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ECO
DELLE mill VALDESI
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
Sellimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCVl - N. 39
Una copia Lire 40
I Eco: L. 2.000 per Tintemo 1 Spedizione in abbonamento postale . I Gruppo bis
. BBONAMENTI ^ ^ l’estero i Cambio di indirizzo Lire 50
TORRE PELLICE — 7 ottobre 1966
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
La nostra infanzia in noi
Avevamo fretta ; si viaggiava con
l’acceleratore schiacciato e tutto pareva lì : autotreni lenti come carri
mortuari, sorpassi, curve pericolose, tempo lavori in corso, dài che
ce la facciamo. Poi, sbucando da una
galleria, mi sono trovato quasi davanti quella collina tenera dei colori del tramonto, con l’orlatura nitida dei paracarri lungo la provinciale che fascia il colle a mezza quota. Ed ho rivisto mia mamma. La
mamma che — una volta che la portammo lassìi — s’era appoggiata alla pietra miliare, proprio sotto quel
querciolo che vedevo, e guardava
incantata l’autostrada, e il fluire
delle macchine dalla galleria ed il
loro inverso sfrecciare in un affondo nel cuore della terra.
Si meravigliava, la mamma, e tripudiava per una sottile esaltazione
a vedere qualcosa forse di banale,
di consueto. V’era —. nella sua maniera di osservare le cose — candore commisto a un interesse sempre
nuovo, autentico; e questo portava
a certi suoi limiti come a una capacità di non annoiarsi mai, ma di essere contenta di realtà umili. Ogni
piccola cosa le poteva suggerire un
meravigliato ringraziamento, e le
indicava altro.
La capisco, perchè anch’io mi ritrovo così, con qualcosa in meno e
qualcosa in più. E più anni passano
più m’accorgo che la gente contadina — se valdarnina o molisana o
padana, non importa —^ ha, radicati dall’esperienza, certi suoi criteri
che hanno parecchio di giusto. Se
il toscano, quando s’attacca violento
con qualcuno, la prima invettiva
che rifila è per la sua mamma e poi
per il babbo... è perchè sa che quel
prodotto col quale ha a che fare
esprime largamente la mamma, e
poi il babbo. E così il buon contadino che, per valutare una ragazza
o un giovane, si rifà dalle caratteristiche dei genitori, e magari degli
avi, non è poi tanto lontano da ciò
che, in termini tecnici e lustrati, ci
dicono tanti Dott. : 1 adulto esprime
__ nel carattere, nelle attitudini,
nella linea della sua vita quanto
ha ereditato dai genitori, la madre
sperimentato nella
in particolare, e
prima infanzia.
Interrogativi
come pietre
A questo punto le questioni, gli
interrogativi franano uno sull’altro,
e ci accorgiamo ancora una volta
che la realtà è sempre complessa, e
che le semplificazioni sono la forza
degli ignoranti e dei geni. (E resti
garantita la libertà di sentirsi un genio!). , . ,
— Ma allora questa ereditarietà
non stabilisce una sorta di ragionevolezza del razzismo?
_____ Se ereditarietà e ambiente della prima infanzia hanno tanto peso,
non c’è in ognuno di noi una
di destino? anzi, di predestinazione.
—Del presunto disastro ideale dei
giovani di oggi chi ha gran parte
della responsabilità, se non noi
adulti? . .
— E com’è che vediamo ottimi
giovani figli di coppie malcombinate e mediocri risultati di « matrimoni felici »? .
— Che posto ha l’Evangelo in
questa immagine del mondo caotica
e labile, appassionante e paurosa.
Confidare Cristo
Ogni interrogativo è un problema
che dei geni hanno « definitivamente » risolto e che la vita naffida
a degli ignoranti (= che ignorano,
non sanno). Troppo ignoranti per
presumere di dare una ricetta-soluzione, lo siamo troppo poco per no
vedere i fatti — gli uomini — e le
contraddizioni che fanno la loro esistenza. E urge darci daffare perchè
non si faccia scempio della vita.
Nonostante i voli interplanetari,
il « trionfo » della scienza e tutte le
sante ideologie (rivedute e corrette), crediamo che Cristo —. Egli che
fin da principio è « la luce del mondo » — non sia al Suo tramonto. Lo
sono semmai tante sistemazioni dogmatiche, con buona pace dei teologi. Ma Cristo è la vera luce che ci
illumina; è l’occasione di Dio per
confidare ai nostri figli anche qualcosa di buono davvero, qualcosa che
resterà in loro come benedizione
che dura aldilà degli anni della nostra esistenza terrena.
Può darsi che certi modi di dare
la « dottrina » evangelica, che certe
interpretazioni ancorate a una psicologia e a una civiltà, non siano
più comprensibili per le nuove generazioni, siano fuori del loro quadro di ricettibilità... Ma Cristo è e
resta « un’altra cosa ». Confidare
Cristo, far partecipi della esperien,1 di Lui, proporlo nella candida
poteifza dell’Evangelo alle créature,
è testimonianza e servizio dai quali
non possiamo esimerci. Anzi, possiamo anche tacere di Cristo, è così
imbarazzante confidarLoI, ma a patto di riconoscerci per vigliacchi e
traditori della Verità. (E allora, cosa abbiamo diritto di aspettarci dai
nostri figli ).
Le rifritte
raccomandazioni
Sono venticinque anni che, di
questa stagione, ripeto queste banali raccomandazioni; fate l’esenzione dalla religione a scuola, mandate regolarmente i bambini alla Scuola Domenicale, seguite il loro studio, non chiedete loro quello che
voi non avete voglia di fare; non vi
si raccomanda di essere bacchettoni
religiosi, ma di confidare Cristo alle
vostre creature, nello Spirito Santo.
Sono davvero solo raccomandazioni rifritte, scontate? è d.avvero un
mero impegno da burocrate ecclesiastico che spinge a parlare così?
Certo, a rigore di logica — visto che
è nel gruppo familiare che si anticipa tanta parte delle linee della vita
di un essere — tutto questo potrebbe essere considerato banale pretesa
d’una istituzione che vuole sopravvivere. (E tii (juesto passo possiamo
liquidare tutte le « attività », il culto domenicale... la comunità e, per
concludere, Gesù Cristo).
In realtà, mai come oggi i genitori
sentono l’impegno di creare un arnbiente extracasalingo, delle amicizie, per i loro figli. Eorse cercano
troppo (( quello che potrà servire »,
e in un paese clientelistico come il
nostro favoriscono la mentalità e
l’uso delle aderenze, delle relazioni,
perpetuano la piaga dei gruppi diriwenti per raccomandazione, uomini
senza capacità di amicizia autentica,
squallidi eredi deH’ingiustizia orga
lizzata. ^
E la comunità credente? non è la
che si devono formare le amicizie
autentiche, che deve sbocciare una
jocialità nutrita di ideale? Non vedo
come un protestantesimo italiano
non-conformista, cioè urtante e vero, possa avere un domani, se i genitori non favoriscono il suo oggi, il
suo presente, se essi non accettano
e stimolano quei pur modesti strumenti di cui esso dispone; la Scuola
Domenicale, i gruppi d’adolescenti,
ecc.
Aria buona
Ma la casa non si sostituisce, è un
fatto. Come il piccolo essere che nasce porta in sè una ereditarietà variamente composita, ma certa, cosi
la stessa creatura assimilerà dai familiari degli atteggiamenti mentali.
dei modi di giudicare e dirigersi,
ecc. che ben presto si fisseranno, diventeranno suoi per la vita; lo determineranno. Ancora una volta, in
un tempo di abominevoli conformismi, di viltà ritinte di furbizia, soltanto se in casa imparerà il coraggio
e la lealtà d’essere schiettamente evangelico, il figlio lo sarà di certo
nella vita, e servirà il Signore custodendo gelosamente la sua libertà di
creatura di Dio.
Adoperarsi per accumulare, trafficare ricchezze col pensiero di lasciarle in eredità ai figli è ingenua
follìa, se questi noli erediteranno il
meglio ch’è in noi stessi, se questi
collaboreranno a mandare a fondo
questo nostro popolo già largamente
depresso. La sola eredità che possiamo ambir di tramettere è quello che
noi abbiamo nel profondo dell’io,
quanto ci riscatta agli occhi di Dio ;
Cristo. Tutto il resto, senza Lui, è
piombo.
Ricordo che abitavamo in paese,
allora. E il pievano ■— poi lo fecero
vescovo e forse, chi sa, ha votato
anche il decreto «De Oecumenismo»
— una volta fece fermare la processione con una «miracolata» di Lourdes davanti a casa nostra, tra canti
e preci. Ma noi — i protestantici che
finalmente dovevano capire che miracoli faceva la Madonna, (la miracolata, poveretta, era tbc. e morì
qualche mese dopo) —. non s’era a
casa; Vieni, si va a prendere un po’
d’aria buona. Las|^^c’è il Signore,
aveva detto la mamma; e s’era andati in poggio.
Ancora, grazie a Dio, nella nostra
repubblica pontificia dall’aria condizionata, c’è dell’aria buona; diamola ai nostri ragazzi, facciamoli sali
re. Ferchè trovino il Signore. S.
GIORNALISTI PROTESTANTI RIUNITI A ROMA
Inforinare criliGamente
Un convegno sulla responsabili«
tà ecumenica della pubblicistica
« Vogiliamo informare il (pubblico dd ciò
che avviene nelle altre lohiese; ma proprio
quando l’infomxazlone è, peroliè deve essere, critica, essa esprime il servizio della
carità fraterna verso l’a tro ». Cosi il pastore Paul Wieser, presidente dell’Associazione d’informazione Proteslante Europea,
ha inidiicato fra l’altro i comipiiti deM’Associazioue in un ricevimento offerto in suo
onore daill’Uniione CaMoliica della Stampa
Italiana, a Roma, sabato 24 settembre. Il
dr. Wieser, che diriige il Servizio di Stam
pa Protestante per la Svizzera Tedesca, ave
va curato in modo particolare l’informazio
ne sul Concilio secondo i criteri che egli ap
punto esponeva ai suoi colleglli della stam
pa ealtolioa. Erano ipresen i redattori e di
rettori di periodici evanigeilici che diffon
dono centinaia di migliaia di copie, gior
nalisti e pubibliciieii notissimi nei loro paesi
La stampa cattolica era rappresentata fra
gli airi dal direttore dell’Osserrotore Ro
mano, on. R. Manzini, dal d reltore di CI
viltà Cattolica, p. R. Tuioci.
Il ricevimento di sabato avveniva in
margine al convegno annuale die l’Associazione ha tentilo questa volta a Roma.
