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LA BUOMA NOVELLA
GIORNALE RELIGIOSO
UM«il^0CIAZ10.\G
(i domtctH«)
Torino, per un anno L, 6,00 | L.7,00
— per sei mesi » 4,00 | w 4,50
Per ie provincie e l’eslero franco sino
ai conlìni, un anno . . L. 7,20
per S'ei mesi, » 5,20
A).ì50£ÙovT£ì (?g iv àyarrvt
Seguendo la verità nella carità
Efes. IV. ^5.
L’Ufficio della BUONA NOVELLA è ia
Torino, presso la libreria Evangelica
di GIACOMO BIAVA, via Carlo Alberto,
dirimpello al Caffè Dilei.
Le associazioni si ricevono in Torino allo
stesso Ufficio.
Gli Associati delle Provincie potranno provvedersi di un vaglia postille,
inviandolo franto alla libreria Biava.
1 Confessori di Ge»ù Cristo in Italia nel secolo XVI. Pietro pQOh Vergetio IV,
— HXìssÌodì Evangeliche. — Notizie religiose — Cronachetta politica,
I CONFESSOIU DI G. C. IX 1T.4LIA m SECOIO XVl
-ceT)Xiív>í>
Pie!io Pao'o Vergcrk
IV.
Poco nota, ma di non lieve inleTesse è la storia degli esuli italiani
■che, perseguiti per la fede evangelica,
anziciiè comprare salule e libertà a
prezzo di vile abiurazione, preferirono d’abbandonar patria, famiglia,
ricchezze, e cercar ricovero ne’ghiacci
del Nord per sottrarsi alle fiamme
<lel S. Uffizio.
Gli esuli italiani nella metà del se
colo XVI ascendevano, come assicura
il Vergerio, a piij che 200; nove anni
dopo, il loro numero cresceva sino
ad 800; e verso il 1568 questa misera Italia aveva a deplorare la perdita di 1500 de’suoi cittadini, e frn
di essi molti uomini dotti, insigni
oratori, valenti artisti, cavalieri distinti, ed abili operai che portarono
agli stranieri le nostre arti, le nostnc
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industrie, la nostra cultura e la nostra
civiltà.
Gran parte di questi profughi preferirono di riparare nella terra dei
Grigioni per la sua vicinanza all’Italia, e per quella tal quale somiglianza
di costumi che notavasi in quelli abitanti, i quali (specialmente nella parte
meridionale) erano originarli di questa penisola, e ne ritenevano in certo
modo gli usi, le tradizioni e persino
la lingua.
I Grigioni, soggetti anch’essi alla
curia romana, e per conseguenza a
tutti gli abusi del degeneralo cattolicismo, furono fra’primi a levarsi contro le falsate dotlrine e contro la corruzione del clero; in sul principio
chiesero, e dopo non lieve resistenza
ottennero libertà di coscienza, mercè
la quale agevolarono la propaganda
evangelica , ed introdussero nel loro
Stato la riforma, senza imporla a nessuno e senza che il governo vi esercitasse la benché minima influenza.
Fu in tal modo che nel giro di pochi anni la chiesa riformata acquistò
in quella repubblica numerosi proseliti, ¡quali e per la naturale simpatia verso il popolo italiano , e pe’
sacri vincoli ond’erano legati a’ profughi religiosi, e finalmente per l’utile
economico, letterario e morale che
veniva loro da quella emigrazione,
accoglievano di buon grado tutti gli
llaliani che fuggendo l’ira dell’inquisizione cercavan rifugio in quella terra
ospitale.
Primo fra gl’ Italiani a riparar nel
suolo de’Grigioni fu Bartolomeo Maturo, già priore nel convento de’ Domenicani a Cremona. — Stanco (diceva) d’ingannare le masse con superstizioni e menzogne, ed abborrendo
le scene orribili del S. UCQzio, depongo
la cocolla ed abbandono volontario
r Itaba per dedicarmi alla diffusione
della verità, dopo d’avere per lungo
tempo propagato l’errore. — In seguito a tante e diverse peripezie, Maturo si ridusse nella terra de’Grigioni,
e fu pastore pria di Vico-Soprano, poi
di Stampa, e Gnalmente di Tomliasco,
disimpcgnando il suo ministero con
zelo ammirabile Qno al 1547, epoca
della sua morte.
