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LA BUONA NOVELLA
GIORNALE DELLA EVANGELIZZAZIONE ITALIANA
Scgiiriidn la verilà nella cuilA
Kprs. IV. li.
Si distribuisce ogni Venerdì. — Per iadnu Numero ceulesimi 10. — Per caduna linea d’inserzione cenlesimi 20.
Coiidiziolit cl’Ansoeiazioues
Per Torino - Un Anno L. 6. — Adomicilio L. « • — Provincie L. « tO.
Sei mesi *3. — > 3 ao _ , 8 9^^.
Tre mesi • ». — • t »¡t — • S SO,
Per Francia e Srizzera franco a destinazione, e per l’Inghilterra (ranco al confíne lire 9
per un anno, e lire * per sei mesi.
Le AfiBOCiaxioni ti ricevono : in ToitiNouH'UfUsI« del domalo, viale del Re, Dom. tl»
— A Genova, allu l'appclla % «IdeNe, iiiiiru di 8. Chiaru.
NeUe provincio, preKfU) tutti ($li Uffirii postali pormczzodi Ka^/tdjche dovranno cniere ìiitUU
franco al Direllore della IU ona No\kli.a e nou uUrÌ4itenti.
AU’efttero, ai iMiguenti indirizzi: LoMonA,dai sigK- Niushett c C. librai, 21 Beniers-slrcei;
Park;i, dallalibreriaC. Meyrucis, rue Tronchet, 1\ Nimf.s, dal sig. Peyrot-Tinel libraio^ Lionk;
dai sigg. Doni» et Pelit Pierre librai, ruc Neuve, 18; Gi.nkvka, dal aig. K. Beroud libraiu
LuftA!<:«A, dal sig. Delafontaine libraio.
iSoiiiiiiarlo.
Vna visita alle Chiese evangeliche italiane dei
Grigioni. V.— Di un governo nella Chiesa.
L’Armonia e le Società bibliche. — L’istruzione
popolare nei monti valdesi. — Notizie. — Annunzii.
UNA VISITA
alle Chiese evangeliche italiane
dei Grigioni.
V.
Ora che una fra queste chiese abbiamo di già
Tisitato, non sarà fuor di proposito, prima di
fungerò alle altre, di dare sull’insieme di esse,
•Sulla loro origine, e sulle vicende cui andarono
soggette alcuni dettagli che appaghino la giusta
curiosità dr più d’uno dei miei lettori ignaro di
quelle circoslanze.
Vero specchio della Confederazione elvetica,
<Ji cui fa parte dal 1803 in poi, il cantone già
Repubblica dei Grigioni non pecca per soverchia unità fra i varii elementi che lo costitui«cono, chè anzi sui suoi 100,000 abitanti si
•contano tre razze e tre lingue, se non quattro:
la razza tedesca all’E. ed al centro; al N. 0.,
all’O. e alS. la razza romantica, che si pretende
Venula d’Italia 600 anni prima dell’èra cristiana, ed il di cui linguaggio, chiamato Romantch e ladino, ha molta somiglianza col latino e quindi coll’italiano; e la razza italiana,
occupante due vallate volte aH’Italia, quella di
Bregaglia o Pregaglia (la Pro; Gallia dei Romani) che corre dall’E. aH’O. partendo dal Septimer e terminando a Chiavenna , e quella di
Poschiato che corre dal N. al S. partendo dal
monte Bernina e terminando a Tirano uno dei
luoghi principali della Valtellina.
Oltre queste due vallate che erano parte integrante della loro Repubblica, i Grigioni possedettero per molto tempo, sul pendio italiano
delle Alpi, a titolo di provincie tributarie e governale, talvolta assai dispoticamente, da capitani generali eletti d’infra lo famiglie più influenti della Repubblica, non che la bella e ricca
vallata dell’Adda, detta Valtellina, la contea di
Chiavenna conQnante, come già abbiamo detto,
alla Valle di Bregaglia da un lato, ed al lago
di Como dall’altro, e quella di Bor?nio all’estremità opposta della Valtellina, verso il Tirolo.
Al decimo sesto secolo , quando sorse, per
grazia di Dio la Riforma a salvare la Cristianità dal rinnovato paganesimo cbe l’aveva quasi
del tutto invasa , essa trovò in vario località
della Rezia terreno abbastanza propizio da potersi dire , fra non molto tempo, la di lei influenza preponderante nei consigli della nazione.
Tal movimento però, per degli anni, rimase
circoscritto a quelle vallate più vicine alla Svizzera, e mantenendo con questa relazioni più frequenti. L’Engadina, così alla che hassa, le vallale di Bregaglia e di Poschiavo, come pure le
lerre soggette non vi aveano punto partecipato
ancora, quando sorse il 134.3, e con esso il
principio delle sevizio e carneficine con cui
rinquisizione cercò di opporsi, in Italia, alla
diffusione ognor crescente delle dollrine evangeliche. Costretti alla fuga coloro, in gran numero, che vi aderivano, parecchi fra essi, in
veco di valicare affatto le Alpi come fece la
maggior parte , ripararono o dirctlamente nei
Grigioni, o più vicino ancora nello terre italiane, chc per es.sere a quesli soggette, ofTrivan
loro un asilo sicuro contro la rabbia dei persecutori.
