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ECO
DELLE VALLI VALDESI
Sig. PEYROT Artiiro /
ai Ma rauda
10062 LUSERNA S.OIOVANN
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno 107 - N>'m, 31-.52
Una copia Lire 70
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I Eco; L. 2.500 per l’interno
I L. 3.500 per l’estero
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TORRE PELLlCt - 7 Agosto lb7U
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Verso l’assemblea sinodale 1970
La nostra sessione sinodale si avvicina, in questa estate densa di assemblee ecclesiastiche e confessionali. Nel
pomeriggio del 23 agosto, infatti, il Sinodo si aprirà con un culto presieduto dal past. Franco Sommani, nel corso del quale Luciano Deodato sarà consacrato al ministero della Parola. La
Tavola Valdese, i suoi uffici, gli organi chiamati a rispondere al Sinodo predispongono relazioni e documentazioni, mentre è al lavoro la Commissione
d’esame suH’operato della Tavola e
della Facoltà di teologia: Gino Conte,
Marcella Gay, Sergio Gay, Salvatore
Ricciardi.
L’atmosfera è senz’altro più distesa
e serena di quanto non fosse lo scorso
anno, di questi giorni, ed è il riflesso
di un anno che, salvo qualche eccezione, è stato pure più pacato e sereno
nelle comunità. Resta naturalmente
aperto il problema se ci troviamo in
una comprensibile fase di distensione
psicologica, di stanchezza nei confronti di dissensi e contrasti, o se invece
la volontà di « vivere insieme nel dissenso », chiesta in passato, dalla Tavola in particolare, ha cominciato a precisarsi in un processo di chiarificazio
ne delle motivazioni profonde di ciascuno. Sarà il Sinodo a rivelare se è
cresciuto e si è approfondito l’ascolto
reciproco, ma soprattutto l’ascolto di
quel che il Signore, lo Spirito dice oggi alle nostre chiese.
Il documento programmatico sinodale 1969 che presentava le « linee di
fondo » per il nostro lavoro, non risulta aver suscitato, nel corso dell’anno,
una particolare attenzione a livello generale. È stato studiato accuratamente nel I Distretto, in numerosi incontri del corpo pastorale e dei concistori riuniti, traendone alcune linee d’azione interessanti nella vita delle chiese delle Valli; la Conferenza del VI
Distretto ha sintetizzato in un ordine
del giorno quelli che le sono parsi gli
elementi centrali del documento sinodale; scarsi e sporadici gli echi, altrove. Nel suo rapporto al Sinodo la Tavola nota: « Vero è che le Chiese erano anche chiamate a studiare altri
problemi; tuttavia ci si poteva aspettare una maggiore attenzione su quanto
il Sinodo aveva indicato ». La 'Tavola
stessa, per altro, non è giunta a presentare, nel corso dell’anno, un commento unitario al documento, che ne
prolungasse e precisasse le linee.
Scorrendo il rapporto della Tavola,
si trovano evidenziate alcune questioni:
— fra i « programmi speciali », una
intensiflcazione dell’attività del Servizio Cristiano di Riesi e soprattutto del
Centro diaconale di Palermo, in fase
di ristrutturazione; viceversa, per scarsità di uomini e necessità dell’opera
la Tavola non ha potuto dare attuazione, quest’anno, aH’esperimento di
pastori dei giovani, richiesto dal Sinodo scorso.
— i rapporti con l'area sudamericana
della Chiesa Valdese, avvivati dalla visita compiuta la scorsa estate in Italia dal past. Delmo Rostan, Moderador
della Mesa Vaidense, sono intensi, nella feconda dialettica di una vocazione
comune in situazioni diverse; ma urge
la conclusione della definizione e ratifica bilaterale della nuova Costituzione e del regolamento generale del Sinodo: dietro l’apparente aridità degli
articoli e del lavoro di preparazione e
di ratifica si disegnano i maggiori problemi teologici, ecclesiologici, spirituali.
— un nodo importante dei prossimi
lavori sinodali sarà il dibattito sui
mezzi di comunicazione di massa:
stampa (libri e periodici), radio, televisione. Non sono in gioco, è chiaro,
unicamente questioni tecniche e finanziarie (anche queste, è ovvio), ma
quelli che il Sinodo 1969, investendo
del problema le chiese e la prossima
sessione sinodale, chiamava i temi di
fondo di questi nuovi strumenti a nostra disposizione. Per quanto riguarda
Veditoria, lo sforzo considerevole e intelligente del Comitato della Claudiana è stato appoggiato dalla Tavola, ma
in misura assai minore dalle chiese,
salvo eccezioni: siamo tuttora cattivi
consumatori di libri protestanti, a livello generale. Quanto al dibattito sinodale sulla stampa periodica, la ’Tavola aveva nominato una commissione di studio (Bruno Corsani, Alberto
Ribet, Luigi Santini) e ha ora deciso
di stampare e distribuire ai membri
del Sinodo la relazione da essa preparata. Il problema della nostra presenza radiotelevisiva andrà discusso a
fondo in vista della Assemblea federa^
le del prossimo novembre; è infatti
evidente che ogni questione di peso
affrontata a livello federale va prima
discussa e chiarita, per quanto ci riguarda, a livello sinodale: è inutile nascondersi che nella nostra Chiesa (forse in altre?) vi sono coloro che temono che la via federale sia un modo per
far passare ciò che non passerebbe,
forse, per la via sinodale; giustificato
o meno questo sospetto, tanto più urge comunque che una schietta, leale e
volenterosa apertura evangelica si accompagni a un’altrettanto schietta, leale discussione e decisione interna preliminare.
— la scarsità di vocazioni pastorali
«tradizionali» (?,), la riflessione sul
Convocazione
del Sinodo Valdese
Il Sinodo della Chiesa Valdese
si aprirà, D.v.
DOMENICA 25 AGOSTO
ore 15,30
nel Tempio Valdese di Torre Pellice con un culto presieduto dal
Pastore Franco Sommani e la
consacrazione al ministero pastorale del Candidato Luciano Deodato.
I membri del Sinodo .sono convocati per le ore 15 nell’Aula Sinodale della Casa Valdese per alcuni atti preliminari.
Subito dopo il culto i membri
del Sinodo si riuniranno nell’Aula
Sinodale per costituirsi in Assemblea, sotto la presidenza del più
anziano di età tra i ministri di
culto in attività di servizio, e per
procedere alla nomina del Seggio
definitivo.
Neri Giampiccoli
Moderatore
della Tavola Valdese
Torre Pellice, 3 agosto 1970
problema dei ministeri, il presentarsi
di alcuni casi concreti hanno posto
quest’anno alla Tavola e pongono ora
alla Chiesa in Sinodo due problemi relativi al ministero pastorale: la distinzione tra ruolo pastorale e ruolo amministrativo e l’ipotesi di un ministero pastorale volontario, non a pieno
tempo, sul tipo di quello recentemente istituito dalla Chiesa Metodista.
— rilevante sarà pure, nei lavori sinodali, il capitolo relativo ai problemi
iiitiiiniimimmiiimimmi
giuridici e ai rapporti con lo Stato, essenzialmente per ciò che riguarda la
riforma dei codice penale italiano (tutela penale in' fatto di religione, vilipendio), le approv.izioni governative
dei ministri di culto, la libertà di coscienza e di assistenza per i giovani richiamati alle armi, la netta distinzione fra matrimonio civile e religioso,
le questioni previdenziali a favore dei
ministri di culto.
— il problema migratorio, di cui le
Chiese sembrano lentamente accorgersi e che implica un serio ripensamento, tanto più che non è da escludere
una forte componente politica in parte almeno di questo ridesto interesse.
— circa gli istituti d’istruzione, visto
il bilancio positivo dell’attività del Comitato del Collegio, la Tavola propone gli venga affidata pure la gestione
della Scuola Latina di Pomaretto, mantenendo invece la responsabilità dei
Convitti, dalle Valli a Palermo; il piano di Centro culturale a Torre Pellice
non è stato accanlonato, ma ha continuato ad essere studiato.
— la vita della Facoltà di teologia è
stata segnata, oltre che dal numero
purtroppo esiguo degli studenti, dal
loro inserimento nel lavoro del Consiglio di facoltà e dall’avvio, sulla base
di una bozza circostanziata, dello studio in vista di una profonda ristrutturazione del piano di studi teologici.
— amministrativamente, la generosità delle chiese (oltre al permanere
di quella di chiese sorelle e organismi
esteri) è cresciuta, anche se alcune, e
non delle minori, non hanno raggiunto la meta indicata dal Sinodo; eppure
anche quest'anno il bilancio di esercizio presenta un deficit. Occorre che il
Sinodo prenda infine sul serio l’impossibilità di continuare aH’infinito con
uno spareggio fra il preventivo e il
consuntivo, il che significa che viviamo al di sopra de'’-’ nostre forze, o
della nostra fede.
— l’impegno della Chiesa in fatto di
stabili attraversa una fase particolarmente pesante, anche se in parte promettente: l’edificazione materiale è in
funzione di quella spirituale?
— sul piano ecumenico, nulla di
molto particolare nei fraterni rapporti d’integrazione con la Chiesa Metodista (ma il dibattito interno sul ministero pastorale rende attenti al riconoscimento del nuovo ruolo pastorale
istituito dalla Chiesa sorella). Il Sinodo si riunisce a poche settimane dall’Assemblea della Federazione delle
Chiese evangeliche in Italia e dovrà
non soltanto eleggere la delegazione
valdese, ma esaminare le questioni essenziali all’ordine del giorno, in specie
l’attività dei vari servizi (studi, sociale, giuridico-consultivo, educazione e
istruzione religiosa, radiotelevisione e
stampa), l’avvio di federazioni regionali e di quella giovanile in sostituzione
della FÜV. I rapporti con il Cattolicesimo romano andranno controllati, alla luce fra l’altro del recente « motu
proprio » pontificio sui matrimoni misti, senza dimenticare l’indicazione del
Sinodo scorso nei confronti del dissenso cattolico.
Naturalmente pure le Commissioni
sinodali sul problema del battesimo e
della confermazione e su quello del matrimonio e del divorzio dovranno finalmente riferire, con tempo sufficiente
per un dibattito conclusivo, dopo le
prese di posizione che quest’anno si
sono avute in varie chiese e in alcuni
distretti.
La Tavola, e con essa gli organi esecutivi ad essa paralleli o da essa controllati si presentano al Sinodo con
una massa di lavoro svolto che rappresenta un servizio del quale non è facile, dal di fuori, valutare esattamente le dimensioni e l’impegno. Uno dei
problemi che il Sinodo dovrà affrontare sarà costituito dal fatto che il
past. Pier Luigi dalla e il prof. Giorgio
Peyronel terminano il loro settennio
quali membri della Tavola, mentre il
dott. Aldo Ribet ha fatto presente la
impossibilità, per ragioni di salute, di
accettare un’eventuale rielezione.
Questa, per sommi capi, la pesante
agenda sinodale. Possa tutta la nostra
Chiesa, riunita in Sinodo nella persona
dei suoi deputati e nell’intercessione
solidale che li deve accompagnare, fare propria la conclusione con cui la
Tavola chiude il suo rapporto annuo;
« Gesù ha detto; “io sono in mezzo a
voi come colui che serve” (Le. 22: 27>.
Vorremmo poter dire questo anche di
noi stessi; non potremmo avere infatti altro motivo^ del nostro operare se
non quello di servire i fratelli e le chiese. Ma sappiamo bene quanto siamo
stati al disotto di questa linea di condotta nell’esercizio quotidiano del nostro mandato. La relazione che presentiamo al Sinodo non può quindi concludersi che in atteggiamento di umiltà, convinti che se vi è davanti a noi
ed alle chiese un avvenire e una speranza è soltanto perché lui, il Signore,
è in mezzo a noi come colui che serve.
A lui solo dunque la nostra lode e la
nostra riconoscenza ».
A Nairobi, dal 20fal 30 agosto
Patto i uniDne fra riformati o coogroiazioflalisti
Dal 20 al 30 agosto Nairobi, la capitale del Kenia, accoglierà la 20’’ Assemblea generale dell’Alleanza riformata
mondiale (ARM). Accanto ai delegati
delle 114 Chiese che la costituiscono (la
114", la Chiesa riformata dell’Africa
orientale, viene accolta in questa se.ssione), vengono attesi ospiti di molte
Chiese. Saranno oltre 500 i delegati, i
consiglieri, gli uditori, gli ospiti provenienti da ogni angolo del globo.
Elemento essenziale e caratteristico
di questa Assemblea sarà il fatto che
essa riunirà i delegati dell’ARM e del
Consiglio congregazionalista internazionale (CCI); è noto infatti che i due organismi confessionali si fonderanno, in
questa occasione, costituendo insieme
una nuova e più ampia Alleanza riformata mondiale, dopo che da entrambe
le parti si è constatato e dichiarato
che le differenze organizzative non giustificano un’azione disgiunta, comparate con la sostanziale unità di fede, di
vocazione, di testimonianza. Proprio
ultimamente, però si è dovuto prendere atto con rincrescimento che l’Unione
(congregazionalista) dei Gallesi indipendenti non si è sentita di entrare a far
parte del nuovo organismo confessionale che sta per nascere anche ufficialmente (riformati e congregazionalisti
collaborano già da molti mesi).
Altra caratteristica dell’Assemblea di
Nairobi sarà la relativamente forte partecipazione giovanile: infatti tutte le
Chiese che normalmente hanno diritto
a inviare un solo delegato (si tratta pei
lo più di “giovani chiese"), sono state
invitate a inviarne un(-a) secondo(-a),
con diritto d’intervento e di voto, a condizione che abbia meno di trent anni;
e le iscrizioni mostrano che le Chiese
approfittano largamente di questa possibilità di raddoppiare la loro delega
zione. D’altra parte, a differenza di
quanto avviene solitamente in assemblee ecumeniche o confessionali, non si
è prevista un’assemblea giovanile a
parte, sperando che i giovani parteciperanno pienamente alla vita e alle
responsabilità dell’assemblea.
Ancora da segnalare il fatto che per
la prima volta un’assemblea generale
ecumenica così rappresentativa si riunisce nel continente africano, ospitata
da una Chiesa africana alla quale era
affidata la preparazione tecnica; sono
i rappresentanti delle "vecchie" Chiese
che saranno ospitati, questa volta, dalle "giovani” Chiese: è significativo.
Com’è noto ai nostri lettori, dato che
nei mesi scorsi e anche nelle ultime settimane lo abbiamo ampiamente illustrato, il tema generale dell’Assemblea
sarà: Dio riconcilia e libera. Ci si potrebbe indubbiamente domandare se
qualche altro tema non sarebbe stato
più illuminante o più attraente, ma
TARIVI ha scelto a ragion veduta. Nel
nostro mondo si parla assai di libertà,
ma in termini disparatissimi, nel mondo occidentale e in quello orientale
e queste diversità stingono pure sui
cristiani e sulle Chiese. Perciò il tema di Nairobi deve servire a mettere
in chiaro in partenza che la premessa
di ogni libertà è la riconciliazione. Occorrerà quindi riflettere se si può veramente agire in conformità con i principi della riconciliazione all’interno delle strutture del nostro mondo. La cristianità ha da dire più che una parola
sulla pace del cuore, a un mondo costantemente minacciato dalla guerra e
che vive senza pace? Sono pronti, i cristiani, a pagare un alto prezzo per la
pace? Nuove strutture sociali determineranno quella pace e quella giustizia
delle quali parla la Bibbia? Una Chiesa,
la cui autorità si è talmente svalutata,
può ancora operare in funzione riconciliatrice nel mondo? Tutti questi interrogativi e altri ancora dovranno essere
affrontati a Nairobi.
Il culto inaugurale dell’Assemblea
sarà celebrato il 20 agosto nella chiesa
St-Andrew di Nairobi (Chiesa presbiteriana dell’Africa orientale); esso sarà
ritrasmesso dalla televisione « Voice
of Kenia». Nel corso di questo culto,
durante il quale la predicazione sarà
tenuta dal past. E. Carson Blake, segretario generale del CEC, i delegati
si riuniranno, dietro invito del pastore
che presiederà il culto, per affermare
la loro fede in Cristo e impegnarsi a
servirlo nel mondo; essi affermeranno
la loro volontà di comunione riformatocongregazionalista e di fusione fra
TARM e il CCI pronunciando questo
Patto d’unione:
lina Chiesa giapponese
chiede l'ahregaziene
del trattato militare
con gli USA
Tokio (spr) — La Chiesa unita del
Cristo in Giappone, Kiodan, tramite la
sua commissione sociale ha chiesto
con insistenza al governo nipponico di
porre fine al trattato militare con gli
USA (/ lettori ricorderanno che mesi
or sono abbiamo pubblicato alcuni articoli di un protestante giapponese, i
quali presentavano le tensioni che questa questione determinava nel paese e
nelle chiese evangeliche. N.d.r.).
La Chiesa fa appello al Governo affinché rispetti i termini della Costituzione, la quale rinuncia alla gperra e
incoraggia gli ideali di una nazione pacifica desiderosa di mantenere buone
relazioni con tutti i paesi.
Il Kiodan esprime la propria inquietudine di fronte alla evidente « recrudescenza di spirito militarista » in
Giappone e attira l’attenzione delle autorità sull’angoscia sempre più intensa che si diffonde fra la popolazione di
Okinava a causa del nuovo atteggiamento dello Stato, atteggiamento riflesso nel comunicato congiunto SatoNixon dello scorso novembre.
Chosei Kabira, presidente della stazione radiotrasmittente di Okinava e
membro del Kiodan, dichiara che « il
Giappone del quale un tempo abbiamo
avuto nostalgia non è più esattamente
quello che oggi desideriamo ».
L’isola di Okinava ospita riserve di
gas tossici e di basi per bombardieri
B-52. Molti cristiani di Okinava hanno
partecipato, il 22 giugno, a una manifestazione di protesta contro questo
trattato militare.
iiiiminmiimimi
iiiiiiiiiiMiiiinmiiiiiM
La protesta delle Chiese
Vendendo armi ai Sudafrica
la Gran Bretagna
si allinea ai regimi
razzisti e oppressivi
Londra (soepi). - Una delegazione di cin*
({ue persone guidata dal pastore E. Payne si è
incontrata con lord Lothian. ministro di stato,
al Foreign Office.
La delegazione, nelFinsistere sulle gravi ini*
plicazioni che potrebbe comportare un cambiamento di politica in materia, dopo la vittoria dei conservatori, ha chiesto che il governo approvi la risoluzione del Consiglio di
sicurezza delFONU, che condanna le vendite
d‘armi al Sudafrica. La delegazione ha pure
fatto presente il suo timore che i paesi del
Commonwealth abbiano Finipressione che la
Gran Bretagna aiuti ad allargare Vapartheid
e ha chiesto che il governo consulti i paesi
del Commonwealth in merito.
