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ECO
DELLE miLI VALDESI
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PILLIOE
Settimamile
della Chiesa Valdese
Anno XC-VIJ-N. 48
Una copia lire 50
ABUONAMENTÌ
I Eco- L 2.500 oer Tinterno ' Spedizione in abbonamento postale . I Gruppo bis
ENTÌ ■ ____^ .. i en
L. 3.500 per l’estero
Cambio di indirizzo Lire 50
'l'OKkE FELLICK — 8 Dicembre 1967
.Ammin. Claudiana Torre Pellice • C.CJ*. 2-17557
11 termometro
Dimmi quel che sai offrire, e ti dirò qual’è là tua fede
li Sinotlo 1967 ha discusso con particolare ampiezza e soprattutto con
viva sensibilità evangelica il problema linaiiziario. Non era certo la prima volta, ma si può dire che la
Chiesa Valdese si trova oggi a una
svolta, anche in questa prospettiva.
Dopo decenni di relativa compressione, gli anni di questo dopoguerra hanno segnato un’esplosione di
attività nuove: all’opera già impegnativa di ricostruzione, di riattamento e di aggiornamento edilizio,
si Í aggiunto un vero pullulare di
nmne opere, piccole e grandi; nuovi templi sono stati costruiti, nuovi
luoghi di culto aperti, e tutta una
serie di opere sociali piccole e grandi sono state avviate, con un fervore indubbiamente assai rallegrante.
ruUavia, a parte la costante e accresciuta solidarietà di Chiese sorelle straniere, non si può dire che la
energia contributiva delle nostre comunità sia cresciuta proporzionalmente. Certo, è cresciuta; ma se non
è riuscita a seguire la spirale della
svalutazione della lira, ancor meno
è riuscita a reggere a questo progressivo aumento delle spese. Da
anni Tavola e Sinodo hanno messo
in guardia la Chiesa contro il progressivo deteriorarsi della situazione : indice non di una ’congiuntura
economica infelice, ma di un divario spirituale sempre crescente fra
la vocazione proposta alla nostra
Chiesa e la nostra realtà ecclesiastica.
lì Sinodo di quest’anno ha segnato una svolta, perchè a questa presa
di coscienza, fattasi discretamente
drammatica, ha risposto con decisiojLi particolarmente drastiche. Già
da alcuni anni, si è posto il blocco
a ogni nuova costruzione o iniziativa di cui non fosse stato assicurato
preventivamente il finanziamento;
qnesSa misura, non solo finanziariamevitp avveduta ma spiritualmente
corretta, ha frenato l’accrescrimento del debito, ma non l’ha annullato, in quanto le offerte dei membri
di chiesa hanno continuato, anno
dojio anno, a non coprire neppure
il bilancio ordinario, essenzialmente
costituito dagli assegni al personale
della Chiesa (già non alti, anche se
si .sono avuti graduali ritocchi).
Le decisioni del Sinodo ’67 si possono riassumere essenzialmente così :
— Chiese sorelle e Enti di aiuto
fraterno del protestantesimo europeo e nordamericano si sono impegnati ad aiutare la Chiesa valdese
a sanare, nel giro di tre anni, il deficit che si è accumulato negli ultimi anni, a condizione che, entro il
medesimo periodo di tempo, le chiese valdesi raccolgano un terzo di
quella somma. Sarà un impegno
notevole, ma è il solo modo per
scrollarci di dosso — con profonda
gratitudine verso tanti fratelli che
sostengono la nostra opera — questo
peso arretrato. E’ abbastanza evidente che se non mantenessimo l’impegno, il nostro ’credito’ sarebbe
gravemente compromesso, e soprattutto la nostra vergogna sarebbe
grande, perchè è un impegno che
possiamo mantenere, diciamo pure
senza alcuna difficoltà.
— Le chiese locali si assumono un
settore di spese (fitti per locali destinati al culto, alle attività, agli alloggi pastorali, spese per la cura
delle diaspore) prima di spettanza
della Tavola, e così le Opere fanno
rientrare nei loro bilanci gli stipendi dei dipendenti della Tavola che
vi prestano servizio. In tal modo
viene facilitata la presa di coscienza della comunità locale circa le
proprie responsabilità immediate.
— Le chiese locali ridimensionino i propri progetti edilizi, non solo
tenendo ben presente la norma che
si può avviare ad attuazione un progetto solo dopo aver assicurato i
fondi per condurlo a termine, ma
soprattutto ricordando che le nuove
dimensioni del lavoro pastorale e
della vita comunitaria, in una prospettiva missionaria, richiedono oggi locali comunitari piuttosto che
templi; questo non per sminuire il
valore della predicazione, ma per
porre la predicazione in un quadro
che corrisponda alle esigenze odierne.
— Le chiese locali, tramite le
Commissioni distrettuali, procedano
alla raccolta delle quote in cui è
stato ripartito non solo il disavanzo
arretrato pluriennale cui abbiamo
accennato prima, ma anche il disavanzo dell’esercizio finanziario ’ordinario’ dello scorso anno (determinato dal fatto che non tutte le chiese hanno risposto nella misura richiesta dalla Tavola, la quale aveva
ripartito proporzionalmente il preventivo presentato al Sinodo ’66).
— Alle chiese locali è chiesto,
pur facendo gli sforzi di cui sopra,
di raggiungere le quote indicate ad
ognuna per la copertura del bilancio 1967-68; è una condizione sine
qua non per non vedere progressivamente riformarsi un disavanzo,
proprio mentre si vuol chiudere
quello passato.
— La Tavola s’impegna a diminuire e far diminuire l’unica voce
del bilancio capace di qualche contrazione : le spese di viaggio, in particolare nelle diaspore; un provvedimento doloroso, che si spera non
definitivo. Potranno invece essere
ulteriormente contratte le spese per
iimiimimiiiiiiiiiMiitiiiiiiiiiiimmiiiimmiimMiiimiiii
Prima riunione a Roma del Consilio
della Federazione Evangelica Italiana
Il 27 novembre si è tenuta a Roma
la prima riunione del neo-eletto Consiglio della Federaz'one delle Chiese
Evangeliche in Italia.
Si è proceduto alla nomina della
Giunta, che è risultata così composta:
Mario Sbaffi, presidente ;Neri Gìampiccoli e Carmelo Inguanti, vicepresidenti; Gabriella Titta, segretaria;
avv. Piola Caselli, cassiere.
Si è avuta un’ampia discussione sulle funzioni dell’ Ufficio Legale, che,
come già era apparso in sede di Assemblea costituente, gli uni vorrebbero più limitate, altri (i più) al contrario piuttosto ampie, secondo linee di
studio dei grandi problemi giuridici, e
non semplicemente di difesa di determinati diritti.
Una parte notevole della riunione è
stata dedicata alla ricerca dei nomi
delle persone che saranno invitate ad
assumere la responsabilità dei vari
« servizi » federali ; ovviamente tali nomi saranno resi pubblici soltanto dopo
che tali persone avranno manifestato
la loro accettazione, in risposta all’invito rivolto loro dal Consiglio.
L’atmosfera è stata delle più volenterose e fraterne, del tutto nello spirito delle migliori sedute dei Congressi di Roma e di Milano. Un inizio di
buon auspicio, di cui vivamente ci rallegriamo. P
Il doti. Carlo Papini allo stand della
Claudiana, alla Mostra del Libro tenutasi nel Palazzo Reale di Milano dal 25
novembre al 3 dicembre. Leggete in
8“ pag. la nostra intervista con il direttore della nostra
casa editrice.
viaggi tli rappresentanza, per quanto essi possano essere importanti.
* *
Siamo circa a metà dell’anno ecclesiastico ; a che livello è la nostra
temperatura'? In alcuni distretti si
sta operando attivamente per informare, suscitare attenzione e impegno; in altri meno. Pure, i punti di
cui sopra restano, per tutti, un’esigenza tassativa, urgente.
Dobbiamo essere grati al Sinodo
e alla Tavola per il tentativo, serio
e concreto, di dare una direttiva alla nostra ’politica finanziaria’, che
dev’essere sobriamente conforme alla nostra statura e alla portata effettiva dei doni che riceviamo, non
soltanto in denaro, ma anche e soprattutto in uomini e in idee; contro la finanza facilona, contro la fuga neU’attivismo sociale, contro il
voler essere presenti anche quando
non si hanno idee chiare, nè uomini, nè denaro.
Chi più chi meno, possiamo dire
che quello che offriamo al Signore
è un’elemosina, e spesso anche meno di un’elemosina (le « offerte della vedova », che solo Dio conosce,
sono pochine, non credete?...). Ma
il Signore non ci hà fatto l’elemosina. Ci ha dato e ci dà se stesso.
..............min...■mimi.......................
.............................................
Verso il ventennale della Dichiarazione dei diritti dell'uomo.
Il 2 dicembre, in occasione della Giornata delle Nazioni Unite, si è aperto 1 anno in cni
sarà celebrato il ventennale della promulgazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (2 dicembre 1948). Il Comitato italiano per l’organizzazione internazionale ha indetto
un convegno a Torino (1-3 dicembre), cui hanno dato il loro apporto di pensiero, in conferenze e dibattiti, personalità della cultura e dell’impegno sociale come Norberto Bobbio, Giovanni Conso, A. C. Jemolo. Contiamo ritornare prossimamente su questo documento, e soprattutto sui molti aspetti della vita umana contemporanea che contraddicono crudamente a
questa pur generosa dichiarazione di principi. Delle ’celebrazioni’ hanno senso soltanto in
questa prospettiva.
iiinmiimmiiiiii
MEDITAZIONI D’AVVENTO
Chi ò colui che vicne7
“Le guardie risposero: Nessun uomo parlo mai come quest uomo! Oode i
Farisei replicaron loro: Siete stati sedotti anche voi?,, (Giovanm 7, 46-47)
NESSUN UOMO PARLO' MAI COME QUEST'UOMO!
I capi sacerdoti e i Farisei avevano mandato delle
guardie ad arrestare Gesù (Giov. 7: 32), ma queste tornarono a mani vuote dicendo: « Nessun uomo parlò mai
come quest'uomo ».
Dì solito non succede così. Quando le guardie hanno
l'ordine di arrestare una persona, e la trovano, non la
lasciano scappare: durante l'ultima guerra tante famiglie han fatto la drammatica esperienza di vedere arrivare le guardie, che han preso e portato via un loro caro.
Non è mai successo che le guardie, avendo trovato l'uomo da arrestare, l'han lasciato libero, non osando pigliarlo. Proprio questo, invece, accadde alle guardie incaricate di arrestare Gesù. Lo avevano trovato, ma non
lo hanno preso. In un certo senso son stale loro prese,
afferrate dalla parola di Gesù: le parti si sono quasi invertite. Le guardie si son sentite disarmate di fronte a
Gesù. Lo confessano ai loro superiori : « Nessun uomo
parlò mai come quest'uomo! ».
Già altri avevano fatto la stessa esperienza, ascoltando Gesù. « Tutta la moltitudine era rapita in ammirazione della sua dottrina» (Marco 11 : 18). «Talché stupivano e dicevano: Onde ha costui questa sapienza?»
(Matteo 13: 54), tanto più che « non ha fatto studi »
(Giov. 7: 15).
Un giorno Gesù spiegò questo mistero: « lo non ho
parlato di mio, ma il Padre che mi ha mandato, m'ha comandato lui quel che debbo dire e di che debbo ragionare » (Giov. 12: 49-50). Questa, dunque, è la caratteristica di Gesù, per cui molti, udendolo, stupivano: che
egli non parla in nome suo e neppure in noime nostro,
o di un gruppo, o di una classe, o di un ideale, o di una
chiesa : egli parla in nome di un Altro, che in questo
mondo è il grande sconosciuto. Per questo si può dire
che nessun uomo parlò mai come Gesù : perchè tutti gli
uomini, indistintamente, dai più grandi ai più pìccoli, dai
più dotti ai più semplici, parlando, portano avanti i loro
pensieri, diffondono le loro idee, le loro convinzioni.
Gesù invece non porta avanti i suoi pensieri personali,
anzi non ne ha : « la mia dottrina non è mia, ma di Colui
che mi ha mandato» (Giov. 7: 16).
Chi è dunque colui che viene? Un maestro? Il più
grande maestro di tutti i tempi? Sì, ma la sua dottrina
non è sua, è di un Altro. Sì, un maestro, che però non è
venuto di sua iniziativa, è stato mandato da un Altro.
Così, la domanda : Chi è colui che viene? deve prima o
poi trasformarsi in quest'altra : Chi è Colui che lo ha
mandato?
SIETE STATI SEDOTTI ANCHE VOI?
Per i Farisei, le guardie sono state sedotte da Gesù.
Secondo loro, Gesù è un « seduttore », come diranno a
Pilato (Matteo 27: 63).
Effettivamente il mondo è pieno di seduttori. Non c'è
solo il serpente antico che fin dall'inizio sedusse Èva (Genesi 3: 13), non c'è solo Satana, « il seduttore di tutto
il mondo» (Apoc. 12: 9). Anche fra gli uomini sorgono continuamente dei seduttori, solo che non è facile distinguerli, spesso sono acclamati e onorati. Nella Germania nazista, pochi si accorsero che Hitler era un grande
seduttore. Nel nostro tempo vi sono senza dubbio grandi seduttori, ma chi sa individuarli? Ve ne possono essere anche nella Chiesa, Gesù lo ha preannunciato: « molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti » (Matteo 24 : 11 ).*Perciò egli ha ammonito i discepoli : « Guardate che nessuno vi seduca » (Matteo 24: 4). E gli apostoli gli fanno eco dicendo: « Figliuoletti, nessuno vi seduca » (I Giov. 3: 7), «nessuno v'inganni con parole
seducenti» (Colossesi 2: 4), «nessuno vi seduca con
vani ragionamenti» (Efesini 5: 6).
I seduttori sono dunque una reale minaccia, per
ogni uomo, anche per ogni credente, e in ogni tempo.
Gesù potrebbe anch'egli essere considerato un seduttore, come lo considerarono i Farisei, e tanti altri insieme
a loro fino ai nostri giorni? Colui che viene, viene per
sedurci? Ma come è venuto?
« Egli è venuto su come un rampollo, come una radice ch'esce da un arido suolo ; non avea forma nè bellezza da attirare i nostri sguardi, nè apparenza da farcelo desiderare ». E' questa l'immagine di un seduttore?
« Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo dì
dolore, familiare col patire, pari a colui dinanzi al quale
ciascuno sì nasconde la faccia, era spregiato, e noi non
ne facemmo stima alcuna ». Chi dunque ha potuto sedurre, questo uomo di dolore?
« Maltrattato, umiliò se stesso, e non aperse la bocca.
Come l'agnello menato allo scannatoio, come" la pecora
muta dinanzi a chi la tosa, egli non aperse la bocca »
Può questi essere un seduttore?
« Molti, vedendolo, son rimasti sbigottiti, tanto era
disfatto il suo sembiante, sì da non parer più un uomo,
e il suo aspetto sì da non parer più un figliuol d'uomo ».
Difficilmente un uomo così può sedurre qualcuno. Gesù
crocifìsso non ha nulla di seducente.
No, non siamo stati sedotti, incantati, ammaliati. Tante cose possono succedere quando si incontra Gesù, ma
non certo di essere da lui sedotti. Paolo Ricca
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pag. 2
N. 48 — 8 dicembre 1967
Miraggio
« Verrà Egli stesso a salvarvi »
u II miraggio diventerà un lago » (Isaia 35).
Le antiche pagine profetiche di Isaia hanno salutato con gioia
esultante il venire di Dio agli uomini e hanno legato a questo evento
il destino del mondo. Con tratti semplici appartenenti aH’esperienza
comune la vita viene vista come un deserto nella cui solitudine si
vaga con cuore smarrito e ginocchia vacillanti in cerca di refrigerio,
di riposo, di pace, di acqua che disseta. Questa maniera di presentare la vita è forse troppo semplicistica per la smaliziata umanità del
nostro tempo. Siamo nell’epoca dei miraggi, si vive sotto Fincantesimo della Fata Morgana. L’uomo ha capito che la terra è arida e ai
miraggi dei fenomeni naturali ha aggiunto quelli creati dal suo ingegno. I nostri giorni si sono riempiti di illusioni.
E’ difficile negare questa verità. Non si è andati ancora lontani
negli anni che già le nostre mani sono affondate nelle sabbie roventi
della delusione. Questo è un discorso deprimente’ Sì, è deprimente
davvero! Come è deprimente sentire che molti esseri umani, e sono
la maggioranza, non mangiano abbastanza e parecchi muoiono di
fame. Perchè l’Evangelo della venuta di Cristo possa essere vero bisogna cominciare dal guardare in faccia la realtà delle cose. Bisogna
sapere cos’è perdizione, condanna, peccato. Un Evangelo che non condanna è un Evangelo che non salva. E’ solo quando la salvezza giunge che si capisce da che cosa si è stati salvati. Le speranze del mondo
risiedono tutte nella venuta di Cristo. E non si dimentichi Cristo;
Egli è venuto. Egli ha vendicato gli uomini, è venuto a salvarli, ha
portato guarigione; una strada che porta al Regno c’è già, forse i redenti, i riscattati son pochi, ma vi sono già. « Siate forti, non temete! » Sì, o Signore, abbiamo temuto, ma sei venuto Tu stesso a salvarci: « la nostra bocca è piena di sorrisi e la nostra lingua di canti
di allegrezza... L’Eterno ha fatto cose grandi per noi e noi siamo nella gioia » (Salmo 126).
MtCHELE SlNlGAGLIA
La Claudiana per voi
LIBERI IN DUE
w
ccoddea.
i9
La Claud'ana ci offre la traduzione
di uno studio sul matrimonio, presentato dal pastore Roland de Pury ad
un Sinodo regionale della Chiesa Riformata di Francia nel 1966 : « Liberi
in due - Uomo e donna di fronte all’Evangelo ».
È un libretto che fa parte della collana « Attualità protestante » della nostra casa editr.'ce, e che, sia per l’argomento, sia per l’ispirazione biblica e
per la personalità ben nota dell’autore,
si legge tutto d’un flato.
Riassumiamo brevemente le linee essenziali del pensiero di Roland de
Pury: il matrimonio, secondo il protestantes mo, è l’unica linea di difesa efficace della sessualità; l’unico contesto per la Chiesa in cui sia possibile vivere veramente e durevolmente il mistero della relaz'one sessuale, « il più
grande dei segreti della creazione ». La
vita in comune della coppia è basata
sulla libertà in due; l’amore sta nel
guardare all’altro come ad un fine, e
non come ad un mezzo. Quante volte,
invece, il matrimonio è stato un vero
e proprio sfruttamento del coniuge,
un affare di stato o di famiglia, di denaro o di convenienza. Il matrimonio
senza libertà e senza amore non ha
nulla del matrimonio cristiano. Il valore della coppia si fonda su di una
libera scelta : « l’uomo e la donna si
scelgono e dialogano con la stessa libertà di Cristo e della Chiesa ». Questa scelta libera è un rischio da correre, che i coniugi accettano nella fede; essi rinnovano ogni giorno la decisione di proseguire l’avventura con ugale, sapendo che, secondo l’Evangelo, la loro unione si manterrà in
vita soltanto perchè è libera di mantenersi, e non perchè vi è costretta
SORPRESE SINODALI
E’ stato proprio un “ fattaccio
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Ogni tanto il Sinodo cj fa omaggio di
qualche sorpresina che — bon gré mal
gré — dovremmo accettare come « pronunzie inappellabili » (art. 7 della costituzione
ora vigente).
Quest'anno, la sorpresa maggiore (ce ne
sono state altre!) è saltata fuori all’atto
della votazione sul « progetto di riordinamento del Sinodo » nel tardo pomeriggio di
venerdì 25 agosto, quando la sessione era
ormai agli sgoccioli.
E la sorpresa determinò tale sconcerto
— oltre a legirttimo sdegno — fra coloro
che « obtorto collo » l'avevano subita, da
impedire loro di correre immediatamente ai
ripari, come avrebbero potuto se solamente avessero avuto il tempo di... pensarci su.
Ma veniamo al fatto, anzi al « fattaccio ».
Com’è noto si sta elaborando, da alcuni
anni, la nuova « Costiiuzione Unitaria ». valida cioè tanto per le chiese valdesi europee
quanto per quelle del Sud-America (le quali hanno chiesto e ottenuto piena autonomia e indipendenza, non solo sul piano amministrativo. dalla « Chiesa- madre »).
Il Sinodo 1966. nell'esaminare l’art. 4
del « capitolo sul Sinodo » della Costituzione « condenda », rilevava che esso reca importanti innovazioni sul nostro vigente ordinamento sinodale e disponeva, quindi, che
il lesto di tale art. 4. debitamente illustrato
dalla Commissione ad hoc, fosse trasmesso
alle chiese per uno studio approfondito e
perchè esprimessero il loro parere in merito.
Così è stato fatto e la quasi totalità delle
chiese che hanno dato una risposta alla
Culto radio
domenica 10 dicembre
Fast. MARIO MARZIALE
Cagliari
domenica 17 dicembre
Fast. ALDO SBAFFI
Milano
Commissione (alcune non si sono degnate
di farlo) ha manifestato parere pienamente
favorevole alla progettata riforma.
Il 25 agosto, dunque, dopo breve discussione. veniva messo ai voti il « progetto di
riordinamento » del Sinodo, con l'avvertenza, però, da panie del presidente che — per
l’approvazione — occorrevano i voti favorevoli « di due terzi dei membri del Sinodo », in quanto il progetto ineriva a materia costituzionale.
La votazione diede i seguenti risultati;
presenti e votanti; 134; favorevoli; 99; contrari; 27; astenuii ; 8.
