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1897'
IL PANE
QUOTIDIANO
«Dacci oggi il nostro pane quotidiano»
¡1 Matteo 6,11
CON la richiesta del pane quotidiano inizia la seconda parte del «Padre Nostro», quella rivolta alla situazione deU’uomo. Colpisce il fatto che
nel Decalogo troviamo la stessa suddivisione: la prima parte è in riferimento
¡¡Dio a primi quattro comandamenti)
eia seconda (dal quinto al decimo) è in
riferimento aU’uomo. In cfuesto intrecdo parallelo possiamo leggere in filiaría un’indicazione di grande rilievo:
non si può fare un discorso su Dio senza parlare anche dell'uomo e, viceversa, non si può parlare dell’uomo senza
faxeriferimento a Dio. Si può anche dite che la causa di Dio è strettamente
collegata con quella deU’uomo, così comela vicenda dell'uomo è collegata
con Dio. È un intreccio complesso per
cui non si può avere l’uno senza l’altro,
pena il fallimento di ogni discorso
sull’uomo e su Dio.
TTN secondo dato balza evidente
U agli occhi: passando alla parte riguardante gli esseri umani, i pronomi
di riferimento diventano tutti plurali.
La preghiera del Padre Nostro potrà
anche èssere ripetuta da una singola
pers0aoi ma è una preghiera che riguarda una comunità, il cui orizzonte
di riferimento è una comunità di fede.
Nel ripetere anche privatamente («nella propria cameretta») questa preghiera si vive una comunione di fede che
travolge le barriere di luogo e di tempo
e ci inserisce in quella che è la comupione dei santi. Quando diciamo il
^dre Nostro ci inseriamo nella comunità di fede a dimensione universale.
Se questo pensiero viene collegato alla
richiesta specifica del pane, allora sco-.^[Priamo una nuova dimensione: quella
della solidarietà nu ijìroca per cui
limo prega per l'altro, e tutti insieme
freghiamo Dio gli uni per gli altri.
Lutero ha. detto che nell’espressione «pane» dobbiamo leggervi tutto
rià che serve per condurre una vita serena. Ci troviamo così di fronte a una
contraddizione apparente: da una par^0 chiediamo a Dio di darci quanto è
necessario per la vita quotidiana,
dall’altra ci adoperiamo per guadagnarcelo con la nostra fatica quotidiana. In realtà questa richiesta vuole
condurci a riconoscere che noi non siarno sufficienti a noi stessi, che dipendiamo da Dio, che quel che abbiamo è
1 cjualcàsa che ci è stato dato da Dio, è
nn suo dono. Non siamo autosufficiennoi viviamo della sua grazia che, in
torme sempre nuove, si rinnova giorno
por giorno. In secondo luogo la richie’^ia ci preserva dalle sollecitudini anquindi dall’autodistruzione. Ci
preserva dalTingolfare l’oggi di preoccupazioni che riguardano il dopodoe anche il futuro più lontano. Ci
IfCegna a vivere giorno per giorno e a
cn contare soltanto sulle nostre forze
son^ capacità. I credenti non
° Con ansietà solleciti per il doma' perché contano sull’aiuto del Signo’ come chiedono nella preghiera. An!> ’’oyesciando i termini, poiché i crecom^^°r° cerf/ deU'aiuto del Signore,
lor chiedono nella preghiera, al
stie ^^’^.^etno né in ansia, né in angudomani. Così ci dice Paolo
red^n^^^ ^ esorta lo scritto
dei ^^ctro (5, 7). Questa richiesta
dal ^.fc/Lostro ci libera da una parte
dalr^° di’ onnipotenza, dall’altra
CQ del domani, e infine ci
di vivere con serenità l'oggi,
cvolt ^^P^^cazioni costituiscono il riPer'necessario e vincolante
krich’’^'^^^^^ c'Pete consapevolmente
mesta del pane quotidiano a Dio.
Domenico Tomasetto
SETTIMANALE DELLE CHIESE E\^NGELICHE BATTISTE, METODISTE, VALDESI
Si è svolta a Debrecen la XXIII Assemblea generale dell'Alleanza riformata mondiale
Credenti che appartengono a Dio
Città e chiese ungheresi hanno ospitato ¡'assise in occasione del 120° anniversario della
nascita dell'Arm^ che vede crescere al suo interno il peso delle chiese africane e asiatiche
SALVATORE RICCIARDI
.. \ NIMA e corpo, in vita e in
morte, noi non apparteniamo a noi stessi, ma al nostro fedele
salvatore Gesù Cristo. Confessiamo
le nostre debolezze teologiche e
morali, la nostra complicità nel
rendere più gravi i pesi del mondo
con la nostra inadeguata testimonianza al disegno di Dio. Chiediamo a Dio e ci chiediamo vicendevolmente perdono per queste trasgressioni (...) Fiduciosi nella promessa di Dio che le catene dell’ingiustizia possono essere spezzate, e
proclamando la vita nuova che il
perdono rende possibile, noi confessiamo: Non apparteniamo a noi
stessi. Apparteniamo a Dio che ha
fatto tutte le cose e le ha trovate
molto buone. Noi non sfrutteremo
e non distruggeremo la creazione.
Vogliamo invece esserne i custodi.
Non apparteniamo a noi stessi. Crediamo in Gesù Cristo, morto per
noi e per la nostra salvezza. Confessiamo che nessuna ideologia e
nessun progetto detengono il segreto del senso ultimo della storia.
Siamo in ogni cosa dipendenti dal
nostro Redentore. Non apparteniamo a noi stessi. Sappiamo che in
Gesù Cristo siamo stati comprati a
prezzo. Non padroneggeremo, non
ignoreremo e non spegneremo i
doni di nessun uomo e di nessuna
donna. Dichiariamo la nostra solidarietà con i poveri e con tutti coloro che sono sofferenti, oppressi,
emarginati. Non apparteniamo a
noi stessi. Crediamo nello Spirito
Santo che ci guida in tutta la verità.
Rifiutiamo la falsa convinzione che
ogni cosa, incluso l’essere umano e
la sua fatica, sia un oggetto d’uso
che si possa vendere o comprare.
Non apparteniamo a noi stessi. Ci
impegniamo a uno stile di vita
semplice, che renda testimonianza
alla "economia” di Dio. Noi siamo,
e vogliamo essere, membri della famiglia dell’Iddio della vita. Non apparteniamo a noi stessi. Non siamo
senza speranza, perché Dio regna.
In questo modo continueremo a
Debrecen: la chiesa in cui sisono svoite ie sedute pienarie
lottare contro l’ingiustizia, e attendiamo la Santa Città in cui Dio sarà
pienamente accanto alle sue creature e sarà loro Dio. Non apparteniamo a noi stessi. Con i cristiani
della famiglia riformata che ci hanno preceduti, e con tutta la chiesa
di Dio, uniamo le nostre voci per
proclamare: Soli Deo gloria».
Questo è il testo della Dichiarazione di Debrecen, firmato dai 445
delegati, dagli altri componenti
deH’Assemblea e da chiunque volesse sottoscriverlo, testo che è stato letto pubblicamente al termine
della 23“ Assemblea generale
dell’Alleanza riformata mondiale
(Arm), svoltasi nella città ungherese dall’8 al 20 agosto, in coincidenza con il 120° anniversario della
fondazione dell’Alleanza, e preceduto da incontri particolari dei giovani e delle donne che hanno inviato all’Assemblea i loro messaggi
e che vi hanno partecipato in maniera vitale e decisiva. «Spezzare le
catene dell’ingiustizia» è stato il filo conduttore dell’Assemblea, così
come era stato votato dal Comitato
esecutivo uscente; e il capitolo 58
di Isaia (w. 1-12) ha scandito il ritmo intenso dei lavori, essendo
quotidianamente richiamato nei
culti e negli studi biblici.
Le chiese riformate ungheresi,
che hanno provveduto all’ospitalità
e all’organizzazione, non avrebbero potuto fare di più e di meglio per
accogliere il migliaio di persone
che a vario titolo sono convenute a
Debrecen per due settimane, dandosi da fare per le più varie necessità, prevedendo momenti di relax
e festeggiamenti ufficiali, ospitando per il week-end gruppi di persone in molte città e chiese, collegandosi a questo scopo anche con le
chiese dei paesi confinanti, dalla
Romania alla Slovacchia, dalla
Croazia alla Jugoslavia.
Negli trascorsi fra la 22“ Assemblea generale (Seoul 1989) e la 23=>,
il volto dell’Alleanza è profondamente mutato. Fra le molte adesioni e le pochissime defezioni registrate nel frattempo, il numero
delle chiese membro è cresciuto di
45, portando il totale a 211 in 104
paesi, con un forte aumento della
presenza asiatica e africana. Questa trasformazione, insieme con la
volontà di fare maggiore spazio alle donne, ai giovani e ai laici ha
prodotto un Comitato esecutivo
radicalmente nuovo: solo 5 dei 32
componenti il Comitato facevano
infatti già parte di quello uscente.
Sei, se si aggiunge la presidente Jane Dempsey Duglass, alla quale è
stata espressa la meritata riconoscenza dell’Assemblea con il conferimento della qualifica (inusitata) di membro onorario. 11 presidente ora in carica viene dalla
Chiesa presbiteriana di Taiwan, ed
è il pastore prof. Choan Seng Song.
Vale la pena di tornare un istante
allo spessore teologico dell’Assemblea, che credo sia ben espresso
nella Dichiarazione riportata in
apertura. Non mi riferisco solo al
gran tempo dedicato, nei gruppi di
lavoro e in plenaria, al problema
dell’identità riformata o a quelli del
dialogo teologico con le altre denominazioni e confessioni; né mi soffermo sull’adesione alla «proposta
Raiser» sul cammino di una conciliarità da tentarsi o sulla posizione
aperta e prudente a proposito del
Giubileo. Mi riferisco all’atto con
cui l’Assemblea si è dichiarata disponibile a revocare la sospensione
della Chiesa riformata olandese del
Sud Africa, decretata già a Ottawa
nel 1982, non appena questa rinneghi esplicitamente la giustificazione
teologica dell’apartheid, come per
bocca del suo moderatore si è dichiarata disponibile a fare nel suo
prossimo Sinodo (1998). Se questo
problema, che ci ha fatto a lungo
parlare di status confessionis, sembra grazie a Dio avviato a risolversi,
altre catene di ingiustizia rimangono da spezzare e altri processus confessionis si devono imbastire. Ma su
questo torneremo.
Il papa alle Giornate mondiali della gioventù cattolica a Parigi
Dopo il «mea culpa» per la strage degli ugonotti
Nella serata di sabato,
a Parigi, il papa ha ricordato «il doloroso massacro di San Bartolomeo»
affermando che si tratta
di «atti che il Vangelo
condanna».
In occasione delle
Giornate mondiali della
gioventù, il Dipartimento per la gioventù della
Federazione protestante
di Francia aveva lanciato
un appello per il dialogo
interreligioso e la convivenza fra le diverse culture (la «Carta del vivere
insieme»), al quale avevano aderito anche i giovani ortodossi, ebrei e
musulmani. In una lettera a Giovanni Paolo II, i
promotori della Carta
avevano ricordato che
proprio il 24 agosto era
l’anniversario della strage di San Bartolomeo,
quando migliaia di protestanti francesi furono
massacrati nel 1572, e
avevano chiesto al papa
di «fare memoria di questa tragedia, associando
ad essa drammi recenti», perché «ancora oggi,
l’intolleranza religiosa
e politica divide, opprime e uccide». I cattolici
francesi avevano risposto all’appello organizzando, il 19 luglio scorso, una veglia di pre
ghiera ecumenica con il
cardinale Lustiger.
Il moderatore della
Tavola valdese, Gianni
Rostan, ha dichiarato
all’agenzia Nev che le
parale del papa sono
«un ulteriore frutto positivo del cammino ecumenico che da tempo le
chiese cristiane hanno
intrapreso». «Dichiarazioni di questo genere ha aggiunto - naturalmente devono essere
accompagnate da atti
concreti di riconciliazio
In questo numero offriamo ài nostri lettori un inserto speciale contenente tutti i documenti approvati d^la II Assemblea ecumenica europea che si è svolta a Graz (Austria) dal 23 al 29 giugno 1977.
ne». Il professor Paolo
Ricca, dopo aver sottolineato che «il perdono...
è la cosa più alta, più
santa, più cristiana che
esista nell’esperienza
umana», ha precisato;
«Deve essere chiaro a
tutti per che cosa esattamente si chiede perdono, se solo per le violenze esercitate o anche per
le ragioni teologiche e
giuridiche che le hanno
ispirate». Infine il pastore Domenico Tomasetto, presidente della Fcei,
ha affermato: «Il nostro
augurio è che anche in
Italia si giunga presto a
una rivisitazione comune della storia delle persecuzioni contro la minoranza protestante».
SINODO DELLE CHIESE
VALDESI E METODISTE
180 fra pastori e deputati deile comunità locali partecipano da domenica 24 a
Torre Pellice ai lavori apertisi con il culto
presieduto dalla pastora Maria Bonafede.
La predicazione ha avuto come testo di riferimento l'episodio di Gesù che cammina
sulle acque in tempesta e di Pietro che intende raggiungerlo (Matteo 14, 22-33).
«Si apre un tempo nuovo in cui non solo
navighiamo al buio e controvento, facendo così l'esperienza di tanta parte dell'umanità sradicata e dolente - ha detto
Maria Bonafede paragonando la chiesa in
Occidente ai discepoli - ma siamo "obbligati" a compiere questo viaggio dal Signore stesso. Ma è proprio facendo questo viaggio "pericoloso e non garantito"
che la chiesa può riscoprire la sua vocazione». Nel corso del culto sono stati consacrati la pastora Daniela Santoro e i pastori
Massimo Marottoli, Eric Noffke, MassimiNano Pagliai e Winfrid Pfannkuche. Ai lavori del Sinodo partecipano ufficialmente
come ospiti mons. Alberto Abiondi, vicepresidente della Cei, il vescovo dì Pinerolo
Pietro Giachetti e mons. Timotheos
Eleftheriou per la Chiesa ortodossa.
