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Presso LIftt 15
S’Anoo LXXIX . N. 36
TORRE PELjLICE, 23 Settembre 1949
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"Iddio ci ha dato uno Spirito non di timidità;
ma di forza e d'amore e di correzione,,. ..
■’ /, * " Paolo
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BÌJÌio«*oa PELUCE'
SETTIMANALE DELLA
omici Dei nemici di dio
« Dovevi ru amare quelli che odiano l'Eierno ? »
(Il Cren. 19:2).
CHIESA VALDESE
(( A.nuir& quelli che odUjtno l’Eterno y>: ecco, per noi Credenti, unti
^À^moi,truosità che non c’interessa, non è egli vero!
Ma ne siamo noi ben sicuri?... Più di un Credente, ùitìece, militante quaggiù prima di noi nel « buon combattiniento » ha fiato, al
^ ' riguardo, dolorose esperienze che ci meltoViO in guurdia contro simile
^'.»1 pericolo, dosafat, il pio re di Giuda, fu uno di que-li.
comfMicimento male inteso, per cui scendiamo — sia pure non intenzionalmente — a coi^projnessi nocivi con la coscienza evangelica; ed
allargatùio il concettq, penso a quella, spirito del mondo, che — sovente a nostra iumputa,^s’insiium ognor più profoadamenW nelle relazioni ddl’mdma nostra cm Dio, aitermdole, anzi, distruggendole a poco
a poco.. Funesto lavorìo che si oompw abitualmente per opera di compagni od umici, di cid per una ragione o per un’altra siamo gli alleati,
mentre dovrebbero rìpugnare al nostro, senso morale, perchè più o
meno apertamente nemici del Dio che serpiamo.
Zelante nella lotta contro gli idoli, egli ebbe però la debolezza di
allineursi, in una occasione storica importante, con Achab — ii famigeraio nvoìvarca d’Israele. Non, certamente, con I intenzione di ahbuntdimare VIddio suo; eppure, nel fatto, associandosi così a la. causa
dell’idolatria e sprezzando con ciò, anch egli, il parere ispi.&o dell’unico profeta dei Signore che aveva coraggiosamente resistiio al conSI gli o dei falsi profeti (cap. 18; 9-27); compuacente quindi, anch egli,
con l'infedeltà per favorire una disgraziata impresa in cui Achab
moli ed egli stesso corse pericolo di morte (cap 18; 28-34). Donde la
V giusta riprensione del Veggente: cc Come? Dovevi tu aure aiuta ad
3,, Un empio ed amare quelli che odiano l’Eterno? ».
7^ (Aosafat aveva evidentemente agito spinto dalla ragione politica
f c, f/iissà, forse miche illudendosi di riavvicinare i due Legai rivalli in
i CUI lo Scisma aveva diviso il popolo. Eletto. Ma, moralmente, egli a" leni agito, con leggerezza, senta mlutare la portata del sua atto. TanI che, rimproverato, ei rifletté e raddoppiò di zelo pei l avanzamen*<f lo del Regno di Dio {cap. 19; 4-11).
¡CJI*
**>«!
. Rotesse il suo esempio indurre a riflettere anche noi. Cristiani,
nelle svariate circostanze della vita che ci portano ad unirci, spesso
' jinconsciamente, agli a Operai d iniquità y> e a diventare, praticainen■ te, <c umici dei nemici di Dio »!.. Denso a quell’interesse poUtic od
economico, che può gettare anche noi — senza che ce ne reniliamo
conto — nelle braccia dell’empietà e fa,vorirne il trionfo; penso a quel
t< Parole grossr », voi dite! Dove sona oggi costoro che « odiano »
l’Eterno? E, quand’anche, l’Evmgelo c ingiungerebbe di amarli!
Ecco: tutti sappiapto che i nemici del Signore esistono sempre —
già, nel mondo in genere; ma, per noi più temibili, sotta le sernhiuazó
di chi ci sta più vicirto : a volta a volta nel partito al quale apparteniamo o nelle nostre relaùom di commercio; o, comunque, nel nostro
lamoro e nelle nusire distrazioni; tutte lo volte, insomma, che si tratti
di quei mondani che il fratello del Signore definisce « adulteri » e
nomina, per l’appunto, « nemici di Dio » {Giac. 4; 4).
Lo mondanità, invero, sotto tutte le sue forme oggidì sì largamente
•sparso, compendia e spiega Finterò contemitp della « inimicizia contro Dio »,
Ed in quanto iid.amare od a non amare codesti neiaici, tutti sappiamo che, se il cristUtio non deve voler male ad alcuno, ne-~miena «tó
peccatori, ciò non è un motim per far comunella con loro nelle loro
malefatte] i
Anzi: piu sentiremo amore reale per chi « odia l'Eterno », sinceramente piegando jper loro e facendo quanto sta in noi per condurli
al Signore — e mettb ri readeremo compiici con essi nel commettere
ciò che sappiamo essere male. Quando agissimo diversamente, diverremmo noi stessi « nemici di Dio »!
a Chi ha orecchio, ascolti... ».
' L. MARAUDA.
le singole questioni sarebbero trattate ».
Considerando solo i risultati numerici del referendum, dovremmo
concludere che la nostra comunità è,
nella sua grandissima maggioranza,
contraria a che la Chiesa si occupi
di politica. Dopo aver udito i pareri
contrari, forse potremmo accordarci
su questa conclusione: che, si, sarebbe doveroso di chiamare tutta la
vita e le ideologie politiche al Tribunale della Parola di Dio, ma, purtroppo, dobbiamo fare i conti con
la debolezza della nostra natura;
sappiamo quanto facilmente lo spirito di parte gi impadronisca di noi,
e, per evitare mali maggiori e la discordia nella Chiesa, crediamo che
la Chiesa debba avventurarsi con estrema cautela sullo scottante terreno della politica.
.jpeA;’* o
UN REFERENDUM
ab
> E" una ('spcrif nza, purtroppo
ba<ìl.!iiza irt'(|ueiìte, che le assemblee
" di chiesa non suscitano quell'interesse elle sarebbe desiderabile. Quelli cIh' le freqticnlano sono sempie
una iniuoranza, e pcw'hissimi vi prendono la parola. Non è possibile at"iribuin sempre questo fenomeno
. alla m.incaiiza di zelo da parte dei
membri. Conosciamo alcune chiese
dove certi membri di chvesa, per
«alili aspelli esemplari, non desiderarlo nepjmrc essere iscritti nelle liste eletlorali, mentre ve ne sono altri, che forse si veilono raramente
ai culti, ma che non trascurano le
assemblee e si agitano non poco per
far prevalere i loro pùnti di vista.
.. Ma non è per parlare di questo
' aruomento che veniamo a intrattenere i lettori. Vorremmo piuttosto
far loro parte di una esperienza fatta recentemente in una delle nostre
comunità.
^ ' Il Consiglio di quella chiesa, aifin
di ottenere la maggior partecipazio^ ne possibile da parte dei membri di
chiesa ha pensato di indire un a Refereiiilum » su questo argomento:
' « Come vedete la Chiesa e Come la
. vorreste ».
V , A tulli è stato distribuito un foglio
con numerose domande, che riguar, davano ima gran parte della vita
■ della comunità: insomma, una spe" rie di assemblea di chiesa a.... dor ;niieilio.
Dobbiamo confessare che nepmire
così abbiamo pienamente raggiunto
lo scopo, perchè non tutti hanno re
vev'ano grande valore, ma altre di
mostravano maturila
ecclesiastica.
spirituale ed
La prima domanda era se i fratelli
fossero soddisfatti dell’andamento
della comunità.
Strano a dirsi, i giudizi sono stali
quasi esattamente divisi tra una tendenza ottimistica c quella pessimistica.
Gli ottimisti hanno risposto semplicemente di si, oppure « sufficientemente », « abbastanza », non
c’è male », « nel complesso sì n.
« si, specie come frequenza ai culti ». Un penitente ha specificato;
<( Si, penso piuttosto che la Comunità non debba essere molto soddisfatta di chi, come me, non collabora di più al suo andamento » (Apprezziamo l’atto di contrizione, e
speriamo che sia seguilo dalla conversione radicale!).
Dei pessimisti, alcuni hanno dello
« no », « non molto », « non troppo », « non del lutto, però si noia
un miglioramento », « no, pur riconoscendo che la comunità non
può andare esente da manchevolezze ». Qualcuno ha meglio specificato: « Potrebbe essere più numerosa », « Non è facile essere soddisfalli di una comunità nella quale apportiamo il peso dei nostri dibtti
e le personali divergenze, e nella
quale viene a mancare l’equilibrio
di qualità positive ». « Poca fratellanza, un po’ di egoismo ». « Prendiamo troppo alla leggera l’Evan
slituito la scheda. Ma resperìmenlo ;;elo, perciò manca l’amor fraterno,
ha dato egualmente dei buoni risiti- unica sola caùsa di tutti i guai ». E
^ tali, essendo riusciti ad avere l’opi- infine uno ha risposto: « In questo
fiiione della maggior parte dei fra- campo non si potrà mai essere sod
tclli. Alcune risposte, certo, non a- disfatti ». ,,
Ecco una domanda piuttosto indiscreta: « Qual’è la lacuna o le lacune più gravi che nottate nella nostra comunità? ».
A questa domanda tre fratelli piuttosto indulgenti, hanno risposto di
non trovarvi nessuna lacuna! Ma la
miiggior parte lamenta la scarsa frequenza ai culti, scarso interesse per
la vita della Chiesa, tiepidezza e
perciò poca attività ed assiduità.
« Le lacune più gravi sotto quelle
che non si possono notare, perchè
stanno in fondo al cuore di ognuno
di noi ». « Preghiamo troppo fuori
liella Chiesa; ci allontaniamo troppo
dal nostro Signore Gesti »; « Manca lo spirito di sacrificio, quello di
riminzia a noi stessi per il bene comune »; « L’Evangelo è sentito come consolazione c non come lievito.
Maiicanojdce precise sulla missione
odierna dei cristiani »; « Vi si nolano delle divisioni aiiehe per cause
politiclie e personali »; « Manca...
'a eommiilà, cioè lo spirito di amore, di consacrazione che dovrebbe
essere il fulcro della vita della comunità ».
A leggere tutti questi giudizi cosi
pessimistici, ci sarebbe da pensare
che ormai alla nostra chiesa nop rimane che cltiudere i battenti! Grazie a Dio. non è così, ma noi siamo
egualmente grati ai fr#el1i che hanno messo in evidenza quello che ci
manca. Si sente nelle loro risposte
un così grande affetto per la loro
chiesa, un dispiacere così vivo ner
le sue lacune! Se quanto ci hanno
detto servisse a farcì rientrare in noi
stessi e ad indurci al ravverlimento,
essi avrebbero reso alla loro chiesa
comunità
questioni
piu prezioso servizio.
