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Anuo LXXVIII - N. 23
TORRE PELLICE. 4 Giugno 1948
Spedizione in abbonamento postale - i Grappo
ELLE
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(^hi è il minimo fraiuiii voi cjuello è grande
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SETTIMANALE DELLA
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Il c/w sei il &ÍSÍO
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LUCA 9: 20
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Coiui che crede veramente che Crii'sto fu ed è Dio (si ha qui Zb scoppio
dSh scwlndWbj, lo prega senza posa,
' ogni giorno, e trovai la sitai felicità
neitV intimità in cui così egli pensa a
Lui: un fate uomo non sarà mai imbar azzato da^Va ” storicità ” di Gesù.
Quale nonsenso supporre c/i’egfi potrebbe essere turbato, se un evange’ lista dicesse questo, ed: un altro, una
cosa (Eversa; lui, proprio lui che
può, con la sua preghiera, rivcégersi
a Cristo' e dirgli: ’’Questa Ssoordanzti mi turba, ma Tu, Tu sei e dimori
in me ”, E’ ridieólo di pensare che.
un particolare storico' possa avere una importanza decisiva nei confronti
della fede in Colui che un individuo
, sente presente in se stesso, ali quale
ci si rivolge e si parla ogni giorno),
't Questo è l’ordfnei giusto: l’uomo
deve avere anzitutto una certa conoscenza di Cristo'.. Se invece noi par; tiamo dalla sciènza e (AlVo sua conr
■fusione, il passo) jfeguente non sarà
mai effettuato. Orbene, il passo seguente è, per Tuomo, di decidersi,
nella sua preghiera di rivòlgersi a
. Cristo; uva, nella realtà quotidiana, si
considera Cristo come un personaggio
storico che è vissuto millenovecento
■anni or sono.
Cristo dice: Là dove due o tre sono
riuniti nei mio nome, cioè: là dove
due o tre, riuniti, mi preganoi, m’invccano, credono me, là anch’io mi
tr.yvo. Non vi è posto, evidentemente,
allioro, per tutte quelle meschine pusiEanimità, con cui si dismte empiamente per sapere se si tratta di testi
sacri o di simboli.
Credi che Cristo è Dio — poi invocalo, pregalo, e del rimanente non ti
preoccupare. Quando la Sua presenza
neU’intimo deB’anima tua è per ite
più sicura di tutti i dati storici, oMora
tu nnn ti perdi più in minude di cronologia, e non stai più a discutere se
te nozze furono celebrate a Cuna) o altrove, e se c’erano due discepoii o uno
solo.
iYc(fi semplice p&sonaggio storico;
una creatura umana noni ha più nulla
se è privata ded'la sua storicità; perciò ogni -particoiare è della più grande
importanza. Perciò nulla serve che
io,.in una preghiera, mi rivolga a
Socrate per conoscere ciò che devo soipere di lui: bisogna'ch’ip interroghi
la storia, o che mi stilli il ccrreiZIto.
Ma con la vita <M Cristo' bisogna intendere life cose (i^i modlo diverso, perchè, anche se può sembrane un paradosso, è indisciitìbile e confornVe al
Cristianésimo che, per Cristo, M particolare dorico non ha la stessa importanza che per Socrate ed altri perso^
rmggi storici, proprio perchè
CRISTO É CRISTO :
Kirkegaard
La pelle del serpente
V
E incredibile come — nella vita
campagnola — si piiwa in ogni càr^
coistiuiia ima impressione di rinnovamejito.
Ciò avviene — si capisce — sopra^
tutto in primavera. Bisogna- vedere,
per esempio, in cihe stato sono ridotti,
di'imerao, i prati di montagna. Qtiando -- - sotto la sferza del sole sfolgo"
rante — quei metri di neve si sono
squagliati, un- prato appare come una
dSsteKa di ten-eno desolato e molliccio. m cui si scorge appena l’erba rada e Itruna, come se fosse stata cotta
a lungo nelFacqua bollente. Poi — a
primavera —^ tutto si ricopi'e di fiori.
Quant. e quanti! Primole gialle, vitr
le leggiadre, genziane azizurre, oxchir
dee p rofnmate, gigli arancione ; Tnentre all’intorno — tra le rocce — si
accendono, una dopo l’altra, le- torce
fia-mmeggianti dtei rododendlri.
Rinnovamento! Rinnovamento!
Nella vecchia lingua provenzale dei
trovatori, la primavera si chiamava
appunto i/o renouveati.
E ohe dire dei boschi !
Focile cose dianno il eensò delio
sguallore e della dlesolazione più di,
un bosco completamente denudato del
suo fogliame. Sullo sfondi© livido del
cielo serenolOiiSu quello torbidb del
cielo corrucciato — tra la pioggia, il
nevischio e la neve--gii alberi stan
no inunobili proten-dendb in ogni direzione i loro rami stecchiti con atteggiamenti disperati.
Eppure, d’inverno, le piante noo
sono morte; e nemmeino sonò in letargo. Sembrano assop(ite, ma non
dormono. Sono bene sveglie, invece,
e lavorano. Preparano le forzei attingendo dalla terra umida — con le
radici fondle —■ le necessarie riserve
dii linfa. E intanto *-■ sotto là dura epidcrmide che già s’è rigonfiata in
autiumo — si preparan-b a scoppiare
-Nel mio primo mese di- permanenza m Gran -Bretagna ho preso m qotailche
misura contatto con la vita religiosa de-1
paese.
Pronunziare ’ un giudizio sulla religiosità di un paese, dopo così breve tempo di permanenza, è assolutamente
impossibile; deil resto, su questo terreno, i giudizi non possono essere che
empirici e molto difettosi.
-Parlare di civiltà cristìana, di società
cristiana, di nazione cristiana, in questi tempi-, significa adoperare dei termini molto generici e imprecisi-. Quanto sto per dire non è altro che il risultato di alcune impressioni, suscettibili di variazioni in meglio od in peggio.
Bisogna senz’altro sfatare una leggenck che, in certi -ambienti, le vicende stesse della guerra non sono riuscite
a sfatare dtel tutto; cioè che gk inglesi
siano più crisiimi degli altri, perchè sono inglesi. Sarebbe come se si dicesse
che gli il-aliani sono più cristiani degli
altri perchè sono italiani, cattolici e, per
di più, sudditi di una nazione che vive
alFombra dèi Vaticano.
mi
CHIESA VALDESE
oc
<^CEJ
i germogli i |
di quelli i)iù ha
premo, li cosi ri
essi si socchiudo
por© del fulgido
a respirare ]©;
In pochi giorni «i
co
ìvt
to- di fo-glic c di fi^^.
aiti prima ancora
li riempie e U
a sbocciar©. Edi
soirridlendo al te; si aprono felici
brezze- di aprile,
albero è rico per
C’è Un parlicoJagij, di questo generale renouveau cani|&gno]o eh© suscita
sempre in ni© un ^teresse; special© e,
direi, quasi, una ^¡rlicolare commozirm©
R.'lnnòvarsi nelle idiee, nei pensieri,
nei sentimenti; aprire ben larghe alle
brezze p-rimaveirili, ai soffi del renouvedu le porte dlel noetro- cuore e le finestre dlella nostra anima; ringiovanire la nostra cultura; ringiovanir© i
no-stri gusti ; ri'nigibvanire- il nostro entusiasmo ; ringiovanir© la nostra speranza; ringiovanire la nostra fedi©.
Abbandonare la vecchia peUe dtel
serpente, la vecchia pelle dell’uomo
corrotto e velenoso; abbandbnarla
sospesa come un cencio adì un oespugbo, sul margine dlella stradia...
E aspettare —- semplicemente, umilmente, serenamente — il prodigio
dell’ora estrema che chiudà gli occhi
dblla nostra carne mortale e ohe spalanchi davanti a^ occhi dld nostro
spirito l’orizzonte senza confini dellà
vita definitivamente rinnovata.
zione.
Talvolta — tra
qualche anfratto
di strano elle fa p
ma ci s’accorge
trattarsi d’un ser
cosa- di. flosiii'o, ij
Giovanni E. Meille.
fogliame secco di
„si vedb qualcosa
a una biscia;
ito che non può
]|^te vivo. E’ qualtrasparente, di
enit
color© mol!o chiari^pino meno arrotolato su se stesso è'Sjofel legger,) eh© il
eternamente presente poiché Egli è il
vero Dio.
minimo soffio ui
re- sul terreno. Si
possa- e-ssere; ma
meìiite. Si p-reade
estremità, la si la
mano. E’ unai
-i»-'
toibc
peli
lo fa ondeggia;e già quel che
«’avvicina ugiialla cosa por una
a penzolare dalla
di serpente com"isr'T^xüonosPSi ■ '
i teneri germogli. Non appena- i tepori di marzo avvertono gli alberi che
l’inverno ise n’è andato — e talvolta
la sveglia è troppo precoce, eviene ancora una notte di gelo che- brucia le
gemme — non appena la pianta è sicura -— od anche solamente s’accorge
— che il .buon tempo- è venuto-, essa
mette in moto tutti gli organi vegetali.
Oh, il renouveau dei boschi! La linfa sale veloce su. pel tronco ,' corre
rianimando i grossi rami, s’introduce
Mei' ramoscelli, sl’infiltra ÌBn nell’estrema punta, giunge irruente dentro
perfettamente il lato più a-ssott’gliato
della coda, gue-llo più rigonfio della
testa; si distinguono gl'incavi dove
c’erano gli occhi; si scorge l’anertuia
dove c’era la bocca, dove c’erano -si tratta di una vipera — i treuVendi
denti del veleno...
La spoglia del rettile è lì, nelle
vostre- mani : mia piccola cosa morta,
con le su© squame ruvide, le sue scaglie lucenti, qiia e là im disegno p|iù
scuro, un punto dì colore. La biscia
n’è sgusciata f-uprii. Sempre viva —
anzi più viva che mai — essa ora è
lontana; non le potete far del male;
essa non pensa a farne a voi. Forse,
per un attimo, la scorgerete talvolta;
ma fugge sveltissima al solo vostr© avr
vicinarsi. Scorrazza pei .boschi umidi,
si nascondb nelle pietrai© calde : agile,
vispa, rinnovata.
