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(Torino) lOfißB PEU.I0E
Quindicina!e
della Chiesa Valdese
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali |tvete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXII - - Num. 20 i Eco: L. 600 per l’interno Eco e La Luce: L. l6O0 per 1 interno Spedi«. abb. poetale II Grappo TORRE PELLICE — 26 settembre 1952
Una copia L. 20 ABBONAMENTI | lOOO per Ietterò | L. llÈO per Tetterò Cambio d’indirizso Lire 30» — Ammin. Claudiana Torre Pellico - C.C.P. 2-17557
E'...
CONFERENZA DI LUND
la città di Lund (Svezia) ha ospitato la terza conferenza mondiale del
movimento Fede e Costituzione
(Faith and Order o di Losanna, dal
nome della città ove si tenne la prima conferenza), uno dei due organi
che diedero vita al Consiglio Ecumenico delle Chiese (il secondo essendo quello del Cristianesimo pratico —
Life and Work — detto anche di
Stoccolma).
Per comprendere il motivo ed il
significato di una Conferenza come
quella di Lund, fra delegati di Chiese facenti parte del Consiglio Ecumenico, bisogna essere sensibili al
travaglio ed alle aspirazioni del Movimento ecumenico stesso verso una
più profonda conoscenza reciproca
delle diverse chiese ed una sempre
più reale, concreta unità di tutte nel
nome di Gesù Cristo e in ubbidienza,
alla sua volontà.
In molti ambienti, l’unità della
Chiesa è concepita esclusivamente
sotto il segno della disciplina imposta dall’alto,
dell’autorità sovrana della Chie- __________________
sa in materia di
fede e di morale, e della gerarchia
ecclesiastica. La Chiesa romana, ferma e sicura sulle sue posizioni, parla dell’unità in questo senso ed attende il ritorno di tutti i dissidenti
all’ovile del comune pastore,
i II Movimento Ecumenico lavora
in vista dell’unità della Chiesa, non
nel senso sopra indicato. La ricerca
dell’unità della Chiesa, noa per la
via deU’autoritarismo e della pretesa
infallibilità, è certamente compito più
difficile e più doloroso, ma si svolge nel rispetto della libertà delle coscienze e nella sincera tensione verso
la carità che è « il vincolo della perfezione ».
Lund ha segnalo una nuova tappa
sulla via dei contatti ecumenici e
della comunione nel nome di Cristo.
Una via non sempre facile, bisogna
onestamente riconoscerlo, a causa
delle divergenze che ancora esistono
tra chiese e chiese. Eppure una via
che Dio ci invita a percorrere in uno
spirito di umiltà e di sincerità, verso la realizzazione sempre più completa di quella unità che Egli ci offre cc in Cristo » e che dobbiamo saper accogliere affinchè il mondo creda e conosca, come ha detto Gesù
nella preghiera sacerdotale, cc che tu,
o Padre, mi hai mandato ». (Eed.)
I delegati ufficiali delle Chiese
protestanti riformate, delle Chiese
luterane, anglicane, di alcune Chiese ortodosse e della Chiesa vecchiocattolica, si sono riuniti a Lund in
numero di 250, provenienti da 40
Paesi diversi. La Chiesa Valdese era
rappresentata dal Prof. Vittorio Subilia della nostra Facoltà di Teologia. Quattro teologi cattolici romani
hanno seguito i lavori della Conferenza in iqualità di osservatori non
ufficiali.
II culto di apertura nella cattedrale luterana di Lund è stato presieduto
dal vescovo metodista Ivan Lee Holt
e il sermone è stato predicato sul testo di Isaia 49 v. 1-6 dal Sovrintendente generale della Chiesa Evangelica della Germania Orientale, Gunther lacob. cc La cristianità » egli ha
detto, cc è oggi piena di disordine e
di apostasia.. Anche noi, membri
della Chiesa universale, siamo tentati di lasciarci sballottare tra la speranza di vedere la politica mondiale
prendere una svolta favorevole e
l’angoscia dj sentirci schiacciati tra
posizioni e dottrine estranee alla
alla salvezza. La Chiesa può sempre
esser certa che il suo Signore è fede
con amore. Per questo siamo liberati
dall’inquietudine che possono cagionarci le offerte e le minacce delle
potenze che ci circondano. Noi che
siamo i servitori di Cristo, non possiamo diventare i servi delle potenze
del mondo, delle loro ideologie o dei
loro programmi, nè i servitori di lina nazione, di una razza, dell’est o
dell’ovest ».
La presidenza della Conferenza è
stata affidata all’arcivescovo luterano Yngrve Brilioth, Primate della
Chiesa di Svezia, cc Fino a questo
momento », egli ha detto, cc Fede e
Costituzione ha sempre evitato di
negoziare l’unità o di dettare alle
Chiese la loro condotta. E’ questo
un principio direttivo essenziale, che
si è rivelato eccellente ed indispensabile alla continuazione delle discussioni in uno spirito dhserenità
ed ha fornito ai nostri incontri il loro carattere particolare... Oggi i problemi inerenti alla Fede ed alla Co
stituzione sono divenuti più ardui,
ma al tempo stesso più urgenti che
mai... Con l’accettazione delle differenze, i punti di disaccordo sono diventati più visibili, ma anche la volontà di unione si è fatta più ferma,
come lo dimostra l’esistenza del Consiglio Ecumenico delle Chiese... » Le
ultime parole del suo messaggio sono state rivolte come un particolare
benvenuto ai rappresentanti delle
Chiese di Cecoslovacchia e di Ungheria, delle giovani Chiese d’oltre
mare, ed agli osservatori cattolici romani nominati dal vicario apostolico di Stoccolma.
I lavori veri e propri della Conferenza hanno avuto inizio con la presentazione fatta dal Rev. Léonard
Hodgson, di Oxford, segretario teologico della Commissione Fede e Costituzione, dei rapporti delle tre commissioni che serviranno poi di base
alle discussioni.
Riportiamo ora alcune dichiarazioni di personalità presenti alla
Conferenza.
II rev. Oliver S. Tomkins, Segretario Generale della Commissione
Fede e Costituzione, parlando su alcune esigenze del Movimento ecumenico, disse: « Siamo arrivati al termine di ciò che potrei chiamare una
semplice ecclesiologia comparata______
Credo che se prendessimo sul serio
l’unità che ci è data in Cristo, la
struttura della nostra organizzazione ecclesiastica ne sarebbe, col tempo, completamente modificata. Oggi la cooperazione è troppo spesso
basata su questo prineipio : per quanto possibile operiamo separatamente e soltanto quando siamo alla fine
delle nostre risorse concentriamo i
nostri sforzi. Facendo così rifiutiamo la verità più profonda del nostro
« essere in Cristo »....
Non dobbiamo noi riconoscere che
la nostra associazione in seno al movimento ecumenico ci ha fatti salire
ad un nuovo grado di responsabilità
nella preghiera in comune?... Vorrei infine sottolineare l’importanza
di un rinnovamento degli studi cristologici, perchè è in una più profonda comprensione della persona e
dell’azione di Cristo che si illumineranno i misteri complementari della
natura del suo Corpo che è la Chiesa... ».
Nella seduta plenaria del 18 agosto, il professore Josef Hromadka,
decano della Facoltà di teologia riformata di Praga, uno dei due pre
diale e membro delifComitato Centrale del Consiglio ^umenico, rilevò che la Conferenza di- Lund non
doveva soltanto permettere ai teologi
di discutere su vari j^unti della dottrina, ma doveva an,«he servire a riscoprire la ragione : della presenza
della chiesa nel moiic^.. Le circostanze in eui i cristianiS devono vivere
dietro la cortina di ^rro offrono uuna eccezionale posibilita di fare
questa riscoperta.
Alla domanda: cc che cos e che ha
dato il loro carattere ai preparativi
della Conferenza di Ljond ed ai lavori preparatori della prossima Conferenza generale del sConsiglio Ecumenico che si terra aìEvanston (Stati Uniti) nel 1954. il prof. Hromadka
rispose : cc Per quanto sinceri noi siamo nell’affermare che mvestighiamo
i nostri problemi nella loro prospettiva teologica e biblick. mi altra forza motrice può trovarsi nascosta in
fondo alla nostra vitavinteriore ed al
nostro pensiero
leólogico. I noitifi sforzi per
còteprendere la
_____________________ párela di Dio,
quella dei profeti e degli Evangeli, la Chiesa e la sua
natura, possono essdie pericolosamente coloriti e trasformati, inconsciamente o quasi. d£h nostri timori
e dai nostri desideri ; nella sfera sociale, politica e cuIutoIc. Ma. d’altra parte, cherda no ofa l ndenza teologica sia cattolica o protestante, si
tratta di verificare se la nostra inclinazione personale o ecclesiastica, e
le nostre predilezioni, non hanno la
loro origine in una pressione politica o sociologica inconfessata. Poiché
si trovano delle persone che si servono della Chiesa e dell’idea cristiana come di una protezione sociale o
culturale ».
La iquestione dell’influenza dei
fattori sociali e culturali sulla divisione delle Chiese è stata considerata
a Lund in rapporto a: 1) La Chiesa,
corpo mistico di Cristo e comunità di
peccatori; 2) La continuità della
Chiesa; 3) La forma di unità che si
deve cercare; 4) La liturgia e le forme del culto; 5) L’intercomunione.
Il fatto che gli sforzi per l’unità
della Chiesa sono indissolubilmente
legati al problema della missione, è
stato messo in evidenza dal Dott.
Henry Smith Leiper della Chiesa
Congregazionalista degli Stati Uniti:
« Un movimento ecumenico che non
avesse coscienza del compito missionario della Chiesa sarebbe una contraddizione in sè ». Il Pastore D. T.