Pensate che la nostra
dovrebbe prommzUirsi su
politiche?
A questa domanda i fratelli si sono pronunziali quasi aH’unanimità
in senso negativo, e qualcuno in modo assai energico: « No, no mai! »;
(f No, l'Evangelo ne dice a sufficienza »; « No, però sono opportune
quelle conferenze che riferendosi alla situazione odierna, si trasferiscono sul campo spirituale »; « No,
non dobbiamo fare anche una democrazia evangelica, oltre a quella cristiana »; cc No, perchè sarebbe causa di discordie fra i membri »; re No
per conto mio la Chiesa ha un solo
compito : testimoniare di Cristo e
del suo amore »; cc No, ogni membro
è libero di pronunziarsi in materia,
ma non si può indirizzare la opmunità verso un partito o una linea di
condotta politica ».
I pochi fratelli che vorrebbero
che la Chiesa si interessasse anche
di politica hanno detto:
« Soltanto in una specie di critica
obbiettiva, serena, senza spìrito di
parte, da inserirsi nel problema spirituale ». a Si, senza identificarsi
con questo o quel partito, si dovrebbe insistere sulle rc.sponsabiHtà politiche del cristiano ». « Tutta la
vita, nei suoi vari aspetti, anche politici, deve'essere sottoposta al giudìzio dell’Evangelo ». « Certamente,
alla luce deirEvangelo ». « Si, ma
senza alcun assolutismo, e subordinatamente allo spirito dell’Fvangelo ». « Si, sempre alla luce deU’Evangelo, perchè il Cristianesimo abbraccia tutti i problemi sociali ».
et In Chiesa mai, nelle attività collaterali in genere si, sarebbe bene.
Tutto sta però nel modo col quale
Una domanda che non ha incontrato molta simpatia è stata questa:
« Pensate che sarebbe bene costituire un gran numero tfc Commissioni
di attività?
I pochi che risposero favorevolmente hanno detto : e Si, ma a titolo
di esperimento, onde ridestare lo
spirito di impegno e di responsabilità ». « Forse si, 'per dar modo a
coloro ebev vogliono veramente lavorare, di non trovarsi soli ». « Si, per
dar modo ad un maggior numero di
fratelli di avére delle responsabilità ».
La maggioranza si è 4>erò dimostrata scettica sull’utilità o possibilità
di distribuire tutti i memibri di chiesa in varie commissioni di attività.
In gemere si è fatto osservare che
siamo troppo pochi per un programma così ambizioso: « No, perchè
siamo in pochi ». e No, dal momento che pochi le frequenterebbero ».
« No davvero, le commissioni in genere sono destinate a morire prima
ancora di essere del tutto nate ». Uno ha risposto: « Si, benché sia
dubbioso sulla loro efficacia; si dice
che se per cireare il mondo si fosse
costituita una Commissione, il mondo
sarebbe ancora da creare! ». Infine
una sorella ha dato una risposta che
sembra gettare molta luce su questo
problema: « Mi pare sufficiente
quella del nostro Pastore »!
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Ed ecco ancora un’ultima domanda : Avete altri rilievi e suggerimenti da fare sulla vita della Chiesa?
Una sorella, buona come la sua risposta, ha detto: « Mi piace lutto ».
Al contrario, un altro risponde:
« Sarebbero troppi, ma anche trovassi la Chiesa perfetta dovrei lasciarla, perchè a mia volta non sono
perfetto ».
Uno ha dielto: « Poco conosciuta »
e un altro : « Sarebbe bello che la
Chiesa fosse maggiormente decorata
ed abbellita ». Un altro; « Insistere
per la presenza di quelli che avrebbero delle possibilità ». Un altro
ancora: « Dare maggiore incremento alle attività para ecclesiastiche
(giovani, eco) imp|ortantissime per
la vita della Chiesa, e che potrebbero rinnovare lo spirito stesso della
Chiesa ». E ancora: « Sforzarsi di
comprendere e dì far comprendere
che perchè la Chiesa sia Chiesa, dev’essere vivente, e che la Chiesa non
è il culto della domenica mattina, e
meno ancora quello di Pasqua e Natale ». Diversi lìflatelli Concordano
nel desiderare una Chiesa più « fraterna ». « Nei rapporti tra membri
non dimostriamo di essere fratelli
in Cristo ». « Intensificare gli in
contri tra i membri d^lle Comunità
continua in 3.e pagina
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L^AW/IVYALDESI
L’esperimento di un Sinódo' piá lm'':^^,vangeÜci‘ isolati, ^due grcatdi speranze
■go ha consentito di avere quesLannodue serate speciali consacrate aWopera di evangelizzazione, anziché una so. la com’era consuetudine. Esse hanno
avuto luogo’sabato '^3" settembre nel
Tempio di. Torre PelUce e domenica 4
settembre"nel Tempio di Luserna San
Uiovanni.
f ¿ Buono il concorso del pubblico e buone te collette consacrate alle Scuole Evangeliche di Riesi e all'erigendo Tempio di Chivasso, '
La prima riunione, presiedala dal
Presidente del Sinodo Doti.* Enrico
Tron> ci diede occasione di udire il mes.
saggio di un giovane Pastore della
Chiesa Missionaria Belga.
Dopo aver parlato deUa situaziout,
della Chiesa Evangelica nel Belgio, d
gradito ospite j-richiamò l’attenzione
dell’Assemblea su alcuni problemi che
la travagliano attualmente, e in rnodo
particolare sul problema dei lavoratore
st£mieri, fra i quali numerosissimi gli
iOiani. Egli espresse il viivissimo rallegramento suo è della sua Chiesa per
la notizia'che il Pastore Liborio Naso
sarà inviato prossimamente dalla Tavola nel Belgio per collaborare neìVopera dt evangelizzazione fra quei nostri
connaziondi, formulando l’augurio di
contatif più frequenti e di vincoli sempre più sddi fra la Chiesa Evangelica
Belga a quella Valdese.
Seguì l Pastore Guido Mathieu della Chiesa di Palermo. Egli mise in luce
i conirasti che caratterizzano la terra e
la gente di Sicilia e che ne fanno un campo ricco di promesse nei riguardi del
Regno di Dio- La Sicilia è, dopo U Piemonte, la regione d’Italia dove vi è U
maggior numero dt evangelici. Lo spazio non ci conseiU& di riferire i numerosi episodi edificanti e commoventi
che il Pastore Mathieu incluse nel suo
dire. Ci limitiamo a ricordare ¡e noiizie
oUremodo incoraggianti intorno alla vivente Comunità di Palermo e la conclusione affermante che, come la Sicilia
fu la pedana di lancio da cui partirono
le aramate di liberazione della wìstra
Patria, così essa è oggi ancora la pedana di lanckrper l’evangelizzazione delTltalia.
Il Pastore Carlo Gay della Chiesa di
Firenze, Via Manzoni, ci portò in seguito notizie dell’opera in Toscana e
particolarmente in Faenze, Qui U terreno è più duro alla penetrazione dell’Evangelo. E’ stato così nel passato, e
gli esiliati di Siena e di Lucca a motivo
dell’Evangelo ne fanno fede. Ancora
oggi il popolo fiorentino è scettico, calmo. equilibrato e nondimeno il ricordo
di Savonarola è quanto mai vivo ed è
profondo il senso di nostalgia per la riforma soffocata nel suo nascere. La potenza dell’Evangelo non potrà mancare
di trionfare sulle resistenze attuali dellambiente.
Da Firenze siamo portati a Milano,
la grande città industriaié, dove la Comunità Valdese, costituita da settecento
comunicanti è affiancata da non meno
di trecento aderenti e simpatizzanti. Il
Pastore Tron ci parla delle vicende del
Tempio di Milano, della generosità dei
membri della Comunità, delle straordinarie opportunità di tesiimonanza
che gl. sono quotidianamente offerte e
della gioia commovente dei nuovi convertili che hanno trovato la via della
vita. ^
I quattro messaggi, seguiti con estrema attenzione dal pubblico, ci hanno^
presentato un quadro suggestivo dell’opera che Si compie in ambienti così diversi in vista di quel Regno verso il
quale è tesa la speranza degli uominiLa colletta della serata fu consacrata
aìle Scuole Valdesi di R esi.
La seconda riunione fu presieduta
dal Pastore Alberto Ribet nel Tempio
di Luserna San Giovanni.
Il primo oratore. Pastore Roberto
Comba della Chiesa di Roma, Piazza
Cavour, esordisce con lo stabilire che
non c’è frattura fra i Valdesi delle Valli e l’opera di evangelizzazione. La Chiesa Valdese è la voce secolare che parla
al popolo taliano.
Estremamente interessanti le noiizie
riferentis' ai due nuovi gruppi della diaspora romana - il gruppo di CoUeferfo,
composto di operai e quello di Cassino,
composto di agricoltori. Due nuevr Comunità sorte per la testimonianza d e
per Papera nostra. ^
• Il secondo oratorer. Pastore Rino Balnia'della Comunità di Torino', ci descrive con v vacità come nasce e si sviìuppa una Comunità Evangelica. La testimonianza evangelica che all’inizio fu
data nelle strade e nelle piazze, fu resa
successivamente nelle Biblioteche, all’epoca del Rmascimento; nel 600 e
nel 700 ne] labóratoa scientifici; nel
'800 nelle case private e nei salotti; nel
nostro secolo è resa nell’officina.
Dopo una descrizione dell’ambiente
e dei mezzi della tesiimoniànza, il Pastore Balma ci parla della formazione
dei predicatori laici, attraverso t’opera
dei quali è stata possibile la costituzione dei nuovi gruppi del Piemonie. Le
vicende che condussero alla costituzione del gruppo di Chivasso, impegnato
ora nella costruzione di un locale di culto, commossero profondamente l’assemblea, e sa proposta del Pastore Ribet,
la colletta della serata fu consacrata a
quell'opera, in segno dì simpatia e di
solidarietà con quei fratelli.
il Pastore Ribet chiuse la serata con
un vibrante appello
Per testimonianze udite, possianw affermare che il pubblico ha vivamente
apprezzato queste riunioni che lo hanno messo a così diretto contatto con
l’opera della nostra Chiesa, dandogli la
netta sensazione che l'opera non è stagnante, ma prosegue instancabile e con
successo, col suggello della grcdzia di
Colui che si compiace di operare le opere sue potenti attraverso la-nostra
debolezza. a. d.
àNGROGNà - Capoluogo
Sabato 3 sett. nel Tempio del Capoluogo è stata invocata la benedizione
di Die sul matrimonio di Pwton Eìì~~
rico (Naizerot) e Menusa/n, Lady (Bodarsac). Serva questa famiglia il Sdgnore ! a.
