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Roma, 16 Gennaio 1909
51 pubblica oigttl Sabato
ANNO II - N. 3
LA LUCE
Propugna gl’interessi socialii morali e religiosi in Italia
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ABBONAMENTI
Italia : Anno L. 2,50 — Semestre L. 1,50
5,00 — « « 3,00
Estero : » »
Un nnmero separato Cent. 5
V.
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I manosorifti non si restitniscono
INSERZIONI
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e.
Per liuea o spazio corrispoDdente L. 0,15
€ € da 2 a 5 volte 0,10
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Per colonna inteia, mezza colonna, qnarto di colonna e
per avvisi ripnlnti prezzi da convenirsi.
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Direttore e Amministratore : B- Celli, Via Magenta 18, Roma
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Il nostro fraterno cordoglio
Adolfo Chauvie pastore a TOessina
ADOLFO eHAUVlE
nobile della Sicilia, alla quale, in questi lugubri giorni,
il pensiero di tutto quanto il mondo incivilito si volge
straordinariamente commosso. Quando il Chauvie non
era se non candidato in teologìa, lavorò come aiuto
del Pastore a Palermo. Poi, divenuto a sua volta pastore, fu mandato ad occupare il posto di Catania; indi
quello più importante di Messina.
Pocbissimi giorni avanti la catastrofe, egli ci scriveva un’affettuosa lettera, nella quale rievocava un
ricordo dolorosissimo per lui, per la sua giovane Consorte, ed anche per noi. L’estate .scorsa infatti, facendo
viaggio per mare con la famiglia, da Messina a Genova,
diretto alle Valli Valdesi del Piemonte, ove sperava
godersi un poco di vacanza e vedere rimettersi in salute la sua secondogenita, bambina di pochi mesi, fucostretto a sbarcare nel porto di Livórno e a correr subito in cerca d’un albergo, perchè nella traversata la
piccina era assai peggiorata. Di lì a poche ore — e i
Lettori della Luce purtroppo rammenteranno — la povera piccina cessava di vivere.
Al nostro giovane Collega non rimaneva che un fìglioletto di due anni e mezzo, Eiccardc. Figlioletto e genitori sono periti tutti e tre nel tremendo cataclisma, che
ha distrutto città e villaggi e sconvolto tutta la regione
da S. Eufemia fin ver.so Catania. Noi piangiamo senza
mormorare, guardando in alto, donde scenderà ai superstiti il conforto solo efficace. E, al tempo stesso, noi andiamo col pensiero alle altre vittime e agli altri superstiti esterefatti dal dolore ; rievochiamo le figure
di altri operai del Signore, e mandiamo alla memoria di
quei diletti commilitoni caduti tragicamente 1’ espressione commossa del nostro fraterno rimpianto, mormorando nel dolore, non un « Addio » ma un « Arrivederci
nella casa del Padre. »
Il nostro caro collega, il pastore Adolfo Chauvie,
vittima del terremoto calabrosiculo, era stato consacrato al S. Ministerio or sono solamente tre anni, all’apertura del Sinodo del 1905. Dopo aver, da ragazzo,
interrotto gli studi, s’era sentito chiamato dal Signore
alla grande opera dell’edificazione e dell evangelizzazione
d.ell’anime; cosicché, obbediente alla celeste vocazione,
aveva ripreso i libri e studiato alacremente, prima
nel Ginnasio - Liceo di Torrepellice, poi presso la facoltà teologica di Firenze e presso altre Facoltà teologiche dell’estero. Ci sono ancora presenti allo spirito
il suo esame di fede e specialmente il suo sermone
d'esame che ri usci proprio sodisfacente.
Fin d’allora si poteva senza difficoltà pronosticare che
in Adolfo Chauvie la Chiesa Valdese avrebbe avuto
un bravo oratore, un forte e ardito evangelizzatore.
Tale fu infatti colui che noi tutti oggi piangiamo.
Il sno brevissimo ministerio, trincato nel suo più bel
fiorire, si compiè per intero su quella terra misera e
Ecco altri particolari intorno ad Adolfo Chauvie e
alla sua famiglia, desunti da una lettera che un parente di lui ci ha gentilmente inviata, a richiesta del
signor Presidente e nostra.
Adolfo Chauvie, del signor Bartolomeo e della signora
Susanna Gaydou, era nato a Marsiglia il 2 aprile 1877;
era dunque entrato nel suo trentaduesimo anno. Primogenito di nove figli, tra cui cinque femmine e quattro
maschi, Adolfo frequentò la scuola qnartierale del
Serre ad Angrogna (Valli Valdesi) dove la famiglia si
era stabilita; quindi passò alla scuola di quel comune.
A dodici anni fu ammesso al Ginnasio di Torrepellice ;
ma, per la sua grande avversione al latino, non ne
compiè per allora tutti i corsi cosi da conseguire la licenza ; smise per qualche tempo gli studi, e non li riprese che più tardi, come s’è già detto di sopra. Il
resto della sua vita studentesca Tabbiamo accennato.
Faremo solo notare — con la scorta del nostro caro
corrispondente — che, compiuto il triennio alla Scuola
Teologica di Firenze nel 1903, Adolfo si recava a perfezionare la sua coltura all’Università di Ginevra. Nel
giugno dell’anno seguente, faceva ritorno a Fii^enzè, a
sostenervi gli « esami generali » e la tesi, che s’ag
Adolfo Chauvie, l^iccardo Chauvie, Tilarcella Chauvie-Eynard
girava intorno al Servo dell'Eterno nel Deuterisaia,
cioè nella seconda parte del libro profetico d’Isaia.
Poco dopo la sua consacrazione al S. Ministerio, impalmava la signorina Marcella Eynard dell’ingegnere
cav. Gustavo e della fu signora Elena Comba. Era
Tautunno del 1905. Dopo un anno di dimora a Catania, i coniugi Chauvie vennero trasferiti in quella
terribile Messina, che doveva riescir loro fatale.
La signori Chauvie non aveva fluiti i 23 anni. Il
piccino, il caro Riccardo, era nato nel luglio del 1906.
Un flore bagnato di lacrime su la triplice desolata sepoltura !
Il signor Pietro Chauvie, pastore nell’Isola d’Elba e
zio di colui che ci è stato cosi violentemeute rapito,
dopo averci partecipato le notizie or ora riferite, ci
prega di esprimere su La Luce « la sua profonda riconoscenza e quella degli angosciati genitori e parenti
tutti, ai colleghi signori Luigi Rostagno e Giuseppe
Fasulo, i quali tanto hanno fatto, per portare qualche
aiuto ai carissimi nostri » egli dice; e al tempo stesso
il signor Pietro Chauvie dusidera che l’espressione
della riconoscenza vada del pari « a tutti coloro che
in questa immensa sciagura d manìfestauo la loro simpatia cristiana ».
Da uua successiva lettera del signor Pietro Chauvie,
pastore a Riomarina, togliamo questi altri dati importanti.
11 caro signor Adolfo aveva in animo di pubblicare
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LA LUCE
una seconda conferenza dal titolo : La Chiesa dell’avvenire ; ma il signor Pietro Chanvie non sa se essa
conferenza sia stata redatta, nè se il manoscritto sia
stato consegnato allo stampatore.
La signora Marcella Chanvie Eynard era nata il
26 marzo 1886. Quant’al suo carattere, ecco che cosa
ne scrive, profondamente commosso, il nostro Collega
di Eiomarina : « Ell’era buona e affettuosa con tutta
la numerosa parentela. Io l’ho ammirata come una valorosa donna in occasione del suo gran dolore a Livorno
nel luglio passato ».
La data precisa del matrimonio dei cari coniugi,
cosi tragicamente strappati all’ affetto di tanti cuori,
è il 5 ottobre 1905. La piccola Nini (Elena, Susanna)
morta, come sappiamo, a Livorno, era venuta alla luce
in quella fatai Messina, tomba lacrimata di tutto il resto
della famiglia.
Ricordando nel pianto
Abbiamo avuto un doloroso abboccamento con una
delle cinque sorelle di Adolfo Cbauvie, con la signorina Emma, che è qui in Roma; e siam riesciti a
procurarci queste poche righe, vibranti d’affetto e
bagnate di pianto. Le pubblichiamo immensamente
commossi.
Come parlar di lui in poche righe,
quando un volume intero non basterebbe
a dir della grandezza dell’ animo suo ?
Fu uno dei buoni fra i buoni, cogli afflitti, cogli umili, coi poveri.
Oh sì, voglio parlare della sua carità.
Potrei dire con Lamantino ;
« Son bien ! n’ en point garder était
[tonte sa gioire ;
« Il ne remplirait pas lerayond’une armoire.
« Car le peu qu’il avait s’en allait soupar sou
« En Unge, en aliments, ici, là, Dieu saitoù.»
Quando, un anno fa, ero in casa sua,
ebbi agio di apprezzare la sua immensa
bontà verso tutti.
Egli studiava nelle ore inoltrate della
notte, per approfittare della calma che allora soltanto si poteva ottenere in quella
rumorosa piazza, che era la piazza Casa
Pia. Quando gli parlavo di riposo, mi diceva : « Avremo tempo a riposarci più
tardi; ci conviene lavorare mentre siamo
giovani e forti. »
11 riposo è venuto, più presto di quanto
se l’attendesse il mio diletto fratello, ma
le sue opere lo seguono.
Emma Chauvie.
L^nltimo rapporto mensile di Adolfo Chauvie
Messina, il 20 Dicembre 1908.
Caro signor Bostagno,
Questo mese (20 Nov. - 20 Di«.) è certamente uno
dei più propizi alla Evangelizzazione; i nostri locali
di culto in qualunque giorno ed a tutte l’ore sono
pieni di uditori attenti e rispettosi. Ciò è dovuto
alla buona educazione della nostra popolazione ed
alla felice ubicazione del nostro tempio. Perciò ne
approfittiamo largamente e posso dire che, di giorno
in giorno, cresce in Messina l’interesse per le cose
nostre. Infatti, se ci sono cento uditori ai culti, Ella
può essere sicuro che più di sessanta non appartengono alla Chiesa. Da una parte è doloroso poiché
non depone in favore dello zelo dei nostri fratelli,
ma d’altra parte è rallegrante perchè ci dice a chiare
note non essere vero niente quel che si va strombazzando essere svanito l’interesse per le cose religiose.
Mi ricorderò sempre finché io campi di due hei
giorni nella mia carriera evangelistica, caduti appunto in questo mese. Il 29 Novembre e il 6 Dicembre.
11.29 tenni un discorso sul testo. « Il mio popolo
perisce per mancanza di conoscenza ». Il bel tempo
aveva permesso a molti, impediti di solito, di assistere al culto. Descrissi lo stato del popolo quale
lo avevo potuto osservare e studiare nelle mie visite al quartiere popolare che circonda la mia abitazione, suscitando una commozione generale fra i
miei uditori. Li investii facendo loro rilevare come
tatti siamo responsabili, per legge di solidarietà, con
quei miserabili, affermando che le conseguenze
fisiche e morali di tale stato potrebbero tosto o
tardi colpirci ancor noi, e invitai tutti i generosi
ad unirsi a me per un’opera di rilevamento che
necessitava sacrifici di persona e di sostanze.