Niles (Ceylon) sottolineò l’importanza della testimonianza nell’opera
di evangelizzazione della Chiesa. Per
annunziare l’Evangelo al mondo di
oggi « bisogna nientemeno che vivere con Gesù Cristo in tutti i paesi e
nelle condizioni di quei paesi: esservi ascoltati con gioia, poi respinti,
rigettati, uccisi e risuscitare.... Non
esiste alcuna porta chiusa per impedire ad una Chiesa di essere in comunione con un’altra. La chiave di
ogni porta è presso di Lui. Dobbiamo imparare a scavalcare le barriere. Rimanendo gli uni con gli altri
scopriremo la natura della nostra unità ».
I delegati a Ltmd hanno dunque
udito la voce della Chiesa cristiana
in diversi paesi del mondo. Si sono
messi al lavoro nelle cinque sezioni
(tre consacrate alla Chiesa, una al
le forme del culto, una all’interco
munione) ed i risultati delle loro di
scussioni saranno raccolti in un rap
porto ufficiale della Conferenza. Sot.
to certi aspetti è apparso chiaro che
le Chiese sono ancora separate le une
La Lettera alle Chiese
Messaggio della Conferenza Mondiale
del movimenlo " Fede e Coslituzione „
Siamo stati delegati a Lund per esaminare se le nostre Chiese sono
già pervenute, in materia di fede, di:óo^tituzione e di culto, ad un certo grado di unità e in qual modo esse possono progredire vèrso le realizzazioni più complete che Dio vuole per noi. Rendiamo grazie al Signore della Chiesa di quanto Egli ci ha concesso mediante la comunione dei nostri incontri e delle nostre preghiere. E così pure perchè Egli
ci ha rivelato gli avvicinamenti che già si sono operati in molte parti
del mondo. Ognuno di noi ha conosciuto molte cose sulle altre chiese
diverse dalla sua propria. Se'restiamo perplessi di fronte alle differenze che rimangono senza soluzione,, quella perplessità è però minore
della gratitudine che proviamo per la molteplice grazia di Dio manifestamente all’opera nella vita delle chiese attraverso il mondo.
Abbiamo constatato che nessun reale progresso verso l’unità è possibile se ci limitiamo a comparare le nostre diverse concezioni della
natura della chiesa e le tradizioni in cui essa si esprime. Ma, una volta di più, ci è stato evidente che, nella misura in cui cerchiamo di essere più vicini a Gesù Cristo, jdiveniamo più prossimi gli uni degli altri.
E’ dunque indispensabile che, al di là delle divisioni della Chiesa, noi
progrediamo in una più profonda e ricca comprensione del mistero
dell’unione di Cristo con la Chiesa, mistero che è un dono di Dio; e
che comprendiamo sempre meglio come le storie distinte delle nostre
chiese acquistano soltanto il loro pieno significato nella prospettiva
dell’opera di Dio per l’insieme del suo popolo.
Siamo oggi giunti ad un punto cruciale delle nostre discussioni ecumeniche. Imparando a conoscerci meglio gli uni gli altri, abbiamo
anche meglio veduto qutmto le nostre separazioni sono profonde e dolorose, eppure qual’è la nostra fondamentale unità. Bisogna che, nella misura in cui è stato concesso alle Chiese di fare un’esperienza di
imità, quell’esperienza stessa sia più chiaramente manifestata. La. fede,
nell’unità della Chiesa non accompagnata da atti di ubbidienza è una
lede morta. Ci sono delle verità circa la natura di Dio e della sua chiesa che rimarranno sempre sconosciute se, insieme, non ci sottomettiamo alle esigenze dell’unità che ci è già stata concessa. E’ dunque con
molta serietà che domandiamo alle nostre Chiese di esaminare se hanno fatto tutto ciò che dovevano per manifestare l’unità del Popolo di
Dio. Non dovrebbero esse chiedersi se hanno avuto abbastanza zelo per
entrare in relazione e in conversazione con le altre chiese e se, assolutamente, non dovrebbero sempre agire insieme salvo nei casi in cui profonde differenze di convinzione le costrinsero ad un’azione separata? Non dovrebbero esse riconoscere che spesso hanno acconsentito ad
essere separate sotto l’influenza di forze e di circostanze profane invece
di rendere comune testimonianza alla sola signoria di Cristo, che forma im popolo di ogni nazione, di ogni razza e di ogni lingua?
La missione delle Chiese nel mondo impone loro la ricerca dell’unità che è connessa con la loro ubbidienza. La maggior parte dell’umanità non ha accolto il messaggio cristiano. Ognuno di noi ha la sua
parte di responsabilità in quell’insuccesso. Eppure è proprio a quelle
masse che dobbiamo predicare l’unico Evangelo.
Qui, a Lund, abbiamo spesso parlato di pentimento. Ora, che cosa
sarebbe un pentimento se rifiutasse di subire un giudizio: il giudizio
del Signore al quale ogni potestà è stata data per passare al vaglio l’umanità e riunire i figliuoli di Dio dispersi? Noi attendiamo il suo trionfo finale alla fine della storia. Ma, nella sua misericordia, fin da ora
e là dove siamo, Dio pronunzia su di noi dei giudizi che sono altrettanti appelli ad una rinnovata ubbidienza. Come rimarremmo noi ciechi davanti ai segiii del nostro tempo e sordi alla sua Parola?
Il Signore ci dice una volta di più: « Colui che non raccoglie con
me, disperde ».
dalle altre da varie divergenze su
dei punti essenziali. Ma è apparso
altrettanto chiaro che quelle divergenze non impediscono ai cristiani
di riconoscere la loro unità in Cristo,
nè alle Chiese di affermare il loro
desiderio dì continuare la conversazione iniziata da vari anni. Il problema della unità della Chiesa non
sarà forse risolto prima di tutto dalle
discussioni teologiche, ma da un profondo rinnovamento nel seno di ogni
chiesa cristiana, in una più totale
fedeltà alla Parola di Dio, sotto l’impulso dello Spirito Santo. '
Il messaggio del prof. Edmund
Schiink di Heidelberg ai membri
della Conferenza di Lund ha un carattere di grande urgenza e di solenne attualità ; « La Chiesa si trova sulla via che va dalla prima alla seconda venuta di Cristo. Essa compie un
viaggio che la conduce incontro al
suo Signore che ritorna. Essa ignora
ciò che ancora le deve accadere nel
córso del suo pellegrinaggio attraverso il mondo. Ma essa è certa che al
termine del suo cammino troverà il
Signore che trionfa sul mondo e su
tutte le opposizioni...
« Ma non dimentichiamolo : il Signore non verrà soltanto come Salvatore, bensì anche come Giudice; e
non solo del mondo, ma anche della
cristianità... La separazione che verrà fatta da Cristo si attuerà in tutte
le Chiese., chi dunque sarà salvato?
I poveri in ispirito, quelli che hanno
fame e sete, che attendono e vegliano
ardentemente.....
« Il giudizio non è soltanto avvenire; esso si adempie già in una grande parte del mondo e della cristianità. Penso alle grandi catastrofi storiche e alle persecuzioni che Dio ha
lasciato abbattersi su molti nostri fratelli...
«. Guardiamo innanzi e non lasciamoci afferrare dalla visione delle cose presenti. Togliamo i nostri sguardi dalle divisioni visibili che non abbiamo ancora superate e fissiamoli
sul solo Signore al quale andiamo
incontro.
(Dal notiziario SOEPI)
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Ancora sulia libertà
In questi ultimi tempi il problema della libertà religiosa è stato posto di fronte alla coscienza del pubblico italiano, non tanto mediante
una chiara esposizione giuridica dei
principi di libertà, quanto dal succedersi di avvenimenti che pongono
in discussione alcune fondamentali
affermazioni della Carta Costituzionale, nel regime democratico che lo
Stato italiano asserisce di voler garantire ad ogni costo.
Non intendiamo ripetere oggi quanto altre volte abbiamo scritto sulla
esigenza che la posizione giuridica
delle minoranze religiose in Italia
venga definitivamente sistemata in
base agli articoli della Costituzione
a tutela della libertà di coscienza, di
culto e di testimonianza della propria
fede, quand’anche si trattasse della
fede di un solo cittadino non cattolico romano. Ci limitiamo a riferire
alcuni fatti recenti ed- alcune voci
che si sono fatte udire specialmente
in merito alla situazione delle Chiese protestanti.
Alcuni giudìzi in merito
E’ venuto innanzi tutto l’articolo
molto documentato di Gaetano Saivernini, pubblicato sul settimanale
a II Mondo » del 9 Agosto, a proposito delle vessazioni cui sono sottoposte varie comunità evangeliche,
specialmente nelle zone rurali dell’Italia Meridionale, e non pochi individui protestanti isolati nella grande
massa del popolo italiano. L’articolo del Salvemini ha avuto un seguito
anche nella nostra zona, prima di
tutto su « Il PelUce » del 22 agosto
in uno scritto del Prof. Attilio Jal
la, in cui, pur affermando" che in I
talia « se Dio vuole, la libertà reli
giosa c’è ed in linea generale è ap
plicata secondo le norme della Costituzione » l’autore riconosce che « i
casi di intolleranza religiosa sorgenti qua e là in tntto il territorio della
Repubblica, e particolarmente nel
Meridione, sono manifestazioni perturbanti, sintomi inquietanti d’un
movimento pericoloso, di ima situazione generale, morale e politica, che
può divenire tanto più dannosa in
quanto è irresponsabile ed incontrollabile ». Vero è che ci si rallegra del
fatto che la Magistratura si mantiene
al disopra delle influenze di parte
ed è pronta ad agire in difesa della
libertà religiosa, contro ogni sopraffazione. Ma è anche una strana libertà quella di una minoranza che,
per veder tutelati i suoi diritti in un
paese libero e democratico, deve
continuamente ricorrere alle sentenze della Magistratura. A che cosa serve allora la Carta Costituzionale?
