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Italia e Impero
Estero
ABBOMAIfBMTI
. ■ . Anno L. 20 Semestre L. 10
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""^ecrit / morti che muoiono nei Siffnore
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Nulla sia più forte della vostra fedel
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'Dlrallorai Prvff. aiMe COITABIi
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AMMINiSTRAZlONE e REDAZiONE :
Via Carlo Alberto, 1 bis - TORRE PELLICE ,
(^mi cambiamento d’indirizzo costa una lira
Cent. 40 la^ copia
Ed udii una voce dal v cielo
,. , che‘diceva: Scrivi: Beati i mor
ti che muoiono nel Signore. Sì
dice la Spirito, acciocché essi si
riposino dalle loro fatiche, poiché le loro opere li seguono.^
Apoc. 14: 13^
— Un sermone funebre? ,
— E perchè no? Non passa forse tutti i giorni la morte in mezzo a noi con
una frequenza che tende aid aumentare
più che a diminuire? E non può venire
oggi o domani la volta nostra o di qualcuno dei/nostri familiari? E non è allora»
-eqsa saggia di.prepararci nella meditazione di quelle parole dì vita che sono
fra le più belle deirEvangelo?
Vi invitiamo perciò a meditare con
noi attorno ad un testo che abbiamo letto pochi giorni or- sono, dinanzi al feretro di una nostra sorella, che il Signore
ha richiamata a sè in età veneranda.
Testo che è particolarmente ^ adatto ai
tempi nei quali viviamo poiché venne
proclamato da un angelo deH’Apooalìsse
circa i morti dei tempi prossimi alla fi-.
ne del mondo: « Beati i morti che muoiono nel Signore... »
non so se voi, nè, se io stesso, riusciamo
a comprendere questa parola. Beati è
tutto l’opposto di quello che siamo isidi pensare e di dire quando parliamo dei
nostri cari dipartiti. Noi diciamo generalmente: « Il mio povero babbo », « la
mia povera sorella », oppure, « buon’anima di... ». e accompagnamo il suo nome con un sospiro; e quando pensiamo
a loro, più ancora di quanto non paia
nelle nostre parole, proviamo una stretta dolorosa al cuore, li rivediamo sul
loro letto di sofferenza, ci sembra di riudire i loro lamenti e per poco che fer-^
miamo l’attenzione su quei ricordi, ci
vien voglia di piangere... Ma, beati, è
tutto ropposto di queste parole e di questi pensieri, è il grado più alto della felicità, è una parola che si pronuncia con
il sorriso shl volto e con il cuore pieno
di letizia! Voi vedete, fratelli, quanto .
abbiamo ancora da imparare dall’Evangelo e quanto è necessario che Ìo studiamo con tutta la nostra perseveranza,
domandando a Dio che illumini la nostra mente con il suo Spirito Santo.
bono comprendere: coloro che han già
tanto lavorato nella lofo vita ed incominciano ora a sentire il peso della fatica e si sorprendono, durante la giornata, a desiderare che venga presto la
sera e, mentre son per vìa, d’esser presto a casa e sentono sempre più come uri^
indefinibile, imperioso bisogno di fare
una sosta in questa vita di febbrile e
assillante lavoro, di preoccupazioni continue, di affanni: che li accompagnano
dalla mattina alla sera e dalla sera alla
mattina.' Oh, potersi fermare un po’, dimenticare per un momento tutte queste
tribolazioni, riposare il capo per attingere nuove forze e poter continuare una
lotta, che si fa sempre più difficile!
E non è solo il lavoro, ma son tante
• le cose che affaticano nella vita. V’é,
^per, esempio la lotta, contro il peccato,
che comincia dall’infanzia e coptinua fino alla più tarda vecchiaia, lotta estenuante che lasciai spesso sfiniti...
V’è la lotta per il bene e per servire
il Signore nel nostro prossin®, che pare
facile e invece nasconde tante difficoltà; quando si è ripagati con incomprensione ed ingraitjtagme e_i nos|;ià sforzi
Si riposano dalle loro fatiche
E voi, allora, siete certo ansiosi di
comprendere in che cosa consista questa beatitudine dei morti nel Signore di
cui godono tanti dei nostri cari che Erichiarnati a sé:
-’‘‘SU^pòsano dalle loro fatiche,- dice lo
Spirito. Porse Ì giovani, qui, avranno
gualche difficoltà a comprendeirni. Per
58si, esuberanti di vita, forti Come si è
ì vent’anni, la fatica è un piacere ed il
•iposo una noia... Pensate, cari giovani,
li vostri coetanei lontani sui fronti della
iussia, deU’Africa e della Balcania, im>egnaU in marcie estenuanti su vie inerminabili con un pesante fardello sule spalle. Vedeteli quando camminano
tanchi, spossati, madidi di sudore col
«nsiero volto alla patria lontana, e voi
omincerete a comprendere che cosa velia dire riposo.
Ma vi sono anche molti che mi deb
cozzano contro dlSicóltà sempre più
gravi, allora è facile lo scoraggiamento.
V’è la lotta della fede, che non è
qualcosa di magico come l’ignoranza
popolare attribuisce a quei santi che con
un semplice cenni) della mano ti fanno
dei miracoli quasi per diporto, ma è una
lotta titanica, come quella di Giacobbe
al torrente di Jabboc o di Mosè sul colle
di Refidim.
Tutte queste fatiche, a lungo andare,
danno quella stanchez:^ onde le mani
dei vecchi si fanno cadenti e le loro ginocchia vacillanti e danno insieme quella sete ardente^ di riposo ch’è l’invocazione suprema della loro età.
E noi non possiamo descrivervi come
vorreste l’ineffabile riposo di cui godono lassù i morti nel Signore, ma ci sembra già una gran cosa di sapere ch’esso
corrisponderà a tutto questo gran cumulo di fatiche sostenute quaggiù.
mCe loro opere li seguono
Ma il riposo non è che una prima
parte ideila beatitudine di coloro che
muoiono nel Signore. In secondo Juogo
le loro opere li seguono. Strana promessa, specialmente per noi protestanti che
diamo^ così poco credito alle opere...
— Nullà di strano invece ! Quel che
ci salva è la grazia di Dio mediante la
nostra fede, senza che le nostre opere
c’entj-ino per nulla.' Esse sono - abbiamo sempre detto - i irutti necessari
della nostra fede che il Signore deve
poter raccogliere. Sono anche, ci dice
questo passo, i fiori che noi stessi raccoglieremo durante il nostro riposo celeste.
—^ In qual modo ?
Pe^ettetemi di servirmi di una
illustrazione: circa cinquant’anni or so- ‘
no godeva grande riputazione in ’^*’^,11
vecchio dottor X; Era un burbero benefico, qualche volta, originale, ma straordinariamente buono e compassionevole
verso tutti i sofferenti.
Un giorno, dopo una difficile opera
is>nie:Con la quale aveva tentato, senza
rfasicirvi, di salvare una inferma, fu accasato d’aver avuto responsabilità nèll^tesuccesso chirurgico ed il venerato
V%liardo dovette sedere sul banco degli
a|cusati in un’aula giudiziaria. Tutta
sjfcommosse ed accorse in difesa del suo
dottore.
|.Fu assolto.
|Ìj'indomani era domenica. Nel pomer^|gio con uno strattagemma, il dottorè’fu attirato fino al presbiterio rnentre
il'ìÌtempio si gremiva d’una gran folla.
