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ANNO LXXIV
Torr¿ Penice, 3Ç Luglio 1943
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Nulla 3»a più forte delia vostra fede 1
(Gianavello)
SETTIMANALE DJLLA
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ABBONAMENTO
Italia e Impero . . Anno L.‘ 20 — Semestre L. 10
Estero . . . . » » 30 —» ‘ > » 15
Ogni cambiamento d’indirizzo costa onà lira — La copia Cent. 40
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' Riguardate alia roccia onde foste tagliati
L O E S E (Isaia LI: J) '
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Diratterat Prof. OINO COStABBL
AMMINISTRAZIONE e REDAZIONE : */
Via Carlo Alberto, 1 bis — TORRE PELLICE
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Sebbene le tradizionali feste
del 15 Jigosto in uso alle Valli
Valdesi abbiano carattere religioso,
considerando le sofferente e la
solennità del tempo presente, la
favola Valdese ha deliberato che,
per il corrente ànno, esse vengano
sospese. Jl Jvtoderatore :
Virgilio Sommani.
Questo Comunicato ci era già stato rimesso per la stampa, quando si sono determinati gli eventi di questi giorni, ed
i provvedimenti che vietemo « gii assembramenti e Ig riunioni superiori a tre
persone ».
PubblichAamio egualmente il Comunicata, perchè il Moderatore desidera precisare che, quanto lA è esposto, debba
avere comunque effetto. «
Di fronte alla guerra
Jl dovere della Speranza
Jntercedere
Qual’era il concetto che si facevano
gli ^antichi delle calamità pubbliche e
delle disgrazie personali ? Quasi sempre
essi pensavano che le une e le altre fc®.a«*ai4.eUfi-Piiuj«k>jH.^jeT cpm-,
messi: il castigo di Dio provocato dalla
colpa degli uomini.
Per quanto concerne i pagani, è caratteristico,, a questo proposito, Tepisodio
narrato nel libro dei Patti (28: 1-6).
Paolo, scampato al naufragio ha approdato neiriisola di Malta. La ciurma accende un grande fuoco, quando una vipera s’awenta sull’apoistolo e si arrotola
intorno alla sua maino. Ed ecco il commento degli astanti: «Quest’uomo del
tutto è micidiale, poiché - essendo scampato dal mare - pur la vendetta divina
non lo lascia vivere».
Per quanto riguarda gl’israeliti, prendo - come t’iptco - il pruno episodio del
genere narrato nella Sacra Scrittura. Il
cataclisma che aveva causato la distmzione delle due città di Sodoma e Gomorra passò più tardi nella leggenda di
quei tempi lontani avvolto nell’alone
misterioso e spaventevole del castigo.
Tale esso era altresì nella mentalità dei
patriarchi contemporanei dell’avvenimento e ne è stata fissata la tradizione
in un mirabile capitolo del hbro della
Genesi che non è possibile rileggere a
mente serena Senza restarne profondamente commossi (18: 20-33).
Dopo che si sono allontanati i tre messaggeri di Dio - ai quali Abramo ha offerto la più larga ospitalità orientale
- il Padre dei credenti « si accosta ancora all’Eterno », cioè si raccoglie in meditazione su ciò che sta per succedere.
Ed avviene allora quel dnammaticoi colloquio tra rOnnipotente Creatore e rumile creatura in cui l’anima del patriarca si protende verso Geova in uno slancio mirabile, in un fervore
d’mtercessUme.
—; Tu sei santo e giusto, 0 Signore,
farai tu perire gl’innocenti con ì colpe^
voli? E condannerai tu le due città impe^
nitenti se tra le loro mura abitano
quanta giusti ? ^
— Se vi trovo cinquanta giusti, le
due città saranno risparmitite.
Àbramo ha vinto la battaglia, ma la
sua astuzia si mette al servizio dei suoi
santi propositi. Nella sua ardente passione fraterna, egli cerca di assicurarsi
la 'grazia ottenuta anche neH’ipotesi
(ahimè probabile !) ohe il lirhite da lui
proposto non venga raggirmto. Egli si
sforza, insomma, di trarre il massimo
vantaggio dalla clemenza divina.
n dialogo continua...
— E se i giusti fossero solamente quaranta...
Perdonerò.
— Ma se forse sono appena trenta, appena vehti, appena dièci...
— Perdonerò.
Almeno dieci giusti’- pensa il vegliardo - almeno dieci giusti in due grandi
città ci saranno certamente: cinque giusti per ogni città !...
E Àbramo, tràniquillizzato,, rientra
sotto la sua tenda.
Ho parlato più sopra della mentalità
dei tempi, passati. Mi domando se è molto diversa la mentalità dei giorni nostri.
Certo - nella mSi^gior parte dei casi non si ha» il coraggio di dirlo; ma - di
fronte ad un awernmento tragico (terremoto, naufragio, disgrazia qualsiasi,
pubblica o privata - non è raro il caso che s’affacia - “nel nostro pensiero di
buoni « cristiani » ...generosi e fraterni l’ipotesi antica, magari sotto forma dubitativa, o inteiTOgativa... Chissà se. le
vittime' non-erane colpe\'oli di qualche
grave fallo, chissà se il colpito non era
' un grande peccatone ?...
Chissà ?... E allora, io ve lo domando,
che cosa siamo noi !
E lo stesso avviene di fronte alla guerra: « Il nostro caro è stato risparmiato
perchè abbiamo tanto pregato per lui.
Dio ci ha esauditi ! »
E quell’altro, io vi domando, quello
morto, quello mutilato, quello disperso ?
E le vittime delle inciursioni aeree: uomini, donne, vecchi,, bamibmi ?
Apriamo l’Evangelo. « Non v’è un solo
giusto, nemmeno mio» (Rom. 3: 10),e,
appunto per questo il Giusto - l’unico l’Inviato di Dio - « è morto. Lui giusto,
per tutti noi, ingiusti » (1 Pietro 3: 18).
Che dire, allora ? o - meglio ancora ohe fare ?'
Astenerci dal formulare - e anche dal
pensare - considerazioni insensate e giudizi avventati. Rinunziare alla faciloneria di spi^azioni smentite dai fatti e di
giustificazioni che difettano del più elementare senso di giustizia. Abbandonare, insomma, definitivamente, una men' taiità antiquata e superata, tanto sul
terreno storico quanto su quello morale
e religioso.
Imitaré invece il vecchio Àbramo. Accostarci, come lui, all’Eterno e prostrarci
davanti alla Sua Santità. Diventare finalmente « fraterm », nei nostri pensieri
e nei nostri sentimenti, nella nostra intelligenza, nel nostro cuore e nell’anima
nostra..!
