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S e11 i m anale
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXX
Num. 3
Abbonamento : Lire 600 per l’interno. Lire 1000 per l'estero — SpedÌMone in «bbon«mento postale, r Gruppo I npQORE PELLICE. 20 Gennàib ,1950
Amministrazione :.Clandlana - Torre Pellice C.C.P. 2-17657 Prezzo 1,. dS '
Domenico dollo missioni
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« Nella chiesa di Antiochia v’eran dei profeti
e dei dottori-.. E mentre celebravano il culto del
Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse -.
Mettetemi a parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati. Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani, e li accomiatarono t). Atti 13, 1-3.
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Ogni anno usiamo consacrare una domenica del mese di gennaio alla causa delle missioni-. Ci domandiamo talvolta dove e come si trovano i missionari. Chi
li manderà ? Chi li sosterrà ? La risposta a queste domande ci è data dalle parole del testo.
* *
Perchè mai questa ritrosia, questa esitazione, che'
Dio stesso deve vincere ? Perchè più uno sente in cuor
suo quanto sia grande, bella la missione di servitore
dell’Eterno e di messaggero dell’Evangelo, tanto pid
sente le proprie imperfezioni, la propria debolezza.
E poi ancora, quajido ci si accinge a mettersi al servizio ci si avvede che molto spesso bisogna andare contro corrente, contro l’uso dei più, e non ci sentiamo di
contrastare a tante forze contrarie, se non sentiamo
proprio con certezza che Iddio è con noi, per sostenerQi ed aiutarci, che proprio Lui ci manda, ci spinge, ci
obbliga, ma al tempo stesso ci dà la forza necessaria.
La chiesa non può creare il missionario, ma però
deve coltivare l'ambiente in cui sia possibile a Dio di
suscitarlo.
La chiesa di Antiochia — ecco anzitutto l’ambiente
dove si formano e dove si trovano i missionari.
La chiesa d’Antiochia era organizzata diversamente
da quella di Gerusalemme. In quest'ultima occupavano
il primo posto gli apostoli che avevano principalmente
l’ufficio di predicare VEvangelo; accanto a loro c’erano i diaconi che avevam l’incarico dell’organizzazione
e dell’amministrazione, ed in modo speciale della cura
dei poveri.
Ad Antiochia abbiamo invece dei profeti e dei dottori- I profeti avevano facoltà speciali per intendere la
volontà di Dio e per trasmettere le indicazioni delld
Spirito Santo alla comunità cristiana. Accanto a loro
c ’eraxso i dottori che,, /wsmm Vufficio ,.4? chiarire. di
spiegare, di insegnare e, controllandola, di consolidare l’opera dei profeti.
Anche da Antiochia escono dei missionari che annunzieranno l’evangelo nelle regioni circostanti.
Chi sono i missionari? Qui sono due membri del
Consiglio di chiesa di Antiochia, profeti o dottori essi
stessi.
Una chiesa dove regna l'entusiasmo della fede e dove risplende un sano e forte insegnamento^ ecco l’ambiente dove sono suscitati, dove possono formarsi dei
missionari- Una chiesa dove i membri più influenti per
la loro posizione nella società danno l’esempio dello zeIb e della fedeltà. Una chiesa i cui capi sono i primi a
sacrificare interessi e comodità per consacrarsi al servizio di Dio.
Quando lo Spirito chiamò Barnaba e Saulo la chiesa avrebbe potuto intralciare l'opera di Dio, avrebbe
potuto dire : « Signore considera che in questa grarr
città abbiamo solo questi cinque fra profeti e dottori —
noi siamo cristiani da così poco tempo ed abbiamo bisogno di essere ancora edificati ed istruiti — e se questi
due vanno via come faremo noi? » Avrebbe potuto dire; « Si manderanno più tardi ». Avrebbe potuto dire; «1 Signore! essi fanno l’opera tua qui tanto bene
come altrove! » Avrebbero potuto direi « Signore,
manda altri da Gerusalemme, dove som.¡piú numerosi ». &
Però la Chiesa non solo non ma inco
raggia i suoi missionari, li circonda dura,nte il culto, fligiuna con loro, cioè si prepara con loro al ministerio;
e sopratutto prega con loro, e pregherà uneoru quando
saranno lontani, seguendoli col cuore., Ed infine li accomiata, rinunziando al loro ministerioìper amore di altri fratelli. i
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Se possiamo contribuire alla formazione, alla preparazione degli operai di Dio, non siamo però noi che
li possiamo creare o suscitare. Gesù ha detto ; Pregate
il Signore della messe che Egli spinga degli operai nella messe. Ad Antiochia è lo Spirito Santo che dice ;
Mettetemi a prarte Barnaba e Saulo per l’opera alla
quale Li ho chiamati.
Sembra quasi che questi uomini che devono entrare
nell’opera di Dio debbano venire Un po’ obbligati, forzati quasi, ad entrar nel campo del loro lavoro.
Meditino questi fatti j genitori i quali hanno dei figliuoli che potrebbero consacrarsi al servizio del Signore- Li meditino i consigli di chiesa e le comunità quando i loro giovani rispondono all’appello dello Spirito o
quando i loro pastori sono designati ad assumere altrove un nuovo compito. Una chiesa che dà e consacra al
servizio di Dio i migliori dei suoi uomini è l’immagine
di una madre che consacra a Dio i più cari dei suoi figliuoli ; è un sacrificio ed è un atto d’amore.
La nostra Chiesa Valdese ha anch’essa un certo numero dei suoi figliuoli consacrati all’opera delle missioni fuori d’Italia, in Asia, in Australia, ma sopratutto in
Africa, in Eritrea e nello Zambesi e nella Rodesia del
nord. A loro vada il nostro pensiero affettuoso insieme
con le nostre preghiere e l’augurio che in questo nuovo
anno il Signore voglia fortificarli nello spirito e nella salute e benedirne l’opera, concedendo loro di raccogliere dal loro fedele ministerio frutti abbondanti, alla gloria del Signor Gesù Cristo.
Arnaldo Comba
Smodo africanq
ë Corso per Evangelisti
I MEN NON ITI
Molti lettori dell’Eco delle Valli
si saranno domandati dove mai è
andato ad impiantarsi il Centro di
soccorso mennonita che lavorò per
due anni e mezzo nelle Valli, aiutando indistintamente tutti i bisognosi a qualsiasi confessione religiosa o
partito appartenessero.
Eccovi dunque le notizie desiderate. Da un anno circa il Centro
Mennonita sì è trasferito a Napoli.
Non è stata cosa semplice trovar loro una sistemazione. A Napoli le case scarseggiano fino al punto da essere prese d’assalto dai senza tetto ancora prima di essere terminate. Non
poche volte la polizia ha dovuto far
sloggiare coloro che le avevano occupate ahusivamente e poi piantonarle
finché gli inquilini prenotati avessero preso dimora negli appartamenti.
I Mennoniti incontrarono altri ostacoli. Quando già avevano versato la
caparra per un appartamento, nou
si potè fare il contratto d’affitto perchè il cardinale della città aveva minacciato di scomunica i proprietari
Se avessero locato a degli eretici!
Grazie aU’interessamento di un ainico della nostra Chiesa, fu finalmente trovato un appartamento nuovo di zecca in una località posta a
breve distanza dal nostro palazzo di
Via dei Cimbri.
Poco dopo furono trovati nella regione di Capodimonte altiì locali
adatti per svolgere l’attività del Centro.
Attualmente è composto di solo
cinque persone che vengono coadiuvate da « monitori e monilrici » volontari della chiesa di Napoli o di
altre comunità (Taranto, Campobasso, Torre Pellice, Udine, Padova).
L’estate scorsa, nei locali dì Capodimonte ha funzionalo una colonia
composta di 50 bacnhitii tolti alla in
cn-dibile miseria della metropoli napoletana.
Ora è in piena attività un’altra colonia formata di al'ri 50 bambini i
quali ricevono tutte le cure durante
il loro soggiorno. Bisogna mostrar
loro praticamente che la deliziosa
e abbondante acqua di Napoli non
serve solo per bere ma anche per lavarsi e proteggersi dai parassiti; bisogna rivestirli dalla testa ai piedi
(parecchi non conoscono I’usìì delle
scarpe). Che godimento vederli precipitarsi sui piatti ricolmi di cibo
nutriente!
1 Mennoniti svolgono la loro attività in stretta relazione con la nostra
comunità in cui si sentono come a
casa loro, partecipando a tutte le attività. Il Centro Mennonita si preoccupa dei noveri di parecchie chiese
del Mezzogiorno e della Sicilia. In
occasione di Natale numerosi bambini bisognosi sono stati da loro beneficati con pacchi veramente utili confezionati in America da coloro che
mettono in pratica la carità cristiana.
O. Peyronel
A Torre Pellice, quest’anno, c’è stato prima un corso per anziani evangelisti, poi il Sinodo. Qui allo Zambesi
abbiamo invertito l’ordine, ed abbiamo
cominciato col Sinodo, poi c’è stato un
corso per evangelisti.
Sede del Sinodo, Mabumbu. Appena
si parla di questa stazione viene in
mente il Venerando missionario Adolfo
Jalla, che vi trascorse gli ultimi anni
della sua vita e qui terminò la traduzione della Bibbia, ohe sarà probabilmente pubblicata nel 1950; Oggi Mabumbu è la stazione femminile, dove
120 ragazze sono educate cristianamen.
te nella scuola convitto fondata dalla
Missione. E’ diretta dalla Signorina G.
