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Cinquante-troisième année.
16 Novembre 1917
N. 46.
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SOMMAIRE: L’Eglise Vaudoise à S. M. le
Roi — Disciplina e ancora disciplina
e sempre disciplina —^Heures de crise
— Page des soldats Chronique vaudoise — Nouvelles politiques.
L'Eglise VaiÉise 18. M. le Roi.
A l’occasion du 11 novembre, la dépêche suivante a été envoyée au Roi:
S. M. il Re ' ^
Quartier Generale.
In questo giorno le Chiese Valdesi dalle
Alpi alla Sicilia, riaffermando la loro incrollabile fiducia nel trionfo della giustizia
e della libertà per cui l’Italia combatte,
mandano il loro più fervido augurio alla
Maestà del Re, simbolo vivente della grandezza e della indipendenza della Patria, —
e letta con viva commozione e proforido assentimento l’alta parola sovrana, implorano la benedizione divina sulla rinnovata
sacra ,unione e sul rinnovato spirito di
sacrificio degl’Italiani, pegni sicuri d’immancabile vittoria.
ErN.^TO GlAMpiCCOLI .
Moderatore dellq Chiesa Valdese.
DISCIPLINA
E ANCORA DISCIPLINA
E SEMPRE DISCIPLINA !
■ , t.j;: ' 1 . ■ - , ■
Cet. article devant arriver à nos soldats
et à d’autres encore qui en ont bien besoin,
nous l’insérons en langue italienne, tel
qu’il nous a été envoyé par nôtre aimable
et docte correspondant. Réd.
Era nei primi giorni della dolce primavera;; il sole, bello come un dio, risplendeva nel cielo; la terra fumava e parca
palpitasse; l’orizzonte era leggermente
velato ; sognavamo colla mente e coll’immaginazione. Poco lontano da noi un
nerboruto vignaiuolo stava ginocchioni
nella sua vigna ; egli conservavà l’atteggiamento di chi prega, pensa e parla;
esaminava le sue viti ed ogni tanto, con
potenti forbiéii, né tagliava tralci in tale
quantità che ben tosto la pianta veniva
stroncata, ridotta ih istato miserando;
quel po’ che rimaneva, quantunque versasse grosse lagrime, egli lo tirava, piegava, legava e dopo parea soddisfatto.
Donde vieni, chi sei, che fai? gli gridammo noi.. ^ I^on .esco da ipi manicomio, vengo dalla casa mia e sono italiano.
sX#pifeslTehhéh6’'-i^
lunghi, numerosi e sterili. Sia benedetta
la disciplina !
Scéndèvamo una viòca valle attraversata dà Uh fmm'e con iàrghissimodetto e
che in certe stagioni deUe pioggie, forte
della stia libertà alpina e della massa
delle sue acque tutta allagava molte
cose travolgeva vgettava'fla desolazione
ed il pianto nel^e famiglie. Ad un tratto
vedemmo molta gente affaccendata vicino al fiume ; c’erailo zappatori, maestri
d’asW
term e pietre^a tr,aspQrt£Ìre materiali, ad
innalzar mura. Ma a quale scopo? Era
chiaro: non volevàho erigeiFe una casa
od una fortezza, nè’preparar trincee; ed
allora? Richiesti, Ci risposero: Vogliamo
disciplinare questo fiume,'incanalare le
sue acque; così le renderemo navigabili;
le devieremo in rigagnolii'torrentì,' canali.
verranno trasformate in linfa e forze, in
linfa di piante, in forza di mulini e di stabiliménti industriali. Abbandonato a se
stesso, il fiume può essere una calamità,
disciplinato da buoni intenditori diventa
causa magnifica di prosperità e di ricchezza. Sia benedetta la disciplina !
Uscivamo da una lezione di fisica. Il
professore con molta e vplida dottrina ci
avea parlato deirelettricità, senza però
averci potuto dire in che cosa essa consistesse; esiste, assicurava égli, in ogni
luogo ; si manifesta quale potenza gigantesca e misteriosa che a seconda può essere e genio benefico od un mostro degli
abissi. Lasciata in propria balia, solca i
ffostri cieli quale lampo, rumoreggia
quale tuono, colpisce e incenerisce uomini
e cose quale fulmine. Discipliniamola e
sarà l’angelo tutelare : dell’umanità, la
sua dòcile proletaria; costringiamola in
fili fe non solo si adatterà, rapida quasi'
come la luce, a Comunicare il nostro pensiero fino alle estremità del mondo, ma
ancora metterà in moto i tram, le ferrovie, le officine, ecc., riscalderà le case
quale figlia del sole, le illuminerà a giorno;
e non sarà che a} principio delle sue prodigiose elargizioni. Sìa benedetta la disciplina!
