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ANNO LX)fVI
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Torre Penice, 8 Marzo 1940*3^Vili
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Riguardate alla roccia onde foste tagliati:
_ (Isaia LI, 1)
S«MÌBniami«Blae dell*
|spett. Biblioteca V4^®^oRBE ^
Italia e ^ — Semestre L, 8
Parrocchie del Primo DistreKo . » » 12 — » » 7
Estero
25
15
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Nulla sia più forte della vostra fede !
■ ' , r (Gianavello)
DhPétIora« Preif. OINO COftABCJ.^
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - ToKSe PelIice ìS
REDAZIONE: Via Arnaud, 27 * ToiiRe'PsLi.lG«
Ogni cambiaménto d’indirizzo costa una lira
Cent. 30 la copia
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Voi osservate giorni e mesi.
Ep. ai Calati IV, 10.
W Capita a volte di udire da qualche
persona che l’anno bisestile « porta disgrazia ». E’ questa una sciocchissima
superstizione come tante,altre; tuttavia,
r quanto riguarda l’arino in corso, il
Uale per altro è appena a un sesto del
0 cammino, può sembrare che effettivamente esso - bisestile ! - riserbi grandi
tribolazioni e calamità ai popoli inquieti
e doloranti.
Spesso, sì suol dire scherzosamente
1 che le persone nate il 29 Febbraio com'irono gli anni solamente ogni quattro;
^^•così, vi è pure chi scherzando dice che
nell’anno bisestile si deve lavorare un
giorno di più gratis (quando si è pagati
-a mese...)
Talvolta, specie quando si è ragazzi,
fpare che questo giorno, il quale non può
• cadere un numero grandissimo di volte
^'nella vita (venti volte in ottant’anni !)
" debba presentare qualchecosa di singolare, pare che debba essere diverso dagli
¿ altri... Questa data può servire di pietra
miliare nel terrestre viaggio : ad esempio
- passi pure per bizzarria - io mi sono
fissato nella memoria, quasi come istantanee fotografiche, gii avveninlenti, magari di nessuna importanza specifica, di
* varie di queste giornate, e a distanza
vedo la differenza ed il progresso dalTuna all’altra. In questi intervalli quadriennali, si rivivono molte vicende liete
i^e tristi.
Spesso, in quest’ultimo giorno del mese?
ci si domanda: dove mi troverò, e che
-cosa sarò a fare il prossimo 29 Febbraio?
: Quanti collaboratori e lettori di questo
giornale vedranno il prossimo 29 Feb- braio, il quale cadrà nel 1944? Probabilmente, parecchi ; ma quanti altri già
avranno lasciato questo travagliato monii do! Siamo troppo abituati, tutti, ad ipo®tecare il nostro futuro, quasi che ne
"fossimo noi i padroni e non Dio. Tutt’al
tpiù - e solo in un certo senso - siamo
padroni del nostro passato, in quanto
risentiamo le conseguenze buone o cat^ tive di quello che esso è stato per noi,
secondo come abbiamo saputo forgiarcelo.
Voglia Iddio concederci di vivere ancora molte volte questa data del 29 Febbraio, affinchè possiamo spendere altri
numerosi anni al suo servizio !
emn. t.
La Società di Studi Valdesi, avendo
ricevuto notizia di vari ritardi avvenuti
nell’arrivo degli opuscoli del XVII Febbraio, mentre esprime il suo rincrescimento per l’inconveniente, informa che
ciò è avvenuto all’infuori d’ogni sua
responsabilità, come pure della Tipografìa.
Con* unSc:4aiÌ;«»
Avvertiamo i nostri abbonati residenti all’estero che per ragioni di opportunità d’ora innanzi riceveranno
.2 numeri del giornale quindicinalmente.
I>ER I CIOVJkNI
La la ; ma€:€:liina e noi giovani
In questi ultimi cinquant’anni fiorenti
industrie si sono impiantate e sviluppate
nelle nostre Valli. Con ritmo ognor crescente i montanari e gli agricoltori hanno
abbandonato la terra e si sono volti
verso il lavoro retribuito che dà una\
mercede regolare e sicura.
Dei « bari » che alla fine del secolo
scorso erano coltivati a patate, a segala
0 a grano saraceno sono ora boscaglie
di erbacce cespugli e castagno selvatico.
L'area coltivata si va man mano riducendo e la terra, madre generosa pel
lavoratore paziente e fiducioso, diventa
sempre più matiigna, ed è ora avara dei
suoi prodotti.
Buon numero di Valdesi, specialmente
di giovani, traggono oggi i mezzi di sussistenza dal lavoro nelle cave di pietra,
nelle miniere di talco e grafite, nelle
fabbriche e nelle oleine. E non soltanto
nei centri più importanti. Dalle borgate
più, lontane e dai casolari più isolati
scendono a valle ogni giorno giovani e
glovanette, padri e madri di famiglia,
affrontando marce lunghe e faticose con
ogni tempo, e in ogni stagione, a tutte
le ore del giorno e della notte.
L’economia delle nostre popolazioni ha
cosi subito un profondo mutamento: da
strettamente agricola è diventata agricolaoperaia. Non essenzialmente operaia
perchè la maggior parte delle famiglie
vive ancora della terra e perchè l’operaio
valdese rimane fedele alla terra e, quando
può, accanto al lavoro deH’officina, coltiva il proprio campo e cucina e si scalda
con la propria legna.
La vita patriarcale degli antichi tempi
è però definitivamente tramontata, con
tutte le conseguenze facilmente immaginabili, e non tutte rallegranti. Il quadro
della vita di famiglia è stato seriamente
danneggiato. Padre, madre e figli non
siedono più insieme a tavola e non partono più insieme per i lavori dei campi.
E, nella sosta del meriggio, ìi nonno
troppo vecchio per prender la zappa, ma
ancora vegeto per seguire i suoi, all’ombra di un abete o di un castagno o di
un faggio non racconta più ai giovani
la storia e le tradizioni dei luoghi e della
famiglia, cosicché la gioventù di oggi si
sente meno- legata di prima alla terra dei
suoi avi ; la sera, la famiglia intera non
è più riunita per la cena, e la Bibbia,
che ancora si conserva posata sul vano
della finestra, a portata di mano, non è
più il pane quotidiano della famiglia
valdese, e il culto di famiglia che ha
temprato forti caratteri è pressoché caduto in disuso ovunque.