2
PAG. 2 RIFORMA
Vita Delle Chiese
VENERDÌ 29 AGOSTO i,
Proseguono gli scambi fra chiese organizzati dalla Waldensian Fellowship
Tour «ecumenico» in Gran Bretagna
Una serie di incontri con le comunità di varie denominazioni, aperte al dialogo
con il cattolicesimo secondo modalità piuttosto inconsuete per gli italiani
SAURO GOTTARDI
Nel riferire sulla visita alle
chiese inglesi effettuata
dal 12 al 24 luglio dalla comitiva di valdesi e metodisti che
ha raccolto anche persone di
Savona, Prosinone, Bergamo
e Milano, è d’obbligo ricordare l’indimenticabile Elena
Vigliano, che per anni ci aveva guidato in questi incontri
e che ne aveva puntualmente
iniziato l’organizzazione anche quest’anno, in accordo
con i cari amici Ruth e Bill
Cowhig della Waldensian
Fellowship della Chiesa unita
riformata della Gran Bretagna. Si tratta di uno scambio
di visite tra le nostre chiese,
alternato negli anni tra Italia
e Gran Bretagna, che con
grande successo avvicina comunità, famiglie e persone,
consentendo loro di intrecciare rapporti amichevoli e
fraterni.
La guida del gruppo è stata
affidata al pastore Bruno
Tron, che ha coraggiosamente e giovialmente accettato,
riprendendo in mano il lavoro
preparato da Elena e portando a compimento il viaggio
dei 28 partecipanti di varie
provenienze e età. Circa 60 famiglie inglesi, delle chiese di
Sale, Shrewsbury, Milton Keynes e Londra hanno dato loro
ospitalità completa. Ma il
«tour» ha portato il gruppo a
incontrare anche altre comunità, come per esempio i metodisti di Llandudno, i congregazionali e i moravi di
Bedford, i riformati di Cambridge, la Comunità ecumenica e la Chiesa di Cristo a Milton Keynes e la Comunità per
la riconciliazione di Barnes
dose. L’impatto centrale della visita si è avuto con un lavoro ecumenico, molto diffuso e per noi inconsueto e
nuovo, tra le confessioni protestanti ma pure con le parrocchie cattoliche dove possibile. LFn ecumenismo che va
al concreto, dall’uso comune
di strutture ecclesiastiche o
comunali alla conduzione di
opere sociali unitarie, allo
scambio di predicatori e pastori, aderendo pragmaticamente alle necessità locali
delle persone e della società
più che alle differenze confessionali, liturgiche, tradizionali
che danno spesso il senso
della separazione dagli altri.
Noi conosciamo già per
esempio la Chiesa riformata
Agape alla chiesa di Sale
di Gran Bretagna in cui si sono unificate le chiese congregazionali, presbiteriane e di
Cristo, oppure l’integrazione
tra valdesi e metodisti in Italia riuniti intorno a un unico
Sinodo. Ma la proposta, che
viene particolarmente da
Milton Keynes (un comprensorio cittadino di circa 150
mila abitanti, completamente nuovo, immerso nella natura, sorto 30 anni fa) è di superare anche questi modi
tradizionali di unificazione
perrisolvere il problema ecumenico più semplicemente e
localmente con un «Consiglio
cristiano» funzionante, con
incarichi ben precisi riconosciuti da tutti, che comprenda anche la Chiesa cattolica
che è minoritaria in questo
paese. Naturalmente non
tutto è risolto e risolvibile, né
tutto può essere compreso e
accettato da noi che viviamo
nella situazione italiana ben
diversa, ma è una indicazione interessante, che non può
essere ignorata perché ci precede di decenni in uno sviluppo ecumenico di riconciliazione del tutto nuovo.
La distribuzione dei visitatori nelle famiglie delle varie
comunità ospitanti ha consentito molto felicemente di
prendere un contatto turistico dei luoghi in piccoli gruppi, sempre accompagnati da
persone evangeliche, che
hanno in generale superato
di gran lunga il solo compito
di dare un letto e un pasto.
E così si sono visitati tra l’altro castelli come quello di
Conwy nel Galles o la Torre
di Londra, dimore principesche in campagna come Attingham Park e Condonar
Hall, centri medievali come a
Nella «Collana della Facoltà valdese di teologia» esce il n. 20
S. Carile, F. Chiarini, A. Comba, G. B. Furiozzi,
A. R. Gualtieri, T. MacQuiban, R. Moro,
G. Rochat, A. Scirocco, G. Spini, W.P. Stephens
Il metodismo italiano
(1861-1991)
a cura di Franco Chiarini
introduzione di Giorgio Spini
pp.216, L. 29.000
Nato dal tronco fertile dell’anglicanesimo nel corso del
XVIII secolo, il metodismo rimane
ancora oggi una delle grandi famiglie
di chiese diffuse in tutto il mondo,
forse la più dinamica. Il libro riunisce
un'ampia serie di saggi che studiano
la penetrazione del metodismo in
Italia, i suol rapporti con il mondo inglese e americano, le caratteristiche
tipiche della sua azione in Italia. Un
libro essenziale per comprendere il
carattere specifico di una «denotninazione» cristiana tra le più attive
neH’ecumene attuale.
m mÊÊmmmco
clauamna
VIA PRINCIPE TOMMASO, 1-10125 TORINO
TEL. 011/668.98.04 - FAX 011/650.43.94 ■ C.C.P. 20780102
http://«vww.arpnetlt/~valdese/claudian.htm
Shrewsbury, antichi edifici
ecclesiastici sassoni come St.
Mary’s Woughton.
Per una valutazione del
«tour» il gruppo si è riunito
prima a Milton Keynes, sollecitato dai pastori locali con
precise domande, e alla fine a
Barnes Close insieme agli
amici Ruth e Bill Cowhig e ai
rappresentanti della Walden
Trieste
Seminario
di musica
organistica
Il Centro culturale «A.
Schweitzer» di Trieste organizza dal 23 al 27 ottobre
1997 un Seminario di interpretazione organistica tenuto
dall’organista e clavicembalista inglese Christopher Stembridge. Il programma prevede per giovedì 23 ottobre alle
ore 20,30 il concerto d’apertura del docente Stembridge;
i lavori del Seminario cominceranno il giorno seguente
alle ore 9 con il seminario e al
pomeriggio con le lezioni. Sabato 25 sono previste le lezioni al mattino e al pomeriggio:
la mattina di domenica 26 è
in programma la visita alla
fabbrica d’organi Zanin di
Codroipo e al pomeriggio lezione; lunedì 27 al mattino si
terrà la lezione conclusiva e
la sera alle ore 20,30 il concerto di chiusura dei corsisti
attivi. La direzione artistica è
dei maestri Giuseppe Zudini
e Martino Porcile.
La partecipazione al Seminario costa 250.000 lire per
gli attivi e 150.000 per gli uditori, più 50.000 di tassa di
iscrizione; la scheda di partecipazione, unitamente alla
cedola di conto corrente bancario comprovante l’avvenuto pagamento, dovrà pervenire alla segreteria del Seminario entro il 30 settembre
1997. Il versamento va effettuato su ccp n. 7608/1 intestato a Centro culturale elvetico valdese «A. Schweitzer»
c/o Cassa di Risparmio di
Trieste. Le domande vanno
indirizzate al Centro culturale elvetico valdese «A.
Schweitzer», piazzetta San
Silvestro 1,34121 Trieste.
sian Fellowship venuti appositamente a incontrarci e salutarci. Ne è risultato un sincero gradimento sia dell’ampio e vario programma sia
dell’accoglienza nelle chiese
e nelle case: un modo di incontrarci certamente da ripetere e mantenere per i prossimi anni. Sappiamo che questo ha richiesto un maggior
impegno per le comunità
ospitanti e i singoli membri
di chiesa e perciò va a loro la
nostra riconoscenza fraterna
per una così calda attenzione
verso la nostra minoranza
valdese e metodista.
Per concludere bisogna segnalare le due «scoperte» fatte durante le visite: il ritrovamento, nell’archivio sotterraneo della dimora dei Hill, del
resoconto del Richard sul
soccorso ai Valdesi nel XVIII
secolo; l’individuazione del
luogo dove ha vissuto John
Bunyam, autore del famoso
libro II pellegrinaggio del cristiano del XVII secolo, propugnatore delle chiese congregazionali, di cui siamo figli.
Matera
Cronache
della Chiesa
battista
Domenica 22 giugno la piccola Laura Guidotti è stata
presentata al Signore nella
chiesa battista. I genitori Rita
e Antonio sono stati allietati
dalla nascita di questa bambina che ha fatto felici i suoi
due fratellini.
• Donato Vivilecchia e Gabriella Barbaro si sono uniti
in matrimonio il 1° luglio.
Donato, di provenienza cattolica, ha seguito la sposa,
che è cresciuta in una famiglia battista, nella nostra comunità. Donato e Gabriella
hanno ricevuto gli auguri fraterni e sinceri di parenti e
amici in una bella domenica
di estate.
• Il 6 luglio è stato, per tutta la comunità, una giornata
da ricordare. Cinque sorelle
in fede (Tina Schiuma, Sabina Cassatella, Tiziana Coretti, Rita Traili, Raffaella Nicoletti) hanno testimoniato la
loro fede in Cristo immergendosi nella fonte battesimale.
Dopo un elaborato e costruttivo corso di catechismo condotto dalla pastora Elizabeth
Green, queste sorelle hanno
rafforzato il loro convincimento di testimoniare con il
battesimo che Cristo è il loro
salvatore e che attraverso la
crocifissione la misericordia
di Dio le ha salvate per grazia
mediante la fede. Si tratta di
sorelle che hanno maturato
questo convincimento dopo
assidua frequenza alle attività della chiesa, che le ha rese diverse nella vita vissuta
nella società. La loro testimonianza ha commosso la chiesa gremita anche da amici e
parenti cattolici.
Manifestazioni dolciniane
Nella ricorrenza del 690° anniversario del martirio (1307), sabato 13 settembre, alle ore 21, presso il Teatro sociale di Biella, con
il patrocinio del Comune, il gruppo «Neruda» di Trento rappresenterà la ballata (in «volgare» di Trento) La passione di Dolcino
e Margherita di Renzo Francescotti.
Domenica 14, alle 10, alla Bocchetta di Margosio (panoramica
Zegna, Trivero, provincia di Biella) si terrà il culto all'aperto presieduto dal pastore Franco Taglierò. Alle 11 si terrà l'Assemblea
dolciniana presso il cippo di fra Dolcino sul monte Massaro (un
quarto d'ora dalla Bocchetta di Margosio). Alle 13 agape fraterna
all'alpeggio del Margosio. Nel pomeriggio musica e danze della
tradizione alpina e operaia.
(Per informazioni e prenotazioni per il pranzo: 015-94271).
Chiesa battista di Rovigo
Quattro battesimi in una
comunità multicolore
LIDIA GIORGI
Domenica29 giugno ii
culto della chiesa battista di Rovigo, gioioso, vivace,
multicolore corne sempre, si
è svolto all’aperto per un’occasione davvero speciale: il
battesimo di quattro persone, alla presenza di numerosi
ospiti e membri della consorella comunità di Ferrara. Per
tutti i presenti molto sentito
è stato il momento delle testimonianze personali.
Sondy Ngwu ha raccontato
il suo percorso di fede iniziato
in Nigeria, suo paese d’origine, cammino che ora sta proseguendo in una chiesa afroitaliana. Luciana Perin, custode insieme al marito del cimitero ebraico di Rovigo, ha ricordato di non aver mai dato
molta importanza alla fede;
poi l’incontro con una sorella
della chiesa presso l’università della terza età e la partecipazione al gruppo di studio
biblico nelle famiglie le hanno
fatto conoscere l’Evangelo.
L’intensa vita comunitaria
nella quale si è subito inserita
(è collaboratrice delle monitrici della scuola domenicale)
le ha dato una gioia molto forte mai provata prima.
Paola Ruzza di Adriai
un periodo di crisi e di^
familiari che l’avevanoj
allontanare da Dio ritej
addirittura responsabile
proprio disagio, ha inasti
temente compreso l’amoi
Dio. In particolare Paotì
ricordato di aver ritrovai
via e la pace perduta, ij]
güito all’invito rivoltola j
Signore di aiutare alcui| '
telli nigeriani: «Così at
sono stati loro ad ai
me», afferma. *
Infine Monica Mazp *
Ferrara, dopo un’inf;
molto religiosa e un pej
di rifiuto assoluto, ha asi
to la testimonianza di ui£j
dente all’estero; ha comi|F
to a leggere la Bibbia^
compreso chi è Gesù
cosa significhi essere
per grazia mediante I
L’incoraggiamento e
glienza ricevuti nelle cj
nità di Ferrara e Rovigo^
no aiutato Monica a mat|(
l’importante decisione d|,*.
tezzarsi: «...mi hai fattoi
prendere che non ti si|
solo con la ragione nell||
tesa di capirti, ma col »
nell’accoglierti...v; comi
preghiera Monica ha ca
so la sua testimonianza.
5i
II
RONACHE
""i’
ìse èfii
MANTOVA — Domenica 3 agosto nelia chiesa valdese f ,
battezzata dal pastore Grimaldi Cristina Govi. Ai fami '
e a Cristina gli auguri di ogni bene da tutta la comunitj
PRAMOLLO — Ci rallegriamo con Norma Peyronel elW ,
Orsolini per la nascita del secondogenito Davide e chilF
mo a Dio di benedire questa famiglia.
TORRE PELLICE — La nostra chiesa è riconoscente ai f
Franco Davite, Alfredo Janavel e Alberto Taccia che!
tenuto il culto nel tempio del centro.
• Rinnoviamo il nostro augurio di una vita benedetta 4
gnore agli sposi Cuku Giergj e Nicoletta Bleynat.
• L’Evangelo della risurrezione è stato annunciato im
sione dei funerali dei fratelli Olga Malan, Grazia Card
Pellenco, Irene Cesan, Ida Stallé, Margherita Meynil*
Chiavia, Giovanni Luigi Cougn.
SUSA — La piccola comunità valdese ha avuto alcune s|
cative occasioni di incontro, nella gioia e nel dolore.,'
gioia, ci siamo riuniti intorno a Natalia Nardone e
Filomena, che hanno celebrato nella nostra chiesal
matrimonio, valido agli effetti civili: numerosi amit
renti, fratelli di chiesa hanno così potuto manifestaitj.
\
ro amicizia a questi due credenti. Nel dolore, ab
espresso la nostra più viva simpatia alla famiglia diC*
lo Baratto, di Villardora, improvvisamente scoia!
all’età di 63 anni. Il 29 luglio la comunità, insieme®’
naia di amici di Susa, Urbiano e Mompantero, W
l’estremo saluto a Giovanni Bianco Dolino: valorosol
giano (insieme ai suoi due fratelli), ferroviere di pi®*
ne, uomo amichevole e aperto, negli ultimi anni av®'
raggiosamente sopportato una dura malattia. Le 13
degli amici, la bandiera della divisione partigiana**
na», le promesse della parola di Dio hanno accomp\
la moglie, il figlio, i fratelli di Giovanni nel moment®'
ne del suo ultimo viaggio terreno.
