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Torre PeHice, 26 Settempre 194 i‘XIX
ANNO LXXVII
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N. 3g
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
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Riguardate alla roccia onde foste tagliati!
(Isaia LI, 1)
Sc»<;Cim«i««ilee «l«ll<ai CAaieesja .’Váidas«
Nulla sia più. forte deità vostra fede I
O
ABBONAMENTI
Italia e Impero .... Anno L. 15 — Semestre L. 8
Parrocchie del Primo Distretto . » » 12 — » » 7
Estero . . . . . » » 25 — » » 15
5^'-:
la
2 Corinzi 1 : 8.
Non bisogna credere, come molti sem^ brano farlo, che la forza di cui Dio rii. veste i suoi figlioli, sebbene reale, e
pot0nt0j li preservi dal sentire talora la
loro debolezza, l’angoscia e il tormento e rabbattimento stesso. L’apostolo
Paolo per esempio confessa nella 2 EpiyV stola ai Corinzi 1 ; 8, che le prove che
- lo hanno colpito durante il suo sogli/ giorno in Asia sono state al disopra delV- le sue forze : Poiché, fratelli miei, non
vogliamo che ignoriate l’afflizione da
■^, cm siamo, stati colti in Asia, perchè
siamo stati aggravati eccessivamente, oltre le nostre forze ; di guisa che siamo
stati nell’incertezza anche per la nostra
t’ita.
L’umiltà e la franchezza di S. Paolo
f:'esigono che egli illumini i fedeli dì
Corinto, onde essi non raffigurino in
modo inesatto il coraggio cristiano, in
' relazione alla grazia del nostro Signore
C Gesù Cristo ; affinchè essi sopratutto
non credano che la pazienza, anche se
essa è reale e degna di un apostolo,
escluda sempre un sentimento dì debolezza e di oppressione ; affinchè essi
imparino a non dissimulare questo sentimento affettando un coraggio inesistente, o che avrebbe nell’orgoglio la
sua sorgente ; affinchè essi imparino che
la perseveranza in mezzo alle prove è
accordata all’umiltà come dono della
grazia del nostro Signore.
’ E tale è Tesperienza di Paolo, apostolo ; egli è stato com,e se avesse ricevuto per sè stesso sentenza di morte,
^ e come tale ha sperimentato l’inanità
J totale delle forze umane di fronte all’afflizione sovrumana ; come tale, ha
imparato a mettere la sua fiducia neli l’Iddio che risuscita i morti. Nè altrimenti parla egli delle sue sofferenze e
; delle sue persecuzioni, anche all’infuo' ri di questo caso specifico ; come punito egli vive, ma tuttavia non messo a
:: morte : la vita, ecco il dono di Dio.
Essere punito ma non messo a morte;
questa antitesi sembra strana al nostro
orgoglio di uomini forti. C’è una vera
differenza fra i due termini ? Noi vor■ remmo che ci fosse come un abisso tra
t il pericolo e la forza che lo vince ; vor
S' remmo che il coraggio fosse più umana'T. mente cosciente di sè, e che non solo
if non fosse abbattuto, ma neppure in"i crinato, offuscato.
Ma la sapienza di Dio è diversa.
La Grazia del Signore ci sostiene senza per altro nasconderci il fondo della nostra debolezza. Essa ci ispira coI“" raggio facendoci sentire che esso non
è di origine umana, ma dono di Dio.
Noi portiamo questo tesoro in vasi di
f- terra, affinchè sia evidente che questa
forza viene da Dio e non da noi. E
questa è la grande consolazione per tutti quei cristiani che la prova e l’affiizione e l’angoscia opprimono nel corpo 0 nello spirito. Oh ! Voi che tante
volte avete esclamato : Deh ! toglimi da
questo mondo, Signore, perchè le mie
§ forze non sono sufficienti, perchè la mia
pazienza è finita, perchè il coraggio mi
^ manca ; deh ! s’io potessi aver la forza
di un Paolo ; ecco, ricordate le parole di
Gianavello)
IMreMor« : Prof. SINO COSTAHL
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice
RE ORAZIONE: Via Arnaiid 27:--TniiHE Pku.ice__
Spetta Biblioteca Valdese •
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Paolo : la natura del vaso non cambia ;
terra era, e terra rimane ; il sentimento dell’infermità rimane; è la Grazia
di Dio che opera : il rimedio non è nelle mani di uomini, fallibili e limitati,
ma nell’am,ore di Cristo che non fallisce
e non conosce limiti. Consolazione dunque, ma ammonimento pure. Impara,
fratello, quanto coloro che si considerano forti nello spirito debbano in sè
stessi tremare, considerando come altro
non siano se. non vasi di terra, cui non
è connaturata quella forza la cui sorgente è Dio. Ricorda Pietro che s’addor
menta invece di vegliare e si espone
alla tentazione per non aver ricorso
sempre e solo alla Fonte di ogni certezza,
E sopratutto riguardiamo a Cristo
Gesù ; davanti a Lui umiliamoci, davanti a Lui prosterniam,oci ; con Lui chiediamo che la coppa amara sia allontanata dalle nostre labbra ; con Lui accettiamola, secondo la volontà di Dio.
Chi di noi potrebbe pretendere di
conservare la Grazia di Cristo, senza
l’imitazione di Cristo? F. r.
aipimnoni ■nisti
Su questo argomento abbiamo ricevuto una lunga lettera da un amico lettore, e ne diamo qui una parte:
Ho letto con attenzione quanto ha
pubblicato la nostra stampa valdese su
questo tema, in riferimento alla discussione che si è svolta nel Sinodo, e ne ho
preso occasione per rileggere gli opuscoli e gli studi che sull’argomento sono
stati pubblicati da parte di nostri eminenti pastori. Vi confesso però che mi è
rimasto una certa perplessità sulla bom
tà del metodo seguito in questa discussione; non sono cioè molto persuaso della opportunità di insistere sul lato negativo, per così dire del problema, sui
pericoli che minacciano in queste circostanze la tranquillità, l’armonia, la felicità di quei focolari. E mi domando pure
se, in fondo, sia opportuno di insistere
sulle esigenze, che la Chiesa romana per
esempio avanza in questi casi. Chè, a
voler esser realisti, bisogna riconoscere
che questa intransigenza non è poi del
tutto fuori luogo poiché, a prescindere
dal fatto che essa è la logica conseguenza di un ben costrutto sistem,a teologico,
essa intransigenza vuole appunto impedire quella incertezza religiosa che, agli
inizi di una vita coniugale, può apparire
magari perfino come un poetico elemento inconsistente, ma che poi, inevitabilmente si rivelerà come un qualche cosa
di reale che dovrà essere, o affrontato; e
sarà la lotta, la sofferenza, le lacrime,
il dissidio; o messo da parte: e sarà l’indifferenza, il compromesso, il silenzio.