Poi, il settimanale cattolico del Pinerolese, L’Eco del Chisone si è sentito in dovere di reagire contro l’assurda (a parer suo) affermazione che
la libertà religiosa in Italia è minacciata e, per bocca specialmente di
Iginio Giordani, uno dei più cordiali
nemici dei Protestanti italiani, ha
voluto dimostrare che questi Protestanti sono degli ipocriti e dei pr«‘
fittatori: perchè si lamentano ingiustamente della loro situazione ed approfittano di piccoli episodi di poco
rilievo per battere la grancassa all’estero e convogliare nelle loro tasche i dollari americani. Ribadendo
quanto lo stesso Giordani ha scritto
su altri giornali, l’Eco del Chisone è
convinto che in pochi paesi del mondo ci sia altrettanta libertà religiosa
quanto in Italia; e il New York Heraid, in un recente articolo intitolato « Italy and thè Protestants », riferiva ai lettori americani le parole
del Giordani secondo il quale « in Italia, a differenza degli Stati Uniti,
la libertà religiosa è non soltanto un
diritto costituzionale ma una realtà
coscienziosamente applicata nella vita di ogni giorno ».
Già altre volte, trattando questa
materia, ci siamo astenuti da lamenti ingiustificati e da disoneste esagerazioni. Non intendiamo presentarci
di fronte aH’opinione pubblica italiana come degli eterni perseguitati.
Ma quanto avviene da qualche tempo in Italia nel campo religioso ci lascia molto perplessi sull’asserzione
che, da noi, la libertà religiosa sia una « lealtà coscienziosamente applicata nella vita di ogni giorno ».
Intanto c’è stato-il Sinodo Valdese
e con esso la votazione di un ordine
del giorno in cui si « denunzia il palese contrasto nell’atteggiamento dei
poteri dello Stato, specie nell’azione
di Governo e negli interventi di polizia, con i principi solennemente
sanciti dalla Costituzione»; ordine_
del giorno che è stato riprodotto su
alcuni quotidiani e messo di fronte
all’attenzione dei lettori italiani;
Infine, nel numero del 20 Settembre del settimanale « Il Mondoy> Giorgio Spini si riallaccia all’articolo de]
Salvemini e risponde, tra l’altro, all’affermazione secondo cui i Valdesi,
definiti dal Salvemini come « l’aristocrazia del Protestantesimo italiano » non si sarebbero attivamente
interessati alla sorte dei Pentecostali, loro fratelli in fede perseguitati.
L’interessante articolo di Giorgio
Spini è una chiara ed obbiettiva messa a punto della situazione e dell’azione che la Chiesa Valdese, in quan-;
to parte del Consiglio Federale delle Chiese Evangeliche, ha svolto da
vari anni a questa parte nella- linea
di una nuova regolamentazione dei
rapporti tra Stato e minoranze religiose, per non parlare di quanto
essa ha fatto in nome della libertà di
coscienza e di culto. Cristo non si è
dunque fermato a Torre Pellice, come vorrebbe far credere Gaetano
Salvemini; « ma ne è partito... ed è
andato in Sicilia tra i solfatati o in
Puglia tra i contadini... per aprirvi
scuole elementari e suscitare uomini
liberi e coscienti tra quelle che erano
state fino ad allora plebi superstiziose e miserabili... Non voglio dire con questo che i miei buoni amici Valdesi siano una manica di santi
e di eroi o che la loro condotta sia
immune da qualsiasi macchia dì debolezza, egoismo o paura... I Valdesi non sono dei superuomini » (e ci
guardi Iddio dal pensare di esserlo!
n. d. r.).
Avvenimenti recenti
WJíiaíí .G i':.
Orbene, tornando alla * questione
della libertà religiosa,, sono sintomatici alcuni fatti recenti. 1
L’anno scorso, ad Avola., in provincia di Siracusa, il locale di culto
della Chiesa Valdese è stato chiuso
per ordine dell’Autorità di pubblica
sicurezza e il Pastore Valdese diffidato a proseguire la sua attività. Motivo: mancata autorizzazione governativa per il locale e per il Pastore
in quella località. Risultato: un processo con sentenza di assolutoria per
il nostro Pastore, in quanto la Magistratura ritiene che le disposizioni
della legge del 1929 contrastano con
i principi sanciti dalla Costituzione
sulla libertà di culto e di propaganda. Segue un ricorso in Cassazione
contro la sentenza da parte del Procuratore della Repubblica e in attesa di una nuova sentenza, la diffida
permane.
E’ di questi giorni la notizia della
chiusura della « Chiesa di Cristo » a
Roma da parte della polizia. Motivo; come sopra. Risultato: impossibilità di tenere i culti, protesta pres
so l’ Ambasciata' degli Stati Uniti, interventi di senatori americani al Congresso. Altre notizie non sono giunte
fino ad ora; stiamo a vedere come si
metteranno le cose.
Ora, l’Autorità ed il pubblico italiano sono liberi di pensare tutto ciò
che vogliono sulla dottrina, sull’attività di quella iChiesa nota specialmente negli Stali Uniti e da alcuni
anni presente m Italia, sul numero
dei suoi adepti» Soltanto, a parte la
questione della autorizzazione governativa che è sempre in discussione o
che interessa tutti i culti acattolici,
ci colpisceTa fi^sè secondò cui (vedi
il corrispondente de La Nuova Stampa da Washington in un trafiletto del
17 Settembre) Michael Me Dermott,
portavoce del Dipartimento di Stato,
avrebbe aggiui^to che «in base al
trattato di amicizia successivamente
stipulato fra i due Paesi, l’Italia è
tenuta a garantire libertà di religione
solo in conformità'delle leggi e disposizioni esistenti e non pare che la
« Chiesa di Cristo »- vi abbia ottemperato ».
j Non vi ha otteiiq)erato per le stesse ragioni di cm al caso di Avola; ma
è mai possibile veramente garantire
la libertà di religione (s intende il
termine di liberta nel suo pieno significato) solo in conformità delle
leggi e delle disposizioni esistenti »?
Non vi pare che ci sia un assurdo giuridico m apertn ¡contrasto con una
chiara, lineare, onèsta dichiarazione
di libertà « tout court? » Un assurdo quanto mai pericoloso quando le
leggi e le dispósizioni vigenti dovessero ispirarsi ai vari Padri Lombardi
esistenti" in Italia.
In terzo luogo, eccoci all’episodio
dei Pentecostali.di Ferrazzano (Campobasso). Giorgio Spini, nell’articolo
de « Il Mondo », pubblica la lettera
dei Pentecostali stessi ai loro correligionari: vale la pena di leggerla.
« Cari fratelli,
u Logltamo farvi sapere quello che
ci è avvenutq^jil la giugno, perchè
preghiate per noi. affinché il Signore convinca i nostri persecutori a desistere dal loro peccato ed a lasciarci
in paco ad adorare il nostro Signore
ed a predicare il Suo nome bt^nedetto.
Il l.ì giugno, mentre eravamo radunati per reimere un servizio di culto, irruppero nel locate di culto degli
agenti, comandati da un commissario; essi ci sequestrarono le Bibbie e
ci arrestarono tutti. Eravamo trenta
quattro fedeli i undici fratelli e veti
titre sorelle. Qi caricarono su un ca
mion e ci portarono al carcere, mi
nacciandoci etm parole di ira. Ci trai
tennero in prigione circa 24 ore
Mentre eravamo nel carcere non ab
biamo mai cessato di pregare e di
cantare al Signore, ed abbiamo rea
lizzato la Sua presenza fra noi : Alle
tuia!
Fratelli, pregate per noi e per tutti coloro che sono perseguitati per la
predicazione della Parola di Dio ».
Colantonio Domenico.
Un commento non è necessario: la
lettera dice abbastanza in quale clima
si verifichino certi fatti e con quale spirito siano affrontati da uomini
e donne cristiani.
Non riusciamo, però, a lasciar nel
la penna il breve commento di Gior
gio Spini : « mi domando se quel fun
zionario sarebbe stato tanto sollecito
nell’iiifilare in gattabuia ventitré don
ne, e con parole di ira per sopra
mercato, qualora avesse avuto a che
fare con ventitré signore della cer
chia della contessa Bellentani, anzi
chè con ventitré campagnole de
Molise ».
Questi sono fatti isolati, si dirà
ma ve ne sono molti altri intorno a
quali la stampa fa il silenzio. Co
munque sono fatti che fanno riflet
tere e che acuiscono nella nostra Ita
lia democratica la'tensione degli a
nimi in merito al problema della li
bertà religiosa.
E’ bene che l’atmosfera si rischia
ri, nell’interesse di tutti. La testi
monianza cristiana, anche quella dei
cristiani protestanti, può essere data
sotto qualsiasi regime politico. Più
ancora che di libertà, c’è bisogno da
parte dei cristiani di fedeltà per ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini.
Ma, nell’attuale situazione dei rapporti giuridici tra Stato e minoranze
religiose acattoliche, è ancora doveroso fare appello al diritto di libertà.
Senza alcuna pretesa ad un trattamento speciale, senza alcun lamento
ingiustificato, riteniamo che l’appello possa oggi essere giustificato.
Ermanno Rostan.
Congresso A. I. C.
Sabato 6 settembre l’Associazione Insegnanti Cristiani Evangelici ha tenuto nell’aula sinodale della Casa Valdese di Torre
Pellice il suo annuale congresso.
Dopo una breve meditazione del pastore
Davite, il prof. Emilio Tron, da Vercelli,
su invito dell’assemblea, assume la presidenza, dando la parola alla sig.na Evelina
Pons, la quale presenta una interessante
relazione sulla conferenz'a per educatori te.
nnta all’Istituto Ecumenico di Bossey (Svizzera) dall’8 al 15 agosto u. s. sul tema:
« Responsabilità della Chiesa nel campo dell'educazione cristiana ». Nella discussione
che segue, abbiamo modo di apprezzare
particolarmente il pastore Davite, il quale
rivela la sua competenza nei problemi scolastici ed educativi, che non siano quelli
della scuola domenicale soltanto.
Segue la relazione del maestro Levi Desio su « La responsabilità della Chiesa Valdese di fronte al problema educativo alle
Valli ». In una breve ed appassionata esposizione — che gli vale ¡1 consenso e gli
applausi calorosi di tutta l’assemblea — dati e cifre alla mano, l’oratore prospetta
chiaramente l’attuale situazione alle Valli
e conclude con un caldo invito a tutti gli
insegnanti a far quanto sta in loro in favore delle scuole alle Valli.