Successivamente, il ministro degli esteri
Home ha annunciato in parlamento che la
Gran Bretagna non avrebbe venduto al Sudafrìca che un « numero limitato di armi » destinato alla proiezione delle vie marittime che
danno accesso a città del Capo.
Il vescovo Sansbury, segretario generale
del Consiglio britannico delle Chiese, ha a
sua volta dichiarato di essere certo che il governo avrebbe accondisceso a un dialogo prima di imboccare una via così controversa.
Lonl Carendon. esponente laburista ed ex
rappresentante della Gran Bretagna alle Nazioni Unite, ha qualificato come « vergognoso » il progetto di vendite d'armi al Sudafrica.
I capi di governo dei paesi del Commonwealth
— fra cui il presidente della Tanzania, Nyererc — hanno minaccialo di uscirne se le vendite di armi riprenderanno.
L’intervento delle Chiese britanniche fa seguilo a un invito del segretario generale del
CEC, E. C. Blake.
iiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiii
Noi, venuti qui dai quattro canti della terra =
in nome delle Chiese riformate, presbiteriane e congrezionaliste, |
considerando la Parola di Dio, data nella Bibbia, |
come autorità suprema di fede e di vita, i
riconoscendo Gesù Cristo quale Capo della Chiesa e =
rallegrandoci della nostra comunione con la Chiesa universale, =
ci alleiamo |
per cercare in ogni cosa il volere di Cristo, i
per testimoniare insieme del suo Evangelo, |
per servire ai suoi disegni nel mondo intiero, =
per formare oggi la nuova Alleanza delle Chiese riformate |
onde meglio attrezzarci per i compiti che ci aspettano. §
Signore, mantienici fedeli verso di Te e verso i nostri simili. Amen. |
IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHIIIIIIIIItlllllllllllllllllMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIITIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIlKIXMlMIIMIIIIIIimil
2
pag. 2
N. 31-32 — 7 agosto 1970
Prosegue il dibattito su le classi e la fede
Credenti, ma in chi?
La nonviolenza |in Italia
1 ) Il discorso su credenti e non credenti, come peraltro quello sulle classi sociali, è un discorso « penultimo »,
che cioè non affronta la vera sostanza
del problema.
2) Siamo infatti tutti credenti. Lo c
chi evidenzia le innumerevoli dichiarazioni sulla fede contenute nella Bibbia, lo è chi, fideisticamente, afferma
che « alcuni milioni di proletari organizzati e guidati da una avanguardia
rivoluzionaria faranno saltare la divisione tra le classi », lo è anche, a modo suo, quella maggioranza di persone
che, disinteressandosi della Bibbia come della lotta di classe, pensa al suo
Droprio utile.
3) Il vero problema non è sapere se
si crede, ma in chi o che cosa si crede,
il vero problema è quello del contenuto, conscio o inconscio, della propria confessione di fede. E questo
contenuto è ora, anche nella Chiesa,
assai diverso. Diverso è infatti credere in un Dio non determinato dalla
storia, ma che vi agisce concretamente, in un Dio non conoscibile attraverso gli eventi e le dottrine umane, ma
che vi si rivela liberamente e sovranamente, come il totalmente altro; o credere nel Dio della storia, in un Dio
nella e della situazione, con essa variabile, ma che offre in essa una redenzione visibile e, attraverso essa,
conduce la società verso un fine umanamente raggiungibile; e diverso ancora è credere in un Dio che si confonde con l’individuo, con la limitata
ma tanto concreta storia di ciascuno.
4) Dio, la società, l’individuo sono
presenti in tutte le confessioni di fede; quello che varia è l’ordine, cioè
chi è « nel principio », a partire da chi
si valuta il resto. Se « nel principio »
è il Dio totalmente altro è dal Suo
punto di guardatura concretizzatosi in
Cristo, che è giudicata e quindi superata la storia nel suo variare, la società nelle sue classi, l’individuo nel
suo morire. Se nel principio è la storia,
è ora dal punto di guardatura di un
mondo industrializzato e tecnicizzato e
diviso in classi che devono essere valuttati gli eventi e i singoli e anche,
come accade, interpretata la Parola di
Dio. Se ifine nel principio sono io stesso, allora è in funzione di me stesso
che penserò utile o disutile, vera o
falsa, la Bibbia o la lotta di classe.
5) E questo non è un discorso teorico; dal diverso ordine in cui nella confessione di fede stanno Dio, l’uomo, la
società, segue un'etica diversa, cioè un
diverso modo di comportarsi personale e sociale (ossia politico). Trovo veramente singolare l’affermazione secondo cui nella Bibbia non sarebbe indicata un’etica conseguente; non solo,
invece, circa un terzo della Bibbia è
una esplicitazione della affermazione
« siete, dunque siate », ma, se ciò per
avventura non fosse, questa etica dovrebbe essere inventata perché, nella
unità dell’uomo, la decisione di principio si deve tradurre in decisione operativa e questa è determinata da quella (anche l’affermazione anarchica secondo cui la teoria nasce dalla prassi
è la conseguenza di una decisione di
principio).
6) Certamente l’etica avviene nella
variabilità della storia, ma a monte di
essa sta dunque, che lo si voglia o meno, una scelta (se sia scelta fatta da
Dio o dagli uomini è un altro problema). E il terreno sul quale, in primo
luogo, l’etica si esprime, è quello del
potere. Chi crede nel Dio totalmente
altro, cioè nel Dio dell’agape, dovrà cercare di esprimere questa agape, anche
nella ambiguità della sua vita umana
respingendo il potere e la violenza che
ne è strumento. Chi crede nel Dio della storia, dovrà considerare invece
l’agape come qualcosa che rafforza il
sistema da distruggere e il potere come
un mezzo sgradevole ma necessario per
superare quel sistema. Chi crederà di
essere Dio a sé stesso, cercherà questo
potere non piu come mezzo ma come
scopo, nella Chiesa o fuori di essa,
7) Naturalmente tutto questo discorso è ultrasemplificato e schematizzato
a titolo di esempio, perché nella realtà le cose sono assai più complesse e
le posizioni assai meno chiare; per cui,
tra l’altro, è impossibile e ingiusto fare un catalogo, e tanto più un catalogo permanente, degli uni e degli altri
credenti. I! che non toglie che quella
scelta primitiva esista (sia essa di Dio
o degli uomini) e che essa debba determinare nel concreto atteggiamenti diversi.
8) Il dramma della Chiesa attuale è
che tutte queste scelte, e altre ancora,
vi sono contemporaneamente presenti
e ciò paralizza la sua azione e rende
incerto il suo cammino, tanto più che
una conciliazione tra le diverse confessioni di fede si è rivelata nei fatti,
come già era in teoria, impossibile.
E questa una situazione che va, prima
che giudicata, sofferta; una situazione
senza via di uscita se non nella fede
della risurrezione, se non nel gesto significativo che esprime l’attualità, nella fede, di questa risurrezione, se non
nell’amore che non esclude l’altro, ma
include sé stesso nella speranza sofferta.
E anche questa è una scelta.
Pierluigi Jalla
La nuova carta del movimento
nonviolento per la pace
L' « a priori » marxista
Sono noti i termini del dibattito tra
Paolo Ricca e Marco Rostan circa una
affermazione di quest’ultimo tendente
ad escludere una divisione fondamentale e significante tra credenti ed inceduli a profitto di una loro partizione primaria in classi (cf. nn. 22, 24 e
25 de VEco-Luce del 29-5, 12-6 e 19-6-70),
e perciò non mi dilungo a riassumerli,
preferendo soffermarmi un istante sulla richiesta fatta a Sergio Rostagno
« di prender rapidamente posizione »
sull’argomento dal punto di vista della sua (il corsivo è mio) lettura del
Nuovo ’Testamento (cf. n. 26 del 26-61970).
In questa sua consulenza volante
l’autore, pur professando un certo distacco riguardo alle divergenze esistenti tra Ricca e Rostan, che stima più
ecclesiologiche che teologiche, finisce
poi per giustificare il secondo a scapito del primo, al quale attribuisce in
ultima analisi « una visione pietista
della chiesa ».
Ora, è chiaro. Ricca non ha bisogno
di essere difeso, qui, da me. Se prendo la penna, è solo per esprimere qualche perplessità circa la tendenza, che
si avverte sia in Rostan che in Rostagno, a voler attribuire a Ricca una deformazione ermeneutica, che consisterebbe nell’aver isolato i versetti biblici dal loro contesto — « e a maggior
ragione dal contesto storico » —, per
poi affibbiargli generalizzazioni idealistiche generanti a loro volta prese di
posizione moralistiche o volontaristiche. Chi è senza peccato lanci la prima
pietra, ma penso sia bene ricordare
che ognuno di noi, teologo o non, è fatalmente portato a leggere la Bibbia
secondo determinati « a priori » di cui
è spesso inconscio, è la nostra « umanità » che ci condiziona anche quando
preghiamo o predichiamo invocando
l’assistenza dello Spirito Santo e il perdono dei nostri peccati.
C’è per esempio l’apriori che potremmo grosso modo qualificare come
marxista, che ci spinge a diffidare delle idee a vantaggio dei fatti. Una lettura fatta con questi occhi è certamente illuminante, ma va fatta sino
in fondo, senza esclusioni e anche qui
senza isolare i testi dal contesto. Se
per esempio si cita Matteo 21: 31, Luca 12: 51 e I Corinzi 1: 27, bisogna an
che menzionare Efesini 6: 5-9, I Timoteo 6: 1-2 e Tito 2: 9-10 dove il rapporto tra servi e padroni è risolto alla luce del servizio reso a Dio, o ancora
I Pietro 2: 18-25 dove la sofferenza del
servo, sopportata pazientemente, richiama addirittura quella di Cristo.
Con ciò non voglio accusare Rostan
o Rostagno di leggere il Nuovo Testamento solo con paraocchi marxisti, ma
ma dire che anche una lettura « marxista » può portare a conclusioni diverse da quelle di Rostan o di Rostagno. Del resto, anche agli occhi del
marxista più consapevole la divisione
tra credenti e increduli non può non
risultare come un fatto concreto; e se
per lui tale divisione non è primaria,
non deve però pretendere che non lo
sia agli occhi dei credenti, i quali sperano nella liberazione del creato dalla
servitù della corruzione « per entrare
nella libertà della gloria dei figlioli di
Dio» (Romani 8; 21). Che poi si iden
lllllllllllllllll■ll<lmllmllllml
Contro la fame degli altri
Come preannun-'iato nel numero
precedente, abbiamo nuovamente raggiunto la cifra di 1 milione di lire, cifra destinata al Cent re évangélique faniilial del Gabon.
Abbiamo avuto occasione di parlare colla missionaria sig.na Anita Gay,
in questo momento alle valli, ed ella
— che quanto prima ci darà istruzioni per l’invio della somma — ci prega
ancora di ringraziare vivamente tutti i
sottoscrittori i quali, mediante il loro
impegno, hanno consentito al Centre
di proseguire nella sua benemerita attività medico-sociale.
11 prossimo milione è destinato al
Centro di sviluppo comunitario del
Congo Kinshasa. Abbiarno già a suo
tempo dato ampie notizie su questo
Centro che è sorto particolarmente per
formare, fra le centinaia di migliaia
di profughi dall’Angola portoghese, ed
anche fra giovani congolesi, dei contadini, dei falegnami, dei meccanici, degli elettricisti, dei sarti, mestieri fondamentali utili a tutti i villaggi. Man
mano che i giovani vengono preparati
essi si sistemano, a gruppi di 1 - 10, nei
villaggi della regione, contribuendo
cosi, con la loro preparazione, al mi
glioramento delle condizioni economico-sociali della zona.
I giovani del Centro quindi non imparano a vivere meglio solo per il proprio vantaggio, ma per tutta la comu
nità e per il progresso di tutto il paese.
II Centro ha due preziosi vicini:
Tospedale e la scuola normale protestanti di Kimpesé. Grazie alla collaborazione con queste due istituzioni, è
possibile organizzare meglio un’azione
comune e di lavorare più in profondità nei villaggi (igiene rurale, vita culturale, ecc.).
Attendiamo le vostre costanti e generose sottoscrizioni, che ci consentano un secondo versamento il più sollecito possibile a quest’attività seguita
d&W'Eper, Torganizzazione protestante
svizzera, nell’intento di manifestare la
nostra doverosa solidarietà sia verso
quei fratelli colpiti dalle umane traversìe, e sia verso quegli altri fratelli
che si dedicano con spirito di servizio
e di testimonianza a questo lavoro.
Preghiamo inviare le offerte al conto corrente postale n. 2/39878 intestato a questo scopo a Roberto Pevrot,
corso Moncalieri 70, 10133 Torino.
tiiìchi tale liberazione con una società
senza classi o peggio con una chiesa
senza classi, nulla da eccepire, anzi ottima cosa, proprio per non cadere nella duplice tentazione o di farne solo
una realtà soprannaturale o di servirsene solo per isolarsi settariamente dal
mondo. Perché solo chi crede a questa
liberazione e agisee in conformità, lottando qui in terra contro ogni oppressione — che provenga dal peccato o
dalla detenzione dei mezzi di produzione poco importa —, può comprendere e accettare la vera portata di Galati 3:26-28 o di Colossesi 3: 11.
Queste sono per il credente realtà
primarie, che già esistono qua in terra; qui effettivamente Cristo, che « è
ogni cosa e in tutti », fa saltare la divisione di classe nell’atto in cui i figliuoli di Dio, che sono tali per la fede in Cristo Gesù (Galati 3: 26), svestono l’uomo vecchio coi suoi atti e rivestono il nuovo, « che si va rinnovando in conoscenza ad immagine di Colui che l’ha creato ». Se questi siano
« segni » o no, non saprei dirlo, ma
questa mia ignoranza rischia di meritarsi la rampogna di Luca 12: 56!
Il vivere insieme del Vangelo, cosi
bene richiamato da Ricca nel suo primo articolo, è cosa ben diversa dell’accostamento occasionale di industriali e
operai: è il vivere di chi ama il prossimo come se stesso, anzi di chi ama
il proprio nemico e prega per chi lo
perseguita (Matteo 5:44). Rostagno
propone di approfondire in un campo
il tema cristianesimo primitivo e classi sociali: bene. Io lo centrerei su una
rilettura del sermone sul monte, pietra di scandalo e d’intoppo anche per
i credenti di oggi.
Giovanni Gönnet
Sull’ultimo numero di « Azione nonviolenta » mensile del Movimento nonviolento per la Pace, affiliato alla War
Resisters’ International (Internazionale
dei Resistenti alla Guerra) e che ha sede a Perugia, casella postale 201, vi è
un ampio resoconto del 5“ convegno
nazionale del Movimento tenutosi a Bologna nell’aprile scorso alla presenza
di numerosi aderenti provenienti da
ogni parte d’Italia.
In tale occasione è stata votata alla
quasi unanimità la nuova Carta, che
pubblichiamo qui sotto. La votazione è
stata preceduta da un lungo ed approfondito dibattito. Uno degli argomenti
più dibattuti è stato quello relativo ali’atteggiamento da assumere nei riguardi della violenza rivoluzionaria e della
guerriglia: a chi proponeva una condanna per questi metodi si sono mosse
varie osservazioni in contrario. Non attiene a noi — è stato detto — condannare chi, avendo solo l’esperienza della
violenza, non sa trovale altro metodo
di lotta per affermare i propri diritti.
Altra osservazione è che nella guerriglia (diversamente dalla guerra fra
Stati con intruppamento coatto ed interessi non popolari), essendo essa gestita in prima persona e volta ad un
fine individuato di liberazione sociale,
sono sottintesi valori che non si possono in assoluto sprezzare. Tra nonviolenza e violenza rivoluzionaria vi è una
scelta coincidente di fondo, quella di
lottare per Temancipazione degli sfruttati e degli oppressi. Non si tratta quindi di mettersi contro chi a tal fine sostiene il metodo della soluzione violenta, ma di dimostrare che il metodo
nonviolento è la strada migliore.
Ecco il testo della nuova Carta adottata;
IL MOVIMENTO NONVIOLENTO
lavora per l’esclusione della violenza
individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livel o locale,
nazionale e internazionale, e p;r il
superamento dell’apparato di potere
che trae alimento dallo sp'rito di violenza. Per questa v.'a il Movimento
persegue lo scopo della creazione di
una comunità mondiale se "za classi
che promuova il libero sviluppo di
ciascuno in armonia col bene di tutti.
Le fondamentali dirette ci del Movimento Nonviolento sono :
I) L’oppos’zione integrale alla
guerra ;
II) La lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l’oppressione politica ed ogni forma
iiiimiMiiiiiiiiriai
Le riunioni del XV Agosfo
Come già annunciato nell’ultimo numero dell’Eco-Luce, le riunioni del XV
Agosto alle Valli avranno luogo quest’anno a Bobbio Pellice (nelle vicinanze della borgata Costa, sotto Sibaud) e
a Pomaretto (in località Aiciassiée a
metà strada fra Pomaretto e Chiotti).
Il tema su cui verranno centrate le due
riunioni è quello del matrimonio e particolarmente « Matrimonio religioso e
matrimonio civile ». Nella mattinata,
dopo il culto, presieduto rispettivamente dai pastori B. Bellion e G. Bouchard,
avrà luogo una tavola rotonda sul
tema del matrimonio, a cui prenderanno parte tre persone per ognuna delle
due località e cioè un teologo, un laico,
che si faccia portavoce di « ciò che si
dice in giro », e possibilmente un legale,
oltre ad un moderatore. Dei sei oratori
invitati per l’occasione, quattro hanno
già accettato l’invito: il pastore Alberto Taccia, l’avv. Ettore Serafino, il dr.
Loris Bein e l’insegnante Edgardo Paschetto. Gli altri due (un pastore cd un
legale) verranno stabiliti al più presto
possibile. Fungeranno da moderatori
due membri della Commissione Distrettuale del 1“ Distretto.
Per il pomeriggio sono previsti interventi su: a) Federazione Giovanile
Evangelica Italiana (F.G.E.I.); h) Collegio Valdese; c) C.I.O.V.; d) Comunicazioni e saluti.
In entrambe le località, facilmente
raggiungibili in automobile, vi saranno
possibilità di parcheggio, segnali indicatori, bazar, buffet e rinfreschi.
In caso di pioggia le riunioni avranno
luogo nei templi di Bobbio Pellice e
Pomaretto.
Si prega di portare l’innario.
