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DELLE
íilt>UotOCT V^l^T
''■'-•i W v*i ¿Í3Q
(Torillo)
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T0.XÌ2 PZLLia^
Quindicina!e
delia Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quc^ avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo,.
4^
A.nno LXXXri — Num. 12
Una copia L. 20
tEco: L. 600 per Tinterno Eco e La Luce: li». 1000 per Finterno j Spedi*, abb. postale II Gruppo
L. 1000 per l'estero | 1^ 1600 per l'estero | Cambio d'indirizzo Lire 30, —
TORRE PELLICE — 6 Giugao 1952
Ammin. Claudiana Torre Pellice -C.C.P. 2-17557
Cosa vogliamo da Dio?
Vi siete mai posti sinceramente
questa domanda? Io ho provato e
poi... ho avuto paura di pregare.
Ho compreso la frase dell’apostolo:
« Voi non sappiamo pregare come
si conviene, ma lo Spirito intercede
egli stesso per noi con sospiri ineffabili; e Colui che investiga i cuori
conosce qual sia il sentimento dello
Spirito, perchè esso intercede per i
salili secondo Iddio ». Così la mia
preghiera si mutava in un sospiro:
Signore, sia fatta la tua volontà a
mio riguardo! Perchè avevo paura
di cìiiedere qualcosa di contrario allo Spirito, che non fosse secondo lo
Spirilo o secondo Dio. Può darsi che
Dio ci provi, esaudendo anche questa preghiera per farci toccare con
mano quale cosa fragile e senza valore sia la realtà immediata che forma la nostra vita.
Che cosa vogliamo da Dio? a Che
,, cosa vuoi che io ti faccia? » chiese
Gesù al cieco che gridava a lui il
suo ’Ksperante bisogno di vedere,
bisoguo di luce. Il cieco Bartimeo
sapeva che cosa voleva: era cieco e
voleva vedere, come gli altri. Era
rinciliuso nel suo buio e voleva la
luce, E quando apri gli occhi si vide
sporco, pezzente, brutto. Non importa, egli glorificava Iddio per il
_dimo delia vista, della luce«.
Siamo noi dei ciechi che gridano
a Gesù il loro bisogno di vedere?
E’ questa la nostra sola, angosciosa
preoccupazione? lo scopo supremo
della iiostra vita? Se è così, certamente saremo esauditi, perchè Gesù
è venuto per guarire i ciechi, per
prodmrc la luce in un mondo di tenebre, Ma badiamo: sappiamo che
cosa vuoi dire acquistare la vista così, essere abbagliati dalla luce? Significa uscire dal nostro mondo di
illusione ed entrare nella realtà del
Regno di Dio. Significa che non potremo più sopportare i nostri abiti
sporchi da mendicante, significa correre verso la luce, vivere nella luce.
Quante immagini sorgono alla mente!... Vivere nella luce: essere sinceri alla spietatezza, limpidi davan*11 a Dio e davanti agli uomini. Perchè vi è una luce in noi che può essere tenebra: « Se dunque la luce
che è in te è tenebre, esse tenebre
quanto grandi saranno! » disse Gesù. L’immagine è chiara e tremenda
e si rivolge alle persone religiose, a
qtìelle che dicono di avere la luce e
.vivono nelle tenebre, non vivono come figliuoli di luce...
darà lo Spirito Santo a coloro che
glie lo chiedono ».
NOI CHE SIAMO MALVAGI,
sappiamo dare buoni doni ai nostri
figliuoli! E chiediamo al Signore,
che ci dia gli stessi doni, che li dia
ai nostri figliuoli. Quindi pensiamo
che Dio sia malvagio come noi. Perchè noi non abbiamo altro termine
di valutazione per determinare quale sia il dono buono, che quello che
noi facciamo ai nostri figliuoli. Noi
siamo malvagi e viviamo in questo mondo malvagio. Dio non è malvagio, Dio è buono, Dio è amore,
non ci fa dei doni malvagi, non ci
dà cose cattive^. Ci dà lo Spirito Santo se glie lo chiediamo. Ci dà tutto
di sè! Dio si dona se noi solo abbiamo un pochino di interesse per questo dono. « Se tu sapessi qual’è il
dono di Dio!... » dice ancora Gesù
alla Samaritana. Che cosa ne sappiamo noi del dono di Dio? Noi possiamo rispondere come quella donna : « Si, io so che il Cristo, il Messia deve venire ». Quante cose sappiamo che abbiamo imparate al catechismo. Ma il dono di Dio è un’altra cosa. Non è una dottrina, non è
una religione, è il DONO DI DIO.
« La vita eterna in Cristo Gesù » —
lo chiama Paolo.
Ma. noi vogliamo lo Spirito Santo! Allora chiediamolo al Signore,
ma chiediamolo con fede, senza stare in dubbio. Ma badiamo: il Signore investiga i cuori e conosce quale
sia il sentimento dello Spirito. Non
si può ingannare Dio. Oserei dire
che per chiedere veramente, così come Dio lo vuole, lo Spirito Santo,
bisogna averlo già ricevuto. Che cosa ne sappiamo noi dello Spirito
Santo? Noi che siamo malvagi!
ma
Che cosa vogliamo da Dio? « Se
vai die siete malvagi sapete dare
buone cose ai vostri figliuoli, tanto
più il Padre vostro che è nei cieli.
Corsi di Cultura Religiosa
so
Anche quest’anno avranno luogo i corsi di cultura religiosa presii Convitto di Torre Pellice.
I corsi si propongono anzitutto la preparazione di evangelisti e
di predicatori laici. Desiderano tuttavia raggiungere una più vasta cerchia di persone: tutti coloro che si dedicano a una particolare attività
nelle nostre chiese (anziani, diaconi, monitori ecc.) e in genere coloro
che vogliono approfondire la loro cultura religiosa. ^ ^
I corsi verteranno sulla storia della Chiesa, sulla dommatica, 1 esegesi dell’Antico e del Nuovo Testamento, la polemica, 1 omiletica, la
pastorale, la pedagogia religiosa.
Si terranno in due periodi: dal 28 Luglio al 9 Agosto e dal 10 al
23 Agosto. L’idea di dividere il corso in due cicli di lezioni è suggerita
dal desiderio di favorire un maggior numero di partecipanti.
II Convitto potrà offrire l’ospitalità a condizioni vantaggiose.
I corsi saranno tenuti dai professori Francesco Lo Bue e Gino Costabel e dai pastori Ernesto Ayassot e Alberto Ricca.^
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi al direttore dei corsi,
Alberto Ricca, 49 Via Serragli, Firenze.
sig
così agisce lo Spii^ito che è fuoco di
Dio). Sono incap:|ei di rinunciare
alla loro vanità d| creature di questo mondo malvado e si rivestono
di presunzione e superbia spirituale. Non è la gloria di Dio che rifulge dalle loro anioni, ma la loro
gloria ammantata i^apparentemente)
dallo Spirito Santdà
cc Quanto più iM Signore darà lo
Spirito Santo a (Moro che glie lo
chiedono ». Quest:^sono quelli che
si riconoscono maj|tagi, che riconoscono che i loro sono malvagi,
quelli ehe hanno ^to e dànnp ai
loro figliuoli. Perc|ènon si può dare o lasciare in ^dità al proprio
figliuolo lo Spiriti^ Santo. Bisogna
richiederlo a Dio,
mopiento ; bisogni
mente battezzati vivremo verament
figliuoli di Dio,
.nente il DONO D
Che cosa vogliati
mandiamocelo seri
mo che lo Spirito ii
n giorno, ogni
essere continua1 Spirito. Allora
' .neRa luce dei
osceremo vera
ttO!
da Dio? Dote e lasciarceda per noi...
A. Bensì
Il mio Salvatore, in ;
mìa fiducia vive. Sap
vrei essere soddisfatta]
ri che la lunga notte dà
Gesù, Lui, il mio Rei
dunque anch’io la uij
, Salvatore dimora, pe
paura? Un capo lascii
bro senza trascin
la speranza sono tanto strettamente legata
a Lui. La mia mano, forte di tede, stringe
la sua in modo che nessun bando della morte potrà mai, in eterno, separarci, F- M
ho posto tutta la
questo non doostante i pensin! morte mi danno?
More vive! Vedrò
fSarò ove ,il mio
avrei dunque
orse un suo memnodo del
POUR MÉDITER
Colossiens 3: 3
VIE CACHEE
Les icebergs laissent seulement émerger, paraît-il, un sixième de
leur masse; tout le reste est sous l’eau; et c’est ce qui les rend si redoutables aux navigateurs; c’est ce qui fait leur puissance. De même la
vie d’un chrétien doit être en grande partie cachée; c’est de ce qu’on
n’aperçoit pas qu’elle tire sa force.
La solidité d’une maison ne peut se conclure de son aspect extérieur, c’est à ses fondations invisibles qu’elle tient; vienne la tempête,
telle modeste demeure résistera quand les palais s’effondreront. De
même pour tout édifice spirituel; il ne s’agit pas de briller et d’éblouir
les hommes, mais d’être solidement fondé, d’avoir ’’une vie cachée
avec Christ en Dieu”.