Senza contare inoltre che, insistendo
come si insiste, sul matrimonio « misto », si finisce, come avviene ogni
qualvolta si è volutamente unilaterali,
coll’essere ingiusti. Infatti se siamo in
presenza di un atto di vera e propria
infedeltà quando lo sposo evangelico
non si sposa nella sua Chiesa, è altrettanto giusto di domandarsi se tutti i matrimoni compiuti nella Chiesa Evangelica sono atti di fedeltà.
Vi prego, caro direttore, di non scandalizzarvi, e di non armarvi di forbici,
chè in realtà questo è il vero problema:
Quale è l’essenza di un matrimonio cristiano? Perchè non insistere di più su
questo aspetto fondamentale e positivo
del problema? E’ facile condannare dei
giovani ,e non giovani che hanno ceduto,
ma la Chiesa ha prospettato loro a fondo
la gravità di un problema dal quale
forse può dipendere tutta l’impostazione
di una vita? Ho l’impressione, e non do
mando di meglio che di essere corretto,
ho Fimpressione che di questo fatto tutti
sentano l’importanza, ma tutti temano
di affrontarlo. E poiché i soliti... scetticoni esclameranno: « Dunque, avanti
col sermone », permettetemi di servir
loro qualcosa di molto pratico: una sentenza di tribunale!
Si tratta di un tribunale tedesco che
aveva da giudicare un caso di divorzio.
...
LUI
uno di quegli uomini come ce ne sono
tanti, un po’ dovunque; aveva fatto i
suoi studi con molta difficoltà, ripetendo
qualche classe ogni tanto, in modo da
non riuscire a terminare gli studi medi.
Però nella vita era riuscito molto bene;
aveva trovato la sua strada, si era fatto
dei soldi; dimenticavo di dire che, cammin facendo, aveva anche incontrato
una donna che aveva fatto sua moglie.
LEI
una di quelle donne com,e ce ne sono
tante, un po’ dovunque; aveva fatto
■qualche; anno di scuola, aveva il senso
della vita di famiglia; non era un’intelligenza superiore, ma aveva fatto i suoi
studi senza ripetere alcuna classe.
I DUE
sposati, avevano lavorato insieme, insieme si erano fatta una posizione. E con
la posizione in LUI era sorta la nostalgia
della sapienza; aveva udito conferenze,
si era accorto che i soldi non bastano
per « educare e preparare un Io sapiente », e che purtroppo sua moglie non
aveva un titolo di studio sufficiente per
seguire i dotti studi che egli voleva intraprendere; anzi sua moglie non aveva
la cultura sufficiente per seguirlo nelle
sue nostalgie. Ed allora
LUI
chiese il divorzio, ritenendo esistere con
ciò una tale incompatibilità di carattere
da rendere infelice la loro convivenza.
Ma il magistrato gli servì una dura
lezione, una giusta e severa lezione
sulla essenza del matrimonio:
«L’ESSENZA DEL MATRIMONIO»,
disse egli nella sua sentenza, « consiste
nell’amore e nel reciproco rispetto, nella
comunione della lotta per l’esistenza e
nell’attiva volontà di una famiglia. Il
substrato spirituale non deve perciò essere svalutato, ma giudicato nella concretezza delle me manifestazioni della
vita pratica, nell’attuazione dei doveri a
cui l’uomo è chiamato...» Già il substrato
spirituale, quello che conta, il solo che
conta; che, se è presente, risolve tutti i
problemi matrimoniali di... mixtae religionis:
Mi permetto di domandarlo ancora; di
questo lato positivo, fondamentale del
problema, si parla nella nostra Chiesa?
E badate; per il magistrato succitato,
il termine - spirituale - non coincide
necessariamente col termine religioso.
Ma per noi, credenti; per noi, membri
di Chiesa, e perciò, fino a prova contraria, compartecipi di un minimo dì vita
religiosa; questa esigenza spirituale è
basilare; E’; e se tante discussioni avvengono, ciò purtroppo significa che
questo E’ deve trasformarsi in « dovrebbe essere». Parliamo del Battesimo,
della Santa Cena, del Culto, della nascita e della morte, ma del matrimonio
cristiano, non parliamo che per riflesso,
per il riflesso del m.atrimonio misto, o
magari per deplorare occasionalmente
la scomparsa del sentimento di rispetto
e di obbedienza dei figli, la scomparsa
delle belle famiglie valdesi; o magari
per lamentare che i ragazzi moderni non
amino la casa; e tante altre amarezze
dello stesso genere, che sono effetti, non
causa.
Eppure vale la pena di soffermarsi su
questo argomento. Infatti
CALVINO
che certo non era tenero nel sopravalutare l’uomo, scrive, nel suo comm. alla
Genesi, cap. II, par. 18, che nel matrimonio, anzi perfino nei non pochi malanni del matrimonio rimane « aliquid
divini boni residuum »; anzi, addirittura
egli osa parlare, un po’ più oltre di una
« suavissima melodia » che sarebbe stata
la vita coniugale se l’uomo non fosse caduto; e, a malgrado di questa caduta,
nonostante le discordie, le delusioni, egli
afferma che « la benedizione di Dio non
è del tutto abolita ed estinta ».
ISTITUZIONE DIVINA
è il matrimonio; tutti lo sanno; proprio
tutti lo ricordano ? Argomento delicato,
da trattarsi con purezza di spirito, e delicatezza di forma; ma trattarlo bisogna;
bisogna ricordare, come Lutero ammoniva i signori dell’Ordine teutonico, che
« davanti a Dio è cosa preziosa e nobile
e buona l’educare bambini, ed ammaestrarli; il dirigere nelle vie del Signore,
moglie e famiglia; il guadagnarsi il pane
col sudor della fronte; il soffrire dolore
ed affanno per moglie, e figli e famiglia... Perciò ha anche Dio fatto allo
stato matrimoniale, l’onore sommo di
consacrargli il quarto comandamento;
subito dopo l’adorazione di Dio ecco
l’ordine: Onora tuo padre e tua madre.
