina di .signore delle attività femminili, ci hanno dedicato un pomeriggio
giungendo in torpedone alle 15 accompagnate dal loro Pastore. Per prima cosa è
stalo visitato il Castagneto illustrato dai
coniugi Lazier, poi si è fatto una tappa
nel tempio ove un gruppo di catecumeni
Ila cantato alcuni inni di Pére Duval, poi
si è preso il tè alla Miramonti. Fuori cadeva una pioigigerellina autunnale e per
non lasciare intristire i cuori, i due Pastori sono andati a gara nel tenere alto il
morale delle nostre sorelle, cosi che ha
regnato la più schietta allegria. Una lode
particolare al Pastore Ben per il suo eccezionale « humor »!
Una seratona. — E’ stata quella degli
unionisti di San Giovanni con la recita del
dramma « La Parola » di Kaj Munk. La
sala era stipata fino all’mverosimìle e molte persone hanno dovuto rimanere in piedi, senza coniare quelle che non hanno
potuto entrare. La serata ha avuto inizio
con la lettura della parola di Dio e con
un canto. Poi il Pastore Jahier ha presentato il lavoro che è stato scritto dal famoso Pastore e scrittore danese morto sotto
la Ghestapo. Gli attori sono stali molto
bravi; se si pensa che la maggior parte di
essi lavorano a Torino e si alzano ogni
mattina alle 4, non si può non ammirarli
per lo sforzo da loro compiuto nella difficile preparazione di questo dramma che è
una vivente predicazione. Notiamo che
l'introito della serata, per gentile concessione dei nostri amici, è stalo dedicato all’opera di evangelizzazione e noi li ringraziamo per questo loro nobile atto. Fra i
numerosi presenti, venuti dai comuni viciniori, è stala salutala con un lungo applauso un’ospite d’eccezione: la sig.ra Edina Ribel, nostra apprezzala scrittrice, giunta da Torino con la sua famiglia.
I Per ragioni di spazio siamo costretti a
rinviare alta prossima .settimana una ¡mete
della corrispondenza).
Gita a Marsiglia
Le iscrizioni per la gita a Marsiglia sono
chiuse. 1 partecipanti sono pregati di passare dal -Sig. Clot, via Amaud per versare il saldo della quota, ritirare il programma definitivo ed il n. del posto loro asseguaio sul pullman. Il ritrovo per la par,
lenza è fissato al monumento ad Enrico
Arnaud, alle ore 4,45 del 1« giugno.
Direttore resp.: Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Tipografia Subalpina - s. p. a.
Torre Pellice (Torino)
3
26. maggio 1961— N*. 21
L’ECO lÆLLE VMJIESI
■K¿.
Il rogo ili Montségur
ossia :
La crociata contro gli Albigesi
2.
Continua la preséntazione
dell’opera di ^oé, (Hdenbourg: «Le bùe^r de,Moni,
eégur », iniziata nel numero
Amelie dal mite e conformista Federico
Mistral è ricordala, in armoniosi versi prò.
venzali, l’efferata opera di Simone di
Monforte, che viene iiaragonato alFuecello
rapàoe del nord che piomba ino'pinatamenle sui nidi degli altri pacifici uccellini,
distruggendo come un turbiné violento e
nido e madre e piccini.
!Nella sua raccolta di liriohe intitolata
(I Lis /scio d’or », egli ricorda infatti le
vittime deir esecranda Crociata con i bei
ver-si seguenti : i
Alor, d’eilamoundaut, quand Simoun de
Mount-Fort,
Per la glorio de Dièu e la lei dòu plus foft,
Descauesanavo la Crousado, ,
E que lis courpatas, abcasama >de fam,
Voulastrejavon, estrifant
Lous nis, la maire e la nisado.
Eretici valdesi
Qua e là nel suo libro la scrittrice si
o.ccupa dei Valdesi, ricordando il nome di
parecclii di ossi registrati fra le vittime
dell’orrendo macello di Béziens ed analizzandone la dottrina in quei primi decenni
condo tentativo più ampio ebbe luogo due
anni dopo. E si aprì con l’efferato massacro di Avignonet (vittime sette monaci
deU’Inquisizione), cui avevano preso parte due cavalieri della guarnigione di Montségur. Ma la grande ed ultima speranza
del conte di Tolosa Raimondo VII di
poter riavere le sue terre fu di lievissima
durata: ai primi insuccessi i suoi alleati
10 abbandonarono ed il 30 ott. 1242 la
rivolta, che era stato l’uitiimo sussulto
della indipendenza occitanica contro la
Monarchia frainrese e la Chiesa, era definitivamente finita.
' Si poteva quindi cercare di distruggere
11 castello di Montségur, quartiere generale dell’eresia, destinato a diventare il
capro espiatorio della resistenza dell’Occhania.
L’assedio ebbe inizio nel maggio dei
1243 da parte di truppe francesi che, colle
milizie locali, ragginnsero, pare, fino a
10.000 uomini. Per 5 mesi le posizioni degli assedianti e degli assediati rimasero
invariate: da una parte varie migliaia di
uomini disseminali a controllare strade,
passaggi, burroni e dall’altra 300 persone. di cui non più di un centinaio di
combattenti, a difendere disperatamente la
loro vita p la loro fede sulla vetta del
monte.
In ottobre, gh assediami ebbero un piccolo Mi'Cresao : montanari basclii da loro
A- , - >
!''^'1 " * ' r V'',,' • I
' ’A f.i“fM- ' ^ f
.('! i ' ■ .
