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Riguardate ^ ,^•‘8?**®*!
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Sc»ttimianal«> «l«>ll®® CHS®»« V«ldl
I Italia e Impero
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Estero
ABBONAMENTI
. -'¡Ÿ' . Anno L. 20 ~ Semestre L. 10 »
.. ;„■. . . i 30 — • ’ ’5
Nulla sia più forte delia vostra fede!
-•• '^(Gianavello)
^ Dlretlorei Prof. GINO «OSTABEL
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AMMINISTBAZIONE; Via Carlo Alberto, 1 bis -.Torri Peuici
REDAZIONE: Via Arnaud, 27 - Torre Peluge
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira
Cent. 30 la copia
Che fai tu qui Elia?
1 Re 19: 9.
Il profeta avrebbe dovuto trovarsi altrove, in seno al popolo, in mezzo alla
corte d’Israele, non lontano dagli uomini, nella sclitudine d.’una montagna,, ma
impegnato corpo ed anima nell’opera di
riforma religiosa così felicemente intrapresia e accompagnata da segni così visibili della potenza e della benedizione
deU’Eterno. Il profeta aveva dimostrato
eccezionale forza d’animo quando aveva
affrontato il re per rimproverarlo aspramehte e i Bacerdotì di Baal per sfidiarli, deriderl’, distru^erli. Ma la forza
d’animo o meglio la fede gli era venuta
meno dinanzi alle minacce della regina
ed era fuggito nel deserto invocando la
morte; poi allontanandosi sempre più
dal suo posto di combattimento aveva
cercato rifugio nella montagna.
Vi sono uomini i quali neH’ora ostile
si sprofondano nel loro antro, come Elia
nella i^eionca dell’Horeb, e non vivono
più che con sè stessi, cioè con i loro
pensieri morbosamente fimebri. Se ne
nutrono e ne muoiono.
ripeye .rordipe di. i»®4KSJ38,-S^"
stesso e di tenersi sulla montagna di
Dio, 'davanti alle bellezze di Dio, nella
grande pace di Dio, in presenza degli
orizzonti sconfinati che innalzano i pensieri e ingrandiscono Tanima.
Occorre che il profeta si renda conto
che v’è altro nella vita oltre che la sua
anima amareggiata dal veleno deH’umana malvagità, occorre che^ cessi di analizzare tutte le sue ragioni di essere infelice e di impietosirsi sulla sua sorte.
Vi sono ancora delle ragioni di vivere,
di lottare, di consiacrarsi: basta per scoprirle uscire daH’antro nero dèi propri«
egoismo e guardare intorno a sè.
Sulla soglia della ciaverna Elia ebbe
una visione grandiosa, terrificante seguita da una nuova rivelazione del Signore che, dopo averlo rimproverato lo
confortò con la promessa d’un « resto
di settemila uomini., il cui ginocchio
non s’è piegato dinanzi a Baal ».
Elia credeva d’essere liimasto solo in
Israele a serbar fedeltà all’Eterno ed ecco 7000 crédenti: certo, son sempre ma
piccola minoranza nella m^sa del po-polo ma soin nondimeno m numero imponente che Dio s’è riservato. ’
Le condizioni del mondo oggi non
sono migliori di quelle del tempo di
. Elia. L’idolatria regna un pò dovunque
e l’idolo si chiama il denaro o il piacere
o il jsuolo 0 il sangue e seduce e inganna la maggioranza.
Tuttavia anche oggi v’è un « resto »
che non incensa l’idolo e che forma la
Chiesa invisibile la quale non viene mai
micno. I confini di questa Chiesa non
coincidono necesisariamente con i confini della Chiesa visibile, questa può essere infedele in alcuni suoi settori, può
anche scomparire come organismo sociale,, ma aUfe più gravi persecuzioni, alle più tremende catastrofi sopravviverà sempre m nesto iche Dio s’è riserbato.
La figura di questo mondo passa e
si è facili profeti quando si dice che in
questo flusso inesorabile e a traverso
questi mutaménti continui qualcosa rimane e si perpetua sempre identico
nella sostanza ed è la Chieisa: il « resto »
costituito dagli eletti del Signore. 1
quali noi non sappiamo sempre identificare; li cerchiamo speso dove non sono mentre si trovano dove non pensiamo. D’altronde gli eventi possono da un
momento all'altro rendere visibile la
Chiesa nascosta.
Se in pieno giorno guardiamo il cielo
non vediamo le stelle, son là presenti,
eppure il nostro occhio non le scorge.
Ma vengano la sera, la' notte e più le tenebre aaran fitte più numerosi appariran gli astri e più vivida sarà la loro luce.
apocalittica che nessun uomo poteva
noverare, di tutte le nazioni e tribù e
popoli e lingue che stava in piedi dav:anti al tròno e davanti all’Agnello e
■fidava con gran voce dicendo: « La
ì^vezza appartiene airiddio nostro'; a
lyi la benedizione e la gloria e la sapienza e le azioni di grazie e l’onore e la
f,j|Dtenza e la forza nei secoli dei secoli!
5.ifonen ». Alb. R.
ire
enfi
Così è della Chiesa. Nel giorno della
prosperità mondana, della vita comoda
e facile non si distingue chiarameinte
dal mondo col quale è confusa. Ma venga la notte dell’avversità, della persecuziòne, della croce ed a poco a poco i veri credenti,risplenderanno nelle tenebre
come vive luci. I tempi difficili: purificano la Chiesa e rivelano quelli che della fede hanno non solo la forma ma anche la sostanza,;; ,
La promessa della presenza di 7000
fedeli in Israele che tanto conforto doveva recare ad Elia è tale da confortare
anche noi: Dio non s’è mai lasciato senza testimemi; sempre s’è riserbato un
resto che è la luce del inondo e il sale
della terra.
Talora ci assale lo sconforto e noi, diciamo, non v’è più f^e e così dicendo
manchiamo noi stessi di fede. \ Quanti
siano oggi i credenti non sappiamo nè,
importa di sapere. Interessa invece mol"
tisisimo di conoscer© se siamo nel loro
numero, uomini il cui ginocchio non s’è
piegato dinanzi àH’idolaf. Uomini che
pur vestendo e lavorando e mangiamio
come gli altri non pensano, non ragionano, non parlano, non vivono come essi. Invero è facile e piacevole seguire la
corrente, mescolarsi colla folla ma chi si
separa da essa non rimane solo come erroneamente pensava Elia.