Avevamo assistito ad'una grandiosa
manifestazione nazionale; oratori principi avevano parlato con vibrante entusiasmo e,pòn Ira volgente potenza di argomehti,'del diritto é'del dovere imperscrìttibili che hanno gli Italiani di unirsi
in una nazione, intorno ad una medesima
bandiera; edizioni straordinarie di giornali con articoli frementi d’amor patrio
si vendevano a centinaia, a migliaia di
copie. Il popolo, subitamente rapito ai
suoi sinteressi pécuiiari, invaso ed esaltato da sacri ideali, percorreva le vie
delle nostre cento città e domandava con
insistenza la guerra ed accennava, se non
esaudito, a trascendere in propositi tumultuari, in agitazioni convulse, in moti
sediziosi. Che fare di fronte a tanto cumulo di energie nazionali che, sorte pel
bene dell’Italia, potevano uscire a supremo danno suo? Il Governo sapiente
e provvido le ha disciplinate, monetizzandóle e militarizzandole: gli uomini
nostri a centinaia, a migliaia, a milioni,
con mezzi di offesa e di difesa formidabili si sono portati ai nostri confini orientali e sostengono con fibre di ferro, con
torrenti di sangue redentore ed in mezzo
aH’ìmperversar delle passioni, i diritti
della nostra stirpe, la causa sacra della
nostra Italia.
Ha la vittoria attaccata al suo carro e
quindi uno splendido avvenire la nazione
che nell’ora volgente sa sottoporsi ad un
regime spartano e tener duro, sa stringersi nella disciplina come un guerriero
antico nella sua corrazza. Ma lo Stato
indisciplinabile od indisciplinato grida
libertà ed afferma il privilegio, si divide
e si corrompe, viene invaso e inesòrabilmente calpestato, taglieggiato ed asservito. La vera forza di un popolo non
consiste nelle felici divinazioni, nelle mirabili visioni, nelle superbe verità, nelle
portentose invenzioni che dai suoi genii
furono svelate al mondo; siffatti beni
costituiscono il suo capitale di gloria; ma
altro è gloria ed altro è. forza. La vera
forza di un popblb sta nel ritenere e perfezionare, nel realizzare ed organizzare
con ardore, ardire e tenacia le idee luminose del mondo, sta cioè nel disciplinarsi.
Popólo nostro: vi raccomandiamo la disciplina 1
Siamo evangelici italiani, esaltiamo la
disciplina applicata al pensiero ed alla
vita, la cerchiamo nelle nostre file, tra i
milites Christi, tra le chiese evangeliche
d’Italia; la cerchiamo collo studio e collo
sguardo, col cuore e colla preghiera ; sentinelle del Signore scrutiamo l’orizzonte
colla speranza di veder sorgere, bella più
che il sole, la « Chiesa Evangèlica d’Italia » é libila fino ad ora ci riesce vederésenonchè, in perse lontananze, una nuvolosa, una nuvoletta pallida pallida, leggiera^ leggiera, il desiderio timidamente,
remissivamente'i espresso dalle Chiese
evangeliche di Milano.
Intanto, e questa è l’amara, la dura
realtà, anziché disciplina evangelica,
ovunque intorno a noi fazioni religiose
sì, agitano, capitanate dagli... Eccetera,
venuti da’ paesi....
Eccetera, rispondenti a’ nómi... Eccetera è che impediscono la nostra unione
in Chiesa Nazionale. E di fronte a tanto
strazio sta il nemico nostro, la Chiesa
Vaticana, costituita, è il Carducci che
parìa « costituita in gerarchia prepotente ed alleata aperta di ogni tirannide
per odio necessario e vitale al libero
esame ». Davvero, se la Chiesa di Cristo
non fosse divina, da molto tempo Io spirito settario, sempre gretto ed, orgoglioso,
l’avrebbe ridotto a mal partito ! Davvero,
è ancora disperatamente così: « I figli di
questo secolo, nelle relazioni che hanno
con quelli della loro generazione, sono
più accorti dei figliuoli della luce ! ». Infìno a quando, 0 Signore, infine a quando?
