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DELLE
Spêtt,
Eil:lìot:3ca Valîôâô
(Torino)
TOnnE FELLTC3
Quindicina! e
della Chiesa Valdese
iÌEi
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le qualLcivete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXVI
Una copia
• Num. 12
L. SS
ABBONAiœim
}
Eco: L. 700 per l’interno
L. 1200 per Testerò
Eco e La Luce: per Tìntemo Spedtz. abb. postale II Gruppo
L.^jtOO per Testerò | Cambio d'indirizso Lire 40,—
Ceindre ses reins
Soyons en esprit ce que nous sommes réellement et par nécessité, des
étrangers et des voyageurs. Et cependant ne faisons rien à la légère
et négligemment. Travaillons avec
le même soin que si nos travaux et
nous-mêmes devions subsister toujours. Nous qui ne durons pas, faisons des oeuvres qui durent. Mettons tout ce que nous avons de facultés à tout ce que nous avons à
faire; usons le mieux que nous pouvons du loisif, des ressources, de la
vie C]ue Dieu nous donne; ne vivons
pus à moitié, ne vivons pas à regret;
mids aussi avertissons-nous sans cesse des conditions de notre existence;
en demeurant, soyons prêts à partir;
partons sans cesse en esprit; que nos
jehis soient ceints
* S!
Et cependant la sagesse que nous
prêchons serait une pure et triste
folie s’il en fallait rester là. Nous
prêchons le détachement; mais le
homme vit d’attachement; il faut
qu’il aime quelqu’un ou quelque
(ho.se; dès qu’il a cessé 'd’aimer, il
( St mort. Il serait aussi aisé de rester à jamais suspendu dans l’air ou
de respirer dans le vide, qiie de vivre sans attachement. Quand vous
en seriez venu à n’aimer plus rien,
en vaudriez-vous davantage? Assurément vom' en vaudriez nmirts; et
Dieu aurait mal servi l’intérêt de sa
gloire en faisant de vous, si je puis
m’exprimer ainsi, des morts avant
votre mort. Se détacher n’est rien,
fl, du même coup, l’on ne s’attache.
Et même le premier devoir est de
s’attacher; le détachement vient après. L’enveloppe où le papillon était emprisonné ne se brise et ne
tombe que lorsque les ailes ayant
poussé à l’insecte, elles font, en se
déployant, éclater sa triste enveloppe. On ne commence à se détacher
du monde que lorsqu’on a appris à
connaître quelque chose de mieux.
Jusque là on n’est capable que de
ces dégoûts et de cet ennui qui ne
sont pas du détachement. Ainsi,
(¡annd nous vous prêchions le détachement, quand nous vous disions:
” Que vos reins soient ceints ”, nous
vims disions en d’autres termes:
” Affectionnez-vous aux choses qui
sont en haut ”; et qu’est-ce que ces
choses? sont-ce des choses seulement? N’est-ce pas aussi, n’est-ce
pas d’abord une personne, bien digne de votre amour? ” Affectionnez-vous, dit llapôtre, aux choses qui
sont en haut où Christ est assis à la
droite de Dieu (Col. III, 1 ). Ces
choses qui sont en haut, pourquoi
sont-elles si aimables, si ce n’est
oarce que c’est en haut qu’est ce Jésus-Christ qui nous a aimés et Dieu
qui nous a donné Jésus-Christ? Notre religion n’est pas seulement une
religion de détachement, car alors
ce ne serait pas un religion; c’est
une religion d’attachement ou d’amour. Un digne objet a été proposé
à notre coeur. Tel que Dieu se manifestait à nous dans l’ordre de la
nature. Dieu sans doute était bien
aimable. Cependant nous ne l’avons
pas aimé, et c’est à peine si nous
avons compris qu’il pût être aimé.
Telle était la profondeur de notre
chute, que nous n’étions plus capables d’aimer ce qui ne se voit pas,
ni de voir ce qui n’est pas visible
aux yeux de la chair. ” Montre-nous
le Père” (Jean, XIV, 8) disionsnous, comme Philippe, à chacun des
sacres qui venaient nous parler de
Dieu. ” Fais-nous des dieux qui marchent devant nous ” (Exode XXXII,
1 ) disions-nous à Dieu lui-même.
Nous avons été magnifiquement exaucés par celui qui pense en bien
ce que l’homme a pensé en mal. Il
nous a montré Te Père; il nous a fait
un Dieu qui marche devant nous;
car lui-même, revêtu de notre cha'r
mortelle, U a marché' devant nous.
Nous avons connu sur la terre et
nous retrouvons dans les deux quelqu’un que nous pouvons aimer sans
mesure, son fin et sans crainte, un
être qui peut remplir tout notre
coeur, et qui en le remplissant l’apaise, l’épure et l’ennoblit, un Dieu
également aimable et vénérable, un
Dieu de bonheur et de sainteté, que
on ne saurait connaître et contempler sans devenir tout ensemble et
plus heureux et meilleur. C’est à le
connaître, c’est à nous unir à lui que
il faut nous appliquer si nous voulons de plus en plus nous détacher
du monde; c’est en apprenant à l’aimer que nous ceindrons nos reins,
et que nous nous trouverons prêts
à partir joyeusement, ou résolument
du moins, pour tel lieu, telle position, tel avenir que, dans sa parfaite
sagesse, il lui aura plu de nous as
TORRE PELLICE - 15 Giugno 1956
Ammin. Claudiana Torre PelÜce - C.CT^. 2-17557
.
!• M
AGAPE: durante i campi estivi
Agape 20 maggio 1036
'it
CONVEGNO 01 MADRI
signer.
A VlNET.
Un anno ia, A^pe, che è ge
neralmente dedicati al lavoro giovanile, volle aprine le sue porte
alle madri delle Valli, come per
dare im segno della riconoscenza
dei giovani verso^ 1%^ loro madri: si
ebhe così il primo convelo*’'delle
madri ad Agape; convegno che ebbe pieno successo sia per quanto
riguarda il numero, (270 partecipanti) sia per quanto riguarda lo
spirito della manifestazione. Il successo dell’anno scorso si è non solo
ripetuto, ma addirittura grandemente. accresciuto, sotto ogni aspetto, quest’anno; circa 410 madri
delle varie parti delle Valli hanno
risposto all’invito di Agape. Giunte a Frali la mattinata di domenica 20 Maggio, esse sono subito state accolte ad Agape con grande
calore (e... con una opportuna
tazza di thè). Il culto, presieduto
dal pastore locale, è stato tenuto
nel salone di Agape, poiché il tempio di Frali era del tutto insufficiente a contenere un tal numero
di persone. Del resto anche il capace salone di Agape era completamente occupato, poiché evidenti
ragioni organizzative avevano costretto la direzione a disporre nella sala, fin dalla sera precerente,
Civiltà dei nostro tempo
per il pranzo di oltre 400 persone.
Durante il pranzo (ottimo) prestarono servizio, oltre i membri
della comunità di Agape, 25 ragazze e catecumene praline; le abbiamo osservate., con Ammirazione
mentre sfilavano, in perfetto ordine, attraverso il salone, ed assicuravano un servizio inappuntabile;
ed approfittiamo dell’occasione per
inviare loro, da queste colonne, il
nostro ringraziamento.
Subito dopo il pranzo il pastore
Vinay dava a nome di Agape e dei
giovani un cordiale, benvenuto alle
madri, e insieme l’augurio, di una
giornata serena di pace e di fraternità.. Dall’appello risultavano presenti, Se ben ricordiamo, madri provenienti da Frali, Rodoretto, Massello, Ferrerò, Chiotti, Fomaretto,
S. Germano, Finerolo, Frarostino,
San Giovanni, Torre Fellice, Angrogna e perfino Sestriere.
Dopo un intervallo occupato in
piacevoli conversari all’aperto, si ebbe un breve programma di canzoni
a cura di Nella Revel. molto applaudita; questa parte si concluse
con una poesia ed un canto presentati da una madre, la signora Grill
di Frali.
Ospite di eccezione del convegno
era il nostro Moderatore, di recente
tornato dal suo viaggio in America:
” Alla terza ripresa una violenta
testata ■ dello sfidante Hermandez
squarciava l’arcata sopraccigliare
destra di Loi; il sangue incominciava a sgorgare copioso e il nostro
campione, inferocito, perdeva letteralmente la testa e cercava di avvinghiare l’avversario... Alla quarta ripresa l’arbitro ammoniva ufficialmente lo spagnuolo per le sue
continue entrate a testa bassa... L emorragia, tamponata a ogni minuto di riposo, si aggravava ad ogni
minimo colpo, tanto più che Hermandez con fredda e crudele determinazione, continuava a centrare
implacabilmente la ferita che si apriva sempre di più...
