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BIBLIOTECA VAI ESSE
TOB RE FELL ICS
(Torino)
DELLE VALLI VALDESI
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XC — Num. 47 Una copia Lira 30 ABBONAMENTI \ | ® 5. / L. 1.800 per Testerò I L. 2.1 KlO per Tinterno 00 per l’estero Spediz. abb. postale • I Groppo I TORRE PELLICE, 25 Novembre 1960 I Cambio d’indirizzo lira 5 0 I Ammin. Clandianà Torre Pellice - C.C.P. 2-17557 |
Lo spettacolo in Italia, oggi
Fra censura e libertà
A fine giugno, mentre volgeva al termine il governo Tambroni, il Ministro
del Turismo e dello Spettacolo, Tupmi, aveva suscitato accese polemiche con
un suo discorso in cui sosteneva la necessità di una radicale « stretta di freni »
per quel ohe riguarda la censura.
Ed ecco che da alcune settimane la polemica si è riaccesa, a partire da
Milano. Già, perchè Milano, o piuttosto il Procuratore della Repubblica a Mi
lano è stato improvvisamente colto dal sentimento di incarnare la più pura
retta coscienza nazionale (un popolo di navigatori, di eroi, di santi...) e ha
ordinato il sequesto provvisorio prima di Rocco e i suoi fratelli di Luchino
Visconti, pei de L’avventura di Michelangelo Antonioni. Da notare che questi
film sono stati approvati dalla censura; ma qualche timorato milanese ìia
presentato un’interpellanza, e il Procuratore, dopo visione, ha fatto sospendere Tesecuzione dei film; non ha osato, però, sequestrarlo, ma ha «consigliato » oscuramenti e tagli a varie scene. Per L’avventura il regista Antonioni
accettò i tagli, e ora il film va sugli schermi lievemente scorciato; ma Visconti
— i tagli consigliati - imposti per Rocco erano molto più considerevoli — rifiutò, e, in attesa di una decisione definitiva, il film è stato o è proiettato anche
in altre città con lunghi momenti
oscurati. Ma non è finita : ecco la volta de La giornata balorda di M. Bolognini, su soggetto di P. P. Pasolini e
di A. Moravia; anche questo film viene sequestrato per ordine della Procura milanese, che ha inoltre denunciato regista e soeneggiatori per divulgazione di spettacolo immorale
(una scena erotica allusiva e quella
« raccapricciante » in cui un morto
viene derubato di un anello); il film
veniva quindi vietato anche a Roma.
Intanto a Roma la Procura proibiva
la rappresentazione dell’Arialda, un
dramma di Testori messo in scena
dalla compagnia Stoppa-Morelli, rap
presentazione aspramente realistica
di certa vita alla periferia milanese,
e a Bari la Questura avrebbe vietato
la programmazione de II gobbo di Lizzani. Infine anche II passaggio del Reno di Cayatte, il film che ingiustamente usurpò a Venezia il Leon d’oro a
Rocco, na avuto una scena censurata
dalla casta Procura milanese. Nè è da
dimenticare che ultimamente l’attua,lè Ministrò del Turìsiho e dèlio Spettacolo, Folchi, ha vietato ad una compagnia di artisti stranieri di girare in
Italia alcune scene di un film tratto
da un romanzo di Tennessee Williams :
« La primavera romana della Signora
iDtone ».
La prima cosa che sccncerta, in tutto questo, è il disordine nel procedere
della Magistratura: dopo che la censura ha aato il suo benessere, è logico, è accettabile che una singola Procura possa interdire un film, o imporgli tagli e « oscuramenti », segni di poco rallegrante oscurantismo? E poi,
quello cne va bemssimo a Roma, a
i\apoli, a Firenze e a Torino, è male
a Milano? peggio, quando si « scopre »
che è male a Milano, diventa anche
male in tutto il resto d’Italia? In un
pensoso e garbato articolo, come sono quelli che escono dalla sua penna.
Cario Bu ha in sostanza detto, su La
Stampa (17 nov.), affrontando il prò
blema, ineliminabile, della censura:
« L’unico toccasana sarebbe la rara e
diiflcile medicina deH’intelligenza, ma
non è con la semplice lettura del Codice penale o, peggio, con i rigurgiti
di quello che stagna nel nostro cuore,
con 1 luoghi comuni, con i tabù, le nostre peggiori abitudini che si arriva
alla vera lettura delle cose e allinteiligenza del mondo ».
Inoltre, è caratteristico che l’adontarsi di determinati ambienti e personaggi si manifesti in modo quasi esclusivo quando lo spettacelo in questione
affronta un qualche tema sociale : io
affronti di petto come La dolce vita
o Rocco o l’Arialda, lo presenti _ nello
sfondo come L’avventura o La giornata balorda. Passano continuamenLe
attraverso le maglie della censura e
sugli schermi film volgari, sordidamente allusivi, violenti (basta osservare la pubblicità e scorrere le recensioni), e nessuno dice niente, le compagnie cinematografiche, gli esercenti
e il fisco ci fanno lauti guadagni; ma
se si tocca la rispettabilità nazionaio
e delle classi dirigenti in particolare:
altolà! allora si va gravemente a valutare la durata e l’intensità delle ef
fusioni amorose e si vanno a rnisura
re i centimetri leciti che non si sono
lesinati alle maggiorate in corso e ci
si preoccupa dei cuori troppo sensibi
li di quei poveri spettatori (ma, di grazia, gli orridi della fantascienza dove
li mettiamo? e, su un piano così diverso, non è raccapricciante il documentario su Hiroshima inserito nei
film di A. Resnais o la vita nel lager
di Rapò di G. Pontecorvo? Altro che
l’anello sfilato dal dito di un morto!).
Un film va valutato nel suo insieme. Mutatis mutandis, coloro che consigliano o impongono un taglio qua
un taglio là mi fanno pensare a coloro che nella Roma dei papi si scoprirono un giorno- choqués dai nu^ dei
grandioso affresco michelangiolesco
del Giudizio, nella Cappella Sistina,
e chiamarono il « Brachettone » (cosi
passò alla storia, o aU’aneddotica)
che li munì, per fortuna non definitivamente, di pudibondi mutandoni....
Certe scene fanno parte integrante
dell’economia di im film: anche una
ombra sacrificata ne ottunde la vitalità; altre, è vero, potrebbero benissimo essere tralasciate. E a questo
proposito mi chiedo se non è spesso
segno di debolezza espressiva, in tan
to cinema moderno, l’insistenza talvolta ossessionante di certe scene :
non si ha più un film, ma un documentario. Quanto più vero, nella sua
sobrietà, quanto più guizzante di luci
e dì ombre, di intensità e di bassezza
l’erotismo, certo un po’ decadente, del
Bergman di Una vampata d’amore!
Una censura, un certo controllo è
necessario: l’hanno anche i paesi piu
«democratici» e liberi. Bisogna pero
che sia liberale, intelligente, soprattutto chiaramente regolamentata, a
secondo leggi che applichino la Costituzione e non siano più, come sono
ancora, leggi fasciste. Se la cosa ci sta
tanto a cuore, e ha suscitato così vive reazioni nel mondo dell’arte e della cultura, è perchè ima censura nazionale o locale che prenda piede traendo occasione da certe scene « audaci», può diventare ima minaccia
per ben altre libertà espressive! Già
nel giugno scorso le polemiche suscitate dal discorso del ministro Tupini
avevano messo in luce come registi e
produttori fossero ostacolati o scoraggiati dal mettere in scena problemi
vivi politici e sociali : piuttosto sgraditi (almeno allora) al governo i filai
antifascisti, o sulla disoccupazione, la
miseria e le loro tristi conseguenze. E
adesso che la DC deve fare a fatti,
dopo averla fatta a voce, la sua scelta
nei confronti del neofascismo (anche
a Roma, malgrado il «carattere sacro » della città e il sindaco Cioccetti), non è im segno senza significato
che L’Eco del Cliisone (19 nov.), citando ” Il Giornale letterario”, giu
dichi così un film come La lunga notte del ’43 : « Oltre ad essere un normale componimento elementare di un
modesto ’’registino” (la definizione c
di Giovamii Mosca) continua a tener
desto e a rinfocolare quel clima d’odio
e di faziosità che sfociò poi nelle ’’radiose giornate ” togliattiane di infausta memoria. Sul piano morale questa pellicola vale quella che a ” Rocco
e 1 suoi fratelli ” s’intitola e per la
quale, in uno dei tanti vaniloquenti
ed esibizionistici Convegni oggi di moda, si sono scomodati e Gramsci e
Solidarietà cristiana
La Tavola Valdese ha deliberato che la domenica della solidarietà abbia luogo il 27 novembre (prima domenica di avvento)
e che tutte le Chiese del 1“ Distretto manifestino la loro solidarietà cristiana con i nostri Istituti inviando la colletta di quella
domenica alla CIOV.
Siamo soliti presentare, ogni anno, uno dei nostri Istituti.
Quest'anno vi proponiamo di avere come oggetto particolare
delle vostre preghiere e del vostro aiuto fattivo I Asilo dei Vecchi
di S. Germano Chisone.
Diretto da Suor Velia Bosco affiancata da un gruppo di collaboratori ancora troppo esiguo rispetto alle accresciute esigenze,
il nostro Asilo è in via di rinnovamento ed ha dovuto a causa di
importanti lavori in corso, sospendere per alcuni mesi le ammissioni. Stiamo, in questo momento completando i posti ancora
disponibili.
Segnaliamo all'attenzione del nostro pubblico la disponibilità di alcune camere private a un letto con riscaldamento, acqua
corrente calda e fredda. Ogni ospite ha a sua disposizione uri
moderno sistema di segnalazioni acustiche e luminose per ogni
eventualità.
Con il sopraggiungere della primavera i lavori di aggiorna-,
mento verranno ripresi e condotti a termine. Il nostro Asilo, dovuto alla generosità ed aH'ottimismo cristiano del pastore C. A.
Tron sentiva ormai il peso degli anni ed aveva bisogno di un opera di aggiornamento il cui costo, prevediamo non inferiore ai 5
milioni.
Grazie, fratelli valdesi, per la vostra solidarietà che manifesterete in occasione della domenica 27 novembre.