Nei giomi precèdenti il saluto delle chiese
evangeliche italiane era stato portato dal
.................................................inumi
uN'ii>ii>iiii>ii‘iiiiiiMMiiii>iuuiiiiniiii>iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii<iiiiiM>iiii<i<i>iH»
■ Attualità
protestante
Nella collana di opuscoli editi dalla
Claudiana è uscito in questi giorni
il n. 5:
ALDO COMB A
Il divorzio
24 p,, L. ICO.
In questo tempo di ripresa scolastica vi ricordiamo e raccomandiamo
l’opuscolo precedente, n. 4 :
CLAUDIO TRON
Scuola laica
e scuoia confessionale
past. Mario Sbaffi, presidente del Consiglio Federale ; il tema deirincontro : « Responisahililà ecumeniica della puhb icistica ,) era stalo presentato in due conferenze,
del vescovo J. Willebrandis e del past. G.
Girardet. Il primo ha sot'olineato la necessità che da un’informazione obiettiva e serena, che tenga conto dell’umaniilà delTuomo, si giunga ad una più profonda conoscenza e comunione, con un preciso riferimento alla diiignità dell’ucmo e alla necessità di portarlo alla piena sta ura di Cristo,
ristabilendo il legame fra teologia e vita;
• ] secondo ha fatilo notare rimportanza di
tenere conto, neH’informazione ecumenica,
dogli stereotipi di massa, ovvero di quei
Luoghi comuni ohe affermano apparenti verità de! tipo : « l’uniità è un bene, la divisione è un male » e con i quali si giudica
sommariaimcnle degli aiwemimenti della
vita delle chiese, travisanido i. Bisogna conoscere questi luoghi comun', per modificarli e farli diventare strumenti di veri à,
bisoigna aniclie ricordare che l’evento di
Cristo è alia base dell’ieterpre azione d’ogni
evento umano.
Il Convegno è stalo anche ricevuto venerdì dai! Segretariato per l’Unità e sabato
dal Prosindaco, on. Grisolia a nome del
Comune di Roma : era la prima voi a che
il Comune di Roma riceveva una delegazione protestante.
L’Associazione d’informazione Protestante Europea Ila sempre sol o ineato il fat o
ohe si trovava a Roma come ospite delle
oliiese evangeliche della città; insieme con
esse ha rivolto uno sguardo interessato e
pieno di speranza sugli even i in corso nelle Chiese e sulle paricolari responsabilità
che essi significano per il giornalista cristiano.
Pubblichiamo con piacere questa corrispondenza da Roma. Non possiamo però tacere un certo stupore nel notare che, almeno ufficialmente, la stampa protestante
italiana, certo piccoletta, è siala del tutto
ignorata e, a nostra conoscenza, nessun invito le è stato rivolto in questa occasione.
red.
iiiiiiimmiiiiiiiiMitii
RICORDANDO L’AMICIZIA DI UN MAE.STRO DELLA RICERCA STORICA
L'ultima lezione di Delio Cantimori
L’ha tenuta all’Vili Convegno di studi
sulla Riforma, nella « Piccola Ginevra »
in cui sempre e molto volentieri ritornava
Il ritorno a Torre Pellice di Delio
Cantimori, la oui autorità nel campo
degli studi sulla Riforma religiosa del
secolo XVI aveva da anni un riconoscimento internazionale, parve ai numerosi amici e discepoli, colà convenuti per l’VIII Convegno di Studi
sulla Riforma e i movimenti religiosi
in Italia, l’auspicio della fine di un
periodo di vita ritirata e alquanto solitaria dello storico dell’Ateneo fiorentino. È stata una gioia fugace. Il suo
arrivederci festoso in quel grigio e
piovoso pomeriggio del 30 agosto era
il suo addio. La relazione al Convegno del giorno avanti, nella quale ancora una volta dimostrò il gusto della
ricerca del particolare, ma per illuminare una personalità o un ambiente
storico, era la sua ultima lezione.
Adesso, dopo l’evento tragico (una
caduta in casa mentre saliva al piano
superiore per prendere un libro, la
sera del 13 settembre), che ha fermato la vita operosa del Maestro a
soli 62 anni, quel Cùnvegno, così modesto e familiare nelle sua organizzazione, così ricco e interessante per
la qualità e il numero delle relazioni
nonché dei partecipanti, così fecondo
per l’incontro di storici di paesi diversi, assume il significato di un
omaggio di riconoscenza a chi a questi studi aveva consacrato gran parte
delia sua vita.
Nato a Russi nel 19(M, Delio Cantimori era stato allievo di Giovanni
Gentile e Giuseppe Saitta alla Normale di Pisa. Più tardi aveva studiato
teologia a Basilea e poi aveva girovagato per l’Euroipa sulle orme di quegli
Italiani i quali, sfuggiti alla tirannide
della Chiesa romana, non si erano saputi adattare alla rigida ortodossia
delle chiese evangeliche nascenti ed
erano diventati ribelli per la vecchia
e per la nuova Chiesa, « eretici » come
egli li chiamò nella geniale ricostruzione delle loro vicende e delle loro
idee, COSÌ fertili per l’affermazione del
diritto alla libertà di coscienza (Gli
eretici italiani del Cinquecento, Sansoni, Firenze 1939). Dalla Riforma
passò a indagare il pensiero degli
utopisti e dei riformatori sociali fra
la seconda metà del Settecento e la
prima metà dell’Ottocento segnando,
anche qui, un’orma nuova. Dalla rivoluzione religiosa del secolo XVI alla
rivoluzione del Risorgimento, iniziatasi con il movimento giacobino; dagli
studi sul marxismo al sa^io su Lenin, la sua meditazione si è costantemente ripiegata a rintracciare i segreti moventi religiosi e sociali della
multiforme e tormentosa storia della
liberazione umana. Ma nonostante la
straordinaria gamma di interessi ( ave^
va appena compiuto un saggio su Galilei, scriveva i capitoli su Machiavelli, Guicciardini per la Storia della letteratura italiana delTeditore Garzanti, si occupava degli erasmiani olandesi, ecc.), ritornava con insistenza
ai temi della Riforma protestante. Incominciò, poco più che trentenne, la
carriera di docente presso TUnivèrsità di Roma nel ’37 (sostituì E. Buonaiuti nella cattedra di storia del cristianesimo) commentando la Istituzione della religione cristiana di Calvino e Tha chiusa parlando di Lutero
nelTAula sinodale di Torre Pellice.
Era contento di questo ritorno nella
« piccola Ginevra ». Quando vi era
venuto la prima volta, nell’agosto del
1957, per il 1® Convegno storico, del
quale era stato uno dei promotori con
G. Spini e A. Axmand-Hugon, visitò le
nostre opere, il piccolo Museo, i luoghi storici, assistè alia inaugurazione
del Sinodo. Così, pochi giorni dopo.
mi scriveva le sue impressioni : « Torre Pellice è stata per me una esperienza, di colloqui fra storici, e di carattere anche più generalmente umano nei
giorni seguenti al nostro convegno
— una esperienza molto interessante
e importante... Mi sono piaciuti e gli
uomini, e l’ambiente, e il paesaggio.
Parlo di piacere, d’interesse, perchè
non vorrei che altre mie parole anche
di sincero consenso e approvazione
potessero suonare come arroganza di
chi, anche lodando, si erge a giudice di cose che non tocca a lui giudicare ». Non si professava « cristiano »,
ma lo diceva con il tono umile di chi
conosce la responsabilità del chiamarsi « cristiano ». Ma quanti sono i cristiani che hanno studiato con amore
la Sacra Scrittura come lui? Non era
solo una fredda curiosità intellettuale, era predilezione per la problematica della storia religiosa che lo affascinava. Porse a noi valdesi potrà essere
gradito il ricordo di uno dei suoi ultimi giudizi storici, il quale può avere
un valore di monito in tempo di facili sincretismi. Rispondendo al nrofessor Gönnet, il quale aveva, insinuato il dubbio suH’autonomia del movimento valdese delle origini, commisto
com’è con altri moviment’ ereticali,
ebbe a dire con inconsueta fermezza:
«Il movimento valdese fu. au'onomo,
originale, originalissimo ».
Delio Cantimori lascia un grande
vuoto nella cultura e nella storiograr
fia contemporanea; lascia un infinito
rimpianto in quanti, accanto alTopera, ne apprezzavano le qualità umane: spontaneità, dirittura morale, impareggiabile modestia. Fu maestro
per vocazione ed ebbe il dono raro di
trasferirsi al centro degl’impulsi intellettuali e spirituali di chi a lui si
rivolgeva per consiglio e suggerimento.
Si entusiasmava con animo giovanile
ad ogni conquista, ancor che piccala
e modesta, della verità storica, e ne
esultava con il suo interlocutore. Perchè egli conosceva il cammino aspro
e penoso che conduce alla verità.
Salvatore Caponetto
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pag. 2
7 ottobre 1966 —■ N. 39
NOTIZIARIO MISSIONARIO
Azione Apostolica Comune
Chioso ovangoUoho Africa, d^Oceanìa
o tl^Europa, unito nella volontà missio^
noria, proparano un^opera ovangeiisil-’
ca fra lo tribù Fon dall'Alto Dahomey
Ne'lil’Eco-Luce d«l 22 luglio abbiamo acceiMiato alPiucoiitro ohe ha riunito a Lomé
(Dahomey) i ra(pipre«eulanti delle Chiese
aderenti al progetto per una Azione Apostolica Comune, e abbiamo promesiso di
parlarne di nuovo più ampiamente. Ecco
ora che cosa ne dice il Direttore della
Società delle Missioni di Parigi nell’uiltimo
bollettino mensile della Società.
« Voi ricorderete che una iprima consultazione a proposito dii questo progetto ebbe
luogo a Donala nel Cameroun nel mese di
ottobre 1965. Tra quella riunione e la presente oi sono stati vari sviluppi e indiclieremo ora i più importanti.
* * *
« Prima di lut o i parlecipauli a questa
cO'UsultazLone erano due volte piu numerosi
di quelli di Douala. Vi erano non soltan.o
i rappresentanti delle nove Chiese dell Africa, del Madagascar e dell’Oceania, sorte
per opera della Società delle Missioni di
Parigi, 0 in stretta relazione con essa, ma
vi erano pure quelli delle Chiese della
Francia e della Svizzera, della Chiesa Metodista del Daihomey e della Conferenza
delie Cinese di tutta TAfrica, ehe a Douala
non erano presenti. Per di più, dei missionairi all’opera nel Togo e nel Dahomey
erano «tati inviuti in qualità di consiglieri
tecnici. Nel Cameroun vi erano 11 persone,
a Lomé 22.
