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DELLE VALLI VALDESI
Bibliot03a Vallóse
(■.-ino) TC^
Settimanale
delia Chiesa Valdese
Anno XC — Num. 19 ABBONAMENTI 1 Eco: L. 1.300 per l’interno Eco e La Luce: L. 2.000 per l’interno Spediz. abb. postale - I Gruppo 1 TORRE PELLICE — 6 Maggio I960
Una copia Lire 30 1 L. 1.800 per l’estero L. 2.800 per l’estero Cambio d’indirizzo Lire 50 Ammin. Claudiana Torre Pellice • C.C.P. 2-17557
Il Congresso dei “ fenomeni carsici „
24-25 aprile 1960: unionisti valdesi a Napoli
Uno sparuto gruppo di giovani delle Valli è giuntoi, la mattina del 24,
a Napoli, accolto da una delegazione
locale ed accompagnato a Via dei
Cimbri. Subito dopo, sotto la guida
del pastore Cielo, ha preso parte al
culto nella Chiesa del VomerO'. effettuando poi una rapida scorribanda
alla villa Floridiana, per avere una
visione generale di quella parte della
città che si stende ai piedi del Vernerò stesso. Un grazie di cuore a quanti
ci hanno accompagnato nel nostro
giro! All’era di pranzo abbiamo fatto
conoscenza o rivisto il restoi dei delegati, in un simpatico frastuòno di saluti e di posate al lavoro.
Nel pomeriggio ci si è subito messi
ai lavoro di buona lena. Il Seggio del
Congresso è risultato così composto:
past. «Liiorgio Girardet: presidente
ipcco più imponente della massiccia
campana simoolo della sua autorità),
past. Franco Giampiccoli, vicepresidente, Ada Cavazzani e Lucilla Mauaeu, segretarie.
Sigle con molta storia
Al:DG - ^»GV - FGV - FUV
Abbiamo ascoltato innanzitutto le
tre relazioni in programma. Nessuno
meglio del pastore Vinay era indicato per lare un bilancio dei venticinque anni di vita della P.U.V., non
senza riandare agli anni non certo
infruttuosi che hanno preceduto il
suo sorgere. Il past. Vinay ha ricordato il valore del lavoro delle A.C.
JJ.G. e U.C.D.G. che ebbero il grande
merito di essere aperte a tutti e di
dare in modo deciso la responsabilità
della loro vita ai laici. Vi fu tuttavia,
in queste associazioni, uno slittamen
to per cui il Congresso A.CD.G. di
Forni, nel ’30, lasciò chiaramente trasparire che la direttiva specificamente cristiana di tali associazioni andava perdendosi. Alcuni giovani reagirono a questo stato di cose formando
i Gruppi Giovanili Valdesi, a tendenza non solo dichiaratamente cristiana, ma intransigentemente protestante. Tali gruppi ebbero dei pregi. Ave
vano però un difetto; erano costituiti da un ’’clan” di iniziati e non si
rivolgevano alla massa dei giovani.
Essi si esaurirono presto nei matrimoni aH’interno di questi ’’clan”.
Per reagire all’afflevolita attività
dei Gruppi venne creata (ancora
una sigla ! ) la F. G. V. La Federazione Giovanile Valdese sorse nel
1932 e, come di solito accade nelle
cose nostre, agì parallelamente alle
afire organizzazioni esistenti od ago
nizzanti, senza riuscire a rinnovare
ciò che già esisteva. Questa federazione a carattere pietistico-revivalevangeUstioo, fu ira’ organizzazàone
strettamente «di Chiesa» (fu suo il
motto «per Cristo e per la Chiesa»)
e, sotto la guida del pastore Paolo
Bosìo ncn mancò di fare del buon
lavoro evangelistico, cedendo tuttar
via in parte al pericolo del clericalismo, nel senso cne i giovani non fu
reno sufficientemente impegnati nella
direzione del xnovimento. direzione
che venne invece mantenuta dai pa
stori. Praticam^te si giunse così ad
uno strano staio di cose per cui v'i
erano tre movimenti (A.C.D.G.,
G.GV., F.G.V.) che agivano parallelamente creando un evidente stato di
confusione e, crediamo, impoverendogli a vicenda.
11 venticinquennio
Eccoci giunti alla F.U.V. Non vi di
co la dat-a perchè nessuno la sa o
sembra saperla con precisione. Non
volendo togliere al pastore Taccia la
qualifica di « segretario dei 25 anni »,
dirò che la F.U.V. ha oggi appunto
25 anni di vita. La F.U.V. aveva due
ambizioni; unificare lo sforzo giova
nile e creare un « fronte interconfes
sionale ». Il primo scopo è stato, nel
complesso, raggiunto, il secondo as
sai meno. Comunque sia, dopo un periodo assai breve l’ultima guèrra
giunse ad intralciare in modo grave
l'opera della F.U.V. Dopo (e lo sguardo del pastore Vinay si illuminali
Agape, movimento di riconciliazioiie
in Cristo, riconciliazione intesa nei
modo più ampio, confessionale, politico, sociale. Agape fu, airinterno della Chiesa, un movimento volto a combattere una clericalìzzazione tropi- .
forte ed a introdurre, con altri, l’idea
ecumenica in mezzo al nostro popolo.
Oggi la F.U.V., della quale Agape fa
parte, ha per il resto una magra vita
perchè le Unioni non hanno più un
contatto vitale con la Chiesa e con
« quelli di fuori ».
Xviorgio Xourn
e i "fenomeni carsici,.
Il past. Tourn ha constatato, dopo
un esame sociologico-geografico delle
nostre Unioni, che queste hanno come caratteristica comune quella di
essere ’’carsiche”. Mi spiego subito
come i fiumi che bagnano la zona dei
A Napoli vivono
oltre 2.000 evangelici, ripartiti in 12 comunità di 10 denominazioni e lingue,
più alcuni gruppi mi
nori. Le varie Chiese della città svolgono attività interdeiiominazionali sotto la
guida del Consiglio
dei Pastori. Riunioni
in -comune, cicli di
conferenze, campagne
di evangelizzazione
sono il frutto di questi anni di lavoro co
NAPOLI EVANGELICA
mune, malgrado permangano elementi di
divisione. Ricordiamo ancora che le varie
Cinese si sono pure impegnate insieme
nella costruzione di un moderno Ospedale
Evangelico: la costruzione è già sorta: pei
raggiungere i fondi necessari all’arredamento è stata affittata per qualche anno
alla comunità americana, die vi ha installato una scuola.
Altre attività evangeliche nella città sono: Casa Materna, un grande orfanotrofio
a Portici ; Casa mia, centro sociale impiantato grazie alla Chiesa congregazionalista americana; un Centro di assistenza ai
profughi, con diversi campi, sotto l’egida
del Consiglio ecumenico delle Chiese.
La costituzione della Chiesa Valdese risale alla fine del secolo scorso: 1886; 1 attuale sede, in Via dei Cimbri 8, è stata
inaugurata nel 1936. E’ composta da 250
membri comunicanti; soggetta ad un rapido avvicendamento (di cui soffre soprattutto la gioventù) perebè alle nuove conversioni si contrappone l’emigrazione verso
il Nord o all’estero. La Chiesa di Via dei
Cimbri — di cui è Pastore il Sig. Davide
Cielo — è alle soglie dell’autonomia.
V’c ora una seconda Chiesa Valdese, al
Vomero: fondata dal Past. Gaio Gay, è rimasta per diversi anni separata dalla Chiesa Valdese, ma si è riunita a questa due
anni fa. Si compone di 30-40 membri comunicanti, ma dato lo sviluppo della zona
del Vomero, c’è possibilità di accrescimento. Anch’essa ha come meta il raggiungimento dell’autonomia.
I giovani valdesi napoletani si raccolgono in una Unione Giovanile, con 20 membri iscritti; viene pubblk-ato — ciclostilato
— un bollettino men.sile: « La roccia »,
uscito in edizione speciale in occasione
del Congresso FUV.
Tutto intorno a Napoli vivono numerose comunità evangeliche, di varia entità
numerica e di diversa origine e fortuna.
Piccoli nuclei valdesi sono ad Avellino,
Caivano, Scafati (ne è Pastore il Sig. Aldo
Rutigliano, Capo-gruppo FTJV per il IV"
gruppo); metodisti a Salerno, S. Maria
Capua Vetere, Portici; luterani a Torre
Annunziata e Torre del Greco; battisti
a Bagnoli, Fuorigrotta e Pozzuoli.
t-tarso ora appaiono ai nostri occhi,
uia scompaiono mgniottiti da qualcne mvisiDiie conuotto sotterraneo,
COSI e aeite nostre unioni, che ora vi
vono ai viia vera eü nanno program
nu vivaci, ora semorano ingmottito
m mouo misterioso, per ricomparire
sulla scena aeiia nostra vita ecclesia
suca quaicne mese o quaicne anno
Uovo, v^uesto 'carsicismo ' è stato poi
ripreso piu volte nei corso del Congresao ea e per qiiesto che ci è parso
giusto Cile uesie il iionie a quest ui
timo.
t^uali le ragioni di questi impressionanti « vuoti d'aria »V Tanto il past.
Tourn quanto, più tardi il past. Giorgio Bouciiara. nanno in sostanza visto la vera ragione nel fatto che manca alia F.U.V. una vera linea direttiva, e che questa linea va cercata nei
senso di uno sforzo per fare delle no
stre Unioni dei centri di formazione
Ulti giovani.
Lo sforzo evangelistico è magnifico, i gruppi di servizio sono ottira,
(quando sopravvivono al lancio), ma
e necessario ovviare alla nostra carenza culturale. Non sono gli interessi o gli argomenti che mancano.
E’ la preparazione, talvolta elemen
tare, cne ci paralizza quando vogliamo affrontare e discutere determinati problemi della nostra vita odierna.
La discussione è stata vivace e, pur
rèndendoci conto della relativa difficoltà di avviare un lavoro serio in
questo senso, il Congresso ha votato
(per tutti voi unionisti!) un o.d.g,
che suona così; «Il Congresso F.U.V.
dà mandato al Gomitato Nazionale
di continuare e sviluppare ‘Vieppiù sistematicamente la produzione di materiale di studio, ordinato in cicli di
studio, su argomenti che possano dare una formazione organica alle Unio.
ni, tenendo conto delle loro diverse
possibilità ».
Gioventù Evangelica
Si è anche discusso a lungo sulla
situazione grave di « Gioventù Evangelica ». E’ impossibile andare avanti
come avviene attualmente. Il giornale non è letto. Perciò si è chisto ai
Comitato Nazionale « di studiare a
fondo il problema amministrativo e
redazionale di ” Gioventù Evangelica entro il mese di maggio, e di far
si interprete presso il Consiglio della
Gioventù (gioie e dolori dell’ecume
nismo!) delle gravi preoccupazioni
del Congresso ».