Quesli nuovi ospiti, come si può credere,
furono tutt’altro che inoperosi sul suolo che li
aveva ricettali. Anzi si fecero con tanlo zelo e
successo a predicare l’Evangelo, chc in breve
lempo, e ad onta degli ostacoli di ogni sorta
che frapponeva loro un clero fanatico, avente a
suo servizio una popolazione ignorante e sempre pronta a menar le mani, chiese evangeliche, anche numerose, erano surle in quasi tutte
le principali località ove l’italiano era parlalo
non solo, ma ancora nell Engadina alta e bassa,
che, dopo Iddio, vanno debitrici ai nostri connazionali della professione del puro Vangelo.
Ma non tutte queste chiose sussislettero a
lungo. Quando Roma, — a cui, per essere surle
in terra italiana, erano desse spina più di qualunque allra dolorosa, — vide inutili i suoi maneggi e le arti sue per disperderle, ricorso all’arma sua prediletta, alla violenza ; ed il sacro
macello della Valtellina, av\cnu\.o nel 1620, in
poche ore ebbo spenti nel sangue quasi lutti
quei centri di luce cho la carità dei proscritti
italiani era riuscita ad avvivare. La rivoluziono
francese chc, nel 1797, sottrasse quelle provincie
al dominio dei Grigioni, compì quello che il
macello della Valtellina aveva lascialo imperfetto, cosichè al di d’oggi di lanle chiese evangeliche italiane non se nc contan [liùche otto,
formanti tra di loro una popolazione di circa
3000 animo, due nella Valle di Poschiavo,
cioè Poschiavo e Bruzio, e sei nella Valle di
Bregaglia, cioè incominciando da Bivio — che
sebbene si trovi fuori della Valle, pure può considerarsi come facendone parie — Bivio, Casaccia, Vicosoprano, la Stampa e Coltura, Bonilo,
cbe comprende anche Promonlogno e Caslasegna, e suiraltura , alquanto in disjinrte dello
altre. Soglio.
Posti come sono quei due nuclei di chiese,
a grande distanza cioò l’un dall’altro, non rimane a chi si propone di visitarle, venendo da
Coira , altra alternativa cho questa ; ovvero ,
giunto a Bivio, valicare il Se[)limer, scendere
in Bregaglia e per Chiavenna o la Vallo doll'Adda giungere a Brusio e Poschiavo, lasciando
così alTallo in disparte l’Engadina; ovvero percorrere parte di questa, e per il monte Bernina
scenderò a Poschiavo e Brusio per, attraverso la
Valle dell’Adda, raggiungere la Bregaglia, o
retrocedendo, arrivarvi per la parto ojjposta,
cioè per il Maloggia, monte confinante al Septimer, e come queslo sovrastante alla vallata.
A quest’ullimo partito ci appigliammo , il mio
compagno cd io, dandoci a tal fìnp, come già
fu detlo, appuntamento a Sarnaden, luogo
principale dcH’alta Engadina , e punlo di partenza della strada che per il Bernina melle direttamente a Poschiavo.
('Continua.)
DI UN GOVERNO NELLA CHIESA
La fedo forma il credente; più erodenti uniti
insieme coi legami spirituali della pace e dell’amore formano la Chiesa. Or , se veramente
la Chiesa 6 lale, vale a diro se ha la fede, ella
deve apparire vivente, sentirò che ha un’opera
a compiere, e non rimanere oziosa o sterile :
composta d’individui cristiani di falto e non di
nome soltanto, proverà il bisogno collettivo di
estendersi, di evangelizzare , di essere istrumenlo e mezzo di grazia , di far altri partecipi
dei beni ch’ella gode, in breve, di attirare alla
fede nuovo persono col predicare la dollrina
che ad essa fede conduce ; in conseguenza di
ciò ne segue cho la fede presuppone la dollrina.
