1
DELLE
Spstt.
Vali;3Q
( Toi-'iPo)
TO.IP.E: FZLLTC3
Quindicina!e
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quolLavete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXri — Num. 16
Una copia L. 20
abbonamenti
Í
Eco: L. 600 per I'lnterno Í Eco 9 La Luce: L# 1000 per Finterno
L. 1000 per Tetterò
L. 1600 per Testerò
Spedis. abb. postale II Gruppo
Cambio d’indirizzo Lire 30,—
TORRE PELUCE — 1 Agosto 1952
Ammin. Claudiana Torre Pollice - C.C.P. 2-17557
Voi siete il sale
della terra
y a saliera è il più piccolo degli utensili sulla tavola da pranzo. Sparisce del tutto dietro la grossa zuppiera.
Il sale? Non figura sulla lista delle vivande. E’ semplicemente nascosto in ogni pietanza. E che guaio quando manca!
E' già costato il posto a più di un cuoco.
i.à in alto, sulle eolline della Galilea, il Maestro ha detto
ai suoi discepoli: « Voi siete il sale della terra ».
Solamente il sale. Sulla tavola del mondo, voi non siete
un arrosto di vitello, e nemmeno una minestra, non siete che
del sale. Nel « ménage » delle Nazioni, il maestro non avrebbe potuto attribuire ai suoi un posto più piccolo. Avesse almeno detto loro: « Voi siete lo zucehero della terra, lo zucchero che addolcisce Famarezza della vita! » Ma no! Voi siete
il sale, che è là, oscuro, anonimo, di cui non si parla. « Voi
siete il sale della terra », Niente di più; ma neanche niente
di meno. E’ la missione infinitamente importante dei discepoli. Essi devono spargere il sale nella carne del mondo, non
soltanto per dargli il sapore, ma soprattutto per impedire alla
terra di diveutare preda dei ve^mi e della perdizione.
Oggi, il sale fa difetto e il verme incalza. Si attacca a tutto,
alla gioventù, alla vecchiaia pure. Da decenni, noi ci preoccupiamo di organizzarci secondo le prescrizioni della sedicente
igiene, seeondo la scienza degli specialisti dei denti, dei piedi,
delle mani, della pelle, dei capelli e dei corpi. Le nostre orecchie sono piene delFevangelo degli apostoli del vestiario, delFabiiazione, dell’alimentazione... Ma a poco a poco dobbiamo
finire per convincerei che a dispetto di tutte queste cure un
cattivo odore si spande nella confortevole dimora. Abbiamo
avuto cura della carne e dimenticato il sale. La corruzione ha
invaso la casa. O tu, carne del XX secolo, dalla bella pelle abbronzata al sole! Nessun belletto, nessuna crema riuscirà ad
uccidere il verme che è nascosto in te. Non vi è che un sol rimedio : il sale della Galilea che impedisce la corruzione e fa
morire il verme. Walter Luthi.
COMUNICATO
Il Corpo Pastorale della Chiesa Valdese è convocato
in seduta ordinaria per
Mercoledì 6 agosto, alle ore 9,30
nell’ Aula Sinodale della Casa Valdese in Torre Pellice
ORDINE DEL GIORNO
a) Esame di fede dei Candidati al S. Ministero: Salvato
re Briante e Teofilo Pons;
b) Nomina di un membro della Commissione d’ Esame
dell’ operato della Tavola;
c) Scambio di idee sui lavori Sinodali:
d) Comunicazioni e deliberazioni varie.
Si ricorda che, a norma dell’ art. 83 dei vigenti Regolamenti, i delegati al prossimo Sinodo, muniti di regolare
mandato, potranno partecipare alla elezione delle Commissioni esaminatrici.
Torre Pellice, 21 Luglio 1952
li Moderatore della Chiesa Valdese
(Achille Deodato)
Questo libro si potrebbe intitolare :
« Diario di un Pastore di campagna »
o meglio ancora « Erario di un Pastore Valdese alle Valli », tanto i
problemi trattati, le situazioni, la
stessa costituzione d®lla Comunità in
oggetto, ricorda le jìarrocchie valdesi. Vi è la terra e leésue stagioni; la
pioggia, il sole. Vi. sono uomini e
donne con i loro lavori dei campi, le
loro sollecitudini, i loro difetti.
Vi è soprattutto il problema di
queste piccole Comùnità che richiedono la vigile assiduità del Pastore
ed anche la sua pazienza per sopportarne i mutevoli umori e fare in modo che la spiritila lità’^non diventi abitudine. *
Il libro è redatto a forma di diario,
denso di considerazioni su argomenti pratici e su argomenti e problemi
religiosi i quali ultiipi sono trattati
con molta larghezza di veduta ma
anche con una viva sensibilità spirituale non disgiunta da una visione
moderna della vita còn le sue esigen
Perchè la Comunità non è più fiorente come una volta? Quale è lo
stato spirituale del la,’Comunità? « il
y a une religion qui la recherche
de Dieu. Il y autre reUgion
qui est de se mettre à l’abri de Dieu.
Il y a une foi vivante qui s’efforce
d’avancer vers le Royaume. Il y a
une religion morbide qui est née de
la peur du mystère et qui s’efforce
de composer avec lui en lui payant
un certain tribut. Le grave est qu’elles se mêlent l’une à l’autre, inextricablement... Mon boulanger (un suo
parrocchiano) ne croit qu’à peine en
Dieu. A plus forte raison n’a-t-il nul
désir de le trouver. Mais il sait que
nous sommes tous entourés d’enigmes.
L’essentiel pour lui c’est que le mystère garde aussi longtemps que possible le silence. Qu’importe le mystère
s’il a la discrétion de se tenir en paix,
qu’on puisse vivre tranquillement. Il
convient donc d’user de prévenances
envers le mystère. Et puisque le mystère s’appelle Dieu, d’accord pour la
religion! » Questa situazione rispecchia quella di molte altre anime. Come superare questo stato di cose?
« Car la foi ne consiste pas à penser
qu’au ciel, comme ils disent ” il y a
quelque chose mais que sur la terre Dieu peut agir en nous et par nous.
En ce sens la foi est toujours foi dans
un miracle; une âme changée, une
vie transformée, ime impossibilité
vaincue — et après tout cele, paraîtra
si simple, si peu extraordinaire.....
Mais avant que la chose soit arrivée
ne paraissait-elle pas presque impensable?
Comment dire cela? Notre faiblesse vient de ce que nous n’exerçons
pas notre foi sur nous mêmes...
Vi è sempre l’assillo di questi parrocchiani fantasma che esistono solo
sui registri di chiesa. « Nous sommes
sans cesse dupés par des gens qui,
parceque ils sont nés protestants, ou
parce que leur grand-mère était très
« foncée » (devota, pia, bigotta) se
trouvent avoir, en fait, droit à nas
services. Ils ne croient sans doute ni
à Dieu ni au diable, mais pour rien
au monde ils ne voudraient être enterrés civilement ». E l’autore riporta un gustoso colloquio con uno di
questi che è venuto da lui per i funerali di sua moglie:
— Votre femme était protestante?
— Elle était catholique.
— Et elle n’a jamais souhaité que
M. le Curé...
—■ On s’ est marié protestants et on
s’est dit qu’on se ferait enterrer du
même côté.
— Et votre femme était croyante?
Elle croyait en Dieu?...
Il s’est levé brusquement, comme
un diable hors de sa boite et, écartant les deux bras;
— Je ne veux pas parler de ça.
— Mais, lui dis-je, je ne vous comprends pas! Je puis bien vous demander si votre femme croyait en
Dieu au moment où vous me faites
venir pour l’enterrement?
— Je suis, venu, — me dit-il en colère — pour vous demander si vous
voulez l’enterrer, oui ou non. Je ne
suis pas là pour autre chose.
— ... Il est bien normal que je
vous demande d vous croyez en Dieu
et si vous avez de l’espoir pour une
autre vie après celle-là.
Il me regardtât avec un air buté,
puis ;
— On n’est pas ” foncé, foncé ”,
dit-il. Mais on n’est pas assez c.....
pour dire qu’il n’y a pas de Dieu...
Breve: il Pastore non è andato e
ciò ha portato un seguito di polemiche incresciose nella parrocchia che
il Pastore non ha potuto chiarire.
Agli occhi dei parrocchiani egli si
era macchiato del crimine di avere
rifiutato una sepoltura religiosa. Eppure: « Il ne faut sans doute pas reculer devant le risque du scandale.
II Tempio Valdese di New York inaugurato recentemente e di cui si è parlato
nell'ultimo numero del giornale
CONVERTIRSI
per convertire
Convertirsi vuol dire trasformarsi, mutare spiritualmente, per raggiungere la perfezione, La conversione è dunque l’inizio di
una nuova vita dello spirito in noi. Ora,
poiché non possiamo certamente deporre
tutto quanto il peso della nostra carne e
dimenticare che siamo creature, convertirsi
sarà dunque chiederci fino a che punto Cristo è nella nostra vita.
