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Prezzo lilf® 15
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^Anno LXXIX - N. 22
t " TORRE PELLJCE, 10 Giugno 1949
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SETTIMANALE DELLA
a mano all aratro
■------------------------------------------
i.--,,-.:-. •; il V ' üü-áS
"Nessuno soverchi il fratello nè lo sfrutti
negli affari Paolo
ELLE VALM VALDESI
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Af'f'H'
CHIESA VALDESE
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IpO
Cun umici e fratelli,
l'imnvag^ine che le parole di Gesù destasno e delle più fajniliuii alla
lostiu vita di ogni giorno: cc Nessuno che abbia messo ihano all aratro
ÌjiB poi riguardi indietro, è adatto al Regno di Dio ». Qui noi vedianiì
un campo, nel campo un uomo che tiene in pugno l aratro e I affonda
nella terra rivoluzionata, e guarda la terra che attende la ferita susci^Italrice di nuove energie]’ Qui noi ahhiamo l immagina del credente e
ideile comunità fondate sid messaggio delVEvangelo.
^CET
nostra opera e un at^d d’amore: di più, è un atto di fede nella': potenza di energie latenti in (¡nesta vecchia terra awillita.
— €i rendiamn^onto che l’aratura è una rivoluzione che strappa
vecchie graniigrw, h^ici tenaci e giovani virgulti. ]\on può essere che
cosi.
yOI ABBIAMO MESSO MANO ALL'ARATRO. rm fatto; com
statiamolo ,almeno! Siamo entrati in questo vasto campo che è il rnon’’do che ci circonda non pilotwido un rullo compressore o camminando
'm idt-^snni trampoli — siamo entrati coll’aratro in pugno, lavoratori
dal Sigiwre chiamati a ciò. Quell’aiatro è la nostra fede, la fede delle
è ComuniU'i nella potenza di Cristo, il Signore della vita],
t
Considerate alcuni uspmti del nostro lavoro di aratura:
— Siamo consapevoli che il campo — il mondo che ci circonria
è ahlmndanuto e ridotto a sterpaia: ha bisogno della nostra aratura.
— Amiamo intensamente questa terra che ci ha visto nascere e la
— Sappiamo cfiè non hastarto nè ruratiira nè la semina, occorrono
la pioggia e il sole. Ea nostra opera è nelle mani di Dio.
Ebbene, umici ; VOGLIAMO Gl ARDARE INDIETRO? Vogliamo elurìerft il comf^to che ci spetta? Penso che sìm inutile enumerarvi
i modi per i ipta'i 'tfl singolo credente e le Comunità « poi » riguardano indietro: Satana ha in noi una fantasia terribile, e ne inventa
sempre dei nuovi.. Ciò che preme a tutti noi è di aver chiaro il significato della nostra vocazione, per studiare con. tanto amore il terhpo e
la tecnica di qiu \ta aratura continua necessaria.
Dinnanzi agli o^hi nostri, come all’orizzonte del campo phe ariamo, si leva .splendido il sole, già la sua luce inonda i solchi aperti e
schiara la terra da «àure. E’ il Regno di Dio che viene. E’ la sperami
certa chte ci fu fortiled umili. Padre.., venga il Regno tuo!
L. Santini
moteo, nella sna seconda lettera: « Il
lavoratore che fatica dev’essere il
primo ad avere la sua parte dei frutti ».
La vita intemazionale del inondo
d’oggi riflette il concetto che la maggior parte degli uomini hanno dei
loro simili. Lb spirito dì dominazione fu e sarà sempre contrario ad una
giusta distribuzione dei frutti del lavoro e dei beni della terra. Soltanto
lo spirito di servizio può avvicinarsi
progressivamente a questa mèta, che
fa parte della manifestazione del
Regno di Dio fra gli uomini.
Pei arrivare a tanto, bisogna passare dall’èra della concorrenza a
quella della cooperazione basata sull’idea di fratellanza, la quale a sua
volta deriva come un logico corollario dalla paternità divina.
Non dite che questa è una t^isione
utopistica della futura civiltà; e non
dite neppure che queste cose sono
troppo difficili da capire: sono difficili soltanto per chi ha voglia di dormire e di conservare la propria posizione morale in una spècie di compromesso fra la sua coscienza ed i
suoi interessi.
Il lavoro, se lo consideriamo nel
P grande quadro della vivente Natura. ha un carattere altamente moras‘ le e religioso, perchè rende l’uomo
fe pailei'ipe della divina attività creatrice < he ha gloriose risonanze in
^"lutio rilniverso.
^ iL’e«seic umano racchiude in sè un
i allo potenziale di energie polarizjj.. za'.e intorno ad un centro di propulsioiK- che si chiama la cosrdenza e la
volontà. E, come tale, egli ci appare dotalo di facoltà complesse che
■ ne Ialino la più ricca manifestazione
; del’n Vita nel nostro mondo fisico.
Que- .1 Mia dignità implica naturalj, menle una responsabilità corrispondente alle sue maggiori possibilità
f di eollaliorare con la Provvidenza
allo sviluppo della creazione terrestre. secondo i piani della divina
i Sapienza.
\’è dunque una legge naturale del
lavoro che corrisponde ad un divino
. ordin.iineiilo della vita universale,
che eoinprende pure la nostra piccola teli a. Questa legge è ehiaranienf! te esprt'ssa nel vetusto documento
\geneeia<o; « L’Eterno Iddio pose
l’uomo nel giardiiut d’Eden perchè
lo lavorasse ».
^ La cacciata dell’uomo dall’Eden
S in st:guito al fallo, e la sua condanna
^ a mangiare i frutti della terra « con
/ affanno ». è la risposta che la co
LA LEGGE DEL LAVORO
b scienza dell’uomo religioso ha dato
anticamente a questo angoscioso quef'- sito: Perchè il lavoro, che pure è
L una legge divina, è diventato penoso per l’umanità, generando disor■b dini, ingiustizie, violenze e sopraffazioni dei più forti sui più deboli?
La ragione di questi dolorosi travagli fisici e morali non va cercala
L nel lavoro, ma nei ^disordini morali
che ne alterano il ritmo salutare, trar sformandolo in una pena ed un ca.2 stìgo. Infatti, è vero, psicologicamenle e- soeialmente, che il male morale. la cui tenace radice è nell’egoir sino generatore di orgoglio e di so^ praffazione, rende il lavoro dififi
^ colloso e penoso per molti, sino a
1^'
't> prodiirri' le crisi economiche^ le riVoluzìoni e le guerre.
Jl pensiero
dell’ yìniico Zesfamenfo
Il popolo d’Israele ha sempre considerato il lavoro come un dovere
ed un servizio, che non solo ha nn
valore sociale, ma un vero e proprio
carattere morale e religioso, tanto
sacro da fame E oggetto di un comandamento particolare: ir Lavora sei
giorni e fa in essi ogni opera tua ».
Ed i moralisti ebrei, specialmente
nei libri dei Proverbi e dell’Ecclesiaste, stigmatizzano la pigrizia come sorgente di miseria e di avvilimento morale, esaltando d’altra parte il lavoro come sorgente di prosperiià e di benedizioni divine. Infatti
il profeta Ezechiele, descrivendo l’iniquità di Soflonia, così si esprime:
lei e le sue figliuole — cioè i suoi abilanti — vivevamo nell’orgoglio e
nell’abbondanza del pane, e nell’ozio indolente; ma non sostenevano la
mano dell’afflitto e del povero. Erano altezzose, e commettevano abominazioni nel cospetto dell’Eterno ».
Secondo le l&;ritture dell',4nlico
Testamento, il lavoro dov l ebb’i ssere il destino normale prescnlto alruomo sulla terra. Perciò i r:tbbini
si facevano un punto l’onore di saper lavorare con le loro inani; e
Paolo stesso seguiva questa legge,
anche dòpo la sua conversioni’ a Gusto. Prima di cominciare il suo pubblico ministerio, Gesù era stalo sicuramente un artigiano diligente; e
facendo risalire a Dio stesso l’eseinpiu dell’attività, dira più tardi: « Il
Padre mio opera fim ad ora, ed anche io opero ».
Il cristianesimo ha duiuiuc r reditato dal giudaismo antico questo rispetto del lavoro, ed ha saputo far
fruttificare questo principio mor.rle
nel seno della società greco-romana
che a partire dal II secolo a. C., aveva visto svilupparsi nel suo seno
,‘pecie nelle grandi metropoli come
Roma^ ed Alene, il pauperismo e lo
schiavismo, mentre le classi più privilegiate si ahhandbnavano aH'ozio
ed alla dissipazione. Nelle sue epistole, Paolo insiste fortemente su!
dovere di lavorare con le proprie
mani, ricordando alle Chiese l’esempio che ha loro dato. Queste esortazioni rappresentano i primi sforzi
che il cristianesimo ha fatti per riabilitare il lavoro onesto, tanto disprezzato nella società pagana del
I secolo.
