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Anno LXXVII - N. 26
TORRE ’ PEUICE, 4 Luglio 194T
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p Spodizibne^lu abbonamento postale - I Gruppo
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SETTIMANALE DELLA
i>pett. Società Studi Valdesi
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i'HocLtC'tia'to
CHIESA VALDESE
La Chiesa di San Germano ha
accolto con viva cordialità la
Conierenza di Distretto. — Le
calde giornate^ di questo fine di
giugno non hanno impedito ai delegati di scendere dalle alte Valli o di
sallire dlal piano per partecipare ad
un incontro fraterno e per studiai*',
in uno spirito di fede in Cristo!, i
problemi più importanti della nostra opera e della vita spiritnale
delle nostre comunità.
Stfft Qerman oV’.Qh
^ /IA gati saluta il nostro fratello' e gli
^25 coiafemm la nostra gioia di rivedei^
-----——------------- ................. lo nelle natie ^alli.
Preliminari
Alle 9,30 del 24 giugno la Conferenza è stata aperta da u» hrevimmo messaggid del Pastore Luigi Marauda^ in sostituzione del tradizionale culto di apertura, celebrato la
sera stessa di quel giorno ed al quale
è stato dato il carattere dS appello
alla massa dei fedeli.
Subito viene ddstituito il seggio
■ definitivo neUe persone del Pastore
E. Ayassot, Presidente — Prof. Bein
Loris, Vice Presidente r—. Aw. L.
Bermlè, Segretario.
Il Presideinte comunica i Messaggi del MODERATORE della Chiesa Valdtefee, de] Pastore P. MARAUDA, impossibilitata a venire, dei
'membri deUa CONFERENZA DISTRE rUAI.E DELLA SICILIA e il
Pastore G. Bertinatti reca il saluto
fraterno del Pastore dmerito PIETRO CHAUVIE'
Si passa quindi alD lettura della
relazione della Commissione Distrettuale, che offre uno sguardo panoframico della vita delle nostre Chiese,
poiundo in luce alcuni fra i problèimi più urgenti delPora che volge,
come quelli della te^imoniama evangeliCa all’interna ed. all’esterno
delle comunità, della stampa, dlelrautonamia dèlie Chiese e della corrente emigratoria. Le relazioni dei
singoli'concistori, lette immediatamente dopa dai Pastori, sono una visione, sia pur solo schematica, ma
sempre interessante, della vita delle
nostre comunità, piccole e grandi, nei
loro aspetti umilianti ed anche in
quelli ràllegianti. La Chiesa di
Cristo sulla terra e ancJie qpii nelle
nostre Valli non è ancora la comunità di guanti hanno raggrunto la
perfezione è non.lo sarà mai; è piuttosto la comunità che è consapevole
di tutte le sue debolezze e di tutte le
sue colpe, ma che pure guarda a
Cristo, crede in Cristo, parla di Cristo e si protende verso Cristo, perchè
sa che Egli è il Signore della Chiesa
e l’unico Salvatore del mondo.
dal Direttore, deve essere amministrato con ancora maggicfr cura e
sostenuto''dall’amore di tutti i Vaidesi, se non si vuole cto esso debba
ridurre la sua tiratura per dei motivi di ordine finanziario. Ogni
lettore dell’Eoo delle Valli dovrebbe affidare al proprio q)astore un dono in denaro, oltre all’abbonamieuto, affinchè il giornale viva. {Questo non lo ha dot io ' la Conferenza,
io dice il Direttore del giornale!).
A conclusione del dibattito sulla
stampa, vengono approvati i seguenti due o. d. g. : ^
Se fossimo oggi chiamati a presentare il nostro conto a Colui che ci ha
"affidato l’amministrazióne della siia
Chiesa e la sua 'tesitijmionianza nel
mondo, temiamo che dovremmo riscontr,are dei deficit paurosi.
1) ((La Copf^renza Distrettuale
invita tutte te parrocchie a intensificare i'Opera dtílte Commissioni Stompa e ritìemie ohe
dovrebibe essere istituita m
. tutta ia chiesa una settimana
della stampa evangelica per la
di#h^o|ne dellV uosltre pubhlHea<toni' e, fin paitiodlare, <tetl’Eco delie
Quante cose che abbiamo trascurato di fare! Quante altre sono state
fatte male! Epppure, malgrado tutto,
Dio s’è dteignato di agire e, in un
senso spirituale, possiamo' dire che
oggi ancora i cieclii ricupierano la
vista, i lebbresi sono mondati, gli
zoppi camminano, i morti lisuscitano e l’Fvangelo è annunziatot ai
poveri.
2) «La ' ¿onjferè'5£Ì'aÌr''rBi^
stretto, iwfita 'la relazione del
Direttore dell’Eco delle Valli e
quella amministrativa ed economica della 'Casa Editrice Claadiana ijvvfiita ia Ven. Tavola a
provvedere ui^entemente ad una seria impoS'lazdone del. funzionamento amministrativo degli
enti in qiuestfione.
LIBERA DISCUSSIONE
Il primo problema portato in discussione è stato quello dell’INSEGN A M ENTO ELEMENTARE alle
Valli e della opportunità che esso
venga impartito da insegnanti evangelici, laddove ciò sia possibile
e sfmza alcun spirito di intolleranza maligna verso gli insegnanti cattolici, al solo scopo di favorire la
preparazione biblica e la formazione spirituale delle giovani generazioni.
Giampiccoli, F. Tricomi, si chiude
cojn la Votazione del seguente o, d.
g:
« La Conferenza del i Diistnetito, constatato che ne| nostri regalamenti non esàstonc no'rme
■ i^itedsie per la vaSftdlìlà dteMe
Assemblee di Chiesa, domanda
alla Comtnjssiione dei regOilamentì di studiare la questione e
^ ifi fare in merito delife .proposte
precise al' Sdnodó».
Nella crisi di questo dopoguerra
che ha messo in evidenza tutte le
deficienze del «(aratitare ntofrale, è
necessario consolidare qutosto problema e invitare gli organi responsabili della Chiesa a facilitarne la
soluzione.
L’attuale carenza di vocazioini pastorali richiede anche una fervi4a,
coscienziosa e cristiana collaborazione (Mia Chiesa e della scuola per alimentare nei giovani cuori
l’amore dèlDa Plaifilk dì Dio e Si
deaiderió dS rendèrtiie testimonianza.
La Commissione Distrettuale riferisce quindi sulle VISITE DI
CHIESA E SULLE ASSEMBLEE DI CHIESA in genere; ei^
(sa ha (Ij’impptèiemoine chie la mdllliei
panroclchie eì sia ih <]u|e»^ hltimli
anni maggioamente insistito sull’importanza delle assemblee di
Chiesa. La discussione in merito
alla vlalidiità dieille A(ssemhlià|e 'di
Chiesa alla (juale partecipano vari
oratori, tra i quali L. Bertolè, N.
Sul problema della STAMPA (Eco delle Valli e Claudiana) la Conferenza si trattiene a lungo.
La relazione della Commissione
Disitrettuale si raRegra che, in uhbidienza ad un invito (la essa rivolta, in alcune comunità siano state
ijftiituite djellle Gommissiioini ^tJalpjpa
per la diffusione deUie nostre pubblicazioni e per raccogliere gli abbonamenti all’Eco dèlie Valli.
H prcffilema Mia diffusione dei, libri non è, del resto, soltanto (sompitjOi dellie i^nlgole cnminlnitàl, ma
prillila di tutto della Claudiana stessa; la nostra vecchia libreria, cobi
utile ^ e meritevole sotto certi aspetti, (leve assumere una fisionomia più moderna, più oonunerciale, più aderente alla realtà. E
,1 Eco delle Valli, i cui princàpali
collaboratori : Signora Delia Beri
per la pagina ddk famiglia, Pastore
Neri Giampiccoli per la pagina e*
cumeni<^, Dótt, Ettore Serafino per
la cronaca politica sono rin^aziatì-.
L’annosa quesitione della PARROCCHIA DI CORSO PRINCIPE
ODDONE A TORINO torna in dir
soussione per merito dei delegati torinesi, capeggiati dal notaio Bertolè il quale espone con chiarezza e
serenità la situazione quale si è venuta determinando in guesti anni,*
fino all’ultimo referendum. Vari
oratori prendono la parola {Pastori
Sbaffi, Eynardj Geymet^ Rostan,
prof. Tricomi, dott. Godino, eoo.),
ina nulla vien decisa in modo definitivo nel senso di uno sdoppiamento della comunità, anche per rispetto versa la comunità stessa dove,
accanto ad una notevole minoranza
favorevole allo isdbppiamentld| esifst© una maggioranza co'iitraria o per
lo meno perples^,
E’ invece appddviato il seguente
o. d. g.:
(( La Confenenza Distrettiuate,
(XMisid/eiFato òhe aeii Inositri' (regotententi non è prevista una
pijocèóura per lo isdpppfiamenjto
d’atia dhiesa autononia, conscia
delta neoeslsità di calmare questa lacuna, fiavfite la oomiriisaione dei regolamenti a presenitaire
al prossimo Sinodo un apposito
articolo».
Culti • MeiiaflflI
L^ Conferenza ha salutato con
gioia il Pastore Silvio Long^ giunto
recentemente diaU’Uruguay. Egli
reca i saluti ed i messaggi affettuolsi
dei Pastori Valdesi Ml’America del
Sud e di tutti (juei nostri fratelli
lontani.
