1
Spett.
Eiljllotica Valiese
.(•Toríño)
• •»*/<. '!<
tonss ÍEtLICS
Settimanale
della Chiesa Valdese
DELLE VALLI VALDESI
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quaU avete peccato, e tatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXVII - N. 20 ABBONAMENTI 1 Eco: L. l.OOO per l’intemo
Una copia L. 30 1 L. 1.500 per l’estero
Eco e La Luce: L. 1.500 per rintemo | Spediz. abb. postale - Il Groppo
L. 2.000 per l’estero | Cambio d’indirizzo Lire 40,—
TORRE PELLICE — 17 maggio 1957
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2*17557
La fondazione di una famiglia
La fondazione di una famiglia presuppone l’amore. Questa verità è
sempre stata conosciuta, ma soprattutto il nostro tempo l’ha riconosciuta in tutta la sua imporiauza. In
passato, i genitori combinavano i
matrimoni dei loro figli senza consultarli, badando agli interessi e alio alleanze delle famiglie. Se poi gli
sj)osi si amavano, bene; se non si
amavano, peggio per loro; se erano
onesti entrambi, i doveri comuni, la
nascita dei figli, la loro educazione,
potevano unirli ugualmente. Talvolta finivano anche per amarsi. Comunque, questa concezione è tramontata. 11 figlio più sottomesso non
accetterebbe ora che la sua sposa
gii fosse scelta dalla mamma. Queslo è indubbiamente un progresso.
Ma vi è il rovescio della medaglia.
L’amore, si dice, è un sentimento
nuitevole quanto violento. INon vi è
in generale nessuna garanzia che duri per tutta la vita. Ed allora si arriva talvolta a questa conclusione,
die se il matrimonio deve essere fondalo sull’amore, e se l’amore è mutevole, il matrimonio non può essere stabile. Quando cessa l’amore,
anche il matrimonio deve essere
sciolto. La facilità e il numero dei
divorzi, in alcuni stati del mondo,
hanno questa semplice spiegazione.
Seguendo queste idee fino in fondo,
si dovrebbe dire che l’amore uccide
il matrimonio. Se l’unione di un uomo e di una donna non deve dipen<1ere che dalla attrazione dei sensi,
non c’è che la soluzione dell’amore
libero: cioè la fine della famiglia,
del matrimonio. Ma se guardiamo
bene, questa è anche la fine dell’amore, quello vero.
Cerchiamo di vederci chiaro.
L’amore più forte
che la morte
Anzitutto non è vero che l’amore
sia sempre mutevole come si dice.
L’attrazione dei sensi, il semplice
istinto, che è comune all’uomo e agli animali, può essere mutevole
(non lo è neppure sempre). Ma l’amore vero, l’amore umano in tutta
la forza e la ricchezza del termine,
non si riduce all’attrazione dei sensi. Quando due persone s’incontrano, si comprendono, si completano
veramente, il loro affetto reciproco
non Solo non cessa col passare del
tempo, ma si fortifica, si affina, si
perfeziona, finisce per diventare indissolubile. E quando l’amore, nel
matrimonio, è veramente l’unione
di due esseri, non soltanto di due
sensibilità, non solo non passa presto, ma si portifica accrescendosi di
tutte le ragioni comuni di affetto, di
riconoscenza, di vera e profonda amicizia. Esso può condurre ad una
vera e propria fusione di due anime
in una sola. Ma badiamo bene: questo che è il sogno di ogni giovane
coppia di sposi, non è mai il dono
miracoloso di una passione passeggera: è il risultato di una lunga, fedele, talvolta paziente vita in comune. Soltanto la maturità, talvolta
soltanto la sera della vita realizza
quella unione perfetta di un uomo e
di una donna, che l’ardore della passione fa intravedere come una promessa, ma che la passione da sola
non è in grado di mantenere. Il vero amore, la vera unione di due esseri umani, non è che in parte il dono della passione: è in grado almeno uguale una conquista della volontà.
A questo amore completo, in cui
l’attrazione reciproca di due giovani si corona di forza spirituale, e
si sviluppa, si purifica, si fortifica
con l’andare degli anni, noi possiamo affidarci pienamente. Anzi, lo
dobbiamo. Quell’amore ha la promessa divina della durata, della indissolubilità. Quando Gesù dichiara: « Quello che Dio ha congiunto,
l'uomo non lo separi » (Matt. 19: 6),
egli pensa certamente a questa unione profonda, completa, di cui si può
dire veramente che Dio l’ha costituita. I matrimoni leggeri, i matrimoni per passione, capriccio o dispetto, i matrimoni di interesse, non
si può dire che siano « uniti da Dio ».
Ma i matrimoni in cui l’amore non
è una passione passeggera, ma un
forte e fedele affetto per tutta la vita, sono iscritti nel Libro di Dio,
suoi termini più semplici, si dovrà
dire che il matrimotiio, in fin dei
conti, non è fondato sull’amore, ma
sulla fedeltà.
Quendo due giovani sposi si trovano davanti al Pastore, nel momento solenne delle promesse, non sanno se i dolci sentimenti che li uniscono in quel momento dureranno
senza alterazione per tutta la vita.
Ma sanno, che il loro SI potrà esse
CONFERENZA
DISTRETTUALE
[>er sempre
Amore e fedeltà
Perciò bisogna badare bene a quello die si dice, quando si dice che il
matrimonio è fondato sull’amore. Se
per amore s’intende una semplice
passione passeggera, il matrimonio
non può costruirsi su queste sabbie
mobili. Il vero fondamento del matrimonio è l’amore fedele; o se si
preferisce, la fedeltà nell’amore. E
se si deve stringere la questione ai
La Conferenza del I» Distretto è
convocata a SAN GERMANO CHISONE per giovedì 3# Giugno.
La Conferenza avrà inizio alie ore
9 assolutamente precise, con un culto
presieduto dal Pastore Giorgio Tourn.
I Signori Pastoriisono pregati di
far pervenire al Sottrintendente non
oltre il 10 Giugno le relazioni annue,
un sunto delle nieflesime, gli specchietti statistici e i mandati dei delegati che la Commissione trasmetterà al seggio provvisorio all’inizio della Conferenza.
II pubblico Valdese è cordialmente
invitato a partecipi ai lavori della
Conferenza.
La Commissione distrettuale.
re sempre SI. Sanno che la fedeltà
promessa potrà sempre essere mantenuta. Lo sanno e lo vogliono, e
chiedono a Dio di assistere la loro
volontà.
E dopo tutto si deve anche aggiungere, che quando la fedeltà è veramente conservata, intimamente conservata, senza scappatoie, senza evasioni di nessuna specie, essa è vm
sentimento così elevato, che crea un
vincolo nuovo tra i due coniugi, un
vincolo di fiducia, di stima, di rispetto, di riconoscenza. Non è possibile che a lungo andare la fedeltà
non produca qualche nuova forma
di affetto o di amore: forse superiore, perchè più spirituale, più morale della passione. In fondo: è il destino di ogni matrimonio felice, che
la passione dei giovani anni si trasformi a poco a poco in un affetto,
in cui la parte dei sensi diventa di
anno in anno minore, mentre cresce
di altrettanto, e anche più, la parte
dell’anima.
E’ dunque pieno di significato
il fatto che la nostra liturgia parla
del matrimonio come di un « pcttto » di una « alleanza » tra gli sposi.
II matrimonio non è soltànto una
unione di cuori, ma l’unione di due
volontà, di due persone, che contraggono un impegno sacro, e qpiesto impegno promettono di mantenerlo, costi quello che potrà costare. La bellezza del matrimonio è in
gran parte persa, quando si diventa
incapaci di comprendere queste cose-, ------- -------- j..... >. ;•
(Da e Io eia mici casa », opuscolo del Prof. G. Miegge).
Per le nostre fanii|ie
Ascolta, fìgliuol mio, ristnizione di
tuo padre e non ricusare l’insegnamento di tua madre; poiché saranno
una corona di grazia sul tuo capo, e
monili al tuo collo.
Un flgliuol savio rallegra suo padre, ma un figliuolo stolto è il cordoglio di sua madre.
La donna virtuosa è la corona del
marito, ma quella che fa vergogna
gli è un tarlo nell’ ossa. La donna savia edifica la sua casa, ma la stolta
l’abbatte con le proprie mani.
L’uomo buono lascia una eredità
ai figli dei suoi figli, ma la ricchezza del peccatore è riserbata al giusto.
Casa e ricchezze sono un’eredità de(
padri, ma una moglie giudiziosa è
un dono deU’Eterno.
Chi maledice suo padre e sua madre, la sua lucerna si spegnerà nelle
tenebre più fitte.
Inculca al fanciullo la condotta che
deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne dipartirà.
Figliuol mio, dammi il tuo cuore,
e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie; perchè la meretrice è una
fossa profonda... anch’essa sta in agguato come un ladro e accresce fra
gli uomini il numero dei traditori.
La casa si edifica con la sapienza
e si rende stabile con la prudenza.
Tutte le vie dell’uomo gli palon diritte, ma l’Eterno pesa i cuori. Chi
acquista senno ama l’anima sua; e
chi serba con cura la_ prudenza troverà del bene.