Il sangue riduceva la visuale al
nostro campione che, alla ripresa,
sopraffatto dallo spasimo e dal furore cercava quattro volte ostentatamente di colpire con la testa l avversario che al suono del gong risultava stordito e sofferente, mentre
l’arbitro stentava o raccapezzarsi da
vanti a un simile spettacolo che eccitava la parte meno serena del pubblico...
Lotta libera con l’aggravante di
una brutalità senza precedenti...,
l’arbitro anch’egli imbrattato di sangue come un macellaio... venivano
richiesti rinforzi di polizia e forti
nuclei di agenti si stendevano attorno al quadrato... ’ .
Con queste, ed altre parole, uno
dei nostri più ragguardevoli quotidiani riferisce sulFincontro di pugilato cbe ebbe luogo il 12 maggio
a Milano. Anche il titolo, su 4 colonne, è significativo: Violento e di
sgusto.so combattimento, Ferò, tutto sommato, ci pare che il severo
giudìzio su questo disgustoso combattimento sia infondato, moralmente, poiché si limita soltanto a deplorare un aspetto del problema: il
fatto cioè die i due campioni non
siano stati capaci di rimanere sul
piano della tecnica, trasformando
la nobile (!) arte (!) del pugilato in
una volgare esibizione di rissa comune.
E cosi anche ci pare che sfugga
ancora al giornalista il fondo del
problema quando egli deplora che
questo spettacolo (due individui imbrattati di sangue, che cercano selvaggiamente di colpirsi brutalmente
per far sgorgare più copioso il sangue) ecciti « la parte meno serena
del pubbUco ».
Ma esiste una parte serena del
pubblico, in questi spettacoli? Questa gente che spende fior di quattrini per assistere a questi spettacoli,
li spende perchè sa che essi sono
selvaggi ed eccitanti; e se i due disgraziati non si colpiscono duramente, il pubblico fischia: ha pagato e
vuole vedere qualcuno soffrire e ca
ders, a regola d’arte, se volete.
E il pubblico civilissimo della civilissima Milano (oh! povera Madonnina !) ne ha .avuto per i suoi soldi, quella sera! Infatti in un altro
(continua in 4.a pag.)
non dimenticheremo il suo discorso,
nel quale egli ha saputo insieme
parlare alle madri dei loro problemi
e delle loro-responsabilità, e portarci l’eco dei suoi viaggi, dei suoi incontri e delle sue esperienze.
Mentre la giornata volgeva al termine, la banda comunale di Frali,
magistralmente diretta dal signor
Roberto Long, veniva a dare il suo
contributo alla riuscita -della giornata, con una serie di ottime esecuzioni musicali. Dopo il thè, la partenza, un poco a malincuore.
Vogbamo ringraziare la direzione
di Agape, per averci offerto questa
magnifica giornata in cui hanno potuto trovar posto la serena discussione ed il confronto con la parola
di Dio, e dalla quale molte madri
sono tornate rinfrancate al loro umile compito quotidiano. X.
IN «'MEMORIAMO
IVos
fontaines
Il fallait voir Ernest Tron quand
U se désaltérait avec délices à l’une
de nos fontaines, pour comprendre
combien les sources de son pays lui
étaient chères! Il fallait l’entendre
s’extasier: ” Comme cette eau est
légère, comme elle est claire, comme
elle est fraîche, comme elle est pure” pour .Se'rendre compte de la
nostalgie qu’il avait eu de nos fontaines. — ” Quelle richesse — disoit-il — Vous, qui êtes habitués à
les avoir toujours, vous ne pouvez
plus réaliser la valeur de rws sources ”. Et il parlait du Vaudois exilé,
du montagnard surtout, qui, sous un
soleil ardent, dans les champs immenses de l’Uruguay s’essuie le front
en murmurant: ” oh pour un verre
de Veau fraîche de mon pays! Et
du pauvre vagabond, en quête de
travail, qui voudrait s’arrêter un moment pour se désaltérer à une eau
de source, ' à une eau pure.
—Ernest Tron, lui, s’arrêtait à toutes les fontaines. ” Je ne veux pai
leur faire l’affront de passer outre
sans goûter de leur eau ” disait-il
en riant. ” Nos fontaines ” ajoutaitil, ” an toutes un cachet particulier,
comme une personnalité....
Il les aimait toutes: celles qui
murmurent au pied des grands châtaigners, celles qui se dérobent
mystérieusement aux yeux des étrangers mais qui se laissent trouver par les enfants des Vallées —
celles qui, au bord de la route, semblent être là pour vous enviter à
un moment de repos avant la grande ascension.
” Comme cette eau vivifie ” disait-il, en buvant. ” elle me débarasse de toutes les toxines de la fatigue... ”.
Nos fontaines parlaient à Ernest
parce qu’il savait les écouter. Il les
aimait toutes mais il préférait celles de la haute vallée, celles de son
pays. Celles-là ne lui parlaient pas
seulement, elles chantaient pour lui.
Elles chantaient la chanson de la
montagne et de la jeunesse, de sa
jeunes.se. H se penchait pour entendre la voix mélodieuse, la petite
voix qui se mêle à la grande voix
de la cascade du Pis et au vent qui
siffle dans les mélèzes.
Il écoutait avec une âme d’arti
ste.
Et, avant de partir pour son long
voyage, il voulut prendre congé de
la petite fontaine — sa préférée —
celle qui lui était sacrée, celle où
il buvait avec une émotion contenue. Il voulut être seul, ce jour là,
seul avec ses souvenirs — Seul pour
boire à la mémoire de ceux qu’il
avait aimés et qui s’étaient désaltérés, là avant lui.
Seul pour lever son- verre d’eau
pure à la santé de ceux qui viendraient là, après lui — à la santé
surtout des jeunes qu’il aimait, à
cette jeunesse vaudoise pour laquelle il avait tant travaillé. ■
Ce jour-là, dans la grande solitude et le grand silence de la haute
montagne qu’as-tu murmuré petite
fontaine à l’oreille d’Ernest Tron?
Que lui as-tu dit? G. T.
Io alzo gli occhi ai monti ... Donde
mi verrà Vaiato? Il mio aiuto viene dalVEterno, che ha fatto il cielo e la terra.
2
1 —
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Il soggiorno a Torre Luserna
di Bustavo Modena
Alla fine dello scorso anno è uscito,
sotto gli auspici dell’Istituto per la storia del Risorgimento, TEpistolario di
Gustavo Modena, curato da Terenzio
Grandi, direttore del a Pensiero Mazziniano » che si pubblica a Torino.
Il voluminoso volume in 4® comprende 484 lettere del fervente ed intransigente repubblicano e grande artista dranunatico dell’SOO, mentre la
raccolta precedente ne conteneva soltanto 218. Sono perciò 266 lettere nuove (molte già edite è vero, ma in giornali e riviste difficilissime a trovarsi)
che il Grandi, con le sue pazienti e
lunghe ricerche, durate più d’un quarto di secolo, è riuscito a raccogliere:
sia da studiosi privati, sia da Enti pubblici e Musei del Risorgimento, sia
ancora da opere e periodici diventati
estremamente rari.
Le nuove lettere non si differenziano affatto da quelle che già si conoscevano e che hanno una loro originalità inconfondibile e dipingono il Modena qual egli era, con quell’estro,
quella schiettezza, quella rudezza di
linguaggio che può anche colpire sfavorevolmente chi s’imbatte in esse per
la. prima volta, o chi non le può leggere nella loro naturale disposizione
cronologica, la quale permette di rendersi perfettamente conto del progressivo accentuarsi nel Modena della sua
asprezza di linguaggio, della sua acredine contro tutto quanto non collimava colle sue idee repubblicane e le sue
opinioni personali.
Ma non desideriamo riparlare del
carattere di Gustavo Modena, di cui
ci siamo occupati su questo quindicinaie lo scorso giugno: vogliamo semplicemente osservare che. le dodici o
quindici nuove lettere del M. datate
da Torre Luserna ci permettono, se la
loro datazione è sicura, di trarre due
conclusioni di qualche interesse: di
precisare cioè le date del soggiorno
modeniano nella valle del Pellice e la
sim conoscenza ed i suoi legami coll’ambiente particolare in cui si ritrasse per vivere in pace le stagioni estive
dell’ultimo decennio della sua vita.
* * *
Da una lettera infatti del 14 giugno
1852. indirizzata a Carlo Pisani, collaboratore della « Gazzetta del Pòpolo » ed in quegli anni addetto al Ministero dei Lavori pubblici, è lecito
anticipare di due anni la sua venuta
nella valle di Luserna: venuta da fissarsi dunque non già nella primavera
del 1854, ma nel mese di aprile o maggio del 1852. All’amico egli scriveva
infatti di starsene tranquillo, fuori dal
mondo della capitale subalpina che
non poteva soffrire, e dove, aggiungeva colla sua sincerità abituale, che
spesso diventava malignità : « Quando
la strada ferrata porterà a Pinerolo
[da Torino] tutte le sue Autorità prosti o costituite tu già sarai tra quelli
perchè non rinunzi mai alle passeggiate trionfali {yanitas vanitatum) e allora non dubito che verrai a trovarmi nel
mio eremo dove troverai patate polenta e latte da ingozzarti ».