E Mtercedere: intercedere con fede,
con ardore, con passione. Fare salire
verso il Padre la fiamma pura della nostra intercessione finché si confonda nel
braciere immenso deirincommiensurabile
Suo Amore. OiovanrH E. Melile.
A proposito di S. Giovanni 15: 7: la
preghiera d’un credent© è il pensiero di
Dio riflesso nella sua anima come in ur
'no specchio. Spurgeon.
“Come ritorneranniO ?
In occasione deH’ultima Conferenza
Distrettuale venne posta da un giovane
Pastore la seguente domanda: Come ritorneranno i nostri giovani dopo il lungo
'¡perìodo di semizio militare e come li
mccoglierà la Chiesa ?
':^La Conferenza, sia per impreparazione sia per mancanza di tempo, non rispose in modo esauriente ad una tal©
domanda e senz’altro passò oltre.
Data l’importanza del problema, non
vorrei tuttavia ch’esso passasse inosservato, senza sollevare un certo interesse
. in chiunque ha cara la vita spirituale
i dei giovani Valdesi e si preoccupa perciò
deH'awenire delle nostre chies'é.
Mi limiterò, in queste brevi note, a
metterne in luce alcuni degli aspetti più
I ’essenziali.
' . E’ naturale che, mentre ancora perj ' dura ed incrudelisce il conflitto tra i poi poli, ci si preoccupi dello stato d’animo
■ dei nostri giovani saldati e, dell’ambiente in cui la CMesa li accoglierà, quando
giungerà per essi l’ora del sospirato ristorno. V
Trattasi, infatti, di una buona parte
della nostra gioventù maschile che, un
.poco alla volta, è stata sottratta alla famiglia dalle esigenze della guerra ed alf lontanata, almeno igmaterialmiente, dalla
, ,..1 chiesa. Assommai«} ormai a varie centinaia J giovani soldati Valdesi al servizio della Patria, da quelli che Hanno il
privilegio di vivere in condizioni, di vita
assai tranquille, a quelli che conoscoino
le veglie e le f atiche del combattimento,
a quelli infine che, nella dispersione e
nella prigionia, sono legati ai loro cari
soltanto più dal vincolo dell’affetto e
della speranza viva, incrollabile.
Noni è egli naturale ,ami doveroso,
che la Chiesa si interessi di questa pàrte
del suo gregge, inserita ormai nella
grande massa deU’esercito, a contatto
con un mondo nuovo, costretto a compiere esperienze nuove ed a conoscere,
della vita, alcuni degli aspetti più nobili,
ma talvolta anche più dolorosi, più per
ricolosi, più ripugnanti ?.
E perchè, proiettando lo sguardo verso Tavvenire della nostra Chiesa che
vorremmo veder uscire più vivente e
più fedele dalle rovine di questa guerra,
non ci chiederemmo, con ragione e con
un senso idi timore neH’animo: Come ritorneranno ? Con quali sent'menti nel
loro cuore, con quale maturità di spirito
o con quale superficialità nel modo di
pensare alle cose che concèrnano la vita
religiosa e morale, con quale covpetto
della vita e dei suoi doveri, con quali
propositi per il loro avvenire di padri
di famiglia, dii cittadini, di credenti ?
Come ritorneranno e come si condurranno tutti quei giovani che, noi; Cappellani militari, abbiamo più volte seguiti e assistiti ?
Migliori o peggiori dk prima ?
Ecco la domanda inquietante, ma che
non possiamo fare a meno di porci, perchè essa è il segno del nostro affetto per
la gioventù e del nostro interesse per la
Chiesa. Ed in questo senso preciso vorrei che essa fosse intesa da tutti i giovani militari Valdesi i quali leggeranno
questo articolo.
La guerra attuale ha ed avrà delle ripercussioni economiche e politiche; ma
non v’ha alcun dubbio che essa avrà pure, come ogni altra guerra, delle gravi,
profonde ripercussioni morali il cui ef
fetto non mancherà di farsi sentire nella
vita e sul carattere di quanti l’hanno più
intensamente vissuta.
Sarà per il loro bene 0 per il loro
male ?
Il chiedercelo, non è.certe mancanza
,di comprensione,, della serietà dell’ora'
attuale 0 di simpatia per la massa della
gioventù italiana impegnata m ima dura
lotta; è vero, anzi, il contrario.
E’ certo possibile, debbo anzi dire sicuro, che molti' ritorneranno alle loro
case con una nuova'personale esperien■ za religiosa e con una ma'urità di spirito
per cui potranno dire come Giobbe,
uscito dalla prova:
« Il mio orecchio aveva sentito parlar di
Te
ma ora l’occhio mio Ti ha veduto ».
E’ da augurarsi che sia così.
Dopo gli sconvolgimenti e le angoscie
dell’ora presente, bisognerà pur ricominciare a vivere, ma a vivere da uomini, da cristiani, da fratelli, se non vorremo di nuovo e presto precipitar nel
baratro; e bisognerà che le esperienze
fatte dai giovani nel periodo della loro
vita militare non abbiano ad allontaniarli da tutto ciò che è fede in Dio,
amore per la sua Parola, sensibilità di
fronte ai doveri ed ai valori morali della
vita.
L’ànimalità e la brutalità umana che
in ogni guerra trovano modo di manifestarsi, possono però lasciare un’impronta
molto triste e funesta nella vita di tanti
giovani ! E allora, qiuando si riprenderà
la vija normale, si dovrà egli assistere,
forse anche nelle nostre Valli, a dei frequenti spettacoli di indifferenza, di ostilità alla Chiesa, di immoralità, di bestemmia te di vizio ?
Ecco le ragioni della nostra inquietudine.
Vorrei che i giovani militari, e anche
gli altri che stanno a casa, i quali non
sono migliori di loro, sentissero tutta la
loro responsfibilìtà e che dalla gravità
della domanda che ci siamo posta, fossero toccati 'nella loro coscienza e indotti
ad una seria riflessione, in vista dei
frutti che, con l’aiuto di Dio, certo verranno.
E quale,sarà, nell’ora del ritorno, Vatteggiamento della Chiesa ? Come lì accoglierà essa ?
Probabilmente questa, domanda non
ha tutta la sua ragion d’essere, nei tempi che attraversiamo.
Non è forae il caso di precorrere gli
eventi e di preoccuparci del come e del
dove la Chiesa accoglierà i reduci dalla
guerra attuale. Essa non avrà che da
accoglierli con la gioia e con l’affetto di
una miatìTe che vede tornare i propri figli dopo un lungo periodo di assenza.
E circondandoli di affetto, essa si ricorderà che non i una semplice organizzazione umana, bensì la Chiesa del Signor Gesù Cristo, unico Signore e Salvatore, dove sopra ogni cosa deve regnare la fede, la speranza, la carità.
I tempi, del rèsto, detteranno anche
le mddalità esteriori dì una .tale accoglienza.