In questi ultimi anni il vincolo
con la Chiesa madire sì è consolidato ed un sentimento di simpatia
è indubbiamente visibile nelle Comunità Valdesi (ìell’Ameirica latina
per i Valdèsd d’Italia, specialmente
per quelli delle Valli, a causa della
comune origine. La loro simpatia
non è una parola vuota di significato, poiché si è concretata in
collette ed aiuti materiali.
I Valdesi dell’America del Sud
sono atuabnente circa 15.000, i gioc
v;ani dèlie Unioni circa 2000. Dio
voglia che i leganoii si fortifichino
nei prossimi anni e che la Chiesa
madre non abbia mai a dimenticare
la figlia Idntana.
La sera del 24 giugno, i Megati
ed il pubblico si radunano nel tem. piò per partecipare al culto di appello presieduto dai Pastori E. Aime e E. Ayassot. La nota tematica dei loro messaggi è stata questa
(( Consolate, corisoltdei il mio> pope
lo, dice il nostro Dio-a.
Il Pr^idente, Pastore Ayassot,
ringrazia il Pastore Long per il suo
apprezzato messaggio e gli & il benvenuto alle Valli dopa Li anni di
assenza. Un vivo applauso dei dtele
Davanti alla serietà dèlia Parola
di Dio, i cuori si placano, le cosidenze sì destano, 1© singola respon*sabilità e quellè della Ohddpa nei.
suo insieme si ddineano nettameo^
------------ ,
te,. — Voglia Iddio aiutarci ad en-' *
trare nel mondo come dèi « (tousolatori » ed a coaisolarlo cola reterno
messaggio del Vangelo.
MUOVI E VECCHI PROBLEMI
La relazione dèlia Commissione
Distrettuale mette in evidenza il
co|npl^o veramente imponente di
aiuti di varia natura che, grazie alla
simpatia eri^iana di fratti in fede
lontani, ha potuto esser distribuito
nelle comunità.
«Ci domandiamo se noi sappiamo
essere abbastanza ricoinns(tonti per
tutto questo. Siamo talmente abituati a ri<5evere, direttamente dalla
Chiesa o per suo mezzo, ohe (à sembra normale che questa pioggia di
benedizioni continui a scendere su
dì noi, e non ci rendiamo sempre
conto dogi quUinito amore criatianid
tutto questo è stato collettatO e
quanto lavoro, guale organizzazìpne siànoi stati necessari perchè tutto
giungesse fi'no a noi. Noni c’è
quindi che da umiliarci per le manifestazioni di invidia e di gelosia
che le distribuzioni hanno suscitato, Rii^aziomo i nostri frateUi
che hanno pensato a noi, e nella
nostra riconasoenza facciamo un posto speciale ai Mennoniti ohe con
tanta pazìenzia e generosità fhanno
sovvenuta alle necessità dei noatri
poveri e dei nostri Istituti».
F veniamo a parlare dell’avvenimento di maggiore rilievo per il
nostro Distretto, vale a (Kre la
CAMPAGNA EVANGELISTICA.
all’interno ©d all’estèrno delle chiese. A Torre Pellice, a Porosa Argentina, a Pinerplo, ad Asti, i Pastori Ayassot, Lupo e Rostan hanno
potuto recare il messaggio cristiana
ftiotri del|e ohi^se, a diretto contatto col pubblico.
Quali reazioni si sono avute? quali effetti pratici? E’ necessario un
piano organico per l’avvenire? Bisogna continuare per questa via? Ec<to alcune dèli© dlommide alle quali,
con pareri divem, la Conlcrenza ha
(tercato di rispondere.
La Conferenza si occupa quindi a
lungo e (ion vivacità di toni del problema deir AUTONOMIA, delle comunità, sollevato dalla relazione
della Commissionei sinodale © studiato nel corso delle Assemblee di
Chiesa. La maggioranza delle chiese oonsultate si è dichiarata favorevole al mantenimento del principio dell’autonomia. - Alcune chiese sd isono fratioamentè di<ffiiaratè
contrarie a tale principio, ovvero
perchè l’autonomia pratitiamènte
s’identifica soltanto con l’elezione
M pastore (© questa dèvrebbe essere subordinata all© necessità generali dell’opera) I ovvero per mancanza di maturità spirituale.
I pareri delle chiese non sono
concordi e qualetmo vorrebbe ohe la
questione venisse utlteriormeate rimandata allo studio delle (to-munità.
La Conferenza però, cote buona votazione, approva il seguente o.d.g. ;
<( La Conferenza del I Distretto, esamiimaita la qaistione deirautonomia delle eWese si dichiara favorevole e ta'fe prind/
pio, con <aii sta e cade la concezfione prieshiiteriima (deJj|ii Mostra organizzazione eccteslasti
OEt».
La testimonianza evangelica deve
indùbbiamente risuonare anche all’esterno, indipendmtemente dai risultatiimmediati; del resto, il primo
risultato è queUd di dèstare la coscileaiza di mefliti Valdesft pi sènso
Mia loro voearione e della loro respolisabilità. Effettivamiente, la testimonianza ial’Eviangelo deve trovare non soltanto nella parola dei
Valdesi, ma sopratutto ' nella loro
condotta e neUa loro vita, una eoo
profonda e salutare.
Dove la discussione diventa molto
vivace è sull’opportunità o no che
venga mantenuto alle Chiese delle
Valli il (tosidètto «diritto storico»
quale ptesupposto essenziale dell’auto/nomia. — Alcuni oratori (Pastore Bert, Jahier, Ayassot, rag. Abate, ecc.) parlano fti favore dd. diritto storico e della tradizione; altri
(E. Rèètan, Purpura, dott. Godi'no,
Bertolè, eoo.) vorrebbero cflie, fra
le condizioni posto per l’autonomìa,,
BRMANNO ROSTAN
(Sega« in te rr.a pagina)
:;a
Anche a questo riguardo dobbia- *
mo ripetere la par^ di Gesù :
«Perchè nu chiamate Signore, Sig.ìcrc e non fate quelló che dico?
Concludendo (juesto punto, la
Oonferenna vOth l’c|.d.g. seguente: w
«La Ì2onfereinza del I Disttetto, preso atto con vivo compiacimeinto deBa oamipÉgina ©vangelistlca fiiiiiziatia nelllo scorso
anno alle Valli e fuori, (invita
la Ven. Tavola ad intensificarla
con g mezzi ritenuti più idonei».
w'/.à’".'
£’
2
il Prôtestatitésimo
in
Un manifesto del ^esid^oie del
Consiglio deli’Unione dei pristiaTii battisti ed ©vangelisti del4’U.!R.S.S,, pubblicato nj^li^ seconda metà del t94f è
firmato dal presidente del Cbi^glio,
H signor Y. Z'hi<tìtOfv, dà inteFessaatì
informazioni sulle caratterisiSohe di
tjuell importante gruppo protesiante
nella Russia sovietica.
stiaiL Century» elei 12 febbsaio' 1947,
<il’attìùntioa se concentre sur L’ex~
^ìresiion queiÌoSt sfevètenSì^ Et duf
motn/mt qu<ÿ la radio atteint un pu
justifier V interdictUm aux athées de
parler à la radio ».
blic pìfis v€(st& jgft-'^ucun Outre moye i
-d’expression, et qWtfthd est contro
Testimonianza di unità cristiana
Pto'Iando dei tre corpi dhe Jormano
Consiglio ('battisti, pristianii eyangelie pentecostali) « qhe tùtti condivi
ci
dono d principi battisti riguaitio di battesimo ©d alila risurrezione », il manifesto aiferma ohe tutti lavorano insieme ed in buona arihionia all’avanzamento del Regno di Dio 'nel dora amato
paese. « Benecheiamo il Signore' ohe
ci permette di compiere il suo sacro
desiderio — ohe tutti siano uno — e
vótremmo ohe fi suo voto di vedere i
SUOI figEuoli uniti divenisse più vicine d suo esautimento per le Chiese
Cristian© del mondo intero».
Predfcaziotlé dèi puro Evangelo
La fnatellanza protestante si sforza
di mantenere la purezza deli’inseginan^to evangelico. (( Tutto VEvangeìo.
si dice, ecco la nostra dottrina ».
Predicazione della santificazione
Apprcrfontiimenito spiritmalle, pure2®a
e santificazione delle lOiiese © dei loro
membri «ecco quel che occupa ii priuto posto nel nostro lavoro di educazione. Noi non cerehiamo le grandi
•Mie» b^chè sia uba gioia p^ nicM ]a
eoa»versione di ogni peccatore. Le cifie
ci interessano Poto e non ci preoccupiamo affatto delle sitatìstiche dei nostri
nrembd... Q sembitì in ntoltl paesi i cnstìani soffrono deli’aigltaziione di
spirito dì Marta.
Noi oi siforziilàmo di nnouleare
nei nostri membri lo spirito di Maria,
1 atfegaiamento meditarivo e
I atteggiamento meditati.vo e profondo
che essa apprese ai piedi <li Cristo )).
Lo spirito dei cristianesimo primitivo
« La semplicità deU’alba cristiana
rimane il nostro ideale e noi la ricerchiamo in tutta fa nostra vita e nelle
n^tre attività... Quasi ttutte le benedi'Zionii che abbiamo riceviute non ci
sono state accordate nei templi lussuosi e costosi, ma piuttosto in umili
camere simili alk camelia aita di
Gerusalemme. Preghiamo contiinuamente perchè I© nostre Chiese battiste-evangeliche nui^e non si allontanino dalla siemplicità del .cristiUraesimo
prinritivo ».