Per convertirsi bisogna avere il coraggio
di sentirsi vecchi, spiritualmente esausti,
sentire che ogni ora che passa ci avvicina
al giudizio di Dio; questo senso di spirituale vecchiaia ci deve stimolare per ringiovanire {cioè convertirci) in Cristo. Nella leggenda antica, l’aquila giunta al limile dei
suoi anni, con tutte le forze che le restavano sbatteva contro la roccia altissima dietro
la quale aveva fatto il suo nido; le sue vecchie penne cadevano, e le nuove che spuntavano le davano novello vigore e perenne
giovinezza... Convertirsi è svecchiarsi, ringiovanire, ritornare a Dio. La conversione
è il ritorno di ogni creatura umana al suo
Dio.
(Dal Conv€*giio piiinavcrile di Chivasso).
Le Christ a assumé ce risque et peutêtre devons-nous parfois y consentir,
nous aussi. Mais on peut souhaiter
un scandale qui purifie l’atmosphère comme un orage. Un scandale qui
pose de nouveau les vraies questions,
les mystifications traÆtionneMes étant une fois pour toutes dénoncées...
Mais malheur à celui par qui les
scandales arrivent! Malheur à ceux
qui ne parviennent, en scandalisant,
qu’à troubler la foi des faibles! Malheur à ceux qui augmentent encore
la confusion sans, rien apporter qui
puisse fonder une nouvelle espérance!
Il est possible que cet enterrement
civil ait plus fiât réfléchir que dix
pieuses prédications. En ce cas, tant
mieux. Mais il est possible aussi
qu’il ne sorte de cette affaire que du
désordre, de la rancune, de la peur;
an prendra parti pour ou contre moi,
pour ou contre cette famille — comme si j’étais, moi, contre eux!...
Che fare? Ecco il dubbio angoscioso del Pastore davanti a questi ed altri problemi.Come quello dei catecumeni e della confermazione. Egli
« deve » confermare i catecumeni.
E’ una tradizione eh® bisogna rispettare anche se la sensibilità religiosa
a volte vorrebbe rifiutarsi. I giovani
aspettano la cerimonia che li farà
membri della Chiesa, come il segno
della loro prima maturità. Ed il pace Pauvres gosses! Vous l’aurez la
montre que votre mémé a promise
pour la première communion! Vous
suivrez le chemin tout tracé, coincés
entre votre famille et votre pasteur.
Vous êtes si bien serrés de part et
d’autre que je ne sais s’il vous reste
le moindre morceau de liberté pour
être simplement vous-mêmes. Vous
avancez, tirés et poussés, jetant sur
nous ce regard énigmatique où se mêlent kl confiance et la méfiance.....
Vous n’y couperez pas, mes petits
gars. Vous ferez votre confirmation.
Vous ne pouvez pas ne pas la faire!..
A quelle profondeur faudrait-il descendre en vous-même pour vous
trouver, vous que vous ne soupçonnez peut-être même pas!... »
E il problema della predicazione!
Parlare dei problemi del giorno significa fare della politica. Parlare
di comuniSmo, di capitalismo, dell’America, del Patto Atlantico, di disoccupazione, di miseria... E’ uno
scandalo che porta con sè il consueto
seguito di polemica e di risentimenti ; (c J’ai prêché à propos du marché
noir du blé.. J’t£ eu tort sans conteste de m’emporter.. On n’a pas le
droit de se mettre en colère en prêchant. Car les saintes colères sont aussi rares que les saints... »
« La prédication est une folie parce qu’elle s’adresse à l’homme cornine s’il était libre, alors, qu’U est asclave. Si les riches sont notre orgueil,
les pauvres sont notre honte ».
Questi pochi saggi possono dare
una idea del contenuto di questo interessante volume nel quale è rispecchiata l’esperienza di parecchi servitori del Signore. « La vita dell’uomo è una milizia » cita l’autore da
Giobbe dissertando lungamente su
questo libro della Bibbia. Ma una
milizia santa quando è accettata e
vissuta al servizio del Signore e non
di se stessi. Altrimenti è un inferno.
A. B.
Henri Hatzfeld
du Seuil - Paris.
Aux Editions
2
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. 2 —
-N.
L’ECO DELLE VALLI VALDESÌ
PROBLEMI
NETTARE O VELENO?
Ho letto nel penultimo numero dell’Eco
delle Valli l’articolo che col titolo Nettare
o Veleno voleva essere un grido d’allarme
sul pericolo dell’alcoolismo alle Valli. Non
nascondo la mia sorpresa per il modo col
quale la questione è stata trattata.
Ogni alcoolista ha cominciato coll’essere
un moderato bevitore di vino perchè gli
piaceva e credeva che un po’ di vino gli
facesse bene; poi ha cominciato a non po
terne più fare a meno perchè l’alcool, co
me altri veleni, spinge ad un maggior con
sumo. Nessun bevitore riconoscerà che he
ve troppo, ma dirà che beve il suo giusto,
quello che il suo organismo richiede.
Ora l’autore dell’articolo dichiara, che
l’alcool può essere un nettare o un veleno,
giacché l’alcool ingerito per una parte è
ossidato e produce benefici effetti, il di più
rimane nell’organismo e funziona come un
vero veleno; non dice però le dosi che possono essere ingerite senza che da nettare
diventi veleno. La parte ossidata rappresen.
ta per l’autore un vero alimento, produce
calore, forza, resistenza al lavoro e alla fatica, attiva la digestione, è un tonico, un
ricostituente, un mineralizzante, vero nettare, salute, medicina.
Non capisco come si possano fare tali
affermazioni che contrastano completamente con tutto quello che la scienza ha provato e l’esperienza giornaliera ha confermalo. Le sostanze che in piccole dosi bruciano
nell’organismo e producono calorie sono
varie e molte sono velenose. Una sostanza
per essere considerata un vero alimento non
deve produrre nessun danno alle cellule
con le quali viene a contatto nè produrre
effetti dannosi. Ora l’alcool colpisce le mo
lecole agendo come stimolo e come veleno
anche in piccole dosi. Sarebbe come mettere in una stufa un carbone che fa calore,
si, ma ne rovina tutte le pareti. Anche in
piccole dosi il sistema nervoso viene colpito in modo particolare e le cellule più delicate , del cervello vengono lese e l’alcool
agisce come inebriante ingannatore.
Con picele dosi di alcool in inverno ci si
sente più caldi ed invece la temperatura
del corpo si abbassa, ci si sente più forti
ed invece si fa meno lavoro, ci si sente piu
intelligenti e si dicono sciocchezze. Ed è
questo che rende più difficile la propaganda contro gli effetti dell’alcool. Ma la verità si fa strada e quello che i medici hanno
detto viene confermato dalla esperienza del.
la vita giornaliera.
Qui in Toscana, da quando lo sport ha
preso un grande sviluppo ed ogni giovane
sogna di diventare un campione si beve
molto meno; solo uomini adulti e vecchi
vanno la sera all’osteria. I giovani hanno
sperimentato che in Ijicicletla anche un bicchiere di vino taglia le gambe.
Qui, patria del vino, il consumo è talmente diminuito che i produttori sono mol.
to in pensiero e chiedono soccorso al Governo e si raccomandano ai medici di essere meno severi contro le bevande alcooliche in favore delle quali si nota l’inizio
di un’abile propaganda.
Questi enormi interessi finanziari coinvolti nella produzione delle bevande alcooliclie costituiscono un ostacolo, ma non
dobbiamo stancarci di combattere per giungere all’ideale morale ed igienico di un’alimentazione senz’alcool.
Doti. Luigi Rochat
Chi ha ragione ?
Dato che le idee esposte sull’argoiuento « N.ettare o veleno » sono do\Tite a due valenti medici, è probabilmente difficile ad un profano da• re una risposta definitiva e completa. Forse, la migliore risposta sta
nel dire che vi sono delle ragioni da
ambo le parti. DIM, da noi interpellato, afferma come legittimo un uso
moderato-del vino e giustifica la sua
asserzione con dei dati scientifici di
cui è doveroso tener conto. In questo caso il vino ha il suo posto nella
alimentazione e nella salute stessa
dell’organismo, ben precisando, però,
. che è possibile vivere e lavorare senza fare uso del vino. D’altra parte
DiM ha messo chiaramente in evidenza l’azione tossica, perniciosa,
dal punto di vista fisico, psichico,
morale, d®l vino quando dall’uso
moderato si passi lentamente all’abuso, non soltanto per opera dei bevitori smodati, ma di quanti occasionalmente o no, lo consumano in
quantità eccessiva.
sempre maggiore, riducendosi talvolta in uno stato di vera e penosa schiavitù morale.
Come dice DIM in una lettera, dopo esser venuto a conoscenza del contenuto dell’articolo del dott. Rochat,
cc tutti e due miriamo allo stesso scopo: uno schierandosi (a ragion veduta) al centro, l’altro facendo uso
delle argomentazioni dell’estrema
sinistra ».