Oltre i limiti della nostra famiglia, del
nostro villaggio, della nostra patria, del
nostro continente, del nostro pianeta,
del nostro villaggio,. della nostra patria,
sì, sulla terra ed oiltre i suoi confini v’è
un resto di anime che non ha adorato
Baal, v’è la famiglia spirituale della
Chiesa sempre pronta ad accogliere con
pura gioia coloro che rifiutando il culto
degli idoli gridano come-il popolo 'sul
Carmel: « L’Eterno è Dio, TEterno è
Dio I »
Chi lascia il mondo e le sue concupiscenze, la foUa e i suoi idoli' viene arruolato nelle file gloriose della Chiesa
di, Dio che comprende gli angeli e gli
uomini, gli eletti del passato, del presente e dì tutti i secoli a venire. Pertanto non esitiamo più a infrangere gli
idoli e a rinnegare la compagnia degli idolatri che vanno a morte sicura; rinnoviamo la nostra promessa di fedeltà e il
nostro voto di consacrazione a Dio e alla sua Chiesa, la quale sparsa e divisa
qui sulla terra e confusa col mondo e
minoranza ispesso vilipesa ed osteggiata
sarà in cielo la gran folla della visione
Tavola, in conformità alle delibe^’fmzioni Sinodali di cui abbiamo parlato
tempo, ha fissato 'I prezzo delVab■ bonamento all’Eco delle Valli Valdesi
v.’i» Lire 20. Per l’estero il prezzo è di Lil're 30. Confidiamo che tutti i lettore, tutti gli abbonati si affretteranno a versare
l]'mporto del loro abbonamento, sia versandolo ai loro pastori che, come per il
passato, ce lo trasmetteranno, sia valendosi del versamento in Conto corrente
postale intestato alla Libreria Editrice
Claudiana N. 2\175779 Torre PelUce (Torino). '
Crediamo inutile di soffermarci a parlare d programmi o di innovazioni. L’Eco si propone di continuare fedelmente
la stea opera di testimonianza evangelica, e cercherà di valorizzare al massimo gli elementi di cui esso potrà disporre. 1 problemi d’interesse vitale per la
Chiesa e quelli particolari delle parrocchie del primo distretto verranno prospettati e serenamente discussi per l’avanzamento del Regno di Dio.
Confidiamo perciò nella collaborazione de' nostri lettori, e, ripetiamólo, siamo certi che nessuno cs abbandonerà in
questo momento in cui, più che mai, l’unione di tutti gli spiriti e il versamento
di tutti gl> abbonamenti sarà una forza.
La Direzione.
GIOVANI! se non avete letto la Pagina
della Gioventù dell’ultimo numero dell’Eco, fatelo subito. E’ la vostra pagina.
E’ la pagina deila ripresa.
BI F? R E S A
Ripresa, senza aggettivi; in questo
periodò è chiaro che non può ."riferirsi
ad altro se non alla ripresa della vita
scolastica. E’ stato, in queste ultime
settimane, un po’ il problema del giorno
per tante e tante famiglie che si sono
affaccendate intorno alla prima cartella,
all’antico e sempre nuovo sillabario, ai
libri di tutti i generi e di tutti i prezzi;
per tante e tante famiglie che hamif,
impostato nuovi bilanci, fatto somme e
sottrazioni, onde trovare D. modo migliore per fronteggiare le spese che impongono gli studi.
I genitori hanno serenamente affrontato ogni sacrificio; il babbo ha trovato
il modo di compiere ancora qualche rinunzia, e la mamma ha voltato e rivoltato l’abito stinto: ai tratta di far studiare il figlio, si tratta del suo avvenire, si tratta della sua carriera.
4,
Avvenire, carriera: due parole che sono ritornate spesso sulla bocca dei piccoli e nei discorsi dei grandi; due parole. per lunga tradizione, strettamente,
connesse con la vita della scuola.
Andare a scuola è utile e necessario
perchè s’impara a leggere, a scrivere, a
far di conto: cose tutte sommamente utili per far la propria strada nel mondo.
Ed è certo cosa balla e buona, ma non è
tutto.
Oggi su questo nostro foglio delle famiglie valdesi, vorremmo ricordare
quello che è veramente la scuola, perchè abbiamo Fimpressione che spesso
anche i genitori nel lodevole intento di
esaltare agU occhi dei loro figli il valore
tecnico della scuola, dell’insegnamento
delle varie malterie che vi si impartisce,
finiscano col perdere di vista il fine ultimo della scuola e ne svalutino, inconsciamente, Finsegnamento fondamentale: la religione.
Intendiamoci bene!
Io non affermo che i genitori Valde
si mettano in dubbio o in non cale Futi.lità o l’opportunità dell’insegnamento
della « religionie », così provvidamente
inserita nella scuola dalla legislaaone
scolastica, ma è forse preoccupante questo loro concetto di opportunità, di utilità della religione, questa loro tenenza
a considerarla còme una fftaterìa, e soltanto come una materia, sia pure .nobil«
come la morale.
« La religione rientra nella moralità...; la moraile viene prima della teologia, e così abbiamo la religione »; cosi
scriveva Kant, e così, con qualche variante, forse senza mai averne sentito
I>arlare, ripetono tanti e tanti buoni genitori, quando dichiarano,, con gravità,
che i figli devono studiare la lezione di
Bibbia perchè la « religione » è un fattore positivo, favorevole cioè come elemento d’ordine, alFaducazione umana;
il ritornello insomma di tante brave
persone per le quali l’insegnamento dellà religione è un utile contributo all’equilibrio spirituale dell’uomo, in quanto
gli apre orizzonti più sereni: una iniezione di ottimismo tra le quotidiane non
sempre rosee vicende.
In realtà quindi i buoni genitori Vaidesi vedono di buon occhio Finsegnamertto della «religione», anche perchè, senza essere propriamente efei lawdatores temporisacti, cioè delle persone
che non sanino far altro die rimpiangere il tempo passato in cui tutto era bello e buono,. ed t ragazzi erano migliori,
mentre oggi tutto va male, ed anche i
ragazzi sono diventati più cattivi, in
realtà dico, i buoni genitori hanno un
po’ Fimpressione che ci vuole un intervento più energico per rimettere sulla buona strada i ragazzi che hanno tante occasioni di allontanarsene; E così ì
genitori sospirano verso la « ...religione » che corregga i costumi, difenda la
morale, salvaguardi il ptuiore, raifem»
la coacienza nvorale, ed hanno, al pe-
2
.'^’'"’ï^ ^ -.><••* ^ ^ . '’Si»--* ■'^M^ ^
L’ECO delle VALLI VALDESI
st'’tto, una certa ®impaitla per rinsegnante di «religione» in quanto lo si _>
-* può considerare come un benemerito -■
tutore, se non dell’ordine pubblico, per
lo meno deH’ondine delle convenzioni’
sociali, della pietà ortodossa, o se preferite, di quella rispettabilità alla quale
ogni benpensante che si rispetti deve *
tenere in modo particolare, anche se, in
fondo, ne sente tutta la falsità.