Su richiesta, viene presentato subito l’argomento « borse di studio » per unire in
una sola discussione due argomenti cosi vicini. La discussione sorge subito, appassionata e fattiva, con numerosissimi interventi
(Meille, Jouvenal, Tron, Avondet, Gönnet,
? ?.U® Domenica della Comunione Universale
La Tavola Valdese invila tutte le chiese a celebrare là S. Cena in comunione con le Chiese Evangeliche del mondo
Erich Avondet.
0
Gran Dio che ci hai dato una consolazione eterna ed una buona speranza della grazia. Tu non ti sei accontentato di averci rivelata la tua
volontà per mezzo della Tua santa Parola; Tu hai voluto confermare la
nostra fede con segni e sigilli del Tuo
amore. Tu hai stabilito nella tua Chiesa dei riti sacri, che servono a impegnarti con noi ed a legarci a Te.
...Padre di Misericordia! un grande numero di Chiese, che sono unite
a noi per una stessa fede, commemorano oggi il grande ed eterno Sacrificio., I veri Israeliti mangiano il laro Agnello pasquale: le loro bocche
ricevono il pane ed il vino benedetto
ed i loro cuori sono interiormente
nutriti e vivificati per la virtù efficace del Corpo e del Sangue del Signore. Oh, non vi sarà posto per noi in
questo sacro Pasto? Fossero soltanto le briciole che cadono dalla tavola?
E, nonostante la distanta che ci separa, non potremmo comunicare,
per lo Spirito con questi fedeli ai quali il Tuo Figliuolo si tlà con tutti i
suoi benefici?
Noi sappiamo, oh Dio, che non dobbiamo negligere i mezzi che Tu stesso hai stabiliti, nè pretendere di supplire interamente con gli atti della
nostra fede a quello che ci manca
con la privatione del Sacramento che
Tu hai istituito. Ma, poiché la fede
è la vera mano che riceve Gesù Cristo, la vera bocca che mangia la sua
Carne e che beve il suo Sangue; poiché la fede unisce le cose separate,
noi crediamo, ’noi abbracciamo con
tutto l’amore che ci è possibile Gesù Cristo crocifisso.
...Signore Gesù che hai sofferto
per noi, la Tua morte è tutta la nostra consolazione: la tua carità ci costringe, ci ¡torta via, ci rapisce. Noi
non vogliamo più vivere al mondo nè
a noi stessi, ma vivere per Te, nostro
Salvatore che sei morto per noi. Vieni in noi col Tuo Spirito, dimora in
noi e fa che possiamo dimorare in
Te.... A Te, Signore Gesù, che ci hai
amati e ci hai lavati dei nostri peccati col tuo Sangue, siano onore e
gloria con il Padre e lo Spirito Santo, in eterno. Amen.
Daniel de Superville (1657-1728)
Pasteur de l’Église Réformée
en exil.
TEMPIO :DEL CIABAS
Orario di Ottobre :
Domenica 5, in lingua francese
Domenica 19, in lingua italiana.
Ore quindici (3 pom.).
faiolll Valili!!i! Ili laoloiia
La seduta inaugurale del 98» Anno Accademico sarà tenuta nell’Aula Magna di
Via Pietro Cossa, 40 il giorno 1“ novembre
alle ore 17, 30.
Il culto sarà presieduto dal Moderatore, |
Pastore Achille Deodato, e il Prof. Valdo
Vinay terrà la prolusione sul seguente argomento: Ernesto Buonaiuti e il protestantesimo.
La sessione autunnale d’esami è fissata
nei giorni 30 e 31 ottobre, salvo che per le
materie esegetiche e l’introduzione biblica.
Per queste ultime gli esami avranno luogo
in dicembre in giorni da stabilire.
Il Convitto annesso alla Facoltà si riapri,
rà il 29 ottobre, essendo, fino a tutto il 28
ottobre, occupato da altri giovani.
Tutti gli studenti sono tenuti a trovarsi
a Roma non più tardi della sera del 31 ottobre, preannunziando il loro arrivo alla
Direttrice del Convitto, signora Berta Subilia.
Sono aperte le iscrizioni per studenti e, in
base alla autorizzazione del Sinodo 1950,
per studentesse.
Le domande vanno indirizzate al Consiglio della Facoltà e devono essere corredate dai seguenti documenti: licenza liceale
classica o titolo di studio equipollente, pre.
sentazione del proprio Pastore, certificato
di nascita e certificato medico attestante
una sana costituzione fisica.
Torre Pellice, 8 settembre 1952.
Il Decano :
Prof. Valdo Vinay.
Doni in “ Memoriam „
In memoria del babbo. Pastore emerito
Luigi Rostagno, i figli: Ida Gandini, Eugenio, Lisa Pons, Vittorio, Guido, hanno
offerto : L. 200.000 per il Tempio di Milano, 100.000 per l’Asilo dei Vecchi di Vittoria, 50.000 a favore dell’organo di Luserna S. Giovanni.
Malan, Jervis, Pons Dosio ecc.) e la minaccia di andar troppo in lungo.
Ultimo oratore della mattinata, il prof.
Roberto Jouvenal che parla brevemente
sulla Conferenza mondiale della Federazione Studenti.
0
L’assemblea si riunisce alle ore 15 sotto
la presidenza del prof. Emanuele Tron, da
Genova. Ha la parola la vice-presidente signorina Evelina Pons, la quale, in sostituzione del presidente prof. Peyronel, presenta la relazione sull’attività dell’A. I. C.
E. Vengono passate in rassegna le varie iniziative: convegni di autimno e primavera, borse di studio, corso di religione per
insegnanti non cattolici per cui è stata negata l’autorizzazione dal competente Ministero, ecc.; e proposte alcune cose nuove,
tome ad es. il convegno che dovrebbe aver
luogo ad Agàpe l’ultima settimana di agosto 1953, e il progetto di una monografia
sull’insegnaménto alle Valli. Nella discussione che segue, numerosi gli interventi
(Tron, Jouvenal, Malan, Jervis, Dosio,
Meille, Pons, Ayassot, ecc.) molti dei quali mettono l’accento sulla palese ingiustizia
che si verifica nel computare un mezzo punto in più agli insegnanti cattolici che frequentano corsi di religione.
Dopo la relazione finanziaria del cassiere
Dosio, l’assemblea tributa il suo plauso al
seggio presidenziale per l’opera svolta. Si
passa quindi alle elezioni, che danno i seguenti risultati: prof. G. Peyronel, presidente; ins. E. Pons, vice presidente; ins.
F. Arnoulet, segretaria, ins. L. Dosio cassiere; prof. R. Jouvenal, prof .sa L. Jervis,
ins. L. Pons, membri.
La Commissione Borse d; Studio A. I.
C. E. riunitasi a Torre Pellice il 15 settembre 1952 ha deciso di assegnare due Borse
di Studio di Lire 25.000 caduna a: Forneron Laurenzio, Scuola Latina di Pomaretto
e Costantino Marco, Scuola Latina di Pomaretto.
La Commissione, mentre si rallegra di
aver potuto assegnare le suddette Borse, si
rammarica di non aver potuto prendere in
considerazione altre domande di aspiranti
meritevoli della Val Pellice, per l’incuria
degli interessati nel presentare tempestivamente domanda e documenti relativi.
Ricorda inoltre che la decisione del Congresso A. I. C. E. di estendere la validità
delle Borse anche agli studenti iscritti all’Istituto Magistrale può valere solo per
l’anno scolastico 1953-54 dato che il Congresso si è tenuto dopo la scadenza del tem.
po utile, a norma di quanto pubblicato sull’Eco delle Valli Valdesi del 1 agosto.
Il Seggio A, /. C. E.
3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
— 3
La vóce
Comunità
Bobbio Pellice
Il mattino del 30 luglio è stato trovato
morto nel proprio letto Rostagnol Paolo, di
anni '15, degli Eyssard.
11 24 agosto ila risposto all’appello del
Signore, Rostagnol Maria di anni 79 dei Ro.
stagni. I funerali furono presieduti dal Pastore Roberto Jahier.
Il 13 corr. una numerosa folla ha reso gli
onori funebri a Catalin Eliso di anni 72,
del Ciampas.
La Chiesa rinnova a tutti gli afflitti la sua
sincera simpatia cristiana.
Sono stati battezzati nel mese dì agosto:
Fostel Giovanni di Giov. Giacomo e di Calalin Maria (Pautasset); Negrin Armando
di Franco e di Rostagnol Maria (Centro),
infine domenica 21 c. a. al culto del mattino hanno ricevuto il sacramento del battesimo i seguenti tre pargoli: Pontet Ermanno di Stefano e di Geymonat Susanna
(Podio); Rosina Laura di Francesco e di
Boucbard Olimpia (Centro); Negrin Rosanna di Alberto e di Catalin Maddalena (Cur.
lil di Danna).
Il Signore prenda sotto la sua protezione
quei bimbi ed aiuti i loro genitori a mantenere le promesse a Lui fatte.
Corato
Nel dare notizie della nostra Comunità
cominciamo da quella che è la più triste.
Mereoledì 3 settembre il Signore richiamava a Sè il nostro amato Anziano prof. Luigi
Di Gennaro.
All’età di 59 anni, nella pienezza di una
viti! tutta dedita al lavoro, ai nobili affetti
della famiglia e all’amore per l’Evangelo.
i funerali furono presieduti dal rostro
caro collega della Chiesa Battista Pastore
C. Mollica e richiamarono accanto agli aftliu;, oltre a tutto il corpo magistrale della
ciiià e ad un largo stuolo di amici provenienti anche da Bari gran numero di persosse; evidente segno di ^quella stima che
iì nostro fratello era riuscito a crearsi nel
(iii'so della sua esistenza.
Per ragioni non dipendenti dalla mia volontà non mi fu dato di portare agli afflitti l’espressione della mia simpatia al momento opportuno.