Predicatori della Toscana
Si svolgerà a Casa Cares il 13-14 settembre prosi
Seminario per i predicatori locali della Toscana. 11 eo'”*®'
sinii’
inizio alle 15 del sabato, prevede lezioni su «Le j
toliche» (Gino Conte), «Il pensiero di Dietrich Bonn^f
(Piero Bensi), «Il profetismo in Israele» (Blasco RnmifD
chiesa nei primi secoli» (Piero Bensi). L’analisi omi'®"^
svolgerà a cura di Raffaele Volpe. ^
Il corso, che si conclude la domenica intorno alle l^'pj
£ 50.000. Per informazioni, telefonare al coordinato! ^
Bensi (055-294902). La prenotazione, indispensabU®'
fettua presso Casa Cares (tei. 055-8652001, 8652305)^
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In caso di mancato recapito si prega restituire
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L’Editore si impegna a corrispondere il diritto di resa.
Fondato nel 1848
QUANDO DIVENTAMMO CITTADINI
m:
!
Liberté, égalité, fraternité. Sulle piazze si piantano gli alberi della libertà, sorgono i primi templi fuori dal vecchio
ghetto (nella foto quello di San Giovanni). Si può gridare
«abbasso il re». 11 conte Rorengo è costretto a gettare nel
fuoco le sue carte di nobiltà: non è più il «conte», ma solo
il cittadino Rorengo, come i suoi contadini, come tutti. È
la rivoluzione! La Rivoluzione francese alle valli valdesi
non toccherà solo una sparuta élite di intellettuali, ma
coinvolgerà un popolo. Questo periodo verrà rievocato nel
corso del 37° Convegno storico della Società di studi vaidesi che si svolgerà a Torre Pellice, presso la Casa valdese,
a partire da domenica 31 agosto alle ore 16.
)
A 7 VA Í1
VENERDÌ 29 AGOSTO 1997 ANNO 133 - N. 32 LIRE 2000
Se una persona si trovasse
per caso catapultata alle
Valli dopo un anno, e in qualche modo fosse interessata a
seguirne lo sviluppo economico o sociale, probabilmente
dopo aver dato uno sguardo
alla situazione dei singoli paesi, agli eventuali progetti e a
possibili discussioni estive,
troverebbe una realtà sicuramente mutatata. Certo il cambiamento non è forte soltanto
rispetto a un anno fa, né improvviso. Da un po’ di anni a
questa parte i piccoli Comuni
sono sempre in maggiori difficoltà nel gestire i servizi esistenti; è quasi impossibile
pensare di istituire nuove risposte alle richieste dei cittadini. Il governo centrale taglia
i contributi statali e localmem
TERRITORIO E RISORSE
SVENDUTI?
PIERVALDO ROSTAN
te non si può certo aumentare
più di tanto la già elevata tassazione. E allora che fare? Le
leggi consentirebbero la fusione fra Comuni ma è un tasto che fa a pugni con il tradizionale campanilismo e anche
col buon senso; in molti casi
si trova la soluzione a un problema proprio perché ci sono
amministratori che conoscono
a fondo il territorio e vivono
sul posto. Così la strada che si
sta cercando di percorrere, o
che taluno vorrebbe percorrere, è quella della gestione di
vari servizi insieme, fra più
Comuni, in modo da realizzare economie di scala, in altre
parole di risparmiare su alcuni
costi di gestione. Ma i costi
sono comunque alti.
Ecco che vengono fuori alcune soluzioni. A Massello
pensano di far realizzare una
azienda faunistica a dei priva
ti che in cambio offrono 40
milioni l’anno, quasi quanto il
Comune spende per il personale. A Frali, a Villar Pellice,
a Bobbio si sono costruite
centraline idroelettriche che
danno pochi milioni ai Comuni e ricchezza ai privati che le
hanno realizzate. C’è anche
qualche Comune che pensa di
entrare in società con i privati
ma non è facile mettere insieme le due parti. In ogni caso è
ben difficile trovarsi di fronte
a casi di sviluppo «autocentrato» che veda cioè le comunità locali protagoniste di proposte di sviluppo economico
piuttosto che a rimorchio di
proposte che vengono da fuori. E, in ogni caso, è sempre il
territorio che costituisce businnes, ma per gli altri.
Stagione venatoria
Definite
le prede
cacciabili
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La Provincia ha definito il
piano selettivo e il calendario
della caccia; il Comprensorio
alpino Torino 1, comprendente le valli Pellice, Chisone
e Germanasca sta provvedendo all’attribuzione delle quote ai cacciatori che ne hanno
titolo e fatto richiesta. Nel
dettaglio: la caccia al camoscio si aprirà il 2 ottobre e si
potranno uccidere 2.30 animali; per quanto riguarda i
caprioli (per i maschi dal 15
settembre al 18 ottobre, per i
giovani e le femmine si caccerà dairi I ottobre al 15 novembre) se ne potranno uccidere 135. È di 66 il numero
dei mufloni cacciabili nel periodo 2 ottobre-29 novembre,
mentre per i cervi la situazione è differenziata; ai 120 animali venabili si potrà sparare
già da settembre, mentre a
femmine e ai giovani si potrà
sparare solo dal 20 novemnre. La caccia alla volpe è
nperta (190 esemplari caccianili) dal 21 settembre al 31
gennaio, mentre ogni cacciatore potrà uccidere al massimo tre cinghiali a te.sta. Queste indicazioni sono venute
dal comprensorio durante la
seduta della scorsa .settimana.
*'^olto ha fatto discutere la
Mancanza totale di risposte
®he sollecitazioni del comPtensorio nei confronti dei
Comuni delle valli; dalla Reymigono stanziati circa
. yO milioni l’anno a favore di
toiziative di tutela ambientale
tnt faunistici: nessun Co“ne ha presentato un prosado di utilizzo dei fondi e si
Chía di perdere una possisi ^ Ì*^"to di risorse a vantagni°rl' *^*^'torio. Associaziocoo* ^®^?8°tia, ambientalisti,
tf,^P“totive operanti sul terrip. ®.potranno indicare nelle
p ossiine settimane ipotesi di
alla sede del comía che si trova presso
tiro °to““’tà montana vai Pela Torre Pellice.
Cinque consacrazioni nel culto di apertura presieduto da Maria Bonafede; cattolici e ortodossi invitati ufficiali
Cultura e scuola in primo piano al Sinodo valdese
MARCO ROSTAN
La fragilità della barca
sbattuta dalle onde, sulla
quale Gesù ha obbligato i discepoli a salire senza di lui, è
stata indicata da Maria Bonafede nel sermone di apertura
del Sinodo come immagine
che descrive efficacemente la
crisi di identità e il senso di
disorientamento che avvertiamo, come piccola chiese cristiana occidentale, in un tempo in cui l’universo dei riferimenti etici, politici, teologici
nel quale siamo nati e che abbiamo contribuito a formare
sembra definitivamente concluso. «Si apre un tempo in
cui navighiamo al buio e controvento, ma è il Signore che
ci obbliga a questo viaggio.
Su questa barchetta insicura
la chiesa potrei riscoprire la
sua vocazione o prenderla del
tutto». Ma il testo di Matteo
non è scritto per consegnarci
allo spavento; piuttosto per
farci uscire dalla paura. Perché il Signore tornerà a farsi
presente, e quando tutto sembra perduto Dio torna a parlare, a soccorrere. E allora ci è
dato di comprendere che cosa
è il vero discepolato, come a
Pietro, che osa lanciarsi in
un’avventura impossibile, certo sconsigliabile a viste umane
e secondo la ponderatezza dei
ragionamenti ecclesiastici, che
diventa possibile nella totale
fiducia in Dio soltanto. Con
questo richiamo al vero discepolato cristiano, inevitabilmente intessuto di fede e di
incredulità, si è svolto il culto
di inaugurazione, durante il
quale sono stati consacrati al
ministero quattro pastori e una
pastora: Massimo Marottoli,
Eric Noffke, Massimiliano Pagliai, Winfrid Pfannkuche e
Daniela Santoro.
Con il culto è iniziato «ufficialmente» il Sinodo delle
chiese valdesi e metodiste, ma
in realtà la dimensione dell’incontro e della riflessione di
popolo e di chiese era iniziata
con il 15 agosto, con la predicazione e la narrazione storica
degli anni che precedettero il
1848, con la bella giornata dei
centri culturali dedicata al libro di Giorgio Tourn, Italiani
e protestantesimo, e al confronto sulle sfide culturali che
ci attendono, con le domande
e le risposte dei candidati al
ministero pastorale, con l’assemblea della Società degli
studi valdesi. Il filo conduttore che ha legato questi diversi
momenti è in fondo quello
che caratterizza il protestantesimo; il duplice e continuo
dialogo con la Bibbia e con la
storia, la tensione tra fede e
cultura che anche la Commis
Consacrazione dei nuovi pastori
sione d’esame ha ricordato
nella sua relazione, citando
Tourn, come essenziale dal
punto di vista spirituale e come «il problema» per le confessioni cristiane alle soglie
del 2000. In che modo il protestantesimo vive e interpreta
il cristianesimo riformato,
senza fare della Riforma un
dogma, in che modo sapremo
essere significativi e testimoniare Cristo soltanto nel mondo della cosiddetta «postmodernità» e nel supermarket
delle religioni, tra chi assicura
certezze e valori e chi garantisce agli individui di funzionare assai meglio di noi sotto il
profilo psicologico?
In questo quadro è senz’altro positivo che la Tavola e la
Commissione d’esame propongano tra i temi centrali di
questo Sinodo quello della
cultura e della scuola. La
Commissione d’esame, che
inoltre ha sviluppato un’approfondita analisi del Collegio valdese, chiede che tutta
la chiesa si occupi, almeno
con altrettanta energia e tem
Pietra Marazzi e Montecastello sono
due piccoli paesi dell’Alessandrino.
L’Evangelo fu portato innanzitutto a Pietra Marazzi a causa di una contesa della
popolazione con il parroco locale. Cessata la contesa più nessuno si occupò ancora degli evangelici. Ma il seme buttato
doveva recare frutto alcuni anni più tardi
(siamo alla metà del secolo scorso) quando fu nuovamente richiesta la presenza
dell’evangelista che potè così sviluppare
un’opera più stabile e duratura.
L’evangelista Augusto Malan scrive:
«Il numero delle persone che intervengono al culto sono dalle 80 alle 130. Fin
dal principio le donne non si vedevano
che in numero di due o tre. Ma dacché ho
con me la mia compagna ho avuto il piacere di vedere il numero di esse accre
IL FILO DEI GIORNI
PRETI E
PLIMUTTISTI
ALBERTO TACCIA
scersi sino a 17, che intervengono regolarmente la domenica sera e anche il
mercoledì». Da Pietra Marazzi «la buona
novella propagasi a Montecastello». Le
riunioni, molto ben frequentate, si tengono ogni domenica in una boscaglia lungo
il Tanaro. Si presenta la possibilità di un
lavoro proficuo in «un campo che promette una buona mietitura, quantunque,
non meno accaniti gli uni degli altri, i
preti da un lato e i plimutti.sti* dall’altro,
non lasciano nulla di intentato per fare
abortire ,?ì lieta speranza!». Consociativismo ecumenico! E ancora, proseguendo
nella singoiar evangelica tenzone, «la
piccola .sala che serve all’adunanza, capace di una cinquantina di persone, non
ba.sta mai a contenere quelli che la domenica intervengono al culto e se non
fosse delle mene dei plimuttisti della vicina Alessandria che, a mezzo di aderenze
che hanno in paese, ne distolgono parecchi, il numero degli uditori regolari sarebbe assai più considerevole ancora!».
* Chiesa dei Fratelli
po di quelli dedicati alla diaconia, di cultura, di formazione, di scuola. E un richiamo
importante anche al di fuori
dell’aula sinodale, per le nostre famiglie, in particolare
alle Valli dove spesso il tempo di studio, specie se prolungato, viene visto come perdita
di tempo, tanto più se rapportato al lavoro che non c’è: un
richiamo a vedere la cultura
come pilastro essenziale della
formazione e del nostro futuro, a investire attenzione,
energie, risorse sapendo guardare anche al domani e non
solo al tornaconto immediato.
Cultura e, naturalmente,
scuola: non poteva essere diversamente nell’anno della
«riforma dei cicli scolastici»
presentata dal ministro Berlinguer e della «legge sulla
parità» fra scuole statali e private. Tramite il Consiglio
della Federazione gli evangelici si sono recentemente espressi sia sui contenuti sia
contro il finanziamento pubblico delle scuole private, ma
il Sinodo dovrà sciogliere
molti interrogativi non facili
anche per il futuro delle nostre scuole, dal Collegio di
Torre al Centro diaconale La
Noce di Palermo. La giusta
attenzione alla cultura e alla
scuola non è però l’unica: si
discute, in questa settimana,
anche di ecumenismo, mentre
la diaconia sarà al centro di
molti progetti presentati per
usufruire deH’8 per mille.
Il Sinodo che si conclude
venerdì vede la partecipazione
di 180 deputati: 101 laici, 79
pastori e pastore, un terzo di
donne. Ci sono inoltre più di
40 invitati da vari paesi, dall’Italia alla Germania, agli
Usa all’Indonesia, e 15 osservatori. Invitati ufficiali, per la
prima volta, rappresentanti
della Conferenza episcopale
italiana e dell’Arcidiocesi greco-ortodossa d’Italia. Il Sinodo approverà l’adesione all’
Unione delle chiese valdesi e
metodiste delle chiese coreane
presbiteriana di Milano e Piacenza e metodista di Carrara.
10
PAG. Il
RONACHE
TRENO DI «FANTASIA» — In vai Pellice il treno a cremagliera funziona... su cartolina; per la serie «Le foto impossibili» lo studio Paone pubblicità ha diffuso nelle scorse settimane alcune cartoline con soggetti particolarmente improbabili; uno di essi è riprodotto nella foto qui sopra. Dopo
tanti anni di discussioni (nel 1962 i sindaci di Guillestre e di
Bobbio Pellice diedero addirittura il primo colpo di piccone
per creare il tunnel) su un possibile collegamento viario fra
vai Pellice e Queyras, si parla in questi mesi di un possibile
collegamento mediante treno a cremagliera. Sia in Francia
che in Italia ci sono appassionati sostenitori dell’opera e altri che non ci credono affatto; intanto la fantasia di Dario
Paone, pur essendo lontano il 1 ° aprile, documenta il possibile passaggio del trenino accanto al rifugio Jervis al Pra.