0
Sì, rinnovarsi, rinnovarsi, rinnovai
si : la Legge fondamentale dbUa vita.
L’Assemblea generale di tutte le
Cliiese .compresa quella ortodossa, ad
eceezioin© della Chiesa cattolica romana, che ha rifiutato ogni' collaborazione, e che si riunirà nel prossimo agosto ad Amsterdam, ed alla quale parteciperanno 450 dielegati uffioiàlii dieUe
Chiese suddette, contmua ad esser© al
centro dTell’attenzione diel, mondo cristiano; e non solo del mondo ecclesiastico, ma- anche degli uom.i!n i di'
stato-.
Così recentementei Myron Taylor,
rappresentante personale dbl IVesident© degli Stati Uniti presso il Vaticano, si è reeato a far viisita a parecchie personalità del Consiglio- Ecumenico delle Chilese, che ha sede in Gir
nevra', su richiesta del presidiente Tmman stesso
Le conversaziom sono- state molto
franche ed hanno permesso al consiglio Ecumenico dS chiarir© nettamente l’indipendenza dlella sua- posizione e
della sna -azione come risulta dal ser
guente comunioato.
(( Il Signor MyfOn Tayfor
rappre^itante persomàe del
Presidente Truman presso il Vor
ticanO, a richiesta dèi presidenr
te medesimo, si è recato a visitace parecchie personalità del
Consigio Ecumenico allo scor
po di esaminare in quid modo
.PAssemtilea di Amsterdam potrebbe efficatìemente servire gU
interessi della pace. I dirigenti
del Consiglio Ecumenico hanno'
esposto al Sig. Taylor che il Comitato pnovvisorloii preparando
l’Assemblea di Amsterdam si
era dedicato in modo tuffo speciale a questo aspetto d& compiti che incombano alle chiese,
ma che le chiese che saranno
rappresentate a quéM’assemblea
• desiderano man tenere l’indipendenza nell’adempimento dei kr
ro doveri. Queste chiese ritengono che la natura stessa della
loro missione vieta loro di lar
sciarsi identificare con una quaE
smsi potenza o poEtìca tèmporalle. Esse pensano di servire
megMoi gli interessi della pace
porllando esclusivamente in nome del Signore di tutfe le nazioni. E’ appunto per questo che
nessun governo è stato inviato
a 'farsi rappresentare aM’Assemblea di Amsterdam. Tuttavia i
proDlemi che oggi! sono imposti
dàlia situazione intemazionale
saranno distussi a fondo alla
luce della fede e dei principi
cristiani.
è I Erigenti del ConsigEo E-.,
cumìenico hanno inoltre fatto osservare al Signor Taylor che da
anni essi stanno lavorando affin, ^Assemìéea di Amsferiìan*^-^^
possa essere quanto più possibile universale nei limiti consentiti, dallo scopo essenzialmente cristiano ed universale del
Consiglio. NeHai circostanza spercifioa (E cui Si tratta, le consider
, razioni politiche 'non possono esercitare dlcuna influenza e Tunico problema è di sapere se le
chiese sono disposte a lavorare
fraternamente insieme suUa specifica base dèi Consiglio Ecumenico che ha per centro U Cristo
(Cristiocentrico) ”11 vera Ecumenismo non conosce barriere
poùticke nè nazionali”.
Esprimiamoi la nostra particolare
sodidiisfaziione per questo comunicato
Consiglio Eoumenico perchè le idee
ohe vi sono esposte oorrispoindbno '
perfettamente a quelie sempre sostenute dalla nostra Chiesa © più volte
discusse coi dirigenti del Consiglio Ecumenioo anche da parte dei nostri
delegati all’A'ssemblea di Amsterdam.
DALLA GRAN BRETAGNA
II
Tr-oppo fa-ciìknente -si parla dii Ingh-ìlt-ena cristiana, perchè quella nazi-one si
onora di aver combattuto per la causa
di Dio e diel'la personalità umana, cosi
come si parla di Italia cristiana, perchè
una nOtevoilte maggrora-nza della sua popolazione ha votato per là Democrazia
cristian-a. Sono frasi ad effetto, espressioni che commuovono, che riescono utili ai -fini della propaganda o per giur
stificare una certa linea dii condotta, ma.
In fondo, sono delle espressioni improprie, inadeguate.
E’ facile, cosi per gli inglesi come
per gli italiani, innalzare la bandiera
nel nome di Cristo, porre di fronte alla
coscienza nazionale la tremenda alter
nativa: per Cristo o contro Cristo; è
più diifficile spogjMaie il nome di Cristo dà qualsiasi interesse nazionalle e
politico e, scendtendo nei particolàri,
dire effettivamente che cosa significa,
per un individuo e, per una società
-essere (( cristiani », nel senso di seguaci, di discepoli di Gesù Cristo.
N-essuna nazione è cri-stiana ; ma in Or
gni nazione ci sono degli uomini e delle donne cristiani, nel cuore dei quali
la chiamata di Gesù Cristo ha trovato
la risposta della fede e dell’amore.
Questi individuili ci sono anche in Inghilterra, in mezzo alla massa degli- indifferenti, dei professionisti dellà religione, dei battezzati nelle chiese e nulp
la più o addirittura degli atei.
★ *
Una domanda che d si può fare è
questa; l’attuale generazione è essa
più o mem influenzata dalla religione
cristiana delle generazioni passate ?
Molti linglesi, membri dtevoti deille loto comuniità, non esitano ad affermare
che I’-attuale generazione si allontana,
in modo preoccupante, dalla religione
e dalle chiese.
Questa è anche la nria impressione.
Sembra che l’antica pietà cristi-ana, là
pietà biblica che aveva costituito nel
secolo passato il terreno -favorevole allo
sviluppo di molti miovimenità red-igiosi,
non abbia più oggi una forza di penetrazione nella massa del popolo. Molte
persone hanno troncato qiualsdasi legame
con le chiese e molti bambini non sono
religiosamente educati.
La vita ecclesiastica e forse an^e
la vita religiosa, per quanto le dbe espressioni non si equivalgano, conoscono -indubbiamente un periodo di crisi
che non è tipico, del resto, del popolo
inglese. La crisi non deve essere sottor
valutata, ma neppure sopravalutata ; e
hanno ragi-one, secondo me, quei pastori e quei credeniti i quali non si preoccupano tanto dei pyosti vuoti in -chiesa
quanto del modo in cUii l’Evangelo deve essere recato all’attuàle generazione.
La crisi può avere delle cause diverse e co^lesse, di carattere sociale ed
economico; può essere anche l’effetto'
dj quella tensione che va sempre |mù
delincandosi nel mondo tra i valori deb
2
■ ■ ■ . . ‘ , . *■ „ ..............................
lo< epífito e le lealizzaziòtu deiUa ma*
ten». - - > .
E non m neppure sottovalutata la co3'-"^
pa delle chiese o del Ciistianesiimo of
ganàzzato) 'la cui fossilizzaziione in dogmi o "fonile liturgiche paiticolari e la
cui predicazione non ahbastanza « evangeilica » hanno ralilentato, talvolta
impedito, ài jcontaìUo dèi puro persor
naggio crastiano con ile coscienze di oggi e con i problemi di oggi.
111 vescovo^ angilicaino Stephan Veilì,
piersonalità profandainen<le evangelica e
ben conosciuta nel mondo ecuniiien.i>ci>,
in una girando riunione alla quale jio
partecipato e nella quaile si parlava della necessità di un rillOmo alla k iParola
di Dio» ha ■diiaramente richiamato i
ministri della Parola al senso della loro
responsabilità, dicendo; La mia quotidiana debe essere influenzata da un
nuovo messaggio biblico. 'Ma questo
nuovo messaggio biblico deve pervenire prima di {¡ulto dai Pastori. In quale
misura ascoltano essi oggi una predica
zione biblica? Quando Críalo non è
proclamalo, la predicazione manca di
■ sostanza biblica.'
iMi fwie che in InghdteTra, come in
ogni paese, il probliqma fomdam^ta/le
di iqiuanti vogliono servire la causa di
Gesù Cristo, sia questo: «Come parlare agli uommi delila nostra generazio^
ne ? Come rendere attuale reterno messaggio del Vangelo ? Come operare affiriàiè il Cristo dei secolii passati divenga anche il Cristo di questa generazione, così bisognosa dii Lui, del Suo
messaggio e del Suo spirito ? ».
Ho accennato ad; una situazione di
crisi, ma non in tono pessimista. Tra
l’indifferenza di molti ingllesi di fronte
al messaggio delle chiese e il prole ssioniismo religioso di molti italiani che
trasiormano il cristianesimo in un semplice formalismo esteriore, non so quale
dei due scegiliere come sintomo di irrer
ligiosità.
Comunque,.del Frotcstan
-di questo ho vo
èllie forze attive
otzi che si ccmavversiità, delle
ÉO' a-i'Oio perchè
uo
vera
state dal
m '
fn
coscienze è
nostra.
di uo,T ni ^e di
%gj'iaire un popolo
:#i. ■
' tesiroo inglese
luto parlare, .ci
cne si aigitanoi
piono per superare
preghiere che si e!
le ooscrenze siano^
spirito.
L’ora di Dio nell«
mente ora di Dio ei
E Dio può sei
mezzi diversi per rji
o un individuo. ■■
Forse o?gi, .per q
strana di molti ■ st
glese, bisogna uscirei _
culti domenicali, penetrare in altri rmbienti, frequenitare ali^ persone, veder
re altri spettacoli.
Ci so.'jo degli episodi che ^edifioano,
ci sono dei fati oheijmncnisccno e che
alimentano le nositre speranze.
V e ne parlerò pirosMiroamente.
