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Bilìliotsca VaMosd
DELLE VALLI VALDESI
Settimanale
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e latevi un cuor nuovo e uno spirito^^nuo^
Ann. LXXXVII - N. 41
Una copia L> 30
\ Eco: L. 1.200 per rintemo I Eco e La Luce: L. 1.800 per Tinlemo | Spediz. abb. postale - II Gruppo I TORRE PELLICE
ABBONAMENTI | 1.600 per l’eatero | L. 2.500 per l’estero | rambio d’indirizzo Lire 40.— | Ammin. Claudiana Tom
— 18 ottobre 1957
Torre Pclliee - C.C.P. 2-17557
Ai Pastori. Aniiani e Diaconi delle Halli ilaWesi
Cari fratelli nel Signore,
Una volta di più ci accingiamo a riprendere, nel loro pieno ritmo,
le attività delle nostre parrocchie, ma sentiamo che non ci è possibile,
quest'anno, farlo come se si trattasse di ordinaria amministrazione.
Non possiamo non farci eco presso di voi della viva preoccupazione che si è manifestata nella Conferenza distrettuale, nel Sinodo, nell'ultimo Colloquio pastorale. E' un sentimento di allarme di fronte alla
costante diminuzione della frequenza ai culti da parte della popolazione
Valdese. Ben sappiamo che anche in altre chiese è stato lamentato il
medesimo fenomeno; e ci è noto, per la testimonianza di competenti,
come l'ex sacerdote Carlo Falconi, che nella stessa Chiesa Romana la
frequenza alla messa domenicale è straordinariamente bassa. Ma queste considerazioni non valgono a giustificarci, quando pensiamo alla diversa formazione spirituale e agli infiniti motivi di riconoscenza che
il nostro popolo dovrebbe avere per non disertare la « Casa del Padre »
(Luca 2: 49). La nostra viva preoccupazione è che, perdendosi l'abitudine di frequentare il culto, tutta la vita della Chiesa ne risulti compromessa.
Noi, Pastori, anziani e diaconi, ci umiliamo profondamente, perchè
riconosciamo una nostra responsabilità in questo stato di cose, e vi scongiuriamo nel nome del Signore, perchè questo grido di allarme raggiunga i tiepidi e gli indifferenti, fino ai più lontani casolari delle nostre
Valli. E' l'ora deH'umiliazione, ma è anche l'ora in cui Dio ci dornanda
un chiaro impegno verso noi stessi e verso gli altri nostri fratelli. E I ora
in cui ogni Valdese fedele deve sentire la sua vocazione di testimonianza verso il fratello che si è allontanato, per dirgli : « Andiamo alla casa
dell'Eterno» (Salmo 122: 1).
Al fine di mettere in comune le nostre esperienze e vedere più
chiaramente la via da seguire, la vostra Commissione, interpretando il
desiderio manifestato da varie parti, ha deciso di convocare i Pastori,
gli anziani e i diaconi, nonché un responsabile per ogni Unione giovanile, a una assemblea straordinaria, particolarmente indetta per l'esame
di questo problema.
Sarebbe nostro vivo desiderio che a questa assemblea assistessero
larghe rappresentanze di tutte le Unioni e quanti avvertono l'urgenza
di questo problema.
La riunione avrà inizio nel tempio di Pinerolo, venerdì 1» Novembre alle ore 9 precise, con il culto presieduto dal Pastore Arnaldo Genre,
e proseguirà nel pomeriggio fino alle ore 17. 1 Pastori sono pregati di
comunicarci, non oltre il 25 p. v. il numero di quanti parteciperanno alla
mensa, come pure il numero di quanti intenderebbero usufruire di
puiimann in partenza da Bobbio e da Perrero. Coloro che porteranno
la colazione al sacco potranno consumarla nei locali della chiesa.
Affin di coordinare le attività delle singole parrocchie con quelle
d'insieme del Distretto, vi comunichiamo il calendario delle principali
manifestazioni dei prossimi mesi. . i
1» Novembre (venerdì): Convegno dei Concistori a Pinerolo.
3 Novembre: Domenica della Riforma.
24 Novembre - 1» Dicembre: VII Settimana del libro evangelico.
8 Dicembre: Domenica della pace.
25 Dicembre: (mercoledì) Natale.
1" Gennaio: (mercoledì) Capodanno.
5-12 Gennaio: Settimana universale di preghiera.
16-22 Febbraio: Settimana Valdese (17 Febbraio: lunedì).
19 Marzo (mercoledì): Convegno dei Catecumeni di IV anno ad
Agape. .
30 Marzo (Palme): Domenica della vocazione cristiana.
6 Aprile: Pasqua.
27 Aprile: Festa di canto delle Corali.
ll^?So:'Domenica della famiglia cristiana e festa di canto delle
Scuole domenicali.
18 Maggio: Convegno delle madri delle alte Valli ad Agape.
1-2 Giugno: Convegno femminile ad Agape (La Chiesa e a a
miglia).
La Settimana del libro ritornerà per la settima volta alla fine di Novembre Tutti sappiamo come molti libri, molti rotoca chi, non sempre
di sana inspirazione, penetrino in moltissime case
dobbiamo rimanere assenti da questo bisogno dei impeqna
chiesa di estendere le loro conoscenze mediante la Impegna^
moci quindi perche le facilitazioni che la °¡r,ten
quella settimana sieno accolte, e la nostra stampa evangelica sia
sámente collaborazione vi rivolgiamo a
l'Eco dille vanirono ancora troppe famiglie che no^
nostro settimanale, e noi pensiamo che un azione
possa che avere un risultato largamente benetico per la vita
stre parrocchie.
r motivo di compiacimento per tolti noi il sapete “ “"'P'»
di San Secondo è in (ase dì esecosione. Nel corso d. ¿
dPtto sarà realizzato, e noi manifesteremo la nostra gioia e le nosi
Sdar on la costituenda parrocchia, non
che verrà fatta in tutte le chiese Valdesi la domenica 8 dicembre.
11 Consialio Ecumenico ci ha inviato alcune migliaia di copie di
un opuscolo riccamente illustrato: « Unité ». ',g
diffondere largamente nelle parrocchie. Potrete ritirarlo presso la Clau
diana al prezzo di L. 50 la copia.
In evasione ah mandato della Conferenza distrettuale, vi abbiamo
comunicato le somme che i Concistori dovrebbero versare per costituire
il fondo per Borse di Studio. Dopo avere udito vari pareri, nel Sinodo
e altrove, esprimenti serie perplessità sul criterio di una capitalizzazione, la Commissione ritiene che il problema debba essere riesaminato
nella prossima Conferenza, e pertanto non insistiamo per I immediato
versamento di tutta la somma. Tuttavia pensiamo che il nostro Distretto
debba provvedere a costituire sin d ora quattro Borse di centomila lire
caduna. Vi preghiamo quindi di versarci una contribuzione pari al doppio di quella richiesta per la Pro Valli. La Commissione distrettuale si
riserva di presentare alla prossima Conferenza un progetto di regolamento.
Ricordate che la mèta finanziaria per il nostro Distretto non solo
non è stata raggiunta, ma che quest'anno un ulteriore progresso dovrebbe essere realizzato, a causa dei maggiori impegni assunti dal
Sinodo. Noi sappiamo che l'annata è stata cattiva per molti fratelli, a
causa delle avverse condizioni atmosferiche e che molti stentano a trovare il pane quotidiano. A tutti coloro che sono stati allora provati, e
che oggi, come in particolare i minatori di alcune zone delle nostre
Valli, attraversano gravi difficoltà economiche, noi esprimiamo la nostra
fraterna solidale simpatia.
Ma è anche vero che la generosità dei nostri fratelli d'oltre oceano
contìnua a manifestarsi in modo straordinariamente generoso. Il nostra
amore per la Chiesa saprà del resto suggerirci quelle rinuncie che, in
definitiva, si trasformeranno in un reale arricchimento della nostra vita
e della vita delle nostre Valli.
Ed ora, fratelli nell'opera del Signore, vi giunga l'espressione dei
nostro affetto, mentre domandiamo a Dio di esaudire la nostra preghiera. La preghiera è di poter vedere un rinnovamento profondo e radicale nella vita religiosa, forse un po' stanca e tradizionale, di questo
popolo Valdese che tanto amiamo, perchè è stato oggetto di un cosi
grande amore da parte di Dio, in Cristo Gesù.
Ottobre 1957.