Diffi
de! lavoro
La pravvidenziale legge del lavoro ha perciò la sna alta scaturigine
nel l’attività creatrice di Dio; e la
creatura umana è un arto assai progrrdiio di questa attività divina nel
nostro mondo. L’uomo savio che ha
afferrato questa verità è portato naturalmente ad onorare il lavoro equili.brato ed onesto, considerandolo
come il maggior titolo dii nobiltà di
ogni figlio di Dio.
Ne consegue che il lavoro ha una
sua particolare dignità morale che
deve essere ricercata e cemseguita
mediante una saggia legislazione ed
una migliore struttura sociale. Il lavoro deve dunque essere progressivamente liberato da ogni costrizione
odiosa, da ogni a^ervimenlo che lo
degr adì, e sopratntto da quelle inumane forme di sfrnltiimento che riducono ruomo ad una mac<‘hina di
produzione. Perciò ogni attività umana che miri onestamente all’incremento del benes.sere comune ed
alla elevazione morale d'eH’umanilà deve essere ugualmente onorata;
non vi sono mestieri vili, quando il
lavoro mannaie e quello intellettuale si combinano e si armonizzano
per migliorare questa terrestre scuola di vita e di progresso.
Ma per raggiungere questo risultato occorre che tutti gli uomini accettino la nobile missione del lavoro secondo le proprie capacità, considerando la loro particolare attività
eoriie ii:>. servizio di Dio nel seno delrumanilà, ricordandosi che « chi
non vuol lavorare, neppure deve
mangiare » (2 Tes. 3: 10). Purtroppo nel nostro mondo sono ancora
troppo numerosi coloro che, scansando le nobili fatiche del lavoro
coscienziosu, vivono di espedienti,
sfruttando i loro simili. La nota fondamentale dèlia vita moderna porta
ancora le impronte primordiali dell’animalità: la lotta feroce e la concorrenza spietata! E’ questa lotta
che porta con sè la povertà e la degradazione degli uomini; e da queste piaghe sociali derivano le miserie della pace e gli orrori della guerra.
E quando il lavoro umano appatil'à nella sua vera dignità morale, co
me una collaborazione con Dio cd
un servizio gioioso e yploftlario
mezzo dell’amore, i frtitti che ne
derivano in tutti i campi della vita
potranno essere equamente e saggi,imente distribuiti, in modo che tutti
i figli dell’unico Padre ne possano
avere la loro giusta parte.
Questa distribuzione dei frutti del
lavoro potrà essere fatta secondo ì
migliori sistemi siiggerriti dalla tecnica 0 dalla scienza economica; ma
per improntarla ad altri princinii
di giustizia, si dovrà pur sempre tener conto dell’effettivo valore di og: i |)re£la/ione d’opera, sia nel campo mentale e spirituale che in q lel!o materiale, secondo la saggia norma che Paolo raccomandava a Ti
Se lo volete intendere, questo è
l’autentico Vangelo dell’amore
e del sacri.'icio rioortato nella realtà dei fatti. Quando queste grandi
verità, scaturite dalla rivelazione
progressiva che ha culminato nella
tita «Sei Gristo, domineranno veramente il mondo, cesserà certamente
la lotta sociale ed ogni possibilità
di guerre; perchè ciò che interesserà
più vivamente gli uomini e le nazioni non sarà il dominio e lo sfruttamento, ma il progresso in tutti i
campi di attività in cui si potrà esplicare liberamente lo spirito umano, in armonia col pensiero divino.
Allora il lavoro diventerà veramente una sorgente di gioia e di copiose benedizioni per lutti gli uomini che avranno finalmente capito di essere chiamati aH’alta dignità di collaboratori di Dio.
O. Francesco Peyronel
QrisHani...
Svanffelici...
Grande è la nostra responsabilità,
pe, (hè grave è il compito chg ci sta
dinanzi: portare il nome di Cristo
fra gli uomini.
Gli uomini — lo sappiamo — non
vogliono riconoscere, seguire, amare Cristo. Neppure noi lo vogliamo.
Egli è figura del passato, o bandiera di un’antica religione. « E' morto » si dice; non serve ormai più
esser cristiani, se non per richiamarsi al.hr più antiche tradizioni della
questa è la grande e la sola soluzione ai problemi del mondo.
Questo vuol (Ure essere cristiani
evangelici.
Dobbiamo saper vivere nel nome
di Cristo in modo tale che gli uomini sappiano che Cristo vive, e che la
sua parola, oggi come sempre, è al
tempo stesso condanna e speranza
per ogni uomo.
Vogliamo essere cristiani in nome
dell’Ev angelo.
« Evangelo » è una buona notizin, parola di gioia per l’uomo disperato. Dobbiamo saper vivere con
Cristo in modo da irraggiare la gioia della salvezza, in modo da annunziare a ogni uomo che incontriamo
che Dio ama, perdona, salva, e che
-i...
Dio ntm ci chiede altro, non vuole
grandi cose. Ma non vuole neppure
che noi ci chiamiamo cristiani ed
evangelici soltanto per seguire una
tradizione della nostra famiglia o
per coltivare il nostro spirito in una
fede semplice e vera. Famiglia e nutrimento spirituale sono mezzi, con
cui Dio chiama ed alimenta i suoi;
ma lo scopo è un altro.
Dio vuole che i cristiani rappresentino il suo nome fra gli uomini.
Vuole che essi sappiano dire la parola chiara e decisiva nei problemi
che agitano il mondo. Vuole che alla parola segua la azione decisa e
generosa. Vuole che parola ed azione siano ispirati da un amore reale
e senza secondi fini- Vuole che cgni
cosa sia immersa in unlatmosfera
di preghiera e di adorazione.
Sappiamo dunque riconoscere la
nostra vocazione di cristiani evangelici. O. Oirardet
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"/■f ’ . V i. . 1 M
L’ECO DELLE iVAiLLI VALDESI
TEOLOGIA
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OBBIETTIVI
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ED EVANGELIZZAZIONE
léttcn al PiKttm
Per finire Voglio aggiungere che
se, altrove, vige particolarmente il
monito, « guai a me se non evangelizzo » qui alle Valli non dobbiamo
dimenticare il monito « Persevera
nelle cose ohe hai imparate e delle
quali sei stato accertato (2 Tim. 3 :
Caro Direttore
La sita nota agli articoli sul « Ministerio laico e teologia » (vedi n.
20) mi pare piena di buon senso pratico ; e la funzione del Direttore del
giornale è prioprio quella di richiartiftre alla realtà i teoricisti die portati dalle loro speculazioni volassero fuori dalle realtà della vita.
Non facciamo questione di nomi
nel discutere sull’Opera del Signore; rimaniamo aderenti alla realtà.
E la realtà è questa: che in una CUiesa vi sono malti membri (chiamia-'
moli come volete) i quali non hanno acquistato quella competenza nelle cose religiose, die richiede lunghi studi specializzati; ed altri membri (chiamiamoli come volete) i qua■'i si sono dedicati, a richiesta della
Chiesa, allo studio approfondito delle cose di Dio e consacrano la loro
vita airinsegnamento, all’edificazione dei fratelli ed alla evangelizzazione.
Ciò non toglie che fra i membri di
Chiesa non specializzati, ve ne siano di quelli che hanno doni di par
róla, di fede e di testimonianza; e
che essi possano cooperare utilmente alla edificazione dei fratelli o all’evangelizzazione, compiendo un
ministerio parziale che può essere
assai efficace. La Chiesa fa bene ad
utilizzare questo apporto occasionate, senza per questo negare la necessità di una solida cultura teologica
in chi ha, neLa Chiesa, lo speciale
incarico che richiede conoscenza approfondita e doni di insegnamento
e di elocuzione e di persuasione particolari.
Il cercare di creare contrasti fra
Pastori e Membri di Chiesa su que
sto punto, d sembra faccia parte
dei programma, invero pòco simpatico, dei eosidetti « laicisti ad oltranza » i quali seguendo certe loro
particolari idee, wglionò vivere fuori dalle realtà della vita ecclesiastica.
Quanto alla Facoltà di Teologia,
non mi sono mai Ocoorto che occorresse qualche riformatore che ne
trasformasse il carattere. La funzione della Facoltà è quella di preparare Pastori zelanti e adatti sia alla
edificazione sia alla evangelizzazione. Non è quella di vegliare sulla
dottrina della Chiesa: per questo
c’è il Corpo Pastorale: e neanche
quella di preparare dei professori
di Teologia; è la Chiesa che sceglie,
mediante i suoi organi a ciò adatti,
quelli fra i suoi Pastori che abbiano
i doni o le qualità naturali o acquisite che li rendano più adatti a servirla in qualità di insegnanti alla
Facoltà. Il volere fare della nostra
Facoltà una brutta copia di una U- *
niversità, con metodi e pretese eccessivi per le nostre piccole forze è
Un grave errare: ed è oltremodo doloroso vedere uscire da essa dei giovani convinti di essere — nella loro
immaturità — dei grandi teologi.