RITROVATA MORTA LA DONNA SCOMPARSA — Elsa Miegge, l’anziana donna scomparsa dal 15 agosto dopo
essere uscita dalla propria abitazione di via Eric Boucie a
Lusema San Giovanni, poco lontano dal confine con Torre
Pellice, è stata ritrovata morta esattamente sette giorni dopo, venerdì 22, poco prima delle 14. Il suo corpo giaceva
lungo le sponde del torrente Angrogna poco a valle del ponte sulla ferrovia. Il corpo dell’anziana donna è stato portato
a Pinerolo per l’autopsia; sono in corso le indagini per appurare le cause del decesso visto che accanto al corpo non
sono stati ritrovati nè il bastone che Elsa Miegge portava
con sè né la borsetta che aveva il giorno della scomparsa.
IL LATTE E I SUOI DERIVATI — Il Servizio veterinario
dell’Ausi 10 invita tutti i titolari di allevamenti bovini, ovini, caprini e bufalini produttori di latte destinato al mercato
per il consumo umano in qualsiasi forma, sia fresco che trasformato, a partecipare agli incontri sul tema «Adempimenti
obbligatori previsti in attuazione del dpr 14/1/97 n. 54 in
materia di produzione e immissione sul mercato di latte e
prodotti a base di latte». Gli incontri, con inizio alle 21, si
svolgeranno a Torre Pellice, presso la Comunità montana, il
2 settembre, a Perosa Argentina, presso la sede dell’ex Usi
42, a Cavour, alla sala polivalente del bocciodromo il 10 e a
Pinerolo, all’auditorium di corso Piave, il 12 settembre.
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A Pinerolo si apre il 30 agosto la XXI Rassegna dell'artigianato
Artigianato fra tradizione e futuro
PIERVALDO ROSTAN
NUOVI ORARI DI VISITA ALL’AGNELLI — In occasione di una riorganizzazione interna e in seguito alle numerose richieste pervenute alla direzione sanitaria dell’ospedale
«E. Agnelli» di Pinerolo da parte delle associazioni di volontariato che prestano assistenza ai ricoverati, è stato modificato l’orario di visita ai degenti a partire da martedì 2
settembre 1997: le visite ora potranno essere effettuate il pomeriggio dalle 14 alle 15,30 e la sera dalle 19,30 alle 20,30.
MUSEI INSIEME A PINEROLO — La rassegna dell’artigianato porta con sé anche «Museinsieme», una manifestazione che intende proporre al pubblico il ricco patrimonio
di musei di Pinerolo. Si proporranno in via Bignone 3 gli
aspetti dell’attività agricola del Pinerolese con l’allevamento dei bachi da seta, le collezioni micologiche del dott.
Strani in piazza Vittorio Veneto 8, l’archeologia e l’arte rupestre deila Namibia al palazzo del Senato in via Principi
d’Acaia, e ancora le opere fotografiche di Augusto Cantamessa a Palazzo Vittone oltre alle visite al Museo nazionale dell’arma della Cavalleria. Tutto questo per dare la possibilità ai visitatori della Rassegna dell’artigianato di conoscere Pinerolo e i suoi musei, spesso ignorati da molti.
DIEGO NOVELLI A TORRE PELLICE — In occasione
della festa dell’Unità è stato presentato da Marisa Toum il
recente libro di Diego Novelli La democrazia umiliata. E
intervenuto l’autore, che in modo semplice e avvincente ha
ripercorso gli avvenimenti politici della fine degli Anni 70 e
in particolare del 1980^ dalle trame del Banco Ambrosiano
allo sciopero alla Fiat. E stato un momento alto di educazione civica e politica, di rapporto con i concittadini: il contrario della politica-immagine propinata dalla televisione.
Quasi la metà delle aziende
artigiane piemontesi sono
localizzate nella provincia di
Torino, e nel Pinerolese sono
poco meno di 4.000. La struttura aziendale che emerge dal
rapporto sull’artigianato piemontese fra il ’95 e il ’96 descrive un’impresa a conduzione famigliare: più del 70%
delle aziende non ha alcun
addetto dipendente, solo il
10% delle imprese artigiane
occupa da due a quattro dipendenti e il 6% ne ha 5 o
più. Circa un terzo delle aziende occupa più di due addetti familiari. In totale lavorano nell’artigianato 242.749
persone in Piemonte, con un
saldo attivo di imprese fra i
due anni di oltre 2.500 unità.
Nel complesso però, a fronte
di un aumento di aziende, non
si ha una crescita di occupazione anzi, rispetto al 1994 si
sono persi circa 20.000 posti
di lavoro in tutto il Piemonte,
soprattutto nel settore manifatturiero meccanico e generico. Fra i settori in maggiore
crescita il settore delle imprese di servizio, con un 11,6%
in più rispetto al ’94.
In questo contesto la Rassegna dell’artigianato pinerolese che si inaugurerà il 30 agosto alle 17 raggiunge il bel
traguardo della ventunesima
edizione; la mostra, nei consueti locali dell’Expo Fenulli,
si concluderà domenica 7 settembre. Mancherà la figura
che ha fin qui caratterizzato
le 20 precedenti edizioni,
Ezio Gia,i che facendo crescere anno dopo anno la rassegna ne era in qualche modo
diventato un simbolo; Giai ha
probabilmente pagato anche
per altri a seguito delle indagini della magistratura sulle
modalità di affidamento della
gestione della rassegna da
parte del Comune. Amalia
m :
«sliPwy Í
r
I consueti spazi espositivi aii’Expo Fenuiii
Luserna S. Giovanni
180 posti
alla Turati
La Turati 1892, l’azienda
tessile attualmente localizzata
a Lusernetta in una sede orinai^
inadeguata, costruirà in vai
Pellice un nuovo stabilimento
capace di offrire occupazione
a 180 persone. Questo è quanto emerge dall’accordo siglato
tra Gilberto Pichetto, assesso.
re regionale all’Industria, Artigianato e Commercio, Gior.
gio Cotta Morandini, presi.
s
inist
ques
¿ca? La
esercizic
sißistra s
zinne p'
,partiti cc
definizio
pe
dente della Comunità montana
vai Pellice, le organizzazioni
tempo e
sindacali, l’Unione industriale ^^****-'
Pagliaro, che è stata chiamata
nel corso dell’estate a sostituirlo, ha coordinato con passione questo mix di cultura,
tradizione, sport e spettacolo.
Circa 200 espositori su
un’area di 4.000 metri quadri
presenteranno il più completo
panorama di attività e prodotti artigianali del Pinerolese e
dell’intero Piemonte, come
sempre ordinato in tre diverse
aree tematiche: artigianato
del Pinerolese tradizionale tipico e artistico, di servizio e
di produzione, e infine gastronomico con i prodotti tipici e le cooperative. Molti i
richiami alle tradizioni del
passato, come i 15 antichi
mestieri portati da un gruppo
di Barge in costume, e altrettanto decisa la proiezione nel
futuro con la presenza delle
migliori tecnologie impiantistiche per la casa e il lavoro.
Ci sarà anche un’apertura
verso il mondo con ospiti di
rilievo provenienti da 15 imprese argentine dalla città gemellata di San Francisco di
Cordoba, che porteranno a Pinerolo produzioni di strumenti musicali, mobili artigianali, apicoltura e quant’altro
prodotto in quella zona. Ospiti italiani saranno le regio
XXI RASSEGNA DELL'ARTIGIANATO DI PINEROLO
Programma
Sabato 30 agosto
ore 16,30, inaugurazione con la partecipazione della banda
Ana e del gruppo sbandieratori «Rione di S. Caterina» di Asti.
Ore 21, spettacolo degli sbandieratori in piazza Vittorio Veneto; ore 21,30 esibizione di danza.
Domenica 31 agosto
ore 21, cabaret con Beppe Tosco in «Vomen»; ore 22 Vinicio
Capossela, guest «Chinaski».
Lunedì 1° settembre
ore 15,45, esibizione aerobica, step, karaté; ore 21 gran galà di
danza.
Martedì 2 settembre
ore 21, musica tradizionale piemontese con i «Treiilu».
Mercoledì 3 settembre
ore 18, presentazione del libro «Escursioni nel gruppo del
Monviso», di Oscar Casanova, ediz. Cierre. Ore 21 concerto di
musica occitana con Lou Magnaut.
Giovedì 4 settembre
ore 18, presentazione del libro «Pinerolo e le sue valli» di
Gianfranco Pellice e Gian Vittorio Avondo, ediz. L'Arciere; interverrà l'on. Giorgio Merlo.
Venerdì 5 settembre
ore 18, presentazione del libro «Il silenzio della neve», di Lina
Dolce ediz. Alzani; ore 21 convegno Cna «L'auto del 2000: prospettive per il cittadino e per la categoria degli artigiani». Ore
22,30, esibizione di danze.
Sabato 6 settembre
ore 17, danza jazz-aerobica; ore 21, «Bring on The nigyh band»
and «Taxi blues» concerto: rock-blues e pop inglese. Sarà presente Mario Collino con attività di animazione.
Domenica settembre
ore 21, le «cansson d'Ia piola» di R. Balocco; ore 22, Swing studio orchestra di Gianni Grossi, vocalist, Maura Astesano.
FONDAZIONE «DOTT. ENRICO GARDIOL»
Via Beckwith, 1 - Torre Pellice (To)
BANDO DI CONCORSO
per l'assegnazione di borse di studio per l'università
Gli studenti valdesi che intendono avviarsi agli studi universitari per esercitare nelle Valli le professioni di medico, notaio, avvocato, segretario comunale, possono richiedere una borsa di studio
per l'a. a. 1997-78, entro il 31 ottobre 1997, indicando:
- Facoltà universitaria prescelta (Medicina o Giurisprudenza)
- condizioni economiche personali e familiari (copia dich. redditi)
- previsione di spese che intendono pagare con la borsa di studio.
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla presidenza del Collegio
Via Beckwith 1 - IT 10066 Torre Pellice TO
tei. + fax 39 121 932272 - email Collegio@luserna.alpcom.it
ni Abruzzo, Liguria e Marche. Ci sarà spazio anche per
l’agricoltura naturale che a
Palazzo Vittone metterà in
mostra il meglio della produzione del settore, così come
al ristorante della rassegna si
potranno degustare piatti tipici del Pinerolese. Di particolare rilievo la mostra dell’artigianato artistico tessile organizzata dall’Auser nell’ambito della rassegna che fra
l’altro proporrà il risultato dei
primi corsi di patchwork reaiizzati in zona.
Non mancherà una presenza
evangelica: non più uno spazio marginale riservato alla
Claudiana ma un vero e proprio stand del secondo circuito all’interno della Fenulli;
ravvicinarsi del 150° anniversario dell’editto di emancipazione valdese costituisce un
motivo di interesse storico che
troverà all’interno della rassegna la giusta collocazione.
La 2U edizione della rassegna di Pinerolo sarà aperta al
pubblico con ingresso libero
dalle 17,30 alle 23,30 nei
giorni feriali, dalle 9,30 alle
12.30 e dalle 14,30 alle 23,30
nei festivi, dalle 14,30 alle
23.30 lunedì 1° settembre e
sabato 6 settembre.
^ ■ I . • /«Ilotatal
di Tonno e la stessa aziendi „„sensc
«Siamo partiti dalla considerazione che in vai Pellice esi-1]^^]
stono le risorse umane e prò. ^ gg ¡„y,
fessionali per assicurare una mutare s
presenza industriale che fa jg ^
parte della cultura di questa yje dis
a « »1% « ^ A M r\ a 1*1 1 n n I* y**. TV
comunità - ha dichiarato Pj.
nistra è 1
lalesi ir
chetto - Anzi, ci sono tuttii colare
presupposti perché, insieme ^pereti
agli enti locali e nel pieno ti- ¡jgj,to de
spetto delle risorse ambientai) »¡portun
si possa parlare di reindustria- p paccu
lizzazione della vai Pellice, Ì capita
armonia con le sue poìenzia-Lgculaz
lità turistiche». feveman
La Turati 1892 ha dichiar^di conc
to di voler avviare gli studi Mora ha
fattibilità del nuovo stabilfimportanl
mento, per il quale abbisogni ancora: s
di un’area industriale di circi dello sta
60.000 mq (con possibilità d ciiiBri di
ampliamento di altri 20.000) i in base al
con indice di edificabilità aljfito reali,
meno di 1/2. L’area copertaformi e c
di 30.000 mq, verrebbe realiz^nsi titi
zata con un investimento dife a un e
circa 40 miliardi di lire in dntpali, non
fasi, di cui la prima da conclii-pesta si
dersi nell’arco di due aniii,juesta si
L’occupazione riguarderebbe^ visibi
dapprima circa 100 dipendentiistra al
e a regime altri 80. «La Re-àetà dov
gione - ha aggiunto Pichetto ;ome app
è in grado di prospettate wiatiLe
concreto sostegno a questPerciò ir
progetto, mediante Futilizzini pare
dei fondi europei ma anclifrebbe n
con la predisposizione di incensi al
ziative formative per la riquifcll’inizic
lificazione del personale». Suerre, al
Irandi loi
Numeri
telefonici
In qualità di sindacato non
solamente dei lavoratori ma
anche dei cittadini che fruiscono del servizio sanitario
nazionale, intendiamo esprimere una forte perplessità circa recenti operazioni di «maquillage» portate a termine
dall’amministrazione dell’Ausl 10. Ultima in ordine di tempo, e già foriera di vivaci poiemiche, è l’istituzione di un
numero unico per il servizio
di guardia medica, iniziativa
che rischia di generare una
forte confusione tra gli utenti
(ci permettiamo di non definirli «clienti»). Il numero unico infatti, contraddicendo la
propria denominazione, si troverà in compagnia di almeno
altri 9 numeri telefonici che
continueranno a essere operativi (3 in vai Pellice, 2 in vai
Chisone e 4 o più nel restante
territorio pinerolese), accanto
al famoso 118 e ai numeri
delle varie Croci.