La Commissione Distrettuale
Roberto Nìsbet
Ettore Serafino
Gustavo Bouchard
Nota vaticana
sni satellite artificiale
La Stampa riporta una nota elei settimanale vaticano L’Osservatore della domenica,
in merito al satellite artificiale russo:
« Robuste voci bene orchestrate dai satelliti rossi sparsi in ogni nazione, rìsuonano nel mondo per propagandare, esaltare la vittoria dell’uomo allevato e nutrito
dalla repubblica comunista. Si è parlato in
un ardente editoriale di vero miracolo,
quasi per dire che altri di ben diversa
natura sono « fasulli ». Si è parlato dell’avvento di una nuova religione e questo ci fa ritenere ehe finalmente sarà consentito di levare la fronte verso il cielo, sia
pure per adorare una sfera di 58 centimetri
di diametro. Ciascuno si sceglie il Dio che
merita. (Fortunatamente, no! n.d.r.).
« A parte lo sforzo sul piano psicologico
e politico dei lunatici comunisti (/) bisogna
ricordare che il nuovo congegno costituisce
un’impresa scientifica di grandissimo valore, tale da giustificare i miliardi di rubli
spesi per realizzarla, anche se il popolo russo avesse bisogno, per vivere un po’ mèglio, non di una luna.
« n fatto di aver potuto far girare intorno alla terra una piccola luna artificiale ha
enorme importanza ed avrà ancora più enormi conseguenze. Sarebbe ingenuo pensare
che il satellite eia soltanto uno strumento
pacifico, destinato unicamente alle ricerche
scientifiche. Purtroppo può anche servire a
fini bellici.
« Dio non voglia che il « ti-tip », trasmesso ad intervalli di 3 decimi di secondo dalla piccola sfera, diventi un rombo foriero di
tempesta. E questo non per denigrare o misconoscere il merito dell’odierna conquista.
(continua a pag. 4).
Perchè la Scuola Domenicale?
Non si introduce il ragazzo alla presenza di Gesù Cristo come
io si introduce La quelia di Carlomagno o alla tavola pitagorica
Che domanda! ...
Eppure, alla « ripresa » di questa che ehiamiamo pure scuola, ma
che è in quanto domenicale, cioè del Signore, totalmente diverea
da ogni altra, non sarà forse inopportuno che ce la poniamo; tutti.
Perchè, come ogni altra « attività » della vita ecclesiastica, essa e
minacciata dalla routine, e rischia di diventare una di queUe cose
che si fanno perchè si devono fare, perchè si son sempre fatte, perche
è tradizione, e non ci si sta più nemmeno a pensare.
Bisogna che i responsabili delle
Scuole Domenicali, pastori, direttori
e monitori sappiano chiaramente cosa vogliono, cosa devono fare per i
ragazzi che, sia pure per un tempo
limitato, sono loro affidati dal Signore. In questi ultimi tempi, da noi
come ovunque, si pone sempre più
fortemente l’accento sulla necessità
di dare ai ragazzi un insegnamento
che sia quanto più vivace possibile;
un insegnamento che risponda quanto più possibile ai canoni della ped^
gogia sviluppata dei giorni nostri.
La piccola rivista La Scuola Domenicale cerca di farei l’eco di questi problemi. Il materiale di studio da fornire ai monitori, e soprattutto da offrire ai ragazzi viene assai curato; e
questo anno i nostri bambini saranno gradevolmente sorpresi nel trovare il loro quaderno biblico totalmente rinnovato e reso più vivace,
anche nella presentazione tipografica. Ma tutto questo sforzo necessario
e prezioso può risolversi in uno sterile attivismo, se ogni responsabile,
ogni gruppo incaricato di una scuola
domenicale non cercherà la propria
risposta alla domanda su espressa;
cioè il senso del suo ministero verso
i bambini dei credenti, che sono
« santi ».
E bisogna che le famiglie che mandano i loro figlioli alla scuola domenicale (ánche quelle che lo fanno
con zelo lodevole), ripensino un poco
alla ragione per cui lo fanno. Cosa
volete per loro? cosa vi aspettate da
quell’ora settimanale? Non credo sia
avventato dire che molti genitori
considerano la frequenza dei figlioli
re cui bisogna sottoporsi, per un dato periodo, iniziando quell’« istnlzio
ne» che poi, attraverso al catechismo,
condurrà alla « maturità » ecclesiastica del giovane. Scuola, dunque, con
i suoi doveri, i suoi compiti, i suoi
quaderni, le sue interrogazioni, le sue
pagelle ; e, alla fine, un certificato di
buon cristianesimo, che dia diritto alla
pienezza della vita nella chiesa. Fra
bambini mandati alla_ scuola domenicale con questo spirito, solo alcuni
« violini » possono parteciparvi con
un certo interesse, mentre la maggioranza sentirà necessariamente come
un peso questo supplemento domenicale della fatica settimanale di alunni, che non dobbiamo sottovalutare.
E non è certo il modo migliore di
condurre il bambino alla gioia ed alla profondità della conoscenza della
Parola di Dio. Vorrei con tutto il
cuore che tutti i genitori che leggeranno queste righe mi rispondresero
indignati di questa diagnosi, dichiarandola falsa...!
Che cos’è una Scuola Domenicale?
Non è un istituto d’istruzione in cm
venga insegnato non^ la storia, la
geografia, la matematica, bensì^ una
dottrina religiosa, con gli stessi metodi cui vengono insegnante la stona,
la geografia, la matematica... Non lo
è perchè sarebbe irrisorio pensare che
in un’ora settimanale si possa preparare biblicamente il fanciullo, con un insegnamento che spesso si trova m
contrasto con quanto egli apprende
o ascolta fuori della chiesa. Ma non
lo è soprattutto perchè la Parola di
Dio e la fede in Cristo non sono delle dottrine, non sono degli oggetti
considerano la irequenza uei nsnwii ic
aUe lezioni domenicali come un dove- di studio e di insegnamento; o alme
no, lo sono solo quando i rapporti
fra l’insegnante e il discepolo si
svolgono già nell’ambito della fede;
cioè quando l’insegnante sa di non
insegpiare una dottrina, ma di annunciare l’amore vivente del Padre,
e il discepolo viene col cuore del figliolo che si avvicina a questo Padre,
e non con la mentalità dell’alunno
che va a scuola a rendere dei conti.
Perciò io credo che l’ora domenicale dei nostri ragazzi debba essere la
loro ora di culto; un culto particolare, certo, in cui prevale l’elementq
dell’insegnamento (che del resto non
manca neppure nel « sermone » per
gli adulti), ma culto tuttavia, nel
quale i bambini si sentano al cospetto di Dio; nel quale essi imparino
che Dio attende dagli uomini, anche
dai « minimi », l’adorazione che gli
è dovuta per la Sua maestà e per il
Suo amore; nel quale sentano che ciò
che viene loro insegnato, i fatti della storia biblica dell’Antico e dei
Nuovo Testamento, gli annunci profetici, l’insegnamento di Gesù, la testimonianza degli apostoli, è la vi
vente Parola che Dio indirizza loro
per destarli alla fede. Non sono certo
delle novità, queste. E da che sono state fondate in terra anglosassone, diffondendosi poi rapidamente ovunque,
le Scuole domenicali, viene dibattuta
la grande alternativa: scuola domeniche o culto dei bambini? Credo
che questo non escluda quella, nel
senso detto sopra, in quanto i bambini devono imparare a conoscere la
loro Bibbia; ma a questo proposito
l’oia settimanale, in chiesa, non può
nè deve in alcun modo sostituire
l’insegnamento fondamentale nella
famiglia! In chiesa, o nella loro sala
i bambini devono ricevere l’annuncio del perdono e dell’amore di Dif^
in Cristo, e devono, tutti insieme,
essere introdotti a quel servizio (liturgia) di riconoscenza, di adorazione, nel pentimento e nella fede, che
sarà, poi, la loro piena vita cultuale,
(continua in 4* pagina)
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CH’ECO DEU^VALU YALDBSl
La lirk Week„ ad Aberdeen
un lircheptag,, scozzese
Dopo il 1945 si è istituito in Germania un movimento ecclesiastico laico (non è ima contraddizione di termini!), U Kirchentag.
Esso vuole portare le comunità dei credenti a sentire e manifestare
la propria responsabilità cristiana in tutti i campi della vita. La sua
azione culmina nel Kirchentag, grande riunione annuale che si protrae per alcuni giorni, ed in cui i convenuti, che sono varie migliaia,
divisi in sezioni, esaminano questo o quell’aspetto della fede e della
testimonianza cristiana. Gruppi di studio bìblico e di discussione, conferenze, serate di musica sacra e di arte drammatica religiosa; tutto, organizzato e sostenuto da laici pur con la collaborazione
di pastori e teologi, tende a dare al popolo cristiano che si raccoglie
il senso deir ampiezza della rivelazione biblica e della totalità All’impegno cristiano. Il Kirchentag termina con la grande riunione
domenicale, in cui sono stati spesso contati oltre mezzo milione di
partecipanti. Il Kirchentag evangelico si tiene alternatamente nella
^ zona occidentale e nella zona orientale della Germania; quest’estate,
però, non si è potuto tenere in Turingia (la patria di Lutero), come
progettato, perchè il governo comunista poneva tali condizioni che
ne avrebbero fatto una riunione politica. Ricordiamo inoltre che vi
è pure un Kirchentag cattolico. Quest’iniziativa pare cominciare a
diffondersi, e si è avuto, quest’estate, il primo tentativo (riuscito),
in Scozia.
