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ANNO LXXVI
Torre PeHice, 28 giu^o 1946
- TORRE PELLICE
i .j:. N. 26
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DELLE VALLI VALDESI
Nulla sia più forte della vostra fede! _______ _
(Gianavello) 1BTTIMAIIAIÌ DELLA
ABBONAMENTO
L. 150,— Semestrale L. 100,—
. . . . . » 300,— » „ 175,—
Ogni cambiamento d’indirizzo costa Lire Cinque — La copia Lire 4,—
Italia : Annuale
Estero : »
CHIESA VA L D ESE
Riguardate alla roccia onde foste tagliati
Isaia LI : 1.
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REDAZIONE : Via Sibaud, 7 J-Bobbio Pellice
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice
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CONFERENZA DEL t DISTRETTO
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Alle ore 9 precise il pastore dott. E. Eynard dà inizio ai lavori della Conferenza con
il culto. L’appello del Macedone; Passa... e
soccorrici, ci viene riproposto daH’oratore in
tutta la sua attualità. 11 mondo in tutti i suoi
strati, in tutte le sue classi invoca: .soccorrici. E non si tratta solo di soccorso economico, sociale, politico o religioso in senso
stretto. Si tratta di un disperato appello, anche se inconscio, ai più alti valori dello spirito. allo spirito deU’Evangelo. E l’oratore
ne prende lo spunto per un appassionato richiamo al nostro senso vocazionale ed alla
nostra responsabilità individuale e collettiva
di testimoni della fede evangelica per una
azione evangelistica.
PRELIMINARI
Il Seggio provvisorio (L. Maraiida, presidente, e dott. Codino) procedono alla verifica dei mandati; risultano 63 i presenti. Per
acclamazione il Seggio viene eletto nelle persone di E. Eynard. presidente ; S. Codino,
vice-presidente ; R. Comba, segretario. .11
Presidente esprime i rallegramenti della
Conferenza al Vice-Moderatore R. Nisbet
per la riacquistata salute.
Neri Ciampiccoli, pastore, e Ceraldo Motliieii vengono incaricati della redazione deilista dei delegati della Conferenza al Sinodo.
Si procede quindi alla lettura della relazione della Commissione distrettuale.
RITORNO DEI MILITARI
- La relazione esprime al suo inizio, la sua
riconoscenza a Dio per il ritorno dei nostri
militari, k Purtroppo, non tutti i prigionieri,
— continua la relazione —, e internati hanno fatto ritorno. Ade loro famiglie, e alle famiglie di quelli che ancora vivono in ansiosa attesa, noi esprimiano la nostra fraterna
simpatia cristiana ».
Il Presidente si associa a queste espressioni, ed il pastore L. Rivoire rivolge un riconoscente saluto al cappellano Bertinatti.
da poco ritornato dalla prigionia.
ELEZIONI PASTORALI
La relazione, senza entrare in merito alla
interpretazione dei regolamenti ed « alla anop: malia di elezioni fatte da minoranze » osser
f f':~. .'■a che (( mercè il buono spirito e la buona
volontà di tutti. Pastori e congregazioni, certi
inconvenienti sono stati superati nel miglior
modo possibile. Di ciò ci rallegriamo, pur
tià- ' rilevando che queste piccole rivoluzioni in1 terne che accompagnano sempre il cambiasi mento di un Pastore hanno in alcune parrocchie ostacolato una vera e propria ripreifr lavoro».
ky La discussiope di questo argomento ha
però dimostrato che queste conclusioni della Commissione distrettuale erano forse leg.gerniente ottimistiche ! Comunque la discus-, sione non priva di vivacità, ma sempre serena, a cui hanno parte vari oratori, fra cui
k. Rostan, O. Peyroneì, 1. Hngon, Ceraldo
Mathieu, E, Corsani, E, Balma, A, Comba,
P. Marauda, N, Ciampiccoli, L, Bertolè,
tende a far risaltare la grande importanza delle .Assemblee di Chiesa nella vita della Comunità. Si constata come in parecchi recenti casi esse non hanno sembrato rendersi conto della loro funzione e della loro dignità ;
si sono deplorate certe secessioni inopportune, non tanto per condannare, quanto
piuttosto per rendersi conto delle cause e
prospettare i rimedi. Si è rilevata la scarsa
importanza che troppe chiese hanno dato alle
Assemblee di Chiesa, ridotte a modeste appendici del culto ; si è sottolineato come bisogna educare i fedeli alla discussione dei
problemi della comunità, problemi che non
sono l’appannaggio del Concistoro o dej pastore : si è insìstito sull’opportunità di forTTiare una « coscienza giuridica » nei membri delle nostre Chiese che ne ignorano i
^'regolamenti; si sono indicati vari mezzi ido^ nei a favorire una maggiore frequentazione
^ delle assemblee di Chiesa (orario più como^ do. argomenti di studio).
Tutte cose che sono già state dette molte
^ volte. o.sserverà qualcuno! E’ possibile! Ma
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sembra che molte persone ancora non le sappiano ; in ogni caso, come è stato detto : gatta cavat lapidem.,. E poiché, si sa, i Vaidesi han la testa dura, chissà, forse a lungo
andare, qualcosa si otterrà pure !
Per sanzionare in qualche modo la necessità di una rivalutazione delle Assemblee di
Chiesa si vota il seguente o.d.g. ;
(( La Conferenza distrettuale invita i Concistori a comunicare alla Commissione distrettuale entro il termine di mesi sei la percentuale di membri elettori stabilita dalle Assemblee per la validità delle deliberazioni della
stessa ».
SCAMBI DI PULPITO
La Commissione distrettuale domanda alla
Conferenza il suo parere u sull’opportunità
di mantenere questi scambi ».
Mentre alcuni pastori fanno osservare le
difficoltà tecniche che si oppongono a questi scambi, altri insistono sulla loro opportunità, particolarmente per le sedi più disagiate e dove è meno facile roccasione di udire
una voce estranea. Alcuni laici insistono sul
vantaggio di questi scambi. Viene approvato
il seguente o.d.g. ;
i( La Conferenza Distrettuale, preso atto
che è largamente sentito dalle comunità che
avvengano frequenti scambi di pulpito, invita
la Commissione a fare quanto in suo potere
affinchè tali scambi si intensifichino e si rendano possibili, ed in pari tempo i pastori, perchè accettino con spirito cristiano i consigli
della Commissione in merito».
NUOVE PARROCCHIE.
Osserva la Relazione della Commissione ;
i( Già da diversi anni le nostre Conferenze si sono preoccupate di intensificare il ministero pastorale nel distretto, mediante la
creazione di nuove parrocchie. Il problema
ritorna ora per quello che si riferisce a Torre Pellice, San Secondo e Torino». La relazione, dopo aver brevemente ricordato come si sia giunti a questo punto comunica come !i il Concistoro di Torre Pellice, esaminato nuovamente il problema, unanimemente
chiedeva alla Tavola di assegnare ai Coppieri un Pastore in vista di studiare la possibilità della costituzione di questa nuova parrocchia ».
A proposito di S. Secondo, la relazione
riferisce «che la Tavola ha ricevuto dalla signorina Cardo.n l’offerta di un locale perchè
esso venga adibito a luogo di culto invece
dell attuale scuola ». La Conferenza dovrebbe esprimere, secondo la Commissione, «un
parere definitivo in merito a quest’offerta, la
quale, come ben s’intende, è legata alla costituzione della nuova parrocchia». La Commissione, conclude questo paragrafo domandando alla Conferenza di pronunziarsi in merito a questo problema delle nuove parrocchie, « che può essere risolto in un modo o
nell’altro, ma non deve essere trascinato insoluto per degli anni ».
La discussione che segue, se è molto ampia. e dà modo a tutti di esprimere liberamente il proprio punto di vista, procede in
modo alquanto confuso per l’intrecciarsi disordinato dei vari problemi e casi particolari. Così viene da alcuni prospettata la situazione della Chiesa di Coazze che soffre per
la mancanza del ministero regolare di un
pastore che assicuri l’insegnamento catechetico e l’attività giovanile. I delegati della
parrocchia di Torre Pellice. I. Hugon e professore E. Bein, riaffermano l’irriducibile
opposizione della loro parrocchia alla possibilità della creazione della parrocchia dei
Coppieri ; contestano pure al Concistoro il
diritto di prendere deliberazioni in contrasto
con quelle deH’Assemblea di Chiesa. Il pastore G. Tron espone quale è stato l’atteggiamento del Concistoro, che si è ispirato
al solo interesse della Chiesa, senza pregiudicare alcuna soluzione ; ha cioè solo discusso la possibilità di avere un coadiutore, con
sede ai Coppieri. I pastori U. Beri, E. Rostan, dott. Bertolè, maestro E. Balma ed altri prospettano vari problemi connessi con
la creazione della nuova parrocchia di San
Secondo ed il generoso dono delle signorine
Cardon. Mentre rassemblea è unanime ne'Fesprimere la sua riconoscenza alle donatrici, essa si sente incompetente a deliberare
sulle varie quistioni tecniche connesse con
quest’offerta, e ne demanda l’esame alla
Commissione distrettuale, esprimendo nel
contempo la sua gratitudine.