(Dal libro dei Proverbi)
## ministero deiia Dieconesse
n Direttore della Casa di St. Loiip, in visita alle valli, ha parlato delle Diaconesse e del loro ministero
Ai Pastori delle Chiese delle Valli,
riuniti a Pinerolo il 13 maggio per il
loro colloquio primaverile, il Pa^t.
Gagnebin ha parlato del «’ministero
della diaconessa » e dell’opera che la
Casa Madre di St. Loup (Cantone di
Vaud) compie per la preparazione
delle diaconesse, specialmente nei
Cantoni svizzeri di lingua francese.
Il Past. Gagnebin era ben qualificato per un tale compito informativo. Da alcuni anni egli dirige la Casa delle Diaconesse di St. Loup e unisce, ad una non comune capacità di
lavoro, una visione della vita come
lieto c fiducioso servizio a Colui che
dà un senso alle nostre azioni, alle
nostre speranze, al nostro impegno
cristiano. . ,
Molti dei problemi connessi col
diaconato femminile sono comuni alla Svizzera ed al nostro ambiente evangelico italiano. Le vocazioni femminili sono oggi assai rare o, comunque, in diminuzione, tanto nelle Chiese protestanti, quanto in ouelle cattoliche. Tuttavia la situazione non
va drammatizzata e non b’sogna farsene un’ossessione. Conviene invece
esaminarla sotto lo sguardo di Dio,
per cercare di seguire le vie che Egli
ci addita, in un’opera in cui poche
sono le giovani che accettano di diventare diaconesse in risposta ad una particolare vocazione.
L’esistenza del diaconato femminile, secondo il parere del Past. Gagnebin, presenta questo duplice caratte
re: da una parte, l’accettazione di
un sistema di vita comunitaria, dall’altra parte un continuo contatto con
la Chiesa e con le parrocchie. Egli
sottolinea con fervore il fatto che, da
noi, la Casa Valdese delle Diaconesse è opera della Chiesa. Per stringere i legami tra la Casa Madre di St.
Loup e le Chiese svizzere, il Direttore
svolge un’intensa attività, che è segno della sua consacrazione al bene
di un’opera in cui egli crede e per cui
la Chiesa deve pregare.
ca richiede tre anni di lavoro; la preghiera collettiva, il culto personale,
la partecipazione alla Santa Cena
che viene celebrata ogni sabato sera
nella Casa di St. Loup, contribuiscono al rinvigorimento di quella vita
spirituale che è assolutamente necessaria ad ogni ministero ecclesiastico, perciò anche al ministero della diaconessa.
Suor Cécile De Silvestri, attuale Direttrice della Clasa
di St. Loup, e Suor Dina Clonstantin, delle Valli.
Accompagnato da alcune diaconesse, egli visita ogni anno un numero
notevole di parrocchie e, nel corso di
riunioni preparate in anticipo, si studia il problema del diaconato femmi
nile, rispondendo alle varie obbiezioni che vengono poste e che, pur essendo d’ordine formale, non si possono evitare (il costume della diaconessa, la sua situazione materiale ecc.
ecc.). Si sta inoltre creando nelle
chiese ciò che il Fast. Gagnebin chiama i « Gruppi degli Amici di St.
Loup», i cui membri s’impegnano a
ricevere i bollettini ed i notiziari del
diaconato femminile, nonché ad offrire un dono volontario e soprattutto a pregare affinchè Dio susciti delie vocazioni ed esse trovino un animo ubbidiente. Nel contatto con molti Pastori, è sorta anche l’idea di de
dicare almeno una lezione del corso
di catechismo al ministero della dia
conessa. A St. Loup si organizzano
delle « Settimane di ritiro e di servizio » per le giovani delle chiese ; durante i primi tre giorni esse seguono
un corso di studi e negli ultimi tre
gioni accompagnano le diaconesse
nel loro lavoro presso gli ammalati.
Infine, nella Casa di St. Loup il
programma di studio, di lavoro e di
preghiera è volto alla formazione di
diaconesse preparate ad affrontare la
loro missione con cognizioni tecniche,
ma soprattutto in uno spirito di servizio cristiano. La preparazione tecni
Molte altre ed interessanti -cose il
Past. Gagnebin ha detto ai Pastori
nel corso della mattinata e la conversazione ha avuto il tono di un eIcvato interesse per la nostra Casa
Valdese delle Diaconesse che oggi conosce una grave crisi di vocazioni.
Sono stati dati dei consigli per una
nifi efficace collaborazione delle Chiese. sono state esaminate anche le
possibilità di una nuova venuta in
niezzo a noi del Past. Gagnebin e di
una delegazione di diaconesse di St.
Louo per operare in vista di un appello e di una testimonianza in mezzo alla nostra gioventù.
TI diaconato femminile è buono per
tutti i tempi, malgrado le opposizioni che incontra, e lo è tanto più nella particolare vocazione della diaconessa all’opera negli ospedali o n’gli Istituti di assistenza. Sul piano
della fede e dei valori cristiani, la
diaconessa non è necessariamente
superiore all’infermiera, come il Pastore non lo è di fronte ai membri
di chiesa. Ci sono delle infermiere
cristianamente migliori delle diaconesse e dei laici migliori dei Pastori.
La differenza non è qui; ma nel fatto
che l’infermiera adempie una professione e la diaconessa compie un ministero ecclesiastico, cioè un servizio
nella chiesa di Gesù Cristo in risposta ad una particolare vocazione.
Per questa ragione, i problemi che
oggi preoccupano la Casa delle Diaconesse e la Chiesa nel suo insieme,
debbono essere riesaminati alla luce
di una valutazione veramente cristiana della vita, alimentata da una preghiera perseverante e fiduciosa nella potenza di Dio e nella risposta di
Dio.
Ermanno Rostan.
2
• V •> «'
2 —
L’ECO DELLE VAUJ VALDESI
e transfughi
Questo nostro secolo ha visto fin
dal suo inizio ripetersi a più riprese lo
spettacolo, che sembrava impossibile in
un’epoca che si lusinga di un progresso senza precedenti, di folle di profughi miseri e laceri in cerca di un ricovero qualsiasi; l’esperienza dei nostri
avi valdesi ripetutamente sofferta nei
secoli XVI e XVII è stata rivissuta da
tanti e tanti uomini sotto i cieli più
vari e più discosti, dagli Armeni vittime della persecuzione ottomana all’alba del secolo, fino agli Ungheresi, insofferenti del giogo imposto al loro
paese. A volte i profughi fuggirono
davanti a cataclismi naturali, e la nostra commiserazione per loro non fu
contaminata da una condanna dell’opera di alcuni nostri simili, condanna
che può avere oggetto diverso a seconda delle constrastanti opinioni, ma pur
sempre presente quando si tratta di
vittime della malvagità umana.
Profugo è chi fugge davanti a una
calamità dovuta a forze nemiche cosmiche o umane, transfuga invece è
chi volontariamente, per insofferenza
o per indifferenza abbandona il proprio gruppo sociale, politico o religioso; non è necessariamente disertore
(alcuni vocabolari danno i due termini
come sinonimi) perchè non sempre
passa in un gruppo avversario o antagonista. E questo è il caso più fre
quente dei transfughi dalla nostra chiesa valdese.
Il fenomeno non è nuovo, esso è
stato sempre presente nella storia del
popolo e della Chiesa Valdese; ebbe
aspetti imponenti in periodi di persecuzioni quando intere comunità passarono al cattolicesimo e, cessati i rigori, U numero dei « relapsi », dei tornati cioè alla confessione valdese fu sempre minore di quello degli apostati.
Perchè a costoro spetta meglio quest’ultima qualificazione, essendo passati all’opposta sponda.
Molti poi furono i transfughi negli
anni attorno alla Emancipazione, e i
motivi di tali diserzioni furono, o l’interesse materiale, l’ambizione di percorrere una carriera che la qualificazione di valdese precludeva o limitava, più spesso ancora l’indifferenza
verso la vecchia chiesa in cui si era
nati. Probabilmente molti di questi
transfughi avrebbero resistito ad una
persecuzione violenta, ma non seppero
vincere l’indifferenza. Ed è doloroso
il dover annoverare tra questi transfughi discendenti di uomini che alla
Chiesa Valdese avevano consacrato la
loro vita e l’avevano onorata nel mondo. Tale fu infatti la sorte della discendenza maschile di G. Pietro Gey
La Parola della vita
Seme e raccolto
«Quello che l’uomo avrà seminato, quello pirre
mieterà». (Galati 6: 7)
Approfittando della giornata di sole, terminato il pranzo, sono uscito un momento di casa per prendere una boccata di aria buona. Attraversando il villaggio mi sono imbattuto nel vecchio « barba Gianin »
che non vedevo più da diverso tempo. Stava seduto sulla porta di casa,
i vecchi occhiali cerchiati di ferro posati sulla punta del naso e davanti a lui, appoggiata alle sue 'ginocchia, una grossa gerla piena di
patate. Alla sua destra ed alla sua sinistra due cesti. Ad una ad una
prendeva con mano abile le patate, le esaminava un istante poi, terminato il breve esame, le metteva le une nel cesto di destra, le altre
in quelio di sinistra.
— Eh! barba Gianin — gli dissi — neppure con l’inverno mite di
quest’anno è riuscito ad evitare il gelo delle patate.