Abbiamo bisogno di evangelizzatori e di Pastori consacrati, più
che di teologi che considerino lo
studio delle sottigliezze della teologia come lo scopo supremo della loro vita. Chi cercasse di mutare l’indirizzo della nostra Facoltà ■— la
quale ha sempre^ adempiuto molto
degnamente la sua funzione ed ha
dato nel contempo uomini di lero
valore anche nel campo degli studi
teologici — sarebbe, s&Mnda il mio
modesto parere, un delitto di lesa
Chiesa.
Un Valdese della pianura
po a porci la domanda; fra tutti, di
certo. iLe necessità sono enormi e
non credo che potremo mai statuire
in materia in motìo inderogabile. Ogni Comunità prepari i suoi, tenendo conto degli orari di lavoro, si preparino dispense possibilmente rintracciabili, ci si avvalga dell’opera
di Pastori emeriti eventualmente disponibili; quanti,,tesori di « pastorale » non avrebbero essi, per così
dire, giunti al termine del loro ministerio, da comunicarci?
14). E anche qui alle Valli con due
Chiese in difficoltà, parrocchie molto vaste, senza tram e senza motorizzazione, occorre che si preparino
anziani e diaconi per aiutare é collaborare più intensamente di quanto
già non si faccia presentemente pt'r
il bene delle Comunità.
Qui alle Valli dove molte Comunità fono vicine, i^i potrebbero organizzare dei Corsi’in comune, durante il periodo invernale, e il ritrovarci insieme sarèbbe per noi un incentivo nello svolgimento del nostro
compito.
f .
Preparazione vasta e di ampio respiro; ciascuno dii noi chiederà a
Dio di essere da Lui preparato onde
poter svolgere il proprio ministerio
in un modo o nell’altro a seconda
delle persone, della loro mentalità
e dei luoghi dove saremo, cercando
sempre di restare saldamente fedeli
alla Parola dell’Evangelo anmincian-.
do agli uomini Gesù Cristo, il Signore della nostra vita.
Aldo Varese
Preparazione
evangelisti
Ministero laico
e t eao logia
Poiché l’invito della Redazione
mi è apparso molto esplicito e l’argomento è pure di molta importanza per la vita delle nostre Comunità,
domando per così dire la parola,
per esporre alcuni pensieri in proposito.
Anzitutto rallegriamoci che, in
qualsivoglia modo, si pensi e si prov.
veda per dare una preparazione adeguata a chi ha vocazione di servizio e svolge nella Chiesa e fuori
della Chiesa un ministerio così detto
laico ». Brutta parola, conveniamone, ma usiamola unicamente per
distinguere pastori dal gregge. E’
tempo che la preparazione dei laici
venga posta in atto, dopo le lunghe
considerazioni che si sono fatte durante tutti questi anni, all’epoca del
Sinodo, e ben vengano quindi i corsi appositi organizzati dalla Tavola
per quest’estate qui a Torre Pellice.
Per venire più addentro nel contenuto dell’articolo del Pastore Baima, mio caro amico, e al quale mi
riferisco, mi pare di vedere se non
erro, un certo antagonismo fra « Evaugelo » e Teologia sia pure quest’ullima senza virgolette. Antagonismo dico, che mi pare non sussista
su basi bibliche.
Epistola ai Romani il cui commento
costituisce la base dell’opera di Carlo Barth. Se l’Evangelo è la buona
novella, Teologia credo voglia pur
sempre dire « Parola di Dio », quella Parola di Dio ehe « è stata fatta
carne » come dice il prologo del
quarto Evangelo.
Il predicatore laico, il diacono e
l’anziano, sono molto impediti nello
svolgimento del loro ministerio se
non hanno una seria preparazione
condizionata alle possibilità di ciascuno; credo che in misura diversa
ma sempre fondamentale occorra una preparazione su basi storiche, bibliche e dogmatiche, per poter in
seguito, dare corpo e strumentare
bene quei corsi di omiletica e dì polemica, qualcuno dei quali ha già
avuto luogo con buoni risultati.
Se normalmente si riconosce al laico una maggiore possibilità di penetrazione tra i vari ambienti in cui il
laico è chiamato a svolgere il suo abituale lavoro, questi difetta quasi
sempre dì una adeguata preparazione c quindi pur riconoscendo al laicato itn ministerio di collaborazione
e di aiuto, facciamo pure tutto quanto il possibile per averlo ben preparato e idoneo al suo compito.
* »
Il pastore Bai ma ha toccato un argomento di vitale ¡mportanza per la
nostra Chiesa, e non solo per essa. Da
qualche anno si ducute in. Sinodo questo argomento, ma non è ancora stato
r.solto: collaborazione laica e preparazione degli evangelisti.
Quest anno la Tavola Valdese organizza un corso in agosto alle Valli ed
è una decisione discapitale importanza.
Noi ignor amo il futuro, ma molti
segni ci d cono che la Chiesa deve
prepararsi ai giorni, nei quali i pastori
potrebbero dover j^ii^ere del lavoro delle loro mani e non più come ora, totalmente sostenuti dal punto di vista
economico dalle Comunità E questa
possibilità potrebbe anche essere la
mano di Dio che si decide a togliere
alla Chiesa un sacerdozio per darle un
apostolato. Non vi è dubbio che negli
Atti abbiamo un numero iimitaro d’
Missionari, sovraintendenti, ohiami.-teli
come volete, a carico delle Chiese, ma
un gran numero ,di anziani, diaconi,
pastori formanti un « collegio » e dando ciascuno il tempo che resta, dopo
essersi guadagnata la vita ed ÌJ talento
ohe Iddio ha ctméesso. Ad ogni modo
la natura della nostra Chiesa spezzettata in tante piccole comunità rende
urgente la preparazione accanto ai pastori (che potrebbero anche esser ridotti) di molti:, evangelisti fra i laici. E
Torino ha dato l’esempio ed il via riprendendo 1 opera che era stata abbandonata in Piemonte.
Ma qui viene una domanda alla quale il pastore Balma ha risposto (ma vi
possono essere altre risposte) : come
preparate Questi laici? E vorrei inoltre segnalare un pericolo,
Pr^arare laici numerosi non deve
significare aver un gran numero di
persone che poco a poco diano tutto ’1
.0.0 tempo alla Chiesa entrando nei
ruoli di evangelisti ,per chiedere più
tardi di essere pastori.
A niio parere dovremmo preparare
uomin.' che rimangano a disposizione
della Chiesa locale dove vivono e lavorano, altrimenti non raggiungeremmo Io scopo prefisso. Ridurre il numero dei pastori a carico della Chiesa, aumenia.ndo quello dei d’rigenli delle
comunità locali, come nel libro degli
Atti. In altre parole non formare un
pastorato che chiamerò, con parola antipatica ma che esprime il pensiero,
di « seconda categoria », con tutt gli
inconvenienti di tale orientamento e
per 1 pastori e per gli evangelisti e per
le comunità. Attenti a quel percolo.
Pellesrinasgio
in Val Bragagifa
L’autore del « guai a me ae non
evangelizzo » è altresì l’autore della
Chi debba fare e compiere questa
preparazione? Non perdiamo tem
1. - Orario. — Sabato 18 Giugno.
Partenza da Torre Pellice ore 5 56 •
da Pinerolo ore 6,28. Arrivo a Tonno ore 7,35.
Adunata; davariti al cancello arrivi
di Porta Nuova: ore 7,40. Immediata partenza Ìn autopulmann.
2. - Provviste, -t- Qualche rifornimento sarà possibile anche in terr torio svizzero) Ma - date le evi
enfi difficoltà - è bene provvedersi
almeno parzialmente per la Domenica.
3. - Qualche indumento di lana è consigliabile, data la previsione J'at
mUlT «ll’aJhtudine di
4. - Portare Vlnnàro Cristiano e passibilmente copia dei canti valdesi ■
« Le mani alzate al Ciel... ,> « « fg_
dre nostro alle laudi t’indiina . ».
5. - Distintivo vttìdese per chi ne è
fornto.
6. - Prender seco i! documento d identità.
7. - Si conferma il ritorno entro il Lunedì 20. 1
Ci animi tutti lo spirito di fratellanza fra di noi e vetso ì fratelli che andiamo a visitare. '
G. Bertìnatti.
T. Balma consiglia, forse per evitarlo, la formazione dei collaboratori laic^
da specialisti e non dalla Facoltà di
leologia che dovrebbe limitarsi a preparare dei Teologi, Ma sarebbe quella
la funzione della Facoltà ? Non è invece quella di preparare dei conduttori teologicamente ben preparati da manare alla Chiesa che è stata fondata’
vogliamo creare un divario, fra teologi
ed evangelisti? La soluzione migliore
non sarebbe che la Facoltà per rispondere alle necessità della Chiesa, avesse SI 1 suoi corsi regolari come sino
ad ora per pastori, ma inoltre corsi di
un mese anche d’inverno, anche .a
Roma, anche con sussidi della Ch.esa,
per I migliori elementi laici, col fine
di prepararli con una forte teologia e
nello stesso tempo con un ardente zelo? E se per far ciò è necessario mandare a Roma od alle Valli per questi
corsi teologici di un mese qualche pastore specialmente dotato e pratico nell’evangelizzazione, lo si faccia, ma per
a'utare non per sostituire la nostra Facoltà di Teologia.
