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Anno LXXIX - N. 46
^ TORRE PELLICE. 2 Dicembre 1949
Abbonamento; Lire 500 per rimernpi Lire 900 per l’estero
C' Amministrazione: Claudiana - Torre Penice ■ C.C.P. 2(17557
’ Spedizioni in abbonamento postale - l Gruppo
bELLE
Essi curano alla leggera la piaga del mio po^
polof dicono: “Pace, pace,, mentre pace non_vè.
(Geremia 8: 11)
^iotóò. rèLUœ
SETTIMANALE DELLA
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Lequel de ces deux Uts de mort
préférez-vous ?
Paroles d'incrédules
— Je; vaist faire un saut dans les ténèbres. (Le philosophe, anglais
Hobbes). . . ,
__Donnez-moi du laudanum pour que je ne pense pas à I elernite.
(Mirabeau).
___ Tirez le rideau, la farce est jouéie. (Rabelais).
__Crierai-je misiéricorde ? Mais non, non, pas de faiblesse! Soyons
hommes.. (Lord Byron). î
__, Mes principes ont perdu mon ami; ma prodigalité a ruiné mon
fils; ma dureté a tué ma femme! Peut-il y avoir un autre enfer? O
Dieu! L’enfer me sera un reluge, s’il me cache ton visage. (Altamont^).
- François Spira, un apostat italien, s’écria avant de mourir;
« Mon péché est plus grand que la miséricorde de Dieu. J’ai renié
Chri^l volontairement ; je sens que je m’endurcis et je n’ai plus d’espérance ».
Il faudira quitter tout cela! Il faudra quitter tout cela!... Ma
pauvre âme, que vas-tu devenir? (Cardinal de Mazarin).
— Mes amis, tout est fini, mon règne, ma couronne, nfon âme!
(Henri VIII).
Paroles de chrétiens
__Pour moi, vivre, c’est Christ, et la mort m’est un gain (St. Paul).
__Laissez, moi mourir, ô Dieu, afin que je vive. (Saint Augustin).
— Notre Dieu est le Dieu de qui vient le salut; c’est par ¡Lui que
nous échappons à la mort. (Martin Luther).
__Vivez en Christ, et votre chair ne craindra pas la mort! (John
Knox).
— Seigneur Jésus, je remets mon âme entre tes mains, car Tu
m’as racheté. (Jean Huss). --
__ Seigneur, Tu me brises, mais il me suffit que ce soit ta main.
(Calvin).
______ O Dieu! Je serai rassasié de ta ressemblance quand je m’éveillerai. (Charles Wesley).
__ Voici ce qu’il y a de meilleur: Dieu avec nous. Adieu, adieu.
(John JVesley).
— Laissez-moi rentrer à la maison. (Théologien Némiàer).
Gomme le célèbre Humboldt approchait de la mort, le Soleil
rayonnait dans sa chambre, et lès dernières paroles du mourant à sa
nièce furent celles-ci: « Que cette clarté est belle! On dirait qu’elle
est envoyée pour éclairer le chemin de la terre aux cieux ».
’ ' (L’Appel du Maître).
SILVIO PONS
Totalitarismo di pace
o totalitarismo di guerra?
Come lavorare per la pace?
Come si può far trionfare la Pace ?
■ Con lo stesso metodo con cui, sebbene con opposto spirito, si fanno trionfare le guerre, cioè col totalitarismo.
Come nel preparare le guerre, e
nei tempi di guerra, si prepara tutto
per esse, materiali bellici e spiriti
. guerrieri, tanto che tutto e tutti sembrano invasi e pervasi da una vera
v’ psicosi di guerra, così è per la Pace,
se veramente la si vuole, se proprio
., . la si volesse. Totalitarietà d’intenti,
totalitarietà di melodi, totalitarietà
di mezzi occorrono, e per la guerra
e per la pace. Solo così la si potrebbe raggiungere.
Ma totalitarietà ci vuole, qual’è
quella del totalitario, e vero, e pur
tanto raro, e forse introvabile, seguace di Cristo, che sa veramente amare
il Signore Iddio « con TUTTO il MIO
, . cuore, cori TUTTA la mente sua, c
con TUTTE le sue forze », e che,
^^TOTALITARIAMENTE, sa amare
il suo prossimo, fino ad amarlo parossisticamente, « COME SE’ STES*•
^ Per Itti, dunque, punti nemici,
pnnte guerre, vera Pace.
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CHIESA VALDESE
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Ma dove lavorare?
La quale totalitarietà deve invadere e dominare ogni campo, tanto dà
non lasciare germi di nuove e sem•>re più funeste guerre.
E’ la guerra dovuta a sogni d’imperiali.smo? Sradichiamone, come
possiamo, i costui germi, dovunque
n comunque si celino, e sotto qualunue veste, esso imperialismo venga
camuffato.
E’ la guerra dovuta al desiderio dì
egemonie industriali, o finanziarie,
o ideologiche, o classiste? Smascheriamole e combattiamole tutte, ed
in ogni maniera.
E’ la guerra patrocinata e proclamata scuola d’audacia e di coraggio?
Smentiamo quest’assurdo. « Coraggio, diceva Jaurès, non è il lasciare
in balìa alla forza ki soluàone dei
conflitti che la ragioae può risolvere,
perchè Ü coraggio è esaltazione ‘^elVuomo, mentre tede soluzione ne è
Vabdicazione! ». Coraggio, nei disordini infiniti della vita, che da ogni
parte sollecitano, è saper resistere
loro fino alla fine, eroicamente. Coraggio è lavorare dovunque, e comunque, al bene nostro e al bene di tutti, perchè tale è il común debito sociale.
E* la guerra favorita come mezzo
ner ritardare l’avvènto di una maggior giustizia sociale, e per procrastinate all’infinito l’aWento ( mi scusino certi codini!) proprio su questa
terra, che è anche di Dio, dì nuovi
■ieli spirituali e dpiina ® NUOVA
TERRA » sacrata da più amore e da
più giustizia? E allora combattiamola con TUTTE LE NOSTRE FORZE,
CON TUTTA LA MENTE, CON
TUTTA L’ANIMA NOSTRA se veramente amiamo o cerchiamo di così
amare l’Idldio Padre di tutti, ma specialmente dei sofferenti. Pensiamo
che i bagliori di guerra che, oggi ancora, squarciano l’orizzonte sono dovuti a strazianti ed incomprensibili
diseguaglianze sociali, per cui sentiremo, urgente e pungente, il CRISTIANO bisogno dì cercare, in ogni
maniera, di sanare,,le piaghe, anziché incancrenirle con Podio p con
l'indifferenza o con l’egoistico tuffo
nei piaceri e negli agi di vite senza
ideale, di anime veramente senza
CRISTO, anche se spavalde per una
falsa etichetta cristiana, che Iddio
stesso, al momento «Opportuno, saprà
ripudiare. ♦
Cerchiamo tutto cristianamente, indefessamenteiJpOTAIiIT ARIAMÉNTE .
“ Tolalilarielà crisHana
I o lolalilarismo^malerialisHco
"ed aleo?
« La pace è indimsibile »: così
vanno dicendo, o blaterando, personalità politiche di tutto il mondo,
che altro non fanno che dividerla,
quella povera Pace, dilaniarla, torturarla, deformarla, per strozzarla,
f non altro, per pon lasciarla, per
non farla regnare! Questa è la verità,
sulla loro « pace indivisibile ».
Eppure è proprio « INDIVISIBILE » la Pace, la vera Pace, quella
che non posso scrivere con un « P »
minuscolo. Dividere la Pace, cioè
volere per esempio, la pace militare
mentre non v’è quella sociale, è un
assurdo, com’è up assurdo distinguere tra la pace del vinto e quella del
vincitore. Dividere la Pace è lasciare
nel corpo sociale, ohe è uno nel mondo intiero, microbi, bacilli o tossine
t;apaci di far rinascere mali gravi e
più gravi, anzi, di quelli di prima.
Tutta la storia ee lo insegna, o
ce lo dovrebbe e potrebbe insegnare? Per cui bisogna essere, nel
risolvere quel massimo tra i problemi umani che è la Pace dell’umanità, e tra rumanità, TOTALITARI,
nel modo più assoluto, e Oistiani,
anche, eventualmente senza il cristianesimo, od oltre il cristianesimo, o
al di là del confini ancora attualmente suoi. Lavorare, dovunque e común.
que alla Pace, è « fare le Opere del- .
la Legge » anche g smza Legge »,
ma farle è l’essenziale. L’etichetta
non conta; l’etichetta, spesso, spessissimo, è menzogna; Verità ci vuole, anzi Verità in Carità, l’essenza
cioè, del a Buono », del a Solo Buono », di Dio, anche se è ancora, e
non sempre colpevolmente, « l’Iddio ignoto » di molti e per molti.
