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DELLE
Spett.
BIBLIOTECA VALISSB
TORRE PELLICE
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XC —
Una copia
Num. 35
Lira 30
ABBONAMENTI |
Eco: L. 1.300 per rintemo
L. 1.800 per l’eBtero
Eco e La Luce: L. 2.000 per rintemo
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■ I Grappo
lire 50
TORRE PELLICE — 2 Settembre 1960
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.F. 2-17557
Si apreSil Sinodo
Malgrado il nostro carattere scanzonato di latini, è sempre un momento solenne quello dell’apertura del
Sinodo. Nell’aula sinodale il Candidato Vicentini appone la sua firma
alla Confessione di fede della Chiesa
Valdese, quindi si forma il lungo corteo che acquista vivacità di colori e...
un po’ di disordine man mano che si
snoda: lo aprono il predicatore d’ufficio, Past. Achille Deodato e il Candidato al Ministero. Al loro ingresso
nel tempio ordinatamente gremito li
accoglie un coro gioioso di lode, che
accompagna l’entrata di tutto il corpo
sinodale. Quindi, secondo la tradizionale, bella liturgia, si svolge il culto
d’inaugurazione dei lavori, in quello
spirito di umiliata confessione e di
gioiosa riconoscenza che, proprio di
ogni culto, si fa particolarmente marcato quando si è chiamati a guardare
indietro a tutto un anno di vita ecclesiastica. Il Past. Eleodato pronuncia
la forte e concreta predicazione {che
troverete nelle sue parti essenziali riprodotta in 2-3 pag.), un appello urgente, ricco di suggestivi e ben reali
confronti fra la nostra situazione
odierna e quella in cui Paolo lo rivolgeva, nella sua lettera ai Romani
(c. ! 3) ; « E’ ora che vi svegliate dal
sonno! ».
Si giunge quindi al momento della
consacrazione al Ministero della Parola : se è un momento particolarmente intenso per il consacrando, non
c’è crediamo — pastore nè membro della Chiesa che non senta in
quel momento farsi particolarmente
forte, netto, il senso della propria consacrazione a Dio, in risposta alla « celeste vocazione », rivolta, in modi diversi, a tutti coloro che sanno di essere « un reai sacerdozio, una gente
santa, un popolo che Dio si è acquistato affinchè proclamiamo le virtù di
Colui che ci ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce ». Rinnoviamo qui il nostro lieto augurio
fraterno al Pastore Giulio Vicentini.
Quindi, ricostituitosi il corteo sinodale, i membri del Sinodo tornano alla Casa Valdese, e si costituiscono in
assemblea sotto la presidenza del
Past. Guido Comba, il più anziano
dei ministri in attività di servizio. Si
procede alla nomina del Seggio del Sinodo, che risulta così composto : Past.
A. Deodato, presidente; Dott. Aldo
Ribet, vicepresidente; Past. M. Musacchio, Giov. Conte e G. Vicentini,
segretari; Dott. Angiolillo e Sig. G.
Densi, assessori; quindi si decide dell’orario dei lavori, che dovranno registrare pure alcune sedute serali, data
la mole dei lavori sinodali, che oltre
all'esame deH’operato della Tavola,
del Consiglio della Facoltà di Teologia e della C.I.Q.V., della vita delle
Chiese e degli Istituti, delle decisioni
delle Conferenze Distrettuali, deve
(dovrebbe?) quest’anno udire e discutere la relazione di ben nove commissioni ad referendum, diverse delle
quali hanno già visto rinviare l’esame
della loro relazione da uno o più anni.
Sembra imporsi più che mai il lavoro
per commissioni, al Sinodo; se ne riparla anche quest’anno, e c’è da augurarsi che, superate le difficoltà regolamentari, si giunga sollecitamente ad
una decisione in tal sènso.
Numerosi e graditi ospiti sono anche quest’anno fra noi, latori di messaggi cordiali di numerose chiese sorelle, segni sempre vivi della fraternità evangelica e in particolare riformata, che situano, quasi fisicamente,
la nostra chiesa e i nostri lavori sinodali in una prospettiva ecumenica benefica: Right Rev. E. Fenn, Moderatore della Chiesa Presbiteriana d’Inghilterra; Past. A. Werner, Moderatore della Compagnia dei Pastori della Chiesa Nazionale di Ginevra; Dott.
L. Ledermann, Presid. dell’ECLQF,
rappresentante del Consiglio Ecumenico; Past. J. Marchand, delegato delEAlleanzà Riformata Mondiale: Past.
Ch. Freundler, Segretario dell’EPER;
Past. ]. Babut, delegato della Chiesa
Riformata di Francia; Mr. A4. Mermillod, delegato della Chiesa Nazionale del Cantone di Vaud e della Federazione delle Chiese Protestanti
della Svizzera; Past. L. Zorn, delegato della Chiesa Cristiana Missionaria
Belga; Past. M. Kyriakakis, delegato
della Chiesa Evangelica Presbiteriana
di Grecia; Rev. Ch. Harina, della
Chiesa Presbiteriana degli Stati Uniti
d’America; Past. P. Herrmann, delegato della Chiesa Evangelica del Badén (Germania); Right Rev. R. White, vescovo di Tunbridge, Presidente
del Comitato Valdese di Londra (W.
A. S.); Dott. M. Christénsen, delegata del Comitato Valdese di Danimarca; Mr. A. Wiles, Segretario dell’American Waldensian Aid Society; Mr.
H. Poet, Presidente dell’Unione Valdese di Marsiglia; Col. Tzaut, Comandante dell’Esercito della Salvezza in Italia; Past. G. Miegge, Direttore della Società Biblica in Italia;
Past. C. Inguanti, Vice Presidente dell’Unione delle Chiese Battiste in Italia; Past. V. Barhin, delegato dell’Associazione Missionaria Evangelica Italiana; Prof. E. Hertzsch, dell’Università di Jena (D.D.R.).
Un particolare rilievo ha la partecipazione, con voce consultiva — secondo la prassi di questi ultimi anni
— della delegazione metodista, costituita dal Sovrintendente Generale
Past. Mario Sbaffi, dal Past. A. Incelli, dall’Ing. U. Beltrami e dal Sig. Caputo.
A tutti questi ospiti il nostro cordiale benvenuto.
UN PROBLEMA SEMPRE APERTO
Non si può
ignorare la Cina
S. Andreivs, Scozia — In sessione plenaria, il Comitato centrale del C.E.C. ba
comunicato una breve dichiarazione relativa alla Cina, cliiedendo che siano continuali lo studio e l’azione intrapresi dalla Commissione delle Chiese per gli Affari Internazionali (CC.àl) a proposito
della situazione internazionale della Cina.
La dicliiarazione è prudente, e non menziona esplicitamente la Repubblica popolare cinese nè ne raccomanda l’ammissione alI’ONU — nell’evidente intento di
non suscitare reazioni preconcette nelle
172 Chiese cui sarà presentata — ma non
vi è dubbio sul giudizio che essa esprime
suH’altuale stato di cose.
« Dopo il rapporto annuale della CCAf
e le discussioni che ha .suscitato, il Comitato ha preso nota che le misure da esso
proposte, in particolare per quanto concerne il disarmo e gli esperimenti di armi
nucleari, non possono essere applicati che
se il popolo e il governo cinesi hanno la
possibilità di contribuire a formularli e
applicarli. Il Comitato centrale prega la
C.C.A.I. di proseguire il suo studio e di
cooperare allo stabilirsi di situazioni che
permettano ai &50 milioni di Cinesi di
aver parte, ai vantaggi e di accettare le
reiiponsabilità che sono comuni a tutti i
membri della comunità internazionale ».
Il Dr. 0. F. Nolde, direttore della
C.C.A.I., commentando questa dichiarazione, ha fatto i seguenti rilievi: la dichiarazione riconosce il pericolo costituito
dalla situazione dii 650 milioni di uomini
isolati dal resto del mondo; sottolinea che
ogni trattato di disarmo o di cessazione
di esperimenti nucleari è impossibile sem
za la partecipazione del governo che Ita il
potere effettivo nella Cina continentale;
lascia implicitamente intendere che gli altri governi dovrebbero essere in relazioni
diplomatiche con il governo al potere in
Cina, senza che questo debba significare
da parte loro un’approvazione di quest’ultimo ; la situazione nel Tibet, il conflitto
di frontiera con l’India, il disaccordo
ideologico fra Mosca e Pekino intorno
all’eventualità di una guerra mondiale,
altri fattori ancora fanno pensare che esistono condizioni contrarie a una soluzione
immediata della questione cinese. In conclusione, il Dr. Nolde nota che il Comitato centrale fa sentire 1 urgenza di
un’aziione che creerebbe condizioni favorevoli alla partecipazione della Cina al
roncerto delle nazioni.
le difese nelle democrazie popolari
Alcune voci diverse sulla situazione religiosa nei Paesi oltre cortina
Dal 23 al 25 agosto si sono tenute
ad Agape le « giornate teologiche »,
che quest’anno avevano come tema:
”La Chiesa nelle democrazie popolari”. I partecipanti alle giornate sono
stati discretamente ntunerosi, forse
lievemente meno d^li anni scorsi; in
ccm.penso la part^ipazione è stata
assai varia : non solo intervenuti provenienti dalle nostre comunità, ma
alcuni ospiti in particolare gli oratori, giunti dalla Germania orientale,
un gruppo di comufusti italiani, e un
simpatico e vivo gruppetto di appartenenti al moviménto cattolico di
(i Adesso », di Torino,
Non ci si poteva aspettare un qua
dro completo della vita nelle « democrazie popolari » ( le virgolette sono
forse necessarie, senza avere nessun
carattere spregiativo), non sarebbero
certo bastati tre giortii ; da una parte
Si è cosi quasi totalmente sorvolato
sulla situazione della Chiesa romana; dall’altra si è‘avuto, attraverso
gli oratori, un quadro vivo e interessante, ma parzialej della vita delle
Chiese evangeliche| in paesi socialcomunisti. Gli oratori sono stati il
Prof. H. F. Mueller, docente di teolo
Ungheria
Domenica 4 settembre alle
ore 15 agli Eiciassieri (Chiotti)
avrà luogo il tradizionale incontro all'aperto delle Chiese di
Pomaretto e dei Chiotti, a coi
tutti sono cordialmente invitati.