Venerdì 9 corrente abbiamo deposto
nel cimitero del Capoluogo la spoglia
mortale della nostra sorella Bertalot
Maria vedova Berim spentasi in frazione Vemè alla tarda età di anni 88.
Alle figlie ed ai parenti ridiciamo
la nostra viva simpatia oristiama invocando su loro le consolazioni del Signore.
* Domenica^ n cbtr. .nel ooisd del nostro culto nel Tejiàpio'è stato presentato al (bat^eaimq^iil bambino Ricca
Adatchd di Guido, e Buffa Maddalena
(Garsinera). ^
Da grazia^ del Signore circondi ed
'accompagni^, sempre ,il ibaanbino ed i
suoi genitori. e a
SAN GERMANO CHISONE
Sono stati celebrati i seguenti Batiemmi'. il 7 agostof Bounous Alvmi di
Dino e di Bounoas 'Celestina, dei Baimas ; Boimow Giancarlo di Bartolomeo e'i(li..Bounoi}S '' Frida., di Villa.
L'il Settembre; Q¥iaiero Lina e Aldo
di Carlo e di Babnas Elena, di Villa.
Il iSAgnore sia largo di benedizioni
a questi fanciulli « alle loro famiglie.
Il .10 settembre^ AEnrico di
Rosbel e Bpanout" Giuseppina della
Combina hanno ^lebrato nel nostro
tempio, il loro màtriononio.
Ohe Gresil sia ospite costante di questo nuovo focolare.
Abbiamo avuto la gioia spirituale
di odile in queslìe ultime domeniche
TEvangclo predicato dai Sigg. Guido
Mathieu, Alberto Ricciardi, G. E.
Castiglione, che ringraziamo viva,
mente. é
Per la Donici lioa 25 corr. è organiz.
zata wna gita a Rraly per la visita di
Agape,.emide, permettere a tutti i parrocchiani di conoscere questa bella iniziativa della gioventù valdese. Iscriversi entro giovedì 22 corr.
ScuolÀLatina
Gli esami di ¡immissione, promozione e licenza avranno inizio il 26 set.
tembre corrente alle ore 8,30. A partire da tale data sono apei’te le iscrizioni alle tre classi, jegalmente riconosciute. “ ■ %'
» iLa Presidenza
Dono dello stud. Gay Bruno di Arturo L. 2000 (in ?ieinoria della Sig.ra
Balme Ooucourd© Adelina).
COMUNICATO
Dovendomi recare nel Belgio per
portare il messaggio evangelico agli operai italiani che risiedono colà) prego
le famiglie evangeliche che hanno dei
familiari o amici ai mandarmene l’indirizzo presso il Pastore Elio Eynard, via
Pio V, n. 15 — Torino.
IL Pastore Liborio Naso
Prangins 1949
Je suis retourné cette année à
Prangins à l’occasion <iu 260.n»e anniversaire du départ de Arnaud e de
es 900 héros pour retourner à leurs
Vallées natales d’Italie. Lelte fête est
toujours belle et émouvante. Le dimanche 14 août, vers 11 heures, de
nombreux vaudois d’Iiaiie qui habitent la Suisse, entourés par plusieurs amis genevois et vaudois de
Vaud, se sont retrouvés rès du petit monument à quelques pas du lac.
Un’agréable surprise: ulus de cinquante membres de la paroisse du Pomaret, en pèlerinage à Genève, étaient présents, guidés par leur apçien pasteur Mr. Mathieu et leur pas.
leur actuel Mr. Marauda.
C’est vis-4-vis du monument, garni de belles fleurs offerte» par la municipalité de Promenlhoux, que se
déroule la cérémonie. Le culte est
présidé par Mr. Marauda ,!ui dirige,
avec M.lle Grill, les beaux choeurs
patriotiques vaudois dont nous avons
singulièrem^t joui, Mr. Mathieu
souligne par un’édifiantc méditation
biblique le secret de la forte des Vaudois qui, en 1689, se s-ml embarqués
à Prangins, et le secret <le la force de
,out croyant; « Au ctiuimencement
Dieu... »: Dieu à la pitm’ère place
'ans la pensée et dans l’action du
chrétien,
Tandisque la bise souffle et fait
flotter les deux drapeaux placés de
chaque côté du monument (celui de
l’association vaudoise de Ceaiève, et
celui bleu avec le chandelier et les
sept étoiles d’or mie nos amis ont
por'é avec eux d’Italic;, io soleil
perce l’ombre du feuillage et vient
rendre plus vives les couleurs du
beau costume national vaudois.
Nous entendons encore d’intéressantes allocutions de MM* Emile
Pasquet, président de »a Société mutuelle des Vaudois du Piémont, Jacques Picot, historien a Genève, qui
ont admirablemcnl organisé cette fêle, et MM. Charles Freiindler, pasteur
à Lausanne, secrétaire de l’Entr’aide romande des Eglises, et Paul
Balmer, ancien conseiller d'Etat geli evoi».
Après le pique-nique dans le parc
fie Mr. Liechti, généreusement mis
à disposition, un progiamme varié
se déroule dans l’après-midi.
La Chorale du Pomarct nous fait
entendre de nouveaux magnifiques
chants; les pasteurs MM- Marauda
et Mathieu parlent du travail d’évangélisation en terre italienne; MM.
Pasquet et Von Greyerz, notaire à
Berne, nous adressent encore la parole.
Quelques chants... et puis, malheureusement, c’est l’heure du départ. On se salue et on se donne rendez-vou.s à l’année prochaine. Nos
amis du Pomatet qui ont si bien
contribué à la léussile de cette belle
fête, partent à la hâte pour Nyon,
et de là ils reprendront le bateau
pour Genève.
On repense volontiers à tout ce
que l’on a vu et entendu au cours
de cette journée; une belle journée.
Que Dieu en bénisse le souvenir!
Marcel N.
Frumenfo e.fraqole'^’
dalla’ Svizzera
■»r
' E’ imniinonte Tarrivo di ùn" certo
quantitativo di piante*"dì fragole'dalla hvizzera. E’ urgente prenotarsi indicando làT'quantità desiderata.
- Sia per í nuovi ohe pei i .vecchi coltivatori consigliamo preparare già il
terreno letamando e possibilmente
ooncirxiaado con concimi chimici come
da istruzioni distribuite a suo tempo
c che potranno essere richieste al sottoscritto.
■Saremmo grati ai coltivatori ohe
hanno avuto piantine l’anno scorso di
tenerci informati dei risultati avuti
nel primo anno di coltivazione. Abbiamo' dieponibile qualche chilo di frumento Mont Oalme " 245 gentilmente
offertoci dalla Station Fédérale d’essais et contrôle de semences di Mont
Calme Lausanne. Il 245 è un frumento molto adatto per la montagna e collina può coltivarsi fino a metri <1400.
Vorremmo suddivilerlo fra due o tre
agricoltori delle du© Valli. Pensiamo
che l’introduzione dj queste qualità
può risolvere molti problenii delTalimon-tazione nell© nostre montagne. Il
seme è a disposizione degli agrieoi to'ri disposti a coltivarlo ffa- i 1000 e i
1400 metri.
Se su queste montagne vogliamo resistere, bisogna perfezionar© le nostre
colture -, mettersi in condizioni© di
trarne i massimi redditi. In altra paite del giornale si parla della Scuola
Agraria oh© sarà un potente mezzo di
perfezionamento © di progresso non
solamente materiale ma anche spiritual© per le nostre popolazioni agricole. M. Gherardi
Scuola. d'Agricoltura
DEI MONNET
Da molto tempo sì era considerata
la necessità di fondare un istituto a-i
gricolo popolare e pratéo che promuovesse il progresso delTagricoltura nelle ^
Valli Valdesi.' Possiamó ora annunziareT
■ ■ ■ ■ ' . , Si
ohe il progetto sta realizzandosi nel-_
l’istituzione d’una Scuola d’agricoltura^
modello, scuolair.’
M'ì'
con annesso poder
d’economia domestica, caseificio ecc.^
la quale sarà posta nella villa e nell
podere dei Monnet, di proprietà della*
famiglia Peyrot, in territorio di Luser^
na S. Giovanni, alle porte del borgo^’
di Torre Pellice. Essendo ormai perfezionati gli accordi coi proprietari e co»
gli agricoltori affittuari, stanno per iniziarsi i necessari lavori di riparazione
e d’adattamento. Nel prossimo numerverranno pubblicati i particolari della.-^
nuova provvida Istituzione e le condi-f
zion- del suo funbionam-enfo. A. },
Jjc famigU.e della Compianta
Maria Bertalot ved. Bertin |
Ringraziano sentitamente i vicini dii
casa che le furono di aiuto nella mai
Uittia, il pastore Signor Aime per
pàrole di conforto e tutti quanti aéS
cf-mpagnarono all’ultima dimora
loro Cara, mamma, nonna e hisnomid^
A tutti imperitura riconoscenza.
A] Vsrnè — Angrogna 7 - 9 . 49
proféssionisfi!
QomrtferdanH, indusfriali!
PER LA VOSTRA PUBBLICITÀ
SERVITEVI DEL NOSTRO GIORNALE
L Eco delle vaili Valdesi
Amministrazione presso la Libreria Editrice Claudiana — Torre Pellice
IJirexione: Via dei Miite. 1 Pinerolo
Telefono 409
Amministrazione: CJatidiana - Torre
Pellice
C. C. Postale 2-17557 della Libreria
Claudiana > orre Pellice
/>//. Hvsp. firmiifino Ììosttift
1 orre Pellice
Tipografia Vandalino B. p. A.
DENTISTA
Specialista
Dr. BADALAMENTI
Signorina ooiisocenza lingua francese
0 ingl-ese -oercasi per bambina 2 anni.
Comunicare referenze pretese al Dott.
Cernigliaro V.l© Marconi 19 —A
lassio.
AUTONOLEGGIO
(1100 sei posti)
Riceve il MERCOLEDÌ’ e il
VENERDÌ' dalle ore 9 alle 12
TORRE PELLICE
Via Arnaud, n. 1
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(^usàdo i (j^tesdbi c<^ìi3i|>rp^ro
malgrado tuì^ la^ilpro , p^ropagauUa
massa de¡^ ioteruati iii
libertà,' Vitoruo alleai nostre
(}ase mentre la durezza, le malattie
Abbattevano eobi^nuamesite^ ’ co]^pagni d^ sventnrg^ amicir carissimi, mtiiu'e queite misere croci di i«gm> ciré
SI alHneavano oiuuieri i^tuati
m vicinanza dei^ campi, diventavano
oenipro piu numerose, muti testimoni ct^ tanti iialiani, possedendo alLissimo il senso del dovere erano nn*'
seppellire senza neppure una bara,
ina colle salme racchiuse in un ^eni- *’
plice sacco di corta; .