Il Segretario Nazionale
Con una lusinghiera votazione il
past. Franco Giampiccoli è stato
chiamato a succedere al past. Taccia.
Ringraziamenti
Al past. Taccia, che lascia il segretariato, a Marco Ricca, che lascia il
Comitato Nazionale, al past. Vinay.
che lascia la direzione di Agape, rin
noviamo da queste colonne il nc-str^
grazie !
Altrettanto facciamo per i giovani
di Napoli ed il loro pastore per la
cura con cui hanno preparato ogni
cosa, dai pasti, al turismo, all’osp'ta
lità. Davvero avevamo raramente vi
sto una cotì perfetta e simpatica
macchina organizzativa !
Un Segretario Generale va...
Grazie !
Alberto Taccia.
Un altro viene...
Buon lavoro!
Franco Giampiccoli.
Ma il Comitato Nazionale rimane....
Giorgio Bouchard
Giorgio Tourn
Gianni Rostan
Franco Wiss.
Il Capogruppo
P.S. . Per compiere la cronaca; delle
Unioni delle Valli solo Torre Pellice, Rorà. Massello, Perrero, Villasecca e Pomaretto erano rappresentate.
Il commento., lo lasciamo a voi!
Pisa. L’on. Giuseppe Togni ha ricevuto
dall'arcivescovo monsignor Ugo Camozza le insegne della Gran Croce
dell’ordine di San Gregorio Magno. L’alta
decorazione pontificia ha voluto premiare
l’ex ministro dei Lavori Pubblici per il
contributo finanziario da lui concesso alla
costruzione di nuove chiese in Italia.
(L’Espresso)
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Angioino
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Napoli, con i suoi 1.200.000 abitanti circa, è la terza città d’Italia, e la metropoli
del Meridione. Accanto alle glorie e aUe
tracce di un passato ebe risale antiebissimo nei secoli, è una città vivace ed attiva
e in sviluppo, con un porto — R secondo
d’Italia dopo Genova — in cui si sbarcano
e s’imbarcano annualmente oltre 6 milioni
di tonnellate di merci, e numerose indù
strie, dall’ILVA di Bagnoli ai numerosi
stabilimenti della costa sud (Torre del Gre
co. Torre Annunziata) e a quelli dell’in
terno, nella zona di Caivano.
L’incremento dell’altività e della popo
lazione pone urgenti problemi urbanistici
specie data la posizione geografica di Na
poli, costretta fra il mare e il monte, ar
rampicata su e giù per colli che si rincor
reno scalati da poche vie a tornanti e da
funicolari. Oltre a numerose costruzioni
nel quartiere residenziale del Vomero
verso Posillipo, sta sorgendo un popoloso
quartiere a Fuorigrotta. La conformazione
geografica della zona pone gravi problemi
di comunicazione: alcune grandi vie obbligale sono, nelle ore di punta in particolare, un vero fiume di autoveicoli, che
procede lentamente.
Ma il vero problema di Napoli rimane
quello del vecchio centro: se ne è tentata,
in passalo, una « bonifica » molto superficiale: sono state tracciate alcune grandi
strade, sventrando i vecchi quartieri, e
presentando una facciata decorosa al viaggiatore in arrivo; ma dietro questa facciata si nascondono — e neppure tanto —
I famigerati « bassi » napoletani, vecchi
di secoli e di miseria, che possono offrire
un certo spettacolo di « colore locale » al
turista curioso dello strano Sud. In realtà
è uno spettacolo orribile: si accumulano
in questi vicoli stretti e trasudanti miseria 44.053 abitanti per kmq., contro i 15.106
del resto della città.
Napoli
Tale problema è difficile a risolversi
perchè non si tratta soltanto di costruire
nuovi quartieri e trasportarvi queste centinaia di migliaia di persone: si tratta di
trovare loro una possibilità di lavoro. Nei
« bassi » la gente vive di niente, un sottoproletariato fra i più miseri. Per quanto
la città sia in sviluppo, le possibilità di
impiego rimangono del tutto insufficienti:
il porto assorbe relativamente poca mano
d’opera, le industrie — che sono periferiche — reclutano la mano d’opera specialmente nei sobborghi, le attività terziarie
e la pur sviluppata burocrazia (si contano
a Napoli 50-69.000 statali) costituiscono uno
sbocco insufficiente. Cosi gli abitanti di
queste zone vivono di mestieri minimi e
di espedienti: il venditore di pietrine per
accendisigari e di collari per cani è una
figura tipica di Napoli. Ogni tipo di contrabbando (specie quello della carne entro la cinta daziaria), ogni tipo inimmaginabile di attività, il commercio ambulante e improvvisato costituiscono le scarse
risorse di questi quartieri. Il tutto si regge per miracolo, sfidando ogni legge economica ; il prezzo della vita è ridotto per
la spietata concorrenza, ma ancora più ridotto è livello della vita. Nei vicoli si vedono tanti bimbi rachitici, per l’alimentazione insufficiente.
A chi si affaccia al belvedere di Posillipo e abbraccia con lo sguardo l’arco meraviglioso dalle rocce di Nisida affo sfumare del golfo sotto il Vesuvio impennacchiato di fumo Reve, si apre il cuore;
ma si stringe, affacciandosi ai « bassi » miserabili.
(Questi dati sono stati desunti dai
bei quadri murali preparati da Giorgio Rochat con alcuni Unionisti napoletani, per gli intervenuti al Congresso FUV).
Sette giorni
GIOVEDÌ’ 28
La direzione DC approva il governo
Tambroni ma ne limita l’attività al campo
iinministrativo ; in realtà sarà assai difficile delimitare tale campo. Intanto il Senato discute la fiducia.
Per iniziativa di studenti, e provocala
dall’arresto di numerosi giornalisti e da
provvedimenti speciali contro i partiti di
opposizione, scoppia ad Islambul e si estende ad .ànkara, Smirne e altre città turclic
una sommossa; morti e feriti.
VENERDÌ’ 29
Il Senato concede la fiducia al governo
Tambroni (con compiti amministrativi fino
al 31 ottobre) con 128 si (di cui 8 missini)
e Ilo no.
Sanguinosi scontri ad Ankara fra studenti e polizia a cavallo; proclamata per tre
mesi la legge marziale nella capitale e a
Islambul.
Sospesa con nulla di fatto la conferenza
ginevrina per il disarmo e rinviala al 7
giugno, dopo la riunione al vertice dei 4
Grandi.
I medici francesi lanciano un S.O.S. per
ottenere finanziamenti per la lotta contro
il cancro, le cui ricerche sono in fase promettente ma costosa.
SABATO 30
Continuano i disordini in Turchia; carri
armati per le vie di Islambul, mentre arrivano i ministri atlantici per il convegno
della NATO in preparazione della conferenza al vertice.
Mentre i lavori del nostro Parlamento
■sono sospesi da 70 giorni, continuano le
polemiche .sulle effettive possibilità del
ministero Tambroni.
DOMENICA 1" MAGGIO
Discorsi, articoli sulla festa del lavoro,
da tante tribune — anche dalla balconata
di S. Pietro — su tutti i giornali: oscillanti fra la glorificazione del Lavoro e
una più viva comprensione del problema
umano del lavoratore; a Mosca, sulla Piazza Rossa, ambe la parata, per la prima
volta con armi atomiche.
Islambul deserta per il coprifuoco.
LUNEDI’ 2
Ad Islambul in stato d’assedio 15 ministri atlantici discutono su Berlino; dinanzi
al palazzo ove sono riuniti dimostrano si
lenziosamenle numerosi avvocali.
,41 Congresso parigino dell’Action calilolique ouvrière, cui partecipa anche il Card.
Fellin, si esprime la sofferenza per certe
decisioni valicane, soprattutto la condanna
dei preti operai.
Dopo 12 anni di lotta, Cbessmann è giustiziato a S. Quentin, fra la riprovazione
della maggior parte delFopinione pubblica
mondiale.
Lo Stato d’Israele festeggia il X anno di
vita.
MARTEDÌ’ 3
Conchiusa a Istambul la conferenza della NATO: confermato un al'.eggiamento
fermo degli alleati occidentali su Berlino,
ma Bonn non è soddisfatta. Intanto gli arresti in tutta la 'lurchia sono saliti a duemila, oltre quattrocento studenti chiusi in
campo di concentramento.
A Londra la conferenza del Commonwealth discute « in privato » del Sud-Africa:
pare inevitabile il distacco dell’Unione
sudafricana.
Uno dei quattro « premi Lenin » per la
pace è stato assegnato a un industriale
americano.
MERCOLEDÌ’ 4
Il comunicato finale del Consiglio atlantico ad Istambul afferma : la Germania può
essere riunita solo con libere elezioni; la
libertà di Berlino sarà difesa.
Radio Mosca annuncia un vasto movimento nelle alte cariche del PCUS e del
governo.
Alla riunione londinese del Commonwealth il ministro sudafricano afferma;
Non abbandoneremo la politica razziale.
Nel Mar Giallo scontro fra unità navali
della Corea del Nord e del Sud.
Castelfranco Veneto. Il parroco di San
Giacomo .s'è rifiutato di dare l’assoluzione a tutte le persone che nella confessione hanno dichiarato d’aver visto ”La
dolce vita” di Fellini. Il parroco ha anche predicato che non andrà a benedire
le case di quei parrocchiani che hanno assistito allo stesso film.
ATapoli. L'ex presidente dell’Azione catJ \ tolica L. Gedda è andato a Napoli
per congratularsi con i rappresentanti
della destra democristiana che avevano fatto approvare al direttivo provinciale un
ordine del giorno contrario al tentativo di
Fanfani. L’onorevole Leopoldo Rubinacci
parlando a Roma con Gedda gli aveva riferito che il successo dell’operazione contro i fanfaniani era dovuto in gran parte
all’aiuto divino. ’’Mentre noi lottavamo ■—
ha detto Rubinacci — i padri francescani
pregavano per il buon esito della battaglia... Pensi, c’eravamo riuniti al cenacolo
serafico”. (L’Espresso)
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pag. 2
L’ECO DELLE VALU VALDESI
6 maggio 1960 — N. 19
CHSSSMANN
Per lina coincidenza certo involontaria. la televisione italiana ha fatto
seguire, lunedì sera, dopo l’emozionante annunzio della esecuzione capitale dello scrittore-bandito americano Cheryl Chessmann, e dopo ima
intervista con quattro personalità
del mondo giuridico italiano ( fra cui
i’ex direttore dell’« Osservatore Romano », il conte Dalla Torre, è apparso indubbiamente — e non poteva non
apparire — il più inopportuno, il più
involuto e il più amaro verso la mentalità americana) — ha fatto seguire la proiezione del film di G. W.