In altre parole, questi buoni genitori ohe si occupano e pfeoocupano dell’avvenire dei Ipro bambini e vogliono
trovare nell’educazione a nell’istruzione una soluzione al problema della finalità della loro vita, vogliono candidamente che anche Tinsegnamento della
«religione» si inquadri in questa preparazione alla carriera.
Si pretende dall’insegnante, dall’educatore che egli sappia trarre l’uomo
compiuto dal ragazzo, e lo fornisca in
modo acconcio di tutte le armi, di tutte le nozioni necessarie per la vita: gli
insegni cioè tutto ciò che l’esperienza ha
dimostrato poter essere utile per un più
rapido e sicuro e meno faticoso successo.
E l’insegnamento della «rehgione»,
dicono e pensano tanti buoni genitori,
dovrebbe essere un ottimo coefficiente
in questa preparazione; essa infatti insegna ad essere onesti, a evitare il male.
E tutto questo, ripetiamolo, va bene;
ma non è religione! O megfio: è una forma di religione, « la religione che piace al mondo », ma non è cristianesimo,
non è pratica deU’Evangelo.
•i* _ ■
Ed in questi giorni di ripresa scolastica, in cui molto ed opportunamente
si è parlato di collaboreizione tra ins?gnanti e genitori, noi vorremmo, su questo nostro modesto foglio di tante famiglie Valdesi, modestamente sottolineare
che la base sicura di ima feconda collaborazione è appunto nella rivalutazione in tutto l’ampio campo deU’-educazioaie (anche in quello famigliare 1) del
concetto evangelico « che in Dio la vita
dell’uomo ha ìl suo punto di partenza
ed il Mio compimento ».
L’ouuenire dei vostri figli, dei nosti i
scolari, non lo forgerete in modo esclusivo voi, genitori, non lo forgeremo noi,
ins^nanti, per quanto ritxhi li possiamo fare di ogni umana conoscenza, di
qualsiasi certificato di studio o titolo o
laurea*. Non lo forgeremo il loro destino se non regnerà nei nostri rapporti la
certezza che esso « dipende da un’attività continua ì(|’ Dio, da un quotidiano
ascoìtare la parola di Dio ».
Chè se cosi non fosse ci sarebbe veramente da rimanere accasciati sotto il
peso di sovrumane responsabilità. Dopo
tante fatiche, dop>o tanto travaglio di
spiriti, ecco dei giovani, con tanto di
certificato, sulla soglia della Vita, disorientati, spiritualmente inquieti; hanno
studiato, sono oramai degli specialisti
forse nel loro ramo, ma spiritualmente
sono o dei ribelli o degli indifferenti. Il
che significherebbe praticamente il fallimento dell’educazione.
Ed allora lo studio della Bibbia che
'moi facciamo, noi, insegnanti, loro, gli
scolari, e voi, i genitori, acquista veramente tutto il suo profondo senso.
Voi geni-tori.., noi insegnanti... essi, i
vostri figli i nostf: scolari ecco, ci ritroviamo sullo ste^o piano: il peccato, e
sotto una stessa dispensazione: la grazia.
I vostri figli non sono più dei teneri
agnellini, senza macchia; i nostri scola¡ri
non sono piff dei tesori nascosti che aspettano la messa in valore.
Ma sono anime, anime elette, per le
«luaii si prospetta, fondamientale, un solo problema: la loro salvezza.
Cioè ancora: l’inisiegnante non è un
puro tecnico del mistero della vita, che
ne possa svelare l’enigma alle menti
giovanili, cosi come voi, genitori cristiani, non potete che pregare per i vostri
figli.
Perciò ripresa mi pare che oggi possa
e debba avere un solo significato: uscire
dalla convenzipne delle frasi fatte, dalla
religiosità dei benpensanti, per presentare in modo più efficace, più sentito,
più aggressivo, l’Evangelo die! nostro
Signor G^ù Cristo come il solo annunzio capace di dare un senso, il vero senso alla vita dell’uomo.
^•€1.
ARTU
MINGARDI
■=ìi
= zü
« Il Signore mi ha aperto un poco lo
spirito al senso divino delle Scritture;
ora la Bibbia è tutta la ragione della
mia vita materiale e spirituale. Non si
■ sarebbe detto che quel frate disorientato che predicava a Roma, avrebbe presto coìto il senso recondito delle Scritture, tanto da trovarsi costretto a rifare tutta la propria vita intima ed esteriore, eppure è precisam*einte quello che
avviene in me ».
Queste parole con cui un giovane frate cappuccino esprimeva i suoi sentimenti aU’inizio della sua carriera cristiana, possono essere ripetute come il
suggello della vita umile e benedetta
di Arturo Mingardi.
Nacque il 1° dicembre 1877 a Busseto
un piccolo paese della provincia di Parma, reso illustre dal genio di Giuseppe
Verdi. A 14 -anni i suoi genitori lo rinchiusero nel seminario di Borgo San
Donnino, dove tosto incominciarono i
suoi dolori e le sue lotte spirituali. Leggendo le vite dei padri della Tebaide,
venne a sapere che essi studiavano con' tinuamente la Bibbia, e gli venne il desiderio di leggerla lui pure. Fin da allora la sua vita ne subì un’impronta profonda, e, animato da un ardente desiderio di condurre una vita religiosa, in età di 18 anni vestì la tonaca diel frate
cappuccino, assumendo il nome di fra
Bernardino.
A causa della ¡sua profonda serietà
spirituale, venne preso in grande considerazione dai superiori. Nominato pri-T;
ma vice maestro dei novizi, passò poi"
a 25 anni' nel Convento di Parma colPufficio di lettore di Teologia Morale e
di Vicario del Convento.
Afferrato dal suo sogno di riforma
della Chiesa per mezzo della Chiesa
stessa, si dette a introdurre, nella vita
del chiostro una serie di innovazioni. Sopratutto si ¡sforzava di introdurre la meditazione quotidiana su tutto il Vangelo,
e non più soltanto su alcune pericope
staccate.
Tanto ardore non piacque aU’occhio
vigile dei superiori, e un bel giorno fra
Bernardino si vide chiamato dal superiore provinciale, che gli rinfacciò di
non ammettere l’autorità e l’infaUibllità
papale, nonché di negare la presenza
reale“ di Gesù Cristo nell’ostia. « Perciò - concludeva - voi non potete più
oltre rimanere in questa religione, a
meno che non vogliate tosto ritraittare
tutti questi vostri nefandissimi errori ».