Il suo eremo, come già s’è visto negli articoli precedentemente pubblicati sul Modena, era la casa nuova del
pastore Michele Enrico Peyrot, al Serre, fra i Giordanotti e Pracastello, ove
si trattenne l’estate del 1852. 53, 54;
per trasferirsi poi, durante i mesi estivi del 1855, 56, 57, 58, nella regione
degli Appiotti, ad abitare il primo
piano della casa odierna dei fratelli
Cotta Morandini-Vola.
L’idea di ritirarsi in campagna gli
era venuta molto presto, non appena
era riuscito a sistemarsi a Torino dove, tramite Luigi Amedeo Melegari,
allora deputato del Collegio di Bricherasio, aveva avuto dal Governo
piemontese il permesso di soggiorno,
sebbene egli avesse nel 1834 preso
parte col Mazzini alla spedizione sfortunata della Savoia. Per mezzo del
Melegari, come lui profugo politico e
suo amico fin dagli anni del comune
esilio in Francia dopo i moti di Modena del 1831. egli otterrà anche più
tardi il passaporto per recarsi in Svizzera colla moglie Giulia Calarne, a visitarvi la mamma di quest’ultima, ammalata.
Il Melegari d’altra parte era in ottimi rapporti con alcuni dirigenti vaidesi dell’epoca: col moderatore G. P.
Revel, pastore della Chiesa di Bob
bio; con Amedeo Bert, pastore della
comunità valdese di Torino e cappellano delle Legazioni protestanti della
capitale subalpina: con G. P. Medie,
professore per alcuni anni al Collegio
ed inviato nel 1851 a Torino, come
pastore evangelista; con Giuseppe Malan, banchiere e membro laico della
Tavola Valdese; con Bartolomeo Malan, professore al Collegio, dopo essere stato cacciato dalla Toscana ed
evangelista a Genova; col Mazzarella
assai probabilmente, profugo pugliese
e presto membro della comunità valdese di Torino, ecc. Tutte persone legate fra di loro non solo per le loro
aspirazioni ed i loro ideali d’ordine
spurituale e politico, ma anche per i
legami che intercorrevano fra diversi
di essi coll’ambiente svizzero, nel quale avevano trovato le compagne della
loro vita; come il Modena stesso, il
Pèyrot, il Melegari, il Melile ed altri
che fa'cevan parte della comunità valdese di Torino, come i De Femex, i
De Pianta, ecc.
Non appare perciò affatto strano
che il Modena, il quale non si poteva
vedere fra la folla dei monarchici piemontesi ed i profittatori di altre regioni d’Italia accorsi a Torino per
trovarvi un impiego, ed in mezzo alla
miseria che la guerra del 1848-49 aveva rivelato in tanta parte della popolazione, non appare strano che fin dal
gennaio 1851 il Modena avesse già
deciso di andarsene in campagna e rimanervi per sempre, perchè a Torino,
scriveva al Calloud, « mi rovino e non
posso nulla in confronto delle miserie
che mi circondano ».
Perciò, sebbene le comunicazioni
con la valle del Pellice fossero assai
scomode, non essendo ancora in funzione la linea ferroviaria Torino-Pinerolo, inaugurata nel 1853 soltanto, il
Modena aveva scelto la nostra valle
per passarvi in tranquillità gli ultimi
anni della sua agitata esistenza, non
volendo assolutamente più occuparsi
di politica e d’altra parte non potendo tollerare che si potesse sospettarlo
capace di transigere colla sua coscienza di repubblicano unitario per un
guadagno, per ottenere cioè un impiego per il quale avrebbe dovuto ringraziare un governo monarchico.
* * *
La seconda precisazione che ci è
possibile fare, grazie alle nuove lettere pubblicate dal Grandi, concerne la
conoscenza che il Modena ebbe di
uomini e di istituzioni valdesi, anche
se egli è sempre assai parco in accenni
ad avvenimenti di carattere ecclesiastico. Infatti, in una lettera del 4 sett.
1857 all’amico Pisani, egli accenna ad
un amico comune chiamato Onigo
(che potrebbe essere uno dei tanti soprannomi inventati dal M. per eccesso di prudenza o per semplice vena
scherzosa), asserendo che egli « è una
pecora del Signore; sta qui tutto infervorato di zelo evangelico, immerso fino ai capelli nelle dispute del Sinodo,
della Tavola, della confessione evangelica, della Vigna di Dominedio: vive della vita dello spirito in Gesù Cristo... ».
Ci dispiace di non aver potuto scoprire chi si celi sotto il nomignolo di
« Onigo » che probabilmente era amico comune del Modena e' del Pisani.
Ma il nostro, del tutto areligioso, non
comprendeva affatto come qualcuno
potesse sentire il bisogno di una fede
religiosa e conseguentemente di manifestarla anche pubblicamente. Egli
conclude la sua lettera con un’espressione volgaruccia che non vogliamo
rilevare, pur constatando che il M. è
spesso irriverente, qualche volta astruso o addirittura sibillino, adoperando
un gergo comprensibile ai soli iniziati
e a chi aveva dimestichezza collo sventurato Gustavo, che tutto maledicebat :
anche l’arte che pur era stato il suo
grande ideale e che egli, per campare
il lunario, era costretto ogni tanto a
riprendere, dopo che i suoi reiterati
tentativi commerciali (vini, paste, tele,
granaglie) avevano avuto esito negativo.
Da questa e da numerose altre lettere abbiamo l’impressione che il M.
esagerasse non poco quando parlava
della sua solitudine, della vita eremitica che conduceva nella casa di campagna che aveva prescelto come sua
dimora. Quando infatti se ne presen
tava l’occasione, quando amici, parenti e conoscenti venivano a trovarlo
nel suo romitaggio alpino, egli sapeva
anche godere della loro compagnia e
darsi alla più schietta allegria, come
appare da numerose sue lettere. Ma in
modo più chiaro da quella del 22 ag.
1855, scritta al fedele amico Agostino
Bertani, che da pochi giorni aveva lasciato la casa ospitale del Modena in
via Angrogna. « Varisco [che nella
guerra del 1848 aveva organizzato un
corpo d’artiglieria] venne con cinque
veneziani e con un amico di Torino a
passare qui la domenica fino al lunedì mattina: volevano trote, dunque misi in moto tutti i pescatori dei due torrenti [Pellice ed Angrogna] e potei
averne una diecina di libbre; la Giulia faticò d’ingegno'e di corpo per rimediare un pranzo senza pietanze: si
rise, si vuotarono bottiglie, uno dei
veneziani prese la ’’sborgna” e di lì
gran soggetto a risate tutta la sera. Lunedì, la Giulia felice d’avere un pretesto per far rilavare i pavimenti, evento noioso per me. Stamane una vicina
ha portato a Giulia un nido con tre
rosignoli! Altre tre bestie da imbeccare. ”Je suis la mère des oiseaux dans
ce pays — ella disse —. J’en apporterai un à Bertani”... ».
Senza rilevare la strana affermazione del M. che chiama « felice » la moglie per la necessità presentatasi di fare
rilavare i pavimenti dopo la sbornia
dei suoi commensali, vediamo che l’attore in riposo si sapeva divertire quando se ne presentava propizia l’occasione. E nel complesso le occasioni
non dovevano essere così rare, con le
conoscenze che avevano i coniugi Modena! *
E non c’è dubbio che per chi, come
il M. aveva da lungo tempo « chiuso
la porta alle illusioni d’ogni specie »
e che si era convinto « essere pazzia
l’affannarsi e Vingolfarsì nelVoceano
dei fastidi per la razza umana », la
campagna recava conforto e piaceri,
se si aggiunge la incerta salute di entrambi e gli scarsi guadagni che si poteva procurare con le sue molto saltuarie rappresentazioni anche nei piccoli centri del Piemonte, si comprende come il M. apprezzasse la relativa
solitudine della Val Pellice, ove lui e
la moglie contavano conoscenti ed ove
i suoi amici venivano di tanto in tanto ad interrompere la monotonia della sua vita di misantropo inguaribile,
di « bastían cuntrari » ostinato ed incorreggibile, di scettico inveterato che
porterà nella tomba quel suo spirito
ironico che non risparmiava niente e
nessuno, nè uomini nè istituzioni.