Pabst, intitolato « Accadde il 20 luglio», che è la descrizione fedele del
fallito attentato ad Hitler di quel
tempo (1944). Dico per una colnci
denza. perchè, nella prima sequenza.
10 speaker che spiega minutamente
le ragioni che indussero una parte
dello Stato Maggiore tedesco a tentare l’eliminazione violenta del Führer, formula a un certo punto questa domanda tutt’altro che banale'
uccidere non è forse sempre ingiù
sto?
Si, uccidere è sempre ingiusto! Che
si tratti di Hitler o di Chessmann. E
questo il punto fermo da cui si DEVE partire, in ogni caso, e anche in
quest’ultimo, il « caso Chessmann »,
La condanna a morte — legalizzata
da un Codice penale, o istituita da
un Tribunale di guerra, o prevista
dalla l^ge marziale — è sempre una
ingiustizia, una « soperchieria » (come ha detto il prof. Arangio-Ruiz a!
colloquio sopra ricordato).
Anche se chi la deve subire si è
reso colpevole di immondi delitti (co
me Chessmann)? e perchè? Mi sembra che i giuristi della TV abbiano
sottolineato chiaramente che la pena di morte trae la sua maggiore efficacia (educativa, ossia per il pubblico, non per chi la deve subire) dal
fatto che essa deve essere eseguita
con prontezza, con sollecitudine,
quando l’emozione della pubblica opinione per il delitto che dev’essere
punito è ancora calda (adopero il
termine impiegato dai giuristi della
TV).
Ma è precisamente qui che si rive
la la grandezza e la miseria di ogni
condanna a morte. Perchè essa sia
valida e risulti salutare nella socie
tà che in tal modo si è voluto difendere dai criminali, bisogna che essa
sia eseguita presto. Ma in questa ur
genza sta la sua spaventosa preca
rietà I Perchè, o giudici che sentenziate la morte dell’imputato, la morte è un viaggio da cui non si toma
Si può tornare dall’ergastolo, si può
tornare dalla Guyana (Dreyfus ne
tornò...), ma non dalla morte. Dice
11 giudice costituzionale Ambrosini
che l’aspetto giuridico e l’aspetto mo
rale della peim di morte fanno a pugni. Vorrei dire piuttosto che fanno
drammaticamente un insolubile contrasto fra loro la necessità che la pe
na di morte sia attuata d’urgenza
nei riguardi del condannato, con la
eventualità, sempre possibile, e per
ciò da tener sempre in conto (il (3o
vematore della California ne ha sa
puto qiialche cosai), di un errore giu
diziario non riparabile (la riabilita
zione postuma è im palliativo che
non inganna nessuno).
Qui sta il punto « fatale » di ogni
condanna a morte. Poiché abbiam
che fare con giudìzi umani, bisoigna
pure supporre che essi possano risultar fallaci: ma come rimediare
dopo l’esecuzione della sentenza? Vie
ne allora in mente il sospetto che la
conclamata necessità deH’urgenza
della esecuzione sìa una scusa, desti
nata a velare la passionalità con cui
— sempre — ima condanna così de
finltiva come quella della pena di
morte è stata erogata. Senza alcima
passione, può un giudice condannare a morte? Io vedo proprio, nel lungo ritardo del « caso Chessmann », il
tentativo, un tantino astratto, ma
indubbiamente pieno' di « coscienza
giuridica», che im alto Magistrato
americano ha condotto, per svuotare
la sentenza di morte per Chessmann
di ogni passionalità, di ogni calore.
E purtroppo bisogna soggiungerlo,
non v’è riuscito. Del « caso » s’è impadronita l’opinione pubblica mon
diale, e — come succede esso è divenuto più passionale e più caldo che
mai.
Secondo elenco di doni
per il tempio di Frali
Carunchio L. 2.220; S. Giovanni Lipioni 1.665; Borrello 5.000; Castel del Giudice 4.600; Gustavo Coniba 100.000; Biella
8.230; Prarostino 30.000; Gay Virgilio
I. 000; Bonjour P. e M. 500; Messina 10.000;
Koeehenere 2.000; Lidia Pirrotti 10.000;
Verona 10.000; Elisabetta Rivoira 700; Rodoretto 10.000; Massello 6.500; Colleferro
2.300; Roma, IV novembre 50.000; Ivrea
II. 270; Sig.na Lantaret, in mem. della
Mamma 10.000; Pomaretto 35.000; Avondetto Federioo e Bertin Enriebetta 5.000;
Pescolaneiano 2.025; N. N., Torre Pellice
2.000; Rorà 10.000; Rivoira Paimira 800;
Durand Adriana 800; N. N. 500; Union
Vaudoise de Marseille 30.000; Valdesi di
Pennes 6.600 Totale L. 369.710.
Eleneo precedente L. 1.072.113. Totale
generale L. 1.440.823.
A tutti i donatori, la Tavola Valdese rivolge un caldo ringraziamento.
Detto questo, il « caso Chessmann »
mi sembra, più che tipico, indicativo, in senso assoluto, della precarietà
(carenza) di ogni giustizia umana.
Un uomo merita la morte — ma nessuno osa infliggergliela; egli si difende col coraggio della disperazione sfl
dando leggi, magistratura, opinione
pubblica — e i suoi giudici non rie
scono ad arginare il fuoco fitto delle
difese che giorno per giorno, anno
per anno, si accumulano in archivio
Ma l’ingiustizia di togliere la vita ad
un criminale poteva diventare giustizia se si fosse ritardato oltre ogni
decenza — come è avvenuto — il mo
mento dell’esecuzione della sentenza’’
Una morte che nessun uomo ha ii
diritto di infliggere ad un suo simi
le, può diventare un diritto giuridico
(pena di morte) ccn l’andar del tem
po? Può ammettersi questa singolar«'
evoluzione, spirituale prima che giuridica, del male in bene, deH’errore
in merito, del dubbio in certezza?
Su questa linea, il ragionamento
tocca una terra veramente scottante
Infatti, i dodici anni di attesa di
Chessmann, che hanno- mostrato .i
giudici americani stranamente ossequienti ai diritti dell’uomo, giustifica
no forse la procedura adottata per
gli italiani Sacco e Vanzetti, o quella per i coniugi Rosenberg, o per cen
to e cento altri casi analoghi? Rie
scono a sovrapporsi agli aspetti na
zionalistici. razzistici, politici, che
dettarono quelle sentenze, e li purificano? Nessun essere ragionevole può
averlo mai pensato.
E allora, non sul piano morale (o
meglio immorale), su cui tutti i pec
cati si equivalgono, quelli di Chess
mann, come quello dei distruggitori
di Hiroshima, come quello dell’atten
tatcre di Hitler ,von Stauffenberg, co
me quelli degli organizzatori dei cam
pi di annichilamento (da quelli contro i Boeri a quelli di Auschwitz e di
Mathausen), perchè tutti prevedono
la morte di un simile, di un fratello;
ma piuttosto sul piano giviridico, l’i
stituzione della pena capitale si ritorce contro sè stessa. Poiché, lo si
può volentieri ammettere, la pena di
morte può, sì, venir pronunciata da
una giuria popolare con tutti i crismi della procedura legale; ma solo
quando il colpevole l’abbia interamente meritata. E chi può dire che
sia esistito mai un solo uomo che
l’abbia veramente e interamente meritata? Un essere soltanto lo potreb
be dire con conoscenza di causa, per
chè legge nell’intimo di ogni coscienza umana: Dio. Ma Dio non ha parlato — lui che poteva parlarne — di
condanna a morte; bensì di perdono
e di vita. E che Dio parli di miseri
cordia e di perdono non presuppone certo l’innocenza dell’imputato
(da Caino a Chessmann); ma la sui
piena, totale colpevolezza.
Teod. Balma
A propos des mariages mixtes
Sommes-non» accueillants ?
Voici le « dimanche de la famille chrétienne»: un problème que l’on ignore souvent en cette occasion — et qui pourtant
est assez répandu dans nos paroisses — est
celui des mariages mixtes; nous tirons l’article ci-dessous de « L’Eglise réformée vous
parle », le journal de la XI“ circonscription
de l’ËRF {Provence - Côte d’Azur).
Même si le fiancé catholique est de
ces gens qui disent volontiers: « Si
j’avais à choisir une religion, je me ferais protestant », le fait d’aller devant
un pasteur, d’entrer dans Un temple,
est pour lui quelque chose d’insolite
et de difficile.
Pourtant, surtout s’il est ouvrier ou
petit employé, une religion simple, familière, sans complications inutiles,
lui plaît. Il attend quelque chose de
ce saut dans une communauté nouvelle.
Le fidncé protestant et sa famille
n’ont qu’une idée, lui faciliter le passage. Pour cela, au lieu de lui montrer ce qui fait la valeur du protestantisme, ils insistent surtout sur les
aspects négatifs: « On ne te demandera rien, disent-ils, ni catéchisme; ni
confession, pas même d’argent! Juste
La Chiesa confessa la sua fede
Una lettrice di Torre Pellice, rallegrandosi per rinserimento regolare
nella liturgia del culto domenicale,
della confessione di fede, e avendo
notato che tale confessione varia da
domenica a domenica, vorrebbe che
ne fossero pubblicati i testi, indicandone la provenienza.
Ci sia però permesso fare una breve introduzione alla « serie », ricordando il senso e il valore del « simbolo » o confessione di fede nella chic,
sa, nel culto. Per questo ci rifacciamo
allo studio di Oscar Cullmann (Llpiime confessioni di fede cristiane,
Roma 1948) che pone il problema del
le origini. Il Cullmann afferma:
« La Chiesa cristiana ha bisogno di due tipi di confessione di
fede:
1) Il Simbolo, stabilito una
volta per tutte e redatto nella
lingua stessa del Nuovo Testa
mento. Esso viene considerato
quale riassrmto autentico delle
Sacre Scritture, composto dagu
Apostoli.
2) Il Simbolo plasmato dall:
contingenze, il quale esprime i
messaggio biblico nella lingua e
nei concetti propri di ciascuna
epoca. Sulla base del Nuovo Te
stamento esso prende posizione
di fronte ai nuovi problemi e
ad eresie sconosciute nel perio
do apostolico» (p. 9).
Lo studio che citiamo analizza le
prime tracce di una confessione di
fede, nel Nuovo Testamento, assai piu
/# simbolo Apostolico
Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra.