I ruderi del castello di Montségur
della loro o»isten/d. Riferisce ohe esai erano ilei riformatori troppo zelanti, piiitlosto che degli eretiicl. E i>ur avendo essi la
loro profestsione di fede; ie loro preghiere
e la loro letteratura apologetica, il loro
pensiero non era così coettente e cotsi coslruUi'vo come ' quéHo "dei Cafà^. Il loro
successo presso le classi lavoratici fu dovuto alla loro predieazione della povertà,
ul loro amore per il lavoro e<| alla loro
pietà, che a molti caltoliei ap^riva più
autenliieamente criàtiana che non <piella di
cei’ti preti. E pur ossenido essi fin dal 1184
ufficialmente catalogati come eretici, essi
si attiravano all’inizio del XIIL secolo le
simpatie di quei cattoiMici ohe vedevano in
essi i noveri di Dio ed ai quali facevano
relemoislna e che lasciavano cantare nelle
chiese, pur essi denunciati dai papi come
eretici pericolosi e detestaibili quanto i
catari. ’
Ed in Linguaidoca valdesi e catari, che
pur si rassomigliavano assai poco e cJhe,
quando se ne presentava roccàsione, polemizzavano airdentemente fra di loro, furono spesso a tal punto confusi, che riesce assai diflacile diistingueie a quale delle
due eresie appartenessero in certe località
i sìngoli credenti.
E questo per due motivi principali : perchè tutti e dille i movimenti erano ostili
alla Chiesa ufficiale che li metteva sullo
stesso piano e perché i valdesi, più recenti, ebbero la tendenza a modellare la
loro origanizzazione ed i loro costumi su
quegli dei catari, Com’essi infatti avevano i « perfetti » e i « credenti », avevano
il « conisolamentum », avevano, « case di
studio e di digitino e di preghiera » (avevano anche delle a perfette »} e la loro
grande attività ed Occupazione ipreminenle era la predicazione e la interpretazione
delle Sacre Scritture, che diffondevano per
mezzo di traduzioni in lingua volgare: per
cui trovavano più facilmente i loro proseliti fra contadini ed artigiani che fra le
classi dirigenti.
La rocca di Montségur
La resi'stenza alla nuova cruciata contro
la eresia nel mezzo,giorno della Francia,
benché senza siperanza, continua caparbiamente da parte dei catari e valdesi: non
più movimenti o chiese rivali, ma strettamente uniti dal pcrieolo comune. Fulcro
della resistenza divenne il castella di MoniséguT, nido d’aquila nel territorio dei conli di Foix, sul versante nord dei Pirenei:
immenso roccione o pan di zuodiero isolalo, in una regione notoriamente devota
aH’eresia, circondalo da piecbl elevati e
da profondi valloni dinipati. Un borgo
si era costituito ai piedi del monte, ca^
e cainanne si erano infiltrate sui fian^i
precipiti del poggio, veri nidi di, rondini
appesi, nel vuoto. Palizzate v«inero welte
freltoloisamente ed il luogo solitario forU»
Vi si recarono i capi più autorevoli del
movimento, perfetti e iperfelte ed altri fedeli. Per dieci anni Montségur fu 1 anima
ed il centro della resistenza, ed ^ ® Í.
suo luogo sacro. I signori rimasti f^eli
alla patria oecitanica vi si recavano m nascosto e di nascosto vi facevano affluire
artnii e munizioni e viveri. Vi 6ù^nascosto
anche il « tesoro » della Chiesa catara. danaro certainente e libri e manoscntti sacri
della loro religione.
Nel 1240 scoppiò in Linguadoca un primo tentativo di rivolta' contro la si^oria
oppressiva della Francia: ma falli. Un se
assoldali riuscirono ad occupare di sorpresa sulla cresta orientale, uno sperone
■ad una ottantina di metri dal castello e
quindi a controllare la maggior parte
degli accessi al santuario cataro.
in novembre nuovi rinforzi rialzarono
cònsiderevolmente il morale degli assedianti. Macchine di guerra erano costruite ed issate in alto, nonostante i rigori
.«tagionali. Verso Natale gli assedianti ottennero un altro successo insperato, impadronendosi di sorpresa o per tradiuiento, guidati da montanari del luogo, del
baraccone difensivo degli assediati, che
li avvicinava di qualche decina di metri
al castello, permettendo loro di controllare tutto il monte assediato. Monlségur
veniva così completamente i,solato dal
mondo esteriore. Ñon poteva più sperare
in alcun aiuto o soccorso. La sua fine si
avvicinava traigicamente.
I difensori del castello tennero duro
ancora per tutto il mese di febbraio, sebbene non si lasciasse loro requie, nè di
giorno, nè di notte. Stremati di forze,
tentano disperatamente un’uscita nollurna
per riprendere il baraccone perduto. Gli
assedianti, i cui presidi ai rinnovavano di
frequente, rigettano l’assalto, precipitando
negli abissi Nsottoslant! i difenisori della
rocca catara.
L'indomani di quella tragica notte i difensori chiedevano di. arrendersi. Il 1 marzo 1244, dopo nove mesi di assedio, essi
capitolavano. Chiesero, come aveva fatto
la figlia di Jefte ed ottennero, un lasso di
tempo (15 giorni) sufficiente perchè i 200
e più fedeli catari potessero prepararsi
alla sorte che li attendeva.