I turni di lavoro delle fabbriche, le
diverse occupazioni e le distanze da percorrere impediscono ora ai membri di
una stessa famiglia di alzarsi la mattina,
sedere a tavola, pregare e andare riposare tutti insieme. Perciò l’unità e la
compattezza della famiglia sono profondamente compromesse. Ci si corica, si
cucina, si mangia e ci si alza — e si
prega ? — a tutte le ore del giorno e
della notte, e ciascuno per proprio conto.
Rallentati i vincoli delle comuni necessità ed abitudini si è anche rallentata la
disciplina famigliare. Il « voi » pieno di
rispetto dei figli al padre e alla madre
s'è trasformato in un « tu » spesso arrogante e ribelle ad ogni sentimenterdi riverenza. E se difficile era un tempo di
tenere in soggezioìtè i figliuoli, oggi i
genitori coufesèàhó di non avere più
alcuna autorità sul loro ragazzi e ragazze
di 14-16 anni, specialmente se hanno già
preso il diploma dell’indipendenza e
della maturità : la prima ComuhtOiTe, e.
sé guadagnano già Me loro giornate.
'^L’attesa dell’ora di apertura delle fabbriche in compagnia di operai ed operfie
più esperti delle cose del mondo e provenienti da ambienti di moralità e di
cultura inferiori al nostro, l’andare e il
tbrnare a casa a sera tarda, son tutte
occasioni ad errori, tentazioni, pericoli
una volta sconosciuti ai giovani.
Il montanaro che poche volte nell’anno
realizzava qualche guadagno e gelosamente lo custodiva quando le spese di
famiglia non Io facevano subito sparire,
si trova ora ad avere in tasca 1« buste
di paga con forti somme che danno rilluHone:' della ricchezza.e ¿deLla prosperità
e creano in essi la pretesa di avere il
“diritto di spendere senza controllo il
denaro guadagnato col sudore della propria fronte, tanto più che dalla fabbrica
a casa sono molte botteghe, molte
osterie e molte occasioni per spèndere.
L’avere a propria disposizione più
denaro, l’esser vestito con maggiore eleganza, portar calze di seta,artificiale, e
il cappellino alla moda, non vupl dire
che regni sulle persone e nelle case più
* confort • di una volta e più salute. La
vita dei campi è conforme alla natura,
e se è vero che nella stagione buona si
lavora sodo dall’alba al tramonto, l’agricoltore quando è troppo stanco, si concede qualche sosta. Non così l’operaio
che, accumulando al lavoro deH’officina
la fatica del camminò e delle occupazioni
in casa e talora ai campi, riposa meno
dello stretto necessario, specialmente
quando fa i turni di notte. A lungo andare
questo sistema di vita incide sulla salute.
E nelle famiglie in cui la moglie per
disgrazia lavora, anche l’alimentazione è
difettosa. Manca il tempo per preparare
le buone profumate e sostanziose minestre ! Si comprano cibi conservati, irritanti e riscaldanti, che alla lunga rovinano lo stomaco. Il non avere pasti regolari e completi e lo star fuori di casa
porta anche ad un maggior consumo di
tabacco e di vino che fanno tacere gli
stimoli dello stomaco ma non saziano.
C’è dunque da aspettarsi un abbassamento del livello della salute, già basso
oggi alle Valli.
Le ripercussioni sulla vita religiosa e
morale saltano agli occhi. Che ne è della
Domenica? Taluni reparti nelle fabbriche ed officine lavorano in continuazione
e vi sono operai ed operaie valdesi che
potrebbero contare sulla punta delle dita
le Domeniche libere in un anno. Ma
anche colla sospensione domenicale del
lavoro, qual’è quel giovane che, dopo
una settimana di levatacce, di fatica e
di lunghe marce non desideri stare un
pò più a letto la Domenica mattina, la
madre di famiglia che non approfitti del
giorno interamente libero per riordinare
la casa, se non addirittura per fare il
bucato ? E il padre che non si senta
attratto verso il bosc& o verso i campi
dove tanti lavori sono in ritardo ?
E cosi i culti sono sempre meno frequentati e ci si domanda con angoscia
dove si andrà finire di questo passo!
E per reazione alla disciplina del lavoro comandato e controllato, la gioventù
sente il bisogno dì godere un pò di libertà, e di emanciparsi dalla catena degli
obblighi, e .dimenticate e stordirsi al ballo
0 all’osteria o in relazioni impure, sicché,
dopo un pomeriggio o una notte domenicali si giunge al bel risultato di dove?
ricominciare la settimana di lavoro in
pessime condizioni fisiche e morali.
A taluno potrà parere troppo idillico
il quadro della vita agreste e troppo
fosco quello della vita operaia. Anche
per il giovane agricoltore e montanaro
vi era una volta la possibilità di perdere
l’amma ed il corpo, e anche per l’operaio vi è oggi_. la possibilità di salvare
ranima e il corpo. Ma nessuno può negare che il trapasso dalla economia agricola alla economia agricolo-operaià abbia
fatto sorgere .nuovi problemi e portato
con sè per là nostra gioventù degli inconvenienti e dei pericoli che è nostro sacrosanto dovere di comprendere, di individuare e di superare.
Illudersi che i pericoli non esistano è
voler fare come lo struzzo che, nascosta
la testa nella sabbia e non vedendo più
il suo nemico, si crede al sicuro.
Pretendere di tornare all’antico è assurdo. Non possiamo eliminare le cave,
le miniere, le fabbriche ! Dobbiamo considerarle come un male necessario, se
non una benedizione di Dio. Senza di
esse, almeno un terzo della popolazione
delle nostre parrocchie dovrebbe cercare
altrove lavoro, e con esito incerto.
Le fabbriche sono la prova del fuoco
per la gioventù valdese. Se essa ne uscirà
incolume tenendo alti ed inviolati i principi della fede e della morale, avrà riportato una vittoria che eserciterà ripercussioni felici su tutta la Chiesa. Ma se
si lascierà influenzare dall’ambiente e
trascinare agli errori ed ai vizi propri
delle classi operaie, oltre a rovinar sè
stessa, arrecherà grave danno alla Chiesa
Valdese intera.
In altre parole : la gioventù valdese,
che prima viveva nel suo splendido isolamento, se pur relativo, e che prima
entrava solo parzialmente e per breve
tempo in contatto col mondò, ora, in
alcune parrocchie, per il lavoro operaio,
si trova ad essere trapiantata nel mondo.
