1
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DELLE
Spëtt.
BiTíliotsca Yaliesô,—
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<Toriiio) ¿li ïoaaa íbiíicb
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/
Dvindici^al •
della Chiesa Valdese
'Gettate lungi’da voi tutte le vostre trasgressioni per le qualÉavete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nqoVo
Anna LXXXV - Num. 13
Una copia La
ABBONAMENTI
ÌEco: L. 700 per l’interno
/ L. 1200 per l’estero
Eco e La Lucei L. Ì,^ per l’interno Spediz. abb. postale II Gm|^
L. 1 jOO per l’estero | Cambio d’indirizzo Lire 40,—
TORRE PELUCE — 1 Luglio 1955
Ammin. Clandiana Torre Pdlìce - C.C.P. 2-17557
La sconfitta
delFidealè ?
Abbiamo esaminato recentemente
— in un accurato studio pubblicato
nel lìritish Weekly — alcune statistiche relative alla diminuzione del
numero dei membri di Chiesa e della loro frequentazione dei Culti,
neirultimo cinquantennio.
E’ indubbio che quella diminuzione che si è verificata, si può dire
in tutti i rami della Chiesa Cristiana, rappresenta un elemento di grave preoccupazione per tutte le Chiese. Notevole è il fatto che questa
(.ospicua diminuzione dei membri
(ielle varie Chiese è stata preceduta, nelle Chiese Evangeliche, da una
forte, progressiva diminuzione del
numero degli allievi delle Scuole
Domenicali.
Vari studiosi attribuiscono queste perdite alle guerre che si sono
succedute nell’ultimo cinquantennio. E’ indubbio che le guerre hanno avuto conseguenze gravi: sia per
ii numero notevole di perdite di e1< menti ancora giovani, sia per le
conseguenze morali e spirituali nella vita degli ex-combattenti ed in
generale nella vita dei popoli travagliati dalle guerre,
Pur tenendo conto di queste, ed
altre cause dell’abbassamento del
livello spirituale delle popolazioni,
riteniamo che non si debba però
sv-ataìiire iih’alwa càusa che abbia5)10 potuto notare anche nel nostro
jiiecolo ambiente valdese.
Abbiamo notato che — special5'iente nell’ultimo decennio — è passim sui popoli una vera ondata di
materialismo. Tutte le preoccupazioni sono state concentrate sui migiiorameiiti della vita materiale, da
ottenersi a qualunque costo e con
(pialsiasi mezzo.
Da un lato anche i fedeli cristiani si sono rallegrati di questa preoc( ujjazione per il benessere materiale specialmente delle classi meno abbienti: c’è in questo un elemento
di giustizia e di progresso che non
può che trovare consenzienti i fedeli di ogni Chiesa Cristiana. Ma
lo spirito col quale si è cercato di
ottenere questo maggiore benessere
materiale, non è certo degno di ap- ^
provazione.
Le masse sono state spinte all’odio, alla violenza, alla rapacità. Tutte le loro preoccupazioni sono state
accentrate nella ricerca delle cose
materiali della vita ad esclusione
delle cose spirituali. Quello che conta nella vita, si è loro detto, è il
j)ossesso di sempre maggiore ricchezza; è la ricerca del danaro e dei
jiiaceri che il danaro può procurare, senza alcuna preoccupazione della. vita morale e spirituale. Tutti i
movimenti sociali sono impostati su
questa nota fondamentale e tutte le
aspirazioni sono rivolte al miglioramento della vita materiale, con qualunque mezzo: perchè il fine giustifica i mezzi.
Il culto dell’ideale è ormai cosa
del passato. Servire un ideale per
l’ideale e senza speranza di ricomj,ensa materiale, non è da uomini
pratici. Perciò lo sviluppo dei valori morali e spirituali della vita è
in netto declino.
Provate a parlare di quei giovani
i quali, nell’epoca del Risorgimento, abbandonavano volontariamente
e gioiosamente la casa, gli studi, il
lavoro, i campi, per recarsi a difeitr
dere la patria a costo di sofferenze
e di privazioni e spesso a costo della
vita. — Cose superate! Cose incomjirensibili!
Provate a parlare di quegli uomini del passato i quali preterivano
veder bruciate le loro case, distrut
ti i loro villaggi e le loro famiglie
erranti- e fuggitive fra le rocce de-'
monti, anziché rinnegare la loro fede. — Assurdità! Quello che conta
è vivere tranquilli in una sempre
maggiore agiatezza. Tutto il resto è
sentimentalismo, è utopia!
Una volta quando un uomo parlava ai nostri montanari di tutto cif)
che può servire a sviluppare la vita
deUo spirito, era ascoltato e compreso da molti. Quando parlava del
servizio dell’ideale al disopra di ogni 'cosa, vedeva accendersi negli occhi di molti una fiamma e sentiva
il loro consenso, la loro commozione.
Oggi sono diminuiti quelli che sentono queste cose. Per risvegliare molti, bisogna parlare della tattica migliore per poter guadagnare di più.
Se parlate di gente che ha saputo far
danari a palate, vedete brillare negli occhi di molti un’ardente cupidigia.
Il denaro! Ecco l’idolo per trop
Pi!
— Noi siamo convinti che sia questa ondata di materialismo che sta
passando sul mondo, quella che ha
fatto flecrescere il numero dei membri delle varie Chiese di Cristo ed
ha convinto molti ad abbandonare
i luoghi di Culto.
Verrà — a suo tempo — la reazione: non può non venire! Verrà
quando l’uomo avrà sperimentato,
una volta di più, l’inganno del possesso dei beni materiali a scapito dei
beni spirituali. Verrà quando l’uomo avrà di nuovo capito che Gesù
aveva ragione quando esclamava:
« Che giova egli all’uomo se guadagna tutto il mondo e fa poi perdita
dell’anima sua? ».
Cercare di migliorare la condizione materiale di tutti gli uomini è
cosa buona, è cosa giusta. Ma non a
detrimento dei valori della vita dello spirito.
Paolo Bosio
Che Iosa accade in Argentina ?
Io canterò in perpetuo le benignità dell’Eterno; con la mia bocca
farò nota la tua fedeltà d’età in età.
4
La crisi dei rapporti fra Stato e
Chiesa in Argentina sta assumendo
dei toni sempre pàù acuti. Non è
una crisi recente, p^chè risale ad alcuni mesi; sennonché, mentre fino a
qualche tempo fa fessa poteva esser
considerata come tipa qùistione puramente interna, o^ essa assume aspetti e riflessi cheipossono interessare quanti sono ^ish^osi del problema in sè: delle relazioni tra Chiesa
e Stato.
Perciò, e, probuMlmente soltanto
perciò, la Rai (Ratìioaudizioni italiane) e non, come qualche malvagio ha voluto insinuare: Rav (Radioaudizioni...vatica|ie) ha rispolverato, dal suo archiviò di ferri vecchi,
un facsimile di qufei « Commenti ai
fatti del giorno » che nel ventennio
venivano serviti. do|>o il giornale radio, a commenio qualche parola
fatidica dell l mi tìella Provvidenza, a illustrazione di direttive, a
imbottimento di cisani. !
Abbiamo ricominciato col sorbirci delle noterei le edificanti, in cui,
in tono aulico n voce... patologica, si fa il punto della situazione.
Ai rapporti Chiesa-e Stato, in Argentina, se ben ricordiamo, ne son
state attribuite (luci La Rai (ma che
c’entrano le Radioaudizioni italiane
con un problema interno dell’Argentina?) la Rai. dicevamo, é molto preoccupata ìkfatti ha dovuto
scoprire che la ragione di questa crisi è profonda e minaccia tutta la civiltà cristiana: Perón combatte ora
la Chiesa cattolica, perchè essa (chiesa cattolica), essendo, per natura,
baluardo di ogni libertà è di ostacolo al suo assolutismo.
Abbiamo sempre avuto l’impressione che la Rai non brillasse per
eccesso di senso di umorismo; ma
di, fronte a queste noterelle, ci viene un dqbbio: che ci siamo sbagliati? Comunque, poiché il problema
è abbastanza .serio, lasciamo stare le
barzellette e vediamo cosa accade.
Inutile ricordare che i rapporti
tra il V’aticano e Peron non sono
sempre stati in crisi; utile forse ricordare che Vaticano e Peron hanno avuto per parecchio tempo, per
molto tempo, rapporti cordiali. I
malvagi aggiungono: fino a quando
la Chiesa romana ha creduto di potersi servire di Peron. Infatti i malvagi ricordano che durante tutto il
periodo in cui Evita dominò direttaro,ente il ministero del Lavoro, imponendovi le sue direttive, direttive
sociali che costituivano realmente
una impostazione rivoluzionaria nei
1 apporti tra i sindacati operai e le
potenti oligarchie semi-feudali, la
Chiesa Romana si adattò molto vo
C O NCORSO
Il Comitato Editoriale della Libreria Claudiana bandisce un concorso per la pubblicazione di brevi
opuscoli, come « Ezechiele ci parla »
testé pubblicato, che presentino in
forma popolare il contenuto di singoli libri della Bibbia..
I lavori dovranno pervenire alla
Libreria Claudiana non oltre la fine
di Settembre, possibilmente scritti
a macdiina in duplice esemplare. Ogni lavoro dev’essere contraddistinto da uno pseudonimo, ripetuto su
una busta chiusa, contenente il nome e l’indirizzo dell’autore. Agli
autori dei manoscritti vincitori verrà attribuito un premio di L. 3.000.
