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DELLE
Torrt" TZI.LIC3
Settimanale
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali ovete peccato, e iatevl un cuor nuovo e uno spirito nuovo
.“inno LXXXVII - N. 48 Una copia L. 30 ABBONAMENTI k Eco-. L. 1.200 per Tinterno | Eco e La Luce: L. L800 per Tintemo J Spediz. «bb. panale '• ® Grappo -- ; L. 1.600 per Testerò | L. 2.500 ptir l’estero (Cambio d’iadirixzo lire' 40,—‘ - TORRE PELUCE. 6 Dicembre 1957 | Ammisi Clasdiasa Torre PeHice - C.C.P. 2-17557 |
Amici Valdesi,
per la Chiesa di S
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La fotografia ahe prosenttem«. ai lettori dimostra che in pochi mesi
si è lavorato assai a S. Secondo di Vinerolo per la corruzione della nuova Chiesa. La parte muraria ò ormai terminata e il tetto è compiuto. I lavori che non si póssone fare in inverno saranno ripresi in primavera ;
poi si procederi alle opere di arredamelo e di rifinitura, in modo da
poter inegùrare il tempio nel corso dell'anno prossimo.
Dòpo vari anni di attività preparatoria, lo stabile sta diventando
una reahà e così pure la prossima parrocchia delle Vaili Valdesi. Abbiamo seguito da vicino le varie fasi del lavoro iniziale e «fi quello compiute in questi ultimi mesi ; e guardiamo con sentimetì di gioia-e di fìdoda airavvenire, lieti che, con -il contributo di molte persone, l'opera
stia per'essere portata a termine e tutto cooperi alla creazione di una
nuerra comunità. - .jó
tton ho : bisogno di ricordarvi , «he una presenza valdese potenziata
de una continua attività ecclesiastica e necessaria nel <territorio di San
Secondo. 1 non è neppure il caso di ricordarvi che, per una costruzione
come quella,ioccorre del denaro: il nostro denaro prima di tutto, dato
che'noi'Valdesi siamo-abituati a pagare molte cose di tasca nostra. Ed e
bene;'così cHmpeghemo di |siù e Impariamo a servirci del denaro per
la causa dell'Evangelo. , ■ a . ^
Pertanto, intendiamo domandarvi ancora un'offerta, dopo quelle
che ferie ivete già dato nel passato e di Cui vi siamo grati. Ormai sapete che ih occasione del culto di >
■i ■ C- '^ìtìwi \ ^
Domenica 8 Dicembre
verrà fatta in tutte le Chiese Valdesi una colletta in favore della
Chiesa di San Secondo
L'iniziativa è della Tavola Valdese che cura la costruzione dell'edifìclo ; ma nei la raecomahdlaiho a tutti con particolare calore. E' anche
evidente'ehe par partecipare alla colletta bisogna essere presenti al
culto ; perciò dpmahf«;a prossima i Valdesi, lettori del giornale, dovrebbero, impegnarsi per una presenza al culto e incoraggiare gli altri. Per
duàdrO, uba coHc^a-ha bisogno dì donatori ed ha anche bisogno che i
i-Paslori la raccomandino con - partìcolàro convinzione. Comunque even-tuali doni a parte possono sempre essere vetsati ai Pastori locali oppure
■ ai'rappresentanti:del Gomitato': Past..;ErmaiiBa Rostan.r Pinarolo e Sig.
■*lfifioVÌiiÌiS"^ciiiè= * S Seconde di Pihe«lo>
Se i Valdesi vogliono, possono e sanno fare. Ringraziandoli fin
d'ora per il loro contributo, facciamo affidamento sulla loro buona volontà. I Concistori sono pregati di inviare le collette al Cassiere deila
Tavola Valdese. Ermanno Rostan.
Che cosa ci risponderebbe il Signore, se come Isaia gli chiedessimo:
— Fino a quando. Signore? — Fino
a quando continuerà questo crescente stato di cose, che da un momento
all'altro potrebbe piombarci nella
più terribile guerra, che abbia infierito sulla faccia della terra?
Il Signore potrebbe darci la risposta che dette ad Isaia, perchè è un
fatto che ; « quel che l'uomo ha seminato, quello mieterà» (Ep. Gelati
6: 7).
Rileggete quel che sta scritto nei
tre capitoli precedenti a quello dove
si trova la risposta deH'Eterno; vedrete quanto Israele si era allontanato dalle vie del Signore.
L'orgoglio, in quasi tutti i ceti, aveva soffocato il bisogno e la necessità
d'essere guidati dalla volontà di Dio
e quasi inavvertitamente condotto a
vivere senza Dio.
N'era sorto un confusionismo di
idee fra coloro che portavano maggiormente le responsabilità della guida di un popolo, fino a chiamare;
« bene il male e male il bene ».
Inoltre v'era un dilagare d'intemperanza, decadimento morale, attriti
dì ogni genere; i giovani insolenti
verso gli anziani, le donne vanitose,
l'egoismo imperante, la giustizia calpestata.
E che cosa ci narrano le cronache
dei quotidiani e dei settimanali di oggi? Non sono il frutto di una mancata vera civiltà cristiana? Non ha il
cristianesimo mantenuto « le forme
della pietà, ma rinnegata la potenza » (Il Ep. a Timoteo 3: 5). « Quel
che vale è la fede operante per mezzo dell'amore » (Ep. Calati 5:6).
E che cosa dire dell'assurda situazione politico-militare nella quale ci
troviamo? Tutti, cristiani ed atei, proclamano di volere la pace, ma continuano a minacciarsi a vicenda ed a
gareggiare in fabbricazione d'armi ed
ordigni di guerra, creando un'atmo
MEDITAZIONE
Per la Domenica della Pace
«Fino a quando, o Signore? Finche... le città siano devastate e senza abitanti».
Isaia 6:11
sfera di reciproca sfiducia, primo ostacolo per stabilire la pace.
E tornano alla mente le parole;
« Dicono pace e sicurtà, mentre non
v'è ». « Gridano pace e bandiscono
la guerra» (Geremia 6: 14 e 5: 3).
« Quando diranno pace e sicurezza,
allora di subito una improvvisa ruina
verrà loro addosso »(I Ep. Tessalonicesi 5: 3).
Siamo giunti al mese dell'Avvento, che precede il giorno stabilito per
celebrare la natività di Cristo, « il
Principe delia pace» (Isaia 9: 5).
Non è fuor di luogo l'avere consacrato una Domenica di questo mese
alla Pace.
Se è esatto il detto: «L'oggi è il
precursore del domani », v'è doppia
ragione di meditare sull'argomento
della pace, perchè il domani non ci
si presenta sereno. E' vero che nella
presente situazione che dura da anni
in una « guerra fredda », ci culliamo
nel pensiero di potere andare avanti
così ; ma scherziamo col fuoco.
Egoisticamente ci diciamo che non
c'è guerra, perchè non l'abbiamo in
casa nostra. Eppure non c'è continente nel quale non si manifestino rivoluzioni, guerriglie che durano per anni e guerre dichiarate. Amanti del
queto vivere ci diciamo : E cosa ci
possiamo far noi, « uomini delia strada »?
Mi pare di sentire il Cristo dirci :
« Senza di me non potete far nulla ».
E questa parola non ha un senso assoluto negativo, come potrebbe apparirci a prima vista. Fu pronunziata
insieme a quest'altre parole: « lo sono la vera vite e voi siete i tralci. Colui che dimora in me ed io in lui porta molto frutto » (Ev. Giovanni 15).