Al termine del culto uomini e donne si pigiavano
ai piedi del pulpito domandandomi : « Che dobbiamo
noi fare ? » Ella mi conosce oramai abbastanza per
non supporre che io le dica queste cose per segnalare un mio successo qualsiasi. E’ per dimostrare
che oggi ancora, a dispetto dello scetticismo che
minaccia anche le nostre chiese, non si fa invano
appello ai sentimenti generosi dell’ animo umano.
Risultato immediato, la colletta per i poveri che
fruttò oltre quaranta lire, quindi una sottoscrizione
aperta per l’acquisto di una macchina a proiezioni
luminose onde ritrarre graficamente dinanzi agli occhi del popolo le scene dell’Evangelo e della storia,
atte ad istillare nuova vita in quegli spiriti che ne
hanno tanto bisogno. Ed infine decisione di far partecipare alle feste dell’ « Albero » una rappresentanza di quel popolino : trenta bambini, cui si offrirà
un soccorso ed un ricordo. La cosa mi è parsa degna di venir segnalata. Speriamo che Dio ci aiuti
a condurre a termine i nostri disegni.
Il sei dicembre tenni, annunziata dai giornali locali, con parole lusinghiere specialmente da parte
del socialista « Germinai », la conferenza « La Religione dell’Avvenire » di cui le mandai qualche copia. La Chiesa era troppo piccola per contenere la
folla curiosa attirata dal titolo suggestivo. Potei parlare per oltre un’ora, spesso interrotto da applausi,
riscuotendo infine l’unanime approvazione. All’uscita
la conferenza, messa in vendita col prezzo abbastanza,
elevato di 25 centesimi fu presa d’assalto e all’indomani un proprietario di edicola giornalistica renne
a domandarmene cento copie, molte delle quali furono poi acquistate per conto della tipografia di S.
Giuseppe, editrice del clericale « La Sentinella ».
Aspettavo che qualche cenno ne fosse fatto dal detto
periodico ; ma furbi, sono rimasti quieti. Viceversa
ebbi l’invito da parte dei maggiorenti della Camera
del lavoro di tenere una serie di conferenze anticlericali nella lorosede, concedendo in più il contraddittorio. Invito che accettai di buon grado per il
mese di Gennaio prossimo. Non le pare che possiamo, senza vanagloria, intonare un nostro speciale
ed evangelico « (ja ira » ?
I nostri catecumeni pure ci danno molte soddisfazioni. Andai, dietro gentile invito, giovedì 10 corrente in casa di uno di loro, certo Taccio, negoziante
e proprietario di diverse case di reddito in Messina.
Una trentina di persone erano radunate e spiegai
loro cosi di corsa, come si poteva in una serata, i
dieci comandamenti. Una conversazione, non discussione, poiché tutti erano rimasti convinti, ne segui,
in cui potei rendermi conto della mentalità del nostro popolo che non può vivere senza religione, pur
essendo nauseato dal bigottismo papale falsario e idolatra. Dovevo ritornare il 17, otto giorni dopo,
ma un forte raffreddore con mal di gola me ne impedi.
Adolfo Chauvie
Il [FistianESiino di Cristo Centesimi 10 la'copia.
Sconto del 20 per cento oltre le 100 copie. Spese postali in più. Per ordinazioni rivolgersi a Antonio Rostan, Via Nazionale 107, Roma. Affrettare le richieste.
Autorevole giudizio del prof. B. Labanca: « Ho
letto nella Rivista Cristiana il vostro programma evangelico, cioè II Cristianesimo di Cristo. Me ne congratulo sinceramente. In esso sono pagine di mirabile
verità storica, di straordinaria efficacia morale e spirituale, di grandezza e bellezza religiosa indicibili »
GOGLIO AMBROGIO
Libreria Evangelica
ROMA. — Via Cavour, 43 — ROMA
Una conferenza
di J^dolfo Chauvie
Raccogliamo qui, con un senso di profonda reverenza, alcuni brani del discorso La Religione dell'Avvenire pubblicato or sono pochi mesi dal nostro
rimpianto Collega.
La Religione dell’Avvenire non si potrà inventare,
dovrà essere qualche cosa che è. Dovrà rispondere
ai tre requisiti seguenti :
1“ Dovrà essere fondata su delle realtà.
2» Come sforzo dell’uomo per afferrare il Principio dell’esser suo, dovrà esser coronata da prospero
successo.
3» Dovrà dare alla vita un senso che appaghi l’uomo
in cerca di felicità.
Esiste una tal religione ? — Signori, permettete ch’io
10 dica subito, ch’io lo gridi con tutte le forze dell’animo mio. Sì, quella religione esiste e non è altro
che il Cristianesimo ! Ma, intendiamoci, non il cristianesimo di questa o di quest’altra Chiesa, non il Cristianesimo di questo o di quest’altro teologo, neppure
11 Cristianesimo dei Santi o dei Padri della Chiesa,
ma il Cristianesimo di Cristo.
— In ogni tempo l’uomo ha cercato il suo Dio. Pare
che una nostalgia antica riconduca sempre l’anima
alle plaghe serene ond’ella attinse resistenza. Onde il
sentimento religioso e le religioni diverse che ad esso
vennero in risposta. Senza adottare l’ormai tramontata
idea secondo cui tutte le religioni sono false ad eccezione di una che deve essere la sola vera, e pur
riconoscendo che in tutte c’è un barlume di verità,
tanto maggiore quanto maggiormente risponde ai
bisogni dell’anina e del cuore; dobbiamo però costatare, tanto nella storia del passato quanto nel corso
odierno degli eventi, questo fenomeno costante: quando
l’uomo si trova in presenza di Rama, di Krishna, di
Hermes, di Mosè, di Orfeo, di Pitagora, di Budda, di
Socrate,, di Platone, beve sì, a quelle fonti e non
muore ; ma l’arsura rimane e una inquietudine, quasi
un’intuizione istintiva, sembra dirgli che, più in alto,
una fonte abbondante e perenne rimane, cui niuna
può essere paragonata. Ma quando l’uomo s’incontra
con Gesù, non col Gesù perennemente inchiodato sopra un patibolo, dolente e sanguinoso, morto, imagine
del dolore impofente, che una scempia tradizione artistica rappresenta agli occhi del popolo ; ma col Gesù
vivente della Storia ; quando sente la sua voce, dolce
ad un tempo e forte qual di chi sa le cose che dice,
allora non cerca più. Capisce, sente di essere al cospetto di Colui che ha realizzato l’unione sua col
proprio Dio, contempla in Lui 1’ Uomo normale, « il
Figliol dell’Uomo », in perfetto equilibrio senza esitazioni nè incertezze ; Colui che possiede la Religione.
Allora, come aveva interrogato i savi antichi e moderni, i filosofi e gli iniziati, interroga Gesù :
« Tu, che sembri possederlo alfine, quel Dio cercato
invano, dimmi chi è desso ? e dov’è ? quale è il vincolo
che a lui mi stringerà? »
Dio è Nostro Padre ; Egli è in te ; ti unisci a Lui
per 1’ amore ».
Tale la Religione di Gesù. Nulla di più semplice e
di più sublime. Avevo cercato Dio fuori di me e non
mi ero accorto che, se lo cercavo, era appunto perchè
10 possedevo senza conoscerlo. — La mia mente era
andata fantasticando per dar forma o corpo al mio
Dio, e non mi ero accorto Ch’Egli altro non voleva
essere per me che Un Padre. — Mille mezzi avevo
escogitati per ridurre la distanza separantemi da Lui,
gli avevo eretto dei templi e degli altari, avevo sparso
11 sangue di animali e di uomini per placarlo, e non
sapevo che la contraddizione in cui vivevo proveniva
dal fatto ch’Ei mi amava ed io l’odiavo.
Tutto ciò mi ha rivelato Gesù ; in Lui si appaga
ogni mio desiderio ; la Sua Religione risponde al secondo requisito di cui parlammo: come sforzo per afferrare il Principio del mio essere, è coronata dal
più ampio, dal più completo successo.
Ma la vita acquista ella così nn senso? Mi rendo io
conto ora del perchè di me stesso e del mondo ? —
Si, purché io non mi accontenti di credere alla Religione di Gesù, ma mi accinga a viverla.
Dio è in me, dunque è anche in ogni mio simile.
Se l’amore è il legame che ad Esso mi avvincerà, io
debbo amareLui in tutti gli uomini come in me stesso.
L’amore è la suprema legge della vita, ne è la ragione,
ed il fine.
Quai nuovi, sconfinati e fulgidi orizzonti si aprono
dinanzi a mel Qual luce risplende ad illuminar la
mia via 1 La Religione dell’Avvenire mi appare come
un astro radioso che sorge dalla coscienza di Gesù, e
vedo, vedo cose non viste mai, e comprendo cose non
mai salite al cuor mio.
Se la vita mPera apparsa finora in un senso, una
contraddizione, egli è che, nè io nè altri, avevamo vo-
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LA LUGE
luto prendere Gesù sul serio. Quando ei ne diceva:
€ Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore, con
tutta l’anima tua e con tutta la mente tua », credevamo ad una iperbole, una esagerazione retorica e poetica. Quando soggiungeva : * Ama il tuo prossimo
come te stesso », stimavamo esser quella una richiesta
impossibile a soddisfarsi. Per cui petean sorgere contese. gelosie, cozzi di interessi, odii, guerre; un popolo potea alzarsi in armi contro un altro popolo,
una classe sociale contro un’ altra classe, il sangue poteva scorrere, l’anima piangere e desolarsi,
domandandosi il perchè di tante sciagure. Quando
Gesù ci diceva: « Chi avrà voluto salvar la sua vita
la perderà, e chi l’avrà perduta per amor mio la troverà », gridammo al paradosso; invece era una verità confermata tutti i giorni da una umanità che
perde sè stessa nel fango dell’egoismo di questo
secolo, pur lottando per la vita. Quando Gesù ne
disse un giorno: « Non resistete al male, ma, se il
tuo nemico ti percuote su una guancia, porgigli
eziandio l’altra », reputammo la cosa contraria alla
natura umana; invece era il Regno del Bene, il Regno
di Dio che si volea imporre con l’amore.
Se dunque non abbiamo trovato un senso a questa
infelicissima vita, se non abbiamo rinvenuto una ragione d’essere per noi stessi, gli è che abbiamo rifiutato di accettare la Religione di Gesù, di credere in
Lui, ubbidendo alla lettera delle sue parole. Reputammo cosa più facile e più ovvia fare di Gesù il centro di
elucubrazioni teologiche.
Ma quando, come il cieco guarito, senza troppo sapere Chi Egli sia e onde Egli venga, credo in Lui
perchè mi ha guarito ed afferro le Sue parole, la mia
vita ne è scossa, sconvolta, rivoluzionata, mutata.
Quando io lo sento che mi dice; « Voi non ^ potete
servire Dio e Mammona », « Non vi fate tesori sulla
terra » ed altri simili parole e voglio credere a Lui
ed in Lui, cambia la vita, cambia la società e crollano
edifici di errore e di infamia reputati incrollabili. Se
poi mi viene in mente di rivolgermi la domanda: Ma
a che prò ? ecco la morte ed ogni cosa finita per me.