I manoscritti non accettati possono essere restituiti se richiesti dietro rimborso delle spese postali.
Torre Pellice 22 Giugno 1955.
La Commissione delle
pubblicazioni.
BILLY GRAHAM A GENEVE
Après l’Ecosse, Londres et Paris,
Genève a eu le privilège d’entendre
l’évangéliste américain Billy Graham. Pour les églises protestantes de
cette ville, cela a été un événement
d’une grande importance et l’on n’avait encore jamdis vu une campagne
d’évangélisation de cette envergure.
Dans le compte-rendu de la conférence de district, publiée par l’Eco
du 17 juin, nous relevons cette phrase: ”Si attendeva da taluno una campagna di un risveglio vero e proprio,
sul tipo di quella di Billy Graham”.
Nous voudrions donc donner aux lecteurs de ce journal un aperçu de ce
que fut cette soirée du 19 juin, à
Genève. Relevons, tout d’abord, en
passant, qu’on publie et qu’on colporte quantités d’idées fausses sur
ce mouvement de réveil. Certaines
méthodés de publicité très modernes heurtent quelques uns, mais surtout nos contemporains n’aiment pas
toujours entendre une voix qui nous
dit ’’Repentez-vous” ! La venue de
Billy Graham, à Genève, a été soigneusement préparée, pendant plusieurs semaines, par les différentes
églises et communautés protestantes.
C’est là un fait digne d’être noté
que ce parfait esprit de collaboration
suscité par cet effort d’évangélisation. Comme on le sait, les campagnes de Billy Graham et de son équipe sont véritablement soutenues par
un grand mouvement de prières.
Une heure avant le début de la séance, les 18.000 places assises dans le
grand hall du Palais des Expositions
(ou a lieu chaque année, le salon de
rautomobile) étaient occupées; au.ssi fallut-il ouvrir encore les salles annexes. On était venu de toutes les régions avoisinantes et même d’Italie.
Au pied de la chaire, ornée d’une
grande croix, une chorale de plus de
500 personnes s’était groupée et, après un morceau d’orgue, un véritable culte se déroula. En effet, ce
fut un pasteur de Genève qui ouvrit
la réunion par la lecture du psaume
ÏOO, qui nous dit: ’’Servez VEternel
avec joie, venez avec allégresse en
sa présence”. C’était impressionnant de voir cette immense foule si
recueillie et attentive pendant plusieurs heures. Un des collaborateurs
de Billy Graham dirigeait les chants
et ce fut un moment inoubliable
quand les 20.000 personnes présentes chantèrent, debouts le cantique
”A Toi la gloire, ô Ressuscité”. Billy Graham, admirablement trad,uit
par le pasteur Biocher de Paris, s’adressa ensuite à l’auditoire.
Comme l’écrivait un journaliste,
au lendemain de cette manifestation; ’’Certes, éloquent il l’est, mais
pas au sens banal et classique du
terme, d’emblée on a devant soit un
homme dont toute la vigueur est
dans sa redoutable sincérité”. Le
prédicateur avait pris comme sujet
l’épisode de l’apôtre Paul parlant à
Athènes, à l’aéropage, et, en l’entendant, le récit des Actes prenait
une actualité frappante. Billy Gra
ham nous touche directement, son
message s’adresse, en premier lieu,
à ceux qui vivent loin de l’Eglise, et
cela explique aussi la simplicité de
.sa prédication. Il ne cherche pas à
éveiller l’émotivité de ses auditeurs,
mais il leur adresse un appel à se
décider pour Jésus-Christ. Il le dit
lui-même: ”Je cherche à m’effacer
pour que les gens viennent tout simplement et que le reste s’accomplisse par l’esprit de Dieu”. Alors que
toute l’assemblée était recueillie
dans un profond silence, quelques
personnes se levèrent et s’approchèrent de l’estrade pour marquer- ainsi
leur désir de prendre un nouveau
départ dans la vie chrétienne. Bientôt, ce fut plus d’un millier de personnes qui .se groupèrent et il nous
sembla que nous étions, pour quelques instants, dans un de ces hauts
lieux où souffle l’Esprit, car il était
impossible de rester froid ou indifférent. Billy Graham nous recommande d’ouvrir à nouveau notre Bible, de retourner à la prière et de
témoigner pour Christ, mais avant
tout il faut se repentir; c’est là l’essentiel de son message, puisse-t-il
être entendu dans notre monde moderne.
Ajoutons que Billy Graham sera
denouveau à Genève le 17 juillet et
qu’il présidera une grande réunion
à la veille de la conférence diplomatique des Quatre Grands, si importante pour la paix parmi les nations.
J. Picot
lentieri ad un regime dittatoriale che
colpiva direttamente gli interessi di
quei grossi proprietari con cui, la
Chiesa stessa, o le sue gerarchie, aveva jirinia fatto troppo spesso causa
comune, stando alle apparenze. In
tutto quel jieriodo Evita ha, vicino
a sè, un sacerdote che è il suo consigliere spirituale!
Il solito bene informato Monsignore avrebbe fatto osservare al solito non meno bene informato giornalista che: il giustizialismo (o peronismo) è qualcosa come una bottiglia vuota che il comuniSmo può
riempire. Il che significa che fino
a quando il Vaticano ha sperato di
poter rienìpire lui la bottiglia, di
dare lui il suo contenuto, tutto è andato bene !
Evita è stata ricevuta in Vaticano,
ha pregato davanti alla tomba di
S. Pietro, ha ornato il suo seno con
la decorazione di Isabella la Cattolica ed ha portato al suo consorte
le insegne di un ordine pontificio : lo
Sjjeron d’oro!
Riassumendo: fino al 1954 Vaticano e Peron sono andati perfettamente d’accordo!
D’accordo con la Rai: siamo in
presenza di un regime assolutista:
ha ragione il Vaticano che di assolutismo se ne intende. Ma quando sono co-ininciate queste manifestazioni d’intollerànzà?
Ricordiamo: restrizioni alla libertà di stampa (Episodio del quotidiano: La Prensa che deve sospendere
le pubblicazioni e viene nazionalizzato); museruola alla stampa che diventa tutta governativa, tranne la
semi-indipendente La Nacion; peronizzazione delle organizzazioni sindacali; guerra aperta alla libertà di
pensiero (Io scrittore Ocampo arrestato e con lui gli studenti universitari che rifiutano di iscriversi ad organizzazioni peroniste). Tutta una
serie di battaglie dell’assolutismo
contro la libertà, cominciate e combattute molto prima del 1954!
Quante noterelle più o meno... ufficiose la Rai ha dedicato, per esempio, ad illustrare quale funesto principio costituisce il freno alla libertà
di stampa e di pensiero, cioè la censura ?
Quante noterelle i Catoni demo-quasi cristiani hanno consacrato
per dimostrare che la prassi di ritirare il passaporto a cittadini incensurati, solo perchè colpevoli di voler vedere con i propri occhi, costituisce il principio dell’arbitrio per
cui i cittadini dell’Argentina non
potevano recarsi in Uruguay?
Salvo rare eccezioni, a queste battaglie l’alto clero (argentino) assiste
indifferente.
Si lavora dietro le quinte? Il primate, cardinale Copello è ricevuto
da Peron e dal ministro degli esteri;
■si parla di distensione; la Chi.esa afferma la sua « neutralità politica »,
poi, ecco, improwi.so l’inizio delle
ostilità.
Cos’è accaduto? Perchè, insomma,
la dottrina peronista la Chiesa Romana la conosceva da molto tempo;
i catechismi peronisti erano materia
d’insegnamento da molto tempo; il
giustizialismo era illustrato ed insegnato da molto tempo! Eppuire Evita era stata bene accolta a Roma!
E la Rai ce lo aveva, a suo tempo,
annunziato! E le persone per bene
avevano deplorato che i... comunisti avessero tentato di inscenare delle manifestazioni ostili alla « prima
signora » d’Argentina. Ed ecco che
oggi ci si annunzia che i comunisti
in Argentina, starebbero lì li, dietro a Peron, pronti alla successione.
(continua in 2.a pagina)
2
L’ECO DELLE- VALÙ VALDESI
cfiDtenaìn! des massacres
de Cahrières el Uérindol (1343)
Sous la pure liunière — des paroles de Dieu — jadis vivaient nos
pères en un sauvage lieu. C’était où
l’Italie — s’arrête au pied des
monts: Là s’écoulait leur vie en
d’agrestes Vallons. Là donc, de l’Evangile — se nourissait leur coeur
— attentif et docile — aux leçons
du Sauveur.