Jalla con la collaborazione delle Signorine M. Borie e T. Schlittler. Questa
ultima è infermiera e si occupa più
particolarmente dell’orfanotrofio dove
sono ricoverati una diecina di bambini
privati della madr© nella tenera età, e
che sarebbero morti sicuramente, se
lasciati nei loro villaggi.
La chiesa, semplice costruzione in
mattoni, col tetto parte di paglia e parte di lamiere di zinco, sorge vicino agli
stabili della scuola femminile. E’ lì che
il terrà le sue.sedute, Dalle va
rie chiese sono convenuti una cinquantina di delegati, di cui una quindicina
sono donne. Presiede il Pastore Missionario G. Subilia, la cui famiglia è
di origine valdese. Quale vice presidente il sinodo nomina un evangelista
formato alia scuola del missionario
Jalla. E’ la prima volta che gli è affidato questo incarico e spesso è un po’
impacciato. Ma è cosi che gli africani
potranno imparare. I tre segretari sono
tutti maestri.
Quest’anno abbiamo con noi un delegato di Sesheke, un capo indigeno cristiano che ha dovuto venire da queste
parti per altre ragioni, ed è stato incaricato dalla sua chiesa di rappresentarla al Sinodo. La stazione di Livingstone, distante 300 Km. in linea retta, ha
mandato pure un rappresentante. Non
è un Mulozi, ma un cristiano dell’Angola Portoghese, che ha cessato di lavorare per un tempo e visita le chiese
evangelizzando, perchè ne ha ricevuto
l’ordine da Dio. Non conta per la sua
sussistenza che sulla generosità delle
comunità Che visita.
Infine invitato dalla Chiesa del Bulozi è venuto pure il pastore RamushoUomo ancora gi^/vane, originario del
Lessuto, egli esercita il suo ministerio
nella chiesa unita che è stata formata
coll’unione delle chiese della Missione
Scozzese, della Missione di Londra e
delle Chiese Unite della Regione delle
Miniere di rame.
np è viva, e la conclusione un compromesso. Si farà una prova per un anno,
e l’anno prossimo ogni stazione riferirà
al sinodo sull’esito di questa esperienzaSegue la discussione sulla Unione
della nostra Chiesa con quella Unita
che è conosciuta col nome di Chiesa
dell’Africa Centrale nella Rodesia. Il
Pastore Ramusho, e certi missionari e
membri del Sinodo che conoscono questa chiesa, spiegano la sua tendenza e
la sua organizzazione. 11 suo regolamento ecclesiastico non è stato ancora
stabilito, e gli organizzatori e promotori di questo movimento verso l’unione, desiderano che tutte le chiese che
eventualmente potranno fame parte
possano discuterlo e se possìbile prendere parte alla votazione definitiva.
Dopo esauriente discussione la Chiesa
dello Zambesi ha deciso aH’unanimità
di unirsi alla Chiesa dell Africa Centrale, e di cominciare le trattative per
stabilire le varie tappe verso una unione di fatto. Momento solenne della vita di questa giovane comunità, votazione che è stata certamente ispirata
dallo Spirito di Dio. Il canto di un inno
e una fervida preghiera del Presidente
terminano questa seduta solenne.
Il Sinodo ha pure studiato la situazione finanziaria della chiesa da cui
risulta che quasi tutte le chiese sono
molto in ritardo nel versare la loro quota alla cassa centrale. (/I Cassiere della
Tavola Valdese deve accorgersi che
Valdesi e Zambesiani camminano di
pari passo! n. d- r.) .Per la prima volta è deciso che un comitato composto
dei cassieri delle varie stazioni, e presieduto dal cassiere della Missione, esaminerà il preventivo delle spese e ne
riferirà al Comitato Sinodale, organo
che sarebbe un po’ come la Tavola nella Chiesa Valdese. Fino ad ultimamente era unicamente la Conferenza dei
missionari europei che si occupava di
preparare il preventivo delle spese.
L’anno prossimo la responsabilità sarà
trasferita in parte almeno a questi comitati che sono composti in maggioranza di africani. Quindi questo è anche
un passo avanti importante
E’ stato pure creato un comitato di
coordinazione tra ¡ vari movimenti giovanili che sono sorti nel seno della
Missione. Esistono infatti i Giovani Esploratori e le Giovani Guide, affiliati
al movimento mondiale, i gruppi giovanili della (( Stella », in cui sono dati
studi biblici organizzati dalla Chiesa
per ragazzi e ragazze, e gruppi antialcoolici per studenti, movimento che
ebbe la sua origine alla Scuola Normale di Seguía.
Lavori Sinodali
Dopo aver udito i rapporti sull’attività dell’anno trascorso che seguono il
culto d’apertura presieduto dal Presidente, il Sinodo si occupa di varie quistioni. La prima sembra di poca importanza, eppure segna un passo importante nella evoluzione della Chiesa indigena. Si tratta della manutenzione
degli stabili della chiesa sulle stazioni
missionarie. Fino ad ora la Missione
stessa ne ha assunto la responsabilità,
ma già l’anno scorso abbiamo domandato alla chiesa di pensarci.
Alcuni membri considerano che non
v’è ragione di cambiare, altri invece
capiscono che la chiesa locale deve
comprendere che non conviene più che
certe spese pesino sulle spalle dei benefattori lontani che già hanno fatto
tanto per lei nel passato- La discussio
T.- .
V
La Domenica mattina la chiesa è gremita : parecchie centinaia di uomini,
giovani, ragazzi!, donne, ragazze e barn,
bine. Alcuni vecchi cristiani o pagani,
si ricordano di me quando ero bambino e mi divertivo sotto ai begli alberi
della stazione. I più giovani già non
sanno più che mio padre ha lavorato
qui alcuni anni come missionario. Dono la liturgia parla il pastore RamushoII linguaggio che adopera è un miscuglio delia lingua dei Malozi e di Lessuto, la sua lingua materna. Ma siccome
queste lingue sono cugine, tutti capiscono il suo messaggio, che ricordando
agli abitanti di questa regione le grandi cose che Dio ha fatto per loro, li
esorta ad ascoltare il Suo Vangelo di
salvezza. Parla pure dei Malozi che
vanno a lavorare alle miniere di rame
e che frequentano difficilmente i culti
della Chiesa Unita. Poi io stesso ricor-
2
IL»ECO DELLE VALLI VALDESI
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do alla chiesa, quivi rappresentata dai
suoi delegati al Sinodo, che se vuole
progredire ed essere " forte, non deve
guardare alla folla o ai suoi re indigeni,
non deve nemmeno contare sulle chiese d’Europa che fino ad ora l’hanno
aiutata così fedelmente, nè sui miss.ont i che hanno consacrata la loro vita
ad essa, ma unicamente su Gesù. Termino con un appello ai numerosi pagani che si sMo uniti ai cristiani per questo culto solenne!' Molti di essi vivono
da anni molto vicini alla chiesa, ma
sempre in margine alla comunità- (Come molti cristiani, del resto, s’iirformano ma mn s'impegnano! n. d. r.).
Segiie il culto di Santa Cena, con
120 persone. Presiedono il pastore Ramushó e il iviissiona--o liercy. helle
loro persone è simbolizzata l’unione in
Crusio tanto deila razza bianca coLa
razza nera, che quella della chiesa del
Bulozi, coha Cniesa deil’Atrica Centrale. Miracolo deU’amore di Dio, manifestazione visibile delia Sua potenza.
E penso a quando, una ventina d- anni
fa, venni a visitare questa stazione per
presiedere al battesimo di un gruppo di
donne, primizie della Chiesa di Cristo.
Allora’ alla Santa Cena partecipavano
forse venti o venticinque persone.
Formazione di^evangelisti
La chiesa dello Zambesi è ancora
ben giovane ed i suoi passi rassomigliano alle volte a quelli esitanti oi un bambino. Durante la discussione, ho avuto
l’occasione di paragonarla ad una ragazza che la mamma vuol abituare ai
lavori dei campi, e che seduta vicino
aJa zappa, piange, perchè preferirebbe lasciare il peso della fatica ai genitori. Piange, ma poi costretta dallo Spirito, si alza lentamente, e cogli sguardi
alzati fiduciosi verso il suo Capo e Salvatore, avanza sicura sulla via della
Vita Eterna.
Per guidarla su. questa via la chiesa
ha attualmente un piccolo gruppo di
pastori venuti dall’Europa e una ventina di evangelisti indigeni. Per circostanze varie non vi è nessun pastore
indigeno, sebbene i missionari abbiano
rivolto spesse volte degli appelli a dei
giovani membri della chiesa.
Subito dopo il Sinodo alcuni missionari e gli evangelisti hanno trascorso
assieme tre giorni per studiare la Bibbia e diversi problemi inerenti al loro
ministerio. Gli evangelisti in gran parte hanno lavorato prima come maestri
assistenti, poi dopo due anni di studi
alla Scuola Biblica della Missione, sono diventati evangelisti. Alcuni di essi
hanno una lunga esperienza, tutti conoscono il paese e la mentalità del popolo,
e nelle conversazioni cercano di interpretarcela- D’altra parte noi, missionari, cerchiamo di aiutarli a meglio capire le Sacre Scritture. Assieme, in preghiera abbiamo domandato ogni giorno
aiuto ed ispirazione. Argomenti trattati ; studio della seconda Epistola di Paolo ai Corinzi, il divorzio, come preparare le lezioni di catechismo agli adulti, il battesimo dei bambini, i movimenti giovanili.