Spirato il tempo della tregua, i combattenti ebbero salva la vita; mentre i membri della (Chiesa catara che non avevano
preso le armi, incatenati, vennero trascinati verso il luogo ov’era stato preparato
il loro rogo. Ad esso è rimasto fino ad
oggi il nome di « prai di Cremai », a ricordo di quell’immenso rogo che il 16
marzo 1244 vi venne consumato con oltre
duecento vittime: uomini e donne, vecchi
0 nel fior dell’età, che prima di essere
gettali suirardcnle rogo, erano stali, pro
forma, ma vanamente, invitati a convertirsi alla fede dei loro persecutori.
SI spegna una cultura
Co SPIRITO SANTO
/»
Nel corso di alcuni (trtìcoli andremo commentando il
testo della Confessione di Fede della Chiesa Valdese. Non
lo faremo in modo continuativo, cominciando dal primo
articolo sino al bensì soffermandoci di volta in volta
su particolari articoli o gruppi (H ftrticoli, che presentino
una certa attualità. Incominciamo per Pentecoste con una
meditazione sidl’art, XVIII che tratta dello Spirito Santo.
Uno sguardo superficiale alla nostra Confessione di
Fede suggerisce al lettore una domanda; come mai il posto riservato allo Spirito Santo è così modesto? Ernesto
Comba, nel testo della Confessione pubblicato nella sua
« Storia dei Valdeà », dà il titolo : Opera dello Spirito
Santo all’art. XVIII, il quale però accenna solo ad una
parte di essa. Altri aspetti della fede cristiana sono trattati molto più ampiamente; si vedano i numerosi articoli
che riguardano la S. Scrittura, la Chiesa, la persona e
l’opera di Cristo, ‘Ja questione « fede e opere »... Probabilmente si riflette in questo fatto il costante movimento
ondulatorio che dà vita al ^nsiero della chiesa, per il
quale in ogni epoca determinate dottrine giungono ad
occupare il primo posto nella riflessione e nella discussione. All’epoca della-Riforma questo posto fu tenuto a lungo dalla dottrina della giustificazione, con tutte le sue derivazioni ecclesiologiche (potere dei sacerdoti, autorità del
papa, indulgenze gcc.). Tempi più vicini a noi sono stati
più sensibili al tema dello Spirito Santo e alla sua importanza in relazione alla S. Scrittura, alla Chiesa e ai Sacramenti.
Dobbiamo però aggiungere subito che il titolo dato
all’art. XVIII non limita alle sue poche righe la considerazione dello Spiri0 Santo da parte della nostra Confessione : esso è ricordato nell’art. I come una delle tre persone della Trinità, nell’art. IV come strumento di retta
interpretazione della S. Scrittura, nell’art. XXVI come
virtù che custodisce gli eletti nella fede sino al conseguimento della salvezza eterna, ed infine nell’art. XXX che
menziona la sua azione vivificatrice della Cena del Signore. Quanto più ricco risulta dunque il quadro dell’opera dello Spirito Santo se noi teniamo conto anche di questi articoli, e soprattutto se leggiamo tra le righe dell’art. XXVI le raolieplici forme in cui, secondo la Scrittura. lo Spirito esplica la sua opera di santificazione dei
credenti.
Ma è ora che torniamo aU’art. XVIIl che è dedicato
in modo particolare aU’opera dello Spirito Santo; Noi
crediamo — dice che quella fede viene dcdl’opera gratuita ed efficace dello Spirito Santo che illumina le anime
nostre e le porta ad appoggiarsi sopra la misericordia di
Dio per appropriarsi i meriti di Gesù Cristo.
Questo articoldi risponde alla classica domanda; da
dove viene ^la fedé?;,Com’è che vi sono di quelli che credono mentre altri’non credono? Qual’è Yopéra ò il merito
di coloro che sono arrivati alla fede? La risposta altrettanto classica della teologica riformata è anzitutto una
risposta negativa ; la fede non è nè opera nè mento dell’uomo. L’uomo naturale è incapace di arrivare cbn le sue
sole forze alla fede. Più si è credenti, più ci si,convince
che nessuno ha questa capacità. La fede viene dall opera
gratuita dello Spirito Santo, un’opera cioè che Si compie
tn noi « per grazia », senza contropartita. Gratuito è proprio l’aggettivo che deriva da grafia (lat. = la grazia di
Dio). La « Cònfessione Gallicana » delle Chiese Riformate di Francia sottolinea l’azione della libera grazia di
Dio neH’opera dello Spirito a questo riguardo aggiungendo che questo dono gratuito è dato da Dio « à ceux
que bon luy semble k (cfr. Rom. 9; 18 «Egli fa miseri
cordia a chi vuole... »), e escludendo ogni idea di merito
o di vanto da parte del credente {« en sorte que les fidèles n’cmt dequoy s’en glortfier »). Ma 1 opera dello Spirito
Santo non è soltanto gratuita; è anche efficace: e qui
' arriviamo al lato positivo della concezione riformate.
Se il suo primo risultato è rUluminazione delle aniine che
squarcia le tenebre del peccato, dell’errore e dell incre
Così si spegneva, non solo il catarismo,
ma anche una lingua ed una cultura: così
.scompariva la civiltà oecitanica, che per
prima aveva fatto sentire la sua voce melodiosa fra le varie parlate sorte dalla
lingua latina. Civiltà così importante, che
Dante stesso aveva in un primo tempo
pensato di servirsi della sua lingua per
coimiporre la « Divina Commedia ».