Sulla base di queste cifre, un osservatore
ignaro giudicherebbe approvato il progetto
con largo margine (circa i tre quarti di voti
favorevoli) e invece... manco p’a capa! Ci
fu spiegato come e qualmente dovendosi
considerare nella locuzione « membri del
Sinodo» anche gli assenti (41!) la maggioranza dei due terzi era di 117 voti! Pertanto. il progetto era respinto.
Prescindiamo, per un momento, da ogni
valutazione sulla « interpretazione della
norma » ^— a mio avviso per lo meno discutibile — secondo cui occorre considerare, nel computo dei « membri del Sinodo », anche gli assenti e passiamo ad esaminare perchè mai si sia preteso, per questa votazione, la maggioranza dei due terzi,
anziché quella, normale, fissata nella prima
parte dell'art. 93 dei RR.OO.. cioè la mag
gioranza semplice dei membri del Sinodo
presenti.
L’art. 13 della Costituzione ora vigente
prescrive che la maggioranza dei due terzi
è obbligatoria solo quando si tratti di apportare modifiche alla Costituzione stessa.
Tale norma è ribadita ■— come eccezione
alla norma comune — nel citato art. 93
dei RR.OO.
Ora. questo è il nocciolo del problema ;
Il progetto di riordinamento del Sinodo modifica forse, anche minimamenie, la Costituzione? No. affatto. Esso modifica semplicemente le norme contenute negli articoli 64 e
segg. dei RR.OO., laddove sono fissati i criteri di formazione del Sinodo, come vengono designati i « deputati ». ecc. Per queste
modificazioni è, quindi, necessaria e sufficiente la maggioranza « normale » della metà più uno dei votanti dei « membri del Sinodo presenti ».
Perchè mai. allora, il presidente del Sinodo impose una maggioranza diversa?
La risposta è semplicissima ; il presidente ( e con lui il Sinodo intero) si è sbagliato,
nel convincimento — erroneo — che trattandosi di materia costituzionale, occorresse
effettivamente quella maggioranza dei due
terzi indicata nell'art. 13 della Costituzione.
Ci troviamo, quindi, di fronte ad un
« absurdum » giuridico. Il Sinodo ha
— strido jure — approvato il progetto ma
— erroneamente convinto del contrario —
ha dichiarato di non averlo approvato.
C’è da chiedersi, al dilà di ogni commento che potrebbe assai facilmente rivestire i
panni di una pungenie satira, come mai si
sia giunti ad una simile mostruosità giuridica. col fior fiore dei giureconsulti valdesi
presenti nell'aula sinodale!
Alla radice di questo « fattaccio » c’è, a
mio parere, un errore dj fondo. Il quale
consiste nell’aver voluto « inserire » il progetto di riforma del Sinodo nel vasto contesto della « Costituzione Unitaria » onde
siano impegnare a rispettarlo tanto le Chiese del settore europeo che quelle sud-americane.
Le chiese del sud America hanno origine,
struttura ed esigenze organizzative e funzionali ben diverse dalle nostre e non possono adattare i loro ordinamenti ai nostri
schemi, senza ricorrere a forzature, distorsioni o « eccezioni » anche di rilievo. (Non
è qui il caso di procedere ad un’analisi anche sommaria di queste « diversità », chè
sarebbe cosa troppo lunga e forse noiosa
per i lettori).
Occorre, però, uscire rapidamente dall’impasse nella quale ci troviamo a causa
del « pasticciaccio » del 25 agosto. Per far
questo, bisogna riproporre al prossimo Sinodo — con carattere di priorità procedurale — il progetto di riforma del nostro Sinodo. senza alcun riferimento al progetto di
costituzione unitaria, facendolo valere, cioè,
solo per le chiese valdesi del settore europeo. L’unico punió che non si può toccare,
è quello di criterio paritario ■— fra « ministri » e laici — per la composizione del
Sinodo (art. 4 della Costituzione) criterio
che — sia chiaro — il progetto approvatorespinto dal Sinodo 1967 rispetta integralmente.
* * %
Aggiungo un consiglio per i futuri deputati al Sinodo; studiatevi un pochino i
regolamenti prima di partire per Torre
Pellice!
Ed ora, due brevi considerazioni;
1) Perchè mai oltre quaranta membri
del Sinodo... brillarono per la loro assenza
il giorno della votazione? Non mi risulta
che sia insorta repentinamente, quel giorno, qualche epidemia influenzale o di qualsiasi genere!
Perchè mai questi « deputati » — e con
essi non pochi pastori — non sentirono il
dovere (o non ebbero il coraggio?) di essere presenti?!
2) Su quali arcani motivi si è fondata
l’opposizione di una, sia pure esigua, ma
stranamente vittoriosa, pattuglia di dissidenti?
Le ragioni esposte — nel corso della discussione — dai fautori dell’opposizione furono così confuse e int;onsistenti — a mio
avviso dei puri glossemi senza capo nè
coda — che nessuno riuscì a capirle.
A meno che — dietro il paravento delle
loro argomentazioni dialettiche — non vi
fosse — forse inconsciamente — una così
fonte avversione per ogni novità da far
pensare che condividano il pensiero di quel
tale filosofo che scrisse ; « Le diable?...
c’est celui qui modifie»!
Aldo Long
dalTimpossibilità di divorziare. Infatti il matr'monio per i protestanti è irrevocabile solo in quanto è frutto di
una decisione libera e responsabile, e
non quando è il risultato di una costrizione. Quindi la legge civTe non ha
diritto di proibire il divorzio; ma la
Chiesa veramente evangelica « non
perseguiterà i divorz’ati con la propria
condanna — dice Karl Barth — guardandoli dall’alto in basso o adirittura scomunicandoli. Al contrario essa li
aiuterà a confidare nuovamente nella misericordia di D’o per una rinnovata obbedienza nella via del celibato,
0 in quella di un secondo matrimonio ».
Un’altra condizione perchè la coppia sia una vera coppia, secondo la
Scrittura, è che l’uomo e la donna accetfno fino in fondò il loro sesso,^ in
tutta la loro esistenza coniugale familiare sociale ; « Ogni sogno di essere
più di un uomo o più di una donna è
un sogno pagano ». L’autore, trattando
dell’educazione sessuale, ricorda che
« la conoscenza delle leggi della sessualità è tanto necessaria quanto assolutamente insufficiente all’armonia
della coppia ». Nei riguardi del celibato
1 protestanti non devono dimenticare
che la Scrittura riconosce il celibato
dei cristiani « per i quali la vita al servizio della Chiesa prende il posto della vita coniugale ». Infine Roland de
Fury sostiene che il problema della
limitazione delle nascite non è un problema nuovo, ma che è sempre esistito,
perchè anche in altre epoche la coppia
umana è stata conscia della sua responsabilità nella procreazione ; nei
tempi attuali, però, esso si pone con
estrema gravità, dati i progressi della
medicina, giunta a salvare la quasi totalità dei neonati. Marito e moglie cristiani devorio costituire una coppia
adulta, in cui anche la donna è una
persona che sa prendere le sue decisioni ; « la donna-bambina, la donnamadre, la donna-di-casa, ecc., tutto
questo ciarpame di un millenario dom nio del maschio deve essere superato, perchè Adamo ed Èva possano
nuovamente incontrarsi nel mattino
del mondo e inventare la vita della
coppia nella piena responsabilità della loro vita sessuale e procreativa ».
Il lettore può facilmente rendersi
conto come l’opuscolo offra vari e ricchi spunti per stud; da presentare nelle unioni giovanili, per esempio ; ed anche per questa ragione lo raccomandiamo all’attenzione del nostro pubblico .protestante.
e. r.
TORINO
La Chiesa valdese italiana di Torino
novera 381 membri, ed è, salvo errore,
la più numerosa fra tutte le sue consorelle dell’evangelizzazione. I catecumeni furono 53, ma solo 27 ammessi.
La Scuola Domenicale ha 122 alunni
divis’ in 15 gruppi.
Dalla Relazione annua riproduciamo
alcuni fatti, a edificazione dei nostri
lettori ;
« Un giovane studente che termina
quest’anno il Liceo è stato una vera
consolazione per noL Benché non ancora maggiorenne e per conseguenza
sorvegliato da padre e madre, ha avuto la costanza di seguire l’istruzione
catechetica e i culti con una regolarità
esemplare e in mezzo a molte difficoltà. Egli ha dato il suo cuore a Gesù,
èd è felice di soffrire per il suo’ nome.
« Un giovane padre di famiglia in
catenato al carro delle idee anarchL
che, non avendo più nè religione nè
speranza, non respirando che un’atmosfera appestata, carica dell’elettricità
della distruzione e del fuoco, è stato
v’nto da quella Croce che è una poten
za di Dio per chi crede.
« Una madre sessantenne, attaccatissima al culto della madonna e dei
santi, in presenza del figlio che era diventato una lettera vivente del ’Vange
lo e che, per condotta, bontà ed economia, aveva saputo annunziare Cristo,
non potè più a lungo resistere e si dec'se a indagare più da vicino quel libr^^
che aveva saputo compiere un simii;;
miracolo. È ora una sorella, umilf ,
semplice s?, ma che con la sua sero
nità e con la sua fede vi fa del beni
« Una donna tutta sola, già d’un o
certa età, figlia di Maria, intollerani
per conseguenza, dopo aver deriso ,
nostri aderenti finalmente si sen’
scossa e dalla lor pazienza e dalla lor
fermezza. Aperse gli occhi, si arre:.-;
alla verità e per questo venne perse
guitata, quasi indotta alla fame, mi:
fu incrollabile. Ad una signora chivenne ad essa nel nome di una contes
sa offrendole danaro, 15CK) lire ed un ;
vita sicura, purché rinunziasse a quei
le sue idee religiose, ebbe il coraggi
di rispondere ; ’’quand’anche mi ind,;
raste coprendomi di brillanti, non
nunzierò ma; più a quella perla cT
gran prezzo che vai tutti i tesori de:
mondo” ».
(Da Italia Evangelica, del 27 aprile 1889
Roland de Pury - Liberi in due - uomo e
donna di fronte all’Evangelo - Traduz.
di Carlo Papini - « Attualità protestante ».
Claudiana, (maggio 1967), pag. 48, L. 200.
Società di Stadi Valdesi
Doni in memoria del Prof. Arturo Pascal:
prof. Emanuele Griset L. 10.000; doti. Guido Botturi L. 100.000; Carlo Jahier L. .5.000.
Domenica 3 dicembre ha avuto luogo
servizio funebre della nostra sorella Negri:
Giovanna ved. Geymonat, abitante in V
Beisilia, deceduta in seguito a malattia al:
frazione Buffa di Villar Pellice il giorno
dicembre alla età di anni 78.
Alla figlia, ai familiari e parenti tuli'
rinnoviamo Tespressione della nostra viva ^
fraterna simpatia cristiana. e. a.
I' mmiiiiiiiitiiiii
Tenere agiornate le liste dei meniki elettoral
Nell’ambito delle nostre chiese i due
ultimi mesi dell’anno son quelli in cui
si pone in movimento il ruolo degli
elettori allo scopo di formare la nuova lista da valere ad ogni effetto per
Tanno venturo.
Infatti i R. O. (art. 16) fanno obbligo ai Concistor e Consigli di Chiesa
nel corso del mese di novembre di
prendere in esame le domande di iscrizione presentate nei mesi precedenti
dai membri comunicanti, ed i certificati
di trasferimento di elettori provenienti da altre chiese; nonché di prender
nota dei decessi e delle avvenute partenze per effettuarne le registrazioni
nel ruolo, aggiungendovi gli uni e cancellandovi gli altri. Ovviamente la revisione del ruolo può comportare anche la cancellazione di quegli elettori
che non abbiano d'mostrato di adempiere ai doveri propri del loro status
(art. 15 comma b. c.). La nuova lista
del ruolo così aggiornato vien quindi
« posta a disposizione degli interessati
durante il mese di dicembre per le
eventuali modificazioni» (art. 16).
È importante che in ogni chiesa la
regolamentazione ecclesiastica trovi
sempre un’applicazione conforme alle
norme ed uniforme nei criteri interpretativi delle medesime. A tal fine
vien fatto di domandarsi quand’ è che
un membro comunicante, che lo desideri, debba inoltrare al Concistoro la
domanda per essere elettore. È noto
che lo status di elettore si acquista per
atto volontario, in quanto l’elettorato nella chiesa è una assunzione di
precise responsabilità che comporta
un complesso di diritti-doveri che nessuno può esser forzato ad assumere.
Il quesito a cui ci proponiamo di rispondere può avere quest’anno un particolare rilievo per il fatto che l’ultimo
Sinodo ha soppresso il requisito del
raggiungimento del 21” anno di età
per poter essere elettore, consentendo
così' ad un più gran numero di giovani, già membri comunicanti, di potere
assumere con maggiore impegno il
loro posto nella vita ecclesiastica attiva.
I nostri regolamenti non indicano
alcun termine entro il quale debbano
essere presentate le domande per divenire elettori; pertanto queste debbono essere ricevute in qualunque mese
dell’anno in vista delTaggiornamento
del ruolo che andrà in vigore con il
primo gennaio dell’anno successivo.
Gli unici termini posti dai regolamenti sono quelli fissati per l’operazione
di revisione del ruolo che i concistori
debbono compiere entro il mese di novembre: quello del mese di dicembre
per l’esposizione della lista cos’i aggiornata a disposizione degli interessati;
e quello del 1° gennaio per l’entrata in
vigore della nuova lista che resta chiusa per tutto Tanno solare seguente.
Non essendovi un termine di decadenza per la presentazione delle domande è ovvio che queste possano essere inoltrate in vista dell’iscrizione
nel ruolo dell’anno successivo, anche
nel corso dei mesi di novembre e di dicembre; praticamente anche dopo che
il Concistoro o Consiglio di chiesa abbia, a norma dei regolamenti, operata
la revisione del ruolo.
Infatti è previsto dai R. O. che il
ruolo possa essere « modificato » a richiesta degli interessati entro il mese
di dicembre. Ed è proprio in questo
mese che « gli interessati », cioè comunicanti ed elettori, ne possono prendere visione. Fertanto tra le « modifiche », in mancanza d; una qualsiasi
norma che lo vieti, debbono essere ricompresi non solo i reclami contro
eventuali cancellazioni o mancate
iscrizioni, ma anche le domande di
nuove iscrizioni da parte di membri
comunicanti. Del pari il Concistoro nel
mese di dicembre dovrà tener conto,
agli effetti della formazione della lista
per Tanno venturo, anche dei certificati di trasferimento di elettori che
gli pervengano nel mese stesso.
Andando in vigore col 1° gennaio e
non essendovi un termine di decadenza per la presentazione delle domande,
se ne deve dedurre che il ruolo si chiude col 31 dicembre. Lo scopo della regolamentazione è quello di educare i
membri di chiesa ad una ordinata vita
ecclesiastica; ed è per questo che la
revisione della lista è fatta a novembre, per dare agli interessati il mar
g'ne di tempo di un mese per far re
golarizzare la loro posizione. Se il run
lo dovesse chiudersi con la révision“
operata dal Concistoro e quindi nessu
na nuova operazione potesse compiersi dopo il novembre, non vi sarebbe ai
cuna ragione per esporre la lista dii
rante il mese di dicembre; e la revisio
ne avrebbe potuto essere fissata a fiE =
dicembre anziché a novembre. Infai ti
i reclami eventuali avrebbero potu r
essere présentât' anche a lista chiusa
dopo il 1” gennaio. Fertanto i Concistori dovranno avere un’eventuale riunione alla fine di dicembre per pren
dere in esame ogni tipo di « modiflcaz oni » della lista richiesta dagli ints
ressati.
Con il 1° gennaio il ruolo è chiuso ed
immodiflcabile per tutto il corso dell’anno. Ad ogni effetto, quanto al quo
rum per le presenze e le votazioni nelle assemblee, il numero degli elettori
sarà dato dal totale dei componenti
la lista per tutto Tanno solare, indipendentemente da quelle varianti di
fatto che nel corso dell’anno si possono verificare. ’Varianti che non avranno nessuna rilevanza g'uridica
per Tanno in corso.
L’unico caso di possibile rettifica del
ruolo che deve operarsi tra il 1“ gennaio ed il mese di novembre successivo
può essere quella determinata da un
reclamo contro la revisione operata
nel precedente novembre e che, pur
presentato nei term'ni fissati per le
«modifiche» (entro dicembre), venga
esaminato ed accolto dall’assemblea
di chiesa (R.O. art. 25 comma f) o dalla Conferenza distrettuale (R.O. art.
58 comma d), dopo il 1° gennaio. È
evidente che in tal caso l’accoglimento (iel reclamo debba comportare una
variante del ruolo operante ex tunc ;
e cioè da valere sin dal 1“ gennaio dell’anno stesso.
(Questi ci sembrano i criteri interpretativi secondo i quali le norme in esame debbano essere applicate e pertanto tutti quei membri comunicanti che
desiderano assumere le responsabilità
e gli impegni propri dell’elettorato possono legittimamente conformarvisi.
Giorgio Peyrot
3
8 dicembre 1967 — N. 48
pag. 3
Madagascar, ieri, oggi, ^omam
LA "GRANDE ISOLA"
piccolo continente in capo al mondo
Lnii splendido fìlm dì Henri Brandt, a cara della Società missionaria di
Parigi, ha presentato a molle comunità del Piemonte la vita malgascia
Si può essere vivamente riconoscenti alla Commissione missionaria del 1 Distretto
che si è accordata con la Société des Missions Evangéliques di Parigi e ha fatto venire in Italia il bel film di Henry Brandt,
« Madagascar au bout du monde ». Esso ha
fatto il giro delle comunità delle Valli, toccando pure Torino. Gli intervenuti sono
stati in certi casi assai numerosi, in altri
meno: chi ha goduto dj questa proiezione
può dire a chi se l’è lasciata sfuggire che
ha perduto parecchio. Indubbiamente il
« parlato » francese ha forse tenuto lontano qualcuno e ha limitato la tournée italiana del film, ma forse con una debita introduzione — del resto curata dalla Commissione missionaria con la preparazione di
un'efficace presentazione ciclostilata — il
« giro » e.vrebbe potuto essere ulteriormente allargato ad altre comunità, porgendo
occasione a incontri locali fra varie comunità pvnneeliche (com’è stato il caso per
Torino).
Il curato da un regista professionale di v a sensibilità e accompagnato da un
commei.i.) dello scrittore e drammaturgo
romando Edmond Pidoux, altamente poetico e umano, evita perfettamente l’agiografia rói.osionana da un lato, il cedimento ai Oli (.loie daH’altro. Esso intende presenta' li. vita delle popolazioni della
Grand io- di quel Madagascar che è quasi
un p IO -.IO continente a sè.
Dono '.<• prime splendide sequenze di
«aniv... una breve introduzione storica
accenrjr, ji 'lopraggiungere, nel passato lontano ‘•ìc'tc ondate successive di gruppi
etnici .'o'i Aiiica, dallTndonesia, dall’Arabia' ■ o.nc il gruppo indonesiano, mescolando- noli altri, ha tuttavia imposto la
proon i .civiltà e la propria lingua. Rapide
caiVi.- id presentano la storia, dal secolo
SCO'':.-; • 0 rgi. la fioritura del Regno, fra luci t (la regina Ranavalona I, la
(1 sanauinaria », che perseguitò crudelmente ! urinr. cristiani), la conquista francese.
li 'oarte centrale del film presenta,
in lice ¡.ilice panoramica, le varie regioni e,
intl r in . riie condizionata dalla loro natu
ra diversificata, la vita economica e sociale : sulle coste i pescatori, sulle loro fragili
piroghe a bilanciere; nel vasto altopiano
semidesertico del sud, gli allevatori di zebù;
nel centro e nel nord i contadini che coltivano il riso in piccoli campi a terrazze.
cidentato. Seguono alcune immagini di vita
cittadina, gli abbozzi di industrializzazione,
anche se la vita malgascia sarà ancora per
lungo tempo dominata dall agricoltura. La
meccanizzazione ovviamente s impone, ma
il regista la presenta con toni aggressivi,
quasi paurosi, per cercare di far sentire
com'essa è avvertita da tanti malgasci, civili di una civiltà passata.
11 film non presenta il paganesimo, la
predicazione dell'Evangelo, la vita della
Chiesa e la situazione religiosa attuale in
un capitolo a parte. La vita religiosa della
popolazione è presentala nel suo contesto
naturale; le famiglie dei pescatori pregano
il dio protettore mentre gli uomini vanno
in mare sulle loro fragili piroghe, un contadino cristiano, un padre di famiglia, a sera
della laboriosa giornata, legge la Bibbia con
i suoi dopo il pasto serale; in un villaggio
deH’interno una famiglia e l’intero villaggio
festeggiano l’inaugurazione di una nuova
tomba e festosamente vi trasferiscono il
monto, avvolto in lenzuoli, che periodicamente viene riesumato per festeggiare coi
vivi... il famadihana, che assorbe annualmente cifre vertiginose alla popolazione
malgascia, sacrificando ai riiorti quello che
sarebbe così necessario ai vivi. Questo rito,
e la spiritualità che l’accompagna, è presentato con una certa insistenza, proprio in
ragione deU’incidenza che ha nella vita non
solo religiosa, ma sociale ed economica del
Un morto che torna periodicamente a
rallegrarsi con i vivi, i quali nel celebrare le loro feste
non vogliono lasciarlo solo ma lo portano con sè, fra canti
e danze: è il famadihana. Le foto di
questa pagina sono
tratte dal film.
l'intero paese; e a causa dei problemi che
pone ai cristiani, delle teniazioni sincretistiche a cui li sottopone.