\ Ad Àber^^^ (dal 5 all’ll Agosto ù. s.), più di millecento laici, uomini e donne, si sono riuniti
giungendo da ogni parte della Scozia per un incontro di una settimana. Si trattava della « Kirk Week »,
la settimana della Chiesa, destinata
ad introdurre in Scozia i metodi e
le realizzazioni del Kirchentag tedesco. In tutta la preparazione della «.Kirk Week» era sempre presente la cooperazione ecumenica.
Martino Niemoller, aveva preso
d’assalto Aberdeen in occasione di
una visita nel mese di febbraio subito dopo il Kirchentag di Francoforte. Klaus von Bismarck, capo dinamico del movimento dei laici tedeschi, è giunto per l’apertura della settimana ed è rimasto fino alla
fine. L’Olanda, l’India, fa Nigeria
inviarono degli oratori, e più di
venti paesi erano rappresentati tra
i visitatori. In effetti la Chiesa
mondiale si era trasferita ad.Aberdeen e la sua presenza è stata accolt!i con gioia. Uno dei risultati positivi del Consiglio Ecumenico è costituito dal fatto che ora possiamo
senza alcuna vergogna esportare ed
importare le buone idee delle varie
chiese. Il centro vitale della Kirk
Week si trovava nei suoi gruppi biblici. Ce n’erano più di settanta,
formati da dieci - quattordici delegati, con un capo gruppo laico. Questi gruppi seguivano le indicazioni
fomite dallo studio biblico del mattino, ma la discussione si sviluppava liberamente. Si trattava, come è
stato osservato, di circoli di amici
nei quali era possibile discutere i
problemi scottanti che tormentano
la nostra generazione. La tradizionale riservatezza scozzese ha lasciaUi il posto ad un profondo desiderio di fraternità in Cristo. Il mezzo
semplicissimo per ottenere questo,
costituito dalla suddivisione dei partecipanti in piccoli gruppi, divenne
un mezzo di cui lo Spirito Santo si
è servito,.
Il pericolo che corre questo genere di fraternità sta nel fatto che essa tende a rimanere centrata in se
stessa. Altri elementi del programma cercavano di controbilanciare
questa tendenza. Lo studio dei Mbri
dell’Esodo e di Daniele, meno noli
di altri, ha messo i delegati faccia
a faccia con la realtà straordinaria
del Dio (.Innipotenle. L’ordine dato
a Mosè ed al popolo di Israele di
« uscire », ha trovato un’eco nella
parola ardente ed ispirata del Dr.
MacLeod e del canonico Ernest
Southcott che hanno parlato della
Chiesa nella sua debolezza umana
e nella missione divina. W. S. Robertson, segretario del consiglio
scozzese per lo sviluppo dell’industria e Thomas Taylor, le cui doti
eccezionali vengono sempre messe
al servizio del sùo paese, parlarono
dell’« Avvenire della Scozia ». La
formazione scientifica dell’uno e
quella giuridica dell’altro diedero
una grande forza alle loro franche
dichiarazioni sulla potenza illimitata di cui dispone oggi la società
industrializzata per il suo sv'luppo
e sull’impotenza di una società
umana <-he ha perso ogni valore mo
rale. Un laico olandese, il Dr. Quarles von Ufford, ha auspicato una
partecipazione più consistente della
Gran Bretagna aH’unilià europea.
M. J. Sargunam, un dirigente indiano, ha messo in luce le qualità e
i difetti del nostro carattere nazionale.
Ma altri aspetti della vita furono
toccati con uguale cura e serietà;
dei corsi di letteratura e di musica
nonché un’esposizione di dipinti
hanno avuto un posto tutt’altro che
secondario nel quadro della setti
mana. Si è cercato inoltre di scopri
re in modo particolare il compito
dei laici nella loro vita professiona
le: nell’industria, nella vita agrico
la, nell’educazione. Molti interroga
tivi sono così stati posti ai gruppi
A tali interrogativi che poi i var
delegati si trasmettevano l’un l’al
tro, non si è sempre potuto trovare
una risposta, ragione di più per
continuare il lavoro intrapreso durante questa storica settimana : la
Kirk Week non è che la fine del
principio! Ed i laici lo sanno.
(Da un notiziario del
Consiglio Ecumenico).
dppeUa ai Paàtoìi
Biblioteca evangelica
in “Braille,,
»
Nella mia permanenza in Sicilia sono venuto a contatto con uno dei
numerosi gruppi di ciechi. Ho conversato con loro, mi sono reso conto della tragica realtà della loro vita, ho
trovato della rassegnazione passiva,
della disperata ribellione, oppure, e
nei più, un desiderio, un bisogno intenso di aggrapparsi a qualche cosa
che dia ancora un valore alla vita.
Così è nato il desiderio di offrire a
questa categoria di sventurati fratelli,
quella luce interiore di cui tanto hanno bisogno e che fa accettare la triste
condizione e dà ancora un valore, uno
scopo alla vita. Per questo non vi è
altro mezzo che il contatto con l'Evangelo di Gesù Cristo.
Qui la necessità di costituire una
biblioteca circolante evangelica in
Braille; purtroppo bisogna cominciare da zero, non y.i .è nulla, e vi sono
tanti libri da tradurre, cominciamo
dalla Bibbia, e poi, chi conosce tutti
i ciechi evangelici? poiché si tratta di
cominciare da loro; ecco perchè rivolgo un caldo appello a tutti i Colleghi perchè vogliano darmi gl'indirizzi che sono a lorp conoscenza, oppure
passare il mio indirizzo ai ciechi che
possono scrivermi in Braille. Ho fiducia di trovare fra, di loro dei collaboratori per le traduzioni, ma innanzi
tutto per offrir loro la Parola di Vita
che è Luce degli domini, a questi fratelli che a loro volta potranno darla
ai loro compagniid'ombra.
Ringrazio quanti vorranno aiutarmi
e sarò grato peri ogni suggerimento
che mi verrà datò.
Carlo Davite
Riclaretto (Torino)
PERSONALIA
La casa di Guillòi e Luciana Colucci, a Vittoria, è stata rallegrata dalla
nascita di Maurizio. Partecipando alla loro gioia, inviamo loro il nostro
augurio fraterno.
La Parola della vita
Se siete miei discepoli...
Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi; ma il Figliol
dell’uomo non ha dove posare il capo.
(Matteo 8: 20)
Un discepolo entusiasta, pieno di quello slancio di cui spesso si
lamenta la mancanza oggi, avvicina Gesù; un uomo che crede aver
trovato in lui il suo ideale e non sta a pensarci su due volte: si
getta ncH’avventura. Lo avvicina c gli offre tutto quanto possiede:
le sue forze, la sua capacità, la sua vita. Tutto gli offre, disposto a
seguirlo^ fino alla morte se è il caso, ovunque egli vada.
Gesù non lo incoraggia, tutt’altro, sembra invece voler raflreddare quel_ generoso entusiasmo. La fede non è un entusiasmo, un’avventura, un ideale; e l’obbedienza a colui che non ha dove posare il capo.
Forse Gesù non vuole nemmeno scoraggiare il suo discepolo, nè metterlo alla prova. Ma dinnanzi allo slancio di affetto, di dedizione di
un uomo pronta a sacrificare tutto per lui, ricorda tra sè e sè il suo
sacrificio e quanto esso costi.
Ricorda che la sua esistenza terrena è quella di uno che, come
dirà Paolo,_ «essendo ricco si è fatto povero» (2 Cor. 8: 9), che possedendo ogni cosa si è ridotto a non possedere più nulla, che potendo
disporre di legioni di angeli sarà abbandonato alla mercè di qualche
soldato imperiale.
Gesù vede tutto questo e realizza quanto implica la sua vocazione
vedendo ed udendo lo slancio del suo discepolo ; ma la misura di questa sua totale solitudine e povertà gli è rivelata dal confronto con
gli uccelli e le bestie della campagna.
Le ultime creature, che non meritano la minima considerazione,
della_ cui presenza appena ci accorgiamo, \ passeri della terra hanno
un nido cioè una sicurezza, un luogo ove essere garantiti; Lui non ha
nemmeno quello, lui che ha rinunciato a casa e famiglia, posizione
e benessere.
Che cosa pensiamo noi di un tale uomo e di una tale esistenza,
noi uomini e più particolarmente valdesi del 1957? Oggi, in cui l’unica
cosa cui si pensa è precisamente avere un posto dove stare tranquilli
ed avere una posizione che dia un buon stipendio, oggi in cui l’ideale
è avere una vespa o una 600. Cosa pensiamo di quella parola di Gesù :
anche gli uccelli avranno dei nidi ma voi, se siete miei discepoli, non
avrete mai tranquillità, nè benessere?
g. t.