Pietro Paolo Vergerio successe a
Maturo nel pastorale uffizio di VicoSoprano. Alcuni scrittori, nell’atto
che celebrano il suo zelo pe'progressi
della riforma, e tutte le virtù che lo
rendevano eccellente paslore, imputangli in certo modo a colpa quel
continuo vagare ch’egli facea di paese
in paese, senza mettere a calcolo il
gran bene che veniva alla religione
evangelica dalle sue pastorali escursioni. E di vero, dolalo com’era d’animo fervido e infaticabile, pieno di
coraggio e di vita, di mente e d’abi-
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lilà troppo grande per essere rislretla
negli angusti limiti d’una parrocchia,
Vergerio sapea tirar partito dalle minime circostanze per favorir la causa
da lui propugnata. Ed oltracciò, la
maestà del suo portamento, il bello
e grave aspetto, la fama di grande
oratore e diplomatico, e la memoria
dell’alte cariche da lui prima occupale nella gerarchia catlolica, e di
cui s’era spogliato per abbracciare la
fede evangelica; tutto ciò rendevalo
oggetto d'ammirazione e ossequio agli
occhi delle moltitudini, le quali accorrevano sin da’borghi e villaggi
lontani per vederlo e udirlo.— Il seguente fatto basterà per dimostrare la
potenza della sua parola:
Reduce dalla Valtellina, e colto
dalla notte in una citlà ch’è alle falde
del monte Bernino, vi si fermò sino
al di nodello. La sera stessa i principali fra gli abitanti riunivansi a
consiglio per discutere sulla scelta di
un sacerdote da succedere al loro defunto ministro. Vergerio volle assistere a quell’adunanza, e fecesi a domandar loro se volevano udirlo a
predicare. La proposta fu accolta
pressoché freddamente da quell’assemblea, ma il giudice delia città ch^
erane il presidente, « Udiamo, disse,
quest’oratore italiano ■.
Breve fu il sermone di Vergerio,
raa gli uditori ne furon stupefatti ;
tanta doltrina, tanta facondia, lanto
entusiasmo per la fede, tanl’ordine e
lanta chiarezza d’idee, e ciò che
più seduce ed alletta le multiludini,
quel contegno così grave, unito a
lanta grazia di porgere (imperciocché
Vergerio era fornito di tali pregi oralorii) gli attiravano l’universale simpatia, in guisa che ciascuno ebbe desiderio d’udirlo altra volta pria che
egli partisse.
L’indomani il tempio di Ponlresina
(così cbiamavasi quella citlà) pria
dell'ora assegnala era pieno zeppo di
persone d’ogni celo, d’ogni età, d'ambo i sessi, ansiose d'udire il lanto
encomiato oratore. Vergerio scelse
per tema uno de’ più importanti articoli della fede evangelica, i meriti
della morte di G. Crislo, sviluppando
la dollrina della giustificazione. —
Il suo discorso produsse tale effetto,
che da lì a poco in quella cillà fu
abolito il servizio della messa, ed al
ministro catlolico succedette un pastore evangelico.
Un altro bel trionfo della sua eloquenza ebbe luogo a Casaccia.— Predicando nella chiesa di s. Gaudenzio
conlro il culto delle immagini, ne
fece un quadro così vivo e lanlo simile alla pagana idolatria, e le sue
parole erano inspirate da tale indegnazlone contro il pervertimento delle
evangeliche doitrine, che gli uditori
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ifasporlati dal torrente della sua eloquenza, infiammali dal suo infuocalo
linguaggio, slanciaroDsi d’un colpo
conlro le statue cli’erano esposte in
chiesa, e rovesciandole nella polvere,
proclamarono l’adorazione di Dio in
ispirilo e verilù, e da quell’ora si aggregarono alla chiesa evangelica.