Credo in Gesù Cristo, suo Figliolo unigenito, nostro Signore, che fu
concepito di Spirito Santo, nacque dalla vergine Maria, patì sotto
Ponzio Filato, fu crocifisso, morì, fu sepolto, discese nel soggiorno dei
morti, il terzo giorno risuscitò dai morti, salì al cielo, siede alla destp
di Dio Padre onnipotente, di là deve venire a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo, la santa chiesa universale (1), la comunione
dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e
vita eterna. Amen.
(1) In greco « katholiké », da cui «cattolica».
numerose di quel che non si pensi:
caratteristica costante è l’accento posto in modo decisaifìente ma,rcato su
quello che sarà poi il 2» articolo del
Credo, la persona e l’opera del Cristo,
e in modo particolare sui Cristo Signore, prcclamato tale alla sua risurr¿zione. A poco a poco, nello sviluppo
della meditazione sul messaggio evan.
gelico, si è giunti a quello che chiainiamo il Credo apostolico, nella sua
partizione trinitaria, in cui la confes
sione è sempre nettamente centrata
su Cristo, poiché è Lui, e la « potenza
della sua risurrezione » ohe costituiscono il carattere assolutamente distintivo, unico della fede cristiana di
fronte a tutti i credi religiosi o filosofici. Non è di secondaria importanza notare che non l’insegnamento di
Incontro delle donne valdesi
Agape, 1-4 giugno 1960
Tema generale: IL LAVORO NEI LA VITA DELLA DONNA.
Direttrici: Signore Adelina Varese e Fernanda Comba.
Dopo aver studiato nei precedenti incontri, problemi deUa famiglia e della
educazione dei Agl’., desideriamo studiare insieme, quest’anno, i vari problemi
che il lavoro pone alla donna, s!a e-ssa una lavoratrice fuorj casa, professionista,
impiegata, operaia, siiosata o nubile, o sia essa madre di famiglia casalinga,
desideriamo studiare questi problemi alla luce delTEvangelo perchè da esso i
venga una nuova i-spirazìone ed un aiuto per risolverli adeguatamente.
PROGRAMMA
mercoledì 1 giugno
verso sera: arrivo e sistemazione. Culto d’apertura (eig.ra Fernanda Comba).
giovedì 2 giugno
mattina: studio biblico (sig.ra Berta Subilia).
pomeriggio: discussione-referendum fra le partecipanti.
sera: riunione ricreativa, con probabile partecipazione di una corale delle Valli.
venerdì 3 giugno
mattina: libertà ed eventuale salita al Pian deU’Alpet in seggiovia,
pomeriggio: L’esigenza ed il valore del lavoro nella vita delle donne (Dr. Madeleine Barot).
sera: La situazione sindacale della donna lavoratrice (Dr. Frida Malan).
sabato 4 giugno
mattina: / problemi della donna lavoratrice nella famiglia e nella società
(sig.ra Pia Lsenburg e sig.na Evelina Pons).
pomeriggio: conclusione del campo Culto con S. Cena (Past. Tullio VinayS.
¡mrtenza (con possibilità d' trattenersi anche la domenica per tbi lo desidc
rasse).
Vi saranno ogni mattina ed ogni sera dei brevi culti.
Norme per la partecipazione
1. Le iscrizioni vanno fatte alla Segreteria di Agape, Prali (Torino) entro il 25
maggio.
2. La quota di partecipazione all’incontro è di lire 2.500, più lire 300 di iscrizione.
3. Eventuali facilitazioni tiossono essere fatte.
4. E’ necessario che ogni partecipante abbia con sè un documento d’identità.
5. Le campiste in arrivo hanno appuntamento in via Pio V® 15, Torino. Da via
Pio V® 15 partiranno i pullman diretti a Prali alle ore 16,30 del giorno 1 giugno.
Su questi pullman le campi.sle potranno coprire la distanza Torino-Prali in brevissimo tempo, allo stesso prezzo dei mezzi normali, cioè lire 700. Se il numero
non è sufficiente le partecipanti saranno guidate con mezzi normali.
6. Per qualsiasi altra informazione scrivere alla Segreteria d: Agape, Prali (TOi.
Gesù ma i fatti del suo « servizio » sono presentati come il nucleo essenziale della fede cristiana: quindi quello
deve essere ascoltato alla luce di questi.
« Apostolico », è chiamato il primo
grande « Credo » ; in realtà, nella sua
forma attuale, esso non è anteriore
al VI» secolo, e anche la sua forma
originaria, lievemente più semplice, il
«Simbolo battesimale romano» (la
confessione di fede dei catecumeni che
domandavano il battesimo) risale al
II» sec. ma non all’età apostolica. Tut.
tavia, questo che Tenulliano ha chiamato- « il gi'aramento alla bandiera dei
cristiani », è profcndamente apostolico — cioè biblico, neotestamentario
— nella sua formulazione. Naturalmente, questo « Credo » non assume
un valore autonomo, accanto o al di
sopra della Parola di Dio: qualora si
dimostrasse che qualcuna delle sue
affermazioni è in contrasto con la
Scrittura, sarebbe evidentemente que.
sta ad avere l’ultima parola.
Il Simbolo apostolico, sommario
fondamentale stringatissimo e certo
incompleto della fede cristiana, è patrimonio comune di tutte le Chiese
cristiane storiche (non di certi movimenti spiritualistici o settari ohe
spesso abusano decisamente del nome « cristiano ») ; purtroppo, tale eredità comune ha spesso un carattere
sentimentale più che una effettiva
realtà — basti pensare alle cose ben
diverse che intendono cattolici e protestanti confessando « la santa chiesa universale » — ed è significativo
che le Chiese che si sono raccolte nel
Consiglio Ecumenico hanno dovuto
finora limitare la loro «base» comune a questa affermazione, del resto
fondamentale, che riecheggia Tanti
ca : Gesù Cristo Signore e Salvatore».
E’ giusto e buono che la Chiesa,
nella sua liturgia domenicale, confessi pure la sua fede — e ci rallegriamo
che la Commissione revisionatrice del
la liturgia e poi il Sinodo abbiano voluto rimetterla al suo posto nel no
stro culto, riprendendo un uso da tempo perdutosi.
Nella nostra liturgia, quindi, questa
« decana » delle confessioni di fede
ha una sua logica preminenza. Ma è
pure giusto che trovino il loro posto
anche altre confessioni di fede — ne
presenteremo prossimamente alcune
in attesa che la Chiesa di oggi mo
stri la sua vitalità anche confessando
la sua fede di fronte ai problemi e
alle eresie di oggi. E sarebbe così de
siderabile e necessario.
Doni per Pradeltorno
Long Susanna in Matbis, Parigi, in memoria de: suoi ear; defunti L. 5.(H)0.
Per le offerte servirsi del C.C.P. n.
2/18502 intestato a: Bruno Costabel, via
Serre 8, .Angrogna (To), specificando la
causale del versamento.
un entretien avec le pasteur, meus tu
verras comme il est gentil! ».
Et, en effet, le pasteur est affable et
paternel. Il ne pose aucune question
gênante. La cérémonie est solermelle
et pourtant familière, un peu triste et
même oppressante. On ne lui fait pas
remarquer qu’il est catholique et de
cela il est reconnaissant. C’est vrai, le
passage lui a été facilité et il serait
prêt à entrer dans la communauté.
Mais ensuite, c’est fini! Ce qu’on
lui avait dit se confirme. Le protestantisme n’est pas une vraie religion. Son
conjoint qui tenait tant à sa religion
ne met pas les pieds au culte, et sa
mère, soit-disant tellement pieuse et
qui a fait tant de difficultés pour ce
mariage à cause de la religion, n’y va
pas non plus! Il aimerait bien y retourner, lui pour réêntendre le pasteur
et vérifier son premier jugement, mais
tout seul il n’ose pas.
Il y a aussi la Bible! Le pasteur en
a beaucoup parlé et il a dit que c’était
le livre de famille des protestants.
D’autres aussi lui en ont parlé. Mais
à la maison, la Bible reste fermée. On
ne sait trop où la mettre. Sur la table
de nuit, elle est gênante, dans l’armoire elle est trop cachée! Il aurait
bién voulu la lire, mais personne ne
lui a donné la moindre indication et
il n’y a rien compris. Il a bien essayé
d’interroger son conjoint: il s’est vile
aperçu que celui-ci n’en savait guère
plus que lui-même et qu’il n’aimail
pas én parler. Il a devant la Bible
un respect un peu superstitieux. C’esi
l’objet sacré des protestants!
Le gens de la paroisse qu’il a fréquentés sont aimables, mais il a, surtout à la campagne, le sentiment qu’on
ne l’a quand même pas tout a fait accepté. La plupart des gens considèrent que He sont vraiment protestants
que ceux qui le sont nés et qui sont
de la race des huguenots dont ils sont
si fiers.
Ainsi le conjoint catholique a-t-ii
perdu son Eglise sans en retrouver
une autre. Il en est réduit à se faire
line petite religion à lui, un peu mitigée et très Idique.
Les protestants devraient pourtant
toujours se réjouir de l’arrivée d’un
catholique dans leur paroisse, non
pour leur victoire que cette arrivée
représente sur le catholicisme, mais
pour l’enrichissement possible de. la
communauté. Car il s’agit bien d’un
enrichissement possible.
Le catholique apporte lin esprit
neuf, curieux, ouvert, réceptif, docile.
Il faut lui ouvrir les trésors de la Bible, de la piété personnelle, de la vie
paroissiale. La responsabilité du conjoint est grande ainsi que celle de la
famille, mais aussi celle des voisins,
des amis, de la paroisse en général.
Rares sont les catholiques qui .îc
ferment à un climat confiant, croyant,
libre et joyeux. C’est une chose neuve
pour eux, une délivrance, et ils sont
prêts à témoigner leur joie et leur
reconnaissance. Même s’ils ne le manifestent pas parce qu’ils h’osent pas
toujours, ils attendent quelque chose
de nous, ils attendent même beaucoup,
soyez-en sûrs! S’ils ont franchi ce pas
difficile, qui leur a demandé de surmonter des préjugés, des oppositions,
ce n’est pas pour en retirer aiicUn profit. Alors, de notre côté, surmontant
notre pudeur, nos craintes, introduisons-les dans la vie de l’Eglise dont
la cérémonie du mariage a été le premier pas et ils en seront heureux.
Plutôt que de gémir sur les mariages mixtes, demandons à Dieu de
faire de nous des chrétiens ouverts
et de nos paroisses des communautés
fraternelles, accueillantes.
Guy Wagner.