Sia essa la risultante di una fede vivente ed operante nell'amore. Per la CIOV: Il Presidente U. Beri
In terza jMgina vi presentiamo l’Istituto su cui le Chiese delle Valli
sono quest’anno invitate a far convergere le loro offerte, l’Asilo dei v^hi
di S. Germano, che vedete qui accanto. Nel resto <TItalia le nostre Chiese
rivolgeranno^ 'la loro attenzione in particolare sull Asilo dei vecchi di
Vittoria.
Giustino Fortunaio.e Giovanni Ver
ga e Gaetano Siilvemini, mentre le
sconcezze di certe si|e sequenze nessuno e niente po3soiSti‘-|ius'feifieare’-e giustificheranno mal ».
Il male c’è: è ingiustizia, violenza,
sofferenza, noia, anche, e vita senza
senso; il rappresentarlo, sulle scene e
sugli schermi, può essere — come afferma una nota del Partito liberale
« virile ed aspra pedagogia » e se certo non lo è sempre, è questo il rischio
di ogni forma espressiva, e di tutto
il vivere associato: è ineliminabile, a
meno che si pretenda di mantenere il
popolo fedele su binari preordinati,
con morigerati (?) paraocchi (ad es.
i pre-giudizi del Centro Cinematografico Cattolico, sempre istruttivi), preservandolo paternamente dal male,
facendone tutto fuorché dei veri uomini responsabili...
Ancora una cosa vorrei notare ter
minando : la mia speranza che gli uomini del cinema traggano dalle attuali polemiche occasione di ripensare alla loro funzione e alla loro responsabilità, che almeno i più capaci di elevazione si sentano spinti a non accontentarsi di raffigurare il male ma
a cantare la speranza e l’amore dell’uomo. E’ giusto e utile che siano presentati film come La dolce vita, Adua
e le sue compagne. Rocco e i suoi fratelli; non possiamo, non dobbiamo
chiudere gli occhi sui problemi dolorosi e sanguinosi della vita molteplice che ci circonda. Ma ad aver coraggio di reagire e di vivere veramente,
possono aiutarci solo film come L’ar
pa birmana. Bailata di un soldato, il
posto delle fragole. La Parola, Il settimo sigillo e qualche altro : luci che
illuminano troppo di rado i nostri
schermi e i nostri cuori. g. c.
MOLTO CHIASSO
per poco o nulla
L’ormai imminente visita dell’Arcivescovo di Canterbury, G. Fisher, in Palestina, a Istambul e infine a Roma (Vaticano compreso) continua a far scorrere
fiumi d’inchiostro e a mobilitare le agenzie d’informazione.
Diciamo subito che si fa molto chiasso
per poco o nulla. Certa stampa cattolica,
non sappiamo fin dove in buona fede, o
con ingenua ignoranza, ha parlato di nostalgie ronutne. Se c’è, e c’è, nelle Chiese
evangeliche un’aspirazione crescente a
realizzare anche visibilmente quell’unità
che già abbiamo in Cristo, non si tratta
certamente di una nostalgia verso la sede
pontificia: anzi, sul piano organizzativo e
dogmatico dobbiamo dire che la validità
della ’’protesta” ci pare più attuale e urgente che mai.
La visita del Past. Fisher a Giovanni
XXIII sarà, come ha detto sobriamente
L’Osservatore Romano, una ’’visita di
cortesia”. E’ simpatico che due cristiani,
pur divisi da tante ragioni, si stringano
la nmno con una cortesia che ci auguriamo sinceramente cordiale da entrambe le
parti, senza recondite intenzioni; e speriamo che tale visita non sia politicizzata,
mossa pretesa o reale di qualche politica
ecclesiastica. A Roma il Dr. Fisher incontrerà pure i dirigenti delle Chiese
evangeliche unite nel Consiglio Federale.
Comunque, tale visita non costituisce
per noi un evento sensazionale quale lo
si vuol presentare; e siamo fermamente
convinti che la via dell’ecumenismo piuttosto che per le grandi visite ufficiali
passa per i cuori credenti che in ogni
Chiesa storica, rivolti a Cristo il Signore,
sanno che è Lui il nostro fondamento e
la nostra unità, e cercano di vivere questa fede nell’amore fraterno, nel servizio,
nella speranza.
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MVEMTO = J
Una storia di emigrati
Ruth 1: 1-13
Bethlehem, città dell’Avvento...
Un giorno, al tempo dei Giudici, anche Bethlehem, malgrado il suo
nome — «casa del pane », grande borgo agricolo sul fertile altopiano
di Giuda — conobbe la carestia; e i figli d’Israele, come altra volta sotto
la spinta degli eventi brutali della storia, furono costretti dalla disoccupazione e dalla fame ad emigrare in terra straniera. La Bibbia ha cura
di chiarire che queste « crisi » avevano una ragione profonda che non
era anzitutto sociale o economica, ma religiosa: dietro il dissolvimento
momentaneo o radicale della vita del popolo, della sua economia, stava
il dissolversi della fede, e Dio colpiva o — se si vuole — sospendeva
i doni della sua provvidenza, « chiudeva » i cieli ed era la siccità, la carestia; disperdeva il suo popolo lontano dalla terra dei padri (terra promessa, terra donata da Lui), in terra straniera, pagana.
La piccola vicenda privata della famiglia di Elimelec si iscrive nella
grande secolare vicenda, ancora aperta, della dispersione dell’Israele
ribelle... perchè « le genti » credano, alzino gli occhi ai monti di Giuda,
fra cui si annida Bethlehem Efrata e U Golgota e Sion rocca del Principe
della pace, e ne ricevano l’aiuto dell’Eterno, il Pane della vita.
Nel paese di Moab, la famiglia di Elimelec non conosce però la
fortuna : presto il capo-famiglia muore, e i due figlioli dal nome infausto
(« malattia » e « consunzione ») sposano due moabite, donne del popolo
ohe adora Kemosh e che è un vecchio nemico di Israele e del suo Dio.
Non c’è però qui una esplicita condanna di questi matrimoni misti: per
quanto siano in generale un pericolo cui il popolo di Dio deve cercare
di sottrarsi, il senso stesso del libro di Ruth è quello di ricordare che
anche di questo mezzo l’Eterno può servirsi per « suscitare dei figlioli
ad Abramo », nella spirituale discendenza della fede; e mentre il matrimonio con Orpa è un matrimonio religiosamente neutro, insignificante,
in cui due incredulità o due indifferenze si incontrano, quello con Ruth
è occasione del sorgere in lei della fede : per quanto questo appello sembra esserle stato rivolto non tanto dal suo compagno quanto dalla testimonianza della suocera, Naomi.
Strana testimonianza, in mezzo a Moab, quella di questa famiglia.
Dopo Elimelec, anche i figlioli muoiono, e il « resto », quelle tre povere
vedove (si pensi poi alla situazione allora particolarmente grave e « maledetta » di vedove senza figlioli, rami sterili della pianta d’Israele, destinati ad estinguersi), sembra incarnare l’immagine del più completo
abbandono, della estrema distretta. A viste umane, è finita. L’avventura
in terra straniera non ha portato la fortuna, ma la miseria estrema; non
resta che il ritorno, perchè le ossa stanche almeno riposino in patria; e
nella sua sollecitudine materna Naomi, che non spera più nulla, vuole
privarsi anche di quell’unica forza d’affetto che — in un modo raro —
la vita sembra lasciarle, le due nuore: esse possono ancora rifarsi una
vita nel loro paese, non è giusto legarle ad una sorte così disperata,
contro cui del resto ella non ha una parola di rivolta
Ma Dio, che è il Dio delle vedove e degli orfani, e la cui potenza
di vita si dimostra perfetta nella debolezza umana, veglia... Quando
sembra finita, questa storia di emigrati non fa che cominciare. Colui che
sazia gli affamati, che consola quelli che piangono, viene, è alle porte.
Gino Conte
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pag. 2
L’ECO DELLE ^ALU VALDESI
N. 47 — 25 novembre I960
Da Roma a Montbéliard
In queste ùltime settimane ho dovuto varie volte interrompere il mio
normale lavoro e viaggiare da un paese all’altro; non per diletto innanzi
tutto, ma in rappresentanza della
Chiesa Valdese presso Sinodi e Conferenze oltre che per approfondire i
contatti con le Chiese sorelle- alle quali già ci vmiscono preziosi vincoli di
fede e di fraterna solidarietà.
Non posso al momento attuale'scrivere una cronaca completa di quei
viaggi; può darsi, tuttavia, che non
dispiacciano ai lettori del giornale alcune notizie generali e riassuntive, a
volo d’uccello, sulle tappe che ho compiuto per rendere in qualche modo
evidente la presenza della nostra Chiesa nel vasto mondo ecumenico.
Già ho scritto per i lettori de «La
Luce » un ampio resoconto del mio
viaggio nella Scozia, in occasione delle cerimonie svoltesi a Edimburgo per
il IV Centenario della Riforma scozzese. Ho rivisto Edimburgo dopo non pochi anni di assenza ed esattamente
29 anni dopo il mio primo incontro
con quella città, quale giovane candì
dato in teologia. La città, almeno nella sua parte centrale, ha conservalo
le sue linee classiche ben caratteristiche che l’hanno fatta chiamare l’Atene del Nord. Princess Street è sempre la stessa, elegante ed affollata di
visitatori; il verde dei giardini che la
fiancheggiano contrasta sempre col
grigiore delle case e assai spesso dei
cielo, raramente o per tutto il giorno
sereno; il New College, più in alto,
continua ad -essere frequentato da numerosi studenti in teologia, salutati
airingresso dalla mano del Riformatore John Knox, la cui statua ricorda
alle nuove generazioni il senso del
passato e l’impegno del presente. Nei
corridoi del New College, che è sede
della Facoltà di Teologia, ho ritrovato la fotografìa di vari studenti Valdesi, oggi Pastori emeriti o addirittura scomparsi e non ho potuto fare
a meno di pensare al contributo che,
anche per altre vie, la Chiesa di Scozia ha dato nel corso di decenni, direi
anzi di secoV., alla piccola Chiesa Valdese. Bisogna che la nostra Facoltà dì
Teologia tomi ad essere presente a
Edimburgo con qualche suo studente,
così come lo fu per lunghi anni, non
senza benefìcio per gli studenti stessi
e per la nostra Chiesa in generale.
