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BELLE
Spátt-.
Ei'flliatQ.caJ
•Torino) t
TOnRS PSLLIC;
Quindicina!e
della Chiesa Valdese
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali|avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno IjXXXIÌI — Nura, 16
Una copia L. SO
ABBONAMENTI
^ I T
i Eco: L. 600 per rintcrno Eco 9 La Luce: L» ^060 per 1 interno j Spedix. abb. postale II Grappo I
\ L. 1000 per l'estero | L- f600 per Testerò j Cambio d'indirixzo Lire 30,— |
TORRE PELLICE — 31 Luglio 1953
Ammin. Claudiana Torre Pellice -C.C.P. 2-17557
Sviluppi mariani
Ai tarmine del suo saggio sulla
Vergine Maria, (La Vergine Maria Ld. Claudiana) che è diventato u-n
classico della materia, Giovanni
Miegge, osserva, non senza dolore •.
(c E’ forse fatale che nel cattolicesimo siano sempre più corapletamenle demandati al culto della Vergine
Maria iquei valori cristiani di unianilà, di compassione, di ascesi interiore, di cui esso si sente ancora deposi lurio. Naturalmente Cristo non
sarà dimenticato. Egli resterà al centro degli onori ufficiali. Maria sarà
aneoia concepita come la Mediatrice tra Lui e gli uomini. Si continuerà a dire che si risale da Maria a
Cristo. Ma la vera forza diffusiva e
[lersuasiva, il vero fascino religioso,
la funzione efl'eltiva di polarizzare
ciiii iK emente la fede, Famore, la de\(>/:ione delie moltitudini, sarà interamente esercitata dalla Vergine Maria. >)iiel giorno si potrà dire, che
nel eallolieesinio il cristianesimo avrà ceduto il campo ad una religione
dit ersa ».
Ijeniamenle, ma inesorabilmente,
il ¡ìensiero cattolico si sta muoveiulo
in questn direzione. Non vi sono nnrora dicliinrazioni ufficiali, ma vi è
lutto un movimento jituiclieggiatore
di grande importanza che prepara il
terreno, io stato d'animo per un nuovo passa ‘in rWCmtiTzMPf^mttemente P
Bosiu ha dato ai nostri lettori una
doeumeìitazione significativa di questa evoluzione. Eccone oggi un altra
non .nello significativa.
E’ Fides (la nota rivista mensile
dcHii pontificia Opera per la preservazione della fede) che viene alla
riscossa.
ÌAi Vergine di Fatima, le sue apparizioni sono esaltate in mistico linguaggio, una in([uadraturu del film
Nostra Signora di Fatima ha l’onore
di essere accolta sulla carta patinata
della pontificia rivista; ed infine a
Maria sono consacrati due inni in
prosa: Maria, madre del popolo;
Maria, madre dell’unità.
Nella prima di queste apologie lo
autore vuol dimostrare che sempre
(( la vila di Lei fu — e resta — un
generare Cristo agli uomini: la Redenzione ai peccatori; Lei Madre
del Heilentore e dei redenti ».
La. venuta dei Magi è quindi omaggio re.so a Gesù, ma anche a Maria:
« Con delicatezza. Ella aveva dovuto
far cenno della generazione verginale deiFAs]>ettato, sotto Fazione dello
Spirilo di Dio ».
In rema di delicatezza, preferiamo
il gran silenzio dell’Evangelo !
Cosi, come preferiamo la diviiut
seni plicità ilei racconto evangelico alla inter¡iretazioiu’ mariana del nostro
autore: « Per trent’anni Ella (Maria) fu la madre custode, non degli
apostoli, ma del Maestro degli apo
stoli e fu Lei che lo lanciò all’azione
nelle nozze di Cana ».
Il triemiio missioimrio di Gesù pone alcuni interrogativi, imbarazzanti anche per il nostro autore, il quale non può non avvertire come esista
un certo distacco tra Gesù e Maria:
Che c’è tra me e te, oh! donna? Chi
è mia madre?... Chi fa la volontà
del padre mio, che è nei cieli, mi è
fratello e sorella e madre.
Premesso che « nessuno pivi della
madre di Gesù faceva la volontà di
Lui », il nostro autore osserva che
questa apparente ripulsa doveva aver
luogo affinchè Maria « compaginata
con la folla e consumata con essa fosse nell’ombra di quanto egli era nell’evidenza, fosse il Silenzio di quanto
li gli era la Parola ».
Non si può dire che sia un linguaggio molto chiaro, ma esso ha il merito di permettere all’autore di trarre alcune deduzioni, molto chiare anche se non sempre persuasive.
« Nascosta nelle viscere della folla, Maria comunicava ad essa le sue
grazie: la fermentava in Chiesa.
{Maria .sarebbe dunque il Lievito della pasta?). In Maria era lo Spirito
Santo: e iier Maria circolava tra la
massa, che era così da Lei preparata
a divenire Cristo mistico... ». Maria
farebbe dunque il veicolo dello Spiritò Santo all’opera prima della Penteco.ste, in Maria e per Maria preparando la Chiesa; quella Chiesa che
sarà una realtà con l’effusione della
Pentecoste, quatulo lo Spirito scenderà, « attratto da Lei sulla massa e
trasformerà la massa in popolo di
Dio: in Chiesa: in Gesù mistico ».
Attratto da Lei : il nostro autore
r.crive proprio così! Ma FEvangelo
non dice così! {Prof. Nisbet: L Evangelo non dice così).
Conferenza del V Distretto
La Conferenza del V Distretto si è
riunita a Pachino, la cui comunità
festeggiava quest’anno il suo cinquantenario. in verità gli inizi delF0])cra risalgono al 1899, allorché
due famiglie evangeliche accolsero il
colportore Arnao che tenne quattro
affollatissime conferenze. Ma solamente nel 1903 si verificarono i due
importanti avvenimenti: lo stabiliimnito di un Pastore con residenza
fissa e il riconoscimento del gruppo
come Chi esa. 11 nascere e la vita successiva della congregazione, con i
suoi alti e i suoi bassi, sono stati rievocali la sera del 29 giugno al culto
di apertura presieduto dal Pastore
di Catania. E. Corsani e nel quale
lianuo preso la ]>aroia anche i Pasto
COMUNICAI O
Il Corpo Pastorale della Chiesa Valdese è convocato in seduta
ordinaria per
Giovedì 13 agosto, ore 10
nell’Aula Sinodale della Casa Valdese in Torre Pellice.
ORDINE DEL GIORNO
a) Esame di fede dei (.andidati al Ministero
Mario Musacchio
Severino Zotta
h) Introduzione a uno scambio di idee sull’argomento della « Confessione c cura d anime ». Moderatore AcHti.l.K Deodato
Torre Pellice, 23 Luglio 19ó3
ri G. Colucci e G. Mathieu.
I lavori hanno avuto inizio l’indomani mattina con l’elezione del Seggio; presidente P. V. Panasela, vice
liresidentc Antonio Carco, segretario
Mario Musacchio. Dopo la lettura
della relazione della Commissione
Distrettuale fatta dal Sovrintendente,
furono ascoltate di seguito le relazioni delle singole comunità e si ajiri
la discussione generale.
I problemi causati dall’insufficienza di Pastori hanno dato luogo allo
scambio di punti di vista sulla necessità di giovarsi maggiormente dell’opera di Evangelisti, sviluppando Fattuale Scuola estiva, giudicata insufficente. Ma la parte più interessante
della discussione è stata quella dedicata a scoprire le cause del malessere e della stanchezza che varie relazioni accusavano nelle comunità. E’
stato giudicato troppo semplicistico
il suggerimento di applicare più rigorosamente la disciplina ecclesiastica in modo da eliminare quegli strati neutri di membri indifferenti che
non fanno che appesantire la vita
delle comunità: il male dev’essere
curato non negli effetti ma nelle cause, bisogna dunque risalire più indietro. E’ il momento di ripiegarci in
un’opera di approfondimento interno che si accompagni a una revivificazione dei culti, della predicazione,
a Ulta presa di coscienza approfondila da parte dei laici delle loro responsabilità. Sotto questo impulso sono
state previste delle campagne di e\angelizzazione volte non al pubbli
(segue in 4.a pagina)
Certo non dice così! Ma è lecito
domandarsi, ormai, fatto di sviluppi mariani, se la-Chiesa romana
si muova ancora sul terreno, non diciamo .scritturale, nut della tradizione biblica. Non si possono altrimenti comprendere queste affermazioni
di Fides: «In esso (cenacolo) sono
raccolti gli Apostoli Che si preparano
all’apostolato: ma raccolti attorno a
Gesù indivisibile e àttorno a Lei visibile. Ella lo rappresenta. C’è Pietro: ma la società dègli apostoli, come fondamento delí¡a Chiesa si forma quale società imìriale ».