Importa àssai più ohe l|i Chiesa, nei
suoi organi dirigenti, nei suoi gruppi di
azione, si preoccupi oppi della gioventù
sotto le arinì, poidiè anche in questo
campo è vero che bisogna lavorare oggi,
finché è giorno.
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^SR^W•’í•á^ívt^V-»T^«fl0^^a n£M*./niTi.-.______________________i:'
1,’ECO DELL! VALLI
per questo, chè la Chiesa se■ sua i auoi'<igio^a!nl spaisi pesr'il soondo^
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S'1‘
^ e ciò essa déye fare ,anche se taluni riOn
rispondono "ai suol appelli e sembrano
non volersi più riivolgere à lei." Z"
) La presen^ diei Cappellani in mezzo
ai soldati hà appunto anche^ lo scopo- di '
far lo*p sentire la presenza della Chiesa,
nostra piccola. ChìàsaT non potrà
^ certo fare cose straoixtìnarie in questo
campo, e dò per vari motivi. Le basta
. però di essere una Chiesa cristiana fedele al suo Signore e all’Evangelo. Le
basta di essere uña Chiesa che ama, che
%
r
1 -5
prega, che opera, che veglia, che soffre
con i sudi' giovani soldati e per i suoi
giovani soldati, facóndo loro sentire il
valore delIiS'''*iede, della simpatia e del
cristiano incoraggiamento. i,. ;
Nella notte che è scesa sul mondo, bi
,Vj®°8ua diè la Chiesa Valdese vegli con ,
suol soldati, in attesa dell’alba che ^
verrà., Voglia Iddio che essa sia serena, *
luminosa, ristoratrice ! ^
Ciascuno intanto,’^ anche aU’interno, • I
nelle famiiglie Qome nelle comunità, accetti il peso e le.responsabilità dell’ora
presente, portaiÌdo il suo carico con dignità, con umiltà, con fede. *
Da parte -di tutti occorrono meno parole e più numerosi atti di soV.danetà e
di sacrificio.
La Chiesa fedele oggi, in tempi avversi, sarà da Dio benedetta domani e
vedrà accendersi nel suo seno la fiamma
d’una maggiore consacrazione al servizio b
della verità e della carità, cioè di Dio.
Zona occupata, luglio 1943.
Cappellano E. Rostan.
Í;
Gli uomini e il cullo
-Se il nostro referendum non c! ha portato una gran copia di risposte, abbiamo
però l impressione che 41 tema centrale
sia stato meditato e sia apparso degno di
ulteriore approfondimento.. Pubblichia-^
■ mo qui tre risposte che rispecchiano
preoccupazioni ed orientamenti diversi,
con la speranza che altri si senta spinto
ad intervenire nella discussione.
Perchè gli uomini
non vengono più in Chiesa ?
L’ottimo articolo che introduce l’argomento intorno al quale i lettori dell’Eco
sono invitati à riferire, su^erisce che
il motivo pel quale il sesso maschile diserta la chiesa sia il peccato e l’inconversione. E^i ha ragione, senza dubbio,
perchè tutto ciò che nel mondo non va
o va ihale, ha per causa questo motivo
fondamentale. Esso, tuttavia non basta
a i5)iegare il fenomeno particolare perchè, altrimenti, le donne che sono peccatrici quanto gli uomini dovrebbero disertare il tempio esse pure..; Perchè i
templi delle Valli di 120 anni or sono
in tempi di profonda abbiezione morale
e r'eligiosa, avrebbero dovuto esser deserti anzicchè affollati com’eranó...-*^ Perchè coloro che oggi sono ancora asàdui
al tempio, dovrebbero essere un po’ meno peccatori e inconvertiti di quello che
sono (’"). No, il problema va impostato
diversamente !
Nelle chiese, sotto lo sguardo di Dio,
i presenti sono tre: gli uomini, le dorme
e il pulpito. Se i primi, contrariamente
al -volere di Dio, se ne stanno lontani, la
colpa, cosi a prima vista, potrebbe essere loro, ma, ad un esame più accurato,
potrebbe anche rivelarsi delle donne oppure del pulpito, o ancora di tutti e tre
assieme. Chissà?
Colpa delie donne
Che la colpa sia delle donne, può parere assurdo a prima vista e anche indecoroso, per i signori uomini, ma un esame più attento delle cose c’invita per lo
meno a riflettere. E non indugio a descrivere il portamento inadatto di molte
giovanette che, col vestito mondano, il
viso dipinto, le braccia e le gambe nude,
l’atteggiamento dis ratto, toglie al tempio il carattere di sacro del quale l’uomo
avrebbe bisogno...
Penso sopratutto alle madri alle quali
è affidata l’opera delicatissima dell’eduoazione dei figliuoH. Se esse volessero, nel tempo di una generazione, potrebbero rinnovare il mondo e foggiare
dqgli uomini assidui al tempio e pieni
di zelo per il servizio* deU’Etemo. Non
solo. Esse che hanno un così grande potere sui loro mariti, potrebbero in molti
casi ricondurre al tempio chi se ne è allontanato, ma ài contentano di serbare
egoisticamente per sè il privilegio di
frequentare il tempio dell’Etemo e lasciano con incomiprensibile facilità che
ne siano diséredati i loro figli e i loro
compagni. s
La donna, inutile negarlo, ha la sua
parte di respoilsaibilità nel fatto che deplciriamo. Ma non vogliamo con ciò attenuare le responsabilità degli altri. Anche il pulpito ha la sua parte di responsabilità.
4^
Jl pulpito
O meglio la predica, ha pure in materia una innegabile influenza. Essa ha
oggi un qualche cosa chte torna più grato
aU’oreochio femnainile che a quello dell’uomo. Consta generalmente di un fiume di parole jcome s’usa nei salotti od ai
mercato, più che in pochi tratti schelettrici e nerboruti come tra i soldati e
gli uomini di affari. Evidentemente anche i signori Pastori devono imparare a
fnodificare qualcosa nella loro predicazione rendendola piu virile e cioè più
forte; più ardita, energica e qualche volta rude; cioè più fedele. Più sulle tracce di quella di Gesù, che accanto ai
« beati » non disdegnava i « guai », gli
«ipolcriti» e i « Sepolori imbiancati » !
Quialcora, diciamo e soltanto qualcosa, perchè evidentemente la predicazione cristiana e quello che è e non può modificarsi per compiacere ai gusti dei sèssi ! Ma, tant’è, un aumento di coraggiosa fedeltà nella predicazione, rxon dovrebbe che giovare al ritorno degL*
uomini al tempio.
(E non vogliamo dire con ciò che il
pulpito cristano non debba ancora modificarsi in molte altre maniere, ma questo non più per un particolare riguardo
per questa o quella classe di credenti).