Per dei giovani valdesi preparali sin
dall’infanzia a diventare discepoli di Cristo non vi è che un sistema fìi vita ed
una possibilità: essere la luce del mondo,
11 sale della terra. Vivere in questo mondo,
può anche essere un bene per sè e per
gli altri a condizione però di « essere
preservati dal maligno ». . - .
Con una vita semplice, sobtÌà,‘‘ con
abitudini di purezza e di discipliria per
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sonale ci sì mantiene sani e forti mal' grado un lavoro contrario aMa natura^
Un medico àutorevole ha dimostrato
recentemente’ dinanzi ad una assemblea
giovanile che i liquori e l’abuso del vino
diminuiscono le resistenze deirofganismo
l-e minano gravemente la salute ; similmente si potrebbe dire-dei fumo.'’ìl velino nicotina ñon è meno pernicrosó del
veleno alcool. La briglia sciolta alle
passioni rO una condotta impura portano
' per frutto malattie talvolta gravissime e
contagiose che rovinano non solo l’individuo ma anche la'famigflia.
Consacrando al riposo il tempo che
altri spenderebbe in divertimenti ed in
eccessi, dedicando a miglioramenti igienici delia casa i risparmi che altri spenderebbe in cose dannose : coltivando
l’àmor proprio ed il punto d’onore dì
bastare col proprio lavoro al sostentamento della faniiglia e lasciando la donna
al focolareed ai bimbi, la casa continuerà
ad essere la casa, e la famiglia la famiglia.
La leva di questa concezione sana
della vita sta nell’esercizio della pietà
consigliato, da S. Paolo al giovane Timoteo, nel timor di Dio, nel, rispetto per i
principi di educazione proclamati dali’Evangelo, nell’amore delle cose di Dio e
deH’anima. •
Non sempre il giovane fedele e serio
può partecipare a tutti i culti, e non
sempre l’operaio, malgrado le sue buone
intenzioni,, può santìfìcare appieno il
giorno del Signore, ma egli sarà sempre
in grado di compensare la mancanza
forzata dei mezzi di grazia della Chiesa
con vita interiore calda e ricca, con la
lettura {Personale regolare della Parola
di Dio, con la comunione intima e costante con l’Amico supremo.
Non dimentichigli giovane operaio
ch’egli non è soltanto responsabile verso
sè stesso ma anche verso la sUa futura
famiglia e verso la Chiesa di cui egli è
parte vivente.
Che dirà lo storico quando, fra cinquant’anni o un secolo, studierà i muta^
menti economici, sociali e religiosi dell’epoca nostra nelle parrocchie delle Valli ?
Voglia Iddio che egli, dopo indagini
accurate e in base a dati di fatto, possa
affermare che la gioventù valdese, fedele
a Cristo e alla Chiesa nei lunghi secoli
di persecuzioni, di stragi e di esilii è
uscita -vittoriosa nell’attuale lotta contro
l’immoralità, il mal costume, il disordine,
il deprezzamento dei valori religiosi,
contro il « mondo » nella maschera moderna che abbiamo cercato di descrivere.
G. Bertin.
I Kitaii
lUäi munii
Ecco il testo di una lettera del giovane
Aldo..., soldato in una solitaria località
di frontiera, ih alta montagna, che abbiamo ricevuto or ora :
« ...ecco finalmente un momento di silenzio attorno a me, poiché tutta la compagnia è adunata fuori per una .visita
del colonnello, ed io sono rimasto solo,
piantone alla stufa. Ne approfitto per
intrattenermi un po’ con voi...
« Vi ringrazio sentitamente per il pacco
di giornali e di libri che mi avete mandato ; mi sono veramente preziosi, per
l’utile mio e per quello di alcuni compagni, ai quali li ho prestati in lettura.
Ho particòlarmente gradito il volumetto
dell’evangelista Moody : « La via che
mena a Dio». Fin dal primo giorno, lo
misi a disposizione di chi lo desiderasse ;
tutti i miei compagni di camerata vollero osservarlo ad uno ad uno, un amico
astigiano dopo averne letto qualche brano
me lo restituì dicendo : “ E’.un libro protestante - come per dire - non mi interessa,,. Io lo guardai e risposi: Si, è
protestante, ma può essere utile a voi
quanto a noi perchè non ha altro scopo
che di condurre un’anima di più a Dio
in chi lo legge... Ma a questo punto,
uno del miei amici delie Valli che cono‘sce.bene i miei sentimenti, fotse perin. terrompere la conversazÌone?^gli disse :
Sta in guardia che costui è un mezzo
Pastore e un giorno o l’altro ci convertirà tutti,,. Gli altri sèoppiarono in una
sonora risata e mutaron discorso, lo rimasi un po’ male/
• Sopra il mio pagliericcio, dove ciascuno appende lo zaino e la gavetta, ho
messo una piccola asse sulla quale metto
i libri ed i giornali con qualche giuoco
che mi son procurato. Questi, ma sopratutto i libri, occupano tutto il mio tempo.
Intento alla lettura, dimentico per qualche istante la lontananza dalla mia famiglia e ciò che turba l’animo mio.
« In questi giorni sereni e meno freddi,
nel pomeriggio, prendo ii mio libro sottoj
il braccio e durante la mezz’ora di sole
mi reco a cercare un posto tranquillo a
pochi passi dall’abitato, sulla strada liscia come uno specchio, percorsa dalie
slitte, e mi fermo a lungo ad ammirare
il fondo valle ingombro di nebbia vapo-,
rosa e, laggiù in fondo, le vette nevose
scintillanti sotto i raggi del sole... e
quando scende lai notte e suona il silenzio, ringrazio Dio della salute che mi
conserva e della speranza che mi conforta giornalmente».
Cari soldati Valdesi che sono anche,
ad un tempo, soldati del Cristo! Voi
rendete alla Patria vòstra un doppio servizio perchè oltre a difenderne le frontiere geografiche, ne difendete anche
quelle della morale, e dello spirito. E
non è facile l’opera vostra, che, anche
lassù fra le nevi, nella baita più remota,
si ripete la tragedia della Chiesa di tutti
i secoli: la piantina di grano che ad un
tratto si rivela zizzania; il fratello che ad
un tratto passa fra gli schernitori.
Coraggio, coraggio, fedeli soldati Val-i
desi 1 La vostra Chiesa vi segue con affetto intenso e domanda al Signore dij
moltiplicarvi quella speranza che vi conforta giornalmente e che vi dona là forzai
per combattere e per, vincere. E. G- j
fc.