Orsù, amici , trovatemi nel cielo e sulla
terra “un onore grande che si possa a
questo onore paragonare, che si possa
paragonare all’onore di Dio. E se Dio
null’altro avesse all’uomo insegnato riguardo al matrimonio se non questo IV
comandamento, bisognerebbe ancor
sempre dedurne che nessun ufficio, nessuna condizione, e nessuna opera è più
alta che lo stato matrimoniale concepito
nella luce dell’Evangelo.» E Dio ha parlato.
Di contro alla voce del popolo, beffar
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ricevuto da, lui offesa 'alcunaf^’e tutti
' sanno che, una volta, egli ha rinunziato
B^‘‘ sappiamo che la 'sigma G. Ar--^
n^oulà appartiene a quella nobile schie‘ll^di insegnanti che nel dovere com- '
■^uto per amore' del dovere ' trovano la
loro più nobile soddisfazione; ci ralle-1
griamo che alla sua missione non sia!
a'far valere i suoi diritti, piuttosto che
ricorrere alla giustizia. Naturalmente
vi è ehi trova Che questo è quasi della
dabbenaggine, ma quehi che lo conoscono dicono che Tillerhan è invece un
uomo,forte, incredibilmente forte. Infatti la pestilenza infierisce ; i genitori,
sono abbandonati dai propri figli sul
mancato questo giusto riconoscimento, letto di morto ; ma Egidio visita gli am
Up significativo riconoscimento della
sua instancabile attività di fecondo insegnamento ha ricevuto la sig.na Giu-seppina Arnouleb con il seguente telegramma deU’Eccellenza Bottai, Ministro dell’Educazione nazionale: « La
Maestà del Re Imperatore si è 'compiaciuta conferirvi diploma di benemerenza di tèrza classe con facoltà di fregiarvi^ della rnedaglìa di bronzo per opera
zèVante ed efficace a vantaggio delVIstruzipne elementare. Nel comunicarvi
e ci auguriamo che per molti anni an- S
cora crescano alla sua scuola numerosi i
gli alunni.
Abbiamo appreso con vivissima soddisfazione che il prof. dott. Carlo Comho è stato insignito, con Decreto Reale,
della Stella d’oro al Merito della Scuola, come ricofioscimento della « sua insigne attività di scienzato e nobile magistero ». Ci auguriamo che l’opera dell’insigne Maestro che ha avuto così un
giusto riconoscimento, possa ancora beneficare gl’infermi, onorando il nome
della Patria?
Il travaglio dall’atà giovanile
Prima di lasciare Torre PeUice, voglio dire poche parole a proposito dello spinosissimo problema posto dai sigg.
Gardiol e Geymet nel loro articolo « Il
grande travaglio deU’età giovanile », che
ha trovato già un eco succosa in Effebi il quale, secondo me ha messo il dito
sulla piaga quando ha detto cKé, in de-,
finitiva, « vi è deficienza nella forza spie nella resistenza morale contro il peccato ». Io, ad essere sincero, direi piuttosto: resistenza contro i richiami
della materia. Perchè i richiami della
materia sono una realtà naturale e-si potrebbe dire la voce onnipresente della
nostra condarma e quindi codesti richiami tanto più sono insistenti quanto più
deficiente è in noi la forza dello Spirito.
Si è parlato di-« esigenza della vita moderna » e di sistema di vita moderna. Ma
che cosa hanno a vedere i cristiani con
le esigenze ed i sistemi dì vita, siano essi
moderni o no ? I cristiani sono tali in
quanto hanno accettato im particolare
sistema di vita : quello, cioè, vìssuto e insegnato dal divino Maestro. E
allora? Evidentemente, se si aderisce ad
un sistema di vita, che poi non è cosi
moderno come si crede, vuol dire che si
ha già rinunziato al sistema di vita cristiano. La questione è tutta qui. Per i
nostri giovani, e non per i giovani soltanto, il problema dei rapporti sessuali
non ha altra soluzione: optare o per il
sistema di vita cristiano o per quello cosidetto moderno. Ma l’opzione per il sistema di vita cristiana è possibile, è realizzabile soltanto se nei giovani, e non
nei giovani soltanto, vi è pienezza di vita
spirituale con conseguente capacità di
liete rinunzie e di gioioso spirito di sacrificio.
Ma Effebi riconosce, coraggiosamente,
che non vi è pienezza di forze dello spirito, ma deficienza. E perchè vi è deficienza di forze dello spirito nei nostri
giovani, e aggiungo, non nei giovani soltanto? Perchè i giovani dileggiano i sermoni di chiesa, i consigli dei geriitori, gli
scritti che invitano i giovani a vivere
cristianamente? Questo è il vero problema da risolvere. E per risolverlo, sarebbe sufficiente, secondo me, che ciascuno
di noi . padri, pastori, insegnanti, rappresentanti dei tre massimi istituti sociali: la famiglia, la chiesa, la scuola facessimo un coraggioso esame di coscienza e recitassimo - in umiltà e in
pentimento - mea culpa pef le tante volte che col nostro esempio - talvolta in
contrasto con la nostra stessa parola abbiamo incoraggiato i giovani a seguire
la corrente, ad addivenire a vaniaggiosi
compromc's.si con la propria coscienza,
nei vari campi dell’attività umana.
praticando noi per primi un saltem caute ben altrim,enti pericoloso e forte del
sini caste gesuitico; per le tante volte
in cui, incapaci noi stessi di intendere in
tutta la sua sublime bellezza e trascendenza il messaggio del divino Maestro,
più ligi alla parola che uccide anziché
allo spirito che vivifica, abbiamo con- *
tribuito ad accrescere o ad accelerare di- *
sorientamento e sfiducia in giovani assetati di verità solari.
Altri più esperienti e più autorevoli di
me apporteranno il frutto della loro e- i
sperienza personale e della loro illumi- ^
nata spiritualità nella discussione aperta
sul problema della purezza dei costumi V
di cui quella prematrimoniale ne è solo^
un aspetto; ma essi pur riconoscendo che
il male è insito nel sistema di vita moderna, non potranno non riconoscere che
il male vero, il male unico è nella deficienza dei valori dello spirito la quälet
indebolendo la resistenza morale contro il peccato, consente, a giovani e a
non giovani, di rinunziare al sistema di
vita cristiana e di optare per il sistema
di vita moderna.
Quali le cause prossime e remote, personali e istituzionali che hanno determinato questa « deficienza » e « assenza »
dei valori dello spirito ? Il problema potrebbe - mi sembra - essere impostato,
più utilmente su questi termini.