C’è un madrigale di un poeta anonimo, e dice il poeta alla sua sposa
che morirà tranquillo, se lei sarà in
quel giorno al suo fianco. E’ l’unico
canto di amore profano composto da
Bach. Però : che cosa significa « amore profano »? Bach era un uomo molto religioso. Questa composizione nasce da una stessa ispirazione che le
arie della « Passione secondo san Matteo ». E mi ha fatto comprendere
quanto l’amore che cantava, l’amore
che sentiva per sua moglie, fosse pure
profondamente religioso. Lo compresi
d’un trafto, come se un altro avesse
inteso per me. Tanto che non riesco
a spiegarmelo.
José Maria Barjau
(citato da II Gallo)
: I
3
6 maggio 1960 — N. 19
la donna nnlia chiesa
Convegno femminile dell’Italia Centro
Meridionale - Palermo 24 e 25 aprile
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
pag.
Si è svolto a Palermo nei giorni
24-25 aprile il primo Convegno Femminile dell’Italia Centro-meridionale,
organizzato dall’Unione Femminile
Valdese di quella città, in accordo col
Comitato Nazionale della F.F.V.
Già dal sabato 23, le 18 delegate
(rappresentanti le Unioni di Bari, Ta.
ranto, Cerignola, Catania, Reggio Calabria, Messina, Agrigento, Napoli,
Vittoria. Trapani, Marsala, Riesi. Palermo, Forano Sabino e San Germano
Chisone) sono cominciate ad arrivare
alla spicciolata, accolte calorosamente in varie famiglie della Comimità
di Palermo.
La domenica mattina, dcpo le cordiali parole di benvenuto indirizzate
dal Pastore Panascia, e la presentazione delle intervenute, partecipazione al Culto in una Chiesa gremita;
dopo il pranzo offerto dalla Unione
di Palermo, e una interessantissima
gita alla Cattedrale di Monreale, le
delegate si sono ritrovate nei locali
della Chiesa per ascoltare il primo
dei tre studi: «Ministeri ausiliari e
pastorato femminile », presentato
dalla Assistente di Chiesa Carmen
Trobia. Questa, dopo aver esaminato la situazione della donna nel
l’Antico Testamento (Genesi I e II)
e nel Nuovo Testamento, ha concluso
Una lettrice ci scrive
Egregio rodaitore,
c’è ogni tanto qualcuno che protesta.
Accanto alle critiche e ai rimproveri Le
giunga anche una parola di approvazione
e d’incoraggiamento da parte di molti lettori deU'Eco che si sentono d’accordo con
Lei di fronte ai vari problemi trattati nel
settimat'¡aie, hanno sempre approvato le
postille redazionali ed hanno apprezzato
quegli articoli che ora sono stati definiti
bisognosi di un antidoto (vedi lettera di
G. R. nel numero 17 dell’Bco).
Grazie per il « veleno » che vorrà ancora proiiiuarci e che apprezziamo moltissimo senza però disprezzare gli « antidoti ».
E’ appmiio un merito dell’Eco quello di
far conoscere ai lettori varie tendenze e
opinion ! diverse. Cordiali saluti. E. C.
affermando che il pastorato è tuia
vocazione che Dio indirizza sia agli
uomini e alle donne, e che se la Chiesa vuole essere fedele, deve fare posto
a tutti i doni carismatici che vi si ma.
nifestano. La Relatrice ha ricordato
che nelle prime Chiese, vi furono delle denne profetesse (cioè predicatrici)
e missionarie, e che anche le donne
valdesi del 12« secolo hanno esercita
to il ministero della predicazione. Anche Gesù si è manifestato alle donne che hanno testimoniato della sua
Risurrezione; oggi, le donne teologhe
vogliono testimoniare di Lui, annun
dando il Cristo risorto. Il Signore
che chiama fa sentire la Sua voce
non soltanto alla persona che chia
ma, ma anche aH’ambiente circostante, ed è per ciò che la Chiesa valde
se, e le Unioni femminili, conscie di
queste vocazioni, e dei problemi che
ne sorgono, si preoccupano di studiar
li alla luce deH’Evangelo.
Il Pastore Panascia ha presentato
quindi uno' studio biblico sulla posizione della donna nel Nuovo Testamento, esaminando e commentando
le Epistole I Corinzi Galati e I Timo
teo. Gli argomenti presentati dal Pa
store Panascia hanno coiStituito la
base dello studio in gruppi delle de'
legate e delle conclusioni fomite da)
Convegno.
Il lunedì mattina, dopo un breve
Culto tenuto dal Pastore Metodista
Napoletano le delegate hanno ascoi
tato l’ultima delle tre relazioni in
programma, quella della signora De
lia Bert, 'Vice-Presidente del Cernita
to Nazionale della F.F.V., sulle « Deliberazioni sinodali relative al proble
ma dei ministeri femminili».
La signora Bert, prima di iniziare
il suo studio, ha trasmesso all’assem
Dita 1 saluti di numerose altre Unio
111, mtiiiDn isolati, e della Presidente
signora Lucilla Santini, e ha ricorda
to che la Federazione Femminile Vai
dese, sorta due anni fa (a scopo dj
stabilire contatti tra le unioni iem
minili, in Italia e all’estero, contatti
che si sono rivelati molto proficui),
ncn desiderava rivendicare niente
e tanto meno il pastorato femminile
ma soltanto servire la Chiesa.
Da vari anni il Sinodo studia i.
problema del servizio della donna nel.
la Chiesa. Dopo avere stabilito che
la vocazione al pastcrato è diversa,
ma non esclude affatto altre vocazio
ni come quella del diaconato femmi
nile, la Signora Bert ha ricordato che
già dall’anno scorso si è cercato di
sviluppare i servizi ausiliari p»er la
domra che desidera servire la sua
Chiesa: la diaconessa, l’assistente di
Chiesa, rinfermiera, l’insegnante, so
no le direzioni nelle quali la donna
cristiana può orientare la sua attivi
tà nella (Jhiesa. Alcuni di questi mi
nisteri tuttavia potrebbero anche es
sere esercitati dagli uomini desidero
sì di rendersi utili alla loro Chiesa.
Sono stati quindi formati tre gru^.
pi di discussione tra le delegate, men
tre un quarto gmppo, diretto dal Pa
store Panascia, riuniva tutte le inter
venute da Palermo e anche numerosi
uomini della Comunità che seguiva
no con interesse lo svolgersi del Con
vegno. Dopo una animata ed esau
riente discussione, i quattro gruppi
Si sono riuniti per fare una breve re
lazione delle conclusioni alle quali si
era giunti, conclusioni che furono
confrontate e riunite nelle seguenti
risoluzioni: — tutte le relazioni sono
giunte alla conclusione che le appa
renti contraddizioni tra i testi biblici studiati (I Cor. 11, 14, Gal 3, I
Tim. e Ef. 5) sono dovute a circostanze particolari e rifiettono le condizio
ni di vita del tempo. Non vi è nes
Buna affermazione di principio con
tro il pastorato femminile, che tutta
via non esclude le vie del diaconato
femminile, o di altri ministeri ausiliari, per i quali occorre anche una
vocazione e una preparazione tecnica teologica, che potrebbe svolgersi
a mezzo di corsi per corrispondenza,
corsi semplici e chiari di teologia pra
tica; particolarmente utili per le mogli dei Pastori che svolgono nella
Chiesa una silenziosa, ma non poco
importante attività. E’ stato sugge
rito di proporre allo studio dello stesso problema alle Chiese del Cent;'c
nord, per poter presentare uno specchio completo al Sinodo, sul problema del pastorato femminile in Italia.
I quattro gruppi sono stati concordi nel trovare che una seria diffìcol
tà al pastorato femminile è costituì
ta dal matrimonio e dalla maternità
Tuttavia la donna pastore che si spo
sa, dopo avere ricevuto la consacrazione, potrebbe venir considerata per
un certo periodo di tempo « in aspet
tativa», e riprendere eventualmente
dopo qualche anno una attività pa
storale, sia pur ridotta, nei limiti delle sue possibilità e disponibilità. 11
pastoratoi è infatti una vocazione,
che impegna totalmente la persona
alla quale è stata rivolta, e perciò di
venta difficile per una donna sposata
di rimanere completamente «dispo
nibile», dati gli impegni della su;;
vita di famiglia.
Non meno interessanti ed edificanti delle riunioni ufficiali sono stati i
contatti privati che hanno permesso
alle delegate di scambiarsi notizie e
impressioni sulle atti'vità dei rispett’vi gruppi femminili.
Pensiamo che questo Convegno sia
stato estremamente utile e ci auguriamo, in uno spirito di preghiera,
che esso possa contribuire a suscitare
nuove vocazioni per il servizio della
Chiesa. Etiennette Jalla
FESTA
di
CANTO
Del Tempio di Torre Pellice
domenica 8 maggio - óre 15
Un cordiale invito a tutti
CORALI
d i
Angrogna
dir T. Balma
Bobbio Pellice
dir. E. Aime
Lusema San Giovanni
dir. G. Albarin
Rorà
Torino
dir. E. Aim ;
dir. D. Ciesch
Torre PeUice
dir. F. Corsani
Domenica scorsa a Pomaretto
Canti di lode al Signore
La novità del pomeriggio canoro a Pomaretito la domenica 1« maggio è stata offerta dai cori d’insieme: raramente si è
avvertito nel passato l’armonia delle voci,
la buona preparazione e soprattutto la
spontaneità e Fentusiasmo dei co-ralieti;
questo fatto è di buon auspicio per il futuro ed è di stimolo alle varie corali perchè mettano tutto il loro impegno sia nei
cori singoli che nei cori d’insieme, soprattutto nei cori d’insieme. Naturalmente
tutte le corali anche le più modeste potrebbero prendervi parte anche se non
sono in grado di produrre nulla come
coro singolo per mancanza di direttori di
corale. Questi cori dovrebbero essere poi
ripresi dalle comunità perchè tutti i membri di chiesa guidati dal blocco della corale, sempre presente alle adunanze domenicali, unparino nuov; can-ti-c*.
1 cori singoli sono siati, come sempre,
molto apprezzati soprattutto per la paziente preparazione invernale nonostante il
modesto numero dei componenti delle varie corali : quando pensiamo alle molte
voci e ottime, rimaste disoccupate e non
messe al servizio del Signore non possiamo non ricordare la parabola del talento
perduto e del tesoro nascosto; esse sono
di monito perchè i nostri doni, tutti i nostri doni, compreso quello della voce siano
fruttuosi per il regno del Signore nella
chiesa, e dovunque il Signore ci ha chiesto di servirlo. A suffragare questo pensiero siano d’ese-mpio le persone più anziane, tra le quali, con visibile commozione, abbiamo notato anche un Pastore e
la Signora già a riposo da alcuni anni eppur sempre sulla breccia per la gloria del
® novantenne signor
Vicino al quale gli anni non sembrano pesare e la cui presenza alla festa di canto
assieme ai cantori ci rallegra molto. Accanto a questi fratelli più anziani abbiamo
notato dei giovanissimi, degli adolescenti ;
Prarostino ha messo in campo sette cate<‘umeni, su appena venti coralisti: è cosa
meravigliosa dare la propria voce per il
Signore sin dai frescJii anni dell’adolescenza e questo fatto ci ha rallegralo.