C’est ainsi que commence une très
ancienne complainte sur les massacres des \ audois de Provence, et elle a été tout récemment chantée dans
le petit temple de Mérindol par une
grande assemblée, attentive et émue
aux souvenirs des ancêtres. Puisque
en 1945 il n’avait pas été possible de
rappeler les évènement de 1345.
c’est avec dix ans de retard, le 30
mai dernier, qu’ime grande réunion
des Protestants de Provence avait été
convoquée à Mérindol, un petit village d’environ 700 âmes, qui a joui
à travers les siècles d’une triste renommée dans l’histoire des guerres
de religion. Son nom, paraît-U, ne
serait que l’adaptation du nom de
Miradol, qui est un petit village près
de Prarustin dans les Vallées Vaudoises, et même si cette éthimologie
peut être douteuse, il est prouvé que
les habitants de la région étaient
des Vaudois du Piémont. Vers la
fin du XV siècle ils avaient été appelés par des seigneurs féodaux à
défricher ét cultiver des coteaux
jusqu’alors stériles et déserts, et
comme leurs coreligionnaires qui étaient partis pour les Calabres, et
encore comme ceux qui partirent à
peu près un siècle passé pour les
lointaines régions de l’Uruguay, ils
s’étaient installés dans le Léberon,
sur la rive droite de la Durance, non
loin d’Avignon et de Marseille, et
ils avaient réduit le pays en une
contrée fertile, riche et peuplée. Les
villages principaux étaient Mérindol, Lourmarin et Cabrières, mais
ils en avaient construit plusieurs
autres sur les collines des alentours:
leur dissidence religieuse ne leur
provoca pas d’ennui pour quelques
dizaines d’années, et à cette époque
la grande famille vaudoise de Piémont, de Dauphiné, de Provence,
de Calabre et de Bohème vivait assez tranquillement; aussi ils ne connaissaient pas de frontières et les
barbes remontaient le cours de la
Durance en visitant les disséminés
et les communautés, et arrivaient
sur le versant italien des Alpes en
parlant le même patois des rives du
Rhône.
A Mérindol en 1530 fut convoqué
le deuxième grand synode vaudois
(le premier avait été réuni au Laus
en' Val Cluson en 1526) et c’est là
qu’il fut décidé d’envoyer en Suisse
et auprès des Réformateurs les Barbes George Morel et Pierre Masson,
puisqu’il fallait en-savoir davantage
sur le grand mouvement de la ré
forme; et lorsque Morel revint
(Masson avait payé sur le bûcher
son attachement à l’EvangUe), en
1531, on décida de convoquer le synode de Cbanforan pour en être au
clair et décider de la situation nouvelle des Vaudois vis à vis de la Réforme. L’on sait qu’à Cbanforan les
Vaudçis donnèrent leur adhésion à
la Réforme et que l’hérésie se transforma de ce moment en Eglise:
comme telle, elle allait être en butte aux persécutions.
L’histoire des’Vaudois de Provence n’est pas bien longue, aussi parcequ’en 1562 ils furent absorbés par
les Eglises Réformées de France et
perdirent leur nom de Vaudois;
mais elle est une des plus sanglante
que l’on puisse rappeler.
C’est en effet depuis 1540 que le
Parlement d’Aix, capitale de la région, avait émané un édit répressif
envers ces pauvres gens, paisibles
et obéissants, pour le seul fait qu’ils
étaient vaudois: l’ordre était de raser au sol Mérindol. Il n’eut pas
exécution pour le moment, et ce ne
fut qu’en 1545 que Jean Meinier,
seigneur d’Oppède, réussit à faire
passer à la signature du Roi l’édit
qui devait détruire les colonies vaudoises: à la fin d’avril 1545, en effet
22 villages furent brûlés et saccagés,
environ 4.000 personnes furent tuées
et 660 hommes furent emmenés pour
ramer sur les galères de France. Les
survivants se réfugièrent en Piémont, en Suisse et ailleurs, et purent ensuite retourner dans le pays.
Meinier d’Oppède lut alors saisi et
soumis à un long procès : il s’en tira
très bien d’ailleurs et le pape Paul
IV le nomma chevalier de S. Jean
du Latran. Mais les ruines de l’ancien village de Mérindol et ses murs
démantelés, où fléurissent maintenant le romarin et le genêt, sont
encore là sur la colline pour l’accuser dans les siècles de ce que l’histoire rappelle avec le nom de massacre des Vaudois de Provence.
La réunion commémorative du 30
mai avait été convoquée dans les
bois, au njilieu du paysage suggestif de la Provence: malheuresement
la pluie obligea les gens venus des
villes et des villages des alentours
à se réfugier dans le temple de Mérindol. Le culte du matin fut célébré par le pasteur P. Bourguet, président du Conseil des Eglises Réformées de France; et l’on entendit
dans l’après midi les messages des
délégués de l’Eglise Vaudoise, le
prof. Armand Hugon et le Pasteur
Jahier, et la conférence historique
du professeur E. Léonard, de la Sorbonne, qui rappela les évènements
de 1545. Le pasteur Giraud, actuellement à Mérindol (le pays est à
demi protestant) lit la magnifique
confession de foi des Vaudois de
Provence, qui remonte à 1540 et qui
(segue dalla l.a pagina)
Ma cos’è dunque accaduto? chi
ha aperto gli occhi a Roma?
Se dovessimo ascoltare i malvagi
dovremmo semplicemente prender
nota di questo: la Chiesa Romana
ha aperto gli occhi e cominciato a
protestare quando il Regime ha voluto applicare, nei suoi confronti, le
stesse misure che aveva applicato nei
confronti dei grossi proprietari e
della grossa industria; la Chiesa, in
Argentina, ha anche interessi materiali non irrilevanti. La Chiesa Romana ha aperto gli occhi e cominciato a protestare qt^ando il Regime
ha voluto applicare nei suoi confronti le stesse misure repressive e poliziesche che aveva applicato contro
\ altre istituzioni.
« Volete fare una processione?
Dovete avere un’autorizzazione! ».
« Volete fare una manifestazione
o una riunione speciale? Dovete avere un’autorizzazione! »
Finché queste disposizioni venivano applicate agli altri, Roma taceva.
E così, improvvisamente (ma
non tanto!) si è giunti, anche per la
(diiesa romana alla lotta aperta. E
nei primi rqund la Chiesa romana
ha incassato parecchi colpi duri:
legge sul divorzio, sull’insegnamento religioso nelle'scuole, ecc. Avremo ancora l’occasione di sentire parlare dell’Argentina; ma siccome non
siamu malvagi, ci limitiamo ad osservare che è veramente spiacevole
che la Chiesa romana abbia impiegato tanto tempo a riconoscere il vere) volto dell’assolutismo giustizialista, ed a ricordarsi che essa (Chiesa
romana) è il baluardo della libertà
contro tutti gli assolutismi!
L. A. Vaimal.
h été publiée aussi par l’historien
Scipione Lentolo; la lecture d’autres pièces historiques et le chant
de cantiques complétèrent le programme assez long, mais suivi d’une
attention soutenue par le public.
Vous pensons que cette journée,
avec ses souvenirs historiques, ait
été bénie, puisque il n’est pas possible de ne pas réfléchir et méditer
sur la foi des pères quand on revoit
les lieu de leurs souffrances.
« Passant, vois ces ruines — ces
vallons désolés —- et sur tant de collines — ces murs démantelés ».
Auguste Armand Hugon
Un moment de la manifestation
I centenari dimenticati
GUSTAVO MODENA
Cosa succede in Argentina?
I cartelloni della settimana
Volt c’è che l’imbarazzo della scelta per i torinesi. I cartelloni cinematografici di Torino, al SI maggio offrivano una ricca messe di titoli allettanti; La strega rossa — Il peccato
di Giulietta — La bestia umana —
Squadra omicidi Noi cannibali —
II bacio di una morta — Prendeteli
vivi o morti — Mano vendicatrice —
Anatomia di un delitto — Sangue
sul fiume.
(continua dal n. 11)
^ Dubbi ed amarezze
Durante il suo lungo soggiorno in
vai Luserna, il Modena continuò, in
complesso, la vita travagliata di prima: fatta sì di passione per le sorti
della patria e dell’arte, ma anche
di tentativi sempre falliti per uscire
dalle strettoie economiche in cui si
trovò periodicamente, per colpa di
eventi politici, di malattie sue e della moglie, dell’epidemia colerica del
1854 che aveva fatto strage a Pinerolo, Torino, Vercelli, Genova, di
guai d’ogni sorta che crescevano invece di diminuire e che mettevano
tanta amarezza nell’animo del Modena, da fargli scrivere che « se non
fosse per Giulia, non so a qual partito disperato m’appiglierei ».
Anche la sua arte gli era venuta
in fastidio: « Il recitare mi amareggia. Che mi resti da mangiare il risotto, o soltanto la polenta non mi
importa, ma voglio giubilare la mia
vecchia carcassa » (aveva 55 anni).
E si riacutizzava il desiderio di piantar lì ogni cosa, di lasciare una terra in cui si sentiva un isolato ed un
sorpassato per trovare all’estero un
tranquillo rifùgio.
Pur negli anni successivi alla sua
partenza da Torre ed al Suo ritorno
a Torino (ove prese alloggio al Borgo Salvatore, via Thesauro 8), il Modena non si seppe mai decidere a
riprendere in pieno la sua attività
o quelle nuove che gli si venivano
presentando: le varie offerte fatte
gli di dirigere compagnie teatrali a
Milano e a Torino, di coprire una
cattedra di declamazione, propostagli dal Ricasoli, a Firenze, vennero
tutte rifiutate. Non voleva, lui rejmbblicano ardente e tutto d’un pezzo, accettar cariche da governi monarchici, ch’egli aveva sempre avversati e combattuti. Superbo come
il Farinata dantesco, preferì una esistenza povera e randagia, agli onori ed alla gloria di una posizione
ufficiale governativa, che aveva spietatamente rinfacciata a compagni di
fede meno intransigenti.