Oggi è di moda sparlare dbl « totalitarismo », intendendo, è vero,
condannare il totalitarismo comtmque despótico ed oppressore. Fppure v'è un totalitarismo buono ed
uno fondamentalmente malvagio. Lo
stesso Cristianesimo, attraverso i secoli, proclamandosi il solo, cioè il
n totalitarismo » possessore della Verità, ha potuto essere, attraverso la
sua attuazione storica, persino uno dei
peggiori « tottditari malvagi », perdendo di vista il fatto prinao e la mèta sua unica che dev’essere la realizzazione di un totalitarismo di bene,
ma con le armi del bene. Altrimenti
saremmo, anche noi, discepoli a dlalla cervice dura ».
Se tale fosse la totale preoccupazione dei popoli, la Pace tton sarebbe nè lontana nè impossìbile.
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DOMENICA
4
DICEMBRE
Il liberalore è venule
Molti sognano ancora di un nuovo
apportatore umano della Pace. Così,
dopo la Qrande Guerra lo scrittore olandese De Mey finiva Un sub rouianzo di guerra, pieno di un. totalitacismo di pace, esólamando : « Le folle
domandano, la Pace, Quella pace divina, esse l’attendona da vn liberatore delle coscienze oppresse; da un
apostolo dal cuore pietoso, dal verbo
ardente, dàl gesto ma&iifioo che aoa
tonerà nè l’odio, nè Tironia, nè Voltraggio per andare, sulla rude via
dell’ingratitudine, dire ai potenti di
questo mondo, ai goszovigliatari, agli egoisti, ai jnofittatori, ai « Pescecani » : Io vengo a mettere la Guerra fuori Legge! » Lasciate vivere gli
uomini nelle benefiche opere di pace, di quella pace ritrovata sotto il
grande Sole che brûla sui buoni o sui
cattivi, che rischimxi, che riscalda
lutti i cuori.
Non distrvge&te, non caaÀlite la
creazione, quelVopera di Dio ! ».
Ma il grande « liberatore delle coscienze » è già venuto e i suoi l’hanno tradito : i suoi, i suoi apostoli, i
suoi discepoli, i suoi Giuda!
E’ tempo, è gran tempo che ESSI
r-i emendino; ohe ESSI sentano il loro mandato, divino mandato e lo met.
.ano in opera, totalitariamente, tutti.
Così egli ritornerà, coà sarà ritornato, così non sarà veniito invano il
grandfe tradito e crocifisso « LIBERATORE DELLE COSC(ENZE », il
-rande « PRINCIPE DELLA PACE ».
E allora, totalitarismo cristiano e
iotalìtarismo pagano, o materialista,
( d ateo, si abbraccieranno e tutti
confesseranno la vera libertà, fratelUinza ed uguaglianza umana, VER30 DIVINO.
En marche
vers
Noël
"v-
Trasmissione speciale
a Radio Torino
Ascoltate la meiditazione biblica tratta dal Profeta Zaccaria:
DAVANTI AL TRIBUNALE DI DIO
Domenica 4 Dicembre, alle ore 9
II s'agit de l'Avent
qui précède Noël
(Lac 1 : 5-25)
Il s’agit de l’histoire de Jean-Baptiste, le messager, le précurseur qui
doit préparer le chemin du Seigneur;
il s’agit de l’Avent qui précède Noël.
Jean-Baptiste n’est pas une personnalité indépendante; tout entier il
est lié au Christ. A vrai dire, il u’y
a dans la Bible aucune figure qui ait
encore quelqp,ie raison d’être, une
fois séparée du Christ. Cette remarque générale s’applique avec plus de
force encore à Jean-Baptiste; il n’est
la que pour recevoir et renvoyer la
lumière qui le frappe, rayonnante de
la face de Christ seul. Tout en étant
absolument idtépendant, ahsolummt
homme et pécheur, simple serviteur,
J ean est la somme de tout ce qui, avant lui, a constitué la Promesse de
J)ieu dans l’Ancien Testament et la
somme de tout ce qui, après lui, par
la bouche des apôtres et de» évangélistes, constituera la prédication de
la Révélation accomplie en JésusChrist.
Le Baptiste est deux personnes:
un prophète et un apôtre, et c’est
comme prophète et comme apôtre
qu’il est lié au Qirist. Le ooiounenoement de l’Evangile de Luc ne saurait être divisé en deux parties: une
première, où il s’agirait de Jean ci
une seconde, où il serait question de
Jésus-Christ. Mais à la naissance de
Jésus-Christ se rattache la naissance
le J eau-Baptiste.
Arrêtons-nous un instant encore.
Ce qu’œi nou» raconte ici, c’est le
commencement icU’tine vie, la préhisioire d’un homme, l’histoire de l’enfance de Jean que suit l’histoire de
l’enfance de Jésus. Il y a diverses histoires d’enfance dans la Sakite-Eoriture: celle de Moise, de Samson, de
Samuel, celle aussi, moins précise,
de Jérémie; dans le Nouveau-Testament, Paul parle aux Galates de s<m
existence dès le sein de sa mère.
Tout cela signifie — et c’est l’essentiel —' qu’avec les hommes de la
Bible nous n’avons pas affaire à des
personnalités humaines qui seraient
devenues ce cpi’ellee ont été en vertu
de leur génie, de leurs aptitude» ou
de leurs dons naturels, ou grâce à
tel» concours de circonstances historiques. Au besoin, on peut devenir
tout ce qu’on veut, mais on ne peut
devenir un homme de Dieu. On l’est
ou on nè l’est pas. Etre un homme
de Dieu n’est pas une réussite humaine; c’est une grâce qui est donnée à .
un homme précis, déterminé. Quand
elle nous raconte des histoires d’enfattee, la Bible nous montre que les
hommes dont elle parle sont absolument ce (qu’ils sont par la grâce de
Dieu.
Karl Barth (Avent)
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''"> Picchè ndü^fttie yltíqie^rrisponden
ze ho scritto delle scuole> bisogna che .«
dica’¡qualche cosa anche delle Scuole
Domen icaii-.'*”^'*^ ^ ‘
Le scuole domenicali sono quasi sem
. pre nelle prime a ore del pomeriggio.
Hanno quindi molto più* tempo che da '
I oi per le lezioni ed il loro lavoro è
facilita^to da una grande abbondanza di
mezzi didattici e spesso anche di locali
adatti per le varie classiInnanzi tutto una cosa è da notare
per quanto concerne i Monitori. Il loro
compito è tenuto in tale conto nelle comunità che essere monitore o monit-ice è grande onore; Monitori e Monitrici sono considerati come importantissimi collaboratori neH’opera della Chiesa
sicché Anziani e Diaconi e non poclie
tra le persone più influenti d’ogm comunità sono fieri di dare in tale modo
la loro opera. In molte Chiese dopo le
lezioni, che occupano generalmente il
tempo tra le 2 e le 3 e mezza, i Monitori hanno regolarmente una riunione
con il Pastore per riferirsi scambievolmente le impressioni della lezione e
preparare la lezione successiva. Ho
partecipato ad alcune di queste riunioni e sono stato molto favorevolmente
impressionato dalla preparazione pedagogica dei monitori e delle loro capac tà di lavoro in « équipe », nonché del
loro profondo senso di responsabilità
verso il loro importantissimo compitoAbbiamo certo da imparare nelle nostre Comunità in cui così spesso la
Scuola Domenicale è la cenerentola sacrificata nella fretta d’un’ora mattutina.
Sopratutto quanto avremmo da guadagnare se il compito di Monitore e Monitrice fosse ambito e assunto dalle
persone più capaci della comunità. Abbiamo spesso da noi ottimi direttori e
direttrici di scuole domenicali, ma non
è forse vero che per alcune persone
capaci l’essere « semplice >i monitore
di un gruppo sembrerebbe <}uasi una..« diminutio »?
questo sistema, non ho avuto gran che
n problema della gioventù
da rallegramnene. Miolti; vengono al
ballo o ai divertimenti,r>ma pochi alle
riunioni religiose e ai culti. Per quanto
il ballo ^ià considerato e praticato qui
con giudizio molto diverso che da noi,
per molti giovani l’interesse si ferma
qui, 0, "peggio, l’amore per il divertimento non fa che acuirsi e cercare altrove altri sfoghi più liberi da ogni eontrollo
Molti degli organizzatori dei u Youth
Clubs » con i quali ho avuto agio di
parlare del problema, non mi hanno
nascosto le loro perplessità in materia.