Chè troppo raramente egli si esprimeva senza sarcasmo nè astio, con
espressioni serene e meditate, valide
ancor oggi, come quando scriveva
« che la nazionalità mal intesa non è
che un egoismo un po’ più largo: è un
campanile un po’ più alto di quello
del villaggio e che proietta un’ombra
un po’ più lunga, ma sempre campanile: volere la giustizia per tutti è il
mezzo più sicuro per conquistare ed
assicurarla per sè. E questo si chiamerebbe essere cristiano: ma — aggiunge egli per non smentirsi — di
cristiani in terra ve ne sono stati due
soli : Cristo e San Vincenzo di Paola ».
T. G. PoNS.
Corsi di Cultura Religiosa
Anche quest’anno, dal lo al 14 Agosto
avrà luogo a Torre Pellice un corso di cultura religiosa a cui sono ammessi tutti coloro che desiderano approfondire le loro
conoscenze, in vista di una maggiore collaborazione nelle loro comunità.
Verranno impartiti i seguenti corsi:
Dogmatica (Past. Alberto Ricca).
Storia del Cristianesimo (Prof. Gino Costabel).
Esegesi del Nuovo Testamento (Past, Alberto Ricciardi).
Esegesi dell’Antico Testamento (Past.
Bruno Corsani).
Teologia Pratica (Past. Ernesto Ayassot).
Gli aspiranti potranno essere ospitati presso il Convitto Valdese dietro pagamento
della quota giornaliera di L. 500.
Si prega di iscriversi presso il Pastore
Roberto Nisbet al più presto possibile, e, a
suo tempo, annunziare il giorno e l’ora dell’arrivo al Direttore del Convitto.
Union Vaudoise
Cher Eco,
Je t’avais écrit que à la fin de 1955
nous étions 12 qui, en Suisse nous
nous étions réunis en Société d’originaires des Vallées Vaudoises du
Piémont. C’est peu, mais c’était à
prévoir car si, en Piémont, les Vaudois sont très « bugia-nen », en Suisse ils font rapidement acquisition de
la prudence Bernoise. Du reste le
résultat de 12 quelques mois après
un appel n’est pas du tout décourageant, à condition qu’on sache persévérer. En eflet nous sommes actuellement 17. Aux noms que je t’avais
envoyé il faut ajouter Madame Milly Michel originaire de La Tour, Madame Yvonne Matthey-Pasquet originaire de Saint Segond, Monsieur
Amy Gay originaire de Prarustin,
Madame Césarine Forneron originaire de Koclieplatte, tous hanitant à
Genève et Madame Gysel Peyronel
de Rapperswil (St. Galien) oiginaire de la vallée de Saint Martin. Tu
auras observé que la plus grande
partie de nos membres est'originaire de Prarustin, Pignerol et vallée
du Pélis. Mais le pasteur de Massel
vient de m’envoyer une adresse... je
le remercie car c’est le premier qui
a brisé la glace du silence et j’espère
toujours d’obtenir la ’collaboration
des collègues des Vallées. En suivant
le conseil du Vicemodérateur, pasteur
Nisbot, nous avons envoyé le modeste don collectif (une partie des cotisations va à la paroise d’origine)
au Temple qu’on pense bâtir à Saint
Segond pour la nouvelle paroisse qui
s’organise pour la population Vandoise déscendue à la plaine. Nous
espérons nous voir à Prangins ce!
cté à l’occasion de la traditionnel :e
rencontre vaudoise, le dimanche 19
août. En attendant aux Vaudois d:;
Piémont qui reçoivent l’Eco en Suisse: unissez-vous à nous: l’union f.iit
fa force.
Guido fiivoir - Viale Franscini il
Lugano.
RIcortii di un pioniere
Fin dalle origini si prese l’abitudine di considerare come fondatori
dr Colonia Vaidense quei coloni Vaidesi che si erano stabiliti a Florida.
E’ questa una tradizione consacrata
dall’autorità dei nostri storici. In
realtà bisogna fare un posto a parte
al nostro Giacomo Guigou e includerlo nel numero dei fondatori. E’
bensì vero che egli non andò a Florida, ma fu il primo ad avere l’idea
di riunire tutti i Valdesi in una colonia.
Primi approcci
Come ricordano i nostri lettori, il
Giacomo Guigou fu costretto a sbarcare a Montevideo, mentre il suo
piano primitivo era di recarsi a
Corrientes, dove, per altro, il tentativo di fondare una colonia fallì,
principalmente per il clima troppo
caldo.
Durante il suo soggiorno alle dipendenze del signor Roubillard (vedi n. precedente) il nostro ebbe l’occasione di intrattenersi ripetutamente col suo padrone delle prospettive
di avvenire dei coloni Valdesi.
Fin dai primi giorni dopo lo sbarco Giacomo Guigou aveva pure avuto occasione di intrattenersi col rev.
Pendleton in merito ad eventuali
progetti di colonizzazione; una visita ch’egli fece ai Valdesi di Florida
lo rafforzò nella sua convinzione dell’opportunità di una vita comunitaria. Nelle sue Memorie il nostro scrive: « Monsieur Pendleton me presenta un papier dans lequel il y avait écrit plusieurs questions pour
me mettre à Vépreuve, dans ma condition de Vaudois; il me les lit et il
me demanda si j’osais mettre ma
main sur ce papier ». (Si trattava
probabilmente, se non di un giuramento vero e proprio, di un impegno formale). « Dieu me fortifia et
jc mis ma main sur le papier, et je
dis: Ehi bien vous m’obligez à faire
tout ce qui de moi dépend pour établir les Vaudois; en premier lieu
nous nous devions faire connaître
par le Gouvernement comme anges
de lumière ».
La nuova colonia
E così di difficoltà in difficoltà (non
ultima quella della lingua : le autorità si esprimono in inglese, Guigou
in francese) si giunge alla costituzio
ne di una colonia: La Sociedad A
gricola de Rosario Orientai, sulla ri
va sinistra del Rosario, nella locali
tà chiamata Rincon del Rey. Il Gui
goti ci arrivò il 6 marzo 1859 e gl
toccò il podere n. 2, superficie 36
cuadras; il 15 dicembre egli era nominato consigliere comunale. Di quel
periodo eroico egli scrive : « La Société fit bâtir une sorte de hangar
grand pour loger les colons, dans la
attente qu’on fasse des abris pour
habiter et travailler. Cette sorte de
hangar nous servira pour nous réunir le dimanche et faire le culte; cependant nous pourrons nous bâtir
un temple et en même temps U pourra nous servir d’école ».
Tempi eroici, abbiamo detto, in
cui bisognava combattere contro i
ladri di bestiame e contro le bestie
feroci. Venticinque anni più tardi
egli poteva scrivere; a Depuis quelques années le Gouvernement a pris
forces et nous ferions mal à nous
plaindre. Nous voyons maintenant
que nous protégeait le même Président, qui nous visita et assista à notre culte le 6 mai 1883 ». (Si trattava del presidente Santos).
Sempre avanti
Giacomo Guigou continua ad occuparsi degli interessi dei coloni, con
assoluto disinteresse; quando il rev.
Pendleton è riuscito a collcttare 105
mila franchi per sovvenire alle necessità degli emigrati Valdesi, egli
rifiuta di servirsi di una quota parte di quel danaro per pagare il suo
podere. C’è della gente che riàe della sua onestà, « mais moi je n’ai pas
voulu profiter de rien ».
Così egli può, dopo 27 anni gettare uno sguardo sereno al passato; ha
conosciuto 3 mesi di carestia, ma
ora è giunto il tempo dell’abbondanza. Purtroppo al benessere ma
tériale non s’è accompagnato il progresso morale, ed il nostro annota,
con malinconia: « Mais celà engendra l’orgueil, le luxe, plusieurs fainéants, et le monde ne sait déjà plus
comment s’habiller, ni comment vivre. Dieu aie miséricorde et pouvoir avec nous et mette sa bénédiction sur nous ».
Ciò nonostante Giacomo Guigou
non abbandona i suoi compagni e
lo vediamo due volte recarsi a trattare con le autorità governative per
ottenere un locale di culto ed una
decennale esenzione di imposte.
La preoccupazione spirituale è però sempre al primo posto nell’attività del nostro; così lo vediamo annotare con soddisfazione: « A monsieur Morel qui vint nous voir dans
ces contrées sans pasteur, j’ai fait
donner une ferme pour le presbytère ».
E più oltre: « Le Saint Esprit me
fortipa pour obtenir l’installation
des Vaudois dans ces régions et pour
établir un juge de paix déscendant
des Vaudois...; les appréhensions
n’ont pas manqué et les affliction
non plus ».
Conclusione
Non possiamo più oltre dilung.arci in questa breve rievocazione di
una pagina sconosciuta della storia
della nostra colonizzazione nel distretto Rio Platense. Ci sia solo permesso ancora di riferire, a guisa di
conclusione, queste parole del nostro
Giacomo Guigou, che conservano
tutta la loro attualità, scritte come
furono da un uomo che conobbe tutta la gravità dei problemi materiali e spirituali degli uomini del suo
tempo, che egli visse nella loro dura realtà dell’azione quotidiana :
« Ah! unissons-nous pour admirer
sans trêve T humilité, l’amour et la
tendresse du fils de Dieu, du Seigneur qui se donna pour nous pauvres pécheurs: c’est Dieu lui-même,
le bien-aimé du Père; pour nous sauver il se fit notre frère, chargé de
nos iniquités. Amen ».