Cette vie cachée est faite de ce que chaque jour tu apportes à Ton
Maître, le plus souvent de tes larmes et de tes détresses, des échecs et
des ruines de tes édifices extérieurs. Ce ne sont certes pas des matériaux fameux, et les heures que tu passes seul avec ton Dieu sont souvent misérables; ce qui importe, c’est que, loin des regards curieux
tu cherches Sa présence; pendant que tu gémis. Il bâtit patiemment en
toi, dans le plus grand secret, les fondations indispensables.
Extérieurement tu resteras peut-être très semblable à l’homme
d’autrefois ou à ceux qui t’entourent; on te trouvera l’air d’un paisible
honnête homme, -sans rien qui te distingue du troupeau. Il faudra les
secousses de la tempête, le choc contre l’obstacle, pour révéler aux
autres, et à toi-même ta solidité mystérieuse, cette vie cachée que nul
soupçonnait. . - : • _
(Paix et Liberté) Philippe Vernier
RIFORMA DEI LAVORI DEL SINODO
Lo Spirito Santo soffia dove vuole, non dove vogliamo noi; opera in
noi quello che vuole lui, non quello
che vogliamo noi; ci manda dove
vuole lui, non dove vogliamo noi.
Perchè è spirito di conoscenza si,
è anche spirito di potenza..
« Tutti coloro che sono condotti dallo Spirito di Dio, sono figliuoli di
Dio ». E’ sempre Paolo che dice così... « Ma chi non ha lo Spirito di
Dio non è da Lui ».
Ben venga dunque lo Spirito.
Vi sono alcuni che chiedono lo
Spirito con tutta la loro forza e vorrebbero essere investiti potentemente
dallo Spirito per fare grandi cose
alla gloria di Dio. Magari parlare
in lingue, guarire ammalati, avere
dono di profezia, dono di parola...
Ma il più delle volte sono incapaci
di morire a se stessi; di lasciare che
lo Spirito li uccida, li bruci (perchè
D’accordo suUa necessità di « riformare». Avevo in mente anch’io
un progettino, l’estate scorsa, e mi
ricordo di averne parlato col Pastore Bouchard e con alcuni fratelli siciliani e pugliesi nei]’ospitale, giardino della « cure » di Rorà. Il mio
progetto è più nelle linee di Corsani che di quelle di Ribet.
Due sono i perni del Sinodo : il
Presidente e la Commissione Esaminatrice; se non vanno, si verificano degli inconvenienti. Poi si perde un tempo immenso, quasi un
giorno, a leggere la relazione della
Commissione Esaminatrice. Essa
dovrebbe essere a stampa, come
quella della Tavola, e ritenersi già
letta e conosciuta da tutti i membri
del Sinodo all’apertura dei lavori.
Il Seggio o Ufficio di Presidenza poi,
come ho visto essere stato fatto molto bene al recente Sinodo romano
della Chiesa Metodista, sulla base
delle due relazioni a stampa non
avrebbe altro compito che fissare in
anticipo l’andamento delle discussioni, pubblicando prima del Sinodo, sui nostri giornali, l’ordine preciso e minuto, giorno per giorno,
ora per ora, di tutti i lavori, compresi i culti mattutini, le sedute pastorali, le riunioni pubbliche e le
altre manifestazioni collaterali, incontro dei laici, Pradeltorno, Società di Studi Valdesi, ecc. ecc.
Per fare ciò, l’Ufficio di Presidenza, nominato l’anno prima, come i
relatori della Commissione Esaminatrice, deve aver in mano tutti gli
elementi di giudizio e tutte le pezze
di lavoro almeno ai primi di agosto.
Necessità dunque di disciplinare,
anche qui, l’andamento dei lavori
preparatori del Sinodo, che sono altrettanto importanti di quelli veri
e propri delle sedute. Ecco un progettino cronologico, che riguarda
appunto questi lavori preparatori:
poiché essi sono, per così dire, a ca
tana, è bene che la concatenazione
proceda con ordine e tempestività.
a) Relazioni delle singole Chiese ai
Sovrintendenti : da farsi entro
d) Lavori della Commissione Esaminatrice: nella seconda metà di luglio;
maggio;
e) Stampa della relazione della C.
E. : ai primi di agosto;
h) Rapporti delle Ccmferenze Distrettuali: entro giugno;
c) Stampa della relazione della Tavola: entro la prima metà di luglio;
f) Stampa dell’ordine dei lavori del.
Sinodo : entro la prima metà di
agosto.
Aggiorniamoci !
1) Diflla discussione in corso, appare
evidente che il sistema dei lavori del nostro Sinodo non corrisponde più alle necessità dell’ora presente. Era un sistema
simpatico, ma che appare oggi antiquato.
2) Gl sembra che sia necessario che il
prossimo Sinodo nomini una commissione
di competenti i quali studino i sistemi in
uso nelle altre Chiese e, tenendo anche
conto dei suggerimenti apparsi in questa
discussione, proponga un metodo adatto
per le nostre necessità.
Così, all’apertura del Sinodo, tutti i membri, laici e pastori, sarebbero già abbondantemente edotti
delle varie questioni da discutere secondo un orario preciso di lavori, e
non sarebbe poi difficile, all’ufficio
di Presidenza, disciplinare l’andamento delle discussioni proponendo
all’Assemblea, per ogni problema,
la scelta di membri particolarmente preparati i quali, raccogliendo i
pro e i contro, sapessero orientare
subito la discussione verso la solu-^zione migliore.
Giovanni Gönnet
3) Intanto, sarebbe opportuno che cenfise limitato il numero dei membri del Sinodo. in modo da diminuire il numero
degli oratori. Per esempio, vi sono numerose persone le quali intervengono, da diversi anni, nel Sinodo, come membri di
molte commissioni ”ad referendum” o di
altro genere. Dovrebbe essere chiarito,
nel regolamento, che i membri di queste
commissioni nominate non dalle Chiese
ma dal seggio del Sinodo, possono partecipare (come si usa dovunque) alla discussione sinodale solo quando si esamina la
loro relazione e non (come accade ora in
base ad un errore di regolamento) dal
principio alla fine del Sinodo.
Ciò alleggerirebbe considerevolmente le
discussioni.
Paolo Bosio
HRIA DI Din
Come è già sialo annunzialo,
la Conferenza del Disireiio Valli
Valdesi si aprirà il giorno 12
Giugno a S. Germano Chisone, con un cullo lilurgico presiedulo dal Fasi. G. Bouchard.
Il pubblico è invilalo ad assislervi. I Concislori vogliano far
conoscere al Sovrinlendenle i nomi
dei delegali delle chiese nei giorni
precedenli la Conferenza.
La Commissione Distrettuale
r ^
2
2 —
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
GOMUNITA’MESSIANICHE
Per comunità messianiche intendiamo quegli esperimenti moderni
di vita comunitaria che tendono ad
incarnare i principi etici e spirituali del Regno di Dio in una fratellanza umana, realmente vissuta in una
particolare struttura sociale ed economica.
L’esperienza non è nuova. Ce tìe
dà il primo esempio la chiesa cristiana in formazione nel clima caldo del mistico entusiasmo suscitato
dalle apparizioni del Cristo vivente
e dai sorprendenti fenomeni spirituali della Pentecoste. L’esaltazione
dell’attesa messiànica creava infatti
un clima propizio ai fenomeni spirituali, alle estasi, alle esclamazioni
della glossolalia. Dei sacrifici d’ordine morale, le rinunzie spontanee
e gli atti eroici di fede dimostravano la presenza di forze spirituali che
tendevano visibilmente ad innestare
la vita del Cristo nel cuore dei discepoli. Prima di ogni riunione cultuale, i fratelli si perdonavano i loro falli, come aveva detto il Maestro, fino a « settanta volte sette »;
ed i pasti eucaristici, presi con semplicità di cuore in comune, aprivano delle radiose prospettive sui gaudiosi banchetti del veniente Regno
di Dio.
Tuttavia questa 'commovente e sperimento della comunanza dei beni
non potè durare e si risolvette presto in un impoverimento generale
dei cristiani di Gerusalemme, che
dovettero più tardi essere soccorsi
mediante i doni raccolti nelle piccole chiese sorte fra i gentili nella
Macedonia, nell’Acaia e nell’Asia
Minore. E così la «koiuonia» o comunismo si trasformerà in « diakonia » o servizio fraterno in cui i cristiani che avevano dei beni temporali si manifestavano generosi nel
provvedere ai bisogni degli indigenti. Ma la diakonla stessa si pervertirà a sua volta e, degenerando
in elemosina, lascierà sussistere il
pauperismo nella chiesa.
La commilone spirituale
Se il battesimo diventerà presto il
segno dell’incorporazione dei cre'aèati nella società dei discepoli del
Cristo, il pasto sacro preso in comune diventerà il simbolo della loro
appartenenza ad un medesimo corpo mistico, che salderà la loro unità con Dio in Cristo Gesù.
Ma la comunione con la Divinità
non esiste realmente che là dove essa porta i suoi frutti nella comunione fraterna. La <c koinonia », nella
economia del Regno di Dio sulla
terra, si esplica dunque nella piena
comunione fraterna, anche sul piano fisico dei beni materiali. Infatti
le divisioni che lacerano tuttora il
corpo dell’umanità e compromettono il benessere e la pace che potrebbero derivare dalle migliori conquiste della scienza e della civiltà,
sono il frutto amaro dell’egoismo o
dell’idolatria del piccolo « io » che
costituisce l’uomo animale.