Come nel 1855 non aveva approvato la spedizione in Crimea, così
lo troviamo freddo ed avverso alla
campagna del ’59 e l’epopea garibaldina del ’60. La sua ironia si accresce, diventa più amara ed ingiusta verso tutto quanto non è di marca repubblicana.
FnneraD civiH di C. Modena
E meno di prima gli riuscì, negli
ultimi due o tre anni di sua vita, di
effettuare quel sogno che lo aveva
più d’uila volta allettato: abbandonare l’Italia e ritirarsi in terre ove
la libertà non era una semplice parola: negli Stati Uniti o in Svizzera. Recitò ancora in varie città d’Italia, si spinse fin nella Toscana e
a Napoli, per tornarsene, sconsolato e deluso di tutto e di tutti, a Torino. Dovunque aveva trovato mestieranti della politica e ciarlatani
profittatori, Garibaldi quasi dimenticato e Mazzini messo all’indice.
Ma ormai Gustavo Modena era
giunto alla fine del suo viaggio terrestre. Fu costretto a mettersi a let
to ed ansiosamente assistito dalla
moglie si addormentò per sempre il
21 febbraio 1861.
I suoi funerali furono maestosi.
Vi presenziarono i generali Tiirr,
Medici, Cosenz; uomini politici come il Crispi, Bixio, il Brofferio,
Mordini, lo Zambeccari; scrittopi ed
artisti in gran numero, fra cui il
Tecchio, il Salvini, la Cazzola, il
Macchi, il Papadopoli; gli studenti
di Torino, ai quali il ministro dell’Istruzione, Mamiapi, aveva proibito (L’intervenire con la bandiera
dell’Università, ed una folla di popolo. Egli non ebbe, come asserì il
Lien di Parigi, una sepoltura svoltasi con rito evangelico e presieduta
dal pastore Amedeo Bert di Torino; ma avendo, scrive il presentatore anonimo delle sue lettere, « i
preti cattolici negato un posto nel
camposanto alla salma di un uomo
che tante volte aveva stigmatizzato
la Curia di Roma, fu solo per cortesia degli acattolici se il corpo del
grande artista potè ottenere onorata sepoltura. E la modesta tomba
che sorge nel cimitero degli Evangelici di Torino, fu innalzata alla
memoria dello sposo dall’indimenticabile Giulia ».
Con ragione perciò c( La Buona
Novella » del 15 aprile 1861 smentiva l’asserzione del giornale parigino menzionato, precisando che
Gustavo Modena, « in fatto di sistema religioso, era materialista e respingeva come un assurdo la dottrina della immortalità dell’anima e
quelle che su di essa si fondano:
morendo, egli raccomandò ai suoi
amici che nessun rito religioso venisse celebrato sulla sua tomba ».
Ed è appunto per rispettare tale
volontà del defunto e (lei suoi familiari che il pastore Amedeo Bert, '
pur avendo di buon grado concesso
per la sepoltura il carro fimebre dei
protestanti e l’inumazione nel camposanto dei medesimi, non intervenne ufficialmente alla funebre cerimonia, nè tanto meno celebrò alcun
servizio religioso, nè in casa dell’estinto, nè nel camposanto: com’ebbe a spiegare egli stesso in una lettera indirizzata al deputato Mauro
Macchi, otto giorni appena dopo la
morte del Modena (cfr. c( L’Unità
Italiana » n. 166, (lei 19 giugno
1861).
Al cimitero, prima che il feretro
scendesse nella fossa, pronunziò un
breve discorso il Macchi, mettendo
in rilievo le qualità e le virtù del
Modena: la più raramente praticata delle quali, disse l’oratore, è
quella che egli professò per tutta la
vita. (( Egli non volle che la sua
morte fo.sse in contradizione con la
sua vita; e nella sua vita non volle
che alcun atto fòsse in contradizione col suo pensiero ».
II pastore valdese conosceva il
grande artista, con lui cc aveva avuto colloqui amichevoli intorno ad
argomenti religiosi e filosofici », attraverso i quali si era reso conto
della sua generosità, della sua moralità, della sua onestà. Perciò il
credente, pur compiangendo chi non
aveva (Credenze religiose positive, aveva teso la mano fraterna dell’amicizia al non credente ed aveva ac
colto benevolmente il suo ultimo de
siderio di essere sepolto nel reparto
del camposanto riservato agli acattolici. Perchè, scrive il Bert, chi a se
non un bigotto od ignorante fanatico, avrebbe la pretesa di erigersi
a giudice infallibile d’altrui, e nou
tollererebbe nè amerebbe ogni uomo leale e probo, fatta del tutto astrazione delle sue particolari opinioni »?
Ma purtroppo al Bert, questo suo
atto di tolleranza e di generositii
d’animo venne ascritto a colpa e gl
procurò da parte di tre suoi colleghi una denuncia ed una riprovazione in Sinodo. Si nominò anzi un;.
Commissione d’inchiesta di tre niem bri (fra i quali uno dei suoi acci!
satori), incaricata non solo di esa
minare la lettera incriminata che er;*
comparsa sul N. 62 de cc II Dirii
to », ma ancora di portarsi a Tori
no per procedere in loco ad una in
chiesta generale sulla vita e sul lavoro del ministro valdese, in sernì
alla parrocchia che da quasi 30 anni egli aveva fondato e dirigeva nella capitale subalpina. E nella cc relazione » che presentò alla Tavola,
la Commissione ebbe parole di critica all’opera pastorale del Bert, die
fin dal 1833 tanto si era adoperat-o
in Torino per far conoscere i suoi
correligionari valdesi, che con tanijj
impegno e capacità, prima e dopo
il 1848, aveva lottato per la libertà
di coscienza, che più di ogni altro,
coll’opera sua storica « I Valdesi r>
li aveva fatti conoscere ai suoi counazionali, assecondando in ogni circostanza la corrente liberale di quegli anni fortunosi che diedero le libertà civili agli ebrei ed ai protestanti e quella politica a tutti gli
Italiani.
Modena uomo
Se fosse necessario confermare la
attitudine di miscredente incorreggibile, di avversario della religione
che non abbandonò mai il Modena,
potremmo citare più di una affermazione esplicita, come ad es. la sconcertante boutade che scriveva il 24
ott. 1855 al Garberoglio: (( Vuoi la
mia biografia? Eccola; Nacqui, vissi, me ne impippo e creperò ». O
quell’altra raccomandazione che egli
faceva allo stesso amico, in una lettera scritta da Torre Luserna il 5
magg. 1854, del seguente tenore :
(( ... quando farò il viaggio che fece
il povero Canova (che era morto),
non farmi ¡’insulto che hai fatto a
lui di mettermi preti a baiare o moccoli a bruciare intorno alla mia bara: lasciami andare ad altri mondi
allo scuro ».
Quanta differenza di sentimenti
dal Mazzini, che nel suo esilio inglese poteva scrivere, ad una delle
tante j>ersone che lo amavano nelle
sue sventure, le seguenti parole:
(( Io non sonty cristiano — appartengo però ad una Fede che io ritengo
molto più pura e più alta. Ma il
tempo del suo avvento ancor non è
giunto: e fino a quel giorno la manifestazione cristiana rimane pur
sempre la rivelazione più sacra dello spirito progressivo dell’llmanità
nel suo cammino verso un ideale che
prima o poi dovrà essere raggiun-
3
\
i
L*ECX) DELLE VAIil VALDESI
to » (leu. del M. -alla Sig.ra Peter
Taylor, probabilmente del 1855).
Come appare dalle poche citazioni riportate, il Modena fu di una
.sincerità sconcertante, ricco di trovate originali, estrose, ironiche;
spesso violento nei suoi apprezzamenti e nei suoi giudizi, che sgorgavano con schiettezza dal suo animo esacerbato dalle molteplici esperienze dolorose che la vita gli aveva
riservato fin dai suoi vent’anni e che
continuò a distribuirgli fino al termine dei suoi giorni.
Uomo tutto d’un pezzo, diceva la
verità nuda e cruda e si mostrava
burbero con tutti: come se si compiacesse di nascondere la sua innata
bontà d’animo sotto una scorza ruvida, quasi brutale, nella sua incontentabilità come artista drammatico
e nella sua intransigenza * come repubblicano.
Bontà d’animo che è provata sia
dai sacrifici cui andò incontro senza
esitare nella sua vita di patriota e
di cospiratore, sia da quelli cui si
sottopose egli stesso quando vendeva la casa paterna per offrire ai suoi
compagni d’arte, travolti in disgrazia, tutte le sue sostanze.
Negli ultimi anni si accrebbe la
sua tristezza, la sua irritazione ed
il suo disgusto per la vita; e fini per
cadere, come scrisse il Mazzini ad
una amica inglese un anno prima
della morte del Modena, nella diS jierazione che gli precluse ogni pub1)1 ica attività ed ogni azione per gli
ideali che lo avevano infiammato negli anni giovanili, fino alla prima
guerra per l’Indipendenza.
il Modena fu, nella sua non Imiga vita di artista, come vulcano in
continua eruzione: con sempre nuove idee e nuovi progetti che gli frullavano per la testa e che eglU distribuiva a piene mani ai suoi amici
c collaboratori, esortandoli ora a
modificare i loro primitivi progetti,
ora suggerendo argomenti nuovi e
<1; forte drammaticità: come l’Arnaldo da Brescia al dall’Ongaro, o
Pia Dolcino al Volle, che doveva
essere, quest’ultimo, insieme « Huss,
Arnaldo, Savonarola, Mazzini, Goetz
di Berlichingen, l’apostolato di ogni
libertà ».