Parleranno il Pastore Giulio Vicentini e l'Evangelista Archimede Bertolino. In caso di pioggia
la riunione si terrà nel Tempio
di Pomaretto.
già sistematica all’Università di Berlino Est : il Dr. G. Bassarak, direttore
dell’Accademia Evangelica di Berlino
Est, cui si è aggiunto il Dr. Bredendik,
segretario del movimento dei Partigiani della Pace.
Al prof. Mueller, che ha esposto
« Ohe cosa il comunismo rimprovera
alle chiese? » — mettendo in luce i
caratteri negativi di tanti legami di
conformismo delle chiese agli aspetti
negativi della società capitalistica occidentale — il prof. G. Miegge ha risposto: « Ohe cosa le chiese rimproverano al comunismo? » — mettendo a
sua volta nettamente a fuoco i punti
di dissenso che. pur accettando le
critiche marxiste le chiese non possono non segnare di fronte alla pratica
ma anche a certi « dogmi » del marximo, in particolare nella sua attuazione sovietica. Infine il Dr. Bassarak
ha esposto delle « Prospettive per un
dialogo », che dev’essere, comunque,
tenacemente voluto, anche se si avvera tutt’altro che facile.
Ci si può chiedere — com’era stato
l’anno scorso per il « dialogo con il
laicismo », se tale dialogo si sia vera
mente realizzato, ad Agape; non si
può però mettere in dubbio la fecondità di incontri come questi, essendo
insostituibili i contatti diretti -personali, con uomini che sono realmente
impegnati in situazioni che spesso conosciamo solo attraverso la distorsione della propaganda — dalla peggio
alla meglio intenzionata. Questo va
detto, con riconoscenza agli oratori
orientali e al loro convinto entusiasmo, pur senza nascondere che il loro
apporto è parso a molti unilaterale:
non teneva conto, almeno nell’esposizione, delle gravi e profonde difficoltà che travagliano la Chiesa nei paesi
orientali; del resto la situazione illustrata è stata quasi esclusivamente
quella della Repubblica democratica
tedesca, ed è una situazione tutta par.
tico'lare.
Riportiamo qui sotto alcuni documenti, desunti dal Servizio ecumenico di stampa e d’informazione, relativi alla vita delle chiese nelle « democrazie popolari ». E’ giusto ohe, nei limiti del possibile, i vari aspetti di
questa viva questione siano tenuti
contemporaneamente presenti.
((tìon c’è fonda mento teologico
per l’ideologia socialista))
Budape.st. — In ufe rerenle sessione
del Gonsiglfo- del -BSltrèttif “tnèrfffionalè ■
della Chiesa luterana ungherese, il veseovo Zoltan Kaldy ha protestalo contro « il
sospetto sempre desto in certi ambienti
ecclesiastici occidentali » nei confronti
della Chiesa luterana d’Ungheria ohe —
essi pensano — si avvierebbe oggi in una
direzione simile a quella presa dai cristiano-tedeschi sotto il regime nazionalsocialista. La Chiesa luterana d’Ungheria non
ha intenzione di « mescolare » la sua teologia e l’ideologia marxista-leninista e di
domandare ai propri fedeli di fare propri
i fini del socialismo « partendo dalla fede »; nè si può cercare un fondamento
teologico (-ristiano per l’ideologia socialista. Del resto, se anche si facesse questo
tentativo, si incontrerebbe ropposizione
sia del partilo che dello Stalo, poiché tutto ciò che questi attendono dalla Chiesa
è (-Ile essa contribuisca ad eliminare il
pauperismo c cooperi alla (ostruziom'
economica e culturale del paese, (ome al
suoi sforzi per la pace.
Poi il ve.scovo Kaldy si è levalo contro
il rimprovero rivolto alla Chiesa luterana
ungherese di mischiarsi nella politica. Ma
in realtà ciò (he essa fa non è diverso da
ciò che fanno le Chiese in Occidente, cioè
si esprime sulle questioni politiche, economiche e sociali dell’ora. Rifiutandoid di
farlo, si sottrarrebbe alle sue responsabilità; ma coloro che la (-riticano lo fanno
per(-hè essa non assume ufficialmente un
atteggiamento negativo verso il socialismo.
Il vescovo concludeva assicurando che
la Chiesa luterana d’Ungheria desidera
conservare sincere e buone relazioni con
il C.E.C. e con la Federazione luterana
mondiale. Queste relazioni sono migliorale negli ultimi anni, ma resta ancora da
fare. (S.OE.P.I.)
.'Lbiluali come siamo a -trovare nei boi
leuini cci-lesiastici un-gheresi — in particolare riformati, dobbiamo r <-onoscerlo —
espressioni d; ossequio e di esaltazione del
legime (-omunista, questa dh-hiarazione luterana, fatta apertamente (e (--he il S. OE.
P. 1. ha ripreso dal Servizio d’informazioni eci-lesiastico ungherese), è rallegrante
nel tuo sforzo di o-bieltività serena; e può
anche ammonirci a non giudicare tro-ppo
facilmente dal di fuori una situazione che
le Chiese in quei paesi non si sono scelte
ma in cui D o le ha poste a testimoniare
della libertà cristiana di fronte a lutto e
a tutti.
Ma’grado le difficoltà che attraversa
secondo il rapporto di un visitatore, il
Pa-at. Paul Han-seon, riferito da La Vie Protestante — -difficoltà ohe, oltre ai rapporti
con un regime che -si vuole ateo, sono rappresentate dallo »jm-polamenlo di i-nler.’
zone per l’emigrazione verso la Germania
di molti evanaeli-c; di Imgiua -tedesca e per
rindu-slrializzazaone. c dalle notevoli ope
re di ricostruzione necessarie, la -vita della
Chiesa luterana d Ung-hcr:a è tult’altro ohe
■"Sóffo-éafà'r I A cademia di teotiìgra 'di Budapest ha all-ualniente 4a s-ludentd, e finora
la Chiesa ha avuto un numero sufficiente
di pastori : 4ZU per -una popolazione luterana di 430.000 persone. Uno sforzo è stalo fatto nella pubblicazione di giornali, innari, letlera-lura religiosa: il settimanale
Evangelikus Elei tira 10.000 copie, e lo
trova nelle edicole. Nelle città, la frequenza regolare ai culti è fra il 10 e il 20%,
ntdlc campagne fra il 20 e il 30% ; l’istr-uzione reli-gio-sa è seguita -dal 20-30%, del
giovani nelle città, dal 70-80°,, nelle (-ampugne.
Germania
(( la l’iiiesa Cristiana
U. R. S. S.
((Biliaseita dei battesimo))
Mosca. — Secondo il Kommunìst, organo del coraitalo direttivo del PCUS, si a,ssiisterebbe ad una vera « rinascita del sa(-r.'i-menlo del battesimo » neU'URSS. In un
rapporto -sugli o-perai di fattorie collettivizzale in qua-tlro provin-oie .so-viel che, a'cuni esperti incaricati di indagare se la
popolazione rurale della regione d' Mo-sca
è « progressista » come la dipinge la propaganda sovietica, hanno -dovuto constatare i-lie la maggioranza dei fanciulli nati
durante e dopo la -seconda guerra moti(Lale ricevono :1 battesimo, ambe se spesso i loro genitori non -sono stati hatlezzali.
11 giornale co-munisla -conis'dera parti(-olarmente nefasta l’influenza delle nonne
nelle famiglie contadine, che — (onstata
l’articolo — rifiutano spesso di sorvegliare
i bambini non battezzati. In ba.se a questa in-cliiesla, il Kommunùst (-onc'.ude (he
il battesimo, che trenl’anni fa semibrava
quasi (omplela-mente sparito dalla vita
ru-ssa, attesta invece una (( -sopravvivenza
-particolarmente tencae ».
(
Beri no. — Secondo un comunicato delrE.P.D», davanti alFAssociaziione evangelica -degli studenti dell’Università tecnica
(li Berlino, il Prof. H. Gollwitzer — -conoiscitore dell’URSS dove ha trascorso vari anni di prigionia, di cui -ha pure steso
un rapporto, tradotto in francese, « Un
autre te mènera » •— ha tenuto una conferenza su « La Chiesa cristiana e l’ateismo
comunista ». Se, in certi casi, il cri-stianesimo, al di là della cortina di ferro,
può condurre al martirio, avviene pure che
il -mondo comunista si mostri p’ù tollerante verso i credenti, -poiché, secondo la sua
dottrina, la religione muore -da sè quando
le (ondizdoni sociali si sono Ira-sformate
11 (-ristianesimo è accettato come membro
della comunità socialista, ina vi -ha una
posizione di forte svauta-gg’o. La tolleranza a -suo riguardo è sottoposta a considerazioni tattiche. La sopravvivenza della fede cristiana è sentita come uno scacco dal
partito. Da un anno si osserva nella German'a orientale una contro-propaganda
più intensa.
Le Chiese si sforzano -di beneficiare della tolleranza che è loro accordata. Ma non
possono accettare nel loro credo la dottrina comuniista; devono condannare i melo
di brutali e in-giusti. Questo non deve
espifmersi necessariamente altraver.so pubblicne proteste.