0
Il dott. Rochat, invece, parte senz’altro dalla considerazione che l’uso
del vinò si trasforma facilmente in
abuso e, a causa dell’azione tossica
che l’alcool esercita nell’organismo,
anche se assorbito in piccole quantità, tende cc all’ideale morale ed igienico di una alimentazione senz’alcool >). La tesi del dott. Rochat è assai vicina, lo si vede chiaramente, a
quella di quanti all’estero, soprattutto, dentro e fuori le chiese evangeliche, lottano contro l’alcoolismo (vedi la aCroix Bfcuc») impegnandosi in
un’opera di rilevamento sociale degna di alto rispetto.
In fondo, però, le due tesi non si
urtano, come parrebbe a prima vista.
Tutte e due tendono allo stesso scopo, partendo da premesse diverse.
Tutte e due denunziano la piaga dell’ubriachezza e i pericoli dell’alcoolismo, in nome di una dignità umana
e cristiana. DIM dimostra che il nettare può diventare veleno e fa appello agli individui ed .alle famiglie in
vista di un’opera di vigilanza e di
controllo morale, dovuta non soltanto a considerazioni di umana
prudenza ma ad una coscienza cristiana illuminata. Il dott. Rochat si
preoccupa soprattutto (ed a ragione)
del fatto che cc chi ha bevuto, berrà » e diventerà facilmente propenso ad ingoiare del vino in quantità
E’ vero; tuttavia i casi non sono cosi
isolati come si crede e il perieolo è
reale per molti, anche per chi si crede abbastanza forte per non cadere.
Sappiamo bene che ogni lotta per
il consolidamento della vita morale
degli individui e della società non
può essere condotta efficacemente
soltanto con le armi del ragionamento e della prudenza umana. 0gni vero risanamento morale deve
affondare la sue radici nel terreno
della vita interiore, cioè della fede e
deUa preghiera. Bell’incontro con
Gesù Cristo la cui presenza è garanzia di rinnovamento morale e, al tempo stesso, l’aiuto vero ed efficace
nella nostra debolezza. Una vita religiosa più profonda, più personale,
rivelerà i suoi effetti anche nell’azione e nella testimonianza morale.
Dice il libro dei Proverbi: « Il vino è sohemitore, la bevanda alcooliea è turbolenta, e chiunque se ne lascia sopraffare non è savio ». E ancora: a Per chi sono gli (iahiy>? per
chi gli « ahimè y>? per chi le liti?
per chi i lamenti? per chi le ferite
senza ragione? per chi gli occhi rossi? — Per chi s’indugia a lungo presso il vino, per quei che vanno a gu
stare il vino drogato ». E, se è vero
che Gesù Cristo ha cambiato l’acqua
in vino alle nozze di Cana per darne
a tutti gli invitati; se è vero che S.
Paolo ha prescritto a Timoteo questa
ricetta: « Non continuare a bere acqua soltanto, ma prendi un poco di
vino a motivo del tuo stomaco e deb
le tue presenti infermità »; e anche
vero che l’apostolo richiama tutti
all’esigenza di ima cristiana testimonianza e di una doverosa disciplina,
scrivendo agli Efesini : « Non v’inebriate di vino; esso porta alla dissolutezza; ma siate ripieni dello Spirito, parlando con salmi ed inni o
canzoni spirituali, cantando e salmeggiando col cuor vostro al Signore »
Ermanno Rostan
Conferenza del Terzo Distretto
Dopo il culto di apertura presieduto a
Roma dal Pastore A. Alessio, la Conferenza
si è trasferita a Forano Sabina: la comunità ci aspettava e ci accolse con la consueta
fraterna ospitalità. E* bello sentire,' quando
siamo lontani gli uni dagli altri, che le
nostre comunità, numerose o no, sono dei
centri di vita spirituale e offrono al credente ed all’incredulo il segno di una inconfondibile comunione fraterna.
La Conferenza è stata presieduta dal Pastore Emilio Corsani. La Commissione Distrettuale presenta la sua relazione : il suo
tono è definito realistico dagli uni, pessimista dagli altri. Vi si sente il dolore di
comunilà che hanno fatto tutto quello che
potevano per, spargere l’Evangelo e che ad
un certo momento, stanche della lotta, si
sono assise ed hanno perso il primo slancio.
Pessimismo o realismo?
E’ giusto considerare l’opera di evangelizzazione in senso pessimista? Sì, rispondono alcuni, ricordando la passione con la
quale anche subito dopo la guerra molti eslranei sentivano la fragilità del nostro tempo e cercavano una stabilità nel campo dello Spirito. Oggi, essi dicono, le nostre comunità non incidono più nel mondo circostante, sono comuni^ che tendono a chiu
dersi in sè, senza ^«re la tragedia e la
speranza del monilp
Quello che è certo è che un grido
d’allarme contro i gravi pericoli dell’alcoolismo ha la sua ragion d’essere
anche alle Valli. Medici e Pastori
hanno varie volte l’occasione, purtroppo, di rendersi conto delle amare, dolorose conseguenze di un eccessivo uso del vino che priva l’uomo,
talvolta anche la donna, di ogni senso di umana dignità e di cristiana
responsabilità.
E’ tempo che anche alle Valli si
dica una chiara parola in merito e
si ponga il dito sui pericoli dell’alcoolismo i cui effetti si ritrovano nella
vita propria ed in quella dei figli.
A udir certi giovani, sembra che non
si possa essere uomini completi se
non si è capaci di bere e di bere fino
all’ubriachezza. Le caratteristiche
della vita montana, priva di distrazioni, chiusa in sè stessa e nelle sue
tradizioni, induce molta gente a trascorrere ore ed ore, fino a tarda ora
nella notte, nelle osterie. Quando si
torna a casa, non si è sempre nelle
condizioni migliori per creare un’atmosfera di comprensione, di rispetto,
di pace. Molte malattie fisiche e molte tare morali hanno la loro radice
negli eccessi di tal genere. Quante
madri di famiglia conoscono la solitudine e la sofferenza morale là dove i mariti, anche senza giungerò agli
estremi della ubriachezza, sono però diventati schiavi del vino! Quante intemperanze di ogni specie, nella
parola, negli atti, nei rapporti coniugali, nell’uso del denaro, a causa del
potere esercitato dall’alcool sull’organismo umano ! Quante domeniche
male adoperate, addirittura profanate, in un’atmosfera che sottrae all’uomo la sua forza fisica e morale,
facendogli perdere il controllo dei
suoi atti e dei suoi pensieri!
Di fronte, a qu«ia visione sorge la protesta: il pastore Moreschini nota che le nostre comunità non possono essere perennemente sul piede di battaglia: hanno una
loro vita comunitaria e quella esercita gradualmente, fino al momento in cui Dio
vorrà, una funzione di preparazione al rinnovamento spirituide del nostro paese. Questo continuo giudicare, questo diminuire il
valore dei doni che Dio ci ha fatti, finisce
soltanto per incidere sulla fiducia, che deve
essere anche uno dei doni della Chiesa al
mondo sfiduciato. Nella stessa linea si esprimono i delegati laici di Firenze (via
Manzoni) e Livorno: si scopre ad un tratto
che la maggioranza dei delegati è di origine cattolica ed ha trovato nella chiesa evangelica una famiglia, una vita, una libertà,
che non si sentono in alcuna amniera di minimizzare, 11 piastore Colucci Seiffredo nota che la vita della chiesa non è fatta di
grandi avvenimenti fecondo la misura mondana, ma di atti spesso piccoli, che sono
però segni palesi di una obbedienza cristiana: ringraziamone il Signore!
La discussione si conclude con una visione ben precisa : le nostre comunità devono
spogliarsi di certi atteggiamenti chiusi al
mondo, per meglio fare trasparire la loro
fede; ma esse sono, nella loro debolezza,
un segno della grazia che Dio ci ha dato.
0
il loro stato molto misero, alle finalità che
una chiesa evangelica deve avere in una città come Firenze. Si tratta di unire le due
comunità in un tempio centrale, che sia
anche attraverso una linea architettonica
semplice e decorosa una testimonianza sempre aperta al popolo cristiano di Firenze,
che desideri la Riforma. La questione è stata trattata, in sede di assemblee e consigli
locali, poi in sede di Commissione Distrettuale. Infine la Conferenza Distrettuale, con
i numerosi consensi dei suoi membri, si è
sentita investita della questione ed auspica
che questa richiesta delle chiese fiorentine
possa essere al più presto esaudita.
I pastori e delegati delle chiese insistono perchè i tre istituti, che si trovano a
Firenze, continuino ad essere sostenuti da
tutto il distretto.
Riguardo all’attirità interdenominazionale
ci si ferma a parlare dei rapporti tra la
chiesa valdese e la chiesa metodista. Sul
piano distrettuale alcuni delegati chiedono
« un patto d’unità d’azione », perchè l’attuale situazione deve evolversi sopratutto
nel nostro distretto, che è uno di quelli
nei quali maggiore è il numero dei nuclei
metodisti, verso un’azione più decisa e
concordata per evitare dispersioni di energie e per consolidare l’opera evangelica.
