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Anno 117 - N. 13
27 marzo 1981 - L, 300
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SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
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Ai giudici ed ai giurati della
Corte di Assise d’Appello di Catanzaro non deve essere imputato di aver giudicato secondo coscienza e di aver mandato assolti tutti gli imputati per la strage di Piazza Fontana. Se secondo la loro coscienza hanno giudicato insufficienti le prove fornite per giudicare colpevoli di
strage gli imputati hanno fatto
bene a non condannare: su questi fatti vogliamo giustizia, non
certo un capro espiatorio.
Ma quello che in tutta la vicenda è sconvolgente e in qualche modo pericoloso per la democrazia e per le stesse istituzioni dello stato è il fatto che
in questi undici anni alcuni corpi dello stato, alcuni funzionari, alcuni uomini e partiti politici hanno latto di tutto perché si
arrivasse a questo risultato processuale, quello di tutti assolti,
tutti sullo stesso piano, anarchici e fascisti, e soprattutto sconosciuti i mandanti politici della
strage.
Si è avuta l’impressione che in
qi’.“sti anni, il potere politico non
abbia fatto altro che ritardare
e fuorviare il cammino della giustizia, per precostituirne un esito a lui favorevole ed incurante
dei pericoli per la democrazia
che questo ha comportato.
La « strage di stato » si è conclusa con una « sentenza di stato », di uno stato che vive su
tecniche di rinvio e di elusione
dei problemi.
Sembra quasi che una « strategia dell’elusione » sia stata alla base dell’azione dello stato
in questa vicenda: si comincia
col trasferimento del processo
da Milano a Roma, con la non
chiarezza sulla morte dell’anarchico Pinelli, per passare al trasferimento del processo a Catanzaro, alla presenza prima della
« pista rossa » e poi della « pista
nera », al coinvolgimento dei servizi segreti, alle mai precisate
responsabilità politiche, alle menzogne dei testimoni, troppi dei
quali sono morti (e alcuni di
questi assassinati) nel frattempo.
Alla denuncia della nuova sinistra che già undici anni fa aveva dichiarato senza mezzi termini che la « strage era di stato » viene ora risposto con una
verità, una verità costruita nel
tempo da alcune parti dello stato: al cittadino non far conoscere la verità.
In questi anni a queste parti
dello stato che hanno fatto di
tutto per evitare di dire chiaramente di chi sono le responsabilità, si è contrapposta una coscienza diffusa, democratica,
che ha permesso ad altre parti
dello stato, magistrati, poliziotti, giornalisti, politici (e primi
fra tutti — perché non dirlo —
i tanto oggi vituperati giovani
del ’68) di non disarmare nella
ricerca della verità.
Cittadini che, nonostante gli
insabbiatori fossero potenti, non
si sono lasciati ingannare, e hanno democraticamente fatto emergere le verità che si volevano nascondere.
La sentenza, non può oggi cancellare questa coscienza e questa
ricerca di verità: fanno parte
della coscienza civile e democratica di un popolo, che purtroppo ha una classe dirigente che si
è rivelata ancora una volta inadeguata a far fronte ai suoi compiti.
Giorgio Gardiol
Si E’ SVOLTO A FIRENZE IL CONVEGNO INDETTO DALLA FEDERAZIONE CHIESE EV. IN ITALIA
Responsabilità di fronte aii'aborto
La vita umana non è una fatalità ma un dono di Dio, il nostro creatore e Signore, che ci chiama
ad essere persone libere e responsabili nel mondo che ha fatto per noi e che egli ci ha affidato
« L’aborto volontario, nella morale evangelica, non è l’eccezione alla regola. E’ invece una decisione pienamente libera, eppure determinata da tante circostanze, presa nell’ambito di una
situazione creaturale provvisoria
e piena di contraddizioni, alla
luce di una visione fondamentalmente positiva della vita, sotto
lo sguardo di Dio ». Questa frase, tratta dalla relazione introduttiva di Sergio Rosi agno, sintetizza bene — credo — la posizione degli evangelici presenti al
convegno di Firenze per confrontarsi su « la responsabilità dei
cristiani di fronte all'aborto volontario ». Il convegno, organizzato dal servizio studi della Federazione delle Chiese Evangeliche, ha radunato un centinaio di
persone provenienti da varie comunità del paese. Erano inoltre
presenti alcuni giornalisti cattolici. fra cui abbiamo notato Luigi Accattoli de « La Repubblica »,
Gregorio Donato del GR 1, Filippo Gentiioni di « Com-Nuovi
Tempi ».
La prima cosa che ci preme
sottolineare — e con forza —
in un momento in cui da più
parti si sollecitano i protestanti
italiani a dire una parola chiara
sull’aborto, è che questo tipo di
convegno — cioè assemblea di
credenti — è per noi l’unico modo evangelicamente corretto di
affrontare i problemi della società in cui viviamo; un’assemblea in cui uomini e donne, laici,
pastori e teologi su un piano di
parità e di comunione fraterna,
si confrontano apertamente, partendo da situazioni concrete di
questo mondo e di questo tempo,
di fronte alla Parola di Dio.
Quale male
Né Sergio Rostagno, nella sua
relazione a carattere teologico,
né Maria Girardet, dal punto di
vista etico, né alcuno dei partecipanti ha affermato che l’aborto
volontario sia un peccato, o un
reato. E questo non certo per
differenziarsi a tutti i costi dalle posizioni dei cattolici del « movimento per la vita » ma perché,
nella nostra responsabilità umana di credenti non crediamo che
il problema dell’aborto possa essere affrontato secondo tali categorie, per lo meno non in modo
esclusivo. Certo, l’aborto è per
noi un male, prima di tutto perché è un dramma sociale e individuale, ma dire che sia un male
non implica un giudizio religioso o morale. Può anche essere un
« male necessario » che solo la
donna (o la coppia) può assumere, nella sua responsabilità di
fronte alla complessità e alle
contraddizioni della vita. Come
ha detto Sergio Rostagno, « l’aborto resta un sintomo della nostra condizione di persone umane... non voglio dire di peccatori, perché non considero l’aborto un peccato, nonostante che
possa anche esserlo, come tante
altre cose, ma non più di tante
altre cose ». Nessuno — né Chiesa né Stato, né nessun altro —
può costringere una donna a portare avanti una gravidanza non
desiderata. Ma questo non vuol
dire che la donna vada lasciata
sola nel suo dramma e nella sua
decisione. Il senso della chiesa
di Gesù Cristo non sta nel giudicare e condannare il fratello
o la sorella, ma nel « portare i
pesi gli uni degli altri » (Galati
6: 2), cioè nella reale, autentica,
concreta solidarietà fraterna.
Il contesto
Nella sua ampia e dettagliata
relazione sugli aspetti etici dell'aborto, Maria Girardet ha situato il problema nel contesto
storico, culturale, politico del
nostro tempo. Non è possibile infatti considerare il problema in
ALL’ASCOLTO DELLA PAROLA
Perseveranza e libertà
« Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli, e conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi ».
(Giov. 8: 32)
In questo passo si trovano termini fondamentali per la nostra
vita, essi riassumono ed esprimono le aspirazioni dell'uomo
nei confronti della libertà. Gesù
Cristo indica, a chi ha creduto in
lui, il valore della conoscenza
della sua « Parola » per mezzo
della quale si acquisisce la verità
che libera da tutte le forze avverse che possono tenerci schiavi.
I giudei credevano di avere per
diritto di nascita una posizione
di particolare privilegio dinnanzi
a Dio. Gesù dichiara che anch'essi sono schiavi del peccato e che
quindi, alla pari di ogni altro,
hanno bisogno d'essere liberati.
E' solo dopo tale liberazione che
saranno restaurati nella loro dignità di « figli di Dio » e quindi
« eredi » della sua grazia. Il credente che ha accettato Cristo è
liberato da ogni superstizione e
dubbio, dal potere malefico del
peccato, e dal timore della morte. Ma questa libertà del credente va riferita alla « comunità »,
perché è da lei che proviene la
predicazione della « Parola ». La
condizione migliore è che questo
avvenga in un clima di libertà.
Ma quand'è che una comunità
cristiana può dirsi libera? Viene
qui istintivo di volgere il pensiero alle leggi che governano il
paese dove la comunità si trova
inserita . Vi sono nazioni nelle
quali la comunità può solo riunirsi nel luogo di culto riconosciuto dallo Stato. In altre si
concedono dei permessi per radunarsi in luoghi privati e nelle
famiglie. In molta parte del mondo la libertà per la predicazione
dell'Evangelo è ancora condizionata. Un desiderio comune a tutti i paesi del mondo è quello di
rivendicare questa libertà « religiosa » cioè il diritto di professare pubblicamente la propria
fede. E' un fatto, che al riconoscimento di questa libertà si associa sempre la libertà nel settore civile mentre le restrizioni
al settore religioso si riflettono
purtroppo anche sull'intera comunità civile, il che rivela una forma di dittatura. Vi è inoltre il
pericolo per la chiesa che ha ottenuto piena libertà (e magari è
divenuta «chiesa di stato») di
scordare il suo scopo di servizio
diventando invece strumento di
potere per dominare e opprimere le coscienz.e.
Tutta la lunga serie di orrori
commessi dalle chiese cadono
sotto la sentenza di Gesù che troviamo nel nostro contesto: « In
verità, in verità vi dico che chi
commette il peccato è schiavo
del peccato ». Cioè non conosce
libertà.
La chiesa non è soltanto libera
quando è riconosciuta tale dallo
stato, ma quando si sente interiormente libera. Troviamo tracce di questo nelle comunità primitive e nei suoi martiri. Anche
nella storia travagliata della nostra chiesa valdese ritroviamo,
nell'intima coscienza dei credenti perseguitati, la profonda certezza che nessuna forza umana
può togliere alla fede la sua possibilità di espressione. Queste
convinzioni sono il risultato di
una scelta, e l'uomo che Tha fatta è deciso a condurla fino in
fondo, pur nella sua limitazione
umana, anche sopportando umiliazioni e forme di violenza. Ma
questi due aspetti della libertà
cristiana rischiano di mutarsi in
un distacco dalle situazioni e dai
problemi del mondo. Di isolare
le comunità dalla partecipazione
alle lotte per la libertà e la giustizia per gli altri, quasi che questi problemi non le riguardassero più. Il pericolo cioè di trasformare la libertà cristiana in
evasione.
L’errore di fondo che sta all’origine di tutto l’aspetto negativo del nostro agire è la carenza
di ascolto della Parola e di conseguenza la scarsa conoscenza.
Gesù dice « Se voi perseverate
nella mia parola sarete veramente miei discepoli... » perché soltanto allora « conoscerete la verità e la verità vi farà liberi ». La
libertà pone al credente l’assoluta e irreversibile esigenza della
partecipazione, dell’apprendimento della verità enunciata nella
« Scrittura » per essere in condizione di dare una testimonianza
ogni giorno. Dobbiamo riscoprire che la libertà, come è intesa
qui, non è un privilegio ereditario. Qualcosa che si conserva
indistruttibile. Al contrario ognuno è in costante pericolo di distruggerla col proprio comportamento. La comunità cristiana è
libera solo quando è ogni giorno
trasformata e riformata dalla
Parola di Cristo per poterlo annunciare nella realtà sociale, senza escludere alcuno, né i dominatori che con l’abuso della libertà hanno raggiunto privilegi
smisurati, né la classe dominata
a cui è stata limitata o tolta la
libertà.
U. Rovara
modo atemporale e astratto, prescindendo da tutta una serie di
fattori quali le conoscenze psicologiche, le scoperte scientifiche,
la sensibilità culturale e politica
raggiunte dall’umanità in questo
secolo.
« Se l’aborto è sempre esistito, oggi il problema si pone in
modo diverso e specifico », prima di tutto perché la maternità
non è più un valore scontato, e
non è più sentita come una fatalità. Daltra parte, essendo circondati da una cultura di morte
(armamenti, violenza diffusa,
omicidi, droga, sfruttamento, distruzione dell’ambiente) il rispetto per la vita non può limitarsi
all’ambito biologico (il feto), anzi deve dare la priorità alle condizioni d’esistenza delle persone
in carne ed ossa che vivono in
questa società. Per questo, « non
può esserci controllo della società suH’esercizio della maternità
senza una contemporanea assunzione di responsabilità della società nei confronti del nascitu
La discussione
I partecipanti al convegno si
sono lungamente confrontati,
nella discussione a gruppi, su
questi vari aspetti del problema.
Per nessuno di essi, l’aborto viene visto come una cosa normale
da attuare con leggerezza. E’ stato ribadito il rifiuto di considerare l’aborto come mezzo di regolamentazione delle nascite,_ e
a questo riguardo, si è insistito
perché, nel nostro paese, vengano rimossi gli ostacoli religiosi,
mentali, culturali che impediscono di instaurare una seria ed efficace educazione sessuale. Questa
educazione alla sessualità andrebbe fatta seriamente non solo a scuola, ma anche nelle nostre comunità. Questa è una delle premesse essenziali per poter
affrontare in modo responsabile
la vita umana sotto tutti i suoi
aspetti e per poter riconoscere
in essa non una fatalità ma un
dono di Dio, il nostro creatore
ed il nostro Signore, che ci chiama ad essere persone libere e
responsabili, cioè i suoi figli riconoscenti, nel mondo che ha
fatto per noi e che egli ci ha affidato. In un documento approvato alla fine del convegno (pubblicato in questo numero, pag.
8), i partecipanti ribadiscono
questa prospettiva: l’aborto è
sempre una scelta dolorosa che
« segna » la donna che la compie, ma è una decisione umana
che, come credenti salvati e liberati in Cristo, possiamo capire
nella solidarietà col nostro prossimo, il che è la vera vocazione
della nostra vita.
Jean-Jacques Peyronel
SOMMARIO
□ Il presidente del PLl
interviene sull’ Intesa» P- .2 , .j
□ Intervista al presid.
della Federazione,
P. Bensi, p. 3
□ Inchiesta sull’ora di
religione e l’esonero
alle Valli, p. 5
□ Documento conclusivo del convegno sull’aborto, p. 8
□ Un inserto su
« Ebraismo »
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27 marzo 1981
CONSIGLIO FCEI
UNA LETTERA DELL’ON. BOZZI
No alla pena di morte e protesta Iniziativa per l’Intesa
per la linea anticulturale RAI del Presidente del PLI
Come abbiamo già accennato,
di sfuggita, nello scorso numero,
il Consiglio della Federazione
delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), riunito ad Ecumene
dal 6 all'S marzo, ha espresso —
nel corso dei lavori — due prese
di posizioni rispettivamente sul
nuovo orario dei programmi culturali alla Rai-Tv e sulla questione della pena di morte. Riportia
mo di seguito i testi integrali dei
due comunicati diffusi nel frattempo dall’agenzia nev
Sulla pena di morte
Sulla pena di morte il Consiglio della FCEI ha approvato il
seguente comunicato: « Il Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Italia riunito a
Ecumene l’8-3-'81 ha discusso sulla raccolta di firme in corso in
tutta Italia ad iniziativa del MSI
per il ripristino della pena di
morte nel nostro paese. Il Consiglio considera questo tentativo di
rimettere in discussione una delle
fondamentali conquiste civili e
morali del nostro popolo sancita
dalla costituzione repubblicana
un atto di eccezionale gravità.
L’adesione a tale raccolta di firme, che ha assunto in talune zone proporzioni preoccupanti e
che è a volte dettata da una pericolosa reazione emotiva all’ondata di violenza sanguinosa che
ha investito il nostro Paese negli
ultimi anni, impone agli evangelici italiani di ribadire più che
mai la validità di una concreta
testimonianza di uno dei fondamentali principi del messaggio
cristiano e il dovere di opporsi,
con ogni mezzo pacifico, al tentativo di ripristino della pena di
morte ».
Nuovo orario dei
programmi alia RAI-TV
« Il Consiglio, preso in esame
il progetto di modifica dei programmi della televisione presentato al Consiglio di amministrazione della Rai-Tv, che coinvolge
anche la rubrica "Protestantesimo” e che prevede il trasferimento in ore di minore ascolto
della maggior parte delle trasmissioni culturali, privilegiando invece i programmi di intrattenimento per far fronte alla concorrenza delle TV private, esprime
la propria preoccupazione per la
evidente tendenza del servizio
pubblico a ridurre la propria funzione primaria di promozione
culturale; chiede agli organismi
competenti dell’Azienda e alle
forze politiche di respingere tale
progetto, ritenendone negative le
conseguenze ».