Mi sia dato da queste accoglienti colonne dire quanto è bene che la Comunità non
dimentichi ai fini di quella fedele testimonianza cristiana che è la ragione stessa della nòstra vita.
Il nostro fratello Luigi Di Gennaro amò
i! suo Signore, ascoltò la sua Parola, fu un
discepolo di Cristo avente in se una ricca
vita interiore.
intrattenersi con lui in conversazioni
spirituali era la cosa più facile e più natura Se e comprendo bene perchè i Pastori che
iiij hanno preceduto in Corato: Garretto,
Moggia, Miscia lo ebbero tanto caro.
lì nostro fratello amò la Chiesa di un amore profondo, reale e costante come era
del resto nel suo carattere, alieno dalle ostenlazioni e dalle posizioni settarie. Fu
per rae sempre un collaboratore fedele, un
Anziano nel vero senso della parola, aperto
alla comprensione degli altri e pronto a
portarne i pesi, capace di entusiasmarsi co.
me il più giovane: insomma il credente die
conosce tutta la gioia del servizio cristiano
e sa comunicarla. Ricorderemo con quale
slancio cantava gli inni in Chiesa. Ci conceda il Signore che al ricordo di una così
forte personalità cristiana si associ la ferma volontà di imitarne la fede operante.
Vada agli afflitti, alla cara compagna, agli amati figli dott. Domenico e dott. Ciro,
quest’ultimo presidente dell’Unione Giovanile di Bari e nostro apprezzato collaboratore sulla via della testimonianza cristiana
e dell’amore per la Chiesa, e ai parenti tut.
ti la nostra più profonda simpatia cristiana.
Domenica 7 settembre il Culto fu presieduto dall’Anziano sig. Quinto Luigi. Culto
di commiato: dopo un breve periodo di per.
inanenzq fra noi questo caro fratello e la
sua figliuola ritornano in Brasile. Li accompagniamo con le nostre preghiere d intercessione.
Durante il mese di agosto i culti a Rat*
ed a Corato furono presieduti dallo studen.
te in teologia Aldo Rutigli.'ino. I messaggi
che portò da parte del Signore scaturivano
da un cuore consacrato. Formuliamo per
questo nostro giovane auguri di progresso
nel servizio del Signore.
G. E. C.
Pinerolo
Martedì sera, 30 settembre, avrà luogo
una riunione a Pinerolo nel corso del quale
il Segretario della Gioventù Evangelica di
Spagna ci rivolgerà il suo messaggio parlando sulla situazione delle chiese egangeliche nel suo paese.
Tutti sono cordialmente invitati e particolarmente la gioventù. La riunione avrà
inizio alle ore 21.
Ivrea
Lunedi 8 settembre in Borgo Franco di
Ivrea è stato chiamato dal Signore nel suo
82» anno il N. H. Cav. Ernesto Salvadori,
Patrizio di Fermo. La sua vita è stata un
apostolato, ha servito l’Eterno con tutto il
suo zelo e fedeltà, per molti anni ha tenuto a Cuneo le adunanze nella sala della
Chiesa Valdese. Alla famiglia la nostra cri.
stiana simpatia,
Prarostino
La vita della nostra Comunità, durante i
mesi estivi, è stata molto normale. Difatti
nessun avvenimento di particolare rilievo
abbiamo da segnalare, se non le cose più
0 meno consuete di una parrocchia come la
nostra che vive quietamente la sua vita di
campagna, certo molto a contatto con Dio
per mezzo della natura, ma non sempre
sensibile alla vita della fede e dello Spirito. Come gli altri anni, abbiamo avuto la
gioia di rivedere molti prarostinesi tornati
fra noi a passare qualche giorno sulla terra
natale e con piacere li abbiamo visti unirsi
a noi nei culti domenicali.
I culti del 3 € del 24 agosto sono stati
presieduti, in assenza del Pastore, dai Maestri Levi Desio e Erich Avondet. La Comunità li ringrazia ancora per il messaggio che
hanno recato.
Battesimi: Paschetto Egle di Ide (Badoni); Martinat Bruno e Eiminio di Ely (Roman di Roccapiatta); Forneron Ileana di
Olinto (Rounc).
Matrimoni: nel Tempio di Pinerolo hanno celebrato il loro matrimonio: Cardon
Elsa .(Baruè) e Avondet Franco (jliradolo),
il 9 agosto; Godino Lilia (Gay) e Bor Pierino ( Ponte S. Martino),; ¡1 15 settembre.
Dipartenze: Rostaing Cesare (Giacutin) il
15 luglio, all’età di 89-anni; Godino Giovanni (Ciarvet) l’8 agosto, all’età di 79 anni; Romano Filippo (Massera di Bosc) il
2 settembre, all’età di 71 anni, •
Domenica 28 (Tempio S. Bartolomeo)
culto con S. Cena.
DaUa l.a domenica di ottobre [5) il culto
nel Tempio tornerà ad^ essere celebrato con
l’orario invernale, cioè alle ore 10,30.
Domenica 5 ottobre, culto in francese.
Iscrizione al 1“ anno di catechismo. —
Sono aperte le iscrizioni al 1« anno di catechismo: i ragazzi nàti nel 1939; le ragazze nate nel 1940. Ligenitori provvedano
ad iscrivere i loro figli, direttamente presso
il Pastore, entro dommrica 5 ottobre.
La Scuola Domenicale si apre domenica 5
ottobre. Monitori, genitóri e bambini si impegnino verso di essa .^n dal principio!!
Perrero-Maniglifi
Ringraziamo cordialmente il Maestro sig.
E. Avondet ed il Ragfeniere D. Abate del
messaggio cristiano portato ai nostri Culti
domenicali. ) !
E’ stato celebrato il matrimonio di Peyran Rina fu Enrico, Lùrenzo di Maniglia,
con Bertocchio Leone fu Giov. Pietro della
Parrocchia di Villasecca dove gli sposi si
sono stabiliti e quello jii Poet Alberto con
Micol Ida entrambi del Forengo, Maniglia.
Che l’invocala benedizione del Signore rimanga su quei due nuovi focolari.
Da parecchi fesi indisposto, il nostro fratello Barai Edoardo fu Giov. Giacomo, Lorenzo di Maniglia, si èf addormentato pacilicamente nel Signore*nel quale credeva.
Ai figli, a tutti i congiimti, rinnoviamo la
nostra viva simpatia cristiana.
SCUOLA VALDESE. DI AGRICOLTURA
E DI ECONOMIA DOMESTICA
I corsi della Scuola Valdese d’Agricohnra
e quelli femminili d’Economia Domestica
si inizieranno il martedì 4 Novembre prossimo. Essi si distinguono in corsi teorici e
pratici.
Pei corsi d’agricoltura il programma di
insegnamento teorico, sempre semplice e
pratico, tenendo continuamente conto dell’ambiente agrieolo speciale deUe Valli,
comprende la chimica, la zoologia, la botanica applicata all’agricoltura; Pagro^g“, 1“
zootecnia, l’arboricoltura, la frutticoltura,
la viticultura, l’apicultura, l’avicultura,
Torticultura, la lavorazione del latte, ed inoltre nozioni elementari d’italiano e di
francese, di contabilità e corrispondenza, di
nozioni religiose e morali, d’igiene e pronto soccorso, tutte in riferimento alla formazione del buon agricoltore. Il corso teorico
terminerà alla fine d’aprile. Seguiranno tra
maggio ed ottobre le esercitazioni pratiche
nella cascina annessa aUa Scuola. E’ noto
come la cascina, sotto l’abile guida del nuovo direttore sig. Fluhmann, si è notevolmente sviluppata in tutti i sensi, meritando gli
alti elogi delle organizzazioni ed autorità
agricole deUa regione.
I corsi hanno la durata di un anno, in seguito al quale, previo esame teorico e pratico, sarà rilasciato un apposito diploma. Gli
allievi che vorranno rendere più solida ed
efBcace la loro preparazione, potranno seguire in un secondo anno un corso di perfezionamento.
Per la preparazione teorica e pratica degli
allievi, sarà tenuto conto delle particolari
esigenze di ciascuno, dipendenti dalle condizioni agricole deUa loro rispettiva residenza (agricoltura di alta, media o bassa valle
o di pianura).
iS iS
I corsi d'Economia Domestica comprendono lezioni teoriche ed esercitazioni prati
che per i lavori di cucina, preparazione e
servizio delle vivande, cura della casa, bucato e stiro, taglio e cucito, cultura dell’orto del giardino, degli animali da cortile;
inoltre nozioni elementari pratiche d’italiano e francese, di contabilità e corrispondenza familiare, d’igiene e pronto soccorso, di
puericultura. I corsi hanno la durata d’un
anno, in seguito al quale previo esame teorico e pratico, sarà rilasciato un apposito
diploma.
* ♦ *
Segnaliamo alle famiglie delle Valli la
grande importanza ed il notevole valore sia
deUa Scuola d’Agricoltura sia della Scuola
d’Economia Domestica, per la formazione
tecnica, culturale, sociale e morale dei giovani agricoltori e deUe giovani donne di casa.
Si invitano caldamente tutti gli interessati
a considerare la necessità d’una tale formazione, per il benessere ed il progresso della
popolazione agricola. Se v’è una Scuola ottimamente preparata ed organizzata, con
un funzionamento lodevole, com’è la nostra
Scuola, occorre che la popolazione se ne
serva in vista del proprio bene.
I pastori, i concistori, le amministrazioni
comunali sono vivamente pregati di svolgere
una provvida opera di persuasione, perchè
alla Scuola affluiscano allievi ed allieve.
Sono ammessi aBa Scuola giovani e giovànette tra i 14 ed i 18 anni. La Scuola è gratuita. Una retta molto modesta è richiesta
per il vitto e l’alloggio.
Sono concessi alcuni posti gratuiti. Per
informazioni ed iscrizioni, occorre rivolgersi
al Direttore della Scuola Valdese d’Agricoltura, ai Monnet, Luserna San Giovanni o
al Segretario del Comitato prof. Attilio Jalla
a Torre Pellice.