Ermanno Rostan
scere la -viifa
ella naz'one
l'Je Ch.ese e dai
:n
in
^ecci
secacelo
IDOIC
IL SETTECENTO
Abbiamo percorso insieme il cammino
dell'arte musicale d alFalba fino allo
sviluppo delle forme più elevate della
musioa polifonica di cui Bach e Haendel sono le colonne giamiticiie sulle quali si basa tutta un’epoca musicale che in
Bach riassume un periodo di tre secoli e
in Haendel trova aper'.la la via a nuove
conquiste nel can^ strumentaie-sinfonico. E’ appunto di qaiesto gje.nere dii
musica che tratterò in questo capitolo.
Anzitutto due parole sulla -sinfomiLa.
iLa sinfonia è una composizione musicale desliinata airorcliestra cioè a quel
oomples.so di strumenti ad' arco e a fiato
che crea degli effetti vari atti a colpire
e .a soddisfare ogm esigenza artistica
ed estetica di chi ascolta. La sinfonia
ha origine nella seconda metà dbl seicento e si presenliia come sonata da camera per pochi sliumenti e come con*
certo grosso cioè un complesso talvolta
imponente di soli strumenti ad arco con
un (( concertino » che pur essendo, direi/ autonomo, dialoga e si fonde poi
con l’orchestra. *
'La sinfonia vera e propria ha origine
in Italia proprio alirinizio dell ’700 ed
ha come ideatore «il milanese Gian Batr
lista SamimairtLni (1701-1774). .Ma cor
lui «die portò tàle genere musicale alla
perfezione classica è stato il tedesco
Franz Joseph Haydn.
Haarcln
Haydn, nato in Austria nel 1732, ebbe una fanciulilezza alquanto agitata,
poiché 4 genitori poveri, provvedevano
alla loro vita- girovaganido da paese a
paese.
La fama di Haydn, come musicista
giunse fino a Vienna. Quivi, un violinista lo prese con sè e lo perfezionò
nello strumento che Hydin preferiva : il
violino. Inoltre egli incontrò pure conapositori tra cui il celebre Porpora e studiò composizione con. lui. Haydn creò
cosi le sue prime »mfoniie in, 4 movir
menti (allegro, adagio, miiimtetto, aUegro) e divenne tanto noto in queste musiche che il pKneipe Estrehazy, ungherese, lo scritturò come suo maestro di
cappella. Oivenne così il suo beniamino e oi direttorie della sua orchestra.
Siamo in pieno Settecento, il secalo
dell’eleganza, del barocco, della frivolità; io stile cosiidettn galante ai ritrova
in tutte le manifestazioni -aitistiiche, in
letteratura, in pittura, e specialmente in
musica. Haydn ha eoceiso insi^ratatnente nel minuéìito ; le ainfoniie di Haydn hanno i minuetti più beili e leggiadirì
che £,i possano sentire.
Nel 1760 circa, Haydn tu chiamato
in Inghiherra e là compose le sue più
OC'^iebri sinfonie dette Londinesi.
Lo scile di Hayidn è rigevosamente
classico, puro, lineare come un ediir
ficio greco. Piena di spiritosità, di
brio, di allegria è la musica dì Haydn
nei movimenti velioci, ricca di doJicezza,
di tenerezza, di affettuosa serenità negli ad«agi, ma appassionata o drammatioa. n carattere gioviale e astuto di
Haydb tKm avi^A© pottito appròfondiist tanto ineli’ìnltifno dei eentiinenli e
petoiò la sua musiica è anch’essa proifonr
damente coerente «ai suo carattere e ri*
flette assai bene l’artista e l’epoca in
CUI ha vissuto.
Haydin scrisse 104 sinfonie, 2 oratori, 14 opere sconosciute ai nostri gior
ni, nonché 86 quartetti, di cui alcuni
segnano l’apogeo de.lla piefezioTie in
tutti I sensi, 52 sonate .per pianoforte.
Una immensa produzione . insomma
che rivela la fecondità inesauribiile del
grande musicista prctestainite. iMorì la 77
anni nel 1609, onorato e idolatrato da
tutti i suoi ammiratori e allievi, e lasciò
il ricordo di una vita retta e onesta. Le
sue sinfonie dopo 200 anni si riascoltano ancora con un soroso sulle labbia,
tanto sono sempre tresche e gaie.
««
I?I«»z«bb4
Wolfgang Amadeus Mozart nacque
nel 1756; fanciullo prodigio, a 6 anni
era compositore, suonava il cembalo, il
violino e la viola e dava concerti in
pubblico. L’unico musicista che ha
tentato ogni cosa nell’arte dei suoni ed
in ogni cosa è riuscito ; dal teatro alla
chiesa, dalla sinfonia alla musica da
camer a, d all’oratorio ai concerti per va ri strumenti : 626 sono le sue creazioni
in 30 anni di attività.
Un volume non sarebbe sufficiente
per descrivere la piuirezza e la sublime
dolcezza della sua musica che è la musica di un piccolo e di un grande fanciullo. Chè tale è stato Mozart nella
sua vita non tanto felice come pare.
Troppa volte l’ombra delle delusionn
di vario genere è venuta ad' oscurare il
sorriso dei suoi occhi.. Troppe volte invidia to, odiato e imipedito di rappresentare un’opera, poiché tra i suoi contemporanei molti lo ostacolavano. Nondimeno non cedette e percorse la via
della gloria fino iu fondo.
Viaggiò parecchio: in Francia, in
Italia, in Cecoslovacchia, e dappertutto raccolse gli allori della sua fama. La
sua vita aveva un nome : musiica.- Tutto
era suono per lui ed egli viveva componendo, e componeva per vivere. Nulla lo impediva : a casa, fuori di casa,
in viaggio egili scriveva, e quello che
sbalordisce è che tutta la musica di Mozart è perfetta; non v’è faciloneria o
luoghi comuni, o riipetizioni banali ; il
suo stile 'inconfondlibile è presente, naturalmente, in-tutta la sua musica, ma
c’è un continuo rinnovamento della sostanza, dell’essenza di questa musica,
un continuo progredire e tutta questa a*
scesa culmina gloriosamente in un edificio mannoreo che ai chiama : Jupàter,
l'ultima sinfonia di Mozartl scritta 3 aur
ni prima della sua morte, sublime epilogo dal 1700, e prologo di un «altra
sinfonia: la sinfonia dell’'8(K) di cui
Beethoven sarà il primo creatore.
Mozart SI mantiene equilibrato e
(( dassico » come Haydn, ma v’è qualcosa di nuovo nellla sua arte. Mentre
Haydn è nM artista sokanto, Mozart
è artista e uomo ad un tempo e si awiciq^ molto al romanticismo in cui l’uomo predomina sulf’aite e esprime sè
stesso e tutte le ptesiofù e i sentimenti
che agitano il suo cuore.
QuaiK moffnenüi dii tristezzia e <fi aco*
iiaffncDto bainKio agitato Ü cuore di Mozart, sensibile e buono, lo dimoetrano i
brani delle sue siinfonie in cui luomo
cerca sa stesso e con^ sè stesso parla,
dimenti'Caindo -tutto ciò. che è esteriore
e J epoca, e il momdp, e la vita stessa,
per ipaitlare colla propria- anim-a.
Il momento culm.inainte di questo perfezioniamento l’aibbiamo in un'oipera: il
capolavoro di Mozart 'e non solo suo.
ma di tuitto .il secolo; Don Giovanni ;
buffo, impressionante, tragico ad -un
tempo, fedele specchio della vita di
Mozart anch’ess-a cosparsa di fiori e di
spine, di sorrisi e di -laciiime, di «-ioia
e di -dramm-atiica Jotta^dovu«ta ai ’tiiisogni
della vita, 'all’inicompiriensione.
, Ascokiando la musica -di Mozart, n-on
o.im.e.ntiichi-am.o che dietro il sorriso che
essa fa traspanre c’è tanta dolce tri
stessa miailiinconia. Così il concerto ir»
la per pianoforte e orchestra che raggiunge la perfezÌon«e in questo senso.
Cosi tante, i5anite .altre composizioni sue.
Nell’estate de! 1790 Mozart ebbe
r.-i.canco di scrivere «un Reqiuiem. Pieno il cuore di presagi tristi si mise
all’opra. La morte lo colse mentre lo
componeva e fu terminata da un suo allievo.
La commozione suscitata dal Requiem la si sente soltanto se si ha un
cuore e un’ainima sensibile e si esclama : Quanto colore in quella musica così dolce, ■cos'ì pexvaisa da celtisti airmotvÀe !
Ili r.'.a'n'dfe mus'cista che era nato a Salisburgo morì crei 1791 a soli 35 anni, a
Vienna. I suoi funerali ebbero luogo il
5 dicembre di quell’anno, mentre una
tempesta di neve si abbaliieva su Vienna, così violenta che i pochi parenti di
■Miozart non giunsero nepp'ura fino, a! cimitero. D'ue becchiinii lo .buttarono nella fossa comun-e.
Oggigiorno le vssa di Mozart riposano. m'eecolate a tante altre; non una
-croce, non oim fiore, non un segno; ma
-un eteirno ricordo regna di Ini : la sua
musica, .pura come un’acqua di sorgente, la musica di un grande fanciullouomo, cne i secoli non riusciranno ad ofuscare e che rimane per tutti coloro che
amacio ancona il Bello, un'oasi di grance serenità e di pace.