« Questo sviluppo è tanto significalAvq
quanto ra'llegraute. La presenza di un rappreseu'tante delle Chiese della Francia (il
pastore Jacques Maury) e delle Chiese della
Svizzera (il pastore Curtet) mostra che
l’accordo di massima dato al proge to da
queste chiese, non era soltanto un accordo
Culto radio
ore 7,40
Domenica 9 Ottobre
Past. MANFREDI RONCHI
Roma
Domenica 16 Ottobre
Past. GUIDO MATHIEU
Roma
a parole, ma corrispondeva veramente al
desiderio profondo di quelle Chiese di impegnarsi effettivamente con le loro sorelle
dell’Africa, del Madagascar, e del Pacifico
in una azione comune di evangelizzazione.
« D’altra parte, la presenza a Lamé di
due rappresentanti della Cliiesa Metodis.a
del Dahomey (il pastore Gbéyongbé, presidente, e il .pastore Henry Harry) ha solitolineato la volontà unanime di non fare
della Azione Apostolica un ’’affare di famiglia”, cioè limitato alle Chiese collega e
con la Società Missionaria di Parigi. Già a
Douala era «tata studiata la possibilità di
un primo esperimento di Azione .Apostolica
Comune nel paese dei Fon in collaborazione con la Chiesa Metodista del Dahomey. Questa cliiesa, arco! a favorevo mente
la proposta. Ila accetta o di partecipare
alla Consultazione di Lomé, dove, dopo un
nuovo attento esame, si è deciso di fare
questo esperimento. Cosi, senza indugio
l’azione è incita dai limiti del e Chiese legale alla Società delle Missioni di Parigi,
considerali troppo ristretti da alcuni. Questo allargamenilo non faciliterà forse Teeperiniento, ma è -perfettamente eonforme allo
spirito del progetto.
« Infine invitando pure il -pastore Lawson, vice-segretario generale della Conferenza delle Chiese di Tutta l’Africa, le
chiese interessate hanno manifestato la
loro volontà di compiere questa impresa in
pieno accordo con quella Conferenza. L’Azione Apostolica Comune non vuole assolulamente sostituire gli organismi ecumenici; al contrario, è une sforzo per tradurre in atto in modo originale le raccomandazioni delle conferenze ecumeniche, e
particolarmente di quella del Messico, sulla unità d’azione nella missione.
4«
« Proponendosi di iniziare una prima
Azione nel paese del Fon, nel gennaio
1968, la Consultazione di Lomé non ha
ignorato ile difficoltà dell’impresa. Formare
nna prima équipe multirazziale, solleva
molti problemi. La sua composizione deve
essere studiata con estrema attenzione, in
funzione di una azione evangelislica, ehe
prenda in considerazione la situazione religiosa ,80ciale, economica del paese dei
Fon; occorre pure ohe ci siano dei oaudldati, che la loro candidatura sia accettata;
che l’equipe, una volta coslilniia, si raduni
in un luogo preciso per un certo periodo
di formazione prima di intraprendere l’azione stessa. A misura c-he si studiano
questi problemi più da vicino, se ine vede
meglio la complessità. Alcune decisioni
prese a Lomé fornism-no soltanto un inizio di soluzione: sarà stabilito nel Togo
un segretairio che studierà e accetterà le
candidature, eostituirà la équipe, organiz
zerà un periodo di formazione a Por'.o-NoVo a -eomiiniciare dal 1° giugno 1967, e infine stabilirà un primo piano di azione,
tenendo conto del seguente priuc'p'o stabilito daiUa Consultazione (senza dubbio una
delle sue più felici decisioni): l’Azione
Apostoliiea Comune non creerà istil-uzioni
miissionarie olassiohe; se ques e diverranno
necessarie sarà la Chiesa Me'.odis'.a che le
creerà; sarà pure questa Chiesa che sarà
responsabile deU’amministrazione dei sacrarnenti; in una paroila, tutto que'lo che
è ’’istituzione” sarà a carico del'a Chiròa
già slabilita nel paese, l’Azione Apostolica
Comune aveudo anzitutto come meta dì
annunziare il Vangelo, e sforzandosi di
conservare la sua libertà di movimento,
cosa essenziale ad ogni opera evangelistica.
« Uno dei problemi più importanti che
la Consnltaz'one ha considerato senza risolverlo —’ perchè non era di sua competenza — è come si articolerà la par'.ecipazine -delle Chiese della Francia e della
Svizzera alla Azione Apostolica Comune.
Su questo punto il testo delle conclusioni
delia Consultazione di Lomé precisa soltanto che ”la Società delle Missioni Evangeiiohe di Parigi è incaricata, d’accordo
con la Federazione -pro^estanite di Frane a c
ccn la sezione missionaria della Sv'zzera Romanda, di promuovere in Europa la creazione di nna o pareochie commissioni locali, che avranno ognuna un corrispondente con il segretario provvisor'o d'
Lomé”.
«Come saranno costiluile ques'e commissioni? Vorrà ogni chiesa avere la sua
commissione? Oppure da un lato le Chiese della Francia e dail’allra quelle della
Svizzera si aocontenterainno di una commissione per ogni paese? E pai, queste
commissi-oni saranno indiipendenti dalla
Società delle Missioni o da’la Sezione Missionaria de’la Svizzera Romanda? A questi quesiti, la cui importanza non è n«cessario sott-olineare, dovranno rispomlere le
chiese smesse. Si tratta infatui in tutto questo progetto di una Azione Comune delle
Chiese. Questo non deve mai essere dimen-ticato e le strutture che saranno scelte
dovranno sempre rispettare questo pr'ncipio.
« Va da sè, che la Società de’’e Missioni
non si disinteresserà mai per questo nè
minimamente di questo progetto. Fs“a sarà
sempre a disposizione di tuitte le Ch'ese,
siano esse europee, africane o del Pacifico,
per ai-utarle, se lo desiderano, a intraprendere un -primo esperimento, il cui carattere
appassionante non deve cela- e a nessuno le
grandi difficoltà ehe coronorta. thè in
questo sforzo nuovo la Soc età del e Missioni non abbia dà agire direttamente, ma
soilta-n-to da essere disponibile per il servizio che le Chiese vorranno richiederle,
è, mi sembra, una delle conclus'oni più
chiare emerse dalla Consuliazicne di Lomé. È, questo, un sviluppo nuovo di cui
la nostra Missione non può che ri-ngraziave
Dio, poiché segna una presa di coscienza
sempre più netta delle Chiese, in quanto
Chiese, del loro dovere missionario e del’a
necessità di assolverlo insieme ».
Fin qui il Direttore, pastore Ch. Bnnzon. L’ullimo paragrafo del suo articolo riveste un interesse pa-riieo'.are al mcnien o
attuale della storia dell’opera missionaria
della Chiesa, e alla luce di recenti avvenimenti, quali la Ira.sformazione del CoUkSiglio Internazionale -delle Missioni in una
sezione del Consiglio E-cumenko delle
Chiese, e della Società delle Mlss'oni di
Londra in una sezione miissìonaria delle
Chiese Conigregazionailiste d’Inghilterra.
Com’è noto, le Società Missionarie del¡’epoca moderna sono sorte, in gran maggioranza, in margine alle -chiese ufficiali,
ed alle volte in opiposizione ad esse, negli
ambienti pielisti dèi « risveglio » del secolo scorso. Un po’ alla volta l’im eresse
per l’opera missionaria è penetrato negli
ambienti ufficiali delle chiese, ed ora, seguendo l’iinseignamento della nuova teologia, ohe afferma chiaramente che la ragione d’essere della Chiesa è la sua missione nel mo-ndo, le chiese affermano la
loro funzione missionaria e desiderano eser.
citarla direttamente, non tramite società
missionarie indipendenti o semi-inilipe-ndenti. Questo processo porterà forse in un
avvenire più o meno vicino, alla soppressione o alla trasformazione radicale della
Società delle Missioni di Parigi. Llul imo
paragrafo del Direttore, past. Bonzon, mi
sembra essere un accenno a nna tale evoluzione. Ma allora per la nostra Chiesa
Valdese, che si è sempre inserita nella
Azione Missionaria della Chiesa nel mondo
collaboranido all’opera della Sooie'à Missionaria di Parigi, ®i porrà il problema di
come inserirsi, in futuro, in questa azione
mondiale. Non è un problema urgente, ma
dovrà essere risolto molto iprobabilmen e
nei prossimi anni. Coisson
Avvertimento...
Leggere:
Isaia -58: 6-11; Romani 13: 1-7; I Timoteo 8: 1-3.
...a coloro a cui non piace che i cristiani si compromettano negli
affari detti « politici »; che pensano che la religione sia un fatto
esclusivamente interiore e che debba quindi rimanere pura da ogni
compromesso con il mondo abbandonato agli intrighi del « principe
di questo mondo ». Hanno sia pur soltanto sfogliato il Deuteronomio,
i Salmi o i libri dei profeti? Dove mai hanno letto che Dio libera i
suoi figli dalle solidarietà umane? Hanno forse dimenticato quello
che Paolo scrive a Timoteo?
Avvertimento, pure, a coloro che tacciano i cristiani di essere
« idealisti impenitenti » e che oppongono alla loro ingenuità la provata saggezza dei « realisti ». Le parole non hanno mai ucciso nessuno. Purtuttavia i cristiani continueranno ad -affermare che è dal cuore
dell’uomo che vengono i pensieri malvagi, gli adulteri, le impudicizie, i furti, le inimicizie, le calunnie, le false testimonianze; che qualsiasi tentativo, sedicente realista, di salvare la società lasciando
l’uomo nel peccato, non potrà valersi che di espedienti e non otterrà
mai se non vittorie apparenti; e che è -assai più realista combattere
il male alla sua stessa radice.
Coloro che scelgono di essere cristiani si allineano dietro la bandiera di quel cavaliere di cui parla PApocalisse, montato su un cavallo bianco, al quale vien dato un arco e una corona e che parte per
vincere (Ap. 6: 1-7). Vincerà, malgrado i cavalieri maledetti montati sui loro cavalli rossastri, neri o pallidi come la morte. Farà spuntare il giorno annunciato dai profeti, nel quale la giustizia e la pace
si abbracceranno. M. DP.