D’altra parte la forza rigeneratrice dell’amore, il divino cemento
che tiene uniti i mondi, gli universi
e le creature, può creare la comunione fraterna fra tutti gli uomini,
senza distinzioni di popoli e di razze. Un cristiano che ha compreso
questo, e si sforza di vivere in armonia con la mente ed il cuore del
divin Maestro, non può più sentirsi
separato dagli altri figliuoli del Padre di tutti. Il suo vivere nella collettività dei fratelli cessa di essere
una forma di sfruttamento o di lotta per l’esistenza, ma si trasforma
in un servizio gioioso che ridonda a
beneficio di tutti.
La comunione dei beni
Tentativo di comunismo cristiano
La quistione dei beni materiali e
del loro uso dipende principalmente dai sentimenti che governano il
cuore, la mente e la coscienza degli
uomini. Diciamo deUa mente e della coscienza, potremmo dire anche
deUa intelligenza e della taglione.
Perchè quando il cuore è abbandonato ai suoi generosi impulsi, ai
suoi ideali 1 alle sue visioni ed alle
sue incontrollabili emozioni, può
condurre a fallimento, sul piano
materiale, l’idea sublime della giustizia sociale e della solidarietà fraterna.
Il problema che la primitiva Chiesa cristiana aveva cercato di risolvere in un clima ardente di carità,
tutto illuminato dai bagliori di un
imminente ritorno di un Cristo
trionfante, si ripresenta tuttora alla ribalta della scena del mondo
moderno, in forme assai più complesse e drammatiche che attirano
l’attenzione, non più soltanto di una
piccola comimità Teligiosa, ma di
tutta l’umanità.
Ed un fatto grave comincia a
preoccupare seriamente la cristianità. Quello che il Cristianesimo non
ha voluto o saputo realizzare sul
piano sociale, con tutte le forze spirituali che erano a sua disposizione,
sembra essere diventato la forza
propulsiva di moti rivoluzionari
che, pur esaltandosi in grandiose visioni di giustizia e di benessere collettivo, fondano le loro rivendicazioni e le loro ideologie su puri fattori
materiali, indipendentemente da
qualsiasi realtà spirituale della vita.
Ed ecco che per parare alla minaccia di un materialismo che comincia a rivelare le sue debolezze
nei più vistosi esperimenti di collettivismo della nostra epoca, sia dal
punto di vista morale che economico, il cristianesimo, in talime sue
forme storiche, è tentato di appoggiarsi politicamente alle forze conservatrici che tendono a salvare i loro privilegi temporali. Ma d’altra
parte assistiamo già, qua e là, nel
seno stesso delle chiese cristiane, al
sorgere di confraternite religiose che
tentano l’esperimento antico della
vita comunitaria, anche con qualche
sfumatura di celibato e di ascetismo
nel seno stesso del Protestantesimo.
Sono sintomi significativi del bisogno che prova il Cristianesimo di
incarnarsi nella realtà della vita terrestre. Ma gli slanci del cuore appoggiati da un sincero spirito di sacrificio non bastarlo a far si che i
più sublimi degli ideali scendano
dal piano dello spirito su quello della materia. Lo prova ancora una
volta il fallimento economico, se non
morale, di quella magnifica impresa che un sacerdote cattolico aveva
tentato, dopo la guerra, presso Fossoli, nel Modenese.
Purtroppo, sq questo nostro piano terrestre, non basta un magnifico
slancio di carità ed un deciso spirito
di'corisacrazione per dar vita e continuità di respiro ad una piccola
città in formazione, anche se la si
chiama « Città della FrateUanza ».
Dopo i primi entusiastici successi,
si ripresentano i gravi problemi dei
mezzi economici per assicurarne la
esistenza. E quando gli abitanti della medesima non sono in grado di
produrli, bisogna pure che qualcuno
li fornisca; E se vengono a mancare
i generosi donatori, i prestiti hanno
la loro controparte -nei debiti.
Ora tutto questo non menoma il
valore morale di questi tentativi di
incarnare sulla terra il Regno di Dio
mediante la sola legge dell’amor
fraterno effettivamente vissuto. Ma
ci prova una volta di più che per organizzare la vita collettiva secondo
norme di giustizia e di fraterna solidarietà, la mente deve disciplinare
gl’impulsi nobili e santi del cuore,
in modo che la materia non diventi
tiranna e che lo spirito si incarni in
essa, senza rimanerne soffocato.
Quando si comprenderà che lo
spirito domina è vivifica la materia
e può veramente trasformare la vita
degli uomini, allora il comunismo
apparirà sul nostro pianeta come il
Regno della verità, della giustizia e
della pace vaticinato nei tempi antichi dai savi, dai veggenti, dai profeti ed incarnato dal Cristo in una
vita d’uomo.
America del Sud
Buenos Aires
G. Francesco Peyroncl
Regno di Dio o Regno dell’ uomo ?
.E’ quello che avevano compreso,
più col cuore~t;he con la mente, i
cristiani della primitiva comunità
di Gerusalemme. N.e era nato spontaneamente tm comuniSmo fraterno
che vien così descritto dal libro degli Atti: « Non v’era chi dicesse sua
alcuna delle cose che possedeva, ma
tutto era comune fra loro ».
La pietà fraterna, derivante dall’amor di Dio manifestato nel Cristo Gesù, si esprimeva dunque spontaneamente nella comunanza dei beni. I profeti messianici avevano già
detto anticamente all’Israelita fedele: a Dividi il tuo pane con chi ha
fame, mena a casa tua gl’infelici
senz’asilo... e non ti nascondere a
colui che è carne della tua carne ».
I cristiani della primitiva comunità
spinsero la solidarietà fraterna fino
alle estreme conseguenze sociali. Ma
la comunanza dei beni, coin'css* U
praticavano, non aveva nulla a che
fare col sovvertimento economico
imposto con la forza e la violenza.
Tutto vi era spontaneo, volontario
e doveva provenire da un libero moto del cuore. Ogmmo era libero di
dare o di non dare, il diritto di pro- prietà non era leso, ma si richiedeva, appunto per questo, la sincerità
dei sentimenti. Anania fu punito
con la morte improvvisa, non perchè non aveva dato, ma perchè ave
va mentito.
he conclusioni alle quali giunge
il nostro collaboratore alla fine del
suo articolo su ”Le comunità messianiche” ci spingono a precisare il
nostro pensiero ed a formulare in
modo diverso il nostro punto di vista,
-I tentativi di ’’incarnare sulla terra il Regno di Dio mediante la sola
legge dell’amore fraterno” sono certamente degni di attenzione e di
considerazione. Ma bisogna riconoscere che, molte volte, sono destinati
a rimanere dei puri e semplici tentativi, senza riuscita, non soltanto perchè manca loro la disciplina della
mente e dell’intelligenza, ma a causa della precarietà e della peccaminosità degli uomini che ne sono gli
assertori.
Il Regno di Dio non è opera dello
spirito umano che ’’domina e vivifica la materia”, ma piuttosto dello
’’■Spirito di Dio” quando scende, investe e trasforma la vita dell’uomo
e della comunità. Bisogna evitare
ogni confusione di termini per non
correre il pericolo di far credere che
lo spirito dell’uomo, sia pur nobilitato e purificato al sommo grado,
debba identificarsi con l’altro Spirito, che la Bibbia chiama Spirito
Santo o di Dio o di Cristo. Ora è vero che ad ogni comunità di uomini
sulla terra (e perciò anche di cristiani ) non debbono mancare l’intelligenza o le .nozioni della tecnica
e dell’economia. Bisogna però vedere se queste debbono essere le grandi dighe entro cui lo Spirito di Dio
deve essere incanalato e dalle quali
deve essere arginato oppure se la
mente e l’intelligenza e. lo spirito
dell’uomo non hanno da essere strumenti docili nelle mani dello Spirito del Signore.
Ancora, ci si potrebbe domandare se la realtà del Regno di Dio sia
da attendersi visibilmente e concretamente quaggiù, in questo mondo,
praticamente attuata in una organizzazione sociale compenetrata dall’amore, garantita dal buon senso
degli uomini e dalle previdenze dello spirito umano oppure se il Regno
di Dio non sia un’altra cosa, di ordine totalmente diverso, non classificabile fra le categorie umane, una
realtà che ’’deve venire” e che quaggiù noi riusciamo solo imperfettamente a conoscere e ad. annunziare
quando siamo inseriti nella comunione col Cristo risorto e ci lascia
mo guidare dal soffio rinnovatore
dello Spirito di Dio: ma comunque, ■
una realtà nuova^ jMm’è nuova la risurrezione, come sono ’’nuovi” i
cieli e la terra dove la giustizia abiterà, secondo la Scrittura, non per
virtù dello spirito umano moderatore o arginatore di tutte le passioni che dividono l’umanità, uva piuttosto perchè « Egli abiterà con loro
ed essi saranno suoi popoli e Dio
-stesso sarà con loro e sarà loro Dio».
Paolo, la pazzia della croce, cioè
Cristo Gesù « potenza di Dio e sapienza di Dio; poiché la pazzia di
Dio è più savia degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uo
mini ».