Egli mi dice « Chi crede in me ha la vita eterna, chiunque crede in me non morrà in eterno ». Allora, cosa
meravigliosa, se io credo in Lui, se io voglio fare quel
che la Sua Religione impone a Lui ed a me, sento
Ch’Egli ha ragione, sento che sono immortale ; la certezza della mia sopravvivenza alla morte del corpo è
più forte e più luminosa che la stessa coscienza della
mia vita attuale. Quando in ultimo io gli domando:
* Quale è il fine di me stesso, del mondo ? quale è la
ragione suprema dell’essere ? » Ei mi risponde : « Siate
perfetti, come è perfetto il Padr? vostro che è nei
Cieli ». Onde scompaiono le contraddizioni, cadono ad
uno ad uno gli inciampi dinanzi al mio piede, si dileguano i punti interrogativi: sono entrato nella Vita ».
La tonferenza. completa si vende in elegante opuscolo presso la Tipografia Glaudianaf Via Serragli 51, Firenze. Prezzo L. 0,25,
Tutti dovrebbero farne aeqv,isto e spargerla largamente d'intorno a sè in memoria di colui che è
* entrato nella Vita ».
Hitorno bairestlio
Ualha sorgea d’un giorno memorando
Annunziatrice ; e la vallata ombrosa
Sonò d’un grido, e l’eco maestosa
Lungi lo ripercosse, mormorando.
E su le tombe il sonito passando
Dei martiri destò l’alma sdegnosa,
E una voce s’udì misteriosa
Che i novecento benedì cantando.
A quella voce che dicea : « Coraggio !
Fratelli, è vostra la vittoria ! » i forti
Piegar la fronte a terra. Il sol nascente
La scena illuminò d’un primo raggio.
Benedicendo, dileguarsi i morti,
E una prece dai cor levossi ardente.
Angrogna, 1899.
Dal Presidente
Pnt sonetti il Adolfo Chancle
Alla gentilezza della signorina Emma Chanvie
andiamo debitori di questi versi del rimpianto Collega.
Partensa per restlìo
Sulla via dolorosa che i Valdesi
Calcando vanno silenziosamente
Cade la neve. Donne semispente
Coi smunti bimbi alle mammelle appesi.
Vecchi cadenti, e con i volti accesi
Giovani affranti da la febbre ardente:
Questi rimangon della Valda gente.
Questi dei forti le prigioni àn resi.
Ecco un vegliardo che procombe al suolo ,■
Ecco una madre che sul petto serra
Fatto diaccio il figliolo che soccombe.
La neve a tutti è funebre lenzuolo.
Ma i novecento nella stessa terra
Agli oppressori scareran le tombe.
Catania, 7 gennaio 1909.
Spero che potrò ricostruire una lista un po’ completa dei superstiti evangelici della nostra Chiesa
di Messina, come pure di completare l’elenco di quelli
che perirono vittime della tremenda catastrofe. Non
è cosa facile nè spedita, come di leggieri si comprenderà, se si pensi al grande sparpagliamento dei
superstiti e all’incertezza sulla sorte di parecchi
fin qui non rintracciati e di cui non si hanno notizie d’alcun genere. Intanto le darò altri nomi e
riferirò alcuni casi pietosi.
A Palermo sono state ricoverate tre signorine,
Elisa, Emma, Elena Falkenbnrg col fratello minore.
Il padre e tre altri fratelli, due dei quali con moglie e figli sono periti; una delle signorine è gravemente ferita al capo; un’altra è miracolosamente
scampata. Essa dormiva in una camera al quafto
piano, quando la casa crollò, .quasi tutta, rimanendone in piedi solo un lato con in cima la suddetta
camera. Invitate a calarsi giù per mezzo di lenzuola, perchè da un momento all’altro poteva rovinare il resto del fabbricato, acconsentirono; ma la
signorina Elisa, quando fu al terzo piano, non potendo più reggersi, precipitò giù... da quell’altezza,
e si rialzò con solo poche scalfitture !
A Palermo è pure ricoverato Salvatore Forà, e
qualche altro ancora che ci fu segnalato, ma che non
abbiamo peranche potuto scoprire.
Appena giunto a Catania, accompagnato dal si
gnor E. Giampiccoli, che la benefica Parrocchia
Valdese di Torino ha mandato nell’Isola sventurata,
sono condotto dal nostro instancabile pastore, Giuseppe Fasulo, al ricovero degli incurabili, ove giac
ciono parecchie centinaia di feriti. Fra i più gravi
si trova la signorina Alamagna, fortemente contusa e ferita al capo, amorevolmente assistita
dalla signora Fasulo, dalla signora Bellecci, dalla signor a Navarria e da altre sorelle della Chiesa. L’avvocato Alamagna, ch’è in altra corsìa, ha un braccio
rotto e varie contusioni al petto.
Il vice-cancelliere Arnaldo Stagliani sfuggi alla
morte colla bimba di tre anni, mentre purtroppo
la sua povera moglie, che dormiva nella stessa camera, fu travolta dalle macerie e dovette soccombere. Quanto al fratello (Umberto) e alla moglie di
lui, rimasero tre giorni sotto le macerie e ne vennero poi estratti senza che avessero riportate ferite gravi.
E’ cosa bella ed altamente confortante il notare
come in quest’ospedale regni la maggiore tolleranza
ed il più gran rispetto per la libertà di coscienza :
ciò di certo è dovuto in massima parte al distinto
nostro dottor Antonino Bellecci, che è uno dei direttori. Le suore di carità vanno a gara con le no
stre sorelle, trasformate in infermiere, per lenire
tanti dolori !
Qual grazia è mai que.sca che almeno sul terreno
della carità tutti possano incontrarsi senza che si
domandi ad ognuno la pirola d’ordine!
Pure a Catania ripararono e sono alloggiati in
luoghi diversi il signor G. Panté, la signora M, Bellantoni, il signor Ragionine, M. Straruzzi e la figlinola di lui, il signor Giunta, organista della Chiesa,
il signor Diego Sergi con quattro figli : invece, la
signora sua, già maestra nelle nostre scuole di Messina, è sventuramente perita nell’ orrendo cataclisma.
Non meno di Palermo, Catania si mostra animata
da un vivo sentimento di compassione e di carità
fraterna verso i profughi messinesi.
Il morale della popolazione è abbastanza elevato,
sebbene le scosse di terremoto anche qui sieno state
assai forti e ripetute.
A noi, arrivati da fuori, fa senso il leggere su
per le cantonate manifesti con la firma di questo
Sindaco cosi concepiti ; « Dalle ore 14,45 di ieri
fino alle ore 9 di oggi non vi è stata che una sola
registrazione di terremoto lievissimo ».
Siamo sur un suolo che balla e traballa. Tolga
Iddio che altre roviue vengano ad aggiungersi alle
molte che già ricoprono queste infelici terre del
Mezzogiorno.
fliituro CQaston
Siracusa, 8 gennaio 1909.
Si crede che Catania ospiti attualmente 25.000
Messinesi di cui 4000 feriti più o meno gravemente;
senza contestazione essa è la città che fu chiamata
a fare i maggiori sacrifici e che li fa con islancio
e generosità. Siracusa, ove son giunto oggi, ha accolto un 2500 profughi e non potrebbe ospitarne
di più, anzi un vapore carico di fuggiaschi e di
feriti è in porto da ieri sera e non può sbarcarne
i passeggieri per deficenza di locali atti a riceverli.
Ci rechiamo tosto al Municipio per esaminare la
lista dei rifugiati ; ed in essa troviamo alcuni nomi
che ci sono familiari.
Dal cortesissimo sindaco, sig. Toscano, otteniamo
una tessera d’ingresso ^i vari ospedali e ricoveri.
Nel primo che visitiamo ci si dice che i sig.riBanett, padre e figlio furono bensì medicati in qnell’ospedale ma trattandosi di cosa non grave se n’eràn
già andati.
In un altro ospedale, veniamo a sapere che il
fratello Bresciù Donato, ivi ricoverato in istato
grave, era morto il 4 corrente. In un terzo, troviamo la sig.ra E. Trombetta Prowlet. Il suo caso
è dei più pietosi : ha perduto il marito e due figli ;
altri due figli sono scampati. Quanto a lei, poveretta,
lasciò un piede sotto le macerie e dovette farsi
amputare l’altro che minacciava cancrena.
Nello stesso ospedale sì trovano il sig. Samuele
Hopkins e la sua signora. Egli rimase cinquantacinque ore sotto le macerie ; dopo le prime 15 oi’e,
la bambina, che lo sventurato padre era riuscito ad
attrarre a sè e a stringersi al petto, spirava, nè
egli potè allontanarne il cadaverino nè liberarsi da
quel tremendo amplesso. Da lui sentiamo che i
Varnier Hopkins sono salvi a Napoli, e cosi pure
il sig. Riccardo Hopkins e la sig.ra vedova Merlo
Hopkins.
Come ognuno facilmente imagina, sui treni fra i
viaggiatori, negli alberghi, nei ristoranti e nei caffè
non si sentono che narrazioni l’una più raccapricciante dell’altra del tremendo disastro.
Chi imprendesse a raccogliere tutti quei racconti
comporrebbe il più tragico e commovente lavoro
storico, che mai sia stato scritto.
E ciò che maggiormente colpisce è la freddezza
e l’impassibilità con cui i casi più strazianti vengono riferiti dai protagonisti medesimi. Sembrano
impietriti, e inetti a provare vive emozioni, dopo
quelle cosi tremende dei primi momenti; e si direbbe che non abbiano più lacrime da versare, e
che le fonti del pianto si siano inaridite !
Jlptapo flloston
4
LA LUCE
T>al Capodìsfreffo della Sicilia
Palermo, 10. I. 09.
Dal mio letto ove pur troppo, inseguito a strapazzi e ad esaurimento mi trovo da sei giorni confinato con la febbre mando alla « Luce » i nomi
di altri superstiti fratelli nostri che nella tenne
opera nostra di assistenza abbiamo potuto rintracciare fra 20,000 profughi ricoverati a Palermo
Abbiamo le signorine Elisa, Elena, Emma Falkenburg e il loro fratello Ermanno. Il loro amatissimo padre, proprietario di un ricco negozio di tessuti, con ragione tanto ben voluto e stimato da
tutti nella chiesa di Messina, giace sepolto sotto le
macerie della sua casa. Il sig. Ermanno al momento
del disastro si trovava nel porto sul Ferry-boat di
cui egli è uno degli ufficiali di bordo. Le tre signorine si salvarono, calandosi nella strada dal balcone del 3° piano ove abitavano, mediante le lenzuola dei letti annodati insieme a guisa di fune.
Nulla portarono con se tranne un ritratto del padre e la loro vecchia Bibbia « il tesoro più prezioso >.