Cinque corali sono venute a Pomaretto :
Prarostino, S. Secondo, Pinerolo, S. (Germano e naturalmente la corale locale che
ha fatto poca strada per venirci; erano
dirette rispettivamente dalla Signora Peyrot. Signora (Genre, Signorina Tiirck, Signora Bert e Signorina Speranza GriU.
I cori d’insieme sono stati diretti dalla
Sig.na Tiirck. Il tempio era affollato come nelle grandi occasioni.
Il Pastore locale ha ricordato la duplice
funzione della corale: animare il canto
nelle assemblee, recare la testimonianza
del canto presso le comunità dell’evangelizzazione. Il Pastore ha salutato un gruppo di ottanta fratelli evangelici di Biella,
Ivrea e Santhià in visita presso la comunità di Pomaretto, guidate dal Pastore
Giorgio Bouebard. Egli ha terminato il
suo messaggio con alcuni esempi appropriati. La signorina Tiirck ha terminato
l’incontro con un breve messaggio in cui
ha espresso la sua riconoscenza ai coralisti per Pimpegno nei cori d’insieme e salutato i presenti a nome della commissione di Canto sacro.
La comunità pomarina, a mezzo d’un
gruppo di mamme, di giovani e signorine
dell’unione sempre pronte a mettersi al
servizio della Chiesa, ha offerto la tazza
di thè con contorno ai coralisti ed agli
amici.
A tutti un grazie di cuore. o. d.
A PINEROLO
li movimento
visto dai cattoiici
La Sezione pinerolese dell’Associazione intemazionale «Unitas» ci comunica che venerdì 13 maggio alle
ore 21,15 nel Cmema Teatro di 'Via
del Pino 15, a Pinerolo, Monsignor J.
G. M. 'Willebrands parlerà su questo
lema : « lì movimento ecumenico Sviluppi e speranze».
Mons. Willebrands, olandese, fu
l’ispiratore e attualmente è segretario della Conferenza Cattolica per le
Questioni Ecumeniche ; nell’agosto
1959 fu uno dei due osservatori cattolici che parteciparono alla riunione
del Comitato centrale del Consiglio
Ecumenico delle Chiese, a Rodi.
Nel dare notizia di questa conferenza, che ci rallegriamo di sentir tenere nei Pinerde speriamo che non
solo per i cattolici ma anche per molti evangelici, essa possa essere una interessante e sentita esposizione della
visione cattolica dell’ecumenismo.
« Cantate all’Eterno un cantico nuovo »
Al di là della cronaca di questa festa,
cronaca che è sempre più o meno la stessa
anno dopo anno, diremo che tutta la festa
si è svolta nell’atmosfera indicata dalle
parole del Salmista nel senso che i canti
eseguiti dalle varie Corali sono stati veramente espressione di fede e di quel popolare sentimento religioso che se pur molte
volte è celato, rimane nell’animo e nel
cuore del nostro popolo.
La signorina Elda Turck della Commissione di Canto Sacro ha diretto i canti di
insieme che sono stati eseguiti con cura
e precisione, mettendo in evidenza una
paziente e perseverante preparazione.
Al termine la sig.na Turck ci ha rivolta
la parola dicendo che due Corali presenti
avevano eseguito due cori popolari del
tempo della Riforma ricchi di spontaneità
e di sentimento religioso, privi per fortuna di complessità e di pesanti strutture
musicali.
E’ tempo di ritornare alla .semplicità
della pura espressione di fede, della gioia
e della speranza anche nel canto e in particolare nel canto religioso, di chiesa.
Alla fine, nel salone del Convitto ci attendeva un ricco thè, il nostro ringraziamento per il magnifico pomeriggio trascorso vada a tutte le Corali partecipanti
ed alla Chiesa di Pomaretto per l’ospitalità offertaci.
Verso sera siamo ritornati alle nostre
case ed abbiamo sentito che quella parola
Cantate all’Eterno un cantico nuovo” era
qualcosa che non si esauriva tutta in quel
pomeriggio ma bensì durava anche per
l’indomani e sempre.
al.vr.
ABBIAMO VISTO
PER VOI
Quando, al termine del primo Convegno Femminile Valdese di Falerno, fummo invitate a visitare Cortile Cascino, si levò una voce di protesta : « queste cose, bisogna nascon
ierle! Andate a Monreale, a Mondello, dove vorrete, ma non a Cortile
Cascino»!
A prima vista, Cortile Cascino fa
Pensare ad uno di quei formicai che
talvolta appaiono impro'wisi quando,
d’estate, in campagna, si sposta una
grossa pietra. Ma, mentre le formiche ci danno subito l’imprt'ssione^ di
fina ordinata ed intensa operosità,
Cortile Cascino espone invece in tutta la sua crudezza l’inattiva miseria
dei suoi abitanti.
L’ho visitato in una mattina di so•c, ma mi sono immaginata, non sen*a turbamento, quella stessa popola
*ione brulicante, ammucchiata m
•Paisani tuguri nei .giorni di pioggia
Chi sono gli abitanti di Cortile Cascino?
Un centinaio di famiglie, il cui ca
Pe è perennemente disoccupato o trova soltanto lavori saltuari connessi
«Cortile Cascino
»
talvolta ad attività misteriose; famiglie che si compongono di otto-dieci
figli in tenera età. Sono quindi pa
recchie centinaia dì esseri umani in
pochi metri quadrati di primitive ca
súpole.
Mi colpi tuttavia l’ordine e la pu
lizia che regnavano in una di quelle
abitazioni; bimbi ravviati, col visino
pulito, letti rifatti; pur nella ristrettezza dello spazio ebbi netta l’impres
sione che ogni cosa fosse al suo giu
sto posto. In quella famiglia il padr ha il raro priviles;io di avere un lavoro: è cencìaiolo.
— Che cosa si può fare per questa
gente? — chiesi alla mia accompagnatrice.
— Nulla — mi rispose con tono ras
segnato. — Vede, proseguì, li abbiamo aiutati come abbiamo potuto, distribuendo viveri, indumenti, occupandoci personalmente per un certo
tempo di un doposcuola da noi istituito. Ma tutte queste cose sono come gocce nelToceano. Finché non
verrà una soluzione radicale dall’alto, dalle sfere governative o dalle po
tenti gerarchie ecclesiastiche, i nostri sforzi sì riducono ad una eterna
fatica di Sisifo. Quel che è peggio
che questa gente, troppo facile preda
del vizio, sembra aMtuarsi e quasi
compiacersi nella sua miseria materiale c morale, ponendola in evidenza per scopi interessati.
Mi domando se in queste condizio
ni si può ancora parlare di dignità
-Iella persona.
E penso aUa cura che mettiamo nel.
l’allevare i nostri bambini, perchè non
manchi loro nulla; al livello di vita
che già abbiamo raggiunto e di cu.
pure tante volte siamo insoddisfatti!
Non posso non pensare che, in attesa di un riordinamento sociale a!
quale si dovrà pure giungere, i bambini di Cortile Cascino hanno prò
prio bisogno, per ora, del vestitinsmesso, delle scarpine usate, della co
perla di cotone che possiamo dare
noi, e che permetta di vivere il tempo che verrà in una miseria meno
sordida per loro e meno vergognosa
per tutti. d. b.
A FIRENZE
I’ (( Artivalli )I alla Mostra
internazionalo doirarti^ianato
All’ormai famosa Mostra dell’Artigianato a Firenze hanno partecipato
quest’acino 2.400 espositori di venti
nazioni, presentando un panorama
vastissimo di nuove realizzazioni, specie per quel che riguarda l’arredamento. Si nota sempre più accanto
alla produzione estrosa di singoli artigiani. la produzione di oggetti che.
pur conservando un’originalità personale, si giovano dell’ausilio di macchi,
ne che consentono di accelerare i ritmi e quindi abbassare i prezzi.
A questa Mostra intemazionale ha
ancora una volta partecipato con successo l’ARTIVALLI di Torre Pellice,
che ha esposto in particolare alcuni
dei tappeti nella cui confezione si è
sfiecializzata. Rallegrandocene rinnoviamo il nostro augurio cordiale a
quante sono impegnate in questa bella attività.
\ favore delle vittime
di Añadir
Il Consiglio Federale delle Chiese
Evangeliche d’Italia, certo di interpretare il sentimento degli evangelici dTtalia, ha risposto tempestivamente all’asppello lanciato dal Consiglio Ecumenico delle Chiese a fa
vore delle vittime di Agadir inviando una prima offerta di dollari 500
quale contributo ai primi soccorsi in
quella zona così duramente colpita.
Poiché il Consiglio Federale non
dispone di mezzi propri ma agisce
con i mezzi fomiti dalle Chiese che
lo compongono, è rivolto tm vivo appello a quanti vorranno contribuire
a questo significativo gesto di solida
rietà cristiana perchè facciano pervenire una loro offerta che serva a
coprire la somma già inviata e, pos
sibilmente, ad inviare tm ulteriore
contributo per le vittime del tremendo flagello abbattutosi sulla città dì
Agadir.
Le offerte verranno accolte con viva gratitudine dal Presidente del
Consiglio Federale, pastore Mario
Sbaffi, via Firenze 38, Roma, il quar
le prega di servirsi, se possibile, del
conto corrente postale n. 1/31882 a
lui intestato, specificando: «per le
vittime di Agadir».
La Giunta del Consiglio Federale delle Chiese Evangeliche
d’Italia.
PER AGADIR
Berta Subilla (Roma) 2.000; N. N. l.O'OO.
Lilia Malacrida (Como) 10.000.
Non chiesero
nulla...
Henry Gthlgo (Beverly, N. J.) 3.090; Elsa Balma (Pomaretto) 4.500; Bova (Reggio C.) 1.000; Famiglia Giovaonini (Pisa)
10.000; «una sorella» 1.000; «una lettrice U
deM’Eeo » 5.000. '
A nome della famiglia cosi sostenuta e
incoraggiata^ ringraziamo' molto caldamente tutti coloro che hanno voluto esprimere,
rispondendo al nostro appello^ la loro solidarietà con le loro offerte e con le loro
parole fraterne. Le nostre colonne saranno
sempre aperte a quanti vorranno presentare i casi, talora angosciosi, di uomini e
donne che, accanto alle nostre strade, attendono rumile, semplice gesto del samaritano.