-4 quella,aete di notizie, di posta,
di sapere* che succedeva nella nostra
Patria, presso i nostri cari;
ti,’— quei trasferimenti' da una re
delle Jalli
più;
soffiare sul /aoct» ¿ tendeva rimanere fedele ai suoi do,vqri, emerse un
desiòue, quella^
rum <? intendiamo
gione all’altra chiusi in 50-00 in vasciti# iar tacere qualsiasiàltra''*voee,')ài8®ui.bestiame per 4-5 giorni;'>fcon
•v'*«'. , ;>•■# ..?■.•■.'■ ’ 5?V-- ■■!■.• , • • . 4 »%f**W**** T fc» « >hSV4Sta M4 M|
premamUì la mnr|P. pjMtmta che U ‘^sccirtivi quasi senza mangiare e sen- .precazioni e di bestemmie a tal puntai
cusonn™, isa bere, ed il tragico arrivo di quei monachelle, le quali dovevano-^
Sembrava assurdo trovare tanta vip-“
lenza di linguaggio e di bestemmia in '
un. uomo dedicato a curare ji, mali dei X
suoi simili. Eppure la sua casa, piena-3
di vigorosi e bei iigli violenti come luì,-^
risùonava tutti i giorni di grida, di
che ’^cova, ^troppo, "^tQ la cener|4 ^.yqfi
Ma esse ci a^ttas;^ ajM^ 'a c<xr0pr0^
de/ie l’cumaressa degli amni passat%iea*
(futi cosi fadimente nelVobUa, ed a
seminare nei solchi wncon-a insanguina
uiM nwova iorma a- | Ricordate amici é* Internali Í
la'del lavoro iitiGerma-quelle baracche sconnesse i
,4.: _; ...i .___; ± Li. __ _ ... i _
IÜ
stile,,inospitale.
L inizio della tragedia
’ Inizialmente siamo stati vittime di
ima situazione che nessuno di noi poteva prevedere éd attraverso a lunghi
e disagiati viaggi abbiamo'cominciato,'dopo Pinfausto 8 settembre 1943
a girare vari campi della Polopia e
della Germania.
Moltissimi di noi erano stati catturati solo con quanto avevano indossi
so, privi perciò delle cose piò'essenziali non solo per cambiarsi quali
biancheria, scarpe ecc. ma neppure
per lavarsi, per mangiare, senza una
scodella, un cucchiaio, un bicchiere.
Intanto si era abbassato dietro le
nostre spalle un Vero e proprio sipario‘di ferro'che ci precludeva qualsiasi notizia dalla Patria, dalle nostre
famiglie.
Queste ultime poi per il modo tragico col quale la maggior parte dì
noi era stato catturato senza avere
alcun modo di darne notizia a nessuno; si trovavano piombate nella
più nera disperazione non riuscendo
a sapere quale sorte d fosse toccata
ed avendo perso di noi qualsiasi traccia.
I tedeschi cercavano in tutti i modi
di «Ntenere che il maggior numero
possibile di ex internati ' rientrasse
in Italia per continuare la lotta al
loro fianco.
Tutte le lusinghe e tutti glj artifizi furono messi in atto per ottenere
ciò- Bastava una semplice firma, una
cosa apparentemente di poca importanza e ù otteneva subito di essere
messi a parte, tolti dalle camerate
ove stretti ed affamati si viveva in
mezzo a cimici e pidocchi per passare in più comode'baracche, senza la
continua ed assillante vigilanza delle
sentinelle tedes;be, provvisti di forti
aumenti'di razione viveri e persino,
di cose superflue quali vino, doichimi eoe. ^
E la^ tattica dei tedeschi giunse ad
un punto ule che questi candidati
alla repubblica erano t«iuti,per lunghe settimane nei campi Messi per
modo che il trattamento ohe veniva
loro usato servisse per adescare coloro che malgrado le sofferenze ed i
disagi non volevano cedere,
tccojninciò allora qaen’angoscio
ma per modo che migliaia di italiani ciìr. vivevamò pig^l', uno sopra i alturono 0 costretti od invitati (questo' troia mezzo ai parassiti piu schifosi
i4, seme della rtconeilic^fù^ ,in Cristo e per mezzo <h C'mio.(Dir.)
-WÍ -lui >
).-f r Nessuno parla - più di ' ndi perchè il
problema degli-.ex-dnfemati. non, è
stato agitato Oì Ioj è stato in modo assolutamente .-iibudeguato^ al punto da
non riuscàre a smuovere le laeque
delPopinione'pubblica che pure hanno dimostrato di -agitarsi facilment.e
per tanti altri problemi. Di ehi è la
colpa di questo stato di cose,? Credo
di essere ad ivero dichiarando che
essa è principalmmite no^ra. o
Siamo; noi che dalla prigionia
siamo stati -qnasi per istinto portati
a racchiuderei nel silenzio, nt-ncuranti di tutto fuorché delle amorevoli
cure delle nostre ‘famiglie che ci a-‘
veoanó attesi con tanta ansia critrepidazione.t:^, i
Moltissimi di noijdolle condizioni
fisiche gravemente menomate a causa delle gravi e lunghe privazioni
'sopportile non hanno avuto altro
pensiero ebo quello di ricuperare la
salute, U diritto allá vita^ ,, '
Tutti poi-ci siamo trovati alle prese
colle dure realtà della vita quotidiana, colle, necessità di trovare il lavoro, l’impiiego.. che assicurasse 'a noi
e<d alle nostre famiglie il pane é l’avvOTÌre in un Paese che a noi rientrati stanchi, disorientati ^ incapaci di
apprezzare o giùdicare ambiente c
situazione, è apparso quasi sordo, o
speciaimepte per gli ufficiali inferióri, ,i soluuticiulì ed i militari di truppa; a lavorare nelle fatibrìcbe o nelle
campagne permetten4o così che aitrettauii uomini validi tedeschi ' potessero raggiungere il fronte e quindi
comnatfere contro gli italiani.
Era questa una aperta violazione
delle norme del diritto bellico internazionale, ma una offesa anche maggiore alle norme, agii usi ed alle
convenzioni internazionali i tedeschi
attuarono colia, creazione di quella
speciale categoria che venne denominata a internati mititari italiani »,
i famosi 1- M- I, per cui a noi tutti
furono vietate anehe le cure e le assistenze pceviste per i prigionieri di
guerra -dalia Croce B-Ossa internazionale.
E cosi sebbene noi fossimo militari e come tali veri e proprii prigionieri di guerra ci vedemmo trasformati in civilice quindi internati per- efiè Ci~^si potesse negare l’aiuft» di
pacchi viveri dai paesi neutrali, Fapniicazioue di un regolare servizio dì
corrispondenza, la stessa possibilità
di uscire sia'pure saltuariamente dai
campi cintati di reticolati e guardati
di giorno è di dotte dalle sentinelle
colle mitragliatrici- puntate-e pronte
a sparare al primo cenno.
Per chi non voleva tradire *ion rimaneva perciò altra alternativa che
quella di ciogìolarsi nella più squallida e misera vita, sentendosi le forze mancare ogni giorno di più a
«»Usa del vitto iuàileguato ed insufiicieote (Misi-come si consuma il lucìgnolo man mano che viene a mancare la materia che lo alimenta.
con/)ìPa temperami d'inverno bassissima «he ci coiC^iOgeva a dormire
vestiti: *FÉ£
/ Ki
— quei lunghi ;^nteiminabili appetii ripetuti tiui^ à tfe volte al giorno per lunghe orehhe ci «xistringevano a rimanere- alt^eati in rango con
gradi sotto zero come hi Polonia;
nostri vagoni alle nuove tappe, quando talvolta se ne*^ estraeva il corpo esanime dj un compagno che non a- veva resistito alle tremende sofferenze di un così duro viaggio.
passare sovente per quella via, avevano;
preferito girare ai largo purché ie loro«
orecchie noti venissero offese da
si-m.le sacrilego linguaggio.
un
'i
— quclTaspeiio^'' maciliMito, quelle
lungne barbe incotte, quei vestiti
logori e strappati^'quella mancanza
' (li niancheria personale dopo che si
era totalmente consumata quella poca che avevamo;
— quei pacchi che aspettavamo
come la manna e per spedirci 1 quali
le nostre famiglie si sottoponevano
a vere e proprie privazioni ben sapendo quanto essi fossero indispensabili al nostro sostentamento ed alla
nostra ste.ssa esistenza ; e quante volte
anche parte di tali pa«;chi ci venivano
requisiti o peggio ancora, come accadde negli ultimi mesi quando intori vagoni di questi pacchi non ci
furono più recapitati;
Curava il nostro iiiifermiere, una giò-%
rJ
vane credente, molto malata di cuore
alla quale, nei momenti di crisi, faceva
"ogni sera in.ezionj stimolanti. Si
! •' vava appunto iii una ai queste sere S
presso Tammalata che stava molto ni®le^
ed era appunto presente il Pastore.
« Non credo sia più necessaria l’iniezione poictiè diff.cumente l’amma-|fe.
lata passerà la notte » osserva il nostro ■
uomo con accento di intenditore. 11^
oi.f:
Pastore lo guarda perplesso, ma poi,'
in uno slancio di fiducioso ottimismo
t
— quelle scarpe; rotte, scucite, attraverso le quali:, entravano la neve
e 1 umidità senza alcuna possibilità
«lì cambiarle o ripararle;
...e tutto questo fino alla liberazione tanto attesa, sospirata di ora
in ora, di giorno in giorno per lunghissimi mesi.
—^^quel vitto la «ni base era «xistituita da un pezzo di pane nero fatto
ui-surrogati ebu noh davano alcun
nutrimento e quelja scodella «li brodo di rape essicate;:^
— quelle per«j^isizioni continue
di giorno e di nofte ad ognuna delie
quali i nostri cah^rieri trovavano
modo di asportarci qualcosa di utile,
di indispensabile^.alla nostra misera
vita; è*.:
L'atteso ritorno
esclama : i« Ma no ! passerà certamente
la notte e si alzerà » e rivolgendosi al-^
la ammalata le chiede con accento con-®
vinto; (( Non è vero che vuoi guarire,
che l’hai chiesta al Signore questa guarigione? » (( Si » risponde con un pallido sorriso r ammalata. «11 Signore ^ ’
ti esaudirà, sta di buon animo » e ri
— quella mancanza di acqua spesse volte non solo/per lavarsi ma anche per bere;
La vita nei "lager,.