E’ salva anche la nostra sorella Eosina Amante
con le sue due bambine. Il mirito, che è marinaio, si
trovava e si trova tuttora in navigazione. Essa narra
come sorpresa nel sonno dal terremoto precipitasse
con le bambine a capofitto dal primo piano della
casa al pian terreno. La maggiore delle bimbe che
ha cinque anni potè svincolarsi di tra i rottami che
la coprivano, e, attraverso un buco, uscirsene fuori.
Quindi si mise a gridare e ad implorare aiuto. Alle
sue grida accorsero subito delle persone, ed ecco
come, la mamma ci narrava: a picciridda ni sarvò.
Salvi i coniugi Nesi-Calandi col loro bambino;
li avevo uniti in matrimonio quattro anni addietro,
nella nostra chiesa di Livorno. Salva quasi tutta la
numerosa famiglia Hopkins, cioè il sig. Fed. Hopkins
con la moglie e due figli, la signora Eosa Hopkins
vedova Merlo col figlio, la signora Enrichetta Varnier Hopkins col figlio Egidio. Non si hanno notizie del sig. Samuele Hopkins e dei suoi.
Salva la signorina Ida Oates, ma sofferente per
le ferite riportate. Un suo fratello impiegato governativo a Sassari è subito accorso a Palermo per
assisterla. Dimenticavo di notare che una delle sorelle Falkenburg, la signorina Emma, ha riportato
una grave ferita al capo. E’ curata amorosamente
nella casa di salute Barbera e il dottore mi ha assicurato che guarirà completamente in quindici
giorni.
Venne ieri l’altro a chiederci soccorsi Anna Bova
già bidella del nostro Istituto di Messina ; ella non
rifiniva dal ricordare il suo Direttore, il pastore
Alberto Costabel.
E’ morto il Cav. Notaio Francesco Guttarolo, il
venerato diacono che tutti cotanto amavano. Superstite il di lui figlio con la moglie e quattro bambini.
La signora Trombetta nella sua grande sventura,
avendo perduto numerosi congiunti e tutta la cospicua sostanza che consisteva in case ora crollate,
è veramente ammirevole, bisogna vederla e udire
con quale elevatezza di sentimento, con quale rassegnazione e serenità d’animo parla della condizione presente di lei e del marito e dei loro disegni pel futuro. Credo che tanto lei che il marito
abbiano varcato la sessantina; eppure, fiduciosa,
essa vi dice come col loro lavoro potranno sopperire al pane quotidiano. Che Iddio venga loro in
aiuto I Intanto mentre in una posizione assai incomoda scrivo queste righe, mi giunge da Torre Pollice una lettera di amici loro che generosamente
offrono di accoglierli in casa.
Vedo con piacere che la sottoscrizione iniziata
dalla « Luce » procede bene. Il bisogno è grande.
Amici, aprite cu#re e borsa. I fratelli soccorrano i
fratelli !
' •
Palermo, 11 gennaio 1909.
Ai nomi dei fratelli superstiti ricordati nella mia
precedente lettera, si deve aggiungere quello di
Alcoraci Francesco meccanico. Egli si presentò ieri
sera in casa mia, e, tra l’angoscia mi disse di aver
lasciata la moglie sotto le macerie.
Abitava in una casa difaccia a quella del pastore
Scuderi, che egli purtroppo m’assicurò essere perito con tutta la famiglia.
Iioigl l^ostagno.
bopo la Catastrofe
Le signore nella chiesa americana di S. Paolo
in Roma
Le signore della Chiesa Americana di San Paolo
stanno attivamente iavorando e cucendo vestimenta e
biancheria nei locali dei Rettorato, in via Napoli u. 58,
a favore dei danneggiati dai terremoto di Calabria e
Sicilia. Esse saranno liete di ricevere offerte di vestimenta usate iu buono stato, da essere ridotte in istato
di utilità per i danneggiati appartenenti alle classi
medie delle città colpite dal terremoto. Si ricevono
anche scarpe e cappelli e quanto altro utile a rivestire
le vittime.
Ogni offerta, sia di oggetti che di danaro sarà ricevuta dalie 10 alie 17 di ogni giorno, presso ii Rettorato suddetto, via Napoli n. 58.
(Dal Giornale d’Italia).
Il Cimitero Evangelico di Messina
Era già la quarta fossa che si chiudeva, ie altre
tre, già ricolme, sembravano tre lunghe trincee, soltanto nelle esili croci di canne alle due estremità era
il segnò della tomba, accanto alla spianata ove era
già un camposanto, il cimitero protestante pieno di
tombe di marmo e di statue, dalla parte che guarda
ii mare libero.
Sono andato, passando il cancello schiantato e gittate lontano dalla furia del terremoto, a passeggiare
per i vialetti di mortella che circondano i sepolcri ;
neppure questi il terremoto ha risparmiato: tutti i
monumenti sono abbattuti, infranti da colpi di picconi
enormi, tutto il suolo è sparso di lapidi spezzate, di
croci rovesciate. Qualche tomba, ch’era stata scoperchiata, è stata ricoperta con dei frammenti di lastre
cadute. Com’era triste quel crepuscolo nuvoloso sul
piccolo camposanto devastato, accanto alla Cittadella
bassa e tetra, con le mura a sghembo, sull’acqua morta
dei fossati, lugubre come una prigione e di sotto il
mare che mugolava lamentoso 1
(Dal Corriere della Sera).
Un quadretto commovente e pietoso
Il capo-macchinista della torpediniera Orfeo, signor
Corrado De Polmo, attualmente di servizio nelle acque
dello stretto funesto, ha scritto da Reggio alla sna
famiglia, narrando, fra l’altro, un episodio commoventissimo che fa onore ai nostri bravi marinai. Il De
Polmo dice :
« Sulla Napoli ho potuto vedere e accarezzare una
bambina di cinque auni appena, bella quanto mai, una
miniatura. Fu salvata da quei miei compagni macchinisti, tratta dalle macerie e portata a bordo, dove ora
fa vita con essi.
« La chiamano figlia loro ed hanno giurato di provvedere al suo avvenire.
« Essi, per ora, con pezzi di bandiere tricolori le
hanno fatto un vestitino ed una cuffietta e le hanno
pure ingegnosamente costruito un paio di scarpettine
provvisorie.
« Tutti attendono con premura amorevolissima, degna di affetto più che materno, a curarla perchè ha le
gambine scorticate.
« Le hanno improvvisato una specie di culla nel centro del quadrato, e la notte, quando svegliandosi di
soprassalto, la bambina piange, tutti saltano dalle cuccette e si precipitano per calmarla con un po di sciroppo allungate con acqua, dandole magari un pezzettino di galletta bagnato nel caffè, cullandola e cantandole la ninna-nanna ».
(Dal Giornale d’Italia)
Ombre nella lace
Un giornale clericale nazionalista francese, ricordando in questi giorni le previsioni fatte dalla famosa
pastorella di La Salette « Dio colpirà in modo senza
esempio! Sventura agli abitanti della terra! Dio sfogherà la sua collera, e nessuno potrà sottrarsi a tanti
mali riuniti », ha osato pretendere che il terremoto ha
colpito Messina perchè « fu da quel porto che Gari
baldi salpò per la operazione massonica di cui lo scopo
reale era la distruzione del potere temporale ! »
Al nauseante scrittore che dà prova di tanto cinismo e di sentimenti si snaturati, risponde per le rime
neìl’Aarore, Paolo Loyson, figlio del venerando amico
nostro Pére Hyacinthe, con queste parole simpatiche
per il nostro paese.
« Prendiamo atto, signore, dell’abbiezione della vostra fede, e la confermiamo per vostra onta. È il vostro Dio, è il vostro Dio Moloch, il vostro Dio Sciacallo che per vendicarsi di Garibaldi, e compiere 1’ oracolo di La Salette ha schiacciato 150 mila di queste
creature sotto le rovine fumanti della Sicilia ! Degli
esseri umani hanno' agonizzato per otto giorni fra
tortore di cui Dante stesso avrebbe avuto paura : è per
sua gloria ! Migliaia di uomini fuggendo sono impazziti
per averle vedute : è per sua vendetta ! Delle madri
hanno cullato sul loro seno le teste troncate dei loro
bambini ; è per sua ^ioia, è per sua voluttà ! Ecco il
vostro Dio! L’avete detto! Il vostro papa stesso ha
dovuto rinnegarlo : egli contende ai suoi artigli i superstiti, apre le porte ai « reprobi », invia loro dei
letti dal Vaticano. Roma, la causa dell’immolazione,
Roma stessa ha avuto più viscere ! Ma una cosa almeno deve essere stabilita, prima che i nostri confratelli d’Italia siano colpiti di stupore leggendo l’articolo
citato da noi ; che se era riservato alla lingua francese
Tobbrobrio di esprimere tali brutalità, la stampa francese é la prima a confessarlo con tutto il suo schifo,
ponendo coloro che hanno osato, al bando della Francia
e della umanità ». Br. Boberto Prochet
L’opera della signora Berta Turin a Napoli ‘
Togliamo dal « Messaggero » di Roma : - Napoli, 8.
Si sta facendo il censimento degli orfani qui giunti,
che furono finora accòlti provvisoriamente in ricoveri municipali, negli ospedali infantili, se feriti, o presso Istituti di beneficenza.
Con decreto del 4 corrente il prefetto impose a tutti
gli enti di non consegnare alcun bambino a chicchesia
senza sua ufficiale autorizzazione.
Il Comitato presieduto dalla signora Turin (1) sta adempiendo sollecitamente al suo mandato, agevolato in
tutti i modi dal prefetto e dal questore.
Appena il censimento sarà regolarmente consolitato,
il prefetto Io comunicherà al Ministero dell’interno ».
(1) La signora Turin è la benemerita presidentessa nazionale
della società L’Amica della giovanotta ed è moglie del
cav. ing. F. Turin, anziano della Chiesa Valdese di Roma.
Dr. Roberto Prochet
Una Conferenza a Firenze
Lunedi sera il prof. Giovanni Rostagno ha tenuto
l’annunziata conferenza commemorativa della catastrofe,
sotto gli auspici della A. C. D, G.
Deve essere stata un’ottima conferenza a giudicare
da l’incasso di L. 260 prò vittime del terremoto, ed
anche da le 100 copie della Luce vendute all’uscita.
Le nostre Signore di Roma e di Forano
Doni in biancheria e in vestiario d’ogni genere sono
stati offerti dalle Signore della Società di cucito di
Roma e di Forano Sabino, come pure da altre signore
di queste chiese ed è stato ormai spedito ogni cosa in
due casse, l’una indirizzata al sig. L. Rostagno a Palermo, e l’altra al sig. G. Fasulo a Catania.
Cuori nobili!
« Col permesso delle autorità è stata fatta ieri una
colletta fra i soldati a favore dei superstiti. Vi sono
state scene commoventissime. Alcuni soldati hanno
contribuito perfino con dieci lire.
(Dal Giornale d'Italia)
L’opera dell’Unione Femminile di Roma
L’Unione Cristiana delle Giovani di Roma ha anch’essa vivamente partecipato all’universale compianto
per l’immane sciagura che ha sconvolto la Calabria e
la Sicilia. Le Unioniste manifestarono la loro simpatia
consacrando tre collette domenicali alTacqiiisto di materiale per cucire indumenti di ogni sorta. Ricevettero
inoltre dal Comando Militare stoffe in pezza ed in pochi giorni furono fatti 65 capi di roba e consegnati
alla Federazione delle opere Femminili.