Al centralino del numero
unico, si afferma, risponderà
un operatore medico il quale,
oltre a fornire i primi consigli
dovrà, se necessario, far intervenire il medico di turno in
servizio presso il recapito
aziendale più vicino al luogo
di chiamata. Va rilevato che i
dati relativi agli utenti dovranno così essere acquisiti e
ritrasmessi da un medico a un
altro con il rischio di reinterpretare in modo distorto il
inni 50 I
tedicande
¡tattiche
'Ita nec
Mti cos
'litici. N
Quanto
messaggio e con il rischio
errori di trascrizione. Tropi
spesso a Pinerolo ci si dime^ppare fi
fica che il territorio de 11’Aiijp essere
10 comprende vaste zoifir spieg;
montane con borgate raggiai^
■
gibili solo attraverso detti
gllate spiegazioni forni«
dall’utente (che magari ò W['yj2j
persona anziana abituata'
parlare in patuà) e non si tij^
ne conto che troppe innovi
zioni non sono facilmente»Vjdi
similabili dalla popolazionein sostanza, considerando!
fatto che l’istituzione del
mero unico per il servizio^ al
guardia medica non semplv. ,
ca la vita dei cittadini e il
rapporto con la sanità, che
decisione ancora una voltas;,_ltrtei
stata calata sulla testa dei % e
tadini-utenti e, a quanto ri^
ta, dei medici operanti ^
vizio e che l’addebito
solo scatto (numero verde) s d
gnifica che il costo nmanejU .
-- chiamata a canr'^
pe
per ogni cmauiaia a la
dell’Azienda Usi sarà comC^ , sp«
denaro p»"’'*°l’ob
que, trattandosi di
blico, «addebitato» ai cittj
ni-utenti (sotto forma di m#
ri risorse a disposizione
restanti servizi), non ci rin)‘
che rammaricarci pubb|''
mente per scelte aziendali
che di iniziative che
no una politica centralisti^.
che, a fronte di carenze
che e strutturali e di
ta omologazione tra distt® i
realtà diverse, si config|j^
come specchietti per allod
Sergio
(responsabile sindacak^-| |
dale Rdb Cub -
11
1997 UjÆRDÎ 29 AGOSTO 1997
anni
zienda
DIBATTITO
Pensieri a sinistra
SERGIO PASETTO
lizzata
; ormai
in Val
imento
'azione
iquan.,:,,
siglato
Sinistra: ha ancora senso
questa collocazione politica? La risposta a questa domanda è tutt’altro che un
jjercizio dialettico. Infatti se
ssessoia, Ar, Gior
sinistra significa solo collocasione politica di uno o più
i come elemento di pura
definizione, quasi un comodo
modo per dire che l’attuale siP^'^si-Lstra è l’erede di quella di un
lontana ed è comunque prozazioBi jjessista senza dimostrarlo,
iota tale termine non ha più
(in senso concreto ma serve
onside- per non affrontare i proiilemi reali.
® Se invece sinistra significa
luntare sul superamento, con
ulte le gradualità necessarie,
questa yie disuguaglianze e delle
alesi ingiustizie, significa
’ egolare lo sviluppo economico perché non crei allarganento delle differenze e delle
nentali ¡pportunità, non favorisca so|..ustria-lo l'accumulazione del granIhce. àpe capitale, non permetta alla
itenzia-kpcculazione finanziaria di
iovemare il sistema bancario
ichiara|e di condizionare i consumi,
studi Mora ha ancora senso, anzi è
stabilfimportante essere a sinistra. E
bisogni ancora: sinistra come riforma
di cird dello stato sociale secondo
jilitàd erteti di equa distribuzione
1.000)liti base alle condizioni di redilità alllto reali, some istruzione che
:operta|tinni e comunichi e non di' realizTOnsi titoli inutili (per restaento dii a un elenco di cose essen? in datiali, non certo completo). Di
conclü-suesta sinistra c’è bisogno,
e anni,tuesta sinistra deve essere
lerebk^ù visibile; che esiste una silendentiistra al governo e nella soLa Reiietà dovrebbe essere chiaro
:hetto-;ome apporto critico e stimotate manie a\ cammino comune.
questPerciò in quest’ultimo senso
utilizziUi pare che la sinistra doi ancbcrebbe recuperare storia (si
: di iijiensi al socialismo italiano
a riquWinizio secolo e tra le due
le». |uerre, alla Resistenza e alle
_____lavoro negli
Miti 50 e 60) e dinamicità,
Weando forse meno energia
ftattiche e compromessi, tallita necessari ma non deputi costitutivi di progetti
schio |ólitici. Ne sarà capace?
Tropi^uanto ho cercato di svidirneiteare fino a questo punto
ell’AiW essere, mi pare, utilizzato
e zoi^ spiegare alcune impres•aggir
3 detti
forni»
sioni date dalla politica locale. Emergono iniziative importanti: l’Agenzia di valle,
miglioramenti di attrezzature
e realizzazioni infrastrutturali
che potranno stimolare turismo e ricettività, il progetto di
un parco. Sono alcuni esempi
positivi, ma forse sarebbero
necessarie almeno due «spinte» in più: da un lato migliore
comunicazione (ecco che ritorna il discorso fatto all’inizio): mettere le popolazioni
locali in grado di capire completamente quanto si vuole
proporre e fare; comunicazione ampi (da studiarne i modi e
i tempi), che non va scambiata per le ristrette riunioni politiche, i contatti tra componenti la maggioranza, qualche incontro pubblico con troppe
voci e poco spazio agli interlocutori cittadini. Dall’altro
alto maggiore concretezza,
forse meno illustrazioni di
progetti ampli e più possibilità di far «toccare con mano»
realizzazioni che comincino a
dare il senso che le cose si dicono e si fanno. Qualche comune della Valle ha dato un
buon esempio di metodo con
progetti e fatti, magari modesti ma concreti.
In questo quadro forse essere a sinistra tornerebbe importante nella quasi invisibilità
attuale di questa componente
politica in valle (escluse le
Feste, con i pregi e i limiti che
comportano). Le potenzialità
ci sono anche nella società,
non solo negli amministratori;
si pensi ai progetti nati alla
«Bottega del possibile» (mi
sembrerebbe importante approfondire meglio quanto
emerso dall’ultimo convegno
sulla casa), si pensi alla produzione di iniziative culturali
che sgorgano con notevole
frequenza dal Centro culturale
valdese, al centro di sempre
maggiore interesse nazionale
e internazionale.
Nell’esperienza di consigliere comunale ho potuto
constatare come spesso la logica della politica fatta di
scontri e forti connotati personali possa ritardare accordi
e realizzazioni. C’è da augurarsi che la valle sia specchio
di chiarezza e concretezza e
non venga portata a ricopiare
ambiguità nazionali.
veterinario della Regione
garanzie per la carne
n si B
innovi
ente
izione.
;randoi
del servizio veterinario re
vizioP”^®' attraverso una circoemplic® » f^sporisabile del sete il lov’'® ^ario Valpreda, ha nei
fornito alcuni
volt>L ^l^'enti a supporto di
dei c|. e sono sempre assai
risi^®''osi, allevano e macellanel 4^Pi animali ad uso famiio , provvedimento reerde)J®"ale del 1985 limita la
mani)^ ... ihtà di macellare a do1 carC 0' per uso familiare, al
suir
aro p>j ° 1 obbligo di
i citt®^
di
me. ,
:i rini*l
Libbli^
idali^,
erseW
disi«
‘i,®Pocie suina, prescri" ricorrere a
)Ì3®®ormagiovani
Vaipellice
. Roma 45
Giovanni
.:Pi2l/900245
formazioni su
Pf» scuota, lavoro,
fstea, viaggi,
*empo libero
^onedì e venerdì
■Ore 14,17
strutture autorizzate pubbliche o private per la macellazione dei bovini. I risultati rileva il dott. Valpreda - sono
stati soddisfacenti sia sotto il
profilo delle garanzie per la
salute pubblica sia come disincentivo al ricorso alla
clandestinità.
I titolari di macellerie avevano contestato questo modo
di procedere ritenendolo penalizzante per la loro attività ma
recentemente il ministero della sanità ha confermato la validità della scelta effettuata
dalla Regione Piemonte: il cittadino privato non è soltanto
l’allevatore ma chiunque intenda macellare per autoconsumo. Tuttavia viene ricordato
che l’autorizzazione a macellare a domicilio può essere
concessa unicamente per suini
destinati alla produzione di
carni ed insaccati al solo uso
familiare. Il Servizio veterinario dell’Ausl competente dovrà comunque essere avvisato
attraverso un modulo predisposto dalla Regione, in distribuzione presso tutti i Comuni.
Eco Delle %lli ^ldesi
Razionalizzazione della distribuzione
«Tagli» ai benzinai
PAG. Ili
FEDERICA TOURN
E bene che gli automobilisti si abituino sin da ora
a non viaggiare con la spia
del rosso accesa confidando
di trovare un benzinaio ad
ogni angolo di strada. La
giunta regionale ha infatti approvato recentemente un disegno di legge per la razionalizzazione della rete dei distributori di carburanti, ora
all’esame del Consiglio.
Gli obiettivi della proposta
di legge, illustrati dall’assessore Gilberto Pichetto, sono
quelli di migliorare la qualità
del servizio fornito agli utenti
e di giungere a una graduale
riduzione del numero degli
impianti, pur salvaguardando
una rete territoriale adeguata.
In Italia, insomma, ci sono
troppi distributori rispetto alle
altre nazioni europee: ben
28.000 contro i 18.000 di
Germania e Francia; di conseguenza l’erogato medio annuo per distributore è di
1.200 metri cubi in Italia, di
2.800 in Germania e di 2.160
in Francia. In Piemonte poi la
media è poco più di 1.000
metri cubi. Grosse novità per
i benzinai, dunque, anche
perché pare ormai conclusa in
sede ministeriale una trattativa con i rappresentanti dei
gestori e delle compagnie per
ottenere la chiusura di almeno 5.000 distributori, aumentando di conseguenza le dimensioni dei rimanenti, che
potranno anche vendere prodotti cosiddetti «non-oil».
Che cosa succederà però ai
gestori dei distributori destinati alla chiusura? Pare che
all’atto della chiusura la concessione non verrà ritirata al
gestore ma resterà per così dire «congelata» per un certo
periodo di tempo, per poter
poi essere utilizzata unitamente ad altre nella gestione
di un distributore più grande.
La chiusura dei distributori
di benzina è comunque già in
atto da alcuni anni. In Piemonte erano 2.419 i distributori attivi alla fine dello scorso anno e in 12 mesi hanno
chiuso già in 59, e in tre anni
il calo è stato di 250 impianti
e in 15 anni di 1.334. In testa
alla classifica delle riduzioni
è la provincia di Asti, dove ha
chiuso nello stesso periodo il
45% dei distributori (128 su
280); un calo analogo si registra nel Cuneese (305 impianti su 706), mentre la provincia di Torino procede più a rilento (356 impianti su 1.401).
Focalizzando l’attenzione
sul nostro territorio, a parte
Pinerolo che conta oggi 19
distributori di benzina, non si
può dire che ce ne siano in
esuberanza: Bricherasio ne
conta 4, Torre Pellice ne ha 3,
e così Villar Perosa e San Secondo, Lusema San Giovanni
e Perosa Argentina ne hanno
2, Bobbio Pellice, Villar Pellice, San Germano, Perrero e
Bibiana 1, nessuno ad Angrogna, Rorà, Massello, Salza,
Prarostino, Pramollo, Pomaretto e Prali (qualche anno fa
l’unico distributore fu travolto da una valanga). Il futuro
prossimo per i Comuni piccoli come i nostri, pronosticano
al Comune di Luserna (che
negli ultimi due anni ha già
provveduto al «taglio» di due
distributori), è di avere un solo distributore fuori dal centro abitato ma con più pompe
di benzina. Per l’immediato,
all’erta soprattutto in vai Germanasca, visto che il distributore di Perrero chiude dal 1°
al 18 settembre!
L'azienda faunistico-venatoria di Massello
Caccia a pagamento?
Si farà l’azienda faunisticovenatoria a Massello? La proposta, nata nel corso dello
scorso inverno, ha suscitato
ampio dibattito fra i cittadini
e quanti amano recarsi in alta
vai Germanasca in vacanza.
Va ricordato che 1’11 febbraio era stata presentata
istanza da parte della società
Valloncrò di Milano per ottenere la disponibilità dei terreni comunali al fine di creare
un’azienda faunistico venatoria; il 18 dello stesso mese il
Consiglio comunale deliberò
con un voto contrario di invitare la giunta a «favorire la
costituzione di un’azienda
faunistico venatoria».
Vi sono state, dopo i pronunciamenti del Consiglio,
riunioni informali e assemblee pubbliche; è nato un comitato spontaneo di persone
contrarie all’ipotesi sostenuta
dalla giunta proponendo in alternativa la costituzione di
una cooperativa (c’era già anche un possibile nome, Coop.
Vallescura) che si impegnasse
nella gestione del territorio a
vantaggio dello sviluppo di un
turismo «dolce». Il Comune
decise allora, alla fine di luglio, di invitare i due soggetti
esistenti (Coop. Valloncrò e
Coop. Vallescura, per altro
non ancora costituita, ndr) a
presentare entro il 19 agosto
un vero e proprio progetto di
gestione di un’azienda faunistico venatoria nel territorio
del Comune di Massello, indicando le modalità di intervento, l’impatto occupazionale su
Massello, la disponibilità a
versare alla casse comunali 40
milioni l’anno. «Al 19 agosto
era arrivata una sola offerta dice il sindaco Willy Micol quella del sig. Alessandro
Garrone per conto della società Valloncrò e la giunta ha
deliberato di dare il via a una
convenzione per costituire
l’azienda faunistica». «Non
abbiamo risposto all’invito
del Comune - spiega Carmen
Moiani, di Vallescura - per
la semplice ragione che noi
crediamo in uno sviluppo del
territorio profondamente diverso dall’azienda faunistico
venatoria». Le probabilità che
in futuro a Massello si vada a
caccia a pagamento a questo
punto aumentano.
Il municipio di Masseiio
La cappellania negli ospedali e le conseguenze della legge sulla riservatezza
Sono più difficili le visite pastorali in ospedale
MARIO F. BERUTTI
A tutti noi in questo periodo è capitato di firmare
un modulo che ci veniva sottoposto con la spiegazione
che concerneva la riservatezza dei dati in base a una recente legge. Personalmente
non immaginavo che questa
legge avrebbe complicato notevolmente il lavoro di visite
nell’ospedale di Torre Pellice.
L’amministrazione ospedaliera non chiede più la confessione religiosa e un cartello
all’accettazione spiega che
chi vuole essere vistato deve
chiederlo esplicitamente. La
conseguenza è che prima
l’ospedale segnalava ai visitatori una media di 15-20 persone dichiaratesi valdesi, con la
relativa località di provenienza: oggi ci viene fornita la lista di tutti i ricoverati e si dispone di una lista che ha avuto un massimo di tre nomi e
recentemente nessuno di persone che abbiano chiesto
esplicitamente di essere visitate. Si è costretti, controllando i nomi di chi è già stato in
ospedale e visitato o basandosi sui nomi «tipici» a scoprire
chi è valdese e da dove provenga per poterlo poi visitarlo
e, eventualmente, avvisare il
pastore di competenza.