L’indisciplina è la sola, l’unica, ma per
il genio romanamente italiano, è la
grande eresia degli Evangelici d’Italia e
dobbiamo liberarcene dovessimo, in mancanza di altre armi, attaccarla coll’Inno
di Garibaldi...
Però non dimentichiamo mai che per
disciplinare gli altri ci vuole forza ed autorità e queste due ■virtù assistono solo
colui che ha disciplinato se medesimo
nèl pensiero e nella volontà, nella parola
é nell’azione. G. G.
HEURES DE CRISE.
...Les heures de crise viennent pour
les peuples comme pour les individus.
Sont-elles un bien ou tin mal? Nous n’en
savons rien. Personnellement, nous croyons que l’on peut en tirer beaucoup de
bien, car elles font appel à ce qu’il y a
de plus noble dans l’homme, elles font
appel aux décisions viriles, elles sont la
pierre de touche de la valeur morale des
peuples comme des individus. C’est dans
de tels moments que devra se montrer
la nostra nobilitate, c’est dans ces heures
dé crise que nous prouverons au monde
entier che l’antico valor non è ancor morto.
Notre chère patrie passe par une de ces
crises-là, en ce moment.
Malgré l’habileté de nos chefs, malgré
la bravoure de nos sbldats, nos troupes
doivent momentanément se replier, abandonnant à l’ennemi plus nombreux et
mieux armé, non seulement ce que nous
avions conquis pendant deux ans d’ùne
lutte acharnée, mais même une partip du
sol sacré de la patrie. Cela est triste, cela
est douloureux, mais devons-nous désespérer? Npn, mille fois non.
Nous observons, avant tout, que lors
que l’on est en guerre, il faut s’attendre
d’un moment à l’autre à de brusques
changements, soit en bien soit en mal.
Pendant longtemps le sort des armes nous
a été constamment favorable et nous
avons abandonné notre cœur au.courant
de la sécurité la plus absolue. Réveillés
brusquement par un revers, nous courons
le risque de nous laisser saisir parle timor
pánico, toujours dangereux, si nous ne
savons pas nous ressaisir à temps et, faisant un appel suprême au calme et à la
sérénité, unir toutes nos forces conscientes et viriles contre l’ennemi.
Mais peut-être que dans l’intimité de
votre conscience vous vous surprenez
doutant de IS capacité de nés chefs militaires. La chose ne nous étonne pas, nous
la trouvons même fort naturelle, étant
donné l’état actüel des choses. Nous sommes très heureux de venir à la rencontre
de yotre doute honnête et timide.' Nous
sommes heureux de pouvoir vous tranquilliser à cet égard. Lorsque l’bn aura
fait les changements qui sont requis par
les circonstances présentes, nous pourrons être tranquilles; Nés‘Chefs seront à
la hauteur de la situation et nous ñe
doutons nullement del buon ésito finale.
Auriez-vous alors quelque doute sur
la capacité de, résistance, sur la valeur
de nos soldats ? Non, nous ne le croyons
pas, car le soldat italien est reconnu pour
un des plus braves en Europe. Très impressionnable, il a pu avoir‘une défaillance momentanée, du moins quelquesuns d’entre eux, mais lorsqu’il aura pu
se ressaisir, lorsqu’il aura une idée claire
de la situation tout autre que désespérée,
il redeviendra ce qu’il a démontré d’être
dans les nombreuses batailles, du Carso,
un soldat plein de courage et d’endurance
prêt à donner sa vie pour la'défense de
son pays natal. Ce qu’il nous faut maintenant, c’est l’union sacrée, Tunion de
tous les partis, de tous les cœurs, de toutes les énergies viriles, nous rappeknt
que seule une union semblable peut réussir à chasser l’ennemi du sol sacré de la
patrie. Le phénomène de l’embusqué
doit disparaître, les classes instruites,
éduquées, doivent prendre la place qui
leur revient de droit. Elles ne.doivent pas
se contenter de diriger en temps de paix,
mais elles doivent diriger en temps de
guerre, acceptant joyeusement les nombreuses et terribles responsabilités. Qui
ne cherche pas à coopérer selon ses forces
à la défense de la patrie est un traître.