Pochi giorni dopo ripartivo da Roma per la Svizzera, la Germania e 1»
Francia. *
Su invito del Past. Bovon, Presidente del Consiglio Sinodale della Chiesa Nazionale del Cantone di Vaud, ho
avuto il piacere di partecipare al Sinodo di Losanna. Un’assemblea, questa, numericamente più ridotta di
quella di Edimburgo e con pochissimi
delegati delle Chiese sorelle; il delegato Valdese era anzi l’unico rappresentante venuto dall’estero. Ma non
meno fraterna e generosa fu l’accoglienza ricevuta dalle autorità ecclesiastiche di quei Cantone, doVé .Chiesa e paese sono profondamente ; uniti
fra di loro e dove permane sicura e
riconfortaiite una sensibilità per la
testimonianza della nostra Chiesa in
in Italia.
Il Sinodo si è aperto con un culto
nella cattedrale, alla presenza di uh
vasto pubblico e delle autorità eccie- ¡f
siastiche e civili. Una sola consacra
il vescovo Bender-ad il Sovrintendente Dr. Helmut Ju|j:¿,. il quale fungeva
spesso da interpr^e; mi sono reso
conto della vastità dei problemi affrqntati con largii impegni finanziari Inelle chiese delle città sempre più
pobolate. nelle seriole, nelle Università, negli Ospedali e nelle Case delle
Diaconesse. L’Assemblea sinodale ha
voluto manifestar^ la sua simpatia
verso la Chiesa Valdese non a parole
soltanto, ma a fatii, con un ordine
del giorno generosamente applaudito
e significativo. Ho colto l’occasione
. per esprimere la latitudine della nostra Chiesa al Sinodo dèi Badén, per
visitare Pforzheim è rivolgere la parola ai Pastori della città, per discutere
a lungo la sera con alcuni delegati
tra i quali il Sindaco di Costanza,
Hermànn Schneider.
Anche qui uir soggiorno limitato nel
tempo,' ma denso di contatti e caldo
d’affetto. Non possiamo fare altro che
ringraziare il vescovo Bender il cui
Il Moderatore Rostan ha récentemeiite
rappresentato la Chiesa Ualdese presso
alcuni sinodi evangelici, dalla Scozia al
Uand al Baden e alla Francia: anelli di
una Innga catena di fraternità generosa
che unisce a noi tante Chiese sorelle
zione al ministero pastorale e non per
la Svizzera, ma per la missione in
Africa; alcuni Pastori al lavoro in
Svizzera o altrove furono invece a,ggregati al Corpo Pastorale della Chiesa del Cantone di Vaud.
amore per la nostra Chiesa è motivo
di conforto per il presente e di promesse per il futuro.
Ho trascorso pochi giorni a Edimburgo e interamente dedicati alle storiche celebrazioni della Riforma. Il
mondo protestante riformato vi era
presente con i suoi numerosi delegati,
quattro dei quali recarono alla Gene
ral Assembly il messaggio delle Chiese
sorelle; Il Segretario Generale della
Chiesa Riformata d’Olanda, Dr. Einmen, per l’Europa; il Moderatore della Chiesa Presbiteriana del Ghana,
per l’Africa; il Moderatore della Chic
sa Presbiteriana dell’Australia, per
quel continente: una personalità indiana, a nome delle Chiese dell’Asia.
La vasta sala dove si riunisce il Sinodo della Chiesa di Scozia presentava
un colpo d’occhio impressionante: de
legati e Pastori rappresentavano molte delle grandi città industriali e dei
piccoli villaggi della Scozia settentrionale; gli ex-Moderatori occupavano
un posto speciale di fronte al Moderatore in carica, thè Right Rev. Prof.
Burleigh, titolare della cattedra di
Storia ecclesiastica all’Università. La
Assemblea non ebbe a discutere problemi di vita ecclesiastica, a causa
del suo particolare carattere commemorativo. Essa ascoltò alcuni discorsi
sul significato delle celebrazioni, sui
fondamenti e sui motivi dominanti
della Riforma calvinista nei suoi rifiessi sulla vita sociale oltre che sulla
coscienza dell’individuo; riaffermò ,a
esigenza di un Cristianesimo biblico
nella sua dottrina ma aperto verso il
mondo, non cristallizzato in formulo
tradizionali, ma operante nelle vie
della libertà, della giustizia e della carità
Si può dire ohe non solo la Chiesa
ma anche tutta la nazione partecipò
alla rievocazione di John Knòx e della sua opera per la riforma religiosa
in Scozia. La Regina Elisabetta d’Inghilterra eù il Duca Filippo rallegrarono la Scozia con la loro augusta
presenza. Parteciparono al culto
inaugurale nella cattedrale di St. Giles ed alla General Assembly dove la
Regina rivolse ii suo messaggio riaffermando i motivi biblici della Riforma : la sera i delegati esteri furono invitati al castello reale e qui ebbi l’onore d’esser presentato alla Regina par
landole, sia pur per brevi istanti, della
Chiesa Valdese.
Un soggiorno breve, tutto compreso
ma intensamente vissuto. E, dopo aver
consegnato al Moderatore il messaggio del nostro Sinodo che sottolineava le ragioni della nostra profonda
solidarietà col popolo scozzese, sono
rientrato in Italia col mezzo più veloce. All’aercporto di Londra sono salito su di un Comet a reazione; dopo
un’ora e cinquanta minuti di volo a
10.000 metri d’altezza scendevo su
Ciampino e rientravo in ufficio. Londra-Roma in un’ora e cinquanta minuti; tutto ciò mi pareva irreale, ma
invece era proprio così! Come da Tor
re Penice a Torino!
Nel Sinodo riecheggiarono alcuni
motivi caratteristici della vita ecclesiastica, comuni anche alla nostra
Chiesa: la partecipazione -ai culti domenicali, il problema dei ministeri, le
campagne di evangelizzazione, la cura dei gruppi giovanili, la Facoltà di
Teologia, oltre ad alcuni argomenti
particolari come l’Emittente Protestante Internazionale e le prossime
celebrazioni centenarie della Riforma
nel paese di Vaud, per opera del Riformatore Pietro Viret. Sono stato invitato a parlare al banchetto ufficiale
del Sinodo, la sera del 25 Ottobre, dopo esser stato presentato e salutato
dal Presidente del Sinodo, il Dr. Bezengon, e dal Presidente del « Conseil
Synodal », Past. A. Bovon. Tra i numerosi presenti ricordo alcune persone ben conosciute: i Pastori Freundler, Pradervand, Girardet, Tron e
tanti altri la cui stretta di .nano esprimeva al tempo stesso l’a lore sincero
della Chiesa del Cantone di Vaud per
le Valli e per la nostra opera in Italia.
♦
Da Losanna, via Basilea e Karlsrahe, eccomi il giorno dopo in piena regione del Baden, a Herrenalb, nella
Foresta Nera. Molto gentilmente ii
vescovo riformato Dr. Bender, già
ospite nostro al Sinodo Valdese, nu
aveva invitato a rappresentare ufficialmente la Chiesa al SinodO' della
Chiesa del Baden. Dirò subito che vi
sono stato accolto con una fraternità
cristiana particolare, segno della stima e dell’affetto di quei fratelli per la
nostra Chiesa. Herrenalb ed il Baden
sono ben noti da alcuni anni alle Valli, specialmente a Villar Pellice, pei
opera del Past. Geymet. In im certe
senso sono noti e cari ai Valdesi tutti
perchè in quel territorio della Germania o in prossimità di esso si trovano
villaggi e cittadine i cui nomi ricordano la storia Valdese della Val Chisone, prima dell’esilio : Pinache, Pérouse, Grosvillar ed altri ancora. L’invito
al Moderatore significava anche la volontà, da parte di quelle Chiese, di
stringere rapporti ufficiali con la Tavola Valdese, nel ricordo del passato
e sopratutto in virtù della fede che ci
accomuna nel medesimo combattimento.
Ed eccomi infine in Francia, a
Montbéliard, via Strasburgo e Muhlhouse, per partecipare all’Assemblea
Generale del Protestantesimo Francese in rappresentanza del Consiglio Federale delle Chiesé Evangeliche d’Italia. I
Forse varrà la pena di riprendere il
discorso un’altra volta su questa importante assemblea, degna di considerazione tanto per le eminenti personalità protestanti francesi che la costituirono durante alcuni giorni tra
Ottobre e Novembre, quanto per l’attualità degli argomenti svolti.
La città industriale di Montbéliard
è al centro di una regione ecclesiasticamente luterana. Nel suo vecchio e
vasto tempio l’Assemblea iniziò i suoi
lavori il 29 Ottobre H proseguì altrove in sezioni distaccate, cprrisponden
ti ai tre temi fondamentali della grande Conferenza Ecumenica che si terrà a New Delhi alla fine del 1961, cioè.
Unità, Servizio, Testimonianza. La
Federazione delle Chiese Protestanti
di Francia raggruppa un numero considerevole di Chiese, la più numerosa
delle quali è quella Riformata, oltre
ad organizzazioni e movimenti nei
quali si esprime nella concreta realtà
odierna la testimonianza evangelica:
penso al « Christianisme Social », alia
« Cimade », ai centri di vita comunitaria, alla Società delle Missioni, e ad
altre organizzazioni ancora. Da ben
30 arnii la Federazione è presieduta
dal Past. Marc Boegner, sul cui volto
gli anni non lasciano traccia alcuna
ed il cui spirito è più vivo e battagliero che mai.
Ho sopratutto seguito i lavori nella
sezione che studiava il problema dell’unità. C’è un’unità del Protestantesimo francese che dev’essere manifestata in modo visibile e non prima di
tutto nell’uniformità, ma nell’ubbidienza al Signore e nella diversità dei
doni e dei ministeri. L’imità delia
Chiesa è un problema di estrema impcrtanza, non per la dignità della
Chiesa in quanto istituzione o per la
sua gloria terrena, ma per l’evangelizzazione del mondo.
L’Assemblea del Protestantesimo
francese è stata arricchita dalla presenza di alte personalità del mondo
ecumenico. Nel corso di una serata
ricca di motivi evangelistici, il Dr.
