1
ECO
DELLE VALLI VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCIV - Num. 3
Una copia Lire 48
ABBONAMtiN 11
Eco: L. 2.000 per I’interno
L. 2.300 per Testerò
■ipiti/ione in abbonamento postale . I Gruppo
Cambio di indirizzo Lire 50
TORRE PELLICE, 17 Gennaio 1964
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
IN OCCASIONE DELLA DOMENICA DELLA
E’ necessaria
vocazione missionaria
Messaggio del Comitato della Società delle Missioni Evangeliche
di Parigi a tutte le Chiese Valdesi
Fratelli e Sorelle,
In occasione della Domenica delle Missioni, noi vi mandiamo,
alleile quest’anno, un messaggio che deve esprimere, anzitutto, la
nostra rittonoscenza per il vostro fedele aiuto. Nel continuare l’opera
apostolica che la nostra Società, per la grazia di Dio, compie nel
^nonilo, in nome delle Chiese evangeliche della Francia, della Svizzera e dell’Italia, noi siamo felici di vedere che non sono più solamente gruppi isolati di credenti a interessarsi e sostenere la nostra
Società, ma che in It.alia, come in Francia e nella Svizzera, è la Chiei-;> nel suo insieme e per mezzo delle sue autorità ecclesiastiche, che
sente sempre più impegnata in questo santo apostolato.
Con grande gioia abbiamo accolto alla nostra Assemblea Generi ie. a Tolosa, il pastore Roberto Nisbet, delegato ufficiale della voi! i Chiesa, e noi speriamo che l’anno prossimo, dopo la creazione
•: ! Comitato Ausiliare, di cui in questo momento è allo studio un
orogetto, il vostro delegato potrà seilere con i rappresentanti delle
Í ,hie.se della Francia e della Svizzera, aventi voce deliberativa. Così
-ar iiuio rafforzati in un modo ben concreto i legami spirituali che da
quasi un secolo uniscono le vostre Chiese e la nostra Società.
Ci rallegriamo pure perchè quest’anno, in occasione della Domenica delle Missioni, per quasi due settimane, il pastore J. Nouveìi .sarà in mezzo a voi, portandovi a voce i nostri messaggi fraterni,
.■ ¡»otrà così con la sua presenza stabilire nuovi legami fra voi e noi.
La Soi'ietà delle Missioni ha jtii'i che inai bisogno del vostro aiuto;
il- domande che riceviamo dalle Giovani Chiese, già autonome o sul
¡ unin di diventarlo, diventano sempre più insistenti. I paesi si sviiuppano rapidamente, le situazioni cambiano bruscamente; è necessario agire oggi, domani sarà forse troppo tardi! FT vero che gli uomini e le donne di cui abbiamo bisogno per rispondere a queste domande, noi li chiediamo a Dio. Ma è per mezzo di voi e delle vostre
Chiese die il Signore potrà darceli, se tutti insieme noi sapremo ubili dire umilmente e con gioia, quando Egli ci chiama a servirLo.
Ri.affermando la nostra riconoscenza, noi vi preghiamo.
Fratelli e Sorelle, ,
(li ricevere l’espressione dei nostri saluti fraterni in Gesù Cristo.
Il Presidente, Marc Boegner
II Direttore, Charles Bonzon
l’infopmazione
Come già segnalato dal Pastore R.
Nisbet nel suo resoconto sull’Assemblea Generale della Società delle Missicni Evangeliche di Parigi, il tema
principale studiato dai rappresentanti delle Chiese a Tolosa, fu Tinformazione missionaria e cioè come mantenere vivo Tinteresse delle comunità
per l’opera di Dio nei paesi lontani.
Dopo una esauriente discussione nei
gruppi, una commissione riassunse
l’essenziale delle opinioni espresse,
nei 6 punti seguenti (1):
1. L’Assemblea Generale prende atte delle osservazioni fatte a proposito
dei giornali editi dalla Società delle
Missioni, ( Journal des Missions, Petit Messager, Missions - Actualités) e
ne raccomanda lo studio al Comitato.
2. Essa considera che la stampa nazionale e soprattutto (juella regionale
clovrebbero essere utilizzate più largamente per informare il pubblico sull’opera missionaria.
3 I Comitati Ausiliari (comitati regionali che raggruppano i rappresentanti di una dieci.na o più comunità)
dovrebbero preocc aparsi inaggiormeni:e di diffondere 'e notizie sulle Missioni ; queste po: rebbero essere trasmes-e in ogni c- munità da un « informatore missì! ■ lario », autorizzato
dal concistoro, a cui sarebbero indirizzati dei notiziari preparati dal Comitato* Ausiliare c dal Comitato della Società delle Missioni.
4. E’ nece.ssano che vi siano visite di
missionari e di dirigenti delle giovani Chiese, che si trovano in Europa;
sono più proficue quando il visitatore
si ferma più giorni in una parrocchia.
5. Le esposizioni missionarie organizzate localmente sono da incoraggiare. D’altra parte, sarà bene aumentare la documentazione audio-visiva:
film, registrazioni col magnetofono,
serie di diapositive.
6. Il Comitato è invitato a creare un
servizio centrale d’informazione, con
un titolare responsabile, e ciò in strette; collegamento con altri servizi del
iiimimiiiiiMimiiiiimi
ii(iiiiiiiiiiiinitiiii
Notizie da un campo
di lavoro
africano
Si avvicina rapidamenle la data del nostro
Gtngedo e mi aioorgo di avei“vi raccontato,
Fin ([Ila, parecchio di noi, ma di non avervi dei;o nulla deirEritrea in generale e
della Chiesa evangelica. Cercherò perciò di
darvi queste notizie ora, in occasione della
(i settimana missionaria ».
Mentre vi scrivo, folate di nebbia sono
sospinte da est tra poco ci copriranno completamente esaudendoci alla vista di lutti.
C'Ò pmo fla fare, siamo in pieno inverno
e ques.o della nebbia ne è il tipico
aspetto. Nel caminetto è stato buttato un
grosso ceppo che dovrebbe far sentire niello rumidiià, e chissà che non ci riesca ancora una volta questa sera!!
Dunque: vi dicevo che vi avrei detto
qualclie cosa di questa ¿erra, del suo aspetto per esempio, di ciò che niaggiormenle
colpi.sce: ebbene ecco che cosa non sfugge
airoccliio dì chi giunge qui per la prima
volta: da una parte aerei, macchine fuori
serie, Landrover, costruzioni dagli aspetti
archiieltonici più estrosi, grattacieli, eec.,
mentre dall’allra... : rudimenlalissimi aratri
quali non «i vedono più o quasi più neppure nelle nostre valli, donne e bimbe che
scendono al lago per riempire d’acqua i loro vasi di terra cotta, bimbi che si rotolano
nudi davanti a case fatte di paglia, legno e
sterco, lebbrosi e tisici che si mischiano
alla gente e da questa manco per niente avverti'!, e poi... come se non bastasse, il
ilagello dal cielo: le cavallette (le ultime
apparvero nel ’60». Aspelti nuovi c situazioni millenarie clic si incrociano, che si
sovrappongono e sì combattono.
Che aspetti nuovi ci siano e che siano
evidenti, nessuno lo può negare. Non solo
città, strade, aeroiporti (in ottobre è stato
inauguralo quello nuovo di Asmara dedicato a’irimperatore Johannes IV — 1860 circa ^—) e palazzi costituiscono questi aspetti
nuovi, ma anche una certa mentalità che
solo vent’anni fa era (difficile scorgere,
si fa palese anche un po’ fuori mano. Ed
è ques^o l’aspetto nuovo e veramente interessante: un popolo che comincia a cambiare i suoi usi, le sue vedute ed i suoi
pregiudizi che sono radicati ben lontani
nel passato. ...
Però è proprio qui che si rivela irriducibile quel contrasto di cui dicevamo al prin
cipio e che sconcerta gli europei. Ci sconcerta non tanto perchè vediamo il moderno e l’antico fiancq, a fianco, ma perchè in
una stessa persona educata modernamente,
ricompaiono improvvisamente strani aliegglamenti e tratti di mentalità antica imprevedibili.
Accade, id esempio, non di rado clic dis'inti signori, e per di più cristiani (almeno secondo il giudizio umano i. per un
laso di malattia mentale in famiglia, ricorrano non allo psichiatra, bensì all’acqua
santa con paganeggianti cerimonie. E’ l’elemenlo antico che prevale sulla loro logica moderna. Non pulremo mai dimenticare quel giorno in cui fummo invitati da
un ex ambasciatore in Italia, Inghilterra,
Svezia, Germania, Francia, ecc. Uomo eruditissimo ed elegante, marito di una laureata in lettere antiche aiPuniversità del Cairo ti fa portare il caffè ed i pasliccini da
una donna di servizio così male in arnese
c così sudicia quale non ci saremmo mai
appettali di vedere... e dire che ai ricevimenti d’ambasciate deve averne visto dello...
Ma passiamo oltre. Qual’è la situazione
In poche parole TEritrea è
tult’oggi possono essere considerati un prolunganienlo di quello sciopero.
Tutti qui speriamo per il meglio e vogliamo credere che il pur lento progresso
porti un po’ di benessere e calmi i malumori. Certo che i fatti di altri territori africani non incoraggiano molto queste speranze. Nel ba.ssopiano occidentale il fuoco
non si è ancora spento. Non più di tre me-si fa i missionari inglesi di Magbula hanno
dovuta scappare ad Agordat, sia pure temporaneamente. Pochi giorni fa un brigante
con la sua banda ha cercato di incendiare
un posto di polizia, ma il colpo è fallito
ed il capo è caduto sotto le raffiche dei
mitra.
11 benessere semibra poi ancora un sogno.
L'entrata prò capite è bassissima, con squilibri troppo evidenti. Se ieri gli eritrei accettavano come loro destino di vivere della
f continua in 2» pag. )
genere del protestantesimo francese
Mi sembra che a nei in Italia interessino particolarmente i numeri 2, 3
e 4. Mi sembra essenziale per le n<>
sire chiese, per allargare la loro visione spirituale e la loro conoscenza
e comprensione dell'opera della Chiesa nel mondo, che una informazione
regolare giunga alle comunità; ciò si
potrebbe ottenere senza grandi spese,
applicando i principi esposti in questi tre punti del rapporto presentato
a Tolosa.
Pochi sono tra noi quelU che sono
già ora abbastanza interessati ai proDlemi missionari per abbonarsi personalmente a riviste specializzate, come
il «Journal des Missions», le quali
r>er di più sono pubblicate in lingue
straniere. Invece una proporzione abbasta.nza rilevante dei membri di chiesa leggono i giornali pubblicati per le
varie categorie che compongono le nostre comunità: Amico dei Fanciulli,
Scuola Domenicale, Eco-Luce, Gioventù Evangelica, Presenza Evangelica,
Protestantesimo. Notiziari e articoli
sulle missioni e sulle giovani chiese,
pubblicati più regolarmente in questi
giornali, contribuirebbero grandemente ad accrescere la conoscenza delTepera della chiesa nel mondo, e a vivificare Tinteresse per essa.
Ma non tutti leggono i giornali e
per di più, è poco quello che si può
pubblicare nei nostri periodici religiosi, tutti di mole assai modesta, se paragonati a quelli dei paesi a maggio-ranza protestante. Perciò sarebbe bene considerare anche l’altro mezzo
lacccmandato a Tolosa, e cioè una
esposizione orale fatta regoiarmente
in qhiesa dopo il culto, o nelle riunioni quartierali, o ancora in vari grup
pi, come le riunioni delle madri, o della gioventù. Questa informazione potrebbe essere data dal pastore, ma forse sarebbe preferibile ohe ne fosse incaricato un laico. Nella discussìcne a
Tolosa fu suggerito che io stesso metodo potrebbe essere utilizzato per da
re alle comunità delle notizie stilla eVB.ngelizzazione in Europa, e su altre
opere della Chiesa, come già avviene
in alcune nostre comunità.