Nel settecento, Topera si afferma nel
genere sacro con Gluck in Francia, e
con Alessandro Scarlatti in Italia, che
vanta pure i nomi -di Gimarosa, Paisiel,lo, Pergolesi, Puccini eccelsi compositoii Gl opere buffe. Ln Inghilterra,
Haendel compone 40 opere sene. L’opera del setijecento è basata come forma
i u! classicismo puro, già alquanto alierò da ci;namer.'ii barocchi e più perfezionato nei lineamenti, regolari e in tutto rispor.denti alTepoca galante, che è
la cara-iteristica del ’700 artisiico
NOUVELLES
de V“Svarigéìisatìon vénitienne
Depuis notre dernière chronique,.
quelques mois sont passés: nos Jieetenrs ont peut-être oublié le nom de
Pontebba, l’anicienne Poiltafel, autrdois village de frontière entii'e l’Autriche et l’Italie, et aujourd’hui — ce
n’est pas nous qui le dlisons! — sentinelle avant-placée de la propagande capillaire du ju'oleslanti'sme ita«lien ! - '
La presse s’est intére.ssée de la chose et... le pajxî aussi. Tandis que
ce doniier télé,gi‘aphiaiit au prêtre
de l’endroit de.., teniir dur, les journaux de Udine ne oraignaient pas
de lappeJer à leurs leetcurs qu’en
réalité, le protestantisme ne fadsa,t
que réapparaître à Pomtebba, puisque, il y 4 siècles, l’Inquisiteur die
Aquileja y avait iait die nonibreuses
victimes... A Udine même. U dut y
avoir, à oet'te époque, non moins de
mille procès pour hérésie. Que les
Vaudoiis y fassent aujo.urd’huii leur
« propagande », rien d’élonnant,
donc! Ils ne font que reparaître sur
un terrain qui fuit spirituellement
le leur. Et si, à cette remarque, nous
ajoutons que vers 1300 les disciples
de Val'do se répandirent à Stery, au
nord db la Carinthie«, à tel point que
encore 150 an» passé» on y montrait
une « Waldenserhauis » (une Maih
son Vaiidoise), et que, pour alors, il
y ont pas moins d© .500 bûchers allur
més per l’Inquinition>, l’hypothèse,
que nous espérons pouvoir prochainement étayer, d’une prédiication
vaudoise à Pontebbai, n’aurait rien
d’i'nvraiisombl a ble.
Le prêtre de Pontebba a dû broyer
du fiel: les nôtres tiemient bon et se
A bl
itl m
n’EB KlU lim WlKII,
Italia . Annuale Stmest.
. 11. 500 280
Estero . . . L. 900 SOO
Ogni cMnbinine&t» d'indirisno costa
Un DIEa
iéumisi«'nt irégiilièi-iemcnl pour étudier et médeter ¡’Evangile. La circulaiie enflammée de don Boria, dans
laquelle le pasteur de \ enise est Tobjet d'absurdes calomnies, n’a fait
que rail cr sous Tétendlard du vrai
un plus grand nombre de personnes
asisoifféiLB,.
Il faut maintenant que nous racontions une émouvante histoire, qui
est la déinonstration pratique db ce
texte bien (*onnii: jette ton pain sur
les eaux et tu le retrouveras...
Il y a plus de vingt ans de ceci, uiie fillette vivait, a la Pérouse, dians
un institut de nonnes bien connu.
D’un caractère indépendant et aventur.er, un jour Antoinette - c’était
son nom - sortit inaperçue de l’institut, et poussa .ses pas vers le Pomar
ret. Là, elle s’arrêta devant le leiniple VaudlO'is', attirée jiar cotte bâtisse
qu on lui avait peint eo.tnnie inie
(( caveiine de brigands ». Elle y entra.. Le temple était vide, c’était un
jour férié. La nudité des murs, la
simpliloité du. décor Fimprcssilonnèrent fortement; mais le temps pressait. Elle retourna à son institut,
sans qu’on eût remarqué son absence, portant dlaïus son âme un secret,
plus grandi qu’elle. ■
Un jour d’ooto,bro dernier, le Pasteur de Venise reçoit un appel par
téléphone.
— Hallo?
— C. est vous lie Pasteur Vaudois?
— Parfaitement. Vous désirez?
— Je voudrais suivre un cours de
instruction chrétienne.
Mais... on n’y va pas si vite que
ça...
Je le sais. Mais mon cas est tout
à fait spécial. Il y a vingt ans que je
attendW ce moment. Vingt ans, que
je désire apjMirlenir à l’Eglise Vau^
ddise. Je m’appelle Antoinette M.,
et... Je Pasteur, stupéfait, d’enteiir
dre l’hjistoire que nous venons de
raconter.
Bref; Aintoinette est matotenant
catéchumène. Elle aime sa nouvelle
église, comme si élite en avait tb«
jours fait part. Elle a déjà souffert pour sa nouvelle foi. Sa soeur, à Tur.'l
vin, l’a reniée comme telle;" son on--1
(île (elle est orpheline) l’a plusieurs
fois réprimandée et même battue - -J
ma’« elle s’est vaillamment défeni' 'I
dW! - et ses maîties - elle est iustitu*^
Jrice - l’ont plusieurs fols question*« ,
née. Mais Antoiinette ne démord pas:l
elle sait'en qui elle a cm!
Le Pasteur de Venise donne ac -uel- ';
lement un cours de leçons d’Histoire
des Religions à TUniversité Populai-re de Mestre (Venise). Des csliraateins de notre Eglise et de la pensée «««
protestante l’y c.nt invité. ,«r|
Mais cela déiplaît aux prêtres. F]L
voilà un frèie capucin, qui demande «
de pouvoir, lui aussi, tenir des eoniérenees à l’Univerd.té Populaire
— Pouiquoi pas, Padie? Vous'3
nous parlerez de la liltéralure fran- ''
céscaine!
Mais cela ne suffit pas. Dt» pres‘sions SC font sentir. Il faudrait éloi-'-’'»
gner ce duotem Balma... Malheureusement, le public de l’Liiiversité Poptilaïic ne voj'i pas bien la cliose ! Il ié
aiisimente de nembre semaine après
sfciiiaine. Demlèremcnt le Pasteur,
qui :’interdit toute forme de propa-.'._|j
gandie rnnfessiennclle, a été entouré,
apiès stn roms, par une dixaine db^ j
jeunes gens, (jui lui ont cLt :
— Acus avons déridé devenir lous
ente noire à Venise, à quelle beure du
dimaiicliG paênhezrvous?
Et le 16 février, le président de
TUniversité Populaire, en présentant le Pasteur, a crui nécessaire faire
un éloge des Vaudois, qui viennent
d'e fêter le eentièmej anniversaire die
leur liberté. Le présirleut ('«t eommuoisti'. mais enthousiaste des Vaudois!
Décidément, les ]irêtres n'ont pas
de chance...
Ils ne Tout pas eue mon plus, du
reste, à l’oecasiion des funérailles de
Ermaiîino Wolf-Eeirari. le composr
tenr bien connu, décédé le 22 janvier. Ermamio Wolf-Ferrar’j lappartenait à notre eommiuiauté vaudoise
de Veniee. (Icipuis 1892, lui et ses
.frères. Ses obsèques, sumptu puh.ico, ont eu liim avec la so-lemnité dl’iine manifestation nationale. Toute
Venise é;tait en rllewil, à la Coustituan'e on avait commémoré le musicien disiraru, le jour avant. A Ti)péra. à Renne et à Vmisc. on jouait
jus'dnent. en ces jours, une tienne
C'oniposition. Eb bien, le croiriezvotis? La ve.'ille dc.s funérailles, le.
maître des cérémonies du Patriarehat
catholique de Venise, a encore :eUr
té un... sauvetage calliolique-roinain
de la cérémonie!
Pas n'est l'csoiti die dire que la«
tentative a naiifxaigé. La veuve d’Ermanno Wolf-Ferrari nous disait que
son vcgi ït.é mari n'avait jamais pu
supporler les ptéoieupailioii- inM'tut^ontir^es qm- hantent les lnér<irehies
caith ü 1 ; q uas-roina inesi.
Et pour rette fois, clit'is Lertciirs.
nons nous arrêtons ici.
Ihéod. Balma
m
A COLLOQUIO
con i nostri lettori
CHIESA A'ACANTK
Uti giovane Pramolhno ci scrive, e
gli diamo la parola, scusandoci di essere cosfretti ad abbreviare la sua lettera :
Alcmmi gii-omi or sono riicevemmo la
notizia che «la 'nostra parroochiia era vacante poiché il nostro ai tuale pastoTe era sita«to votato alTu^anmilà dal''a chiesa
di Pomarelto.
Gir-amde fu il subbuglio che fece sor
gere questa notizia in tutte le faim'lglie
e specialmeutte fra i veociii i quali dicevano che iVamoillo era solo un canv
po dii allevamento.
lEd è vero, poiché in poco più dii 15
anni la nostra parrocchia ha cambiato
per tre volte il condiuttare. Ben si potrebbe parcugonare la nostra comunità aid
una scuola di guida, e cioè quando Tal>lievo ha già la pratica di una macchina
vuole ptovame «un’altea c così via. E
così è per k nostra comunità ; iButti giovani i partm che telgono a Piamoillo,
pm, <|uandb inioomin&ieno a conoscere
k parrocchiia, ecco die scendono verso
il piiano.
...Ora a nome di tutti i Pratnodilini
lancio il guido : protestiamo.
:f|
3
fcív'
T . tfw'k^ y nv w t «^^<e»T
, L L/Crt^l^ * Jf >v Aui^Mi
AELE NOSTRE VALLI
I^ANGROGNA (Capoluogo)
* Matrimoni : Costantiino Mller di Luser’ Ila S. Giovanni con Gamba Ada, del Brueiras — Balmas Attìlio di PramoUo con Ri.
ervioiira Neily di Praissnit Bertin Emilio
‘(dello Ster.pà, aoul Bertin Adelina dk Verrnet — Goss Risieri di Rorà, con Ballmas
l'Oiga, -della Bastia.
La grazia del Signore santifichi e beaedl,
lica rutti questi nuovi focolari.
** Assemblea di Chiesa. Dopo aver pre,80 conoscenza' d^ia relazione annua-, Tas“semblea ha nomi.nato i suoii delegati alle
-’'assemblee eccl’esiaetiohe : alla Conferenza
' Distrettua'e : Bertin Btefano fu Pietro e
■'Malan Ernesto; supplente Bertin Claudio.
AI Sinodo; Maton Luigi, anziano; supr
piente Monnet Alfredo.