La conclusione è stupenda, degna senz'altro di un’antologia cinematografica. Si accenna sobriamente all’opera sociale svolta
dalle missioni cristiane, presentando un
centro di rieducazione per sordomuti. Indimenticabili le sequenze finali, nelle quali
un'istruttrice «mima», pronuncia a gesti
per un gruppo raccolto, concentrato di ra
gazzi e giovani sordomuti, il « Padre nostro ». Fra cielo e terra, di fronte a una
galleria di volti intenti, toccanti, i gesti tracciano le grandi richieste, l’intensa adorazione, esprimono con una forza impressionante la solennità viva, niente affatto ieratica, della grande preghiera e fanno vibrare
in noi la comunione con questi « minimi »
della terra malgascia, au bout du monde'.
Le svelte piroghe a bilanciere, pronte a lanciarsi nell’Oceano per la pesca quotidiana.
dove l’irrigazione è possibile, e i boscaioli
al lavoro nelle foreste; queste ultime coprivano in tempi lontani l'intera isola, ma
i colonizzatori le hanno distrutte su amplissime estensioni, col fuoco, e da allora
la terra ha cominciato a sanguinare nel mare, rosa dalle precipitazioni atmosferiche,
emorragia continua che porta all’oceano,
aKraverso fiumi e torrenti, la rossa terra
dell’artipiano, intagliando valli profonde in
un paesaggio riarso ed estremamente ac
Stamane Brandt e Perret operano presso una tomba, dove le
due statuette della ’coppia ideale’
(promozione occidentale!) si riparano all’ombra di un triplo alberobottiglia... Ecco un Malgascio pas.
sa per la via : è nn capo-villaggio,
calzoni corti, giacca, cappello europei; ma ha sulle spalle un lamba a fiori multicolori, che porta
come una toga. In mano ha la za.
gaia del bovaro. L’uomo ha raccolto un pezzo di sterco, non ha
da cercare lontano : lo pone in
equilibrio sul suo cappello, poi si
accosta con rispetto all'altare vegetale. Semiprosternato, depone la
sua offerta, poi, tese le braccia in
un gesto molto semplice e bello,
ritta la zagaia come uno scettro,
rivolge con raccoglimento la sua
preghiera ;
O Zahanari, Dio creatore!
0 voi, anime degli avi!
degnatevi di accordarci
abbondanza di figli
abbondanza di greggi
abbondanza di piogge!
Da (c Madagascar maitre à son
bord », in cui E. Pidoux ha narrato come il film di Brandt è stato girato.
Ili imiiiimiimiini
di R. Coisson
La missione,
cenerenloia deila vita cristiana
Fra il dire e il fare, fra la riflessione teologica e l’attuazione missionaria
c’è anijora un bel distacco, in tutte le direzioni dell orizzonte cristiano
« Le Missioni Cattoliche », il bollettino
del Pontificio Istituto Missioni Estere di ME
lano, ha pubblicato un servizio speciale di
Piero Gheddo, intitolato « Istituti Missionari
e missionarietà delle Diocesi», che occupa
19 delle 60 pagine della rivista. L’editoriale
così introduce l’argomento : « Il sinodo dei
Vescovi che si svolge in questo mese di ottobre a Roma porta in calendario cinque
argomenti, che dobbiamo presumere siano
stati considerati i più urgenti ed importanti,
fra i quali però non figura l'attività missionaria delia Chiesa. Ma il Concilio afferrna ;
”11 Sinodo dei Vescovi tra gli affari d’importanza generale deve seguire con paiticolare sollecitudine l’attività missionaria che è
il dovere più alto e più sacro della Chiesa ’.
(Ad gentes 29). Possibile che, a soli due anni dalla fine del Concilio, l'attività missionaria non sia già più "il dovere più alto e
più sacro della Chiesa?”. Oppure, più semplicemente, se ne avverte teoricamente l’irnpottanza, ma praticamente si sentono più
urgenti i problemi più vicini? ». E l’editoriale elenca altre assemblee solenni e responsabili della gerarchia cattolica : Assemblea dell'Episcopato Italiano, Simposium
dei Vescovi europei, ecc., dai quali il problema sembra essere stato escluso.
Il servizio speciale studia quindi questo
fenomeno assai grave di una mancata integrazione della missione nelle diocesi
ta
■iiimmiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiMii
lll■lllMl■llllll1llm■l>lu■l■lmll■lv>lll
HOTIZIARIO MISSIONARIO
TAHITI. - Siamo lieti delle buone
notizie del pastore Giovanni Conte e
della sua famiglia arricchita di una
quinta unità, la piccola Sandra. È aumentata pure l’attività del Sig. Conte,
che ora cura i programmi protestanti
delia Televisione del Pacifico francese.
GABON. - La signorina Laura Nisbet è tornata alla scuola dove alcuni
mesi fa era stata aggredita e bastonata da una studentessa, che voleva
così vendicarsi dopo essere stata espulsa per indisc piina e immoralità. Sotto una nuova direzione l’atmosfera
della scuola convitto è ora molto migliorata e la signorina Nisbet ha ripreso la sua attività, che comprende anche la direzione della Scuola Domenicale, con gioia e rinnovato entusiasmo.
La signorina Anita Gay di Porosa
Argentina, già missionaria al Gabon,
è in proc nto di ripartire per quel campo missionario. La data precisa della
sua partenza non è ancora stata fissata.
JOHANNESBURG. - Il pastore Guy
Subilia, di nazionalità svizzera, ma la
cui famiglia è oriunda delle Valli Vaidesi e che nel 1966 v.sitò parecchie
delle comunità alle Valli, continua la
sua attività presso i minatori della
Zambia che lavorano nell’Africa del
Sud. Questo suo ministero particolare
cesserà quando i minatori attualmenmente .'mpiegati nel Sud saranno giunti al termine del periodo di lavoro fis:ato dal loro contratto, perchè il governo della Zambia ha proibito alcuni
mesi fa l’emigrazione verso la Repubblica Sud Africana.
MADAGASCAR. - Il pastore Jacques
Pons, di nazionalità francese, ma la
cu' famiglia è ben conosciuta a Villasecca dove possiede una casetta e viene regolarmente in villeggiatura, è ripartito per il Madagascar, dove insegnerà alla Scuola Pastorale Unita.
CAMBOGIA - Il pastore e la signora J. Clavaud, sono partiti per la Cambogia per aiutare la giovane chiesa
evangelica di quel paese che attraversa un periodo particolamente critico.
Ambedue insegnano nelle scuole locali per non essere a carico della chiesa indigena. Però tutto il loro tempo
libero, le fine di settimana e le vacanze, sono a disposizione della chiesa, ed
essi svolgono una intensa attività; predicazione, corsi b blici per pastori ed
evangelisti, testimonianza cristiana in
vari ambienti.
AZIONE APOSTOLICA COMUNE.
Il D ottobre è incominciato a Porto
Novo il corso di preparazione per i
membri della équipe che lavorerà nel
Nord del Dahomey. Sono già giunti
quattro di essi; una giovane del Togo,
per l’azione femminile, un evangelista
del Dahomey, un giovane di Tahiti
per l’opera presso i giovani e un pastore francese. Stanno per raggiungerli un pastore del Camerún, una infermiera svizzera e un professore francese specialista dei mezzi audio visivi.
Le chiese francesi si erano impegnate a contribuire per questa missione particolare L. 5.000.000, e hanno
già versato L. 5.500.000, il che dimostra l’interesse vivo che questo esperimento ha suscitato in quelle chiese.
RIFORMA DELLE STRUTTURE
DELLA SOCIETÀ DELLE MISSIONI
DI PARIGI. - Il progetto preparato
dalla commissione nominata l’anno
scorso è stato consegnato al Comitato
della Società che io sta studiando accuratamente prima di sottometterlo
alle chiese in Europa e oltre oceano,
ed ai comitati ausiiiari. Il direttore,
past. Ch. Bonzon, parlandone nell’editoriale del « Journal des Missions » di
Settembre, auspica che questa ricerca
di nuove strutture sia essenzialmente
in funzione di un incremento della testimonianza cristiana nel mondo.
R. C.
liane, l’attività missionaria essendo consideraia dai più come l’affare di istituti specializzati, che agiscono in margine alla gerarchia locale e sotto la diretta autorità del
Papa. Questa situazione mi pare presentare
una analogia così evidente con l’atteggiamento comune alla grande maggioranza delle nostre comunità valdesi nei riguardi dell’opera missionaria della Chiesa Cristiana
oltre i confini della nostra patria e del nostro continente, che mi pare opportuno riferire ai lettori dell’Eco-Luce alcune delle
considerazioni e delle conclusioni della rivista cattolica. Per di più viene qui trattato
il problema, molto discusso attualmente negli ambienti protestanti, dell’avvenire delle
Società Missionarie e della possibilità della
loro integrazione nelle Chiese stesse.
* * *
Anzitutto l'autore dell'articolo dichiara
che « si va affermando oggi nella Chiesa la
coscienza che l’attività missionaria è compito di tutta la Chiesa Universale e di tutte
le Chiese particolari : non solo quindi di
Ordini e Congregazioni religiose, non solo
degli Istituti Missionari e di pochi « specialisti della missione » (i missionari stessi),
ma di tutti i singoli cristiani, di tutte le singole chiese particolari, che debbono esprimere concretamente la loro missionarietà.
Per la realizzazione di questa « espressione
concreta » Piero Gheddo suggerisce che i vescovi, seguendo le esortazioni del Concilio,
si sentano direttamente responsabili per promuovere nelle loro diocesi una attività di
appoggio concreto all'opera missionaria con
i seguenti mezzi che qua e là sono stati già
sperimentati con risultati positivi; 1) l'invio
di sacerdoti diocesani (cioè già inseriti nel
clero della diocesi e in attività da un certo
numero di anni) in un paese straniero per
un periodo di tempo limitato (4, o 5 o più
anni). Tale invio giova tanto alle giovani
chiese che hanno ancora tanto bisogno di
aiuto quanto alle vecchie chiese d'Italia, alle
quali questi sacerdoti portano una testimonianza viva dal campo missionario. Attualmente vi sono in Africa 40 e in America
Latina 200 missionari diocesani italiani. 2)
Gemellaggi di diocesi, parrocchie, associazioni, ecc. 3) Intensificazione di contatti con
gli studenti di altri paesi che frequentano
scuole e università in Italia.
Malgrado queste attività già in atto in
alcuni settori della Chiesa Cattolica in Italia, il Cardinale Garrone scriveva recentemente; «Dobbiamo avere la lealtà di confessare a noi stessi che l'ideii missionaria
ha nella vita delle nostre Chiese un posto
superficiale, accidentale, occasionale: tutto
il contrario insomma di ciò che dovrebbe
costituire un vero impegno. Non vi si trovano veramente "compromesse” in pieno nè
la vita delle nostre diocesi, nè la vita delle
nostre parrocchie. / problemi delle Chiese
in terra di missione interessano effettivamente soltanto una porzione infima del popolo cristiano, suscitano una attenzione passeggera, commuovono di sfuggita.,. La cura
delle missioni rimane ancora di fatto il campo d'azione di specialisti, non il compito
della Chiesa... Per non fare che due esempi, ma decisivi, poiché toccano la radice
deH’attività pastorale e la sua vetta : nei
nostri Seminari e nella nostra Azione Cattolica il posto dell'idea missionaria è o assente o del tutto esteriore e intermittente »
(pag. 480).
Quando ho letto questa descrizione ho
dovuto riconoscere che la si potrebbe prendere così com’è per caratterizzare la situazione delle nostre chiese, cambiando alcune parole soltanto, sostituendo « comunità »
a «chiese», «distretti» a «diocesi», «facoltà di teologia » a « Seminari » e « movimenti giovanili » a « azione cattolica ». A
chi ne dubitasse citerò alcuni pochi fatti
concreti :
1) Nè i rapporti della Tavola 'Valdese
ai Sinodi nè i dibattiti sinodali fanno menzione di una responsabilità missionaria oltre l’ambito dell’azione immediata della
Chiesa in Italia. Mentre tra i delegati delle
Chiese e Organizzazioni estere invitate al
Sinodo figurano in primo piano quelli delle
Chiese che possono offrirci un aiuto finanziario. non si sente più, come alla fine del
secolo scorso ed al principio di questo secolo, la voce del rappresentante della Società delle Missioni. (Per ben trent’anni il
delegato fu Giorgio Appia, che non esitava a dire ai membri del Sinodo: «Signori,
voi non vorrete mica modificare il testo
biblico e dire: "11 campo è l'Italia”. Voi
leggete come me; ”11 campo è il mondo”»
(G. Appia, pag. 319).
2) Quest’anno, dopo un incontro della
Tavola Valdese con un rappresentanile della
Società delle Missioni dj Parigi, il Moderatore ha invitato le Conferenze Distrettuali a
studiare i mezzi per suscitare un maggiore
interesse per le Missioni. Per quanto io sappia, in nessun distretto, eccettuato il primo,
querce invito è stato seguito.
3) Da anni il Sinodo ha predisposto che
l'ultirna domenica di gennaio sia dedicata
alle Missioni, e 1’« Eco-Luce » per quella
occasione pubblica un numero dedicato specialmente a quell'opera. Però nel Calendario ecclesiastico contenuto nell'Agenda '68
di recente pubblicazione la Domenica Missionaria della Chiesa Valdese non figura,
mentre è menzionata la Domenica missionaria del fanciullo della Chiesa Battista. È
difficile sapere quante chiese hanno ottemperato alla decisione del Sinodo negli anni
scorsi, però le colleitte speciali collegate a
questa domenica possono essere un indice
abbastanza sicuro.
Hanno contribuito;
1“ Dist retto nel chiese 1965 18 1966 16 SU 19
2o » » 6 3 » IO
3° )) » 3 2 )) 10
40 )) » 9 5 » 12
5“ » » 2 4 » 12
6" » » 5 4 » 13
Totali Cioè il 43 56% 34 44% su 76
Se paragoniamo le collette per le Missioni con le contribuzioni per la Cassa Culto,
vediamo che la proporzione è la seguente ;
I" Distretto 1,8% 2° Distretto l,5”o
3“ Distretto 0,4?ó 4° Distretto O,35 'o
5“ Distretto 0.4% 6“ Distretto 0,15'.’o
mentre cente chiese all'estero danno il IO ;,,.
Questi fatti sembrano indicare chiaramente che una vera coscienza della responsabilità missionaria della Chiesa nel mondo è
molto scarsa e alle volte inesistente nelle nostre comunità. Eppure il Cristo ha detto a
CONTINUA
IN OTTAVA PAGINA
4
pag. 4
N. 48 — 8 dicembre 1967
Ld€u
i nostri
Ú
cua*ai di Bea»É«a Subili^
Un romanzo
di Alma Calvino Meille
Berretto
blu
gli
uomini
12-15 ANNI
Sono 8 biografie : di Enrico Dunant, Alfredo Nobel, Fridtjof Nansen, Gandhi, Albert Schweitzer, il cardinale von Galen, Victor Gollancz, Polke Bernadotte. Sono otto
uomini di pace che vivono le loro otto vite
esprimendo fortemente la volontà di amare il
prossimo e impegnandosi con coraggio e fino
in fondo a osare, su piano internazionale,
questa non lieve avventura.
Quando abbiamo sentito che Alma
Calvino Meille — la figlia del Pastore
Enrico Meille e della poetessa delle
Valli Valdesi, Ada Meille, che molti ricordano e amano — stava scrivendo
un libro per ragazzi che Mondadori
avrebbe pubblicato in una nuova Collana, l’abbiamo aspettato con curiosità e, direi, con quella simpatia fraterna che ci rende partecipi di quelli, della nostra comunità, che si avventurano fuori, nella « polis ». La nostra curiosità è stata ripagata bene, perchè a
mesi ormai dalla pubblicazione del libro, possiamo dire che «Berretto Blu»
è stato un successo. E lo merita.
La storia è piacevole e delicata; sei
ragazzi, due bambine e quattro maschietti che la guerra ha proiettato
fuori dalle loro case, si dirigono dalla
Toscana verso Roma, dove si accampano in riva al Tevere, a ponte Milvio. I ragazzi sono freschi, puliti, coraggiosi. Vivono le tante immaginose
avventure di quel loro viaggio, attraverso un bei paesaggio, e della loro
vita in clan, cos;l piena di sorprese, con
semplicità e con amore. La loro vicenda, interessante perchè riflette fedelmente una situazione storica, si alterna con quella dei loro familiari che
intanto li stanno cercando, in un sus
Ma « Berretto Blu », pur non essendo un romanzo confessionale, rispecchia uno stile di pensiero e di vita che
a noi evangelici torna familiare e che
rimane il solido sfondo di un libro
bello, che sa da una parte divertire il
ragazzo e dall’altra condurlo delicatamente verso il mondo degli adulti, che
del ragazzo è somma aspirazione. Un
libro riuscito. B. S.
Alma Calvino Meille, Berretto blu, Mondadori. Collana « Contemporanea », L.
1.200,
Il pastore Mariano Moreschini — quando
anni or sono iniziavo la mia esperienza con
L’Amico dei Fanciulli -— mi raccomandava
con insistenza di non trascurare il lato biografico, perchè i ragazzi, diceva, hanno bisogno di personalità da imitare. Hanno bisogno di incontrare persone valide, uomini di
pensiero e di azione. Questo libro è ricco
di spunti interessanti, sa non essere convenzionale, direi che contiene delle biografie riu.
scite e appassionanti. E’ comunque più che
attuale in questo tempo nel quale è necessario combattere — come hanno fatto loro —
contro « la miseria, l'odio e la pazzia ».
Un pò dì Storia
11-13 anni
seguirsi di situazioni che tengono il
ragazzo come su un filo di rasoio, impegnato nella sua attenzione, nella
sua fantasia e non ultimo nel suo cuore. A questo risultato, che è pregio essenziale di un libro per l’infanzia, l’autrice è giunta usando un linguaggio
chiaro, uno stile svelto che le riesce
vivace anche per la forma quasi sempre dialogata di cui si serve.
Alma Calvino non ha creduto di dover toccare il tasto religioso e questo
è conforme alla sua concezione della
natura infantile. Quando anni or sono
parlavamo della linea che dovrebbe
avere oggi « L’Amico dei fanciulli »,
essa optava per una lìnea pedagogicoetica, ma non religiosa, che considera
contro-producente ; e la sua collaborazione al giornale, che speriamo voglia
continuare, è stata in questo senso.
Ma tant’è, noi evangelici abbiamo la
passione dell’Evangelo... Impossibile
fare altrimenti che tentare, bene o
male, di trasmetterlo, specie ai piccoli.
Non crediamo che questa linea sia un
limite, perchè risponde alla funzione
cui ci sentiamo chiamati.
Fra tutte le « storie » la storia della navigazione occupa un posto grande nell’interesse dei nostri ragazzi. Forse non solo li attira
la curiosità di sapere come sono scoperte le
vie del mondo, ma sentono il fascino che
emana dall’incontro con uomini dalla grande forza morale e dal coraggio non comune
e questo genere di imprese scuote anche i
più sonnolenti nella lettura.
Magellano ha scoperto la strada del sud
e sebbene portoghese, è stato l’aiuto del re
di Spagna che gli ha permesso di raggiungere le Molucche, nel Pacifico, seguendo
una rotta insolita, che aveva in testa, e che
girava a ovest circumnavigando l’America
del sud invece che l’Africa. Guglielmo Valle
con molta originalità, per raccontare questa
bella avventura, si è servito del giornale di
bordo di Antonio Pigafetta, vicentino, di cui
riporta alcuni interessanti brani, che danno
al libro un colore tutto particolare. Bompiani
presenta questo lavoro veramente bello nei
suoi ormai famosi « Delfini di acciaio ». Fer.
nando Magellano « il più grande navigatore
di tutti i tempi, ha cinto il mondo con la
scia della sua nave... ». I nostri ragazzi possono percorrere quella scia (seguendo anche
una interessante cartina), con i loro occhi
affascinati.
teressanti. Sono libri per ragazzi aperti, che
fanno tesoro di una divulgazione intelligente
e originale.
Questo volume presenta i banditi del west,
pistoleri certamente, in cui, però, al caratte
re feroce si mescola un fondo nobile e ideale
A volte figli di predicatori, come fesse Ja
mes 0 John Wesley Hardin, questi uomini
diventano banditi perchè, a causa delle loro
idee iniziali, giuste o sbagliate che siano,
gli uomini li mettono fuori legge. Certamen.
te il tempo ha spalmato su queste vite una
patina patetica che attutisce un po' i fatti
di violenza che non vanno sottovalutati, ma
forse è necessario che i ragazzi s’incontrino
anche con questa realtà ribelle (non poi del
tutto dissimile da una realtà che ci è più
vicina nel tempo), se essa è presentata come
nel caso di questo bel volume, con serietà e
obbiettività.
PIERO PIERONI; Sceriffi e banditi
del vecchio West. Avventure nella
Storia - Vallecchi '- L. 3.800.
Guglielmo Valle - Magellano - Ed. Bompiani. Collana «I delfini d'acciaio».
L. 800.
e di
mitologia
10-14 ANNI
Si tratta di un volume appartenente a
una Enciclopedia monografica diretta da Pie.
ro Pieroni. Dì essa sono già stati pubblicati
vari volumi sull Africa, sui cow-boys, sui
mari dei vari continenti, sulle balene e i balenieri. ecc. ecc., tutti preparati da specialisti della materia, illustrati con fotografie
documentarie e riproduzioni delle varie epoche. quindi veramente belli, artistici e in
novità CLAUDIANA
Per ragazzi dai 5 ai 1 2 anni,
un felice ritorno :
Le
di
Virgilio Sommani
avventure
Buccino
Terza edizione riveduta
pp. 192 - 21 illustrazioni, 5 tavole a colori fuori testo - copertina in quadricromia plasticata. Edizione di lusso, copertina cartonata L. 1.800 Edizione in brossura L. 1.300.
Ritornano le affascinanti avventure del piccolo eroe caro alla memoria
di molti genitori, in una nuova edizione riveduta.