Infine noi speriamo che nel prossimo- avvenire le visite di missionari alie chiese evangeliche in Italia saranno ndù frequenti e regolari. Nelle Valli Valdesi sarà facile organizzare visite di missionari e rappresentanti delle Giovani Chiese, di lingua francese,
in più di quelle dei missionari italiani
in congedo. Sarebbe pure interesante stabilire dei contatti con missionari le cui famiglie sono originarie delle Valli Valdesi, come i Pastori Subilla, Pons, Peyrot, ed altri ancora.
In questi ultimi anni si è molto insistito sul fatto ohe la Missione noii
è soltanto la responsabilità di alcuni
cristiani fedeli e zélanti, ma che invece essa è la responsabilità della Chiesa tutta, in obbedienza alTordine di
Gesù. Ma come io capiranno i membri delle nostre comunità se non s’interessano alle Missioni? E come s’interesseranno se non le conoscono? E come le conosceranno se non ne ricevono notizie regolari, attuali e interessaliti? Tutto lo studio latto aH’Assembiea Generale di Tolosa, e queste brevi e incomplete osservazioni cercano
di dare una risposta a queste domande. a questi « come », la cui importanza mi pare fondamentale.
R. Coisson
(li Juorr.al de,s Missions Evangéliqnes de
Paris, Janvier 1%4.
MISSIONE
Le Chiese malgasce
preparano
la loro unione
Tananarive (soepi). - Il Comitato per la
unione delle Chiese del Nord-Madagascar
che comprende i rappresentanti della Chiesa
di Cristo nel Madagascar, della Chiesa evangelica del Madagascar e della Chiesa degli
Amici malgasci — ha organizzato una serie
di incontri di cui un partecipante ha detto:
{( Queste conversazioni sono state le migliori
avute finora e possiamo ragionevolmente
sperare di giungere Tanno prossimo a raccogliere i frutti di quindici anni di preghiere e di conversazioni ». La base teologica
della Chiesa unita è già stata accettata e il
programma d unione esaminato nei dettagli:
dopo Tunione sarà definitivamente messa a
punto una costituzione.
il Comitato è giunto, nel corso del 1963,
a elaborare una liturgia, a pubblicare opere
e a ottenere numerosi scambi di pulpito. Si
considera prossimo Tinizio dei lavori di coetruzione di un nuovo seminano teologico
unito e di una facoltà di teologia unita. Un
aiuto sarà accordalo dal Fondo per Teduca/.ione teologica, del C.E.C.
Unità
Hitorna, dal 18 al 25 gennaio, ia S,:ninianu di preghiera per l’unità. Non s: può dire che, nel suo insieme, la Chiesa Valdese
ubbìa mai sentilo intensamente quest’iniziatila; ed è giusto che ci lasciamo chiedere,
a cuore aperto, se non è stato cosi perchè
abbiamo considerato con poca serietà l’appello all’unità (quello del SignoreJ e con
poca fede la portata della preghiera.
Ma una preghiera, per essere tale, ha da
essere concreta. Orbene, allo stato att .u.e
delle cose, la parola apostolica ’’noi non
sappiamo pregare come si deve” pare parlicolarmente calzante per ciò che riguarda
l'unità. A meno di snocciolare al Signore
genericità banali quanto pie, che cosa gli
chiederemo? Siamo travolti da una chiassosa fiera ’’ecumenica” che con l’ecumenismo spesso non ha più nulla a che fare; si
accavallano gli ’’incontri” a tutti i livelli,
si diffonde una informazione che non bada
a superficialità e a confusioni, si sparge a
¡liene mani l’incenso della huorui volontà,
della tolleranza e della comprensione, certi
che su sì santi slogan nessuno può non essere d’accordo. Ma la questione della verità. fra le spire della diplomazia ecclesiastica e le ondate del .sentimentalismo di
rilassa, se ne va in- fumo.
Non vogliamo pregare così. La preghiera è una cosa seria, sofferta.
Prirn-a di pregare per l’unità, dobbiamo
chiarire di nuovo e più in fondo, a noi
.stessi, quale unità Dio veramente voglia,
con Cristo e in Cristo, sola porta dell’ovile, unico pastore, unica luce delle genti,
sola via, sola verità, .sola vita: e dire: ’’Signore, insegnaci a pregare”.
Senza affettazioni non conformisti, ma
con questa preoccupazione di concretezza e
di serietà, pubblichiamo in terza pagina un
testo ’’Pace e non pace . già pnbhlicato
in abro periodico, al c¡uale ci sembra giusto dare ulteriore diffusione. L'unità della
Chiesa, la sua realtà già attuale sebbene
così nascosta o sfigurata, il serio richiamo
che essa rappresenta per ognuno, la fiduciosa coscienza che verrà it giorno in cui ’’Dio
sarà tutto in tutti”, l'impegno a vivere in
quesin tensione, piuttosto incomoda, sono
lontani dall’orgia ’’ecumenica”. ecclesiastica e laica, a cui siamo tentati di abbandonarci.
Ma guai a chi grida "pace” quando non
c’è pace, quando mancano le basi oggettive per una pace vera. Guai a quaLsiasi chiesa che crede di ’’possedere” l’unità, la verità, anziché lasciarsene ¡lossedere, che dispone di Dio anziché essere a suo disposizione, Poiché Suo soltanto ■'> ¡I giudiziocome la grazia.
in Eritrea orai — .
novera, gli aspetti anliclii persistono, ed anocra oggi, sebbene parecebio « sembra » essere cambiato dal giorno della « sorpreM »
delTannessicne, si verificano atti di sotto,amento di iniziative, .oer una certa politie, di « lassù » non molto volenterosa. Questo fa s'i, ebe in Eritrea ci sia uno stato
i diffusi
naturalmente dalTarte or: , t »
zione Tuttavia la calma e apparente. Ire
anni fa vi fu in Asmara uno sciopero politico in grande stile (per non parlare dei
fatti delTanno scorso in seguito ai cambianien-i di governo) ebe fu represso con violenza ma i fenomeni di brigantaggio di
«IO la 3“ ' ili .
di diffuso malcontento molto bene celato
. dall’arte orientale di simula
Visita del Missionario Jeon Nouvelon
Dal
Missioni
16 al 26 Gennaio il Pastore J. Nouvelon, capo del servizio Pubblicazioni della Società delle
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Lunedì
16 Bobbio Pellice
17 Viliar Pellice
18 Torre Pellice
19 San Giovanni e
20 San Secondo
Torre Pellice
Torino secondo i 1 seguente programma
Martedì 21 San Germano
Mercoledì 22 Poma retto
Giovedì 23 Villasecca
Venerdì 24 Perrero
Domenica 26 Pinerolo e Torino
2
pag. 1
N. 3 — 17 gennaio 1964
La vocation
E Z èchi e 1 1
(lisent ces ps3'cholo*iues, ne perçoivent pas comme nous les nombres.
Là où la perception habituelle voit
un ou fieux, ils voient facilement
quatre, et ils ne trouvent pas de contradiction entre le fait d’être à la
fois ensemble et séparés.
De même en est-il pou,r les roues
merveilleuses qui voisinent sous le
reirard du prophète avec les êtres
aux quatre faces, et qui sont constellées d’veux incandescents. Elles
vont chacune dans leur direction et
elles restent étroitement unies.
Mais tout cela, qui est à la fois si
lumineux et si bruj.ant, n’est pas
encore l’essentiel. Ce qui compte le
plus, on s’en aperçoit bien vite,
c’est moins ce que le narrateur voit
que ce qu’il devine. C’est ce quelque chose d’étincelant qu’il aperçoit
furtivement entre les quatre êtres
célestes, ce quelque chose ce qui ressemble à de l’airain poli », ce quelque chose (( qui a l’aspect d’une figure humaine » et qui, sobrement,
mystérieusement, réellenient, représente le Seigneur lui-même.
Nous trouvons ici une manifestation de cette tendance essentielle de
la foi hébraïque qui consiste à ne
pas admettre — ou du moins à n’ad
d^Ezêchiei
Notizie da
di lavoro
( segue da pag. 1 >
Dans de nombreux récits de vocations bibliques les visions divines
ont eu une importance extrême
pour provoquer la décision nécessaire des appelés. Mais, nulle part,
la vision ne tient une aussi grande
place et ne joue un aussi grand rôle que chez Ezécbiel. Et il convient
de regarder de près ce qui nous est
dit, tant à cause des clartés que nous
y trouvons sur les croyances et la
mentalité de l’époque qu’en raison
de l’importance du message précis
apporté par le prophète à l’aurore
de son apostolat.
Ezécbiel, nous est-il raconté, se
tenait sur les bords du fleuve Kedar, c’est-à-dire en Mésopotamie
(l’Irak d’aujourd’hui), non loin du
cours de l’Euphrate. Et c’est là que
lui a été donnée une révélation fulgurante de la présence de Dieu.
Dans l’immensité du ciel, parmi
les nuées sombres et les clartés aveuglantes, il voit apparaître un spectacle saisissant à la fois multiple
dans ses détails et un quant à la signification d’ensemble. D’abord des
êtres étranges dont le caractère surnaturel se manifeste essentiellement
parce qu’ils ont quatre ailes, et surtout quatre faces, une de lion, une
d’aigle, une de bœuf et une d’homme. Si nous réfléchissons le moins
du inonde, nous ne pouvons que
nous étonner de ces êtres aux quatre figures qui, au surplus, peuvent,
grâce à leurs ailes, se déplacer chacun dans un sens sans pour autant
se séparer. Mais nous devons ici
nous souvenir de ce qu’ont observé
les savants qui étudient les songes
et les visions. Les visionnaires, nous
mettre qu’à la dérobée — la représentation matérielle de Dieu. L’arche était un trône vide. Ef, dans la
vocation d’Esaïe, il est question du
trône de l’Eternel qui est très élevé,
des pans de sa robe qui remplissent
le sanctuaire, des séraphins qui le
servent et le chantent. Mais pas un
mot pour décrire le Seigneur. On
l’entend, mais on ne le volt pas.
L’essentiel, ce n’est pas ce qui entoure le Seigneur et ce qui l’accompagne, c’est qu’il soit présent. Le
récit d’Ezéchiel suggère cette présence, il l’atteste, il en décrit les
manifestations extérieures. Mais la
Présence réelle n’est pas décrite,
parce qu’elle est indescriptible.
tes, à Jérusalem, mais qui est aiis.si
en Mésopotamie puisqu’il s’est révélé là à son serviteur, dans toute
sa grandeur; dans toute la multiplicité de*ses splendeurs, mais surtout dans l’impondérable mais indiscutable réalité de sa présence divine... sur les bords du fleuve Kedar. Non, exilés, vous ne devez pas
vous décourager. Vous pouvez croire, vous devez croire que Dieu est
!à avec vous sur la terre étrangère,
puisque moi, votre prophète, dans
toute sa gloire mystérieuse, je l’ai
vu Iti.
❖ ❖
Et ceci nous amène à comprendre le sens de la Vision d’Ezéohiel.