Viviamo noi veramente innestati
in Cristo tutti i giorni della nostra vi-'
ta, o ci contentiamo di dargli le briciole delle nostre possibilità?
Sarebbe forse venuto per noi, il
giorno severo in cui il Signore, dopo
aver detto ad Isaia le parole che abbiamo messo in testa a questa meditazione, aggiunse: « Va', e di' a questo popolo : Ascoltate, sì, ma senza
capire; guardate, sì, ma senza discernere »? (Isaia 6: 9).
Questo giorno verrà. Non ha detto
il Cristo : « Quando il Figliuol dell'uomo verrà (alludendo a sè) troverà egli la fede in terra »? (Ev. Luca
18: 8).
Ma se i nostri tempi sono in molte
cose malvagi, non mancano qua e là
risvegli e più coerenti riprese di vita
cristiana. Se ci sentiamo malamente
innestati in Cristo, non ci perdiamo di
coraggio : « Dio è potente da innestarci di nuovo » (Ep. Romani 11 :23).
Il cristianesimo è Vita, o non è. Il
suo messaggio è vivido : carezza, o
sferza. E quando parla di vita, intende non quella dell'uomo come nasce,
ma come rinasce in Cristo : « Quel
che importa è Tesser una nuova crea
tura » (Ep. Galàti 6: 15).
Del Cristo è detto : « Egli parlerà di
pace alle nazioni» (Zaccaria 9: 10).
« E' Lui che recherà la pace » (Michea 5 : 3 ).
Ma come questo può avvenire oggi? « Voi mi sarete testimoni » (Atti
1:8) disse il Cristo nel giorno della
Ascensione.
Nel Nuovo Testamento si parla
spesso di testimoni esiliati, imprigionati, uccisi, decollati a motivo della
loro testimonianza fedele ed ardita.
Nel Talmud si narra che Rabbi
Seim'on ben Jochai spiegava le parole che si leggono in Isaia 43: 12:
« Voi siete i mìei testimoni ed io sono l'Eterno», in un modo originale
« Se voi siete i miei testimoni, io sono l'Eterno, ma se non siete i miei
testimoni non sono lE'terno ». Spiegazione che armonizza con le parole
di Gesù : « Rìsplenda la vostra luce
nel cospetto degli uomini, affinchè
veggano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli » (Ev. Matteo 5: 12).
Possiamo forse noi negare, che l'ateismo dilagante e proclamato senza
reticenze, sia dovuto, in gran parte,
al fatto che i cristiani non han saputo
o voluto essere i testimoni dell'Eterno? nè far risplendere la luce del
Cristo, che avrebbe dovuto divenire
la loro stessa luce « la vostra luce »?
Risvegli, conversioni, rinascite richiedono l'intervento dello Spirito del
Signore. Le sue manifestazioni possono essere improvvise, o simili ad un
fuoco che cova in segreto e ad un
tratto si manifesta in pienezza.
Ne abbiamo bisogno. Come individui e come chiesa umiliamoci per
le nostre debolezze, trascuratezze e
mancanza di fervore.
Sappiamo che l'Avvento del Regno
di Dio, regno di pace, si attuerà in
pieno per intervento diretto del Signore; ma noi dobbiamo esserne vivamente i precursori, testimoni in parola ed in azione.
Meditiamo sulle parole: «Beati
quelli che si adoperano alla pace »
(Ev. Matteo 5: 9). « Cerca la pace e
procacciala » (Salmo 34: 14). « Cerchiamo le cose che contribuiscono alla pace » ( Ep. Romani 14 : 15).« Annuriziate pace per mezzo di Gesù Cristo » (Atti 10; 36). « Procacciate giustizia, fede e pace» (il Ep. Timoteo
2; 22).
Anzitutto pace in noi, nella famiglia
(cellule della vita associata). Pace
nell'ambiente dove viviamo; nella
testimonianza in parola od in scritto.
Testimonianza anche quando non se
ne veda il frutto. « Non stanchiamoci
di fare il bene » (Il Ep. Tessalonicesi
3: 13).
E' forse l'agricoltore che dà vita al
seme e ne fa maturare il frutto? Egli
semina, pianta, cura... e Dio fa il resto. « Se non ci stanchiamo, mieteremo » (Ep. Gelati 6: 9).
Virgilio Sommani.
Non aver gola di ciò che non t'è
lecito conseguire ; non voler conseguire ciò che ti può esser d'impaccio
e privarci della interiore libertà.
(Imitazione di Cristo).
Fare del bene dove si può, amare
la libertà sopra ogni cosa e non rinnegare mai la verità neanche davanti
al trono.
Beethoven.
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3 —
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tTÍCO nCLLB VAIXf VAI.OKSI
In questa pagina pubblichiamo alcuni articoli che riguardano i' rapporti tra la nostra Chiesa a il Cattolicesimo. Questi articoli non vogliono
in alcun modo intoiferire nel lavoro che la Commissione « ad referendum » nominata dal Seggio del Sinodo deve compiere quest'anno in
vista della prossima Assemblea Sinodale ( vedi l'art. 9 degli Atti del Sinodo in questa stessa pagina).
Riteniamo comunque opportuno parlare di queste cose fra di noi,
dato che il problema dei rapporti tra le due confessioni religiose riguarda ogni singolo credente e le comunità. Ed è giusto che si espongano
i vari punti di vista, in quella libertà di opinione che da altri à sconosciuta e che non nuoce affatto alla concordia degli animi.
Dopo gli articoli pubblicati in occasione delia Commemorazione
delia Riforma, in cui si volevano indicare i motivi del dissenso e le speranze di un colloquio, ecco un articolo del Dott. Luigi Rochat. Egli si rifa
a quelle che sono state le ragioni della nostra evangelizzazione in Italia
e considera che esse sono valide anche oggi- Affermare, come fa il Pastore Tourn, che tutta l'opera di evangelizzazione nei passata ha avuto
il carattere di una « polemica » è forse eccessivo e non condividiamo
appieno it suo giudizio che, indubbiamente, è un po' « generico ».
D'altra parte, bisogna onestamente riconoscere che il Past. Tourn
si sforza di cercare e di precisare le ragioni o i modi del « dialogo polemico » che bisogna pur avere col Cattolicesimo: non per la sua distruzione, ma per la sua rfforma.
A questo punto, c'è posto per una interessante discussione. Ci si
potrebbe domandare, per es., se è pensabile o attendibile una riforma
interna del cattolicesimo romano. L'esperienza di questi anni sembra
negarla, perchè ogni sospiro verso uno sganciamento dal pesante conformismo vaticano è soffiato d'autorità (vedi le ultime polemiche in
Francia sul catechismo). E ci si potrebbe anche chiedere se stiamo facendo polemica per amor di polemica o se, nella attuale situazione del
popolo italiano, la « polemica » spicciola, quella che non piace molto
agli « ecumenici » non sia una necessità inevitabile e, al tempo stesso,
una testimonianza all'Evangelo, sempre che la si faccia, come scrive
l^apostolo Pietro, «con dolcezza e rispetto, avendo una buona‘coscienza ^
E si potrebbe facilmente proseguire. Il nostro articolo sul « vero
gregge di Cristo » darà probabilmente luogo a qualche intervento ; ma,
sia pure in polemica con un altro giornale, abbiamo ritenuto di preci»
sare alcune nostre idee. ,
rea.