Il frate scelfiie di uscire e nel giro di
mezz’ora, indossato un miserabile vestito borghese e con 50 lire in tasca « me
ne uscii pieno il cuòre di entusiasmo e
sicuro di essere benedetto da Dio ».
Dopo varie vicende, egli venne in relazione con Tillustre padre Gesuita il
prof.- Giorgio Bartoli, che fin da allora
era caduto sotto la sorveglianza particolare dell’Inquisizione a causa di alcuni
suoi articoli su « Civiltà Cattolica ».
Un’attiva corrispondenza si stabilì tosto
tra queste due anime tormentate dal
contrasto avvertito tna l’Evangelo e
l’amibiente della loro Chiesa. Fu ìl Bartoli stesso a indurre Mingardi a dirigersi verso la Chiesa Valdese.
Il 2 ottobre 1908 egli era a Roma, accolto paternamente dal presidente del
Comitato di Evangelizzazione, Arturo
Muston.
Non possiamo seguire Cattività fedele di questo servitore del Signore attraversò i 34 anni di servizio nella Chiesa;
a Roma, Firenze (Via Manzoni), Napoli,
Ciisalanguida e Carunchio, Firenze (Via
Serragli), Feltmiicsai Po, Rio Marina,
'■A..
ì
Riesi e Vittoria. Tutti questi anni di servizio si possono riassumere nel motto
che egli teneva’Sópra il suo scrittoio a
Felónica Po: « Testimoniare di Gesù
Cristo - farlo conascere - farlo amarq
perchè trovino, la ¡salvezza in, Lui».'
Il segreto del suo ministero e dei risultati. che Iddio gli concesse di mietere
fu il suo profondo amore; per le anime.
A questo si aggiunga fi suo spirito dì
ubbidienza.. Quando riceveva l’invito a
lasciare una Chiesa, dove si era affezionato, e dove gli pareva di poter raccogliere qualche risultato, non esitava a
rispondere con gioia aU’invito. Così
quando a Rio Marina lo raggiunge l’invito di recarsi a Riesi, egli scrive al suo
Sovrintendente: « Io amo molto la Sicilia, ed ho isemipre desiderato un po’ di
ritornarvi, dopo che fui per un mese
Catania », e aggiunge: « Io non mi sono
lagnato mai; ho ubbidito nella Chiesa
Valdese come ho ubbidito nella Religione Francescana. Perchè non mi piente di avere imparato a ubbidire diestro
l’esempio .di Colui che fu ubbidiente fino alla morte e alla morie della croce.
Certo è che quando io ho ricevuto un
ordine, mi pare di essere sulla brage fino a che non l’abbia eseguito ».
Non ci si meraviglia se un ministero
compiuto con. questo spirito non porti
dei frutti notevòli, quali appunto fu dato al Mingardi di raccogliere durante i
12 anni di permanenza a Riesi.
A Riesi 'egli incontrò colei che doveva
diventare la sua intelligente e fedele
compagna. Parlando di questa scelta, egli diceva: « Io non ho scelto! Ma in un
risveglio del mio spìrito e della parte
migliore del mio cuore, ho visto chiaramente la donna che Dio mi ha donata;
sì, questa sola convinzione mi ha dato
coraggio: che questa donna è di Dio, ed
io non dimenticherò mai che essa è un
dono di Dio».
La sitima e Tinfluenza di cui godette
Mingardi a Riesi in mezzo a tutta la popolazione potrebbero essere illustrati
da innumerevoli episodi. Alla conclusione della guerra del 1915-18, le autorità ufficiali del paese avevano arringato la folla dal balcone, del palazzo municipale. Dop>o il discorso del parroco, la
folla si mise a grixdare: «Vogliamo sentire il Pastore Evangelico!» E Mingardi
sale lui pure su quel pulpito improvvisato per parlare alla folla festante. Il 1°
maggio 1920, ned giorni tristi del disordine e della demagogia, si attendeva a
Riesi l’aratore che parlasse agli zolfatari: AU’ultimo momento si viene ,a sapere
che l’oratore non può venire. Grande
discoientamento da parte della folla che
attende qualcuno che rivolga loro la
parola. Gli organizzatori allora non trovano di meglio che di ìnvitaire il Pastox’e
Valdese, la sostituire l’oratore politico. E
anche questa volta Mingardi si reca in
piazza per annunciare con forza l’Evangelo eterno che è potente per risolvere
la questione sociale.
Non ci dilunghiamo più oltre.
La m.emoria di Mingardi rimarrà in
benedizione in tutte le Chiese dov’egli è‘
passato, mia sp>ecialmente in quella di
Riesi. In questa Chiesa, nel 1930 un
giovane Pastore gli succed'eva, trovando
una Chiesa, che presentava cerio delle
lacune, ma dove c’erano pure i segni
manilfesti deiUa grazia di Dio » della potenza dello Spirito Santo.
Questa bella vita si è Conchiusa a
Riesi fi 15 settembre scorso, attraverso
fi crogiuolo di una lunga e grave sofferenza. « Come sono misteriose le vie di
Dio - ci diceva a Riesi la scorso luglio
Egli mi ha chiamato prima a servirlo
nel ministero del frate, poi in quello
Pastore Valdese, ed ora nel 'ministero
della sofferenza ».
^wE mentre noi invochiamo sulla vedó
^va è sugli orfani le consolazioni del Pa- ^
dre, rendiamo ad Arturo Mingardi la
testimonianza ‘ che Egli ha fed,elmente
compiuto 'fino alla fine il suo ministero
cristiano. • Roberto Nishet.
Pen i nostri Militari
Una comunicazione importante
2) Avendom la Tavola Valdese incaricato di curare la raccolta degli indirizzi di tutti i militari Valdesi, onde provvedere alla spedizione dei giornali Eco
delle Valli Valdœi e La Luce, secondo
i casi, è assolutamente necessario che
tali indirizzi siano inv'ati dai Pastori e
dalle famiglie interessate direttamente
al
Cappellano Militare Valdese
Capit. Ermanno Rostan
Comando I Corpo d’Armata - P. M. 43.
3) E’ pure necessario che tali indirizzi siano di tanto in tanto aggiornati,
secondo le incostanze, e ch.e i -militAri
stessi sentano il dovere di dare a questo
scopo il loro interessamento e la loro
collaborazione.
A vi sura che j mesi passano si sente
non soltanto il bisogno di intensificare
l’opera di assistenza a favore de;' militari Valdesi, bensì anche di organizzarla
nel modo migliore e più efficace possibile.