Cristo al centro dqgli onori ufficiali; nota acutamente. Miegge; ma la
Vergine Maria è ¿I centro vivente
della pietà della Chiesa. Dice ancora infatti il nostro autore-. « ...Il carattere di silenzio, à amore, di sorriso, per riscaldare, e maturare il
Verbo incarnato segffita a darlo Maria. A Gerusalemme-prima; in tutto
il mondo poi Che ovunque sono apostoli condri i m c e Maria e
perciò Ges i O lo Spirito Santo: Lei resta 1 ospite della Trinità ».
Si ha poi un bel dire, a pag. 123
ili Fides, che la Chiesa cattolica
« coni’è noto, accctlà Gesù Cristo vínico mediatore presso il Padre; mediatore per la sua natura, per la sua
vita, per la sua papsione e morte,
Ana nega che noto- Jtí^ano 'etìétere altri mediatori secondari, subordinati
al principale ».
Altro che mediatore secondario e
subordinato! Si può bene adoperare
un linguaggio mistico; la realtà è
grave: Gesù e Maria sono sempre più
compiutamente sullo stesso piano:
Maria corredentrice; Maria in primo piano, Gesù nello sfondo. A quando una nuova manifestazione di Madonne pellegrine? lector
ARITMETICA
Ed eccoci all’ultima scienza (del quadrivio), l’aritmetica. Se Dio
non ha creato le scienze matematiche. Egli ha tuttavia dato aU’universoso delle leggi senza le quali la matematica non sarebbe possibile, sarebbe meno che un’opinione. Riconosciamo dunque quelle leggi e meditiamo sulla divina aritmetica che presiede alla vita dello spirito!
L’addizione
« Non dimenticare alcuno dei suoi benefici », diceva il Salmista
parlando di Dio. Trattasi dunque di un’addizione di tutte le benedizioni divine, per trarne la visione salvifica dell’amore redentore. Il primo
risultato di quest’operazione sarà ima somma, un totale di energie e beni spirituali inlinitameiìte superiori al totale negativo delle forze disgregatrici che V’orrebbero operare in noi.
Ad ogni addizione presiedono due leggi :
a) invertendo l’ordine dei fattori, la somma non cambia.
La somma dei benefici divini non muta! Possono mutare le circostanze — può capovolgersi la speranza umana che brucia nel cuore;
ma la grazia di Dio, la speranza celeste che egli infonde nell’anima
nostra non muore mai.
b) si possono sommare soltanto fattori uguali fra di loro; case con
case, mele con mele.
Analogamente, nell’addizione spirituale delle benedizioni di Dio,
non ci è lecito sommare i benefici da Alto con le umane capacità, gli
esaudimenti con ciò che ha fatto a meno dell’esaudimento. La somma
così ottenuta, non sarebbe nè Funa cosa nè l’altra, nè da Dio nè dagli
uomini: ma una mostruosa creatura morta prima di nascere, come la
folle speranza del ricco stolto.
La sottrazione
Ma Dio non addiziona sempre. Qualche volta, egli toglie via. Taglia via! E non taglia via soltanto i rami secchi — per quelli pazienza!
— ma « ogni tralcio che dà frutto, lo rimonda affinchè ne dia di più ».
Misteriosa dispensazione della prova, della sofferenza, della sventura!
Bisogna qui notare alcune cose: . "■ ' 'n?'*'
a) il sottraendo è minore — non mai maggiore — della quantità da
cui va sottratto. La jirova che Dio manda non è mai superiore alle nostre forze.
E qualora anche, per ipotesi, la prova del dolore fosse superiore
alle forze umane, e in essa la fede rischierebbe di smarrirsi, Iddio ha
ancora in serbo l’estremo rijiaro, il rimedio che vince ogni prova: egli
ci chiamerebbe a sè.
b) la verifica di una sottrazione si ha, rovesciando l’operazione
stessa: addizionando cioè la differenza o resto con il sottraendo. La somma deve riprodurre il diminuendo.
Il risultato della prova cui Fanima è sottoposta, non è dunque una
diminuzione, una menomazione del suo carattere essenziale; ma è condizione necessaria alla sua vita, al suo svilupjio organico.
La moltiplicazione
« Beati quelli che fanno cordoglio, perchè saranno consolati » ha
detto Gesù. A colui che acconsente al dono di sè, al sacrificio lacerante.
Iddio moltiplica le benedizioni. L’afflizione momentanea, diceva l’Apostolo, produce uno smisurato, eterno peso di gloria.
Si osservino alcune cose al riguardo:
1) codesta divina operazione offre un prodotto in tutto e per tutto
sjiroporzionato. Cadono le regole umane dell’aritmetica e si impone la
legge della generosità più eccezionale che sia dato all’uomo di constatare! Le regole della tavola pitagorica sono superate. Dal limitato si
jiassa all’illimitato; dal misurato allo smisurato; dal transitorio all’eterno; dalla morte alla vita!
2) la miracolosa moltiplicazione si effettua, non più sul piano dele
cose terrene, ma su quello delle cose di Dio, eterne! E’ il segno della
volontà immiitevole di Dio, è il segno della sua fedeltà.
La divisione
Dio moltiplica — perchè gli uomini dividano fra di loro quel che
egli ha moltiplicato Gesù moltiplicava i pani perchè i discepoli li distribuissero agli affamati. L’ullima operazione dell’aritmetica ci insegna il valore della spartizione; pone, su uno stesso piano, ciò che possediamo e che al tempo stesso occorre ad altri che non lo possiedono.
Osserviamo :
a) la mancala applicazione di quest’operazione conduce alla incoscienza del dovere e all’egoismo della [irosperità. Dove è che il quoziente spettante ad ogni creatura le è veramente attribuito? Ma colui
che ha spartito il pane del suo corpo fra i suoi discepoli ammonisce:
« chi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha punto ».
b) Non basta il quoziente in sè, di cui moltissimi si preoccupano
esclusivamente. Bisogna preoccuparsi del quoziente in Dio! Ripartire
in Dio significa, non già mettersi d’accordo in due o in tre o magari
in dieci per ripartirsi il bottino, ma dare ad ognuno il suo, secondo il
suo bisogno, non secondo il proprio interesse; secondo la volontà di
Dio, non secondo le esigenze del momento; secondo Famore, non secondo la volontà di potenza o di dominio.
In conclusione:
— Sommare i benefici di Dio,
— accettare la differenza che ci impone ogni prova,
— moltiplicare questa vita nella vita eterna,
— dividere in fraternità i beni ebe Dio ci dona.
Quest’è la lezione dell’aritmetica. Perchè i credenti non dovrebbero approfittare del monito che viene loro dalla scienza che più di
altre indaga le eterne leggi di Dio? Berto da Omola.
Questo brano è estratto da « Piccolo quadrìvio Valdese ».
2
r
2 —
L’ECO DELIÆ VALLI VALDESI
Roberto Nisbet
La Crocè
nelle chiese valdesi
In questi ultimi anni si è introdot.
to in varie chiese Valdesi l’uso di
collocare la croce sull’ingresso, o
nell’abside, o sulla tavola della Santa Cena. L’innovazione è avvenuta
quasi ovunque senza sollevare obiezioni (e speriamo che questo consenso non sia dovuto a indifferenza), ma
qualche volta, invece, ha incontrato
una più viva resistenza.
Non è forse inutile che il piccolo problema sia posto all’attenzione dei nostri lettori. Tanto più che alcuni non
lo considerano affatto un « piccolo »
problema. Vi sono delle abitudini e
delle dottrine — essi dicono — che
adagio adagio si introducono nella
Chiesa, vi prendono diritto di cittadinanza, e quando ci si accorge che
non erano abitudini e dottrine perfettamente in armonia con le Sacre
Scritture, non si può ritornare indietro senza dolorosi contrasti. Così vi
capiterà di entrare in chiesa e di trovare che il pulpito non è più collocato dietro alla tavola della Santa Cena, ma da un lato: una cosa da nulla, siamo d’accordo. Poi, forse, un .
bel giorno trovate la tavola della Santa Cena ricoperta da una bella tovaglia bianca, invece del solito tappeto. Anche questo è insignificante.
Passa il tempo, ed ecco sulla tavola
una bella croce; con un po’ di pazienza la vedrete fiancheggiata da
due candelabri e, siccome un candelabro serve per le candele, ecco le
candele. Ma le candele spente non
servono a nulla e accendiamo quindi
le candele. Nessuno sarebbe così gretto da allarmarsi per così piccole cose, tanto più che vi sono delle importanti chiese protestanti che hanno altare e crocifissi e candele; e nessuno
sarebbe così fanatico da pensare che
i nostri fratelli luterani sono meno
buoni cristiani dei calvinisti. Eppure non si può fare a meno di domandarsi; non c’è dietro a queste innocenti innovazioni, un’idea diversa del
culto, del tempio, della Santa Cena?