Attualmente "Protestantesimo”
e "Sorgente di vita” (dell’Unione
della comunità israelitica) vanno
in onda a settimane alterne ogni
lunedì sulla seconda rete, nominalmente alle ore 22,40. In effetti il programma ha inizio spesso
con molto ritardo, provocando
frequenti proteste da parte del
pubblico e degli stessi organi della FCEI. Il programma ha la durata di mezz’ora. La nuova programmazione prevede la messa
in onda la domenica mattina dalle 10 alle 10,30.
Protestantesimo
in TV
lunedì, 30 marzo
ore 22.40 - 2* rete
Intervista a
ROGER GARAUDY
Sui temi del dialogo delle civiltà, della fede cristiana e della militanza politica, i pastori Claudette
Marquet e Franco Giampiccoli intervistano il noto scrittore francese.
DALLE CHIESE
Brescia: attività ecumeniche
BRESCIA — Un fìtto calendario di attività ha caratterizzato
la vita della nostra comunità in
questi primi mesi dell’anno.
Martedì 20 gennaio in occasione della settimana ecumenica si
è tenuta presso i Padri della Pace la conferenza del pastore battista G. G. Williams sul tema:
« E’ possibile l’ecumenismo in
Europa? ». L’oratore ha sottolineato le varie difficoltà e speranze terminando il suo discorso
con l’affermazione che « l’avvenire dell’ecumenismo in Europa
verrà dalle Chiese dell’Est perché solo una Chiesa perseguitata comprende la solidarietà ecumenica ».
Mercoledì 28 gennaio alle ore
18,30 si è svolto un culto ecumenico di preghiere e meditazione
della Parola di Dio nella nostra
chiesa. Per la prima volta a Brescia una folla di cattolici ha varcato la soglia della nostra chiesa e le due riflessioni tenute rispettivamente dall’Anziano valdese Carugati e da Padre Cittadini del locale gruppo S.A.E. non
hanno mancato di sottolineare
l’avvenimento. Nel contempo venivano messe in luce possibilità
di collaborazione futura, pur nella esplicita consapevolezza che
l’avvenimento lasciava inalterate
le diversità dogmatiche di fondo
che pure bisognerà quanto prima affrontare e discutere assieme. In precedenza, il 16 gennaio,
gli stessi due oratori avevano
partecipato ad un’intervista alla
televisione locale Teletutto sulle
prospettive ecumeniche future
affermando la necessità di superare l’attuale momento di stasi
affrontando con decisione alcuni problemi essenziali come il
riconoscimento dei ministeri e
la partecipazione alla stessa santa Cena.
Venerdì 20 febbraio su invito
del Centro Valdese di Cultura
Protestante (di recente costituzione), il prof. Valdo Vinay teneva presso il salone dei Padri
della Pace un’attesa conferenza
su « Confessione Augustana in
prospettiva ecumenica », L’esposizione chiara del prof. Vinay ha
tenuto desta l’attenzione del qualificato pubblico che alla fine ha
sentitamente ringraziato dell’occasione data per questo aggiornamento culturale; peccato che
l’ora tarda non abbia consentito
un più lungo dibattito.
Giovedì 26 febbraio il Centro
Valdese di Cultura in occasione
della « Settimana della Libertà »
ha organizzato una conferenza
tenuta dal pastore Aldo Sbaffi
sul tema « Rapporti Chiesa-Stato in Italia - Le intese ». La sala
rimessa a nuovo era affollata e
dopo la brillante e precisa esposizione dell’oratore ha fatto seguito un nutrito dibattito.
Per la domenica della gioventù il 1° marzo un gruppo di giovani ha preparato e tenuto l’intero culto. La predicazione sul
testo di Geremia 18: 1-10 ha dimostrato una profonda fede unita a speranza nel futuro « se come un vaso ci si farà modellare
e costruire dalla Parola di Dio ».
Il folto gruppo di giovani presenti ha dimostrato ancora una volta la giovinezza di questa comunità.
INSERTO
EBRAISMO
L’inserto di questo numero è a disposizione delle chiese che intendano
utilizzarlo per gruppi di
catecumeni, giovani, riunioni quartierali, ecc. Indirizzare le ordinazioni alla
redazione, tei. 011/655.278.
Costo L. 200 la copia, minimo 10 copie, spedizione
compresa.
Giulio Cesarò
PALERMO - Il 6 marzo il Signore ha chiamato a Sé il suo
servitore Giulio Cesarò.
Nato a Palermo nel 1900,
già adulto aveva conosciuto TEvangelo e, ricono.sciuto Gesù Cristo come suo Signore e Salvatore,
nel 1947 entrò a far parte della
Chiesa valdese di Palermo, Qui
si distinse subito per la sua dedizione alTEvangelo e il conseguente suo spirito di servizio e già
nel 1952 l’assemblea di chiesa lo
elesse come diacono. In seguito
ricoprì la carica di vice-presidente del Concistoro e ne fu
membro fino al 1979, continuando anche dopo il limite regolamentare a farne parte come
« membro onorario » per unanime invito dell’assemblea di chiesa e continuando co.sì a prestare
il suo servizio con amore e dedizione.
Giulio Cesarò ha amato la sua
comunità, la quale ora sente la
sua mancanza, ma assieme ai familiari è convinta che questo
buono e fedel servitore è entrato
nella gioia del suo Signore.
Alla numerosa famiglia ricordiamo la Parola della vita: «Beati i morti che d’ora innanzi
muoiono uniti al Signore. Sì, beati, dice lo Spirito, perché troveranno riposo dalle loro fatiche, e
il bene che hanno fatto li accompagna » (Ap. 14: 13).
Gertrud Ficher
Tassoni
VERONA - Per l’unione femminile di Verona, desidero ricordare con rimpianto Gertrud Ficher
Tassoni la sorella in fede ed
amica mancata in questi giorni a
Sciaffusa sua patria.
Nei lunghi anni del nostro comune lavoro l’abbiamo amata ed
apprezzata per la sua attività e
fedeltà alla chiesa che ha servito
fino a quando le forze le sono venute meno, accompagnando all’armonium il canto nei culti.
Conoscendo perfettamente 4 lingue ha potuto partecipare e farci
partecipare a varie attività della
chiesa americana quando questa
risiedeva a Verona.
E’ stato un dolore per noi non
averla potuto accompagnare alla
sua ultima dimora. La ricordiamo con affetto ora e la ricorderemo sempre e ripetiamo per lei
le parole di Paolo « ho combattuto il buon combattimento, ho
finito la corsa, ho serbato la
Fede ».
Roma: dibattito sulla
Risurrezione
Domenica 12 aprile: Sala dei
« Gruppi Biblici Universitari »
di Roma (Via Borelli 7/2) ore
15.30 :
Incontro-dibattito : Prof. Pietro Bolognesi ; « E’ ancora possibiie pariare deiia Risurrezione? ».
Introducono : Giulia Rosania,
della Assemblea dei Fratelli di
Primavalle; Mario Cignoni, Chiesa Valdese di Via IV Novembre.
P.S. - Per ulteriori informazioni telefonare al 3.604.504 (ore pasti) e chiedere di G. La Torre
e/o E. Stretti.
In occasione del Comitato
Centrale del Partito Liberale
Italiano che si è tenuto a Palermo il 20-22 marzo, il presidente
del PLI on. Aldo Bozzi ha inviato una lettera al Presidente del
Consiglio Forlani per ricordargli «l’urgenza di pervenire alla
definitiva approvazione dell’Intesa tra lo Stato e la Tavola Valdese ». Egli ha chiesto espressamente nella sua lettera che il governo si occupasse di questo
problema nella riunione programmata per il giorno stesso
in cui scriveva, il 20 marzo.
L’on. Aldo Bozzi, che già al
tempo dell’intolleranza in materia di religione che caratterizzò
il dopoguerra si era adoperato
insieme ad altri nella lotta per
la libertà religiosa, ha mostrato
recentemente il suo continuo
impegno in questo campo con il
contributo dato alla tavola rotonda organizzata da « Protestantesimo » sui motivi del ritardo dell’Intesa (riportata in seguito dal nostro giornale). Egli
mostra ora, con l’iniziativa del
tutto autonoma presa con l’invio
di questa lettera, di avere perfettamente compreso l’importanza della questione dell’Intesa
per l’incidenza che tale questione può avere nel rinnovamento
della politica e della legislazione
ecclesiastica nel nostro paese.
Giungono intanto altre notizie
relative alla «settimana della libertà » organizzata dalle chiese
valdesi e metodiste. Il Consiglio
comunale di Cinisello Balsamo
ha approvato all’unanimità (con
i voti dei gruppi PCI, PSI, DC,
PSDI, DP) l’ordine del giorno
che riportiamo integralmente in
calce.
Un ordine del giorno simile,
che chiede che « il governo porti
a sollecito compimento l’intesa
« secondo gli impegni assunti tra
lo Stato e la Chiesa Valdese » è
stato votato e inviato al presidente del Consiglio daUa C-G.I.L.
zona Colleferro - Paiestrina.
Uno spazio considerevole è stato dato dalla stampa locale al
problema dell’Intesa presentato
a Sanremo. Sul quotidiano « Il
ponente» del 19 febbraio è apparso un ampio articolo dal titolo « La Chiesa Valdese vuole
firmare l’intesa » con un’intervista al pastore Giovanni Peyrot,
una spiegazione del problema
delle intese e una sintesi della
storia valdese. Anche « L’Eco della Riviera » pubblicava un articolo del prof. Massimo Rocchi,
evangelico di Diano Marina, in
cui tra l’altro veniva segnalata la
manifestazione che ha avuto luogo il 28 febbraio nella Chiesa valdese di Sanremo. In tale occasione il pastore Franco Becchino di Savona e magistrato presso il tribunale della stessa città,
ha tenuto una conferenza sul tema « Libertà dello stato e libertà delle chiese ».
Anche a Parma la Chiesa metodista ha presentato il tema delITntesa, domenica 22 febbraio,
in un culto-assemblea nel locale
di Borgo Riccio durante il quale
l’Intesa è stata presentata da
Leonardo Casorio e illustrata
da una esposizione di articoli di
giornali a diffusione anche nazionale che avevano dato risalto
all’iniziativa. Manifesti sono stati affìssi oltre che a Parma, a
Mezzano, Piacenza, Cremona.
Il Consiglio comunale di Cinisello Balsamo
Rilevato che l’art. 8 deUa Costituzione, il quale sancisce l’uguale libertà delle confessioni religiose, è tuttora inattuato per ciò che
concerne le previste intese tra lo Stato e le confessioni diverse dalla cattolica, malgrado un progetto relativo aUa trattativa con le
Chiese Valdesi e Metodiste attenda da tre anni la presentazione in
Parlamento ;
Considerando che, conseguentemente, tali Chiese permangono
soggette alla legislazione fascista del 1929/30 sui « culti ammessi »,
limitativa delle libertà religiose ;
AUSPICA
che il Giivemo porti sollecitamente in Parlamento, secondo gli impegni dichiarati, l’intesa tra la Repubblica e le Chiese Valdesi e Metodiste, dando così attuazione al dettato costituzionale.
ROMA: UN’ESPERIENZA ECUMENICA
Insieme i giovani di
diverse denominazioni
Nel corso di un culto volto ad
illustrare le iniziative in corso in
« campo ecumenico », il past.
Sommani, ricordava alcune dorneniche fa, con piacere le iniziative di comunione e scambio
fraterno tra evangelici fiorentini,
nella Firenze degli anni pre-bellici; in questa direzione, dopo anni di stasi ed incomprensioni,
da oltre un anno si muovono giovani di differenti denominazioni
evangeliche.
Vorremmo tentare una prima
riflessione, certamente frammentaria e discutibile, di questa nuova realtà evangelica della capitale; i « giovani evangelici romani ». L’alto numero di giovanissimi (al di sotto dei 20 anni) mi
sembra il dato più positivo; come membri di « chiese storiche »
dovremmo avere più fiducia nello « Spirito Santo », i giovani
credono all’Evangelo, contrariamente a quanto si sente dire da
evangelici sfiduciati delle nostre
chiese... certamente l’impostazione biiblico-teologica di questi giovani è in prevalenza di tipo carismatico-pentecostale; ma dove
sono le chiese battiste, metodiste
e valdesi romane? Non certo nei
quartieri e nelle borgate dove
operano pastori e missionari dalle cui chiese provengono in gran
parte questi giovani.
Queste riunioni possono contribuire ad un arricchimento reciproco in vista di una fede matura e consapevole in Gesù Cristo. Tra l’altro, nel prossimo mese, avremo un confronto sullo
Spirito Santo; con tre relazioni
(pentecostale, carismatica e riformata) nei locali della Chiesa
Apostolica. Su un piano più prettamente teologico è stato avviato
un dibattito sui modi differenti
di « fare teologia » sia con i
« Gruppi Biblici Universitari »,
sia con il prof. Pietro Bolognesi,
docente di « teologia sistematica » presso l’Istituto Biblico
Evangelico », che avremo come
ospite ad un incontro organizzato nel prossimo mese di aprile.
Gli evangelici romani hanno l’occasione di conoscere ed apprezzare il coro musicale, in occasione della giornata di evangelizzazione promossa dal Concistoro
della chiesa di Piazza Cavour, il
prossimo 28 marzo.
E. S.
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27 marzo 1981
IL NOSTRO CONTRIBUTO PER LA RICOSTRUZIONE - 2
Il dopo - terremoto : una
occasione per la rinascita
Prime tappe e motivazioni del progetto di aiuti che la Federazione
evangelica sta realizzando: parla il pastore battista Piero Bensi
Negli uffici dell’Unione battista incontriamo il pastore Piero
Bensi, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in
Italia (FCEI). Bensi ha girato
in lungo e in largo per le zone
terremotate. Mi racconta quello
che si è fatto e accenna alle prospettive. Ricordo ai nostri lettori che dopo la prima fase d’emergenza in cui la FCEI individuò,
a due giorni dal sisma, i ’fronti’
su cui operare, il 23 dicembre
il Consiglio della FCEI nominava il Comitato Terremoto (C.T.)
formato dal Presidente, VicePresidente, Tesoriere, dal responsabile stampa e da un responsabile degli esecutivi di ciascuna
chiesa membro. Oltre alla segretaria di coordinamento. Dal 30
dicembre questo Comitato (che
ha di fronte a sé una mole enorme di lavoro e di amministrazione di grossi aiuti finanziari)
si riunisce ogni martedì, per
prendere le decisioni fondamentali circa gli aiuti ai terremotati.
Tre mesi fa il C.T. stilò la prima bozza di un progetto di ricostruzione (vedi riquadro) che
venne sottoposto all’esame di alcune agenzie donatrici estere e
al Consiglio Ecumenico il quale
lanciava un appello alle chiese
membro in tutto il mondo. Chiedo a Bensi di ripercorrere sinteticamente il lavoro di questi primi mesi deH’81.
« All’inizio di gennaio, dopo attento esame della situazione locale, si decideva l’acquisto di
20.000 metri quadrati di terreno
a Monteforte, un comune adiacente alla città di Avellino, per
installarvi dei nostri prefabbricati. La spesa (oltre L. 300 milioni ) veniva finanziata dall’HEKS di Zurigo, mentre la Diakonisches Werk di Stoccarda
prometteva l’installazione di 30
case tedesche. Il giorno 11 febbraio il C.T. aveva un incontro
a Roma con i rappresentanti del
Consiglio Ecumenico e delle
agenzie donatrici. Il 17 febbraio
la Federazione riusciva ad assicurarsi l’acquisto di 97 case prefabbricate francesi, già imballate e immagazzinate a Rotterdam,
per un prezzo eccezionalmente
conveniente. (Il risparmio — grazie alla tempestività con cui si è
accorsi all’asta pubblica tramite il past. Willemse dell’agenzia
evangelica d’aiuti Stiching insieme al past. Bensi e all’ing. Ciabattoni — ammonta a circa un
miliardo - n.d.r.). Questo permetteva al C.T. di formulare un
primo piano definito per la ricostruzione.
Altre iniziative, nel frattempo,
venivano coordinate e si stanno
concretizzando, come quella molto simpatica di alcuni amici svizzeri per fornire un numero notevole di bovini per S. Gregorio,
Senerchia e Ruvo.
Inoltre, il Centro Diaconale di
Palermo offriva per il lavoro di
distribuzione degli aiuti effettuato da Casa Materna un pulmino
Ford Transit nuovo, assegnato
in un secondo tempo a Ruvo. Due
altri Ford Transit venivano offerti dall’HEKS uno per Avellino e uno per Salerno. Infine un
quarto Ford Transit veniva offerto per l’opera di Senerchia
dai Battisti Americani (FMB), i
quali provvedono anche al pagamento di tutti i viveri necessari
per la mensa di Senerchia, del
prefabbricato che ha sostituito
la tenda torinese distrutta dal
vento e della costruenda stalla
sociale.