Facciamo perciò vivo appello alla buona volontà dei Pastori di tutte le nostre
chiese e delle famiglia particolarmente
interessate onde, per quanto può essere
svolto dai Oappellani militari a favore
dei giovani Valdesi, essi si uniformino
alle seguenti norme approvate dalla nostra Autoii'tà ecclesiastica:
1) La funzione direttiva dell’opera di
assistenza religiosa presso i militari
Valdesi è, per ora, affidata al Cappellano Ermanno Rostan.
4) E’ praticamente impossibile ai tre
Cappella^' attualmente in servizio di
raggiungere tutti i militari Valdesi dislocati sui vari fronti.
Allo scopo però di raggiungerne ü
maggior numero, sia pure solo mediante
la corrispondenza, è stata attuata per
adesso la seguente ripartizione del campo di lavoro:
a) R Cappellano Ten. Davide Cielo - Delegazione Comando Supremo A. S, E,
P. M. 27 provvede, all’assistenza religiosa dei militari valdesi in Africa
Settentrionale.
b) U Cappellano Ten. Alfredo Rostain
- Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 200 svolge la
sua opera presso suddetta Divisione
e si occupa dei miì^’tari Valdesi disiocoti in Balcania (Croazia, Montenegro, Albania, Grecia, Dalmazia, Isole
dell’Egeo}. .
c) Il Cappellano Capit. Ermanno Rostan provvede al territorio metropolitano, alle zone francesi occupate e
j al fronte russo.
Le famiglie 'interessate, oltre ad inviare l’indirizzo dei loro cari ai CappelIcmo Rostan per la spedizione del giornale e delle stampe in genere, farebbero
bene a trasmetterlo, quando si tratti
dell’indirizzo di un militare residente n
Africa Settentrionale o in Balcania, anche c?' Cappellani Cielo e Rostain.
Confidiamo nella buona volontà di
chi ha particolare interesse all’opera
di assistenza rel giosa dei militari Vaidesi, affinchè quest’opera da Dio benedetta possa produrre molti frutti.
Ogni dono sarà sempre da me rice-,
vuto' con riconoscenza e destf netto ai no- ‘
stri fratelli sotto le armi.
' 1 S. Rostan. ,
3
L’ECO DELLE VALLI VAUDESI
■Scrivono all'Eco
](otizie dai nostri ftipini
L’estate per i nostri Alpini in Russia
è stata buona. Hanno sempre serillo
•■delle lettere'iserene: nelle tranquille ore della retrovia sono rientrati in se
stessi, sono ridiventati ì lavoratori dei
¡campi che guardano, osservano, studiano i campi, come fanno tutti i lavorato-ri.
Stefano Gatalin racconta: « La vegetazione è molto prosperosa... stanno
mietendo ... si vedono da ogni parte
immensi campi dì girasoli in pieno fiore, quelli che l’invetno fecero il pane
di quasi'tutta la popolazione russa». E
intanto pensano alla loro terra, la loro
«cara' terra»
Ma non solo della « terra »-hanno nostalgia. Sentite questo episodio: «Sono
arrivaiti in questi giorni alcuni alpini
del ’22 a rinforzarci, andai a trovarli e
chiamai di che parte erano. Finalmente
ne trovai tre di Angrogna. Chiamai su-bito se erano Valdesi; mi risposero con
aria serena: Sì. Mi sentii il cuore rinascere, mi pareva di avere trovato dei
fratelli». Qui Catalin, alpino di Bobbio,
sa trovare la Chiesa. Non gli basta che
gli alpini isiano di Angrogna, delle sue
parti, bisogna che siano «Valdesi» per
essere dei fratelli. Questa ricerca di
Chiesa, forse ancora allo stadio intuitivo, che si fa sentire in modo quasi impercettibile qua e là, negH amibiìàati più
disparati, nelle minoranzie più insignificanti delle nostre Comunità, questa ricerca non può essere accolta da noi come il segno di una rinascita della Chiesa che noi tutti aspettiamo con ansia?
Dopo le notizie estive dalla retrovia
quelle autunnali dalla linea: .hanno di
nuovo combattuto gli alpini. Luigi
Chiavia, del Serre, dice che hanno avuto dei giorni un pò duri, ma che poi è
cominciato ad andare meglio. Dice che
-con mplto,,rincrescimento non ha, potuto ^
mettere nello zaino il suo Nuovo Testamento per leggerlo; ma c’è qualche, cosa d’altro, che non si mette nello zaino,
che non pesa, che si porta nel cuore e
che trova ogni sera la via verso il Padre. Luigi Chiavia lo sa.
«Da che siamio in trincea - scrive Artus - non passiamo più fare il nostro solito culto, qui al fronte è impossibile
radunarci, ma ci vediamo tutti i giorni.
E ogni giorno prendo la mia cara Bibbia - già pure xm po’ sgualcita, ma le
parole sono le stesse! - ne leggo alcuni
brani e poi ringrazio il Signore di averci protetti 10 a Lui chiedo di guardare ogai nostro passo».
Rientrano in se stessi i nostri alpini
trovano nella loro parte più profonda
un luogo di ristoro che fa pensare alla
freschezza delle loro «combe» nei mesi
-d’estate. Chi ha creato in loro .questo
luogo di rifugio? E’ la Parola che da
secoli è proclamata dai vecchi pulpiti
per alimentare una fede che j>»amafi
molte volte centenaria si trasmette di
padre in figlio. Una fed/e che, come tutte le cose che gli uomini hanno nelle
mani è soggetta a scolorimento, che talvolta ci appare nebulosa o che. ci sembra di quando in quando, sia persa di
vista. Ma una fede che è dono di Dio e
■che, malgrado ogni previsione pessimistica, sa uscire schietta quando a Dio
piace di chlamiare dei Valdesi a mettere,
in Lui la loro ñducia. Allora il linguaggio della Bibbia, linguaggio di fiducia e
di calma, diventa il linguaggio di questa
uomini che l’avevano dimenticato, come forse avevano dimenticato la potenza del loro Dio. Ed ecco che, nella crisi.
Dio li ha cercati, Egli li ha trovati ed
essi sanno di nuovo benedirlo e pregarlo
e amarlo.
Sono piccoli segni, ma la misura di
Cri»*© no« era foree un granel di sena
3«? “ ..... ' S.
F. U. V. - Gruppo Vaiti
Tutti gli Unionisti, in modo paHicolare quelli delle Valli Ch'sone e Bàlziglia sono convocati nel tempio dei
Chiotti, domenica pros.sima, alle ore 15,
per il
PRIMO CONVEGNO GENERALE
DELLA RIPRESA DELLE ATTIVITÀ'
Il tema: Le bestemmie dell’uomo, può
far pensare che sf' parli delle espressioni
volgari contro Dio chcrsi odono spesso
proferire. Tutt’altro! Venite e vedrete!
Avvertenze. In caso di pioggia il Convegno è rinviato alla domneica seguente, collo stesso programma.