Molto spesso essi sono riusciti ad attirare la gioventù... ma non alla Chiesa,
bensì solo ai divertimenti organizzati
sotto la sua egida- E’ bensì vero che
un programma di svaghi in ambiente
moralmente sano é assai meglio ohe
nulla o che peggio... ma> se la Chiesa
na da essere intiesa come qualcosa di
più e meglio ohe un semplice « freno »
D « controveleno » delle tentazioni
mondane, è evidenté che il sistema non
va, o per lo meno è gravemente inconipleto
citame'che due, la «<" Gioventù per Cristo » che ormai estende la sua influen, za al mondo intero ie la Y- N. L.
"^(Campagna ncaionate di risvegthtr^ ìa
gioventù) prettamente inglese ed altre
di sapore e di risonanza ancor più locale.
Tali movimenti sono generalmente
interdenominazionali**' e indipendenti
dalla direzione di Oiiese particolari,
sebbene pastori di ogni denominazione
sopratutto della Chiesa libera e delle
correnti più evangeliche delle Chiese
di S*-ato vi partecipino con entus^iasma.
Tali movimenti han^ tutti i pregi e
possono-sollevare le obbiezioni di altri
movimenti di risvejjio .fioriti in seno
al protestantesimo anglosassone in altra occasione. Quello che mi interessa
di porre in rilievo qu^; é il fatto che questi movimenti o alnjeno alcuni di essi
stanno facendo breccia nella gioventù
inglese e destano ai|orno a sé l’attenzione di grandi mas^ sopratutto di gioventù.
Gioventù per Cristo
Movimenti^ di.risveglio
Dopo le scuole domenicali ci sono i
Dvinetd.
' La Chiesa Presbiteriana d’Inghilterra ha un comitato apposta per la organizzazione dei gruppi di giovinetti tra
i 14 e 17 anni. Molte Chiese hanno per
essi dei « clubs » che noi chiameremmo Unioni Cadette con una organizzazione molto curata, e dei « Leaders »
ossia dei capi o istruttori generalmente
molto ben preparati e capaci- Molte comunità hanno per i loro cadetti dei
gruppi di « esploratori » « scouts »
che funzionano molto bene con grande
entusiasmo dei partecipanti.
Molto tempo è cwisacrato alla educazione fisica ed allo sport, forse più di
quanto noi vorremmo fare da noi, ma
certo con grande potere di attrazione
della gioventù verso queste organizzazioni.
Il grande problema é anche qui per
molte, forse tutte le 'Chiese, quello della gioventù. Prima della guerra, e più
ancora dopo la guerra, questa è diventata una delle preoccupazioni massime
delle Comunità. Oserei dire die il problema è più acuto e sentito qui che da
noi nella Chiesa Valdese- La nostra
gioventù valdese particolarmente nelle
Chiese di evangelizzazione, per il fatto di appartenere ad una combattuta e
combattiva minaranza, è più legata alla
sua Chiesa di quanto in molti luoghi
non si verifichi qui.
Due tendenze opposte si sono manifestate e Sf contendono il campo nel mirare con metodi diversi a ricondurre o
conservare alla Chiesa Tinteresse dei
giovani.
La prima ha per motto e sistema
« andare incontro ai giovani dando loro nell’ambito della Chiesa quello che
cercherebbero altrove ».
La seconda invece ripudia i metodi
di interesse » mondano » e mira diritto al « risveglio religioso della gioventù per mezzo della gioventù ».
La prima ha dato origine a tutta una
serie di « clubs n giovanili, di unioni
- di C3iiese, nelle quali con ogni sorta di
giuochi e divertimenti si cerca di attirare nell ’ambito della Chiesa i giovani
e di trattenerveli- Un poco di programma religioso e molti divertimenti, serate e giuochi. Debbo diré eh« ovunque ho potuto vedere i risultati di
Debbo confessare che la mia preferenza va al secondo sistema : Evangelizzazione 0 risveglio della gioventù
per mezzo della gioventù. 11 dopoguerra ha visto sorgere qui, come in America, molti movimenti di risveglio tra i
giovani dovuti sopratutto alle esperienze
religiose di giovani, convertiti durante
la guerra, decisi ad offrire alla loro ed
alla prossima generazione un mondo
migliore. Questi movimenti si sono aggiunti ai movimenti già suscitati qua e
là nel mondo protestante della prima
guerra mondiale.
Trtattasi per lo più di movimenti laici o interdenoramazionali. Alcuni piuttosto interessati agli aspetti politici e
sociali da risolversi alla luce deH'Evangelo come ^pe^ non citarne ohe uno da
noi ben conosciuto) il movimento « di
riconciliazione » che agita il problema
dell’obbiezione di coscienza, deiramicizia"internazionale ecc-.. sulla base
del messaggio evangelico. Altri, invece, piuttosto preoccupati dell’aspetto
religioso individuale come, per non
A Birmingham, àid esempio, sono
stato invitato a parlare ad un raduno
giovanile nel Town Hall (Sala Comunale) della città ove una volta al mese
la Gioventù per Cri'sto aduna non meno di 3 mila giovani delle più diverse
chiese- La riunione era per le 7, ma alle 6 di sera centinaia di giovani di ain: o i sessi facevano la coda dinnanzi alle porte della grande sala aspettandone
l’apertura sotto un diluvio di pioggia.
Una volta al mese rimpressionante
spettacolo si ripete. La riunione dura
esattamente due ore con un programma
preparato con precisione e regolato a
cronometro di canti, musica, brevi messaggi, appelli ecc... Ogni messaggio
profondamente biblico e nello stesso
tempo intensamente personale, mira a
chiamare i giovani alla conversione,
alla consacrazione a Cristo, alla bellezza e radiosa esperienza della vita cristiana. i Bv
Quando avevo ricevuto l’invito ad
essere uno degli oratori m’era stato
comunicato che la riunione era per le
7, ma che ero pregato di trovarmi sul
posto alle 6- Ho scoperto arrivando ohe
mi si invitava a partecipare dalle 6 alle
7 alla riunione intima di preghiera nella quale gli oratori della serata si preparano nel raccoglimento e nella intercessione alla spirituale battaglia delle
ore seguenti. Confesso ohe ho raramente nella mia vita partecipato ad una riunione di preghiera cosi sentita e
così evidentemente guidata dallo Spirito Santo, pus' nella sua assoluta semplicità e assenza di ogni formalismo.
Una cosa non meno interessante in
questi moivmenti è il senso di consacrazione che essi suscitano nei giovani,
moltissimi dei quali danno con la massima generosità sia del loro tempo die
del loro denaro per una causa che hanno fatta veramente « loro » ; la causa
di Cristo tra i giovani e per i giovaniE. Ayassot.
On dévalue!
IL VILLAGGIO DI CAMPO LA SALZA (MASSELLO)
(Fol. Hugon)
, Cetbe dévaluation des monnaies qui
vient de s’effectuer, dont les journaux
nous ont parlé en long et en large, sujet
de perplexité pour les financiers et les j
économstes, opération assez mystérieuse pour le profane, semle n’avoii
pas grand’chose à faire avec notre vie
chrétienne On pourrait cependant
discuter à cet égard, de l’honnête- .
té des Etats qui se livrent à cette inconfortable soustraction ; ma s tel n’est pas
notre propos.
Ce qit on constate dans celle affaire,
c'tst qU elle donne bien une '¡nage de
Vinstabilité du monde moderne. Les
réalités sur lesquelles on croyait pouvoir
compter s'effritent; tout ctiangc-.. sauf
peut-être ce qu. devrait lustement changer ; tt tout diminue de valeur. C'est
aussi dans l’ordre de l’espni qu’on dévalue, et qui n'est complice de l’opération? Dévaluation de la Bible, qui
n’est plus lue, écoutée et obéie; de la
prière, peu ou prou mal pratiquée,- du
culte auquel on va ou ne va pas suivant les convenances personnelles;
et finalement, conséquence d.es trois
premières, dévaluation de la vie chrétienne. qui perd toute ¡oie et tout attrait,
et dévaluation du devoir avec lequel on
en prend à son a.se.
Et bien, nous ne pouvons accepter
cela. Si les choses de l'homme s’effondrent, Dieu, lui ne change pas et ne
varie pas, ni dans ses exigences, ni
dans son amour. Il nous appartient de
réagir et de revaloriser à nos propres
yeux d’abord, aux yeux des autres ensu te, les forces qa il met à notre portée^ qu’il ne cesse de nous offrir généreusement pouf notre salut et pour celui du monde.
(La Vie Protestante — 30-9-1949).