Siamo perciò grati allo soritlore Marcel
Carrières il quale, oltre ad avere fatto
oggetto il libro della Oldenbonrg di
una comunicazione alla Radiodiffusione
francese, ce lo ha segnalalo e quindi ei
ha indirettamente invitato leggere quell’opera magistrale sulla crociata contro gli
Albigesi, alla quale bene si adatterebbe,
come motto, il vtì'so foscoliano : « A egre,
gie cose il forte animo accendono — l’nrne de’ forti ». , .
Poiché il picco solitario, di Montségur e
da considerarsi come un mausoleo solenne,
come un monumento funebre della più
aita importanza morale: per la Francia
non solo, ma per ogni popolo civile e
per ogni persona amante deida Libertà.
Valdensis
dulità, non dobbiamo pensare che si limiti a mettere l’uomo di fronte a una scelta teorica fra luce e tenebre ; come
un raggio di sole penetrando in un locale tenebroso ne
elimina l’oscurità così lo Spirito illumina concretamente
le anime nostre e le porta ad appog^rsi sopra la misericordia di Dio; come noiuricordare il Salmo 23; Egli mi
conduce per sentieri di giustizia — o le immagini di
Isaia 40, l’Eterno che si toglie'in seno gli agnelli del gregge e conduce pian piano le pecore che allattano; e di Osea
(« Sono io che insegnai a Efraim a camminare, sorreggendolo per le braccia... »)? Lo Spirito Santo è il braccio dell’Eterno Iddio che si avvicina fino a noi, ci sorregge, ci
guida fino a una roccia ferma e sicura su cui costruire
l’edificio della nostra fede; la sua misericordia e i meriti
di Gesù Cristo.
E qui appare anche all’opera la personalità del credente: quando si tratta per lui di rispondere alla chiamata di Dio. La croce di Cristo è il « sì » di Dio al peccatore, il « sì » del Padre che accoglie i suoi figliuoli prodighi per i quali Gesù Cristo paga il prezzo di riscatto
dalla podestà del maligno. Ora sono i figliuoli prodighi
che dicono il loro « sì » di risposta e di riconoscenza,
applicando a se stessi, ossia in parole povere accettando
i risultati del dono di Dio in Cristo: la riconciliazione, la
pace con Dio, la salvezza eterna. Li accetta dopo aver
riconosciuto e confessato che la fede con cui li riceve è
dono e opera dello Spirito Santo. ”Ha ricevuto la fede, lui,
un uomo fornito di uno spirito, un’intelligenza e una volontà e di cinque sensi. Non era passivo, ma attivo. Non
ha offerto un sacrificium ìntellectus, anzi ha riflettuto nella
maniera più rigorosa e coerente che l’uomo può raggiungere. Non si è abbandonato a una mistica sonnolenza:..
Non era una pietra o un pezzo di legno, al quale sia capitato qualcosa di indipendente dalla sua scienza e coscienza. Ha preso invece una decisione come tutti hanno l’abitudine di prenderne, tanto che è passata inosservata la
trasformazione della sua vita che è avvenuta quando invece di non credere, ha creduto. Ma quando ha preso
quella decisione, quando ha veramente creduto, quando
ha avuto la libertà di fare il suo ingresso nella vita nuova
deirubbidienza e della speranza, non è state l’opera del
suo spirito, ma dello Spirito Santo. Di tutti quelli che
hanno creduto, nessuno ha mai spiegato diversamente la
propria fede” (Barth, Connaître Dieu et le servir, pg. 119
seg.). Dai tempi di Abramo, di Mosè, di Geremia tino ai
nostri tempi, queste è l’esperienza di coloro che sono per- j
venuti alla fede.
B. C.
Abbiamo citato la Confessione di Fede secondo l’edizione curata da T. Soggin, Como, s. d., dep. Libreria
Claudiana, ove la grafia di molte parole è modernizzata.
Il testo italiano del XVII secolo si può leggere nel voi.
« Apologia delle Chiese Riformate del Piemonte circa la
loro Confessione di fede ecc. », Ginevra 1662, reperibile
alla Biblioteca deU’Università di Torino; nell’opuscolo di
Em. Comba, « La Confessione della Chiesa Valdese ristampata secondo la lezione pubbiicata nell’anno 1662 »,
Firenze Claudiana' 1883, e nelle edizioni II, III, iV della
« Storia dei Valdesi » di Ernesto Colnba.
In viaggio negli Stati Uniti
\ segue dalle l.a pag.)
le « Possibilità e sui doveri della nostra Alleanza Presbiteriana mondiale»; mentre il Prof. James MeCord,
Presidente del Seminario Riformato
di Princeton, ha precisato con chiarezza ed efficacia teologica quale sia
tuttora il « nostro compito non totalmente compiuto».
Non ho potuto partecipare a tutta
la durata dell’Assemblea ; il primo
maggio, al mattino, sono salito sui
reattore dell’Amerìcan Airiine che mi
doveva portare a New York; due ore
e mezzo di vir^gio soltanto, percorrendo più di mille miglia a 12000 metri d’altezza. ”
Nella grande metropoli ho ripreso
la mia intensa attività: il 2 maggio
ho partecipato ad una riunione di
Pastori italiani 0 di origine italiana
interessandoli alle nostre necessità ed
ài nostri problemi; il giorno seguente
ho rivolto il mio messaggio all’adunanza riunita per la cena nei locali
della prima chiesa presbiteriana di
Brooklyn, di cui è Pastore il Dt. E1lictt, iter molti anni nostro fedele
amico e sostenitore; il 4 maggio ho
parlato all’assemblea dell’AVVAS di
di fronte a circa 150 persorie particolarmente interessate alla nostra opera. Ricordo a questo proposito che la
Presidenza dell’AWAS è passata dal
Dr. Phillips Elliot al Rev. Dr. P. J.