Les Israélites, exilés sur les bords
de l’Euphrate, sont malheureux
pour bien des raisons. Mais une seule de ces raisons est essentielle. Ils
sont loin de leur patrie, de leur
champs, de leurs cités, de leur Temj)ie. De leur Temple surtout. Habitués depuis longtemps à accomplir
tous les actes essentiels de leur piété dans le sanctuaire de Jérusalem,
ils ont le sentiment amer que, sur
la terre étrangère, ils ne peuvent pas
servir leur D ieu. Ils ne peuvent plus
trouver leur Dieu qui est resté làbas en Palestine. Leur Dieu n’est
plus avec eux.
C’est alors que, pour les relever,
pour les faire revivre, le Dieu qui
les aime leur envoie Ezécbiel. et
donne à Ezécbiel pour eux la vision. La Vision du Dieu qui est, ccr
Nous aurons à revenir sur la vocation d’Ezécbiel en étudiant le
CO711 ment de la Mission; la façon
dont Dieu lui prescrit d’être son
témoin au bord du fleuve Kedar.
Retenons, pour aujourd’hui, cette
révélation de la présence universelle de Dieu. Il est à Jérusalem la ville sainte, et il est aussi dans la
païenne Mésopotamie. Il est partout. Il est avec tous. Il est pour
tous.
(...) Ce qu’Ezéchiel a proclamé
avec confiance et enthousiasme au
bord du fleuve Kedar, n’est-ce pas
le message que la Mission fait entendre, le message que la Mission
fait voir.
Au Groënland. dans l’Inde, à Madagascar, ou au Congo, des missionnaires... et des convertis se lèvent
pour dire: Dieu est là. Jésus-Christ
est là. Je le sais, parce que je l’ai
vu ici, comme Ezécbiel l’a vu aux
bords du fleuve Kedar,
4. Æschim ruin
(Journal des Missions Evangéliques)
la terra e del bestiame, oggi, per l’insiiiuarsi di quella mentalità nuova, i giovani
•di fare ; i-ontadini o i mandriani non ne
vogliono più sapere. Cosicché enorme è la
pressione verso la città di gente in cerca
di un’occupazione che dia una pur minima
rimunerazione sicura. Questo aumenta eiiormemente il numero di disoccupati e di
conseguenza della malavita. Quotidiano è
lo spettacolo dei giovani — molti dei quali hanno anche una discreta istruzione —
che vagabondano per le s,!rade in cerca dèi
buon uomo a cui raccontare storielle commoventi, del furterello e di raggiri da compiere. L’abbonda za d- baretli equivoci e
di case da thè testimoniano di un altro
turpe commercio. Lina riforma terriera ed
uno sviluppo indtifitriale sarehheio necessari, e, da quanto riporta il « Quotidiano
eritreo » non molto tempo addietro, pare
che si voglia veramente fare qualche cosa:
però tu'ti sanno come della prima sia scottante parlarne, le regole che vigilano sulla
spartizione dei terreni si perdono nella notte
dei tempi ed è perciò talmente antica che
non so troppo che co»a succederebbe se il
governo osasse toccare quel capitolo..! In
quanto al seccndo... he mtello per ora è
ancora allo stato embrionale.
Queste, in breve, le nolizie sulla situazione del paese alle quali voglio far seguire alcune notizie sul come si svolge la vita
della Chiesa Evangelica. Avete visto una
volta sul giornale una foto della grande
Chiesa di Aismara. Com'è facile intuire, è
la più grande in Eritrea e non ha ohe due
anni di vita. 11 rapido acocrescersi dèlia
popolazione ev. nella città (dovuto in maggior parte airemigrazione dalle campagne
— come accennato sopra), fece pensare, nel
non troppo lontano 1954, alla necessità di
avere un locale di culto adeguato al numero di fedeli ché ormai la piccola e graziosissima (hiesa dei primordi non poteva più
contenere. E’ così che, dopo diverse vicissitudini, i membri capire no (dte era arrivato il momento di prendersi la responaabbità di tale costruzione die portarono a
termine si, grazie ai cospicui aiuti ricevuti,
ma soprattutto per lo zelo e l’amore che li
spinse ad erigere ¡1 loro tempio. Va ricordato die ognuno offerse per quello scopo
un mese di stipendio e più...! Oggi, (itieslo
Un gìudiziu stimolante
Su II Mondo del 14 gennaio, nella rubrica ’"Bianco e giallo"" — che, siglata da
Celso, tratta Vattualità religiosa — abbiamo
letto con piacere un ampia e cordiale quanto intelligente presentazione di un'opera,
”Il problema del Cattolicesimo"" nei cui
confronti la stampa italiana, cattolica e
laicOs salvo poche eccezioni, aveva finora serbato la pià scrupolosa congiura del
silenzio.
Tra i voti scritti, presentati dai padri
conciliari italiani alla Segreteria generale
del Vaticano li e pubblicati, ad uso dei pa
drì stessi, dalla C.E.I., ce n’è uno piuttosto curioso sul cap. 2° dèlio schema De Oecvmenismo a proposito dell’art. 18 intitolalo De fraterna mutua cognitione. E’ dovuto a monsignor Nicola Margiotta, il 74ennc arcivescovo di Brindisi, ed è concentrato in una ventina di righe. Riferendosi alla necessità dello studio, riconosciuto dallo
schema, per conoscere la posizione ideologica dei fratelli separati, monsignor Margiotta proipone umilmente « ut, subsistente
indice lìhrorum heterodoxorum, sicut utili
et opportuna indicalione, — e la concessione non dev’essere dispiaciuta al Cardinal
Oltaviani, anche se mitigata dalla successiva parentesi: liac de re verbuni prohibitum
altero verbo reponere oportet — exeommunicatio tollalur legentibus et retinentibus libros Tui ad dlarum doctrinarum
si ientian perlineant ».
Ci siamo i ¡cordati di questa singolare
proposta concludendo la lettura d’un libro
iiiiiiiimiiiiiiiiiiuiiiitiiiii
Un message fraternel
Paris, Janvier 1964
Chers Frères et Soeurs,
C’est avec joie que je vous adresse
ces quelques lignes.
De tous temps la Société des Missions Evangéliques de Paris a été reconnaissante envers Dieu des liens qui
l’unissaient à vos Eglises. Le noms
aimés des Jalla, Peyrot, Caisson, d autres encore, nous rappellent la part que
les Eglises Vaudoises ont prise à notre action missionaire. Aujord’hui encore. deux membres de vo.v Eglises traYaillent dans le cadre de notre Société: l'un au service de l’Eglise au Zambèze, l'autre au service de l'Eglise au
Gabon.
Nous .sommes heureux de voir les
liens qui nous unissent ,se resserrer
d'année en année. "La moisson est
grande, mais il y a peu d’ouvriers
Pliez donc le Maître de la moisson de
envoyer des ouvriers dans sa moisson ”, cette exhortation si connue du
Seigneur est aussi vraie aujourd’hui
epte de .son temps!
L’aide que vous nous apportez conirihue à donner à notre action missionaire le caractère supra-national et
interecclésiastique que l’on estime de
pius en plus indispensable dans le
monde entier.
C’est pourquoi, au nom des jeunes
Eglises comme de notre Socété, nous
\ ous disons: merci, et nous demanaons à Dieu de su.sciter parmi vous les
vocations dont nos missions ont si
gi'and besoin.
Croyez, chers ji ères et soeurs, à nos
sentiments très dévoués en JésusChrist,
Pasteur Charles Bonzo'i
che da teiupo ci rimordeva di dover trascurare. In realtà, Il problema del cattoliLcsimo di Vittorio Subilia, pubblicato daì1f Claudiana di Torino alla fine della I
sessione del Concilio, non è inserito tra le
opere all’Indice e. dati ¡ tempi, quasi certamente neppure lo sarà. Ma c’è Indice e
Indice. Non proscritto ufficialmente, il volume anzidetto è stato proscritto di fatto
con la tattica del silenzio, e questo proprio
mentre venivano messe in circolazione, da
case cattoliche, traduzioni di libri d’autori
protestanti ma notoriamente filooattolici il
cui merito principale, se non unico, era
quilo di fornire ossigeno alla leggenda della prossima Canossa del protestantesimo. La
« Civiltà Cattolica », ad esempio, non contenta d’aver già recensito nel ’62 due opere
precedenti di Max Tburian, teologo della
anche troppo famosa comunità protestante
di Taizé, ha dedicato, nel febbraio del ’63,
un altro articolo al nuovo libro del Tburian sulla Madonna: finora però ha ignorato del tutto il volume del Subilia, omettendolo persino dall’elenco de¡ ’’libri ricevuti”. Se questo è dialogo ecumenico o
mistificazione, è inutile dire.
Constalazioue più amara. Il problema del
Cattolicesimo è passato inosservato anche dalle riviste cattoliche d’avanguardia: «Il Gallo », « Testimonianze », « Il Regno ». ecc.,
e persino da volumi engagé« come il fortunato Concilio aperto di Mario Gozzini (naturalmente ci riferiamo sciprafutto all’ultima edizione, ampliata, uscita durante la II
sessione del Concilio). Anche troppo aperti, talvolta, a tutte le novità d’oltralpe, o
meglio francesi, questi organi accusano
spesso un’imperdonabile disattenzione per
quello che avviene in casa nostra.
La miopia della nostra stampa quotidiana
per quanto riguarda avvenimenti religiosi,
è pari soltanto, chi non lo sa, alla sua irritante quanto incompetente petulanza. Ma
una volta tanto nel caso del libro de] Subilia, si trattava di un avvenimento culturale di primo piano; anzi, fra l’altro, della
prima pubblicazione scientifica ad alto livello prodotta dagli ambienti protestanti
italiani dalTUniversità ad oggi. Si spiccano
inviati speciali a Londra e a Costantinopoli per avere dichiarazioni più o meno generidie di carattere ecumenico: e poi non
ci si cura di leggere e far conoscere l’opinione del preside della facoltà teologica
valdese di Roma, l’unica del genere in Italia. anche dopo che all’estero ha avuto
grande risonanza e si è dato corso a traduzioni in varie lingue.
Certo, l’esser edito da una modesta casa
editrice e l’apparire nella collana delle publ.licazioni ufficiali d’una facoltà quasi ignota, ha costituito un handicap notevole per
i! successo del li'uro. Lanciata da un grande editoie laico, l’opera — che è scritta
con vivacità cd efficacia, oltre che ccn feli
cc fluidità, e die è quasi totalmente acoessibile a un lettore di cultura superiore anche se profano all’argomento — avrebbe
avuto ben .altra sorte, almeno di discus,sioiie. Eppure, '-on Giovanni Micgge. i prcte
stanti italiani avevano incominciato a inserirsi nella grande editoria nazionale: perdiè non ccntimiare? Fra l’allro, scrivendo
per un grande editore laico, il Subilia aviebbe evitato un difetto dì impostazione
(non dal punto di vista intrinseio, ma da
quello estrìnseco del successo) die è stato
fatale al suo libro: quello di rivolgere il
discorso alla scia minoranza proLeistante
del paese, anziché a tutti gli italiani, credenti o no. Spesso infatti la critica del cattoHcesimo convince il lettore, o almeno lo
turba profondamente, se cat'clico, mentre
raramente gli è offerta una risposta sostitutiva (ritenuta implicita dall’autore per i
suoi correligionari).
Segue la presentazione e la discussione
delle tesi fondamentali del libro: il teologo confessionalmente impegnato ha saputo imporsi olla stima, anzi alla cordiale
partecipazione di Celso, il critico agnostico. Noi ringraziamo il prof. Subilia di aver
parlato in primo luogo a noi protestanti
anche se non tutti .siamo stati attenti a questa messa a punto. Quanto all’accenno critico alla "Claudiana”, è pià che giustificalo: ma è per noi stimolo a insistere nel
nostro lavoro.