La Chiesa deve anzitutto provare che
(-rode nel suo messaggio. Le (-riliche elevate dal marxismo possono essere occasione di un’autocritica in seno alla Chiesa,
D’altra parte conviene sempre cercare il
dialogo serio con i eomnni-sti : fra loro
lutto è ancora in evoluzione. I cri-stiani
con-siderano che hanno il dovere di realizzare le loro speranze umanitarie non
contro la società comunista ma all’interno
di questa. Il cristiano è insieme l’avvotato della fede e l’alleato deH’ateismo nei
tuoi fini umanitari. Vuole essere Lhero
per vivere sotto lo sguardo di Dio.
Le Chiese di Roma
e le Olimpiadi
Il Consiglio Federale delle Chiese
Evangeliche d’Italia, in occasione delle Olimpiadi ha predisposto l’organiz
zarione di una particolare assistenza
religiosa per gli stranieri non cattolici che giungono a Roma in questo
periodo. Un ufficio informazioni plurilingue funziona in Via Firenze 38;
è stato stampato un dépliant illustra
tivo delle varie Chiese evangeliche
con re.sìdenza in Roma. Questo dépliant contiene una pianta topografica della città con la indicazione dei
vari edifìci di culto evangelico, i recapiti di tutte le Chiese e gli orari dei
Culti. Ne viene fatta larga distribuzione presso le Chiese, gli uffici di informazioni cittadini, alberghi, ecc.
Inoltre accanto a questa attivi
tà informativa si sono organizzati,
per le tre domeniche inserite nel periodo dei giuochi olimpici, dei culti
iu inglese, francese, tedesco, spagnuolo e, naturalmente, in italiano, nelle
varie chiese. Una grande manifestazione ecumenica, con messaggi in
quattro lingue avrà luogo nel Tempio Valdese di P. Cavour 11 4 settembre alle ore 18, con la partecipazione
di personalità del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Il Consiglio Ecumenico stesso dà ii suo aptpoggio per
queste manifestazioni che mettCTanno in relazione fra loro migliaia di
credenti evangelici di tutto il mondo. Speriamo di poter dare al più
presto delle no-tizie più particolareggiate.
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pag. 2
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
N. 35 — 2 settembre I960
Scinltt Idea e confessionale
(o.ù'iO . )
Insegnanti evangelici a congresso a Torre Pellice
Nella Sala Unionista della Chiesa di Torre Pellice si è tenuto, il 26 agosto,
il Congresso deirA.I.C.E.; la partecipaziO'ne è stata la consueta: presenza
vivace di una quarantina di membri, ma pochini, in rapporto al numero dei
membri potenziali, e poche, sempre, le facce nuove; la partecipazione giovanile è proporzionalmente rallegrante.
Dopo un breve culto presieduto dal Past. Gino Conte, viene^eletto alla presidenza del Congresso il Prof. Gino Costabe! e la Sig.na Evelina Pons. presidente
del CJi., espone una breve relazione del lavoro dell’AICE durante lo scorso
anno: doveva essere l’anno del... decennale! ma non c’è stato pericolo di retoriche celebrazioni; anzi, neppure la circolare periodica è stata pubblicata, per
mancanza di collaborazione dei soci. Questo non vuol dire che non sia stato
svolto un buon lavoro, mantenendo e rinsaldando i contatti con organizzazioni estere parallele, e dei membri
fra loro, mediante la formazione di
nuovi comitati regionali in Sicilia e
in Toscana, accanto a quello delle
Valli; il buon esito di convegni locali
(Luserna S. Giovanni e Torino; Firenze) — di cui a suo tempo si è pure
riferito sull’Eco, e di cui hanno fatto
un rapido rapporto al Congresso la
Sig.na Paola Rostan e la Sig.ra Lucilla Jervis — sembra indicare in questa direzione una via da seguire con
impelo. Quanto ai rapporti ecumenici, intemazionali, la Sig.na Pons ha
riferito che il seggio dell’AIOE ha appoggiato la proposta per la formazione di un Sottocomitato della Gioventù del C.E.C. per i problemi dell’educazione. La proposta di colleghi francesi di tenere a Firenze, nel luglio
prossimo, rincontro degli insegnanti
evangelici dei Paesi latini, è stata approvata con vivo favore.
Dopo la presentazione da parte del
Cassiere Sig. Levi Dosio della relazione finanziaria, che indica un’attività
modesta ma utile, preziosa (sia nel
mantenere i contatti fra i colleghi,
sia per l’assegnazione delle tre borse
di studio, oltre ad impegni speciali,
che quest’anno si sono concretati nelrofferta di una borsa di studio annua a
favore di una maestra giardiniera per
l’Asilo di Pachino), e dopo aioime discussioni di carattere amministrativo
e regolamentare, il Congresso procede
alle elezioni, che ricenfermano il Seggio uscente, sostituendo al Prof. Bert,
dimissionario, il Sig. Franco Calvetti.
Nel pomeriggio il Congresso ha avuto un’appendice assai interessante
con un dibattito sul problema della
scuola laica, ripresa di quello iniziato lo scorso anno. La Sig.na Frida
Gardiol e la Sig.ra Lucilla Jerns hanno introdotto la discussione puntualizzando la situazione sindacale e dell’insegnamento relativamente al problema della laicità, nel nostro paese;
esse hanno tenuto a distinguere nettamente il laicismo marcato e intransigente di tanti insegnanti (del resto
non solo evangelici, ma anche cattolici, israeliti, liberi pensatori) dall’anticlericalismo; la scuola laica auspicata è scuola di tutti, aperta a tutti,
nel rispetto assoluto di tutti, in cui
tutti possano sentirsi a casa.
Da qui è partito il dibattito. Il Prof,
Costabel ha posto in guardia contro
il pericolo di ima posizione illumini
Citlà del Vaticano — Un decreto vaticano ha soppresso alcune formule del cerimoniale del battesimo di adulti che, provenienti dal giudaesinio, dall’islam o da
confessioni cristiane considerate « eretiche » da Roma, desiderano entrare nella
Chiesa cattolico-romana. Vengono così
aboliti alcuni termini invecchiati il cui
senso si è sviluppato in modo peggiorativo: queste formule non corrispondono
più al nuovo clima che Giovanni XXIII
si sforza di far regnare fra i fedeli della
Chiosa romana e gli altri credenti.
stica agnostica e scettica, qual’è quella che Si ha, ad esempio, neH’Uruguay: una particolare forma di religione umana, che può anch’essa divenire fanatica e intollerante; anche se
questo pericolo pare molto lontano
neiritalia 1960 è necessario guardarsi dall’errore spiritualistico e pietistico di relegare il fatto « fede » fuori
della scuola; del resto, è possibile?
La discussione si è accesa assai vivace, con la partecipazione di buona
parte degli intervenuti, ed è impossibile qui, riferirne per esteso. Le due
posizioni sopra accennate sono state
vivamente sostenute, con uno sforzo
serio di tener presente la situazione
di fatto nella quale siamo immersi,
nel nostro paese, oltre che il problema di fondo, di principio. Si è di fron.
te ad una questione che, ogni volta
che la si affronta, si rivela estremamente complessa — come sanno bene
anche coloro che vivono in paesi più
liberali come la Francia (fino ad ora)
o l’Olanda. Se l’osservazione del relatore non è errata e parziale, si è determinato un certo consenso nel riconoscere deirimpossibilità di bandire completamente T fattore «fede»
daH’insegnamento. perchè, se è vera
fede, è profondamente incarnata nella personalità dell’insegnante, e non
potrà — anzi non dovrà rimanere nascosta — pur guardandosi da ogni esibizione e pressione ; è auspicabile,
più che una scuola in cui, per mantenere la pace, sia bandito il fattore
« reli^one », una scuola « di confron
to », in cui anche tale « fattore » sia
presmtato non neH’impossibile obiettività di una unica sintesi nè nella
tendenziosa parzialità di una sola voce, rna con un confronto di voci, in
un sincero spirito di apertura : la constatazione Cile una tale scuola è, per
era, una utopia in Italia non può in
alcun modo portare Finsegnante
evangelico — accanto ai compagni
che, da punti di vista diversi, sentono lo stesso problema — a scaricarsi
rassegnatamente della propria personale responsabilità. Quanto affermato sopra non vuole assolutamente sostenere la giustezza dell’insegnamento religioso impartito nelle scuole
di Stato : esso dovrebbe essere nel
modo più assoluto, compito della famiglia nella Chiesa; ma non si può,
a rischio di falsare completamente il
proprio « umanesimo », ignorare il
fattore religioso nella letteratura, nel.
la storia, nella filosofia, nell’aite, più
di quel che non si pensi anche nella
scienza; non è necessario ricordare,
almeno per dei riformati, che questa
conoscenza religiosa è su di im altro
piano che la rivelazione dell’Iddio vivente e la risposta della fede.
Questa più vasta problematica è da
tener costantemente presente anche
quando, nella lotta contro la « confess'onalizzazione » (ci si passi l’orribile iieologismo) della scuola di Stato, si è talvolta portati ad essere
La sifuazione in Colombia
permane critica
Ultimamenle, la cappella della missioIle interdenominazionale americana di Medellin (distretto di Antioquia) è stala attaccala da una processione cattolica. I disordini hanno duralo quarantacinque minuti, ma fortunatamente non ci sono stale
vittime. La processione era guidata da
due preti ed era composta da selle gruppi
di 100-200 allievi condotti dai loro insegnanti. Una statua della Vergine doveva
essere consacrata di ^ fronte alla cappella
protestante. Contro questa furono lanciate
delle pietre, mentre si levavano canti anliproteslanti. La polizia, chiamata dai protestanti, rihulò di proteggerli.