Qualche notizia in breve
Le Chiese indigene del Cameroun
c del Madagascar hanno inviato a Parigi due pastori negri per occuparsi
degli studenti. Ci sono molti Africani
fra i 160.000 studenti della capitale, e
molti di essi sono cristiani.
•h La Società Biblica di Londra ha
pubblicato il Nuovo Testamento in un
dialetto australiano (Arunda) in cui
finora non v’erano traduzioni bibliche.
ir I battisti sparsi in tutto il mondo hanno ricevuto, dal Comitato esecutivo dell’Alleanza battista mondiale, riunito a Hamilton (Ontario) un
pressante appello ad «unirsi per pregare per la pace con fervore e costanza » e a non abbandonare gli sforzi in
favore della libertà religiosa per tutti
gli uomini.
CATTOLICESIMO D'OGGt
Siamo ancora cristiani ?
Questa domanda, che ha quasi un sapore
settario e catastrofico, è invece la domanda
che, con perfetta anche se dolorosa lucidità, si pone e ci pone uno scrittore cattolico come Carlo Bo, in un grande quotidiano
come La Stampa. Non si può seguirlo senza stupore ed emozione, mentre cerca coraggiosamente di mettere a nudo la situazione reale del Cattolicesimo italiano; e
nella sua diagnosi accorata, fatta dal di dentro, ci specchiamo turbati: siamo ancora
cristiani? Già qualche tempo fa Carlo Bo
aveva posto Vinterrogativo: Cóltolicesimo
imborghesito?, in occasione dell’intervento
delle autorità ecclesiastiche per bloccare il
nuovo indirizzo dato dal Cattolicesimo francese ad un catechismo « progressivo » (ci
riserviamo di presentare altra volta la cosa
ai nostri lettori).
La Chiesa deve essere viva o limitarsi a
battere le vie della tradizione? (...) Come
possiamo conciliare questi continui avvertimenti d’arresto sulla parte più viva e più
sensibile del clero con le concessioni di tut.
(’altro genere fatte agli nomini pratici,
alla gente d’azione, con l’obbedienza servile all’attualità, al gusto fin troppo moderno della propaganda, con la soddisfazione
degli spettacoli di massa? (...) Uno stato
di tanto abbandono costituisce una preoccupazione per le nostre autorità ecclesiastidbe? A giudicare dagli interventi degli
ultimi tempi nel campo del clero francese
si sarebbe portati a dire di no, anzi si potrebbe credere che siano preferiti gli inerti,
i ripetitori, chi non si accorge delle gravi
mutilazioni, della generale assenza, del più
o meno cosciente indulgere ad un gioco di
rapporti esterni che spesso confinano con la
superstizione o, peggio, con un’equivoca
convenienza. (...) Se si vuole salvare il cattolicesimo, se si vuole che la nostra fede sia
viva occorre che non la si adoperi per salvare la pace del momento, il privilegio o, magari, l’abuso. Della fede spesso non restano
che gli obblighi esteriori, la pratica, quella
che potremmo chiamare la consacrazione
della più spenta abitudine. Se si mettono
sui piatti di una bilancia questo pauroso
abisso di disinteresse e le luci illusorie delle
manifestazioni pubbliche (i congressi, le
processioni, i radtmii di massa) non ci si può
illudere, si tratta di Un equilibrio fittizio, di
un inganno reciproco. E’ sufficiente che i
cattolici si impradroniscano delle leve di
un paese, che si accomodino sulle poltrone
di comando... perchè la fede si irrobustisca, sia viva, abbia [un significato nella nostra vita fino a trasformarla?
C. Bo riporta und dichiarazione del Cardinale Ottaviani: ’’fina delle più gravi deviazioni del nostro fempo è il predominio
dell’azione. Non si parla che dell’azione
e si dimentica che I Nostro Signore ha soprattutto pregato, predicato e parlato della
sua passione e della,sua morte ”. Il Bo nota come una simile dichiarazione sia, a tutta prima, profondamente rallegrante; ma
non può reprimere il sorgere di una domanda: questo appello a tralasciare ogni
funesto attivismo, nòn maschera in realtà il
desiderio di soffocdre, per timore dinnovazione, ogni vivo e necessario moto di rinnovamento? tanto p)à che non si è altrettanto severi verso gli attivisti veri, quelli
che s’interessano di cifre, di riunioni di
massa, di combUuù^ni politiche ed economiche, del successo...
A guardare il mondo di oggi così come è
e come lo facciamo noi stessi, possiamo dire che siamo di fronte da un mondo cristiano? Quell’aggettivo ha un senso puramente storico, non è certo un mondo conforme all’ideale cristiano ma Un mondo
dove si incontrano degli elementi cristiani
più o meno vivi, più o meno attivi. Ora,
l’unica strada sarebbe appunto questa: di
suscitare un’azione, di favorirla anzi, perchè
alle parole rispondano gli atti, perchè non
ci si fermi alle protèste o, peggio, alle pro
poste elettorali e intanto si rimandi quello
che non può più essere rimandato, che ha
cominciato ad imputridire.
Siamo ancora cristiani? Ecco la domanda
sbigottita che ci facciamo ogni volta che
l’abisso fra fede e mondo ci appare in tutta
la sua realtà... Non si deluda l’attesa di chi
soffre, di chi freme, e non si consigli soltanto la falsa pace, la pace della comodità
a chi conosce il peso del male e tenta di
fare qualcosa. Nessuno potrà mai rifiutare
questo tipo di azione che nasce dalla rara
fiamma del cuore, ed è ostacolato dalla fatica, dalla stanchezza e dalla sfiducia della
nostra natura.
E’ un’azione che nasce dalla meditazione
della passione e della morte di Cristo, a
meno che di questi temi vitali non si voglia
fare soltanto delle occasioni accademiche,
oggetti di pura predicazione retorica. Cristo soffre e muore tutti i giorni intorno a
noi, e questo non può essere soltanto materia di spettacolo, ma esige partecipazione,
cioè azione comune.
Che aggiungere? Dinanzi alla distretta
della Chiesa che si conforma al mondo ci
troviamo a parlare lo stesso linguaggio, a
levare la stessa voce d’allarme, sostenuti
dalla fede comune. Un linguaggio che non
è ” nostro ”, ma che lo Spirito libero e
sovrano suscita nel corpo disperso della
Chiesa, senza lasciarsi limitare dalle barriere confessionali (che pure, per ora, sussistono); ed in questo tempo in cui ” la Parola di Dio si fa rara ”, perchè troppe voci
la coprono e pochi sono quelli che, assetati,
la cercano senza stancarsi, siamo pieni di
gratitudine per ogni voce ” profetica ” che
non si vergogna dell’Evangelo, di parlarne
alto e forte, con passione, anche sulle colonne di un quotidiano, perchè sa, con certezza di fede, che esso è potenza di Dio
per Ut salvezza di ognuno che creda.
red.
Recentemente sì è inaugurata a
Bombay una chiesa cattolica che ha
la forma di un tempio indù, a parte
la croce ed alcune statue sul tetto:
segno dello sforzo di adattare certe
forme esteriori della vita ecclesiastica alla vecchia cultura indiana.
Durante la sessione della Convenzione battista degli S. U., quattro
alberghi « bianchi » di Louisville, Kentucky, hanno accettato fra ì loro ospiti numerosi delegati negri; pare per
la prima volta, in_ una misura così
grande.
E’ necessario ingrandire il campo di transito per rifugiati di Friedland (Hannover, Germania), campo
al cui mantenimento collabora l’Hilfswerk, l’organizzazione ecclesiastica di
assistenza: tre volte la settimana
giungono dei convogli dai territori tedeschi dell’est, con un afflusso mensile di circa 8.000 profughi.
W In una dichiarazione di principio la Confederazione delle Chiese battiste del Rio della Piata auspica la
separazione completa della Chiesa e
dello Stato in Argentina; vi si domanda che essa sia messa all’ordine
del giorno dell’assemhlea nazionale
costituente che delibererà fra poco sul
rimodernamento della Costituzione
del 1853 che Peron aveva messa da
parte. Solo una separazione dei poteri
secolari e religiosi può garantire l’uguaglianza di tutte le confessioni e la
neutralità dello Stato nelle questioni
religiose.
•)lr 11 governo argentino ha abrogato una disposizione, che datava dal
governo Peron e che vietava, «per ra^
gioni di sicurezza », l’erezione di chiese non cattoliche nelle zone di frontiera argentine.