IL^ pastore riuscì a prezzo di grandi insistenze, a condurre seco il dottore X in
f<mdo al tempio ed a' farvelo sedere in
uña’ poltrona, la qual cosa per lui che
el^ anche di una modestia così graride
gli pareva cosa inaudita. Il pastore tenne un discorso e poi, spontaneamente,
qi|a e là per Tassemblea) si levarono
molte voci a dire tutto ,ü bene che il
di^tor X aveva loro fatto, parlarono
ui^ni, donne, vegliardi: «Per me il'
n^tro dottore ha fatto questo, per me
qefeto altro, a me, ha fatto questo... »
N|J fondo del suo seggiolone, il dottor X
p^Èngeva come un fanciullo...
£ avverrà qualcosa di simile - ma
più bello ancora - quancio un
c^le le piccole povere
opere, purificale e magnificate dalla
Grazia divina, verranno ad abbellire il
nostro riposo ?
Quelli che muoiono nel Signore
>, Ecco la condizione di questa beatitudine.
f Ricordo un mio caro amico di gioventù il qual© pochi istanti prima di
morire chiamò la sua mamma: « Presto,
mamma, abbracciami, perchè il Signore
mi chiama... » ma non credo che ogni
morte «nel Signore» debba seguire
quella traccia...
Credere con tutto il cuore che la tua
croce 0 Cristo, ha espiato ì miei peccati,
che Tu e Tu solo sei la mia salvezza.
Crederlo tutti i giorni, con tutte le forze dell’anima mia, finché Tu, nella maniera che riterrai migliore, mi raccoglierai presso di Te... Non è ©gli questo
morire in Te, 0 Signore ?
« Enrico Geymet.
Ho ter elle
Amare 'Cristo
Io t’amo ineffabile, Gesù Redentor...
...Son tuo, sei mio, Figliuolo di Dio...
L’assemblea canta con entusiasmacela
melodia si presta ad essere facilmente
imparata e ricordata. Poi, le parole piacciono: Io t’amo, ineffabile Gesù Reden- ^
tor. Non è forse così ? Noi amiamo Gesù.
Che cosa, poi significhi precisamente
amare Gesù, allora forse è un po più
difficile a dirsi.
Perchè, notate bene, amare Gesù è
un’espressione tutta spedale.
. . Amare, in seiiso assolnito, sema che si
specifichi un oggetto, è, infondo, un ver.
bo che non ha nessun significato. Tuffai
più indica uno stato d’animo più o meno
sentimentale che nón ha alcun significato per la vita dell’uomo.
. Amare una creatura umana, la patria^
la chiesa, ecco cLllora qiMlcosa di con
F. U. V.
[imim B il hlniUe mi'lnni UH
a Torra Pellice
anziché il 19 ma/rzo nella Còsa VaMese
DOMENICA 21 CORRENTE - ORE 15
nella Sala dell’Asilo Infantile
Argomento:
LA GIOVANE, OGGI
Venite tutte!
Il Comitato di Gruppo.
creto. Non vi è tLomo per misero o duro
che sia il quale non ami se non altro sè
stesso !
Ma amare Gesù, cosa mai può significare ? '
Dice Kierkegaard per il quale ama.
ve sigùifica voler rassomigliare all’essere amato o imcire dal proprio io per
entrare nell’àa dell’essere amato: « Qualcuno dico così per ipotesi . mi ha reso
un se^pialato servizio a costo d’immensi
sacrifizi. Io dico che l’amo: ma viediamo
come io lo manifesto, per sapere se to
amo. Cristo ha sofferto ed è morto per
me. Ora pertanto, Ueto del pérdmo dei
miei peccati e della beatitudine eterna
che per Lui ho acquistalo, non mi resta
che godere alla vita, pur senza cessare di
rendergli grazie. Ma aspetta un poco: è
proprio quello amare Cristo ? Np certo;
al contrario è il più terribile egoismo.
Come se io non sapessi in qual modo
Cristo desidiera che io manifesti la. mia
riconoscenza: con Virnitasiìone. Se dunque io l’amo, io d^o manifestare il mio
amare nel Suo linguaggio e non cianciare nel mio patois per fargli credere
che queste dance vogliono significare ^
quanto io l’ami ». , . ,
In paróle povere: amare Gesù e non
trasformare sè stesso, (cioè il proprio m
- la propria vita), insomma amare
Gesù, e non convertirsi (per quanto
questa parola possa riuscire sgradita, ai
casti orecchi dei benpensanti) significa
puramente e semplicemente essere dei
■"profittatori.
Amare Gesù per molta gente è, tutto
sommato, fare un buon off ore.
Per esempio.
In un qualsiasi angolino ’ non meglio
identificato, un brav’uomo parla, di tutto e di tutti, anche di religione. Egli infiora il suo discorso con bestemmie. Un
suo uditore osserva: « Può darsi che abbiate ragione, ma se alla religione ci
credete, perchè besltemmiate ? Io non ci
credo, ma non bestemmio ». E l’altro risponde sorpreso: « Oh ! ma il Signore mi
perdonerà!»
C’è molta gente che crede (?) a Gesù '
che ama (?) Gesù, ma che in sostanza
vuol profittare di Lui; che pensa di poter considerare questa adesione teorica
e questo amore astratto come una polizza di assicurazione per Val di là.
C’è mólta gente che sarà candidamente stupita, nel Gran Giorno,,quando vedrà aperto il libro della. Vita, e udrà
che manca il pegno,’ il solo pegno dell'amore: la tua anirrp., amico lettore. (Noterete dì un lettore)
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S^<R>fc'.iVv
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1663. — I pavtigiaiii Valdesi, guidàci
da Giosuè GianaveÌlo, Escna Fina e Filippo Costaforte, concentratisi al Pro
tagHcmo j rifornimenti al forte di Mirabocco, sul quale hanno già fatto rotolare dall'olio valanghe di rocce, occupato
dalle truppe del governatore delle Valli
conte Bartolomeo di Bagnolo. Intanto la
popolatine dei borghi più esposti, è invitata, abbandotvmdo le cose, o rifugiarsi più in alto, sotto la protezione dei parUgianA. ; r. b.
Dopo U De SajRtis fu,' credo, jQ. primo
è'-t. * Pastore vèuutoei dal campo di Evange- ^
•>■1?' S-:i.**:liz?azìone; fece parte del nostro Corpo \
\ ‘ Pastoràle'per appena 'dùé akèsi; ma lasciò nella nostra Opeta pioforide trac-'i '■
^ .eie ed è una bella figura verso la quale
- og^ ancora si può guardar per comprenderei la^ potenza del Cristianesimo. ■ *
Era^ nato in Bagni di Lucca, suo padre era un commissionieré' che in un
suo viàggio aveva avuto in dono da un
evangelico, di passaggio in Toscana, un , '
Nuovo TeKtamraxto. Quel libro'aveva
sconvolto la- sua esistenza e lo aveva
..portato a dare alla vita di famiglia, un
caratile, particòlare,. prófondaBÌenié ■
evangelico. Venuto a Livorno e fissato
quivi la sua residenza si era^ subito
messo in contatto colla colonia protestante di questa città e quando, dopo
lunga malattia sopportata, con serenità
cristiana, egli partì per la,patria Celeste,
la sua vedova, la figlia ed il giovane '
Gioacchinotrovarono sostegno /morale
nella famiglia evangelica. Si era ancora nel 1853, non esisteva allora la libertà religiosa e perchè il giovane potesse
compiere studi in un ambiente evange"
Ileo' fu, da amici di faniiglià, inviato a
Torre Pellice al nostro Collegio. Compiè quivi ottimi.studi e quando il momento fu* venuto, decise di frequentare
la Facoltà Teologica aperta qualche anno prima a Torre Pellice.