Tradotto in varie lingue, trasmesso a puntate dalla Radio svizzera, questo libro, che ha riscosso un grandissimo successo all'estero, è stato definito « uno dei capolavori della letteratura infantile ».
Ecco alcuni giudizi della critica :
« Le appassionanti vicende del piccolo bambino che forse non crescerà
più sono raccontate con magnifico umorismo arricchito da saggi consigli ora faceti ora educativi... ». (« Basel Nachrichten », Basilea).
« Un profondo senso di umanità anima tutto il racconto che è scritto
bene e in una forma spigliata che avvince subito il lettore e ne tiene
desto l'interesse fino all'ultima pagina. Uno dei più belli ed entusiasmanti racconti per ragazzi che siano mai stati fìn qui pubblicati ».
(« La Ghilda del libro », Lugano).
« Bisogna che migliaia e migliaia di bambini di ogni paese possano beneficiare di questo inestimabile tesoro. I buoni libri per ragazzi sono
rari. 1 capolavori della letteratura infantile sono più rari ancora ».
(G. Cavallerio, da una Conferenza pubblica).
« Bisogna essere ragazzi svegli per gustare questa terribile storia » avverte l'autrice neH'accingersi a raccontare a quel tipo
di ragazzi questo poema antico le cui origini si perdono nella notte dei tempi... Nel
1200 un trovatore austriaco aveva raccolto
leggende, miti, episodi guerreschi e gesta di
cavalieri della mitologia nordica, mettendo
insieme II Poema dei Nibelunghi che rimane tuttora un'opera medioevale bellissima
come lo sono le cattedrali romaniche e gotiche. la torri e i castelli che ammiriamo
con sommo godimento. L'autrice ha ridotto
per ragazzi e tradotto in lingua moderna la
storia di Sigfrido, il forte e fiero re dei
Nibelunghi, vincitore di giganti e di nani,
innamorato di Crimilde, la bionda sorella
del re di Burgundia. Sigfrido viene ucciso
a tradimento e la vendetta di Crimilde. alla
corte di Attila, il flagello di Dio. è tremenda.
L'antico mito germanico è raccordato ai
ragazzi con una straordinaria freschezza
e con un notevole calore morale : veramente nessuna ombra di polvere secolare
minaccia di soffocare il lettore o di annoiarlo. Anzi il tempo è come una cornice
preziosa dalla quale balza fuori il mito col
suo valore perenne.
Splendide illustrazioni accompagnano e
completano il testo, collaborando a rendere
l'opera degna del maggiore elogio.
M. L. Gefaell De Vivanco; / Nibelunghi
- Mondadori. L. 3.000.
M,
FREIBURG: ...Ma non uccidere!
La Scuola - L. 1.300.
Nel
mondo
dello fantasia
REINHARD SCHMOECKEL: Più forte delle armi - La Scuola - L. 1.200.
per 10-13 anni
Questo libro è un contributo a un problema di oggi importante e scottante : che cosa
è stata la civiltà occidentale per i popoli
nuovi?
L'autore lo pone ai ragazzi in una maniera molto piacevole e vivace, narrando di un
giovane, figlio di un tedesco e di una brasiliana. cresciuto in Brasile. Egli raggiunge
avventurosamente, nella foresta vergine brasiliana. una tribù di Indios selvaggi. Vuole
riparare alle colpe dei colonizzatori e fare
sentire ai selvaggi la sua fraternità, perchè
civilizzare ha senso e valore per lui solo se
i popoli giovani sono accolti in una solidarietà umana e politica che crei una pacifica
coesistenza. E una storia che piacerà ai ragazzi ed è un libro che lascerà in loro un
pensiero da maturare.
Nella stessa Collana di II pennacchio e Chihuahua, che abbiamo già
presentato, cioè nella Collana « Il
Martin Pescatore » di Vallecchi che
pubbl'ca capolavori di vari paesi, è
stato tradotto dall’inglese « The Borrowers » (coloro che prendono in prestito), dando come titolo I Baffardelli.
Con questo libro che l’ha resa famosa, l’Autrice descrive una vecchia casa di campagna dove un ragazzo ha
scoperto degli esseri piccoli piccoli alcuni de; quali vivono, sotto un pavimento, una loro vita molto simile a
quella degli uomini; altri vivono dietro un pendolo, in un clavicembalo,
sotto un quadro... Tutti rubacchiano,
ovvero prendono .'n prestito (baflardellano) nelle case quello di cui hanno bisogno: quelle spille che non troviamo mai, quegli aghi da lana che
non ci sono al momento buono, le forbicine, le noci (e chissà che gli occhiali della nonna non siano loro a sottrarli, riportandoli magari al momento insperato?). Un libro del'zioso, con
una storia nuova, fresca, originale,
condotta con fine fantasia. Una specie di fiaba, come quelle degli elfi e
de' troll, ma che pure non è del tutto
una fiaba, perchè rasenta continuamente la realtà e riesce a rendere palpitante il casalingo mondo inanimato
che ci è intorno. Dicono poi che in
Versilia i Baffardelli s ano di casa...
GIOVANNI ARPIÑO; Rafè e Micropiede - Einaudi, L. 2.(XX).
Questo libro di Arpiño è arrivato alla sua
terza edizione. La presentazione del libro ricorda il viaggio di Pinocchio nel paese dei
balocchi, ma qui, invece, Rafè si avventura
nel paese della tecnica guidato dalla tartaruga elettronica Micropiede. I tempi sono
evidentemente cambiati!
Il ragazzo parte in cerca del paese dove
si sta meglio e incontra il paese di Presto
dove il futuro è passato remoto, il paese di
Salus dove gli abitanti, preoccupati solo dell’igiene e della bellezza, vivono mortificando lo spirito, il paese dello Sbadiglio, della
Noia, dove la felicità è l’ignoranza, il paese
di Sperimento dove i lanci spaziali non allargano le visuali deH’uomo. Rafè conclude
che il paese dove si sta meglio è il suo. Scorribanda gemale in un mondo guardato con
un certo sgomento: possibile? impo.ssibile?
Non so se i bambini riescono a cogliere l i
ronla di tanti spunti. Vero è che spesso capiscono più di quanto immaginiamo e in
fatti Arpiño fa loro credito; del resto unii
terza edizione significa qualche cosa.
e della
natura
Mary Norton, / Baffardelli (The Borrowers)
Ed. Vallecchi. L.' 2.000.
GIANNI RODARI: La torta in cielo
- Einaudi, L. 2.0CO.
« Favole novecento » sono state definite
quelle di Rodari. Lo è anche La torta in
cielo, che sta tra realtà e fantasia e dove
spiccano le due figurette moderne di Paolo
e Rita che, col naso in aria come tutti gli
abitanti di una borgata della periferia romana, assistono affa comparsa in cielo di
uno strano disco volante. « Li marziani! Er
disco volante! » gridano i romani e l’agitazione è tipica. Arrivano i pompieri, arriva
la polizia, tutti come sempre strillano. Si è
proprio a Roma!
Sono poi i ragazzi a scoprire che non si
tratta di un ordigno di ignota origine, ma
di un grosso disco di cioccolata del quale
tutti — autore compreso — possono avere
un pezzetto, come « ce ne sarà per tutti
quando un giorno o l'altro si faranno le torte al posto delle bombe ». Sorridendo a questa speranza Rodari chiude la favola, nella
quale ha espresso — come fa sempre — nel
suo modo spiritoso, la sua fiducia in un avvenire migliore.
È di quest’autunno la nuova bella oper;:
di Mondadori dedicata agli animali. Uhi
sfrata con le ben note fotografie dovute agii
obbiettivi perfezionatissimi della Disne,
Production e dj altri qualificati fotografi, c
permette di vedere nella loro realtà quoti
diana e nel loro autentico mondo ambierà
tale gli animali — dagli infimi alle fiere —
che popolano il prato e il fiume, il mare
il cielo, la savana e la foresta, i monti e t
cortili di casa. L'altra parte dell'opera il testo del prof. Zanini. ha il grande pregio .i
rispondere alle esigenze della divulgaziont
scientifica per i ragazzi, con sobrietà e naturalezza, senza retoriche inutili, e di coirpletare le nozioni scientifiche, così utili c
soddisfacenti, con quel tocco di amore
la natura — qui le bestie — e di rispeta.
per essa, che lo rendono appassionante. Dacumentari come questo, che da un lato avviano il ragazzo a eventuali indagini futui,:
più approfondite, dall'altro lo mettono in
una posizione di godimento di fronte ai
creato, forse di riflessione davanti a Colti
che ne è l'autore, sono una delle belle le
zioni di vita che la tecnica di oggi, unita ai
la scienza, mette a loro disposizione.
Walt Disney - Giuseppe Zanini ; Vita se greta degli, animali - Mondadori, L. 3.00i:
Un romanzo evangelico
10-13 anni
Patricia St. John, della quale abbiamo in
italiano (Centro Biblico e ed. UCEB) già altri
due libri per ragazzi: «Il segreto della radura » e « Tesori tra la neve ». è una missionaria. Della missionaria ha la fede e la
umanità. E' stata nel paese che descrive in
questo libro e ha conosciuto i bambini di
cui parla: mendicanti, ciechi. afFaniati, sporchi. battuti, e le situazioni che riproduce:
miseria, poligamia, fame, vite allo sbaraglio
delie quali il giaciglio è il pavimento della
moschea e il nutrimento la fetta di pane e
la tazza di latte della missione. La sua umanità le fa descrivere con grande pathos queste situazioni, la sua fede è aperta alla certezza che Tannuncio di Colui che c .‘^conosciato ancora nel mondo arabo, trasformerà
quelle vite.
Hainid è una bella storia di un coraggioso fanciullo che salva la sorellina cicca dalTavidità di guadagno del patrigno, portandola alla missione. Il racconto si svolge pieno di avventure velato di tratti mollo commoventi e i luoghi descritti sono vivi. Forse
alcuni giudicano pietìsti questi libri. Sono
sicura che i nostri ragazzi devono passare attraverso questa esperienza religiosa e so per
certo che Tapprezzano, quando incontrano
una letteratura che non è irreale, perchè è
fruito di un autentico amore. La presentazione editoriale è bella, solida e nitida: raccomandiamo il volume per i regali natalizi
delle Scuole Domenicali.
produzione Disney, andiamo sempre a cu( r
leggero. Sappiamo che consigliamo libri puliti, fiabe vere, personaggi che ispirano beni .
Ed è già mollo in mezzo a tanta letteralurii
di oggi. Questi due Albi, illusiratissimi, .-^i
presentano in modo piacevole nel testo c nc!
le figure e sono studiali per piacere ai pif •
coli, con le ben note capacità delle edizioni
Mondadori Ragazzi.
Qualche consiglio
per le feste delle
Scuole Domenicali
EDIZIONI BOMPIANI
La perla -- L. 600 (Ed. Seo
Steimskc.k
laslk'hc)
Delfini di acciaio
Gillette — Leonardo — L. 900.
Marci s - Galileo — L. 900.
V'ali,E - Magellano - - L. 800.
Rubin / Curie — L. 700.
Nokth — Il Briccone — L. 900.
Manzi - Orzoivel - - L. 900.
Patricia M. St. John - Hamid, il piccolo
Marocchino - Ed. Voce della Bibbia. Modena. 1967, L. 900 br.. L. 1.400 rii.
EDIZIONI MONDADORI
Anni verdi (oltre 10 anni)
Stevenson - L’isola del tesoro.
Il giro del mondo In 80 giorni.
PER I PICCOLI
WALT DISNEY : Zorro - Mondadori
L, 500.
WALT DISNEY ; Biancaneve e i sette
nani - Mondadori - L. 500.
Pasolini ha crilicato Disney come « pioniere del gusto di massa nel senso peggiore
della parola ». Non è "
caso qui di polcmiz
zare con questa definizione, ma forse è il
caso di dire che noi — che abbiamo 1 arduo
Verne
Gogol -- Taras BuTba.
Melvii.i.e — Moby Dick.
Stove La capanna dello zio Tom.
Tombari - - Il libro degli animali.
De 1OE Robinson Crosu'e.
* Ai.gott Piccole donne.
* Dickens - David Copperfield.
Balzac — Eugenia Grandet.
Gihi.ì.ot — Piccola storia di un cane.
Mever — Il Paggio di Gustavo Adoljo.
Abba — Da Quarto al Volturno.
L. 400 cad. . * L. 800 (voi. doppio)
compito di « consigliare » libri per i bambini — quando ci imbattiamo in libri di
CONTINUA
IN QUINTA PAGINA
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g dicembre 1967 — N. 48
pag. 5
abbozzando un profilo
,, Dopo •uMo. Lulero
Il Cattolicesimo americano era (quasi) caitoiico?
Um <ivia cattolica alla religione», tipicamente americana, uivace,
eifìcieate sta portando i cattolici USA Fuori di un ghetto secolare
Chi pensa, giungendo in America,
<li trovare una terra segnata dal protestantesimo, sarà assai stupito di trovare, ad es. nelle stazioni della metropolitana di Boston, dei manifesti con
una dolce madonna a braccia aperte
e con il cuore sovraimpresso in rosso,
ohe gli consigliano : « Stop a moment
and pray to Jesus through Mary»,
fermati un momento e prega Gesù per
mezzo di Maria. Quest’ impressione
contrastante non lo lascerà più, nel
oonsiderare il cattolicesimo americano.
Da un lato non è un pensiero cosi; assurdo, quello di util’zzare il tempo di
attesa fino all’arrivo del prossimo metrò per raccogliersi un momento in
preghiera; d’altra parte gli viene fermamente proposta la maniera cattolica di pregare.
Quando emergerà dal labirinto della
rete metropolitana, girando per Boston e viaggiando per il Massachusetts
noterà che tutte le chiese che incontrerà, sul loro cartello di avvisi dei culti menzionano la propria denominazione, ad eccezione di quelle cattoliche, Ìe quali evidentemente non hanno iD SOgno di tarlo. In questi semplici
fatti si riflette in qualche modo la coscienza di se ilei cattolicesimo americano, che in mazzo al pullulare di circa 250 grupo e sette protestanti, si
.sente « la C ¡ ; >
In altre pari
sono presen*
paese è tr
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lica (quasi
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laz'one at >
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fj America le cose posrsi m modo diverso; il
-IO srande per poterci
inizi generali. Comunirighilterra, un tempo
(. « padri pellegrini »,
r'e americana più cattooO'i'.i della popolazione,
della restante popocno a una denominaoi noti che la Nuola regione americana
culturalmente e sp’ritualmente più elevata ; qui sorgono le migliori università del paese, Harvard e Yale). Nella
baia di Plymouth si trova oggi ancora
una copia del Mayfìower (la nave che
portò nel Nuovo mondo i « padri pellegrini», n. d. r.); ma il cattolico amer cano non è affatto sensibile ai tristi
ricordi del suo accompagnatore protestante; assai prima che il Mayfìower
approdasse, vi erano cattolici in America. Effettivamente lo sfondo storico
del cattolicesimo americano è assai più
ant eo di quel che molti protestanti si
immaginano. San Francisco è il nome
di un santo medioevale non del tutto
ignoto, e il nome del Maryland suonava « alla cattolica » Terra Mariae ; non
c’è alcuna ragione per sprezzare questo tributo di sangue offerto anche in
nome di Dio e non soltanto della corona spagnola. Gabriel Franks ha parlato di una « preistoria cattolica »
del Nordamerica. Alcuni dei tentativi
di collegare la storia degli Stati Uniti
e il cattolicesimo hanno un che di
forzato, ma a parte questo i cattolici
americani possono giustamente rallegrarsi della loro storia ecclesiastica.
E una tipica storia americana; la storia di un successo. Mentre in Europa,
a partire dal Med'oevo, la Chiesa è in
fase decrescente, negli USA la sua influenza non ha fatto che crescere. Ciò
vale naturalmente anche per le denominazioni protestanti; mentre al tempo della rivoluzione solo il 15% della
popolazione aderiva a una comunione
religiosa, oggi è il 63%. Sicché il paradiso sognato dal cattolico americano
non sta nel XIII secolo, purtroppo dedefinitivamente passato : il « golden
age», l’età d’oro è alle soglie (l’autocritica del cattolicesimo americano
segue perciò questo schema : molte cose sono già migliorate — molte devono
ancora migliorare).
potenziale d’energia
cattolicesimo americano
1 St 1 annuale « Officiai
■< athoi c non è altro che
un rapp e di successi, che
presenta c ntinuo aumento.
Il 1“ gennaio is66 su circa 193 milioni di Americani i cattolici erano
46 246175 q arto della popola
zione totaie, I membri dei 250 gruppi
protestanti, calcolati nel loro insieme,
erano un po' più di 77 milioni. Numericamente, quindi il protestantesimo
è superiore di un terzo soltanto al cattolicesimo. l,.a maggior denominazione protestarne (Battisti) conta 20,3
milioni di membri; ma anch’essa è ripartita in vari sottogruppi. I dati statistici, tuttavia possono indurre a valutazioni sbagliate, in quanto le statistiche cattoliche includono i bambini,
a differenza d ciò che avviene in quasi tutte le Chiese protestanti. L’elemento più impressionante delle statistiche è il tanso d’aumento: nel corso
di un anno ( l-l-’65-l-l-’66) la popolazione cattolica è aumentata di circa
600.000 persciii-, negli ulfmi dieci anni
di circa 12 milioni. È però singolare
che il numero dei battesimi e dei matrimoni ecclesiastici non aumenta nella stessa m sura ; lo scompenso può esessere spiegalo solo parzialmente
con l’immigrazione. Purtroppo non
vengono forniti dati sulle « perdite »
a causa di matrimoni misti o di conversioni; le stat.stiche indicano soltanto le conversioni alla Chiesa cattolica (nel 1965; 12.149), ma anche qui
non viene comunicato in che misura
si tratta di aumento a spese dei gruppi protestante o della « terra di nessuno » eccles astica, largamente diffusa in America (circa 50 milioni). Il
numero di queste « conversioni » è del
resto in leggera diminuzione.
Difficoltà analoghe presentano gli altri dati statistici : al 1-1-1966 il Directory contava 59,193 sacerdoti (di cui
22.774 religiosi), 12.255 frati e 181.421
suore; 48.046 seminaristi stavano preparandosi. Sul numero delle perdite
circolano soltanto valutazioni non ufficiali (vi sarebbero 4-5.000 ex sacerdoti; nel 1966 3.600 monache avrebbero
abbandonato la tonaca).
2. Il potenziale economico, culturale e spirituale, - Fino a pochi decenni or sono la Chiesa cattolica d’America si è considerata una Chiesa d’immigrati. Oggi ancora essa cura in misura assai superiore a quella delle denominazioni protestanti comunità bilingui e gruppi non pienamente assimilati (la metà dei cattolici americani
attuali sarebbero immigrati o figli
dimmigrati). Gli immigrati appartenevano a strati sociali inferiori; molti
di loro cercavano fortuna come operai
non specializzati e quindi inizialmente non avevano molto da offrire alla
loro Chiesa dal punto di vista economico e da quello culturale. Solo nel1 ultimo decennio pare raggiunto un
equilibrio fra il reddito dei cattolici e
quello dei protestanti. La Chiesa, econornicamente, non ha alcuna preoccupazione; come le altre Chiese d’America, vive delle offerte dei propri membri. Organizzazioni cattoliche fanno
appello, a mezzo posta, alla popolazione per la raccolta di offerte e pare
abbiano buoni risultati. Tuttavia la
Chiesa si assicura mediante proprietà
redditìzie. Una fonte inesauribile di
denaro, costante pietra di scandalo
per l’ambiente protestante, è il « Bingo» praticato da molte parrocchie.
Con amarezza P. Blanshard nota che
con tali mezzi una parrocchia del
New England ha raccolto, per un certo tempo, il denaro sufficiente a mantenere cinque missionari.
Se la forza culturale dei cattolici
americani non ha dato risultati straordinari, può essere connesso con la loro
situaz'one economica. Dei circa 150
cattolici americani famosi, citati dal
National Catholic Almanac, una buona metà sono convertiti. 'Voci autocritiche non lo considerano una raccomandaz one per i cattolicesimo americano. Tuttavia il Greeley nota che
già oggi i cattolici fa i 20 e i 30 anni
dal punto di vista della formazione
non rimangono al di sotto dei loro
coetanei protestanti, a differenza di
quel che si è verificato ancora per i
Icro genitori.
Il potenziale spirituale del cattolicesimo americano è la risultante della
sua composizione etnica. Mentre in
Europa i vari popoli hanno dato origine ai rispettivi' « cattolicesimi », negli U.S.A. ci si trova di fronte a un
fenomeno interessante : essi devono
vivere nel medesimo paese. La maggioranza dei cattolici è costituita certe)
dai discendenti di immigrati irlandesi
e tedeschi. Poiché gli irlandesi non
avevano alcuna barriera l.nguistica
da superare, poterono integrarsi più
rapidamente assicurandosi una durevole posizione centrale nella compagine del cattolicesimo americano ; e gli
conferiscono un carattere fortemente
conservatore. Nessuno dei gruppi che
li seguirono poterono affermarsi a
petto con loro, nè i canadesi di lingua francese scesi dal nord nè i polacchi e meno ancora i portoricani e i
messicani che attraversarono la frontiera meridionale ; negri e indiani non
hanno un vero peso numerico. Le maggiori difficoltà la Chiesa americana le
ha però avute con gli itahani : questi
parevano assommare in sè tutte le
cattive qualità : nessuna formazione,
poco denaro, fede debole ; pare che fra
loro la Chiesa abbia subito le perdite
più gravi.