— Beh! veramente non di questo si tratta — mi disse. — Vede, la
primavera è vicina ; tra poco bisognerà pensare a zappare i campi e
soprattutto ad insemenzarli. Sto scegliendo la semenza, sperando di
poter avere un buon raccolto. Infatti: cattiva semenza, raccolto cattivo; invece semenza buona, raccolto buono.
Abbiamo scambiato alcune impressioni; poi mi sono allontanato.
Ma le sue ultime parole mi sono rimaste impresse e richiamano visioni
di altri campi e di altre seminagioni, mi fanno pensare alla vita dell’uomo ed a ciò che dovrebbe essere la vita deli’uomo.
Tutti desideriamo poter cogliere buoni frutti, ma dimentichiamo
facilmente che è necessario seminare prima dei semi buoni. Ci lamentiamo spesso dei bimbi che non sono più « come i bimbi di una volta »
gentili, educati, rispettosi, servizievoli, e non ci accorgiamo che siamo
noi che manchiamo in molte cose verso di loro : parliamo in presenza
loro di qualunque argomento, ci lasciamo andare a dei facili e non
sempre generosi giudizi sui nostro prossimo, nelie nostre relazioni con
gli altri non sempre diamo loro l’esempio di una condotta ispirata
ai grandi principi della carità e dell’amore; ci rattristiamo perchè le
varie attività delia chiesa non vanno avanti come dovrebbero, perchè
mancano di interesse e di mordente, e tralasciamo di portare ad esse
il nostro personale contributo ; ci rammarichiamo perchè tra le famiglie dei nostro villaggio non c’è la solidarietà e la comprensione di
un tempo, e non facciamo nulla per stabilire con il nostro vicino relazioni cordiali ed amichevoli, continuando a vivere chiusi in noi stessi
e non vedendo altro che le nostre persone ed i nostri interessi. Bisogna
che noi diamo il nostro personale apporto a questo ed altri problemi
ed allora forse ci sarà dato di veder cambiare molte cose. Non si può
raccogliere che dopo aver seminato e seminato della buona semenza.
Anche nella vita morale c spirituale di ognuno « tale seme, tale
raccolto ». « Quello che l’uomo avrà seminato » è infatti detto « quello
pure mieterà». Questa legge che sarà pienamente adempiuta un giorno trova già in parte fin da quaggiù la sua pratica applicazione. L’infanzia semina per la gioventù, la gioventù per l’età matura e l’età
matura per la vecchiaia. Il male corrompe e degrada l’uomo, il vizio
lo abbrutisce, lo rovina in tutti i sensi e lo uccide. La virtù invece lo
eleva, lo nobilita, gli procura l’approvazione interiore della propria coscienza e lo rende più felice. Più tardi poi verrà la approvazione o la
disapprovazione divina. «Chi semina per la propria carne, mieterà dalla carne corruzione; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna» (Gal. 6: 8). L’uomo può rifiutarsi di compiere la volontà di Dio, ma non può sottrarsi al suo giudizio.
« Quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà ».
Quale alto e serio concetto della vita e quale appello a collocarla
tutta — la vita interiore e la vita esteriore — nella luce e sotto la guida di Dio. *• *“•
met, uno dei nostri più insigni benemeriti. Un nipote di &stui che poi raggiunse il grado di generale, avrebbe
potuto, dopo l’Emancipazione, senza
pregiudizio per la sua carriera, ritornare alla Chiesa V4dese, abbandonata per poter conseguire il grado di ufficiale. Probabilmente nessuno si interessò presso di lui nè esercitò pressioni e consigli per sollecitarne il ritorno.
E questo è appunto quanto mi preme rilevare. La Chiesa Valdese dopo
l’Emancipazione si definì «missionaria»
e si accinse con grande slancio al compito che si era assunto dietro l’esortazione di un suo grande amico. Le defezioni venivano colmate con nuove
reclute ed il numeref di aderenti andava aumentando malgrado certi distacchi, dovuti oramai, quasi unicamente,
alla indifferenza crescente sopratutto
tra i Valdesi di antica data dimentichi
di una secolare storia familiare di attaccamento aUa Ch^sa e di servizio
in essa. Basta, per rendersene conto,
guardare il ruolo dèi nostri operai di
Chiesa; i vecchi noqii valdesi sono in
minoranza da parecchio tempo ormai.
Mi si permetta di osservare che la
evangelizzazione è una gran bella cosa
ed è la vera nostra‘ragione di essere,
ma mi sembra si dimentichi dalle nostre autorità ecclesiastiche la parabola
della pecora smarrita. Ora il pastore
della parabola va in cerca ' di quella
pecora e non la sostituisce con un’altra. '
Non si vuole con questo affermare
che la pecora smarrita per la Chiesa
Valdese, lo sia anche per il Regno dei
Cieli; non sta a noi dare questo giudizio. Ma si vuole soltanto rilevare lo
scarso zelo posto dalla nostra chiesa
per il recupero dei transfughi. Nè il
rilievo va solo alle Autorità ecclesiastiche, perchè l’ordinamento delle nostre comunità ed il carattere democratico di esse estendono a tutti i membri
di Chiesa la responsabilità di quanto
in essa accade.
E poiché è di moda il parlare dei
Gesuiti e anche i nostri giornali se ne
sono occupati, mi sia concesso dire
che in questo argomento abbiamo molto da imparare da essi. E’ incredibile
l’accanimento, la perseveranza che essi
dispiegano quando si tratta di ricondurre all’ovile uno dei loro che se ne
sia allontanato; oggi che non dispon
gono più della forza o del braccio secolare allo scopo, non sono per questo meno attivi ed operanti. Ricordo
il caso dell’ex gesuita Giorgio Bartoli,
che fu anche per qualche tempo a servizio della nostra Chiesa. Durante una
sua malattia, incontrai al suo capezzale nientedimeno che il Padre 'Tacchi
Venturi, uno dei grossi calibri dell’Ordine; lo scopo della visita era abbastanza evidente, e sì che il Bartoli era
uscito dall’Ordine da più di trentanni.
, In conclusione, ognuno di noi, se
veramente sente attaccamento alla
propria chiesa dovrebbe accostarsi a
qualcuno dei nostri transfughi ed agire su di lui con la persuasione (e con
l’esempio) richiamandolo al dovere
verso la Chiesa in cui è nato. Molte
volte si è in tempo, perchè ü transfuga non è passato ancora e probabilmente non passerà in altro campo,.
Non vi sarà forse lo slancio della fede,
ma questa potrà venire dopo con la
frequentazione e la pratica religiosa,
come succede nel matrimonio, in cui
tanto spesso l’amore vien dopo e non
prima.
E poi, molto spesso questi transfughi sono in grado di aiutare materialmente la Chiesa. Non sono certo transfughi per sottrarsi al loro dovere di
contribuenti, ma la loro evasione è
frutto di indifferenza. Anzi, il primo
frutto del loro ravvicinamento, il primo dovere religioso a cui si sobbarcherebbero e di buon grado è appunto
quello delle contribuzioni. Finché nessuno glielo ricorda, essi non ci pensano.
Ma la maggior parte di essi non resterebbero indietro nel loro dovere di
contribuenti; e successivamente verrebbero gli altri doveri, come la frequenza ai culti e l’attiva presenza nella vita della comunità.
M. Eynard
Domenica 26 maggio
ore 15
Festa di Canto delle Scuole Domenicali della Val Chisone nel TEMPIO
DI POMARETTO.
Festa di Canto delle Scuole Domenicali della Val Pellice nel TEMPIO
DI TORRE PELLICE.
Le prove d’insieme avranno luogo
alle ore 14,15 rispettivamente nella
Casa Valdese in Torre Pellice e nei
locali del Convitto Valdese in Pomaretto.
Il pubblico è cordialmente invitato.
La Commissione del Canto Sacro.
LETTERA
al Direttore
Caro Dirmore,
nel Numero 17® àeWEco delle Valli Valli Valdesi una gentile lettrice esprime la
sua perplessità circa il consiglio dato, a suo
tempo, dal Pastore e Colonnello di aviazione Dean Hess ai giovani della sua Chiesa i
quali avevano ricevuto la chiamata alle armi: « La guerra è il male minore di due
mali; ubbidite alla chiamata alle armi ».
Ci pare che la gentile lettrice non abbia
ben compreso il pensiero di Dean Hess.
Egli parla nel momento in cui il totalitarismo nazista si è scatenato e minaccia d’impadronirsi del mondo, soffocando ogni
libertà. I giovani americani devono scegliere: ovvero rimanere passivi, ancorati
su quello che la gentile lettrice ben a ragione definisce « massacrante principio »
della « non resistenza »: ovvero prendere
le armi per la difesa della libertà.
Il Pastore Hess non ama la guerra; ma
la considera un male minore di fronte al
dilagare del nazismo soffocatore di libertà.
In questo senso consiglia ai giovani di prender le armi per difendere la libertà del
mondo. Egli è convinto con ciò d’invitare
i suoi giovani a seguire il loro dovere anche se molto doloroso.
Ognuno può avere l’opinione che crede su
questo arduo problema; se la « non resistenza » sia da considerarsi come un ideale
altissimo che si deve attuare progressivamente nel mondo a misura che ciò diventerà più possibile grazie all’azione trasformatrice del Vangelo; ovvero se i cristiani
debbano viverlo subito integralmente, senza curarsi delle conseguenze. Ci sono degli
argomenti per sostenere l’uno o l’altro atteggiamento.