*’■'* Serate ricreative^ A cura delle Uniofe ni Giovanii'd del Mattel, dei Jourdain. e di
Prassuit-Vemet, si sono succedute, nei mei(Si scorsi, delle serate ricreative con recite e canti. Sono state una dimostnazione
|,adl ‘lodevoli sfiOirzi in mezzo a numerose difflcoltà ; hanno offerto una oneste ricreazione alla pioipolazione loca’e. Applaudiamo alla- ricerca di materiale nuo‘vo ed allo sforzo
.'per conseguire migliori risuiteti.
**** Visite. L’Unione delle Madri e delle Giovati' di Bobbio ha fatto una visita ai
-iluozhi storici di Angrcgna. L’Unione delle Madri di Angrogna è venuta numerosa
ad accogliere la consoralSa attorno ad una
■tazza di tè, ascoltando il cordialissimo miOssaggio della signora 'A. Ricca.
Come megli anni passati anche quest’anno si è continuata la buona tradizione della
visita delle Orfanelle di Torre Pellioe, che
ci hanno rallegrato coi loro canti ed a cui
abbiamo avuto la gioia di rimettere una
buona coiletta di uova.
Congedo. La chiesa di Angrogna,
•grata al pastore R. Hardmeier per l’opera
Jf- svolta nella parrocchia, non avendolo puli^'hiito sat'Utare personalimente, iper la sua improvvisa partenza gli iBvia un affettuoso
saluto e Uaugurio di ogni ben.edizione da
Dio n-ej suo nuovo campo di lavoro.
BOBBIO PELLICE
— I: giorno di Pentecoste 'la Comunità
■' ha avuto la gioia di accogliere nel suo se
‘tio la signora Lucia Scroppo proveniente da
--altra confessione religiosa.
— Sono stati oelegatì alla Conferenza
Diistrerhai'ie i signpiri : iDainifeile BonibuS",
¿.anziano, Pas'lo Charboinnier,. Ernesto Poti,
tet. E stato delegato al Sinodo il nostro
■ venerato anziano Giovanni Caffarel.
— REnnovifemo nostri ringira-ziamlantì.
.al prof. Lo Bue che ultimia.mente -ha presieduto due volte il culto domenicale.
— I bambini delle nostre scuolte domeni>cali, già disseminati nelle «mianide», non
hanno potuto partecipare alla festa di canto.
Spe'-iaimo che tali -manifestazioni corali
possano in avvenire eS'Sere indette a primavera meno inoltrata.
— Vivissimi, frate-mi auguri nel Signore
-agli sposi Stefano Negrìn e Lucia Bifulco
unitisi in matrimonio nel nostro tempio il
29 maggio u. s. R
— La sera deJìlo stesso giorno, il nostro
caro amico Sig. Nelson, del Concitato Mennonlite, ci ha fatto am)mimre una lunga
serie d'i magnifiche proiezioni. Lo ringraziamo di cuore.
— Battesimi : Girardon Bruno; Geymonat Pao’o Aldo; Besson Alfonso Edoardo;
Malan Claudio; Martinat Claudia; Long
Angele; Gaydou Umberto; Grill Edoardo;
Buffa Mda Luisa; Costabel Doretta; Monnet Oscar.
— Matrimonio ; Fenouil Arturo con Pons
Adeaina Margherita; Malan Giacomo con
Soulier 0''ga; Granerò Pi-ermo con Revel
Ada.
— Sepolture : Alalanot Maria Maddalena
(78 anni) ; G'-riglio Margheri.ta in 'Laipisa
(54 anni); Revel Mery ved. Raschpe.fi;- O
-din Renata (13 mni); Beneoh Lidia in Revel (59 anni) ; Costabel Doretta (un mese).
Il Signore benedica spiritualmente la gioia degli uni e II dolore degli altri.
monia delia be^ìzl-one nuziale ha avuto
luogo nel nostro tenifio'giovedì 15 aprile u.
s. nella intimità di una larga cerchia fami,.
Kare. — Domandiamo,al Signore di'continuare a toenediire questo' nuovo focolare costituitosi sotto il suo sguardo.
— 11 Sacramento dèi S. Battesimo è stato amministrato a : Coucpurde Ferruccio
di Emilipe di CoBeLAmainidina (Olot. Inv.),
Baret Giorgetta di -Alberto'e di Longo Albertina (Faviola), Ribet Attilio 4i Oscar e
dì Rochon Odetta (Robèrt), Gollian Luigi
di Silvio e di Cassola Gemma (Roccia Seu,.
gna),'Lotig Claudia di Davide e di Gardiol
Onorata (Feccia), Ribet J>tno di Favio e
di Bertalmio Mary (Macelli), Baret Nino
di Alberto e di Genrè Giovaona (Grang’anova), Marchetti Ines '¡¡iì Alessio e di Arvati -Ani-ta (Pomaretto), Rogtan Livia di Emilio e dii Richiardone Guerrina (MasseMi),
Balma Claudio di Enrico e di M-ourglia Emyda (Giilli), WUHel'm Roberto di Germano e di Lageard Alfonsina (Pe-rosa).
La .grazia del nostro Signore Gesù Cristo
riiposi sopra questi teneri agnelli del suo
gregge.
— Il culto di ■ Pentecoste è stato ral-le
RODORETTO
— I seguenti giovani, oonieBaando pubblicamente la loro fede nel Signore Gesù
Crirto, sono stati ricevuti nella comunità :
Meytre Rosalba, Pons Amelia, Ribet Livia,
Tron Liliana, Long Attilio, Pons Arturo, ‘
Rice-li Gilberto, Volar Walter. J1 Concistoro li ha atscolti con gioia, e si augura ohe
sappiano essere fedeli alla loro promessa
— Due matrimoni sono stati celebfi&tl recentemente : Genre Emma, di Serveil, ci è
Sposata con Giacomino Eugenio di Pumaretto i-1 20 maggio; il 22 maggio si presentavano davanti a -Dio iper chiedere la sua
benedizione sulla loro undone Tron Attilio (Campo Clot) e Genre Rita (Serveil).
Mentre rinnoviamo a questi sposi il nostro
augurio fraterno, chiediamo a Dio di accompagnarli. con la sua grazia ogni giorno.
TORINO
Rapida scorsa all’attività dei C.F..C. negli ultimi mesi.
Il 30 gennaio ii Pastore Teodoro Balma
.po esigua per g|li uditori desiderosi di approfondire le loro 'cognizioni sugli u Studi
0-ricerche bibliche nel cattolicesimo contemporaneo ». Il pastore Enrico Paschetto,
nella prima parte della sua interessante e
dotta esposizione, ricordò in ordine cronologico le bolle papali at-traversq' le q.uaJ‘i si
scorge come già stata la paura del contetto
dellé anime con l'Evangelo ad impedire la
divulgazione della Scrittura da parte catto;
lica. Nella second# parte Toratore presentò
l’insieme notevole dei libri dì esegesi e di
studi biblici dovuti a scrittori cattolcì.
Il 5 marzo il Pastore Rodolfo Hardmeier
parlò su ,« L’originé e lo sviluppo die papato >1 svolgendo in modo -{»rtica'are la storia
dei primi tire secoli.
Il 19 marzo il Pastore Dr. Alberto Ricca
interessò vivamente gli ascoltatori con ü
racconto del suo recente viaggio nel SudAmerica e delie impressioni riportatene.
Il 9 aprile si ebbe una conversazione dei
Prof. Mario Alberto Rollier dal titolo « La
prima delle libertà : la libertà di coscienza»
definita -dall’oratore il rapporto di quanto
è stato fatto per mantenere in Italia !a li
La Voce delle Comunità
LUSERNA S. GIOVANNI
— Il Culto di Pasqua, di cui fu fatto
-cenno nella cronaca precedente, terminò
in modo commovente, il Pastore Deodato
prendeva temiporameo commiato dalla sua
Parrocchia, e 1® sue parole ebbero un’eoo
profondo nel cuore di tutti. Il Pastore Bertinatti glj -rivolse parole d’augurio a nome
di tutti, assicuran-dOio che la Comunità io
avrebbe seguito con vivo affetto, ohiedendo
a Dio di -benedirio nell'importante missione
affidatagli nell’interesse generale della
Chiesa Valdese. Grazie a Dio, abbiamo di
lui ottime notizie.
— La vita deila Comunità procede con
ritmo normale. La frequentazione del Culti
'è stata, in queste ultime Domeniohe, as'sai incoraggiante. Ci auguriamo ch’essa si
mantenga almeno allo stesso livello.
— Sempre soffuse di Sisno entusiasmo le
varie attività giovamiU, compresa quella
•svolta egregiamente dalla Corale.
— l-e giovani confermate a Pasqua ha-n
ricevuto un caldo benvenuto da parte dell’Unione delle Madri e dell’Unione delle
"Gioviani in una beltà festa svoltasi nel pomeriggio dS domenica II aprile.
— La domenica 25 aprile, S. Giovanni
ba avuto la gradita vìsita di tm bel gruppo
■di sorelle ufi S. Germano, dell’Unione delle
Madri e della Società di Cucito.
PINEROLO
— Domenica 25 aprile l’Unione delle
madri di Riolaretto guidata dalla Signora
Mairaudiaha fatto a-'Je due Unioni femminili
di Pinerolo e di S. Secondo una gradita
visita traisoorrendo in mezzo a noi ima giornata benedette. 1-1 pastore signor Luigi Marauda ha presieduto il culto rivolgendo il
suo messaggio ad una numerosa e com-patta
assemblea. Nel pomeriggio l-e madri «li Riclaretto accompagnate dalie' Pinerolesd si
sono .recate a S. Secondo ove.inelTaccogliente sala delle attività si è trascorso un’ora
di fraterna comunione con rUnione delle
madri di S. Secondo. Grazie ancora alle
gentili, visitatrici e grazie pure al signor
Marauda. . '
— Il giorno dell’Ascensione le n-ostre
due Unioni femmini-là si sono recate a loro
volta in visita ; la meta- è stata Coazze anche perchè si desiderava-' portare una parola di amicìzia e di solidarietà cristiana a
quella -piccola comunità. Giornata -buona
sotto tutti gli aspetti; grazie ai coazzesi
per ia loro accogliente ospitalità.