Visser’t Hocft rivolse ad una vasta
assemblea il suo messaggio parlando
sul tema : « La Missione della Chiesa ». Un grande complesso oorale Protestante, rappresentativo di tutta la
regione, esegui alcuni cori di alto livello spirituale ed artistico. L’Assembloa plenaria ascoltò anche due relazioni di grande peso: una del Prof.
François Goguel, già Segretario della
« Fondation Nationale des Sciences
Politiques » e Segretario Generale del
Senato, sul tema : « L’évolution de la
Société française de 1905 à 1960 » ; l’aitra del Past. Georges Casalis di Strasburgo, di eccezionale importanza ed
attualità, sul tema : « Tâches d’avenii
des Eglises évangéliques en France ».
L’Assemblea infine non poteva non
parlare del problema dell’Algeria, co
sì inquetante e gravido di responsabilità per tutta la Francia. Una dichiarazione comune è stata approvata e
ultimamente « L’Eco delle Vaili Valdesi» l’ha fatto conoscere ai lettori. Le
Chiese Protestanti di Francia non
hanno potuto tacere di fronte alle
violenze ed alle ingiustizie del tempo
presente ed hanno voluto proclamare
con forza gli imperativi della giustizia e della riconciliazione, nel segno
della croce di Gesù Cristo e della fraternità umana resa possibile dall’amore di Cristo.
Anche a questa Assemblea ho recato il saluto delle Chiese Evangeliche
dTtalia. Piccole Chiese le nostre, di
fronte ad altre Chiese minoritarie, per
quanto assai maggiori di noi. Ma, nel
mondo che ci circonda oggi e malgrado ogni apparenza contraria, non è il
numero che conta, quanto la fedeltà
ed il coraggio cristiani. La forza dei
Cristianesimo non è la massa umana;
è invece la testimonianza della fede
che è in ciascuno di noi e che s’incarna nelle realtà della vita quotidiana.
E ciò è vero per tutte le Chiese, anche per la nostra Chiesa Valdese. Pertanto: «Non temere, o piccol gregge;
poiché al Padre vostro è piaciuto di
darvi il regno ». Ermanno Rostan
Dalle Comunità
Con i primi di novembre hanno avuto
inìzio tutte le varie attività ecclesiastiche.
Le riunioni quarlierali hanno già avuto
luogo ne‘ villaggi di Gugno, Indiritti, Malzai e Villa. I giovani dell’Unione hanno ripulito e imbiancato la vecchia sala dell**
attività, in attesa che la nuova venga term nata l’eslale prossima.
Gli uomini e i giovani hanno lavorato alcune giornate a tagMare del legname per il
nuovo tempio.
11 culto del 6 novembre, con celebrazione della Sanla Cena, è stato presieduto dal
d rettore di Agape, past. Giorgio Girardet,
Cile ringraziamo per il suo messaggio.
Nelle elezioni comunali sono risultai'
e'etti come consigliei- i signori Emilio Ferrerò (Villa), Sergio Richard (Giordano),
Giorgio Pascal (Pomieri), Alberto Richard
(Vpla), Marcello Rostan (Pomieri), Remo
Grill (Villa), Emilio Peyrot (Ghigo), Luigi
Peyrot (Cugno), Remo Peyrot (IndirittL,
Alessio Gerire (Orgere).
bobbio peuice
Venerdì sera 18 corrente le Unioni di
Bobbio Penice hanno ricevuto la quanto
ntai ^rad ta visita deH’Unione Giovanile
di San Secondo di Pinerolo. Dopo aver
cantato alcuni inni ed aver ascoltato il
messaggio dei due Pastori, gli Un’oni.sti
(Circa un’ottantina) hanno trascorso una
ottima serata fraternizzando, tra canti e
gioclii vari ed assaporando le ott’me cab
darroste di Bobbio inaffiate dal generoso
vino di San Secondo! Non è neppure mancata la tradizionale tazza di thè preparala
dalle solerti Un’oniste di Bobbio alle quali come a tutti i collaboratori, va il nostro
sincero « grazie ». Ringraziamo pure la
Unione di San Secondo ed ;1 suo Pastore ai
quali diciamo di vero cuore un « arri-vederci a presto ».
Sabato 19 corrente nel nostro Tempio al.biamo invocato la benediz'one del Signore
sul matrimonio di Pellegrin Mario (Inverso Roland! di Torre Pellice) e Baridoii Irma (Raymouds). Il nostro auguro di ogni
bene nel Signore accompagna questi cari
sposi che si stabiliscono a Torre Pellice.
Domenica 20 corrente, nel corso del nostro cullo nel Tempio è stata presentala al
Battesimo la bimba Geymonat Eddy d’ Eliseo e Mondon Elma (Costa). Il Signore benedica sempre questa bambina ed i .suoi
genitori.
Nel corso del medesimo culto abbiamo
udito :1 messaggio del nostro fratello Pu
glia Francesco. Tenente delTEsercito della
Salvezza che ringraziamo per la sua collaborazione fraterna. g.
ANGRO0NA (Serre)
Domenica 20 c., dopo il culto del mattino nel Tempio di Pradeltorno, è stato
celebrato il matrimonio di Miegge Nello
Miegge Lidia. Rinnoviamo agli sposi
1 augurio che il Signore sia veramente
sempre presente nel loro focolare per donargli pace e serenità.
Il culto al Serre del 20 c. è stato presieduto dal Pastore Gino Conte che ringraziamo di cuore per la sua collaborazione.
SETTE GIORNI
L'Assemblea non superava le 70 persone, pienamente qualificate per rappresentare una Chiesa di 1.200.000
membri. Raramente, come in quel Sinodo, ho notato un così proforido rispetto per l’assemblea ecclesiastica ed
una così evidente competenza nella
discussione degli argomenti svolti. Anche a Herrenalb ero l’unico delegato
straniero ; sono stato ufficialmente salutato in sinodo dal Presidente Dr.
Wilhelm Angelberger, un giurista, no
minato Presidente se non erro per
quattro anni, così come per lò stesso
periodo di tempo rimangono in carica
i vari delegati. I culti mattutini e serali erano frequentati da tutti, senza
eccezione; la sera del 27 Ottobre, dopo una intensa giornata di lavoro ini
ziatasi alle 8 del mattino, l’assemblea
mi ha ascoltato mentre parlavo delia
Chiesa Valdese in Italia e illustravo
la mia conferenza con delie fotografie a colori!
Pur non riuscendo ad inserirmi nei
dibattito sinodale a causa della difficoltà della lingua, ho avuto tuttavia
l’impressione di una Chiesa fortemente impegnata nel suo lavoro ecclesiastico, culturale ed assistenziale, compiuto dai responsabili in un’atmosfera di amor fraterno che dà forza e
vita a tutta la Chiesa. Ero seduto tra
GIOVEDÌ’ 17
Il direttivo DC respinge e deplora il
ricorso dell’ex-presidente Tambroni contro l’atteggiamento di Fanfani nei riguardi dei « fatti di luglio ».
Su richiesta dei governi del Guatemala
e del Nicaragua, forze aeronavali americane incrociano lungo le coste di questi
paesi, per sorvegliare e al caso bloccare
l’afflusso di armamenti forniti ai ribelli
delle repubbliche centro-americane da Cuba, e indirettamente da paesi comunisti.
Dubbia è già la esteriore legalità di tale
posizione: perchè nOn si è consultata la
OSA (Organizzazione Stati Americani)?
ancor più dubbia è l’opportunità di tale
presa di posizione, che a torto o a ragione continua a presentare gli S.U. come i
sostenitori di regimi reazionari nell’America latina.
Alla Camera francese socialisti, radicali
e indipendenti presentano una nuova mozione contro il piano per la « forza atomica » del governo Debré.
VENERDÌ’ 18
La Gran Bretagna abolisce il servizio
militare obbligatorio (introdotto là nel
1939 alla vigilia della guerra).
In un discorso a quattrocento personalità democristiane Adenauer si rimangia
le dichiarazioni fatte in un’intervista sulle
possibilità di « apertura » verso Mosca.
De Gaulle discute con i maggiori giuristi lo statuto dell’« Algeria algerina », perchè non possa essere bloccato da accuse
di illegalità.
SABATO 19
11 Consiglio dei minislri decide di prorogare al 1964 il blocco dei fitti, tranne
per le abitazioni di lusso e i locali pubplici.
Krusce'v ha invitato Fidel Castro a non
aggravare la crisi caraibica, ammonendolo
« a non agitare la minaccia dei missili
russi ».
DOMENICA 20
Le prime notizie delle elezioni in Giappone indicano il successo del partito conservatore ( liberal-democratico).
L’Argentina approva l’intervento americano nelle acque caraibiche.
LUNEDI’ 21
Mentre Bonn e Washington sono in contrasto sulla divisione delle spese per la
difesa comune, si riunisce a Parigi la con
ferenza parlamentare della NATO: il gen.
Norstad propone di costituire un « pool »
atomico atlantico, in cui tutti i paesi
avrebbero diritto di controllo e l’impiego
delle armi nucleari sarebbe deciso da una
autorità superiore ai capi militari ; ma il
premier francese Debré insiste sull’« Europe des patries », il che significa che il
governo De Gaulle insiste, malgrado le
forti opposizioni interne, nel proposito di
costituirsi una propria forza atomica.
A Léopoldville tre ore di sparatoria fra
truppe congolesi di Mobutu e forze delrONU che hanno disputato loro l’espulsione violenta del rappresentante del Ghana, accusato da Mobutu di sostenere il
rivale Lumumba.
Il governo britannico autorizza la Ford
inglese ad accettare l’offerta della Ford
americana tli acquistarne tulle le azioni:
questo perchè la grande ditta di Detroit
non concentri i suoi sforzi europei sulla
filiale tedesca.
Giungono a Roma in visita ufficiale il
premier inglese Mac Millan e il Ministro
degli esteri Home.
Si apre a Bonn il congresso della Socialdemocrazia nella Repubblica federale:
esso dovrà studiare la linea da assumere
in vista delle elezioni 1961, per le quali
il partito presenta quale candidato alla
Cancelleria federale il Sindaco di BerlinoOvest, Willy Brandt.