Altri delegati si esprimono invece per una
più forte collaborazione, che però non deve
precedere quello che i due Sinodi devono
decidere in pienezza di libertà e di conoscenza di causa.
0
Parlando delle finanze, si nota che molte comunità hanno ancora aumentato del
33% le loro contribuzioni alla Tavola, altre hanno fatto nuovi sforzi, ma non sono
arrivate alla cifra prestabilita. Il problema
finanziario è sentito come problema spirituale e va risolto come questione che
impegna tutta la nostra vita: se la chiosa
e la sua azione evangelistica sono al centro dei nostri pensieri, come è possibile
non essere lietamente generosi?
Tra elogi e rimproveri si muove la discussione sulla gioventù: alcuni ne deprecano il disorientamento e l’egoismo,
altri ne difende le belle qualità d’impegno.
I nomi di Agape e Vaumarcus tornano
nel discorso di molti come fari indicatori
per un consolidamento della spina dorsale
dei giovani ...e non solo dei giovani. Si
ricordano gl’impegni della gioventù evangelica per la gioventù spagnola, per una
più intensa campagna di abbonamenti a
K Gioventù Evangelica », per C' Ecumene»,
la Casa Metodista che sorgerà nel centro
dell’Umbria a Monteluco di Spoleto, col
lavoro volontario dei Campi di lavoro, che
tanti buoni risultati spirituali e inaleriali
hanno dato ad Agape.
L’ora è tarda: a ritmo molto (clerc il
relatore pastore Gay legge la sua relazione
sul problema deìVinsegnamento religioso
e l’illustra con appelli ad una decisa rivalutazione della famiglia e della chiesa
quali centri viventi, nei quali i fanciidli
possano trovare una linfa benefica, e che
vanno curati anche in vista delia trasmissione di una volontà di obbedienza a Dio.
Le elezioni dei delegali al Sinodo danno i seguenti risultati: eletti Giovanni Mes.
sina, Mario Bianconi e Agostinelli, (supplenti Giovanni Ribet e Aldo Gay). Sono
riconfermati i signori Giovanni Messina e
Ro(berto Comba nella Commissione Distrettuale. Sede della prossima Conferenza:
Firenze - Via Manzoni. Predicatore: Past.
Luigi Santini.
Fra strette di mani e prenotazioni per
campi di lavoro e campeggi estivi, fra promesse di reciproche visite, si riprende ia
via del ritorno. A voi, valdesi dì Forano,
grazie
Diaspora Abruzzo - Molisana
DI [
Qualcuno dirà: si tratta, però, di
casi isolati e non della generalità.
Se in alcune comunità la vita è stata normale altrove, specialmente a Colleferro e
nel Basso Lazio, l’opera si è estesa fra gli
operai ed i contadini, raggiungendo località
come Anagni, Vallevon.a, Ferentino. Quelli che hanno accettalo l’Evangelo, continua,
no a seminarlo; in genere la semina avviene
di villaggio in villaggio, finche giunta ad una apparente saturazione, che determina una scelta da parte degli uditori,
alcuni dei quali « si aggiungono alla comunilà », si passa ad altre zone, si scoprono
altre fattorie, altri « credenti ». Perchè la
vita circoli nella « comunità » si passa subito dalla fase « uditiva » alla fase sacramentale, nel senso cioè che la Santa Cena
è parte costitutiva del culto e non può essere omessa per nessuna ragione nella trasmissione dell’Evangelo.
La Commissione Distrettuale mette in evidenza un’annosa questione: a Firenze abbiamo due comunità, che nnite potrebbero
formare una forte comunità, capace di cslendere la sua azione in maniera più marcata di quello che attualmente fa. I due locali di culto, periferici, non rispondono nè
per la loro situazione topografica, nè per
maggio 1952
Quasi ogni anno il tradizionale Convegno raccoglie giovani e non giovani della
vasta Diaspora, che comprende più di trenta paesi; questa volta però solo dodici sono stati rappresentali. Molti partecipanti
sono venuti da S. Giacomo degli Schiavoni, S. Salvo e Ripabattani; in treno si canta e si fraternizza, alcuni ci scambiano per
pellegrini in visita ad uno dei santuari che
abbondano negli Abruzzi ; non tardano però ad accorgersi che si tratta di ben altro
pellegrinaggio! Il treno raccoglie gli ultimi partecipanti nelle vicinanze di Campobasso e poi eccoci arrivati alla mèta e
fraternamente accolti.
Il Convegno si apre con un culto preF cduto dal Pastore G. E. Castiglione di
Ba i, il quale, traendo ispirazione dal raccon;.) di Luca 14: 15-31, parla della coslruzipne morale e spirituale del giovane
discepolo di Cristo.
Dopo il Culto ci siamo recati in una
villa poco lontana dalla città dove siamo
stati accolti gentilmente dalla famiglia
Botta; il programma del Convegno si è
svolto con tre studi sulla Chiesa: il primo, del Pastore Castiglione su « La Chiesa
corpo di Cristo », il secondo dell’U. G. V.
di Campobasso su « L’elica della Chiesa »,
relatore Stud. Botta, il terzo dell’U. G. V.
di S. Giacomo degli Schiavoni su « La missione della Chiesa », relatore F. Tancredi.
Gli studi sono stati seguiti da vivaci discussioni, in una atmosfera di responsabilità quali membra del Corpo (la chiesa)
che deve agire in armonia col capo, Gesù
Cristo, il Signore della Chiesa.
Dopo alcune testimonianze personali,
ecco i giuochi ed 1 canti. Il convegno si è
chiuso nel Tempio con una ineve esortazione del Pastore Riociardi, al quale vada
tutta la nostra riconoscenza per la buona
riuscita del convegno. Un giovane partecipante ci ha scritto che « non avrebbe voluto lasciare quella comunione fraterna »;
e questa è la dolce esperienza dell’isolato,
che dovrebbe far riflettere quanti vivono
in seno alfa comunità e pur si assentano in
simili occasioni...
Cogliamo ancora l’occasione per ringraziare i fratelli di Campobasso per l’ospitalità molto cordiale. V. S.
Mostra di pittura
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L’illustre nostro correligionario pittore
Paolo Paschelto esporrà in Torre Pollice
una serie di suoi quadri più recenti, prevalentemente paesaggi valligiani, a cui si
aggiungeranno alcuni quadri di paesaggio
simbolico c di natura morta. La Mostra saj
rà aperta nel pomeriggio della domenica
10 agosto nell’Aula Magna del Collegio,
gentilmente concessa. 11 pubblico accoglierà con vivo piacere questa informazione, c
visiterà col consueto interessamento e favore le opere di questo nostro pittore, che
vi dimostra una così viva e profonda comprensione dell’intimo significato c valore
del paesaggio delle valli, ed è ispiralo da
un cosi alto ideale spirituale.
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Il Prof. Giovanni Gonne!, insegnante di
Storia valdese alla Facoltà Valdese di Teologia e nolo studioso delle origini del movimento valdese, ha conseguito recentemente l’abilitazione alla libera docenza di
Storia del Cristianesimo presso l’Università di Roma.
Ci rallegriamo vivamente per il titolo
conseguito che fa onore alla nostra chiesa.
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L’ECO DELLE VALU VALDESI
UNA PROPOSTA
CASE E VILLAGGI
delle nostre Valli
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Non poche case di alcuni villaggi
delle nostre Valli vanno in rovina;
qualche famiglia ha emigrato e le
ha abbandonate, altre famiglie scendono al piano, e molte abitazioni
valdesi della Val Germanasca, dell’alta Val Pellice, di Roccapiatta ed
anche di Prarostino, restano totalmente o parzialmente trascurate. In
vari villaggi si possono acquistare a
prezzi modici case di cui i muri maestri ed i tetti sono ancora solidi, ma
che finiranno per cadere se non si
provvede alla loro manutenzione.
Qualche cosa bisogna fare.
Una delle soluzioni potrebbe essere di favorire, come si fa a Rorà,
le vacanze delie famiglie evangeliche
di impiegati ed operai evangelici di
Torino, Milano ed altre città.
Le colonie e case estive, i campeggi ecc. presentano a parere di alcuni,
degli inconvenienti, sia finanziari
che d’altro genere. I prezzi delie pensioni sono oggi, di necessità, ijiuttosto elevati. Le cc colonie », (c case estive » e simili separano le famiglie:
bambini da una parte, ragazzi e giovani dall’altra; ed i genitori?
Così si sviluppa in certi genitori
di oggi, un sentimento di, vorrei dire, irresponsabilità nei riguardi dei
figli, dei quali s’incaricano le organizzazioni sociali e religiose. Non intendo dire con ciò che campi estivi,
case c colonie ai monti ed al mare
non abbiano ragion d’essere. Essi
hanno un compito importante e rispondono a bisogni reali, specie quando si tratti di orfani, di bambini abbandonati, di famiglie non serene,
amorali o che per qualsiasi motivo
non offrano un ambiente adatto
(quando per esempio le mamme sono iuipegnate in ufficio o in fabbrica come oggi è consuetudine, o hanno bisogno di riposo assoluto per malattia o stanchezza).