Fatte le si^e prime prove nell’opera
a Lucca ed a Rio Marina, consacrato nel
1865 assidue à Stefano Bonnet, ad Augusto Malan ed a Ai^usto Melile, il giovane Pastore fu inviato a Napoli per
essere coadiutore del pastore Appia che
dà aicuni anni iavonava in quella città
occupandosi, non solo deH’opera che era
sorta per opiera sua in quella città appena unitasi al Regno d’Italia, ma anche
della evangelizzazione di una vastissima diaspora che subito si era. formsjia.
Sopratutto delle scuole e della diaspora dovette occuparsi il Gregari ed a
quest’opera egli si consacrò con profondo entusiasmo., Divide la sua attività
fra le scuole del quartiere Stella e di
Magno Cavallo, visita su richiesta paesi
fin nel Beneventano ed in modo speciale in Fragneto l’Abate dove oggi ancora
rimane fedele un piccolo gruppo di
evangelici. Ma è soprattutto nel campo della carità che égli si prodiga. Fonda una società di mutuo soccorso e poi
quando nel 1865 il colera fa strage fra
la popolazione egli assiste con assoluta
abnegazione i colerosi. In juna famiglia
della Chiesa egli vede moriore padre madre e nonna: prende allora in casa sua
i figli, due dei quali muoiono ancora per
l’orrendp male. Per ospitare questi,ed
altri orfani della Chiesa fonda un piccolo orfanotrofio in Capodimonte. Coi calori dell’estate seguente Tepidemia si
riaccende ed U Gregori è nuovamente
sulla breccia per lottare contro il male,
per confortare i morenti, iper consolare
quelli che sono nel lutto. E, poiché il
Pastore della Chiesa Francese è anche
lui malato, il Gregori si sobbarca anche
della direzione di quella Chiesa e tutti
segué cql massimo disinteresse, colla
massima carità.
Quando passato il periodo acuto del
miìSle. ila yj,ta,* -t^nde nuovamente'■ alla'
normalità:'con riimovato àrdere il Gregori si • consacra all’antico lavoro éd ac
* con entusiasmo anche dei giovani rac
gruppo di universitari ai quali egli par
*' la di Cristo e del Vangelo, coi quali egli "
agita i più importanti problemi religiosir’|;
E*' il periodo in cui da varie parti i
Pastori Valdesi ricevono inviti per pre
- dicare ed al Gregori giunge pressante
un invito anche da Catania. Non vi è
ancora lì una Chiesa Evangelica, ma attorno ad Alfio Bellecci ed a Angelo
Pettinato si sono raggnippati alcuni
evangelici ansiosi di conoscer meglio il
messaggio di Cristo. E dopo aver avuto
una visita dal Pastore Valdese di Palermo insistono presso il Gregori perchè
anche luì venga e spezzi loro il pane ,
della Parola. Ed egli vi si reca: giunge
nella città sicula nel luglio del 1867
proprio quando anche là si hanno i primi sintomi di una epidemia di colera.
Potrebbe ripartire subito: preferisce rimanere per attraversare col piccolo
nucleo di credenti quella prova tremenda. Predica tutte le sere e durante il
giorno, visita i colerosi. Trascorre la not- .
te dal 18 al 19 luglio assieme ad un coleroso che invocarla sua presenza e la
sua parola e quel giorno scrive ad un amico: « La città è liel più grande squallore. Su cento*botteghe ne sono aperte
si e no cinque o sei-. Farmacisti e dottori son tutti fuggiti... E’ una vera pietà
questa città... Il Signore intanto non
cessa di benedire. Grazie al Signore io
sto bene, solo da due giorni ho alcuni disturbi, ma non è nulla. Se il Signore mi
crede ancora utile all’opera sua mi libererà, altrimenti sia fatto il suo vole^
re ». E questa^ è Tultima- sua lettera, il -22 Juglio muore di colera dopo 14 ore di
sofferenza.
La sua sepoltura non è nella fossa comune dei colerosi: quale segno di ammirazione per l’opera sua viene sepolto
in una fossa a parte.
Pochi anni consacrati aU’opera del
Signore, ma anni densi di attività, anni
che bastano perchè il nome e Topera del
Gregori siano ricordati molto a lungo.
Quasi vent’anni più tardi la figura del
giovane Pastore è ancora così viva nella
Chiesa che" egli concorse a fondare, che
per pubblica sottoscrizione si erige sulla sua tomba un monumento che ricordi la sua abnegazione ed il suo esempio
di carità cristiana. Gioacchino Gregori,
benché morto a ventott’anni, è uno dei
servi del Signore che possono ripetere:
« Ho combattuto il buon combattimento,
ho finito la corsa, ho serbato la fède ».
E questo è il suo supremo titolo di gloria. V , A. Ribét.
PER ECO ÀI MILITARI
Luisa. Pons, 5 Luisa Jourdan, 5 Malan Emma, 5 - Buffa Enrico, 5 Schreibea: Armando, 5 - Dott. Italo
Mathieu, 5 - Vidossich Carolina, 20 Balmas Medina, 5 - Bonnet Elena, 5 Peyronel prof. Beniamino, 5 - Covarei
Luisa, 10 - Frache Desirè, 5 - Poet avv.
Lydia, 14 - Pascal Francesco, 5 - Peyran Ernesto, 5 - Micol Giovanni,. 5 Peyrot Enrico, 5 - Peyran Luigi, 5 Pons Enrico, 5 - Benech Paolina, 10 Ribet Livietta, 5 - Corsani Enrico, 5 Long Enrico, 10 - Prof. Pascal Arturo,
5 - Lapise Nancy, 5 - Gaydou Rosina,
5 - Malanot Clementina, 1 - Giulio
Cougn, 5 - Famiglia Dreher, 10 - Ing.
Giov. Pontet, 20 più 10 - Poet Luigi e
Susanna, 5 - Bertalòt Albertina, 5 Peyrot Alberto, 5 - Rosati Adele, 5 Gardiol Mary, ,5 - Pasquet Alessandro,
15 più 5 - Bertin Margherita, 2 - Grìset
Alessandro, 5 - Long Enùlio, 5 - A.
Long, 2 Long Maddalena, 2 - Cav. Long
■ Gemere posten'
- Art, jB^tan Dino,' JO , (^'i^ol^Pao'vloÌ 20 (ÌStuseppina ChàuvÌ^ 3"- Biagio
/^Panaacia/-;5 - Migliora ¥^io, fi-j
Pellegrini, 10 - Serg. 'magg. Bosiò At¡j ^1ÌQ, ip' - Savastre .Giuseppina, 10 .5, Daf^les Elvira, 20 - Corsani Emilio, 10
Olivetti Revel 20 - Sandro Giacca
'ifirtUn 1 n- -■ C 1-1___TTJ
'Carito‘ai bambini quésta volta si occupa f'glia, 10 -" Klett Flora, 5 - Gardiol Vi
cogliendo in casa sua periodicamente un'/l^t' Fomeron Alice, 2 - Avondet Anna, 1
Doni ricevuti a mezzo del Cappellano
Cap. Ermanno Rostan:
Sold. Gusiano Luigi, L. 20 - Alp. Sappé Arturo, 12 - Cap. Rostagno Arturo, 50. ,
"‘cìno Ada, 5 - Griot Alfredo, 2 - Rostan
5>Peyrot Emilia, 25 - Pone Giulio, 1 _ Dr.