Alcuni giorni prima i fedeli della parrocchia cattolica di Coello (distretto di
Tolima) portarono al loro prete, su domanda di que.sto, tutto il « materiale di
propaganda » protestante che avevano potuto trovare. La domenica seguente, dopo
la messa, si hrui-iarono le Bibbie, i nuovi
testamenti, gli evangeli e gli scritti religiosi raccolti, e si ricordò ai fedeli cattolici che solo il prete ha il diritto di leggere la Bibbia. E il prete concludeva:
« Coloro che infrangono questa prescrizione commettono un peccato mortale e
devono essere scomunicati ».
D’altra parte, il padre Matias Acuesta,
missionario cattolico romano spagnolo, ha
annunciato una campagna di un mese per
eliminare il protestantesimo dalla città
di Colorados, nella Colombia settentrionale. Cedendo alle sue insistenze, il sindaco del luogo ha fatto chiudere la cappella e la scuola protestanti. Il padre
Acuesta ha spesso minacciato i prote
stanti di questa regione.
Se gli elementi negativi sono purtroppo
reali, siamo lieti di notare pure elementi
positivi. Cosi, i quattro fanciulli Osario,
die il 4 aprile scorso erano stati sottratti
al loro padre, protestante, per essere affidali allo zio, cattolico, sono stati restituiti al padre, per decisione del tribunale. Questa questione aveva infatti suscitalo una ('erta emozione, e rinlervenlo
di personalità in vista. I fanciulli erano
stati sottratti al padre per ordine dell’arcivescovo di Medellin.
Nella stessa Medellin si è potuta tenere
una conferenza ecclesiastica. Trecenlocinquanta pastori ed evangelisti di Colombia
e di altri paesi, in particolare dell’Ecuador e del Venezuela, vi hanno partecipato. Il tema centrale era il significalo dell’Evangelo per l’uomo moderno e la cultura di oggi.
In tale occasione è stalo presentato un
rapporto sulla situazione dei protestanti
in Colombia. Ne risulta che in dodici anni
116 protestanti sono stati uccisi per la loro
fede, 66 chiese e cappelle sono state distrutte col fuoco o con la dinamite, più
di 200 scuole protestanti sono state chiuse.
Dei pastori presenti alla conferenza, 62
erano stati in prigione per la loro fede,
26 erano stati feriti da colpi d’arma da
fuoco, 28 avevano visto il loro tempio
distrutto o danneggiato, 23 provenivano
da comunità in cui i protestanti erano
stati vittime di persecuzioni. Uno studente
in teologia aveva visto uccidere i genitori,
i fratelli e le sorelle. Triste bilancio.
(E.P.D.).
* L’esposizione della Società norvegese
delle Missioni, Fino alle estremità della
terra, è passata, in dodici anni, in 200 località 6(1 è stala visitata da un milione di
persone. Si prevede per l’autunno una
nuova esposizione, limitata ad una sola
regione deH’Africa.
più «laicisti» (in senso areligioso) di
quel che si è in realtà.
A Conclusione del vivace dibattito viene infine . riconfermata la
dichiarazione, già approvata l’anno
scorso, della « Lega intemazionale
deiU’insegnamento, dell’educazione e
della cultura popolare», dichiarazione che, riprendendo i diritti fondamentali dell’individua umano, terminava : « Sul piano scolastico i delegati salutano come un progresso umano il principio della scuola laica cioè
aperta a tutti, essendo inteso che in
questa scuola ove nessuno sarà privilegiato, i fanciulli non sentiranno
mai nulla che possa offendere le credenze o le opinioni dei loro genitori.
« A tutti sarà insegnato che la diversità legittima e auspicabile delle
idee, non deve mai essere un ostacolo
alla fraternità dei cuori.
« Ove esistono scuole private, la loro esistenza non dev’essere occasione
di lotta contenziosa. Deve essere ammesso che il denaro dello Stato, chiesto a tutti, deve andare alle scuole
aperte a tutti e che le scuole private
devono essere finanziate da fondi privati.
« Chiamando uomini e piopoli ad
uno sforzo di comprensione reciproca, i difensori dell’ideale laico hanno
la convinzione di servire la causa
della pace.
«Essi servono ugualmente la causa
della giustizia, domandando che tutti
gli uomini e le donne che hanno un
ugual diritto alla gioia che procura
la ricerca della verità e della bellezza,
siano sufficientemente emancipati
sotto l’aspetto economico, per aver
tutti accesso ad esse ». g. c.
I lettori ci scrivono
Réveillons - nous ! ?
Mr. le Directeur,
Voua avez publié dans votre N. du 5/8
eouranl, la pièce de O. Funeke « Le bras
droit n’a pas été baptisé », où l’auteur
met en évidence l’hypocrisie des anciens
guerriers irlandais qui voulaient réserver
leur bras droit à l’usage de leur propre
service.
Cette mentalité qui était, paraît-il, plus
ou moins partagée par leur prêtres, entendait séparer la responsabilité du chrétien
intégral des fautes commises par un de
.ses membres.
C’était, évidemment, des temps barbares! Oui, mais est-ce que aujourd’hui nous
n’avons pas la même tendence, en acceptant de profiter, à notre convenance, des
lois et coutumes du pays, mais nous ne faisons rien d’utile pour contribuer à modifier lois et coûtumes contraires, sinon
moins favorables à nos désirs?
Vous avez publié un appel tendant à
s’occuper des objecteurs de conscience
mais je crains qu’on n’en fera rien!
Chacun de nous s’occupe de ses affaires
et n’étant pas directement intéressé laisse
que les autres fassent les démarches nécessaires pour une quelque réalisation. En
attendant les autres, rien ne se fait!
Quitte à s’indigner contre les Autorités
qui ne pensent pas à résoudre ce problème; quitte à s’apitoyer sur le mauvais
sort de ces jeunes gens obligés à se faire
condamner une, deux, trois fois (même
plus), pour aboutir à la fin à devoir faire
quand même leur stage en service militaire. Hypocrisie! Réveillons-nous!
Car, qu’on le veuille ou non, chacun de
nous est responsable, solidairement avec
tout autre citoyen, des lois existantes; et
nous sommes tous tenus à les respecter
tant qu’elles sont en vigueur, mais nous
avons le droit et le devoir de faire tout le
possible pour les faire modifier, quand
elles ne répondent pas tout à fait à notre
conception de la vie associée.
H. de Peyranot.
Deceduto a Torino
Giacomo Rabaglio
E’ deceduto dopo lunga malattia il
Serg. Maggiore onorario dell’Esercito
della Salvezza Giacomo Rabaglio.
Per circa un sessantennio, egli ebbe
larga parte nell’attività dell’Esercito
in 'rorino, come direttore della fanfara e del coro e soprattutto come
fondatore della benemerita Cucina
Popolare, che distribuì durante la
guerra 300 pasti giornalieri a indigenti.
I funerali hanno avuto luogo il 29
u.s. nel Tempio Valdese di Torino.
Alla famiglia il commosso omaggio
di amici e fratelli in fede. F. C.
Se il riconoscimento giuridico del diritto all’obiezione di coscienza dipendesse
dalla nostra Chiesa, certo sarebbe già cosa
fatta! Ma non è co.sì. In una seduta sinolíale è stato chiesto a che punto erano gli
sforzi in questo senso, e il titolare delrUfJicio Legale della Tavola ha fatto presente che era stata data la massima diffusione, in sede parlamentare e giornalistica, alla presa di posizione del Sinodo
1958: finora la reazione è stata quasi nulla, e si ha Timpressione — spiacevole ^
che anche coloro che sono tendenzialmente
favorevoli, hanno momentaneamente accantonalo la questione, forse conservandola come carta tattica. Sul piano ufficùde,
è difficile fare più di questo ; e non si
dimenticherà il ’’processo” di Agape, lo
scorso inverno, con la risonanza che. ha
avuto. Resta la responsabilità di ognuno
di noi per tener vivo il problema.
« ...E' ora ormai che vi svegliate dal
sonno ; perchè la salvezza ci è ora
più vicina di quando credemmo. La
notte è avanzata, il giorno è vicino... »
Rom. 13: 11
Mentre c’è
Dal sermone pronunciato nel culto dì inaugurazione del Sinodo
un
L'apostolo caratterizza il suo tempo anzitutto come
tempo di « notte avanzata ».
a) Per capirne il motivo dobbiamo ricordare quel
che egli dice nella seconda parte del capitolo 1“ di questa stessa lettera ai Romani, o nel capitole 3“ della seconda lettera a Timoteo, dove si parla della depravazione dei costumi e delle condizioni morali e spirituali
della società del sito tempo. Il quadro è a tinte così fosche
da farci rimanere sgomenti.
L'apostolo parla di « passioni infami e turpi, di menti
reprobe, di gente che è ricolma di ogni ingiustizia... di
uomini abominevoli a Dio, insolenti, superbi, disubbidienti ai genitori, insensati, senza fede nei patti, senza
affezione naturale, spietati... (Rom. 1: 26), egoisti,
amanti del denaro, vanagloriosi, ingrati, irreligiosi, senza
amore per il bene, amanti del piacere anziché di Dio,
aventi le forme della pietà, ma avendone rinnegata la
potenza... (2 Tim. 3: 2) ».
Probabilmente, da un punto di vista umano, c'erano
pure dei valori positivi, ma il punto non è questo. Il fatto
è che i cosidetti valori positivi, prodotti di un pensiero
e di una civiltà evoluta come quella greco-romana, non
erano tali da impedire le manifestazioni reali della depravazione umana, per cui l'apostolo deduce che queste
manifestazioni di estrema corruzione sono, com'egli dice
ai Tessalonicesi (2: 7), il segno che «il mistero dell'empietà è già all'opera » e nulla se non Cristo con la
sua apparizione pbtrà mettere fine a quest'opera distruttrice della creatura umana.
b) Come vediamo noi il nostro tempo?
E' chiaro che il nostro tempo è un'epoca di rapida
evoluzione, e nessuno vorrà negare che ci siano, da un
punto di vista umano, dei valori positivi. Basti pensare
ai progressi vertiginosi della tecnica e della scienza.