Il Vice-Moderatore, dopo aver esaurientemente risposto agli interpellanti, chiarendo
quale sia la reale situazione di Coazze nel
quadro delle possibilità della Chiesa Valdese, nella sua attuale penuria di operai domanda che la Conferenza si pronunzi in
modo esplicito sulla opportunità o meno della costituzione di queste nuove parrocchie.
La Conferenza è però perplessa di fronte
a questi singoli casi, ed il p. jf. Tricomi fa
opportunamente osservare come sarebbe forse più facile trovare una soluzione soddisfacente se, invece di esaminare i casi singoli,
si studiasse a fondo tutto il problema generale di una nuova sistemazione del campo
di lavoro. Non si tratta evidentemente di voler legiferare sulla opportunità o meno di un
determinato trasferimento di un operaio (il
che ovviamente è di competenza della Tavola), ma di esaminare se i criteri cui si ispira la creazione di nuove parrocchie nelle
Valli, corrisponde alle esigenze attuali della
nostra Opera che deve tornare ad essere arditamene evangelistica, adattandosi ai nuovi tempi, accogliendo anche la motorizzazione ! Questo concetto viene sviluppato dal
prof. Mregge, mentre il pastore E. Geymet
.sottolinea come, se è innegabile la penuria
di operai, non è meno innegabile che questi pastori sono male ripartiti : troppe piccole parrocchie accanto a parrocchie tropno
grandi. Come conclusione viene proposto dal
pastore E. Geymet e dal prof. Tricomi il seguente o.d.g. :
La Conferenza Distrettuale, considerata
l attuale situazione dell’opera di evangelizzazione e i problemi concreti presentatisi nel
l Distretto; chiede che il prossimo Sinodo
esamini in pieno il problema della sistemazione del campo di lavoro, al fine di giungere ad una più razionale utilizzazione degli
operai in servizio.
Nellximbito di tale studio generale la C.D.
confida che troverà la sua sede naturale, fra
l'altro, la discussione riguardo la creazione
dì nuove parrocchie.
Dopo che il pastore E. Rostan ha riaffermam la necessità che su tutti i nostri personali interessi particolaristici trionfi l’esigenza
del Regno di Dio, l’o.d.g. è approvato.
RELAZIONI CON L’ESTERO.
La relazione osserva : « Una nota assai
rallegrante nella vita del nostro distretto è
stata offerta dai rinnovati contatti con i nostri correligionari esteri. Ricordiamo con gratitudine le visite di numerosi Cappellani e
Pastori americani, inglesi e svizzeri». La relazione ricorda poi in modo particolare la visita de! pastore Girardet e la generosa opera svizzera di assistenza ai poveri, ai sinistrati, ai bambini. _
SCUOLA LATINA.
La Conferenza si unisce alla gioia della
Commissione nel poter salutare il buon andamento della rinata Scuola Latina. Essa
prende atto con soddisfazione che la colletta promossa dal pastore Guido Mathieu ha
permesso di sopperire a tutte le esige.nze finanziarie dell anno in corso ; e rivolge un
caldo ringraziamento al pastore Guido Mathieu, alla direttrice della Scuola Latina,
prof. E. Balma, a tutti gli insegnanti che
hanno assolto il loro compito con tanto entusiasmo.
CULTI RADIO.
In riferimento ad una richiesta deH’Aasemblea di Chiesa di Torino, in merito « alla
possibilità di meglio organizzare questi culti
sia per i turni di predicatori, che per l’intervento delle corali», la Relazione osserva
che si tratta di « quistioni abbastanza complesse di competenza; consigl’o dei Pastoni
di Torino, o Concistoro, o Commissione Di
strettuale, 0 Tavola, nonché questioni finanziarie pei viaggi delle corali o incisioni di dischi ». I delegati di Torino prof. Tricomi
e dott. Godino prospettano vari problemi;
in particolar modo viene sottolineata l’immensa importanza di questi ,;ulti, cui non
corrisponde forse un corrispondente coraggio nella nostra testimonianza; si insiste
pure sulla opportunità di un certo controllo
organizzativo perchè non ci è permesso di
essere mediocri. Il Consiglio dei Pastori della città trasmittente viene considerato come
l’organo naturale oe;- f’organizz.-izi.'ne, in attesa che l’annunziata Federazione Evangelica
possa occuparsene.
CONCLUSIONE
Conclude la relazione : « Ripresa : questa
parola d’ordine che era nella mente di tutii
all inizio dell’anno ecclesiastico, ci mette ora
davanti alla coscienza della realtà. L’anno
decorso, pur nella sua multiforme attività, non
è stato un anno di vera ripresa come ci eravamo proposti. Lo indica l’agi*azione per le
elezioni dei pastori, quelle amministrative e
politiche; lo idica l'indice bassissimo de'la
frequenza ai culti ; lo .ridica il tono generalc
delle relazioni che con le loro ombre e le
loro luci, sono più o meno quelle degli anni
e dei decenni .scorsi ». '
PRO VALLI V
Il Pastore E. Geymet riferisce sull’aitività della Commissione ch’egli presiede: attività multiforme, di cui il presidente riferirà
egli stesso su questo giornale, così come egli
ha fatto finora. Dato il carattere particolare
di alcuni argomenti trattati, ci limiteremo solo
a osservare che uno dei punti discussi è stato
quello deH’OTiigrazione. Il prof. Micol, A.
Beux, hanno raccomandato prudenza, per non
destare eccessive illusioni.
Un altro punto discusso è stato quello della moralità nelle nostre Valli. Anche senza
voler dare troppo peso a certe statistiche forzatamente imprecise, è impossibile negare un
declino morale nella popolazione valdese. E,
come osserva il prof. G. Miegge, l’atteggiamento soverchiamente remissivo della popolazione valdese di fronte all’apertura del Casinò. è un sintomo preoccupante. A questo
proposito l’assemblea approva il seguente o.
<3- g- :
a La C. D. deplora che l’apertura di un
Casinò a Torre Pellice non abbia incontrato
da parte della popolazione valdese la unanime
decisa reazione che sarebbe stata necessaria
per impedirne l’apertura;
si rallegra per la disposizione di chiusura
che viene annunziata e si augura che sia
effettivamente eseguita;
dichiara che l’esistenza di una casa da gioco in Torre Pellice è incompatibile con le tradizioni ed i valori essenziali della Chiesa
Valdese :
invita la propria autorità a continuare la
sur: azione ferma e perseverante affinchè ne
sia ottenuta la chiusura, e istituzioni di tal
genere non possano mai più sorgere nelle
^'alli Valdesi ».
Un plauso viene votato all’operato del Pastore E. Geymet e della Commissione Pro
Vali'. Alle vare Chiese de! distretto è rVuho
'’■'nvito d- versare un contributo finanzio- o
che permetta alla Commissione stessa di poter svo’gere una più proficua attività
F. U. V.
Il Capo Gruppo pastore G. Bertin legge la
relazione della molteplice attività svolta dal
Comitato di Gruppo per potenziare la vita delle Unioni. Un lavoro in proPondiità, accompagnato da ben riuscite manifestazioni di massa. Di questa relazione si parlerà più ampiamente nella Pagina della Gioventù.
C. I. O. V.
Il pastore A. Comba parla della vita dei
nostri Istituti di benficenza, delle loro luci
e delle loro ombre Egli desidera sottolineare
che se è vero che noi marciamo verso un’epoca in cui la beneficenza, o meglio. Tassistenza diventerà un ramo dell’attività della società
civile, non è meno vero che, per ora, la nostra beneficenza è insostituibile, e che il
progresso dei tempi ci impone una responsabilità morale e degli otférT finanziari gravi e
indeclinabili.
■{segue in 2.a pagina)
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I MOTESTANTI NELLA SCUOLA MEDIA
•Come in tutti i rami della vita della nazione, i protestanti costiiujscoito nella scuo
la italiana una minoranzà numericamente
«trascurabile»; uno, due, raramente tre per
classe nelle scuole medie. Ma, a differenza
di altri ambienti, dove il lavoro manuale o
contabile- assorbe la maggioir parte del tem
po, la scuola, impartendo agli studenti le
nozioni di storia, flsolofia, arte, musica, religione, offre costanti occasioni a riflettere
sul protestantesimo, che, volere o no, s’incontra quale fattore vitale della vita associata dalla Riforma fino ad oggi. Dato che il
risveglio del ragionamento si effettua dai 14
ai 18 anni, sono proprio i catecumeni, che
divengano l’oggetto deH’esame e delle considerazioni più o meno benevole di compagni ed insegnanti. Li si chiama « i protestanti, i luterani, gli eretici » e questi termini
implicano di volta in volta un elogio o un
biasimo quali anticattolici, liberi pensatori,
frondisti : di rado emerge il lato positivo de!
protestantesimo. Appena il professore accenna a qualche figura protestante dj rilievo, lo
sguardo indagatore ed interrogativo dei compagni si concentra sul « campione » per lo
più semialpino o semisvizzero della religione estica!