Jl Corrine della Diaconessa
Da una corrispondenza del Direttore
della Casa di Saint Loup veniamo a sapere che anche la Casa delle Diaconésse
di Helsinki ha già dovuto pagare il suo
tributo alla guerra. Una bomba dei
« senza Dio », caduta nelle vicinanze, ha
fatto a pezzi 300 vetri delle finestre dell'istituzione. Un’altra cadde sul tetto della
Casa di riposo delle suore, sfondandolo.
Non è detto se i bolscevichi ritengano
anche le diaconesse responsabili dell’attuale guerra. Comunque non risulta che
fino ad ora vi sieno delle vittime fra le
suore.
ic
* *
Doni ricevuti per la Casa Valdese delle Diaconesse: Sig.re e Sig.ri : Natoli
Margherita, Milano, L. 10 - Mortier Paolo, Torino, 10 - Minetti Valentina, Id., 5
- Tron Clotilde ved. Gay, Id., 25 - Sigillo Anna, Roma, 10 - Pons Adele, Perosa Argentina, 10 - Balmas Enrico, Torino, 10 - Arnao Dr. Beniamino, Roma,
10 - Gardiol Federico, Milano, 25 Rostagno Ida, Id., 10 - De Capua Ersilia,
Id., 15 - Vola Giulio, Id., 50 -Jallalda,
Torre Pellice, 10 - Rostan Guido, Id., 10
- Kiderlen Else, Rapallo, 20 - Famiglia
Hofer, Torino, 15 - Nicati Luisa, Firenze, 10 - Revel Roberto, San Giovanni,
500 - Reynaud Alice, Torino, 10 - Miani
Casilde ved. Vola, Id., 10 - Mancini
Giorgina, Roma, 10 - Bossi Duilio, Milano, 10 - Famiglia M. Lohg-BoSr, Torino, 100 - Malan Ercone Rina, Pomaro
Monferrato, 5 - Peranzoni Maddalena,
San Giovanni, 10 - Cardella Antonio,
Roma, 5 - Fischer Geltrude, Milano, 10
- Chauvie Pietro, Bobbio Peliice, 20 Chaiivie Geymonat Elena, Id., 10-Coisson Emilia, riconoscente. Torre Pellice,
50 - CoYsson Nisbet, Id., 20 - CoYsson
Giampiccoli, Id,, 20 - Revel Ayassot
Ester, Grottaferrata, 15-Planchon Mad
dalena, in memoria di sua sorella, 100
- Gay Letizia, Torino, 15 - Tancredi
Letizia, Roma, 20.
In memoria della signora Fanny Peyrot Zürcher: Tron Revel Margherita, Torino, 100 - Buffa Chauvie Maria, Angrogna, 7 - Margherita e Alberto Costabel,
Milano, 50 - Margherita Giampiccpli Ribet, Torino, 100. . ,
In memoria della sig.na Marta Gicognara : llda Legier Tschudi, Ponte San
Pietro, 100 - Margherita Luxinger, Ber^
gamo, 50.
I doni sono ricevuti con riconoscenza
dal direttore, pastore Roberto Nisbet •
Angrogna (Torino). '
(Conto corrente postale N. 2-19254).
Yincolo dei Valdesi degli Stati Doiti
Sottoscrizioni
per le opere della Chiesa Valdese d’Italia
1939
NEW-YORK E DINTORNI
, , , Collettrice: Clotilde Paschetto
^ Lea Gardiol, dollari 2 - Clotilde Pa
schetto, 1 - Alfredo Avondet, 1 - Giovanni Robert, 1 - Eveline Castioni, 1 Delfina Pascal, E - Giulio Cardon, 1 Annetta Godin, 1 r Emanuele Costantino,
2 - Leonardo e Margherita Viceré, 2 Enrico Long, 1. - Totale dollari 14.
Collettore : Beniamino Pons
Edvi Long, dollari 1 - Edmondo Long,
1 - Enrico Garrou, 1 - Felice Canal, 1 Enrico Ferrerò, 1 - Giuditta Nancoz, 1
- Giovanni S. Peyrot, 1 - Paolo Catalin,;
1 - Enrico Ghigo, 1 - Emilio Pons, 1 Filippo Rostan, 1 - Caterina E. Rostan,
0,50 - Beniamino Pons, 1,50 - Alfredo
Avondet, 1 - Margherita e Emilio Reynaud, 2. - Totale dollari 16.
Collettore : Pietro Griglio (II)
Aline Oleari (Cai.), 1 - Sorelle Ferrier,
1 - Louise M. Martinengo, 2 - Emilia
Cavallero, 1 - Ettore Bert, 1 - X. X., 1.
- Totale dollari 7.
RIEPILOGO
Dall’anno precedente dollari 0,28
Valdesi di Filadelfia e Dintorni . 63,—
Valdesi di Chicago » 64,—
Valdesi di New-York, ed alcuni altri » 312,50
Vendita di opuscoli « Casa
Diaconesse* » 1,95
Dollari 441,73
Un buon anno per la nostra piccola
organizzazione. Ci sono, però, alcune
spese, precipuamente per corrispondenza.
Il lettore sarebbe probabilmente sorpreso
di conoscere il quantitativo di corrispondenza del Pastore valdese di New-York
con persone che non hanno alcun legame
con la sua congregazione. Prossimamente
speriamo poter dire che uno dei nostri
collettori ha verificato i nostri conti e
ch’egli li ha trovati esatti.
Intanto, un grazie di cuore ai nostri
sottoscrittori ; un grazie speciale ai nostri bravi collettori. E poiché non siamo
molto lontani ancora dal 1° Gennaio, ci
sia permesso augurar loro a tutti un felice anno, ricco di benedizioni dall’Alto.
Pietro Griglio.
PERSONALIA
Ai due giovani Arturo Garnier e Guido ^
Bert, già studenti del nostro GinnasioLiceo di Torre Pellice. che hanno brillantemente terminati i loro studi universitari, laureandosi in Lettere presso
la Begia Università di Torino, le nostre
felicitazioni ed i migliori auguri.
PICCOLA POSTA
A.,A. (Pisa) : Sta bene.