Il grande attore aveva coscienza
di questa sua ricca, esuberante, vulcanica immaginazione: si che, con
nialcelato orgoglio (che forse fu la
sua pietra d’inciampo nella vita) poteva dire di sè in una lettera al Grillenzoni del genn. 1859: «Io sono
un genio femminile: scaravento le
mie idee, come grani di spelta sulle
ali dei venti: se germogliano, bene;
se no, la terra non li meritava ».
T. G. PoNs
EMIGRAZIONE
Signor Direttore,
E’ mai possibile? Si ritorna da
capo? Dopo il Venezuela, proposto
alcuni anni or sono, ecco che la Pro
V'alli propone ora il Sud Africa come paese di emigrazione per i Vaidesi, e quando il problema razziale
si fa acuto in quelle regioni. Mentre celebriamo o stiamo per celebrare il centenario della emigrazione
Valdese nel Sud-America, dopo che
l’Uruguay ha concesso generosamente il permesso di immigrazione a
mille Valdesi e, se non erro. Vi sono
ancora delle possibilità.
Mi ero prefisso di non intervenire
nelle interessanti discussioni riguardanti la Chiesa alle Valli, in Italia,
dato che pur conoscendo i problemi
non ne ho diretta responsabilità, ma
qui si tratta di un danno che si propone al popolo Valdese nel suo insieme, a nòstri fratelli che potrebbero andare incontro a delusioni e,
peggio ancora, quando una via ben
più facile si presenta loro se proprio
devono lasciare le ,Valli.
Quando, poco più di un secolo fa,
si proponeva come paese di emigrazione la Sardegna, l’Algeria, l’Australia o che so io, si cercava ^ma
via, una soluzione ad im male esistente. Oggi sarebbe dimenticare che
Dio ha offerto ai Valdesi che devon
partire dalle Valli una seconda patria nelle nostre colonie del Rio della Piata.
Saranno sempre inguaribili i Vaidesi dall’eccessivo individualismo,
dalla • dispersione delle forze, dal
prurito di proporre qualcosa di nuovo senza studiare con serietà le pròpostd? Guido Rivoir
Angrógna (Copoluogo)
Domenica 19 giugno abbiamo accompagnato aUa sua ultima dimora
terrena la spoglia mortale della nostra sorella Malan Fanny, deceduta
improvvisamente alla frazione Bolletta all’età di anni 69.
Alla sorella, al fratello, ai parenti tutti rinnoviamo l’espressione della nostra fraterna simpatìa.
Lusttrna San Giovanni
Attività/varie. — il giorno dell’Ascenzione le nostre Madri si s’ono recate a Milano, dove sono state accolte con vivo senso di fraternità dal pastore A. Ribet e signora, da un simpatico gruppo di loro collaboratrici,
tra cui non mancavano le Sengianine residenti a Milano. Dopo il culto, presieduto dai pastori Ribet e
jahier, è stata organizzata la visita
alla città. Una buona giornata che
na lasciato in tutte un gradito ricordo.
Gli alunni delle nostre Scuole Do
menicali hanno chiuso l’anno sco
iastico con una visita a San Ger
mano Chisone, dove sono stati fra
ternamenlé accolti dal pastore U
aeri e dalla sua Signora; pomerig
gio piovoso, che però non ha influito
sulla vivacità dei giovani turisti. Un
efficace messaggio del pastore Beri
che ha ricordato brevemente la storia di quel tempio; poi visita all’Asilo dei Vecchi, e canti dei ragazzi;
anche qui simpatica accoglienza della direttrice dell’Asilo.
Due gradite visite. 11 signor Morley che ha illustrato, ad un buon
pubblico convenuto nella Sala Albarin, la necessità della costituzione di
Unioni familiari nelle varie parrocchie, sia ai fini di un potenziamento
della vita parrocchiale, che di una
efficace presenza sul piano internazionale. Il pastore Ernesto Tron, di
Colonia Vaidense, ha rivolto un efficace messaggio alla nostra comunità, presiedendo il culto di domenica
12 giugno. Ai due visitatori esprimiamo la nostra riconoscenza.
La nostra partocchia ,come è noto ha ospitato la Conferenza distrettuale; vi erano delegati i signori Daniele Malan e Umberto Fraschia.
Siamo grati al Signor Carlo Alharin
ed alle sue collaijoratrici per l’ottima organizzazione del pranzo.
Battesimi. — E’ stato battezzato
Sergio Fraschia di Renato e Bertin
Adele. II Signore benedica questo
bambino ed i suoi genitori.
Matrimoni. — Il 15 maggio è stato celebrato il matrimonio di Albarin Albino e Gaydou Rosina; il 22
maggio quello di Revel Dino e Morel
Maria Rosa; il 23 giugno quello di
Pietro Guglielmo Buffa con Lina
Agli. La grazia del Signore riposi
su questi sposi.
Lutti. — Il 16 maggio il nostro
campo del riposo ha accolto le spo
glie mortali di Giovanni Manfred
Prochet, deceduto a Savigliano, fi
glio di Matteo Prochet che tanta par
te ebbe nella vita della nostra Ghie
sa. 11 7 giugno un mesto corteo ac
compagnava al cimitero le spoglie
mortali di Guglielmina Olga Mala
not vedova Nicolai, di William, de
ceduta a Torino in età di 54 anni
Al Rifugio Carlo Alberto è decedu
ta, in età di 95 anni. Lidia Constan
tin vedova Codino. Sabato, 19 giu
gno, avevano luogo i funerali del
1 anziano Luigi Malan, di Pontevec
chio, deceduto all’età di 70 anni
cantoniere stradale per lunghi anni,
era stato ed era ancora membro del
Concistoro di Luserna San Giovanni. Il pastore R. Jahier che presiedette il servizio fimebre pose in rilievo come l’attività professionale
del nostro frateUo fosse come un simbolo di.quella attività spirituale che
fu così viva nel nostro fratello, facendo di lui un vero compagno delle
anime che nel loro cammino faticoso e travagliato si rivolgevano a lui
j>er consiglio e al suo focolare ospitale trovavano ristoro. Il pastore G.
Bertinatti innalzò una fervida preghiera e, sulla tomba dello scomparso, l’assessore Frezet portò, a nome
dell’Amministrazione coiqnnale, la
espressione deUa riconoscenza del
(Comune di Luserna S. Giovanni per
questo umile servitore, esemplare
nella fedeltà dell’adempimento del
suo compito. \
„.t.
Umiltà e fedeltà:«sono due parole
che sono le caràtteiìstiche della testimonianza di Luigi Malan. Ci sia
concesso di ricordare qui un episodio di questa fede semplice di umile credente per. il quale la comunione con Dio era una realtà nella vita
quotidiana. Lo ha riferito, in un opuscolo consacrato alla propria attivita sacerdotale, un altro scomparso :
il rev. G. B. Canavese, parroco del
Sacro Cuore di Qfcsù, in Luserna S.
Giovanni. Narra questi che il 10 settembre 1944 aveva dovuto recarsi,
in missione, per incaico deU’autorità militare, in zona Pontevecchio;
pioveva: ” Il cantoniere Malan, che
abitava li vicino, mi invitò a salire
una scaletta e ad entrare in casa sua;
... mi diede da sedere e si scusò di
non potermi offrire un’ospitalità più
degna della mia persona ”. Poi il
sacerdote cattolico ed il cantoniere
valdese parlano della guerra, delle
sue miserie e dei suoi lutti; intanto
una scodeRa di minestra è pronta.
Prima però di accingersi a mangiare, stando in piedi, eretto della
persona, puntò sulla mensa la mani,
e, con gli occhi socchiusi, recitò
chiaramente la preghiera per domandare a Dio la benedizione del cibo
che stava per prendere. Si rivolgeva
poi a me e mi diceva: ” Questa preghiera io la recito sempre in francese, ma questa volta, per riguardo alla sua presenza, volli piegare in italiano ”. Lo ringraziai di tanta attenzione; ma intanto ero rimasto profondamente commosso dinanzi ad un
atto di fede così semplice, così schietto, così fervoroso ”.
E’ questo il cantoniere-anziano Luigi Malan di cui portiamo il ricordo
nei nostri cuori: eretto nella persona, con gli occhi socchiusi nella preghiera. La malattia dura e spietata
ha potuto piegare la sua persona eretta; ma la sua ultima parola è stata ancora: pregliiera: « Non ho più
la forza di pregare — diceva al pastore —; pregate per me ». Il 26
giugno hanno avuto luogo i funerali
del nostro fratello 'Florentin BoUf
lard, deceduto agh Airali in età di
74 anni. _
Ai familiari rinnoviamo l’espressione della nostra cristiana simpatìa.
Asilo infantile. — La chiusura
dell’anno di attività del nostro giardino d’infanzia ha avuto luogo con
il tradizionale « saggio » nella Sala
Albarin, gremita di un pubblico numeroso che non si è stancato di applaudire i vari numeri del programma e di chiedere dei bis. Un pubblico di genitori, di mamme specialmente (i padri sono ancora evidentemente un po’ restii a lasciar trapelare la loro commozione o il loro.,
orgoglio), un pubblico cioè di competenti in fatto di educ^ione, che
hanno dimostrato di saper apprezzare il lavoro che è stato compiuto durante l’anno. Tutti i numeri sono
stati applauditissimi, ma ci sia permesso di segnalare in modo speciale
agli onori della cronaca un graziosissimo quadretto di ambiente giapponese ed un brillantissimo corteo
nuziale che ha trovato nostalgiche
risonanze nel cuore delle mamme e
dei noimì! Ci sia permesso di esprimere qui la riconoscenza della parrocchia al Gomitato dell’Asilo infantile, alla sua infaticabile direttrice,
signorina Marcella Peyrot, alla sua
collaboratrice signorina Benigno ed
ai piccoli attori tutti.