I.a Commissione
del 1" Distretto
Filippo Stroppo insegnante presso la stessa
Accademia, iniziatore e benemerito organizzatore della rassegna. :li Francesco Franco, con
le sue incisioni ammirate e un omaggio a Nicola Galante, uno del gruppo dei « Sei di Torino » scomparso lo scorso anno ottantaseienne. Ma il grosso della mostra sarà dedicato ai
giovani che figureranno in tre sezioni distinte : quella ottico-cinetica, quella del bianconero e quella delle nuove proposte. Non mancherà infine la presenza di una sala destinata
ad altri artisti che sono ampiamente divulgati
nei campo dell’arte d'oggi, ma che ovviamente non possono essere considerati la punta,
magari polemica, tlella Mostra.
In tutte le cose sappiamo che le stratle
nuove destano perplessità o diffidenza. Per i
fatti dell'arte è cosa di ogni tempo, ma è
soprattutto da quesFullimo secolo che e stata
registrata una incomprensione o ifraltura tra
artisti e pubblico; da quando cioè 1 arte ha
preso a scorrere su l)inari propri senza curarsi
dei contenuti tradizionali (religiosi, ritrattistici, storici o comunque legati alla visione naturalistica del mondo) che ancora fanno inciampo, nelle menti dei distratti da altri problemi. alla giusta valutazione delle ragioni
estetiche dell'artista nuovo.
La mostra <li Torre Pellice ha costantemente mirato a informare sulle questioni più eontroverse, e chiarirne le ragioni, con gli .scritti
sul catalogo, con la parola convinta dei competenti organizzatori, ma ha sempre offerto un
panorama validissimo dell’arte del nostro tempo: si può dire infatti che gli artisti più grandi della terra sono stati presentati nelle sale
del Collegio V’alde.se, che quest'anno non ospiterà la Mostra, fa quale sarà aperta tiei locali
delle .scuole comunali di Viale Dante.
l■'Mltllllltlllttítlllí<l
Si apre a Torre Pellice
la XXI Mostra d’Arte
Contemporanea
Sabato sarà aperta la XXI Mostra d Arte
c.onlomporanea, che non Ha più liisogno di
es.sero presentata al nostro {lubblico: è una
vecchia gloriosa conoscenza die puntualmente
ritorna in estate con le proposte eslctidie
più avanzate, ma anche con le presenze ormai
collaudate ilal tempo, critica e collezionisti
anzitutto, seguili da un numero sempre crescente di amatori d'-irte.
Ci .siamo informati sulla strutturazione di
que.^ta edizione la quale ci offrirà le mostre
personali dei pittori Enrico Paulneci. direttore dell .\ecadeniia di Ibdle Arti di Torino, di
Doni prò Eco-Luce
Antonio Revelli, Gc-Nervi. 500: Hans Rudolph. Germania, 700; Ennio Sasso. Arenzano. 500: Chiesa di Reggio Gal. 750: Francesco
’fancredi, Como 500; Americo Maurizio. Iradate. 500; Emilia Honegger. Albino. 2.500:
Maria Migliali. Arona. 500: Ale.ssandro Vetta.
Brescia. 3.000: Celina Mussotti Riliet. Cnnoo.
4.000: Ghirarilini. Trissino, 500; Manrico Rodmer. Svizzera. 1.500; Libero Banchetti. Rio
Marina. 1.500; Nicohi Oliva. Vasto, 500; F.1vino Buffa. Angrogna. 400: Carlctia Quara.
Gassino. 500; Carla Bressy, Rivoli, 1.000:
Irma Mauro. Brindisi. 500: Angelo Biisetto.
Venezia. 500: Margherita Searinci. Forano.
500: Marcella Malan. Angrogna 200: Giovanni
Morello. Svezia. 270: Ce.sare Bo. Ga.sorzo. 500;
.ànita Dardanelli. S. Secondo di Pinerolo. 500:
Mario Nicolai. Pavia. 500: Lisetta Cray. Torino 1.000.
Grazie! ( vonlinnn)
di autoritarismo, di priv i g'o e di nazionalismo, le discr'minEztoni legale
alla razza, al a pr.rvenieaza gei-grafica, al sesso e alla religione;
III) Lo sviluppo della vita associala nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di
democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso cerne s;rv'z;o comunitario ;
IV) La salvaguardia dei valori di
cultura e dell’amb ente naturale, che
sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un’altra
delle f >rme di violenza contro l’uomo.
Il M v'mento opera con il solo metodo ncnviolento, che implica il rifiuto dell’ucc’sione e della lesione fisica,
dell’odio e della menzogna, delTimp'dimento del dia'ogo e del’a libertà di
informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta
sono: l’esempio, l’educazione, la peisuasione, la propaganda, la prot.sta,
lo sciopero, la non-col'aborazione, il
boicottaggio, la disobbedienza civile
la formazione di organi di governo paralleli.
Quanto alle iniziative comuni su cui
tutti gli aderenti al Movimento sono
costantemente impegnati, i partecipanti al convegno di Bologna hanno indicato i due seguenti obiettivi: il potenziamento della rivista mensile « Azione
nonvioilenta » e campagna per l’antimilitarismo e l’obiezione di coscienza mediante dibattiti, manifestazioni, volantini, lettere ai giornali, ecc.
r. p.
RINGRAZIAMENTO
La famiglia del compianto
Giovanni Enrico Long
ringrazia sentitamente il Prof. Dott.
Ferrando, le Suore Infermiere del Re
parto Chirurgia dell’Ospedale Civile
di Pinerolo, i Pastori sigg. Deodato,
Micci e Pons, la signora Vera Long,
la famiglia Cavallotto e tutti coloro
che le sono stati vicini in questo doloroso momento.
« Non abbiamo qui una città stabile, ma cerchiamo quella futura » (Ebrei 13: 14).
Pellenchi di Pramollo, 18 luglio 1970.
Profondamente etmmossi per l’affettuosa dimostrazione di stima e di
simpatia tribolata nella dolorosa circostanza della Sua scomparsa, i familiari tutti del compianto
Luigi Musso
esprimono la loro riconoscenza a
quanti con fiori, offerte in beneficenza, visi e. scritti e partecipazione al
funerile h?nno voluto loro dimostrare solidarietà e simpatia cristiana.
S. Germano Chisone, 18 luglio 1970.
« In verità vi dico che in quanto
l’avete fatto ad uno di questi minimi fratelli, l’avete fatto a me »
(Matteo 25 v. 40)
Un commosso ringraziamento a tutti coloro che hanno circondato con
affetto
Enrichetta Garnier
Un ringraziamento particolare unito a profonda riconoscenza alla Direttrice, alle Suore ed al Personale
tutto della Casa Valdese delle Diaconessa; al Dott. De Bettini ed ai sigg.
Paslori Tron e Taccia.
La famiglia.
Angrogna, 28 luglio 1970.
« Sii fedele fino alla morte e io
ti darò la corona di vita»
(Apocalisse 2; 10).
Domenica 19 luglio 1970 il Signore
ha richiamato a Sé la Signorina
Elba Longo
ex insegnante
entrata nel 94» anno di età il 31 marzo scorso.
Il fratello Paolo, la cognata, nipoti
e parenti tutti e amici ne danno il doloroso annuncio e ringraziano le Diaconesse e la fedele Olga, i Pastori Sonelli e Tron, il Dr. De Bettini per le
lunghe cure prestate e tutte le persone che l’hanno assistila materialmente e spiritualmente.
Un grazie particolare rivolgono alla
Signorina Travers e a quanti Le hanno porto l’estremo saluto.
3
7 agosto 1970 — N. 31-32
pag. 3
Conclusa a Evian la V assemblea dell’Alleanza Mondiale Luterana
le Chiese luterene in difese dei diritti deH'uonio
Dal 14 al 24 luglio si è riunita a Evian,
sul lago di Ginevra, l’assemblea dell’Alleanza Mondiale Luterana, un organismo che raggruppa 82 chiese luterane di cinque continenti, con 53 milioni
di membri. L’alleanza è soltanto un
mezzo di aiuto e di collaborazione tra
le varie chiese luterane, che sono pienamente autonome; essa ha comunque
una notevole importanza, perché permette alle chiese che ne fanno parte di
confrontare le loro posizioni e di esprimere un certo numero di posizioni comuni. Col crescere della coscienza politica nelle chiese, è anche venuta crescendo l’importanza di queste organizzazioni e l’attesa intorno ai loro dibattiti e dichiarazioni.
La decisione di tenere la V assemblea in Brasile, a Porto Aiegre, poteva
anzi significare qualcosa di più: poteva
significare la volontà di un gruppo importante di chiese di inserirsi con iniziative concrete in una delle situazioni
più esplosive del nostro mondo, in appoggio alle popolazioni oppresse. .Ma
l’invito a Porto Aiegre era venuto da
una delle chiese luterane più reazionarie, quella brasiliana, appunto, e gli
organizzatori dell’assemblea avevano in
un primo tempo completamente ignorato il conflitto sociale e politico che
si sta svolgendo in Brasile, cosicché
l’assemblea di Porto Aiegre minacciava di diventare addirittura un’occasione di propaganda a favore del regime
dittatoriale del Presidente Medici.
Le proteste, all’interno e afl’esterno
del mondo luterano, hanno messo in
serio imbarazzo l'organizzazione dell’assemblea: essa non poteva più ignorare
la situazione politica, ma temeva che
una presa di posizione a favore dei contadini brasiliani a Porto Aiegre avrebbe scontentato e creato imbarazzi alla
Chiesa Luterana in Brasile; perciò si
decise di spostare la sede dell’assemblea dalla zona della lotta alle acque
casalinghe del lago di Ginevra. L’assemblea mondiale luterana aprì quindi i
suoi lavori con un culto nella chiesa
cattolica di Evian.
Lo spostamento di sede e i problemi
che l’avevano causato non potevano
non esercitare un peso sull’assemblea.
I giovani luterani, che alcuni giorni
prima avevano tenuto la loro assemblea a Thonon, vicino a Evian, erano
decisi a mettere le chiese partecipanti
davanti alla necessità di pronunciarsi
sui problemi politici, rompendo una
tradizione di neutralità nei confronti
delle autorità statali. Una parte dell’assemblea considerava invece con preoccupazione quella che riteneva una
fuga dalle responsabilità più propriamente teologiche, e avrebbe voluto che
ci si concentrasse sul problema dell’annunzio della parola di Dio.
Tra queste due parti estreme, la maggioranza dell’assemblea si è decisa per
un atteggiamento moderalamente impegnato. Si è riconosciuto che Tindividualisrno luterano impedisce una comprensione e un intervento efficace nelle
situazioni complesse di oggi; la Chiesa
è stata invitata ad agire, in favore « di
un cambiamento sociale positivo »; si è
protestato contro la violazione dei di
gli
uomini
Morto II post. D. T. Niles
Ginevra (soepi) - Il pastore D. T. Niles, presidente del Consiglio ecumenico e della Conferenza cristiana dell’Asia orientale, è deceduto a Vellore
(India) il 17 luglio, dopo breve malattia. Nato presso Ceylon nel 1908, si era
formato per il ministero a Bangalore,
nell’India del sud, ed aveva studiato
filosofia all’università di Londra.'
D. T. Niles, conosciuto negli ambienti ecumenici di tutto il mondo, è
stato innanzi tutto un servitore fedele della Chiesa universale. Segretario per l’evangelizzazione delle U.C.
D.G. a Ginevra, insegnò, a questo titolo, in parecchie università americane.
Era anche molto noto per il suo lavoro
nel campo dello studio biblico ed in
quello dei rapporti fra il cristianesimo
c le altre religioni mondiali.
Più tardi, fu nominato segretario del
Dipartimento dell’Evangelizzazione del
CEC e presidente della Federazione
universale delle associazioni cristiane
di studenti.
Benché consacrato al lavoro globale della Chiesa, si mantenne sempre
fedele alla comunione metodista e al
suo continente. A Ceylon fu direttore
di una scuola metodista e fu pastore
di una parrocchia metodista. Dal 1957
fino al suo ritiro nel 1968 è stato primo segretario generale della Conferenza cristiana dell’Asia orientale.
Fu lui a sostituire M. L. King, da
poco assassinato, nel sermone di apertura della quarta Assemblea del CEC
a Uppsala. Fu allora che venne nominato presidente del Consiglio ecumenico delle Chiese.
Il segretario generale del CEC, pastore Blake, nel ricordare la figura di
D. T. Niles, ha fra l’altro detto: « Benché fosse uno dei membri più anziani
del Comitato esecutivo, il CEC rimpiangerà i suoi consigli e le sue prospettive. Egli è stato effettivamente,
fino alla fine, uno degli spiriti più progressisti e creatori. Le sue iniziative e
direttive ci mancheranno mollo ».
ritti dell’uomo, contro l’uso della tortura (il triste esempio del Brasile è
stato esplicitamente menzionato). Un
gesto significativo è stato compiuto con
la decisione di appoggiare ufficialmente
la candidatura di Helder Camara a Premio Nobel per la pace.
Ma chi si aspettava indicazioni più
precise, in conformità al tema generale, « Inviati del’Evangelo nel mondo », è stato deluso.
Forse un’assemblea di questo tipo,
costretta a discutere nel giro di dieci
giorni una enorme quantità di problemi, non può fare di più. Sembra che la
prossima assemblea mondiale sarà articolata in modo diverso, e che si darà
un grande sviluppo al lavoro nelle singole chiese membro.
L’ecumenismo rappresentava la seconda grande linea di lavoro delTassemblea, con precedenza ai rapporti col
cattolicesimo.
Questo era rappresentato non soltanto dagli osservatori ufficiali, ma dal
Cardinale Willebrands, presidente del
segretariato vaticano per l’unità dei
cristiani. Un fatto eccezionale, che sottolinea la volontà delle due chiese di
procedere più decisamente nella via
della riconciliazione. Willebrands ha
parlato bene di Lutero (pur senza ac
La Chiesa nel mondo
a cura di Roberto Peyrot
cennare alla proposta di togliergli la
scomunica), ha riconosciuto il valore
della sua teologia per la ricerca ecumenica; ma ha anche detto che il dialogo tra luterani e cattolici, per procedere, dovrebbe « liberarsi dai riferimenti al XVI secolo ».
Per quanto riguarda l’atteggiamento
verso gli altri gruppi ecclesiastici, mentre è stata auspicata la fusione tra l’Alleanza mondiale luterana e l’Alleanza
mondiale riformata, si è raccomandato l’inizio del dialogo con le chiese protestanti tradizionalmente più lontane
dai luterani: metodisti, battisti, pentecostali. Infine il segretariato delTAlleanza è stato invitato a preparare del materiale in vista del dialogo con gli atei
e con gli uomini di altre religioni.
Se tutte queste decisioni avranno uno
sviluppo pratico o si ridurranno a essere una serie di bei gesti, non è evidentemente ancora possibile dire. Il
nuovo comitato è presieduto da un progressista, il finlandese Mikko Einar
Juva, che succede alTamericano Fredrik A. Schiotz. È forse un segno che
l’Alleanza mondiale luterana si appresta a dare maggiore ascolto alle voci
vive, che nel luteranesimo odierno sono
molte, e importanti.
Bruno Rostagno
A Tokio il coogresso
bañista mondiale
Tokio (epd). - I circa 10.000 delegati
di 85 nazioni che hanno partecipato a
Tokio al 12“ Congresso dell’.Alleanza
Battista Mondiale, si sono dichiarati
in favore della riconciliazione fra i popoli e per l’abbattimento delle barriere
nazionali e razziali nel mondo. Si sono
pure espressi in favore del rinnovamento dei rapporti con le altre Chiese
e delTavvio di conversazioni tendenti
alla mutua comprensione.
Il Congresso, durato una settimana e
presieduto dal dr. William Tolbert, presidente delTAlleanza e vicepresidènte
del Governo della Liberia, aveva come
tema generale « Riconciliazione in Cristo ». Ad esso hanno partecipato il
noto predicatore Billy Graham e Coretta King, la vedova del leader nero
assassinato. Non hanno invece potuto
partecipare i delegati cubani, non avendo ricevuto il visto governativo, malgrado le assicurazioni delle autorità cu
iiiiiiuiiiiiiiimiiiimmiMii
KKiiiiiiiMiiuiiimiiuiimii
iiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiimii'uiimiiiiiiiiiii
iiiiimimiiimiiiiii
L’opera di W. Hollenweger
Una grande sintesi sul fenomeno
pentecostale e sulla sua storia
Fino a ieri non si aveva un’opera di
sintesi che presentasse il fenomeno
pentecostale e la sua storia. Ora la lacuna è colmata, anche se l’avvertiamo
ancora fortemente nella nostra lingua.
In un grosso volume * Walter Hollenweger narra la storia mondiale del movimento pentecostale nato oltre sessant’anni or sono nelle chiese nere degli Stati Uniti. Si tratta di un libro di
alto interesse, lettura affascinante c
grande impegno. Per 10 anni l’autore
è stato predicatore pentecostale svizzero; in seguito ha studiato la teologia protestante ed è diventato una
personalità di rilievo del Consiglio ecumenico delle Chiese, nel quale è segretario della Divisione per l’Evangelizzazione. Sono anni che egli compie ricerche sul movimento pentecostale; e la
entità, la serietà, l’ampiezza di queste
ricerche, che stanno alla base dell’attuale pubblicazione, sono documentate
da ben dieci volumi (ciclostilati a cura
del C.E.C., Handbuch der Pfìngstbewegung, Ginevra 1965-66), nei quali ha
raccolto un abbondante materiale pre
Nella prima parte del libro l’A. scrive la storia del movimento chiarendo
che vengono considerate ad esso appartenenti tutte le chiese e i gruppi —
e sono tanti — che, malgrado grandi
differenze, hanno però in comune almeno due elementi: e cioè la conversione, la nuova nascita in Cristo e il
battesimo dello Spirito Santo che nella maggior parte dei casi, ma non sempre, si manifesta nel parlare in lingue
(I Corinzi 12).
L’opera si apre con la descrizione
del fenomeno più nuovo nel movimento pentecostale: la formazione di gruppi non denominazionali che rimangono nelle rispettive Chiese (anglicane,
luterane, presbiteriane ecc.) anziché
formare nuove Chiese pentecostali. All’opposto dei Pentecostali denominazionali, questi gruppi pentecostali non
sono fondamentalisti, non sono contrari alle teorie scientifiche moderne
(evoluzione ecc.) né all’ecumenismo o
all’azione politica. Essi hanno tutti i
doni carismatici dei Pentecostali denominazionali — parlare in lingue, guarigioni da malattie fisiologiche e psichiche, profezie, ecc. — e costituiscono una speranza per il rinnovamento
di molte Chiese.
W. Hollenweger descrive la storia
del movimento pentecostale negli Stati Uniti, nel Sudamerica, in Africa, in
Europa, inclusa l’Unione sovietica dove molti pentecostali si sono uniti con
la maggioranza degli altri protestanti
neirURSS; un’altra parte del movimento pentecostale fa parte del gruppo « Iniziativniki », che si è impegnato
in varie manifestazioni non violente
per l’obiezione di coscienza e la libertà
di tenere culti anche fuori delle chiese.