La prima conseguenza è la
necessità che chi si ricovera 0
suoi familiari chiedano che il
nome venga segnalato ai pastori: è l’unico modo oggi per
essere sicuri di essere rintracciati dai pastori in ospedale.
Se volete essere visitati in
ospedale dovere chiederlo:
non è un servizio che l’ospedale di Torre Pellice (o Pomaretto) possono garantire, e
non per loro cattiva volontà
ma per una precisa legge.
Certo questo fatto, conseguenza di una legge dello stato vincolante per no, non può
essere imputato a chi gestisce
gli ospedale: certo rimane
difficile rispondere alla domanda che talora persone ingenue pongono: «Ma qual è
la differenza fra un ospedale
valdese e gli altri, a parte una
maggior efficienza e il cibo
buono?». Confesso che mi è
difficile spiegare che le chiese ritengono di non avere
tempo per fare i culti all’ospedale e che la legge complica la presenza di un visitatore. Cero è vero che una testimonianza di fede viene data dai ricoverati alle persone
del letto accanto e da chi assiste: ma questo ci basta?
Una risposta possibile è
certamente, come fanno egregiamente i parroci cattolici di
Torre e Luserna, passare in
tutte le stanze e dispensare
poche buone parole a tutti,
una preghiera o una benedizione. Ma non siamo forse
chiamati a un lavoro più in
profondità? non siamo chiamati a sostare presso la persona ricoverata sapendo da dove viene, come si chiama ponendoci in ascolto dell’altro?
Da anni il primo circuito
chiede che si reperiscano forze per un lavoro sistematico
di presenza all’ospedale e negli istituti: i ricoverati più an
ziani ricordano il past. Zotta,
i meno anziani il past. Vito
Gardiol. Progetti per una cappellania sistematica sono stati
approntanti e approvati dal I
distretto. Anche un ordine del
giorno della Conferenza distrettuale di quest’anno si indirizza in questo senso. Oggi
come oggi un Concistoro è
stato abbastanza aperto da
chiedere a un pastore con
l’investitura del circuito di
dedicare un tempo parziale
all’ospedale. Ciò è tuttavia
un ripiego che da adito al
pensare che le visite o la cappellania ospedaliera siano il
«pallino» o l’hobby di qualcuno che, poveretto, va accontentato, che il culto
all’ospedale sia sufficiente
farlo a Natale e Pasqua, tanto
partecipa solo una minoranza
(al contrario che nei luoghi di
culto tradizionali dove, se
non si arriva in tempo, non si
trova posto...).
E tempo che la chiesa nel
suo insieme si accorga che un
lavoro sistematico di presenza
«pastorale» (non certo riservato solo a pastori e pastore)
negli ospedali e negli istituti è
una irrinunciabile frontiera
della nostra testimonianza e
segno possibile della evangelicità delle opere della chiesa.
Insomma i nostri istituti hanno buona fama perché si mangia discretamente, ma forse
non abbiamo il dovere di imbandire la mensa anche con il
pane di vita e dare da bere
agli assetati con 1’«acqua che
scaturisce in vita eterna»?
ASSICUR AZIONI
Gruppo di Assicurazioni
la Basilese
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Società collegata con gruppo
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tei. 0121-794596-76464
12
PAG. IV
E Eco Delle Valli Iàldesi
VENERDÌ 29 AGOSTO 1997
Incontro a Frali
Iniziativa
italo-francese
Dato che il territorio della
Comunità montana valli Chisone e Germanasca ha dei legami con il versante francese
di natura storica, religiosa,
culturale e socio-economica
che risalgono fino al XIV secolo (la «Comunità degli
Escartons» costituita nel 1343
comprendeva l’alta vai Chisone fino a Porosa Argentina),
la Comunità montana ha aderito air«Associazione dei
paesi del Monviso» e sottoscritto un protocollo d’intesa
per la costituzione di un Geie
(Gruppo europeo di interesse
economico). In questo contesto si è ritenuto, con le amministrazioni del Queyras, di organizzare annualmente una
manifestazione italofrancese
da tenersi ad anni alterni in
Italia e in Francia. Lo scopo
dell’iniziativa è di favorire
l’incontro delle popolazioni,
delle associazioni, delle scuole, dei gruppi e degli amministratori locali.
Il quinto incontro si terrà a
Frali domenica 7 settembre, e
il programma prevede alle
ore 10 una corsa podistica internazionale interessante il
territorio di confine partecipano gruppi affiliati alle federazioni italiana e francese);
alle ore 11,30 una riunione
tra amministratori e associazioni del Queyras e della Comunità montana per favorire
la conoscenza, l’incontro e gli
scambi tra amministrazioni,
associazioni e scuole dei due
versanti; alle ore 15 la premiazione della corsa podistica. Interverrà in vari momenti
della giornata il gruppo corale Eiminal di Ferrerò.
Torre Pel lice
Trial e moto
d'epoca
Il 31 agosto si tiene il 1°
Trial internazionale femminile
e moto d’epoca del Vandalino, una manifestazione internazionale di trial sulle pendici
del Vandalino, famoso anche
per aver ospitato i primi trial
italiani negli Anni 70 e per essere stato il luogo dove si è
organizzata la prima prova italiana del Campionato del
mondo nel 1975. La manifestazione, organizzata dal Motoclub Gentlemen’s di Finerolo, vedrà abbinata una mostrascambio di moto e parti accessorie della specialità del trial
prima nel suo genere, che si
svolgerà sabato 30 a Torre
Fellice (campo sportivo).
Il percorso prevede due giri
di 15 km, con 12 zone controllate, ognuna con due strade: verde per amatori e blu per
esperti; la scelta della categoria viene lasciata al pilota.
Fossono partecipare alla giornata di gara le categorie: femminile esperti, femminile
amatori, due ammortizzatori
esperti e due amatori, pre
1965 esperti e pre 1965 amatori, moto artigianali esperti e
moto artigianali amatori.
Il programma prevede per
sabato 30 agosto alle ore 21 la
proiezione di videocassette in
piazza Muston a Torre Fellice
e per domenica 31 dalle ore 8
alle 9,30 le operazioni preliminari per la partenza al campo sportivo e alle 10 sarà dato
il via al primo concorrente.
Fer prenotare spazi nella mostra-scambio e per le iscrizioni
alla gara rivolgersi a Ferruccio
Garis, tei. e fax 0121-78049
oppure a Mario Candellone,
tei. e fax 0121-953345.
26 agosto-7 settembre —
SUSA: Fresso l’autoporto 10“
edizione di Bierfest: concerti
tutti i giorni alle 21, 13 stand,
40 tipi di birra alla spina, animazione e balli latinoamericani tutte le sere, stand gastronomici. Ingresso lire 7.000.
29 agosto, venerdì —
TORRE FELLICE: Al Collegio valdese ultimo giorno
per visitare la tradizionale
esposizione delle «Tavole imbandite» dal titolo «L’espressione della natura: fiori e frutta in tavola».
15-31 agosto — PINERO
LO: In piazza III Alpini è
aperto al pubblico il parco dei
divertimenti.
25-28 agosto — LUSERNA SAN GIOVANNI: L’istituto per anziani Fro Senectute festeggia i suoi 25 anni
con una serie di manifestazioni aperte a tutti.
28 agosto, giovedì — LUSERNA SAN GIOVANNI:
Alle 21,30, nell’area del mercato coperto (in caso di pioggia alla palestra comunale),
film di fantascienza «Mars attacks». Ingresso lire 5.000, ridotti lire 3.000.
29 agosto, venerdì —
TORRE FELLICE: Alle
21,15, in piazza Muston, il
Teatro delle trasmigrazioni
presenta «S’ode un galoppo a
dritta». Ingresso gratuito.
30-31 agosto — TORRE
FELLICE: Fresso il circolo
«Mûris» viene proposta la 4“
mostra degli hobby e delle
collezioni, aperta a tutti; per
informazioni tei. al 932727.
30 agosto-3 settembre —
CAVOUR: Si svolge una serie di manifestazioni all’insegna del granoturco in località
Cappella nuova. Domenica
alle 15,30, dimostrazione di
sgranatura del granoturco con
sgranatori d’epoca; ogni sera
spettacoli musicali, esposizione di una mostra sulla coltivazione del granoturco.
31 agosto — TORRE
FELLICE: In via Repubblica
grande festa del borgo con
giochi e buffet.
31 agosto-6 settembre —
TORRE FELLICE: Corso
di arrampicata e introduzione
all’alpinismo per giovani dai
12 ai 18 anni. Fer informazioni rivolgersi alla sede del Cai,
piazza Gianavello 24, oppure
a Mauro Fons tei. 012159240, o Informagiovani, tei.
0121-9000245.
31 agosto-1" settembre —
FINEROLO: Festa patronale di San Donato con mostra
mercato delle macchine agricole e mercato del bestiame in
piazza d’Armi e grande mercato in piazza Vittorio Veneto
e dintorni.
31 agosto, domenica —
FINASCA: Festa alla borgata
Albarea.
6 settembre, sabato — BIBIANA: Fresso l’area polivalente di Villa Bodo (nella sala
parrocchiale in caso di pioggia) verrà proiettato «Il gobbo di Notre Dame». Ingresso
lire 5.000, ridotti lire 3.000.
7 settembre, domenica —
TORRE FELLICE: Alle 10,
in piazza Muston, ritrovo dei
partecipanti al «1° raduno
d’auto d’epoca città di Torre
Fellice»; alle 10,30 inizio gara e sfilata per le vie cittadine; seguirà aperitivo, pranzo
tipico piemontese, premiazioni e omaggi ai partecipanti.
7 settembre, domenica —
FRAROSTINO: 2“ edizione
del giro motociclistico «Da
nostre part», cavalcata non
1 competitiva delle colline.
Nelle
Chiese
Valdesi
BOBBIO FELLICE —
Domenica 31 agosto culto
tenuto dai pastori Mazzarella e Alfred Janavel; alle 15
riunione quartierale alla
borgata Campi, domenica 7
settembre riunione alla borgata Fayant alle 15.
MASSELLO — Donie
nica 31 agosto alle 15 riunione quartierale all’aperto
alla Balsiglia.
FERRERÒ — Domenica 7 settembre alle 15 riunione quartierale all’aperto
a Bovile.
FOMARETTO — Ve
nerdì 29 agosto alle 16 avrà
luogo il culto presso il Centro anziani. Domenica 31
agosto alle 15, insieme alla
chiesa di Villasecca, riunione agli Eiciasse. Domenica
31 agosto, alle ore 19,30
all’Eicolo Grande, si tiene
una cena di saluto per Fatrick Stocco che parte per il
Madagascar per alcuni mesi
di volontariato.
FRAMOLLO — Si
svolgerà dal 18 al 22 settembre una gita a Roma,
con partenza alle 6 di giovedì 18. Fer informazioni
rivolgersi la pastore o
all’anziano della borgata.
TORRE FELLICE —
Domenica 7 settembre pomeriggio comunitario ai Simound alle 15.
VILLAR FELLICE —
Domenica 7 settembre gior
nata comunitaria all’Inverso
(Fienminuto), con culto
all’aperto, esposizione di
stand e attività.
VILLASECCA — Domenica 7 settembre alle 9
culto a Combagarino.
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Ospedale Pomaretto, tei. 81154
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tei. 0121-323422; fax 323831
redazione Torre Pellice
tei. 0121-933290; fax 932409
Sped. in abb, post./50
Pubblicazione unitaria con Riforma
non può essere venduto separatamente
Reg. Tribunale di Pinerolo n. 175/60
Resp. ai sensi di legge Piera Egidi
Stampa: La Ghisleriana Mondovi
Una copia L. 2.000
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venerdì 29 AGOSTO 1997
Le
Gli anni doli Bvangciizzazionc in Sicilia dopo la fine della guerra
Liborio Naso, suscitatore di vocazioni pastorali
Provenivo da una famiglia
pentecostale molto povera, 6
figli e padre con lavoro precario. Ero il primogenito e mia
madre mi aveva consacrato al
Sipore prima della mia nascita. Per questo mi aveva
chiamato Samuele e aveva
fatto del suo meglio per assicurarmi la migliore scuola
domenicale possibile.
Conobbi Liborio Naso nel
11946, di ritorno da un viaggio
' a Roma, dov’ero andato per
cercare lavoro. Ero in crisi
perché non riuscivo a integrarmi neU’ambiente pentecostale. Liborio Naso mi dava
delle lezioni private gratuite;
quando lavoravo, studiavo di
notte e nella Chiesa valdese
mi aiutavano tutti. Oltre alle
lezioni di Naso, ricordo quelle
che mi dava, passeggiando
|,per le vie di Vittoria, Totò OcIchipinti e quelle di Lucio Caklabrese, un ex seminarista
|che dava lezioni private per
Vivere, ma a me faceva sconti
Iconsiderevoli.
In casa dovevo lottare con
Lmio padre che leggeva la Bib* bia Diodati e sosteneva che i
'inveri cristiani devono essere
ifome gli apostoli, «idioti e
lenza lettere» (Atti 4, 13). Mio
Sire odiava il pastore Naso
, a suo dire, gli aveva rubatolfiglio. Feci l’esame di amDlissione alla IV magistrale e
fui promosso ma non potei
frequentare quella classe per
l’opposizione di mio padre.
Liborio Naso non si perse
d’animo. Propose a Vincenzo
Sciclone, a Enrico Trobia e a
me di seguire il corso per
evangelisti. Sciclone e Trobia
furono assunti prima di me.
Io fui assunto dalla Tavola nel
1949 e mandato a Messina,
come coadiutore del pastore
Natascia. Nello stesso anno
feci a Messina i miei esami di
licenza magistrale, ma pur essendo stato promosso non mi
avviai alla carriera di maestro.
Invece mi iscrissi alla Facoltà
di teologia. Nel frattempo Ernesto Naso, che in quel temlo abitava a Vittoria, si era aviato al pastorato e, poco più
tardi, Carmen Trobia. Vittoria
era un vero e proprio semenzaio di pastori. Liborio Naso
ara un trascinatore, un suscitatore di vocazioni pastorali.
JSubito dopo la fine della
guerra, Liborio Naso si impepgnò a Vittoria in una vasta
iOpera di evangelizzazione. Mi
|)inse a prendermi la licenza
rivenditore ambulante e divenni colportore volontario.