Da quando poi si sono visti sulla nostra
terra Inglesi,ed Americani, con l’Y.M.C.A,,
con numerosi cappellani evangelici, la domanda rivolta allo studente protestante diventa più urgente : « Chi sono i protestanti?
Che cosa volete? Se siete press’a poco come noi, perchè vi differenziate? Se siete veramente differenti dagli altri, in ohe cosa
10 siete ? Cosa avete da dire oggi ? Quali sono 1 vostri programmi? e così via».
Il tono di queste domande varia a seconda
che grinterlocutori siano convinti o tradizionali cattolici,, studenti tendenzialmente li- '
berali o materialisti, decisi ad escludere qualsiasi teismo. Nel primo caso si tratterà di
esporre le differenze dottrinali fra le varie
confessioni e di essere l’oggetto della opposizione dei cattolici, nel secondo caso si
tratterà di essere in contrasto su questioni
apologetiche riguardanti resistenza di Dio
e la divinità di Cristo. In molti casi si tratterrà di trovarsi soli dinanzi agli attacchi
combinati di cattolici e •« liberali ». che troveranno esagerata la nostra concezione pessimista deH’uomo. I fronti si sposteranno più
di una volta e quasi sempre non si troverà
11 punto di sutura fra gli uni e gli altri. Ci
si sentirà a volte, in modo più sentimentale
che consapevole nella impossibilità di « stringere l’alleanza», si avvertirà la diversità di
atmosfera intellettuale e spirituale derivante da un punto di partenza, che non si puh
rinnegare : la confessione di Dio nella 'ola
eternamente valida testimonianza dèlia ’Scrittura.
Quali sono in generale l’atteggigmenfo e
le risposte dei nostri giovani studenti? E«'’
assumono una posizione difensiva o una posiziiine offensiva.
CONFERENZA DISTRETTUALE
. {seguito da pag. I)
CANTO SACRO
Il pastore E. Aime ricorda il lavoro svolto;
accenna ad alcuni inconvenienti, ed addita i
rimedi. Insiste per anticipare la data delle feste di canto, e chiede un ampliamento della
ccmm'fsione ai fini della propaganda.
MESSAGGI
Messaggi di simoat'a nell’ora della malat
tia e della prova vengono mandati ai past. G.
M'ithirM ed A. R;cai.
ELEZIONI
La commissione del canto sacro vien nominata come segue: E. Aime. presidente': E.
Bouissa, Elsa Tron, Matilde Gay, A. Albarin,
Elda Turch, Neri GiampiccoU, membri.
La Pro Valli è riconfermata, sotto la presidenza di E. Geymet.
Nella Commissione Distrettuale sono eletti : V. P. ing. E. Serafino, segret.^ past P.
Marauda.
■ i .
varIa
La prossima Conferenza si terrà a S. Germano Chìsone. Predicatore d’ufficio il pastore
E. Aime.
Al fine ili disporre di tnaftgior tempo per
le discussioni la CoiffereniÀt ha deciso di portare a 2 i gioiili diiHe sue ^ute.
I lavori sono tennlraiifi alfe 18 col canto del
Te Deum. o. t.
}
LA NOSTRA TESTIMONIANZA
La posizione difensiva consiste nel non
esporsi per primi allá discussione. Finché
non si è attaccati direttamente, si tace. Non
si mette in rilievo la propria diversità ; molti
, si sentono troppo poco ferrati per sollevare
questioni dogmatiche, storiche, politiche,
con le quali il protestantesimo storico è connesso. Giudicano il discorso con i compagni
come una competizione intellettuale, per la
quale sperano di formarsi più tardi la cultura necessaria Intanto si difendono alla meno peggio contro le accuse più grossolane rivolte contro i Riformatori, delle quali è evidente la inconsistenza; sottolineano che in
fondo tutti sono uguali, che le differenze
sono soltanto formali, non profonde nè essenziali.
La difesa diventa a volte tanto debole da
essere un compromesso, una confessione d’
incompetenza. Anche qui troppi concludono
con una osservazione tipicamente antiprotestante ; « quello che credo, andatelo a ri chiedere al pastore ».
La posizione offensiva parte dalla coscienza accentuata della propria diversità. Si
cerca di scorgere in ogni fenomeno storico,
intellettuale, artistico la presenza o l’assenza della «nota protestante ». Si richiama
Fattenzione dei compagni alla bellezza della
libertà protestante nella sua dipendenza da
Dio solo : si mettono in rilievo le pagine più
nobili dei Puritani .degli Ugonotti, dei Vaidesi, la loro costante opposizione alle tirannie ed ai soprusi, il lato eroico di Lutero,
Calvino, Zwingli, si ricorda il protestantesimo di Bach e di Rembrandt.
Ma il discorso generico dell’influenza del
protestantesimo e delle sue benemerenze di
contro alle accuse di essere solo un elemen- ■
to di disgregazione, non è sufficiente. Fin
chè ci si limita (e questo è spesso il caso in
queste opposizioni « scolastiche ») all ’accusa ed alla difesa del protestantesimo storico, il discorso resta arido, incompleto : si
resta nel campo dell’opinabile, del misurabile secondo criteri meramente terreni. Perchè il discorso.diventi «incontro» di due o
oiù anime, è necessario che esso rientri nella « sfera dellg Parola di Dio ». Là si sente
che non si tratta di lasciarsi guidare, illuminare, giudicare da una Verità, che non è esolusivo possesso di nessuno, ma è Verità
di Dio : Verità rivelata e rivelatrice di salvezza in Cristo Gesù.
La difesa del protestantesimo significa oggi il lasciare giudicare il protestantesimo
sfesso da quella Parola, per la quale innalzò nel passato la bandiera della libertà dello
Soirito di fronte agli errori della tradizione
e alla massa dei precetti religiosi, seppur
poco cristiani. Da quel giudizio saremo fatti
umili per le colpe compiute a volte dalle
chiese e dagli ambienti protestanti, e che dovranno essere riconosciute senza falsi veli
u sopratutto senza pretesa d’infallibilità. Ma
in questa iifesa verrà il momento, nel q'iaìc
il protestante dovrà dire : « qui sto e sto
fermamenie. perchè non posso altrimenti •.
Quel punto è la rivendicazione del diritto della Parola di Dio di spazzare via quanto con
essa contrasta, ovunque si ravvisi l’ostacolo,
perchè sbocci alfine da quella Parola una
fede che trovi in Cristo, solo mediatore fra
Dio e gli uomini, il suo principio, il suo nutrimento e la sua speranza. Alla luce di
quella fede, continuamente controllata dalla
-Parola stessa, potremo riconoscere il valore
della testimonianza della Chiesa, unendoci a
quella parte di essa, che si sforzi di essere
fedele a Cristo nella sua confessione di fede
e nelle sue necessarie manifestazioni di culto
2 di azione.
SULLE ORME DEI DISCEPOLI
Dobbiamo riconoscere che i nostri giovani studenti, a causa di una insufficiente preparazione e delle influenze ambientali, non
.sanno sempre esattamente quale atteggiamento prendere : non vogliono tacere pechè sentono un dovere di testimonianza e
non si sentono di parlare, perché temono
di essere cattivi difensori della loro causa.
Comprendiamo il loro timore e le loro esitazioni. Ma vi è un punto morto, che devono
assolutamente sormontare : lo stagnare in
una confessione perpetua d’ignoranza, che ad
un certo punto diverrebbe viltà b tradimento
spfrttuale. Si ricordino die non è indispensabile essere sommamente eruditi pér parlare
di Colui, che ebbe per primi testimoni dei
pastori e dei pescatori e si ricordino altresì
che devono servirsi di tutti i mezzi che là
scuola e la chiesa offrono loro per consolidarsi nella conoscenza delle Scritture e della
storia della chiesa cristiana. Si ricordino inT fine che la via per giungere a Dio non è
^chiusa a nessuno : nè ai savi nè agli ignoran' fe;' ti, nè ai Greci, nè ai barbari : non tutti sono
r 'chiamati ad essere dottori della chiesa. Ma
: 'siano intanto schiettamente e semplicemente
dei te.st.ii.i.iii di Dio, e Dio renderà la . )ro testimonianza efficacè nonostante - la loro debolezza ed immaturità. C. G.