GiouenTU URLoese D’flmeRicii lrtirr
L’ampia visione di Tullio Vinay, segretario generale della F. U. V., non
poteva non attraversare l’Oceano e posarsi sulla gioventù valdese del Rio
della Piata- Non è possibile infatti co
struire Agape senza gettare nel medesimo tempo dei ponti fra la gioventù
evangelica delle diverse nazioni, e dei
diversi continenti, non si può lavorare
con tanto entusiasmo in Italia senza
preoccuparsi di stringere in un solo fascio tutta quanta la gioventù valdese.
desi del Sud America, sperando che la
mia modesta collaborazione possa aiutare a rinsaldare i vincoli fra la gioventù valdese sparsa nel mondo intero.
Uno sguardo
al passato
I.e lettera di Vinay tendente a stabilire reali contatti tra la FUV e la FJV
(Federacion Juvenil Vaidense) è stata
accolta con vivo interesse e con fraterno amore dalla Commissione Direttiva
e dal suo presidente pastore Carlos Negrin e, in una delle ultime riunioni, si
è deliberato di studiare i mezzi più idonei per una fattiva collaborazione.
Siamo sicuri 'che questo lavoro in comune porterà benefici reciproci frutti
alla gioventù valdese dei due Continenti tanto lontani un giorno fra di Iole e sempre più vicini oggi con la continua evoluzione dei mezzi di comunicazione. La collaborazione sarà un passo di più verso la meta, lontana ancora
ma non irraggiungibile, sarà un passo
di più verso raffratellamento dei popoli malgrado ì piani di quelli che pensano che si possa giunge e alla pace universale insegnando ai giovani i metodi
più efficaci per ammazzare il prossimo. Le esperienze del passato sembrano non aver insegnato nulla, ma il seme lanciato fruttifica, la Parola non è
morta e la gioventù cristiana che vuole
essere fedel : ai suoi principi getterà
le armi per predicare rAmore, tendendosi la mano attraverso le frontiere che
ancora separano le nazìoni
E’ necessario innanzi tutto conoscer
si ; conoscere i problemi e le difficoltà
comuni, cercare nelle esperienze dei
passato la forza per affrontare le incognite del futuro. Ho pensato di dare alcune notizie sulle Unioni Giovanili Val
Alla fine del secolo passato il pastore Daniele Augusto Armand Ugon aveva cercato più volte di organizzare
la gioventù: egli si rendeva perfettamente conto della vitale importanza
che la gioventù rappresentava per il
futuro della Chiesa. Così con il suo lavoro e sotto Fimpulso del signor Louis
Jourdan, tornato da un lungo soggiorno in Italia. l’Associazione Cristiana
dei Giovani ebbe vita. I principi che
ispirarono gli articoli dello statuto furono di ampio respiro e, pur dando un
peso allo « spirituale » con la lettura
e lo studio della Bibbia, si preoccuparono in maniera particolare del lato
« morale » • aiutare i giovani a camminare nella via del' dovere e della rettitudine con nobili propositi e animati
da fede vivificatrice e da sentimenti elevati (Base del 1903)
Erano in sostanza i princioi basilari
delle YMCA che. se efficaci in Associazioni eterogenee in grandi città, si
dimostrarono insufficienti a sostenere
associazioni in quei luoghi nei quali si
abbia una maggioranza evangelica, per
la quale quei principi, pur rispettahiii
e convincenti, non possono tuttavia formare la base della loro attività. Oisi
rassociazione pochi anni dopo si scioglieva e ugualmente non durava più di
un anno quella sorta nel 1919 direlia
da un segretario permanente, il signor
B A Prichard, inviato dalla YMCA di
Montevideo.
Il vero fondatore e animatore delle
Unioni Giovanili Valdesi fu il pastore
Ernesto Tron ; già iniziatore di un promettente movimento nel 1914 aveva
dovuto lasciare l’Uruguay per l’Argentina e con la sua partenza il buon inizio
delle attività era cessato- Il 30 luglio
1920 come pastore di (Polonia Vaidense, fondava la prima Unione Giovanile
Valdese ; il fatto nuovo era che l’associazione era mista e l’idea fu veramente felice. L’apporto delle giovani fu
notevole; si poterono organizzare recite, bazar, corsi per monitori c rnonitnci e per predicatori laici. Dalla Unione
di Colonia Vaidense partì la scintilla
che accese i fuochi di tutte le altre Unioni e l’iniziativa della fondazione di
una Federazione Giovanile Valdese che
si concretò il 26 febbraio del 1922 in
un congresso tenutosi nel Tempio di
Tarariras, presenti 30 delegati delle limoni di Colonia Valdense. Cosmopolita, Tarariras, Riachuelo, San Pedio,
Ombues de Cavalle e Minuelete.
unionisti di palla al cesto, palla a volo,
tennis, boccie ecc. Oggi la Federazione
conta 22 Unioni affiliate, 16 nell Uruguay e 6 nell’Argentina, con oltre 200
soci.
La Federacion Juvenil Vaidense
oggi
Dal 1922 la Federazione è andata
organizzandosi attraverso i congressi
annuali tenutisi in distinte località dell’Uruguay e dell’Argentina; i vincoli
che uniscono le varie Unioni si sono
rinsaldati e le discussioni fatte in comune con spirito di rispetto e d' comprensione hanno portato a risultati veramente soddisfacenti. Le varie Unioni
sono state un cenacolo di spiritualità in
ouesti paesi dove rinfluenza della scuola cosidetta laica e una generale indinazione, data le facili condizioni di vita,
alFindifferenza religiosa .potevano ostacolare l'opera di evangelizzazione
della Chiesa e compromettere la difficile preparazione organizzativa degli anni anteriori- Così dal seno della Federazione sono sfociate iniziative tanto
importanti come l’invio annuale di un
evangelista itinerante al Nord dell’Argentina per visitare quelle famiglie vaidesi completamente isolate e pericolosamente esposte aH’assorbimento locale, la festa annuale di canto sacro, lo
sviluppo dello sport con tornei inter
Più che mai è sentita la necessità di
avere un k obrero para la joventud »
di una persona consacrata che possa dedicare tutto il suo tempo per organizzare questa massa imponente di giovani,
i quali cercano nelle Unioni un’orientamento spirituale, una sana ricreazione
e una nuova forza per il trionfo della
causa di Cristo. Il pastore Wilfrido Ar* ;
tus. due anni fa, fu preposto a tale compito ottenendo in pochi mesi di appassionato lavoro grandi risultati ; disgraziatamente le esigenze dell’Opera lo
hanno richiamato al servizio di una
C)hiesa e la gioventù è stata privata
nuovamente di un » suo » conduttore
e oggi la questione si riaffaccia più urgente che mai.
I
La relazione
con gli altri movimenti evangelici
La FJV è affiliata alla Confederación
Evangelica in Uruguay e alla Federadon Argentina de la Joventud in Argentina ; al congresso latino amiericano •
de La Habana i giovani valdesi collaborano in modo efficace partecipandovi
con due delegati sopra un totale di
ouattro stabiliti per il Rio della PiataBisogna ora stringere i legami con la
FUV e Agape sarà il punto d’incontro
per questi fratelli rimasti troppo tempo
lontani senza darsi notizie. Sicché quando giungerà il momento deH’incontro
non sarà necessario dire parola alcuna,
basterà guardarsi negli occhi e la stretta della mano e il sorriso d’amore fraterno diranno il! resto.
LORIS BEIN.
Al nostro caro coi'rispomderitc, alla
gioventù FaWfise dell’America Lntirai,
ti cordiale e augurai f saluta del In red.n.zt.ortn e degli, amici delle ValU.
K
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L’BOO PEUiB yja¡Ll ,YJ^^
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11 diàvolo... gli disse...
■ - .■■•¡li-■ ",í.í.í. ^ ■ ■ ■’« -■■■
sta scritto.
• •
(Matteo 4: 5-6)
fi
Londra, Ottobre 1949.
Coiifesso che mn è trasccfrso molto tempo dj
quando per la prima volta ho letto queste parole
Cìn « occhi per x)edere r>.
'La prima volta fu con un senso di sollievu.
Non f'è dubbio che Vanima umana tende alla libertà. In questa sua tendenza ttova davctatia sè, carne
sbarre di una prigione o oome barriere, che vogliprm contenere i suoi slanci) o le sue possibili mLemperanze, tante e tante leggi : morali o religiose, tradizionali o contingenti, umane o dittine- a. Sta scritto »: cosi queste forze inibitrici, esterne o interne
si pres)S{itano. datwnti anni, come cartelli strada'i
che indicano la via da seguire o su cui si legge
i< verbolen ».
« Sta scritto » è il detto antico, è nella BibbiaPer questo è stato lungamente per me una Parola,
un Verbo. Forse anche perchè tante volt'g. Vha sentita dal pulpito, e la si vede citata, come un sigillo
reale, isn bollo di autenticità da apporsi su documenti importanti.