Non è ancora divulgato l'annunzio di una scoperta
o di una mèta che l'uomo abbia raggiunta, sfruttando i
segreti di cui è riuscito ad impadronirsi, che subito da
altra parte ci viene annunziato che quella mèta già è
superata, che già si tende ad altro.
L'orizzonte si fa sempre più sconfinato... Pensiamo alla recente scoperta di un nuovo sistema stellare a 5 miliardi di anni luce che ha fatto emettere l'ipotesi che
l'universo sia una entità in continua espansione!...
Ma queste luci' non possono farci dimenticare la vera
natura dell'uomo.
L'uomo che conquista gli spazi, che penetra nei segreti più misteriosi della natura è lo stesso uomo delle
camere a gas, dei campi di sterminio e di Hiroshima.
Nel campo morale e spiritua^le l'uomo non è avanzato di pari passo come nel campo della conoscenza scientifica e della tecnica, anzi non è avanzato affatto; peggio ancora, tutto propende a farci ritenere che sta sprofondando di nuovo nelle tenebre.
I pericoli conseguenti a questo squilibrio tra il progresso della conoscenza scientifica e tecnica e la situazione morale e spirituale sono stati avvertiti e segnalati
da quegli scienziati stessi le cui scoperte hanno dato
agli uomini la chiave per servirsi delle forze più potenti
della natura.
L'uso che purtroppo l'uomo ha già fatto di queste
forze, l'uso che, con tenace assiduità si prepara alacremente a farne, ha creato uno stato di ansietà di cui non
tutti si rendono perfettamente conto, ma che non è per
questo meno reale.
E' un fatto che la minaccia di distruzione totale che
incombe oggi sul mondo e sull'umanità ha determinato
tutta la politica di questi ultimi anni e continua a condizionare le relazioni internazionali.
Ed anche coloro che non prendono questa 'minaccia
sul serio, respirano tuttavia quest'aria di angoscia e di
ansietà che finisce col produrre manifestazioni allarmanti.
c) Quello che può sembrare paradossale è che questa ansietà, questa angoscia dell'uomo moderno, questo
senso di vuoto, sembrano essere più vivi là dove il progresso ha procurato all'uomo un benessere mai cono
sciuto prima.
Sulla stessa linea di pensiero un Pastore della Chiesa
Presbiteriana di Scozia scriveva: « La scienza e la tecnica,
è vero, hanno meravigliato la nostra epoca con i loro
miracoli e con le loro realizzazioni pratiche, e nondimeno, la scienza e la tecnica non hanno potuto fare nulla
per soddisfare il bisogno più profondo e più essenziale
dell'uomo... L'uomo asservito alla macchina, dominato
dal pensiero del denaro e della sicurezza economica, distratto dalla monotonia dei divertimenti e degli svaghi
organizzati, è privato di qualsiasi residuo di energia per
la vita spirituale e si consacra interamente a cose che
non possono dare alla sua vita nè significato, nè contenuto... ». E concludeva : « la nostra generazione sembra
avere una fame insaziabile di cose false ».
Potrebbe essere una trascrizione in termini moderni
di quel che l'apostolo diceva : « irreligiosi, senza amore
per il bene, amanti del piacere e del denaro anziché di
Dio, aventi le forme della pietà, ma avendone rinnegata
la potenza ».
Anche il nostro tempo, nonostante lo splendore delle
sue luci, è un tempo di notte avanzata.
la notte è avanzata », dice l'apostolo, vuol
giorno è vicino ». E' questo l'aspetto vera
Ma se
dire che «
mente positivo nel buio della notte.
L'aspetto non visto dall'uomo esaltato dalle sue conquiste materiali, nè visto dall'uomo prigioniero dell'angoscia che l'opprime, e nemmeno da colui che evita di
rientrare in sè stesso e cerca di stordirsi menando vita
disordinata.
Questo aspetto positivo potenzia tutta la speranza
dell'apostolo e tende la sua fede nell'anticipazione gioiosa
de! compimento della salvezza, a tal punto che egli ne
paria come di cosa già avvenuta.
Certe espressioni della lettera agli Efesini e della lettera ai Colossesi hanno un senso di anticipazione della
fede così forte che l'apostolo esprime al presente quello
che ancora deve compiersi : « Dio che è ricco in misericordia, per il grande amore del quale ci ha amati, anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con
Cristo e ci ha risuscitati con Lui e con Lui ci ha fatto sedere nei luoghi celesti » (Efes. 2: 4).
« Egli ci ha riscossi dalla podestà delle tenebre e ci
ha trasportati nel regno del Suo amato Figliolo...» (Col.
1 : 13).
Sono espressioni che, unite alla comprensione che
l'apostolo ha ricevuto del disegno di Dio in Cristo, per
cui il Signore gli appare non solo come Colui che ha
creato tutte le cose nei cieli e sulla terra, ma pure come
Colui che è destinato a raccoglierle tutte sotto il suo dominio, ci fanno ben chiaramente intendere quanto tesa
fosse l'aspettativa dell'apostolo.
«Il giorno è vicino!» Bisogna svegliarsi, bisogna
fare quello che si addice al giorno!
Ma quando l'apostolo vuole specificare, noi rimaniamo un po' delusi, perchè ci troviamo di fronte a delle
semplici esortazioni di carattere morale: «amare il prossimo, gettar via le opere delle tenebre, camminare onestamente, non in gozzoviglie ed ebbrezze, non in lussuria e lascivie, non in contese ed invidie ».
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• *•']
3
2 settembre I960 — N. 35
L'ECO DELLE VALU VALDESI
pag. 2
Un triste anniversario
a Colleferro
Nel lontano 1® agosto dell’anno 1947, per <
la prima volta un Pastore Valdese, Fram'O
Davite, annunziò l’Evangelo a quanti in
Colleferro si erano riuniti intorno alla
univa famiglia evangeliea, la famiglia Pàssera, per manifestarle la propria simpatia
nell’ora del dolore e del lutto. Ma, come
nell’evangeliea immagine, il granello di
frumento portò il suo frutto, e dalla morte di quella sorella scaturì la vita; l’annunzio della resurrezione per la fede in
Cristo Gesù non risuonò invano: quel
giorno infatti nacque il primo nucleo di
quella che più lardi diverrà la Chiesa Valdese di Colleferro.
Ombre e luci, progressi e stasi, dolori e
gioie hanno puntualizzato i momenti più
significativi della vita di questa comunità,
ma dopo tredici anni il bilancio si presenta a noi in tutta la sua luce positiva, e,
da una .sola famiglia Iddio ha tratto due
comunità e numerosi gruppi sparsi in un
diametro di circa 25 Km., e l’ambiente
stesso di Colleferro, una volta scettico
dinnanzi alla prospettiva di una presenza
evangelica « in loco », e qualche volta addirittura ostile, è mutato e circonda la nostra comunità di una rispettosa considerazione ed affettuosa solidarietà.
Ed appunto questa affettuosa solidarietà
s’è manifestala con una insospettala spontaneità, quindi maggiormente commovente, in questo tredicesimo anniversario che,
per una delle misteriose vie di Dio, ha
voluto essere doloroso per tutti noi.
Il 2 agosto infatti, per l’imprudenza di
un irresponsabile automobilista, la famiglia Roscignani-Passera è stala orbata di
uno dei due gemelli, il piccolo Mirco di
quattro anni. Con la mamma ed il fratellino era appena giunto al mare per un periodo di gioiose vacanze, quando la morte
ha reciso il sottile stelo. Attorno alla piccola bara, trasportata dall’Ospedale Civico
di Latina a Colleferro in chiesa, si sono
raccolti in silenziosa meditazione per tutta
la sera del 2 agosto e per tutto il giorno
successivo; in sempre nuovi gruppi in un
commovente vario alternarsi, numerosi parenti, amici, conoscenti ed estranei, volti
noti ed ignoti esprimenti lutti il medesimo
sentimento di simpatia e di affetto.
E, come per una misteriosa parola d’ordine, già mezz’ora prima dell’ora fissata
per la cerimonia funebre, il tempio ed il
.sagrato antistante erano cosi affollati che il
Pastore ha dovuto accedere in Chiesa dall’interno, attraverso la sagrestia. Mai uditorio più numeroso e più attento ho sostalo in rispettoso raccoglimento per udire
le consolanti parole della Sacra Scrittura
e per intenderne il messaggio. Il Pastore
Scuderi, predicando sul testo: «Gesù disse: lo sono la via, la verità e la vita », ha
indotto i presenti a rivolgere il proprio
<uore verso Colui che con la Sua parola,
la sua opera e la sua persona è per noi
l’unica via su cui ci sia permesso incamminarci, l’unica verità in cui ci è lecito
riporre la nostra fede, l’unica certezza di
vita quale noi guardiamo con fiducia anche
nell’ora della morte. Dopo il culto, cui
erano presenti il Sindaco di Colleferro ed
alcuni dirigenti della B.P.D., segno eviri ;nte della stima di cui godono le famiglie Passera e Rosciani e con esse la noia Chiesa, più di mille persone hanno
accompagnato in composto corteo all’ullima dimora le spoglie mortali del fanciullo, raccogliendosi in preghiera dinnanzi
alla cappella del cimitero ove il Pastore ha
svolto un breve servizio liturgico.
Certo a noi è impossibile conoscere ora
il « perchè >3 della misteriosa volontà di
Dio, ma pur nella profonda afflizione, la
Parola dell’Evangelo ci è sempre di valido
soccorso, e la commovente gara di solidarietà di quanti numerosi, si sono prodigati
nel mettere se stesisi e quanto era in loro
jlere a disposizione della famiglia provala nei suoi affetti più cari, è stata una nota profonda di benedetta consolazione di
cui non cessiamo di essere riconoscenti al
Signore. Lidia Scuderi
msiuio DUI. RL miiiri!