Noi siamo favorevoli, con lo Hess, alla
prima interpretazione. Forse quelli che appoggiano teoricamente la seconda interpretazione non si rendono conto del fatto che
tutta la loro vita è necessariamente in continua contraddizione con le loro parole'.
perchè essi vivono in una società che può
sussistere solo in quanto esista la difesa
continua, colla forza, contro all’ingiustizia
ed alla prepotenza, per parte di uomini come il Colonnello Hess. Tutti quelli che vivono, oggi, in libertà, nella società, lo debbono... ai Carabinieri e son ben lieti di approfittare della difesa delle leggi da essi
fatta con la forza; anche se — per avventura — affermino, a parole, che non è lecito
ad un cristiano di resistere colla forza!
Ecco perchè noi non guardiamo a Dean
Hess ed a chi parli come lui, inarcando le
sopraciglia ed esclamando scandalizzati;
« Pensare che un ” buon cristiano ” possa
parlare cosi: e specialmente un Pastore! ».
P. B.
Notizie di attuaiità
BERLINO — L’agenzia ADN di Berlino
Est ha pubblicato la Intera con la quale il
Ministro delVIntemo della Repubblica Democratica pone condizioni alla convocazione del Congresso della Chiesa Evangelica
in zona sovietica; la lettera ha accresciuto
il dubbio che il Congresso possa tenersi
nella Germania Orientale anche perchè le
relazioni fra la Chiesa Evangelica e le autorità sovietiche continuano a peggiorare. La
radio comunista ha attacctUo anche recentemente il Capo della Chiesa Evangelica dott.
Dibelius il quale in una predica aveva affermato che ” i protestanti non possono che
opporre un reciso ” no ” a una dottrina
che annette importanza soltanto al progresso sociale ed economico e non alla verità ”.
La radio sovietica pretende che questo sia
un attacco ” alla palifica di pace del Governo della Repubblica Democratica ”. La
radio ha anche dettai che ” la verità cristiana non è oppressa nella Germania Orientale, ma ” là dove il, discorso della montagna è coordinato con la bomba all’idrogeno ”.
Intanto il pastore Schutzler, cappellano
degli studenti dell’Università di Lipsia è
stato arrestato tempo fa senza che ne
sia stato reso noto il motivo; secondo noti
zie raccolte dalle agenzie, la cellula comu
nista dell’Università avrebbe accusato il pa
store di aver fatto, in conversazioni pri
vate, dichiarazioni contrarie al regime co
muniste e pertanto egli sarebbe accusato di
” minaccie alla sicurezza dello Stato ”. Il
Consiglio della Chiesa Evangelica si è riunito venerdì 11 aprile a Hannover sotto la
presidenza del dott. Dibelius per esaminare
la situazione. (ANSA)
ROMA — Le relazioni fra la Francia e la
Santa Sede, dopo il ripristino delle rappre
sentanze diplomatiche avvenuto in conseguenza della prima guerra europea, sono
andate sempre migliorando.
E’ noto pertanto che la rottura avvenne
nel 1905 con la legge di separazione fra
Chiesa e Stato; per essa la repubblica si
disinteressa ufficialmente delle questioni
religiose e non ha un bilancio del culto,
ma permette le « Associations Cultuelles »
costituite dai cattolici, dai protestanti e
dagli israeliti per organizzare e sovvenzionare i loro culti. Per quanto riguarda i
cattolici le « cultuali » non riconosciute ufficialmente da Pio X in segno di protesta per leggi eversive, furono poi riconoscinte da Pio XI, mutati i tempi.
Oggi la Francia ha 18 sedi arcivescovili,
67 vescovili, una « prelatura nullius » della
« Mission de France » (preti operai) ed un
ordinariato di rito orientale. I Cardinali
sono 5 e cioè gli Arcivescovi di Parigi, Lione, Rennes, Le Mans, e il Vescovo di Lilla; è francese anche il decano del Sacro
Collegio, cardinale Tisserant. Dato il regime di separazione dello Stato dalla Chiesa i vescovi vengono nominati dalla Santa
Sede senza intervento alcuno del potere politico. Ugualmente non sono riconoscinti
dallo Stato gli istituti di istruzione di qual
siasi grado nè le Università cattoliche di
Angers e Lilla, nè le facoltà e istituti cat
tolici di Lione, Parigi, Tolosa e Strasbur
go, benché abbiano alta importanza cui
turale largamente riconosciuta; ma in que
sto campo dell’istruzione c’è già qualche
novità. Com’è ovvio al matrimonio reli
gioso non viene riconosciuta daUo Stato la
validità agli effetti civili. Tutte queste ragioni — nomina dei vescovi, istruzione,
matrimonio — hanno fatto desiderare più
volte che tra la Francia e la Santa Sede
venga nuovamente stipulato un concordato
e più volte sono corse notizie giornalistiche
che davano come prossima l’apertura di
trattative in merito ; ma sempre sono state
smentite recisamente com’è avvenuto anche
recentemente in occasione del soggiorno di
Pineau a Roma.
Se niente è stato fatto ancora in questo
senso vuol dire, evidentemente, che i tempi
non sono maturi e nessuno può dire quando possano esserlo. Dal tempo della burrasca che tra il 1901 e il 1907 imperversò
sulla Chiesa di Francia (il tempo dei « cures sac-au-dos » come dicevano i francesi)
fino ad oggi è stato fatto assai cammino.
Lo dimostra fra l’altro la solennità con la
quale si annunzia la visita del Presidente
Coty a Pio XII ad anni di distanza dagli
incidenti ai quali diede luogo la mancata
visita del Presidente Loubet a Pio X.
Tuttavia le opposizioni ad una regolamentazione delle relazioni fra Chiesa e Stato
sono anche oggi assai vive in Francia.
(ANSA)
★
SIVIGLIA — Il Card. Segura deceduto recentemente a Siviglia, era il più anziano dei
Cardinali spagnoli; gli altri tre sono l’attuale primate e arcivescovo di Toledo, Enrico Play Deniel, l’arcivescovo di San Giacomo di Campostella, Fernando Quiroga y
Palacios, e l’arcivescovo di Tarragona, Beniamino de Arriba y Castro. Con la morte
del Cardinale Segura i ” cappelli vacanti ”
nel sacro Collegio sono undici; degli attuali Cardinali ventuno sono italiani e trentotto di altri paesi. Il più anziano di età è
il Cardinale Verde che ha ben 92 anni; il
più giovane il Cardinale Siri arcivescovo di
Genova, che ne ha ancora 51. Com’è noto
Pio XII ha tenuto due soli Concistori con
creazione di Cardinali; quello del 18 febbraio 1946, nel quale creò 32 cardinali e
quello del 12 gennaio 1953 nel quale ne
creò 24. (ANSA)
3
L’ECO DELLE VAILI TALDESI
— >
Fèsta 'delle corali Breve guida turistica
a San Germano
« Tempo da festa di canto ! » esclamava taluno giungendo a S. Germano nel pomeriggio di domenica 12
Maggio. Succede difatti abbastanza
frequentemente che alle feste di canto il tempo non sia del tutto clemente. Cielo imbronciato, una pioggerellina uggiosa e fredda, e si poteva temere che questo influisse negativamente sulla partecipazione del pubblico alla nostra festa. Ma l’apprensione non era giustificata; chè, anzi,
la riuscita della festa è stata ottima,
al di là delle più rosee previsioni.
L’accoglienza dei Sangermanesi fu
cosi cordiale e calda da far dimenticare che fuori faceva freddo; rincontro tra le varie Corali ,con lo scambio di saluti tra cantori di comunità
diverse che avevano la gioia di ritrovarsi, fece presto dimenticare il tempo imbronciato.
Quattro Corali erano presenti; Pramollo, Pinerolo, Pomaretto e San Germano. Avevamo l’anno scorso con noi
anche Torino che quest’anno parteciperà alla lesta della Valle del Pellice
mancava pure Prarostino, ed espri
miamo la speranza di rivedere que
nostri amici l’anno venturo. Stipati
in una sala per la prova dei cantici
d’insieme, aspettavamo... Vedevamo
di fronte la costruzione della nuova
sala di attività, e rallegrandoci con la
comunità di S. Germano che presto
avrà dei bei locali, ampi, pensavamo
che ,a Dio piacendo, fra 3 anni, quan
do la festa sarà di turno nuovamente
a S. Germano, saremo là per provare
i nostri inni. Aspettavamo, domandandoci quale dei due « Ferruccio »
della Commissione del canto sacro
sarebbe venuto a dirigerci. Il tempo
passava; «Verrà?, non verrà? quale
dei due? » ; giunse alfine il nostro
amico Ferruccio Corsani... e tutto è
bene quel che finisce bene!
Fatta la prova, il lungo corteo di
condisti fa il suo ingresso nel tempio,
al suono grave dell’organo ed alla
presenza di un numeroso pubblico.
Presiede il pastore Bert il quale, dopo rinvocazione del nome di Dio, legge il Salmo 145, e pronunzia una preghiera.