E. Bouchard
3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
— S
EVANGELIZZAZIONE A MESSINA
D Past. Dr. Pietro V. Panascia è
stato invitato dalla Direzione dell’Università Popolare a tenere alcune Conferenze su la Rifornm Protestante per
il « Corso di Religioni » inaugiurato
nel corrente anno.
L’Università Popolare ha sede nella
Università degli Studi di Messina, cui
alcuni anni fa ci era stato precluso all’ultimo momento l’ingresso in occasione della Campagna Evangelistica,
cui poi seguì un interessante e memorabile contradittorio coi gesuiti, come
alcuni dei nostri lettori ricordano.
Fin dalla prima conferenza il pubblico è intervenuto così numeroso, che
dall’aula dell’Accademia Peloritana la
Conferenza ha dovuto essere spostata
nell’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza.
Il Pastore, presentato dal Prof. Longo insigne giornalista e Direttore dell’Università Popolare, ha parlato prima delle cause che prepararono la Riforma (movimento valdese, wiclefita,
bussila) della crisi spirituale di Lutero e degli avvenimenti che lo condus
sero alla rottura con Roma.
La « Gazzetta del Sud » in data 13
Aprile sotto il titolo : « Interessante
Conferenza all’Università Popolare »
scriveva fra l’altro : « E’ stata una interessante manifestazione di carattere
altamente culturale. Vi ha assistito un
pubblico numeroso, colto ed attento,
tra cui abbiamo notato magistrati, avvocati, professori, studenti di ambo i
sessi, n Prof. Panasela, dopo essersi
soflermato sulle ragioni remote che
precedettero la Riforma,... ha poi illustrato con grande competenza, le
cause che condussero Martin Lutero a
ribellarsi alla Chiesa di Roma.
Al Panasela che ha parlato tra gli
applausi dell’uditorio seguì il Prof.
Scalzo, docente di storia e filosofia nei
licei, quindi l’Avv. Staiti. Data l’ora
tarda il proseguimento è stato rinviato ».
La Conferenza era stata annunziata anche dal Gazzettino di Sicilia radiotrasmesso alle ore 14,30, oltre che
dalla stampa locale.
La seconda Conferenza su : « I prin
Si sposa la ballerina!
il nostro modesto quindicinale
non è abbastanza autorevole pet
consacrare un titolo di tre colonne
ai matrimonio di Violetta Prokhocova, la celebre ballerina di origine
l ussa, prima ballerina del Covent
(rui'den (di Londra) con l’industriale dott. Fernando Bavarese, di Sorn'iUo.
Il li autorevoli quotidiani ci hanno informato del passato, presente
c Jìituro della felice coppia; è un
ai Irò matrimonio ic del secolo » (o
più modestamente del mezzosecolo)
eòe si profila all’orizzonte.
C’è comunque un particolare di
questa vicenda, più o meno romantica, che ci interessa, anche noi:
l’aspetto religioso. Siamo stati avvertiti infatti che, questa volta, la
candida Violetta celebrerà, al più
presto, neU’intimità, il suo matrimonio secondo il rito cattolico.
Questa volta, — abbia detto; —
perchè di matrimoni la leggiadra
prima ballerina del Convent Gar«ien ne ha già consumati altri due.
infatti si è sposata una prima volta,
a Mosca, nel 1949 con un architetto
inglese; poi, annullato il primo matiimonio, si è sposata, a Milano, nel
1953 una seconda volta con un impresario americano da cui ha ottenuto il divorzio nell’ottobre 1955.
Come è noto, la Chiesa Romana
è molto rigida, in tema di divorzio
e riti matrimoniali. Il divorzio co
stituisce per essa il più grosso scandalo, e recentemente, in clima di
elezioni provinciali ed amministrative, il settimanale cattolico di Pi
nerolo, per far paura agii elettotri
che fossero eventualmente tentati di
votare per un partito cosidetto « laico » agitava lo spettro o fantasma
del divorzio.
Sennonché eccoci in presenza della ballerina russa che, dopo due divorzi, può celebrare nell’intimità
(oh! santa gioia degli affetti familiari!) il suo terzo matrimonio; secondo il rito di Santa Romana Chiesa. Come la mettiamo allora?
Beh! sul piano giuridico, come
è naturale; apprendiamo infatti che
i due primi matrimoni erano stati
celebrati civilmente, e quindi sono
per Santa Romana Chiesa, da considerarsi illegittimi. Benvenuto
quindi questo terzo matrimonio che
F,Ü,V. 1
Avrà luogo a Pomaretto
i giorni 12 e 13 Agosto
iniziando alle ore 15,30
della domenica 12.
Tutte le Unioni in regola
con la quota hanno diritto all invio di un delegato. Inviare in tempo
i mandati presso il Past.
A. Taccia, Agape, Prali
di Perrero (Torino).
permetterà finalmente alla celebre
ballerina di mettere in pace il suo
cuore (e la sua carne) davanti a
Dio e davanti agli uomini.
Sul piano morale confermiamo la
nostra perplessità, perchè, tulto
sommato, da un punto di vista del
semplice buon senso (oh! spettro
orrendo del laicismo!) i due primi
matrimoni di Violetta Prokhorova,
erano matrimoni belli e buoni, e validi secondo le leggi del paese in cui
erano stati celebrati! Ed abbiamo
l’impressione che questa disinvolta
valutazione del matrimonio « civile » fatta dalla Santa Romana Chiesa, si risolva in ultima analisi in
una radicale svalutazione dell’istituto del matrimonio stesso.
L. A. Vaimal
COMUNICATO
La Conferenza del III Distretto
avrà inizio a Firenze il 28 Giugno
alle ore 21 con tm culto presieduto
dal pastore Gustavo Bertin nel
Tempio di Via Micheli, angolo Via
Lamarmora.
I lavori proseguiranno il giorno
seguente nei locali di Via Manzoni.
La Commissione Distrettuale.
cipi fondamentali della Riforma » ha
avuto luogo U 24 Aprile, negli stessi
locah e con la partwipazione di un
pubblico ancora più numeroso ed interessato.
Al dibattito che si è svolto al termine della Conferenza sono intervenuti il Prof. Scalzo e il Gesuita Prof.
Amato che hanno fatto una dotta esaltazione dell’uomo e delle possibilità umane di salvezza, più vicina alla
concezione antropologica pelagiana
che a quella pessimistica di Agostino
e di Paolo. Alla richiesta fatta dal
Dott. A. Patinella, giovane medico evangelico, di una precisazione della
dottrina cattolica della Predestinazione, il gesuita ha risposto in modo
■ contradittorio e con evidente imbarazzo. Alla fine il Pastore Panasc'ia ha
precisato alcuni concetti in risposta alle obiezioni avanzate dai vari interlocutori e il suo dire è stato approvato
da vivi applausi.
Ecco quanto scrive in data 26-4 la
« Gazzetta del Sud » in proposito :
« Le lezioni al Corso di Religione»,
indetto dall’Università Popolare continuano a svolgersi fra l’interesse appassionato del pubblico, composto in
massima parte da intellettuali, che
partecipano con interesse ed attenzione al sereno dibattito che d’ordinario
segue alla Conferenza.
Ieri il Prof Panasela, Pastore Evangelico della Chiesa Valdese, ha tenuto la seconda Conferenza, sul tema ; « I principi fondamentali della
Riforma Protestante ».
A lui seguirono ; U Prof. Scalzo,
l’Avv. Staiti, il Sac. Prof. Amato e il
Dott. Patinella, i quali rilevarono secondo il proprio punto di vista e la
Scuola religiosa e filosofica a cui appartengono le divergenze e le convergenze del pensiero della Chiesa col
pensiero di Lutero.
Chiudeva il dibattito il collega Silvio Longo, Direttore dell’Università
Popolare, dicendosi lieto di avere promosso il simpatico duello ’ oratorio
svoltosi fra rappresentanti di pensiero
opposto.
Un illustre medico al termine della
Conferenza fece osservare al Pastore
che spesso non ci si intende perchè si
usano le stesse parole con significato
diverso. E ciò è profondamente vero.
Ecco dunque l’utilità di avere un dialogo coi nostri fratelli cattolici che
spesso ci accusano di professare principi che non sono i nostri e che si
ostinano, ancora dopo 400 anni, a
parlare tanto male dei Riformatori e
della Riforma.
Ringraziamo Iddio che ci ha dato
r opportunità di testimoniare della
Verità. La verità ci difende.
F.U.V.