{da « La Vie protestante »)
iiiiiiiiiMiiiimiMmiiiii
Un contadino, profeta di Dio
Un popiilo diseredato reca i segni del
Regno di Dio nel Congo in fiamme
Nel tempo inquieto del dopoguerra
1915-18 un contadino. Simone Kimbangu è chiamato da Dio per predicare il messaggio del risveglio: nella
zona del N’gamba, a snd del Congo,
l’azione si sviluppa con miracoli di
guarigioni, in un clima di p^reghiera e
di ravvedimento ; il movimento si
scontra con le missioni cattoliche ed
evangeliche: I Cattolici denunciano
il profeta contadino alle autorità belghe, mentre i Protestanti rifiutano
ogni collaborazione e fanno causa comune con le altre missioni per liauidare l’opera nascente. Il governo interviene grazie ttF « bueni » uffici dei
responsabili delle chiese cristiane: il
nostro è arrestato e deportato assieme a 32.000 adepti in campi di concentramento come sovversivo pericolose; nel 1951 il profeta muore in prigione mentre dei deportati soltanto
200 sopravvivono nel 1958, anno della
liberazione ma anche per questi credenti «il sangue dei martiri è buona
semenza » : l’incendio si propaga a tal
punto che nel « Badouin » lo stadio di
Leopoldville, una folla di adepti si raduna con raro coraggio e dichiara
alle autorità : « approfììttate dell’occasione e sterminateci tutti poiché
nel Congo non c’è dove posare il
capo ». Per noi, tutto questo è stato
ignorato dalla stampa dei benpensanti.
DURANTE
LA GUERRA CIVILE
La comunità Kimbanguista è finalmente riconosciuta nell’anno dell’indipendenza del Congo, cioè nel 1960;
purtroppK) la guerra intestina travolge anche questa chiesa: il suo spirito
non violento, in un clima arroventato
dove quello che conta sono le armi
bene affilate, la espone a massacri sia
da parte del governo che dei « ribelli » ;
La Claudiana inizia un servizio di
SEGNALAZIONE
delle novità librarie
mediante un bollettino bimestrale che sarà inviato gratuitamente a tutti
coloro che ne faranno richiesta.
★ Saranno indicate e brevemente presentate le novità librarie delle
varie Case editrici di lingua italiana e francese, di maggior interesse dal
punto di vista della problematica evangelica (intesa in senso ampio),
nei più diversi settori dell'editoria (dal libro teologico al romanzo, al
saggio politico o storico). Opere in inglese o in tedesco di particolare
interesse potranno eccezionalmente essere incluse.
★ La breve presentazione di ogni libro non ha altra pretesa che quella
di mettere il lettore in grado di farsi un'idea, il più possibile precisa,
del contenuto e del valore dell'opera. Naturalmente anche la semplice
segnalazione di un libro implica un giudizio sulla sua utilità e sul suo
valore.
■A II servizio di segnalazione è gratuito. Chi desidera ricevere il « bollettino » bimestrale non ha che da comunicarlo, anche a mezzo di una
semplice cartolina, indirizzando a; LIBRERIA CLAUDIANA - Via Principe Tommaso 1 - TORINO. Si raccomanda vivamente di compilare il
proprio indirizzo con grafìa leggibile. Eventuali offerte a copertura delle
spese vive sono ricevute con gratitudine (C.C;P. 2/21641 - Torino).
la sua presenza nel Congo, in un psriodo di sottile gioco diplomatico, di
manovre ed influenze dei padroni belgi o di provenienza cinese, è estremamente valida per calmare le acque
agitate della crisi, conciliare le opposte fazioni mentre le missioni recavano purtreppo il segno di compromessi passati ohe rendevano sosipetta
la loro azione.
L’ORGANIZZAZIONE
OGGI
Le comunità kimbanguiste si sono
rapidamente moltiplicate in questi
ultimi anni: il numero dei loro membri supera il milione; scuole eie
mentari e medie raccolgono più di
10.000 alunni e la facoltà teologica ha
ora 80 studenti ; sul piano educativo e
sociale i responsabili hanno fondato
un certo numero di istituti pienamente aggiornati con metodi moderni e atti a risoilvere gli immediati problemi della popolazione. La comunità kimbanguista vive lo spirito della
prima chiesa cristiana con una intelligente distribuzione di lavoro, compiti, responsabilità e dove non c’è po
sto nè per il ricco, nè per il troppo
povero: la predicazione deiramore si
traduce concretamente in pratica, in
una certa comunione dei beni.
Per questo le comunità seno aperte
e accolgono i miserabili, i derelitti,
profughi del Sudan, Ruanda, Angolai malati, i bambini, i pazzi, gli infermi,
i vecchi sono tutti trattati e assistiti
con nazienza e amore.
Sul piano ecclesiastico l’organizza
zicne rassomiglia alla gerarchia cattolica: il loro capo religioso è Joseph
Diangienda figlio del profeta: egli riveste anche incarichi sociali ed è considerato un po’ tutto: profeta, guaritore, arbitro, ecc.
SUL PIANO MORALE
E TEOLOGICO
La nuova chiesa ha delle norme
morali rigorose, chiare e precise: il
fumo, l’alcool, la danza sono proibiti
mentre da noi in omaggio alla nostra
libertà ed alla grazia tutto è permesso, tutto è lecito.
La Bibbia è il centro della loro devozione e del culto, con particolare simpatia per l’Antico Testamento perchè
più vicino alla cultura di quel popolo
pur ponendo nella vita cultuale Cristo al centro. Nel corso del culto l’assemblea non rimane impassibile : c’è
un dialogo col predicatore che interpella ogni tanto la comunità, con delle note di humor: i canti religiosi sono armoniosi e ricchi di elementi gioiosi e a volte tristi che ricordano i
« negro spirituals » ; la nota di adorazione è viva e molto sentita e espressa anche con gesti concreti del corpo
sia neU’inginocohiarsi, sia nello scandire il ritmo dei cantici; il tutto mi
ricorda molto lo spirito delle comunità pentecostali, tzigane dove c’è spontaneità, gioia. E noi? Tranne il canto,
quando si canta, si rimane tragicamente spettatori e neroiò spesso annoiati quando il sermone non piace,
0 la liturgia è troppo lunga. Mah
« quieta non movere... » !
Ma la nota più significativa del loro
messaggio è la «non violenza»: pur
non rifiutando il servizio militare la
comunità kimbanguista è per la non
violenza ; rifiuta di ricorrere alla forza
anche nel caso di legittima difesa.
Difatti essa ha praticato la « non violenza » ed ha pagato amaramente durante quarant’anni di persecuzione
la pratica del principio.
In occasione del campo interno
zicnale per la pace, a cui partecipav:
la delegazione kimbang'uista ho parlato con il segretario generale del m<:
vimento Lucien Luntadila: sguard':
luminoso, intelligente, espressione del
la fede d’un popolo che ha soflerio per
il Signore, egli ha risposto con gioia
ad alcune domande : se dovesse definire con un motto la loro fede ed il pen
siero teologico? Risponde: L° Chrisi
vaincra. In un tempo di esitazioni, d
critica demolitrice, questa parola cala,
nel mio spirito come messaggio rin
novatore. Domando ancora: quali so
no le vostre attività settimanali?
« Ogni giorno un culto alle 5 a.m. pri
ma di partire per i lavori ai cam,pi (.
altrove: Le sere sono riservate per li.corale, gruppi degli uomini e gruppi
di donne, mentre la domenica ci sonr
vari culti la cui durata è anche di
due ore ».
0 = i
I templi sono sempre affollati o
stanno ora costruendo un edificio pe
2.5(X) persone con il lavoro volontari
della comunità. Per esprimere il sa
pore del miracolo deH’opera del S gnore dice: « On a pris le zero, on T
rechauflé, on l’a forgé et il est deven-.
le numero un et on ferge encore...
(Si è preso lo zero, lo si è risca;dato, lo si è forgiato ed è divenuto li
numero uno; e si forgia ancora...';.
Dio consente a questo popolo di costruire, di risolvere i problemi econr
mici della chiesa con niente : un pn
polo di poveri, molto poveri che no .
sa Se mangerà il giorno dopo, conpresi i Pastori e che cammina die.iu
il Signore con fede, mettendo insieinc
il poco che essi hanno nella certezza
che Iddio possa cempiere anccra ;;
sempre il miracolo, di riscaldare l"»
zero, di forgiarlo per farlo diventare
il numero uno e poi si forgia ancora per questo la preghiera, la riuniono di
preghiera ha il primo posto... Qui è irr
vece la malattia nostra : incapacità di
mettere insieme il nostro tempo, denaro, deni vari per mostrare al mondo
quello che esprime la fede in una co
munità e capaci invece di giudicare
con acrimonia quelli che non temono
di sporcarsi le mani per l’opera del
Signore.
II colloquio con il discepolo di Simon Kimbangu è stato breve: ho scoperto un mondo nuovo, una chiesa
nuova, la chiesa del primo seccia seppure con tutte le sue debolezze. Ho
scoperto i segni del miracolo che Dio
compie ancora anche là deve la chiesa 0 la missione ufficiale è infedele e
persecutrice dei veri discepoli del Signore. E noi scopriamo sempre che
la fedeltà e la coerenza attira sempre
la reazione di chi sta bene, di ohi è
sazio o crede di esserlo, di chi si illude di avere il Signore nel cuore, in
casa, ben custodito, come un apparecchio moderno ohe rende comoda la
vita.
Non dimentichiamo la chiesa kim
baguista del Congo, la chiesa che è
stata sotto la croce, che vive con lo
« zero » delle possibilità umane ma
con r« uno » della Potenza di Dio. Al
suo indirizzo è preziosa una preghiera
e anche un’offerta: Eglise de Jésus
Christ sur la terre par le prephète
Simon Kimbangu, B.P. 7069, Kinshasa, Leopoldville Rep. Dem. Congo.
Minimus
PERSONALIA
Jutta e Vezio Inceli! annunciano
con gioia la nascita del loro primogenito, Stefano. Partecipiamo cordialmente alla loro gioia, con un augurio
fraterno.
'.
3
N. 39 — 7 ottobre 1966
pag. 3
Attualità della teologìa
In un recente articolo (Molti sono i
« servizi » ma scarsegg ano i servitori.
N. 37 del 23 Settembre) il nostro Direttore considerava il fenomeno della
scarsità di studenti in teologia dal
punto di vista della vocazione al servizio e deU’appello che da tanti settori della vita della chiesa si leva invocando un impegno in questo senso.
Alle ottime e persuasive considerazioni del pastore Conte vorrei far seguire
qui un esame del problema da un altro punto di vista, con particolare riferimento al settore della preparazione teologica per il « servizio » pastorale. La demanda che mi pongo e che
vorrei considerare con i lettori pensosi, è questa; la carenza di iscrizioni
alla Facoltà di teologia va interpretata
come un segno di disinteresse par la
teologia? O, in altri termini: vuol
dire che la teologia dai giovani d’oggi
non è considerata come qualcosa di
attuale?