Dal problema dell’immigrazione risultano due elementi importanti; da
un lato, la Chiesa ha tratto fin dal
principio forza dalla massa dei lavoratori, in modo tale che non era possibile sorgesse un contrasto fra Chiesa e operai, come invece in Europa
(il card. Cushing ha dichiarato in un
discorso agli operai, nel 1947 : « Ognuno dei nostri vescovi e arcivescovi è
figlio di un operaio e della moglie di
un operaio»); d’altro lato, tutti questi operai si concentrano nelle graridi
città, il che ha facilitato assai 1 edificazione della struttura ecclesiastica e
scolastica cattolica.
3. La religiosità « americana ». - I
termini « americano » e « cattolico »
vengono talvolta presentati come contradditori o addirittura escludentisi a
vicenda. In tal modo può esprimersi
una impressone esatta; eppure essi
sono anche singolarmente complementari. La Chiesa si avvantaggia della
« religiosità corrente degli americani »
( Greeley : « Gli americani cattolici sono fra i cristiani più religiosi che siano esistiti dall’età apostolica »). L’americano è ben disposto verso ogni iniziativa che persegua un pio scopo. Il
predicatore protestante, il rabbino
israelita e il sacerdote cattolico sono
parte ìptegrante del quadro « pubblico » americano. Non si accetterà sempre e necessariamente quel che hanno
detto, ma ci si compiacerà che l’abbiano detto.
Autori cattolici accennano talvolta
alla spontaneità della Chiesa americana; l’americano non è stato condotto a essere cattolico dall’origine o dalla pressione dell’ambiente, come nei
paesi dell’Europa meridionale; lo è
diventato per decisione personale.
Quest’argomento non ha però molto
peso. Soltanto l’immi grato moderno
tende a una rapida integrazione nel
suo nuovo ambiente che parla inglese
ed è largamente secolarizzato, o comunque di formazione protestante. Le
masse immigrate, di cui la Chiesa cattolica si aLmenta, hanno semplicemente importato e trasmesso ai figli il
cattolicesimo della madrepatria, forse
anzi con cura particolare a causa dell’ambiente. Ed è evidente che le statistiche cattoliche non calcolano soltanto gli « spontanei ». Purtuttavia 46
milioni di cattolici negli U.S.A. hanno
un peso notevolmente superiore a
quello che hanno in Italia.
Il punto di raccordo essenziale fra il
cattolicesimo e la religiosità americana è il pragmatismo. Per l’americano
— e non solo per il cattolico ■— la Chiesa è « qualcosa che serve ad agire piuttosto che a riflettere ». Se dal punto di
vista dottrinale le cose stanno così
0 cosà, non ha grande importanza; è
seccante soffermarsi su queste considerazioni. Sicché il programma conciliare dell’« aggiornamento » ha toccato
sul vivo i cattolici d’America. Il Greeley anzi pensa che il Concilio non abbia fatto che convalidare ciò che la
Chiesa negli USA ha già praticato da
tempo, anche se con cattiva coscienza.
Il talento organizzativo e la tendenza
all’azione, tipicamente americani, si
fondono. Ad es. per introdurre la nuova liturgia nell’arcidiocesi di Chicago
sono stati preparati 10.000 commentatori laici, e nel giorno fissato tutti gli
altari della diocesi sono stati invertiti
contemporaneamente. È pur significativo che un osservatore cattolico parli
del pericolo di una « heresy of action »,
di un’eresia dell’attivismo.
Hans Martin Barth
E' CATTOLICA LA DOTTRINA
DELLA GIUSTIFICAZIONE PER FEDE?
Ginevra (soepi) — « Lutero, come nessun
altro prima di lui per circa 1500 anni —
neppure S, Agostino — ha trovato un accesso immediato alla dottrina di S. Paolo sulla
salvezza per fede, dottrina che da allora non
era più stata compresa nel suo senso originale ». Questo è quanto ha dichiarato il teologo cattolico H. Kiing durante una conferenza dal titolo : « La dottrina di Lutero della giustificazione per fede è cattolica? » tenuta a Ginevra presso l’Università fondata
da Calvino, nel quadro delle celebrazioni del.
la Riforma.
Tuttavia, ha proseguito il teologo, sarebbe storicamente falso considerare la dottrina
luterana come un inizio assoluto : questa dottrina si manifesta nella continuità della tradizione teologica anteriore, e non la si può
comprendere senza il riferimento alla pietà
ed alla teologia cattoliche del Medio Evo. Di
conseguenza, la teologia cattolica, oggi, non
può più condannare in blocco la dottrina lu.
terana senza condannare se stessa; nello stesso modo, la teologia protestante non può più
respingere la teologia medioevale senza respingere gran parte del pensiero di Lutero.
Ciò ammesso, il solo criterio per giudicare sulla cattolicità della dottrina di Lutero
sulla giustificazione per fede è dato dal messaggio cristiano originale e la vera domanda è la seguente : Lutero si appoggia o no
sul Nuovo Testamento? Senza alcun dubbio,
ha risposto Kiing : « Il punto di partenza era
giusto e, malgrado le deficienze e le parzialità, anche il cammino lo era ».
E’ vero che nell’interpretazione della salvezza per fede vi saranno sempre delle differenze fra cattolici e protestanti — ha concluso il teologo svizzero — ma queste differenze possono giustificare fa divisione della
Chiesa? « Ciò che divide, sono i sistemi, non
la teologia ».
NeU’introdurre il conferenziere, il pastore
Visser’t Hooft, ex segretario del CEC, ha di
ehiarato : « Hans Kiing pensa a tutta la fa
miglia cristiana e tenta di elaborare una teo
logia che possa servire di base per una Ghie
sa unita... Oggi, cattolici e protestanti^ ci ri
volgiamo assieme ad una stessa fonte, parlia
mo nuovamente uno stesso linguaggio... e et
sentiamo già uniti in Cristo ».
OPINIONI DI
SU LUTERO E
UN PRETE CATTOLICO
LA RIFORMA
Sul fascicolo di sett.-ott. 1967 del « Materialdienst des konfessionskundlichen Instituís » di Bensheim il prof. Hans Martin
Barth. attualmente docente di teologia alla
università di Cambridge (Mass., USA), tenta di dare un quadro della situazione attuale — sul suo sfondo storico - - del Cattolicesimo americano. Pubblichiamo oggi la prima parte di tale studio, e contiamo continuarlo nei prossimi numeri. Segnaliamo che
mentre « Reforme » (25.11.’67) dedicava un
articolo a « Les cutholiques américains hors
du ghetto », « Il gallo » ha pubblicato nei
fascicoli di settembre, ottobre e novembre ’67
un vivo servizio su « La Chiesa cattolica negli USA ».
(bip) (estratto dal giornale « Le Messager
Evangélique » del 29-10-1967).
« ...Ciò che scopriamo e riconosciamo in
Lutero, è l’uomo religioso ; colui che confessa la teologia della Croce, che annuncia
Gesù Cristo, che proclama la salvezza da
parte di Dio e la Sua grazia. Ci appare anche attraverso il modo col quale, da giovane,
ha scelto la vita monastica per viverci l’assoluto della fede da cui si è immerso nella
meditazione di quella Scrittura che non cessava di leggere e rileggere, onde scoprirne e
comunicarne tutta la ricchezza; attraverso il
modo col quale ha predicato la fede con forza e fuoco; attraverso il modo con cui si
adoprerà per far scoprire e dividere la gioia
profonda d’essere cristiano. Profondamente
convinto della necessità di riformare la Chic,
sa alla luce dell'Evangelo, — e quella necessità era lampante! — Lutero si troverà, a
motivo dell’opposizione dei vescovi a tale riforma, davanti ad una scelta che senza dubbio non si sarebbe presentata allo stesso modo se i vescovi avessero tenuto un atteggiamento autenticamente evangelico. Egli perciò si trovò di fronte ad un dilemma drammatico : o la riforma senza i vescovi, in rottura colla Chiesa esistente, oppure nessuna
riforma. Benché non possiamo fare nostri i
termini di tale dilemma, dobbiamo ricono.scere ciò che ve l’ha condotto: un’esistenza
religiosa autentica e la straordinaria difficoltà che c’era allora di riconoscere la Santa
Chiesa di Dio in quella che allora era cosi
sfigurata.
« Oggi che la storia ci mostra il vero volto di Lutero, scopriamo che la Riforma, pur
implicando aspetti negativi e di protesta, è
prima di tutto un’affermazione. Orbene,
quanto è da essa affermato, possiamo e dobbiamo affermarlo anche noi :
— La salvezza è pura grazia : non è essa
opera deU’uomo, ma puro dono di Dio che
non può essere accolto se non nella fede.
— Non si può essere cristiani « per procura » : la salvezza non è questione di pratiche o di riti, di credenze accettate in blocco... Il dono che Dio fa della Sua salvezza
esige che noi vi rispondiamo personalmente.
— L’autorità sovrana della Scrittura: essa
ci dà la Parola che ci rivela il nostro peccato e ci indica la salvezza : essa si impone a
noi come la norma dèlia nostra esistenza e
la Chiesa vi deve essere totalmente sottomessa...
« ...Cattolici, dobbiamo prendere molto sul
serio le profonde domande che Lutero si pose, e che le Chiese sorte dalla Riforma continuano a porci.
« A nostra volta, peraltro, chiediamo ai
nostri fratelli protestanti : la concentrazione
del messaggio evangelico operata da Lutero
e che gli fa ritrovare l’annuncio della salvezza, non porta ad una « riduzione »? L’appassionata volontà di Lutero di ritornare al puro Evangelo e di non considerare come Evangelo se non ciò che, nella Scrittura, gli parla di quella giustificazione per fede che gli
fu rivelata dall’epistola ai Romani, tutto ciò
gli ha consentito di comprendere la totalità
della Scrittura? Non vi è una semplificazione del messaggio evangelico che disconosce
certi dati essenziali della testimonianza apostolica? » (J. Hoffmann).
(Non possiamo che rallegrarci che, da parte di un prete cattolico, siano chiaramente
espressi la possibilità ed anzi, il dovere di
affermare e confermare la validità dei tre
principi basilari ispiratori della Riforma; sola fide, sola gratia, sola Scriptum. E’ comunque altrettanto chiaro che egli non accetta
”la riforma senza i vescovi, in rottura colla
Chiesa esistente” per non parlare degli altri
grandi temi di natura teologica, gerarchica ed
anche solo organizzativa che, oggi come allora, danno alla Riforma il suo carattere di
’’protesta” e di ’’negazione” nei riguardi del
cattolicesimo romano, n.d.r.).
Per le Scuole Domeuicali
SEGUE DALLA QUARTA PAGINA
Gli animali e la loro vita (L. 500 cad.)
I nidi.
Zanne a artigli.
Guerra chimica.
Tane e gallerie.
Biblioteca delle ricerche (L. 500 cad.)
Lob.senz — Gli insetti e la loro vita.
Fichter -- / pesci e la loro vita.
Collins t— Le formiche e la loro vita.
Holsaert — Gli uccelli e la loro vita.
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Per la scuola media
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Kipling — Storie proprio così — L. 800.
Ce Chiese americane
contro Cescalation
Boston - New York - Washington (soepi) — L'opposizione alla
guerra in Vietnam si sviluppa rapidamente negli USA, ove diverse
migliaia di giovani americani hanno recentemente manifestato sia
con'tro il servizio militare e sia contro la guerra nel Vietnam.
A Boston, circa 3500 giovani hanno sfilato per le strade della
città prima di portare i loro documenti militari ai pastori delle loro
confessioni religiose, mentre altri 70 li bruciavano pubblicamente e
ne gettavano le ceneri in un'urna che hanno poi depositato sull’altare della Chiesa di Arlington Street.
Gli studenti in teologia che hanno partecipato alla manifestazione hanno dichiarato che « non possono serbar fede in se stessi e
nelle loro convinzioni religiose » senza protestare contro il servizio militare.
A New York, oltre un migliaio di manifestanti hanno tentato
di restituire i loro fogli di reclutamento alla Corte di giustizia, ma
ne sono stati impediti dalla polizia che ha loro sbarrato la strada.
Circa 200 manifestanti hanno allora spedito i loro fogli per posta
a 'Washington. Fra di essi erano 28 studenti dell’« Union Theological Seminary ». In una dichiarazione, i giovani hanno detto che
compivano quell’atto di « non cooperazione » per esprimere « il
nostro amore per il paese e la profonda preoccupazione di vederlo
proseguire in una guerra immorale ed ingiusta a detrimento degli
stessi interessi della Nazione e della pace mondiale » e per manifestare « la nostra simpatia nei riguardi di tutti i nostri fratelli in
Vietnam - Vietnamiti, Americani ed altri ».
A Washington, circa 1500 persone hanno protestato davanti al
Dipartimento di Giustizia ed un centinaio di fogli di reclutamento
sono staiti resi alle autorità.
Analoghe manifestazioni hanno avuto luogo a Oakland, Berkeley e S. Francisco; a Portland, Oregon. Chicago, Cincinnati ed
Ithaca.
Richmond, Virginia (soepi) - Il Consiglio presbiteriano per
l'educazione cristiana degli Stati del Sud (SPBCE) ha pubblicato
una ferma dichiarazione sul Vietnam e sulla violenza in atto in
molte città degli U.S.A.
La dichiarazione sottolinea i problemi sociali cruciali creati sia
aH'interno che all'estero dalla linea di condotta americana nel
« Allegro, Udo. il dispaccio assicura che finché ci sei tu in circolazione "quelli" non si faranno vivi! »
(dal <( Christian Science Monitor »)
Vietnam. Fra questi problemi il Consiglio segnala « la miseria e la
sofferenza incalcolabili del popolo vietnamiia. l'elevato costo in
uomini e materiale per la nostra nazione, il dilemma del nostro
governo di fronte alle conseguenze delle diverse alternative, la continua minaccia del comuniSmo mondiale ».
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pag. 6
N. 48 — 8 dicembre 196T ^ ¿
Notiziario
ecumen ico
a cura di Roberto Peyrot
LA SITUAZIONE DELLE CHIESE
IN ALBANIA
Londra (soepi) — Secondo l’inviato speciale del «'Ghuich Times », di ritorno da un
viaggio in Albania, tutte le chiese e le moschee sono state chiuse nel paese. Nella capitale, Tirana, rinviato speciale (che mantiene l’anonimato) ha visto un campanile :
a £’ quel che rimaneva di ciò che era stata
probabilmente una grande chiesa cristiana.
La croce era scomparsa ed era stata sostituita
da una stella rossa. Un po’ olire, vi era una
bella moschea del XVI secolo (costruita durante l’occupazione turca). La nostra guida
ci ha detto che era considerata come un monumento storico, ma che non era piìi adibita al culto ».
Il corrispondente del giornale inglese ha
chiesto alla guida ufficiale che cosa ne era
della cattedrale ortodossa di Tirana. « La
guida, incollerita,! mi ha risposto che, secondo il desiderio del popolo albanese, nessuna
chiesa era aperta da parecchio tempo. Ha
spiegato che il popolo, nella sua totalità,
aveva seguito la rivoluzione culturale venuta dalla Cina colle guardie rosse e che nel
corso degli ultimi tre mesi, si erano potute
chiudere tutte le chiese e le moschee ».
Benché non abbia incontrato alcun membro del clero, il corrispondente del « Church
Times » afferma di non aver trovato alcun
motivo valido per non credere alla guida.
Delle quattro chiese che ha visto a Tirana, « una è stata trasformata in casa d’^abitazione; l’altra era distrutta dai vandali; e le
altre due erano chiuse. Nella campagna, si
potevano vedere delle piccole chiese, delle
cappelle e delle moschee che erano state distrutte... ».
I SEGRETARI DELLA GIOVENTÙ' EUROPEI E LA GIUSTIZIA ECONOMICA
LA CAMPAGNA
«NUTRIRE GLI SPIRITI»
UN COMMENTO ALLA NUOVA FEDERAZIONE DELLE CHIESE EVANGELICHE D'ITALIA.
A Bari : coaiereaza straordinaria V distretto
Una riunione programmatica
Israele 1967
[
Vienna-Neustadt (soepi) — Quaranta segretari della gioventù cristiana di vari paesi
europei hanno avuto degli scambi di idee
« per un impegno nel campo della giustizia
economica internazionale » in occasione di
un convegno che li ha riuniti dall’S al 14
ottobre a Vienna-Neustadt.
Questo convegno autunnale era la diciottesima conferenza annuale dei responsabili
della gioventù cristiana, organizzata dal Dipartimento della Gioventù del C.E.C.
Il sig. J. Pronk, giovane economista dei
Paesi Bassi, ha detto : « Si tratta di rivedere
completamente i programmi di aiuto per lo
sviluppo dei paesi occidentali se si vuole che
i paesi delVemisfero meridionale si sviluppino economicamente ». Egli ha soggiunto che
per risolvere il problema della fame nel
mondo è necessario sviluppare le ricerche
nel campo dei prodotti sintetici assimilabili
dalForganismo umano.
Da parte sua, il pastore F. Glendenning,
membro del personale del Dipartimento di
-4iuto del Consiglio britannico delle Chiese
ha fatto notare ai partecipanti ; « Se il danaro che si spende attualmente per la guerra in Vietnam fosse convertito in reddito
"pro capite’\ ogni Vietnamita adulto riceverebbe 1800 dollari all’anno {oltre 1.100.000
lire!) la qual cosa farebbe del Vietnam la sesta nazione più ricca del mondo ».
Il convegno non ha pubblicalo delle decisioni, ma un manuale indicante varie linee
d’azione verrà quanto prima edito.
Si è ritenuto necessario convocarla
per alcune ragioni che indichiamo:
1) L’intenzione della nuova C. D.
di iniziare un discorso che dovrebbe
essere portato avanti nei prossimi
anni.
2) cambi pastorali avvenuti nel
distretto.
3) L’indispensabilità di discutere
subito su alcune quistioni esaminate al
Sinodo e particolarmente sul problema finanziario.
4) Il fatto che la Federazione delle
Chiese Evangeliche in Italia potrebbe
offrirci utili indicazioni per un lavoro
unitario, almeno in alcuni settori, quali ad esempio quello giovanile o quello
dell’evangelizzazione.
La C. D. aveva preparata e fatta pervenire ai Pastori e Delegati una relazione che, oltre ad essere un discorso
programmatico, indicava alcuni obiettivi da perseguire in comune al fine di
sviluppare un lavoro più organico e
coordinato, che impegnasse tutte le
comunità del Distretto.
Ecco i punti principali che sono stati trattati:
1) Attività evangelistiche. La C. D.
ritiene che ogni anno dovrebbero essere indicate una o più zone nel Distretto dove programmare un’attività
evangelistica, studiata dalle comunità
locali, ma attuata con la collaborazione, in uomini e mezzi, di tutto il distretto. Per quest’anno si indicano
Orsara di Puglia e Taranto.
2) Coordinazione del lavoro in zone particolari. Si indica l’Abruzzo e
Molise, dove i tre Pastori, i consigli di
Chiesa, i gruppi giovanili, studieranno
la possibilità di un lavoro unitario,
concentrando i loro sforzi sui due poli :
S. Giacomo degli Schiavoni e Vasto.
Quest’ultima località ci sembra offrire prospettive di un lavoro in espansione, a motivo della presenza di alcune famiglie evangeliche recentemente
ivi stabilite, e perchè Tindustrializzazione della zona ha in parte arrestata
l’emorragia emigratoria che in questi
ultimi trenta anni ha così gravemente
inciso sulla consistenza numerica delle nostre comunità abruzzesi e molisane.
3) La Conferenza Distrettuale accetta l’impegno globale per quanto riguarda le cifre indicate come versamento' alla Cassa Culto, e si impegna
anche a contribuire in una certa misura all’estinzione del debito contratto dalla Tavola per il Tempio ed i locali di Taranto.
4) Opere sociali. Sarà meglio studiato il problema della loro coordinazione; intanto si raccomanda ai Consigli di Chiesa di assumere maggiori
responsabilità nei confronti di queste
opere le quali, se staccate dal contesto
della comunità, perderebbero gran
parte della loro ragione di essere.
Alla fine dei lavori è stata udita una
relazione presentata dal Pastore Davide Cielo sui lavori dell’Assemblea
Costituente a Milano (2-5 novembre).
La Conferenza Distrettuale ha approvato all’unanimità i seguenti due
ordini del giorno:
«La Conferenza straordinaria delle
Chiese Valdesi del V Distretto, discussa la relazione della C. D. sulla impostazione del lavoro per l’anno ecclesiastico 1967-^8, ne approva le linee gene
rali ed impegna tutte le comunità al
l’attuaz'one del programma indicato »
« La Conferenza delle Chiese Valde
si del V Distretto, riunita a Bari i
13 novembre, preso atto della costitu
zione della Federazione delle Chiese
Evangeliche in Italia avvenuta a Mi
lane nei giorni 2-5 novembre, se ne rallegra vivamente, ed impegna tutte le
comunità valdesi del Distretto a pro
muovere tutte le iniziative atte a ren
dere operante la Federazione anzitutto a livello locale e gradatamente sul
piano regionale, intensificando la collaborazione tra le Chiese membri effettivi della Federazione ed iniziando
contatti con le altre che ancora non
ne fanno parte ».
Sono stati presenti ai lavori 25 tra
Pastori e Delegati, il Pastore Carlo
Gay delegato della Tavola nel Distretto, il Pastore della Chiesa Battista di
Bari, il vice presidente designato della
Chiesa Metodista dott. Emidio Sfredda. Il capo del IX circuito metodista,
impossibilitato a partecipare, ci ha fatto pervenire un telegramma di adesione e di auguri. O.