In altri termini, è possibile identificare il ’’comunismo” con il Regno della verità, della giustizia e
della pace, purché si comprenda che
”lo spirito domina e vivifica la mater^ia e può veramente trasformare
la vita degli uomini”?
Di quale ’’spirito” si vuole qui
parlare? Dello spirito umano, ci
sembra, e delle sue grandi possibilità di sapere, di creare, di vincere il
male che è nel mondo. Ma, con tutto il rispetto dovuto ai ’’valori dello
spirito dell’uomo”, non ci sentiamo
di aderire ad una simile impostazione del problema, assai più umana e
sociologica che non conforme all’annunzio del Vangelo, secondo cui il
rinnovamento della vita individuale
e collettiva deve passare per la via
della Croce e fare i conti con l’azione
dello Spirito di Dio; VEvangelo ci
chiama a prendere coscienza della
realtà del peccato e a credere che
Gesù Cristo è venuto a cercare e salvare ciò che era perito.
La ’’nuova creazione”, secondo la
Bibbia, non è il risultato di una
ideologia o di una organizzazione
sociale umana, purificata dall’odio
e dall’egoismo e garantita dalle infinite possibilità dello ’’spirito umano che si incarna nella materia, senza rimanerne soffocato” (è poi veramente attuabile una simile condizione di vita?); ma è prima di tutto
l’opera di Colui che cc fa ogni cosa
nuova ». Il comunismo marxista non
è mutato in ’’Regno di verità, di
giustizia e di amore” (e neppure in
una configurazione sociale' della vita
quale la predicavano i profeti d’Israele) da una sia pure abbondante
iniezione di spiritualismo umano.
Anzi, comunismo marxista e spiritualismo umano hanno bisogno di conoscere ambedue la via stretta di cui
parla Gesù nel Vangelo o, come dice
Ripresa. — Il giorno di Pasqua, 13 Aprile, il Gruppo Valdese di Buenos Aires ha
ripreso le sue attività. Si tratta però di
una « ripresa » differente da quelle di altri anni, poiché nel corso del 1952 speriamo arrivare a costituirci come « Chiesa
Valdese ». Per la prima volta le attività
sono dirette da un Pastore Valdese. La
presenza del prof. Corsani dà all’opera la
regolarità e la stabilità che sono necessarie
per lo sviluppo futuro. Al culto di Pasqua
assistevano più di cinquanta persone, e i
culti successivi, celebrati tutte le domeniche nel T^ipio di XXV de Mayo 276 alle
16.30, sono stati anche ben frequentati.
La fratellanza valdese di Buenos Aires
è assai poco omogenea; consiste di quattro
categorie di persone: valdesi immigrati
dalle provincie dell’interno dell’Argentina (Colonia Iris, Belgrano, San Gustavo
ecc.); valdesi immigrati dall’Uruguay; vaidesi venuti direttamente dall’Italia e infine valdesi residenti temporaneamente. /V
nomi tradizionalmente valdesi (Bertin,
Berlinat, Berton, Costabel, Cesan, Bosio,
Beux, Constantiu, Gardiol, Jahier, Malan,
Mondon, Poel, Peyronel, Pontet, Tourn,
Davit, ecc.) si affiancano cognomi italiani,
spagnuoli, « crioillos », francesi, inglesi...
Ma Se si va indietro di qualche generazione, ci troviamo tutti parenti, o quasi.
Contro tutte le opposizioni e contro tutti gli allettamenti sociali o filosofici, il terreno sul quale il cristiano deve rimanere è pur sempre
quello della fede in Cristo ed in Cristo crocifisso. Non però con orgogliosa sicurezza, come se avesse nelle tasche del suo vestito la soluzione
definitiva di ogni problema, e non
con facile spirito di giudizio e dì
condanna, anzi con l’umiltà, di chi
sa di essere ogni giorno alla mercè
della grazia di Dio, con sulle labbra
il grido angoscioso che risuona nelle pagine del Vangelo: « Io credo,
■sovvieni alla mia incredulità ».
L’umiltà della fede non deve essere però debolezza, confusione,
paura. Gli aspetti sociali della vita
hanno oggi un carattere di particolare intensità; non li possiamo ignorare, chiusi nella torre d’avorio del
nostro benessere materiale o della
nostra sicurezza morale. Dobbiamo
anzi confessare che certi aspetti del
problema sociale sono stati posti in
evidenza con maggiore decisione da
certi organismi umani che non dalla
Chiesa cristiana in generale.
Eppure, volere o no, siamo ancorati a Cristo e costretti a giudicare
l ! vita e la morte alla luce della fede in Cristo: e non di una fede eccessivamente ’’spiritualizzata” o ’’mistica”, ma radicata nel sacrificio redentore di Cristo e aperta verso i
fratelli nell’atmosfera dell’amore;
del vero amore fraterno e giusto.
Se il Regno di Dio fosse il regno
dello spirito che s’incarna nella materia, forse non avremmo più bisogno di volgere lo sguardo verso Dio
e verso la croce di Cristo. Potremmo limitarci a sperare nelle possibilità umane e nella giustizia di un
regime economico e politico, ahimè,
più ipotetico che reale. Invece, il
Regno di Dio continuò ad essere l’oggetto della nostra fede e della nostra
nostra preghiera. Perciò Gesù ci ha
insegnato a pregare Dio dicendo;
Venga il tuo Regno.
IL territorio della parrocchia è vastissimo; non comprende soltanto la «Capitale » propriamente detta, coi suoi tre milioni di abitanti, ma anche i suburbi, cioè
vere e proprie città, con proprio municipio, proprii mezzi di trasporto, che a volte contano centinaia di migliaia di ibitanti e ai quali si giunge spesso con un
viaggio in treno. Altre chiese Evangeliche
hanno in questi « suburbi » vere e proprie
parrocchie; ed è effettivamente difficile
concentrare tutte le attività alla Capitale;
o per lo meno, esigerebbe un sacrificio
del quale molti di noi non sono capaci...
dimenticando che non ci sono chiesti al
tri sacrifici: per ora Buenos Aires
s e la so
la Chiesa che non « paga il pastore
Le visite sono una delle difticolt;, più
glandi: quante volte bisogna viaggiare due
o .più ore,.-ón. .parW-.i»—piedir-.©—p«4.rr--»o«si trova nessuno in casa; e non ci sono
altri fratelli da visitare nello stesso suburbio.
Ermanno Rostan
I bambini sono un altro punto doloroso.
Quante volte abbiamo pensato che con
un’automobile si risolverebbe non solo il
problema degli spostamenti del pastore,
ma anclie si potrebbero « pescare » i bambini di due o tre suburbi e riunirli una
volta alla settimana per la Scuola Domenicale!
Queste in breve le nostre attività, i nostri problemi. Ma si va avanti. La « Ltga
femenina » si riunisce tutti i mesi, 1 Unione giovanile il primo e terzo sabato del
mese (Camacuà 282). Non dimenticate di
avvertire il Sig. Corsani di amici o fratelli che vengano a stabilirsi a Buenos Aires (Indirizzo: Camacuà 282, Tel. 63.2601).
La Chiesa Valdese di Buenos Aires è (e
vuol esserlo sempre più) la Chiesa e la famiglia degli Evangelici Italiani della metropoli Argentina.
COMUNICATI
La Conferenza del II" Distretto
avrà luogo D. v. a Como nella Chiesa di Via Rusconi 9 Z’il e il 12 Giu
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Essa si inizierà col Culto alle ore
21 del giorno 11 e subito dopo il
Culto vi sarà la nomina del Seggio.
li Convegno Pastorale è indetto
per le ore 15 del mercoledì 11 a Milano, Corso Porta Romana 10. L’argomento di studio sarà: cc Cento anni di Storia ». Dopo lo studio, prima di partire per Como i Pastori visiteranno i lavori della nuova Chiesa.
Il Sovrintendente del II" Distretto
A. Ribet
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Im Conferenza del III Distretto si
aprirà a Roma Z’il Giugno alle ore
21 con un culto presieduto dal pastore rilfonso Alessio nel tempio di
Piazza Cavour.
I lavori proseguiranno il giorno
seguente a Forano Sabino.
La Commissione Distrettuale.
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
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Un avventuroso viagg io
per la pace 1
Mentre, l’estate scorsa, mi trovavo a Ver,
sailles, ospite del "Moulin de la Paix”,
alias "Fellowship oj ReconcUiation”, assieme con altri amici, sono venuti a parlarci quattro a peacemakers )) {facitori di
Pace) americani per consultarci sulle possibilità ed utilità, o meno, di andare a fare
una dimostrazione di propaganda pacifista
presso il quartier generale di EUenhower
prima, e poi presso Vesercito sovietico.
Consci che della loro personale propaganda il quartier generale americano e tutti i
componenti suoi avevano certamente già
avuto sentore, e sicuri che la loro fraterna
parola avrebbe maggiormente servito nell Europa Orientale, essi, decisero di recarvici portando con loro un messaggio, stampato anche in russo.
Qui sotto riproduciamo alcuni brani della relazione che del loro avventuroso viaggio, in bicicletta, hanno fatto quei convinti
assertori della Pace. (S. P.).