Guardo questo gruppo di uomini..-,
cosi poco numerosi, se li paragoniamo
alla moltitudine che popola questo paese, così poco sviluppati intellettualmente, poiché quasi tutti avevano poco più
del diploma della scuola elementare,
quando sono entrati alla Scuola Biblica,
così isoiati in mezzo a questa massa
pagana, specialmente quando lavorano
in centri di recente creazione... Eppure è questa la falange che Cristo si è
scelta per la conquista di questo paese,
e vuole che noi la conduciamo sulla via
della Vittoria
Come potrà essere ottenuta?
Per fede!
R.‘ Coisson
(Al missionario R. Coisson il quale
ha voluto darci un quadro così nitida
della vita ecclesiastica allo Zambesi _ il
nostro ringraziamento e ¡‘espressione
della nostra solidarietà in Cristo con la
Chiesa dov’egli lavora. Red.).
PERSONALIA
La famiglia del pastore Janave,]
Alfredo, attualmente, conduttore spi.
rituale ’ della Comunità di Nuova
York, è stata allietata il 21 dicembre
194® dalla nascita del piccolo Michele.
Gli auguri di tutti gli amici giunga,
no oltre oceano al pastore Janavel e
alla signora.
Rie.
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Le pareti delle nostre case sono ornate di quadri biblici sul cui
valore artistico può avvenire che il tacer sia bello; il più delle volte,
nessuna relazione o ncs n nesso logico corre fra il soggetto del disegno ed il versetto riportalo in calce: eppure, questi quadri denotano
in certo qual modo Tatmosfera di spiritualità che si respira in queste
dimore. In altre case, al posto dei quadri biblici si possono osservare
piastrelle di ceramica recanti un motto, e dal tono di queste epìgrafi
è dato farsi un’idea della mentalità degli abìLanti. Récentemente, nella
rutilante vetrina di una rinomata ditta produttrice di terraglie e
stoviglie si poteva ammirare tutta una serie di queste piastrelle, cui
faceva riscontro un’intera collezione di portacenere della stessa materia con analoghi moti.i ornamentali td iscrizioni affini. Chi si fosse
fermato a diverse riprese a curiosare, avrebbe potuto notare che gli
oggetti esposti presentavano una certa rotazione; taluni motti ogni
tanto scomparivano, evidentemente perchè trovati più originali p più
simpatici dagli acquirenti. Vale la pena di prendere ,ìp esame Ui» certo numero di questi motti, che prefiggendosi di accontentare tutti i
gusti — non esclusi quelli polìtici —< vengono a comporre un intei esv
sante mosaico di mentalità e dì modi di coucepire,,l« vita intera.
Non sono in discussione quadri biblici, e pertanto nessuna meraviglia se si incontrano frasi di Indole satirica in cui si bersagliano le
suocere o le donne intellettuali, in cui più o meno bonariamente si
mettono alla berlina medici ed avvocati. Non mancano detti o adagi
innocenti anche se non eccessivamente cortesi, come quelli sulla brevità delle visile o sul carattere del prossimo; qualcuno di essi si ispira
ad una accettabilissima morale comune (es. ; Chi meno ha ragione più
urla — ii’uomo più furbo è il galantuomo — NelVordine pane, nel di-,
sordine fame). Un pizzico di erudizione non fa mai male, e ira tante
cose insignificanti o peggio fa capolino qualche pretenziosa citazione
letteraria. Questa del D’Annuncio non ha da parere blasfema: Figlio
mio ricordati dell’undicesimo comandamento: non seccare. Altre due
. meritano di essere riportate a titolo più serio. La vUa è conui l'adqud)
del mare: si fa dolce innalzandosi verso il cielo. Ecco, questa massima
del Guerrazzi può degnamente figurare accanto adì un quadro biblico,
perchè alla lettura del pensiero dell ardente patriota livornese Io spirito appunto si innalza. Analogo onore tocca al Giusti: Amicizia suona indulgenza, tolleranza, pazienza. Non pare di riconoscere qui una
eco dell’inno alla carità di San Paolo (cfr. I Cor. XIII, 4-7) ? Leggiamo
altrove: La gentilezza è il profumo della bontà.
La nota morale e religiosa vibra dunque frammista alla nota umoristica, a quella satirica ed a quella scettica, anzi cinica. L’uomo si
agita e Dio lo conduce : si potrebbe avere qui il punto di partenza per
una elevata discussione fra le persone che scuotono l’estremità delle
loro sigarette nel portacenere recante questa scritta* di sapore deterministico. Per lo meno soggetta a cauzione sarà qu^’altra, arieggiante un utilitarismo non sappiamo bene di qual lega: Frate Modesto non
fu mai priore. Ma in quest altra ancora, innocente in sè, il nome di Dio
è usato pressoché invano: Signore, benedici chi non mi fa perdere
tempo.
A chi acquista i fragili oggetti sulla cui smaltata superfìcie si
leggono questi motti cosi svariati, forse dìffìeilmente passa per la mente che pèr ì figli giovinetti le frasi lette o forse ancora compilate sulle
pareli domestiche tì sulla scrivania paterna rimarranno impresse per
tutta la vita, e che esse potranno rappresentare germi che daranno
luogo a profonde meditazioni, magari molti anni dopo che i cocci di
terraglia avranno ignominiosamente finito i loro giorni nella pattumiera. Pensando alle insistenze dei bimbi che di tutto reclamano la spiegazione, o’è da sentirsi perplessi quando sulla maiolica esposta in vetrina si leggono questi due ottonari, impeccabili nella loro simmetria
formale: Non far moie che è peccatq; Non fnr bene che è spjacuto.
Certo, lungamente si potrebbe dissertare sulle innumeri mani.cstazioni dell’umana ìngralitudiine, ma qui la muta predicazione che scaturisce dalla lucida e fredda terracotta si ispira ad una morale negativa
il cui scetticismo non può non inaridire il cuore, anche a prescindere
da una vera e propria impostazione religiosa dell’educazione e della
vita.
Si trova di peggio. Un vero disgusto pervade l’anima leggendo il
motto che suona in questi termini; Morta io, accidenti a dú rasta„
L’espressione è improntata a tale cinismo da non potersi ammettere
e tanto meno sostenere che essa venga formulata per pura celia. E’
una triviale parafrasi diel regale « Après moi, le déluge! » dì Luigi
XV, e chi è disposto a metterla in mostra nelle propria stanze ne fa
automaticamente l’insegna del proprio egoismo.
Sì, il mondo è bello perchè è vario; sì, è naturale che anche in
questi soprammobili od ornamenti casalinghi come negli articoli di
qualsivoglia altro ramo dell’industria e del commercio si cerchi di presentare la più larga scelta alla clientela sempre più evoluta e sempre
più esigente del nostro secolo agitato ed assetato di novità a tutti i costi.
Ma alcuni degli esempi citati rivelano in una parte del nostro pubblico
una forma dii scetticismo che talvolta confina con la degradazione
morale, ove addirittura, con questa non si identifichi, e non sarà ozioso
rilevare che ciò si verifica negli strati sociali considerali tutl’altro che
infimi, poiché se è vero che gli oggetti da cui hanno preso lo spunto
queste brevi chiose, considerata la loro mole, non raggiungono prezzi
astronomici, non è men vero che essi si riferiscono ad un comparto diremo cosi voluttuario, e sono articoli, tanto per intenderci, di ennesima necessità se non di lusso.
Si sa che chi assiduamente combatte la dura battaglia del pane
quotidiano nutre in generale una maggior fidu . nella vita, più facilmente condivide i dolori ed intuisce i bisogni del prossimo, ha una
più severa coscienza dei propri doveri, sa spaziare più a suo agio nel
campo delle cose dello spirito, e tutto questo significa essere corazzati contro l’invadenza del beffardo scetticismo, perchè viene a
sentare una visione cristiana deiresistenza.
emn. 1.
Per non aver iorto, bisogna che il povero abbia quaiiro volie ragione, e, per
non aver ragione, bisogna che il ricco abbia quattro volte torto. ¡Piccolo Senni
FESTA DI CANTO
delle Chiese Valdesi in Uruguay
Tarariras, 19 novembre 1049.
Il giorno s’annunzia radioso quando
partiamo da Ombues de Lavalle il mattino per tempo. Per far più presto, invece di passare per la carrozzabile,
prendiamo una strada di campagna, una
di quelle strade che quando piove diventano impraticabili. Ma adesso è
secca e Tomnibus pu5 correre veloce,
traballando di quando in quando per i
molti buchi- In questa stagione la campagna è molto bella, tutta dorata a
causa delle grandi distese di grano maturo. A tratti vediamo una grande macchia azzurra, è un campo di lino fiorito.
Finalmente, dopo circa due ore di
viaggio arriviamo a Tarariras, dove
già ci sono alcuni gruppi di cantori e
dove rivediamo con gioia visi noti di
amici e conoscenti. Alle nove e mezza
comincia il programma con un culto
pi<esiedutt> dal pastore Aldo Comba
che parla sul testo Amos 5/23 : « Lungi da me il rumore dei tuoi canti ». Il
predicatore spiega per quali ragioni il
canto degli Israeliti non fosse gradito
a Dio e ci esorta a fare in modo che il
nostro possa piacergli. Per questo è
necessario che le parole dei nostri inni non siano solamente dei suoni armoniosi, ma che ad esse corrisponda
nella nostra vita quella fede e quella
condotta di cui esse parlano
Dopo il culto ogni corale presenta il
canto di un inno, tratto dall’innario in
uso nelle chiese evangeliche ddl’America Latina. Tutte le corali che si pre
sentano alla festa di canto devono pre
parare un inno deH’innario. E tutte lo
cantano dii mattina riservando il coro
più difficile e più bello per il programma del pomeriggio, che è trasmesso
quasi tutti gli anni da Radio Colonia.