A PROPOSITO DELLA COMMEMORAZIONE DELLA RIFORMA
missione della nostra Chiesa
Il Dottor Luigi Rochat di Firenze espone le sue idee in merito ad alcuni
articoli pubblicati sul nostro giornale
L’Eco delle VJli Valdesi, settimanale della Chiesa Valdese, ha voluto celebrare quest’anno il giorno
della Riforma proclamando che questo era il primo anniversario commemorato secondo il vero spirito
della Riforma, quale Dio la volle, e
che hn’ora non abbiamo compreso.
Tre secoli e mezzo per arrivare a
comprendere lo spirito delia Riforma non sono pocni^ generalmente il
tempo cne passa serve piuttosto a
far dimenticare o a'deformare secondo il desiderio del momento. Nel
momento presente il desiderio c’è,
ed è quello del Consiglio Eciunenico, che vorrebbe che fossero attenuate le nostre differenze ed i nostri
attriti con la Chiesa Cattolica Romana, in modo da poter formare un
fronte unico ideologico e religioso
contro il comuniSmo. Il Sinodo, accetando l’invito della Conferenza
del II Distretto, ha difatti nominato una commissione per studiare la
questione, da discutersi nella prossima Assemblea Sinodale.
Innanzi tutto, l’f;rgomento è di tale importanza che non può esser
trattato in articoli di giornali, nei
quali non può esser svolto con tutta
l’ampiezza e la libertà necessaria. La
Ch’esa Valdese ha nei suoi regolamenti gli organi necessari nei qua
Il vero gregge di Cristo
L’Eco del Chisone prepara 1 suoi
lettori alla Settimana di preghiere
per runità della Chiesa che avrà luogo nel prossimo gennaio, con uno
scritto che trae lo spunto da alcuni
articoli del nostro giornale e che si
intitola «La via migliore». Ma la
preparazione si svolge su di un piano
di incomprensione, che c’impedisce
di prendere sul serio l’invito del settimanale pinerolese: «Naturalmente,
la grazia sarà faciatata, se anche
i nostri fratelli separati si uniranno
nello stesso appello al Redentore».
Riferendosi ad alcuni articoli pubblicati sul nostro giornale in occasione della Commemorazione della Riforma, l’Eco del Chisone si compiace
per il «sì della speranza» pronunziate dal Pastore Giorgio Girardet di
fronte alla Chiesa Romana, verso la
quale è possibile assumere anche un
atteggiamento positivo, malgrado il
dissenso reale su molti punti e sottolinea questa frase : « noi riconosciamo
che si tratta pur sempre della medesima Chiesa cristiana». Naturalmente, l’Eco del Chisone si guarda dal
citare i « no dell’Evangelo » che il Pastore Giorgio Tourn ha chiaramente
formulati nello stesso numero del
giornale e che certamente il Pastore
Girardet è pronto a sottoscrivere.
Procedendo nell’esame dei nostri e
d’ altri articoli e citando a proposito
solo alcune frasi in modo da far loro
dire ciò che in realtà non intendono,
l’Eco del Chisone si compiace della
confessione di un certo N. sulla
situazione reale del Protestantesimo.
Intanto, la « confessione », se così vogliamo chiamarla, non è di un certo
N. ma del vescovo luterano Haug di
Worms; la firma era chiara: «Dal
messaggio del vescovo D. Haug (al
Congresso dell’Evangelisher Bund)»
- ricuzionc del Pastore F. Davite. Il
Congresso ha avuto luogo a Worms
intorno al monumento a Lutero ed
alla Riforma, t non è certo in quel
luogo che i Protestanti tedeschi hanno pianto sulle loro divisioni, volgendo l’animo con nostalgia alla totali
taria unità del Cattolicesimo romano.
Comunque sia, ai lettori dell’Eco
del Chisone conveniva dire che i Pro
testanti sono divisi, che lo r conoscono «candidamente» e ciò è stato tanto più facile in quanto il giornale non
aveva che da citare alcune frasi dei
vescovo Haug. Purtroppo l’Eco del
Chisone si è fermato U; e allora,
che gioia poter dichiarare, per bocca
di un vescovo protestante, che noi
non abbiamo « un unico pensiero »,
che il Protestaniesimo non si «presenta come un brocco », che nei problemi religiosi ed ecclesiastici... «noi
non siamo uniti», che «non vi è una
teologia protestante da contrapporre
a quella cattolica» e avanti di questo passo. E conveniva soprattutto
dar l'impressione che, con tali confessioni, i Protestanti finiranno tosto o tardi per rientrare nella Chiesa
romana.
Naturalmente, anche qui l’Eco del
Chisone si è ben guardato dall’andar
re oltre per fare altre citazioni pur
contenute nello stesso messaggio. Un
giornalista onesto non avreboe potuto fermarsi a questo punto; avrebbe
dovuto parlare di una imità, diversa
da quella cattolica romana, e che i
Protestanti vogliono manifestare.
Questo si può anche ignorare vo^
tutamen te, ma si capisce dalla lettura che, nel suo messaggio, il ve
scovo luterano sottolinea l’unità degli evangelici, malgrado le apparenze
contrarie: «questa unità esiste, anche se è una realtà della fede e perciò non immediatamente visibile a
chiunque... se noi siamo uniti a Gesù
Cristo, lo siamo anche fra di noi, poiché Egli è la nostra unità, vera e profonda... di fronte alla autorità ed alla
Parola del Signore, siamo veramente
uniti... uniti nella cosa fondamenta
le: nella fede che risponde alla sola
r libera grazia di Dio. Questa è l’unione che abbiamo a mostrare. Questa è la nostra responsabilità: che
essa sia riconoscibile di fronte alla
Chiesa di Roma ed a tutto il mondo
indifferente ed incredulo della nostra
generazione ».
Ma queste parole e questa profonda
tensione degli evangelici verso la manifestazione della loro unità nella feue in Cristo, all’Eco del Chisone interessano assai poco. E ciò perchè,
nella Chiesa Romana, l’unità è una
sola: è totale sottomissione al dogma
ed alla gerarchia, anche se poi sussistono, al di là delle apparenze, pro
fonde divisioni negli animi. Gli basta di poter dire con la solita sicurezza di sè, che, nel Protestantesimo
la fedeltà alla Parola di Dio «viene
contraddetta da ben 170 modi diversi
di interpretazione, quante sono le
Sette che appartengono all’Unione
Mondiale Ecumenica, recentemente
riunitasi a Evanstpn».
A quella musica ormai siamo
abituau. Infine, l’Eco del Chisone
rlcoraaiido alcune-parole del «prdoaato Girardet» quel Pastore di
Trieste!) in merita al olaiogo polemico che dovrebbe coilauoiaxe alia Riicrma delia catioiiuica, aicniara: «na
nostra conclusione è invece quesoa
della Liturgia: ti pregniamo, o Signo.
re, percnè tutti gii erranti siano ri
cnlamati aU'unita ueaa Caiesa. Questa è la via migbore: la comune pregniera ». .