Ringraziamo l’anziano sig. E. Balma che
ha presieduto quel giorno il! cuilto a Pinerolo, .permettendo al pastore Geymet di accompagnare le gitanti- e di rivolgere il suo
messaggio alla co-munità di Coazze.
— La sera del 19 maggio la Co-ràie ha
voluto dire -la sua parola di ringraziamento
al .giovane Giorgio Bai-mas ohe l’aveva guidata n-el suo ultimo mlese di esercitazioni;
si è perciò riunita in una s.eTa-ta familiare
attorno ad una tazza di tè ed ha chiuso così
i-a sua attività.
— Il -trattenimento d’arte varia « Pro Agape » indetto dalT Unione -giovanile di Pineirolo ha avuto luogo, a tre riprese, nel
giardino e nella sala delle attività sabato sera 29 corr. e domenica 30 corr. con un
iSuon concorso di pubblico ed un buon risul-t-ato. I -giovani si sono molto affaticati ed
hanno -lavoraito con amore; i piccoli e 1
grandi artisti hanno rivelato talenti preziosi. Tutto la giornata di domenica 3 corr. a
Pinerolo è sitata intonata- ad « Agape » e veramente possiamo dire che l’amore ha regnato nei cuori : era questo i’essenziale !
— Si. sono uniti in -maitrimomio Gardiol
Walter e Stallè Delia.
— E’ statò amministraito il battesimo a
Gardiol Ernesto di Walter e di Ribet Angiolina.
— E’ deceduto all’Abbadia Ribet Bartolomeo all’età di anni 81.
Iddio illumini con la sua presenza le ore
della gioia e quelle del dolore.
grato dalla ammissione alla Chiesa Valdese
dei cinque fratelli e sorelle che dopo aver
frequentato un corso di istruzione religiosa per ^adulti hanno fatto domanda di entrare a fiar paj-te più intimamente della nostra
Comunità. Dando loro'^il benvenuto nelle
n-ostre file porgiamo lo-ro il fraterno augurio
di una vita -fedele al servizio del Signore.
— Domenica scorsa T Unione -Cadetta ha
offerto alle Mamme tui-piacevole trattenimento fatto di rocite e di canti sotto la guida della presidente sig.ra Tron-Gay Tildina.
Ringraziamo quanti si sOno adoperati per
la riuscita di queste iniziativa
PRALI
— Sono stati battezzati •: Pascal Pìerinodi Mario e di, Peyrot Irma (Mai.zat) ; Gartou
Adriana di Umberto e idi . Long AlessandriaS; ,(.M>alzat).
Il àignor® benedica quélle tenere or eatureu
— 11 7 aprile è deceduto Peyrot Giòvaimi
(Malzat) di anni 76. Egli conviveva ctm la
sorella che l’ha curato -molto amorevolmente
durante la sua- lunga malattia.
Il 23 maggio un imponente corteo ha reso gli oneri fùnebri alia salma di Rostan
Maria ved. Rostan (Qhigo) di anni 65. Essa ebbe una vita molto tnàvaigliata e dolorosa dopo la morte quasi cotMemporanea del
marito -e -diíU’unico figlio.
Dio consoli i suoi afflitti.
Ultimamente, ii culto è stato presieduto
dai Pastori Hairdmeier, Vinay e dal Signor
Eli Natale. —. Rinnoviamo loro i nostri
ringraziamenti per i loro buoni messaggi.
— L’a'iluvione del mese di maggio ha
distrutto 'molti .prati -ed asportato quasi tutti
i -ponti. Grazie a Dio hessuna casa esposta
al pericolo ha subito gravi danni.
POMARETTO
Abbiamo ultimamente acoompagi^itia al
cimitero di Pomaretto la spoglia mortele
del nostro fratello Bertalmio Bartolomeo fu
Bartolomeo -deoeduto al Chianavasso di Perosa Argentina dopo lunga infermità in età
di anni 80; e tre giorni dopo, ia domenica
23 maggio u. g. quella della nosfra sorella
Leger Lidia ved. Pons deceduta all’Ospedale di Pomaretto dopo breve degenza quivi, in età di 57 anni.
Alle fantlgli© nel lutto rinnavlaimo l’espressione della nostra viva simpatia.
— Si sono uniti in matrimonio De Costmzi Giovanni e Mathieu Elena. La ceri
di Venezia tenne una conferenza dal titolo : « Libertà democratica o assolutismo
cattolico?». L’oratore illustrò anzitutto il
concetto cristiano : dì « llbertas » enumerando i fatti che vanno dal Consiglio di Gerusalemme alle primitive relazioni fra padroni
e servitori ed alia stessa,opera di Gesù, per
studiare -poi che cosa sia rimasto di tale
concetto nel cattolioesinto tridentino. Concludendo egli potè affermare come sia umanamente impossibile che i’a-sso’utismo cattolico -possa -dare frutti democratici sul terreno, politico.
Il 6 ifebbrai.0 si riunì un gruppo di amici
dei CEC per udire il Proi. Attilio Forneron
che tracciò un quadro delle « Correnti spirituali nell’ultimo secolo» -concentrando la
attenzione degli uditori su quegli autori e
Studiosi cattolici francesi ed italmi die,
sentendo 1© esigenze del XX secolo, tentarono con i lorq scritti una conciliazione tra
Oristìahesimo e euituira, provocando invece
una di quelle ©ncidiiche ipapali intese a condannarli come modernisti in filosofia.
Il 13 febbraio la saletta si dimostrò trop
bertà religiosa. Interessantissima esposizione specie per coloro che non avevano altro ,
mezzo per rendersi conto del lavo-ro svolto
dal Consiglio Federale dell© Chiese Evan,gelldhe e -dallo stesso oratore. Se questi
tentativi, osservò Toratore, non hanno avuto l’e&ito favorevole ohe speravamo, perchè
in realtà gli stati moderni non dannò peso
se non a quanto ha attinenra alla polìtica,
ed occefrre ricordare che il Vaticano è uno
strumento politico nella situazione intemazionale non si può non oconosoere che Tattività svolta avrà ugnialmente valore in avvenire e che uno spiraglio alle nostre ^pi
f
razioni esiste ancora sempre.
Il C. E. C. ringrazia di cuore gU oratori
che hanno a-ocettato di parlare a Torino dimostrando tutti la loro cultura ed di loro
amore ai problemi attinenti alla vita delio
spirito e facendo conoscere letture, nomi ed
epi^dì sovente sconosciuti a gran parte
del pubblico.
L. R.
i)àirS van^elizzazione
PBAMOLLQ
— Abbiamo acconjpagnato al campo del
riposo la spoglia mortale di Peyronel Giovanni (Ruata) di anni 62.
Questo fratello ha dovuto passare attraverso ad una ben lunga e -penosa sofferenza;
un imale ,inesoralbfi(I)e to itrava^Havh e lo
teneva infermo da molti anni. Una. malattia
cosi lunga e forte lo avev-a clostretto a riflettere profondamente- ©d a rivedere più di
un punto della sua situazione di fronte a
Dio. Il Salmo ’73, cih© ©gl! amava ripetere
nei momehli più -duri di sofferenza, può
riprodurre in qualche -modo l’esperienza salutare ch’egli fece, specie negli ultimi tempi della sua vita terrena. — Rinnoviamo
alla famiigilia Tesprekion© della nostra sincera simpatìa cristiana.
— E’ stato aimminfertato il S. Battesimo
alla piccola Vanda Long di Enrico e di
Sappè Irene .(.Pellenchii).
Il Signore accompagni Con le saie benedizioni questa bitiiba e la sua famiglia.
— Abbiamo celebrato il matrimonio di
Long Carlo Alberto (Ru© di San Germano)
© Beux Elena (Sappiat). — Rtimoviamo loro l’augurio di vita feld-oe sotto lo sguardo di
Dio.
— Un numeroso pubblico igremiva, quaL
che -giorno fa, la sala uni-onistica per assistere alla recita di ón dramma, m' Alba di
libertà », scritto dal p^ro amico Remo
Beux. Tutti hanno gustato tanto il dramma
quanto la farsa ohe ohiudeiva lo spettacolo,
applaudendo vivaim«tte Uaut-pre ed' i bravi
artisti.
CORATO
— La Settimana Santa è stata ricca di
benedizioni spiritua’i. Un buon -gruppo di
fratelli hp. seguito le meditazioni serali sulla passione del Salvatore. La Domenica -la
frate’lanza quasi al completo e es-tranei
hiamno preso -.parte al oulto seguito dalla
celebrazione della Santa Cena.
Molto igradite sono state le visite de!
Capodistretto Pietro Valdo 'Panasela e del
Pastore di Orsara Cipriano Toura. Oltre
alla famiglia dei-'a Chiesa un folto gruppo
di estranei ha ascoltato i loro messaggi così aderenti alTora che volge.
iSiamo grati ai fratelli -Ciro di Gennaro,
Armando Castiglione e Nunzio Lo Bascio
per aver© presieduto riunioni o culti nel corso del mese di aprile.
Di recente abbiamo baittezzato Tàrricone
Antonio, Maria, Sabino idi Luigi e Luisa
Caterina nonché Anelli Vincenzo di Luigi,
sui quali abbiamo invocato la Grazia del
Signore.
Quasi 200 persone hanno preso parte alla gita del!’Ascensione a Castel del Monte
nei pressi di Corato. Vi erano i fratelli Battisti di Barletta guidati dal Idra pastore signor Coacci, i Cerignolani guidati dall’anziano Francesco Scarano, i Baresi col pastore Mi'Seia, e poi i Coratini. La nota simpatica era oostituita datìa presenza di quattro -profughi di quatitro nazionalità diverse
estremamente lieti di aver gustato per poche ore la gioia inesprimibile della comunione fraterna. A Caste! del Monte abbiamo
asco’tato un breve studio del Pastore Bouchard su i compiti della Chiesa per la pace
nel mondò seguito da una breve discussione. Con canti e giochi abbiamo chiuso ia
prima parte della giornata; ci siamo ritnovati poi tutti nel bel tempio di Corato.dove il
Pastore Misda ha presieduto il culto di' c'’'"
Costar^ seguifto dalla tìclebrazione della
Santa Cena.