Smar.
um 11Ü0ET
1541. La terra di Brabante è travagliata da ogni, sorta di mali. Corrono
voci sinistre ; la peste ha fatto la sua
apparizione : un male misterioso, di cui
neppure i sapienti sanno dir nulla.
Scongiuri, incantesimi, supplicazimii,
nulla vale. Gli ammalati vengono fuggiti ; non esiste più legame di famiglia ;
i padri abbandonano i figli ; i figli fuggono i padri. Inoltre l’eresia dilaga ; c'è
un editto dell’imperatore, ma nesuno lo
teme. Dicono che la peste e l’eresia
siano due flagelli mandati da Satana a
tormentare le genti di Brabante, per
la loro infedeltà ; dicono... ma sarà poi
vero, quando si vede la vita di Egidio
Tilleman, la vita di un santo, se non
fosse un eretico, come dicono.
Perche questo Tilleman è veramente
un santo ; di origine non è nobile certamente, anzi, in Brusselle tutti conoscono il suo padre e sua madre ; è di
natali oscuri ; però si è fatto una posizione, ed anche gente dì alto rango lo
rispetta e si intrattiene volentieri con
lui, che ha trentadue anni, ed è buono, tanto buono che nessuno ha. mai
malati, i moribondi, si intrattiene con
¿¡.«loro e porta loro il cibo per il corpo e
per lo spirito.
Egidio è un coltellinaio, ma tutti sanI no che egli è assai ricco e che lavora
« per evitare l’ozio e, guadagnarsi il pane con il sudore della sua fronte, p.er.ché dice che è cosa che non si addice
ad un uomo il vivere oziosamente in
voluttà, o disordinatamente con i beni
acquistati da altri ». E tutti sanno pure
che, tutti i suoi guadagni non vanno ad
^ aumentare i suoi capitali, e neppure gli
servono per migliorare il suo tenore di
vita ; il suo guadagno va ai poveri, agli
ammalati. E’ veramente quello che si
potrebbe chiamare un sant’^iomo ; peccato che egli sia amico di quel Giusto
Giusberg che a Lovanio è stato arrestato e condannato come eretico ; peccato che egli legga gli scritti misteriosi
e sediziosi di un certo Martino Lutero, ch'j vengono dalla Germania, di contrabbando, peccato che egli abbia l’abitudine di ritirarsi nella sua cameretta,
dove l’hanno sorpreso in ginocchio, come in estasi : in preghiera, in comunione con Dio, dice lui ; in inverecondo
comme,rcio col demonio, dicono certi
bene informati.
Peccato veramente, Egidio ! Perchè
tu potresti vivere tranquillamente, goderti la vita, e fabbricare coltelli, per
distribuirli gratis magari ! Invece così
costringi i tutori della salute, spirituale
del popolo a intervenire, a costringerti
all’ozio...
« E così improvvisamente Egidio è
fermato ». La sua posizione non è però
molto chiara ; ci vorrà molta buona
volontà per provare che egli è un ribelle alla volontà deirimperatore, ; tanto
egli è dolce, tanto egli è mansueto che
la procedura deve esser cambiata ; gli
stessi magistrati sono perplessi sulla via
da seguire. Gli viene, rimproverata la
sua confessione di fede come cosa contraria alla dottrina della Chiesa ; Egidio
non si inorgoglisce di rivelazioni personali, è pronto a riconoscere i .suoi errori ; domanda solo di essere convinto,
in nome, appunto della verità ; le sue
risposte Sono ferme, ma modeste. Ed
anche con i suoi compagni di prigionia
egli è un fratello che serve ; il .suo braccio è pronto all’aiuto materiale quando
le circostanze lo esigono ;il suo spirito
è pronto alla consolazione fraterna, all’incoraggiamento...
I sorveglianti notano con stupore
quest’uomo, ricco, che stima « non essere necessario di nutrire il suo corpo
troppo delicatamente, visto che esso è
sano e che vi sono molti poveri che sono
in grande miseria e, non hanno pane a
volontà... »
Quest’uomo che accoglie serenamente gli armigeri che devono condurlo all^
tortura, e si preoccupa che essi non
abbiano ad aspettare fuori, al freddo,
in quella gelida mattinata del 22 gennaio 1541...
Quest’uomo di fronte al quale i giudici appaiono imputati, chè non ardiscono dare al dibattito la solennità abituale, ma emanano una sentenza di nascosto, senza la presenza di Egidio, senza
la presenza del popolo di Brusselle...
E così il 25 gennaio 1541 Egidio affronta il rogo ; senza timore, senza iattanza guarda francamente la morte, per
ottenere la vita ; vogliono rendergli meno penoso il trapa.s'so, chiudergli gli occhi prima : « Non v’è di ciò bisogno per
certo, perchè non ho timore del fuoco ;
lo vedrò e lo affronterò volentieri alla
glotia del mio Signor Gesù Cristo, che
¿hà^so^^p per nìe più dolorosi tormen- j
'^ti dei còipo e dello spirito. Lasciatemi?
%so^men(é' pregare un po’;'salirò poi, i
;'<iè'farò-’.tutto quello cher'Vorrete.:, ed
aVendo “raccomandato Panima sua a
tììo,.. il carnefice appiccò il fuoco al
rogò;« tutto fu'consumatoV. ^ O. l.
La-fede, neU’ora del lotto
Ecco una lettera ricevuta or ora da
una nostra giovane sorella che è rimasta
vedova due mesi or sono:
...Avevo incaricato di scrivervi, perchè non mi sentivo dì prender, la penna'
e riaprire una ferita cosi dolorosa, ma*
poi mi sono decisa a farlo io. Avrei dovuto farlo prima, ma voi comprendete
il mio statò d’animo. Mi sembra che il
mio diletto compagno, partendo, abbia
portato con sè tutte le mie forze e le
mie energie; mi sento così infelice che
persino la mia fede, talvolta, vacilla.'
Ma non voglio permettere una cosa simile e, perciò, lotto e penso alle parole
del mio ... il quale mi diceva: « Non
piangere, fatti animo, vedrai che il Signore non ti abbandonerà e ti farà veder giorni belli, con i tuoi due bambini,
anche senza di me e potrai, col suo aiuto, andare avanti ».