Non c’è, in certi usi e costumi che si
introducono, qualche meta segreta
da raggiungere, anche se non sempre
ne siamo pienamente consapevoli?
Non solo - aggiungono i timorosi ma l’uso di mettere la croce nelle nostre chiese, è una patente violazione
del secondo comandamento: « Non
ti fare scultura nè immagine alcuna___».
Ben s’intende che non tutti sono
convinti di questi ragionamenti ed
ecco farsi avanti quelli che vorrebbero che in tutte le chiese Valdesi si
mettesse il simbolo della croce. Essi
fanno giustamente osservare che il
secondo comandamento non c’entra
per nulla. Questo comandamento
non proibisce le rappresentazioni artistiche, bensì l’adorazione di queste
rappresentazioni: « Non ti fare scultura alcuna nè immagine alcuna....
non li prostrare dinanzi a tali cose
e non servir loro ».
E poi — aggiungono — siamo in
paese cattolico ed è avvenuto che
qualche estraneo, entrato in uno dei
nostri templi, senza veder la croce,
se ne uscisse esclamando: « Questi
non sono cristiani! ». E'poi ancora,
se si vuole bandire il simbolo della
croce, con quale diritto si mette invece lo stemma Valdese?
Come si vede il dibattito è aperto!
In qtiesti casi sembra utile dare
una guardalina al passato: la storia
è (o dovrebbe essere!) la maestra
della vita!
Orbene la storia dei primi quattro
secoli del cristianesimo sembra dar
ragione a quelli che sono contrari a
far entrare questo simbolo nelle nostre chiese. Infatti, se scendiamo nelle catacombe, vi troviamo numerosi
simboli cristiani (il buon Pastore, la
palma, il pesce, il monogramma di
Cristo, ecc.), ma, all’infuori di due
o tre casi dubbi, non si trova mai
quello della croce. E’ stato Costantino che, per primo, nel IV secolo mise la croce sugli scudi dei suoi soldati. Ma Costantino era un tipo poco
simpatico; quando gli conveniva,
mandava al patibolo anche i suoi più
stretti parenti, e l’agitazione per i
Rosemberg lo avrebbe fatto sempli
cemente sorridere! E anche quell’idea di mettere la croce sulle sue armi è controproducente per le nostre
così sensibili coscienze cristiane!
E poi... Associato al simbolo della
croce, c’è anche il segno della croce.
Il segno della croce, si suppone, è
stato all’origine, un segno di riconoscimento fra i cristiani, ma ben presto passò nella cerimonia del battesimo, come un esorcismo. Si pensava,
cioè, (Re quel segno servisse a far
scappare il diavolo. Ahimè! quest’idea si è fatta strada, e oggi il cardinale Schuster assicura che « al solo
suo segno i sacerdoti benedicono i fedeli, i demoni fuggono e i devoti impetrano copiose grazie. La più celebre di queste croci eucaristiche è
quella che va sotto il nome di medaglia di San Benedetto, che ancora
oggi viene sperimentata efficacissima
contro le infestazioni del demonio ».
E poi ancora... Dalla croce si passa, come sviluppo necessario, al crocifisso, che fa la sua apparizione nella chiesa cristiana nel corso del VII
secolo.
E poi infine... Ma qui ci fermiamo. Non vorremmo certo far torto ai
fautori del simbolo della croce, parlando di altri sviluppi: la festa del1’ « invenzione », cioè del ritrovamento della vera croce di Cristo a
Gerusalemme, e della adorazione
della croce fatta nella messa solenne
del Venerdì Santo nella Chiesa Romana.
Chi sostiene l’utilità di collocare
il simbolo della croce ha delle buone
ragioni: è spinto unicamente dal desiderio di esprimere in modo visibile il fatto centrale del cristianesimo:
il sacrifizio supremo del Signor Gesù
per mezzo del quale noi siamo salvati. Questo simbolo non è che la testi,
monianza dell’essenza della predicazione cristiana, come è espressa dalle parole dell’apostolo: « Noi predichiamo Cristo crocifisso ».
Ma è anche vero che, per trecento
anni, la Chiesa primitiva non ha messo la croce nei suoi luoghi di culto,
è vero che per otto secoli i Valdesi
hanno preferito non ricorrere a nessun simbolo nei loro templi.
E allora non si potrebbe concludere, molto modestamente è vero, ma
saviamente, che non ci troviamo qui
davanti a una questione di vita o di
morte (stantis aut cadentis Ecclesiae)?. Che altri problemi ben più
importanti attendono la loro soluzione?
E non si potrebbe quindi semplicemente concludere che, poiché alcuni fratelli provano degli scrupoli
a collocare questo simbolo nella chiesa, tanto vale rispettare la loro coscienza? Era ad ogni modo la norma
che, con tanta saviezza, indicava l’apostolo Paolo. C’erano ai suoi tempi
quelli che affermavano i diritti della
loro libertà cristiana. Avevano centomila ragioni. Ma San Paolo pensava anche alle... minoranze, e consigliava ai « forti » di rispettare gli
scrupoli dei a deboli ».
Ora non è provato che il punto di
vista di quelli che non vogliono il
simbolo della croce nella chiesa sia
il punto di vista dei « deboli », perchè anche loro hanno degli argomenti da far valere.
Ma anche se così fosse, anche se
nella nostra comunità ci fosse un solo fratello che avanzasse degli scrupoli, è il consiglio dell’apostolo che
dovrebbe prevalere.
Cosi ci sarebbe anche più tempo
per occuparsi di certi altri problemi
che urgono alla porta.
Roberto Nisbet.
Colle delle Foetaoe
Domenica 2 Agosto
La tradizionale celebrazione
del 15 agosto per le alte Valli è
stata anticipata quest’anno a Domenica 2 agosto.
La riunione avrà inizio alle ore
14,30. Oratori: Pastori Roberto
Nisbet, Oreste Peyronel e il Prof.
Ernesto Tron.
Saranno in vendita i libri della Claudiana.
.Í j . li ■ •
FESTA DEL XV AGOSTO
Si annunzia che la tradizionale festa del XV Agosto, unica quest’anno per le Valli del Pellice e del Chisone, avrà luogo, Dio volendo,
ai Pian di Prarostino
non lungi da S. Bartolomeo
La località è al centro di molte jiarrocchie delle Valli e, tempo
permettendo, faciliterà l’afflusso di una grande folla.
Il culto avrà inizio alle ore IO. Gli oratori del mattino saranno:
Past. Ernesto Ayassot
Avv. Ettore Serafino
Past. Achille Deodato, Moderatore
Portare con sè l’innario cristiano — Riunirsi compatti per il culto
■nattutino — Collaborare insieme perchè la giornata conservi il carattere di serena, lieta festività Valdese.
Nel jjomeriggio, la F.U.V., a cura del Past. Franco Sommani, re
cherà alla festa il suo messaggio.
La Commissione Distrettmile
XV agosto; 1853-1953
La (c festa del 15 agosto » che, di
anno in anno, si va sempre più affermando come una caratteristica
manifestazione religiosa della popolazione valdese, quasi una adunata
di massa, con tutti i pregi e difetti
di questo genere di adunate, potrebbe, in un certo qual modo, celebrare quest’anno il suo centenario ufficioso. La sua storia è già stata narrata per il passato, ma, poiché i Vaidesi dimenticano facilmente la loro
storia, ci sia permesso di ricordarne
brevemente l’origine, come contributo ad una sua più profonda rivalutazione.
Verità e leggenda
Si è talvolta collegato l’istituzione di questa « festa » con la necessità in cui si sarebbero trovati i valdesi di osservare rigorosamente, con
l’astensione, daiilavoro, le feste religiose della Chiesa cattolica. Essi
quindi avrebbero istituito queste riunioni all’aperto cc pour occuper dignement ces repos forc^s, toiit en
fuyant le spectales des vaines pompes qui se déroulaieni dans leurs
villages ».
Con tutto il rispetto che dobbiamo al nostro grande storico valdese,
abbiamo l’impressione che questa
interpretazione sia leggermente ottimistica, perchè non ci risulta che
i Valdesi avessero, purtroppo, un eccessivo rispetto neppure per la domenica.
Infatti, quando Vittorio Emanuele I ritornò nel suo stato, dopo la
lunga parentesi della Rivoluzione
francese e di Napoleone, egli si affrettò, come è noto, a rimettere in
vigore tutti gli antichi editti, in materia di osservanza religiosa; fra gli
altri, il 4 gennaio 1815 veniva riaffermato appunto che i Valdesi dovessero osservare rigorosamente le
feste cattoliche, astenendosi da qualsiasi lavoro in quei giorni. Anche la
vendita dei generi commestibili era
rigorosamente disciplinata ; durante
la celebrazione delle cerimonie cattoliche erano ptoibiti i divertimenti
jmbblici.