IL CORRIERE
delle
DIACONESSE
« Ogni Casa Madre dovrebbe essere un luogo di adorazione, di perfezionamento, ancor più, dovrebbe essere il focolare, il luogo di refrigerio
e di riarmo spirituale e materiale... ».
« La Casa Madre dà, a noi Diaconesse, appoggio, consolazióne, forza
in tutte le situazioni. Le Diaconesse
giovani sono qui educate con l’insegnamento, la tradizione e sicuri ordinamenti.
La Casa Madre sospinge avanti ed
anche dopo aver lanciato le diaconesse al lavoro rimane in stretto contatto
con esse.
Se le diaconesse si ammalano o divengono anziane sono ricevute con
amore dalla Casa Madre, Se una diaconessa ha delle preoccupazioni finanziarie nei rispetti della sua famiglia,
può fiduciosamente rivolgersi alla Casa Madre per aiuto. La diaconessa può
vivere in una benedetta mancanza di
preoccupazioni e dedicarsi pienamente al suo lavoro non facile... ».
Così si legge nei corsi di istruzione
dati alle Novizie della Casa delle Diaconesse di Neumiinster (Zurigo).
Certo la nostra « Casa Madre » è
ben lontana dal poter rispondere pienamente al quadro sopra descritto.
Tuttavia può tendere a questo. Ed è
in vista di rendere sempre più aderente la nostra Casa Madre al suo scopo ed alla sua funzione che nell’ultima sua seduta il Comitato delle Diaconesse ha deciso di limitare ad un
numero fisso i pensionanti stabili della casa (e che siano, generalmente,
persone bisognose di una certa assistenza) e di non accogliere più nella
Casa quelle numerose persone che vi
trascorrevano alcuni mesi di estate.
Noi speriamo che tutti coloro che
con piacere venivano alla nostra Casa
negli anni passati, comprendano le ragioni che ci hanno spinti a non riceverli anche quest’anno.
II Direttore : Franco Sommarli
Direttore: Prof. Gino Costabel
Pubblicaz. autorizzata dal Tribunale
di Pinerolo con decreto del 1-1-1955.
4
pag. 4
L’EGO DELLE VALLI VALDESI
6 maggio 1Ô60 — N. 19
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
AN6R0GIIA (Capoluogo)
Riunioni — Si sono oh!nse le riunioni
dei Marlels e dei Jourdans con un « exa^
men de quartier » alla maniera antica. Sono state presentate delle domande e i presenti, numerosi, hanno risposto, offrendo
dati interessanti per la meditazione e per
la redazione della Relazione annua.
Istruzione religiosa — I corsi di istruzione religiosa stanno per chiudersi. Seguiranno, prima della metà del mese, gli esami. Un augurio ai nostri catecumeni, di
buon profitto.
Ascensione — E’ in preparazione un ampio programma per dare alla manifestazione ohe ha luogo ogni anno alle Bariole, un
carattere di particolare interesse, sia per
la parte edificativa del mattino, sia per le
ricreazioni del pomefiiggioL Ne r;|parleremo. r. b.
ANGROGNA (Serre)
Domenica 1® maggio tanto a Pradeltorno
quanto al Serre ha avuto luogo rassemblea di Chiesa per la chiusura dell’anno
ecclesiastico. E’ stata udita la lettura della
relazione morale e finanziaria preparata
dal Consiglio di Chiesa e sono stati eletti
quali delegati alla conferenza distrettuale
che avrà luogo ai primi di giugno. Amato
Benech del Cacet e Amato Roman della
Ruadaval. Quali deputati al Sinodo sono
stati scelti la signora Bertalot, della Ruadaval, insegnante al Serre e, come sostituta, la sig.ra Bianche Bertin del Serre. Si
è pure avuto uno scambio di idee sul problema ohe dovrà essere dibattuto alla conferenza distrettuale ed al Sinodo del ridimensionamento dei Distretti e della rivalutazione dell’autorità delle conferenze distrettuali ed è stato votato un ordine dei
giorno esprimente il parere della Chiesa
di Angrogna Serre su questo argomento
che era già stato esaiminato ampiamente
durante rinverno nelle rhinioni quarlie
rali.
Ora la nostra comunità s’ trova nel solito periodo di transizione tra le attività
invernali s quelle estive, vale a dire ohe
è in attesa del mese di giugno (di belle
giornate) per iniziare i culti agli alpeggi.
Se il tempo non fosse ancora sempre inclemente ed il clima rigido molti membri
avreibbero già raggiunte le loro residenze
estive. E’ appunto per permettere di leggere la relazione annua ad un numero ancora discreto di uditori ohe la Chiesa del
Serre anticipa di un mese la data ufficiale
di chiusura dell’anno ecclesiastico.
Il 24 aprile nel tempio del Serre è stata
battezzate Long Ida Luciana, di Davide e
di Benech Lidia. Conceda il Signore a
questa bambina di crescere all’ombra della
sua grazia e della sua benedizione.
di chiesa siano pure, in futuro, validi membri delle nostre Unioni.
La stessa sera — e una volta di più dobbiamo deplorare che nella nostra chiesa le
« attività » si accavallino spesso e volentieri — nell’Aula Magna, per iniziativa
del « Piccolo Teatro Lo Bue », i Proff.
Giorgio Colombo e Lucio Tabutti hanno
presentato una conferenza su « Pittura e
comunicazione », commentata da composizioni pittoriche e da interessanti documenti musicali e drammatici. Un pubblico abbastanza numeroso ha seguito con interesse l’esposizione.
Domenica, il tradizionale convegno della Sea ha rischiato di andare in fumo, minacciato fino all’ultimo dal tempo così incerto; viceversa, nel pomeriggio, si è tenuto il culto all’aperto, con un bel sole;
e i giovani intervennti di Torre e S. Giovanni hanno giocato un po’ insieme. Speriamo di poter avere aH’Ascensione un
incontro più numeroso.
Sempre domenica pom. si è chiuso, con
una riunione in comune, all’Asilo, l’anno
di attività delle nostre Società Missionarie :
la Sig.na E. L. Coisson ha presentato la
relazione annua.
Sono cominciati nel quartiere di S. Margherita i culti nelle famiglie, che si terranno anche le prossime settimane: ci auguriamo che la serie possa essere buona come lo sono state quelle precedenti a Villa
e agli Appiotti.
Sono stati battezzati Carla Cesan di Virgilio e di Agli Caterina, e Giorgio Roberto
Rivoira di Giov. Filippo e di Bertinat Susanna. Il Signore veglierà su questi piccoli
agnelli che ha aggiunto al suo gregge.
Nelle ultime settimane sono stati celebrati i servizi funebri di Melania Forneron
Rohde, Lidia Charbonnier v. Ricca, Felicita Barbero in Bertin, Tomaso Beliamo.
Il Signore della vita conforti con la certezza della risurrezione quanti sono stati
colpiti dal lutto.
yl*
PINEROLO
Il dì delle Palme, 16 nuovi Membri di
Chiesa sono stati aggiunti alla Comunità:
una, battezzata, e quindici «confermati»:
Cardon Remo, Comba Lilia, Genre Ermanno, Codino Ercole, Grill Elda, Lageard
Alberto, Montaldo Regina, Moschetti Van
da, Nardellotto Giorgio, Paschetto Laura
Poet Rinaldo, Pons Mirella, Rivoira Lu
ciano, Rostan Anita, Rostan Walter, Vin
5on Giorgio. Ricorrenza sempre lieta, ep
pure quanto mai solenne ed impegnativa...
possano ricordarlo questi cari giovani, ed
i fedeli tutti!
La celebrazione Pasquale, assai incoraggiante, era stata opportunamente preparata
mediante i culti speciali della Settimana
Santa, presieduti a turno dal Pastore; dagli Anziani dott. Mathieu, sigg. Valdo
Fornerone e Costante Costantino; daH’avv.
Ettore Serafino; dal past. em. L. Marauda.
L^ Unione Femminile ha avuto l’ottima
idea di organizzare nna gita per visitare
i vari Istituti di Beneficenza della Chiesa
Valdese (per questa volta, quelli soltanto
del Val Pellice: e sono ben otto). Simpatica ed utile iniziativa, in quanto — sebbene conosciute, sì, coteste nostre Opere,
esse vanno « scoperte » (come bene è stato detto) riguardo a tanti particolari del
notevolissimo lavoro che vi si compie, come riguardo alla conoscenza più da vicino
dei ricoverati — senza parlare del Personale: al quale i partecipanti rinnovano la
espressione della loro riconoscenza per la
squisita accoglienza ricevuta.
La Comunità ha avuto il piacere di udire la predicazione del dott. Girardet, pastore a Trieste; la Chiesa lo ringrazia sentitamente per il suo edificante messaggio.
Rinnoviamo l’espressione del nostro cordoglio e l’assicurazione delle nostre preghiere ai Familiari di tre Fratelli che il
Signore ha richiamati a Se: Roddi Giuseppe, di anni 81; Fabiole Giacomo, di
anni 91 ; Grant Giov. Pietro, di anni 94.
TORRE PELLICE
L’Ex‘o Ila già riferito della così calda,
fraterna accoglienza die un numeroso gruppo della nostra chiesa, insieme ad uno
della comunità sorella di S. Giovanni e
della Scuola d’Economia domestica, ha ricevuto a Morges. E’ difficile esprimere la
fervida riconoscenza di quanti lianno partecipato a questo viaggio indimenticabile,
il 23-24-25 u. s. Contemporaneamente, i
giovani unioniisli di Torre erano rappresentali al Congresso FUV di Napoli dalla
Sig.na Elena Ponlet e dal Past. Conte.
Ringraziamo vivamente i Pastori Luigi
Marauda e Giovanni Beriinatti per aver
sostituito i Pastori locali durante la loro
assenza.
Sabato sera i giovani delle Unioni del
Centro e dei Coppieri hanno accolto insie
me i neo-eonfermati : una bella e lieta serata, e ci auguriamo che i nuovi membri
VILLASECCA
Il 14 aprile il lutto ha visitato la nostra
Comunità nella famiglia del fratello Pietro Clot degli Olivieri, già anziano di Al
barca per lunghi anni. Il Signore lo ha
richiamato a sè dopo un per'odo abbastanza lungo di malattia sopportata con fede
e con speranza nel suo Signore. Il funerale ha avuto luogo il 16 in quel quartiere.
Ai membri della sua famiglia qui ed in
Francia giunga ancora l’espressione della
fraterna simpatia ed ciitercessione della
nostra Comunità.