Il Presidente
Dott. Mario Gherardi.
Le temps des nrliracles n’est pas passé...
Cette histoire authentique a été racontée par une femme du Mouvement chrétien
pour la paix.
L’article que nous publions est tiré de
« Jeunesse », organe des Unions Chrétiennes de la Suisse Romande. (Red.)
La scène se passe dans une petite ville
allemande de trois mille habitants, une
vieille ville pittoresque dont les maisons
curieusement peintes sont situées sur les
bords du Danube. La guerre est finie, les
magasins sont de nouveau achalandés, les
hommes sont revenus, la yie reprend rapidement ses droits. '
Mais quel est donc cet homme tiarassé
qui pose sa bicyclette devant la porte de
la mairie avant de pénétrer tête basse, dans
les bureaux?... C’est un étranger à en juger par son accoutrement, un chômeur sans
doute, et qui après une journée de recherches vaines pour du travail et du pain,
vient demander un ultime secours à la
commune.
Il est tard, les bureaux sont fermés. Le
gardien téléphone chez le maire. Celui-ci
est absent, c’est sa femme qui prend l’appareil.
— Peut-on coucher cet homme dans les
bureaux de la mairie pour cette nuit?
— Oui, bien sûr, donnez-lui un lit.
Et presque aussitôt la femme ajoute, elle en a tellement l’habitude maintenant,
que c’est presque machinal:
—... Envoyez-le moi pour que je lui
donne une assiette de soupe.
C’est qu’en effet, les Allemands connaissent aujourd’hui un très gros problème,
celui des réfugiés. Dans les communiqués
officiels et dans les comptes rendus de la
presse, on les appelle les « personnes déplacées » (expression qui traduit la locution anglaise ou américaine « Displaced
Persons ») plus communément on dit même pour abréger les « D. P.»: c’est plus
facile à dire, c’est plus court et puis en
mettant une étiquette sur ce problème, en
lui donnant un nom, cela cache les souffrances qu’il représente; la masse incalculable de souffrances accumulées, devraiton dire. Car il sont ainsi quatorze millions
de gens qui ont tout abandonné, qui ont
fui la zone de l’Allemagne occupée par la
Russie, ou la Russie elle-même, ou les
pays sous contrôle soviétique. Quatorze
millions de gens qui sont venus trouver
un refuge en Allemagne où on ne peut que
les cantonner dans des baraquements.
Celui dont nous avons tout à l’heure raconté l’arrivée à la mairie est un Hongrois.
Le voici maintenant chez le maire, assis
devant une soupe fumante, dans une cuisine qui tous les jours voit passer bien des
misères. La femme du maire est une maman dont le fils, un garçon de dix-huit
ans, est resté dans les plaines de Russie,
une courageuse qui, sous le régime hitlérien, n’a cessé de recevoir clandestinement
de ces réfugiés, des juifs surtout (du temps
où c’était l’Allemagne qu’on fuyait pour
échapper au régime et tâcher de conserver
sa liberté).
Elle écoute attentivement l’histoire de
cet homme, comme si c’était la première
odyssée de ce genre qn-’elle entendait; et
pourtant il lui semble, tp’elle la connaît
déjà par coeur.
Lui, il est charpentier; il à parcouru
toute la Bavière et maintenant il parcourt
le Wurtemberg, mais ùnlle part, ne trouve
du travail. Le travail^Çc’est pùur les nationaux, bien sûr. C’est comme partout. Ce
soir encore il est bredouille. Mais cela fait
du bien à un homme accablé d’ouvrir son
coeur. Et il raconte qu.’ils sont deux cents,
hommes, femmes, enfants, une comramiauté, et puis leur pasteiÎr est àvec eux. C’est
tout ce quii reste d’ùn vÎila:ge' d’Hongrie. 11 y
avait, à l’origine, huit ceiits' habitants dans ce
village. Mais il ne se passait pas de semaine
qu’une famille après l’autre soit déportée
en Russie. Alors, on en a eu assez. Une
nuit, on est tous partis. On a juste pris ce
qu’on pouvait emporter sur son dos, ce
qui n’était point trop encombrant pôur passer clandestinement la frontière. Seulement
en Bavière on nous a bien donné asile,
mais pas de travail... Quelle vie dégradante! Quelle amertume!
« Mange une bonne soupe, mon vieux,
prend un bout de lard, sers-toi bien de
pommes de terre. Un lit t’attend à la mairie, vas-y et dors. Tu auras peut-être plus
de chance demain. Au revoir, et que la
bénédiction de Dieu soit avec toi ».
L’homme parti, la femme repasse tout
cela dans son coeur. Et quand le mari rentre, elle lui répète, comme déjà tant de
fois, la lamentable histoire. Cette nuit-là,
ils n’ont pas dormi. Au petit jour, ils appellent la mairie au téléphone.
— L’homme est-il reparti?...
— Non...
— Alors, ne le laissez pas repartir sans
que le maire l’ait vu, on a quelque chose
à lui dire. ■'
Toute la journée lui-même s’y employa,
et le soir il avait réussi à caser l’homme.
Ceci cependant ne lui suffisait pas. L’avoir
casé, c’était bien, mais cela ne devait pas
servir d’alibi pour oublier les autres, les
deux cents autres. Et puis ces deux cents,
ils ne sont pas deux cents, mais quatorze
millions. « Si donc j’ai trouvé du travail
aujourd’hui à mon charpentier, de quoi
puis-je me flatter? Qu’ai-je fait? Je me
suis cru un homme charitable. J’ai cru
accomplir un exploit, mais ce que j’ai fait,
c’est une goutte d’eau dans un océan!... ».
La demande du maire
La même semaine, réuni en session extraordinaire, le Conseil communal était saisi
d’une étonnante demande de son maire:
la ville ne disposait-elle pas d’un certain
nombre d’hectares de biens communaux?
Ne pourrait-elle pas les mettre à la disposition de ce groupe de Hongrois?...
Un immense problème était posé. Problème que la Ville, dirigée par un homme
de Dieu résolut dans la charité chrétienne.
Il fut décidé de donner gratuitement les
terrains communaux à ce groupe de Hongrois. Le charpentier, enfourchant de nouveau sa bicyclette, avait cette fois, des ailes
pour retourner vers les siens. Quelle nou
velle il allait leur apporter! Quelle étonnante nouvelle! Quelle extraordinaire nouvelle!...
Pendant ce temps les palabres continuaient: les terrains communaux n’étaient pas
suffisants. Ils contenaient des enclaves appartenant à des propriétaires privés.... Il
fallut décider ces derniers. Et dans tous
les pays du monde toucher à la terre du
paysan, c’est toucher à la prunelle de son
oeil! Mais quand Dieu mène une affaire. Il
incline, dit Sa Parole, les coeurs et comme
uii courant d’eau » et l’on arriva à un accord unanime. Les terres nécessaires furent eddeés a là cômtnune pour un prix très
inférieur à leur valeur, mais qui donnait
moralement satisfaction aux paysans.
Bientôt inos deux cents rescapés arrivèrent. La crise du logement est aussi terrible, si non plus, eti Allemagne qu’en Frances à cause des dévastations de la guerre.
Il n’y a pas une place perdue, pas un
appartement vide. La petite ville dont
nous parlons ne faisait pas exception à la
règle, car si elle-mêmè n’avait pas subi les
bombardements, cUe était quand même
déjà comme les autres surpeuplées. Il fallut
aller sonner à toutes les portes, caser une
■famille ici, une autre là: celui-ci dans une
grange, celui-là dans une mansarde. Mais
on a beau faire, dans une ville dont les
trois milles habitants sont déjà à l’étroit,
y faire pénétrer d’un seul coup deux cents
de plus, c’est toute une affaire...
Il y avait bien le presbytère. Le pasteur
du reste est célibataire. Malgré cela, il répond à l’envoyé:
— Je veux bien, mais est-ce que je peux
compter que les nouveaux arrivants vont
devenir membres de mon Eglise?
—Ah! non, monsieur le pasteur, c’est
une communauté qui appartient à un mou,
vement différent .Et du reste, ils ont leur
pasteur avec eux.
— Alors, impossible, je n’ai pas de place....
Une fois de plus, le maire se met en
route, et vient parlementer comme il l’a
fait déjà tant de fois, pour essayer de trans.
former un « non » en un « peut-être » et
un 8 peut-être » en un a oui ». Mais ici
c’est l’homme de Dieu qui parle et il parle à la manière d’un prophète:
« Je te le dis, au nom du Seigneur, pasteur, si nous nous retrouvons à la porte du
ciel, je te préviens que ceux à qui tu auras refusé asile te montreront du doigt et
crieront au Père ton ignominie. Tu penses
à ton Eglise, et à tes bancs vides, et tu veux
comme salaire qu’on les emplisse... Mais
tu ne regardes pas que l’hiver vient et que
ces gens-là seront dans la neige— Est-ce
ainsi que tu leur fais connaître l’Amour de
Ton Dieu? »
Le jeune pasteur a cédé. Il a fait comme les autres, II en a bourré sa maison.
L’espace concédé, environs trente hectares,
fut solennellement attribué à la nouvelle com
munaiité. Mais il fallait encore l’autorisation du gouvernement. Et le maire de la
petite ville dut aller jusqu’à Bonn et là
plaider encore. Mais à Bonn, il y a aussi
des hommes de Dieu. Quinze jours plus
tard arrivait à la communauté une autorisation officielle, avec une ouverture de
crédits qui permettait d’acheter tous les
matériaux pour la construction d’une ville
nouvelle. Les pierres, le sable, le ciment,
furent donc fournis par le gouvernement.
Chevaux et voitures furent fournis par la
commune. L’architecte municipal dressa les
plans. Le prédécesseur du maire prit en
mains la direction des travaux et les réfugiés se sont mis au travail.