Sono perciò parecchie migliaia di Vaidesi e dii non Valdesi che possono godere della Festa di canto. Sono nove
le corali che ri presentano di mattina :
manca quella di Colonia Valdcnse ed
il piccolo coro di Montevideo. Merita
di essere ricordata in modo particolare la piccola corale di La Paz, composta di sole voci femminili, che canta a
due voci, magistralmente diretta dalla
Signora Beatrice Juele Pons, cognata
del pastore Giovanni Tron
Con un inno cantato da tutte le corali (in generale gli inni d’insieme lasciano sempre a desiderare per quei
che riguarda la loro preparazione) e
con la benedizione termina la prima
parte del programma.
Pomeriggio Valdese
La gente si disperde nei campi da
gioco e nei boschetti di eucalipti che
circondano il terreno della chiesa e si
prepara a far onore alle provviste ed
a riposare. Alcuni si sono procurati
dell’acqua calda ed eccoli, seduti in
circolo, intenti a « tornar mate ».
Alle due e mezza ricomincia Tanh
mazione : sono giunti altri omnibus,
molte automobili private; tutti devono
salutare parenti ed amici, i direttori si
agitano alla ricerca dei cantori irreperibili e a dare le ultime istruzioni ai
cori.
Finalmente la gente comincia ad entrare nel tempio che è in breve gremitissimo- Fa molto caldo, ci si pigia ancora per far posto agli ultimi arrivati,
si suda, si chiacchiera, ma finalmente
siamo quasi tutti a posto per le 14,45
ora in cui comincia la trasmissione per
radio.
Inizia il programma la corale di Colonia Vaidense diretta dal pastore Carlo Negrin. E una dopo l’altra ri susseguono sulla pedana le varie corali : ecco quella di Ombues de Lavalle, assente da alcuni anni dalla festa di canto e che ha preparato, diretta dal suo
pastore, il « Padre nostro » (inno 151
deU’innario italiano); ecco la bravissima e famosa corale di Cosmopolita diretta dal sig. Giovanni iPons; quella
numerosa di Colonia Vaidense, il piccolo ma valente coro deH’Unione di
Montevideo che canta un brano tolto
dalla raccolta « Cento canti )> ; si oocupa con zelo e con amore di questo
gruppo il prof. Eraldo Lageard.
Sarebbe troppo lungo parlare di tutti i cori pazientemente preparati ed ottimamente eseguiti dalle corali presenti con i loro entusiasti direttori
Negli intervalli tra un coro e l’altro, il pastore Silvio Long legge per
gli ascoltatori della radio brani del sermone predicato la mattina ed altri scritti relativi al canto sacro. Le spese per
la trasmiisrione radiofonica sono molto
elevate, ma sono in parte coperte dalle
collette che si fanno a quello scopo
durante la festa.
Impressioni di viaggio
Terminata la parte i< canora » del
programma viene data la parola al pastore Giovanni Tron che ci parla di impressioni da lui avute durante il suo
recente viag^o all« Valli. E’ per noi
una gioia profonda ascoltarlo parlare di
cose conosciute e care.
Con il canto del a Serment de Si-*^
baoud » e con la benedizione imparti- ii
ta dal presidente della Commissione’
per il Canto sacro, pastore Emilio
Ganz, si termina la festa di canto del
1949.
•?
Era presente un numeroso gruppo
di valdesi venuti dalle Valli in questi f|
ultimi due anni: ci ritroviamo con pi£i-'y
cere, torniamo a parlare in patois ed
in piemontese, anche se di tanto ih
tanto mescoliamo alcune parole in spagnolo- Rivediamo gli amici di Torre
Penice, Loris Bein, Mario Tron, Alberto Poèt, e con loro ed alcuni altri i
cominciamo a cantare le « nostre »
canzoni. Vecchie canzoni militari, nostalgici canti della montagna, canti svizzeri di « Pleines voix », Poco per voL
ta la gente si stringe intorno a noi, aiscolta, applaude; qualcuno di quando
in quando unisce la sua voce alle no«:
Sire. E continuiamo a- cantare; e cantando pensiamo con un po’ di malinconia e di nostalgia alle nostre Valli, alle
nostre montagne così spesso rievocate
dai canti. « Siete pur belle fiere vette
alpine,-. ».
Ma il tempo stringe, bisogna ripartire. Un ultimo canto, « le chant des
adieux » e poi torniamo a jiigiard neh
l’omnibus.
Portando con noi un simpatico ricordo di questa festa di canto americana'
torniamo contenti verso Ombùes. Lo
omnibus corre nella notte in mezzo ai.
campi costellati da centinaia di lucciole
mentre nel limpido oielo ammiccano le !
stelle.
Fernanda Comba Jourdan
3
\ ' V c' ' \
'T-“* -ir "f/, --'jt^
;r
X^ÇO DELLE VALH-^'Ç.4^05®Sr
cj^ír
Responsabilità
di testimoni
Torino
I Queet’anno, i coorsi di istruzione
idristiana hanno un particolare rilieWvo. Si tratta infatti di ben dieci oor,|^»i. che settimanalmente raggruppano,
S^'Atto la guida dei tre pastori e di al¿uni collaboratori qualificati, non niéiF'no di 150-200 catecumeni ©, studiosi
dell’Evangelo ! E non è detto oh© pr:> S',' J®-®' fine dell’anno la necessita di
LJI' hn insegnamento « ad personam » e
[,'Sdi una specializzazione più- diretta
dei corsi non porti ad altri sdoppia
Mentre ipreghiamo tutti i membri
^|^,,di chiesa di accompagnar© con le loro
|< „iì'preghiere questa attività che ocstitui■ f.ice il nerbo della nostra testimonianza evangelistica e la premessa Indi,
t ¿pensabile del nostro sviluppo, co'-.j'’- sciente © responsabile, ci piace di met"ii-. tere in chiaro che. nella nostra debo
..•«Hfe’i. -, r _ .
.,j^lezza e nella nostra povertà di mezzi,
ii^noi raduniamo ai nostri corsi degli
w
itor; i quali, delusi dagli insegnaimenti umani, hanno ormai compreso
che rautentica rivelazione di Cristo
àllp anime si deve ricercare nel ¥an
gelo e nel Vangelo soltanto_
CORRI PER PREDICATORI
I/JNTARI.
VO.
%
ohe più, si recano ad Asti per presie.
dervi una riunione giovanile (a gio.
vani e.., meno giovani). - E' questo,
oltre il bene che l’Unione può tare ad
Asti, un’ottima esercitazione spiritual© per i nostri giovami, oh© hanno
così da interessarsi ad un’opera ohe
s’.a veramente loro. E, salva i’apprcvazion© del Seggio, confessiamo che
abbiamo jn animo di proporre loro
qualche altra attività « consaoxativa », in Torino, che dia modo ai no.
stri giovani di mostrare coi fatti il
loro amore per la Ohiesa, ma soprattutto, il loro spirito di dedizion.; alla
Causa di Cristo.
-f®.
f
»1
vawiy int&rvenTie ® tvttg le riunù/iu e
d-imostTÒ VfTì TCoXe iTiteressc^ h eco del*
tè conferenze f'^ '[/rà vaeld^ 'uwi di
'' '^uchtvto ■ pote^mmo pepsare, poiché di
queste rivMioni si continuò a-parlare
nella settimana successiva ai tavoli
dei' caffè e rtm ritrovi pubblici;, ac.
coidde di sentirne parlare sui filobus
ed al mercato^ Vi /'u chi chiese al Ve.
scovo come mai la Ohiesa cattolica non
era ufficialmente intervenuta a que.
sie riwrdoTd: il fsàdovo non rispose.
ro; è indispensabile mutare la coscienza ed il cuore dei lavoratori. On gra.
• zie vivissimo a chi ha molto faticato.
Livorno
Cinque conferenze sono state tenu.
te nella sala delle attività. Ogni con.
ferenza fu seguita da una interessante discussione; o per essere p>ù esatti
il più delle volte fu solo un seguito
di domande su vari punti delle nostre
conceziom religiose. Un comjM,tto
gruppo di persone, soprattutto di gio.
Come conseguènza-di queste confe.
renze sin dall'inizio del ciclo si notò
un notevole numero di estranei parte,
kipare ai nostri Culti e due giorni
dopo Vui.tima conferenza il comitato
direttivo dell’Unione Culturale li.
vOrnese decise di chiedere al Pastore
7Oxídese di iniziare con una sua con.
ferenza il nuovo ciclo di attività deh
VUmñ,ane stessa e così infatti avien,
rúe. Si ebbe una prova di più che se
pip- ottenere frutti duraturi è necessavio un lavoro perseverante e meto.
dfco.^‘vi è sempre dinanzi a ne i una
porta aperta. Norb-, siamo più^ come
sei o sette armi fa, degli ignorali; og.
gì si sa che esistiamo e che abbiamo
qualcosa da dire anche noi, qualcosa
che è nuovo ed interessante. Quando
Dio vorrà, verranno anche ; frutti
positivi e forse numerosi.