Guido Rivoir.
Ahhmfno lascwÉo ampia libertà di
valvola su questo argomento. Se qualcuno desid^cm ancora esprimere, qualche nuovo concetto, lo faccia al pi.é
presto, ^ (li riserhiama di chiudere la.
discussione prossimamente, (Di,’.).
Prophela
post eventum I ^
Da quattro anni a questa parte, ini
quasi tutte le città d’Italia, chi riescei
a raccapezzarsi nei nomi delle vie è
bravo davvero, che le trasformazioni^
imposte dal mutato clima politico han-'^
no spesso condotto a^ eccessi di zelo'^
poco men che ridicoli. La scomparsa"
dei nomi di sapore fascista o di odore ^
sabaudo, seguita ai vari 25 lugli ed ai ;s
diversi 2 .giugni, non è l’ultimo atto di ^
questo... dramma toponomastico: pre-^
sto dovremo assisterei alla cancellazio-,’
ne di tutte le Vie XX Settembre spar- \
se da un capo aH’altro della Penisola^
con le sue insulari appendici. Già pro- 'i
prio così : doipo un precedente di qual-:^
che mese fa al Consiglio Comunale di,
Roma, due settimane or sono, ore^isa
mente il 25 maggio, la Camera dei
Deputati della Repubblica Italiana ha
decretato la soppressione della '■mor-.
renza festiva del 20 settembre. I partiti e gruppi più opposti erano concordi
per la conservazione di questa festa
nazionale o solennità civile (la diffe-'
renza sarebbe stata di indole burocra-,
lica e amministrativa più che gerarchica e sostanziale). Essa ricordava
l’unione all’Italia della Sua Capitale
e scusate se è poco ! E’ bastata la maggioranza costituita dalla sola Democra- zia Cristiana per ottenere il colpo di
spugna sulla celebrazione della caduta
del potere temporale dei papi.
La cosa sorprende? No davvero ; "
sorprende piuttosto che il Parlamento
non abbia ancora promulgato un ukase,
che imponga la trasformazione di tutte
le Vie XX Settembre in altrettante Vie
XI Febbraio (in qualche città, pe- .esempio a Torino, le due date vivevano
già in democratica simbiosi).
E’ facile tacciare il prossimo di pn
pheta ^st eventum, ma ciò non togl
che p.ù di 20 anni fa, quando l’a èra
iniziava il suo secondo lustro, uno sti
dentello di liceo che aveva la malina
nia di annotare giorno per giorno le st
riflessioni sul taccuino, scriveva pui
rilmente, alla data di giovedì 20 se
tembre 1928 ; « Conosco qualcuno eh
probabilmente oggi non fa festa ; il pi
pa. Ma se si continua di questo passe
la festa del XX Settembre fra qualch
anno l’aboliscono ». (Difatti, la a Cor
dilazione » era alle porte). In reali
più che del pensiero deH’adolescenU
SI trattava di quello di suo padre, e dt
PO un tempo che corrisponde a no
molto meno che a quello di una gene
razione, la lungimiranza di quell’uom
ha purtroppo avuto la sua conferma n<
fazioso colpo parlamentare della maf
gioranza clericale. Coincidenza sign
ficativa ; quel vecchio taccuino è tot
nato alla luce per caso una settiman
prima dell’infelice voto di Montecitc
no, in occasione del riordinamento del
I archivio domestico.
In simili congiunture, c’è sem
chi è pronto, per mitezza di carati
o per ottimismo ad ogni costo, a rat
mandare di non drammatizzare : sia
re, non drammatizziamo, ma la can.
lazione della data del 20 settembre <
l’elenco delle ricorrenze nazionali
molto, ma molto al di là della perditi
una giornata di vacanza e della set
parsa dei padiglioni del ballo pubb.
da certe nostre piazze. Ma allora, c
eluderà Tincorreggibile ottimista di
sopra, non tutto il male viene per n
Emanuele Tron
Anniversari
Ricorre in questi giorni l’»nniv<
»ario della dipartenza di Erico R
Iter, fedele amico delle nostre Valili
valido collaJboratoflPe nell’opera de
nostra Ohicsa.
Rispettiamo il suo desiderio che n
si parlasse nè della sua persona,
dell’opera da lui ooimpiuta spesso s<
te il velo di un generoso anonimal
uiu, non ipossiamo lasciar passare
data anmiversarla senza almeno ria
darlo e rivolgere alla sua memoi
Un sempre vivo »pensiero di rioon
soenza a nome delle molte opere vi
desi di cui fu sempre generoso aiute
per le quali la sua memoria lima
oggetto di viva gratitudine.
3
I
'"fV-ag,,
L’ECO DELLE "VALLI VALDESI
ir^
Vittorio Alberto
Nucquie a Luserna San Giovctnni,V& novembre 1864 e si è spento «
Bordighera il 27 Maggio di quest’anno. Compì gli studi medi a' Torre
Tellice e qnelli teologici a Firenze. Fu consacrato pastore nel 1892;
dal 1892 al 1895 fu a Venezia e a Nizza; dal 1895 al 1899 secondo pastore a Milano; poi dofm aver guidato le Chiese di Piedicapallo, Mesúna, Catania e Palermo, nel 1909 tornò a Milano come primo Pastore
e vi rimase fino al 1927, per passare poi come Moderatore a Roma,
dal 1928 al 1934, epoca della sua emeritazionei, Durante la carriera
purtorale per ben sei volte prese il bordone del pellegrino per andare
a rappresentare la Chiesa una volta in Scozia e per beni cinque volte
in America; mila fine della sua carriera fu nominato « Doctor Diviniictis honoiis causa » dall’Vniversità di Edimburgo, e commendatore
della corona d’italim; la sua fu wrameate una carriera ascensionale,
dopo la quale trascorse otto anni a Milano e poi si ritirò a Bordighera
nel silenzio e nella pace, pur tra le traversie dell’ultima guerra.
sopra tutto il mro Estinto si preoccupò di educarli a ciò che significa
consacrarsi all’opera di evcmagelizzazione, sacrificarsi per essa e contribuire per la Chiesa in generale; ed aiutato dall’irifaticabile zelo del
signor Dréher, e^li potè così giungere a rendere la Chiesa di Milano la
maggior contribuente delle Chiese d’Italia.
Dopo l(( sua ^ameritazione Vittorio Alberto Costabel si ritrasse nel
silenzio; per un «nulo ancora guidò la Chiesi di Milano contribuendo
a varare la fusione delle due Chiese di via De Amici e San Giovarmi
iu Conca. Poi, silenzio; egli aveim la convinzione assoluta ohe un pastore emerito nàn deve più occuparsi dell’Amministrazione della
Chiesa; non intervenne più ad alcun Sinodo, ma si ritirò, si nascose
quasi nelVumiltù e nei ricordi. Gli ultimi anni furono per lui comi di
prova, di dolore e di sofferenze crudeli. Ma egli sopportò con pazienza e con fede la lunga snervante diminuizipne delle sue forze, solo desiderando che Dio lo chiamasse a sè, perchè potesse cessare il suo martirio.
USCITO
Il Movlifisiito
Ec umenlco
di Amsterdam
Documenti Ufficiali e commenti esfratti dalla Rivista Protestantesimo
A cura del Consiglio Federale delle Chiese Evangeliche — Roma
Molto di lui si potrebbe e si dovrebbe dire; ma egli era schivo dei
panegirici e degli incensamenti. Non voglio, quindi tesserne l elogio,
ma poiché ho potuto assistere al suo funerale, rappresentando così iti
Chiesa di Milano, non posso fare a meno di parlare non tanto della
sua opera, quanto delVaffetto e dell’amore di cui fu circondato dalla
detta Chiesa durante 19 anni Era un carattere forte e come tale conobbe varie difficoltà; mal molti, innumerevoli furono gli amici che
lo seguirono nella sua opera, che gU furono di valido Sostegno, che lo
amarono di vivo, prendo, inesauribile affetto.