_ Alcuni membri delle Chiese storicamente pacifiste (Quaccheri, Fratelli, Mennoniti) si sono recentemente
incontrati a Iserlohn, in Westfalia,
con dei rappresentanti di Chiese europee, discutendo della « Signoria di
Cristo sulla Chiesa e sullo Stato». S’è
passato in rassegna tutto ciò che la
Chiesa ha detto finora sulla guerra
e sulla pace.
ir L’Agenzia cattolica di stampa di
Friburgo (Svizzera) ha pubblicato un
articolo in cui si dice che un’unione
della Chiesa ortodossa con Roma rap
presenterebbe « un notevole contrap
peso all’Islam ed al comuniSmo ». Nu
merosi segni indicherebbero che il Pa
pa potrebbe giungere ad eliminare lo
scisma, vecchio di 900 anni.
ir Si estende pure in Germania un
movimento di orìgine inglese («Miss
a meal» : perdete un pasto ) : un numero crescente di cristiani tedeschi rinunciano una volta alla settimana ad
un pasto, per indicare almeno la loro
solidarietà a « coloro che non possono
mai offrirsi un pasto completo». Essi
offrono le somme così economizzate
(in un mese si sono raccolti 15.000
DM, circa 2.250.000 lire) e, all’ora del
pasto soppresso, intercedono per gli
indigenti.
ir Una disposizione ecclesiastica
cattolica ha proibito l’esecuzione in <
chiesa dell’Ave Maria di Schubert e
di quella di Gounod, considerate musica profana.
3
L’ECO DEUS TALLI VALDKI
— 3
Au moment où l’on se propose de
rendre la visite que les Vau<k)is de l’Amérique du Sud nous on
fait l’an dernier, il est peut-être
utile de rappeler quelles furent les
raisons qui poussèrent bon nombre
de familles vaudoises à quitter les
Vallées.
La campagne agricole de 1957,
déficitaire en tous points, nous aidera à mieux comprendre la situation telle qu’elle se présenta il y a
un siècle environ. Plusieurs années
durant les récoltes manquèrent, les
gens se mouraient de faim — et non
pas au sens figuré — le désespoir
régnait sur notre sol et l’on se demandait combien longtemps cette situation allait durer.
11 fallait pourvoir de quelque façon. Les amis de l’étranger firent
de leur mieux pour subvenir aux
besoins les plus urgents, mais cela
ne pouvait pas continuer; l’on devait coûte que coûte trouver une solution à l’angoissant problème dvi
pain quotidien.
Le pays n’avait pas d’industrie,
la culture du sol était le seul moyen
de gagner sa vie et ce sol semblait
une fois de plus maudit de Dieu et
lie donnait plus son fruit.
Que faire? On finit par se ranger
à l’idée de l’émigration; mais où
émigrer? Voilà le grave problème
(|ui se posa et qui appela l’attenlion des esprits les plus soucieux de
répoque.
Plusieurs solutions furent propo
Les émigrants taiidoîs
sées et étudiées«. L’idée de traverser
l’Océan fut d’abord combattre avec
acharnement surtout par les responsables de l’Eglise qui craignait de
perdre ainsi une partie de ses membres.
L’on parla de s’établir en Sardaigne ou en Pouilles ou en Toscane
ou en Algérie... Mais tous ces plans
furent bientôt abandonnés et une
nouvelle voie fut ouverte vers l’Amérique du Sud, grâce au courage de
quelques familles du Villar qui se
dirigèrent vers l’Uruguay qui devint, dans la suite, un excellent débouché pour notre surplus de production humaine.
Ce qui poussa nos vaudois vers
des plages lointaines ne fut donc pas
l’esprit d’aventure, mais le besoin,
la misère. Ce ne fut certes pas sans
un serrement de coeur qu’ils s’en
allèrent bien loin en des temps où
les voies de communications étaient
bien différents de ce qu’elles sont
aujourd’hui. Je suis convaincu que
en quittant le pays ils durent se dirent; nous ne reviendrons plus; ils
savaient avec quelle peine ils avaient trouvé l’argent nécessaire pour
le voyage d’aller.
Le poète français François Coppée né en 1842 ne pouvait pas dé
CANTO SACRO
La Commissione del Canto Sacro propone allo studio delle Corali
e delle Scuole Domenicali in vista delle Feste di Canto della primavera
dell’anno 1958 gli inni seguenti;
CORALI
INNARIO CRISTIANO
87 (1, 2, 3) metronomo: seminima = 50
110 0, 2) metronomo: seminima = 42
il terzo inno italiano verrà fornito dalla Commissione.
FSAUMES ET CANTIQUES
153 (1. 2, 3) metronomo: seminima
160 (1, 3, 4, 5) metronomo: seminima
= 108
= 100
SCUOLE DOMENICALI
INNARIO CRISTIANO
40 (1, 3, 5) metronomo:
136 Q, 2, 3) metronomo;
276 0, 2, 3) metronomo:
PSAUMES ET CANTIQUES
36 (1, 2, 3) metronomo;
266 0 > 3, 5) metronomo:
seminima = 112
minima = 69
minima = 60
minima = 63
seminima = 76
OSSERVAZIONI
1. - L’ultimo verso della 3.a strofa dell’inno 87 assegnato alle Corali
va cantato:
E in - fon - de - sti - no - vel - lo - vi - gor.
2. - Le Feste di canto sono state fissate: per la Valpellice; nel Tempio
di Torre Pellice l’ultima domenica di aprile; per la Val Germanas^
e la Val Chisone: la prima domenica di maggio, nel Tempio di
Pinerolo.
3. - La seconda strofa dell’inno 110 assegnato alle Corali è corretta
come segue:
Rendimi, o Dio, più candido che neve
Ed allegrezza e gioia fammi udir.
Il peso che m’opprime rendi lieve.
In te soltanto fammi ognor gioir.
La tua sapienza dammi e il tuo vigor
Ed un cuor puro crea in me. Signor.
La Commissione ringrazia il Pastore V. Sommani, autore delle parole
di questo inno, per avere benevolmente consentito a queste correzioni
che rendono l’inno stesso più facilmente cantabile.
4. - L’inno francese 153 assegnato alle Corali deve essere cantato abbas
sato di un tono.
5. - 1 Direttori di Corali che desiderano ricevere la visita di un membro
della Commissione sono pregati di accordarsi tempestivamente col
Presidente della Commissione stessa: Pastore E. Aime - Angrogna.
6. - I Direttori delle Corali sono vivamente pregati di segnalare al più
presto al Presidente della Commissione del Canto Sacro, mandandogliene copia, tutti gli inni o cori religiosi o folkloristici cantati
nel corso dell’anno 1956-57 onde si proceda celermente all’arncchimento dell’archivio delle Corali che già si trova presso la Signora
Varese-Bert Lina a Torre Pellice. Tale archivio è non occorre
ripeterlo — a disposizione di tutte le Corali.
7. - Le Feste di Canto delle Scuole Domenicali avranno luogo la seconda
domenica di maggio rispettivamente nei Templi di Pinerolo e di Torre Pellice.
8 - I Direttori delle Scuole Domenicali che desiderano far cantare inni
a due voci sono pregati di rivolgersi al Prof. Ferruccio Corsani —
Colllegio Valdese — Torre Pellice, dato che il contralto, cosi come
' è scritto negli Innari è adatto al canto a 4 e non a 2 voci.
Alle Corali, alle Scuole Domenicali ed a coloro che le dirigono
l’augurio di un anno benedetto di lavoro sotto lo sguardo del Signore.
La Commissione del Canto Sacro
crire le départ dont nous nous occupons, il était trop jeune à ce moment là, mais dans une poésie inti
Pourquoi donc partent-ils
tulée Les imiffrtaus il traduit admirablement la situation qui fut des
Vaudois:
ces braves gens? Pourquoi?
S’en vont-ils par l’Europe et vers le nouveau monde.-..
C’est que parfois la vie est inhospitalière.
Longtemps leur pauvreté naïve, pure et fière.
En plein champ, près du pot de grès et du pain bis,
A lutté, n’arrachant que de maigres épis
A la terre trop vieille et devenue avare.
Car il leur fut ingrat, implacable et barbare.
Ce vieux sol paternel, ce sol religieux.
Où parfois, comme un don laissé par les aïeux.
Leur pioche déterrait un peu d’or ou des armes
Et que leur front baignait de sueurs et de larmes.
Tristes et patients, longtemps ils ont lutté.
Contre son inertie et sa stérilité.
Mais vainement. Alors, la vie étant trop chère.
Pour qu’ils pussent laisser, mie année en jachère,
Ce sol qui refusait toujours de les nourrir.
Ils ont vu qu’il fallait s’en aller ou mourir....
Fr. Coppée: Les Humbles.
Il fallait s'en aller
au mourir,,
C’était bien le cas d’il y a environ un siècle; la ûtisère sévissait à
tel point qu’il n’était pas rare de
voir des famîUes entières jeûner
presque toute la journée; dans une
famille l’on vit partager un oeuf entre quatre personnes; l’on confectionnait du pain avec ce qui restait
des noix après en avoir extrait l’huile, à la Tour les enfants d’une famille se nourrissaient d’herbes.