Lo slesso falto poco dopo accadeva
nella citlà di Samada,
Ma questi successi, DeH’aUo che
arricchivano di nuovi proseliti la causa
della riforma, ed acquistavano all’instancabile apostolo celebrità e pul>blico affetto, erano tanti colpi che
andavano a ferire la chiesa romana,
e sempre nuovi argomenti per addensare sul capo del Vergerlo l’odio e
l’esecrazione de’clericali. Costoro, incapaci di lottare con lui lealmente,
alla luce del sole, con l’arma della
discussione e della buona fede, si diedero a spargere false voci conlro di
esso, a denigrarne la fama con vili calunnie, a macchinare fra le tenebre
la sua rovina ; convocarono ua concilio nella diocesi della Valtellina per
disputare e statuire il modo di farlo
espellere da quello Stalo. Infatti poco
dopo lo accusarono di predicare senza
debita licenza delle aulorità; di spargere non solo eretiche doitrine, ma
scandali in quanlo a pubblica morale,
incitare le moltitudini ad orribili eccessi, gettare il paese nel disordine e
neU’anarchia.
L’accusalo non dovette durare gran
fatica a ribattere le calunniose insinuazioni de’suoi nemici, e far risplendere bello d’innocenza il suo nome.
{Continua)
MISSIONI EVAKGEIICHB.
(Continuazione).
La discussione religiosa frai cristiani è
libera nei paesi sottoposti al Turco. Le
popolazioni Armene dominate per tanti
secoli dispoticamente dai loro preti, profítlano ora del benefìzio della liberlà religiosa, ed i loro preti non cessano di
predicare il finimondo. NeH’Asia minore
specialmente si sono suscitate le più vive
discussioni religiose fra gli Armeni; i più
illuminati, ed I più influenti si riuniscono
fra di loro sovente, per occuparsi del
modo di riformare la loro Cbiesa. Alcuni di
essi vorrebbero riformare la Cbiesa senza
abbracciare il protestantismo, il di cui
nome soltanto li spaventa ; altri poi meno
timidi vanno dai missionarii‘evangelici
per essere istruiti ; e portando seco uffizi,
breviari!, messali, ed altri libri di devozione, pregano i missionarii a dar loro
delle Bibbie iu cambio di quei libri. Vi
sono dei villaggi interi, che col parroco
alla testa ban fatto la domanda di passare alla religione evangelica.
Il missionario Clark racconta nel Giornale delle missioni evangeliche che noi citiamo, il fallo seguente.
Il parroco armeno di un villaggio a due
leghe di Arkbir (nel centro dell’Asia minore) da qualche tempo aveva dato sospetto d’inclinazione al protestantismo;
egli non predicava piìi nè la divozione
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alleimmagioi miracolose, nè la coofessionc, nè le indulgenze ; ma si contentava
di predicare aultanio quellu die è nel
Vangelo: anzi un giorno dal pulpito domandò perdono ai suoi parrocchiani per
aver sotto pretesto di religione preso dei
danari per messe, funerali, preghiere e
cose simili, e disse che il Vangelo comanda di dare gratis quello cbe gratis si
è ricevuto: aggiunse che avrebbe voluto
restituire il mal tolto 5e la sua povertà
glielo avesse permesso ; ma non polendo
ciò fare, domandava perdono per lo passato, e prometteva di non prendere più
nulla per l’avvenire.
Un prete che parla in tal guisa, deve
essere agli occhi dei suoi colleghi (Armeni) uu empio, un eretico, uno scomunicato. Il vescovo lo fece comparire in
sua presenza, e gli domandò il perchè
della sua condotta. Il buon parroco rispose che egli non voleva più predicare
se non che il Vangelo, e che quelle pratiche non ve le aveva trovate. Il vescovo
¡stizzito rispose : « Cosa sapete voi di
Vangelo! voi dovete predicare quello che
insegna la S. Chiesa ». Ma la Cbiesa è
soggetta al Vangelo, soggiungeva il parroco: quando il vescovo levatosi dal seggiolone lo percossecon un solenne schiaffo.
Il buon parroco obbedendo alla lellera al
Vangelo, presenta l’altra guancia, ed il
vescovo scarica su di essa una seconda
ceffata più forte della prima: poscia fa
legare il buon prete, e lo fa rinchiudere
in un sotterraneo del suo palazzo.