Occorrerebbe che nelle varie parrocchie delle nostre Valli il Concistoro od un Comitato di volonterosi
si aeciiigesse con spirito comprensione fraterno ad un’opera che presenta non [»oche difficoltà organizzative
ma promette il raggiungimento di
una mèla tale da compensare qualche necessario sacrificio. Non da un
punto di vista economico per gli organizzaiori, ma quale realizzazione
pratica di servizio sociale e di maggiore, legame tra le nostre congregazioni di città e quelle delle Valli verso cui tutti gli evangelici d’Italia
guardano un po’ come ad un sogno,
ad un ideale. v
L’iniziativa consisterebbe nella ricerca di quelle casette abbandonate
e neil’assicurarsene il possesso per
una somma minima. A questo pro■posito, sarebbe importante che tali
« tetti » non fossero troppo isolati
sia [>cr i rifornimenti sia per la pos
sibilità di frateraizzare con gli altri
abitanti del luogo.
Sull’« Eco delle Valli » potrebbe
venire in seguito pnbbbcato l’elenco
delle parrocchie in grado di offrire
una o più di tab casette a famiglie
evangeliche o per un prezzo sufficiente alle riparazioni indispensabili o gratuitamente per chi volesse
riattarle da sè. In questo caso s’intende che per l’affittanza negli anni
successivi si darebbe la precedenza
a chi avesse contribuito ad eventuali
migliorie.
Si potrebbe anche eonsiderare la
possibilità di cederne la proprietà a
prezzo di costo.
Ma non basta: il Comitato parrocchiale o la « Pro Valli » o quell’altra nuova iniziativa « Per la nostra terra » potrebbero assumere
una specie di madrinato verso le famiglie ospitate, nel senso di facilitare loro l’organizzazione della vita
in un paese di campagna o di montagna non conosciuto e lontano dai
centri. Ciò sia per eventuale mano
d’opera, per approvigionamenti ecc..
Lo so che non è poco chiedere quel
contributo ai nostri anziani o membri di chiesa più attivi, ma mi pare
che sarebbe un modo di « amare il
prossimo » praticamente.
Cari amici delle Valli, non vi rendete conto quale refrigerio possa
rappresentare un periodo di fmde
in mezzo alle nostre^ campagne, nei
nostri boschi, all’ariir salubre dei nostri monti per chi Vìve in città, in
vicoli stretti forse e maleodoranti,
in alloggi minuscoli senza un terrazzino ò un balcone.
Credete, spesso le mamme sono
più bisognose dei figlioli di un po’
d’aria sana! Anche se debbono ugualmente lavorare, cucinare, lavare, senza contare die i figlioli durante de vacanze in famiglia possono
aiutarle, mentre con la vita in colonia non si rendono conto dei sacrifizi giornalieri dei genitori.
Questo è un cenno appena all’idea
che si presta a ulteriori sviluppi, a
nuovi suggerimenti e che potrebbe
concretarsi in una organizzazione benefica, sia da un punto di vista igienico che spirituale, e ad ogni modo
ispirata dall’amor del prossimo, dallo spirito di Cristo che non può, non
deve spegnersi nelle nostre popolazioni delle Valli. c. g.
ÜN CENTENAIRE
La Bibliothèque Wallonne de Ley de
TOLLERANZA
La chiesa del mio villaggio, fraternamente adoperata da cattolici e protestanti, mi ha insegnato la tolleranza. Il mio
cuore di fanciullo trovava bello che, nel
nostro villaggio, cattolici e protestanti celebrassero il loro culto nella stessa chiesa.
E ora, ogni volta che oltrepasso la soglia,
mi sento ripieno di gioia. Mi augurerei
che tutte le chiese delVAlsazia, comuni
alle due confessioni, così rimanessero come un pegno della concordia religiosa alla quale le nostre speranze devono tendere, se siamo dei veri cristiani.
A. Schweitzer.
Le 28, 29 et 30 juin dernier furent consacrés au jubilé de cette institution. Par un
temps radieux les délégués se rendirent d’abord à l’Hôtel de Ville pour être reçus par
le Bourgmestre, Jhr. van Kinschot, pour
passer ensuite la soirée avec M. Raoul Stéphan, Mr. Pierre Ed. Hugues (Musée du
Désert) et M. le pasteur Ch. Monod et
d’autres personnes invitées à voir le film
sur le Mémorial Huguenot de Cannes.
Le dimanche matin un auditoire attentif
se réunit au temple Wallon où le pasteur
Forget de la Haye illustra les paroles de
l’Apôtre Paul (Il Cor. 13: 8) par l’exemple
vivant de nos ancêtres Huguenots, qui tout
en passant par une période de persécutions
atroces répandirent l’Evangile bien au delà
des frontières de leur pays natal.
Le choeur de l’Eglise Wallonne de Oelft
souligna de son chant animé ces paroles
fortifiantes.
Plusieurs délégués de sociétés Huguenotes et des Eglises Protestantes donnèrent ensuite leur message. Parmi ceux-ci le Dr. Emmen (E. Réf. des Pays-Bas) le Dr. Fouquet
de la Hugenottenverein d’Allemagne, Mr.
Pearson d’une Société Huguenote Américaine (Ohio) en exprimant leurs meilleurs
voeux. Pendant la journée d’autres suivirent leur exemple.
Beaucoup de visiteurs se rendirent alors
à la Bibliothèque Wallonne au Pieterskerkhof pour examiner la magnifique collection de manuscrits, portraits et documents
qu’elle cpntient. Le Pasteur Ch. Cabanis en
fit les honneurs, suivi d’une foule trop nombreuse pour que chacun pût jouir tranquil
Quando si perde la base morale, si cessa d’esser religiosi. La religione non polrebbe
nè rovesciare nè soppianlare la moralilà. Un uomo, per esempio, non può vivere nella
menzogna, nella crudellà, nella lussuria e prelendere nello slesso lempo d’ avere Dio
dalla sua parie. Gandhi
■p eco, tu leggi la Bibbia come un libro
^ qualsiasi, ma col vago presentimento
che troverai qualche cosa di diverso; non
sai ancora che cosa. Leggi la prima pagina e
la trovi bella, concordi essa o no con i dati
della scienza; leggi la seconda e ti turbi
un po’ : v’incontri il peccato della umanità;
leggi ancora e vi trovi pagine belle che ti
parlano di Dio e degli uomini ch’Egli adopera, ma anche pagine terribili ove si parla di giudizio divino; storie meravigliose
che fanno sorridere i sapienti e anche parole di Dio, del Dio vero, con le Sue esigenze.
Sei giunto alla Legge coi suoi reiterati
divieti e moniti: Non uccidere, non rubare, non commettere adulterio. Allora la tua
coscienza è illuminata, si ridesta e porge
orecchio alla Parola di Dio. Questa si trasforma per essa in uno spillo o in una spada a due tagli che penetra sino in fondo.
Tu senti ora che quel vecchio libro che
parla di Dio e dell’uomo, del mondo e di
’opera dell „Parola
di Dio in noi
un popolo lontano — Israele — parla -adesso, qui, a te, a te che lo leggi per la prima
o per l’ennesima volta. Si, tu sei l’oggetto
del Suo dire; proprio a te è rivolta quella
parola: tu sei quell’uomo! L’indice teso
è rivolto contro di te, e lo specchio terso
della Parola divina ti mostra il tuo vero
volto. E’ Dio che ti toglie la maschera e
mostra te a te stesso.
A questo punto o tu butti via, laceri,
bruci quel libro oppure se continui a leggerlo devi sentirti giudicare e condannare
dalla vivente ed efficace Parola di Dio.
Dio prende una di quelle parole o di quelle
frasi (che tu forse hai udite nella fanciullezza) e te la immerge nel cuore come uno
stilo. Per il tuo vero ed eterno bene.
Non fermarti e continua a leggere; non
lasciarti sconsigliare da nessuno la lettura
di questo libro. Giungerai presto al Nuovo
Testamento. Leggi un Vangelo per intero:
quel che ti capita prima, e non fermarti
finche tu non Labbia finito. Udrai un’altra
Parola di Dio per te. Udrai che Gesù è
venuto nel mondo per salvare i peccatori;
che Dio ha tanto amato il mondo ch’Egli
ha dato il Suo unigenito Figliolo affinchè
chiunque crede in Lui non perisca ma abbia la vita eterna. Ogni peccatore sente in
queste parole un’altra parola di Dio rivolta a lui e cosi, avendo accettata la grazia
divina in Cristo, afferra la vita eterna.
Se tu pure sei fra questi, sarai salvato.