Sòvvenirè alPopéra di Dio con
i nostri mezzi
a 11 nostro principio è di provvedere
con i neutri mezzi laU’opera di Di© nel
nostro paese. L’osservanza di questa
regola ha sviluppato nelle 'nostre parrocchiie ri^se lo smrito di servizio nel
senso più concreto. Fratelli e sorelle
hanno imparato a sacrificare non solo
tutto ciò che era loro possibile, ma
anche al di là del possibile. La generosità de! nostri fedeli si esprime in
una liberalità che copre tutti i bisogni
dell opera di Dio nel nostro paese ».
Libertà religiosa
Il manifestto proclama 'Cbe il gruppo
iprotestante dfeli’t|jR.Si.S. igode della
più ((Completa libertà religiosa per il
compimento del suo compito quotidiano. Grazie a questa libertà la vita spirituale è fiorente nelle nostre Chiese.
Un grand© .fuoco arde nel cuore dei
nostri credenti. L’Evangelo è predicato con fedeltà e ro^iaia di peccatori sì ravvedono e si rivalgono a Cristo. Non una delle nostre parroodhie
non abbia i© sue conv^'oni. Sappiamo ohe 'nelila .prirfiia metà dell’estate
1946 trentamila nuovi convertiti sono
stati battezzai».
Un giomfllle, U «Bratsky V^tnik»
(notizie dei frateli), la Bibbia, il
Nuovo Testamento e delle raccolte di
tíantidi sono le nos(tire pubbtìcazìoni
ohe con'tìnueranno fino al soddisfacimento di tatti i bisogni.
I battisti ed i oristiani-evfangelid fanno anche opere di carità. «Offerte
regoilari mensili sono raccolte in tutte
le nostre parrocchie a profi'tto dei figli di soldati morti in guerra. Queste
offerte costituiscono fondi importanti».
La lettera termina con queste parole :
((Accogliete la nostra lettera come un
messaggio fiatemo di coloro che Vi
amano e pregano per voi, fratelli e
sorellie vostri nella fede ini Gesù Cristo, ohe sono dispersi «egli spazi senza limite della nostra Unione Soviettcia» (S.OE.P.l.). n. g.
lée fédéraletnent comme aucun autre
moyen pubticitaire, ht liberté J ont
elle jouit attire particulièrement VatteMoa- Il faut se souvenir m piemier lieu que la garantie consiitutUmelie de la liberté de parole et de
publication n’est' pas limitées à la
religion. C’est l’affirination un droit civil général - d’un droh et non
d’un privilège. Bu moment qu’il
s’applique ài tout/il s’applique aussi
à la religion. Le droit d’exprimer
INSEGIAMENTO REltfiiOSO
nelle scuole
ARGENTINA
Il 14 marzo la Oamera dei deputati
STATI UNITI
D'AMERICA
Ecco cOTne, negli ambienti protestanti americani viene valutata la libertà di coscienza e di propagazione
delle proprie convinzioni.
Si djlscute molto, in questo mommto, sul problema del diritto di
esporr© opinioni anti-religiose alla
radio. Si tratta di sapere Se la libertà di pensiero e dì espressione delle
convinzioni religiose implica logicamente simile privilegio per l’ateismo.
«c Dii moment qu’on ne peut guère
contrôler les pensées», scrive «Chri
des convinctions antireligieuses ne découle pas de l’argument, si valable
soit-ü, que la UbSrté religieuse implique nécessairement celle de rejeter ta religion. La Constitution ne
donne p^is, et n’a pas besoin de donner un droit spécial pour la propagation de la religion. Si les hommes jouissent de loi liberté de pensée
et de parole, ils ont le droit civil de
de propager la religion ou de s’y
opppser. Mais l’exercice de tout droit
individuel est Hmité par les droits
des autres membres de la société.
Le concept général qui fixe cette limite est ''le bien commun’. Ce terme lui-même demande qu’on le définisse soigneusement. Un parti puissant pourrait affirmer que le ’ bien
commun ’ exige sà propre domina-,
tion. Ainsi, certains auteurs catholiques estiment que, dans un Etat à
majorité catholique ou de tradition
catholique, le ’bien commun ’ exige la suppression'de la propagan de
de toute tradition concurrente. Seul
argument de ce genre pourrait
ha votato un nuovo regolamento concernente l’insegnamenito religioso nelle iscnole primarie e secctnidiarie.
L’art. 1 staibili^e ohe in tutte le
le scuole pubbliche di Ihsegniam'ento
primario, post-primario, secondario e
speciale, l’insegnamento della religione cattolica sarà dato come ramo ordinario del programma di stutfi ». La
d'ispoisiziolne (Aggiunge; «saranno dispensati da tale insegnamento gli alunni i cui parenti ne manifesteranno
espressamente il desiderio perdhiè appartenenti ad altre religioni. In tali modo la libertà di' coscienza è rispettata.
Questi allievi riceveranno un corso dì
morale )).
un
Questa disposizione è in contrasto
con rart. 8 di una legge in vigore dal
1848, che stabilisce: {(l’insegnamento religioso non può essere imipartito
nelle scuole ohe dai rninistri dei differenti culti ai bam'bini appartenenti alla loro rispettiva confessione, prima e
dopo le ore di lezione )>.
La Confederazione delle Oh lese Evangelidhe del Rio della Piata continuerà n lottare p^- |far rispeltfare i
prinoipi dostituziiionali icihe lassijcuràno
completa uguiagllanza a tutti gli ;aibitanti deirATjgentina. La Oonfederaaione sta per presentare una petizione al Senato 'per far revocare la nuova
disposizione, (S. OE. P. I.)
OUVELLiS
OECUMENIOUES
Résoilution suivante a été adoptée par lie Oomité Oecummique des
EgHses à sa séance du 25 avril 1947,
à BucklMI Falls, USA. ;
La Fonction
du Conseil Oecuménique
Le Conseil Oecuménique des Eglises, composé d’EgËses qui reconnaissent Jésus Christ comme Dieu et Sauveur doit son existence au désir de
ses membres d’exprimer leur unité en
Lui. Le Consieil dhendhe à approfondir
cette unfiité lau sein de ses membres,
à servir les Eglises» comme un organe
par lequel elles pounront proclamer la
foi qui Iles unit et coopérer dans toutes les questions qui demandent une
action commune.
iLe Conseil ne veut, oepandanit, ni
usurper les fonctions de ses membres
constituants ni, d’aucune manière,
contrôler ou diriger Iteluirs airtions. Bien
plus, quoiqu’il! sippeüe de tou® ses
voeux la coopération, et Fumité de toutes les Eglistels, qui ont 'accepté sa
foi, Je Conseil dtésavoue la conception d’une orgaaiisationi rigide unifiéfe,
dominée par une autoriité ceniiralisée
et gdminljstiiatiive.
L’Umité Chrétienne qu’il préconise est d’un autre ordre : c’est celle
au sein de iaqueillej les Oh rétiens et les
Eglises, heureux et conscients de leur
vocation commune en JésusnChrist
leur Seignéur, Ichercberoint à rébliser
touiours plus ce qui les unit, s’aideront et s’exhorteront mutuellement et
©n tout temps, cbenoheront ensemble
à vivre plus fidèltement comme membres du Corps de Christ.
En ce qui awiceroe les décJanaitions
pubfiqu^ qu'il pcjut être appelé à fài*
re, le Conseil considère de son (tevoir
d’dffirer J’iatténiSon dé sps merobrleis
sur toutes les quefstioinis ISmiportantes
qui peuvent se poser dans le domaine
de la pensée ou dans celui de l’actfon.
En plus, le 'Conseiil considère qu’il
doit dans l’obéissance à Jésus-dhrist,
Chef de l’Eglise, chercher a discerner la voilonté de 'Dieu lau travers des évènements qui peuvent affecter rEglIse et le Monde. .Au nom de
Gfirist, avec l’aide du Salint-Esprit,
dans un esprit de foi et de reperitance,
il se doit d’appeler aux Eglises, aux
Gou'vemieimentS ©t aux hommes en général, torque la sdtuation l’exiige, et au
sujet d’évènements détermiimés, au nom
du Christ, ©t à la lumière delà néVéiation divine.
Appel aux Eglises concernant la Première Assemblée du Conseil Oecuménique des Eglises - Amsterdam 1948.
Déclaration générale de M.
W. A. Visser't Hooft, Secrétaire Général du Conseil Oecuménique,
iLa première Assemblée du Conseil
Oeouménsque des Eglises aura lieu à
Amsterdam, et toutes les Eglises rattaclhées au 'Conseil enverront leurs
délégu(és. Ntous sommes profondément reconnaissants de ce que, après les longues années de sqjparation,
et si tôlt ailles ta (ertiible des
guerres dans l’hîstoire de rhumanité,
les Eglise Chrétiennes du monde entier .pourront ainsi ■manifester leur .unité spirituelle.
35 membres, représentant 15 pays
ont participé à 'fet réunion du Comité
Provisoire du Conseil Oecuménique
des Eglises à BuckhillFalls, du 22 au
25 avril 1947. Cette reunion était
problablemenit ia dèrnière séance plénière avant .la constitution définitive du
CanseÜ à l’Assemblée de 1948.