Il giorno dopo il vescovo fece condurre
alla sua presenza il prigioniero, sperando
che ventiquattro ore di prigionia e di digiuno rigoroso lo avessero avvilito; e
rinnovò l’ordine dato di uniformarsi alle
prescrizioni della Cbiesa. Il parroco allora trae di tasca un Vangelo per citarne
qualche passo; mali vescovo scagliandosi
sudi lui, gli strappa dalle mani il santo
libro e glielo getta sul viso gridando :
tt Miserabile ! col tuo Vangelo pretenderesti saperne più di me? nè contento (ti
ciò percuote il parroco col suo bastone
vescovile, ed ordina poscia che sia condotto in casa di un ricco bigotto armeno,
il quale fo rinchiuse in una camera come
in una prigione. Dopo di che il vescovo
convocò tutli i preti della cillà, i quali
sinodalmente decisero che il parroco era
divenuto pazzo, e come lale il vescovo era
stato costretlo a farlo custodire.
lolanlo riuscì al prigioniero di fare avvertito di tutto il missionario evangelico
di Arkbir, ed in quelTavviso il parroco
dichiarava che egli era pronto a farsi
iscrivere come protestante. Con questa
dichiarazioDe il missionario si presentò
all’ufficiale di polizìa per riclamare il
prete, il quale fu immediatamente scarceralo, e ritornò al suo presbiterio.
il giorno dopo si presentano al presbiterio un prete, ed un ricco armeno, con
un ordine del vescovo di dare al parroco
apostata, come egli lo chiamava, quanlo
danaro avesse voluto purché tornasse indietro, e promettesse almeno di tacere
sull’accaduto. Ma vista la fermezza del
parroco. Il vescovo lanciò contro di lui
una sentenza di scomunica, e vietò sollo
pena di eterna dannazione al popolo di
parlare all'antico loro parroco. La sentenza vescovile è stata accolla da molti
con isdegno, dai più colle risa.
Un altro episodio alquanto interessante
racconta lo stesso Giornale. Appena liberato dalla prigione vescovile il parroco.
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un giovine crisliano si presentò al vescovo
per reclamare il Vangelo che questi aveva
strappato dalle mani alla sua vittima. Il
vescovo ordinò di cacciare a viva forza
quel giovane, il quale non potendo resistere alla violenza ne appellava al tribunale di Cristo : « oh il voslro Crislo ! bestemmiava il vescovo, chi è mai il vostro
Cristo? Noi non abbiamo nulla a fare con
lui, e non lo conosciamo per nulla». Tale
fu la violenza che quel giovane soffri, che
tornò a casa cogli abiti tutti stracciali; e
mostrando quegli abili in una raunanza
di armeni convertiti al Vangelo diceva:
« Cosi sarà stracciala fra poco la nostra
antica Chiesa: i frammenti di essa, gli
stracci, resteranno iu mano de’ suoi vescovi, ma la parte maggiore e migliore
passerà alla vera fede evangelica ».
NOTIZIE UELIGIOSE
Valli Valdesi. Una perdila, non mai
abbastanza lamentata, ha fatto, la settimana scorsa, la famiglia Valdese nella persona di uno dei suoi membri più distinti,
il signor notaio Davide Vola, mancalo ai
vivi nella immatura età di 43 anni, dopo
breve ma Dera malattia. Amico appassionato del bene, egli si mostrò mai sempre
fra i primi in tulle le imprese che mirassero a procacciarlo. I servigii che per
lunga serie d’anni egli rese ai suoi compaesani come pacificatore (ufficio pietoso
se ve ne fu mai uno, ed al quale lo rendevano mirabilmente atto, unitamente al
suo carattere conciliante le sue cognizioni
legali), sono innumerevoli, e passerà del
tempo prima ohe vengano dimenticali. La
benemerita Società AeìVUnione Valdese lo
annovera fra i suoi fondatori e più caldi
sostenitori, e molti ricorderanno con qual
accento penetrato (parlando a uome della
medesima], nella festa della Balziglia ^
egli si facesse a raccomandare l’unione
dei cristiani gli uni cogli altri, e di ognuno con Cristo. Quella voce così cara non
si farà più sentire infra di noi; ma possa
la memoria e l’esem pio della sua fede ,
che era fede operante in carità, — mentre
porgerà all’ afflitta sua famiglia ed ai
tanti amici che rimpiangono ìa di lui
morte, l’unica consolazione efficace , —
essere di potente incitamento a molli, e
specialmente ai membri dell’i/nione Valdese, a battere sempre quella medesima
via ch’ei battè per tanti anni, e che benefica anzi tutto per chi vi cammina, diventa per un’infinità d’esseri che ci circondano, sorgente d’inapprezzabili benedizioni.