In questi .tempi così tristi, trovo solo
un po’' di gioia nei miei bimbi. Tutto il
resto è cosi brutto! La mia camera, per
quanto cerchi di tenerla sempre in ordine, è così triste e trasformata; così
pure la casa, il cortile, gli .alberi: tutto
è diventato lugubre e brutto perchè
manca la persona cara amata dal mio
cuore. In una parola, non vorrei che
tutto ciò ch’è avvenuto fosse vero, e mi
tormenta, in fondo all’anima, un « per-^
chè » angoscioso ! Ma, dinanzi al Si-'
gnore, devo chinare la fronte, perchè le
Sue vie, non sono le nostre vie e poi
col volgere del tempo e, sopratutto, con
l’aiuto di Dio, verrà la forza della rasségnazione... E. G.
CRON/lCfl V/ILMSE
ÀNGROGNA (Capoluogo). Durante-]
i mesi estivi la parrocchia di Angrogna .|
ha avuto il privilegio di sentire il mes- |
saggio di parecchi predicatori, giovani ;
ed anziani: prof. D. Bosio, prof. Luigi?
Micol, pastori Guido Comba, Teodoro
Balma, Gustavo Bertin, Roberto Comba, studenti in teologia R. Jouvenal, C.;
Tourn, F. Sommani. A tutti essa invia
oggi il suo fervido ringraziamento.
ANGROGNA (Serre). Domenica 1
31 agosto ; è stato posto il segno del Pat-|
to sul bambino Schindler Adolfo di|
Giuseppe e di Clotilde. Benedica il Si- ^
gnore il bambino ed i suoi genitori.
-— L’Assemblea di Chiesa è convocataci
per la domenica 5 ottobre alle ore 10,30
nel temijio del Serre. Raccomandiamo a"
tutti i membri com,unicanti ed elettori;
di essere presenti per le importanti de-.s
liberazioni che dovranno essere prese in^
quel giorno. e. a.
LUSERNA SAN GIOVANNI. Il 21.
settembre ha avuto luogo il funerale di.;
Bòunous Ferruccio, di Paolo e di Bou-^s*
chard Argentina, deceduto all’età di 8 ,
mesi agli Odin. Rinnoviamo ai genitori ,3
in lutto le nostre sentite condoglianze.;
— Ringraziamo il pastore sig. Arnal-i)
do Comba che ha presieduto il culto deL
Ciabas, domenica scorsa.
Ricordiamo che domenica 28 coi'iente^
sarà celebrato dal pastore sig. Giulio,«
Tron l’ultimo culto per questa stagione,
nel tempio del Ciabas.
PINEROLO. Benché un po’ in ritardo, mandiamo un sentito ringraziamen";|
to al Cappellano Capitano Ermanno Re
stan per il vibrante ed ispirato suo mes-|
saggio Cristiano rivolto alla nostra cc
munita in occasione deH’ultimo Co*
grc;^so della F. U. V. tenutosi nel nostre
tempio.' ’
9
3
. ^ ^ 4 J^’BCO DE JÆ,V OMmâ&M^
-1 , %■
Wi
t-ii- Il Culto di domenia., 14 coir,, è ^
to presieduto dal pastore R .Nisbet iI*o
^¡qualé, nella sua qualità di Presidente Ì
^della Corrmissione del 1° Di^trettoJ .ha'*
re presieduto TAssemblea elettorale ''
che, aH’unanimità, ha approvato, - in'’
&un ordine del giorno la i" deHbe^razione presa dalla « Tavola Val- t,
se » di sospendere il trasferimento del^^
"pastore'sig. L. Marauda, per conside-,
razioni di indole generale. '■ ■
La nostra Comunità ringrazia sentitamente il sig. Nisbet pél suo apprezzato messaggio.
1'^
POMARSTTO. Il culto di domenica
prossima nel tempio sarà celebrato con'
mta Cena (calici individuali). Il ser’’•vizio di Santa Cena sarà ripetuto la do.menica successiva con calice comune
■nella Cappella del Clot Inverso Pihasca,
alle ore 9, e nel tempio alle ore 10,30.
5 Approfittino di queste sacre opportuI- nità di una più intima comunione con il
-Cristo tutti i fratelli e le sorelle che lo
jjossono.
— I membri del Concistoro sono con
1^' ■
Avocati in seduta ordinaria la prima dogmenica di ottobre, a'iie ore 14.30, nella
||;'solita sala delle adunanze.
^ FRALI. Dopo alcuni anni di degen^ -za all’Ospedale Psichiatrico dj Collegno,
decedeva Menusan Filiberto degli Indiritti, all’età' di 58 anni. I funerali che si
I svolsero a Frali (Villa) il 29 agosto, cui
I’ parteciparono molti parenti ed amici,
furono una testimonianza di affetto ver^o il defunto ed un segno di profonda
simpatia verso la famiglia afflitta. Su di
^ essa e più particolarmente sul .vecchio
padre, già spesse volte colpito nei suoi
p*-affetti più cari, imploriamo le consolaci zioni deU’Eterno. La famiglia ringrazia
vivamente i pastori sig.ri E Eynard, E.
r, Rostan e R. Comba per le loro frequenti
: visite al caro ammalato.
—I pralini hanno appreso con dolore
la dipartenza della signora Fanny Con, stantin, Consorte del maestro Coìsson,
^••che per ben 48 anni rimase in mezzo
noi quale insegnante. Tutti ricordano ancora la bontà, la generosità e la
ir.'fede profonda della gentile Signora. La
parrocchia di Frali prende parte al
grande dolore che ha colpito la famiglia
gjt del maestro Coìsson e le esprime la sua
I più profonda simpatia cristiana.
Sf- — Il pulpito è stato occupato durante
ìtt l’estate dal Fastore di Finerolo sig. LuijJè gi Marauda e dallo studente in Teologia
K sig. Giovanni Feyrot. Rinnoviamo loro
i nostri ringraziamenti per gli efficaci
II messaggi.
t — Battesimi : Rostan Roberto di Fi;■ lippo e di Micol Luigia del Malzat ; Ri^ bet Osvaldo di Enrico e di Ribet Margherita della Ribba. Il Signore protegga
e guidi questi bimbi.
FROMENTHOUX. Anche guest’anno
j; i nostri Valdesi di Ginevra hanno festeggiato il Glorioso Rimpatrio, recan|;'dosi in pio pellegrinaggio a Nyon, e di
^li alla baia di Fromentoux per racco■i.-gliersi intorno al monumento a Fran
H gins, nella località stessa che vide, l’a^ dunata dei nostri padri per l’epica im1** presa che doveva vederli vittoriosi rag
^ giungere la mèta, la Balziglia, il 6 setjjttembre. La mèta era raggiunta; ecco
guanto ricordava domenica il sig. Emir Ho Benech, il simpatico presidente della
Colonia Valdese, nel raccoglimento di
un intimo culto, intorno al monumento.