Si tratta adunque di far conoscere primieramente questa dottrina, ch’ò la religione di Gesù
Crislo, ia quale poi deve suscitare la fede e cosi
via via ingrandire la Chiesa. Or tutli quelli cho
hanno la vocazione di dedicarsi ai ministerio
della Parola, naturalmente costituiscono un sacerdozio particolare nel vero ed intimo sens»
2
del vocabolo, che non è certo sinonimo di chic
ricalo, ma indica appunto il ministerio non sol o
ristretto alla religione, ma eziandio universale
d’ogni sapienza. Alcuni diranno che non occorre
stabilire ministri speciali del Vangelo, perchè
tutti i credenti sono già sacerdoti. Si, certo,
come dice Pieiro, !. Epist., Il, 9 : «Voi siete
«la generazione della, il reai sacerdozio, la
« gente santa , il (ìopolo d’acquisto »; ma egli
aggiunge eziandio :« acciocché predichiate le
« virtù di Colui che v’ha dalle tenebre chiamati
«alla sua maravigliosa luco », e più specialmente < un sacerdozio sanlo per offerir sacri
* iicii spirituali acceltevoli a Dio per Gesù Cri« sto ». Facesse pure il Signore che lutti gli
individui componenti la Chiesa fossero apostoli
del Vangelo , ognuno secondo i proprii doni I
Ma la cosa è diversa , e l'esperienza ci addita
che la religione ha bisogno di culto esterno e
pubblico, d'insegnamento regolare e fisso e di
gerarchia bene ordinata d’uffìcii.
Allorquando si parla di culto interno del
cuore come essenziale al cristiano, perchò le
forme, le apparenze, lo esteriorità non hanno
valore, non conviene intendere che quello abbia
a distruggere ogni culto esteriore : ma in vece
che questo armonizzi coH’essenza d’una religione di verilà e di spiriti) : » in falto, i sermoni pubblici servono all’edificazione e ad
istruire gli ignoranti, oltre di che, Gesù Crislo
medesimo, c’ invila a pregare in comune il
Signore, coll’orazione, se non foss’allro, insegnataci da Lui, per la quale diciamo ; Padre
nostro, e non mio.
Kiguardo all’ insegnamento regolare , fisso,
non mai interrotto , necessario per l’opera di
evangelizzare il mondo, esso in più luoghi e in
più circostanze mancherebbe so la Chiesa non
islabilisse alcuni esclusivamente incaricati dol
ministerio evangelico; o peggio ancora, s’introdurrebbero dei falsi dottori, privi dello spirito di Dio e di fede, e delle false dottrine corrompitrici del vero e fatali per l’umanità.
Ed ecco , dalla necessità deirinsegnamenlo
venirne la necessità d'una gerarchia : ma qui
intendiamoci bene; si noti che cosa dicemmo
intorno alla parola sacerdozio; non la s’interpreti mai como collegio di preti. Per noi, secondo le Sacre Scritture, l’apostolato è aperto
ad ogni membro ilella Chiesa, purchò ne abbia
i doni e in ispecie sappia difendere e conservare l'insegnamenlo puro della parola di Dio,
sia umile, perchè l’umiltà è il principio e la
condizione deU'amore, e sia semplice in pari
tempo, ad imitazione di Gesù Crislo, perchè la
semplicità fa la perfezione.
Il conto che devono farei fedeli dei ministri
evangelici viene espresso da Paolo nella I.Epist.
a’ Corinti, IV, I : « Cosi faccia l’uomo stima di
«noi, come di ministri di Cristo, e di dispen« satori de’misleri di Dio. Ma nel resto e’ si
«richiede no’dispensatori, cho ciascuno sia
«trovato fedele h. La fedeltà uella parola divina è dunque la prima qualità che deo avere
il banditore di essa. Gesù Cristo, fondando la
sua Chiesa, non fece chc piantare i principii,
lasciando alla Chiesa medesima, od anche se
vuoisi, in genere, alle società umane il farne lo
svolgimento , trarne le conclusioni ed appli
carle : laonde non si occupò di trattati di teologia e di morale, nò di statuti disciplinari, nè
di forme accidentali di culto , nò di ordini gerarchici. Ma tutte queste cose vennero coll’allargamento del Cristianesimo, collo sviluppo
sociale, colle varie nature dei popoli cristiani
che devono comporre uno sola famiglia, cioè
la Cristianità universale, e per cui hanno d’uopo
d’indirizzo, ordine ed esem[)io.
La gerarchia, ovvero, se non piace cotesta
parola che rende cattivo suono perchè adoperata daHg clerocrazia romana e indicante la
serie d’anelli componenti la schiavitù graduata
dei preti e il dispotismo papale, diremo una
distribuzione d’uffici, secondo l’attitudine dell’individuo, ò quindi necessaria per l’accordo,
il legamo, il governo, la disciplina così nello
Stato come nella Chiesa ; è necessaria perchè
« se vi sono diversità di doni, benché vi sia un
«medesimo spirito, vi sono ancora diversità di
« ministeri, quantunque vi sia un medesimo
« Signore » (I. Epist. ai Cor., XII, 4, 3 e seg.,
e agli Ef., IV, 11, e ai Hom., XII, 6 e seg.] ;
è necessario che si trovino ministri stabiliti per
servire « d’esempio ai fedeli, in parola, in con« versazione, in carità, in ispirito, in fede, in
«castità » (I. Epist. a Timot., IV, 12); è necessario chc vi sieno per accogliere in ogni
tempo e in ogni luogo i viziosi, i peccatori, i
ribaldi, onde emendarli, per illuminare gl’ignoranti, per confondere gli ipocriti e condurli alla
verità ; « imperciocché vi sono molli contumaci,
< cianciatori e seduttori di menti...... i quali
« sovvertono le case intiere, insegnando le cose
« che non si convengono, per disonesto guada
« gno : .....0 volendo esser dottori della legge,
« non intendono nè le cose che dicono, nè
« quelle delle quali affermano, ecc. » (Tito, I,
10, 11 — Timoteo, I, 7).