. « Ventre affamé n’a point d’oreilles «. Il aurait été bon de rester fidèles à la terre des aïeux, de garder
le terrein sacré sanctifié par le sang
de tant de glorieux martyrs de la
foi, mais pour défendre un idéal il
faut quand même des vivants, et s’il
est vrai que la misère peut bien
créer des héros, il est tout aussi vrai
que l’héroïsme a des limites, surtout
de durée.
Nombre de Vaudois s’en partirent
donc pour l’Amérique Latine et après un siècle oiî q|^uf bien affirmer
avec le titre d’up livre: Dieu les
mène.
Dieu les menait en effet, puisque
non seulement ils ont résolu le problème de la vie matérielle, mais ils
sont devenus tm levain dans le nouveau monde avec de nombreuses églises et des communautés vivantes.
Les pessimistes ne se plaindront pas
d’avoir eu un solennel démenti. En
ce moment le nombre des Vaudois
Sud-Américains doit au moins égaler le nombre des Vaudois habitant
les Vallées, car tant en Uruguay que
eu Argentine la terre ne manque
pas et comme les bras sont précieux,
normalement les familles sont nombreuses, et ajoutons que le climat
ne doit pas être nuisible à la santé
puisque nous lisons souvent que le
tel ou la telle est mort ou morte à
Fâge de 80, de 85, même de 90 ans..
Aujourd’hui la terre est abandonnée aussi, mais les conditions ne sont
plus les mêmes; beaucoup de gens
pourraient encore vivre sur leur propriété, s’ils le voulaient, mais comme effectivement la terre rend peu
et n’assure pas une disponibilité
d’argent on préfère l’abandonner.
San émigrer à l’étranger on s’en va
vers l’usine, l’atelier, on se donne
au commerce.
Il reste bien une émigration individuelle sans l’ampleur qu’elle avait
par le passé, mais elle a peut-être
des conséquences plus funestes pour
l’église, car ces imités finissent par
se perdre dans la masse.
Céla pose à l’église un problème
et crée une responsabilité.
Et en terminant, ajoutons, pour
l’histoire, qu’il fut un temps où
l’on pratiquait une émigration temporaire, surtout vers la France. Les
jeunes gens partaient l’automne
(aux Vallées il y a une longue saison morte), sac au dos, passaient
normalement les cols avant les neiges... Ils travaillaient pendant les
mois d’hiver à Nice, Cannes, Mar
seiUe... et 1« printemps venti ijs s’mi
revenàîent à leurs familles et à leurs
champs. Il en était de même pour
le Val Pragela.
La connaissance du français permettait aisément de se placer.
Pendant longtemps aussi ce furent
les filles qui quittaient la maison
pendant l’hìver pour servir dans les
familles; c’étaimit les hirondelles
dont on à souvent parlé. Aujourd’hui
la jeunesse féminine se montre peu
disposée à servir dans les familles:
c’est une forme d’émigration qui
disparaît.
Le problème de l’émigration est
si complexe qu’il faudrait des pages
encore pour le fouiller à fond, aussi nous arrêtons-nous, pour ne pas
abuser d’hospitalité du journal.
L. Ml.
N. B. — Pour ceux qui voudraient
être mieux renseignés sur l’émigration dans l’Amérique du Sud nous
rappelons qu’ils pourront satisfaire
leur curiosité en lisant Vopuscule
du XVn février 1956: Cento anni fa
alle Valli il problema dell’emigrazione, dû à la piume du prof. Théofile Pons.
Comunicato CIOV
Nel corso dei mesi autunnali gli
agricoltori delle Valli hanno sempre
fatto pervenire i loro doni in natura
in favore dei nostri Istituti.
Quest’anno esitiamo a rinnovare la
nostra richiesta, ben conoscendo la
situazione difficile in cui si trovano
tutti i nostri coltivatori.
Alcuni di loro, con vero spinto di
altruismo ci hanno già promesso il
loro appoggio in considerazione della difficile situazione in cui si trov^
ranno i nostri Istituti che hanno più
che mai bisogno del loro aiuto.
I loro doni, nel limite delle possibilità saranno quest’anno doppiamente graditi e desideriamo far loro giungere fin da ora l’espressione della nostra riconoscenza.
L’Orfanotrofio Maschile di Pomaretto sta in questi giorni rinnovandosi. Abbiamo rinnovato interamen;
te il mobilio per la nuova sala di
studio ed i servizi si stanno trasformando in un modo razionale e moderno.
Si tratta ora per noi di affrontare
il pagamento di una somma di alcune centinaia di migliaia di lire. _
Siamo certi che tutti coloro che,
come noi, hanno a cuore B benessere dei nostri ragazzi ci manifesteranno la loro solidarietà. Ih que^o siamo loro profondamente grati.
Anche quest’anno la OXO.V. ha
istituito delle borse per le giovani
valdesi che intendano iscriversi presso una scuola per infermiere professionali. Viva preghiera è fatta perchè si rivolgano alla nostra Amministrazione in Torre Pellice per le
informazioni del caso.
La Presidenza.
Recensioni
Dante Argentieri - STUDI BIBLICI
SUL RITORNO DEL SIGNORE
- Zurigo 1957, presso Claudiana L. 200.
Sono qui riuniti alcuni articoli pubblicati negli anni scorsi su di un periodico evangelico italiano dal Past.
Argentieri, raccolti dalla Vedova. So
no alcuni studi biblici sulla prima
lettera ai Tessalonicesi, il cui problema centrale è, come si sa, quello del
ritorno del Signore; problema che
travagliava le comunità della Chiesa
dei primi tempi più di quel che non
avvenga oggi... Come si addice ad ar
ticoli, quali erano in origine, questi
studi biblici sono rapidi e vivaci, il
che non esclude per altro una buona
informazione, com’è fra l’altro documentato dalle note in calce. A quanti
hanno vaghe idee « personali » sull’waldilà», ed a quanti considerano il
ritorno del Signore come una pia illusione un po’ fanatica dei primitivi
cristiani, indegna della nostra mentalità moderna, consigliamo questa
meditazione di una realtà che, se è
spesso trascurata, oggi, non è per
questo meno fondamentale nella rivelazione biblica.
C. Ravy - DESTINÉE DES NATION
SELON LE PROPHÈTE DANIEi.
- Genève s.d. - fr. sv. 3.
In relazione a quanto detto sopra,
è triste constatare che troppo spesso
i pochi che nella Chiesa hanno sensibilità ed interesse per quel lato delle
Scritture che annuncia la fine del
mondo, o piuttosto di questo mondo,
scivolino poi in interpretazioni che
falsano totalmente il messaggio biblico. Eccoci di fronte ad un’opera
che esamina il messaggio del profeta
Daniele; ma in un modo che fa senz’altro violenza al testo, nel desiderio
di far dire quel che esso non può nè
vuole dire. E’ uso di un settore dell’interpretazione protestante (che in
realtà ha di protestante soltanto il
rifiuto del Magistero roinano) di
« specializzarsi » nello studio dei libri apocalittici (Daniele ed Apocalis
se); e di cercarne l’attualizzazione e
la conferma nelle figure e nei fatti
contemporanei. E’ così che con grande naturalezza si trovano, se nori
espressi, profetizzati nelle visioni di
Daniele i due conflitti mondiali, il
comuniSmo, l’O.N.U., l’energia atomica e la sua potenza distruttrice,
Tateismo moderno, il Sionismo e
quanto di più attuale possiamo pensare.
Soltanto, ci si chiede che senso ha
più un’attualizzazione del genere.
Non crediamo che questi artifici (che
si ripetono di generazione in generazione, sempre altrettanto attuali!)
possano portare il cuore di un uomo
ad attendere con gioia e con senso di
responsabilità il giorno del Signore;
anzi, un’apologià del genere, per
quanto bene intenzionata e sostenuta
da un indubbio zelo per le anime, è
senz’altro controproducente, specie
per la nostra spregiudicata e scettica
generazione. In ogni caso, se vale la
parola del Cristo; Vegliate, perchè
non sapete nè il giorno nè l’ora... vale
pure quell’altra: Non sta a voi conoscere i tempi ed i momenti che il
Padre ha riservato alla sua autorità.
E confrontando quest’opera con quella di W. Luethi; La prophétie de Daniel et hotre temps, ei è dato di nc(>
noscere la differenza che passa fra il
rinnovamento biblico, nel suo sforzo
di attualizzare il messaggio antiw
senza far violenza al testo, ed un biblicismo apologetico e letterale.
Valdo Vinay - STORIA DELLA RIFORMA, presso la Claudiana.