Piccola bibliografia
teilhardiano
In italiano, a parte qualche testo raccolto in alcune monografie (specialmente quella del Grenet), la sola opera di Teilbard de
Chardin finora pubblicata sono le Lettere
di viaggio. Fellrinelli, Milano 1962, L. 300.
In francese sono apparse presso le Editions du Seuil, le Opera Omnia, in 7 volumi (il prezzo medio oscilla sulle L. 1.700
il volume). L’editore Plon, nella sua collana economica, Iia pubblicato uno dei saggi fondamentali : La place de Vliomme dans
la nature. Le grouoe zoologique liumain.
Paris 1962, L. 450.
Hi é *
PAUL GRENET ; Il cristiano fedele alla
terra. Pierre Teilhard De Chardin. Vailecchi, Firenze 1963. L. 1.40.0.
GEORGES CRESPY : Il pensiero teologico
di Teilbard de Chardin. Boria, Torino
1963, L. 1.500.
FEDERICO ORMEA ; Pierre Teilbard de
Chardin. Il pensiero, l’originalità, il messaggio. Contessa. Torino 1963, L. 1.500.
CLAUDE CUENOT : Teilhard de Chardin.
Editions du Seuil, Paris 1962, L. 850.
CLAUDE CUENOT; L’evoluzione di Teilhard de Chardin. Feltrinelli, Milano 1962,
L. 6.000.
N. M. WILDIERS: Introduzione a Teilhard
de Chardin. Bompiani. Milano 1963. L.
1..500. Premio Isola d’Elba.
GI ANC ARLO VIGORELLl : Il gesuita proibito. Il Saggiatore. Milano 1962. L. 1.200.
un campo
africano
lempio, è <*apac*e di 800 posti, li vede sempre oe<*upati per i culli, e, come avviene
aiieora iìell-3 nostre valli, a destra siedono
le donne, mentre a sinistra prendono posto
gli uomini (la stessa cosa a\'vicne in tutte
11* altre chiese ev. di Eritrea). La liturgria
della chiesa è la luterana (a.'mplicej per
metà cantata e sia il -< Padre Nostroj> che
il « Credo *> oono ripelini liitie le domani*
(he da tutta la comunUà a voce alta! Il
gi*Uipipo giovanile ¡n Asmara è veramente
numeroso e ^i riunisce una volta alla settimana in una sala della chiesa stessa, per
tentare, pregare e meditare insieme. I^a domenica, un gruppo di <|uesti giovani gira
per la città o va a visitare delle comunità
un po’ sperse, sempre con lo stesso intento:
quello di predicare la Parola del Signore.
A proposito dell’unione giovanile, bisogna
ricordare come, formatasi qualche anno fa,
per mancanza di organizzazione e preparazione, si sciolse mollo pre«fo dopo disaccordi e aspre liti. Tre anni fa un giovane,
(he doveva ben presto distinguersi per le
sue alte qualità di parere ed organizzatore
(oggi è anche il presidente dell’YMC^ di
Asmara) riaitirò a sè i dispersi, ne aggiunse altri ed ancora molti si aggregarono al
grupipo che oggi funziona a gonfie vele e
tri 1 altro costituisce la corale della chiesa
che ha già dato, anche in quel campo, pa'
lecchie prove di abilità. Ancora: quest’iiiiione ha già fornito diversi studenti in
teologia.
L unione delle madri è invece un'attivilà
che ancora zoppica parecchio. A gruppi sì
riuniscono ora in questa ora in quella casp..
talvolta senza una guida, ma .soltanto a!li)
scopo di filare la loro lana (o cotone) e di
intonare, di quando in quando, un inne.
Certamente molti di voi penseranno: ma aìlora, quando lavorano per il bazar? Ben \
con mia somma gioia (vi prego di perdoi-are il personale sottinteso giudizio!), ho constatato che qui questa istituzione del baza»che sembra invece essere da noi una di d.’
attività più importanti (dico importanti pui
il fatto che è una delle attività che ì-ì:
numero di gente non dimentica mai!) e :
il quale delle povere signore rischianu t!
prendersi Tesaurimento nervoso ancora ¡.rima che tutto sia finito! — non ha nuo.
preso piede e che ve ne è uno .>ioltnmo
tanto, quando i lavori che una inission,-.
ha loro dati, sono finalmente terminati m ••
I altro la collega che se ne occu|iava è i-.n
titn, così... chissà quando se no liparloi-d *
In quanto alla vita delle comunità
piccole, tutto è più semplificalo. Monhv • (>-dine del culto làmane naliirahn<uilo ii! 'i
so, le attività si vanno assottigliando -'
conda dei luoghi. A Zaghcr. dove amluA-c u:
per qualche culto fino airanno scorso,
il Sinodo della chiesa ha mandato un
re) la gioventù si conta sulle cinque diln. c
non esiste un maestro ev. che [lossa aGU iv
se pochi, occuparsi di loro. Il pasti ;,
vrebbe abitare sul posto, ma per via fb =
capre e pecore, nonché buoi, che riiioa-' ■ ;
stìtuiscono tutto il suo capitale. vi\e u
altro villaggio che lascia, generalmnil-* in
tanto la domenica in groppa aJ suo nuì
per salire nella parrocchia a predicati'
cosa succeda della scuola domeiiicaio.
esempio, non so. Se nel villaggio c <’
scuola elementare della missione aiìota
maestro o la maestra che se nc occiijui
trimenti non se ne fa nulla! Come n
la situazione dei pìccoli villaggi non (* ;
10 florida, ma tutto cambierà aspello qua* no
anche lì la chiesa potrà inviare dei servìtiiri
preparali per tale compito, e già ce nc sono
alcuni e giovani. Come nel paese anche rolla chiesa tante cose stanno cambiandi». *na
11 mutamento avviene poco per volta c con
infinite difficoltà, di cui una certa menta
lilà è la principale reisponsabile. In questo momento tre giovani sono airestero. lùio
e partito qualche mese fa per fA-inerica. dove sta seguendo un corso che in capo a due
anni lo vedrà preparato a prendersi la completa Iesponsabiiità delle scuole domenicali,
gli altri due sono in Svezia. Uno sta approfondendo le sue nozioni pastorali e faltro
si diplomerà nel '66 in un conservatorio e
certamente al suo ritorno riprenderà il suo
posto quale direttore della corale in Asmara.
Una volta alfanno la Chiesa ha il suo sinodo che si svolge nella sede prescelta, dai
membri del consiglio del Sinodo stesso, durante l’anno. Non dura che tre giorni, fultimo dei quali, è sempre domenica, (à riservato a studi biblici.
Qui non vi ho parlato della « Mecaneje6US )> ovverosia: Chiesa ev. in Eliopia, ma
se si premette che l’opera dì risveglio e la
nascita di una chiesa ev., aiich’essa ora indipendente, è posteriore alla nostra, sarà facile detrarne la situazione. Non posso però
tralasciare dal far presente quanto mai sia
pronta ad accettare l’Evangelo la maggior
parte di quella regione e soprattutto il sud.
che offre così sovente spettacoli di folle intere che si dirigono verso « quella » campana che suona a stormo invitando i fedeli al
raccoglimento.
Con Timmagine di quel corteo di gente
tutta protesa verso qualche cosa die non
può che dar loro (e lo sanno) il « Bene » dì
cui sentono il bisogno, vi lasciamo, rivolgendo a « Colui )) che è il solo che può far qualche cosa per il suo popolo nel bisogno, la
preghiera che non ci abbandoni mai, noi
che siamo sparsi per l’Africa e tutti voi in
Europa, e che sempre e di continuo ci dia
la fede e la forza sufficienti per poterLo servire degnamente. X. X.
i.p
de
aì
* Ernes Seliger, 59 anni, « testimone di
Geova », è stato liberato dopo 13 anni di carcere a Brandenburg, nella Germania orientale. Sotto il regime nazista egli, arrestato
dalla Gestapo, era stato rinchiuso nel campo
dì concentramento dì Sachsenhausen, poi m
quello di Ravensbriick. dal 1936 al 1945.
3
IT gennaio 1961 — N. 3
pag. 3
Pace e non pace
Siamo p^ti oggi davanti a una parola sènza dubbio impopolare per
il nostro tempo. Gli interessi politici, economici, militari, sdentiflci,
razziali e, tnfìne, religiosi della nostra
epoca ijossono essere condensati in
una Roia parola, che incontra il favore di tutti, che appare come la parala
necessaria al di sopra di tutte le divergenze, che sembra esprimere l’ansia comune degli uomini della nostra
generazione : coesistenza. Coesistenza
a qualunque prezzo. Sembra quasi che
il senso stesso deU’esistenza dell’uomo
sia soltanto la coesistenza con altri
uomini, piuttosto ohe la vita insieme
agli altri uomini per uno scopo -che
supera l’uomo.
Nel passato, da almeno 4 secoli e
sino a un passato molto recente, la
parola d’ordirxe era; divisione. Le nazioni vivevano per proprio conto, gli
individui cercavano il proprio benessere e il proprio utile, le Chiese stesse
ignoravano l’e.sistenza delle altre Chiese o le conoscevano soltanto per condannarle e per segnare nettamente le
linee di separazione.
Oggi .si è stanchi dei frutti prodott’ dal nazionalismo sul piano dei popoli, daH’indiviaualismo su! piano dei
rapioorti tra uomo e uomo, dal confessionalismo sul piano delle Chiese — e sì cerca la ceosistenza. O, per
esprimerci con un termine più. caldo
di umanità e che sembra risuonare
celle piene risonanze dèirEvangeio ;
SI cerca la pace. E’ una parola che i
capitoli iniziali di questo Evangelo di
I.ucp cceegano con l’awenio di Gesù “ « Pace in terra fra gli uomini »
p che sembra oggi raccogliere il
consenso universale, degli uomini al
di I e al di qua di quella che .sino a
ler eh amava la cortina di ferro,
deffi' uomini al di là e al di qua anche
d altra cortina, della linea della
fect. e deirincredulltà, inaspettatan c umt in una comune aspirazion ree proca benignità proprio in
q ~ec 10 ohe all’occhio di tanti
osservatori era apparso disumano e
seri s; ionizzato.
jw ii ecco che Questo stesso Evangelo
.sfcuido Luca ci pone oggi davanti a
uro parola che suona paradosso e
CO” 'raridizione, che viene a mettere
in iorse tutta questa equilibrata ar
Ptnsate voi ch’io sia venuto
a nii ucr pace in terra? No, vi dico;
tn\: ¡mitto.sto divisione.
C!i.e cosa vuol dire una parola di
luesto genere? in questi anni recenti ci era stato insegnato e predicato l’Evangelo come messaggio di
pace e di riconciliazione fra gli uomirii e noi ci eravamo cenvinti, con convinzione che reputavamo definitiva,
fhe il tempo della divisione, dei contri; =;ti. delle sette era ormai un tempo
a o o per lo* meno in via di supp .’a mento, per lasciar e il posto a una
ern-e di solidarietà e di universaliChe cosa può venire a dire a noi,
ani aeiia politica e pacifisti della
reinnone. questa parola non più di
ne embra venir fuori dalle
vprrhie di un museo', il museo' in cui
SI oc cu menta come si viveva al tempo dell-“ suor re, delle persecuzioni, del;
le scomuniche e delle confessioni di
iffii' e che. pure, sembra contenere
mi'i carica, di sconosciuto dinamismo?
C/'^seTvinmo' da vicino questa parola.