NeH’ultima adunanza domenicale fu deciso d’inviare,
per mezzo del Comitato Nazionale una lettera a tutte
le altre Unioni Italiane invitandole a concorrere tutte
insieme al mantenimento di una bambina o di nha giovane superstite, resa inabile al lavoro, da ricoverarsi
nel Rifugio Carlo Alberto, occupando precisamente
quel letto detto « delle Unioni Cristiane » la cui dote
non è ancora completa. Iddio veglia benedire tale ini-
5
LA LUCE
ziativa e permettere alle giovani desiderose di agire
in Suo nome di venire in aiuto ad una delle tante sorelle che la sciagura ha colpite.
Elvira Piva.
Una conferenza a Torino
Ci scrivono:
Domenica scorsa, alle 17, nella Cappella di S. Donato,
il pastore sig. Alberto Prochet tenne una conferenza
disastro della Sicilia e della Calabria, cogliendo
l’occasione per parlare dell’opera dei Pastori di Sicilia
in queste terribili circostanze e commemorando in
modo speciale il caro collega Chauvie.
Una buona notizia e una preghiera
li sig. Deodato di Torino dà la lieta novella che la
brava sarta sig.na Pillè, impiegata presso il Sig. Passalacqua a Messina e di cui fin qui non conoscevamo
la sorte, si troverebbe ferita, ma non gravissimamente
in un’ambulanza a Messina stessa o altrove.
Vogliano i nostri Amici e Fratelli ricercarla e inviar più precise notizie alla madre che si trova a Torino, afflittissima e nella più squallida miseria. Dirigere
le lettere in Via Cairoli 22 Torino.
Ansie e speranze
Secondo informazioni che abbiamo ricevute dal Ca/.
Dott. T. Gay tra gli scomparsi dopo il terremoto di
Messina ci sarebbe anche una cugina di lui Sig.ra Adele Besson yed. Basile di Luserna S. Giovanni e la
figlia di lei Bianca. Il figlio Alfredo, marinaio, che era
andato a passare il Natale a Messina scampò per miracolo e si trova ora a Napoli ove, col pastore Gaio
Gay, visita ogni giorno ansiosamente gli ospedali, nella
speranza che per una provvidenziale disposizione, madre e sorella sieno state tratte in salvò
Una Conferenza a S Giovanni
Nella casa Valdese di S. Giovanni il Dott. Gay tenne
per invito del Comitato Municipale di soccorso, una
conferenza a pagamento su le Bovine di Reggio e di
Messina ; conferenza che attrasse un uditorio misto di
Valdesi e di Cattolici Eomani
Sul luogo del Disastro
Il Sig. Lino Gay, figlio del Pastore Dott. Gay di
Luserna S, Giovanni è attendato a Messina coi colleghi
medici della Scuola Militare di Firenze e, pur occupandosi alacremente dei feriti, gode di ottima salute.
PER LE VITTIME
Ci si informa che oltre alllstibato Boyce (Vallecrosia-Bordighera), gli Istituti Comandi e Ferretti
di Firenze e il Gonld di Roma, come pure un nnmero rilevante di famiglie evangeliche valdesi obbedendo a un nobile e santo entusiasmo di carità,
anelano il privilegio di ricoverare qualcuno dei
derelitti superstiti del terremoto.
*
:|c «
Schiavi d’Abruzzo, 11 gennaio 1909.
« Egregio signor Direttore della Luce,
Srivo col cuore addolorato da quanto ho letto dei
-nostri cari fratelli colpiti dalla triste sciagura. Mi
mandino un bambino di due o tre anni orfano di
Evangelici. Lo voglio adottare quale figlio. Dica al
Presidente di mettere 12 lire (dal mio mensile) per
i fratelli colpiti dal terremoto quale picciolo della
vedova per questa Chiesa- La prego adunque di
voler appagare questa mia sete ; ad ogni costo voglio
un bambino.
Non posso scrivere per la commozione; perciò la
prego di scusarmi ecc.
R Hmieapelli, Colj). Evang. »
Sarà liberato!
“ Il mondo creato sarà liberato
dalla servitù della corruzione e
messo nella libertà delia gloria
dei figlinoli di Dio
Bom. Vili 21.
In quel grandioso quadro descrittivo, tracciato a
forti pennellate, che è il I capitolo della Genesi, c’è
una parola che torna insistente ad ogni periodo, e
rinforzata, chiude infine e suggella l’intero racconto^
« era buono », l’universo creato t era buono, molto
buono ».
Ma ecco, sulla bontà dell’opera divina cala un
velo denso e la nasconde ; e non basteranno le centinaia e le migliaia d’anni a rimoverlo ; sicché l’ardente apostolo di Tarso sarà costretto a riconoscere
la maledizione che regna sul creato, il quale tutto
geme e dolora. E il terribile contrasto fra la bontà,
che sentiamo inseparabile da Dio, e il male, che
contamina l’opera delle sue mani, rimane e rimarrà
l’angoscioso mistero per tutti, anche pei credenti.
Non oserò io di tentare di spiegarlo nell’ora dolente in cui l’umanità piange per tante vite innocenti 0 colpevoli divelto tra il rovinio degli edifici.
No, ogni tentativo di spiegazione metafisica m’è
sempre parso a questo riguardo vana ed impotente
presunzione ; e trovo per me più sincero e più leale
dire « non so ».
Ma detto questo, come risposta diretta all’amara
inchiesta che si fa al cristiano quando gli si dice
« come concili un Dio immensamente buono colle
terribili catastrofi come quella di Messina e di Reggio dove non entra la volontà dell’uomo »; detto
questo non è detta l’ultima parola.
Oh no, sento che c’è dell’altro per cui, non
ostante lo sconsolato « non so » della intelligenza,
il cuore e la coscienza rimangono fermi, e dalle
labbra sale ancora fiduciosa l’invocazione « Padre
nostro »; c’è dell’altro.
Ecco, provo ad orientare il mio pensiero nella
direzione di un materialismo ateo dovuto ad atteggiamento della mente di studioso, o risultato di una
vita praticamente separata dall'idea di Dio. Allora
la sciagura, che sta all’agguato per recidere le esistenze e distruggere le opere umane, apparisce la
condizione normale della vita : e l’uomo, gigantesca
e misera impotenza, apparisce come preso sotto una
macina implacabile che ne strazia le carni, insensibile alle grida di dolore, indifferente agli sforzi di
elevarsi verso la felicità. Che importa sommare l’opera di generazioni e generazioni ? Raccogliete
pure quanto ci ha dato il passato; protendete pure
10 sguardo nell’avvenire e immaginate vittorie e
trionfi, sotto la macina passeremo noi, passeranno i
nostri figliuoli, passerà l’ultimo nomo che calcherà
11 suolo terrestre, passerà tutto. Che vale vivere ?
Che vale la speranza con cui guardo al mio figliuolo ?
E’ una illusione il sogno vago e vaporoso che fino
a ieri battezzammo col nome di progresso, ed oggi
con quello di lavoro ; la catastrofe improvvisa e
colossale, mostruosa condensazione della catastrofe
continua e silenziosa che svelle la vita spegnendo le
esistenze una ad una quotidianamente, la catastrofe
improvvisa, quella sola svela la realtà triste e dolorosa.
Provo ad orientare il mio pensiero nella direzione
di un teismo indistinto. Si, qualcuno o qualche cosa
ha lanciato nn di nello spazio questo e gli altri
globi, e gli elementi che sono divenuti la pianta,
l’animale, l’uomo ; si, ma quel qualcuno si è appiattato nelle profondità dei cieli legando il mondo a
leggi fisse ed immutabili che l’hanno retto, lo reggono e lo reggeranno fino,.., fino a quando ? fino
alla consumazione dei secoli, o fino a un tempo determinato? Non lo sappiamo, ma la legge è là ed
impèra.
Oh, la macina dilaniatrice, spremitrice del sangue
dalle vene della umanità ! Se ha mutato nome, è
pure ancora là e s’affretta a compriniere ed a tritare ogni essere vivente ed ogni opera sua. Ed è
con ira che uscirebbero dal labbro le domande « che
vale vivere? », « che vale la speranza con cui
guardo il mio figliuolo? », la catastrofe improvvisa
sola rivela la realtà tangibile, tutto il resto è illusione.
Ma ora oriento il pensiero nella direzione dell’Iddio del Cristo, e mi si delinea un piano di liberazione e di vittoria; un piano che vuol tratta
dal profondo dei secoli la qualifica!che dell’universo reca il primo capitolo della Genesi,' . era
buono, molto buono », e la vuol fare| realtà sensibile dell’oggi : un piano che vuol distfuggere il dolore di cui risale a noi la colpa, e il dolore che
non ci si può imputare ; nn piano che vuole deter
se le lacrime di tutto il mondo creato; un piano di
cui possiamo essere noi in parte gli esecutori, che
possiamo affrettare non colla sola forza del desiderio e della invocazione, coll’opera diuturna in noi
e fuori di noi ; un piano insomma che è diretto a
togliere il velo denso che ha nascosto la bontà per- .
fetta di Dio.
Certo m’è dnopo camminare per fede e non per
intelligenza per accettare tale piano, ma forse che,
orientando il mio pensiero come prima lo facevo,
me ne derivava maggior luce intellettiva ? Forse
che capivo, intendevo?
Certo m’è dnopo camminare per fede, ma è per
tale fede, e per Forientazione di pensiero che ne consegne, che, dinanzi alle rovine fumanti ed insanguinate delle città che furono, come dinanzi alla
morte che s’insinua lenta nella mia casa, posso levare in alto il volto bagnato di lacrime e dire ancora « Padre mio ! », mentre la speranza ritorna
a fiotti nel cuore.
E’ per tal fede, e per Forientazione di pensiero
che ne consegue, che sento che, non ostante il dolore ed il male, questa vita merita di essere vissuta.
Oh, la macina della sventura sarà spezzata e cesserà di tritare vite ed opere umane ! '
0 morti, 0 dolenti superstiti di Messina e di
Reggio, a chi mi chiede « perchè ? » rispondo
« non so » ; ma sento che, solo nella orientazione
di pensiero del Cristo, la vita e la salute ancora a me
concesse non mi appariscono un’amara e cinica irrisione alla sventura vostra !
IVIaKio palehi. ;
Dopo il terremotò:
RIFLESSIONI
(Brano della conferenza proferita dal signor
Arturo Mingardi nel tempio di Via Nazionale,
la sera di domenica IO gennaio')
1 grandi cataclismi dell’atmosfera, della terra e
del mare dai tempi più remoti fino al presente han
sempre ricondotto l’umanità al pensiero di Dio e
della Religione.
Ho uditi io stesso molti, durante la scorsa settimana unire, il dolore per la catastrofe di Reggio e
Messina col pensiero di Dio e della Religione.