Quattrini Emanuele, 5 - ^Pascal Augu> sto, 1 - Pascal Giovanni, 2 - Alp. Ferrerò Emilio, 50 - Genre Micol, 5 - Poët
Filiberto, 10 - Poèt Giosuè, 10 _ Bounous Amalia, 30 - N. N., Tournim, 10 Long Giovanni Giacomo, 50 - Long Ahee, 10 i Sappé Ernesto, 25 - Jahier
Enrico e Ilda, 10 _ BoUnous Eli, 5 - Ribet Giov. Giacomo, 5 - Costabel Eli, 20
Unione Madri, Pramollo, 100 _ Coucourdé Umberto, 10 - Aut. Baret Aldo,
25 - Art. Alp. Pastré Ermanno, 15 Peyrot Ilda, 20 - Lussiati Margherita,
5 - Coucourde Elsa, lÒ - Famiglia Costabel Alberto, 5 - Famiglia medaglia
argento, Ribet Oreste, 10 - Charrier
Jenny, 20 - Ringger Werner, 10 - Famiglia Ribet Federico, 5 - Chambon
Aldo, 10 - Lantaret Elisa, 10 - Pascal
Giacomo Enrico, 10 - Pastre Augusto,
10 - Capor; magg. Fornerone Alberto,
30 - Long Elisa, in memoria Madre, 20
- Coucourde Giuliò, famiglia, 5 - Long
Luigi, 10 _ Pons Francesco, 5 - Vicino
Giovanni, 10 = Malanot, famiglia, 5 Piazzani Adele, 5 - Col. Oscar Berselli,
5 - Barus Giovanna, 5 - Maria Refourn,
5 - Alice Long, Richard, 5 - Davit Lunati Enrico, 5 - Rag. Beniamino Viglìelmo, 10 - Prof. Carlo Comba, 5 Beniamino Pons, 20 - Vola Lina, 10 - Bosio Ilda', 5 - L.’ Peyrot' Eynard, 20 Chauvie Alice, 5 - Bert Davide, 5 Stalle Giovanni, 1,80 _ Giai Checco Amandina, 2 - Tron Clotilde, 5 - Bessone
Ida, 5 - Pastre P. Augusto, 5 - Rostan
Edmondo, 7 Iï Pastre Augusto, 5 _ ¡Char-v
rier Jenny, 5 - Jahier Elmo, 5 - Matthieu G. Enrico, 5 - Meynier Olimpia, 5
- Maresciallo Peyronel Enrico, 3 - Rostan Edoardo, 2 - Long Eli, 5 - Long Alessandrina, 5 - Avondet Umberto, 5 Gallian Emma, 5 - Soulier Ilda, 5 - Génicoud Teresa, 5 - Vinçon Davide, 2 Primo Giuseppina, 20 - Quattrocc’ni
Maria, 5 - Borsari Enrico, 5 - Mondon
Albina, 3 - Cattre Maria, 5 - Rostan Adelina, 5 - Ved. Crumière, 5 - Malanot
Lina, 5 - Geom. Amato Albarin, 5 Bellion Matilde, 15 - Dr. Pons Carlo, 5
- Morel Adelina, 2 - Don Clotilde, 5 Roman Giulia, 5 - Murri Tron, 5 - Edmondo Bosio, 5 - Rostagno Luigi, 5 Dr. Vittorio Rostagno, 10 - Fanton
Maria, 15 - Rag. Stefano Bertin, 5 Ing. Comm. Emilio Eynard, 10 - Jahier
Emilio, 10 - Fulvio Davit, 5 - Venturi
Irma, 4 - Avv. Modesto Bruno, 5 - V.
Perassi, 20 - Balmas Enrichetta, 5 Malosso Elisa, 5 - Long Marey, 10 Evelina Taccia, 10 - Long Ernesto, 3 Rag. .Avodetto Federico, 5 - Franco
Falchi, 5 - Cherubini Bertin, 2 - ^baffi
Aldo, 10 - Giampiccolì Adolfo, 5 - Peter Corrado, 5 - Chiesa di Torre Pellice, 340 - C. B. G., 5 - Sold. Geymonat
Mario, 10 - Famiglia Ermanno Turch,
100 - Colletta, Albarea Riclaretto, 40 Virgilio Sommani, Moderatore, 50 Hilda Bruschettini Roland, 25 - Bonin
Alberto, 5 - Ved. Camfra, 5 - Balmas
Turin Paolina, 10 - Chiesa di S. Germano Chisone, 1000 - Peyronel Eric,* 15 Roberto Bonnet, 10 - Costantino Edoardo, 15 - Gardiol prof. Frida, 15 - Gay
Alberto, 10 - Comm. Margaria, 10 - Enrico Mario Corsani, 10 - Alp. Plavan
Francesco, 20 - Chiesa Angrogna Serre,
350 - Richard Luigi, 10 - Menusan Pietro, 5 - Peyrot Beniamino, 8 - Rostan
Maria ved. 10 - Peyrot Ernesto, ÌO - Rostan Luigi fu Pietro, 10 - Grill Filippo,
5 - Martinat Giacomo, 15 - Bertin Leora; 5,
'crì^o>Ìo}Mt ^co'S
ri lèttere, L, JB:, cirscrive: « Si è molpatríate recenteméritie, .di nuovi Vitro'' ìi^àmehti nelle grotte sottostanti alla Basilica di Sa¿' Pietro in. Roma, e che sem
1 ■ ■ ■T 'i, . ■ V. ■■ ■. . . i ■ f' ■
brerebbero stabiUré" in modo* sicuro la
venuta e la morte delTapostqlo Pietro
in Rofna. L’Eco non ne ha fatto cenno
finora," ma forse qualche chiariiriento'^
non sarebbe inutile, dato le importai^,
tissime,conseguenze che da questo fat-” |
to si potrebbero trarre ». ;
Ci Marno astenuti, fin qui, dal dare A
notizie di’Questi scavi nel sottosuòlo' ^
della Chiesa di San Pietro in Roma,
perchè si trotta di un problema archeologico della più grande importanza, Gerito, ma la cujt trattazione oltrepassa la
competenza, del nostro settimanale, e
non ha una. sua importanza specifica che
nel carrvpo della ricerca storica. Bisogna
infatti distinguere, con chiarezza, tra il
fatto storico e il fatto dogmatico. Come
osserva acuta,mencte E. Buonaiuti nella
rivista L'Appello (n. 5, 1942) « una cosa
è il fatto della venuta di San Pietro a
Roma ed un altro fatto è il culto romano di San Pietro ». Per quanto si riferisce al fatto storico, alla venuta di San
Pietro a Roma, è noto come, ad un certo
"Spunto della sua vita, le notizie dell’attività apostolica di Pietro divengano alquanto confuse. Mentre infatti sappiami che a lui, per primo, appare Gesù;
e mentre abbiamo informazioni abbastanza precise sul siso imprigionamento
in Gerusalemme, sui suoi viaggi missionari, ad Antiochia per esempio, sui suoi
dibattiti [con l’apostolo Paolo, poco sappiamo sugli ultimi anni dell’attività di
Pietro. Secondo una tradizione che si
è affermata nel IV secolo, e che è divenuta insegnamento ufficiale nella
Chiesa Cattolica, San Pietro .sarebbe
stato unito a San Paolo nella comune
gloria dei -martirio in Roma, dova egli _
avrebbe retto il primo pontificato, di
cui si è a.nzi voluto fissare la durata in
'25 anni.