■ a ■
E NELLE
UNIVERSITÀ'
E’ necessario accennare, sia pure brevemente e senza esaurire l’argomento, anche,
alla posizione degli studenti protestanti nelle nostre Università.
Il problema della testimonianza è sempre
stato vivo, già nel passato, ma ora esso ha
acquistato una importanza nuova ed uh carattere di urgente necessità. Dobbiamo riconoscere però che finora, praticamente, nel
campo universitario si è fatto poco o nulla,
per quanto si possa trovare un’attenuante negli avvenmu.nti degli ultimi anni, che h.TOno
tenuto tanti giovani lontani dalle loro aule,
impedendo loro i contatti fraterni e proficui
attraverso lo studio. C’è stata evidentemente
Forerà isolata, perdonale, di alcuni ehrnen
ti. ma questo non basta : tutti, indistintamente, gli universitari evangelici devono aver
coscienza della loro responsabilità e lavorare
insieme, poiché una attività collegata ed organizzata, con criteri giusti ed adatti, sarà
-sempre più proficua di-quella, sia pure preziosa, del singoli. -.
Il problèma della testimonianza evangelica nelle l 'nLe :ùtà, considerato neF ; sue linee generali, non presenta differenze notevoli da quello già sopra trattato riguardante
le scuole medie.- E’ quindi inutile riprendere
le osservazioni già fatte sull’atteggiamento
difensivo od offensivo che i giovani studenti
assumono di fronte alle, questioni religiose.
Dobbiamo piuttosto porci questa domanda :
in quali condizioni di ambiente è chiamato
oggi a testimoniare l’universitario protestante? '
Egli si troba di fronte ovvero l’ostilità aperta dell’elemento cattolico attivo ovvero la
leggerezza, l’apatia, Fìndifferenza . beffarda
di altri e talvolta ne rimane sconcertato. F.‘
I vero che questo è stato un po’ Fatteggiaj mento degli studenti di tutti i tempi, ma nel
momento attuale i giovani evangelici devono
riflettere su questa realtà dolorosa con spirito serio ed attento, se davvero vogliono impedire che il senso di sbandamento, di rilassamento morale così evidente si diffonda
sempre più e distrugga i valori spirituali
della vita.
Per eombattère contro questa corrente essi hanno un’arma efficace, quella della loro
testimonianza; E’ bene intendersi sul signifiipato di questa parola. Testimoniare non
vuol dire soltanto imporre agli altri le proprie convinzioni, nelle discussioni di carattere polemico. I giovani evangelici devono
saper agire nell’ambiente in cui si trovano e
servirsi ora della loro preparazione culturale
ora del loro semplice esempio, talvolta più
efficace di molti discorsi.
Ma affinchè quest’opera sia veramente valida occorre che ognuno di essi abbia risolto
anzitutto in sè, alla luce delFEvaingelo di
Cristo, il problema morale, che, più o meno
latente, agita ogni coscienza giovanile, ed
abbia .accettato per fede la salvezza ’’io '’iene dalla croce di Cristo. Soltanto in questo
modo, forte di questa certezza, egli potrà
in mezzo ai compagni restii, ignoranti o beffardi, rivelare in ogni momento, in ogni discussione. sia p‘-sa religiosa o orqfa’aj la
sua dignità di cristiano. Nè vi sarà più pericolo ere crii si vergogni di aver pot’j o ingenuamente credere delle verità che la cultura gli può far apparire ridicole, inconciliabili con un atteggiamento razionale, facilmente superate da argomentazioni filosofiche
0 da dimostrazioni rigidamente scientifiche.
_ Poiché la fede non contrasta con la cultura
anzi ne arricchise e ne illumina H significato
Noi, studenti universitari, di fronte a tutti questi problemi che ci preoccupano, dobbiamo anzitutto sentirci fraternamente uniti
per soccorrerci nelle nostre debolezze e per
vincere quel senso di scoraggiamento, di
solitudine che ci coglie talvolta nelle nostre
aule, dove rappresentiamo una esigua minoranza. Uno scambio fraterno di idee sii
questo argomento, con esperienze di studenti
delle varie Facoltà, sarebbe interessante e
utile per la formulazione del programma di
più attiva testimonianza che molti studenti evangelici sentono di dover compiere.
Mariuccia Pascal
M
3
Giovani sliidenli Vaidasi: questa pagina è stata scritta per voi.
Sludanti a sludanlessa dalla scuola medie e deirunivar*
Sità : leggete questa pagina, riflettete, esponete le vostre idee ed i vostri
jpensieri in un breve scritto ed inviatelo al redattore della Pagina della
Gioventù: Pastore Ermanno Rostan, Chiesa Evangelica Valdese - Pinerolo.
Giovani Valdesi che vi preparate alla vita sui banchi della scuola,
• rispondete a queste domande :
Come un giovane evangelico può farsi riconoscere nella scuola ?
Quale testimonianza egli deve avere?
Con quali sentimenti egli si orienterà nella ricerca di una professione?
Come il giovane studente evangelico concepisce ed affronta il problema
della moralità?
Fino a qual punto gli studi universitari possono incidere positivamente
o negativamente sulla formazione di una fede cristiana?
Che cosa pensate dell’insegnamento religioso nella scuola ?
Studenti e studentesse Valdesi, fateci udire la vostra voce!
■ ^
CONVEGNO ALLE BARIOLE
CONVEGNO ALLE BARIOLE 30-5-1946
Il tempo è nuvoloso, ma viene stabilito a
S .Lorenzo che il Convegno avvenga ugualmente nelle ridenti pinete delle Bariole, ragione per cui l’inizio del Culto subisce un
ritardo. Il pastore Arnaldo Gomba presiede
il Culto ; si cantano due inni, si legge la Parola di Dio nell’Evangelo di S. Giovanni al
capitolo 14 e negli Atti degli Apostoli al capitolo I.
Nel pomeriggio si passa allo studio del
seguente argomento: Protestante o cattolico. cristiano o pagano, non è forse, in fondo
in fondo, la stessa cosa?
Prende la parola iL prim®, relatore, il Signor Daniele Geymonat. Figli si rivolge ai
giovani che sono nel dubbio, ai giovani Iq
cui aspirazioni religiose non sono più appagate dal Cristo. Non intende convincere nessu
no poiché afferma: «la fede si mostra, non
si dimostra».
L’uomo, sentendosi debole e limitato, ha
bisogno di un essere che lo anuti, deve credere in un Dio che conosca^i^i cosa :*e<^
peixffiè ha fede, vede in Dio la causa prima
di quanto la ragione .non riesce a '•piegarsi,
e questo Dio, la mente umana non Fha mai visto, ma la sua esistenza s’impone ad essa
come la sola ipotesi capace di spiegare ciò
che essa « vede ».
E’ la fede quindi che sa’v.a e non il Cristo.
11 Geymonat sottolinea con esempi la sua
affermazione. E se fosse il Cristo che salva,
quale Cristo, con tutte le sette che ci sono;
nel seno del Cristianesimo? Anche il Cristo
ha detto che è la fede che salva e non la
fede in Lui ; Cristo, quindi, non è che la
concretizzazione — Uomo-Dio — del Dio
Cristiano, come Maometto Io è di Allah,
ecc. : tutti dei che sono emanazione del vero
Dìo. Se così non fosse, il Dio Cristiano sarebbe ben crudele èd ingiusto a noti salvare
quelli, che non credono in Lui. Certo il Cristo è superiore agli altri profeti, ma non
per questo è il solo.
L’Europa, culla del Cristianesimo, matrice di guerre e di ordigni di morte quali il
mitra e la bómba atomica dóvr.à essa po'-ta
re FEvangelo. e coti esso la oiviltà cristiana.
3
"i
a quelli che non credono in Cristo, ma viyo^no in pace con la loro.fede? _ .
Insiste sul fatto che, come noi che abbia'mo fede in Cristo non ci ■ lascieremmo oòn'
vertire, cosi essi che hanno fedi* nel loro dio,,
non si lascieranno convincere da noi.'
11 relatore afferma che è nostro dovere cer'
care di evangelizzare prima noi stessi, di essere coerenti col Vangelo ; in seguito, e soltanto a questa condizione si potranno'evangelizzare gli altri.
Termina col dire che quando tutti riconosceranno che ff Dio in cui credono è uno
solo, saranno veramente fratelli.
Alle affermazioni del Signor Geymonat risponde in modo inequivocabile il Signor Ettore Serafino.
Inizia affermando che riuscire a portare
Tattènziione e la discussione di un’assemblea
giovanile su un tema spirituale di siffatta vasnia n un momento che per il mondo sembra piuttosto pieno di preoccupazioni materiali è di per sè un formidabile segno dslrattualità che i problemi dell’anima rivestono per tutti gli uomini. Entra quindi nel vivo della questione chiedendo se c’è differenza fra il cristianesimo e le altre religioni. E’
diversa la nostra fede da quella di altre religioni ?