^// uomini
I maggiormente interessati nella quìstione, naturalmente, dovranno pure
avervi la loro parte di responstabilità e
farem.o presto a trovarla: la natura maschile è capace di minore fedeltà di
quella della donna !
L’uomo, col suo vanto d’essere un irresistìbile seduttore, in realtà, è sempre
stato il vero sedotto,, fin dal giorpp in
cui Èva lo indusse a mangiare il fmtto
proibito. Non fu Adamo a sedurre Ev£;
ma Èva a sedurre Adamo. Più fòrte di
muscoli egli lo è meno di volontà e di
perseveranza. Fa con facilità le più belle e grandi promesse, ma le dimentica
non appena è tramontato il sole.
Oggi, il mondo, ha scatenato una
grande offensiva contro Dio e perciò la
chiesa tende a vuotarsi. Ma la donna ha
maggiore fedeltà e perciò è rultima ad
abbandonare il luogo sacro. L’uomo, invece, si lascia sedurre dalle voci che Io
chiamano fuori dal tempio e va...
Ed ha certo la sua influenza sul fenomeno la grande rilassatezza dei costumi morali che regna ovimque. Non v’ha
quasi più nessun luogo dove la fedeltà
sia legge, neppure tra le pareti domestiche. Il mondo è pieno di adulteri. C’è
forse da meravigliarsi se gli adulteri
mancano anche di fedeltà all’Eterno?
Piuttosto, ritrovo ancora qui presso la
dònna, delle,, grandi possibilità; con i
taleipti che Dio le ha affidati, 'essa ha il
potere di aiutare grandemente l’uomo a
restare fedele, in tutti i campi dove fedeltà bisogna. Una donna consacrata,
che faccia tutto il suo dovere, riesce
quasi sempre a salvare il iri'arito dal pericolo dell’aid'Ulterìo. Nello stesso modo,
I una donna credente, può fare molto per
salvagumidiare il marito o i figli dalla
defezione religiosa'e ricondurli al tem. pio se se ne sono allontanati, Può, e
perciò, deve. Perchè così vuole Iddio.
E non ho voluto, con questa conclusione, tornare ad insistere sulle respon. aabilità della donna meirargomento che
abbiamo trattato,, ma dire come in essa
risieda gran parte della chiave solutricé
di esso. Che sulla donna si deve far leva
per ottenere che l’uomo rioccupi il suo
posto nel tempio. • Enrico Geymet.
(*) Veramente noi non abbiamo sostenuto questa ovvia tesi, ma abbiamo notato come forse gli uòvùni non si rechino al culto perchè hanno cosc'enza del
loro peccato e non deside ano di s^tirselo ricordare-! NCL caso dei nostri padri
crediamo si possa ayermare che se essi
rum erano cento migliori dì noi, essi avevarw ancora invece il coraggio di confessare il loro peccato: lo prova il rispetto ver l’istttuzione del digiuno, la funzione disciplinare dei concistori. La prevalenza dell’elemento femminile quindi,
in quest’ordine d’idee, si spiegherebbe
con la sva. maggiore sensibilità ed affettività (non spiritualità). Red.
Caro Direttore,
alla prima domanda del referendum
' da Voi indetto sul n. 23 dell’Eco, rispondo:
Gli uomini sono così poco numerosi
ai Culti domenicali perchè il loro cuore
e più di quello delle donne, legato alle
cose che passano che a quelle che non
passano. Tutte le scuse che essi adducono per giustificare il loro assenteismo
dai Culti, provano ch’éssi haimq torto.
Alla seconda domanda rispondo:
Trentacinque anni di lavoro quale
evangelizzai ore, hanno radicato n me la
convinzione che il Culto, - come è fatto
di solito nella Chiesa Valdese e n lle
Chiese Evangeliche in generale, guadagnerebbe il cento per cento di efficacia
per convertire e benedire i cuori se esso
fosse conforme al modello tracciato dalrApostolo Paolo nella 1® lettera ai Corinzi, cap. 16°; se in esso Culto fossero
più frequenti le espressioni di personale
esperienza cristiana come quelle che
esplodevano nella predicazione di detto Apostolo e rimbalzavano nelle sue
Lettere.
A questo punto, caro Direttore, permettetemi di formulare una domanda
che non entra nel referendum da Voi
indetto: Possono le Chiese Evangeliche
ridestarsi a nuova vita lasciando da parte le loro tradizioni (ancorché venerabili)
per tornare olla semplicità ed alla potenza dei tempi Apos olici ?
Ernesto Buffa.
Egregio Direttore,
In seguito alla mia partecipazione al
convegno di Sibaud ed alla lettura del .
vostro articolo sull’Eco delle Valli, mi
sono deciso a scrivere alcune mie considerazioni ed idee suH’argcmento da voi
tnattato al Convegno giovanile e ¡nel
vostro articolo, sperando di ' poter dare
anch’io il mio p ccolo contributo alla delucidazione ed allo sviluppo del pro'blema. Nel vostro discorso a Sibaud vi
chiedevate che cosa si sarebbe potuto
fare per convincere a ritornare in Chieda quelle persone che non vi mettono
mai piede, e quali argomenti si sarebbero potuti fare valere presso costoro
F>er indurli al ritorno.
Ora io credo che l’unico mezzo efficace per raggiungere tale scopo sia quello
di dare, ognuno di noi, dentro e fuori
della Chiesa la nostra testimonianza coraggicsa e ferma: solo con Toffrire agli
sguardi altrui un irreprensibile esempio
di seguace di Gesù Cristo ed una postan
l te coraggiosa mmifesitazione e testimonianza della nostra fede, solo in tale
maniera credo, deUe anime potranno
maturare in loro la fede assopita, ridestare nuovi ardori e forze smorzate, fare
rinascere una fiamma morente e senza
luce. '
La partecipazione ad un culto è una
adesione spirituale dii ciascun credente, ^
è un bisogno impellente e naturale per
tutti quelli che sentono ardere in sè
stessi la fiamma deiramore per Dio e
per gli uomini, per tutti coloro che
sci della propria misèria morale cercano
la comunione con il Padre Celate per
attingere nuove energie, nuove speranze
e nuove consolazioni, E così non si può
ricondurre in, Chiesa delle anime con, dei
ragionamenti perchè se esse non ne sentono interiormente la necessità, la loro
adesione non potrà essere, se vi sarà,
che pura formalità o Semplice e meccanico adempim;ento di una pratica religiosa non sentita e vissuta. E per ottenere nel nostro prossimo imo stato
d’animo bjn disposto verso il culto, noi
da parte nostra dobbiamo in primo luogo sst merci da ingiuste ed esagerate critiche verso il predicatore o la funzione
religiosa, in modo da non accrescere nei
più tiepidi il disintere^e per i culti, e
in secondo luogo dobbiamo essere una
vivida luce che possa essere di guida e
di attrazione per gli altri.