Corale. — La Corale ha chiuso il
suo anno di attività con una gita a
Cuneo, dove ha partecipato al culto
della locale Comunità Battista. Un
incontro che ha lasciato i cuori commossi e pensosi.
rep.
Prramollo
Il 1" giugno ci ha lasciato, per
iniziare una vita di più alto servizio, Long Alessandrina’ Ved., dei
Pellenchi, di anni 67. La chiamata
le è giunta improvvisa. Essa era da
qualche tempo un po’ indisposta,
ma nulla lasciava prevedere prossima la sua partenza. Pochi giorni
prima infatti era salita su « à la
miando » ai Sappè, per trascorrervi i mesi estivi. U Signore improvvisamente l’ha chiamata più in alto
ancora.
Diverse altre famiglie pure sono
stfite nel corso di queste ultime settimane visitate dal lutto. Sono deceduti ultimamente a Torino Long
Marta Fed. Vercellino e Peyronel
fienaio, di Eli, originari di Pramollo ed a S. Germano Chisone ha terminato la sua corsa terrena Beux
Olga Ved. Balmas, mamma di un
nostro membro di chiesa.
A tutti i fratelli e le sorelle afflitti la chiesa rinnova l’espressione
detta sua simpatia e della sua solidarietà cristiana.
Sono stati uniti in matrimonio:
Plavan Ivo (Pomeano) e Bounous
Lelia (Pomeano) il 21 maggio; Costane! Silvio (Micialetti) e Sappè
Ada (Pellenchi) il 4 giugno.
Auguri di molte gioie e di ogni
heneclizlone nel Signore.
Sono stati presentati al S. Battesimo Claudia Clpt, di Levi e Dina
(Pellenclii) e Ezio Bounous di Enzo
e Anifa (Pomeano) la domenica 12
giugno.
La grazia del Signore riposi su
questi bimbi e sulle loro lamigUe.
La domenica 15 maggio ha avuto
luogo «. la festa della Mamma ». Le
numerose mamme ed i molti papà,
convenuti nella grande sala delle
attività giovanili, hanno gioito del
vasto ed interessante programma di
canti e di recite preparati in loro
onore dai bambini della Scuola domenicale e dette elementari.
Un grazie di cuore alle Insegnanti ed a tutti coloro che hanno collaborato alla preparazione della riuscitissima festa.
La tradizionale gita primaverile
dei giovani dell’Unione ha avuto
luogo il giorno dell’Ascensione ed
ha avuto come meta Clavière. e la
Valle di Susa. Il tempo veramente
splendido ha permesso a tutti i partecipanti di godere molto di tutte le
bellezze vedute e di tornarsene a
casa vivamente soddisfatti della loro giornata.
La Scuola Domenicale si è accontentata di salire, al termine deUa
sua attività la domenica 21 maggio,
all’Azarà. Essa ha trascorso lassù
un bel pomeriggio fra canti e giochi.
Il nostro « bazar » annuale, organizzato dall’Unione delle Mamme, si è svolto l’ultima domenica di
maggio ed ha avuto un risultato ottimo. Vogliamo ancora una volta
ringraziare tutti i donatori, vicini e
lontani, e tutti coloro che hanno dato il loro valido aiuto per la sua
buona riuscita.
Una visita gradita ci è stata fatta dal Pastore Sig. Paolo Bosio. Egli
è venuto a trascorrere alcuni giorni
tra di noi e la domenica 5 giugno
ci ha portato il suo messaggio, presiedendo il culto.
Lo ringraziamo molto vivamente.
Hanno rappresentato la Chiesa
alla Conferenza Distrettuale, che ha
avuto luogo il 9 giugno a S. Giovanni, i Sigg. Bounous Eli (Pomeano)
e Jahier Enrico (Ciotti). Quali delegati al Sinodo sono stati nominati
i Sigg. Bounous Enrico (Pomeano)
e Long Enrico (Sapiatti).
Da parte dei Sigg. Edmond, Edvy
ed Emma Long, di New York, abbiamo ricevuto, in memoria di Henry Jahier, originario della Ruata di
Pramollo e deceduto a New York,
la somma di L. 19.000.
La Chiesa ringrazia i generosi donatori e porge il suo reverente saluto alla memoria del caro Scomparso.
Prarostino
Bazar. — Con ima giornata splendida, abbiamo tenuto la nostra animale vendita di beneficenza nel pomeriggio della domenica 1” maggio.
iVlla buona riuscita della manifestazione hanno collaborato, in diverse
maniere, molte famiglie deUa Comunità, a cui la Chiesa esprime la
sua riconoscenza.
Assemblea di Chiesa. — Si è riunita domenica 8 maggio nel corso del
culto. E’ stata letta e discussa la Relazione Annua presentata dal Concistoro: sono state luci ed ombre del
servizio della nostra fede e dell’impegno più o meno serio con cui abbiamo cercato di servire il Signore
nella comunione della Chiesa. L’Assemblea ha, inoltre, eletto quali delegati alla Conferenza Distrettuale i
fratelli Enrico Pons (S. Bart.) e Alberto Robert (Fave); delegato al Sinodo Pierino Paschetto (Munier),
supplente Virgilio Gay (Sers); revi
sori dei conti Alessio Gardiol (Sarei)
e Alessandro Robert (Fave).
Feste di Canto. — La nostra Corale ha partecipato alla festa dì canto, tenutasi a Pinerolo, domenica 8
maggio, ove ha eseguito a solo l’in- ‘
no 63 della raccolta italiana': « £’
consumato! Oh giubilo... » e l’inno
93 della raccolta francese: « Pécheur, je voudrais te guérir... ». La
Scuola domenicale ha partecipato,
a Pomaretto domenica 22 maggio,
alla festa di canto con gli inni: 176
italiano: « Resta con me. Signor, il
dì declina » e 269 francese: « Jésus
est au milieu de nous..'... ». Sono state due manifestazioni alle quali i
nostri cantori, piccoU e grandi, hanno portato con gioia il proprio contributo.
Pentecoste. Due culti (uno nel
Tempio di S. Bartolomeo e l’altro
in quello di Roccapiatta, nel pomeriggio) hanno riunito un buon numero di fedeli la domenica di Pentecoste. La presenza dello Spirito
Santo in mezzo a noi è presenza del
Signore... E’ presenza che si manifesta in potenza... E’ presenza che
esige da parte nostra un impegno
deciso a servire il Signore nella vita quotidiana, e a non « contristare
lo Spirito ».
Due bei culti, se un numero più
grande di fedeli avesse partecipato
alla Santa Cena celebrata in entrambi!
Gite. Un bel numero di sorelle
dell’Unione delle Madri ha partecipato a Prali, ad Agape, al .convegno generale organizzato per tutte
le sorelle delle Valli. Le nostre sorelle sono tornate entusiaste delle
belle cose viste e udite...
I bambini della Scuola domenicale hanno fatto una passeggiata il
2 giugno ad Angrógna, visitando la
« Gheisa d’ia Tana » e il monumento di Chanforan: luoghi storici che
ci ricordano fatti, a volte un po’
dimenticati oggi, nei quali rifulge
la fedeltà dei nostri Padri, i quali
affrontavano pericoli d’ogni genere
per recarsi ai culti neUa storica caverna e si impegnavano, con sacrificio, anche di danaro, a far tradurre la Bibbia neUa lingua del popolo, tanto era l’amore loro per la
Parola di Dio. Possa il ricordo dei
luoghi visitati dai nostri bambini,
suscitare sempre più neUe giovani
generazioni l’amore della storia valdese e l’amore di servire il Signore
con pari zelo.
I giovani della Unione sono stati,
domenica 12 giugno, a Sanremo,
ove hanno partecipato al culto nella chiesa della Comunità locale, e
gioito moltissimo per le note bellez-^
ze naturali della « riviera ». -v
Tutte queste gite hanno fatto del
bene ai partecipanti. Ne ringraziamo il Signore.
Visita. Il culto di domenica 12
giugno è stato presieduto dal Sig.
Pascal, Anziano della Chiesa di Villar Pellice. La Comunità lo ringrazia sentitamente per il suo messaggio cristiano.
Battesimo. Il segno della Grazia
di Dio è stato posto, col battesimo,
sulla vita del piccolo Franco Peyrot
di Giovanni e di Anna Scarano (San
Bartolomeo) gl culto di domenica 5
giugno. Il Signore lo faccia crescere (f in sapienza, in statura ed in
grazia » dinanzi a Lui e agli uomini.
Matrimonio. Sabato 18 giugno è
stato celebrato il matrimonio di Erica Malan (Codini) e di Erminio
Luigi Beux (Inverso Porte).
II Signore benedica questo nuovo'
focolare, che si è aperto sotto il suo
sguardo.