I dogmi sono ad un tempo verilà morali,
soprannaturali e speculative, e dovendo essere
esposte ed effettuate infra gli uomini è mestieri
che vi sieno uomini riconosciuti atti alla predicazione , imperciocché , « Come dunque invo« cheranno essi colui , nel quale non hanno
«credulo? E come crederanno in colui, del
« quale non hanno udito parlare? E come,udi« ranno se non v’è chi predichi? E come predi« cherà altri, se non è mandato? s (Rom., X,
14, lo). La predicazione , l'aposlolato , infine
ogni sacro ministerio écosì venerabile e sublime, che non può essere assunto leggermente e
ad arbitrio da tutti i membri della Chiesa : Paolo
scriveva a Timoteo (II. Epist., II, 2) «Le coso
« che lu hai udite da mo in presenza di molti
«testimonii, commettile ad uomini fedeli, i
»quali sieno su/'^cirait ad ammaestrare ancora
« gli altri».
Se rUomo-Dio avesse voluto che la sua rivelazione fosse un codice particolareggiato e minuto, in quanto si riferisce alle accidentali condizioni civili deU’umanità, avrebbe disposto
altrimenti, ma egli diede precetti universali e
lasciò il resto alla disputazione degli uomini,
come accennammo ; ecco dunque che per disputare occorrono ministri fedeli affiché non
abbiano a torcere le Sacre Scritture, sufficienti
per saperle intendere, e permanenti onde continuato ne sia l’insegnamento, e il regno di Dio
si diffondi; e cotesta stabilità del ministerio
tanto più si presenta importante riflettendo alla
maniera con cui il regno di Dio va sorgendo
nel mondo prima di compiersi nel Cielo : il regno di Dio è specificato come vicino a coloro
cui si predica (Mar., I, 15 — Lue., X, 9); e
presente a chi ha ricevuto la predicazione(MAT.,
XII, 28 — Lu., XI, 20); ma questa presenza,
questa accoglienza dentro di noi può avvenire
in diversi modi, ed anzi Gesù Crislo ci avverte
che si effettua lentamente, o meglio insensibilmente, finché crescendo poi si manifesta all’esterno (Li:., XVII, 20, 21). Ed ecco l’importanza, anche sotto queslo aspetto, di un ordine d’ufficii ministeriali stabili, nel senso
evangelico, affinchè gli ignoranti, i deboli i novizii trovino giornaliera istruzione , sostegno
pronto, eccitamento continuo.
Anche supponendo che lutti i membri della
Chiesa abbiano uno straordinario sentimento
religioso, questo non basta, solo, a costituirli
sufficienti all’insegnamento. Gli uomini mistici
o contemplativi hanno di certo un’eroica pielà
cui a pochi è dalo di pervenire ; ebbene , gli
altri uomini ritraggono bensì da loro il vantaggio che proviene dall’esempio della vita
austera, ma non quello dell’istruzione. Non si
creda però che il ministerio del Vangelo, ch’è
una religione sociale , e non solitaria, escluda
l’elemento contemplativo ; tutt’altro : il sano
misticismo è richiesto alla perfezione della natura umana e diremo ancora dalla stessa civillà;
imperciocché bisogna distinguere i mezzi e il
fine: il fine, ch’è elevalo, spirituale, esige la
contemplazione per vederlo collo spirito, conoscerlo, possederlo, e non consiste mai nell’azione : al contrario la nostra attività si aggira
intorno ai mezzi i quali conducono a quel fine
supremo : laonde i ministri del santo Vangelo
devono essere in uno contemplativi e sapientemente attivi per indirizzare lutti i mezzi umani
al compimento del fine ch’essi contemplano.
Concludiamo ; la Chiesa dee avere il suo governo, il suo corpo d’insegnanti, o collegio dei
profeti, o seniorato cristiano, gli anziani o presbiteri per risolvere , aU’occorrenza , anche le
gravi quistioni, com’é indicalo nel capo XV
degli Alti, infine i suoi Sinodi e i Concilii che
sono lo assemblee dei fratelli seguenti lo stesso
cammino.