Poiché il lavoro di ricostruzione non può certo essere concluso senza la collaborazione delle
comunità locali, si sono avuti
contatti costanti con i responsabili delle Comunità Libere di
Avellino, delle chiese di Salerno
e S. Gregorio e riunioni speciali
si sono avute con i rappresentanti delle comunità napoletane.
Continuano i contatti settimanali con le autorità comunali di
Napoli, Monteforte, Salerno, San
Gregorio, Senerchia e Ruvo e
questo, ovviamente, implica la
presenza sul posto quasi costante di uno o più membri del C.T.,
sia per sostenere il lavoro dei
nostri volontari, sia per i contatti indicati sopra e le decisioni
relative, sia per poter riferire
ogni settimana alla riunione del
C.T. ».
L’opera che la FCEI, in particolare il Comitato Terremoto,
sta compiendo parla da sé. Chiedo comunque a Bensi di esplicitare le motivazioni spirituali e
sociali che stanno alla base di
questo impegno di lunga prospettiva.
« Le Chiese evangeliche membri della FCEI hanno ritenuto
che fosse loro responsabilità venire in soccorso a chi era stato
colpito ed hanno espresso questa loro solidarietà attraverso
l’organismo appropriato, e cioè
la Federazione. D’altra parte molti cittadini italiani ed organismi,
che si rifiutavano di inviare i loro aiuti attraverso gli organi statali o della chiesa cattolica, ci
hanno esplicitamente chiesto di
fare da tramite per portare la
loro solidarietà. Questo dimostra che la nostra Federazione
gode ormai di una certa fiducia
in vari strati della popolazione
italiana. Allo stesso modo si può
dire che la maggioranza delle
chiese evangeliche e agenzie straniere facenti capo al Consiglio
Ecumenico hanno esplicitamente desiderato incanalare i loro
aiuti attraverso gli organi della
Federazione, dimostrando così
anch’essi una fiducia che da un
lato ci rallegra e dall’altro esige
da noi il massimo senso di responsabilità ».
Non si tratta quindi di una
« beneficenza », anche se consistente, fatta cadere dall’alto...
« Al contrario abbiamo voluto
essere vicini a questi nostri concittadini e fratelli particolarmente colpiti, per esprimere loro la
nostra piena e totale solidarietà
e per dar loro una mano per costituire quel tessuto sociale che
sovente manca. Non si tratta soltanto di ricostruire delle case
ma di ricostruire un modo di essere e di vivere diverso da quello di prima. Desideriamo aiutare questi nostri fratelli del sud a
recuperare pienamente la loro
dignità di creature umane libere
da ogni sfruttamento e disinganno. Per questo i nostri giovani che sono andati a lavorare
nelle zone del terremoto, hanno
avuto un ruolo determinante
nella formazione di alcune cooperative che — lo speriamo —
potranno essere l’inizio di una
nuova era per quelle zone. Ancora: i nostri centri sociali serviranno perché la gente possa
ritrovarsi, discutere e decidere
il proprio impegno e il proprio
futuro senza dipendere come per
il passato da abili sfruttatori.
Noi ci auguriamo che la nostra
presenza possa essere realmente
una testimonianza all’Evangelo
che libera l’uomo ».
a cura di G. Platone
Progetto della Federazione
Come già detto in questa intervista, il 30 dicembre veniva già formulata una prima bozza del grande progetto di ricostruzione che prevedeva l’installazione di case per abitazioni e centri sociali a Avellino, Salerno, S. Gregorio, Senerchia e Ruvo. Una parte particolare del progetto veniva dedicata alla città di Napoli, dichiarata « Città europea », i cui
problemi sono talmente grandi da dover preventivare un intervento particolarmente impegnativo. I colloqui successivi
avuti con le amministrazioni locali, le necessità che si venivano man mano manifestando ed infine l’acquisto delle 97
case francesi hanno permesso al C.T. di formulare con maggiore precisione il proprio programma di ricostruzione. Alcune delle 97 case francesi sono particolarmente ampie e collegandole insieme in tre o quattro, possono essere usate come centri sociali o simili.
Il programma di ricostruzione che il C.T. si propone per
il momento è il seguente; __
NAPOLI: 60 case francesi; 2 centri sociali; I centro per iavoro.
MONTEFORTE (AV): 30 case tedesche; 2 centri sociali.
SALERNO: 20 case francesi; 2 centri sociali.
SENERCHIA; 10 case tedesche; 1 stalla sociale.
S. GREGORIO: 1 centro per anziani (formato da 4/5 case
francesi); 1 staUa sociale.
RUVO: 5 case tedesche; 1 stalla sociale; 1 centro sociale.
MONTORO SUP. (AV): 1 centro sociale.
BOSCOREALE: 1 casa francese.
Sono in corso trattative con le amministrazioni locali per
la firma di convenzioni speciali con la Federazione per quanto riguarda l’insediamento delle famiglie nelle case che vogliamo costruire e per l’uso dei centri sociali.
Sulla hase delle notizie pervenuteci si stanno preparando
anche piani di intervento per le riparazioni ai locali di culto.
Tutta quest’opera di ricostruzione verrà finanziata dai
seguenti donatori:
— Le chiese italiane della FCEI (le offerte superano già i
150 milioni).
— HEKS (Svizzera).
— Diakonisches Werk di Stuttgard.
— Alleanza Mondiale Battista.
— Foreign Mission Board.
— Consiglio Ecumenico (cui fanno capo chiese e agenzie
membro ).
— Agenzie e privati vari.
— Conferenza Metodista, Gran Bretagna.
— Gustav Adolf Werk.
— Freundeskreis der Waldenser Kirche.
— Comitati valdesi all’estero (Germ. Occ., CH. G.B., USA,
Olanda).
— « Oche Selvatiche » - Olanda.
Dal mondo evangelico
a cura di Alberto Ribet
Assemblee di Dio
Le Chiese Pentecostali sono
quelle che maggiormente hanno
sofferto per il terremoto del novembre scorso. La rivista: « Risveglio Pentecostale » ci dà le
seguenti informazioni;
Credenti deceduti 20 (Lioni 11;
Gonza 4, Caposele 5). Locali di
culto distrutti 2 ((Lioni, Sant’Angelo dei Lombardi). Locali di culto danneggiati 10. Senza tetto;
Provincia di Avellino 67; Provincia di Salerno 11; Provincia di
Potenza 7.
Comunità pentecostali colpite
dal terremoto: Provincia di Avellino 19; Provincia di Salerno 3;
Provincia di Potenza 3.
Una quarantina di evangelici
di Lioni, riuniti in un parco di
« roulottes » formano un gruppo
compatto evangelico. Intensa
l’attività del Comitato nazionale
echi dal mondo cristianoì
a cura di ANTONIO ADAMO
Gran Bretagna:
sempre più numerosi
i pastori
(Reform) — Il numero degli
studenti che sì preparano al ministero pastorale nella Chiesa
Riformata in Gran Bretagna è
attualmente il più alto di questi
ultimi anni. Sono 89 gli studenti
■ Hanno collaborato a questo
numero: Mauro Alherlengo,
Thierry Benotmane, Archimede Bertolino, Carmen Bonino, Giorgio Bonis, Enrico
Corsani, Franco Davite, Elsa
Filippi, Dino Gardiol, A. Gönnet, Luigi Marchetti, Edi Marini, Marco Rostan, Aldo Rutigliano, Eugenio Stretti,
Franco Taglierò, E. Bannet.
che nei vari colleges si preparano al pastorato a pieno tempo.
Secondo il Comitato per la preparazione al ministero, se il loro
numero si manterrà per i prossimi anni ai livelli attuali, i giovani pastori che annualmente
entrano in servizio potrebbero
essere più numerosi di quanti
vanno in emeritazione. Nel ’76
gli studenti in teologia della Chiesa Riformata che intendevano
dedicarsi al ministero pastorale
erano soltanto 52.
Un esame delle previste enieritazioni per i prossimi anni, indica che una media di 25 candidati all’anno arresterebbe nel
1988 il calo dei pastori consacrati. La Chiesa d’Inghilterra e
quella metodista hanno visto in
questi ultimi anni un aumento
del numero dei loro candidati in
teologia, lo stesso fenomeno, se
condo Michhael Dunford, segretario del «Church Life Department », è riscontrabile presso i
Battisti. Il ruolo del pastore, a
suo avviso, è più chiaro e il valore del pastorato rivalutato. Tra
i giovani candidati in teologia
c’è un’alta percentuale di donne.
Collaborazione tra
cristiani e musulmani
(BIP/SNOP) — Il segretario
generale del Congresso mondiale
musulmano si è recato per la prima volta in visita ufficiale al Consiglio ecumenico delle Chiese il
mese scorso. Egli ha preso contatto con i responsabili del CEC
per rincontro che avrà luogo il
mese di settembre a Karachi
(Pakistan), sotto gli auspici del
CEC e del Congresso mondiale
musulmano. Il tema dell’incontro sarà: « Cristiani e musulmani vivono e lavorano insieme —
aspetti etici e pratici del lavoro
umanitario e di sviluppo ». Questo incontro vedrà riuniti insieme cristiani e musulmani impegnati concretamente in programmi di sviluppo e di azione umanitaria.
Pentecostale per aiutare i sinistrati, imponenti gli aiuti ricevuti, ma certo non bastano a sopperire alle esigenze dei sinistrati.
Chiesa Avventista
_ Il mensile « Messaggero Avventista » mette in evidenza che,
non meno delle altre denominazioni, gli Avventisti sono stati
presenti nell’opera di soccorso
nelle terre terremotate. Hanno
agito attraverso all’O.S.A. (Opera
Sociale Avventista) che ha distribuito a centinaia coperte, capi di
vestiario, calzature, oltre, capi di
quintali di viveri ecc. ecc. Da varie località avventiste sono partiti volontari per l’opera di soccorso, Hanno contribuito efficacemente a quest’opera gli obiettori di coscienza che prestano
servizio civile nelle varie opere
della Chiesa Avventista.
In una « tavola rotonda » organizzata a Villa Aurora (Firenze) il Pastore Santini ed il prof.
Giorgio Spini hanno presentato
ad un pubblico scelto il libro del
Pastore De Meo: « Granel di Sale », edito dalla Claudiana e stampato con cura dalla Casa Editrice Avventista.
Dopo le pubblicazioni del prof.
Maselli sulle Chiese dei Fratelli
e quella^ del prof. Spini sulla
Chiesa Libera Italiana, oltre alla
pubblicazione del prof. Vinay sulla Chiesa Valdese ecco quindi
un’altra opera che arricchisce la
storiografia dell’attività evangelica in Italia; speriamo che le Assemblee di Dio ci diano un’altra
pagina del massimo interesse
suH’evangelismo italiano.
* * *
Il bollettino di informazioni
deH’Alleanza Evangelica Italiana,
IDEA intitola una sua notizia
« Gli Avventisti sono evangelici »? Per spiegare questo interrogativo si basa sull’inchiesta
promossa tempo fa fra gli avventisti italiani secondo la quale il
59% di quelli che hanno risposto,
affermano che tutte le pagine
della White sono ispirate, mentre
il 66% ammette che mentre varie pagine contengono messaggi
divini, altre sono semplici consigli personali. Più sintomatica
l’affermazione che per il 44% avventista gli scritti di Ellen White
hanno lo stesso valore normativo della Bibbia (il 39% sono di
avviso contrario).
Dobbiamo prendere atto che
nel mondo avventista vi sia poca
chiarezza di idee; infatti nella
pubblicazione ufficiale francese
(a. Matton; « vos amis les adventistes ») è affermato categoricamente che « gli avventisti non
hanno mai considerato gli scritti
della White sul medesimo piano
della Bibbia né come una aggiunta alle Sacre Scritture » inoltre che il De Meo nel suo recente
volume precisa: « gli avventisti
credono che il canone della
Scrittura sia chiuso con il libro
deir.Apocalisse; credono che gli
altri scritti ed insegnamenti di
qualsiasi sorta debbono essere
giudicati con riferimento alla
Bibbia che è la fonte e la somma della fede cristiana ». Nel nostro giudizio sugli avventisti diamo più valore a queste dichiarazioni ufficiali più che non a concetti largamente diffusi nel mondo delle Chiese Avventiste. Ci pare però che una chiara catechesi
in merito non sarebbe inutile anche nelle Chiese Avventiste.
Chiesa Apostolica
Il sisma dello scorso novembre
ha colpito Napoli mentre che
nella Chiesa Apostolica si celebrava un culto di Santa Cena.
Naturalmente appena si è capito
quello che stava accadendo, molti dei presenti si sono allontanati; i rimasti si sono raccolti a lungo in preghiera.
Solo al lunedì si sono avute
notizie sulle zone sinistrate; per
quello che riguarda la Chiesa
Apostolica della zona due famiglie hanno perso la casa c due
locali di culto hanno subito
danni.
* W *
Ad Amano di Puglia ha avuto
luogo il consueto raduno distrettuale con relativa agape fraterna.
Nell’occa.sione è stata organizzata una intensa opera di evangelizzazione.
Ad Acireale (Catania) si è
aperto un nuovo locale di culto.
4
27 marzo 1981
cronaca delle valli
ALLE VALLI OGGI
Il castello
Il Castello, sopra Balziglia, sul
crinale che in punta al Vallone
di Massello divide le due vallette
del Ghinivert e del Pis, fu, come
è noto, il rifugio dei Valdesi tornati dall'esilio nell’inverno 16891690. La fuga quasi leggendaria,
con la pentola rotolata, attraverso lo stretto passaggio solo conosciuto dal capitano Filippo Tron
Poulat, in barba all’assedio delle
forze congiunte Franco-piemontesi, fa da conclusione a un periodo in cui tutto ha un sapore
inverosimile, a cominciare dalla
segala mietuta in pieno inverno
perché non raccolta dai savoiardi in fuga.
Fino a qualche anno fa il Castello era facilmente accessibile
perché alcune famiglie di Balziglia vi coltivavano ancora dei
prati o addirittura dei campi, anche se non soggiornavano più
nelle casette pur in buono stato'
di manutenzione. Lungo il sentiero che si inerpicava tra i faggi, i
larici e le rocce si leggevano i
cartelli su cui erano ricordate le
pagine di storia valdese a cui abbiamo accennato.
Oggi è impossibile raggiungere
il Castello senza correre il pericolo di rotolarsi. Il sentiero è
stato in buona parte travolto dalle frane dell’alluvione del ’11-, i
cartelli sono stati portati via dal
vento e dalle intemperie. Lungo
i pochi tratti rimasti del sentiero di una volta c’è un groviglio
tale di sterpaglie che non si riesce quasi neanche a trovarne il
tracciato. Nemmeno i cacciatori
vi si avventurano più, anche perché nella zona la caccia è proibita trattandosi di una riserva. Se,
poi, per caso, uno mette coraggio
e si spinge fino alle casette, troverà un analogo groviglio di arbusti e alberelli tra una casa e
l’altra. Il sentiero tra i prati che
va verso il vallone del Ghinivert
è ugualmente impraticabile.
Perché tutto questo? Incuria
della gente del posto? Disinteresse verso un luogo che ha un’importanza rilevante nella storia
valdese?
La gente del posto, ridotta a
poche persone anziane, non può
certamente prendersi la responsabilità di mantenere l’agibilità
di tutto quello che potrebbe interessare. D’altra parte non sarà
difficile organizzare una tornata
di lavoro volontario tra giovani
per rendere di nuovo accessibile
il Castello. Ma risolto il problema del Castello, analogo stato di
abbandono si potrà riscontrare
in altre mille situazioni.
La soluzione starebbe nel ripopolare la montagna. Finché questa soluzione è un’utopia, si potrebbe almeno lanciare lo sport
del recupero dei luoghi e degli
ambienti come alternativa agli
sport agonistici o esibizionistici,
che, invece, sembrano sempre
più seguiti. E’ probabile che la
gente senta la necessità di giocare a tennis perché non zappa
la terra e non porta la gerla. Evidentemente il lavoro fìsico che
hanno fatto i montanari fino al
nostro secolo aveva solo in parte
gli effetti benefìci che hanno
certe attività ginniche. Ma non
mancano, anche in questi anni,
alcuni che preferiscono alla moda del footing, del nuoto in piscina, del tennis e dello sci nelle
sue varie forme, il recupero di
una civiltà al tramonto, per usare un’espressione anch’essa un
po’ abusata.