On travaille
dans un esprit d’amour
Parmi eux, il y avait un maçon — c’està-dire un maçon professionnel — mais en
fait, il y a maintenant deux cents maçons:
des hommes, des femmes, des enfants, des
vieillards. Les femmes comme les hommes
manient la grosse pelle du terrassier, mélangent le ciment, portent les seaux, montent aux échafaudages. Elles ont sur la
tête le voile habituel aux femmes de l’Europe centrale. Elles ont les mains calleuses,
le regard confiant, la figure paisible. Ce
sont des gens qui croient. Le pasteur travaille avec les autres.
Le gouvernement avait fait don en plus,
pour ainsi dire d’une manière symbolique,
de cinq cents arbres fruitiers. Ils furent
plantés avant même que ne fussent donnés
les premiers coups de pioche des fondations des maisons. Tandis que ces dernières se creusaient, plusieurs hectares de
pommes de terre étaient ensemencés.
A l’heure où l’on écrit ces lignes, trentecinq maisons sont achevées. Plusieurs de
entre elles sont des maisons jumelles dont
iliaque logement compte six pièces. 11 y a
au rez-de-chaussée une cuisine, une salle
à manger et une chambre; à l’étage, il y
a trois chambres. Celles qui ne sont pas
jumelées sont de petites fermes. Derrière
l’habitation s’élèvent la grange, l’étable et
la remise. Deux routes desservent toutes
les habitations. Le lotissement a la forme
d’un triangle au sommet duquel il y aura
l’église.
Telle est l’expérience qui se déroule aujourd’hui à quelques heures de chez nous.
Quelle pensée d’amour, pensée d’amour
venue du plus profond du coeur d’hommes en qui Dieu réside!... Mais il y a un
conseil communal, il y a toute une ville,
il y a jusqu’à un gouvernement qui durent donner leur consentement et prêter
leur appui; accepter des sacrifices, tolérer
des étrangers, et cela dans le réel,
dans le concret, au plein milieu des
difficultés résultant de la plus bouleversan.
te des catastrophes....
L’histoire qu’on vient de lire est un reportage. Pas un mot n’a été inventé. Elle
constitue un témoignage. Il fallait que cela fût dit, c’est fait.
(Mouvement chrétien de la paix).
E. D.
4
4 —
RECENSIONI
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Nous l’avions bâtie. Quaderno dei Movimenti della gioventù protestante della
Svizzera romanda — presso Huber — 3
Rue Général Dufour — Genève.
Come gli anni scorsi, anche quest’anno
è stato preparato per la Svizzera di lingua
francese un opuscolo capace di aiutare le
Unioni giovanili nel loro lavoro. L’opusco.
lo che segnaliamo tratta un argomento che
deve interessare e far riflettere la gioventù:
cioè l’argomento della famiglia. Più che di
uno studio approfondito che non poteva es.
ser fatto in poche pagine, si tratta di un
piano di lavoro in cui il problema della fa.
miglia viene considerato e documentato in
alcuni dei suoi aspetti principali: ottimo
strumento di lavoro per un problema che
i giovani devono urgentemente affrontare
con la formazione di una coscienza cristiana. e. r.
EDOUARD MAURIS. Le travail de l’homme et son oeuvre. Ed. Delachaux et Niestlè — Neuchâtel — fr. sv. 2.
Nella serie dei Cahiers théologiques della
Casa Editrice svizzera siamo lieti di segnalare lo studio del Past. E. Mauris sul problema del lavoro nei suoi rapporti con la
Parola di Dio da una parte e dall’altra
parte con l’uomo che è chiamato da Dio a
compiere quaggiù la sua opera, la sua fatica quotidiana. La condizione iniziale dell’uomo è di lavorare alla gloria di Dio, il
Creatore. Ma sul lavoro, come su altri aspetti della vita individuale ed associata,
si proietta l’omhra del peccato e della caduta, fonte di sofferenze e di disordine che,
nella società moderna, rischiano di schiacciare l’uomo e di togliergli il senso della
sua dignità umana, malgrado tutti i progressi che sono stati realizzati nel campo
della tecnica.
Non è dtmque possibile isolare il proble.
ma del lavoro umano dell’insierae della redenzione compiuta da Gesù Cristo. La visione cristiana della vita trasforma anche la
concezione che il mondo si fo-ma dE lavoro, per cui le capacità creatrici dell’uomo devono esere considerate come un dono concesso da Dio e le attività umane devono essere sottoposte a Dio e diventare un
mezzo per servirlo e glorificarlo.
Il problema di inserire la visione nuova della fede nelle concrete e dure realtà
del lavoro quotidiano cosi come si presenta oggi in un’epoca fortemente e tecnicamente industrializzata è problema di non
facile soluzione; ma che deve esser posto
di fronte alla nostra coscienza nella ricérca di una sempre più reale fedeltà alla volontà di Dio che non ci vuole assimilati
alla macchina o all’animale, ma uomini di
fede c di buona volontà. e. r.
HANS ASMUSSEN. Joie dans ta parole.
Guide biblique pour chaque jour — Ed.
Labor et Fides — Genève — fr. sv. 3,65.
n sottotitolo spiega il contenuto del volumetto che, nell’intenzione dell’autore,
deve servire a sviluppare la pietà cristiana
nel culto individuale e di famiglia. Le letture bibliche sono divise secondo l’anno
liturgico e incominciano perciò con l’Avvento. Ogni pagina è dedicata ad una settimana e contiene due serie di letture bibliche per il culto personale e per quello
in comune. Seguono le preghiere che devo,
no essere ripetute ogni giorno della settimana anche per meglio rimanere impresse
nella mente. Il'lavoro è arricchito da alcuni testi della Riforma e da brani di confes.
sioni di fede. E’ un valido aiuto alla lettura ed allo studio della Bibbia, che consigliamo prima di tutto ai Pastori, ma anche a quanti realizzano che la conoscenza
della Parola di Dio è garanzia della fede.
Poiché la fede viene dall’udire e l’udire
si ha mediante la Parola. e. r.
Agli Studenti Valdesi
Tutti gli studenti Valdesi delle
scuole di Pinerolo, ma provenienti
da altre località delle Valli, sono pregati di intervenire ad una riunione
che avrà luogo presso il locale Tempio Valdese, sabato 4 ottobre, alle
ore 10.
Si tratta di stabilire un contatto
con gli studenti per delle comunicazioni che il Concistoro intende loro
fare in merito alla loro sistemazione
materiale a Pinerolo.
CDHYitto MascMle Valdese di Torre Penice
Il Convitto Maschile Valdese di Torre
Pellice — amena località a 55 Km. da Torìno.a 516 m. s. l. m., che gode soprattutto
d’inverno di un clima ottimo — accoglie in
un ambiente familiare ed evangelico ragazzi di qualsiasi confessione religiosa, dai
6 ai 20 anni, rispettando le giovani personalità e proponendosi di educarle alla libertà
e all’autodisciplina.
Esso dispone di personale qualifù:ato, di
ampi e luminosi locali, di un campo di
foot-ball e uno di palla a volo, di un impianto docce con cabine individuali e del
riscaldamento centrale a nafta. Offre vitto
sano ed abbondante particolarmente studiato per le esigenze alimentari dei giovani, una sorveglianza assidua nello studio e
nelle ricreazioni.
Le rette sono modeste e tengono conto
dell’età del ragazzo ospitato.
Per informazioni, condizioni di ammissione e rette, rivolgersi alla Direzione del
Convitto Maschile Valdese — TORRE PELLICE (Torino) — che sarà lieta di rispondere personalmente a chiunque ne faccia
richiesta.
iBHiuimitmiwaiiiH»iiiiiiuiiiumuiimuuiuwuiimiiiiiwiiiinmniuiuiHiiuimimnwiuuiiuiiiiiiiiiiiiimii(miiiiiiiniMuiiiiimiuiriiitiiimiimn<ni
iiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiu
L’assemblea della Società di Studi Valdesi
Lunedì sera 1“ corr., nell’Aula Sinodale, un pubblico assai numeroso di
soci e d’amici assistè all’assemblea annua delia Società di Studi Valdesi. Il
prof. Giovanni Gönnet vi svolse con
con efficace parola e con ricchezza di
documentazione il suo argomento sul
Nome di Valdo. E’ noto che fino ad
oggi il fondatore del movimento valdese era conosciuto col nome di Pietro
Valdo. Ora il Gönnet, sulla base di
documenti autentici di quell’epoca
stessa, ha dimostrato che ü suo no^e
reale era semplicemente Valdo o, alla
latma, Valdesio; e che il nome di Pietro gli è stato aggiunto più di due secoli dopo, per ragioni che ignoriamo,
tramandando così all’epoca più recente
attraverso i nostri storici maggiori (Leger, Gilles, Muston, Comba, jalla ecc.)
il nome tradizionale di Pietro Valdo;
nome che oramai dovrebbe essere ridotto semplicemente a Valdo.
Indi il prof. Attilio Jalla, presidente
della Società, lesse la relazione morale
e finanziaria "dell’àttività sociale dell’anno decorso, che ha dimostrato ancora una volta quanto il lavoro da essa compiuto sia utile e fecondo di risultati per la Chiesa ed il popolo valdese, tanto come cultura, quanto come
azione morale e pedagogica. Seguì una
discussione su vari argomenti di carattere organizzativo ed amministrativo
ed ;nfine il Consiglio direttivo fu con
fermato nelle persone dei proff. Attilio
Jalla presidente. Augusto Armand
Hugon vice-presidente segretario. Teofilo Pons archivista, Gino Costabel
consigliere. Fu nominato cassiere ü
sig. Luigi Jouve a sostituire il sig. Abele Geymonat, ^ quale fu espressa
la più viva riconoscenza per la preziosa collaborazione data alla Società
per molti anni.
—^ Nel corso dell’assemblea è stata
annunziata la prossima pubblicazione
della Bibliografia Valdese, la notevole
opera culturale edita dalla Società, redatta dai proff. Augusto Armand Hugon e Giovanni Gönnet, di circa 250
pagine in 8®, che è tuttora offerta in
prenotazione al modestissimo prezzo
di L. 800 pei non soci e di L. 300 pei
soci (oltre la quota di L. 300 per l’anno 1952-53).