Coi hanlettani abbiamo ancora fratemiz-'
rato per un po* di tempo tetminando con
una fervida preghiera del Pastore Coacci.
La festa della .madre ha avuto un lusinghiero successo sia per il numero dei presentì al culto delia mattina sia per la recitadi dialoghi e poesie molto appropriate alla
circostanza e diretta dalla signorina Luisa
Tàrricone. Siamo certi che i genitori faranno tesoro delle esortazioni ricevute in tal©
circostanza educando S fioro bimbi con tnag,.
giore senso di responsabilità cristiana.
CERIGNOLA
• ,
Anche a Cerignola -la visita del Gapodi
stretto è stata molto apprezzata © lo ringraziamo di vero cuore. Diciamo un grazie sentito al Signor Bensì' Giordano per aver presieduto il culto di Pasqua © del giorno 10
maggio. Da queste righe thandiamo un saluto -molto affettuoso al fratello Giandonato
Scararto militar© nei pressi di Roma.
DALL’ESTERO
NEW YORK
Dalla Signora Anderson, segretaria del.
l'AWAS abbiamo ricevuto una lettera che d
dà alcune notizie sulVopera che svolge negli Stati Uniti il Pastore Achille Deodato.
Nella speranza che esse potranno interessare i nostri lettori ne diamo la traduzione
e ne ringraziamo l’autrice :
« Mi è sembrato ohe non sarebbe discaro
ai -lettori Valdesi di conoscere qiutlcosa del
lavoro che il pastore Deodato svolge nel suo
giro negli Stati. Uniti. Noi gli abbiamo preparato lavoro in abbondanza e dovunque egU
ha par’ato i suoi uditori sono stati prefOndamente impressionati dal suo senso di misura e dòlla sua sincerità. Domenilca scorsa (la lettera porta la data del 6 maggio) egli ha pariato, in 'lingua italiana in una Chie-,
sa Metodista in Yonkers ; in lingua traaceee
neliU Chiesa'Valdese a Manhattan; e per
4
^ -s.* P-* ' ^
:.- -'-‘S
'-■'^St^ati
J/ECO DEUÆil^piALDESI
, . finir« la s«ra deOa «tem dooMoica, in lin.
gm ingliese egli Ita parlato ad un convegno
giovanile in'Brooklyn. Cr^ che sarete
!, tutti d’accQipdo nel giudicane che la giornata
si possa definire ben riempita di buòn lavoro..
La lettera termina con i cordiali saluti
agli amici delle Valli : saluti che i molti amici
che hanno conosciuto la Signora Anderson
nella sua visita alle Valli ricambiano cordialmente. RED.
LOSANNA
Dopo la visita del Pastore Rostan, la nostra attività all’Unione è stata ininteirotta.
Abbiamo avuto una serata pro Agape, conferenze, oltre alle nostre sedute regolari de!
venerdì sena « alle git« della domenica pomeriggio, ormai tradizionali.
Ala una giornata del. tutto speciale per
noi, è stata quella del 2 maggio, in cui, a
Losanna s’è fatto un grande raduno dì tutta
la gioventù della Chiesa Nazionale del Cantone dì Vaiid.
Anche noi vi abbiamo partecipato, birca
una ventina, ed abbimno iwovato ancora una volta la gioia di s^tirci fratelli in mezzo
a fratelli, abbiamo sentito ancora una volta
che IHo è con noi e che non dobbiamo temer nula perdtè Egli è la nostra forza e
la nostra salvezza
Eravamo in folla al mattino allo Stadio
‘ per il culto all’aperto : una meravigligg^ adunata. E subito noi italiani ricordammo,
per analogia altre adunate di tempi passati
ma quanto questa era diversa e quanto più
bella. Perchè qui non per la gloria di un
uomo, ma nel nome e per il’amore di Cristo
eravamo adunati.
Un lunghissimo corteo di circa seimiia
giovani Si formò in perfetto ordine subita
dopo il culto e così traversammo la città
preceduti dalle bandiere variopinte di tutte
le Parrocchie del Cantone e accompagnati
da numerose fanfare.
K Voila les italiens, voila les Vaudois du
Piemoni»... I nostri amici Pastori Girardet,
Cardio!, Gai Hard, dislocati qua e là in punti sttategici ci salutavano al passaggio del
corteo dimostrando così ancora una volta il
loro affetto e ila loro simpatia per noi.
Dopo il corteo sosta per il pranzo indi cori
conferenze e giochi il tutto impeccabilmente
organizzato e in un’atmosfera vibrante di
fraternità.
'Su proposta deU’aumonier Girardet è votata per acclamazione la costruzione d’una
Casa per la gioventù, opera indispensabile
e preziosa, — E p&r flmre chiusura alla
Cattedrale piena di gioventù fino all’inverosimile,
11 Pastore Savary ci parlò ancora di fede
e di speranza e concluse tó giornata esortandoci ad essere testimoni del Signore non
solo per il giorno, ma per tutta la vita. E
davvero tutti noi continuiamo a testimoniare giorno per giorno nella vita spesso dura
e pesante. — E’ bello di s^>ere che non
siamo soli, die t^ti altri come noi credono
sperano e amano. Ci sentiamo più protetti
e più sereni nella certezza ohe il Signore
cammina davanti a noi tutti suoi figliuoli.
Vi mandiamo questo messaggio, cari firatelli perchè ci sentiate nonostante la distanza, vicini e perchè siate incoraggiati nel vostro lavoro al servizio del Signore, sapendo che dappertutto si opera, si crede e
si spera nel Suo Nome, lottando dontfo il
máte e aspettando, la venuta del Suo Regno.
K. c.
Vaioco OB Vainqacr ?..
iDue giorni appena dopo il Suo arrivo, il
nostro Consiglio Dlretdvo organizzò un ri^ y cevimento in suo onore ned C3iurch Club
' àld’Hotel Ambassador, durante il quale egli
parlò brevemente della situazione in Italia.
* ■' Eravamo allora alla vigilia delle vostre etezdoni, ed al termine del suo discorso gli
furono rivolte numerose domande, alile Quali
egli rispose in. modo molto diplomatico, anche quando dimostrava che la Chiesa Valdese non prende mai le parti di alcun partito politico.
IStamane in Washinton il pastore Deodato ha rivolto un messaggio ad una colazione di deputati al Congresso. Egli ha ancora^,molti impegni per i tre giorni che trascorrerà qui ma speriamo di trovare il modo di godere un po’" della bellezza defia nostra caputale. Egli passerà poi parecclhi giorni a Boston, Detroit, Chicago, Filadelfia,
Pittsburg.
II est beaucoup, beaucoup plus
gue l’on ne pense, des Vainqueurs
qui sont vaincus que des vtdncus qui
sont vraiment tuingiteura.
M. K. G. (Mobandas Karamehand
Gandhi) est parmi ceux-ci: vaincu
mais vainqimir, tej que l’a été le
Christ, « le Christ resplendissaute
révélatiion de IWeu », comme Gandhi, quoiqu’indouisite, le reconnaissait. '
Vaincu, cloué au pilori de la
Croix, Christ sentait et proclamait
d’avoir Lui u vaincu le monde » ;
d’être Lui le vaünqiieur. de ce « monde » qui le crucifiait.
C’est ainsi que, près d’être lapidé, par des étudiants fanatiques,.
Gandhi sort de chez lui, leur fait
face disant: (( Me voici, vous pouvez tuer mou corps mais, vous n’arr
rêtereiz pas mon oeuvre ».
Tel quel Christ, dans son oeuvre,
il ne Se sentait pas du tout vaincu,
oomme il ne le fut même pas par le
riche hindouiste qui l’abattit d’un
coup de revolver.
Ainsi Gandhi, a l’homme peut-être le plus religieux de notre temps»,
comme l’a désigné le grand évêque
protestant Soberblom, vaincu par la
matière, ou par la violence, se sentait vainqueuc par l’esprit. Ne s’étaitil pas, lui aussi, tout comme Christ,
levé sur notre terre, comme dit Romain Rolland, « poirr livrer la guerre de l’EJsprit »? Guerre, celle-là,
qui compte ses vainqueurs tout juste
parmi les vaincus (fo monde. Le
vainqueur, suivant le monde, peut
même paraître un vainqueur par l’esprit et suivant l’esprit, mais allez
voit les dessous de 'ses loucha victoires et vous y trouverer la matière
et souvent la plœ basse même si
elle est ou paraît immatérielle.
Gandhi, comme Christ, comme
Valdb, comme François, épouse la
pauvreté ne voulant être vaincu,
dès l’abord, par Maimgüoh. Vainguer
de l’esprit, U sait les|||||hûcihre de lamatière. .
Gandhi, comme veut que
« l’épéé reste dans ^^lÿfourreau », il
sait que (( qui bl^np de l’épée,
meurt de l’épée », s’il ne s’agirait que d’irrae toute spiri
tuelle. Le vrai « vivi^p) ne peut l’être que par l’esprit,^ ||^issi, à Joannesburg, lui, avocat|Crenoncert-il à
' une profession lucral^ pour faire,
dès lors, vie commur^avec les misév
râbles, les ((intoucliqMès», les persécutés, les haî's de (j^'monde. Vrai
prêtre die Dfieu sad^’être, il isetot
qu’il lui serait imjxissihle «de se
chaufifer au soleil] de^îa Présence Divine quand des miUi^rs d’affamés
frappent à sa porte :4» Peut-être les
c(sages» du monde Pappellerontrils
«l’exalté », 1© «fanatique», le «fou»
parce qu’il instaure la pratique de
la Non-Résistance tcdstoïenne, ou
ceux de la Résistantee Passive, ou
parce qu’il <(veut sauiver dfe la mort
les millions d’hommes vivant dans
les sept cent mille villages (de son
pays) et ruinés par l’industrie textile»? Peut-être le dira-t-on un songecreux parce qu’il veut déraciiner «le
chancre de la supériorité des races»
au lieu d’en accepter platement le
dogme? 4®.