^ E dopo di It^, numerosi altri oratori
prendevano la parola: il sig. Th. Gein. sendorf-Des-Gouttes, un amico dei Val|desi; poi il sig. M .Picot, un giovane
I storico che ricordò Arnaud e Giana, vello; quindi il maestro emerito Dof rier, a nome deH’autorità, il sig. Peter[-son, Avondetj decano della Colonia,
Ì**che, con la sua prodigiosa memoria
spiegò il significato del monumento
triangolare (le tre Valli), Ami Gay; ulI timo il sig. Emilio Pasquet che cì fece,
l'ascoltare un canto, c terminò co.sì pia
^’Cevolmente questa cerimonia molto dC'
gna e veramente siiripatica. Avevano■ mandato''la” loro adesione la scrittrice:
Dorette Berthoud, i sigg. "'pastori Ba, roni (Nyon),'Guamera (Ginevra), le au
'■ torità di Frangins. _ ^
■'..’i'.'RODORETTO. Durante l’estate abbia
mo, con gioia, udito il messaggio dei pastóri sig.ri Gustavo Bertin, Lorenzo Rivoira, Alfredo Janavel ¿ 'dello studente in Teologia Feyrot Giovanni. Ringraziamo di cuore per le gradite vìsite e per
gli ardenti appelli rivolti.
Il 23 agosto, venne amministrato
il battesimo a Pons Aldo di Enrico e di
Volat Eufrasio degli Arnaud ; il 23 u. s.
uBreuza Eliana di Bartolomeo e di Pons
Albertina delle, Fontane. v
.tilt!
SAN GERMANO CHISONE. Abbiamo avuto in questo mese una serie di
tre buone riunioni nei quartieri delle
Chianaviere, dei Balmas e dei Chiabrandi: Nella prima riunione il dott.
Teodoro Salma ci ha vivamente interessati raccontandoci episodi dell’evangelizzazione in Sicilia. Ai Chiabrandi lo
studente in teologia Cipriano Tourn ci
ha rivolto un buon messaggio biblico.
— Mercoledì 1 corrente si addormentava nel Signore, nel suo 87° anno,
Mpnnet Marta nata Bounous, compagna del nostro anziano dei Chiabrandi.
Il servizio funebre è stato presieduto, in
assenza del Pastore della parrocchia,
dal pastore sig. Luigi Marauda. Al Cimitero elevò una preghiera a Dio il pastore Alberto Ribet.
E’ una grande benedizione per due
sposi di poter giungere insieme sino alla estrema vecchiaia, circondati dall’affetto dei propri figlioli, e il dolore della
separazione è santificato dalla riconoscenza a Dio e dalla certezza che nel
Cielo ritroveremo i nostri cari.
Al cav. Bartolomeo Monnet e alla sua
famiglia esprimiamo la nostra cristiana
simpatia.
— Visita del Moderatore. Domenica
prossima 28 corrente avremo la gioia di
ricevere la visita del nuovo Moderatore, il pastore Virgilio Sommani.
Ecco il programma della giornata:
Ore 10.30: culto e celebrazione della
Santa Cena. - Ore 15.30: Convegno giovanile interquartierale nella Sala delle
attività.
Dio voglia benedire sin d’ora questa
visita per la nostra parrocchia.
Alla riunione del pomeriggio è invitata la gioventù di tutti i quartieri ed
anche i Catecumeni del IV anno.
TORRE PELLICE. Durante il culto di
domenica prossima: a) uno dei nostri’”'’’
delegati al Sinodo, il prof. A. Jalla parlerà siille questioni più importanti trattate neU’ultima sessione sinodale. - b)
Sarà celebrata la Santa Cena (calici individuali).
Coloro che amano la loro chiesa saranno lieti di udire l’eco fedele di quanto si è fatto e detto in vista dei maggior
bene della nostra chiesa valdese.
— Sono stati richiamati repentinamente da Dio i nostri fratelli:
Sig. Planchón Stefano, dei Copin, all’età di 76 anni, e il sig. Davit Giovanni,
di Santa Margherita, all’età di 77 anni.
Alle famiglie afflitte vogliamo dir
loro ancora la nostra viva simpatia cristiana.
VILLASECCA. Per i loro buoni messaggi ringraziamo i pastori dott. Carlo
Gay e sig. Francesco Peyronel che
hanno rispettivamente presieduto i culti delle domeniche 10 agosto e 7 settembre.
— L’annua riunione sull’evangelizzazione per le parrocchie di Pomaretto
e Villasecca, che abitualmente ha luogo
agli Eciassieri, è stata tenuta quest’anno a causa'-del tempo incerto nella
scuola dei Chiotti il, 7 settembre. Ha
presieduto il pastore Mathieu, il dott.A. Ribet ha parlato interessando vivamente < ih pubblico sui primordi dell’opera evangelica valdese a Livorno, il
pastore locale ha portato qualche* som
maria Ino tizia sul Sinodo. '-à"’
t ti
Battesimi. Sono stati presentati al/-»
Signore col rito del S. Battesimo Bonitiv';
np.,Aldo e Bonino Alma di Lorenzo e db;
Clot Margherita. Voglia il Signore acCfflnpagnare nella loro via questi ban>- ì
Wni Ch’Egli ha ricevuto sottò il segnò j
della sua grazia. ^ . ' .
Decessi. E’ deceduta ai Chiotti In-1
f©nori la bambina Bertocchio Elsa di ''
Letizia, di mesi 1.
Il 15 settembre si spegneva dopo pochi- giorni di malattia, Peyronel Maria,
di anni 68, residente a Riclaretto.
Il 15 settembre decedeva improvvisamente all’Albarea Bounous Pietro, di
alini 85. Uomo di fede, lascia l’esempio
di una vita onesta, semplice e laboriosa.
Alle famiglie afflitte, vada ancora l’esjj^ssione della nostra simpatia, con
l’iSivì'fó a ricercare le consolazioni da
Alfe
culto di domenica prossima 28 settèrfite, sarà presieduto D. V. dal pasto^ste Peyronel.