Egli guidò la sua Chiesa prediletta, con vero spirito di dedizione,
aiutato dalla sua consorte Margheritn Cramer, ed oltre che all opera
spirituale si dedicò anche ad opere materiali che lasciarono .segni
profondi. Così, grazie all’aiuto di amici fedeli, quali specialmente i
coniugi fontana Roux, egli potè dotare Ut cara Chiesa di San Gievanni
in Conca, ohimè ormai completamente abbattuta, dell impianto della
luce elettrica, delle vetrate colorate, dell’organo, unica superstite tutloru esistente della defunta Chiesa: appassionato di musicai e del canto, fino dal 1895 ne sviluppò lo studio fra i membri fii Chiesa, ma
I funerali ebbero luogo a Bordighera Sabato 28 Maggio, semplici
e pur pieni di commozione per tutti i presenti. Il pastore signor Vir*
gilio Sommaini ci ricordò carne per il cuto estinto fossero vere le parole del Salmo 40 « Io ho pazientemente aspettato l’Eterno; Egli s’è
inclinato a me e<J ha ascoltato il mio grido... Egli ha fatto posare i
iiiici piedi sulla roccia... » Quanto erano vere queste parole per Vittorio Alberto Costabel; il Signor Emilio Corsemi, pastore a San Remo,
ricordò quanto l’estinto aveva fatto per l’Opera in generale della Chiesa, ed io ricordai l’affetto che per Lui ha sempre avuto ed hai tuttora
la Comunità di MiUtno.
E quell’affetto mi spinge ancora « dire una parola, di simpatia
e di conforto alla cara Compagna, signora Margherita Costabel, alla
cognata Signora Nora Gurgo, ai nipoti tutti che con cuore trepido avevano seguito le sofferenze del loro caro congiunto, al Dr. Rolfot che
negli ultimi anni con vera, abnegazione ed altruismo prodigò le cure
per alleviare le sofferenze dell’Estinto.
Caro Vittorio Alberto Costabel, tu hai lasciato nel cuore nostro
pronfonda « eredità di affetti y>: tu. sei sulla « roccia » di cui ci ha
parlato il Signor Sommani; Iddio voglia che quando verrà il nostro
turno possiamo ritrovarci noi pure sulla roccia della fede e dell’amore divino in Cristo Gesù.
A. G.
Prezzo L. 150
Indice:
IL Messaggio
V. Snhilia : Il Concilio
Rapporto della Sezione 1
V. Subilia: La Chiesa Universale
nel disegno di Dio
Rapporto della Sezione II: La testimonianza della Chiesa
Rapporto della Sezione IH
E. Shaffi: La Chiesa e il disordine
della Società
G. Gönnet ; La Chiesa e il disordine
internazionale '
Dichiarazioni sulla libertà religiosa
L’importanza dei laici nella Chiesa
Vita ed opera della doñea nella
Chiesa
Dichiarazioni sulla natura del Consìglio Ecumenico
In vendita presso:
Libreria Evangelica: Via 4 Novembre 107 — Roma
Libreria Claudiana : Torre Pel lìce
Libreria Evangelica: Via Principe
Tommaso 1 — Torino
LA VOCE DELLA TESTIMONIANZA
ANGROGNÀ - Capoluogo
Sabato 28 e 'doiinenica 29 magg-io una eiiiquantina di Anigrognini effetfcuava una gita in Camion a Borgio
Verczzi. Essi venivano gentilmente
ospitati, per il iperiiottamento, presso la Colonia Balneare Valdese. Dopo
aver ammirato il mare ed averlo vistai un 'po' imbronciato, il ritorno ci
riw'rvava un po’ di pioggia sia alla
paiMeiiza da Borgio oh© aU’arrivo a
Toni- l’ellioe; ma potevamo raggiungere nostre dimore sod'disiatti della iK'lla corsa fatta. Riaigraziaiino viva nuMi te j sigg' Albarin per la loro
gentilezza ndriiccogliere la nostra
comitiva, la Coimnissione della Colonia Marina per aver favorito il nostro |)rog<'tto C'd il nostro autistia che
Ci ha condotti con la sua abituale perizia.
li, il giorno deirAscensione, un centinaio di persone, rappresentanti le
Unioni femminili e la Scuola Domenicale. Dopo il culto, visita ad Agape sotto ila guida del Past, Vinay ;
nel pornariggio, raoooltia di fiori, giuo.
ohi, una buona tazza di tò gentilmente servita dalla Signora Giamipicooli
e eia alcune signorine, infine una piacevole passeggiata nei dintorni. Poi
il ritorno, allietato da canti e dal
pcn'siero di una buona giornata trascui'sa fraternamente. Ai signori Giam.
piccoli, il nostro ringraziamento.
COMO
Uninne cadetta. L’Unione cadetta
femminile ha voluto festeggiare la
domenicia della Madre con un' programma di reoite e di canti felice,
mente attuato. Il pubblico ha incoraggiato <»n i suoi applausi le cadette e le responsabili dbila loro attività.
Una buona assemblea ha partecipate domenica b giugno al nostro culto
■di P'cnt.ecoste e numerosi .sono steti i
partecipanti alla Santa 'Cbna.
Il 12 maggio, un lungo corteo funebre ha accompagnato nel cimitero
delle Porte 'la salma di Ciarriè ('arìo^
deoetluto a Ponte S. Martino.
ANGROGNÀ - Serre
Sabato 4 giugno nel Tempio del
.Serre abbiamo benedetto il matrimonio di Soid'ier Adolfo, Messo Cbmunale di San Germano Chisone e Mon.
Hrt Irene della Sarsa.
La grazia del Signore circondi ed
aa'ompagni questo nuovo focolare.
e. a.
PINEROLO
Dopo una lunga © dolorosa malattia, il 29 maggio, è deceduto ai Brusis di IS. Secondo il Dott. Davide Bai.
mas, per molti anni medico condotto
veterinario a Pancalieri. Fino ad alcuni mesi or sono egli era stato attivo
ned suo diuturno lavoro; la malattia
non gli ha concesso un po’ di riposo
e la morte 6 giunta a porre termine
ai suoi toimenti. Egli è pazientemente entrato nella via della sofferenza
e l’ha sopportata con spirito cristiano.
COMUNIONE. — Cari caUcumerd, il primo atto dè2 vostro impegno
per Cristo, il vostro <( sì » in azione
alla, chiamata divirta sarà la S. CenaLa Cena è lo, professione di fed^ dei
credenti. Essa non ha alcun senso, fuo.
ri. della fede- Essa non è rwdla, se non
h che una. cerimonia. Vorrei aggimigere, %ncora, cari amici, un pensiero
a quelli che siam venuti formando,
mentre, insieme, ci preparavamo a
questa Gomumone. (
Un pensiero sul vero, pratico scojìo
della Santa. Geno.
.Sulla tavola della Geno, son del pa.
ne e del vino. Del vero pane e dei vero vino. Non il pane dorato della poe.
sia, ma il pome pesante e duro della
condizione v/mana. Il pane ehe rievoca
f/H appetiti e le. ri,valità degli uomirvl
e delle, nazioni. E' di quel pane vero,
umano, che il Cristo dice : « Prende,
te, questo è il mio corpo che. è doto per
voi ».
Ed il vino eh'è sulla tavolo della Coniiunione, non è vino spedalo inaÌ,coolico, ma vino vero, quello che esalta la
mente ^d affoga il cuore. Il vino che
è Vimmagine di tutte le nostre folli
passiimi e delle nostre infedeltà. E’ di
quel vino che il Cristo dice, : « Questo
calice è il Nuovo Patto... venite, tutto
h pronto ».
E’ questo . cari, amici . il vero miracolo della Comunione. Perchè il
C risto è presente, il pane dei nostri
a-ppetiti e delle nostret rinoiUtà, dirie.
ne un segno di riconciliazione e di fra.
terwità, ed il vino, immagine di tutte
le nostre passioni e bassezze, per la
presenza del Cristo^ diventa la forza
di urna vita nuova, di uno stile muovo
di vita, in wna disciplina vera e
gioiosa/
Alla mensa di Cristo noi prendiamo
l'impegno preciso e semplice di porre
un termine al disirrrline del nostro ciw.
re e della nostra vita, di vivere in cornunioue con Dio e di a/mare tutti i
nostri compagni di cammino quaggiù.
E dal Cristo riceviamo la forza di
mutare d vecchio pane ed il vecchio
vino della, nostra vita, nella novità di
mi'e,.si,sterna Ubera, gioiosa g frate.rna.
Il Cristo ci dà il pane ed il vino del
Nuovo Patto.
Sia, qu/esta per voi, cari catecumeni,
e «io, per noi pure, vostri anzian/i sui
r.amm.ino, una vera 'Comunione di Pasqua, uno, Comunione di Riisurrezione,
di vita nmova, di vita che sorge dallo,
morte, dalla morte di Cristo e dalla
nostra, mortef
Oi rivolgiamo a coloro eh© hanno a
cuore l’Evangelizzazione per dire loro : abbiamo bisogno di danaro, molto, mandatelo! La 'Co-munità di Pelonica si è auto tassata mensilmente e
eopporta lo aforzo maggiore; in questo mese usiamo fare un’offerta di
ohiu.sura in corrispondenza coll’apcr.
tiira della stagione del raccolto. Inviati. la vostra offerta, e sarà utilizzata per revangelizzazione.