Borse di Studio
11 Presidente rende noto che, con bando
in data odierna, viene indetto pubblico
<'oncorso per l’assegnazione delle borse
di studio annuali istituite da questo Consiglio di Valle, e precisamente:
L. 30.000 per alunni licenziati dalla 5«
classe elementare e che si iscrivano alla
prima classe di una scuola secondaria inferiore ;
L. 40.000 per alunni ohe si iscrivano alla 2“ e 3® classe di urta scuola secondaria
inferiore;
L. 60.000 per alunni iscritti a qualsiasi
classe di una scuola secondaria superiore.
Gli aspiranti debbono risiedere in uno
dei Comuni facenti parte del Consiglio
di Valle (da Bricherasio a Bobbio Pellice), appartenere a famiglia particolarmente bisognosa (con riguardo al numero delle persone a carico del capofamiglia e della residenza disagiala) ed avere riportalo
una media di voti pari a 8/IO per i licenziati dalla scuola elementare ed i 7/10
per gli altri.
Le domande debbono essere presentate
entro il 25 settembre jV. v. alla Direzione
Didattica od ai Capi Istituto competenti.
Per informazioni rivolgersi alle suddette
Autorità Scolastiche od alla Segreteria del
Consiglio di Valle (Segreteria Comunale
di Torre Pellice).
Il bando è pubblicato pressi i Comuni
della Valle e le Scuole ed Istituti inte
Personalia
Il pìccolo Andrea è venuto ad allietare la famiglia di Giorgio e Mìrka
Nìshet. I nostri cordiali rallegramenti
ed auguri!
ancora tempo
a) Per prima cosa egli dice: « non abbiate altro debito con alcuno se non d'amarvi gli uni gli altri, perchè
chi ama il prossimo ha adempiuto la legge ».
Noi non dobbiamo prendere questa esortazione all'amor del prossimo in senso vago e generico, svuotandola di tutto il suo contenuto, ma dobbiamo anzitutto
darle tutto il contenuto della legge antica : « non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non attestare il falso, non concupire ».
Questi comandamenti vogliono renderci impossibile
di fare in qualsiasi modo del male al prossimo.
Ma Gesù ha fatto ben più di questo! Gesù Cristo
ci ha dato la misura perfetta dell'amore che sa fare dono
di sè stesso, e ci ha costantemente additato nella Sua
persona e nel Suo insegnamento l'amore che perdona,
che previene, che cerca, che va incontro, che va oltre
quello che tutti farebbero, l'amore che si sacrifica, e ci
ha infine messi dinanzi a un comandamento nuovo:
« Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni
gli altri, come lo ho amato voi » (Giov. 15:12).
L'amore di Cristo è la misura data alla Chiesa I E noi
pensiamo all'impressione che danno le Chiese al mondo
d'oggi : gente chiusa nella propria denominazione, nei
propri interessi ecclesiastici, alle prese con i propri limitati problemi, e per nulla tormentata e angosciata dalla
sofferenza di quelli di fuori.
Altro che essere protese, sull'esempio del loro Signore, in un ministero d'amore verso tutti gli uomini,
verso i peccati e le sofferenze e il travaglio del mondo !
Qualcuno ha scritto recentemente che « la minaccia
più temibile per il mondo di oggi non è la bomba all'idrogeno e non sono i missili intercontinentali, ma è il
fatto della prossimità senza comunità. Oggi gli uomini
non possono più vivere isolati, anche se lo volessero,
perchè ci sono delle potenti forze unificatrici che creano
la prossimità. Ma ci sono pure, e non solo nel mondo,
ma anche nelle Chiese, delle forze disgregatrici quali il
nazionalismo, il razzismo, la distinzione delle classi, i
partiti, il dogmatismo, l'intolleranza, che impediscono la
comunità, e se non riusciamo a vincere queste forze con
la potenza dell'amore, il mondo andrà inevitabilmente
verso la rovina ».
In questo campo particolare della manifestazione dell'amore cristiano, quanto attuale il richiamo dell apostolo : « questo tanto più dovete fare conoscendo il tempo nel quale siamo ; è ora ormai che vi svegliate dal
sonno ».
L'atteggiamento dei giovani delegati alla Conferenza
Ecumenica di Losanna, delusi che la loro comuniorie fraterna non abbia potuto esprimersi per mezzo dell mtercomunione nella celebrazione della Santa Cena,^ può es
sere sembrato a taluno impazienza giovanile. E común
que un monito alle Chiese a svegliarsi dal sonno in cui
sono adagiate.
b) In secondo luogo siamo esortati a dare testimonianza di una vita retta da una chiara e salda disciplina
interiore.
Quando l'apostolo esorta a camminare « onestamente,
non in gozzoviglie ed ebbrezze, non in lussuria e asci
vie », egli si riferisce evidentemente al modo di vivere
della società corrotta del suo tempo, e sarebbero s a 1
poco savi i credenti di Roma se si fossero risentiti icen
do : « Queste cose noi non le facciamo ». Cosi come sa
remmo stolti noi se, con un senso di sufficienza, pensas
simo a nostra volta : « Queste cose noi non le facciamo ».
Ma come non sentire che questa esortazione e
l'apostolo è gravida della preoccupaziorie, tutt a tro c e
infondata,' che inavvertitamente, insensibilmente,
volere, senza che se ne rendano conto, i credenti 1 oma scivolino nel vano modo di vivere di prima.
Nell'esortazione specificata dell'apostolo noi o la
mo vedere dunque un appello alla vigilanza e alla santificazione personale, un appello ad una salda e rigida
disciplina interiore.
1 ) Disciplina di pensiero, anzitutto.
Nel capitolo precedente l'apostolo aveva esortato i
credenti di Roma : « non vi conformate a questo secolo,
ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente...» (Rom. 12: 2).
E noi sappiamo che questo rinnovamento della nostra
mente non può verificarsi e non può continuare se non
attraverso lo studio metodico e la meditazione costante
della Parola del Signore.
Se noi non ci imponiamo una disciplina interiore per
cui bisogna trovare il tempo per la meditazione della
Parola di Verità, noi siamo inermi di fronte alla formidabile organizzazione del mondo che, con la stampa, la
radio, la televisione, con la propaganda dei partiti, ci intossica, plasma il nostro pensiero e lo orienta come vuole,
trascinandoci ad essere conformi a questo secolo.
2) Alla disciplina del pensiero dobbiamo aggiungere
la disciplina della vita.
Noi tutti ci siamo impegnati un giorno a lottare contro il peccato, a rendere testimonianza della nostra fede,
a santificare il giorno del Signore, a sostenere con le nostre sostanze l'opera della Chiesa,- ma senza disciplina
interiore noi non potremo mai mantenere i nostri impegni.
Ancora una volta, noi siamo inermi di fronte alla formidabile organizzazione del mondo che sceglie il giorno
e l'ora e la specie del divertimento e dello svago e ce lo
propina con tutte le agevolazioni possibili e ce lo fa
accettare e dispone del nostro denaro e ce lo fa spendere come a lei piace.
Quando l'apostolo esorta a « gettare vìa le opere
delle tenebre e a indossare le armi della luce », rende
chiara l'idea della necessità di una opposizione, di una
resistenza, di una lotta contro i metodi e i sistemi e l'organizzazione di questo secolo, senza di che, inevitabilmente, senza che ce ne rendiamo conto, continuiamo o
riprendiamo a vivere secondo il mondo, e questo è il
sonnecchiare dal quale dobbiamo svegliarci.
L'apostolo conclude la sua esortazione con un'altra
immagine: quella del vestito.
La mattina ci si spoglia di ciò che appartiene alla
notte e si riveste l'abito che si addice al giorno.
Cosi, dice l'apostolo, poiché « la notte è avanzata e
il giorno è vicino... rivestitevi del Signor Gesù Cristo ».
Il senso di questa immagine ci appare più chiaro se
ricordiamo il passo analogo della lettera ai Galati (3: 27)
dove è fatto un preciso riferimento al battesimo: «Voi
tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di
Cristo ».
« Rivestitevi del Signor Gesù Cristo » ci sembra allora essere per tutti noi un richiamo alla vocazione che
abbiamo ricevuta e che abbiamo accettata all'atto del
nostro battesimo o della confermazione del nostro battesimo.
Dio ci ha chiamati ad essere conformi all'immagine
del Suo Figliolo, o come è detto altrove; «a svestire
l'uomo vecchio coi suoi atti e a rivestire il nuovo che si
va rinnovando in conoscenza ad immagine di Colui che
lo ha creato » (Col. 3: 10). E' tempo di prendere sul serio questa vocazione e di lasciarsi veramente trasformare
e rinnovare e guidare in tutto e per tutto dallo Spirito
del Signore. Achille Deodato.
Questa è una parte del sermone pronunciato
dal Past. Achiìle Deodato nel corso del cullo di
inaugurazione del Sinodo. La CUtudiana lo ha
fatto stampare in opuscolo, e può essere richiesto, al prezzo di L. 30.
La seduta della Società
di Studi Valdesi
L’annua seduta sinodale della Società di Studi Valdesi ha avuto luogo
domenica 28 agosto nell’aula della
Casa Valdese. Atto conclusivo di una
giornata domenicale stracolma (culto
del mattino - culto d’inaugurazione
del sinodo - inizio dei lavori del sinodo stesso), questa seduta vede un
pubblico, non eccessivamente numeroso, di fedeli amici. Ed è peccato,
perchè la Società stessa avrebbe bisogno di sentire più viva e più forte questa cerchia di amici, ad incoraggiarla
e sostenerla moralmente e materialmente nel suo compito, a assicurarne
la continuità di una presenza protestante insostituibile nel mondo della
cultura, dell’indagine storica in Italia.