CRONÄC/T VALDESE*
ANGROGNA (Capoluogo). Il 3 cop*^rente è deceduta alla Fournasa la no
stra venerata sorella Malan Fanny ve-'li
dova Garnier. Nata il 19 Marzo 18
era andata sposa nel 1875 a Giovanni )^
Garnier, di Bobbio Pellice, e con lui era ^
.partita per,Cannes, dove il Garnier era s
maestro evangelista. Undici anni dopo,
pel 1886, essa rimaneva vedova con quattro bambini, e ritornata ad Angrogna,^
con grande coraggio e gran fede si con- "i
sacrava alla nuova missione di educare
i suoi figliuoli, La nostra sorella era conosciuta per la sua grande bontà, per laisemplicità e la profondità della sua fede,
fede che le illuminò il viso fino all'ultimo istante. La sua fine tranquilla ricor-.derà a quelli che l’hanno vista partire*
che quando in questa vita tutto si ab-»
bandona, questo ancora ci rimane : Ia‘v
nostra fede e l’amore di Cristo Gesù.
Esprimiamo ai figli e ai parenti, paf’*^'
ticolarmente al figlio, missionario Alberto Garnier, attualmente in Inghilterra,
la nostra più fraterna, cristiana simpatia.' "
— Ed esprimiamo anche la nostratii
simpatia alla famiglia Bertot, per la per-^i
dita di un bambino, che sarebbe stato ì
il suo dodicesimo, e che Iddio ha chia'Ì?
mato a sè prima che potesse conoscere
le sofferenze di questa vita.
%
— L’Unione delle Madri, continuando*'^
il suo perseverante lavoro, che inerite
rebbe di essere appoggiato dal concorso ^
di tutte le 105 madri della nostra par
rocc'hia, ha organizzato, Domenica scorsa,
una piccola festicciuola assai ben riuscita.^""'
— Ringraziamo vivamente il pastore-)»
Umberto Bert, che ha presieduto il culto
di Domenica scorsa e ci ha rivolto
forte e assai appropriato messaggio,
R. N. I
\
ANGROGNA (Serre). La visita del
Segretario generale della F. U. V. pastore
Tullio Vinay, ed il messaggio che egli
pi ha recato da parte del Signore, sono
stati profondamente benedetti per la no- '¡U
strà comunità. Non dimenticheremo facil
mente la riunione che egli ha presieduta
a Pradeltorno la sera del 27 Febbraio,
quando la nostra chiesetta si è riempita %
di gente accorsa dai più remoti casolari. ^
Ne siamo prófondamente grati al Signore.
— Domenica mattina 3 Marzo, a Pra- 3.
deltorno, è stata implorata la benedizione
del Signore sopra il matrimonio di Miegge ^
Virgilio e Simond' Giulia, fino ad allora;uniti soltanto col vincolo del matrimonio jj,
civile. A. D,
LUSERNA SAN GIOVANNI. Merco-1
ledi 28 Febbraio hanno avuto luogo i
funerali della nostra sorella Lidia Bon-if'
net vedova Benech, della Rocca, deceduta
in età di 77 anni. #
Alla figlia, al fratello anziano del quar- 'ftiere dei Peyrot ed ai parenti, le nostre \
sentite condoglianze.
— Sabato 2 Marzo è stato celebrato *
nel nostro Tempio il matrimonio del sig,
Edoardo Ricca, di Pravilar colla sig.na ~Ì
Reynaud Albertina, del Ponte dei Gay. i- *
Agli sposi cordiali auguri.
MASSELLO. Un nuovo lutto ha col-.^^
pito la nostra già tanto provata congre- ìi
gazione.
Martedì, 27 Febbraio, decedeva dopo'’^
lunga malattia, al Grosso Passet, Giraud'^>
Alessandro, di anni 77. M
Alla moglie, alla figlia accorsa presso ^
il padre dalla Francia, al figlio Teofilo,'
stabilito negli Stati Uniti, è assicurata
la simpatia cordiale dei numerosi amici.
PARIGI. La Colonia dei Valdesi di SI
Parigi ha collegato fra i suoi membri,
in occasione di Natale e del 17 Feb
bralo, 260 franchi, in favore dell’Orfano- ^
trofio Femminile di Torre Pellice. i#
PINEROLO. L’ultima Domenica di
Febbraio, alla presenza di un numeroso,^
uditorio, venne insediato nel suo ufficio ^
{'anziano Enrico Balma, maestro. A lui,
3
F'-'
P».
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. "simï.ii'À'. . - -P.
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çt* EcapEUf fitti móEsi
ihdopo la morte del sempre rimpianto an*ì';ziàno, il maestro CostabeÌIo, già era stata
-affidata la carica di cassiere; ora, la
Chiesa TT-con voto unanime — lo ha eletto
^ anziano per Pinerolo-città, in collaborazione con l’altro anziano delio stesso
i'<juartiere, sig. Amedeo Grill.
La Chiesa, che ha espresso in maniera
cosi incoraggiante la sua fiducia al neo«l^eletto, rinnova l’augurio e la preghiera
che il suo ministero sia abbondante' mente benedetto. ***
— Visite. Giovedì sera, 23 Febbraio,
i?;:a Pinerolo, e Venerdì 1“ Marzo, a S. Selycondo, la gioventù delle nostre due
Unioni ha avuto la gioia di ricevere la
P visita del Segretario Generale della F.U.V.,
t pastore sig. Tullio Vinay, di Firenze. Ottime serate, che auguriamo lascino nei
I cuori dei nostri cari giovani ì più’ benefici ricordi.
— Giovedì sera, 29 Febbraio, gli stu' denti signori Ermanno Armand-Ugon e
Federico Rostan, membri della « Pra del
^ Torno», hanno tenuto, in mezzo a noi,
’"una interessante conferenza missionaria.
— Sabato sera, 2 Marzo, il pastore
^ Nisbet, direttore della nostra Casa delle
Diaconesse, ha perorato la causa della
benefica istituzione con una interessantissima conversazione illustrata da proiezioni luminose. Egli presiedette pure il
nostro culto principale della Domenica
3 corrente.
A tutti questi fratelli giunge l’espresisione della gratitudine della nostra Chiesa.
f', — Dipartenza. Sabato 25 Febbraio
u. s., in S. Secondo, ebbero luogo i fusr nerali del sig. Paolo Paschetto, deceduto
'improvvisamente all’età di 80 anni.
Esprimiamo alla famiglia afflitta la nodstra simpatia cristiana.
PRAMOLLO. Celebrazione del 17Febbraio. Malgrado la neve che cadeva fitta,
la festa del 17 Febbraio potè essere celebrata con larga partecipazione di membri di Chiesa. Dopo il tradizionale corico, si andò nel tempio per la cerimoPia réligtosa. Il Pastore dopo aver rievocato la figura di Giosuè Gianavello,
rivolse parole di esortazione e di incitamento onde i Valdesi di oggi sappiano
imitare l’esempio di fede che ci ha lasciato quell’eroe glorioso della nostra storia. Indi ha avuto luogo la seconda parte
•della celebrazione,, e cioè un riuscitissimo programma di recite e di canti svolto
dai bambini delle due Scuole domenicali.