Ricordo il mio lavoro di venditore di libri ad Agrigento, a
Naro e altrove. Ricordo il tavolo carico di Bibbie e porzioni bibliche, posto alla fiera di
Vittoria con la scritta «Combattiamo l’ignoranza religiosa
mediante l’Evangelo di Cristo». Ricordo le polemiche coi
preti e coi giovani della Fuci e
ricordo i continui controlli di
polizia.
Liborio Naso era l’anima di
tutto questo lavoro. Nell’Unione giovanile si facevano
studi biblici e riunioni di preghiera. Lui stesso faceva delle
conferenze pubbliche e noi
giovani ci caricavamo sempre
più di entusiasmo. Si appassionò moltissimo all’opera di
Tullio Vinay a Agape. Anche
lui istituì dei gruppi di servizio volontario, con ragazze
che venivano da fuori a lavorare nell’Asilo dei vecchi di
Vittoria. Da Vittoria alcuni
giovani partirono per Agape:
tra loro c’erano Natale Tummino e mio fratello Giannino.
Naso riuscì a convincere
un fratello della chiesa di Vittoria a regalare alla Tavola un
piccolo appezzamento di terra, non lontano da Scoglitti,
sul mare, e fondò il Centro di
Adelfia. Anche lì si trattava di
lavoro volontario. Era una
specie di Agape del Sud e ci
lavorammo in molti, tra cui
Carlo Bucchieri, il capomastro, Ernesto Naso, io e molti
altri. Posso dire che senza Liborio Naso la mia vita sarebbe stata diversa. Al tempo del
mio esame di fede dovevo rispondere davanti al corpo
pastorale alla domanda sulla
mia vocazione. Io non me la
sentivo di andare a dire che
sono stato chiamato dal signore come Samuele o Mosè
o Isaia o Geremia o come San
Paolo. Ero vaccinato contro
un certo modo di esprimersi
proprio dei pentecostali e
proprio anche di alcuni della
precedente generazione di
pastori. Solo avrei dovuto
avere la lucidità per dire, alla
maniera di Paolo Ricca, che la
vocazione è il mio destino.
Non riuscivo a vedere per me
una via diversa. Era questa la
vocazione del Signore? A vista
umana, c’era solo l’enorme
influenza che aveva esercitato su di me Liborio Naso.
Ormai ho quasi 70 anni e
ho lavorato come pastore per
43 anni. Col prossimo settembre andrò in pensione, ma la
Tavola mi propone di andare
a Agrigento, dove ho cominciato il mio lavorò di colportore volontario, dove ho conosciuto il prof. Augusto
Sciascia e dove, per la prima
volta, sono stato arrestato e
condotto in caserma con tutti
i miei libri. Io credo che tutto
questo non possa spiegarsi
senza una vocazione da parte
del Signore, ma il Signore mi
ha parlato con la voce umana
di Liborio Naso.
È questo che volevo dire in
ricordo di questo pastore che
è stato sicuramente un uomo
di Dio.
Samuele Giambarresi
Felonica
Posta
Il partigiano
Stefano Mei li
Alla fine di giugno un altro
partigiano delle Valli valdesi
ci ha lasciato. Lo voglio ricordare qui perché, oltre a essere un parente di mia madre
(la sua famiglia proveniva da
Bobbio Pellice e si era trasferita al Fondo di Luserna San
Giovanni agli inizi degli anni
’20), Stefano Melli è stato una
figura significativa nel mio
immaginario di adolescente
cresciuto lontano dalle Valli
in un quartiere operaio di La
Spezia e in una chiesa metodista della diaspora.
Avere un cugino che aveva
partecipato in prima persona
alla «mitica» lotta partigiana
serviva ad avvalorare le mie
scelte di ragazzo che si affacciava alla vita civile e politica,
in un dopoguerra pieno di
speranza e di progetti. Di Nució, il suo nome di battaglia,
avevo conosciuto le «imprese» dal racconto dei miei parenti e ricordo ancora l’impressione che mi fece la foto
che lo ritraeva mentre sfilava
nella Brigata Vigone a Torino
nel giugno del 1945.
Mi ha fatto molto piacere
ritrovare questa stessa imma
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to Jaa ’i ^ REDAZIONE: Alberto Coreani, Marta D’Auria, Emmanuele PaschetFertonv.Peyonel, Piervaldo Rostan (coordinatore de L'eco deiie valii)
Croce D ^OELABORANO: Luca Benecchi, Aiberto Bragagiia, Avernino Di
Girolami D Giuseppe Ficara, Giorgio Gardioi, Maurizio
Luisa w à- >^iisos Martinat, Carmeiina Maurizio, Luca Negro,
ias/.«, ™' ,!®°'® Psutsiso. Gian Paoio Ricco, Fuivio Rocco, Marco Rostan, Mireiworsoneiii, Fiorence Vinti, Ratfaeie Voipe.
^ETTORA responsabile Al SENSI DI LEGGE: Piera Egidi.
EDITORIALE:Stelio Armand-Hugon; GRAFICA: Pietro Romeo
Es'ei'Castangia; ABBONAMENTI: Daniela Actis.
Efirrn ®^'®'®ùana s.n.c. Mondovi - tei. 0174-42590.
ORE: Edizioni Protestanti s.r.i.-via S. Pio V, 15 bis -10125Torino.
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Ve dtì '*®"® t®®tata La Luce registrata dai Tribunale di Pineroio con ii
numero Si '■® 'Modifiche sono state registrate ii 5 marzo 1993.
Notti via D ®9°®to 1997 è stato consegnato per l’inoitro postaie aii'Utficio
- • Reiss Remoli 44/11 di Torino mercoledì 20 agosto 1997.
----,,j settímmtíe unitaria con Lì
'*P>>àa$aan venduta aepmatamenta
gine nella copertina del bel libro di Pierfrancesco Gili, La
guerra di Bastían, recentemente pubblicato dall’editrice Alzani di Pinerolo, in cui vi
sono frequenti riferimenti alle sue azioni partigiani, per
ricostruire le quali aveva accettato di farsi intervistare
vincendo la sua naturale riservatezza.
Al cugino, che molto ha
rappresentato nella mia formazione, voglio inviare un
ultimo saluto, e intanto torna
alla mia memoria la prima
volta che lo vidi, dopo la Liberazione, mentre aiutava il
padre contadino a trasportare, nell’aia della loro cascina,
un tino pieno di uva appena
pigiata...
Gian Paolo Ricco
Legnano
Reciproco
riconoscimento
Nella rubrica «Parliamone
insieme» del Culto evangelico
del 3 agosto, rispondendo a
un ascoltatore che si dichiarava perplesso sul battesimo
dei neonati praticato da alcune chiese evangeliche, il
pastore Eugenio Rivoir ha
dato una risposta succinta
(per ovvie ragioni di spazio)
in cui rifacendosi alle due
posizioni sul battesimo al
tempo della Riforma ha sottolineato il significato della
risposta personale del credente e quello deU’annuncio
della grazia preveniente. Ha
quindi concluso dicendo:
«Recentemente le chiese battiste, metodiste e valdesi
hanno deciso di riconoscere
la validità dei rispettivi battesimi». L’affermazione non mi
sembra esatta perché il reciproco riconoscimento tra
chiese barriste, metodiste e
valdesi riguarda i membri di
chiesa e i ministri (Assemblea-Sinodo 1990) e i rispettivi ordinamenti giuridici
(A/S 1995). Non si è parlato
di riconoscimento dei reciproci battesimi.
Le chiese barriste sono impegnate a riconoscere come
membri di chiesa, senza richiedere loro il battesimo,
quanti sono già membri di
chiesa in una comunità valdese o metodista, ma in queste chiese si diventa membri
non in forza del battesimo,
bensì a seguito di confermazione, quindi di confessione
di fede. Il discorso sul battesimo degli infanti al momento è accantonato, ma forse
superato dalla definizione di
membro di chiesa così come
riconosciuta nelle nostre tre
chiese.
Salvatore Rapisarda
Catania
Sant'Antonino di Susa - Mostra del Libro
La Chiesa evangelica battista di Sant’Antonino di Susa
(To), in collaborazione con il locale assessorato alla Cultura,
organizza una Mostra del libro che si svolgerà nei giorni 5-67-8 settembre, inserita nel quadro delle manifestazioni per la
festa patronale del paese. L’inaugurazione è prevista per venerdì 5 settembre alle ore 17.
Saranno presenti con appositi stand alcune librerie evangeliche. la Claudiana, la Clc e la Casa della Bibbia di Torino, che
esporranno al pubblico un’abbondante e qualificata letteratura
evangelica. Gli scopi dell’iniziativa sono utilizzare un nuovo
canale per l’evangelizzazione, presentare al pubblico il patrimonio non indifferente della cultura protestante, incrementare
le possibilità di dialogo la divulgazione del libro.*
La mostra si svolgerà nella palestra annessa alla scuola media di via Abegg, con orario 10-12 e 15-22 (lunedì 8 settembre solo pomeriggio).
PAG. 3
RIFORMA
li Dio dei protestanti
Lettera aperta aÌ «Secolo XIX»
Sul vostro giornale, in data giovedì 24 luglio 1997, col titolo «Vìnce ancora la legge del West», firmato Giuseppe Venosta, leggo: «Bisogna tuttavia aggiungere che il Dio (protestante) della Bibbia non è il Dio (cattolico) di redenzione, di
accomodamento. E un signore arcigno, che scende in battaglia, che prevede la vendetta...». Desidero precisare che nulla è più falso di quanto è dichiarato nel brano sopra citato.
I «protestanti» sono coloro che credono in Dio che in Gesù
Cristo ha voluto incontrare l’umanità sofferente assumendosi in pieno la corporeità (cioè incarnandosi) fino a prendere su di sé un'ingiusta condanna, un’atroce sofferenza e
l’infamante morte sulla croce, per liberare l’uomo dal peccato e dal male. La piena e completa compartecipazione di
Dio al livello più basso della condizione umana non si conclude però con la vittoria della morte: la risurrezione di Cristo è il «sì» di Dio alla vita e apre la vita stessa alla speranza.
I «protestanti» sono coloro che credono in Cristo «il vivente», che rende gli esseri umani «figli di Dio» liberandoli
dalla loro condizione di servi (cioè schiavi del peccato, di
una vita senza senso, di ansie e preoccupazioni, di falsi
ideali). I «protestanti» sono coloro che credono di essere
salvati non per meriti umani ma per esclusiva grazia di Dio
mediante la fede.
I «protestanti» credono in un Dio sempre pronto a usare
misericordia perché, per mezzo di Cristo, gli uomini sono
giustificati agli occhi del Padre.
Penso che bastino queste poche righe per capire che la
concezione di Dio dei «protestanti» è ben diversa dalla concezione di un Dio arcigno e vendicativo, come è detto
nelTarticolo in questione. Se così fosse io mi rifiuterei immediatamente di appartenere ai protestanti.
Ringraziando, porgo distinti saluti.
Erminio Podestà-Genova
Cinquantenario delle chiese evangeliche valdesi di
Colleferro e Ferentino
Colleferro
Domenica 14 settembre, ore 16
Inaugurazione della mostra fotografica storica nei locali
della chiesa valdese di corso Turati (orario 16-19 nei successivi giorni feriali).
Giovedì 18 settembre, ore 18
Concerto della corale della Chiesa metodista coreana di
Roma (chiesa valdese).
Sabato 20 settembre, ore 18
«Com’è iniziato tutto... testimonianze dei protagonisti»,
serata storica presieduta dal prof. Paolo Ricca (chiesa
valdese).
Domenica 21 settembre
ore 10,30: culto di ringraziamento,
ore 15: incontro sul tema: «Il protestantesimo nella società italiana» nel giardino antistante la chiesa valdese.
Ferentino
Lunedì 22 - sabato 27 settembre
Mostra fotografica storica nei locali della chiesa valdese
via Consolare 220 (orario 16-19).
Giovedì 24 settembre, ore 18
Incontro ecumenico con don Giovanni Cereri e il prof
Paolo Ricca nella sala comunale di Ferentino niazza
Matteotti. ^
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- Edizioni protestanti srl- via San Pio V, 15/bis - 10125 TORINO.
il presidente delle Edizioni Protestanti
in conformità alla legge 675/96 Avernino Di Croce
RINGRAZIAMENTO
«lo ho combattuto
I buon combattimento,
ho finito la corsa,
ho serbato la fede»
Il Timoteo 4, 7
I figli, le figlie e i familiari tutti
del compianto
Giovanni Luigi Cougn
comossi e riconoscenti, ringraziano di cuore tutti coloro che con
presenza, scritti, fiori e parole di
conforto sono stati loro vicino in
questi tristi momenti.
Un ringraziamento particolare
al personale medico e paramedico dell’Ospedale valdese di Torre
Pellice, al pastore Gianni Genre e
alla corale di Torre Pellice.
Torre Pellice, 21 agosto 1997
RINGRAZIAMENTO
«Sii fedele fino alla morte
e io ti darò
la corona della vita»
Apoc. 2, 10
Olga Naso Scroppo e famiglia,
grati al Signore per le manifestazioni di affetto ricevute, ringraziano di cuore tutti coloro che con
parole, scritti e offerte in memoria
hanno espresso la loro fraterna
simpatia in occasione della dipartita di
Liborio Naso
pastore evangelico valdese
Basilea, 29 agosto 1997
I necrologi si accettano
entro le 9 del lunedì. Tel.
011-655278 e (fax) 657542.
gioventù evangelica
SOTTOSCRIZIONE 1997
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sostenitore...........................go.ooo
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versamenti da effettuare sul ccp n. 35917004 intestato a:
gioventù evangelica
via Porro Lambertenghi, 28
20159 Milano
20
PAG. 4 RIFORMA
Ecumene —:
VENERDÌ 29 AGOSTO 1997
A Louisville (Kentucky) l'incontro triennale delle donne presbiteriane Usa
Una grande «nuvola di testimoni»
Le testimonianze presentate da molte delle 5.000 donne presenti hanno dato la
misura della ricchezza della loro riflessione teologica e del loro impegno sociale
Dal Mondo Cristiano
PAOLO NASO
T T NA nuvola di testi
\\ U 1
moni»: questo il tema
deU’incontro triennale delle
donne della Chiesa presbiteriana degli Stati Uniti (Pcus)
svoltosi a Louisville, nello stato del Kentucky, dal 9 al 14 luglio. All’incontro hanno partecipato circa cinquemila
donne della Pcus, un centinaio di delegate internazionali e altrettanti uomini attenti e ben accolti. Il programma dell’incontro ha rispettato in pieno i tema: il
pabblico del Convention
Center di Louisville, difatti,
ha accolto e applaudito decine di testimonianze che hanno dato la misura della ricchezza della riflessione teologica, della testimonianza di
fede e dell’impegno sociale
delle donne presbiteriane.