Continuerai a leggere la Bibbia, divenuta
per te pure la Parola di Dio, per conoscere
la maniera di vivere dei redenti. Vedrai
eh’essi vivono per il loro Signore. Ti unirai a loro e testimonierai anche tu agli altri
di quella Parola vivente che dimora in cterno. •
L. N.
lement des trésors entassés dans les deux
petites salles.
Bientôt après le public se réunit a nouveau dehors devant la plaque destinée à raviver le souvenir de Judith Renaudin. Réfugiée Huguenote de 15 ans. Me épousa
trois ans après Stanuel Robert, avec lequel
elle fonda una famiUe, dont la mort la sépara déjà à 29 ans. (1702-1731).
Pourquoi commémorer l’existance cFune
vie dévouée au soins familiaux?
Parce que Judith Renaudin servit d’exemple à Pierre Loti pour sa pièce du même
nom ( bien connue dans les écoles secondaires de Hollande). Il fut son descendant direct et son füs Mr. Samuel Loti-Yiaud ainsi
qu’une descendante hollandaise. Madame
la Baronne de Lawick, étaient sur place.
En présence de son Excellence M. J. P.
Garnier, ambassadeur de France, cette dernière inaugura l’écriteau gravé doits lo
muraille, signe émouvant du lien spirituel
et du sang huguenot qui unit la France à
la Hollande. L’après-midi fût voueé à deux
conférences. La première très fouülée de
Mr. Verheyden de Belgique qui s’exprima
en flamand, l’autre de Mr. Ch. Dartigue de
Bordeaux sur ’’Agrippa d’Aubigné et la
Cause Huguenote ”.
Le lundi les congressistes se réunirent à
l’ancien château de Poelgeest, demeure ancestrale qui sert à des réunions et retriâtes
chrétiennes de l’Eglise Réformée. Le Professeur Bakhuizen van den Brink prit comme sujet: ” Le pasteur Jean Claude ”, un
de ces combattants spirituels qui ne cessèrent de protester contre l’injustice et de
professer leur foi en France comme en
Hollande. Le rapport du Professeur Emile
Léonard de la Sorbonne de Paris, préparé
avec finesse, humour et parfois prudente
sagesse incita^les pasteurs et les descendants
des Huguenots présents à fournir par leurs
actes et expériences une histoire nouvMe,
véridique et vécue du Protestantisme actuel.
Un déjeuner, ou le pain et le vin (si
chers aux Français) ne manquèrent pas sur
cette table hollandaise, réunit une trentaine de personnes. C’est grâce à ce repas
que la fin du congrès se termina de façon
moins officielle et que le pasteur Cabanis
eût vite fait d’organiser un groupe sous le
titre d’Amis de la Bibliothèque Vallonné. Au lieu de Mr. de Félice de Paris, '
trop pris par son exposition protestante en
France, c’est le Prof. Mayhofer de Lausanne qui prononça le discours de clôture en
répétant les paroles de la plaque de Judith
Renaudin: ” A Dieu soit l’honneur! ”
Mia van Oostveen.
La preghiera è il balsamo spirituale, il
prezioso cordiale che ci rende pace e coraggio. Essa ci ricorda il perdono e il dovere. Essa ci dice: ’’Sei amato, ama; hai
ricevuto, dà; devi morire, fa la tua opera,
signoreggia la tua collera con la generosità
e il male col bene. Che t’importa dell’opinione mia,. il tuo carattere sconosciuto, le
ingratitudini provate? Tu non sei tenuto a
seguire gli esempi volgari, nè a riuscire.
Fa ciò che devi, avvenga che può. Tu hai
un testimonio, là tua coscienza e per la tua
coscienza Dio ti parla!
Amiel
Rievoca Amedeo Bert i proprii ricord
relativi a Praly narrandoci una gita da lu
fatta neU’estate del 1846 su per la Valle d
S. Martino « in compagnia d’un diploma
tico estero il quale — conoscendo la mera
vigliosa storia di quegli abitanti correligio
nari suoi — bramava vederne davvicino i'
sacro suolo ». Difficile è identificare chi
fosse il compagno del Bisnonno. Egli dice
soltanto che « rappresentava, il mio com
paglie, una Dinastia che, durante più seco
li, diede ai Valdesi continue prove di effi
care protezione e cristiana simpatia. « E
poco più oltre, ci dice ancora: «Sono que
luoghi pittoreschi ed ameni quanto mai,
n’era innamorato il forestiero tanto mag
giormente che non esistono Alpi in mezzo
alle interminabili pianure nordiche del suo
paese.
E allora? Era un olandese? Forse un
qualche discendente di Guglielmo d’Orange?...
Passando sotto il Crozetto, il Bert ricorda un incendio che, nell’inverno precedente (1845), « divorò le poiihe casipole che
servirono di abituro a quei poveri aborigeni. Ma dalla sofferta sciagura scaturì per
essi un maggior bene, iraperochè si fecero
collette numerosissime; e le lingerie, le
le memoRie oi
Bisnonno
Capilolo X - PRALY
vestimenta, i commestibili — in un con le
quattro mila lire (!) raggruzzolate a loro
pro’ — largamente li compensarono delle
avute perdite.
Passa poi a ricordare, il nostro Bisnonno, un episodio raccapricciante. Nell’inverno del 1832, nonostante le enormi nevicale, alcuni montanari giovani e robusti
vollero portarsi al solito mercato del sabato in Pinerolo.
« Giunti che furono la domenica mattina, di ritorno da Pinerolo, a Pomaretto dì
Porosa, i Pralini persistettero solo in 11 a
proseguire il temerario viaggio e — dopo
avere scampato da una valanga di poca entità mentre si trovavano sotto una sporgente roccia — giunsero infine nel luogo detto
la Maiera... e all’indomani erano 11 feretri portati in fila l’uno dopo l’altro al Cimitero del vicino villaggio, frammezzo alla costernazione di tutto il paese ».
Altra pietosa disgrazia causata dal rigidis.
simo inverno in quegli alpestri luoghi.
Trattasi, in questo caso, del parroco di un
vicino paese di Francia.
« Transitava il degno prete da questa Val.
le verso la parrocchia del Roux, in Val Prevaire allorché — colpiti dal freddo e da
una subitanea bufera — trascinossi sotto
una balma, per ricoverarvisi contro l’imper.
versante turbinio ed ivi — a poco a poco
soprafatto dal freddo, mentre leggeva il
breviario suo e pregava ginocchioni — si
irrigidirono per sempre le sue intirizzite
membra. Ed ivi poi venne scoperto la seguente primavera, nella positura stessa in
cui egli trovavasi quando moriva ».
11 nostro Autore rievoca poi i principali
episodi storici svoltisi nel vallone di Praly : il primo culto celebrato dai Valdesi nel
tempio di Praly, all’arrivo del Glorioso
Rimpatrio e la cattura del pastore Leydet
sorpreso sopra una roccia mentre cantava i
salmi c brucialo poi a Luserna « frammezzo ad ignoranti e fanatici frati che, durante due mesi, non l’abbandonarono giammai
onde fargli abiurare la odiata sua fede. Pregò quel venerando uomo ai piedi del rogo
con tanta gioia e sì serena fede da intenerire i cuori degli stessi soldati e preti che
presenziavano il di lui martirio ».
★
Termina il Bisnonno narrando la Battaglia dei Pomieri, « ai piedi del Colle Giuliano, vicino ad una magnifica cascata che
— in fondo a quel bacino — rumoreggia
nel generale.silenzio ».
« Verso la fine del XV secolo, settecento
uomini di truppe francesi e ducali irruppero, per il suddetto Colle Giuliano, dalla
Valle di Luserna in quella di S. Martino
onde sorprendere e sterminare i Valdesi.
Ma, anziché sterminare gli assalti, vennero
esterminati gli stessi assalitori, tranne un
alfiere solo a cui — nascostosi sotto una
valanga e costretto dalla fame ad uscirne —
lasciossi salva la vita dicendogli: «Va e
racconta a chi ti ha mandato come noi sapremo sempre difenderci, e sempre vogliamo praticare la nostra religione, anche se
per essa dovessimo morire ».
« Erano infatti gU eretici stati avvertiti
in tempo dei progetti e dell’arrivo dei nemici c — nascostisi dietro l’alta surriferita
cascata della Germanasca — alzaronsi e —
precipitandosi tutti ad un tratto, come un
sol uomo, sui mercenari stanchi e baldanzosi che arrivarono per perseguitarli —
tutti li annientarono »,
___ Amedeo Beri
Con questa puntata, per non dilungarci
troppo, poniamo termine alla serie di bozzetti storici tratti da ” Le memorie di un
bisnonno ”. Essi ci hanno aiutati ad inserirci per un po’ di tempo nel quadro storico delle Valli Valdesi, così come le vedeva,
un secolo addietro, il Post. Amedeo Bert.
Uno sguardo al passato della nostra chiesa
è sempre fonte di vivo interesse e di incoraggiamento a conservare la fede evangelica, semplice, biblica, perseverante nella lotta e nella testimonianza.