«La comune preghiera»: sì, indub
blamente, siamo cmamati a pregare
con Cristo : « cne tutti siano uno ». E
così piegheremo anche rioi. S^a pero
ben chiaro che Tunità per cui pregneremo non è il puro e semplice rilorno alla Chiesa ,tìi Roma che pre
tende di essere la sola maestra di venta. Di fronte al Cattoiicesmo contemporaneo, abbiamo ancora molte
lagioiii per dire come Lutero a Worms
« Qui sto, non posso altrimenti, Dio
ni aiuti i » e ciò pur vivenao nel secolo Che è stato cmamato il « secolo
dell'ecumenismo». Poiché la «via ec.umenica» non ha da essere quella
oeila infedeltà all'Evangeio di Cristo,
ma se mai la via dove i Protestanti,
i Cattolici e gli Ortodossi s’incontreranno per unmiarsi davanti a Dio e
riconoscersi « fratelli in Cristo », malgrado le differenze del tempo presente, in attesa che il Signore faccia veramente «ogni cosa nuova».
Se ai cattolici romani interessa molto l’unità della Chiesa, sappiano anche che a noi interessa molto la sua
fedeltà a Cristo ed alla missione che
Egli le ha ahidato. E questo noi di
Clamo, sapendo che nuda ci deve im
pedire di vivere fraternamente con i
cattolici.
Al di là delle divisioni e delle povere preghiere dei cristiani, spesso
autosufiicienti ed ipocrite. Cristo rimane il solo buon Pastore; più di
noi tutti e meglio del Sommo Ponte
fice. Egli conosce le sue pecore ed esse lo seguono, perchè ascoltano la
sua voce. L’efficacia della sua morte
redentrice non è alla mercè di qualche chiesa o di qualche sacerdote;
Egli raccoglie le sue pecore, ed esse
ascolteranno la sua voce, e vi sarà
« un solo gregge, im solo pastore »
Ermanno Rostan.
li possono essere discussi gli argomenti che interessano in modo speciale la Chiesa in modo che il Sinodo possa poi decidere in piena conoscenza di causa.
Purtroppo spesso si dimentica che
siamo chiesa presbiteriana e si discute al Sinodo su argomenti non
prima studiati, per cui si prendono
deliberazioni che non vengono osservate o sono contraddette nei Sinodi
seguenti. Per asserire che bisogna
cambiare sistema, occorreva dimostrare che fin qui si era sbagliato
nel condurre l’evangelizzazione in
Italia. Di questo si incarica il pastore Tourn, dichiarando che la nostra
condotta è stata troppo violenta,
troppo polemica, tale da dare l’impressione che si volesse dare l’assalto al Vaticano. In fondo questa polemica consisteva nel cercare di persuadere della verità delle posizioni
evangeliche e dell’errore di quelle
cattoliche. Mi pare che non se ne
possa fare a meno, in termini di propaganda. Meno male che il pastore
Tourn dubita dell’efficacia delle sue
asserzioni, giacché aggiunge che ci
vorrebbe uno studio approfondito
dell’evangelizzazione negli ultimi
cento anni, per trarre dall’esperienza del passato istruzioni per il presente. Questo studio è stato fatto varie volte, ma pare che i rimedi proposti non fossero di facile applicazione, nè accettabili di buon grado,
perchè si è continuato come prima.
Fra l’altro, ho trovato una pubblicazione sul ristagno dell’evangelizzazione, presentata e letta al Sinodo
del 1931 dal pastore Muston, che
era stato per dieci anni presidente
del comitato di evangelizzazione, il
quale vede la causa del ristagno non
certo nella troppo accesa polemica
con i cattolici, ma nella inerzia degli evangelizzati e degli evangelizzatori.
Figlio di pastore valdese e medico da più di cinquant’anni, avendo
esercitato sempre in ambiente cattolico e avendo preso in vari periodi
parte attiva all’opera della Chiesa
Valdese, posso dire di conoscere abbastanza bene l’ambiente cattolico
e l’attività della Chiesa Valdese, e
posso assicurare che non è certo
l'accesa polemica la causa dello scarso successo dell’evangelismo in Italia. Del resto, non bisogna troppo
sottovalutare l’opera della Chiesa
Valdese, che ha avuto certamente
un’influenza notevole in quel movimento di riforma della Chiesa Cattolica ,chiamato Modernismo, schiacciato poi in modo violento dalla
Chiesa Romana. Qui a Firenze, esaminando il passato di vari uomini
jiclitici che hanno grandemente contribuito al progresso morale e sociale del nostro paese, vediamo netta
l’influenza della propaganda evapgelica, in loro stessi o nella loro
famiglia. Questo è certamente avvenuto anche altrove.
L’affermazione più grave del pastore Tourn, riconfermata anche in
modo più deciso dal pastore Girardet nello stesso numero dell’Eco, è
questa : « I cattolici appartengono alla Chiesa di Gesù Cristo alla stessa
stregua di noi e con noi, per cui parlando al mondo cattolico dobbiamo
avere la convinzione di parlare alla
Chiesa di Gesù Cristo ». Questa affermazione mi ha profondamente
stupito nella bocca di due distinti
pastori della Chiesa Valdese. Si po^
trebbe scusare, se la Chiesa Romana
presentasse sintomi di volersi accostare al Vangelo, ma dal Concilio
di Trento se ne è allontanata con
passo sempre più rapido e farei offesa al lettore valdese dell’Eco se
accennassi a volerlo dimostrare. Mi
basta ricordare quello che scriveva
il prof. Giovanni Miegge nel suo libro sulla Vergine Maria, stampato
dalla Claudiana nel 1950. Egli conclude dicendo: « E’ forse fatale che
nel Cattolicesimo siano sempre più
demandati al Culto della Vergine
Maria i vari valori Cristiani; si po
trà allora dire che, nel cattolicesimo,
il cristianesimo avrà ceduto il campo ad una religione diversa! ».
Da quell’anno, le man’festazioni
cattoliche dimostrano che il passo è
stato accelerato e che ci si avvicina
ad una religione diversa. Ed il prof.
Ernesto Gomba, nel suo libro « Cristianesimo e Cattolicesimo » pubblicato nel 1955, si augura che la Chiesa Cattolica possa seguire una direzione totalmente opposta a quella
seguita fin qui e ritornare al cristianesimo di Cristo. Nel campo dell’evangelizzazione bisogna ben distinguere la Chiesa Cattolica Romana
dai cattolici che ne fanno parte.
Posso dire di conoscere abbastanza bene questo popolo italiano, col
quale mi sono trovato in contatto
nelle più serie circostanze. Generoso, pieno di desiderio di giustizia e
di libertà, come ha dimostrato in
tante occasioni, si trova ora deluso
ed incerto senza più fiducia nei partati politici, è disgustato dalla religione della Chiesa Romana e risente un disagio morale, uno stato di
incertezza e di vuoto che non possono durare.
Questo è il momento nel quale potrebbe aver successo l’annunzio della verità dell’Evangelo. Ne è prova
il progresso della propaganda di formazioni religiose che chiamiamo
ft sette » perchè non inquadrate in
istituzioni storiche. Non bisogna cedere allo scoraggiamento nè illudersi
in una riforma della Chiesa Romana
che a'wenga dal suo interno. Bisogna conoscere ben poco la storia della Chiesa Romana e la sua organizzazione e mi meraviglio che il pastore Girardet ne sia così certo da
dichiarare che bisogna comportarsi
come Se non ci fosse più posto per
noi in Italia, tutta occupata ormai
dalla Chiesa Cattolica. Secondo il
suo parere dovremmo certo occuparci degli evangelici che sono già nella
nostra Chiesa, ma se i cattolici vengono alle nostre idee, lasciare che rimangano nella Chiesa Cattolica, per
lavorare a una riforma nella chiesa
stessa.