CULTI.
Ora in cui si compie U miracolo di*
urna Presènza liberatrice. Per chi è
nato per la verità, sono una necessità
ed, una letizia^ La puntualità ¿ ^accomandata, perchè il culto a Dio ha un
suo ritmo che si inizia colla invoca,
zione e non col sermone. Uno sinfo.
nia di Bee,thoven sentita a metà è un
assurdo per chi ha senso musicale.
Dal nord al sud
Come già gli anni passati, con Ca.
podanno riprenderanno i corsi per
ipredicant-i volontari neUa nostra
Chifsa.
Tal; corsi hanno avuto, nell'anno
pas.‘ia.to, a quanto ci si dice, una gran.,
de utilità per coloro che vi hanno
preso parte; ma hanno soprattutto
desta.fa un’eco di consensi fuori Tori,
"rio, tanto che l'Amministrazione Ceritrale della Chiesa Valdese, adottan.
done ed ampliandone U concetto, ha finito {/cr organizzare, l'estate scorsa, un
vero e, proprio corso di materie teologiche per evangelisti in prova e per
.anziani di chiesa. Tede corso, h-i avu‘to, date le sue proporzioni, un netto
successo, di cui noi a Torino siamo i
primii a rallegrarci.
A Torino, la modesta, ma efficace
attività dei cors; di preparazione ri.
prenderà con l'armo nuovo. Lo an.
nuncionio sin d’ora, perchè ci auguriamo d; vedere, accanto aà vecchi e
già provati frequentatori, qualche gio.
vane d’armi che non abbia timore (o
vergogna?) di rispondere all’appello
che In Chiesa gli rivolge. L'esperien.
za non si forgia in poche lezioni; ma
è pur vero che le capacità di taluni
fra ; nostri giovani aspettano di fs.
sere sviluppate sul piano della testi,
monìanza evangelistica e. della predi,
caz ione volontaria.
CONFERENZE DI ATTUALITÀ’,
Nella nostra Chiesa di Corso Vittorio si sta attualmente svolgendo un
cielo di conferenze di attualità sull’argamento ;
EVANGELO E ANNO SANTO
I temi trattati volta a volta dai
Pastori Eynard e Raima sono i seguenti ;
15 gennaio: li grande ritorno.
22 gennaio: La Porta Santa.
29 gennaio: La Bolla di indizione
5 febbraio : L’ombra di Pietro.
12 febbraio: L’appello del Pontefice
Romano e la risposta dei Cristiani Evangelici.
26 febbraio : Pellegrini della città
eterna.
Brescia - Verona
Una serie d; tre conferenze è stata
tenuta, nelle Chiese: di Brescia e di Ve.
Tona dal Pastore Paolo Bosio_
La prima in occasione della Festa
delia Riforma, sul tema,-. « La memoria
del giusto,. »; .la seconda per la .com.
memorazione dei Defunti sul tema : «La
paura della morte» ; la terza, di attua,
lità sul tema; «Vangelo e boinba atomica».
A Brescia ’l’affluenza degli estranei
alle conferenze è stata notevole. Anche
a Verona numerosi simpatizzanti ed a.
mici sono intervenuti alle conferenze
ed hanno espresso la loro apjirovazione e la loro riconoscenza per i messaggi
evangelici pieni di dottrina di fede.
Una signora ch^ ha ascoltato le ire
conferenze ha dichiarato a dei cono,
sconti che. per sentire annunziare l’Evangelo in modo convincente bisognava
venire alla Chiesa Evangelica. Altri
uditori si sono informati dell’orario
dei servizi religiosi per poterli seguire
regolarmente.
A Malcesine sul lago di Garda si è
.addormentato nel signore il 7 Gennaio
dopo lunghi anni d'infermità, il Sig.
Wirth Ermanno noto, nel 1879 npl Wur.
t-emberg.
Roma (piazza Cavour)
La stagione propizia ha favorito
l’afflusso dei fedeli g dei numerosi sim.
patizzanti ai Culti delle feste, ed agli
Alberi di Natale, dove i bambini hanno svolto un buon programma di recite
e canti.
A Brescia nùmerosi fratelli hanno
atteso la fine dell’armo raccolti n.ella
xSala, allietati da giuochi di società e
dai. canti eseguiti con molta abilità, dal
((doppio quartetto» di recente costituzione. Un breve Culto ha segnato il tra.
passo dall’anno vecchio al nuovo, sotto
lo sguardo di Dio.
I Culti Domenicali e le atlunanze
settimanali a Brescia (e specialmente
quella con libera discussione) sono he.
ne frequentati. Il riscaldamento della
Chiesa di Brescia col nuovo areotermo
inaugurato l’anno passato, è ottimo
come pure quello della cappella fornita di una grande stufa.
Bergamo
I. culti del giovedì sera, oooi' studio
familiare del Vangelo di S. ¡Luca, sono frequentati ancora da troppo' poche
persone. ‘ ■
L’Unioti© Giovanile ha eletto a suo
presidente effettivo Leonardo Gattul.
lo, insegnante elementare, reduce da
Praly Egli ha saputo infonder© nuovo
impulso alla.gioventù eh© lo segue oon
slguncio.
STUDI TEOLOGIGI.
Due hanno già avuto luogo, il terzo
sarà per giovedì 29 dicembre alle ore
21 in via Tasso sul tema : « Padre cn.
ni irniente creatore dei cieli e della
terra ». E’ um lavoro non facile che,
richiede impegno personale e peneve.
rama. Non è un’attività di facile in.
teresse, ma un impegno di lavoro e
di studio per la chiarificazione teologica, in un’epoca in cui la fede è in
molti ridotta cui un pio ^cntimenta.
listno.
• n.v
La popolazione che stimava ed amava il nostro fratello in fede stabilito
da molti anni m Medeesirze, ha preso
parte al funerale, ascoltando con gran,
de attenzione le par^g di fede e di vi.
ta pronunziate doÈ Pastore P■ Bosìq
sulla piazza del pyese e nuovamente
vicino alla tomba;.
Esprimiamo alle, famiglie Wirih e
Sperlg la nostraèsimjfatia cristiana
nell’ora del loro lutto.
Nella Comunità di Taranto
Giovedì 22 dicembre, ha avuto luogo
nel pomeriggio, nel nostro Salone, la
Festa di Natale, per gli evangelici
che risiedono nei campi profughi, Dtsplaced Persons, nei dintorni della cit.
tà. Tali profughi prcvalentemente luterani dei paesi deH’Europa centrale,
vivono una vita triste, ricca di amarezze e scarsa di speranze, nei campi
di concentramento o di transito delle
organizzazioni eh© corcano dj aiutarli
ed avviarli ad una nuova vita. Non
sarebbe giusto crear© © cercare degli
incontri e dei contatti per ricordare
a lorp eh© sono dei fratelli, ed a noi che
siamo stranieri e P^H^grini 1 La dif.
ferenza delle HngU© è un grande ostacolo ma speriamé prossimatìienbe di
poter© attuare qualche incontro in cui
esso possa essere superato.
Borrello
Il Pastore Peyrot ci ha visitati il 3
novembre portandoci il messaggio del,
la Vita in' Otrèto.
Castel del Giudice
Il Pastore è stato qui R 4 novembre.
Il nostro gruppo, eh© ha vissuto nel
passato giorni di fed© © di testimonian.
za, torna ad essere oggi di nuovo vivente
Gildone
Abbiamo avuto una bella riunione
nella «masseria» del fratello Francesco D’Amie» il 30 ottobre in occasione
della venuta del Pastore.
Matrice
OPERAI PER LA MESSE.
Hanno lasciato la nostra comunità
che li ha visti crescere © che fi ha formati nel suo seno tre cari giovani,
eh© si propongono di consacrare tutta
la loro vita all’opera del Signore.
A Gino Conte,, Alessandro Sarti,
Giorgio Tourn che sono stati accolti
al primo corso della nostra FacoRà di
Teologia in Roma diciamd ancora la
gioia della nostra Chiesa per la vocazione eh© il Signor© ha loro rivolta ©
Gli chiediamo di dar© loro la forza di
adempierla.
UNIONE GIOVANILE,
i- IL« attività giovanili proseguono
Ij'' con ritmo costante. Ormai, tutti i
mercoledì, du© giovani, © spesso an
Dopo lunga ed angosciasa malattia,
il Signare ha richiamato a Se, in Bre.
scia, in età di 77 anni la. Signora Rossi Lina.
Una folla di, amici e conoscenti ha
preso parte al, funerale nella nostra
Chiesa.
Particolare notevole-, fra gli intervenisti erano presenti diversi fratelli
g sorelle i qual; hgn/na conosciuto VE.
vangtdo attraverso la testimoniaaza
zelante della Signora Rossi.. Il Pastore
Paolo E osto rilevando questo fatto ha
esortato ; credenti a seguire questp e.
sempio ed ha messo in evidenza la pa .
ce che regna nel cuore dei, veri credenti anche attraverso alle malattie più
dolorose.
VEvangelo della salvezza è stato anche procla,mato presso alla tomba, nel
cimi tero.