Se si pensa che al 28 agosto un terzo
dei soci non aveva ancora pagato la
propria quota, si può comprendere
con quanta difficoltà si svolga l’attività del Seggio.
Comunque, un buon lavoro si è
svolto: 2 bollettini hanno portato un
notevole contributo nel campo della
ricerca storica della migliore conoscenza di fatti, figure e problemi nel
mondo dell’eresia.
Il seggio ha iniziato una particolare
attività onde assicurare la presenza
valdese alla mostra che dovrà celebrare nel 1961 TUnità d’Italia; prepara pure con un bollettino speciale
una adeguata celebrazione del centenario della pace di Cavour.
* * *
La relazione finanziaria del cassiere signor A. Vola, che segue quella
morale del presidente prof. A. Armand Hugon, mette in luce una certa
precarietà della situazione economica
della società stessa. Si nota un simpatico intervento della Tavola, anche
quest’anno, ma le Chiese tutte e quelle delle Valli in particolare, brillano
per l’assenza dei loro contributi, tranne quella di Pomaretto, che ha fatto
un generoso versamento,
L’opuscolo del XVII febbraio, dedicato a G. L. Pascale, che si sperava
dovesse avere un particolare successo
nelle Chiese dell’Italia meridionale
non ha superato la tradizionale tiratura.
* * *
Il prof. Mario Miegge pronunzia
quindi il discorso ufficiale: uno studio ampio, e documentato nella misura in cui lo permette lo stato attuale
dell’indagine statistica in questo campo, come premette l’oratore, degli
aspetti sociologici delia diffusione del
protestantesimo 'nelVItalia meridionale.
Il nostro studioso, dopo aver preliminarmente precisato i compiti di
una sociologia delle religioni, procede alla definizione di alcune linee di
ricerca sociologica nell’Italia meridionale in riferimento alla presenza protestante nel Sud, quantitativamente
irrilevante, ma tale tuttavia da potersi senz’altro qualificare come notevole
da un punto di vista qualitativo.
L’oratore, sulla base di statistiche e
documenti vivi, analizza quindi i vari
momenti della diffusione dei movimenti protestanti nell’Italia meridionale, giungendo a conclusioni non prive di interesse per un’illuminata politica evangelistica della Chiesa,
La dotta conferenza è salutata da
vivi applausi.
* ♦
La terza parte, puramente amministrativa e riservata esclusivamente
ai soci si svolge rapidamente; i pre
LENINGRADO
fiO Stato onora
quattro teologi
In riconoscimento di quanto hanno fatto
in favore dell’intesa cristiana, quattro
professori dell’Accademia teologica di Leningrado hanno ricevuto un-pubblico attestato del Comitato .sovietico per la pace :
si tratta dell’arciprete Rushizki, direttore
dell’Accademia; dei professori Parijski e
Uspenski, e dell’arciprete Borovoj che
l'anno scorso fu come osservatore alla
riunione ecumenica di Rodi.
Un rapporto del giornale del patriarcato di Mosca dice che grazie ai loro contatti con teologi e con università in Europa, America e Africa, questi professori
hanno guadagnato numerosi amici al loro
paese e alla loro Chiesa. Hanno rettificato numerosi errori che circolano sul
conto del loro paese e della Chiesa ortodossa russa e — dice l’articolo — ”in tal
modo hanno contribuito ad avvicinare i
cristiani nella causa della pace”.
(S.OE.P.I.y
senti sono pochissimi e fanno alcuni
suggerimenti in merito ad eventuali
pubblicazioni (prof. Emanuele Tron,
colonn. De Nicola). Il pastore T. Bdma e il notaio Pellegrin raccomandano un potenziamento dell’attività del
Museo.
Il seggio è riconfermato per acclamazioni. r^P
SPAGNA
Conversioni al
protestantesimo
Barcellona. — Secondo il pastore Gutiérrez, di Barcellona, presidente della
Iglesia evangelica española, gli avvertimenti deir episcopato cattolico nei confronti dei protestanti sembrano aver suscitato un certo interesse fra gli Spagnoli per
la piccola minoranza evangelica. Fra 400 e
500 cattolici si convertono ogni anno al
protestantesimo, e fra loro numerosi sono
gli intellettuali.
Una delle grandi difficoltà incontrate
dai protestanti è Vatteggiamento intollerante del regime nella questione scolastica. Essendo obbligatorio Vinsegnamento religioso cattolico, tutti i fanciulli evangelici sono costretti a parteciparvi.
Fra i cattolici, aumenta il numero degli
indifferenti e dei delusi: deve salire, a vari milioni.
Trentacinque pastori protestanti esercitano il loro ministero in Spagna, servendo, con la collaborazione di laici, 52 comunità; i protestanti sono circa 150.000,
di cui 30.000 membri comunicanti.
E.P.D.
Pro Valli
Per poter impiantare campi sperimentali per la coltivazione della genziana gialla (GENTIANA LUTEA) ci
occorrono dei semi, che si possono
raccogliere in questo periodo. La «Pro
ValU» offrirà un dono a tutti coloro
che vorranno raccoglierne e farli avere ad un membro del comitato (al
Dott. E. Bosio, Torre Pellice; o al
Doti. C .Pons, Torino). Si tratta di
un lavoro particolarmente facile per
giovani residenti nei luoghi ove la
pianta cresce spontaneamente o per
quei giovani che vogliano farne lo
scopo di una gita.
Le Famiglie Botturi, Sanesi e Lorenzetti ringraziano vivamente quanti hanno preso parte al loro dolore
per la dipartenza di
Botturi Silverio
In particolare esprimono la loro riconoscenza a Suor Velia, ai Pastori
Bert, Ayassot ed a tutti coloro che
hanno voluto essere presenti alle esequie.
Le famiglie Gilli, Paschetto e Magno profondamente commosse per la
dimostrazione di conforto ed affetto
ricevute per la dipartita del caro papà
e nonno.
Giovanni Luigi Giiii
esprimono la loro sincera gratitudine
a tutti coloro che con scritti o di presenza presero parte al loro grande dolore. Un ringraziamento particolare
rivolgono ai Pastori Ayassot e Baldi,
alle signore della «Missione dei Fiori»
di Torino, alle suore dell’Ospedale Val,
dese che precedentemente curarono il
caro Estinto, alla sig.ra Comba, al sig.
A. Pellegrin, al Prof. R. Longo e Signora. ai Dott. Scarognina e Lanza,
alle Suore deH’Ospedale Mauriziano
di Lusema. Rivolgono pure la loro
gratitudine al Pastore Sig. Sommani
che si prodigò in modo veramente
esemplare e sempre fu vicino al caro
Estinto durante la malattia ed al Pastore sig. Conte.
Un vivissimo particolare ringrazia
mento al Dott. Enrico Gardiol che
amorevolmente si prestò in qualsiasi
contingenza.
Torre Pellice. 22 agosto 1960.
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4
pag. 4
L’EGO DELLE VALU VALDESI
N. 35 — 2 setiembre I960
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
AN6B0G1IA (Gapoluogo)
Domeniea 10 luglio, con un culto presieduto dal Past. Alberto Ribet, Sovraintendente del nostro Distretto, ha avuto
luogo l’insediamento del Past. Alberto
Taccia, quale Pastore della Comunità. Il
Past. Taccia era stato eletto nella Assemblea del lo Aprile. E’ venuto così a risolversi la crisi in cui la Comunità era
venuta a trovarsi dopo la partenza del
Past. Aime e di cui aveva sofferto, malgrado l’attivo e impegnato ministerio interinale del Past. Balma.
Il Past. Taccia Ita iniziato il lavoro ad
Angrogna prendendo contatto con tutte le
famiglie della Comunità, quartiere per
quartiere, acconiipagnato dai rispettivi Anziani.
Hanno pure avuto luogo le riunioni domenicali all’aperto: ai Pons, al Prassuit,
ai Malan. Alla riunione del Prassuit era
pure presente il Capo-Distretto che ha
rivolto un breve messaggio. L’Unione del
Prassuit Vernè continua le sue riunioni
mensili anche durante l’estate.
Domenica 7 Agosto è stato benedetto il
matrimonio dei coniugi Ruff James e Romana. venuti appositamente da Verona. Il
21 Agosto è stato impartito il battesimo
alla piccola Donatella lUalan i cui genitori, pur risiedendo da tempo a Torino,
lianno voluto che fosse amministrato nella loro parrocchia d’origine.
Il Sig. Rivoira Stefano del Capoluogo,
già da otto anni custode della nostra Chiesa è stato sostituito dal Sig. Lamy Bertin
del Prassuit. Mentre ringraziamo il Sig.
Rivoira per il suo lungo servizio, siamo
pure grati a Lamy Bertin per avere, con
molto zelo e impegno, coadiuvato dalla
sua consorte, reso il nostro venerabile
tempio lindo e accogliente. Molti sono
quelli che salgono al Capoluogo per vedere il tempio, uno dei più antichi alle
Valili, ed è nostro dovere tenerlo in ordine.
PERRERO > MANIGLIA
Il 2 agosto ha avuto luogo il funerale del
rmstro fratello Giovanni Àbramo Pons,
spentosi serenamente alla Baiesa all’età di
91 anno. Alle figlie ed ai parenti tutti rinnoviamo l’espressione della nostra profonda simpatia.
11 6 agosto, a Pinerolo, ha avuto luogo il
funerale del nostro frateUo Francesco Alessandro Poet, di anni 51, originario delle
Grangelte. Al Pastore, a coloro ohe lo hanno curalo ed assistito all’ospedale ed a
quanti hanno partecipalo aU’accompagnainento funebre, il padre ed il fratello e.sprimono la loro commosisa riconoBcenza. Agli
affl’tli le nostre sentite condoglianze.
Dimanche 28 le baptême a été administré à Giraud Vittorio du Gros Passel.