Non è tanto diversa la fede quanto l'oggetto della fede. L’atto del credere è identico
per un cattolico o per un protestante, per un
buddista o per un maomettano. La vecchietta
valdese, che legge la Bibbia, quella cattolica
che reca dei fiori alla cappelletta votiva o la
donna pagana che adora i suoi feticci, si distinguono runa dall’altra per l’oggetto della
loro fede. Comunque, dice Ettore Serafino,
delle tre donne noi crediamo che la prima sarà certamente salvata ; ma per la sua condotta? per i suoi meriti? No, poiché nessuno è
in grado di rompere le catene del peccato.
Sarà la forza misteriosa della grazia a salvarla! ■,
La grazia che scaturisce dalla croce di Cristo, fonte inestimabile di amore, la grazia
che concede e aumenta la fede.
Noi siamo come aride zolle di un campo m
attesa della pioggia che ci deve rendere terra
buona, generatrice di vita. Mà su chi convergerà il flusso della grazia? Ci troviamo
di fronte al più grande mistero e invano cerchiamo di spiegare razionalmente l’assurdo
per cui la manifestazione di amore non si
sa verso ehi è rivolta, per cui la massima « la
legge è uguale per tutti ))_^no,n_ha davvero un
valore'a'ssoìuto! Thiro caso dunque? fatalità?
Neppure questo. Certo è che se vogliamo portare il cristianesimo su un piano razionale e
considerare il Cristo alla stregua di un qualunque profeta, vuol dire che ci rifiutiamo
di comprendere che la sublimità del Cristianesimo è proprio in un folle mistero, ma
in un mistero di grazia e di amore
Se la fede è indipendente dall’oggetto, nulla vieta allora ad ogni uomo di crearsi un suo
dio, adorarlo e interpretarne a modo suo i comandamenti e la volontà e giustificare con
facilità estrema il suo operato, magniificando
forse le azioni più infami compiute sotto
l’impulso di una cosidetta fede.
E’ una formidabile responsabilità che ci
assumiamo accettando il Cristo quale Salvatore : di fronte a noi stessi e agli altri. E
qui sorge il problema della testimonianza.
Essa è per il cristiano un dovere morale. 1solandosi, il cristiano commette un atto di
imperdonabile egoismo. Conoscere l’obbiezione base, dice Serafino : « da 20 secoli si
predica il messaggio di Cristo, ma la civiltà
non è molto diversa in una cosidetta Europa
cristiana da quel che è in Africa, in Cina, m
Giappone ». Non possiamo però giudicare il
Vangelo dalla condotta degli uomini : forse
che esso è l'esponsabile del male ch’è nel nostro cuore? Affermando che il mondo non
è conquistato dal Cristo, noi formuliamo una
accusa contro noi stessi.
Ricordiamo la nostra responsabilità e non
fidiamoci deH’astratta fflosofia che semina
dubbio e contrasti, ma torniamo dal mistero
di un Salvatore che si lascia inchiodare su
due legni incrociati e traduce la sofferenza
e la tortura in potenza dì redenzione e di
.salvezza.
E, Paschetto
di riflessioni e di discussioni in seno alleJJnioni giovanili ,— Non abbiamo temuto^di
far udire due voci contrastanti, perchè dal
fraterno contrasto delle idee emerga la Verità e la nostra gioveniù evangelica possa essere con una fede non soltarpo di tradizione,,fjM
sopratutto di convinzione. ;.
Quanto a noi, riteniamo che la via idif^l^fysperienza personale additata da Gesù''Gnà:o
sia ancora la migliore. Perciò ricordiam o,
questo proposito le parole di Lui : « La-^mia
dottrina non è mia, ma di Colui che nd ha
mandato. Se uno vuol fare lo volontà di Lui,
conoscerà se questa dottrina è da Dio ¡a se
io parlo di mio », ■
__________________;............... .....
iniiiTi [onEeiio fer i n riunii
OSPITI IN ISVIZZEEA .a
S. GERMANO - Sabato, 29 correìlte
ore 9,
Studi, conversazioni, esercizi biblici e storici, preparazione di cori e di giochi, pran^^
zo al sacco sotto i castagni, tè offerto dal
Comitato di Gruppo.
Portare; una Bibbia francese, gli Innari
italiano e francese, i Canti Giovaniili e il
foglio di selezioni « Pleines Voi-x ».
Giornata di lavoro e di divertimento, di
affiatamento fraterno e di gioia, preparazione e preludio delle giornate svizzere!
Chiedete il programma dettagliatola! vostro Pastore.
Attenzione a non perdere il treno, a non
cadere dalla bicicletta, a non smarrire per
istrada tutto il vostro francese ! ! !
Gustavo Bertin, capo-gruppo.
Risalendo la valanga che sbarra la valle, a due
ore di cammino da Praly. Il Pastore Girardet ( x )
è accompagnato da alcuni membri de! Comitato
di Gruppo.
Chi, ave'ndo udito una volta l’Aumônier
Girardet. non vorrebbe udirlo un’altra volta? Chi, avendolo conosciuto non vorrebbe
rivederlo? Ciò che è stato promes.'^o e che
s’aspettava, eccolo : un bel quaderno di 52
pagine con quattro dei discorsi che il nostro
■fratello svizzero ci ha rivolti, il suo messaggio a Radio Losanna che il nostro apparecchio ci ha trasmesso così male, più due articoli in italiano e otto belle fotografie della
sua visita alle Valli, tutte istantanee colte al
volo da Bertin e da'Serafìno e che hanno il
carattere dinamico delle giornate intensamente vissute.
Aimez-voiis le Christ?
Viva è stata la discussione dei presenti.
Si passa quindi alla parte ricreativa del
Convegno e si lascia la parola ad alcuni giovani che recitano una commedia in un atto
con referendum a premio sul titolo non annunziato.
Alcuni „giochi e ritmo 162 chiudono questo
simpatico Convegno. Ci auguriamo che le
benedizioni tratte da questa comunione fraterna portino buoni frutti.
Abbiamo dato ampio posto nella Pagina
•al resoconio di questo Convegno perchè l’ar’gomento trattaio può ancora formare oggetto
Aimez-vous l’EgUse?
Aìm.ez-vous la jeunesse?
è per i giovani, ma non solo per i giovani.
Gli educatori e i genitori vi .troveranno una
parola d’ordine chiara e precisa.
Leggete tutti questa pubblicazione curata
dal Comitato di Gruppo della Federazione
delle Unioni Valdesi. Acquistatela senza indugio domenica prossima all’uscita dal culto 0 presso i Responsabili della vostra Unione" Giovanile. Prezzo per tutti : L. 40.
' •■'•/Æ f. «■
Convegno di Massello
Malgrado il tempo nuvoloso, giovedì 30
ntaggio, giorno delFAscensione, alcuni gruppi di giovani coraggiosi sono saliti fino a Massello per partecipare al convegno giovanile
tenuto in questa bella conca.
Già’fin dal mattino il tempio era notevolmente affollato per la celebrazione del culto
principale, di giovani accorsi dalle parrocchie
viciniori. Il pastore di Massello, sig. Enrico
Tron* ha rivolto un messaggio particolarmente adatto alla gioventù predicando sul testo : « Oh avéss’io le ali come la colomba, me '
ne volerei via e troverei riposo adatto, ecco
me ne fuggirei lontano e andrei a soggiornare nel desertOi» (Salmo 55 v. 7-8).
Con queste parole l’oratore mette in guardia i giovani dalla paura del vivere e addita
loro la via da seguire per resistere allo scoraggiamento, che è nel fortificarsi in Cristo
Gesù.
Per il pomeriggio la gioventù di Massello
aveva preparato una vendita di beneficenza
che si protrasse dalle 14 alle 15,30. In seguito, sul greto del torrente, fra fiori e alberi si radunò per il convegno un buon numero di giovani. Ha presieduto il pr,of. E. Tron
il quale portò il saluto del capogruppo pastore
Bertin, lesse l’Evangelo e condusse in preghiera l’uditorio. La parola fu quindi data al- '
l’oratore del giorno sig. Neri Giampiccoli,
pastore di Rodoretto che trattò J’argomento
COMUNICATO
Si invitano tutte le Unioni che non lo avessero
ancora fatto, a mettersi in regola 'al più presto <fol
pagamento delle quote di associazione alla F.U.V.
avvertendo che, come fatto noto con la circolare
del Segretario-Nazionale, le Unioni non In regola
col pagamento delle quote stesse non potranno
Inviare i loro delegati al Congresso.
Il versamento può essere effettuato nel c. c.
postale n. 1-1216 intestato ad Alfredo Giocoli.
Pia 4 novembre 107 - Roma
-, y, ,r . tL CÀSSìERE
FEDERALISMO E CRISTIANESIMO
Lo studio era diviso in due parti :
1" Cosa è il Federalismo Europeo e sua
possibilità di attuazione;
2° In ohe modo il Federalismo Europeo interessa la Chiesa.