Campi estivi ad “Agape „
Campo Unionisti
2-12 Agosto 1956
Agape, il villaggio della gioventù, nell’austera e pur ridente
alta Valle di Prali, accoglierà anche quest’anno il campo della gioventù evangelica italiana.
A tutti i giovani, un fraterno invito ad intervenire!
tema del campo: « I TESTIMO^ìI DELLA IjNCARNAZIONE ».
Il processo a Gesù si rinnova per ogni creazione.
Anche noi siamo chiamati a pronunciarci: possiamo riconoscere il grande Accusato della storia come il nostro Signore,
lo possiamo respingere, possiamo anche, come Pilato, lavarcene le mani.
Qualunque sia il nostre atteggiamento, esso deve però essere
assimto con chiara consapevolezza di quello che facciamo.
Perchè ciò avvenga dobbiamo conoscere le testimonianze a
favore o contrarie che in questo processo hanno portato quelli
che hanno visto e udito: I testimoni dell’incarnazione.
norme di partecipazione
costo dei campo L. 8.000 (compresa caparra di L. 1.000 da
versarsi gU’atto deU’iscrizione). Iscrizione L. 300. Appuntamento pfer tutti i partecipanti alle ore 16 del 2 Agosto in
via Pio V, 15 a Torino, da dove si proseguirà per Agape in
pullmann speciale.
Inviare al più presto, dato che i posti sono limitati, caparra
e iscrizione presso; Segreteria di Agape, Prali di Perrero
(Torino).
Campo Cadetti
(ragazzi dai 13 ai 16 anni)
F Periodo dal 15 al 24 Giugno:
tema: LA VITA E L’OPERA DELLA CHIESA.
li” Periodo dal 24 Giugno al 3 Luglio:
tema: IL CULTO DELLA CHIESA.
I campi cadetti d; quest’anno, oltre al solito piacevole programma di gite, passeggiate, giochi ecc. offriranno la possibilità di esaminare in una serie di semplici conversazioni il
significato e il valore delia Chiesa (1° periodo) e del Culto
della Chiesa (II® periodo).
I giovani non ancora confermati vivono già nell’ambito della
Chiesa e tra qualche anno saranno chiamati a diventare dei
membri responsabili di essa, partecipando aUa sua vita e frequentando i culti.
È’ bene che tutto questo cominci ad essere posto aUa loro
coscienza in termini semplici, ma chiari onde contribuire alla
loro preparazione di futuri membri di Chiesa consapevoli del
loro privilegio e delle loro responsabilità.
norme di partecipazione
quota per ogni singolo periodo L. 7.200 (compresa caparra
di L. 1.000 da versarsi all’atto dell’iscrizione). L. 300 per la
iscrizione.
Ulteriori informazioni e iscrizioni presso la Segreteria di
Agape, Prali di Perrero (Torino).
PRO LIBERTATE
Le Comité central du Conseil national des Eglises du Christ aux EtatsUnis a adopté une importante résolution « garantissant de l’aide aux victimes de persécutions d’origine raciale ».
Cinq pasteurs au moins, affirme
cette résolution, ont dû résigner lems
fonctions de ministres de l’Evangile
sous la pression de leurs paroisses, et
cela à cause de la position qu’ils
avaeint prise dans la question de la
ségrégation.
« Le bien supérieur de la nation et
l’efficacité du témoignage américain
en faveur de la liberté dans la communauté mondiale », déclare le Comité,
« sont si sérieusement influencés 'et
conditionnés par notre conduite dans
ce domaine, que nous insistons auprès
de tous les organismes gouvernementaux — locaux, des Etats et fédéraux
__ pour qu’ils résistent à la tentation
de se laisser aveugler par la possibilité d’un avantage politique partisan
au point d’en négliger leur responsabilité dans le maintien courageux des
droits de l’homme et l’avancement de
la justice ».
Le Comité exhorte les corps ecclésiastiques nationaux des cinq pasteurs
révoqués à « procurer à ceux-ci d autres situations où ils pourront servir
en tant que chrétiens. « R demande au
département de service d’entraide ecclésiastique mondial du Conseil des
Eglises de dresser un plan à l’usage
des Eglises membres pour l’établissement d’un programme de secours
a pour les pasteurs et leurs familles,
qu’ils soient blancs ou noirs, victimes
de persécutions pour avoir lutté en faveur de la justice ».
Le Comité central a donné son assentiment au projet d’expansion du
Département du Conseil pour les Relations raciales et culturelles, afin de
favoriser en premier lieu a le travail
dans les zones de plus grande tension ». S.OE.P.I.
Le Ministre des affaires intérieures
de Ceylan est, dit-oUi en train de projeter une conférence de personnalités
religieuses dirigeantes pour qu’elles
considèrent l’opportunité qu’il y aurait à faire une loi pour prévenir toute
attaque contre les croyances religieuses
d’autrui.
Le Département d’Etude du Conseil chrétien national de Ceylan estime que c’est a une suggestion des plus
dangereuses ». L’Eglise, dit-il, doit affirmer clairement qu’elle ne réclame
aucune protection. L’Eglise accueille
les critiques sensées et sait y répondre;
elle ne prête pas attention aux injures
grossières; quant à la diffamation,
c’est un délit du ressort de la loi civile.
En second lieu, le Conseil pense
qu’une telle loi servirait certainement
d’abord contre l’Eglise chrétienne et
non pour sa défense. N’importa quelle
publicacation chrétienne laissant entendre que l’enseignement du Christ
est vrai tandis que celui du Bouddha
ne Test pas, serait passible de cette loi
et pourrait servis de prétexte à l’application de celle-ci à l’Eglise chrétienne.
Car le jugement décidant s’il s’agit ou
non d’un ’écrit profane’ serait confié
non à un théologien ou à im étudiant
en religions comparées, mais à im magistrat dont le critère pourrait bien
être la mesme dans laquelle les lecteurs bouddhistes risqueraient de se
sentir ’blessés’.
Enfin, dit encore le Conseil, toute
tentative de l’Etat de contrôler la pensée de l’homme est une chose mauvaise en soi à laquelle l’Eglise doit résister. L’Etat démocratique ne s’arroge
point de tels droits, et lorqu’il essaie
de le faire (même pour les plus hauts
motifs), cela se révèle généralement
avoir été une erreur.
Le R. P. David Abramtzov, prêtre
orthodoxe à Wolf Run, dans TOhio
(USA), qui a visité Moscou en compagnie de cinq de ses collègues des
Etats-Unis, rapporte qrfe la première
Bible en russe à l’usage des chrétiens
orthodoxes depuis la Révolution d’Octobre, paraîtra ce mois-ci.
La première édition de cette Bible
préparée et publiée par les soins du
Patriarcat de Moscou, comptera plusieurs centaines de milliers d’exemplaires.
Cette nouvelle édition répondra à
une forte demande des croyants orthodoxes en Union soviétique, nous diton.
Les épreuves finales de l’ouvrage
sont revues et corrigées au Patriarcat
même.. Tout ce travail d’édition s’est
fait sous la direction du métropolite
Nicolai assisté de spécialistes attachés
au Patriarcat.
La nouvelle Bible, outre l’Ancien
Testament et le Nouveau, comporte
un certain nombre de livres dont la
canonicité est discutée.
La quantità de papier nécessaire a
été spécialement octroyée à cette fin.
S.OP.P.I.
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o aiutando in casa. Potrebbe essere utile
(on la lingua tedesca ■ approiittando di
quella italiana. Miti pretese. • Scrivere
(anche in italiano) a:
Helene Michoi - Nötsch Saak 15 • Karuten
(Austria).
Il
Direzione e Redazione
Prof. Gino Costabel
Via G. Malan — Luserna S. Giovanni
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Pinerolo con decreto del 19gennaio 1955.
Tipografía Subalpina S. o. A.
Torre Pollice (Torino)
4
4 —
LÏCO DELLE VALLI VALDESI
DELLE COMUNITÀ’
j.
Angrogna (Capoluogo)
, Mercoledì 30 Maggio abbiamo de, posto nel cimitero del Capoluogo
'la spoglia mortale della nostra sorella Bertalot Rosina vedova Rivoira deceduta alla frazione Sonagliene
alla età di anni 74 dopo lunga e
penosa malaUia. Sui figli e sui parenti tutti invochiamo le consolazioni del Padre.
La gita dei catecumeni al Prà
durante i giorni 30 e 31 maggio e
la gita delle Scuole Domenicali a
Pra la mura il 3 giugno hanno avuto luogo regolarmente e si sono concluse nel migliore dei modi e con
viva soddisfazione di tutti, e. a.