>ls * *
È noto che riserve e perplessità nei
riguardi della teologia ce ne sono sempre state, in tutti i tempi. Anche se la
loro motivazione non era sempre chiaramente formulata, esse possono venire raggruppate in alcuni tipi classici:
a) il Pietismo. La rivalutazione
della fede personale, dell’incontro con
Cristo, della conversione, e della vita
di pietà, ha avuto spesso la sua espressione negativa in una squalifica della
teologia, considerata come pura attività mentale, razionale, e opnosta
quindi alla realtà profonda della vita
spirituale facente capo al cuore. Anche se questa valutazione ingiusta e.
unilaterale dell’attività teologica poteva essere in parte stata determinata
da certi eccessi razionalistici di alcune
scuole di pensiero, c’era il pericolo di
dimenticare che la pietà « hà la promessa della vita presente e della vita
avvenire» (I Tim. 4:8) quando è pietà fondata sull’Evangelo, quando è
frutto della Grazia, e non per pretesi
valori suoi propri, di carattere psicologico, che rischiano continuamente
di farla scadere al livello di « opera »
come tutte le attività religiose dell’uomo. D’altra parte nonostante le
critiche rivolte alla teologia, si produsse un attaccarsi a alcune poche
nozioni o dottrine, alle sottolineature
unilaterali di qualche scuola (la teologia, scacciata dalla porta, rientrava
dalla finestra!), ohe contraddiceva il
ripudio della teologia, ma coltivandola
in modo selettivo (in greco si direbbe
«eretico») finiva nel settarismo.
b) Obiezioni alla teologia sono venute a volte da ambienti delle chiese
ortodosse particolarmente interessati
alla vita liturgica (malgrado resistenza di un notevole pensiero teologico e
di una nutrita schiera di teologi, quasi tutti laici, nelle Facoltà teologiche
ortodosse!). Anche recentemente ho
sentito rm teologo ortodosso criticare
la « teologia » (« Forse qualcuno degli
Apostoli era teologo? Nessuno! ») e
epporvi la « teognosia » (conoscenza
di Dio). Anche qui, come nel caso precedente, mi sembra che ci sia un equivoco fondamentale, e una disputa sulle parole.
c) Un attacco più massiccio e, direi, più pericoloso a causa della oreparazione e della posizione dei suoi
ispiratori fu quello degli ambienti universitari, specialmente in Germania,
che oppose alla teologia, accusata di
partire da premesse dogmatiche e di
fede, la scienza delle religioni nei suoi
iiiiMiitiiiiiiimiiiiimiiiiiiii
La vita alla Facoltà
Valdese di Teologia
Ejfervescenza studentesca e quietismo
ecclesiastico ~ Il problema delle vocazioni è responsabilità di tutta la Chiesa
Rafiioni di spazio ci avevano costretto. la scorsa settimana, a rimandare parte del resoconto delVesame sinodale sull'operaio. la vita, le prospettive della Facoltà Valdese di Teologia; ecco la conclusione. red.
La discussione sinodale, sulla traccia dei
rapporti del Consiglio e della Comm. d esame, si è poi soffermata sulla situazione degli
studenti, in quanto vi sarebbero stati durante Tanno casi di indisciplina, che però hanno
un valore protestatario, esprimendosi nei modi caratteristici della vita studentesca. Si sono alternale voci esprimenti opinioni diverse, da chi trovava che si dava troppa importanza a ragazzate, a chi invece rifiutava di
considermic ragazzate (dopo tutto, sono
giovani a cui affidiamo già la predicazione,
d’estate, che assumono spesso larghe responsabilità nelle nostre comunità. nelTattivita
giovanile) e voleva veder meglio il problema
che rivelavano. La Comm. d'esame ha espresso con decisione il parere che si trovasse in
futuro il modo di ascoltare pure gli studenti,
ad esempio con una relazione preparata dalla
loro assemblea, per « conoscere l’altra faccia
della luna ». come si è espressa con uinorismo. Non è stato votato alcun ordine
del giorno, ma è rimasta agli atti ima
raccomandazione, di cui il Consiglio di Facoltà terrà sonz altro conto. E evidente che
Tintenzione non era quella della costituzione di un sindacato studentesco, ma piuttosto quella di rendere in qualche modo
« corresponsabile » questa parte non indifferente delia comunità della Facolta.
A proposito di studenti, tuttavia, il problema pili doloroso è quello della loro scarsità numerica mentre il loro livello medio risulta inconsueto per serietà e sensibilità alla problematica teologica e ecclesiastica
odierna. Mentre si allunga — e la cosa e
profondamente rallegrante — l'elenco di coloro che seguono dalTesterno gli studi teologici, limitato in modo veramente preoccupante è il numero degli studenti italiani (vi
sono sempre numerosi stranieri), e in parti
colare valdesi. Il moderatore Giampiccoli ha
fatto vibrare fortemente questa nota in Sinodo. e vorremmo che Teco se ne ripercuotesse davvero nelle nostre comunità. Mancano operai! Quest’anno la FUV, rispondendo
alTinvito del Sinodo, ha curato che il problema fosse presentato ampiamente alle im
stre unioni giovanili, tra l’altro consacrando
un numero speciale, veramente ottimo, i
« Gioventù Evangelica >i (marzo 1966) ^ al
problema delle vocazioni pastorali. tutt og
gi (e come vorremmo essere male informati!) non v’è un solo iscritto id 1 anno.
Un problema limitato, che però ha la sua
incidenza nello svolgersi della vita della acoltà è quello che ha portato alla votazione
di questo o.d.g.:
Il Sinodo invila il Consiglio di Facoltà a riprendere lo studio della struttura e funzione del decanato e W pf®
sentore concrete proposte al prossimo
Sinodo.
Sinceramente non comprendiamo
ficoltà presenti la soluzione di un prob ema
che c essenzialmente organizzativo-ammmistrativo, secondo un incarico a rotazione nel
quadro del principio della responsabilità collegiale.
I docenti incaricati delle cattedre rii Antico e di Nuovo Testamento, il prof. J. Alberto
Soggin e il prof. Bruno Corsani, dopo un
quadriennio di « prova » presso la nostra Facoltà (entrambi avevano già insegnato presso la Facoltà Evangelica di Teologia di Buenos Aires), e su proposta del Corpo pastorale
che ha esaminato e discusso la loro attività,
sono stati confermati dal Sinodo con buona
votazione e sono così diventati titolari delle
rispettive cattedre. Formuliamo loro un augurio fraterno per il loro mini.stero.
Efficace l’opera svolta tramite la Biblioteca, in continuo aumento, curata dalla dr.
Aja Soggin; di alto interesse i temi presentati e dibattuti sulla rivista « Protestantesimo », mediocre però la risposta della chiesa:
il Convitto è continuamente in funzione, si
può dire 12 mesi su 12, guidato con capacità
dalla sig.ra Marta Macchioro; il col. Aldo
Long è subentrato al gen. Giorgio Girardet
(i nostri stabili sono ben difesi, armata manu!) nella responsabilità di amministratore:
al primo un cardiale augurio, al secondo un
caldo ringraziamento per ciò che ha fatto in
molti anni per Via Pietro Cossa 42, lieti che
egli conservi il posto di caponla nel sodalizio degli « Amici della Facoltà », che anche
quest’anno hanno dato un appoggio notevole
alle finanze.
Or qui cominciar! — potrebbe essere altrimenti? - le dolenti note a farcisi sentire
Lo stesso discorso fatto per gli Istituti d istru
zione secondaria, vale per la Facoltà teoio
gica, e le Chiese sono assai più larghe di ap
plausi e di cordialità che non di reale e par
tecipe solidarietà. Se si prescinde dai doni
di singoli, essenzialmente degli « Amici »
menzionati, le comunità valdesi nel loro insieme hanno dato a stento un milioncino,
nello scorso anno, per la nostra Facoltà. Il
Moderatore Giampiccoli ha fat'o notare che
il deficit di bilancio che si presenta da alcuni anni non è solo dovuto alla svalutazione della lira, ma essenzialmente al fatto che
il Sinodo, cioè la Chiesa, ha approvato la
quarta cattedra, ma in pratica non l’ha mai
finanziata (non vorremmo contare i pasti al
prof. Soggin...), ed è necessario che se ne
renda conto e provveda in conseguenza. Se
le cose non vanno peggio, e se certi settori,
come la Biblioteca, conoscono un continuo
potenziamento, ciò è stato possibile soltanto
grazie all’impegno di un gru|mo relativamente ristretto, e in forte misura straniero.
Quindi :
Il Sinodo esprime la propria viva riconoscenza alle persone e agli Enti,
italiani ed esteri, che hanno generosamente contribuito a fornire i mezzi per
lo sviluppo della nostra Facoltà.
Infine, sentito, fraterno e fiducioso per 1 avvenire, il ringraziamento con la viva speranza che le comunità mandino dei giovani a
formarsi alla nostra Facoltà per la predicazione delTEvangelo :
Il Sinodo approva l’operato del Consiglio della Facoltà ed esprime ai docenti e ai Membri del Consiglio il
proprio riconoscimento per l’impegno
con il quale hanno svolto la loro opera.
vari aspetti (storico, sociologico, psicologico, filosofico). L’attacco alla teologia voleva essere in difesa dell’obiettività della ricerca scientifica anche
sul terreno della religione. Le critiche
rivolte alla « teologia » erano diametralmente opposte a quelle che essa
aveva ricevuto dal pietismo...
* >|t
Penso che sarebbe antistorico attribuire a queste forme di diffidenza per
la teologia le difficoltà presenti, anche
se non dobbiamo dimenticarle per
trarre dalle esperienze del passato
lezioni utili anche per noi. Piuttosto,
le perplessità verso la teologia da parte dei giovani di oggi sono forse il contraccolpo della perplessità dei giovani,
non verso la teologia ma verso la vita
della chiesa in generale, quella vita
che essi così, spesso (e purtroppo sovente con ragione) criticano come
avulsa dai problemi dell’esistenza, dai
problemi dell’uomo e della società di
oggi. La frattura fra la «vita ecclesiastica » nel senso più tradizionale, e
la società contemporanea, il carattere
introverso di molte attività religiose
comunitarie, sono mali denunciati abbastanza spes.so e non voglio nè nosso
qui prenderli in esame. 'Vorrei solo
che ci chiedessimo se all’elenco delle
loro conseguenze non debba anche aggiungersi la crescente perplessità dei
giovani ad avviarsi verso gli stadi teologici e il ministero pastorale.
ig ^ tit
Vorrei immediatamente aggiungere,
però, che un tale atteggiamento è errato da due punti di vista: anz tutto
soggettivamente. Si sa che la critica
di chi rimane fuori è spesso sterile e
comunque è negativa. La chiesa ha
bisogno della visione e delTimpegno
costruttivo di coloro ohe hanno la
chiarezza di discernere alcuni dei suoi
mali presenti (senza peccare di assolutezza! I mali della chiesa non possono essere ristretti a una sola inalattia, nè i rimedi a un solo tipo di cura
con esclusione di altri!). Non i gemiti
delle Cassandre, ma l’impegno costruttivo dei reduci di Gerusalemme ohe
ne tiravano su le mura abbattute con
una mano alla cazzuola e l’altra alla
spada, dev’essere l’esempio al quale i
giovani credenti di oggi debbono rifarsi. Ma anche oggettivamente, sul
terreno della teologia stessa, ritengo
che le obiezioni del passato e quelle
del presentte non mettano a nudo dei
difetti inerenti all’essenza della teologia, ma alla sua realizzazione concreta, o meglio, al modo imperfetto con
cui essa è coltivata dai credenti, che
sono uomini con le loro limitazioni.