Ringraziamo anche il nostro collaboratore
Giov. E. Melile, per aver riassunto vari capitoli delle ” Memorie ”, collegandone gli
episodi più salienti. (Red.)
4
4 —
L’ECO DELLE VALU VALDESI
Angrogna (Capoluogo)
Sabato 19 luglio, nel Tempio del Capoluogo è stato benedetto il matrimonio di
Malan Carlo Alberto (Castlus di L. S. Giovanni) e Benech Rina (Pouise). Rinnoviamo agli sposi i nostri più vivi auguri di
ogni benedizione nel Signore.
Domenica 20 luglio, nel corso del nostro
culto nel Tempio, è stato presentato al Rattesimo- il bimbo Chauvie Danilo di Franco
e di Bianco Delfina. La grazia e la benedizione del Signore circondino ed accompagnino sempre il bimbo ed i genitori.
Culti aU’aperto per il mese di agosto;
Domenica 3 agosto: ore 15: Fountana Gititouna; domenica 10 agosto, ore 15: Pons;
domenica 24 agosto; Martel.
Le collettrici passeranno prossimamente
di casa in casa richiedendo contributi in
natura o denaro per allestire un banco di
dolci in occasione della festa del 15 agosto.
Domandiamo ai membri di Chiesa di rispondere generosamente a questa richiesta.
c. a.
Massello
Au cours de ce printemps, quelques manifestations ont marqué notre vie paroissiale. Rappelons tout d’abord que nous
avons eu la joie d’accueillir deux catéchumènes, qui ont ratifié le voeu de leur baptême le jour de Vendredi Saint. Ce sont:
Eisa Gaydou (Porinche) et Laura Rostan
(Frùssasco, et anciennement du Gros Passet). Nous demandons à Dieu qu’il donne
à ces deux jeunes filles un esprit de fidélité et de persévérance.
Puis, dans l’ordre, mentionnons la causerie tlu pasteur Naso sur l’Evangélisation
en Sicile, les représentations théâtrales don.
nées par les unionistes du Perrier et du Po.
maret, le concert exécuté par la Chorale
de la Tour. A tous, nous adressons notre
vive gratitude pour la peine qu’ils se sont
donnée de venir jusqu’à nous et pour les
beaux moments qu’ils nous ont procurés.
Le bazar de l’Ascension, malgré le temps
gris et froid, a connu un succès certain.
Non seulement le résultat financier a été
réjouissant, mais aussi l’effort communautaire qui s’est manifesté à cette occasion.
Nous remercions encore tous ceux qui ont
contribué à la réussite de cette journée.
L’Assemblée annuelle de paroisse a eu
lieu le dernier dimanche de mai. MM. Vitale Tron e Oscar Barai ont été nommés
délégués à la Conférence de District, tandis
que M. Enrico Breuza, ancien, a été chargé de représenter la Paroisse au Synode.
Nous n’avons pas pu organiser, ce printemps, une course annuelle. La seule sortie
à mentionner, a été faite par un groupe de
choristes qui se sont rendus à la fête des
Chorales, à Pignerol, où ils ont eu la satisfaction de participer aux choeurs d’ensemble.
Susa
Alle 9 del mattino cominciano ad affluire i fratelli che vengono da Torino, Coazze,
Almese, Rivoli, Condove, S. Antonino, ecc.
Abbiamo la gioia di avere con noi il Pastore Dott. Ribet, Sovrintendente del II
Distretto e l’Ing. Vittorio Ravazzini.
AUe ore IO, l’Ev. Davite inizia il cullo;
dopo la parte liturgica, il Pastore Ribet
predica sulle parole di S. Matteo 5: 47 :
« Che fate di singolare »? ammonendo che
non solo la facciata della chiesa deve essere rinnovata, ma anche il cuore di ogni
singolo membro di Chiesa: come nel rifacimento della facciata della Casa di Dio si
vede Un aspetto « singolare », che rivela
il luogo dove si adora Dio, cosi le azioni
di ogni credente si devono distinguere da
quelle degli altri uomini, perchè sono azioni « singolari », che testimoniano che veramente si è conosciuto Gesù il Salvatore.
Dopo un inno cantato dalla corale, l’Ing.
Ravazzini parla sul testo S. Luca 19: 1-10.
Dopo aver ricordato la via percorsa dalla
Chiesa di Susa, rinnovando l’interno e l’esterno del luogo di culto, egli pone l’accen.
to sulla necessità di un rinnovamento interiore ed esorta ad accogliere con allegrezza
Gesù nelle nostre case, così come Zaccheo
lo accolse in casa sua. Stando alla porta Gesù picchia e chiede ospitalità: bisogna imparare a conoscere la voce del Salvatore.
L’Ev. Davite termina il culto; quindi il
Capodistretto porta il saluto ed il pensiero
del Moderatore e della Chiesa di Milano.
Si ringrazia in modo speciale il Pastore
Ribet, l’Ing. V. Ravazzini che ha ideato e
guidato i lavori, il pittore Taccia e quanti
furono di aiuto e di consiglio. A mezzogiorno si consuma il pranzo al sacco tra
vetuste mura dell’epoca romana e annosi
ippocastani; intanto giunge la gradita visita del Dott. A. B. Craighead della Scuola
Biblica di Rivoli. Il Sig. Davite legge ancora i messaggi di alcune Chiese e quello
del Prof. E. Eynard che sempre ebbe a cuore questa Comunità. La giornata si chiude
con un thè offerto dalla Signora Davite,
mentre l’Unione Giovanile distribuisce maz.
zi di lavanda, profumo dì questi monti e
segno della nostra riconoscenza.
N. T.
Pinerolo
Domenica 3 agosto, alle ore 8, avrà luogo
il culto a San Secondo.
1 Valdesi di quella zona siano zelanti nel
partecipare alla comune adunanza nel nome del Signore.
Torino
Après une année d’effort, nous avons pu
faire l’acquisition d’un piano pour la r|ille
paroissiale. Nul doute que cet instrument
nous rendra de multiples services. Encore
une fois, nous remercions tous ceux qui se
sont intéressés à cette initiative.
Domenica 22 giugno sono stati ammessi
nella Chiesa Valdese sei dei 15 Catecumeni
adulti che hanno frequentato il Corso speciale del giovedì sera. Essi sono: Rossi Angela, Gallian Elio, Grand Federico, La Spina Giovanni, Martin Fiorino, Oggero Luigi.
Auguriamo a questi nuovi fratelli che la
luce dall’Alto ha guidato nella via della
verità, di trovare sempre nella nostra comunità incoraggiamento alla fede e un’atmosfera di vivo affetto cristiano.
Depuis une quinzaine de jours, les estivants font leur apparition à Massel. Nous
leur souhaitons la bienvenue et espérons
qu’ils passeront de bienfaisantes et agréables vacances dans nos parages.
Actes ecclésiastiques. Baptêmes: Liliana
Iolanda Léger (Salse); Aurelia Tron (Broua
la Combe).
Sono stati confermati ed ammessi nella
Chiesa Valdese, la Domenica prima di Pentecoste: Casco Ruth, Griset Delia, Menduni
Simara, Rìvoir Fernanda, Robino Franca,
Sassi Lidia, Angelini Alberto, Benx Fiorello, Campofaggi Paolo, Ciallìé Aldo, Fenouil
Loris, Frache Gian Claudio, Francia Francesco, Giampiccoli Ernesto, Codino Franco, Grüner Waltraut, Long Olide, Nepote
Davide, Peyrot Giovanni, Sellari Walter.
Essi hanno celebrato la prima Comunione il giorno di Pentecoste.
Giornata luminosa quella del 13 Luglio,
ventilata dalla brezza che scende dal Rocciameloue; il sole non è solo nella natura,
ma nel cuore di tutta la comunità. 11 sogno
accarezzato da alcuni anni è realizzato, la
nuova facciata della chiesa è ultimata ed
ora sentiamo il bisogno di divedere con altri
fratelli la nostra allegrezza e di adorare il
Signore dal quale scende ogni benedizione.
Mercoledì 27 maggio sono stati invitati
dal Concistoro con i loro genitori ad una
serata fraterna nella quale l’ing. Ravazzini
ha rivolto ai nuovi ammessi un messaggio
di fede e di amore.
Martedì 3 giugno l’Unione Giovanile li
ha accolti nelle sue file e li ha festeggiali.
La Chiesa guarda a tutti questi cari giovani con gioia, e anche, perchè nascondercelo, con apprensione. Saranno essi fedeli
sino alla morte? Dipenderà anche molto
dal nostro esempio, dalla nostra guida, dalle nostre preghiere, dalla nostra fedeltà, se
Giornata del Collegio Valdese
La domenica 24 Agosto, a Torre Pellicz,
per iniziativa dell’Associazione a Amici del
Collegio » sarà interamente consacrata al
Collegio Valdese, con una serie di manifestazioni intese a ricordarne il valore e
l’importanza e ad attrarre su esso il cordiale interessamento del pubblico.