Un editto restrittivo che, a prescindere dalla imposizione fatta ai
Valdesi di osservare le feste cattoliche, conteneva elementi indubbiamente ispirati dal principio giustificato di proteggere fra l’altro la santificazione del giorno del riposo.
I Valdesi naturalmente protestarono in nome della libertà, ma si attirarono una risposta, in data 9 marzo 1815, del signor Cerrutto, vicegiudice del mandamento, il quale
giustificava 1’ applicazione integrale
dell’editto, osservando che i Valdesi
avrebbero dovuto esserne lieti, perebè con esso si otteneva anche il risultato di « levar lo scandaloso abuso
dai protestanti che dai giorni di domenica (festa per loro da tutù i tempi sempre stata in uso d’osservarsi
con molto vigore) si fanno lecito di
travagliare pubblicamente ».
No! Purtroppo i Valdesi, anche
dopo il 1815, non sembra che avessero molte preoccupazioni sul modo di « occuper dignement ces repos
forcés ìì (15 agosto e domenica!)
Una triste realtà
Un grande amico dei Valdesi, Gilly, nel corso di un suo viaggio alle
Valli Valdesi, deve constatare con amarezza la mondanizzazione della
Domemea: ’’Quel giorno, scrive egli, i Valdesi lo passano in divertimenti che non corrispomlano alto
scopo per cui Dio ce lo ha dato. Il
loro giuoco favorito, quello delle
bocce, non è sospeso; il taulas (tiro
a segno) attira l’attenzione di tutti e,
prescindendo dal tempo riservato al
Culto pubblico, il resto della domenica è molto più divertimento che
riposo”,
E un altro testimone non sospetto
(\V. Melile) rincara la dose: «. Quand
il y taulas on fait le service du matin aussi courtque possible et on su»
petul même la priera )>. (Questo « tiro a segno » è infatti una istituzione
nazionale per i Valdesi; un privilegio di cui essi soli godono per graziosa concessione del re di Sardegna. Ha luogo in lutti i comuni, alternativamente; il’ vincitore è proclamato <c roi du tir »; « il est couronne et accompagné à sa demeure
avec musique et vivats;... il fixe les
fêtes successives, les bals qui en sont
le corollaire inévitable, et d’où l’on
se retire à une heure avancée avec
des chansons bachiques et des clameurs assourdissantes ».
No! non sembra proprio che i Vaidesi fossero... ossessionati dal desiderio di fuggire les « vaines pompes » dei loro villaggi.
Infatti, per trovare la prima manifestazione esplicita di questo desiderio bisogna arrivare al 1831.
La vita spirituale nelle Valli, durante il periodo della Restaurazione
ha potuto giustamente esser paragonata alle condizioni del protestantesimo francese dopo la Rivoluzione:
”Les prédicateurs prêchaient, le
peuple, les écoutait; les consistoires
s’assemblaient; le culte conservait
ses formes; hors de là personne nt>
s’en occupait, personne ne s’en souciait et la religion était en dehors de
la vie de tous”
Le istituzioni fondate dalla carità
cristiana per soccorrere i poveri ed
aiutare le vedove e gli orfani, si andavano trasformando: diventavano
delle istituzioni, come si direbbe oggi, amministrate con sani criteri amministrativi e commerciali.
La Borsa dei poveri valdesi di San
Giovanni era impegnata in molteplici procedimenti giudiziari per realizzare crediti; l’usura faceva la sua
comparsa nelle Valli; a San Giovanni ancora era difficile trovare danaro a prestito se non pagando il 10
per cento d’interesse.
La reazione
Abbiamo detto: i pastori predicavfuio, il pubblico ascoltava. In realtà la predicazione, in alcune parrocchie, era prevalentemente umanistica; il testo era spesso un pretesto a
divagazioni filosofiche o moralistiche, di modo che quando la predicazione di Felix Neff si fece sentire
nelle Valli, vi produsse ima viva agitazione, un movimento; quello che
si chiama il Risveglio del 1825, protagonisti Antoine Blanc, François
Gay, Paul Gay, David Lantarci ed
aliri che sentivano la necessità di una
[)redicazioue pii« evangelica, più crislocenlrica, di una vita e di una testimonianza dove si sentisse maggiormente la potenza dello Spirito Santo.
Purtroppo, e non possiamo qui seguirne le interessanti vicende, questo Risveglio, nel 1831, doveva concludersi con un piccolo scisma: un
gruppo di «. revivalisti » o n niòmiers » uscivano dalla Chiesa e si
costituivano in comunità autonoma
sotto !a direzione di J. Gay.
Uno dei primi atti della nuova comunità fu di organizzare culti c riunioni per lo studio della Bibbia : al
mattino ed al pomeriggio della domenica, su settimana, in case di privati ed all’ aperto. Erano riunioni
che volevano rinunziare alt’ufficialità della liturgia del culto pubblico;
un fratello presiedeva (l’uso del termine “ fratello - dava sui nervi
ad alcuni Valdesi), un altro proponeva un cantico, un altro pregava,
altri rivolgevano fraterne esortazioni.
primo^XV Agosto
Furono i mòmiers, che sentirono
imperioso il dovere di fuggire dalle
vaines pompes del villaggio, dando
origine a quelle riunioni alFaperto
che ebbero un cachet particolare;
fra di esse quella del 15 agosto 1834,
che doveva diventare la prima di
una lunga serie.
Il primo XV agosto fu quindi una
manifestazione dei mòmiers, un frutto del Risveglio e Antoine Blanc, nel
suo diario, ne ha lascialo una descrizione che si può rileggere anche oggi con un certo interesse.
L’adunata era stata fissata a Rougnoiisa, anche oggi meta di piacevoli escursioni. Adunata non di massa, ma « de tous ceux qui soni bien
disposes pour le Règne de Dieu ».
La sera del 14 piovve e piovve
anche ia notte; la mattina del 15 era
minacciosa; i fedeli del Val S. Martino furono quindi trattenuti, meii!re quelli di San Giovanni e Torre
.si mossero, nonostante le minacce
di alcuni malintenzionati della Chiesa ufficiale che si proponevano di
turbare o di impedire la riunione,
il buon Antoine Blanc ha degli accenti lirici nella sua descrizione:
” ...Comme un nuage épais couvrait toute la montagne, ils se mirent à chanter des cantiques qui servaient de guide aux âmes qui ne .savaient pas leur chemin. Parfois aussi le nuage se dissipant, ceux qui étaient assemblés voyaient par troupe
leurs frères et soeurs sur les coteaux
voisins, soit en halte pour laisser
reprendre des forces aux faibles de
corps, soit éparpillés sur les coteaux,
ne tenant aucune route certaine, se
dirigeant par la vue quand le nuage
.se dissipait... ”,
La salita a Rougnousa in linguaggio del Risveglio; nella nebbia i cantici indicano la strada alle anime che
non conoscono la via... di Rougnousa... del Regno?
(segue tra 4.a pag.)
3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
— 3
LE MOSCHE
E’ tornato il caldo... e sono tornate !e mosche!
Stamane mi davano ima noia tremenda. Ce n’era una poi che mi perseguitava con un’insistenza feroce.
L’avevo cacciata una, due, cinque,
dieci volte. Ritornava accanitamente
aH’assalto. Finalmente ho sbottato:
— Corpo di mille c.annoni! Queste mosche sono davvero una peste:
sono la dannazione del genere umano!
DaH’allra parte del tavolo della
colazione — proprio al livello del
tavolo slesso — è venuta fuori una
piccola voce di bimba ed ecco la
mia uipolina — capelli biondi, occhi celesti, di circa due anni —: che,
protendendo verso di me ambe le
mani, rosee, paffutelle, con le dieci
dita bene aperte,,ha esclamato:
— Guarda, guarda. Nonno, come
sono gentili le mosche! Vengono
tutte da me... Mi vogliono bene!
Credo che — sotto la patina bronzea — il mio 'volto debba avere arrossito!...
* * H:
A me pare che non tutte, ma certo molte cose nella vita variano a
seconda del punto di vista e che da
questo punto di vista dipenda, almeno in parte, la nostra felicità,
l’cr i tre quarti della nostra esistenza noi brontoliamo! Siamo dei
brontoloni abitudinari, dei brontoloni impenitenti. Questo, principalmente, perchè — oltre a porre, cosa ridicola, la nostra piccola terra
al contro dell’Universo — poniamo
sempre, cosa più ridicola ancora, la
nosira piccola persona al centro della terra. Facciamo, a ripetizione,
di i (ieocentrismo e — dentro a questo ostinatamente — dell’EgocenI risiilo.