Campo invernale di Agape - 26 dicembre 1967 - S gennaio 1968
Perchè questo tema. - Per un credente
evangelico dire « Stato di Israele » e « popolo di D'o dell'antico patto » significa automaticame. ' e la stessa cosa? Questa domanda, che sta alla base del problema teologico del popolo ebraico, non è nuova. Essa è tuttavia uscita dall'ambito ristretto degli specialisti del Nuovo e dell’Antico Testamento in seguito alla guerra lampo, tutt’ora
non risolta, del giugno scorso. Eppure c’è
da chiedersi se questa domanda si sia posta con chiarezza. Nel periodo più acuto
della crisi del Medio Oriente si sono avute
(anche nell’ambito delle Chiese evangeliche)
prese di posizione, dibattiti, giudizi. Ma raramente è emerso — se non in modo sentimentale — il problema del rapporto tra
Israele 1967 e l’antico popolo di Dio. Ci
sembra dunque giunto il momento di ricercare una valutazione teologica di questi
fatti recenti, anche in vista degli sviluppi futuri.
tere la maggiore e migliore informazione
possibile su- Israele compatibilmente con la
forzata brevità del campo. A questo scopo
inviteremo esponenti del mondo ebraico di
diverse tendenze, esperti sui problemi del
Medio Oriente e, se possibile, un rappresentante dei paesi arabi. Di particolare interesse sarà la Tavola rotonda di sabato
30 dicembre alla quale parteciperà tra gli
altri un noto giornalista, Giorgio Bocca,
autore di una recente serie di reportages da
Israele.
Il
La seconda parte del campo avrà lo scopo di approfondire teologicamente il problema di Israele per mezzo di studi biblici.
Questa seconda parte è affidata al pastore
Giorgio Tourn.
Come lo svolgeremo. - In una prima parte del campo intendiamo acquistare discu
Nello stesso periodo avrà luogo il campo cadetti invernale (15 16 anni - 27 posti).
Il campo cadetti seguirà lo siìesso programma di studio ma svolgerà per proprio conto le discussion.
PROGRAMMA
Una conferenza a Noicaitaro
Riforma protestante
e democrazia moderna
La sera del 25 novembre il Pastore E.
Corsani ha tenuto una conferenza a Noicattaro, una cittadina a circa sedici chilometri
da Bari, sul tema : Riforma protestante e
democrazia moderna.
Era sitato invitato dal circolo di cultura
« N. Pende », uno dei cui dirigenti aveva assistito a questa conferenza tenuta giorni
prima a Bari nell'aula del Consiglio Comunale.
Ci sembra interessante rilevare: in questa cittadina non vi è alcuna comunità evangelica e non sappiamo se vi siano degli isolati di qualche denominazione; è la seconda volta che il Pastore è stato invitato (mesi fa aveva partecipato ad una tavola rotonda); questo circolo, anche se, ci sembra,
tendenzialmente «laico», è però frequentato da numerosi cattolici aderenti ad organizzazioni studentesche ed universitarie
cattoliche; la conferenza è stata così presentata dagli organizzatori sui biglietti d’invito ; « ...commemorando per il 450° an
niversario la Protesta luterana e la sua portata nella coscienza moderna... ».
È seguito un interessante dibattito, su
quistioni che andavano anche al di là del
tema specifico della conferenza e che toccavano aspetti del pensiero evangelico. Ancora una volta abbiamo potuto rendere testimonianza, e ringraziamo il Signore che ci
apre impensate possibilità. Non sappiamo
certo che cosa potrà scaturire da queste
occasioni di presenza evangelica, ma rite
Marcoledì 27: Cenni sulla storia degli ebrei nei secoli — 1919-1948: storia del sionismo e
della nascita dello Stato di Israele — Discussione.
Giovedì 28 : Le scelte di fondo nella costruzione dello Stato di Israele dal 1948 ad oggi —
Discussione.
Venerdì 29: Seminario sui rapporti tra Israele e gli Arabi.
Sabato 30: Tavola rotonda sul tema del seminario in risposta alle domande fornuilate nei
gruppi — Gruppi di studio biblico sui testi: Es. 19: 1-8; I Sam. 4: 1-11; Is. 42: 1-8.
Domenica 31 : Culto eoa la Comunità di Prali — Sintesi degli studi biblici.
Lunedì 1 : Il concetto di elezione nella Bibbia — Discussione conclusiva.
Il seminario sui rapporti tra Israele e gli Arabi si baserà su una documeiriazione che
stiamo raccogliendo. Per la seconda parte del campo è indispensabile la Bibbia.
Iscriversi al più presto inviando le 1.600 Lire di iscrizione (ccp Agape, lOOSiO Prali,
N. 2/20554); quota del campo: L. 11.000.
Il campo inizia la sera del 26 dicembre con la cena e termina la mattina de! gennaio
con la colazione. Arrivo con autobus da Torino, via Pio V, n. 15. L’autobus parlità da Torino alle 16,30 esatte del 26 dicembre. Si presume che tutti usufruiscano di queste autobus;
chi viaggia con mezzi propri lo comunichi entro il 20 dicembre. Chi arrivasse con mezzi propri Senza averlo comunicato sarà tenuto a pagare l’importo del viaggio Torino-Prali ' L 1.000).
Partenza con autobus per Torino Porta Nuova, la mattina del 2/1. Costo L. 1.000,
Occorre un documento di identità; Agape non provvede alla assicurazione de- campisti
contro incidenti.
A Prali funzionano impianti di seggiovia e skilift. Scuola di sci. Possibilità (i .dlitto sci.
Iscrizioni e informazioni presso: Segreteria di Agape . 10060 Prali (Toriuc;
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niamo che, in tutti i casi,
non sarà vana.
nostra fatica
Sotto il segno della collaborazione delle
comunità vicine Tultima domenica dì Novembre il Pastore Cipriano Tourn e signora
hanno rivolto rispettivamente alla comunità
di Pomaretto e Inverso Pinasca messaggi incisivi e appropriati per il nostro tempo mentre ai Chiotti predicava il Pastore di Pomaretto. In tale circostanza a Pomaretto erano
battezzati Costantino Orietta e Sergio, di
Livio e Ribet Marisa, con il segno dell’appartenenza al Signore perchè sia glorificato,
amato e servito nella comunità e nel mondo
nel clima della preghiera e dell’esempio dei
genitori nella partecipazione alla vita della
comunità dei credenti.
, alla SiClorinda
padre e
io un ap
Alla Conferenza straordinaria del prirno disi retto
La questione finanziaria
Londra (soepi) — Questa campagna, lanciata nell’ottobre 1964 dalla regina madre
Elisabetta, ha segnato la fine della sua prima fase mediante un servizio speciale presso Pabbazia di Westminster. 11 promotore,
l’arcivescovo di York, ha pronunciato un
sermone di circostanza. La campagna è destinata a raccogliere fondi a favore della
diffusione della Sacra Scrittura e della letteratura cristiana nel mondo. Le somme raccolte vengono ripartite fra la Società biblica
c due società di letteratura cristiana. In tre
anni, è stata raccolta la somma di mezzo mi.
Bone di sterline (750 milioni di lire, al cam.
bio attuale).
La seconda fase di questa campagna sarà
proseguita separatamente dalla Società biblica, da una parte, e dalle società di letteratura cristiana, dall’altra.
Il « Service protestant français de presse
et d’information » /B.I.P.), il Bollettino
pubblicato sotto gli auspici della Federazione protestante di Francia, nel dare ampio rilievo sia nelle cromiche e sia nella parte dedicata di ’’documenti” all’Assemblea recentemente riunitasi a Milano per formare la Federazione, così conclude i suoi servizi:
« Non è che una prima tappa, ma essa è
molto importante in quanto impegna, per la
prima volta, un numero importante di credenti che, in tutta Italia, hanno celebrato in
un comune slancio Tanniversario della Riforma. Ci sia perciò concesso di rallegrarci
per questo incontro milanese e di queste
rinnovate iniziative, anche se il successo non
c stato totale ».
Fra gli argomenti discussi in occasione della Conferenza Distrettuale
straordinaria, tenuta a Torre Pellice
il 22 ottobre u. s., ha avuto larga parte il problema delle Finanze. Esso e
stato immesso nell’ordine del giorno
dei lavori in seguito al rilievo avuto
nella discussione e nelle decisioni prese dall’ultimo Sinodo CVedi Atti sinodali, art. 10, 11, 12, 13, 14). La serie di
misure prese dal Sinodo, in vista
dell’attuazione del progetto di Tiramento delle finanze della nostra Chiesa, ha investito direttamente i Distretti, accollando agli stessi le spese delle
Commissioni Distrettuali, invitaiidoli
a provvedere alla ripartizione e all iritegrale versamento delle somme richieste dalla Tavola per la Cassa Culto e chiedendo loro di ridimensionare
i programmi edilizi delle singole chiese. Seguendo queste direttive, la Commissione del D-stretto 'Valli ha presentato anzitutto alla Conferenza il bilancio preventivo per le spese della Commissione stessa, bilancio che e stato
accolto senza difficoltà con il seguente
o d G • La Conferenza approva il bilancio preventivo della Commissione
Distrettuale comportante una spesa
di L. 165.000.
La discussione si è poi spostata sul
problema del deficit di 1^00.^ lire
con cui il primo distretto ha chiuso il
bilancio 1966-67 per quanto «guarda le
contribuzioni delle chiese alla .Cassa
Culto. La Commissione si era già impegnata, in occasione di una seduta
Siunta con la Tavola Valdese su^
bito dopo il Sinodo, a reperire entro fi
più breve tempo possibile la suddetta
somma, onde saldare il suo debito, sem
70. che questo sforzo incidesse sulle
contribuzioni delle chiese nel nuovo
anno ecclesiastico. La Comm:ssiorie ha
proposto quindi in conferenza di ripartire l’ammontare del deficit fra tutte le chiese del distretto in ragione di
L. 165 per ogni membro comunicante.
Dopo alcune osservazion’, l’assemblea
ha votato il seguente o.d.g. : La Conferenza Distrettuale impegna le Chiese
a versare entro il 31 ottobre L. 165 per
membro comunicante, al fine di sanare il deficit contributivo dello scorso
anno finanziario. A distanza di alcune settimane s'amo lieti di poter comunicare come le chiese abbiano risposto prontamente all’appello della
conferenza versando quasi tutte subito
la cifra loro richiesta.
Chiuso il capitolo sul passato la
Conferenza si è impegnata in una lunga discuss one sull’avvenire, nella ricerca di un equo criterio di distribuzione fra le varie comunità della somma chiesta dalla Tàvola al Distretto
quale versamento alla Cassa Centrale
per il nuovo anno. Qui non è stato facile trovare una soluzione che, tenendo conto delle differenti situazioni sociologiche delle varie comunità, accontentasse tutti. Una cosa è tuttavia apparsa subito chiara a tutti e cioè che
bisogna ad ogni costo reperire ed inviare alla Tavola l’intera somma richiesta. È stata prospettata la soluzione di calcolare le contribuzioni delle chiese, non tenendo conto soltanto dei versamenti fatti negli anni precedenti, ma del totale generale dei bilanci delle singole comunità. Altra proposta è stata quella di integrare le
somme raccolte da colletta annua e
settimana di rinuncia con una parte
0, se necessario, col totale delle collette ai culti. Infine la proposta di stabilire una cifra base di contribuzione per
ogni membro di Chiesa. Essa ha riscosso numerosi consensi e, dopo animata
discussione, ha condotto all’approvazione del seguente o.d.g. : La Conferenza Distrettuale indica come meta contribut.va alle Chiese per il 1967-68 la
cifra media di L. 4.000 per membro
Sulla base di questa decisione si è
mosso in questo periodo il lavoro della
Commissione Distrettuale nelTapprontare le tabelle delle contribuzioni che
saranno inviate alle singole comunità.
Un rapido calcolo ci dice come la media di 4.000 lire per membro comunicante (alle 'Valli ve ne sono circa
11.000) porterebbe le contribuzioni del
Distretto alla somma di Tre 44 milioni.
cioè circa tre milioni in più di quanto
richiesto dalla Tavola. La Commissione, tuttavia, nel suo lavoro, ha tenuto
conto di alcun fattori mportanti nel
suddividere le quote fra le varie chiese
e cioè: 1) Alle chiese che hanno già
superato la media di L. 4.000 pro capite, si chiede di mantenere e, se possibile, d. aumentare leggermente la
loro contribuzione; 2) Alle chiese che
sono attualmente al livello di L. 3.0003.800 prò capite, .si chiede di portarsi
alle 4.000 richieste; 3) Alle chiese che'
si trovano ancora molto distanf dalla
metà delle 4.000 lire si chiede di raggiungerla in due o tre anni al massimo; 4) A quelle chiese (poche, per fortuna), che, o per lo spopolamento, o
per reale impossibilità, non possono
assolutamente raggiungere la mèta fissata dalla Conferenza, si chiede di fare tutto il possibile per aumentare la
loro contribuzione, anche di poco.
Non ci resta che augurarci che gli
impegni presi da tutti in Conferenza
siano portati avanti con serietà per il
raggiungimento dell’obiettivo « risanamento » che, con la buona volontà
di tutti, non sembra essere più un’utopia, ma una meta raggiungibile. In
fondo, il problema vero è quello di
creare nelle nostre comunità una rinnovata mentalità contributiva. Questo
è possibile da un lato con un’accurata
e minuziosa cura d’anime, dall’altro,
dando vasta diffusione nelle comunità
ai bilanci, alle linee direttive in materia finanziaria, ai reali costi delle opere della Chiesa. Ricordiamo alle chiese
che, per quest’ultimo scopo, è a disposiz one di tutti la Commissione Finanziaria della Tavola Valdese. Quando si
sarà raggiunto lo scopo di cancellare
la falsa mentalità, presente spesso nei
nostri ambienti, circa il supposto
« spreco di denaro » da parte delTAmministraz one e circa il concetto di
una Chiesa che continuamente « batte
cassa » a destra e a sinistra, avida come una sanguisuga, un lungo passo
avanti sarà già stato compiuto.
Per la Commissione Distrettuale
Marco Ayassot
PERRERO > MANIGUA
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Inviamo un pensiero di sinipu
gnora Gardiol Rosina e Berna'
per la perdita rispettivamente c
della sorella.
Il missionario Coisson ha ree
pelle vibrante alla comunità per la vocazione all’opera missionaria la prin;;! domenica
di dicembre: ha preso contatto c-m la commissione delle giovanette che s. - avviando
un lavoro interessante a beneiic!' delle missioni e della comunità locale, sia n raccolta
di francobolli, sia con raccolta di notizie, let.
ture di libri e di denaro per raggiungimento dello scopo.
Ricordiamo le attività prossiu u: Domenica 10 alle 14,.30 la dr. Frida lalan parlerà della « Mamma accanto a‘ jigU nella
vita ».
Domenica 17 alle 14,30 al leai-;o: messaggi dei bambini per il Natale.
Domenica 24: culto e scuola domenicale
come di consueto; nel pomeriggi - alle 14,30
alla cappella del Clot il ricordo del Natale
recitato dai bambini.
Lunedi 25 : culto alle ore 10 con la Santa Cena e riunione la sera ai ( ( risieri.
Domenica 31: culto di fine d anno all^
ore 10,30. preceduto dalla Scuoia Domenicale.
Domenica 1 gennaio: culto d; Capodanno
alle ore 10.
Con l'augurio che le celebrazioni annunziate avvengano nel clima evangelico della
lode al Signore, del dono per gii ultimi e
per le opere del Signore in rispo.:^ta al Dono
del Signore; l’ora economica è piuttosto triste: esprimiamo a Dio il pensiero dei Valdesi antichi nelle carceri di Torino c Vercelli: «è a causa dei nostri peccati che queste
cose avvengono ». Perciò sotto il segno della
umiliazione unita alla gioia dei Vincitore
noi ricorderemo lo scandalo del Natale.
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Alla ripresa delle attività delI Unione fein'
minile, la prima domenica di novembre, erano state invitate le sorelle dell’Unione di
Villasecca. E’ stata un’ottima seduta di naeditazione, di studio e di discussione. Un
sentito ringraziamento alle nostre ospiti per
la loro gradita visita ed alla sig.ra H» Tourn.
Il Signore ha richiamato a Se, dopo brevissima malattia, il 7 novembre il nostro
fratello Enrico Micci, del Forengo, all età
di anni 80. Alla vedova tanto provata ed ai
parenti tutti rinnoviamo Fespressione della
nostra profonda simpatia.
Domenica pomeriggio 19 novembre, nfl
Tempio di Maniglia, con larga e colnmos^a
partecipazione di parenti e conoscenti è sfa*
to celebrato il funerale della nostra sorella
Eugenia Tron, nata Peyran, deceduta dopo
una lunga infermità all’elà di 52 anni, h
Signore conforti e sostenga il marito cd i fi’
gli ed i parenti in quest'ora cosi angosciosa.
Lunedì 20 novembre nel Tempio di
rero è stato celebrato il funerale della nostra sorella Silvia Micol vedova Pons del
Resse, deceduta all’età di 77 anni presso b
nipote signora Galliano alla Rivoira di P'"
nasca. Ai figli, alla famiglia Galliano che
l’accolse ed assistette amorevolmente, ai p^'
venti lutti esprimiamo ancora le nostre seO'
lite condoglianze.
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;8 dicembre 1967 — N. 48
pag. 7
PRAMOLLO
Le Chiese della Val Pellice
hanno celebrato la Riforma
giovanile
Una sala valdese a Porte
Il « Lutero » (li G. Tourn è piaciuto ancora una volta. E’ piaciuto
non soltanto per la vivacità della
sceneggiatura, per la capacità di
condensare in un testo conciso, essenziale, un periodo abbastanza lungo e pieno di fatti e di idee di
straordinaria portata storica; più
.ancora di questo valore rievocativo,
c contato il fatto che attraverso le
considerazioni di Hans, il calzolaio
compagnia del quale siamo diventati cittadini di Wittemberg e te<!Stimoni“degli avvenimenti), e le dichiarazioni di Lutero, siam stati
messi di fronte al problema della
nostra riforma. « Nella nostra cristianità — dice Lutero — non raan,cano i buoni dottori, ma ciò che è
necessario è il coraggio di vivere le
proprie affermazioni » : questo è
■esattamente il problema della Chiesa Valdese nel secolo ventesimo.
Quanti avranno colto questo accento attuale della rappresentazione?
E’ una domanda a cui il cronista
jion può rispondere.
La riuscita della rappresentazione è dii >esa anche dagli interventi
dei Trombettieri Valdesi (diretti
-dal M.o Í' erruccio Rivoir) e della
Corale di Torre Pellice (diretta dal
M.o Feriti ccio Corsani), che non
hanno soli unto fatto da cornice, ma
hanno dato un contributo indispensabile coii l’esecuzione dei corali,
-che som ;-.r'e così viva della Riforma 1 V '' eredità che questa ci
ha lasciato
L’ese. IKK' delle « Partite » di
Frank ' ’lorius con la forza
di com-n-^ propria delle trombe ha '.Lo l’attenzione sul
l’avvenij.. eccezionale che stava
per
11
La sera d.-t tO ottobre, nella sala unionista la Società «E. Arnaud » ha ripreso la
sua attività. ‘ Seggio è stato riconfermato:
Ing. Ponte ■ ..residente: prof. Augusto Armand-Hugon - lee presidente; prof. Ermanno Armand-lc eim - segretario, e il sig. Carlo Paschetto - ' rsiere. Durante la seduta si è
stabilito in 1. di massima un programma
per il nuovo .-.. no sociale.
Domenica > novembre e stata celebrata
la riforma coi: •.ni culto presieduto dal Pa.store Bruno lio-'- iino. Ha partecipato la Corale col cario, i.’lì inno 147: «Come cerva
che assetala o ama un limpido ruscel ». Testi del Seriiionc: Vmos 5; 21 a 27 e Filipjpesi .1: 2 a ■■
La sera no! tempio è stato proiettato un
film missioo:; a realizzato dal cineasta svizzero H. Bicolli colla collaborazione dei pa-stori Merco 1 • Pidoux per la Società delle
Missioni di ¡'enei. 11 film presenta in modo
vivo e attua'' ia vita delle popolazioni dell’isola di Mu.iagascar. riconla l'arrivo dei
gruppi indoiiiiiani che si sono mescolati alle
popolazioni \cnute dall’Africa, presenta alcuni re e regine che prima della occupazione francese hanno crudelmente perseguitato
i primi crisiiani ed in un felice panorama
Jtresenta la vita sociale ed economica delle
varie regioni. .\lla fine viene menzionata lo
pera sociale il .‘Ile missioni cristiane e pre
-Sentata l’ojiera svolta dalla Missione Luterà
na a favore dei sordomuti. B-ello e commo
vente il Padre Nostro recitato in un lin
Suaggio semplice e accompagnato da gesti
per la edificazione dei sordomuti.
Nel quadro del 4.50® anniversario della
Riforma Protestante, il prof. Augusto Arntaud Hugon ha tenuto una interessante conferenza sul tema: Lutero, Calvino e noi. La
conferenza organizzata dalla Società E. Arttaud ha riunito un pubblico numeroso e alla fine vi è stato uno scambio di idee.
Nella prima quindicina di novembre il
Circolo Culturale Sergio Toja ha organizzato
nella propria sede un dibattito sul libro
c Lettera ad una professoressa » a cui hanno
preso parte molti membri di Chiesa. Gli autori di questa lettera sono gli alunni della
Scuola privata di Barbiana nel Mugello, raSozzi privi di mezzi o respinti da scuole statali, raccolti da Don Milani che si è occupato di loro fino alla morte, avvenuta alcuni
tttesi fa, con cristiana sollecitudine e profondo affetto. Don Milani è stato un valido e
coraggioso difensore degli obiettori di coscienza ed è stalo anche condannato per questa sua presa di posizione col direttore della
Rivista « Rinascita » che aveva pubblicato
le sue idee. Il libro, una tremenda critica
olla Scuola statale, un grido di angoscia di
Un certo ambiente toscano che si sente escluso dalla Società, è stato presentato in modo
positivo dal prof. Pennacini di un liceo
scientifico di Torino. Il dibattito è stato molto vivace, una parte del corpo insegnante ha
riconosciuto la validità di fondo del libro
pur ammettendo la contestazione di certe affermazioni.