Importanza particolare hanno, nell’America Latina, tre Chiese pentecostali che hanno chiesto e ottenuto di
entrare a far parte del Consiglio ecumenico: due nel Cile, descritte nel libro, che 'si sono affacciate alla scena
ecumenica già alcuni anni or sono, e
una terza nel Brasile, più recente
(n. d. r.: ne abbiamo riferito la scorsa
estate, pubblicando anche un’intervista
del suo presidente, il past. De Mello).
Soprattutto in quest’ultima Chiesa è
viva la tendenza a incarnare TEvangelo in atti sociali e politici sempre
guidati da Dio: è una speranza per il
nostro mondo pieno di guerre e di oppressioni.
Naturalmente nel capitolo dedicato
all’Europa vi è una parte in cui vengono presentati i Pentecostali italiani.
sia le Assemblee di Dio che gli altri:
pagine che c’interessano in modo tutto particolare.
* -.V *
Nella seconda parte il libro presenta la pietà pentecostale, illustra la
glossolalìa (il parlare in lingue), che
non è un fenomeno psicopatico, ma al
contrario ha la funzione terapeutica di
guarire coloro che sono depressi, i nevrotici e altri: essa è infatti una capacità di parlare data anche a coloro che
non sanno o non possono parlari in
pubblico. L’A. descrive le guarigioni e
sottolinea Timporttinza che questo carisma ha per molti poveri, che non
hariiìo medici e ospedali vicini; descrive la forma spontanea, piena di gioia
talvolta esuberante e rumorosa del
culto pentecostale, il quale afferra molti che non trovano più conforto spirituale nei culti tradizionali in cui, fra
l’altro, il pastore fa tutto.
* * *
NelTultima parte si tenta un’analisi
sociologica delle chiese pentecostali e
in particolare della provenienza dei loro pastori. Alta è la percentuale di expastori di altre chiese protestanti.
L’A. descrive le chiese pentecostali,
che sono spesso « isole di umanità »
in mezzo a ' zone di sofferenza, nelle
quali il credente viene circondato di
vero affetto e di aiuto effettivo.
W. Hollenweger non sottovaluta il
fatto che la maggioranza delle chiese
pentecostali prova una grande diffidenza nei confronti della teologia moderna ed è spesso restia a collaborare con
altre chiese e gruppi cristiani per un
cambiamento sociale e politico della
società; i pentecostali sanno di non essere del mondo. Vi sono però anche
varie chiese pentecostali che stanno
impegnandosi in questa linea « sociale » per un mondo nuovo, e in altri
gruppi si scorgono segni precursori.
Questo sviluppo, così importante per
noi tutti, dipende pure da come noi
altri protestanti trattiamo questi nostri fratelli.
LA CROCE
E IL COLTELLACCIO
Ecco, questa volta in forma di romanzo avvincente, un altro libro sui
pentecostali**; economico, formato tascabile, è un’ottima illustrazione del
saggio dello Hollenweger, e ci auguriamo caldamente che entrambi questi libri vengano presto tradotti e pubblicati in italiano.
Si tratta della storia vera di un pastore pentecostale, che una bella sera
ha deciso di mettersi più intensamente al servizio di Dio, di pregare ogni
sera per due ore, anziché seguire la
televisione, di stare in ascolto di ciò
che Dio gli vuol dire.
E tutta la sua vita cambia, radicalmente: deve lasciare la sua pacifica
parrocchia di campagna e inizia un lavoro meraviglioso fra i ragazzi che
fanno parte di bande di giovani criminali, giovani resi schiavi infelici dell’eroina. Benché alcuni dettagli siano
per noi troppo "americani”, l’insieme
del libro è così umano, ci scuote e ci
richiama a un impegno più completo
per il Cristo risorto che opera nella
storia.
Hedi Vaccaro
* Walter Hollenweger - Enthusiastisches Cristentum. Theol. Verlag Brockhaus, Wuppertal e Zwingli Verlag, Zürich, 1969, p. 650, 16 illustrazioni f. t.
** David Wilkerson - The Cross and
the Switchblade. L’opera, uscita in
americano, ha avuto edizioni in molte
lingue ed è stata diffusa in milioni di
copie; fra le più raggiungibili segnaliamo l’edizione francese: La croix et le
poignard Ed. Les Assemblées de Dieu,
Bruxelles 1970, L. 850.
iiimiiiiiimimiiiimiimiiimii
tiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiumitiii
Le Chiese rhodesiane contre i'apartheid
Salisbury (spr) - Fatta eccezione di una
Chiesa bianca di 1.500 membri, la Chiesa riformata olandese ilella Rhodesia, tutte le Chiese si sono unite al « Fronte unito » di protesta contro la Legge fondiaria, secondo la quale il paese è diviso in « zone europee » e in
« zone africane » (circa 70 ettari per un bianco. meno di 4 ettari per un africano). I funzionari di Stato sono autorizzati a limitare o
vietare la celebrazione interrazziale di culti,
come pure le scuole miste e la residenza di
africani nelle zone riservale egli europei.
Fra le Chiese protestanti figura la Chiesa
riformata africana (nera) che è frutto del lavoro missionario della Chiesa riformala dello
Stato libero d^Orange, nelTAfrica del Sud.
Il Consiglio missionario della Chiesa unita
del Cristo negli USA ha annuncialo ultimamente la propria politica : i suoi missionari
in Rhodesia opereranno finché sarà possibile
<f come se la Legge fondiaria non esistesse ».
Se le Chiese sono pronte a discutere la questione con il Governo, una dichiarazione da
esse pubblicata nel corso della primavera mostra chiaramente che esse respingeranno nettamente qualsiasi compromesso di discriminazione razziale.
Personalia
Il presbiterio di Massello è stato allietato
dalla nascila del secondogenito. Emmanuele.
Al pastore Luciano Deodato, alla vigilia della
sua consacrazione, e alla sua compagna Faugu
rio
CUIlsaCI aziiuitc. C tuia svia
fraterno per la loro famiglia.
Al Ciabas di Luserna S. Giovanni si sono
sposati Gianni Pons e Paulette Travers e a
Torino Giovanni Ribet e Fernanda Pisani. .A
questi sposi l'augurio di una vita benedetta dal
iGignore.
Presiso la Facoltà di medicina dell'Università di Genova si è laureato ultimamente
Paolo Ribet. Ci congratuliamo caldamente con
lui. con l'augurio fraterno per il suo servizio
sanitario.
Vivi rallegramenti a Clara Bounous. di San
Germano Chisone, che si è laureata a pieni
voli in pedagogia, presso l'Università di Torino, con una tesi su I Valdesi nella stampa
tra il 1848 e il 1854.
Pre.sso l'Istituto supcriore di scienze e tecniche dell'opinione pubblica - Sezione cinematografia, in Roma il 28 c, m,, Sandra Ribet
si è laureata con voti HO e lode, discutendo
la seguente tesi : Necessità di un cinema divulgativo per la conoscenza dei drammi ignorati dalla società, e per l'occasione ha presentato un film riguardante il problema degli spastici, intitolato : La palla rossa. I più vivi
rallegramenti e l'augurio migliore per questa
attività, a servizio dei diseredati.
Esprimiamo la più fraterna simpatia al Pastore Ermanno Rostan, con tutta la sua famiglia. per la scomparsa del fratello. Edoardo Rostan. a S. Germano Chisone.
bane; la stessa sorte è toccata alla delegazione cecoslovacca.
Il numero dei Battisti nel mondo è
salito da 28,8 milioni nel 1968 a 30,5 milioni nel 1969; particolarmente intenso
l’aumento nella zona sud-occidentale
del Pacifico.
I RIFORMATI ROMENI
RINGRAZIANO PER GLI AIUTI
RICEVUTI DOPO LE ALLUVIONI
Ciuf (spr) — I due vescovi della
Chiesa riformata in Romania, Gyula
Nagy e Laszlo Papp, hanno rivolto un
messaggio all’Alleanza Riformata Mondiale per esprimere la loro gratitudine
dopo l’aiuto dato al popolo romeno
dalle Chiese membri delTARM durante le recenti alluvioni: « Vedere quanto grande è stata la solidarietà cristiana durante le ore drammatiche che abbiamo vissuto, è stato per noi un vero
conforto. Pensiamo che ogni pericolo
è ormai scomparso e che possiamo avviare il lavoro di ricostruzione. Il fraterno colpo di mano di tutti coloro
che sono accorsi per portarci aiuto, sia
materiale sia spirituale, ci ha dato coraggio e ci ha stimolati nella nostra
obbedienza cristiana. Vi preghiamo di
trasmettere i ringraziamenti della
Chiesa riformata in Romania a tutte
le Chiese-membro che hanno partecipato o intendono partecipare a questi
atti di solidarietà ».
UNA SOCIETÀ’ BIBLICA
INDIPENDENTE
PER LA GERMANIA DELL’EST
Berlino (soepi). - La Società biblica della
Germania orientale ha deciso che in futuro
non verrà più rappresentata all’Alleanza biblica universale per mezzo dell’Associazione
delle Società bibliche protestanti della Germania occidentale. Essa chiede pertanto di diventare membro indipendente ed a parte intera. (N. d. r. : è questa una ulteriore conseguenza del distacco organizzativo delle Chiese delle due Germanie, di cui abbiamo avuto
occasione di parlare varie volte).
La Società biblica della Germania orientale
raggruppa 14 società bibliche regionali, la cui
maggioranza è stata creata nel XIX secolo.
Sua attività principale è la diffusione della
Bibbia.
Incaricati della pubblicazione delle nuove
edizioni della Bibbia e di altre relative alla
Bibbia sono l'Istituto biblico di Altenburg e
1» Società biblica di Berlino est.
TEXAS: UNIONE DI METODISTI
BIANCHI E NEGRI
Hustoii (soepi). - Le Assemblee annuali dei
negri e dei bianchi della Chiesa metodista
unita del Te.xas si sono uniti.
Circa 3 mila pastori e laici si sono riuniti
per partecipare ad una cerimonia che ha posto fine ad oltre un secolo di discriminazione
razziale nella regione di Huston. Il vescovo
G. Hunt, uno degli oratori, ha dichiarato che
si tratta dell'unione « di due grandi popolazioni di tradizione wesleyana ».
L’assemblea generale della Chiesa aveva deciso l’unione già nel 1968.
I GESUITI POTRANNO
TORNARE IN SVIZZERA?
Berna (hip) - La Federazione delle Chiese
protestanti svizzere ha iniziato un’inchiesta
presso i suoi membri allo scopo di stabilire
la loro posizione nei riguardi del progetto di
abrogazione degli articoli 51 e 52 della Costituzione federale relativi all’interdizione dell’ordine dei Gesuiti in Svizzera.
Nella Svizzera romanda, le Chiese riformate dei cantoni di Vaud e di Neuchâtel si sono
pronunciate favorevolmente. La Chiesa di Berna ha fatto altrettanto.
Nella Svizzera tedesca il Sinodo argoviano
ha chiesto che questa abrogazione avvenga nel
quadro di una revisione parziale della Costituzione federale. Siccome il clima non è ancora sufficientemente favorevole, non gli è parso
opportuno affrettare la consultazione popolare
su questo argomento. Quando la Chiesa cattolica romana adotterà una politica più aperta
verso i matrimoni misti e verso le scuole confessionali. ci si potrà attendere una decisione
favorevole.
Il Sinodo della Chiesa riformata di BasileaCampagna si è pronunciato nello stesso senso.
Quanto al Sinodo zurighese, esso è pure favorevole a questa abrogazione, nel quadro di
una parziale revisione della Costituzione federale.
ABORTO E SCOMUNICA
Neio York (hip) - Medici, infermieri e altri
membri del personale cattolico degli ospedali
della d iocesi di Rockville, presso New York,
sono stali avvisali di essere jiassìhili di scomunica se parteciperanno, a qualunque titolo, ad
un'operazione di aborto.
Questo annunzio è stato loro rivolle ufficiaimente da nions. KKellenberg, vescovo di
Kookville, come reazione alla recente entrata
in vigore di una nuova legge che autorizza nello Stato di iNcw York l'aborto dietro semplice accordo fra la donna incinta ed il suo
medico.
« Questo cambiamento nella legge dello Stato di N. Y. non modifica per nulla Vimmoralità dell'aborto » scrive il vescovo. « Uccidere
un innocente, che sia nato o meno. ìyz contro
la legge di Dio ».
Mons. Kellenberg chiede pertanto al personale cattolico degli ospedali di dichiarare che
non può in coscienza partecipare a tali interventi. Egli ha pure aggiunto che il personale cattolico degli ospedali e dei laboratori
deve anche rifiutare di partecipare a qualsiasi
esperimento sui feti ottenuti dagli aborti, dato che « quei feti sono come battezzati ».
4
pag. 4
N. 31-32 — 7 agosto 1970
Dai centri di servizio e d’incontro
Il Centro di solidarietà di Firenze e ii snn
servizio d'informazioni evangeliche
Campo giovanile ad Adelfia
Il servizio d’informazioni evangeliche prosegue la sua attività. Negli ultimi mesi si è
provveduto a far stampare e a distribuire migliaia di dépliants quasi giornalmente, a turno, negli alberghi e pensioni della città
(sono oltre trecento!); questo ci porla ad
avere contatto con le direzioni di queste case
e assai spesso a dare spiegazioni sulla nostra
fede. Già vediamo i primi fruiti di questo
lavoro simpatico (ma certo costoso), che darà
soddisfazioni e opportunità alle chiese evangeliche fiorentine : parecchi turisti, invogliati
dagli inviti, si aggiungono al "resto" estivo
delle nostre comunità per il cullo domenicale.
Ci permettiamo di segnalare questo lavoro
perché potrebbe — e dovrebbe — essere ripreso anche in molle altre località turistiche,
poiché abbiamo qui un mezzo di contatto con
il protestantesimo estero che non si può sottovalutare. Mentre ha continuato ad avere vivo
successo Firenze evangelica, la vivace guida
ragionata alla vita evangelica cittadina, è ora
uscita Tedizione inglese, Your Church in Florence, e il volumetto è di prossima pubblicazione anche in tedesco.
Si è inoltre provveduto a "fabbricare" in
casa un manifesto con tutti gli indirizzi delle
principali chiese evangeliche della Toscana e
di parte della Liguria e delfEmilia, inviati a
moltissime comunità toscane. Scopo di questa
iniziativa è informare gli evangelici di casa
delle possibilità che hanno, in caso di viaggo
domenicale, di partecipare al culto nelle varie
comunità ubicate in luoghi turìstici o di villeggiatura.
Per ogni altra informazione o necessità, da
parte di turisti in visita o in transito, 1 ufficio è sempre disponibile, avvalendosi della
collaborazione deirAssislenle di chiesa E. Werner e del giovane svizzero Werner Melkart.
che collabora con noi a pieno tempo e che
attualmente si è impegnato tra l’altro in modo
particolare nella messa a punto della nostra
biblioteca, o meglio delfinizio di biblioteca,
che speriamo avrà largo anipliamento e viva
utilità.
La le altre iniziative, il nostro Centro, di
fronte a sempre maggiori richieste di sangue
per casi urgentissimi, ha pensato di lanciare
una campagna permanente per la raccolta di
questo prezioso elemento. Sono stati già presi
gli opportuni accordi con il Direttore del Centro Trasfusionale delfOspedale di Careggì a
Firenze. Verso la fine dellestale. quando ormai quasi tutti gli amici e i fratelli delle nostre chiese .saranno rientrati dalle vacanze,
cominceremo l'invio di nostri dépliants illustrativi con i quali informeremo tutti gli evangelici fiorentini.
Il nostro scopo è quello di creare un fondo
ItlimilKItimilllIIIIIIKMMtllllllllllimiKIIIIMIMItlWIIIIIII
Consiglio di Collegamento dei Gruppi
Femminili Evangelici in Italia.
particolare a nome del « centro » presso il
suddetto Ospedale in modo da poter disporre
— in ogni momento — di flaconi di plasma a
richiesta di chi ne avesse bisogno. Le molteplici esperienze fatte ci hanno spinto a questa
nuova iniziativa, di cui .sin d'ora ci auguriamo il successo.
Il Centro Evangelico di Solidarietà si trova
ora nei locali del Centro comunitario di Via
Manzoni 21; ricordiamo a quanti vorranno
continuare a sostenerci che le offerte possono
essere versate sul c.c.p. 5/20840 intestalo a
Leopoldo Sansone, Via Manzoni 21, 50121 Firenze.
della
Nuovi termini
questione meridionale
Dal 13 al 23 luglio ha avuto luogo, ad
Adelfia, il campo « Nuovi termini per la questione meridionale ». Vi ha preso parte oltre
una cinquantina di giovani, provenienti da Catania (Riesi, Acì Bonaccorsi, Pachino, Palermo, Villaseta, Partanna, Reggio Calabria, Orsasara dì Puglia, Portici, Roma, Ivrea, Milano, Treviso.
Il campo rispondeva da un lato aH’esigenza
di collegamento tra i gruppi del sud, richiesto
dal convegno FGEI di Adelfia del 25 aprile,
dalPaltiO lato alla volontà dì prendere coscien
Scuola evangelica di «Cappella l/ecchia» a Napoli
Cbinsura
dell'anno
scolastico
196B-70
Z^> ELENCO DELLE COLLETTE DELr
LA GIORNATA MONDIALE DI
PREGHIERA DELLE DONNE a favore del Centro per l’Emigrazione
di Palermo,
Cremona L. 7.000; Pomaretto 26.370; San
Germano Chisone 20.000: Esercito della Salvezza 16.090.
Inviate direttamente al Centro: Vicenza
L. 8.000; Torino 16.000; Palermo 7.000;
(àimp Darliy (Tirrenia) 23.950.
Totale 2” elenco L. 124.410. Totale P elenco 355.885. Al 22 giugno versate in tutto
L. 480.295.
La cassiera :
Gabriella Titta Dreher
Via Monte delle Gioie, 22
00199 Roma - c.c.p. 1/51921
Nei locali della Scuola, al 1° piano del palazzo valdese in via dei
Cimbri 8, giovedì 25
giugno si è svolta la
cerimonia abituale di
cliiusura delPanno scolastico 1969-70. Presenti : i membri del Comitato della Scuola, il Direttore didattico della zona Pendino (34° Circolo), Dott. Corrado Avossa, le insegnanti, gli
alunni ed alcune famiglie; il Pastore Davide
Cielo della Chiesa Valdese, il Pastore Paolo
Sbafli per il Consiglio delle Comunità evangeliche di Napoli.
Il presidente del comitato della Scuola, signor Michele Andi'eozzi, ha invitato il Pastore
Davide Cielo a condurre in preghiera i presenti; il Direttore Avossa, prendendone Tinìzìativa, ha fatto dire dagli alunni il Padre nostro.