Sono' particolarmente convocali alla
Giornata del Collegio i soci dell’Associazione predetta, per cui avrà luogo l’Assemblea annua; vi sono poi cordialmente
invitali tutti gli altri ex-studenti ed ex-studentesse, perchè si uniscano ancb’essi alla
grande famiglia del Collegio. Sarà per loro una bella e piacevole giornata, in cui
si ritroveranno gli antichi compagni di
scuola, si rievocheranno i più cari ricortli
giovanili, si prenderanno accordi perchè
questa simpatica solidarietà continui e divenga efficace ai fini del benemerito Istituto.
ricevono presso l’Ufficio del Collegio
Valde.se entro il 22 agcfsto; prezzo Lire 800).
Ore 14,30 - nell’Aula della Casa Valdese:
Convegno.
a) Brevi rievocazioni dS ex-studenti.
b) Intermezzo musicale figurativo.
c) Assemblea annua dell’Associazione
« Amici del Collegio ».
Ore 16,30 . nell’Aula del Convitto Valdese : Ricevimento.
Ore 17,30 - sul Campo Sportivo: Incontri
sportivi nnhwhevoli fra ex-ftudenti :
Partite di tennis e partita di calcio.
Pubblichiamo l’interessante programma
della Giornata:
Ore 10,30 - al Tempio Valdese: Culto presieduto dal Moderatore — Ricordo augurale pel Collegio.
Ore 12,30 - all’Hòtel du Pare (Viale Dante): Pranzo familiare. (Le iscrizioni si
essi manterranno o meno le solenni promesse fatte dinnanzi a Dio e dinnanzi aUa
chiesa. Essi sono ormai responsabili della
direzione della loro vita, ma noi continuiamo ad essere, anche dopo la confermazione
« guardiani dei nostri fratelli ».
11 Pastore Giulio Tron ha celebrato la
Domenica di Pentecoste l’ultimo cullo a
Torino ed ha presieduto ancora una volta
la celebrazione della Santa Cena nel Tempio di Corso Oddone gremito di fedeli. Dopo la benedizione, il dott. Daniele Rochat
ha detto con elevate parole il ringraziamento ufficiale del Concistoro e della chie
Ore 21 - nell’Aula deUa Casa Valdese:
Concerto vocale e strumentale, promosso da ex-studenti.
In una riunione più intima, giovedì 29
maggio, nella sala deUe attività di Corso
Oddone, la signora ed il Signor Tron hanno
potuto sentire di quanto affetto fossero circondati e quanto la loro attività fosse apprezzata. Il Cassiere signor Balmas con appropriate parole si fa interprete dei sentimenti di tutti, e consegna quindi ai signori
Tron un ricordo della loro permanenza a
Torino, offerto dalle famiglie della zona
di Corso Oddone. Il Pastore Tron risponde
con accento commosso. Il Pastore Bertin
ringrazia il suo collega anziano per la sua
preziosa collaborazione. Altri fratelli si alzano per augurare ai partenti un felice viaggio per il lontano e pur vicino a noi Uruguay, assicurandoli del nostro costante ricordo.
Bibliografia storica laldese
La Società di Studi Valdesi prepara prossimamente la pubblicazione d’un’opera assai importante in vista degli studi storici,
la Bibliografia Valdese, di circa 250 pag. in
ottavo, redatta per cura dei prof. Augusto
Armand Hugon e Giovanni Gönnet, contenente l’elenco completo e particolareggiato delle pubblicazioni stampate in ogni
parte del mondo, dal sec. XVI ad oggi, riguardanti la storia, la situazione geografica, la chiesa, l’organizzazione ecclesiastica
e civile, le condizioni sociali ed economiche, le tradizioni ed il folclore, l’espansione coloniale, del Popolo Valdese. La Bibliografia sarà preceduta da un’introduzione illustrativa storica e tecnica.
A nessuno può sfuggire il singolare valore di quest’opera.
Il prezzo di copertina sarà di L. lOOfl.
A coloro che si prenoteranno entro il 31
agosto, essa è offerta a L. 800. Se la somma sarà versata all’atto della prenotazione,
il volume sarà inviato franco di porto; altrimenti esso verrà ¿ spedito in assegno,
comprendendovi le spese postali.
Ai soci in regola col pagamento della
quota per l’anno 1952-53 (L. 300), la Bibliografia è offerta come Bollettino della
Società (n. 93), mediante il modesto contributo di L. 300. Per il pagamento della
quota e del contributo valgono le condizioni stabilite di sopra per le prenotazioni.
Prenotazioni, quote e contributi devono
essere inviati al nuovo cassiere della Società, sig. Luigi Jouve, in Torre Pellice,
via Roma, (C. C. P. n. 2/844).
A. J.
Cassa di Risparmio
L’Amministrazione della Cassa di Risparmio di Torino, nelle assegnazioni annuali di beneficenza effettuate in base al
risultato economico dell’esercizio scorso, e
tenendo presente la situazione dei depositi della Succursale di Torre Pellice, ha
elargito alle Istituzioni locali la somma di
L. 120.000 (centoventimila) così distribuite:
Torre Pellice: Borsa dei Valdesi Poveri
10.000 — Opera Piu di S. Martino 15.000
— Orfanotrofio Valdese 15.000 — Ospedale
Valdese 15.000 — Patronato Scolastico 25
mila — Ricovero San Giuseppe 15.000 —
Angrogna: Opera Pia San Lorenzo 7.000 —
Bobbio Pellice: Patronato Scolàstico 6.000
— Villar Pellice: Congregazione Cattolica
di Carità 6.000 Patronato Scolastico
6.000.
AVVISI ECONOMICI
CERCASI per 1 oUobre persona servizio
disposta lavorare a Ginevra, casa con 2
bambini 7 e 9 anni, « confort » moderno,
buona famiglia, buon trattamento, stipendio iniziale 100 fr. Rivolgersi Pasl.
Rostan, Pinerolo.
A tutti i soci dell’Associazione « Amici
del Collegio » sarà inviato nella settimana
prossima un Bollettino, che illustrerà le
finalità e il programma dell’Associazione c
conterrà varie notizie ed informazioni interessanti. Gli ex-studenti non ancora iscritti che lo desiderano possono richiederlo
presso l’Ufficio del Collegio Valdese.
A. J.
A. I. C. E.
Borse dì studio
Gli aspiranti alle Borse di Studio dell’A.I.C.E. sono pregati di presentare la domanda, corredata dei documenti richiesti,
entro il 1“ settembre, al cassiere sig. ' Levi
Dosio, San Secondo di Pinerolo (Torino).
Il Seggio.
Il 24 luglio u. s. il Signore ha richiamato a sé la prof.sa
LUIGIA BERTÄL0T
vedova Geymet
ORECCHI
NASO - GOL
Dott. DANIELE ROCHAT
riceve in Torre Pellice viale
F*uhrman ì (presso Dr. Gardiol)
il VENERDÌ'
dalle ore IO alle 12.
a Torino riceve gli alerigiorni,
dalle ore 14dO alle 16 in via
Berthollet, 36 ( OspedaleEvan/
gelivo ).
ex insegnante nelle Scuole di Evangelizzazione della Chiesa Valdese. Afflitti per la
temporanea separazione ne danno l’annunzio: il figlio Enrieu, pastore valdese, con
la moglie Eugenia Gabella e la figlia Amalia; i fratelli: Paolina ved. Balmas con la
figlia Augusta, Augusto col figlio cand.
Teol. Renzo, Adolfo con la propria famiglia; i cognati: Deborah Geymet col marito Ing. Emanuele Rutelli, Virginia Geymet
col marito ing. Paolo Bonci e Rosina Geymet, le cugine A. Pilon e Barus.
Vivamente commossi per le dimostrazioni di simpatia ricevute essi esprimono la
loro riconoscenza a quanti li han voluti assistere nel loro dolore ed in modo particolare al past. L. Marauda che presiedette il
servizio funebre, al sig. Moderatore per il
suo messaggio, al past. U. Bert, ai numerosi pastori intervenuti al Concistoro di
Villar Pellice che portò il feretro, alla comunità di Villar Pellice, a quella di Rorà
ed in modo particolare agli ex-alunni della lontana scuola di Carema, giunti appositamente in pullmann, memori della loro
cara Maestra anche dopo più di venti anni
di separazione; al dott. Enrico Gardiol pelle cure prestate ed a quanti altri in tanti
modi si prodigarono.
Baravano Pompilio
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Riparazioni - Modifiche
PINEROLO
Viale Vittorio, 2 - Telef. 2651
La mamma, il fratello, la sorella ed
parenti tutti di
DANTE PEYRONEL
commossi per le dimositraziopi di simpatia e di cristiana solidarietà ricevute in occasione della tragica scomparsa del loro
Caro, esprimono il loro sincero e sentito
ringraziamento a tutti coloro che sono loro
stati vicino e li hanno validamente aiutali
ed incoraggiati nell’ora del dolore.
Pramollo, 9 luglio 1952.
Progetti - Successioni
Divisioni
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