7*^
.........................■
.^Dopo'Mìighi mesì di malattia^ di sóf~’t<rxJ'4i¿ñ
ferenge, apportate conria serenità che
so],tanto la fede può-dare, ôggÇhelle prime ore del mattine
MÌLCA RO.CCHIÏfROCHET
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Id d
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a
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Domenica 5 ottobre, alle ore 9, nella
Cosà Valdese avrà luogo l’inaugurazione solenne del nuovo anno Scolastico.
Alla inaugurazione interverranno le
Autorità e le famiglie degli alunni.
faceva ritopio al suo Creatore. .
Affranti dal dolore, ma sostenuti dalla stessa, fede, ne danno Vannnnzio. .,
il marito Dott. Stanislao, ' - ,
i figli Aldo e consorte,
Lilia in Malacrida e con,sorte,
la sorella Èva vedoim Bounous,
la cognata Matilde Ferrante uedora
’ Rocchi,
i cugini, nipoti e pronipoti tutti.
San Benedetto del Tronto,
22 settembre 1941.
Gesù dice; Io sono la nisurrezione e la vita, chiunque crede,
ih me, quand’anche fosse morto, vivrà. Giov. 11; 25.
Bene sta, buono e fedel servitore,... entra e partecipa alla
. gioia del tuo Signore.
Matt. 24: 21.
Pro Orfanotrofio: In memoria di due
cari parenti, L. 50
In memoria di Fanny Coisson nata Con- stantin: Adelina Coisson, L. 25 - Cle« mentina Bonnet, 15.
La salma sarà trasportata al sepolcreto di famiglia in Luserna S. ■ Giovanni,
Si prega di non inviare fiori.
■1 C!ul#^ di
(Meditazioni preparate sui testi del Cakndario Biblico della Chiesa Morava)
Lunedi Lettura: Salmo 6.
29 Settemb. Gesù Cristo essendo andato
in cielo, è alla destra di Dio, dove angeli, principati e potestà gli sono sottoposti. 1 pi,etro 3: 22.
La contemplazione del Cristo glorificato è sorgente di consolazione per il
cristiano: Gesù Cristo ha sofferto ed è
morto, ma è anche risuscitato ed è stato
coronato di gloria - se accettiamo cpn
sincerità l’appello a seguirlq avremo noi
pure delle sofferenze, ma esse avranno
un giorno fine, e noi seguiremo il Signore anche nella sua gloria.
Nella gloria il Signor Gesù continua
l’opera sua con potenza che Dio gli.conferisce.^ Se soffriamo con lui e per lui
quaggiù saremo resi capaci di comprendere, ed adatti a compiere lassù, l’opera
che il Signore tiene in serbo per noi.' E
questa sarà la nostra più alta gioia.
te ripieno di una sicurezza così gioiosa e luminosa da poter affermare con
l’apostolo Paolo: « Chi ci separerà dall’amore di Cristo ? Sarà forse la tribolazione, o la distretta, o la persecuzione,
o il pericolo, o la spada ? Anzi in tutte
queste cose noi siamo più che vincitori,
in virtù di Colui che ci ha amati ».
Martedì Lettura: 2 Cor. 3: 1-6.
30 Settemb. JVon siate con ansietà solleciti di cosa alcuna: ma in ogni cosa siano le vostre richieste rese note a Dio in
preghiere e supplicazioni con azioni di
grazie. Filipp. 4: 6.
L’apostolo fa eco aU’insegnamento
del Signor Gesù: non siate con ansietà
.solleciti. Quanto è necessaria questa esortazione, specialmente nei tempi nostri. Se il Salvatore ci assicura che il
Padre celeste sa le cose di cui abbiamo
bisogno e ce le provvede nella sua misericordiosa provvidenza, ciò non impedisce che molti cristiani siano tormentati in crudeli perplessità. Per uscirne
l’apostolo ci richiama alla pratica della
preghiera, di quella preghiera che è
grido dell’anima, e non solo per domandare, ma anche per ringraziare. Per u■scire dall’ansietà incomincia col contare i benefici già ricevuti da Dio ed ingigantirà in te la fiducia Ch’Egli continuerà a provvedere.
Giovedì Lettura: 2 Cor. 3: 12-18.
2 ottobre Or questo io dico; chi Semina scarsamsnte mietsfà bltresì scarsamente; e chi Sémind lìberaim,ente mieterà altresì liberalmente.
2 Cor. 9: 6.
Invito alla generosità.
Il dare è paragonato ad una sémina
che porta seco un’immancabile, frutto:
se il seme non è stato scelto con cura, se
è stato sparso scarsamente il raccolto
sarà altresì magro; ma se il seme è stato accuratamente selezionato, se si è
consacrato il meglio alla semina e, si è
seminato largamente, non vi può esser
dubbio sul risultato della raccolta; essa
è sempre proporzionata.
Iddio benedice materialmente e spiritualmente chi dà con larghezza per
l’opera sua: Iddio è potente per fare abbondare su di voi ogni grazia; dategli
dunque con prontezza e con amore le
vostre offerte.
Mercoledì Lettura: 2 Cor. 3: 7-11.
1 Ottobre Le mie pecore ascoltano la
mia voce; ed io dò loro là vita eterna e
non periranno mai, e nessuno le rapirà
dalla mia mano. Giov. 10: 27-28.
I caratteri del cristiano:
Egli ascolta la voce di Gesù, presta
attenzione, vuol comprendere e comprende che è conosciuto ec! amato; e poi
fa, agisce, segue il Buon Pastore - e come cqnseguen.7,a nasce in lui una vita
nuova, una vita di unione quotidiana
con l’Eterno, col- suo Salvatore che è
lo stesso ieri, oggi ed in eterno e si sen
Venerdì Lettura: 2 Cor. 4: 1-6.
3 Ottobre Una tale confidanza noi la
abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio.
2 Cor. 3: 4.
Si tratta della confidanza, ossia fiducia, d’esser veramente dei cristiani, dei
figliuoli di Dio, degli araldi del Vangelo di Gesù Cristo.
Sarebbe davvero grande -presunzione
il credere d’esser tali perchè noi vogliamo esserlo, perchè abbiamo intelligenza
e capacità tali che ci permettono, se lo
vogliamo, d’esser tali.
Siamo iali solo perchè Dio ci chiama
ad esserlo per mézzo di Cristo, © per
mezzo di Cristo ci dà quella intelligem
za e quelle capacità, che da soli nè ab-'
biamo, nè siamo capaci di esercitare.
La nostra fiducia sta in Cristo e non
in noi.
L’esperienza della vita cristiana ci fa
diffidare di noi.