Alcuni dimostravano di non credere più in Dio,^
poiché secondo essi, se Dio fosse, il disastro non
sarebbe avvenuto. Altri bestemmiavano Dio quale
autore di morte ed altri ancora lo ringraziavano
per non aver mandato il terremoto su tutta quanta la
terra, o lo ringraziavano di avere salvati alcuni della
loro famiglia, o del loro partito politico o religioso.
Possiamo esimerci dal giudicare costoro, i quali
a me sembrano alquanto in arretrato nel concetto
che hanno della divinità.
Dio si rivela, e si afferma nell’anima dell’uomo
pon nel corpo. E’ dentro di noi dove dobbiamo ri'cevcare le operazioni di Dio : ma nella natura esterna, nel mare, nella terra e nell’aria agisce la
legge bruta stabilita matematicamente dal Creatore.
Coi cinque sensi del corpo comunichiamo colle
cose del mondo ; collo spirito interiore comunichiamo con Dio.
Ma questo nostro sentimento di Dio si risveglia,
si acuisce nei grandi avvenimenti di dolore, Cristo
lo disse ; io verrò quando l’umanità sarà flagellata
dalla fame, dalla pestilenza e dal terremoto : verrò
improvvisamente come un lampo che esce di levante
ed apparisce fino al ponente.
Cristo si è egli mostrato all’anima, alla coscienza
umana nell’immenso lutto recente ?
Fratelli : avete visto voi il lampo della luce di
Cristo risplendere subitamente sullo spirito umano
durante questi giorni di tristezza f Avete sentito
la ragione e la forza di Cristo ¡giudicare, vincere e
dominare i pensieri e i cuori degli uomini, mentre
le leggi cosmiche ne tormentavano i corpi ? Sono
profondamente convinto che Cristo si è rivelato alla
società in questi ultimi giorni.
6
6
LA LUCE
Da 19 secoli Cristo va formandosi n eli’anima dell’nmanità. Io vi prego di applicare tutta la vostra
intelligenza alle manifestazioni nobilissime di umanità. che seguirono e continuano dopo il recente
terremoto che gettò nel lutto l’Italia nostra. Troverete le vere prove che Cristo si è rivelato, affermato nuovamente fra di noi.
Pensate un po’ : come mai l’umanità ha profuso
cosi l’amore in questa occasione tristissima ? Come
è avvenuto che a piè pari si siano superati i problemi più discussi e più intricati della questione
sociale ? I maestri della scienza sociale e gli apostoli
del socialismo in vero hanno già studiato e lavorato molto per creare un po’ di giustizia fra gli
nomini ; per rompere le rigide leggi assurde del
passato ; per far penetrare negli animi il sentimento deU’eguaglianza e della solidarietà : ma tutti
i loro santi e gloriosi sforzi non ebbero ffnora un
gran successo. L’egoismo delle maggioranze, 1 avarizia dei proprietari ; il fanatismo delle sette religiose ufficiali : l’opportunismo dei governi ; l’ignoranza delle plebi: contese sempre il trionfo alle,
nuove idee, cosicché proprio nel frattempo assistevamo all’inizio della disorganizzazione proletaria,
allo sfacelo degli entusiasmi per la giustizia sociale.
Non vi è chi possa negare che la sostanza buona
e ragionevole del socialismo dalla rivoluzione francese in qua, è tutta dottrina evangelica, tutto spirito fecondato da Cristo lungo gli ultimi secoli nel
cuore delle nazioni europee: però in quest’ultimi
tempi il razionalismo puro rinnegata l'azione divina
del Cristo nelle anime, credeva di potere riuscire
allo scopo a base di materialismo; aveva quindi
soffocato l’ideale, Taspirazione, l’entnsiasmo religioso
nel popolo e perciò si preparava il proprio fallimento. Non ci vuole un genio per vedere che il
socialismo materialista ha fatto bancarotta.
Ebbene, uditori: quando i migliori uomini della
scienza sociale e dell’apustolato socialista si sentivano cadere le braccia, e si ritiravano scettici e
disillusi dal loro lavoro fatto solo a base di raziocinio e di calcolo ; è venuto Cristo come un lampo
radioso a illumiùare le menti, non con degli sterili
ragionamenti, bensì con dei fatti compiuti.
Cristo viene nel dolore! Un’orrenda catastrofe;
un terremoto, rasando al suolo città e paesi come
se fossero deboli pianticelle, e schiacciando gli uomini come formiche, bastò per distruggere d’un
colpo il fitto velo di egoistici pregiudizi che acciecava i popoli e per ricondurre tutti a praticare la
legge del Vangelo con amore, con entusiasmo,
con eroismo !
Le classi sociali tutte pareggiate: i ricchi, i nobili, i potenti e i re in servizio dei poveri ; romanità intera che sente il dolore dei pochi, che piange,
che si dispera per la desolazione di alcuni de’ suoi
figli
Tutta la scienza, tutte le lotte dei partiti non
avevano fatto che acuire sempre peggio l’odio fra
i ricchi ed i poveri, fra i grandi e i piccoli : o, se
avevano ottenuto qualche cosa, tutto era a base di
violenza, non usciva spontaneo dai cuori.
Chi potrebbe adunque spiegare il grande miracolo
d’amore e d’eroismo compiuto dall’umanità ; se non
riconoscendo che lO spirito di Cristo nel dolore si
è profuso nel cuore dei mortali e li ha resi vincitori dell’egoismo antico, dei pregiudizi e dei privilegi, non per forza di sterile raziocinio, ma per
virtù misteriosa seminata da Dio neU’umana natura ?
Si, Cristo è venuto, Cristo si è affermato fra di
noi, egli ha vinto l’errore e l’egoismo 1,
Affrettatevi a pagare V abbonamento. Fino al 31 gennaio, l’abbonamento alla Luce costa L. 2,60 ; dopo,
costerà L. 3; alla Rivista Cristiana
costa L. 4: dopo, costerà L. 5.___________________
Il signor A. Rostan desidera che si
sappia che l’Amministratore della
Luce non è lui, ma B. Celli, Via Magenta 18, Roma.
Soccorriamo i nostri prafeiii
in fede !
Diamo anzitutto i nomi degli oblatori della Parrocchia di Torino (2. versamento — Vedi N. precedente).
M.r et M.me Pierre-Bosio L. 200, M.me BosioBlatmannlOO, M.r et M.me Hustadt Griot 15,
Personnel de l’Hôpital qui n’était pas au
Temple au Nouvel An 15, M.me Adeline
Caffarel 5, M.me et M.lles Martinengo 15,
M.ile Marie Frache 1, M.r Jean Chauvie 2,
M.me Armissoglio 10, M.lle Pauline Robert
2, Enfants de M.r Alfr. Turin 5,M.me Gubser
100, M.r et M.me Grati 5, M.r Em. Giarapiccoli (2.de obi.) 25, M.r Arthur de Fernex 100, M.me A. Bellisomi 25, M.r et M.me
Oscar de Fernex 50, M.r Ernest Malan 100,
M.me Remy 50, M.me Sordo-Villata 5, M.r
et M.me Aug. Bosio l’Orsa 2C0, M.r Jacques
Eynard 3, Marie, Fino, Finetta et Elda Brochet 8, M.lle Olga Laura 5, M.me Elisa
Laura 50, M.me Charles de Fernex 200,
M.r Otto Kuhn 25, M.r Balmas 3, M.r et
M.me Raoul Hahn 30, Pescarini et Jahier 50,
Famiglia Forneron 5, M.me V.ve Fuhrraann
10, M.r et M.me David Pellegrini en souvenir de leur cher Michel 500, M.r et M.me
Guglielmo Fiertz 50, M.r Guglielmo Fiertz
(iunior) 10, P. E. et S. G. 8, N. N. 3, M.r
et M.me Jean Bonnous 5, M.r et M.me Ferrero-Bonnet 50, M.me De Giorgi 5, M.me
Morin 50, N. N. 30, M.r Max Weigmann
10, M.r J. D. Jouvenal 2, M.lle Jeannette
Rivoire 4 M.lle Marie Meille 50, M.r Ferd.
Bonnous 50, M.r Gust. Decker 50, M.lle
Lina Biolley 5, M.r et M.me Maurer 10,
M.r et M.me Alb. Prochet (2.de obi.) 20, René
et Guido Prochet 4, Collecte à l'Union chrétienne des Jeunes Filles (Arbre de Noël)
26,15, M.lle Susanne Bounous 3, M.lle Isaline Bouchard 1, M.r Pierre Fenouil 3^ M.r
et M.me Cabella-Ferrero 5, M.r et M.me
Richard Hahn 25, M.r et M.me Em. Gay 25,
M.lle Inès Gay 5, i\Î:r et M.me Ferd. Bietenholz 50, M.lle Arias 3, N. N. 15, M.me
Besson-Rollier 7, M.lle Julie Favre 3, M.r
Albert Gay 10, M.me Veuve Gay 10, M.r
et M.me Francis Monney 10, Edouard et
Gisella Monney 2, M.r et M.me Jean Baer
25, M.r Antonio Teruzzi 5, Guglielmina
Teruzzi 1, M.lles Clara Onesti et Susanne
Michelin 5, L. W. M. 25, M.r et M.me Paul
Marginati 20, Gustave, Henri et Mimi 3,
M.r et M.me Théodore Ricca 5, Mesdemoiselles Gabrielle et Laura Turin 10, M.r et
M.me Prof. Gardiol-Jourdan 10, M.lles Alice
et Lina Long 5, M. J. 4, M.r H. Tron 20,
M. me C. Tibô-Cortellezzi 50, M.me J. Cortellezzi-Merten 50, Un groupe d’enfants de
l’Ecole du Dimanche de Porte-Neuve 2,20,
Supplement de la Collecte à l’U. C. d. J.
F. 0,8 0, M.lle Paul. Bierhoff 6, M.me Annie
Harrison 100, Jessie G. Matheson 12,50.
ta
’A
Tersa lista di Oblazioni
Signor Giov. Rochat, Firenze . . .
M.r Rodolphe Staub (1) Baden (Svizzi
Rev. J. Wood Brown e Signora, Fire
Chiesa del Rev. Siguor Croom, Firenz
letta al culto del 3 gennaio) . .
Signor Carunchio Michele, Guglionesi
Signora Pons-Karrer e Signorina L
Russiz..................■ . . .
Signorina Giulia Frizzoni, Bergamo
Signora Maria Sell, Roma ....
Chiesa di Revere..................
N. N., Bergamo....................
Eynard, Ing. E. e Signora, Savona
Ing. G. Cougn.....................
Cecilia Coisson...................
Ing. Umberto Malan, Isola del Liri.
Signor Teofilo Mathien, Pietramarazz
Colletta del 3 gennaio a Bettolio .
Signor Giuseppe Quattrini, Pomaretto
Dott. Alfredo Quattrini, Pomaretto .
. L. 10518,15
. L. 50,—
a) » 500,—
se » 125,60
(Col-
• > 288,—
. * 3Pons
20,'a. » 50,—
. » 50,—
• » 20, 15, 40,» 25,—
5* 5,* 50,—
» 10, 3,20
» 10 10
Signor e Signora Cavallo, Savona .
Arturo Cavallo, Savona.............