Le mot d’ordre doit être: The right man
in the right place I
Mais ce qui nous encourage le plus,
c’est le fait que, vouloir ou non, nous
combattons, outre que pour la patrie,
pour la justice et la liberté. Le règne des
empires du centre signifie le règne de la
tyrannie. Dieu est donc de notre , côté,
car Dieu est justice et liberté. Nous pouvons passer par des moments terribles,
angoissants, comme ceux que noùs passons maintenant, mais si nous savons
nous unir et résister, grâce au secours
des Alliés, à nos propres efforts, et surtout grâce aux secours d’En-Haut, nous
finirons par être vainqueurs sur toute la
ligne. Avouons-le franchement,, c’esf un
grand revers que le nôtre, mais qui,
n’a pas connu de revers? L’Allemagne
a vu ses provinces de Prusse envahies, la
Russie, ^ l’Autriche, la Roumanie, la
France de même... ¡
Frères, le moment est venu dans le-»
2
quei il nous faut démontrer pratiquement preci. — Qui nella mía compagnia siamo
f dueSiValde||: io, scelto tiratore di |
bómbe dé fuciliie l’altro. scelto tiratòréJ
notfe force d’àmft |fcuriif$upportèr,%ns
nous plaindre, nqtî^ amolii? pour l|'patrien’ par une uni¿iá ^acréeij.'tiotre)Í^rce
virile pour chassé IVÈtin^îjilt le vaincre.
Quq Dieu nous aide dans cette|[noble
tâche 10-11-1917. Le front.’'^
t Cap. E. Bertalot, aumônier.
Í
PAGE DES SOLDATS.
bpmbe fucilile Taltro^scelto tiratóri^,
di borni» a mlÉao; ma ingrazio Id«|É
cbie nà^jUarda^^ tutto. i’’
La prego per favore di trasmettere i“
saluti alla mia famiglia, parenti e amici
di Prarostino, eia tutti quelli che sono'al (■
fronte. — Salutandola rispettosamente,
;> spAO dev.pao ^ )
Paolo Forneron (Prarostino). n'
, - La V. Table ayant aimablement mis
, fcatfe disjpi^tion la sa^^u S’^o'^
c’ess^^, qiD*r I^u permettS|i®iou%|ie»
, Zonè de guerre A. M., le 24 oct. 917.
Très honoré M.r Trop,
Jè vous siçràis très obligé“ si vous aviez
la bonté de vouloir changer de nouveau
mon adresse pour le journal l’Echo. —
Vous remerciant bien d’avance recevez,
chef M.r Trôn, mes plus siricères et respectueuses salutations. — Votre dévoué
' Soldat "Fosiei Pierre.
-jh- Fermignano, 28 ottóbre 1917.
V... Preg.mo Sig.^ Direttore, .
Vengo di ricevere qualche giorno fa il
Suo prezioso giornale per il quale La ringrazio immensamente, perchè mi porta
le notizie delle nostre care valli, dei nostri fratelli che si trovano soldati, e di
tutti i nostri correligionari, e, di più,
m’insegna a seguir la via che conduce a
Griiàto il mio solo Signore, e mi aiuta,
come credo di tutti gli altri che hanno il
privilegio di poterlo leggere, a sopportare
tutte le pene che in questigtempl di
guèrrale di sangue ci opprimono; ma se
però ci rivòlgiamo soltanto a Dio che
solo ei può salvare, benché in mezzo a
tutte queste difficoltà, troveremo l’aiuto
cjie nessun altro ci può dare, e sopporteremo con rassegnazione tutto ciò che per
causa del male dobbiamo soffrire, e ci
troveremo forti contro la tentazione che
ci perseguita ovunque, ; abbiamo dunque
fe,de e pazienza, che alla fine, se ei teniamo forti verso la nostra divina bandiera, saremo i vincitori e vedremo il nostro nemico, il principe delle tenebre,
fuggir dinanzi al Sole di giustizia nascente ; facciamoci dunque coraggio, perchè questa lOon sarà che una prova per
far ritornare il gregge perduto verso il
suo divino Pastore. ‘ ,
.Le dirò ancora che mi trovo in ottima
salute, come voglio sperare di tutti i miei
fratelli, al quali, a mezzo del Suo prezioso giornale, porgo i miei più sinceri
saluti.,
Pregandola di volermi beh scusare e di
ripevere ì miei caldi ringraziamenti per il
Suo amato giornale che da ora avanti
credo di poter leggere abitualmente. Le '
mando i miei saluti, che spero vorrà gradire, e mi firmo Suo dev.mo
Rostan Alberto, carabiniere.