Indi la festa si svolge secondo il
piano tradizionale; nella prima parte le Corali eseguono inni dell’Innario cristiano, e nella seconda parte,
cori già imparati per solennità cristiane diverse. I cantici d’insieme sono il 153 ed il 61 dell’Innario italiano
attuale, un inno di Pasqua che verrà
incluso nella nuova raccolta (quan- do?), il 5 e il 33 di Psaumes et Cantiqnes: vengono intercalati con le
esecuzioni delle singole Corali, e cantati sotto la guida abile e sicura del
Maestro Corsani.
E questi sono i programmi dati dalle Corali; Pramollo (Dir. sig. Emilio
Jourdan), inno 60 e coro « 'Terre,
chante de joie-» di Giardini; Pinero1» ( Dir. Sig.na Elda Türck), inno 253
e coro di Pasqua di Jaspers; «Maria
Maddalena»; Pomaretto (Dir Past.
Paolo Marauda), inno 87 e coro «Divin Consolateur» di J. S. Bach; San
Germano (Dir. Sig.ra Delia Bert),
inno 58 e coro « Jesu meine Freude »
(Gesù mia gioia) di Krüger (armonizz. J 3. Bach).
Alla metà della festa il Vice-Mode
ratore pastore Nisbet reca il saluto
della Commissionè Distrettuale ed esprime il suo compiacimento per l’opera delle Corali e per la riuscita della manifestazione odierna che non è
una « gara » nel senso usuale del termine, ma un’occasione per mettere
insieme in uno spirito fraterno gli
sforzi, lo studio, l’impegno di ogni
Corale, e si augura che — come avviene per il canto — così possa farsi
in altri campi, per il bene della Chiesa. Egli quindi presenta un ospite
gradito delle nostre Valli, il pastore
Gagnebin, Direttore della Casa delle
Diaconesse di Saint Loup (Svizzera).
Il signor Gagnebin in una bella allocuzione che interessa vivamente la
assemblea perchè tutti vi sentono un
messaggio positivo e spiritualmente
profondo, parla dell’opera delle Diaconesse. Tutti — egli dice — hanno
da Dio una vocazione, e la vera feli
cità non sta nel seguire i miraggi
mondani e tanti valori fallaci a cui
troppo spesso diamo eccessiva impor
tanza per averne poi amarezza e delusione; consiste invece semplicemente nelTascoltare e seguire quella vocazione che viene da Dio. Vi sono pure vocazioni particolari, come quella
delle Diaconesse che hanno risposto
all’ordine del Signore di andare, nel
Suo nome, a prestare la loro opera
tra i poveri e gli ammalati. Esse formano una comunità ove si impara a
vivere nella semplicità e nella gioia,
al servizio di Cristo. E’ un servizio
che non è un merito, ma una manifestazione di riconoscenza di chi sa
di « avere tutto pienamente in Cristo »
(Col. 2; 10). Il pastore Gagnebin conclude con un vibrante appello; il diaconato è una delle vie che il Signore
indica alla Sua Chiesa per questo
servizio di riconoscenza che dà a chi
la perocrre una gioia pura e profonda
e duratura che il mondo non conosce.
Al termine della festa il maestro
Corsani ringrazia la comunità di San
Germano; aggiungiamo qui la nostra
parola di gratitudine al pastore Bert
ed alla sua Signora, alla corale sangermanese ed alla Parrocchia per l’ottima accoglienza.
Usciti dal tempio, ci ritroviamo nella sala delle attività attorno ad una
buona tazza di tè; il tempo trascorre
lietamente e con rapidità cantando
ancora numerose canzoni che vogliono esprimere la gioia della comunione fraterna.
• * •
I canti della nostra festa sono stati registrati su nastro magnetico, e
mentre plaudiamo a questa iniziativa di un coralista, diciamo quanto
saremmo felici di aver l’occasione di
udire questa registrazione in qualche
serata pubblica organizzata dalle singole parrwchie della Valle, con la
partecipazione, eventualmente, di un
membro della Commissione del Canto sacro. Ciò servirebbe d’incoraggiar
mento a chi già fa parte di ima Corale, e potrebbe invogliare altri a partecipare alla bella attività del canto
sacro nella propria comunità.
Parlando, dopo la festa, col maestro
Corsani, abbiamo avuto da lui alcuni
commenti che riassumiamo brevemente ;
— lo studio da parte delle Corali ■)
stato buono; vi è però ancora un eccessivo attaccamento al libro che impedisce di vedere chi dirige, e fa si
che purtroppo le Corali non riescano
sempre a sfruttare tutte le possibilità che avrebbero.
— i cantici d’insieme meglio eseguiti sono stati il canto di Pasqua
(«O creature del Signor») e il n. 5
( il Salmo 42 ; « Comme un cerf altéré
brame...»); discreti anche gli altri, e
con buona rispondenza per i coloriti,
specie per quelli italiani.
— in generale, occorrerebbe curare
di più i passaggi (respiri a metà frase e durata delle note finali di ogni
frase).
— forse non tutte le Corali sanno
o ricordano che esiste a Torre, a cura
della Commisione di canto, un archivio musicale, a cui ci si può rivolgere
per attingere materiale. Ma per avere questo beneficio, occorre naturalmente che l’archivio venga arricchito,
e le varie Corali sono perciò invitate
a mandarvi ima copia di ogni loro
coro.
— la Commissione di canto è lieta
di poter visitare le Corali; bisogna
però richiedere quella visita, rivolgendosi ad uno dei membri della Commissione stessa, e precisando in quale epoca la visita tornerebbe p'iù comoda. La visita è utile non solo come presa di contatto, bensì per avere
anche suggerimenti tecnici che serviranno per un miglior funzionamento della Corale.
p. m.
Questa Guida è stata prei»rata
non per il turismo propriamente detto, ma per fornire indirizzi delle Chiese, dei Pastori, degli istituti e delle
organizzazioni evangeliche in Italia.
Essa è infatti destinata alla fratellanza cristiana. Il suo prezzo è moderato: L. 125 da inviare, per l’acquisto, al Signor Aldo Santucci - Via Filippo Turati 34 - Roma 326. - C.C.P.
1-1616.
E’ un opuscolo di una settantina di
pagine, indubbiamente molto utile agli evangelici. Potrà in avvenire essere migliorato come stampa e come
ordinamento della materia. E’ forse
difficile tenere la guida perfettamente aggiornata; ma è bene che essa lo
sia per avere una visione della presenza evangelica in Italia.
RECENSIONI
Gunthbs Dehn — Le Fils de Dìeu — Editions Labor et Fides — (ìenève — Anche presso Claudiana.
E’ la traduzione francese del Conunentarìo dell’Evangelo di Marco, già tradotto
in italiano e edito dalla Claudiana. Siamo
lieti di raccomandarlo a quanti desiderano
conoscere il Nuovo Testamento sul testo
francese, poiché ben noto è il valore di
questo Commentario, validissimo aiuto alla
lettura ed alla spiegazione del secondo
Evangelo. Non è un’opera per i Pastori
soltanto ; è un libro adatto anche alle famiglie, per la sua semplicità e per la sua
chiarezza espositiva, oltre che per il suo
sano nutrimento biblico. Si tratta di 230
pagine divise secondo il contenuto del Van.
gelo in tre grandi parti: Gesù in Galilea,
Gesù in viaggio, Gerusalemme (Le combat
à Jérusalem et la Passion et la Victoire).
Le colonie estive
della Chiesa di Torino
/Quando m’alzo per fare il mio lavo<C ro. Ti prego. Signore, ch’io possa non sottrarmi ad esso. Se io morissi prima di sera. Ti prego. Signore, che il mio lavoro sia in ordine.
J. London.
Sono aperte le iscrizioni alla Colonia
Balneare « G. P. Melile » di Borgio Verezzi (Savona) ed a quella montana di Rorà
(Luserna S. Giovanni), le quali effettueranno i seguenti turni:
COLONIA BALNEARE
DI BORGIO VEREZZI
1» turno:
dal 12 giugno al 5 luglio (maschi)
2o turno:
dalT8 al 31 luglio (femmine)
3« turno:
dal 2 al 26 agosto (maschi)
4o turno:
dal 29 agosto al 27 settembre (femmine)
COLONIA MONTANA DI RORA’
1» turno:
dal 24 giugno al 20 luglio (maschi)
2o turno:
dal 24 luglio al 19 agosto (femmine).
Per ambedue le Colonie vigono le seguenti norme per l’iscrizione: ____ ^
1. - le domande di ammissione vanno indirizzate impersonalmente alla Commissione delle Colonie Valdesi, Via Pio (Juinto
15, Torino.
2. . Possono essere accettati soltanto i
nati fra il 1» luglio del 1945 e il 31 dicembre 1950. Le domande per bambini di altra
età non possono venir prese in considerazione, salvo che rimangano posti vacanti
dopo esaudite tutte le richieste dell’età prescritta.