Prima nostra intenzione era stata quella
(li andare da Parigi a Mosca in bicicletta,
parlando contro la guerra e contro ogni
sorta di militarismo, a quanti avessimo incontrato per le strade di Francia, di Germania, di Polonia o delPUnione Sovietica.
Siamo partiti da Parigi l’il settembri;, distribuendo stampe redatte in francese ma
destinate già ai soldati russi. In Francia
siamo dovunque stati ricevuti con molta
cordialità, ma quando siamo giunti alla
Irontiera, a Strasburgo, l’Alta Commissione
Alb aia ci ha rifiutato il visto per i nostri
passaporti, per la Germania Occidentale.
Ci .siamo allora accampati al ponte di
Kehi, in completo digiuno affin di attrarre
ratleazione su questa cortina di ferro Oc(ìidcnìale. Una delle prime persone di cui
abbiamo attratta l’attenzione fu il Prefetto
di Po'izia che è venuto al nostro campo di
notte, con un follo gruppo di agenti di Polizia. ¿gli ci ha dichiarati in arresto e ci
ha fallo condurre al posto di Polizia di
Strasbìu go, minacciando di farci espellere
dalla arancia se non tornavamo immediatameiu-a a Parigi. Abbiamo rifiutato ed egli
ha messo in atto la sua minaccia solo espellendoci dalla città.
Dopc una settimana di dimostrazioni sulle rive del Reno, abbiamo deciso di continuare il nostro viaggio e di cercare di
raggiungere i Russi. Abbiamo perciò con^ (imraeo ii-nerstrw viaggio, passando fuori
della irontiera tedesca, attraverso la Svizzera e l’Austria.
Quaisdo, il 6 ottobre, siamo giunti a
Vienna abliiamo avuto la grata sorpresa di
poter disiribuire i nostri opuscoli di propaganda ad una trentina di Russi e di poter
lungamcDle discutere con alcuni di loro sui
principi della non-violenza.
lato. Scopo nostro immediato fu allora di
recarci nel posto più vicino per aver la
possibilità d’incontrarci ancora col maggior numero possibile di cittadini sovietici
e di cercare di parlar loro, senza tener
conto negl’impedimenti legali e d’un arresto eventuale. Per questo abbiamo deciso
di recarci a Baden, al Quartier Generale
delle truppe d’occupazione Russa per l’Au.
stria.
Ci sono stati così pochi tentativi, da parte di non-comunisti, di aver contatti con i
Russi al di là delle frontiere che abbiamo
subito notato il grande timore che molte
Aprite i vostri occhi e cercate dove vi
sia un uomo, un’opera che abbia bisogno
di un po’ di tempo, di un po’ di simpatia,
di un po’ d’amicizia, di un po’ di lavoro.
Sarà una creatura solitaria o afflitta, sarà
un malato, sarà un essere poco capace a
cui potrai rendere servizio. Sarà un vecchio o un bambino. Sarà un’opera caritatevole che avrà bisogno di volontari che
sacrifichino una serata, che'svolgano pràtiche. Come enumeriue tutte le occupazioni che può trovare, quel capitale prezioso
che .si chiama uomo? Questo capitale manca dovunque. Cerca dunque se non puoi
trovare un collocamento per i tuoi senti
menti umani.
Albert Schweitzer
Con i soldati russi
In quel frattempo abbiamo continuato i
nostri .forzi per ottenere i nostri visti sui
passaporti per entrare nell’Unione Sovietica. Degli amici nostri sottoponevano il
nostro caso alle Ambasciate Sovietiche di
Londra, Parigi e Washington. Alla fine abbiamo deciso di mandare un telegramma
urgente al Maresciallo Stalin. Nessuno dei
nostri -forzi lu coronato da successo, sebbene noi avessimo atteso tre mesi a Parigi
e poi a Vienna. Per gente come noi quasi
sprovvista di denaro e senza alcun appoggio ufficiale, un tale ritardo era veramente
disastroso. Perciò, quando il Console Sovietico ci ebbe suggerito, il lunedì 22 otto’ bre, di ritornarcene negli Stati Uniti per
attendervi il nostro visto, ne abbiamo concluso che praticamente il nostro visto d’ingresso nell’Unione Sovietica ci era rifiu
persone avevano per noi quando abbiamo
loro comunicato il nostro progetto di recarci a Baden. Ci predissero un arresto immediato, seguito da una nostra « scomparsa », di durata indeterminata, dietro k
cortina di ferro. Tutti pensavano che i soldati avrebbero rifiutato le nostre pubblicazioni, ò che Se uno o due di loro le avessero accettate, essi stessi ci avrebbero subito denunciati ai loro superiori.
Nella effettiva realtà, le cose si sono
svolte in un modo completamente diverso.
Mercoledì, 24 ottobre 1951, eravamo .tl
Quartier Generale dell’esercito sovietico, a
Baden, nell’interno della zona interdetta
russa, in Austria. Per ben due ore abbiamo distribuito dei messaggi stampati clic
chiedevano ai russi, soldati e non soldati,
di unirsi a noi, col rifiuto di fabbricare o
di portare armi e con la decisione di spezzare le frontiere artificiali che ci dividono.
Abbiamo percorse le vie di Baden, a due
a due, distribuendo le nostre pubblicazioni e parlando alla gente, quanto meglio potevamo, con quel po’ di russo che capevamo.
Abbiamo parlato con 65 persone, uomini
e donne, e principalmente a dei soldati.
Tutti ci hanno accolti cordialmente, anche
quando hanno saputo che eravamo americani. Per ritardare quanto più ci fosse pos-sibile il momento in cui saremmo stati tratti 111 arresto, il che ci sembrava inevitabile,
abbiamo evitato quanto più ci era possibile di distribuire pubblicazioni a soldati di
guardia o ad ufficiali. Ma più d’una volta
siamo stati visti da ufficiali mentre stavamo
in fraterni colloqui con soldati, o mentre
discutevamo con loro sui nostri messaggi.
Altri ufficiali ci osservavano con insistenza
quando li incontravamo per le vie. Gli
agenti di polizia austriaci, che sembravano
preoccuparsi di cpianto noi stavamo facendo, non ci hanno recato disturbo neppure
loro.
Un borghese russo e sua moglie, che
avevano molto esitato prima di accettare i
nostri opuscoli, hanno cominciato a leggerli, poi ci hanno rincorso affinchè ne dessimo loro altre copie per distribuirle loro
stessi. Essi hanno anzi insistito per darci
6 scellini austriaci.
11 fatto che noi non siamo stati tratti in
arresto durante il nostro viaggio clandestino a Baden o nel corso delle nostre distribuzioni di messaggi, è senza dubbio dovuto ad una buona fortuna, unita ad alcune
nostre precauzioni. Non possiamo sapere
fin dove sono pervenuti i nostri messaggi
nè quali effetti abbiano prodotto. Ma l’accoglienza unanimemente amichevole di 65
soldati russi, di uomini e di donne da noi
accostati o alia .spicciokta o in gruppi di
due o tre, non può essere reputato un puro
caso di fortuna. .4bbiamo visto con i nostri
occhi che la pi opuganda della guerra fredda non giunge a distruggere l’espressione
di calda cordialità jratermi quando gli
Americani incontrano i Russi senza che i
loro governi se ne occupino.
Programmi e azione di pace
E’ una delle tragedie dei tempi ir.cderni
che i governi abbiano sviluppato dei programmi «.di pace» che permettono Taccuinularsi di bombe atomiche, la produzione
di armi batteriologiche e la mobilitazione
di masse armate, ina che proibiscono agli
individui di stabilire loro stessi delle teste
di ponte non già di guerra, ma di pace, non
già di odio ma di comprensione e di amicizia
La nostra esperienza rafforza categoricamente la nostra fede che i popoli del mondo devono rifiutare di accettare le idee dei
loro governi quando questi sostengono che
i spli contatti possibili tra sedicenti nemici
devono stabilirsi attraversò manovre diplomatiche, o con minaccie, 0 con le forze armate. .
Ma non basta gettare il biasimo sui governi. Nessun governo per quanto potente,
intelligente o brutale che sia, può condurre una guerra moderna -senza la eooperazione del suo popolo. Finché i popoli si
presteranno al doppio gioco che consiste
da una parte ad avere la convinzione che
la guerra è assurda, ma d’altra parte a continuare ad appoggiare i programmi militari
del loro paese, essi dovranno accettare la
loro parte di responsabilità in ogni catastrofe mondiale. Per (pianto sordida t brutale sia la guerra, in ogni tempo il soldato
vi ha dato prova d’un raro coraggio e d’un
grande spirito di sacrifìcio quando credeva
difendere con essa la dignità umana e il
progresso. Coloro che in ogni paese riconoscono la futilità non- soltanto d’una guerra moderna, ma di ogni violenza, devono
cominciare col dar prova delle stesse qualità quando si trovano impegnati in una
azione creatrice non violenta per risolvere
i nostri problemi sociali, economici, internazionali.
Noi abbiamo necessariamente un’esperienza^ limitata. Noi stiamo per ritornare
nel nostro paese per continuarvi i nostri
sforzi. Nói speriamo che il nostro messaggio sarà largamente divulgato da coloro
che abbiamo incontrati nell’Europa Occidentale e nell’Europa Orientale e che
quanto abbiamo fatto su ben" piccola scala
possa essere proseguito con più ampiezza
c successo da altri.