Un giorno, non Sp perchè, i miei occhi si soné
fermati su tutta la frase: « Il diavolo., gli^disse...
<c sla scritto ». Fu un senso 'di sollievo: nen tutti
la penseranno così, non tutti la pensano così: che
cioè buttar giù le barriere sia una liberazione. Per
molti è disordine, licenza.
Subito mi sono reso contò però che è una liberazione, una liberazione totale. Forse come quando
Vmvima si Ubera dal corpo, e può .essere ki morte,
e io è per chi crede che l anima non esista, o vive
come se così fosse. Oppure e la vita, la vita gioiosa,
intensa, piena.
Ma la condizione umana vuole le sue barriera.
Vuole la traduzione umana delle leggi divine, e
s’accontenta se non è inìtmana.
Così ognuno s’affmnaai scrivere traduzioni delle
leggi divine, naturali, morali, spcialit e sorgono
cartelli : « Sta scritto — verboten ^ ordine 'sjiperiof,* — ipse dixit —■ that is not done ». Ogtii lingua ha la sua versione, ogni popolo la sua foima.
Qui mi ha colpito l’ultima: that is not doni ;
questo non si fa. Questa legge non è scritta- None’
sono leggi scritte. Forse per questo, qui non si sa che
cosa voglia dire: « fatta la legge.. »• E la regola
è più dura, e più rispettata. « Questo non si fa »
è anche un giudizio., senza appello, una coudunna.
Un ^uMzio, una condoioi/a. Ora d mio senso di
liberazione diventa umiliazione e pianto.
Pianto su questa umanità (a cui appartengo)
che s’affanna a fabbricate leggi con cui opprimere,,
dirigere, imbrancàre, condannate.
Pianto su questa umanità (a cui appartengo)
che s’affanna a cercare nella saviezza antica o nella
s'ienza moderna gioghi da porre sulle altrui cervici
con sopra un cartello: « Sta scritto ».
Pianto su questa umanità (a cui appartengo) che
dal trono, dal pulpito, dalla tribuna, dalla catted''a,
o anche solo dui seggio deirarìziano, dalla poltrona
della paternità, dal banco sinodale, o. anche solo
salendo siti libro di terza liceo, o di terisa media, o
di terza elementare; o anche solo alzandosi, in
fMinta di piedi sull'ultimo qu0tidiano, sulPultimo
illustrato, sull’ultimo giornale di moda, sentenzia:
<( Questo si fa, e questo non si fa ».
In nome della libertà, a cui l’anima umana ogogna, si vanno accumulando le bombe tomiche,
(ed è una bestemmia) e la scienza troì^ modo con
la leucotomiu di mutilare l’uomo della sua coscienza e trasformarlo in un automa, (ed è una esecrazione).
via e finìseono vuoi noi forni crematori vuoi foaae eomtmi tonuellate
al giorno di carne e dii pane. Qui nessuno mangia la oarn« bollita che è servita per preparare il brodo. Nemme■ no la servitù l’aeeetterebbe. Viene buttata. Qui nessuno mangia al pomeriggio il pane sfornato di prima mattina.
E’ ooinsiderato stantio, e si vuole quello della seconda cottura pomeridiana.
Tutto quelló'avanzato la mattina, ocm.
LEXTEM^i
dal Belgio
Caro Direttore,
da un mese mi trovo in Belgio e,
grazie al Signore, ho potuto compiere quasi metà del mio lavoro. Finora
prese certe piramidi* di mezaelune ho visitalo solo la
croccanti da far venire l’acquolina in
bocca, è dai panettieri stessi affidato
.. al carretto' delle jmmondizd®.
(Da La Nuova Stampa)
provincia
dello
Umiliazione. Non vorrei, no, che fosse così gran’dp il mare del male che questa umanità soffre, il
mare del peccato in cui muore. Pure ogni giorno
dalla mia tenda escono riwletti di sgùtenze e di
condanTìa, di regole e di leggi, e vanno al mare.
Davanti alla mia tenda passa tanta gente. Spesso
qualche amico si ferma. Parliamo insieme, e leggiamo tante cose scritta noi libri e nella vita. Spesso
il mio dito si ferma per indicale una parola: « Vedi? Sta scritto... ». Spesso, l’amico alloia mi guarda
negli occhi, spesso allora m’accorgo che chi ha mosso la mia mano rwn è Gesù; è il diavolo.
Servus
d;i r.
R I T a: 0^14
Ai»
I Un appello in favore
di 540 .mila ragazzi
;, Peter Du Berg scrive su Unesco fea:-?'ture61
« I fanciulli hanno perduto ancora
‘ due guerre, in Grecia e in Palestina.
, poiché è nella natura delle cose che csi si non vincano mai una guerra, è nel:i la natura delle cose che le guerre, tut.
■ te, vengano fatte contro di essi.
-li H Finita la guerra gli adulti si stupiscono di constatare che a fianco dei
j quadri dei caduti in guerra esiste un
^^’’nuniero impressionante di orfani, a
■ ' maggior vergogna della umanità.
# Poiichr Se i morti e i mutilati sono
le vittime immediate della guerra, i
,i-.fanciuUi sono quelli che ne subiscono
^¿.più a lungo le conseguenze ; in fin dei
.' conti sfuio loro che pagano le spssr
'ii'dèlla guerra.
« In (irecia e nel Medio Orii'iite.
640000 fanciulli di tutte le età, dai
'' neonati in poi, sono le vittime delle
; due « piccole guerre », Vittime dirette, poiché sono stati cacciati dalle loro
Case, un gran numero di essi è esposto
alle intemperie, o vive in condizioni
] pietose nei miserabili tuguri ove ha
trovato asilo, molti muoiono di fame,
di mancanza di cure, di mancanza dì
Igiene.
Il prof. E. De Berredo Oiarnei:":,
membro del Consiglio esecutivo dell’Uneseo, così descrive la tragica si^■*•"•tua^ione dei 340000 fancmlli greci ri" fugdati. « Il loro vitto quotidiano è
costituito unicamente da un po’ di latt/te al mattino e P©r il resto da mine■ Btra e pane. Vivono, ammucchiati con
gli adulti, a 6, a 10 sotto una stessa
tenda o in una stessa camera. La loro
magre zza estrema, i volti scarni, gli
Sguardi impauriti, sconvolgono ohi li
guarda. Dalla mattina alla sera, que(^sti bimbi fantasma, tormentati dalla
-®^fame, errano per i campi, a piedi scal.
vestiti di »traeci, mentre gli adulti,
ìji'-impotenti a soccorreTli, li guardano
.J'.can dolore ».
è « E’ troppo tardi per correre in aiu
cora a tempo, dice Carneiro, e cita
l’esempio di 18000 fanciulli ospitati
in 52 colonie dalla Regina di Grecia.
Essi mangiano a sazietà, vivono in
buone cOndiaiqni d’igiene, ' imparano
a leggere e a scrivere.
« Il signor Wilelm Van Vliet ha rfV
datto un rapporto non meno commovente sulla situazione dei profughi
palestinesi in Egitto, Siria, Transgiordania, fra i quali si contano 200
mila fanciulli.
(( La maggior parte di essi sono alliergati in antiche caserme, in vecchie
bariaoche, sotto una tenda. La loio razione quotidiana, costituita principalmente dalla farina, non raggiunge
le '1500 calorie e cioè la metà di quelle
necessari© all’uomo. S.© vero che la
gioventù è il risultato deli ambieinte
questi ragazzi avranno una mentalità
asociale, se non addirittura antdsocia!r.. Questi 200000 ragazzi sono destinai a passare la loro infanzia nell’ozio
e nell’ignoranzal ».
.sede nella Germania occidentale ha già
ritrovato 2410 fanciulli appartenenti
a 23 nazionalità diverse. Altr© 19334
pratiche sono in corso per rintracciare altrettanti ragazzi dispersi o semplicemente mescolati fra la popolazioiiie tedesca o fuori della Germania c
per ritrovare le loro famiglie scomparse 'durante le ostilità. Di queste
pratiche 1111 riguardàno ragazzi ebrei.
Il direttore delForganizzazione oltre
ad avere inviato un appello a tutte le
nazioni europee ha ánche invit,ato a
collaJbo'rare a quest’opera umanitaria
l’Egitto, rindia, l’Iran, l’Irak, il Ke
nia,
il Libano, il Messico, !a Nu'.5,va
Zelanda, il 'Sud Africa, il Pakistan,
le Filippine e il Tanganica.
(La Nuova Stampa).