Il presidente ha ricordato ai convenuti alla
cerimonia Pimportanza che ha, nella storia
evangelica napoletana, il fatto che la Scuola
ha compiuto il suo 110° anno di attività. Non
si può lasciare inosservata questa data, che rappresenta una garanzia ed al tempo stesso una
grande responsabilità a continuarne l’attività
con la guida del Signore.
Il presidente ha poi invitato la Signora Grazia Rattazzi, segretaria del comitato della Scuola, a prendere la parola; ed essa, osservando
che fra i convenuti vi erano alcuni ex-alunni
della Scuola, ha chiesto loro che cosa li ha
spinti ad intervenire. Essi hanno affermato :
ricordiamo le nostre insegnanti e tutto ciò che
abbiamo imparato tra questi banchi. Testimonianza di calore umano, di attività e di amore, che la Scuola evangelica trasmette agli
alunni. Questo ricordo, ha proseguito la Signora Rattazzi. che oggi è un ricordo di vita serena e gaia, vi accompagnerà nella vita. In
seguito vi accorgerete che la Scuola evangelica
vi ha profuso non solo le cognizioni del sapere, ma una forza viva, feconda di operosità e
di amore. Gli alunni hanno quindi intonato
filino: « Oh, quanto mi sei cara, o Scuola del
Signore ».
Ha preso poi la parola il Direttore Avossa
che ha invitato gli alunni a porgere il loro
ringraziamento alle insegnanti, che li hanno
così ben preparati, al Comitato tutto, che si
prodiga in questo faticoso compito per .amore
in vista di un giorno, nella Patria Celeste,
quando Gesù dirà loro: « Venite... poiché ebl/ì
fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi
deste da bere...; quando favete fatto ad uno
dei miei minimi fratelli, voi l’avete fatto a
Me ». Perciò in ciascuno di voi, cari bambini, essi vedono il volto dì Gesù — ha concluso il prof. Avossa.
Il sig. Andreozzi ha proceduto quindi a
consegnare agli alunni licenziali (e sono tutti)
il loro diploma ed il Nuovo Testamento (dono
della Chiesa Valdese di Napoli) a ricordo della
Scuola : « Iddio ti benedica e ti guardi ».
In uiiìino, il Pastore Paolo Sbafli, riprendendo il discorso della Signora Rattazzi. si è soffermato sul significato di lina Scuola evangelica, ossia fondata sul Vangelo dì Cristo, che
vi accompagneiù nella vita.
Egli ha chiuso dicendo : Sono stato incaricato da tutte le Comunità evangeliche di Napoli, che rappresento, di porgervi il loro saluto
e l'espressione del loro compiacimento.
Molte foto sono state scattate durante la
ihe si è chiusa con : Buone vaEmma Notarbartoi.o
cerimonia
canze!
A FIRENZE
iiiiiiimtimimmimimiiimiii
za della situazione attuale del meridione, in
termini il più possibile precisi.
In parte gli obiettivi sono mancati per la
partecipazione spesso non continuata di molti
campisti, e perché non si è organizzata quanto si sarebbe potuto la raccolta di appunti
delle discussioni che vi sono stale.
Nonostante questo, un campo riuscito.
Relazioni molto esaurienti sulla agricoltura (oratore Antonio Leonardi), sui poli di sviluppo (Giorgio Sciotto), sulla questione meridionale nel suo insieme (Giovanni Moltura),
sul rapporto fra scuola e mercato del lavoro
(Marco Rostan), si sono alternate a rapporti dì
gruppi impegnati in lavori sociali a livello locale (nella Valle del Belice, ad Orsara. in varie altre situazioni). Le relazioni più importanti verranno ciclostilale c diffuse.
Un altro dato positivo del campo : il campo
si è praticamente autogestito, sia per la linea
da seguire per gli studi, sìa per tutti i problemi pratici e di convivenza che man mano
sorgevano, in un clima di assoluta responsabilità e libertà insieme.
La presenza di molti non credenti e agnostici ha permesso che ad uno studio biblico e
a varie discussioni estemporanee sul problema della fede si potesse dare il giusto lono
né apologetico né polemico, ma di esposizione
della propria fede, che a volte non si sa più
dare se della fede si parla tra le mura ecclesiastiche.
Anche a questo proposito interesse reciproco e rispetto delfaltro sono stati la nota dominante: e non era pura cortesia, ma reale
compartecipazione ai problemi degli altri, anche perché nei primi giorni era parso evidente che a tutti, e non solo ai non credenti,
si poneva in termini precisi la volontà di operare in questa società per trasformarla, e trasformarla radicalmente.
Una interruzione degli studi più specifici
del campo si è avuta quando sono giunti ad
Adelfia anche un gruppo di scozzesi ed irlandesi dei movimenti cristiani studenti dei rispettivi paesi. Un esame più generale del problema del sottosviluppo anche in aree tradizionalmente prospere ci ha permesso di parlare
con questi fratelli senza discostarci dai problemi emersi nel campo. La franchezza con
cui si è parlato del problema irlandese è stato
un esempio concreto di autocritica protestante.
Chi ha partecipato al campo è tornato a
casa con qualche sicurezza in meno e qualche
ixmìco in più.
Sergio Ribet
A BOBBIO PÈLIICE
Pensione evangelica per
studentesse o comitive
L'Istituto Evangelico Femminile di Firenze
offre pensione per studentesse anno 1970-71
oppure per comitive durante l’estate. Prezzi
modici. Scrivere: Via Silvio Pellico, 2.
Errata corrige
Per una svista di cui ci scusiamo vivamente, nelfeleneo di offerte in favore degli alluvionati romeni e dei terremonati peruviani
pubblicato sul numero scorso è stato saltato
il rigo che riportava le offerte di queste Chiese Valdesi: Brìndisi L. 10.000; Susa 30.000;
Coazze 16.500; Pisa 50.000.
mo 27, la leu. col. D'Angelo esprime alcuni
pensieri commossi e riconoscenti alla memoria della maggiore Fani, per la testimonianza
data durante tutta la sua vita, anche nei periodi di grandi sofferenze fisiche. Pochi giorni
fa la maggiore Fani ha terminalo a Forio
d'ischia, la sua esistenza terrena. 11 servizio
funebre svolto nella sede di quel paese, alla
presenza di alcuni utfìciali dell’Esercito e degli abitanti di Forio, oltre una settantina, è
stata una predicazione della parola di Dìo e
alla fine del culto una giovane del paese si
è fatta avanti ed ha detto con molta sincerità :
a Voglio servire il Signore ». 11 corteo ha attraversato il paese, al suono delle trombe della
fanfara salutista formata da 12 giovani in unilorme, seguito dalla folla rispettosa c commossa fino al cimitero, dove la nostra sorella
dorme in attesa della risurrezione.
Segue una meditazione profonda e vibrante
della col. Fivaz sui 19 primi versetti del salmo 39, sui versetti 16 e 17 della 1“ epistola
ai Corinzi, sul primo versetto di Romani 12
e sui versetti 38 e 39 di Romani 8.
Molti inni cantati con slancio, guidati dal
violino della signora Fivaz, un pranzo preparato e servito con amore e nel pomeriggio gli
inni delle varie unioni, e il dialogo della lega
di Torre Pellice: a La clessidra». Poi la ten.
col. D'Angelo parla di alcune opere della
« Mano che aiuta » una delle innumerevoli
attività dell’Esercito della Salvezza. La « Mano che aiuta » si è interessala ad una casa
delle giovani in Rhodesia, alla Giovinetta di
Roma, ad un grande ospedale nel Pakistan
(apparecchi radiologia), alla sede di Forio
d’Ischia dotandola di un armonio, a « Chiaro
Mattino » casa modernissima dotala di 14 appartamenti inaugurata a Bruxelles nel 1965
per bimbi a ragazze madri, dove possono vivere in un amlnente sereno, dopo aver trascorso i primi anni nella Casa della donna o
del fanciullo.
11 convegno termina con un’altra profonda
meditazione della colonnella sul salmo 100 e
con una nota di riconoscenza
« Compte les bienfaits de Dieu
« Mets-les tous devant tes yeux
« Tu verras en adorant
« Combien le nombre en est graiid ».
Lina Varese
Scuola Latina di Poiiiatelto
Risultali scrutini ed esami - Sessione estiva
Promossi dalla P alla 2“: Berton Amato.
Beri Mara, Beux Marcella, Beiix Lgo, Bouchard Doretta, Costantino Silvia. Coucourde
Dorella, Coucourde Walter, Giraud Bianca.
Long Antonella, Meytre Lorena, Monnet Ornella, Peyronel Rosanna, Reynaud Cristina.
Rutigliano Silvia, Scarano Anna.
Promossi alla 3“: Baret Erica, Davile Marco,
Ghigo Daniele, Massel Fiorella, Menusan Ferruccio, Pascal Donatella. Peyronel Elvio, l^eyronel Uva. Pontet Laura, Volpi Paolo.
Licenziati: Barrai Mara, Baudissard Elide,
Bouchard Marco, Caposlagiio Luigino, Cogno
Walter, Costantino Carla. Gay Silvano, Genre
Norma, Giai Carlo, Long Delia. Marlinat llda.
Morello Nadia, Odier Vanni, Pascal Venda.
Peyronel Valdo. Pons Ilario, Richard Myriam,
Rostan Dino. Rutigliano Furio. Sappé Rossana. Tizianel Sergio, Vinçon Daniela.
La Direzione
Convegno femminile
ieirEsercito della Salvezza
La campagna di evangelizzazione deH’Esercito della Salvezza è terminata rultimo lunedi di
maggio e vogliamo rivolgere un vivo ringraziamento, a nome delle numerose persone che
ne hanno avuto tanto bene spirituale o morale. ai maggiori Longo del Corpo di Torre
Pellice ed a tutti coloro che l’hanno organizzata. Gli ultimi messaggi sono stati rivolti dal
pastore Sonelli. dal prof. Maselli dell'Università di Firenze, dal colonnello Fivaz e dal tenente col. D'Angelo.
11 28 giugno abbiamo avuto la grande gioia
di partecipare al Convegno femminile del’Esercìto della Salvezza a Bobbio Pellice, presieduto dalla col. Fivaz coadiuvata dalla tenente
col. D'Angelo. Erano rappresentate le unioni
dì Roma, di Milano, di Torino e dì Torre Pellice e fra le ufficialesse dell’Esercito della Salvezza le parole « sorella », « fratello » acquistano il loro significato più profondo. Dopo alcune parole di benvenuto e la lettura del sal
Doiii ricevuti fino al 15-7-1970 dalla Direzione che, sentitainente, ringrazia.
Long Antonella (Pomaretto) 15.000; Pascal Vanda (Fontane) 10.000; Baudissard Elide (Pomaretto) 10.000; Richard Myriam (Prali) 10.000; Ornella Monnet (S. Germano Chisone) 5.000; Morello Nadia (Pomaretto) 20
mila; N. N. (Porosa Argentina) 5.000; Menusan Ferruccio (Ferrerò) 10.000: Coucourde
Valter (Inverso Pinasca) 10.000: Long Delia (Pomaretto) 30.000; Peyronel Uva (Chisetti) 10.000; Giraud Bianca (Massello) 10
mila; Ribet Ines (Pomaretto) 10.000; Gaydou
Renzo (Pomaretto) 10.000: Bleynat Aldo (Pomaretto) 10.00; Peyronel Silvio (Perosa A.)
6.000: Peyronel Valdo (Perosa A.) 6.000;
Genre Norma (Pomaretto) 5.000; Balma Giancarlo (Pomaretto (10.000: Pons Ilario (Pomaretto) 15.000; Gay Silvano (Inver.so Pinasca) 10.000; Bouchard Dorella 10.000; Volpi Elio e Alma (Beinasco) 50.000; Marta
Neuer Biihler (Zurigo) 7.5000; Vinçon Daniela (Dubhione) 5.000 e camion sabbia per
cortile.
I LETTORI CI <E Sl> SCRIVONO
Per un Sinodo
benedetto
e costruttivo
Un lettore, da Villar Perosa:
Un collega germanico mi diceva giorni or sono: Il dissenso tra le opposte
tendenze è giunto da noi a un tal punto di asprezza che si può temere, un
momento o l'altro, una scissione della
chiesa.
Da noi. gli rispondo, si ode pure parlare di un punto dì rottura che minaccia in (pialche modo la nostra chiesa,
anche se, nel fondo del cuore, ciascuno
crede la co.sa impossibile. Un pericolo
tuttavìa non si può negare...
Ho avuto in seguito Popportunìtà dì
conversare delle cosa con alcuni colleglli di varie tendenze e, quasi con stupore, ci siamo accorti clic con un po’
di buona volontà un accordo è .sempre
possìbile e le « contestazioni » in corso
potrebbero anche tra.sformarsi in « collaborazione ». Vorrei qui, neirimmìncnza del sinodo, ricordare qualcuna delle
cose dette con questi amici:
Anzitutto deve regnare nella chiesa
uno spirito di umiltà e di rispetto. Ciascuno ha ricevuto da Dio un proprio
talento e deve poterlo fare fruttare, ma
nessuno può per amore del proprio talento. pretendere che il fratello sacrifichi il suo : una comunità non può chiederlo ad un'altra o un fratello ad un
altro. Ne.ssuno ha il diritto di dire : Il
punto di vista valido è il mìo, gli altri
gli si debbono .sottomettere. Aiutiamoci
quanto possibile ma senza cercare di
prevalere o di costruire sul sacrificio
altrui.
Le conclusioni pratiche di questa
premessa sono facilmente visibili perché esistono nella chiesa due soli ordini di attività: quelle tradizionali c
quelle nuove. Il contributo tra le due
si può evitare.
Le attività tradizionali, finché di.spongono dì operai desiderosi di servirle. non debbono essere messe in discussione. Furono il Signore c la chiesa a chiamarle a (fuel compito e nessuno ha il diritto di dir loro: Ora non
c'è più bisogno di voi.
I Ma anche le attività "nuove" hanno
diritto di cittadinanza nella chiesa, sia
pure con alcune cautele perché ciò che
non è collaudato può sempre nascondere dei pericoli: siamo uomini peccatori ed anche con la maggior buona volontà possiamo sempre confondere la
voce dello Spìrito Santo con quella
della nostra fantasìa, del nostro interesse o del nostro orgoglio. Le cautele
sono presto elencate.
— Anzitutto di ordine morale: non
ci si serva mai del nome e della autorità della chiesa per ciò che è ancora
iniziativa di persone o di gruppi; non
v'è alcun male a chiamare ogni cosa
ciascuna col suo nome. Questo è particolarmente importante in tempo nei
quali la predicazione deU’Evangelo si
può prestare ed interpretazioni politiche od economiche sulla quali la chiesa non è concorde.
— In secondo luogo, di ordine pratico: chi dà vita ad una attività nuova
è come un pioniere della chiesa e corra ì rischi di chi deve tagliare i reticolati. sappia pagare di persona. Se
qualcuno scopre una via nuova e buona, la chiesa non domanda di meglio
che di seguirlo ed anche di onorarlo...
Purtroppo da molti anni di vie nuove
si è sempre parlato, molto denaro si è
speso, ma la condizione della chiesa è
quella di una decadenza progressiva.
Perciò, ripetiamo, chi vuole indicare
una via nuova, .sappia anzitutto pagare
dì persona : la chiesa lo assisterà in proporzione dei suoi sacrifici e della bontà
della sua causa.
Per concludere vorrei invocare un
più grande sforzo di fraterno amore.
Circa 20-25 anni or .sono avevo chiesto, con alcuni fratelli laici che in
sinodo ci si desse tutti del « tu » per
esprimere meglio, con ciò la nostra
solidarietà. Molti aderirono al suggerimento, ma qualche voce severa mi rimbeccò e fui bocciato. Non so se oggi
avrei miglior fortuna. Ammetto, se ])isogna, che anche dandoci del « Lei »
ci si può volere un gran bene, ma insisto sul fatto che soltanto sulla base
dell’amore e della fede è possibile un
sinodo costruttivo e benedetto.
Enrico Geymet
Per amor
di chiarezza
Caro direttore,
Spero vorrai concedermi un breve
spazio per rispondere allo scritto del
lettore G. Zavaritt, non per desiderio
di polemica, ma per amor di chiarezza
( non dico di verità, dato che quella è
di Uno solo). Per comodità mi rivolgerò direttamente a luì.
1) Non posso accettare la sua « accusa » di lacere o deformare le notìzie.
Non ho parlato .solo del patto Atlantico,
anche se la sua riunione mi ha fornito
lo S})unlo all'articolo, ma mi sono esplicitamente riferito alla politica dei blocchi militari in genere, lant'è che proprio al primo punto della mia esemplificazione citavo la grave offesa subita
dal popolo cecoslovacco, membro del
patto di Varsavia, da j>arle di altri
membri di detto patto, ooirinvasioiie
del .“«uo territorio.
2) Non mi pare proprio che per
« difendere la democrazia sudvietnamita » (ma quale democrazia, quella dell'attuale governo di Saigon!?) le armi
più eflìcacì siano i bombardamenti al
napalm, i massacri di inermi contadini,
i gas e le gabbie. Legga su questo stesso numero la denuncia della Federazio
ne melodista per Fazione sociale. E neppure si difende la democrazia in casa
altrui mandando a combattere dei negri ( in proporzione doppia alla loro
percentuale negli USA) in difesa di
presunti diritti che sono loro negati in
patria. Altro che « strana imperizia e
sfortuna » come dice lei!
3) Non mi risulta che gli israeliani siano c( disposti a ritirarsi quasi
totalmente nei vecchi coniìni ». II deputato israeliano U. Avnery dice nel
suo lìl)ro Israele senza sionisti (]). 284)
che neppure uno dei 22 mini.'ilri è disposto a fare la pace senza annessioni.
Come lei certo saprà, proprio in (|uesti
giorni gli Israeliani hanno aderito, sia
pure in modo assai ambiguo, al piano
Rogers che prevede un ritiro solo parziale degli israeliani dai territori occupati. Staremo a vedere come andranno
a finire queste Irallatìve. E comunque
chiaro che si tratta di accordi fra i due
blocchi che mi pare non tengano alcun
conto del problema sostanziale e tragico della situazione del popolo aralm
pale.stinese.
4) Infine, devo darle una delusione: la notìzia sulla Grecia non l’ho
letta sull'« Unità ». che non mi sarei
affatto « vergognato » dì citare, ma sul
quotidiano della FIAT e cioè la « Stampa » di Torino. È un servizio da Atene,
firmalo da N. Adelfi, apparso il 28
maggio scorso. Per sua comixlità le ri
porlo la frase testuale: «...ad Atene
sono presenti anche altri americani :
quelli della CIA ( il servizio spionistico) e dei Pentagono. A costoro i
"colonnelli" tengono in sostanza questo discorso: Noi mettiamo a disposizione degli USA tutta quanta la Grecia e voi potrete farne la base militare
più poderosa e tranquilla delFintero
Mediterraneo; in compenso lasciateci
mano lil)era nel governo degli affari interni della Grecia ». Vorrà dire che ora
per lei anche la « Stampa » c Adelfi
saranno da considerare dei pericolosi
comunisti!