AUGURI. I
Poiché l’uomo non vive solo di pa\me ma anche di parola umana ci è
caro di scambiarifi, nella fede cristiana, gli auguri. Il mio augurio è questo per i membri della Comunità E.
vangelica, che essa diventi sempre
meglio una comunione di credenti che
•realizzano la paternità di, Dio e hi
fraterni tà umana. Temi antichi, ma
i soli perennemente nuovi e veri. E
la gioia vera, e pura sia con tutti voi,
anche se il cammino non, è facile. La
gioia è forse il pvà puro a,tto di fede.
Ogni avveinimanto naturai© della storia degli uomini ha la sua data, ed
ogni data ricorda nel cuore di essi
qualcosa di ¡benignità o di crudeltà.
Essa rappresenta infatti una' qual,
cosa intima della vita deiruomo, com.
pendiata dalle gioie e dai travagli ohe
il mondo quotidianamente, iniperturbabilmente le offre.
Per noi evangelici della comunità di
Taranto il 23 ottobr© rappresenta, direi com© un pont© fra il passato ed 11
presente, una gran bella data non tanto facile da dimenticare © un caro ricordo da non cancellare.
Essa si racchiude nella risultante :
un uomo che dopo anni ©d anni d’infaticabile ministeno evangelioo lascia la
comunità in cui ha dato oltre se stesso
per lo sviluppo è l’afiermazione di essa e di un altro che, animato dalla
stessa indomita fede, viene chiamato
a succedergli. Per la cronaca e per noi
stessi che li ricordiamo essi si chiamano; Pastori Castiglio'ne Giuseppe e
Davide Cielo.
Il primo, lasciando la direzione cristiana della chiesa di Taranto, parte
dopo 12 anni d’intensa predicazione
svolta in mezzo a noi per assumere
quella di Bari ; mentre il secondo, lasciando quella di Riesi, viene a succe,
dergli.
E per questo, nel momento sublime
dell’insediamento avvenuto con culto
speciale, tutta la chiesa gli si è stretta
intorno per esprimergli tutta la gioia
e la riconoscenza.
Giornata tanto cara e indimentica,
bile! Vi fu un susseguirsi di vecchi e
nuovi ricordi, un avvicendamento continuo di ciò che 12 anni il Sig. Casti,
glione ha fatto per la chiesa e per noi
e noi tutti per lui, un avvicendarsi di
benevole cortesie e 'di gioia per il Pa.
stor© Cielo e famiglia, che per la pri.
ma volta vengono a trovarsi a Taranto e che per la prima volta viene a pre.
^dicare la Parola dell'Evangelo in mezzo a noi 6 nella nostra città.
Nel ricordo del passato e del present© ad essi rinnoviamo l’esortazione:
«Che Iddio vj fortifichi © vi accompa
gni nell’i'mpervio cammino che vi sta
dinnanzi per la comune gloria ed il
trionfo dì Cristo Gesù».
Il nostro caro Antonio Coletta, Sindacò del paes© © membro attivo della
chiesa si è sposato il 13 ottobre a
Schiavi d’Abruzzo con la Signorina
Nannina Dj Santo, pure evangelica.
Auguri nel Signore.
Pescolanciano
Il Pastore è venuto il 2 novembre e
ci ha parlato della Vita ohe abbiamo
in Cristo, nostra unica speranza.
S. Giuliano del Sannio
Il Pastore viene da Campobasso a
visitare questo piocolo gruppo di evangelici, j quali testimoniano della
loro fede in un ambiente non sempre
favorevole. Al fratello Colapaolo vada
specialmente la nostra parola di incoraggiamento per la ferma testimonianza ohe egli rende al Nom© del Signore.
LA VOCE
delle Comunità
Susa
Il periodo delle feste di Natale e
Capo d’anno ha segnato un più vivo
desiderio di accostarci al .'Salvatore p©r
iniziare una vita nuova in Lui.
Il 24 Dicembre, la festa dell’albero
di Natale è stata rallegrata da un buon
numero di bambini lieti, felici come
lo sono in questa occasione, non so'o
in vista dei doni, ma perchè i fanciulli sono più sensibili alla gio.ia pura c
sincera eh© il Natale porta oon sè. Attorno all’albero la nostra corale ha iniziato la sua attività, ha cantato al
Culto di Natale, ed ora perfezionandosi sempre più, si prepara ad altri
cimenti
Al Culto dì Natale, uditorio delle
grandi occasioni © buona partecipazione alla S. Cena. Perchè non è sempre così tutte le Domeniche ? domanda
ingenua ì no, — desiderio di una più
intensa vita spirituale intorno a noi
ed un più profondo amore per il Salvatore.
Diaspora
abruzzese
Campobasso
BAZAR.
Ila. avuto luogo nell’ospitale casa
Ijuchsinger cui va il nostro più cor.
diale ringraziamento. Il risultato è
natevolùsimo, frutto di un anno di,
lavoro. Pensiamo alla soddisfazione
legittima delle signore del Cucito.
Quando vediamo quest'opera, © lo spirito che la anima, pensiamo alla società futura, quando il cristianesimn
avrà vinto, e tutta la fatica umana
sarà .atto gioioso di servizio libero e
fecondo. Assieme alle leggi del lavo.
Col mese di ottobr© abbiamo ripreso
tutte le attività.
La scuola domenica!© raccogli© una
trentina di bambini puntuali e studio.
si.
La scuola biblica riunisce la domenica mattina 8-7 giovanetti © giovanetto nello studio deglj Atti degli Apostol', sotto la direzione del Pastore.
I culti domenicali raccolgono sempre un bel numero dj fratelli (quasi la
comunità al completo) nonché un certo nucleo di .simpatizzanti © uditori
occasionali
Al Culto di capo d’anno bella assembica. Abbiamo salutato oon gioia alcuni fratelli della Chiesa Battista di S.
Giorgio, del pastore Mattohe; S. Gior.
gio dista da Bussoleno più di due ore
di cammino © si prosegue per Susa in
treno. Questi fratelli con pensiero di,
fraterna simpatia, , hanno desiiderato
di iniziare il nuovo anno in mezzo .a
noi e ne siamo loro grati. Ai due Culti di Natale e Capo d’anno, oon grand© piacere abbiamo salutato parecchi
membri della nostra Chiesa giunti da
diverse località della valle. Nel giorno
della Epifania, la ospitale casa dei
Tomassone ha raccolto attorno »d un
bell’abete, ornato con semplicità ma
buon gusto, una ventina dì fanciulli
accompagnati dai parenti, provenicnti da Meana ed altre zone. ILa simpatica riunione, nella quale non ha mancato la parola serena ma ferma osortazione ha tenni.nato con canti, reoite ©d una tazza di cioccolato co®' focaocie, per piccoli e grandi, offerti data generosa famiglia Tomassone.
4
f Tv
v
'^t’ECO DELLE VALLI VALDESI
Angrogna (Capoluogo)
Il culto' dcirs oorr. è stato presieduto dal Pastore sig. A, Bieca So.
vrimtendente. La iSig.ra Maria Com.
ba ba presieduto l’Unione delle Ma.
dri j] pomeriggio della medesima domenica Ld ringraziamo \dvameute.
,¡Sabato 14 oorr. la nostra Comunità
ha ricevuto la molto gradita visita
della Unione Giovanile Valdese di
Prarostino, guidata dal Pastore Sàg.
U_ Bert. I nostri ospiti ci hanno tatto
trascorrere una piacevolissima aerata
produeendosi sul nostro palcoscenioo
davanti ad uni pubblico accorso numeroso a dar loro il benvenuto. Dopo
una tazza di tè presa insieme, a notte
tarda i nostri ospiti riprendevano la
via del ritorno. Desideriamo auicora
una volta esprimere loro la nc»tra
viva riconoscenza, augurandoci che
tali benefìci contatti continuino in
avvenire per il bene reciproco delle
nostre Unioni. ’ e. a.
Villar Pellice
Il Pastore, quindi, parla di un do.
vere non più sentito dalla maggior
parte dei credenti. « Fate questo in
memoria di me » ha detto <lesù, ma
la Sacra Mensa, oggi, non attira più
molti credenti. Perchè?
Il culto, nel quale ha fortemente risuonato la nota protestante del sacer.
dozio universale, abbellito anche da
un canto della corale, termina con la
celebrazione della Santa Cena.
Il 6 gennaio u. 8. la chiesa ha reso
le ettreme onoranze alle spoglie mortali di Cìmrbonmer Maria Ved. Lau.
sarot, di 81 anni, della Brianza. Tri.
ste tramonto quello di una creatura
umana ohe si spegno in solitudine e
i.n tarda età s© Gesù Cristo non fosse
venuto e la stella dell’Epifania non
mostrasse il cammino anche a chj è
isolato in mezzo alle solitudini del de.
serto...
Il 7 gennaio abbiamo invocato la
♦wnedizione nuziale sui giovani Ber,
fon Davide e Oonrvft Paolirui. La
guerra con le s«e desolazioni li aveva
già chiamati a soffrire variamente e
lungamente. Tanto luminose ci sono
apparse le prome^je della Parala di
Dio destinate a coloro che si amano
« nel Signore ».
VISITE GRADITE.
I>a sera di Capodanno e quella della domenica successiva, nella Sala
^ della Gioventù, affollata da un pubblico numeroso, il^ Pastore Ayassot dì
Torre Pellice ha parlato, seguito dal
più vivo interèsse, dei suoi recenti
viaggi in Inghilterra. Le due conferenze hanno offerto materia abbondante di riflessioni e di insegnamenti
a tutti gli uditori © tutti quanti ha
richiamato a un senso più reale delle
responsabilità e dei privilegi di chi
si chiama credente.