Il fatto più grave della nostra evangelizzazione è che ques’e idee non
sono'nuove nella Chiesa Valdese: il
movimento di riforma cattolica chiamato Modernismo, schiacciato in
modo completo dalla Chiesa Romana, ha avuto una certa influenza su
vari evangelici, entrati in rapporto
con distinti prelati implicati i* detto movimento. Il più noto di questi
è il prof. Luzzi che per venti anni
è stato professore di teologia; egli
era del parere espresso dai pastori
Tourn e Girardet.
La questione del Consiglio Ecumenico è di notevole importanza per
l’evangelizzazione della Chiesa Valdese. Occorre che i membri della
Chiesa Valdese ne siano al corrente
nel modo più completo, in modo che
nel prossimo Sinodo essa possa per
mezzo dei suoi delegati decidere con
piena conoscenza di causa. Questo
servirà a scuotere molti dal loro indifferentismo e dare alla Chiesa
tutto il senso della missione che Dio
le ha dato in questa travagliata Italia.
Luigi Rochat
Aiti t/ei Sinodo
« Il Sinodo dà mandato al Seggio
di nominare una Commissione di studio che riferisca alla Sessione Sinodale del 1958 sul tema della nostra
posizione di evangelici di fronte al
cattolicesimo romano, con particolare
riferimento alla nostra testimonianza
in Italia ed alla attuale problematica
del movimento ecumenico. Il risultato
di detta indagine verrà in seguito passato allo studio delle Assemblee di
Chiesa e delle Conferenze Distrettuali ».
La Commissione « ad referendum »
é stata così formata : Past. Neri Giampiccoli - Dott. Giuseppe Vingiano Past. Alberto Ricca - Past. Carlo Gav Doti. Giorgio Peyrot.
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Notizie dalla Val Germanasca
VILLASECCA
Nelle prime ore del pomeriggio del
14 Novembre un folto gruppo di persone era riunita nel Tranpio di Chiotti per il funerale dtì piccolo Giovanni Luigi Guglielmet di Guido e di
Mafalda Clot (Serre Giors) venuto al
la luce il giorno precedente all’Ospedale di Pomaretto. La sua vita è sta
ta un soffio lasciando nell’angoscia i
giovani genitori che con tanta speranza avevano atteso il loro primogenite. La tumulazione è avvenuta
nel cimitero della R-ssa a Paetto. Il
Signore dia ai nostri fratelli di superare nella fede e nella speranza della Resurrezione questa prova così do
lorosa che li ha colpiti.
L’Unione delle Madri ha iniziato
quest’anno la sua attività con un sim
pático incontro, il 17 Nov.mbre, con
le sorelle della Chiesa di Perrero.
L’ottima riuscita della riunione, la
affettuosa accoglienza ricevuta, e le
esortanti parole del Past. Rivoira e
della Signora hanno lasciato in tutte
le partecipanti tm simpatico ricordo
che — speriamo — possa essere di stimolo e di incoraggiamento per l’anno
di lavoro intrapreso.
Desideriamo ancora ringraziare l’Unione delle Madri di Perrero e la sua
Presidente per la fraterna e calda ac
coglienza riservataci in questa occasione.
Per la riunione del 1 Dicembre è
stata proiettata e brevemente com
mentata dal nostro Pastore ima serie
di diapositive a colori documentanti
« lo splendore e la miseria » del Mezzogiorno, nonché la presenza delle
nostre Chiese e gruppi di evangelizzazione. Sulla base dì questa documentazione, nel corso della seduta
del 15 dicembre esamineremo 1 problemi fondamentali — sociali e religiosi — del Meridione ed il significa
to della presenza evangelica in quelle zone.
Con il ritorno del Pastore, si sono
iniziate le riunioni quartierali, con
questo turno: 1» settimana: martedì:
Albarea; Mercoledì: Pian Faetto;
Giovedì: Roccia; Venerdì: Trussan;
Sabato: Chiotti. 2» settimana: mar
tedi: Bovile: Venerdì: Combagarino;
sabato: Villasecca: domenica: Bastia.
Le Unione Giovanili si riimiscono
il mercoledì sera ai Chiotti ed il. ve
nerdì alternativamente al Trussan ed
a Combagarino.
MÂSSËL
La famille Micol de Grangedidier
a été éprouvée par la perte de Adé
laide Micol décédée le 23 Novembre,
après une semaine de maladie. Nous
renouvelons notre sympathie chrétienne à ceux que ce deuil a frappés
et au nom de la paroisse de Massel
nous exprimons à M.r Edoardo Mi
-col, pasteur à Pramol, notre pensée
fraternelle.
La Commissione Distrettuale
in visita ad Anqrogna Serre
Domenica 1 dicembre abbiamo avuto la visita di Chi.:sa da parte della
Commissione Distrettuale, rappresentata dall’Avv. Ettore Serafino e dal
Past. Gustavo Bouchard: pare che la
Valle, che aveva già accolto cosi male
il Capodistretto, in novembre, riserbi
alle visite « ufficiali » l’accoglienza più
arcigna! Infatti, dopo giornate quasi
primaverili, il freddo è tornato intenso e la Valle sembrava avvolta da un
velo gelato. Tuttavia le assemblee, a
Pradeìtorno come al Serre, sono stare
buone e discretamente frequentate, sj
pure rimane sempre ampio marg ne.
Il culto è stato presieduto a Pradel
torno dall’Aw. Serafino, ben noto a
molti di noi e non soltanto di nome!
La sua predicazione, fondata sullo stupendo capitolo 38 del libro di Giobbe
e sul lo capitolo dell’Ecclesiaste, ci ha
posti con molto vigore ed imrriediatezza di fronte alla sovrana sapienza
6 potenza di Dio, che ci è fatta conoscere dalla Scrittura per la nostra consolazione e speranza e di cui dojbiamo
essere umili ma ardenti testimoni nel
nostro mondo sempre più inebriato
di sapienza e di potenza umana, quella sapienza e quella potenza che recano in sè la propria maledizione ed
un affanno sempre accresciuto. E’
seguito uno scambio di idee su alcuni lati d..lla nostra vita ecclesiastica,
in particolare su quello che rimane
il grave problema aperto: l’assenza di
tenti al culto domenicale che di ogni
vita cristiana è il polmone; l’Avv.
Serafino ha anzi portato l’immagine
della Chiesa quale esercito in marcia,
verso il Regno, alla conquista del
mondo : la vita della Chiesa non si
svolge nel tempio ma nel mondo, però l’esercito in marcia ha bisogno di
luoghi e di momenti di sosta, di ristoro, psr ritemprarsi le forze; se
questi vengono a mancare, verrà a
mancare pure la forza della colonna,
ed essa perderà la sua funzione.
Al Serre ha invece presieduto il
culto il Past. Gustavo Bouchard: sulla scorta del cap. 9 di Neemia, in cui
il popolo dei reduci di Sion, messo
di fronte alla Legge del Signore e Liberatore, rinnova solennemente il
patto di fedeltà, scendendo ad impegni concreti negli aspetti più praiic:
della vita quotidiana, la Parola predicata ha richiamato noi pure a questo impegno, e non a parole soltanto
impegno che così spesso eludiamo,
ma che il Signore della Chiesa coritinua ad esigere da ognuno di noi,
suoi figlioli graziati. Che la fede debba tradursi in obbedienza è generalmente riconosciuto, ma più a parole,
ragionandoci su, che iiella nostra vita vissuta; la Parola ci ammonisce
ad accettare di perdere la nostra vita, per non « perderla » veramente,
per sempre. Anche al Serre è seguito
un tentativo di conversazione, esaim
nando i segni rallegranti e quelli invece negativi della nostra vita di
Chiesa, si sono fatte alcune proposte; ma il tempo tiranno passava...