Concludendo, mi spiace che lei non
abbia compreso lo spirilo che mi ha
spinto a .scrivere qucll'arlìcolo : io non
desidero, come dice lei, « perdere di vista la realtà di questo moiulo ». ma
desidero sinceramente che venga cambiala, perché è una realtà sbagliata, ingiusta. assurda. Sono i milioni di persone « benpensanti » come lei clic, approvando o adeguandosi alla politica
dei bloeclii militari — occidentali o
orientali che siano — ci condurranno
fatalmente, prima o poi, verso (juclla
« soluzione finale » dalla quale non ci
i;arà ritorno.
Un cordiale saluto.
Robekto Peyrot
5
7 agosto 1970 — N. 31-32
pag. 5
Angrogna
Capoluogo
JI periodo estivo, oltre ai consueti villegaianti nostrani, porta ad Angrogna parecchi
\i-itatori provenienti per lo più daU*estero, interessati alla visita dei nostri « luoghi storici ».
Alcuni di questi non si contentano soltanto di
vedere le località ricordo del passato, ma potendolo. ricercano anche rincontro con la Comunità attuale. Cosi è avvenuto domenica 2
Agosto: un gruppo di una cinquantina di fratelli ]>rovenienli dairinghilterra, guidati dalraniico Arthur Ward. Pastore a Exmouth e
segretario della Waldensian Church Mission,
h.i partecipato al nostro culto che. per Toccasione, è stato bilingue. I più giovani hanno
cantalo un inno moderno accompagnati dalla
chitarra (stranamente sulla melodia della nostra vecchia canzone alpina « Va Talpin sulTaltc cime... ») e il Fasi. John Bournon, vicario della comunità anglicana di Ware, ha rivolto un breve messaggio di .saluto.
Neppure il jieriodo estivo ha rappresentato
una sosta per la nostra filodrammatica, la cui
notorietà oltrepassa ormai i confini delia stessa provincia. Infatti essa è stata invitata a
Barge la sera del 25 Luglio ad aprire le manifestazioni del (( Luglio bargese » promosse da
un comitato giovanile locale. La recitazione
dei » Vint ani pi brut ’d pare Michel ». resa
particolarmente difficoltosa ai nostri attori dalle ])essime condizioni di acustica delTimprovvisnto salone .semi alTaperto, ha tuttavia riscosso la più larga approvazione dal numerosissimo pubblico intervenuto. Oltre al successo
artistico è stata una positiva occasione di presentarci come evangelici a un più vasto pubblico e lasciare un me.ssaggio di indubbia validità morale.
Nel mese di giugno i nostri Cadetti (una
unica unione tra le due comunità del Serre e
del Capoluogo) guidati dalla Sig.ra Marie
France Coisson. hanno concluso la loro attività con una riuscitissima serata alTaperto con
fuoco di campo, a cui ha preso parte un buon
numero di parenti e amici.
La domenica 21 Giugno, presso il Tempio
di Pradeltoriio sono state battezzate Paola e
Marina Rivoira di Attilio e Bianca Monnet e
Bar))ura Chauvìe di Franco e fida Monnet. Il
Signore benedica queste bimbe e aiuti i genitori a mantenere Timpegno assunto.
Ijnprovvisamente. la mattina di 28 Luglio,
presso TOspedale di Torre Pellice dove era stato ricoverato .soltanto il giorno prima, decedeva il Cav. Riccardo Giordan del Ciabot
alTetà ancor valida di 68 anni. Sofferente di
cuore ormai da parecchi anni, non ha sopportato una nuova crisi. Alla vedova, alla figlia e
ai jjarenti tutti rinnoviamo la nostra più viva
partecipazione al loro dolore e invochiamo per
loro la consolazione del Signore fondata sulla
fed(' nella resurrezione in Cristo.
Lo stesso giorno, presso la Casa delle Diaconesse, alla tarda età di 93 anni si spegneva
serenamente la Sig.na Enrichetta Garnìer della
Fournasa. Con i parenti condividiamo lo stesso
dolore e la stessa speranza fondata sulle promesse delTEvangelo.
Ringraziamo i pastori e predicatori che
hanno sostituito il Pastore durante la sua as
Domenica 9 agosto, alle ore 15, neUa
sala di attività di Angrogna Gap., organizzato dalla locale Unione Femmi
nile, avrà luogo Tannuo Bazar, a fa
vore dell’opera della Chiesa. Tutti so
no vivamente invitati a parteciparvi.
Catanzaro
La mattina del 24 giugno nei locali della
Chiesa Evangelica Valdese di Via Discesa Filanda sì univano in matrimonio il Sig. Alfons'f Paolo Fasuìo con la Sig.na Giuseppina Anna Scorza, entrambi discendenti da vecchie
famiglie evangeliche valdesi ; il primo dalla
Chiesa di .Agrigento, la seconda dalla Chiesa
Evangelica di S. Pietro Magisano (Catanzaro).
Il locale di cullo era adornato di garofani bianchi e per quanto giorno feriale la fratellanza
ina al completo. Erano presenti i pastori Trobia. Garufi e Ross. Il primo ha curato la parto civile, il secondo la parte religiosa e Tultimo la parte musicale. Il pastore Garufi ha
esortalo gli sposi a costruire la casa sulla roccia die è la fede in Cristo Gesù, come dalla
])arahola del Vangelo.
Dopo la parte religiosa e il rito civile venivano innalzali al Signore due inni: «E la
casa un paradiso, quando c’è il Signor » e
« Padre benigno deh lo .sguardo abbassa »
fine la fratellanza e i parenti dello sposo e del
la spòsa (lavano i più fraterni auguri agli .spo
.«i. Dojm» veniva dato un ricevimento agli in
vitati da parte degli sposi nel Motel AGIP
Battesimo. - Il 29 giugno 1970 veniva prC'
sentala per essere battezzata la piccola Paola
Parise di mesi sei da parte del pastore John
Boss data Fassenza del pastore Trobia che trovasi a Vittoria. Il pastore Ross la battezzava
noi nome del Padre, del Figliolo e dello Spirito Santo e faceva appello ai genitori di obbligarsi ad educarla ed allevarla nella fede
evangelica. Inoltre esortava la comunità ad
accettare questa nuova creatura nelToviie del
Signore.
Visita dagli U.S.A. - Siamo stati lieti della
visita falla dal Ììglio del pastore Antonio Scorza. Filippo Scorza, che ha voluto visitare la
terra natia del padre, dove qud&ti portava la
testimonianza evangelica fin dal 190 < e che
nel settembre 1947 nel Teatro Italia di questa città teneva una conferenza dal titolo:
« L'Evangelo di Cristo nella Repubblica ». seguilo da un pubblico di circa 4.000 persone.
Altra gradita visita, quella dello studente in
teologia Giuseppe Platone, dalla Facoltà Valdese dì Roma venuto in mezzo a noi ove ha
<lato un messaggio alla comunità catanzarese
sulla giustificazione per fede. La comunità è
rimasta edificala dal messaggio di questo giovane. cui rivolgiamo i migliori auguri per il
PUÒ futuro ministerio pastorale.
Infine lo studente in teologia Sig. Platone
pi è recalo in Crotone, ove ha trascorso una
Peltimana con le comunità (Assemblee di Dio)
di Crotone e di Isola Ca[)0 Hizzuto. curate dal
j)astorc pentecoslale Francesco Rauli. È stato
Oli dialogo interessante tanto da parte del
candidato ({uanto da parte della fratellanza
pentecostale.
Ehnk.sto Scohza
Notizie dalle Comunità
Firenze
Dalla relazione annua del Consiglio della
Chiesa di Firenze stralciamo queste notizie.
red.
Le attività hanno avuto un andamento condizionato da due fattori, almeno in apparenza :
1) Timporsi di nuove abitudini sociali, di modi di vita che sconvolgono gli schemi tradizionali; 2) il cambiamento dei locali di attività
avvenuto solo a marzo. Del primo fatto si deve tenere conto per non incappare in errori
d impostazione : la Chiesa non è chiamata a
costringere gli uomini all’ombra del campanile. col suo orologio, ma a cercare e ritrovarsi dove essi sono, con umile pazienza.
Il nido ha sempre funzionato durante Torà
del culto, e è stalo utilizzato: Io potrebbe essere di più.
La scuola domenicale s’è trasferita a metà
anno in via Manzoni, senza dubbio ciò le ha
giovato: i monitori han lavoralo con abnegazione. anche quando si sono trovati davanti a
un problema per loro insolubile : l’indifferenza
della famiglie. Si cercherà ancora di migliorare il servizio, ma bisogna che i genitori si
mettano in testa (e sulla coscienza) che senza una loro collaborazione ì bambini crescono
con una formazione evangelica assai labile.
I catechismi sono stati impartiti in quattro
orari diversi: si è fatta sentire anche qui la
crisi dei nostri schemi tradizionali, tanto che
una recente assemblea ha formulato delle proposte che col prossimo autunno dovranno riuscire operanti, f giovani, infatti, pongono problemi gravi alla chiesa. Cresce il numero dì
coloro che hanno rimandato la “confermazione”: essi, insieme ai catecumeni d'ultimo
anno, potranno dare vita a un tipo di lavoro che li immetta nella vita comunitaria.
Non manca di gioventù la chiesa, ma non
riusciamo ancora a impegnarla, in un momento in cui gli organismi giovanili nazionali
e i campi non aiutano o esercitano addirittura un’azione diversiva.
/ Gruppi di Servizio hanno svolto un lavoro
notevole, sono in questa chiesa una forza e
una benedizione. Abbiamo accennato ai monitori S. D.. in gran parte adulti con impegni di famiglia : si sono riuniti a preparare le lezioni, hanno dato le loro domeniche di
riposo; insieme ai Catechisti, della scuola biblica, hanno svolto un servizio importante. Ma
in ognuna delie tre Opere un gruppo di credenti ha collaboralo con la direzione interna.
Il Consiglio di Chiesa si è riunito 11 volte,
prendendo a cuore la vita della congregazione
in ogni aspetto: ricordiamo con riconoscenza i
diaconi Bartoletti e Borra, scaduti dal loro
mandato e ci rallegriamo per la recente elezione delle sorelle M. Mazzetti e M. L. Villani.
Anche le sorelle hanno dato vita a un gruppo di servizio che lia lavorato negli istituti e
curato as.«’duamente le visite alle inferme.
II Centro Comunitario di Via Manzoni ha
ripreso a vivere da marzo: il momento non
era felice’, tagliava male Tanno, e solo lentamente si sono riassorbite le vecchie attività.
II trasferimento del Centro Evangelico di Solidarietà ci è parso positivo: questa iniziativa .sarebbe in breve stata in crisi per i locali di via Serragli, mentre qui è libera, può
essere un ponte verso la città e tutte le chiese.
La Biblioteca cresce lentamente, ringraziamo
chi Tha arricchita, e vediamo che comincia
a esser utilizzata secondo il suo scopo, che è
quello dì fornire letture “protestanti” altrove
non facilmente reperibili. Il deposito della Libreria Claudiana non è ancora realizzato: riteniamo che sia meglio veder prima chiaro in
quel che vogliamo e possiamo, piuttosto che
gettarci in una iniziativa confusa
/ rapporti inlerdenominazionali stanno attraversando un periodo buono, per la stretta collaborazione che si è stabilita in particolare con
le chiese metodista e riformata svizzera. La
circolazione agevole dei predicatori nelle tre
comunità, pastori o laici, è solo un aspetto
d’una vita comune che il Signore non mancherà di benedire. Il corso per laici, articolato in
due tempi lunghi, ha riscosso mollo interesse
fra giovani e adulti, ha colmato il vuoto d’attività. spesso lamentalo, per le persone non
piò giovani e non ancora anziane. Le riunioni interdeno mi nazionali stanno perdendo quel
sapore di eccezionalità che faceva sentire distanze e differenze. Il Concistoro è stato ridimensionato. acquistando però in vitalità.
I rapporti coi cattolico-romani sono stati,
negli iiltìinì mesi, portati alla ba.se comunitaria : serate di studio biblico e convegni hanno
creato conoscenza e contribuiscono a chiarificare la nostra posizione di fronte al cattolicesimo curiale. Perdurando Talteggiamento
ufficiale su posizioni conservatrici, siamo sospinti inevitabilmente a solidarizzare coi gruppi del dissenso ed a impostare un nuovo confronto polemico col cattolicesimo nato dal Concilio di Trento.
Non ci stancheremo mai di mettere in guardia la comunità — in nome della verità e della libertà evangelica — da questo cattolicesimo manovriero che. superalo sul terreno teologico e incapace di liquidare il nostro protestantesimo con la violenza, tenta ora di toglierci vitalità c ragione d’essere confondendo le carte c moltiplicando gli abbracci.
La nostra stampa non ha larga diffusione
nella chiesa. Sola eccezione è quella « Diaspora Evangelica » che raggiunge tutte le case,
anche metodiste e riformato-svizzere, e per le
sue modeste pretese non dà noia ancora a
nessuno. Ma il banco-libri ha un giro dì vendile troppo modesto, se consideriamo il livello culturale della chiesa. / giornali hanno ben
pochi abbonati, sìa quello ecclesiastico che
“Nuovi Tempi”: verso di loro è in atto una
contestazione “da destra e da sinistra . Ma
purtroppo questo non porla abbonali da nessuna parte: ci si fanno le idee su slam,pa
meno qualificata!
Le Finanze sono stale una preoccupazione,
ma non perché sia venula meno la generosità
dei credenti: le necessità .sono cresciute, in un
momento dì ])ressìonc economica pesante sulle famiglie. Ormai sembra ohe 1 unico risparmio che la Chiesa sappia fare è sui pastori,
per il resto le cifre crescono in modo allarmante. Ci chiediamo se, sul piano locale
che ci concerne, non dovremmo contenere le
spese c farci un bilancio preventivo dì massima sul quale basarci.
Problemi aperti ne abbiamo parecchi, da
questa stessa relazione ne sortono fuori tanti :
non ce ne lamentiamo, perché “deve” essere
cosi, particolarmente in un periodo come
questo! Guardiamo però che la nostra comunità non “invecchi”, non tanto per Tetà dei
suoi membri vivi quanto per gli schemi del
lavoro, per i modi che accetta per esprimere la fede comune. Abbiamo resistilo a una
scivolata d'estremismo più politico che religioso che poteva distruggere la comunità, ma
sembra che ora ci minacci un conservatorismo
senza aperture, senza prospettive valide sul
piano della missione, che è in sostanza Túnico che ci riguarda.
Lo stesso rinnovamento del cullo, saggiato
più volte, non dice più nulla; da un lato ci
può essere la soddisfazione di vedere che tutto
può (ancora) andare avanti come nella nostra
infanzia, ma dalTaltro c'è la convinzione che
è inutile mettere vino vecchio in otri messi a
nuovo.
Il Consiglio di Chiesa
Napoli
(Via dei Cimbri)
Il nuovo anno ecclesiastico ha già più di un
mese di vita; siamo entrati nel periodo in cui
I attività delle Comunità entra in una certa
siasi. Col caldo le Chiese si spopolano, molti
fratelli lasciano la città per trascorrere le vacanze altrove, alcune attività ecclesiastiche sono sospese, come i corsi d’istruzione religiosa,
gli studi biblici infrasettimanali, le unioni giovanili e femminili ecc.
Il bilancio finanziario è stato chiuso col 31
maggio ed anche quest’anno, sìa pure con
qualche apprensione verso la fine, abbiamo
potuto far fronte ai nostri impegni verso la
Tavola Valdese, il Comitato del Collegio, ecc.
Nell Assemblea coneIusi\a per Tapprovazione
della Relazione Annua sono state fatte ancora lina volta Insistenze per i versamenti mensili regolari delle contribuzioni, unico mezzo per dare di più per Topera del Signore senza grande disagio per i contribuenti. Molti
fratelli già hanno adottato tale sistema, ma
troppi ancora si ridiniono a versare la loro
offerta in una sola \(>lta alla fine dell’anno
ecclesiastico e certo avrebbero la soddisfazione di dare di più se ripartissero la loro contribuzione nel corso dei vari mesi.
L anno ecclesiastico si è chiuso con una nota lieta e una triste.
A Pentecoste sono stati ammessi per confermazione due cari giovani: Angela Ciotola e
Tommaso Wenner. Quest’ultimo, dì famiglia
appartenente alla Comunità Svìzzera, ha voluto essere ammesso nella nostra Comunità avendo seguito il corso di Catechismo col nostro
Pastore ma poi è stato trasferito nella Comunità Elvetica: Angela Ciotola, figlia di un
nostro Diacono, ha seguito fin dall’infanzia i
nostri corsi d’istruzione religio.sa e già durante Tanno ora terminato ha assunto Timpegno di monitrice per i più piccoli alunni della
nostra Scuola Domenicale.
La nota triste di fine d’anno è stata la scomparsa di uno dei nostri più anziani membri di
chiesa, il fratello Gennaro Caldo, da qualche
tempo infermo. Alla famiglia in lutto rinnoviamo le nostre condoglianze.
E ora vorrei dilungarmi un po' di più
sulla nostra opera d'evangelizzazione a Ponticelli. frazione alla periferìa di Napoli.
Iniziata dal no.stro sempre compianto fratello Luigi lazeolla oltre quattro anni fa tra
gli o-perai che lavoravano alla costruzione delTallora erigendo Ospedale Evangelico, quest'opera è stata presa a cuore dal Pastore
Cielo che. con lo zelo che Io distingue, non ha
esitato ad aggiungere, al suo già mollo lavoro,
questa nuova fatica. L’opera evangelistica dì
Ponticelli è un nuovo virgulto spuntalo sul
tronco più che centenario della Chiesa Valdese di Vìa dei Cimbri e speriamo che possa dare
molti frutti.
Oltre al gruppetto di adulti che si riuniscono il martedì pomerìggio per un corso di catechismo e uno studio biblico, appena è stato
possibile affittare un locale, si è iniziata una
fiorente Scuola Domenicale. I bambini, quasi
esclusivamente di famiglie cattoliche, si ritrovano insieme la domenica pomerìggio. Sotto
la guida del Pastore hanno imparalo parecchi
nostri inni che cantano con entusiasmo e
ascoltano le lezioni del programma delle Scuole Domenicali. A Natale prendono parte attiva alla festa dell'Albero dì via dei Cimbri,
perché l’opera di Ponticelli non è che una
frazione della Comunità di Napoli.