Questa paro'ia contiene delle _ espressioni che hanno un senso speciale nel
Nuovo Testamento: la espressione « io
son venuto », l’espressione « da ora innanzi ». Espressioni di questo ti^oo indicano nel Nuovo Testamento il tempo in cui il Signore interviene nelle
nostre faccende uivine. in cui Dio
mette fine alle categorie dell'uomo,
spezza i vecchi schemi in cui pensa e
vive questo nostro vecchio mondo, dà
inizio ad un mondo nuovo, che pensa
pensieri nuovi e segue vie nuove, un
mondo che è il fermento odierno del
Regno di Dio di domani.
Non possiamo' dunque viiìcolare
questa parola evangelica nè alTatmosiera di ieri nè all’atmosfera di oggi.
Questa parola parla di divisione e parla di pace, ma non vuole essere ne
una autorevole conferma delle divisioni già esistenti fra gli uoimini nè un
appoggio dato a una universale pacificazione che può essere fondata sulla
cenfusione e sul compromesso ; non
tende a perpetuaire rapporti di risentiniento e di asprezza, di sospetto e di
polemica, di partiti e di sette, ma neppure apre davanti a noi la visione
commovente di un abbraccio generale degli uomini di tutti i popoli e ditutte le fedi. E’ una parola nuova, che
sta al di là di queste alternative, che
drizza davanti a noi la sagoma inquietante di un legno (Le. 12; 50), su cui
i crocifisso Colui che non ha raccolto
il consenso universale, ma che è stato
segno di contraddizione.
Pensate voi che io sia venuto a metter pace in terra? Lo avevano pem
sato i suoi primi discepoli giudei
e Tabbiamo pensato noi, uomini della
nostra generazione stanca di conflitti.
Ma ecco che questo Evangelo di oggi
ci avverte che quella pace ohe abbiamo considerato uno dei risultati migliori della no'stra recente evoluzione
politica e religiosa può nascondere dei
rischi impreveriuti e dei pesanti malintesi, così, da configurarsi come la
ripetizione moderna di antiche illusioni messianiche, può rivelarsi in definitiva una falsa pace, che non viene
da Cristo. Certo, (¿risto ci è presentato
daH’Evangelo come il principe della
« Pensate voi che io sia venuto a inetter pace in
terra? No, vi dico ; ma piuttosto divisione ; perchè
da ora innanzi, se vi sono cinque persone in una
casa, saranno divise tre contro due e due contro tre;
saranno divìsi il padre contro il figliolo, e il figliolo
contro il padre; la madre contro la figliola e la figliola contro la madre; la suocera contro la nuora
e la nuora contro la suocera» (Luca 12: 51-53).
pace e il suo messagpo risuona come
un messaggio di pace e i suol discepoli sono chiamati a esercitare una
funzione di facitori di pace, nella ricerca saggia e tenace di espre^oni attuali e concrete, del suo regno di pace. Abbondano oggi i profeti ohe profetizzano pace, ma molti di quelli che
« parlano di pace col prossimo... hanno la malizia nel cuore», diceva il
Salmista d’Israele (Sai. 28: 3) e molti
altri non per malizia ma per ingenuità curano alla leggera le pia^e del
nostro tempo e ritengono di guarirle
dicendo «pace, pace» (Ger. 6: 14).
Una pace che si realizzi a condizione
di non dire quefio che si pensa, di
evitare la questione della verità, di
essere diplomatici invece di essere veri, è preludio di rovina, non di costruzione. Una tale pace può unificare la
umanità e anche la Chiesa, ma col risultato ohe una tale umanità unificata sarebbe esposta al rischio di vivere
una vita civile senza responsabilità,
vuota di anima, e una tale Chiesa unita sarebbe esposta al rischio di vivere una vita ecclesiastica senza libertà
cristiana, vuota di Evangelo. A costo
di dare l’impressione di essere degli
impertinenti fanatici privi di realismo,
come i comunisti cinesi, si deve denunciare l’ambiguità e l’inconsistenza
evangelica di molti dei pacifismi della nostra epoca, che vogliono pacificare il mondo, laico ed ecclesiastico, senza rinnovarne le strutture. Si deve dire con ogni chiarezza che stabilire la
pace nel mondo lasciando il mondo
così com’è e stabilire la pace nella
Chiesa lasciando la Chiesa così, com’è,
fcndan'Josi suH’equilibrio del pericolo
che minaccia le due parti, il pericolo
atomico sul piano politico-militare, il
pericolo ateistico sul piano spiritualeecclesiastico, non significa necessariamente rendere un buon servizio al
niondo e alla Chiesa. Questa pace, per
quanto desiderata da tutti, per quando indispensabile alla sussistenza stesS'U deirumanità (nonché all’effìcaqia
deU’opeira cristiana tra gli uomini, per
quanto preferibile a ogni soluzione
contraria, può essere una pace senza
Cristo, perchè rischia di essere una
pace priva di contenuto, che si esaurisce in &è stessa, se è incapace di sottcstare a condizioni di validità e di
tendere a unoi scopo che la vivifichi
ri le comunichi il respiro del rinnovamento e della speranza. E’ questo che
sembrano non vedere in tutti i suoi
aspetti i politici come gli ecclesiastici
del nostro tempo, i Kennedy e i Krujcev come i pontefici cattolici, i patriarchi ortodossi, gli arcivescovi e i
moderatori protestanti. Dal campo
della scienza al campo della fede sembra che non si sappia più con chia..ezza e con convinzione che cosa è
verità e dove a.bita di casa la verità;
teme di apparire degli orgogliosi
troppo sicuri delle proprie posizioni,
che non tengono conto della parte di
ragione o di cristianesimo che c’é anche negli altri. La conseguenza è certo un senso di umiltà, ma nello stesso
tempo e in modo molto pronunciato
im senso di incertezza e di confusione,
che conduce a evitare le affermazioni
e le decisioni di fondo, che possono
in qualche modo perpetuare la divioione vecchia o produrre divisione
nuova. La questione non è semplice,
perchè la verità evangelic^ente esige comunione e carità; quindi l’altcìrnativa non è verità oppure unità,
ma verità in unità. Ma nella realtà
di questo mondo, sino alla fine, c’è la
possibilità ohe gli uomini non accettino, anzi rifiutino la verità; e allora
senza verità non c’è neppure unità.
In questa prospettiva la parola del
nostro Evangelo di oggi suona necessario avvertimento. Questa parola denuncia come falsa profezia, come falso Evangelo l’opinione che Gesù come Messia porti la pace nel mondo. Presenta come cristianamente ovvia, ma come discutibile pr<^rio su
base cristiana una pace in cui concordano credenti e non credenti, il diritto naturale e l’Evangelo, l’istinto di
conservazione e l:i fede, i governi di
questo mondo, i portavoce della stampa e i responsabiii della Chiesa. E’
facile oggi ricever;; il diploma di cristianità se si pr dica pace; e facilmente anche chi parla in senso contrario o soltanto -i dimostra perples.<!0 e avanza delle riserve, dà un senso
di fastidio, passa per uomo arretrato,
animato da spirito polemico di setta,
da spirito non cristiano. La corrente
del mondo corre oggi nel senso della
pace; eppure se vogliamo essere non
dei conformisti della storia, ma degli
uomini che cercano di conformarsi
all’Evangelo, dobbiamo dire che il tempo della pace e del consenso non è
ancora giunto. Il nostro tempo, come
è contrassegnato dall’apparizione di
Cristo sino alla fine dell’età presente,
è tempo di scelta e di decisione, di
impegno e di rischio. Gesù è venuto e
continua a venire con il suo messaggio nel mondo e la sua parola ha incontrato e continua a prc^urre fede e
impegno radicale in alcuni, incomprensione, indiffereriza o rifiuto in altri.
Il mondo continua a essere il nemico
di Dio, che in ruia maniera o nell’altra, crocifigge il suo Signore. Non c’è
mai una approvazione generale nei
confronti del suo Evangelo; se si produce questa approvazione, è segno che
si tratta di qualche cosa di diverso
dal suo Eviangelo Si può trattare di
falsi Evangeli, predicati da falsi Cristi. Gesù he detto e continua a ripetere ai suoi discepoli : « Guardate che
nessuno vi seduca ! Molti verranno sotii mio nome, dicendo: Son io; e ne
sedurranno molti... Sorgeranno falsi
cristi e falsi profeti, e faranno segni
e prodigi per sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ma voi, state attenti... » (Me. 13; 5-6, 22-23). Il suo
Evangelo, se non viene mescolato con
la sapienza degli uomini e ridotto a
dei principi inoffensivi e rassicuranti,
produce divisione, perchè costringe gli
uomini a decidersi prò o contro di Lui.
Intcìmo al suo Nome si svolge la storia quotidiana e la storia secolare degli uomini, si realizza l’unione e la
divisione dei tre "contro due e dei due
contro tre. Tutte le altre decisioni che
gli uomini orendono nella loro piccola storia privata e nella loro grande
storia collettiva, anche se rivestite di
apparenze molto diverse, dipendono
da questa scelta fondamentale. La linea di demarcazione dei tre contro
due e dei due contro tre non è mai
segnata in modo definitivo: può darsi ohe siamo oggi alla "vigilia di nuove riunifioazioni e di nuove separamoni. E che la linea di queste riunificazioni e di queste separazioni passi alTintemo delle nostre famiglie spirituali secondo la fede, come al primo diffondersi della predicaziane cristiana
passava, e oggi ancora passa, all’interno delle nostre famiglie naturali
secondo la carne.
Se il fuoco di Cristo ci ha i aggiunti,
siamo chiamati a propagare il suo
incendio intornc a noi, rallegrandoci nella gioia della nastra fede, ma
altresì, a vigilare sulle nuove scelte e
le nuove decisioni che potremo — forse a non lunga scadenza — essere costretti ad affrontare, affinchè nella divisione dei tre contro due e dei due
contro tre, non ci troviamo per avventura ad essere annoverati tra i rinnegatori — certo inconsapevoli — di
Cristo, invece che fra i suoi confesso
Questa predicazione, pronunciata all’inizio dell’estate e pubblicata in ’’Protestantesimo” 11-3/1963, non ha perso nulla della sua attualità.
iiiiMummiminii
.iiimiiiiiiiiiiiimiiiiiimiiiiiiimiiiiii
Gesù andava a piedi
ovvero :
OFFERTE PRO
“ ECO - LUCE..