A sera i membri della Commissione
Distrettuale si sono ancora incontra
ti con i membri del nostro Concistoro, ed insieme abbiamo fratemamen
te esaminato alcuni problemi specifici, dando informazioni e ricevendo
da loro consigli e suggerimenti. Così
è terminata la ricca giornata, e ringraziamo di vero cuore l’Avv. Serafino ed il Past. Bouchard di avercela
dedicata, e di averla passata con noi
nel nome del Signore, ascoltandolo
insieme ed insieme ricordando umilmente la Sua volontà per noi.
Anche i nostri ragazzi ricorderanno con gioia e riconoscenza questa
visita, ed a nome loro ringraziamo vivamente l’Avv. Serafino che si è poi>
tato su a Pradeltomo uno zaino da
Papà Natale avanti stagione! e che
ha rallegrato i bambini del Serre
proiettando, nel pomeriggio, alcuni
film che hanno fatto la loro gioia: è
stato un pensiero veramente paterno
che piccoli e meno piccoli hanno vivamente apprezzato!
PIIHEROLO
Domenica prossima, 8 Dicembre, a
vrà luogo il Bazar preparato dall’Unione Femminile di Pinerolo i>er opere di assistenza. Il Bazar si aprirà
nel pomerìggio e sarà seguito, la sera
alle ore 21, da una serata familiare.
Un caldo invito è rivolto al pubblico
per una partecipazione numerosa e
redditizia.
Sabato scorso l’Unione Giovanile
della Chiesa dì Lusema S. Giovanni
ha fatto una gradita visita all’Unione locale. Il gruppo degli ospiti era
particolarmente numeroso ed era an
che accompagnato dal Oand. in teologia Giorgio Bouchard. Il suo studio su «Impressioni di un soggiorno
in Svizzera » è stato estremamente
interessante ed istruttivo. Il gruppo
dei giovani lo ha seguito con molta
attenzione. Agli amtei di S. Giovanni
diciamo il nostro ringraziamento ed
un fraterno arrivederci.
pomaREno
Questa comunità, affidata prò tempore al cand. teol. Giovanni Conte,
ha visto con dispiacere partire il suo
pastore Paolo Marauda, che per nwe
anni l’ha curata con zelo ed affetto.
A Im ed alla sua gentile Compagna
la comunità rinnova di tutto cuore i
suoi ringraziamenti, certa che egr.
cempirà un buon lavoro nel nuovo
ufficio affidatogli.
Il nuovo conduttore ha dato mpito
inizio alle varie e molteplici attività.
ogni settimana visite alle famiglie^ e
riunioni quartierali; sedute dell’Unione- Giovanile alternatamente a Pomaretto e ad Inverso Phiasca; ogni
venerdì breve culto e visite ai malati
dell’Ospedale Prima dell’Unione i
giovani hanno ripreso la bella con
suçtudine di portarsi a cantare i nostri inni ai ricoverati dell’Ospedale,
e presto faranno un giro di visite a
tutti coloro che l’età o l’infermità
imped'sce di recarsi al culto.
Anche l’Unione delle Madri ha riaperto i battenti, inaugurando la rin
nevata sala del Convitto adibita ad
attività ecclesiastiche con un breve
culto del Pastore ed una conversa
zione e lettura sulle condizioni di vita-in Sardegna tenuta dalla Sig. En
richetta Conte.
Óltre centocinquanta ragazzi frequentano i corsi della Scuola Domenicale e quelli di catechismo, e â preparano alla festa dell’Albero di Natale, che avrà luogo D. v. il 29 dicembre p. V.: a questa preparazione prestano la loro intelligente cooperazione le maestre locali. 1« ringraziamo
inoltre, e con loro la Sig.na Ida Coisson, per l’insegnamento religioso ai
quale provvedono nelle scuole eleméptare di Pomaretto e di Inverso
rinasca. Il pastore provvede all’istruzione religiosa al Convitto e ai vaidesi che frequentano le scuole elementari di Perosa.
La parte musicale dei nostri culti
continua ad essere curata dalla Signorina Speranza Grill e dalla prof.
Matilde Tron. Quanto alla Corale siamo ancora alla ricerca di un... capobanda, ma si spera idi poter ugualménte preparare im coro natalizio.
ti'asiatica ha imperversato nella conjunità, e non è ancora del tutto
scomparsa; questo spiega in parte
uria frequenza ai culti non eccezionalpiente alta e qualche defezione
alla Scuola Domenicale.
Durante il mese di Novembre due
fratelli in fede. Luigi Jahier e Gino
Rostagno, entrambi di Inverso Pinasca, ci hanno lasciati^ per la Patria
Celèste: alle famiglie nel lutto la nostra cristiana simpatia.
d scusiamo se questa cronaca giunge, un po’ in ritardo; esso, come è
comprensibile, è dovuto aU’inevitabile periodo di assestamento per l’arrivo di un nuovo e giovane conduttore in una vasta ed attiva parrocchia. __________________
Union ïaudoise de Marseille
I L’Union Vaudoise de Marseille a
I eu le privilège de recevoir en sa Mai
son, M. l’Avocat G. Peyrot, lors de
son récent passage à Marseille, le 13
iNovemtare dernier.
En présence de MM. les Pasteurs
Donadille, Ferrier-Weiti et Marchand
de l’Eglise Réformée et d’ime centai
ne de membres de l’Union, M. PeyiO_^
a brillamment traité le sujet: «L’Eglise et les Vaudois horsi d’Italie ». L'au
ditoire, particulièrement attentif, a
suivi avec intérêt l’exposé fait par le
conférencier, et a participé activement au débat qui suivit la causerie.
■ Nous renouvelons ici nos sincèreis
remerciements à M. l’Avocat Peyrot
et à MM. les Pasteurs de Marseille,
toujours aussi près de nous autres,
Vaudois exilés.
Notte alla Sa^netta
(Pramollo)
Scende lenta, misteriosa la notte
sulla dormente, alpina vallata...
son, or, finite del giorno le lotte,
ed io mi guardo attorno, ancora alzata,
rapita dall'azzurro sì profondo
o da cpel vivo palpitar di stelle.
Nella pianura che sconfina in fondo
splendono luci, ben dorate quelle;
sen vanno in lunghe file regolari,
finche si perdono, là, di tra le brume,
serpeggiando tra mille casolari,
costeggiando or la macchia ed ora ii fiume.
Giungono scoppi brevi e lampeggiare
di fari gialli ansiosi e fuggenti;
sembra, persin, di percepir l'ansare
delle veloci macchine irrompenti.
Qui, gran silenzio. La volta stellata
che s'appoggia, là, in alto, sui bei monti,
sembra additar, con mano delicata,
degli eterni misteri le gran fonti.
Qui, l'alma si raccoglie in pio ardore,
s'acquieta, alfine, del suo gran tormento,
questo bruciante, appassionato cuore,
vede dolcezza e pace nel cimento...
Or s'ode il mormorio della fonte,
che si perde tra le erbe profumate;
pensosa ascolto, chinando la fronte,
per ricordar le dolci voci amate,
che trovavano, qui, come me, ora,
nel silenzio raccolto della sera,
pur nell'angoscia che spesso ne accora,
la risposta, calmante, a una preghiera.