! I tempo è ballo o brullo secondo
la nosira personale codvenienza. Come se II quello che conviene » ad un
insegnante il quale, andando a scuola, non ami inzaccherarsi non fosse
il contrario di « ciò che conviene »
a un coltivatore di fiori il quale,
guardando le nubi, invochi la pioggia, verá manna dal cielo.
in generale, e per tutte le cose,
sentenziamo - dal nostro personale plinto di vista — questo è bello
e questo è brutto. Così di un quadro, di un pezzo di musica, di un
pae-aggio, di una poesia, di un discorso. « E ’ bello! E’ brutto! ». Basterebbe dire — e sarebbe meglio —
(c Mi piace! Non mi piace! ».
Lo stesso avviene per gli altri due
aggellivi buono e cattivo, largamente usati, specie in materia di gusto.
Tal cibo, tale dolce, tale bevanda è,
secondo noi, buona o cattiva. Mentre anche in questo caso — baste
rebbe dire — e sarebbe meglio —
« E' di mio gusto! » o « Non è di
mio gusto! ». Più esatto sarebbe —
e più cortese verso gli altri — adoperare talvolta qualche verbo... dubitativo: mi sembra, mi pare, credo, ho l’impressione...
Ciascuno può trovare tanti altri
esempi.
Eccone uno: quando, per affari o
per compiere un dovere, siamo costretti a rimandare il pasto di qualche ora, o magari a saltarlo del tutto — invece di tirar moccoli a destra e a sinistra — potremmo cercare una consolazione nel pensiero:
« Meno male che non mi manca l’appetito! ».
Abituandoci a considerare le cose
da un punto di vista più obbiettivo
e meno unilaterale, forse, intorno a
noi, nella vita, trovferenimo maggiori e più numerosi elementi non dico
di felicità, ma per lo meno di serenità, di calma, di pace interiore. Saper vedere, saper scoprire, se occorre, il bello anche nM brutto, il buono anche nel cattiv^^ le mosche che
vi fanno visita « perchè vi vogliono
bene », non soltanto le mosche che
vi aggrediscono « perchè vi vogliono male » !... X
« 4> *
Chi non conosce la leggenda che
i Mussulmani raccontano riferendola a Maometto e cl^ i Cristiani ricordano riferendola a Gesù? La leggenda del cane morto da cui si scansavano i discepoli perchè la carogna
mandava un atroce ^ore.
E Maometto — o desù — che passava — si fermò un 4stànte ad osserlare il teschio. Poidisse lentamente: — Però, che magnifica dentatura! I
GiovAiè«! E. Meille
AI|^1
E’ USCITO:
C’t UNA VOCI
NtLlA MIA VAIU
di Edina Ribet Rostain
L. 500
U BASI
DELIA SIVIITA FBTBRA
di G. Francesco Pegronei
L. 230
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
Torre Pellice — C. c. p. 2/17557
Le miracle
GIULIA TRON
Madame Rose, allongée sur la
chaise longue où un horrible accident l’a clouée regarde au loin les
flots bleus qui viennent se briser sur
la plage. Elle est triste et ses larmes
sont plus amères que l’eau de la
mer. C’est un jour de fête pourtant
et un jour de printemps. De son balcon elle regarde avec envie ses voisins qui, les uns après les autres,
quittent leur demeure pour s’en aller passer un jour à la campagne.
« C’est un jour de vacance » pense Madame Rose « ils s’évadent de
la routine journalière, ce soir je les
reverrai revenir avec de grands bouquets de fleurs, de ces fleurs des
champs que j’aime tant et que je ne
pourrai jamais plus' cueillir, .le ne
puis plus m’évader moi »!
üh! si au moins Madame Rose
était vieille, très vieille, elle pourrait alors espérer la venue de l’ange
de la délivrance, de l’ange aux grandes ailes blanches. Hélas ses larmes
coulent sur des joues encore jeunes,
encore fraîches. Madame Rose est
sur le point de maudire sa triste destinée. Elle a le jioing fermé et s’écrie: « Pourquoi, oh pourquoi ce
malheur m’est-il arrivé à moi? » et
elle ferme les yeux pour ne plus rien
voir du plaisir des autres.
Ses larmes sont plus amère.s ipie
l’eau de la mer...
Soudain, un son doux et harmonieux frappe son oreille. C’est quelque chose d’infiniment joyeux, rquelque chose qui ferait penser à des
cloclieltes enchantées. C’est limpide
SE LO DICE LUI...
...dovrebbe pur esser vero; perchè
l’ha detto e scritto G. Papini in persona e Fides ha dato gran rilievo a
queste parole! Sta scritto infatti, a
pagina 126 del n. 3-4 di Fides un
bel corsivo: (c Sentenziare senza ombre di prove, senza vera conoscenza
degli accusati, senza un’idea precisa (li (¡nel che sia lo stéito d’animo
dei cristiani, che tutti i convertiti
ultimi, sono, senza eccezione, o vigliacchi o avventurieri, è più da libretto che (la libro che si intitola
storia ».
Aurea sentenza che, per esser veramente aurea dovrebbe prescindere
dairidentificare in modo esclusivo lo
« stalo d" animo dei cristiani » con
<( lo stato d’animo dei cattolici »,
quasi che lutti gli altri non possano
non essere che « vigliacchi o avventurieri )) ai quali, pertanto, si addi
ee di rivolgere un linguaggio da tri
vio, denunziando il loro stato d ani
ino, le loro crisi, le loro conversio
ni, come « una faccenda di prepO'
lenza monetaria estera ».
Bassa calunnia, sempre smentita
dai falli: non si danno mai le prove;
non si citano nomi.
Conversioni comprate a Roma ed
a Milano, come afferma qualche illustrissimo presule, pronto poi a
dichiarare che veramente potrebbe
anche darsi che le cose non stessero
poi proprio così.
Una calunnia a cui, probabilmen
te, non crede più neppure I. Giordani, ma che è sempre utile: Calomniez, calomniez; il reste toujours
quelque chose!
Non l’avremmo neppure rilevata
questa ennesima bassezza; se essa non
.servisse da sfondo alla sentenza di
Papini, che ha sempre razzolato male, ma predica bene. E questo è grave, perchè quando si continua a ripetere che le crisi di coscienza degli altri, le conversioni degli altri
sono maturate sempre al suon di dollari; che, in sostanza, gli altri sono
degli avventurieri che trafficano, con
pesi falsi, sul mercato nero delle anime in vendita, non si offende solo,
gratuitamente, uomini e donne senza darsi la pena di conoscere il loro
stalo d’animo, ma si offendono gratuitamente i propri fedeli.
Si offende la dignità della persona
umana, perchè quando una crisi religiosa si manifesta, vi è sempre sofferenza; perchè ogni crisi è anelito
di liberazione. Che un’autorevole rivista religiosa non possa che gettar
fango su questa sofferenza e su questo anelito, è sconfortante. Purtroppo non rimane che prendere atto di
questa incomprensione. lector.
Tempio del Ciabas
Durante il mese di Agosto i culti
avranno luogo nelle Domeniche 2,
16 e 20, alle ore 15 (3 poni.) in lingua italiana.
comme le cristal. C’est comme des
perles qu’on égrènerait les une après
les autres... (i’est le rire joyeux d’un
enfant !
« Faut-il qu’il soit heureux pour
rire ainsi » pense Madame Rose et
malgré elle, les yeux qui ne voulaient plus rien voir se rouvrent lentement.
A la fenêtre d'en face une jielite
tête brune est penchée sur la cour
oii des enfants jouent avec tout l’élan de leur âge. Le petit garçon, de
sa fenêtre suit avec un intérêt croissant les ébats de sep petits amis et
ses inenolles potelées applaudissent
avec enlhousia.snie tandis qu’il rit
aux éclats. Mais, se dit Madame Rose, pourquoi resle-l-il là comme un
oiseau en cage? Pourquoi ne pas dé.
sceiidre dans la cour et prendre part
aux jeux?... Le mouvement c’est la
vie... 4
Tout-à-eou|) elléAiil^'Souvient et son
coeur se serre affreusement. Miáis
c’est le petit mutilé i[ui rit si joyeusement! C’est ime des petites victimes innocentes de la guerre. C’est
l’enfant qui n’aura jamais plus l’usage de ses jambes...
Dans un éclair de la pensée ces
mots: « apprenez des enfants » traversent son esprit. C’est .lésus .qui
les a prononcés. Lui qui connaissait toutes choses. Lui qui lisait dans
le coeur des grands et des petits comme dans un livre ouvert et qui préférait cc qu’il lisait dans le coeur
des enfants: leur humilité, leur abandon joyeux. C’est Lui qui disait
que le Royaume des cieux est à ceux
qui leur ressemblent.
C’est Lui aussi qui savait ce que
le coeur d’un adulte peut contenir
d’ambition, d’orgueil, de rêves, déçus de désespoir, et parce qu’il savait, il avait de la compassion.