Nous remercions Mr. Mathieu qui a remplacé dimanche 21 le pasteur et Mr. Prochet qui nous a offert le 14 une belle soirée de projections lumineuses avec des
vues de Venise et de Massel.
La semaine passée est décédée à FrossaMo Giraud Lydie in Rostan, nous exprimons notre sympathie à la famille RoEtan.
Dimanche 4 septembre aura lieu à 15
lieures la réunion aux Portes.
Dons pour le réparations au temple:
Tron Ernesto-2.000; Micol Enrico 500;
Gaydou Henry 1.500; Garrone Marco e
Daniele 2.000; Pons Teofilo 1.000; Pascal
Enrico e Maria 2.000; Pascal Arturo et famille 5.000; G. Tron Roman 1.000; Micol
Elisa 2.000; Micol Adelaide 1.000; C. Barai Long 1.000; Trou Rino 1.000; Bert
Gustavo 5.000; Tron Jules 1.000.
Ringraziamo sentitamente il Prof. Giovanni Gönnet per l’apprezzato messaggio
ch’egli ci ha rivolto nel oulto da lui presieduto domenica 14 agosto.
Domenica sera 21 corr. m. a Fontane c
lunedì sera 22 corr. m. a Villa di Rodoretto il Prof. Giovanni Pons di Marsiglia
ci ha dato due interessanti conversazioni,
illnslrate da magnifiche diapositive a colori, sulla vita e costumi delle popolazioni
del Cameroun e sopraltutto sul lavoro missionario che da più di 125 anni le Chiese
protestanti compiono in quel lontano pae
se. Mentre ringraziamo vivamente il Prof.
Ponis 'per la sua vis*ita e .per il suo messaggio, desideriamo porgere a lui ed aUa sua
famiglia, che tra pochi giorni ritorneranno
in quel campo di lavoro a riprendere la
loro attività, il nostro fraterno augurio di
buon lavoro sotto lo sguardo del Signore
P0MÄRETT0
Sabato 17 agosto è stato celebralo il matrimonio di Coucourde Romano e Paola
Purpura; officiava il Pastore Guido Comba, antico Pastore della nostra chiesa. La
cerimonia, svoltasi alla presenza d’uno
stuolo di amici e parenti, ha offerto l’occasione al Pastore Comba per ricordare
l’importanza della famiglia che sarà felice
nella misura in cui saprà darsi agli altri,
anziché chiudersi in un « felice » egoistico
interesse familiare in cui si pensa a tutte
le cose di casa e si dimenticano le altrui
sofferenze ed infelicità.
Agli sposi inviamo il nostro pensiero
augurale ed invochiamo su di loro la Grazia del padre celeste.
La domenica mattina 28 agosto aljbiamo celebrato il battesimo di Lageard
Giorgio di Nino e Costamagna Giuseppina.
Siamo lieti di aver accolto nella chiesa
del Signor Gesù Cristo un tenero agnello
e domandiamo al Signore di arricchire i
genitori della Sua Potenza perchè possano
educarlo con la preghiera, con l’esempio
perchè un giorno egli possa essere fedele
al Suo Salvatore.
Il culto è stato presieduto dal Pastore
Guido Comba il quale ha dato un messaggio quanto mai prezioso per la nostra
chiesa, mettendo in luce da una parte
il nostro spietato egoismo che blocca ogni
dono per il Signore e dall’altro canto la
gioia che il credente sperimenta nel dare,
neU’uscire dal proprio « santuario » interiore per consacrarsi al servizio del Salvatore. Siamo fiduciosi che la chiesa terrà
conto delle parole del nostro cassiere e
accrescerà lietamente le sue contribuzioni
per la causa di Dio.
Domenica 4 Settembre il culto del mattino sarà presieduto da Giulio Vicentini,
neo Pastore consacralo a Torre Pellice domenica scorsa. Siamo lieti di averlo ospite
della nostra parrocchia.
Recentemente abbiamo celebrato alcuni
servizi funebri: innanzitutto dai Cerisieri
abbiamo accompagnato Berger Caterina in
Costantino di anni 82, deceduta dopo lunga prova sopportata con serenità fiduciosa ; all’ospedale abbiamo celebrato il servizio di Bertolino Maria Luigia di anni
72, tormentata da un male che non perdona, alleviata dalla fede nel Salvatore Gesù
Cristo. Abbiamo pure celebrato il servizio
di Pons Albertina in Breuza di anni 51
delle Fontane, Sappè Marta Luigia di anni 73 di Pramollo, nonché di Grill Levi di
anni 58 di Frali e seppelliti rispettivamente nella loro parrocchia d’origine.
ANGROGNA ISerre)
Ringraziamo il Capodistretto, Past. Alberto Ribet, per avere presieduto il cullo
al Serre il 7 Agosto.
1 culti di domenica 4 settembre avranno
luogo nelle seguenti località: la mattina
alle ore 10 nel tempio di Pradeltorno ; il
pomeriggio, alle 14,30 all’aperto, nella
località Barfé.
VILLETTE TIPO SVIZZERO
(alMfudine circa 700 m.)
ProgeUisfa : Dr. Arch. IVAN DABIANCOFF (Torino)
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Esposizione a mezzogiorno, con splendida vista sulla Valle
da Villar Pellice a Saluzzo
Per informazioni, scrivere esclusivamenle a :
Bric delle Belulle 34841 - Fermo Posla - Torre Pellice
PRAROSTINO
Domenica 7 agosto, favoriti anclie da una
bella giornata, abbiamo avuto il ’’bazar”.
la annuale manifestazione di beneficenza
della Comunità. Il risultato è stato ottimo,
anche per la buona collaiborazione di una
larga parte dei membri della parrocchia,
in modo particolare delle so-relle e delle
catecumene. La affluenza del pubblico è
stala notevole. Ringraziamo il Signore per
quanto è stalo realizzato.
Battesimi - Il battesimo, segno del nuovo
patto, che è quello della Grazia, è stato ^mmin'straito ai seguenti piccoli fanciulli, nel
corso dei <ulti domeniioalii : Bruno Paschelto di Renalo e di Romano Ines (Cardonallij domenica 7 agosto; Gisella Avondetlo di
Giulio e di Paschetlo Elda (Ruà) domenica
14 agosto; Enrico Avondeuo di Renala
(Ruà) domenica 14 agosto; Lucilla Peyrot
di Giovanni e di Scaràno Anna (S. Bartolomeo) domenica 14 agosto. Che il Signore
F faccia crescere « in sapienza, in statura
e in grazia » davanti a Lui ed agli uomini,
e dia a coloro che hanno fatto le promesse
di mantenerle fedelmente sempre.
Culti e riunioni - Donienica 21 agosto,
nel pomer'ggio, abbiamo aivuto una buona
riunione all’aperto al Collaretto. Oltre al
Pastore locale, ha recuto un edificante messaggio il Sig. Vittorio Laurora, deUa Comunità di Bari, in villeggiatura con la fam glia alla Casa Estiva del Capoluogo.
— 11 culto di domenica prossima 4 settembre a S. Bartolomeo e a Roccapiatla
sarà presieduto dall’Evangelista Sig. Vincenzo Scdclone, di Caltanissetta, con celebrazione della S. Cena.
CONCERTO
a Torre Pellice
I componenti dcll’orcliestra da camera
G. B. Sanimartini serbano un grato ricordo dalla gentile e calorosa accoglienza
loro tributata dal pubblico di Torre Pellice.
Essi saranno di nuovo tra noi sabato 3
settembre alle ore 21 nella sala della Casa
Valdese e presenteranno un nuovo programma, comprendente il Concerto in re
minore op. V n. 7 di Tommaso Albinoni,
il Concerto grosso in re minore oip. Ili
n. 11 di Antonio Vivaldi, la Sinfonia per
archi e due corni da caccia di Giovanni
t Battista Sammartini, la Sinfonia dalla SeI renata di Baldassarre Galnppi, il Concer|lo in mi maggiore per viplino e orchestra
di Bach e la Sonata terza di Gioacchino
Rossini. Il complesso sarà guidato da Pier
Valdo Comba; il ruolo solistico del concerto di Bach sarà affidato al Maestro
Franco Casetta.
Entrata libera con offerte per l’opera
della Chiesa Valdese.
Oasa Valdese - Rio Marina
Isola d’Elba
A Rio Marina, dal 3 al 18 settembre, avrà luogo un Campo di meditazione e studio per catecumene evangeliche di età superiore ai 14 anni.
Il programma giornaliero comprende: un’ora di studio biblico, spiaggia,
gite, culto serale e serate dei campisti.
La quota giornaliera è di L. 650.
Poiché parecchi dei 18 posti dispo
nibili sono già prenotati, si prega rivolgersi tempestivamente al Direttore per la domanda di iscrizione, indirizzando impersonalmente a :
Direttore della Casa Valdese
Rio Marina (Isola d’Elba)
Portare con sé la Bibbia completa
o il Nuovo Testamento.
Direttore resp. : Gino Conte
Coppieri - Torre Peli. - Tel. 9476
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - c.cp. 2/17557
Tipografia Subalpina - s. p. a.
Torre Pellice (Torino)
Registr. al Tribunale di Torino
n. 175, 8-7-1960
Dottoressa
lUarìa Fenoglìo
Medico Chirurgo
Via Alfieri, 1 - Telef. 9594
(vicino al Municipio)
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Riceve :
Tutti i giorni ore 17-19
Venerdì anche al mattino ore 11-13
Dottoressa
Iolanda De Carli Falerio
Medico Chirurgo
Specialista
in malattie dei bambini
Psicologia e pedagogia
Consultazioni presso l'Ospedale
Valdese di Pomaretto
il primo mercoledì del mese
Ore 14-16
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Le adesioni dovranno pervenire all'Istituto non oltre iì 19 settembre.
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