Et le général SmuÉ^, au Sudi Afriqjue , qualifiera-t-il ü ironiquement,
Itti et ses adeptes, de Cjonscientious'
Objectors voulant délivrer le monde
des «lois de la jungle». Lui-n’en a
^cure. Il lutte envers et contre tous
la liberté humaine et pour la
libération de l’homme des jougs de
l’ignoranoe, de l’incompréhension,
de la pauvreté, et de la richesse aussi Il lutte pour l’indépendlanc© db
son pays, mais ®urtoat? «il cherche le
myaume du ciel sur* la terre; le règne de la vérité et de la n an-violence
sur toutes les routes db la vie.
Fanatique, lui auaâ... Vaicu
vainqueur de l’Esprit?... Jugez!
[Hinm iAepnitO Rlioiim ««»'«ione aHtev«icali
II 3.0 Congiresiso deü’inségiiaimenío
religioso avrà hiogp a Qky (Francia)
dal 10 al 14 setlenihve. Avrà per argomento « La reHgdone del bambino »,
ed è aperto a tutti gli evangelici die si
interessaino della vita religiosa dei banir
bipi.
Il prezzo del soggiomo è dii 900 framchi itrancesi, e si benefìderà di una riduzione del 30 peir cento sulle ferrovie francesi.
Oli desidera iscriverai è pregato di
rivolgersi al Pastore E. Alme - Angiogna (Torino).
Il Vice Aíoderaíore
ROBERTO NISBET
TPerso (^msîerdâm
Il Centro Evangelico di Cultura di Roma ha pubblicato :
Il movimento ecumenico
di Vittorio Subiilda.
E’ indispensabile per chi voglia rendersi conto dell’importanza del movimento ecumenico.
PRA DEL TORNO
ou
Silvio Pons
Tutti i Membri Onorari di© ancora non
lo avessero fatto &ono pregati dà mettersi
in regola con il pagamento della quota di
L. 100 (cento) per ranno sodetario 1947-48.
Le quote devono essere fatte pervenir©
possi hi Iment© entro il 15 giugno prossimo
per facilitare la chiusura dei conti per quest’anno societario, al cassiere della Sodetà
signor Dante Eynard - Via Vigna 1 - Torre
Penice. Per il Seggio : il Presidente
Alberto Peyrot.
Mi emù fu? Tu sai ch’io t'amo.
Legione 13 Giugno 1948
Riabilitazione di Pietro
Lettura : S. Giovanni 21
Impalare 21 : 15-19.
15-23;
Lo crisi.
Dopo il suo linncgamenito, Simon
Pietro aveva ttaversato una profonda
crisi morale ; crisi incominciaita non appena egli aveva incoinitirato lo sgpardo di
Gesù, dopo il canto del gallo. « E uscito fuori, pianse amaramente u C^iel
pianto esprimeva un profondo e doloroso pentimento.
Ma quello dato d’animo era cosa intollerabile. Le sue redazioni col Maestro erano penosamente turbate : come riguadagnare la sua stima e la sua fiducia ?
Come rendesi ancore meritevole dell’alta vocazione apostolica cui J’aveva cbia■ mato ? Gesù solo poteva trarlo da quella si'tuaziorte angosciosa, riabilitaiilo con
un atto di amore e di perdono dinanzi
a sé stesso e -dinanzi agli alluri. 11 momento è venuto, là sulle rive del Mai
di Tiberiade.
Maestro, aveva didaiarato: <( (piando
anche tutóii fossero scandalizzati, io non
lo sarò. Con te sono pronto ad andare
in prigione e alla morte. Io metterò la
mia vita per te ». E Pietro, contenenr
do a fatica l’impeto del suo amore, risponde umilmeinte, ma risolutamente :
Sì, Signore, tu .sai ch’io t’amo. Non ai
fida più di sè stesso, se he appella al
Maestro che legge nel suo cuore, e che
sa. Nè egli rileva la precisazione dellia
domanda: ccpiù di questi». E’ diventato umile ; sa che Gesù solo può giudir
care del' suo cuore.
L’interrogatorio.
Appena consitimiito il pasto frugale,
Gesù prende Simon Pietro a partito, e
lo sottopone ad un esame di coscienza
e di cuore che mai più egli.dimenticher
rà, —^ Gesù» osservatello, non d’inteiroga
su la stia fede. Egli sa che è salda e
ardente. L’interroga sul suo amore, su
qiueiramore che è 'anima della vita <adstiana e di ogni vero apostolato.
« Simone, di Giovanni, m’ami tu più
di questi ? ». Era uil’ailusione umiliante
e saluiare alla paròla presuntuosa di
Pietro <he, poco primà deirarresto del
E Gesù lo fcrede, lo riabilllta nella
sua missione : Paisci i miei agnelli ! Parola piena di tenerezza, come a dire:
Pasci le anime che sono deboili, i piccoli, più esposti a cadere. Per farlo irientrare più profondamente in sè stesso,
Gesù ripete la sua domanda una seconda volta. E come Pietìo gli rispondte
con la ■ medesima paròla d’amorè feir
vente, Gesù gli dice: Pasci le mie pecorelle ! Sono le anime del suo gregge,
quello che ha di più prezioso. Pascile,
cioè le nutrisci, le guida, e sorveglia.
Ma Gesù insiste con fa sua domanda una terza volta ; come tre volte Pietro lo
aveva rinnegato. Mi ami tu ? —- Simon
Pietro ne fu attristato, Troppe cose dolorose gli ricordava codesta insistenza e
soffriva, oh quanto ! riie ancora rimanesse qualche dubbio nel pensiero dèi
Maestro. E oii pare irfi udire un singhiozr
zo quiando, umiliato, ma pieno di ar
.dente amore e di fede, gli si abbandona tutto: Signore, tu sai ogni icosa, tu
conosci ch’io t’amo. E Gesù gfi disse :
Pasci ile mie pecore ! Pietro è uscito vinr
oitore da questa diHa prova ; è riabilitato appieno nel suo apostolato.
Ecco le due parole che dominano
questo còmmovente ^isodio e ne esprimono il significato profondo.
Non a Pietro solkanto si rivolge la
domanda di Gesù. Mia ad ognuno di
noi, frugando nel nostro passato e nel
nostro cuore. Poiché troppe volte, anche
noi, abbiamo rinnegato il Maestro con
le nostre infedeltà. Sapremo noi rispondere, dopo un sincero completo esame
di coscienza come Pietro, sotto lo sguardo acuto del Maestro: Sì, Signore, tu
sai ch’io t’amo ? La vita dell’anima nostra, il nostro destino stesso dipendierà
dalla nostra risposta.
'I3opo che Gesù ebbe udito la risposta di Pietiro, e fu sicuro del suo amore,
gli rivelò attraverso quali prove egli era chiamato a servirlo e testimoniare
suo amore per lui. Verrà il giorno in
cui, fatto vecchio, egli non potrà più,
come ora, disporre liberameute delle
sue forze e dei suoii impulsi, ma sarà
ridotto a stendere le mani passiivamente,
menltire altri 'lo cingerà e lo condurrà dove lui non vorrebbe. E questo disse per
significare con qual morte egili glorificherebbe IdkMo.
Simon Pietro accetta fiducioso il verdetto. E da quell’ara tutta la sua vita
sarà una crescente glorificazione di Dio,
sino al martirio. La tradizione dice che
egli morì crocifi'sso, come il suo adorato
Maestro, e che affrontando l’estremo
supplizio, si dichiarasse indegno, se pur
beato, di sì glorioso privilegio.
Tanta era la gioia e la potenza del' suo
amore.
G. Boi^et.
« Con recente provvedimento Ministeria1© ai temmliine uitil© per Ja revisione per
l’anno 1948 delle autovetture in servizio
privato è stato fissato ail 30 giugno 1948.
« Trascorso tale temine 1© autorità competenti provvederanno al ritiro dei documenti di circolazione di quelle autovetture che
saranno sorprese a circolar© senza aver sostenuto l'a 'Prescritta visita (fi revisione.
« Contemporaneamente verrà sospesa la
asseignazione di canburanti »>.
t 11
P.to il Dir. Compartimentale
flssociaziooe liKeroaziODaie
per la Lettala gaotidiaoa della Bililiia
Rendiamo noto Ohe ci restano ancora al.
cune oopie delle note List© 'per la Lettura
quotidiana della Bibbia per il 1948.
C’hi ne desiderasse anoom qualche copia
•è pregato di rivolgersi_al sottoscritto.
Davide Pons. Via Colonnello Aprosio
Vallecrosia (fiiniperia)
DONI RICEVUTI
Per Asilo a Sicilia
N. N., Roma L. 500 —< Immovilfli, in m.
loro Cari 500 — Doti. Italo D’Angelo e
sig.ra lOOO — Francesco Valente, in m.
figlio Ernesto 1000 -- D’Ursi Vjto 100
— Garuffl Antonio, in m. figlio 100 —
Lonjgo Paolo 200 — iGiiuseppe Beilionai,
in m. 200 — Chiesa di Conato 1000 — Id.
Cerignola 1000 ■— Id. Messina 1500 —
Id, Reggio -100 — Id. Rocohenere 550.
Per Asilo Italia . .
Domenico © Emila Arbuffo, in m. diletta inamma Maria Denadio ved. Hall L.
300 — Immovtlli, in m. loro Cari 500 —
Adunanza di Bastia 500 — Chiesa di Corato lOOO — Chiesa di Cerignola 1000 —
Women’s Auxiliary Church St. Paul, Roma L, 20.000.
Per Asilo di San Giovanni
Immovilili, in m. loro cari L. 500.
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zoni 1000 — Rosine Gey met 1000 — Lu-pareffli Antonino 300 — Dott, G. Tron,
per erigenda Casa., in m, Susanna Bert,
^0.000 — Chiesa d| VaMecrosia, per erigenda Casa 3000.
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