La décision a été prise de convoquer l’Assemblée à Amsterdam du 22
août au 5 septembre 1948. iDans un
appel aux Eglises, le déair a été exprimé que (l’Assemblée accorde toute
son attention à un léveil des» Eglises
et à une nouvelle oonsédratl(an à l’Unité des oroyantei. Les séances du matin seiront réservéles à % discussion
des thèmes principaux; défies de
l'après-midi à la constitution, Jq programme et la politique du Qmsetil.
450 délégué^ offioiels et un nombre
limité d’((experts)) et de représentants de la jeunesse prendront part à
l’Aissefnbiéte. Environ 600 personnes
(viisitors) seront admises aux sélances
plénières.
Nous savons que nous n’en sommes
Pas redevables à .nos ipropres efforts,
mais à la grâçe que Notre Seigneur
Luî-même nous a accordée, bien audelà de tous nos espoirs humainis. A
travers les lélpreuves et les persécutions de ces dernières années un sens
nouveau de J’amour qui nous a uni
'slelst iéveiié et a été irendu t^gible. Une vague de prière la couvert le monde,
recouvrant toutes le® barrière confes.siioninielleg et le® an^agonismie's (nationaux. L’affiirmation que (dorqu’un
membre souffre tous les membres
souffrent avec lui» a pris pour nous
une .signification nouvelle, dont nous avons reçu de 'grandes bénéifiictians.
Nous ne pouvons que rendre grâce a
Dieu, ((qui seul fait des mirade®».
Nous avons ©té infidèles dans notre
double mission j,de messagers de la
'Parole de Dieu èt d'è témains de son
oeuvre d© salut let de Charité.
Par la grâce de 'Dieu, icétte Assembllée peut devenir une nouvelle expérience de la Gloire de DSea et peut
marquer 'Une nouvelle prise de conscience des Oirétiein® ©t des Eglises
de là tâche qui leur incomibe à il’égard
de la vie 'humaine et des reWons des
hommes entre eux à là lumière du' Royaume de Dieu. 'Mais, avant d’entreprendre ce inouVeil effort, il nous faut
reconnaître .nos manquements, en
chercher les causes .©t demander à Dieu
qu’il nous accorde une vraie repentance. Le dlesiselin de Dieu à notre égaird
est mianiifesté dans .la vie nouvelle qui
nous acioord'ée par le don de Dieu
en Christ. 'Par .Sa vie, .Sa mort et Sa
réltsurrectiani, et par la naissance de
Son E'^ise, une étape nouvelle dans
rhistoire de Phumlanirè a comm'encé'.
((Les Choaejs anciennes sont passées,
voici toute Choses sont devenues nouvalltes». Mais, dans la crise actuelle de
l’ihiumanié nouts devons confesser que
entre ;la haute vocation de l’Eglise et
les instituttions humaines qui' portent ce
nom, le contraste .etet 'évldenit. Nous
avons échoué 'parce que nous avons
nous-mêmes éfcé complioes du désordre de l’homime. (Ce dont nous avons
besoin ce n’est pas d’une nouvelfei organisation, maïs d’iun réveil, ou plutôt
d’une nouvelle nlaissance de nos Eglises. C^e 'Dieu nous fasse la grâce
d’entendre l’appel de l’Esprit.
Nous confessons que., la division des
Eglises a été': elle aussi lunè raison de
.la pauvreléi du témoignage que nous
aurions dû rendre au ■Christ. Nos Eglises sont divifeefes, et toute J’oeuvre
de l’Egltoe en parole et ©n 'action en
est gravement compromiise. Nous appelons le jour où le Christ reconquerra les Egliées, et où, manifestant Sa
gloire, H leur permettra de parler d’une seule voix Claire et de Lui rendre
hoimmage oomme à leur seul Seigneur.
Avec cette unité en vue, nous désirons mettre nos forces en commun
pour accomplir la toi de Dieu, po-ur
proclamer Son Royaume en donnant à
manger aux affamés, ©n irevêtant ceux
qui sont nus, en visitant les prîsonnieirs
et les .rnàlad’cs, en ré-apprenant à proclamer Sa vérité ©t Sa grâce.
JESUS CHRIST
RÈGNE
Mais cette grâce divine doit nous
rendre plus conscients de nos responsabilités et de nos manquements. Le
sujet nfême 'propo®é à ii'/a^®emihléc.
.:(Le désordre de l’Homme et le
Dessein de Dieu» — est (ein lui-même un sipie que les Eglises n’ont
pas su ,prévenir ce désordre humain
et quMles n’y .ptarviendront que dans
un reiTOuvelîemeint de leur vocation,
et en constant sur la grâpe de Dieu.
Jésus-Christ règne. Ce règne est
une réalité actuelle quoiqu’elle n’éclate pas aux yeux du nhonde. Il est
Rd de la terre et des deux. Sa royauté ne s’étend pas seulement sur
Thumanské qu’il a rachetée par son
sang, mais sur la création toute entière, sur les dominations et tes puissances, sur hs anges et les démons.
> Bieiii a remis toulte fuutoirüé ^ntre
ses mains. Que sa seigneurie sioit reconnue oij| méconnue, elle est un
fait; elle seta manifestée dans sa
pivjssanôei pt pa gloire au jour de
s<m avènement, mais elle est déjà
réalité actuelle. Il n est dès lors aucune aulorité sur la terre et dans le
ciel qui ne détienne de lui son pouvoir, c’est-à-dire qui ne soit seconde
par rapport à la sienne et appelée
un jpur à lui rendre des comptes. Il
n’est aucun domaine qui échappe à
son contrôle. Celui à ^iii nous ap¡Mrtenons est le Mmtre souverain de
la terre et du cieL
EfEglise, dont ta vie ’’est cachée
avec Christ en Dieu”, participe de
cette victoire, de ce règne, die cette
gloire. Mais de même que le Seigneur
de gloire .4’est anéanti lui-même et
a pris ta ijlorme de serviteur, de même l’Eglise, qui est son. corps sur la
terre, ne peut ¡mrtîcîper à sa gloire
que si elle participe à son abaissement.... Memrez avec lui, si vous
voulez régner avec lui.
SÜZAjNNE (fe DIETRICH
(Le temps dé l’Eglise)
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L’ggo O.EU,^
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j|l|,y^ji».*,vTr, ,-,irtiiir atll"
€ O H F E R C ttsX'-A
0f I Ytti t Tttfti i
mAÂÊÊÊiSàèAMkàéim
(Continuazione dalla prima pagina)
milp figurasse più, a titolo quasi di
privilegio e di superiorità di fronte
alle altre dhiese,- il diìrittoi storico
iMle comunità delle Valli.
L^Assembleia,. .assai divisa m proposito, vota l’o.d.g. seguente:
(« La Goaleipenzia del I iDistreiitto
a^rma H pnndipilo dola uguaglianza di tutte le Cihliese Vaidesi di {tonte a§’autonomia. Ritleiie, però', die nello staibiire te
neilatiive comdizioini debba tenersi
debito conto della speciale situazione delle chiese a canattere
multi tudmista».
Sulla dru-ata della permanenza di
un Pastore in una comunità nasce
pure una lunga discussione. Abbiamlo Pimpressiictoe èbe FAssembleia,
spinta dlalla fretta e forse anche dalla passione per gli o.d.g., non abbia
approfondito sufficientemcute questo argomemlio^, meritevole di una
più accurata e seria riflessione, anche per la dignità del ministero pastorale. Comuùque essa ha votato un ennesimo o.d.g. in questi termini :
« La Conferenza del I Distretto
stabilisce ; 1) die M tetunine dei
14 anni per la perinainenza di
un Pastore in una stessa sede
deve considerarsi inderogabile.
2) sia opportuno che ogni Pastore venga nominato per un settennio do{» il quale può essere
ricanfermato a semplice' maggioratiza per un 'altro jsetteninio»'
La discussione sulFordinamento
distrettuale non ha luogo per mancanza di tempo.
Finale ad alta velocità
il
lar PeUice), BòuiioOs Ffànceéico' (Lnserna San Giovanni), Beini Lofìs
{Torre Pellice), Boi^ovir ^Daniele
(Bobbio Felice), Malari Daniele
(Losema San Giovanni), iHeyr^ Rohertoi (ROrà), Purpuira Bnri>
maretto), Pons Remigiot (OPineroló),
ReynaudI Gustavo (Ihrarosilino), Rostan Luigi (Prffly), Tricomi Francesco (Torino), Vicino Giovanna (Torino), Vidossich Cesare (Torino).
Dobbiamo un caldo rin.grazia^
mento al Pastore Rertin ed allé famiglie della Cliiesa di Sani Germano
per Forganizzarione accurata e per
Faloggio offerto ai dblegati. Un
Nel corso della Conferenza,
pastore Tullio Vinay, Segretario generale dejla F.U.V.v ha recato il
.saluto del Comitato ed ha parlato
del villaggio alpino Agape, esortando i delegati delle chiese a collaborare lallla coatruizionie del villaggio
con il loro interesse, con la loro solidarietà, con la fornitura di materia prima, specialmente del legname.
Quasi al termine della Con£e.ren7'i. -'r^tto dlal tempo, il Pastore É.
(Jeyììiei riferisce srdFoperato dlella
Piu Valli e FAssemblea, anchei qui
assai divisa, pur riconoscendo Pn*
tile e faticoso lavoro compiuto dal
Presidente della Pro Valli, si pronuncia prò e control la corrente emigratoria che, se favorisce la sistemazione materiale di molte famiglie
Valdesi, tende anche a spopolare
le nostre parrocchie e potrebbe in
avvenire avere delle serie cónseguen^ anche per ¡La testimonianza
della nostra chiesa.