3. - Le domande devono giungere alla
Commissione corredate &i seguenti documenti, in carta libera:
a) certificato di nascita;
b) certificato medico da cui risulti: 1» che
il fanciullo necessita di cura marina o raon.
tana a seconda della richiesta; 2® che il
bambino è esente da malattie contagiose o,
comunque, trasmissibili ;
c) certificalo di vaccinazione antivaiolosa
se di età inferiore a otto anni e di rivaccinazione antivaiolosa se il bambino ha superato l’ottavo anno di età;
d) certificato di vaccinazione antidifterica;
se la vaccinazione è stata eseguita antecedentemente al 1» gennaio 1955, dovrà esservi anche il certificato di richiamo della vaccinazione, in data posteriore al 1-1-55;
e) certificato di vaccinazione antitifo-paratifica eseguita dopo il 1® gennaio 1957 se
per via orale, dopo il 1® gennaio 1956 se
per via parenterale.
4. - Le iscrizioni sono aperte fino al 30
Maggio. Nessuna domanda giunta alla
Commissione dopo tale data potrà essere
accolta.
5. - Le domande che entro il 30 Maggio
non siano state corredate da tutti i prescritti documenti, non potranno venir prese
in considerazione e saranno pertanto respinte.
6. - Ogni domanda indichi chiaramente
nome e indirizzo (se c’è, anche numero telefonico) della famiglia, in modo che sia
possibile alla Commissione dare comuni; _
cazioni dirette.
Anche le domande trasmesse alla Commissione collettivamente, tramite i Sigg.
Pastori, debbono portare tale indicazione
dell’indirizzo della famiglia del bambino.
7. - Le domande provenienti da famiglie
non appartenenti alla Chiesa Evangelica
Valdese di Torino, ed in questa regolarmente iscritte, debbono essere accompagnate dalla presentazione del Pastore deUa Comunità Evangelica alla quale la famiglia
ed il bambino appartengono.
8. - Per la Colonia di Borgio Verezzi le
famiglie possono esprimere la loro preferenza per uno dei turni, la Commissione
terrà conto di tali preferenze e cercherà di
accontentarle, ma non può impegnarsi ad
esaudire tutte le richieste.
9. - Appena ricevuta la domanda e considerata la possibilità di accoglierla, la Commissione invierà alla famiglia richiedente
un modulo da firmare e restituire con lo
impegno di rispettare il regolamento delle
Colonie.
Vita ecclesiastica a S. Germano Chisone
Il 7 Aprile l’Assemblea di Chiesa,
sotto la presidenza del vice Moderatore Past. R. Nisbet, ha proceduto alla riconferma del pastore per un altro setteimio di ministero a S. Germano.
Nel corso del culto della Domenica
delle Palme sono stati ammessi, quar
h nuovi membri di chiesa, 23 giovani che avevano terminato il loro corso quadriennale di catechismo.
La chiesa li ha accolti con gio’a e
fa assegnamento su di loro, augurandosi che le promesse che essi hanno
fatto siano serie ed impegnative.
Il lunedì di Pasqua una cinquantina di giovani della nostra Unione ha
fatto una gita ben riuscita a Stresa.
La nostra Corale ha ricevuto, mercoledì 24 Aprile, la visita del dotL F.
Corsani membro della Commissione
del Canto Sacro. Egli, con opportune
considerazioni, ha ricordato il significato profondo dell’opera delle Corali quando viene offerta alla Chiesa in uno spirito di consacrazione e
di servizio. E’ seguito tm interessante scambio di idee sul come potenziare meglio quest’opera e sono stati
dati alcuni suggerimenti circa l’attività collettiva delle nostre Corali. La
serata si è chiusa con una audizione
improvvisata all’organo per la quale
ringraziamo ancora il sig. Corsani.
Il 28 Aprile le Unioni Femminili
di Villa e delle Chenevières hanno
avuto una riunione in comune ed
hanno ricevuto la gradita visita dell’Unione delle Madri di Torre Pellice.
Il 5 Maggio i catecumeni dei tre
primi corsi hanno sostenuto l’esame
annuo dinanzi ad una rappresentanza del Concistoro. Molta mediocrità ;
impegno e diligenza in alcuni ed Insufficiente preparazione in taluni altri.
Il 6 Maggio ha concluso le sue attività il gruppo di studio e di ricerca.
Si tratta di tm piccolo gruppo che
ha apprezzato le riunioni del lunedì
sera ed ha studiato esegeticamente
alcuni capitoli del Vangelo di Matteo ed ha cercato di comprendere il
pensiero di alcuni Padri della Chiesa.
La festa della famiglia cristiana
ha avuto luogo la domenica 12 Maggio con la partecipazione dei bimbi
al culto e l’esecuzione di un irmo di
circostanza da parte delle ragazze
dell’Unione Cadetta.
Ha il vantaggio di essere un commentario
recente, l’edizione originale essendo apparsa in Germania pochi anni or sono.
e. r.
W. A. VisSEB t’Hooft — Rembrandt et
nous — Berger Levranlt, Paris 1956,
pp. 29 XVI.
Dopo tanti milioni di parole che critici,
tecnici, storici e filosofi hanno scritto in
occasione del 7® cinquantenario della nascita di Rembrandt, cosa ci pnò ancora dire
una semplice conferenza di tm Pastore, la
prima di una serie iRustrante grandi figure del Protestantesimo, da Monod e Wagner
a Kierkegaard e a K. Barth?
Bisogna che dica una cosa: ho cercato di
leggere e di ascoltare parecchio su Rembrandt, nel corso dell’anno passato, in Italia e fuori, e spesso sono rimasto deluso.
Non che fosse detto o scritto male, ma il
problema centrale era evitato.
Non sono un critico di arte e, come molti altri, i problemi puramente tecnici mi
sorpassano o mi lasciano freddo. Specialmente nel caso di questo pittore. Visitate
una mostra o guardate una serie di riproduzioni dei suoi dipinti o deBe sue acqueforti: vedete una evoluzione nella pittura,
sentite che vi è un messaggio in essa (Rembrandt ha soprattutto dipinto scene bibliche) sentite che daUe tele e dalle acqueforti viene come una predicazione. Ma
quale? Visser t’Hooft ha cercato di spiegarlo in modo semplice.
Per questo ho apprezzato moltissimo questa conferenza, come già il libro che lo
stesso Autore ha dedicato a Rembrandt con
molta conoscenza dei vari problemi.
E per questo lo raccomando a tutti quelli che, senza una preparazione specifica,
desiderano comprendere qualche cosa del
messaggio forte e incisivo di questo pittore
protestante della Bibbia.
Ancora una piccola nota: dalla cerchia
degli amici di Rembrandt, si sono levate
in Olanda le proteste più spontanee per le
persecuzioni contro ai Valdesi al tempo
delle grandi oppressioni deUe Pasque di
sangue. Franco Davite
Nella Valle^Germanasca
Attività in programma: 6 Giugno:
Gita delle Signore della Società di
Cucito a Genova.
Domenica 9 Giugno: Saggio annuo dei bimbi dell’Asilo Infantile.
Domenica 16 Giugno: Bazar a beneficio del fondo per la costruzione
della nuova sala parrocchiale.
Domenica 23 Giugno: gita dei bimbi della S. D. a Rorà.
Battesimi: Belleard Daniela di Reimondo e di Richiardone Elsa (Villar). Sappè Rossana di Ugo e di Beux
Anita (Villa). Alberti Daniela Maria
Angela di Mario e di Tron Erminia
(Saronno). Ribet Dario di Elvio e di
Franza Maria (Chenevières). Pons
Rossano Enrico di Giorgio e di Canone Marinella (Chiabrandì). Breuza
Manuela di Attilio e di Bertalot Romana (Malanaggio). Blanc Oriana
di Guido e di Long Alice (Rue).
Matrimoni: Costantino Levi e Travers Emma. Ribet Ezio Ettore e Pons
Elvira. Ferro Mario Beniamino e Fraschia Renata. Serre Luigi e Ferrerò
Ilda.
Funerali: Maltinat Alberto, di anni 69 (Marial). Avondetto Daniele, di
anni 81 (Asilo). Gobetto Rosa ved.
Dalla Fontana di anni 84 (Asilo). Jahier Elisa Celestina ved. Ribet, di anni 85 (Villa). Balmas Margherita n.
Bonin. di anni 70 (Villa).
Festa di Canto
delle Scuole Domenicali
Essa ha avuto luogo nel tempio dei
Chiotti (Villasecca) il pomeriggio del
5 Maggio.
Purtroppo Prali e Rodoretto erano
assenti. Vi hanno partecipato le Scuole Domenicali di Massello, Perrero e
Villasecca, quest’ultima per la prima
volta.
Davanti ad una discreta comunità,
nella quale si notavano parecchi visi
di mamme dì Perrero e specialmente
di Massello, un centinaio di ragazzi
delle tre Scuole Domenicali ha eseguito i canti di assieme e gli inni particolari, uno o due per Chiesa, tratti
dall’Innario o dagli Psaumes et Cantiques.
Tutti i bambini si sono seriamente
impegnati ed hanno dimostrato sia
l’entusiasmo nel cantare e sia la seria
preparazione fatta durante Tanno
nelle ri.spettive Parrocchie. Naturalmente non tutto è stato perfetto, pur
avendo raggiimto un livello tecnico
superiore a quello dell’anno passato,
per cui è stata notevole l’esecuzione
di Perrero.
Ma il canto ha saputo in alcuni momenti raggiungere il livello di chiara testimonianza cristiana.