A mezzogiorno un’agape fraterna ha
riunito più di 50 membri della nostra
comunità, ed abbiamo avuto il piacere
di avere con noi alcuni giovani che a
causa del richiamo alle armi erano assenti da qualche tempo e che hanno poluto ottenere una breve licenza per trascorrere coi loro fratelli la giornata cara
al cuore di ogni Valdese.
Molto ben riuscita fu la serata offerta
dall’Unione Giovanile, con la recita d’un
dramma storico valdese e di due farse.
■La Corale ha collaborato con l’esecuzione dei cori patriottici e di canzoni
popolari.
La Domenica 18 abbiamo avuto una
seconda celebrazione della festa valdese
con culto solenne nel tempio, in cui il
Pastore ha illustrato i grandi privilegi
ed altresì le gravi responsabilità che
spettano a chi vuol essere • la luce del
mondo*, e nel pomeriggio v’è stata la
ripetizione delle recite con grande concorso di gente, che ha calorosamente
applaudito i valenti attori.
— Nuovi anziani e diaconi. Durante
il culto della Domenica 25 Febbraio sono
stati insediati nella loro carica il nuovo
anziano ed il nuovo diacono del quartiere
di Pomeano, sigg. Ribet Giacomo e Bounous Renato, ed un nuovo diacono per
Il quartiere dei Bosi, sig. Costabel Eli.
I membri del Concistoro hanno dato un
cordiale benvenuto a questi nuovi colleghi, chiedendo al Signore di dar loro la
forza necessaria per compiere con fedeltà
■e con amore il loro dovere in seno a
questa congregazione.
— Sostituzione del Pastore. La par
rocchia rivolge ut^sentito ringraziamento
all'evangelista emerito sig. Gustavo Bert,
il quaje in due occasioni ha sostituito
il Pastore agsentèii portando a questa
comunità il suo messaggio cristiano.
Cogliamo quest’occasione per ringraziare anche lo studente sig. Rostan, della
Società « Pra del Torno », per i due culti
ch’egli ha presieduto, ai centro e nel
quartiere di Pomeano ; anche quest’anno
la nostra Chiesa ha dato prova del suo
interesse all’opera missionaria, offrendo
una generosa contribuzione.
— Battesimi. Sono stati presentati al
Santo Battesimo; Travers Ernesto A\ Emilio e di Ribet Olga (Michelet); Long
Gilberto di Teofilo e di Long Adelina
(Piene) ; Costabel Bruno di Edvico e di
Long Alina (Michelet).
Imploriamo le benedizioni celesti su
questi agnellini della greggia di Cristo.
— Matrimoni. Si sono uniti in matrimonio : Long Augusto (Piene) e Travers
Ilda (Ciaureng); Peyronel Levi (Riclaretto) e Long Albina (Sappiat).
Rinnoviamo agli sposi i nostri migliori
auguri domandando a Dio di benedire
la lorò vita comune. Ringraziamo il pastore Oreste Peyronel che, malgrado il
tempo inclemente, è salito quassù per
celebrare il primo di questi matrimoni.
—- Sepolture. Abbiamo avuto il dolore
di perdere alcuni nostri fratelli di Chiesa
in questi ultimi tempi: Beux Susanna
(Piene), che il Signore ha richiamato a
Sè dopo lunghi anni di prova ; Sappé
Giacomo (Id.), che ci ha lasciato dopo
breve malatti^; Benech-ReynaudMaddalena (Pomeano) ; Long Giovanni Pietro
(Tournim), ed il bambino Long Dino
(Ribet).
Alle famiglie provate dal lutto giunga
l'espressione della siihpatia nostra e di
tutta la parrocchia.
— Finanze. Anche quest’anno i membri di Chiesa hanno risposto con slancio all’appello rivolto in occasione della
festa del 17 Febbraio; la colletta della
Settimana di rinunzia ha dato un risultato soddisfacente segnandb un notevole
aumento sull’anno scorso. P. M.
SAN GERMANO CHISONE. E’ stato
fatto il primo spoglio delle buste della
Settirnana di Rinunzia. Se ci pervengono
le offerte che attendiamo ancora, il risultato sarà rallegrante.
— Sabato 24 corr., Balmas Fernando
dei Martinat e Massel Emilia dei Chiabrandi sono stati uniti in santo matrimonio. Che il Padre Celeste benedica
abbondantemente questo nuovo focolare!
— E’ stata invocata la benedizione di
Dio, Domenica 25 corr., sulla bambina
Petrone Vanda Lina di Ignazio e di Beux''
Elena. Ai genitori, alla bambina ed a
quelli che l’hanno presentata al S. Battesimo, l’augurio di felicità cristiana!
— Il Gruppo d’Azione della nostra
Unione Giovanile « Capitano Robert,»,»
ha avuto una importante seduta neiia
quale ha esaminato tutti i problemi concernenti la vita giovanile. Esso ha deciso
tra l’altro :
1 - di rivolgere a tutte le giovinette
della parrocchia, e lo facciamo anzitutto
per mezzo dell Eco come già l’abbiamo
fatto nell ultima Lettera Pastorale, un
appello vibrante ad una condotta veramente valdese, seria e dignitosa, di fronte
ai militari accantonati a San Germano.
2 - di continuare ad inviare, a spese
dell’Unione, il numero ó^WEco contenente la Pagina della Gioventù a tutti i’
militari lontani,e alle impiegate e domestiche. Coloro che non ricevessero il giornale sono pregati di inviare il loro indirizzo al Pastore e di comunicargli i
cambiamenti d’indirizzo.
Il Gruppo d’Azione ha inoltre constatato l’ottimo spìrito e l’affiatamento che
regnano nelle riunioni settimanali in Villa.
Queste riunioni del Venerdì sera potrebbero però essere più frequentate, malgrado
i turni di lavoro serali alle fabbriche. Ai
giovani dei quartieri del centro giunga
pertanto l’invito ad essere assidui alle
nostre belle adunanze in questo ultimo
--r ' • ' •.■li'-* . V’}'.
il culto ài
% (Meditazioni preparate sui testi del Calendario Biblico della Brildérgemelnde)
siri
Lunedi
Il lani
Lettura : Salmo 76; Giud. 21, 1-6
« ¡I Figliai dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la vita sua come
¡f prezzo di riscatto per molti*. Matt. 20, 28.