La Conferenza insiste per una disciplina delFemigrazione alla quale
si vorrebbe porre mi argine ol un
controllo adeguati. Ma su questo
punto non tutti sono d’accordo, riconoscendo alcuni la legittimità e la
nctoessità deU’emigraziotaei. Parlano
a favore della necessità di una disciplina e di un argine il dott. E. Serafini), y dott. Bertolè, il pastore
Nishet ed altri ancora.
La Commissionie Piu Valli è eletta nelle persone del pastore E. Qeymel. Presidente, sig. Ericp RolHer,
prof. Gino Costabel, prof. Adolfo
Tron, dott. Mario GherartU, oonsiglieri.
Anche la Commissione del Cantoi
Sacro riferisce per sommi capi o,
meglio aneora, non riferisce per
mancanza di tempo. La Commiesiane è costituita per Fanno ecclesiastico in cm-so dalle seguenti persone :
Pastore E. Aime, Gustavo Albatin,
Ferruccio Riuoir, DeUa Beri, Augusto Pascal.
Infine vengoilo eletti a Vice Presidente della Commissione Distretfl^ialie |il signor Pons, Remigio (S.
Secondo) e a Segretario il Pastore
Neri GiampiccoU.
A delegati dfella Cdnferenza Distrettuale al prossimo Sinodo sono eletti i signori; Bouissa Enrico (Vil
ringraadamento ap^
deWAsilo. dei
zata aiwogiienza il pqmmggio'_
^erctdhdì .attorno ad ima sguàsàtla
tazza dì caffè, i
■L’esperimento dèlia Gorfètemia a
■ononq otwis dosso o|ad to «tuocd anp
Riteniamo, però, che una miglioYè'
scelta delFepeca (fine giugno è troppo tardi e troppo caldo!), upa migliore impostazione dlell’ordinie) del
gimmo dei lavori, talohè nqn,qi si
férmi a studiare tulli gli argomenti
e w lasci maggior tempo alle relazioni Pro Valli e Canto Sacro, ed
una miglioTe di^cix»llina di tutti i delegati nella nòstrai.pnr, bella liberta
di parola, contribuiranno a fare della nostra Conferenza tìn uititb e fraterno incontro dii uomini i quali, pur
con le loro rispettive debojbaiMs, vogliono servire il Signor© .nel servizio della Chiesa, per Fedifioazione
del Corpo di Cristo.
Ermanno Rosian
V
A
L
0
B
S
I
Abbonatevi
L e ggete *
Offrite un pif del
vostro denaro a
LieOWYÀLLI
Serbai H vostro aiuto
il ¿iornaíe rio/i puè vivere!!
Soèîèfê imrm. wké sfim án ¿Mid
Chii, uâè uektáf - 6bcé
m catsméetíér. .1} y, á ItaSë«'
béííáod)H.p' 3e fcí¿iíiie 'réfloh.fi& át défiflï*.,
,lat«fitíoft. m éé ifléricaitórié; #í '
Lé fésfédi GMz iii 1 kk. m
cèÉbï ànti&è’'iiè dóé. 'Eglisê, D la vfsííé éeús ÍoÍ8 afí CÉ c’eét tqtífc.
I^a ^tito n ay«it
que aix ane et fornvée -pw-dee jeune»
niárdbe tres bien même sa«» pasteur.
Cela nous réjouit totfe beaitooup et
ne petfi pas mari^uiér de 3ffjonir en
pàriiculîer 'M. EÎric'Rkdfier, de Milsài
(et M. le njcèaire’ Bértotë, soti digné
partenaire cl0is la Eâtaitle contre té
sacerdotctHsme... noté réd,)! —
P \
jüt y I O N
VII
Je visite la paroisse db Cosmopolita dont je parlerai proChainemenit.
J e veux dédier ma correspondance
d’aujourd’hui à la nouvelle colonie
de Groising-Ibanez dans le dlépartemient de Rocha (partie orientale de
l’Uruguay) à 400 km. de Cosmopolita.
des armoires ou par un simple rideau. Il ii’est question ni de plancher ni de plafond; la terre dessous
le chaume dcss'us, ime petite fenêtre, quelques tabourets ou bancs en
bois : c’est tout. Le colon a sa de
ineure.
Noius partons, le eoUègUB' Gaiiz et
moi, pour Montevideo (150 km.) où
nous logeoMis chez l’ami Eraldo Lageard dlo)it |la maidlob aooueiliante
c|5t tou/jhurs ouvtórtle (a'ux pasteurs.
M. Luciano Sib'üle vient nous rejoindre et nous causons jusqù’a une
heure très avancée de la nuit. Expériences de guerre B» Italie, impressions sru IfUruguay, les sujets
de eojavesatioras ne manquent pas !
Le lendemain matin nous partons
M. Ganz et moi pour le département
de Rocha. Nous diésoendions de l’autobus au km. 234, visià-vis du «Cornerei o(» de Maxirho Mçdan. Un colon, Humbert G.oimet, vient nous
chtefeher en iauito 'ëH nous conduit
chez lui, au centre de la nouveUe
colonie. CoWiiae des essaim, les Vaudois, dont 1© nombre augmente continuellement en raison db la vitalité d’mographique, quittent les vieilles colotiies et se dirigent vers le nord
ou l’est, où, de temps à autre, on
fractionne et vend une de oes immenses ccestancias» qu’aucune main
d’homme n’a jamais cultivées et où
paissent des milliers db vaclies à létal sauvage. Les fractions qu’achètent nos Vauddis sont 200-250 hectares, en moyenne. Comme, en général, ils ne possèdent pas l’argent
nécessaire pour l’acquisition de oes
vastes propriétés, le «Banco Hipoteoariop) die l’Uruguay leur accorde
de grandes facilitations. H payent le
15 pour cent au moment d© l’achat
et peuvent éteindre leur dette dans
une période maximum de trente ans
en versant chaque année une paitie
de là sonune.
Après le rancho, il faut se construire un four, se creiuaer im puits,
tirer FKalambradoi», c’est-à-dire les
fils de fer qui séparent les propriétés et les pâturages des diamps. H
n’y a pas la préoooupation de l’étable, car le bétail est toujours dans
les près, de jour, et de nmt, par
n’importe quel teinps, en n’importe
quelle saison. Il n’y a pas la préoccupation de® remises pour le foin,
car içi on ne fauche pasi. Il n’y a
pas la préoccupation de la cuve, car
içi on cultive très peu la vigne, surfont dan® He® c))JoBÍies de récente
formation; le vin est rare, cher et
piaist de première guialité. Cb qui,
par contre,*- ©st db rigueur c’est la
formation d’un «monte», c’est-à-dire la plantaitioia de (quelques centaines d’arbres, généralement eucalyptus ou «pàraiso» oin «trasparente» qui dbvrhnt fournir le bois
pour la cuisine |et l’ombre pour les
animaùx.
heurs d’ime eolonisiation. J’ai le
plaisir de reaiooptrer dan» la Colonie
un aimi d’enfEUiCe: Eeéi Meynet, venu de iLa Tour en 1927. Je m’aesiedb
à sa table, dansi son ranoho Au bout
d’un moment, son garçonnet arrive,
à cheval, de Féoode. Je visite sa pro»priété, je vois son bétail, ü me piarle de ses projets... «ah, si La Tour
n’était pas si loin...» Je m’arrête
quatre jours dans la colonie ; je parle
quatre fdis aux colons réunis dan»
le local de culte : un rancho dans le
«campo'» d’Humbert Gönnet.
La colonie a été formée en 1941 et
possède que oe local de cùlte
ne
prdviisoire. Il est très probable que
la colonie s’agrandira 'encore et alors
on choisira une localité centrale
pour la construction d’une ohapellc
ou d’un temple. En attendant temple et pasteur, les cultes sont célébrés régulièremeiit dans le pauvre
rancho |>ar les anciens. Il y a une
Ow nous a signalé la présence d- Un
certain Vinay dans la ville dbTREINTA y TRES, à 100 km. au rtbrd
de la cokwii© Greiisiag-Ibanb®. Dbilx
ceiità 'km. d’âuto pour visiter tine feliiWe! C’esit' beaùèoupl, tàais «M»
n’hiésitons pas. Sur notre route nous
vjsitons deux familles dans la petite
vilje db hascano.
Entré Lascano et Treiittta y Treé
nous adlmirons de vaste' rizière».
On est en train de edupér le riz et
1© battre dans le» champs mêmes. A
Trteltità y Très Hé’fis“ découvrons £acilenient notre homine: Josué Vinay
cousin de feu les prof. Alexandre
et Jean Pierre ViiMiy, venu d’Italie
à l’âge de 10 ans, établi à Tr^ta ÿ
Très depuis 40 ans. Vivant à 500 km.
de la plus proche égüse Vaudbîse,
ses six fils 'u’ttat pu reoevoir aucun©
instmetion religieuse. Ils ont grandi
et s© somi: mariés dans mi milieu catholique et c’est six fainiBe Ÿiniay
pi-atijjuement perdues pour l’Eglise .•
Vaudoise.
Le problème des disséminés! C’ésf .
im problème qui a toiijour» préubeu-'
pèle districtsud-ainérican et qui di^
meure sans solution. Il faut des past'éui», un plus grand nombre de
pasteurs. On en forme içi, mais il
faut qu’il en vienne d’Itailie!