« Le Faville », cadette dell’Unione Cristiana delle Giovani, hanno ricominciato le
loro sedute bimestrali a Villa Elisa. Sono
Aiovanette dai 12 ai 16 anni cattoliche e vai.
L assemblea convenuta da tutta la
valle nel tempio di Torre Pellice ha
partecipato alla celebrazione con il
canto dei corali e con la preghiera;
del resto, che non si t.rattasse soltanto di uno spettacolo, ma di un
annuncio che ci riguarda profondamente, è apparso dalla lettura del
Salmo 103, di Romani 3:20-30 e
8: 31-39.
Altro e importante aspetto positivo, il fatto che la celebrazione è
avvenuta in..collaborìiiizione ..fra le
comunità della valle; in particolare, il gruppo che ha recitato sotto
la direzione del Prof. Giuseppe Casini era composto di giovani (li Torre Pellice e S. Giovanni. E’ stato
un servizio di cui siamo loro grati
e che speriamo possa ripetersi in
altre occasioni. R.
Nel quadro delle manifestazioni volte a
ricordare il 450“ anniversario della Riforma
protestante, l’Associazione Enrico Arnaud ha
dedicato la sua prima seduta dell’anno sociale 1967-68 alla commemorazione di Lutero e di Calvino. Di fronte ad un uditorio
abbastanza numeroso e vivamente interessato, il prof. Augusto Armand-Hugon ha ricordato, naturalmente per sommi capi, la
vita, l’opera e il pensiero di questi due pilastri del Protestantesimo che tanta parte
hanno avuto nello sviluppo della società moderna. Oggi, in clima ecumenico, sentiamo
di avere una responsabilità precisa davanti
alla Chiesa cattolica. Non possiamo rinnegare Lutero e Calvino; possiamo chiarire,
smussare certe loro affermazioni, ma rimane
il fatto incontestabile che hanno detto cose
ancora valide.
L’oratore ha concluso la sua applauditissima conferenza, seguita da un breve dibattito, esortando a ritornare alla Riforma come
a qualcosa di puro e senza falsi sentimentalismi. Ritorniamo alla sorgente, perchè esistiamo.
Mercoledì 1 novembre u. s.. si è tenuto
a Pramollo l’annuale convegno responsabili
delle unioni del primo distretto. Si sono
presi in esame i seguenti argomenti: a) esame delle attività svolte nel passato anno;
b) proposte di lavoro per il futuro.
Si è constatato che le unioni hanno svolto un’attività di tipo tradizionale: quasi
tutte hanno recitato almeno una volta,
hanno effettuato studi genericamente di at-tualità e bibblici, hanno effettuato scambi
di visite. Alcune unioni hanno inoltre avuto un'attività di colportaggio.
11 problema più grave che travaglia la
vita di alcune unioni è quello dei rappor-ti tra operai e studenti. Si è creduto di
individuare le cause di questa mancata in-tegrazione da una parte nella tendenza degli
studenti a impostare l’attività dell’unione su
degli studi che, riflettendo il sistema scola-stico, sono di tipo accademico. Dall’altra gli
operai concepiscono l’unione come un’evasione e perciò sono poco disposti a considerare benevolmente gli studi. Una proposta
per uscire da questa situazione è stata quella di un richiamo al valore comunitario dell’unione. Si è fatto rilevare che una comunità ha ragione di esistere se esprime una
comunanza di fini. Di qui un appello al
ravvedimento degli uni e degli altri inteso
come una ricerca comune sui fini da perseguire.
Un altro punctuni dolens della vita di ah
cune unioni sono i rapporti tra esse e i
concisiori che rivelano incomprensione
reciproca sul lavoro svolto o il disinteresse più completo. Si è auspicato un c;hiarimento di questi rapporti sulla base di un
inserimento maggiore dei giovani nelle responsabilità della chiesa.
Alcune unioni si propongono per il futuro di ricercare una apertura verso il mondo esterno intesa come presenza viva nella
comunità politica in cui la chiesa è chiamata ad operare.
Al termine del convegno si è eletto il
comitato di gruppo per Tanno 1967-68 che
è risultato composto da: pastore Giorgio
Tourn, capogruppo; Marcella Bonjour, Aldo Ferrerò, Giorgio Gardiol, Ada Malan,
Vanda Petrone, past. Bruno Rostagno, membri; Andrea Coucourde e Diego Sappè
supplenti.
TORRE PELLICE
desi che sotto la guida delle signore Mirella
Bein ed -Elsa Abate discutono alla luce
delTEvangelo tutti i problemi concernenti la
loro età e svolgono attività di carattere sociale.
Come tutti gli anni « la Missione dei fiori », gruppo di assistenza delTU.C.D.G., ha
riunito per un ricco thè una quindicina di
persone anziane nel salone della Foresteria
gentilmente concessa. Un film, « Joselito »,
offerto per gentile interessamento del dottor
Franco Girardet è stato proiettato dal prof.
Augusto Armand Hugon. Ognuna delle invitate ha ricevuto un pacco grazie alla sensibilità ed alla generosità di molte persone
interessate a quest^opera.
L’Unione Giovanile del Centro ha organizzato un servizio di custodia dei bambini,
durante i culti domenicali alla Casa Unmnista e gettato buone basi per la nuova attività dei Cadetti per i ragazzi dai 7 ai 14
anni. L’Unione dei Coppieri ha fornite) la
sede di sedie nuove che servono durante 1 inverno per il Culto e la Scuola Domenicale.
Durante l’estate hanno dato un volto nuovo
alla sala mediante vari lavori di restauro e
rimesse in sesto 35 carte geografiche per le
Scuole Domenicali. E’ stata lanciata la proposta di una serata per raccogliere fondi volti a ricostruire gli impianti igienici inservibili e ricreato con esito felice tra i nuovi
membri il caratteristico affiatamento dell’antica Unione. Il programma invernale comprende oltre agli Studi Biblici, lo studio
delFordinamento della Chiesa Valdese ed in
seguito di tutte le altre Chiese Evangeliche
d’Italia.
Decessi: Anna Geymonat ved. Michelin
(Appìotti): Luigi Avondet (Dagottì); Sybil
Woodbrown, compagna del pastore emerito
Enrico Tron; Federico Paschetto (Inverso
Bruni).
La Comunità esprime la sua simpatia alle
famiglie afflitte.
Il 26 novembre nel Tempio dei Coppieri
si sono sposati Eleonora Nicoletta Farad e
Pier Valdo Comba.
Ai cari sposi, un affettuoso augurio della
Chiesa.
I nostri più vivi rallegramenti al Signor
Giovanni Stalle che ha ricevuto la medaglia
d’oro della Fedeltà alla Montagna.
Lina Varese
Il “Cacito,,: un’antica e attiva diaconia
Per rispondere alla richiesta che ci e stata rivolta, cercheremo di tratteggiare il quadro della Società di cucito di Torre Pellice.
Siamo liete di vederla ringiovanita da un
gruppo simpatico di giovani donne, e ci
sembra naturalissimo alle une come alle altre di lavorare insieme. Si moltiplicano i
grandi vuoti e realizziamo che le generazioni
si spengono con rapidità. Siamo riconoscenti
dell’aiuto pratico ed allegro che ci viene cosi
dato La breve meditazione che inizia ogni
seduta due volte al mese, si fa a turno e ci
immerge in una atmosfera intima e fraterna.
I lavori sono vari, poiché si cuce, si ricama. si lavora a maglia non solo ^r i bazar
della Chiesa, nella settimana del Sinodo ma
anche per venire in aiuto con pacchi ad alcune famiglie della Comunità o a sorelle dei
nostri Istituti. Graziose borsette in calicot a
fiori saranno mandate, per la prima volta,
a Torino ad altre sorelle valdesi lontane dai
loro cari.
Molte persone della Società di cucito fanno parte di una delle 3 Società missionarie
che tengono mensilmente le loro sedute. L 8
Dicembre, ogni anno, è riservato al Bazar
della missione al quale il Cucito partecipa
generosamente. , ,
Ade Varese, la nostra presidente, e anche
un aiuto prezioso della Croce Rossa, e non
pochi dei nostri membri seguono il suo esempio, dando molte ore a quest’Opera che permette loro di visitare parecchi casi bisognosi
e di avere un contatto molto umano con gente a noi conosciuta.
Una o due persone del Cucito dedicano
alcune ore all’Uliveto per il rammendo. Tutte queste varie attività e interessi particolari
si riuniscono in un solo fascio che rappre
senta la Lega femminile.
Spesso riceviamo la visita dei Pastori, che
ci mettono al corrente dei problemi e di certe necessità per lo sviluppo della Chiesa.
La Casa unionista, dove si alternano in
setiiinana i giovani, la Corale, il Cucito e i
bimbi dell’Asilo dovrebbe essere allargata
per essere meglio valorizzata e nel 1978, come Lega femminile, noi tutte ci impegneremo del nostro meglio per partecipare alla ricerca dei tre o quattro milioni che ci mancano ancora prima dell’inizio dei lavori, speriamo in primavera.
Un gruppetto di giovani mamme ed insegnanti che non sono libere delle loro giornate cercano come inserirsi in questo fascio
di attività. Con arte stanno colorando grandi fogli di immagini per il flanellografo. Alcune fanno parte della Corale o sono Direttrici dì Scuole domenicali, però sono felici
dì ritrovarsi e dì fare così nuova conoscenza
con uno scopo unico e precìso. Speriamo che
questo nucleo potrà interessarsi più particolarmente al notiziario e prendere parte alle
discussioni dei temi suggeriti. La presenza
di Selma Longo in mezzo a noi ci fa meglio
partecipare all’Opera dei carcerati che essa
segue da anni.
Chi venisse a visitarci d’improvviso sarebbe forse stupito del ronzio che regna nella sala, tale un alveare, o di trovarci intorno al tavolo di pìng pong, bevendo una tazza di thè, molto gradita dopo due o tre ore
di lavoro, per un quarto d’ora dì riposo in
un contatto amichevole.
Noi crediamo che nella diversità dei doni
e delle funzioni, unite nella medesima speranza e nello spirito, formiamo un unico corpo servendo il Signore. Graziella Jalla
Porte è un Comune sulla sinistra del Chisone, tra Pinerolo e Villar: abitato fino a
cinque anni fa esclusivamente da cattolici,
ha visto in questi ultimi tempi formarsi una
popolazione valdese, scesa dai quartieri di
montagna, e che ora conta circa 120 membri comunicanti, che lavorano prevalentemente nella fabbrica locale (Martin) o « pen.
dolarì » che lavorano a Pinerolo, Airasca,
Torino.
Due anni or sono il Concistoro e la Assemblea di Chiesa di San Germano decidevano di costruire un luogo di Culto per questa nuova Comunità e lo scorso anno la Conferenza distrettuale approvava Finiziativa.
Il luogo di Culto doveva rispondere non
solo alle esigenze della popolazione locale,
ma altresì delle persone di passaggio sulla
strada del Sestriere; d’altra parte la sua costruzione non doveva gravare sui bilanci del.
la Chiesa, già sufficientemente oberati, e la
costruzione doveva poter esser anche impiegata diversamente.
Dopo vari studi, ci si è decisi per la costruzione di una Sala e di una più piccola
saletta, in una casa in condominio, sala e
salette trasformabili facilmente in alloggio
e garage e comunque impiegabili, oltre che
come luogo di Culto, anche come centro di
attività e di riunioni di vario genere.
Il finanziamento è venuto totalmente da
doni, specificatamente intesi a questo scopo;
la popolazione di Porte e quella di San Germano hanno provveduto inoltre con estrema
generosità a tutta la attrezzatura e la Chiesa
di Prali ha donato un armonium. Vorremmo
da queste colonne ringraziare ancora una
volta tutti quelli che hanno così concretamente dimostrato la loro solidarietà.
I lavori, eseguiti in economia, sono risultati ottimi e si è così potuto giungere alla
inaugurazione di questa attività.
Le gravi preoccupazioni di lavoro che pesano su una parte della Comunità dì San
Germano han consigliato d’altra parte di affrettare questa inaugurazione, in modo da
poterla fare ancora in un clima di relativa
tranquillità.
L’inaugurazione stessa è avvenuta dunque
domenica 19 nella massima semplicità; un
Culto domenicale, celebrato nell’ora ordinaria per tali Culti e al quale eran stati invitati, oltre i membri di Chiesa di San Germano, quelli delle sole Comunità confinanti.
Ed è stata una giornata straordinariamente sentita e commovente.
Dopo la deposizione della Bibbia sul Tavolo della Santa Cena, si è avuto il Battesimo beneaugurante di un bimbo di Porte,
quindi l’alternarsi dei giovani della Comunità nelle preghiere spontanee, nella lettura
della Bibbia e nell’annuncio della Santa Cena.
II Pastore Jalla ha predicato sulla nuova
nascita (Giovanni 3 ; 3) e i Pastori Carmen
e Silvio Ceteroni hanno distribuito la Santa
Cena, la Corale di San Germano e un coro
di bambini hanno guidato il canto della Comunità.
Alla fine del Culto, cui hanno assistito cir.
ca 300 persone, sono stati letti i messaggi
del Moderatore, del Sindaco di Porte e delle
Comunità vicine.
Nel pomeriggio la Sala era già nuovamente impiegata per una riunione fraterna. E’
stata, dunque, questa, una buona giornata,
guidata dalla Parola di Dio, segnata dalla
solidarietà vivente tra i Suoi Figlioli, una
giornata che ricorderemo a lungo e per la
quale siamo grati al Signore.
Un augurio
Quale ex-Sangermanese. che ha partecipato all’inaugurazione della Cappella di Porte, voglio ringraziare anzitutto i Portolini e
la Comunità tutta di San Germano per avermi dato la gioia di passare una lieta giornata in fraterna comunione; e quel che più
conta per me, di avermi in quel giorno portato indietro col ricordo di alcune diecine
di anni, a quando frequentavo la scuola domenicale, poi il catechismo, fino alla confermazione; secondo ine sono i più bei giorni della vita: anche se non si ha l esperienza e non si sa quello che con gli anni si viene a comprendere e capire, cioè le vie del
Signore. Sì, a sedici anni si crede! ma si
crede in modo del tutto diverso: c’è tutta
la vita davanti, si crede spesso superficialmente. E’ proprio per questo che voglio
esprimere il mio plauso al pastore di San
Germano Chisone: partecipando al culto di
Porte, ho visto i giovani prendere parte diretta. spirituale e materiale, al culto. Questo, secondo me, sarebbe da proporre alle altre Comunità: perchè così la gioventù si sente impegnata a prendere parte attiva alla
vita della Comunità: e molti giovani, col
passare degli anni, potranno essere un aiuto
al pastore ed alla Comunità intera.
A quanto mi risulta, infatti, l'attività dei
giovani non si limita soltanto alla collaborazione ai culti, ma anche alle riunioni quartierali. E forse c’è anche un po’ di fierezza
per i genitori di questi giovani; quello che
non hanno potuto fare loro, lo possono fare
i figli. Tutta questa attività io credo che
porterà i frutti che il Pastore Jalla si è prefisso. E adesso due parole agli interessati
più diretti della Cappella di Porte, affinchè
non sia stata costruita invano: siate sempre
uniti come quel giorno! Date la vostra testimonianza sia nel frequentare i culti sia nel
mandare i bambini alla scuola domenicale,
affinchè siate una lampada che possa far luce a chi nel buio ha bisogno di quel chiarore: se così farete avrete dato la vostra testimonianza e l’edificio — come bene ha
detto il Pastore falla — non sarà stato costruito invano.
Silvio Martinat
ANGROGNA (Serre)
Durante l’assenza del Pastore, impegnato
in Inghilterra per conto della Tavola, il pastore Taccia si è preso cura della Comunità,
presiedendo regolarmente i culti al Serre ed
occupandosi di ogni altra attività, e lo ringraziamo sentitamente per questa sua collaborazione. A Pradeltorno i culti sono stati
tenuti dai pastori Giorgio Tourn, accompagnato da un gruppo dì giovani. Gustavo
Bertin, Emilio Ganz, Roberto Coisson (per
due domeniche) e Silvio Ceteroni, dal sig.
A. Varese, e dal prof. Tron di Genova. La
Comunità ha molto apprezzato i vari messaggi rivolti e serba una profonda riconoscenza verso questi fratelli, come pure verso Giampiero Saccaggi per il culto da lui
presieduto al Serre.
Il 18 ottobre ha avuto luogo il funerale
di Coïsson Alfredo della Croui, deceduto im.
provvisamente. La simpatìa della Comunità
accompagna i familiari in questa triste ricorrenza.
Con la ripresa delle attività, grazie alla
collaborazione della Comunità del Capoluogo
si è potuto mantenere il culto del Serre al
mattino alle ore 9; mentre un pastore può
presiedere i due culti al Serre ed al Capoluogo, Faltro si reca a Pradeltorno. Viene
così tolto l’inconveniente di avere il culto
del Serre al pomeriggio, e speriamo che un
maggior numero di persone possa approfittare dell’opportunità offerta dell’ascolto della
Parola di Dìo.
Il culto del 3 dicembre a Pradeltorno è
di nuovo stato presieduto dal past. E. Ganz,
in sostituzione del past. Taccia indisposto, e
lo ringraziamo ancora molto.
S. GERMAl^O CHISÛKE
la Scuola Materna
cambia volto
La Scuola Materna di San Germano ha
compiuto il cinquantesimo anno d’età. Giunta a così venerabile anniversario, ha ritenuto opportuno affrontare una radicale cura di
ringiovanimento, anche a causa del fatto che
l’afflusso dei bambini era in continuo au
mento e quindi la vecchia aula era diventa
ta del tutto insufficiente, mentre i bambini
dei quartieri più lontani dovevano poter con
tare su un servizio di refezione.
Grazie a due generosi doni a ciò desti
nati, si è così potuto sistemare ad Asilo quel
la che era la sala delle attività deUa Chiesa
mentre il locale dell’Asilo precedente è sta
to attrezzato a refettorio e sono stati costruì
ti ex novo dei servizi adatti ai piccoli e po
sti sullo stesso piano dei locali deUe attività
Davanti a cpiesti locali un vasto piazzale
serve ai giuochi nelle giornate di bel tempo
Le nuove sale sono state inaugurate in
modo semplice il 18 novembre, affa presen
za dei genitori e del Pastore Bouchard, Pre
sidente del Comitato deBe Scuole Materne
La Scuola di San Germano è frequentata
da una trentina di bambini e la refezione
da una quindicina. E’ da notare che, a differenza di quanto accade altrove, nessun
aiuto viene dato da Enti esterni e questa
opera è interamente affidata alla solidarietà
della Chiesa locale. Ringraziamo Iddio di
averla potuto compiere, fino a che le nubi
(economiche) che si vanno addensando sulla
Comunità non sono troppo fitte.
RINGRAZIAMENTO
Elisabetta Cardon ringrazia parenti,
amici, pastori. Ospedale evangelico,
dottori, personale, Angelina Gardiol,
Mery Pasquet, per l’affettuosa assistenza alla sorella
Medina Balmas
« Per me vivere è Cristo e morire guadagno ».
(FU. 1; 21)
Il 20 novembre il Signore ha richiamato a sè
Stetano Grill
di anni 73
Addolorati, ma fiduciosi nelle promesse del Signore, ne danno il triste
annunzio la moglie, i figli, i nipoti ed
i parenti tutti.
Prali, Malzat, 21 novembre 1967
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8
pag. 8
N. 48 — 8 dicembre 1967
Notiziario
ecumenico
INTERVISTA CON CARLO PAPIRI
a cura di Roberto Peyrot
LA CHIESA ORTODOSSA RUSSA
SI TRASFORMA?
REAZIONE SOVIETICA.
Riga (tip) — La Chiesa ortodossa russa
si rinnova. Questo è il « pericolo » contro il
quale il giornale « Lettonia sovietica », nel
suo ultimo numero, mette in guardia i lettori.
« Da qualche tempo — scrive il giornale
— si constata nelle Chiese ortodosse una
nuova pratica: le preghiere vengono cantate
in coro da tutti coloro che assistono alle funzioni religiose. In questo modo, il clero tenta di far partecipare alle cerimonie religiose
anche i visitatori occasionali ».
« Volendo influenzare coloro che non vogliono confessare i propri peccati il clero
adotta, sempre più sovente, la confessione
pubblica. Vi sono anche altre innovazioni,
quali: i servizi funebri senza la presenza della spoglia del defunto, il battesimo di fanciulli aventi nomi non cristiani, ecc... ».
« La decrist'.anizzazlone è un processo lun.
go e complicato — sottolinea il giornale —.
Le sopravvivenze religiose possono ancora
durare parecchio tempo ed alle volte, conoscere persino un rinnovamento provvisorio.
La modernizzazione della Chiesa, che ha luogo ora, vi contribuisce. Da qui deriva la necessità di combattere Vinfluenza della Chiesa col rendere maggiormente efficace la propaganda atea e scientifica ».
ARRESTO DI ECCLESIASTICI
IN UNGHERIA
New York (soepi) — Un’associazione di
pastori protestanti ungheresi negli Stati Uniti ha protestato contro l’arresto di tre dirigenti di Chiesa in Ungheria.
In una lettera inviata al vescovo T. Bartha, presidente del Sinodo generale della
Chiesa riformata in Ungheria, i pastori hanno pure minacciato di rompere il « dialogo
fraterno » coi protestanti ungheresi se i suddetti dirigenti non verranno liberati.
Questi pastori sono membri del capitolo
orientale dell’Associazione pastorale unghere.
se degli Stati Uniti. Detta associazione si
compone di 160 pastori d’origine ungherese
che attualmente operano in diverse chiese
protestanti americane, ivi compresa la Chiesa riformata ungherese in America.