VARMONIA E LE SOCIETÀ BIBLICHE
AI. DIRETTORE DELLA R. NOVELLA
Stimatissimo Signore,
Finché i fogli clericali si raggirano colle loro
invettive e sanguinosi sdegni contro l’umana
politica, e contrastano con i potenti della terra
il possesso di essa, a noi evangelici punlo non
cale, solo compiangeremo la cecità di coloro che,
nientre armati della face di Alelto e di Megera
tentano accendere la guerra civile tra i popoli,
si predicano poi falsamente ministri di Cristo,
cioè di Colui che col sagrifizio di se stesso predicò amore o pace tra gli uomini. — Ma quando
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costoro tentano di vituperare col denta velenoso della satira o del ridicolo quello istituzioni
gloriose che altamente onorano il cristianesimo
e l’umanità, uopo è che innalziamo, signor direttore, la voce ancor noi, e manifestiamo ai
nostri confratelli la verità quando questa viene
vilipesa e calunniata.
L’articolo cho si legge ncWArmonia del 12
novembre, n° 262, non può rimanere per parte
degli evangelici senza risposta. Si scrive a quel
foglio celebre dei clericali del Piemonte, da
Gaiway in Irlanda, e gli si dà notizia del 52®
rendiconto fatto dalla società biblica in Inghilterra ; ed invece d’ammirare l’opera gigantesca
che una privata società è pervenuta ad eseguire
stampando annualmente più d’un milione di
bibbie in tutte le lingue e dialetti conosciuti, e
spargendole per tutto l’orbe terracqueo, il lepido corrispondente, non contento di trattar leggermente così grave argomento, va terminando
in tal guisa il suo rapporto. — Il rendiconto
finisce con questo parole sulle quali i vostri lettori possono fare facilmente i commenti che si
meritano. «Qual fonte d'infinite benedizioni ha
« mai operato nel mondo In società? chi può
« stimare la sovragrande influenza che essa ha
« esercitato? qual è l’oggetto che si ha in mira?
€ la circolazione del libro, del santo libro scritto
« per ispirazione celeste, il quale, secondo i gra€ ziosi decreti di Dio, deve operare tal cangia« mento benefico in mezzo all’umana stirpe ca« duta, da empiere il mondo di luce, purità e
« gioia. Dal che si vede, prosegue il corrispon€ dente armonioso, che il noslro Divin Salva« tore non seppe prendere il vero parlilo per
< illuminare il mondo. Esso, invece d’astenersi
€ dallo scrivere pure una parola e di commen« lare come fece la sua parola divina agli Apoc stoli, loro comandando di predicarla e farla
« risuonare per lutto il mondo, avrebbe dovuto
<( scrivere il Nuovo Testamento ed unirlo al
« Vecchio ; poi fondare a Gerusalemme od in
« altro luogo una grande stamperia e dare com( missione agli apostoli che si limitassero a
« IraduiTe il divin libro in tutte le lingue, stam
< parne il maggior numero possibile e farlo cir« colare per tulta la terra. Con ciò solo, secondo
f la persuasione della società biblica inglese,
< la luce, la purità e la gioia si sarebbero tosto
c difluse per tulio il mondo».
Io non so se queslo discorso slia bene piuttosto in bocca dei nemici che degli amici del
nome cristiano. So bene che i piii sfacciati increduli appena saprebbero immaginarlo. I sedicenti teologi dell’.lriHonirt e i loro corrispondenti sembrano poco conoscere le massime di
Crislo e lo spirito del suo vangelo. Sembrano
ignorare le epistole di Paolo e di Pieiro, in cui
si raccomanda l’attento studio delle Sacre Scritture «atto ad insegnare, ad arguire, a correggere, ad ammaestrare in giustizia»; lemassime
di Cristo medesimo quando confutava i Farisei
dicendo loro avete Mosò e i profeti, studiateli.
E se egli non scrisse il suo vangelo, promise
per altro che dopo la sua ascensione avrebbe
mandalo il Paracielo, il quale avrebbe insegnato agli apostoli e discepoli ciò che dovevano fare. Ed in realtà dopo che lo spirito di
Dio fu disceso su loro, allri furono aposloli,
allri evangelisti, altri profeti e dottori, come
dagli Atti si rileva. E se i teologi armoniosi ponessero menle alla Messa che recitano la mattina, vedrebbero che gran parto di essa ò ricavala dalle divine scritturo; poiché la Chiesa
papale sebbene aberrala, pure non tralasciò mai
di riconoscere il suo fondamento principale
dalla Sacra Scriltura. L’esperienza già dimostrò
che la religione cristiana proclamata col Cristo
da una mano e la spada dall’altra non pose mai
profondo radici tra i popoli; che il solo mozzo
efficace di ¡tropagarla è di portare fra i Barbari
0 selvaggi il libro divino, scritto nel loro linguaggio e intelligibile tra loro; perchè in esso
Irovasi quella spada a duo tagli ch’esce dalla
bocca dell’angelo dell’Apocalisse, alla quale
nulla può resistere, che è la parola di Dio. Ma
queste verilà rifuggono dalla menle di coloro
che tendono al dominio di queslo mondo coll’impostura e coir inganno; che invocano lo
armi straniere sulla loro patria per tutela de’
proprii interessi ; essi rigellano il libro santo e
lo spregiano, e con esso quel salmo che dice;
« Beato l’uomo che non ù camminalo nel consiglio degli empi e non s’è fermalo nella via
de'peccatori... Anzi il cni diletto è nella leggo
del Signore, e medila in essa giorno e notte».