Sorvoliamo la prima parte che, pur interessantissima dal punto di vista storico, sociale e per la chiarezza di esposizione, non
è un problema che abbia grande attinenza
con gli scopi che si propongono le nostre
Unioni.
Nella 2.a parte l’oratore afferma che tutto ciò che riguarda la pace interessa la Chiesa Cristiana e perciò se il Federalismo Europeo si presenta come un efficace contributo
alla pace del mondo deve ftiteressare la
Chiesa.
Allo studio seguì una breve discussione
che mise in chiaro che, se è vero che il
Movimento Federalista interessa la Chiesa
Cristiana, questa non deve fama un argomento teologico e non deve sostituire la
sua missione che è la salvezza delle anime
con una missione sociale.
Dopo il canto di chiusura della prima parte del convegno l’uditorio si sentì irresistibilmente attratto verso un comizio politico che
si teneva nelle vicmanze. e sul greto del torrente non rimase che un ridottissimo gruppo di giovani che unì la melodia di alcuni
canti giovanili col mormorio del torrente.
Una UNIONISTA
f. U. V.
GRUPPO VALLI
Gli Unionisti che si recheranno in ¡svizzera sono pregati di mettersi senza indugio
allo studio della Storia Valdese su un testo
francese. E’ altresì consigliabile di approfondire le proprie conoscenze bibliche su una
Bibbia francese.
I Presidenti delle Unioni sono invitati a
guidare i giovani in questa preparazione.
Ulteriori istruzioni saranno comunicate m
un secondo tempo. Il Capo Gruppo.
PAGINA DELLA GIOVENTÙ’
Invito caldamente la gioventù valdese a collaborare alla Pagina della Gioventù inviando articoli, corrispondenze, consigli, ecc.,
ecc.
Dal 1” luglio in poi la corrispondenza venga indirizzata al Redattore della Pagina :
Pastore Ermanno Rostan
Chiesa Evangelica Valdese Pinerolo.
AL LETTORE
Pro Valli
A motivo dei forti aumenti nel costo della carta e della stampa, l'Amministrazione si
vede costretta a portare a cento lire t'ab-bonamento pel il secondo semestre 1946.
Non chiediamo il conguaglio in lire cinquanta ài lettori che hanno pagato l’abbonamento per l'annata intera, ma li esortiamo
a versarlo spontaneamente. Anche a duecento lire annue, il giornale è ceduto sotto
costo e tatti i nostri lettori dimostreranno
praticamente il desiderio di sostenere il tiostro Eco e di ridurre al niinimo il gravissimo deficit dell’Amministrazione.
Una- Colonia Estiva per bimbi dVdipendenti
della Chiesa a Piamprà. 1
^ Sta- per aprirsi a Dio piacendo fra pochi
giorni, sotto gii auspici della Commissione
Pro Valli. E’ la prima volta ohe una istituzione di questo genere appare alla luce dei
sole. Voi — diceva uno dei nostri Pastori
ai suoii figli con cipiglio severo — siete l’ultima ruota del carro. E tali essi sono infatti in nijplti casi, sempre i primi ad esser sacrificati," privi spesso persino delle carezze
dei genitori che, afferrati dal febbrile servizio della Chiesa che non conosce limite di
orario, non possono dedicare ai proprid figli
che i ritagli di. tempo. E negli anni crudeli
che corrono, le angustie in cui si dibatte la
Chiesa incapace di dare ai suoi dipendenti
un pane adeguato alla necessità, non si riflettono poco su questi teneri agnelli della
greggia del Signore. Nessuno se ne accorge. Ogni presbiterio è geloso delle sue angustie come di una cosa sacra e non le lascia vedere a nessuno. E questo è certo nobile e bello, ma è anche molto triste quando nel presbiterio oi sono dei bimbi.
Li abbiamo invitati a Piamprà questi bimbi, daremo loro un po’ del nostro' sole e delraria purissima dei nostri monti. E con l’aria? E con Tarla Iddio provvederà quel che
ancora ci manca ! Enrico Geymet.
♦ m ♦
Allieve infermiere. — Tutte le allieve infermiere che hanno presentato la loro domanda alla Pro Valli possono considerarsi
accettate.
Ricerchiamo ancora d’urgenza alcune altre allieve infermiere. Esse debbono in-..
va arci :
r Un certificato di forte raccomandazione del loro Pastore.
2' Domanda e curriculum vitae contenenti ben specificate le generalità e. redatte in
lingua francese.
3’ Ortificato Medico.
4° Certificato concernente gli studi fatti.
5” Fotografia.
6° Rimborso spese di cancelleria e corrispondenza.
N.B. — Per la prima settimana di luglio
TUfficìo Pro Valli presso la Casa Valdese,
sarà aperto come appresso : lunedì 1° luglio,
ore 10-12, da un supplente. Giovedì 4 luglio, ore 10-12, dal pastore Geymet.
Ricordiamo a tutti coloro che si rivolgono a noi per ottenere il nostro appoggio che
i nostri servizi sono riservati a coloro che
possono fornire un certificato di forte raccomandazione del loro Pastore. Noi non siamo
un ufficio di ooHocamento, ma facilitiamo la
ricerca di coloro che posseggono il massimo
possibile di garanzie e di serietà morale e
religiosa. Chi desidera ciò che porta la più
caratteristica impronta protestante e valdese, deve poterlo trovare con sicurezza da
noi.
« « «
Terreni e Fabbricati. A San Germano
Chisone, villa da vendere con circa quindici vani e due giornate di terreno. Rivolgersi agli eredi del dott. Cardon.
A Torre Pellice. Casa 19 vqni presso stazione. Buon reddito. Rivolgersi al sig. Cario
Jahier.
Rondinelle Valdesi. Alcuni buoni posti restano in attesa di essere coperti. Rivolgersi
alla signora Anita Eynard Mathieu - Torre
Pellice., Le Rondinelle che desiderano un
impiego per l’autunno prossimo farebbero
bene di mettersi in nota presso la Signora
del pastore G. Mathieu per il Val San Martino e presso la signora Anita Eynard Mathieu, dì Torre, per il Val Pellice.
OFFERTE IN MEMORIA DI FRANCO BOSIO
PER 1 CAMPI GIOVANILI
Giacomo Perticone L. 500 — Lucia Scotti 300
— Fam. Ambrosini 300 — Peyronel Ernesto (in
mem. di suo padrino) 500 — Nicla Cerquetti
2000 — Emma Bani 100 — Lilian de Tura 500
— Silea Viriglio 100 — Vittoria Meyer 200
Osvaldo Piscini 500 — Maria Dalmas (anche in
mem. di E. Gay) 300 — Fam. Giardina 300 —
D. A. 500 — Pastore Virgilio Sommani 1500 —
Emma Vannicelfl 500 — Fam. Giocoli 1250 —
«Ricordando Franco» 8000 — Totale L. 17.350
Offerte precedenti L. 52.650 — Totale generale
Lire 70.000.
Con quest’ultima Usta, la sottoscrizione è chiusa. Ringraziamo di cuore quanti vi hanno partecipato per onorare la memoria del nostro Indimenticabile Franco.
PER CAMPO STABILE DI PRALY ;
Lina e Enzo Purpura (Pomaretto), in
mem. di Franco Bosio L. 200,
U.G.V. «Capitano Robert» di San
Germano . » . 200Ò,
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L’ECO DELLE VALLI VALÛtSl
^ ' ' ■„ .fe~^ ''r ■ —
F^diBV4Bizi«»ne doll«»'''iJni«»ni Vald^esi
Estimi
CAMPO CADETTI (12-16 anni) m
. '^raly - Orgères '
’ dal 2 airi 1 agosto
Quota d’iscrizione - L. 100
Quota giornaliera L. 150
CAMPO UNIONISTI (misto)
Praly Pomieri
dal 21 al 30 agosto
Quota d’iscrizione L. 100
Quota giornaliera L. 200
CAMPO CADETTE (12-16 anni)
, Praly Pomieri
dal 2 airi 1 agosto
Quota d’iscrizione L. 100
Quota giornaliera L. 150
CONGRESSO F. U. V.
Pomaretto
dal 31 agosto al 1" settembre
♦♦
Iscriversi versando la quota d’iscrizione entro il 10 luglio presso il Segretario Generale Tullia Vinay - Via Manzoni, 21 t Firenze.
Per mancanza di spazio rimandiamo al prossimo numero il programma più dettaglialo.
CBONACIl VALDESE
E’ stato presentato al Signore dai suoi genitori ed ha ricevuto il segno del battesimo Enrico
Rostan di Eugenio e di Gay Giovanna, dei Giovo di Angrogna.
La grazia del Signore circondi il bambino e
guidi ed ispiri i genitori.