La Chiesa dei poveri
Irénikon. la rivista pubblicata dal monastero benedettino di Chévetogne. nel Belgio
— - XXXVI, 1963, p. 204 s. — a proposito di
una rassegna suH’intervallo fra le due sessioni conciliari, ha ricordato che « al Congresso eucaristico di Amsterdam nel 1924,
airindomani dell'arrivo del Legato pontificio,
il cui corteggio sontuoso e grandioso di automobili lussuosamente gallonate aveva riempito le strade della città, gli abitanti della
metropoli olandese, in maggioranza protestanti, avevano scritto a calce in grandi lettere suUa pavimentazione delle principali
arterie; En Jesus ging te voet (e Gesù andava a piedi). QuelLatto fu considerato come un'ingiuria nei riguardi dei prelati cattolici Trentasei anni dopo nella stessa cattedrale di S. Pietro davanti alPepiscopato
cattolico di tutto il mond^^, il cardinale Lercaro in un intervento ha avuto delle note
francescane toccando il (f tema assai nuovo »
della povertà. Pare che questa voce non sia
isolata. Un membro di queU'episcopato sudamericano che ha dimostrato una maggiore
sensibilità storica e spirituale di quello nordamericano, il vescovo ausiliare di Rio de
Janeiro. H. Camara. ha formulato delle proposte pratiche ad uso dei vescovi : « Prendiamo Tiniziativa di sopprimere i nostri titoli personali di Eminenza, Beatitudine. Eccellenza. Perdiamo la mania di considerarci
dei nobili e rinunciamo ai nostri stemmi e
ai nostri motti. Semplifichiamo la nostra
maniera di vestirci. Non facciamo dipendere la nostra forza morale e la nostra autorità dal tipo di fabbrica della nostra macchina. Facciamo seriamente attenzione alla
nostra residenza... E' giusto che nelle funzioni liturgiche si mantenga un certo splendore del culto... Ma nella vita di tutti i giorni, attenzione alle croci episcopali e agli
anelli estremamente costosi, attenzione alle
scarpe con le borchie d'argento, oggi ridicole... Può darsi che sìa questa la maniera
da parte dei vescovi del mondo intiero di
aiutare il Vicario di Cristo a liberarsi. Abbiamo il coraggio di riconoscere che lo splendore del Vaticano è la grande pietra d'inciampo che bisogna togliere dì mezzo. La
Provvidenza ci ha già liberati dagli Stati
pontifici. Quando suonerà l'ora di Dio che
condurrà la Chiesa di Cristo a ritrovarsi con
Madonna Povertà? ». E la rivista commenta:
« Questa idea del ritorno allo spirito di povertà nella Chiesa e nella gerarchia fa dunque la sua strada. In un mondo in cui di
più in più si attua il livellamento fra gli
uomini, in cui il problema di una migliore
ripartizione della ricchezza si urta contro
abusi intollerabili e profitti egoisti alla luce
del sole, le parole evangeliche e gli esempi
dei primi discepoli del Cristo per quanto riguarda il distacco dai beni della terra sono
una delle primissime cose da far valere se
si vuole essere ascoltati. La Chiesa ha lasciato troppo andare i suoi prelati nel senso
opposto al corso del tempo e ne restano troppi segni negli usi e nelle istituzioni. Il Concilio dovrebbe essere l’occasione di una grande ripulitura ». Ma « c*è pericolo che ci si
contenti troppo facilmente di pure dichiarazioni ». Un impoverimento ecclesiastico che
si attui soltanto sul piano etico non può che
risultare infecondo e risoiversi nel suo contrario, cioè in un arricchimento della Chiesa
in « virtù » evangeliche, se non parte da un
ripensamento ecclesiologico inteso a strutturare l'ecclesiologia in conformità alla Cristologia del Signore umiliato e crocifisso, che
nasconde la sua gloria nelLabbassamento e
nel servizio.
Questa rassegna redazionale e apparsa
sul n. 1/1963 della rivista Prolestanlesi111' . test^ uscito. Essa ha certo una risonanza particolare al momento del clamoroso
"pio pellegrinaggio" in superjet. che dà da
chiedersi se veramente il "Vicario di Cristo"
desideri di essere aiutato dai vescovi e dai
cattolici di sensibilità evangelica a liberarsi
del fasto vaticano. Tuttavia essa ha una portata più. ampia e generale, per ogni chiesa
che si richiami al nome di Colui che non
solo "andava a piedi" ma "non aveva dove
pnsnrc il capo".
Avete rinnovato
il vostro
abbonamento 9
Bianca Valente (Taranto) 500; Angelo
Luzzani (Milano) 1.000: Alberto Bertalot
(S. Germano Chis.) 500: Bruno Silvani (Ginevra) 200; Simone Lupi (Bienne) 200: André Emery (Crassier) 200: Delmonte (Aosta)
1.000; Alice Coisson (Angrogna) 100; Umberto Savoja (Roma) 300; L. T. Ade (Roma)
100; Cristoforo Maggiore Giulia (Loranzè)
500: Torquato Scarinci (Forano) 500; Tullio
Marchini (Sermide) 1.400; Anna Stauffer
(Brescia) 500: Remigio Baldoni (Padova)
6.000; Lino De Nicola (Sanremo) 1.000
Luigi Vidossich (Milano) 500: Guglielmo
Piasio iSerravalle Sesia) 100; Lina Miegge
(Avezzano) 1.000: Ines Fasulo (Roma) 500;
Elisa Micol (Massello) 500: Jenny Bounous
(Washington) 2.940; Irma Schellenhaum
(Milano) 500; Emanuele Quattrini (Perrero)
500; Elisa Tomaselta ,(Napoli) 1.000; Luigi
Costa (Prosinone) 500; Mario Rizzato (Rovigo) 500; Enrico Tognina (Brusio) 200; Vitale Jahier (Pomaretto) 500; Sorelle Bonin
(Villar Perosa) 300; Valerio Francesco (Torino) 1.000: Luigi Rostagno (Torino) 100:
Emilia Pons (Lus. S. Giovanni) 250: Matilde Pons (Lus. S. Giovanni) 250: Constance Borganzone (U.S.A.) 200; Elisa Jalla (Luserna S. Giov.) 300; Margherita Gaydou
(Angrogna) 150; Matilde De Felice Fratscholl (Catania) 500: GioVaiini Gagliardi
(Castelvetro Piac.) 4.000: Mimmo Romeo
(Reggio Cai.) .1000; Angelo Actis (Torino)
500: Caterina Ercone (Pomaro Monf.) 300;
Giusto De Walderstein (Cìnisello) 200: Unione Femm. Vald. (Forano) 3.000; Giorgio
Neumann (Firenze) 400: Eros Lala (Roma)
500; Stellina Fabbri (Milano) 1.000: Silvio
Gìraud (Massello) 250; Ouavia de Laurentiis (Roma) 500* Sergio e Niny Travers (Torino) 500: Tommaso Quercioli (Bergamo)
2.000: Arturo Pattini (Pinerolo) 500; C. Alberto Lena (La Maddalena) 1.000:^ Alberto
Durand (Genova) 500: Fulvio Acinelli (Livorno) 500; Giov. Alberto Tron (Massello)
200: Luigi Micol (Massello) 200; Letizia
Bonnet (Angrogna) 250: Vittoria Nozzoli
(Siena) 2.450: Priscilla Buffa (Ivrea) 200:
Elsa Janin Valleise (Ivrea) 1.000: Bice Bertarione (Ivrea) 500: Davide Jalla (Ivrea)
500: Maria Prochet (Luserna S. G.) 4.000:
Lamy Coisson (Susa) 500: Casa Diaconesse
(Torre P.) 1.000: Carlo Grill (Perosa) 500:
Alessandro Lageard (Perosa) 100: Giosuè
Ribet (Perosa) 300: Maria Carlelti (Pinerolo) 500: Carlo Tomasini (Torre P.) 1.000.
Grazie! (continua)
AIUTATECI
ad aiutare
Le **Meditozioni Bibliche'* che ogni aJtno si pubblicano sono uscite, per il 1964.
in duplive edizione: quella gici nota, a voInmetto^ e quella **nuova*\ a calendario
murale a fogli giornalieri staccabili. Il nostro ottimismo et ha tatto pubblicare un
numero di questi calendari superiore alfe
prenotazioni delle chiese; I stato un ottimismo eccessivo. Ma è un vero peccato
che queste oliere, che potrebbero far piacere a molti, restino nei nostri depositi.
P orremmo offrirle agli ospiti anziani dei
nostri vari Istituti; chi ri darà una mano?
Grazie fin d*ora.
La Claudiana
FRALI
Il periodo natalizio è stato rattristato da
alcuni lutti nella Comunità. Domenica 15
Dicembre si spegneva ai Pomieri Dando Susanna Bostan n. Boston. la Decana della
Chiesa di Frali, almeno fra i residenti in
Parrocchia. Già da qualche settimana la sua
salute declinava lentamente minata dalle fatiche della sua lunga ed operosa esistenza.
I funerali hanno avuto luogo il 17 alla presenza di molti fratelli e sorelle.
Una gran folla si è riunita a Villa il 27
per le esequie di Ada Bichard, la giovane
Sorella stroncata a 24 anni da una malattia
contro la quale i medici hanno lottato invano per anni. Questa morte che è stata un
segno così sconcertante del disordine e della
vanità di un mondo sottoposto!-al peccato
ha profondamente colpito non solo la famiglia, ma la comunità intera. La notizia di
questa morte era giunta da Torino la sera
del 24 dicembre recando un’ombra di tristezza a tutte le manifestazioni natalizie. Il
Past. Ayassot ha celebrato la prima parte
del funerale aU’Ospedale Evangelico di Torino, mentre a Frali era presente anche il
Pastore Gustavo Bouchard che ha pronunzialo la preghiera al Cimitero.
Il mattino della domenica 29 è improvvisamente deceduta ad Orgere la Sorella
Giuditta Martinat n. Grill all’età di 60 anni
ed è stala seppellita ìi giorno seguente nel
cimitero di Ghigo; sebbene sofferente di cuore da parecchio tempo, nulla lasciava prevedere una fine così inattesa.
Alle famiglie così duramente provate da
questi lutti giunga ancora l'espressione di
solidarietà fraterna e commossa della Comunità intera stretta intorno a loro nella intercessione al Signore della Resurrezione e
della consolazione.
Il culto di Natale ha avuto luogo nel tempio che è stato quest'anno possibile scaldare
confortevolmente. E’ stata celebrata la Santa Cena con una buona partecipazione di
Membri di Chiesa ed amici venuti a passare
le feste a Frali. La sera ha avuto luogo la festa dell albero nella sala delle attività riempita fino alla sua capienza massima. Ai bambini che hanno recitato, alle insegnanti che
ne hanno curato la preparazione ed alla Corale che ha dato in questa occasione saggio
della sua ripresa attività rivolgiamo un plauso ed un ringraziamento.
La sera del 31 Dicembre i giovani si sono
ritrovati numerosi nei locali dell’Unione per
attendere assieme lietamente l’arrivo delFanno nuovo; un gruppo di Unionisti ha
curato la preparazione di un’ottima cena consumata in una atiriOsfera di gioia fraterna.
A Capodanno VUnione delle Madri ha organizzato una serata nella quale alcuni giovani deirUnione hanno recitato: « Il miracolo
dell’organo »; sono seguite delle proiezioni
cinematografiche di documentari gentilmente avuti dai Consolati di Gran Bretagna e
Canada. Ringraziamo le persone che hanno
offerto i doni per la lotteria che ha conipletato il programma della serata.
/ culti per sciatori sono iniziati da alcune
domeniche con un risultato incoraggiante,
anche se non deve ancora essere ritenuto
definitivo.
Ringraziamo i Pastori G. Girardet e Giorgio Bouchard che hanno rispettivamente presieduto un culto domenicale ed una seduta
dell’Unione Giovanile, ed il Sig. Maurice
Bodmer che ha presieduto il culto di giovedì sera. 2 gennaio.
SAN SECONDO
— Ai Brusiti, in casa del nipote, ha terminato il suo pellegrinaggio terreno, all’età
dì anni 83, la nostra sorella Gardiol Anna
nata Bomano, rientrata col marito dagli Stati
Uniti alcuni mesi or sono. I funerali, svoltisi
venerdì 20 dicembre, sono stati per il marito ed ì familiari una calda manifestazione
di simpatia cristiana e di solidarietà nel dolore.
— Le festività natalizie e di fine d'anno
sono state celebrate in un'atmosfera particolarmente lieta : il culto di Natale e la S. Cena sono stati ben frequentati malgrado il
freddo e le strade gelate. La festa deU'Albero, giovedì 26. si è svolta sotto il segno della
gioia di tutti i nostri bambini e dei loro genitori.
Al cullo dell uitima sera dell'anno, prima
della celebrazione della S. Cena, sono stati riC'srdati i membri di chiesa dipartiti negli ultimi dodici mesi.
A Capodanno, il messaggio cristiano è stato dato alla comunità, che l'ha particolarmente apprezzalo, dal signor De Caro, nuovo colportore. La Corale ha felicemente contribuito alla edificazione dei culti dì Natale
e Capodanno.