ALB. RICCA
SULLA
dèli
DISTRETTUALE
Dans la nouvelle
propriété
Lorsque le colon arrive dbns sa
nouvelle prolpriété, il se trouve dans
une prairie légèrement ondulée où
il n’y a rien, en général, même pas
un arbre. Il faut d’abord se construire une maison, uin rancho Après
avoir choisi un terrain convenable,
généralement aù centre de la propriété et si ¡jossible dans un endroit
un peu élevé, le colon plante des
pieux aux quatre coins «le son emplacement et creuse, à une profondeur qui n’est ordinairement pas de
50 ceîi'timètiresi, les fondements db
la bâtisse. Il coup«' les mottes die
terre grasse et compacte d© la dimension qu’il veut donner à ses
cloisons. Souvent les cloisonsi sont
renforcées par une légère charpente en bois. Le toit est en paille. Dans
quelques jours on construit un rancho qui, s’il est bien fait, durera
de 15 à 20 ans.
Généralement le rancho est divisé
en deux pièces, soit au moyen d’une paroi en mottes db terre, soit par
Chez notre frère
Humbert Gönnet
Donc nous entrons dans le raucho
d’Humbert Gotaniet, im gaiHard de 38
ans qui a acheté une grande propriété de 800 hiectares. Son grandpère, Jean Timothée Gönnet, avait
émigré du VîDm. H travaille son
«campo» avec son frère et plusieurs
«peones» (domestique de campagne)
Plein d’initiatives et de courgge, il
jouit dé beaucoup d’estime et a la
rbnfianclei albisojiue Ide tons les autres colons dont il est un peu. le
conseiller et le clief. Madame Gönnet, née Baridon, nous accueille avec un large sourire et nous offre
inunédiateiment la calebasse du mate,
fameux the du Parapuay et du Bré
sil dont on fait une énorme oonsommatiofli dan» l’Amérique dü
Sud. On remplit aux deux tiers le
petit récipient rond de l’herbe en
f|uestioii, qui n’est autre ohofe© que
la feuille ou lies plus jeunes pousses bien séchées, torréfiées et pulvérisées d’une espèce db houx. On
y verse die l’eau bouillante. Quelques-uns y ajoutent du sucre. On
initrodnit ensuite dans la calebasse
l’extrémité d’un obalumm au tubé
métallique aplati et muni dl’une
igrilile iass:ljz fin© pour arrêler la
P'càissièflî du mate et l’on aspire lentement jusqu’à la dernière goutte.
La calebasse passe et repasse un
bon nombre de fois dl’iin© personne
à l’autre et à tour de rôle chacun
au m»une chalumeau...
Avec Humbert Gönnet je visite
toute la colonie Greising-lbanez. Il
y a une quinzaine de familles: des
Gönnet, des Ricca, des iGardiol, des
Malan, des Ghauviés, des Toum, des
Viglielm. C’est des jeunes, car seulement des jeunes peuvent affronter
les incertitudes, les risques et les la
II
natura ed all© funzi'cmi della Commissione sareb'be una norma che pr'CScrivesse che almeno u'oo dei membri delEsaminate in riferimento agb scopi
indicati in un precedente articolo, le
riformie pioposte dalla relazione della
Commiissioine Sin'Odale appaiono suscettibili di efficace rafforzamento delle
funzioni degH organi deirordinamento
distrettuale, purché le norme regolamentari in cui' devono tradursi siano
Chiare e non si ipresitino a interpretazioni equivoche, il che non pare si
raggiunga sempre nelle formiulazi'oni
d'i articoli e piroposte.
I cardini della riforma sono tre.
/.) Modificazione della circoscrizione
dei Distretti ecclesiastici.
La nuova distribuzione dei Distretti
tiene conto della necessità di un raggruppamento delle chiese partìcolarii ih
oircoscriz'ioni più omogenee : le attuali Conferenze distrettuali, in grado dì
valutare peculiari situazioni locali, dovrebbeiro seignalare al Sinodo Feventual© 'Opportunità di assegnare quialohe
Chiiesa ad un Distretto diverso da
quello proposto. L’aumentaito mi'mero
dei DiS'tretfi. in relazione spedalmente alFestensione dei tertiltori sul quali
le oiirCoscrizioni' si ©stendono, rende
più 'facile l’attuazione di altri ,puhti. delle proposte riforme, quali quello della
wuniione di due anziché di una volta all’anno delle Conferenze distrettuali, e
quello di un maggior numelro di dble_ .gati alla Conferenza distrettuale (modiifìche proposte agli art. 47 e 48 dei
regolamenti organici) : minori distanze ; maggior© facilità di viaggi ; minori spese pet ogni riunione; 'maggior
tem'po a dfs'posizìone per i lavori delle
Conferenze.
H). .Scissione della figura del Sovrintendente Distrettuaie, membro della ìaviAa, dalla figura del Presidente della Commissione Distrettuale.
E’ il pùnto più i'nteressan'te e più
ardito della proposta 'riforma, e che
meirita perciò un ipiù attento esame.
Attualmente la Commissione Diilstreittuale è composita [d'i un Preóiiideinitei,
membro della Tavola, e due membri,
dei quali uno 'laico eletti dalla Conferenza (^att. 57 e 110 dei regolamenti
orgairici) ; viene cosi stabilita 'la. oostafi'te preponderanza 'delTelem^to
pastorale su q'uélo laico (nel rapporto di 2 a 1), © l’iiritervento continuo
deU’organo esecutivo della Chiesa
Valdese (Tavòia) attraverso la persona
del iPresiilente.
Secondo 'la proposta rilforma, iiilvepe,
(art. 96) tutti e tre i memihri, compreso il Presidente, verrebbero nominati
dalla Conferenza Distrettual© e sarebbe iprescrìtto 'dhe uno altnerfo del
membri fosse laico, senza escludbre
che possano esserlo anidhe ttìtti e tre.
Il Soivrainitendente invece," che non
sarebbe più i Presidente della Commissione, avrebbe funzioni di collegamento tra la ‘Commissione, e la Tavola, di controllo ed ispezione sulFoperato della Commiiissione, di tesOfiere
della CommmiOne : per tali sue funzioni e^li rissumeilebbe (la ifigMra dfi,
mielmbro c< ex officio» della Oommilssione Distretwate.
Più ilogico il principio che tutti i
mem'bri dèlia Gomint'lssionie àrano eletti daiya Conferenza, anziché averne
due nominati dalla Conferenza ed uno dalla Tavola.
iSe invece non appare giustifiioata la
costante prevalenza 'dejrdemento pastorale su quello laico disposta dall’attualè regolamento, alfpfere altrettanto
inigiust'ftoata la proposta riforma 'di avere la possibilità di una Commissione distteftùale composta «di tutti laipi :
riteniamo che megfio rispondente alla
la Commissione distrettuale (noni neoessariamente il 'Presiden.te) fosse un
Miniatro di ouko.
■
4
le dd f, •&>viialm*end«nr
tè menid)ro,C<ie1ifi lìanrola deSa presideiKHi..4et]A OommissiiQitie. tìBpopàft"^
; kiiveoe & Chiare «tagena». Si può
^ìfcSaltì in tai mocio o^«oeire> che i oom^^pioiaeiiä 'd^la'QQt^ siano scelti
tüS i residenti ' i^ Distnetto senza oí»
^'' hhgiare ,un Pastóre a dover tfasounare
la sua ,pamoàci»a per ^* impeigm del
l^tré andiamo^
a flnlrér
■^vÌ-4,
ia Commissftmie ; © —- ciò che appare
)f^^w*por più importante *r- si può otte¡jA.^ne>ie che il SOivinaiinte&idieiiite esplichi
^ effettiva ioidipeinidteniza le funzikmi
t^ttive e di coninollo sull’operato delja Oxnnrissione e ne riferisca alla Tavo
la, il che non può preitendemi' neffl’atttiate cnxhnajpento, in cui il Sowrain.-
if
vj«ia«idiif?iuv, m culi 11 sorvrain;
tendente, essendo conterapoattneainein
i« Membro della Tavola a Presildente
.,. della Commission©, dovrebbe, svolgendo la sua attività il^ttìva, essere
oonttinuasnente giudice kÉ sè stetsso.
\imflorta però she sia IcjHÌaramente dento in sede di regokmeiniti che
U Sovrafntendente di un Distretto non
può essere ©letto a membro della Com¡ misettone Distrettuale. (
Importa inoltre ohe i rapporti tra il
Sovraintendeinte e la Gommiesdone siaiw altrettanto chiaramente definiti
si raiwistì tate chiarezza neDa
^hel^ foti^laziorie dell’articolo ^ vostre asserzioni Anzi
S6. «La Conferenza Distrettuale... ■ vorrei collmarei
mmina la nuova Commissione Dlsirei ' ^ *«» t«c
|Æ'
r,
Bravo Maestto Rivoir. Il voshi© arícalo del 6 giugno era perfetto sotto
tutti i punti di vista od ha riscosso
1 unanime approvazione di coloro die,
molto più anziani di Voi, hanno aivuto
il privilegio di vivere ad bei tempi
d^la gloriosa «¡CòraÌte 'Rrotestante»
'^/ Torino, © di udire, sebbene fanicdulK, le magisrali esecuzioni nel nostro
tempio, ^ e qualche volta anche ned saloni dei Concerti delle Esposizioni,
allorquando affiancata da altre corali’
sotto la bacchetta magica di Arturo Toscanini, entusiasmlava le foie.