Domenica 16 corrente, nel corso del nostro
culto all’aperto al Bagnau, veniva presentato al
Battesimo il bambino Rivoira Belfiore di Remigio e Bertin Yvonne.
11 Signore benedica il bambino ed i suoi gemtori dando loro di adempiere fedelmente le promesse fatte alla presenza della Chiesa.
— Giovedì 13 corrente abbiamo deposto nel
cimitero di Pradeltorno la spoglia mortale della
nostra sorella Benech Maria ved. Agli, coniugata
Cagno, deceduta tragicamente al Bagnau alla età
di anni 44, il giorno 11 corrente.
Alla famiglia afflitta, sulla quale invochiamo le
consolazioni del Padre noi diciamo ancora una
volta la nostra fraterna simpatia cristiana-ricordandole la parola : « Getta su l’Eterno il tuo peso,
ed Egii ti sosterrà» (Salmo 55 ; 22). e. a.
Bobbi«» Bolli«:«»
Domehica 16 corrente la nostra Comunità ha
avuto la visita di una sessantina di giovani dell’Unione di Massello. Accolti dal presidente dell’U.G.V. dei Campi, sig. Timoteo Garnier, hanno partecipato al culto, dopo una visita al monumento di Sibaud. Nel pomeriggio la Filodrammatica di quell’unione ha svolto un ricco ed interessantissimo programma di recite e di canti. I
giovani bobbiesi e massellini, che già si erano
incontrati a Massello alcune settimane fa, hanno
Iraternizzato fino all’ora della partenza.
Ringraziamo ancora caldamente i nostri amici
di Massello e formuliamo per la loro attività in
seno alla Chiesa i migliori auguri. R.
Wlass«ll«»
Domenica, 16 giugno, l’Unione Giovanile di
A4assello ha restituito la visita a quella che l’Unione dì Bobbio (Campi) le aveva fatta in aprile u. s.
Fu una giornata piena di luce e di gioia per
tutti. In numero di una sessantina i nostri giovani cui, per l’occasione, si erano uniti varii altri di età più... stagionata, arrivarono a Bob hi
verso le 10. Ricevuti dalla Signora e dal Signor
Ricca, già conduttore della Chiesa di Massello,
dal Sindaco, e da una buona schiera di Unionisti bobbiesi, essi si recarono dapprima in devoto pellegrinaggio a Sibaud, dove innalzarono le
loro anime col canto del Giuro, rinnovando cosi
la loro fedeltà a Dìo. Indi, in corpo, tutti in
chiesa a udire il pastore Ricca, che presentò in
Enoc il modello da imitarsi dai giovani, per vivere una vita elevata e santa.
All’ora del pranzo, i secolari castagni dei dintorni videro adagiarsi alla loro ombra ospitale i
nostri giovani, abituati, è vero, a quella più refrigerante dei faggi di Massello, ma che pur fu
loro' tanto accogliente.
Alle 14, nuova adunata nella sala unionista,
addobbata a festa, con scritte dì benvenuto e con
fiori alpini, dove i giovani Massellini davano un
trattenimento fatto di recite e canti, seguito da
un sontuoso buffet offerto, questo, agli ospiti
dalla gioventù di Bobbio e in cui regnò la più
squiéita armonia e la più schietta fraternità in
atto.
Per il bene che ci avete fatto, per l’affetto che
ci avete dimostrato, un grazie di vero cuore, cari
amici Bobbiesi !
Bine»«»l«»
Battesimi. Sono stati presentati al Santo Battesimo i piccoli Walter Rostagno di Livio e Paola
Bosio di Attilio. Il Signore prenda sotto la Sua
protezione questi agnellini della Sua greggia.
— Commiato. Sabato sera, 15 corrente, le Unioni Giovanili di Pinerok) e di S. Secondo, riunite
nella Sala delle nostre attività, presero commiato
dalla Signora e dal Signor Marauda, che si disponevano a partire per il loro nuovo campo di
lavoro nella parrocchia di Villasecca. 1! presidente deirU.G. di Pìnerolo, prof. Theiler, e il doti.
Ettore Serafino, rivolsero loro elevate parole di
ringraziamento per il lavoro da essi compiuto in
favore dei gióvani durante il loro lungo ministerio.
L’imponente manifestazione in onore dei partenti da parte della Comunità sì svolse
il giorno seguente, domenica 16. Il nostro tempio, adornato di fiori, era gremito fino ainnvero
L'il maggio è stato celebrato il matrimonio dì
Tron Guido della parrocchia di Rodoretto con Grill
Palombra di Cugno; il 15 giugno quello di Genre
Adriano della parrocchia di Villasecca con Grill
Germana di Ghigo.
Il Signore sìa l’ospite costante di questi nuovi
fccolari
VSIb
Il pastore Luigi Marauda ultimamente eletto
dalla comunità di Villasecca a suo conduttore, è
stato insediato nel suo ufficio domenica 23 giugno,
dal pastore Arnaldo Comba di Angrogna, a ciò
delegato dalla Commissione Distrettuale.
Dopo il sermone di circostanza sul testo 2 Cor.
5: 18-21 in cui il ministro insediante esponeva
i tratti caratteristici del ministero pastorale e la
accoglienza che la comunità deve fare al suo pastore, egli si rivolgeva direttamente al collega con
parole molto fraterne ed affettuose, ricordandogli
il ministero del suo venerato padre nella stessa
parrocchia e traendone l'auspicio di una cordiale
e fruttuosa collaborazione tra parrocchia e pastore.
Saliva quindi in pulpito il pastore Marauda e
con un breve ed efficace messaggio tracciava il
proprio piano di attività insieme col Concistoro e
con la Chiesa tutta.
La parrocchia era largamente presente al culto e con manifesta cordialità ha fatto sentire al
nuovo pastore la gioia di averlo come conduttore.
Questa cordialità si è poi nuovamente manifestata
quando una trentina di capi-famiglia adunati a
mensa attorno ai loro pastori, quello che partiva
e quelio che arrivava, insieme col delegato delte
Commissione Distrettuale, hanno detto con semplicità e simpatica schiettezza i loro sentimenti.
— Il 25 maggio è stato celebrato il matrimonio di Ribet Enrico Pietro deH'Inverso Rinasca con
Peyronel Augustina di Riclaretto. Agli sposi rinnoviamo i nostri migliori auguri,
— E’ stato amministrato il Santo Battesimo
a Clot Rita di Enrico e di Clot Irma, Peyronel
Ferruccio di Cesare e di Peyronel Elvira, Refourn
Guido di Enrico e di Gelato Celina, inolme ai
gemelli Massel Enrico Guido e Massel Attilio di
Giacomo Alessandro e di Clot Enriohetta la cui
tenera vita è stata purtroppo stroncata da inesorabile morbo quasi contemporaneamente,
— E’ deceduto a Pian di Faetto in seguito a
lunga malattia Poet Pietro di anni 49 ; oe abbiamo
accompagnato la spoglia mortale il 14 corrente.
li Signore benedica la gioia dei nostri focolari t
'spanda il balsamo della sua consolazione sui cuori
lacerati.
— Ringraziamo il diacono Ribet Giosuè che m
assenza del Pastore ha presieduto il culto del 26
maggio.
— Al culto del I ì giugno il pastore ha preso
commiato dalla comunità formulando i mi® lori
voti per un sempre maggior progresso spirituale.
simile di fedeli accorsi per ascoltare il « sermone
d’addio» dell’amato Conduttore. Dei sentimenti
di affetto e di gratitudine della Comunità verso i
signori Marauda e del vivo rammarico di doversi
da essi separare si fece interprete il maestro E.
Balma il quale, con accorate parole, li ringraziò
per tutto il bene da essi fatto nella nostra Congregazione durante il loro più che trentennale, fedele e benedetto ministerio.
In mezzo alla commozione generale rivolse loro
il saluto augurale della Comunità e offrì loro un
utile ricordo. Dalla nostra Corale fu eseguito l’inno del commiato, quindi i componenti la numerosa assemblea vollero stringere, ad uno, ad uno,
la mano a coloro i quali, durante cosi lunghi anni, hanno diviso con loro ansie e speranze, gioie
e dolori.
La nostra Comunità ringrazia sentitamente il
sig. Turin per il suo valido e apprezzatìssimo apporto alla solennità della manifestazione per aver
egli gentilmente accompagnato l’organo colle armoniose note del suo violoncello nel preludio e
negli intermezzi del culto. Un ringraziamento pure alla signorina Ada Bessone che ha suonato l’organo.
B<»«nàaB»«M«»
A sostituire il pastore Mathieu durante la sua
malattia e convalescenza è venuto il sig. Emilio
Corsani, già pastore di Firenze, via Serragli.
Al culto di Pentecoste vennero ammessi alla
Chiesa i seguenti catecumeni che per ragioni di
famiglia non poterono fare la confermazione cogli
altri : Bounous Elena, Peyran Jolanda. Pons Guido e Rostagno Lino.