Recentemente il pr^if. J.JM. de Jong,
rettore del seminario’ teologico di Driebergen (Olanda), formulava in questi
termini le caratteristiche di una teologia ohe sia attuale: proclamare il messaggio biblico con tutte le sue difficoltà, nella sua dimenslcne personale,
mondiale e cosmica. Impegnarsi nello
studio del futuro dell’uomo e della
società di oggi (senza evitare o relegare all’ultimo posto l’antropologia,
l’etica, la sociologia, eco.). Avere una
posizione di rottura, o meglio, cercan
la — al di là delle trincee tradizionali
delle posizioni filosofiche e teologiche
del passato. Non parlare soltanto di
impegno, ma essere veramente impegnata. Si può discutere sui dettagli di
questa formulazione, ma è certo che
una teologia fondata sulla Parola non
può essere che una teologia dell’impegno, perchè la Parola è tutta quanta
un messaggio che impegna, dalla Genesi alTApocalisse. Non è possibile, di
fronte alla Parola di Dio, stare alla
finestra a guardare. E la teologia ner
prima deve camminare ubbidendo all’impulso-della Parola. In questo camminare del pellegrino che nulla possiede e tutto cerca, che va per fede e
non per visione, stanno la miseria e
la grandezza della teologia — e 1? sua
attualità. B. Corsani
ALLA KONGRESSHALLE DI BERLIISO
Un grande congresso
sull' evangelizzazione
Un Congresso mondiale sulla evangelizzazione avrà luogo a Berlino
Ovest dal 26 ottobre al 4 novembre ’66.
Sarà uno dei più grandi congressi
interdenominazionali e vi parteciperanno 1.200 delegati di tutto il mondo.
Più di trenta nazioni africane saranno rappresentate da delegati di Chiese; molti altri verranno dall’Europa,
dai paesi del mondo asiatico ed americano, dall’Australia e dalla Nuova
Zelanda.
Il tema fondamentale del Congresso sarà questo: « Un popolo, un Evangelo, una missione ». Fra i principali
oratori vi saranno ; il dr. Gerhard
Bergmann (Germania), il rev. George
Duncan (Scozia), il dr. Kyung Chik
Han (Corea), il past. Fernando Vangioni (Argentina). Parteciperà al congresso anche il past. Billy Graham.
Questa grande manifestazione gvangelistica non è emanazione del Consiglio ecumenico delle Chiese ; forse
anche per questa ragione non è an
nunziata dagli organi ufficiali del Consiglio. Il Congresso è organizzato sotto gli auspici di « Christianity T:day »,
una rivista teologica americana larmente diffusa, e da un gruppo di persone fortemente impegnate nel campo della evangelizzazione.
Fra i nomi del Comitato sostenitore, ricordiamo : il dr. Cari F'.H. Henry,
direttore della rivista; il vescovo luterano Dibelius di Berlino: il past.
Jean-Paul Bencit, della Chiesa Riformata di Francia; il Pastore Lamont,
degli Stati Uniti; il past. Beniamino
Moraes, del Brasile ed altri ancora.
Il problema della «evangelizzazione » del mondo rimane fondamentale
per la Chiesa di Gesù Crnto, anche se
oggi è al centro di forti tensioni da
parte di assemblee ecclesiastiche. Le
comunità cristiane hanno bisogno
del messaggio dell’Evangelo ; ma hanno pure il compito di annunziarlo al
mondo in ubbidienza alTcrdine di
Gesù Cristo ; « Andate, ammaestrate
tutti i popoli » e in risposta all’ihquietante domanda di Paolo : « Come crederanno in colui del quale ncn hanno
udito parlare? ».
Il pastore Ermanno Rostan è stato
invitato a far parte del numero dei
delegati dal Comitato organizzatore.
Quanti hanno a cuore il problema
della « evangelizzazione » intesa nel
suo significato originale di « proclamazione » e di « annunzio » della venuta di Cristo, con tutto ciò che quella venuta comporta per noi individualmente e per il mondo, sono esortati a nregare per il Congresso di Berlino. Anche a questo riguardo si deve
dire che «se l’Eterno non edifica la
casa, invano s’affaticano gli edificatori». Per questo il Signore ci domanda di pregare; la Chiesa ha bisogno di pregare in vista della evangelizzazione.
Anche il Congresso di Berlino può
essere una preziosa occasione di preghiera comimitaria.
Ricordo di fiiantuanco Torcellan
A V V I S O
La Biblioteca della Facoltà
Valdese di Teologi'’. (Via Pietro
Cossa 42, Roma) cerca per acquisto o prestito i seguenti numeri sciolti della rivista
protestantesimo
1950: 1
1951; 1
1952; 1-4
1953 ; 3
1956: 1
1957: 3
1964: 1
ed eventualmente
1946-49: le annate intere
BORSE DI STUDIO - I DISTRETTO
La Commissione del I Distretto comunica
che le domande devono essere presentate al
Vice-presidente, Ing. Giovanni Pontet, Via
Rompicollo 2, Torre Pellice, entro il .31 Ottobre. Le domande, in carta libera, devono
essere accompagnate da :
1) certificato di famiglia;
2) pagella dell’anno 196.1-66;
3) presentazione del pastore.
La Commissione Distrettuale
Il nome di Gianfranco Torcellan era già
affermato nella cultura italiana, come quello
di uno storico fra i più valenti della giovane
generazione. E non aveva che ventotto anni:
un’età assai giovanile in qualunque corriera
scientifica, ma incredibilmente precoce addirittura in quella tanto esigente degli studi
storici. Eppure non c’era nulla dell acerbità,
quasi inevitabilej del giovane ai suoi primi
lavori nelle opere che Torcellan aveva pub
bucato sulla decadenza di Venezia, sull’lllu
minismo veneto e sull’economista settecente
SCO G. M. Ortes. Colpiva anzi, in quei lavori
la singolare pacatezza del suo giudizio stori
co, teso tutto a comprendere anziché a con
dannare, pure senza celarsi gli errori, i lirrdti
e magari le colpe dei personaggi studiati. Per
questo erano così penetranti e così piene di
umanità certe sue pagine; specie sull Ortes,
il bizzarro economista cattolico il cui pessimismo religioso era giunto a conclusioni
scientifiche tanto paradossali e tanto profonde insieme; specie su quei patrizi veneziani
della decadenza, di cui sarebbe facile sbrigarsi con una sommaria condanna e di cui
Torcellan aveva capito, invece, così acutamente, la psicologia e quindi le ragioni di
inevitabile rovina.
Sembrava avere tutto Vavvenire davanti a
s'e. Anzi, aveva già ricevuto riconoscimenti
lusinghieri, che sarebbero stati sufficienti a
insuperbire chiunque: per conferirgli la libera docenza, si era invocata addirittura una
eccezione alla legge, non essendo ancora trascorsi gli anni regolamentari dal conseguimento della laurea: un gesto che basterebbe
da solo a dare la misura della stima che se
ne aveva nell’ambiente accademico. La Rivista Storica Italiana, la più importante rivista nazionale nel campo storico, lo aveva voluto come suo segretario di redazione. L Università di Torino gli aveva affidato un insegnamento accademico. Eppure non aveva nulla di quei difetti che affliggono così spesso i
’’ragazzi prodigio”: era incantevolmente semplice,, sorridente, senza traccia di bona e di
arrivismo. Noi della generazione più anziana
guardavamo con commozione affettuosa questa gioventù così fiorente e così limpida in
ogni senso. Lo consideravamo non soltanto il
più intelligente, ma il più caro e il più gentile dei nostri collaboratori. E contavamo
tanto di vederlo avanzare serenamente, e
prendere il nostro posto, come tanto meritava e tanto avremmo desiderato.
Invece, la sua gioventù è stata stroncatain modo così repentino e misterioso che si
stenta ancora a capire come possa essere accaduto. E solo dopo la sua scomparsa sono
venuto a sapere come egli, non molto tempo
prima, avesse voluto entrare a fare parte
della comunità evangelica. Di uno spirito
pensoso e profondo e di un atteggiamento
cristianamente caritatevole verso gli altri
uomini avevano dato testimonianza certamente le sue opere. Ma ignoravo — lo confesso — quella sua decisione per TEvangelo,
anche in senso formale, ecclesiastico. E credo di capire perche non me ne avesse informato. Benché non potesse dubitare dei miei
sentimenti di stima e di amicizia per lui, ero
pure sempre fra coloro che lo avevano giudicato all’esame di libera docenza e probabilmente avrebbero dovuto giudicarlo in futuro, in altre tappe formali della carriera
accademica. Evidentemente, non voleva che
il mio giudizio potesse essere minimamente
influenzato dal fatto che ambedue fossimo
evangelici.
In questo silenzioso atto di delicatezza, in
questo scrupolo di rettitudine sino all’estremo, eppure senza nessuna ostentazione farisaica, c’è tutto lui, il nostro caro Gianfranco.
Dirò la verità: è stato per me una testimonianza che non riuscirò a scordare mai più:
una indimenticabile lezione del giovane dagli occhi sorridenti di là dal momento supremo della sua esistenza.
Giorgio Spini
Miinimiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitmiioimii
È USCITO IL IV VOLUME DEL
Novità Claudiana
Nuovo Testamento annotato
in 4 volumi
(Il secondo e il terzo volume sono ancora in preparazione
e saranno pronti entro il 1967).
Il IV volume comprende gli ultimi libri del N.T., dalla
Prima Timoteo all’Apocalisse.