MARTEDÌ’ 22
Gli S.U. aumentano le loro forze navali
nel Mar dei Caraibi, e a Mosca Kruscev,
in un ricevimento al presidente finlandese, riferendosi alle notizie dell’invio di
sommergibili americani muniti di missili
Polaris a pattugliare nel Baltico, ha invitato gli occidentali a « smetterla di far
tintinnare le armi ».
La Camera francese respinge anche la
nuova mozione contraria al programma
atomico di De Gaulle.'
.41 Congresso socialdemocratico di Bonn
il leader Ollenhauer dichiara che il partito respinge il riarmo atomico dell’esercito federale, che dev’essere alla pari con
gli altri eserciti della NATO.
MERCOLEDÌ’ 23
De Gaulle decide di indire al principio
di gennaio il referendum per l’Algeria.
Continua la conferenza al vertice comunista mà i capi e la stampa sovietici la
ignorano.
TORRE PELLICE
In ricordo
di Elma Farina
Incontrai mercoledì scorso una delle
notstre care « Vecchiette » in Via Arnaud,
che mi fermò e piangendo mi disse tra
l’altro: « l'osa faremo ora senza di lei a
S. Margherita? »
Il isuo acv^'crato rimpianto mi strinse il
cuore perchè era il nostro ; quello di tulle
noi, in particolare, del gruppo della « Asvsistenza » dell’U.C.D.G. Ancora non possiamo renderci conto che la sig.ra Elma
Farina non sarà più in mezzo a noi, col
suo bel sorriso, con I-a sua mano sempre
te.sa ad aiutare, a r'spondere generosamente a qualsiasi appello.
La sig.ra Farina sì è spenta improvvisamente quando nessuna di noi la riteneva
così ammalata.
E’ vero, spesso si faceva scusare di non
poter intervenire a una riunione percliè
non stava bene, ma il giorno dopo la si
incontrava per le vie di Torre col suo
passo svelto, conversando con Luna e con
1 altra, tante erano le persone che ella co
nosceva, assistiva e consigliava, dimentica
di sè.
Rimane il ricordo luminoso della sua
attività Tultima volta che fu in mezzo a
noi, per la festa tradizionale delle « Vecchiette », che lei conosceva personalmente ad una ad una.
Nessuno più di lei sapeva distribuire
equamente i tanti dolci raccolti per quella occasione, preparare i pacchi per le
assenti e noi le obbedivamo, docili e sottomesse come a un gran Capo di cui si
riconosce la indiscussa superiorità!
Cara Amica! Possa il suo ricordo rimanere in mezzo a noi come un incitamento
a servire sempre più fedelmente il Maestro
che lei tanto amava e in nome del quale
ella agiva.
Al suo Compagno, così duramente colpito, ai familiari la simpatia fraterna di
tutte noi. Ben possiamo dire: « essa si
riposa delle sue fatiche e le sue opere
!a seguono ».
Le Amiche e TU.C.D.G. hanno promosso una sottoscrizione « in memoriam ». Le
offerte potranno essere versate alla nipote
sig.ra Beìn e alla sig.ra Rivoìr Giusti.
m. t.
(f:ì
3
P
25 novemhre 1960 — N. 47
L’ECO DELLE VALU VALDESI
pa*. 3
Il evi anno accademico
della Facoltà di Teologia
Sabato 5 c.m. ha avuto luogo, nel
l’Aula Magna della nostra Facoltà di
Teologia, la cerimonia inaugurale dei
evi anno accademico II Moderatore,
past. Ermanno Rostan, presidente dei
Consiglio della Facoltà, ha tenuto anzitutto un breve culto, parlando sui
testo di 1 Tim. 1 ; 3ss. e sottolineando,
in modo particolare, la « buona coscienza» (v. 5), che deve presiedere ai
nostro studio in vista del ministero
che ci attende.
Era presente alla cerimonia, come
gradito ospite, il prof. dr. Dahl, docente di Nuovo Testamento all’Università di Oslo, il quale ha rivolto a tute',
i presenti un cordiale messaggio dì
simpatia e di augurio, recandoci il sa
luto della sua Facoltà e ricordando
con gioia la visita fatta a Oslo, nel
marzo 1959, dal nostro prof. V. Vinay.
Dopo una parola di ringraziamento
a tutti i convenuti ed, in modo particolare ai rappresentanti delle Chiese battista e metodista, rispettivamente past. Manfredi Ronchi e past. Ma
rio Sbafli, il Moderatore ha dichiarato ufficialmente aperto il CVI anno
accademico della nostra Facoltà.
La parola è stata quindi data al
prof. Valdo Vinay, incaricato di tenere la prolusione, il cui titolo era : « Il
ministero e i ministeri nella prassi
ecclesiastica ».
Il prof. Vinay esordisce facendo notare alcuni lati negativi dell’odierna
prassi ecclesiastica. Se noi, infatti,
prendiamo come esempio la Chiesa
' primitiva, non possiamo non constatare la ricchezza di ministeri che la
contraddistinguevano e la deficienza
di ministeri nelle nostre comunità. Vi
è stato attraverso i secoli un accentrarsi delle cariche ecclesiastiche in
un solo ministero: quello del pastore.
Ora, se è vero e buono che il ministero pastorale debba avere il giusto risalto, è altrettanto vero che è necessaria una rivalutazione e una riscoperta, in seno alla Chiesa, degli altri
ministeri. E’ vero che la situazione
odierna non è più quella del 1» sec.
d. C., d’altra parte, oggi come allora,
la norma per una retta prassi ecclesiastica è sempre il Nuovo Testamento e la Chiesa deve, in ogni tempo,
adeguarsi a questa norma e lasciarsi
da essa continuamente riformare. Per
il N. Testamento i ministeri sono dati
dal Signore con reiezione e la vocazicne della Chiesa stessa e la Chiesa
uel Nuovo Testamento ha inteso se
stes.sa non come associazione cultuale, ma. come presenza attiva in tutti
gli aspetti della vita. La C.hiesa del
Nuovo Testamento è un avvenimento
della grazia, è una Chiesa « carismatica»: in essa ogni fedele ha ricevuto qualche dono particolare che deve
essere operante in seno alla comuni
t:l.
1. Il ministero
La Riforma del XVI sec. ha riscoperto il volto genuino della Chiesa
del Nuovo Testamento. Essa non è
oggetto passivo, che ascolta soltanto,
ma è soggetto che esercita la cura
d’anime; in essa tutti sono sacerdoti.
Per correggere la prassi delle nostre
chiese non dobbiamo prendere di pe
so l’esempio delle « forme » d’organiEzazione ecclesiastica della Chiesa primitiva, ma è necessario comprendere
che cos’è il ministero. Leggendo at
tentamente il Nuovo Testamento vediamo che Gesù stesso è stato il pri
mo ministro, e, a dimostrazione di
questa tesi, basta esaminare tutta la
sua opera di servizio, di vera « diakonia » ( termine che esprime l’umiltà e
la completa dedizione nel servizio). Il
ministero della Chiesa deve dunque
essere soltanto « servizio », ubbidien
za e sottomissione al proprio Signore.
Il rapporto fra Cristo e la Chiesa e
infatti un rapporto di ubbidienza della seconda nei riguardi del primo. Il
ministero è esercitato solo nel rapporto fra il Signore e la Chiesa, fra il «ca
po » e il « corpo ». In questo rapporto
e in questo senso va intesa l’espressione neotestamentaria di « reai sacerdozio»: cioè sacerdozio di tutta la
Chiesa cerne ubbidienza e servizio a
Colui che è il suo- Re e il suo Signore.
A questo punto è necessario sottolineare la vacuità e la mancanza di
un qualsiasi fondamento biblico dello
divisione fra clero e laicato, in quali
to il ministero è di tutta la Chiesa, ap
partiene a tutti i credenti indistintamente e non è patrimonio particolare
di .alcuno. E’ giusto notare come, su
questo punto, le Sètte generalmente
siano più coerenti con la dottrina neotestamentaria del sacerdozio universale.
2. 1 ministeri
I ministeri nella Chiesa primitiva
erano di tutti, e tutti al servizio della Chiesa. Erano doni dello Spinto
Santo, « carismi », che la Chiesa riconosceva ai singoli credenti. Nel Nuovo Testamento (basti vedere le epistole di Paolo), vi è una gran varietà
di ministeri, e la disciplina ecclesia
stica è esercitata da tutti. Inoltre non
vi è supremazia d’un ministero sull’ai
tro; in altre parole non vi è gerar
chia. I ministeri sono l’espressione
della volontà di Dio e il mezzo del suo
governo sulla Chiesa.
Partendo da questa base si può vedere come sia errata la posizione del
la Chiesa cattolica, che vede nel sa
cerdozio la funzione di mediatore fra
Dio e la comunità dei credenti; si può
comprendere, inoltre, l’errato carattere monarchico del pastorato odierno,
che accentra in sè e assorbe quasi tutti gli altri ministeri. Sotto questa luce non si capisce perchè la Chiesa luterana riconosca solo il pastorato come ministero, nè si trova del tutto
sufficiente la suddivisione di Calvino
dei ministeri in pastori, dottori, anziani e diaconi, dei quali solo il pasto
re può essere consacrato.
La nostra Chiesa, che è riformala,
risente naturalmente dell’impostazione data da Calvino a tutto questo
problema. Calvinò non ha posto in
sufficiente risalto il carattere carismatico dei ministeri e questo si è riflesoo
nella nostra odierna prassi ecclesiastica. I ministeri non sono più posti sui
lo stesso piano, per cui si sente oggi
la necessità di un rinnovamento ecclesiastico, di una nuova reinterpietazione dei ministeri alla luce delia
prassi delle chiese neotestamentarie.