DalTottobre scorso, a complemento dell'opera di evangelizzazione, che è sempre il fine
principale, sì è inizialo un corso di doposcuola per le classi elementari. Se ne sono occupati sin dalTinizio ogni pomeriggio tre nostri
cari giovani: Angela Terracciano. che fa parte di una delle nuove famiglie evangeliche di
Ponticelli. Angelo De Marco e Franco Viero.
Quando quest'ultimo, in febbraio, ha dovuto
lasciare Napoli per il servizio militare, gli altri due hanno continuato da soli a dirigere
il doposcuola e aiutare i ragazzi nei loro
studi. Poi anche il professore Elio Rinaldi, in
VACANZE AL MARE
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segnante al liceo classico e facente parte del
nostro Concistoro, si è offerto di andare una
volta alla settimana con la figlia Lucia, studentessa delTlstitulo Magistrale, a dare un
aiuto ai nostri giovani e lo stesso dicasi per
Marina Maida. della nostra Comunità; qualche volta anche Grazia Terracciano. sorella
di Angela, ha collaborato in questo lavoro.
Così il doposcuola è andato avanti fino alla
fine dell’anno scolastico.
Martedì 23 giugno si è svolta una simpatica
festicciola di chiusura del corso. I nostri due
bravi giovani. Angelo Terracciano e Angelo
De Marco, ambedue studenti di scuola media
superiore, che hanno portato il maggior contributo alla buona riuscita del doposcuola,
hanno organizzato un programma di recite e
canti, di loro iniziativa, preparando i ragazzi.
Alla presenza del Pastore e della signora Cielo
e di altre persone, tra cui il Pastore Donald
Me Kay che dirige, sempre a Ponticelli, un
altro doposcuola del Centro Sociale « Casa
Mìa », si è svolto il semplice programma : brani della Sacra Scrittura, poesie, due dialoghetli. tutto molto applaudito. Ai presenti e
ai ragazzi è stato servito un piccolo rinfresco a base di aranciate e limonate con biscotti. Non è mancato un bel discorso del nostro Angelo De Marco, che ha riscosso grandi
applausi. Dobbiamo veramente essere grati a
quanti hanno collaborato, con spirito di sacrificio, in questo lavoro in favore dei bimbi di
Ponticelli.
Il doposcuola riprenderà con l’inizio del
nuovo anno scolastico, come pure tutta l’opera
di evangelizzazione. Preghiamo il Signore di
benedire questo lavoro fatto nel Suo nome e
che esso possa servire per condurre alTEvangelo sempre nuove anime.
Fernanda Florio
Pinerolo
Sono stati battezzati, nel mese di luglio,
Rudi Cardon. Patrik Peyran, Paola Rostan e,
domenica 2 agosto. Massimo Bera e Sabrina
Geymonat. Ispirandosi agli o.d.g. della Conferenza Distrettuale riguardo al problema del
battesimo, il pastore ed alcuni anziani hanno
fatto, alle famiglie di questi bambini, visite
particolari nel corso delle quali è stato affrontato e discusso questo ed altri problemi quali
il padrinato e l’istruzione religiosa. Queste visite, che hanno permesso dì affrontare, insieme con le famiglie, problemi così importanti
per tutta la comunità, anch’essa responsabile
delTeducazìone religiosa di questi bambini,
hanno avuto esito molto positivo.
* * *
Ringraziamo vivamente i pastori Gustavo
Bouchard e Roberto Comba per la predicazione del 28/6 e del 12/7.
* * sH
Sono decedute le nostre sorelle Maria Cavalli ved. Ribet ed Alice Balmas in Benvr.
Prali
La cronaca di Frali e, quel che più conta,
le famiglie della Comunità continuano a registrare un lutto dopo l’altro.
Il 26 Giugno è stata seppellita nel cimitero
di Ghigo la nostra sorella Adele Ferro di Cugno. alTetà ancor giovane di 47 anni.
Il 14 Luglio, nello stesso quartiere di Cugno sì spegneva alTetà di 88 anni Barbo Antoine Grill, il decano della comunità di Frali,
vissuto e spentosi senza vedere un medico in
tutta la sua vita!
Alle famiglie colpite da questi lutti rivolgiamo ancora il nostro pensiero fraterno e solidale.
Il MUSEO di Prali ha riaperto anche quest’anno i battenti con la collaborazione di Paolo
Corsani (Roma) e di Flavia Vicino (S. Secondo di Pinerolo). Anche quest'anno sono state
apportate delle migliorie sia alTesterno del vecchio tempio che al museo stesso.
AlTesterno si è messa in maggior evidenza
e proietta con un cristallo la data « 1556 »
incisa su una pietra d'angolo; alTinterno il
museo si è arricchito di altro materiale donalo da vari amici : una pellerina per costume. un bariletto da tracolla, uno specchio con
antica cornice, un rarissimo minerale rinvenuto nella valle: Taxinite. Attendiamo anche
un manichino per migliorare la presentazione
del pregevole costume valdese esposto. I visitatori giungono numerosi anche quest'anno:
il 26 luglio abbiamo superalo il migliaio.
Ricordiamo che il museo è aperto tutti i
giorni fino alla fine di agosto. I feriali dalle
14 alle 18; i festivi dalle 9 alle 12 e dalle 14
alle 18.
Pramollo
È naia Nadia di Livio e Yvonne Jahier
(Ciotti): a questa piccola ed alla sua famiglia
Taugurio di ogni benedizione divina.
Ancora una parola di gratitudine all'insegnante Signora Wanda Petrone in Long ed
agli alunni della Scuola Elementare di Ruata
per il simpatico trattenimento ricreativo offertoci.
Giuseppe Filiberto Sappé e Maria Long.
Armando Long e Vanda Long hanno celebrato
il loro matrimonio rispettivamente il 18 ed
il 25 Luglio in presenza di molti amici e conoscenti: giunga loro l'augurio di una vita serena in comune sotto lo sguardo del Signore.
Sabato 18 luglio abbiamo accompagnato al
campo delTestremo riposo la spoglia del fratello Enrico Long di fu Giovanni (Pcllcnchì).
deceduto all’Ospedale Civile di Pinerolo alTetà
(li 71 anni. Al fratello, alla sorella cd a tutti
i familiari la nostra simpatia cristiana e la
no.'itra solidarietà nel dolore e nella speranza
nel Signore Gesù Cristo.
Un cordiale e fraterno benvenuto a tulli i
fratelli e le sorelle di altre comunità giunti
fra di noi per trascorrere nel nostro vallone il
loro periodo di vacanza.
San Germano
Chisone
La chiusura della attività della Scuola Domenicale è stata segnata dalla consueta gita
dei bambini e dei Monitori. Come negli scorsi
anni, questa gita è stata dedicata ad una località delle Valli, in modo da dare ai bambini la possibilità di conoscere il loro Paese.
La Scuola Domenicale quest'anno è andata a
Galmunt sopra Rodorello. ottimamente guidata da alcuni Anziani e dai Monitori.
La Scuola Materna ha invece terminato la
sua attività con il consueto saggio preparato
con molta cura dalla Maestra ed eseguito con
entusiasmo dai bambini, seguito con grande
gioia dai genitori e dagli spettatori.
11 Doposcuola per le Medie ha avuto una
riunione finale nel corso della quale l’esperimento dell anno in corso è stato esaminato in
tutti ì suoi aspetti; sono state rilevate le gravi
deficienze di metodo e pratiche della scuola, la
quasi generale immaturità dei bambini (anche
in rapporto alla situazione degli anni precedenti) e il parziale disinteresse delle famiglie.
Si è ritenuto tuttavìa che l’esperimento sia
stato un servizio utile, anche se non poco impegnativo per il gruppo di giovani che se ne è
occupato, e che quindi in lìnea di massima
vada ripetuto, con alcune correzioni, nel prossimo anno.
La Corale, oltre a partecipare con successo
alla festa di canto, si è recata a cantare per gli
anziani ospiti delTIstiluto dei Vecchi di Pinerolo, concludendo così con un gesto di affetto la sua annuale opera.
Il Bazar ha concluso le attività dell’Unione
Femminile, con il consueto successo, e grazie
alTìmpegno di molte sorelle. Al termine del
Bazar, si è avuta un’agape fraterna, ottimamente organizzata da alcuni anziani e da alcuni giovani, con la gradita partecipazione
della Corale di Torino.
Purtroppo nel mese di luglio abbiamo dovuto
accompagnare all’estremo riposo alcuni fratelli, ben conosciuti e molto amati a San Germano. Il 6 luglio è stato celebrato il funerale di
Edoardo Rostan, fratello del Pastore Ermanno
Rostan, con un gran concorso di folla, che ha
voluto così testimoniare il suo affetto e la sua
stima per una persona che è stata per tutta
la sua vita un esempio di bontà e di onestà.
Il 9 luglio è stato celebrato il funerale di
Gustavo Revel. anche egli ben conosciuto, sia
per la sua figura umana, che per la sua attività politica; tormentato da varie malattie
negli ultimi anni, aveva continuato ad esprimere con coraggio e serenità il suo amore per
gli uomini e per la natura.
Il 15 luglio veniva celebrato il funerale di
Luigi Musso; venuto alla fede evangelica in
questi ultimi anni, ha affrontato una lunga e
dolorosa malattìa con la stessa fiducia nel Signore e la stessa pazienza con la quale è vissuto, dando a chiunque lo visitava il conforto
della sua parola e del suo esempio.
La Comunità esprime alle famiglie nel
lutto la sua solidarietà nell'attesa della Risurrezione.
La Comunità si è rallegrata invece per Tarrivo di Loredana Bounous (Volavilla), nata
T8 luglio 1970, e si è rallegrata con Clara
Bounous, la prima laureata della giovane generazione, che ha ottenuto a pieni voti la
laurea in pedagogia con una tesi sui « Valdesi nella stampa tra il 1848 e il 1854 », nonché con il successo ottenuto nell’esame di maturità da Renzo Richiardone e Sergio Coppolino.
Luserna
S. Giovanni
Il 9 agosto p. V. alle ore 15 avrà luogo alla Sala Albarin il tradizionale
Bazar della Società di Cucito « Le
Printemps ». Tutti sono cordialmente
invitati.
Rorà
A Dio piacendo il Bazar al Centro
avrà luogo il pomeriggio della domenica 9 agosto prossimo. Caldo invito!
In Val Germanasca
Si porta a conoscenza delle Comunità della
Val Germanasca che il provento della colletta
che verrà effettuata alla festa del 15 agosto
agli Eìciassieri andrà a favore della Scuola Materna di Pomaretto e sarà adoperato per sanare
almeno in parte il deficit di circa 2.000.000
che tuttora Tafflìgge.
La Comunità ringrazia sin da ora i generosi donatori.
Il gruppo organizzatore
In Val Pellice
«Quello che è
per la tua pace)>
La missione annuale dell'E. d. S.
È il tema della Missione annuale della Val
Pellice 1970:
— a Bobbio Pellice dal 7 al 16 agosto ogni
sera alle ore 20.30, sotto la tenda al Centm
Ricreativo delTEsercito della Salvezza.
— a Torre Pellice dalT8 al 16 agosto ogni
pomeriggio alle ore 16. nella Sala Evangelica
al Viale Mazzini.
La novità di quest’anno sarà la partecipazione (li gruppi « pop » che tanto succe.sso incontrano anche in riunioni a carattere spirituale.
La Missione è tradizione estiva della Valle
e i responsabili si impegnano perché sia il più
valevole possiliile; è un avvenimento al quale
nessuno dovrtffjbe mancare.
Come avviene in tulli gli incontri, vi sono
coloro che già hanno deciso dì partecipare c
altri no: sappiamo vi può essere indifferenza,
scetticismo, perplessità. Noi esortiamo gli unì
a non partecipare passivamente, gli altri a
metterci una volta il naso: perché lutti, giovani e anziani abbiamo bisogno di pace...
quella vera, dono di Chi solo la può dare.
6
pag. 6
N. 31-32 — 7 agosto 1970
INNUMEREVOLI I MORTI. I FERITI. I MENOMATI. I PROFUGHI
Genocidio nel Vietnam
L’agghiacciante documento della Federazione Metodista per l’Azione Sociale
Le Chiese e il disarmo
Il n. 14 de//’IDOC Internazionale pubblica, fra i suoi
servizi, un documento uscito sul bollettino di aprile della
Federazione Metodista per l'Azione Sociale, l'organizzazione fondata nel 1907 per studiare i problemi sociali da un
punto di vista cristiano. Il documento, dal titolo « Genocidio nel Vietnam » ci pone una volta ancora di fronte agli
orrori della guerra indocinese (ed ai potenziali orrori di
tutte le altre guerre).
Ci accingiamo a darne degli estratti con un profondo
senso di sgomento per quanto è successo, e di pessimismo
per quanto ancora potrà succedere, dato che non solo non
vengono compiuti progressi nel campo delle trattative, ma,
come in una tragica reazione a catena, il conflitto va sem
pre più estendendosi: dopo il Laos e la Cambogia, ora anche la Thailandia sta entrando nell’area bellica.
Il governo degli Stati Uniti non sembra tenere gran
conto dell'opinione pubblica e mondiale, sempre più contraria a questa guerra. Anche il Consiglio Nazionale delle
Chiese americano già da anni ( ne demmo notizia a suo
tempo) ha fatto udire energicamente la sua voce, chiedendo agli Stati Uniti di cambiare politica.
Fino a quando dovremo assistere con crescente angoscia al genocidio di esseri umani da parte di una nazione
che, nella sua immensa potenza economica e militare, sta
perdendo i valori fondamentali del cristianesimo e mina
le basi della convivenza mondiale? r. p.
Il villaggio di Song My, dove i soldati americani hanno massacrato 567
vecchi, donne e bambini il 16 marzo
1968, rimane un’atroce pietra miliare
nella storia della guerra. Essa costituisce una sfida per la coscienza americana. Questa sfida è stata riassunta
succintamente dalla signora A. Meadlo,
la madre di uno degli uccisori. « Ho
mandato loro un buon ragazzo, ed essi
ne hanno fatto un assassino ». Il padre
del giovane Meadlo, nel suo scoramento, ha detto; « Se fossi stato là
avrei puntato il fucile e avrei sparato
a Calley in mezzo agli occhi » (New
York Times, 30-11-69).
Gli americani non possono dimenticare le fotografie a colori prese dal
meticoloso fotografo professionista
dell’esercito R. Haeberle e pubblicate
da Life il 5 dicembre 1969: una foto
mostrava una mezza dozzina di donne e bambini ammucchiati insieme,
con il volto fisso in una espressione di
terrore. « I ragazzi stavano per sparare a quella gente — disse Haeberle —;
urlai ’aspettate’ e scattai la foto. Mentre venivo via ho sentito gli M-16 che
facevano fuoco. Con la coda dell’occhio ho visto cadere i corpi, ma non
mi sono voltato a guardare ». The Nation (22-12-69) commentava: « Non
sembra sia venuto in mente a Haeberle di voltare la macchina e riprendere
la squadra degli sparatori. Oggi questa foto sarebbe molto utile ».
Si vedono dei manifestini attaccati
ai vetri delle automobili e sulle vetrine dei negozi con su scritto « Honor
America »; le donne del movimento
« Honor America » fanno delle incursioni nelle scuole per controllare se gli
insegnanti sono ’patriottici’. Questa nazione, dopo Song My e la lunga serie
di attrocità in Vietnam non è più una
nazione da 'onorare’ e ci vorrà un atteggiamento nuovo di pentimento a livello ufficiale e nazionale, seguito dalle "buone opere’ dell’abbandono del
Vietnam, per renderla di nuovo ’onorevole’. Il direttore del Christian Century (24-12-69) si esprimeva in modo ancor più realistico: « Il pensiero di essere americano è addirittura intollerabile ».
Il sergente Bemhardt ha detto: « È
stato un assassinio a bruciapelo e io
stavo lì a guardare ». The Nation (812-69) scriveva: « Gli americani che vi
sono stati coinvolti si sono comportati con una furia selvaggia che ha superato perfino quella dei tedeschi a Lidice nella seconda guerra mondiale.
I nazisti distrussero il villaggio, fucilarono tutti gli uomini e portarono le
donne nei campi di concentramento.
Ma a Lidice i nazisti uccisero solo gli
uomini ».
Il governo rivoluzionario provvisorio del Sud Vietnam, il 20 novembre
1969, ha presentato a una conferenza
stampa in occasione delle conversazioni di Parigi una lettera ricevuta dall’Associazione delle Donne Liberate del
Sud Vietnam, riportata da W. Burchett
nel Guardian del 29 novembre: « Appena arrivati, gli aggressori aprirono
il fuoco contro chiunque, senza risparmiare nessuno, distruggendo case e bestiame. Quelli che si erano rifugiati
furono fucilati o uccisi colle granate.
Le truppe americane urlavano « Vietcong, Vietcong ». Coprirono di fango
una madre ferita col bambino attaccato al seno. Due giovani donne furono violate e uccise coi loro quattro
bambini... Un gruppo di circa 100 donne, bambini e vecchi furono ammucchiati contro l’argine di un canale e
mitragliati, poi i soldati gettarono delle granate nel mucchio dei feriti e dei
morenti e sui corpi -smembrati che
giacevano in un mare di sangue... Oltre
170 bambini furono uccisi, 300 case distrutte, oltre 870 capi di bestiame uccisi. Nel nostro villaggio... non è rimasto altro che cenere e grida di dolore ».
Il massacro di Song My fu compiuto
dalla Compagnia C., 1« battaglione, IH
brigata, Divisione Americana. Ne era
al comando il capitano E. L. Medina.
Aveva avuto l’ordine di distruggere i
piccoli villaggi vietcong di Pinkville.
II serg. Bernhardt ha detto: « Si potevano vedere mucchi di cadaveri in tutto il villaggio. dappertutto... sparavan(, alle donne e ai bambini come a
chiunque altro». Do Hoai, un vietnamese di circa 40 anni, uno dei pochi
sopravvissuti a Song My, ha detto;
« gli abitanti non erano impegnati in
nessuna azione ostile contro gli americani e non avevano armi ».
Burchett ha scritto sul Guardian del
6-12-69; « Sono stati riferiti molti casi
di stupro. La quattordicenne Bham
Thi Mui fu violentata e gettata in una
capanna alla quale i suoi assassini diedero fuoco. Ad ogni tentativo che faceva di uscirne i soldati la rigettavano
indietro e stavano a guardare mentre
moriva nel fuoco. Sua madre e le signore Mai, Mot, Ngon furono anch’esse violate e uccise ».
Secondo la psicologia del G.I. (n.d.r.:
sigla che sta ad indicare il militare
americano) i vietnamiti sono esseri
’inutili’ e ciò basta a spiegare ’Pinkville’.