11 9 Aprile ha avuto luogo ai Chiotti il
matrimonio fra Clot Levy della Rivoira
(Combagarino) e Clot Enrichettu v. Peyronel del Trussan. Che il Signore benedica questo nuovo focolare che si è aperir
fra di noi.
Con il 30 Aprile si è chiuso l’anno animuiistrativo della nostra Chiesa di Villa
secca, il Conoistoro raccomanda quindi a
tutti quelli ohe desiderano completare i
loro versamenti per la Chiesa di farlo a
più presto in modo ohe si possa preparare in tempo la relazione in vista della
Assemblea di Chiesa che è convocata per
domenica 15 maggio, subito dopo il culto,
con il seguente ordine del giorno : Relazione del Concistoro per l’anno 1959-6C;
Elezione di un Diacono per l’Albarca:
Elezione dei delegati alla Conlerenza l);strettuale; Elezione del delegato al Sino
do; Eventuali e varie.
Domenica 24 aprile nel pomeriggio si è
liunito il Concistoro per l’esame dei catecumeni. Ben 30 giovanetti e giovanette
hanno seguito i corsi di ■struzione religiosa sull Antico e il Nuovo Testamento,
nonché sui principi generali della nostra
fede cristiana e evangelica. Essi erano cosi ripartiti: 1 anno 9; 2 anno 12; 3 anno
9. Per la maggior parte, la frequenza ed
il profitto sono stati buoni (qualcuno anche ottimo); poclri dovranno presentarsi a
ottobre per insufficente preparazione.
Domen ca 1® maggio, nel corso del culto, hanno ricevuto il segno della Grazia
^:el eacramento del ibattesimo: Luéiano
Monnet di Enrico e di Forneron Erminia
(Lioderai, Ezio e Franco Monnet di Già
como e di Ch'arvetto lima (Ruà). Che il
Signore sia il Buon Pastore di questi agne .
li della Sua greggia.
Il piccolo gruppo della nostra corale ha
preso parte, domenica 1 maggio, a Pomaretto, all-, festa delle Corali della Val Chi
sene, cantando un inno e un coro. Li accompagnava un altro p'ccolo gruppo d
membri della nostra Parrocchia.
No zze d’oro. Domenica 24 aprile e domenica 1® maggio, hanno voluto ricordar;
il 50® anniversario del loro matrimonio,
partecipando al culto, rispettivamente:
Umberto Gardiol e Anna Codino, delle
Mole; Giov. Pietro Monnet e Adelina Mon
net, della Liodera, tutti circondati dai figli e parenti. Il Pastore ha rivolto loro un
fraterno messaggio. Ohe il Signore dia loro
sempre nuove buone esper’enze nella vita
.li famiglia e nella Chiesa.
Assemblea di Chiesa. Ricordiamo a tulli i membri della nostra Parrocchia, l’annuale Assemblea di Chiesa che avrà luogo
domenica prossima 8 maggio alle ore 10,30.
dopo un breve culto liturgico. Sarà letta
la relazione del Concistoro, discussi i problemi della Chiesa, e nominati i delegati
glia Conferenza Dislretluale e al Sinodo,
nonché i revisori dei conti. Facciamo affidamento nell’intervento di una numerosa assemblea.
LUSERNA S. GIOVANNI
Nuovi membri di chiesa. — Ricordiamo
con gratitudine i culti solenni della Settimana Santa con l’ammissione nella chiesa
e alla Mensa del Signore di 22 cari calecuineni : Mirka Albarin, A. Giuliana Baridon, Rita Barolin, Bianca Bertin, Nella
Paola Bertin, Emma Bourne, Ornella Gaydou, Carla Elisa Giordano, Franca Meynet,
Anida Bruna Pons, Aldino Berlin, Alfredo
Bounous, Claudio Fraschia, Valdo Gavioli, Gianni Giacobino, Ferdinando Girardon. Guido Girardon, Pietro Girardon, Mario Monnet, Alfredo Peyrot, Guido Rivoira, Franco Tourn.
Il Signore conceda a loro e a noi che
essi non debbano essere mai delusi della
loro parroccliia, ma che vi si trovino circondati e incoraggiati daH’esempio e dall’affetto di tutta la comunità.
Verso le rive eterne. — La comunità è
stata ancora provata dalla dolorosa separazione da alcune belle personalità valdesi, con la dipartenza del nostro fratello
/Uberto Parise, sarto. Consigliere Comunale, serenamente ritornato al suo Signore, dopo dura malattia, il 12 aprile; di
Giov. Pietro Benech originario di Angrogna, deceduto alla Carierà il 25 aprile; di
Annetta Nicolet ved. Chanforan, originaria
di Villar Pellice, deceduta in Ospedale il
1" maggio, in età di 76 anni; e di Rosa
Lidia Pavarin veterana dell’insegnamento
nelle nostre valli, richiamata dal Signore
il 2 maggio, nel suo 80® anno di età, nella
.sua casetta, presso la Scuola delle Vigne,
che ella diresse per tanti anni.
Alle famiglie nel duolo rinnoviamo la
espressione della nostra viva solidarietà
nel dolore e nella ferma speranza cristiana.
r. i
POMARETTÒ
Il 1® maggio é stato consacralo all’incontro dei fratelli e sorelle delle comuni
tà valdesi e dei fratelli di Ivrea, Biella e
Santhià. Ottanta persone sono state guidate dal Pastore di Biella e Ivrea, dr.
Giorgio Bouohard, il quale ha rivolto alla
numerosa comunità un forte e vivo messaggio di particolare attualità. Le famiglie
della parrocchia si sono prodigate per accogl'ere quei fratelli lontani per il pranzo: ringraziamo di cuore tutte le itersone
che hanno manifestato questo segno di amore fraterno e che hanno preparalo con
gioia l’accoglienza anche là dove alcuni
ospiti non sono arrivati. Ringraziamo ;1
Signore per la bella giornata dì vita spirituale trascorsa assieme: speriamo che i
legami tra Valli efl Evangelizzazione siano
sempre più vivi e profondi con il conseguente arriochimento di vita spirituale. Ai
nostri fratelli e sorelle di B ella, Sanlh ì
ed Ivrea inviamo il nostro pensiero di Iraierno saluto.
durante questo incontro e nel ringraziare
sentitamente i nostri amici per la loro visita fraterna, diciamo loro « arrivederci »,
se piace a Dio, con un tempo migliore.
Ultimamente abbiamo amministrato il
battesimo a Pascal Nicoletta di Rinaldo
ed a Barai Luisella di Giovanni (Fontane). Il Signore benedica queste bambine
ed aiuti i loro genitori ad essere fedeli
alle promesse fatte.
roba
Nel corso del culto di domenica 1® maggio sono stati battezzati Valdo e Paola, dì
Gentile Toum e di Ada Paschetto, e Walter, di Giovanni Goiss e di Albina Rivoira.
Il Signore accompagni sempre con la Sua
grazia queste Sue creature.
Il culto di domenica prossima 8 corr.
sarà tenuto in francese, e presieduto dal
Pa l. André Emery.
* * =|!
Le vaccinazioni del beistiame avranno
luogo il lo maggio: il veterinario Dott.
Mazza s' troverà alle 8 alle Fucine, alle 9
al Capoluoigo, alle 10 alle Fornaci, al'e 13
a Rumè.
RODORETTO
Venerdì, 15 aprile, durante il cullo
del mattino sono stati ammessi nella piena
comunione della Chiesa ì nostri due catecumeni di quarto anno : Genre Marisa
(Campo Clot) e Pascal Luciano. (Fontane). Iddio accompagni questi giovani nella loro vita cristiana e li aiuti costantemente a mantenere la promessa che essi
hanno fatto di amarLo e servirLo con fedeltà.
Abbiamo celebralo la solennità Pasquale
in uno scenario natalizio; la neve che la
sera di sabato aveva ripreso a cadere copiosamente raggiungeva al mattino di Pasqua l’altezza di circa un mezzo metro
ostacolando così la viabilità e bloccando
la strada di accesso al tempio per i fedeli
dei qnartieri più lontani, come quelli di
Fontane, di .Serrevecebio e degli Arnaud.
Nel nostro locale di culto eravamo appena
una ventina ad ascoltare l’annunzio della
risurrezione del nostro Signore, cosa veramente insolita per il culto di Pasqua sempre ben frequentato. La partecipazione alla Santa Cena è stala totale, però, per permettere a tutti i membri di Chiesa che il
giorno di Pasqua non hanno potuto accostarsi alla Mensa , del Signore, la Santa Cena è stata ripetuta la Domenica successiva.
Purtroppo la nostra Corale non ha recato come al solito il suo apporto nel
culto di Pasqua; qualche suo membro è
alato impedito dalla malattia di intervenire alle riunioni preparative, tuttavia
dobbiamo rilevare come nella maggior
parte dei nostri « cantori », in altre faccende affaccendali, ci sia nn palese disinteresse per questa come per altre attività ecclesiastiche.
Nel corso deU’ullitna settimana siamo
stati lieti di aver potuto avere fra di noi
due ex-conduttori della Chiesa di Rodoretlo: il sig. Edoardo Micol, Pastore a
Pramollo ed il sig. Arnaldo Genre, Pasto
re a San Secondo, saliti quassù, nonostante il tempo piovoso e quasi proibitivo, la
mattina di martedì 19 corr. m. e rimasti
con noi fino alla sera del giorno successivo. In quei due giorni i nostri ospiti hanno salutato buona parte delle famiglie della comunità, ricordando insieme a loro i
già lontani anni del loro ministerio a Rodoretto, ed alla sera hanno presieduto due
riunioni ben frequentale: martedì sera a
Campo Clot e mercoledì sera alle Fontane,
durante le quali ci hanno rivolto un messaggio particolarmente vivo ed attuale imperniato sulla gioia e sull’allegrezza cristiana, peculiare caraneristica della vita
del credente.
In un tempo in cui ci si perde sempre
più dietro alle vanità terrene, ci si chiude
in se stessi insoddisfalli e tristi perchè non
si riesce mai ad ottenere ciò che si brama,
é stato detto francamente che la nostra
allegrezza si trova unicamente in Dio, per
mezzo di Gesù Cristo che con la sua ri
surrezione ha vinto per noi il peccato,
la morte ed il mondo. Chi vive in questa
certezza sotto la guida dello Spirito Santo
non può non manifesare tutti i giorni
la potenza della sua fede nella gioia di
essere in comunione col Signore Risorto.
Iddio benedica per tulli il messaggio
che questi nostri fratelli ci hanno rivolto
Redattore: Gino Conte
Coppieri - Torre Pellice
Tel. 94.76
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - c.c.p. 2/17557
Tipografia Subalpina . s. p. a
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