E’ necessario che la Chiesa, che le nc
sire comunità, diventino di nuovo
« scuole della Parola » ; è necessario,
cioè, che VI sia un maggiore studio
della Parola, una maggiore preparazione teologica, che renda possibile
una più profonda comprensione di
quelli che sono oggi i problemi di vitale importanza per la vita stessa della Cfiiesa, e il problema dei ministeri
è uno di questi. Marce Ayassot
L’ Istituto a cui dobbiamo pensare
F.U.V. - GRUPPO VALLI
Pirla 11 Gomitato di Gruppo
Gli otto savi (che per l’occasionej
erano solo iii se’„ic) che dovrebberej
animare con tutti i mezzi l’attività!
giovanile valligiana, si sono riuniti!
domenica 20 novembre per il consueto incontro pinerolese di presa di contatto in vista delle finalmente avviate attività invernali. Ben presto le
unioni cominceranno ad essere visitate ad una ad una. Il Comitato non
vorrebbe che queste visite fossero seni^
plicemente delle visite di cortesia. E’
certamente necessario che il Comitato si renda conto del lavoro che si
compie nelle varie unioni, delle riuscite e degli eventuali scacchi subiti
dai vari gruppi giovanili. Vorremmo
tuttavia che le nostre visite fossero
soprattutto un mezzo per lavorare con
voi sul materiale di studio che la
F.U.V. vi fornisce quest’anno. Sappia"
te dunque che, quando fissate una visita per uno (ii noi, sarebbe bene che
prevedeste, nello stesso tempo, lo studio di imo degli argomenti trattati
dai quaderni di studio, informando
poi chi vi deve visitare dell’argomento scelto.
Il prossimo convegno generale e
stato fissato per l’II dicembre p.v. e
dovrebbe avere luogo alle ore 14 a S.
Secondo. Anche questo convegno sarà
dedicato all’esame di uno dei quadeini di studio e precisamente di quello
riguardante le sètte. Prendete sin da
ora nota della data (si tratta di una
domenica). Vi saranno presto date ulteriori precisazioni.
Il past. Girardet ha manifestato la
intenzione di visitare le varie Unioni
per interessarle al lavoro di Agape. Il
Comitato di gruppo incoraggia vivamente questa iniziativa che non può
dare che buoni frutti per un più vivo
inserimento di Agape nella vita delle
nostre Valli.
Due membri del Comitato hanno
assunto l’incarico di creare un fascicoletto il cui contenuto dovrebbe essere assai gradito a tutti i membri
delle Unioni: esso sarà colmo di suggerimenti per nuovi giochi da farsi
nel corso delle vostre sedute e dovrebbe essere un utile diversivo, capace di
spodestare almeno per qualche serata
l’imperante gioco dei vicini! Il fascicoletto in parola sarà probabilmente
ottenibile al Convegno di cui si è parlato e sarà ceduto dietro un piccolo
cempenso per coprire le spese.
Ci è giunta notizia che in Val Germanasca è in funzione, da qualche
tempo, un corso per predicatori laici
al quale partecipano alcuni giovani
che già hanno cominciato a servire
la loro Chiesa tenendo riunioni o culti dove questo fosse necessario. Sottolineiamo con gioia questa iniziativa, augurandoci che possa dare buoni frutti e che quanti vi hanno aderito perseverino nel loro sforzo. E’
nostra intenzione di creare qualcosa
in questo senso anche in Val Pellice.
Siamo certi di poter trovare dei collaboratori per questo lavoro. A voi
ora, giovani, fatevi avanti manifestando la vostra intenzione di partecipare a questo sforzo. Già qualcuno
ha dato la sua adesione. Non è necessario di essere in molti, è necessario di impegnarsi molto.
' PERSONALIA
La Signorina Paola Fuhrmann si è laureata in giurisprudenza, con esito lusinghiero, presso l’Università degli Studi di
Milano f’8 novembre 1960. Alla neo-Dottoressa le nostre più vive felicitazioni.
L'«Asilo dei Vecchi» di S. Germano
Le origini
L’Asilo per vecchi di S. Germano
Chisone non venne eretto in ossequio
a deliberazione del Sinodo o di qualche Commissione; nq sorse per iniziativa di un qualsiasi Comitato; nè è
dovuto al progetto di un benefattore,
il quale si sia messo a tavolino per
studiarne l'esecuzione... Esso è bensì
il frutto spontaneo di un’esperienza
cristiana suggerita dalle circostanze
ordinarie della vita: qui, in ispecie:
della vita di persone anziane abbandonate.
Già sin d’allora, infatti, appariva
tramontata l’èra cantata dal Libro dei
Proverbi in cui « i capelli bianchi sono una corona d’onore ». Sebbene non
semipre degni di riguardi umanamente
parlando, quanti poveri vecchi facevan pietà perchè privi delle cure indispensabili al sostentamento del corpo
e privi soprattutto di quell’alimento
necessario ch’è la simpatia e l’afìetto.
Ma i tempi maturavano. Ed ecco il
Signore ispirare ad un suo Servitore
l’idea di diventare suo strumento nell’opera di sollievo di tali miserie.
Gli inizi
Leggiamo nel librò dei Verbali della parrocchia di S. Germano: « Assemblée électorale du 14 août 1892.
Vu l’offre généreuse de deux anonymes qui mettent à la disposition de la
paroisse la somme de 20.000 francs
dans le but de créer un Asile pour les
vieillards, la paroisse à l’unanimité
accepte d’entreprendre l’oeuvre; et
charge son pasteur de faire tout ce
qui dépend de lui pour arriver à un
bon résultat, en le laissant libre d’agir
comme il l’entendra : pour le bien de
cette oeuvre ».
Questa deliberazione lascia anzitutto supporre — come difatti era — che
il pastore Carlo Alberto Tron si sentisse animato da tempo, e con passione, da tale pensiero J e mette poi in
evidenza il fatto — confermato dagli
sviluppi successivi — che l’Asilo fu
opera personale del suo fondatore. E
tale, infatti, rimase sua vita naturai
durante.
I benefattori
Furono parecchi. Già i sopra citati
« anonimi » che resero possibile la
prima costruzione. (Una nota marginale alla deliberazione commette... la
indiscrezione di nominarli ; D. Monnet e Miss Martin). Ad essi si aggiunsero fin dal principio i Coniugi Alinari; poi, i Coniugi Alberto e Rosina
Rostan, ricordati da apposita lapide;
più tardi, l’ing. Gustavo Vinçon, il
quale contribuì con generosità per
molti anni al buon andamento dell’Istituto, ormai in piena efficienza.
I mezzi finanziari
Aggiungansi ai doni di questi Amici, offerte e collette, spontanee od organizzate. fra le quali una grande sottoscrizione speciale lanciata in seno
alla parrocchia con decisione dell’Assemblea in data 6 gennaio 1893. Contemporaneamente, il Concistoro deliberava (col consenso degli interessati)
10 storno a favore dell’erigendo Asilo
del residuo delle somme raccolte per
le riparazioni — allora eseguite —
allo stabile del tempio; così motivando l’operazione : « vii que le compte
s’est bouclé sans déficit ». (Tempi
beati!)
Inoltre, il pastore Tron contava
non pochi amici facoltosi che egli sapeva interessare all’opera ohe gli stava a cuore; ed egli stesso non lesinava
11 proprio contributo personale. Eppoi
(COSÌ ei soleva ripetere) « noi contia
mo con fede sopra Colui che è Fedele; Egli provvederà! ». Nè mai il suo
ottimismo cristiano lo tradì.
Ora, la vita deH’Istituto è assicurata, oltre che dalle antiche rendite e
da qualche modesta retta, da contributi individuali, da doni collettivi delle Chiese e — non ultimi per valore
materiale c per l’incoraggiante solidarietà che rappresentano — da doni in
natura.
I primi passi
La posa della prima pietra dell’edificio centrale fu eseguita il 22 aprile
1893; l’inaugurazione della casa seguì
rii settembre 1894. Rispondendo alle
esigenze rapidamente crescenti, venne
quindi posta la prima pietra della così
detta « Infermeria » il 10 settembre
1896 e l’inaugurazione seguì il 14 settembre 1897.
Gli annali dell’Asilo segnano così
quattro solenni cerimonie, ampiamente descritte con quantità di particolari
interessanti : partecipazione entusiasta
di popolo, valdese ed estraneo, di Autorità religiose e civili; adesioni di personalità d’Italia e dell’Estero, fra cui
quella del re; incontro di numerosi
Pastori; provento... inaspettato del
« bazar » in ben 400 Lire; ecc.
Sviluppo progressivo
A poco a poco, il neo Asilo s’imponeva all’attenzione generale : « il
pubblico comincia ad interessarsi ai
nostri vecchi » scrive la Relazione dell’anno 1902.
Con fede e con tenacia, poterono
essere successivamente costruiti il terzo padiglione ed il « Villino Fede e
Riconoscenza » per pensionanti, e da
ultimo il terrazzino coperto che li ricongiunge.
Quindi ancora, man mano, la sistemazione del terreno di tutta la proprietà e molte notevoli migliorìe con
impianti moderni, che troppo lungo
sarebbe qui elencare.
Gii ospiti
Dal primo nucleo di 11 vecchi (di
cui 10 della parrocchia locale, giusta
l’intenzione primitiva) il numero dei
ricoverati salì con ritmo assai rapido
a 70); ed allargando il concetto ispi
ratore, l’intesa fu che l’Istituto avesse
da servire « a tutta la famiglia italiana ».
Già nel 1896 il Fondatore si rallegrava che avessero « reciprocamente
da imparare ; i valdesi delle Valli, dai
convertiti della Evangelizzazione; ed
i convertiti, dai valdesi di nascita ».
La Direzione
La direzione interna delTAsilo è
normalmente affidata ad una diaconessa, coadiuvata da personale adatto
e con l’aiuto eventuale di qualche ricoverato; mentre la direzione generale, come già accennato, fu da principio
avocata a sè dal fondatore dell’Asilo
stesso, il pastore C. A. Tron. Durante il suo ministero pastorale a S. Germano, egli vi provvide direttamente;
quindi (essendosi egli trasferito a Torre Pellice) per il tramite di un Comitato di sua fiducia, da lui nominato.
In quanto però alla proprietà legale, sLabili e fondi passarono gradatamente alla Tavola Valdese. Il Concistoro di S. Germano, infatti, non volle
aderire alla richiesta di erigere l’Asilo
in « Ente morale », nè ritenne opportuno diventarne egli stesso proprietario : due sagge deliberazioni, segnate
come « importanti » nel registro dei
verbali.
Alla morte del signor Tron (1934),
il Comitato direttivo fu eletto dalla
Tavola di anno in anno fino al 1942;
anno in cui, per deliberazione sinodale, l’amministrazione e l’esercizio
dell’Asilo per Vecchi di S. Germano
passarono alla Commissione degli Istituti Ospitalieri Valdesi.