Ci sembra che varrebbe la pena, per le pro-loco e per le amministrazioni dei comuni delle Valli, avanzare come controproposta alle sollecitazioni che vengono loro inoltrate in ordine alla
creazione di strutture sportive
quella del recupero del territorio. Con poca spesa (qualche pala, qualche badile, qualche piccone, qualche scure, eventualmente qualche motosega e qualche cariala), si può affrontare
quello sterminato campo sportivo che sono i nostri ambienti in
disfacimento.
m. c. tron
REGIONE PIEMONTE
Il governo dice no al contributo
regionale per il riscaldamento
Incredibili e assurde motivazioni addotte per bocciare un’iniziativa
che serviva a molti pensionati che percepiscono solo la « minima »
I comuni e le comunità montane si trovano in difficoltà. Avevano già fatto affìggere i manifesti e raccolto le domande dei
pensionati e dei cittadini con
bassi redditi per l’erogazione di
un contributo straordinario per
far fronte alle spese di riscaldamento nella stagione invernale
1980/1981.
Lo avevano fatto sulla base di
una circolare della Regione Piemonte che aveva anticipato che
era in corso di emanazione ima
legge regionale che prevedeva la
erogazione di un contributo fino
a 150.000 lire per concorrere alle
spese di riscaldamento dei meno
abbienti.
Questa legge era analoga a
quella approvata lo scorso anno
di cui avevano usufruito 37.136
famiglie piemontesi. Ma il governo, quest’anno, ha cambiato idea
ed ha bocciato la nuova legge regionale, mettendo così in difficoltà la Regione e i comuni che
avevano pubblicizzato l’iniziativa. I pensionati e le famiglie con
reddito inferiore a 184.000 lire
mensili, attendono da questi comuni il contributo.
Quest’anno, a meno di ripensamenti, non lo riceveranno.
La motivazione addotta dal
commissario del Governo lascia
alquanto perplessi ; poiché la Regione aveva aumentato l’ammon
tare complessivo del contributo
di 325 milioni rispetto allo scorso anno (5 miliardi), il governo
considera « non giustificato questo cospicuo aumento di spesa»
e comunque « non conforme con
gli obiettivi programmatici del
bilancio dello stato ».
Si tratta infatti di motivazioni pretestuose; l’aumento è dell’ordine del 6,5% mentre Tinfìazione nell’anno è stata di circa
il 22% e i prodotti petroliferi
sono rincarati ancor di più.
Lo stesso governo riconosce
che un qualche aumento delle
spese degli enti territoriali quali
regioni e comuni ci deve essere,
anche se non dovrà coprire l’infìazione (si parla del 17%, ma
non è ancora stata approvata la
legge finanziaria...!).
Inoltre gli stessi « obiettivi
programmatici » del governo sono saltati se si pensa agli aumenti concessi ai medici « di base »
e ad altre categorie corporative
(piloti).
Le spese militari aumenteranno nelle decisioni del governo
del 30% quest’anno, e ciò è chiaramente in contrasto ad esempio
col messaggio di Capodanno del
presidente Pertini: «si svuotino
gli arsenali e si riempiano i granai » oltre che con i solenni impegni presi nel quadro della lotta contro la fame.
Ai pensionati con la minima
invece si danno solo le briciole:
1.500 lire mensili di aumento!
Quando una regione cerca di
favorire chi ha risorse limitate
allora saltano fuori fantomatici
« obiettivi programmatici » anche se il « piano a medio termine » non è stato ancora approvato dal parlamento.
Aiutare coloro che hanno redditi bassi a pagarsi il riscaldamento ci pare cosa saggia e non
si capisce come possa essere fuori del programma di un qualsiasi governo che ricerchi il consenso popolare.
Allora la decisione appare dettata da un’altra logica politica:
quella di mettere in difficoltà
una Regione che, con difficoltà,
continua ad essere amministrata
dalle sinistre, mentre qualcuno
pensa che la miglior formula
politica in Italia sia il pentapartito o il centro sinistra.
Ma perché fare una battaglia
politica proprio sulla vita di chi
oggi ha già troppo poco? Oppure 184.(KX) lire mensili sono oggi
sufficienti a vivere e a riscaldarsi per un mese?
Un fustino di Kerosene non
costa forse 7.300 lire? E ce ne vogliono 15-20 per scaldarsi per un
mese, da queste parti.
SS
TORRE PELLICE
POMARETTO
Handicappati nelle scuole Contro la
Martedì 17 marzo, si è svolto
nei locali del Salone Comunale
di viale Rimembranza a Torre
Penice, un seminario di studio
sull’inserimento degli handicappati nelle scuole statali del Distretto.
L’incontro è stato organizzato
da alcuni insegnanti elementari e
medi che si occupano del problema e la partecipazione di operatori scolastici, a cui l’invito
era rivolto, è stata particolarmente numerosa e qualificata.
Erano presenti tra gli altri, il
Presidente della Comunità Montana Val Penice, del Distretto
Scolastico, l’Assessore ai Servizi
Sociali della Comunità Montana,
i Presidi delle Scuole Medie Statali di Torre Pellice e Luserna S.
Giovanni, e gli operatori dell’Istituto « Uliveto ».
Assenti i Direttori Didattici ed
il Preside della Scuola Media Statale di Bricherasio, impegnato
in un Collegio Docenti.
I lavori sono stati aperti dagli
interventi degli insegnanti della
scuola media ed elementare che
da alcuni anni operano sugli allievi portatori di handicaps inseriti nelle strutture scolastiche.
Gli interventi e poi il successivo dibattito hanno messo in
evidenza la difficoltà dell’inserimento, per la scarsa ricettività
del mondo scolastico troppo impegnato in un rigido burocratismo e stratificato in un’organiz
zazione del lavoro troppo spesso
settoriale ed individuale ed anche perché i supporti tecnici ed
operativi forniti dall’Ente Locale (in questo caso la Comunità
Montana), non si sono mai dimostrati adeguati ed efficaci. Pertanto si può ritenere che quanto
l’Ente Locale ha fatto è stato
fine a se stesso e spesso inadeguato nei confronti delle difficoltà oggettive che chi, come insegnante operante nel settore quotidianamente, vive.
È mancato inoltre un efficace
intervento anche da parte del Distretto Scolastico che, vivendo
sul lavoro volontario di qualcuno, è più impegnato « a dar la
caccia» ai numerosi consiglieri
latitanti (per l’assenteismo dei
membri non si riesce a raggiungere il numero legale) che non ad
eseguire un’efficace e capillare opera di trait-d’union tra le varie
realtà scolastiche e l’ente gestore
dei servizi.
In tale situazione quanto gli
insegnanti autonomamente hanno fatto è senza dubbio da valutare positivamente e per meglio concretizzare l’iniziativa c’è
l’impegno, da parte di chi ha organizzato il seminario e di chi
è interessato al problema, a ritrovarsi per elaborare un documento da presentare poi ai vari
organismi istituzionali operanti
sul territorio.
C. B.
MOVIMENTO AUTONOMISTA OCCITANO
Sostegno all’Intesa
« Il Comitato Centrale del MAO
si pronuncia per uno stato laico, in cui non sia necessario stipulare concordati o intese con le
diverse religioni.
In una realtà di stato confessionale cattolico, tuttavia, si giustifica il ricorso allo strumento
delle Intese per la tutela dei diritti delle minoranze religiose.
Il MAO quindi
rileva la correttezza dell’impostazione dell’Intesa per la regola
mentazione dei rapporti stato/
chiesa;
disapprova la mancanza di volontà politica di trasformare la
Intesa in legge dello stato;
appoggia ed aderisce alle iniziative organizzate dalla chiesa
valdese;
auspica che presto il testo dell’Intesa venga presentato alle
Camere ».
Gruppo M.A.O. Val Chisone
sentenza
di Catanzaro
Venerdì 20 marzo il Consiglio
Comunale di Pomaretto ha approvato due importanti punti all’ordine del giorno.
Il primo relativo alla revisione delle tariffe del servizio di
raccolta e trasporto rifiuti urbani, con la revoca del raddoppio
come era stato richiesto con decreto Legge n. 901 del 30 dicembre ’80, decaduto poiché non ratificato dal Parlamento. L’aumento sarà invece del 50% sulle tariffe in vigore per il 1980. Il Comune si farà carico del passivo
valutato per 1’ ’81 a L. 2.500.000.
Secondo punto: l’approvazione
dello statuto del Consorzio Pelosa - Pomaretto per la costruzione di un impianto di raccolta
e depurazione degli scarichi fognari. Entro pochi giorni il Consorzio presenterà in Regione la
relativa documentazione per ottenere il finanziamento. La spesa di costruzione delle canalizzazioni e del depuratore è prevista intorno agli 830 milioni che
dovrebbero essere interamente
coperti dal finanziamento regionale. La gestione, come prevede
lo statuto approvato dal Consiglio, sarà per il 75% a carico del
comune di Penosa, la restante
parte a quello di Pomaretto.
In apertura di seduta il Consiglio aveva votato all’unanimità
una mozione presentata dal Sindaco sulla sconcertante sentenza di Catanzaro che a 11 anni
dalla strage di Piazza Fontana
« vanifica l’operato di inquirenti,
magistrati e polizia e pone in
grave dubbio l’operato della giustizia ». L’Amministrazione di
Pomaretto chiede ancora al Governo ed alle forze responsabili
rimmediata riapertura delle indagini volte a definire le responsabilità esecutive e dei mandanti del tragico attentato.
Con un successivo punto all’ordine del giorno il Consiglio
ha discusso e votato una seconda mozione contro l’istituzione
della pena di morte con la quale
si dichiara la ferma ed intransigente opposizione contro questa
raccolta di firme ritenuta « una
inutile ed ignobile sovrapposizione di barbarie su barbarie ».
G. B.
In breve
Solidarietà
ai terremotati
Angrogna. - In accordo con la
Regione Piemonte il comune di
Angrogna ha stabilito rapporti
col comune di S. Rufo (Salerno). In questo comune esiste una
cooperativa per la raccolta e la
lavorazione del latte e l’allevamento del bestiame. Il terremoto ha gravemente lesionato le case e la stalla. E’ quindi necessario un prefabbricato metallico
per accogliervi il bestiame e per
lo stoccaggio del mangime.
Presidente, segretario e sindaco di San Rufo si sono già incontrati con gli amministratori
della comunità montana. Non
chiedono soltanto aiuto materiale (25 milioni, necessari per l’acquisto del prefabbricato) ma soprattutto idee, consigli e solidarietà.
Ripetitore TV
Val Pellice. - E’ entrato in funzione il 7 marzo scorso il ripetitore TV per la 1“ rete RAI-TV
installato dalla Comunità Montana col concorso finanziario della Regione Piemonte. Per una
buona ricezione è necessario adeguare le antenne alle nuove frequenze assegnate. Per informazioni ci si può rivolgere ai Servizi Tecnici della Comunità Montana, tei. 932435.
L’iniziativa è importante : si
attende però il ripetitore anche
per la terza rete RAI-TV.
Elezioni comunali
Pare certo che il prossimo 21
giugno si voterà per il rinnovo
dei consigli comunali. Nella nostra zona le elezioni riguarderanno i comuni di Torre Pellice e
Massello.
A Torre Pellice oltre la tradizionale lista di sinistra (che quest’anno dovrebbe comprendere
anche radicali e nuova sinistra)
e la lista moderata (che comprende DC, PSDI, PLI) probabilmente vi sarà la novità di una
terza lista « civica ».
A Massello le liste dovrebbero
continuare ad essere due; una
di sinistra e un’altra di ispirazione D.C.
________PINEROLO
Stato
e rivoluzione
Giovedì 26 marzo alle ore 20.45
nei locali dell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Buniva, in via
dei Rochis a Pinerolo, si terrà il
secondo dibattito del ciclo « Cos’è vivo, cos’è morto nel marxismo? », organizzato dal « Circolotto ».
Un marxista e un non marxista
saranno a confronto sul tema:
« Marxismo, stato, rivoluzione »,
cioè sulla teoria politica che si
sviluppa a partire da Marx.
I nomi dei relatori: Costanzo
Preve, insegnante di storia e filosofia presso il Liceo Scientifico Volta di Torino e Amos Pignatelli, giudice, dell’Esecutivo
Nazionale di Magistratura Democratica.
Moderatrice: Marita Maglione.
Discutere
l’USL
In considerazione dei gravi
disservizi dell’intero settore sanità il Coordinamento dei Quartieri chiede che venga urgentemente convocata un’assemblea
cittadina sul tema « Riforma sanitaria, USL» in cui l’USL informi la popolazione circa lo
stato attuale dei servizi sociosanitari e circa i progetti di intervento a breve, medio e lungo
termine.
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27 marzo 1981
CRONACA DELLE VALLI
INCHIESTA SULL’ORA DI RELIGIONE E L’ESONERO ALLE VALLI - 3
Val Penice: un diritto
sempre più praticato
Nel corso di questa indagine sull’insegnamento
religioso nelle scuole dell’obbligo in Val Pellice, mi
sono resa conto che, all’interno dei due Circoli
didattici (di Torre Pellice
e di Luserna S. Giovanni)
e nella Scuola media dell’obbligo (Torre Pellice,
Luserna S. Giovanni, Bricherasio, Bibiana), convivono situazioni diverse tra
loro di cui vorrei segnalare
alcune caratteristiche.
Iniziamo dalle elementari del Circolo di Torre
Pellice (dove i Valdesi sono il 58% della popolazione scolastica complessiva)
diviso in dieci sedi scolastiche, non calcolando la
Scuola parificata delle
Mauriziane.
Ad Angrogna (Capoluogo e Novarea) i genitori
degli alunni valdesi non
hanno richiesto l’esonero
perché è « prassi consolidata » che i Valdesi non
frequentino l’ora di religione ; né l’hanno richiesto gli insegnanti (3 vaidesi, 3 cattolici, 1 ateo)
che si dichiarano comunque d’accordo per una
scuola laica. Mentre il Prete svolge la sua ora su programmi « classici » (dottrina, vita di santi, ecc.), il
70% della scolaresca valdese affronta attività curriculari o ricreative.
A Torre Pellice - Bouissa
i quattro insegnanti (2 vaidesi, 2 cattolici), che si dichiarano per una scuola
laica, hanno richiesto l’esonero. Qui l’81% di bambini
valdesi e il 2% di Testimoni di Geova hanno domandato l’esonero. Il programma di religione svolto dal
Prete (dalla prima classe
alla quinta, un’ora settimanale) non è collegato alle
altre materie e, in genere
(in queste situazioni consimili), non viene presentato ai genitori.
Situazione inedita
A Torre Pellice - Capoluogo la situazione non solo è diversa, ma presenta
caratteristiche inedite. La
scolaresca ( 26% Cattolici,
70% Valdesi, 4% altre confessioni) ha richiesto l’esonero in massa. Il Prete,
rinunciando alle proprie
ore, ha fatto opera di persuasione presso le famiglie cattoliche per convincerle ad esonerare i propri figli che seguono il catechismo in parrocchia
ogni giovedi pomeriggio
lasciato libero dalle attività scolastiche.
Al fine di evitare discriminazioni, Prete e Pastore
organizzano, una volta al
mese ( con l’approvazione
di tutti i genitori), un corso di preparazione per i
dodici insegnanti (9 Vaidesi, 3 Cattolici) tutti esonerati, in vista di lezioni
a carattere etico-storico
che rientrano tra le attività fondamentali. Nel
quadro di questo nuovo
programma c’è da notare
che, ogni tanto, si invitano
a venire da fuori persone
specializzate nella materia
trattata. Si tratta di una
iniziativa ecumenica che,
se sono bene informata, riscuote successo ormai da
alcuni anni, tra i diretti
interessati.
Alle elementari di Bora
vi sono solo 14 bambini.
Tutti valdesi e tutti esonerati. I due insegnanti sono
cattolici e non hanno chiesto l’esonero. In questo caso ci si chiede come per
loro venga risolto il problema circa il programma
ministeriale del ’55 che prevede che la religione cattolica sia « fondamento e co
ronamento » di tutte le altre materie?
A Bobbio Pellice (Capoluogo e Campi) da sei anni il Prete non svolge più
le ore di religione, forse
anche per il fatto che la
scolaresca cattolica non
supera l’l%. I familiari dei
bambini e neppure i cinque insegnanti (3 valdesi,
2 cattolici) hanno richiesto l’esonero e questi ultimi, in accordo con le famiglie, non svolgono l’ora
di religione.