Continua, con nostra viva soddisfazione, la serie di corsi tenuti presso
la nostra Facoltà di Teologia e dati
alle stampe. Si tratta queste, volte di
un corso di Storia della Riforma che
viene pubblicato litografato, ma in
accurata veste tipografica, fomite di
un’abbondantissima bibliografia che.
capitolo per capitolo, garantisce della serietà dell’informazione e della
documentazione relativa a questo periodo essenziale della storia ecclesiastica. A quanti lamentano che la presenza della Facoltà si faccia scarsamente sentire, presentiamo questo volume che si aggiimge alle già svariate
opere che attestano _ dell’attività impegnata ed ecclesiastica dei nostri docenti.
G. Steinberger - PICCOLE LUCI
SULLA VIA DEI DISCEPOLI
DI CRISTO - Claudiana, Torre
Pellice 1957 - L. 400.
Si tratta della versione italiana di
brevi meditazioni pubblicate nel 1903
dallo Steinberger, evangelista della
Missione interna della Svizzera tedesca, giunto alla fede ed alla vocazione al ministero attraverso una dura
infanzia e ad una giovinezza inquieta ed alla ricerca di verità. Sono mey
ditazioni semplici, presentate quasi
umilmente (diremmo anzi troppo
umilmente : le parole dell’Ev^gelo
non sono « piccole » luci ! ), ma in cui
si sente il fervore della fede, la gioia
della certezza e della speranza ricevute, il desiderio di una testimonianza, che rimane però sempre sobria e
raccolta. Un’opera di edificazione,
che non indulge però ad una « pietà »
retorica. C
Quando un cristiano prega: ’’Padre, la tua volontà sia fatta”, Dio
gli risponde: ”Sì, figliolo mio, si
farà a dispetto del diavolo e del
mondo intero”,
Martin Lutero
4
Kl
Q. MIBCiOB
- La salienza di Dio
. Brevi testi-e letture i.
di. Storia del Criastianesiiiu) '
L. 430
Claudiana • Torre Pellloe '
Valdesi
O. 8TEINBEBGER
PicBole luci
sulla via déf disèepoli di Cristo
L. 400
Claudiana - Torre Pelllce
Si ripària della strada
Collé della Croce
“T
Molto opportunameute l’Eco ha
ripreso rargomento' di questa strada della quale si parla da circa un
secolo. In fcmdo è una fortuna ch^
non sia ancora costruita perché prohabilmerite ne sarebbe venuta fuori
una strada oggi inadatta al traffico
moderno.
Personalmente mi interesso alla strada fin dalla mia adolescenza;
era una tradizione di famiglia, ed
in nome di questa strada mossi i
primi passi nel giornalismo in anni
ormai molto remoti.
La necessità di una strada attraverso quel non facile valico fu proclamata subito dopo la Emancipazione ed è naturale che la reclamassero coloro, e non erano pochi, che,
non esistendo ancora la ferrovia,
erano obbligati ad affrontare il valico stesso. A cura di qualcuno dei
nostri che contava alte relazioni, un
progetto fu perfino sottoposto a Napoleone III che, naturalmente, se
ne dichiarò entusiasta e promise un
appoggio che, ancor più naturalmente, non venne mai. Successe un
periodo di freddezza nelle relazioni
con la Francia e d’altra parte, aperto ormai il Frejus, l’importanza del
valico decadde.
Verso ij 1915 e successivi, ¡ nostri
uomini rappresentativi Valdesi furono vittime, non dirò di un impostore, ma di Un incompetente che
fece molto rumore con tm suo progetto ferroviario: iJ prolungamento
della Pinerolo-Torre Pellice attraverso il Col della Croce. Come al
solito, si esaltò l’incompetente estra■ neo, mentre non si volle ricordare
elle proprio tra i Valdesi si annoveravano degli ingegneri costruttori
ferroviari molto apprezzati. Qualcuno di questi potè dimostrare ai
nostri illusi che il progetto caldeggiato era ferroviariamente impossibile e che mai si sarebbe potuto
costruire una ferrovia di importanza internazionale utilizzando l’infelicissimo tronco Pinerolo-Torre Pellice, prolungandolo con una ancor
più infelice linea; in ogni caso bisognava partire da Pinerolo, abbandonando la linea attuale... Chi scrive studiò un abbozzo di progetto secondo questi concetti; la stazione di
Torre Pellice riusciva così molto
più alta della Ravadera; sfruttando
la Comba dei Carboneri per sviluppare qualche galleria elicoidale,
si poteva raggiungere il Pra e imboccare quindi una galleria di valico di una dozzina dì chilometri.
Purtroppo la Valle deLPeRice, per
la sua forte pendenza e la sua angustia è delle meno atte a svilupparvi una ferrovia.
Venne poi il fascismo e naturalmente tutto quello che riguardava
relazioni con la Francia venne messo a tacere.
Oggi, col ritorno alla strada provocato dall’automobilismo, si riparla della strada con criteri più moderni e grandiosi che nel passato.
E’ certo che non ci si può contentare di un viottolo o poco più quale
era previsto dai nostri nonni. Una
strada di prima classe costa oggi
quanto e più di úna ferrovia, ma
pure, se strada ha da essere, bisogna prepararsi a cifre grosse. E’ bene che i patrocinatori della strada
del Col della Croce non si facciano
facili illusioni, e non sj affidino, se
condo un uso di cui si hanno pur
troppo parecchi esempi ad empirici
e faciloni se non vogliono poi vede
re le loro proposte bocciate dagl
organi competenti. E’ un consiglio
questo dettato dall’esperienza.
M. Eynard
V to SAPEVATE?
Il direttore di un museo ame- nire : quadro verde e gesso g;ialricano voleva fare cremare una lo.
mummia egiziana avariata, o
almeno seppeUirla. Gli è stato Dalle statistiche appare che
domandato un certificato di de- c’è un televisore ogni 60 piecesso. Si tiene la sua mummia. montesi ed un apparecchio rar dio ogni cinque.
Per rendere più realiste le L’Italia consuma in un anno
manovre militari polacche che 50 milioni di chili di tabacco,
si stanno svolgendo in Pomera- con una spesa di 413 miliardi e
nia, si sono utilizzati dei falsi 419 milioni di lire; media per
« funghi atomici », fabbricati persona; L. 8.394.
con prodotti chimicL i
Alla fine di maggio il numero
Un medico scolastico del Lin- dei disoccupati italiani risultacolnshire (Gran Bretagna) ha va diminuito di 48.752 unità rinotato un aumento progressivo spetto al mese precedente; ma
dello strabismo, fra i ragazzi, e rappresenta ancora una cifra
vi vede Tinfluenza della televi- veramente tragica: 1.754.303 isione. scritti.
L’unWersità di Boston prepa- La Conferenza nazionale del
ra degli studenti ad una « licen- traffico e deUa circolazione te»
za in radiodiffusione religiosa ». nutasi a Stresa in settembre ha tra Taltro constatato che nel
La lavagna nerau a scuola, ru- 1956 si sono avuti 167.000 inciha la luce ; si è provato col mar- denti stradali, di cui 143.000 con
rone: triste, addormenta gli a- morti e feriti; danni all’econolunni ; il rosso li eccita ; il bian- mia nazionale per circa 100 mico li abbaglia.. Soluzione d’awe- liardi.
Durante l’estate a Luserna S. Giovanni
Il 29 settembre, dopo il culto Domenicale presieduto dal Pastore Bruno Tron, abbiamo espresso al giovane apprezzato predicatore che ha sostituito il pastore titolare durante la
sua recente malattia, la viva riconoscenza della comunità. Questa è molto grata pure a tutti i Pastori ed
Amici che l’hanno visitata ed edificata con i loro messaggi: oltre al fedeli collaboratori abituali, pastori G.
Bertinatti, E. Pascal e prof. G Costabel, i proff. Bruno Revel ed E.
Tron, i pastori P. Sommani, Alfredo
Janavel, Guido Comba.
Domenica 6 ottobre, dopo il culto e
in seduta del Concistoro del 7 ottobre, la.Comunità ha espresso il suo
cordiale benvenuto al Cand. Dott.
Giorgio Bouchard, che TAmministrazione — alla quale siamo molto grati
— ha inviato fra noi in qualità di
coadiutore del pastore titolare per il
corrente anno ecclesiastico.
Ammissioni. Al culto domenicale
del 6 ottobre, abbiamo avuto la gioia
di ammettere ufficialmente nella Comunità e alla mensa del Signore due
sposine, provenienti dal Cattolicesimo, due giovani signore Pons, da Bricherasio e da Cannes, alle quali rinnoviamo i più fervidi auguri di fedele perseveranza nelle vie della fede e
del servizio cristiano.
Presentati al Signore. Abbiamo celebrato durante l’estate nel tempio
vaticana sul satellite artiiiciale
{continua da pag. 1)
Solo lo diciamo per quel pessimismo
che nutriamo per l’uomo, il quale oggi si
trova per le mani giocattoli tremendi e spaventosi e come un bambino vi si trastulla.