£ così nei famosi « Lager » si svolgeva lenta, inesorabile, avvilente
nella sua monotonia lù vita degii ilaliani dimenticati da tutti fuorché
dalle loro famiglie.
Chi non l’ha vissuta giorno per
giorno questa dura lotta dì due anni
fatta di privazioni materiali e morali aggravata dal dubbio atroce che
ci rodeva l’aninm «mme un tarlo continuo, se cioè valesse veramente la
pena di fare tali sacrifìci, se non avevamo il diritto anche noi alla vita,
—- quei bombaiidameuti a tappeto
che gli jr'Uleati Idcevauo sulle.grandi
città tedesidie natotre noi che coi
nostri (( lager » eravamo situati alla
periferia, ne risentivamo tutte le
conseguenze mentre le baracebe erano perforate dalle sebeggie ed a
noi le sentinelle tedesche impedivano
perfino di uscire per cercare rifugio;
— quelle notti insonni a causa
dell’ansietà, deirorgasmO o dei morsi della fame mai soddisfatta;
— quei nostri ammalati abbandonati senza medicinali e senza cure
nelle così dette « infermerie » spesso sprovviste dei medicinali anche
più comuni.
— quei nostri poveri morti che,
specie nell’ultimo anno, vedevamo
E«1 è cosi che disprezzati dagli uni
e misconosciuti dagli altri trascorrevamo ancora altri lunghi mesi in attesa di poter essere rimpatriati, perchè mancavano i mezzi di trasporlo;
perchè gli alleati dovevano preoccuparsi prima dell’occupazione e del
imo assetto della Germania chi"
di noi.
Siamo rientrati ansiosi, trepidanti,
su quelle lunghe tradotte, dopo ay« r
lasciato in quei molteplici cimiteri
di tutta la Germania e della Polonia
ben 60^— 70 mila nostri Caduti! (cifra non ancora accertata).
Abbiamo riportato con noi in Pa
ìria tante migliaia di compagni, minati nella salute da malatiie che non
perdonano e che erano lo spettro che
aleggiava sinistramente sui campi di
prigionia.
E di quante nuove croci di ex Internali sono 'venuti ad aumentarsi i
cimiteri di tutta'Italia dalla data del
nostro rimpatrio ad oggi, quando le
cure della scienza e l’aifello dei nostri cari non sono valsi ad annullare
i solchi scavati dai dolori e dalle privazioni senza fine s«)pportute in prigionia!
D. JALLA
volgendosi airinfermiere gli ordinò di'^;
fare come al solito la sua iniezione, ciò
che questi fece con poca convinzione.;^
Com'è, come non è, il giorno dopo"’®^
Fammalata era in piedi. W
Questo risultato che andava contro;
ogni sua previsione, colpi protondamente il nostro infermiere e lo lece
riflettere : « t se ci fosse qualcosa di Jx
vero nella religione di questi tali? ».
Cominciò a frequentare le riunioni
vangeliche che si tenevano ;n una pic-^^
cola saletta appena aperta al pubblico’,
e vi si interessò. A poco a poco il suo
carattere mutò radicalmente ; non
urla e bestemmie da quella casa, ma
accenni, per quanto ancora stonati, a^.
motivi di inni religiosi. La moglie, u-'^
mile e buona che aveva subito per tan- j
ti anni' la violenza del marito, subì an-'|
cora la benefica violenza della nuova'^
fede che ormai era penetrata nella ca- ^
sa e vi aveva portato la pace, la gioia;'^
della salvezza. w
Bella, santa conversione che portò m
preziosi frutti alla gloria di Dio! 1 fi-f|f
gli tutti diedero il loro cuore ai Signore -m '
formando una promettente corona di«^ ’
giovinezza entusiasta per i'Ev angelo,"*!
desiderosa di servire il Signore con una'l
testimonianza efficace. L’eseinpi.) di
questa casa convertita è stato di sprone
,.,er molte anime che sono state condot^
te alla Luce. Gloria al Signore I
Protèo
Commenti alla Peregrinatio Mariae,,
^ncJ¡" io voglio bene alla jLtÌadonna
Dopo la fiumana di parole scritte ad esaltazione addirittura morbosa ©d idolatrica della Madonna, siamo stati fa«vor©volmente colpiti
dalla sobrietà e dalla serietà dì questo articolo ohe abbiamo Ietto nel
n. 15-16 di <« Adesso », quindicinale cattolico ««d'impegno cristiano»,
pubblicato a Modena.
Tocco un argomento delicatissimo, la peregrinatio Mariae, che in
molte diocesi è in pieno svolgimento e in altre sfa per chiudersi.
Questa nuova forma di devozione alla Benedetta non poteva nascere
da una intenzione più pura e da un bisogno più urgente. La Mamma passa
per distendere gli animi, placare gli odi, riavviare la fraternità, suscitando quelle opere di bene che la comprovano davanti agli occhi dei poveri
e dei lontani. '
!l passaggio della Madonna doveva quindi conservare il suo aspetto
penitenziale con manifestazioni intonate a tale spirito.
Purtroppo, non si è r usciti oppure non si è fatto quanto si doveva per
impedire die la nuova devozione prendesse un carattere esageratamente
festaiolo, con luminarie chiassose e costose, rasentando spesso, per ragioni
di riyalià paesana e per l’intromissione non controllata delle solite imprese
che fanno mercato di ogni cosa, lo spettacolare e il fieristico.
Per il costo non dico cifre che potrebbero indisporre gli oblatori e i
comitati, che net dare e nel chiedere hanno messo intenzioni e fervore
lodevole: sopratuito mi guardo dal muoverne crMca, che potrebbe sembrare disamorata e irriverente nei riguardi della Madonna, quantutnque non
credo sia lecito pensare che uno voglia meno bene alla Madre perchè là
fa festa secondo una moda e uno stile coreografico. ^
Inoltre, m, g^’iardo dal negare e dcdlo sminuire il molto bene spir&uale
che il passaggio della Madonna porta seco : il quale bene però, non è a
mio avviso, legato all’apparato fantasmagorico, se pur non è staio da questo disturbato.
Dio non opera in commotione. Son due piani diversi e credo convenga
tenerli distinti anche per non cercare giusiificaz.oni nel soprannaturale
di certi nostri gusti che non sono neanche spirluali e moltai apprezzabili
Il popolo vuole cosìl
Conosco la scusa, che non oi fa onore come educatori e ci mette sullo
stesso piano di chi, in ogni tempo, asseconda il popolo invece di guidarlo
e nügliorarlo. D’altronde essa non è sempre valida perchè a popolo ha più
buon senso di quanto gliene viene attribuito e non è soddisfatto di ciò che
gli si lascia fare. Suona presto t’ora del rendiconto quandoì il popolo giudica
ì pastori. E tanto più presto, oggi che in ogni paese c'è l’opinione degli
oppositori, la quale è tutt’altro che trascurabile anche se proviene da. animo indisposto. A festa chiusa e svanito il facle entusiasmo, l’avvèrsario
s’insinua e finisce per far presa.
Se poi il clamore ci fosse sugger to dal desiderio di scordare il vuoto
delle nostre Chiese e di rimediare in qualche modo all’insuccesso det\ Ministero ordinarlo, il diversivo mi farebbe paura come mi fa, paura l'attesa
miracolistiica che va diffondendosi in parecchi. La Madonna, Tonnipotentia
supplex, fa quello che l’uomo non sa fare, non quello che noi vagiamo.
Ella è « Vantimurale » del comunismo, ma in un senso un po’ diverso
immaginato dalla nostra neghittosità o dalla nostra insipienza.
La Madonna rìavvia non assume i nostri impegni, suggerendo e aiutando la nostra carità verso i suoi figli più abbandonati onde strapparU alla
tentazione di buttarsi al comunismo.
Non vorrei che le luminarie dispensassero i cristiani benestanti da
quel richiamo di giustiza e di fraternità che la Madonna viene a portarci
nétta sua sofferente maternità; e che i poveri, dopo aver guardalo il volto
benedetto dell'unica Madre, siano risospinti verso la disperazione dalla
durezza di quei frateW, che volentieri accendono delle lampade credendo
di acquistare il diritto di spegnere dei cuori. Uno «lì Adesso
.
M.
-
4
è
VbOO DEIÆiB valli cTAia>aSI
’fi
Qi^aaido quarantanave VaJdesi ìe.
|.|'^;«ero, in CH^no, il loto indimentica.
-i- bile ipellegrinaggio' nella Valle Bregai. gflia, accolti oo^ì f raternamente'■’da
quei cari fratelli elvetici, ottennero
^ ' la 'promessa oh« la visita, sarebbe stata restituita. E la promeasa è stata
mantenuta.
'./-^(Sabato sera, 17 Settembre^ trenta,
'due biiavj Bregagliotti e iBregagliotte
'■ arrivavano a Torre Pelile© in un magnifico torpedone. Entusiasticamen_te accolti, hanno visitato la Sala Sinodale, il Museo, ed il Tempio, asool. tando con vivo interesse 1© spiegazio’ ’ ni del Prof. Attilio Jalla. Poi, han
' -l^fatto onore alla cena allestita per loro
’ nel Convitto Valdese, ottimamente ac' colti dal Direttore Doti. Biooa. Il
Moderatore, accompagnato ■ dalla gen, ki'tile Consorte, ha voluto pougere ai
mostri cari fratelli il caldo saluto
-?• della Chiesa Valdese. Ed ecco arri.j&Vare la Corale di Torre Pellice, che
sempre meravigliosamente con
la guida della gentile Direttrice Dora
f -iEevel.
Eisaliti in taipedone, i nostri Amisono stati accompagnati a ■&. Gio’^ànni, © quindi avviati nelle più sva
grazie al sempre caro ' costume valdese." :
La Parroochià"'di Si Giovanni ha
offerto una ospitalità veramente 'gè.
nerosa e squisita. Non possiamo entrale in particolari, Ma siamo sicuri
ohe da questo incontro scaturirà una
vera benedizione per la nostra Comunità, ora legata con forte vincolo di
affetto fraterno con quei della Va’
Bregag.lia.
*' Auguriamo ohe una speciale benedizione ne scaturisca per loro e per
tutta la nostra 'Chiesa. Con vivo rine rescimento, non s’è potuto effettuare la progettata visita a Viliar e'Bobbio, nè v’era tempo per visitare altre
località.