E noi giovani cristiani, dobbiamo esisere i primi ad iniziare un’opera di risveglio presso tutti quei giovani che mostrandosi indifferenti e beffeggiatori della Divina Parola e di qualsiasi manifestazione della vita cristiana, si incamminano per una via lontana da Dìo, difficile da abbandonare, una volta siasi
incominciato a percorrerla. E questa
opera di risveglio noi la possiamo e la
dobbiamo compiere in qualsiasi ambiente in cui viviam,o e in qualsiasi momento della neutra giornata, sia con le nostre parole, sia con il nostro esempio,
sia con il servizio per il bene del nostro
prossimo:-’“''^’----------—
Circa il problema della minore partecipazione degli uomini alla vita della
Chiesa, tale constatazione è indiscutibilmente giusta Cnrescindendo dal fatto che
in questi tempi un numero considerevole di uomini si trovano sotto le armi),
e la causa deve scorgersi, credo, in una
maggiore sensibilità religiosa insita
nelle donne generalmente più che negli
uomini; da secoli si riscontra nelle Chièse di qualsiasi confessione una preminenza del sesso femminile su quello maschile e non mi sembra che nelle Valli
tale differenza sia eccessiva e quindi
particolarmente preoccupante.
Che il Signore voglia lui nella sua
bontà e nel suo infinito amore compiere
quello che la predioazione infatioabilmente effettuata da tutti i pulpiti delle
nostre amate Valli non, riesce ad ottenere, e voglia altresì ridestare in seno
alla Sua Chiesa tutte quelle fiamme che
lentamente vanno estinguendosi dando
vita ad una maggiore attività spirituale
di tutti i credenti. Alberto Cabella.
Vecchie stampe
Questa l’ho letta in una di quelle vecchie stampe religiose che circolavano
nelle nostre còse up. mezzo secolo fa. Ha
un certo sapor.e di cose vecchie, dette
con un tenue sorriso, come se temesse di
offendere le persone. E l’ho ¡sistemata
buona, per i lettori dell’Eco. ><;
« C’era una volta, in una valle solitaria di ruyrdici montA, una vedova: pio,
molto pia; quasi troppo pia, osservavo
sogghignando la. gente, che non riusciva
a capire come esso potesse conciliare la
stia reUgiosità (sempre la prima in chie-.
sa, al pnmo banco) con una certa ceridità di cuore e oon una certa avidità dei
beni di questo monda. (E’ curioso come
molta gente parli così spesso con un certo tono di disprezzo dei beni di questo
mondo, e di questo mondo in generale, e.
3
“ “ .(•
là?"
L’ECX: DELL» VALLI VALDESI
. V/
V"
- Ì4>
senza occorg^aianie, dimostri di non sa-^i,
porne fare a menoy}' ,
La nostra vedova possedeva una fattoria che essa'hworava diresnafnente, con
l’aiuto di un figlio, ubbidiente, onesto, e
dì una giovane che accudiva alle fagende di cosa. Possedeva alcune mvecke,
aratro, sei cucchiai d’argento ed una Bibbia.
La Bibbia erg vecchia: una di quelle
grosse Bibbie di famiglia che hanno delle pagine bianche per segnarvi gli avvenimenti ecceziorwili; essa era posta su un
tavolo nella cudina, bene in evidenza, e
la gente che veniva a trovare la padrona
di casa non poteva non essere favorevolmente impressionata.
I rei cucchiaini d’argento quelli natu
ndmente <non erano esposti all’ammirazione dei visitatori'; ma prudentemente
chiusi in un cassetto venivano alla luce
del sole soltanto nelle circostanze solenni: anniversa'"i, visite. '
Il villaggio era povero, e 6 cucchiaini
d’argento costituivano un piccolo tesoro.
Ora, un giorno, c’erano delle visite ed
i 6 cucchiaini erano sulla ' tavola della
cucina. C’era anche del fieno nei campi,
che aspettava; e c’era anche un temporale che non voleva saperne di aspettare; anzi cominciarono i tuoni, i lampi; la
vedova e gli invitati lasciarono la merenda, e si precipitarono nei campi a salvare
il fieno; dimenticar Odiò i cuiochiaini !
E quando ritornarono la vedova e gli
invitati, tutto era come prima, nella cucina: solo i cucchiaini non c’erano più !
Non c’erano più, e non si trovarono
. più.
E sì che. la vedova cercò bène e sospettò tutti. Furono brutti giorni, nella
vecchia cucina che udì parole grosse, vide fronti aggr\ondate e sguardi corrucciati.
Furono giorni di conversazioni mlisteriose: si udirono parole sconosciute: avvocati, gendarmi, processi; il paesello fu
....
Ma i cucchiaini non si trovavano!
E la vedova sospettò del figlio e della
donna di cassa: chissà, forse essi se Vintèndevano, e il prodotto di quel furto
doveva essere la prima pietra del loro
focolare.
E la vedova sedeva, sempre più arcigrui e paù pia al primo banco.
E tutto andava di male in peggio, da
settimana in settimana, di mese in mese. Passarono quattro lungi mèM.
Ed un bel giorno il Pastore della Parrocchia che aveva udito le lamentele
della vedova, e sppeva-l’amarezza del figlio e della giovane e di tutti j vicini
volle tentare una riconcUiaz'ione. Si recò
dalla vedova che lo accolse con solenne
compunzione, e subito si scusò di non
poter rendere { dovuti onori al visitató-^e;
'■ Una volta avevo 6 cucchiaini d’argento, ma ora i malvagi me li hanno Turbati! Ma Dio non permetterà certamente che questo porti loro fottuna », e
guardò di sottecche i presenti.
« Dio non permetterà... » -riprese il pastore; « ecco, se noi cominciassimo con
l’ascoltare la sua Parola ? »
E così dicendo egli prese * la grossa
vecchia Bibbia che troneggiava sulla tavola della cucimi; la prese, l’alzò, e l’aprì'e... un suono argentino s’udì: 6 cucchiaini d’argento caddero per terra; 6
cucchiadni che erano stati nascosti tra la
fodera e il fror^tespiziio !
« Miracolo » fu per gridare la vedova !
Ma un tragico sospetto le strozzò la
parola in bocca mentre un curioso sor
„ riso illuminava il volto del pastore:
‘, « Che qualcuno li avesse nascosti lì?»
Oià era così.
Un ragazzo axveva app'-ofittato della
lontananza della vedova per fare uno
scherzo, per fare paura alla vedovai:
« Però io non volevo farle tanta paura, ed allora li nascosi nella Bibbia, perchè sapevo che la sera, essa l’avrebbe
aperta, e tosi li avrebbe trovati ».