Con la Riforma anche questo problema venne rimesso in discussione appassionatamerite, in quanto sembrava
che, qualora si fosse potuto provare in
modo indiscutibile che San Pietro non
fosse morto a Roma, il fatto dogmatico
della, successione apostolica, del primato di Pietro, ne avrebbe ricevuto un
colpo gravissimo. In realtà i-risultati,
se hanno avuto un notevole interesse
dai punto di ' vista storico, non hanno
potuto portare a conclusioni precise.
Oggi ancora, l’opinione degli studiosi è
divisa. Uno dei più illustri cultori di
Storia del Cristianesimo, il luterano
prof. Lnetzmann, ha, per esempio, considerato come dimostrata storicamente lo
venuta dà, San Pietro ed il suo martirio
a Roma, in seguito a rinvenimenti ar- '
cheologici nella zona di via Appia Antica, nel 1916: sì trattava di una magnifica villa, con sale affrescate, éd un vano consacrato « alla Celebrazione delle
agapi »; sulle parót¡i vi erano ripetute
invocazioni a Pietro; per cui, data la
corìsuetiidine di celebrare le agapi nelle
vicinanze di sepolcri vermrati di Martiri, sembrava potersi dedurre che nelle vici-nanze vi fosse il sepolà-o di Pietro. (V. Appello, n. 5, 1942, art. citato)Ed è pure noto che lo stesso A. Sabatier, fondandosi sull’esegesi di incerti
passi biblici ha creduto di poter concludere per l’evidenza della morte di San
Pietro a Roma. , •
In realtà i dati del problema, dal
punto di vista, storico, non hanno subito grandi variazioni e gli stessi rinvenimenti archeologici odierni non hanno
ancora portato una luce definitiva. Comurique, non crediamo affatto-ehe si
pòssa parlare dì « importantisi^rne conseguenze », almeno dal punto di vista
dogmatico.
In altri termini, che M p^ssa trovare 0
no il sepolcro di Sa/n Pietro a Roma ci
iòf, V
'ÍÍ ’ Î T* ' ' • V *Ì'*' '
3
.VALD^,'
ifiteressa in quanto cnafiainiYcfeé .àesi■derano vedere cliiariti tutti i punti cctntfoversi della Storia^ del Cristianesirmi
ma non pt(ò e non potrà in <slctm modp ‘
essere ttíía dimosirpzione della intera
pretanìone caUalica di Matteo 16:
Il primato che la chiesa di Roma ha
,surito, nella storia del Cristianesimo, Éì
•mane sempre un fenomeno sorprendente, condizioTiato da vmfumeri fattori a
d'ordine apologetico ed arganizzatwo;
una chiara impostazione del ' problema
la potramno trovare i nostri lettori nel
cap. "VII e XVII del I volume della Storia del Cristianesimo di E- Buonaiuti.
Cl.
vV'«“"
■iiftfr—
____ addormentato
'^Signore if pastore ^
' ’Parid«'Fava
'SETTIMANA DI RiNDNGiA
Prima Msta:
A.,
Santillo Vincenzo, 10 _ G. Schaefer,
Bolzano, 410 - Maria Di Paolo, Aitino,*
100 - JSf., Roma, 100 - Massimiliano Eynard, Spoleto, 100 - Patate Angelo, Pescolangiano, 10 - Caldaràro Nicola, Id.,
10 - Matteo 6: 3, 20 - Art. Di Toro Domenico, 50 - Maria Ina Koella Pons,
10. . . ,
Chiese di: '
Bobbio Pellice, 1° versamento, 3000 Torino, 1° e 2° versamento, 31.500 Livorno, 1°.^ versamento, 1000 - Piombino, 100 - Rio Marina, 250 - Milano, 1°
-versamento, 20000; 2° versamento,
10000; Roberto e Pia Isemburg, 500; R.
M. M:, 250; Margherita e Augusto Isenburg, 150; totale 30.900 - Pinerolo, 1°
versamento, 6783 - S. Giacomo, 367,50 Roma, Via IV Novembre, 1° versamento, 12570 - Firenze,'Via Serragli, 1° versamento, 2.900 - Napoli, 1° versamento,
1188 - San Germano, 1° versamento,
5000 - Catania, 1° versamento, 645
Sanremo, 1° versamento, 2000 - Pomaretto, 5000 _ Torre Pellice, 1° versamento, 11500 - Pisa e Diaspora, 1400 - Pramollo, 3300 - Forano Sabinb, 1220 - Vil
[la m\m uauoi
Pabblicazioni religiose d'OccasioDe
OFFERTE:
P. Perret: Le monde et l’humanité - 12°,
pp. 235, Ed. Je Sers, Parigi 1931, nuovo L. 15,—
F. Bovet: Pensées - Foyer solidariste
St. Blaise, 1911, 12°, pp. 325 15,—
Che. Secrétan: Précis de philosophie
(raro), Bridel, Lausanne, 1868, 12°,
pp. 300 15,— ^
Ch. Secrétan: La cwilisation et la croyance - Payot, Lausanne 1887, 8°, pp.
475 25,—
Pfennigsdorf: Le Christ et la pensée
moderne - Jéhéber, Genève, 1906, 8°,
pp. 370 20,—
Bibbia da pulpito - vers. Diodati, rii,
’ pelle, come nuova 150,—
Geisendonf des Gouttes: Servir ceux qui
servent - Labor ed. 13,—
G Guiness; Missionaire en Chine: Dans
l’Orient lovntaim, - Genève, 1893, 8°,
pag. 220 5,—
G. Bartoli: La religione degli Italiani
Torino 1909, 16°, pagg. 182 5,—'
T. Macerie: Istoria della Riforma in Italia - Genova 1848, 8°, pagg. 522, leg.
^ tela 15,—
Iff, P’Au'bigné; Storia della Riforme dei
sec. ^VI. Voi. I - Losanna 1847, 8°,
pagg. 428 , 6,—
John Peter: ßtwdes Napolitaines - Lausanne, 1882, 16°, pagg. 326 ^ 8,—
RICHIESTE:
Morano: CJo7n,peti.dio di controversia.
Chastel: Histoire du ChrisUanisme VoU-t II, m.
Pvavx: .Anatomie du papisme.
Emilio Comiba: I nostri Protestami:
Avanti la Riforma. Durante la Riforma. ' ■ ■ .. '
La Bible An-notée, Ediz. completa. ; :
Adolphe Monod: Les Adieux.
è, serenamente
•T*,
, della Chiesa Metodista Wesleyana. Per
’ vari anni egli diresse la nota rivista « Il
I Risveglio »; era~a capo della comunità
di Vicenza alla quale egli diede il meglio delle sue energie spirituali e fisi, che, pro'vate duramente queste negli ulr
timi anni. ’_ì - ' i
Sui famigliari cosi dolorosamente col, piti, sulla Chiesa Metodista Wesleyana
invochiamo le celesti benedizioni.
. . Die.
ANOROGNA (Capolnogro)
AirOspedale di Luserna, dopo un’operazione, dalla quale si riprometteva
ancora un prolungamento di vita, è deceduta SuSanrm BerHn, vedova di Pietro
porcero di Prassuit, in età di 66 anni.