Li abbiamo accompagnati a Torino, dove la visita dei nostri cari ospiti s’è conclusa sotto lo sguardo di
Dio . Accolti dal Pastore eia^i-U»« qui^K^ f-glhevi-*'oltre
vamo attesi nel Tempio aU’appac&meato "deliDifettóse, ai ser
lio Eymard Essi erano già stati ©di-, vizi ed alla «mola d'economia domestificati dalla parola Pastori Deq.' ca. E’ circondata da un ampio cortile
dato e Arnaldo Coitìbà;,- e di al^il-Ii f giardino alberato.-il podere si estenbrevc Culto, solennere fraterno ad un de tra collina e pianura per una venti
tempo presieduto dal Dott. Eynard, na di giornate, unito in un appezzamen
ha confermato le impresMoni.. rioevu-,1) continuo, è ben irrito, adatto a tutte Dopo il Culto, irai« 4ielfa «ala- -'te 1A firoduzioiii’ ari«le Ideali, ricco
della Gioventù, servito de gentili si- di possibilità per 1 avvenire. Sono ag
gnorine. Rapida visifcà 'all» città,■*,eppoi il commiato. Commiato conimo-,
ventissimo. Dolore pér ;la separazione, ma pnre 'grand©, gioia e rioonosoenza per le or© trascorse in fraterna comunione. Separaziope, ma pure,
rimarremo spiritualmente uniti.
Ed ora, cari fratelli e sorelle della
Valle Bregaglia, Dio, vi benedica. Vi
benedica abbondalitemonte! »1
G. 7i.:i
L*C
giunte al podere circa dieci giornate di
bosco ceduo in vari appezzaimenti non
lontani; Nell'editicio rustico, oltre al*
1 abitazione degli operai agricoli ed alle stalle^ ' si staDiiirà il caseificio ed i
laboratori artigiani. Poiché' no» è possibile acquistare per ora la tenuta, essa
è stata attittata per un sufficiente periodo d’anni.
Essendo ormài stati iperfezionati gli
accordi coi proprietari e cogli agrieoi
tori affiitu^j» jsarannq / iniziati /quanto
u s
^.,^riate ilirezioni, nelle varie cas© dove
Ili attendeva una fraterma ospitalità.
s'J f"”*'Domuiiica mattina, visita al Rifuiigio Carlo Alberto, e partecipazione al
iC'ulto, alla fin© del quale il Pastore
Deodato ha egregiamente espresso
. èentuuenti oh© noi tutti avevamo v'jr..
%
la»
so quei nostri cari fratelli.
.. DoiJo il pasto offeivto nella « Sala
Albarin », partenza 'pcr S. Germano.
Passando per S. Secondo, visita alla
magnifica tenuta dei Coniugi Rs-schetto, con relativo assaggio di frutta squisita ed abbondante... A San
flermano, cordiale accoglienza nel
Tempio, con breve Culto © saluto del
Pastore Bertin, ed il gradito intervento della Corale. Poi, visita all’Asilo, c'ori (relativo thè...
Dopo S. Germano, Pomaretto. Altro 1)1 eve Culto nel Tempio, col .saluto rivolto dal Pastore Paolo Marau. da. Rapida visita aU’Ospedale ed agli altri nostri Istituti. La sera, di
yp nuovo a 8. Giovanni, dopo il pasto in
W comune, una numerosissima rappre.. s ^ntanza della Comunità ha voluto dimosti,ne la sua calda simpatia .ai
graditi ospiti. Serata indimenticabi'' le, in cui si sono sentiti vari messagI. gi, ed il Ilei canto della nostra Corani' le, la quale offriva godimento, oltre
ohe rii l’orecchio, anohe agli occhi.
Da molti anni si era considerata la
necessità di fondare nelle Valli Valdesi una istituzione agricola popolare e
pratica, la quale avesse lo scopo di
promuovere il progresso deiragricoltura, d’incrementare la produzione agricola come qualità, come quantità e
come reddito, e quindi di migliorare
le condizioni economiche, tecniche e
sociali della popolazione valdese. Uno
dei problemi più importanti Ohe riguardàno la vita attuale e l’avvenire delle
Valli Valdesi è quello d’arginare lo
spopolamento col rendere più facile
l'esistenza della popolazione ed aumentarne il benessere. L’Istituzione agricola avrebbe dovuto contribuire alla risoluzione del grave problema.
Subito dopo, la liberazione, questo
prese una forma più concreta, anzi tutto per l’iniziativa del Pastore Guido
iRivoir, coadiuvato in vario modo dal
Comitato Valdese di Ginevra e da alcune personalità svizzere,,amiche, fra
cui il Pastore Métraux ed i Signori
Cachet e Bredaz della Chiesa Riformata del Cantone di Vaud, e dal Signor
Engelberts. Un ordine del giorno impegnativo della Conferenza distrettuale di Viliar Pell'ce, il 29 giugno 19.48,
precisò questo lavoro di preparazione.
Dopo alcuni tentativi non riusciti, finalmente l’Istituzione potè avviarsi ad
una pratica realizzazione, grazie all’appoggio finanziario e morale di due benemeriti Enti Svizzeri: la Croce Rossa
Svizzera — Seeburs aux Enfants, con
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Dedicafo a Monsignor Spellman
1 giornali hanno più volte annunziato che Mons. Spellman, arcivescovo
cattolico di New York, ha accusato di anticattolicesimo la Signora Roosevelt, vedova dell'ex Presidente, in una lettera aperta alla stampa.
La Signora Roosevelt, in una serie di articoli, aveva appoggiato un
progetto di legge inteso a vietare ogni sovvenzione federale alle scuole
parrocchiali cattoliche, ritenendo che se la Chiesa cattolica vuole istituire
delle scuole deve anche mantenerle senza il soccorso dello Stato.
Prima di dar sfogo al suo sdegno e di lanciare delle accuse, Mons.
Spellman avrebbe dovuto meditare il documento che ora trascriviamo e
che è apparso nella rivista « Iris de Paz » di Madrid, il 1 gennaio 1948,
sotto il titolo di « Orientamenti morali », a firma di Antonio Peinador C.M..F.
E’ permesso dì pe-netrare nelle chiese e nei luoghi di culto dei protestanti e dici propagandisti di false dottrine col solo scopo di seminare il
disordine e di rovinare gli oggetti? E' chiaro che, turbando i servizi religiosi e spezzando gli oggetti di culto, si vuole semplicemente rendere
inefficace il lavoro che si fa nelle chiese e costringere quei predicato^
ad andarsene altrove.
Noi rispondiamo, perciò, alla domanda affermando che è perfettamente
giusto di penetrare in quei luoghi col solo scopo d’ nterrompere il servizio.
reiigioso ìe d’impedire così i protestanti dì fare dei proseliti. Poiché quei
signori fanno molto male con la loro propaganda. Se le leggi umane tol-<
lerano il loro lavoro è perchè l’ordine pubblico non venga turbato, ma le
leggi divine vi si oppongono, perchè ne vanno di mezzo i diritti più legittimi dell’uomo.
Quanto alla distrazione dei mobili e degli oggetti in generale, bisogna
distinguere tra quelli che hanno un significato eretico, come la Bibbia
protestante, i libri di preghiera o di propaganda religiosa, i quadri ostili alla vera religione, i tavoli, le sedie, le targhe e gli altri oggetti impiegati nei loro riti sacrileghi, e quelli il cui uso è comune a tati gli
uomini, per esemplo gli effetti persomd], / primi devono essere distrutti
e il motivo è chiaro. E’ un dovere di elementare carità proteggere l’innocente dal brigante. E' dunque anche un dovere distruggere gli strumenti
di cui il brigante si serve per fare del male. Quanto agli oggetti della seconda categoria, sarebbe ingiusto distruggerli, perchè si tratta di beni
personal, senza utilità per M cuMo. I falsi dottori hanno pur diritto aUa
vita anche se seminano il male- Devono dunque conservare gli oggetli di
toro proprietà perchè si tratta di oggetti personali.
Ogni commento cl sembra superfluo.
(Réforme n.228).
la-risoluta azione della sig-ra Ueltschi
e l’attivo interessamento del presidente giudice Baumann e del segretario
Wanger; e l’Entr’a de Protestante aux
Eglises Ruinées, per vigoroso impulso
de! suo segretario pastore Freundler.
Un’altro aiuto assai efficace è stato ottenuto grazie alla propaganda svolta
in proposito dal diffuso'giornale svizr
zero r« Illustré », per opera del suo
direttore sig- Terrisse» '
D’altra parte, per iniziativa del Comitato Pro Valli, tu convocata il 20 aprile 1949 una riunione .di personalità
responsabili delle Istituzioni assistenziali e sociali della Chiesa Valdese, in
vista dell’esecuzione .pratica del progetto. Dopo maturo esame, vi fu definitivamente deliberata; , ;,la fondazione
d’una Scuola d’agricoltura, di carattere
popolare pratico, con,'^annesso podere
sperimentale modello, scuola d’economia domestica, caseificio e laboratori
artigiani di falegnameria e di meccanica. Tale istituzione è stata dichiarata
di proprietà della Chiesa Valdese; ed
è stato preveduto essa fosse compresa, con particolare regolamento, fra
gli istituti dipendenti dalla C I O V.
Fu nominato un Ccmitato Esecu Ivo
provvisorio di cui fecero parte i presidenti della C I O V e della Pro Valli,
così costituito : Doti, Mario Gherardi
presidente, prof. Teofilo Pons cassiere, prof. Attilio Jalla segretario, pastone Arnaldo Comba, ; pastore Ernesto
Ayassot, Abele Geymonat, James Gay.
Enrico Michelin Salomon, Silvio Bel
prima i necessari lavori di riparazione
e d’adattamento, s-a agli immobili,' sia
al podere.