11 servire era la condizione umiliante
dello schiavo ; Gesù ne ha fatto il prtn
^"-CÌpio fondamentale della vera grandezza;
Chiunque vorrà essere grande fra voi,
sarà vostro servitore; e chiunque fra
voi vorrà essere primo sarà vostro serIfitore ». (v. 26, 27).
'Poiché la vera grandezza non è quella
cui guardano gli uomini, e il vero primato non è quello che si raggiunge con
=-l metodi di questo mondo. La vera granrdizza è quella di Cristo, il quale ha saj. ■ puto abbassarsi fino alla nostra umanità
prodigarsi in un servizio senza soste
' 3' senza limitazioni ; il vero primato è
qìiello di Cristo, il quale * annichilì sè
' Stesso, prendendo forma dì servo ». Fino
s,?, alla morte, accettata anch’essa come parte
, ^.essenziale del servizio ch’Egli era venuto
_ a compiere per noi. Ma Gesù ha potuto
Tsèrvìre cosi gli uomini, perchè ii ha
amati. Chi non ama serve come uno
'ifschiàvo, e ii suo servizio lo avvilisce;
l i chi ama serve come un signore e il suo
¡.servizio lo nobilita.
Martedì Lettura iMatt. 25,3t-46 - Giona
12 lirzo « Nessuno ha amore più grande
che queilo di dare la sua vita per
Í suoi amici». Giov. 15, 13.
Già in questo si era manifestato l’amore di Gesù, che ; « Egli è venuto per
servire *; ma il suo servizio era di tal
natura che non poteva concludersi altrimenti che col sacrificio della sua vita.
In questo è ia manifestazione suprema
del suo grande amore per noi. Quando
qualcuno ha rinunziato a tutto quello
che aveva, ha dato tutto sè stesso in
Un’opera continua, incessante, senza risparmiarsi, e in ultimo dà ancora la sua
vita, egli ha raggiunto il limite estremo
; di quanto noi pQssiamo immaginare come
pofenza d’amore. Così Gesù ha amato
, noi che Egli considera come «suoi amici ».
Óra si tratta di vedere in quale relazione
siamo rimasti noi con Lui^ cìoè in quale
maniera abbiamo reagito al snò grande
amore, poiché : o'd Vogliamo sottrarre
alla efficacia.redentrice del suo amore,
rimanendo nemici di Colui : che ci vorrebbe amici, 0 alla meno peggio, servendolo con cuore di schiavo ; oppure
ci lasciamo afferrare dalla sua grazia e
così essere elevati alla dignità di amici
Suoi. In questo caso la parola di Gesù
è chiara : « Voi siete miei amici se fate
le cose che io vi comando » (v. 14).
Mercoledì Lettura ;
13 n»zo
Matt. 26, 1-16 - Giona
2, 1-11.
»Ecco, l'ora viene, anzi è venata, che sarete'dispersir ciascuno
dal canto suo, e mi lascerete solo ; ma io non
sono solo, perchè il Padre è meco ».
Giov. 16, 32.
Estremamente desolante la solitudine
in cùi è lasciato Gesù ! Anche quelli che
più lo amavano, al momento del suo arresto, lo hanno abbandonato. Gesù è
rimasto solo a soffrire le battiture e gli
oltraggi ; solo a morire. Ma sì può realmente parlare di solitudine, quando si
percepisce più viva e più reale che mai
la presenza di Dio ? « Voi mi lascerete
solo, ma io non sono solo, perchè il
Padre è meco ».
Con Dio si può anche essere soli e
non sentirsene sgomenti; senza Dio, se
si è soli, si è perduti.
Gesù, lasciato solo dagli uomini, non
sì sente solo; soli invece, e paufosamente soli si sentono i discepoli che lo
hanno lasciato. Così è sempre anche per
noi : è quando noi lasciamo solo Luì che
ci sentiamo disperatamente soli ; ma anche abbandonati da tutti, se non abbiamo
lasciato Luì, non saremo sgomenti
alcuna solitudine umana.
per
Giovedì
14
Lettura: Matt. 26, 17-29-Qiona3
^ Vedendo le turbe n ’ebbe compassione, perch’erano stanche e
sfinite, come pecore che non hanno pastmA,, \ - Matt. 9, W.
Cos^,. ci vede Gesù : stanchi, sfiniti,
¡incapaci di dirigerci da noi stessi e di
orientarci in un móndo pieno'di confusione. Per questo Egli ha compassione
di noi.
Noi forse abbiamo una tutt’altra visione di noi stessi. Non ci sembra di non
aver pastore, chè anzi, sono molti quelli
che ci conducono, insegnandoci dottrine
nuove e presentandoci attraenti speculazioni. E ii nostroT>rgoglio forse ci^'impedisce di amniettere che siamo .sfiniti
e stanchi di andare errando dietro ài miraggio delle nostre illusioni.
Se questo è il nostro caso, quando
anche per noi verrà il momento in cui
il velo cadrà dai nostri occhi e ci vedremo quali realmente siamo, cioè così come
Gesù ci ha visti, ricordiamoci allora che
Egli è il solo die abbia avuto compassione di noi, il solo quindi che possa
realmente guidafcl e condurci come il
Buon Pastore, il quale « mette la sua
vita per le pecore ».
Venerdì
h Inno
Lettura: Matt. 26,30-46-Giona4
• Padre santo, conservali nel
tuo nome, essi che tu m’hai dati,
affinchè siano uno, come noi ».
_ V Giov. 17, 11.
Con questa preghiera Gesù chiede che
l’unione dei credenti fra di loro sia cosi
reale, intima e profonda come quella che
unisce Lui al Padre celeste : « siano uno,
come noi». Noi rimaniamo umiliati e
sgomenti, poiché siamo tanto divisi fra
noi ! Credenti di una stessa famiglia siamo divisi ; credenti di una stessa Chiesa
siamo divisi. L’unità, esaudimento della
preghiera di Cristo, aspirazione di Ogni
vero credente è ancora ben lontana dal
diventare una realtà!
Forse dimentichiamo che essa non potrà realizzarsi che fra quelli che sono
stati conservati nel nome di Dio, vale a
dire fra quelli che Iddio ha custodito
ndla verità e nell’amore.