Domenica 15 corr. il ■ Pastore A.
Comba, presidente della C:I.O.V_ ha
presieduto le iSeuole Domenicali del
Centro, il culto nel Tempio © la seduta inaugurativa della Unione dei
cadetti rivolgendoci paterni ©d edili,
canti messaggi. Gli abbiamo offerto
solo un saluto provvisorio perchè speriamo rivederlo fra non molto.
Rorà
L’ultima sera dell’anaio 1948, nel
tempio affollato da un pubblico numeroso, ha avuto luogo un culto speciale eh© ha recato un vero godimento
spirituale a tutti i presenti ed edifi.
cato la fede dì ciascuno.
Dopo l’introduzione e la confessio.
n© dei peccati, il nostro fratello Um.
iierto Pascal ha preso la parola per
rivolger© un appello vibrante alla comunità. I tempi sono maturi, gli anni corrono verso un epilogo sempre
più vicino, presto si ripeterà quel che
avvenne ai giorni di Noè... Sdamo preparati per quest’ora solenne?
Dopo il canto di un inno prende !a
parola il diacono Cairus Stefano e
con accento appassionato cerca di fal'e il bilancio dell’anno che si conclude ; bilancio ahimè così 'poco lusinghiero in fatto di consacrazione nostra e positivo soltanto per quanto
concerne la pazienza e la miseriooi’ùia
di Dio. iBiljjjcio (he costituisce un
forte appello al nostro senso di re.
sponsabilità cristiana e p. rsonale.
pTomossa’’'dal concistoro di *Borà -*
L. 24.<^70i Colletta Chiesa di Torino,
Corso Vittorio L, 30.000; Istituto
‘ Nazionale Gestione Imposte di..Liuser.
na —' L 6.000; Signora Long Boèrs,
Torre Pellice.
Un nuovo originale.'""^.;
oggetto valdese
Ai nostri corrispondenti
Il villaggio della « Ca’ da Mount »
è pressoché deserto. Rimangono 1© ca.
se, alcune delle quali, divenute prò.
prietà di discendenti di buoni valdesi eh© oggi non professano più la no.
stra fede. La resistenza e la fede di
Gdanavcllo sono rimaste per loro un
semplice ricordo, privo di significato.
Siamo lieti di dare un terzo elenco
delle offerte a benefìcio della scuola
dell© Fucine.
L. 200: Bonetto Luigia, San Germano ; Signora Canale, Torino — Li.
re 250 ; Prof. Emilia Lantaret, Poma,
retto — L. 300: Prof. Attilio Jalla,
Torre Pellice — L 500: Sig.na (Berta.
rion© Bice, famiglia Biglione, Ivrea.
— L. lOOO; Tourn Lilia, Torino; Gui.
do Gay, Milano; Aw. Peyrot, Torre
Pellice — L. 1505 ; Scuola domenicale
Corso Vittorio, 'Torino — L. 2000*
Bouchard Bartolomeo, San Germano;
Aldo Gay, Torre 'Pelile© — L 4000:
Unione di Torino, chiesa valdese —
L 5000: Signor Alberto Deslex © Si.
gnora, Torino — L. .10.400; Lotteria
Sita falliese OsiillDia
e mm
Le celebrazioni di Natale © di ca.
pod’an.no sono stat© caratterizzai© dal
solito, tradizionale affollamento della
fratellanza^ A Natale, un coro intonato alla ciroo.stanza, è stato elevato
a Dio dalla Corale
La serata di fin© d’anno è stata pre.
parata dalTunion© cadetta, in sosti,
tuzion© dell’Uinion© giovanile; i bimbi
©d i genitori hanno cosi trascorso assieme l’ultima .notte dell’anno in fraterna, gioiosa compagnia ; un culto
ed i canti hanno conferito una nota
spiritual© alla serata.
L’APERTURA DELLA SCUOLA.
Essendo ancora in corso i lavori di
adattamento, .di riparazione © d’arredamento della 'Scuola, del Convitto e
dei servizi, i quali sono risultati più
complessi 'del previsto, l’apertura del.
la ^Scuola ha dovuto essere rinviata in
febbraio. Il giorno preciso sarà comunicato aJ più presto. Intanto riohiamiamo ancora l’attenzione delle famigli© di agricoltori delle Valli sulla
grande utilità c oonvenienza sia della
Scuola d’Agricoltura, sia sulla Scuo.
la d’Eeonomia Domestica, perchè considerino tutte le possibilità di mandarvi ,i loro figliuoli e 1© loro figliuole,
in vista del loro benessere per l’awenir© e del benessere 'di tutto il loro
ambiente.
-wmnH
..,è stato prodotto, .i.'dalla Librei'ia
"Evangelica Val des© di Torino, con
l’opera intelligent© della ditta Ostorero : un « pendentif » da da
usar© per porta chiavi o per distintivo, o per ciondolo alla cintura. Esso consiste nella ormai 'Ijen nota « navicella 'di Nyon », dalle due vele, por.
tanti una la eroe© © l’altra il mistico
candeliere Valdese, su cui navigano i
Valdesi reduci dall’esilio. Il grazioso
oggetto, lavorato in argento o in similoro, oh© porta nel verso il motto
di Enrico Arnaud « ad utrumqu© paratus», con pendaglio in cuoio chiaro, dall© dimensioni di centimetri 5
per 3 circa, costa L. 2000 e L. 1800
(a seconda del metallo richiesto). Inviar© J© ordinazioni alla Libreria 'di
Torino, servendosi del c.c.p. intestato al dott. T Balma, N. 2/34841.
, Ogni 'Ooririspondenza deve recar© la
firma deU’àutore; l’uso dello pseudonimo è consentito a condizione ohe chi'
scrive ai faccia conóscer© al redattore^
del giornale.
Abbiamo ricevuto una corrispon.
denza 'da « Edelweiss » © siamo dispo. '
sti a 'pubblicarla non appena conosce.
remo il nome 'dell’autore. *
Scuole Domenicoli
GomunicflTO
Il material© pedagogico per le Pi,D.
è stato regolarmente 'Spedito da Fi.
lenze ©d avrebbe dovuto giunger© in'
tempo utile ai singoli prenotati. Se.
nonché sopir avvenne la ben nota di. "
sfunzione 'dei servizi postali. I pac..
ohi, con 1© nostre pubblicazioni, giac,^
Scuola Latina
Doni ricevuti
dal 15 Inalio al 31 dicembre 1949
POSTI GRATUITI IN SVIZZERA.
La festa 'dell’albero di Natale, pre.
parata dalla maestra Sig.na Tourn,
ci ha permesso di trascorrer© un- po*
meriggio nella sala delle attività. No.
nostante i malati e gli assenti per altr© cause la festicciola ha avuto buon
esito. La sezione delle Fucine ha avuto la sua graziosa recita .nella sala dei
Murcius, assieme al gruppo dei bim.
bi di quel quartiere; ci siamo molto
rallegrati di fraternizzare assiem© e
di assistere all© recite dei 'bimbi, preparati dalla maestra Sig.na Gonin e
dalla signora' del Pastore
Recentemente abbiamo celebrato il
servizio funebre di Vera lUvoira di
Bartolomeo ed Ines ; un tenero .pargolo rapito ai suoi cari in. tenerissima
età. Abbiamo pure annunziato il mee.
saggio della speranza in occasione del
servizio funebre di Odin Felicita ved.
Mcmrglia. Una malattia grave l’ha
lentamente consumata; il figlio l’ha
^’stita con amor© e con dedizione
ammirevole, sino all’ultimo.
Mercè la generosità 'della Chiesa Rifornata del Cantone di Vand, due
posti gratuiti .di un semestre sono
offerti alle giovinette valdesi oltre i
17 anni, nella Scuola d’Economia Do.
mestica istituita presso là famosa
Scuola d’Agricoltura di Marcelin, una
delle migliori della Svizzera. Il Cor.
so d’Economia Domestica, che dura
da aprile a sett^bre, comprende lo
studio e la preparazione piratica di
tutto quel eh© concerne la cucina, la
preparazione dei pasti, il taglio e cu.
cito, la pulizia e l’ordine .della casa,
la lavorazione dell’orto, l’allevamento
degli animali da cortile, l’igiene, il
pronto soceorsr., la puericultura. E’
quindi mo'to imperante pei la propai-azione delle riovinette ai'.a vita. 1
posti, oom’è .stat-' .^etto son.) interamente gratuiti. Le domanrie d’iscri.
zi One devono essere rivolte al Segre,
tarlo del Comitato, prof Attilio .JaJ.
la, in Torre Pellice.
Ida © Gina Bertalot (Abbadia Alpina) L. 1000; Alberto Bertalot (Id.)
1000; Mathieu Mimi in. mem. Adelina
Balma Coucourde 500 ; Rostagno Giovanni (iS Antonino di Susa) 2(.00;
Bert Pietro (S Germano C.) 1000; Bley,
nat Alberto (Id.) 1000; Mathieu Lau.
ra e Lucilla (Palermo) lOOO; Mathieu
Alice ved Balma in mem. Adelina
Balma 'Coucourde 300; Dott. Eraan.