Nella scuola elementare
di Villar Pellice (92% Vaidesi, 6% Cattolici e 2% altre confessioni) i bambini
valdesi e i cinque insegnanti (valdesi) hanno tutti richiesto l’esonero. Per i
Cattolici del primo ciclo
(1” e 2“ elementare) è stata richiesta l’esenzione con
raccordo tra Sacerdote e
familiari. Nel secondo ciclo (3“, 4“ e 5“ elementare),
invece, il Parroco svolge la
sua ora settimanale per le
tre classi insieme. La massa degli esonerati affronta
parallelamente vuoi un
programma etico-morale,
vuoi attività connesse con
la biblioteca di classe.
A Luserna Alta si cerca
di impostare lo stesso progetto di Torre Pellice (corso ecumenico fatto dal Prete e dal Pastore), ma al
momento sembra ancora
lontano dal realizzarsi anche perché alcuni genitori
cattolici non intendono
richiedere l’esonero. Qui
vi sono otto insegnanti (3
valdesi, 5 cattolici) tutti
esonerati e vi sono 95 bambini (19% valdesi). I bambini valdesi però non hanno ancora presentato l’esenzione dall’insegnamento
religioso per via di questo
progetto che stenta ad attuarsi.
Concludiamo il Circolo di Torre Pellice citando l’elementare di Lusernetta dove l’8% dei bambini è valdese: tra i valdesi
tutti hanno chiesto l’esonero salvo uno. Gli insegnanti (2 cattolici e 1 valdese), dopo aver chiesto
per anni l’esonero, questo
anno non l’hanno più domandato.
Mentre il Prete svolge
il suo programma regolarmente nelle tre ore setti’manali — in l“-2‘, in 3“-4’, in
5* — i valdesi entrano a
scuola l’ora dopo.
Circolo di Luserna
San Giovanni
Il Circolo didattico di
Luserna San Giovanni ha
una popolazione scolastica
complessiva di 580 bambini (in sette plessi) che si
estende dal Comune di Luserna a quello di Bricherasio. I bambini esonerati
dall’ora di religione, in tutto il Circolo, sono il 12%.
La situazione della scuola elementare di San Giovanni - Capoluogo rivela
caratteristiche opposte rispetto alle precedenti presentate in fatto di esenzione. Gli alunni (213 in tutto;
di questi 19% Valdesi, 2%
Testimoni di Geova) di
classe prima e seconda
trattano, con i rispettivi
insegnanti, nelle normali
attività, un programma di
« educazione morale e civica»; in 3“, 4" e 5“ gli insegnanti ampliano il programma di storia o di ricerca con riferimenti religiosi non confessionali.
Quest’anno, né i bambini
valdesi né i testimoni di
Geova (anche se di fatto
questi ostacolano il lavoro
intrapreso), hanno presentato l’esonero proprio perché l’argomento religioso
può essere trattato in un
momento qualsiasi della
giornata e perché non è
confessionale. Gli insegnanti sono dodici (5 vaidesi, 6 cattolici, 1 ateo):
solo tre sono esonerati.
Nella scuola di Luserna
S. Giovanni, su 83 bambini, vi è una percentuale
del 50% di esonerati (43%
valdesi, 7% cattolici).
I nove insegnanti hanno
tutti presentato l’esenzione dall’insegnamento religioso. In questa situazione, mentre in 1" e 2“ i bambini cattolici vengono seguiti da un “insegnante di
religione”, in 3“, in 4*, in 5“,
separatamente, il Sacerdote svolge la lezione un’ora
la settimana. In entrambi
i casi il programma è
di tipo tradizionale e non
si collega con le altre materie scolastiche.
Nelle elementari di Bibiana, Bricberasio - Gap.,
San Michele, Cappella Moreri. Cappella Merli gli
esonerati toccano una percentuale bassissima (solo
10 su 285 bambini) con un
solo insegnante valdese
che ha richiesto l’esonero. In quest’ultima situazione il Parroco locale svolge regolarmente le sue ore
e gli insegnanti, come è facile immaginare, affrontano, quando il caso si presenta, il discorso religioso
nel quadro del piano annuale del programma.
C’è da notare che in queste zone di recente immigrazione vi sono diversi
nuovi « menages » familiari valdesi e ve ne sono alcuni dove i figli in età scolare non vengono esonerati. Questo per dar loro, dicono le famiglie valdesi,
un’educazione religiosa più
obiettiva. I Valdesi presenti nell’ambiente scolastico
permetterebbero (a parere
di questi genitori « antiesonero ») un insegnamento religioso più obiettivo,
un controllo dell’ora di religione cattolica e una formazione più critica delle
loro giovani coscienze.
Nelle Medie
Passando ora alla situazione delle scuole medie si
nota che essa si differenzia
dalle elementari in quanto
gli insegnanti delle materie curriculari non hanno
il problema di presentare
l’eventuale esonero.
Nella Media di Torre
Pellice su 231 allievi vi sono 117 esonerati (3% cattolici, 48% valdesi). L’ora
di religione è settimanale
e viene svolta la prima o
l’ultima ora di scuola. In
casi eccezionali, quando
l’ora è intermedia, i ragazzi vengono occupati con
attività varie. Il programma, condotto da un Sacerdote, viene presentato alle
famiglie all’inizio d’anno.
Esso tende ad affrontare la
religione come fatto culturale e non è molto collegato alle altre materie.
La Media di Luserna San
Giovanni ha una popolazione scolastica complessiva di 240 allievi con 66 esonerati. L’ora di religione
viene svolta alla prima o
all’ultima ora nelle 12 classi. Vi sono Valdesi che pur
essendo esonerati partecipano all’ora di religione e
Valdesi che non hanno richiesto l’esonero. In quest’ultimo caso il Sacerdote
non esprime un giudizio
sulla scheda di valutazione. Gli esonerati vengono
intrattenuti da un insegnante con attività ricreative. Nella Media di Bibiana (popolazione scolastica
complessiva 85) non vi sono esonerati. Il Sacerdote
svolge 6 ore di lezione la
settimana all’ultima ora. Il
programma non è collegato con le altre discipline
e vuole essere il più « aperto » possibile : si passa dai
problemi della famiglia a
quelli della società. Nella
Media di Bricberasio (190
allievi, comprendente anche i ragazzi di Campigliene) vi sono solo 8 esonerati e tutti valdesi. Le ore
di religione non sono poste tutte all’inizio o fine le
zioni, pertanto gli esonerati restano in classe. Il
Sacerdote ammette che il
programma che svolge è
interdisciplinare e vuole
essere il meno confessionale possibile.
In conclusione
In conclusione, dopo questa panoramica, solo alcune osservazioni. I corsi di
’educazione etico-religiosa’
diretti da Prete e Pastore
per la preparazione degli
insegnanti elementari sembra apparentemente risolvere la questione dell’ora
di religione; in realtà il
problema, per chi vuole
una scuola laica, rimane
aperto. Stranamente poi le
nuove forme ecumeniche
di insegnamento religioso
in Val Pellice toccano solo
le elementari. Quasi che
l’ecumenismo non potesse
far risparmiare ore di religione alle medie dove,
guarda caso, i sacerdoti,
contrariamente alle elementari, sono retribuiti
per il loro insegnamento.
Altro punto importante
riguarda la necessità di
avere, per gli esonerati,
delle lezioni alternative valide (è un loro diritto!) e
non solo di parcheggio o
ricreazione che discriminano ulteriormente la minoranza. Quest’ultima però è ancora lontana dall’avere trovato una pratica
totale dell’esonero.
Sul fronte degli insegnanti elementari si osserva che la loro obiezione di
coscienza riguardo all’ora
di religione non può far leva su nessuna legge, ma
Notizie utili
Nuovi contributi per
i lavoratori autonomi
Artigiani Commer- cianti Coltivatori diretti
contr. base 300 300 4,33
contr. adeguam. 32.260 37.260 700
contr. risanam. 5.458,33 5.166,67 —
contr. aggiuntivo 9.916,67 10.000 801,29
contr. addiz. — 250
Totale 52.935,00 52.726,67 1.755,62
solo su una serie di disposizioni frammentarie che
vengono poi adattate a livello locale. Questo comunque non esclude la
possibilità che ogni insegnante ’anti-concordatario’
possa e debba esternare
per iscritto al capo Istituto la propria non disponibilità sul tema religioso.
In ogni caso lo sforzo
maggiore dev’essere compiuto nella sensibilizzazione verso le famiglie affinché la pratica dell’esonero
— lo strumento più idoneo
per combattere il confessionismo della scuola — si
allarghi ulteriormente (per
le Medie ci si può aspettare questo solo da parte
delle famiglie). Che l’esonero venga sempre più largamente praticato è dimostrato anche dai dati confortanti che abbiamo segnalato, in quest’inchiesta,
da parte cattolica. Di converso vi sono ancora molte famiglie valdesi che,
malgrado le chiare posizioni espresse al riguardo da
Sinodi e Conferenze di Distretto, non praticano l’esonero o perché in certe
situazioni sono in maggioranza e quindi la ritengono una pratica inutile, o
per semplice superficialità
o perché, paradossalmente, vorrebbero avere l’“ora
valdese” a scuola. In futuro su questi punti bisognerà fare maggiore chiarezza, anche nei nostri ambienti, nella convinzione
che la battaglia per la scuola laica oggi passa per la
pratica dell’esonero dall’insegnamento della religione.
Daniela Ferrare Platone
CINEMA
Brubaker
Questo film del regista
Stuart Rosenberg, proiettato recentemente presso il
cinema Hollywood di Pinerolo, è insolito e interessante: protagonista principale è Henry Brubaker
(Robert Redford), giovane
criminologo, che viene nominato direttore del carcere di Wakefield (USA);
l’istituto è organizzato come colonia agricola e i
mass media ne parlano al
pubblico come di una prigione modello, dove i reclusi vengono trattati con
umanità e rispetto e avviati al recupero. Brubaker si
accorge ben presto che la
realtà è un’altra: finite le
inchieste della stampa e le
trasmissioni televisive la
disciplina viene mantenuta
a colpi di frusta, i detenuti
sono costretti a lavorare a
ritmi insostenibili e i locali che li ospitano sono malsani e pencolanti; in un
campo vicino al carcere
sono sepolti duecento cadaveri, appartengono a prigionieri deceduti in seguito
a sevizie. Il nostro eroe
vorrebbe cambiare le cose
e si dà da fare subito, ma
è un entusiasta, uno spontaneista ingenuo e maldestro; anziché ottenere riforme e miglioramenti si
fa cacciare in malo modo
dalle autorità carcerarie e
un nuovo direttore, tradizionalista e repressivo, lo
sostituisce in breve tempo.
Istintivo, irrazionale, anche se animato dalle migliori intenzioni, Brubaker
finisce col peggiorare le
condizioni di coloro che voleva aiutare, mentre usando un minimo di diplomazia e di astuzia avrebbe
potuto conseguire ben altri
risultati. Il film vuol avvertirci che qualunque lotta,
sostenuta a fini politici e
sociali, va portata avanti
con slancio ma soprattutto
con intelligenza, tenacia e
metodo e nello stesso tempo ci fa riflettere sulle condizioni dei carcerati in generale; forse non ci sono
scheletri occultati, ma per
quanto riguarda i maltrattamenti, l'abbrutimento, le
condizioni igieniche inaccettabili, ci sarebbe parecchio da dire anche nelle
carceri italiane.
Quando la pellicola verrà
riproposta in vallata incontrerà senza dubbio il consenso di quanti si interessano ai problemi sociali. Il
film è ben interpretato;
non mancano ovviamente
scene violente e macabre.
E. M.
Ai contributi sopra elencati gli artigiani ed i commercianti debbono poi aggiungere la quota Enaoli che resta
.sempre fissata nella misura mensile di lire 45,40 per un
totale annuo di lire 545.
Si rammenta che nell'anno i coltivatori diretti i mezzadri ed i coloni versano il contributo giornaliero indicato per sole 156 volte e non per tutti i giorni dell'anno.
Nuovi contributi per
i lavoratori domestici
I contributi dovuti per le domestiche subiscono dall'inizio dell’anno il rialzo del 17,1%. Questi i nuovi importi:
Retribuzione oraria effettiva Retribuzione oraria convenzionale Contributo con senza CUAF CUAF
Fino a 1.340 lire lire 940 301 254
Da 1.341 a 2.010 lire 1.340 428 361
Qltre 2.010 lire 2.010 643 542
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8
CRONACA DELLE VALLI
27 marzo 1981
Verso la
Confermazione
A grandi passi ci stiamo
avvicinando alla Pasqua di
risurrezione: una data che,
sul calendario ecclesiastico, significa molte cose.
Non ultime le confermazioni dei catecumeni che segnano la fine dei quattro
anni di catechismo e l’inizio di un nuovo rapporto,
più maturo, adulto con 'a
comunità. Ma è proprio così? La confermazione non
diventa spesso, molto più
prosaicamente, fuga dalla
chiesa, dalle sue scadenze,
dalle responsabilità che essa rivolge? Ancora fino a
qualche anno fa si discuteva animatamente sulla pratica della confermazione. E
ci fu anche chi, a monte,
abolì i tradizionali quattro
anni per istituire un catechismo per tutti. Grandi e
piccini. Un po’ come si faceva al tempo antico. Oggi
la confermazione viene accettata senza grosse que
stioni. Per carità, ci saranno eccezioni ma in linea di
massima essa viene accolta (potenza del riflusso!)
con minore problematicità.
A fronte di questo sono in
aumento, è un’impressione,
i casi di battesimo di catecumeni. Se l’impressione è
esatta stiamo iniziando a
raccogliere i primi frutti
di una svolta teologica che
vide nel battesimo più una
scelta che un’imposizione.
Ciò non toglie che il problema del dopo-catechismo
resti aperto. E molto dipende dalla comunità sul
come saprà accogliere e
dialogare con la parte più
giovane.
Senza un dialogo franco,
nel rispetto delle diverse
posizioni, si rischia di compromettere tutto un lavoro
di anni che va valorizzato
anziché messo da parte.
Forse per sempre.
G. P.
Avrà luogo ad Alcoceber (Spagna)
Congresso latino
A cura della Fédération
Protestante de l’enseignement avrà luogo in Spagna
il Congresso Latino dal 24
al 31 agosto 1981.
Il tema del Congresso è:
« Mutazioni sociali e culturali del nostro tempo. Le
loro ripercussioni sul nostro insegnamento ».
Il luogo dell’incontro è:
Villa Adelphos (centro d’incontro protestante) a Alcoceber (Castellón) sulla costa, a Nord di Valencia.
Il prezzo (alloggio, pasti,
escursione) è di 420 franchi francesi, pagabili sul
posto unicamente in pesetas. La tassa d’iscrizione è
di 40 F.F. Iscriversi entro il
1° giugno al seguente indirizzo: F.P.E. 47, rue de
Clichy 75009 Parigi (F).
Per eventuali informazio
ni rivolgersi a Ethel Bonnet - via Fuhrmann, 1 10062 Luserna San Giovanni - tei. (0121) 91125.
Doni CIOV
Dani pervenuti nei mese di dicembre 1980.
OSPEDALE Di POMARETTO
L. 15.000; Breuza Maurizio. Pomaretto; Sola Elisa, Perosa Argentina.
L. 10.000; Griglio Enrichetta. In
memoria del marito, S. Secondo
di Pinerolo; In memoria di Carro Beniamino, la moglie, Pinerolo; Micci Maria Teresa, Riclaretto di Perrero; Travers Emilio,
S. Germano Chisone; Famiglia
Long Ernesto, Pramollo.
L. 9.700; Beux Remo, Inverso
Rinasca.
L. 5.000; Tron Enrico, Chiotti di
Riclaretto.
AAA offresi
« AAA. Offresi », film-inchiesta sulla prostituzione, è vietato
— per ora — non solo ai minori ma a tutti gli italiani (...).
Credo che lo scopo del film
sia riproporre dal vero (come in
C( Proces.5o per stupro ») le frasi,
i gesti di questi uomini di fronte a Veronique. Senza commenti, bastano le immagini. E’ un
documentario-verità. E’ per questo che fa paura? E’ per questo
che tanti « buoni padri dì famìglia » si sono mossi? E’ per
questo che si sta creando questa montatura?
Tra i giudìzi dei giornalisti
che hanno assistito alla proiezione del film, uno diceva: è
un film pieno di grigiore. Certo,
un rapporto d'amore a pagamento, per il solo piacere dell’uomo, non può che essere
squallido e grigio.