E’ egli il caso di ripetere alla
C.I.O.V. : «altri hanno faticato, e voi
siete entrati nella lor fatica »?
Comunque sia, confortati dalla certezza che nulla si perde di quanto si
fa nel nome e per l’amore del Divin
Maestro, sottoscriviamo a quel che si
legge in calce a più di un Resoconto
concernente quest’opera; « Soli Deo
gloria! ».
Ringraziamo il nostro collaboratore e fedele amico che ha gentilmente
accettato di presetitare ai lettori dell’Eco questa Istituzione. U. B
La famiglia del compianto
Giovanni Federico
Ribet
commossa per le attestazioni di simpatia dimostrate in occasione del suo
lutto ringrazia tutti coloro che hanno preso parte al suo dolore, in modo
particolare il Doti. Peyrot, il Doti.
Mathieu ed il Pastore Bouchard.
« Io ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa,
ho serbata la fede».
(2 Timoteo 4:7)
Paure, novembre I960
Unite nei dolore per la perdita di
Enrichetta Martinat
ved. Rostaing
entrate nel Celeste Riposo il 19 Novembre 1960 a Villasecca all’età di 76
anni, le figlie esprimono la loro riconoscenza a quanti l’hanno assistita e
curata durante la lunga malattia e
a tutti gli amici e conoscenti che l’hanno accompagnata dal luogo delle sue
sofferenze a quello della sua ultima
dimora.
« Il mio orecchio aveva sentito
parlare di Te, ma ora l’occhio
mio ti ha veduto ».
(Giobbe 42: 5)
II
PESCI
e specialità surgelate
Frost „
Troverete da
Paschetto
ALIMENTARI
♦
Via della Repubblica n. 3
(Portici) Telefono 9449
TORRE PELLICE
Dottoressa
lolaoda De Carli Valerio
Medico Chirurgo
Specialista
in malattie dei bambini
Psicologia e pedagogia
Consultazioni presso l’Ospedale
Valdese di Torino
Ogni mercoledì ore 15-16
o per appuntamento
4
pag. 4
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
N. 47 — 25 novembre 1960
PRAMOLIO
Son stale deposte nel cimitero di Pomeano le spoglie mortali di Benech Ahele, di
anni 65. Egli è deceduto improvvisamente
il giorno 7 novembre. Nella mattinata egli
era ancora sceso a fondovalle per le solite
commissioni settimanali. Verso le undici,
nel viaggio di ritorno, giunto a poche centina'a di metri dalla sua abitazione, egli si
sentiva male ed era eostretto a fermarsi.
Un suo nipote di passaggio lo trovava già
mezzo agonizzante e provvedeva a trasportarlo a casa. Accorso subito al suo capezzale il figlio che s; trovava fuori al lavoro,
egli faceva ancora in tempo a vederlo ed
a scambiare alcune parole con lui, poi improvvisa sopraggiungeva la fine. Una morte più o meno simile aveva fatto pochi anni fa la moglie.
Al figlio, rimasto tutto solo nella sua
casa, alla sorella e a tutti i parenti, rinno
viamo l’espressione della nostra viva e fra
terna simpatia.
« Io — dice Gesù — sono con voi tutti i
glorili, sino alla fine dell’età presente »
(Matt. 28: 20).
Circondati da numerosi parenti ed amici
si sono uniti in matrimonio, sabato 12 no
vembre, Oreste Sappè e Anita Jahier, ri
spetlivamente figli dell’Anziano della Rua
ta e dell’Anziano dei Rosi.
Essi stabiliscono la loro residenza a Pi
nerolo. Li seguono il nostro pensiero af
fettuoso ed i nostri vivi e sinceri voti au
gurali.
Il tempo un po’ più clemente di questi
aitimi giorni ba permesso un balzo ’n
avanti dei lavori della carrozzabile. E’
stalo completato il secondo ponte delle
« Cumbe » dei C’alarci e pare che si stia
per proseguire verso gli Alberi. Ce ne
compiaociamo, augurandoci che prima della neve la strada possa essere aperta al
transito delle macchine almeno fino a questo villaggio.
Intanto il tempo migliorato sta anche
permettendo rultimazione de’ lavori della
campagna. Si sta provvedendo alla raccolta
del « gias » per il bestiame e alla provvista di legna per l’inverno. Per ora la neve
si è accontentata del possesso delle alte cime. Speriamo che non ne scenda troppo
presto e che piuttosto torni magari a far
parlare un po’ di sè quello che una volta
veniva chiamato « l’estate di S. Martino ».
P0MARETT0||c
— Durante il Cullo di domenica 13 u.s. è
stato amministrato il Santo Battesimo alla
piccola Coisson Bmanuela di Enrico e di
Casagrande Noemi.
Accompagni ’1 Signore con le Sue grazie
e le Sue benedizioni questa cara bambina,
la faccia crescere sotto la Sua protezione
ed aiuti genitori e padrini a mantener fede
alle promesse che hanno folto.
— La giornata del ringraziamento è stala
celebrata domenica scorsa con un culto solenne presieduto dal pastore Genre che ha
rivolto ai numerosi presenti un vibrante
messaggio di fede cristiana tratto dalla parabola dei dieci lebbrosi e dal Salmo:
« Anima mia, bened’ci l’Eterno e non dimenticare alcuno dei suoi benefici ».
Erano pure presenti al Culto le famiglie
di altre parrocchie trasferitesi ultimamente in mezzo a noi: la comunità ha dato
loro il più fraterno benvenuto.
— L'TJnione Giovanile si è recata venerdì scorso col pastore, a Bobbio Pellice in
visita a quella comunità. L’accoglienza è
stala veramente fraterna, per cui, mentre
ringraziamo di cuore la gioventù di Bob
bio iper l’ospitalità, formuliamo l’augurio
che simili scamb’ di visite siano più ire
queliti e diciamo fin d’ora ai bobbiesi un
cordiale arrivederci a San Secondo.
E’ in programma per la riunione di sabato sera, 26 c.m., la proiezione del tìim
sulla gita della scorsa estate a Ginevra e
del film sulla Festa del XVII febbraio u.s.
Un registratore sarà pure a disposizione di
quanti vorranno esib’rsi a sentire la propria voce in canti o recitazioni. Tutti i
giovani sono invitati ad intervenire numerosi per trascorrere una serata in fraterna
armonia e sano divertimento.
— E’ in corso una campagna per VahboniimeiUo ai nostri giormdi valdesi. Ricoidiamo che dalle relazioni del Sinodo è n
sullato un numero di abbonati pari solo
al quaranta per cento delle famiglie delle
nostre comunità. Facciamo perciò un vivo
appello a tutti i nuclei familiari valdesi affinchè provvedano a colmare tale lacuna in
v'ando l'imporlo dell’abbonamento (lire
1.300 per I’kEco delle Valli » oppure lire
2.000 per abbonamento cumulativo a «Lio>/
c «Luce»! ¡ramile il Concistoro o, a mezzo
vaglia, alla Libreria Editrice Claudiana a
Torre PelFce.
Se desideriamo continuare a ricevere le
iioti/ie della Chiesa e delle nostre comunità e se vogliamo che i nostri giornali vivano, dobbiamo provvedere anche finanziariamente a sostenerli.
— Come già è stalo annunziato, gli stud’
biblici consueti alle riunioni quarlierali salanno ntercalali da studi sulla «partecipazione al servizio sacro che consiste nel dono e nella cristiana liberalità », sulla « partecipazione ai culti », suUa « partecipazione
alla comune richiesta che altre vocazioni
pastorali siano udite nel seno delle nostre
comunità »: : tre concetti che il Moderatore ha espresso nel suo messaggio per una
ripresa impegnata. Il primo studio sarà presentato, D. v., dal diacono Dino Gaidiol che pres'ederà la riunione di mercoledì 30 c.m. alla Scuola Umberto I e parlerà sulla coscienza evangelica in merito
alle offerte per la Chiesa. Tulli i membri
della comunità sono cordialmente invitati
ad intervenire. d. g.
MASSEL
I giovani rorenghi hanno visitato l’Unione di Pomaretto sabato 19 novembre
guidati dal loro Pastore Giovanni Conte
che ha dato un messaggio mentre il maestro Tron Claudio ha tenuto uno studio
interessante sul servizio. Ne è seguita una
discussione molto utile, poi i giochi.
I.a domenica 19 il culto è stato presieduto dal Pastore di Rorà che ha battezzato
Reynaud Marinella di Elvio e Peyrot Luisa; che il Signore benedica la famiglia e
la tenera creatura sulla quale il Signore
ha fatto scendere i doni della Sua Grazia.
Ringraziamo di cuore il coUega Conte
per la sua visita unitamente al suo gruppo
giovanile rorengo.
Nel pomeriggio deUa domenica ha avuto luogo la replica della recita della sezione cadetta; ringraziamo ancora tutti coloro che si sono tanto adoprati per la riuscita del pomeriggio.
Recentemente sono stati eletti anziani
e diaconi le seguenti persone: a Pomaretto l’anziano Ribet Giosuè è stato riconfermato nella carica all’unanimità; e
il sig. Vitale Jahier è stato eletto diacono.
Assemblea di Chiesa sarà chiamata
a ratificare la decisione dei singoli quartieri ; intanto ci rallegriamo per questi
nuovi collaboratori e per quello ridetto.
PRAROSTINO
Abbiamo, ormai, ripreso tutte le attività che caratterizzano la vita della nostra
parrocchia nei mesi iovernali.
— La Scuola domenicale conta, quest’anno, un numero rilevante di bambini, cirta
un cent naie... Da qualche anno non si
raggiungeva più questa cifra. Ce ne rallegriamo.
Un leggero aumento anche nel numero
dei catecumeni...
— VUnione Giovanile ha ripreso la sua
attività fin da g'ovedì 27 ottobre, nominando membri del seggio: il Pastore, Presi
dente; la maestra Paola Codino, vicepresidente; Nella Gardiol, segretaria e Sandro
Paschetto, cassiere. Per il programma di
studio, si è deciso di seguire i quaderni
F.U.V. di recente edizione.