Spreco a Buenos Aires
Qui, come in Grecia, la risposta è
la stessa: non vi è neasuina ragione.per
cui il fanciullo 'debba essere eternamente vittima deirignoranza, dePa
mancanza 'di previdenza, 'della viohìiiza degli adulti. Nel Medio Oriente,
com© in Grecia, sono già state adottate le prime misure in proposito. Varie
organizzazioni, in ogni parte del mondo, hanno offerto somme per un ammontare di 80000 dollari, mentre, i
(Quaccheri americani e la Croce Rossa
hanno contribuito alla creazione di
scuole in pieno deserto.
(Da L’Osservatore Romano)
Ventimila ragazzi
dispersi dalla guerra
to di questi fanciulli l'L’umanità « im.
potente » dev© limitajai a guardarli
,■« con compaasiome »? No, siamo an
W»
Il servizio internazionale delle ricerche deir IRÒ (Organizzazione Intemazionale P«r i Profughi di Guerra) ha lanciato un appello a 37 nazioni
per chieder© il loro aiuto per ritrovare ventimila fanciulli e restituirli alle
loro famgliei II direttore di questo organismo, Maurice Thudichum, già direttore 'della Croce- Rossa Internazionale per i prigionieri di guerra di
Ginevra, ha detto che il servizio che ha
LA PAROLA
a Don Mazzolar! *
Il periodico cattolico « Vitalia »
di Milamo pubblicava il giorno 12 corr.
questo scritto di Dom Primo Mazzolari ì-iguardo l’inchiesta mi fatti di Calabria; dopo le dichiarazioni del Sot-.
tosegretario aU’Agricoltura che riconosce le tristi condizioni dei lavoratori crotonesi, Don Mazzolnri prosegue ;
queste dichdaruzioni, se fanrio onore
alla sincerità clell’tm Odombo, non
fanno onore ad un govemtì di ispirazione cristiana, il quale doveva certamente conoscere ancor prima dei fatti
di Crotone, le condizioni detta. Calabria
e che non ha fatto e forse neanche tentato di fare^ ciò che si poterà per sollevare quella povera gente; non fanno
onore ad una maggioranza ■ or lamentare di ispirazione cristiana che, itivia subordànatg,, non ha. saputo, tassare con un r-eddito almeno dieci volto
superiore ogni ettaro di terreno che d
capriccio 0 l’incuria di certi padroui
tiene incolto o ahbarulonato. Per lo,
stessa ragione si dovrebbe colpire una
Alfa. Romeo o una Suick che serve per
portare a spasso la gente inumile ».
« Se i parlamentari cattolici — confinua Don Mazzola/ri — hanno paura
di ledere il diritto di proprietà, ah.
biano almeno il coraggio di cùlpivf il
lusso, l’inerzia o la stupidità crimirMle di. chi fa uria riserva di d.iccia. Laddove braccia senza lavoro e stomachi
senza nutrimento hanno il sacrosanto
diritto di lavorare e di mangiare, A
che cosa si riduce la tanto decantata
* « funzione sociale détta proprietà »
se chi lo afferma come un coposaldo
crisliang ngn si rivolta e non. prende
provvedimento contro l’uso abominevole di essa? Dio mi guardi da pensare che codesti intoccabili siano da annoverare tra « i grandi elettori » o
tra « i benefattori del convento ».
(da La Verità Evangelica)
Ogni casa dj Buenos Aires, parlo
delle moderne, è provvista di un suo
forno crematorio eh© funziona quoti,
dianamente a consumar© i rifiuti di
tutti gli inquilini. Lo chiamano l’<(inciineratore». Ingoia un po’ di tutto,
pane, carne, legumi, carta, vestiti logori, scarpe, © tutto 'diventa cc'nei’e
che prima sai© aspirata vorticosamente dalla corrente del camino, © poi si
spande oom© un gran mantello grigio
■sopra la città.
Nelle case meno reoenti questi forni
rrematori non esistono, e passa il tradizionale carretto dell© immondizie,
lo stesso eh© raccoglie i detriti che restano sulPasfalto delle strad© dopo una giornata di traffico intonso, (^esti
detriti in una città sterminata come
Buenos Aires sono vere montagne, E
non sapendo dov© buttarli, sj è reoen.
temente disposto di seppellirli in C'norm,i fosse predisposte a questo scopo ai margrini della metropoli, perchè
con la loro fermentazione diventino
automaticamente concime, © si trasformino in rigogliosi giardini, in frutta
e fiori.
Quel ohe maggiormente abbonda in
questi rifiuti ù il •cibo: pan© © carne;
cosa oh© fa inorridire gli europei. L’uf.
fioio di statistica ideUa capitale afferma eh© a ¡Buenos Aires si buttano
Gesù
e la legge dell' amore
Allora i giusti gli risponderanno:
Signore, quando mai t’abbiam veduto aver fame e t’abbìam dato da
mangiare? o aver sete e t’abbiam dato da bere? Quando mai t’abbiam
veduto forestiero e t’abbiamo accolto? o ignudo e t’abbiam vestito?
Quando mai t’abbiam veduto infermo o in prigione e siam verniti a trovarti?
E il Re, rispondendo, dirà loro :
In verità vi dico ohe in quanto l’avete fatto ad uno dS questi miei minimi
(rateili, l’avete fatto anche a Me.
Mñ Ili Slnili ValÈi
Fiinalment© il Bollettino n. 90 ■della
Bbcietà di F.tudi Valdesi é pronto per
la spedizione. Come è stato chiaramente' avvertite con una cartolina
circolar© Inviata iindistintanifnte a
tutti i soci, esso sarà inviato fi'anoo
di porto ai soci ordinari in regola col
pagamento della quota dell’anno .corrente (L. 300), oltre gli <'veutuali arretrati, ed a tutti i s<k'' vitalizi che
hanno cortesennent© inviato un contributo di almeno L. 250, com’era stato
stabilito nell’assemblea a.mma. / soci
che non hanno creduto opportuno inviare to.li somme anticiiratami-ritp, sono stati avvertiti che il BottetUno
n. 90 sarà loro mandato gravufn di''
assegno, salvo che essi non ahlnmin
avvertito in senso contrario. Tale disposizione sarà regolarmente mantenuta, in modo da poter finalmente
chiarire la situazione dì ogni smgoP
socio rispetto alla Società.
Il Presidente.
ri ^
Hainaut o a paese nero », come viene comuiuiineate chiamato a causa
delle sue numerose miniere di carbone. Sono stato 2 settimane nel Borinage, regione non lontana dalla Francia, e altre 2 a Charleroi e dintorni,
visitando i nostri compatrioti ohe
lavorano nelle profonde viscere della terra, talvolta oltre 1200 metri, sia
come manovali, sia come minatori.
Essi, assieme a polacchi e ucraini,
compiono un lavoro duro .e pericoloso. Non sono passati , due mesi da
quando 4l nostri connazionali rimasero sepolti mentre lavoravano inuna vena dagli strati perpendicolari.
Li ho visitati nelle strette baracche
o nei falansteri dove vivono accasermati, nelle « cantine », nei caffè o
bar, come nelle ca^e private; spesso
li ho fermati sulla via. Si riconoscono
facilmente, oltre che d.xi caratteri somatici anche dal vestire e daU’audatura. Quelli che viv.mu con le loro
famiglie sono la minoranza; e stanno in genere meglio degli altri sia
materialmente che moralmente. Quasi tutti accettavano volentieri l’Evangelo che offrivo loro a nome della
Chiesa evangelica italiana e spesse
volte ci si fermava a conversare. Va
da sè che non tutti veniv ano a sentire
la conversazione religiosa alla quale
erano invitati a partecipare per la sera. La media dei partecipanti è stata
di 8 _ IO persone, per lo più uomini,
e q[uasi sempre la cemversazione si è
trasformata in un culto evangelislico
che terminava con la preghiera, anche se mancava il canto. In ogni posto mi sono fermato un giorno, talvolta due, se vi si trovavano molti
Italiani.
Qua e là ho trovato degli Evangelici e dei simpatizzanti, e questo mi
ha fatto piacere; ho trovato in essi i
migliori collaboratori. Tanto per dare qualche esempio: a Frameries ho
trovato la famiglia Bellotti ohe avevo già conosciuta a Roma da studente in teologia. La signora è membro
del Concistoro ed aiuta per quanto
le è possibile il Pastore di quella
Chiesa , che è ora Presidente del
Consiglio sinodale (carica corrispondente a quella dì Moderatore). Così
pure a Faroiennes, il Sig. Falcinelli
che ha sposato tma evangelica belga,
a Courcelles il Sig. Domenico Ciaprario che cerca di evangelizzare gli Italiani ecc.