A. B. T.
Dalla Val Pellice
TORRE PELLICE
Domenica 24 Novembre i culti in
francese sono stati presieduti rispettivamente al Centro dal Past. Arnaldo Genre e al Coppieri dal Past. Alessandro Tron. Li ringraziamo vivar
mente.
Domenica 1 Dicembre ha avuto
luogo la riunione di apertura della
Unione delle Madri. Dopo un breve
culto del Pastore Sommani, la Presidente ha dato la parola al Pastore
Emerito Sig. Alessandro Tron che ha
rievocato i tempi particolarmente
duri e difficili dell’opera missionaria
in Eritrea negli anni 1935-1945. La riunione è terminata con la tradizionale
tazza di tè. Da queste colonne ricordiamo a tutte le madri che la riunione- della loro_ Unione ha luogo ogni
prima domefùca del mese alle ore
14.30. A questa prima rimiione vi erano una cinqùantina di presenti.
Con molta gioia abbiamo appreso
che è rinata l’Unione Giovanile dei
Simond. Quésta Unione nel passato
aveva spesso fatto parlare di se per
la vivacità e la intensità della sua
attività: poi si era spenta per man
canza di giovani. Ora nuove leve si
sono formate e l’Unione è rinata. Le
auguriamo di riprendere la vecchia
tradizione di Unione attiva e fecon
da di lavoro.
Alla Ravadera è in atto da quasi
un mese l’esperimento di avere una
riunione quartierale costituita da due
parti: la prima parte, religiosa, secondo lo schema tradizionale e la se-conda di carattere vario-culturale. E’
ancora troppo presto per poter dare
delle valutazioni, si ha l’impressione
che la cosa sia stata accolta con molto piacere da coloro che frequentava
no la Riunione della Ravadera. Ricordiamo qui che tutti possono intervenire a questa riunione, anche provenendo da altri quartieri. Fino ad
ora sono stati trattati questi argt>
menti: Sguardo alla situazione politica intemazionale; Il mare (con filmine a colori); La musica classica
(con audizioni al magnetofono);
raviglie del corpo umano (con filmine).
Ricordiamo che lo scopo di queste
conversazioni che seguono la Riunione non è di dare un po’ di varietà
alla Riunione stessa, ma piuttosto di
cercare di aiutare le nostre popolazioni ad essere informa-e, sia purj
molto superficialmente, su tanti aspetti della vita nella quale ci troviamo ed a cui in generale pensiamo
uioppo poco.
La p(>nsione ai contadini dal 1 gennaio
E’ stato approvata e pubblicata la legge
per l’is'.ituzione della pensione di invalidità e vecchiaia ai coltivatori fretti ed ai
mezzadri.
L’approvazione al Senato è avvenuta all’unanimità senza apportare alcuna modifica al testo trasmesso dalla Camera. Pertanto la pensione sarà erogata dal l.o gennaio p.v. agli appartenenti alle predette categorie, di ambo i sessi, delle classi 1892 ed
antecedenti. , „ . .
Poiché la legge affida al Servizio per i
Contributi Unificati raccertamento degli
aventi diritto (od obbligati che dir si voglia) e la formazione dei ruoli esattoriali
per il pagamento del contribaio a carico del
capo famiglia coltivatore diretto o del concedente e demanda all’Istituto Nazionale
per la Previdenza Sociale l’erogazione della
pensione, è da ritenere per logica deduzione che lo stesso Servizio per i Contributi Unificati sia già in possesso di 8«
elementi necessari per individuare duHicio
tutti i pensionabili al prossimo l.o gennaio,
sicché questi non dovrebbero essere assoggettati ad alcuna formalità. Comt^ue, se
qualche documento occorrerà, verrà loro richiesto dagli Uffifi competenti.
Per poter beneficiare della pensione oal
1.0 gennaio 1958, la legge prevede i seguenti requisiti:
1) avere superato i 65 anni;
2) avere accreditato un minimo di 104 contributi, cioè 104 giornate lavorative, se
Ìaspirante alla pensione é il solo capo
imiglia;
3) se le giornate superano le 104, la moglie
potrà essere pensionata dopo qualche
tempo, dopo che avrà sommato le 104
contribuzioni necessarie;
4) essere regolarmente iscritto nei ruoli
della cassa mutua coltivatori diretti o
negli elenchi dei mezzadri e coloni.
Per quanto concerne particolarmente i
coltivatori diretti, riteniamo che la loro
posizione di iscritti alla Mutua Malattia,
già accertata e definita dallo stesso Servizio per i Contributi Unificati (onde sono
in possesso del relativo attestato di iscrizione) li dispensi da ulteriori pratiche o domande.
Ciò vale, ben inteso, per coloro che, disponendo di forza familiare almeno, pari al
50% del fabbisogno per la coltivazione del
fondo, sono stati inclusi nella Mutua in
forza della sua Legge istitutiva. A differenza di questa, la legge per la pensione include tutti coloro che hanno forza lavorativa
INVITO
Giovedì, 12 Dicembre, alle 14,30, nei
l3 sale dell’Asilo, avremo, qui a Top
re Pellice, tm Bazar « Pro Missione »
Saranno in vendica un certo numero
di collane esotiche, delle Isole Oceaniche.
Gli amici delle Missioni vi sono
cordialmente invitati.
E. L. Coiisson.
familiare pari soltanto al 30% del fabbiso
gno di coltivazione. Può darsi quindi il caso che un escluso dalla Mutua rientri invece
nella pensione. Questi coltivatori, se in possesso del requisito d’età e del quinquennio
di manuali colùvatori dei loro terreni, possono farsi parte diligente recandosi immediatamente dal Delegato Comunale del Servizio Contributi Unificati per compilare la
DENUNCIA AZIENDALE corredandola
con lo stato di famigha di data recente.
Per entrare nel l.o elenco, il termine
la presentazione della domanda era il 25 <hcembre. 1 ritardatari entreranno in elenchi
successivi, senza perdere alcun diriuo, P^"
chè le domande siano compilate sui moduli recentemente stabiliti e reperibili presso
gli Uffici Zona oltre che presso i Collocatori
comunali. __________________
Doni per «L’Eco delle Dalli»
Alilo Emilia (100); Manfredo Decker
(250); Pons Luisa (100); Codino Alessandro (100); Maurin Frida (100); Pons Albertina (100); Revel Enrico (100); Sommeraur (1360).
RORRIO PELLICE
L’inaugurazione della Nuova Sala
avrà luogo, Dio volendo, domenica 15
dicembre. Sul prossimo numero del
giornale annunzieremo i particolari
aella cerimonia inaugurale. Fin da
ora diciamo a tutti gli amici vicini e
lontani : Venite con noi il 15 corrente.
Due funerali sono stati ultimamente celebrati: il 18 novembre, abbiamo
deposto nel cimitero la spoglia mortale di Negrin Susanna ved. Lausarot
(Bossoiea), di anni 87. La nostra sorella è sempre stata im membro feaelè della sua Cnìesa ed una creden
le convinta. 11 27 del mese scorso ha
terminato il suo lungo pellegrinaggio
su questa terra Gonnet Maddalena
tPautasset) deceduta all’età di anni
93. Essa viveva sola; ma, nella soli
tudine, era rallegrata dalia presenza
del Signore.
Alle lamiglie colpite dal lutto la
Chiesa rinnova l’espressione della sua
simpatia cristiana.
E’ stata battezzata Albarea Elvira
di Augusto e di Baridon Margherita
(.Penai. Il Signore protegga dal ma
le e guidi nelle sue vie questa cara
cimba.