Fra gli incarcerati vi era il pastore B. Kovacks e due « anziani » : sarebbero stati accusati di tentare di ricostituire un gruppo di
giovani in Ungheria, soppresso nel 1949.
Nello scorso settembre l’Associazione pastorale, riunitasi a Pittsburg, ha scritto al
vescovo Bartha per avere maggiori notizie su
questi arresti, dichiarando poi di non aver
avuto alcuna risposta. Al principio di novembre, è stata inviata una seconda lettera
al vescovo, minacciando di sospendere le relazioni fra le Chiese dei due paesi. Fino dal
1964, i due gruppi si sono scambiati 6 delegazioni di pastori e di teologi.
DIVIETO A GRUPPI DI STUDENTI TEDESCHI DI RECARSI NELLA « KAISER WILHELM KIRCHE ».
Berlino (soepi) — Il Consiglio di Chiesa
della « Kaiser Wilhelm Kirche » ha proibito
a sette gruppi di studenti protestanti di Berlino Ovest di celebrare delle funzioni nella
chiesa.
Nel prendere questa decisione, esso ha pre.
cisato che « certi ecclesiastici si preoccupavano maggiormente di politica che dei loro
doveri religiosi ». Apparentemente, esso temeva che la chiesa fosse implicata in un conflitto politico.
Nel passato, il gruppo di studenti cristiani del politecnico aveva celebrato sovente
dei culti nella chiesa.
All’inizio di questo semestre, altri due
gruppi hanno chiesto il permesso di celebrarvi dei culti, a causa della posizione centrale dell’edificio, ma la loro domanda ha avuto
una risposta negativa poiché « il comportamento tenuto per il passato non era al di sopra di ogni critica ».
Il vescovo della Chiesa evangelica di Berlino-Brandeburgo, K. Scharf, ha preso aperta posizione per gli studenti. In una dichiarazione al Concistoro, egli scrive non essere
ammissibile, per un Consiglio di Chiesa, il
rifiuto di mettere a disposizione gli stabili
ecclesiastici ad un gruppo appartenente alla
stessa Chiesa e che desidera organizzare un
servizio di comunione. E’ particolarmente
spiacevole che questo rifiuto sia probabilmente dovuto al fatto che avrebbe dovuto
predicare il prof. H. Gollwitzer — soggiunge
il vescovo —. Il Consiglio si oppone verosimilmente alle sue opinioni politiche.
PER LA PRIMA VOLTA UNA DONNA
SUL PULPITO DELLA CATTEDRALE
DI S. PAOLO DI LONDRA
Londra (soepi) — La sig.na Janet Lacey,
con la sua recente predica nella cattedrale di
S. Paolo, è stata la prima donna a parlare dal
pulpito di questo edificio.
La sig.na Lacey, direttrice della Divisione
Aiuti Reciproci del Consiglio britannico delle Chiese, è anche uno degli oratori invitati
a partecipare alla celebrazione del 21® anniversario di « Christian Action » che cadrà il
5 dicembre.
D’altro canto, il padre T. Corbishlcy, s. j.,
pure invitato a partecipare alle celebrazioni,
sarà il primo cattolico a predicare nella cattedrale, dalla Riforma.
La Claudiana
alla Mostra
del Libro
La Claudiana ha partecipato anche quest'anno alla Mostra del Libro, la grande esposizione milanese che raccoglie l'editoria italiana, accanto ad alcune grandi Case
straniere. Abbiamo posto alcune domande al direttore
della Claudiana, che nella foto accanto stringe la mano
al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, on. Salizzoni, il giorno dell'inaugurazione; al centro, l'editore
Valentino Bompiani.
— La Claudiana non è alla sua prima partecipazione alla Mostra del Libro di Milano: quale scopo persegue
con questa presenza?
Il problema numero uno di ogni piccola casa editrice è quello di raggiungere direttamente il pubblico interessato, superando il diaframma costituito dal distributore e dal libraio. Come
l’esperienza di questa manifestazione
ha confermato, l’interesse del pubblico
colto per la problematica religiosa in
genere e per il pensiero protestante in
particolare è in notevole aumento (e
molti dei massimi editori « laici »
— Mondadori, Bompiani, Garzanti,
ecc. — hanno ben individuato questa
richiesta e vi stanno facendo fronte
con nuove collane religiose fino a ieri
impensabili).
La mentalità del libraio e del distributore, invece, è ancora fortemente
negativa nei confronti del libro religioso (salvo eccezioni, s’intende) e non
per una preclusione di tipo confessionale, ma per una profonda sfiducia
nella vendibilità del libro stesso. Questa avversità preconcetta è forse il più
grosso ostacolo che in questo momento incontriamo sul nostro cammino per la diffusione del libro evangelico.
Occasioni come questa della « mostra del libro » milanese ci aiutano a
superare almeno in parte queste difficoltà.
Vi è poi un’esigenza di presenza sul
mercato editoriale: questa mostra è,
in un certo senso, un prande catalogo
visivo dell’editoria italiana e sarebbe
un errore non esservi rappresentati.
— Che cosa può dirci sull’intervento
del pubblico e sul suo interessamento?
L’affluenza — soprattutto nei giorni festivi o semifestivi — è stata notevole. Il pubblico mi è parso particolarmente preparato. Un pubblico esigente che vuole esaminare il libro con
ponderazione e che non decide superficialmente.
— Vi è una possibilità di colloquio
con un certo numero di visitatori?
Il colloquio con i visitatori è ovviamente l’aspetto più interessante di
queste manifestazioni ai fini di una testimonianza evangelica e le opportunità sono numerose anche se un po’
ostacolate dalla vastità della Mostra
dio stands!). Dal cattolico convinto
al « cultore » di problemi religiosi, all’appassionato di problemi sociali, è
tutto un ventaglio di posizioni e di
atteggiamenti cui bisogna portare
— spesso in breve tempo — una parola francamente evangelica.
— Quali aspetti della nostra attività
editoriale suscitano maggiore interesse nel pubblico, e quali risultano invece p‘ù carenti, allo stato attuale?
L’interesse del pubblico è spesso sorprendente e imprevedibile. Per fare un
esempio, ha suscitato notevole interesse 1’« Agenda biblica » da noi pensata
essenzialmente come pubblicazione destinata al nostro pubblico evangelico.
Il maggior interesse si è diretto naturalmente ai problemi di attualità:
« Domande a Roma » di Barth ; la
« Morte di Dio » di Paolo Ricca e i
quaderni di « Attualità protestante ».
Nel campo di studi biblici si assiste a
un leggero calo di interesse per la Bibbia come tale (che non è più il « libro
proibito » ! ), mentre è in aumento la richiesta di (Commentari, manuali, Chiave biblica, ecc.
Penso che la Claudiana stia muovendo i primi passi verso una effettiva presenza in campo editoriale e non
saprei indicare un solo settore in cui
non siamo fortemente carenti, basti
pensare alla problematica politico-sociale, alla stessa teologia contemporanea, all’etica, alla narrativa, ecc.
Molto lavoro si potrebbe fare se la
Chiesa nel suo insieme avvertisse l’urgenza e l’importanza di una testimonianza in questo settore in cui si
stanno aprendo possibilità nuove. Forse un giorno ripenseremo a questi an
iiimmtiiiiiiimiiiiiiiiiii
ti.liiiliimiiiiiiiiiimiii
uimiiiiiiimiiimmmiiMiniMMMMi
La missioni!, cenerentola della vita cristiana
SEGUE DALLA TERZA PAGINA
tutti i suoi discepoli, senza alcuna dis>tinzione: « Voi mi sarete testimoni fino alle estremità della terra » (Atti 1: 8).
IL
Integrazione degli Istituti Missionari nella
Chiesa.
La seconda parte dell'articolo « Le Missioni Cattoliche », esamina dettagliatamente i problemi che l’attività presente e futura degli Istituti Missionari presenta. Si tratta innanzi tutto di sapere se, data la presenza di Chiese locali indigene in tutte le regioni dove i missionari hanno operato, questi istituti sono ancora necessari, e se non
basterebbe intensificare l’invio di sacerdoti
diocesani alle nuove diocesi, quando chiedono un tale aiuto.
Piero Gheddo aflferma.che questi istituti
sono tuttora essenziali per le seguenti ragioni: essi preparano, mandano, sostengono e
aiutano nella loro attività, e curano al momento della malattia o della vecchiaia, uomini e donne pronti a dare tutta la loro
vita all’opera apostolica nei paesi dove vanno a lavorare. Egli è persuaso che è necessario avere là degli uomini integrati nelle
diocesi di oltremare, e che i sacerdoti diocesani mandati per periodi più o meno lunghi, non potranno mai sostituirli. Soltanto
con una lunga permanenza si può diventare
specialisti e collaborare efficacemente alla
formazione dei sacerdoti indigeni, e insegnare a quelle diocesi di recente formazione a diventare delle chiese missionarie nei
riguardi delle zone non ancora evangelizzate. Per di più questi istituti assicurano la
continuità dello sforzo missionario perchè
su questo è concentrata tutta la loro energia e la loro attenzione, mentre nelle diocesi
si verificano spesso alti e bassi dell’interesse per l’opera missionaria, a seconda degli
individui e delle circostanze. Però non si
tratta di mantenerli così come sono, essi
vanno aggiornati nella loro organizzazione
e nei loro metodi, secnodo le necessità della
situazione attuale. Per chiarificare le loro
relazioni con le diocesi l’autore auspica una
maggiore collaborazione, e prospetta varie
misure per correggere certi errori del passato, a carico tanto dei vescovi che degli
istituti, che hanno creato l’assenteismo delle
chiese locali dallo sforzo missionario. Egli
cerca pure di tracciare alcune linee di azione per integrare l’opera missionaria svolta
dagli istituti nella vita normale delle singole chiese.
Innanzi tutto i vescovi dovrebbero mantenere un contatto diretto con gli istituti
missionari, agevolare a questi una azione
tendente a suscitare delle vocazioni fra i
giovani ed a creare un interesse vivo per
l’opera missionaria. A questa porta aperta
dai vescovi dovrebbe corrispondere uno
sforzo sistematico degli istituti per approfittarne, usando i missionari in congedo per
una testimonianza mirante, non soltanto a
far conoscere l'opera, ma a sviluppare la
missionarietà del clero e dei fedeli.
HI * *
Abbiamo già più volte menzionato il fatto
che in Francia è allo studio un progetto per
una nuova costituzione della Società delle
Missioni di Parigi. Questo studio procede
lentamente e faticosamente, per la complessità dei problemi che solleva. Da quel che si
può capire, la meta verso cui si tende è
un’organizzazione che esprima meglio l’impegno fondamentale delle chiese nella missione mondiale, e che d’altra parte assimilando la ricca eredità di esperienze e conoscenze della Società delle Missioni, assicuri
efficacia e slancio a questa opera apostolica che deve continuare con nuovi metodi e
nuove prospettive, ad esempio in uno sforzo comune con le giovani chiese per evangelizzare le regioni rimaste pagane. E chiaro
che per questo ci vorranno sempre degli
specialisti e un’organizzazione che li prepari e li inquadri, assicurando pure la continuità dell’opera intrapresa.
Credo che uno dei risultati di questo aggiornamento e ripensamento dell’opera missionaria sarà che le chiese, simili alla nostra,
che ora partecipano indirettamente all’azione della Società delle Missioni, tramite vari
gruppi interessati all’opera a titolo individuale, saranno invitate a partecipare, secondo le loro possibilità, mediante un impegno
diretto e preciso. Quale sarà allora la nostra
risposta? Sarà essa positiva e chiaramente
impegnativa, per portare un aiuto alle giovani chiese che attraversano ora un periodo critico della loro storia, e si preoccupano giustamente delle grandi masse ancora
pagane? Oppure anche di noi si potrà dire
che avvertiamo teoricamente l’importanza
di una nostra solidarietà con l’opera di Dio
nel mondo intero, ma che praticamente sentiamo più urgenti i problemi più vicini?
Probabilmente il progetto della nuova
costituzione della Società delle Missioni di
Parigi, verrà presentato alle chiese e ai comitati ausiliari nella primavera del 1968, e
allora ne riparleremo...
R. COISSON
ni come oggi riguardiamo agli anni
1945-1948, cioè ad una grande occasione perduta.
— La vivacità dell’interesse per le
pubblicazioni di carattere « religioso »
si è mantenuta come negli ultimi anni
o accenna a calare, nel post-concilio?
Come dicevo prima, assistiamo ad
un vero e proprio « boom » del libro religioso. Sulla scia di coraggiose case
editrici pionieristiche (Il Mulino,
Astrolabio, Pa'deia, ecc.), anche le
massime case si stanno muovendo sulla via della produzione di opere critiche e stimolanti. Certo, siamo ai primordi e molto spesso questa scelta dell’editore italiano risente del lungo digiuno del passato. Tuttavia la barriera
fra teologia e filosofia, fra teologia e
cultura in genere — che affligge in modo tutto particolare la cultura dei paesi di tradizione cattolica — sta per cadere. È questo un elemento nettamente positivo che lascia bene sperare per
una maggior diffusione della cultura
religiosa in Italia.
(S.OE.P.I.) La Conferenza metodista provvisoria di Finlandia ha consacrato la sig.na
Ekholm al pastorato, in occasione della sua
recente riunione annuale. La sig.na Ekholm
viene ad essere cosi la prima donna pastore
metodista del suo paese, infatti la Chiesa di
Stato (luterana) non ammette la consacrazione delle donne.
Non era nipote
di Paolo VI
A fine agosto avevamo pubblicato un aj.
ticolo sulla conversione al pentecostalismi
di un nipote di papa Montini, articolo trat»
to dal periodico «Risveglio pentecostale »
che a sua volta Taveva ripreso da « Evange.
lii Harold )), periodico pentecostale svedese
Successivamente era stata diffusa una smen*
tita vaticana, tramite la RIPA. Il direttore
de (( L'Eco del Chisone » ci aveva scritto comunicandoci tale smentita, e avevamo natu.
raímente pubblicato la sua lettera, riservai
doci però di assumere anche noi più precise informazioni. Intanto la smentita usciva
su molti quotidiani, anche alPestero, specie
cattolici; ma molti facevano scorrettamente
risalire la notizia direttamente a noi. mentre
avevamo indicato chiaramente la nostra
fonte.
Ci siamo messi in contatto con la direzio^
ne di (( Evangelii Harold ». Da questa abbia,
mo avuto Pindirizzo deH'autrice deH'articolo, residente a Toronto, e quello di un missionario pentecostale che ha lavorato con {]
Treccani in Sud-America; abbiamo scritto a
entrambi. L’autrice ci ha risposto molto tur,
bata, protestando la sua buona fede e assicu.
rando che si sarebbe data da fare per avere
informazioni più precise. Nessuna notizia
dal Sud-America, neppure dai Treccani stesso, a cui abbiamo pure scritto, avendo in un
secondo tempo avuto anche il suo indirizzo.
Ci giunge ora una nuova lettera della signora Neutzky-Wulff, la quale dopo numerose ricerche ha appurato che il Treccani, da
lei incontrato tempo fa in un convegno pentecostale, è stato per un certo tempo predicatore pentecostale alle dipendenze di Assemblee di Dio di Cleveland (Ohio) e che aveva
pubblicato un volumetto, in cui narrava la
sua conversione e in cui afferma\a la propria parentela con papa Montini. In un secondo tempo però egli è stato allontanato
dalla sua Chiesa e il suo libretto ioho di circolazione. E' ormai evidente clu? Ja sua testimonianza non era degna di fede.
L’autrice dell'articolo in questione esprime il proprio profondo rincrescinu nio a noi
e ai lettori. Pubblichiamo questa smentita
e ci scusiamo vivamente per Ferrore in cui
in tutta buona fede siamo incorsi.
red.
(S.OE.P.I.) Il Sinodo della angh.
cuna di Perth, in Australia, ha ( i-nesto alla
unanimità che venga versato I './o del reddito nazionale dell’anno prossuu'; ncr combattere la miseria nel mondo, tcicntemen»
te, in Australia, delle Associazinoi religioseavevano cercato di persuadere iì • inverno ad
assumere analogo impegno.
Echi della settimana
a cura di Tullio Viola
PERCHE' MC ÑAMARA SE NE VA?
A questa domanda i giornali italiani
rispondono in vario modo, ma non è facile
trovare in essi una risposta che colga, con
obiettività ed equilibrio, il vero significato
dell’avvenimento, Alain Clément conclude
come segue un articolo (su « Le Monde »
del 30.11,67) dedicato a questo argomento.
li-Sembra del lutto prematuro (...) ritenere che la sua partenza dal segretariato della
difesa^ possa portare un cambiamento, anche minimo, allo svolgimento della guerra
del Vietnam. Il suo disaccordo con certi capi di stato maggiore, era di dominio pubblico già da alcuni mesi. Tale disaccordo aveva
essenzialmente per oggetto la tattica delle
operazioni militari^ cioè un settore in cui
l’arbitraggio del presidente era senza appello. Non pili di qualunque altro consigliere
di Johnson, egli non sapeva suggerire alcuna soluzione-miracolo alVinestricabile situazione che egli stesso aveva contribuito a
creare. Ciò che si chiama ’’Escalation^^ deriva in linea retta dalle teorie che egli aveva
elaborate e popolarizzate. In questo senso,
egli se ne va al momento buono da un posto, in cui non aveva piu nulla da guadagnare, con la vaga aureola di un uomo che
cade in sventura per ragioni d’onore. Non è
escluso ch'egli abbia preferito questa "scappatOM \ che salva Vavvenire cancellando
molte ombre del passato, alla permanenza
alla direzione d'un ministero nel quale il suo
credito era in declino ».
Se anche non condividiamo totalmente, in
certi dettagli, le affermazioni riportate, ci
sembra che il significato dell’avvenimento
dovrebbe esser questo : che, pur ostinandosi
a proseguire la guerra il cui corso non sa
come cambiare, Johnson comincerebbe ad
accorgersi che l’America ha compiuto degli
errori. Se fosse lecito scherzare su fatti che
sono tanto tragici, diremmo: «Bontà sua»!
L'AMMISSIONE DELLA CINA ALL'ONU
E' STATA ANCORA UNA VOLTA
RESPINTA
Un’analisi attenta dei risultati delle
votazioni dell’Assemblea delFONU in argomento, dimostra che lo spostamento dalle
votazioni dell’anno scorso è stato minimo.
« Quest'anno il dibattito s'è svolto in un clima d'indifferenza totale. Tutti hanno compreso perfettamente che, nel momento in cui
la rivoluzione culturale è in pieno svolgimento.: e in cui /’« Escalation » continua nel
Vietnam, non è nè opportuno nè realista impegnare un dibattito sulla questione di sapere se Pechino debba, o non debba, essere
rappresentata all'ONU... E' chiaro che la diplomazia americana non ha avuto bisogno,
quest'anno, di compiere i suoi abituali "sforzi di persuasione". Bisogna dire che l’appoggio delVURSS alla causa di Pechino, è
stato più tiepido che mai. Il discorso del sue
rappresentante è stato particolan:i ente breve
e dedicato per metà a sostenere Vammissio*
ne all'ONU della... Germamii Orientale.
Quest'atteggiamento non ha sorpreso nessuno.
Infatti, ascoltando i numerosi discorsi del
rappresentante dell'Albania, il q -.ale non si
lascia sfuggire occasione per der.'.uiciare ’^la
cricca criminale dei revisionisti sovietici", è
facile immaginarsi il clima dir regnerebbe
all'ONU, se Pechino vi s'instaU . 'e. E' perù
vero, d'altra parte, che alcuni diplomatici,
fra i quali i Francesi, i Romeni e lo stessa
U-Thant esprimono talvolta, in privato, Ut
convinzione che il regime di Poddino si comporterebbe oggi all'ONU in m.odr molto diverso, se esso da molto tempo vi fosse stata
ammesso... ».
(Philippe Ben su le Monde»
del 30.11.’67)
LA SFIDA
E’ quella di De Gaulle all Inghilterra,,
come si legge nel titolo dì un articolo di
Edgard Pisani pubblicato su « Le Monde »
del 26-27.11. L’autore riassume la sfida nei
seguenti termini.
« Rinunciate ai vostri impegni all'est di
Aden; non basate più il vostro equilibria
monetario sui fragili monopoli della borsff
di Londra; non invocate più quei privilegi
in virtù dei quali, con l'aiuto dd Commonwealth, voi avete conservato ViUusione detla
prosperità; rendetevi conto che i legami pTi'
vilegiati che vi uniscono agli USA minacciano la vostra struttura produttiva, più di
quanto non le permettano di sopravvivere;
accettate di riconoscere che il vostro livelle
di vita, i vostri costumi sindacati, le vostre
pretese finanziarie ed economiche, sono
lungo andare rovinosi; prendete delle disposizioni per equilibrare la vostra politica con
la vostra situazione, e le vostre ambizioni
con la vostra capacità; fate tutto questo, c
voi comincerete a ridiventare un vecchie
paese completamente nuovo". L'Europa sarti
allora la causa ed il fine del vostro rinnova'
mento.
Fate tutto questo, fatelo presto perchè voi
ne siete debitori a voi stessi, altrettanto quanto ai ’’Set”, ai quali vi volete unire. Fatele
ad ogni costo e dimostrateci che lo fate. FoTchè — vedete — a noi piacerebbe tanto che
voi foste dei nostri, appena che i timori che
esprimiamo fossero dissipati... ».
Ben detto. Ma non sappiamo fino a che
punto questo discorso è sincero o invece
crita, nè se è serio o invece è una crude!®
presa in giro, nè se è meritato dagli inglese
o invece non sarebbe (mutatis rautandis) aD*
cor più meritato dai francesi. Da che pulpdo
scende la predica?
Comunque vedremo la risposta al
mo numero.
Direttore resp.: Ctno Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Tip. .Subalpina s.p.a. - Torre Pellice