Sono stati celebrati i matrimoni di : Morello
Giovanni Eraldo e Pons Alessandrina. Giustet i
Luigi Carlo e Costabel Simona, Bleynat Aldo e
Griglio Lidia, Balma Enrico e .Mourglia Enrìc-i.,
— L’Assemblea del 16 corr, ha nominati a delegati alla Conferenza ì signori : 'Tron Emanuele,
Ribet Enrico e Jahier Alberto e al Sinedo il signor Bernard Giacomo.
, S C U 0 L A ' L A T I N A
\ Venerdì scorso, 14 corrente, la Scuola Latina
ha terminato i suoi corsi, la campana ha fatto
' udire I suoi ultimi rintocchi per questo anno scolastico, e il silenzio è ritornato nelle aule e nei
tortile. Durante otto mesi, professori ed alunni
■ hanno lavorato con assiduità conseguendo uh buon
pisultato. Dei 29 alunni, 21 sono stati promossi
allo scrutinio finale e 8 devono ripa-a'e in alcune
materie, ad ottobre. Mentre ci congratuliamo con
i'primi, incoraggiamo ì secondi ad approfittare del
periodo estivo per colmare le lacune onde potere
superare felicemente la prova dell’autunno.
La disciplina è stata generalmente buona anche
se alcuni 8 in condotta stanno a dimostrare un
po’ di esuberanza in alcuni alunni più restii ad
abituarsi a certe regole di disciplina non più elementare.
Se la ripresa della Scuola Latina ha potuto essere pressoché normale è anche merito del corpo
professorale e della Signorina Preside, che hanno saputo superare le difficoltà inerenti agli inizii dopo lunga sosta. A loro esprimiamo la nostra
riconoscenza.
Medesima riconoscenza esprimiamo ai numerosi amici della Scuola Latina che, con i loro generosi doni aggiunti alle tasse degli alunni ed ai
contributi volontari delle fàmiglie, hanno finanziato la Scuola permettendole a tutt’oggi di far fronte alle sue spese.
Ci stanno però dinanzi ancora due mesi dì stipendi ai professori e la spesa inerente all’arredamento adeguato di una terza classe da istituirsi
l’autunno prossimo, cioè una decina di banchi.
Chi vorrà ancora manifestare il suo materiale interessamento per la Scuola Latina? A tutti i generosi i nostri ringraziamenti anticipati.
L'incaricato : Pastore G. Mathieu.
I LIBRI
Tu y viendras, par Benjamin Vallotton — Librairie F. Rouge - Lausanne - 4 fr. 50 suisses.
,, Berroz non ha ottenuto, come sperava, il posto
■' di procaccia del suo villaggio. Concepisce allora
per il suo rivale, onesto e scrupoloso, un odio che
avrà come risultato prima il fallimento del nego. zietto del fedele portalettere, poi la morte di lui.
Il fratello del procaccia, fortemente nutrito di cognizioni bibliche, pensa che la giustizia dell’Eterno debba colpire lo sciagurato, reo anche di
un altro delitto nei riguardi della sorella. Ed ogni
giorno, con ostinata perseveranza, fa pervenire al
colpevole un passo bìblico di minaccia per l’empio, di conti da rendere, di giudizio, di giustizia
divina, seguito dal ritornello : <('tu y viendras » al
cimitero che t’aspetta fra non molto. Il sanguigno
e miscredente Berroz finisce coll’essere così impressionato da questa minaccia che la vita gli diventa impossibile e si uccide non senza aver prima attentato alla vita del suo nemico.
Le qualità di osservatore e di narratore del Vallotton, così conosciuto ed apprezzato, si ritrovano
in questo libro-: fine descrizione della vita d’un
villaggio protestante, analisi acuta dei sentimenti,
delle esperienze, degli ideali di gente umile non
risparmiata dalle passioni più violente, e il tutto
presentato in uno stile semplice e non privo di
sano umorismo.
E’ un bel libro, indicato per le nostre biblioteche parrocchiali.' q ;
Arriuo Jall.à
LA VALLE DEL PELLICE
sotto il peso dell’oppressione
Editrice Libraria « L ALPINA » — Torre Pellice
pp. 48, 14 illustrazioni fuori testo, prezzo Lire 80
Non sono molti coloro che, durante il lungo inverno del 1943, e l’intero anno successivo,-fino
alla primavera del ’45, piensarono ad annotare quasi cotidianamente i fatti avvenuti a Torre Pellice
e nella Valle, in modo da conservare una cronistoria esatta e viva. Tra questi è il prof. Attilio
Jallà. Ho potuto vedere, per gentile concessione
dell Autore, molto tempo prima che si pubblicasse, l’autografo di questo giornale; ed è difficile dire l’emozione che emanava da quelle pagine
scritte giorno per giorno, tutte pervase dei sentirnenti vari che erano allora nei cuori. E’ questo
giorna.ft che, dopo averne estratto un nutrito articolo per il Bollettino di Studi Valdesi, il prof.
Jallà Dublica ora in fascicolo, con le opportune
modificazioni di forma, e integrato di notizie nuove raccolte da varie fonti. Talché possiamo ringraziarlo per averci dato la prima esposizione
delle traversie subite dalla popolazione della Val
Pellice durante la guerriglia e l’occupazione tedesca. La popolazione difatti è il protagonista del
racconto r protagonista passivo, sofferente, partecipante, nel racconto di A. Jallà, direi soltanto
sotto l’aspetto umano, indipendentemente da ogni
atteggiamento politico. Dalle valutazione politiche
l’Autore, si è astenuto, limitandosi ad e^rjmere
generici sentimenti di riprovazione verso la «barbarie» e la «ferocia» degli occupanti, e di «simpatìa» per ì partigiani. Egli non ha scritto, nè
intendeva — nè .forse poteva — scrivere la storia della « resistenza » come fatto spirituale, che
anche a non voler indulgere in celebrazioni postume ed amplificazioni convenzionali, fu un fatto reale profondamente sentito e vissuto in molti, anche umili, sopratutto umili partecipanti a
quei fatti; e che avrebbe certo potuto conferire
alla sua narrazione un interesse umano ben più
alto e duraturo. Ma forse era utile che anche questo aspetto della realtà venisse documentato : la
passiva sofferenza degli indifferenti, degli incerti, che subirono, che piegarono il capo, ma che
non sì rinchiusero egoisticamente in sè. anzi cercarono di sollevare, nei limiti delle loro possibilità e senza considerazione di parte, i dolori delle
vittime ; e diedero un sospirone di sollievo, quando videro sparire nel crepuscolo del 27 aprile, le
ultime pattuglie, nazifasoiste. Questo lato umano
della cronaca è espresso con calore di simpatìa
dallo scritto presente. G. Miegoe
Doni rkovuti dal Cassiera
deità Tavoia Vaidese
nei mesi di Gennaio e Febbraio
Per Emeritazione :
Arnaldo, G'ulio. Guido, Gustavo Comba in memoria
di Lidia Comba .SODO — Seitfredo e Elvira Colucci, in
memoria di Lidia Comba ¡00 — Domenico Colucci, in
memoria di Enrico Pons 5000 — Revel Ester 40 —
Col. Luigi Grill e Sig.ra 100 — Fara. Jervis, in memoria di Bianca Quattrini Jervis 500.
Per Collegio :
Adolfo Tron, in mera, di Cesira Tron 10000 — Adolfo Tron in mera, di Guglielmo Giampiecoli 7000 —
D. Giordano 1000 — Ester Revel Ayassot 30 Fam.
Pons, in mem. di Enrico Pons, per Scuola Latina .5000
Emma Giordano 120.
Per Istituto Gouid :
Chiesa Wesleyana di Roma, 500 — E. Soccì,
Roma, 100 — E. Girardet, Roma, 100 — Immovilli. Levante, 100 — Chiesa di Milano, 2000
— Pasquino Marcello, Roma, 100 — A. Cristadoro, Taranto, 100 — M. F. Scolari, Roma, 500
— Orsola Luchsinger, 500 - Signore di Bergamo, 10000 — De Laurentiis Ottavia, Ropia, 120
— Chiesa di Coazze, 500 — Chiesa di Trieste,
3000.
Per Istituto di Vallecroscia :
E Socci, Roma 100 — E. Girardet, Roma 300
— Immovilli, Levante 100 — A. Cristadoro, Taranto 100 — Dora Fontana Roux 100 — Lidia
Comba 50 — Chiesa di Siena 100 — Chiesa di
Coazze 500 — Col. L. Grill e pignora 100 Chiesa di Trieste 1000
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(8 Settembre 1943-27 Aprile 1945)
Volumetto che fa rivivere le ore tragiche
trascorse in quel periodo
narrate dalla valente penna
del Prof. Attilio Jalla
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