-f Du front, le 1 novembre 1917.
Très cher M.r Tron,
Je vous demande excuse du retard à
vous écrire ; mais le moment m’a toujours manqué.
Aujourd’hui, jour de mauvais temps,
j’ai pu avoir un moment de temps pour
vous envoyer ma petite lettre.
Dieu merci, je me trouve toujours en
bonne santé, malgré les jours de fatigue
que j'ai passés sur ces terribles montagnes
frappées à coups de canon, où on n’aurait
pas lê courage de laisser une bête hors de
la porte, à cause du froid et du gel qu’il
y fait.
Je vous demande de tout mon cœur,
s’il est pôssible, de me faire parvenir le
très cher Ec/io des Vallées, qui pourra
me distraire un peu.
Je vous demande un autre plaisir;
c’est de saluer mes chers parents et amis.
Je termine en vous demandant excuse
de mon mal écrit et en vous remerciant.
— Veuillez saluer votre Dame. — Je
vous salue de tout mon cœur.
Votre dévoué soldat Paul Favai.
et*-;*'VU’. '4 ,
■ ’’-••SE” f-----'«î-i^'«‘Ou^,^ie^
drohi^os cailtèi jusqu’au AifempIgtoBfc
ch^inÿ - %W
— Notre réunion de la Jeunesse de âimanche, a été bonne et assez nombreuse.
’ T' ■ T ' T \ f . * 1 ?■ '.
— Nous enregistrons cette semaine
trois décès: celui de Jean Daniel Geymonai, du Villar, décédé à l’Hôpital‘,fcelui
de Marie Sybille veuve Pelenc, décédée
au Chambón, à l’âge de 82 ans et, enfin,
celui du chev. Jacques Armand-Bosc, dé”
cédé au Cairo, à l’âge de 78 ans, emporté
pàr une violente pneumonie. Le chev.
Bosc s’est distingué pour son activité en
faisant du bien, soit comme conseiller
communal, ayant couvert cette charge
pendant près de 50 ans, soit comme vicesyndic, soit en se prêtant pour rendre service à ses compatriotiis, portant ses copr
seils dans les familles et évitant bien des
chagrins et des frais. C’était encore un
Vaudois de la vieille roche.
A sa sépulture accoururent des centaines de personnes, le conseil communal
en corps. M. le chev. prof. D. Jahier, au
nom du maire, indisposé, rendit le meilleur témoignage à un vétéran de la Commune qu’il a seryie avec le plus grand
zèle et fidélité.
.„T Ce dernier dimanche, 11,‘ se trdu8.m'è ann^rsaire de notre
Ro^pt patrie a^nt à traverser
^ àct||^lemp^ de rudes épreuves de spn
' _Past|mr a prononcé Un
fort’ et beàÙ, discours d’occasion, où^la
note religieuse et celle patriotique étaient
vraiment senties,”et qui*a trouvé un ÿé*
ritable écho dans tout le nombreux auffi-"
y. assistait, A. G| ■
:Ièï;VEN(I^E. D’après le cunseil des Aufoï
rités, et les membres de notre église ayant
tbtts, à l’exception ' de quatre, quitté la"
yüiè, M^ JSaZmas est aifô^.
pârti pour les . Vallées, en, attendant 'de'
voir quelle tournure prendront les évé'
nements. : ■ •;
JoETelles politiques.
MONNÉT GIOVANNI
di Angrogna - Soldato Alpino caduto sul
campo dell’onore il 19 Novembre 1916, molto
compianto dai suoi parenti ed amici.
CHRONIQUE VAUDOISE
—• elusone, li 5-11-Ì7.
Egregio Sig. Tron,
Vengo in questo momento a scriverle
due righe per ringraziarla del suo giornale VEcho des Vallées, che mi fa molto
piacere e mi fa del bene. Per grazia di
Dio sono in buòna salute, come spero sia
di Lei e Signóra.
Cari miei monti, desiderabili le vostre
fronti; amici cari, quanto si fa sentire
la Vostfa assènza. Pensate sempre ai vostri cari soldati che si trovano privi di
ogni Caro affetto, e che, pur fidenti pel
dòmani, lottano per la libertà dei fratelli oppressi. Credo che tutti i giórni
pensate a noi, sopratutto nelle vostre
FLORENCE. Nous sommes heureux
de pouvoir annoncer que la V. Table a
pu s’assurer un splendide immeuble, au
cœur même de la ville, Liazza della Signoria, si célèbre par le souvenir du martyr Savonarola, en vue de l’adapter
comme temple, quand les temps le permettront.