E’ stato deciso che il Direttore dell'Istituto sia una, persona competente
di nazionalità svizzera, che abbia tutti
ì titoli di studio specìfici-/: la preparazione tecnica e le qualità morali indispensabili per tale funzione, la quale,
specialmente all’inizio, sarà d’importanza fondamentale per il buon andamento deh’Istituto. Saranno, àmmessi
sia allievi interni convittori, sia allievi
esterni, che rimarranno nell’Istituto
tutta la giornata consumando il pasto
di mezzogiorno- ],.’©tà stabilita per. l’am.
missione è di . jl4 tmnì; però bambini
d'età inferiore, ; ehe.sieno orfani o, si
trovino m condizioni speciali, potranno
esservi" ammessi a giudizio del Comitato. Le domande d’ammissione, corre
dflte del oertilicato di na«;ita, della .11c«iza elementare e d’una dichiarazione ^
del pastore del luogo di residenza, de- '
vono essere rivolte, entro il 15 Novembrc’^prossuno, al”’presidente del Qhhìtato Dott, Mario Gherardi o al Segretario prof, Attilio jalla, in Torre Pellice,'
dal quali si potranno avere tutte le informazioni utili citxta la retta, i programmi dei corsi e le 'condizioni stabilite. L’apertura dell’,Istituto e 1’inizio
dei corsi avranno luogo al più tardi il
1« Canaio 195Ü, pur prevedendosi l’eventuahtà di anticipare tale data di q(ualche settimana; se i necessari lavori di
sistàmazione'^è d’ofiganitizazione renderanno possibile la cosa. Si prevède che
la durata dei corsi sarà di due d tre an"^
ni. Quando l’Istituto sia'bene assestato
svolgerà naturalmente un'azione sempre più vasta per il progresso dell’agricoltura, istituendo brevi corsi speciali per adulti, invernali e primaverili,
rigiiardànti le varie coltivazioni e lavorazioni^ specifiche, come pure campi
sperimaitali e lezioni pratidie in varie
località delle Valli, di varia posizione
ed altitudine. L’opera quindi che la nuova Scuola d’agricoltura dovrà compiere sarà così gradudmente più complessa, in modo da divenire il centro agricolo delle Valli, e soddisfare a tutte le
loro esigenze. * ‘
’’^ Un’espressione di riconoscenza deve
essere rivolta alla famiglia Peyrot, proprietaria dei Monnet, ed a tutti quegli
Enti e persone benemerite, che con la
loro opera e coi loro contributi hanno
facilitato la realizzazione di quésta importante istituzione, tanto necessaria
alla nostra popolazione.
lì segretario del Comitato
f- V Attilio Jalla
La Voce delle Comunità
PINEKOLO
— La comunità ha avuto in questi
uitimi mesi il privilegio di ricevere
la visita di altri Pastori © di udire
il loro messaggio cristiano in occasione dei culto d.oimenicale. Essi sono
i P'ast. Giulio Txon, Alberto ,|.R.ibet,
Enrico Tron, Pro'f. Valdo 'Vinay,, A
tutti questi oollaiboratori, il nost/o
sentito aingraaiaaneinto. ■ . ■
nuele Tron. Essi hanno presieduto il
■nostro culto idoanenicale recandoci il
messaggio della Pairolà;’ per il quale
sentitamente li ringra.aiaano. ^ *
— ;Son terminate le nostre tradizionali riuniòni estive all’aperto nei diversi quartieri della parrocchia. Abbi'amo notato, con rincresdtmento che
sono state meno frequentate che per
il passato.
Il sacramento del battesimo è
■stato amministrato a, Bctix Mwrindla
di Alberto c di Peyronel Eiena, Serajino Luog't, AOolfo di Ettore e di
Garr.0 Renata.
•f: - "'*S'
«I figliuoli'" soni) un’eredità eh© viene dall’Eterno »
stato celebrato il matrimonio
lion agricoltore I avv. Stefa» Giovami e Stam'Udm
ed ,1 pastore Freundler quale membro -j ^^^.^mbre, © di
coiTispon Marc’Aurelio e Bomo Moinuecia, il
Essa ha iniziato subito il suo lavoro, settembre.
Ha provveduto alla (Scelta d una sedexi,.« ni., ,■
, r. . I «a.'-Eormuiiamo per questi sposi il no
idonea ed opportuna per stabilirvi 11
stituzione arogettatas la villa ed il podere del Monnet, in territorio di Luserna San Giovanni, alle porte del
borgo di Torre PeHke, di proprietà
della famiglia Peyrot. La villa è ampia
e comoda,. capace di'contenere almeno
stro augurio cristiano di fedeltà reciproca, di amore per la Chiesa e di
evangelica testimonianza nel mondo.
^EvhmprO^iaainènte deceduta in
Il.ineiblo,»^;«!©!?© prestava servizio, A -vond^t: Q^iéùy pEoveniente da Praro'stiho. , iti%|,prc!pies_8é della Parola di
Dio• apho;:là ;hostra Ìdri^. nell’ora del
doÌorà.'i?IR-?i;','-■ .C. v-'A'
allè or© 8,15,
'^^ytà' luogo il culto a iSi. iSecondo. Donffin di rendere più evidenle © seni àtonioa,'2 ottobre, la oomunità è esortilo il vincolo di fratellanza che'cL ^ tata a ràcooglieim nel tempio per il
unisce nel Signore ». « Tenerci pi^’^.oulto eoa la oelehraaione della 8. Ceuniti e amarci dì più, se possibile-». »a. a- , " .
sazietà '* , . , : 'ti - ' '* ■
Il giomo: 4 saté,. i oomi^i Pon^
da, hanÙQ'jà'Vitb la ^o|a di''celebrare
le loro ùts^ d’oEo, oiieoiidati da tutti 1 ldfb..:f%U'|olì, I&àjYd uno attuaL
m.ente:'hol #o4'''i^e4rìea.
— Abbiamo avuto il piacere, in
queste ultime settimane, di salutare
molti amici venuti dalle lontane Americhe, dalla Francia e dalla iSvizzera a trascarrere le loro vacanze al
paese natio. Ad essi che sono ormai
sulla via del ritorno rivolgiamo ancora i nostri fraterni auguri.
UN REFERENDUM
continua dalla l.a pag. ..
« Occorre ripetere a
dobbiamo amarci gjì uni gli altri »I
Il nostro referendum non si è-limitato alFurgommto della Chiesa.«
Altre domande riguardavano il culto, Tlkiilto d^l^enicale, il Pa
opera d, evangelizzazione, il canto, ^re
le Umom giovamU e fcmmm.h, U 4. ©©stanza, intonato
celebrazione della Ssanla Cena e il\ . <. ,1 ■' ~ ,
• 1« ]. rii ‘ T 1 sentianenii di riconoscenza e di iìdu.
Consiglio di Chiesa. In eompb'sso
I . j. 1,. , • -, n^la g’aziadiDio. E la comunità
membri dj chiesa sono stati invitati i\. v . i j 1 • ,•
, è unita nel formulare l augurio di
crr"’“™.-n- dÌIL-.?*:“»!« —¡ -U v.U d.Ha
ben 50 argomenti. Nessuna meraviglia che qualcuno si,sia perduto d’animo davanti a ima simile inchiesta!
Ma i problemi sono siali agitati;.per
ogni argomento abbiamo ottenuto
molte risposte ed ora stiamo facondo
la sintesi dei vari pareri.
AlPinizio diella attività autunnale ^ PRAÌ?OSTlNO
il Consiglio potrà valersi di una ricca ^ ù , ; - . j
messe di pareri, critiche e suggeri- — ^Daramte i mesi estìw abbiamo
menti e confidiamo che la vita della avutò'ìl piacere di avere fra noi i panostra Comunità ne trarrà un. bene-., stori Sigg. Arnaldo Comba; 'Gustavo
fido. . Sanmarco. Bertin, Guido Rìvoir e il Prof. Ema
Bwttesirm. —- Paéchetto Roberto e
Anna Rita di Egidio © di Bertin IL
da (Ruataeornèra) — Costantino Elio e Ilda di Aldo © di Gairdiol Alessandrina (Fontanavé) — Bouohard
Giuliana di Aldo e di Rivoir Florina
(Ruchetta) — Long Walter e Giovan.
na di Enrico e di Godino Ines (Collaretto) — Pasohetto Marco di Ernesto e di Loiìg Rosalia (Pianot) —
Gardiol Piero di Renato e di Aanelotti Angela (Oaruret) — 'Codino Lilia di Raymond © dj ßleymat Ines
(Barbé) — Forneron Gino di G. Emilio e di Franzini Lina (Mole) —
Godin Iiren© di Carlo e di Ohanforan
Elvira (Pralarossa) — Plavan Almerina di Remigio e di Gönnet Elena
(Cardón).
Iddio benedica tutti questi bimbi e
le loro faniiglie.
■luce della fede e dell» comunione cristiana.
Ai nostri fratelìi, alla madre del
Sig. Pons Francesco, ormai ..CMitenaria e reaiidente a ^ieago (Ü; S. A.),
il nostro »ugtuiale'saluto.
'-'v;
— X,a Sig.na Evelina Gay, dopo
lunghi anni di apprezzato insegna,
mento presso le scuole elementari del
Rocco, lascia il suo lavoro con il prossimo autunno. I suoi numerosi alunni che la ricordano con profonda ri- •
conoscenza, le augurano lunghi anni
di sereno riposo.
iCi è grato 'porgere le nostre oongratulazioni alla nuova insegnante del
Rocco Sigma OBorno Vivine di S. Sècoindo, (Le auguriamo molte soddisfazióni nel lavoro che sta per iniziare.
Matrimoni. — Muttigliengo Mario
(Piossasco) e Godine Margherita Ilda
(Oiarvet) — Monnet Enrico (Liudera) e Forneron© Erminia (Molwe) —
Forneron© Olinto (Molerà) e Lohg Ada (Collaretto) — Pasohetto Renato
Oreste (Oardonatti) © Romano Ines
(Cardune) — Griglio Attili© Luigi'
(Fortuna) © Maero Ida (Pralarossa)
— Palchetto Giulio Filippo (Ciabot)
e Avondet Eiena Giovanna. (Allamanda).
1
,'V;
5
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
A ’queste nuove famiBlifi l’augurio
di molte benedizioni. ' 'i-, ■ ■ ì*:
FuneraM. — Long CwroUna vè'd._
Gay, di anni 76, Rune. Essa viveva
sola e neirinfermità. La sua di'partóiisia è stata una liberazione. — Gri.
glio Margherita, ved.^^Godìno, di anni 71, Aveva lasciato ,Torino e si era
ritirata al Eooco presso sua figlia Alessandiina (ihe l’ha assistita amorevolmente 'per alcune settimane. — Go~
(lino ^ndrea, di anni 73, S. Bartolomeo. Provato da lunghi anni di infermità, egli ha lasciato questo mondo dopo 'penoBe sofferenze. — Costami
tino Paolo, ^di anni 79, Poli. Molto
avanti negli anni, si è «pento quasi
improvvisamente.
A tutte le famiglie ohe sono state
colpite dal lutto, rinnoviamo l’espressione della nostra simipatia oristiana.
LUSERNA S. GIOVANNI
— Hanno avuto luogo in quésti ultimi tempij nella nostra Comunit.à,
due belle manifestazioni niusicali.
Nel pomeriggio del 28 Agosto, la
nostra brava Corale, egregiamente
diretta dal iSignor Gustavo Albarin, '
ha eseguito vari cori ed inni, ooio viva soddiafazione deH’assemblea raccolta nel Tempio, comprese parecchie
'persone accorse dalle vicine Parrocchie. I Cori erano alternati da scelta
musica sacra eseguita, come sempre
con -fine gusto artistico, dal valente
organista Big. Ferruccio Rivoir.
iLa sera di Sabato 10 Settembre,
nella « Sala Albarin » rimessa a nuovo, s’è svolto un bellissimo Concerto
di Musiche strumentali del ’700. Il
complesso artistico era formato da
egregi eie-menti, diretti dal Maestro
Ferru'ccio Rivoir. Il programma comprendeva musiche di J. HAYDN, Q.