David Dellinger, Ralph Digia, .irthur
Emery, Bill Sutherland.
Peacemakers 2013 Fifth Avenue, New
York City — New York U.S.A.
(Trad. Silvio Pons)
Voce delle Cemunllà
~ Angrogna (Serre)
Programma dei culti estivi:
Giugno 8:
ore^: Pradeltorno
ore 10: Sap
ore 14: Barfè
Giugno 15;
ore 10: Serre
ore 14: Anchioccia
Giugno 22:
ore 10: Serre
ore 14: Bagnau
Giugno 29:
ore 10: Serre '
Luglio 6:
ore 8: Pradeltorno (*)
ore 10: Sap
ore 14: Bagnau
Luglio 13 : ^
ore 10: Serre
ore 14: iMaria
Luglio 20:
ore 10: Serre
ore 14; Bagnau
Luglio 27:
ore 10: Serre
Agosto 3 : Culti di addio con S. Cena
ore 10: Serre
ore 14; Bagnau
C*“) in casa di Eli Chauvie.
Capoluogii del Valle S. Martino è il
_ Perrero, piccolo paesello, ossia borghetto,
il cui bacino, attraversato ' dalla Germana/ SCO, è circondato da ogni parte da altissimi monti... » Con queste parole il Bisnonno inizia un nuovo capitolo delle sue Menorie,
E per prima cosa — n io faccio spie*
care con somma soddisfazione il fatto che,
a Perrero — fra tanti Comuni dello Stato
che son lungi dall’avere l’onore di un simile progresso — hawi un solo cimitero
comune ai protestanti e ai cattolici, la qual
cosa devesi ascrivere a somma lode della
tolleranza religiosa e del buon senso pratico e politico delle Autorità di quel paesello ».
Quali le cause di questo « liberalismo »
d’avanguardia?
Anzitutto le circostanze locali « imperocché sarebbe quasi stato impossibik^ in
81 stretto bacino, di erigerne due, senza
nuocere assai agli interessi generali », Non
Ila torto il nostro Autore ! 1 morti — di
qualsiasi religione — devono cedere il passo ai vivi...
Le memoRie oi un uisnonno
Ma il vero e superiore motivo è un altro. « Quando poi considerasi che — al
cominciar del XVIII secolo — fu Perrero
capitale di un piccolo Stato, non c’è più
da fare le meraviglie se — memore il borghelto dell’alta antica sua condizione politica — esso siasi fatto iniziatore, in quei
remoti monti, di un provvedimento che
sommamente lo onora ».
E’ così condotto il Bisnonno a tracciare
rapidamente la storia — breve e ingloriosa
— della Repubblica di Sanmartino, meglio conosciuta — nelle nostre tradizioni
popolari — sotto il nome di Repubblica
del .sale.
Dopo il loro glorioso ritorno guidati da
Enrico Arnaud nel 1689, i Valdesi avevano rioccupato il loro antico territorio.
I Cap. Vili - PERBEBO
« Accadde che — dopo di essere stati
alleati — Luigi XIV di Francia e Vittorio
Amedeo II si inimicarono di nuovo tra loro e che — prima e dopo l’assedio di Torino — i generali francesi Catinai e Lu
Feuillade vollero impadronirsi del Valle
di Luserna onde più agevolmente transitare, colle loro truppe, verso le pianure
piemontesi. Perlocchè fecero i suddetti generali, agli abitanti delle Valli, le più lusinghiere proposte e promesse, onde essi
si unissero alla Francia j e si mettessero
quindi sotto la protezione del gran re che
ad essi concederebbe tutti i favori e tutti
i più desiderabili privilegi. Ricusarono recisamente i valligiani del Val Pellice di
accettare cotali sleali proposte. Anziché
cedere alle lusinghe colle quali si voleva
allettarli, essi ebbero allora alcune fazioni '
guerresche coi Francesi, sui loro monti, e
li fugarono.
« Ma non nello stesso modo accadde nella lunga, stretta e povera Valle di S. Martino i cui miseri abitatili — accalappiati
dai vantaggi politici, religiosi e materiali
che ad essi venivano promessi — e, per
(li piu, spauriti dalle minacce ad essi fatte
dal nemico — si sottomisero al La Feuillade. Ed egli — con lettera autografa dello
stesso Luigi XIV da Parigi — li costituì in
Repubblica di S. Martino, con capoluogo
al Perrero: repubblica il cui territorio stesesi dall’imbocco della Valle sino in fondo
di essa coi confini Francesi, e dal villaggio dj Pomaretto in giù, lunghesso Chisone e sulla sponda destra del torrente, sino
a S. Germano inclusivamente.
« Non fu per altro di lunga durata la
e Rasetto Lucia; Jourdan Riccardo e 0detto Leontina.
— Il Signore ha richiamato a Sè: Graf
Frida (Rifugio, di anni 76); Adani Petronio Antonio (a. 81); Charbonnier Giacomo
(Rifugio, a. 76); Ricca Edoardo Luigi
(a. 75); Bertalot Luigi (a. 72); Bertin Mad
dalena ved. BerUlot (a. 84); Peyrpt Au
gusta in Malan (a. 64); Benecb Maria ved
Chauvie; Boulard Giovanna Caterina ved
Jouve; Stallè Jenny; Vaudagna Maria ved.
Bleynat (a. 72); Benech Giuseppe (a. 66);
Pavarin Adele in Rostan (a. 78); Moggia
Gerolamo (a. 79); Cullo Ornella (circa 2
anni); Danna Vittorina in Rivoira (a. 60);
Gay Vittorio (Rifugio, a. 69); Mondon
Maddalena Ved. Bertin.
« Sia che viviamo o che moriamo, noi
siamo del Signore ».
* * •
La Comunità ha avuto il privilegio di
udire il messaggio del Pastore Ernesto
Ayassot, e la gioia di riudire — la Domenica 18 Maggio — la predicazione del Pastore Lorenzo Rivoira, che fu per tanti anni suo apprezzato conduttore.
Ricordiamo che Domenica 8 corr., alle
ore 15, si terrà nel Tempio del Ciabas un
Culto con Santa Cena, in lingua francese.
G. B.
Brescia - Verona
Un bell’esempio di fattiva collaborazione
è stato dato, dalle due Comunità, il giorno dell’Ascensione. Un bel gruppo di fratelli di Brescia si è recato, in quel giorno,
a Verona, partecipando al Culto in quell’antica Chiesetta (Vili® secolo) e prendendo parte, nel pomeriggio, all’annuo tè di
beneficenza organizzato dalla Società delle
signore di Verona. I Bresciani rendevano
così la visita fatta loro, il mese scorso, da
un gruppo di fratelli di Verona.
Queste visite reciproche, sono molto utili per concentrare le nostre forze quando
è opportuno e per strìngere legami di più
■fattiva fratellanza fra i membri delle piccole Comunità. '
Luserna San Giovanni
Da Marzo a Maggio, tutte }e attività si
sono svolte con ritmo intenso.
— Il seme della divina Parola è stato
largamente sparso nei vari culti e riunioni quartierali. Molto attiva la Corale.
Il nucleo giovanile, la Corale, le Madri
di famiglia, hanno effettuato tre belle gite, rispettivamente a Coazze, Como, ed
Aqsta-Ivrea.
La Filodrammatica ha dato varie buone
rappresentazioni.
11 giorno delle Palme, sono stati ricevuti venti nuovi membri di Chiesa. A
Pentecoste, è stato ammesso un altro catecumeno proveniente da altra Confessione.
I
— .Sono stati battezzati: Bellion Renato
di Lorenzo e Alma Miegge; Benech Gianni di -Guido e Ida Reyel; Malan Rinaldo
di Carlo e Bianca Maria TRicca; Peyrot Alfredo e Sergio, di Prospero e Ernestina Bastia; Tourn Gian Carla Daniela di Attilio
e Rachele Rivoira; Bellion Claudia di
Bartolomeo e Maria Martina; Caffarel Dino Gildo di-Carlo o Lina Malan; Gay Sergio di James e Emma Gaydou; Paschelto
Roberto di Ottavio e Polliotti Olga Germana.
— S’c invocata la benedizione divina sugli sposi: Bellion Remigio e Idrofono Margherita; Pons Andrea e Malan Livia; Hugon Daniele e Rivoira Eldina Dea Clementina; Danna Pietro Daniele e Bertin Lina
Alice; Capello Filippo e Besson Maria
Luisa; Albarin Renato Umberto e Roslagno Jvone; Rivoira Aldo Ernesto e Michelin Salomon Lina; Mourglia Aldo Daniele
Pomaretto
Ringraziamo di cuore il past. Sig. Liborio Naso che ha sostituito il pastore che si
trovava in missione in Inghilterra nel periodo febbraio-aprile: a lui ed alla sua comunità di Vittoria inviamo il nostro fraterno saluto.
Ringraziamo pure i pastori sigg. V. Sominani, Luigi Marauda, A. Lebet, U. Bert,
il prof. E. Tron e gli Studenti della Pradeltorno sigg- Miegge-e Gay che ci hanno
dato il loro messaggio cristiano presiedendo culti nel tempio e nella cappella del
Clol Invèrso.