FRONTIÈRE AUSTRO-ITALIENNE, Le 30 octobre le conducente Pàolo
Rostan nous envoie une carte pour nous
exprimer ses remerciements et envoyer
ses salutations; Legyer BatMomeo est
bien, salue et remercie l’aumônier Pascal
ainsi que pour l’envoi de l’Echo-, Monnet
Daniele de Desio salue et prie de suspendre
lejournal (3-11); nous insérons la carte de
Henri Bounous, venant de France; nous
insérons aussi la lettre du gendarme Rostan Albert-, Pierre Fostel salue et demande
changement d’adresse; Beriaioi Paolo;
automobiliste, demande de suspendre le
journal, attendant de savoir où il va être
dirigé ; il sait qu’il est entre les mains de
Dieu; Paolo Favai écrit des hautes montagnes, est bien, demande changement
d’adresse et salue parents et amis (1-11);
l’élève officier Italo Mathieu envoie ses
salutations affectueuses dont nous le remercions vivement; nous insérons la
lettre de Paolo Forneron de Praruptin
du 5tJ1; -7^ Chers\ soldçds, courage; oui,
nous pensons à vous et nous prions pour
vous tous. „ Red.
Nous recevons du Comité de, Turin:
Notizie d,î combattenti. Al Ciapitano
Rostan Giovanni è stata assegnata la medaglia di bronzo con la seguente motivazione : « Rostan Giovanni, da Messina,
tenente regg. fanteria, comandante di
una compagnia, la conduceva arditamente all’assalto di una trincea nemica,
conquistandola ed affermandosi sotto
l’intenso fuoco deH’artiglieria avversaria —■ Monte S. Michele, 6 a 9 agosto
1916 ». Attualmente il capitano G. Rostan è applicato di S. M. ad un Comando
di Divisione.
— Notizie di malati k feriti II pastore sig. Burattini ha visitato a Treviglio il soldato Frache Aldo che è in buona
via di guarigione. Il pastore Balmas visitò all’ospedale civile di Venezia il soldato Giovanni Mourglia che sta meglio.
— Il caporale Bellion Attilio trovasi
ricoverato all’ospedale Santa Giustina
a Padova.
LA TOUR. Dimanche dernier, nous
eûmes le plaisir d’entendre M. le pasteur
Emile Tron, qui nous parla sur ces paroles de Jésus; Ne crains point petit troupeau, illustrant ce texte avec le psaume
XXIII.
A toutes ces familles frappées par le
deuil nous adressons nos sincères condoléances. Que Dieu veuille leur accorder
le heaume de ses consolations les plus
précieuses.
— Nous avons le plaisir d’avoir au milieu de nous le jeune soldat Henri Jourdan, des Dagots, sérieusement blessé par
une balle et gardé miraculeusement par
Dieu.
— M.lle Marguerite Monnet, infirmière
de la Croix Rouge à Cividale; vient de
rentrer pour quelques jours, ayant quitté
son poste au dernier naoment, quand la
ville commença à être bombardée.
— Les réfugiés commencent à affluer.
Nous mentionnons, entre autres, M.nie
Lydie Giordano, de Venise, et ses deux
filles. ■ ■
— En souvenir de M.lle Marie Meille
(4.me Liste); M.me Louise Eynard, L. 2
— M.me Bertin (Ravadera), 1 — M.lle
Marguerite Bertin, 1 — Sœur Emilie
Bertinat, 2 — M.r Aimé Jalla, 100 —■
M.lle Hugon, 1 — M.me Louise Weitzecker, 2 — M.me Amalia Prochet, 5 —
M.me Caroline Boër, 2 — M.me L. L., 3
—■ M.me Auguste Jahier, 2 —M.me TronRoman, 2 — M.me Nancy Costabel, 2 —
M.me Jeanne Vola, 2 — M.me Maggie
Coïsson-Nisbet, 2 — M.lle Marie Meille,
4,95 — M.me Amélie Soulier, 2 — M.me
Caroline Bachi, 2 — Auguste et Lily
Coïsson-Meille, 10.........L. 147,95
Listes précédentes » 208,75
Total L. 356,70
RÔRA. Nous rappelons que la Conférence libre de la Vallée du Pélis, aura lieu,
D. V., jeudi prochain, le 22, à 9 heures.
Trois réunions auront lieu lajVeille: une
à Ramer; une autre aux FuSiiies, et là
troisième à la Ville.