Nella Casa del Padre. Dopo molte sofferenze ha terminato la sua vita terrena la nostra sorella Emma
Zuccaro ved. Rostagno (Barina), a
soli 54 anni. I suoi funerali si svolsero il giorno 31 maggio, con largo
concorso di pubblico per tributarealle due figlie ed ai parenti tutti l’espressione della simpatia cristiana
nel dolore.
« Il suo sole è tramontato mentre era ancora giorno » (Ger. 15: 9).
Torre Pellice
Domenica prossima 3 Luglio, durante il culto del mattino, avrà luogo l’insediamento del nuovo Pastore, Sig. Franco Sommaiti.
4
4 —
L’Eœ DELLE VAIO VALDESI
Notizie delle Chiese nel mondo
Inghilterro
All’inizio di maggio la Chiesa Presbiteriana d’Inghilterra ha avuto il
suo Sinodo nella città di Manchester.
La Chiesa Valdese vi . è stata rappresentata dal Pastore Ermanno Rostan.
Il Sinodo, con ordine e con savia
disciplina, ha esaminato l’opera della Chiesa Presbiteriana all’interno
ed all’estero, nei campi di missione.
Ecco alcuni argomenti che hanno
tenuta desta l’attenzione di tutta la
Assemblea : la presenza e l’opera della Chiesa nelle grandi città inglesi,,
specialmente nei quartieri privi di
luogo di culto (Church extension);
è stata raggiunta la somma di 100.000
sterline necessaria allo sviluppo dell’opera nelle grandi città e, in una
grande riunione serale, è stata messa in evidenza l’attività preziosa degli evangelisti, delle diaconesse di
parrocchia e dei vari collaboratori
laici; l’opera della Chiesa ancora
una volta è stata definita'come opera di evangelizzazione: si tratta di
comunicare il messaggio all’uomo
della strada, di consolidare i risultati ottenuti, di creare dei piccoli
gruppi i quali servano da stimolo a
tutta la comunità.
E’ stata varata, dopo dieci anni di
studio e di lavoro nelle Commissioni, nelle Conferenze Distrettuali e
nei Sinodi, ima nuova Confessione
di fede in sostituzione dell’antica
Confessione detta di Westminster; si
è trattato, cioè, cc di mettere in chiaro in qual modo la Chiesa intende
oggi la rivelazione del Vangelo dpi
Nostro Signor Gesù Cristo come è
contenuta nelle Scritture e di vedere come ima nuova Confessione pos
XlVme CAMP SOCIAL
DES JEUNES
Nous sommes heureux de signaler à nos
lecteurs ce camp, organisé par le « Christianisme Social » dans le cadre de l’Université Unioniste de Joubert au Cambon sur
Lignon (H.le Loire) du 31 Juillet au 7 août
1955. Ce seront des journées de travail sérieux et de sport, d’information et de mise
au point de notre attitude chrétienne.
Sujets d’étude:
I - La condition des jeunes: ^Espoirs, possibilités... obstacles. Rôle de la jeunesse
pour l’individu et la société. Son importance numérique en 55 et le vieillissement
frangais. Ce qu’elle attend de son intégration à la société, ce qu’elle doit apporter?
II ■ Tu gagneras ton pain... 1) L’économie
française peut-elle fournir à chacun son
emploi?- a) Rémunérateur (justice sociale),
b) utile à la société (organisation), c) adapté
à nos capacités (apprentissage manuel et
intellectuel). 2) Les jeunes peuvent-ils réaliser leur personnalité par le travail? Travail, responsabilité sociale, syndicalisme et
culture.
III - Tu fonderas un foyer... 1) Une question d’équilibre: les ressources et les besoins. Moins, d’enfants ou plus de logements? 2) Les jeunes ménages peuvent-ils
associer leur famille à la vie sociale, culturelle et religieuse? Conception 55 de la
famiUe. La mère au foyer? Place de la
femme et de la famille dans la nation.
IV - Tu assureras l’avenir... L’avenir atomique sera-t-il de paix? Responsabilités des
jeunes pour la compréhension internationale. Intervenir pour fonder la coexistence
sur la justice entre les deux blocs et avec
les peuples coloniaux.
V. - Conclusion: Pour une politique de
la jeunesse, par les jeunes. En liaison avec
les problèmes d’intérêts généraux.
Indications pratiques: Ce Camp est ouvert aux jeunes gens et jeunes filles de 18
à 30 ans. Nombre de participants limité à
60. S’inscrire au plus tôt en adressant son
inscription et le droit d’inscription (500
F). Les frais de séjour sont de 500 F par
jour. Quelques demibourses sont disponibles. Réduction de 20% sur les chemins de
fer, sur demande. Nos amis de l’étranger
sont naturellement les bienvenus. Une circulaire en juillet vous apportera les documents pour vous préparer à ces études et
les renseignements pratiques.
sa sostituire nella inta e nell’insegnamento della chiesa la Confessione di fede di Westminster ».
Francia
Il grande evangelista Billy Graliam ha rivolto il messaggio cristiano del ravvedimento e della vita ^
nuova in Cristo ad una immensa folla rimiila per alcune sere a Parigi
nel « Vélodrome d’hiver ». Gli uditori si sono calcolati a 50.000. Il suo
messaggio ed i suoi metodi di evangelizzazione sono stati variamente
giudicati; tuttavia i giornali evangelici hanno messo in rilievo l’attualità' e la potenza del messaggio
di Billy Graham, nonché la magnifica opera di preparazione compiuta da tutti i gruppi protestanti, di
qualsiasi chiesa o movimento religioso, in uno spirito di preghiera e
di intercessione^
« Le Christianisme en XX siècle »
riassume il suo articolo di fondo in
un’unica parola, che è anche un monito alle chiese destinate ad accogliere coloro i quali sono stati toccati dalla predicazione dell’evangelista: « Persévérer: persévérer dans
cette communion et dans ce souci
d’apporter l’Evangile à notre peuple; persévérer dans ce travail commun pour l’évangélisation et le réveil; persévérer maintement: ne
vous laissez pas reprendre par la routine de l’existence; lisez votre Bible,
priez, vivez dans l’obéissance à la
Parole de Dieu, soyez actifs dans votre église, persévérez ».
Scozia
Prima di venire in Francia, Billy
Graham ha svolto una limga campagna evangelistica a Glasgow, la
grande metropoli scozzese. In occasione della « General Assembly » o
Sinodo della Chiesa di Scozia, Billy
Graham fu invitato a parlare e fu
salutato dagli scozzesi con-grandi applausi di riconoscenza per l’opera
compiuta. \
La chiesa di Scozia conta 1.292.000
membri comimicanti; fra le Chiese
Riformate è una delle più viventi e
delle più attive. Dice Marcel Pradervand nel Semeur Vaudois : « Elle a
des paroisses dans tous les continents
et elle accomplit un beau travail
missionnaire. Depuis quelques années elle prend conscience de sa responsabilité à l’égard des tièdes et
des indifférents. Le mouvement
’’Tell Scotland” (dites-le à l’Ecosse) qui bat son plein, et la campagne de Billy Graham, ont déjà porté des fruits: si l’Eglise d’Ecosse ne
se relâche pas, elle en récoltera encore davantage dans les années qui
viennent ».
Italia
La popolazione evangelica di Naj)oli ha vissuto un’ora di esultanza
in occasione del cinquantenario della costruzione di Casa Materna, la
bella e grande opera di fede e d’amore che onora il Protestantesimo
italiano in quella città. « Voce Metodista » dedica alcune pagine alla
rievocazione del passato ed alla gioia
di un presente periodo di operosità
e pieno di speranza.
c( Casa Materna » è sorta cinquant’anni or sono per opera del Past.
Riccardo Santi e della sua Signora,
il giorno in cui essi vollero prendere 'in casa loro due bambini orfani,
senza rifugio. Modesta fu l’origine
della Casa, ma grande lo scopo sul
piano umano e sociale: alleviare le
sofferenze dei piccoli, schiudere al
Orario ferroviario in vigore dal 15 maggio 1955
Torino
Pinerolo
{
Bricherasio
Torre PeUice
4,27
5,30
5,37
5,52
5,58
6,11
6,20
7,33
7,39
7,56
7,58
8,11
8,11
9,12
9,17
9.32
9.33
9,47
12,18
12,56
13,
13,14
13,16
13,29
13,47
14,58
15,01
15.17
15.18
15,31
15,24
16,30
16,33
16,48
16,54
17,08
17,09
18,20
18,26
18,43
18,46
19,
18,27
19,11
19,16
19,31
19,33
19,47
18,32
19,43
19,46
20,03
20,08
20,21
19,23
20,28
20,31
20.45
20.46
20,59
(1)
23,47
0,49
/ 0,53
1.07
1.08
1,21
Torre PeUice p. 3,46 4,46 5,41 6,36 8,40 12,23 13,33 16,36
a. 3,59 5,-- 5,55 6,50 8,54 12,36 13,46 16,50
Bncnerasio < p. 4,— 5,11 5,57 6,52 8,55 12,38 13,48 16,52
p. , / a. 4,12 5,26 6,14 7,04 9,09 12,53 14,01 17,07
Pinerolo < p. 4,19 5,32 6,19 7,10 9,14 12,58 14,04 17,10
Torino a. 5,25 6,33 7,4fl 7,55 10,05 14,05 14,55 18,33
17,56
18,10
18,11
18,24
18,34
19,46
(2)
19,52
20,05
20,07
20,25
20,30
21,59
(3)
21,03
21.17
21.18
21,34
21,39
22,51
la speranza ed alla gioia tanti cuori
impietriti dal dolore e dalla miseria, educare i bambini alla scuola di
Cristo e fame dei cristiani fedeli e
degli onesti cittadini. In cinquanta
anni ci furono ore luminose e ore oscure, ma l’opera non cessò d’esser
benedetta. Oggi gli edifici sono stati
ampliati, abbelliti; ne sono stati edificati dei nuovi: uno che ospita
un attrezzatissimo laboratorio di falegnameria, uno molto grande pei
le scuole che accolgono ogni giorno
i 500 alunni di Casa Materna, dall’Asilo infantile alle classi di Avviamento e delle Medie. Alla scuola di
falegnameria si affiancano scuole di
taglio, cucito e ricamo; nelle aspirazioni v’è la creazione di scuole di
meccanica e di arte tipografica.