Zaceara, qi origine italiana; ed è giuste che da questo giornale giunga un
particolare pensiero di riconoscenza
al Dr. Elliott per il suo fedele lavoro
a favore della Chiesa Valdese, con
l’augurio al Rev. Zaceara di poter realizzare altri progressi in uno spirito
di viva solidarietà per l’opera che ci
è cara.
Poi mi sono di nuovo rimesso in
viaggio; treni ed aeroplani, questi ultimi più convenienti dei primi ohe in
America sopp piuttosto negletti, han
no accorciato le distanze. Domenica
7 maggio ho predicato a Bìnghamton
e ad Endicott; fui osptite del Rev. _Michele Frasca e, la sera, nella chiesa
di Endicott costituita in origine da
italiani, ho trovato molte famiglie
oriunde di Corate : le famiglie di
Muggero Pasquale e di Bartolomeo
Loiodice; altri venivano da Castellamare del Golfo, in Sicilia, altri dalla
valle del Sangro. Le voci erano italiane e italiani erano pure i volti di molti 'membri della Corale; per darmi il
benvenuto avevano imparato il Giuro di Sibaud in inglese e, con la comunità, hanno contato le tre strofe
complete. Altro che la prima strofa
col ritornello, come si fa spesso da
noi!
Pei, ripassando per New York, ho
viaggiato di nuovo tutta una notte
per recarmi a Pittsburg dove ero già ^
stato un mese prima. Il Pastore dì
una grande Chiesa Presbiteriana, la
cui madre era di Villar Pellice, mi ha
voluto per una riunione pomeridiana
e la visita è stata benedetta. La sera,
in aereo, ero di ritorno a New York;
il giorno dopo parlavo al grupi» di
amici di Montclair, nel New Jersey
la mattina seguente partivo con i Pastori Janavel, Ugon ed alcuni altri
amici per risalire la valle deiraudson
Ri ver ed incontrare altri Valdesi a
Comwall nel ristorante dei fratelli
Costabel. Era il primo giorno di piena
libertà di cui potevo disporre e sono
stato lieto di trascorrerlo con una
trentina di Valdesi in aperta campagna; abbiamo pranzato insieme e parlato della nostra Chiesa e delle nostre
Valli. Sabato 14 maggio ripartivo per
Westfleld nel New Jersey; mi attendevano la domenica mattina tre culti. uno dopo l’altro nella stessa chiesa; alle 8,30, alle 10 ed alle 11,30. La
chiesa si è riempita ogni volta, ma alla fine confesso di aver sentito un po’
di fatica. La giornata è stata purtroppo più lunga del previsto; infatti, dopo aver ancora trascorso la serata con
una trentina di Pastori, tm collega
mi ha ancora accompagnato a New
Yor,. Suirautostrada migliaia di macchine procedevano con estrema lentezza e si fermavano per surriscaldamento al motore. Anche la nostra ad
un tratto si fermò; a mezzanotte e
mezza eravamo ancora fermi sull’autostrada; finalmente con im autobus
di linea ho potuto raggiungere New
York: erano le due del lunedì mattina. Se qualche lettore s’immagina che,
in fin dei conti il mestiere del delegato all’estero sia un passatempo, si
disilluda per davvero!
Dopo ptoche ore di sonno sono ripartito per Dobbsferry dove ho presieda
to una riunione; il giorno successivo
ho viaggiato verso Schenectady dove
ho parlato ad un gruppo di amici rwl
pomeriggio e la sera alle diciotto ero
ad Albany, capitale dello Stato di
New York. Ho fatto una conferenza
davanti ad un vasto pubblico e poi la
sera stessa alle dieci sono partito in
aereo per Buffalo da dove scrivo queste righe. All’una del mattino raggiungevo l’albergo ed ho dovuto rimettermi il cappotto!
Qui a Buffalo sto partecipando alla Assemblea Generale della Chiesa
Presbiteriana Unita degli Stati UnitL
E la seconda dtíle-quattro Assemblee
cui devo partecipare; poi, finalmente,
spero di rientrare in Italia con un po’
di fiato per le nostre battaglie sinodali!