GROTTE (Agrigento)
L’andamento religioso della ]i,cstra
Chiesa comincia a normalizzai si con
la frequenza regolar© della maggioranza 'dei fratelli © sorell© aderenti, in
special modo con le frequenti visite
dal 'Pastore Liborio Naso, ringiovanendoci lo.spirito con qualche conferenza pubblica oltre eh© con le predicazioni nel tempio.
iLa Settimana Santa è stata molto
attiva, con una seri© di sermoni serali tenuti dall’Evanigelista Signor Attilio Del Priore, coadiuvato dagli anziani di Chiesa Sigg. G. Caltagirone
6 M. Palermo.
FELONICA PO
p:
Assemblea di Chiosa. Nel corso dell’ultima assemblea di Chiesa, il Pastor© ha presentato numerose famigli© che in questi ultimi anni si sono
unite alla comunità, quasi tutte provenienti da 'altre chiese delle Valli o
da altre regioni d'Italia.
Sono quindi stati posti !*ice alcuni aspetti della viltà eoolesiastica : i
culti, la S. Cena, distruzione religiosa, la colletta annua, 1© opere di benefioenza.
L’assemblea, con larga maggioranza di voti, si è espressa in modo favorevole al mantenimento del IV anno
ili catechismo. Sono stati nominati
dcleig.ati : al Sinodo, l’Ing. Luigt Se.
rafino; alla 'Conferenza Distrettuale
i sigg. Valdo Fonerone, Remigio Pons,
¡'Jdm,ondo Bosro.
Il 4 giugno ci ha lasciati per rispon.
dere alla grande chiamata Griglio
Giovanni, uno dei fratelli più anziani 'della comunità, deceduto all’età
di 80 .anni, alla Tomalina di S. Secondo.
Il 7 giugno ha avuto .luogo il funemie di Elena PolUotti nata Avondet,
da Prarostino, deceduta aM’Ospedale
Civile.
A tutte queste famiglie, chiamate a
passar© per l’ora della prova, esprimiamo la nostra simpatia e rivolgiamo loro desortazione a perseverare
nella nreghi'era e nella fede.
il giorno dMl’Ascensione, Du© grossi torpedoni hamno trasportato a Pra
Pro Agape. Ricordiamo la manifestazione prò Agape ohe avrà luogo,
D. V., sabato sera, 11 .giugno, alle ore
21 nel cortile diel Tempio e ohe verrà
ripetuta per la gioventù dell© Unioni e per tutti gli amici Domenica 12
giugno alle ore 16,30.
EVANGELIZZAZIONE E PREGHIERA
Suno uno cosa solo.. Coloro che sono
mandati — portavoce d’u/no Comum.tà vivente— annunziano l’E vangelo
della pace, ma intanto la Ooinunrtà
prega, supplica il suo Signore giorno
e notte. Come evangelizzare se non
c’è ehi, prega?
('redenti dispersi per questo, piano,
ra benedetta, qussto campo da arare,
pregate VEtarno — ìtregatelo al ma,t.
fino, durante il diuturno lovoro, alla
sc7‘a; soli ed in comunio’n.e — pregate
l'Eterno perchè operi col Suo Spirito
su chi testimonia e su chi ascolta, ed
i cuori, .si convertanà a Lui.
Oggi vi propongo un oggetto preci,
so delle vostre preghiere : l’evangeUzzazinne della bassa, veronese. Pregate
perchè chi è sulla lire,cria tenga alta
la bandiera di Cristo, perchè la cari,
tà trionfi nei cuori di chi ai avversa^
perchè sui pregiudizi ed { rancori di
parte trionfi l’Fvangelo di Cristo.
Abbiamo bisogno delle vostre preghie,
re, fratelli e compagni in questo com.
battimento della fede.
Il lunedi di Pasqua una numerosa
coraitiva si è recata a Menà di Oastagnaro, dov© siamo stati accolti fraternameTitc. Il 'Oulto aM’aperto ha
dato la, possi'bi.lità a numerose person© di udire l’annunzio dell’Evan.gelo.
Il 27 Aprii© la Comunità di Grotte
ebbe la gioia di ricevere la Corale
Svizzera composta di una trentina di
persane Dopo un frugale pasto offerto nei locali della nostra Chiesa, da',
volenteroso giovan© O. Palermo, i Coralisti partirono in autobus, lieti della cristiana ospitalità.
Le tre conferenze annunziate hanno
avuto luogo a Mantova. E.sse hanno
raccolto un buon numero di simpatizzanti, allargando ulteriorment© la
cerchia degli amici 'della Cbmunità.
La visita, a Felonica del oapogniippo della F. U. V. dott. Franco Gay
ha 'dato luogo od una buona fraterna
serata.
Ci viene comunicato dai fratelli in
fede residenti all’estero oh© con. la data del 1 Maggio, si è costituito nel seno del » Grottese Oluh di Rochester »
un comitato permanente, composto di
fratelli in fede oriundi della Chiesa
di Grotte denominato Pro Chiesa Val.
fiese dà Grotte con lo scopo di aiutare
la 'Chiesa moralmente © finanziariamente anno 'dopo anno.
MESSINA
iLa .festa della madr© a Mantova ed
a Felonioa ha raccolto uditori attorno ai nostri bambini, oh© hanno dato
saggio di sensibilità ed amore.
A Carpi d’Adige ha ultimamente
avuto luogo una oonferenza seguita
da oltre 700 'persone. E’ seguito anche
un 'dibattito ool parroco locale. La situazione è suscettibile di sviluppi.
L’avet© letto; pregate il iSignore!
Organizzato dalla nostra U. G. V.,
il 6 gennaio, a Taormina — ove, di re.
cento è stata iniziata un’attività eva.n.
gelistica nel Tem,pio anglicano gentil,
mente concesso — si è svolto, m uno
atmosfera di vero amore fraterno, un
Convegno Giovanile Siciliano. Anche
VUnÀone Giovanile di NapoU era rap.
presentata.
Durante i mesi di gennaio e di
4
' -j,
fi:
febbrado il Pfigforg ha tenuto un ciclo
di. conferente, seguite com vivo inte,
sviì^ dtffe.re.nze ’'fondamentali
fra il CrisHanesimo evangelico e il
CntieMieesimo rorrutno.
— Duuno U benvenuto àU'Evangeli,
sta Si^. Sammele QJambarresi che è
giunta fra noi ai primi di febbraio
per aiutare, nella sua moltejlice atti,
vità, il nostro Pastore.
Giovedì Santo, Me \Q,’nel nostro ^ venuta per rallegrc^ ‘neUa (Sèlebm.
.Tempio, Ig due Comunità Valdesi di ' zione della Vittoria l^Gristo. E quan^
Pnm^ 7_ f.¿ aim.patizzanti e seìètOBcvuti!
FORANO
La Vita, e le attività religiose di
iMistra Gommiità eontiwimno a svof.
gersi in mòdo normale g pochi sono
gli avvenimenti degni di particolare
rilievo. Vogliamo però ricordarg la
visita del Missionario Coisson avvenuta la sera del 18 febbraio.
La data del lY Febbraio, pur non
rivestendo la solennità dello scorso an.
no^ è stata ricordata nei culti del 30
Febbraio e con una moignifica serata
in cui i nostri giovani hmrno recitato
il dramma « Sangue Valdese ».
'*
Il grande salone era gremito di udi.
tori che hanno ascoltato con religioso
sUen-zio e viro interesse lo svolgersi
del dramma riportandone una ottima
impressione. Ringraziamo gli, artisti
per il loro lavoro.
Una. lotteria a- favore di u Agàpe »
ha dato buon risultato.
Roma hanno oeleòrcvta insite la San:
ta Gena. L’affluenza, è .„stata semplicerpentg rallegrante, NeU’occaHorte no.
iamnzo molti volti ® tud saonoscitzti
rhe, però, non sono sconosciuti al Si.
gnor e.
K II mattino di Pasqua fu uh mattino
di granile benedizione ; U Tempio ag.
colse, accorsa in massa la Comunità
Ma la Pasqua ci t^’serbato, alle 18,
un’altra gioia intera: H Concerto
Sacro dell ’Organista: M. Rudy Windsoi\ Nel Goncerto, chjf «' è iniziato con
V Inwycaziong e ch-rnso con il Padre
Nostro, sono state opportunamente in.
serite le letturg dei passi biblici ri-fe.
rentisì alla Pascione e atta Risurre,
.zione. .
DIASPORA ABRUZ-ZESE
CERIONOLA
La Comunità di C'erignola, pur rum
avendo un Operaio fèsso, svolge. Ig di.
verse attività la Domenica sera ed il
lunedi.
I Culti serali della Domenica ten.
dono semprg più ad esserg affollati da
elementi estranei, i quali non rara,
mente chiedono schiarimenti, sulla Parola di Dio.