« Apprenez des enfants ». Madame
Rose continue à regarder l’enfant à
la fenêtre. Elle est comme hypnotisée et ne peut plus regarder ailleurs.
Elle sent que Dieu veut lui parler
par le moyen de ce petit mutilé.
Cesi mots: «apprenez des enfants»
reviennent avec insistance à son esprit. Elle comprend qu’elle doit encore apprendre et apprendre d’un
enfant, d’un enfant qui, de sa petite
fenêtre, se jienche vers les autres,
s’intéresse à eux sans pouvoir prendre [lart à leurs jeux, d’un enfant
tpii sait être joyeux et, sans envie,
se sent en harmonie avec les autres
enfants jilus heureux que lui, d’un
enfant qui ne fait pas le poing en
demandant à Dieu: « pourquoi, oh
pourquoi »? Madame R. veut apprendre de cet enfant pour ne pas
sombrer dans le désespoir le plus
affreux. Et voilà, quelque chose d’étrange se produit en elle. Ses larmes
continuent à couler, mais elles ne
sont plus amères comme avant, elles
n’ont plus ce goût de sel. C’est comme des larmes plus douces, des, larmes d’attendrissement et de sympathie humaine. C’est comme un miracle...
Oh! Madame Rose ne se fait pas
d’illusions. Elle sait bien que des
larmes amères couleront encore de
ses pauvres yeux mais alors elle pensera à l’enfant mutilé, à l’enfant à
la fenêtre et peut-être alors le miracle se renouvellera, le miracle qui
iransforiue les larmes amères en larmes d’eau douce, les larmes de la
révolte en larmes de la soumission.
« Apprenez » dit .lésus, apprenez des
enfants.
La Maison de la Réconciliation
¡Nous sommes heureux de signaler à nos
lecteur l’existence de la « Maison de la Réconciliation », 2, rue du Général Pershing,
Versailles (S. & O.) - Tél. VER. 06.51, ou
Se réunissent tout le long de l’année des
groupes divers qui peuvent y séjourner soit
un weekend, soit plus longtemps. Parfois
des conférence sont organisées par la Réconciliation, parfois par d’autres groupements: Jeunesses d’Eglises, Conseils Presbyteraux, Catéchumènes, organisations internationales, groupes d’études, touristiques
cl musicaux. La Maison a reçu des groupes étrangers: norvégiens, allemands, nordatricains, sud-africains, malgaches, américains. La Maison est ouverte à tout le
monde, son but étant de rapprocher des
gens qui pensent différement. Trente à quarante personnes peuvent être reçues simultanément à des prix raisonnables.
/ libri per le vacanze
Blansliard; Democrazia e caltolice.simo in
America L. 1.500.
Penna Nera: La caverna del sasso nero Lire 350.
Bunyan: Il pellegrinaggio del cristiano Lire 500
Beach: Noi e i nostri figli L. 600.
Tièche: Vivere L. 500.
Pluviannes: Contro corrente L. 200.
Cesbron; ¡1 est minuit Dr. Schweitzer Lire 1260.
Cesbron: Chasseur maudit L. 950.
Don Zeno; Non siamo d’accordo! L. 400.
Tra i libri
Fanelli Marcella: Kitty (Ediz. Religiose A. BigineUi, Arezzo) - (1® voi. 146 pagine • L. 250).
E’ la storia di una bambina « strana »:
Kitty, che vive con la mamma, separata
dal padre. Strana, perchè ha una vita interiore precocemente sviluppata, e, non contenta di saper recitare il Padre Nostro, si
diverte a mettere nell’imbarazzo i grandi
domandando loro perchè lo recitano senza
metterlo in pratica. I risultati che Kitty
ottiene sono, cosi, meravigliosi. L’elemento specificatamente religioso non ci sembra
sempre organicamente fuso con la trama
del racconto, ma, nell’insieme, si tratta di
un romanzetto per bambine che queste leggeranno volentieri e con profitto.
I. M. Calassi: Il Contadino sapiente (Edizioni Religiose - A. BigineUi, Arezzo •
pag. 16: L. 8).
La forma di dialogo, tra un contadino
toscano convertito all’Evangelo ed una signora... curiosa, permette all’autore di esporre, con vivacità, j temi fondamentali
della polemica con la Chiesa Romana.
Carlo Chiniquy: Il dono (Ediz. Religiose
A. BigineUi, Arezzo - pag. 16; L. 8).
E’ un racconto autobiografico. Carlo Chiniqui, sacerdote di gran fama ai suoi tempi, racconta la sua crisi spirituale. E’ im
episodio interessante e di grande attualità
ancora oggi, poiché si pone sotto il segno
del rifiuto della invadenza del culto ma
Raccoglimenio (Ediz, Religiose BigineUi Arezzo ■ 32 pag.: L. 20).
Raccolta di scritti di vari autori inglesi
che illustrano la necessità di un culto quotidiano e formano una specie di guida pratica per celebrare con profitto detto culto.
’’Chi può emigrare negli Stati Uniti d’America” ■ (Le norme della legge Me Corran - ÌP alter) - ’’Italiani nel Mondo” ■
Via Romagna 14 - Roma - L. 100.
11 complesso editoriale « ItaUani nel
Mondo » che, sulla omonima Rivista quindicinale tratta la nove anni i problemi relativi alla emigrazione italiana e che settimanalmente dirama jl boUettino « Notizie
per gli emigranti » ha iniziato la pubblicazione di una collana di guide pratiche
per l’emigrazione. /
Il volume che è stalo pubblicato in questi giorni ha per titolo : « Chi può emigrare negli Stati Uniti d’America e persegue
lo scopo di rendere note le norme della
tanto discussa legge MeCarran, che regolamenta l’immigrazione negli Stati Uniti.
Esso illustra il sistema deUa quota e in
particolare ciascilna" deUe 21 categorie facendo parte delle quali si può essere ammessi negli Stati Uniti, specificando le pratiche da svolgere, caso per caso, per ottenere i’ammissione. Tratta successivamente
tutta la procedura per ottenere il visto dai
Consolati americani, enumerando le cause
per le quali si può essere esclusi dalla
sua concessione e descrive, infine, il procedimento di ammissione all’atto dell’arrivo negli Stati Uniti, dedicando appositi
capitoli ai motivi per cui si può essere deportati dagli Stati Uniti ed alle possibilità
di sanatoria e di rettifica di determinate situazioni nelle quali l’immigrante possa trovarsi.
La pubblicazione, che non interessa soltanto chi aspiri ad emigrare negli Stati Uniti, ma chiunque si occupi dei problemi
deH’emigrazione, rende accessibili a tutti,
in una riuscita sintesi di oltre 70 pagine
di testo, le numerose e complesse norme
di una legge e di un regolamento che non
sarebbero diversamente di facile consulta
Ce qu'on voit !
Et ce qu’on entetid? Jugez plutôt
L’autre jour, je bouquinais au
marché de la ville. Ce n’était ni chez
les papous, ni au bord du Gange.
Je m’approche d’une table où un
indigène offrait en vejite un certain
nombre de volumes consciencieusement défraîchis, qu’il avait exposés
.sur de modestes tréteaux.
Un ouvrier paraissant s’intéresser
à ces bouquins les regardait, les feuilletait, les tâtait, hésitant, embarrassé.
Alors le marchand intervint: ’’Prenez celui-ci. Monsieur, dit-il. Soyez
certain qu’il est bon? Sentez, ajoutat-il en le soupesant. Il est lourd. Les
bons livres sont toujours pesants.
C’est au poids qu’on les reconnaît!”.
Je traiterais peut-être de blagueur
celui qui me raconterait cette histoire. Mais puisque j’ai entendu moimême cette phrase, et qu’à ce momenl-là, je n’étais ni fou, ni en état
d’hypnose ou d’ébriété, je suis bien
obligé de croire qu’il existe des marchands de livres qui jugent de la
valeur des pensées ou du style au
moYen d’une balance, au poids.
Il est vrai qu’on dit de la littérature qui ne vaut pas cher: elle est
légère et que, pour leur malheur,
d’excellentes lectures sont écrites
d’une manière bien lourde.
Mon imbécile de libraire improvisé était peut-être au courant de ces
métaphores.
Hs ^
Mais ne cherchons pas chicane à
ce lettré qui hier vendait des emplâtres pour cors aux pieds et qui, demain, vendra de la tisane contre b>
ver solitaire. Constatons que le monde est plein de gens qui ne valent
pas mieux que lui.
Qu’est-ce qui fait la valeur d’un
homme? Ses kilos de graisse? L’enbompoint de son portefeuille? La
hauteur et l’étendue de son toupet?
Le nombre de ses protecteurs?