Francia. —In un rapporto pubblicato
ultimamente dalla Società evangelica di
Parigi si deplorano le persecuzioni religiose a cui vanno continuamente soggetti
gli evangelici che non appartengono alla
chiesa riformata nazionale. Togliamo da
questo rapporto qualche dettaglio interessante.
Il villaggio di Villefavard ha per intero
abbracciato la religione evangelica, ed M
parroco è restato solo. Nell’occasione della festa del 18 agosto il Prefetto aveva indirizzato una circolare al Maire invitandolo ad intendersela col parroco per cantare il Te Deum: il Maire rispose che essendo la comune passala al cullo evangelico ( sebbene-1’esercizio del culto fosse
loro vietalo), pregava che in quella circostanza si permettesse loro di riunirsi
per pregare Dio per la conservazione del-
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l’iraperatore in buon francese senza essere obbligati di farlo io latino, e di fare
un atto che per essi sarebbe stato un alto
d’ipocrisia. Niuna risposta alla lettera del
Maire; il quale il iS agosto raunò il consiglio municipale, e la comune e pregarono secondo il rito evangelico per l’imperatore e per la patria : fecero poscia una
colletta e distribuirono il pane ai poveri.
Qualche giorno dòpo il Maire e l’aggiunto,
per questo grande delitto, furono destituiti.
la qualche località della Francia gli
evangelici non uniti alla Chiesa nazionale sono obbligati, come al tempo delle
dragonale, di riunirsi nei boschi, e nei
campi per leggere la Bibbia e pregare.
Ma queslo slato di persecuzione non fa
che aumentare il fervore dei nuovi converliti , ed attaccarli più fortemente al
Vangelo perseguitalo. Il Comitato dice nel
suo rapporto che avendo manduto due
deputati per esplorare lo stalo delle chiese
perseguitale, le hanno trovate di una costanza e di uu fervore da superare ogni
speranza. Il governo ha fatto chiudere le
scuole evangeliche, ed i bambini si sono
ricusati di andare alle scuole dei preti : e
gli evangelici più istruiti vanno di casa in
casa ad insegnare ai fanciulli.
— Louhans ( dipartimento di Saône el
Loire) Il tribunale correzionale iu data
del 29 luglio ha condannato il sig. Luigi
David Getaz a 500 franchi di multa ed
alle spese perchè dirigeva una riunione
evangelica ove si leggeva la Bibbia e si
pregava. —Il tribunale ha vietalo altresi
a suddetta riunione religiosa.
Lo stesso tribunale con sentenza del 12
ugoslo ha condannato alla slessa multa
di oOO franchi ed alle spese, per lo slcsfo
delitto il sig. Giovanni Giacomo Charpiot
ministro del Vangelo, ed ha proibita la
riunione.
Inghilterba. — Si legge nei giornali di
Londra del 20 settembre: L’associazione
archeologica di Palestina a Londra, manda
in Terra Santa una spedizione specialmente incaricata di far ricerca o di esaminare i seguenti oggetti : 1° 11 monumento eretto da Giosuè a Sichem; 2“ Le
dodici pietre poste dal medesimo a Gilgal; 3“ La tomba di Makpelah vicino ad
HebroD, la quale deve racchiudere la
mummia di Giacobbe; 4“ La tomba di
Giuseppe: 5" Le tombe dei Re di Giuda e
d’Israele, e quelle dei Maccabei.