Un numeroso stuolo di parenti, scesi
da Angrogna, e da oltrove, ne seguì il
feretro fino al cimitero dei Malanot. Il
pastore L. Rivoira, di S. Giovanni pronunziò una preghiera prima di muovere
da Luserna, ed il pastore A. Comba di
Angrogna, parlò al cimitero sulla speranza e la pazienza, frutti deirafflìzione, invocando le consolazioni del Signore per i figliuoli della defunta, presenti ed assenti.
— La sera del 17 febbraio le due parrocchie di Angrogna (Capoluogo e Serre) riunite insieme nel tempio del Capoluogo, celebravano la nostra festa valdese con un culto solenne e con Fattiva
collaborazione, delle due loro corali.
ANGROGNA (Sèrre)
-.^.lìeGessizJCmìaba. Maddalena nata Chau
vie, deceduta in seguito a breve malattia, la Pradeltorno, il giorno 28 febbraio,
all’età di anni 68.
Malan Edoardo di Giovanni, deceduto
in seguito ad improvviso . attacco cardiaco, mentre era intento al suo lavoro,
a Barfè, il giorno *13 marzo alla età di
47 anni.
Sulle famiglie che sono nel lutto, invochiamo le consolazioni del Padre.
e. a.
LUSERNA SAN GIOVANNI
Sabato 13 marzo hanno avuto luogo ì
fundrali del |Sig. Umbetlto Bevxc, dei
Blanc„ di anni 62. Alla védova tanto dolorosamente provata, alla nuora, al fratello, alla sorella ed a tutti i parenti
Fespreslsione delle nostre commosse
condoglianze.
PRAMOLLO
'k;
Domenica 7 marzo, Oreste e Elsa
Long dd Ciotti hanno preseiitato al
Santo Battesimo il loro piccolo Dante.
Che il Signore prenda sotto la Sua
protezione questo bambino, ed aiùti i
genitori, il padrino e la madrina a mantenere fedelmente le loro ¡promesse.
— Nel pomeriggio di giovedì 11 corrente ha avuto luogo il funerale dì Ribet Maria nata Peyronel dei Bocchiardi, deceduta quasi improvvisamente alFetà di 80 anni.
Ai familiari afflitti, ed in ispecial
modo al nostro venerando fratello Rìbet
Luigi cui Dio ha permesso di trascorrere oltre 53 anni di matrimonio con colei
che ha lasciato questa terra, rinnoviamo
l’espressione della nostra solidarietà cristiana. '
—’ L’Unione Giovanile ha ricevuto
ultimaménte la visita dei sigg. Oreste
Peyronel e Ernesto Ayassot, rispettivamente il 1° marzo e F8 marzo.
Li ringraziiuno ancona pei loro buoni
ed edificanti miessaggi, e siamo lieti di
aver potuto trascorrere con loro qualche
bel momento.
WRABOSTfNO
Domenicà'28 marzo, alle ore IS. aVrà
¿rogo, nel nom^o Tempio, una atudizipne
‘■'ài'’'
t'^malattìa'e di sofferenza', nel suo 8Q°
jx»,.U postrp'fratdlq Qiq«uè Vicf^'^
miLsica vocale e^ strumentale con il
(goheorso di alcuni amici della nostra i
■ 'hS ■
corale.
Tutti coloro che ammo' la buona mu
sica sono cordialmente invitati ad inco^giare, con la Iqro presenza,questa
ona iniziativa.
Torino
|?f'Il 13 marzo, nella raccolta intimità
Oeì Tempio di Corso Oddone, è stato ce‘ fegato il matrimonio del nostro fratello
Ùuido Bouchard con là signorina Maria
j^l^parini. Agli sposi,' attualmente residènti a Saluggia, rinnoviamo i più fertfidi auguri di ogni benedizione nel Signore.
— La riunione mens.ile della gioventù
di questa Chiesa attualmente alle Vaili
àwà luogo, a Dio piacendo, a Torre
Pellice (Casa Valdese) la domenica,, 28
niarzo alle ore 15.30.
^ — E’ nuovamente in mezzo a noi, dopo 30 mesi di servizio prestato in Africa Settentrionale, il nostro fratello Capitano Dott. Carlo Varese. Ci rallegriamo con lui e con la sua famiglia del felice ritorno. *
.
TORRE PELLICE
Iddio ha richiamato da questo mondo
la signora Jourdan Maddalena, dei Mi"
èhelin (Inverso). Essa aveva 91 anni. Da
molti anni non si allontanava più da casa e da tre mesi non era più uscita dalla
sua dimora. La sua fi.ne però venne senza grandi sofferenze; ella fu colta dalla
|Qorte durante il sonno.
Imploriamo ancora* sulla famiglia,
specialmente sulla figlia signora Argentina Michelin, che circondò sempre la
veneranda madre colle più tenere cure,
le celesti consolazioni.
— Conformemente al programma stabilito si realizzò la visita di chiesa fatta
dal sovrintendente, pastore R. Nisbet, e
I dal sig. Càfló Pons, membro della Cenpf missione distrettuale. Sabato 13 corren1 te, riunione del Concistoro con la presenza dei signori: Nisbet e Pons; conversazione su vari problemi relallvi alla
Chiesa ih genere e alla nostra parrocchia, visita alFarchìvio, ai registri; ampie esposizione della situazione finanziaria e dell’attività della nostra comunità.
Domenica mattina: il sovrintendente
parla alle 8.30 ai catecumeni riuniti nel
tempio illustrando con vari esempi la
necessità della conversione e della consacrazione totale di noi a Dio.. Alle 9,
mentre il dott. Pons parlava agli alunni
della scuola domenicale degli Appiotti,
il pastore Nisbet spiegava la lezione del
giorno agli allievi della Scuola di Via
Manzoni. Alle 10.30 nel tempio, davanti
a un numeroso pubblico, il capodistretto
pronunziava un buon messaggio efficace, .perché pratico, su « la vita del focolare ». NelFassemblea di chiesa parlarono: il sig. Pons sulla necessità della
testimonianza cristiana e dei sacrifici
che l’opera richiede , ad ogni membro, ed
il Pastore locale.
La missiohe delia -madre, fu l’argomento svolto del pastore Nisbet davanti
alla numerosa riunione delle Madri convocata nella sala dell’Asilo nel pomeriggio deUo stesso giorno.
Il sovrintendente disse che egli conserverebbe un grato ricordo della visita alla nostra Chiesa. Aggiunse che aveva potuto rendersi conto del lavoro profondo
e vasto chfe vi si compie. Il Concistoro e
tutta la comunità sono riconoscenti al
Sovrintendente ai al si®. Pons dei loro
messaggi fraterni e sono lieti di aver
preso un più diretto contatto con le nostre autorità distrettuali.
VILLAR PELLICE
Dipartenza.
Alle prime ore di sàbato 13 corr., circondato dalla fedele compagna di 45
anni dì vita dai suoi affezionati figliuoli, è salito al Signore,’ dopo mesi di
cui egli portava if nonc^, il nòatrq fratello ha grandemente amato nella aua
i... .-’.11- ari J
■vita" e fino" alla' fine la, sua famiglia ^
) 4'i
il sub popolo, ai quali, anche in mezzo ■ V| ^
alle sofferpze più acute, ritomavanp ‘ #
del continuo^il suo pensiero e le sue tìidimenticabiii, preghiere. Alla., famiglia
chiamata tutta intorno al suo capezzale
egli ha raccomandato con, cominovènte
insistenza sopra ogni altro cosa, la* fedeltà a Dio e ai Suoi comandamenti, •
Il Signo'fe voglia benedire per la famiglia e per noi tutti là bella testimo-;:
nianza resa dal suo servi'tore.