L’ISTRUZIONE POPOLARE
nei monti raldesi.
{Corrispondenza delia B. N.)
Caro Amico,
I legami d’affezione che ci uniscono a tutti gli
amici della evangelizzazione in Piemonte mi fan
credere ch’eglino leggeranno con piacere alcune
parole intorno alla nostra vita scolastica ed ecclesiastica.
La settimana scorsa è stata per noi piena d’interesse , e la gioia che abbiamo provato nella
società dei nostri maestri di quartieri (1) venuti
da tutle le contrade delle Valli, onde prepararsi
al difficile incarico loro, compensò largamente
la fatica cagionata da questo soprappiù di lavoro.
È sempre ^on emozione che io vedo giugnere
tal’epoca, nella quale dai 60 ai 70 de'nostri uomini intelligenti ed attivi si mettono a sedere ai
nostri piedi per ascoltare con una incoraggiante
attenzione tutte le direzioni cbe noi diamo loro
sull’insegnamento e sull'educazione de’ fanciulli.
Il salario cosi minimo clie li attende, l’importanza dell'opera loro per l’avvenire delle nostre
Valli, il pensiero di tutte quelle piccole greggie
che son chiamati a dirigere verso il Salvatore,
la reale buona volontà di essi, ci sostengono e
c'incoraggiano singolarmente in questa occupazione. I Comuni di Bobio e del Pomareto non avevano alcun rappresentante, ma la più parte degli
altri ci ha dimostralo il pregio in cui si hanno
le nostre direzioni , inviandoci numeroso contingente.
Voi facilmente v’imaginerete che per campagnuoli, appena riposati dalle dure fatiche del
ricoho e della seminagione, non sia cosa facile
(1) Diconsi Scuole di quartiere nei monti valdesi, scuole
aperte dai 3 ai i mesi dell'inveruo, delle quali se iie contano
un gran numero.
ned.
il venir lavorare , quasi 12 ore per giorno , il
terreno rimasto incolto della intelligenza loro, e
di farvi, in tutta regola, delle piantagioni di sistema metrico e dello seminagioni di parole insolite. francesi ed italiane; io mi liguro cho più
d'uno preferiva il suolo della montagna che, duro
com’è, doveva parergli un'oasi al confronto del
diserto scabroso degli etto, dei Lilo, dei miria,
colla schiera alTintorno di tutto lo 9 cifre dell'a.ritmetica e i loro satolliti, a guisa di arrabbiati
nemici ; tuttavia dopo d’avere successivamente
studiato dalle ore otto alle dodici e dall’una allo
quattro, religione, sistema metrico , lettura italiana, francese, calligrafia, calcolo mentale e
vocabolario pratico , si faceva riposo con una.
lezione di canto, e la sera dalle 7 alle 9 con una
esposizione di storia contemporanea o di chimica
popolare.
I nostri bravi institutori hanno avuto altresì il
vantaggio di udire una sera della settimana i
saggi consigli cristiani d’una rispettabile amica
della Società degli Amici; la limpidezza dello
sguardo di questa eccellente donna, riflesso puro
e commovente di un’anima candida e forte insieme, la simpatia che usciva da tutto le di lei
parole , confermata più visibilmente ancora dal
dono di 625 franchi a prò dello nostre scuole di
quartiere, la nobiltà di quel tipo femmineo,
oltre alla fede e alla vita cristiana de' suoi duo
compagni di viaggio, lasciarono di certo in molti
cuori profonda impronta della visita e delle parole di Elisa Gùrney e de' suoi amici Allsop ; che
Iddio accompagni i nostri fratelli e li ricompensi
del bene che ci hanno recato!
Le scuoio e i maestri di quartiere «ono un’instituzione cosi particolare della nostra Chiesa cho
eccita interessamento diretto in tutti quelli .cho
ne studiano i principii e gli statuti ; secondo che
un maestro intraprende la sua opera con pensiero morale elevato o solamente con spinto
mercenario, egli stesso imparerà a studiare insegnando ai fanciulli, ovvero mostrerà ogni di più
la sua completa insufficienza nel compimento di
un ufficio pel quale d’ordinario si richiede lungo
tirocinio; è dunque a desiderare eminentemeiite
d’inspirar loro una grande idea dell’opera, stante
che la debolezza naturale e l’incapacità s’incaricano ben presto di distruggere tutte le illusioni.