— Ringraziamo sentitamente il pastore’
Gustavo Boriili che ha presieduto il cullo
della domenica 22 dicembre e. fin d'ora, diamo il più caldo benvenuto al pastore Magri
di Luserna S. Giovanni che sarà in mezzo
a noi domenica 19 gennaio, e al pastore
Jean Nouvelon, della Soeiété des Missions
Evangéliques di Parigi, il quale presiederà
una riunione missionaria con proiezioni nel
tempio, lunedi 20 gennaio alle ore 20.
4
pag
>í. 3
17 gennaio 1964
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
PRJWOIXO
— Un elima eccezionalmente mite ha favorito le celebrazioni natalizie e quelle di
fine e di principio d’anno. A Natale il nostro tempio ha conosciuto l’assemblea delle
grandi solennità con una ottima partecipazione di membri di Gbiesa, apecialmehte
uomini, venuti anche dai quartieri più lontan e più disagiati per riascoltare e meditare insieme l’annunzio antico eppur sempre
nuovo dell’amore di Dio che si è incarnalo
in Gesù Cristo per la nostra salvezza. Numerosi coloro che si sono avvicinali al tavolo della Santa Cena. Al termine del culto rassemblea ha nominato una « Commissione edilizia » con il compito di collabo
rare col Concistoro in vista delle riparazioni dei nostri stabili e specialmeuite degli
urgenti lavori di rifacimento del soffitto del
nostro tempio, in cattive condizioni, e della
ripulitura interna ed esterna del nostro locale di culto. Sono state chiamate a fare
parte della sunnominata Commissione le seguenti persone, cioè -un membro di Cliiesa per ogni quartiere della comunità: Balmas Enrico (iPomeano); Long Amedeo
(Ciotti); Long Eli (Bosi); Long Enrico di
.Alessio (Pellenchi); Long Gustavo (Ruata);
Long Livio di Enrico (Bocchiardi) ; Long
Livio fu Enrico (Tournim). Contiamo assai
sulla preziosa e valida collaborazione dei
membri di questa Commissione, nonché sulla indiapensabile colalborazione e comprensione di tutti ; nostri membri di Chiesa e
ci auguriamo di poter compiere insieme un
buon lavoro.
La colletta del culto di Natale per i lavori al Rifugio Carlo Alberto è per la costruenda casa per gl¡ incurabili dell’Uruguay ha fruttato la somma di L. 15.000.
— Giovedì, pomeriggio, 26 Dieenibre, ha
avuto luogo nella sala delle attività la festa
dell’Albero di Natale per i bambini della
■Scuola Domenicale con un ricco programma di poesie, dialoghi e canti, completato
dalai proiezione d¡ diverse filmine a colori,
che il Sig. Arturo Gay di San Secondo di
Pinerolo ha gentilmente accettato di venirci
a presentare. Ringraziamo vivamente tutti
coloro che hanno lavorato per la buona
riuscita di questa nostra festa e particolarmente: la siig.na Vanda Petrone, insegnante alla Rúala, che con amore e perizia ha
curato la preparazione delle recite dei bambini; il signor Arturo Gay che ha proiettalo le magnifiche filmine a colori; i giovani deU’Unione che hanno procurato e poi
ornato il bel pino scintillante dì luci; i
sigg. Blanc, proprietari della panetteria
delle Rue, che, come già l’anno scorso,
hanno arricchito il pacco-dono de; nostri
bambini con un saporito dolce regalo, da
tutti apprezzato. Il Signore benedica e faccia fruttare per tutti noi ii messaggio che a
Natale Egli ci ha rivolto attraverso la Sua
Parola.
— I giovani dell’Unione e numerosi giovani pramollini residenti fuori parrocchia
lianno irasi:orso Pulti-ma sera dell’anno in
simpatica .allegria, aspettando l’inìzio del
Nuovo Vnno in un susseguirsi di canti, dopo una buona cena consumata familiarmenle.
— A Capodanno una discreta assemblea
di fedeli s’è ritrovata nel lempio per ring! aziare e lodare il Signore che « è lo stesso": ieri, oggi ed in eterno » nonostante il
passare dei nostri anni e che, nella transiU-rietà di tutte le cose umane e di noi tutti,
ci fa dono in Gesù Cristo dei Suo amore,
fonte di pace, di serenità e di gioia per
lutti i giorni eh’Eglì ci accorda aella Sua
grazia.
BOBBIO PELUCE
— L’avvio alle celebrazioni natalizie è
stato dato domenica 22 dicembre con la
festa dell’albero. Tempio gremito di bimbi
e<i adulti e ricco programma di canti e poesie e dialoghi presentanti sotto i suoi vari
aspetti il messaggio del Natale. La Corale
ha eseguito bene un inno natalizio della
raccolta francese; indi circa 200 pacchi-dono
sono stati offerti a lutti i bimbi della parrocchia e ad alcune famiglie meno abbien
.11 pomeriggio ha avuto luogo la proie.
zicne gratuita per i baanbini nel nostro cinema del film « I ragazzi della Via Paal ».
Ringraziamo qui il Comune e la Forestale per al concessione d®l magnifico abete,
i 5 giovani deU’Unione (tra cui un militare
appena congedato ed uno usufruente di una
breve licenza) che hanno non poco tribolalo a tagliare l’abele nella neve alta della
comba della Biava e lo hanno trasportato al
tempio, gli insegnanti per il ricco programmc. preparato e lutti coloro che hanno con
tribuito alla buona riuscita della festa. Una
colletta è in corso nei quartieri per coprire
le spese per la festa deU’albero e del dono
di Natale, che sarà ripetuto in occasione del
17 febbraio.
— Il giorno di Natale una folta assemblea
lui gremito il tempio td ha ascoltato con
vivo raccoglimento il messaggio del Natalo Buona la partecipazione alla Santa Cena. La Corale ha eseguito lodevolmente due
inni dì circostanza. La colletta ha fruttato
circa 14.000 lire.
— Buona la partecipazione al culto dì
domenica 29 dicembre in lingua francese.
Buona pure la partecipazione della comunità al culto di Capodanno. .Nel corso del
culto abbiamo ricordato i fratelli e le sorelle che ci hanno lasciali durante l’anno
testé decorso (20 decessi) ed i bambini che
nello stesso periodo sono venuti ad aMietare le loro famiglie (10 nascite). Buona pure, se non numerosa come a Natale, la partecipazione alla Santa Cena. La Corale ha
eseguito un inno di circostanza e la ringraziamo qui per la collaborazione prestala nel
corso delle festività. Nel pomeriggio di Capodanno: proiezione cinematografica gratuita per i bambini.
— Sabato 4 gennaio una trentina di Unionisti hanno trascorso insieme una sera'a fraterna di fine d’anno e d’inizio di anno nuovo organizzando una cene-tla nel corso della quale si sono scambiati i iradizionali regali. Un grazie a chi ha organizzato e preparato il trattenimento ed a chi ha comunque contribuito alla sua buona riuscita.
— Dontenica 5 gennaio ii messaggio della Parola di Dio ci è sTato recato dal missionario sig. Ro-berto Coisson che ringraziamo per la sua collaborazione. Buona è
stata la colletta devoluta all’opera delle
missioni.
Voglia il Signore benedire questo periodo di Natale e di Capodanno in cui non ci
sono mancale le cccasioni di udire il messaggio dell’Evangelo ; voglia Egli far si che
il buon seme gettato porli frutto abbondante alla gloria sua. e. a.
TORRE PaUCE
Culto Radio
ore 7.40
DOMENICA 19 GENNAIO
Past. Guido Mathieu
(Chiesa Valdese di Roma)
DOMENICA 26 GENNAIO
Past. Guido Mathieu
(Chiesa Valdese di Roma)
RODORETTO
Il periodo natalizio è trascorso con la collaborazione di pastori, laici e membri di
chiesa che hanno curato tutte le attività
tradizionali di questa ricorrenza.
Il 25 dicembre, nel tempio, il Culto con
S. Cena è stato presieduto dal pastore Giorgio Girardet e la festa dell’Albero dal Past.
Franco Davite. I bambini hanno preparato
le loro recite e canti sotto la guida della signora Giuliana Tron.
La sera del 24 a Fontane il pastore Sergio Rostagno ha curato lo svolgimento delia
festa dell’Albero di Natale, cui hanno partecipato i bambini preparati dalle sorelle del
quartiere.
A tutti, un ringraziamento sincero per
questa collaborazione, che ha permesso uno
svolgimento regolare, improntato da letizia
e fraternità, di tutte le manifestazioni. I culti sono stati presieduti dai M° Claudio Tron
di Massello e dall’avv. Marco Gay di S. Giovanni che con i pastori Rostagno, Girardet
e Davite si sono impegnati mensilmente per
la predicazione.
Le riunioni quartierali continuano normalmente ad ogni venerdì, come pure l’istruzione catechetica ai ragazzi dei vari quartieri.
Le fest à natalizie sono ormai un ricordo,
ma un buon ricordo in noi tutti. Quest'anno
il tempo ci ha favoriti e tutto si è svolto
nel migliore dei modi.
Una difficoltà imprevista è sorta per l’albero di Natale. Il grande albero di Natale
da mettere in chiesa per la festa delle Scuole Domenicali ci era stalo promesso dal custode di una villa di Torre Pellice. Tutti
si erano rallegrati, perchè avere l’albero a
portata di mano e non dover andare a prenderlo alla Sea è una gran cosa. Ma ecco che
all’ultimo momento qualcuno è penetrato nel
giardino della villa ed ha tagliato e portato
via la bella punta deU'albero. Co*a fare?
Ormai non c’era più molto tempo per salire
fino alla Sea a prenderne un altro. Il nostro
problema è stato risolto grazie alla gentilezza della Chiesa del Villar che ci ha offerto
il suo. Un grazie di cuore sìa a chi ci aveva
offerto l’albero che non abbiamo potuto avere sia alla Chiesa del Villar per la sua gentilezza, sia al sig. Poèt Paolo che ci ha aiutati pei i Itrasporto deU’albero,
Come negli altri anni abbiamo avuto numerosi alberi di Natale (Asilo Infantile, Scuole Domenicali, Ravadera, Coppieri, Simound)
e tutto si è svolto per il meglio: i bambini
erano ottimamente preparati ed hanno recitato e cantato molto bene.
I nostri culti, è stato notato, sono stati
frequentati, in genere, meno che nel passato. D’altra parte c'è un chiaro spostamento di popolazione che rende comprensibile
questo fenomeno: infatti nel recente passato
giungevano a Torre Pellice numerose famiglie valdesi residenti nelle città, ora queste
famiglie trascorrono il periodo natalizio altrove, non solo, ma anche un certo numero
delle nostre famiglie si sposta altrove da
parenti ed amici in occasione di Natale.
Al culto dei Coppieri del 24 sera un gruppo di giovani ha cantato durante il culto e
la S. Cena. A Natale la Corale ha cantato
durante il culto al Centro. Avremmo avuto
molto piacere che essa partecipasse anche al
culto del .31 Dicembre che è frequentato da
una numerosa assemblea, ma da due anni
la corale in quell'occasione è stata assente.
Speriamo che nel prossimo futuro nel suo
quadro di servizio per la chiesa la Corale
includa anche il culto dì fine d'anno.
Ringraziamo i Pastori E. Ganz e R. Coisson per aver presieduto i nostri culti in francese del 29 Dicembre.
Ricordiamo che il Past. Nouvelon parlerà
sabato 18 ai Giovani deirUnione (Incontro
con l’Unione di S. Giovanni) e domenica 19
alla Enrico Arnaud.