Battesimi: Sono stati presentati al S.to
Battesimo: Pons,-Clara di Teofilo e di Lageard Elda (Porosa), Bertolin Attilio di
Ado e di Baret Elsa (Paiola), Prelato Luisa di Bruno e di Prot Bianca (Perosa),
Long Livio di Enrico e di Bounous Lina
(Paiola), Travers Marina Alina e Travers
Marco di Carlo e di Benech Rinalda (Pomaretto).
Il Signore benedica questi bambini e le
loro famiglie, ed ispiri fedeltà ai genitori,
padrini e madrine q(nde mantengano le
sacre promesse che hanno pronunziate.
Confermazione: Abbiamo avuto la gioia
di ricevere in chiesa i catecumeni che hanno terminato il quarto corso di istruzione
biblica : Baroello Alina, Clapier Adriana,
Giaiero Iris, Peyran Rita, Rostagno Evelina, Tron Elsa, Bertolin Eraldo, Bertalmio Franco, Chambon Ernesto, Giaiero
• Germano, Long Arturo, Xong Francesco,
Long Remo, Long Romildo, Serre Walter
Possano questi cari giovani trovare'' nel
l’ambiente della nostra comunità un’atmo
sfera cristiana in cui si fortifichi e s’appro
fondisca la loro fede, e possano essi gu
stare ognora la gioia di ^vivere al servizio
del Signore al quale hanno promesso fedeltà.
Matrimoni: Sono stati celebrati i matrimoni di Ferrerò Attilio (Perrero) con Bounous Margherita (Pomaretto); Coucourde
Arturo (Clot Inverso) con Long Ida (Paiola; Ghigo Renaldo Francesco (Prali) con
Bai et Mafalda Celina (Pomaretto).
Formuliamo per questi cari sposi l’augurio di vera felicità sotto lo sguardo costante di Dio. ^
Funerali: Nello spazio di tre settimane
abbiamo avuto 4 lutti nella comunità. Ricordiamo con affetto questi membri della
nostra parrocchia che hanno terminato la
loro vita terrena: Bertolin Maddalena nata Barus, di anni 83 (Paiola); Pons Eugenio, di anni 58 (Pomaretto); Chambon Michele, di anni 71 (Grangia); Bertalmio
Guido, di anni 56 (Perosa).
Prima di lasciare questa terra essi sono
passati attraverso alla prova della sofferenza, e l’hanno sopportata confortali dalla
piJtenza del Signore. Diciamo alle famiglie afflitte tutta la nostra sincera simpatia
ed invochiamo su di esse le consolazioni
divine.
effimera Repubblica inquantochè — costituita nel 1704 — ebbe il rapido suo fino
nel 1708, quando i Francesi — debellati
nella pianura torinese - dovettero abbandonare il Piemonte. E — al prossimo viaggio che fece re Vittorio Amedeo II, colle
proprie truppe, a Fene^elle -- andarono
i poveri cittadini della defunta repubblioa in deputazione presso il Principe, il cui
quartiere generale trovavasi al campo di
Ballotterò, ad implorare il perdono della
loro colpa.
« Li ricevette con paterna benevolenza
il Principe; fece loro dare patenti di grazia, purché gli rinnovassero il giuramento
deU’anlica fedeltà. Se d’altronde gli ahitanti di Perrero ricavarono qualche leggero profitto dalla pelosa protezione dei
Francesi (come per esempio un forte ribasso nel prezzo del sale) ne soffrirono
molto la moralità e k sicurezza del paese,
per cui fu quindi una vera fortuna per^
quei poveri fuorviati il loro ritorno sotto'
l’antico governo di Savoia e nell’unione
delle Ghiese Valdesi da cui si erano sepa
*• Amedeo Beri
Al prossimo Numero: MASSELLO.
4
“”S^
4 —
L’ECO DELLE VALLI VÁÍDESI
TRA I LIBRI
Jaques Courvoisikb. Brève histoire du Protestantisme. Ed. Delachaux et Niestlé,
Neuchâtel, pp. 144.
Nella collana « Armare », la Casa Editrice svizzera ha recentemente inserito un volume di storia del'Protestantesimo, dovuto
alla penna ed al pensiero del prof. Courvoisier dell’Università di Ginevra. Come
dice il titolo, si tratta di una '< breve » storia, redatta in termini di grande chiarézza
e con un particolare dono di sintetizzare
in poche pagine, talvolta in poche righe,
gli aspetti particolarmente interessanti di
un’epoca o di un movimento spirituale.
Non solo, ma ogni capitolo di storia contiene anche a guisa di docmnentazione alcune pagine di autori diversi, contemporanei o no al momento storico che è preso
in esame, di cui è doveroso sottolineare
l’interesse e l’importanza ai fini di un giudizio storico fondato sui testi e non solamente su deduzioni e considerazioni personali.
Un’opera di storia così breve per un periodo di tempo così lungo e denso di fatti
attinènti al movimento della Riforma, dalla
crisi del XVI secolo, all’ultima guerra, al
movimento ecumenico, alla testimonianza
delle « giovani » chiese d’Africa e d’Asia,
non può che essere sommarip. Non è péro
superficiale: è anzi essa presuppone una
vasta cultura, che l’autore sa esprimere in
termini di chiarezza e di straordinaria concisione, così da dare alla sua opera un carattere « popolare » adatto alla penetrazione
nelle masse protestanti, liffh sempre consapevoli del loro passato, perciò anche insufficientemente preparate ad un’opera di testimonianza.
Quando potremo dare al Protestantesimo
di lingua italiana un’opera come' questa?
C’è da augurarsi che ciò accada presto,
nell’interesse delle nostre famiglie e del
nostro popolo Valdese. e. r.
Ci siamo rallegrati dell’incontro con
tanti bambini, e amareggiati al tempo stesso, per lo scarsisEÒnto pubblico preseule
nelle gallerie, auspichiamo una più larga
partecipazione deUe scuole del fondo valle, con l’augurio di un sempre più vivo
impegno da parte di ogni scuola neUa preparazione dei canti, specialmente diinsieme, anche se si tratta di canti francesi. Infine, per parlar di cose meno alate, sarebbe opportuno organizzare la distribuzione
d’una modesta « brioche », specie per i
più lontani, sensibili certo e riconoscenti
per quel dono inatteso.
. La festa di canto dei bimbi, sembra, per
taluni, aver fatto il suo tempo. Eppure, so
della gioia, dell’entusiasmo di certi bimbi
per il canto, per quell’incontro meraviglioso di Torre, che -è bene alimentare,
perchè più tardi la gioia, l’entusiasmo
l’attaccamento per Ropera della chiesa tutta, per il Regno di Dio che viene, per le
« cose che sono disopra », non vMga meno,
mentre troppi hanno l’animo alle cose quaggiù sulla terra. od.
COLLEGIO VALDESE
Per disposizioni del Min. P. I., si comunica che le prove scritte degli Esami di
Ammissione alla Scuola Media, di Licenza e di Ammissione a} Liceo non potranno
aver inizio prima del 17 giugno.
Per cui gli esami suddetti, anziché il 16,
cominceranno il 17 c. m.» alle ore già fissate e cioè:
ore 8, esami di Ammissione al Liceo;
ore 8,30, esami di Licenza;
ore 9, esami di Ammissione alla Scuola
Media.
Per altre informazioni, rivolgersi alla
Segreteria dell’Istituto, daUe ore 10 alle 12
giorni feriali.'
La famiglia Bouchard profondamente
commossa per la dipartenza della cara
mamma e nonna
Cesarina Long Yed. Long
ringrazia il Pastore Signor Beri, il Doli.
De Clementi, l’infermiera Sig.na Travers
e la Sig.na Alice Richard che furono li
aiuto nella triste circostanza.
S. Germano Chisone, 18 maggio 1952.
I figli, le figlie ed i parenti tutti della
compianta
AVVISI ECONOMICI
Susanna Long nata Sappè
COLLEGE CEVENOL
Le Chambon-sur-Lignon (La Loire) Francia
COURS DE LANGUES
ET DE,CIVILISATION
Borse di Studio a Beriino
Gli studenti berlinesi come atto di riconoscenza per l’accoglienza avuta lo scorso
inverno ad Agape, hanno procurato una
borsa per un nostro universitario che desideri andare a Berlino per un anno e frequentare colà la Università. Le condizioni della Borsa di Studio sono molto buone.
Coloro che desiderano aver il privilegio
di questo dono fraterno lo scrivano fin
d’ora al Pastore Tullio Vinay — Agape —
Perrero per Praly (Torino).
pour jeunes gens et jeunes filles de 14 à
20 ans, de toutes nationalités, désirant se
perfectionner en français, anglais ou allemand, du mercredi 9 juillet au mardi 5 août
1952.
Programme :
Cours de langue fraaçaise (débutants,
moyens, avancés) —• langue anglaise — langue allemande — Cours de littérature et
civilisation françaises — littérature et civilisation anglaises — littérature et civilisation allemandes.
Chant dans les langues étudiées.
Musique instrumentale, audition de disques, projections cinématographiques.
Jeux, sports (tennis, ballon, natation),
promenades.
Excursions d’un ou plusieurs jours en
autocar dans le Massif Central, le Languedoc et la Provence.