Prima di separarci da loro abbiamo voluto riunirli per una parca colazione. Del pane e del
formaggio con un bicchiere di vino ed alcune
castagne furono i principali cibi del paslo ; ma
cotesta semplicità non fece che aumentare l’allegria e Ja cordialità del convito. « Cari amici, disse
a uno degli astanti , riempite i vostri bicchieri,
« io voglio fare un brindisi alla salute ch’è nel
< cuore di tutti voi , alla vostra salute , a quella
c de'vostri padri, a quella de'vostri nepoti, al
« vostro passato, al vostro presente, all’avvenire
« vostro, — voi avete compreso il mio pensiero;
« qual’è il popolo di cui tutta la storia e tutto le
« speranze lo guidino incessantemente al Van« gelo? qual'è il popolo che sia sorretto come il
« nostro per la sua Chiesa e cho nulla sarebbe
* senza di essa? Or sono 200 auni, nelle angoscio
«del dolore, uno de'nostri pastori scriveva la
«sloria de’Valdesi nelJ'esilio; in tosta alla sua
» opera egli fece rappresentare , oltre ad altri
« emblemi, un giglio candido e fresco ch’oscc da
« un cespuglio di spine, con questa leggenda ;
« — Io lotto ed esco vincitore ;— il giglio soprafi visse alle spine, sulla bianca sua veste egli lia
« ancora qualche spruzzo di sangue che gli ram« menta le passate doglie, ma è sortito vincitore
« per la grazia di Dio. Amici, questo dev'essere
« ì’imagine della vita d’ogui Valdese; lottare, sof-
4
« frire, lacerarsi qualche volla, ma trionfare alla
< fine per la possanza di Dio ! Trionfate adunque
«perii bene di quelli che ci saranno confidati,
«trionfate perla salvezza delle vostre anime,
< trionfate per il bene della nostra Chiesa, e viva
< la nostra Chiesa delle Valli! ch’ella prosperi
« per zelo, attività e per la fede di tutti i suoi
1 membri ! »
L'Ispettore delle scuole valdesi, signor Malan,
innalzò fervidi voti per la salute del nostro generoso sovrano. Il moderatore signor Revel, riportando le parole di Nelson, < La patria attende
che ognuno faccia il suo dovere », ricordò agli
institutori clie una patria celeste , un Salvatore
-divino e la Chiesa di Cristo gridano appunto a
ciascheduno ; « Io aspetto cho tu faccia il tuo
dovere ».
Inseguito gli astanti cantarono ancora con entusiasmo :
Ah i che l'Italia è liella!
E chi non l’amerà ? ecc. ecc.
Indi dopo una preghiera comune, ci separammo : l’indomani ciascheduno ritornò a’ suoi lavori abituali, col cuore pieno di desiderii di ben
fare e colla legittima speranza di non aver perduto la settimana !
G. A.
Nizza DI Mark.— Consecraiione di un Tempio
Evangelico. —Giovedì 27 del corrente avrà luogo
in questa città una cerimonia nuova non solo,
ma che segua nel modo più evidente i grandi e
consolanti progressi che la prima fra le libertà,
quella di coscienza , ha fatto infra di noi : vogliamo dire la consecrazione di un tempio ohe la
Chiesa Valdese coH’aiuto dei suoi fratelli di ogni
denominazione evangelica vi ha fatto erigere.
Non sono molti anni ancora che un ministro
evangelico, il signor Buscarlet, se non andiamo
«rrati, veniva barbaramente scacciato da Nizza,
•per avervi sparso qualche copia della Bibbia, e
4etto qualche parola deli’Evangelo; e fra pochi
giorni , nella stessa città , verrà solennemente
aperto un edifizio in cui altro non si udrà che
la schietta predicazione di queste stesse dottrine!
Gloria a Dio anzi tutto ; e lode al Governo del
Re per aver voluto rispettali a tal segno i più
Sacri ed i più inalienabili fra tutti i diritti !
Austria. — Tumulazione di un Feldmaresciallo. — Il feldmaresciallo luogotenente conte
Leiningeu , appartenente alla confessione evangelica, testé morto a Vienna, fu sepolto nel cimitero cattolico con tutli gli onori dovuti al suo
rango, ed un pastore della Chiesa riformata pro^
nunciò il discorso in sulla tomba , senza che il
clero abbia sollevata la più minima obbiezione:
tjuesta volta l'imperalore, non il papa, aveva parlato ; conveniva tacere.
(ìermania. — Nuoto Tempio. — Uu tempio
«vangelico si sta ora costruendo nella città cattolica romana d'Offenbourg (Gran Ducato di Baden). Tutti i paesi della Germania vi hanno concorso a mezzo della Società di Gustavo Adolfo:
ma-in ispecie le parrocchie evangeliche delle vicinanze hanno molto cooperato all'erezione della
fabbrica col carreggiarne le pietre ; un giorno, 40
carri del suddetto materiale entravano iu Offeu
bourg pavesati con bandiere nazionali badesi e
corone. — Un’antica basilica romana , innalzata
a Tjeves nella Prussia Renana dall'imperatore
Costantino, venne consacrata al culto evangelico.
Inghilterra. — Nuovo Stabilimento. — Al
presente si dà opera a Londra ad uno Stabilimento che si denominerà Museo Scritturario.