Il Signore prepari e diriga i nostri
incontri estivi; e, per quanto dipende da noi, non burocratizziamo troppo la nostra chiesa, per .carità, ma
amiamola piuttosto e rinnoviamola
con la nostra continua dedizione al
servìzio che Dio ci domanda. ;
Ermanno Roütan
4
p«g. 4
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
N. ,21 — 26 maggio 1961
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
i
POMARETTO
Domenica 21, giorno di Pentecoste, abbiamo Ietto la relazione annua davanti a«l
una buona assemblea: si è messo in luce
la nota evangelistica concretatasi sin dallo
scorso anno con il madrinato con San Giovanni Lipioni; si è sottolineato l’importanza di essere in quanto credenti un nuovo ambiente, una nuova mentalità aperta
a quelli di fuori; il culto non deve pertanto rimanere qualcosa di apxriccicato,
riservato soltanto per la domenica ma deve incidere nella nostra vita di lavoro in
modo profondo; il miglioramento economico di certe' zone della parrocchia è motivo di allegrezza ed anche di aioprensione
quando ci fa dimenticare che Dio è il donatore supremo ; se Dio è messo da parte
la vita perde ogni senso e si è profondamente amareggiati ; si è pure toccato la
nota dello spostamento dei parrocchiani
delle altre zone vèrso Pomaretto e da Pomaretto verso Vdllar Porosa e Torino; le
finanze sono aumentate notevolmente segno d’un interesse per le cose della Chiesa; di questo dobbiamo rallegrarci. Qualche osservazione è stata fatta in assemblea
e poi si è passato alla nomina della delegazione per la conferenza nonché per il
Sinodo, così formata; per la Conferenza:
il diacono Vitale Jaliier, il signor Bruno,
Galliano dell’Inverso; per il Sinodo la signorina Laura Miool; la conferenza nominerà l’altro, delegato. L’esame dei catecumeni ha dato risultati lievemente migliori ;
alcuni isono stati rinviati ad ottobre.
Nel pomeriggio abbiamo avuto il nostro
bazar all’Inverso in edizione nuova e a
titolo di esperimento. L’esperimento è riuscitissimo. La comunità dell’Inverso è stata molto sensibile all’appello ed ha risposto molto generosamente sia come offerte,
sia come impegno di preparazione; le
mamme hanno bene meritato della fiducia
in loro riposta e desideriamo ringraziarle
molto per quanto hanno fatto; ringraziamo anclie il gruppo pomarino nonché i
giovani dell’Inverso e di Pomaretto che
hanno collaborato per lo scopo. Dopo una
prova cosi ben riuscita non ci resta qhe
continuare con un bazar inversino ; a tutti
uh grazie di cuore. Hanno preso parte un
buon gruppo di famiglie dell’Inverso. Abbiamo pure notato un gruppo di famiglie
di Perosa e Pomaretto. Una nota molto
simpatica è stata costituita dalla recita dei
cadetti dell’Inverso guidati dall’insegnante Germana Costantin: un programma breve, spigliato, istruttivo . e ricco di humor
ha allietato il pomeriggio prima del Bazar;
col icanto dei nostri Inni s’è chiusa la prima parte del pomeriggio; ringraziamo molto Tinsegnanle per quanto ha fatto e fa
per i hainibini.
Doihenica 28 al culto del mattino avremo pure la celebrazione della Santa Cena ;
nei •pomeriggio avremo la festa della mamma con le reci te dei bimbi e con un programma preparato da lungo tempo ; speriamo di avere anche qualche recita dell’Inverso per rendere più unita la comunità dei bimbi di tutta la parrocchia.
Sotto gli auspici della comunità di Pomaretto è stato dato un televisore all’ospedale di Pomaretto. Siamo fiduciosi di poter ricevere da parte di ex ricoverati ed
amici di Pomaretto qualche offerta per lo
scopo.
Ringraziamo molto le seguenti persone r
Ilda Long Meynier per aver collettato le
seguenti somme: Ilda Long Meynier, ricordando Evelina, Enrico c Franca L. 15.000;
Giraud Alma 2.000; In mem. Sig.ua Revel
Fanny 2.000; Long Caterina, in rie. Reynaud Ida 1.000; Rivoir Ilda, rie. la sorella
Livietta 1.000; Balmas Alice in mem.
Reynaud Ida 1.000; Mary e Anita Long
ricordando la mamma 1.000; Rostan Nelly
1.000; Pons Paolina 500; Vera Stalle Meynier 500; Beux Berta 500; fianca Pavone
Meynier 500; Bounous Olga 500; Niny
Comba 500; Elìsa Peyronel Malosso 500;
Irene Long Costantin 500; Luiisa Rostan
Sappè 500; Alma Bertalot Duchéne 500;
Frida Bounous 500; Franca Meynier 500.
Altre offerte raccolte da Suor Arcangela
Ferrara: Pons Guglielmo 5.000; Enrico e
Carmelina Welman, Pinerolo 2.000; Lia
Hugon 2.000; Artero Alfredo Chiabrano
1.000. 'La filodrammatica di Pomaretto ha
offèrto L. 20.000 ed il Concerto tenutosi a
Pomaretto ha reso la somma di L. 14.100.
La meta è ancora lontana; ringraziamo
perciò di cuore quanti vorranno far pervenire la loro offerta direttamente al Pastore di Pomaretto oppure alle suore dell’ospedale^ in riconoscenza al benemerito
Istituto pomarino ; a tutti queRi die ci
hanno dato l’offerta inviamo un pensiero
riconoscente.
RODORETTO
Sabato 20 maggio la popolazione ha reso le ultime onoranze alla spoglia mortale
della nostra sorella Barai Margherita, deceduta a Serreveochio nella veneranda età
di 89 anni. Al marito sig. Barai Stefano,
ai nipoti ed ai parenti tutti rinnoviamo
Fespressione della nostra solidarietà nel
dolore e nella speranza cristiana.
Domenica 21 maggio ha ricevuto il segno del Battesimo la bambina Tron Oriana
di Romeo e di Tron Rina di Campo Clot.
Lo grazia e le benedizioni del Signore accompagnino questa bambina ed i suoi genitori.