La festa è stata presieduta dal Pastore Davite, membro della Commissione di Canto Sacro, il quale ha brevemente illustrato il valore del canto
sacro, non solo destinato ai bambini
eri alle sorelle di Chiesa, o solo segno
di gioia e di riconoscenza ,ma fedele
compagno di tutta la vita e di tutte
le sue vicende, così come ci mostra
anche la figura di Paul Gerhardt,
che ha saputo cantare la gioia del
credente ed anche la sua tristezza
come nel famoso cantico «O re strar
ziato affranto...» tradotto in tutte le
lingue.
Dopo il canto la Chiesa di Villasecca ha offerto la tradizionale tazza
di thè e brioches, seguiti dalla proiezione di alcuni documentari cinematografici 8 m/m realizzati dal Par
store e dall’Unione Giovanile.
/ j a vita s’impoverisce perchè senza
preghiera, e la preghiera si
imporrisce perchè compiuta senza
fatica. G. C.
Yj e giornate di preghiera e di comunione con Dio sono il segreto
delln vita gloriosa d’un servo di Dio
e del succe.s.so del suo lavoro.
(Da una biografia)
4
4 —
L1EOQ '«ALU VAiJMBI
Agape 1957
Programma dei campi estivi
1 giugno - za luglio: Campo di lavodo d’Agape.
Direttore: Rocco Alabiso. — Lavori: fine costruzione campanile; sistemazione della strada di Agape e dei
terreni. — Durata minima di uarte
cipazione : 20 giorni. — Quota di par
tecipazione alle spese di mantenimento: volontaria.
12 giugno - 3 luglio: Campo per ragazze e ragazzi bisognosi d’aria di
montagna.
Direttore: Past. Alberto Taccia. —
Tema: quello dei cadetti. — Quota
per tutto il campo: L. 10.000. Non è
ammessa la partecipazione a solo parte del campo. Età: 13-16 anni.
15 giugno - 3 luglio: Campo cadetti
(Ì3-16 anni).
Direttore: Past. Alberto Taccia. •—
Tema : Noi e i cattolici. — 1« pmodo •
15-24 giugno. — 2o periodo : 24 giugno ■
3 luglio. — Quota di partecipazione
a ciascun periodo: L. 7.200 — E’ pcs
sibile partecipare ad uno dei due pe
riodi del campo, come a tutti e due.
3 luglio - 12 luglio: Primo campo internazionale.
Direttore: Past. Tullio Vinay. —
Tema: Geremia ed il nostro tempo.
— Lingue: italiano, inglese, francese e tedesco. — Quota per tutto il
campo: L. 7.550; per chi partecioa solo a parte del campo: L. 900 al giorno
12 luglio - 22 luglio: Secondo campo
internazionale.
Direttore: Past. Georges Paschoud
— Tema: La preghiera. — Lingue:
italiano, francese, inglese, tedesco. —
Quota per tutto il campo: L. 8.400;
per chi partecipa solo a parte del
campo: L. 900 al giorno.
22 luglio - 1 agosto: Terzo campo internazionale.
Direttore: Past. Neri Giampiccoli.
— Tema: Problemi di coscienza nella società moderna. — Lingue: italiano, tedesco, inglese, francese. ■—
Quota per tutto il campo: L. 8.400;
per chi partecipa solo a parte del
campo: L. 900 al giorno.
20 luglio - 30 agosto: Campo ecume
nico di lavoro d’Agape.
Direttore: Past. Tullio Vinay; per
i lavori: Rocco Alabiso; per gli studi: Sandro Sarti. — Lavori: fine co
struzione campanile, sistemazione
della strada di Agape e dei terreni.
— Studi biblici ed informativi - discussioni - partecipazione alle serate
degli altri campi. — Lingue: italiano,
inglese, tedesco, francese. ■— Durata
minima di partecipazione: 20 giorni.
— Quota di partecipazione alle spesedi mantenimento : L. 600 al giorno.
1 agosto - 11 agosto: Campo unionisti
(campo della gioventù evangelica
italiana, organizzato dalla FUV).
Direttore: Past. Alberto Taccia. —
Tema: A colloquio con i fratelli cattolici. — Lingua: italiano. — Quota
per tutto il campo: L. 8.000; per chi
partecipa solo a parte del campo : L.
850 al giorno.
1?, agosto - 18 agosto: Campo internazionale di ferie per operai ed operaie.
Direttore: Past. Franco Davite.
Tema: La famiglia, oggi. — Brevi
passeggiate - sera.te in comuiie - programma sostanzialmente di riposo.
Lingue: italiano, francese, tedesco,
inglese. — Quota per tutto il campo :
L 5.000 ; per chi partecipa solo a parte del campo: L. 900 al giorno.
18 agosto - 26 agosto: Quarto campo
internazionale.
Direttore: da stabilire. — Corso:
Evangelo e religioni — Lingue: italiano, tedesco, francese, inglese. —
Quota per tutto il campo L. 6.700 ; per
chi partecipa solo a parte del campo:
L 900 al giorno.
18 agosto - 26 agosto: Campo responsabili del Movimento Cristiano Studenti.
Direttore: da stabilire — Tema: da
stabilire. — Lingua: italiano. •— Quo
ta per tutto il campo: L. 6.700; per
chi partecipa solo a parte del campo:
L. 900 al giorno.
26 agosto - 31 agosto: Settimana teo
logica.
Direttore: Prof. Giovanni Miegge.
— Tema: La frontiera come concetto teologico. — Il campo partecipa
anche agli studi del campo per insegnanti. — Lingue: italiano, francese.
— Quota per tutto il campo : L. 3.700 ;
per chi partecipa solo a parte del
campo: L. 850 al giorno. — Facilitazioni per le famiglie.
26 agosto - 31 agosto: Secondo campo latino per insegnanti.
Direttore: Prof. Giorgio Peyronel.
— Tema: L’insegnante cristiano, uomo di frontiera. — Lingue: italiano,
francese. — Quota per tutto il campo: L. 3.700; per chi partecipa solo
a parte del campo : L. 850 al giorno.
— Facilitazioni per le famiglie.
30 agosto - 30 settembre: Campo di
lavoro, d’Agape.
Direttore: Rocco Alabiso. — Lavori: sistemazione strada di Agape e
dei terreni. — Durata minima di partecipazione: 20 giorni. — Quota di
partecipazione alle spese di mantenimento : volontaria.
31 agosto lo settembre: Campo dell’arte drammatica.
Direttore: Past. Daniel Atger. —
Studi -esercitazioni - preparazione di
dramma. ■— Lingua: francese. — Quota per tutto il campo: L. 8.000; per
chi partecipa solo a parte del campo; L. 850 al giorno.
10 settembre - 15 settembre; Campo
di musica sacra.
Direttore - M» Ferruccio Corsani. —
Studi - esercitazioni - cori. — Quota
per tutto il campo: L. 5.000; per chi
partecipa solo a parte del campo: L.
850 al giorno.
5 ottobre - 6 ottobre; Convegno dei
monitori delle Valli Valdesi.
Direttore; Past. Bruno Corsane —
Quota unica di partecipazione: L.
850.
1 - Le iscrizioni vanno fatte alla
Segreteria d’Agape, Ferrerò per Frali (Torino) al più presto possibile.
2 - All’atto dell’iscrizione occorre
versare una caparra di lire 1.000 che
sarà calcolata come anticipo sulla
somma da versare per la partecipazione al campo, ma che non sarà restituita in caso di mancata partecipazione, ed in più una quota d’iscrizione di L. 600 per posta, programma
ecc.
Soltanto dopo questi versamenti la
iscrizione sarà ritenuta valida.
3 - Per essere ammessi ai campi occorre aver compiuto (o compiere durante il campo) i 17 anni. Per i campi cadetti il limite d’età è 13-16 anni
compiuti.
4 - Eventuali facilitazioni possono
essere fatte, in caso di bisogno e die
tro raccomandazione di persone conosciute.
5 - E’ necessario che ciascuno abbia con sè im documento d’identità.
6 - I campisti in . arrivo hanno appuntamento in Via Pio Quinto, 15,
Torino. Da Via Pio Quinto 15, partiranno i pullman diretti a Frali alle
ore 16 del giorno d’inizio del campo.
Su questi pullman i campisti potranno coprire la distanza Torino-Agape
in brevissimo tempo, allo stesso prez
zo dei mezzi normali, cioè lire 700.
7 - La partenza da Agape dei campisti è fissata la mattina del giorno
di chiusura del campo.
8 - Per qualsiasi altra informazione scrivere alla Segreteria di Agape,
Ferrerò per Frali (Torino).
Guida alpina
L’Ente Provinciale Turismo di Torino
ha pubblicato in bella stampa un volumetto
di un centinaio di pagine dal titolo; Guida
dei Sentieri e Segnavia Alpini della Provincia di Torino.
Con questa pubblicazione l’Ente Provinciale per il Turismo ha inteso offrire a
quanti frequentano le valli alpine un utile
aiuto che consenta loro di raggiungere con
sicurezza le località, i belvedere, i rifugi e
le cime delle Alpi.
La prefazione precisa che nella Guida si
trovano le indicazioni essenziali per i più
interessanti itinerari alpini della nostra provincia.
Siamo lieti di presentare ai lettori questo volumetto e di augurarne la diffusione.