Quattrini 5000; Un’amica della .vcuola
in mem. Adelina Balma Coucourde
1000; Beux Ilda (ÌS. Germano C.) 2000 ;
Rostan Paolo (Pomaretto) fascine le.
gna; Alice © 'Conrad Peter (Perosa A.)
in mem. Adelina Balma Coucourde
1000; In.g. Ferruccio e Elisabetta Avondetto ('Canobbio Como) 1000 ; 'Giulietta Balma in mem della mamma
(Parma) 1000; Massel Lidia (Chiotti
Riclaretto) per albero di Natale 200;
Griot Marisa (Pomaretto) per albero
di Natale 300; Sig. Paolo Marauda,
pastore, candeline per albero di Natale ; Prof. Anna Ribet © mamma «brioches» per l’albero di Natale.
Agli amici del nostro Istituto è as.
sicurata la nostra profonda gratitu.
dine La Direzione
ciono da alcun© settimane in qualche
deposito. 1
Questo deplorevole ritardo sembra '
debba prolungarsi anwra per pai-eo.^'S
chi giorni, N© siamo dolenti e ci scui''^;'
siamo oc butti i nostri fedeli abbou ».
nati,
Speriamo che un così spiacevole in. -jcoiuveniente non abbia più a verifi
carsi per Pa-vvenire.
; ¿n
Direttore Besp. Ermanno Rostan.
Tip. Subalpina, s p a . Torr© Pellice
A l’occasion du départ 'de leur chère
CORNELIE MALAN
V.ve Di Francesco
décédée à Signa (F.lorence) le 14 jaii.
vier, la famille Di Francesco et les
parents remercient tous les amis qui
ont pris part à leur douleur et témoigné leur sympathie.
«...ainsi nous serons toujours avec
le Seigneur » (I Thess. 4.18).
■4^1
RIMEDI Vegetali .per tutte le malattie, chieder© illustrazioni gratuite a
G. ZAULI, Via Trieste 55, Brescia.
Í0IS8 di studio “iilly imi
La Casa del Bambino
Kinderheim svizzero
In seguito al Bando di Concorso
pubblicato nel mese di novembre u. s.
su questo giornale, sono pervenute
alla Commissione n 5 domande.
La Commissione, successivamente
riunitasi per esaminare dette doman.
de e relativi documenti richiesti, conformemente al RpE-.Tlamcnto pri.vvi.
serio in poRsesn.) de'.a detta CommisSiene, ha deliberato quanto segue;
J.f tic r.oTS© per l’iniK scolastico
1949-50 sono state ,i.sscgni',te ai .,eg'ie;i.
ti concorrenti ,
Sacco & Bombelli
A L A S S I O
nota Ditta di CARBONI, comunica
che tramite il Deposito di Pinerolo
(via Giuseppe Chiapperò, 9, già via
Carlo Alberto - Tel. 26.18) può fornire la famosa
ontracite inglese
eh© da molti anni non era più arrivata
nel nostro mercato
Accogli© bambini delicati (.3-12 a-ni), bisognosi di cure © soggiorno al
ma.re.
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Villa moderna, comoda, con riscald.
centrale, bel giardino, cucina curata
ed abbondante. Ottimi risultati di
cura iin casi d’asma, linfatismo e convalesoen'Z© Referenze di primo ordine. — Rivolgersi a Meta Stoffel «Il
Nido I) Via Solva 36 — Alassio,
MIFGGE MARIO, iscritt.) alla 2*
classe del Liceo di Torre Pellice;
SIBILLE OLGA, iscritta alla 2"
classe della Scuola Media di Torre
Pellice;
CHAMBON ANGELA, iscritta al.
la 2“ class© della 'Scuola Media di Pomarette.
fllODILIPICIO
Giuseppe Griva
1
Tc^rr© Pellice, 14 gennaio 19.50
La Commissione.
ABBADIA ALPINA
Telefono n. 23/44
• Camere da lefio
• Sale da pranzo
• Cucine
• Saloni
ORÀRIO FERROVIARIO-TRAMVIÀRIO-^AUTOMOBILISTÌCO DEL Pi: EROLESE
TORINO-PINEROLO-TORRE PELLICE e viceversa
Torino 4,50 1 •| 6,20 1 7,55 1 1 1 12.28 1 13,10 | 17,05 | | 18,20 | 18,30 | 21,35
Airasca .’>,32 1 1 7,10 1 8,46 1 1 1 1 13,52 1 17,51 1 1 18,46 1 1 19.161 22,15
Pinerolo 1 1 7.381 9.08 1 1 1 13,07 1 14,20 1 18,17 1 1 19,01 1 19,43 1 22,36
Bricheraiio 1 6.38 1 8,01 1 9,26 1 9,35 1 12,48 | 13,24 | 14,42 1 18,45 | 18,52 1 19,18 1 20,02 1 22,56
Torre Pellice 1 6,53 1 8,201 1 9,50 1 13,02 1 14,02 1 15,03 1 1 19,07 1 19,35 1 20,24 1 23,14
Torre Pellice 1 4,35 1 1 5,56 1 6,11 1 7.05 1 9,05 1 12,20 1 113,131 16,26 1 19.42 1
Brìcherasio 1 4,50 1 1 6,11 1 6,24 1 7,20 1 9,19 1 1234 1 12,40 1 13,26 1 16,42 1 19,58 1
Pinerolo 1 5,18' 1 6,28 1 6,51 1 7,36 | 1 1 13.03 1 13,40 1 17.03 1 120,221
Airasca 1 5,37 1 6,03 i 6.52 1 7.16 1 7,55 1 1 1 13,20 1 1 17,29 1 20,43 1
Torino 1 6,25 1 b,4S 1 7,35 1 8,15 1 8,30 | 1 1 14,20 1 14,30 1 18,20 , 21,351
BRICHERASIO-BAROE e viceversa
Brlcher. 5,16 1 9,30 1 13,35 1 14.55 118..10 1 20,15 Barge 4,25 1 6,08 1 12,22 1 14.08 1 16,20 1 19,32
Barge 5,36 1 9,50 1 13,54 1 15,14 1 19,10 1 20,36 Bricher. 4*17 1 6,30 1 12,40 | 14,381 1 16,40 1 19,52
TRAMVIA PINEROLO-VILLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
Pinerolo 4.25 1 5,45 1 6,451 8, ¡51 10,151 II..30I 12,40 1 14,40 1 17.20 1 19,15 1 1 1
Perosa 5,451 6,37 1 7,401 9,10 1 11,201 12,251 14 1 15,40 1 18,25 1 20,10 | 1 1 1
Perosa 4.451 5.55 1 7 1 8,20 I 9.40 1 11,45 | 13 1 16 1 17.40 1 18,50 1 1 1
Pinerolo 6 1 6,451 7,55 1 9,10 1 10,40 1 12^3 1 14.15 1 16,55 1 18,35 1 19.45 1 1 1
IN VIGORE DAL 15 MAGGIO 1949
Autoservizio c tramvia
PINEROLO-ORÖASSANO-TORINO e vicev,
(I) (2)
6,15 17 112,55 118,10
7 I 7,40 I 13.34 I 18.50
7,37 I 8,20 I 14,09 | 19,29
(I) (2)
6.20 I 7.10 I 14,20 I 18,15
7,04 I 7,46 I 14,5 I 18-.55
7,44 I 8.26 1 15,36 | 19,35
12) Festivo
Autoservizio Sapav-Satti
PINEROLO-AIRASCA-TORINO c viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satti
Pinerolo
Orbasi.
Torino
Torino
Or bas.
Pinerolo
(I) Fertate
Pinerolo
A ¡rasca
Torino
Torino
Airasca
Pinerolo
Pinerolo
Altaica
Torino
Sapav Sotti Sapav Sotti
7,40 I 11,40 I 13,45 | 18.40
7,54 I 11,54 113,59 | 18,54
8.25 I 12,25 I 14,30 | 19,25
Orarlo giorni festivi
13,10 I 19,50 Torino
13,24 I 20,04 Airasca
13,55 I 20,35 Pinerolo
Sotti Sapav Sotti Sapav
7 I 11,50 I 17
7,31 I 12,21 I 17,31
7,45 I 12,35 I 17,45 |
19
19,31
19,45
7,40 I
I 8.30
8.44
8,25 19.16
7,20
7,51
8,05
12,15
12,46
13
18 25
18,56
19.10
23,55
0,35
Linea Automobilistica
TORRE-BOB5IO PELLICE e viceversa
(I)
8,35 I 12 I 19,15
9,05 I 12,30 I 19,45
Auto PEROSA-PERRERO-PRALl
Torre Pellice
Bobbio Penice
Peroia
Perrero
Perrero
Prati Ohifo
9,20
9,50
IO
10,5t
feriale
17,35
18
21
20,20
20.50
21
21.50
Prati ahigo
Perrero
Perrero
Peroia
6
5,35
6,20
6,25
6,50
6
6,50
7,30
7,35
8
feriale
22
17,15
Bobbio Penice 6,05
Torre Pellice 6,35
(1) Solo U Venerdì
(1)
8
8,30
15,30
16 •
11,10
11,35
18,05
18,15
18,40
Le corse 7 e 22 si effettuano soltanto il Lunedi, Mercoledì, Sabato e festivi fino al 30 a’uzno
Dal 1 luglio si effettueranno tutti I giorni. La corsa 21 si effettua dal I luglio il Venerdì, Saba to
e Domenica. La corsa 6 si effettua dai I luglio il sabato e II lunedi La corsa 8 si effettua dal 1
Luglio solo la domenica. La corsa 6 i In coincidenza con l’autoservizio di gran turismo Perosa
(p. ore 7,10) Torino (a. ore 8,25).