Alla vedova, ai figliuoli con le loro
famiglie, alla ¡sorella, al fratello attuale
anziano del (Quartiere, ai parenti tutti,
ridiciamo la nostra simpatia e la nostra
ferma Speranza.
Ppr Cassa Culto: '* . . .
' Lina Tedaldi, Roma, L. 100 -,M. Larr
co, in memoria Adolfo Comba, 50,- Società Femminile di Zurigo, 100 ., M. Lena, in memoria cav. Battista Lena, 100,
Per Èmeritazione:
Alpino Feroldi Pietro, L. lOÒ V A. Arias, alla cara memoria mia Ada, 50 Giuseppe e Maria Franciosi, Campegi- ^
ne, 30 - S.^ e Elvira Colucci, riconoscen- ,
ti, 100 - Chauvie Michele, 10. . ; ,
Per Facoltà di Teologia: ? F
Giuseppe e Maria Franciosi, Campegine, L. 30.
Per Isituto Góuld:
- Alpino Feroldi Pietro, L. 80 - Antonio
Maiorano. 20 - Giuseppe e Maria Franciosi, Campegime, 30 - M. Lacco, ,La__
Maddalena, 40 - Anonimo, Mal 3: 10,
100 - Chiesa di Siena. 95 -, Con. Immoviìh, Levante, 25., . ..f
Per Istituto Femmimle d'i Firenze:
Alpino Feroldi Pietro,. 100 - Giuseppe e Maria Franci«i, Campegine, 30
- Anonimo, 100 - N.. 30 - Colleghi di G.
Gasparotto, in memoria di sua madre,
365 - Carunchio e Diaspora, 60 - Chiesa
di Siena, 105 - Coniugi Immovilli, Le-^_
vanto. 25 - Chiesa di Aosta. 235,25 Chiesa di San Germano, 150.
Per Istituto d. Vallecrosia:
Alpino Feroldi Pietro, L. 100 - Giuseppe e Maria Franciosi, Campegine, 30
- Società Femminile di Zurigo, 100 ' Castorina Pietro, Brindisi. 25 - Chiesa
di Siena. 95 - Coniugi Immovilli, Levanto, 25 - A. e M. Co'mba, in memoria
A Muston, 30 - M. Scolari, Roma.'lOO.
Doni •per danni alle Chiese Valdesi:
Elena e Adelia Di Pillo, Roma, 200 Vitaletti Costantino, 1000 - Famiglia
Girardet-Socci, Roma, 100 - Carmelo
La Mantia, 100 - Hilda Bruschettìni,
Chiavari, 1000 - W, Long Marey, Roma,
100 - Simond Guido, Pradeltorno, 20 In occasione battesimo Benech Rino Emilio, i genitori Daniele e Fanny, 50 Id. Id,, il padrino Buffa Emilio ’e là
madi ina Nadia Bertalot, 30 - Maddalena Larco, in memoria caro marito ■e
figlio Pappino e unico fratello, 300 - Id.
Id., ricordando ì cari genitori, 150 Chiesa di Zurigo, 1000 - Dott. i3uido
Rossi, Roma, 500 - Alfredo Rostain, 100
- Long Giovanni e Giuseppina, Pinerolo
25 - Unione Femminile di Bobbio, in ricordo della Sig.na Lisetta Tron, 100 Maria Bertihat, in ricordo dì G. G.
Mondon, 20 - N. N., in rico^ó di uria
persona cara, 100. '•
Per Cassa Culto: " «
Suor Valentina Vottero, in memoria
del padre Celestino Vott©PO, 200 - Alfredo Rostain, 100 - Artigl. Di Toro Dom,enico, 50.
Per Emeritazionè:
Artigliere Di Toro Domenico, 50. y
re
Dotti riccYttti dal Cassiere della Tayola
v'
te;'
M'
4
fe
"i ‘‘■iV
ir ^ ^ X
-Per IstitiOo GouÌd;
:^ro,^-;Laura Pamio, 50 _ Mazzetti
Vicenzo '^^Ada, in occasione matriiru)wo, IQO - Sàntina Brancifoirte, 1®/ nàiemoria Francesco Branciforte, 100 V‘C|iiesa di Milano, 1000 - Salmo 23, 500
Long Rivoire Fanny, 25 - Berton Elvina, 20. - i
r ; Ÿ DELLE VALLI VALpTÌ3f ■*;‘
><
\ ^
PéT Istituto FetrtmirUle di Firenze:
Pietro e Laura Pamio, 50 - Maddalena
X^co, La J/feddalena, 50 - Chiesa di
Milane, 500 - Salmo 23, 500.
Per Orfanotrofio di Pomaretto:
Long Rivoire Fanny, 25 - Bertón Elvina, 20i ' !
Per’Orfanotrofio di Torre Pellice:
Long Rivoire Fanny, Pinerolo, 25 Elvina, Id., 20 - Rossetto Letizia,
Id.,’20 - Mûris Virginia, in memoria, 20;
Per Istituto di Vallecrosia.
M^dalena Larco, La Maddialena, 50
j Rocchi Stecchini, in memoria
prof. Guido Maggioni, 100 . Chiesa, dii
Milano, 1000 - Long Rivoire Fanny, Pinerolo, 25 - Berton Elvina, Id., 20 - Menis Leonardo, Roma, 30 - Salmo 23, 500.
Per Asilo di Vittoria:
Maria Leotta, Catania, 10 _ Salvatore
Glandinoto, Id., 10 - Lidia Comba, Torre
Pelhoe, 10 - Maddalena Larco, La Maddalena, 50 - Malachia 3: 10, 100 _ Fratelli-Leotta e figli, Catania, ricordando
alloro defunti, 200 _ Chiesa di Milano,
Per Asilo di San Germano:
Lidia Comba, Torre Pellice,. 15.
Per Rifugio Carlo Alberto:
Long Rivoire Fanny, 25 _ Berton Bivi^, 20 - N, N., S. Secondo, ÌO - Alfano
Durand Adele, 25 - Famiglia Gardiol
V Bieynat, in memoria Gardiol Clelia, 200
Per Ospedali:
Long Rivoire Fanny, 25 - Berton ElVUM. 2Q - Gardiol Maria, in memoria
figlia Cleha, 500 Famiglia Gardiol
oleynat, m memoria Gardiol Clelia, 150.
Per Diaconesse: ^
'Me G. Tacchella, grati al Signore
per la divezza di un loro caro, 25 - Art
Di Toro Domenico, 50. /
Per Asilo Italia:
Bianca Wall, Mercatino Conca, 20 ) Chiese di Napoli, 500 - Coniugi Bein
Torre Pedice. 20 - Cap. Vittori^ Canfo!
n, 100 - Anonimo, 200 - Giacomo Spanu, Roma, 25. ^
Per Istituto Comandi:
Maddalena Larco, 50.
Per « La Luce » cd Militari:
Maddalena Larco, in n^moria Generale Martinat, 25 - id., 25.
Per Assistenza ai Militari:
Mario Bianconi, Roma, in memoria
Generale Martinat, 25.
F. U. V.
Le Unioni^ gli amici ed i sostenitori
V della F. V. V. sono pregati di versare
le loro quote e le loro offerte nel C C.
^ Postale N. 1-1216, intestato a Alfredo
Giocoli - Via IV Novembre, 107 - Ro
ma.
Dato che. le quote di associaznone alla F. U. V. sono minime (L. 2 all’anno
per ogrii sodo) ci auguriamo che le offerte per quest’anno siano numerose e
cospicue, dovendosi affrontare spese
molto maggiori chg per il passato.