C’è chi ha detto — Maria
Eletta Martini, DC, vicepresidente della Camera — che questo film non va proiettato perché è « offensivo nei confronti della donna ». Invece è esattamente il contrario. E’ l’uomo
a uscirne malconcio : è lui che
mercanteggia i soldi, è lui che
è golfo, nervoso, fuori posto.
Veronique ne esce indifferente
e senza vergogna : è il suo lavoro e basta, è un lavoro come
tanti altri (con la differenza
che l’operaio mette la sua forzalavoro, la donna il suo corpo);
la sua vita — specie quella affettiva — è da un’altra parte.
E’ per questo che non con
cordo affatto con chi dice : è
violazione del privato. E’ il privato solo deH’uomo, con il suo
bagaglio di vergogne e di silenzi. Ma per la donna-prostituta
quello non è il privato, bensì
solo il suo lavoro.
E questo lavoro è una realtà,
coinvolge migliaia di ragazze e
dì donne, fa parte di un mercato che procura soldi a palate
a pochi sfruttatori senza scrupoli.
E’ violazione del privato parlarne?
Diciamo piuttosto che è paura dell’uomo di vedersi allo specchio, dì dover riflettere su certi suoi modi d’essere e dì comportarsi, cosa che da solo non
sa fare.
Certo, bisogna impedire che
s’instauri un controllo del nostro privato (tipo schedatura
FIAT, perquisizioni a tappeto
della polizia, ecc., fino al con
LETTERE ALL'ECO DELLE VALLI
XVII Février à Paris
Notre « 17 février » s’est
déroulé le 22, selon un rite
devenu coutumier, nous
nous retrouvons au Collège Bernard Palissy. La neige, le froid ont empêché
bien des nôtres de participer.
Un peu de mouvement
pour installer l’écran sur
lequel seront projetées les
diapositives puis nous annonçons les dernières nouvelles des Vallées, l’ouragan dévastateur occupant
la première place de celles-ci.
Un moment de recueillement pour saluer la disparition du Professeur Armand-Hugon « Le recteur
du Quartier Latin de La
Tour » qui fut souvent l’hôte de la Société d’Histoire
Protestante.
Monsieur le Professeur
Henry Appia nous parlera
de la pénétration des Vaudois en Allemagne et en
Europe centrale au MoyenAge, période particulièrement réactualisée par les
nombreux ouvrages historiques et littéraires parus
ces derniers temps et les
expositions dont il faut signaler les présentations
d’une exceptionnelle qualité pédagogique.
Félix Vigne prolongea
son idée des diverses interventions en faveur d’un
renouveau Vaudois au
XIXème siècle. Après Félix Neff, il attira notre attention sur les actions conjointes du Comte de Waldbrug - Truchsess, Gilly et
Beckwith qui devaient aboutir à la création d’équipements sociaux hospitaliers et à la concrétisation
d’un système éducatif qui
survivent de nos jours.
Le iSOème anniversaire
du Collège Vaudois et l’année prochaine le 450ème
anniversaire du Synode de
Chanforan où se décida la
traduction de la Bible en
Langue Française pourraient être l’occasion d’un
nouveau départ.
L’assistance toujours attentive interrompt souvent
les narrateurs qui volontiers acquiescent et laissent ainsi les idées se développer. L’intervention remarquée sur la sortie du
film « Histoire d’Adrien »
qui obtient un franc succès
en replongeant dans un
passé proche, vers ses racines, nos générations modernes désorientées, amènera mon mari à avouer
avoir éveillé l’intérêt qu’aurait la Société Gaumont à
diffuser ce film sur le versant Italien de l’arc Alpin
où les patois occitans sont
encore implantés solidement (le film est sous-titré en Français).
Monsieur Henri Friedel,
après lecture de quelques
versets les commentera
sur un ton tellement plaisant que rassemblée ne
pourra retenir ses applaudissements. Quel bonheur
pour ses élèves d’avoir un
tel Professeur!
Nous avions invité Monsieur le Pasteur Galtier et
Madame à assister à notre réunion car tous deux
ont participé, l’été dernier,
à la rencontre du Col Lacroix en compagnie du
Pasteur Bellion de Bobi.
Nous avons revécu leur
voyage grâce à leurs pho
tographies projetées, accompagnées de commentaires. Pour beaucoup c’était un retour aux sources
des lieux de leurs jeunesse et c’est non sans émotion que nous avons assisté à la lente remontée
de la Vallée du Guil et de
celle du Pellice par les fidèles convergents vers le
Col.
Heureuse journée où
tous s’en sont retournés le
coeur plein d’espoirs et
l’esprit animé de souvenirs.
trollo totale tipo « 1984 » di
G. Orwell), perché la libertà
individuale è un bene troppo
prezioso. Ma bisogna anche avere il coraggio di parlare di
certi lati oscuri della nostra vita;
e se facessimo diventare un
po’ più pubblico il nostro privato? E’ andare contro i tempi?
Silvio Vola
Pinerolo
Paolo e le donne
Stamane, dopo il culto dome"
nicale, all’uscita, ho ricevuto
dalle mani di una ragazza, un
volantino intitolato : « Paolo è
stato veramente un antifemminista? » stilato dal « Gruppo
evangelico giovanile ».
Forse, per la distribuzione del
volantino, è stata scelta di proposito questa giornata, perché
quella dedicata in tutto il mondo alla donna.
Il titolo veramente avrebbe
dovuto essere formulato non in
forma interrogativo - dubitativa,
ma negativa, dato che il succo
delle due lunghe pagine dattiloscritte vuole dimostrare che
l’apostolo Paolo non era un
antifemminista.
Ho letto con interesse Particolo, ma non sono d’accordo
con le idee in esso espresse. Cercherò di spiegare il mio disaccordo ponendo ai giovani del
(( Gruppo evangelico giovanile »
due domande.
La prima è la seguente:
« Perché non vengono citati i
seguenti passi delle epistole »?
Il contenuto di Efesini V :
22-24 : « Mogli, siate .soggette ai
vostri mariti, come al Signore;
poiché il marito è capo della
moglie, come anche Cristo è
capo della Chiesa, egli, che è il
Salvatore del corpo. Ma come
la Chiesa è soggetta a Cristo,
cosi debbono anche le mogli essere soggette ai loro mariti in
ogni cosa » o quello di I Timoteo cap. II: 11-12: «Poiché
non permetto alla donna d’insegnare, né d’usare autorità sul
marito, ma stia in silenzio » non
lascia adito ad alcun dubbio, mi
pare, circa la posizione che per
Paolo, le donne dovevano tenere nella società e nella famiglia.
Perché, ripeto, i responsabili
della stesura dell’articolo, hanno ignorato i passi di cui sopra? Forse non li conoscevano?
Ed ecco la seconda domanda :
« Perché negare che Paolo fosse antifemminista? » (non trovo altro termine per esprimere
la chiara presa di posizione,
contraria ad una emancipazione
della donna). Perché negare
l’evidenza? Perché fraintendere ciò che è chiaro?
Con questo non voglio dire
che l’apostolo fosse un reazionario; era soltanto un uomo dei
suoi tempi, il figlio di una società maschilista. Forse le donne deH’epoca in cui visse S. Paolo meritavano scarsa considerazione e forse, se vivesse oggi,
l’apostolo parlerebbe e scriverebbe diversamente.
Egli è, secondo me, scusabilissimo per questa sua posizione
ligia al « sistema », ma non è
neppure da lodarsi come sembrano voler dire i giovani del
« gruppo evangelico ». Non dimentichiamo infatti che non
solo nel secolo scorso, ma anche nel nostro, molti uomini
ed anche molte donne furono
influenzate dalle parole di Paolo ed agirono conseguentemente.
Quando Paolo scriveva i suddetti passi non era certo ispiralo dallo Spirito Santo e dimenticava che Gesù non abbassò mai la donna, anzi la riabilitò in più occasioni.
Per fortuna la Chiesa moderna, quella Protestante almeno,
ha saputo vincere le remore
della tradizione, permettendo
alle donne di raggiungere il vertice, cioè il pastorato.
Non sono dunque d’accordo
con i giovani che scrivono che
la Chiesa « con la sua teologìa
come con la sua pratica ha
messo anche lei la donna in uno
stato di inferiorità o almeno
ce l’ha lasciata ».
Concluderò dicendo che S.
Paolo fu conservatore solo per
quanto riguarda la posizione
della donna nella società e nella
Chiesa, ma fu rivoluzionario in l'elìgione, per l’annuncio
vigoroso della Parola e della
salvezza in Cristo in tempi dì
incredulità, come tutti sanno.
Lodo l’impegno dei giovani
che hanno trattato un argomento cosi complesso, ma auspico,
da parte loro, maggiore semplicità e chiarezza nella stesura
della seconda parte del loro articolo. Confesso di non avere
capito tutto e perciò mi astengo dal riscontrare la parte meno chiara, anche perché gli argomenti in essa trattati non sono sempre aderenti a quanto è
proposto nel titolo.
Silvana Tron
Torre Pellice
Imparare
il francese
Ho letto alcune settimane fa
su l'Eco del Chisone, un articolo di Franco Trombotto dal
titolo « Se volete che restiamo
in montagna ». Questo articolo
è suddiviso in 4 punti. Quello
che ha attirato in particolar modo la mìa attenzione e di cui
condivido il suo rammarico, è
contenuto nel secondo punto, e
sta nella constatazione che oggi
i ragazzi della Val Chisone
hanno qualche base d’inglese
ma il francese è ormai dimenticato, eppure fra le persone
anziane, molte hanno lavorato a
Lione € Marsiglia.
L’articolista ammira la regione Valle d’Aosta in cui si è difeso il francese e il franco-provenzale. E’ invece rattristato dal
silenzio a questo riguardo del
popolo valdese, è una osservazione giusta e triste a parer
mìo.
Pochi sono i genitori che parlano ancora francese con i loro
bambini, forse sì credono più
moderni a parlare italiano.
Quando ero ragazzo era vietato
Doni Asilo S. Giovanni
Pervenuti nel mese di febbraio;
L.4.000; Falchi Velia (Genova).
L. 5.000; Visentin Maria, in
mem. del marito (osp. Asilo);
Gay Frecceri Dina (Genova);
Malacrida Lilia (Como); N. N.
(Como): Keller Monique (Como).
L. 10.000; Reynaud Lea (osp.
Asilo): Geymonat Elena (osp.
Asilo); Schenone Federico e
Emma (Genova); Tron Emanuele (Genova); Gonio Emma (osp.
Asilo): Benech Ida e Guido, in
mem. di Linette Monastier; Benech Ida e Guido, in mem. dei
nostri cari; Magliana Lidia (Torino): Rostagnol Matilde e Jean,
in mem. di Elena Creste; La famiglia Buffa Giuseppe, ricordando la sig.ra Elena Creste.
L. 15.000; Rostagnol Silvana, in
mem, di Gino Berteli (Prarostino): Bounous Valdo, in mem.
dei suoi cari.
L. 20.000; Unione Femminile di
Luserna S. G., in mem. delle
signore Elena Geymonat ved.
Creste e Tourn Umbertina ved.
Costantin; Biglione Eunice (Genova); Coniugi Malan-Chauvie;
Monti-Long Emilia, in mem. di
Caterina Benech (osp. Asilo).
L. 25.000; Paschetto Lidia e
Edgardo, in mem. di Costanza e
Charles Salvagiot; Paschetto Lidia e Edgardo, in mem. di Elisa
Paschetto-Ricca (Torre Pellice);
dalla Renata, in mem. di Gobelin Elisabetta (osp. Asilo).
L. 30.000; N. N.; Cedrone Franca e Gianfranco (Bobbio Pellice);
Biglione-Rossi Luisa (Genova);
Monti Emilia, in mem. di Gobello
Elisabetta (osp. Asilo): Rivoir
llda, in mem. di Gobello Elisabetta (osp. Asilo),
L. 50.000; Schenone Emma e
Pisani Noemi, in mem. di F.
Schenone (Genova): Lega Femminile valdese di Como; Favout
Elda e Paolo, in mem. del loro
figlio Renzo; Chiesa dei Fratelli
di Torre Pellice: Malan-Sapei
Maddalena, in mem. dei miei
cari (osp. Asilo): In ricordo della cara mamma Caterina Rivoira n. Benech, le figlie e rispet
tivi mariti; Margiunti Enrico e
Luigia, in occasione 80" compleanno sig.na Gonin Emma (Torre
Pellice) ; Ippolito-Ayassot Elena,
in mem. del marito (Roma);
Chiesa dei Fratelli di Torino.
L. 60.000; Primo Jon Scotta
Laura (Torino).
L. 100.000; Famiglie Geymonat, in mem. di Mario Bertinat (Bobbio Pellice): In memoria di Comba Ferdinando, Il
figlio Fernando (Torino); AllioAyassot Emilia, in mem. di Roberto Albo (Roma); Rostan Ivonne, in mem. dei miei cari (Torre Pellice); Lega Femminile
valdese di Milano.
L. 142.367; Freundeskreis Der
Waldenser Kirche, H. W. Scarffig, Essen.
L. 350.000; Direzione e Maestranze RIV-SKF di Villar Perosa, in occasione del XVII febb.
L. 740.438; Comitato Vallone
(Olanda).
L. 5.000.000: N. N., per nuova
costruzione.
dalla legge fascista, d’insegnare
il francese a scuola, e si doveva far attenzione anche a parlarlo fra noi per strada.
Adesso che non ci sono più
impedimenti, si rinuncia volontariamente sia a livello di famiglia che di chiesa. Dopo la
fine della guerra si faceva ogni
tanto un culto in francese, poi
si è ridotto a cantare una volta
al mese in questa lingua e infine si è abolito.
E’ un peccato che si abbandoni anche questa tradizione
(per non dire cultura).
Leo Coì'.sso-x
Angrogna
Bestie a
due zampe
Da un po’ di tempo tutti gli
abitanti di Pomaretto che amano gli animali, e in particolare
coloro che possiedono gatti, sono in allarme : qualcuno infatti predispone qua e là trappole crudeli per uccidere questi simpatici felini. I gatti trovati morti nelle tagliole, dilaniati e contorti, sono già parecchi; è triste constatare come
il ritmo sempre più incalzante
della vita quotidiana renda spietati e quasi sadici certi esseri
umani, che cercano di compensare le loro frustrazioni infierendo sui quattro zampe indifesi. Eppure la presenza di un
gatto non dovrebbe infastidire
nessuno: si tratta in genere di
animali puliti, giocherelloni e
indipendenti, compagni affettuosi e discreti dell’uomo.
Molte « bestie a due zampe » si lavano solo' ogni tanto,
si ubriacano e orinano abitualmente contro i muri, circolano
diffondendo malattie veneree
perché si vergognano di farsi
curare e non per questo sono
meno stimate e rispettate. A
Pomaretto, per esempio, non
mancano certo manifestazioni
di vandalismo prettamente umane : periodicamente alcuni
« ignoti » scassinano la buca
delle lettere, oppure si divertono a riempirla di neve o a introdurvi petardi, senza contare
le condizioni pietose in cui
spesso versa la cabina telefonica; i promotori della crociata
antì-gatto, farebbero meglio a
indagare su questi fatti e a tentare di rieducare i responsabili,
perché lascino in pace le bestiole che non danneggiano nessuno.
(lettera firmala)
Pomaretto
Il patois
e i valdesi
Domenica 8 marzo l’Unione
Giovanile di Bobbio Pellice ha
tenuto a Villar una bella serata
con uno spettacolo di canti e
proverbi nel patois delle Valli.
In tale occasione mi è venuta
in mente un’esperienza da me
vissuta, che penso valga la pena di raccontare, affinché i nostri giovani valdesi riprendano
in considerazione Timportanza
del nostro patois. Trovandomi
alcuni anni oltre oceano per lavoro ed avendo vissuto del tutto
fuori da ogni contatto con le
Valli, un giorno mi viene occasione di stipulare un contratto di lavoro di otto mesi a New
York. In breve mi trovo in
quella città dove ho la grande
sorpresa di andare al culto e. al
termine, di cominciare a parlare patois con numerosi valligiani che incontro. Verso sera,
recatomi in una pensione gestita da valligiani valdesi e frequentala da gente proveniente
da tutte le Valli, ho potuto continuare a parlare patois. Ad un
certo punto, benché ne fossi cosi lontano, ho credulo proprio
di essere tornato .alle Valli. Non
so spiegare la gioia che ho provato: trovarmi in una grande
città c nello stesso temjio incontrare gente con cui parlare il
patois die non avevo mai dimenticato. Ricordandomi di tutto questo mi auguro che tutti,
specialmente i giovani, non
perdano il patrimonio dei nostri
antenati, perché è giusto il proverbio che c stato ricordato Taltra sera: finito il patois, finiti
anche i Valdesi (ma non la
Ghie.sa).