La preghiera di Gesù ci appare quindi
come“ dettata da una amorósa sollecitudine verso di noi : poiché è tanto difficile che i credenti non si lascino sviare
dalla verità, e sappiano lasciarsi guidare
ed ispirare dall’amore « conservali tu stesso, Padre santo, nel tuo nome».
Sabato
li lano
Lettura : Matt. 26, 47-56 - Zaccaria 9, 8-12
• Gesù, nei giorni della sua
carne, avendo con gran grida e
con lagrime offerto preghiere e supplicazioni a
Colui che lo poteva salvare dalla morte, ottenne
d’esser liberato dal timore ». ^ Ebrei 5, 7.
In questo modo impressivo l'autore
della lettera agli Ebrei richiama alla nostra mente ed al nostro cuore l’episodio
del Getsemani, quando Gesù, nell’imminenza del suo sacrificio, oppresso dalla
angoscia mortale, chiede a Dio se è possibile che l’amaro calice passi oltre da
lui senza che Egli lo beva. La volontà
di Dio è diversa ; nondimeno la preghiera
di Gesù è esaudita ugualmente, poiché
Egli « ottenne d’esser liberato dal timore ».
Quando anché noi gridiamo a Dio, con
lagrime e supplicazioni, quello che importa non è che l’esaudimento avvenga
secondo la nostra volontà ed il nostro
desiderio; quello che importa è che l’esaudimento avvenga, che il cielo si apra,
che Iddio risponda. Saprà Iddio come
deve fare ; l’essenziale per noi è che
Egli intervenga ; e se Egli interviene, si
compia pure la sua volontà in noi, per
quanto dolorosa per noi essa possa essere. A. Deodato.
DOMENICA 17 Marzo
Xeifura : BUppesi 2, 5-11 - giovarmi 12, 1-8
scorcio dell’anno di attività.
— Un Convegno ¡nterquartierale, avrà
luogo, a Dio piacendo, il pomeriggio
della Domenica di Pentecoste.
— La grande famiglia dell’Asilo e del
Villino è in lutto per la repentina dipartita della signora Giuseppina Courtial.
L’età avanzata e le precarie condizioni
di salute non facevano temere un sì
brusco trapasso poiché, sorretta dalla
sua mirabile forza d’animo, fino all’ultimo
giorno ella aveva suonato l’harmonium
al culto dell’Asilo.
Sempre puntuale al tempio, sempre
fedele alla sua missione di collaborare
nell’Asilo all’edificazione spirituale, sempre assidua al suo posto di apprezzata
lettrice alla Società di Cucito. La sua
memoria è in benedizione nella nostra
parrocchia !
Malgrado il tempo pessimo molti vollero prender parte al servizio funebre ed
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all’accompagnamento che ebbero luogo
nel pomeriggio det 2 corr. Q. B.
^TORRE PELLICE. 11 culto di Domenica prossima, alle 10.30, sarà presieduto
dal pastore signor D. Revel.
BESTRÍERE. Anche quest*ahno la
piccola Colonia Valdese del Sestriere ha
festeggiato la data del 17 Febbraió. Là
casa 'sempre ospitale dei signori fienyr
ha aperto i suoi battenti per accogliere,
la sera del 16, 1 componenti la piccola
Colonia alla quale si erano aggiunti alcuni militari di passaggio. Alcune ore
furono cosi trascorse lietamente nella
comunione fraterna, nella preghiera e
nella meditazione, fra canti religiosi e
valdesi, rievocando il passato e benedicendo Iddio per le sue numerose prove
di amore.
Sestriere è a 2000 m. di altitudine, si
può dunque affermare che è stato il luogo
più elevato ove il « 17 » sia stato celebrato !
Il pensiero della sempre amata Chiesa
e dei suoi attuati bisogni non è rimasto assente dal cuore dei presenti, ed una
sottoscrizione diligentemente curata dalla
signora Alice Benyr-Balmas (vera Febe
del Sestriere) ha fruttato una bella somma per la Settimana della Rinuncia.
Bravi fratelli nel Signore! A voi va il
nostro plauso, la nostra gratitudine e la
nostra parola di incoraggiamento a vieppiù perseverare nelle vie del Signore e
nella'comunione fraterna.
VILLAR. Dipartenze. La nostra famiglia spirituale è stata nuovamente visitata dal lutto, con la dipartenza di due
cari amici ; Giovanni Puy fu Giovanni,
ex anziano del Bessè, chiamato da Dio
a più alto servizio, il 28 Febbraio, in
età di 45 anni. Alla madre, vedova Anna
Margherita Davit, alle sorelle ed af fratello rinnoviamo l’espressione della nostra
fraterna simpatia. Pochi giorni più tardi,
il 3 Marzo, si dipartiva da noi per questa
vita, Giovanni Bouissa fu Giovanni Daniele, del Teynaud, in età di 78 anni.
Seguito da un’interminabile corteo di parenti ed amici, il feretro fu portato a
braccia, per tutto il percorso, da vecchi
alpini della locale sezione dell’A. N. A.,
di cui il nostro fratello era il decano. I
figli, il fratello Anziano Stefano, gli affezionatissimi nipotini, tutti raccomandiamo al Dio che consola e benedice anche
nella prova. y.
Prof. Gino Costa BEL, direttore responsabile
ARTI GRAFICHE . L’ALPINA. - Torre Pellice
Il 29 Febbraio, nel Villino Fede, è
stata improvvisamente chiamata dal Signore, nel suo 80» anno di età
GIUSEPPINA MUSTON
VED. COURTIAL.
La nipote Elisa Muston e il marito
cav. Umberto Farina ringraziano Suor
Margherita Jourdan e tutte le persone
che l’hanno amorevolmente assistita e che
ne hanno accompagnata la salma al
campo del riposo.
« Sii fedele fino alla morte ed Io ti
darò la corona della vita».
Apoc, II, IO.
San Germano Chisone, 2 Marzo 1940-XVlII.
Circondata dall’affetto dei suoi figli si
è spenta oggi, serenamente come visse,
la signora
FANNY MALAN
VED. GANNÌER
nel suo 90» anno di eià.
«Ed ora, Signore, lascia il tuo servo
andare in pace, secondo la tua parola, poiché i miei occhi hanno visto
la tua salvezza». Luca II, 29.
La Fornasa (Angrogna), 3 Marzo 1940-XVIll.
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rivolgersi OSClllSlvamcifile all’indirizzo deU’Amministratore :
Dott. MARIO FERRERÒ
Corso Sommeiller, 9 bis TORINO