Ma la collaborazione maggiore,
cordiale, l’ho trovata nei colleghi
della Chiesa cristiana missionaria
belga. Essi hanno lasciato, per il
giorno della mia visita, il loro lavoro
e mi hanno accompagnato c aiutato
a distribuire inviti, vangeli ed opuscoli nelle baracche, nelle « cantine », nelle case... Così hanno fatto
pure alcuni pastori della Unione
delle Chiese evangeliche.
Bello un pomeriggio di domenica
trascorso a Quaregnon in cui si è potuto andare sui crocicchi e vicino alle abitazioni di Italiani per invitare
tutti alla riunione della sera, facendo
nello stesso tempo degli appelli evaiigelistici. Uberamente senza aver
dovuto chiedere preventivamente alcun permesso. Qui si possono distribuire al pubblico tutte le stampe che
si vogliono senza autorizzazione e si
può tmere una riunione all’aperto
senza un avviso da presentarsi 3 giorni prima.
Dio volendo, dopo aver compiuto
alcune visite nel Brabante, andrò nella provincia dS Liegi, ove spero restare due settimane, secondo il piano di lavoro preparato da un pastore
del posto, e poi farò una breve visita
nel Limburgo, là ove tutti parlano il
fiammingo p olandese.
Spero che il Signore benedica que*.
sto lavoro fatto nel Suo nome e mi
dia di compierlo sino alla fine. Preghiamo l’ano per l’altro. L. N,
4
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L’BCO DMiLE ^ VALLr VAtiÖßSl
- j¿»5ir ............ .’sí'ikV
MC^NITORI A CONVEGNO
a Pomar etto «
Un buon gruppo di Monitori si è riunito nella chiesa di Pomaretto il 6 novembre, secondo il preannunciato programma. Raduno ben riuscito non solo
per il buon numero di partecipanti e
per il naturale piacere di ritrovarsi, ma
anche per il proficuo esame di alcuni aspetti .deH’attività ohe i Monitori sono
chiamati a svolgere. Una bieve meditazione del Pastore Luigi Marauda ci
ha fatto sentire vivamente la nostra responsabilità, rendendoci desiderosi di
- approfondire con serietà i problemi iherenti al nostro lavoro.
Quindi sono stati brevemente introdotti alcuni argomenti, in vista di uno
scambio d’idee. Il lavoro che il Monitore può essere chiamato a compiere nel
gruppo affidatogli assume aspetti vari,
tra altri : adeguare la lezione alla capacità del gruppo, con ampliamenti e.
chiarimenti; compiere un lavoro di applicazione personale degli insegnanti
che scaturiscono dalle lezioni, cosa
questa non sempre possibile al Pastore
che deve per necessità tenersi su un
piano più generale. Perciò abbiamo
sentito la necessità di una maggiore conoscenza reciproca tra il Monitore ed
il proprio gruppo; come arrivarci? Sono state prospettate alcune idee, ma
molte sono le difficoltà che ne ostacolano Tattuazìone,
Abbiamo pure trattato l’argomento
del canto, preoccupandoci dei mezzi
atti a curare una migliore comprensione del significato dei nostri inni. Si potrebbe per es. cercare di far studiare
i canti man mano che sono in relazione
con le lezioni svolte.
Un altro punto trattato assai estesamente riguarda l’opportunità di separare nella Scuola Domenicale la parte di
culto (adorazione, glorificazione, pentimento, offerta), dalla parte più propriamente didattica, al fíne di dare al
bambino il senso della necessità di
partecipare al culto comune di adorazione. _
Ci siamo sentiti concordi in un sentimento dì riconoscenza per coloro che
han lavorato e lavorano per facilitare il
nostro compito, sia con l’accurata preparazione del Manuale, sia con l’innovazione del « quaderno biblico ».
A questo proposito il Pastore Umberto Beri ci ha reso noto il programma
che il Comitato vorrebbe attuare, pro^ttandoci pure le difficoltà di vario
genere che ne rendono difficile la completa attuazione.
Non è mancata la possibilità di trascorrere un'oretta in conversazione, rifocillandoci con la tradizionale tazza di
thè : ne siamo grati alla Chiesa di Pomaretto che ce l’ha offerta ed alla Direttrice del Convitto die ci ha ospitati.
Le nostre voci si sono unite nel cante
quindi, ci siamo separati augurandoci
di avere ancora Topportunità di ritrovarci insieme in un fraterno spirito di
collaborazione. L. S.
a Torre Pellice
no lo studio son'j esaminate e discusse
in gruppi le cui conclusioni sono poi
raccolte, illustrate e coordinate dal presidente.
Il pastore Bert illustra il materiale
pedagogico che il Comitato interdenominazionale mette a disposizione di tutte le scuole domenicali d’Italia, traccia
quindi il piano di lavoro che il comitato per le scuole domenicali delle Valli
intende svolgere durante i mesi che
verranno. Segue un efficace scambio
di idee sull’argomento esposto. ,
Un ringraziamento particolai e ai monitori di Torre Pellice per l’ospitale accoglienza
leTtORi DBi GioRnmei
Rinnovate il vostro abbonamento
per l'anno 1950
Rivolgetevi per questo ,ai Pastori o alla Amministrazione de
«l’Eco deVe\.Valli Valdesi» — Libreria Claudiana
Torre Pellice ~ CI C. P^ 11357
IIEttIMIlSII-iOll
Or. DANIILE ROCHAT
riceve in Torre Pellice i
(viale Mazzini num. 10)
Lunedi e venerdì dalie
ore 10 alle
a Torino riceve gli altri
giorni, dalle ore I4,t0alle
ore 16, in via Berthollet, 36 (ospedale evangelico)
Dir. Reep. Ermanno Rostan
Tip. Alpina s. p. a. — Torre Pellioe
riii
Ormai va precisandbsi ed organizzandosi ai Moimet la uiiova Scuola
Valdese d’Agricoltura. Ne è stato
recentemente scelto il Direttore: il
sig. Henri Kohli, di Bussy sur Morges (Vaud), che per la sua cultura
generale e tecnica, la sua pieparazione pratica, la sua attitudine morale
e pedagogica, dà pieno affidamento
per Peperà importante che gli è stala affidata e che si deve considerare
una vera missione. Fra pochi giorni
egli potrà trovarsi sul luogo, per esaminare e preparare, in collaborazione col Comitato, tutta Porganizzaziope della casa, del convitto, della scuola, della cascina. L’inaugjirazione,
della Scuola è prevista per la prima
metà del prossimo gennaio. Tre
corsi sono in preparazione : un corso
regolare teorico e pratico d'’agricoltura per giovanetti interni ed esterni; un corso speciale per agricoltori,
adulti, che tratterà in modo pratico
delle colture e lavorazioni agricole
più diffuse nelle Valli; ed un corso
di economia domestica per giovanette, con preparazione complementare per la lavorazione dell’orto e del
pollaio.
Le condizioni ed i programmi dei
Ire corsi saranno precisate tra breve
tempo; intanto le iscrizioni ed informazioni generali possono fin d’ora
richiedersi al segretario del Comitato, prof. Attilio Jalla in Torre Pellice.
CASA MUSICALE
Radio - Philips - Siemens - Unda - Electa
Ettore Amore
Fisarmoniche
Scandali] - - Soprani
PINEROLO
via del Pino, 6
Dischi - Decca - Fonit Odeon r Cetra - Columbia
- Voce del Padrone - -
Strumenti musicali ed accessori - Fonografi - Musica
Doni ricevuti dal Cassiere della Tavola Valdese
Per Gassa Culto :
M. C. Lire 50.000 — N. N. in memoria V. Costaibel 600 — L. Dewitz
1.000 — A. M., fiore in teemoria di
Lidia Cornelio, per Evangelizzazione 300 —' Chiesa di’ Torre Peilice,
per Scuole di Rieei 8.000 — In mem.
V. A. Costabel; Bollier M. A. 5.000,
Revel Adolfo e fam. 5.(X)0, Mantelli
Giovanni 1.000, N. N. 5.00C, N. N.
500.
Malgrado la pioggia un discreto numero di monitori o meglio Ji monitrìci scesi fin dalla lontana Pra del Torno si sono riuniti nella Sala Um'onista
domenica 20corr. alle ore 15.
Dopo una breve introduzione del pastore Ricca, il pastore Bert, solerte
presidente della Commissione delle
Scuole Domenicali per il I Distretto e
redattore degli apprezzatissimi manuali e quaderni biblici, assume la presidenza del Convegno e dà anzitutto lettura di uno studio della signorina Sommani, assente. Le tesine che riassumo
Per Emeriti :
Elisa e Emilia Lantaret, in mcm.
V. A. (Dostabel 1.000 - - Fam. Pons
Franoesco, riooaioecente a Dio 5.(00.