A. G.
Villar Pellice
9
27 marzo 1981
CRONACA DELLE VALLI
l« DISTRETTO
AH’incontro
pastorale
Tra le conclusioni pratiche
raggiunte nel corso dell’ultimo
incontro pastorale segnaliamo:
1) La Pastorale con i pastori
riformati francesi a La Chalp
d’Arvieux. Inizio dei lavori lunedì 22 gpugno alle ore 12 col
pranzo. Conclusione: mercoledì
24 giugno alle ore 19. Possibilità
di cena e pernottamento. Rientro giovedì 25 mattina. Prenotarsi presso il sovrintendente di Circuito.
2) È stato fissato il tema del
prossimo incontro pastorale che
si svolgerà il 13 aprile a Torre
Penice nei locali della Foresteria: Analisi strutturale e predicazione (Marco 6:14 - 8:30).
LUSERNA
SAN GIOVANNI
L’incontro mensile, organizzato dalla Commissione Stabili,
avra luogo sabato sera 28 c.m.
alle ore 20.30 nella ex Scuola Materna ai Bellonatti.
La discussione verterà sulla interruzione volontaria della gravidanza e su questo tema molto
attuale relazioneranno un avvocato, un’ostetrica ed un teologo.
La serata è aperta a tutti e ad
essa farà seguito il solito simpatico rinfresco.
• Il culto di domenica 29 c.
m., in lingua francese, sarà presieduto dal past. Giorgio Tourn
che ringraziamo per la sua disponibilità e la sua collaborazione.
• Nel pomeriggio di sabato
hanno avuto luogo i funerali della sorella Tinette Bertin Benech,
deceduta all’età di anni 92.
Ai familiari ed in modo particolare alla figlia Rina rinnoviamo l’espressione della nostra
cristiana simpatia.
TORRE PELLICE
Il Concistoro ha incontrato i
giovani confermandi e i loro genitori in una serata che non ha
portato particolari novità rispetto agli analoghi incontri degli anni scorsi. I giovani hanno dato
una valutazione positiva della
nuova impostazione data quest’anno al corso di catechismo.
Particolarmente apprezzata la
consuetudine del culto della terza domenica del mese rivolto ai
giovani. Il concistoro è dell’avviso di proseguire su questa linea, intensificando eventualmente ancora gli incontri comunitari
dei catecumeni, peraltro poco frequentati quest’anno.
Il gruppo dei Cadetti ha trascorso una piacevole giornata comunitaria alla casa unionista. Il
pranzo era composto di un abbondante « riso al cocco » con ricetta malgascia! Grazie al cuoco
e agli organizzatori da parte di
tutti i giovani partecipanti.
• Il culto del 22 è stato rallegrato dal canto della Corale, che
ha insegnato all’Assemblea un
inno poco conosciuto.
• Il Coretto presenterà ad Angrogna il 28 marzo la serata di
canti sull’emigrazione intitolato
« Partono i Bastimenti ». Ricordiamo ai membri della nostra
chiesa che questa serata non verrà data a Torre Pellice, a causa
dei molti impegni che aspettano
i giovani del Coretto. « Partono
i bastimenti » verrà ancora presentato ni aprile a Bobbio, accogliendo l’invito del locale gruppo giovanile.
a Telepinerolo
Canali:
56: per il comprensorio
27: per Pinerolo
32 - 41 -43 - 54: per Val Chisone
24 - 49: per Val Pellice
Ogni sabato alle ore 20,20
CONFRONTIAMOCI
CON L’EVANCELO
rubrica a cura di
Franco Davite
Attilio Fornerone
Marco Ayassot
28 marzo : « Verso Gerusalemme... », meditazione
biblica a cura del past.
Antonio Adamo.
CIRCUITO
Domenica 5 aprile
Bobbio Pellice
CONVEGNO
CATECUMENI IV ANNO
Inizio ore 10.30 con il
Culto. Pranzo al sacco.
Termine del convegno
ore 16.30.
Il programma dettagliato sarà comunicato nel numero prossimo.
POMARETTO
SAN SECONDO
È nato Federico Dino Paschet
to, il primogenito di Ferruccio
e di Anna Costantino, Miradolo.
Auguri al bimbo ed ai genitori.
• La domenica della gioventù
ha avuto luogo il 22 marzo a cura
della FGEI-Valli. Ha predicato
Attilio Fornerone (Prarostino).
• Domenica 29: incontro degli
anziani con la partecipazione di
un gruppo dell’Asilo di S. Germano. Ricordiamo a tutta la comunità che questo incontro inizierà con il culto del mattino
nel quale la comunità intera circonderà le persone anziane con
il suo affetto fraterno. Partecipate numerosi!
BOBBIO PELLICE
Domenica della gioventù. La
comunità si è radunata domenica scorsa intorno ai giovani che
hanno animato il culto con i loro canti, i loro flauti e con i loro messaggi. I ragazzi della scuola domenicale e del precatechismo hanno presentato un « montage » di diapositive da loro confezionato sul tema della liberazione d’Israele. Dopo questo
montage, tre ragazze dell’unione
giovanile: Renata Negrin, Patrizia e Loredana Geymonat hanno offerto alla comunità un messaggio profondo e vivente sulla
base di Esodo 3: il Dio d’Àbramo,
d’Isacco e di Giacobbe, il Dio
di Mosè, il Dio di Gesù Cristo è
sempre in cammino con il suo
popolo. Egli è il Dio dei pastori.
Egli è il Dio d’un popolo sempre
in cammino che non può trovare qui una città stabile poiché
sempre alla ricerca della città futura. « Io sarò quegli che sarò »,
tale il nome del Dio vivente che
chiede al suo popolo di guardare sempre verso l’avvenire, di
cercare con il desiderio di trovare e di trovare con il desiderio
di cercare ancora.
Alla fine del culto, il fratello
Domenico Abate ha lanciato un
appello vibrante ai giovani, a
continuare ad impegnarsi nell’opera dell’evangelizzazione.
Ci siamo poi ritrovati insieirie
per un pic-nic e dopo il pic-nic
i ragazzi hanno partecipato ad
una caccia al tesoro, dalla piazza
dei caduti per la libertà al Sibaud. Abbiamo finito questa giornata posta sotto il segno della
gioia e della convivialità con la
proiezione della «carica dei 101»
di W. Disney.
• Giovedì 26 alle 12, agape fraterna e alle 20.30 riunione delle
donne dell’Unione che intendono
impegnarsi per preparare il bazar che avrà luogo la domenica
26 aprile. Abbiamo anche fissato
una breve assemblea di Chiesa
per questo giorno, dopo il culto.
• Venerdì 27 corr. alle ore
20.30 il pastore Ruben Artus, originario della frazione Villanova,
sarà fra noi per presentarci una
conferenza con diapositive sul
problema della Chiesa Valdese in
Uruguay.
• Domenica 29 marzo, culto
in francese.
• Domenica 5 aprile, riunione
dei catecumeni del quarto anno di Bobbio, Luserna, Rorà, Angrogna e Torre a Bobbio. I catecumeni presiederanno il culto e
nel pomeriggio avrà luogo un dibattito sulla confermazione.
Benvenuto a tutti!
• L’Unione femminile di Bobbio ringrazia l’Unione di Villar
per la bella giornata passata insieme. Tutte si rallegrano di ritrovarsi insieme al Castagneto
fra due settimane.
• Domenica 22 marzo ha avuto luogo il funerale di Caterina
Berton in Charbonnier, deceduta all’età di 67 anni. Al marito, ai
figli e a tutta la famiglia, desideriamo esprimere la nostra simpatia cristiana.
• Sono venuti ad allietare i loro genitori : Matteo Demichelis
di Gian Piero e Marisa Beux;
Federico Paschetto di Ferruccio
e Anna Costantino; Ivo GenreBert di Ugo e Anna Maria Piacente. La comunità dà il benvenuto a questi neonati e porge
fraterni auguri ai loro genitori.
• In questa settimana ci siamo riuniti attorno al messaggio
della salvezza e della speranza in
occasione dei funerali di nostri
due fratelli: Artuso Enrico, deceduto nella sua abitazione in
Inverso Pinasca all’età di anni
76; Ribet Giovanni Enrico (Licou ) deceduto nella sua abitazione in Pomaretto all’età di 58
anni ; tutti e due dopo lunga e
dolorosa malattia. Che lo Spirito
del Signore venga a recare la
Sua consolazione a queste famiglie afflitte. A loro la simpatia
cristiana della comunità.
o I culti di domenica 29 marzo, in assenza del pastore che
sarà a Viering con i catecumeni
del 4° anno, saranno a cura dei
predicatori locali: Flavio Micol
a Pomaretto e Luigi Marchetti
a Inverso Pinasca (Clot).
e Assemblea di Cbiesa. L’assemblea di Chiesa è convocata
per domenica 5 aprile p. v. nella
sala del Teatro - O.d.G. : Nomina dei deputati alla conferenza
distrettuale e al Sinodo. Diritti
dei malati e dei morenti.
• Riunioni quartierali : martedì 31 marzo alla Borg. Pons
alle ore 20 ; mercoledì. 1“ aprile a
Pomaretto alle ore 20,30.
Le notizie riguardanti le attività pasquali, saranno riportate
sulla lettera circolare di prossima distribuzione.
VILLASECCA
VILLAR PELLICE
Domenica 29 marzo si svolgerà
a Villar Pellice una nuova giornata pro^Miramonti. Alle ore 12
si comincerà con un pranzo « self
Service », da consumarsi tutti assieme nei locali del Miramonti,
oppure da portare a casa. Il menù sarà il seguente: salamini con
patate, frittata « primavera » con
insalata, formaggi e macedonia
di frutta. I biglietti di partecipazione (L. 4.000) si possono trovare presso il Pastore, oppure
nei negozi di Villar o i membri
della Commissione. Nel pomeriggio si proseguirà poi con una
tombola ed altri giochi. A tutti
sarà poi offerta l’opportunità di
osservare i numerosi lavori di
risistemazione del Miramonti
compiuti negli ultimi mesi.
ANGROGNA
• La giornata comunitaria del
XVII Febbraio ha avuto quest’anno tre momenti particolari: quelli del martedì 17 e quello della
domenica successiva.
NeU’antico tempio di Villasecca la comunità si è raccolta intorno alla Parola, resa in qualche maniera visibile dagli elementi della S. Cena celebrata durante il culto. Ha presieduto il
Past. Sergio Ribet il quale, centrando le sue riflessioni su Gal.
5: 1, ha sviluppato il tema della
vita che il credente è chiamato a
vivere nel rapporto tra libertà e
verità inserito nell’ambito della
società civile: e questo significa
lotta per la libertà nella verità
anche per gli altri.
Una sessantina di persone si
sono in seguito ritrovate nella
sala dei Chiotti per consumare
insieme T àgape fraterna, costituita da un’ottima « suppo » preceduta e seguita da succulenti
leccornie. In questo contesto si è
inserito anche un interessante
scambio di idee e di informazioni sulle « Intese » sia per il loro
significato, sia per lo scopo per
cui noi Valdo-metodisti stiamo
premendo sul governo italiano
perché si decida a firmarle: è da
tre anni che si aspetta!
L’altro momento di incontro è
stato realizzato nella serata dello
stesso giorno. Un gruppo di oltre
venti persone si è riunito per una
cena ed ha trascorso gioiosamente alcune ore fra canti ed allegri
scambi di esperienze e di idee.
Forse l’assenza di una certa ufficialità ha favorito una più ampia partecipazione.
Il terzo momento si è avuto nel
pomeriggio di domenica 22 quando la comunità si è ritrovata
nuovamente a Villasecca per assistere allo spettacolo teatrale offerto dalla nostra Filodrammatica con la recita di una commedia e di una farsa. La bravura
di alcuni nostri « attori » ha messo ben in evidenza gli aspetti comici e farseschi dei pezzi teatrali che hanno consentito di far
trascorrere al numeroso pubblico qualche ora di sano divertimento.
Non possiamo qui ringraziare
nominativamente tutti coloro che
in vario modo, Corale compresa,
hanno contribuito alla buona riuscita di questi tre momenti comunitari, ma i loro nomi sono
nella mente di ciascuno di noi:
comunque l’apprezzamento per il
loro lavoro è notevole ed è stato
espresso da tutti, senza alcuna
eccezione.
• La riunione del Trussan, fissata per venerdì 3 aprile è stata
anticipata a mercoledì 1° aprile.
Nella Sala valdese, sabato 28
marzo ore 20.30 il Coretto di
Torre Pellice presenta: Partono
i bastimenti, canti e scene sul tema della emigrazione.
Ingresso libero. Colletta per
gli stabili.
• « Un’atmosfera familiare in
cui si discute liberamente e si
costruisce qualcosa », « Porto a
casa un’impressione di profonda democrazia e affetto »; abbiamo raccolto due commenti —
quello di un cattolico e di un
evangelico della Chiesa dei Fratelli — all’uscita dell’assemblea
di domenica scorsa. Nonostante
il fitto calendario di lavori si è
riusciti, debordando un po’ dall’orario di chiusura, a smaltire
tutto.
Al Sinodo saremo rappresentati da Jean Louis Sappè (supplente: Franca Coisson) e alla
Conferenza (che quest’anno sarà
da noi) da: Silvio Bertin, Ernesto Malan, Renato Ber tot (supplenti: Gino Barbiani, Guido
Coisson). Con altrettanta lusinghiera affermazione di voti Hèlene Rivoira (direttrice del
Foyer) è stata nominata anziano
della zona del Serre. A nome di
tutti, un membro di chiesa ha
espresso la riconoscenza dell’assemblea per questa scelta, suggerita dal Concistoro, che colma
una grave lacuna. L’insediamento avverrà nella domenica
delle Palme. Una successiva decisione ha fissato per la 2“ domenica di ogni mese il canto liturgico in francese. Infine, dopo
un’informazione panoramica su
alcune attività in corso nella nostra comunità abbiamo dato la
parola a Sergio Rastello della
Unione Biblica Italiana (U.B.I.)
che ha rilanciato il problema
della lettura biblica quotidiana.
Il giorno prima un catecumeno
osservava che « i valdesi, chiamati il popolo della Bibbia, stanno perdendo lentamente la loro
principale caratteristica: la lettura in famiglia della Scrittura ». A partire da quest’osservazione abbiamo ascoltato con interesse il richiamo di Rastello
che ha poi presentato lezionari
e pubblicazioni dell’U.B.I. Si
pensa di riprendere tutto l’argomento nelle riunioni di quartiere. Prima di uscire dalla Cappella, che ancora una volta si è
dimostrata un po’ strettina a
contenere tuta, abbiamo notato
il nuovo pannello, finemente intagliato su legno antico, con la
iscrizione « Dio è amore », accompagnato da una massiccia
croce ugonotta: è stato realizzato e donato da due membri di
chiesa.
La prossima domenica culto
con i catecumeni dell’ultimo anno. Contiamo fin d’ora su di una
partecipazione altrettanto numerosa.
• Martedì, 17 una folla commossa ha ascoltato l’annuncio di
risurrezione intorno ai familiari
di Italo Buffa, deceduto tragicamente, all’età di 50 anni (originario degli Odin), a causa di un
malore cui ha fatto seguito un
incidente d’auto. Durante il funerale i ragazzi della Scuola musicale di Pinerolo hanno partecipato con un corale di Bach.
Alla famiglia diciamo: coraggio! perché Cristo ha vinto la
morte.
Personalia
Al momento di chiudere questo
numero del giornale, con tristezza, apprendiamo dell’improvviso decesso del dott. Gustavo
Ribet responsabile dell’Ufficio
Tecnico della Tavola Valdese in
Torre Pellice.
Ai familiari la redazione esprime la propria solidarietà in Cristo.
RINGRAZIAMENTO
I familiari di
Italo Buffa
ringraziano di cuore tutti coloro che
in qualsiasi modo, hanno preso parte
al loro dolore.
Un grazie particolare al coro dell’Istituto musicale CoreUi di Pinerolo.
Luserna S. Giovanni, 17 marzo 1981
RINGRAZIAMENTO
«Io penso che le sofferenze del
tempo presente non siano da
paragonare alla gloria che Dio
ci manifesterà » (Rom. 8: 18)
I familiari di
lima Avondetto in Don
ed in particolare il marito Renato Don
ringraziano quanti hanno manifestato
la loro solidarietà in occasione della
dipartenza della loro Cara, spentasi all’età di 74 anni.