Si, perchè alla luna rossa non corrisponde
una realtà di principi religiosi e morali che
fanno dell’uomo un adulto cosciente ed
onesto, senza i quali nessuna civiltà può
essere edificata ».
A parte il tono velenosetto (fa capolino un
tantino invidia?), possiamo concordare
con le gravi perplessità sopra espresse, dinanzi a questa nuova possibilità che l’uomo
ha fra le mani. Ma dobbiamo senz’altro rifiutare di limitarle ad ima parte dell’umanità: l’oltre-cortina, ricetto di tutti i mali
e di ogni perversione. Sarebbe stato altrettanto perplesso, l’Osservatore della domenica e il Cattolicesimo ufficiale che gli sta
dei Bellonatti 9 battesimi : Enrica
Giovanna Malanot di Diego e Margherita Lisdero; Mara e Mauro Giordan di Davide e Florida Charbonnier ;
Ada Pavarin di Emilio e Aldina Avondet; Patrizia Giordan di Eniesto
e Rosemma Eynard; Loredana Durand di Dario e Elda Boario; Renato
Comba di Giulio e Ada Benedetto ;
Renato e Marisa Pons di Ermanno e
Margherita Pons; e nel tempio del
Ciabas il pastore Bruno Tron ha celebrato il battesimo di Renzb Bertolucci di Lido e Ida Fraschia.
Nuovi focolari. Il 15 giugno il Pastore- B. Tron ha celebrato il matrimonio del proprio cugino Bruno Ma
lan con la signorina Caterina Irene
Chauvie; l’il agosto abbiamo celebrar
to il matrimonio di Ferruccio Armand
Bosc da Torre Pellice con Elvina Fraschia; l’8 settembre abbiamo unito
nel socra vincolo Aldo Pons e Giovanna Michelin Salomon ; il 14 settembre abbiamo celebrato- le nozze di
Enrico Jourdan e Alda Fraschia; il
20 settembre il Moderatore Pastore
A. Deodato ha celebrato nel tempio
del Cia,bas il matrimonio di Alberto
Bellora e Marcella Peyrot l’apprezzatissima insegante del nostro Giardino d’infanzia; il 29 settembre abbiamo invocato la benedizione del Signore sugli sposi Giorgio Roman e
Claudia Vela; il 5 ottobre il pastore
Tron ha celebrato il matrimonio della propria cugina Ellia Malan di
Francesco con Aldo Malan.
partenza di una nostra ex catecumena sposa da cinque mesi improvvisamente richiamata dai Signore in età
di 20 anni : Laura Martina in Ribet.
La Comunità ha pure preso- viva parte al dolore della grande famiglia
Revel ^er la dipartenza a Milano, il
4 ottobre, della Signora Ester Ayassot vedova da 50 anni del Prof. Onesimo Revel.
Il Signore benedica e guidi nella
gioia e nella prova tutti i nostri focolari.
ANNUNZI.
Durante l’assenza (dal 18 ottobre
al 13 novembre) del pastore titolare,
rivolgersi per ogni necessità parrocchiale al Coadiutore Cand. Dott.
Giorgio Bouchard che riceverà al pre^
sbiterio la mattina dalle 8,30 alle 12
dietro, se il satellite fosse stato lanciato dagli Stati Uniti o, putacaso, dall’Italia?
Per parte nostra, non crediamo alle masse atee o cristiane, nè da una parte nè dall’altra delle cortine; e sappiamo che da
una parte e dall’altra delle cortine l’Evangelo di Cristo è predicato e si apre la via
in cuori credenti, i quali, fra l’altro, hanno
il compito di confessare quell’cordine del
creato-», quell’ordine di Creatore e di creatura, che ci ricorda il Salmo 8.
Il satellite non sarebbe stato più ” pulito ” e ” sicuro ” se, anziché essere rosso,
fosse stato bianco, giallo o nero! — nè
d’altra parte il cristiano che conosce il Signore del cielo e della terra può considerare anche un mezzo scientifico concepito
ed usato ateisticamente, da una parte o dall’altra, come sottratto all’autorità di Colui
che è il Signore della storia. red.
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Nozze d’oro. Domenica 6 ottobre
nell’intimità del loro alto focolare,
al Torch, con un impressivo culto presieduto dal pastore emerito G. Bertinatti, gli arzilli sposini G. Pietro
Prassuit e Caterina Costanza Arbuffa che il pastore Teofilo Gay aveva
unito nell’indissolubile vincolo, il 5
ottobre 1907, hanno celebrato le loro
nozze d’oro, affettuosamente circondati da familiari ed amici. Nel tempio, la comunità ha ricordato in preghiera questo venerando focolare.
Il Giardino d’infanzia inizierà il
6' anno della sua bella attività, il 21
corrente, alle ore 9 dipendentemente
dalle generali disposizioni dell’Autorità scolastica. Alla nuova insegnante titolare sig.na Franca Cougn siar
mo lieti di esprimere con i nostri rallegramenti, i più vivi auguri di lungo
e buon lavoro fra noi.
Le 6 Scuole Domenicali inizieranno
insieme il nuovo anno scolastico. Domenica 27 corrente alle ore 9 con un
culto nel tempio del Bellonatti. Caldo invito anche ai genitori e parenti.
I Monitori e le Monitrici sono convocati al presbiterio sabato 26 coir,
alle ore 20,30.
Dipartenze. Il 6 luglio- il pastore
Bertinatti ha presieduto il funerale
della nostra sorella Maria Giustetti
ved. Bianco richiamata dal Signore,
in età di 79 anni; e il 7 luglio le esequie di Levy Martinat; il 9 luglio, a
Bibiana, il pastore Gustavo Bouchard
presiedeva il servizio religioso per la
dipartenza del sig. Francesco Richard
padre dell’anziano Aldo, in età di 84
anni, che fu per diversi anni a capo
del Comune; l’il luglio il pastore
Bertinatti presiedeva al Rifugio il
servizio funebre della nostra sorella
Maddalena Micol 'deceduta in età di
6.3 anni; il 17 luglio all’Asilo dei Vecclü le esequie di Giacomo Mourglia; il 20 agosto il Moderatore pastore A. Deodato, presiedeva nel nostro tempio il .servizio religioso per la
dipartenza della signora Giovanna
Ohlsen, vedova del rimpianto pastore G. Bonnet e sua preziosa collaboratrice nell’opera pastorale nella nostra Comunità negli anni difficili della prima guerra mondiale; il 21 settembre presiedevamo il funerale di
Lina Pons ved. Prassuit deceduta in
Ospedale in età di 48 anni in seguito
a brevissima improvvisa malattia; il
13 ottobre ai Bellion inferiori presiedevamo le esequie del nostro fratello
Luigi Peyrot fu Daniele richiamato
dal Signore in età di 86 anni; il 14
ottobre abbiamo presieduto a Torre
Pellice il servizio religioso per la di
I corsi di catechismo dei 3 primi
anni avranno inizio sabato pomeriggio 2 novembre con il solito orario:
ore 14 a 17 e 17,30 a 18,30 per i giovani operai.
Le riunioni quartierali avranno inizio in novembre, la sera, alle ore
20; lunedì 4 nov. ai Monnet, -nei locali della Scuola Agricola; martedì
5 nov. a Mourcious; giovedì 7 nov.
ai Peyrot; mercoledì 13 nov. ai Gonin; venerdì 15 nov. al Fondo San
Giovanni. r. j.
(contìnua da pag. 1)
nella comunione della Chiesa. Non
mi n^condo le difficoltà! Ma a questo siamo chiamati, nel nostro ministerio verso i piccoli che il Signore di generazione in generazione aggiunge al Suo gregge.
« Responsabili » e genitori, dobbiamo riesaminare e forse rivedere la
nostra azione verso i ragazzi. Dobbiamo, comunque, nella loro preparazione a casa, ed in quello che offriamo loro nell’ora domenicale, far
loro sentire che la Bibbia non è un
libro fra i tanti, che non la si apre
per compilare delle risposte sui quaderni (a disperazione di certi genitori...) o per l’elogio o il premio alla
lezione o a fine d’anno, ma per ascoltare Colui che parla, che racconta,
che insegna, che risponde, anche. Il
Signore.
Gino Conte
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al giornale.
Dopo una vita interamente dedicata alla famiglia ed al lavoro, il
Signore ha chiamato a Se improvvisamente
ring. Giovanni Rodii
Addolorati l’annunciano la moglie
Maria, la figlia Clelia ed i nipoti, la
sorella Letizia, il fratello Marco e i
parenti.
Dio è pace.
Cadenabbia, 10-10-’57
Direttore: Prof. Gino -Gostabel
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo con decreto del 19 gennaio 191)5.
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Redattore: Ermanno Rostan
Via dei Mille, 1 - Pinerolo
tei. 2009
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