In ricorrenza del 17 febbraio, Oltre
al Culto dedicato all’opera fedele degli antichi Valdesi, i giovani hanno
rappresentato il dramma « L’ispira,
zione del passato ». E’ stata fatta an.
che. una lotteria. .
■ La imita dèi Segretario Generale
Pastore Tullio Vinay g del Past. sviz.
zero George Paschoud è stata gradita
dalla Comunità che ha seguito con vivo interesse il messaggio {in lingua italiana) del Past. Paschoud e del.
Segr. Gen. su Agàpe.
Che. le Benedizioni del Signore sia.
no con edioTo chg si prodigano per l'a•vanzamento dei Regno di Dio (E. T-).
ROMA (Piazza Cavour)
Il mercoledì 6 aprile, in vista della.
Settimana. Salita^ la Comunità ha a.
mito, nella Cappella attigua- al Tem.
pio, una intima e raccolta riunione di
preghiera, che, jmr netta sua contenuta manifestazione verbale g limi,
tata partedpaziong di, fratelli, ha fàtto un gran bene spirituale ai conve.
nuti.
Il mercoledì successivo, 13 aprile, la
Comunità ha imrtecipato al Culto di
preparazione alla Pasqua tenuto nel.
l altro Tempio Valdese di Via IV No.
vemhre, ed è stata lieta di ritrovarsi
in (umpagnio. di tutte le Chiese E van.
geli che della città.
OAMPOBASSO. Abbiaaiiio ricordato
il ■« XVII Fetíbraio » con una celebrazione storica sul Olorioso 'Rimpatrio
il giovedì 17, e con un culto di rendi,
mento di grazie la domenica 20. Per
l’oocasione albbiamp celebrato la Oo.
munione.
L’Unione Giovanile presentava poi,
a mo’ di eonclpgione lo stesso giorno,
il draanma « iS^anguo Valdese », reci.
tando com parti'colaa'e imipegno sul pai.
Co ohe abbiamo ccetruito nel Circolo.
(Dobbiamo dire un grazie al costrut.
tore del palco, il nositio Giuseppe Falange).
L’opera di testimonianza in Campobasso viene compiuta con zelo da molti e ogni domenica notiamo sempre un
bel numero di estranei che i fratelli
portano alla Chiesa.
Non possiamo dire lo stesso per l’esempio che qualche volta qualcuno 'dà
nella sua vita concreta : debbiamo sapere che quei di fuori riguardano a
noi e quando uno di noi non si comporta secondo le sue belle parole è tutta la Ohiesa ohe viene giudicata. « Ba.
diamo a noi e a tutto il gregge ! ».
S. GIACOMO. Il 10 febbraio abbiamo avuto la gradita visita del mìssionai io 'Coisson ; egli ci ha proiettato
un film sulla missione nello Zambea!.
Lo ringraziamo 'per la sua visita.
Gradita pure è stata la visita del
fratello Dott. Lucidio Carugati di Milano il 19 febbraio.
Il 20 febbraio l’U. G. V. ha recitato
« La figlia deirAnziauo ». L’Evangelista Sciclone diede alla fine un. breve messaggio sulla « Libertà religiosa ».
Il 'Sdgnoxe esaudiisce la nostra preghiera e un passo innanzi « stato fatto. V’è in questa chiesa un buon nucleo di giovani che dovrebbero peiò
ooilahorare... Sta sorgendo una sezione cadetta animata di buona volontà.
GARU NOH IO. Vecchio ceppo che si
sforza di rimanere fedele e vive nella
speranza di awere um operaio fisso e
■Un nuovo 'tempio
I culti domenicali sono frequentati
al completo. I giovani sono pochi ma
collaborano presiedendo i oulti in
ohiesa e la scuola domenicale. Ora si
preparano per fare una reoita.
OASTEL 'DEL GIUDICE. Il gruppo è stato lieto di rivedere Io stud. in
Teologia f>ig. Salvatore Carcò che ha
presieduto alcuni culti.
II grupiK), che conta numerosi simpatizzanti, spera di poter fra breve
avere una ohiesa aperta al culto pubblico. iLe nostre preghiere salgono al
Signore.
Il pastore G. Peyrot è tornato a visitare la comunità il 2 marzo e vi è
rimasto per tre giorni^ bloccato da una
aM)ondaiite ed improvvisa nevicata.
BORRELIX). Il Pastore Peyrot,
muovendo da Caste] del Giudice con
la neve, ha potuto raggiungere IBorrello e cosi trattenersi coi fratelli. La
Domenica 6 marzo - si è celebrato il
culto.
VASTO. 'QuindioiDalmente si tengo,
no in case private jdei culti, che sono
frequentati da um disoreto numero di
membri e simpatizzanti.
S. SALVO. Il Signor« ci ha aperta
una porta in questo paese; grandi pòtrebbÈro essere le possibilità... Affidiamo ogni cosa nelle mani di Dio;
Egli opererà nei cuori e la'Verità
deH’Evangelo brillerà come il sole di
mezzodì.
S. GIULIANO. Abbiamo tontinuato a visitare questo gruppo, pieno di
speranze, assai frequentemente.
Urna regolare scuola domenicale vi
e stata aperta « &e ne occupa il giovane Brumo 'Corbe di Oamipobasso.
Inoltre vengono visitati di quando
in quando i gruppi di CASAOALE'NDA, ove l’ultima volta che il Pastore
Peyrot ci è stato, un numeroso uditorio riempiva :la casa del fratello Ferrara. Pensiamo chg-delle buone possibilità pei' l’opera del Signore ci siano date in quel paese.
FERRAZZANO. Un’altra porta ohe
si è aperta in questi ultimi mesi e
che potrebbe avere degli sviluppi imprevedibili.
Società Pedagogica Valdese
La Clommi'ssione pominata nei wnyegnd 'degli Insegnanti, tenutisi a '
Pomaretto e 'a Torre Pellice nello
Scorso aiarzo, si è riunita lecentemonte in regolare seduta 'per decidere sull’attività 'da effettuarsi quest’estate,
ohe essa pro-pone ai oolleghi, invitati,
doli caldamente a parteciipairvi.
a) -Sarà organizzata (se si raggiungerà un minim'o di partecipanti) una
'gita in autopulmann a- ’Verzuolo, con
visita alla Ciartieia Burgo, alla città
di Salnzzo ed aLAbbadia 'di 'Staffane
da.
Per tate gita, prenotarsi entro giugno -alla Pro Valli », 'CaiSe Nuove
14, Torre FoMioe.
i>) Gli Insegnanti evangelici sono
invitati a 'partecipar« al Oomvegno
della « Fédération Protesitante de
l’Enseignement », eh« avrà luogo dal
TiO al 28 luglio, presso l’Institut -cL'
Glay, par Mon-tbéliand (Doubs). Vi
S'iranno prospettati « discussi i problemi dell’insegnamento in Francia,
America, Inghilterra, Gennainia, Sviz.
zera, da persone competenti dei ri.
spettivi paesi. E’ vivamente auspicata la nostra partecipazione.
Per iu'foinnazioni supplettive ri.
volgersi alla Rig.ra ¡Maria Prochet .
Bonnet ai Muston — Luserna S. Gio.
vanni.*
c) La Società Pedagogica Valdese
indice il suo Congresso an'nuale a Tor.
re Pellice, nei giorni 9 « 10 settembre,.
al quale sono vivamente invitati i
professori e 'maestri evangèlici di tutta Ita'ia. Per il 9 settem'lxre è in programma una 'gita a Frali, con visita
ad Agap« e all« 'Cave di talco « grafite della Val Chisone.
Il giorno seguente studi e discussioni su argomenti d] carattere pedagogico, esame ed approvazione dello
F<t.atiito 'della iS. P. V, e nomina del
Seggio.
Rivolgersi alta « Pro Valli
ulteriori ehiafimenti.
per
E DIFFONDETE
L’Eco Ideile Valli Valdesi
§
Ringraziamento
Il Comitato dell’Asilo dei Vecchi di
Lusema iSan Giovanni ringrazia sentitamente i Reparti Tessitura e Filatura Mazzoni«, nonché gli impiegati
p 1« assistenze per l’offerta di ih. 4000
im inemoiiia del .defnnto iSiappè Giu.
seppe.
ATTENZIONE
Si prc'ga di prender« no.ta oh« il
nuovo .numero telefonico del Diretto,
r« 'del G iemale é :
Pinorolo 2009
llillll-llil-tlll
Dr. DANIItE ROCNAT
riceve in Torre Pellice
(viale Mazzini num. 10)
Lunsdi e venerdì dalle
ore 10 alle 12
a Torino riceve jt^U altri
giorni, dalle ore 14,30 alle
ore 16,30, in via Berthollet, 36 (ospedale evangelico)
MOBILI
TUTTI I Tll>l
BBIV" GIUSEPPE
gbbatUa AiP
Vendifa anche a rafe
Dir. Resp. Ermanno Rostan
Tipografia Alpina - Torre Pellice
PRO VALLI
Ci giungi« notizia (dalla (Svizzera ohe,
le signorine Graziella Giaime, G.?