Un ringraziamento sentito a medici
ed infermieri deH’Ospedale di Pomaretto per le lunghe e pazienti cure prestate.
S. Secondo di Pinerolo, 16 marzo 1981
RINGRAZIAMENTO
c( Ritorna, anima mia, al tuo
riposo, perché l’Eterno t’ha colmata di beni y> (Salmo 116: 7)
Rina Bertin, commossa per l’affettuosa partecipazione al suo grande dolore
per la dipartita della carissima mamma
Tinette Bertin - Benech
esprime la sua profonda riconoscenza
a ehi le è stato vicino nell’istante della
separazione e a chi si è prodigato in
aiuti immediati.
Ringrazia dì cuore tutti coloro che,
in vario modo, hanno dimostrato simpatìa. Un sentito grazie al pastore Bellion e una particolare riconoscenza al
dott. Scarognina per l’assidua preziosa
assistenza. Un pensiero di gratitudine
a tutte le persone che hanno seguito
con affetto la mamma nell’avanzar
degli anni.
Luserna San Giovanni, 20 marzo 1981
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10
8
27 marzo 1981
FIRENZE, CONVEGNO SULL’ABORTO
3« MONDO: PERCHE’ SONO COSI’ POVERI
Il documento conclusivo a chi giovano gli
I partecipanti al convegno tenutosi a Firenze il 21 e 22 marzo
1981 sul tema «Responsabilità
dei cristiani di fronte all’aborto
volontario », raccomandano al
Consiglio della Federazione delle
Chiese Evangeliche in Italia di
promuovere tra le chiese membro riflessione e dibattito sui seguenti punti che sono sembrati
rilevanti alla tematica sull’aborto, riproposta all’attenzione degli
italiani in occasione della campagna referendaria in atto contro la legge 194.
1 ) Siamo convinti che il punto di partenza per ricercare il
senso della nostra testimonianza
consiste nel mettersi all’ascolto
della Parola di Dio, come singoli
e come comunità di credenti, a
partire dalla concreta condizione
in cui ognuno di noi e tutti insieme veniamo a trovarci.
Ciò esclude ogni riferimento a
dichiarazioni di principio astratte sui concetti di sacralità della
vita, sull’omicidio e sul peccato.
Protestiamo anche contro quanti
fanno riferimento indiscriminato
alla coscienza cristiana, perché
proprio in quanto cristiani non ci
riconosciamo in dichiarazioni
che, in base a principi assoluti,
colpevolizzano la donna senza tener conto di circostanze particolari e di realtà di morte assai
più gravi.
2) Crediamo che il Signore
ci affida, in quanto esseri umani,
la responsabilità di dar corso o
meno al processo vitale che sbocca nella venuta all’esistenza di
una vita umana. Questa consapevolezza ci riempie di gratitudine
al Signore e ci conferma la prospettiva di speranza che l’Evangelo apre non solo alla continuità
dell’umanità, ma anche alla sua
salvezza in Cristo. E crediamo altresì che tale consapevolezza ci
deve rendere attenti al fatto che
ogni nostra decisione in questo
campo porta i segni delle nostre
imperfezioni di creature e delle
contraddizioni della società in
RADIO E TELEVISIONE
Immagini di morte
Lo sport è una bellissima attività, soprattutto se praticata direttamente, e i credenti sono,
credo, contrari alla pena di morte senza bisogno di assistere a
programmi televisivi. Il racconto biblico del marchio posto dal
Signore su Caino perché nessuno lo uccidesse è abbastanza significativo da solo.
Tuttavia spero proprio che tutti i lettori del nostro giornale che
domenica sera guardavano la TV
abbiano preferito alle varie cronache sportive il TG 2 Dossier
sulla pena di morte.
E’ un ottimo documentario;
più dei discorsi teorici, pur interessanti, pro e contro la pena
stessa, sono importanti le numerosissime testimonianze dirette pazientemente raccolte dal regista.
Per esempio, il vecchio boia
in pensione, pur non provando
nessun rimorso nel ripensare a
tutta la gente morta per mano
sua (« mi faceva piacere la notizia che uno era stato graziato,
ma certo ci perdevo l’onorario »),
afferma deciso che la pena di
morte è inutile e non diminuisce il numero dei delitti. Mi pare una testimonianza non sospetta. Tutti i testimoni poi di esecuzioni capitali, con qualunque
tecnica, impiccagione, ghigliottina, sedia elettrica o camera a
gas, sono concordi nel parlare
dei lunghi minuti di tortura e
della devastazione operata nel
corpo umano.
Ma la parte più spaventosa del
documentario era costituita dalle fotografie della folla eccitata
che assiste alle esecuzioni là dove sono pubbliche. Sembra che
assistere ad un’uccisione programmata trasformi chiunque in
un sadico che gode di quel che
sta vedendo.
Anche quando si intervistano
i parenti o gli amici delle vittime di questi assassini condannati a morte, si possono capire
e condividere il loro dolore e la
loro rabbia, ma è ugualmente
impressionante cogliere la spietata violenza, la cattiveria feroce
che in quei momenti irrigidisce
i loro lineamenti e li costringe
a descrivere con voluttà le torture con cui vorrebbero vendicarsi: « Li farei lavorare in una
miniera, incatenati, con la palla
al piede, frustati a sangue mentre lavorano, fino a farli morire! ». No, non è questo il modo
di combattere il male che dilaga
nella nostra povera umanità.
M. G.
cm viviamo.
3) Questa responsabilità è
vissuta in prima persona dalle
donne che in caso di gravidanze
indesiderate vivono in condizioni che possono essere di violenza,
di abbandono, di disperazione o
comunque di difficoltà. Pertanto
riconosciamo che in tali condizioni l’assunzione di questa responsabilità sfocia o in una maternità accettata o nell’interruzione
volontaria della gravidanza.
4) Siamo convinti che l’assunzione di responsabilità nei
confronti della maternità e della
paternità vada difesa e incoraggiata perché solo così è possibile porre un fondamento per la
piena realizzazione della vita umana in tutti i suoi aspetti, da
quello biologico a quello di relazione.
5) Pensiamo che la decisione
di interruzione della gravidanza
o di prosecuzione della stessa
spetti unicamente alla donna, anche se riconosciamo la necessità
che essa non sia presa nella solitudine e nell’abbandono.
6) In particolare, la decisione
di abortire è secondo noi sempre e comunque una decisione
dolorosa, che non può e non
deve essere aggravata da giudizi
di colpa pronunciati dall’esterno, ma deve essere capita e sofferta nell’ambito dell’amore e
della solidarietà.
7) I partecipanti al convegno
— dichiarano che nelle circostanze attuali la legge 194 offre
la possibilità sia pure imperfetta
per le donne di assumersi la responsabilità di una maternità
consapevole;
— invitano a dire no ai due referendum;
— chiedono che le chiese si
impegnino alla promozione di
un’educazione alla sessualità e
alla vita di coppia, che rispecchino il comandamento dell’amore e la promessa della liberazione in Cristo;
— fanno appello perché ognuno
di noi si senta protagonista di
un’azione tesa alTapplicazione
della legge 194 e partecipi alla
lotta perché essa sia migliorata
in quelle parti che si riferiscono
alla pratica della contraccezione
e al funzionamento dei consultori e che tutelano l’autodeterminazione della donna, la celerità
delle procedure, i diritti delle
madri e delle minorenni in particolare, la vita dei nascituri.
Eco - Luce
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• La Luce »; Autor. Tribunale di
Pinerolo N. 176, 25 marzo 1960.
• L'Eco delle Vaili Valdesi •: Reg.
Tribunale di Pinerolo N. 175, 8 luglio 1960.
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San Remo: De Nicola Lino, Musso
Rolando — Svizzera: Sappè Eli •— San
Salvo; Monaco Franco — Taranto: Velluto Vera — Napoli: Nitti Anna — St.
Christophe: Gönnet Arturo — Torre Pellice: Cocorda Niny, Messina Costantino,
Di Francesco Ernesto, Peyrot Roberto,
De Bettini Ada, Lausarot Aldo, Geymonat Gabriele •— Torino: Rivoira Luciano,
Peprot Alberto, Pons Carlo, Pons Gianni, Mariotti Enrico, Scroppo Ulrico,
Pecoraro Gianfranco, Gay Lisetta, Malan Roberto, Bonnet Guido, Viviana Corrado, Pecoraro Sardi Mimma, Bottazzi Emanuele, Balma Renato, Baldi Giuseppe — Trieste: Cozzi Sergio, GhirardelM Elvezio — Ravenna: Barlera Anacleto — Vasto: Caruso Davide, Oliva
Nicola — San Germano Chisone: Bounous Ferruccio, Garrone Aldo, Ribet
Gustavo — Felonica Po: Natali Valdo
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Armand Pilon Mario — Casteinuovo dei
Sabbioni: Garrou Alba — Alessandria:
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Enrico — Bari: Vigliano Evelina — Aosta: Monaya Carlo, Peloso Piero —
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Gay Luciano, Rostain Zavaritt Carla,
Steiner Zavaritt Matilde, Tosi Giuseppe, Tschudi Matilde, Zavaritt Silvia —
Borgio Verezzi: Pensione Valdese —
Brescia: Lorandi Micheletti Anna Maria, Fenu italo — Biandronno: Arcar!
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Marco — Inverso Rinasca: Leger Enrico — Luserna San Giovanni: Girardon
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le Valdo, Rostan Gianni, Penna Aurelio — Mompiano: Macchini Siri, Scrivani Emilio — Moncalieri: Bisi Valdo
— Napoli; Fiorio Marco Tullio, Olivieri
Paolo, Decker Olga — Omegna; Pizzi
Libero — Opera; Incerti Curio — Palermo: Pasquini Filippo — Parma: Rabaglia Tina — Pieve Ligure: Giampiccoli Gay Lily — Porosa Argentina; Prelato Bruno — Pordenone: Cerai Ada.
DONI DI L. 2.500
Luserna S. Giovanni: Beux Liline —
Ivrea: Roncaglione Bruno — San Germano Chisone: Mensa Florence, Bouchard Edvico —- Torino: Balmas Giorgio.
DONI DI L. 3.000
Bergamo: Locati Louise — Luserna
S. Giovanni: Scaccioni Linda, Balmas
Giulia — Perrero: Poet Alberto, Peyret
Albertina ved. Gelato — Roma: Giovannini Gino.
DONI DI L. 5.000
Torre Pellice: Berger Rosalba. Paschetto Bruno, Cesan Bruno — Villar
Perosa: Ferrerò Norberto — Vicenza:
Weller Fornasa Lina — Vintebbio: Del
Vecchio Alessandra — Trieste: Cassano Tito — Reggio Calabria: Carrise
Santo — San Secondo: GardioI Emilio
— Velletri: Scatamacchia Failla Irene.
DONI DI L. 7.000
Bassignana: Pallavidini Piera, Corteila Dario — Genova: Alimonda Rita,
Orsi Franco, Peyrot Elena, Boisio M.
Luisa — Ivrea: Marangoni Renzo Ferdinando — Luserna S. Giovanni: Long
Mimy — Milano: Long Evelina — Olanda: Mittendorf — Roma: Vitaletti Lidia — Svizzera: Avondet Bruno, Ventrici Carmelo, Coucourde Nino, Fritz
Walter, Merkii Hanni, Pecoraro Eugenio, Dolder Hirzel Magdalena, Rostan
Edoardo — Valenza: Corani Ornella —
Torino: Sappè Monica.
investimenti privati
nel Terzo Mondo
Cinque esempi;
— Gli investimenti privati nel
Terzo Mondo sono orientati verso i paesi cosiddetti « stabili ».
Sovente, però, questi sono dotati di un regime autoritario se
non proprio dittatoriale (es. Brasile, Africa del Sud) e praticano
una politica economica che favorisce le minoranze, nazionali o
straniere, e non gli strati sociali più poveri, che spesso vedono
aggravarsi la loro situazione.
— I profitti vengono rimpatriati (spesso attraverso il gioco
sottile delle transazioni interne
fra la società madre e le filiali)
e non riciclati nell’economia del
paese. Cosìj nel Cile, durante il
periodo in cui si è impiantata, la
industria americana del rame,
cioè dal 1911 al 1971, per 1 dollaro di investimento entrato nel
Cile, 7 dollari ne sono usciti sotto forma di profitti...
— In Indonesia, durante gli
anni 1966-1971, l’industria tessile
ha creato 86.000 nuovi posti di
lavoro. Nello stesso periodo, però, sono spariti 410.000 posti di
lavoro nell’artigianato tessile.
— A Recife, in Brasile, l’ammodernamento del sistema di
carico dello zucchero sulle navi, ha ridotto il numero dei lavoratori da 4.000 a 8!
— Il governo del Senegai ha
creato una zona franca vicino a
Dakar offrendo notevoli vantaggi agli investitori stranieri (riduzione di tasse, autorizzazione a
rimpatriare i profitti...). Per poter approfittare di questi benefici, bisogna però che l’investimento in questione dia 150 posti di lavoro a Senegalesi. Ora
a Dakar la popolazione attiva
cresce di 50.000 persone all’anno, 30.000 dei quali vengono dalle campagne, attirati proprio da
queste « zone industriali » dove
credono poter trovare un impiego.
L’IDEA CHIAVE DA DIFFONDERE
Attraverso gli investimenti privati e l’installazione delle grandi industrie, in generale vicino alle grandi città, il mondo occidentale introduce nel Terzo Mondo le abitudini di consumismo ed il
modo di vivere occidentale, accelera l’esodo verso le grandi città
e la disoccupazione urbana. Di più, esporta tecniebe che in genere
richiedono poca mano d’opera e grossi capitali. In questo modo soltanto la classe dominante profitta degli investimenti privati, perché
solo lei può comprare i beni di consumo di lusso, e di conseguenza
le disuguaglianze vengono rinforzate neH’interno dei paesi poveri e
invece di stimolarne lo sviluppo lo frenano.
a cura di Renato Coìsson
L'industrializzazione
elimina il lavoro artigianale
Esempio: Una fabbrica (di sancJali
(di plastica in Africa occidentale
Un tempo
La fabbricazione
artigianale
occupava
♦
5.000 artigiani
calzolai
conciatori
fabbri, eco.
prodotti utilizzati
locali
importati
cuoio
corda
lino
legno
grasso
colla
Oggi
2 presse che fabbricano
sandali in plastica (costo
100.000 $)
occupano
♦
40 operai
che lavorano in tre turni e
producono 1,5 milioni di paia
all'anno
prodotti utilizzati
Macchinari
prodotti sintetici
energia
= 40 lavoratori
DONI DI L. 10.000
Aosta: Marconi Mario — Alte Ceccato: Campbell Donald Lee — Acqui Terme: Archetti Maestri Angiolina — Albino: Honegger Emilia — Angrogna:
Sappè Jean-Louis — Bergamo: Barbaglia Mariuccia — Bassignana: Leva
Bruna — Abbiategrasso: Clarke Camilla
— Condove: Bufalo Olindo — Coltodino: Dessi Evardo — Croce di Casalecchio: Sciavi Carla — Finale Ligure:
Stagnare Umberto — Firenze: Nunzi
Luigi, lurato Guglielmo, Ricca Armanda, Ghisi Evelina — Fresinone: Musella
Giovanni — Genova: Giambarresi Gianni, Rapini Luigi — Imperia: Tomassone
Ugo — Luserna S. Giovanni: Jalla Edy —
Mainate: Rosselli Denise — Mestre:
Scorzon Ballico Tina, Colonna Romano
Roberta — Milano: Guldbransen Ester,
Fam. Mauri, Rollier Rita, De Bernardi
Jolanda, De Michelis Turno — Novara:
Costabello Tina — Quingentole: Raffaldi Grusi Regina — Oppeano: Menegatti Lidia — Perosa Argentina: Rostan
Gino — Perrero: Peyrot Irma — Sagrate: Partisetti Fiammetta — San
Germano Chisone: Jahier Bouvier Rachele, Long Meynier llda — Rivoli:
Pavarin Rita — S. Gregorio di Catania: Ehrhardt Heinrich — San Marzano Oliveto: Chiesa evang. metodista —
Torino: Martina Antonio, Martina Alfredo, Cocito Irene, Ricca Elsa — Torre
Pellice: Beerfaoohm S. D. — Trieste:
Gant Vittorio — Udine: Fabrizio Zordan — Verrayes: Monaya Wanda —
Vicenza: Chiesa evang. metodista —
Vicoboneghisio: Valenti Paolo — Vintebbio: Piasio Iginio, Naula Annalisa.