Viceve-sa la vedova non apri la Bibbia!
Non Vapn quella sera, come non Voh
. priva mai, come non l’aveva aperta ibafif
La Bibbia 'c’era, ma era una Biibbfli
chiusa. '* ' i ^
La vedova c’era, in chiesa, ma era
un’anima chiusa. Il fotogrdtfo.
►4' <
SOCIETÀ’ DI STUDI VALDESI
liiiiofjiilelGeiieialeGJAi
Parrocchia di Perrero Man'glia: Micol
Elio L. 10 - Ghigo Abele, 20 - Pascal
Abele e Alice, 10 - Barai Alessandro, 50
- Poet Attilio, 10 - Gelato Serafino, 10
^ Poet Luigi, Roccia, 10 - Poet Giacomo
fu Francesco, 20 - Ferrerò Eli, 10 - Ferrerò Dina, 6 - Ferrerò Abele, 10 - Poet
Beniamino, 15 - Barùs Edmondo, .20 Peyrot Maddalena, 10 - Bertalot Enrico,
15 - Poet Filiberto, 20 - Poet Alberto,
Grangette, 10 - Pacini Alberto, 5 - Ferrerò Emilio, Pomarat, 10 - Ferrerò Augirsto, 5 - Fenrero Carlo, 10 - Ribet Carlo 50 - Peyran Giovanni, 10 - Pons Enrico, Saretti, 25 - Poet avv. Alessandro,
50 - Micol Adele ved. poet e famigl a,
10 - Poet -Adtele ved. Peyran, 10 - Poet
Urhberto, 15 - Poet Enrico, 25 - Poet
Federico, 30 - Ppet Alberto, Traverse,
20 - Peyrot Alberto,, 15 - Menusan Federico, 10 - Artero Giovanni, 10 -‘Artero
Alfredo, 15 - Balma Enrico, 10 - Tosetti
Erné&to, 10 - Ghigo Maddalena ved.
Peyran, 2 - Tron Lidia in Peyrot, 5 Bertalot Emianuele, 10 - Bounous Ermanno, 10 ^ Broglia Letizia, 15 - Barus
Augusto, 10 - Bertalot Paolo, 15 - Bertalot Guido,, 5 - Peyrot Emilio, 10 Peyrot Nella, 5 - Peyrot Giacomo, 20 Ghigo Alessandro, Perrero, 50 - Genre
Abramo, 15 - Canal Oreste, 25 - Clot
Desiderata, 15 - P-eyronel Giovanni, 5 Gaydou Margherita, 2 - Jahier Vitale,
25 - Ferrerò Alberto, Balbencià, 10 Ferrerò Alberto, Pomarat, 6 - Beri. dott.
* Guido, 20 - Bleynat'Luigi, 10 -'Vérriè
Vitorio, 10 - Ferrier G. Pietro, 10 - Costabel Felice, 10 - Gelato Isidoro, 15 Bounous Luigi, 20 - Bertalot Augusto,
10 - Pone Marcella, 15 - Forneron Zaira,
10 - Peyran Emanuele, Serre, 25 - Giai
Checco Pietro, 15 - Richaud Seraf no,
10 - Pons Pietro, Serre, 14 - Rossi Eugenio, 15 - Micol Luigia ved. Martinat 30 Pons Attilio, 15 - Pons Enrico, Baissa, 15
- Ribet Ldiigi, 15 - Pons Beniarino, 15 Valerio Gino, 10 - Ribet Susannia, 10 Micol Evangelina, 15 - Poyran Nancy, 12
- Micol Emanuele, 20 - Peyran Marcello, 10 - Peyran Emanuele, Grange, 10 Ribet Adolfo, 20 - Poet Luigia in Micol,
15 - Pons Emanuuele, 20 - Pons Luigi,
10 - Micol Adelaide, 10 - Ribet Pietro,
Saretti, 10 - Micol Adele, 10 - Bert Giovanni, 15 - Micol Cesare Alessandro, 12
- Pons Ulisse, 10 - Pascal Ermanno, 20 Pons Giovanni, 10 - Ribet Giosuè, 10 _
Micol Alessandro, Forengo, 10 - Genre
Enrico, 50 - Pons Ermanno, 10 - Peyrot
Francesco, 20 - Pons Emanuele, 10 Pons Alberto fu Enrico, 10 - Peyran
Alberto, 15 - Pons Alberto fu Giacomo,
10 > Pons Enrico fu Pietro, 10 - Pons
Teofilo, 15 - Pons Pietro, 10 - Pons Luigi, 10 - Domar Alberto, 10 - Costantino
Cesane Augusto, 10 - Ribet Giovanni,
Saretto, 15 - Pascal Giocanni, 15 - Peyran Ernesto e famiglia, 30 - Giai Checco
Amandina, 12 - Peyran Adele, 10 - Ribet Ernesto e famiglia, 12 - Ribet Carolina e sorelle, 15 - Ribet Pietro, Saretto,
10 - Barai Edoardo, 25 - Micol Federico,
15 - Giai Cherco Ermanno, 15 - Vinay
Leonardo, 10 - Ribet .Alberto, 'pastore, 25
- Ribet Edoardo, 15 - Bertalot Giovanni, 70.
Noi non siamo realmente utili agli
uomini che nella misura in cui siamo in
comunione con Dio.
P. Monroy.
Parlare molto a,Dio degli uomini e di
Dio agli uomini, ma lasciategli il tempo
di dirvi anche qualche cosa. X.
QRON/IC/I V/iLDESE
ANGROGNA (Serre)
Culti domenica I “agosto: ore 10: Pradeltorno (Tempio); ore 15: Ohiodarbec.
(In caso di cattivo tempo, nel Tempio del
Serre).
Culti domenica 8 agosto. Ore 10.30:
cSùlto nel Tempio del Serre; ore 10.30:
culto sul Rottx. i ' e. a.
POMARETTO
Due altri lutti ci hanno colpiti con la
morte della nostra sorella BertoUnoBertalot Ma-gherpa di anni 84 avvenuta
quasi improvvisamente a Vivian il 14
cprrente e la cui sepoltura ha avuto luogo nel pomeriggio di giovedì 15 córrente; e con quella del nostro fratello Concourde Emilio Bartolomeo fu Bartolomeo di anni 62 avvenuta alle Grange
di Inverso Pimasca il 19 corrente dopo
una lunga e penosa malattia. Egli era
molto conosciuto nel comune di residenza ed in quelli vicini per cui i suoi funerali ,impcmenti per il numero dei parteoiptoti, furono pure una testimonianza
di- stima per l’Estinto e di simpatia per
la vedova sig.ra Vinçon Ardoina e per
i parenti.