A quoi mesure-t-on celle d’un discours? A sa longueur, à ses phrases
enjolivées, au ton, à la forte voix,
à l’assurance de son auteur?
Et la valeur d’une jeune fille? A
(¡uoi la discerne-t-on? A sa toilette,
à sa coquetterie, à son dédain pour
les humbles besognes'' qui salissent
les mains des honnêtes gens?
Quant à la beauté d’une vie, beaucoup de gens estiment qu’elle se mesure à sa longueur, à l’absence de
peines, ou de chagrins, à la chance,
aux succès remportés.
Livres au poids que tout cela!
Ça doit être divertissant de savoir
ce que les sauvages pensent de nous.
L. S, PIDOUX
4
4 —
L’ECO DELLET VALII VALDESI
A. 1.^. E.
Campo-congressD a Agape
dal 23 al 28 agosto.
TEMA: I problemi dell’insegnamento alla luce della speranza cristiana.
PROGRAMMA
Domenica 23 ■ eera: culto presieduto dal
Moderatore.
Lunedi 24 - mattina: studio biblico su « La
speranza nell’A. T., come fiducia in
Dio » - Past. G. Girardet.
Pomeriggio: scambio di idee suUe esperienze pedagogiche dei campisti.
Martedi 25 - mattina: Studio biblico su
« La speranza messianica da Isaia 9 a
Daniele 7 » - Past G. Girardet.
Pomeriggio: Conferenza del Prof. Giorgio Peyronel su: « Impressioni sulle
Scuole d’America ».
Mercoledì 26 - mattina: Studio biblico su
« La speranza nel N. T.: i sinottici
(Il regno dei Cieli è vicino ») - Prof.
E. Lo Bue.
Pomeriggio: Conferenza del Dott. G.
Peyrot su: « La scuola confessionale ».
Giovedì 27 - mattina: 1) Studio biblico su
« La speranza nel N. T. - gli Apostoli « Salvati in isperanza » - Prof. F. Lo
Bue.
2) Conferenza su: « La speranza cristiana nell’edncazione e nella vita ».
Pomeriggio: Congresso dell’A.I.C.E.
Venerdì 28 - Partenza - Eventuale gita storica attraverso le Valli Valdesi.
Bando di.Concorso
E’ bandito, per l’anno scolastico 1953-54,
un concorso per n. 3 borse di studio da
L. 20.()00 caduna, per studenti e studentesse valdesi, di Istituto Magistrale o di scuola media, che si impegnino ad insegnare
alle Valli per almeno 5 anni.
I candidati dovranno presentare entro il
31 agosto p- V. alla segretaria dell’AICE
(ins. Fiorentine Arnoulet, via Condré, 3 Torre Pellice) i seguenti documenti:
pagella dell’ultimo anno scolastico o
documento equipollente ;
2) certificato in carta libera dell’agente
delle imposte;
3) stato di famiglia in carta libera;
4) dichiarazione del padre che gli altri
membri della famiglia non possiedono altri
redditi;
5) domanda firmata dal padre o da chi
ne fa le veci;
6) presentazione di un pastore o di un
insegnante evangelico.
Il seggio dell’AICE
Comunicalo
In inerito al concorso per testi poetici di
argomento biblico da cantare su melodie
dell’Innario, concorso bandito da questa
Associazione e scaduto il 31 maggio u. s.,
si rende noto che è risultata vincitrice la
signorina Elsa Cari, con la quale la Commissione vivamente si rallegra ed a cui è
stato assegnato il premio di L. 5.000.
Alcuni dei migliori testi premiati saranno pubblicati sulla rivista « La scuola domenicale » del mese di ottobre P- v.
La Commissione del Concorso Alce
BAZAR
Ricordiamo a lutti gli amici
che domenica 2 agosto avrà luogo, in Lusema San Giovanni (Sala Albarin) il tradizionale Bazar,
organizzato dalla società di cucito. L’apertura è fissata per le
ore 15; il buffet tradizionale aspetta i numerosi amici. Tutti sono cordialmente invitati.
Convitto Maschile Valdese di Torre Pellice
Il Convitto Maschile Valdese di Torre
Pellice (località climatica estiva ed invernale a 55 Km. da Torino, a 516 m. sul livello del mare) accoglie in un ambiente familiare ragazzi dai 6 anni in poi, rispettando le
giovani personalità, seguendo accuratamente
i loro studi e cercando di educarli alla libertà e all’autodisciplina.
Esso dispone di personale qualificato, di
ampli e luminosi locali, di un campo di
foot-ball e di palla a volo, di un moderno
impianto docce e riscaldamento centrale a
nafta. Offre vitto sano ed abbondante par- .
ticolarmente studiato per le esigenze alimentari dei giovani. Le rette sono modeste
e tengono eonto dell’età del ragazzo ospitato.
Le iscrizioni per il prossimo anno scolastico sono aperte sin da ora. Dal 12 luglio
in poi si accolgono ragazzi anche in vista
delle ripetizioni estive o per un periodo di
vacanze organizzate.
Per informazioni rivolgersi al direttore
del Convitto Maschile Valdese (Torre Pellice, Torino) dott. Franco Girardet che sarà lieto di rispondere personalmente indicando anche i nomi delle famiglie degli
attuali convittori residenti nelle varie città
d’Italia per eventuali referenze.
La voce delle Comunità
PERSON A LIA
11 sig. Alberto Peyrot, che, come laureando, è stalo in questi ultimi anni insegnante
di scienze naturali presso il Collegio Valdese, si è laurealo in scienze naturali presso l’Università di Torino, ottenendo la massima qualifica (punti 118 e la lode). Al distinto nuovo Dottore mandiamo le nostre
vive felicitazioni per l’esito veramente lusingiiiero ed insieme i nostri cordiali auguri tli felice carriera.
Il Prof. Roberto Jouvenal. insegnante di
filosofia e storia al Collegio Valdese di rorro Pollice, si è laureato in giurisprudenza
con 110-110 presso l’Università di Pavia,
discutendo una tesi di Filosofia del Diritto
su « L’idea di progresso in Condorcet e nell’illuminismo francese, e sue influenze sugli istituti giuridici ».
Congratulazioni ed auguri per una carriera ricca di soddisfazioni.
Il 15 Luglio u. s. si è brillantemente laurealo in Chimica Industriale presso l’Università di Torino il giovane valdese IFalter
Rostagno.
Ci rallegriamo vivamente col neo-dottore,
augurandogli ogni successo nella vita.
Ha pure brillantemente superato i suoi
esami a Roma il ragioniere Aldo Vola, exalunno del nostro Collegio Valdese, ottenendo l’abilitazione all’esercizio della pròfessione di esattore. Anche a lui le nostre
felicitazioni.
Le nostre felicitazioni anche ai giovani
hiorero, Mirka Peyrot, Giancarlo Toselli,
Gay Riccardo, studenti del nostro Liceo
che sono stati dichiarati maturi nella prima sessione degli esami di maturità classica.
Al giovane Italo Eynard che si è pure
brillantemente laureato presso 1 Istituto Agrario di Torino, It nostre felicitazioni.
Angrogna (Serre)
Domenica 12 Luglio è stato presentato
al S. Battesimo Giorgio Gaydon di Guido
e di Chauvie Laurina. Il Signore accompagni con le sue benedizioni questo bambino ed aiuti i suoi genitori a mantenere
fedelmente le loro promesse.
Ringraziamo il Pastore E. Alme per 1
messaggi che egli ci ha rivolto in queste
ultime settimane a Pradeltorno ed al Serre.
Culti e riunioni del mese di Agosto :
2 Agosto ■ óre 10: Sap; ore 15: Barfè.
9 Agosto ■ Ore 10: Serre; ore 15: Bagnau.
16 Agosto ■ Ore 10: Serre; ore 15: Maria.
23 Agosto - Ore W: Serre; ore 15: Bagnau.
3fl Agosto ' Ore 10; Serre.
Luserna San Giovanni
Il concerto vocale-strumentale, organizzato dal Maestro Ferruccio Rivoire ha avuto
un magnifico successo. Negli a soli le voci
di Rita dalla (soprano), Eynard Carlo (tenore), Gustavo Albarin (basso) sono state
apprezzate dal numeroso pubblico che ha
dimostrato di molto gioire della esecuzione. Nè potremmo dimenticare il godimento
spirituale dell’esecuzione degli inni per parte del quartetto degli stessi solisti, ai quali
si era unita la Sig.na Edda Bounous, contralto. Una esecuzione di alto valore artistico, è doveroso di sottolinearlo ; ma anche, ed è altrettanto doveroso ripeterlo,
un’ora di intensa emozione spirituale. Al
maestro concertatore prof. F. Rivoire ed ai
suoi collaboratori, rinnoviamo la riconoscenza della comunità. •
Una buona assemblea ha ascoltato il messaggio di due cavalieri della pace. Nel tempio, il pastore De Robert ed un suo compagno d’équipe ci hanno parlato delle loro
esperienze. Come è noto, durante lo scorso
anno, si è costituito in Francia, a titolo
sperimentale, nne équipe formata da un pastore e tre laici; tutti hanno rinunziato alla
loro specifica attività, impegnandosi a dare
un anno di lavoro per Cristo. Ognuno si è
scelto un qualsiasi mestiere che gli permettesse di guadagnarsi il pane quotidiano,
poi è partito per le strade di Francia, lavorando nei vari villaggi, in modo da poter
entrare in contatto diretto col popolo lavoratore e dar testimonianza del Vangelo di
pace. Grazie a questi amici.