Nella «nuvola dei testimoni»
hanno trovato spazio teologhe cattoliche e protestanti,
donne del primo mondo e
donne dei paesi in via di sviluppo, rappresentanti dei
programmi delle Nazioni Unite ed esponenti dei movimenti di base: una rassegna di volti, canti, racconti, appelli che
hanno mostrato una grande
organizzazione, viva, radicata
nella società, nella comunità
cristiana e nel movimento
ecumenico degli Usa.
Tra gli interventi che l’assemblea ha raccolto con vero
e proprio entusiasmo quello
di Miriam Therese Winter,
suora cattolica e teologa
presso il seminario, tradizio
nalmente protestante, di
Hartford (Connecticut) a cui
sono state affidate le riflessioni bibliche quotidiane, e
quello di Renila Weems, pastora e teologa afroamericana della African Methodist
Episcopal Church, una delle
chiese nere più importanti e
impegnate in campo sociale.
Il tema affidato alla Weems
era tra i più difficili e delicati,
quello della «unità in Cristo».
Come parlare di unità quando la propria esperienza di
razza e di genere è stata
profondamente segnata dalla
segregazione, dalla separazione, dalla divisione? «La
maternità mi ha insegnato
l’amore - ha affermato Renila
Weems in una relazione carica di emozione, letta, raccontata e cantata -. Dio ha usato
il dolore e la gioia della maternità per rendermi più
umana e superare logiche di
separazione e divisione».
«Del resto - si è chiesta - se
non ce ne facciamo carico
noi, chi altri? Ora io posso
parlare della unicità in Cristo
perché io voglio un mondo
migliore per mia flglia. Io voglio ancora credere in una
nuova Gerusalemme».
Sul piano più propriamente politico, il tema ricorrente
è stato quello deU’«impowerment» delle donne, ovvero
del riconoscimento e del
rafforzamento del loro ruolo
nei processi decisionali e politici. In questo senso l’incontro delle donne presbiteriane
ha ripreso e rielaborato il tema della conferenza dell’Onu
svoltasi a Pechino nel 1995.
La presenza ufficiale di esponenti delle Nazioni Unite è
stata una conferma dell’attenzione con cui le donne
presbiteriane, e la Chiesa
presbiteriana in generale,
partecipano alla vita del «palazzo di vetro».
La «nuvola delle testimoni»
si è anche espressa nei «laboratori» in cui si è articolato
rincontro: temi sociali come
la campagna contro le mine o
la lotta al razzismo si sono integrati con riflessioni di natura biblica e squisitamente
spirituale: non sono mancati,
inoltre, laboratori musicali
ed artistici.
Nell’incontro di Louisville
si è avuto qualche eco delle
divisioni che travagliano la
Chiesa presbiteriana in questi anni: prima tra tutte la
questione della consacrazione ai ministeri della chiesa
(pastori, diaconi e anziani) di
gay e lesbiche. Le posizioni
restano differenti anche tra le
donne ma nel corso dell’incontro, nelle preghiere e nei
canti, nel silenzio di alcuni
gesti come indossare le stole
dei pastori e delle pastore
omosessuali che rischiano di
essere esclusi dalla chiesa, si
è colto un profondo travaglio
e un’attenta ricerca teologica
e spirituale.
«Questa diversità e questa
attenzione reciproca sono gli
aspetti che più mi hanno colpito - ha affermato Franca
Long, che ha partecipato
all’incontro di Louisville in
rappresentanza della Tavola
valdese -.Ho incontrato donne politicamente molto radicali e donne che esprimevano una certa cultura americana conservatrice e provinciale. Punti di vista diversi,
sensibilità diverse, esperienze diverse eppure grande attenzione reciproca nella convinzione di una comune
chiamata al servizio nella
chiesa e nella società. In questo senso mi ha colpito positivamente il fatto che su alcuni temi di ordine sociale come la lotta al razzismo, contro la povertà o per la pace e
il disarmo, vi sia una sostanziale unanimità e un forte
sentire comune. L’attenzione
e l’accoglienza riservate alle
ospiti internazionali dei vari
continenti, oltretutto, è una
conferma dell’impegno ecumenico della chiesa e delle
donne presbiteriane, del loro
sostegno a un concetto di
missione globale fondato sui
principi di solidarietà, servizio, partnership con le chiese
sorelle a livello locale».
Tra i protagonisti dell’incontro di Louisville vi è sicuramente una coppia di musicisti, Jim e Jean Strathdee, e il
loro figlio Michael che hanno
animato molti momenti
dell’assemblea: «Un grande
talento messo a servizio della
preghiera e del culto comunitario - commenta Franca
Long - in uno spirito inclusivo
che ha saputo dare voce alla
sororità e ai desideri delle minoranze e degli esclusi. Così
come alla gioia della fede della comunità delle donne».
Il segretario generale dell'Arm auspica un
legame ancora più stretto con i luterani
DEBRECEN (Ungheria) — Il segretario generale dell’Alleanza riformata mondiale (Arm), Milan Opocenskij, ha detto che
l’Arm potrebbe giungere alla «comunione completa» con la Federazione luterana mondiale (Firn). Lo ha affermato durante
l’Assemblea generale dell’Arm che si è svolta a Debrecen dall’8
al 20 agosto. In quell’occasione, la segretaria generale aggiunta
del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), Mary Ann Lundy,
ha dichiarato che l’Arm potrebbe invitare la Firn «ad avviare discussioni ufficiali in vista di un’intesa globale riguardante forse
la comunione completa». Interrogato in proposito, il segretario
generale dell’Arm ha detto di ritenere necessario «andare oltre
e vedere quali altre iniziative possiamo intraprendere insieme,
anche se è possibile giungere alla comunione completa... forse
una sorta di avvicinamento a livello organizzativo, se non una
fusione». Alla fine del 20° secolo, ha aggiunto, «forse siamo
chiamati a pensare con audacia e a concepire la visione che un
giorno non ci dovrebbero essere due organizzazioni, bensì una
sola, al cui interno vi sarebbero priorità differenti, con una migliore struttura a livello dell’organizzazione». (eni)
Keith Clements: le chiese possono offrire
una prospettiva «veramente paneuropea»
GRAZ — Nel momento in cui l’Unione europea (Ue) annuii
eia il progetto di allargarsi ad alcuni paesi dell’ex blocco sovietico, il nuovo segretario generale della Conferenza delle chiese
europee (Kek) ritiene che le chiese possono offrire una prospettiva «veramente paneuropea». Keith Clements, pastore
battista britannico che subentrerà a Jean Fischer a partire dal
1° settembre, ha sottolineato il rischio di parlare di «allargamento dell’Europa pensando che il resto dei paesi europei diventi come i paesi dell’Ue». Clements è del parere che, mentre
esiste una «convergenza» in vari campi, vi sia il pericolo che
«alcune ideologie e forze economiche, liberandosi, danneggino quelle società e non servano realmente gli interessi dell’uomo, la sua dignità ed i suoi diritti». Intervistato durante l' Assemblea generale della Kek a Graz, all’inizio di luglio, Cement;ha detto che le chiese hanno «una possibilità unica di intro
durre una coscienza veramente paneuropea nei dibattiti che si
svolgono a Bruxelles e a Strasburgo». (spp/eri i)
Conferenza mondiale delle religioni per U
pace: Jacques Stewart, nuovo presidente
PARIGI — Mentre sta ultimando il suo mandato di preside irte della Federazione protestante di Francia (Fpf) e prima di
iniziare il suo ministero pastorale a Mulhouse, Jacques Stewart
è stato eletto alla presidenza della sezione francese della Conferenza mondiale delle religioni per la pace. (spp/Réforme)
Si è svolto ad Atlanta (Georgia) dal 23 giugno al 3 luglio il VI Seminario internazionale sull'evangelizzazione
«Gesù Cristo, cuore e anima deH'evangelizzazione. Come comunicare il Vangelo oggi»
PETER GIACCIO
NOEMI DI MURO
O LAMO qui per vedere il
1
movimento metodista
vivo e vibrante, per vederlo
crescere e operare per la diffusione della parola di Dio in
tutto il mondo». Con queste
parole il pastore Eddie Fox,
direttore esecutivo del World
Methodist Evangelism Institute (Wmei), ha aperto il VI
Seminario dell’evangelizzazione dal titolo «Gesù Cristo:
il cuore e l’anima dell’evangelizzazione. Comunicare il
Vangelo oggi». Il seminario si
è svolto dal 23 giugno al 3 luglio ad Atlanta, la città olimpica, in Georgia, presso la
Candler School of Theology,
Emory University, sede del
Wmei, che ha celebrato in
quei giorni il 15° anniversario
della sua fondazione. «Queste
sono le Olimpiadi metodiste ha dichiarato Fox - si tratta di
un incontro fondamentale
che vede riuniti metodisti di
tutto il mondo per prepararsi
al nuovo millennio».
Eravamo circa 250 delegati.
vescovi, pastori e laici, provenienti da 62 paesi e appartenenti a diverse denominazioni metodiste. Il seminario,
che prevedeva studi biblici,
sedute plenarie e gruppi di
approfondimento, ha consentito a noi, sorelle e fratelli di
cultura e lingua diverse, di
confrontare le nostre esperienze di fede e di vita cristiana, di riflettere sull’identità
metodista e, soprattutto, sul
ruolo e sul futuro della chiesa.
11 mondo, è stato ribadito
più volte, ha bisogno di conoscere Cristo, di verificare la
forza rivoluzionaria del suo
messaggio di amore, di pace
e di giustizia. «Cristo ha voluto literare i reietti e gli emarginati (...) ha armato e avuto
compassione dei malati (...)
si è schierato dalla parte dei
poveri e degli oppressi, lottando contro l’ingiustizia
economica e rifiutando ogni
forma di discriminazione,
sessuale, etnica e religiosa
(...). Questo è il Cristo che
oggi dobbiamo presentare al
mondo», ha dichiarato la pachistana Khushnud Azariah,
Durante la celebrazione del 15® anniversario del Wmei
presidente della World Fédération of Methodist and United Church Women.
E ancora: «L’evangelismo è
la sfida del terzo millennio»,
ha precisato Joe Hale, segretario generale del World
Methodist Council. Ma cosa
significa evangelizzare? E come si presenta una chiesa
evangelizzante? Secondo W.
Stephen Gunter, teologo e
professore alla Candler School, evangelizzare non vuol dire convertire per aumentare
il numero dei membri di
chiesa: la conversione è un’
esperienza fondamentale ma
momentanea, è solo l’inizio
di una ricerca che tende alla
santità («homeless of fife») e
alla pienezza di vita cristiana.
Evangelizzare vuol dire dunque impegnarsi affinché le
persone «diventino coscientemente e coscienziosamente
cristiane».
Ecco allora che la chiesa si
pone come centro propulsore di un rinnovamento individuale e sociale: «La liberazione politica ed economica
fa parte di un progetto divino
e ciascuno di noi è chiamato
a parteciparvi, operando il
bene ed attuando il Vangelo»,
ha dichiarato il pastore sudafricano Ivan Abrahams, che
ha sottolineato la nuova attenzione alla fede cristiana
che anima il Sud Africa. E al
ruolo fondamentale della
chiesa nella ricostruzione
della realtà politico-sociale
ha fatto riferimento anche il
vescovo nigeriano Joseph
Ajayi, secondo il quale la
chiesa deve proclamare il
Vangelo, aiutando il popolo
africano a recuperare fiducia
e speranza in un momento in
cui l’Africa viene ritratta come un continente disperato.
Alle soglie del 2000 la sfida
della chiesa è quella di ere
scere e di espandersi. Una
chiesa viva, capace di proiettarsi all’esterno, oltre le mura
del tempio, deve fondarsi
sulla Bibbia, recuperando la
centralità della preghiera come strumento di comunicazione e riconoscendo il potere dello Spirito Santo e i segni della sua presenza. «La
nostra vita e la nostra missione sono fondate sullo Spirito
Santo», ha detto Paulo Lockmenn, vescovo di Rio de Janeiro e segretario regionale
di World Evangelism per il
Brasile. «Con il nostro razionalismo pensiamo all’azione
e alla presenza della Spirito
come a qualcosa di straordinario. Tutto ciò che ha a che
fare con la manifestazione
del divino viene ricondotto al
mito o ai tempi biblici. Io sostengo che lo Spirito Santo
può rivelarsi con segni ed
eventi soprannaturali anche
nel presente.
Oggi la nostra fede introspettiva, intellettuale e razionale non annulla la sete e la
necessità dell’animo umano
di vedere Dio operare in modo visibile e potente. Basti
pensare a quante persone si
affidano a religioni che consentono personali e straordinarie esperienze del divino. Il
Dio della Bibbia è vivo, opera
nella storia attraverso lo Spirito e continua a manifestarsi
in molti modi». La chiesa
dunque come luogo di scambio e di comunicazione, in
cui ciascuno possa partecipare attivamente secondo le
proprie capacità, in cui si
possano condividere,
senza,remore, momenti di
grande e autentica spiritualità, attraverso la preghiera, la
pubblica testimonianza, il
canto.
Un momento del Seminario metodista di Atlanta
Sabato 29 e domenica 30 i
delegati sono stati invitati a
predicare o a testimoniare la
propria fede in alcune chiese
della North Georgia Conference, che conta ben 66 comunità. Abbiamo avuto così
la possibilità di incontrare
fratelli e sorelle che ci hanno
accolto con entusiasmo e
hanno mostrato un grande
interesse per la realtà metodista italiana. Ma soprattutto il
seminario è stata un’occasione straordinaria in cui tutti
noi, ciascuno secondo la propria cultura e la propria sensibilità, abbiamo potuto testimoniare la nostra fede e condividere con gli altri le nostre
ansie e la nostra gioia, regalandoci momenti intensi che
hanno fortificato e rassicurato, consentendoci di tornare
alle nostre case carichi di entusiasmo e di nuovo coraggio.
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Un incontro importante
che ha permesso inoltre di
consolidare i rapporti con il
metodismo mondiale. A settembre il comitato esecutivo
del World Methodist Council
si incontrerà, per la prima
volta, a Roma. In questa occasione consegnerà il «PtO'
mio metodista della pace»
1997 (World Methodist Peace
Award) alla comunità di
Sant’Egidio: un’ulteriore occasione per approfondire I
nostri rapporti con la fami'
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