Mercoledì 9 novembre abbiamo avuto il
piacere di ricevere in visita i Pastori Franco Giampiecoli, Segretario Generale della
F.U.V. e Giovanni Conte, Capogruppo.
— La Corale pure ha ripreso lo studio
del bel canto di chiesa. Pure tra difficoltà
di var’o genere, essa sembra bene avviata.
— h'Unione delle Sorelle si riunisce la
domenica, pomeriggio, ogni quindici giorn’.
— Le riunioni quartierali sono ricominciate dal principio di novembre. Secondo
la racconiandaz’one sinodale, studiamo
Pargomento : « 11 denaro al servizio della
fede ». Ovunque la partecipazione nei
membri di Chiesa è buona.
— Nel corso della riunione ai Gay, è
stata battezzala la piccola Borno Carla Letizia Giulia, la sera del 15 u.s. Il Signore,
« padre degli orfani e difensore delle vedove » guidi e protegga questa piccola.
— E’ in corso nei vari quartieri la colletta in natura a favore degli Istituti Ospitalieri. Benché i raccolti siano, quest’anno,
un po’ scarsi e di non troppo buona qualità, tuttavia abbiamo buona fiducia che la
nostra popolazione rurale saprà dare con
gioia e con riconoscenza per i fratelli ricoverati, assai meno fortunati di noi.
— Sabato scorso, 26 novembre, VUnione
Giovanile di Angrogna (Prassuit-Vernè\ è
venuta a Prarostino e ci ha offerto una magnifica serata. Ringraz amo i cari giovani
angrognini.
Dans l’indication des dons pour le
temple s’est glissée une erreur: le don de
M. L. Pons (S. Germano) est de L. 2.000
et non 1.000 comme erronément publié
dans le dernier Eco.
Due lutti hanno colpito famiglie delia
nostra Comunità in queste ultime settimane.
11 primo a Pian Faetto dove il 31 u.s. ii
nostro fratello Filippo Ghigo si è spento
serenamente al declino di una lunga esistenza all’età di 88 anni.
A Villasecca il 19 corr. è deceduta dopo
parecchi decenni di sofferenze, fiduciosamente sopportate, la nostra sorella Enrichetta Martinat v. Rostaing all’età di io
anni.
Desideriamo che l’espressione della solidarietà della Chiesa giunga rinnovata alle
famiglie che sono state colpite da questi
lutti e soprattutto a chi è rimasto più solo.
Domenica 13 VUnione delle Madri della
nostra Comunità ha cominciato le sue sedute a sezioni riunite recandosi a Pomaretto, ospite delle Sorelle di quella Chiesa
per un lieto pomeriggio di messaggi e di
recitazione preparata dai bambini di Pomarello che hanno interpretato con gusto
la storia d; Cenerentola. Rinnoviamo alla
Unione di Pomaretto il nostro ringraziamento per Paccoglienza fraterna riservata
alle nostre Madri.
Le Unioni Giovanili, dopo aver partecipato all’incontro di Agape, hanno inizialo
le loro sedute e progettato i programmi
per il nuovo anno utilizzando il materiale
di studio preparato dalla FUV.
Sono anche iniziate le riunioni, o piu
precisamente, gli esami di quartiere che
hanno avuto luogo in tutta la Parrocchia dall’8 al 18 Novembre. Tutti i quartieri (ad eccezione dei Chiotti) sono stai;
visitali e le varie riunioni sono stale ben
frequentale. Contiamo di cominciare rapidamente, in quella sede, lo studio dei nuovi cantici deU’innario Cristiano.
Sono pure iniziate le attività de; cadetti,
divisi in due gruppi, e le riunioni speciali
dedicate al IV anno di Catechismo con lo
studio di storia valdese e di argomenti biblici.
Le lezioni di religione sono pure cominciate in tutte le scuolette sotto la direzione di insegnanti valdesi (F. Calvelli a
Chiotti, R. Gardiol a Pian Faetto) e di incaricali del Concistoro altrove (G. Ribet a
Albarea, R. Clot a Trussan, A. Massel a
Roccia e E. Peyrot a Bovile).
Ai Chiotti la riunione di quartiere avra
luogo sabato prossimo, 26, alle ore 20.
VILLAR PELUCE
Bentornati. — Alcuni nostri fratelli sono tornati definitivamente al Vìllar ed
esprimiamo loro il nostro fraterno ed affettuoso compiacimento, unitamente ai
nostri fraterni auguri, lieti di raccoglierli
nella nostra famiglia villarese. Essi sono:
Maddalena Cairus da New York — Lidia
Fontana da Torre Pellice — Rinaldo e
Giovanna Barolin da Briicherasio — Cesare e Rosetta Chiaria da Parigi — Susanna Geymonat ved. Gardiol da Genova
— Susanna Mìchelin Salomon da BieUa.
Personalia. — La nostra sorella Adelina
Allio in Beri che da 22 anni vive a New
York è tornata fra noi quest’estate per
un breve soggiorno in compagnia dei suoi
cari. Essa ha rivisto con particolare emozione il nostro tempio, per lei denso di
ricordi, e la Miramonti ove, giovinetta,
lavorava con suo padre. Ci auguriamo di
rivederla più spesso fra noi.
Felicitazioni vivissime e auguri di buona carriera ai nostri neo-ragionieri : Remo
Dalmas e Romano Puy.
A nome della Chiesa ringraziamo i nostri anziani: Stefano Cairus e Umberto Pascal che hanno presieduto i culti durante
l’assenza del Pastore.
¡Sozze. — 13-8: Frache Giorgio con Dalnuis Ivana. Tempio olezzante di gigli. Un
gruppo dì Baden-Baden ha abbellito la
cerimonia col canto dì « Loda l’Eterno ».
Molti parenti ed amici e soprattutto una
simpatica gioventù ha fatto corona agli
sposi.
17-9: Paola Vigna si unisce in matrimonio con Giuseppe Foglia di S. Giovanni.
Inviamo un fraterno saluto a questa nostra giovane sorella esortandola a tenere
sempre alta la bandiera della sua fede.
1-10: Due matrimoni nello stesso giorno ! Fontano Franco con Giovenale Giuliana e Vernò Renato con Grill Ginetta. Buona parte della comunità era mobilitata e
soprattutto il quartiere del Teynaud per
fare corona agli sposi. Anche qui, la chiesa era tutta olezzante dì fiori e un canto
delle nostre Giovani ha abbellito i riti.
Lutti. — Il lo agosto ci ha lasciati
Rambaud Pietro di anni 78. Aveva lavorato molti anni all’estero e si era poi ritirato nella sua bella casetta ai Garin. La
morte lo ha colto all’improvviso e pensiamo con simpatia alle sue figliole rimaste sole a continuare il loro pellegrinaggio terreno. Le raccomandiamo alla
grazia del Signore.
Esprimiamo anche la nostra simpatia ai
fratelli Corongi, proprietari del maglificio che dà lavoro alle nostre maglieriste,
per la dipartenza della loro cara mamma.
Forte tempra di credente, si era convertita giovanissima ed era stata sempre la
colonna della famiglia. Una rappre;sentanza delle nostre maglieriste è stata ai
funerali a Torino il 23 settembre.
Il 17 nov. ci ha lasciati per la Patria
celeste il nostro fratello Giovahni Cordin
di Subiasco di anni 83. La sua diletta
compagna era partita appena un anno fà
ed ora è stata la sua volta. Serbiamo di
lui il ricordo di un nobile credente, sempre affabile e gentile, ed esprimiamo tutta la nostra simpatia ai figli colpiti da
questo nuovo lutto nei loro affetti più
cari. Il servizio funebre si è svolto alla
casa dell’estinto ed è stato diretto dai Pastori Jahier e Geymet. Quindi la salma,
portata a spalle dagli ex combattenti e
seguita da un lungo corteo di parenti e
di amici, è stata tumulata nel cimitero
di Bobbio ove i presenti hanno ancora
avuto Popportunità di udire le parole della nostra speranza cristiana da parte del
Pastore Aime di Bobbio.
Inviamo un commosso saluto alla memoria della sig.na Elsa Cari che era stata
pei vari anni insegnante nel nostro comune. Era profuga fiumana e in questi
ultimi tempi aveva molto sofferto a motivo della sua salute e di quella di sua
sorella. Serbiamo di Lei il ricordo di una
buona credente e di un’anima gentile,
consacrata alla sua missione.
Nei nostri cuori è ancora vivo il ricordo dell’impegno col quale preparava i
bimbi per il 17 febbraio e la sua preoccupazione di trovare sempre recite adatte
che spesso scriveva lei stessa con vero talento. A nome deUa Chiesa di Villar e dei
suoi ex allievi, deponiamo sulla sua tomba, il fiore della nostra riconoscenza.
rorA
Sabato scorso VUnione Giovanile di Pomaretto Ila riservato una cordialissima
accoglienza ai giovani rorenghi. Un grazie
di cuore per questa bella e buona serata.
Martedì 22 ha avuto luogo l’annunciata
riunione familiare in casa di « magna Rosa ». Malgrado neve e pioggia alcuni giovani hanno accompagnato il Pastore.
Si ricorda che domenica pross., 27, il
culto sarà tenuto in francese. Lo stesso
giorno alle 14 avrà luogo la riunione delle
Madri al centro.
Martedì 29 avrà luogo, alle 19.30, la
riunione quartierale ai Rumò.
Il Concistoro della Chiesa di Torre Pellice ha voluto con simpatica prontezza incoraggiarci nel nostro sforzo sociale per
l’attività maglieristica facendoci una generosa offerta. Gli diciamo tutta la nostra
viva riconoscenza per la sua affettuosa e
fattiva comprensione.
La Giunta comunale è stala eletta nelle
persone di Giacomo Morel sindaco, Roberto Meynet vice-sindaco, Aldo TTourn
assessore, Bartolomeo Rivoira e Gualtiero
Rivoira assessori supplenti. Ai neo eletti,
anche a coloro che fanno parte del Consiglio comunale, le nostre sincere felicitazioni e l’augurio dì una proficua attività
Direttore resp.t Gino Conte
Cop^eri . Torre Peli. ■ Tel. 9476
Sede e -Àitiministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - c.c.p. 2/17557
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Tipografia Subalpina . s. p. a.
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