Turok, Lidia Salvagiot in Paschetto,^
Albertina Ribotta, N. Hugon, 'Mai-|
gherita Beri « Alina Gonin hanno con,-’
seguito, dopo tre anni 'di studio e di
'pratica'nelle 'Oas© di cura di BellelayJ
e di Oery, il 'diploma di infermiere^
in psi'ohiatria, A quest« brave giova-'
ni, quasi tutte partite per iniziativa]
della Pro Valli, che hanno saputo, acosto 'di non lievi sacrifici, unire lostudio al lavoro quotidiano ottenenSt,
do un diploima importante, la Ooml^
■niissiDn© invia i suoi vivi ralle<gTiaTncn_3
ti ed un cordiale saluto, coll’augurio*
di una carriera benedetta nel nuovo
campo che si apre dinnanzi a loro.j'^
Per la Svizzera ci scino ri'ohiesti no’-t
minativi di contadini pra'tici per lai
stagione estiva
La famiglia del Compianta
aievannl Roslagnol
Canimossa dalla dimostrazione di^
smipafia. ricevuta in occasione della
di-pari ita del suo caro, ring/vizia, gnau.'
fi luinna preso parte (M, suo dolore,
la moda ptrticolare i dott. Scoro.
'giHiia e Rochat, i Pastori, sig. Deod«.
to e lierfinatti. e qua-nt; si sono pio. j
diga fi nella Inftuasa circostanza.
Luserna S, Giovarmi (Bertot) 29 ’ 49
Le famiglie Balmas — Cardón nn.
graziano sentltamml quanti ha uno '?
¡inrte.cipato al loro dolore in occasio.'^.
ne. dtl\C dipartenza dej compianto
Doli. David« Balmas
Medico-Veterinario a Pancalieri
'S'. Secondo 'di Pinerolo giugno 1940
« Se il Figlinolo vi farà liberi, voi A
sarete veramente liberi ». Giov. 8, 36
Dopo U'iha vita tutta dedicata al be.
ne, decedeva improvvisamente., rna
certo col pensiero rivolto a. Dio, il
Dall. Riccardo Cawazzoni
Frofondamentg aiidolorati ne dan.
Ho l’annimzio la. moglie Erica Car.
'hai, con i. figli Ada, Tifa, Guido ed i
/larenti tutti.
Asiago 30 maggio 1949.
CASA con terreno, vendesi. Invei'so
Torre Pollice. Rivolgeiisi Giornale.
AI.jAHiSIO — maro — sole — fiori ~
Vedova di Pa-stor« dà pensione. Ca.
mnv con visione panor-ainioa. (Buon
vitto, Fasulo-, Via Pascoli 7.
AFFH’TAST nello Stabile della Cie.
sa Evangelica di ('ournutyeur (alt.
m. 1200) >inrr la stagione estiva al^’^ggio ammobiliato con 2 oainere
(4 letti) e cucina. Rivolger.si al Pa.
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TORINO
Via Berthollet n 1.3 (I piano) * Tel. 60.455
FERROVIARIO-TRAMVIAR IO-AUTOMOBILISTIC
TORINO-PINEROLO-TORRE PELLICE e viceversa
Torino
AiraMa
Pinerolo
BricAeraiio
Torre Pellice
Torre Pellice
Bricherasio
Pinerolo
Airasca
Torino
4,50 I
5,32 I
I
6.38 I
6.531
6,20 1 7,55 1
7.10 I 8,46 I
7,38 I 9,08 1
8,01 I 9,26 I 9,35 |
8,201 I 9,50 1
4,35 I
4,501
5,18 I
5,37 I
6,251
6,03
6,45
6,561 6,11 I
6,11 I 6,24 I
6.28 I 6,51 I
6,521 7.16 1
7,35 1 8,15 1
12,48
13,02 I
7,05 I
7.30 I
7,361
7,.55|
8.30 1
I 12,28 I 13, IO I 17,05 I | 18,20 | 18,30
I I 13,52 I 17,51 I I 18,46 | 19,16
13,07 I 14,20 I 18,17 I | 19,01 | 19,43
13,24 I 14,42 I 18,45 | 18,52 | 19,18 | 20,02
I 15,03 I I 19,07 I 19,35 | 20,24
I 21,35
I 22,15
I 22,36
I 22,56
I 23,14
IN VIGORE DAL 15 MAGGIO 19^
Autoservizio e framvia
PINEROLO ORBASSANO TORINO e vieev.
O DEL PINEROLESE
I
9,05 I 12,20 I----I 13,13 I
9,19 I 12,34 I 12,40 I 13,26 |
I I 13,03 I 13,40 I
I 113,201 I
I 114,20 I 14,30 I
16,26 I 19,42
16,42 I 19,58
17,03 I 20,22
17,29 I 20,43
18,20 I 21,35
BRICHERASIO-BAROE e viceversa
Brtcher. 5,16 | 9^0 | 13,35 ( 14,55 118,50 | 20,15 Barge 4,25 | 6,08 I 12,22 | 14,08 | 16,20 | 19,32
Barge 5,36 l 9,50 | 13,54 I 15,14 I 19,10 I 20,38 Bricber. 4^7 | 6,30 | 12,40 | 14,38 | 16,40 | 19,52
TRANVIA PINEROLO-VILLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
Pinerolo
Peroia
PeroM
Pinerolo
4,a ( 5,45 I 6,45 | 8,15 | 10,15 | 11,30 | 12,40 | 14,40 | 17,301 19,15 (
5.45 1 6,37 1 7,40 1 9,10 1 11,20 | 12,25 | 14 | 15,40 | 18,25 | 20,10 |
4.45 I 5.551 7 ' 8,20 | 9,40 | 11,45 | 13 | 16 | 17,40 | 18,50 |
6 I 6,45 I 7,55 I 9,10 | 10.40 | 12,53 | 14,15 | 16^6 | 18.2B ( 19,45 |
(I) (2) (1) (Il
Pinerolo 6,13 | 8,20 | 11,25 | 12,50 | 18,10
Orbasa. 7 | 9 | 12,05 | 13,30 | 18,50
Torino 7,40 I 9,38 I 12,43 I 14,08 I 19,37
„ . (I) (2) (I) (2)
Torino 6,20 | 8,25 | 11,30 | 14,25
Orba». 7,03 | 9,04 | 12,08 | 15,01
Pinerolo 7,43 | 9,44 | 12,48 | 15,41
(1) Feriale — (2) FisUvo
(2)
18,45
19,30
20,08
(I)
14,55 I 18,15 I IS,S5
15,33 I 18,59 I 19,35
16,13 1 19,39 1 20,15
(1)
(2)
Linea Automobilistica
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
0)
Torre Pellice 8,35 I 11,30 l 19,15
Bobbio Pellice 9,05 I 12 I 19,45
Bobbio Pellice 6,05
Torre Pellice 6,35
(I) Soto II Vtnerdi
(I)
I 7,30 I
I 8 I
15,30
16
PIneroto
Ai rasca
Torino
Pinerolo
Alrasca
Torino
Autoservizio Sapav-Satti
PINEROLO-AIRASCA-TORINO c viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satti
Sapav Sotti Sapav Salti
7,40 1 11,40 1 13,451 19
7,54 I 11,54 I 13,59 I 19,14
8,25 I 12,25 I 14,30 | 19,45
Torino
Airasca
Pinerolo
Orarlo giorni festivi
Salti Sapav Satti Sapav
7 111,50 117 i 19
7,31 I 12,21 I 17,31 I 19,31
7.45 I 12,35 I 17,45 | 19,45
23,55
Pero»»
Perrero
Perrero
Prall Qhigo
7,40 1 8,30 1 13,10 1 19,50 Torino 7,20 1 12,15 1 18 25
8,44 1 13,24 1 20,04 Airasca 7,51 1 12,46 1 18,56
8,25 1 9,15 1 13,55 1 20,35 Pinerolo 8,05 1 13 1 19,10
Auto PEROSA-PERRERO-PRALI
7 feriale 21 6 6 feriale
9,20 17,35 20,20 Prall Ohigo 5,35 6.50
9,.>i0 18 20,50 Perrero 6,20 7,30
10 21 Perrero 6,25 7,35 11,10
10,50 21,60 Perosa 6,50 8 11,35
0,35
22
17.15
18,05
18.15
18,40
T *.??.*' effettuano soltanto II Lunedi, Mercoledì, Sabato e festivf fino al 30 eiueno
1 luglio si effettueranno tutti I giorni. La cori» 21 si efiettua dal I luglio II Venerdì Sabato
fi£un*."i'*i *^*”^*? ® *i effettua dal I luglio il sabato e il lunedi La corsa 8 si efiett’ua dal 1
(p!*ore 7“lVToriir(a.* of'e®8'25K * * "' turismo Perosa