Edilberto Cavallo, Savona ....
Chiesa di Pordenone (per m. di M. Valobra
A. E. Karrer, Gorizia................
Consiglio della Chiesa Valdese (ramo
liano) Torino (P versamento) . . .
Signor Teodoro Ruepprecht, Viga-io .
Signor Capobianco Francesco, Fragneto
bate ..............................
Chiesa di Felonica Po................
Signora Contessa von Quadt....
Signor Enrico Girardet, Roma . . .
The Misses Ward (2- versamento) . .
Chiesa di Vallecrosia (1- versamento)
Elisa Pugno, Roma....................
Famiglia Coucourde, Firenze ....
Signor George Appia, pastore a Parig
M.r Crum Esq. and Rev. e M.rs Miller
Rev. E" P. and M.rs Riddali ....
Parrocchia di Luserua S. Giovanni (Colletta
fatta culto al del 3 gennaio) .... »
M.r Edouard Viollier, Genève (Eglise Libre) »
Chiesa Evangelica di Novaggio.
(Demarta Arnaldo 5, Demarta Pietro 3, Demarta Clelia 2, Demarta Erminia 2, Demarta Annita 2, Demarta Bianca 1, Pelli
Amelia 5, Delmenico Battista 5, Tassi
Oreste 1, Mantovani 1, Ernesto Bertoli 1,
Ina Bertoli 1, Delmenico Luigi 3, G. D. A.
Hugon 15)..........................• »
Signora Anna Pons, Roma.................»
Colletta alla Chiesa di Via Manzoni, Firenze ... :.............................»
Abdon Breveglieri, Bologna..............»
Chiesa di S. Giacomo degli Schiavoni
(!• versamento).
(Antonio Cornelio 5, Giovanni d’Aloe 5, Perugino Filomene 2, Rosati Francesco 1,
Pellicciotti Antonio 1, Vitelli Vincenzo 1,
Nicola di Marco 0,50, Placido Antonelli 1,
Lucia Ricci ó3o, Ersilio Leone 0,50, De
Rosa Michele 0,20, Di Silvestro Giuseppe
0,40, Pavone Francesco 0,30, Anna Maria
L. 0,20). . , . • . . . . ...»
Famiglia Comba, Genova..................»
Fratelli di Casalangnida................»
Fratelli di Gissi ......................»
Giovanni Maggiore, Drusacco.............»
Signorina Augusta Canale, Trausella . . »
Signora Maria Giorgetta n. Canale, Trausella ..................................»
Antonio Canale, Trausella...............»
Giacomo Bellino, Trausella..............»
Chiesa di Chieti.
L.
(Signorina Rechenberg L. 5, Signora TestaHopckins 5, Michele Mariani 1, Coniugi Artusi 1, Famiglia D’Amelio 0,50, Coniugi
Lanza 0,10, Cocco Nicola 10, Famiglia Bertinat 20).
Chiesa di Salle.
L.
(Luigi Salerno L. 10, Pietro Raffini 3, Coniugi Nicosia 2, Concezio Ulino 1, Gervaso
D’Addario 1, Pietro D’Addario 0,50, Giuseppe Di Benedetto 1, Caterina Morante 1,
Simparosa D’Oi-azio 0,50, Silvio De Dominicis 0,25, Florinto Raffini 1, Zaffirino
Santini 1, Alfonso D’Addarlo 1, Roberto
Di Monte 1, Rocco Baruabeo 1,50, Angelo
Passante 1, Pasquale D’Addario 0,50, Rosa
Salerno 1, Rosa Morante 0,50, Nicola Sartoria 0,25).
Chiesa di Catania.
L.
(Signori Fratelli Caflisch L. ICO, Signori J.
e G, Ritter 75, Chiesa di Catania 100, Dalle
Signore A. De Rocco ed E. Siickeij 30, G.
Waldkirch 30, Fratelli Aveline 25, Signor
Sandmeyer 20, Signor Müller 15, Signor
G. Tscharner 10, Signor C. Bandi 5, Signor
G. Vitale-Frazzol 5, Miss F. Grant 5, Signora E. Gravina 5, Signor G. Pagano 2,
Signor G. Fasulo 10).
Chiesa di Borrello.
50,—
5,
5,
25,—
12,
50,—
10,
1
17.—
100,—
5,—
50,25
50.20
3
20,
200,—
50.20
37,65
300,—
10,
47,
10,
25,
2,
18,60
20,—
8,
8,30
5,
5,
5,
2,50
5,
42,60
29,
437,
(Pasqualoni Sabatino L. 8, Carmine Palmieri
4, Raffaele Palmieri 2, Argentino Palmieri
L. 44,90
7
LA LUCE
0,35, Chiarangiola Spagnuolo 5, Giuseppe
Evangelista 1,50, Felice Evangelista 2,
Domenico Spagnuolo 2, Gaetanina de Francesco 1, Domenico Casciato 2, Gaetano del
Pesco 1,30, N. N. 3, Assnntina Palmieri
0. 75, Bambinella del Pesco 1, Filomena Palmieri 0,50, Lucia Tundo 0,50, Dottor Tommaso Carusi 10).
Chiesa di Rio Marina.
L. 147,05
{Alfredo Acinelli L. 3, AngiOlino Acinelli 2,
Lorenzo Candellini 3, Pietro Candellini 1
Caterina Canovaro 0,50, Annina Carletti 1
Evangelina Carletti 4, Felice Carletti 1. Co
lomba Ceccacci 1, Elena Chauvie 5, Mad
dalena Chauvie 10, Pietro Chauvie 25, Fa
miglia Cignoni 2,25, Giustino Cignoni 1
Teresa Coli 1, Dina Danesi 2, Luigi Fa
lanca 3, A. G. 3, Amabile Giannoni 1, E1
bano 1,50, Carlo Lunghi 3, Fortunato Lun
ghi 1, Ninetta Macciani 0,40, Annunziata
Mandorla 1, Adele Martelli 5, Elbano Martelli 2, Francesco Martelli 5, Marianna Meo
2, Famiglia Muti 5, Giuseppe Naldi 1, Alfredo Nardelli 4, Zina Pademi 1, Tito Peranzoni 2, D. ed A. Pronesti 0,40, Filomena Quattrini 2, Silvio Regini 2, Rosina
Riccobene 5, Elisa Rivoire 1, Famiglia
Specos 5, Francesco Valeriaui 4, Giuseppina Valeriani 2, Giovanni Vinciguerra 2,
Cassa di Beneficenza 20).
Signor Emile Sagnier-Arles.............L. 5,—
Chiesa Valdese di Livorno.
{Scuole diurne L. 6,14, Colletta a un culto
speciale del 6 gennaio 130, Scuola Domenicale 20, Alberto Del Buono 5, Margherita Del Buono 5, E. Romieux-Mayer 10,
Socci 2).............................L. 178,14
Chiesa Evangelica di Falerna.
{Biagio Panascia, evangelista 10, Cav. Orazio
Spinelli 10, Giudice Agostino 2, BolminiMartelli Livia 5, Mendicino Salvatore 5,
Giudice Raffaele 2, Horo Francesco 1,20,
Mennite Gaspare 0,50, Lucia e Chiara Gatti
1, Nicastro Francesco 1, Campisano Francesco 2, Bruno Villella 2, Maruca Antonio 1,
Raimondi Giuseppe 5, Felino Gallo 1, Felino Gallo Giovanni 1, Nicastro Luigi 1,
Nicastro Nicola 1, Nicastro Antonio 1, Nicastro Rosario 1, Ceranni Carmela 1, Maruca Tommasina 1, Nicastro Paolo 1, Storace Francesco 1, Notarianni Giacinto 5,
Scuola Domenicale, rinunziando ai giocattoli
di Capo d’anno 12,60, Cilano Michele 1,
Bevacqua Giuseppe 1, Bruno Gatti 10, Busso
Annetta 1, Crocco Domenico 0,50, Ferri
Rosa 0,50, Gagliardi Michele 1, Campisano
Giovanni 0,50, Nicastro Pietro 5, Chiara
Giudici Mendicino 0,60, Renda Gennaro 1,
Bartolotto Valentino 1)..............L. 98,40
Chiesa Valdese di Palermo
(2’ versamento).
(A. Riina 2, A. Ferrisi 2, E. Tourn 2, G. B.
Fianca 2, G. Sansele 5, D. Blanchard 2, E.
La Mattina 1, G. Mallone 2, G. Arnao 2,
M. Rizza 1, B. Bonaccorso 0,30, N. N. 0,25,
A. Salamene 0,50, G. Meli 1). . . . L. 23,05
Chiesa Valdese di Napoli
(!• versamentd).
(Giosuè Tron L. 25. M. Pannelli 1, E. Lippi
2, Signor e Signora Smitti 5, M. Greco 5,
M. Pons 2, Francesco Riccardo 2, N. N. 2,
Gaetani 2, C. Tromboni 5, G. Vitale 5, G.
Notarbartolo 5, 0. Fehlmann 5, R. dandola
1, M. Vettenwyler 5, E. Seuarega 10, Una
Valdese 5, M. Hugon 10, L. dandola 1, E.
Tromboni 5, Eb. Hoesch 50, Signora Salvadori 10, Signora Brofferio 5, P. e Ai Stiat«
tesi 5, P. Pons 10, Santacroce 5, Cantarelli
2, E. Colosimo 2, N. N. 10, Sorelle Buffa 5,
^Arnaldo Pons 10, Esterina Paoloni 2, Et
torre 2, M. Mansi 5, E. Vicino 3, Solidarietà Cristiana 8,45, L. S. 1, M. Ferrini
0,50, Bianca Brofferio 5, Baldocchi 5, Bomparola 0,55, L. Villacci 5, Signora Ettorre
10, Eugenio Trinchera 25, Signora D. Poli
Personale dell’Orfanotrofio G. Comandi, compresi i soldi degli orfanelli .... »
Signor e Signora d. M. Baerlocher, Viersen .......................................»
Prof. Pietro Vinay, Torrepellice ...»
Signor Giuseppe Luchicchi..................»
Chiesa di Coazze...........................»
Signor Val. Klett, Tenda...................»
« Scozia » (per per mezzo della Signorina Gi
rardet).................................»
Una Lettrice della Lnce, Venezia ...»
Deodato Enrico e Gesualdo..................»
Chiesa di Schiavi..........................»
Revel Roberto, Genova......................»
Chiesa di Torino, ramo italiano (2‘ versamento) »
Fiore Pallone, ufficiale postale, Falerna . »
(continua) L.
115,—
10,
5,
5
3,96
50,—
e figlie 15, Elisa Hutchinson 5, K. Coolre 5,
M.rs Miller 5, M.r e M.rs Chappie 5, Donini 2, Palomba 1)...................L. 327,50
Chiesa Valdese di Siena.
1“ versamento
(Barblan e Riacci 20, G. Potrai e famiglia 20,
C. Vannuccini e Famiglia 10. Vittorio Vannuccini 5, Hilda e Carlo Padelletti 15,
Berton Elvina 12.50, Dalia Fasulo 5, Adele
Tommi 5, Ersilia De Capua 5, M. Taylor
Mason 5, Virginia Vittori 2, Emma Hirschi
2, A. e T. Cianferrotti 2, X. X. 1.50, A.