SAINT-GERMAIN. Le vieux régent
de quartier, David Vinçon, des Gondins,
ayant perdu sa compagne il y a quelques
semaines, vient de succomber à son tour..
Il a été un homme très actif et était un
excellent régent.
SAINT-JEAN. A vous signaler deux
décès dans la quinzaine, pour les lecteurs
de l’Echo: celui de M.me Catherine Bcnech née Bastie, âgée de 74 ans, au Saret,
victime de son dévouement pour une
famille voisine où elle contracta la maladie qui l’amena au tombeau. Beaucoup
de monde à son ensevelissement. — Celui
de M.me Lydie Gaydou née Turin, de la
Gioynera, succombée à l’âge de 82 ans,
presque sans souffrances, en peu de jours.
Nos vives condoléances aux deux familles en deuil.
—,A cause des difficultés du chauffage
les cultes se tiendront, pour la saison
d’hiver, dans la salle Albarin de la Maison Vaudoise.
— Ainsi que dans toutes les Eglises
protestantes, le premier dimanche du
ce mois, M.r Rostagno nous a parlé d’une
façon très intéressante sur la réformation.
Luther et sur l’étendue .de sa lutte victorieuse avec l’Eglise romaine.
Nos^troupes ont continué leur retraite
ayan^û abandonnTf la ligne du Tâgliamento, qui ne pouvait plus être défendue
après que des troupes allemandes avaient
forcé le passage du fleuve. Nous nous
sommes retirés d’abord en deçà de la
Live’nza, ensuite sur le Haut Brenta et
le Piave, où sera notre ligne de résistance.
La cayplerie.et les troupes dç couyerture
ont décolïïpli des prodiges de vateùr'pour
protéger là -rnarelie du gros de l’armée,
qui s’est replié en bon ordre afin de pré-,
parer la revanche que nous espérons
prochaine.
L’ennemi a tenté à plusieurs reprises
des assauts sur le plateau d’Asiago près
de Gallio; nous l’avons repoussé victorieusement. Malheureusement il a fallu
abandonner la zone montagneuse de la
Carnie : des unités détachées du reste de
l’armée ont Combattu vaillamment pendant plusieurs jours, et quelques-unes
ont réussi à forcer le passage à travers
les lignes ennemies. ’ >
A la suite des événements sur notre
front, une conférence à eu lieu à Rapallo entre MM. Lloyd George, Paihlevé,
Sennino, Orlando et des généraux français, anglais et italiens. Des décisions
très importantes ont été prises: entre
autres la création d- un Comité militaire
permanent formé par les généraux Wilson (anglais), Foch (français) et ’CadOrria.'
Le général Dia Z a été nommé chef de
l’Etat major itajien à'lavpluce.du général
Cadorna, ayant les généraux Badoglio
et' Giardino en qualité de sous-chefs.
La douloureuse expérience du passé
a démontré la nécessité absolue d’avoir
un front unique. Les troupes anglaises
et françaises ont continué à venir en
Italie pour prendre leur place à côté de
nos soldats et nous aider à chasser l’ennemi de notre sol. Partout on a accueilli
nos frères; d’armes avec les plus grandes
démonstrations d’admiration et de reconnaissance !
— Le Roi a adressé à toute la nation
un appel à l’action, à la foi et à la concorde.
'En Russie l'anarchie exerce toujours de grands ravages. Le gouvernement a été chassé de Pétrograd par le
Soviet et le parti leniniste; M. Kerenski
est rentré dans la ville: avec une armée
après une lutte sanglante. . E. L..
C.-A. Tùon, Direcieur-Retponsahle.
La famille du regretté
Jacques Armand-Bogo
remercie de tout coeur l’Administration
Communale, le Syndic, et foutes les personnes quiiui ont témoigné de lasympatkie
en prenant part à son deuil.
Torre Pellice, 13 Novembre 1917.
pour une famille
Pa
ON CHERCHE distinguée de
lerme une institutrice cultivée, de 20
à 30 ans. ;
, S’adresser. àu Dr. E. Rons, pasteur,
36, Via;]\iaqueda. . ; , ,
»
d-