Chi si interessa della Gioventù, si
interessa di una delle parti più vive e
vitali della Chiesa. Il Cassiere.
Il giorno 5 del corrente mese
Elvira Arias
si è addormentata nella pace del Signore. La sorella Adele ed i fratelli, danno l’annunzio della dolorosa separazione.
In pari tempo, essi porgono i più sentiti ringraziamenti ai pastori, sig. Gustavo Bertin e Giulio Tron ed a tutte le
persone che, sia con le loro affettuose
prestazioni, aia con. l’espressione della
loro cristiana simpatia, hanno portato
il loro contributo di conforto alla sorella
afflitta.
Villino Fede - S. Germano Chisone.
■3^':
La vedova e i congiunti dii f
UmbartoBaux
deceduto in Lusema S. Giovanrd il 9
marzo 1943 ringraziamo quanti da vicino o da, lontano hanno partecipato al
loro lutto. ' '
Ptof. OiNO CasTABBL, direttore responsabile
•ARTI ORAFiGHE L'ALPINA - Torre PelUce ..
CERCASI cuoca per piccola pensione. — Rivolgersi alla Libreria Claudia
na.
Malattie dei Bambini
Dottor T. F. Laura
Vice Primario Onorario Ospedale Infantile
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ogni giorno feriale (salvo il Sabato)
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•Ma mu Uà o«MMu •>
MOoroMMauo,
f . -«T
• '.Uv
p /'Aspirina
" /--H cada '
AA ÈtUmtM. 6286S-XX'
Cappellani Valdesi
Capii. Ermanno Rostan - Cappellano Militare Valdese - Comando Presidio Militare - Torino.
Ten. Davide Cielo - Cappellano Militare
Valdese - Comando Superiore Libia P. M. 11.
Ten. Alfredo Rostgin - Cappellano Militare Valdese - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 200.
Indirizzi di Chiese Valdesi
I DISTRETTO:
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Pastore Edoardo
Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Luserna San Giovanni — Pastore : Lorenzo Ri voir a.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Perrero — Pastore: Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu
Pruli — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo —— Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Beri.
ANTINEVRALGICO
ALPHA BERTELLI
”IL CONTRODOLORE”
, Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Torino — Chiese: Corso Vittorio Emanuele, 23 e Corso Principe Oddone, 7.
- Pastori Elio Eyriàrd e Roberto Comba: Via Berthollet, 36.
ViUar Pellice — Pastore : Roberto Jahìer.
\
II DISTRETTO:
Abbazia: «Chiesa dì Cristo». Culto alle 1«-Pastore C. Ga'y^ da Fiume. ^
Aosta.- Chiesa: 11, Via Croce di Città Pastore: V. Subüia, Via XXIII marzo
n. 1.
Bergamo: Chiesa: Viale Vittorio Emanaele, 4 - Pastore: M. Moreschini,
Viale Vittorio Emanuele, 52.
Bielle: Chiesa: Piazza Funicolare
Culto: la I, III, V domenica del mese
(da‘Ivrea).
Brescia: Chiesa: Via dei Mille, 4 - Pastore: D. Fomeron (ivi).
Caremd: Da Ivrea: secooida domenica.
Como: Chiesa: Via Rusconi, 9 - Pastore: Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze: Chiesa Valdese.
Cormaiore: Chiesa Valdese: Pastore
Vittorio Subilia.
Felónica Po: Chiesa Valdese - Pastore
Lami Coisson.
Fiume: Chiesa Valdese - 6 e 8 Via Pascoli (culto ore 10) - Pastore C. Gay,
Salita Fi Colombo, 8.
Ivrea: Chiesa Valdese: Corso Botta, 5
- Pastore A. Vinay, Casa Bavera,
Via Cascihette.
Milano: Chiesa: Piazza Missori, 3 - Pastore Enrico Tron - Via Euripide, 9 Mantova: Chiesa: Via Bacchio, 5 (da
Felónica). ^
Piedicavallo: Chiesa: Via Carlo Alberto - Culto prima domenica del mese
(da Ivrea).
S, Lucia di Quistello: Chiesa Valdese
(da Felónica Po).
Sùsa: Chiesa: Via Umberto I (da Torino).
Tramonti di Sopra: Chiesa Valdese (da
Venezia).
Triste: Chiesa: Via S. Maria Maggiore
- Pastore Guglielmo Del Pesco, Piazza Libertà, 6.
Terrazza Piemonte: Chiesa Valdese (da
Ivrea) tèrza domenica. Verona: Chiesa: Via Duomo (da Brescia).
Viering: Chiesa Valdese (da Aosta),
Venezia: Chiesa: Palazzo Cavagnis S. Maria Formosa - Pastore E. Ayassot (ivi).
Ili DISTRETTO:
Barga: Chiesa Valdese (da Pisa).
Èoirello: Chiesa Valdese (da Carunchio).
Bordighera: Chiesa Evangelica - Via
Vittorio Veneto, 25 - Culti: 2 e 4 donienica - Pastore Davide Pons - Piani di Vallecrosia.
Campobasso: Chiesa VaÌdeise: Pastore
P. V. Panasicia.
Carunchio: Chiesa Valdese - Evangelista S. Scuderi.
Firenze: Chiesa: Via dei Serragli, 51 Pastore Emilio Corsani (ivi) Chiesa: Via Manzoni, 21 - Pastore T. Vinay (ivi).
Forano Sabino (Rieti) - Chiesa Valdese
- Pastore Enrico Pascal.
Genova^: Chiesa: 3?|ia Assarot^i. - pastore: Francesco Peyronel - Via Curtatone, 2.
La Maddalena: Chiesa Valdese (da
Roma).
Livorno: Chiesa Valdese - Via G. Verdi
3 - Pastore A. Ribet (ivi).
Lucca: Chiesa: Via G. Tassì, 18 (da Pisa).
Pescolanciano. Chiesa Valdese (da Carunchio).
Piani di Vallecrosia: Chiesa Valdese Via Col. Aprosio, 96 - Past. Davide
Pons - Istituto Femminile Valdese.
Piombino: Chiesa Valdese (da Livorno).
Pastore Attilio Arias - Via A. Vespucci, 11.
Rio Marina: Chiesa Valdese (da Livorno).
Roma: Chiesa: Vìa IV Novembre, 167 Pastore A. Sbaffi - Chiesa: Piazza '
Cavour: Pastore P. Bosio, Via Marianna Dionigi, 57.
Salle: Chiesa Valdese (da San Giacomo).
Sampierdarena: Chiesa: Via A. Cantore, 16 - Pastore: Alfonso Alessio,
Via Milano, 8 F. - Genova.
San Giacomo degli Schiavoni: Chiesa
Valdese: Pastore P. V. Panasela (ivi).
Sanremo: Chiesa Valdese - Via Roma,
8 - Pastore G. Bonnet, (ivi). '
Schiavi d’Abruzzo: Chiesa Valdese (da
Carunchio).
Siena: Chiesa Valdese (da Firenze); ’
In tempo di guerra tutti devono *
imparare a tacere, Notizie, apparentemente innocue, su movimenti di truppe, di lavorazione negli stabilimenti militari,
possono giungere all’orecchio
" del nemico ed arrecare danni
incalcolàbili. Nessuna ingenui- id e nessuna indiscrezione. Il
silenzio assoluto su aualsiaii
notizia di carattere militare è
un dovere di tutti gli italiani.
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