Epoca d’oro degli armi 1898-1911 :
tempi bieatii e feM.
Quale i^io di Ernesito Turin, U compiajTto mio paidre, e nipote di Fanny
Feyrot, moglie del Pastor© David Peyroti ohe ne erano Presidente e Vicepresidente, tre «vaudois de la vdeille
roche» per ©cceilleinza, posso essere
in grado di testimoniare dell’esattezza delle vostre asserzioni. Anzi
stro innario cantati da tutte le C<M-ali,
per un rapido e necessarie ntigtiorametUo del canto di cìùesa, ed una audizione di cori di ptvticolafe valore artistico, oltre che religioso, cantati da
quelle Corali che ne hanno la possibilità.
Tutte le Coìrli, pfcóole e grand^,
dovrebbero sentirsi impegnate a Partecipare alla festa di càuto, con carattere di culto e di testimonianza evangeUca, senza tinwfe di SiÌgii/|ore
in presenza delle cosidette cottali ,,colòsso''^ (adopero il termine in senso
ritolto amichevole). L'àudizione sarebbe invece naturdmente riservata ad
alcuni complessi vocali di particolare
capacità artistica ed avrebbe anche la
sua funzione specifica nel nostro jric-.
colo mondo Valdese. •. ‘
Alla Commissione di Canto, Sacro
l'arduo e' nobile compito di lavorare
per il miglioramento e per l’amore dei.
canto: del canto che è elevazione dell'anima a Dio, preghiera, espressione
della gioia e della fediC, proiezione di
noi stessi verso la risurrezione e la
vita.
Non st 'scoraggi la Commissione per
le critiche formulate. Gesù diceva:
,,Guai a voi, quando tutti gli uomini
diranno“ del bene di voi!’^.
Continui invece a. lavorare,, come ha
fatto e meglio ancora, affinchè giunga
il giorno in cui le assemblee compatte
nei nostri templi e fuori possano cantare d’iin sol cuore e con fede :
((Celebriamo il Signore, perchè Egli è
buono !».
E. Rostan
l»RO VlàLLI
CX]CAS10NE ~ NEGOZIO dï orolLogeria, oneflcenia ed ottica, beo aiwinto»
rimettesi causa malattlia.
VENUE5I vasto tabbneato adibiito ad albergo con aippezzamento terreno amesso.
?■
5.
tuaie... La Comn^sékme cHàp-éttualè
di un Presidente, éi'm
tee Presidente e di un Segretario, di
i-fi ameno uno làico », che non pre.t,.; ^affatto la .posizione del Sovraintendente nei confronti della Commis
^ S1071C.
j ^ Qommissione è composta' delle tre persone indicate, elette dalla
ConjfCTenzfe, « se di ^ovraintendente
^ non deve es^e i] Presidente, è necessano stabilirei 1» ineleggibiiità del
L ^vramtendente del Distretto a m«nB ^ . OommdsRione distrettuale.
, Per porto tn grado di esercitane: la «aia
«zione di controllo e ^li oonegamento,
^ dwesi fario membro ex ofRóio
wwa .Conmisskwie (Cammissmie di 3
o 4 petrabne? Il Sovtnaintendente a^ vrebbe voto dedibenalivo ?), béirel stabilire ì’dm&> ti® parte dèlia Oom^ mjsaionp, xj, (Jornun^datte tejmpesàSjv^
• mente al Sovinaintendent© le riunioni dèl- la Commissione col relativo ordine del
i.. giorno, con flapoltà da parte del So
vraintendente ad intervenire senM vo?. to deliberativo, e di tenerlo continuamente al corrente deH’opera deila
Gommiss:one : concediere eventualmente al SovraShtendeinte ia facoltà di
* pronwovere la ritmione della Oomt- ■ missione Distreftilale ùi casi in cui ne
ravvisi l’urgento nieoessi'tò, ©d un ©ccezionale dii%to di veto in quAibe ma'
teria di particolare importanza, pur ri*
" manendo fermo il principio che la
- Commissione risponde direfttamente
del suo operato <h fronte alla Conferenza Distrettuafe e ntm ai Sovraintendente.
In tal modo la Ocmmissiione aivreb..be una effettiva Bihertà e indipendenza d’azione, nei limiti fissati dal regolamento e dalla ■Confgrehza Distrettuale, ed fi Sovraintenidente potrebbe
svolgere una efflcace opera di controllo e di collegamento, pur senza dover
-essere ¡gempre pneteentte nd^ Cfolmimission©.
III). Attribuzione di un fondo annuo
alla Commissione Distrettuale.
Per dare modo «Ha Conferenza ed
alla Conunissiione Distrettuale di svolgere rapidamente i pixmri compiti, tale
assegnazione si reìndé indispensabile.
Il fondo dovrebbe siervi're per sostenere le spese dellei riunioni della Conferenza e della Commissione, di ©vdntuali campagne di evangeSizzaizione
nel Distretto, dei provvedimenti da adowarsi d’urgenza per le vacanze che
possono verificarsi in una Chiesa del
> Distretto, delle piccole riparazioni urgenti a edifici, ^lla corrispondenza e
. - cancelleria, eoe. Non essendo il Sovraintendeote membro della Conwnis_ sione, non si vede perchè gjfi $i debba dare rincarico di Tesoriiere, incari, co che potrebbe essere' assunto diretta^ mente ^ Presidente.
^ Tanto più che del fondo la CCmmiis' sion^ dovrebbe comunque «nnualmen-,
te dar conto : alla Conferenza Distrettuale, seooj^ il progetto; aUa Tavola,
Secondo noi, essendo la Tavola ohe
’ provv©^ aJl’assegnazioiie del fondo e
la più idonea ad avere una visione generale delle possibilità ed esigenze
ji-ammktistirtMive dei vari Distretti.
Aldo RIbef
cola lacuna. Il cavallo di battaglila delia Corale Protestante di Torino sapete
qual’era ? lo <( .Stabat Mater di Rheimbelrger, quella magnifica composizione
profusa di senso mistico e riveranitp
omaggio alla-Veigine Maria, oggetto
di ahrtono una trtentina di esecuzioni
nelle nostre Chiese, e capiàto sempre in quella magni,fica lingua che è il
fatano, e che, in allora, era 'ben capita dai singoli membri della corale, ohe
perianto sapevano amohe quidlb che
cantayai».
E non mi si vengla a dire ohe Tarniuale saggio della Corale di T'Orino non
fosse ,ima dell© più belle e iproifìcue
manifestazioni religiose della Chii^sa
' Valdese. E aliara? Allora, per tener
bandone ala coradiurione dfejla giustificazione che il Prof. Eugenio Tron
ha ritenuto xqjportuno di far© sulI’Bco
del 15 giugno, all'Ora due sono i caigi ;
o hanno sbagliato 'per circa 50 anni di
fila tutti i Predenti e CansigHieri della CorMe Protestante di Torino consezienti i rispettivi membri che hanno
cantato, ©d i rispettivi Concistori che
hanno lasciato cantare senza fare osservazioni, 0 ha sbagliato il. Prof. Tron
sia pure in buona fede.
Ai posteri l’ardua sentenza. Mi Kma'terò qui ad osservare cortesemente
al Signor Tron ohe ho qualche difficoltà ,a comprenderlo allorquando dichilara ohe «in .un festival di Canto Corale (sia ,pUr religioso) ciò che importa non è di Iato musicate del problema,
ma il oontenutol dottriniale, teologiiclo
delle parole dei canti ».
Ma facciamo un punto, e tentiam di
salire in più spirabii aere.
Musica cattofioa, musica protesltante, parole cattoliche, -.parole protestanti, puAto di viste teologico o dottrinale del canto r che srigniRcato può ben
avere tutto qu^to? Non bastano le divergenze, i dissidi secolari che purtroppo ci separano dai nostri fratelli
eattoliici, (perché si senta il bisogno di
tirare in ballo ad ogni occasione altri
argomienti che sovente non stanno in
piedi, tanto per seminare fe di'ffidenza
ed accrescere le distanze? Anche la
musica e la poesia ci voleva ; non mancava più ohe questo! Stiamo freschiE lo spirito di oompretiaon© reciproca,
la tanto invocata fratemite cristiaate,
le Alleanze per l’Amidzia mediante le
Chiese, all'Ora a ohe cosa servono? Dove andiamo a finire, o meglio «dove
volete ah<Ì^ a finire? »
ROBERTO TURIN
PERDERÒ - MANIGLIA
il
ha
e
It Redattore
conclude
Dalla stessa assembliea,. presiiedute dal
Vice-Moderatore, veraivano detìgnati
delibati alila Confereinzia DistreÉuate : i
sig'iKw Pascal Augusto, insegnante e l’an,
ttano Poet Giulio; (jualie delegato al Sinodo il agnof Canal Felice. ___________ L’As
semblea ha inoltìe esaminati gli i?rgementi presentati « .ad referendum ».
— Fra i Miài'Saffilenti di- queste uStìme
setitimaine, oiltre al Bazar, alla festa delle
madri riuscita sotto cgiiii osipetto, oltre aia
ta dei bambini dei Chiotti, applaudiitissimi, rimarrà nel iriooildo di ohi và
partecipaito la 'beiissima gita a Torre
Bobbio 'PelliOe.