Il culto di Pentecoste è stato frequentalo
da una di-screla assemblea di fedeli, ma la
partecipazione alla Santa Cena fu piuttosto
scarsa. Dopo il cullo ebbe luogo l’annunziala Assemblea di Chiesa, nel corso della
quale abbiamo letto la relazione morale c
finanziaria del Concistoro sulle attività dell’anno ecclesiastico testé terminalo. Ha
fatto seguito la nomina dell’Anziano di
Fontane, sig. Breuza P. Luigi, quale delegato alla Conferenza Distrettuale c quella
deU’Anziano di Campo dot, sig Tron Renato, per il Sinodo ; supplente l’Anziano
di Serreveochio, sig. Tron Attilio. Nella
discussione che ha seguito è stato rilevato
come la data antiripata, della prossima
Sessione Sinodale della nostra Chiesa sia
poco favorevole alla partecipazione dei delegati delle Chiese di montagna, perchè in
quellepoca, che coincide con Fìnizio delle
ferie nelle miuiei'e di Talco della Società
Val Chispne, i nostri membri di Chiesa
sono alquanto impegnati nei lavori agricoli.
La colonia marina
della Croce Rossa
Per la prossima estate, il Sottoeomitalo
della Croce Rossa di Torre PeUice organizza, come già gli anni .scorsi, una Colonia Marina, che sarà accolla presso la Casa
Valdese di Vallecrosia. Essa è specialmente destinata a beneficio di bambini
delle Valli, di cagionevole salute e di modesta condizione economica, che hanno bisogno d’una cura marina, e che, per la
particolare situazione delle loro famiglie,
non pessono usufruire di altre Colonie
istituite per tategorie spedali. J turni stabiliti per il loro soggiorno sono due, di
23 giorni ciascuno, rispettivamente dal 26
giugno al 18 luglio e dal 20 luglio' alFlI
agosto.
Il costo coiiiiplessivo per ogni bambino,
compreso l’intero soggiorno, il viaggio c
Faccompagnamento per Fandata ed il ritorno, è di L. 13.500. Per quei bambini
bisognosi che non possono disporre inte-.
ramente di quella isomma, per le troppo
modeste condizioni economiche delle rispettive famiglie, il Comitato provvede a
ridurre la quota offrendo loco un contributo.
Le iscrizioni possono farsi entro il giorno 5 giugno, presso il Prof. Attilio Jalla,
presidente del Comiuto; o presso la sig.ra
Toja, in Torre Pellice (piazza della Libertà). Si avverte però che il primo turno
è già eoiupletato ; rimangono posti disponibili nel secondo turno.
roba
Domenica 21 maggio ha avuto luogo,
con una discreta partecipazione, il culto di
Pentecoste, nel corso del quale è stata celebrala la Santa Cena. Nd pomeriggio si
è svolto il bazar delle Fucine con buoni
risultati, anche se il pubblico avrebbe potuto essere più numeroso, spedalmenle
dagli altri quartieri. Un grazie di tutta la
comunità a tutte le persone che si sono
impegnale in questo lavoro.
Ricordiamo ancora l’Assemblea di Chiesa di domenica proissdma, 28 maggio. Ci
raccomandiamo vivamente a tutti affinchè
le presenze siano numerose. I membri del
Concistoro sono pregati di giungere al
presbiterio alle 9.30, onde poter discutere
con calma di alcuni argomenti riguardanti
l’Assemblea. Nel pomeriggio, alle ore 16,
avrà luogo l’esame dei catecumeni di I,
Il e IH anno, alla presenza del Concistoro,
VILLASECCA
Ricordiamo che domenica prossima, 28
maggio, alle ore 14, avrà luogo il nostro
bazar di beneficenza. Cordiale invito a tutti.
FRALI
Le ul'iinie settimane hanno visto nella
nostra parrocchia la celebrazione di diversi matrimoni : il giorno 29 aprile Livio
Giacomino di Pomaretto e Fernanda Garrou di Malzat si sono uniti in matrimonio
nel nostro Tempio; si stabUiscono a Pomaretto. Il 13 maggio è stata la volta dì
Emilio Richard di Pomieri- e Miranda
Grill di Ghigo, die rimangono tra noi
stabilendosi a Pomieri; ed il 20 maggio
si sono celebrate le nozze tra Elmo Peyrot
di Indiritti ed Alva Grill di Orgere, die
fi.sseranno la loro residenza a Pomaretto.
4 queste tre coppie di sposi rinnoviamo
gli auguri di una vita piena di serenità e
di gioia sotto lo sguardo del Signore, ed
al tempo stesso li esortiamo ancora a far
veramente in modo ohe le loro case siano
dei focolari di vita eriistiana nel mondo.
11 14 maggio è avvenuta la sepoltura dei
cesti mortali di Giovanna Grill ved. Peyrot
che il Signore aveva richiamato a sé da
questo mondo il giorno precedente, all’età
di 78 anni, I suoi ultimi anni erano stati
a volte penosi per i diversi acciacchi die
l’affliggevano e che aveva sapnlo sopportare con pazienza. Si è spenta dopo breve
malattia senza grandi sofferenze. Ai figli,
alla figlia ed a tutti i parenti rinnoviamo
le nostre condóglianze assieme all’invilo a
porre la fiducia in Cristo, ohe ha vinto la
morte ed ha manifestato la vita.
Egidio ed Armellina Artus del Cugno
hanno presentato domenica 7 maggio la
loro bimba Loretta al Santo Battesimo.
Madrina è stata Ersilia Grill, zia della
bambina. Esprimiamo per questa piccola
l’augurio che possa crescere sana, buona e
credente.