...Nixon ha detto che il caso atroce
di Song My è stato certamente un massacro ingiustificabile... ma che si trattava di un « incidente isolato ». Isolato? Il 3 febbraio 1968, prima di Song
My, il movimento « Clero e Laici per
il Vietnam » ha pubblicato un libro di
421 pagine, In thè name of America,
che contiene un’abbondante documentazione tratta da rapporti pubblicati
su crimini commessi dalle truppe degli Stati Uniti contro il popolo del
Vietnam, civili compresi. Nel dicembre ’67 a Stoccolma il tribunale Russell
esaminò 600 pagine di testimonianze
sui crimini statunitensi nel Vietnam.
Tutta la guerra è una grande Song,
My, una lunga, continua atrocità. Song
My è il caso particolare di una politica generale di genocidio. Dal 1965 un
milione di civili sono stati feriti in
guerra. Un quarto di questi sono morti in seguito alle ferite. Almeno 4 milioni di altri sudvietnamiti, un quarto
della popolazione del paese, sono profughi. Oltre 200 mila sudvietnamiti sono prigionieri nelle orrende prigioni
del dittatore Thieu, nelle camere di
tortura, nelle « gabbie »...
Noam Chomsky scrive sulla New
York Review dell’1-1-1970; « Il massacro della popolazione contadina del
Vietnam... è parte della vera essenza
della strategia americana... Il Vietnam
come entità storica e culturale... è minacciato di estinzione perché il paese
muore letteralmente sotto la spinta
della più grande macchina militare
che si sia mai scatenata su un'area di
pari dimensioni... Il delta e il bassopiano centrale... hanno innumerevoli
crateri provocati dalle bombe, campi
morti di colore grigio o nero, foreste
defogliate bruciate dal napalm, territori rasi al suolo per distruggere i nascondigli vietcong. E ovunque i mucchi di cenere che segnano i contorni
dei villaggi... Uno dei due agenti primari usati nei defoglianti causa il cam
ero, malformazioni fetali e probabili
ritardi mentali... Metà della terra coltivabile è stata gravemente colpita...
Un giovane ufficiale americano ci ha
detto: “Gli abitanti di questo villaggio
sono per l’80“/o per i vietcong. Quando
avremo finito saranno il 95%... La più
avanzata società del mondo ha trovato
una risposta alla guerra popolare: eliminare il popolo” ».
« ...Nell’agosto '67 i campi di ’pacificazione’ erano così pieni che fu ordinato alle unità dell’esercito di non
’produrre’ più profughi. Ora i contadini... erano uccisi nei loro villaggi perché non vi era posto per loro nei sovraffollati ’campi’. Villaggio dopo villaggio furono distrutti dall’alto, ormai
come una faccenda di routine » (New
York Times, 27-11-69).
« ...Con la politica del "brucia tutto,
uccidi tutto, distruggi tutto” e con
l’uso massiccio dei bombardieri B-52
(dalTinizio dell’amministrazione Nixon,
il 1« gennaio 1969, l’aviazione militare
statunitense ha sganciato sul solo
Vietnam... i 4/5 del totale sganciato
sull’Europa nella seconda guerra mondiale) le bombe dirompenti, il napalm,
le bombe al fosforo e al magnesio, i
gas tossici abbiamo commesso crimini
mostruosi... Abbiamo spruzzato defoglianti sul Vietnam per nove anni... Alcune delle nostre armi chimiche hanno reso i campi di riso inutilizzabili
per sempre » (N.Y.T. del 12-4-70).
« Abbiamo operato in Vietnam una
catastrofe ecologica » ha detto D. Hayes. « Il Vietnam poteva un tempo
produrre grano e riso in abbondanza.
Qra gli Stati Uniti devono nutrire il
Vietnam. Abbiamo distrutto le foreste
e al loro posto cresce il bambù, infestato dai topi ».
Lau Thi Saxe... presidente dell’« Aiuto alle vittime vietnamite dei bombardamenti statunitensi » riferisce che la
aviazione americana ha bombardato
più di mille ospedali (uno per 17 volte); più di 800 scuole (un insegnante
ha detto che i bambini ebbero portata via la testa... alcuni corpi rimasero
appesi agli alberi...); centinaia di dighe
e argini; 475 chiese e pagode del Nord
Vietnam.
...II governo ha cercato di contrapporre... una storia di ’massacro’ a Hue
denunciando pretese atrocità commesse dal F.L.N. (3 mila civili uccisi)... Il 6
novembre 1969 Ran Van Dinh, ex diplomatico presso l’ambasciata sudvietnamita a Washington, nativo di Hue,
negò le atrocità attribuite al F.L.N. e
attribuì tutto il biasimo per quelle
morti ai bombardamenti americani
(quando la città fu distrutta per essere riconquistata).
A. King scrive sul N.Y.T. del 22 marzo: « Il crimine è di tutta la nazione.
I criminali di guerra siamo tutti noi...
tutti noi che paghiamo le tasse, negli
ultimi sei anni, abbiamo finanziato
questo massacro quotidiano ».
...Certo, dice The Nation del 13 aprile, i tenenti e i sergenti sono vittima
del sistema e sono criminali minori.
La loro criminalità è subordinata a
quella del governo degli Stati Uniti
che li ha mandati oltremare a invadere un piccolo paese e a spazzar via un
popolo inoffensivo in una crociata fanatica per schiacciare il comuniSmo e
per offrire — non incidentalmente —
dei profitti agli affari americani...
L’ex generale di brigata H. B. Hester scriveva nel dicembre scorso:
« ...oltre a rendere la guerra nel Vietnam illegale e sommamente immorale,
questo episodio (allude a Song My)
rende Johnson e Nixon responsabili
della più disgraziata e criminale guerra a cui gli Stati Uniti abbiano mai
preso parte e una delle più barbare
della storia della guerra. Se per ipotesi gli Stati Uniti dovessero perdere
questa guerra Nixon e compagnia andrebbero incontro allo stesso destino,
e giustamente, che Hitler e Tojo hanno dovuto affrontare dopo la seconda
guerra mondiale... L’attuale adirato grido di indignata preoccupazione per le
atrocità della guerra in Vietnam era
da lungo tempo atteso. Ma purtroppo
il grido di rabbia è rivolto alla gente
sbagliata. La maggior parte di questi
ragazzi odiano di essere nel Vietnam e
odiano la guerra. Se ne avessero il potere metterebbero fine alla guerra, come Nixon aveva promesso, e tornerebbero a casa ».
Don Luce e le voci silenziose
Ginevra (soepi). - Don Luce, ruoino che ha
fatto parlare i giornali mondiali rivelando
l’esistenza delle « gahhle di tigre » nella più
iinporlanic prigione civile del Vietnam del
Sud, (n. d. r. ne abbiamo parlato nello scorso
numero) è un americano di .36 anni che attualmente lavora per il Consiglio Ecumenico
delle Chiese in qualità di segretario aggiunto
per il Vietnam. Dal 1958 questo agronomo ha
diretto i suoi sforzi per il riassetto delle zone
devastate dalla guerra in Vietnam lavorando
sul posto per diverse agenzie di servizio volontario. Dal 1961 al 1967 è stato direttore del
Servizio Volontario Internazionale.
11 suo lavoro, volto a sollevare il popolo
vietnamita, lo ha messo più di una volta in
conflitto colle autorità di Saigon e di Washington. La sua cono.scenza della lingua vietnamita gli ha permesso di ascoltare e di comprendere quel che il popolo vietnamita risente nei
riguardi della situazione attuale. È con argomenti di sostanza che ha tentato di far comprendere al governo degli USA ed al po|)olo
americano il suo punto di vista.
Nel 1969 egli ha collahorato alla redazione
di un libro dal titolo « Vietnam: thè Unheard
Voices » (Vietnam; le voci silenzio.se) edito
dalla Cornell University Press.
Perché egli potes.se aiutare le Chiese ad elaIwrare un programma ecumenico per le necessità del dopoguerra. Luce è stato chiamato
Ginevra (soepi) - Il CEC ha pregato
Unione Sovietica e Stati Uniti di rinunciare alla prosecuzione dei loro
esperimenti nucleari e all’aumento della produzione delle loro armi nucleari.
Il CEC che — com’è noto — raggruppa 239 chiese anglicane, protestanti e
ortodosse di 90 paesi, ha suggerito che
in mancanza di una interdizione totale
sia imposta una limitazione agli esperimenti nucleari realizzati nei fondi
oceanici. Il CEC ha chiesto alle Chiesemembro di prendere più seriamente in
considerazione di quanto non l’abbiano fatto fin’ora il pericolo in cui versa oggi l’umanità. Se le Chiese vengono meglio informate e rese più coscienti dei loro obblighi morali, saranno anche maggiormente preparate a
parlare con autorità ai rispettivi governi.
Queste proposte sono state fatte alla fine del terzo incontro su « Le Chiese e il disarmo » organizzato dalla
Commissione .Affari Internazionali del
CEC. Durante la discussione su un disarmo generale e completo, oltre alla
« denuclearizzazione » si sono invitati
i governi a porre seria attenzione al
problema della limitazione del commercio concorrenziale delle armi.
È anche stata appoggiata la risoluzione deirONU relativa alle armi chimiche e batteriologiche il cui uso è
contrario alle regole generalmente ri
conosciute dalle leggi internazionali. È
stato anche chiesto che vengano prese
misure internazionali per proibire
l’uso del napalm (i cui effetti in Vietnam sono ben noti, n.d.r.). È stata anche elevata una protesta contro l’indiscriminato uso dei gas lacrimogeni
contro civili.
Nel lanciare un appello in favore di
un accresciuto sforzo per realizzare il
disarmo, la relazione afferma: « Ai nostri occhi, l’assenza della Francia dal
suo posto alla Conferenza sulla limitazione delle armi strategiche e l’esclusione della Repubblica Popolare Cinese sia dentro che fuori deU’ONU compromettono gran parte di quanto è in
fase di realizzazione. Preghiamo la
Francia di riconsiderare la sua decisione; chiediamo anche una Conferenza mondiale sul disarmo o che venga
organizzata una Conferenza fra tutte
le potenze nucleari ».
(N. B. - Le precedenti Conferenze
analoghe avevano avuto luogo a Ginevra nel 1962 e nel 1964. Speriamo che
ora non trascorrano di nuovo degli anni per la prossima, dato che quello del
disarmo è uno degli argomenti fondamentali del nostro tempo, ed al quale
tutte le Chiese devono dedicare, con
costanza ed instancabilmente, le loro
energie).
Echi della settimana
a cura di Tullio Viola
a .-iervire quale co-scgrelario per il Vietnam
nella divisione Aiuti. Servizio e Assistenza ai
profughi, del CEC.
Ancora rinviata la Conferenza
di coordinamento per la ricostruzione
in Vietnam, prevista dal CEC
Ginevra (soepi). . È stata annullata per ora
la Conferenza di coordinamento per la ricostruzione in Vietnam prevista dal CEC (Divisione Aiuti), già in (ireeedenza spostata per
due volte. Aveva lo scopo di elaborare un
piano di aiuti da parte delle Chiese per il
dopoguerra : annullandola, il CEC ha dichiarato che la necessità |)iù urgente ed importante del popolo vietnamita è la pace e che
non bisogna creare Lilliisione che la fine della
guerra sia in vista quando le trattative di Parigi non compiono alcun progresso.
Nguyen Tang Canh. segretario per il Vietnam presso la Divisione Aiuti ha dichiarato:
« Dobbiamo tener ben |>resente la necessità di
una tale Conferenza per l'avvenire, come pure
dobbiamo essere pronti a convocarla se essa
dovesse rappresentare il mo<lo migliore per venire in aiuto al popolo vietnamita ».
Nel frattempo il CEC chiede alle Chiese di
rispondere alPappello di 500 mila dollari lanciato nel dicembre 1969. Questo denaro con.sentirà di proseguire vari programmi di aiuto
in Vietnam.
LA CINA POPOLARE
VERSO IL REVISIONISMO?
Il ministro francese André Bettencourt, inviato recentemente in missione esplorativa nella Cina di Mao, è
rientrato in Francia ed ha esposto i
risultati del suo viaggio in una intervista concessa, venerdì 24.7.’70, nella
sede dell’associazione « France-Inter »
a Parigi. Un breve resoconto dell’intervista è apparsa anche sui giornali italiani. Ma siamo in grado di dare su di
essa informazioni più dettagliate.
« La Cina è stata terremotata dalla
rivoluzione culturale — ha detto il
Bettencourt —. Oggi essa è nuovamente al lavoro. In tutto il paese si costruiscono fabbriche, e nelle campagne i
contadini continuano a lavorare con
coraggio e con buoni risultati, allo scopo di nutrire 750 milioni di cinesi che
oggi non soffrono più la fame. Tutto
questo lavoro, tutta questa energia
scaturiscono da un’unica sorgente: la
mobilitazione psicologica, in atto ad
ogni istante, che si fonda sul pensiero,
sugli scritti del presidente Mao Tsetung, più precisamente sul piccolo
libro rosso che ogni cinese porta sempre con sé. I cinesi “vivono”, come
non sempre nel passato era loro possibile. La fame è vinta ».
Sui rapporti commerciali con la
Francia: « Negli ultimi sei anni, tali
rapporti hanno evoluto lentamente.
Ora essi sono in progresso. Noi francesi dobbiamo compiere un immenso
sforzo commerciale, e questo sarà coronato da successo se i nostri prezzi
saranno competitivi. Si tratta d’un
mercato enorme. Il governo cinese desidera profondamente comprare dalla
Francia, lo desidera anzi in modo preferenziale ».
Sui rapporti culturali: « / nostri
rapporti con la Cina sono più deboli
che mai. Per un certo tempo la Cina
s'è ripiegata su sé stessa, ma ora essa
desidera, anche in questo campo, riprendere i suoi scambi con la Francia ».
Conclusioni del Bettencourt; « La Cina desidera riprendere i suoi rapporti
col mondo. Dopo un’intera epoca di
raccoglimento, credo che la Cina è entrata in una nuova epoca d’apertura.
Ciò che ci separa dalla Cina può sembrare più importante di ciò che ci avvicina ad essa. Tutto il problema consiste precisamente nel far cadere delle
barriere. Il mio viaggio non aveva altro scopo: esso ha permesso, a me ed
ai miei interlocutori, di riconoscere i
punti d’accordo e d’esporci reciprocamente. con franchezza, le nostre rispettive vedute ».
Quanto precede potrebbe certamente esser falsato da finalità diplomatiche che ignoriamo, ma conserva pur
sempre un certo interesse soprattutto
se confrontato con le dichiarazioni di
Ciu En-lai allo stesso Bettencourt, pubblicate da « Paris-Match » e riassunte
successivamente anche dai giornali italiani (del 29.7). Si ha d’altronde notizia d’un « accordo commerciale e di
pagamento cino-ungherese, valevole
per un anno, firmato a Pechino venerdì 24.7.’70 dai vice-ministri del commercio estero dei due paesi. Inoltre
Ciu En-lai ha avuto, lo stesso giorno,
un “incontro amichevole" con l’ambasciatore d’Ungheria, sig. Halasz Jozsef,
che deve prossimamente lasciare il
proprio posto. Il sig. Li Lien-ching, capo aggiunto del dipartimento dell’Europa dell’Est e dell’URSS al ministero
degli esteri, ha assistito a tale incontro ».
(Da « Le Monde » del 26-27.7.1970).
L’OPPOSIZIONE INTERNA
NEL BRASILE
È, un’opposizione clandestina che
si rinforza sempre più, tanto da far
temere l’insorgere, in tempi non lon
tani, d’una vera e propria guerra civile.
« Tale opposizione nega alle forze armate la loro qualità di guardiane delr’integrità della nazione" e della “sicurezza pubblica". Essa accusa quelle
forze di servire essenzialmente gl’interessi delle grandi oligarchie capitaliste
del paese e dei feudi economici stranieri, particolarmente americani, giapponesi, tedeschi e svizzeri, che dominano larghi settori della vita economica brasiliana. Questa tesi diventa vieppiù plausibile dopoché il giornale “Jornal do Brasil” del 20.4.’70, incoraggiato
da un gruppo d’ufficiali nazionalisti,
ha pubblicato delle statistiche secondo
le quali il 72% del settore bancario
brasiliano è attualmente nelle mani di
banche straniere (il 100% della produzione farmaceutica, ecc.). L’opposizione clandestina attiva si autodefinisce
dunque come un movimento di liberazione nazionale, il cui fine è anzitutto
la conquista d’una vera sovranità nazionale per il Brasile, e in secondo
luogo la creazione d’una democrazia
sociale che rispetti i diritti fondamentali dell’uomo e che permetta la mobilitazione economica e politica necessaria per far uscire il paese dal suo sottosviluppo economico e sociale attuale.
Gruppi eterogenei d’opposizione si
nascondono nelle città, in appartamenti, o case od abitazioni più primitive,
e vengono chiamati “apparelhos". Si
tratta per lo più di locali affittati per
breve tempo, nei quali si raggruppano
5, 10 o 15 persone, con le loro armi, le
loro macchine per stampare, i loro medicamenti e, qualche volta, il loro intero apparato per comunicare. Una sola
persona collega il gruppo col mondo
esterno: essa non esce che di notte,
provvede alle necessità logistiche del
gruppo, ed è generalmente scelta fra le
persone che non possono essere sospettate dagli organi di repressione
(un bambino, una donna anziana ecc.).
Questi “apparelhos" si finanziano da
sé stessi, con attacchi a banche o ad
istituti finanziari. Simili attacchi sono
un fenomeno quotidiano nelle grandi
città brasiliane. La straordinaria densità di popolazione e la mobilità di
questa, permettono agli “apparelhos"
di sopravvivere per un tempo relativamente lungo. Tuttavia il loro indirizzo cambia circa ogni tre o quattro
mesi ( in Rio de Janeiro, zona urbana
di sei milioni d’abitanti, gli osservatori valutano il numero degli “apparelhos’’ in attività, a circa 200).
Un’altra manifestazione dei guerriglieri consiste negli attentati contro i
torturatori resisi famosi per la loro
crudeltà. Ma infine l’isolamento e la
mancanza d’addestramento rendono
impossibili le azioni d’insieme, cioè
azioni a cui partecipi più d’un gruppo. A parte i casi, relativamente rari,
di rapimento di diplomatici stranieri,
gli “apparelhos” vivono e combattono
da soli.
A tutfoggi poi (luglio 1970) non
sembra che esistano una o più colonne di guerriglia rurale. Ma v’è probabilmente un’eccezione: la foresta tropicale che costeggia il mare a sud dello Stato di Sào Paulo nasconderebbe,
secondo le informazioni pubblicate
dalla rivista “Veja" e confermate dal
comando dell’esercito del Sud, un campo d’addestramento per la guerriglia
rurale ».
(Dalla « Gazette de Lausanne » del
25/26-7 1970).
Direttore responsabile: Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
N. 175 — 8.7.1960
Tip. Subalpina s.p.a - Torre Pellice fToI