Sabato Lettura: 2 Cor. 4; 7-18.
i Ottobre Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di ¡Dio, raccomandino le anime loro al fedele Creatore, facendo il bene. 1 Pietro 4: 19.
Raccomandare l’anima a Dio, non si^
.if>:
4
•*“- N -V '
l’ecg delle Valli valdesi
gmfica fargli delle raccomandazioni, nè
rivolgergli delle preghierej Eaccomandare significa qui semplicemente « affidare a Dio » - « rimettersene a Dio ».
Ricordiamo l’esprtazione del Salmista:
« Rimetti la tua sorte nell’Eterno » (Sai.
37: 5) e l’esempio stesso del Redentore
in croce, quando disse: « Nelle tue,mani
rimetto lo spirito mio ». (Luca 23’: 46).
E’ come un deposito affidato a chi lo
può custodire. Questa fiducia si manifesta appunto nel continuare a fare il
bene anche quando ci capiti di dover
soffrire per esser fedeli facitori della
volontà di Dio. A. C.
Sostenitori
S. Ten. Aldo Durand, L. 20 - Ten. Aldo Ribet, 30 - Carab. Rostan Eugenio,
20 - Costantin Emilio, per Eco ai militari, 10 - Capitano Emilio Valerio, 50
- Soldato Codino Raimondo, 20 - Sold.
Tron Celestino Vitale, 20 - Sold. Long
Eli, 10 - Sold. Clot Attilio, 10 - Sold.
Bouchard Levi, 10 - Un reduce dalla
Jugoslavia, di Bobbio Pellice, 3 - 5 Alpini Battaglione Tolmezzo, 100 - Federico Bounous, 5 - Bounous Clemente, 3
- Maggiore Ernesto Gay, 5 - Pellenc
Maddalena, 3 - Rivoir Emilio, past, em.,
3 - Sold. Benech Arturo, 25 - Alpini
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Fondata nel 1901.
Ha per scopo la preparazione di
giovani cristiane, che desiderano consacrare interamente la loro vita al
Signore, curando i sofferenti.
Si mantiene mediante offerte volontarie.
Diaconesse felici 1 Un’ideale lungamente sognato che si può attuare nella
vita delle nostre giovani.
Per informazioni e offerte rivolgersi
al Direttore della Casa
SIG. PaST. ROBERTO NISBET
Convitto Valdese
TORRE PELLICE (Torino)
indlrini di Chiese^ Valdesi
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Cand. Theol..
Edpardo Aime.
Bobbio Pellice Pastore : Alberto
Ricca.
Lusema San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Perrero — Pastore : Oreste PeyroneL
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu.
Prali — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Bert.
Riclareito — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Villar Pellice — Pastore : Roberto Jahier.
Abbazia — « Chiesa di Cristo » - Culto
ore 16 — Pastore : Carlo Gay, da
Fiume.
Aosta — Chiesa: Via XXIII Marzo, 1
— Pastóre Vittorio Subilia - Via 23
Marzo, 1.
Barga — Chiesa Valdese (da Pisa).
Bari — Chiesa Valdese — Pastore : A.
Miscia - Via Tanzi, 33.
Bergamo — Chiesa : Viale Vittorio
Emanuele, 4 — Pastore : Mariano
Moreschini - Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella — Chiesa : Piazza Funicolare Culto la 1*, 3“, 5® Domenica del mese
(da Ivrea).
Bordighera — Chiesa ai Piani di Vallecrosia — Pastore : Davide Pons Piani' di Vallecrosia (Imperia).
Borrello — Chiesa Valdese (da Carunchio).
Brescia — Chiesa : Via dei Mille, 4 —
Pastore : Davide Fomeron, ivi.
Brindisi — Chiesa Valdese : Via Congregazione (da Taranto).
Caltanissetta — Chiesa : Via B. Gaetani, 50 (da Riesi).
Campobasso — Chiesa Valdese - Past.
P. V. Panasela - Via Gianleonardn Palombo, 8. '
Carema — (da Ivrea) - 2“ Domenica.
CaruncHio — Chiesa Valdese — Pastore:
Liborio Naso.
Castelevenere — Chiesa Valdese (da
Napoli).
Catania — Chiesa : Via Naumachia, 20
— Pastore : Teodoro Balma, ivi.
Cerignola — Chiesa Valdese (da Or
sara).
Corno —r Chiesa : Via Rusconi, 9 — Pastore : Carlo Lupo - Via T. Grossi, 17.
Coazze — Chiesa Valdese — Pastore :
Francesco Lo Bue.
Corato — Chiesa Valdese : Corso Mazzini, 27 (da Bari),
Cormaiore — Chiesa Valdese — Pastore : Vittorio Subilia.
Felonica Po — Chiesa Valdese — Pastore Lami Coisson.
Firenze — Chiesa : Via dei Serragli, 49
— Pastore : EmUio Corsani, ivi —
Chiesa : Via Manzom, 21 - Pastore :
Tullio Vinay, ivi
Fiurne ^— Chiesa : Via Pascoli, 6 e 8
(Culto ore 10) — Pastore : Carlo Gay,
Salita F. Colombo, 8.
Forano Sabino (Rieti) — Chiesa Valdese — Pastore : Enrico Pascal.
Genova — Chiesa : Via Assarotti —
— Pastore : Francesco Peyronel Via Curtatone, 2.
Grottaglie — Chiesa Valdese (da Taranto).
Grotte (Agrigento) — Chiesa Valdese
(da Riesi).
Ivrea — Chiesa : Corso Botta, 5 — Pastore : Arturo Vinay - Casa Bavera Via Cascinette.
La Maddalena — Chiesa Valdese (da
Roma).
Latiano — Chiesa Valdese (da Taranto).
Livorno — Chiesa : Via G. Verdi, 3 —
Pastore : Alberto Ribet, ivi.
Lucca — Chiesa : Via G. Tassi, 18 (da
Pisa).
Mantova — Chiesa : Via Bacchio, 5 (da
Felonica).
Messina — Chiesa : Via Laudarne, 18
— Pastore : Seiffredo Colucci - Via
Laudarne, 16.
Milano — Chiesa : Piazza Missori, 3 —
Pastore : Enrico Tron - Via Euripide, 9,
Napoli — Chiesa : Via Duomo, 275 —
Pastore : Achille Deodato - Via Cimbri, 8.
Orsara di Puglia — Chiesa Valdese Cand. Theol. Gustavo Bouchard.