Angrogna (Serre)
Diamo l’orario dei culti e riunioni estive del mese di Giugno:
10 Giugno ore 10: Tempio Serre.
10 Giugno ore 15: Fraz. Barfè.
17 Giugno ore 10: Alp. Sap.
17 Giugno ore 15: Bagnau.
24 Giugno ore 10.: Tempio Serre.
24 Giugno ore 15: La Maria.
Preghiamo parrocchiani ed amici
della montagna di prenderne buona
nota.
Frali
E’ passato un hel pò di tempo da
quando abbiamo mandato alPEco
l’ultima cronaca di Proli: perciò ora
dobbiamo fare il resoconto degli ultimi quattro mesi. Il 17 febbraio il
pastore, messo fuori combattimento
da un attacco di influenza, è stato sostituito dal Pastore Tullio Vinay:
non dimenticheremo facilmente la
sua memorabile predicazione. Cogliamo l’occasione per ringraziare
anche gli altri che hanno predicato
nel nostro tempio durante questi mesi, e cioè : Sandro Sarti e Archimede
Bertolini (due volte). Archimede ha
anche fatto un giro nella nostra parrocchia come colp ortore, tenendo anche tre riunioni: lo ringraziamo per
queste, come per l’occasione che ci
ha dato (e di cui praticamente tutti
hanno approfittato) di avere nelle nostre case qualche buon libro.
Verso l’epoca di Pasqua si sono concluse, come al solito, le nostre attività : l’esame di catechismo, che
sembra aver non poco emozionato
ì nostri ragazzi, ha dato risultati
soddisfacenti
Il giorno di Venerdì santo sono
stati confermati Barus Amato, Breuza Amato, Grill Renato, Genre Dian,
Pascal Edina, Peyrot Franca. Questi giovani sono stati festosamente
accolti in seno all’unione giovanile
la domenica 22 Aprile : con quel
giorno si concludeva l’attività della
nostra unione giovanile : del programma svolto durante l’inverno ricordiamo particolarmente due conversazioni sull’opera di Danilo Dolci (Elio Grill e Tullio Vinay), che
hanno anche portato la nostra unione a dare un aiuto all’opera di Trap
Civiltà del nostro tempo
(segue dalla l.a pog.)
combattimento non meno selvaggio
ha visto un altro campione spagnuolo « colpito d’incontro al fegato,
stramazzato contorcendosi per lo
spasimo ».
Hurrah- L’Italia ha vinto: lo spagnuolo piange e si contorce; l’italiano esulta, e il pubblico applaude.
Spettacolo selvaggio, e per proteggerne il regolare svolgimento si
deve chiamare la polizia che forma
un muro protettore intorno al quadrato dove i due energtuneni si avvinghiano e colpiscono con colpi
« bassi » : quella polizia che con sacrosanta ragione non esiterebbe un
istante a « fermare » due ubriachi
che cercassero di colpirsi con uno
solo di quei colpi che, sul quadrato, assurgono all’onore di boxe, e
nei giornali all’onore delle « cronache sportive ». Ma la Boxe è uno
sport! E intorno a questo sport si
muovono interessi economici e finanziari. Perciò., continueremo a leggere resoconti di selvaggi e disgustosi combattimenti ed a deplorare
le « corride ». L. A. Vaaimal,
peto; inoltre ricordiamo la visita del
pastore Cestii, Segretario Europeo
della Gioventù per il Consiglio ecumenico, che ci ha fatto una notevole
conferenza sulla situazione e sul lavoro della gioventù protestante valdese; e la conversazione del Dr.
Emanuele Bosio sulle possibilità dell’agricoltura alle Valli: la sua esposizióne, che riguardava un problema che si tocca da vicino, è stato
l’unico degli studi fatti durante
quest’inverno alla nostra unione che
abbia indotto i nostri giovani a discutere: e anche in questo ringraziamo il Dr. Bosio.
Dopo Pasqua l’unione ha presentato la sua seconda recita, che molte
fatiche e molta pazienza è costata ai
nostri attori (e specialmente alle
attrici), ma che è anche stata confortata da un buon successo.
Tra le attività varie di questo ultimo periodo, ricordiamo la presentazione, da parte del pastore Nisbet,
di un disco della predicazione di
BiUy Graham a Parigi, che abbiamo
ascoltato con interesse; e il bazar
dell’Ascensione, preparato con fatica dalle .madri, al quale pure è arriso uh buon' successo.
, Nascite: Diamo il benvenuto ai
neonati: Grill Paola, di Oreste e di
Richard Livia (Pomieri), nata il 16
Febbraio: e Genre Renzo, di Bruno
e di Rostan Elena (Malzat, ora Ribba), nato da buon valdese, il 17
Febbraio.
Matrimoni: Il 30 - 4 si è celebrato in Prali il matrimonio civile di
Armando Inglese e Noel Claudine;
il matrimonio, religioso ha poi avuto luogo nel Belgio, patria della sposa: a quest’ultima che viene a stabilirsi fra noi nella comunità di Agape, il nostro caldo benvenuto (insieme ad un ringraziamento per l’attività di « organista » che, in società con. Erica Gay, essa svolge da
qualche mese nella nostra chiesa,
con un amore un pò eccessivo per
la velocità).
Decessi: In qfuesti ultimi tempi ci
hanno lasciato: Menusan Maria Enrrchetta (Indiritti) di anni 69, il 3
Marzo. Richard Maria Maddalena
in Garrou i anni 72, (Villa) ,il 16
Marzo; Grill Lidia Susanna in Rostan (Orgere) di unni 65, il 28 Aprile; Grill Filipppo Ferdinando (Indiritti), deceduto il 10 Maggio all’Ospedale Molinette di Torino, all’età di 45 anni.
Alle famiglie afflitte rinnoviamo,
a nome di tutta la comunità l’espressione della nostra simpatia.
Pomaretto
Confermazioni. Abbiamo avuto la
gioia di ricevere quali nuovi membri
di chiesa 26 giovani che con la pubblica confessione della loro fede
hanno .confermato il loro battesimo :
Baret Albina, Collet Ida, Comba
Itala, Costabel Wanda, Coucourde
Marisa, Damiano Elda, Galliano Erica, Gardiol Alma, Long Edina, Pastre Franca, Refoum Maria, Ribet
Elena, Rostagno Paola, Ansaldi Sergio, Baret Oreste, Bernard Giacomo,
Calvetti -Franco, Clot Livio, Collet
Filiberto, Gardiol Emidio, Mìcol
Flavio, Morello Romildo, Pons .Aldo, Pons Bruno, Refoum Giovaimi,
Rostan Enrico.
Battesimi: Hànno ricevuto il S.
Battesimo i seguenti bambini: Rostagno Enrico di Gino e di Beux
Elena (Inverso Rinasca); Bertalotto
Raissent Maria Bianca di Avelino e
Rostagno Evelina (Inverso Rinasca);
Coucourde Paola di Oreste e Bruera
Maria (Inverso Rinasca); Morello
Vadiii di James e Coutandin Albertina (Pomaretto). Che il Signore
benedica e protegga ognora questi
bambini.
Funerali. Ai numerosi decessi avvenuti nel periodo invernale, durante l’assenza del pastore {Bleynat
Enrico, Concorde Lidia, Coucourde
Bruno, Prandini Marcello, Grill Antonietta, Long Adele, Coucourde
Cesare), si sono aggiunti, in periodo
più recente, altri numerosi lutti che
hanno attristato la Comunità. Ricordiamo; Maurino Luigi, anni 84; Ribet Enrico, anni 80; Pons Malvina,
anni 64; Costabel Giacomo, anni 88;
Revel ' Marianna, anni 82 ; Bazzotta
Francesco, anni 63 ; Bertolin Giovanni, anni 84.
Rechiamo Vivo^ntí cuore ü ricor^ -¿i questi fratefii e sorelle nostri
che hanno terminal» la loro giornata terrena; alcimi di essi hanno conosciuto in questa rita la dura prova deUa sofferenza ria fisica che morale, ma hanno pure sperimentato
la forza che il Si^ore dà a coloro
che sperano in Lui. Ripetiamo alle
famiglie provate da questi numerosi
lutti l’espressione della nostra viva
e fraterna simpatia.
Rodoretto
En l’absence du pasteur, dans les
premières semaines d’avril, les cultes ont été présidés par Messieurs
Daniele Perini et Archimède Bertolino. Nous remercions ces amis pour
leur message et leur aide. Le dimanche 6 mai, l’Ecole du Dimanche se
trouvait compacte à la fête de chant
à Massel; quelques mamans nous accompagnaient. Malgré une préparation hâtive, nos enfants se sont bien
défendus. Rs ont joui pleinement de
la journée et nous remercions les
Masselins pour leur accueil. Une semaine après, les mamans et les enfants se retrouvaient dans notre temple pour la fête des mères. L’église
était abondamment fleurie, une atmosphère sympathiquement recueillie régnait. Le message tiré du livre
des Rois, insista sur le rôle des enfantsdans l’édification du Royaume
de Dieu.