Dopo il raduno nel temp o, ci riuniremo nella Sala Giovanile per consumare
la merenda al sacco, per cantare e per
discutere quanto avremo udito.
Bc:«
Precisiamo che Tofferta di L. 400 pi'o
Eco ai Militari che figurarono in uno
degli ultimi numeri dell’Eco con la dicitura: L. 400, col. Mmt'nat, va così integrata: L. 400 col. Martinat, alpini Buffa e Chiavia, Angrogna; Romano e Rostagno, S. Secondo; Raymond, Lusema
S. Giovanni; Garrou, Prali; Massel, Riclaretto.
Vittima di un tragico Incidente è deceduto in Roma il pastore Carlo Maria
Ferreri, soyraintendente della Chiesa
Metodista Episcopale, che egli reggeva con non comune sagacia e profonde
amore, '
Ai funerali che hanno avuto luogo in
Roma ha preso parte in rappresentanza
del Moderatóre della Chiesa Valdese il
pastore P. Bosio che ha portato l’espressione della simpatia della Chiesa
Valdese alla Chiesa sorella ed alla famiglia dell’Estinto.
In memoria del Pastore Adolfo Comba:
i figli Arnaldo, Giulio, Guido Gustavo Adolfo a favore della Cassa
Pastori Emeriti e Vedove, L. 5000.
BOBBIO PELLICE
Durante l’estate il culto principale è
stato presieduto dai pastori Gustavo
Bouchard, Roberto Nisbet, Guglielmo
G;ampiccoli, Teodoro Balma, . Lami
Coissòn. La comunità li ringrazia per i
loro messaggi.
Un vivo ringraziamiento giunga pure
al pastore Roberto Jahier che. in assenza del Pastore locale, ha presieduto i
funerali di Susanna Gay te, deceduta al
capoluogo, in età di 75 anni. Al fratello
e ai congiunti l’espresisione della nostra
simpatia. R.
LUSERNA san GIOVANNI
La nostra comunità ha avuto il piacere di riceverò la gradita visita del sig.
Moderatore il quale, al culto di domenica scorsa, ha rivolto un vibrante messagio di fede forte e serena. Chiediamo
a Dio di benedire la parola che il sig.
Sommani ci ha recato nel Suo nome.
— Sabato 3 ottobre, nel vecchio Tempio del Cifflbas ornato di fiori ed alla
presenza di numeroso pubblico è stato
benedetto il matrimonio della signorina Anita Ricca, dei Rossenghi, col signor Alberto Travers di Torino. Presiedeva la solenne funzione il pastore dottA. Ricca cugino degli sposi.
— Sabato 10 Ottobre nel Tempio di
San Giovanni è stato celebrato il matrimonio della sig.na Alirm Spoerri, del
Bauman, col sig. Renato Pons, della Cabianca, erano presenti tutti i parenti.
A tutti questi sposi rinnovimao i no
stri auguri dj^ grandi gioie e benedizioni
nel Sijgnore.
:-5
POMARETTO ^
Il culto di doménica prossima 18 correte, alle ore 10.30. nel Tempio, sarà
particolarmente dedicato alla gioventù.
Il nostro pensiero con pirite di preghiera sarà pure rivolto ai nostri numerosi militari. Tutta la gioventù della
Parrocchia è invitata -a parteciparvi
compatta e con intento di'* riconsacrazione al servizio del Signore.
FRALI
I
^ ■yNiei giorni 3 e 4 ottobre la nostra
Chiesa ha avuto la gradita visita del
nostro Moderatore. Egli si è spinto nella" maggior parte dei nostri villaggi,
portando nella sua visita parole di conforto e di incoraggiamento. La domenica, alle ore 10.30 egli ha presieduto U
culto seguito dalla celebrazione ddla
Santa Cena. Ala sera ancora, il tempio
era quasi gremito per udire il suo messaggio ispirato alle parole del libro della Genesi; Enoc camminò con Dio. Se si
cammina con Dio non c’è nulla da temere; perchè Egli ci difende e, proteg,ge da ogni nemico. Con Dio, anche gli
ostacoli più grandi possono essere sormontati.
Siamo certi che i messaggi del nostro
Moderatore hanno trovato la via dei
cuori e non potranno non portare dei
frutti.
■ODORETTO
Sabato 19 settembre è stato celebrato
nel nostro Tempio il matrimonio del
Carabiniere Filippig Luigi, di Udine con
Balma Evelina, della Rimà.
Ai felici sposi rinnoviamo i nostri migliori auguri.
SAN GERMANO CHISONE
E’ deceduta, all’Asilo il 6 corrente
Colombatti Carolina ved. Ptiarone, di
anni 83.
— Matrimonio. Il 10 corrente: Beux
Silvio, d’inverso Rinasca, con Bertalot
Albina, degli Azari. «Cercate prima il
regno e la giustizia di Dio».
— Al culto della scorsa domenica è
stato presentato al Santo Battesimo
Robert Bruno di "Vittorio e fu Olga
Long, dei quartiere dei Martinat. 11
Padre degli orfani prenda sotto la sua
protezione questo bel bambino e benedica il suo giovane babbo così presto
privato della sua compagna.
— La Scuola domenicale ha avuto inizio il 4 ottobre con un culto al quale
erano invitati tutti gli alunni e le loro
famiglie. Avremmo desiderato vedere
in chiesa i 240 fanciulli, delle feste di
Natale e del 17 febbraio e almeno un
centinaio di padri e di madri.
— Domenica scorsa al culto del mattino abbiamo celebrato la Santa Cena e
ci siamo spiritualmente preparati per
la ripresa delle attività. Abbiamo visto
insieme che l’attività più importante
delle anime e della Chiesa è di nutrirsi
in modo regolare ed abbondante della
Parola di Dio.
—'Nel pomeriggio la gioventù attiva
della Parrocchia si è riunita in Cowuegno Interquartierale. ^
Dopo un messaggio del Pastore
sul testo « Portatevi virilménte »,
abbiamo ascoltato e discusso la Relazione- annua fatta- dalla Segretaria. Abbiamo quindi nominato il nuovo Gruppo d’Azione che risalita più numeroso
di quello deH’anno passato perchè si
sono aggiunte due nuove missioni,
quella dei Fiori per rasisistenza ai malati e l’Unione Cadetta Maschile.
A tutti i militari abbiamo inviato un
fraterno pensiero.
La prima seduta del Gruppo d’Azione è fissata per domenica 1 novembre,
alle ore 15.30.
— Si ricorda che i Catecumeni dì
primo anno per poter frequentare 1 corsi debbono essere iscritti dai genitori
presso il Pastore.