Pension: Les élèves vivent à l’internat
de garçons et à l’internat de jeunes filles
du Collège. Ils participent à la vie religieuse de l’internat et 'de l’Eglise Réformée du Chambón.
AFFARONE, sono in costruzione duecento
Villette vicinanze Pietràligure, Finaleligure, ingresso, camera letto, pranzo cucina, bagno; cantinella, giardino coniplessivamente mq. 160. Richiesta Lire
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Anche cucina dietetica.
FAMIGLIA VALDESE prenderebbe in pen
sione bambini, buon trattamento e vitt
__sano. Scrivere Paschetto - Inverso Col
letto - Torre Pellice.
bambinaia
riconoscenti, ringraziano tutti coloro^ che
sono loro stati vicini nell’ora del dolore e
che, con parole o intervento al funerale
della loro Diletta, hanno voluto portare
loro il tributo della loro simpatia e del
loro conforto.
Un ringraziamento particolare sentono il
bisogno di esprimere alla loro cognata. Signora Virginia Long, per le numerose ed
amorevoli cure e per tutto il grande aljetto
che essa ha sempre prodigato verso la loro Cara.
Pramollo, 26 maggio 1952.
Progetti - Successioni
Divisioni
Pratiche fiscali e varie
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venti-ventidue anni.
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ANNUNZI SANITARI
Prix du Cours, pension et
comprises: 40.000 frs.
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II doti. EMILIO FATTORI riceve ogni
giorno dalle 16 alle 19 in Viale dei Tigli
n. 7 - Luserna S. Giovanni.
Festa di canto dei bambini
della Val Pellice
Il pomeriggio del 18 maggio- abbiamo
gioito di 'incontrare le scuole domenicali
della valle nell’aula del Sinodo. In ordine
e puntuali, i bambini delle- comunità più
lontane hanno preso posto per primi nei
banchi dei « deputati » valdesi, seguiti dagli alunni delle scuole domenicali di Torre, e, quasi alla chetichella, da un gruppetto di San Giovanni. Alle 15 il Pastore
Aime ha dato inizio alla festa con un breve saluto ai convenuti, seguito dal canto
collettivo, alternato dai cori delle singole
comunità: Angrogna, Bobbio, Rorà, Torre
Pellice e Villar Pellice. Il Pastore Bertinatti ha rivolto un messaggio di circostanza sottolineando il valore del canto come
espressione di riconoscenza gioiosa al Signore. Il Pastore Aime, direttore del canto d’insieme, ringrazia i convenuti e li
invita a chiudere il pomeriggio nel campo
sportivo del convitto, dove rapidamente
sciamano le scuole domenicali rimaste.
Des aménagements et des réductions sont
consentis suivant les règlements sur .la sortie des devi.ses, et sur demande motivée.
Le Collège Cévenol est une école d’esprit international, où l’on s’efforce, sur la
hase de l’Evangile, de travailler à la paix
et à la bonne entente entre nations.
Pendant l’année scolaire, le Collège Cévenol est une institution secondaire qui
prépare au baccalauréat français, qui orga
nise des cours spéciaux de français pour
jeunes étrangers et qui fait des échanges
d’élèves avec des institutions secondaires
de Grande-Bretagne et d’Allemagne.
Le Collège Cévenol est situé dans le
Massif Central, à 1.000 m. d’altitude. On
y accède par St-Etienne ou par Valence
(chemin dé fer et autocar).
A tous ceux qui peuvent passer une
partie de leurs vacances à l’étranger, nous
recommandons vivement le « Collège Cévenol ». Ils s’y feront du bien matériellement et spirituellement; ils en garderont
un bon souvenir. E. Rostan.
La dott. ANTONINA SEIDEL RIESER,
medico-chirurgo, specialista in odontoiatria e protesi dentaria, avverte la sua spett.
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sigg.ri mutuati. Riceve a Luserna S. Giovanni, via GianaveRo 30 (Nazzarotti), martedì e giovedì dalle ore 9 alle ore 19. Protesi comune ed elegante, cura dei denti
ortodonsia.
La famiglia della compianta
Amelia Michelin Salomon
ringrazia tutte le persone che presero parte al loro grande dolore, ed in modo particolare il Pastore Roberto Jahier, in sostituzione del pastore Ayassot assente, e
la Signora Ayassot.
Torre Pellice, 3 giugno 1952.
Oh beati su nel Cielo
i redenti del Signore.
DONI RICEVUTI PER IL TEMPIO DI MILANO
(fino a tutto Aprile 1952) Marauda Luigi » 10.000 Guido Rivoir )) 4.700
Vetta Alessandro » 10.000 Chiesa di San Giacomo ■» 1.000
Chiesa di Milano (1949) L. 58.100 Corsani Enrico, senior » 5.000 Chiesa di Ca'runchio >) 1.120
M. L, G. in mem. V. A. Costabel » 3.000 Rostan Ermanno Ö 10.000 Schmidtheiny Kusler (Svizzera) » 225.000
L, De Vitz 50.000 Colucci Seiffredo )> 5.000 Marta Turin » 1.000
Chiesa di Milano (1950) » 60.000 Deodato Achille » 10.000 G. Messina I) 50.000
» » » f )) 24.000 r t» .4 A Art Jouvenal Roberto e Germana D 15.000 Enrico Geymel n 5.000
» » » D 524.000 Corsani Emilio V) 5.000 Guido Comba D 10.000
» » » » 230.000 Jalla Attilio )) 5.000 G. Peyrot » 5.000
» )) » f) 70.000 Jahier Augusto )) 5.000 Chiesa di Prarostino » 10.000
Enrico Geymet, Marsiglia (1950) ») 200 Ayassot Ernesto V) 5.000 Chiesa di Livorno rt 2.500
Corale Svizzera )> 45.973 Chiesa di Brescia » 55.000 Chiesa di Forano D 10.000
Doni vari dalla Svizzera )) 174.000 Chiesa di Zurigo » 246.400 Chiesa di Susa )) 3.7.50
M. E. Cor.sani » 5.000 A. Favez « 1.500
1951-1952 Unione Madri di Pramollo, in Valdesi di Leysin ») 6.975
Doni vari dalla Svizzera D 4.000 mem. Maria Comba )) 10.000 U. G. V., Losanna ») 60.000
N. N. » 1.000 Valdo Vinay 1) 5.000 B. e M. Piacentini )) 5.000
Scarinci Giuseppe D 10.000 Giovanni Grilli )) 6.000 Cipriano Tourn )) 2.000
Peyronel Oreste 0 10.000 Teofilo Pons, Cand. j) 5.000 Franco Girardet » 3.500
Balma Elsa » 5.000 Lamy Coisson (2 vers.) y> 5.000 Gustavo Bouchard 0 2.000
Aime Edoardo » 10.000 Luigi Rostagne » 5.000 Enrico Corsani, senior (2 vers.) D 5.000
Trobia Enrico » 2.500 Chiesa di Brescia (2 vers.) )) 7.000 Chiesa di Foggia » 1.000
Pons Davide )> 10.000 -Chiesa di Wohlen » 15.000 Chiesa di Chivasso e Terrazza » 4.270
Nicod Alexandre » 3.500 A mezzo Métraux » 2.200 Chiesa di Sampierdarena )) 20.000
Alessio Alfonso » 5.000 Enrico Trobia » 2.500 Chiesa di Caltanissetta » 900
Eynard Elio » 5.000 Chiesa di Brescia (3 vers.) » 3.000 ■ Chiesa di Grotte » 1.000
Castiglione Giuseppe » 10.000 Giorgio Girardet (Paet.) » 6.000 Chiesa di Ferrerò » 15.000
Ricca Alberto » 10.000 A. Nicod (2 vers.) D 3.000 Chiesa di Vallecrosia 14.700
Davite Franco » 10.000 Franco Sommani )) 5.000 Chiesa di Santa Lucia » 300
Pascal Enrico Í) 10.000 Gustavo Bertin » 5.000 Chiesa di Felonica )) 10.000
Tron Enrico, Senior yy 10.000 Chiesa di Napoli » 50.000 Chiesa di Luserna S. Giovanni 75.000
Moreachini Mariano '!) 10.000 Chiesa di Firenze, V. M. » 13.000 Chiesa di Roma, IV Novembre » 50.550
Comba Arnaldo » 5.00Ô Chiesa di Rodoretto » 11.100 Gasparotto Rodolfo )) 5.000
Micol Luigi )) 5.000 Chiesa di San Germano )> 19.240 Lilly Holzhausen » 1.000
Costabel Gino » 10.000 Famiglia Guerrini » 500 Convegno di Vallecrosia 10.000
Pons Teofilo prof. » 5.000 Gay Carlo » 10.000 Claudi Vittorio » 500
Longo Edoardo » 10.000 Lucani Alfredo » 5.000 N. N. in mem. Past. Paolo Longo
Santini Luigi » 10.000 Selma Longo » 3.000 fondatore Chiesa di Milano » 100.000
Coisson Lamy 5.000 Sciclone Vincenzo » 2.000 Sommani Virgilio » 10.000
Dir. Resp. Ermanno Rostan
Autorizzazione Decreto 27 - XI - 1950
Tribunale di Pinerolo
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