Nozze. L’undici luglio veniva celebrato
il matrimonio della signorina Maddalena
Gay e Fernando Peracchione.
Funerali. 11 18 luglio hanno avuto luogo
i funerali di Benedetto Maria Teresa ved.
Gaydou, nata ad Angrogna il 15 aprile 1868.
Rorà
Recentemente abbiamo udito i messaggi
dei Signori: Cairus, anziano di Villar Pellice, Enrico Margiunti di Torre Pellice,
Pastore Bertinatti Giovanni, Prof. Giovanni Gönnet di Roma c l’anziano di Rorà
Aldo Tourn. Ringraziamo caldamente questi nostri cari amici per la loro apprezzata
collaborazione.
Le attività estive sono state iniziate con
la tradizionale riunione del giovedì sera
e gli incontri in montagna. Domenica 2
agosto terremo una riunione all’Alpe della
Costa assieme ai fratelli di Rorà e dell’evangelizzazione.
Domenica 26 luglio l’unione delle madri
delle Fucine ha organizzalo un bazar d'
beneficenza, il cui risultato è stato lusin
ghiero. Ringraziamo caldamente tutti colo
ro che si sono adoprati per la buona riti
scita del banco di Iteneficenza.
Domenica 9 agosto al Centro di Rorà
terremo il tradizionale bazar di beneficenza organizzato dai fratelli e sorelle rorenglii e villeggianti.
Villar Pellice
COMUNICATO
Domenica 2 agosto alle ore 10,
verranno inaugurali con un cullo
solenne i reslauri del noslro Tempio. Insieme con la Comuni là Villarese vi sono invitati tutti i suoi
amici vicini e lontani.
A * *
Alle ore 20^0 verrà eseguito
nel Tempio breve concerto di
Musica Sacra (violoncello Sig. Turin Riccardo, Armonium Sig.ra
Maria Bianca Coisson-Brofferio).
Alcuni messaggi completeranno
il programma della serata.
Comunicato della Commissione
Editoriale delia Claudiana
La Commissione editoriale della
Claudiana, in seguito al bando di
concorso per un racconto di intonazione evangelica, adatto per ragazzi,
ha ricevuto i seguenti manoscritti;
Ad lucem : Gad di Nain.
Biancofiore: Nel mondo della luna.
l)mde!.e Battisti: Racconto per bambini.
Chi crede in me ha vita eterna : Racconti di Natale.
Ingenuità: Le vacanze di Mezzalira.
Jubal: All’ombra del vecchio pino.
Pax: Le campane di Natale annun
ziarono pace
Pedemontanus siculus: Totò.
Settembrini: Per la felicità in Cristo.
Sinite párvulos': Coserello.
Là Commissione ha unanimemente ritenuto che il primo premio dovesse essere attribuito al racconto
« Coserello ». Autrice è risultala la
Signora Nelly Donini.
La Commissione ha preso anche in
considerazione il racconto « Le vacanze di Mezzalira », il cui autore è
risultato designato con lo pseudonimo di « Penna nera ».
Entrambi i racconti verranno pubblicati a cura della Claudiana.
La Commissione esprime anche la
sua riconoscenza a lutti gli altri scrittori per la collaborazione offerta. I
manoscritti verranno restituiti a chi
li richiederà.
Studenti delle Valli a Torino
Al fine di accertare la necessità di un
« Foyer maschile evangelico », preghiamo le famiglie che debbono collocare
dei giovani in pensione a Torino per
scopo di studio, di inviarci i dati seguenti :
Cognome e nome dello studente —
età — parrocchia alla quale appartiene
— scuola che deve frequentare a Torino.
La Segreteria della Chiesa Valdese
Via Pio V, 15 - Torino
XV agosto; 1853-1953
(continuazione)
I presenti a quei primo XV agosto
furono 80 tra fratelli e sorelle e 15
<f curiosi », (in linguaggio moderno;
simpatizzanti). La riunione cominciò dopo le 11 e fini alle 2. La nebbia era scomparsa; le montagne apparivano in tutta la loro maestà e
fornirono alle testimonianze il tema
deH’inconlro: « Io guardo ai mon• ì; chi mi salverà? ».
’’Vers deux heures — annota A.
Blanc — nous finîmes notre premier
entretien et comme nous étions éloignés de toute source d’eau matérielle, on proposer de déscendre jusque
à un chalet apparteviant a B. Odin;
nous y distribuâmes ce que chaciui
y avait apporté, qui consistait en du
pain, de la tome et quelque peu de
salé” (Vita comunitaria: lutto in comune, escluso... il vino che non c’è!
E’ rimasto nel « village » per il « Utulas »!).
Poi la riunione riprende o, meglio, continua: una fraterna conversazione sulle « grâces du Seigneur »;
alle cinque, si jiarte per il ritorno
« ce (¡uè l’on fit en psalmodiant
l'amour du Seigneur ».
* K:
Da allora queste riunioni a Rougnousa continuarono; fratelli dall’estero vi portarono il loro messaggio;
continuarono fino al 1854.
Ma nel 1853 l’imione valdese di
S. Giovanni prendeva un’iniziativa:
convocava i Valdesi ad una grande
atiunala a Sibaud. Per vari motivi
non si volle dare a questa riunione
che vide riuniti 2000 Valdesi, il carattere di un... contraltare a Rougnoiisa e il XV agosto fu in realtà
celebrato il 1“ settembre; ma i tempi
erano maturi, molli risentimenti e
dissen.,; attutili e l’anno seguente,
convocati dalle Unioni Valdesi di
Torre, Angrogna, Villar Pellice, 3000
valdesi si riunivano alla Balziglia.
Il XV agosto era, anche ufficialmente, nato. historiens
Conferenza del V Distretto
(continuazione)
co estraneo, ma ai membri delle comunità; prolungate visite di Pastori
e laici che coadiuverebbero, portando un soffio nuovo, il conduttore locale nell’opera capillare di visite e
culli di famiglia.
Sono anche stati esaminati i rapporti, spesso difficili, con le denominazioni settarie. E a questo proposito è stato avanzato il suggerimento
che la Claudiana pubblichi degli opuscoli di facile divulgazione onde
chiarire la nostra posizione di fronte
a questioni controverse (millennio,
glossolalia, fine del mondo, sabato,
ecc.) jier orientare i membri di chiesa.
Solamente nel tardo pomeriggio
la frunuo.,a discussione ha termine e
si passi allo studio dell’argomento
che è tradizionalmente offerto alla
meditazione delle conferenze distrettuali. (luest’anno il tema è: il Cristiano e il lavoro. Ma il tempo incalza, solo brevissimamente possiamo
sofl’erinarci sulla questione, pure cosi importante.
Hanno luogo le elezioni: la Commissione Distrettuale è riconfermala,
sono (delti i Delegati al Sinodo.
Il culto presieduto dal Sovrintendente Mathieu sul testo 2 Tim. 4:
1-2 seguito dalla S. Cena chiude questa densa giornata. Un grazie di cuore alla comunità di Pachino per la
calorosa accoglienza! m. m.
Domenica 5 luglio alle ore 23 all’età di
82 anni è mancato all’affetto dei suoi cari
Luigi Federico Desio
La famiglia profondamente commossa per
le dimostrazioni di affetto e simpatia ricevute, esprime il suo ringraziamento a tutte
le persone che con la loro presenza e scritti
hanno voluto esserle vicino nell’ora del dolore.
Fino alla vostra vecchiaia io sarò
lo stesso, (lice l’Eterno, io vi porterò
e vi salverò (/.«aia 46: 4).
Gesù avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
(Giov. 13:1).
La lamille Pascal Pierre Henri, très touchée. par la sympathie reçue lors du départ
le .«« chère manum et grand’maman
Henriette Pascal
remercie tous ceux qui ont pris part à sa
douleur et spécialement la population des
lontaines. le docteur Quattrini ainsi que
les pasteurs Pascal et Nicod.
a Christ est ma vie et la mon m’est
un gain». (Phil. 1; 21)
a 11 peut compatir à nos faiblesses ».
„ (Heb. 4; 15)
lontaines, 15-7-1953.
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