Per Collegio e Scuola Latina :
Germana 'Colomibo 1.000 — F. A.,
(I In memory Lello» 60.(XX) - Lìdia
Pons Bonnet, in mem. £. Pons h>0
— Gay Arturo, Bruxelles 3.000 —
Claudi Matilde, iin mem. O. G. M auro 1.000; id. in mem. Rev. Armstrong
500 — CoTsani Bruno 1.000 — Corsani Ferruccio 1.000 — lua<'gna.nt!,
in mem. Luisa Falchi 3.000.
Per Istituto Gould ;
P. M., Roma 1.000.
Per Istituti Ospitalieri Valdesi-.
Michelin 6.836.
Per Orfamotrofio di Torre. Pellice :
Corsi Antoirio, Napoli 500.
Per Orfanotrofio dù Pomaretto :
P. M., Roma 1.000.
Per Asilo di. San GerniMno -,
Portatori riconoscenti a E. Poct
L. 500.
Per Asilo di Vittoria-,
Corsi Antonio 500.
Per Casa delle Diaconesse
Neumann, Fireaize l.(X)0 — N. N.
L. 500
Riconoscente a <Dio'l
Per Evangelizzazione 16.000: Emeriti 5.(XX>; Scuola Laitina 5.CC0; Orfanotrofio di Torre Pellice ò O'X) ;
Orfanotrofio di Pomaretto 5.000; O.
spedali 4.000; Rifugio Carlo Alterto 6.000; Asilo dì iS. Giovanni 5.000.
Famiglia Immovillù, in memoria dei
suoi Cari-.
Per Istituto Gould l.Orx); Istituto
Femm. Evangelico di Firenze l.CX)0;
Istituto di Vallecrosia 1.000; Orfanotrofio di Torre Pellice 1-000; Or.
fanotrofio di Poma/retto l.CXX); 0apedale di Torre Pellice l.OCK); Rifugio Carlo Alberto 1.000; Asilo di
San Germano 1.000; Asilo di Vittoria 1.000; Asilo Italia 1.000; Asilo
di (San Giovanili 1.000; Casa delle
Diaconesse 1.000.
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Fiori in memoria di Rino Frnschia -,
il cugino Gianni D.igna L. l(X)(i; la
cugina Lina Dagna L. i00('; la madrina L. 1000,
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Giuseppe Griva
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commossa per le dimostraziani di simpatia ricevute dm parenti, amici, conoscenti, ringrazia, in modo speriale i
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Bobbio Pellice 24 Novemlr re 1949
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L Eco delle valli Valdesi
Amministrazione presso la Libreria Editrice Claudiana — Torre Pellice
ORÀRIO FERROVIÀRIO - TRÀMVIÀRIO - ÀUTOMO B L ISTIGO D E L P I N E R OJ^ E S E
TORINO-PINEROLO-TORRE PELLICE e viceversa
Torino 4,50 1 1 6,20 1 7,55 i 1 1 12,28 1 13,10 1 17,05 1 1 18,20 1 18,30 1 21,35
Airasca 5,-32 1 1 7,10 1 8,46 1 1 1 1 13,521 17,51 1 1 18,46 1 19,16 1 22,15
Pinerolo 1 1 7,38 1 9,08 1 1 1 13,07 1 14,20 1 18,17 1 1 19,01 1 19,43 1 22,36
Bricherasio 1 6,38 1 8,01 I 9,26 1 9,35 1 12,48 1 13,24 | 14,42 1 18,45 | 18,52 1 19.18 1 20,02 1 22,56
Torre Pellice 1 6,53 1 8.20 1 1 9,50 1 13,02 1 14,02 | 15,03 | 1 19,07 1 19,35 1 20,24 1 23,14
Torre Pellice 1 4,35 1 1 5,56 1 6,11 1 7,05 1 9,05 1 12,20 | 1 13,13 1 16,26 1 19,42 1
Bricherasio 1 4,50 1 1 6,11 1 6,24 1 7,20 1 9,19 1 12,34 | 12,40 1 13,26 1 16,42 1 1 19,58 1
Pinerolo 1 5,18 ; 1 6,28 1 6,51 i 7,36 1 1 1 13,03 1 13,40 1 17,03 1 20.22 1
Airasca 1 5,37 i 6,03 1 6,52 1 7,16 1 7,551 1 1 13,20 1 1 17,29 1 20,43 1
Torino 1 6,25 1 6,45 1 7,35 1 8,15 1 8,»)| 1 1 14,20 1 14,30 1 18,20 1 21,35 1
BRICHERASIO-BARGE « viceversa
Brkher. 5,16 1 9.30 1 13,35 1 14.55 1 18,50 11 20,15 Barge 4,251 6,08 1 12,22 1 14.08 j 1 16,20 1 19,32
Barge 5,36 1 9,50 | 13,54 1 15,14 1 19,10 1 20,35 Bricher. 4^ | 6,30 1 12,40 1 14,38 1 16,40 1 19,52
TRANVIA PINEROLO-VILLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
Pinerolo
Pero*«
Pero*«
Pinerolo
4,25 1 5,45 I 6,45 | 8,i5 | 10,15 | 11,30 1 12,40 114,40 | 17,20 | 19,15 |
5.45 1 6,37 I 7,40 1 9,10 I 11,20 | 12,25 | 14 | 15,40 ( 18,25 | 20,10 |
4.45 ( 5,55 I 7 ( 8,20 | 9,40 | 11,45 | 13 | 16 | 17,40 1 18,50 |
6 I 6,45 I 7,5» I 9,10 110,40 j 12,53 | 14,15 | 16,55 | 18,35 | 19,45 |
IN VIGORE DAL 15 MAGGIO 1949
Autoservizio e tramvia
PINEROLO-OR5ASSANO-TORINOe vlccv.
(1) (2) (I) (1) (2)
6,15 I 8,20 I 11,25 I 12,50 | 18,10 | 18,45
7 I 9 I 12,05 I 13,30 | 18,50 | 19.30
7,40 I 9,38 I
(1) (2)
6,20 I 8,25 I
7,03 I 9,04 I
Pinerolo
Orbass.
Torino
1 12,43 I 14,08 I 19,37 | 20,08
(1) (2) (I) (1) (2)
Torino 6,20 | 8,25 | 11,30 | 14,25 | 14,55 1 18,15 | 18,55
Orba*. 7,03 | 9,04 | 12,08 | 15,01 | 15,33 | 18,59 | 19,35
Pinerolo 7,43 | 9,44 I 12,48 | 15,41 | 16,13 | 19,39 | 20,15
(1) Feriale — (2) Festivo
Autoservizio Sapav-Satti
PINEROLO-AIRASCA-TORINO e viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satti
Pinerolo
Airasca
Torino
Sapav Sotti Sapav Satti
7,401 11,40 I 13,451 19
7,54 I 11,54 113,591 19,14
8,25 I 12,25 I 14,30 I 19,45
Torino
Airasca
Pinerolo
Salii Sapav Suiti Sopor
7 ! 11,50 I 17 I 19
7,31 I 12,21 I 17,31 I 19,31
7,45 I 12,35 1 17,45 | 19,45
J
Orario giorni festivi
Linea Automobilistica
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
(1)
Torre Pellice
Bobbio Pellice
Bobbio Penice 6,05 |
Torre Pellice 6,35 l
(]) Soto it Veneriti
8,35 I 11,30 I 19,15
9,05 I 12 I 19,45
(1)
7,30 I 15,»l
8 I 16
Pinerolo 7,40 1 8,30 1 13.10 19,50 Torino 7,20 12,15 18 25 23,55
Airasca 8,44 1 13,24 20,04 Airasca 7,51 1 12,46 18,56
Torino 8,25 1 9,15 1 13,55 20,35 Pinerolo 8,05 1 13 19,10 0,35
Auto PEROSA-PERRERO-PRALI ,
feriale 21 6 8 leriale 22
Perosa 9,20 17,35 20,20 Prall Ohigo 5,35 6,50 17,15
! Perrero 9,50 18 20,50 Perrero 6,20 7,30 18,05
Perrero IO 21 Perrero 6,25 7,35 11,10 18,15
Prall Ohigo 10,51 21,50 Perosa 6,50 8 11,35 18,40
Le corse 7 e 22 ai effettuano soltanto il Lunedi, Mercoledì, Sabato e testivi fino al 90 giugno
Dal I luglio si effettueranno tutti i giorni. La corsa 21 si effettua dai I luglio il Venerdì, Saba to
e Domenica. La corsa 6 si effettua dal 1 luglio il sabato e 11 lunedi La corsa 8 si effettua dal I
Luglio solo la domenica. La corsa 6 è in coincidenza con Tnutoservizlo di gran turismo Perosa
(p. ore 7,10) Torino (a. ore 8,25).