A tutte le famiglie colpite nei loro-affetti da queste dipartenze rinnoviamo le
nostre sentite condoglianze.
— Alla: riimione del Faune di Pomaretto del 18 corrente è stato presentato
al S. Battesimo il piccolo Ribet Mario di
Fernando e di Peyrot Olga.
; Formuliamo per lui come per i genitori, di cui il padre è alle armi l’augurio
di prosperità nel Signonei con l’assistenza
continua della sua grazia.
—Il Culto di domenica prossima, 1“
agosto, nel tempio alle ore 10.30, sarà
presieduto, Dio volendo, dal pastore di
Milano dott. Enrico Tron, vice-moderatore.
S¡AN GERMANO CHISWæ -
Nel cimitero d’inverso Porte è stata
deposta, il 16 corrente, la piccola salma
di Gallian Luciano di fu Arturo e dì
Martinat Augusta, richiamato alla Patria Celeste dopo soli undici mesi e mezzo di vita quaggiù.
Aila.mamma desolata che nel volgere
dì un anno ha perso il marito e il figlioletto esprimiamo la nostra commossa
simpatia cristiana. Le è di conforto una
bimba di tre anni e di sostegno lo Spirito Consolatore che il Signore concede
alle anime credenti.
TORRE PELLICE
Il culto di domenica prossima, 1 agosto, nel tempio di Villa, Eille 10.30 sarà
presieduto dal pastore E. Rostan, cappellano militare.
TRIESTE
Il 17 corr., il pastore sig. Del Pesco ha
celebrato il matrimonio del S. Ten. degli
Alpini Travers Mario con la signorina
Peracchione Maria. Fervidi auguri.
Doni ricevuti dal Cassiere della Tavola
Per danni edle Chiese Valdesi:
Chiesa di Roma, P. C., L. 500 - Chiesa
di Firenze, 200 - Chiesa di Villar PellLce, 500 - Chiesa di Verona, 200.
Per Emeritazione:
Matteo 6: 3, L. 22 - Dono in memoria,
Verona, 1700 - Ettore Panascia, 200.
Per Cassa Culto:
Maria Di Plaolo, Aitino, L. 50 - Chiesa di Rio Marina, saldo Rinunsàa, 30 Chiesa di Roma, IV nov., saldo Rinamzia, 100.
Per Collegio:
Riconoscente al Signore, Torino, L.
100 - Jon Scotta Giulia e Laura, Id.,
250 - Perazzi Valeriano, 100 - Gdampiocoli Margherita e Emilia Ribet, 2000 Bouchard Samuele e Maña, 100 - Vidos
‘ àch Peppino, 200 - Monney Francesco,
100 - Coucourde Arturo e Lucia, 10.
per Orfanotrofio (M Torre Pellice:
Chiesa di Livorno, L. 25 - Chiesa di
Rorà, 100.
Orfanotrofio di Pomaretto; i
Chiesa di livomd, L. 25 - Chiesa dii
Napoli, 20'0 - Qiiesa di Brescia, 50 Chiesa di Verona, 100 - Chiem di Ro^
rà, 100.
Per IstMvAo dk Vollpcrosio; t
; Chiesa di Livorno, L. 50 - Chiesa di
S. Giacomo, 65 - Chiesa di Brescia, 100
- Chiesa di Verona, 150. ,
Istituto femminile di Firenze:
E. Rostan, L. 100 - Chiesa di Livorno,
75 « Chiesa di S. Giacomo, 35.
Per Istituto Gould:
E. Rostan, L. 100 - Chiesa di Livorno,
75.
Per Asilo di Vittoria:
In memoria di Elisabetta Fmtschoel
Anideer, i figli Matilde e Giacomo L. 200.
Per Asilo di S. Germano:
Chiesa di Livorno, L. 25 - Chiesa di
Brescia, 50.
Per Diaconesse;
Chiesa di Napoli, L. 100 - Chiesi-di
Verona, 50 - Ing. Paolo e Emily Patio,
Roma, 50.
Per Asilo l'talia:
Chiesa di Livorno, 50 - In memoria L.
Cavallinà, Verona, 100.
P er Casa Materna:
Anonimo, L. 200.
Biagio Panascia, Pachino, riconoscente al
Signore:
Per danni alle Chiese, L. 200 - per
Emeritazione, 100 - per Facoltà di Teologia, 100 - per Istituto Fenuntnite di
Firenze, 100 - per Artigianelli Valde
si, 50.
Il fratello e le sorelle e parenti della
compianta
ESTER COUGN
commossi per le manifestazioni di stima
e di affetto tributate alla loro diletta
Estinta, ringraziano tutte le persone che
si sono unite al loro cordoglio, in modo
particolare il sig. pastore Giulio Tron,
i medici curanti, la direttrice, le infermiere e le compagne di clinicai
Torre Pellice, 18 luglio 1943.
La vedova, le sorelle, i fratelli, la suocera, i cognati e i nipoti del compianto
EMILIO BARTOLOMEO G0ÜC0DRDE
commossi per le manifestazioni di stima
tributate al loro diletto Estinto e per Le
affettuose attestazioni di Empatia con le
quali sono stati circondati nel loro lutto, ringraziano amici e conoscenti.
Grange di Inverso Pinasoa, 21 - 7 - 1943,
Malattie dei Bambini
Dottor T. F. Laura
Vice Primario Onorario Ospedale Infantile
’Regina Margherita di Torino
RECAPITO
Casa di Cura Dr. Camùssi
Via C. Ciano, 13 - Tel, 17 - Pinerolo
Riceve il Lunedi, Mercoledì e Venerdì
dalle U alle 16.
7.
V
4
DÇÎSI
:
1«
DIPLQ^TA ianisegna inglese, “'fran-'
oes?, datlàlogm'fla: , •', / ; ? * ‘
Rivolgersi Via ÓcérTòàldi, 1 - ’ Torre
Pélliee. ' , . . 5,
í*R¡A1íCOBOLLI collezione compera
cambia —■ Diana - Via. Santorre Santa™sa, 16 - Pineirolo.
FDSCITO
!• Lonabezdini
Vokiitne.di pp. 162 - L. ,13,
Vn scovane che ài ccffaccia all^ vita
e affa cultura. Come la, vita lo smaghi e
la eultuira lo deluda e come egli ritrovi
te cíeme verità, forrtm l’argomento di
questo avvincente racconto.
Ordinazioni direttamente all’Autore:
- Coaivitto Valdese - Torre Pellice
•lACOMO ORIGLIO
(vicino ai Municipio)
Riparazioni Radio
Materiale e Impianti '
Riparazioni elettriche
Prof. Onto Cost ABEL, direttore responsabiie
«ARTi GRM'ICHE L’ALPINA - Torre Pellice ».