Del Rosso 1, L. Pincione 1, 0. B. 2, A. A. 1) »
Sigg. G. M. G. Milano...................»
Sig.ra L. T. R. ».......................»
Sig. Giovanni Noseda Milano.............»
Mildred Bounous, con un bacino pei poveri
piccini del terremoto, Milano »
Par Mr. Louis Dollfus, Mr. Z. Amai, pasteur
de l’Eglise Réformée de France à Aretibes
(1- versamento) »
Chiesa di Via Serragli, Firenze.
2“ versamento
(Sig. e sig.ra Nicati 50, Sig.na Nicati 5,
Famiglia Rovini 5, Famiglia Viti 2, Sig.na
Göransson 10, A. Meille 25, G. E. Melile 50
F. Rafanelli 2, A. Rafanelli 2, N. N. 10,
Sig.ra Wissotzky 50. Signore Convers 15,
Miss F. Cox 10, Miss 0’ Connor 10, Sig.ra
Pugno 10, 0. d. B. 10, Luisa Martineugo
10, Sig.ra Umicini 5, Luigi Vaimori 5, Anna
Geymonat 5, Famiglia Betti 3, Odoardo
dalla e famiglia 50, Dr. Attilio dilla (Pietroburgo) 25, Signora Melani 2, Baronessa
von Ammon 20). »
Miss Stewart..............................»
A friend..................................»
Miss Balfour..............................»
Miss Taylor................’............»
Miss Wood Brown...........................»
Chiesa di Verona
(G. Messina 10, Clementina Messina 5, Adelina Messina 2, Margherita Cougn 0.50, B.
Bonetti 30, Emilio Baer 15, Costanza Baer
10, Giovanni Halling 5, Margherita Siena 2,
Famiglia Memper 10, Domenico Cantarini 1,
Annibaie Angiari 0.50, Giuseppe Bianconi
1, Antonio Recchia 1, Augusto Lamport 3,
Francesco Cesellini 2, N. N. 2)
Signora B. Ulenberg, Düsseldorf .
Signora Marie Weitbrecht, Stuttgart
Signora Berta v. Braun, ....
Sig. E. Burckhardt-Zalm, Basilea .
Chiesa Valdese di San Remo.
(Pastore Ugo danni L. 20, Miss Cooper 5, Signorina Stella Rege 5, Famiglia Osculati
Astesano 15, Sig.ra Maria Tagliabue 5), L.
Ricoverati dell’ Asilo dei Vecchi, Luserna
San Giovanni...........................L.
391,—
25,
75,
50,—
30,—
5
100,—
61,15
122,30
100,—
50,—
50,—
7,70
205,—
10
2,
40.50
5
51,30
5,
8
12
50,—
129.50
3,
16075,70
(1) Il Signor Rodolfo Stanò, di Baden, Svizzera « rzeordando con riconoscente affetto la Chiesa Valdese di
Genova, della quale fu membro 27 anni or sono »,
manda L. 600 per soccorrere le vittime delle Chiese Valdesi
di Calabria e di Sicilia.
Il O’islianesimo aliraverso i secoli
Riassunto storico dalle origini fino ai giorni nostri.
Volume di 470 pagine con copioso indice alfabetico.
Prezzo di favore X, 1,75. Rivolgersi all’autore Sig.
E. Meynier, Via Borgonuovo - Biella.
A-bbonamenti pagati:
1908
Smetti G. — Fortunato Rev. — Malapelle Glauser
— Stampacchia Sabino — Spinelli Michelangelo — Caflisch Già. — Bert Amedeo — Pellegrini Umberto —
Blasi G. B. — Rampolla Filippo — Chauvie Stefano
— Cappellini Sig.ra — Fratelli Revel — Russo Salvatore
— Rostan Alberto — Pauozzo Giov. — Di Pietro Antonio — Carunchio Michele — Calamita Rosa (II ' sem.)
Discepoli — Mazzucco Fedele — Brancone Giov. —
Prof. Pietro Vinay — Rostan Amedeo.
1909
Mangeri G. C. — Porru Salvatore — Fiume Francesco — Giglio Francesco — Stecker Anua — Steele
Greig A. — Biondo Eleonora — Santuccio Giovanni
— Monterosso Raffaele — Hulsebos G. A. — Turno
Vittorina. — Gay Camillo — Arias Attilio — Lo Nobile Tommaso — Gay Giovanni — Biolley Alexis —
Caminetti — Otonelli Luigi — Semadeui Armando —
Barilaro G. — dahier A. — Di Heinzelman Paolina —
Billour G. D. — Thoeni Giovanni — Ferrerò Luigi
— Rivoir G. D. — Bianchetti Bonaventura — Olivieri
Giuseppe — Sala P. — Fasulo Gaetano — Revel Davide — Deodato Angelo — Gutkuecht Elisa — Salvi
Umberto — Carboni Augusto — Comba Adolfo — Prisinzano F. — Rüter Fr. — Muston Adriano — Lunati G. — Roncagliene Fracesco — Roenneke — Maccagno Francesco — Arnoletto G. — Renkema E. H.
— Pons-Carrer Rosa — Capriotti dohn — Ghigo Filippo — lacopetti P, C. — Potrai Giovanni — Mosca
Anna — Vittori Virginia — Ciauferotti Anita — Oggioni Gius. — Bonetti Cav. — Walker R. 0. — Avogadro Felice — Frache Daniele — Villacci Luigi —
Bogliuo D. — Poët Alessandro — Fossati Salvatore —
Rosa Giovanni — Drago Gino — Maggiore Giovanni
— Reynaud Bart. — &ynai.d Enrico — Bertalot Antonio — Gay' M. — luvalta Fratelli — Miss Gunn
— Robutti Enrico — Silva Giuseppe — Montandon
— Forneron Pietro — Tron A. B. — Mathieu Teofilo
— Rostau Francesco — Tron Giosuè — Mariaui Pietro — Tromboni Elisa — Trobia Vincenzo — Chauvie
Pietro — Martelli Francesco — Checchi M. — Pugno E.
— Peruggia Giovanni — Battaglini sig.ra A. — Gardiol Bart — Roman Lisette — Buffa Daniele — Miller
Donald — Eynard Emilio — Eynard Luigi — Girard
Carlo — Gardiol Giovanni — Sig.ra Fullbrook — Selle
A — Miss Steward — Pons M. — Panetta doseph —Adda Pompeo — Bevilacqua Alfonso — Sanguinebti
Giulio — Ravazzini Ettore Alliaud Michele — Avondetto Federico — Decker Gustavo — Stampacchia
Sabino — Gay Matteo — Brunn doséph — Von Swinderen — Robertson Flora — De Veley Luisa —
Medugno — Laudi Pietro — Grilli Giovanni — Weber Felice — Fontana Rava Mario — Mini Pietro —
Capobianco Francesco — Zanini C. A. — Mantovani
Gius. — Armand Bosc Maria — Schenone Cesase —
Zazoli Antonio — Long Augusto — Wälder Federico
— Davio Riccardo — A. C. D. G. Padova — Giorgini F. — Stella Luigi — Sassi Antonio — Bert Amedeo — Dr. S. Weber — Vaccaria Gius. — Semini
C. T. — dahier Augusto — More! Susetta — Facchin
G. B. — Steiner — Frizzoni Luigia — Petazzi Luigi
— Scappini Eleonora — Canale Antonio — Caflisch
Elisa — Cesellini Frane. — Astesano Osculati Famiglia — Ollearo Battista — Antonioni Emilio — Giampiccoli Maria — Gardiol Bart — Costabello Alberto
— Pedrenzon Emilio — Hürlimann Th. — Orière Margherita — Stoecker denuy — Griot_ Giov. — Scraiber
G. B. — Bettinazzi Viani Orield'a — Rivoir Alberto — Caserta Felice — Coucourde Michele — Franceschini Edith — Chauvie Stefano — Pullen Arrigo
Erberto — Revel Eugenio — Iwarson d. — Winqvist
Carlo — Eriksson 0. — Corlando Timoteo — Maiotti
Luigi — Monfrinotti Gaudenzio — Marzone Frau. —
Boraso Angelo — Buraghi A. — Simondetti Giuseppe
— Maggi Lorenzo — Venditti Giuseppe — Ribetti
G. G. — Carmagnola A. — Giudici Benedetto — Negri Roberto — Bonghi Celio — Monaco Feliceantonio
— Sgobba Giuseppe — Mancini Domenico — Grevroz
Claudio — Giampiccoli Attilio — Gürtler, Pastor —
Gozzo Rodolfo — Canovaro Angelina — Rocchi Carlo
— Squintaui Emilia — Scaravelli, Ved. — Del Nero
duan — Rudolph — Malau R. — Radolci Alfredo —
Beux Enrico — D’Agostino Giuseppe — Gardiol L. —
Vinçon Luigi — Rostan Fratelli — Ratti Eugenio —
Geymonat G. — Breveglieri A. — Roland Giacomo
— Sell Maria — Turino G. D. — Prochet Roberto —
Prochet Manfredi — Pons G. P. — Turin Ferdinando
— Revel Fratelli — Sig.ra Teliini — Bain dhon —
Chiara Giuseppe — Pfäfflin F. — Dubs-Forster Clara
— Shaw Nath. H. — Crespi Concezio — Bertalot
Eli — Bosio Enrico — Trinchera Eugenio — Klett
Valentino — Romano Giovanni — Pasca lEnrico —
— Nicati Luisa — Long Bart. — De Paoli Giovanni
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Cristo e le Scritture, di A. Saphir
Discorsi sinottici, di Fraser
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Gesù Cristo e il genio, di Giampor
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Gloriosa rivelazione della creazione, di
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Cristo, di A. Revel .
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Patrimonio (Vero) di S. Pietro (prim
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Raggi di luce, per 52 Domeniche
Risurrezione dì Lazaro, di G. P. Beve
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Spiegazione dei suggelli dell’Apoca
Studi sui libri di Mosè, di Burnier
Tavole sinottiche dei Vangeli .
Teologia del Vangelo, di Geymonat
Vasellamenti dell’Arca .
Vita e scritti di S. Pietro .
Scienza della religione, di P. Gey
monat, le 3 parti. . .
Alcuni martiri siciliani.
Andrea Dunn, parroco irlandese.
Apologetica cristiana, di Paterson
Atto di accusa contro i papi
Apostolo e martire. . . •
Beneficio di Gesù Cristo crocifisso
Cattolieismo apostolico primitivo
Chiesa Romana giudicata_(litografia
Considerazioni sullo spiritismo, di
Geymonat . •
Consigli agli evangelisti
Cristiano (.11) emancipato . _ .
Difesa popolare d. Cristian., di Càdó
voi. I, IC e IH, ciascuno . .
Dizionario delle reliquie e dei santi
Indulgenze e Giubilei, di G. RibetH
Papa (II), di L. Desanetis .
Paternostro (II), stampato a due co
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Principio della dottrina cristiana
Protestanti (I), di G. Berlo .
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Sommario della S. Scrittura, di Fa
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