Prezzo: edizione in brossura L. 1.900
edizione rilegata uso pelle L. 2.600
★
A CHI PRENOTA L’INTERA OPERA: SCONTO DEL 15 PER CENTO
Muta nell' URSS
r atteggiamento
dei cristiani 7
LONDRA (Soepi) - In seguito all'incarceramento di sei battisti russi che avevano battezzato nel Don quaranta giovani e giovanotte, diretto una tipografìa clandestina e fondato una scuola religiosa illegale, il dr. Ernest A. Payne, segretario generale deirUnìone battista della Gran Bretagna e d’Irlanda,
ha espresso il parere che tali atti potrebbero
signifìcare « la resistenza di certi gruppi di
cristiani ortodossi ed evangelici nei confronti
delle restrizioni della libertà di culto ». 11
dr. Payne riferisce che, nel corso di recenti
conversazioni al Ministero dei culti, a Mosca,
gli era stato dichiarato che, se TURSS è ufficialmente uno Stalo ateo, la libertà di culto
è tuttavia garantita nel quadro di certe disposizioni che vietano in particolare la celebrazione di culti fuori degli edifici ecclesiastici e Tistruzione religiosa dei bambini fuori
delle loro case.
4
pag. 4
7 ottobre 1966 — N. 39
TORRE PELLICE
RIMINI E DIASPORA ADRIATICA
Ripresa al Collegio Due avvenimenti
Nel resoconto recentemente pubblicato dei lavori sinodali, il resocontista
osserva malinconicamente, a proposito dei nostri istituti di istruzione,
che dopo il fervore delle discussioni
sinodali, il silenzio avvolge solitamente gli istituti stessi. Alle elevate, nobili
parole non succedono i fatti; i quali
fatti, secondo il resocontista, in questo caso avrebbero dovuto consistere
in un impegno adeguato da parte degli amici e delle comunità, sul piano
finanziario. E questo impegno, « a dir
lo vero » non sembra essere stato molto adeguato. Colpa degli amici e delle
comunità, ma colpa forse anche degli
Istituti stessi che non sempre sanno
fare sentire la loro voce, paghi forse
della soddisfazione di compiere fedelmente e onestamente il loro dovere.
Ciò premevo, ci siano consentite poche righe di cronaca di questa vita
óperosa del Collegio.
Ricordiamo preliminarmente la fornata degli Amici, la quale costituisce
ormai solo un ricordo, e òhe, come
suole spesso accadere, è stata dimenticata dai cronisti. Una bella giornata
che ha riunito oltre centocinquanta
ex-allievi al pranzo, nel salone del Ristorante della seggiovia, rediKsi quasi
tutti dal culto presieduto dal Modera^
tore Neri Giampiccoli nel Tempio di
Torre Pellice.
Un pranzo-incontro che, pur diventato ima « istituzione » ha conservato
le caratteristiche della comune mensa di ex-studenti che hanno tutti qualche cosa di vecchio-nuovo da ricordare; qualcosa di specificatamente Collegio Valdese. Saluti di amici assenti,
un breve intervento di un ex-ellievo,
poi, adunata generale nella Sala Sinodale. Relazione del presidente dell’associazione, dott. E. Gardiol, il quale fa il punto della situazione, indica
le mete raggiunte, i nuovi obiettivi.
Poiché la Tavola ha abolito la tassa
Pro Collegio per ovvie ragioni di solidarietà sociale, non sembra inopportuno domandare agli Amici di sostituirsi col loro contributo a questo
mancato introito. Il presidente parla
pure del film che già è stato presentato a molte comunità, e che viene ora
presentato ai soci che dimostrano di
apprezzarlo vivamente.
La parte amministrativa viene chiusa senza ulteriori discussioni; la dire^
zione viene confermata all’unanimità
con un caldo applauso al dott. Gardiol, instancabile animatore. Agli Amici verrà rivolto l’invito a rinnovare
l’impegno triennale scaduto.
L’incontro continua poi nei locali
del Convitto. La parte sportiva è ridotta, quest’anno, per la concomitanza di avvenimenti sportivi intemazionali a Torre PelUce, mancano quindi
i giovanissimi, mentre i meno giovani
continuano sereni conversari al buffet
sapientemente organizzato.
« « ♦
L’inaugurazione dell’anno scolastico
ha avuto luogo regolarmente il 1° ottobre. Totalitaria la presenza della
scolaresca e del corpo insegnante; affollate le gallerie.
Presiede il Vice-Mcderatore, pastore
A. Deodato, il quale porta il saluto del
Moderatore della Tavola Valdese. Sono presenti il sindaco di Torre Pelice,
aw. Cotta Morandini, quasi tutti i
pastori delia Val Pellice, il preside
della Scuola Media Statale Leonardo
da Vinci, prof. Casini, il maresciallo
dei Carabinieri.
Il Vice-Moderatore legge e commenta il salmo Vili, di cui pone in rilievo
l’inse^amento sempre attuale ; la
maestà, l’onnipotenza di Dio, che ha
posto la sua maestà in quei cieli dove
oggi l’uomo con la potenza dei suoi
mezzi tecnici, vuole penetrare sempre
più avanti quasi rifiutando il concetto
stesso del mistero. Eppure cos’è l’uomo? Ecco la solenne risposta, l’uomo è
mmiiiiiiiiiiiiiMiiiK
l’oggetto della memoria di Dio: questo costituisce quella dignità che lo
sottrae al pericolo ed alla tentazione
di considerarsi un piccolo signore di
cose più grandi di lui.
Ha quindi la parola il preside del
Liceo prof. Augusto Armand-Hugon,
il quale presenta una interessante
conversazione sulla storia del pane:
dalla preistoria fino ai tempi moderni
è una piacevole rievocazione delle vicende misteriose che hanno portato
dal primo chicco di miglio al pane saporito dei giorni nostri.
I presidi della Scuola Media e del
Liceo Ginnasio riferiscono quindi brevemente sulTandamento del decorso
anno scolastico : un anno normale,
ohe ha avuto una conclusione soddisfacente con gli esami di licenza media: venticinque licenziati su ventotto candidati ; sei maturi su otto.
Un incontro fraterno alla Foresteria, come sempre simpaticamente offerto dal pastore Deodato e dalla sua
gentile signora, ha chiuso questa prima giornata della ripresa scolastica al
Collegio. rep.
importanti
La stagione estiva che volge al termine, è stata quest’anno caratterizzata da due avvenimenti importanti: il
riconoscimento di Rimini come Chiesa costituita, da parte della Conferenza Distrettuale del giugno scorso e
le lunghe trattative per l’acquisto di
una villetta per la nostra opera, iniziate in giugno e concluse il 31 agosto
con la firma del rogito notarile.
Siamo profondamente grati al Signore che ci ha concesso di vedere
questo giorno tanto atteso e desideriamo ringraziare di cuore tutti i generosi donatori, italiani e stranieri,
che col loro aiuto, dal 1962 ad oggi,
ci hanno permesso di raccogliere la
metà della somma necessaria all’acquisto. La nostra più viva riconoscenza alla Tavola Valdese che ha anticipato il rimanente dandoci cosi una
dimostrazione di fiducia che non deluderemo certo.
I nuovi locali dell'opera valdese in Rimini, in Viale Trento 61-63-65. La parte più bassa
deU’edificio, a destra nella foto, deve essere trasformata in
cappella.
Ora abbiamo la « nostra casa ». Si
tratta di una villetta di tre appartamentini, uno dei quali sarà trasformato, a Dio piacendo, in cappella,
mentre gli altri due saranno destinati
aH’alloggio dei Pastori, italiano e tedesco.
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
PERRERO - MANIGLIA
La domenica 7 agosto nei Tempio di Perrero è ®lato celebrato il matrimonio del signor Lnciano Long, di San Germano Oliisone, con la signorina Marina Pons, del
Bessè. La benedizione del Signore aecompa;gni questi aposi ai quali rinnoviamo i
nostri fraterni aiuiguri di ogni felicità.
Il pastore Alfredo Janavel ha presieduto
i nostri due culti la domenica 28 agos'o. La
comimità ohe lo eibbe quale suo conduttore
per un anno, un ven'ennio addietro, ha
molto gradilo la sua visita e 'o ringrazia
per i messaggi che le ha rivolto ndl nome
del Signore.
RORA
Domenica 10 ottobre alle ore 10,30
avrà luogo l’Assemblea di Chiesa per
discutere su:
b) Informazioni sull’ultimo Sinodo.
a) Resoconto finanziario.
c) Varie.
Ogni membro di Chiesa è vivamente
invitato.
VILLASECCA
Riidiii-TV della Svizzera Italiana
Domenica 9 ottobre. Radio: Conversazione
evangelica alle 9,15, Pastore O'to Ranch.
Televisione: alla fine delle trasmissioni,
« La Parola del Signore », Pastore Guido
Rivoir.
Celebrazione del centenario
del Tempio Valdese di Perrero
DOMENICA 16 OTTOBRE 1966
ore 10 - Solenne culto commemorativo presieduto dal Vice-Modera
tore pastore Achille Deodato.
ore 12,30 - Agape fraterna alla Serenella di Frali,
ore 14,30 - Apertura del bazar di beneficenza.
ore 15 - Adunanza nel Tempio: parteciperanno le Corali dell’Alta
Val Germanasca e saranno rivolti messaggi da ex-pastori
della comunità, da amici e dal prof. A. Armand-Hugon, presidente della Società di Studi Valdesi,
ore 16,30 - Thè benefico e chiusura del bazar.
Ricordate questa giornata di riconoscenza a Dio, di consacrazione e di comunione fraterna.
POMARE"'.''
Ringraziamo sentitamente lo studente in
Teologia Ermanno Genre, il Cand. in Teologia Mario Berutti e il dott. Claudio Tron e
il Past. Gustavo Bouchard che hanno sostituito il Pastore durante la sua assenza nel
mese di settembre. La comunità è grata a
questi servitori del Signore che l’hanno edificata con i loro apprezzati messaggi.
Lutto. Il Signore ha richiamato a Sè la
nostra sorella Lidia Massel di Chiotti all’età
di 85 anni, dopo alcuni mesi di sofferenze
sopportate con cristiana sottomissione. Sulla
famiglia in lutto invochiamo le consolazioni
del Signore e ricordiamo loro le promesse di
vita eterna in Gesù Cristo nostro Salvatore.
Nozze. Si sono uniti in matrimonio il sig.
Riber Remo con la sig.na Griglio Ersilia Enrichetta di Chiotti Inferiore; il sig. Ferruccio Peyronel con la sig.na Elena Bounous
dell’Albarea; e il sig. Ricelli Aldo con la
sig.na Gente Marina di Bovile. Sui nuovi
focolari invochiamo le celesti benedizioni.