S
P
SPORT
R
T
Una Iniziativa
per la Gioventù !
Per iniziativa di alcuni volenterosi, è stato costituito un gruppo sportivo aperto
ai giovani delle unioni giovanili evangeliche della nostra provincia.
Questa associazione, rendendosi conto della essenziale importanza che ha il sano
esercizio fisico nella formazione del carattere dei giovani, si propone di sviluppare
una sana attività sportiva nelle nostre Valli, sia indicendo gare, sia aiutando l’attività sportiva delle Unioni e dei singoli giovani.
Non abbiamo bisogno di sottolineare l’importanza di questa iniziativa, che risponde, crediamo, ad un bisogno sentito, e che merita di essere accolta dai giovani
valdesi con interesse e con entusiasmo.
Per quest’anno sono previste escursioni, gare di sci, di atletica leggera, palla
a volo, tennis, cicloturismo, bocce.
DOMENICA 12 OTTOBRE A PINEROLO
nella sala della U. G. V., gentilmente concessa, avrà luogo l’Assemblea della neonata associazione: ad essa possono partecipare, anzi sono caldamente invitati tutti i
valdesi che si interessano di sport.
Alle Unioni Giovanili saranno inviate entro il 5 ottobre copie del programma
di attività e della bozza di statuto su eui l’assemblea dovrà discutere.
Chi desiderasse ottenerle direttamente può rivolgersi al segretario del Comitato
provvisorio: Renzo Paglioni, piazza Statuto 18, Torino.
Oh [gito con Salta Cena io Svizzera
eoo 00 gtow di lavoratoti Itallaol
Domenica 24 agosto u. s., nella Cliiesa
riformata di Chézard-St. Martin (Val-deRuz) nel cantone di Neuchâtel, è stato tenuto un culto in lingua italiana, seguito
dalla celebrazione della Santa Cena, per un
gruppo di 25 lovorätori provenienti lutti
dalle nuove comunità valdesi del Basso
Lazio. Lo ha presieduto il Prof. Valdo
Vinay. Ad esso parteciparono il Past. Gigax, titolare della parrocchia di ChézardSt. Martin, il Prof. Pidoux di Losanna e il
Prof. Gönnet di Roma, con le rispettive
mogli, 4
Dopo la spiegazione del Vangelo, la S.
Cena è stata celebrata con calice unico,
quindi tutti i partecipainti recitarono ad alta
voce, insieme col Prof. Vinay officiante, il
Padre Nostro e il Credo. Il Prof. Vinay
concluse cosi una visita pastorale durata 4
giorni a quei lavoratori dispersi nei cantoni di Neuchâtel, Vaud e Berna. Un caldo e
fraterno ringraziamento vadano da queste
colonne ai Pastori Gigax, Dumont e Chérix, nonché al Prof. Pidoux, per l’accoglienza generosa e l’assistenza materiale e
spirituale date nel nome del comune Signore e Redentore a quei fratelli che in
Svizzera guadagnano il loro pane quotidiano- g. g
Scuola Media e Ginnasio Liceo
Sono aperte le iscrizioni alle varie classi
per l’anno scolastico 1952-1953.
Le iscrizioni si accettano fino all’8 ottobre 1952.
La Segreteria è aperta tutti i giorni feriali dalle ore 10 all« 12. Il Preside.
CASE E VILLAGGI
nelle nostre Valli
Gradirei essere aiutato nella ricerca di
quelle casette abbandonate di costo minimo
da potere riattare anche da me. Se un mio
progetto venisse accettato si potrebbe anche
considerare la possibilità di cederne la
proprietà a prezzo di costo. La zona non
dovrebbe essere per ovvie ragioni solitaria,
ma consentire facile accesso od avere non
lungi una Chiesa od almeno una Comunità
con cui fraternizzare.
Altitudine, boschi, acque, passeggiate,
ampio orizzonte, terreno per orto o giardino
da lavorare da se, eventuale possibilità di
usare gli sci nelle immediate vicinanze.
Mi riprometto una prossima visita sul luogo se avrò gli indirizzi. Grazie, fraterni
saluti. Settimo Soggin
Via Sardegna, 79 A . Roma
La Giornata dei Collegio Valdese
La Giornata del Collegio Valdese è stata celebrata la domenica 24 agosto a Torre Pellice, con un risultato molto lusinghiero. Nonostante il tempo avverso, un
pubblico molto numeroso e simpatico, prevalentemente formato da ex-studenti, partecipò alle varie manifestazioni della Giornata: al culto solenne nel Tempio Valdese, presieduto dal Moderatore Deodato,
all’assemblea degli « Amici del Collegio »,
nel pomeriggio, nell’aula della Casa Valdese, al concerto strumentale nella serata.
Nell’assemblea, dopo le felici rievocazioni
di ricordi ed impressioni della vita del Collegio, fatte dagli ex studenti Enrico Corsani (che frequentò il Collegio tra il 1868 ed
il 18731), sig.re Rostan Romano e pastore
Elio Eynard, il prof. Jalla, presidente della Società degli Amici del Collegio, presentò una breve relazione dell’attività e delle
opere della Società durante l’anno decorso. Ed è bene qui sottolineare quello che,
per mancanza di tempo, non è stato possibile riferire al Sinodo : che la Società, che
ormai conta quasi 300 soci, ha versato al
Collegio, nell’anno 1951-52, oltre 500.000
Lire, in contributi per lavori necessari per
l’Istituto (rinnovamento dell’impianto di
riscaldamento, impianto telefonico, sussidi
al Gabinetto di fìsica e al Gruppo Sportivo Studentesco, rinnovo della cancellata
esterna ecc.), a completo sgravio dell’amministrazione. E la Società si propone di
intervenire con sempre maggiore larghezza in favore del Collegio, per potenziarne
l’elììcacia e lo sviluppo.
A tale scopo, si rivolge un caldo appello a tutti gli ex-studenti, perchè si iscrivano alla Società, contribuendo utilmente alle sue finalità. La quota è di L. 500, oltre
un contributo per le opere del Collegio,
da inviarsi al cassiere prof. Teofilo Pons,
presso il Collegio Valdese di Torre PeT
lice (C. C. P. n. 2-9034).
Dir. Resp. Ermanno Rostan
Autorizzazione Decreto 27 - XI - 1950
Tribunale di Pinerolo
Tip. Subalpina, s. p. a. - Torre Pellice
La famiglia del compianto
Eliseo] Catalin
profondamente commossa per la dimostrazione d’affetto e di stima ricevuta in occasione della dipartenza del loro Caro, ringrazia quanti si sono uniti al loro dolore
ed in modo particolare il dott, A. Coucourde ed il Pastore A. Genre.
« Beato l’uomo che sostiene la prova;
perchè essendosi reso approvato riceverà la corona della vita che il Signore
ha promesso a quelli che l’amano »
(S. Giacomo 1: 12)
Bobbio Pellice 11 settembre 1952
Il 9 Settembre è mancata in Torino
Bruna Botturi in Sanesi
di anni 40
Ne danno l’annuncio a funerali avvenuti
il marito Amerigo Sanesi, la figlia Ines, il
padre Silverio ed il fratello Guido Botturi.
La famiglia ringrazia vivamente quanti
vollero dimostrarle la loro simpatia nell’ora
della prova
« Egli darà pace all’anima mia »
(Salmo 55 v. 18).
AVVISI ECONOMICI
OCCASIONE Organo a canne, 7 registri, 1
tastiera più pedaliera, pneumatico, elettr.
motore, fabr. tedesca 1922, quasi nuovo.
Piazzato completo L, 900.000.
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stato. Laboratorio olandese, M.o Rudy
Windsor Malia, strada di Lavoretto 49,
Torino.
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PRENDEREBBESI in pensione, anche in
inverno, bambini o Signora buon trattamento, amena località in Lusema San
Giovanni. Rivolgersi Libreria Claudiana
. Torre Pellice.
TORRE PELLICE. Famiglia valdese offre
pensione 1 o 2 giovinetti. Ottimo trattamento. Dopo scuola sorveglianza accertata, studi. Massime referenze. Rivolgersi
Libreria Claudiana.
CHI POTREBBE OFFRIRE a giovane evangelica malata e inferma da 7 anni, una
carrozzella o sedia a rotelle? Per informazioni rivolgersi a: E. Pons, via Digione 6, Torino.
Gita a Torino
Visita alla mostra di meccanica agraria,
di frutticoltura, di floricoltura e di giardinaggio.
L’Ispettorato Agrario di Pinerolo ha organizzato una gita a Torino per il giorno 5
Ottobre 1952 per la visita alle mostre di
meccanica agraria, frutticoltura, floricoltura e giardinaggio per gli agricoltori. I pulman partiranno da Pinerolo alle ore 8 dei
mattino dal piazzale della stazione.
Per l’ingresso alle mostre i partecipanti
dovranno versare al momento della prenotazione (presso il Consorzio Agrario di Pinerolo o presso l’Ispettorato Agrario di Pinerolo) la quota di lire 100 (mentre l’ingresso normale individuale costerebbe lire
300) Si invitano tutti gli agricoltori a prenotarsi tempestivamente per poter predisporre la gita con piena soddisfazione di
tutti i partecipanti.
Marini Paolo.
Laboratorio Marmi
Lapidi Monumenti ecc.
DITTA MARTRA
Piazza Mercato bestiame, 4
TORRE PELLICE
aperto venerdì dalle 8,30 alle 12
ORECCHI
NASO - GOLA
Doti. DANIELE RÙCHAT
riceve in Torre Peilico viale
Fuhrman i (presso Dr. Gardiol)
il VENERDÌ’
dalle ore 10 alle 12.
a Torino riceve gli altrigiorni,
dalle ore i.4^0 alle IS in via
Berthollet, 36 ( OspedaleEvan/
gelico).
Baravano Pompilio
ImpianH frigoriferi
Riparazioni - Modifiche
PINEROLO
Viale Vittorio, 2 - Telef. 2651
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Via Gramsci, num, 72
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Riduzione Settembre
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Via C. Lcquio, 2 — PINEROLO