W. 'GLÚK, J. S. ÈAÒH, W. A. MOi '
ZART II godimento del numeroso
pubblico, oltre che dal punto dj vista
artistico, assurgeva spesso allo stato
di godimento spirituale. E quando
noi Evangelici diciamo « spirituale »,
vogliamo dire « religioso ». Perciò
siamo molto grati ai nostri valenti
artisti, per il bene che ci han fatto.
E siamo foro grati anche perché codeste manifestazioni (che speriamo
abbiano presto a nij)etersi) sono destinate a contribuire alle spese tutt’altro che lievi, ma che 'presto dovremo affrontare; spese di restauro
ai nostri stabili. Più urgenti fra tutte le riparazioni richieste dalle condizioni attuali del nostro Tem'pio.
— La Comunità ha molto gradito i
messaggi recatici al Culto domenicale
successivamente dal Pastore Carlo
Gay, dal Prof. Valdo Vinay, e dai
Pastori 'Li'lxjrio Naso e Giovanni 'Pron. A quest’ultimo, il Conduttore
della Comunità ha rivolto a nome di
tutti i più fervidi auguri d’ogni benedizione pei lui, per la sua gentile
consorte, per l’opera che questi nostri cari Amici ^ vanno a riprendere
nella nostra Colonia del Sud America. Li seguiamo con spirito di preghiera.
G. n.
S. GERMANO CHISONE
VÌJnione Giovanile organizza p nla Domenica 2 ottobre una giornata
unionistica. Eccone il programma:
Ore 9 e 14 ; 'Partite di palia a volo
con intervento delle squadre delle Unioni di Pinerolo e di Torre Pellice.
Ore 10,30; Culto.
Ore 15 ; Premiazione squadra vincente —. Programma vario — 'Buffet.
Ore 20,30 : Serata.
Tutti i parrocchiani sono invitati
per le ore 15 e le ore 20,30, nella Sala
delle Attività.
/ ìilleggiantx lasciano S. Germano
alla spicciolata. Li abbiamo visti con
gioia ai culti domenicali, ed é c<-n
tristezza che ci prepariamo a veden
i loro posti vuoti. E se i parrocchiani
pensassero a occupare loro quei posti 7 Non è il loro tempio ? Non è la
loro chiesa? Non hanno anch’essi bisogno dell’Evangelo, come i fratelli
della città? Che cosa è più importante: i funghi, la caccia, le castagne,
la vendemmia o il culto reso al nostro
Dio e la testimonianza alla sua gloria?
Speriamo dunque che l’autunno non
segni un rilassamento nella frequentazione dei culti, i/no per famiglia.
(il culto, ogni domenica, e, tutto r/n
iOTTenzioneiii.
■if
" A chi è stalo, ai Cèmpi Giovanili e...
agli altri '¡-! ‘ -a
V ■ - ■ y
Doménica 25 Setted|bre
il Pastore TEODORO BALMA parlerà alle
ore 9 a Radio Torino, 'per la ripresa autunnale, ai giovani delle Unioni e ai non giovani; a tutti I f
(h‘à meglio, eunehe in casa oltre che
■nella parrocchia. '
VILLAR PELLICE
Quante visite, quanti messaggi e
quanti appelli benefici ci reca pestate !
Dopo tutti gli ospiti di cui abbiamo già parlato in altre cronache, dobbiamo ancora ricordare la visita del
Pastore A. Genre e del sig. Picot J.
di Ginevra che il 28 agosto presiedettero ùn culto e una riunione recando
forti e graditi messaggi.
Il 4. settembre sedettero ai posti d’onore nella nostra saora assemblea vari membri della cara famiglia Jahier ;
sul pulpito il Pastore Roberto Jahier,
nel banico degli anziani il venerando
Pastore emerito Augusto Jahier, alDbarmonium la sig.na Teresina Jafiien-, del ramo di questa famiglia ohe
si è trasferito in America ; nell’assem*
bica numerosi parenti ed amici della
fam. Jahier e in tutti -un forte sentimento di memore affetto fraterno in
Cristo.
■La sera, nella iSala Grànde, dinanzi ad Ulna numerosa assemblea, il Pa.
store Gwido Maithieu di Palermo parla con efficacia ed entusiasmo dell’opera della nostra chiesa in quella città
e delle sue esperienze benedette nell’opera dell’evangelizzazione. Il tempio
di Palermo costruito pochi anni or
sono è già troppo 'piccolo. Oh ! se fosse anche da noi così !
Il Pastore Jahier, quindi, illustra
alcune sue pittoresche ed artistiche
diapositive.
L’undicj settembre, in assenza del
Pastore e di 50 giovani villaresi in
gita a Prali, predicò il Pastore Pietro Valdo Pa/noscia recando un bei^efico, gradito messaggio, a quanti poterono partecipare al culto.
A Prali i giovani villaresi trascorsero una giornata benefica e riposante partecipando al culto nel tempio e
visitando nel pomeriggio la costruzione di Agape. 'Purtroppo non fu possibile un i'noontffd con la gioventù
della Chiesa locale e neppure con quella del cantiere di Agape. Sulla via
del ritorno, visite ai templi di Perrero e di Pomaretto, nonché all’ospedale di questa parrocchia e all’Asilo dei
Vecchi di S. Germano Chisone. Ritorno in sede ad'ora tarda, un po’
stanchi, ma grati al Signore e col
sentimento di aver 'ben profittato di
una felice opportunità.
Domenica 18 sett. _ Siam quasi rientrati nelle normali attività. 'La sera
però, nella 'Sala Grande, ecco ancora
una con'ferenza del Pastore Roberto
hishet di Venezia che parla a lungo
destando nei suoi uditori il più vivo
interesse. Peccato ohe qui la serata
assai buia abbia troppo limitato l’uditorio che l’ospite e l’argomento avuebbero meritato fosse quello delle
solennità.
Mandiamo ancora a tutti i -cari ospiti un pensiero riconoscente.
— Un grave lutto ha colpito una cara famiglia della nostra comunità. La
signora
Maddalena Michelin Salomon
in Bertinat, di anm 64
ha fatto ingresso, nella Casa dei Padre, domenica sera 11 settem'bre, in
un’ora di pace e di serenità quando
la quiete del giorno del Signore e
Giuseppe Gri va
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della notte iuioombente regnava sulla
campagna, sul villaggio e nella camera della nostra sorella iiiiferma.
Si è conclusa così una vita spesa in
una attività intensa, al servizio delia
famiglia, ma sotto lo sguardo di Dio
e nella stima concorde della chiesa.
Da quasi un anno s’era gravemente
ammalata e molte volte era giunta in
punto di morte, ma sempre le cure e
le preghiere instancabili dei familiari erano riuscite a ritardare il momento della separazione, finché ora,
il Signore, fece loro dolce violenza e
imipose la partenza.
iL’aocompagna-mento funebre ha avuto luogo nel pomeriggio del 13 oorr.
e vi ha partecipato un gran numero
di fratelli e di amici. I] testo della
predicazione è stato indicato dai familiari stessi : <i Dobbiamo entrare nel
Regno attraverso molte tribolazioni »
(Atti 14, 22). Le lacrime piene di sincerità e di dignità dei familiari e la
vivon-te simipatia dell’assemblea hanno trasformato que.st’ora di dolore in
una 'bella manifestazione di fede cristiana, Le consolazioni del 'Signore
non .sono illusorie, scino una gloriosa
realtà !
Società
di Studi Valdesi
E’ già in corso di stampa il 'Roìlettino n. 90, che sarà pu'bbli'cato entro
il mese d’ottobre. Esso conterrà cinque studi assai interessanti ; una miova puntata dello studio del rimpianto prof. Giovanni Luzzi sulla Rifoir.
ma nelle valli italiane del Cantone
dei Grigioni, che tratterà particolarmente dell’ini('((dui/ione e dello svi.
luppo della ridorma in Val Poschiavo; una nuova puntata del dotto studio del prof. Arturo Pascal sugli anni del martirio e della gloria del popolo valdese (1666-1089), che tratterà
de.-l primi negoziati dei Valdesi e dei
Cantoni Svizzeri con la Corte Sabauda; uno studio del pro-f. Molnar, di
Praga, su Luea di Praga nelle, sue, relazioni coi Valdesi d’Italia; uno studio del prof. Carriòle, su Ao.? aneètre,s ìes Caihares; ed infine uno studio
del prof. De Beaux, già insegnante
d] 'Steienze Naturali aH’Università di
Genova, su Appiunii. ornitologici nel.
le V(dii Valdesi, cioè osservazioni su
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gli lisi e costumi degli uccelli esistenti nelle nostre VsilU. (Sarà aggiunto
un notiziario riguardante la vi ta e
l’attività della Società ed -una bibliografia.
Il Bollettino sarà inviato gratuitamente a tutti i soci ordinari die a.
vranno versato la quota per l’anno
1949-50, fissata in L. 300, od . ai soci
vitalizi che avranno inviato un con-tributo* di almeno L. 250.
In seguito, all’inizio di novembre,
il Bollettino sarà inviato in porto assegnato a tutti i soci ordinari morosi, compiiendendo nell’assegno rariimontare delle quote dovute. Tutti j
soci sono quindi vivamente pregati,
di mettersi in regola, inviando le loro
quote a] cassiere sig. Abe-le Geymonat, ipres,so la Banca Torinese -di Torre Pellice.
Il 6 Settembre, in ISl Bartolomeo di
Prarostino, ha risposto alla chiamata del Padre Cteleste, dopo lunghe sofferenze :<
Oodino Andrea
di anni 73
La famiglia, oomimossa e rimnoscente per 1« prove di affetto ricevute, ringrazia le Autorità Comunali,
il Dott. Ros, il Pastore U. Beri, i parenti, i vicini di casa e tutti gli amici.
Q/aesto è d mto luogo di ri ¡toso
ini eterno-, (jui (d)ite.rò sicura,
mente. (Salmo 133-14).
11 fratello prof. Davide Giordano, i
nipoti Giordano, Gardiol, Polis e, i
paranti tutti, commossi ringraziano
quanti vollero unirsi a loro nel dolore in occasione della morte di
Adele Jourdan
spentasi a Torre Pellice, nel suo 84“
anno, il giorno 7 o. m.
I figli ed i parenti della defunta
Balmas Paolina
nata Fraschia
deceduta in Si. Michele di Briohciasio
i] 9 corrente, ringraziano sc-oitiLamen-'
te tutte le -persone che, sia intervenendo ai funerali, sia con scritti e fiori,
hanno voluto partecipane al loro dolore. Un ringraziamento particnlare
al -Past. di Luserna S. Giovanni, Achille Deodato.
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