Domenica 12 giugno si sono svolte
le celebrazioni del cinquantenario,
alla presenza del fondatore Pastore
Riccardo Santi, di un rappresentante del Comitato della Chiesa Metodista d’Inghilterra, del Past. Emanuele Sballi, Sovrintendente della
Chiesa Evangelica Metodista d’Italia, del Moderatore Achille Deodato
e di altri pastori e delegati.
e. r.
Le pubblicazioni della Llaudiana
Billy Graham
La paix avec Dieu
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Ambassadeurs de Christ
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Facoltà Valdese di Teologia
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Ordinazioni alla Libreria Claudiana
- Torre Pollice -'c. c. p. 2-17557
HanifeslaziMe Salulisla
Il primo giugno 1955, a Roma,
è stato dato l’avvio ufficiale a nuovi lavori che completano il complesso già esistente. La cerimonia è stata particolarmente solenne; vi hanno partecipato il Generale con la Signora Kitchig; erano presenti numerose personalità del mondo evangelico e politico'. Il Moderatore della Chiesa Valdese, pastore A. Deodato, ha portato il saluto della nostra Chiesa,
PERSONALIA
>
Le nostre felicitazioni ed i nostri
auguri al nostro fedele linotypista
Jean-Jacques Geymonat ehe il 25
giugno ha sposato la Sig.na Elda
Bouchard.
Campo Monitori
Il terzo campo monitori avrà luogo a
Tramonti di Sopra (Udine) dal 15 al 24 luglio 1955 (sotto gli auspici del ConsigUo
Pastorale delle Venezie). Direttori del Corso e del Campo: i pastori Nando Camellini
e Venturina Mo„i 1 programmi indicano :
elementi di didattica, psicologia pratica,
esegesi del N, Testamento. Aperto a Direttori e monitori deUe Scuole domenicali
evangeliche ed a quanti si interessano a
questa istituzione. Per informazioni rivolgersi al pastore Venturina Mo, S. Marco
897/A (Venezia). Tassa d’iscrizione L. 300;
quota per tutto il campo L. 4.200. Iscrizioni entro il 10 luglio. Il 24 luglio 1955 è
previsto un convegno dei Direttori e Monitori delle Scuole domenicali del Veneto
e dell’Eìmilia.
per l’orfanotrofio mascliìie
di Pomaretto
In Memoria: di Bertea Martinat, l’unione Madri di S. Secondo L. 1.500 — del
Padre, Foméron Dino e Angiolina 1.000
— del Padre, Riccardo e GiuUano 500 —
della Sig.a Bernard Adelina, Soc. Birra
Bosio & Garatscb 25.000 — dei Genitori,
Bosio Edmondo 1.500 — dei suoi Cari,
Garro Beniamino e Fam. 750 — di Lidia
Genre-Bert, Adelaide Pons 500 — di iimma Leidbeuser ed Emilio, Gardiol, N. N.
500 — dei loro Cari, Bertalot Gina e Ida
1.000 — deUa Sorella e Zia, Durand Cesarina e Aldo 500 —■ dei Genitori, Ing.
Long Arturo 2.000 — della Mamma, Rostagno Levi 3.000 — di Frairya Serafino,
i genitori 1.000 — di X, E. P, 600 — della
Mamma, Geymet Gabella l.OOO — di Elena Gardiol ved. Costabello, Dino Costabello 2.000 — dei Nonni, Erica e Giancarlo l.OOO — di Franco, Romano Dante
1.000 — di Elda Godino, Mimma Novena
2.500 — del fratello Adolfo, Serafino Ettore 1.500 — di Maria Revel ved. Montabone, Lea ed Enrico Beux 5.000; Iole e
Mario Pagano 1.000; Giulio Goss 1.000 —
della Mamma Maria Revel, Montabone Eliseo e Lelio 15.000 — della Mamma, Richaud Nella e Delia 2.500 —- di Lilia Richaud, Don Luigi 1.000 — di Gay Alberto, i nipoti: Elsa, Renato e Carla 1.000
— della Madre, Fornerone Dino e Angiolina 1.000 — dei loro Cari, Bazetto Piero
e Letizia 500 — della Mamma, PelisseroDurand Evelina 2.000 — del Babbo, Giovanni Stocco e Alfonsina 1.000 — del figlio
Fredy, coniugi Benir-Balmas 1.000 — del
figlio Dino, Balmas Giuseppe 500 — della
Mamma, Ferrier Aldo e Ilda 2.000 — della Sposa e Madre, Enrico Balma e figlia
Elsa 1.000 —- del Marito, Adele RibetTron 5.000 — del Nonno, Alda e Adolfo
Barai 1.000 — del Nonno, Alma e Flavio
Coucourde 1.000 — della Marchesa, Micol
Valentina 1.000 — della Nonna, Walter e
Ferruccio Paschetto 2.000 — di Enrico, N.
N. 5.000.
ISTITUTI OSPITALIERI VALDESI
Giovanni e Paolo Ròstan di New York
devolvono in memoria dei Genitori Rostan-Ayassot e fratello Clemente la somma di L. 475.000.
La Commissione e le Direttrici degli Islituti ringraziano con profonda riconoscenza.
AVVISI
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Lusema S. Giovanni, vendonsi. — Rivolgersi: Michelin Salomon Augusto,
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fare per il primo Agosto. Scrivere direttamente: Le Vienx Lignin Aire (Genève), Suisse.
Erica e Bianca Rostagno, commosse e riconoscenti per le toccafiti dimostrazioni di
affetto loro tributate nella dolorosa circostanza della dipartita della loro carissima
MAMMA
ringraziano profondamente il pastore Sig.
Peyrot e Signora per la.continua, amorevole opera di conforto, il Dott. Ros per le
premurose cure prodigate, i vicini, gli amici e tutte le persone che di presenza o con
scritti furono così larghi di aiuto e conforto nella dura prova.
Prarostino, 30 maggio 1955.
Il papà e la mamma della cara bimba
PIERA BALMAS
di anni 3
deceduta l’8 giugno, dopo quattro mesi
di sofferenze, ringraziano sentitamente le
famiglie Azzario, Long, Bouchard, Boiinous, Sappè, Bertalot, Beux, unitamente al
Pastore sig. Beri; le zie Enrichetta, Lidia,
Eugenia e marito; Piston Caterina e marito; Rivoira Giuseppina e figli, per il loro
prezioso contributo nel grave lutto che li
ha colpiti.
Gesù disse: Lasciate i piccoli lanciulli venire a me, perciocché di lali è il Regno di Dio.
(Luca XVIll: 17).
San Germano Chisone - Fontanot
AVVISO
L’ostetrica condotta Agnese Giarda, . .i.
munirà di essersi stabilita in modo deli.ìitivo a Torre Pellite, Via Matteotti, '.i 4ppioti (Tel. 94.14), prestando servizio :m.
che per tutte le Mutue.
Sono perciò da considerarsi false le voii
di un suo prossimo trasferimento.
Direzione e Redazione
Prof. Gino Costabel
Via G. Malan — Luserna S. Giovanni
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Pinerolo con decreto del 19gennaio 1955.
Tipografia Subalpina S. o. A.
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Torino Via Parma, num. 24
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(1) Si effettua dal 22 maggio al 1« ottobre 1955.
(2) Si sopprime nei giorni festivi dal 19 giugno all'll settembre 1955.
(3) Si effettua giornalmente fino a Pinerolo e nei giorni festivi dal 19 giugno alili
settembre 1955 prosegue fino a Torino.
Scuola Latina
Pomaretto
Risaltato degli scmtini ed esami (sessione estiva) anno scolastico 1954-55.
Ammessi aUa D: Avondet Mara, Balmas
Nedina, Charrier Eugenia, Giai Checco
Franco, Godino Alba, Innocenti Sergio,
Martinat Pier Paolo, Menusan Aldo, Peyronel Elsie, Pons Giuliano, Pons Loris,
Riccobene Francesco.
Promossi alla 11°: Baret Marta, Benech
Florìna, Bert Giorgina, Coucourde Ugo,
Duo Rodolfo, GriU Romano, Meynier Fiorella, Pons Ettore, Purpura Giovanna, Ribet Guido, Romano Piero, Rostan Stefano,
Vinçon Bruno.
Promossi alla 111°: Bouchard Franco,
Bonnons Laura, Costantin Laura, Giaiero
Elio, Long Gino, Long TnUio, Pascal Anita, VigUehno Valdo.
Licenziati: Beux Carla, Jahier Giovanai,
Long Roberto, Pons Elena Gabriella, Tron
Arnaldo, Tron Clandio.
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