Inoltre è sialo raccomandato alla spedizione di far delle ricerche a Rameh e
Bethel, antiche sedi dell’erudizione giudaica, come pure nei cimiteri, nelle rovine delle amiche cillà , e dappertutto ,
ove essa credesse di far qualche scoperta
che possa interessare la Storia Sacra. La
spedizione partirà da Londra verso la fine
di queslo mese, o i primi giorni dell’entrante.
Germania. — Famiglia missionaria.
—Le persone pie di Wurtemberg, appartenendo generalmente alla bassa classe
ed alla classe media, posseggono eminenlemente lo spirilo raissionario. È morto
ultimamente nell’Ovest dell’Africa uno
dei missionarii allievi di Basilea, il fratello
Dauble, impiegato dalla Società missionaria del Nord della Germania. Il suo fratello maggiore è morto l’anno passato nell’est del Bengale, ove lavorava come
missionario. Uu terzo fratello si prepara
per l’opera delle missioni neH’istiluto di
Basilea. Due sorelle di questa famiglia sono
maritale a dei missionari in Africa e in
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America; e una terza è sul punto di lasciare il suo paese Balio per recarsi nell’Ovest dell’Africa. Il padre di questa devota fannigliaha cinque altri figli e dice :
« Se il Signore ne vuole di più per la
sua opera, può prenderli Famiglie
cristiane, «andate e fate lo stesso«, egli è
un razionai servigio(7?om. XII. I).
(Témoin de la Vérité].
California.—Sul principio del mese
di giugno p. p. ba avuto luogo a S. Francisco l’inaugurazione della cappella cinese
fabbricata per cura del Rev. Spear, missioDario add«tto all’evangelizzazione dei
Cinesi stabiliti in gran numero in questa
citlà. Fra i varii oratori che presero la
parola in questa solenne circostanza, si
distinse il cinese A-Sam , anziano della
chiesa, e che da qualche tempo attende
alle funzioni di Evangelista infra i suoi
compatriotti. Grandissimo numero di qucsli assisteva al servizio d’inaugurazione.
I.’edifizio ha costalo 123,000 franchi, i tre
quarti all’incirca dei quali sono stati raccolti nella stessa California. Due servizi!
in lingua cinese vi saranno d’ora in poi
celebrati ogni domenica. Inoltre si spera
unire quanlo prima alla missione una
scuola ed ospedale che verrà posto sotlo
ladirezione di un medicodegliStali-Uniti,
CROXACHETTA POLITICA
Torino. Il choléra, noo in numero stragrande, ma senza posa, seguita a mietere
vittime nella nostra citlà e nei dintorni.
Il giorno tre il numero dei casi ha oliràpassalo i sessanta, una buona melà dei
<]uali avvenuti nella ciltà stesso.
— Società d’Istruzifìtie militare e beneficenza detla Guardia Nazionale di Torino.
iiiaiiio incaricali di annunziare che le sot
toscrizioni per essere ammesso a questa
Società (il di cui lodevole scopo si è di
promuovere l’istruzione militare e di sovvenire coi fondi di una cassa di heneficeuza e di muluo soccorso alle straordinarie contingenze dei socii) si ricevono
tulli i giorni, meno le domeniche, dalle
7 1|2 alle iO 1|2 pomeridiane, in via
dell’Arco, n° 8, 2“ piano.
Guerra b’Obiente. La gran notizia di
quesla settimana, notizia grande invero,
se sarà confermata, era quella della presa
di Sebastopoli per parie degli Alleati. Finora sono molle le ragioni di dubitare
della autenticilà di tale notizia; quell.i di
una gran vittoria riportata dai medesimi
Alleati sui Russi nelle vicinanze di Sebastopoli è fuor di dubbio.
Direttore P. G. MEILLE.
Grosso Domenico gerente.
LA
GAZZETTA DELLE ALPI
FOGLIO QUOTIDIANO POLITICO
per la Divisione di Cuneo.
Condizioni d'Associazione
Nei Regi! Stati.
Sei mesi L. 9. — Un anno L. 17.
Le associazioni si ricevono in Cuneo
alla Tipografia Galimberti.
«UinA PRATICA
PEI
VlAGfilATOm IPi TORINO
Prezzo cent. 40.
Vendibile alla Lidrebia Evangelica.