Lo scopo è di raccogliere in esso oggetti atti a
porgere lumi sulla storia e la geografia dei libri
sacri, abbracciando tutti i rami della scienza biblica. Una biblioteca sarà unita al Museo, ed il
Comitato, alla di cui testa si trova il conte di
Chichesterf^i propone di far dare nel medesimo
Stabilimento de' corsi pubblici sui varii temi che
dagli oggetti stessi della collezione verranno
offerti.
— Culto evangelico fra' soldati italiani.—Nella
città di York si trova ora un assai gran numero
di soldati italiani al servizio del governo inglese:
circa 200 di essi assistono regolarmente al culto
evangelico celebrato in italiano in una delle
chiese di quella città.
(Semaine Religieuse.)
Stati-Uniti. — Dono generoso. — Silvestro
Lind fece agli Amministratori dell’università
presbiteriana, che va a fondarsi in Forest-Loke,
il magnifico dono di 100,000 dollari (più di 500
mila franchi) per essere impiegali al compimento
dell’opera. Di tal capitale 40,000 dollari devono
essere disposti pel mantenimento dei professori,
e 60,000 onde facilitare ai giovani gli studii pel
santo ministero. Il donatore di quesla splendida
somma è, dicono i giornali americani, un cittadino di costumi semplici e senza la più minima
ostentazione. Scozzése d’origine, giungeva a Chicago nel 1837 con due sovrane (50 franchi) in
lutto : colla sua immensa attività congiunta a probità seppe acquistare una fortuna, come si vede,
considerevole, di cui sa fare cosi bell'uso.
A iw iw'■J'iw ae jt
al
DEPOSITO DI LIBRI RELIGIOSI
Viale del Re, iV” 3i.
Conférence de Chrétiens evangéliques
de toute nation à Paris, 1855. Compte rendu publié aunom du Comité
de L’alliance evangélique.par Gcii,LAüMB Monod , un vol. in-8“. . »
Lettres écrites d’Orient par Emilikn
Frossarp, l'un des pasteurs chargés
de commencer l’œuvre des aumôniers protestants auprès de l’armée
française, 1 vol. in-8» .... »
Du beau dans la nature, l’art et la poésie, etudes esthétiques par Adoi.îk
PiCTET, 1 vol. iu-8“.....»
Mystère des Bardes de l'île de Bretagne
ou la doctine des Bardes Gallois du
moyen âge, sur Dieu, la vie future
et la transmigration des âmes. Texte
original,traduction et commentaire
par Adolphe Pictet, 1 vol. . . »
Divin Guide du Voyageur par le révérend J. Hamilton. Traduction libre
de l’anglais par Gabriel Naville ,
1 vol. iu-12“.......»
prezzo
»
.«
2 50
3 50
Etudes sur les prophéties ou entretiens
avec les frères de différents écoles
millénaires , accompagnées d’une
étude supplémentaire sur les caractères de l’église de Dieu, par J. Nio
GLI...........»
Marguerite Brun, ou confiance eu Dieu,
traduit de l'anglais.....t
Conférences apologétiques sur Jésus
Christ, prêchées à Nimes en 1854,
par Ménard St-Martin ...»
Pourquoi nous baptisons nos Enfans,
étude historique et biblique sur
cette question par A. Hbnriquet,
pasteur.........»
Formulaire d’instruction chrétienne à
l’usage des Catéchumènes , publié
par C. O. ViGUET, et L. Tournier »
Le port. Scènes contemporaines par
l’auteur de la Dame aui cheveux
gris, 2 vol........»
Seppi ou crains Dieu, fais le bien , ne
redoute personne. Traduit de l'allemand de F. Hoffmann. ...»
La Conscience d’un Prêtre et le pouvoir
d’un Evêque ou droit imprescriptible des principes. 1856. 1 vol in-12“»
Les Noyaux de cerises oule pensionnat
de Cari Ion,parle révérend W. Adaus»
Augustin,Troisième édition. 1 vol.in-12»
Vies de Latimer Baxter et Whitefîeld ,
ou l'évéque, le pasteur et le prédicateur, par J.-C. Rtle . . .
Femmes Chrétiennes aux prémiers temps
de l'Église. Traduit de l'allemand
de Munter, par L. F. Boissard. »
Guide du lecteur de la Bible, destiné
particulièrement aux famillles, aux
instituteurs, et à toute personne
appelée à l’évangelisation ou à la
diréclion d’une école du dimanche,
par J. J. Harens......»
Etudes élémentaires et progressives de
la parole de Dien par Burnier ,
8 volumi........L.
Catéchisme des doctrines distinctives
de l'église évangélique protestante
et de l'église catholique romain traduit de l’allemand par Cüvier . »
Lettres à mon Curé......»
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LA RIFORMA IN ITALIA
NEL SECOLO XVI.
È un volume di 208 pagine, e si vende lire 2.
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UroüHO Domenico gerente.