Le dimanche de Pentecôte est toujours important à Rodoret. Outre la
fête chrétienne avec le service de
communion, nous avions notre Assemblée d’Eglise, Le rapport et les
comptes ont été adoptés avec, il faut
le dire, joie et reconnaissance. Tous
les buts que le Consistoire s’était
proposés ont été atteints. Ce même
jour, l’Uni On des Mères conduisait
les mamans de la paroisse à Agape.
Journée lumineuse pour ces dernières qui disent leur reconnaissance à
la jeune Eglise symbolisée par Agape.
Quand toutes les autres paroisses
ont fait leur bazar, Rodoretto se recide à faire le sien. Le dernier dimanche de mai convient particulièrement à cela; les vaches sont à la
veille d’aller à l’alpage, les pommes
de terre sont plantées. Il y a là juste
une pause dans les travaux qui nous
permettent de préparer cette journée.
Cette année elle eut un plein succès.
A la suite, le comité de l’Union des
mères décidait de donner 20.000 lires au Conristoire pour le mettre au
fond de restauration de l’église et de
permettre ainsi au Consistoire de
commencer les travaux sans tarder.
Mariage: Aux Arnauds, Tron Romeo et Tron Rina ont uni leur vie
sous le regard de Dieu. Nos voeux
aux heureux époux.
Baptême: Tron Vanda Alma de
Renato et Raima Elda. « Ton nom
est inscrit dans ma main, dit l’Eternel ».
Dons: Mr Henry Garrou (New
Englewood) 20 dollars pour l’harmonium; Alice Long Richard (Bex,
Suisse) 3.000 lire en souvenir de feu
Suzanne Bounous Tron.
San Germano^Chisotie j
La domenica di Pasqua 36 giovani e giovanotte hanno partecipato, per la prima volta, alla S. Cena.
Il Signore conceda loro di essere
membri viventi della nostra chiesa.
La domenica di Pentecoste, in
presenza di una buona assemblea,
sono stati insediati nella loro carica, cinque nuovi membri del Concistoro: i rigg.ri Baret Alfredo,
Giordano Emilio. Martinat Giulio
(Villa) Martinat Emilio (Porte) e
Rostan Elio (Gondini). Siamo grati a questi giovani fratelli che hanno accettato un posto di responsabilità cui li ha chiamati la chiesa
e che non mancheranno di dare
a tutte le nostre attività una fattiva collaborazione.
Battesimi: Monnet Graziella dj
Guido e di Pastre Ida (Chabrand).
Long Ernest Frédéric di Ernesto e
di Stucki Emma (Svizzera). Gaydon Elio di Alfredo e di Bounous
Fiorentina (Villar Perosa). Rivoira
Nicoletta di Aldo e di Martinat
Paolina (Porte). Alberti Paolo di
Pietro e di Balmas Ida (Villa).
Long Oretta di Alfredo e di Martinat Elvira (Porte).
Matrimoni: Peyronel Aldo e Baima Elisa. Long Valdo e Bounous
Nadia. Bert Enrico e Ughetto Liria.
Bianco Dolino’Teresio Domenico è
Travers Solange Fanny.
/ nostri lutti: Bounous Alberto di
anni 62 (Gondini). Bouchard Enrico
di anni 56 (Vergie). Bouchard Filiberto di anni 52 (Saret delle Vigne). Tron Francesco di anni 85
(Asilo) Jahier Edvico di anni 87
(Asilo) Giambone Susanna ved. Costantino di anni 74 (Pian).
Confida in Dio in ogni tempo (dal
Salmo 62).
Villasecca
Notevole il fervore di attività in
questa chiusura di anno ecciesiastico. JNel settore giovanile segnaliamo: La partecipazione di un gruppo di giovani alla gita a Portolino
organizzata per la UGV delle Valli
il 15 Aprile, con la partecipazione
del Pastore. La visita alla Unione
del Perrero il 5 Maggio con la proiezione dei documentari girati a
Portofino ed in altre occasioni dal
gruppo cinematografico della Unione dei Chiotti. Il 2 Maggio sono
stati ricevuti i nuovi Unionisti con
una serata organizzata ai Chiotti,
con la quale è stata chiusa la serie
delle sedute dell’Unione.
Gli esami di catechismo dei primi tre anni hanno avuto luogo nel
pomeriggio di sabato 5 Maggio. In
generale i ragazzi hanno conseguito
dei discreti risultati ed anche i me
no dotati hanno dimostrato un ini
pegno nel loro lavoro.
Il 13 dello stesso mese i bambini
della Parrocchia hanno oli erto, al
l’uscita del culto i tradizionali fio
ri alle loro mamme ed al pomerig
gio hanno attivamente partecipato
con recite di poesie e canti alla se
duta di chiusura della Unione del
le Madri.
La domenica seguente una trenti
na di Sorelle della nostra Comuni
tà ha partecipato alVincontro ad
Agape nel quale è stato rinnovato
iì successo e l’interesse suscitato
l'anno passato. L’incontro con tante conoscenze e il rinverdire di antiche amicizie ha rallegrato la giornata cui il messaggio del culto mattutino e le parole del Moderatore
hanno 'dato molti argomenti di meditazione e di riflessione.
L’assemblea di Chiesa è stata convocata il 27 Maggio per l’esame della relazione, l’elezione dei delegati
alla Conferenza Distrettuale e della
maggior parte dei membri del Concistoro, scaduti alla fine di questo
anno. Su proposta dei singoli quartieri, interpellati nelle settimane
precedenti sono stati eletti o rieletti
gli Anziani ed i Diaconi di sette
quartieri. Chiotti: Stefano Grill
(rieletto), Ettore Massel (nuovo).
Albarea : Giosuè Ribet (rieletto),
Roberto Roimous (rieletto). Combagarino: Filiberto Peyronel (nuovo), Cesare Peyronel (nuovo). Trussan: Alberto Peyronel (rieletto).
Levi Peyronel (rieletto). Linsardo:
Levi Massel (nuovo). Bovile: Luigi Peyrot (rieletto), Pietro Genre
Bert (nuovo). Bastia: Umberto Tron
(nuovo). Ai nuovi membri del Con
ristoro ed ai vecchi collaboratori
rimasti giunga il saluto della Co
raunità c l’impegno di tutti a col
laborare per il buon funzionamen
t<i della Chiesa e per la testimo
nianza della Parola di Dio; men
tre ai fratelli che non hanno po
luto accettare la rielezione perven
ga ancora il ringraziamento della
Chiesa per il fedele servizio reso a
Dio in mezzo a noi negli anni passati.
Il tradizionale bazar annuo ha
avuto luogo il 3 Giugno con un
buon successo. L’incasso è stato devoluto alla sistemazione degli stabili della Chiesa. Ci è grato ringraziare quanti hanno direttamente o indirettamente collaborato.
' Ringraziamo il Sig. Giosuè Ribet, anziano deH’Albarea, per avere presieduto il culto del 29 Aprile in assenza del pastore.
11 Battesimo è stato ainininisliuto a Nilda Giacomino di Enrico
(Linsardo) il 27 Maggio. Il Signore
benedica la bimba ed i suoi genitori.
Il 21 Aprile si sono uniti in matrimonio Roberto Menusan (Chiotti) e Nella Tron (Villasecca), mentre il 28 dello stesso mese il Pastore
Rivoira benediceva nella Chiesa dei
Chiotti il matrimonio di Roberlo
Bounous (Perrero) e Ivonne Guglielmet (Serre Giors).
Il lutto ha visitato la famiglia di
Giovanni Augusto Clot (Barneo),
deceduto il 14 Aprile all’età di 69
anni. Il Signore che ha dato sè sie.sso per la salvezza del nostro fratello, consoli la famiglia co.sì diit imerite colpita.
Bobbio Pellice
Lutto. — Il 21 maggio ebbero luogo i funerali di Anna Cairus-Michelin, deceduta al Laus, all’età di 47
anni. La nostra sorella lascia con il
marito due figli, di cui uno ancora in
tenera età.
Il Singore dia la forza alla famiglia di sopportare una così grave
prova.
Matrimonio. — 11 26 maggio venne invocata la benedizione del Signore sul matrimonio di Aldo Pontet
(Centro) e Susanna Rostagnol (Rostagnol).
La grazia del Signore circondi
questo nuovo focolare.
Battesimo — La domenica 27 u. s.
è stato impartito il battesimo a Bruno Catalin di Augusto Davide e
Ivonne Bonjour (Ciampas).
Iddio prenda sotto la sua protezione e guida questo caro bimbo.
L’Assemblea di Chiesa, tenuta la
Domenica di Pentecoste, ha nominato quali delegati alla Conferenza
Distrettuale del 29 giugno i sigg. Edgardo Paschetto e Davide Michelin
Salomon. Quale delegato al Sinodo
è stato nominato il sig. Abele Geymonat.
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