Ripresa. La Scuola Domenicale riprenderà
le lezioni domenica prossima 16 ottobre con
un culto solenne nel Tem;vo di Chiotti alle
ore 10,30. Gli alunni e i loro genitori sono
particolarmente invitati a questo culto di
inaugurazione.
I corsi di Catechismo riprenderanno sabato 15 ottobre alle ore 14 per il secondo e
il terzo anno; il quarto anno riprenderà domenica 23 ottobre subito dopo il culto.
C. T.
Doimetidica 11 sellembre gli amici de’la
Scuola Latina s4 sono inconitrati per Pannnale agape in un dima di serena fiducia
per l’avvenire della Scuola: era presente
oillre al Comitato il rapprosenitante della
Tavola dr. Alido Ribet e Signora'", il Pastore Enrico TVon già Pastore a Losanna e
Ginevra e antico iniseignante alla Scnola nostra; il veterano del gruppo e sempre vegeto il (signor B'leynat Alberto; per la diaspora italiana il Signor Pini di Bergamo
con le sue figliole. Convitti con interventi
numerosi e utili al futuro della Scnola.
Gli amici e gli ex studenti si ricordino
della loro Scuola 'inviando la loro offerta
alla segretaria Germana Costantino o alla
preside Prof. Elsa Bcdma. Il comitaito degli Amici continua (la sua m'.s®’one con fiducia sotto la pres'(de(nza della s'gnora Itala
Beux, anima del grnp(po responsabile.
Domeni(Oa 25 u.s. sono stati celebrati i
seguenti battesimi : Peyronel Sergio di Arturo e Giacomino Ida; Peyronel Ode ta di
Silvio e Giacomino Emilia; Ansaldi Marilena di Sergio e Livia Long; Genre Lidia
di Enrico e Peyrain Obiarina. Ricordiamo
ai geniiori le loro promesse e la fedeltà
alla diesa nella partecipazione ai culti,
nelPesemipio in ogni cosa, per il bene spirituale idd e loro creature.
Nel tempio dei Chiotti è Stato celebrato
il matrimonio (di Peyrond Ferruccio dd!a
nostra chiesa e Bounous Elena; il Signore
benedica ques.o focolare. Gli sposi si s abiliranno a Pomarelto..
Durante il culto sono sa ti insediati come
membri de(l Concistoro i seguenti fra elli c
sorelle: Chatnbon Lina, Rostan Viola, Ribet Giosuè junior, Tron Attilio, Micol Flavio, Bleynat Bruno. Confermati come membro (del Concistoro per la parte tecnica il
Laestoh Giovanni, Jahier Vi'.ale, Concourde
Arturo e Marchetti Luigi. Inoltre è mem
bro (del Concistoro per la parte tecnica il
geometra Gino Rostan mentre Hario Coucourde e Giaiero Renato sono memibri reaponsabili nel CoinciBtoro in rappresentanza del quartiere della Faiola. Per la prima
volta due sorelle entrano a far parte del
Concistoro: ogni pregiudizio in questo
campo è crollato e (la nostra chiesa è lieta
di dare il benvenuto ai nuovi componenti
del Concistoro, in modo particolare alla
raipipresenlanza femminile.
Alla ca(ppèlla del Clot ¡1 cul o mens'le
di domenica 25 è Stato presieduto dallo
studente in teoilogìa Sergio Ribet : siamo
grati al nostro collaboratore per il profondo messaggio ch’eli ha rivolto e domandiamo al Signore ch’egli possa suscd'tare altre vocazioni nella sua chiesa per la Sua
opera.
Ricordiamo che i corsi di catechiismi sono stati iniziati domenica 18 settembre e
la Scnola Domenicale il 2 ottoibre. Il culto
per tutta la comunità dei piccoli e dei
grandi si terrà domenica 9 ottobre alle
ore 10,30 ancora nel tempio.
Ringraziamento : a nome della chiesa ringraziamo di cuore la comunità di Rorà per
la generosa offerta raccolta con slancio nelle
famiglie a beneficio dei restauri del tempio
nostro; ringraziamo in particolare i promotori
della colletta i signori Rivoira Giacomo e
Paimira e tutti i donatori che hanno espresso
la loro affettuosa solidarietà verso una chiesa
sorella. Pensiamo che questo gesto sia di vivo
incoraggiamento per la comunità nostra nonché per quanti desiderano inviare la loro
offerta.
Ricordiamo il culto di domenica 9 c.m.
alle 10,30 con i bambini, catecumeni e genitori in particolare : la scuola domenicale si
ritroverà al tempio per le ore 10 anziché le
ore 9.
Inaugurato alla Scuola Latina
il nuovo anno scolastico
Il vicemoderatore Achille Deodato
ha presieduto la cerimonia inaugurale ner l’apertura dell’anno scolastico:
egli ha meditato il testo del salmo
119: 8 : «come renderà il giovane la sua
via pura? Col badare ad essa mediante la tua parola... Io ho riposto la tua
parola nel mio cuore per non peccare
contro di te... ». L’oratore ha ricordato
il pregio della parola di Dio, utile per
alimentare giorno per giorno la nostra
vita interiore ohe consente al giovane
di scegliere con serenità la sua strada,
per prendere una decisione ; in un
tempo di incertezza, di vita disordinata, di compromessi, di menzogne la
Parola è per noi la guida, la fonte di
ispirazione preziosa...
La preside, dr. Elsa Salma, ha presentato la relazione delTanno scolatico ricordando la particolare funzione
della Scuola Latina, atta a formare
ele(menti preziosi per la società e anche per le nostre parroedhie: l’insegnamento, ha rilevato la sig.na Salma, non è soltanto visto su di un
piano squisitamente culturale ma soprattutto di formazione religiosa. Anche quest’ anno T andamento della
scuola è stato incoraggiante e la collaborazione con il Convitto si delinea
sotto buoni auspici. Il Pastore locale
ha poi ricordato l’impegno dei professori nelTassolvlmento della loro missione nonché dei responsabili del Convitto per i numerosi ospiti interni ed
esterni; ha salutato e ringraziato il
rappresentante della Tavola per il vivo interessamento per i restauri del
Convitto, il capo distretto Davite
Franco, la sig.ra Toum dei Chiotti
per aver suscitato in Germania un
vivo interesse per la nostra Scuola, gli
ABBIAMO RICEVUTO
Per Anna abbiamo ancora ricevuto
alcune offerte (ci scusiamo se ne diamo notizia con ritardo, ma ci sono
state comunicate ora) : Ernesto e Mirella Bein (Torre Pellice) L, 3.000;
Rosetta Baccella (Roma) 1.000. Ringraziamo e trasmettiamo. Il totale delle offerte per Anna é quindi di Lire
160.000.
Contiamo sempre sull’aiuto di tutti,
non solo per estinguere il nostro debito (secondo le deliberazioni del Sinodo 1965 la Tavola non può infatti
procedere a nessun acquisto di locali
Se non è prima garantita dei necessari fondi), ma anche per (procedere alla
sistemazione vera e propria della cappella che richiederà parecchio lavoro.
Abbiamo bisogno di essere ancora sorretti dalla preghiera e dalla solidarietà dei nostri amici a cui ripetiamo di
cuore: grazie!
Riportiamo Pelenco dei doni per
venuti dopo l’ultima pubblicazione
sulla « Luce » del 24-6-66 e ricordiamo
che le offerte possono essere inviate
indifferentemente alla Tavola Valdese, Via IV Novembre 107, R. ma c.c. pò
stale 1/27855, oppure alla cassiera del
la Chiesa di Rimini, prof. Ada d’Ari
Via Angherà, 28, Rimini, c.c.p. 8/18136
FONDO COSTRUZIONE
DI RIMINI
Totale elenco precedente
Agape fraterna Ses ri (colli.
Elisa Roncagliolo (Sainpierdarena)
Conitigi Guerrini, Firenze
Roberto Co'isson e S'gnora
Torre Pellice
M.C.V. van Doeland-Amsjelveen (Olanda)
Rudolf Hartmeier, Pratteln
(iFr. Sv. l.OOO)
Young Group Berlin Teinpelhof (D. M. 15)
A. Kovacs, Torre Pellice, in
memoria Sig.ra M. Chiam¡po Farinetti
Martin Haas, Itzehoe
l’* Colletta Gruppo Olandese
Nino Lodi, Finale Emilia
2^ colletta Gruppo Olandese
Gruppo Giovanile di Recklinghausen (Germania)
Ruth Henssler, Base!
Primo e Nina Violo, Torino
Vendita cartoline e caissella
offerte
studenti che hanno lasciato la Scuola
con l’augurio d’una preziosa testimonianza ed esempio in Pinerolo dove il
Convitto è molto prezioso per creare
un ambiente evangelico ai nostri studenti. Anche quest’anno la diaspora
italiana è presente a Pomaretto nonché i figli di emigranti oltre ai rappresentanti delle Valli.
Il prof. Armand-Hugon, membro
della Comm. degli Istituti secondari
ha poi proiettato il film sul Collegio
suscitando vivo interesse nelTuditorio.
Si attende comunque anche un film
sulla Scuola Latina ed il nostro Convitto I
Ringraziamo di cuore tutti coloro
che hanno consentito di vivere insieme alcune ore di comunione fraterna
in un clima di gioia spirituale.
Anche quest’anno il numero degli studenti supera i 70 quale segno di
apprezzamento per l’opera che vi è
compiuta e la testimonianza ohe vi
è data. o.d.
CAPPELLA
L, 5.117.886
» 6.00i.(
» s.cor
» 5.006
» 4.00C
» 15.54V
» 143.10<
» 2.32
» 3.r0i
» 16.84?
» 4.100
» 400
» 9.55(‘
» 5.000
» 2.861
» 2.00
» 154.68;
Totale al 13-9-1966 L. 5.497.2?:
BOBBIO PELLICE
La nostra comunità ringrazia vivamente \
Pastori sigg. Edoardo Micol ed Emilio Gan i sigg. Edgardo Paschetto ed Aldo Varese i
quali ci hanno rivolto il messaggio della Pi.
rola di Dio in queste ultime domeniche.
— Domenica 2 ottobre nel corso del nosli ^
culto nel tempio è stata presentata al batt /
simo la bimba Gönnet Marinella di Stefano r
Mondon-Marin Maddalena (Pautasset). I n
grazia e la benedizione del Signore accompa
gnino sempre la bambina e tutti i suoi cari
Direttore resp.: Gino Conte
Keg. ai Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960_____________
Tip. Subalpina s.p.a. - Torre Pellice (To)
avvisi economici
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