I ibambini defle Scuote Domeniical ricorderanno il sorriso Iiimlnoiso col quale
so.no stati ricevu^ dalle Diaconesse della
Ma^ e chiesà che qualche bambina
più tardi non pirovi nostailgiia per (luiefl
sorriso e non vi ritorni..
Non dSmentìcheranino neppure l’accogliieinza della signora Ricca e delle sn©
collaboratrici ohe hanno voluto niioeverli
con 1 riguardi tìhel si usano verso i grandi,
prodigandosi in modo commovente ___________ I
piccali rivivono te loro bolla giiomaita
mpmdano i%H airiici |d4|l'l’ia^ Vdlte
timido grazie- ’
In s(h tre giorni idi malattia veniva
tolto alPaffetto dei suoi cari' POET EDOARDO delle Gnaagette. Agili aflUitti vadè 1 espressione dedita nostra simpatia cristiania.
Nel Tempio di Maniglia è stato celebrato il matrimonio di GIAI CHECCO
Aldo Alessand- dell Saretto e di SAN MARTINO IniM Eufrasta del Vallone. AgH sposi rinnoviamo j nostri più fervidi auguri
nel Signore.
A. Janavel,
e
un
La discussione sul canto sacto può^
essere ora conclusa. Abbiamo lasciato ampia libertà di parola ai sostenitori delie tesi più opposte e siamo sicuri che il dibnttito è stato utile in vista
di una migliore comprensione del valore che il canto sacro deve occupare
non soltanto, nelle feste tradizionali, jna
sopratatto nel culto pubblico.
PersonaimenUe -d 'schieriamo dalla
parte del „vecchio ccrraUsta” e formuliamo l’augurh che si abbiano, in due
date diverse, una festa di cànto sacro
puro e sempffice, cioè di inni del no
POMARETTO ’
Do'pq, una vite partìcolarmente laboriosi
si è addormentato nei Sonore il notetro
fratello PONS DARIO di anni 68. Con
la sua dipartenza, «.yvetiuta quasi improvvisamente te mattina del 14 ^ugno a Poinaretto dove da qualche tempo conviveva con il figlio, soompare una belta e tìpica figura d| Valdese, energico, ecnipoloso, atttìvo, partìcotemente attaocato alte
Chiesa e fedele.
Per queste sue quailità di carattere e «fi
fede egS ha fasBÉtto efietro ctì ee un tergo
rimpianto dd quale fu dato angibfle testimonianza in occasione ttei suoi funerali che ebbero luogo nei pomeriggio del
iSsi'.
la domenica 15 giugno © che furono presnediutì dal pastore signor Luigi Morauda
La Salma fu tumulóta nella tomba di
tenugiia nell cimitero di Vivían (Inverso
Ffilnpsicai). )
Afte Conqsapa della sua vita, ai figlio e
là^a su)a ilWjiiHiafrnieinitc già cosi
duramente provati, porgiamo l’espressione
della ostra viva simpatìa, a Io, dice l’Eterno, sono quegli che vi consolo».
— Dómemela 22 oonrenite è stato ¡Mesentato ai S. Battesimo il piccolo CHIURATO
GIORGIO dì GSowanni e di Rostan Susanna i(PcMniairetto), La grazia dei Signore
riposi su di Dui.
— Ltthedi pomeriggio. 23 giugno, si
sono uniti in mialTimonio nel nostro temilo MAURINO ORESTE di Giovanni Enrico (Penosa) con COSTAMAGNA MADDALE.NA di Antonio (Porosa). Rinnovia^
mo a questi sposi il nostro fervido augurio
nel Signore.
COLONIA VALDENSE
Il pruno giugno l’Assemblea dei membri Elettori a gran maiggioranza di vote ha
diteto quale pafetore della pai^racclilia »il
signor LAMY COISSON di Fekmiaa Po.
In att^ del suo insediamento te Comunità invia al neo-etetto il suo auguraile saluto.
Le soir <lu 13 juin, sur la grande route nationiallè, à 12 km. de Colonia Valdense, se produisit un choc entre uni omnibus et un camion. Il y ©ut des blessés
et des morts. Parmi les derniers le prof.
Daniel Davit- Nous aocofurumtes sur i©
lieu du d'feastr© et vîmes fe coups db M.
Davit étendu sur 1© bord' de 'la route près
de T'cmnSbus enfoncé. Une profonde blessure à la tête, te visage couvert de sang.
La mort avait été instantanée.
iDaniel Davit avaîr 43 ans. Il était fils de
feu te pasteur Paul Davit, lui aussi décédé à la suite .d’un aeddent de route en
Uruguay, et de M.m© Vir^© Tron. Il
avait eu une darriêre rapide et brillante
dakilB itensedgaement et était directeur
du L.ycée de Colonia Valídense. I] laisse
une veuve et deux enflante en bas âge.
L’ensave&setrent a eu Heu !© 14 juin.
Après un© série de témoignages rendus
au disparu par Íes proifesseurs, les étudiante, Iles repr^temante dies ' (ÿffétieniies
associations cultureites, le cortège se
ifoirme. Quelques centaEneb d’autos partent <3U Lycée où le corps avait été déposé. Au dmitièr© une foule iitnimcnse.
Les pasteur H. Ganz, Jean Tran, A. Ricca, E. Maggi. J- P. Gönnet adressent des
messages. La Chorale ©xprim© par le
chant d’un cantique te foi et l’espérance
chrétiennes.
A la Veuve, à 1a nière et à tous les
^parents ru^is exprimolnls .(ttotfe f^ofionidfc
sympathie dhrétitenne. /?,
DONI RICEVUTI DAL
CASSIERE DELLA TAVOLA
VALDESE
Per Rifugio
Società di Cucito, Roma Via IV Novembre 5000 ,— G. Hentóoh 6000 - ■ Peyrot
Ernesto, Praly 100.
Per Asilo di San Germano __
Sodetà di Cudito, Roma Via IV Novembre 5000 — N. N. Rodoretto, ràcxirdando
e riconosirente al Signor© 1000 —. Peyrot
Ernesto, Praly 100 —. Vio VittorliiiO, Sanremo 500.
Impiegati Ass. Venezia per Opere Assistenziali Valded in mem. collega Orlando Vedova L. 6600
Per Diaconesse ___
Sodetà di Cudto, Roma. IV Novembre 5000 — Società di Cudto Napofi
1000 — P. GrìigiHo 12ffl00.
Per Asilo di Vittoria
— Società di Cudto, Roma IV Nuvembre 5000 — Chiesa dS Caltanisetta 600
— G- e L. B.. San Gewnano, in mem,
di A. Rosiagno 500.
MANCIA COMPETENTE a chi riporfcrà orologio polso smarrito Babaio 28 giugno 1947 in località
Bobbio Penice (Malpertus). Presentarsi alla Tipografia Alpina,
Torre Pellice.
VIU-EGGIATURA a Villar Pellice. Per'
stagione estiva affittasi aUoggj.o aifiintobiliato di dnque vani più cucina.
VfLLE'OGIATURA — Affittansi per te'.
stagione estiva in San Lorenzo dì Angro. gna, due camere e oudma.
RIMETTESI ALBERGO di mezza lhion.tegna, aperto tutto Panno, dieoteite assicurata, .(xiindizlonj vantaggiose.
.Rivolgersi all'Ufficio PRO VALLI —
Casa Valdese — TORRE PELLICE —
A V V ■ » 4»
U. C. D. G, — Dal primo luglio al 30
settembre è aperta a iPOSITANO (Sailerno) una Casa all Miare per sii^ioTe e
signerine. — Amibiente tranquiilto, piacevole. BeiEssiime gite nei dintorni :
Capri, Amailfi. Ra'veiUo. — Per informazioni rivolgersi alilia Direttrice signorina
Emma Notarbartolo, «La Conca d’Oro»
, POSITANO (Salerno).
CARLO JAHIER e la FAMIGLIA SIBILLE porgono la espressione della loro
viva riconoscenza a ttutte le persone che'
si sono unite al loro dolore ed hanno reso
il loro tributo di cristiana e fraterna simpatia alla cara memoria della loro indimenticabile
EVELINA
Torre Pellice 2 Lt^Ho 1947
Dir. Resp. Ermanno Rostan
ARTI GRAFICHE "L'ALPINA,
Torre PeUice
LIBRERIA EDITRICE CLADDIANA
TORRE PELLICE
NOVITÀ
Giovanni Mlegge
PIETRO A ROMA
Lire 70
In poche pagine ben documentatedimostra che Pietro non é mai stalc>
vescovo a Roma, e i papi non sonoì suoi successori.
E’ USCITA
la II edizione
VIATOR
Il callolicesimo ridiiamal»
alle fonti
Lire 70
U
Tiniimi
S. Maffeo
Torre Pellice r Via Roma, 2
randa bolo alia sua
tpaltabila cllanlala
che col 1' luglio sarà in grado
di RIPULIRE e TINGERE
cuoio, scamoscio, borse, guanti,
scarpe, giacche e pelle, ecc.
tinte di moda sn campione
e neri per lutto
SI tingono o si rim-ttono a nuovo
cappelli da uomo
Il[[[|l•llll0•f01l
Il dr. DANIELE ROCNAT
visita a TORRE PELLICE
tutti i venerdi dalle
10 alle 12 presso il
dr. GardioI Tel. 77
a
ROM ARETTO
il 2’ e 4’ sabato del
mese dalle 10 alle 12
Presso l'Ospedale
aldese
i
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