Il giorno 11 maggio, dopo il culto della
A.scensione si è celebrata l’Assemblea di
Chiesa che in questa occasione rivestiva
particolare ifnportanza dovendosi procedere all’elezione di tutti gli Anziani e Dia(oni. Sono stali riconfermati Anziani Emanuele Batid, Alberto Richard, Filippo Bersor ed Erne^sto Peyrot e i Diaconi Silvio
Garrou e Remildo Ghigo; sono stati eletti
come nuovi membri del Concistoro gli Anziani Alessio Luigi Grill, Walter Grill e
Rocco AlabiSo. Tnlta là Cliiesa augura al
nuovo ConciStoro ed in particolare ai neoeletti le benèdizioni di,;Dio .sul loro lavoro
nella speranza che la loro opera di Anziani
e Diaconi offra loro non isolo delle preoccupazioni, ma ahdie delle occasioni di
soddisfazione e di gioia.
La Comunità esprime poi la sua viva riconoscenza al Pastore Tullio Vinay ed agli
Anziani EU Geme e Luigi Peyrot che per
ragioni diverse, -tra cui motivi di salute e
di partenza, , non hanno potuto accettare
una rieleziqpe; il loro minislerq- quali
membri del Concistoro è stalo di grande
beneficio per la Chiesà' che sente di aver
verso di loro un debito di gratitudine.
L’Assemblea lia poi ascoltato ed approvato la Relazione annua delle attività ed
ha eletto le deputazioni che rappiesenle■ ranno la nostra Comunità al Sinodo ed
alla Conferenza Distrettuale. Per il Sinodo .è stato eletto Alessio Geme (Ettore
Rostan primo supplente e Silvio Garrou
secóndo sùpplente); per la Conferenza distrettuale sono stati eletti Osvaldo Richard
e Silvio Artus (Ciro Di Gennaro supplente).
La giornata delle Madri si è celebrata ad
Agape come gli anni scorsi la sèionda domenica di Maggio. li numero delle madri
è stato più ridotto che altri anni per diversi motivi tra cui, non ultimo, l’interluzione del traffico al ponte del Crosetto.
Un .sei . i no di emergenza era stato organizzato da questa parte dri. ponte con la
partecipazione di quanti disponessero di
mezzi motorizzati: diverse persone ai sono
prestate volonterosamente e generosamente e con pieno successo. La giornata è
stala favorita da un tempo magnifico. 11
culto in comune con la parrocchia si è
celebralo ad Agape, presieduto dal pastore
L. Santini; nel pomeriggio hanno parlato
alle madri la Sig.na Anita Gay, missionaria
ed il pastore Giorgio Tourn, ed altre persone tra cui la Signora Lidia Grill di Cugno hanno preso la parola per brevi messaggi. Non è mancato Formai tradizionale
offerta di un piccolo dono-ricordo aRa madre più anziana. Nel complesso è stata
una magnifica occasione di confraternita,
a cui ha partecipato anche un buon gruppo di praline.
Dopo un mese di discussioni ed alcuni
giorni di ' lavoro il ponte del Crosetto,
adiacente aRa miniera deRa Gianna è stato rimesso in funzione: domenica scorsa
è stato riaperto al traffico, con gran sollievo della popolazione e permettendo il
rinnovato afflusso dei molti turisti.
Les familles Scoccimarro, Riggio,
Gremese, Bibet, font part à tous -les
parents et amis du décès de leur père
et grand-père regretté
Jean Ribet
décédé à Fâge de 91 ans le 18-6-61 à
Cannes.
«J’ai attendu l’Etemel et j’ai
eu mon espérance dans Sa
Parole »
(Psaume 130; .5)
RINGRAZIAMENTO
lima Ricca ved. Gonin e il piccolo Bruno ringraziano dì cuore tutti quanti i collettori e donatori, che neMa triste dipartita del caro marito e papà, si adoprarono
e contribuirono materialmente al loro
aiuto, dando prova jdi grande generoriffi
e solidarietà umana.
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La mattina del 17 maggio, alle ore
7,45, il Signore richiamava imim>vvisamente a Sè
Caterina Long ved. Long
di anni 83
Ne danno il triste annunzio il fratello Eli, che tanto amava, e Consorte; le cognate Giacomina Brache e
Alice Bounous; i nipoti e pronipoti,
il genero e parenti tutti.
« Vegliate, perchè non sapete
nè il giorno nè l’ora »
(Matteo 25: 13)
«In questo s’è manifestato per
noi l’amore di Dio: che Dio
ha mandato il suo Unigenito
Figliolo nel mondo, anffinchè
per mezzo di Lui, vivessimo !:•
(1 Giovanni 4:9)
I familiari ringraziano coloro che
con la loro presenza o con scritti hanno manifestato la loro simpatia nella
luttuosa circostanza.
S. Germano Chìsone, 18-5-1961.
Il 23 maggio 1961 è mancata all’affetto dei suoi cari
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Addolcrati, ma confortati dalla fede ne danno il triste annuncio i figli,
i nipoti e i parenti tutti.
La famiglia esprime la propria riconoscenza ai Pastori Franco Som
mani e Gino Conte e al Dr. Giancarlo De Bettini per l’assistenza affettuosamente prodigata.
«L’Eterno è il mio pastore,
nulla mi mancherà »
(Salmo 23: 1)
Torre Pellice, 23 maggio, 1961.
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