Ricordiamo che domenica 26 gennaio è
dedicata alle Missioni. I culti saranno in
francese e presieduti, Dio piacendo, dai Pastori R. Coisson e E. Ganz.
Nel pomeriggio di domneica 26 nella sala
ili attività alle ore 15 avrà luogo una riunione dedicala al problema delle Missioni.
It Past. R. Coisson parlerà su questo tema:
« Varietà d’espressione nel cristianesimo africano ». Tutti sono cordialmente invitati.
F. S.
Torre Pellice, 25‘’26 gennaio
Secondo
delle
convegno agricolo
Valli Valdesi
Organizzato da Agape si svolgerà nei locali della Casa \ dldese a Torre Pellice
nei giorni 25 e 26 gennaio 1964 il secondo Convegno agricolo delle \’alli Valdesi.
E' prevista la gradita partecipazione deH’Avvocato Gianni Oberto. Assessore alla
Montagna della Provincia di Torino.
11 Convegno ha lo scopo di aggiornare tecnicamente gli agricoltori delle Valli
su alcune essenziali attività delle aziende agricole montane, per assicurare il loro miglior possibile rendimento, e quindi un maggiore guadagno per il coltivatore. Le conferenze, seguite da discussione, si occuperanno della bonifica del bestiame, della meccanizzazione montana, dei .rimboschimenti nelle zone di media montagna, e saranno
tenute da specialisti dei vari rami. Ecco il programma del Convegno:
Sabato 25 gennaio - ore 15,30
Miglioramento del bestiame - Prof. Ettore Carbone, Direttore dellTstiluto Zootecnico
e Caseario per il Piemonte e Docente di Zoognostica presso PUniversità di Torino.
Bonifica sanitaria del bestiame - P. A. Andrea Filippin dell'Assessorato Agricoltura
della Provincia di Torino.
Discussione.
Ore 20,30 : Proiezione di Documentari.
Domenica 26 gennaio • ore 91
Culto - Past. Giovanni Peyrot.
Ore 9,30 : Meccanizzazione montana - Geom. Edoardo
Montagna della Provincia di Torino.
Discussione.
Ore 15,30: Uutilizzazione di terreni agricoli in via^di abbandono
ridon dell’Istituto Naz. per le Piante da Legno di Torino.
Discussione.
Martinengo dell’Assessorato
Dr. Alberto Ba
Presidenza dei Convegno: Dr. Italo Eynard della Facoltà di Scienze Agrarie dell*I r
versità di Torino.
Sui problemi sindacali e assistenziali potranno riferire il Geom. Emilio Ho
della Confagricoltura ed il Dr. Pier Angelo Balzardi della Coltivatori Diretti.
Le iscrizioni devono esser fatte pervenire alla Segreteria di Agape, Piali. i tim)
giovedì 23 gennaio. Telefono Prali 8514.
Costo completo del Convegno (pasti e pernottamento) L. 1.500.
I pasti saranno presi in comune alla Foresteria di Torre Pellice dove saiV
disposto il pernottamento. Le conferenze avranno luogo nella Biblioteca deii.
Valdese.
Saranno probabilmente organizzati dei trasporti collettivi: per ìnfonnii/ii
volgersi ai singoli pastori.
laciu’
tÜa.-;a
RETTIFICA
DA BAR!
TKANÍ
Precisiamo che Tindirizzo della Chiesa
Valdese di Bari è Corso Vittorio Emanuele
n. 138 e non n. 38 come erroneamente appare sul Calendario « Valli Nostre » 1964.
Tuttavia, la corrispondenza dovrà essere sempre inviata all’indirizzo del .Pastore Enrico
Corsani - Piazza Garibaldi 69 - Bari.
E. Co.
i)u
Domenica 29 dicembre, aian
gruppo valdese di questa eilia
esiste una Comunità, cioè da pncln aii
che questa è venuta man inam, con-idosi fino a godere il privilegio di cci,
per
ogni domenica il Cullo in
POM ARETTO
pella. era la prima volta i
non uno ma addirittura di
temporaneamente.
Per giunta
una [»rojina
— Martedì 21 c. m. avrà luogo una ritiij:one al Glot Boulard alle ore 20,30.
— Mercoledì 22 c. in. alle ore 20,30 nel
teatro, avrà luogo ima riunione missionaria i3resieduta dal Pastore Nouvelon della
Direzione delta Soiielì Missionaria di Parigi. Tutta la ccmnniià è caldariienle invitata a qiieisia riunione.
coni piani!
Investite vantaggiosamente il Vostro denaro, allevando a domicilio
Il CHINCHILLA
Offriamo ai ns. Clienti le seguenti garanzie:
— Riproduttori selezionatissimi accompagnati da documenti internazionali.
— Sostituzione in caso di morte, sterilità e consanguineità.
— Ricompera di tutta la produzione di cuccioli e pelli al più alto prezzo
di mercato.
— Effettiva assistenza tecnica e veterinaria.
Forniamo inoltre tutto il materiale tecnico per allevamento, mangimi e
medicinali appositamente studiati.
Richiedete informazioni ed opuscoli a :
CO. CI.
COMPAGNIA INTERNAZIONALE CHINCHILLA
Sede Centrale : TORINO - Via Filadelfia, 227 - Tel. 32.75.40
Visitate il nostro allevamento di campionario presso la ns. Sede !
.1 d
quattro giovani
nivano da famiglie evangelicin'
Laiiriero Michele., originario della (
Battista di Altamura, nipote d*'i
l olporlore .S.’allaglia, ha scei pagua della sua vita Lop.s
1 Anziano del nostro gruppo
Lops Vito, il primogenito (Itila
glia Lops, ha trovalo la sua <i
Angelina Bellapianta apparten. u
numerosa e fedele famiglia dii.
Valdese di Cerignola
A questa armonia di pensiti ¡
menti fece come naturale coni Ite
dido sole quasi primaverile Ve, ,
gioia lo leggemmo subito nrllo
gli sposi, mentre negli occhi clej
so era un po’ velato da una . et
In questa simpatica atinosfer¡
al Pastore Castiglione rivolgere i
con calore il messaggio cristiano agii spo i
e a? numerosi invitati. Per non pooin (’lime una scoperta che ci sì potesse spo^a -e
civilmente e religiosamente inori delia
Chiesa Romana,
All harmonium la sig.na Lilly Castiglione
esegui appropriati brani musicali.
Ad entrambe le famiglie, che si .sono formate sotto il segno evidente della benedizione dell Altissimo e che risiederanno a
Trani, facciamo gli auguri che la loro \ ila
sia spesa nella gioia del servizio di ogni
giorno. e.d.r.
fu
VILLAR PEROSA
Rivolgiamo un invito fraterno agli impieg.ati e agli operai, per un breve incontro
fra le 12 e le 13, nella cappella, ì*iil[imri
giovedì del mese, a partire dal 30 corr.
LUGANO
— Sono uscìL: ; dati ufficiali per comuni
e per cantoni del censimento elvetico de!
1960. La pubblicazione accurata e con infinità di dati concernenti fattori d; indole
economica, sociale e familiare contiene per
ogni comune il numero degli evangelici.
Prezioso documento per il nostro lavoro.
Nel cantone siamo aumentati dai 93 nel
l!i60 ai 2.209 nel 1900 ai 10.792 nel 1950 ai
13.330 nel 1960. La percentuale negli anni
sovraindicati è passata dall’l per mille al
16, al 62 e nel I960 al 68 per mille. Purtroppo i dati del censimento son ben lungi
dal corrispondere al numero degli iscritti
nelle cbiese evangeliche ed un cinquanta
per «sito de; correligionari li si conosce
solo quando il pastore è chiamato dalla famiglia per presiedere un funerale.
Ma un fattore molto positivo è offerto
dall’atteggiamento delle autorità civili che
sempre ci bau rispettalo. Ultimamente poi
esse ci hanno chiamato non solo alla radio
ma anche alla televisione. Un culto in eurovisione è stato ritrasmesso da Hannover,
con predica del vescovo LMje ed abbiamo
petnto commentare il cullo e tradurre la
predica. A fine 1963 una emissione comune ci è stata richiesta fra cattolici e protestanti per dire una parola da parte del Si
gnore alla popolazione del Ticino. Ed è nel
diffondere la parola del Signore che ci si
j.uò incontrare con lutti senza esclusivismi,
scnz.a ise'.tarisnii.
— A Clii.asso è deceduta nel suo 97.mo
anno di vita la signorina Paolina Sala. Era
insegnante, membro della famiglia Sala che
é stata tanta parte deirevangelizzazione del
Ticino, aprendo le porte ai pastori Valdesi
che venivano da Como, offrendo la casa per
la scuola domenicale. La signorina Sala aveva studiato al Pensionnat di Torre Pellice
e lo ricordava sempre con affetto. Ha speso
la sua vita interessandosi non solo alla
scuola ma ad opere sociali per i fanciulli.
Era la deeana di Chiasso ed al suo funerale
il Municipio ha voluto esser rappresentato
con bandiera in segno di riconoscenza. Cen.
servava affetto per la Chiesa Valdese nella
quale aveva trovato la sua fede, è quindi
un lutto anche per gli evangelici di oltre
frontiera. Ringraziamo il Signore per tali
attività e per delle personalità formate col
suo spirito come lo è stata la signorina Paolina Sala. Guido Rivoir
avvisi economici
CORATO
AFFITTASI, centro Torre Pellice, negozio con o senza alloggio. Rivolgersi Libreria Claudiana - Tosre Pellice.
Direttore resp. : Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Tip. Subalpina s.p.a. • Torre Pellice (To'
— La mattina del 6 gennaio, nel Tempio
gremito di parenti, amici, membri della Comunità, i Pastori Enrico Corsani e Giuseppe Castiglione hanno celebrato il matrimonio della sig.na Ferrara Luisa col sig. Di
Gennaro Felice. Agli sposi ed ai parenti
rinnoviamo le nostre congratulazioni e gli
auguri di una vita serena sotto lo sguardo
e con la benedizione del Signore.
— Cogliamo l’occasione per dire che tutte le attività di Chiesa procedono bene, e
che il Centro Sociale contìnua la sua attività. Le ragazze del Centro ed i giovani della Chiesa hanno preparato la festa deU’albero di Natale con numerose recite dirette
dal Prof. Abbatista Pietro che ringraziamo
Anche ii doposcuola ha funzionato dai primi di novembre, sia pure con un sol turno.
Ringraziamo tutti gli amici lontani che ci seguono con il loro interessamento ed aiuto,
e comunichiamo che le offerte possono essere versate sul conto corrente postale nuni.
13-996) intestalo a Enrico Corsani, Piazza
Garibaldi 69 - Bari.
— Rinnoviamo il nostro appello per una
insegnante e per una dirigente per il Centro Sociale, esperta in taglio, cucito e ricamo a macchina.
jE. Co.
PASCHETTO FILENO impresa decorazioni,
vetrificatura pavimenti. Lavorazione accurata - Via Duomo 2 (Vicolo Bernezzo) Pinerolo.
Malattie
orecchio, naso e gola
Il doti.
Oskar Schindler
riceve per malattie di
orecchio, naso e gola
a POMARETTO (presso l’Ospedale Valdese) tutti i lunedì
dalle 14 alle 15,30.
, LUSERNA SAN GIOVANNI
(presso lo studio del dott. Pelizzare) tutti i venerdì dalle
13,30 alle 15.
a TORINO (via Ristagno 20 •
S. Rita) martedì, giovedì e sabato dalle 14 alle 16.
ri
oi
aj
ti
(1
zi
ir
d
l£
E
b
q
p
a
V
t<
n
V
si
d