— JLa Settirnana della.. Beneficenza
avrà luogo dal 25 ottobre al 1 nov^bre.
-ri II Concistoro è convocato per domenica 25 corrente, alle ore 15::30.
TOMMO \
La nostra Comtinità è, stata ancora,
durante il periodo lestivo, gravemente
colpita da reciti lutti, che hanno provato numerose famiglie.
Il 3 agosto si spegneva in Savigliano
il cap. Aldo Falchi, ed i fomerali ebbero
luogo in quella Città alla presenza dd!
fàmiliari e di un folto stuolo di oifficiali.
Rapida e dolorosa la dipartenza avvenuta il 5 agosto al nostro Ospedale,
del fratello Pietro Bartolomeo Chauvie,
spentosi nel pieno vigore degli anni,
quando a viste umane, la sua vita era
ancor cosi preziosa per la sua famiglia.
Dopo im lungo periodo di sofferenza
si chiudeva la giornata terrena di Anny
Wild nata Siber e l’8 agosto nell’inti-.
mità dell’austera Cappella familiare le
parole di v^ta del Vangelo ci ricordavano, una vòlta ancora, quale è la mèta
eccelsa di ogni Umana esistenza.
Con profonda angoscia la mattina
del 23 agosto abbiamo deposto nel raccolto Cimitero di Cavoretto la salma
del bimbo Filippo von Schauenstein, di
anni 11 che ain morbo crudele aveva
strappato all’affetto grande dei genitori.
Un tragico incidente sulla linea di
Rivoli stroncava la vita di Paolo Griset, di anni 69, originario di San Giovanni. I funerali, celebrati il 12 settembre furono una sentita dimostrazione
di simpatia alla famiglia nell’ora dolo
rosa.
A Racconigi, il 13 settembre, nell’intimità della famiglia, hanno avuto
luogo i funerali di Mario Salvadori, ài
anni 42. • '
Dopo un lamgo periodo di sofferenze,
il 2 ottobre entrava serenamente nella
pace di Dio la sig.ra Alys De Pianta De
Femex. Il servizio fimebre, celebrato
nel nostro Tempio di Corso Vittorio,
domenica 4 ottobre, è stato ama solenne dimostrazione di affetto alla m;emoria deU’Estinta e di viva simpatia alle
figliuole afflitte.
La sig.ra De Pianta si è occupata durante lunga serie di anni delle nostre
attività benefiche: in modo particolare
aveva dedicato il suo tempo e le sue
doti airopera di assistenza in seno alrdnifanzia povera ed a favore delle giovinette in servìzio. Con la nobile austerità del suo carattere e con la scrupolosa fedeltà ai suoi impegni. Ella
presiedette la sezione torinese dell’Aissociazione per la protezione della giovane e la Società delle Signore per l’infanzia povera.
La sua memoria rimane in benedizione nella nostra Chiesa, che esprime
ancora alle figliuole, ed alle loro famiglie, ed in particolare aUa signorina Elisabetta che ha assistito la madre con
grande amore durante i lunghi mesi
della sua infermità, i sensi della sua viva simpatia cristiana.
Il 5 ottobre, nel Tempio di Corso
Oddone, con larga partecipazione di amici, è stato celebrato il fomerale della
sorella Luigia Goss nata Chiaraviglio,
Spentasi il 3 ottobre, circondata dal vigile affetto dei suoi figliuoli, aU’età di
80 anni.
Le care - famiglie hanno attraversato
ore dolorose e siamo stati a loro vicini
nella prova ed abbiamo sentito che le
consolazioni del Signore si ri.velano efficaci neU’aimana angoscia, che sa elevarsi con le ali della fede verso le dimore invisibili. Perciò non piangiamo
come chi è senza speranza: « Se siamo
figliuoli di Dio, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di' Cristo, se pur
soffriamo con M, affinchè siamo anche
glorificati con lui ».
— Visite gradite. Nei mesi scorsi la
Chiesa ha avuto il privilegio di udirà
4
(siff una predicaziane ricca e vana; sul no:
j-Wi« Siro pulpito si sono supcedutì ,numerosi|if
^ prodicatóii, che ci hanno recato viventi
messaggi. , Vogliamo ringraziare i pa-.
R. Nisbet, À. Comba, N. Gìampic^ A* Sbaffi, T. Raima, S.’Colucci,'R.
¿iyui'j Jahier ed il prof, S.,Baridon per la loro
'ÿ'-iKo- . --s. - . . *. -■ .„i ,
efficace, apprezzata collaborazione
Note liete. Hanno'ricevuto il sa
Wàr
cramentb del S.’ Battesimo Decker Ro-i
‘ doXjo di dott. Ermanno e di v Bianca
Meynier; celebrato il 12 agosto dal pastore Enrico Meynier; Godino Vanni
Primino di Giovanni e di Pigliane Celina (12 settembre). Mquadro Franca
Maria Caiterina di Giovanni e di Pons
Fanny (28 settembre). Benedica il Signore questi cari fanciulli e li fortifichi
con la Sua grazia. ,
— Nel corso diel mese di agosto sono
stati celebrati in seno alla nostra Parrocchia! quattro matrimoni: dell’archi-tetto Enrico. Vay con la sig.na Clara
Ollearo; del sig. Guido Fortin con la signorina Graziella Cordino; del sig. Secondo Godino con la signorina Orsola
Busso; del sig. Maurizio Chiabotto con
la signorina Albina Beux. ^
La Chiesa accoglie con gioia e cìT"
conda di affetto la nuova famiglia pastorale che si è costituita U 24 settembre col matrimonio - celebratosi nel
Tempio di Torre Pellice - del pastore
dott. Roberto Comba con la gentile signorina Siena Tron.
Ancora chiediamo ai Sonore di accompagnare con la Sua benedizione le
nuove famiglie.
- TORRE PELLICE
La gioventù della parrocchia è convocata per sabato 17 corrente, alle ore
20.30, nella saia dell’Asilo InfantiLe.
— Durante il culto di domenica prossima,'18 corrente, alle ore 10.30,'saran
/
no insediati i membri del Concistoro eleitti nell’ultima assemblea elettorale.
— Il sig. Stefano Eynard in memoria
della sua compagna sig.ra Levet Traffit ha donato: aUa Chiesa L. 200 - alTAisilo Infantile, 200 - alla Casa delle
Diaconesse, 200 - alle Cucine Economiche, 100 - all’Asilo vecchi di San Giovanni, 100 - airOrfanotrofio di Torre
Pellice, 200.
I nostri vivi ringraziamenti al sig.
Eynard.
— Domenica scorsa è stato celebrato
in chiesa il matrimonio del sig. Iller
Cardon, parrucchiere e della sig.na Anna Siccardi. Ai felici sposi l’augurio
delle più ricche benedizioni divine.