Proli
Il mese scorso ha visto ad Agape
numerosi gruppi di campisti stranieri. Primi sono stati una sessantina di
catecumeni di Losanna, poi si sono
avvicendati tedeschi di Stoccarda, inglesi, francesi di Grenoble.
L’il aprile spirava agli Indiritti la
signora Caterina Richard, nata Menusan; durante la lunga malattia era stata un esempio costante di fede e di rassegnazione. Al marito e alla famiglia in lutto esprimiamo le
nostre vive condoglianze.
Il 15 aprile, il pastore Tullio Vinav
univa in matrimonio, ad Agape, la
signorina Peggy Gould con il giovane Archimede Bertolino. Un numeroso gruppo di amici festeggiava gli
sposi e si riuniva poi per un rinfresco nella casa della Comunità. Ai
giovani sposi, che si stabiliscono ai
Agape, rinnoviamo i nostri auguri di
una felice vita comune.
Durante il culto di Venerdì Santo
erano confermati otto giovani catecumeni. Essi sono: Bruno Grill di
Pomieri ; Odetts Pascal, Fernanda
Garrou, Rober'o Rostan di Malzat;
Nella Pascal di Ghigo; Anita Pevrot.
Elio Grill ed Ettore Menusan di Indiritti. Che il Signore li aiuti a mantenere sempre le loro promesse.
Anche il gruppo dei campisti tedeschi partecipava al culto, cantando
un inno di circostanza.
Il tempio era gremitissimo per il
culto di Pasqua. Si notavano nella
a.ssemblea i gruppi dei campisti inglesi e tedeschi e numerosi amici venuti da altre chiese. Il culto, solenne, era presieduto dal past. Comba,
che dirigeva anche la Corale nel canto di un inno francese. Molto buona
la partecipazione dei fedeli alla Santa Cena.
Pomaretto
Nel culto di Pasqua ha avuto luogo la confermazione di 17 catecumeni. Essi sono: Giraud Virginia, Jahier Enrica, Làidetto Adriana, Long
Iris, Long Piera, Peyran Olga, Pons
Giulietta, Ribet Itala, Anzaldi Emilio, Clot Aldo, Giraud Gino, Masse!
Italo, Maurino Alberto, Peyran Remo, Pons Bruno, Ribet Luciano, Rostan Carlo. Abbiamo accolto con molta gioia questi cari giovani che entrano a far parte in maniera più intima della Chiesa; ed auguriamo loro di essere fedeli al loro Signore,
come lo hanno solennemente promesso, e di trovar gioia e forza in una
vita cristiana attiva e perseverante.
Per la confermazione la Corale ha
eseguito un inno di circostanza, come pure ha cantato, nello stesso culto, due altri cori, uno di Pasqua e
l’altro di lode, come introduzione al
culto.
Sono stati molto solermi pure gli
altri culti della Settimana Santa: il
culto liturgico in francese del giovedì santo, con la lettura dell’intero
racconto della Passione intercalata
da tre cori eseguiti dalla Corale e da
altri canti dell’assemblea ; ed il culto del venerdì santo nella cappella
del Clot inverso. In tutti questi culti si è celebrata la Santa Cena a cui
ha partecipato im numero di fedeli
superiore a quello degli anni scorsi.
E’ stato amministrato il Battesimo
a 3 bambini: Celegati Claudio Gio
vanni di Romano e di Long Erica:
Pons Ilario Guglielmo di Abele e di
Grill Ines; Monnet Claudio Dario di
Davide e di Benech Lina. Il Buon
Pastore protegga questi agnelli della Sua greggia.
Sono stati celfebrati i matrimoni
di Paolasso Attilio con Gerire Bruna;
di Canonico Adriano con Baroelli Aliiia; di Giaiero Renato Ferruccio
con Long Ines. Rinnoviamo a questi
cari sposi i nostri migliori auguri di
vera e duratura felicità.
E’ deceduta ail’età di 82 anni la
nostra sorella Peyrot Giovanna ved.
Pastre (Rej). Nelle molteplici esperienze di gioia e di dolore della sua
vita, sino al tarrio crepuscolo della
sua giornata terrena, essa ha sentito
il conforto e la forza della fede cristiana. Esprimiamo alla sua famiglia
le nostre condoglianze più sincere.
Rodoretto
Domenica 5 maggio una ventina di
giovani della locale unione ha preso
parte insieme a giovani di diverse altre Unioni delle Valli alla gita a Como, organizzata dal Comitato di
Gruppo della FUV a conclusione deil’anno di attività. Il bel tempo ci ha
veramente favoriti; il ricordo di quella giornata possa esserci di incentivo in vista di im impegno sempre più
concreto e perseverante nelle nostre
Unioni è nella nostra Chiesa.
La Scuola Domenicale ed il Culto
sono stati rispettivamente presieduti : dall’insegnante sig. E. Tron di Rodoretto e dal sig. Sandro Sarti di Agape che ringraziamo per la loro apprezzata collaborazione.
Angrogna ( Capoluogo )
Favorito da un tempo splendido, il
nostro tradizionale Bazar ha avuto
luogo domenica 5 maggio con ottimo
successo. Ringraziamo vivamente tutti coloro che in vario modo hanno
contribuito alla buona riuscita di questa manifestazione.
Domenica 12 maggio abbiamo deposto nel cimitero di San Secondo
di Pinerolo la spoglia mortale del nostro fratello Gay Emilio deceduto alla sua abitazione al Baussan di Angrogna il giorno IO maggio dopo lunga malattia sopportata con serenità
esemplare, alla età di anni 75. Alla
vedova, ai parenti tutti ridiciamo ancora la nostra viva, fraterna simpatia cristiana.
Il nostro culto del 5 maggio è stato presieduto dal Pastore emerito sig.
Giovanni Bertinatti che ringraziamo
per il suo messaggio.
Nel corso del nostro culto del 12
maggio è stato insediato quale Anziano del quartiere del Martel il nostro fratello Stefano Pons del Bric
Martel. Il Signore benedica il suo ministero nel quartiere che gli è affidato. e. a.
Redattore: Ermanno Rostan
Via dei Mille, 1 - Pinerolo
tei. 2009
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - ’.c.p. 2/17557
Tipografia Subalpina - s. P- a.
Torre Pellice (Torino)
ULTIMI ARRIVI
alla Claudiana
LA BIBBIA IN IMMAGINI
(Edizione Cattolica)
L. 2.5(XI
Jean-Jacques von Allmen
LA VIE PASTORALE
L. 500
S. G. Fanti
LE FOU EST NORMAL
L. 1.050
Millar Burrows
LES MANUSCRITS DE LA MER
MORTE
L. 2.940
J. H. Oldham
Florence Allshorn
L. 1.100
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
Torre Pellice - c.c.p. 2-17557
AVVISI
Dalle Valli Valdesi
In Torre Pellice, in villa zona Viale
Dante, ottima posizione alberata, bella vista, affittasi giugno settembre, appartamento mobiliato, cinque stanze, termobagno,
garage, tratto di prato. Per informazioni rivolgersi alla Direzione del giornale.
SANREMO appartamento ammobiliato elegantemente panoramico vicino stabilimento balneare, affittasi maggio giugno luglio. Prof.ssa
Pidelio Abruzzese, Via Idorgagni 32,
Roma.
CHERCHONS pour le mois de septembre un couple; cuisinière aidant au
ménage et au repassage; valet de
chambre aidant au jardin, pour un
ménage de deux personnes habitant propriété à côté de Genève.
Bons gages et congés assurés. Faire offre par écrit à M.me Fornachon, « Grand-Chêne », Chambésy ■
Genève, tél. 32 76 51.
AFFITTASI Pensione (Ciabota del
Pra) m. 1732. Gay Nicodemo, Bobbio Pellice.
AFFITTASI per stagione apparta
mento ammobiliato (tre camere e
cucina) località Massello. Rivolgersi: Claudiana - Torre Pellice.
CERCASI per famiglia svizzera a Ginevra una «bonne à tout faire» buona sistemazione e buon trattamento - Scrivere a: Past. Cellerier
- Pressy - Vandoeuvres - Genève.
PER LA STAGIONE balneare affittasi
camera ammobiliata - uno o due
letti. Rivolgersi signora Bugelli Ventimiglia - Via Vittorio Veneto
6 - 1» piano.
Direttore : Prof. Gino Costabel
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo con decreto del 19 gennaio 19.55.
Il giorno 12 maggio è spirata serenamente nei suoi 85 anni
Adele Pizzardi
nata Pejronel
Ne danno il doloroso annuncio, fidenti nel Signore, i figli, le figlie ed i
parenti tutti.
Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa,
ho serbato la fede.
(II Tim. 4: 7)
Torre Pellice, 13-5-1957
F. Servetti
GEOMETRA
PROGETTI •
FRAZIONAMENTI «
DIVISIONI •
COMPRA VENDITA •
Uffici:
TORRE PELLICE - Via della
Repubblica, 3 (sotto i portici)
PINEROLO - Grattacielo Tel. 38.25
Per l'arredamento del vostro alloggio rivolgetevi al
MOBILIFICIO
Giuseppe Griva
ABBONDANZA DI SCELTA
GARANZIA DI SOLIDITÀ'
Pinerolo •
strada per Mira'dola, di fronte alla caserma degli Alpini
(Ca;>erma Berardl)