Cappellani Valdesi
Capii. Ermanno Rostan - Cappellano Militare Valdese - Comando Presidio Militare - Torino.
Ten. Alfreda Rostain - CappeUan» Militare Valdese - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 200.
Indirizzi di Chiese Valdesi
I DISTRETTO:
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Pastore Edoardo
Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Lusema San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Perrero — Pastore : Ore^ Pesnronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu
Proli — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
PraròStino — Pastore : Umberto Bert.
Rielaretto — Pastore ; Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo (3enre.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet,
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin..
Torre Pèllice r~ Pastore : Giulio Tron.
Torino — Chiese: Clorso Vittorio Emanuele, 23 e Corso Principe Oddone, 7.
- Pastori Elio Eynard e Roberto Com,1^: Via Berthollet, 36.
Villar Pellice — Pastore : Roberto Jahier. .
• Í .
\
LACdOCE ÙdOHOTTA
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ARTI GRAFICHE
. . ' ' ■ I '■ ■
^ ;,-L’alMna „ s
37. VIA ARNAUD ' TORRE PELtICE' VIA ARNAUD,
27
Qualsiasi la^^rJ tipografico
le pìblicazioiii della
ËdÉee Claudiana
CflSfl VALDESE DELLE DIACONESSE
OTidata nei 1901. — _
Ha per scopo la preparazione di
giovani cristiane, che desiderano consacrare interamente la loro vita al
Signore, curando i sofferenti.
Si mantiene mediante offerte volontarie.
Diaconesse felici ! Un’ideale lungamente sognato che si può attuare nella
vita delie nostre giovani.
Per informazioni e offerte rivolgersi
al Direttore della Casa
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11 peccato di Davide
Vignetta del quinto capitolo del
volume :
E’ la laia ds pafamn
di Enrico Geymet.
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Editrice Claudiana, le Arti Grafiche
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Torre Pellice.
Prezzo netto L. 9.
... con quel secondo sguardo dato dal terrazzo
della sua reggia, Davide ha commesso il peccato più grave della sua vita...
II DISTRETTO:
III DISTRETTO:
Bordighera: Chiesa Evangelica - Via
Vittorio Veneto, 25 _ Culti: 2 e 4 domenica - Pastore Davide Pons - Piani di Vallecrosia.
’SorSraT*“ehiesa;'Va3(ieB0
Borrello: Chiesa Valdese (da Carunchio).
Campohasso: Chiesa Valdeise: Pastore
P. V. Panascia.
Carunchio: Chièsa Valdese - Evangelista S. Scuderi.
Firenze; Chiesa: Via dei Serragli, 51 Pastore Emilio Corsani (ivi) - Chiesa; Via Manzoni, 21 - Pastore T. Vinay (ivi).
Forano ¿^bino (Rieti) - Chiesa Valdese
- Pastore Enrico Pascal.
Genova: Chiesa: Via Assarotti - Pastore: Francesco Peyronel - Via Curtatone, 2.
La Maddalena: Chiesa Valdese (da
Roma).
Livorno: Chiesa Valdese - Via G* Verdi
3 - Pastore A. Ribet (ivi).
Lucca: Chiesa: Via G. Tassi, 18 (da Pisa).
MENTONE: Chiesa Evangelica: Via
della Repubblica, 21. Culti: 1® domenica. Pastore; Davide Pons, Albeì^
Miramare.
Pescoldnciano. Chiesa Valdese (da Carunchio).
Piani di Vallecrosia: Chiesa Valdese Via Col. Aprosio, 96 - Past. Davide
Pòns - Istituto Femminile Valdese.
Piombino: Chiesa Valdese (da Livorno).
Pisa; Chiesa: Via Derha, 15 - Pastore
Attilio Arias - Via A. Vespucci, ^11.
Rio Marina: Chiesa Valdese (da Livorno).
Roma: Chiesa: Via IV Novembre, 107 Pastore A. SbafH - Chiesa: Piazza Cavour: Pastore P. Bosio, Via Marianna Dionigi, 57.
Salle: Chiesa Valdese (da San Giacomo).
Sampierdarena: Chiesa: Via A. Cantore, 16 - Pastone: Alfonso Alessio,.
Via MRaino, 8 F. - Genova.
San Giacomo degli Schiavoni: Ghiera
VaMese.
Sanremo: Chiesa Valdese - Via Roma,
8 - Pastore G. Bonnet, (ivi).
Schiavi d’Abruzzo: Chièsa Valdese (da
Carunchio).
Siena: Chiesa Valdese (da Firenze).
Trieste; Chi^: Via S. Maria Maggiore
- Pastore Guglielmo Del Pesco, Piazza Libertà, 6. ' *
•Í
Abbazia: « Chiesa «di Cristo». Culto alle 16 - Pastore C. Gay, da Fiume.
Aosta: Chiesa; 11, Via Croce di Citità Pastore: V. Subìlia, Via XXIII marzo
n. 1.
Bergamo: Chiesa: Viale Vittorio Emanuele, 4 Patere: M. Moresefaini, '
Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella: Chiesa: Piazza Funìcolaire
Culto: la I, III, V domenioa del mese
(da Ivrea). ■
Brescia: Chiesa: Via dei Mille, '4 - Pastore; D. Fomeron (ivi). 4?%«
Carema; Da Ivrea: seconda domenica.
Como: Chiesa: Via Rusconi, 9 - Pastore: Carlo X.upo„ Via T. Grossi, 17.
Coazze: Chiesa Valdese.
Cormaiore: Chiesa Valdese: Pastore
Vittorio Subilia.
Felonica Po: Chiesa Valdese - Pastore
Lami Coisson.
Fiume: Chiesa Valdese - 6 e 8 Via Pascoli (culto ore' 10) - Pastore C. Gfey,
Salita F. Colombo, 8.
IVTca: Chiesa Valdese: Corso Botta, 5
- ■ Pastore A. Vinay, Casa Bavera,
Via Cascinette.
Milano: Chiesa: Piazza Missori, 3 - Pastore Enrico Tron - Via Euripide, 9
Mantova: Chiesa: Via Bacchio, 5 (da
Felonica).
Piedicavallo: Chiesa: Via Carlo Alberto - Culto prima domenica del mese
(da Ivrea).
S. Lucia di Quistello: Chiesa Valdese
(da Felonica Po).
Susa: Chiesa: Via Umberto I (da Torino).
Tramonti di Sopra: Chiesa‘Valdese (da
Venezia).
Terrazza Piemonte: Chiesa Valdese (da
Ivrea) terza domemicà.
Verona: Chiesa: Via Duomo (da Brescia).
Viering: Chiesa Valdese (da Aosta).
Venezia: Chiesa: Palazzo Cavagnis S. Maria Formosa - Pastore E. Ayassot (ivi).
. A ti .