4
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Per la 18 .a volta toma la molte case alle
Valli e altrove il calendario Valli Nostre,
edito dalla Libreria Claudiana con la collaborazione artistica del Past. Roberto Jahier e del Prof. Ferraccio Corsani. L’editore ci prega di comunicare che le fotografie dei mesi di Maggio e Novembre sono
opera del Sig. Giorgio Prochet e quelle di
Gennaio e Dicembre sono opera del Prof.
Ferruccio Corsani.
Lo rivediamo ogni anno con piacere, anche Se esso ci ricorda che invecchiamo, e
siamo sicuri che molti lo acquisteranno per
le loro famiglie e per i loro amici.
L’ultima costruzione di Agape figura sulla copertina a colori, mentre su ogni foglio
mensile ritroviamo qualche paesaggio o
qualche scena delle nostre Valli, accompagnati da un versetto biblico. Utili, in fondo, gli indirizzi di chiese e istituti evangelici in Italia che possono servire a molti per
un contatto col mondo evagelico. Infine, c’è
un referendum in quattro punti proposti ai
lettori per un eventuale miglioramento del
calendario.
« Valli Nostre » è un calendario nostro,
tipicamente valdese, che esprime il nostro
legame alla Chiesa ed alla terra dei padri.
B’ anche un vincolo prezioso con ì Valdesi
all’estero. Gli editori si rendono certamen
te conto die c’è modo di migliorarlo, mantenendone il prezzo nel limiti accessibili a
molte persone. Il prezzo attuale di Valli
Nostre (L. 350) è sufficientemente elevato.
C’è ormai una scarsa varietà di panorami
fotografici e si potrebbe anche studiare ili
modo di ampliare il messaggio biblico.
Pur apprezzando il valore di « Valli Nostre y> ci domandiamo se non si potrebbe
giungere alla edizione di un bel calendario
evangelico, destinato a tutte le Chiese Evangeliche, con fotografie a colori e possibilmente un numero maggiore di versetti biblici. Non vogliamo entrare nei dettagli di
questa proposta; pensiamo che potrebbe essere presa in considerazione e far si che,
con maggiore dovizia di mezzi e di collaborazione, sia possibile avere alla fine di j
ogni anno un calendario artisticamente piacevole, largamente venduto in tutte le Chiese Evangeliche d’Italia. red.
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delle Scuole Secondarie, oriundi delle Valli Valdesi, senza distinzione di
confessione religiosa, uno dei quali
preferibilmente iscritto alla Scuola
Magistrale, l’altro al Collegio Valdese
di Torre Pellice o alla Scuola Latina
di Pomaretto.
Il candidato dovrà allegare alla
domanda i seguenti documenti:
a"» la pagella dell’ultimo anno scolastico od un documento equivalente.
b) certificato in carta libera della
^Agenzia delle Imposte;
c) ogni altro documento utile per là
migliore valutazione del concorrente.
Ogni candidato non può concorrere che ad una sola Borsa.
Domande e documenti devono essere indirizzati alla Commissione
Borse di Studio « Willy Jervis » presso l’ing. Carlo Roland - Torre Pellice (Tonno) entro i quaranta giorni
successivi alla data della presente
pubblicazione.
Torre Peli’co, 1 dicembre 1957
è uscito
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LA GENESI
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L. 100
PERSONALIA
I giornali ci annunciano che l’aw
Arnaldo Pittavino, consigliere provinciale, è stato insignito della croce di
Commendatore dell’Ordine al merito
della Repubblica, in seguito a proposta del prof. Grosso, Presidente della
Provincia.
Siamo lieti di porgergli i nostri vivi
rallegramenti con l’augurio che egli
possa ancora dedicare molte delle sue
energie al bene delle Valli da lui amate e dove l’opera sua è vivamente
apprezzata.
II 14 Dicembre, nel Tempio del Ciabas, avrà luogo il matrimonio del
Pastore Teofllo Pons di Rodoretto con
la Signorina Urna Monnet di Angrogna.
Dalle colonne del giornale porgiamo agli sposi i migliori auguri di una
vita felice e di un fedele ministero
cristiano nella famiglia e nella Chiesa.
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simpatia ricevute in occasione del decesso della loro cara Mamma:
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esprimono il loro sincero ringraziamento a tutte le persone che, da vicino e da lontano, hanno voluto unirsi a loro nell’ora del lutto e hanno la
ro espresso la loro fraterna simpatia.
Un ringraziamento particolare ri
volgono al Past. G. Toum per le sue
parole di conforto, al Dott. E. Quattrini per le cure prestate alla Scomparsa, alla Comunità di Pramollo per
la dimostrazione di affetto e di stima,
ai parenti, ai vicini di casa ed ai numerosi amici per rincoraggiamento e
l’aiuto ricevuti nell’ora triste della separazione.
Massello, 23 Novembre 1957
Redauore: Ermanno Roslan
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Non lascia traccia su terreni
pantanosi o irrigati.
Falcia'mq. 4500-5500 all’ora.
Miete, pompa, irrora.
CON APPARECCHIO ORIGINALE SI TRASFORMA IN
MIETITRICE - LEGATRICE.
Adatta per pianura e medie
pendenze.
AERI (Svizzera)
Tipo AM 53 universale
Funzionamento a petrolio.
Potenza HP. 9.
Barra di taglio da m. 1,40 1,60 - 1,90.
Falcia mq. 4500-5500 all’ora.
Ara a 25 cm. di profondità.
Miete, pompa, irrora, erpica,
fresa, ecc.
Munita di rimorchio ad asse
trainante, può trasportare fino a 10 q.li su strade a forte
pendenza.
Per pianura e medie pendenze.
AERI (Svizzera)
Tipo AM 57
Funzionamento a petrolio.
Potenza HP. 9.
Barra di taglio da m.. 1,45 1,60 - 1,90.
Falcia mq. 4500-5500 all’ora.
Miete, pompa, traina, voltafleni, ranghinatori.
Non si ingolfa in erbai dì qualsiasi statura.
Il bilancere oscillante e la trasmissione elastica, eliminano
nelle macchine ABBI, ogni
vibrazione.
Per pianura e collina.
ACCURATO SERVIEIO RICAMBI - ASSISTENZA TECNICA - MASSIMA GARANZIA
Concediamo un notevole sconto a tutti coloro ohe prenoteranno le macchine entro il 31 dicembre
NEL VOSTRO INTERESSE (PRIMA DI FARE ACQUISTI) INTERPELLATECI — FACILITAZIONI DI PAGAMENTO — PROVE GRATUITE E SENZA IMPEGNO A RICHIESTA
TRATTORI PORSCHE-DIESEL per pianura e montagna — RIMORCHI normali e ad asse trainante, agricoli e industriali, ribaltabili posteriori e bilaterali — IMPIANTI DI IRRIGAZIONE a scorrimento e a pioggia — MOTORI FISSI per tutte le applicazioni con riduttori e pulegge a frizione — VOLTAFIENI per collina, montagna e piccole aziende
ARATRI automatici e applicazioni falcianti per trattori di ogni marca e tipo
OFFICINA E DEPOSITO
lorso Torino n. 54 - Telef. 39-04
PINEROLO
A G R I C O L
A C C H I N E
di VAGLIENGO & PRIOTTI
NEGOZIO E UFFICIO
Piazza Roma n. 5 - Telef. 21-35
PINEROLO