— Dopo aver rallegrato per pochi
mesi il focolare di Davide e Alina Bertin della Cabianca, la piccola Bruna è
stata chiamata da Dio da questo mondo
di sofferenze alla pace del cielo. In
questa sicura speranza cristiana i genitori trovano conforto e consolazione
per la separazione.
— Al tramonto di sabato scorso, si
addormentava nella pace del Signore
per risvegliarsi in più alte dismore della
casa del Padre, il pastore emerito sig.
(Adolfo Comba, jiél suo 86° armo di vita
tetrrestra Lunedi ne abbiamo accompagnato la spoglia mortale alla sua ultima dimora terrena. Nel suo dolore la
famiglia provata ha potuto sentire tutta la dolcezza della vivente simpatia
fraterna e sopratutto essa benedice il
Signore della fede che le ha dato in Colui che è la risurrezione e la vita e che
ha detto: « Colui,che vive e crede in
me non morrà mal ». Su di essa invochiamo ancora lo Spirito Consolatore.
Prof. Owo CosTtm. direttore responsabile
«ARTI GRAFICHE L’ALPINA - Torre Penice »
Le famiglie Tron « Mkol nell'impossfbilità di ringraziare personalmente,
esprimono la loro profo-nda riconoscenza a tutti gimùti; col loro vàlido aiuto
ed assistenza, con la loro . presenza o
con parole e scritti, vollero dimostrare
la loro affettuosa simpatia durante la
malattia e in occasione della dipartenza della loro amata madre, suojcera e
nonna
■*, ,
f f
Aline Nicol
VedOYâ Tron
!■
:-.n'
ed in modo particolare al pastore sig.
Enrico Tron per le efficaci parole di
conforto.
Massello, 1 ottobre 1942.
Oggi si è addormentato nel Signore,
nel suo 86° anno
Ne danno partecipazione:
la mog\e Lidia Bert;
i figli: Arnaldo con la móglie Maria
Bosio, i figli e le nuore;
Giulio e figli;
Guido con la moglie Gìorgetta Laurence e figli; ^
Gustavo Adolfo con Id moglie Caterina Muston e figli;
la nuora Claire Diowd ved. Comba e
figlio;
ed i parenti tutti.
Torre Pellice, Viale Dante 22
10 ottobre 1942-XX.
motori
Il mio patto con luì era un patto di
vita e di pace... camminava con me nel- '
la pace e nella rettitudine.
Malachia 2: 5-6. .
L’anima mia s’acqueta jn Dio solo;
da lui viene la mia salvezza.
Salmo 62: 1.'«
Non fiori, ma beneficenza.
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Torve ■»ellice
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A FOGLI MENSILI ILLUSTRATO L. 4,50 LA COPIA RAPPORTI - RELAZIONI LETTERE CIRCOLARI GIORNALI - RIVISTE BUSTE PER COLLETTA
CHIEDERE PREVENTIVI - - PREZZI DI CONVENIENZA
J)ìffondefe le pubblicazioni della Xìbreria €ditrice Claudiana
Indirizzi di Chiese Valdesi
I DISTRETTO:
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Pastore Edoardo
Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Luserna San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Ferrerò — Pastore : Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu
Frali — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
fiord — Pastore ; Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio TronTorino — Chiesa: Corso Vittorio Em.
II (angolo Via Principe Tommaso) Cappella: Corso Prìncipe Oddraie, 73
- Pastori: Elio Eynard, Via Pio V, 15
- Roberto Comba: Via Berthollet, 34.
Villar Pellice — Pastorei Roberto Ja
hier.
II DISTRETTO:
Abbazia: «Chiesa di Cristo». Culto alle 16 - Pastore C. Gay, da Fiume.
Aosta: Chiesa: 11, Via Croce di Città Pastore: V. Subilia, Via XXIII marzo
n. 1.
Bergamo: Chiesa: Viale Vittorio Emanuele, 4 - Pastore: M. MoreaKhini,
Viale Vittoiio Emanuele, 52.
Biella: Chiesa: Piazza Funicolare Culto: la I, III, V domenica del mese
(da Ivrea).
Brescia: Cltiesa: Via dei Mille, 4 - Pastore: D. Fomeron (ivi).
Caverna: Da Ivrea: seconda domenica.
Como: Chiesa: Via Rusconi, 9 - Pastore: Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze: Chiesa Valdese.
Cormaiore: Chiesa Valdese: Pastore
Vittorio Subilia.
Felonica Po: Chiesa Valdese - Pastore
Lami Coisson.
Fiume: Chiesa Valdese - 6 e 8 Via Pascoli (culto ore 10) - Pastore C. Gay,
Salita F. Colombo, 8.
Ivrea: Chiesa Valdese: Corso Botta, 5.
. - Pastore A. Vinay, Casa Bavera,
Via Cascinette.
Milano: Chiesa: Piazza Missori, 3 - Pastore Enrico Tron - Via Euripide, 9
Mantova: Chiesa: Via Bacchio, 5 (da
Felonica).
Piedicavallo: Chiesa: Via Carlo Alberto - Culto prima domenica del mese
(da Ivrea).
S. Lucia di Quistello: Chiesa Valdese(da Felonica Po). ,
Susa: Chiesa: Via Umberto I (da Torino).
Tramonti di Sopra: Chiesa Valdese (da
Venezia).
Trieste: Chiesa: Via S. Maria Maggiore- Pastore Guglielmo Del Pesco, Piazza Libertà, 6.
Terrazza Piemonte: Chiesa Valdese (da
Ivrea) terza domenica.
Verona: Chiesa: Via Duomo (da Brescia).
Viering: Chiesa Valdese (da Aosta).
Venezia: Chiesa: Palazzo Cavagnis
S. Maria Formosa - Pastore E. Ayassot (ivi).
Ili DISTRETTO:
Barga: Chiesa Valdese (da Pisa).
Borrello: Chiesa Valdese (da Carunchio).
Bordighera: Chiesa ai Piani di Vallecrosia - Pastore Davide Pons - Piani
di • Vallecrosia (Imperia).
Campobasso: Chiesa Valdese: Pastore
P. V. Panasfcia.
Carunchio: Chiesa Valdese - Evangelista S. Scuderi.
Firenze: Chiesa: Via dei Serragli, 51 nay (ivi).
Pastore Emilio Corsani (ivi) - Chiesa: Via Manzoni, 21 - Pastore T. Vi
Forano Sabino (Rieti) - Chiesa Valdese
- Pastore Enrico Pascal.
Genova: Chiesa: Via Assarotti r Pastore: Francesco Peyronel - Via Curtatone, 2.
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